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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza – 01 (anziani) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Il Comune di Brescia conta 194.464 abitanti al 31.12.2008. In linea con la realtà italiana si è assistito al progressivo invecchiamento della popolazione; questo fenomeno, con particolare riferimento all’aumentare dei “grandi vecchi” determina l’ampliamento della richiesta di servizi legati alla compromissione dell’autosufficienza. Da sottolineare che l’indice di vecchiaia di Brescia è superiore di ben 34,4 punti rispetto alla media nazionale. Un altro fenomeno da evidenziare è la presenza di 14.564 anziani ultrasessantacinquenni soli, pari a circa il 30% della popolazione anziana, che rappresenta un indicatore di fragilità. A ciò si aggiunge la progressiva riduzione dell’ampiezza delle reti familiari: il numero di 3 NZ00351 Regione Lombardia

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

COMUNE DI BRESCIA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Assistenza – 01 (anziani) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Il Comune di Brescia conta 194.464 abitanti al 31.12.2008. In linea con la realtà italiana si

è assistito al progressivo invecchiamento della popolazione; questo fenomeno, con

particolare riferimento all’aumentare dei “grandi vecchi” determina l’ampliamento della

richiesta di servizi legati alla compromissione dell’autosufficienza. Da sottolineare che

l’indice di vecchiaia di Brescia è superiore di ben 34,4 punti rispetto alla media nazionale.

Un altro fenomeno da evidenziare è la presenza di 14.564 anziani ultrasessantacinquenni

soli, pari a circa il 30% della popolazione anziana, che rappresenta un indicatore di

fragilità.

A ciò si aggiunge la progressiva riduzione dell’ampiezza delle reti familiari: il numero di

3

NZ00351

Regione Lombardia

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componenti medi per famiglia è di 2,2 unità.

La riduzione della rete familiare e l’aumento della popolazione anziana ha prodotto una

maggiore richiesta ed intensità dei bisogni di cura domiciliare, semi residenziali e

residenziale con una grossa pressione economica sulla famiglia e sulla finanza pubblica.

(dati Istat al 31.12.2008).

Analisi del trend di crescita della popolazione dal 2000 al 20091 (dati al 30.09.2009 dell’Ufficio di Diffusione Statistica del Comune di Brescia).

Nel corso del periodo 2000-2008, la popolazione anziana residente a Brescia è

sostanzialmente rimasta invariata, passando dalle 58.283 unità (2000) alle 57.858

(2008), evidenziando un decremento di 425 unità (- 0,7%).

Nel corso del 2009, la popolazione anziana ha registrato una leggera crescita (+415

unità, +0,7%) rispetto all’anno precedente, raggiungendo a fine settembre le 58.273

unità (Tab. 1, Graf. 1)

Tab.1 – La popolazione anziana residente a Brescia dal 2000 al 2009. Distribuzione per classi

d’età

Anno 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 95-99 100 E+ TOTALE 2000 13009 12653 11920 9973 5297 3816 1346 248 21 58283 2003 12990 11843 10627 8532 5931 2995 1391 280 21 54610 2006 11923 12456 10366 9242 6898 3444 1566 410 57 56362 2008 12343 12075 10853 9237 7098 4277 1442 471 62 57858 2009 12364 11874 11091 9268 7219 4569 1330 491 67 58273

Grafico 1 – Trend di crescita della popolazione anziana residente a Brescia (2000-2009)

58283

54610

56362

5785858273

52000

53000

54000

55000

56000

57000

58000

59000

2000 2003 2006 2008 2009

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1. La popolazione over 75

Il decremento sopra evidenziato non ha riguardato la popolazione ultra 75 che invece

ha evidenziato un costante incremento nel corso dell’intero periodo osservato,

passando dalle 20.701 unità nel 2000 alle 22.944 unità (Tab. 2, Graf. 2) a fine

settembre 2009 (incremento + 2.243 unità, pari a + 10,8%).

Tab. 2 – La popolazione over 75 residente a Brescia dal 2000 al 2009. Distribuzione per classi

d’età

Anno

75-79 80-84 85-89 90-94 95-99 100 e+

Totale over 75

Tot. pop. anziana

% di riga >75 sul Tot. pop. anziana

2000 9973 5297 3816 1346 248 21 20701 58283 35,5 2003 8532 5931 2995 1391 280 21 19150 54610 35,1 2006 9242 6898 3444 1566 410 57 21617 56362 38,4 2008 9237 7098 4277 1442 471 62 22587 57858 39,0 2009 9268 7219 4569 1330 491 67 22944 58273 39,4

Nel corso del periodo considerato, la fascia della popolazione over 75 ha acquisito

un’incidenza sempre più crescente, passando dal rappresentare il 35,5% nel 2000 al

39,4% a fine settembre 2009.

Se osserviamo la popolazione ultraottantenne, si registra un incremento più netto di

quello evidenziato nella popolazione over 75. Come evidenzia il Graf. 2, gli anziani over

80 sono passati dalle 10.728 unità nel 2000 alle 13.676 a fine settembre 2009

(incremento + 2.948, +27%).

Graf. 2 – Trend di crescita della popolazione over 80 residente a Brescia (2000 – 2009)

10728 10618

1237513350 13676

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

2000 2003 2006 2008 2009

2. Uno sguardo alle 5 circoscrizioni cittadine

Nell’ambito del territorio cittadino, a fine settembre 2009 la circoscrizione più

popolata da persone anziane era la NORD (14.325, pari al 24,6% sul totale), seguita

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dalla SUD (12.872, pari al 22,1% sul totale), dalla OVEST (12049, pari al 20,7% sul

totale), dalla CENTRO (11.385, pari al 19,5% sul totale) e, infine, dalla EST (7.642, pari

al 13,1% sul totale). (Tab.34)

Tab. 3 – Incidenza della popolazione anziana residente nelle singole circoscrizioni sul totale. Anni

2000-2009

Circ. 2000 % di

colonna 2003 % di

colonna 2006 % di

colonna 2008 % di

colonna 2009 % di

colonna

Nord 13058 22,4

13422 24,6

13950 24,8

14282 24,7

14325 24,6

Centro 18245 31,3

12236 22,4

11863 21,1

11337 19,6

11385 19,5

Sud 11982 20,6

12345 22,6

12871 22,8

12755 22,0

12872 22,1

Ovest 9750 16,7

10835 19,8

11244 19,9

11986 20,7

12049 20,7

Est 5248 9,0

5772 10,6

6434 11,4

7498 13,0

7642 13,1

Totale 58283 100,0 54610 100,0 56362 100,0 57858 100,0 58273 100,0

Come si può notare, nel periodo 2000-2009 tutte le circoscrizioni hanno registrato un

incremento della popolazione anziana, tranne la Centro che ha subito un decremento

sostanziale pari a 6.860 unità (- 37,6%). (Tab. 4, Graf. 3)

Tab. 4 – La popolazione anziana residente nelle circoscrizioni cittadine dal 2000 al 2009.

Incremento 2008-2009 e 2000-2009

Circ. 2000 2003 2006 2008 2009

Increm. v.a.

2000-09

Increm. %

2000-09

Increm. v.a.

2008-09

Increm. %

2008-09 Nord 13058 13422 13950 14282 14325 + 1.267 + 9,7 + 43 + 0,3

Centro 18245 12236 11863 11337 11385 - 6.860 - 37,6 + 48 + 0,4

Sud 11982 12345 12871 12755 12872 + 890 + 7,4 + 117 + 0,9

Ovest 9750 10835 11244 11986 12049 + 2.299 + 23,5 + 63 + 0,5 Est 5248 5772 6434 7498 7642 + 2.394 + 45,6 + 144 + 1,9 Totale 58283 54610 56362 57858 58273 - 10 - 0,02 + 415 + 0,7

Nel corso del decennio in esame, la circoscrizione che ha acquisito un maggior numero

di residenti anziani è stata la circ. Est (+2.394 unità, +45,6%), seguita dalla circ. Ovest

(+2.299 unità, +23,3%), dalla Nord (+ 1.267 unità, +9,7%) e, infine, dalla circ. Sud (+

890 unità, + 7,4%).

L’organizzazione dei Servizi

Per far fronte ai fenomeni rilevati, il Comune ha attrezzato un’offerta per gli anziani molto

articolata, organizzata secondo un modello “a rete” e finalizzata alle esigenze generali di

sostegno dell’autonomia della persona.

Tale organizzazione dei servizi vuole essere coerente con l’obiettivo di garantire una

elevata qualità di vita all’anziano in stato di bisogno, garantendo, nei limiti del possibile, la

sua permanenza nell’abituale contesto familiare, sociale ed ambientale.

In quest’ottica i principali servizi domiciliari risultano essere:

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√ il servizio di assistenza domiciliare (SAD) con le sue attività di cura della casa, cura

ed igiene della persona. Il SAD è un servizio complesso deputato a promuovere la

domiciliarità e ad integrarsi con i diversi caregivers che a vario titolo intervengono

sul caso.

Nel corso degli anni il servizio si è rivolto sempre più a persone non autosufficienti

che presentano difficoltà a permanere nel proprio nucleo familiare senza aiuto;

fondamentale quindi è la collaborazione con l’Asl, in particolare con l’Unità di

Continuità Assistenziale Multidimensionale (UCAM), che fornisce il proprio intervento

infermieristico a domicilio;

√ il servizio di telesoccorso;

√ altri interventi a sostegno del mantenimento della persona presso il domicilio (pasti a

domicilio, lavanderia ecc.);

√ l’erogazione di contributi economici a sostegno delle famiglie per l’affido dell’anziano.

Si tratta di un sostegno economico destinato a famiglie che mantengono l’anziano non

autosufficiente nel proprio contesto, svolgendo in prima persona le prestazioni socio

assistenziali. E’ un beneficio automatico erogato in base al reddito. Altre forme di

sostegno economico vengono erogate, inoltre, a chi garantisce l’assistenza al familiare

anziano non autosufficiente attraverso l’ausilio della “badante”.

Inoltre vi sono servizi sostitutivi al contesto di vita dell’anziano quali centri diurni

integrati, comunità alloggio, mini alloggi protetti, residenze sanitarie assistenziali, nonché

servizi a carattere preventivo (centri diurni) a forte contenuto di socializzazione.

L’organizzazione dei servizi sopraccitati è imperniata sui centri sociali quali sedi

decentrate dei servizi sociali.

I centri sociali si identificano come luoghi privilegiati a cui i cittadini fanno riferimento

per trovare risposte adeguate ai loro bisogni spesso complessi, in una prospettiva di

aiutare la comunità territoriale a tessere nuovi legami di socialità, intercettare il bisogno

prima che diventi emergenza, sostenere le vecchie e nuove fragilità.

Rappresentano le strutture principali dedicate all’accoglienza e all’orientamento del

cittadino in condizione di difficoltà. Sono ubicati in ciascuna circoscrizione cittadina e, in

seguito alla riduzione delle circoscrizioni da 9 a 5, anche i centri sociali subiranno nel breve

periodo il medesimo accorpamento.

Nei centri sociali sono presenti i servizi rivolti a:

√ anziani √ disabilità-emarginazione grave

√ minori.

In essi operano Assistenti Sociali responsabili della rete dei servizi per anziani

(coordinamento decentrato di assistenza domiciliare, centri diurni, centri aperti, alloggi

protetti), Assistenti Sociali responsabili di caso, personale amministrativo e ausiliari socio-

assistenziali (addetti all’assistenza domiciliare).

Il Centro Sociale è organizzato per fornire un aiuto attraverso la consulenza,

l’informazione e, se necessario, l’attivazione di prestazioni o servizi adeguati ai bisogni del

cittadino.

Il Territorio viene ad assumere il significato di contesto ambientale specifico che può

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divenire ambito privilegiato e destinatario in quanto tale di un intervento, con valenza

soprattutto preventiva. Inoltre è considerato come luogo di produzione di risorse, di

potenzialità, di disponibilità e capacità da parte della popolazione di farsi carico dei

problemi; non solo consumatore d’offerta ma luogo ricco della presenza di soggetti in grado

di identificare ed assumere problemi e bisogni, dare origine ad esperienze di intervento e

produrre saperi e competenze.

L’impiego di volontari in servizio civile nazionale consentirebbe di incrementare i bisogni

espressi dalla popolazione anziana in stato di fragilità potenziando il PROGETTO DI BUON

VICINATO E ANAGRAFE DELLA FRAGILITA’.

Tale progetto (attivo da giugno 2004) ha come destinatari elettivi gli anziani fragili

maggiori di 75 anni senza figli residenti a Brescia. Si articola nell’analisi e monitoraggio, da

parte delle 100 associazioni di volontariato aderenti al progetto, della popolazione anziana

fragile target, per verificarne le necessità e per avviare un’azione di supporto. Il progetto

trae la sua forza dalla stretta collaborazione delle diverse realtà (medici di base, servizi

sociali comunali, associazioni di volontariato e protezione civile), ma si mantiene in vita

grazie al lavoro capillare dei volontari che operano a livello di quartiere e circoscrizione.

L’opera dei volontari si è qualificata in primo luogo nei contatti (diretti/indiretti) di tutte

le persone presenti nell’elenco degli anziani loro assegnato, affinché attivassero interventi

di monitoraggio delle situazioni a rischio, quali “sentinelle di quartiere” in

affiancamento ai servizi sociali territoriali e all’ASL. Il progetto si è in seguito arricchito

con i dati pervenuti dall’ASL, che ha fornito (su indicazione dei medici di base) una banca

dati di soggetti a rischio sanitario, che è stata incrociata a sua volta con quella del settore

servizi sociali e con il dato anagrafico. Inoltre i volontari hanno provveduto a compilare due

schede (scheda contatto e scheda intervento), che raccolgono informazioni circa

l’autonomia della persona e la sua capacità di relazionarsi con l’esterno e di disporre di aiuti

e protezioni.

L’elaborazione dei dati ha consentito di classificare gli anziani in base a “semafori di

fragilità”, di effettuare una fotografia delle diverse classi di rischio presenti sul

territorio e di individuare il fabbisogno distinto per quartieri.

Nel corso del biennio 2008-2009 il progetto ha avuto un ulteriore sviluppo:

è stato introdotto un nuovo sistema di “scrematura” dei soggetti veramente fragili, che

necessitano di una forte protezione da parte dei volontari. Sono stati individuati dei

criteri di valutazione tesi a definire i rischi di isolamento socio familiare

indipendentemente dalla classe semaforica di appartenenza. Ciò consente di selezionare la

popolazione anziana che presenta un bisogno di protezione e monitoraggio di tipo

continuativo.

Questo progetto è rappresentativo del ruolo del Comune di valorizzare la comunità locale

nel suo ruolo promozionale, solidaristico e di prossimità.

Destinatari: Anziani “fragili” della città.

Beneficiari: rete familiare, quartiere, associazioni di volontariato e non da ultimo la rete dei

servizi sociali e sanitari che hanno la possibilità di intercettare tempestivamente i bisogni

dell’anziano, in modo da evitare interventi di natura “riparativa” dettati dall’urgenza.

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7) Obiettivi del progetto:

Il Comune di Brescia intende proseguire con il servizio di vigilanza attiva, su parte

del territorio cittadino, traendo spunto dall’esperienza del Custode socio-sanitario.

Tale modello, che è in fase di sperimentazione dal gennaio 2010 grazie

all’assegnazione al Comune di Brescia di 2 volontari del servizio civile nazionale, si

propone di fornire assistenza agli anziani fragili nonchè di prendersi cura dei

bisogni della comunità le cui reti di aiuto sociali, socio-sanitarie e sanitarie, formali

e informali vengono attivate con l’obiettivo di fornire risposte tempestive alle

persone che necessitano di protezione.

Il progetto ha dunque la finalità di intercettare sul territorio i bisogni espressi (e

soprattutto quelli inespressi) della popolazione anziana in stato di fragilità, “in un

continuum” con quanto già sperimentato dall“Anagrafe della fragilità e buon

vicinato”.

Sono state quindi previste presso alcuni quartieri periferici e nel centro storico, 4

postazioni di “portierato sociale” che fanno capo alle 4 Assistenti Sociali

responsabili dei servizi territoriali, denominate “custodi sociali”.

Le 4 postazioni di portierato sociale trovano ospitalità presso i Centri Sociali della

Circoscrizione Nord, della Circoscrizione Centro, della Circoscrizione Est e della

Circoscrizione Ovest.

Il portierato sociale è gestito da volontari di associazioni di volontariato (che con il

Comune di Brescia hanno contribuito alla realizzazione del progetto “Anagrafe

della fragilità e buon vicinato”), in collaborazione con le assistenti sociali

coordinatrici del servizio anziani territoriale e i giovani del servizio civile

nazionale.

Ogni postazione svolge un’attenta e sistematica azione di identificazione e

monitoraggio dei bisogni, della criticità e di sorveglianza delle situazioni a rischio

degli anziani destinatari del progetto.

Modello organizzativo

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L’ambizione è quella di creare una comunità solidale ed attenta per favorire la

diffusione di un welfare comunitario che stabilisca legami, con e fra i cittadini e

supporti gli interventi previsti dalla rete istituzionale.

Indicatori (a titolo esemplificativo):

1. Accrescere il tempo dedicato alla cura e alla relazione con l’anziano

incrementando le visite domiciliari, le iniziative estemporanee, piccole

commissioni o gli accompagnamenti; 2. Migliorare la qualità dell’informazione rivolta alla cittadinanza anziana e in

particolare agli anziani “fragili”;

3. Accrescere i contatti e le collaborazioni con le realtà presenti nel territorio in cui vive l’anziano;

4. Favorire la conoscenza tempestiva di situazioni potenzialmente a rischio e fornire

interventi che prevengano il degenerare delle stesse.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Il progetto si propone di realizzare un servizio di vigilanza attiva sul

territorio rivolto ad anziani fragili attraverso le proprie 4 postazioni di

“portierato sociale” in collaborazione con le associazioni sottoelencate:

VOLONTARI

SCN

VOLONTARI RETE

SERVIZI

PORTIERE

SOCIALE

CUSTODE

SOCIO-SANITARIO

POPOLAZIONE

ANZIANA

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Centri Sociali Individuati per il

portierato sociale

Associazione che collabora al

progetto CENTRO SOCIALE

CIRCOSCRIZIONE NORD ASSOCIAZIONE CAMMINANDO

INSIEME ASSOCIAZIONE INSIEME NELLA

TERZA ETA’ CENTRO SOCIALE CIRCOSCRIZIONE OVEST ASSOCIAZIONE

6 ... IN COMPAGNIA CENTRO SOCIALE

CIRCOSCRIZIONE EST ASSOCIAZIONE DON BENEDINI

CENTRO SOCIALE CIRCOSCRIZIONE CENTRO

ASSOCIAZIONE AUSER

Poiché il tessuto associativo della città è piuttosto articolato e propositivo si

ritiene, in aggiunta alle 5 associazioni capofila, di consentire anche ad altre

Associazioni – previa sottoscrizione di apposito accordo - di poter aderire al

progetto anche in corso d’opera.

In ognuna delle quattro zone individuate è presente un assistente sociale

responsabile di servizio (custode socio-sanitario) che rappresenta il principale

interlocutore al quale i volontari (sia delle associazioni individuate che di

servizio civile nazionale) si interfacciano e che pertanto assume un ruolo di

coordinamento organizzativo. Il progetto verrà realizzato con le seguenti modalità:

Prima fase: ACCOGLIENZA E FORMAZIONE √ L’accoglienza dei volontari sarà seguita dall’erogazione ai medesimi della

formazione generale e specifica.

Seconda fase: REALIZZAZIONE √ inserimento graduale dei volontari nelle attività previste dal progetto

√ Attività di tutoring dei volontari; √ Monitoraggio del progetto, degli obiettivi individuati e delle attività

svolte;

√ Messa in atto di eventuali azioni correttive;

Terza fase: VALUTAZIONE √ Valutazione finale del progetto, con specifico riferimento al

raggiungimento degli obiettivi.

Cronogramma

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MESE

ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Formazione generale e specifica

Attività di centralino e ascolto delle richieste

Registro delle segnalazioni

Attività informativa

Visite domiciliari e accompagnamenti

Sostegno vita di relazione

Stesura dei report delle attività

Tutoring

Monitoraggio

Valutazione/verifica finale

Nel dettaglio il progetto si articola come segue:

Prima fase: ACCOGLIENZA E FORMAZIONE All’avvio del progetto i volontari saranno accolti e presentati agli operatori

locali di progetto di riferimento. Inizieranno da subito la formazione

generale (che si svilupperà nei primi 5 mesi) e quella specifica che ha lo scopo

di fornire i fondamenti teorici e di base riferiti al progetto.

Seconda fase: REALIZZAZIONE Durante il primo mese i giovani del SCN verranno inseriti gradualmente nelle

sedi di progetto, al fine di facilitare la conoscenza del contesto

organizzativo e dei servizi offerti. In questo modo si ritiene di facilitare

una presa di contatto con gli obiettivi e le azioni del progetto, con la

possibilità di poterne riflettere nel gruppo della formazione.

Al termine del percorso di formazione specifica i giovani possiederanno gli

strumenti necessari per realizzare le diverse attività del progetto.

In questa fase i volontari saranno inseriti nelle diverse articolazioni del

progetto le cui attività vengono di seguito elencate:

- Realizzare contatti con anziani in difficoltà e famiglie per ascolto dei

bisogni;

- Effettuare accompagnamenti presso servizi pubblici e sanitari;

- Compiere visite domiciliari;

- Effettuare segnalazioni e controllo di situazioni a rischio (condizioni

climatiche avverse, epidemie influenzali, accertamento stati depressivi);

- Gestire iniziative estemporanee, concordate con referente (acquisto

farmaci, sostituzione lampadina, spesa, ecc.);

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- Gestire attività di centralino e ascolto delle richieste degli anziani;

- Mantenere i rapporti con gli anziani e promuovere la loro partecipazione

alla vita del quartiere;

- Fornire informazioni e notizie utili.

I giovani del SCN dovranno inoltre curare la registrazione dei contatti e

delle segnalazioni ad altri attori, per consentire gli interventi del caso,

nonché predisporre la stesura di report sulle attività svolte.

Gli attori coinvolti nella realizzazione del progetto effettueranno periodiche

verifiche e una puntuale attività di monitoraggio.

Per quanto riguarda le attività di monitoraggio previste al box 20, il

responsabile del monitoraggio nonché gli OLP, elaboreranno un calendario che

prevederà tre incontri durante i quali verrà analizzato lo stato di

avanzamento del progetto. Nell’anno di servizio civile i giovani volontari

avranno degli incontri trimestrali con il tutor, finalizzati a mettere a

disposizione uno spazio di confronto per verificare l’andamento dei singoli

obiettivi di ciascuno e se necessario individuare eventuali azioni correttive.

Terza fase: VALUTAZIONE

Nell’ultimo mese di servizio verrà effettuata la valutazione finale del

progetto. In particolare verrà rilevato il raggiungimento degli obiettivi

nonchè il grado di soddisfazione del volontario e dell’Operatore Locale di

Progetto.

Si procederà quindi alla stesura della certificazione delle competenze

acquisite da ciascun volontario.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività con la specifica delle professionalità impegante e la loro attinenza con le predette attività

TABELLA RIASSUNTIVA

Risorse umane Unità

Assistente Sociale del Comune di Brescia

rivestente il ruolo di Responsabile dei servizi

territoriali 4

Assistenti Sociali del Comune di Brescia operanti

nel servizio anziani responsabili di caso 17

Operatori Socio Assistenziali (RAD) dipendenti

del Comune di Brescia 4

Volontari delle 5 Associazioni che hanno

sottoscritto l’accordo di portierato

sociale

8

Volontari delle Associazioni che 45

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collaborano con i centri sociali

Amministrativi dipendenti del Comune

di Brescia in servizio presso i Centri

Sociali

4

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I volontari saranno impegnati a supporto dell’assistente sociale - individuato

quale “custode socio-sanitario” -, riceveranno indicazioni operative dal

medesimo, collaboreranno con i volontari delle Associazioni coinvolte nella

realizzazione del progetto che svolgeranno il ruolo di “portieri sociali”.

In particolare le attività svolte dai giovani in SCN sono:

- Tenuta di un registro delle segnalazioni ricevute o fatte ad altri attori;

- Collaborazione nell’ascolto e nella raccolta dei bisogni della popolazione fragile;

- Realizzazione di visite domiciliari per:

√ verificare le condizioni di salute degli anziani,

√ offrire compagnia,

√ accompagnare o sostituire l’anziano nelle piccole commissioni (ritiro

ricette, acquisto farmaci, lavanderia, spese);

√ accompagnare o sostituire l’anziano nella gestione di pratiche presso

gli uffici pubblici (es. Ufficio invalidi, INPS, ecc.);

√ gestire con o per conto degli anziani alcuni problemi “pratici” (piccole

manutenzioni domestiche, presenza in casa quando viene chiamato

idraulico, elettricista, ecc.);

√ segnalare e controllare situazioni a rischio (condizioni climatiche

avverse, epidemie influenzali, accertamento stati depressivi);

- Sostegno agli anziani per il mantenimento dei rapporti sociali e/o per

promuovere la loro partecipazione alla vita del quartiere

(accompagnamento in chiesa, al cimitero, in biblioteca, al cinema, a teatro,

alle iniziative delle associazioni o servizi presenti sul territorio);

- Rilascio di informazioni e notizie utili sui servizi e sulle iniziative

promosse dal territorio;

- Collaborazione alle verifiche e alle attività di monitoraggio;

- Realizzazione dei report delle attività.

Durante le assenze dei volontari in servizio civile (malattia, permessi, ecc.) la

continuità dell’attività sarà garantita dal personale dipendente dell’ente o

dai volontari delle quattro Associazioni

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9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

n. 1 volontario per Centro Sociale Circoscrizione Centro

n. 1 volontario per Centro Sociale Circoscrizione Est

n. 1 volontario per Centro Sociale Circoscrizione Nord

n. 1 volontario per Centro Sociale Circoscrizione Ovest

10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto:

I volontari assegnati ai Centri Sociali accederanno ai ristori

convenzionati per la fornitura dei pasti ai dipendenti

dell’Ente. L’articolazione oraria dei volontari prevede una

pausa mensa di 30-60 minuti che non consentirebbe loro di

raggiungere la propria abitazione qualora, peraltro, residenti

in città.

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Impegno minimo settimanale di 12 ore

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

� Ai candidati viene richiesta una buona capacità relazionale, di

osservazione e di pazienza che consenta loro di saper adottare modalità

comunicative diversificate al fine di rispondere a persone con particolari

difficoltà;

� Disponibilità ed abilitazione alla guida di automezzi

4

0

0

4

1.400

5

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod.

ident. sede N. vol.

per sede Cognome e

nome Data di nascita

C.F. Cognome e nome

Data di nascita

C.F.

1 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via Borgondio n. 29 86970 1 Megni

Francesca 15/07/1964 MGNFNC64L55B157F

Pisano

Nunzio 16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

2 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via Indipendenza

27/a 87000 1

Pasini

Raffaella 07/10/1955 PSNRFL55R47B157W

Pisano

Nunzio 16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

3 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via Riccardi n. 12/a 86946 1 Cominardi

Rosangela 10/11/1953 CMNRNG53S56B157E

Pisano

Nunzio 16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

4 COMUNE DI BRESCIA

Brescia Via dei Paganini n. 1 86952 1 Parma

Marilena 21/05/1956 PRMMLN56E61H176A

Pisano

Nunzio 16.04.66 PSNNNZ66D16B157K

5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Campagna di diffusione del Servizio Civile Nazionale

� Stand del Servizio Civile Volontario nell’ambito di iniziative di

orientamento scolastico o di promozione sociale promosse dal Comune di

Brescia (Informagiovani, Casa Associazioni, altri settori) (6 ore);

In occasione dell’uscita dei bandi di selezione:

� Festa del Servizio Civile Nazionale (del Comune di Brescia) da realizzare

in uno dei parchi pubblici cittadini con il coinvolgimento di gruppi musicali

giovanili (1 giornata per un totale di almeno 6 ore);

� Organizzazione di seminari di presentazione dei progetti approvati (4

ore);

� Realizzazione di volantini e manifesti che illustrino sinteticamente i

progetti (3 ore);

� Predisposizione di schede riassuntive inerenti a ciascun progetto

finanziato;

� Organizzazione di una conferenza stampa per la promozione dei progetti

finanziati (2 ore);

� Stesura di comunicati stampa ai quotidiani locali (1,30 ore).

Attività ordinaria:

Gestione di un account di posta elettronica destinato al Servizio Civile del

Comune di Brescia ([email protected]) attraverso il quale i

giovani possono richiedere informazioni.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Verranno adottati i criteri elaborati dall’UNSC e definiti con determinazione

del Direttore Generale del 30 maggio 2002. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione

dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del

progetto:

Il piano di monitoraggio prevede due tipologie di azione:

1. monitoraggio dei progetto;

2. tutoring dei volontari.

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Saranno oggetto di verifica gli obiettivi, le attività del progetto e l’effettiva

realizzazione, la formazione specifica, le attività svolte, l’acquisizione di

capacità, le conoscenze, gli atteggiamenti dei volontari coinvolgendo nel

processo tutti i soggetti attivi del progetto. MONITORAGGIO DELLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nel corso dell’anno sono previsti tre incontri e un incontro di verifica finale

che coinvolgeranno il responsabile del progetto, il responsabile del

monitoraggio nonchè gli operatori locali di progetto e i volontari di servizio

civile.

Gli incontri sono finalizzati a rilevare l’andamento del progetto attraverso la

verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati (indicatori di

progetto), le criticità del medesimo nonché le difficoltà incontrate dai

volontari e dagli operatori locali di progetto.

TUTORING DEI VOLONTARI: FINALITA’ � Rilevare il grado di soddisfazione del volontario;

� Favorire e sostenere la capacità di affrontare eventuali situazioni

critiche che emergano nella realizzazione del progetto;

� Attuare interventi specifici volti al contenimento dell’abbandono del

SCN.

OBIETTIVI 1. Favorire la condivisione e il confronto delle esperienze di SCN con

volontari che operano nei diversi progetti;

2. Fornire un terreno “neutrale” di lettura della propria esperienza; 3. Favorire la capacità di valutazione del percorso di SCN in vista di un

orientamento formativo e professionale.

4. Favorire la capacità di analisi dei contesti organizzativi di riferimento, la

capacità di lavorare in gruppo;

5. Approfondire tematiche inerenti ai contesti del SCN (comunicazione,

gestione del conflitto, ecc.).

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO

INCONTRI TRIMESTRALI DI GRUPPO

I volontari dei diversi progetti verranno suddivisi in gruppi eterogenei. Si

prevede 1 incontro TRIMESTRALE per ciascun gruppo della durata di 3 ore

presso la sede del Servizio Formazione.

INCONTRI INDIVIDUALI CON IL TUTOR

Si prevede la possibilità di organizzare incontri individuali su richiesta del

volontario. In base al grado di criticità della situazione esposta, il tutor

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stenderà una relazione per il responsabile del settore personale (delegato

dal Sindaco in materia di servizio civile nazionale).

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Ai candidati viene richiesta una buona capacità relazionale, di osservazione e

di pazienza che consenta loro di saper adottare modalità comunicative

diversificate al fine di raggiungere e rispondere a persone con particolari

difficoltà.

Costituiranno titolo preferenziale:

� Il possesso del diploma di scuola media superiore;

� La frequenza a corsi universitari in ambito sociale, educativo o

umanistico;

� Il possesso della patente B nonché la disponibilità ad utilizzare gli

automezzi dell’Ente.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del

progetto:

Il Comune di Brescia ha previsto - all’interno delle previsioni di Bilancio - due

capitoli specificatamente destinati ai volontari in servizio civile, mirati, in

particolare, a rispondere ai bisogni formativi dei volontari nonchè alla

promozione del servizio civile nazionale. Non si è in grado di fornire la

previsione di spesa per il 2010 in quanto il bilancio dell’Ente non è ancora

stato adottato. Nel 2009 l’importo complessivo stanziato per i due capitoli è

stato di 23.500 Euro.

Il Comune di Brescia investe nel progetto:

� Risorse umane per affiancare, monitorare, sostenere e formare i

volontari €. 2.080 (OLP €. 1.600 – tutor €. 480);

� Risorse economiche: la formazione specifica dei volontari comporterà un

costo di €. 2.280 per il pacchetto formativo;

� Promozione del Servizio Civile Nazionale (Festa del Comune di Brescia): € 3.600 da ripartirsi tra i progetti finanziati (I progetti

presentati per l’anno 2010 sono 6, qualora venga finanziato un solo

progetto l’intero importo ricadrà su quest’ultimo, al contrario qualora

venissero approvati più progetti la quota verrà ripartita tra i progetti

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finanziati).

� Risorse strumentali e tecniche €. 3.430 Euro � €. 800: materiale di consumo;

� €. 300: manifesti e volantini ecc.;

� €. 830 Spese di ammortamento per il materiale messo a disposizione dei

volontari (computers, stampanti, fax, telefoni);

� €. 1.500: abbonamenti annuali alla rete urbana.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Accordo di collaborazione alla realizzazione del progetto sottoscritto

dalle Associazioni Camminando Insieme, Insieme nella terza età, Don

Benedini, Auser, 6 ... in compagnia (vedasi accordi allegati)

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Automezzi dell’Ente; biciclette;

Abbonamenti ai mezzi pubblici di trasporto;

Telefoni, Fax, computers, stampanti;

Materiale di cancelleria;

Biglietti del cinema, del teatro;

Materiale informativo sui servizi comunali nonchè sulle attività ricreative

promosse dal Comune e dalle associazioni o organismi presenti sul territorio;

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

no

27) Eventuali tirocini riconosciuti : no

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,

certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il Servizio civile aiuterà il volontario a migliorare la conoscenza del valore

delle persone, a riflettere sulla centralità della figura umana e sul

concetto di dignità di ogni cittadino.

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A conclusione del progetto si ritiene che i volontari abbiano acquisito le

seguenti competenze,:

Competenze di base

capacità di:

√ svolgere la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità;

√ adeguarsi al contesto: linguaggio, atteggiamenti, rispetto delle regole

e degli orari;

√ riconoscere il ruolo e le funzioni dei servizi alla persona e delle

diverse professionalità in essi presenti;

√ organizzare i propri impegni sotto il profilo dei tempi, dei mezzi e

delle risorse;

√ fronteggiare le situazioni impreviste.

Competenze tecnico-professionali:

capacità di:

√ riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia d’utenza;

√ calibrare la propria relazione d’aiuto in rapporto ai bisogni dell’utente;

√ trasferire agli operatori professionali le specifiche richieste degli

utenti;

√ collaborare alla progettazione di interventi finalizzati alla costruzione

di rapporti relazionali;

√ riconoscere le figure professionali operanti nel servizio, i loro ruoli

specifici e le competenze nonchè collaborare con le stesse.

Le competenze sopradescritte verranno certificate con un attestato

rilasciato dal Comune.

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

La sede di realizzazione della formazione è scelta sulla base del

posizionamento geografico delle sedi di attuazione del progetto: è pertanto

previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nella seguente sede:

Servizio Formazione del Settore Personale del Comune di Brescia -

V.lo Borgondio n. 29 - Brescia

30) Modalità di attuazione:

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In proprio, presso l’Ente avvalendosi del proprio formatore del servizio

civile nonché di personale dipendente con provata esperienza nelle materie

oggetto del programma formativo. I docenti sono individuati dal servizio

formazione che ha istituito un elenco di formatori interni preparati e

formati.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

no

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Metodologia mista, cioè le lezioni conterranno tecniche sia frontali sia

metodologie attive (lavori di gruppo, brainstorming, giochi di ruolo,

discussioni aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem

solving, …)

33) Contenuti della formazione:

Nei moduli formativi di seguito elencati verranno trattati gli argomenti

previsti dalla determina del Direttore Generale UNSC 04.04.2006 n. prot.

18593/i - Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN - e

precisamente:

Modulo 1 (4 ore): L’identità del gruppo in formazione;

Modulo 2 (6 ore): L’identità individuale come volontario in servizio civile

nazionale rispetto alla scelta progettuale; Modulo 3 (3 ore): Presentazione del Comune di Brescia e dei suoi Servizi;

Modulo 4 (3 ore): La normativa vigente e la Carta di impegno etico Modulo 5 (4 ore): Diritti e doveri del volontario del servizio civile;

Modulo 6 (3 ore): Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due

realtà; Modulo 7 (3 ore): Il dovere di difesa della Patria; Modulo 8 (3 ore): La difesa civile non armata e nonviolenta; Modulo 9 (4 ore): La solidarietà e le forme di cittadinanza Modulo 10 (3 ore): Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato

Modulo 11 (4 ore): Il lavoro per progetti

Modulo 12 (3 ore): La protezione civile.

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34) Durata:

43 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione:

Servizio Formazione del Settore Personale del Comune di Brescia e sedi

disponibili nell’Ente

36) Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’ente avvalendosi

di personale dipendente con provata esperienza nelle materie oggetto del

programma formativo. A tale proposito si precisa che i docenti sono

individuati dal servizio formazione, che ha istituito un elenco di formatori

interni preparati e formati.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

1. Megni Francesca – nata a Brescia il 15.07.1964

2. Parolini Luciano - nato a Orzinuovi il 29.03.1961

3. Marchetti Lucia - nata a Botticino il 21.03.1965

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

1. Assistente Sociale – Responsabile del Servizio di Assistenza Domiciliare di

Zona;

2. Assistente Sociale – Responsabile di caso;

3. Operatore socio-assistenziale.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni frontali con l’obiettivo di far conoscere le principali problematiche

sociali e le diverse modalità di aiuto nonché condividere linguaggi e significati

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delle diverse modalità di intervento.

Tecniche di formazione attiva (role play – analisi di casi – storie di vita): i

volontari saranno invitati ad esprimere i propri vissuti relativamente alla

diversità ed alla disabilità, i propri dubbi i propri pregiudizi;

Esplicitazione di “storie possibili”: saranno ricostruiti i percorsi e le vicende

di una persona anziana, gli incontri, gli aiuti, le barriere, i rifiuti ecc., al fine

di entrare in contatto con una realtà non conosciuta, con le risorse e le

opportunità presenti ed attive nella città.

Laboratori esperienziali: simulazione di intervento in cui i volontari avranno

la possibilità di misurarsi con le attività pratiche che verranno espletate

durante l’anno di servizio.

Tale attività verrà svolta all’interno dei centri diurni, con il compito di

osservare - utilizzando specifiche griglie – e o sperimentare alcune attività

precedentemente individuate. Successivamente l’esperienza raccolta verrà

rielaborata in aula.

40) Contenuti della formazione:

LA RELAZIONE DI AIUTO:

L’incontro con l’altro non è mai un’esperienza neutra: la differenza;

Amicizia e amicalità nella relazione d’aiuto; Il dialogo e la

comprensione con l’altro; Fiducia e costruzione dei legami;

L’astensione dal giudizio: la pedagogia dell’accoglienza; Il concetto

di empatia; La complementarietà funzionale; Il concetto di

autonomia dipendente.

COMUNICAZIONE E ASCOLTO

Elementi principali della comunicazione; Gli stili comunicativi; Il

contenuto della comunicazione; La capacità di far domande invece

che affermazioni; La comunicazione consapevole; La comunicazione

non verbale.

IL LAVORO DI GRUPPO

L’identità personale e l’identità di gruppo: la metodologia

dell’implicito, esplicito e condiviso; Il lavoro esecutivo ed il lavoro

responsabilizzato; Il lavoro di gruppo come strumento di

appartenenza; Gli elementi costitutivi del gruppo di lavoro; Le

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relazioni interpersonali nel gruppo; I comportamenti del gruppo di

lavoro.

L’ORGANIZZAZIONE

Concetto di Sistema aperto e di interazione; I fattori ambientali;

Gli elementi costitutivi; Il mandato istituzionale.

IL CONCETTO DI TERRITORIO

Riflettere sul significato di territorio come risorsa e luogo di

relazioni.

LA RETE DEI SERVIZI PER FAMIGLIE, ANZIANI, DISABILI

ED EMARGINAZIONE GRAVE

Conoscere i servizi socio sanitari a favore delle diverse tipologie di

“utenza” dei servizi

IL CAREGIVER

I protagonisti: operatori e familiari, quali differenze tra lavoro di

cura e delega; Il lavoro di cura come valore sociale

LE CATEGORIE DI BISOGNO

Gli anziani, la persona con handicap, la persona con disagio psichico:

� caratteristiche generali

� l’attivazione del processo di sostegno per le diverse tipologie di

utenza

Approfondimento relativi a situazioni di disagi particolari legati a

condizioni sociali e di salute. Elaborazione e sensibilizzazione del

concetto di malattia e di morte.

LABORATORI

Durante la formazione saranno organizzati alcuni laboratori.

Al loro interno verranno proposte attività che consentiranno ai

volontari di servizio civile di sperimentarsi direttamente

attraverso l’analisi di alcune situazioni operative e la realizzazione

di specifici progetti.

Tale metodologia favorisce il diretto coinvolgimento dei

partecipanti che in prima persona attuano alcune metodologie ed

interventi che vengono realizzati all’interno di servizi in cui

svolgeranno la propria attività.

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Alcuni esempi: Riflettere su specifiche situazioni/casi di utenti,

lavorare in un gruppo professionale, realizzare un oggetto di

lavoro, condividere un compito operativo, operare in termini di

responsabilità autonoma e condivisa, attuare processi comunicativi

e di relazione.

In questo percorso i volontari di servizio civile apprenderanno i

significati ed i valori che sottendono ai diversi contenuti teorici

trattati, che i ragazzi riusciranno a tradurre nel loro agire

quotidiano solo se rielaborati e quindi interiorizzati.

Verrà realizzato un opuscolo in cui saranno raccolte storie di vita

di alcuni utenti dei servizi.

41) Durata:

72 ore

Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Il piano di monitoraggio della formazione (generale e specifica) è finalizzato a

verificare:

� l’adeguatezza dei contenuti proposti in relazione alla realizzazione del progetto;

� la validità del metodo formativo adottato;

� i risultati ottenuti con la formazione in relazione alle conoscenze acquisite dai

volontari.

1) Per la realizzazione del piano di monitoraggio si prevede la somministrazione di

questionari (sia al termine della formazione generale che di quella specifica) Il

modello di questionario è in uso presso il servizio formazione del Comune e prende

in considerazione i seguenti elementi: pianificazione formativa, aspettative e

bisogni attesi, obiettivi formativi, contenuti, articolazione del corso, metodologia,

conduzione e docenza, organizzazione e grado di soddisfazione.

2) Incontro finale con il gruppo dei volontari, il tutor ed il responsabile del

monitoraggio, per una verifica complessiva della formazione che favorisca

l’acquisizione di consapevolezza sulle conoscenze e competenze acquisite, sui valori

trasmessi, sulle modalità individuali di relazionarsi con il contesto;

3) E’ prevista la possibilità di colloqui individuali con il tutor a richiesta del singolo

volontario.

Brescia, li 03.03.2010

Il delegato del Sindaco

in materia di Servizio Civile Nazionale

(Dr. Claudio Reboni)