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NOVITÀ

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PINCO PALLO

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NOVITÀ

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Charlie Chaplin

IL MONELLO

Primo lungometraggio e apoteosi dell’opera di Charlie Chaplin, rappresenta un momento di svolta nella sua carriera, punto d’arrivo di tutto il suo cinema pre-cedente e primo della serie di capolavori a venire. Grandioso successo all’epoca, da molti considerato il film più perfetto e personale di Chaplin, perché ispirato ai suoi ricordi d’infanzia, Il monello è la più compiuta e riuscita combinazione di commedia e melodramma. La storia del bambino abbandonato dalla madre indigente e adottato da Charlot, del quale diviene insostituibile partner in pic-coli imbrogli che hanno la bonarietà della lotta per la sopravvivenza, alterna momenti di irresistibile comicità ad apici drammatici e struggenti.Accanto a Chaplin, il piccolo Jackie Coogan, indimenticabile capostipite di tutti i piccoli divi del grande schermo, divenne, a soli sei anni, una celebrità mondiale. Non a caso, fu proprio dopo averlo incontrato che il regista decise di realizzare il film, e proprio la sua figura, al contempo tenera e sbarazzina, contribuisce in modo determinante alla sua riuscita. “Chi può dimenticarlo mentre rompe i vetri della finestra per aiutare il ‘padre’ a sfuggire alla polizia, o nel bellissimo travelling in cui tende le braccia mentre le autorità tentano di sottrarlo al vagabondo?” (João Bénard da Costa).

Nel cofanetto, la versione restaurata del film, un breve documentario sulla sua genesi realizzato a partire dai documenti conservati presso l’Archivio Chaplin della Cineteca di Bologna e una selezione di comiche di Chaplin. Nel volume, saggi critici sul film e un’antologia critica.

SETTEMBRE 2015

2 Dvd e libroCollana Chaplin Ritrovato60’ e 68 pp.Euro 18,00

EDIZIONI CINETECA DI BOLOGNAwww.cinetecadibologna.it

“C’erano stati satira, farsa, realismo, naturalismo, melodramma e fantasia, ma la fusione tra comicità e sentimento, che costituiva la premessa del Monello fu un’autentica innovazione”Charlie Chaplin

“L’intelligenza, la sincerità,l’integrità espresse da Chaplin in questo film, avrebbero in qualche modo rivoluzionato laproduzione cinematografica.Da industria, Il monello elevava la produzione ad arte”Francis Hackett

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Charlie Chaplin

IL GRANDE DITTATORE

Nell’autunno del 1938, iniziano a circolare indiscrezioni sulla sceneggiatura che Charlie Chaplin sta scrivendo in gran segreto. Il creatore di Charlot sta per realizzare il suo primo film parlato (lo si era già sentito cantare, in Tempi moderni, ma mai parlare) e il personaggio che andrà ad interpretare è ispirato nientemeno che ad Adolf Hitler. Il grande dittatore, storia dello scambio di persona tra un umile barbiere ebreo e uno spietato dittatore, è presentato a New York nell’ottobre del 1940, ma in due anni lo scenario politico mondiale è mutato drammaticamente: nel 1939 è iniziata la Seconda guerra mondiale. Ci sono film che possono essere compresi senza conoscerne il contesto storico e la genesi artistica, ma non si può apprezzare la grandezza di Il grande dittatore se si ignora che era stato concepito un anno prima del conflitto, se non si conoscono le pressioni che Chaplin subì da parte dai governi di mezzo mondo perché abbando-nasse l’idea. Ma il regista era deciso a ‘dichiarare guerra’ al dittatore tedesco, a tutte le dittature, attraverso il grande schermo, e realizzò uno dei più grandi capolavori pacifisti del cinema mondiale. “Hitler doveva essere messo alla berlina”, scrisse più tardi Chaplin, precisando: “Se avessi conosciuto gli orrori dei campi di concentra-mento tedeschi non avrei potuto fare Il Dittatore; non avrei certo potuto prendermi gioco della follia omicida dei nazisti. Ma ero ben deciso a mettere in ridicolo le loro mistiche scemenze sulla purezza del sangue e della razza”.

Nel cofanetto, la versione integrale restaurata del film e, tra gli extra, un breve do-cumentario sulla sua genesi realizzato a partire dai documenti conservati presso l’Archivio Chaplin della Cineteca di Bologna. Nel volume, saggi critici sul film e un’antologia critica.

NOVEMBRE 2015

2 Dvd e libroCollana Chaplin Ritrovato125’ e 68 pp.Euro 18,00

EDIZIONI CINETECA DI BOLOGNAwww.cinetecadibologna.it

“Chaplin cercò di rappresentare la bestialità del Superman, quando mise a confronto, nel doppio ruolo, il piccolo pover’uomo con il grande uomo e alla fine gettò perfino la maschera facendo venir fuori il reale uomo-Chaplin per mettere davanti agli occhi del mondo in una disperata serietà la semplice saggezza del piccolo pover’uomo e di nuovo renderla desiderabile”Hannah Arendt

“Il dittatore è di un significato inesauribile”André Bazin

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SALÒ O LE 120 GIORNATEDI SODOMA Un film di Pier Paolo Pasolini

A distanza di decenni dalla sua realizzazione, l’ultimo film di Pier Paolo Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), non ha perduto nulla della sua carica espressiva perturbante e sulfurea e ha mantenuto intatto il suo carattere enigmatico di opera concepita come un “mistero medioevale”.Liberamente ispirato al romanzo incompiuto del marchese De Sade e am-bientato negli anni della Repubblica sociale, Salò è l’inferno secondo Pa-solini: un universo concentrazionario dove, al chiuso di una villa, otto ra-gazzi e otto ragazze, scelti per la loro avvenenza, diventano gli oggetti delle perversioni di quattro Signori in una raffigurazione visionaria e allucinata della degenerazione del Potere. Distribuito subito dopo l’assassinio di Pasolini, Salò fu sequestrato e successiva-mente dissequestrato dopo l’imposizione di tagli da parte della censura.

Proposto in occasione del quarantennale della morte del poeta-regista, av-venuta il 2 novembre 1975, il cofanetto comprende il Dvd dell’edizione restaurata del film, un dossier audiovisivo con fotografie inedite della lavo-razione, un’intervista rilasciata da Pasolini sul set e un volume che racconta la storia del film anche attraverso documenti rari.

OTTOBRE 2015

Dvd e libroCollana Il Cinema Ritrovato116’ e 48 pp.Euro 16,90

EDIZIONI CINETECA DI BOLOGNAwww.cinetecadibologna.it

“Salò è un abisso profondo e raramente ho imparato così tanto sulla natura umana come guardando questo film”Michael Haneke

“Si tratta di un film in cui non c’è neppure l’ombra del sentimento crudele, anche se, poi, il tema è, appunto, la crudeltà. E questo per la buona ragione che, come appare sia nel film sia in tutte le opere letterarie e cinematografiche di Pier Paolo Pasolini, egli non era crudele. […] Salò o le 120 giornate di Sodoma è un film elegante, lucido e al tempo stesso fantastico e funebre”Alberto Moravia