Scuola Interregionale di Alpinismo e Sci Alpinismo – L.P.V. Prove di stabilità del manto nevoso.
SCI ALPINISMO 09 - caocomo.it · Il calendario si apre con le escursioni inver- ... con il torneo...
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PROGRAMMAATTIVITÀSOCIALE
09
ALPINISMO
SCI ALPINISMO
SCI ALPINO
SCI NORDICO
RACCHETTE
ESCURSIONISMO
CAMPEGGIO
CORALE
CLUBALPINOOPERAIOCOMODAL 1885
CAO
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NEari soci, anche quest’anno è arrivato il
momento di presentare le nuove attività e,come da tradizione, abbiamo preparatoquesto “libretto” che vuole essere, ancorauna volta, il biglietto da visita del CAO,destinato a tutti i soci ed agli amici appas-sionati di montagna. Questo però non è unanno come gli altri, così come non lo fuperaltro lo scorso anno...
E’ con grande soddisfazione, infatti, chepossiamo nuovamente dedicare la terzapagina alla nostra corale, indicazione evi-dente che il sogno dell’indimenticabile mae-stro Orlando Tettamanti, anche se connuove modalità, continua a vivere! Il CAO con-tinuerà a garantire, come fa da ben cinquan-totto anni e con la stessa passione, la diffu-sione del canto alpino e popolare. Questepagine ci accompagneranno per tutto l’anno,seguendo il mutare delle stagioni.
Ci auguriamo che possano fornire un’am-pia scelta di proposte, per tutti i livelli enelle diverse discipline. In ogni paginapotrete trovare tutte le notizie necessariead individuare il tipo di attività, l’impegnorichiesto e le caratteristiche del percorso,da affrontare, come sempre, con l’aiutodei nostri accompagnatori volontari. Potrete anche trovare informazioni utili sulcorretto progredire in montagna, conimportanti suggerimenti tecnici e pratici.Il calendario si apre con le escursioni inver-nali con le ciaspole, intercalate dalle usci-te di scialpinismo e le gite sciistiche, perpoi arrivare alle attività estive, con le cam-minate alla portata di tutti, comprese legite per bambini, fino alle ascensioni piùimpegnative. E come da tradizione, nonpossono mancare attività quali le settima-ne bianche, i trekking escursionistici ed ilcampeggio estivo.
A completamento, sono poi riportate tantealtre iniziative sociali, conviviali e didatti-che che sono ormai diventate una tradizio-ne del CAO: le serate culturali in sede, icorsi di sci nordico e di discesa per bambi-ni, il concorso fotografico, la Castagnatacon il torneo di bocce e la Festa Amici dellaMontagna, presso la capanna CAO.L’impegno organizzativo messo in campo ènotevole e richiede lavoro e dedizionecostante da parte di tanti volontari, cheriservano il proprio tempo libero al CAO.
In questa occasione vogliamo ringraziar-li ancora una volta per il loro preziosocontributo, senza il quale nulla di quan-to programmato si potrebbe tradurre inrealtà e dunque garantire il camminodella nostra Associazione, che nel 2009compie 124 anni.
Il presidente Erio Molteni
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nata con una canzone in un momento
di dolore, per salutare un amico che dalla
montagna non era più tornato. Terminata
la Messa in suo suffragio, un piccolo coro
spontaneo di amici intona con commozio-
ne Stelutis Alpinis.
Da quel piccolo gruppo di soci del CAO,
sostenuti dalla passione di Orlando
Tettamanti, che ne diviene poi il direttore,
nasce la corale CAO.
Siamo nel 1950 e, grazie all’entusiasmo
dei coristi che diventano sempre più nume-
rosi, si arriva a costituire un organico sta-
bile ed a promuovere un’attività sempre
più intensa, che raccoglie consensi e rico-
noscimenti non solo in ambito locale, ma
anche internazionale, culminando le pro-
prie aspirazioni con l’incisione di due
dischi, il primo nel 1980 ed il secondo in
occasione del centenario del CAO nel
1985. Altri maestri si succedono alla guida
della corale che continua con successo su
È quella strada tracciata dalla passione e
dall’amore per il cantare assieme, effet-
tuando altre incisioni discografiche. Nel
1986 viene organizzata la prima Rassegna
Corale Lariana che porta a Como, nel
corso degli anni, diversi cori provenienti da
altre regioni. Nel segno di questa tradizio-
ne, la Corale CAO si ripropone oggi comple-
tamente rinnovata nell’organico e sotto la
guida di Pasquale Amico, un maestro di
grande esperienza.
Attualmente è composta da 35 voci miste
che seguono un percorso di formazione
vocale, corale, musicale e culturale, indivi-
duale e di gruppo.
Il repertorio non si limita ai canti classici
legati alla montagna, ma spazia nel canto
tradizionale e in altri filoni musicali più
attuali, con brani che nel tempo sono
diventati molto popolari senza essere di
origine ignota, com’è d’obbligo nel canto
folkloristico.
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Le iscrizioni alle singolegite, riservate ai soci, si ricevono esclusivamentein sede, fino ad esaurimentodei posti disponibili.Per le gite che prevedonoil viaggio in pullman e/o il pernottamento in rifugi o alberghi, la validità dell’iscrizione è confermatadal contestuale versamentodella caparra pari all’intera quota prevista,entro e non oltre il martedìprecedente la gita stessa.Qualora non si raggiungesseil numero di iscritti necessario per garantirel’uso del pullman, la gita si svolgerà, dove possibile,con le auto private.
RIDUZIONI ai giovani di etàinferiore agli anni 14 verràapplicata una quota ridottadel 50% per il pullman.PER LE GITE che verrannoeffettuate con le auto priva-te, è prevista per i soci unaquota di € 2,00 a persona.IN CASO DI RINUNCIA Larinuncia alla gita, se comuni-cata entro dieci giorni dalladata della stessa (giovedìdella settimana precedente),comporta la restituzionedella caparra eventualmentegià versata.IN CASODI ANNULLAMENTOdella gita, le quote o caparredi iscrizione saranno rimbor-sate la settimana successi-va alla gita, presso la Sede.
PREPARAZIONE ED EQUIPAGGIAMENTOPer tutte le gite in program-ma si raccomanda un ade-guato allenamento in rela-zione ai tempi di percorren-za, ai dislivelli ed alle diffi-coltà indicate. E’ importante un’autovaluta-zione delle proprie capacitàin relazione alle difficoltàspecifiche dell’itinerario.Si raccomanda inoltre unadeguato equipaggiamento,in buono stato e conformealle norme, idoneo all’ambien-te alpino in cui si svolgono lamaggior parte delle gite.In particolare, è da prestareattenzione a:Escursionismocalzature e vestiario.Alpinismocalzature, vestiario, imbra-catura, cordini e moschetto-ni, piccozza e ramponi, ca-sco e dissipatore per le fer-rate, cibo e bevande ade-guati alla quota; eventualesacco-lenzuolo per il pernot-tamento in rifugio.Sci alpinismoArva, pala, vestiario, cibo ebevande adeguati alla quo-ta, sci ed attacchi, lame (o“rampanti”) degli attacchi,pelli (stato usura, colla);eventuali imbracatura, cordi-ni e moschettoni, piccozza eramponi, sacco-lenzuolo peril pernottamento in rifugio.
CAO CLUB ALPINO OPERAIOAssociazione SportivaDilettantisticaP.IVA - C.F. 00453090136
PER INFORMAZIONI più dettagliate rivolgersi in sedeCAO viale Innocenzo XI,7022100 Comomartedìdalle ore 21giovedìdalle ore 15 alle 18e dalle ore 21telefono 031/263121e-mail:[email protected]
Le informazioni sulle attività sociali sono disponibili sul sitowww.caocomo.it
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LUOGO DI RITROVOE’ fissato generalmente aComo, lungo il viale Inno-cenzo XI (tangenziale) all’al-tezza area ex-Ticosa, di fron-te all’ENEL. Eventuali altri ritrovi sonospecificati nelle descrizionidelle singole gite.Si raccomanda la presenzanel luogo di ritrovo almeno15 minuti prima dell’ora fis-sata, per agevolare la salitain pullman o la distribuzionenelle auto private.
DURANTE LA GITAI partecipanti si impegnanoad accettare le disposizioniche saranno di volta in voltaindicate dai Capi Gita ed adadeguarsi a tutte le esigen-ze che una gita collettivacomporta. In particolare iCapi Gita si riservano lafacoltà di modificare l’itinera-rio prefissato e di interrom-pere in qualsiasi momento lagita in svolgimento, qualorasubentrino situazioni per cuivengano a mancare le neces-sarie condizioni di sicurezza(meteo, pericolo valanghe,scarso/ingente innevamentoed ogni altro fattore che, aloro giudizio, possa compro-mettere il regolare svolgi-mento della gita).
DOCUMENTISi raccomanda di portarecon sé i propri documentid’identità, obbligatori per legite svolte all’estero, per sée per eventuali minori alseguito. Si raccomanda inol-tre di portare sempre la tes-sera convalidata del CAI perpoter usufruire delle coper-ture assicurative e delletariffe agevolate per i per-nottamenti nei rifugi, sia ita-liani che esteri. Per le attivi-tà sciistiche si consiglia lasottoscrizione della tesseraF.I.S.I.
RESPONSABILITA’Il CAO declina ogni respon-sabilità per danni a personeo cose durante lo svolgimen-to delle gite.
L’iscrizione alle gite compor-ta l’accettazione, da partedei partecipanti, dei rischiderivanti dall’esistenza dipericoli oggettivi, propri del-l’ambiente alpino in cui legite stesse si svolgono.
Gli accompagnatori ed i capigita non sono professionisti,pertanto svolgono il propriocompito in regime di volonta-riato non retribuito. Inoltrenon hanno titolo di legge perl’insegnamento delle attivitàalpine, riservato a GuideAlpine e Istruttori Nazionalie Regionali del CAI.
Per tutte le gite in programma, sempre previste in ambiente alpino,
si raccomanda un adeguato allenamento (vedi i tempi
di percorrenza e i dislivelli indicati)e idoneo equipaggiamento (anche questo evidenziato)
relativamente al tipo di attività e al periodo in cui vengono effettuate.
Nei casi dubbi consultarsi con i Capi gita.
Qualora mancassero le necessarie condizioni di sicurezza
ed intervenisse qualsiasi altro fattore che impedisca
il suo regolare svolgimento, la gita sarà annullata
o sostituita con un’alternativa altrettanto valida e sicura.
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Angelo BALESTRINIMarcello BASSILuca BIANCHI Matteo FRIGERIOGiorgio GALVANIAlberto LUPISLuca MAGGIONIMassimo MICCIOMichele PINALLIAndrea PIRONIEzio RIGHETTIStefano SESANAAntonio SIGNORIELLOPietro SIMONELLI Paola SPADINAGianni VALESIEnzo VILLANI
"GRUPPO ALPINISTICO"ALPINISMO E SCI-ALPINISMO
Francesco BIANCHI FETUCCIAMassimo MICCIOErio MOLTENIPaolo PIZZETTI
SCI ALPINOdiscesa
Francesco BIANCHI FETUCCIAGiuseppe MERONIOrnello POZZI
SCI NORDICO fondo
ESCURSIONISMO
Diego CAPPELLETTIOrnello POZZISergio RONCHETTIAdriano TAGLIABUE
CAMPEGGIO
Giuseppe MERONISergio RONCHETTIGigi PRUNOTTO
CORALE
Rita ROMANÒ
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DIFFICOLTÀ ESCURSIONISTICHEPer differenziare l’impegnorichiesto dagli itinerari di tipoescursionistico, si utilizzanole quattro sigle della scalaCAI. Questa indicazione èutile anche per definire chia-ramente il limite tra escur-sionismo ed alpinismo.
T = TuristicoItinerari su stradine, mulat-tiere o larghi sentieri. Richie-dono una discreta conoscen-za dell’ambiente montanoed una preparazione fisicaalla camminata.
E = EscursionisticoItinerari che si svolgono suevidenti tracce di passaggioin terreno vario (pascoli,detriti, pietraie). Possonosvolgersi su pendii ripidi,sempre con segnalazioniadeguate ed avere singolipassaggi o tratti brevi su roc-cia, non esposti, né impegna-tivi, grazie alla presenta diattrezzature (scalette, pioli,cavi). Richiedono senso del-l’orientamento, esperienza econoscenza dell’ambientealpino, allenamento alla cam-minata, oltre a calzature edabbigliamento adeguati.
EE = Escursionisti EspertiItinerari che implicano unacapacità di muoversi su ter-reni impervi, pendii ripidi oscivolosi, misti di rocce ederba, pietraie, brevi nevai,tratti rocciosi con lievi diffi-coltà tecniche.Necessitano: esperienza dimontagna in generale,passo sicuro ed assenza divertigini; equipaggiamento,
attrezzatura e preparazionefisica adeguata.
EEA = per EscursionistiEsperti con AttrezzaturePercorsi attrezzati o vie ferra-te che richiedono l’uso deidispositivi di autoassicura-zione.
DIFFICOLTÀ ALPINISTICHE Valutazione d’insieme
E’ una valutazione comples-siva, sia del livello tecnicoche dell’impegno globale,anche psichico, richiesto daun’ascensione. Influisconol’asprezza del terreno, l’iso-lamento, la qualità della roc-cia, la difficoltà di una ritira-ta, della posa di punti diassicurazione ecc. Vieneespressa mediante le settesigle seguenti ed è comple-tata dall’indicazione dei pas-saggi di massima difficoltà.
F Facile
PDPoco Difficile
ADAbbastanza Difficile
DDifficile
TDMolto Difficile
EDEstremamente Difficile
EXEccezionalmente Difficile
Aggiungendo ad ognuna diqueste sigle il segno più (+)o meno (-), si ottengono igradi intermedi.
DIFFICOLTA’ SCIALPINISTICHE
Per le ascensioni scialpini-stiche vengono usate lesigle della scala Blachère,che valuta nel suo insiemel’itinerario con riferimentoalla capacità tecnica dellosciatore.
MSitinerario per Sciatore Medio (che padroneggia pendii aper-ti di pendenza moderata)
BSitinerario per Buon Sciatore(che è in grado di curvare edi arrestarsi in breve spazioe nel punto voluto, su pendiiinclinati fino a 30°).
OSitinerario per Ottimo Sciatore(che ha un’ottima padronan-za dello sci anche su terrenomolto ripido, con tratti espo-sti e passaggi obbligati).
L’aggiunta della lettera Aindica che l’itinerario presen-ta anche caratteri alpinistici(percorso di ghiacciai, di cre-ste, di tratti rocciosi, a quoteelevate, ecc.)
SCALA DELLE DIFFICOLTA’ IN MONTAGNA
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Senza alcun dubbio, la pra-tica degli sport della mon-tagna, escursionismo esti-vo e invernale, alpinismo,sci di fondo, sci alpinismo,racchette da neve o quan-t’altro, non sono esenti darischi, che risultano propor-zionalmente più elevati conl’aumentare delle difficoltàtecniche ed ambientali. Unulteriore aggravio è datodall’aumento del numero difrequentatori dell’ambientemontano. Una pratica cor-retta permette la gestionedel rischio, riconducendolo
entro limiti accettabili. Lanecessità di rispettaresemplici regole di compor-tamento, sempre rimanen-do nell’ambito delle propriecapacità, appare quindiindispensabile per poterfrequentare la montagna,sia che si percorra un faci-le sentiero nei boschi, siache si scali una parete diroccia. Prima fra tutte rima-ne, comunque, quella dimuoversi accompagnati edadeguatamente equipag-giati. Portare i soci in mon-tagna in sicurezza è loscopo del Gruppo Alpinisti-co CAO. Procedere con un accompa-gnatore (contesto gita) o
pagine a cura del Gruppo Alpinistico
CORDA La scelta è determina-ta dalle caratteristiche dell’iti-nerario. Nella progressione clas-sica su ghiaccio, le sollecita-zioni, anche in caso di caduta,sono di norma inferiori a quel-le che si determinano in pare-te di roccia o ghiaccio. Vienepertanto privilegiato l’utilizzodella cosiddetta “mezza cor-da” (diametro 8-9 mm.), di lun-ghezza non inferiore a 50 metri.
IMBRACATURA In alpinismoè utilizzata quella bassa. Il suoscopo è quello di ripartire inmodo razionale (soprattuttosul bacino e sulla parte altadelle cosce) la forza di arrestoproveniente dalla corda in ca-so di caduta. Il vantaggio di chisi trova in questa situazione,cioè col nodo di collegamentocorda-imbracatura vicino albaricentro del corpo, è che
con un compagno di avven-tura che possa svolgere lafunzione di “leader” o di“pari livello” significa moltodi più del semplice condivi-dere un’esperienza in mon-tagna; significa avere unacollaborazione tecnica epratica che ci garantisca unsufficiente margine di sicu-rezza, con la possibilità dipoter fronteggiare difficoltàmaggiori, pur consapevoliche, per farlo, occorreconoscere i pericoli che sipossono incontrare. Avere un compagno consen-te inoltre di disporre di unpossibile aiuto o soccorsoo, comunque, un mezzo dicontatto con i soccorritori.
avrà un minore sbilanciamento,una maggiore prontezza e re-sistenza a contrastare l’im-provviso sforzo che si verifica.
PICCOZZA Questo strumentodi progressione o semplicesupporto dell’equilibrio è ilsimbolo dell’alpinismo. Deveessere leggera e robusta, conun’adeguata forza battenteaffinché il suo utilizzo risultiefficiente e non faticoso. Parteintegrante è la “dragonne” (lac-cetto che collega la piccozza albraccio) e che, in ambito clas-sico, serve principalmente adevitare di perdere l’attrezzo.
RAMPONI Costituiscono l’al-tro fondamentale attrezzo perla progressione su ghiaccio. Ipiù adatti ad un uso universa-le (ghiaccio e misto) sono iramponi semirigidi con attac-
co semirapido. Di norma sonocostruiti con acciaio al cromomolibdeno, resistente allebasse temperature. Maggioresicurezza e velocità di marciasono agevolati dall’adozionedi un accessorio: “l’antizocco-lo”, che impedisce la forma-zione di un fastidioso e perico-loso zoccolo, specie in condi-zioni di neve umida o bagnata.
A completamento, fanno partedella normale dotazione in uso anche: cordini, fettucce, moschettoni, casco, viti daghiaccio, discensore, carruco-le, bloccanti. Ognuno di questimeriterebbe un giusto appro-fondimento, ma questo librettonon è, e non pretende di essere, un manuale tecnico-didattico.Siamo certi che le pubblicazioniin commercio possano servirvida valido aiuto.
MATERIALE ALPINISTICO
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Percorrere un ghiacciaio èun’esperienza ricca di mera-vigliosi aspetti, quanto diimprevedibili insidie, ancheper chi possiede una profon-da esperienza. Crediamo dinon sbagliare dicendo chenon c’è un metodo unico dilegatura; infatti un susse-guirsi di prove e di esperien-ze ne determina una costan-te evoluzione, sia per quan-to riguarda i materiali che latecnica individuale e le tec-niche di sicurezza. Questoscritto prende riferimentodall’attuale stato di questaevoluzione ed è volutamentelimitato all’informazione sulmetodo di formazione tecni-ca della cordata.
Modalità di legatura(formazione della cordata)Nella legatura a due o a treelementi, il primo e l’ultimodi cordata (distanza tra icomponenti di 8-10 metri) sicollegano alla corda me-diante un nodo barcaiolo rea-lizzato su un moschettone aghiera, che va agganciatoall’anello di servizio dell’im-bracatura; alla estremitàdella corda ci si collega tra-mite un nodo a otto infilatodirettamente all’imbracatura.Questo consente di riutilizza-re velocemente la lunghezzacompleta della corda rima-nendo sempre assicurati. Lacorda eccedente può essereinserita, filata, dentro un sac-chetto che andrà alloggiatonella parte alta dello zaino,oppure posta ordinatamentesotto la patella dello stesso.
Nella cordata a tre, il secon-do si lega a metà corda rea-lizzando un nodo delle guidecon frizione, tenendo un’aso-la lunga circa 50 cm che col-legherà all’anello di serviziodell’imbracatura, tramitemoschettone a ghiera e nodobarcaiolo. L’autobloccanteda ghiaccio, preparato e spe-cifico, deve essere attuatoda ciascun componente ecollegato alla corda median-te nodo Prusik, da realizzarecon un cordino in Kevlar (NOa cordini in Nylon oDyneema, non adatti a realiz-zare autobloccanti), lungo3,50/4 metri, svincolabile,per consentire la preparazio-ne dell’ancoraggio. Questocordino (non deve esseretenuto in mano!), predispo-sto sulla corda, va portatoall’imbracatura, nel cosciale.
Consigliamo ad ogni parte-cipante un’adeguata “mini-ma” dotazione di materialiper una sicura progressio-ne su ghiaccio e misto faci-le, che individuiamo in: ab-bigliamento adeguato allaquota (guanti, pantaloni,copricapo, ecc.), occhialicon una adeguata protezio-ne UV, imbracatura bassa,buoni scarponi, ramponi,piccozza, due moschettonia ghiera, due cordini inKevlar o Dyneema (lunghez-za 1,50 m. circa, chiusi connodo doppio inglese), auto-bloccante da ghiaccio (darealizzare con un cordino inKevlar di 3,50 / 4 metri,NO a cordini in Nylon oDyneema). Si raccomanda,prima di ogni gita, un dili-
gente controllo dell’equi-paggiamento tecnico (abbi-gliamento e materiali), poi-ché la mancanza o l’inade-guatezza di questi elementipuò, in caso di emergenza,mettere a repentaglio lasicurezza dell’alpinista stes-so e /o dei suoi compagni.
MATERIALE ALPINISTICO INDIVIDUALE
Tratto da:“Alpinismo su ghiaccio e misto” a cura del Club Alpino Italiano
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Lo scopo di queste infor-mazioni è di raggiungere unintendimento comune tragli appassionati “ferrati-sti”, valutando le problema-tiche ed i pericoli che pos-sono derivare da un’attivitàdi svago e di libertà comel’arrampicata su itinerariattrezzati. In particolare, èimportante soffermarsi sul-l’argomento prevenzione,affinché si possa ulterior-mente ridurre il numero diincidenti. Differenti episodidimostrano che la salita diquesti percorsi richiede ele-menti di sicurezza oggettivi,troppo spesso sottovaluta-ti, che vanno da un’inade-guata preparazione fisica etecnica ad una sommariaricerca e conoscenza delledifficoltà complessive del-l’itinerario. Fattori come iltempo di avvicinamentoalla ferrata, di cui spessonon si tiene conto nellavalutazione delle difficoltàdella stessa, possono con-correre ad aumentare ilrischio di affaticamentogenerale e quindi di possi-bili incidenti, in considera-zione che, dopo la salita, cipotrà anche essere unalunga discesa.
Dispositivi di protezioneindividuale (DPI)Per la scalata di una ferra-ta, ai DPI vanno anteposteessenziali considerazioniche riassumiamo in:•scelta di un itinerario ade-
guato alla propria prepara-zione fisica e tecnica
•informarsi sul meteo pre-visto
•zona prescelta per la gita(se di bassa, media o altaquota)
•stagione in cui la si affron-ta (eventuale presenza dineve)
•esposizioneIn riferimento a queste valu-tazioni, cerchiamo di rego-lare l’abbigliamento, le cal-zature e le attrezzature tec-niche da portare (DPI).Per una corretta autoassi-curazione è indispensabilepossedere, saper indossa-re ed utilizzare corretta-mente: il casco alpinistico,l’imbracatura bassa o com-binata con un pettorale(sodalizio vantaggioso soloquando durante la salita siporta uno zaino pesante,che in caso di caduta puòdeterminare il ribaltamentodel corpo), il set preconfe-zionato con dissipatore di
energia cinetica unidirezio-nale a placchetta forata,completo di due moschetto-ni (tipo K, consigliati quellicol sistema automatico dipressione sul dorso), duemoschettoni di scorta (tipoK), un anello di fettucciacucito di scorta, un paio diguanti da ferrata. Le attrez-zature tecniche devonoessere certificate e marca-te secondo le specifichenorme CE-EN-UIAA.
Progressione (in breve)Rispettare le distanze disicurezza, tenendo conto diun’eventuale caduta di chi ciprecede, specie nei trattiverticali.Cercare di progredire spin-gendosi con le gambe e ridu-cendo al minimo la trazionecon le braccia.Utilizzare una mano sullafune e l’altra sugli appiglidella roccia (entrambe lemani sulla fune rendono piùincerta e difficoltosa la pro-gressione).Procedere con i rami del dis-sipatore tenuti sopra l’avam-braccio del braccio che utiliz-za la fune (non devono esse-re lasciati pendere sottol’arrampicatore).Nei frazionamenti, sganciareun moschettonealla volta per su-perare il chiodo diancoraggio della fu-ne. Mantenere en-trambi i moschet-toni agganciati alcavo durante la pro-gressione. Prestarela massima atten-zione a non muove-re sassi, anche sepiccoli.
da:“Sicuri in ferrata” a cura del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo
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L’obiettivo di questo tema èquello di coinvolgere sem-pre più gli appassionati del-la neve fresca, affinché pos-sano avere una maggioreinformazione e possano de-dicare molta più attenzionenel praticare l’attività del“fuori pista”. L’argomento èstrettamente legato alrischio valanghe ed alla suaprevenzione.Contrariamente a ciò chepiù comunemente si pensa,in questo scenario non sonointeressati sono gli scialpini-sti, ma anche gli alpinistiche frequentano le monta-gne d’inverno, gli amantidelle discese fuori pista congli sci o con lo snowboard egli escursionisti con le rac-chette da neve. Descrivere econsigliare cosa è megliofare per evitare il pericolovalanghe non è cosa facile,poiché è un argomento che,data la sua complessità, nonpuò essere sintetizzato inpoche righe.In ogni caso, E’ INDISPEN-SABILE CHE TUTTI SAPPIA-NO QUALI STRUMENTI POR-TARE CON SE’ E SOPRAT-TUTTO COME UTILIZZARLICORRETTAMENTE!L’autosoccorso, effettuatodal gruppo stesso in modocorretto e veloce, è l’unicapossibilità che, ancora oggi,in caso di valanga, vieneritenuta valida. La sola vali-da! Per un idoneo autosoc-corso sono assolutamentenecessari: l’A.R.V.A., laPALA DA NEVE e la SONDA.
A.R.V.A.Letteralmente, il nome deri-va dal francese e significa“Appareil Recherche VictimesAvalanches” (apparecchio diricerca travolti da valanga).Attualmente, l’evoluzionecontinua di questo dispositi-vo ha portato ad un perfezio-namento tale che è quasiimpossibile fallire una ricer-ca. Ma l’A.R.V.A. va conosciu-to, è dinamico e risponde asegnali che è necessariosaper riconoscere. Per que-sto ci vuole un particolareaddestramento. A secondadel tipo di strumento e dellenostre capacità, è possibilefare una ricerca sistematica emolto sicura che viene detta“per linee perpendicolari”,oppure una ricerca più velocee più evoluta, detta “direzio-nale”, poiché ci porta vicino
RACCOMANDAZIONI• prima della partenza per
la gita, controllare il fun-zionamento in “ricezione”e “trasmissione” dellostrumento;
• indossare correttamentel’A.R.V.A. acceso in posi-zione di “trasmissione”sotto la giacca a vento osotto la maglia (non nellozaino);
• non usare i cinturini salvasci;
• i bastoncini devono esse-re impugnati fuori dai lac-cioli;
• durante il percorso è im-portante valutare ogni sin-golo pendio che si attra-versa. In caso di pericolo“è meglio una amara ri-nuncia che una dolorosaritirata”.
E’ importante inoltre consultare i BollettiniNivometeorologici:Per la regione Lombardia:www.regione.lombardia.itPer le Alpi Italiane:www.aineva.itServizi Valanghe Europei:www.avalanches.org...con molta attenzione e valutazione della neve,SCIATE SICURI.
all’apparecchio cercato in mo-do quasi diretto. Comunque,avere solo l’A.R.V.A. non èsufficiente; è necessario dis-porre anche di pala e sondaper la ricerca del travolto.
da:“Sicuri con la neve” a cura del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardoe da “Le valanghe”a cura dell’AINEVA
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ÁRACCHETTE 21 Capanna Brogoldone m 1904 1 febbraio
23 Val Bognanco - pizzo Pioltone m 2612 15 febbraio27 Splugen (CH) 22 febbraio31 Monte Schenadui m 2747 1 marzo35 Rifugio Ferraro in val d’Ayas m 2090 14-15 marzo
SCI ALPINISMO 25 Cima Vallocci m 2510 22 febbraio33 Piz Beverin m 2997 8 marzo37 Corno orientale Nefelgiù m 2870 22 marzo39 Testa del Rutor m 3486 28-29 marzo
SCI NORDICOSCI ALPINO 26 Gita sci bambini a Splugen (CH) 22 febbraio
27 Splugen (CH) 22 febbraio29 Settimana Bianca a Zell im Zillertal 28 feb - 7 mar32 Gita sci bambini Champorcher 8 marzo73 Settimana bianca di fine anno dic 09 - gen 1073 Scuola di sci per bambini gennaio 201073 Corso di sci nordico gennaio 2010
ALPINISMO 50 Uscita tecnica al ghiacciaio Morteratsch 7 giugno55 Pizzo Cengalo m 3370 20-21 giu61 Piz Morteratsch m 3751 4-5 luglio63 Monte Ortles m 3905 18-19 luglio66 Pizzo del Diavolo di Tenda m 2914 19-20 settembre
ESCURSIONISMO 27 Splugen (CH) 22 febbraio43 Sestri Levante - Moneglia 19 aprile
CAI Moltrasio 45 Gita per ragazzi al rifugio Venini m 1576 10 maggioCAI Alba 47 Via Regia Brunate - Torno 17 maggioCAI Moltrasio 51 Gita per ragazzi alla cap. Quarnei m 2107 7 giugno
53 Passo Baciamorti m 1540 14 giugnoCAI Como 57 Rifugio Sogno di Berdzè m 2530 27-28 giugno
59 Trekking Thusis - Chiavenna 1-4 luglio62 Gottardo - Andermatt 12 luglio65 Trekking a Seefeld, Austria 11-14 sett67 Lignan in valle di Saint Barthelemy 27 settembre68 Genova, una gita in treno 11 ottobre69 Gita di chiusura rif. Croce di Campo m 1740 17-18 ottobre
CAMPEGGIO 64 XXXVI Campeggio Viù Valli di Lanzo (To) 3-28 agosto
VARIE 73 Corso ginnastica presciistica da ottobre70 Castagnata e gara di bocce 25 ottobre71 Festa Amici della Montagna 8 novembre73 33° Concorso fotografico 12 novembre73 Festa dei bambini 12 dicembre
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RACCHETTE Capanna Brogoldone m 1904 1 FEBBRAIORACCHETTE Val Bognanco - pizzo Pioltone m 2612 15SCI ALPINISMO Cima Vallocci m 2510 22SCI ALPINO Gita sci bambini a Splugen (CH) 22SCI NORDICO-RACCHETTE-ESCURSIONISMO Splugen (CH) 22SCI ALPINO-NORDICO Settimana bianca a Zell im Zillertal 28/2 - 7/3
RACCHETTE Monte Schenadui m 2747 1 MARZOSCI ALPINO Gita sci bambini Champorcher 8SCI ALPINISMO Piz Beverin m 2997 8RACCHETTE Rifugio Ferraro in val d’Ayas m 2090 14-15SCI ALPINISMO Corno orientale Nefelgiù m 2870 22SCI ALPINISMO Testa del Rutor m 3486 28-29
ESCURSIONISMO Sestri Levante - Moneglia 19 APRILE
ESCURSIONISMO Gita per ragazzi al rifugio Venini m 1576 10 MAGGIOESCURSIONISMO Via Regia Brunate - Torno 17
ALPINISMO Uscita tecnica al ghiacciaio Morteratsch 7 GIUGNOESCURSIONISMO Gita per ragazzi alla cap. Quarnei m 2107 7ESCURSIONISMO Passo Baciamorti m 1504 14ALPINISMO Pizzo Cengalo m 3370 20-21ESCURSIONISMO Rifugio Sogno di Berdzè m 2530 27-28
ESCURSIONISMO Trekking Thusis - Chiavenna 1-4 LUGLIOALPINISMO Piz Morteratsch m3751 4-5ESCURSIONISMO Gottardo - Andermatt 12ALPINISMO Monte Ortles m3905 18-19
CAMPEGGIO XXXVI Campeggio Viù Valli di Lanzo (TO) 3-28 AGOSTO
ESCURSIONISMO Trekking a Seefeld, Austria 11-14 SETTEMBREALPINISMO Pizzo del Diavolo di Tenda m2914 19-20ESCURSIONISMO Lignan in valle di Saint Barthelemy 27
ESCURSIONISMO Genova, una gita in treno 11 OTTOBREESCURSIONISMO Gita di chiusura rif. Croce di Campo 17-18VARIE Castagnata e gara di bocce 25VARIE Ginnastica presciistica
VARIE Festa Amici della Montagna 8 NOVEMBREVARIE 33° Concorso fotografico 12
VARIE Festa dei bambini 12 DICEMBRE
SCI NORDICO E ALPINO Settimana bianca di fine anno DICEMBRE/GENNAIO 2010
SCI NORDICO Corso di sci nordico GENNAIO 2010SCI ALPINO Scuola di sci per bambini (discesa)
CAI Moltrasio
CAI Alba
CAI Moltrasio
CAI Como
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iSOCI
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CONTR
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proiezioneACONCAGUArelatori: Carlo Corti e Andrea Pironi
METEOROLOGIAComo ed il Lario sotto la neveMicroclimi e topoclimi in provincia di Comorelatori: Gabriele Asnaghi, Simone Rossettoe Willy De Taddeo del CML
SICURI NELL’ESCURSIONISMOrelatore: Elio GuastalliCuratore progetto ”Sicuri in montagna” del CNSAS
proiezioneRIVEDIAMOCI L'INVERNOa cura del Gruppo Escursionistico ed Alpinistico
proiezioneTREKKINGPATAGONIA E TERRA DEL FUOCOrelatore: Antonio Signoriello
serata didattica di alpinismo TECNICA DI PROGRESSIONE SU GHIACCIAIOa cura del Gruppo Alpinistico
KILIMANJARO E PARCHI DELLA TANZANIArelatore: Carla Brambilla
cena sociale e proiezione FESTA DEL CAMPEGGIO
proiezione I SOCI SI RACCONTANO
proiezione RIVEDIAMOCI L'ESTATEa cura del Gruppo Escursionistico ed Alpinistico
Il CAO si riserva di modificare le date dei singoli incontria seconda delle esigenze,è quindi utile informarsi per tempo presso la sede.
martedì 3 febbraioore 21
martedì 10 marzoore 21
martedì 7 aprileore 21
martedì 21 aprileore 21
martedì 5 maggioore 21
venerdì 5 giugnoore 21
martedì 16 giugnoore 21
sabato 26 settembreore 19
martedì 6 ottobreore 21
martedì 3 novembreore 21
L'ingresso è libero e le seratesi terranno presso la sede,
salvo diverse indicazioni.
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RACCHETTE
Edificata nel 1937 e modernizzata nel1996, la capanna è adagiata su di uno
splendido terrazzo in cima alla valle diLumino, dal quale la vista spazia su pano-rami alpini di non comune bellezza, grazieanche all’ottima posizione soleggiata di cuiessa gode anche in inverno.Da Lumino raggiungiamo i monti di Savorùcon la cabinovia, che in pochi minuti con-sente di superare 1060 metri di dislivello.Quindi, dai monti di Savorù proseguiremonel bosco seguendo il crinale fino a quota
m 1390 circa, dove si trova una biforcazio-ne che offre due possibilità per giungerealla capanna. La prima, breve ma ripida, siimbocca voltando a destra e segue la dor-sale denominata ‘Fauradon’, per la presen-za di molti grandi faggi.L’altra, più lunga e gradevole, si prendevolgendo a sinistra; sale per dolci declivi,passando per l’alpe Domàs. Lungo questoitinerario si possono ammirare quindicisculture in legno, opera di artisti dellamotosega.
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CAPANNA BROGOLDONE m 1904
PARTENZAda Como alle ore 7in auto per Lumino (CH)m 268
SALITAin cabinovia ai montidi Savorù m 1328ed alla capannaBrogoldone m 1904in ore 2
DIFFICOLTA’ fino alla capanna,facile camminata su neve
DISLIVELLOm 576 alla capannam 385 alla vetta
EQUIPAGGIAMENTOinvernale da montagnacon ciaspole,bastoncini e ghette
CAPI GITAAndrea PironiMichele PinalliAdriano Tagliabue
NOTA BENEin caso di annullamento,la gita potrà esseresostituita con un’alternativaaltrettanto valida e sicura
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RACCHETTE
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VAL BOGNANCO PIZZO PIOLTONE m 2612
Andiamo alla scoperta di una nuova pro-posta per divertirci sulla neve con le
ciaspole: la val Bognanco. Il capoluogodella valle è celebre per le sue acque ter-mali, ma forse non tutti sanno che in altavalle si trovano numerosi percorsi, sia esti-vi che invernali, di grande interesse pae-saggistico. Dalla frazione di San Bernardom 1630, dove lasciamo l’auto, seguiremole indicazioni per il rifugio Gattascosa m1993, aperto e custodito anche d’inverno,raggiungibile in poco più di un’ora.Dal rifugio si può proseguire fino al passoMonscera m 2103, posto sul confine sviz-zero, dal quale si gode di una vista eccezio-nale sui Quattromila del Vallese, in partico-lare sulla vicina Weissmies, Lagginhorn eFletschorn. Chi ne ha voglia, dal passo,può iniziare la ripida ascesa che porta invetta al Pizzo Pioltone m 2612, la monta-gna che domina la vallata. Con un po’ difatica, a seconda delle condizioni dellaneve, si riesce a salire anche con le cia-spole e la sua cima rappresenta sicura-mente una mèta di grande soddisfazione.
Per cambiare l’itinerario di rientro, si puòtornare a valle seguendo la strada podera-le che dal passo Monscera scende, con unampio giro tra gli alpeggi, fino a S.Bernardo, concludendo così un percorsoad anello.
PARTENZAda Como alle ore 6,30in auto per BognancoTerme (VB) - fraz. S. Bernardo m 1630
SALITAal rifugio Gattascosam 1993 in ore 1,30ed al passo Monsceram 2103 in ore 0,30
DIFFICOLTA’ facile e media escursionesulla neve
DISLIVELLOm 370 al rifugiom 500 al passo m 1000 alla vetta
EQUIPAGGIAMENTOinvernale da montagnacon ciaspole,bastoncini e ghette
CAPI GITAPaola SpadinaMarcello BassiOrnello Pozzi
NOTA BENEin caso di annullamento,la gita potrà esseresostituita da un’alternativaaltrettanto valida e sicura
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CIMA VALLOCCI m 2510
Èun itinerario meno frequentato rispettoagli altri più noti della val Lunga, ma
offre bei panorami ed una bella discesa.
Lasciate le auto al parcheggio della valle,si prosegue con gli sci lungo il fondo valle,di fianco al torrente, per poi prendere deci-
PARTENZAda Como alle ore 6,30in auto per Tartanoparcheggio Val Lunga (SO)m 1400
SALITAalla cima Vallocci m 2510in ore 3,30
DIFFICOLTA’ BS
DISLIVELLOm 1100 circa
EQUIPAGGIAMENTOda scialpinismocon ARVA obbligatorio
SCIALPINISMO
CAPI GITAGiorgio GalvaniEnzo Villani
NOTA BENEin caso di annullamento,la gita potrà esseresostituita da un’alternativaaltrettanto valida e sicura
samente il pendio sul lato sinistro e salirefino al passo di Dordonella m 2320.Dal passo si prosegue in cresta fino allacima, con gli ultimi metri da percorrere apiedi. Si scende lungo la via di salita, conpossibilità di varianti in dipendenza dellecondizioni della neve.
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Gita dei bambiniSPLUGEN
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SCIALPINO
RESPONSABILIAngelo BalestriniSergio Ronchetti
PER INFORMAZIONIdettagliate rivolgersiin sede negli oraridi apertura
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SCI NORDICORACCHETTEESCURSIONISMO
RITROVOore 6,15
SALITAda Como alle ore 6,30in pullman per Splugen (CH)m 1460
DIFFICOLTA’ Facile camminata su neve
EQUIPAGGIAMENTOin relazione all’attivitàsvolta
CAPI GITAFrancesco Bianchi FetucciaAdriano Tagliabue
SPLUGEN
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Questa gita ci consente di riunire inun’unica località gli appassionati di
sci nordico, racchette da neve ed escursio-nismo invernale. Splugen è un noto com-prensorio sciistico del canton Grigioni.Oltre alle classiche piste per lo sci di disce-sa, prevede anche 40 km di piste per lo scidi fondo, ottimamente preparate per il
passo classico e lo skating, 35 km di sen-tieri invernali battuti e 4 piste per slittinocon innevamento artificiale. I “ciaspolato-ri” potranno fare una bella escursione, faci-le ed adatta a tutti, fino ai piccoli laghi delSuretta m 2272, sotto la cima delMittaghorn, con vista sull’imponente ver-sante Nord del pizzo Tambò.
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SETTIMANA BIANCAA ZELL IM ZILLERTAL (A)
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SCIALPINOSCI NORDICO
La regione sciistica della valle di Ziller,in Tirolo, è da considerarsi una delle
destinazioni top delle Alpi, con 639 km dipiste perfettamente preparate per lo sci didiscesa e 167 km di impianti di risalita.Zell im Zillertal si trova all’incrocio di duevallate: una si rivolge ad Est e comprendele stazioni di Gerlos e Konigsleiten; l’altra,verso Sud-Ovest fa capo alle famose sta-zioni di Mayrhofen ed Hintertux. Ciò rendela località un punto di partenza ideale perla scoperta delle differenti aree sciabili
RESPONSABILIErio MolteniMassimo MiccioFrancesco Bianchi Fetuccia
PER INFORMAZIONIdettagliate rivolgersiin sede negli oraridi apertura
dello Zillertal. Un nuovo impianto di risalitacollega Zell a Gerlos, evitando così l’utiliz-zo dell’auto o degli skibus. Per lo sci difondo ci sono 90 km di tracciati, distribuitinelle varie località del comprensorio.Zell ha molto da offrire anche ai non scia-tori, con diverse proposte per il doposci.Noi soggiorneremo allo Spor t HotelTheresa, una struttura particolarmentecurata, con ottima qualità di trattamentoed un’area wellness di 1500 metri quadri,con piscina, sauna ed idromassaggio.
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MONTESCHENADUI m 2747
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RACCHETTE
Questa classica gita invernale consen-te di conquistare, in seguito ad un’a-
scesa non troppo lunga e senza ecceziona-li difficoltà, un punto panoramico di notevo-le piacevolezza, come pure di gustare,durante tutta la salita ed in ogni direzione,uno scenario maestoso: la cima del monteSchenadui.Questa montagna, conosciuta anche comeil Grande Scoglio, è ubicata sopra la ValPiora e la Val Termine ed è caratterizzatada un precipizio arcuato a forma di cratere,in cui giace il lago di Dentro. Logico puntodi partenza per questa ascensione è il‘Lucos Magnum’, ovvero, dal latino: “luogospazioso, grande”. Il Passo del Lucomagnoè un valico alpino tra i cantoni Ticino eGrigioni, in Svizzera, che fu utilizzato inepoca altomedioevale come collegamentotra la pianura Padana e la valle del Reno ecome itinerario religioso tra santuari e con-venti, diventando uno dei più trafficatid’Europa.Solo dal Tredicesimo Secolo perse di con-siderazione a favore del passo del San
Gottardo. La costruzione della strada risa-le al 1876 e, grazie agli sforzi dei due can-toni, la strada del Passo è oggi apertatutto l’anno.
PARTENZAda Como alle ore 7in auto per il Passo delLucomagno (CH) m 1914
SALITAal monte Schenaduim 2747 in ore 3/3,30
DIFFICOLTA’ media camminata su neve
DISLIVELLOm 833
EQUIPAGGIAMENTOinvernale da montagnacon ciaspole,bastoncini e ghette
CAPI GITAStefano SesanaMatteo FrigerioAdriano Tagliabue
NOTA BENEin caso di annullamento,la gita potrà essere sostituita da un’alternativa altrettantovalida e sicura
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8MA
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Gita dei bambiniCHAMPORCHER
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SCIALPINO
RESPONSABILIAngelo BalestriniSergio Ronchetti
PER INFORMAZIONIdettagliate rivolgersiin sede negli oraridi apertura
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PIZBEVERIN m 2997
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SCIALPINISMO
Classico itinerario di salita dei Grigionicentrali. Da Wergenstein, si sale in
direzione Ovest per ripidi pendii che porta-no a Dumagns, quindi si raggiunge l’AlpTumpriv in direzione Nord, risalendo finoalla quota m 2442. Da qui si prosegue finoall’evidente Beverin Pintg.Si risale la cresta Sud-Est fino a giungeread una scaletta metallica di circa 15 metri;si caricano gli sci sullo zaino e la si scen-
PARTENZAda Como in autoalle ore 5,30 perWergenstein (CH) m 1489
SALITAal Piz Beverin m 2997in ore 4,30/5
DIFFICOLTA’ BS
DISLIVELLOm 1510
ESPOSIZIONESud -Est
EQUIPAGGIAMENTOda scialpinismo,ARVA obbligatorio, zainomunito di cinghiettiper trasportare gli sci
CAPI GITALuca Maggioni Pietro Simonelli
de, superando così un salto di rocce.Raggiunta una selletta, si rimettono gli scie si prosegue fino in vetta.
La discesa si effettua lungo l’ampia crestaSud-Est. Giunti alla scaletta, se le condizio-ni di sicurezza lo consentono, si devia adestra per pendii piuttosto ripidi che porta-no alla base del Beverin Pintg e da qui sirientra ripercorrendo l’itinerario di salita.
NOTA BENEin caso di annullamento,la gita potrà essere sostituita da un’alternativaaltrettanto valida e sicura
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14•1
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RIFUGIO FERRAROIN VAL D’AYAS m 2090
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RACCHETTE
La val d’Ayas è una stupenda vallata aipiedi del massiccio del Monte Rosa,
molto famosa e frequentata sia d’estate ched’inverno dagli alpinisti e dagli sciatori, che,sulle vette di oltre quattromila metri o nelvasto comprensorio sciistico che la circonda,trovano un ampio terreno di gioco.Ma gli alpeggi ed i dolci declivi del fondo-valle sono adatti anche a bellissime e tran-quille escursioni con le racchette da neve.La nostra proposta per una gita di due gior-ni ha come punto d’appoggio il confortevo-le rifugio Ferraro m 2090, situato a Resy,uno dei più alti villaggi fondati dal popoloWalser e riconosciuto come uno degli abi-tati permanenti più alti d’Europa.Dal villaggio, dal quale si domina l’intera valla-ta, si può partire per diversi itinerari adatti atutte le capacità: il Pian di Verra Inferiore m2069 e Superiore m 2388, il lago Blu m2220, oppure l’alpe di Bettaforca m 2200.Uno di questi percorsi può essere già unamèta per il pomeriggio di sabato.Vivremo insieme una bella serata in rifugio,immersi nella quiete della natura in veste
PARTENZAda Como alle ore 7,30in auto per S. Jacques (AO)m 1689
SALITAal rifugio Ferraro m 2090in ore 1
SALITA FACOLTATIVAal Palon di Resy m 2676in ore 2
DIFFICOLTÀfacili e medie escursionisulla neve
DISLIVELLO1° giorno m 400 finoal rifugio, poi in baseall’itinerario scelto.2° giorno m 586
EQUIPAGGIAMENTOinvernale da montagnacon ciaspole,bastoncini e ghette
CAPI GITAPaola SpadinaMarcello BassiOrnello Pozzi
NOTA BENEin caso di annullamento la gita potrà essere sostituita da un’alternativa altrettantovalida e sicura
invernale e confortati dall’ottima cucinavaldostana. Il giorno seguente, chi lo desi-dera potrà salire sulla bellissima vetta delPalon di Resy m 2676, eccellente puntod’osservazione sui ghiacciai del MonteRosa e le cime del Breithorn, Castore ePollùce.
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CORNO orientaleNEFELGIU’ m 2870
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SCIALPINISMO
ICorni di Nefelgiù in Val Formazza sonopoco noti, ma il terreno, l’esposizione a
Nord e la centralità dell’alta Val Formazzane fanno sicuramente una gita interessan-te, tanto da essersi meritata l’appellativodi “perla nascosta”.Lasciate le auto nella frazione di La Frua,
si sale fino ad un pianoro sopra il villaggio,lo si percorre verso Sud, sul fianco dellepropaggini dei Corni, poi ci si addentra inuna piccola e nascosta valletta che portaalla Bocchetta del Gallo e, quindi, al CornoOrientale. La discesa si svolge lungo l’itine-rario di salita.
PARTENZAda Como alle ore 6,30in auto per La Frua -Formazza (VB) m 1510
SALITAal Corno Orientaledi Nefelgiù m 2870in ore 4
DIFFICOLTÀBS
DISLIVELLOm 1350 circa
EQUIPAGGIAMENTOda scialpinismocon ARVA obbligatorio
CAPI GITAGiorgio GalvaniEzio Righetti
NOTA BENEin caso di annullamento,la gita potrà essere sostituita da un’alternativaaltrettanto valida e sicura
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TESTA DEL RUTOR m 3486
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SCIALPINISMO
PARTENZAda Como alle ore 8 in autoper Bonne in Valgrisanche(AO) m 1810
SALITAal rifugio degli Angelim 2916 in ore 3/3,30 ed alla Testa del Rutorm 3486 in ore 2/3dal rifugio
DIFFICOLTA’ BSA
DISLIVELLO1° giorno m 1100fino al rifugio2° giorno m 570 alla vetta
EQUIPAGGIAMENTOda scialpinismosu ghiacciaio, imbracatura,cordini, piccozza,ARVA obbligatorio.
CAPI GITAGiorgio GalvaniGianni Valesi
consentirà di sfruttare le ore migliori peruna bella discesa, senza essere troppostanchi! La discesa, se le condizioni lo per-metteranno, potrà essere scelta fra tre iti-nerari: lungo il percorso di salita, tornandoa Bonne, oppure lungo tutto il ghiacciaiodel Morion, fino ad arrivare a Cerè m1600, oppure risalendo leggermente alcolle Chàteau Blanc m 3279, poi in disce-sa lungo il vallone di Orfeuille fino aPlanaval m 1500. Per queste due alternati-ve ci organizzeremo per il recupero delleauto a Bonne.
La gita proposta è un itinerario classicodella Valgrisanche, ultimamente meno
frequentato, ma ora riproponibile grazieall’apertura del rifugio degli Angeli, sortosulle rovine del vecchio rifugio Scavarda.Il primo giorno saliremo in circa tre ore emezzo da Bonne (poco oltre la diga) fino alrifugio, aper to recentemente dallaAssociazione Volontariato anche al fine disostenere le missioni Mato Grosso inAmerica Latina.Il giorno successivo si risale il ghiacciaiodel Morion fino alla cima; la breve salita ci
NOTA BENEIn caso di annullamento,la gita potrà essere sostituita da un’alternativaaltrettanto valida e sicura
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DA SESTRI LEVANTEA MONEGLIA
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ESCURSIONISMO
RITROVOore 5,45
PARTENZAda Como alle ore 6in pullmanper Sestri Levante (GE)
ITINERARIOA Riva Trigoso, punta Baffe,Moneglia in ore 4,30/5 dislivello salita m 300dislivello discesa m 300
B Sestri Levante, puntaManara, Riva Trigoso,punta Baffe, Monegliain ore 6dislivello salita m 500dislivello discesa m 500
DIFFICOLTÀA - (T) turisticoB - (E) escursionistico
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismoadatto ad ogni tipo di clima
S’inizia la salita lungo una strada sterratache s’inerpica sulle propaggini meridionalidella Punta Moneglia. Tra erica e corbezzoli,ci si porta ad una sella, dove un tratto oriz-zontale ci permette di godere in tutta calmadi panorami mozzafiato, sia sul mare, sia suimonti circostanti: fra questi si riconosce ilTreggin, con la sua caratteristica forma.
La zona è stata interamente devastata dal-l’incendio del 2004 ed ha un aspetto assaitetro. Proseguendo, raggiungiamo puntaBaffe, ove i due gruppi si riuniscono per lospuntino ai piedi dell’antica torre Saracena.
Attraversiamo in quota la val Grande (lavegetazione ed il panorama sono semprebelli) e ci portiamo sulla cresta diComunaglia, dalla quale scendiamo aMoneglia, alla sua spiaggia ed al suo mareper il tradizionale bagno nell’acqua salata.
Come ormai da tradizione, iniziamo lanostra attività al mare e, precisamen-
te, dalla stazione di Sestri Levante, dadove siamo partiti nel 2005 per il monteCapenardo ed il sentiero delle Camalle.
Ci portiamo al lungomare ed al vecchioborgo ove, passando sotto un archivolto,prendiamo la ripida pedonale che salefiancheggiata da due alti muri. Raggiunto ilcostone, la mulattiera diventa pianeggian-te e continua nell’uliveto sul crinale fra ilmare e la valle Ravina, fino a raggiungerePunta Manara o Capo Sirtanorum. Lungo ilpercorso possiamo ammirare la baia delSilenzio e gran parte della riviera Ligure,da capo Mele al Mesco.
Da qui scendiamo alla baia di Riva Trigosoed attraversiamo la cittadina sulla stradaprincipale che fiancheggia i cantieri navali.
COLAZIONEal sacco
CAPI GITAOrnello PozziAdriano TagliabueSergio RonchettiDiego Cappelletti
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GIO
Gita per ragazziAL RIFUGIO VENINI m 1576
con il CAI di Moltrasio
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ESCURSIONISMO
Il rifugio sorge sull’ampia sella erbosache divide il monte Galbiga dal monte di
Tremezzo. Di fronte al rifugio, la vista spa-zia sul ramo comasco del lago di Como.Lasciata l’auto nel parcheggio della sella diBoffalora, si percorre la strada asfaltataper il rifugio Venini fino all’Alpe di Lenno eda qui, con veduta su Lenno e la val
RITROVO ore 8
PARTENZAda Como alle ore 8,15in auto per S. Fedele Intelvi(CO) - sella di Boffaloram 1265
SALITAal rifugio Venini m 1576in ore 1 circa.Salita facoltativa al montedi Tremezzo m 1700N.B. Il percorso può essereeffettuato anche in MTB
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
CAI
CAO
Perlana, fino al rifugio m 1576 in un’oracirca. Proseguendo verso il monte diTremezzo, su strada sterrata, troveremopostazioni militari ancora ben conservatedella Linea Cadorna.Una curiosità: nei pressi del rifugio sorgel’osservatorio astronomico più alto dellaLombardia.
COLAZIONE al sacco e in rifugio
CAPI GITAMassimo MiccioSergio RonchettiMaria Rosa Camperi CAISandro Saldarini CAI
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VIA REGIA da Brunate a Tornoalla scoperta delle antiche vie del Lario
con il CAI di Alba
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ESCURSIONISMO
Dopo due gite nelle Langhe e nelRoero, ospiti del CAI Alba, quest’anno
sarà il CAO ad ospitare gli Amici Albesi.Non potendo organizzare la merenda sinoi-ra (non appartiene alla nostra tradizione)speriamo nel bel tempo ed offriamo funico-lare, battello e vista mozzafiato sul nostrolago. Saliamo in funicolare a Brunate, loca-lità sopra Como con vista dagli Appenninialle Alpi passando per il Monviso. Qui iniziail sentiero detto ”via Regia” che, passandoa mezza costa fra lago e cime, porta allelocalità di Monte Piatto, Piazzaga e Torno.
Il Triangolo Lariano è caratterizzato dallapresenza dei cosiddetti “massi erratici” o“trovanti”, trasportati dai ghiacciai quater-nari dalla Valmasino e dalla Valmalenco,visibili ancora oggi. Quello dei “trovanti” è
RITROVO Como, piazzale funicolarealle ore 8,45
ITINERARIOAComo, Brunate,Monte Piatto, Piazzaga,Torno: imbarco su battello,Como in ore 6dislivello discesa m 500
DIFFICOLTÀA - (T) turistico
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
COLAZIONE al sacco
CAPI GITAOrnello PozziAdriano TagliabueSergio RonchettiDiego CappellettiGigi Prunotto per Cai Alba
un argomento pieno di risvolti storici, cul-turali, economici; le loro dimensioni, laloro “diversità” rispetto alle rocce su cuipoggiano hanno incuriosito ed attratto l’uo-mo fin dall’antichità.
Molti “trovanti” sono stati oggetto d’incisionipreistoriche, soprattutto in forma di coppelle(trasformati in tombe forse in epoca tardoromana che prendono il nome delle località diritrovamento: avello delle Piazze, di Negrenzaecc... Continuando la discesa verso il lago,passiamo dai resti delle antiche mura dellaporta Travaina, raggiungiamo Torno, paesinosulle rive del Lario, dal quale c’imbarchiamoalla volta di Como.
Attraversiamo la città ed arriviamo allasede CAO per i saluti.
NOTA BENEPer evidenti motiviorganizzativi(prenotazione battello)si prega di iscriversicon largo anticipo
CAI
CAO
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7GIU
GN
O
Uscita tecnica al ghiacciaioMORTERATSCH
50ALPINISMO
L’uscita tecnico-didattica che proponia-mo è l’applicazione pratica di quanto
illustrato durante la serata teorica sulletecniche di progressione su ghiaccio, pre-vista per venerdì 5 giugno in sede.L’alpinismo è una disciplina in continuaevoluzione; ogni anno nuove idee e nuovetecniche individuali, di sicurezza e di auto-soccorso ci spingono a confrontarci ed amigliorarci per una maggiore sicurezza per-sonale e di gruppo. Questa iniziativa, rea-lizzata dal CAO nell’ambito del proprio pro-gramma alpinistico, è rivolta a tutti i soci
alpinisti per migliorare il proprio livello tec-nico e consentire una pratica corretta, nel-l’interesse e nell’utilità di tutti. Sul ghiacciaio del Morteratsch, ambienteideale per le sue caratteristiche ambienta-li, saranno approfondite: modalità di lega-tura (1), modalità di progressione (2),manovre di corda e tecniche relative.Consigliamo ad ogni partecipante una ade-guata, minima e corretta dotazione dimateriale tecnico-alpinistico (3) e, primad’ogni uscita, un diligente controllo dell’e-quipaggiamento (4).
PARTENZAda Como alle ore 6in auto per Pontresina (CH)- ghiacciaio delMorteratsch m 1896
SALITA al ghiacciaio delMorteratsch in ore 1
DIFFICOLTA’progressione su ghiaccio
EQUIPAGGIAMENTOda alta montagnacon piccozza, ramponi,imbracatura, 2 cordini,2 moschettoni a ghiera,casco COLAZIONE
al sacco e in rifugio
CAPI GITAil Gruppo Alpinistico
NOTA BENEVedi pagine a curadel Gruppo Alpinistico:1 Modalità di legaturapag 122 Modalità di progressionepag 123 Materiale Alpinisticopag 114 Materiale AlpinisticoIndividualepag 12
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7GIU
GN
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Gita per ragazzi allaCAPANNA QUARNEI m 2107
con il CAI di Moltrasio
51
ESCURSIONISMO
La valle Malvaglia offre agli appassionatidi escursionismo affascinanti possibilità
di traversate ed ascensioni, in parte lungosentieri ben segnalati. Questa valle è inseri-ta nell’inventario dei paesaggi e dei monu-menti naturali di importanza nazionale.La capanna Quarnei è di nuova costruzio-ne, il paesaggio ha una vista di 360 gradi
RITROVOore 7,30
PARTENZAda Como alle ore 7,45in auto per Cusièval Malvaglia (CH) m 1670
SALITA alla capanna Quarneim 2107 in ore 2
DIFFICOLTA’E Escursionismo
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
COLAZIONEal sacco e in rifugio
CAPI GITAMassimo MiccioSergio RonchettiMaria Rosa Camperi CAISandro Saldarini CAI
ed è quindi una delle poche da cui si puògustare un panorama circolare ed uno spet-tacolo incantato. Lasciata l’auto nel parcheg-gio della frazione Cusiè m 1670, si percorreil sentiero per l’Alpe di Pozzo m 1863. Daqui, in leggera salita, si procede all’AlpeQuarnei m 2048, per poi raggiungere lacapanna Quarnei m 2107 in circa due ore.
NOTA BENEindispensabili i documentiper l’espatrio
CAI
CAO
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14G
IUG
NO
PASSO BACIAMORTIm 1540
53
ESCURSIONISMO
Spesso si conoscono luoghi lontani emagari esotici, ma si ignorano luoghi a
noi vicini e belli. Cosi quest’inverno abbia-mo scoperto che per alcuni gitanti i Piani diArtavaggio erano una novità. Riproponiamopertanto questa località in veste estiva,sperando di avere lo stesso successo,anche se la gita era già stata fatta unadecina di anni fa.
Prendiamo la funivia e saliamo ai Piani diArtavaggio; da qui raggiungiamo il rifugioCazzaniga m 1879 e poi, per cresta, laSodadura m 2010. Ridiscesi alla bocchet-ta, si attraversa in piano percorrendo ilsentiero delle Orobie, poi lungo la crestache separa la val Taleggio dalla val Torta, sipassa sotto l’Aralalta ed il pizzoBaciamorti e si giunge al passo Baciamortim 1540. Da qui si scende a Capo Foppa m1307 ed infine a Pizzino m 930, ove ciaspetta il pullman.
Scendiamo lungo la val Taleggio, ove ènato l’omonimo e prelibato formaggio ed
RITROVO ore 5,45
PARTENZAda Como alle ore 6in pullman per Moggio (LC)
ITINERARIAPiani di Artavaggio,rifugio Cazzaniga,rifugio Gherardi, Pizzinoin ore 4,30/5 dislivello salita m 300dislivello discesa m 1000
BPiani di Artavaggio,rifugio Cazzaniga, crestaSodadura, passo Baciamorti,
Pizzino in ore 5,30/6dislivello salita m 400dislivello discesa m 1100
DIFFICOLTÀA - (T) turisticoB - (E) escursionistico
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
ammiriamo la spettacolare forra scavatadal torrente Enna, che sbocca in valBrembana a S. Giovanni Bianco.
Il giro corto salta la salita alla Sodadura; ametà circa della cresta, scende al rifugioGherardi, gestito dall’Operazione MatoGrosso e, da qui, a Capo Foppa e Pizzino.
COLAZIONE al sacco
CAPI GITAOrnello PozziAdriano TagliabueSergio RonchettiDiego Cappelletti
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20•2
1G
IUG
NO
PIZZO CENGALOm 3370
55ALPINISMO
Il Pizzo Cengalo è senza dubbio una dellecime alpinistiche più importanti delle
Alpi Retiche, immerso tra immani colossi digranito. Varia e remunerativa, questaascensione si svolge su terreno misto, roc-cia e ghiaccio, anche se negli ultimi anni eprincipalmente in estate si trova tutta oquasi su roccia.
L’accesso alla via normale di questa mono-litica montagna si sviluppa per lo più all’in-terno della val Porcellizzo, una delle piùestese valli della zona, di forte attrattivaper le prime esplorazioni alpinistiche, non-ché paradiso per i moderni arrampicatori.Dal rifugio Gianetti ci si inerpica per traccedi sentiero, vagamente segnalate, se non
PARTENZAda Como alle ore 9in auto per Bagni di Masino(SO) m 1172
SALITAal rifugio Gianetti m 2534in ore 3/4
ASCENSIONE FACOLTATIVAal Pizzo Cengalo m 3370in ore 4
DIFFICOLTA’F+ con passaggi di II°
DISLIVELLO1° giorno m 13682° giorno m 836
EQUIPAGGIAMENTOda alta montagnacon piccozza, ramponi,imbracatura, 2 cordini,2 moschettoni a ghiera,casco
CAPI GITAStefano Sesana Alberto Lupis
da radi ometti, costeggiando il versanteest della Punta Sertori. Si punta al ripidocanalino che conduce alla cresta, lo sirisale superando le maggiori difficoltà conl’ausilio di una corda fissa (II grado, inseguito più agevole) fino al colle delCengalo m 3052.
Da qui si volge lo sguardo a est e prose-guendo lungo la cresta si supera a monteuna prima elevazione, su terreno vario, e avalle una seconda, lungo una cengia aerea.
Di nuovo sul filo di cresta, sempre per faciliblocchi di granito e neve, si giunge alla vettadi questa famosa cima. La discesa avverràlungo il medesimo itinerario di salita.
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27•2
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RIFUGIOSOGNO DI BERDZÈ m 2530traversata Cogne - Champorcher
con il CAI di Como
57
ESCURSIONISMO
Il rifugio Sogno di Berdzè è una nuovacostruzione situata nel parco Nazionale
del Gran Paradiso, utile posto tappa per chitransita sull’Alta Via n. 2 della Val D’Aosta.Il suo nome curioso deriva dal patois (dia-letto locale), secondo cui “Berdzè” signifi-ca “pastore”. Oltre l’abitato di Cogne, inlocalità Lillaz m 1611, inizia il nostro per-corso a piedi, che passando per l’alpeggiodi Goilles, risale tutto il vallone dell’Urtier,in un ambiente naturale di grande bellezza,fino a raggiungere il rifugio, all’alpePeradzà, dopo circa tre ore e mezzo dicammino ed un dislivello di 900 metri.Qui trascorreremo una piacevole serata incompagnia e, magari, avremo la fortuna diavvistare stambecchi e camosci che al tra-monto si avvicinano per cercare cibo.Il giorno seguente saliremo in un’ora al colFenétre de Champorcher m 2827, lascian-do alle nostre spalle il parco Nazionale delGran Paradiso, per entrare nel parcoRegionale del Monte Avic. Scollinando sulversante di Champorcher, il sentiero ci por-terà, in quaranta minuti, al lago del Miserin
ed all’omonimo rifugio m 2588, nelle cuivicinanze sorge il Santuario della Madonnadelle Nevi. Dopo un’altra ora di cammino,circa a metà della nostra traversata, potre-mo rinfrancarci presso il rifugio Dondenà m2192, per poi riprendere la lunga discesaverso Champorcher, attraverso il sentierodetto “della scaletta” e la strada reale dicaccia. Dal Dondenà infatti ci voglionoancora più di due ore, prima di raggiungerela frazione di Chardonney m 1444, dove ciattenderà il pullman per il rientro, pertantola traversata, benché facile, richiede undiscreto allenamento.
RITROVOalle ore 5,45 al piazzaledelle piscine di Muggiò
PARTENZAalle ore 6 in pullmanper Lillaz (AO) m 1611
SALITAal rifugio Sogno di Berdzém 2530 in ore 3,30
DISLIVELLO1° giorno m 9202° giorno m 300 in salitae m 1400 in discesa
TRAVERSATAAl col Fenétre deChamporcher m 2827 -lago del Miserin m 2588 -rifugio Dondenà m 2192 -Champorcher m 1422in ore 5/6
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo, adeguato ad ogni tipo di clima
CAI
CAO
COLAZIONE al sacco ed in rifugio
CAPI GITAPaola SpadinaGiancarlo Bondì CAI
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1•4L
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TrekkingTHUSIS - CHIAVENNA
Da mercoledì 1 luglio a sabato 4 luglio,effettueremo un trekking di quattro
giorni con partenza da Thusis m 723, loca-lità svizzera del canton Grigioni.Seguendo un’antichissima via di transito,frequentata fin dai tempi dei Romani, attra-verso il Passo dello Spluga a m 2113,scenderemo lungo la val San Giacomo fino
DIFFICOLTÁE escursionismo
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adeguato ad ogni tipo di clima
RESPONSABILEFrancesco Bianchi Fetuccia
Per informazioni rivolgersi in sede negli orari di apertura
a Chiavenna m 333 e quindi a SanFedelino, sulle rive del Lago di Como. Perle soste notturne verrano utilizzati alberghie/o agriturismi.Per motivi logistici, la partecipazione saràlimitata, pertanto si invitano gli interessatia prenotarsi con largo anticipo presso lasede.
ESCURSIONISMO
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4•5
LUG
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PIZ MORTERATSCHm 3751
61ALPINISMO
La conquista di questa pregevole vettaè datata 11 settembre 1858, quando
C.G. Brogger e P. Gensler, con le guide K.Emmermann e A. Klaingutti, misero piedeper primi sulla sommità del PizMorteratsch, incantevole belvedere sullealtre vette del Bernina ed in particolaresulla chimerica cresta Biancograt, già allo-ra emblema di assoluta eleganza alpinisti-ca, che vide nell’agosto del 1878 la suaprima ascensione. Base di partenza perl’ascensione è la Chamanna da Boval,posta alla base delle dirupate, imponentipareti del Pizzo Bernina, di fronte alla con-vergenza del Vedret Pers nel Vedret deMorteratsch. Non lontano dall’attualecostruzione, venne edificato intorno al1860 l’Hotel Colai, il primo del gruppo, piùvolte ristrutturato ed in grado di ospitarefino a dodici alpinisti, che placavano la lorostanchezza su semplici letti di fieno. Nel1906 sorse un più evoluto ricovero in pie-tra e cemento, il primo rifugio Boval.Lasciata la capanna saliremo per terrenodetritico e nevai discontinui puntando
all’intaglio della Fuorcla da Boval (passag-gi di I e II grado), alla quale è possibile arri-vare anche dalla Chamanna da Tschiervapercorrendo l’opposto Vedretin daTschierva. Evitando il primo tratto rocciosodi cresta, ci si porta sul filo nevoso, chepuò essere affrontato direttamente, oppu-re aggirando le maggiori difficoltà lungo ipendii orientali, quindi si raggiunge la calot-ta sommitale. La discesa avverrà lungo lamedesima linea di salita.
PARTENZAda Como alle ore 10in auto per Pontresina (CH)ghiacciaiodel Morteratsch m 1896
SALITAal rifugio Chamanna daBoval m 2495 in ore 2
ASCENSIONE FACOLTATIVAal Piz Morteratsch m 3751 in ore 4/5
DIFFICOLTA’PD con roccette di I° e II°
DISLIVELLO1° giorno m 6002° giorno m 1255
EQUIPAGGIAMENTOda alta montagnacon piccozza, ramponi,imbracatura, 2 cordini,2 moschettoni a ghiera,maniglia autobloccante,casco
CAPI GITAMarcello BassiMatteo Frigerio
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12L
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LIO
Dal GOTTARDOad ANDERMATT
62
Sul massiccio del San Gottardo nasconoquattro fiumi che hanno la particolarità
di dirigersi verso i quattro punti cardinali: ilRodano ad est, la Reuss a nord, il Reno adovest ed il Ticino a sud. Verso la fine del1800, Türler descriveva così la regione delSan Gottardo: “laghetti che riposano sullaschiena del passo e la loro cupa espres-sione sottolinea la solennità mortuaria delpaesaggio. Le rive sono cosparse di bloc-chi che la montagna, scuotendo il capo, hagettato laggiù”. Malgrado la lugubre descri-zione, il San Gottardo ha un fascino straor-dinario: meta di pellegrinaggi fin dal MedioEvo, è un via vai frenetico e meccanico diviaggiatori lungo questa “via della gente”che spesso si trova fra un velo di nuvolebasse. Ma bastano pochi minuti, di cammi-no, per ritrovare la tranquillità fra laghetti,prati e pascoli. Ed è in questa oasi di soli-tudine d’altri tempi e dal caos dei nostrigiorni che muoverà i passi la nostra gita,verso la diga del lago Lucendro, per poisalire, fra prati ricchi delle fioriture estive,verso i piccoli laghetti oltre i 2000 m di
quota. Orsino, Orsino piccolo, Orsirorainferiore e superiore ed, infine, il passod’Orsirora, luogo della meritata pausapranzo con vista sulle Alpi e sui numerosilaghi del passo del Gottardo. Qui i duegruppi si dividono: il giro lungo scende nelcanton Uri sino a Realp ed Andermatt,mentre il giro corto, proseguendo lungo ilaghi della Valletta, ridiscende al lago delLucendro con la sua diga che, al ritorno dal-l’escursione, sembra ancora più grande.Da qui si ritorna al passo ed al pullmanche ci porta ad Andermatt a recuperare ipatiti delle scarpinate.
ESCURSIONISMO
RITROVO ore 5,45
PARTENZAda Como alle ore 6in pullman per il passodel Gottardo (CH) m 2108
ITINERARIBDiga del Lucendro m 2080,Lago d’Orsino m 2286,Lago d’Orsino piccolom 2388, Laghi d’Orsiroram 2325 e m 2444,passo d’Orsirora m 2528,Laghi della Vallettam 2468 e m 2432,Lago del Lucendro
m 2134, Diga delLucendro m 2080in ore 5/6dislivello salita m 500dislivello discesa m 500
BDiga del Lucendro m 2080,Lago d’Orsino m 2286,Lago d’Orsino piccolom 2388, Laghi d’Orsiroram 2325 e m 2444, passod’Orsirora m 2528, Realpm 1538, Andermatt m 1436in ore 7dislivello salita m 500dislivello discesa m 1164
DIFFICOLTÀA - (T) turisticoB - (E) escursionisti esperticon buon allenamento
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoal clima d’alta quota
COLAZIONE al sacco
CAPI GITAOrnello PozziAdriano TagliabueSergio RonchettiDiego Cappelletti
NOTA BENEIndispensabili i documentivalidi per l’espatrio
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18•1
9LU
GL
IO
63ALPINISMO
MONTE ORTLESm 3905
La nostra meta è la principale cima delgruppo Or tles-Cevedale, possente
sistema montuoso delle Alpi Retiche. Lasua prima ascensione fu compiuta nel set-tembre del 1804 dal cacciatore di camosciJoseph Pichler della Val Passiria, con duemontanari dello Ziller, per conto dell’uffi-ciale alpino Gebhard, che aveva ricevutodall’arciduca Giovanni d’Austria l’incaricodi determinare l’altezza della grandiosamontagna. Da Solda, con la seggiovia, siraggiunge quota m 2330; quindi, percomodo sentiero, transitando dal rifugioTabaretta m 2555 e superando la Forcelladell’Orso m 2877, si giunge al rifugio
Payer, posto su uno sperone roccioso. Dalrifugio si sale per sentiero roccioso, a voltesassoso, fino ad arrivare alla base dellaTschirfeck, una ripida testa rocciosa attrezza-ta con corde fisse e fittoni. Dalla sua sommi-tà si segue la cresta fino al ghiacciaio a concae si raggiunge il bivacco Lombardi m 3376.Dopo aver superato un breve ma impegnativotratto roccioso, affiorato da pochi anni acausa del ritiro del ghiacciaio, si sale sulla cre-sta e quindi all’ampia e ripida Vedretta Altadell’Ortles. Questo plateau di ghiaccio ci con-duce attraverso una piatta sella, in direzionesud, verso la vetta. La discesa ricalca l’itinera-rio di salita.
PARTENZAda Como alle ore 8 in autoper Solda (BZ) m 1905
SALITAal rifugio Payer m 3029in ore 2,30
ASCENSIONE FACOLTATIVAMonte Ortles m 3905in ore 4/5
DIFFICOLTA’PD + con un passaggiodi III° e pendii fino a 45°
DISLIVELLO1° giorno m 7002° giorno m 876
EQUIPAGGIAMENTOda alta montagnacon piccozza, ramponi,imbracatura, 2 cordini,2 moschettoni a ghiera,casco, discensore
CAPI GITAMatteo FrigerioAntonio Signoriello
NOTA BENEQuesta ascensione,data la sua complessitàe la quota, richiedeun buon allenamentoe preparazione tecnica
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CAMPEGGIO
3•28
AGO
STO
XXXVI CAMPEGGIOVIU’ - VALLI DI LANZO (TO)
64
Le tre Valli di Lanzo (Valle di Viù, Val d’Alae Val Grande di Lanzo) costituiscono un
territorio montano piuttosto ampio, confinantea Ovest con la Francia, a Nord con la Valledell’Orco ed a Sud con la Val di Susa. Sonocomodamente servite dall’uscita autostradaledi Venaria Reale, alle spalle di Torino, quindifacilmente raggiungibili da Como in meno ditre ore d’auto. Si può dire che l’alpinismotorinese sia nato qui, quando nel 1863 fufondato il Club Alpino Italiano e le Valli diLanzo rappresentavano, insieme alMonviso, i monti più alti e più vicini da rag-giungere. Per il nostro campeggio abbiamoscelto la più meridionale delle tre Valli: lavalle di Viù, che prende il nome dal suocapoluogo. Il territorio comunale di Viù ètra i più estesi d’Italia ed è composto daben trentaquattro frazioni. Appena oltre-passato il capoluogo, si trova la frazione diVersino, dove è ubicato il campeggio.Al termine della valle si può raggiungere apiedi la Francia attraverso il colledell’Autaret, antichissimo valico alpino, giàpercorso dalle Legioni Romane in transito
verso la Gallia. Tappa d’obbligo è la visitaai bellissimi laghi dell’Autaret a m 2985, ipiù alti d’Europa, oppure la salita alle cimedel Rocciamelone m 3538, Croce Rossa m3566 e Punta d’Arnas m 3560, facendotappa ai rifugi alpini Tazzetti e Cibrario. Neidintorni sono state allestite anche numero-se falesie d’arrampicata. Gli appassionaticiclisti invece potranno sfidarsi nella salitaal colle del Lys (che non è quello del MonteRosa!) ma è altrettanto duro.Le Valli sono disseminate di monumenticommemorativi in ricordo della violentalotta partigiana, avvenuta tra il settembredel 1943 ed il maggio del 1945, a testimo-nianza di un importante momento storicoche gli abitanti delle Valli hanno vissutointensamente. Tra i vicoli, le stalle, le bot-teghe e le vecchie osterie si respira anco-ra un’atmosfera antica e genuina.I prodotti tipici e gli itinerari gastronomicidella cucina piemontese e franco-provenzalerappresentano il fiore all’occhiello di questazona delle alpi Graie, insieme a tante altrericchezze naturali tutte da scoprire.
La storia delle Valli di Lanzo è molto similea quella di tante valli dimenticate dellenostre montagne, dove il tempo sembraessersi veramente fermato e, per questo,ancora oggi molto affascinanti e quasiirreali; un posto adatto a chi vuole fare unavacanza lontano dai ritmi cittadini e dal fre-netico turismo di massa.
PER INFORMAZIONIdettagliate ed iscrizionirivolgersi in sede negliorari di apertura
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ESCURSIONISMO
Nell’altalenarsi tra Italia ed estero, il2009 sarà dedicato all’estero e, più
precisamente, all’Austria. La zona interes-sata è Seefeld in Tirolo, una località postasu di un altopiano soleggiato a m 1200 dialtitudine, che ha conservato la sua identitàoriginaria e la tipica ospitalità tirolese.
E’ confinante con la regione tedesca dellaBaviera e si trova all’inizio della catena mon-tuosa del Karwendel, una sezione delle AlpiNordtirolesi. Il territorio, a poca distanza dallabellissima città di Innsbruck, vanta 650 chilo-metri di itinerari marcati per escursioni, percui ce ne sarà per tutti i gusti.
Nei giorni della nostra presenza, Seefeldoffrirà anche la festa dell’artigianato locale.Una ragione in più per apprezzare le tradizio-ni e la cultura delle popolazioni del Tirolo.
DIFFICOLTÀE Escursionismo
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
CAPI GITAFrancesco Bianchi Fetuccia
PER INFORMAZIONIdettagliate ed iscrizionirivolgersi in sede negliorari di apertura
TREKKINGA SEEFELD (AUSTRIA)
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PIZZO DEL DIAVOLODI TENDA m 2914
66
ALPINISMOESCURSIO
NISMO
Il Pizzo del Diavolo di Tenda, situato inalta Valle Brembana, con la sua possen-
te mole a forma piramidale, è una dellemontagne più riconoscibili delle AlpiOrobie. Da Carona si segue la strada per labaita della Mersa, sino alla diga del lago diFregabolgia in ore 2,30. Da qui, dopo alcu-ni minuti, si giunge al rifugio F.lli Calvi (pos-sibilità di arrivare in bici o con automezziprivati fino alla diga). Il giorno dopo si scen-de al piccolo lago Rotondo, situato pocodopo il rifugio; lo si costeggia e, seguendoil sentiero delle Orobie Centrali, passandoper le Baite del Poris, si giunge fino alpasso di Valsecca m 2496, ottima mètaper chi vuole fare una bella escursione,semplice e ben segnalata.Dal passo, abbandonato il sentiero princi-pale, si prendono le tracce di sentiero sullasinistra che si inerpicano verso la crestadel Diavolino, per giungere così all’attaccodella cresta rocciosa che viene percorsaintegralmente senza particolari difficoltà(I°-II°) e sempre su ottima roccia sino allasua vetta, m 2810. Da qui ci si abbassa
alla evidente depressione che lo collega alPizzo del Diavolo, che si raggiunge attraver-so la cresta Sud, risalendo facili gradoni. La discesa avviene lungo la via normalealla Bocchetta di Podavitt, percorrendo perpochi minuti la cresta Nord, piegando poiverso sinistra per roccette sino alla boc-chetta e quindi per sentiero al rifugio F.lliCalvi.
PARTENZAda Como alle ore 13in auto per Carona (BG)m 1116
SALITAal rifugio F.lli Calvi m 2015in ore 2,45possibile anche in MTB
ASCENSIONE FACOLTATIVAal Pizzo del Diavolom 2914 in ore 3
DIFFICOLTA’E fino al rifugioed al passo di ValseccaPD Traversata del Diavolinoe cresta Sud - I° e II°
DISLIVELLO1° giorno m 9002° giorno m 900
EQUIPAGGIAMENTOda media montagna,imbracatura e cascoper l’itinerariodella cresta Sud
CAPI GITAAndrea PironiEzio Righetti
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LIGNAN IN VALLEDI SAINT BARTHELEMY
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ESCURSIONISMO
Escursione molto bella in un ambienteintatto e poco intaccato dal mondo
moderno, verso uno dei più antichi santua-ri della regione.
Il rifugio è stato eretto nel 1904 essenzial-mente come ricovero per i fedeli in pellegri-naggio ed in seguito ristrutturato, dal 2005dispone di un moderno impianto di pannel-li fotovoltaici ed è una struttura sempliceed essenziale completamente differentedai rifugi-albergo tipici di altre zone più fre-quentate, che riporta ad un escursionismopiù spartano e meno amante delle comodi-tà a tutti i costi. L’ambiente solitario è l’i-deale per l’escursionista che cerca luoghisolitari e poco frequentati.
La nostra escursione ha inizio dal villaggiodi Lignan, in Valle di Saint Barthelemy, dadove saliamo attraverso pascoli ed un bel-lissimo bosco di larici. Il percorso è moltopanoramico ed offre una vista insolita delMonte Rosa e la visione del Monte Emilius,il balcone su Aosta.
RITROVO ore 5,45
PARTENZAda Como alle ore 6in pullman per Lignan (AO)m 1633
ITINERARIA Lignan, Col du Salvè,Porliod, Lignan in ore 5dislivello salita m 935dislivello discesa m 935B Lignan, Col du Salvè,Rifugio e Santuario diCuney, Col du Salvè,Porliod, Lignan in ore 6dislivello salita m 1019dislivello discesa m 1019
Dopo la sosta al rifugio, completiamo l’e-scursione con un percorso ad anello attor-no al monte Morion che, fra malghe epascoli, ci ripor ta a Lignan, sededell’Osservatorio Astronomico Regionale,davanti al quale transitiamo lungo ilSentiero dei Pianeti.
DIFFICOLTÀA - (T) turisticoB - (E) escursionistico
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoal clima d’alta quota
COLAZIONE al sacco
CAPI GITAOrnello PozziAdriano TagliabueSergio RonchettiDiego Cappelletti
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GENOVA, una gita in trenoalla scoperta dell’entroterra
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ESCURSIONISMO
Dalla stazione ferroviaria di Genova, piaz-za Manin, prendiamo un insolito ed anti-
co mezzo di trasporto: il trenino Genova-Casella. La ferrovia, inaugurata il 1° settem-bre del 1929, svolge un importante ruolo dicollegamento nell’immediato entroterra diGenova. Durante il viaggio, di circa 24 km ascartamento ridotto su un tracciato suggesti-vo ed ardito, per curve e pendenza, è possibi-le ammirare panorami sulle valli e sul mare diincomparabile bellezza e sulla guglia calcareadel monte Tullo: è fatto obbligo passando daSant’Olcese abbassare i finestrini per sentireil profumo dell’omonimo e famoso salame.
L’escursione “a piedi” inizia da Crocettad’Orero: un percorso facile, lungo l’alta via deimonti liguri, con bei castagneti e costiereerbose, che offre notevoli panorami. Con ilmare sempre all’orizzonte ed uno scorcio sullago delle Noci, arriviamo al Santuario dellaVittoria, situato in posizione strategica tra laValpolcévera e la valle Scrivia.La chiesa fu costruita a ricordo di una vittoriamilitare (maggio 1625) della Repubblica di
RITROVO ore 6,15 (da confermareal momentodella prenotazione)
PARTENZAda Como alle ore 6,30in pullman per Genova
ITINERARIOGenova-Crocetta d’Oreroin treninoCrocetta d’Orero,santuario della Vittoria,passo dei Giovi,Bric di Montaldo,Busalla in ore 4,30dislivello salita m 400dislivello discesa m 500
DIFFICOLTÀT turistico
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
COLAZIONE al sacco
CAPI GITAOrnello PozziAdriano TagliabueSergio RonchettiDiego Cappelletti
NOTA BENEPer evidenti motiviorganizzativi(prenotazione trenino)si prega di iscriversicon largo anticipo
Genova contro il duca Carlo Emanuele I diSavoia. Raggiungiamo il passo dei Giovi,uno dei valichi più bassi dello spartiacqueappenninico e, sempre lungo l’alta via, pro-seguiamo verso il colle della Bocchetta,senza raggiungerlo.
Divalliamo, in località Pendici Bric Montaldo,verso Busalla ove facciamo un’annusata alprofumo… dell’enorme raffineria prima di sali-re sul pullman.
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Gita di chiusura al rifugioCROCE DI CAMPO m 1740
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Il rifugio Croce di Campo è ubicato a suddell’ampio crinale che collega le cime
del Pizzo di Gino, Monte Pianchette eMonte Tabor, su di una verde dorsale cheoffre uno splendido panorama sulle alpiLepontine. Il rifugio di recente costruzione(inaugurato nel 2008) è molto confortevo-le, ha una capienza di 35 posti letto, aiquali si abbina un ristorante con cucinatipica lombarda. Il luogo di partenza è rag-giungibile da Como in poco più di un’orad’auto. Si costeggia il lago fino aMenaggio, poi, seguendo per Porlezza, sigiunge a Carlazzo e da qui, salendo versodestra, si raggiunge la splendida ValCavargna. Giunti al centro del paese di SanNazzaro, si prende sulla destra la via SanAntonio, sino ad arrivare alla graziosa chie-setta dedicata al Santo, dove si imbocca lastrada asfaltata sulla destra.Si sale con vari tornanti e si entra in unapineta dove, a circa m 1280, si parcheggial’auto. Si raggiungono le prime baite diTecchio m 1350, da dove, a piedi in pocopiù di un ora, con Jeep o MTB (3km) su una
PARTENZAda Como alle ore 14in auto per San Nazzaro(CO) m 1280
SALITAal rifugio Croce di Campom 1740 in ore 1
DISLIVELLOm 460
ASCENSIONE FACOLTATIVAEscursioni nei dintornidel rifugioMonte Pianchettem 2158 in ore 1,30
DIFFICOLTA’E - Escursionistico
comoda strada sterrata, si giunge al rifugio.La gita di chiusura è pensata soprattuttoper trascorrere una bella serata insiemegustando un’ottima cena e per poter cele-brare in allegra compagnia la fine delle atti-vità annuali. Il giorno successivo, senzaalcun obbligo e senza alcuna difficoltà,sarà possibile fare una bella passeggiatanei dintorni del rifugio oppure salire finoalla vetta della cima Pianchette.
EQUIPAGGIAMENTOda escursionismo adattoad ogni tipo di clima
CAPI GITAAlberto LupisMichele PinalliPaola Spadina
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CASTAGNATAE GARA DI BOCCE Capanna CAO m 1000Località Le ColmeBrunate (Co)VII Trofeo Fiorella Noseda
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ATTIVITÀVARIE
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FESTA AMICI DELLA MONTAGNACapanna CAO m 1000Località Le Colme Brunate (Co)
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PROGRAMMAore 11Santa Messaalla Chiesetta del CAOore 12Breve saluto del Presidente e pranzo in capanna
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ottobreCORSO DI GINNASTICA PRESCIISTICA
12novembre33° CONCORSOFOTOGRAFICOTermine di presentazione delle opere
12dicembreFESTA DEI BAMBINI
SETTIMANA BIANCAdi fine anno
CORSO DI SCI NORDICO
SCUOLA DI SCIdiscesa per bambini
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all’INTERNOGeneral ServiceAnzani GroupCosmosLavasecco ecologicoCarrozzeria LarioTrattoria dei BracconieriTioTuAlmar srlTesi srlAs. Tec. ImpiantiRosanna PradaGeneraliGiuseppe MilitelloBelluschiOrtofrutta ArcobalenoGruppo SCA MercedesMigliavada
DominioniBravinRiccadonnaGruppo SerratoreEinaudiCorti SportEttore GelpiRoncoroni LegnoComo ColorAlbergo PanoramaCIASSPTColor Service MarketStudio tecnico GarlatiMa.li.maOlimpiadi 2000Albergo Ponte Vecchio
Grazie a tutti gli inserzionistiche, anche per quest’anno, ci hanno accordato la loro fiducia
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REDAZIONEPaola SpadinaAntonio Signoriello
GRAFICALavori in Corso
STAMPAGrafica MALIMA
Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo Programma
Arrivederci al prossimo anno
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2° premio sezione DIGITALEDonatella FIGINILario argentato
3° premio sezione DIGITALEAndrea PIRONICreste verso il cielo
3° premio sezione DIAPOSITIVEOrnello POZZILa cresta
1° premio sezione DIGITALEMarcello BASSIQuiete biancacon Virtuosi nella tormenta in copertina
2° premio sezione DIAPOSITIVEAdriano PUSTERLASulle Dolomiti (1)
2° premio sezione DIAPOSITIVEAdriano PUSTERLASulle Dolomiti (2)
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