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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AMESCI 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: LA MODERNA BATTAGLIA DEI MONTI LATTARI 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): C - 04 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Descrizione dell’area di Intervento Le aree naturali protette, chiamate comunemente anche riserve naturali o oasi naturali, hanno la funzione di mantenere l'equilibrio ambientale di un determinato luogo, aumentandone la biodiversità. Si tratta di aree naturali caratterizzate da paesaggi eterogenei e abitate da diverse specie di animali e vegetali. Sin dall'antichità si intuì che un intero territorio o porzioni di esso doveva essere considerato e utilizzato in maniera diversa perché in possesso di caratteristiche che lo rendevano particolare rispetto ai luoghi circostanti. Ai sensi della Legge 394/1991, art. 2, comma 2, i Parchi Regionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore ambientale e naturalistico, che costituiscano, nell'ambito di una o più regioni adiacenti, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. I parchi naturali regionali, oltre ad aumentare sensibilmente la complessiva superficie di territorio nazionale protetto, hanno dato l'avvio ad una stagione di dibattito e di innovazione concettuale sui temi della forma, del ruolo e della gestione delle aree protette. In particolare le aree protette I NZ 00368 NAZIONALE

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

AMESCI

2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

LA MODERNA BATTAGLIA DEI MONTI LATTARI

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

C - 04

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con

riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Descrizione dell’area di Intervento Le aree naturali protette, chiamate comunemente anche riserve naturali o oasi naturali, hanno la funzione di mantenere l'equilibrio ambientale di un determinato luogo, aumentandone la biodiversità. Si tratta di aree naturali caratterizzate da paesaggi eterogenei e abitate da diverse specie di animali e vegetali. Sin dall'antichità si intuì che un intero territorio o porzioni di esso doveva essere considerato e utilizzato in maniera diversa perché in possesso di caratteristiche che lo rendevano particolare rispetto ai luoghi circostanti. Ai sensi della Legge 394/1991, art. 2, comma 2, i Parchi Regionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore ambientale e naturalistico, che costituiscano, nell'ambito di una o più regioni adiacenti, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. I parchi naturali regionali, oltre ad aumentare sensibilmente la complessiva superficie di territorio nazionale protetto, hanno dato l'avvio ad una stagione di dibattito e di innovazione concettuale sui temi della forma, del ruolo e della gestione delle aree protette. In particolare le aree protette

I

NZ 00368

NAZIONALE

regionali, sulla base delle analoghe esperienze condotte in altri Paesi europei, hanno saputo adattare il primitivo modello di parco nordamericano alla complessa realtà dell'antropizzato mondo italiano. La novità apportata da questi parchi è stata quella di aver cercato di coniugare la conservazione delle risorse naturali con l'uso sociale delle stesse e con la ricerca dello sviluppo compatibile per le popolazioni insediate. I parchi si sono così proposti come terreno di sperimentazione ecologica permanente, dove, con un nuovo approccio culturale ed economico, si riesca a definire un modello di gestione territoriale da estendere al resto del Paese. Le aree protette regionali coprono oggi una superficie di più di un milione di ettari. Descrizione del contesto territoriale Il progetto si realizzerà nel territorio dei Monti Lattari ed all’interno del territorio del Parco regionale dei Monti Lattari, situato tra la provincia di Napoli e quella di Salerno e comprende 27 comuni della penisola sorrentina e di quella amalfitana; il Parco è stato istituito il 13 novembre del 2003 con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 781, per tutelare il patrimonio dei Monti Lattari, cerniera tra i due versanti della Penisola sorrentino-amalfitana, per un’estensione a terra di 16.000 ettari. I Monti Lattari costituiscono in un certo senso il prolungamento occidentale del massiccio dei Picentini e si allungano in direzione nordest-sudovest a dividere il golfo di Napoli a nord da quello di Salerno a sud. La porzione centrale del massiccio è segnata dalle cime del M. Finestra (1.145 m), del M. Cerreto (1.316 m), del M. San Michele (1.444 m) e, degradando verso ovest, del M. San Costanzo (497 m), quasi a Punta Campanella; il Monte Avvocata (1.014 metri) costituisce il margine orientale della catena montuosa. Nell’area del Parco o in aree limitrofe ricadono siti naturalistici di interesse comunitario (SIC)(la Dorsale dei Monti Lattari (14.564 ettari), Punta Campanella (391 ettari), valloni della costiera amalfitana (227 ha), la Costiera amalfitanatra Maiori e il torrente Bonea,sorgenti del vallone delle ferriere di Amalfi (459 ha),la Penisola Sorrentina, i fondali marini tra Punta Campanella e Capri (8.491 ha), il suggestivo Scoglio del Vervéce (4 ha) nonché da altre aree protette: la riserva naturale statale Valle delle Ferriere, tra Scala e Amalfi; l’area marina protetta di Punta Campanella; l’area naturale Baia di Ieranto. Questo, per sottolineare l’elevato pregio naturalistico del contesto su cui si opera. Dal punto di vista paesaggistico il parco sembra incastrato tra i monti e il mare e ciò lo rende ancora più caratteristico. La flora esistente nel parco si divide in tre gruppi: se sul mare predominano il carrubo e l’olivastro, in una fascia intermedia prevalgono il leccio, l’orniello, la roverella, il corbezzolo e l’erica; alle quote maggiori predominano il castagno e l’ontano, il faggio, il frassino. Rigoglioso è il sottobosco: sono presenti ciclamini e fragole. Sui dirupi più scoscesi si incontrano la sabina e la palma nana. La fauna presente è rappresentata principalmente da i seguenti animali: volpe, lepre, coniglio selvatico e tasso. Ci sono poi specie di falchi, quali il falco pellegrino, i falco pescatore, la poiana. Tra le altre specie di uccelli ricordiamo la tortora, il corvo imperiale. I monti Lattari sono attraversati da molteplici sentieri. Un sentiero di 90 km va dal margine orientale del Corpo di Cava al margine occidentale, rappresentato da punta Campanella. Varie bretelle e varianti collegano questo sentiero ai centri abitati della costa; la fitta rete di sentieri consente di sperimentare appieno la convivenza tra montagna e mare, che in questo territorio è stretta come in nessun altro luogo. Tra i sentieri, si ricorda il sentiero degli dèi che parte da Bomerano (Agerola) fino ad arrivare a Positano, tra i più frequentati, che attraversa le antiche vie di comunicazione in una alternanza di pareti e grotte, ruderi di antiche abitazioni, boschi e terrazze a picco sul mare, nonché il percorso che parte da Pontone (Scala) e si snoda attraverso i mulini della Valle delle Ferriere.

Il territorio a cui ci si riferisce è ricco di emergenze turistico-patrimoniali e disseminato di importantissimi centri storici, testimoni di una presenza fortemente radicata dell’uomo, ma anche di peculiarità ambientali che si esplicitano in un’intima unione tra due elementi apparentemente in contraddizione: la montagna e il mare. Un’unione che intimamente colpisce e affascina milioni di turisti e viaggiatori. L’area dei Monti Lattari è assolutamente peculiare, così particolarmente incastonata tra monti e mare da rappresentare, nella sua meravigliosa molteplicità, un unicum di rara bellezza.

Antropizzazione e Sviluppo turistico Dal punto di vista antropico, nel Parco insistono oltre 241.000 persone, cittadini dei Comuni che afferiscono al Parco. Le attività produttive principale è l’agricoltura (oliveti, agrumeti e vigneti); la pastorizia è presente ma limitata. Prevale il turismo, soprattutto straniero, con un flusso che conta oltre 1 milione di visitatori all’anno (Fonte dei dati: Centro Studi e Dati Statistici A.A.S.T. Sorrento/Sant'Agnello, 2003). La varietà e il fascino del paesaggio rappresentavano e rappresentano tuttora il più importante fattore dello sviluppo turistico; infatti, la morfologia, la struttura orografica, il clima e il particolare paesaggio agricolo della Penisola Sorrentina/amalfitana rappresentano un complesso di elementi che influenzano e determinano la caratterizzazione turistica. I fattori di sviluppo del turismo della penisola si basano sulla tradizione e sulla rinomanza internazionale di cui ancora gode il nome Sorrento (Parente, 1982). La notorietà internazionale delle località della Penisola Sorrentina è dovuta in gran parte a stranieri, in prevalenza inglesi e tedeschi, e in minor misura, francesi e svedesi, che vi soggiornano a lungo e talvolta vi si sono fermati. La presenza degli ospiti stranieri, sia pure limitata ed elitaria, si protrae anche nei mesi invernali, al contrario della tendenza venuta a delinearsi nel periodo post bellico, con un aumento progressivo del turismo balneare e che oggi ha assunto carattere stagionale. La domanda turistica è cresciuta negli ultimi decenni poiché il fenomeno ha interessato strati sociali ampi; di conseguenza anche la struttura ricettiva ha subito delle modificazioni sostanziali sia nella composizione degli esercizi alberghieri ed extra alberghieri, sia nella distribuzione spaziale. Su di un totale di 191 alberghi e di 8609 camere, censite nell’area napoletana, a cui si aggiungono gli esercizi del’area salernitana (Positano, 41 alberghi, 615 camere. Fonte dei dati: Provincia di Salerno, 2005) più della metà appartengono all'area Sorrento-S.Agnello. Tale dato è rappresentativo della crescita e degli investimenti fatti nell'area anche per accrescere la funzionalità ed il comfort delle strutture ricettive preesistenti: anche prendendo in esame la categoria degli esercizi alberghieri, ritroviamo l'assoluta predominanza di Sorrento e S.Agnello che possiedono il 76% degli esercizi di prima e seconda categoria (Fonte dei dati: Provincia di Napoli, 2001) La politica turistica adottata dagli albergatori e dagli operatori turistici è quella di dilatare la stagione, sul modello ligure, proponendo un prodotto godibile per quasi tutto l'anno. In quest'ottica assumono grande importanza i turisti italiani che coprono dei periodi ben precisi oltre ai fine settimana e ponti festivi; la conferma del successo dell'azione intrapresa risalta dall'analisi sia delle permanenze mediedegli italiani pari al 3,4 che degli stranieri pari al 4,5(dato ottenuto dividendo il numero delle presenze con quello degli arrivi),nonché dall'utilizzazione lorda delle strutture alberghiere. Contesto di dettaglio La seguente proposta progettuale si inserisce nel contesto territoriale del comune di Lettere (NA)

Estensione territoriale ed antropizzazione Il comune citato occupa un territorio di 12 Km2; un totale di 6.228 abitanti censiti al 31/12/2010 (Fonte: ISTAT). Nel dettaglio la ripartizione è la seguente:

Comune Provincia Estensione Abitanti Densità ab.

Lettere NA 12 km² 6.228 519 ab./km2

Comune di Lettere

Lettere è un comune di 6.228 abitanti della provincia di Napoli in Campania: è situato nella parte meridionale del golfo di Napoli, arroccato sui monti Lattari, del cui parco regionale fa parte. Il comune di Lettere è di carattere sparso ed è quindi composto da numerose frazioni vicine tra loro: secondo lo statuto, il municipio è situato a Piazza Roma, centro cittadino, intorno al quale vertono le frazioni di Fuscoli, Depugliano, Orsano, San Lorenzo, San Nicola e le borgate di Pagliano e Saletta; altre località minori sono quelle di Fontanella-Calcare, Gesini, Pietra, San Giorgio, San Paolo e Varo Chirico. Nel Comune è operativa un’unica scuola secondaria di primo grado.

Scuola n. Alunni

Secondaria di I grado 1 352

Stato dell’arte Come afferma il dossier ISTAT Popolazione e ambiente: comportamenti, valutazioni e opinioni (2014), la Campania registra molteplici aree protette ma di fatto o non esistono o funzionano male. E’il Parco regionale dei Monti Lattari, che soprassiede all’area protetta dei Monti Lattari, territorio in cui i Comuni citati in precedenza risiedono, è uno di questi. Molteplici sono le ragioni di quest’assenza riconducibili il più delle volte ad una cattiva gestione della politica regionale. L’Ente parco non ha ancora completato la sua struttura operativa (mancano alcuni organi gestionali, compresa la figura del direttore) per poter funzionare in maniera adeguata; ad oggi (luglio 2014), manca anche il Presidente, viste le dimissioni del precedente Presidente e la mancata intesa sul nuovo. Questo vuoto di potere dà adito al verificarsi di vari fenomeni di illegalità: spesso aree del Parco sono diventate sede di sversamento di rifiuti, di commercio di marijuana; l’assenza di controllo facilita l’abusivismo edilizio o l’accadimento di incendi. Naturalmente le conseguenze di questi fenomeni sono il degrado del territorio oltre che una costante perdita della biodiversità della flora e fauna esistenti. L’attività del Corpo Forestale, della Polizia di Stato, e del WWF Italia è, invece, senza sosta: tra bracconaggio, abusivismo, reati ambientali (principalmente scarichi illegali), produzione di stupefacenti, l’area è sempre oggetto di controllo. L’attività dei bracconieri sulle colline dei Monti Lattari, non è assolutamente cessata. Ci sono sempre, e ancora, gli irriducibili, quelli che sono convinti di restare impuniti in eterno, quelli che all’alba non esitano a sparare nei pressi delle abitazioni e che rendono le notti insonni ai cittadini a causa dei richiami che echeggiano dalle montagne. Spesso si rinvengono le cassaforte bunker e centinaia di cartucce pericolosamente occultate tra la vegetazione, cosa che è accaduta recentemente sul versante che da S. Maria del Castello conduce, attraverso un sentiero che passa per l’agriturismo la Ginestra, sul Monte Faito. Come detto in precedenza, il Parco ha cambiato ufficialmente il nome, diventando ora il Parco Regionale dei Monti Lattari. Analisi della domanda e dell’offerta La domanda a cui si deve fare fronte è la salvaguardia del territorio: 16.000 ha di area protetta in cui operano tante realtà, istituzionali ed associazionistiche. La rilevanza del territorio, anche in termini ambientali, è indiscussa: esiste un patrimonio di flora e fauna di cui si tenta con difficoltà di mantenere l’equilibrio, tra espansioni demografiche, esigenze territoriali e criminalità. L’istituzione di un’area naturale protetta ha come principi fondanti gli articoli 9 e 32 della Costituzione italiana. Questo significa che l’ente preposto ha il dovere, prima di ogni cosa, di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico del territorio nazionale, obiettivi perseguibili tramite la promozione e lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica. Lo sforzo per preservare il patrimonio naturalistico non è fine a se stesso, non è fatto solo per filantropia, ma deve avere come risvolto anche la tutela della salute umana. È ampiamente accertato che in un ambiente sano si vive meglio, ed è per questo che la Repubblica Italiana tutela la natura e la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.

Quindi un’area protetta ha molteplici domande: una domanda di autotutela, una domanda di sicurezza, una domanda di sviluppo, una domanda turistica, una domanda di valorizzazione. Domande a cui si è cerca di dare risposte. Negli ultimi anni (2007), l’Ente Parco ha finanziato, attraverso fondi POR (Programma Operativo Regionale):

- la cartellonistica di perimetrazione, di indirizzo, d’istruzioni per l’uso, di divieto del Parco (euro 265.235,98 + IVA);

- la realizzazione di una Carta Turistico-Informativa (euro 54.350,00 + IVA); - la realizzazione di materiale di promozione, informativo e educativo della corretta fruizione

del Parco. Azioni che hanno portato con sé non poche polemiche: ci sono molti esempi di cartellonistica sbagliata (il Santuario della Madonna della Libera è diventato della Libertà; la Carta turistica è poco chiara e funzionale); inoltre, tutto il materiale prodotto porta ancora la vecchia dicitura del parco. Sul territorio, sempre ad opera dell’Ente Parco, è stata promossa la creazione di un Osservatorio della biodiversità, attuato nell’ambito del servizio Monitoraggio del patrimonio di biodiversità. Analisi per la gestione delle risorse ambientali per la conservazione della biodiversità affidato ad Agriconsulting S.p.A. Obiettivi dell'Osservatorio della Biodiversità: conoscere le diverse componenti della biodiversità del Parco; attivare un sistema di monitoraggio delle diverse componenti della biodiversità; supportare le decisioni nella pianificazione, programmazione e gestione territoriale e ambientale del Parco; divulgare per contribuire all’informazione, alla sensibilizzazione e all’educazione delle collettività. Nel 2010 inoltre, nell’ambito del progetto I giovani presidiano il parco - presidio di Biodiversità sono stati realizzati 19 campi di volontariato Antincendio Boschivo, oltre che attività di educazione ambientale che hanno coinvolto le scuole del territorio. La Comunità montana Monti Lattari è un ente locale con autonomia statutaria che ha come finalità: lo sviluppo delle attività turistiche ed agrituristiche e la valorizzazione del patrimonio montano; la tutela, la promozione e lo sviluppo dell’artigianato e delle piccole imprese, favorendo l’associazionismo e la cooperazione per consentire una vasta collocazione dei prodotti locali; nell’ambito dei piani di sviluppo e dei programmi, la conservazione e difesa dell’ambiente, al fine di un coerente sviluppo delle attività turistiche; la tutela del patrimonio storico, culturale, artistico ed archeologico, garantendone il godimento da parte della collettività; la gestione in forma associata dei servizi comunali (Fonte: Statuto della Comunità Montana). L’ente realizza infatti azioni di promozione del territorio mediante la valorizzazione delle sue peculiarità sia ambientali che enogastronomiche. Il Comune di Lettere realizza attività turistiche che prevede escursioni e percorsi guidati, sponsorizza i proprio percorsi in maniera permanete sul proprio sito istituzionale. E’ di qualche anno fa (2008) il progetto I Sentieri dei Lattari di marketing turistico, culturale ed enogastronomico realizzato dai Comuni di Agerola, Pimonte e Gragnano per promuovere il senso di appartenenza alla comune identità montana. Il progetto, co-finanziato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura,ha previsto l’organizzazione di itinerari presso i principali sentieri, con attività di promozione del territorio correlate: raccolta e catalogazione fotografica, inventario ed elaborazione documentaria, scrittura di dati, notizie e curiosità sul territorio, attivazione di attività di sentieristica guidate sulle antiche mulattiere del territorio. Al termine è stato realizzato un sentiero-videoclip che sintetizzasse il meglio dei Monti Lattari. Il materiale prodotto dal progetto non è facilmente reperibile; lo stesso sito internet di riferimento non è più funzionante. La riserva naturale Punta Campanella organizza molteplici attività, quali escursioni, immersioni, attività scientifiche e naturalistiche. Il Parco naturale di Diecimare, è un’oasi del WWF, si trova sui rilievi che separano i Monti Lattari dai Monti Picentini: ha un orto botanico e un piccolo museo naturalistico; organizza visite guidate arricchite dalla presenza di aree didattiche a tema. L’Oasi naturale chiamata Bosco Croce a Vietri sul Mare è stato donato dalla figlia del filosofo Benedetto Croce al WWF diventando un parco letterario che conserva flora e fauna ricchissime. Anche l’associazionismo collabora, individualmente o attraverso accordi (è il caso del WWF), a

tutelare l’ambiente, a trasmetterlo, a garantirne la sopravvivenza. Oltre 50 le associazioni sul territorio che si occupano di ambiente, che organizzano visite e percorsi di trekking, e permane, come detto sopra, uno stato di degrado, di disattenzione, di scarsa fruizione, di criminalità diffusa. Analisi del bisogno I soggetti istituzionali operanti sul territorio, lavorano per garantire la sicurezza dell’area; le problematiche riportate in analisi, però, evidenziano un fattore di emergenza: oltre la reticenza e la predisposizione al reato, contro cui probabilmente nessuna educazione formale può fare fronte, il controllo del territorio non è sufficiente, perché è assodato che se è garantita la sorveglianza, la possibilità di reato diminuisce. Si desume facilmente un’esigenza di controllo da evadere a cui non si riesce a fare fronte con le risorse istituzionali e volontarie; in questo modo si può dare risposta alle domande di autotutela e di sicurezza che l’area del Parco richiede. Come anche si desume dall’analisi, oltre il materiale propagandistico realizzato dall’Ente Parco, pur con le sue difficoltà di comprensione, c’è tantissima informazione sulle possibilità offerte dal territorio: visite guidate, escursioni guidate per i sentieri del CAI (Club Alpino Italiano), promosse anche dal CAI stesso. Eppure nessuna traccia di queste offerte passa attraverso l’ufficialità dei Comuni del Parco ed ad esso limitrofi; le informazioni reperibili attraverso questi siti sono poi principalmente scritte in lingua italiana. Ed il sito web del Comune è la prima finestra verso l’esterno. O almeno dovrebbe esserlo. E’ facile anche qui comprendere come questa mancanza sia in realtà un’esigenza: se le informazioni sono disseminate nell’etere, diventano irraggiungibili. E se sono irraggiungibili non si può dare il giusto rilievo alle attività che già fanno parte del territorio. Questa è la domanda turistica a cui si deve fare fronte. Secondo i dati ISTAT, anche se il 45% dei cittadini italiani si interessa alle tematiche ambientali, le persone che lo fanno in maniera attiva sono ancora tre su cento (la maggior parte si limita a seguire programmi televisivi e radiofonici). La propensione della popolazione ad adottare comportamenti ecosostenibili è cresciuta solo lievemente dal 1998, e riguarda soprattutto il Nord Italia e chi detiene un livello di istruzione più alto. Il 70% dei cittadini ritiene però che siano gli stessi cittadini, insieme alle istituzioni, a dover tutelare l’ambiente. Pertanto è necessario partire da qui, da questa propensione, affinché si inneschi un cambiamento sociale che coinvolga tutta la comunità territoriale. La situazione dei Monti Lattari è in impasse. Al di là delle questioni politiche e/o burocratiche, aiuterebbe la creazione di gruppi di pressione locale, costituiti da cittadini sensibili alle problematiche ambientali al fine di rilanciare il comprensorio, proponendo nuove attività e servizi. Anche questa riflessione non trova soddisfazione nelle attuali politiche territoriali, soprattutto dell’Ente Parco e che risponderebbe, invece, a pieno alla domanda di sviluppo dell’area. Ciò che ancora emerge dall’analisi, è che, oltre le attività delle Associazioni, i campi estivi dell’Ente Parco (fatti e non ripetuti), la sensibilizzazione comunque sporadica e non centralizzata ed uniformata, non c’è un filo conduttore per avvicinare i giovanissimi alla natura. Il miglior messaggio che si può dare al territorio e soprattutto ai giovani, è la promessa di lasciargli la possibilità di provare le stesse emozioni che hanno provato i propri genitori e nonni: tuffarsi in acque cristalline, camminare a piedi nudi sulla sabbia, osservare le foglie che cadono dagli alberi in autunno e tingono il mondo di giallo e rosso. Si ama solo ciò che si conosce, e se ai giovani non si lascia più nulla di naturale da conoscere come faranno ad amare la natura? In fondo, si conserva solo quello che si ha, si ama solo quello che si capisce, e si capisce solo quello che è stato insegnato. In un mondo dove i giovani sanno tutto di computer e i-phone, ma ignorano la differenza tra una quercia ed un acero o tra una lucertola ed una salamandra, mai come oggi c’è bisogno di insegnare la Natura prima che essa scompaia del tutto (WWF). E questo bisogno risponde a tutte le domande del territorio, perché sono i giovani ed i giovanissimi che indubbiamente rappresentano il volano di qualsiasi miglioramento.

Indicatori di progetto La situazione in essere, in merito al fabbisogno soddisfabile con questo progetto, può essere rappresentata dai seguenti indicatori:

Indicatore Cosa indica Valore

Controllo del territorio Indica il numero di giorni in cui si effettua il controllo del territorio. Il numero è espresso in giorni all’anno.

150

Turismo

E’ indicativo della quantità di informazione erogata verso i turisti in merito alle attività in essere nel comprensorio. Indica il numero di aggiornamenti (quindicinali) che vengono eseguiti.

0

Volontariato E’ indicativo della creazione di gruppi di pressione. Indica il numero di cittadini che si coinvolgono nelle attività.

0

Partecipazione E’ indicativo della partecipazione della popolazione alla sensibilizzazione. Indica il numero di partecipanti alla mostra fotografica (sul degrado del territorio).

0

Sensibilizzazione

E’ indicativo della copertura della sensibilizzazione dei giovani in età scolare, limitando le azioni alle sole scuole secondarie di primo grado (scuole medie). E’ dato dal rapporto percentuale tra la copertura effettuata (in termini di alunni) ed il totale dell’utenza.

30%

Tabella 1 - Indicatori di progetto: situazione di partenza

Target di progetto

Le attività previste in questo progetto sono rivolte a: Beneficiari diretti: a beneficiare direttamente delle attività del progetto sono:

i 60.000 ettari dell’area protetta per cui si intensificano le attività di controllo; i circa 352 alunni della scuola media del Comune di Lettere ed i suoi 6.228 abitanti

raggiunti dalla sensibilizzazione ed educazione ambientale; i circa 1.000.000 turisti per i quali si attiva una centralizzazione e diffusione di

informazione. Beneficiari indiretti: a beneficiare indirettamente dell’esecuzione del progetto sono tutte le componenti istituzionali che si occupano, in varia misura, della tutela del territorio (Ente Parco, Corpo Forestale dello Stato etc.) che potranno contare sull’incremento del controllo e del monitoraggio del territorio. Inoltre, ne beneficeranno tutte le Associazioni del territorio che troveranno, nelle proprie attività, una maggiore presenza turistica. Si può peraltro prevedere che l’intera domanda turistica ne possa beneficiare, anche con un aumento, vista la varietà di attività che può rispondere alle diverse esigenze della domanda (ad es. il turismo natura).

7) Obiettivi del progetto:

Il progetto qui presentato ha l’obiettivo generale di salvaguardare e tutelare l’area protetta dei Monti Lattari attraverso:

l’incremento del controllo mirato ad impedire e limitare il degrado e la criminalità all’interno dell’area, da raggiungere attraverso il monitoraggio dell’area e la segnalazione di situazioni emergenziali e criminali.

l’incremento della sensibilizzazione ambientale, alla biodiversità esistente, alla flora e fauna presenti mediante attività di educazione ambientale che abbiano lo scopo di andare oltre la mera informazione ma che puntino allo sviluppo di una nuova coscienza ambientale nelle nuove generazioni, attraverso cui è possibile raggiungere l’obiettivo più ampio di salvaguardia dell’area;

il rafforzamento ed il potenziamento della conoscenza delle attività turistiche realizzate nel Parco regionale dei Monti Lattari organizzati dai singoli Comuni o dagli enti del territorio, sempre al fine di aumentare la richiesta turistica e l’attenzione istituzionale che sarà naturalmente spinta a contribuire alla tutela dell’area.

che rappresentano gli obiettivi specifici del progetto. In particolare: Primo Obiettivo Specifico:incrementare il controllo mirato ad impedire e limitare il degrado e la criminalità; questo obiettivo può essere raggiunto attraverso un intenso monitoraggio del territorio di concerto con le risorse istituzionali che già effettuano questa attività. Questo incremento può contribuire a migliorare la situazione dell’intera area anche grazie all’immediata segnalazione delle situazioni emergenziali/criminali a cui il territorio è soggetto. Il raggiungimento degli obiettivi predetti può essere misurato con la verifica in itinere dell’andamento dei parametri di progetto (indicatori). Indicatori di riferimento:

Incremento atteso

Controllo del territorio + 130%

Secondo Obiettivo Specifico: incrementare la sensibilizzazione ambientale alla biodiversità esistente, alla flora e fauna presenti, da realizzare attraverso attività di educazione ambientale che abbiano lo scopo di andare oltre la mera informazione ma che puntino allo sviluppo di una nuova coscienza ambientale nelle nuove generazioni, attraverso cui è possibile raggiungere l’obiettivo più ampio di salvaguardia dell’area. I paesaggi antropizzati del parco devono essere concepiti come stato di equilibrio transitorio tra il dinamismo della natura e le impronte dell’uomo e bisogna imparare a leggerli e rispettarli. L’attività ha un duplice scopo:

- spingere la popolazione tutta a proporre soluzioni alternative o diventare gruppi di pressione;

- spingere i giovani ed i giovanissimi a prendersi cura del proprio territorio. Il raggiungimento degli obiettivi predetti può essere misurato con la verifica in itinere dell’andamento dei parametri di progetto (indicatori). Indicatori di riferimento:

Incremento atteso

Volontariato + 100 p.

Partecipazione + 20 p.

Sensibilizzazione + 70%

Terzo Obiettivo Specifico:rafforzare e potenziare la conoscenza delle attività turistiche realizzate nel Parco regionale dei Monti Lattari organizzati dai singoli Comuni o dagli enti del territorio, sempre al fine di aumentare la richiesta turistica e l’attenzione istituzionale che sarà naturalmente spinta a contribuire alla tutela dell’area. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso:

- Creazione di una cabina di regia che sovrintenda alla promozione del territorio - Diffusione dei contenuti

Il raggiungimento degli obiettivi predetti può essere misurato con la verifica in itinere dell’andamento dei parametri di progetto (indicatori). Indicatori di riferimento:

Incremento atteso

Turismo + 20 aggiornamenti

Indicatori di progetto – Situazione di arrivo La situazione di arrivo attesa è riepilogata nella tabella seguente:

Indicatore Cosa indica Valore

Controllo del territorio Indica il numero di giorni in cui si effettua il controllo del territorio. Il numero è espresso in giorni all’anno.

350

Turismo

E’ indicativo della quantità di informazione erogata verso i turisti in merito alle attività in essere nel comprensorio. Indica il numero di aggiornamenti (quindicinali) che vengono eseguiti.

20

Volontariato E’ indicativo della creazione di gruppi di pressione. Indica il numero di cittadini che si coinvolgono nelle attività.

100

Partecipazione E’ indicativo della partecipazione della popolazione alla sensibilizzazione. Indica il numero di partecipanti alla mostra fotografica (sul degrado del territorio).

20

Sensibilizzazione

E’ indicativo della copertura della sensibilizzazione dei giovani in età scolare, limitando le azioni alle sole scuole secondarie di primo grado (scuole medie). E’ dato dal rapporto percentuale tra la copertura effettuata (in termini di alunni) ed il totale dell’utenza.

100%

Tabella 2 - Indicatori di progetto: situazione di arrivo

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste

dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Come detto, il progetto mira a soddisfare gli obiettivi descritti al punto 7 mediante un apparato di azioni e di attività che qui andranno descritte nello specifico. In via sommaria, si fornisce una prima descrizione delle azioni di progetto pensate per ogni obiettivo specifico, il cui soddisfacimento garantisce il raggiungimento dell’obiettivo generale e quindi la riuscita del progetto. Primo Obiettivo specifico: incrementare il controllo mirato ad impedire e limitare il degrado e la

criminalità Questo obiettivo verrà realizzato attraverso: Azione A: Controllo del Territorio, che si concretizza attraverso una parte preparatoria iniziale, ed una parte operativa in cui squadre di min 2/3 unità coprono i sentieri del territorio e segnalano le emergenze riscontrate. Secondo Obiettivo specifico:incrementare la sensibilizzazione ambientale alla biodiversità esistente, alla flora e fauna attraverso: Azione B: Educazione ambientale, che si concretizzerà nell’organizzazione di incontri tematici con la popolazione al fine di incrementare le responsabilità e favorire la creazione di gruppi di pressione e la definizione di attività alternative. Azione C: Mostra Fotografica, che si concretizzerà nell’organizzazione di una mostra fotografica incentrata sul degrado del territorio a cui tutta la popolazione è invitata a partecipare. Azione D: Sensibilizzazione scolastica, che si concretizzerà attraverso l’attuazione di incontri tematici presso le scuole a cui si affiancano visite guidate per il riconoscimento delle essenze e per le emergenze territoriali. Terzo Obiettivo specifico:rafforzare e potenziare la conoscenza delle attività turistiche attraverso: Azione E: Cabina di Regia, che si concretizzerà attraverso la creazione di una struttura stabile di coordinamento presso ciascun Comune, con incontri mensili, che si preoccuperà di uniformare le informazioni reperite presso gli Enti e le Associazioni del territorio. Azione F: Diffusione dei contenuti, che si concretizzerà nella diffusione delle attività proposte dai vari soggetti sul territorio attraverso l’aggiornamento della sezione turistica che verrà realizzata ad hoc nei siti web istituzionali dei Comuni. Nel dettaglio, le azioni e le attività previste per il raggiungimento dei singoli obiettivi specifici sono di seguito descritte: Primo Obiettivo Specifico: incrementare il controllo mirato ad impedire e limitare il degrado e la criminalità Azione A: Controllo del Territorio Attività A.1: Concertazione

Contatto con le parti (Comune, Ente Parco, Corpo Forestale dello Stato) Effettuazione delle riunioni Definizione delle aree da sottoporre a sorveglianza

Attività A.2: Effettuazione

Rappresentazione planimetrica del bisogno Suddivisione del territorio in aree omogenee Organizzazione delle squadre operative Organizzazione delle turnazioni Effettuazione del controllo

Secondo Obiettivo specifico: incrementare la sensibilizzazione ambientale alla biodiversità esistente, alla flora e fauna Azione B: Educazione ambientale Attività B.1: Organizzazione preliminare

Contatto con le parti (Comune, Ente Parco, Corpo Forestale dello Stato) Effettuazione delle riunioni Definizione dei contenuti degli incontri e del materiale di supporto Resa grafica dei materiali

Attività B.2: Incontri di sensibilizzazione Scelta dei luoghi Realizzazione materiale promozionale Scelta dei partecipanti Pubblicità Effettuazione degli incontri

Attività B.3: Riscontri

Creazione DB dei partecipanti Verifica di follow up Incontri di definizione di gruppi di pressione (almeno 5) Definizione panel di attività

Azione C: Mostra Fotografica Attività C.1: Organizzazione

Definizione dei luoghi Definizione del premio Individuazione dei criteri di selezione e premiazione Nomina della giuria

Attività C.2: Effettuazione della mostra

Raccolta Iscrizioni Accompagnamento nel Parco Produzione e consegna del materiale Valutazioni Premiazioni Mantenimento della mostra (almeno 2 mesi)

Azione D: Sensibilizzazione scolastica Attività D.1: Organizzazione preliminare

Contatto con le scuole Effettuazione delle riunioni Definizione dei contenuti degli incontri e del materiale di supporto Resa grafica dei materiali

Attività D.2: Incontri presso le scuole

Organizzazione del calendario Effettuazione degli incontri (max 10 incontri per 50/100 alunni)

Attività D.3: Laboratorio in esterna Organizzazione del calendario Organizzazione delle squadre di supporto per l’accompagnamento Effettuazione delle visite in esterna (max 10 incontri per 50/100 alunni) Lavori conclusivi

Terzo Obiettivo specifico: rafforzare e potenziare la conoscenza delle attività turistiche Azione E: Cabina di Regia Attività E.1: Organizzazione e concertazione

Contatto con le parti (Comuni, Ente Parco, Corpo Forestale dello Stato, Associazioni) Effettuazione delle riunioni preliminari Definizione degli incarichi e delle competenze Definizione delle linee operative Individuazione elementi, attività da sottoporre a controllo Riunioni periodiche di sviluppo (una riunione al mese)

Azione F: Diffusione dei contenuti

Attività F.1: Effettuazione ed inserimento Realizzazione della sezione specifica sui siti web istituzionali Raccolta delle informazioni Inserimento quindicinale

Si allega al presenta progetto, il diagramma temporale delle attività (Diagramma di GANTT) 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Le attività sono quantificate per singola azione ed attività di progetto. Il quantitativo di risorse è richiesto per ciascun Ente di progetto.

Azione A: Controllo del Territorio Attività A.1: Concertazione

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed ambientali (es. referente del servizio) per il contatto con le parti e l’effettuazione delle riunioni;

Referenti delle parti, con competenze in campo ambientale, per la definizione delle aree da sottoporre a sorveglianza.

Attività A.2: Effettuazione

1 Referente dell’Ente, esperto in cartografia e rappresentazione cartografica, per la rappresentazione planimetrica del bisogno, per la suddivisione del territorio in aree omogenee;

1 Responsabile organizzativo per l’organizzazione delle squadre e le relative turnazioni; Risorse operative per il controllo.

Azione B: Educazione ambientale

Attività B.1: Organizzazione preliminare 1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed ambientali (es. referente del

servizio) per il contatto con le parti e l’effettuazione delle riunioni; Referenti delle parti, con competenze in campo ambientale, per la definizione dei

contenuti e del materiale di supporto; 1 esperto, con competenze grafiche e di utilizzo dei principali software di grafica e di

stampa, per la resa grafica dei materiali. Attività B.2: Incontri di sensibilizzazione

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed ambientali (es. referente del servizio) perla scelta dei luoghi, la supervisione alla redazione del materiale, l’individuazione dei partecipanti, e di controllo per l’effettuazione degli incontri;

1 esperto in comunicazione, con esperienze in comunicazione e marketing territoriale, per la realizzazione del materiale e della pubblicità;

Referenti del territorio (Enti, Associazioni, etc.), con competenze e conoscenze delle tematiche ambientali e dei problemi dell’area, per l’effettuazione degli incontri;

Risorse operative di supporto agli incontri. Attività B.3: Riscontri

1 Referente informatico, con esperienze in database relation, per la creazione del DB dei partecipanti;

Risorse operative per le verifiche di follow up e di supporto agli incontri; 1 moderatore, con esperienze anche in campo ambientale, come supporto per gli

incontri; 1 Responsabile organizzativo per l’organizzazione degli incontri e di supporto per la

definizione del panel di attività;

Azione C: Mostra Fotografica Attività C.1: Organizzazione

1 Responsabile per la fase organizzativa della mostra (definizione dei luoghi, del premio, per la giuria etc.);

Componenti della giuria; 1 consulente esperto per l’individuazione dei criteri di selezione (bando pubblico) e per la

scelta dei giurati. Attività C.2: Effettuazione della mostra

1 Responsabile organizzativo per la raccolta delle iscrizioni, per il supporto alle attività di accompagnamento, per le valutazioni e l’organizzazione della mostra permanente.

Risorse operative per l’accompagnamento nel Parco ed il mantenimento della mostra; Fotografi per la produzione del materiale e la partecipazione alla mostra; Componenti della giuria per le valutazioni e le premiazioni.

Azione D: Sensibilizzazione scolastica Attività D.1: Organizzazione preliminare

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed ambientali (es. referente del servizio) per il contatto con le parti e l’effettuazione delle riunioni;

Referenti delle parti per la definizione dei contenuti e del materiale 1 esperto, con competenze grafiche e di utilizzo dei principali software di grafica e di

stampa, per la resa grafica dei materiali. Attività D.2: Incontri presso le scuole

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed ambientali, per l’organizzazione del calendario e di supporto per l’effettuazione degli incontri;

Insegnati di supporto per l’effettuazione degli incontri. Risorse operative, con esperienza acquisita in campo ambientale, per l’effettuazione degli

incontri. 1 esperto tematico, con competenze acquisite in campo ambientale, in caso di necessità

per l’effettuazione degli incontri.

Attività D.3: Laboratorio in esterna 1 Responsabile con competenze organizzative per la calendarizzazione e l’organizzazione

delle uscite; 1 Esperto, con competenze acquisite in campo ambientale, per l’effettuazione delle visite

laboratoriali; Insegnati di supporto per l’effettuazione degli incontri e per l’effettuazione dei lavori

conclusivi; Risorse operative di supporto per le visite e per i lavori conclusivi; 1 facilitatore, con esperienza in attività didattico-ambientale per le attività scolastiche.

Azione E: Cabina di Regia Attività E.1: Organizzazione e concertazione

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed ambientali (es. referente del servizio) per il contatto con le parti e l’effettuazione delle riunioni;

Referenti degli Enti ed Associazioni per la definizione degli incarichi e delle competenze e delle linee operative, degli elementi da sottoporre a controllo, e per le riunioni;

Risorse operative per gli incontri, le riunioni e di supporto per le attività.

Azione F: Diffusione dei contenuti Attività F.1: Effettuazione ed inserimento

1 Responsabile informatico per la creazione della specifica sezione sul WEB (es. referente informatico del Comune);

Risorse operative (degli Enti, delle Associazioni) per la raccolta delle informazioni e l’inserimento quindicinale.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Azione A: Controllo del Territorio Attività A.1: Concertazione I volontari supporteranno i referenti e responsabili nella fase organizzativa e di avvio alle attività. Attività A.2: Effettuazione I volontari supporteranno i referenti ed il responsabile nell’organizzazione e nella definizione del fabbisogno territoriale; inoltre saranno utilizzate attivamente per il controllo del territorio.

Azione B: Educazione ambientale Attività B.1: Organizzazione preliminare I volontari saranno di supporto all’organizzazione ed alla preparazione del materiale, anche da un punto di vista contenutistico. Attività B.2: Incontri di sensibilizzazione I volontari saranno di supporto al responsabili ed al referente per le attività organizzative. Inoltre saranno impiegate attivamente per la realizzazione degli incontri come supporto ai referenti. Attività B.3: Riscontri I volontari supporteranno il referente ed i responsabili nell’organizzazione; si preoccuperanno inoltre delle verifiche di follow up e saranno impiegati in supporto agli incontri di creazione dei gruppi di pressione.

Azione C: Mostra Fotografica Attività C.1: Organizzazione I volontarisaranno di supporto all’organizzazione della mostra. Attività C.2: Effettuazione della mostra

I volontari saranno impiegati in supporto per l’organizzazione preliminare ed operativamente per l’accompagnamento ai partecipanti ed al mantenimento della mostra.

Azione D: Sensibilizzazione scolastica

Attività D.1: Organizzazione preliminare I volontari supporteranno le figure di riferimento nell’organizzazione, e nella definizione dei contenuti del materiale di supporto. Attività D.2: Incontri presso le scuole I volontari saranno impiegati in supporto all’organizzazione preliminare ed attivamente per la realizzazione degli incontri presso le scuole. Attività D.3: Laboratorio in esterna I volontari saranno impiegati in supporto all’organizzazione preliminare ed attivamente per l’accompagnamento delle scolaresche presso i luoghi del parco. Inoltre saranno di supporto anche per le attività conclusive di lavoro degli alunni.

Azione E: Cabina di Regia Attività E.1: Organizzazione e concertazione

I volontari supporteranno le figure di riferimento nell’organizzazione, nell’effettuazione delle riunioni e la concertazione degli elementi turistici da sorvegliare.

Azione F: Diffusione dei contenuti Attività F.1: Effettuazione ed inserimento I volontari saranno impiegati di supporto per la creazione della sezione web specifica e si occuperanno attivamente di raccogliere e diffondere le informazioni turistiche da comunicare.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali

Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari

Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive)

Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio

Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche dagli enti partner del progetto

Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti

Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto

Disponibilità ad utilizzare i veicoli messi a disposizione dell’Ente.

5

0

5

0

14000

5

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e

nome Data di nascita

C.F.

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Accanto ad una costante attività di front-office e call-center per i giovani in cerca di informazioni e materiale, sia presso la Sede Centrale che nelle Agenzie territoriali, AMESCI mette in campo una forte azione di diffusione e promozione del Servizio Civile Nazionale. Grazie alla predisposizione di uno specifico Piano di comunicazione, viene realizzata una campagna di divulgazione del valore del Servizio Civile Nazionale e delle opportunità che esso offre che si intensifica in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari. Il Piano ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani il Servizio Civile Nazionale quale strumento principe di partecipazione alla vita comunale, provinciale, regionale e nazionale e possibilità per l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. All’interno del Piano sono previste attività di:

Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale; Diffusione degli obiettivi dell’iniziativa progettuale; Disseminazione dei risultati.

La semplicità e l’immediatezza di accesso alle informazioni attraverso il sito internet e tutti gli strumenti social attivati da AMESCI sono garanzia di un facile raggiungimento del mondo giovanile come dimostrano gli oltre 400.000 accessi annuali che riceve il sito. Oltre a preparare video interviste, foto, commenti, articoli specifici, veicolati dai social network e dagli strumenti appositamente realizzati, AMESCI organizza incontri presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri centri nevralgici di aggregazione presenti sul territorio dove verrà realizzato i progetto. Sintesi del Piano di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Obiettivi

Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale;

Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente, assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione;

Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e nazionale;

Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile nazionale;

Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale;

Disseminare i risultati del progetto.

Contenuti

Finalità generali del Servizio Civile Nazionale;

Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non formale;

Obiettivi generali e specifici del progetto;

Tematiche della cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile, promozione culturale, educazione, legalità.

Soggetti destinatari

Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico alle opportunità meta – formative del SCN);

Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio;

Stakeholders (orizzontali e verticali).

Soggetti attuatori

Volontari presenti nell’ente;

Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del progetto.

Altri soggetti coinvolti

Università;

Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento;

Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento.

Luogo Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi. Durata e tempi di realizzazione Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale sono parte integrante delle attività quotidiane di AMESCI e saranno realizzate durante l’intero arco di vita del progetto. In particolare:

le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto;

l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei giovani e una partecipazione convinta;

la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione quanto dei giovani del servizio civile nazionale.

Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del Dipartimento, Amesci realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate dal progetto. Tali specifiche attività avranno una durata di 30 ore e saranno articolate in:

5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno;

un convegno finale della durata di 5 ore. Canali di pubblicizzazione dei progetti: Canali dipendenti (o interni):

Sito internet Amesci (www.amesci.org);

Sito internet ServizioCivileMagazine (www.serviziocivilemagazine.it);

Sito internet dei Partner;

Canale YouTube (Amesciweb)

Profili social: o Flickr http://www.youtube.com/user/amesciweb o Twitter https://twitter.com/infoamesci; o Facebookhttps://www.facebook.com/amesci.org; o Google+ https://plus.google.com/107739239607515079041 ;

Newsletter;

Organizzazione giornate formative/informative sul Servizio Civile Nazionale;

Organizzazione di Convegni sul Servizio Civile Nazionale;

Partecipazione con stand a fiere e manifestazioni di interesse per i giovani;

Pubblica affissione;

Divulgazione di materiale informativo, bando, allegati presso Uffici per le Relazioni con il pubblico, Informagiovani Università, Centri per l’impiego ed in tutti i luoghi di aggregazione giovanile presenti sul territorio in cui verrà realizzato il progetto.

Front-office presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Attività di call-center presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Ufficio stampa presso la Sede Centrale Amesci;

Canali indipendenti (o esterni):

Agenzia stampa: o Comunicati stampa per i media nazionali; o Comunicati stampa per i media locali (operazione mirata nell’ambito territoriale

del progetto, es: comunale, provinciale, regionale, nazionale);

Quotidiani;

Periodici;

Radio;

Televisioni;

Sito internet Forum Nazionale Servizio Civile (www.forumserviziocivile.it);

Sito internet Forum Nazionale Giovani (www.forumnazionalegiovani.it)

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:

- le esperienze di volontariato; - le esperienze di crescita formative - le capacità relazionali; - l’interesse del candidato.

Valutazione dei titoli massimo 50 punti

Precedenti esperienze MAX 30 PUNTI

Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze MAX 20 PUNTI

Precedenti esperienze massimo 30 punti Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.

Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 12 PUNTI

Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)

MAX 9 PUNTI

Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 6 PUNTI

Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 3 PUNTI

Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)

Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)

8 PUNTI

Laurea triennale 7 PUNTI

Diploma scuola superiore 6 PUNTI

Frequenza scuola media Superiore FINO A 4 PUNTI (1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)

Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale accreditati presso le Regioni

Titolo completo 4 PUNTI

Non terminato 2 PUNTI

Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) (per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, etc.)

Di durata superiore a 12 mesi 4 PUNTI

Di durata inferiore a 12 mesi 2 PUNTI

Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).

Attestati o autocertificati 1 PUNTO

I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.

COLLOQUIO MAX 60 PUNTI

Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate sul sito www.amesci.org

La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.

L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio

La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal responsabile del Servizio Civile Nazionale;

REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE

Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe

dal quale è stato acquisito il servizio):

SI AMESCI

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550

Il Sistema di Monitoraggio Generale, coordinato dal Responsabile del Monitoraggio e dallo staff centrale, valido per tutti i progetti prevede sulla base della scomposizione del lavoro pianificato, effettuata in sede di progettazione, la costruzione di Questionari per il Monitoraggio dell’andamento del progetto, nonché redazioni periodiche di relazioni sugli stati di avanzamento del progetto.

Si utilizzeranno schede di rilevazione per conoscere lo stato di avanzamento delle attività previste dal progetto che vedono come beneficiari i volontari, ed in particolare:

Riscontro dell’effettiva erogazione dei benefici previsti dal progetto per i volontari in merito a crediti universitari, tirocini, riconoscimento curriculare;

Formazione generale (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati);

Formazione specifica (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati).

Le timelines dei singoli progetti prevedranno i relativi momenti nei quali effettuare il controllo, in relazione al perseguimento degli obiettivi operativi; è verosimile che, in generale, i progetti prevedano momenti di controllo trimestrali, in affiancamento ad un’ordinaria attività di monitoraggio in itinere. In relazione al monitoraggio della crescita dei volontari, appositi Piani di Valutazione stabiliranno tempi e modalità diverse a seconda che si operi la valutazione quantitativa o quella qualitativa. Gli strumenti quantitativi saranno somministrati ai volontari, in generale e fatti salvi specifici adattamenti, in tre tempi: all’inizio del servizio, rilevandone le aspettative rispetto al progetto ed il livello di conoscenze; in itinere, allo scopo di approntare eventuali interventi correttivi; alla fine, in sede di verifica dei risultati ottenuti e riprogettazione eventuale.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^

classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI AMESCI

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6

marzo 2001, n. 64:

Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento:

- diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo; - capacità relazionali e dialogiche; - studi universitari attinenti; - buone capacità di analisi.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Di seguito si riportano le risorse finanziare ciascun Ente può investire per la realizzazione del progetto; in coda si riporta il costo complessivo del progetto.

Attività Costo Risorse Umane Costo Risorse materiali

Attività A.1: Concertazione - -

Attività A.2: Effettuazione - 800 €

Attività B.1: Organizzazione preliminare 500 € 500 €

Attività B.2: Incontri di sensibilizzazione 1.000 € 800 €

Attività B.3: Riscontri 1.000 € 200 €

Attività C.1: Organizzazione 200 € -

Attività C.2: Effettuazione della mostra - 3.000 €

Attività D.1: Organizzazione preliminare 500 € 800 €

Attività D.2: Incontri presso le scuole 700 € 800 €

Attività D.3: Laboratorio in esterna 1.500 € 1.000 €

Attività E.1: Organizzazione e concertazione - -

Attività F.1: Effettuazione ed inserimento - -

TOTALE RISORSE UMANE TOTALE RISORSE

MATERIALI

TOTALE PROGETTO PER ENTE

4.200 € 7.000 €

11.200 €

Attività Costo Risorse Umane Costo Risorse materiali

Attività A.1: Concertazione - -

Attività A.2: Effettuazione - 4.800 €

Attività B.1: Organizzazione preliminare 3.000 € 3.000 €

Attività B.2: Incontri di sensibilizzazione 6.000 € 4.800 €

Attività B.3: Riscontri 6.000 € 1.200 €

Attività C.1: Organizzazione 1.200 € -

Attività C.2: Effettuazione della mostra - 18.000 €

Attività D.1: Organizzazione preliminare 3.000 € 4.800 €

Attività D.2: Incontri presso le scuole 4.200 € 4.800 €

Attività D.3: Laboratorio in esterna 9.000 € 6.000 €

Attività E.1: Organizzazione e concertazione - -

Attività F.1: Effettuazione ed inserimento - -

TOTALE RISORSE UMANE TOTALE RISORSE

MATERIALI

TOTALE PROGETTO

25.200 € 42.000 €

67.200 €

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

In ordine alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto, AMESCI ha stipulato con la società di global services e comunicazione GAR.CO s.r.l., partita iva 05663071214, esperta in materia di consulenza per lo sviluppo locale e che opera per imprese ed enti pubblici in attività di pianificazione, progettazione, alta formazione, comunicazione sociale ed istituzionale, apposita convenzione (vedi allegato) che definisce il concreto e rilevante apporto della GAR.CO alla realizzazione del presente progetto con specifico riferimento alle seguenti attività previste al punto 8.1: Azione C: Mostra Fotografica Attività C.1: Organizzazione

Definizione del premio Individuazione dei criteri di selezione e premiazione

Nomina della giuria Attività C.2: Effettuazione della mostra

Valutazioni Altro accordo è stato stipulato da Amesci con Consorzio Italia, partita iva n. 06936861217,società cooperativa sociale senza scopo di lucro volta alla realizzazione di servizi/interventi in ambito socio-sanitario nonché all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; attività e servizi di carattere animativi, finalizzati al miglioramento della qualità della vita e all’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati; interventi conviviali per il tempo libero, la cultura ed il turismo sociale; organizzazione e gestione di servizi di informazione e promozione culturale; organizzazione e gestione di servizi di consulenza, orientamento, formazione e avviamento al lavoro. In relazione al citato accordo, di cui si allega copia, Consorzio Italia si impegna a realizzare le seguenti attività previste dal punto 8.1 del presente progetto: Azione A: Controllo del Territorio Attività A.1: Concertazione

Contatto con le parti (Comune, Ente Parco, Corpo Forestale dello Stato) Effettuazione delle riunioni

Azione B: Educazione ambientale Attività B.1: Organizzazione preliminare

Contatto con le parti (Comune, Ente Parco, Corpo Forestale dello Stato) Effettuazione delle riunioni

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Per il raggiungimento delle finalità del progetto, è necessario che ciascun Ente si avvalga delle seguenti risorse, suddivise per singolo contesto operativo e per singola attività progettuale:

Attività Risorse

Attività A.1: Concertazione (per la definizione delle aree) Planimetria del territorio (< 1:1000)

Attività A.2: Effettuazione

(per facilitare l’individuazione delle aree di intervento) Planimetria del territorio (< 1:1000) Software di editing grafico

(per il raggiungimento delle aree di intervento) Autovetture (per la sicurezza durante il controllo) DPI (per la segnalazione delle emergenze) Radiotrasmittenti (per il riconoscimento il controllo) Tesserini di riconoscimento Pettorine

Attività B.1: Organizzazione preliminare (per la resa grafica dei testi e per la stampa) Software di grafica Servizio di grafica e di stampa

Attività B.2: Incontri di sensibilizzazione (per la realizzazione degli incontri) Sede attrezzata

(per la resa grafica dei testi e per la stampa, per la pubblicità) Software di grafica Servizio di grafica e di stampa

(per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento Pettorine

Attività B.3: Riscontri (per la creazione del DB) PC con software specifico (per la verifica di follow up) Postazioni con PC e telefono (per la realizzazione degli incontri) Sede attrezzata

Attività C.1: Organizzazione -

Attività C.2: Effettuazione della mostra (per la realizzazione della mostra) Sede attrezzata (per la segnalazione di emergenze durante l’accompagnamento)

Radiotrasmittenti

(per la sicurezza durante il controllo) DPI (per il riconoscimento il controllo) Tesserini di riconoscimento Pettorine (per la premiazione) Riconoscimento

Attività D.1: Organizzazione preliminare (per le riunioni) Sale attrezzate (per la resa grafica dei testi e per la stampa)

Software di grafica Servizio di grafica e di stampa

AttivitàD.2: Incontri presso le scuole (per gli incontri) Materiale didattico (per il riconoscimento durante il servizio) Tesserini di riconoscimento Pettorine

AttivitàD.3: Laboratorio in esterna (per le visite in esterna) Materiale didattico (per il riconoscimento durante il servizio) Tesserini di riconoscimento Pettorine (per i lavori conclusivi) Materiale didattico (per le eventuali emergenze) Radiotrasmittenti

AttivitàE.1: Organizzazione e concertazione (per le riunioni) Sale attrezzate

Attività F.1: Effettuazione ed inserimento (per la sezione WEB) Sito Istituzionale del Comune (per la raccolta delle informazioni e l’inserimento) Postazione PC con Internet

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi

ai fini del curriculum vitae:

Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale professionale):supporto alle relazioni sociali, organizzazione logistica, segreteria tecnica, ideazione e realizzazione grafica e testuale di volantini informativi, valutazioni tecniche, uso di strumentazione tecnica, riconoscimento delle emergenze.

competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problemsolving), team working;

competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività;

competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.

Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente progetto (in allegato)

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto

30) Modalità di attuazione:

In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori AMESCI. AMESCI si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI AMESCI

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 AMESCI sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario. La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in roleplaying, outdoor training, wraparound su: team building, team work, problemsolving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 18 ore complessive;

e-learning per 14 ore complessive.

33) Contenuti della formazione:

La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:

A come Amesci: La presentazione dell’associazione Valori e identità del SCN Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di coscienza e

l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani.

Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica.

La difesa civile non armata e non violenta: Il concetto di difesa civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.

Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con l’ente.

Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità.

Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà illustrate.

Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali

comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la protezione civile ed il volontariato.

L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4 febbraio

2009 e successive modifiche) La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per progetti",

attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di meta competenze

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

34) Durata:

45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto

36) Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da AMESCI

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso e-learning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula: Aniello Cacace, nato a Sorrento il 01/07/1958 Caterina Moretto, nata a Boscotrecase il 24/06/1959 Raffaele Fata, nato a Cosenza il 10/05/1964 Cristiana Gargiulo, nata a Sorrento il 19/09/1983 Ferdinando De Martino, nato a Vico Equense il 26/03/1961 Valentina Cammarota, nata a Napoli il 13/04/1978 Nunzia D’Esposito, nata a Sorrento il 04/08/1982 Fulvio Campagnuolo, nato a Napoli il 17/02/1964 Luigi Gaglione, nato a Castellammare di Stabia il 05/10/1974 Autori del Corso: Raffaele Zito, nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) il 28/07/1967 Roberto Barresi, nato a Napoli il 17/09/1963 Bartolo Carotenuto, nato a Torre del Greco (NA) il 13/08/1971

Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi, nata a Roma il 29/11/1969 Tutor on line: Paola Buonocore, nata a Torre Annunziata (NA) il 19/01/1984

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso e-learning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula: Aniello Cacace Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Sorrento, ha maturato esperienze in sistemi di gestione integrati qualità e ambiente. Caterina Moretto Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Meta, ha maturato esperienze in riqualificazione ambientale attraverso attività di comunicazione e informazione nelle scuole sulla salvaguardia e riqualificazione dei parchi e delle aree verdi. Raffaele Fata Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laurea in ingegneria civile per la difesa del suolo. Esperienza decennale nel campo della salvaguardia e del monitoraggio di zone verdi e parchi presso il Comune di Positano. Ha inoltre maturato pluriennale esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro in qualità di responsabile sicurezza per il Comune di Positano. Cristiana Gargiulo Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Sant’Agnello, ha maturato esperienze in qualità di responsabile dei progetti e dei lavori pubblici relativi alla tutela e salvaguardia delle aree verdi. Ferdinando De Martino Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laurea in agraria, ha maturato esperienze nelle attività di cura e salvaguardia del Parco Marino di Punta Campanella. Valentina Cammarota Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in ingegneria civile, ha maturato due anni di esperienza nel settore sicurezza sul lavoro frequentando corsi di formazione come RSPP modulo C e ricoprendo il ruolo di RSPP per Studi professionali, Cooperative sociali ed associazioni. Inoltre dal 2012 collabora con la società SICURTER S.r.l. come consulente in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Nunzia D’Esposito Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in ingegneria, dipendente del Comune di Meta, ha maturato 7 anni di esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro in qualità di RSPP moduli A, B e C, come coordinatore cantieri, tecnico esperto in acustica ambientale e abilitazione antincendio.

Fulvio Campagnuolo Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in Ingegneria Civile Edile, ha maturato decennale esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro in qualità di consulente con il ruolo di RSPP per numerosi Enti Locali e istituti scolastici. Luigi Gaglione Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in ingegneria civile, dipendente del Comune di Lettere, ha maturato esperienza nel settore sicurezza sul lavoro in qualità di addetto al servizio di prevenzione e protezione per il Comune. Autori del Corso: Raffaele Zito Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Esperto di questioni e progetti sull’ambiente, Docente di ambiente e nuove professioni “verdi”presso l’Università del Molise – Scuola in diritto ambientale; Docente in materia ambientale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Architettura L.U.P.T.; docente della Scuola Regionale di Protezione Civile della Regione Campania su questioni ambientali; docente al corso per Guardie ambientali del Comune di Sessa Aurunca (CE); Docente sul tema dei diritti ambientali; esperienza come Assessore della città di Santa Maria Capua Vetere con delega all'Ambiente; Collaborazione Prefettura di Caserta e Commissariato emergenza rifiuti in qualità di esperto ambientale; Consulente ambientale della Regione Campania – Assessorato Ambiente; Consulente aziendale in sistemi di gestione ambientale ISO. Roberto Barresi Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Avvocato, docente di diritto amministrativo e ricercatore universitario sul tema della legislazione in materia di ambiente e territorio; docente in corsi post laurea di politiche ambientali; Dottore di ricerca in Amministrazione pubblica italiana, europea e comparata; insegnante di Discipline turistiche e Diritto; ispettore del Difensore Civico della Regione Campania specializzato in diritti del cittadino. Bartolo Carotenuto Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Guida turistica iscritta all’albo con esperienza decennale, Presidente dell’Associazione Guide Turistiche Campane, autore di opere multimediali rivolte a turisti e viaggiatori e consulente nella stesura di testi di guide turistiche, esperto di formazione professionale nell’ambito turistico ed in particolare nel turismo interculturale, cofondatore della campagna Welcome Friends per un turismo giovane e partecipativo, formatore di Servizio Civile. Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Pedagogia, esperta di progettazione nel settore della multimedialità applicata alla didattica, di formazione tecnologica e didattica on line, di ambienti digitali per l'apprendimento, scenari e strumenti di valutazione nella formazione a distanza, gestione del sapere nei processi di e-learning, analisi per la valutazione di un gruppo di apprendimento online, modelli e strumenti di analisi e valutazione del forum e degli strumenti di interazione formativa Tutor on line: Paola Buonocore Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Sociologia, ottime capacità relazionali in contesti di comunicazione mediata, buone competenze informatiche (posta elettronica, internet, chat, forum), competenze di base in ambito formativo e didattico, competenze contenutistiche nell’area di intervento Ambiente e in generale nel Servizio Civile.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blendedAMESCI intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo. Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning. Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP, CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione. La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei valori di condivisione del sapere e della

conoscenza impliciti nell’idea di volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per AMESCI, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari.

40) Contenuti della formazione:

Argomenti della formazione specifica: In aula:

I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Parchi ed Oasi: le strategia dei tutela; Durata: 6 ore – Docenti: Aniello Cacace, Cristiana Gargiulo, Ferdinando De Martino, Raffaele Fata, Caterina Moretto, Luigi Gaglione Modulo II: L’Area protetta dei Monti Lattari: protezione, competenze, obblighi; Durata: 6 ore – Docenti: Aniello Cacace, Cristiana Gargiulo, Ferdinando De Martino, Raffaele Fata, Caterina Moretto, Luigi Gaglione II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore – Docenti: Luigi Gaglione, Nunzia D’Esposito , Fulvio Campagnuolo, Raffaele Fata, Valentina Cammarota

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza

Organigramma della sicurezza

Misure di prevenzione adottate Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore – Docenti: Luigi Gaglione, Nunzia D’Esposito , Fulvio Campagnuolo, Raffaele Fata, Valentina Cammarota

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro

Rischi meccanici ed elettrici generali

Rischio biologico, chimico e fisico

Rischio videoterminale

Movimentazione manuale dei carichi

Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale

Stress lavoro correlato

Segnaletica di emergenza

Incidenti ed infortuni mancati

Corso e-learning:

La tutela dell’ambiente: o Evoluzione o Normativa o Siti di Interesse Comunitario o Scenari futuri

L’ambiente:

o L’ecosistema: gli equilibri, le tendenze o Il riconoscimento della flora o Il riconoscimento della fauna o Elementi di geografia della Campania o La macchia mediterranea

La biodiversità:

o Gli indici o Le specie in estinzione o Le azioni territoriali di tutela

Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-competenze quali:

capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione

L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet.

41) Durata:

75 ore

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale previsto dal presente progetto (v infra, punto 20) per la tempistica e la strutturazione della rilevazione del percorso formativo, si acclude una breve riflessione metodologica e strumentale. La contemporanea presenza, nel sistema di formazione “blended” adottato da AMESCI, di una doppia tipologia di rilevazione (questionari e self-test) e di un complesso set di restituzioni attese (grado di apprendimento raggiunto, gradimento dell’esperienza formativa, feedback delle competenze e delle metacompetenze) necessitano di un’ottica valutativa efficiente, efficace ed innovativa. Si è pertanto deciso di adottare un monitoraggio della qualità della formazione informato alla logica QFD (quality function deployement), all’interno del più generale approccio di quality project management perseguito da AMESCI. Si tratta, operativamente, di trasformare i dati del monitoraggio (sia quantitativi che qualitativi) in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la riprogettazione del

percorso formativo. In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti (ossia test a risposta multipla on line, questionari di custode satisfaction, rilevamento attraverso interviste sul campo a cura degli OLP e dello Staff di formazione AMESCI). Le analisi dei dati (intermedie e finale) e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello Staff di formazione AMESCI, con metodologie e tools propri del tutoraggio on line (protocolli di statistica, strumenti di networking come forum e chat) e della valutazione comparata (swota nalysis). Breve cenno ulteriore merita il bilancio di “competenze e metacompetenze”, intese come empowerment e incremento quali-quantitativo dei saperi e delle capacità di adattamento alle dinamiche evolutive del proprio sistema ambientale e relazionale di riferimento. Tale fondamentale elemento del monitoraggio della formazione sarà rilevato attraverso un percorso di analisi periodica delle competenze acquisite dal volontario, in termini di conoscenze e di abilità, sulla base del modello francese della Validation d’aquis professionnels.

Napoli, 31/07/2014 Il Rappresentante legale dell’ente