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Storia della Letteratura Tedesca. Di Wilhelm Scherer. 11 edizione.
Con il ritratto dell'autore.
Berlino. Weidmannsche Buchhandlung. 1908.
IntroduzioneQuesto libro narra la storia della letteratura tedesca dai tempi pi
antichi fino alla morte di Goethe. Il radici germanico primo del capitolo carattere comunit ricerca le
nazionale ariana e
nella
descrive la condizione spirituale dei nostri antenati nell'epoca in cui i Romani li conobbero. Il secondo e capitolo tratta la
nascita eroico
l'evoluzione al
dell'epos delle dei
tedesco
tempo e
migrazioni Merovingi. Il terzo
barbariche
capitolo
dedicato sotto
al i
Rinascimento Carolingi e
medioevale gli
Ottoni,
alla
cosiddetta epoca antico-alto-tedesca, la cui principale produzione
letteraria consiste nelle traduzioni in prosa e in versi della Bibbia, in brevi poemi politici e novellistici, nonch nei drammi latini di suor
Rosvitha. I capitoli dal quarto al settimo abbracciano la fioritura dell'epica e della lirica nel periodo medio-altotedesco, cio circa dall'XI fino alla met delXIV
secolo. e i tre nono secoli capitolo seguenti,
L'ottavo affrontano
l'epoca di transizione tra il medioalto-tedesco al nuovo-alto-tedesco,
in cui Lutero tradusse la Bibbia e la poesia produrre letteraria. Infine i capitoli dal decimo fino al tredicesimo sono dedicati inclin alcuna al dramma, grande senza opera
all'epoca non ancora conclusasi, in cui viviamo: l'epoca del nuovo-altotedesco, conclusione Trent'anni, nella poesia che inizia della esprime lirica di con la dei forza e ci pi
Guerra la ed sua epica
fornir
materia
trattazione
esauriente dei secoli precedenti, nel suo sviluppo da Paulus Gerhardt fino a Goethe.
Indice [...]
Storia della Letteratura Tedesca
Capitolo primoGli antichi GermaniNello Alessandro stesso Magno periodo rendeva in cui possibile
l'accesso alla grande India, a tutto beneficio della scienza ellenica, un erudito greco, Pytheas di Marsiglia, salp dalla propria citt natale e, prendendo la rotta le e di Gibilterra, occidentali Francia, Bretagna Reno, i
costeggiando della Spagna
rive della alla del
navigando scopr, Teutoni.
intorno alla foce
Verso la fine del quegli stessi
II
secolo a. C. divennero
Teutoni
motivo di spavento e ben presto si prese a chiamare con un appellativo gallico il grande popolo a cui essi appartenevano: vicini. Il Germani, grande cio i aveva
Cesare
combattuto contro di loro, li aveva sconfitti lasciato e tuttavia non aveva del
alcuna
testimonianza
proprio passaggio nel loro paese, a destra del Reno. Egli aveva abbozzato una descrizione dei barbarici nella sua
avversari,
inserendola
storia della guerra gallica, in cui aveva saputo render conto solo in
maniera
incompleta
della
loro
vita
culturale: la loro religione gli era parsa pura adorazione della natura; egli rileva, senza con ammirazione il tono tra n del i
disprezzo semplice
bens
osservatore,
come
tratti caratteristici di quel popolo di cacciatori la e di guerrieri del modo vi di
fossero
libert
vivere,
l'assenza
di
doveri
e
di
educazione, l'incapacit di rinnegare la propria volont, la propensione a temprarsi e a reprimere le esigenze del corpo, e la passione per che le li
scorrerie
l'ambizione
spingeva a fare il vuoto tutt'intorno ai propri confini. I successivi contatti, sia in pace sia in guerra, le avanzate e le
ritirate, le vittorie e le sconfitte fecero s che ben presto i Romani
conoscessero pi approfonditamente i Germani. Poi, nel secolo della
nascita e della vita di Cristo, nei primi gloriosi tempi dell'Impero
romano, i nostri avi furono oggetto di un interesse in cui si mescolavano il timore e l'ammirazione. L'indomita forza di questo popolo allo stato di natura appariva come un ideale di
rigore morale alla considerazione del filosofo stoico, come un esempio di libert agli occhi dell'aristocratico oppositore, incombente patriota come alla un pericolo del
riflessione
lungimirante.
Nell'inverno
tra il 98 e il 99 lo storico Tacito sintetizz tutto quello che si sapeva su di loro nel suo famoso trattato De Germania. Se da un lato, in quanto politico, egli richiamava
l'attenzione del pubblico romano su un popolo importante, le cui vicende tenevano neoeletto imperatore tempo lontano e dalla capitale il
dolorosamente Traiano, il nello ritratto
atteso stesso di un
delineava
modello all'eccesso
alternativo di
rispetto che
raffinatezza
circondava lui e i suoi lettori, con tutte le conseguenze morali del caso.
Sul
suo
resoconto del
aleggia poema
qualcosa
dell'atmosfera con cui l'uomo
pastorale, appaga, di
civilizzato il
nella
fantasia,
rimpianto
un'originaria innocenza. I Germani di Tacito non conoscono altra ricchezza che le proprie
greggi; il possesso di argento e oro e quindi l'esercizio dell'usura non possono allettarli. I loro indumenti sono grezzi, le loro armi imperfette; non attribuiscono valore neppure
all'ornamento guerresco, n al fasto delle sepolture. La loro
alimentazione si basa sulla frutta, sulla Sono selvaggina oppure sul latte. non
estremamente
ospitali,
abitano in citt, bens ciascuno per conto proprio, nell'aperta natura, l dove li attirano un bosco, un campo o una sorgente. Non conoscono
spettacoli emozionanti, n seduzioni dei sensi: tengono le in alta donne; serbando
considerazione vivono
proprie e
castamente
rigorosamente intatta l'integrit del matrimonio. Se vero che la descrizione del patrizio romano contiene parecchi
elementi idilliaci, certo non si pu ridurre tutto a un idillio. Perch il popolo di pastori pur sempre ancora un popolo guerriero, cos come lo ha conosciuto Cesare. Tutto sembra
predisposto in vista della guerra e il valore la virt suprema e dal
perseguita
dall'aristocrazia
popolo. I capi sono circondati da una schiera di giovani nobili, legati ai primi da uno il stretto e il vincolo suo di
fedelt: sono
capo a
seguito in
pronti
sacrificarsi
battaglia l'uno per l'altro. Tacito abbondante evidentemente materia dispone di
prima, diretta
attinta e alla
dall'osservazione quale la sua
*tendenziosit una lieve
conferisce
appena
sfumatura. La vita dei Germani gli nota sotto tutti i profili: delinea i tratti fondamentali della della loro loro
costituzione, militare, della loro i
tradizione e
della
loro non
religione passa la tratta
morale; loro
sotto loro di
silenzio inerzia,
difetti: non si
quando
combattere, la loro scarsa voglia di lavorare, propensione la a loro bere, smisurata giocare e
attaccar briga; fornisce una visione d'insieme di tutte le trib in e le la
innumerevoli nazione frammentata, l'impressione
popolazioni era e in di tal
cui
politicamente modo suscita
un'inesauribile
energia che sempre si rinnova, contro la quale nemmeno potevano degno le vittorie dei un
Romani successo In
significare
d'essere un
menzionato. quadro fedele, nel in
breve,
fornisce
complesso
indubbiamente
cui si mescolano tratti gradevoli e repellenti, e in tal modo tramanda
alla posterit un documento oltremodo pregevole, generale, tanto che da per esso la storia una
trae
raffigurazione della natura di coloro che avrebbero quanto, distrutto e l'Impero per
Romano,
soprattutto,
noi che discendiamo da questi popoli e che esaminiamo le loro condizioni in quell'epoca antica che ritorna provando prova con lo il il
stesso singolo
sentimento quando
pensiero alla propria infanzia.
Gli ArTacito *esamina la questione se i Germani siano siano immigrati di oppure se
originari
quel
paese,
essendovi cresciuti. Si risolve per la seconda del ipotesi, territorio dato che che essi
l'asprezza
abitano non potrebbe aver allettato nessuno a lasciare la propria patria. La scienza odierna fornisce
un'altra risposta. Essa si basa sui tratti di affinit tra le lingue per formulare parentela delle tra i conclusioni popoli sulla le
che
parlano, e sulle nazioni primigenie, che si sono diffuse e ramificate per mezzo delle migrazioni; essa trae da parole
imparentate
conclusioni
sulle cose che esse designano, sulla condizione antichi sono culturale che in di quegli si le trae
popoli,
seguito tra
divisi; e i
dall'affinit motivi su e su una una
mitologie
poetici
conclusioni primigenia
mitologia poesia
primigenia, cercando di tracciare i contorni delle singole nazioni, che conosciamo dalla storia, rispetto a questo sfondo, oscuro ma ricco. Tale sfondo stato ottenuto anche per i nostri antenati: i vincitori di Roma combatterono, senza saperlo, contro
un popolo che un tempo aveva parlato la loro stessa lingua ed era giunto insieme a loro dall'Asia in Europa. I Germani erano un tempo una
piccola trib di una grande nazione che talora viene [lett. denominata degli ma un
Indoeuropei che noi
Indogermani], designare con
possiamo
nome che essi stessi presumibilmente si davano. La maggior parte dei
popoli europei, Celti, Romani, Greci, Germani, asiatici, discende da Slavi e, tra e comune quelli Indiani, radice e
Persiani quella la
rappresenta nazioni
collettivit che si
delle usano
arie,
contrapporre ai Semiti e ai Turani, in quanto *collettivit etnografiche simili. L'originario aveva bassa gi della popolo la degli soglia ancor Ar pi di
superato cultura
prima
disperdersi nel corso delle proprie migrazioni. pastori, ai Era costituito di una di rozza
primordi
agricoltura. La loro poesia, carica di elementi sensuali, vivida, ricca di immagini, conteneva le forme
germinali di una coerente visione del mondo, di una scienza. La loro lingua attribuiva un genere anche agli
oggetti inanimati: il cielo per loro era un uomo, cos come lo era il
Sole, la Luna era una donna, e lo era anche la terra; in tal modo veniva stabilita la base di della tutta e concezione la Natura; si la
antropomorfica
personificazioni imponevano
allegorie
spontaneamente,
spiegazione di fenomeni o di eventi notevoli veniva attinta da situazioni umane. Le pi vistose caratteristiche degli animali venivano motivate con piccole storie. I fenomeni naturali pi appariscenti, sia quelli regolari sia quelli irregolari, del giorno e come della i con
l'avvicendarsi notte, delle
stagioni
oppure
temporali, brevi
venivano
spiegati Questi
narrazioni.
uomini
scorgevano
dappertutto
una
immagine
della propria semplice esistenza e, in tale a ingenua quelle maniera, cose che cos si non per
adattavano
comprendevano. proprio nella rapporti conto quale di un
Elaborarono una si ricca
mitologia, i
rispecchiano di
popolo
pastori:
conflitti che si imperniano su greggi rubate e donne rapite; ricchi
possidenti che vengono minacciati da predatori tuono nemici. il Il rimbombo alla del
richiamo
battaglia
nella contesa tra di e giganti. I primi sono favorevoli per lui; i all'uomo, secondi
parteggiano
minacciano la sua felicit, ed egli riconosce nelle loro fattezze le
forze ostili della natura. abborracciatura ogni poesia che non sappia dare forma alla vita
circostante,
vivida,
tangibile,
sensibile. Anche per gli Ar l'inizio dev'essere consistito nell'aver
imparato a rappresentare poeticamente le forme dell'esistenza, trovando le parole per designare tanto
l'interessante quanto il consueto, e nel fatto che alla loro intelligenza i processi analoghi a un apparivano comune
riconducibili
ordine
mentre entrava in uso un modo tipico di rappresentarli. della basi Furono i primi nel ogni
strumenti canto,
loro
attivit di
fondanti
ulteriore invenzione poetica. Quando tali pi rappresentazioni prossima entrano della realt
autonomamente
nell'uso corrente, prendono via via forma gli aneddoti, sono le nel favole, contempo le le
novelle.
Esse
cellule originarie della poesia, e da
questo pensiero
primo e
e
infimo poesia
strato aria
del hanno
della
origine i motivi umani del mito; di qui possono aver tratto origine anche certi tragici motivi quello dell'epos dell'eroe
successivo:
splendido e invincibile, che per vulnerabile appunto in un unico punto; l
viene
colpito
dal
perfido
tradimento, come Achille e Siegfried; oppure quello del padre e del figlio come nemici combattenti, che non si conoscono o si conoscono in maniera incompleta e tuttavia sono obbligati alla lite, come Laio ed Edipo, Rostem e Sohrab, Hildebrand e Hadubrand. Ben poetici presto, in d'altronde, cui si i generi
dispiegano
conoscenza del mondo ed esperienza di vita divengono assai eterogenei. Una identica esperienza pu costituire
l'argomento di una storia e lo spunto di una massima empirica, che si
tramanda sotto forma di proverbio. Le osservazioni degli oggetti della
natura possono assumere la forma di indovinelli. uomini, che E l'egoismo alla degli propria
badano
salvezza, crea forme di ogni genere per porre l'accento sui propri
desideri di fronte ai propri simili umani antichi e di Ar fronte agli dei. di Gli canti
disponevano
magici di contenuto terapeutico, atti a controllare le forze della natura e a piegarle al servizio dei bisogni
umani. Avevano canti d'amore, in cui il sentimento della natura e la vita psichica armonica si o univano in maniera Avevano
contrastante.
inni, che venivano cantati in coro: canti di elogio, per celebrare la
gloria
di
uomini per
egregi; le
canti gesta
mitologici,
esaltare
degli di e invocare il loro aiuto. I canti mitologici, quale che venivano le
intonati
offerta,
invocazioni e le preghiere: questo il genere pi elevato di della poesia la
antica, solennit
ammantata delle
tutta
pubbliche
cerimonie
religiose, da cui potevano derivare la buona e la cattiva sorte di una nazione, di una trib, di una stirpe. In questi la canti musica si e , coniugano la nel danza. la Il
poesia, canto
collettivo
contempo,
movimento collettivo. Ritmo e metro in poesia e musica sono un eredit della danza, che un tempo a era esse.
necessariamente
collegata
L'emistichio in quattro tempi delle poesie tedesche pi antiche, con le formazioni appare, indiani si strofiche rinviene in gi cui negli esso inni nella
antichi;
esso
evoca,
fantasia istruita dalla scienza, un quadro dell'epoca aria dei primordi. Vediamo raccolte un circolo intorno di al persone luogo
sacrificale: esse si muovono facendo quattro passi in avanti e quattro
indietro, oppure quattro a destra e quattro a sinistra. il di Il movimento scandito. che
accompagna Ciascuno
canto
questi
movimenti
parte da un punto di partenza e fa ritorno a questo punto corrisponde a un verso in otto di tempi, sillabe oppure nel al
numero che
doppio viene
canto
contemporaneamente
intonato.
La religione dei GermaniIn tempi immemorabili, alcune trib degli Ar migrarono in Europa. Poco a poco, quelle trib crebbero
trasformandosi in popoli che non si comprendevano pi tra di loro. A loro volta, i nuovi popoli si suddivisero in trib e la in i loro lingua si che
framment contenevano
dialetti,
*principi
germinativi
di nuove lingue. Uno dei popoli era quello dei Germani, che inizialmente si stabilirono in Germania fino
settentrionale, alla Scandinavia
espandendosi e
successivamente
cercarono di penetrare lungo il Reno e verso la si dai Germania meridionale. venivano ultimo
Ovunque respinti
spingessero, Celti: da
entrarono in conflitto con i Romani. Dopo bene quell'epoca informati dei siamo sulle nostri abbastanza condizioni avi; ci una loro
culturali perfino ipotetica
possibile
azzardare del
ricostruzione
sviluppo interno fino all'epoca della loro apparizione Abbiamo sulla cos per della scena modo della di
storia.
riscontrare, riguarda la
almeno storia
quanto loro
religione, alcuni fatti importanti. Sappiamo che vi fu un'epoca
antichissima, in cui essi adoravano quale dio supremo il Cielo, il Djaus ario, lo Zeus dei greci. Sappiamo epoca, in che cui vi il fu una seconda del dio
culto
uranico and restringendosi via via alla trib degli Suebi (in seguito
noti come Svevi), il cui pi antico territorio di dimora, sul medio corso
dell'Elba, considerato
potrebbe l'originaria
essere patria
europea dei Germani. Le nuove trib che presero origine da quei luoghi
scelsero di d'elezione particolari, i cui santuari costituivano il punto centrale della trib. I popoli
orientali, Vandali, Goti, veneravano una coppia di fratelli a divini, Castore che e
possiamo
paragonare
Polluce; i popoli del Mare del Nord, da cui in seguito trassero origine i conquistatori veneravano epoca una dea d'Inghilterra, Nerthus, che in
recente
stata
erroneamente
chiamata Hertha, andandone a cercare le origini nel Mar Baltico; i Renani, in seguito noti come come loro Franchi, guida e
adoravano
protettore il dio del vento Wodan. Riconosciamo infine un terzo
periodo, in cui proprio questo stesso Wodan si innalza su tutti gli altri di. bacino I Germani del che popolavano adottarono il una
Reno
cultura pi avanzata dei loro vicini celtici, trib, e Wodan, dio della loro di
appare
quale
portatore
quella stessa cultura. Il dio della tempesta, *condottiero delle anime,
che si fa udire nel vento, insieme agli spiriti dei defunti, si
trasforma da quel momento in poi un Dio del sapere e dell'arte poetica e diviene dispensatore d'intelletto, di vittoria e di ogni cosa buona. Pu darsi abbiano della che gli adoratori dai di Wodan un'arte e una
imparato guerra pi
Celti
raffinata
tecnica per costruire armi migliori: egli agli stesso uomini brandisce che una lancia; dona
predilige
preziose spade delle queli, d'altra parte, si riappropria poi a suo
capriccio. Se Wodan ha potere sulla vittoria, questo non significa altro se non che la vittoria spetta
all'intelligenza. Anche la religione di Wodan si
diffonde tra tutti i Germani, insieme alle acquisizioni della pi
progredita cultura delle popolazioni renane. A quanto sembra si stabil in questo modo una di specie di sistema che in
universale
divinit,
seguito avrebbe consentito ai Romani di identificare con singole specifiche divinit divinit
germaniche
romane corrispondenti. Wodan, il dio pi venerato, appariva loro come
Mercurius. Frija, la Venus germanica, era sua consorte. urania, si Tius, era l'antica al
divinit
ridotto
ruolo di dio della guerra, e perci poteva essere paragonato a Mars. Il suo compito precedente, che era stato quello di sbaragliare i giganti
durante la tempesta, fu trasferito a un dio completamente diverso, al
tuono personificato, Donar, che aveva assunto tratti alquanto buffi,
contadineschi e rozzi e, con il suo martello che brandiva come una clava, mostrandosi sempre pronto ad
avventarsi contro mostri e briganti, ricordava lo Herakles Ergator (Ercole autore d'imprese) armato di clava, ma anche, piano a volerlo meramente considerare divino, su un il
tonitruante Jupiter. Quasi tutti gli di e le dee
germaniche hanno rivestito un abito guerresco. conflitto Sono con continuamente e giganti, in e
draghi
alla
fine
di del
tutte mondo, il
le
cose,
l'incendio
muspilli,
finisce per annientare anche loro. Si della potrebbe abbozzare un quadro antica se ci il
mitologia ben pi
germanica rilevato secondo
d'effetto
permettessimo,
procedimento impiegato da Klopstock, di trasporre senza germanica riguardi il tardo
nell'antichit paganesimo cos un
islandese, di
commettendo quasi mille
anacronismo
anni. Perfino quel poco che stato riferito in questa sede, fin troppo e si presta a controversie di questo sulla o
correttezza
quell'aspetto. Non certo stabilito in maniera definitiva bellicoso che il
carattere
dell'Olimpo
germanico sia rimasto uguale in tutte le epoche; accanto a tratti severi ne scopriamo di pi delicati, i quali in
sicuramente un'epoca d'animo in
dovettero cui pi una
prevalere
disposizione godeva
mite
simbolicamente di migliori consensi. Il mito nordico d in moglie allo scontroso dio del tuono la dea della pace e fa balenare, nell'aspettativa delle anime disposte di un a sperare, la
prospettiva
imperituro
regno
della pace che seguir dopo l'ultima terribile battaglia tra gli di e i giganti, dopo il rogo del mondo,
cio, in cui il sole diventer nero e la terra sprofonder. La Terra,
allora, risorger dal mare, verde e bella, e il grano crescer anche
senza essere stato seminato: tutto il male scomparir e gli di privi di colpa domineranno indefinitamente. una visione malinconica che traluce
da un presente cupo e tempestoso e preannuncia un futuro migliore. Non possiamo dimostrare che gi i Germani stiamo in dell'epoca parlando di remota di cui
cercassero natura.
conforto Tuttavia
sogni
tale da
apprendiamo,
testimonianze
incontrovertibili, che il loro modo di sentire non era immutabilmente
simile a un mare infuriato, bens era talvolta mite specchio del mondo, in cui compariva la bellezza. Conosciamo molte migliaia di nomi di persona e di dal che tutti loro essi i popoli
germanici apprendiamo epoche
confronto a i
risalgono Ma
estremamente
antiche.
nomi che venivano dati ai nuovi nati, maschi e femmine, erano per lo pi improntati allo stesso principio di quelli venivano quali dei dati omonimi santi loro cattolici per che
compagnia, tutelari:
patroni
designavano figure di vita esemplari, ideali a cui aspirare. per questo che gli antichi nomi germanici di
persona ci forniscono informazioni su tutto ci che i nostri antenati
ritenevano
auspicabile
nell'universo
etico ed estetico. I nomi degli uomini esprimono
quello che porta a progredire sulla terra, le qualit grazie alle quali ci si afferma per forza, nell'universale l'esistenza: intrepidezza, abilit maneggio e
battaglia intelligenza, ardimentoso guerresca, delle armi,
coraggio, *bravura potenza, nel
ricchezza
autorit, ma soprattutto quel modo di sentire che vuole una cosa sola e la vuole in modo appassionato e
irremovibile. I nomi di donna per contro si
dividono in due gruppi completamente diversi. Il primo unisce natura e bellezza, mirando a designare ci che
amabile, pieno di grazia, benefico e fonte di letizia. I nomi di questo gruppo parlano d'amore, fedelt,
gioia, serenit e pace, di sacralit e divinit; ricordano ninfe e driadi, cigni che nuotano in un lago in mezzo alla foresta, o brume leggere sospese sulle acque e sui prati. L'altro gruppo ci mostra le donne della battaglia liete, nell'atto di brandire fiaccola, vittorioso. le le armi, di di brandire la
guidare donne note
l'attacco guerriere, anche alla
Quelle sono
Valchirie,
mitologia germanica. E mentre Tacito attesta la venerazione delle donne
presso i Germani e la fede di questi ultimi nella sacralit e nella forza profetica femminile, donne uomini sono solo presente mentre nella di natura lui le
presso
presenti per
accanto
agli per
consigliarli,
infondere loro coraggio e prendersi cura di loro, gli storici posteriori sono in grado di raccontare che
singole donne prendevano parte alla battaglia armate di tutto punto. Questo ideale dell'amazzone non si sar potuto affermare nella stessa
epoca e sullo stesso terreno di quel soave gruppo di pacifiche figure
femminili. Semmai i nomi, con il loro diverso contenuto morale, potranno
rinviare a due epoche diverse, cos come le ritroveremo poi nella storia documentata della nostra vita
culturale: l'una assegna alle donne uno specifico ambito e
rispettosamente si inchina dinanzi al sesso debole; l'altra apprezza nella donna solo la riuscita emulazione del vigore maschile. Tali dei antichissime di vista anche Sole. trasformazioni morali nel sembrano e nel
punti
rispecchiarsi mito del
nome
Doveva
essere dal
indubbiamente
un'epoca
pervasa
senso della bellezza e dal rispetto per la donna quella che trasform il dio ario del Sole in una dea e che vedeva nell'"amato" sole una creatura femminile. Ma allorch questa donna in seguito ricevette il nome
Eindgund, vale a dire colei che deve combattere per aprirsi il cammino, la bella donna e rivest fu gli abiti
dell'eroe chiamata
effettivamente cio la
Brnhild,
combattente nella *cotta di maglia. Il mito riferisce come il Sole della sera ritorni alla propria sede, in
Occidente, e di come il dio del cielo al mattino desti la dormiente, delle che
appare sotto nel
sulla forma
vetta di
montagne
fiamma
ondeggiante, Certo, di
chiarore solo
dell'aurora. un
questo
tentativo
interpretare il mito di Brunilde: la figura dell'eroe, che dovrebbe essere comparso al posto del dio del cielo, Siegfried, proprio vittoria la pace. dichiara che ha gi con il la
nome
riportato per fa
combattendo Anch'egli
assicurare parte dei
simboli di una pi mite visione della vita, della quale dobbiamo segnalare l'esistenza Egli il nella modello nostra antichit. di un
esemplare
eroe e di un uomo perfetto, cui gli di sono propizi e di cui gli spiriti hanno piet. Egli ha parte di tutto ci che a quell'epoca merita il nome di educazione superiore. lo I nani, da
artefici
esperti,
allevano,
essi apprende l'arte del fabbro; una donna divina lo inizia a un arcano sapere. Ben presto lo splendore delle sue gesta mirabili lo pone in chiara luce, gli vengono conferiti ricchezze e potere, l'amore abbellisce la sua vita e neppure un grande nemico gli manca: da ultimo, la gloria elegiaca di una morte precoce ne esalta la
figura. Come della per Arminius, anche liberatore per lui la
Germania, dei
perfidia
consanguinei
causa
della sua caduta. Ma mentre Arminius rest dimenticato per un millennio e mezzo, Siegfried, sia pur con brevi interruzioni, ha continuato a vivere nella fantasia dei poeti. L'ideale pi forte della realt. Siegfried non mai vissuto. Egli un antico dio, trasfigurato in eroe, come lo
Herakles dei Greci, come forse anche Achille. Le sue lodi furono innalzate per la prima volta, a quanto pare, presso quegli stessi Franchi presso cui ebbe origine il culto di Wodan. L'epoca delle migrazioni barbariche, del Cristianesimo, lo eredit dal
paganesimo tedesco e lo mise in salvo trasponendolo nella saga.
Resti della poesia pi anticaQuesto ho appreso tra gli uomini, suprema Terra lass, tra non le meraviglie, n il che la
esisteva, che
cielo chiara
[***]
nessuna
stella
brillava
e
il
Sole
non
splendeva, n la Luna n il magnifico mare. Cos appunto press'a dell'VIII poco eIX
inizia secolo,
un che
termina in una poesia, la cosiddetta Preghiera di Wessobrunn1. Si tratta
dell'incipit di un poema sassone, che fu trascritto in Baviera. il ancora Un poema vuoto pi
norvegese primigenio
descrive in forma
esplicita: non c'era sabbia allora, n mare, n freschi flutti; non
c'erano la Terra n il cielo lass;1
De Poeta gafregin ih mit firahim
Dat
firiuuizzo meista, Dat ero ni uuas noh ufhimil, noh paum noh pereg ni uuas, ni sterro nohheinig noh sunna ni scein, noh mano ni liuhta, noh der mareo seo. Do dar niuuiht ni uuas enteo ni
uuenteo, enti do uuas der eino almahtico cot, manno miltisto, enti dar uuarun auh manake mit inan cootlihhe geista. enti cot heilac. Cot almahtico, du himil enti erda
gauuorahtos enti du mannun so manac coot forgapi: forgip mir in dino ganada rehta galaupa enti cotan uuilleon, uuistm enti spahida enti craft, enti arc tiuflun za za
uuidarstantanne
piuuisanne
enti dinan uuilleon za gauurchanne. Fonti: Denkmler deutscher Poesie und Prosa aus dem VIII. - XII. Jahrhundert, Hrsg. K. Mllenhoff / W. Scherer, Berlin 1892/1964; Hrsg. W. Althochdeutsches Braune, Lesebuch, 1968; H. D.
Tbingen Hrsg. Main
Althochdeutsche Schlosser,
Literatur, am
Frankfurt
1970;
Althochdeutsche poetische Texte, Hrsg. K. A. Wipf, Stuttgart 1992.
c'era una voragine di abissi, ma non v'era, in alcun luogo, solido suolo. Il fatto che tra vi sia una
corrispondenza
rappresentazioni
fornite da poemi che ebbero origine in luoghi cos distanti ci porta a concludere che essi si basino su un fondamento antichit. comune Crediamo della di massima poter
ravvisare in essi un suono dell'epoca germanica primigenia, dell'era pagana dei nostri progenitori. Suoni simili echeggiano raramente: meritano dunque di essere ascoltati con meticolosa
attenzione. Il primo verso di quello scritto bavarese gafrgin mist. voce suona ih Se mit si nell'originale: frahm Dat
friwzzo ad alta
pronunciano parole,
queste
colpiranno
l'orecchio le tre f. I tre inizi di parola uguali servono quale ornamento e collante degli otto battiti del
verso. Sicuramente l'allitterazione l' imprescindibile presupposto della tecnica di versificazione di tutta la poesia germanica dei non bens lo e primordi. conferisce un rende forte; suono pi essa
L'allitterazione melodia al verso
caratteristico: bello, bens
non rozzo
corrisponde a una precoce propensione dell'indole germanica, che ci rende difficile l'elemento bellezza, ogni arte: apprezziamo pi pi della della
caratteristico il contenuto
forma. Questo tratto risulta spiccato perfino nella nostra stessa lingua. L'accento tonico si ritirato molto presto sulla sillaba radicale e tutti gli elementi morfologici della parola sono stati cos destinati al declino.
Il nostro Mensch [(uomo in senso di "essere umano")] si diceva un tempo mannisko: tre sillabe si sono ridotte a una; quale perdita di sonorit Solo i
comport
questo
fenomeno!
suoni iniziali delle sillabe radicali hanno rilevanza per l'allitterazione e tutte le vocali vengono considerate alla stessa stregua, sicch sono le consonanti maniera a farla da padrone, in Le
decisamente sono
visibile. state
consonanti ossatura
chiamate vocali
della
lingua;
alle
spetta dunque il ruolo della carne: esse conferiscono Secondo floridezza questo modo e di
colorito.
considerare le cose, la sensibilit germanica antica non incline alla floridezza e al colorito. Se tuttavia e prescindiamo dal la mutato poesia ancora
dall'allitterazione materiale germanica
linguistico, si
colloca
sostanzialmente su un livello ario. Essa dispone degli stessi strumenti tecnici: predilige gli stessi generi poetici. Anche l'attenzione sulla poesia in questo ancora collettiva. ambito incentrata Il suo
veicolo il coro. I singoli le sono subordinati: da si staccano come o lentamente come Il
quest'ultimo danzatori corale epici,
solisti,
primi canto
come
attori.
comprende
elementi Viene
lirici,
drammatici.
portato alla rappresentazione con il canto, con la marcia o la danza e vi si pu associare la mimica. I canti corali accompagnano i
grandi momenti della vita privata e di quella pubblica. Un canto corale
accoglie la sposa promessa e la guida allo viene sposo. L'elogio da un del del defunto coro si va
intonato Al
solenne canto
funebre.
suono
alla battaglia e al sacrificio; l'una e l'altra cosa vengono considerate alla
quasi
identiche:
l'andare
battaglia una sorta di processione. I partecipanti che cantano pu un dio Donar
adiutore,
essere
l'uccisore dei mostri, e il mugghiare che essi chiamavano barditus, imitava la voce del tuono, il "discorso
barbuto" del dio. Oppure essi cantano le gesta degli antenati e traggono
coraggio dalla gloria degli avi. Della vittima stessa ci viene
detto ben poco. Ma si sono conservati a lungo resti del culto pagano e,
insieme a essi, miseri frammenti di canti. Cos, quando in Meclemburgo i mietitori spighe, lasciavano le legavano intatte insieme alcune e le
spruzzavano, ponendosi in circolo, si toglievano i berretti e invocavano
Wodan: Wode, Wode, ors prendi cibo per il tuo destriero: quel che ora cardo e rovo, l'anno venturo sar
grano di nuovo. Tacito racconta di una solenne
processione della dea Nerthus: viene immaginata presente su un carro
coperto da un velo, tirato da vacche; un sacerdote l'accompagna, giubilo e adorazione l'accolgono dappertutto,
le armi riposano, tutti si rallegrano della storico pace. romano Di canti, fa per, menzione. lo I
non
Longobardi offrirono a un dio pagano (suscitando Gregorio cos lo con sdegno di papa loro
Magno
questo
sacrificio "al diavolo", noi diremmo
piuttosto capro,
"a
Donar") a
una cui
testa
di
intorno
danzavano
cantando. Quando, secondo il costume di alcuni luoghi, ancora in epoca
moderna, un martello, una volpe e un corvo suono venivano di portati si in giro al dei
canti,
trattava
simboli d'una volta degli dei e delle vestigia di antichissime processioni. Era venisse anche possibile che in un mito forma talvolta
rappresentato come avviene
drammatica,
ancora oggi per la lotta tra l'Estate e l'Inverno. L'Estate appare vestita d'edera o di pervinca, l'Inverno di paglia o di muschio: lottano a lungo fra loro finch da ultimo ha la
meglio l'Estate: allora all'Inverno, che viene gettato a terra, viene
strappata la veste, disperdendone i brandelli: poi si portano in giro una corona estiva oppure una frasca. Il coro degli astanti intona delle
canzoni per incoraggiare o esaltare il vincitore, le cui parole risultano ora, almeno in parte, oscure
("*Finiscilo, finiscilo, soffia sugli occhi dell'inverno e spegnili!"). Naturalmente anche le battaglie di Donar contro i Giganti oppure le
nozze di Wodan con Frija oppure il risveglio potevano della fornire vergine solare di
l'argomento
piccole scene mimiche, in cui degli *attori scelti rappresentavano nella realt quello che dicevano le parole della canzone. Se poi a cantare erano gli stessi attori, che acquistavano una loro esistenza in mezzo al coro e accanto al coro, allora ne scaturiva un dialogo e in tal modo era creato l'inizio del dramma.
Tali potevano
canti
e
rappresentazioni non solo in
risuonare
occasione di gravi solennit, bens anche come canti conviviali per puro svago e in occasione Tra i di giochi lieti dei
festeggiamenti.
bambini ve ne sono ancora oggi alcuni che comprendono un'azione drammatica, il cui contenuto rimanda a una favola o a un apologo una figlia con di personaggi re viene
animali:
liberata, il lupo d la caccia alle pecore, galline. l'astore Allo stesso impaurisce modo un le tempo
poteva accadere che venissero messi in scena i miti. La poesia corale, tuttavia non l'unica sviluppi. poetici ad aver gli vissuto altri tali generi trovato che "Ti saluta auguro
Anche ar
hanno L'amante esempio:
proseguimento. l'amato, per
tanta gioia, quante fronde appaiono in primavera; ti auguro tanto amore quante sono la gioia e la pastura che trovano gli uccelli; ti auguro tanto onore, quanta erba e fiori porta la terra." Oppure nei giochi conviviali vengono proposti degli indovinelli su semplicissimi fenomeni naturali, come il seguente: Giunse un uccello senza piume Si pos su un albero senza foglie. Poi arriv una vergine senza bocca E piume dall'albero senza foglie... neve. il Sole, che in fa squagliare la mangi l'uccello senza
Oppure
qualche vita
drammatica si invoca
situazione
della
l'ausilio del cielo pronunciando un incantesimo. Una mitica caduta viene paragonata a quella terrena e
presente, e la mitica soluzione della difficolt viene riportata alla Terra con una parola nei due pregnante. incantesimi Cos di
avviene
Merseburgo2. Uno narra del destriero del dio
Phol o Balder e ci presenta un'intera compagnia cavalcavano di di: nel "Phol e Wodan al
bosco:
allora
puledro di Balder si storse un piede. Allora dissero parole per lui
Sindgund e Sunna sua sorella; allora dissero parole per lui Volla e Frija sua sorella." Ma ogni tentativo fu
vano. ""Allora disse parole per lui Wodan, che comprendeva bene la cosa: disse parole per la storta alla gamba e per il flusso del sangue e per la2
Phol ende Uuodan
uuorun zi holza. sin
du uuart demo Balderes uolon uuoz birenkit. thu biguol en Sinthgunt, suister, thu biguol en Friia, Uolla
Sunna era
era
suister;, thu biguol en Uuodan, conda: sose benrenki, sose lidirenki, ben zi bena, bluot zi bluoda, sose gelimida sin! sose bluotrenki, so he uuola
lid zi geliden, -
Fonti: Denkmler deutscher Poesie und Prosa aus dem VIII. - XII. Jahrhundert, Hrsg. K. Mllenhoff / W. Scherer, Berlin 1892/1964; Hrsg. W. Althochdeutsches Braune, Lesebuch, 1968; H. D.
Tbingen Hrsg. Main
Althochdeutsche Schlosser,
Literatur, am
Frankfurt
1970;
Althochdeutsche poetische Texte, Hrsg. K. A. Wipf, Stuttgart 1992.
storta dell'arto". Egli pronuncia la formula sangue a decisiva: sangui, "Gamba membro a a gambe, membra,
come se fossero incollati." Naturalmente sia ottenuto l'opinione subito il che si
successo
desiderato e che in ogni caso simile la formula produca lo stesso effetto. Questa formula , proprio per la sua impostazione, patrimonio ario comune. Un formula indiana antica inizia a a
cos: midollo
"Insieme e anche
vadano membro
midollo insieme
membro; quello che ti venuto meno della carne, e anche delle ossa, ti cresca: midollo a midollo sia
riunito, pelle con pelle si sollevi; il sangue si sollevi alle ossa, la carne si sollevi alla carne; capello accosta a capello, la pelle adatta
alla pelle". Wodan, come si vede, il dio
della suprema intuizione, ed anche il medico migliore. donne Perfino l'arte che
delle
quattro
celesti,
s'intendono di ferite come le donne germaniche, non pu che rimanere
indietro rispetto alla sua. Il secondo serve un incantesimo a sciogliere di i
Merseburgo legami descrive le Sono di
prigioniero. delle nella
Esso
l'attivit donne, in tre
Walkren, battaglia. le une gli
divine divise i
gruppi:
legano
prigionieri
dietro
eserciti amici, le altre si scagliano contro le schiere ostili; quelle del terzo gruppo compaiono dietro le file nemiche, dove si trovano armeggiano i ai
prigionieri,
mentre
loro legami e pronunciano la formula liberatrice: "Salta fuori dai vincoli
e sfuggi ai nemici"3. Cos pure esistevano formule di
benedizione per proteggere qualcuno: per esempio, per affidare alla mano tutelare procinto degli di dei le persone oppure in il
partire
bestiame quando usciva al pascolo. Ma soprattutto venivano messi in forma poetica i principi che governavano la vita, ci che valeva come norma nella morale e nel diritto. Non esistevano leggi scritte: le dal e era il sacerdote stabilite era lui a e il
proclamare approvate
leggi popolo, il
"legislatore" legge". mancava In una
"custode proclami ingenua
della non nel le
questi fantasia nei
descrivere
fin
particolari
autentiche situazioni della vita, che in tale maniera venivano trasformate in esempi di autentica poesia, il cui splendore nelle quando perdura ancora intatto Perci, frisoni
tarde le
trascrizioni. giuridiche
fonti
descrivono i "tre stati di bisogno", elencando le tre condizioni per cui pu accadere che si tocchi l'eredit di un bambino orfano del padre, esse tracciano un commovente quadro della sciagura. "Il primo stato di bisogno : quando il bambino stato
catturato e imprigionato a nord oltre il mare oppure a sud oltre le
montagne; allora la madre del bambino pu alienare l'eredit e riscattare3
Eiris
sazun
Idisi,
sazun
hera
duoder. suma lezidun, suma clubodun umbi cuoniouuidi: insprinc haptbandun, inuar uigandun! - .H. Fonti: ibidem. hapt heptidun, suma heri
il bambino e contribuire a salvargli la vita. Il secondo stato di bisogno : quando giungono gli anni *costosi e la fame impietosa imperversa nel
paese e il bambino morirebbe di fame, allora la madre pu vendere l'eredit di quest'ultimo e con il ricavato
comprargli vacca e grano, in modo da aiutarlo a vivere, perch la fame la pi affilata delle spade. Il terzo stato di bisogno : quando il bimbo si trova del mentre tutto la nudo notte o senza e
dimora,
cupa
nebbiosa e l'inverno implacabilmente freddo tutti avanzano gli uomini nel loro oltre si il recinto, a
affrettano e
rientrare
cortile
nella
loro casa e l'animale selvatico cerca il cavo dell'albero e la *caverna
montana, per dimorarvi e conservarsi la vita; allora il bambino che non ha raggiunto lamenta la l'et adulta delle piange e
nudit
membra,
gemendo perch gli manca un tetto che lo ripari, perch suo padre, che
dovrebbe aiutarlo a proteggersi dal freddo inverno e dalla fame impietosa giace cos in profondit e nel buio, sotto coperto legno e di quercia e da pietra, quattro
inchiavardato
chiodi; allora la madre pu alienare e vendere l'eredit del suo bambino." Anche le solenni cerimonie legali erano accompagnate dalla poesia. Il giuramento veniva prestato in versi allitteranti. bando veniva La maledizione in del forma doveva e
pronunciata Il
allitterante. essere cacciato, possono
colpevole dal lontano gli
proscritto tanto arrivare
paese
quanto uomini
fuggiaschi, fin dove brucia il fuoco
e
la
terra
verdeggia,
il
bimbo
strilla invocando la madre e la madre partorisce il bimbo, fin dove arriva la nave, riluce lo scudo, il sole
scioglie la neve, la piuma vola, fin dove cresce vola il pino silvestre la e
l'astore
per
tutta
lunga
giornata di primavera mentre il vento sostiene entrambe le sue ali, fin
dove s'incurva il cielo, fin dove costruito il mondo, fin dove
fischiano i venti e l'acqua dei fiumi si riversa nel mare. Tutto generale il formulario era Le legale in
compenetrato endiadi di
dall'allitterazione. due termini con lo
stesso
suono
iniziale come
delle e
sillabe Erbe
principali, ed
Eigen
("proprio"
"eredit"), Bank e Bette ("panca" e "letto"), Friede e Freundschaft
("pace" e "amicizia"), Herz e Hand ("cuore" ("casa" e e "mano"), "cortile"), Haus Haut e e Hof Haar
("pelle" e "capelli"), Land e Leute ("paese" ("corpo" ("notte" ("utile" e e e e "gente"), "vita"), Leib Nacht Nutz See e e e e Leben Nebel Noth Sand
"nebbia"), "bisogno"),
("mare" e "sabbia"), Wonne e Weide ("gioia" e "pascolo"), Wind e Wetter ("vento" e "maltempo") sono in parte ancora in uso nella nostra lingua. Per riassumere il tutto: l dove l'antico germano riflette su di s e ricollega la sua singola esistenza al grande tutto, in qualsiasi situazione in cui la sua anima si eleva, il suo temperamento spirito si si amplia, in la il un suo volo poesia
innalza allora
contemplativo,
diventa sua compagna.
Essa oltre,
lo
accompagna
anche in
pi anni
nell'alta
politica,
agitati e pieni di gloria imperitura, in gesta che hanno trasformato il
mondo e con l'impressione che hanno esercitato nazione sullo spirito grazie alla della loro
stessa,
fusione con i resti della religione pagana, tesoro hanno di impiantato un ricco nostra che, volte
bellezza storica; della un
nella tesoro a
esistenza come
quelli
saga,
certamente scompare nelle profondit ma in determinati propria, periodi, per
energia
risale
quietamente
verso l'alto e attende una breve ora che mano innocenti lo raccolgano
senza dir parola. Ed allora che il popolo dice di esso, come della
fortuna: fiorisce.
Capitolo secondoGoti e FranchiSolitamente si afferma che nella nostra letteratura vi sono stati due periodi di fioritura. Ma possiamo
presumere che ve ne siano stati tre. vero che un ma le del primo ci di un rimane solo sono quelle
soltanto poema:
frammento poesie
perdute di
altrettanto
importanti
conservate, se possibile dimostrare che sono esistite e hanno esercitato una durevole influenza. Quella prima stagione di fioritura fu ricca
d'inventiva pi di tutte le seguenti: ha creato figure che attingono il
loro anelito vitale dalle forze pi profonde di quel mondo morale e ci sono note con esattezza, anche se non dovessimo mai rinvenire i poemi in
cui sono apparse per la prima volta. Ma vi pu essere una prova pi solida della potenza creativa della parola di quando delle rappresentazioni a perpetuarsi senza in forma essere per poi
poetiche
continuano
sostanzialmente essere scritta scomparse rivivere mai e per state anzi
immutate, fissate
sembrano tempo, e
lungo
nuovamente
conquistare
ancora una volta i cuori del popolo? Le poesie di quella prima epoca di fioritura hanno ripreso nuovamente il loro posto nella nostra letteratura nei secoliXII
e
XIII,
con
significative alterazioni della forma ma scarse modificazioni del
contenuto: il Poema dei Nibelunghi, la Gudrun, Hugdietrich e
Wolfdietrich, in breve i poemi epici la cui materia noi designiamo con il nome di saga eroica tedesca. Il nostra profilo storia complessivo della della
letteratura
acquista una straordinaria chiarezza quando si tiene presente che le tre vette da esso ascese sono separate
l'una dall'altra da circa sei secoli. Intorno all'anno 600 dopo la
nascita di Cristo (ci si consenta di indicare una data cos precisa, che va accolta tuttavia in maniera del
tutto approssimativa) cio dopo che si compiuto il poderoso
sconvolgimento dell'Europa, quando i Germani invasioni considerano a ritroso le e la
barbariche avvertono della
contemporaneamente potenza culturale
romanit
sconfitta, l'epos nazionale germanico vive la sua fioritura. Gli inglesi, pi fortunati dei tedeschi, hanno nel loro Beowulf un bell'esemplare ben
conservato di quello che era capace di produrre a quel tempo l'arte
poetica germanica. Intorno all'anno 1200, come si detto, eroica, quelle nel materie della saga gi tornano a
frattempo
parzialmente
dimenticate,
suscitare interesse e nascono i poemi a noi noti dei Nibelunghi e di
Gudrun. Ma in quello stesso periodo operano rango: epici Wolfram e lirici von di primo
Eschenbach,
Gottfried von Straburg, Walther von der Vogelweide, la cui preparazione artistica si basa, perlomeno in
parte, su modelli francesi. Intorno all'anno 1800 la Germania ha il suo Goethe, il suo Schiller,
che
insieme
ai
loro
colleghi
e
successori nel campo della poesia e dell'erudizione apporti francesi, arcaiche, le raccolgono delle antiche e con gli fonti e esse
culturali inglesi,
purificano
alimentano la vita della nazione. E ancora una volta tornano a innalzarsi gli antichi canti eroici: nuova in mano i
Nibelunghi nuovi poeti
ottengono pongono
fama; alla
materia; i fratelli Grimm saranno gli antesignani di una nuova scienza che con mano premurosa per il di cercher presente un di le
salvaguardare creazioni passato. Quando
disperse
lontano
parliamo
di
vette
dello
sviluppo, ci presuppone che vi sia una tensione verso questi sommi
punti, che vi sia stata salita e che in seguito sia avvenuta una discesa. Quelle onde a vette cui sono devono degli anche creste di
necessariamente avvallamenti. I
corrispondere punti pi
bassi per
della quanto
letteratura possiamoX
tedesca,
osservarne il corso, cadono nel nelXVI
e
secolo. In questi periodi la
nostra cultura poetica al minimo, la poesia sparisce pi popolo, dall'ordine una del
giorno,
non del
faccenda uno uno
universale strumento
diventa
di
agitazione,
strumento di tendenze pratiche o un mezzo del pi rozzo intrattenimento. Non priva di capacit produttive, per quanto riguarda l'invenzione,
utilizza materia in gran copia e crea singoli prodotti spesso tipi morali, o di per della lo pi
dell'odio frutto
burla,
magnifica
invenzione; l'incanto fuggevole
le della per
manca forma; essere
tuttavia troppo
indifferente
alla bellezza esteriore; non riesce pi ad approfondirsi, per progredire e raffinarsi, tramanda il meglio che possiede, priva di sotto forma di materia a una
impronta
formale,
generazione pi fortunata. Anche le epoche della massima
decadenza sono distanziate fra loro di sei secoli. Perci il corso della storia pu della nostra a letteratura uno tre si
ricondurre
schema grandi
bizzarramente
semplice:
onde, costituite da creste e valli in regolare successione. Ah, fin troppo regolare! Pregevoli risultati, regolarmente appena raggiunti, e di vanno in
perduti
volta
volta dobbiamo ricominciare da capo. IlIX
secolo di del
produce cuiXII
buoni la
poemi poesia piXIII
religiosi, religiosa
poi non
ricorda
nulla. La perfezione formale del
secolo come spazzata via gi nel xv: i poeti privi di talento lottano faticosamente contro la terrificante rozzezza lingua delXVI
per e un
elaborare verso
una
dignitosa
colto.
Noi stessi sentiamo con immediatezza come la nazione rischi di lasciarsi alle spalle gli ideali che all'epoca di Goethe costituivano il nostro
orgoglio e la nostra grandezza. Altri popoli sono in questo pi fortunati e sanno conservare meglio la loro Sanno
tradizione
letteraria.
raccogliere l'educazione estetica in grandi capitali unitari che vengono accuratamente tenuti insieme e
tramandati, quali fedecommessi, alle
generazioni grandi
future.
In
Germania
i
patrimoni
vengono
dissipati
molto rapidamente; il risultato non il benessere di tutti, bens una
povert universale. Da cui le persone d'ambizione devono poi faticosamente tornare a emergere. Quello che
riusciamo a fare, in questo ambito, veramente stupefacente. Come la
letteratura tedesca si innalzi d'un tratto altezza dall'indigenza un fenomeno uguali alla che in suprema non ha
praticamente
ambito
culturale, e in quello politico pu essere confrontato solo con le gesta dei potenti conquistatori, Ma e l'impero Goethe come che era
Alessandro fondarono
Magno. Lessing
destinato a durare altrettanto poco quanto quello del re dei Macedoni. La essere mancanza la di misura della sembra nostra
dannazione
evoluzione spirituale. Noi voliamo in alto e sprofondiamo altrettanto in
fondo. Siamo come quel germano che, dopo aver perso tutti i suoi averi giocando libert lancio; ai dadi, punt per la sua
personale perduta
l'ultimo quella, si
anche
lasci vendere come schiavo. Tanto grande osserva Tacito, che racconta l'episodio germanica, perfino l'ostinazione nella sventura:
loro stessi la definiscono fedelt. Fedelt! Ostinazione sia nel bene sia nel male! Forse non esiste un
concetto che potrebbe risultare pi caratterizzante per noi. Certo, siamo fedeli ai nostri ideali fintanto che essi ci governano: ma a volte
mettiamo in gioco la nostra libert e allora ci tocca passare sotto un
altro abbiamo troppo
padrone. certo sovente,
Alla
bellezza
non
prestato e mai
servizio per lungo
tempo; ma non c' dubbio che l'averla servita ci ha sempre elevato
moralmente. Nel secondo e nel terzo periodo di fioritura assistiamo a un libero
spaziare intorno con lo sguardo, che supera tutti i pregiudizi e cerca
nella nobilt dell'anima l'autentica felicit prescindere dell'essere dalle umano. A
divisioni
politiche, aumenta il rispetto delle nazioni straniere: cerca di e ma un'aspirazione competere tenta con di di
patriottica queste
ultime
sopravanzarle,
soprattutto
apprendere da esse; si abbastanza magnanimi da non degli considerare stranieri il come
riconoscimento un peccato
contro
l'orgoglio
nazionale; cos ci viene in aiuto il pi evoluto senso romano per la
forma, che purifica il nostro gusto, ci invoglia all'imitazione e, anche se sembrava sottometterci, ci ha resi autonomi. La tolleranza delle religioni e
l'emancipazione dalle rigide leggi di vita vanno mano nei nella mano con la
tolleranza
confronti
delle
nazionalit. Via via che diventiamo pi tolleranti nel giudizio morale, prende il sopravvento in compenso un pi fine senso dell'onore che ci
conduce verso una nobile dimensione dell'essere uomini. Il forte non
abusa del suo potere per nuocere al debole, il vincitore ha rispetto del nemico soccombente; al povero va la compassione, al malato spetta la cura
volonterosa; dell'egoismo potente non
i vengono vuole
crudeli repressi;
moti il
incutere
timore,
bens suscitare amore; il desiderio di contemplare volti sereni,
soddisfatti, riconoscenti anima molti uomini e ispira loro belle azioni; e il fatto di di ricevere cui gli atti di il un di
omaggio cammino piacere camminare
disseminato suscita quello di
dell'amabilit pi elevato di
sulle
teste
schiavi
tremanti. L'individuo gonfio di un forte sentimento dalla di s, ma questo di una
scaturisce volont sulle
coscienza buona
pura. basse Alle
Nella
societ il un
passioni donne si
scende porge
silenzio.
purificato entusiasmo, anzi un vero culto: "Onorate le donne!" ammonisce Schiller; Vogelweide dolcezza e e Walther canta: fiorite von der di donne
"Intrise sono le
pure: nulla regge il confronto con la gioia di contemplarle, n tra le
brezze, n sulla terra n in tutti i verdi prati." Le donne, per parte loro, formano con Non cura la loro di speciale celare essenza. la loro
tentano
debolezza in una rilucente armatura, in modo da farla passare per forza, bens intessono la rete sottile e non lacerabile con cui si pu ben
catturare la forza. Non si presentano in pubblico per ma agire agiscono
nell'universale,
sull'uomo e, attraverso di esso, sul mondo. Il loro sorriso la
ricompensa che va all'uomo gagliardo, abile, all'oratore, al poeta. Sono il tesoro della buona morale, richiedono
misurato contegno e forma ricercata. La poesia, di e al loro servizio, alla di si vita s
rivolge
preferenza d il
dell'anima
meglio
nell'epos, nel romanzo, nella lirica. Cos come abbiamo ricostruito a
partire dai nomi di donna germanici il carattere di un'epoca primordiale, contrapposta a un'altra, in cui
pareva che valessero solo la natura virile e l'opera di di bellica; cos noi
crediamo periodo
ritrovare fioritura
nel della
primo nostra
poesia, sul quale le fonti ci danno scarse notizie, alcuni tratti comuni al secondo e al terzo periodo: ma
anche qui la fioritura preceduta da un'epoca che rozza a la di lotte di popoli, e e a
serve
prepararla materia,
raccoglierne
nella
quale prosperano solo forme primitive di personaggi.
Canto eroicoI giovani popoli come hanno i poca memoria, proprio bambini.
Vivono nella dimensione dell'attimo. Vivono nel piacere e nel dolore,
nelle speranze e nei desideri. Ma la grande pena e i grandi pericoli si imprimono pi a fondo; viene elogiato chi, nella disgrazia, porta salvezza; se poi egli incappa in un destino
tragico, allora continua a vivere per un periodo nel del canto. cherusco Tacito ci
riferisce
Arminius,
liberatore della Germania, e osserva anche presso dai che i la mancanza veniva canti di annali
Germani Ma i
compensata di Arminius molto degli
poemi.
erano presto:
andati la
perduti
gi
memoria
duratura
avvenimenti da lungo tempo trascorsi non vi si ricondotta. La risale [alle donato coscienza alla storia dei dei Germani popoli che ha
migrazione
invasioni energia e
barbariche] consistenza
anche
alla sua poesia eroica. La ricca saga che fornisce epici la materia dei grandi
poemi
popolari
scaturisce
sempre dagli enormi spostamenti delle nazioni, dagli importanti e profondi cambiamenti della sua storia. Cos fu per i greci e per gli hindi, e cos fu anche per i nostri antenati. L'universo costituito giunge scendono tuttavia di eroico due germanico elementi; gli dei, uno che senza
dall'alto: fra gli
uomini
diventare
completamente
uomini; l'altro proviene dal basso: uomini veramente arriva grandi, fino alla la cui
grandezza superumana,
natura
alla
semidivinit,
nell'eccitata fantasia di un popolo enormemente commosso. Alla prima
regione appartengono Siegfried e le favolose genealogie con cui le stirpi principesche risalire la germaniche propria facevano a
ascendenza
Wodan o ad altri di. Alla seconda regione appartengono attestati anche della i nomi nostra
storicamente
saga eroica, gli storici protagonisti del movimento nazionale contro
l'Impero romano. Mari salgono spumeggianti, e scendono, marosi ondate che che
risalgono il pendio e che sprofondano nel baratro, onda su onda che
lambisce il vallo di difesa, quando ancora il flutto tracima e poi viene rapidamente assimilato solo in
singole occasioni: questo il quadro dei dei Germani popoli. prima Ma della i migrazione valli si
indeboliscono sempre di pi, poco a poco vengono demoliti, da ultimo
sfondati: a quel punto i flutti si riversano oltre di essi poco a in modo i
incontenibile. popoli nell'Impero interna,
Cos
poco
barbarici romano. la di La
penetrano debolezza
sottopopolazione, talenti un accesso come come e di dopo
l'impoverimento personalit l'altro: ausiliarie, Germani
aprono Germani Germani
truppe generali, pubbliche,
alle
cariche
Germani come ministri, Germani lungo i confini, nelle provincie, in
Italia, nella capitale, Germani sul trono, Germani dappertutto. Che formidabile esperienza per
quei barbari! Di certo porta con s un'incredibile esaltazione della loro consapevolezza di s. Queste cose
dovettero in certo qual modo rimanere impresse nella loro memoria. I loro orizzonti acquistavano si ampliarono, importanza i mentre singoli
individui, e sulla scena apparivano persone straniera, innumerevoli barbarie forti di superiori; che si la cultura in la pi cos
propagava con i
combinazioni casa, produsse Venne
contrasti. il senso
risvegliato
dell'aspetto
individuale, mentre l'ideale eroico, un tempo cos vago, divenne tangibile e acquist pi vita personale, che le pi si une
figure
rappresentative distintamente
stagliavano
rispetto alle altre. Ma la consapevolezza storica che
andava svegliandosi continua a essere molto distante dalla storia esatta e anche solamente dalla fedelt delle cronache pi manchevoli. In parte
manca la competenza, in parte manca la capacit di osservazione accurata. Si dispone della scrittura runica: a quelle lettere vengono attribuiti
poteri misteriosi; vengono utilizzate per tirare le sorti, per la magia, anche per brevi iscrizioni, mai per per annotazioni annalistiche o altre composizioni strumento perci la della coerenti. tradizione non Unico rimane scritta,
poesia
trasmessa per mezzo della memoria. Il suo metodo tuttavia idealizzante, universalizzante, figure qualcosa e di i mitologico. ne che Le
motivi tipico,
derivano spesso pu
discostarsi di molto dalla realt. I cantori loro sono canti girovaghi, mutano ma anche i
continuamente
ambiente. Lontano da casa, il sapere di coloro che abitavano vicino
diventa incerto. Non si pu escludere che la leggenda abbia ingigantito le vicende. scambiati, I i personaggi limiti vengono si
temporali
confondono. I personaggi del passato recente assorbono quelli pi antichi; cos la loro figura cresce e diventa punto centrale di diverse saghe: in questo modo prende forma un ciclo. Le somiglianze questi dei nomi e, dopo facilitano che gli
equivoci
uomini idealizzati sono entrati a far parte della stessa sfera degli eroi, gli equivoci e le identificazioni
possono coinvolgere anche personaggi mitici e storici; in tal modo i cicli delle saghe crescono acquistando
dimensioni sempre pi ragguardevoli. Le memorie della poesia eroica si estendono su un periodo di oltre tre secoli e coinvolgono numerosi popoli germanici. Il re Ostrogotha governava i Goti intorno all'anno 250, essendo contemporaneo Filippo dopo, e degli Circa sugli re molto imperatori un secolo
Decio.
regnava un
Ostrogoti bellicoso,
Ermanarich,
che esercitava il potere su un ampio territorio; l'invasione degli Unni lo sprofond nella disperazione ed egli si diede la morte prima del 374. Dopo il 400, nel territorio pi fertile
dell'alto Reno, dove gi Cesare aveva combattuto contro i Germani per il
controllo di Speier, Worms e Mainz, i Burgundi fondarono un possente regno: il romano Atius, che reggendosi su popolazioni federate Unne, governava la Gallia, di fece questi loro infliggere una da
parte
ultimi
grave
sconfitta: caddero 20 000 uomini, fra cui il re Gundicarius (Gunther); era il 437; i Burgundi sembravano
annientati e ben presto si ritirarono in direzione della Savoia. In quello stesso periodo Attila governava sugli Unni e sugli Ostrogoti e terrorizzava il mondo: il suo nome gotico, la sua corte era arredata in stile
gotico; vicino a lui c'era Theodemer, un sovrano goto aveva del sua orientale. appena di fatto Dio in
L'occidente esperienza tutta quando la
flagello
spaventosa la notizia
ferocia, della sua
giunse
morte improvvisa, nel 453 e i suoi successori caddero sotto gli attacchi dei pi germani tardi nel 454. Ventidue anni
Odovakar
detronizzava
l'ultimo imperatore ombra romano, e altri dodici anni dopo Theoderich il Grande condusse gli Ostrogoti in
Italia: Odovakar cadde per mano loro. Intorno a quella stessa epoca il il
merovingio
Chlodowech
fondava
regno franco: intorno al 530 i suoi figli distruggevano il regno turingio e suo nipote Theodebert ampli a tal punto il proprio regno da progettare un attacco contro l'Imperatore
bizantino, muovendo dall'Ungheria. I Merovingi affrontarono
vittoriosamente anche i re del mare, che prima di del allora Mare minavano Baltico, la e
sicurezza
sicuramente frequentavano le foci del Reno. Sull'altro versante, i
Longobardi, partendo dalla regione di Lneburg, arrivavano in poco pi di un secolo fino in Italia e il loro re Alboino si conquistava il possesso
della corona italiana nel 568. Queste spettacolari transizioni di potere, questi rapide fondazioni di imperi, fornirono l'ingrediente
storico della saga eroica germanica. Ci si dimentic in del fatto era che il
movimento
origine
diretto
verso Roma. La migrazione dei popoli sembra essere una questione interna delle nazioni germaniche. Di
cronologia non c' alcuna traccia. Un cantore inglese dell'epoca intorno al 700, immaginando di trovarsi ancora nell'epoca eroica, afferma di essere stato alla corte di Alboino, Gunther gli ha donato un anello e alla corte di Ermanarich ha visto Ostrogotha. La saga di riporta Odovakar anzitutto e di l'inimicizia ma
Theoderich, con suo
scambia
Theoderich
padre
Theodemer
e
perci
lo
situa
alla
corte di Attila e immagina che egli vi si sia trovato in esilio, anzi che si sia rifugiato l per sfuggire
all'odio di Odovakar. Attila diventa il rappresentante di tutto ci che vi di unno. Egli di viene considerato viene
avversario
Ermanarich,
considerato avversario di Gunther: lui ad aver per annientato si i Burgundi. con un i
Questi mitico
confondono della
popolo
notte,
Nibelunghi, avversari di Siegfried e in tal modo prende forma il grande complesso della saga nibelungica. Se in questo si mescolano gli elementi storici e quelli mitici, il nocciolo della saga di Theoderich rimane
puramente storico, mentre per esempio le saghe di Hilde o di Wieland il fabbro offrono altrettanti esempi di puri miti. Nella forma pi anticha della saga nibelungica, cos come penetrata
nel nord e l stata conservata, Attila ad avere la colpa della morte dei Burgundi. Ma gi nel poemi tedeschiVII
secolo i la
raccontano in
fattispecie
maniera
sostanzialmente diversa. Non stato Attila ad aver istigato all'omicidio, bens sua moglie Kriemhild, vedova di Siegfried, sorella dei re burgundi. Contemporaneamente nella saga la viene accolta figura del
simpatica
margravio Rdiger ed probabile che l'intera trasformazione sia avvenuta in Austria. Essa tuttavia connessa con un arricchimento del poema
eroico, che port quest'ultimo al suo apogeo e determin la prima fioritura della nostra poesia.
Le pi antiche saghe mitiche, che per origini spaziano ben oltre la
migrazione dei popoli [le invasioni barbariche], dell'eroe presentano audace, i tipi
aperto,
strappato
alla vita nel pieno della sua forza giovanile, e del suo nemico Hagen, e
fondamentalmente traditore. Le pi
malvagio,
infido
antiche
saghe
storiche,V
fino a circa la met del
secolo,
presentano solo tipi ripugnanti, che senza dubbio sono tratte dalla vita di quell'epoca rude. Ermanarich il modello e di
Attila
rappresentano
personaggio di un re avido, crudele, che regna su un ampio territorio. Al fianco spesso di il un simile tiranno stanno il
consigliere
infedele,
ministro traditore e l'intrigante, al cui influsso le possono malefatte essere pi
ricondotte
spaventose del principe: il nome di Sibicho, consigliere di Ermanarich, diventato quasi proverbiale sinonimo d'infedelt. A servizio di Ermanarich troviamo poi Wittich e Heime,
combattenti infedeli, di temperamento freddo e cupo, venali, subdoli, che non rifuggono da alcun mezzo
disonorevole. Come cambia in seguito il tipo del sovrano! A Theoderich, ucciso che il ha suo
proditoriamente
avversario, ma diventato un monarca tollerante, la saga attribuisce una limpidezza soave ed energica, in cui presente un elemento la sua e benevolo e
giusto; trono, suscita
anche dal
cacciata dalla
dal
regno
patria
compassione.
All'infedele
Sibicho sono contrapposti un vigile
Warner, fedeli
un
fedele
Eckhart. come un il
Anche
i
servitori, hanno
vecchio ruolo.
Hildebrand,
grande
Rdiger viene guidato nella lotta dai motivi pi nobili ed esce pulito da un tragico conflitto di doveri. La
donna si presenta quale intermediaria di pace tra famiglie in lite
esacerbata, come Gudrun. Oppure lei che scatena l'odio e sa mettere al proprio servizio la forza maschile. Attila perde la sua egoistica
crudelt e, per quanto sia spaventoso quello che Kriemhild nella saga pi capace di
provocare
recente,
essa lo fa nel nome della fedelt e compie il dovere della vendetta per l'eroe pi magnifico. tuttavia, che vi le In ogni sempre ora
circostanza, nella
posizione un
assegnata della
alto
riconoscimento le donne tutto
potenza capaci
femminile: di
appaiono
ottenere
dagli uomini. Anche questo motivo attinto
dalla vita. La storia della Francia merovingia parla di una Brunihilde e di una Fredegunde, cos come la
storia della Francia borbonica parla di una Maintenon e di una Pompadour. Le donne dei sovrani vengono
regolarmente menzionate dagli storici e ne vengono riferite le iniziative. La causa di innumerevoli in una atrocit donna; i
viene
individuata
cronisti
sembrano
abituati
all'interrogativo: "Dov' la donna?". Accanto manca la a figure [donna] demoniache, costumata, di per non
casta,
modesta, magari
ispiratrice essendo umile
devozione, nascita,
ascende al trono e profonde ovunque
benefici effetti. Vige la norma del diritto [consuetudinario] popolare
secondo cui una donna uccisa impone un guidrigildo previsto "Perch doppio per un rispetto uomo. a La
quello
motivazione menzionata:
espressamente lei non pu
difendersi con le armi". Strappare un diadema anche treccia bavarese duramente dal capo a una vergine o la
scioglierle un atto
solamente che il
diritto
punisce del tentato
altrettanto avvelenamento
di un uomo libero. Cos come vengono adottate severe misure a difesa dei deboli, compassione e umanit
prevalgono anche in altre occasioni. Si riferisce abbia che un re goto dopo della una
Spagna
esclamato "Me
vittoriosa
battaglia:
infelice,
quanto sangue umano deve scorrere nel tempo della mia barbaro vita!" non Viene voler
considerato
rimediare a un torto compiuto. Capita che qualcuno elegga il riscattare gli schiavi a professione della propria vita. Di papa che la Gregorio fosse salvezza Traiano, una sua Magno si a
racconta implorare
riuscito
dall'inferno richiamando azione Non di si
dell'imperatore l'attenzione su
compassionevole
giustizia.
dica che qui c'entra la dolcezza del Cristianesimo: Cristianesimo risultato Semmai qui, in ha altre epoche il un
prodotto
completamente come altrove,
diverso. vanno di
pari passo il rispetto per la donna e l'umanit. Solo in quest'atmosfera
pi mite potuto levarsi moralmente il canto eroico, solo in essa si ha potuto svilupparsi l'ampiezza
dell'epos, la gioia del comportamento eletto, della facondia potente, in
breve, dell'esistenza adorna. Il canto eroico germanico comincia con i goti e termina con i popoli dell'impero dei Franchi. Ma la grande novit scaturisce sempre da pochi che hanno il potere di guidare molti e in definitiva tutti con il loro esempio o la loro volont. Il canto eroico stato evocato dagli eroi storici ai quali era rivolto. I cantori che
declamavano accompagnandosi
poemi con
eroici l'arpa
appartenevano alla societ di corte. I cantori itineranti diffondevano la fama dei principi, controllavano L'ambasciatore i cantori l'opinione bizantino
itineranti pubblica.
Priscus descrive un convito di Attila a cui era stato presente. la Dopo sera, il si
pasto,
mentre
calava
accesero delle fiaccole e due uomini, che si presentatisi di fronte ad
Attila, declamarono dei poemi in cui decantavano le sue vittorie e le sue virt guerresche. attentamente i Gli i ospiti cantori: gli
guardavano gli uni
apprezzavano
poemi,
altri pensavano ai combattimenti e se ne entusiasmavano, altri ancora, il cui fisico era privo e il di cui al energie a
causa
dell'et era
coraggio riposo,
indomito
costretto
scoppiavano in lacrime. un quadro simile a quello di Ulisse presso i Feaci: Demodoco mentre parla lui delle si gesta il
dell'eroe,
copre
capo e piange. Dove sono finiti tutti i canti che raccontavano di Ermanarich, di
Attila, di Theoderich, tutti i poemi,
il cui suono un tempo faceva fremere i cuori tedeschi? Carlo iscritto, Pisistrato gi la Magno cos per i li fece come canti mettere aveva per
fatto Ma
omerici.
generazione
seguente
sembra
non saperne pi nulla. Pare che le loro tracce riaffiorino nel Poi per tutto che finito.IX
secolo. Dobbiamo sia La della andata
ritenere andata
quella per
raccolta sempre.
perduta pi
testimonianza nostra epica
importante
popolare
distrutta e noi dobbiamo limitarci a formulare delle supposizioni. Certo, sappiamo che il cantore epico si
presentava di fronte al suo pubblico come un oratore, che non rispettava la forma strofica tramandata, che si muoveva pi liberamente nei versi
lunghi consecutivi, e non cantava in maniera ritmica, bens declamava come in un recitativo. che per Crediamo di
riconoscere evocativa sensualit possiamo
l'antica immagini
capacit e la che poesia
dell'espressione attribuire alla
germanica originaria tanto quanto a quella aria, il in da fosse passo forma andata a di una perduta poesia che
lasciando narrativa seguiva
ballata, le
vicino gesta e che della in
prime
avventurose dei popoli
migrazione seguito non
sarebbe mai stata ritrovata. Tuttavia disponiamo solo di un unico, povero e frammentario fioritura resto della di tutta questa e
saga
epica
dell'arte poetica della Germania in senso stretto: lo Hildebrandslied [Canzone d'Ildebrando]4.4
Testo in: Althochdeutsche Literatur,
Il vecchio Hildebrand andato in esilio presso Anni testa gli dopo di Unni ritorna un con in
Theoderich. Italia alla
esercito
unno. Allora gli si fa dinanzi, quale nemico, suo figlio Hadubrand. Ho
udito che Hildebrand e Hadubrand si sfidarono semplicemente a tenzone: esordisce il cos poeta.
Sembra che egli impieghi un tema che generalmente pu essere considerato
conosciuto. Figlio e padre si armano, cavalcano armati l'uno contro
l'altro. Hildebrand domanda chi sia il suo avversario. Quello si dichiara Hadubrand figlio di Hildebrand.
Seguono allora la seconda domanda di Hildebrand e le informazioni pi
precise di Hadubrand, a seguito delle quali al vecchio non rimane pi alcun dubbio di trovarsi di fronte proprio figlio. dichiara armille. Vuole e evitare offre in le la lotta, si
dono rifiuta
delle con
Hadubrand
sdegno e ritiene che il vecchio sia un astuto millantatore che vuole solo allettarlo per poi trafiggerlo con la lancia. sentito guerra. Suo padre, a quanto morto ancora ha in di
raccontare, Hildebrand
cerca
volgere la cosa in bene: capisce bene che Hadubrand non abbia bisogno dei suoi doni, gi armato bene e
sicuramente ha un signore generoso in casa sua; egli per vuole indurlo a cercarsi un altro avversario, ne
Hrsg. H. D. Schlosser, Frankfurt am Main 1970, p. 264 s.; Su internet si veda il sito (6.12.2005): http://www.fhaugsburg.de/~harsch/germanica/Chronologie /08Jh/Hildebrand/hil_lied.html
trover facilmente uno di altrettanto rango punto nell'esercito possiamo lo unno. A questo che (il
immaginare di vilt
Hadubrand passo
accusi
corrispondente Dunque
andato deve
perduto). proprio
Hildebrand e
combattere
lamenta
disperatamente la sua disgrazia, di dover soccombere proprio a sua figlio oppure di dopo e doverne una diventare
l'uccisore, trentennale illeso inizio contro a il
peregrinazione sfuggito Poi ha
dopo
essere faide.
continue duello: con
cavalcano la
l'uno in
l'altro
lancia
resta, le lance vengono deviate dagli scudi, allora i due avversari
smontano di cavallo e fanno a pezzi con la spada l'uno lo scudo
dell'altro... Ci manca la conclusione. Possiamo supporre che il vecchio abbia vinto e abbia sostato accanto alla salma del figlio. Ha distrutto la propria
stessa progenie. Il canto, nelle parti in cui ben conservato, tratta magistralmente la sua materia e la sfrutta in maniera sconvolgente. Il poeta prende scarsa parte alla vita esteriore. Non
introduce nella situazione. Descrive, sebbene in maniera concisa, come i
due si armino: lo stesso vale per il duello esempio, cavallo, che segue; essi il fatto, smontino per da Va
che
bisogna
indovinarlo.
risoluto a quello che gli appare il fatto principale. del Lo stimola per tesi lo e
sviluppo
dialogo
antitesi. Egli interviene a sua volta per spiegare che Hildebrand ha preso la parola per primo perch il pi
rispettabile, il pi anziano: viene rispettata l'istanza del codice
morale. Egli sa che alla narrazione di un lungo dialogo giova quando esso viene inframmezzato o accompagnato da azioni; inventa perci il motivo dei monili che Hildebrand si sfila dal
braccio per offrirli all'avversario. Omette, all'inizio, di dare risalto allo splendore delle armature; ma poi lo impiega come leva del dialogo,
quando fa osservare quanto Hadubrand sia bene armato; in tal modo veniamo del pari informati sull'aspetto
esteriore dei personaggi. Ma tutto questo nei non altro che
tecnica:
discorsi
abilmente
articolati che dovr manifestarsi la natura dei i due loro uomini, destini dovranno e la dovr loro
decidersi giungere
allo
svelamento
terribile tragedia. Il poeta non ha solo rappresentato gli ingenui costumi in in cui cui di un epoca
infantile, gloriarsi, preda sono
permesso doni, brama
possesso, di si una
oggetto che vanta delle del non la
egoistica Hildebrand conoscenza dichiarato
nasconde: ampia
propria
persone;
l'intento quello di
duello
impadronirsi dell'avversario, caparbia monile, dedotta ostilit la bonta per
dell'armatura blandire offrire la un
serve del
signore esteriore
viene del
dall'aspetto
vassallo. Il poeta non solamente sa una quantit cornice di cose al di che fuori fanno
della
dei
fatti
parte del racconto; ma capace di sviluppare loro i personaggi discorsi e e di fare
proferire
compiere
spontaneamente azioni. Quanto vecchiaia! compiutamente E quanto Hildebrand
compiutamente
Hadubrand giovent! Quanto quello circospetto, lungimirante, esitante,
avveduto; tanto questo prontamente risoluto, desideroso miope, suscitata di combattere, La
sospettoso, situazione,
avventato. dalle
caute
domande di Hildebrand, lo costringe a esercitare circospezione, nutriamo valore, coraggio un'ancora Ma affinch maggiore noi sul non suo del deve
alcun'incertezza Hadubrand, del suo che
dubita
avversario,
fare un'osservazione che appare quasi ironica all'ascoltatore al corrente
della situazione: suo padre ha sempre amato combattere. L'ironia tragica
non potrebbe essere svolta in maniera pi completa di quanto avviene a
opera di questo eccellente artista. Colui che sa e colui che ignora si trovano contrapposti: quello espone
ci che sa, questo recalcitra, quello pieno d'amore per il figlio che ha dinanzi, questi pieno d'amore per il padre che di crede lui, morto, pronto a
orgoglioso
celebrare il suo elogio: eppure sono proprio contro loro a scagliarsi in un l'uno duello
l'altro
micidiale! Hildebrand appare necessariamente
quale eroe. Si accenna a tutta la sua vicenda gloria, alla precedente, al suo fuga odio con alla per sua vasta
Odovakar, al
sua
Theoderich,
favore di cui godeva alla corte del re degli Unni, all'amore di
Theoderich per lui, alla fedelt di Hildebrand e alla sua instancabile e
felice
combattivit.
La
nostra
compassione si accende per la povera moglie, per il figlio diseredato che ha lasciato ma soprattutto per lui
stesso, che tanto a lungo rimasto separato dalla sua famiglia e ora sa ci che deve fare e contro chi deve volgere le armi. non Noi gli Pure, le leggi altra sua
dell'onore scelta.
lasciano la
vediamo
disperazione ma sentiamo che non c' modo di soccorrerlo. Siamo trascinati nell'orrore della situazione. Eppure il poeta non spende mai una parola sentimentale: opera sempre impiegando una denominazione in uno rigorosamente di formule
oggettiva
stile
prefissate. Il lamento di Hildebrand, quando il combattimento diventato inevitabile, grido si alza solo: in quel
compressa
tutta
l'angoscia
senza nome del suo cuore paterno. Spaventoso tormento dell'anima che deve essere subito, spaventosa azione che deve essere compiuta per
l'imperativo
categorico
dell'onore:
questo il motivo principale che ha mosso la fantasia del poeta. In tal modo lascia una testimonianza dello spirito etico del nostro antico
cantico eroico. Per quanto sia esiguo il frammento che ce ne rimasto, si tratta di un ben nobile frutto, e noi possiamo valore prodotto. inferire dell'albero quale che fosse lo il ha
UlfilasProprio quando il canto eroico spicca il suo primo alto volo, anche il Cristianesimo la sua comincia influenza a sui
esercitare
popoli recenti
germanici. non hanno
Le pi
saghe nulla
pi di
pagano. E anche se a quest'epoca le figure femminili mantengono qualcosa di caratteristico, esse consacrano la propria vita alla devozione come le suore. accanto Alla al corte regale il c' gi, Le
cantore,
monaco.
antiche figure divine impallidiscono di fronte all'immagine del
crocifisso. La migrazione dei popoli
incomincia dai Goti, il canto eroico incomincia presso i Goti, la dai pi
cristianizzazione Goti. I Goti sono
incomincia il popolo
progredito tra gli antichi Germani. Sono come un uomo geniale che consumi le proprie energie in un'aspirazione fin troppo spasmodica, a met che di muore una
ancora
giovane
splendida carriera. raro che queste tragiche abbiano vissuto invano. La loro fantastica volont grandezza, la loro un
audace
costituiscono
esempio e un preliminare, insegnano il percorso migliore attraverso gli errori. La breve storia dei Goti
contiene un programma che i Franchi porteranno conclusione: furono posti in anzi ai parte i Goti a felice che il
problemi impegnano
Medioevo e l'Et Moderna, tornando e ritornando tedesca: religiosa delle in tutta la la la e storia cultura tolleranza delle
l'Impero, popolare, nazionalit
confessioni. Mentre tra la gli saga eroica ha inizio la dai
Ostrogoti, prende avvio
cristianizzazione Visigoti.
Possiamo solo indovinare i motivi che hanno reso il popolo infedele nei confronti L'aspetto degli pi di importante antichi. la
migrazione stessa, le condizioni che sono risultate dai possenti
spostamenti nello spazio. Gi la separazione dal luogo
d'origine, dal santuario avito, dove ci si riuniva per le festivit
religiose, dai boschetti sacri in cui dimoravano gli di, gi questo era un estraniarsi. Segu un'epoca di gesta straordinarie, un'epoca di che fu per anche
penosa successi
indigenza. ed estrema
Meravigliosi
miseria erano contigui gli uni agli altri. E se l'occasione di combattere e l'eccitazione di lottare per
l'esistenza elevare ed
potevano trascinare
temprare, a gesta
entusiastiche il re e i suoi nobili, la massa del popolo avvertiva senza dubbio l'angustia con un'acutezza non mitigata. Si imploravano gli antichi di, ma questi non erano in grado di salvare: scossa. E la se a fiducia si in loro provato a era a cui
fosse
rivolgersi greci e
quello romani
nuovo,
costruivano
innumerevole chiese ed altari, al dio mite, compassionevole, al dio dei
poveri e degli indigenti, che aveva fatto personalmente pi romano E esperienza Anche a
dell'offesa l'imperatore quel dio.
cocente? si
inchinava da
quello si
cui
l'imperatore
stesso
attendeva
soccorso doveva essere sicuramente il pi potente: quello doveva pur saper proteggere il povero popolo e
riscattarlo dalla sua condizione di
senza
terra.
Se
questi
erano
i
sentimenti del popolo, da parte sua il capo poteva avere delle ragioni
politiche per prestare omaggio al dio di stato bizantino: in questo modo
poteva acquistare della terra, poteva raccomandarsi all'imperatore. Cos
accadeva che la missione cristiana, sempre pronta a intervenire, trovasse nel principe e nel popolo orecchi
disposti ad ascoltarla. I Visigoti in furono i con nella primi a
entrare romano
contatto e
l'Impero grandeIV
d'oriente
questione che agitava la chiesa del
secolo, nella controversia tra Ario e Atanasio, ortodossia, inclin per tra arianesimo dello periodo e stato verso
l'autorit un certo
l'arianesimo. figlio di
Soprattutto Costantino questa il
Costanzo, Grande, pi
prediligeva
forma
facilmente comprensibile del concetto dottrinale vescovi della chiesa; di e anche i
orientali
quell'epoca
erano per la maggior parte orientati a favore dell'arianesimo. La forma del cristianesimo pi
vicina e accessibile ai Goti dunque era quella ariana. Ed appunto in sintonia con questo fatto che
l'ariano Wulfila o Ulfilas, come lo chiamano i Greci, fosse consacrato
vescovo dei Goti, cio dei Visigoti che si trovavano del nella basso il regione corso Sinodo del di
settentrionale Danubio,
durante
Antiochia del 341. Aveva all'incirca trent'anni. Non
era un tipico teologo di quel tempo: non era stato rovinato dalla scuola dei retori. Ci arrivata la sua
successiva essa egli
professione tenta di
di
fede:
in la
avvicinare
dottrina delle tre persone divine a un semplice monoteismo e cos facendo ci permette di vedere in un'anima
limpida colma di naturale freschezza. Sette anni dopo la sua
consacrazione, la sventura si abbatt sulla giovane comunit. La nuova
religione dava da pensare al re goto: ebbe inizio una l'imperatore sanguinosa Costanzo
persecuzione;
consent agli oppressi di stabilirsi in Mesia, nei pressi di Nicopoli, non lontano furono dall'*Emo. chiamati i Quegli emigranti Goti.
piccoli
Ulfila continu la sua missione tra loro fino alla morte. Mor nel 382 a Costantinopoli, dove si trovava
appunto per difendere la dottrina di Ario. Quando, nel