SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

5
SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA Il fordismo Era un metodo nuovo di organizzazione e divisone del lavoro che si affermo agli inizi del xx secolo negli usa presso gli stabilimenti Ford, e che entrò in crisi negli anni ’70. Alla base vi furono: -innovazioni tecniche, come la catena di montaggio, che incrementarono la produttività per la realizzazione di beni standardizzati. -uso di grandi stabilimenti per la produzione, così da ripartire i costi fissi, sfruttando le economie di scala. -divisone del lavoro secondo metodi scientifici (taylorismo), così da incrementare la produttività. Divisione verticale= si separavano i compiti concettuali (affidati agli impiegati, da quelli esecutivi (che spettavano agli operai). Divisione orizzontale= parcellizzazione delle attività e specializzazione in compiti fissi ed elementari. Il fordismo si affermò grazie alle innovazioni tecnologiche, che consentirono di aumentare la produttività senza dover ricorrere a manodopera specializzata e grazie all’intervento dello stato nell’economia, a sostegno delle imprese e della domanda. I salari degli operai erano mantenuti alti e la giornata lavorativa fu ridotta ad 8 ore, così da avere una forza lavoro stabile e in grado di acquistare i prodotti che lei stessa realizzava. Col fordismo si realizzò una crescita dei centri urbani.

description

Riassunto schede del libro geografia economica del sistema mondo

Transcript of SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

Page 1: SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

Il fordismo

Era un metodo nuovo di organizzazione e divisone del lavoro che si affermo agli inizi del xx secolo negli usa presso gli stabilimenti Ford, e che entrò in crisi negli anni ’70.

Alla base vi furono:

-innovazioni tecniche, come la catena di montaggio, che incrementarono la produttività per la realizzazione di beni standardizzati.

-uso di grandi stabilimenti per la produzione, così da ripartire i costi fissi, sfruttando le economie di scala.

-divisone del lavoro secondo metodi scientifici (taylorismo), così da incrementare la produttività. Divisione verticale= si separavano i compiti concettuali (affidati agli impiegati, da quelli esecutivi (che spettavano agli operai). Divisione orizzontale= parcellizzazione delle attività e specializzazione in compiti fissi ed elementari.

Il fordismo si affermò grazie alle innovazioni tecnologiche, che consentirono di aumentare la produttività senza dover ricorrere a manodopera specializzata e grazie all’intervento dello stato nell’economia, a sostegno delle imprese e della domanda. I salari degli operai erano mantenuti alti e la giornata lavorativa fu ridotta ad 8 ore, così da avere una forza lavoro stabile e in grado di acquistare i prodotti che lei stessa realizzava. Col fordismo si realizzò una crescita dei centri urbani.

La sua crisi è dovuta, all’emergere di nuove tecnologie, che riducevano i vantaggi delle grandi dimensioni (x es tecnologie informatiche) e il cambiamento della domanda, che non voleva più beni standardizzati, ma differenziati e personalizzati. La sua crisi ebbe come conseguenza i fenomeni di deterritorializzazione.

Il commercio equo solidale

Con quest’espressione si intende una forma di commercio internazionale con la quale si garantisce ai produttori e ai lavoratori dei Paesi in vi di sviluppo (PVS) un trattamento economico e sociale equo. Diversamente da quanto messo in pratica dalle multinazionali, tale commercio garantisce standard lavorativi e ambientali di qualità nella produzione e nelle esportazioni di prodotti agricoli dai PVS. Elemento centrale è la fissazione di un prezzo equo che copra non solo i costi di produzione ma garantisca al pro-duttore il ritorno di un’elevata percentuale del prezzo pagato

Page 2: SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

dal consumatore (30-35% rispetto al tradizionale 5%). Oggi sono diffuse molte etichette che riconoscono l’appartenenza di un prodotto al circuito del mercato equo solidale: nel 1997 la Fairtrade Labelling Organizations International (Flo) ha lanciato un marchio ufficiale che sta sostituendo i diversi precedenti. Per ottenere questo marchi tutti i processi e le materie impiegate devono rispettare i princìpi del commercio equo solidale. Il commercio equo solidale ha indubbiamente un impatto benefico sui paesi più poveri del mondo.

Le politiche dell’Unione europea per lo sviluppo tecnologico

Il Trattato di Maastricht all’articolo 130 elenca gli obiettivi di una politica comune nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. Il fine è quello di coordinare le politiche nazionali e sviluppare attività di ricerca sopranazionali competitive. L’intervento comunitario prende due forme:

• Finanziamento diretto di progetti di ricerca attraverso la creazione di Centri comuni di ricerca (Ccr).

• Finanziamento indiretto di progetti portati avanti da università, laboratori e centri di ricerca pubblici e privati: vengono privilegiati i progetti con maggiori possibilità di successo e di vantaggi socio-economici per l’Ue.

L’Unione ha gradualmente abbandonato l’idea di un finanziamento diretto dei progetti di ricerca, differenziando le proprie politiche in tre tipologie:

1. Politiche di progetto: sostegno finanziario alla ricerca nelle tecnologie di punta. Queste politiche hanno favorito spesso imprese monopolistiche, cosicché oggi l’Ue preferisce promuovere la cooperazione tra imprese. Il finanziamento copre il 50% dei costi di un progetto.

2. Politiche di diffusione dell’innovazione: sostegno finanziario all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, e sostegno al trasferimento di conoscenze tra luoghi della ricerca e imprese.

3. Politiche infrastrutturali: interventi in favore della concentrazione geo-grafica di imprese ad alta intensità di conoscenza attraverso politiche che esaltino le esternalità e le reti. La costruzione artificiale di cluster è una strategia vincente se si accompagna alla presenza di capitale sociale tra imprese e alla presenza di una vocazione industriale nel territorio dove si istituisce il cluster (tradizione verso un particolare settore produttivo).

Page 3: SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

Importanti sono poi le politiche di coesione, e in particolare i fondi strutturali, per la promozione dell’innovazione tecnologica in regioni europee più arretrate. Nelle regioni a scarsa domanda tecnologica è improbabile che le forze del mercato autonomamente riescano a promuovere significative trasformazioni economiche; i fondi strutturali ovviano a questo problema cercando di catalizzare gli investimenti nella regione.

Il Mercosur

E’ un accordo che prende il nome di Mercato comùn del sur, nato nel 1991 da un trattato firmato da Argentina, Paraguay, Uruguay, Brasile che inizialmente voleva eliminare le tariffe sulle importazioni interne all’area.

Successivamente, l’accordo puntava a trasformare l’area in un mercato comune, ovvero, dove ci fosse oltre all’abbattimento delle barriere alla circolazione di beni e servizi, anche politiche commerciali e monetarie comuni e libera circolazione dei fattori produttivi, tra cui il lavoro. Oggi hanno aderito anche Cile Bolivia e Venezuela.

Altro obiettivo era la costruzione di infrastrutture, per aiutare le aree più svantaggiate. Di tutto ciò per il momento, si è raggiunto l’abbattimento delle barriere doganali, che ha provocato l’incremento degli scambi. Manca invece coordinamento delle politiche monetarie, ciò anche a causa del fatto che i paesi che ne fanno parte hanno livelli sviluppo economico diversi tra loro.

Possibili scenari prevedono l’inclusione nell’accordo anche di altri paesi. Alcuni membri vorrebbero rafforzare gli accordi interni alla regione sudamericana, l’Argentina invece vorrebbe fare accordi con i paesi Nafta o Unione Europea.

Nel caso del Nafta, accordo che ha al centro anche gli Usa risulta essere difficile un ulteriore accordo. Infatti negli ultimi anni sono aumentate le importazioni dagli USA del Mercosur, mentre le esportazioni del Mercosur verso gli Usa sono diminuite. Gli USA, avendo già i loro problemi alla bilancia commerciale, a causa del disavanzo con i paesi del sudest Asiatico, che gli forniscono manufatti, difficilmente cederanno a richieste di agevolazione degli scambi, con i paesi del Mercosur.

L’unione europea è sia destinatario importante delle esportazioni, sia luogo da cui si importa. Il problema è che i paesi sudamericani basano molto le esportazioni sui prodotti agricoli, che l’unione europea “ostacola” attraverso dazi per le importazioni. L’unica possibilità di generare accorsi sarebbe puntare su prodotti

Page 4: SCHEDE GEOGRAFIA ECONOMICA

manufatti a basso medio valore aggiunto, sui cui le barriere non ci sarebbero . Per esempio materiale elettrico e di trasporto, metalli lavorati, ecc.