Scheda n.9 - Chakravakasana

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 YOGA E MEDITAZIONE Scheda tecnica n.9 queste schede non costituiscono un’alternativa alla frequentazione di un corso settimanale e alla guida di un maestro qualificato, perché è s olo un maestro che ti può tra smettere il respiro dello yoga  e il ritmo della sequenza. Blog: http://yogaemeditazione.myblog .it/ 1 Tema: è attraverso la qualità del respiro, in ogni gesto, che si ha un risultato sul corpo fisico CHAKRAVAKA SANA (Airone  uccello mitologico) Versione modificata in vinyasa krama (metodo graduale) Nella postura di chakravakasana la posizione della gabbia toracica, ed in particolare delle coste, contribuisce al movimento respiratorio questa postura rinforza la colonna. Si tratta di una posizione semplice, ed eccellente per apprendere:  il movimento a onda della colonna  divenire consapevoli del movimento  divenire consapevoli del respiro La posizione s i pratica, con movimenti fluidi e lenti. In questa postura i mu scoli del collo devono sostener e tutto il peso della testa, quindi è possibile che abbiate difficoltà ad abbassare o sollevare il capo, questo dipende da quanto sono deboli o flessibili le vostre cervicali, non forzate e intensificate sempre con molta gradualità. Tutti i movimenti iniziano dalla rotazione del bacino. Memorizzate il movimento, quindi chiudete gli occhi ed eseguite tutta la sequenza interiorizzando il movimento. Praticate delicatamente e restate in ascolto dei segnali del corpo. Col tempo, la respirazione diverrà sempre più naturale e non frammentata . Buona pratica!! Posizione delle ginocchia e delle braccia:  portatevi a quattro zampe, con le gambe e le braccia perpendicolari al suolo,  mantenete le ginocchia distanziate circa quanto la larghezza del bacino e le braccia quanto le spalle, mantenetele rilassate  entrate in relazione con i punti di contatto col suolo, distribuite il peso in maniera uniforme su tutte e quattro le basi di appoggio Il movimento si alterna sul ritmo della respirazione: Fase 1  inspiro: ruotate gli ischi (sono le ossa dei glutei su cui ci sediamo) verso il soffitto in questo modo inarcherete tutta la colonna fino a coinvolgere delicatamente e per ultima la testa (inizialmente non accentuate molto l’inarcamento della testa)  espiro: ruotate gli ischi verso il suolo arrotondando tutta la colonna, per ultima la testa Fase 2  mantenendo la posizione, scendete sui gomiti e continuate il movimento come nella fase 1 Riposo  dalla posizione precedente arretrate con il bacino e adagiatelo sulle cosce mantenendo le ginocchia leggermente distanziate per permettere al torace di mantenere l’espansione acquisita  le braccia sono distese lateralmente lungo i fianchi oppure piegate e la fronte adagiata sul dorso delle mani 

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5/17/2018 Scheda n.9 - Chakravakasana - slidepdf.com

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YOGA E MEDITAZIONEScheda tecnica n.9

queste schede non costituiscono un’alternativa alla frequentazione di un corso settimanale e alla guida di un maestroqualificato, perché è solo un maestro che ti può trasmettere il respiro dello yoga e il ritmo della sequenza.

Blog: http://yogaemeditazione.myblog.it/

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Tema: è attraverso la qualitàdel respiro, in ogni gesto, che siha un risultato sul corpo fisico

CHAKRAVAKASANA (Airone – uccello mitologico)Versione modificata in vinyasa krama (metodo graduale)

Nella postura di chakravakasana la posizione della gabbia toracica, ed in particolare delle coste,contribuisce al movimento respiratorio questa postura rinforza la colonna. Si tratta di una posizionesemplice, ed eccellente per apprendere:  il movimento a onda della colonna  divenire consapevoli del movimento  divenire consapevoli del respiro

La posizione si pratica, con movimenti fluidi e lenti. In questa postura i muscoli del collo devono sosteneretutto il peso della testa, quindi è possibile che abbiate difficoltà ad abbassare o sollevare il capo, questodipende da quanto sono deboli o flessibili le vostre cervicali, non forzate e intensificate sempre con moltagradualità. Tutti i movimenti iniziano dalla rotazione del bacino.Memorizzate il movimento, quindi chiudete gli occhi ed eseguite tutta la sequenza interiorizzando ilmovimento. Praticate delicatamente e restate in ascolto dei segnali del corpo. Col tempo, la respirazione

diverrà sempre più naturale e non frammentata. Buona pratica!! 

Posizione delle ginocchia e delle braccia:  portatevi a quattro zampe, con le gambe e le

braccia perpendicolari al suolo,  mantenete le ginocchia distanziate circa quanto la

larghezza del bacino e le braccia quanto le spalle,mantenetele rilassate

  entrate in relazione con i punti di contatto colsuolo, distribuite il peso in maniera uniforme sututte e quattro le basi di appoggio

Il movimento si alterna sul ritmo dellarespirazione:

Fase 1   inspiro: ruotate gli ischi (sono le ossa dei glutei su

cui ci sediamo) verso il soffitto in questo modoinarcherete tutta la colonna fino a coinvolgeredelicatamente e per ultima la testa (inizialmentenon accentuate molto l’inarcamento della testa) 

  espiro: ruotate gli ischi verso il suolo arrotondandotutta la colonna, per ultima la testa

Fase 2

  mantenendo la posizione, scendete sui gomiti econtinuate il movimento come nella fase 1

Riposo

  dalla posizione precedente arretrate con il bacino eadagiatelo sulle cosce mantenendo le ginocchialeggermente distanziate per permettere al torace dimantenere l’espansione acquisita

  le braccia sono distese lateralmente lungo i fianchioppure piegate e la fronte adagiata sul dorso dellemani 

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queste schede non costituiscono un’alternativa alla frequentazione di un corso settimanale e alla guida di un maestroqualificato, perché è solo un maestro che ti può trasmettere il respiro dello yoga e il ritmo della sequenza.

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Vajrasana (vedi anche scheda tecnica n.6.1)

  dalla posizione del riposo risalite gradualmente invajrasana (utilizzate i supporti se ne avete necessità)

  ora fate attenzione al bacino è inclinato in avanti oindietro?

riportatelo parallelo alle anche

Shavasana

  distendetevi con la colonna al suolo in Shavasana neltotale abbandono alla gravità,

  restate per qualche minuto in ascolto delle sensazionidel corpo, la qualità del respiro, della colonnaallentata e completamente aderente al suolo,assaporate la sensazione diffusa di unità

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queste schede non costituiscono un’alternativa alla frequentazione di un corso settimanale e alla guida di un maestroqualificato, perché è solo un maestro che ti può trasmettere il respiro dello yoga e il ritmo della sequenza.

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POST DI PRESENTAZIONE

Da che cosa si riconosce la maturità nella propria pratica yoga?

Dal modo di respirare durante la sequenza! la pratica senza l’ascoltarsi di istante in istante non hasenso…Infatti, le asana possono essere semplici da realizzare per le persone naturalmente flessibili.Ma il modo di respirare, la libertà del gesto respiratorio, mette in luce quanto si è approfondita lapratica nel tempo. L’interiorizzazione è la funzione della respirazione. Il movimento respiratorio delprincipiante è irregolare, tirato, disturbato dai movimenti e dalle posizioni. il diaframma, si trova inuna posizione insolita, non arriva ad andare al termine di inspiro o dell’espiro. Il corpo, ed inparticolare i muscoli della respirazione mancano d'elasticità. L'elasticità del movimento respiratoriosi acquisisce con la pratica regolare e congiunta degli asana e del respiro. Non può essere ottenutacon la forza, l'esagerazione dei movimenti della respirazione né con una pratica puramentevolontaria. Il corpo non gradisce di essere forzato. Ancora meno i muscoli sottili impegnati nella

respirazione. Il diaframma è un muscolo complesso che si adatta male degli eccessi. Ma siammorbidisce nella delicatezza del movimento e del respiro.

La respirazione profonda, lenta, naturale, regolare, non frammentata è prayatna che accompagnashaitilya il movimento della interiorizzazione