SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN … Cura... · Lombardia-Piano Alzheimer 1995; ......
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(Allegato 1)
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ISTITUTO OSPEDALIERO DI SOSPIRO ONLUS
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
CON-CURA: trame di vita in un Nucleo Alzheimer
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A0I Assistenza anziani
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Premessa
Il progetto qui esposto vedrà la sua attuazione all’interno del Dipartimento Anziani
della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS ed è destinato a 2
Volontari in Servizio civile che saranno inseriti presso la Geriatria B1, costituita
dal Nucleo speciale per demenze-Nucleo Alzheimer e da un reparto attiguo di
RSA -Residenza sanitaria assistenziale.
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro nasce nel 1897 da un lascito ereditario
di una locale famiglia di nobili, come ricovero per l’assistenza dei malati cronici ed
indigenti (vedi https:/www.fondazionesospiro.it/storia).
Negli anni Fondazione Sospiro è divenuta ente accreditato dalla Regione Lombardia
che offre servizi socio-sanitari residenziali, semiresidenziali ed ambulatoriali in tre
aree operative che la compongono strutturalmente: il Dipartimento Anziani, il
Dipartimento Disabili e l’Area tecnico-Amministrativa-Formativa (la Fondazione è
3
NZ00349
Lombardia
2
Provider accreditato dalla Regione Lombardia per l’erogazione di formazione al
personale sanitario nell’ambito del Programma Educazione Continua in Medicina-
ECM), i vari dipartimenti si sono nel tempo differenziati sia nella specificità degli
interventi, che nella configurazione architettonica, avendo come comune
denominatore il paese di Sospiro, piccola località di 3.174 abitanti (dati ISTAT
aggiornati al 1/1/2016) sita nella campagna circostante la città di Cremona.
Il Dipartimento Anziani di Fondazione Sospiro negli anni è diventato un polo
strutturale che promuove, attraverso i suoi vari servizi, un modello terapeutico-
riabilitativo che mira a tutelare ed a promuovere il benessere psicofisico ed una
buona qualità di vita dell’anziano, attuando sia le indicazioni fornite dall’OMS
(Organizzazione mondiale della sanità), che le direttive contenute nelle diverse
risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (tra le altre, A/RES/58/134
e A/RES/59/150) che invitano i Governi, le Organizzazioni delle Nazioni Unite ed
altri soggetti istituzionali ad integrare nei propri programmi di lavoro le
preoccupazioni sulle persone anziane:
centralità e rispetto della persona, delle sue abitudini e dei suoi valori di
riferimento;
protezione, sicurezza, cure adeguate ed assistenza.
Complessivamente il Dipartimento anziani della Fondazione Istituto Ospedaliero di
Sospiro si rivolge a persone anziane con diversi gradi di bisogno sanitario-
assistenziale-riabilitativo, ponendosi, in ambito locale, come possibile risposta alle
diverse esigenze correlate a patologie proprie dell’invecchiamento, all’inevitabile
processo di perdita dell’autosufficienza e/o al progressivo deterioramento cognitivo.
Il Dipartimento Anziani è costituito da 200 posti letto accreditati in RSA, a cui
vanno aggiunti 37 posti letto di Cure intermedie e 25 posti in regime di diurno ed
offre i seguenti servizi:
RSA (Residenza sanitaria assistenziale), composta da 9 nuclei da 20 posti
letto ciascuno, che accoglie persone anziane non autosufficienti, con forte
limitazione dell’autonomia e con deterioramento cognitivo di vario grado;
Nucleo speciale per demenze (Nucleo Alzheimer), 1 nucleo da 20 posti letto
che accoglie persone affette da demenza con gravi disturbi comportamentali
provenienti dal loro domicilio, da RSA o da altra struttura (Regione
Lombardia-Piano Alzheimer 1995;
CDI (Centro diurno integrato) che accoglie persone anziane con
compromissione parziale o totale dell’autosufficienza e che superano le
possibilità del solo intervento domiciliare, ma che non richiedono ancora un
ricovero in RSA, con 20 posti in regime di centro diurno integrato e 5 in
regime di ciclo riabilitativo temporaneo (delibera Regione Lombardia
N°VII/7434 del 14 Gennaio 2001);
Cure intermedie residenziali (ex Riabilitazione socio-sanitaria) che
accoglie con 37 posti letto, divisi in 2 nuclei, pazienti affetti da patologie
varie che necessitano di interventi riabilitativi di recupero e mantenimento,
con regime di ricovero temporaneo non superiore ai 90 giorni (Regione
Lombardia DGR 3383/2015);
Servizio di Fisioterapia suddivisa in due palestre, una per l’area
riabilitativa-cure intermedie (sita in loco) ed una ubicata in altro edificio del
complesso ospedaliero, per l’area RSA (che include i pazienti della RSA, del
Nucleo Alzheimer, del CDI e pazienti esterni);
3
UVA (Unità di Valutazione Alzheimer- nate dal Progetto Cronos 2000/2003)
servizio ambulatoriale dedicato alla valutazione (diagnostica e terapeutica) di
pazienti con deterioramento cognitivo sospetto o conclamato, al fine di
effettuare la diagnosi (Alzheimer o altre forme di demenza) o confermare
una diagnosi precedente e determinare lo stadio di gravità della malattia.
Fondazione Sospiro-Dipartimento Anziani
Dipartimento
Disabili
Area
Tecnico
Amministrativa
Formazione
Dipartimento
Anziani
RSA
Cure
intermedie
residenziali
Fisioterapia
UVA
CDI
Nucleo Alzheimer
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6.1-Descrizione dell’area di intervento in cui verranno inseriti i Volontari in
Servizio Civile
L’Alzheimer: le cifre, spunti per una riflessione
La Malattia di Alzheimer (dal nome dello psichiatra neuropatologo tedesco, Alois
Alzheimer, che nel 1906, individuò e descrisse per primo tale tipo di malattia
www.alzheimer.it) è la forma più frequente di demenza fra le persone anziane.
Si tratta di un’affezione degenerativa e irreversibile caratterizzata da una perdita
progressiva delle cellule nervose del cervello (i neuroni). Le lesioni che compaiono
nel tessuto cerebrale hanno effetti sulla comunicazione tra le diverse parti del
cervello. La corteccia e l’ippocampo, parti del cervello che ricoprono un ruolo
fondamentale nell’assimilazione e nella conservazione definitiva delle conoscenze e
dei ricordi, sono spesso toccati da queste lesioni, che possono riguardare tuttavia
anche altre parti dell’encefalo provocando cambiamenti a livello del comportamento
e della personalità. La gestione dei sintomi psicologici e comportamentali (BPSD)
delle persone affette da demenza evidenziano come questi siano fonte di un notevole
carico assistenziale così come di un aumento del tasso di istituzionalizzazione per le
persone con demenza.
Ogni tipo di demenza, nel corso degli anni, priva la persona, che ne è affetta, delle
funzioni cognitive, cioè delle capacità che le consentono di comunicare, ricordare,
fare progetti, ragionare, prendere decisioni, collegare il passato con il presente ed il
futuro, riconoscere i propri cari e chiamarli per nome. Nel corso degli anni il malato
diventa, da persona autonoma e autodeterminata qual era, incapace di badare a se
stesso e di svolgere le azioni quotidiane, dalle più complesse (il lavoro, la
progettualità) alle più semplici, come lavarsi le mani, pettinarsi, mangiare da solo.
L’incidenza della demenza aumenta esponenzialmente con l’avanzare dell’età-pur
non facendo parte del normale invecchiamento-e con l’aumento dell’aspettativa
di vita, la demenza è quindi condizione tipica dei paesi con alto indice di
invecchiamento, come l’Italia.
Il Rapporto Mondiale Alzheimer stimava, nel 2009, la presenza di 35,6 milioni di
persone affette da demenza nel mondo, numero destinato a salire arrivando a 65,7
milioni nel 2030 e a 115,4 milioni nel 2050. Il rapporto riscontrava anche che il 58%
delle persone colpite da demenza viveva in paesi a basso o medio reddito
(Alzheimer’s Disease International, 2009).
A livello europeo si stima che 7,3 milioni di persone soffrano di demenza nei paesi
dell’Unione Europea. Nel nostro paese le persone colpite da demenza sono oltre un
milione, il 60% delle quali è colpito dal morbo di Alzheimer (Rapporto Censis-
Aima 2016), si possono stimare quindi circa 600.000 persone affette da tale forma di
demenza in Italia.
Pur esistendo forme che esordiscono ben prima dei 65 anni, la prevalenza della
malattia nella popolazione ultrasessantacinquenne è pari al 4,4%, ma questa
aumenta con l’età e risulta maggiore per le donne. Queste presentano, infatti, una
prevalenza dello 0,7% nella fascia d’età 65-69 anni che arriva al 23,6% tra le
ultranovantenni, gli uomini, invece, presentano, per le stesse fasce d’età, una
prevalenza pari rispettivamente allo 0,6% e al 17,6% (Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, 2010). Nella maggior parte dei casi la demenza aumenta di
frequenza con il crescere dell’età, sino a colpire quasi la metà degli ultra 90enni ed il
35% degli ultra 80enni. Il numero dei casi tende a raddoppiare ogni venti anni. Nel
2010 i casi di demenza stimati in tutto il mondo erano 35,6 milioni, 46,8 nel 2015,
con una stima di aumento del doppio nel 2030, del triplo nel 2050, con ogni anno,
9,9 milioni di casi nuovi, un nuovo caso ogni 3,2 secondi (Rapporto Mondiale
5
Alzheimer 2015 OMS-ADI, Organizzazione mondiale della sanità-Alzheimer’s
disease international).
Nel nostro paese, che si colloca tra i più longevi al mondo, dopo Giappone e
Germania, l’indice di vecchiaia è passato da 50,4% nel 1976 a 161,1% nel 2016-
Rapporto annuale ISTAT 2016, gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, su un
totale di 60 milioni 656 residenti (dati Istat 2016).
In Lombardia sono circa 80.000 le persone malate di Alzheimer o che soffrono di
una qualche forma di demenza senile (Regione Lombardia, 2009), rappresentando il
13% dei malati di Alzheimer presenti nel nostro paese.
Nell’ambito del drammatico problema della non autosufficienza di gran parte della
popolazione anziana, gli anziani affetti da demenza costituiscono una “emergenza
nell’emergenza” (Piano nazionale demenze-Strategie per la promozione ed il
miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel
settore delle demenze-2014).
I Nuclei speciali per demenze-Nuclei Alzheimer la loro istituzione e loro
strutturazione
Diagnosi corretta e tempestiva, valutazione del bisogno, formazione professionale
adeguata alla complessità della patologia sono gli elementi di cui i servizi per le
persone colpite da demenza devono tenere conto nell’organizzazione di interventi
rivolti agli anziani che ne sono colpiti. Si è inoltre evidenziato come, soprattutto nei
servizi residenziali e semiresidenziali, l’inserimento di casi di demenza senile
richieda scelte organizzative specifiche. Questo sia per rispondere correttamente ai
bisogni dell’anziano demente, sia per non determinare un decadimento delle
condizioni di vita degli altri pazienti del servizio.
Rispondendo a queste sollecitazioni, la Regione Lombardia nel 1994 ha presentato
al Ministero della Sanità un programma speciale di “Sperimentazione gestionale
della rete regionale dei servizi per gli anziani affetti da Alzheimer” (DL 502/1992;
DGR 59606/1994) e, nel 1995, con la stesura del “Piano Alzheimer” (DGR
64515/1995), inserisce stabilmente i Nuclei Alzheimer nella rete dei servizi per la
demenza, indicandone le caratteristiche strutturali ed organizzative, gli obiettivi ed i
criteri di ammissione.
I Nuclei Alzheimer all’interno delle RSA sono destinati a soggetti affetti da
demenza di grado moderato-severo, che, per il livello del deficit cognitivo e per
la presenza di significative alterazioni comportamentali possano giovarsi delle
soluzioni ambientali, delle apposite metodologie educative ed assistenziali e
dell’aumentato standard di personale propri dei Nuclei Alzheimer (Piano
Alzheimer Lombardia-1995).
In riferimento al DM 321/89 (riferito agli standard strutturali per la creazione dei
servizi per disabili ed anziani non autosufficienti) si sono previsti Nuclei Alzheimer
con 20 posti letto e la presenza nella struttura di un altro nucleo di RSA, che possa
garantire il supporto gestionale al nucleo protetto, là ove vengano meno le
condizioni clinico-comportamentali che motivavano la permanenza del paziente
nello stesso.
Nei Nuclei Alzheimer la sistemazione degli ambienti e la scelta degli arredi deve
tenere in particolare conto:
della massima sicurezza degli ospiti da realizzarsi rimuovendo le barriere
architettoniche e prevedendo tutti i consueti ausili per l’autonomia; individuando
sistemi di chiusura delle porte facilmente gestibili dal personale, ma non dai
pazienti;
della necessità di offrire loro uno stimolo all’orientamento, evitando al tempo
6
stesso una sovra-stimolazione o stimoli all’orientamento non comprensibili;
della disponibilità di spazi ampi e molteplici, nei quali le persone possano
muoversi con libertà e sicurezza non essendo costrette alla convivenza obbligata
con gli altri pazienti (utile anche uno spazio esterno, possibilmente un giardino
protetto-Giardino Alzheimer).
6.2- Descrizione del contesto in cui verranno inseriti i Volontari in Servizio
Civile
La Geriatria B1 di Fondazione Sospiro (il Nucleo Alzheimer e il Nucleo RSA)
Il Nucleo Alzheimer di Fondazione Sospiro e l’attigua RSA, che insieme
costituiscono la Geriatria B1, ed in cui verranno inseriti i 2 Volontari in Servizio
Civile, nascono nel Maggio del 1999 come risposta alle esigenze del contesto locale
e territoriale, ad esso afferiscono 20 pazienti anziani affetti da demenza, la cui storia
naturale è caratterizzata dalla progressione più o meno rapida dei deficit cognitivi,
dei disturbi del comportamento e del danno funzionale con perdita
dell'autonomia e dell'autosufficienza con vario grado di disabilità e conseguente
dipendenza dagli altri, il regime di ricovero è permanente.
Il Nucleo di RSA attiguo accoglie 20 pazienti anziani non autosufficienti, affetti da
patologie invalidanti spesso associate a deterioramento cognitivo di vario grado, ed
a comorbilità, il regime di ricovero è permanente.
Il Reparto si affaccia sul Giardino Alzheimer, appositamente creato per pazienti
con deficit cognitivi e con disturbi del comportamento, quindi luogo protetto, privo
di barriere architettoniche e con un percorso studiato per permettere ai pazienti di
muoversi in libertà e sicurezza.
Il Giardino Alzheimer di Geriatria B1 di Fondazione Sospiro
7
Geriatria B1-caratteristiche dell’utenza
NUCLEO
ALZHEIMER
Il NA accoglie 20 pazienti anziani non autosufficienti, che
presentano una significativa compromissione delle capacità
cognitive e funzionali e una relativa conservazione delle
attività motorie. Talvolta vi è la presenza di comorbilità.
Il regime di ricovero è permanente.
Attualmente accoglie 10 donne e 10 uomini, l’età media dei
pazienti ricoverati è di 80,2 anni.
RSA
La RSA accoglie 20 pazienti anziani non autosufficienti,
affetti da patologie invalidanti spesso associate a
deterioramento cognitivo di vario grado. Spesso vi è la
presenza di comorbilità.
Il regime di ricovero è permanente.
Attualmente accoglie 15 donne e 5 uomini, l’età media dei
pazienti ricoverati è di 79,6 anni.
La Filosofia di vita all’interno del Nucleo Alzheimer
Modalità di cura e assistenza
All’interno del Nucleo Alzheimer la cura - “care” - delle persone affette da
demenza viene attuata secondo i seguenti obiettivi:
promozione del benessere psico-fisico della persona, ove il termine benessere
assume il significato di migliore livello funzionale possibile in assenza di
condizioni di stress;
riduzione dell’utilizzo di mezzi di contenzione farmacologica e fisica, utilizzo di
tecniche non farmacologiche, cosiddette psico-sociali;
attuazione di un ambiente protesico (sinergia fra spazio fisico, attività e persone
che curano-operatori-familiari-Volontari in Servizio civile)-Gentle care di
Moyra Jones (www.alzheimer.it ; www.gentlecare.com );
realizzazione di un approccio validante-empatico (Naomi Feil,
www.validation.it );
realizzazione di interventi individuali, personalizzati e dinamici, che variano con
il variare della malattia –approccio capacitante (Vigorelli
www.lombardiasociale.it);
mantenimento autonomie residue;
facilitazione dell’orientamento temporo-spaziale;
progettazione finalizzata delle attività: collegate alle attività di base della vita
quotidiana, costituenti la quotidianità dei pazienti, legate a contenuti affettivi e
relazionali, d’occupazione e di svago e fondate sull’anamnesi psico-sociale del
paziente, sulla sua storia di vita, sulla sua unicità di persona;
multi-professionalità negli interventi di cura;
alleanza terapeutica con la famiglia.
Il PAI (Piano Assistenziale Individuale), il PI (Progetto Individuale), e la Scheda
socio-educativa costituiscono i documenti di verifica e analisi delle condizioni del
paziente, strumenti in cui vengono delineati gli obiettivi di recupero, le attività e gli
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strumenti utili a raggiungerli. La rivalutazione è effettuata semestralmente in sede
d’Equipe con la partecipazione dell’equipe assistenziale e del familiare attraverso
un’analisi osservativa e test valutativi (MMSE-Barthel-Tinetti-NPI-IADL)
rigorosamente aggiornati.
“Le raccomandazioni relative ai diritti, l'autonomia e la dignità delle persone
affette da demenza rappresentano una vera e propria emergenza dal punto di
vista etico. Una persona con diagnosi di demenza non deve essere
automaticamente considerata incapace di esercitare il suo diritto di scelta.” (Piano nazionale demenze-allegato A, 2014).
6.3-Il Progetto educativo della Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA) in
cui opereranno i Volontari in Servizio Civile
Metodi e tecniche educative
Il Progetto educativo in cui verranno inseriti i Volontari in Servizio civile assegnati
alla Geriatria B1 è rivolto ai 20 pazienti del Nucleo Alzheimer ed ai 20 pazienti
del Nucleo RSA. Strutturalmente il progetto è articolato in attività specifiche
suddivise per aree di competenza pianificate seguendo modalità di approccio che
possono essere processuali, cioè attività che hanno acquisito nel tempo un
consolidamento tale da rientrare nella routine della programmazione giornaliera,
settimanale, quindicinale o mensile e che vengono regolarmente proposte e quelle
progettuali, cioè collegate a progetti specifici caratterizzati da una cadenza
temporale predefinita (le tabelle 1, 2 e 3 schematizzano la struttura del progetto, le
attività proposte, gli indicatori misurabili e i destinatari del progetto).
Gli interventi possono essere individuali o indirizzati a gruppi più o meno numerosi:
la cui partecipazione varia in base alle capacità residuali di ogni singolo paziente,
alla volontà individuale ed agli interessi peculiari di ogni persona.
Le attività del programma progettuale educativo nel suo complesso fanno
riferimento alla quotidianità, sono attività personalizzate per ciascun paziente,
che costituiscano una routine giornaliera in riferimento alla sua storia biografica,
ed ai reali livelli funzionali della persona malata.
I programmi educativi sono costruiti in modo tale da essere il più aderenti
possibile allo stile di vita del paziente, essere attività aderenti alle sue reali
competenze, rivalutate nelle diverse fasi della malattia (stadiazione), devono
rispondere ai bisogni fisici e psicologici della persona (sicurezza, integrità biologica,
appartenenza, stima di sé, autorealizzazione, espressione di sé).
Il programma di intervento educativo considera le attività come parte dei
processi della vita quotidiana.
Per l’individuazione dei bisogni e degli obiettivi viene utilizzato il metodo della
“partecipazione osservata”, il paziente è invitato a partecipare alle diverse attività,
viene osservato (mediante metodo dell’osservazione sistematica) il suo grado di
coinvolgimento e di partecipazione, le sue risposte comportamentali, il suo
gradimento, le capacità residue.
In funzione ai suoi interessi e al suo gradimento è inserito in modo sistematico nelle
diverse attività. Le attività sono finalizzate al mantenimento delle capacità
funzionali integre, in particolare dell’igiene personale e della cura della propria
persona e dell’autonomia motoria, al rallentamento dell’evoluzione peggiorativa del
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quadro cognitivo e non da ultimo al mantenimento e/o miglioramento di una buona
qualità della vita istituzionalizzata, delle capacità in essere, al soddisfacimento del
benessere psicofisico e degli interessi personali.
La presenza dei Volontari in Servizio civile nell’ambito degli interventi educativi,
sia processuali che progettuali, incide in modo significativo sia sull’aspetto
quantitativo (è possibile coinvolgere più persone) che qualitativo (è possibile
aumentare il tempo di personalizzazione dell’attività nel rispetto dell’individualità e
specificità di ogni persona malata che vive nel reparto rendendo più pregnante
l’intervento terapeutico).
Per verificare l’attività in termini di partecipazione, efficacia, gradimento
dell’intervento, viene effettuato per ciascun paziente, un monitoraggio giornaliero
nell’ambito del Fasas (cartella clinica computerizzata), in cui, mediante il Diario
sociale viene registrato l’andamento del coinvolgimento del paziente nei vari ambiti
di intervento pianificati.
Tabella1- Struttura Progetto educativo-Attività processuali
Attività Frequenza Indicatore
misurabile
Stimolazione dell’autonomia alimentare:
Comprende le attività relative alla scelta
dei cibi, utilizzo prassico delle posate,
stimolazione/aiuto ad alimentarsi in modo
autonomo, oppure aiuto completo, in
questo caso il paziente viene imboccato.
quotidiana
40 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Grooming: comprende le attività relative
al mantenimento e/o alla stimolazione di
funzioni relative alla cura del sé collegate
alle attività di base della vita quotidiana:
pulizia del viso e delle mani, igiene del
cavo orale, rasatura barba.
quotidiana
40 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Rot informale: comprende le attività
relative alla stimolazione delle capacità
spazio-temporali, aggiornamento
calendario, lettura del menù giornaliero,
l’almanacco, la ricerca, cioè, del Santo del
giorno, di un proverbio legato alla stagione,
la lettura dei piatti tipici e delle tradizioni
legate allo specifico periodo stagionale.
L’attività prevede la ricerca e la
trascrizione di tutte queste informazioni sul
pannello delle date, la loro lettura
quotidiana ai pazienti e l’esposizione per la
loro lettura spontanea da parte dei pazienti
meno compromessi che leggono ancora
autonomamente, dei familiari e degli
operatori, formando così una “rete
informale” di stimolazione cognitiva
continua all’interno del reparto stesso.
quotidiana
30 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
10
Attivita’ occupazionali di tipo
domestico: comprende attività correlate ad
azioni e gesti noti; piegatura manopole
monouso, stiratura centrini e fazzoletti.
quotidiana
15 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Laboratorio espressivo: comprende
attività correlate alla ROT informale
finalizzate a preparare manufatti, addobbi
per feste e biglietti di auguri in occasione
delle varie festività.
settimanale
12 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Atelier benessere in reparto: attività
legate alla sfera del sé, che comprendono la
cura del viso, make-up, manicure,
parrucchiera in reparto, utilizzo di profumi
e creme per il viso ed il corpo, monili per
abbellire gli indumenti, scelta dei capi
d’abbigliamento in base ai gusti personali.
settimanale
40 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Ginnastica di gruppo: stimolazione psico-
motoria dei pazienti in un contesto
conosciuto e familiare.
bisettimanale
25 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
S.Rosario e gruppo canoro in reparto: attività e momento corale che vede il
connubio fra la spiritualità del S.Rosario
(condotto dal Cappellano di Fondazione
Sospiro) e l’allegria dei canti popolari con
musica dal vivo, che viene svolta dopo la
recitazione del S.Rosario.
settimanale 25 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
S.Messa: uscita presso la Cappella del
Dipartimento Anziani per assistere alla
messa infrasettimanale officiata dal
Cappellano della Fondazione
settimanale 10 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Stimolazione cognitiva di gruppo in
classe: vengono proposti esercizi di
orientamento temporale-spaziale-personale,
attenzione selettiva-sostenuta, memoria
episodica-semantica-prospettica-
procedurale-di lavoro, lettura e
comprensione, fluenza fonemica e
semantica, ragionamento astratto, calcoli,
rappresentazione e pianificazione, prassia e
gnosia.
L’attività è condotta in collaborazione con
una Psicologa specializzata in
Neuropsicologia.
Settimanale
(3 cicli
trimestrali)
20 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
11
Tombola in reparto: evento animativo,
con l’intervento e la collaborazione dei
familiari che collaborano anche nel
reperimento degli oggetti in palio nelle
vincite.
mensile 20 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Tombola in Fondazione: evento
animativo svolto in struttura, ma insieme ai
pazienti di altri reparti.
bimensile 10 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Tombola all’esterno: presso il Centro
sociale per anziani “Cipelli” di Sospiro),
svolta con i residenti del paese.
bimensile 5 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Stimolazione motoria di socializzazione-
stimolazione tonico-relazionale:
interventi quotidiani individualizzati di
contatto tonico e motorio per pazienti con
deficit cognitivo di grado severo.
quotidiana 10 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Feste a tema, festa compleanni, feste di
reparto: attività animativa di tipo
musicale, sovente con musica dal vivo con
la partecipazione volontaria dei familiari.
Mensile per
feste a tema e
compleanni,
semestrale per le
feste di reparto.
30 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Uscite individuali e/o di gruppo e gite sul
territorio: passeggiate nel Giardino
Alzheimer, uscite in paese, in centri
commerciali per fare acquisti personali o
per le attività, gite di piacere sul territorio
con pranzi in ristoranti della zona, il
coinvolgimento dei pazienti è in relazione
alle condizioni cliniche al momento
dell’effettuazione dell’uscita, la meta delle
gite, ove possibile, è scelta in accordo con i
pazienti stessi.
Giornaliere per
le uscite brevi e
in paese durante
la bella stagione,
occasionale per
le gite sul
territorio
30 pazienti a
rotazione per le
uscite brevi e in
paese, 6/9
pazienti per le
gite sul territorio
(Nucleo
Alzheimer
+ RSA)
Tabella 2-Struttura Progetto educativo-Attività progettuali
Attività Frequenza Indicatore
misurabile
Pet-therapy di gruppo con approccio
individuale: Comprende interventi terapeutici-
riabilitativi, condotti da un operatore di
Pet-therapy certificato tramite la
Annuale con
sedute bimensili
e con
interruzione nel
periodo estivo
30 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
12
mediazione di uno o più cani. La
progettualità 2016 prevede la
collaborazione con un operatore di Pet-
theray della Cooperativa ECO VOS di
Provaglio D’Iseo –BS).
RSA)
Atelier benessere presso Fondazione-
ENAIP-Lombardia Scuola professionale
per parrucchieri di Cremona: comprende
interventi terapeutici-riabilitativi non
farmacologici correlati alla cura del sé. Il
progetto si attua grazie alla collaborazione
degli studenti dei corsi per Parrucchieri ed
estetiste dell’Istituto Professionale ENAIP-
Lombardia di Cremona.
Settimanale
da Ottobre a
Giugno
5 pazienti –
donna-a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
“Igiene quotidiana”: intervento di
supporto finalizzato al rifornimento di
prodotti per l’igiene del corpo
dermatologicamente testati, adeguati alla
pelle di soggetti anziani, che vengono
utilizzati dai pazienti e dagli operatori
durante le attività di promozione e
mantenimento della funzioni di base
relative all’igiene personale ed alla cura di
sé, offerti ad un prezzo congruo dalla ditta
PAUL HARTMANN S.p.A. di Verona.
quotidiana
0 pazienti
trattati
più volte al
giorno
durante o alla
fine
delle attività
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
La Pet-therapy nasce nel 1964 grazie allo psichiatra infantile Boris
M.Levinson. Da allora molte esperienze applicate ad anziani con disagio psico-
sociale per demenza ne hanno dimostrato la validità. Nel 2003 l’utilizzo di
animali da compagnia è stato riconosciuto come terapia ufficiale. Oggi, secondo
le normative ministeriali, i programmi di Pet-therapy comprendono Terapie
Assistite con Animali (TAA), un intervento terapeutico e riabilitativo rivolto a
soggetti con patologie neuromotorie, cognitive e psichiatriche e Attività
Assistite con Animali (AAA), attività di tipo ludico, ricreativo ed educativo,
finalizzate a migliorare la qualità di vita dei soggetti coinvolti.
Presso il reparto dove opereranno i due Volontari in Servizio civile si è
intrapreso sin dal 2011 un progetto di AAA, intervento terapeutico-riabilitativo
di Pet-therapy, destinato ai pazienti della Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-RSA),
si realizzeranno così cicli di sedute di Pet-therapy, sia individuali, che di gruppo.
Scopo del lavoro è quello di offrire una nuova attività educativa in un’ottica di
sostegno terapeutico, volto al miglioramento dei disturbi comportamentali dei
pazienti, arginare il senso di solitudine, utilizzando l’animale come facilitatore
sociale, stimolazione mentale e motoria.
Sono previste 15 sedute di 2 ore con cadenza bisettimanale da Settembre a
Giugno. Le sedute si tengono in una apposita stanza appartata e quindi lontana da
fonti di distrazione e/o nel Giardino Alzheimer nella bella stagione. Gli Ospiti
sono stimolati ad interagire con il cane, a giocare mediante palle sensoriali, a
porgerli piccoli bocconi, a ricordare esperienze personali con animali,
interagendo con gli Operatori e con gli altri pazienti.
13
Sono coinvolti 1 Operatore Cinofilo della Cooperativa EcoVos di Provaglio
D’Iseo, due cani addestrati alla Pet-terapy, l’Educatrice del Reparto ed i
Volontari in Servizio civile. L’intervento è concordato con l’Equipe del Reparto.
Gli interventi di Pet-therapy già attuati in questi anni di esperienza nel nostro
Reparto hanno evidenziato un effetto positivo sui nostri pazienti, in particolare:
-Miglioramento delle dinamiche relazionali fra gli ospiti del Nucleo Alzheimer
-Miglioramento delle capacità di attenzione;
-Miglioramento del tono dell’umore;
-Riduzione dell’ansia, dell’agitazione e dell’irritabilità, disturbi comportamentali
tipici e molto presenti in frequenza e gravità nelle persone affette da demenza;
-Miglioramento della qualità di vita e del benessere psicofisico dei nostri
pazienti.
Il Progetto dell’Atelier benessere presso la Scuola professionale per
parrucchieri ed estetiste-Fondazione Enaip di Cremona nasce nel 2014 come
esperienza in via sperimentale, inspirata dal sentimento di approfondire nuove
esperienze verso il sociale, prosegue attraverso altri incontri fra gli studenti di
Fondazione Enaip-LOMBARDIA, Scuola professionale per Parrucchieri ed
Estetiste, ed alcune pazienti del Nucleo Alzheimer-Geriatria B1 di Fondazione
Sospiro ONLUS come sostegno delle capacità riguardanti la cura del sé e della
propria persona (cura del viso, della capigliatura, make-up, scelta
dell’abbigliamento e degli accessori).
Il progetto si realizza come intervento terapeutico, fondato sull’approccio non-
farmacologico e/o psicosociale, finalizzato alla promozione del benessere nella
persona affetta da demenza, allo scopo di migliorarne i comportamenti
problematici che creano disagio e sofferenza, nella persona stessa ed in chi la
deve assistere.
Obiettivo del progetto è quello di promuovere la qualità della vita ed il benessere
dei pazienti attraverso un uso ottimale delle risorse disponibili e delle capacità
residue del paziente stesso, migliorandone la qualità della vita attraverso incontri,
con cadenza settimanale, durante i quali le pazienti della Geriatria B1 di
Fondazione Sospiro sono amorevolmente accudite, con particolare attenzione
alle loro acconciature, dalle studentesse/studenti delle classi di acconciatura e di
estetica della Scuola Professionale, attività che per gli studenti della scuola
professionale è da considerarsi “formazione in assetto lavorativo” e che
costituisce un momento qualificato per l’apprendimento in “situazione reale”
all’interno delle attività didattiche dell’Ente professionale. Nell’ Atelier
Benessere saranno coinvolte 10 pazienti donne di Geriatria B1, che ogni
settimana saranno acconciate dalle allieve/i del Corso di acconciatura della
Fondazione Enaip-Lombardia-sede di Cremona.
“Igiene quotidiana” non è un progetto, ma un intervento di supporto garantito
dalla Ditta PAUL HARTMANN S.p.A. di Verona, finalizzato alla salvaguardia
della salute del paziente mediante un’adeguata igiene personale, garantendo il
soddisfacimento di un bisogno primario ed il recupero delle capacità funzionali
di base, concorrendo alla gratificazione del paziente, al rispetto della dignità
della persona, nella realizzazione del generale benessere psico-fisico del
paziente.
14
Tabella 3-Rappresentazione dei destinatari e dei beneficiari del Progetto
educativo di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer e RSA).
DESTINATARI DIRETTI DESTINATARI INDIRETTI
20 pazienti del Nucleo Alzheimer
della Geriatria B1;
20 pazienti del nucleo di RSA
della Geriatria B1.
I famigliari dei pazienti in termini
di sostegno-aiuto-partecipazione;
I Volontari del Servizio Civile in
termini di formazione-esperienza di
vita;
Gli studenti della scuola
professionale per parrucchieri ed
estetiste ENAIP-Lombardia, in
termini di formazione in assetto
lavorativo-esperienza in situazione
reale.
6.4- Valutazione dell’esperienza maturata con i Volontari in Servizio Civile
Da anni il Dipartimento anziani della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro
ONLUS si avvale della collaborazione di Volontari in Servizio civile.
Dai dati presi in considerazione (progetti relativi agli anni compresi dal 2011 al
2015 (quest’ultimo ancora in corso), si evince una prospettiva soddisfacente sia per
quanto riguarda l’esperienza maturata dai giovani, che si dichiarano soddisfatti e
appagati, sia per i servizi in cui i volontari sono stati inseriti servizio educativo di
Geriatria B1) che, grazie al loro supporto hanno potuto consolidare l’offerta e
incrementare il numero di pazienti trattati.
Le nuove e giovani forze, quali sono i Volontari in Servizio civile, inoltre, portano
una ventata di leggerezza e vivacità all’interno del servizio e dell’Unità operativa
specifica, capace di dar vita a nuovi legami significativi e compensativi, tra
generazioni differenti, capace di instaurare nuove e significative “trame di vita”…
7) Obiettivi del progetto:
7.1-Obiettivi generali Progetto educativo Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-
Nucleo RSA)
Supportare la persona con demenza, comprenderne la peculiarità e la
complessità nella disabilità, cogliere e valorizzare le competenze residue così
come le preferenze ed i desideri del paziente, migliorare la qualità della vita
istituzionalizzata mediante esperienze gratificanti che garantiscono il
soddisfacimento di bisogni e necessità, siano essi individuali che di gruppo, nel
raggiungimento del benessere del paziente e della sua continuità esistenziale;
Offrire ai Volontari in Servizio civile la possibilità di sperimentare dal vivo
forme di cittadinanza attiva, mediante progetti di cooperazione finalizzati alla
promozione dell’integrazione sociale;
Creazione di un contesto di vita empatico e di relazioni significative fra i
Volontari in Servizio civile ed i pazienti che spesso vivono il reparto come
“casa”, come luogo di vita familiare e non istituzione.
Collaborare collettivamente al fine di facilitare la concretizzazione degli
obiettivi prefissati.
15
7.2-Obiettivi specifici Progetto educativo di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-
Nucleo RSA)
Attività Obiettivi
Stimolazione
dell’autonomia
alimentare:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità di base come: capacità di
scelta, utilizzo corretto delle posate, capacità di
alimentarsi;
Compensare o sopperire al soddisfacimento del
bisogno primario dell’alimentazione se il
paziente ha perso completamente le funzionalità
di base.
Grooming:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità di base correlate
all’igiene e alla cura del sé;
Compensare e/o sopperire al soddisfacimento di
bisogni primari, se il paziente ha perso
completamente le funzionalità di base.
Rot informale
Laboratorio espressivo:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive, motorie e sensoriali;
Stimolare e incentivare la socializzazione e la
cooperazione.
Atelier benessere:
Stimolare, recuperare e/o compensare capacità
cognitive e funzionali, correlate soprattutto alla
cura del sé;
Stimolare e incentivare l’autostima.
Stimolazione cognitiva
di gruppo in classe:
Potenziare le abilità neuropsicologiche
preservate;
Contrastare la progressiva compromissione delle
abilità cognitive residue;
Stimolare alla partecipazione con un ruolo attivo;
Promuovere esperienze gratificanti che
sostengano l’autostima;
Agevolare i processi di comunicazione e
stimolare i contatti sociali;
Ridurre lo stress della persona.
Stimolazione motoria di
socializzazione-
stimolazione tonico-
relazionale:
Riattivazione di canali comunicativi, affettivi e
sensoriali mediante il contatto tonico-motorio-
empatico relazionale per pazienti con deficit
cognitivo di grado severo.
S. Rosario e gruppo
canoro:
Garantire la richiesta di praticare la propria
religione;
Soddisfacimento di bisogni spirituali e culturali;
Stimolare la socializzazione e lo svago.
Ginnastica di gruppo: Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità motorie.
16
Attività occupazionali di
tipo domestico:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità e motorie di base
mediante l’utilizzo di azioni note.
S.Messa:
Garantire la richiesta di praticare la propria
religione;
Soddisfacimento di bisogni spirituali e culturali.
Tombola (in reparto,
in Fondazione,
all’esterno):
Stimolare e mantenere le capacità cognitive e
relazionali in essere;
Stimolare la socializzazione;
Svago.
Uscite individuali e/o di
gruppo e gite sul
territorio:
Soddisfacimento di bisogni culturali;
Stimolare la socializzazione;
Svago.
Feste a tema, festa
compleanni, feste di
reparto:
Stimolare e mantenere le capacità cognitive e
relazionali in essere;
Stimolare la socializzazione;
Svago.
Pet-Therapy:
Stimolare e consolidare il canale comunicativo e
le dinamiche relazionali dei pazienti;
Miglioramento dei disturbi comportamentali;
Miglioramento delle capacità di attenzione;
Miglioramento del tono dell’umore.
Atelier benessere
presso Fondazione-
ENAIP-Lombardia
Scuola professionale per
parrucchieri di Cremona:
Stimolare, recuperare e/o compensare capacità
cognitive e funzionali, correlate soprattutto alla
cura del sé;
Massimizzare l’autonomia nella prassi motoria e
cognitiva relativa alla cura del sé;
Stimolare e incentivare l’autostima.
“Igiene quotidiana”:
Salvaguardia della salute del paziente mediante
un’adeguata igiene personale;
Soddisfacimento di un bisogno primario legato
all’igiene personale;
Stimolare, recuperare e/o compensare capacità
cognitive e funzionali, correlate alla cura del sé.
7.3-Indicatori di misurazione delle attività proposte nel Progetto educativo di
Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA)
Attività Situazione attuale Situazione da raggiungere
Stimolazione
dell’autonomia
alimentare:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
17
Grooming:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
Trattati giornalmente
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
Trattati giornalmente
Rot informale:
20 pazienti NA
5 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
Laboratorio
espressivo:
7 pazienti NA
5 pazienti RSA
7 pazienti NA
7 pazienti RSA
Attività occupazionali
di
tipo domestico:
10 pazienti NA
5 pazienti RSA
10 pazienti NA
7 pazienti RSA
Atelier benessere in
reparto:
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
S. Rosario e gruppo
canoro:
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
S.Messa: 5 pazienti NA
5 pazienti RSA
7 pazienti NA
5 pazienti RSA
Stimolazione cognitiva
di gruppo in classe:
10 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
15 pazienti NA
15 pazienti RSA
a rotazione
Stimolazione motoria
di socializzazione-
stimolazione tonico-
relazionale:
4 pazienti NA
6 pazienti RSA
10 pazienti NA
10 pazienti RSA
Ginnastica di gruppo: 15 pazienti NA
10 pazienti RSA
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
Attività occupazionali
di tipo domestico:
8 pazienti NA
7 pazienti RSA
10 pazienti NA
10 pazienti RSA
Tombola in reparto: 10 pazienti NA
10 pazienti RSA
10 pazienti NA
10 pazienti RSA
Tombola in
Fondazione:
5 pazienti NA
5 pazienti RSA
8 pazienti NA
8 pazienti RSA
Tombola all’esterno: presso il Centro sociale
per anziani “Cipelli
3 pazienti NA
2 pazienti RSA
3 pazienti NA
3 pazienti RSA
Uscite-Giardino
Alzheimer, paese, gite
sul territorio:
(differenziate in base
alle caratteristiche di
ciascun paziente)
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
18
Feste a tema, festa
compleanni, feste di
reparto:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
Pet-Therapy:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
Atelier Benessere:
ENAIP-Lombardia
3 pazienti NA
2 pazienti RSA
a rotazione
5 pazienti NA
5 pazienti RSA
a rotazione
“Igiene quotidiana”:
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
Trattati giornalmente
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
Trattati giornalmente
7.4- Strumenti di misurazione
Per verificare l’attività in termini di partecipazione, efficacia, gradimento
dell’intervento, viene effettuato per ciascun paziente, un monitoraggio giornaliero
nell’ambito del Fasas (cartella clinica computerizzata), in cui, mediante il Diario
sociale, viene registrato l’andamento del coinvolgimento del paziente nei vari ambiti
di intervento pianificati.
Riuscire a sostenere una presenza numerica adeguata, è espressione di validità
dell’attività stessa e di significativa efficacia riabilitativa. Al monitoraggio
giornaliero si aggiunge un monitoraggio trimestrale, mirato alla registrazione
dell’andamento qualitativo del progetto.
Monitoraggio giornaliero finalizzato a registrare le attività, le presenze, la
Frequenza (Fasas-cartella clinica computerizzata);
Monitoraggio trimestrale mirato alla registrazione dell’andamento qualitativo
del progetto.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1-Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il Progetto educativo sin qui esposto vedrà la realizzazione dei suoi obiettivi
mediante l’attuazione dei seguenti interventi rivolti ai Volontari in Servizio civile, i
quali dovranno acquisire competenze teoriche e pratiche utili allo svolgimento del
loro servizio mediante un ben preciso percorso formativo costituito da due momenti
principali:
Formazione generale che prevede 60 ore formative di cui 48 ore nei primi due
mesi e le restanti 12 ore tra il settimo e l’ottavo mese di Servizio con contenuti,
competenze e strumenti utili allo svolgimento dell’esperienza di Servizio civile;
Formazione specifica che prevede 72 ore formative da conseguire nel 70% (50
ore) nei primi novanta giorni, il restante 30% (22 ore) da conseguirsi entro il
19
nono mese del progetto.
L’obiettivo di questo percorso formativo è tale da fornire ai Volontari strumenti utili
a sviluppare una cultura basata sulla solidarietà e sulla cooperazione (cittadinanza
attiva, scopo del Servizio civile), ma al contempo richiama la necessità di
apprendere le metodologie d’intervento specifiche adottate nella realtà in cui
svolgeranno il proprio compito cercando così di contestualizzare il proprio agire per
renderlo consapevole e significativo.
Questo tipo di percorso proseguirà lungo tutto il periodo di presenza del Volontario
nel servizio di appartenenza mediante discussioni dei casi clinici, riunioni d’équipe e
incontri periodici con l’OLP (Operatore locale di progetto), a cui i Volontari in
Servizio civile (VSC) saranno affiancati e da cui apprenderanno, attraverso la
formazione sul campo, le tecniche e le metodologie specifiche per operare al meglio
all’interno dell’unità operativa del Progetto prescelto (contenuti e modalità della
formazione sono descritti in specifico dal punto 29 al punto 42 del Progetto).
Altri momenti non meno importanti di questo percorso formativo-esperienziale sono
costituiti dai seguenti interventi:
Inserimento e affiancamento periodo della durata di due mesi, dedicato alla
conoscenza del contesto ambientale, ecologico, professionale e sociale in cui si
svolgerà il Servizio civile, (unità operativa, pazienti, personale, progetto,
metodologie, filosofia di intervento, attività). Periodo in cui i Volontari saranno
strettamente affiancati dalla figura educativa (OLP del progetto);
Inizio fase esecutivo-operativa i volontari sono inseriti a pieno titolo nella
pratica e nelle azioni del progetto e collaborano attivamente con l’Educatrice
professionale svolgendo le mansioni elencate nel punto 8.3 del progetto;
Monitoraggio verifica dell’andamento qualitativo e quantitativo del progetto,
suddiviso in più fasi: monitoraggio trimestrale, che ha inizio dal terzo mese di
servizio, verificando la congruenza gestionale dei progetti, gli aspetti relazionali,
motivazionali e professionali raggiunti ed eventuali criticità (il piano di
monitoraggio per la valutazione dell’andamento delle attività del Progetto è
esplicato nel successivo punto 20). Monitoraggio giornaliero, che registra
l’andamento delle attività, la partecipazione di ogni paziente alle singole attività
(tabella 1-2 del Progetto). Monitoraggio di verifica finale si effettua al termine
del servizio (al dodicesimo mese) costituisce la verifica degli obiettivi, delle
competenze professionali e culturali raggiunte dai volontari nel percorso di
svolgimento del servizio.
La sottostante Tabella rappresenta il diagramma di Gantt che illustra in modo
schematizzato il percorso logico-temporale per il raggiungimento degli obiettivi del
20
Progetto:
Tabella 6-diagramma di Gantt:
Mese
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Tipologia delle azioni
Formazione
Generale 60 ore
Specifica 72 ore
Inserimento e affiancamento
Fase esecutivo-operativa
Monitoraggio
Trimestrale
Giornaliero
Verifica finale
8.2-Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con
le predette attività
La metodologia adottata presso Fondazione Sospiro e nello specifico presso il
Dipartimento Anziani si basa sulla multi-professionalità come metodologia
operativa che sostiene ogni intervento di cura, di conseguenza, anche se il progetto
coinvolge in modo prevalentemente la figura educativa per la sua realizzazione è
necessaria la collaborazione di altre figure professionali , il lavoro d’equipe risulta
essere lo strumento necessario ed indispensabile per sostenere ogni azione
terapeutica ed è in questo contesto operativo che verranno inseriti i Volontari in
Servizio civile.
L’Equipe di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer e Nucleo RSA) è formata dalle
seguenti figure professionali: 1 Medico geriatra, 1 Coordinatrice infermieristica, 1
Infermiera professionale, 1 Educatrice professionale, 4 OTA (operatore tecnico
assistenziale), 1 Fisioterapista, 1 Operatrice certificata di Pet-therapy, 1 Psicologa
specializzata in Neuroscenze. L’Equipe si riuniscono almeno 1 volta la settimana
per 1 ora circa, in base alla complessità dei casi da discutere. Durante tali incontri
multi-professionali si redige il PAI (Piano Assistenziale Individuale), ed il PI
(Progetto Individuale) che costituiscono i documenti di verifica e analisi delle
condizioni del paziente, strumenti in cui vengono delineati gli obiettivi di recupero,
le attività e gli strumenti utili a raggiungerli. La rivalutazione è effettuata
semestralmente sempre in sede d’Equipe, con la condivisione dell’equipe
assistenziale e del familiare attraverso un’analisi osservativa e test valutativi
21
(MMSE-Barthel-Tinetti-NPI-IADL) rigorosamente aggiornati.
N.B. Tutte le figure professionali citate, fatto salvo per l’operatore esperto di Pet
therapy, la Neuropsicologa e la Parrucchiera sono dipendenti di Fondazione Sospiro
e sono presenti 36 ore la settimana.
Tabella 7-diagramma di Gantt delle risorse umane coinvolte nelle attività del
progetto
Durata in mesi progetto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Tempificazione dedicata
all’espletamento del progetto
Progetto
Educativo
Geriatria B1
(Nucleo
Alzheimer
Nucleo
RSA)
1 Educatrice
professionale 36 ore
settimanali
4 OTA
36 ore
settimanali
1 Infermiere
professionale
36 ore
settimanali
1 Medico
36 ore
settimanali
1 Operatore di
Pet therapy
2 ore
ogni 15 giorni
Progetto
Educativo
Geriatria B1
(Nucleo
Alzheimer
Nucleo
RSA)
Fisioterapista
3 ore
settimanali
Parrucchiera
4 ore
settimanali
Neuropsicologa
2 ore
settimanali
22
8.3-Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo dei volontari in servizio civile è fondamentale sia per il valore che essi
rappresentano perché portatori di esperienze proprie, sia per l’enorme supporto
operativo che essi offrono all’utenza e al servizio. In particolare i volontari
dovranno collaborare in modo attivo con gli operatori coinvolti nel progetto
svolgendo le seguenti attività:
Tabella 8-Attività specifiche previste per i Volontari in Servizio civile inseriti
nel Progetto educativo di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA)
Attività Azioni
Stimolazione
dell’autonomia
alimentare
Stimolare e aiutare il paziente nella scelta dei cibi
preferiti e al mantenimento dell’autonomia
nell’alimentazione attraverso un uso corretto
delle posate;
Imboccare il paziente (in assenza di disfagia) ove
sia necessario.
Grooming
Stimolare e aiutare il paziente nell’esecuzione di
azioni correlate alla cura del sé (pulizia mani,
viso, igiene cavo orale, rasatura barba);
Sopperire agli atti relativi alla cura del sé ove il
paziente sia caratterizzato da aprassia
psicomotoria.
Rot informale:
Laboratorio espressivo
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione ove
sia necessario.
Attivita’ occupazionali
di tipo domestico
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione ove
sia necessario.
Atelier benessere in
reparto
Stimolare e aiutare i pazienti nello svolgimento
di attività quali: scelta indumenti, monili, cura
del viso, make-up, manicure, utilizzo di creme e
profumi per il corpo;
Accompagnare i pazienti nell’Atelier della
parrucchiera ed essere di supporto a quest’ultima.
23
Ginnastica di gruppo in
reparto
Cure in Fisioterapia
Aiutare l’Educatrice ed il Fisioterapista nella
preparazione del setting dell’attività.
Stimolare ed incentivare i pazienti nello
svolgimento delle attività;
Accompagnare i pazienti presso il servizio di
fisioterapia per cicli di fisiochinesi specifica.
S. Rosario e gruppo
canoro in reparto
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione ove
sia necessario.
S. Messa
Accompagna i pazienti presso la Cappella del
Dipartimento Anziani per assistere alla messa
infrasettimanale.
Stimolazione cognitiva
di gruppo in classe
Aiutare l’Educatrice e la Psicologa nella
preparazione del setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività.
Tombola in reparto
Tombola in Fondazione
Tombola all’esterno
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Accompagnare i pazienti nei luoghi di
svolgimento dell’attività.
Stimolazione motoria di
socializzazione-
stimolazione tonico-
relazionale
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività.
Feste a tema, festa
compleanni, feste di
reparto
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Accompagnare i pazienti nei luoghi di
svolgimento dell’attività
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione o
nell’assunzione di cibo nel buffet ove sia
24
necessario.
Uscite individuali e/o di
gruppo e gite sul
territorio
Coinvolgere e stimolare gli anziani a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare gli anziani che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Svolgere in autonomia le uscite brevi.
Pet-therapy
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Aiutare i pazienti nella detersione delle mani
dopo il contatto con il cane.
Atelier benessere presso
Fondazione-ENAIP-
Lombardia Scuola
professionale per
parrucchieri di
Cremona
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Accompagnare in autonomia le pazienti nei
luoghi ove si svolge l’attività se necessario
I Volontari in Servizio civile, inoltre:
Collaborano attivamente alla rilevazione del monitoraggio giornaliero;
Partecipano alle riunioni d’Equipe;
Partecipano alle riunioni con l’OLP;
Si rendono disponibili per collegamenti con gli altri uffici di Fondazione Sospiro
(sportello unico, ragioneria, economato);
Sostengono e agevolano la realizzazione delle attività presentate nella
programmazione settimanale;
Sostengono e favoriscono relazioni positive con i pazienti e con l’equipe multi-
professionale del reparto;
Partecipano agli eventi relativi alla formazione generale e specifica.
I Volontari in Servizio civile saranno di supporto all’Educatrice ed agli operatori del
reparto al fine di migliorare la qualità del servizio attraverso una maggiore
opportunità nel sostenere interventi mirati e individualizzati. Durante tutte le fasi del
progetto saranno affiancati e sostenuti dall’Educatrice professionale del reparto,
OLP di riferimento, e dal personale ausiliario, infermieristico e medico.
L’autonomia di gestione sarà assicurata solo se i volontari condivideranno i principi
del progetto e se avranno manifestato maturità, responsabilità e sicurezza operativa.
Il servizio è articolato su cinque giorni la settimana per un totale di 30 ore
settimanali (nella norma dal Lunedì al Venerdì).
25
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Ai Volontari in Servizio civile si richiede:
Una stretta osservanza delle regole imposte dalla legge sulla privacy e sulla
sicurezza sul luogo di lavoro;
Disponibilità ad entrare in servizio in giorni festivi (max 3/4 nell’anno di
servizio) per iniziative animative-feste di reparto;
Disponibilità alla flessibilità oraria nel rispetto della funzionalità del reparto.
2
2
1400
5
26
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune Indirizzo Cod.
ident. sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
1 Geriatria B1 Sospiro Via Torti, 4 99401 2 Mantovani
Anna
Roberta
15/01/
1966
MNTNRB66
A655D150M
2
3
4
5
6
7
8
9
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18
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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
La comunicazione verso il mondo giovanile è considerata strumento principe e
vincente per una buona riuscita del progetto. Diviene infatti fattore strategico, in
quando direttamente connessa alle capacità di reclutamento di aspiranti volontari. La
scelta fatta per tale particolare modello comunicativo è stata quella della
"comunicazione permanente", che raggiunge picchi elevati in coincidenza con i
periodi temporali individuati dai singoli bandi per la selezione dei volontari, ma che
nel contempo mantiene un'attività di base durante l'intero anno. Utile si è dimostrata
l’alleanza nel territorio con gli Oratori Parrocchiali nei quali si sono tenuti incontri
informativi sul SCN e sui Progetti di Fondazione Sospiro, pertanto sarà potenziata e
ripetuta anche nel 2017.
L’ente ha elaborato in proposito i seguenti strumenti informativi:
• Depliant e volantino sul servizio civile nazionale volontario, che viene
messo a disposizione presso tutte le sedi dei Comuni limitrofi, Oratori, Associazioni
di Volontariato
• Individuazione di un dipendente che funga da punto informativo per i
giovani che “cercano” notizie sul servizio civile (Luca Acito – tel. 0372/620323,
• Partecipazione, ove richiesto, di proprio personale, affiancato se del caso da
volontari in servizio, ad incontri informativi organizzati da comuni, scuole;
• Costante aggiornamento del sito internet www.fondazionesospiro.it , a cui
vengono inviati i giovani che chiedano informazioni sul servizio civile nazionale
volontario;
• Implementazione pagina Facebook sul Servizio Civile
https://www.facebook.com/istitutoosp.serviziocivile
• Accoglienza permanente in orario di apertura per i giovani che chiedano
informazioni sia direttamente che tramite telefono o posta elettronica;
• Tenuta di una banca dati aggiornata dei giovani che si rivolgono alle nostre
strutture, al fine di informarli tempestivamente dell'uscita di bandi in cui siano
presenti progetti presentati ;
• Collaborazione con il CISVOL per la produzione e la diffusione di
materiale informativo;
• Sollecitazione verso gli organi di informazione (televisioni, radio, giornali)
per la pubblicazione di articoli e per la messa in onda di trasmissione televisive e
radiofoniche sulle esperienze di servizio civile condotte o per la ideazione di
trasmissioni o articoli ad hoc. Come già accennato, questi strumenti di
comunicazione vengono potenziati all'atto di uscita di un bando per la selezione di
volontari che veda presenti progetti presentati dall’Ente, ed ad essi vengono
affiancati ulteriori forme comunicative, ovverosia:
• Elaborazione di lettere tipo in cui si informa della possibilità di candidarsi
per posizioni di servizio civile nazionale, che vengono poi recapitate ai dipendenti
dell’ente, ai giovani residenti nei Comuni del circondario (circa 10);
• Elaborazione di articoli standard per periodici di enti locali e di
associazione;
• Comunicati stampa che ogni dieci giorni vengono inviati agli organi di
informazione provinciali e sub provinciali;
• Campagne mailing rivolte a mailing list dedicate ed a gruppi mirati di
indirizzi (ad esempio di studenti universitari) sempre per informare dell'uscita del
bando.
Questo insieme di strumenti di comunicazione è stato testato e perfezionato nel
28
corso di tre bandi per l'ingaggio di volontari in servizio civile: a riprova del suo
funzionamento sta il fatto che nell’Istituto Ospedaliero di Sospiro si è sempre
attestata su una percentuale di saturazione dei posti di servizio civile che nell’ultimo
bando è stata del 100%.
Totale ore previste per l’attività di informazione: 35 ore
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DI VOLONTARI – VOLONTARIE IN
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE AI SENSI DELLA LEGGE 64/2001
(Determina Direttore Generale n. 286 del 17/07/2014)
ART. 1- OGGETTO
L’art. 5 della Legge 64/2001 prevede i criteri di ammissione al Servizio Civile
Nazionale, si rende quindi necessario normare attraverso questo Regolamento le
modalità di selezione dei candidati.
ART. 2 – NOMINA COMMISSIONE
Il Direttore Generale con propria Atto provvede alla nomina della Commissione di
Selezione e ne individua il Presidente, entro 15 giorni dalla pubblicazione del
Bando di Selezione sulla Gazzetta Ufficiale;
ART. 3 – COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE
La Commissione di Selezione è composta dalle seguenti figure professionali:
OLP (Operatore Locale di Progetto) – n.1 commissario per ogni progetto
presentato ed inserito nel bando di selezione;
Coordinatore del Serv. Civile dell’Ente;
Membro Esperto (Educatore o Animatore o Ass. Sociale o Psicologo).
Le funzioni di Segretario saranno svolte da 1 Diplomato Amministrativo o da uno
dei membri della Commissione.
Le funzioni di Presidente vengono assegnate dal Direttore Generale ad uno dei
componenti la Commissione.
ART. 4 – TEMPISTICA
Le procedure selettive devono concludersi entro il 30^ giorno dalla data di scadenza
della presentazione delle domande.
ART. 5 – PROCEDURE SELETTIVE
Il Presidente, entro i 5 giorni successivi alla scadenza della presentazione delle
domande, provvede a trasmettere ad ogni singolo candidato comunicazione in ordine
ai tempi, ai luoghi ed alle modalità delle procedure selettive.
La Commissione valuta i titoli presentati e compila per ogni candidato, a seguito di
29
colloquio, la scheda di valutazione (di cui al seguente art. 6) attribuendo il relativo
punteggio.
ART. 6 – CRITERI DI VALUTAZIONE
Il punteggio massimo attribuibile per ogni candidato è 100/100.
Vengono suddivisi nel seguente modo:
A) Colloquio – punti 60
B) Curriculum – punti 12
C) Titoli di studio – punti 12
D) Questionario attitudinale – punti 16
A) SCHEDA DI VALUTAZIONE - colloquio (max 60 punti)
Il punteggio massimo della scheda di valutazione da compilare durante il colloquio
selettivo dei candidati è pari a 60 punti. Il punteggio si riferisce alla sola valutazione
finale, ottenuta dalla media aritmetica dei giudizi relativi ai singoli fattori costituenti
la griglia di seguito riportata, ogni fattore ha un peso specifico assegnato in base
all’importanza data alla singola voce.
Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità
Pregressa esperienza in ambiti di volontariato-associazionismo (peso da 1 a 4):
giudizio
Pregressa esperienza lavorativa in settore analogo: (peso da 1 a 4)
giudizio :
Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del
progetto(caratteristiche umane del candidato): (peso da 1 a 11)
giudizio:
Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto(
conoscenza del progetto): (peso da 1 a 15)
giudizio
Disponibilità all’apprendimento di informazioni e/o a documentarsi sul tema del
progetto:
giudizio: (peso da 1 a 4)
Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile
volontario(la scelta):
giudizio: (peso da 1 a 6)
Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità
previste dal progetto(Metodi e tecniche del lavoro sociale) :
giudizio : (peso da 1 a 4)
Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento
del servizio:
30
(specificare il tipo di condizione) □ Guida Autoveicoli □ Ingressi Saltuari in
Giorni Festivi per Att. Animative □ Soggiorni Climatici
giudizio : (peso da 1 a 4)
Particolari capacità artistiche-musicali-sportive-teatrali possedute dal candidato:
giudizio: (peso da 1 a 5)
Capacità informatiche (uso PC): (peso da 1 a 3)
Valutazione finale
giudizio (max 60 punti):
Il valore ottenuto deve essere riportato con due cifre decimali.
Il colloquio si intende superato solo se il punteggio finale è uguale o superiore a
36/60
B) CURRICULUM DEL CANDIDATO (max punti 12)
Il punteggio massimo relativo alle precedenti esperienze è pari a PUNTI 12, così
ripartiti:
Precedenti esperienze maturate presso l’Ente che realizza il progetto e nello stesso
settore:
MAX 12 PUNTI (coefficiente pari a 1 mese = 1 punto) E’ possibile sommare la
durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo valutabile (MAX 12
MESI)
Precedenti esperienze maturate nello stesso settore del progetto presso Enti diversi
da quello che realizza il progetto: MAX 6 PUNTI (coefficiente pari 1 mese = 0,50
punti) E’ possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del
periodo valutabile (MAX 12 MESI
Precedenti esperienze maturate presso l’Ente che realizza il progetto in un settore
diverso da quello del Progetto: MAX 3 PUNTI (coefficiente pari 1 mese = 0,25
punti) E’ possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del
periodo valutabile (MAX 12 MESI)
Si valuta, in caso di più esperienze diversificate, l’esperienza più significativa come
durata temporale ed ambito di svolgimento.
C) TITOLI DI STUDIO, PROFESSIONALI, ESPERIENZE AGGIUNTIVE
NON VALUTATE IN PRECEDENZA E ALTRE CONOSCENZE:
Il punteggio massimo relativo ai Titoli di Studio e/o Professionali è pari
complessivamente a PUNTI 12, così ripartiti:
Si valuta solo il Titolo di studio più elevato
TITOLO DI STUDIO (valutare solo il titolo più elevato)
31
Laurea Magistrale attinente al progetto = punti 10 ;
Laurea Magistrale non attinente al progetto = punti 8;
Laurea di primo livello (triennale) attinente al progetto = punti 9;
Laurea di primo livello (triennale) non attinente al progetto = punti 7;
Diploma attinente progetto = punti 6;
Diploma non attinente progetto = punti 5;
Frequenza scuola media Superiore = fino a punti 4 (per ogni anno concluso punti
1,00)
Attestato di Qualifica= punti 3
Master attinente al progetto= punti 2
Titoli professionali:
2 PUNTI (ASA-OSA-OSS o comunque titoli legalmente riconosciuti di area
attinente al progetto)
2 PUNTI per frequenza a Corsi/Seminari/Convegni certificati da attestati attinenti
all’area sociale.
D) VALUTAZIONE AGGIUNTIVA (questionario attitudinale)
La Commissione elabora al fine di integrare il colloquio un questionario attitudinale
finalizzato a comprendere meglio la predisposizione del candidato verso le attività
previste dal progetto, la conoscenza dello specifico ambito progettuale e la
motivazione a svolgere il Serv. Civile. Punteggio max assegnabile= punti 16 (1
punto equivale alla risposta corretta – quesiti complessivi n. 16)
ART. 7 – Colloquio
Di ogni colloquio viene redatto verbale contenente le annotazioni registrate dai
selettori durante il colloquio stesso secondo lo schema qui di seguito allegato.
Verbale di Colloquio
In data¬ ……………….. alle ore ………. presso l’Istituto Ospedaliero di Sospiro
Onlus, sito in Sospiro piazza Libertà n. 2, il/la candidato/a
…………………………………………… ha sostenuto il colloquio informativo di
selezione per l’ammissione al Progetto
…………………………………………………………………………………………
Sono presenti in qualità di selezionatori i sigg.ri:
Funge da segretario il sig. ……………………………..
Si allegano, qui di seguito, le annotazioni registrate durante il colloquio in ordine
alle voci oggetto di valutazione nell’apposita scheda (vedi art. 6) ed a eventuali
elementi di carattere generale utili ai fini della valutazione e dell’attribuzione del
punteggio al candidato.
Le operazioni di selezione dovranno essere verbalizzate dal Segretario della
Commissione e sottoscritte da tutti i componenti della Commissione stessa.
Il Presidente della Commissione, entro i termini previsti dall’art. 3 del presente
32
Regolamento, trasmette la graduatoria provvisoria compilata per ogni progetto,
completa degli atti, al Direttore Generale per gli adempimenti di rispettiva
competenza.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Introduzione al sistema di monitoraggio
Il sistema di valutazione e monitoraggio si sviluppa attraverso cinque fasi:
1. Valutazione del volontario da parte del OLP;
2. Autovalutazione del volontario rispetto al percorso di Servizio Civile;
3. Misurazione dei dati quantitativi;
4. Relazione conclusiva del volontario rispetto all’esperienza vissuta;
5. Report dei risultati raggiunti.
1.Valutazione del volontario da parte dell’OLP cadenza trimestrale
Avrà lo scopo di:
Valutare la congruenza tra gli obiettivi prefissati dal progetto e le attività
effettivamente svolte dal VSC;
Verificare l’orario di servizio, la formazione erogata;
Individuare eventuali problematiche insite nel progetto;
Valutare i benefici ottenuti nell’ambiente in cui operano i VSC.
L’acquisizione di queste informazioni avverrà attraverso un colloquio semi-strutturato
tra l’OLP e il responsabile del monitoraggio al termine del 3°, 6°, 9° e 12° mese nel
corso del quale verrà somministrato il questionario di rilevazione dati a domande
chiuse e aperte (vedi allegato n° 2). Esso consentirà di valutare se l’attività del VSC
rispecchi le mansioni assegnatogli e sia efficace rispetto agli obiettivi dichiarati;
inoltre rileverà eventuali aspetti problematici non previsti e i conseguenti benefici
apportati dall’intervento del VSC.
2. Autovalutazione del volontario rispetto al percorso di Servizio Civile cadenza
trimestrale
Avrà una triplice valenza:
Valutare la coerenza delle mansioni richieste al VSC rispetto agli obiettivi
dichiarati dal progetto;
Valutare la soddisfazione del VSC rispetto ai compiti assegnatogli;
Verificare il livello di formazione acquisito.
L’acquisizione di queste informazioni avverrà attraverso un colloquio semi-strutturato
tra il VSC e il responsabile del monitoraggio al termine del 3°, 6°, 9° e 12° mese nel
corso del quale verrà somministrata la scheda di rilevazione dati a domande chiuse e
aperte (vedi allegato n° 3). Esso consentirà di monitorare come il VSC stia vivendo
l’esperienza ed eventualmente apportare modifiche operative nei settori valutati;
consentirà inoltre di verificare il soddisfacimento del bisogno di formazione.
33
3. Misurazione dei dati quantitativi e qualitativi cadenza trimestrale
Per dati quantitativi si intendono, ad esempio, l’aumento degli utenti, del numero di
interventi effettuati, la formazione specifica, ecc.; essi saranno rilevati attraverso la
somministrazione di due apposite griglie (vedi allegato n° 4) da compilare nel corso
dei colloqui periodici fra l’OLP e il responsabile del monitoraggio (3°, 6°, 9° e 12°
mese).
4. Relazione conclusiva del volontario rispetto all’esperienza vissuta
Al termine del percorso progettuale verrà richiesto al volontario la stesura di una
relazione scritta allo scopo di identificare le positività e le criticità del progetto
appena concluso, elencando le acquisizioni relazionali e professionali individuali
raggiunte.
5. Report dei risultati raggiunti
Come atto finale verrà consegnato al VSC un attestato di partecipazione al progetto al
fine di certificare l’esperienza e realizzare un diario delle competenze acquisite, sul
piano formativo-relazione da ogni singolo volontario.
Conclusioni
La raccolta dei dati e delle informazioni provenienti dalle varie fonti permette ai
responsabili del monitoraggio di condurre una valutazione sui progetti sotto due
aspetti:
Grado di soddisfazione dei volontari;
Raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
Ciò permetterà:
nel corso dello svolgimento del progetto, interventi correttivi volti in primo luogo
al corretto funzionamento del sistema di servizio civile nazionale ed al
contenimento sia di conflitti che di fenomeni quali l’abbandono del progetto di
servizio da parte dei volontari, per evidente discrasia tra quanto dichiarato e
quanto attuato;
al termine dello svolgimento del progetto, una valutazione sui risultati raggiunti al
fine di decidere, a livello associativo, l’utilità o meno dell’impiego della risorsa
umana costituita dal volontario in servizio civile in ulteriori progetti riguardanti lo
stesso contesto territoriale.
In allegato le schede per la rilevazione del monitoraggio:
Allegato A Questionario per gli operatori locali di progetto (OLP).
Allegato B Questionario di valutazione volontari/e.
Allegato C Griglia di rilevazione dati.
Allegato A
QUESTIONARIO PER GLI OPERATORI LOCALI DI PROGETTO
MESE __
Nome e Cognome:
Reparto di riferimento:
34
Periodo valutato:
VSC di riferimento:
1. Dopo questo periodo di attività, riscontra una congruenza tra attività previste dal
progetto e attività effettivamente realizzate? (una sola risposta)
2. Ritiene che vi siano delle problematiche congenite al progetto che inizialmente non
sono state previste? (solo se la risposta è si, passare alla domanda 2.1 e 2.2. e 2.3)
2.1 Se si, quali?
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
2.2. Ritiene di poter proporre delle alternative risolutive alle difficoltà sopra elencate?
1.
2.3. Quali?____________________________________________________________
___________________________________________________________________
3. Compilare la griglia sul monitoraggio.
4. Ritiene che il contributo fornito dai volontari/e sia vantaggioso per il
raggiungimento degli obiettivi progettuali? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1
indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
5. Qual’è complessivamente il suo grado di soddisfazione relativamente alle attività
realizzate fino adora? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più
basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
6. La formazione specifica fornita fino ad ora ha arricchito le abilità professionali
del/la volontario/a? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso
e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
6.1 Compilare la griglia sul monitoraggio.
7. Com’è il suo rapporto con il/la volontario/a in oggetto? (utilizzi una scala da uno a
35
dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una
sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
8. Ritiene che la presenza del/la volontario/a in oggetto sia utilizzata al meglio per la
realizzazione del progetto? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello
più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
9. Ritiene che il contributo fornito dai volontari/e arricchisca il suo assetto
professionale? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10
il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Sospiro, lì _________________ L’OLP
Allegato B
QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE VOLONTARI/E MESE________
Nome e Cognome:
Reparto presso cui svolge il servizio:
Periodo valutato:
1.A questo punto del servizio civile quale è complessivamente il suo grado di
soddisfazione? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e
10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
2. Dopo questo periodo di attività, in che misura riscontra una congruenza tra attività
previste dal progetto e attività effettivamente svolte? (utilizzi una scala da uno a dieci,
dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola
risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
3. Nel corso di questi __ mesi di progetto, quali mansioni ha svolto in modo
prevalente? (possibile più di una risposta)
36
5. altro(specificare)
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________
4. Le attività da lei svolte nel corso del trimestre di riferimento, hanno subito delle
modifiche o sono rimaste le stesse dall'inizio della sua presa in servizio? (una sola
risposta)
4.1 Se si specificare in che modo sono mutate ed in base a quale esigenza)
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
____________
5. Cosa crede che possa essere modificato, se necessario, per migliorare il servizio e
conseguentemente le attività dell’ente in cui opera?
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________
6. Complessivamente, in che misura si ritiene soddisfatto delle mansioni che le sono
state affidate? (una sola risposta)
7. Qual è la sua opinione rispetto al lavoro che ha svolto in questo periodo? (una sola
risposta)
8. Com’è il rapporto con il suo responsabile (OLP)? (utilizzi una scala da uno a dieci,
dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola
risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
9. Com’è il suo rapporto con gli altri volontari? (utilizzi una scala da uno a dieci,
dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola
risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
10. Com’è il suo rapporto con gli altri operatori con cui entra in contatto? (utilizzi una
scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
37
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
11. Com’è la sua relazione con gli utenti con cui entra in contatto? (utilizzi una scala
da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
12. Si sente tutelato/a e supportato/a dal suo OLP di riferimento?
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
13. A questo punto del progetto, quale risultato ritiene di aver conseguito in misura
maggiore? (è possibile più di una risposta)
1.
_____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
14. In questo periodo, ha continuato o completato la sua formazione specifica? (ad
esclusione del mese iniziale di corso)
1. si
2. no
14.1 Compilazione griglia di monitoraggio.
15. La formazione specifica fornita è utile per affrontare l’esperienza di Servizio
Civile? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il
livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
16. La formazione specifica arricchisce le sue abilità professionali e relazionali?
((utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più
alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
17. Può esprime un giudizio complessivo dell’esperienza realizzata finora? (utilizzi
una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
18. Ritiene utile che un altro volontario/a occupi il suo posto alla fine del servizio
Civile?
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
38
Consiglierebbe a conoscenti o persone amiche di sperimentare il Servizio Civile?
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Allegato C
GRIGLIA DI RILEVAZIONE DATI
Registrazione presenza/frequenza alle attività del Progetto educativo di
Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA) di Fondazione Sospiro
GRIGLIA PER LA MISURAZIONE DEI DATI
QUANTITATIVI
Attività
Situazione
iniziale
3
mese
6
mese
9
mese
12
mese
NA RSA NA RSA NA RSA NA RSA NA RSA
Stimolazione
dell’autonomia
alimentare
Grooming
Rot informale
Atelier benessere
in reparto
Atelier benessere
c/o Fondazione
Enaip
S. Rosario e
gruppo canoro
Ginnastica di
gruppo
Attività
occupazionale di
tipo domestico
Laboratorio
espressivo
S.Messa
Stimolazione
cognitiva in classe
Stimolazione
motoria di
socializzazione e
tonico/relazionale
Tombola in
reparto
Tombola in
Fondazione
Tombola al
Centro Cipelli
Feste
39
Uscite
Pet Therapy Igiene quotidiana
Registrazione quantitativa della formazione specifica
Attività di
formazione
Situazione
iniziale
3
mese
6
mese
9
mese
12
mese
Ore formazione
specifica
(corsi, équipe, casi
clinici)
Ore incontri con
l’OLP
Ore formazione
aggiuntiva
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Quando si parla di un progetto ci si riferisce all’insieme di tutte le attività richieste
per raggiungere un definito obiettivo realizzativo non continuo, né ricorrente, e
controllando durante tutto il periodo di realizzazione (monitoraggio) che l’obiettivo
prefissato sia raggiunto a condizioni predeterminate cioè tramite una combinazione
di risorse umane e non. Abbiamo voluto, in modo sintetico, descrivere le risorse
finanziarie necessarie per l’attuazione del progetto, non riportando volutamente
40
invece le risorse umane già descritte nel paragrafo 8.La tabella descrive in modo
sintetico le risorse finanziarie necessarie per l’attuazione del progetto, non sono
riportate le risorse umane già descritte nel paragrafo 8.2.
Descrizione Costo in €
Contributo per acquisto materiale per Attività del
Progetto paragrafo 8
500. 0
Rimborso spese di Viaggio VSC 900,00
Formazione Specifica/Bilancio Competenze
Campagna informativa (depliants, ecc.)
Uniformi del SC (T-shirt/felpa)
300,00
100,00
60,00
Totale 1860,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
ECO VOS FACILITY MANAGEMENT S.C.S. ONLUS contribuisce alla
realizzazione del Progetto fornendo un intervento terapeutico-riabilitativo di Pet-
Therapy strutturato da Settembre a Giugno, condotto da un operatore certificato.
Ditta PAUL HARTMANN S.p.a contribuisce al Progetto rifornendo ad un
prezzo congruo prodotti per l’igiene dermatologicamente testati, utilizzati
durante le attività di promozione e mantenimento delle funzioni di base legate
all’igiene personale ed alla cura di sé.
FONDAZIONE ENAIP-LOMBARDIA (Ente Acli di Istruzione
Professionale), collabora attraverso un intervento terapeutico-riabilitativo legato
alla cura del sé, che si effettuerà da Ottobre a Giugno con incontri settimanali di
cura ed acconciatura dei capelli e di trattamenti estetici da parte degli studenti
dei corsi professionali di formazione per Operatori del Benessere di Fondazione
Enaip Lombardia come esperienza di “formazione in assetto lavorativo in
situazione reale”.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Al fine di poter attuare le attività previste dal Progetto, si mettono a disposizione le
seguenti risorse:
2 sale multimediali attrezzate per la formazione;
1 sala attività:
1 videocamera digitale;
1 macchina fotografica digitale;
2 lettori per CD e cassette musicali;
2 televisori a schermo piatto con accesso usb;
Collegamento a internet;
stampante multifunzionale laser colori;
1 computer;
1 scanner;
stampante a getto colori;
materiale vario per i laboratori espressivi e le attività occupazionali (vernici,
stoffe, colori ad acqua, cartoncini, pastelli, pennarelli, ferro da stiro, stoffe, lana,
eccetera);
41
materiale vario per il progetto benessere in reparto (prodotti per il make-up,
profumi, creme, smalti, saponi dermatologicamente testati, ecc….);
materiale vario per la scelta di monili ed accessori (collane, anelli, orecchini,
foulard, cappelli);
materiale vario per le acconciature ( casco, phon, bigodini, lacche, , ecc….);
materiale vario per giochi sensoriali e gli esercizi di ginnastica in reparto (palle
in gomma piuma, palline sensoriali, cerchi, ecc..);
2 calendari per la ROT informale;
Materiale vario per la Rot informale di ri-orientamento spazio-temporale
(immagini, disegni, tabelle orientative, foto);
materiale vario per la stimolazione cognitiva in digitale e manuale;
giochi di società e didattici (tombola, carte da gioco, Memory, Memosine, ecc.);
1pulmino attrezzato per disabili;
2 autovetture.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Università Cattolica del Sacro Cuore Brescia
Università degli Studi Bergamo
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
Università degli Studi Bergamo
28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante
l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:
CR.FORMA AZIENDA SPECIALE SERVIZI DI FORMAZIONE DELLA
PROVINCIA DI CREMONA si impegna a seguire e condurre l’attività connessa al
bilancio e certificazione delle competenze dei Volontari del Servizio Civile
Nazionale in servizio presso la Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus, in
modo specifico dei giovani coinvolti nel suddetto progetto.
PROCESSO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PER I
GIOVANI IMPEGNATI NEL SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO
I volontari del Servizio Civile afferenti alle tre strutture già svolgono in sinergia
attività formative insieme, pertanto hanno già una base di conoscenze in comune.
Obiettivi
Aiutare i singoli partecipanti ad acquisire una maggiore consapevolezza delle
proprie risorse, motivazioni, competenze trasversali, tecnico professionali acquisite
precedentemente all’esperienza di Servizio civile volontario e ad effettuare un
bilancio delle competenze complessivamente maturate mediante il proprio impegno
all’interno della Fondazione. Competenze che, a partire dal progetto presentato,
potranno essere riconosciute e certificate.
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Contenuti/Programma
Primo incontro: 6 ore (di gruppo)
• La presentazione e socializzazzione di obiettivi, contenuti e strumenti del
percorso.
• Perché, quando e come fare un bilancio di competenze?
• Il concetto di competenza nel dibattito europeo legato alla Strategia Europea
per l’Occupazione: occupabilità, adattabilità, imprenditorialità, pari opportunità.
• La certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e
infomale: un processo funzionale a costruire un portfolio delle evidenze.
• Le abilità di base del lavoro che cambia: le competenze trasversali
caratterizzanti il lavoro e la “cultura” della cura.
• Quali ritengo siano, alla luce degli apprendimenti maturati, le competenze
“essenziali” per operare nel Servizio civile volontario e nel lavoro sociale, più in
generale, all’oggi?
Secondo incontro 6 ore (di gruppo)
• Esercitazione: le mie attività (formative, lavorative e del tempo libero) sotto
la lente. L’analisi dei miei saperi, saper fare e essere.
• Questionario: l’analisi delle mie capacità e competenze
• Esercitazione: lo schema di sintesi delle competenze acquisite e da acquisire:
Sapere, Saper fare, Saper essere nei diversi ambiti di vita e nel contesto della
Fondazione.
Terzo incontro : 6 ore (di gruppo)
• La costruzione del portfolio delle evidenze
• La conclusione del percorso di accompagnamento: un’occasione per
confrontare le attese, gli obiettivi e i contenuti iniziali con la realtà incontrata.
Metodologia
Il percorso formativo utilizza l’approccio metodologico laboratoriale. Il lavoro di
gruppo, guidato dalla conduttrice, sarà orientato a valorizzare le esperienze e le
competenze di ciascuno/a. Gli approfondimenti teorici saranno utilizzati per
sistematizzare e contestualizzare gli apprendimenti maturati nei diversi ambiti di
vita e mediante l’esperienza di SCV.
Conduttore: Orientatori esperti Ufficio Servizi per il lavoro CRFORMA
CREMONA
Monte ore: 18 ore
Preventivo di spesa: 900,00 ESENTE IVA
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Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS
30) Modalità di attuazione:
La Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro è struttura accredita quale agenzia formativa
certificata in base alla norma UNI EN ISO 9001:2008 .
La formazione generale è effettuata da Luca Acito (Formatore – Funzionario Resp. U.O.
Formazione & Aggiornamento dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro), formatore accreditato.
Inoltre la Fondazione è Provider ECM (Struttura Formativa Autorizzata per
l’aggiornamento sanitario) RL0023 con Decreto Regione Lombardia DG Sanità n. 6391 del
17/07/2012.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Metodologia; Il ciclo degli incontri di formazione prevede una metodologia mista, cioè le
lezioni conterranno tecniche sia frontali sia lavori di gruppo. Per lezioni frontali si intende il
classico incontro sul modello scolastico tradizionale, il docente trasmette una serie di
nozioni e di informazioni, funzionali all'apprendimento dei giovani in SCN.
Questi temi sono però da approfondire tramite lavori di gruppo (brainstorming, giochi di
ruolo, discussione aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem solving) per
dare la possibilità ai giovani di analizzare e fare propri i concetti che il formatore impartisce
nella parte della lezione più "tecnica". La metodologia mista è stata scelta sulla base dell'
esperienza svolta dai formatori delle nostre strutture nei tre anni precedenti con i Volontari
del Serv. Civile, oltre che per il grande interesse che questa procedura pedagogica ha
ottenuto nella maggior parte dei processi scolastici e nei "territori" educativi. In particolar
modo negli incontri rivolti ai giovani (target compreso tra i 18 e i 28 anni, range di età che
comprende quello delle volontarie e dei futuri volontari) la metodologia di insegnamento
misto permette di raggiungere in breve tempo e con gruppi di origine non omogenea - infatti
i volontari spesso hanno in comune solo il fatto di svolgere il SCN - i più alti risultati.
Obiettivo primario del nostro ciclo formativo è quello di poter fornire conoscenze,
competenze e strumenti che i volontari in SCN possano sfruttare per aumentare la qualità e
la consapevolezza nello svolgimento del proprio compito. Inoltre si vuole dare l'opportunità
di aprire spazi di riflessione sul senso della volontarietà e dell' impegno lavorativo
all'interno della società e della comunità in cui il volontario/cittadino è inserito. Obiettivo
primario del nostro ciclo formativo è dunque quello di poter fornire conoscenze,
competenze e strumenti che i volontari possano sfruttare per aumentare la qualità e la
consapevolezza nello svolgimento del proprio compito. Inoltre si vuole dare la possibilità di
aprire spazi di riflessione sul valore del volontariato come partecipazione attiva dei cittadini
alla vita sociale dello Stato, difesa civile non armata e nonviolenta ed identità del Servizio
Civile Nazionale.
Oltre alla trasmissione di contenuti e valori importanti, gli obiettivi principali trasversali a
tutti gli argomenti trattati, che sono stati individuati sono:
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Favorire un buon clima di gruppo;
Creare condizioni favorevoli allo scambio e al confronto;
Fornire spazi di discussione su tematiche di attualità, su temi sociali al fine di
sviluppare l’interesse e di accrescere nei giovani la partecipazione attiva.
Il formatore nel percorso formativo generale è chiamato a svolgere il delicato compito di
moderatore e facilitatore del dialogo tra i volontari, è prioritario in questo intervento essere
in grado di accogliere ed indirizzare le opinioni di tutti mantenendo un ruolo imparziale. A
partire dal 2009 sulla piattaforma E-Learning www.fad-fondazionesospiro.it in via
sperimentale è presente un modulo formativo sulla storia del servizio civile in Italia
(durata prevista 2 ore) , questo percorso formativo per il momento si affiancherà alla lezione
d’aula con le medesime tematiche, pertanto consentirà all’equipe formativa di valutare
l’efficacia di questa metodologia didattica nella formazione dei VSC. Inoltre sempre in
FAD sarà veicolato un modulo dedicato alla Sicurezza nei luoghi di Lavoro – modulo
formazione rischi generali/specifici (16 ore) incluso nella formazione specifica trattata al
paragrafo 36. La piattaforma MOODLE consente l’identificazione del fruitore (credenziali
di accesso), la tracciabilità, il monitoraggio e la verifica dei risultati oltre alla
somministrazione della Customer Satisfaction.
Ogni percorso prevede la somministrazione in uscita di un questionario di valutazione delle
conoscenze acquisite.
Il volontario in questa proposta formativa è visto come attore e compartecipe di un patto
formativo che vede le sue radici nella Carta Etica, che si sviluppa lungo il solco della storia
del Servizio Civile, che è strettamente legato ai temi di educazione civica e di cittadinanza
attiva e responsabile.
Il Piano di Formazione Generale prevede la seguente ripartizione delle tecniche didattiche:
Il percorso è organizzato su 60 ore, di cui 48 saranno erogate nei primi 60 giorni, le
restanti 12 ore al 9 mese dall’avvio del progetto.
33) Contenuti della formazione:
48 ore – 1 parte (entro i primi 60 giorni)
VALORE E IDENTITA’ DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE (16 ore)
L’identità del gruppo in formazione (10 ore)
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Conoscenza e creazione del gruppo di lavoro
- Presentazione del percorso formativo
- Conoscenza reciproca dei partecipanti tramite attività e giochi d’aula
- Valutazione delle aspettative, delle motivazioni e dei dubbi sul percorso formativo e
sulla scelta di svolgere il servizio civile volontario
- La creazione di un gruppo di lavoro: fasi e caratteristiche
- Introduzione ai principi della comunicazione verbale e non verbale
- Interviste incrociate
Lavorare bene in gruppo
- Informazioni di base relativamente alle modalità di comunicazione più efficaci per
favorire l’inserimento in un nuovo gruppo di lavoro;
- La distribuzione dei ruoli all’interno dei gruppi di lavoro
- Visione del film “Il Volo della Fenice” sul tema della cooperazione all’interno dei
gruppi di lavoro
- Informazioni di base relativamente alle dinamiche di gruppo che più frequentemente
si presentano nei gruppi di lavoro.
- Attività in piccoli gruppi sull’analisi e gestione di alcune dinamiche solitamente
presenti nei gruppi di lavoro
Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà (2 ore)
- Informazioni sulla storia del servizio civile volontario, sottolineando gli elementi di
continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di
coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario;
- Prime esperienze di obiezione di coscienza, storie e casi;
- Testimonianza di un ex Volontario del Servizio Civile (Esperienza Umana e di
Servizio)
Il dovere di difesa della Patria (2 ore)
Introduzione sul concetto di difesa della patria secondo La Costituzione Italiana
Il servizio civile come adempimento del dovere costituzionale di solidarietà
Difesa civile non violenta
Film Gandhi
La Carta di impegno Etico (2 ore)
Condivisione di principi, di finalità che regolano il mondo del servizio civile.
Atto formale necessario per l’accreditamento degli Enti, ma anche momento
fondamentale per l’avvio di una collaborazione costante tra i due soggetti (UNSC- Ente)
con il focus verso l’avvenire dei giovani (VSC) e la loro formazione
LA CITTADINANZA ATTIVA (10 ore)
Formazione Civica e cittadinanza (4 ore)
- Essere cittadino, ruolo e partecipazione alla vita politica e sociale;
- La Costituzione Italiana ( i poteri esecutivo, legislativo, giurisdizionale);
- La libertà e le sue limitazioni
- Riflessioni guidate relativamente alle differenze che possono portare alla
marginalità
- Stereotipi e pregiudizi: la conoscenza dell’altro per favorire la
comunicazione
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- Esercitazione sul concetto di pregiudizio
- Visione del film “Si può fare”
- La promozione della difesa dei diritti umani
- La solidarietà sociale e le sue realizzazioni concrete
La protezione civile (4 ore)
Partendo dalle nozioni che i partecipanti hanno relativamente al servizio di Protezione
Civile, l’incontro, a carattere pratico e partecipativo, svilupperà il tema: professionisti
e volontari di protezione civile, quale confine?
Cos’è un’emergenza ? Come funziona il Sistema di Protezione Civile Italiano.
Tutela dell’ambiente, ciclo dei rifiuti, legalità.
Visita guidata ad un centro di protezione civile
La rappresentanza dei volontari nel Servizio Civile (2 ore)
Sistema di rappresentanza dei VSC, livello regionale e nazionale.
Come candidarsi, presentarsi, scrivere un programma con obiettivi chiari.
Riferimenti normativi, associazioni di ex odc e vsc.
IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO CIVILE ( 22 ore)
L’Ente (2 ore)
Visita guidata ed incontro con i referenti d’area presentazione dell’ente, mission,
caratteristiche
Il lavoro per progetti (6 ore)
Indicazioni sul metodo di stesura di un progetto
Le fasi della realizzazione di un progetto: dall’analisi dei bisogni alla fase di verifica
Discussione e analisi dei progetti che coinvolgeranno direttamente i volontari del servizio
civile
Esercitazioni pratiche di impostazione e realizzazione di un semplice progetto
Organizzazione del Servizio Civile (4 ore)
La normativa sul SCN , le funzioni regolatorie del sistema del servizio civile nazionale;
Gli attori del Sistema (UNSC – Regioni – Enti); Ruoli all’interno del Sistema (OLP –
Monitore - Formatore – VSC). Cos’è una sede operativa, cos’è un partner di progetto.
Disciplina dei rapporti tra Enti e VSC (2 ore)
Disposizioni normative in materia
Lettura e riflessione sul contratto di SCN e test di verifica
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti (8 ore)
Introduzione al concetto di conflitto
L’espressione della violenza fisica e psicologica
Due differenti tipi di conflitti: l’espressione della rabbia vs la ricerca di una soluzione
La gestione non violenta dei conflitti
Mediazione e soluzione creativa dei conflitti
Esercitazioni e role playing sulla gestione non violenta dei conflitti
La comunicazione verbale e non verbale, diverse strategie di comunicazione
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2^ parte Formazione Generale – 20 % al 9^ mese di avvio progetto
12 ore
Follow-up :
Lavoro per progetti (verifica degli indicatori e degli obiettivi, simulazione di
progettazione) – 6 ore ;
Comunicazione : come gestire un focus group, fare un’intervista strutturata – 6 ore.
34) Durata:
60 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica è effettuata in proprio facendo ricorso a personale dell’ente
in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche (come meglio dettagliato
nei paragrafi successivi). La formazione specifica, soprattutto per quanto riguarda la
formazione sul campo, le riunioni di Equipe e la discussione dei casi clinici,
coinvolge anche figure professionali differenti (operatori componenti dell’equipe
multi-professionale), che, pur partecipando in modo diretto all’azione formativa,
sono di fatto formatori specifici indiretti perché apportano durante il percorso il loro
sapere specialistico e le loro esperienze dirette. Tutto il processo formativo è
supervisionato dal formatore generale Luca Acito, dichiarato in sede di
accreditamento, che ha il compito di verificare la continuità didattica e la coerenza
dei contenuti e della metodologia.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Cuomo Dorella, nata il 13/06/1961, residente in Sospiro (CR), via Mazzini
n. 22/A;
Mantovani Anna Roberta, nata 15/01/1966, residente in Cremona, in via Buoso
da Dovara n. 102;
Gregori Adelaide, nata il 22/04/1953, residente in Cremona, Via F. Filzi n.15;
Finazzi Gianluigi, nato a Bergamo il 21/12/1951, residente a Iseo (BS), via del
Dosso n. 3;
Azzini Elena, nata a Cremona il 14/08/1974, residente a Isola Dovarese (Cr), via
Cairoli 26/A.
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
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Cuomo Dorella, Animatrice/pedagogista/antropologa (vedi CV)
Mantovani Anna Roberta, Educatrice Professionale-Pedagogista (vedi CV)
Gregori Adelaide, Educatrice Professionale, Coordinatore CDI (vedi CV)
Finazzi Gianluigi, Esperto di Sicurezza nei luoghi di lavoro (vedi CV) RSSP
Azzini Elena, Animatrice sociale presso cooperativa Altana (vedi CV)
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Relativamente alla formazione specifica rivolta ai volontari sono previste le seguenti
tecniche e metodologie:
Lezioni frontali
Analisi dei casi
Lavori di gruppo guidati dai formatori (focus group)
Affiancamento in itinere (formazione sul campo)
Roleplanyng
Fase 1→ Accoglienza: informazioni complessive relative all’organizzazione del
servizio e alla tipologia dell’utenza con cui il volontario si troverà ad interagire
(patologie, difficoltà, strumenti e metodi di intervento).
Strumenti: colloqui individuali, lezioni frontali, visione filmati, discussioni di
gruppo, lettura documentazione, incontri con altri operatori ed Equipe di servizio.
Fase 2 → Accompagnamento: percorso graduato nell’operatività del servizio e nella
presentazione dell’utenza. Strumenti: affiancamento all’operatore di servizio che
essendo formatore specifico illustrerà in modo chiaro le problematiche che dovranno
affrontare, gli strumenti da utilizzare e il ruolo che dovranno svolgere, presentazione
in powerpoint dei progetti precedenti e dei traguardi raggiunti, incontri con operatori
ed équipe di reparto, focus group utilizzato anche come verifica del feedback di
apprendimento.
Fase 3 → Confronto e Sostegno: verifica e confronto periodico rispetto al percorso
in atto, ascolto di bisogni e necessità del volontario, disponibilità e supporto in caso
di problematiche presentare dal volontario. Strumenti: colloqui individuali, verifiche
settimanali, focus group.
Fase 4 → Verifica: incontri mensili di verifica diretta (con il VSC) e/o indiretta (con
operatori con cui il VSC si confronta) finalizzati alla codifica dell’andamento del
progetto. Strumenti: colloqui, Equipe, roleplanyng.
I volontari saranno inoltre inseriti, in qualità di uditori, nei corsi di formazione
organizzati per gli operatori professionali relativi alle seguenti materie: animazione
ed interventi di riabilitazione cognitiva, cultura generale sulla condizione
dell’anziano (patologie, fragilità, interventi).
Ore 72 di cui 52 ore di lezione frontale e 20 ore per lavori in Equipe,
Affiancamento, Analisi di casi clinici (formazione sul campo).
Le 52 ore di formazione specifica (lezioni frontali) saranno effettuate entro i primi
90° di avvio del progetto, le restanti 20 ore saranno modulate nei primi 9 mesi di
servizio, sarà comunque garantita la partecipazione dei VSC ai momenti di
formazione continua (vedasi Equipe) anche dopo il 9^ mese di attività per garantire
continuità negli interventi previsti dal progetto. Si reputa infatti fondamentale la
presenza dei VSC nei momenti di confronto, verifica e ri-progettazione insieme agli
altri operatori socio-sanitari.
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Parimenti sarà attivato il modulo relativo alla Sicurezza nei luoghi di lavoro (vedasi
DLGS 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni) all’interno del pacchetto
formativo di 52 ore, questo percorso è suddiviso a sua volta in due parti:
Rischi Generali – modulo FAD (4 ore)
Rischi Specifici (vedasi DVR aziendale) in modalità d’aula (16 ore).
Il percorso ha come obiettivo:
Riuscire a fornire esaustive informazioni sui rischi alla salute esistenti in ambito
lavorativo, sull’importanza di operare secondo determinate procedure e sulla
necessità di utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale è fondamentale
per dare concretezza ed omogeneità alla formazione. Individuare processi lavorativi
adeguati per ridurre l’incidenza del rischio e per adottare comportamenti atti a
prevenire l’insorgenza di patologie è fondamentale in un disegno aziendale
complessivo di attenzione all’incolumità dei propri dipendenti e collaboratori (VSC
compresi).
40) Contenuti della formazione:
Servizio di animazione: il servizio, il progetto, elementi di metodologia
sociale, le tecniche di animazione utilizzate, con particolare attenzione alle
tecniche di relazione, di comunicazione, di stimolazione cognitiva, al metodo
autobiografico, ai concetti di qualità della vita.
Servizio educativo: il servizio, il progetto, le metodologie utilizzate con
particolare attenzione ai metodi Validation e Gentilcare e alle caratteristiche
della malattia di Alzheimer.
Centro diurno integrato: il servizio, il progetto, le attività e le metodologie
utilizzate con particolare attenzione al lavoro d’équipe, alla relazione con i
famigliari, alle caratteristiche delle demenze senili e il decadimento
cognitivo.
Gli anziani: fragilità, patologie e comorbilità;
La valutazione cognitiva e comportamentale del soggetto anziano;
Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (dlgs 81/08).
I VSC saranno inseriti, come uditori, nei corsi di formazione ECM organizzati dal
servizio di formazione di fondazione Sospiro, relativi ai seguenti argomenti:
-Gli anziani e le loro fragilità
-La memoria nell’anziano
-interventi terapeutici e riabilitativi non farmacologici (musicoterapia, terapia
occupazionale, altro).
41) Durata:
Ore 72
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Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio degli interventi di formazione interesserà sia la FORMAZIONE
GENERALE che la FORMAZIONE SPECIFICA.
Il duplice obiettivo è di verificare i processi di crescita culturale e professionale
promossi a seguito delle attività formative e di facilitare un’analisi dei cambiamenti
avvenuti grazie ai progetti di servizio civile.
Il modello di monitoraggio proposto si fonda sul presupposto che i processi
formativi, pur essendo fortemente vincolati dal sistema di norme che ne regolano
l’attuazione (vedi Circolari UNSC), risultano ampiamente differenziati, sia per la
pluralità dei soggetti coinvolti nella loro gestione, sia per la eterogeneità degli
specifici contenuti previsti in relazione agli obiettivi individuati dai singoli progetti.
Pertanto è necessario in sede di verifica tener conto sia della variabile gruppo di
VSC in formazione che di quella dei contenuti specifici trasmessi.
I risultati effettivamente ottenuti possono essere catalogati in termini di
soddisfazione dei destinatari degli interventi e di rispondenza delle conoscenze
apprese con le finalità e gli obiettivi del progetto.
Aree di Monitoraggio individuate:
Gli aspetti qualitativi degli interventi formativi (caratteristiche innovative
delle metodologie adottate e ricaduta sulla didattica);
Efficacia delle varie azioni formative attivate, evidenziando gli elementi di forza
e quelli di criticità;
Orientare e promuovere il miglioramento complessivo dell’azione formativa,
anche attraverso il confronto tra le diverse esperienze e la diffusione delle best
practices, per adeguare sempre meglio gli esiti agli obiettivi.
L’azione di monitoraggio si svolgerà in due fasi, complementari e successive, una
rivolta alla Formazione Generale e l’altra alla Formazione Specifica utilizzando la
medesima Scheda di rilevazione divisa in due sezioni:
Sez. 1 gradimento, rilevato mediante un questionario di fine corso (con distinzione
tra valutazione del corso e valutazione dei singoli formatori);
Sez. 2 apprendimento, rilevato come learning gain misurato con un pre-test
cognitivo ed un post-test cognitivo.
SCHEDA DI RILEVAZIONE DELL’AZIONE FORMATIVA
Formazione Generale
Formazione Specifica
Ore complessive del percorso formativo frequentato: _____________
Titolo Progetto Servizio Civile
_________________________________________________________
Data di Rilevazione: GG/MM/AAAA
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Sez. 01 – GRADIMENTO
a) Ritiene che il corso da lei frequentato dal punto di vista organizzativo (orari e
gestione incontri) sia stato:
Non soddisfacente Soddisfacente Molto soddisfacente
b) I moduli formativi (contenuti ed argomenti) sono stati facilmente
comprensibili?
No Abbastanza Si
c) Elenchi gli argomenti risultati più facilmente comprensibili (in ordine
decrescente):
1.
2.
3.
d) Elenchi gli argomenti risultati più di difficile comprensione (in ordine
decrescente):
1.
2.
3.
e) Può valutare i formatori coinvolti nel Corso?
Modulo Formativo Formatore
f) Dia un giudizio complessivo sull’utilità del corso relativamente al progetto e
alla sua crescita formativa:
Non soddisfacente Soddisfacente Molto soddisfacente
g) Suggerimenti per il Formatore:
h) Dinamiche di gruppo (come ti sei trovato nel gruppo in formazione)
Non a mio agio Indifferente A mio agio
Sez. 02 – APPRENDIMENTO
1. Lei ritiene l’esperienza di servizio civile utile per:
accrescere l’esperienza professionale ed acquisire nuove competenze;
occupare il tempo libero in attesa di uno sbocco lavorativo;
sviluppare capacità culturali
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2. Come è venuto a conoscenza del Servizio Civile ?
Internet
Passaparola
Giornali – locandine – volantini
3. Perché a scelto un progetto sociale( Anziani/Disabili )?
Solo per la vicinanza alla mia residenza
Per continuare una crescita professionale dopo la maturità coerente con gli studi
fatti
Sono interessato ad avvicinarmi al mondo del sociale e mi è sembrata una scelta
coerente
4. Cosa ti aspetti durante il Servizio Civile?
Nulla
Esperienze
Divertimento
5. Quale attività preferisti fare?
Feste Musicali
Cineforum
Attività Sportive
Giochi di società
Attività Artistiche
6. Quando ascolti qualcuno:
presti attenzione alle parole dette
osservi il contesto della comunicazione
controlli il tempo che passa
7. Se un utente ti chiede un euro gli rispondi?
ecco ti regalo un euro
scusa ma non ho monete
non rispondi e tiri diritto
8. Se un utente ti confida i suoi stati d’animo cosa fai:
tieni il segreto per te
riporti la confidenza con i tuoi amici al bar
riferisci agli Operatori Sanitari quello che hai ascoltato
9. Giocare con un utente è:
un modo per conoscerlo
passare il tempo libero
divertirsi
10. Se fai una passeggiata accompagnando un utente in carrozzina:
curi di attraversare la strada sulle strisce pedonali
rispondi al tuo cellulare
fai una corsa per vedere la tua resistenza
11. Perché è importante secondo te rispettare gli orari previsti per un’attività?
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Per non fare ore straordinarie
Per essere libero prima possibile
Per rispetto degli utenti coinvolti e degli operatori
12. Il Servizio Civile è considerato un Servizio verso la Patria?
falso
vero
Non ricordo
13. Quanti giorni di malattia possono essere giustificati al massimo?
15 giorni
20 giorni
30 giorni
14. Cos’è un gruppo formale?
un gruppo di amici
una squadra di calcio
conoscenti
15. Chi è il leader istituzionale in un contesto?
Il Direttore Generale
un amico
il Volontario del Serv. Civile
16. Chi è il leader carismatico?
uno che si ascolta solo per dovere
un uomo molto alto
una persona che per qualità umane e capacità viene scelto come rappresentante di
un gruppo di individui
17. Il numero massimo di Permessi richiedibili?
15 giorni
30 giorni
20 giorni
18. Cosa significa OLP?
Operatore Leader di Postazione
Operaio Locale di Produzione
Operatore Locale di Progetto
+ Eventuali altri Items relativi alla Formazione Specifica erogata.
Data 12/10/2016
Il Direttore Generale
f.to Dott. Fabio Bertusi
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