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Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AMESCI 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: TERRAE MOTUS 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): B 04 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Descrizione dell’area di Intervento In un’ideale classifica di pericolosità dei fenomeni naturali, di certo il primo posto è riservato ai fenomeni sismici, così non prevedibili al punto da renderli, nell’immaginario popolare, gli eventi naturali pericolosi per eccellenza. L'Italia è un Paese ad alto rischio sismico: oltre il 60% del territorio, di cui il 70% al Sud, è stato interessato da eventi sismici disastrosi. Relativamente all'ultimo secolo, oltre 120.000 sono state le vittime causate dai terremoti e i danni, relativamente agli ultimi 25 anni, sono quantificabili in circa 65 miliardi di Euro (oltre 120.000 miliardi di Lire). Un terremoto, allo stato attuale delle conoscenze, è un fenomeno non prevedibile. La Scienza, se da un lato non è in grado di dire “quando”, può dire “dove” presumibilmente si verificherà un terremoto: grazie agli studi compiuti negli ultimi anni, non solo sono note le aree sismogenetiche attive (cioè le aree dove si possono sviluppare i terremoti), ma è anche possibile dare un'indicazione sul “quanto forte potrebbe essere” il terremoto che, presumibilmente, si verificherà in un'area. Questo è il frutto degli studi di pericolosità, che riescono a fornire, area per area, il valore di probabilità che un terremoto si sviluppi con una data intensità, attraverso la valorizzazione di un parametro significativo.Con l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri OPCM 3274/2003 I NZ 00368 NAZIONALE

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

AMESCI

2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

TERRAE MOTUS

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

B – 04

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con

riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Descrizione dell’area di Intervento In un’ideale classifica di pericolosità dei fenomeni naturali, di certo il primo posto è riservato ai fenomeni sismici, così non prevedibili al punto da renderli, nell’immaginario popolare, gli eventi naturali pericolosi per eccellenza. L'Italia è un Paese ad alto rischio sismico: oltre il 60% del territorio, di cui il 70% al Sud, è stato interessato da eventi sismici disastrosi. Relativamente all'ultimo secolo, oltre 120.000 sono state le vittime causate dai terremoti e i danni, relativamente agli ultimi 25 anni, sono quantificabili in circa 65 miliardi di Euro (oltre 120.000 miliardi di Lire). Un terremoto, allo stato attuale delle conoscenze, è un fenomeno non prevedibile. La Scienza, se da un lato non è in grado di dire “quando”, può dire “dove” presumibilmente si verificherà un terremoto: grazie agli studi compiuti negli ultimi anni, non solo sono note le aree sismogenetiche attive (cioè le aree dove si possono sviluppare i terremoti), ma è anche possibile dare un'indicazione sul “quanto forte potrebbe essere” il terremoto che, presumibilmente, si verificherà in un'area. Questo è il frutto degli studi di pericolosità, che riescono a fornire, area per area, il valore di probabilità che un terremoto si sviluppi con una data intensità, attraverso la valorizzazione di un parametro significativo.Con l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri OPCM 3274/2003

I

NZ 00368

NAZIONALE

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(Gazzetta Ufficiale n.108 dell'8 maggio 2003) si è avviato in Italia un processo per la stima della pericolosità sismica secondo dati, metodi, approcci aggiornati e condivisi e utilizzati a livello internazionale. Nonostante ciò, non sempre si conosce quanto è “pericoloso” il territorio in cui si vive, soprattutto quando la memoria storica non contiene gli eventi recenti: è il caso di contesti in cui, pur essendo elevata la sismicità, gli eventi sismici si sono verificati in un tempo così remoto da essere usciti dalla memoria collettiva. Situazioni similari si ritrovano molto spesso in Italia (San Giuliano di Puglia (2002), L’Aquila (2009), Emilia Romagna (2012)), ed altrettanto spesso ci si ritrova ad affrontare eventi sismici quindi non attesi e addirittura non valutati (con i livelli di intensità con cui si sono presentati) dalla comunità scientifica. Questi accadimenti hanno due conseguenze dirette:

- la prima, è che trovano impreparata la comunità scientifica; - la seconda, è che trovano impreparato il territorio.

La Comunità scientifica sta ora provvedendo, sulla scia dei fallimenti di valutazione internazionali (Stein et al. 2012), a rivalutare la pericolosità del territorio nazionale, utilizzando metodologie più deterministiche che probabilistiche. Per l’impreparazione del territorio il discorso da affrontare è complesso anche perché strettamente correlato al precedente. Si può però affermare con certezza che, nell’attesa di una revisione degli studi attuali sulla pericolosità sismica, è d’obbligo ragionare sulle altri componenti del rischio sismico. Com’è noto il rischio sismico è dato dalla convoluzione di tre fattori, di cui uno è rappresentato dalla pericolosità prima vista, e gli altri esprimono invece il danno che un sistema può subire a seguito di un evento sismico. Il danno è a sua volta espresso da due fattori di cui il primo significativo della vulnerabilità (ovvero della propensione al danneggiamento) di un bene esposto, ed il secondo legato proprio al valore (economico, sociale, etc.) del bene esposto. Risulta chiaro perciò che il rischio sismico, è strettamente legato sia alle caratteristiche naturali del territorio (sismogenicità e quindi pericolosità) sia alle caratteristiche infrastrutturali e di preparazione del territorio (danno, e quindi vulnerabilità e beni esposti). Se la pericolosità rimane appannaggio di studi scientifici, sulla preparazione del territorio può incidere, invece, qualsiasi Amministrazione, che perciò può contribuire a diminuire il rischio sismico sul proprio territorio. Questa progettualità si inserisce all’interno del rischio sismico di un’area altamente vulnerabile che è l’Alto Fortore (provincia beneventana – Campania). Descrizione del contesto territoriale L’Alto Fortore è un’area che copre la parte alta della Provincia di Benevento, caratterizzata da piccoli comuni collinari o montani, con scarsa densità abitativa, interessati da un massiccio esodo migratorio avviatosi fin dagli anni del secondo dopoguerra. L’area di studio appartiene all’antica regione del Sannio, un territorio che copriva la zona appenninica fra l'Abruzzo, il Molise, la Campania, la Lucania e la Puglia. In base ai criteri di classificazione dell’ISTAT sul grado di montanità (Atlante Statistico della Montagna Italiana, 2007), l’Alto Fortore presenta i tipici caratteri antropici e socio-economici di un territorio montano, tra cui: forti esodi demografici e popolazione ad elevata senilità, elevata frammentazione degli elementi insediativi, marginalità economica, basso livello di educazione e in alcuni casi elevata incidenza di analfabetismo. La dimora rurale dell’alta valle del Fortore presenta i caratteri della tipizzazione collinare, caratterizzata dalla presenza di edifici rurali sparsi, per lo più di piccole e medie dimensioni a servizio di un solo nucleo familiare, che vengono connotati con il nome di “masserie”. La società di stampo feudale aveva il proprio centro produttivo proprio in corrispondenza di tali strutture rurali, il cui nome deriva etimologicamente dalle massae tardo romane, ossia i singoli lotti, affidati in gestione ai massari, in cui andavano scomponendosi i grandi complessi latifondistici. Dai Normanni, agli Svevi, agli Angioini, agli Aragonesi, e successivamente ai Borboni, tutti hanno fondato l’articolazione e l’amministrazione del proprio territorio su questi microcosmi produttivi (Centro Studi Naturalistici Onlus, 2008)

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Le variazioni percentuali della popolazione nel periodo 1971-2010 raggiungono infatti picchi assai elevati, come ad esempio nel caso di Castelvetere in Val Fortore, che registra un calo pari a -51%, e Ginestra degli Schiavoni e Sant’Arcangelo Trimonte con -42%. Nel periodo 1971-2010 la variazione percentuale media nel complesso dei comuni è pari a -26% della popolazione. Il processo di spopolamento ha determinato anche un progressivo invecchiamento della popolazione. L’indice di vecchiaia dell’area(ottenuto come rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di 0-14anni) è pari a 174, molto elevato se confrontato sia coldato regionale (96,5) che con quello nazionale (144). Il progressivo invecchiamento demografico ha chiaramente un impatto negativo sulle prospettive di sviluppo, poiché riduce la forza lavoro minando la creatività e la produttività del capitale umano. Quest’ultimo aspetto è poi strettamente legato anche alla qualità delle risorse umane presenti sul territorio. Il livello di istruzione, in particolare, è uno dei fattori cruciali nel determinare il livello di competitività di un territorio, oltre alla maggiore o minore facilità di accesso all’occupazione. Dall’analisi della composizione percentuale della popolazione per titolo di studio viene purtroppo confermato un basso livello di formazione e, soprattutto, un’incidenza molto elevata di popolazione analfabeta o alfabeta senza titoli, conseguenza diretta della descritta dinamica della popolazione e dell’elevata incidenza delle classi di età avanzate (ISTAT, Atlante Statistico della Montagna, 2007). Va aggiunto che c’è anche una difficoltà endemica strettamente legata al contesto territoriale, caratterizzato da numerosi eventi franosi e un elevato rischio sismico, che ha condizionato la dotazione infrastrutturale del territorio e ne rendono onerosa la manutenzione (Petrangeli et al., 2011). Una rete piuttosto caotica di strade secondarie, molto spesso piuttosto malandate, rappresentano l’unico mezzo di collegamento viario tra i vari comuni fortorini, situati nei punti più alti dei rilievi.

Contesti di dettaglio Si esaminano di seguito i contesti di dettaglio dei Comuni di Baselice, Buonalbergo, Ginestra degli Schiavoni, comuni interni all’alta valle del Fortore, per i quali si intende operare.

Ginestra degli Schiavoni

Ginestra degli Schiavoni è un insediamento di crinale posto tra due valli percorse da altrettanti torrenti: ad ovest il Ginestra, ad est il Vallone della Cuparella. Il nucleo primitivo dell’attuale centro storico, sorto attorno alla torre Normanna successivamente inglobata nel palazzo baronale, può dirsi caratterizzato da uno sviluppo “a Campana”, che trova il suo epicentro in Largo Fontanella ed è caratterizzato dagli slarghi irregolari delle strade, dalle costruzioni esterne arroccate, e concluso dall’area occupata, fino a qualche decennio fa, dal palazzo baronale. Esso era ubicato alla confluenza di tre strade: via Casalbore-Ginestra, via S.Barbato e corso Umberto I. L’aspetto compatto e raccolto di tale nucleo originario si è mantenuto inalterato per secoli, così come l’andamento modulare delle fabbriche che stabiliscono un lieve crescendo nel rimontare le falde della collinetta. In epoca pressoché moderna, a partire dalla prima metà del 1700, a seguito del tremendo terremoto del 1688 che rase al suolo l’insediamento (secondo Domenico Franco, 1966, la magnitudo del terremoto del Sannio del 1688 è stimabile nel X – XI grado della scala Mercalli), si è avuto il secondo sviluppo del centro che anziché appoggiarsi al precedente si è andato ad affiancare linearmente alla strada principale: il corso Umberto I, che dal luogo ove era ubicato il palazzo baronale giunge alla piazza antistante la nuova chiesa Madre.

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Figura 1 - Vista aerea del Comune di Ginestra degli Schiavoni

Concordemente con quanto scritto prima, l’andamento demografico della popolazione è andato diminuendo fino a dimezzare la popolazione ai valori odierni:

La popolazione al 2013conta 506 abitanti (DEMO – ISTAT). Il 30,5 % della popolazione è over 65 (circa 161 unità). Sul territorio sono state censite (ISTAT 2001) n. 329 unità abitative (non è ancora disponibile il dato ISTAT del censimento 2011). Gli indicatori di contesto per il territorio possono essere così sintetizzati:

Superficie Densità abitativa Abitanti Over 65 Abitazioni 14,8 kmq 33,75 ab./km² 528 161 329

Sismicità locale

Il Comune di Ginestra degli Schiavoni è classificato (OPCM 3274/2003) come zona sismica di categoria 2; ciò vuol dire che possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Se si guarda alla sismicità passata si possono riportare le seguenti informazioni:

- dal 217 a.c. al 2002 si sono verificati nel territorio di Ginestra degli Schiavoni circa 24 terremoti di intensità magnitudo prossima o superiore a 5;

- nel quinquennio 2009-2014 si sono verificati più di 74 terremoti di magnitudo prossima o inferiore a 3.

(Fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia- INGV)

Figura 2 - Andamento della popolazione (1860 - 2011)

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Figura 3 - Sismicità storica e recente del Comune di Ginestra degli Schiavoni

Baselice

Il Comune si trova ad un'altitudine di 620 metri sul livello del mare; il territorio è compreso fra i 303 ed i 966 m s.l.m, pari ad un'escursione altimetrica di 663 m s.l.m. Il centro è posto su di uno sperone di roccia arenaria che si affaccia sulla piana del Fortore, luoghi abitati sin dalla preistoria, crocevia già dall’epoca romana dei due grandi tratturi che dagli Abruzzi e da Maleventum (l’attuale Benevento) portavano le greggi a svernare in Apulia (l’attuale Puglia). Il nucleo organico risale a prima dell’anno mille, poche case protette dalla fortezza-castello (oggi non più esistente) che si ergeva sulla odierna piazza Porta da Capo; l’apparato urbano si è sviluppato in età medioevale con tipologia a fuso lineare, strutturato in cortine chiuse e porte di accesso: a sud la Porta da Capo (XI-XII secolo), a sud-ovest lo Sporto e la Torre Capitanea (X-XI secolo), a nord la Porta da PIedi. All’interno su via Roma, l’antica Piazza Dritta,si trovano una serie di case di impianto mercantile con in fondo la chiesa parrocchiale di S. Leonardo Abate (XIV secolo). Parallelamente altre due stradine, sono sorte case di estrazione contadina e tipologia a “Vfio”. Tra il XIV e il XV secolo si sono formati i nuclei di Borgo Oliveto, intorno alla antica chiesetta campestre dedicata a S. Maria dell’Assunta (XII-XIV secolo), e del Montetto con la fonte del Pozzillo. Successivamente, nel XIX secolo, si formarono via Canaloni le Procelle, inglobando la chiesetta campestre di San Rocco ora dedicata a S. Antonio Abate.

Figura 4 - Vista aerea del Comune di Baselice

Concordemente con quanto scritto in analisi generale, anche il Comune di Baselice è stato sottoposto ad un fenomeno migratorio negli ultimi 100 anni:

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Figura 5 - Andamento della popolazione (1860 - 2011)

La popolazione al 2013 conta 2.497 abitanti (DEMO – ISTAT). Il 27,5 % della popolazione è over 65 (circa 687 unità). Sul territorio sono state censite (ISTAT 2001) n. 1.134 unità abitative (non è ancora disponibile il dato ISTAT del censimento 2011). Gli indicatori di contesto per il territorio possono essere così sintetizzati:

Superficie Densità abitativa Abitanti Over 65 Abitazioni 47,8kmq 54,25 ab./km² 2.497 687 1.134

Sismicità locale

Il Comune di Baselice è classificato (OPCM 3274/2003) come zona sismica di categoria 2; ciò vuol dire che possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Se si guarda alla sismicità passata si possono riportare le seguenti informazioni:

- dal 217 a.c. al 2002 si sono verificati nel territorio di Baselice circa 16 terremoti di intensità magnitudo prossima o superiore a 5;

- nel triennio 2009-2012 si sono verificati più di 60 terremoti di magnitudo prossima o inferiore a 3.

(Fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV)

Figura 6 - Sismicità storica e recente del Comune di Baselice

Buonalbergo

Buonalbergo sorge a circa 25 km da Benevento, sul ripido fianco del monte San Silvestro, nei pressi

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del vallone che scende dal colle detto Montechiodo. Il suo territorio è compreso tra un'altitudine di 222 e 863 m s.l.m., pari ad un'escursione altimetrica di 641 m. Il paese prima sorgeva a valle, ai piedi del Castello; una frana distruttiva costrinse, nel 1515, il Re di Napoli a firmare il decreto di riedificazione dell'abitato sul monte S. Silvestro, l'attuale sito, esentando gli abitanti dal pagamento delle tasse. Nel 1525 si edificò la prima casa del nuovo abitato Oggi, il paese è strutturato in tre parti, una sorta di ferro di cavallo che avvolge il centro storico con le punte rivolte verso il torrente S. Spirito; dalla parte bassa si trovano, in ordine: il rione Terravecchia dove è concentrata l'attività amministrativa, il rione Casale centro spirituale del paese nonché zona storicamente più importante ed infine Santjanni, zona commerciale del paese.

Figura 7 - Vista aerea del Comune di Buonalbergo

Concordemente con quanto scritto in analisi generale, anche il Comune di Buonalbergo è stato sottoposto ad un fenomeno migratorio negli ultimi 100 anni:

Figura 8 - Andamento della popolazione (1860 - 2011)

La popolazione al 2013 conta 1.789 abitanti (DEMO – ISTAT). Il 24,4 % della popolazione è over 65 (circa 437 unità). Sul territorio sono state censite (ISTAT 2001) n. 1.224 unità abitative (non è ancora disponibile il dato ISTAT del censimento 2011). Gli indicatori di contesto per il territorio possono essere così sintetizzati:

Superficie Densità abitativa Abitanti Over 65 Abitazioni 25,08kmq 70,46ab./km² 1.789 437 1.224

Sismicità locale

Il Comune di Buonalbergo è classificato (OPCM 3274/2003) come zona sismica di categoria 1; ciò vuol dire che possono verificarsi terremoti forti e molto forti. Se si guarda alla sismicità passata si possono riportare le seguenti informazioni:

- dal 217 a.c. al 2002 si sono verificati nel territorio di Buonalbergo circa 27 terremoti di intensità magnitudo prossima o superiore a 5;

- nelquinquennio 2009-2014 si sono verificati più di 78 terremoti di magnitudo prossima o inferiore a 3.

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(Fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV)

Figura 9 - Sismicità storica e recente del Comune di Buonalbergo

Lo stato dell’arte Come detto, in merito al rischio sismico si accavallano competenze, professionalità ed obblighi. La Comunità scientifica sta facendo la sua parte, proponendo studi di settore che migliorino la valutazione della pericolosità. Sulla vulnerabilità e l’esposizione il lavoro è più complesso, se non altro per il carico di lavoro che c’è dietro. Agire sulla vulnerabilità, significa agire sulle infrastrutture e sulla struttura sociale; perché un territorio è vulnerabile sotto molti aspetti: è vulnerabile perché le strutture non sono adeguate, ed è vulnerabile perché la popolazione non è preparata. Sull’adeguamento delle infrastrutture, soprattutto quelle strategiche (cioè quelle strutture che sono necessarie per il mantenimento dell’operatività sia del Comune che delle operazioni di soccorso) se ne occupano, per specifica competenza, l’Ente Regione, l’Ente Provincia, l’Ente Comune. Strutture strategiche sono le scuole, gli edifici comunali etc. I tre Comuni prima descritti hanno richiesto ed effettuato gli adeguamenti sismici per 3 complessi scolastici del territori, a valere su fondi messi a disposizione dalla Regione Campaniae dal CIPE (a. 2002 – 2005). Per le abitazioni private, le responsabilità di adeguamento si dividono con i proprietari. Con la conversione in legge del decreto n. 63 del 4 giugno 2013 è stata introdotta la possibilità di usufruire della Detrazione 65% (prevista per le ristrutturazioni degli abitati) anche per gli interventi edilizi che prevedono l’adeguamento sismico delle abitazioni e dei fabbricati produttivi.Tale novità è diventata strutturale, e quindi senza scadenza temporale, a partire dal 1° gennaio 2014. Per poter usufruire della Detrazione 65% sull’adeguamento antisismico degli edifici è necessario che gli edifici siano adibiti ad abitazione principale. Per la pianificazione di emergenza (che rappresenta lo strumento con cui si decidono le linee operative per l’eventuale gestione dell’emergenza, nonché le linee di programmazione per la mitigazione dei rischi), si presenta la seguente situazione:

- Baselice: è stata avviata la pianificazione di emergenza (in rete con altri comuni del Sannio) ad Ottobre 2013. Si presume che all’avvio di questo progetto il piano di emergenza sia stato redatto.

- Ginestra degli Schiavoni: è on line il piano di emergenza del Comune (redatto ad Ottobre 2013) in cui sono affrontati i rischi reputati possibili per ilterritorio, compreso il rischio sismico.

- Buonalbergo: possiede un piano di emergenza “vecchio”, del 1992, realizzato con il Metodo Mercurio (cioè il metodo di pianificazione che si utilizzava prima dell’ingresso dell’attuale metodo Augustus). Ha chiesto un finanziamento alla Regione Campania (Decreto Dirigenziale n.60 del 29/01/2014) per l’adeguamento alle nuove linee guida di pianificazione regionale (redatte ed approvate nel 2012). Visti i tempi di redazione richiesti dal finanziamento, si presume che all’avvio di questo progetto il piano di emergenza sia stato redatto.

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In nessun Comune è stato effettuato un incontro conoscitivo per verificare la validità delle procedure del piano di emergenza. Analisi della domanda e dell’offerta Il Rischio Sismico, la sua mitigazione e la sua conoscenza, è appannaggio di studio di molti Enti di cui ognuno partecipa per propria competenza. La domanda a cui qui ci si rivolge è strettamente connessa con la sicurezza della popolazione. La sicurezza del cittadino In questi ultimi anni il bisogno di sicurezza anche sociale avvertito dai cittadiniè cresciuto in modo esponenziale.Garantire la sicurezza vuol dire non solo assicurareil normale svolgimento delle attività quotidiane e, sul territorio, attraverso la messa in sicurezza del patrimonio abitativo e delle strutture ed infrastrutture; vuol dire anche trasmettere ai cittadini la sensazione di potersi muovere ed interagire in spazi protetti e sicuri, nonché la cultura dell’autoprotezione e delle buone pratiche, per limitare al minimo le conseguenze che un evento sismico, in genere porta con sé. A rispondere a questa domanda, come detto, contribuiscono molti Enti, ognuno per propria competenza. A livello Nazionale operano l’INGV ed il Dipartimento di Protezione Civile (DPC), che effettuano studi di settore (per la valutazione della pericolosità) nonché campagne informative di sensibilizzazione alla popolazione. Rispetto a questo, il DPC organizza annualmente una campagna denominata Ionon rischio, declinata specificatamente per il Terremoto: una campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, da ANPAS, dall’INGV e dal Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS), in accordo con le Regioni e i Comuni interessati da effettuarsi nelle piazze dei Comuni italiani con il supporto dell’Associazionismo presente. E’ on line, all’indirizzo www.iononrischio.it, il sito dell’iniziativa che contiene tutto il materiale di supporto all’iniziativa stessa, tra cui un pieghevole ed una scheda in cui sono descritte le attività da fare prima, durante e dopo un terremoto, in termini di prevenzione sismica ed effettiva gestione dell’emergenza e di superamento della stessa. Nei tre Comuni individuati, l’iniziativa non è stata proposta per mancanza di associazioni e volontari che la potessero sostenere. Un supporto sia alle attività di pianificazione che, nel caso, di emergenza, è offerto dall’Associazione Nucleo Protezione Civile del Comune di Pesco Sannita (BN), che sovraintende anche all’osservatorio sismico Luigi Palmieri che gestisce 6 stazioni sismiche del Sannio; la collaborazione è coordinata attraverso convenzioni ad hoc oppure collaborazioni specifiche (è il caso di Baselice con cui l’Associazione collabora per la redazione del Piano di Emergenza). Nei territori esaminati non sono presenti associazioni di volontariato, ma sono attivi gruppi informali di giovani (circa 5/6 unità sia per il Comune di Baselice che Buonalbergo) con un feedback tecnico operativi sui temi specifici della protezione civile. La Regione, attraverso fondi proprio, europei o CIPE, regola i finanziamenti per gli adeguamenti sismici, per l’elaborazione delle linee di pianificazione, per il rafforzamento della macchina dei soccorsi; il Comune è soggetto attuatore degli interventi. Analisi del bisogno La sismicità del territorio è comprovata, aldilà delle classificazioni nazionali comunque in via di revisione. Dalla descrizione effettuata in precedenza si evincono le seguenti difficoltà, che rappresentano i bisogni della comunità a cui si può ottemperare con questa progettualità. Innanzitutto c’è un problema strutturale, dell’abitato e del sistema viario: i tre contesti descritti presentano un borgo antico a cui si è raccordata la parte nuova; case sparse contraddistinguono invece le frazioni non cittadine. Le tecniche costruttive sono varie, e dipendono dall’epoca costruttiva e dalla destinazione d’uso dell’attuale abitazione in epoche passate. Il sistema viario, invece, è composto da strade statali e provinciali tortuose che, come detto, rendono difficoltosa la viabilità nel comprensorio. Questa caratteristica rende tutto il territorio particolarmente vulnerabile, sia per la propensione al danneggiamento a seguito di un evento sismico, sia per la difficoltà di una gestione esterna dell’emergenza. E’ necessario, in contesti come

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questo, ragionare su due filoni: il primo, è di cercare di diminuire la vulnerabilità dell’abitato, favorendo la realizzazione di

interventi di adeguamento (primo bisogno); il secondo, è di cercare di incrementare il senso di auto protezione di modo da rendere la

collettività consapevole delle procedure ed il più possibile indipendente dall’immediato soccorso esterno, diminuendo la cosiddetta vulnerabilità sociale(secondo bisogno).

Per diminuire la vulnerabilità strutturale sono necessarie due complementari e propedeutiche iniziative:

conoscere lo stato del patrimonio abitativo, per pianificare le priorità di intervento in caso di finanziamento e per attivare la collaborazione degli abitanti;

conoscere e trasmettere le iniziative di finanziamento presenti, sempre per attivare la collaborazione degli abitanti.

Inoltre, la conoscenza del patrimonio abitativo e della sua propensione al danno (vulnerabilità) favorisce anche la creazione di scenari di danno su cui poter ottimizzare l’organizzazione della macchina dei soccorsi ed i lineamenti di pianificazione. L’avanzata età della cittadinanza e la bassa scolarizzazione, altro dato che emerge dall’analisi, contribuiscono ad aumentare la vulnerabilità sociale. Per diminuire la vulnerabilità sociale bisogna agire contemporaneamente su più fronti:

bisogna educare la cittadinanza alle buone prassi, alle procedure di auto salvamento, agli obblighi, ai comportamenti da tenere;

bisogna educare la cittadinanza all’auto protezione, anche in riferimento alle proprie abitazioni, per superare l’atteggiamento assistenzialista che ha caratterizzato le ultime emergenze italiane;

bisogna garantire la comprensione, l’accesso alle informazioni, le possibilità, così da attivare la collaborazione della popolazione stessa.

Inoltre manca sul territorio un’organicità di attori che possa occuparsi dei bisogni così come evidenziati (la protezione civile, intesa come volontariato attivo, è “prestata” da un Comune limitrofo, e, ad ogni modo, non potrebbe ottemperare alla domanda); in virtù di queste riflessioni, e soprattutto per l’urgenza insista nella tematica affrontata, è necessario agire con risorse aggiuntive quali quelle provenienti dal Servizio Civile Nazionale. Indicatori di Progetto L’attuale situazione del comune, anche in riferimento ai bisogni individuati può essere schematizzata con i seguenti indicatori di progetto, validi per ciascun contesto operativo:

Indicatore Cosa Indica Valore di partenza

Patrimonio abitativo

E’ indicativo della conoscenza del patrimonio abitativo del territorio. E’ dato dal rapporto tra le abitazioni e la copertura effettuata

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Indice di sensibilizzazione

E’ indicativo della sensibilizzazione che viene effettuata sul territorio. E’ dato dal numero di campagne che vengono effettuate sul territorio

0

Educazione al territorio

E’ indicativo della campagne di educazione effettuate sul territorio per diffondere le procedure e le buone pratiche così come inserite all’interno del piano di emergenza

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Divulgazione finanziamenti

E’ indicativo del tempo utilizzato per monitorare e diffondere le possibilità ed opportunità per il miglioramento del patrimonio abitativo. E’ dato dal num. di

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giorni impiegati

Tabella 1 - Indicatori di progetto: situazione di partenza

L’avanzamento del progetto, e la relativa risoluzione o diminuzione dei bisogni, può essere controllata attraverso i seguenti indicatori significativi dei bisogno e nella fattispecie: Primo bisogno: abitato vulnerabile. Per controllare la diminuzione della vulnerabilità dell’abitato sono significativi i seguenti indicatori:

Patrimonio abitativo Indice di sensibilizzazione Divulgazione finanziamenti

Secondo bisogno: vulnerabilità sociale Per controllare la diminuzione della vulnerabilità sociale sono significativi i seguenti indicatori:

Indice di sensibilizzazione Educazione al territorio

Target di Progetto Beneficiari diretti A beneficiare direttamente delle attività del progetto sono:

le circa 329 abitazioni del Comune di Ginestra degli Schiavoni, le 1.134 abitazioni del Comune di Baselice, le 1.224 abitazioni del Comune di Buonalbergo per le quali è previsto il censimento di vulnerabilità.

i161 anziani (over 65) del Comune di Ginestra degli Schiavoni;i 687 anziani (over 65) del

Comune di Baselice;i 437 anziani (over 65)del Comune di Buonalbergo

la popolazione residente dei tre Comuni; Beneficiari indiretti A beneficiare indirettamente dell’esecuzione del progetto è l’intera Amministrazione Comunale e gli Enti correlati che si occupano, in varia misura di Protezione Civile, poiché l’esecuzione delle azioni di progetto può facilitare sia la gestione di un’eventuale emergenza, con ricadute economiche per tutta la collettività, sia la programmazione della spesa pubblica per l’adeguamento sismico dell’abitato. Inoltre, il successo del progetto avvantaggerà indirettamente i Comuni limitrofi per i quali possono essere ripetute delle azioni a successo garantito.

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7) Obiettivi del progetto:

L’obiettivo principale del progetto è, pertanto, quello diridurre il rischio sismico nei Comuni sopra descritti attraverso il soddisfacimento dei seguenti obiettivi specifici:

1) Favorire la diminuzione della vulnerabilità strutturale, attraverso:

Censimento del patrimonio abitativo e della sua propensione al danno, al fine di definire sia scenari di rischio plausibili che scale di priorità di intervento;

Sensibilizzazione sullo stato dell’arte in merito al proprio abitato, alla vulnerabilità, alle conseguenze plausibili, alle soluzioni;

Informazione sulle possibilità ed opportunità in essere per l’adeguamento sismico degli abitati.

2) Diminuire la vulnerabilità sociale, attraverso:

Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità sul rischio territoriale e sugli scenari di danno;

Educazione sociale e la Sensibilizzazione alla buone pratiche ed alle procedure; Primo Obiettivo Specifico La prima azione (Censimento del patrimonio abitativo) mira a conoscere lo stato dell’arte in merito il patrimonio abitativo per i due motivi sopra riportati: definire una scala di priorità per gli interventi di adeguamento; definire gli scenari di danno (cioè la possibile configurazione dell’abitato a seguito di un evento sismico). E’ uno stato di conoscenza fondamentale e propedeutico per qualsiasi azione di mitigazione del rischio sismico. La seconda azione (Sensibilizzazione sullo stato dell’arte) si strutturerà attraverso il trasferimento delle informazioni raccolte nella prima azione alla popolazione residente per renderla edotta dell’effettivo stato dell’arte. Questa azione si effettua attraverso incontri mensili con la popolazione. La terza azione (Informazione sulle possibilità ed opportunità in essere), a completamento delle azioni precedenti, mira invece a trasferire le possibilità a cui la popolazione può accedere per adeguare il proprio abitato, sempre al fine di ridurre la vulnerabilità strutturale del territorio. Questa azione si effettua attraverso incontri mensili con la popolazione. Considerata la popolazione a cui ci si rivolge e soprattutto la fascia più anziana (analfabeta o alfabeta senza titoli), per questi utenti le campagne di sensibilizzazione ed informazione si effettuano, dove necessario, porta a porta. La condizione di arrivo viene rappresentata dalla seguente situazione, specifica per singolo contesto operativo:

Comune di Ginestra degli Schiavoni – Indicatori di Progetto – Situazione all’arrivo

Indicatore Incremento Valore di arrivo Patrimonio abitativo + 100% 329 Indice di sensibilizzazione + 12 12 Divulgazione finanziamenti +60 (5 giorni al mese) 60

Comune di Baselice – Indicatori di Progetto – Situazione all’arrivo Indicatore Incremento Valore di arrivo

Patrimonio abitativo + 100% 1.134 Indice di sensibilizzazione + 12 12 Divulgazione finanziamenti +60 (5 giorni al mese) 60

Comune di Buonalbergo – Indicatori di Progetto – Situazione all’arrivo

Indicatore Incremento Valore di arrivo Patrimonio abitativo + 100% 1.224 Indice di sensibilizzazione + 12 12 Divulgazione finanziamenti +60 (5 giorni al mese) 60

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Secondo Obiettivo specifico La prima azione (Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità sul rischio territoriale e sugli scenari di danno) mira a far conoscere alla popolazione l’effettiva condizione territoriale in merito al rischio sismico. Questa azione si struttura attraverso incontri mensili con la popolazione. La seconda azione (Educazione sociale) strettamente collegata con la precedente mira ad educare la popolazione alla convivenza con il rischio sismico, affinché la stessa sviluppi il senso di auto protezione e di accettazione del rischio stesso, nonché acquisisca le buone prassi e le procedure che sono state pensate in fase di pianificazione di emergenza; si struttura attraverso incontri bimestrali con la popolazione, sulle scia delle campagne educative già attuate a livello nazionale.

Comune di Ginestra degli Schiavoni – Indicatori di Progetto – Situazione all’arrivo

Indicatore Incremento Valore di arrivo Indice di sensibilizzazione + 12 12 Educazione al territorio + 5 incontri 5

Comune di Baselice – Indicatori di Progetto – Situazione all’arrivo Indicatore Incremento Valore di arrivo

Indice di sensibilizzazione + 12 12 Educazione al territorio + 5 incontri 5

Comune di Buonalbergo – Indicatori di Progetto – Situazione all’arrivo

Indicatore Incremento Valore di arrivo Indice di sensibilizzazione + 12 12 Educazione al territorio + 5 incontri 5

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste

dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il raggiungimento degli obiettivi predetti può risolversi attraverso il seguente complesso di azioni ed attività, descritte e poi elencate, per ogni obiettivo specifico. Primo Obiettivo Specifico: Favorire la diminuzione della vulnerabilità strutturale

Azione A: Censimento del patrimonio abitativo L’azione si esplica attraverso una fase preliminare organizzativa in cui si definiscono le aree di intervento per singola squadra operativa, nonché si predispongono le schede per il censimento (Attività A.1: Preparazione). Nella seconda fase si effettua operativamente il censimento (Attività A.2: Censimento operativo) che verrà svolta da squadre composte da min. 2 unità operative al seguito di un tecnico, attraverso la compilazione del format definito nella fase precedente. Il censimento sarà reso poi graficamente visibile attraverso la realizzazione di una cartografia tematica di impatto immediato. L’azione si svolgerà compatibilmente con la disponibilità dei tecnici e si articolerà per 4 mesi, secondo le tempistiche riportate in GANTT. Azione A: Censimento del patrimonio abitativo Attività A.1: Preparazione

Contatto con le parti Suddivisione del territorio in aree omogenee su supporto cartografico Definizione squadre operative ed assegnazione aree di competenza Turnazioni Raccolta dati per la redazione della scheda di censimento Elaborazione scheda di censimento

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Attività A.2: Censimento operativo Copertura del territorio assegnato Elaborazione schede di censimento Validazione delle schede Inserimento delle schede su supporto cartografico Realizzazione carte tematiche di vulnerabilità

Azione B: Sensibilizzazione sullo stato dell’arte

L’azione si esplica prima, durante e dopo la fase di censimento (a seconda dei risultati ottenuti) per informare la popolazione dell’attività (prima) e per trasferire le informazioni una volta ottenute (durante e dopo). L’azione si struttura in una prima fase organizzativa (Attività B.1: Preparazione e concertazione) a cui seguono gli incontri che, come detto, si effettueranno 1 volta al mese (Attività B.2: Trasferimento delle informazioni). Di questi incontri, il 50% è dedicato alla componente anziana della popolazione, per la quale la comunicazione si struttura in maniera diretta, semplice e di immediato recepimento. Laddove ci sia difficoltà logistica, si provvede ad effettuare la campagna di sensibilizzazione presso le singole abitazioni (Attività B.3: Superamento emergenze), utilizzando i tempi dedicati al censimento. Azione B: Sensibilizzazione sullo stato dell’arte Attività B.1: Preparazione e concertazione

Concertazione tra le parti Individuazione del target Individuazione dei luoghi di incontro Preparazione degli incontri Produzione materiale di supporto

Attività B.2: Trasferimento delle informazioni

Pubblicità dell’evento Effettuazione degli eventi di sensibilizzazione

Attività B.3: Superamento emergenze

Individuazione delle emergenze Organizzazione degli incontri domiciliari Effettuazione degli incontri

Azione C: Informazione sulle possibilità ed opportunità in essere

L’azione si esplica prima, durante e dopo la fase di censimento (a seconda dei risultati ottenuti) per informare la popolazione dell’attività (prima) e per trasferire le informazioni sulle possibilità ed opportunità di adeguamento una volta noti i risultati del censimento (durante e dopo). L’azione si struttura in una fase organizzativa permanente (Attività C.1: Preparazione) in cui si effettua il monitoraggio delle opportunità messe a disposizione ed a cui segue l’organizzazione effettiva dei singoli incontri che, come detto, si effettueranno 1 volta al mese (Attività C.2: Informazione). Di questi incontri, il 50% è dedicato alla componente anziana della popolazione, per la quale la comunicazione si struttura in maniera diretta, semplice e di immediato recepimento. Laddove ci sia difficoltà logistica, si provvede ad effettuare la campagna di informazione presso le singole abitazioni (Attività C.3: Superamento emergenze), utilizzando i tempi dedicati al censimento. Azione C: Informazione sulle possibilità ed opportunità in essere Attività C.1: Preparazione

Concertazione tra le parti Monitoraggio delle opportunità Individuazione del target Individuazione dei luoghi di incontro Preparazione degli incontri Produzione materiale di supporto

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Attività C.2: Informazione Pubblicità dell’evento Effettuazione degli eventi di informazione

Attività C.3: Superamento emergenze

Individuazione delle emergenze Organizzazione degli incontri domiciliari Effettuazione degli incontri

Secondo obiettivo specifico: Diminuire la vulnerabilità sociale

Azione D: Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità, sul rischio territoriale L’azione si struttura in una fase organizzativa permanente (Attività D.1: Preparazione) in cui si raccolgono le informazioni del territorio (pericolosità, i risultati del censimento di vulnerabilità) ed a cui segue l’effettuazione dei singoli incontri che, come detto, si effettueranno 1 volta al mese (Attività D.2: Diffusione). Di questi incontri, il 50% è dedicato alla componente anziana della popolazione, per la quale la comunicazione si struttura in maniera diretta, semplice e di immediato recepimento. Laddove ci sia difficoltà logistica, si provvede ad effettuare la campagna di sensibilizzazione presso le singole abitazioni (Attività D.3: Superamento emergenze), utilizzando i tempi dedicati al censimento. Azione D: Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità, sul rischio territoriale Attività D.1: Preparazione

Concertazione tra le parti Studio del territorio Individuazione del target Individuazione dei luoghi di incontro Preparazione degli incontri Produzione materiale di supporto

Attività D.2: Diffusione

Pubblicità dell’evento Effettuazione degli eventi di sensibilizzazione

Attività D.3: Superamento emergenze

Individuazione delle emergenze Organizzazione degli incontri domiciliari Effettuazione degli incontri

Azione E: Educazione sociale

L’azione si struttura in una fase organizzativa permanente (Attività E.1: Preparazione) in cui si raccolgono le buone prassi, i materiali disponibili, si elaborano le procedure concertate nel piano di emergenza ed a cui segue l’effettuazione dei singoli incontri che, come detto, si effettueranno 1 volta ogni due mesi (Attività E.2: Incontri di educazione). Laddove ci sia difficoltà logistica per l’utenza anziana, si provvede ad effettuare la campagna di educazione presso le singole abitazioni (Attività E.3: Superamento emergenze), utilizzando i tempi dedicati al censimento. Azione E: Educazione sociale Attività E.1: Preparazione

Concertazione tra le parti Studio del piano di emergenza Elaborazione materiale di supporto Raccolta buone prassi e materiale disponibile Individuazione dei luoghi di incontro Preparazione degli incontri Produzione materiale di supporto

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Attività E.2: Incontri di educazione Pubblicità dell’evento Effettuazione degli eventi di educazione

Attività E.3: Superamento emergenze

Individuazione delle emergenze Organizzazione degli incontri domiciliari Effettuazione degli incontri

Si allega al presenta progetto, il diagramma temporale delle attività (Diagramma di GANTT) 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Le attività sono quantificate per singolo contesto operativo; le differenze, laddove presenti, vengono evidenziate.

Azione A: Censimento del patrimonio abitativo Attività A.1: Preparazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile, con competenze tecniche (es. referente dell’Ufficio Tecnico comunale) per l’organizzazione delle attività preliminari (contatto con le parti), per l’organizzazione logistica, per la suddivisione del territorio e l’organizzazione delle squadre, per la supervisione della scheda di censimento;

1 Esperto tematico, con conoscenze specifiche in merito al rischio sismico ed alla vulnerabilità degli edifici (es. geometra, ingegnere, architetto etc.), per la raccolta dati e l’elaborazione della scheda di censimento

Risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto) Attività A.2: Censimento operativo Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la logistica del censimento e la supervisione delle attività;

1 Esperto tematico, con conoscenze specifiche in merito al rischio sismico ed alla vulnerabilità degli edifici (es. geometra, ingegnere, architetto etc.) per la validazione delle schede di censimento;

1 Esperto cartografo, con conoscenza dei principali strumenti e software cartografici (open source, con licenza etc.) per l’inserimento cartografico delle informazioni e la redazione della carta di sintesi;

1 Responsabile con competenze tecniche (es. referente dell’Ufficio Tecnico comunale) per la supervisione delle attività di censimento;

Risorse operative con competenze tecniche per il censimento (2 per Ginestra degli Schiavoni (~160 ab./squadra), 7 per il Comune di Buonalbergo (~170 ab./squadra), 7 per il Comune di Baselice (~170 ab./squadra));

Risorse operative di supporto per il censimento e per le elaborazioni cartografiche;

Azione B: Sensibilizzazione sullo stato dell’arte Attività B.1: Preparazione e concertazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la concertazione tra le parti, l’individuazione del target, dei luoghi d’incontro, per la preparazione degli incontri;

1 Esperto tematico con conoscenze specifiche in merito al rischio sismico ed alla vulnerabilità degli edifici (es. geometra, ingegnere, architetto etc.) per la preparazione del

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materiale di supporto;

Risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto) Attività B.2: Trasferimento delle informazioni Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la gestione degli eventi;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, anche attraverso il censimento, per l’effettuazione degli incontri

1 grafico, con conoscenza dei principali strumenti e software di grafica e dei metodi di stampa, per la pubblicità dell’evento

Attività B.3: Superamento emergenze Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile, con conoscenza delle emergenze sociali del territorio (es. referente dei Servizi Sociali) per l’individuazione delle emergenze e per l’organizzazione degli incontri;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

Azione C: Informazione sulle possibilità ed opportunità in essere

Attività C.1: Preparazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la concertazione tra le parti, l’individuazione del target, dei luoghi d’incontro, per la preparazione degli incontri e per il monitoraggio delle opportunità;

1 Esperto tematico con conoscenze specifiche in merito al rischio sismico ed alla vulnerabilità degli edifici (es. geometra, ingegnere, architetto etc.) per la preparazione del materiale di supporto;

Risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto, monitoraggio) Attività C.2: Informazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la gestione degli eventi;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

1 grafico, con conoscenza dei principali strumenti e software di grafica e dei metodi di stampa, per la pubblicità dell’evento

Attività C.3: Superamento emergenze Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile, con conoscenza delle emergenze sociali del territorio (es. referente dei Servizi Sociali), per l’individuazione delle emergenze e per l’organizzazione degli incontri;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

Azione D: Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità, sul rischio territoriale

Attività D.1: Preparazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la concertazione tra le parti, l’individuazione del target, dei luoghi d’incontro, per la preparazione degli incontri e per lo studio del territorio;

1 Esperto tematico con conoscenze specifiche in merito al rischio sismico ed alla vulnerabilità degli edifici (es. geometra, ingegnere, architetto etc.) per lo studio del

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territorio e la preparazione del materiale di supporto;

Risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto, studio del territorio)

Attività D.2: Diffusione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico) per la gestione degli eventi;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

1 grafico, con conoscenza dei principali strumenti e software di grafica e dei metodi di stampa, per la pubblicità dell’evento

Attività D.3: Superamento emergenze

1 Responsabile, con conoscenza delle emergenze sociali del territorio (es. referente dei Servizi Sociali), per l’individuazione delle emergenze e per l’organizzazione degli incontri;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

Azione E: Educazione sociale

Attività E.1: Preparazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico), per la concertazione tra le parti, l’individuazione del target, dei luoghi d’incontro, per la preparazione degli incontri e per lo studio del Piano di emergenza;

1 Esperto tematico, con conoscenze specifiche in merito alla pianificazione di emergenza (es. geometra, ingegnere, architetto etc.) per lo studio del piano di emergenza e la preparazione del materiale di supporto;

Risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto, studio del territorio)

Attività E.2: Incontri di educazione Per questa attività sono necessari:

1 Responsabile organizzativo, con competenze tecniche ed organizzative (es. referente dell’ufficio tecnico), per la gestione degli eventi;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

1 grafico, con conoscenza dei principali strumenti e software di grafica e dei metodi di stampa, per la pubblicità dell’evento

Attività E.3: Superamento emergenze

1 Responsabile, con conoscenza delle emergenze sociali del territorio (es. referente dei Servizi Sociali), per l’individuazione delle emergenze e per l’organizzazione degli incontri;

Risorse tecniche ed operative, con competenze acquisite nel campo della sismica, per l’effettuazione degli incontri

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Primo Obiettivo Specifico: Favorire la diminuzione della vulnerabilità strutturale Azione A: Censimento del patrimonio abitativo

Attività A.1: Preparazione I volontari supporteranno il responsabile logistico per tutta la fase organizzativa, anche logistica. Inoltre collaboreranno con l’esperto tematico per l’elaborazione delle schede di censimento.

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Attività A.2: Censimento operativo I volontari supporteranno il Responsabile nella logistica e nella supervisione delle attività, nonché le altre figure previste per le attività specifiche; inoltre saranno di supporto per le attività cartografiche e saranno operativi, in affiancamento, per i censimenti.

Azione B: Sensibilizzazione sullo stato dell’arte Attività B.1: Preparazione e concertazione I volontari supporteranno il Responsabile in tutta la fase organizzativa, e l’esperto per la preparazione del materiale di supporto. Attività B.2: Trasferimento delle informazioni I volontari supporteranno il Responsabile nella logistica degli eventi e nella supervisione delle attività; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri. Attività B.3: Superamento emergenze I volontari supporteranno il Responsabile per l’individuazione delle emergenze e per la fase organizzativa; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri.

Azione C: Informazione sulle possibilità ed opportunità in essere Attività C.1: Preparazione I volontari supporteranno il Responsabile in tutta la fase organizzativa, e l’esperto per la preparazione del materiale di supporto, e nell’effettuazione del monitoraggio. Attività C.2: Informazione I volontari supporteranno il Responsabile nella logistica degli eventi e nella supervisione delle attività; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri. Attività C.3: Superamento emergenze I volontari supporteranno il Responsabile per l’individuazione delle emergenze e per la fase organizzativa; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri.

Secondo obiettivo specifico: Diminuire la vulnerabilità sociale Azione D: Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità, sul rischio territoriale

Attività D.1: Preparazione I volontari supporteranno il Responsabile in tutta la fase organizzativa, e l’esperto per la preparazione del materiale di supporto, e nello studio del territorio. Attività D.2: Diffusione I volontari supporteranno il Responsabile nella logistica degli eventi e nella supervisione delle attività; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri. Attività D.3: Superamento emergenze I volontari supporteranno il Responsabile per l’individuazione delle emergenze e per la fase organizzativa; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri.

Azione E: Educazione Sociale Attività E.1: Preparazione I volontari supporteranno il Responsabile in tutta la fase organizzativa, e l’esperto per la preparazione del materiale di supporto, e nello studio del piano di emergenza. Attività E.2: Incontri di educazione I volontari supporteranno il Responsabile nella logistica degli eventi e nella supervisione delle attività; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri. Attività E.3: Superamento emergenze

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I volontari supporteranno il Responsabile per l’individuazione delle emergenze e per la fase organizzativa; inoltre saranno di supporto per la realizzazione degli incontri.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali

Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari

Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive)

Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio

Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche dagli enti partner del progetto

Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti

Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto

Disponibilità ad utilizzare i veicoli messi a disposizione dell’Ente.

14

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e

nome Data di nascita

C.F.

1

2

3

4

5

6

7

8

9

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Accanto ad una costante attività di front-office e call-center per i giovani in cerca di informazioni e materiale, sia presso la Sede Centrale che nelle Agenzie territoriali, AMESCI mette in campo una forte azione di diffusione e promozione del Servizio Civile Nazionale. Grazie alla predisposizione di uno specifico Piano di comunicazione, viene realizzata una campagna di divulgazione del valore del Servizio Civile Nazionale e delle opportunità che esso offre che si intensifica in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari. Il Piano ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani il Servizio Civile Nazionale quale strumento principe di partecipazione alla vita comunale, provinciale, regionale e nazionale e possibilità per l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. All’interno del Piano sono previste attività di:

Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale; Diffusione degli obiettivi dell’iniziativa progettuale; Disseminazione dei risultati.

La semplicità e l’immediatezza di accesso alle informazioni attraverso il sito internet e tutti gli strumenti social attivati da AMESCI sono garanzia di un facile raggiungimento del mondo giovanile come dimostrano gli oltre 400.000 accessi annuali che riceve il sito. Oltre a preparare video interviste, foto, commenti, articoli specifici, veicolati dai social network e dagli strumenti appositamente realizzati, AMESCI organizza incontri presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri centri nevralgici di aggregazione presenti sul territorio dove verrà realizzato i progetto. Sintesi del Piano di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Obiettivi

Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale;

Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente, assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione;

Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e nazionale;

Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile nazionale;

Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale;

Disseminare i risultati del progetto.

Contenuti

Finalità generali del Servizio Civile Nazionale;

Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non formale;

Obiettivi generali e specifici del progetto;

Tematiche della cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile, promozione culturale, educazione, legalità.

Soggetti destinatari

Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico alle opportunità meta – formative del SCN);

Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio;

Stakeholders (orizzontali e verticali).

Soggetti attuatori

Volontari presenti nell’ente;

Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del progetto.

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Altri soggetti coinvolti

Università;

Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento;

Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento.

Luogo Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi. Durata e tempi di realizzazione Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale sono parte integrante delle attività quotidiane di AMESCI e saranno realizzate durante l’intero arco di vita del progetto. In particolare:

le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto;

l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei giovani e una partecipazione convinta;

la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione quanto dei giovani del servizio civile nazionale.

Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del Dipartimento, Amesci realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate dal progetto. Tali specifiche attività avranno una durata di 30 ore e saranno articolate in:

5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno;

un convegno finale della durata di 5 ore. Canali di pubblicizzazione dei progetti: Canali dipendenti (o interni):

Sito internet Amesci (www.amesci.org);

Sito internet ServizioCivileMagazine (www.serviziocivilemagazine.it);

Sito internet dei Partner;

Canale YouTube(Amesciweb)

Profili social: o Flickrhttp://www.youtube.com/user/amesciweb o Twitter https://twitter.com/infoamesci; o Facebookhttps://www.facebook.com/amesci.org; o Google+ https://plus.google.com/107739239607515079041 ;

Newsletter;

Organizzazione giornate formative/informative sul Servizio Civile Nazionale;

Organizzazione di Convegni sul Servizio Civile Nazionale;

Partecipazione con stand a fiere e manifestazioni di interesse per i giovani;

Pubblica affissione;

Divulgazione di materiale informativo, bando, allegati presso Uffici per le Relazioni con il pubblico, Informagiovani Università, Centri per l’impiego ed in tutti i luoghi di aggregazione giovanile presenti sul territorio in cui verrà realizzato il progetto.

Front-office presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Attività di call-center presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Ufficio stampa presso la Sede Centrale Amesci;

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Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org

Canali indipendenti (o esterni):

Agenzia stampa: o Comunicati stampa per i media nazionali; o Comunicati stampa per i media locali (operazione mirata nell’ambito territoriale

del progetto, es: comunale, provinciale, regionale, nazionale);

Quotidiani;

Periodici;

Radio;

Televisioni;

Sito internet Forum Nazionale Servizio Civile (www.forumserviziocivile.it);

Sito internet Forum Nazionale Giovani (www.forumnazionalegiovani.it)

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18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:

- le esperienze di volontariato; - le esperienze di crescita formative - le capacità relazionali; - l’interesse del candidato.

Valutazione dei titoli massimo 50 punti

Precedenti esperienze MAX 30 PUNTI

Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze MAX 20 PUNTI

Precedenti esperienze massimo 30 punti Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.

Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 12 PUNTI

Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)

MAX 9 PUNTI

Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 6 PUNTI

Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 3 PUNTI

Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)

Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)

8 PUNTI

Laurea triennale 7 PUNTI

Diploma scuola superiore 6 PUNTI

Frequenza scuola media Superiore FINO A 4 PUNTI (1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)

Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale accreditati presso le Regioni

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Titolo completo 4 PUNTI

Non terminato 2 PUNTI

Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) (per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, etc.)

Di durata superiore a 12 mesi 4 PUNTI

Di durata inferiore a 12 mesi 2 PUNTI

Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).

Attestati o autocertificati 1 PUNTO

I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.

COLLOQUIO MAX 60 PUNTI

Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate sul sito www.amesci.org

La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.

L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio

La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal responsabile del Servizio Civile Nazionale;

REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE

Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe

dal quale è stato acquisito il servizio):

SI AMESCI

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550

Il Sistema di Monitoraggio Generale, coordinato dal Responsabile del Monitoraggio e dallo staff centrale, valido per tutti i progetti prevede sulla base della scomposizione del lavoro pianificato, effettuata in sede di progettazione, la costruzione di Questionari per il Monitoraggio dell’andamento del progetto, nonché redazioni periodiche di relazioni sugli stati di avanzamento

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del progetto. Si utilizzeranno schede di rilevazione per conoscere lo stato di avanzamento delle attività previste dal progetto che vedono come beneficiari i volontari, ed in particolare:

Riscontro dell’effettiva erogazione dei benefici previsti dal progetto per i volontari in merito a crediti universitari, tirocini, riconoscimento curriculare;

Formazione generale (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati);

Formazione specifica (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati).

Le timelines dei singoli progetti prevedranno i relativi momenti nei quali effettuare il controllo, in relazione al perseguimento degli obiettivi operativi; è verosimile che, in generale, i progetti prevedano momenti di controllo trimestrali, in affiancamento ad un’ordinaria attività di monitoraggio in itinere. In relazione al monitoraggio della crescita dei volontari, appositi Piani di Valutazione stabiliranno tempi e modalità diverse a seconda che si operi la valutazione quantitativa o quella qualitativa. Gli strumenti quantitativi saranno somministrati ai volontari, in generale e fatti salvi specifici adattamenti, in tre tempi: all’inizio del servizio, rilevandone le aspettative rispetto al progetto ed il livello di conoscenze; in itinere, allo scopo di approntare eventuali interventi correttivi; alla fine, in sede di verifica dei risultati ottenuti e riprogettazione eventuale.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^

classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI AMESCI

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6

marzo 2001, n. 64:

Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento:

- diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo; - capacità relazionali e dialogiche; - studi universitari attinenti; - buone capacità all’utilizzo di dispositivi tecnologici (GPS, etc.); - buone capacità di analisi.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Di seguito si riportano le risorse finanziare che ciascun Ente può investire per la realizzazione del progetto. A margine è riportato il costo totale di progetto.

Attività Costo Risorse Umane Costo Risorse materiali

Attività A.1: Preparazione 300 € 1.000 €

Attività A.2: Censimento operativo 1.500 € 500 €

Attività B.1: Preparazione e concertazione 300 € 200 €

Attività B.2: Trasferimento delle informazioni 300 € 1.000 €

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Attività B.3: Superamento delle emergenze - 200 €

Attività C.1: Preparazione 300 € 200 €

Attività C.2: Informazione 300 € 1.000 €

Attività C.3: Superamento delle emergenze - 200 €

Attività D.1: Preparazione 300 € 200 €

Attività D.2: Diffusione 300 € 1.000 €

Attività D.3: Superamento delle emergenze - 200 €

Attività E.1: Preparazione 300 € 200 €

Attività E.2: Incontri di educazione 300 € 1.000 €

Attività E.3: Superamento delle emergenze - 200 €

TOTALE RISORSE UMANE TOTALE RISORSE MATERIALI

TOTALE PROGETTOPER ENTE

4.200 € 7.100 €

11.300 €

Riepilogo Progetto

Attività Costo Risorse Umane Costo Risorse materiali

Attività A.1: Preparazione 900 € 3.000 €

Attività A.2: Censimento operativo 4.500 € 1.500 €

Attività B.1: Preparazione e concertazione 900 € 600 €

Attività B.2: Trasferimento delle informazioni 900 € 3.000 €

Attività B.3: Superamento delle emergenze - 600 €

Attività C.1: Preparazione 900 € 600 €

Attività C.2: Informazione 900 € 3.000 €

Attività C.3: Superamento delle emergenze - 600 €

Attività D.1: Preparazione 900 € 600 €

Attività D.2: Diffusione 900 € 3.000 €

Attività D.3: Superamento delle emergenze - 600 €

Attività E.1: Preparazione 900 € 600 €

Attività E.2: Incontri di educazione 900 € 3.000 €

Attività E.3: Superamento delle emergenze - 600 €

TOTALE RISORSE UMANE TOTALE RISORSE MATERIALI

TOTALE PROGETTO

12.300 € 21.300 €

33.600 €

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24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

In ordine alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto, AMESCI ha stipulato con la società di global services e comunicazione GAR.CO s.r.l., partita iva 05663071214, esperta in materia di consulenza per lo sviluppo locale e che opera per imprese ed enti pubblici in attività di pianificazione, progettazione, alta formazione, comunicazione sociale ed istituzionale, apposita convenzione (vedi allegato) che definisce il concreto e rilevante apporto della GAR.CO alla realizzazione del presente progetto con specifico riferimento alle seguenti attività previste al punto 8.1: Azione A: Censimento del patrimonio abitativo Attività A.1: Preparazione

Contatto con le parti Azione B: Sensibilizzazione sullo stato dell’arte Attività B.1: Preparazione e concertazione

Concertazione tra le parti Individuazione del target

Altro accordo è stato stipulato da Amesci con Consorzio Italia, partita iva n. 06936861217,società cooperativa sociale senza scopo di lucro volta alla realizzazione di servizi/interventi in ambito socio-sanitario nonché all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; attività e servizi di carattere animativi, finalizzati al miglioramento della qualità della vita e all’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati; interventi conviviali per il tempo libero, la cultura ed il turismo sociale; organizzazione e gestione di servizi di informazione e promozione culturale; organizzazione e gestione di servizi di consulenza, orientamento, formazione e avviamento al lavoro. In relazione al citato accordo, di cui si allega copia, Consorzio Italia si impegna a realizzare le seguenti attività previste dal punto 8.1 del presente progetto: Azione B: Sensibilizzazione sullo stato dell’arte Attività B.3: Superamento delle emergenze

Individuazione delle emergenze

Azione C: Informazione sulle possibilità in essere Attività C.3: Superamento delle emergenze

Individuazione delle emergenze

Azione D: Sensibilizzazione sulla pericolosità, sulla vulnerabilità, sul rischio territoriale Attività D.3: Superamento delle emergenze

Individuazione delle emergenze

Azione E: Educazione sociale Attività E.3: Superamento delle emergenze

Individuazione delle emergenze

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25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Per il raggiungimento delle finalità del progetto, è necessario che ciascuna associazione si avvalga delle seguenti risorse, suddivise per singolo contesto operativo e per singola attività progettuale:

Attività Risorse

Attività A.1: Preparazione

(per facilitare l’individuazione delle aree di intervento) Cartografia del territorio (< 1:10000) Software di editing grafico

(per la produzione delle schede) Servizio di grafica e di stampa

Attività A.2: Censimento Operativo (per il raggiungimento delle aree di intervento) Autovetture (per la sicurezza) DPI (per il riconoscimento durante il censimento) Tesserini di riconoscimento Pettorine

(per la resa cartografica delle informazioni) Cartografia del territorio (< 1:10000) Software di editing grafico

Attività B.1: Preparazione e concertazione (per il materiale di supporto) Servizio di grafica e di stampa

Attività B.2: Trasferimento delle informazioni (per la pubblicità degli eventi) Servizio di grafica e di stampa (per l’effettuazione degli incontri) Stand, sala attrezzata (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento Pettorine

Attività B.3: Superamento emergenze (per l’effettuazione degli incontri domiciliari) Autovetture (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento

Attività C.1: Preparazione (per il materiale di supporto) Servizio di grafica e di stampa

Attività C.2: Informazione (per la pubblicità degli eventi) Servizio di grafica e di stampa (per l’effettuazione degli incontri) Stand, sala attrezzata (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento Pettorine

Attività C.3: Superamento emergenze (per l’effettuazione degli incontri domiciliari) Autovetture (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento

Attività D.1: Preparazione (per il materiale di supporto) Servizio di grafica e di stampa

Attività D.2: Diffusione (per la pubblicità degli eventi) Servizio di grafica e di stampa (per l’effettuazione degli incontri) Stand, sala attrezzata (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento Pettorine

Attività D.3: Superamento emergenze (per l’effettuazione degli incontri domiciliari) Autovetture (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento

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Attività E.1: Preparazione (per il materiale di supporto) Servizio di grafica e di stampa

Attività E.2: Incontri di educazione (per la pubblicità degli eventi) Servizio di grafica e di stampa (per l’effettuazione degli incontri) Stand, sala attrezzata (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento Pettorine

Attività E.3: Superamento emergenze (per l’effettuazione degli incontri domiciliari) Autovetture (per facilitare la comunicazione negli incontri) Strumentazione audio-visiva (per il riconoscimento durante gli incontri) Tesserini di riconoscimento

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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi

ai fini del curriculum vitae:

Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale professionale):supporto alle relazioni sociali, organizzazione logistica, segreteria tecnica, ideazione e realizzazione grafica e testuale di testi informativi, uso di strumentazioni tecniche, individuazione elementi base degli edifici, riconoscimento delle emergenze, valutazioni tecniche;

competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problemsolving), team working;

competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività;

competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.

Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente progetto (in allegato)

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto

30) Modalità di attuazione:

In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori AMESCI. AMESCI si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.

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31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^

classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI AMESCI

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 AMESCI sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario. La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in roleplaying, outdoor training, wraparound su: team building, team work, problemsolving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 18 ore complessive;

e-learning per 14 ore complessive.

33) Contenuti della formazione:

La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:

A come Amesci: La presentazione dell’associazione Valori e identità del SCN Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di coscienza e

l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani.

Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica.

La difesa civile non armata e non violenta: Il concetto di difesa civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.

Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con l’ente.

Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità.

Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà illustrate.

Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa

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della patria richieste volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la protezione civile ed il volontariato.

L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4 febbraio

2009 e successive modifiche) La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per progetti",

attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di meta competenze

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

34) Durata:

45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto

36) Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da AMESCI

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso e-learning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula: Salvatore Brancaccio, nato a Benevento il 09/01/1975 Antonio Belperio, nato a San Giorgio la Molara il 27/11/1960 Pasquale Moffa, nato a Ginestra degli Schiavoni il 08/09/1962 Adamo Ventura, nato a Benevento il 10/05/1970 Michele Ferro, nato a Benevento il 26/02/1978 Luigi Castiello, nato a Benevento il 09/06/1956 Autori del Corso: Pasquale Landinetti, nato a Napoli il 10/03/1958 Paolo Mandara, nato a Napoli il 11/03/1970 Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi, nata a Roma il 29/11/1969

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Tutor on line: Valentina Cammarota, nata a Napoli il 13/04/1978

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso e-learning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula: Salvatore Brancaccio Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Baselice dal 2009, ha maturato esperienze nell’abito delle emergenze ambientali con interventi per dissesto idrogeologico degli alvei fluviali, cura dei boschi e delle aree verdi del Comune. Antonio Belperio Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Diploma di geometra e dipendente del Comune di Buonalbergo dal 1986, ha maturato esperienze in qualità di Responsabile del settore protezione civile del Comune di Buonalbergo intervenendo nell’adeguamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici. Pasquale Moffa Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Ginestra degli Schiavoni dal 1997, ha maturato esperienze in qualità di Responsabile del servizio protezione civile curando vari interventi volti alla messa in sicurezza delle zone a rischio e interventi di soccorso per i disagi arrecati dall’alluvione del 2013. Adamo Ventura Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Dipendente dell’ente, e laurea in ingegneria civile, ha maturato 12 anni di esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro in qualità di responsabile del servizio di prevenzione e sicurezza del Comune di Buonalbergo. Michele Ferro Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Baselice, ha maturato esperienze nel settore sicurezza sul lavoro a seguito della partecipazione al corso di I livello per responsabile servizio prevenzione e protezione. Luigi Castiello Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Dipendente del Comune di Ginestra degli Schiavoni dal 1981, laurea in architettura, ha maturato oltre due anni di esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro in qualità di responsabile del nucleo di protezione civile comunale e per la direzione dei lavori, collaborazione alla progettazione degli interventi e responsabile dei piani di sicurezza presso il Comune di Ginestra degli Schiavoni, nell’ambito delle funzioni delegate ai sensi della L.R. 11/96. Autori del Corso: Pasquale Landinetti Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laureato in Sociologia, formatore di operatori volontari e professionali di protezione civile; formatore nazionale Istruttori Unità Cinofile di Soccorso; istruttore gruppo SAI; DI.MA. (disaster manager); esperto di monitoraggio ambientale e di tecniche di comunicazione in emergenza; progettista piani di sicurezza e di protezione civile per Amministrazioni pubbliche; esperto prevenzione e protezione, pianificazione dell’emergenza; esperto per la sicurezza scolastica; docente in corsi di formazione per operatori di protezione civile, esperto di primo soccorso.

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Paolo Mandara Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Esperto di Tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, DI.MA. (disaster manager), Membro della commissione speciale per la “Pianificazione di Emergenza per il Soccorso ad Aeromobili Sinistrati in prossimità di Aeroporti Costieri” – Prefettura di Napoli; Delegato per le attività di Protezione Civile del Comitato regionale CRI Campania da febbraio 2006 ad aprile 2009; Qualifica di “Formatore Nazionale di Protezione Civile” dal febbraio 2003; Certificazione di “Istruttore di Protezione Civile” rilasciata da SIEM-IES nel 2005; Qualifica di “Tecnico Formatore” rilasciato dalla Piemme Antincendio (MitHogroup) per attrezzature speciali (U.S.A.R.) destinate alle colonne mobili regionali del Corpo Nazionali Vigili del Fuoco; Certificazione di “Firefighter I” NFPA” rilasciato dall’internationalFire Service – Agosto 2006; Certificazione di “Firefighter II” NFPA” rilasciato dall’internationalFire Service – Agosto 2006; Partecipazione con regolare cadenza a campi ed esercitazioni di “Protezione Civile”. Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Pedagogia, esperta di progettazione nel settore della multimedialità applicata alla didattica, di formazione tecnologica e didattica on line, di ambienti digitali per l'apprendimento, scenari e strumenti di valutazione nella formazione a distanza, gestione del sapere nei processi di e-learning, analisi per la valutazione di un gruppo di apprendimento online, modelli e strumenti di analisi e valutazione del forum e degli strumenti di interazione formativa Tutor on line: Valentina Cammarota Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Ingegneria Civile, ottime capacità relazionali in contesti di comunicazione mediata, buone competenze informatiche (posta elettronica, internet, chat, forum), competenze di base in ambito formativo e didattico, competenze contenutistiche nell’area di intervento Protezione Civile e in generale nel Servizio Civile.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blendedAMESCI intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo. Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un

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innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficacenonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivochiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergentinel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzionecondivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa dellaconoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning. Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP, CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione. La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per AMESCI, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari.

40) Contenuti della formazione:

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Argomenti della formazione specifica: In aula:

I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Principi di sismologia; Durata: 6 ore – Docenti: Salvatore Brancaccio, Antonio Belperio, Pasquale Moffa Modulo II: L’attività sismica del territorio sannitico; Durata: 6 ore – Docenti: Salvatore Brancaccio, Antonio Belperio, Pasquale Moffa II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore – Docenti: Adamo Ventura, Michele Ferro, Luigi Castiello

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza

Organigramma della sicurezza

Misure di prevenzione adottate Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore – Docenti: Adamo Ventura, Michele Ferro, Luigi Castiello

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro

Rischi meccanici ed elettrici generali

Rischio biologico, chimico e fisico

Rischio videoterminale

Movimentazione manuale dei carichi

Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale

Stress lavoro correlato

Segnaletica di emergenza

Incidenti ed infortuni mancati

Corso e-learning:

Il rischio sismico:

La pericolosità

La vulnerabilità

L’esposizione

Metodologie di rappresentazione:

Principi di topografia

Le cartografie tematiche

I Sistemi Informativi Territoriali

La normativa vigente:

La classificazione sismica

Le norme tecniche di costruzione

Il metodo Augustus e la gestione delle emergenze

La gestione dell’emergenza a livello comunale

La logica delle funzioni di supporto nel piano di emergenza

Lineamenti di pianificazione

Il modello di intervento Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-competenze quali:

capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione

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L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet.

41) Durata:

75 ore

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale previsto dal presente progetto (v infra, punto 20) per la tempistica e la strutturazione della rilevazione del percorso formativo, si acclude una breve riflessione metodologica e strumentale. La contemporanea presenza, nel sistema di formazione “blended” adottato da AMESCI, di una doppia tipologia di rilevazione (questionari e self-test) e di un complesso set di restituzioni attese (grado di apprendimento raggiunto, gradimento dell’esperienza formativa, feedback delle competenze e delle metacompetenze) necessitano di un’ottica valutativa efficiente, efficace ed innovativa. Si è pertanto deciso di adottare un monitoraggio della qualità della formazione informato alla logica QFD (qualityfunctiondeployement), all’interno del più generale approccio di qualityproject management perseguito da AMESCI. Si tratta, operativamente, di trasformare i dati del monitoraggio (sia quantitativi che qualitativi) in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la riprogettazione del percorso formativo. In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti (ossia test a risposta multipla on line, questionari di customersatisfaction, rilevamento attraverso interviste sul campo a cura degli OLP e dello Staff di formazione AMESCI). Le analisi dei dati (intermedie e finale) e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello Staff di formazione AMESCI, con metodologie e tools propri del tutoraggio on line (protocolli di statistica, strumenti di networking come forum e chat) e della valutazione comparata (swotanalysis). Breve cenno ulteriore merita il bilancio di “competenze e metacompetenze”, intese come empowerment e incremento quali-quantitativo dei saperi e delle capacità di adattamento alle dinamiche evolutive del proprio sistema ambientale e relazionale di riferimento. Tale fondamentale elemento del monitoraggio della formazione sarà rilevato attraverso un percorso di analisi periodica delle competenze acquisite dal volontario, in termini di conoscenze e di abilità, sulla base del modello francese della Validation d’aquisprofessionnels.

Napoli, 15/07/2014 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Enrico Maria Borrelli