Scheda 3 Anno II: Rito dell’Elezione e di Memoria del ... · 3 parte della Comunità Educante e...

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1 Scheda 3 Anno II: Rito dell’Elezione e di Memoria del Battesimo Tema della celebrazione La seconda tappa (...) è l’Elezione o chiamata al Battesimo. Con essa i catecumeni che hanno manifestato un vivo senso di fede e di carità e una conoscenza della fede cristiana proporzionate alla loro età, vengono ammessi ai sacramenti dell’Iniziazione ed entrano nella preparazione immediata alla loro celebrazione. Il Rito dell’Elezione manifesta la chiamata di Dio alla fede attraverso la Chiesa e la volontà dei catecumeni di ricevere il Battesimo (CEI/2, n. 41). Per quanti ancora non sono battezzati, dunque, il Rito di Elezione marca il passaggio dal tempo del catecumenato a quello della preparazione immediata alla celebrazione sacramentale dell’Iniziazione, che nell’itinerario diocesano si estende lungo il III e il IV anno. Questo passaggio è da rimarcare sia sotto il segno della decisione personale dei ragazzi coinvolti (“volontà … di ricevere il Battesimo”: CEI/2), sia sotto il profilo dell’accoglienza autorevole di questa volontà da parte della comunità cristiana (“la Chiesa ... giudica sulla loro preparazione e decide sulla loro ammissione ai sacramenti pasquali”: Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti [= RICA], n. 133). Si richiede perciò il giudizio di idoneità espresso dai catechisti, dai genitori, dai padrini, dagli accompagnatori e da quanti hanno curato la formazione dei catecumeni (...) (CEI/2, n. 41). Si tratta di un vero e proprio atto di discernimento rituale che, a sua volta, richiede e si innesta su un discernimento spirituale” che deve avvenire previamente e che coinvolge tanto l’interessato quanto tutta la comunità cristiana: essa, in questo modo, si manifesta quale strumento attraverso cui il Signore chiama a sé nuovi figli e li guida ad un’autenticità di scelta e di impegno cristiano. Per tutti questi motivi, il passaggio celebrativo dell’Elezione e della Memoria del Battesimo ha carattere obbligatorio nel quadro del percorso diocesano e in vista dell’ammissione ai sacramenti dell’IC e, particolarmente nel caso dei catecumeni, non dovrebbe mai venir omesso, se non per gravi ragioni. Sempre nel caso di bambini o ragazzi non battezzati, inoltre, in connessione con questo Rito si può opportunamente sottolineare e proporre l’eventuale scelta del “nome cristiano” 1 . Al centro della sequenza rituale dell’elezione vera e propria, infatti, sta il “nome” di ciascuno, quello che ognuno ha ricevuto (o eventualmente riceverà, se catecumeno) nel giorno del Battesimo: esso infatti viene prima pronunciato ufficialmente (i ragazzi sono chiamati uno per uno) e poi eventualmente scritto (nella lista dei candidati al Battesimo o al completamento dell’Iniziazione, in funzione della situazione di ciascuno). Si tratta però di una questione da affrontare con estrema delicatezza, poiché il nome è uno dei principali elementi dell’identità personale; pertanto è bene tenere presente quanto segue: Non si deve dare per scontato o imporre che un ragazzo non battezzato debba necessariamente assumere un nome esplicitamente cristiano: sarà il dialogo con l’interessato e la famiglia a proposito del senso di tale scelta, che comunque secondo la tradizione ha un suo valore positivo, a permettere di decidere se compierla o meno. Si può anche ricordare in proposito il suggerimento di RICA, n. 203: “Si può a questo punto assegnare il nuovo nome, se non è stato assegnato prima a norma del n. 88. Tale nome deve essere o cristiano o secondo la cultura propria della regione, purché possa assumere un senso cristiano. Talvolta, se è il caso e se gli eletti sono pochi, basterà spiegare all’eletto il significato cristiano del nome già ricevuto dai genitori”; è dunque possibile non imporre un nome esplicitamente cristiano, se il nome già ricevuto è interpretabile cristianamente. In ogni caso, in assenza di ragioni cogenti per fare il contrario, è normalmente opportuno suggerire al ragazzo e alla famiglia di aggiungere un nome cristiano a quello già imposto dai genitori, invece che la 1 RICA, al n. 88, prevede per gli adulti la possibilità di anticipare questo gesto al momento del Rito di Ammissione al catecumenato; GCEI, invece, preferisce collocarlo nell’ambito del Rito di Elezione. Non vi sono ragioni per non accedere alla proposta di GCEI.

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Scheda 3 Anno II:

Rito dell’Elezione e di Memoria del Battesimo Tema della celebrazione

La seconda tappa (...) è l’Elezione o chiamata al Battesimo. Con essa i catecumeni che hanno manifestato un vivo senso di fede e di carità e una conoscenza della fede cristiana proporzionate alla loro età, vengono ammessi ai sacramenti dell’Iniziazione ed entrano nella preparazione immediata alla loro celebrazione. Il Rito dell’Elezione manifesta la chiamata di Dio alla fede attraverso la Chiesa e la volontà dei catecumeni di ricevere il Battesimo (CEI/2, n. 41).

Per quanti ancora non sono battezzati, dunque, il Rito di Elezione marca il passaggio dal tempo del catecumenato a quello della preparazione immediata alla celebrazione sacramentale dell’Iniziazione, che nell’itinerario diocesano si estende lungo il III e il IV anno. Questo passaggio è da rimarcare sia sotto il segno della decisione personale dei ragazzi coinvolti (“volontà … di ricevere il Battesimo”: CEI/2), sia sotto il profilo dell’accoglienza autorevole di questa volontà da parte della comunità cristiana (“la Chiesa ... giudica sulla loro preparazione e decide sulla loro ammissione ai sacramenti pasquali”: Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti [= RICA], n. 133).

Si richiede perciò il giudizio di idoneità espresso dai catechisti, dai genitori, dai padrini, dagli accompagnatori e da quanti hanno curato la formazione dei catecumeni (...) (CEI/2, n. 41).

Si tratta di un vero e proprio atto di discernimento rituale che, a sua volta, richiede e si innesta su un “discernimento spirituale” che deve avvenire previamente e che coinvolge tanto l’interessato quanto tutta la comunità cristiana: essa, in questo modo, si manifesta quale strumento attraverso cui il Signore chiama a sé nuovi figli e li guida ad un’autenticità di scelta e di impegno cristiano. Per tutti questi motivi, il passaggio celebrativo dell’Elezione e della Memoria del Battesimo ha carattere obbligatorio nel quadro del percorso diocesano e in vista dell’ammissione ai sacramenti dell’IC e, particolarmente nel caso dei catecumeni, non dovrebbe mai venir omesso, se non per gravi ragioni.

Sempre nel caso di bambini o ragazzi non battezzati, inoltre, in connessione con questo Rito si può opportunamente sottolineare e proporre l’eventuale scelta del “nome cristiano”1. Al centro della sequenza rituale dell’elezione vera e propria, infatti, sta il “nome” di ciascuno, quello che ognuno ha ricevuto (o eventualmente riceverà, se catecumeno) nel giorno del Battesimo: esso infatti viene prima pronunciato ufficialmente (i ragazzi sono chiamati uno per uno) e poi eventualmente scritto (nella lista dei candidati al Battesimo o al completamento dell’Iniziazione, in funzione della situazione di ciascuno). Si tratta però di una questione da affrontare con estrema delicatezza, poiché il nome è uno dei principali elementi dell’identità personale; pertanto è bene tenere presente quanto segue:

• Non si deve dare per scontato o imporre che un ragazzo non battezzato debba necessariamente assumere un nome esplicitamente cristiano: sarà il dialogo con l’interessato e la famiglia a proposito del senso di tale scelta, che comunque secondo la tradizione ha un suo valore positivo, a permettere di decidere se compierla o meno.

• Si può anche ricordare in proposito il suggerimento di RICA, n. 203: “Si può a questo punto assegnare il nuovo nome, se non è stato assegnato prima a norma del n. 88. Tale nome deve essere o cristiano o secondo la cultura propria della regione, purché possa assumere un senso cristiano. Talvolta, se è il caso e se gli eletti sono pochi, basterà spiegare all’eletto il significato cristiano del nome già ricevuto dai genitori”; è dunque possibile non imporre un nome esplicitamente cristiano, se il nome già ricevuto è interpretabile cristianamente.

• In ogni caso, in assenza di ragioni cogenti per fare il contrario, è normalmente opportuno suggerire al ragazzo e alla famiglia di aggiungere un nome cristiano a quello già imposto dai genitori, invece che la

1 RICA, al n. 88, prevede per gli adulti la possibilità di anticipare questo gesto al momento del Rito di Ammissione al

catecumenato; GCEI, invece, preferisce collocarlo nell’ambito del Rito di Elezione. Non vi sono ragioni per non accedere alla proposta di GCEI.

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sua semplice sostituzione. Per quanti sono già battezzati, il rito mantiene il duplice significato di espressione del loro desiderio di ricevere gli altri sacramenti dell’IC e di ratifica di questo da parte della Chiesa, già visto sopra; ed anche per loro è dunque un passaggio necessario in vista della conclusione del cammino. D’altro lato, però, questo rito mette maggiormente in primo piano il ricordo del proprio Battesimo, come radice e fonte del desiderio di completare la loro IC. Quando

Quanto alla sua collocazione nel quadro del cammino personale di quanti hanno vissuto l’itinerario, dai testi di riferimento si può ricavare quanto segue:

Con essa i catecumeni che hanno manifestato un vivo senso di fede e di carità e una conoscenza della fede cristiana proporzionate alla loro età, vengono ammessi ai Sacramenti dell’Iniziazione (...) (CEI/2, n. 41).

Dunque, per quanto a misura di ragazzo, si devono ritrovare, accanto al chiaro e motivato desiderio di ricevere i Sacramenti della Pasqua, i segni del cammino di conoscenza e di introduzione alla fede e alla vita cristiane che si è fin qui compiuto. Al reperimento e alla verifica di questi è ultimamente finalizzato il discernimento sopra menzionato.

Quanto alla collocazione temporale della celebrazione, invece, si possono reperire due ordini di indicazioni:

• In rapporto alla struttura del cammino: La celebrazione deve risultare il momento riassuntivo di una ricerca comune: che cosa significa avere un nome; Dio mi conosce e mi chiama per nome. È l’occasione di suggerire di prendere anche un nome cristiano, motivando la scelta (GCEI, p. 143).

La celebrazione, quindi, si innesta non solo sul previo processo di discernimento, ma anche su di una riflessione comune circa il senso dell’essere in uno speciale rapporto filiale con Dio, significato dal “nome di Battesimo” (per i non battezzati), e circa il senso del dono costituito dal Battesimo (per tutti, ma specialmente per i già battezzati).

• In rapporto all’Anno Liturgico:

L’elezione può avvenire all’inizio dell’ultima Quaresima oppure all’inizio dell’ultimo anno della catechesi catecumenale. Essa si fa durante la celebrazione della Messa domenicale (..) (CEI/2, n. 41).

Questa celebrazione può essere fatta la prima domenica di Quaresima, durante una delle Messe maggiormente frequentate dai ragazzi; se la si celebra in altra domenica si può usufruire delle indicazioni date dal RICA nn. 141 e 374 (...) (GCEI, p. 143).

Qui le indicazioni sono più variegate: mentre è chiarissima la preferenza per una celebrazione di norma durante la Messa, nella prima domenica di Quaresima, non è comunque esclusa la possibilità di una celebrazione in altri momenti, domenicali o meno, e con o senza Messa2. La proposta diocesana, proprio avvalendosi di questa possibilità, ha scelto di collocare la celebrazione come punto di arrivo del cammino del II Anno (o come punto di partenza del successivo). Ciò permette di avere a disposizione un tempo previo per la maturazione della scelta di ricevere il Battesimo (bambini o ragazzi non battezzati) o di completare l’IC (bambini o ragazzi già battezzati), alla luce di una riflessione sul senso del primo sacramento, e per il necessario discernimento su questa da

2 Della possibilità si è avvalso ampiamente il curatore di ICR che, nel quadro in un complessivo ripensamento del

percorso celebrativo dell’ultima Quaresima in chiave di “memoria e riscoperta del proprio Battesimo”, addirittura ha spostato l’equivalente del Rito di Elezione alla seconda domenica del Tempo quaresimale, sostituendola, alla prima domenica, con una celebrazione di memoria della rinuncia a Satana e della professione di fede battesimale: cf., rispettivamente, ICR, pp. 38-41 e 41-47.

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parte della Comunità Educante e dei genitori. Per dare reale concretezza alla dimensione di coinvolgimento dell’intera Comunità in questo importante passaggio del cammino dell’IC di bambini e ragazzi, anche la proposta diocesana mantiene la preferenza per una celebrazione nel quadro di una Messa domenicale.

Dove

Il rito si svolga in chiesa o, se necessario, in un luogo conveniente e adatto (...) (RICA, n. 140). La chiesa, ovviamente, è il luogo privilegiato per questa celebrazione: di necessità se essa avviene nella

celebrazione eucaristica; ma anche al di fuori di essa3. Non sono tuttavia escluse a priori altre possibilità, basta accertarsi che le ragioni per cui le si sceglie siano valide e verificabili e che i luoghi prescelti siano adeguati e funzionali a quanto vi si deve compiere. Partecipanti

(...) ci sia sempre una presenza di adulti (...). Ciascun catecumeno e confermando prende posto nei primi banchi insieme con i rispettivi padrini, le madrine e i catechisti (GCEI, p .143).

La profonda caratteristica di coinvolgimento ecclesiale che questo Rito naturalmente porta con sé4, comporta in questo caso anche la necessità delle presenza di una porzione significativa della comunità cristiana locale, non accontentandosi quindi di sua rappresentanza solo “mediata” dai sacerdoti, catechisti, padrini e genitori: anche da qui deriva la preferenza per una celebrazione eucaristica con partecipazione della Comunità. Qui di seguito sono riportate diverse proposte di celebrazione: due modelli di celebrazione intra Missam, rispettivamente per gruppi con battezzandi o senza battezzandi; e due modelli di celebrazione fuori della Messa, anch’essi rispettivamente per gruppi con battezzandi o senza battezzandi. Questi sono modelli non sono da eseguire meccanicamente: vanno invece adattati con saggezza e cura alla specifica situazione in cui ci si trova ad attuarli.

3 ICR (cfr. pp. 38; 42; 47; 51; 55), nella sua rilettura in chiave di memoria battesimale, suggerisce di utilizzare il fonte

battesimale: ma esso, nella stragrande maggioranza dei casi, è collocato all’interno dell’edificio sacro e quindi questa opzione non va a detrimento dell’affermazione generale della preferenza per l’edificio - chiesa.

4 Cf. RICA, n. 135: ‟Per la Chiesa l’elezione è come il momento centrale della sua materna sollecitudine verso i catecumeni. Il Vescovo, i sacerdoti, i diaconi, i catechisti, i padrini e tutta la comunità locale, ciascuno secondo il grado e il compito che gli spetta, dopo un serio esame si pronunziano sulla preparazione e il profitto dei catecumeni. Infine accompagnano nella preghiera gli eletti perché tutta la Chiesa li conduca con sé incontro al Cristo”.

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Scheda 3/A RITO DURANTE LA MESSA PER GRUPPI CON PRESENZA DI BATTEZZANDI

Caratteristiche della celebrazione Si tratta di quanto prevede GCEI per gruppi che comprendono al loro interno dei battezzandi (cfr. GCEI, pp. 143-149), adattato alla celebrazione nel quadro di una Eucaristia domenicale e con l’inserzione della memoria battesimale, come prevede l’itinerario diocesano rinnovato. Lo schema proposto dà una sobria indicazione circa la possibilità di sottolineare ritualmente la proclamazione del Vangelo, mediante l’ingresso del Libro apposito durante l’acclamazione; in questa stessa linea, è pensabile l’utilizzo anche di alcune altre ritualità:

• L’uso delle luci e dell’incenso. • La previsione di un canto dopo il Vangelo in forma di acclamazione. • L’intronizzazione del Libro della Parola (magari durante un canto dopo il Vangelo). • L’ostensione del Libro della Parola.

Questo è in sostanza un rito nel quale i bambini o ragazzi vengono presentati alla comunità e viene reso pubblico il giudizio di idoneità di quanti hanno curato la loro formazione, mentre essi stessi manifestano la volontà di accedere al Battesimo e ai rimanenti Sacramenti dell’Iniziazione. Chi presiede accoglie il loro desiderio e conferma ufficialmente il giudizio degli accompagnatori, dichiarandoli “eletti”, cioè scelti, per la celebrazione dei Sacramenti pasquali, mentre le comunità prega per loro. Al centro della sequenza rituale dell’elezione vera e propria sta il “nome” di ciascuno, quello che ognuno ha ricevuto (o riceverà, se catecumeno) nel giorno del Battesimo: esso infatti viene pronunciato ufficialmente (i bambini o ragazzi sono chiamati uno per uno); e non a caso GCEI suggerisce di far scegliere ai catecumeni il loro eventuale nome cristiano proprio in occasione di questa celebrazione. La conferma ecclesiale della scelta di ricevere i sacramenti dell’IC può assumere anche una dimensione rituale ulteriore rispetto alle parole di chi presiede, attraverso la consegna di qualcosa che rimanga come testimonianza di quanto avvenuto (attestato) o che conduca a quanto dovrà avvenire (invito personalizzato alla celebrazione dell’IC). La differenza di situazione tra catecumeni e già battezzati è ritualmente tradotta mediante il momento vero e proprio della memoria battesimale, che riguarda solo i secondi e non i primi. La memoria del Battesimo, che per quanti l’hanno già ricevuto costituisce la premessa e il fondamento del desiderio di completare l’IC che qui viene da loro espresso, si declina attraverso il gesto della benedizione e “applicazione” dell’acqua, in una maniera che ricorda da vicino il rito lustrale della Veglia pasquale, che è il prototipo di tutte le memorie battesimali. Perché tutto ciò sia effettivamente percepibile nello svolgimento di questo momento rituale, è opportuno scegliere con oculatezza la forma con cui l’acqua benedetta viene ‟applicata”, a m em oria del Battesim o. La forma più comune con cui si usa fare ciò (aspersione) è in questo caso meno indicata, perché essa di necessità raggiunge tutti i presenti, e quindi anche chi non è ancora battezzato, che invece in questo rito non dovrebbe essere coinvolto. Nel caso in esame, dunque, va privilegiata una forma di auto-segnazione: tutti i già battezzati (e solo loro) si accostano processionalmente all’acqua benedetta e con essa si fanno un segno di croce, tornando poi al posto. Lo svantaggio di questa modalità rispetto all’altra è ovvio: essa richiede più tempo, tanto più tempo quanto più numerosi sono i bambini o ragazzi che devono compiere il gesto5. Se lo si ritiene opportuno, è possibile coinvolgere tutta l’assemblea nel gesto di memoria battesimale: mentre i bambini o ragazzi compiono il loro gesto (in una forma o nell’altra), alcuni altri sacerdoti o ministri possono aspergere il resto dell’assemblea. In questo caso, è opportuno prevedere un canto di accompagnamento.

5 Anche se è sempre possibile adottare opportune misure per ridurre i tempi richiesti: p.es., prevedendo una doppia fila

processionale, oppure più luoghi in cui compiere il gesto della segnazione.

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Struttura della celebrazione La Messa si svolge come di consueto fino alla proclamazione del Vangelo, all’omelia e al Canto dopo il Vangelo. Poi prosegue con il Rito della memoria del Battesimo e dell’Elezione, in questo modo6:

• Presentazione degli eletti • Memoria del Battesimo:

Benedizione dell’acqua lustrale (testo pasquale) Aspersione o auto-segnazione – Eventuale canto

• Interrogazione ed Elezione • Eventuale consegna - Eventuale canto • Preghiera per gli eletti (= Preghiera dei fedeli con intenzioni per gli eletti).

Conclusa la Preghiera dei fedeli, la Messa prosegue come di consueto fino al termine. Se si vuole evitare di appesantire troppo il momento dopo l’omelia, l’eventuale consegna potrebbe anche essere collocata al termine della celebrazione, dopo il congedo, come a volte si usa fare nelle celebrazioni con presenza di bambini e ragazzi. Proposta di letture Lo spostamento del rito di Elezione dall’usuale prima domenica di Quaresima (RICA e GCEI) al termine del II Anno (o all’inizio del terzo) dell’itinerario diocesano induce la necessità di ripensare completamente il programma di letture previsto per la celebrazione. D’altro canto, l’inserimento nel quadro di una celebrazione eucaristica, che è funzionale soprattutto alla reale partecipazione della Comunità cristiana locale (ed eventualmente di altri gruppi di ragazzi in cammino), pone dei vincoli alle possibilità di scelta delle letture. In questo caso, infatti, si ha già un programma di letture precostituito, in funzione del giorno in cui si sceglie di proporla. Sarà dunque opportuno mirare ad avere letture che, senza forzature interpretative, possano illuminare anche il senso del gesto che si deve compiere. Tutti i temi normalmente connessi con la celebrazione del Battesimo si prestano ad essere presentati nel contesto del Rito di Elezione e di Memoria del Battesimo: sia, ovviamente, per il suo risvolto di “memoria del Battesimo” in rapporto ai ragazzi già battezzati, ma anche per il suo carattere di espressione del desiderio / scelta di ricevere il Battesimo (con i restanti sacramenti dell’IC) per quanti eventualmente non lo fossero ancora. Questa considerazione invita quindi a setacciare il Lezionario del Rito del Battesimo dei Bambini7 e il Lezionario Ambrosiano per il Tempo di Pasqua (e, in particolare, per le Messe per i Battezzati della Settimana in Albis) alla ricerca di testi significativi8. Proposta di canti

Quanto ai canti, la loro scelta dipende sempre strettamente dalle letture che vengono proclamate e dal repertorio della Comunità o del gruppo in cui si celebra. Quindi, supponendo l’uso delle letture indicate nei tre schemi proposti in Appendice, si potrebbero proporre a titolo di esempio: Materiale Si preparino: • Dei posti riservati per ciascun bambino o ragazzo (catecumeno o già battezzato), insieme con i rispettivi

padrini e madrine, e per i catechisti. È bene che i catecumeni siano collocati davanti agli altri del gruppo. • Un bacile pieno d’acqua, posto bene in vista davanti all’assemblea, per il rito della memoria battesimale. • Se la memoria battesimale avviene per aspersione, oppure se si asperge il resto dei presenti, mentre i

bambini o ragazzi compiono il loro gesto di memoria: uno o più aspersori.

6 In corsivo vengono indicate le parti proprie dei soli catecumeni, in grassetto le parti proprie dei soli bambini o ragazzi

già battezzati e in grassetto corsivo le parti proprie a tutti e due i gruppi. 7 RBB = Rito del Battesimo dei Bambini. 8 Si veda l’Appendice alla scheda per le possibili proposte.

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• Se i catecumeni devono fare la scelta del nome di Battesimo: il registro dei nomi (può anche essere un semplice e dignitoso quaderno, che poi verrà conservato), l’occorrente per scrivere e una superficie di appoggio per farlo. Non è opportuno che la scrittura del nome avvenga sulla mensa eucaristica.

• Se si compie la consegna al termine del rito di Elezione o dell’intera celebrazione, per ciascun bambino o ragazzo: l’attestato dell’avvenuta elezione oppure un biglietto-invito con il nome dell’eletto e l’indicazione del giorno e dell’ora della celebrazione sacramentale.

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Schema della celebrazione RITO DELLA MEMORIA E DELL’ELEZIONE PRESENTAZIONE E APPELLO Dopo l’omelia e il Canto dopo il Vangelo, il responsabile dell’iniziazione o un catechista presenta al presidente coloro che devono essere eletti al Battesimo e alla prima Comunione: C. Reverendo Padre, nella prossima ricorrenza delle solennità pasquali, i ragazzi qui presenti, confidando nella grazia divina e sostenuti dalle preghiere e dall’esempio dei loro genitori, padrini e madrine, e catechisti, chiedono di essere ammessi al sacramento del Battesimo e alla partecipazione piena all’Eucaristia. Il celebrante risponde: P. Si facciano avanti, insieme con i loro padrini e madrine, coloro che devono essere ammessi ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Il responsabile chiama per nome prima i catecumeni e poi gli altri ragazzi. Ogni chiamato si alza in piedi e risponde «Eccomi», stando al proprio posto. C. N. R. Eccomi! MEMORIA DEL BATTESIMO Concluso l’appello, chi presiede si porta davanti ad un bacile pieno d’acqua, posto in vista dell’assemblea, e introduce la benedizione dell’acqua con queste parole o altre simili: P. Il Battesimo è il fondamento della vita nuova di Dio in noi e la porta di accesso a tutte le altre celebrazioni sacramentali. Chi lo ha già celebrato deve continuamente farne memoria e sforzarsi di vivere in maniera conforme al dono ricevuto, mentre chi ancora non l’ha celebrato deve tenere vivo il desiderio di farlo. Rinnoviamo ora il ricordo del Battesimo in noi e in questi ragazzi, in vista del completamento della loro Iniziazione cristiana. Preghiamo dunque umilmente il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua con la quale saranno aspersi: egli li rinnovi interiormente e conceda loro di essere sempre fedeli allo Spirito che è stato loro donato. E, dopo una breve pausa di preghiera silenziosa, a mani giunte, prosegue: Dio di bontà e di misericordia, ascolta la preghiera di questo popolo che ricorda l’opera mirabile della creazione e la grazia ancora più mirabile della salvezza. Degnati di benedire † quest’acqua, creata a portare fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. In questo tuo dono riveli molti segni della tua benevolenza. Passando per le acque del Mar Rosso, Israele ha raggiunto la libertà promessa; una sorgente, che hai fatto scaturire nel deserto, ha sollevato il tuo popolo dal tormento della sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno offerto agli uomini l’annunzio della nuova alleanza; infine, nell’acqua del fiume Giordano, santificata da Cristo, tuo Figlio, hai dato inizio al popolo nuovo, liberato dalla colpa d’origine nel sacramento della rinascita. Nel segno di quest’acqua benedetta, ravviva, o Padre, il ricordo del nostro Battesimo e raduna l’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nel mistero pasquale di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen. Poi segue il gesto di memoria battesimale da parte dei soli bambini o ragazzi già battezzati (ed eventualmente dell’assemblea). Ciò può avvenire in due modi: A) I bambini o ragazzi escono dal loro posto e, in fila per uno, si portano davanti al bacile con l’acqua benedetta e con

essa si fanno il segno della croce. Compiuto il gesto, ciascuno torna al proprio posto e resta in piedi. Nel frattempo, è opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato.

Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, per non dilungare eccessivamente questo momento del rito, sarà opportuno farli avvicinare al bacile su due file contemporaneamente, od anche prevedere l’uso di più bacili. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, sarà opportuno fare in modo che, mentre i bambini o ragazzi compiono il gesto sopra indicato, uno o più sacerdoti (o diaconi o altri ministri) asperga l’assemblea con l’acqua benedetta. Attenzione, però, a non aspergere i catecumeni. B) Il presidente asperge direttamente i bambini o ragazzi già battezzati (ma non i catecumeni). Se il momento si prolungasse, potrebbe essere opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, il presidente (eventualmente supportato da altri sacerdoti o diaconi per non prolungare eccessivamente il momento), dopo i bambini o ragazzi già battezzati

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asperge anche il resto dei presenti, sempre però escludendo i catecumeni. In questo caso, è opportuno accompagnare il gesto prolungato con un CANTO adeguato. Concluso il gesto di memoria battesimale, il presidente torna alla sede o al luogo da cui ha iniziato questa parte del rito. INTERROGAZIONE DEI CATECHISTI E DEI PADRINI Il presidente quindi si rivolge ai presenti con queste parole o con altre simili: P. La santa Chiesa di Dio desidera ora conoscere se questi ragazzi sono preparati a ricevere il Battesimo e l’Eucaristia nel prossimo Tempo di Pasqua. Rivolto poi ai padrini, alle madrine e ai catechisti, prosegue: P. A nome del Vescovo, chiedo perciò a voi, padrini e madrine, e a voi catechisti, di dare la vostra testimonianza. Questi ragazzi hanno ascoltato fedelmente con voi la Parola di Dio annunziata dalla Chiesa? P/M. Sì. P. Hanno cominciato a camminare con voi davanti a Dio, mettendo in pratica la Parola che ascoltavano? P/M. Sì. P. Sono stati uniti a voi e sanno pregare? P/M. Sì. INTERROGAZIONE DEI RAGAZZI (ED EVENTUALE ISCRIZIONE DEL NOME) Il presidente si rivolge quindi ai ragazzi presenti: P. Ora mi rivolgo a voi, cari ragazzi e ragazze: i vostri padrini e madrine, i vostri catechisti hanno reso buona testimonianza su di voi. E la Chiesa, fiduciosa nel loro giudizio, in nome di Cristo vi invita a celebrare i sacramenti pasquali. Ora dunque tocca a voi, che già da tempo avete udito la voce di Cristo, rispondere davanti alla Chiesa, manifestando la vostra intenzione. Volete essere ammessi a ricevere i sacramenti di Cristo, il Battesimo e l’Eucaristia? R. Sì, lo vogliamo. Se vi sono catecumeni che in questa occasione scelgono il proprio nuovo nome di Battesimo, aggiunge: P. Date allora il vostro nome. E i catecumeni, accompagnati dai padrini o dalle madrine si avvicinano chi presiede e dicono il loro nuovo nome, che viene scritto su un apposito registro. Se i nomi da scrivere sono numerosi, mentre ciò avviene si può eseguire un CANTO adatto. ELEZIONE Terminata l’iscrizione dei nomi, o se non vi sono catecumeni che scelgono il proprio nome di Battesimo in questa occasione, chi presiede si rivolge ai bambini o ragazzi con queste parole o con altre simili: P. Cari ragazzi e ragazze, per mandato del Vescovo di questa Diocesi dichiaro con gioia che siete stati prescelti per essere iniziati ai santi misteri nella domenica … (dice la data o il giorno liturgico in cui avverrà la celebrazione del Battesimo e della prima Comunione). T. Rendiamo grazie a Dio. PREGHIERA DEI FEDELI (In piedi) Dopo di ciò, tutti si alzano e il presidente introduce la preghiera dei fedeli, nella quale si pregherà in particolare per i bambini o ragazzi appena eletti. Rivolgendosi a loro, chi presiede dice: P. Carissimi, ora è vostro dovere percorrere con animo generoso il cammino verso il compimento della vostra elezione. Quindi si rivolge ai padrini e alle madrine con queste parole o con altre simili: P. Cari padrini e madrine, vi raccomandiamo nel Signore questi eletti per i quali avete reso la vostra testimonianza. Ponete ora la mano sulla loro spalla durante la preghiera che stiamo per fare: assisteteli col vostro fraterno aiuto e incoraggiateli con l’esempio, finché giungano a celebrare i sacramenti della vita divina. Poi, rivolto a tutti, prosegue dicendo: P. Fratelli e sorelle carissimi, questi eletti che conduciamo con noi verso i Sacramenti pasquali, attendono l’esempio del nostro rinnovamento. Preghiamo dunque il Signore per loro e per noi, perché questo reciproco impegno di conversione ci renda degni della grazia pasquale. Al termine della preghiera, chi presiede, stendendo le mani sopra gli eletti, conclude con l’ORAZIONE prevista per il giorno in cui si celebra.

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CONSEGNA Se lo si ritiene opportuno, la conferma ecclesiale della scelta di ricevere il Battesimo e la prima Comunione, può assumere anche una dimensione rituale ulteriore rispetto alle sole parole di chi presiede. Ciò può avvenire attraverso una consegna: un attestato dell’avvenuta elezione oppure un invito personalizzato alla celebrazione sacramentale (qualora se ne conoscesse già la data). In questo caso, chi presiede si porta davanti all’assemblea e, mentre i bambini o ragazzi si accostano, consegna a ciascuno l’attestato o l’invito, senza nulla dire. Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, sarà opportuno che il presidente associ a sé nella consegna il responsabile del cammino o qualche altro catechista. Se il momento si prolunga, sarà necessario proporre all’assemblea un CANTO. Questo momento può anche essere collocato al termine di tutta la celebrazione, dopo il congedo. La Messa riprende poi come di consueto con il rito della pace e l’offertorio.

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Scheda 3/B RITO DURANTE LA MESSA PER GRUPPI DI SOLI DI BATTEZZATI

Caratteristiche della celebrazione Si tratta di quanto proposto nella scheda 3/A, adattato al caso di gruppi composti solo da bambini e ragazzi già battezzati. Dato che ciò che è proprio di questi ultimi rispetto ai catecumeni è la sola memoria battesimale, mentre il resto del rito è uguale, lo schema della celebrazione è lo stesso del caso precedente e tutte le indicazioni proposte sopra si applicano in maniera identica. Struttura della celebrazione La Messa si svolge come di consueto fino alla proclamazione del Vangelo, all’omelia e al Canto dopo il Vangelo. Poi prosegue con il Rito della memoria del Battesimo e dell’Elezione, in questo modo:

• Presentazione degli eletti • Memoria del Battesimo:

Benedizione dell’acqua lustrale (testo pasquale) Aspersione o auto-segnazione – Eventuale canto

• Interrogazione ed Elezione • Eventuale consegna – Eventuale canto • Preghiera per gli eletti (= Preghiera dei fedeli con intenzioni per gli eletti).

Conclusa la Preghiera dei fedeli, la Messa prosegue come di consueto fino al termine. Se si vuole evitare di appesantire troppo il momento dopo l’omelia, l’eventuale consegna potrebbe anche essere collocata al termine della celebrazione, dopo il congedo, come a volte si usa fare nelle celebrazioni con presenza di bambini e ragazzi. Proposta di letture Lo spostamento del rito di Elezione dall’usuale prima domenica di Quaresima (RICA e GCEI) al termine del II Anno (o all’inizio del terzo) dell’itinerario diocesano induce la necessità di ripensare completamente il programma di letture previsto per la celebrazione. D’altro canto, l’inserimento nel quadro di una celebrazione eucaristica, che è funzionale soprattutto alla reale partecipazione della Comunità cristiana locale (ed eventualmente di altri gruppi di ragazzi in cammino), pone dei vincoli alle possibilità di scelta delle letture. In questo caso, infatti, si ha già un programma di letture precostituito, in funzione del giorno in cui si sceglie di proporla. Sarà dunque opportuno mirare ad avere letture che, senza forzature interpretative, possano illuminare anche il senso del gesto che si deve compiere. Tutti i temi normalmente connessi con la celebrazione del Battesimo si prestano ad essere presentati nel contesto del Rito di Elezione e di Memoria del Battesimo: sia, ovviamente, per il suo risvolto di “memoria del Battesimo” in rapporto ai ragazzi già battezzati, ma anche per il suo carattere di espressione del desiderio / scelta di ricevere il Battesimo (con i restanti sacramenti dell’IC) per quanti eventualmente non lo fossero ancora. Questa considerazione invita quindi a setacciare il Lezionario del Rito del Battesimo dei Bambini9 e il Lezionario Ambrosiano per il Tempo di Pasqua (e, in particolare, per le Messe per i Battezzati della Settimana in Albis) alla ricerca di testi significativi10. Proposta di canti

Quanto ai canti, la loro scelta dipende sempre strettamente dalle letture che vengono proclamate e dal repertorio della Comunità o del gruppo in cui si celebra. Quindi, supponendo l’uso delle letture indicate nei tre schemi proposti in Appendice, si potrebbero proporre a

9 RBB = Rito del Battesimo dei Bambini. 10 Si veda l’Appendice alla scheda per le possibili proposte.

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titolo di esempio: Materiale Si preparino: • Dei posti riservati per ciascun bambino o ragazzo (catecumeno o già battezzato), insieme con i rispettivi

padrini e madrine, e per i catechisti. È bene che i catecumeni siano collocati davanti agli altri del gruppo. • Un bacile pieno d’acqua, posto bene in vista davanti all’assemblea, per il rito della memoria battesimale. • Se la memoria battesimale avviene per aspersione, oppure se si asperge il resto dei presenti, mentre i

bambini o ragazzi compiono il loro gesto di memoria: uno o più aspersori. • Se i catecumeni devono fare la scelta del nome di Battesimo: il registro dei nomi (può anche essere un

semplice e dignitoso quaderno, che poi verrà conservato), l’occorrente per scrivere e una superficie di appoggio per farlo. Non è opportuno che la scrittura del nome avvenga sulla mensa eucaristica.

• Se si compie la consegna al termine del rito di Elezione o dell’intera celebrazione, per ciascun bambino o ragazzo: l’attestato dell’avvenuta elezione oppure un biglietto-invito con il nome dell’eletto e l’indicazione del giorno e dell’ora della celebrazione sacramentale.

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Schema della celebrazione RITO DELLA MEMORIA E DELL’ELEZIONE PRESENTAZIONE E APPELLO Dopo l’omelia e il Canto dopo il Vangelo, il responsabile dell’iniziazione o un catechista presenta al presidente coloro che devono essere eletti alla prima Comunione: C. Reverendo Padre, nella prossima ricorrenza delle solennità pasquali, i ragazzi qui presenti, confidando nella grazia divina e sostenuti dalle preghiere e dall’esempio dei loro genitori, padrini e madrine, e catechisti, chiedono di essere ammessi alla partecipazione piena all’Eucaristia. Il celebrante risponde: P. Si facciano avanti, insieme con i loro padrini e madrine, coloro che devono essere ammessi ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Il responsabile chiama per nome prima i catecumeni e poi gli altri ragazzi. Ogni chiamato si alza in piedi e risponde «Eccomi», stando al proprio posto. C. N. R. Eccomi! MEMORIA DEL BATTESIMO Concluso l’appello, chi presiede si porta davanti ad un bacile pieno d’acqua, posto in vista dell’assemblea, e introduce la benedizione dell’acqua con queste parole o altre simili: P. Il Battesimo è il fondamento della vita nuova di Dio in noi e la porta di accesso a tutte le altre celebrazioni sacramentali. Chi lo ha già celebrato deve continuamente farne memoria e sforzarsi di vivere in maniera conforme al dono ricevuto, mentre chi ancora non l’ha celebrato deve tenere vivo il desiderio di farlo. Rinnoviamo ora il ricordo del Battesimo in noi e in questi ragazzi, in vista del completamento della loro Iniziazione cristiana. Preghiamo dunque umilmente il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua con la quale saranno aspersi: egli li rinnovi interiormente e conceda loro di essere sempre fedeli allo Spirito che è stato loro donato. E, dopo una breve pausa di preghiera silenziosa, a mani giunte, prosegue: Dio di bontà e di misericordia, ascolta la preghiera di questo popolo che ricorda l’opera mirabile della creazione e la grazia ancora più mirabile della salvezza. Degnati di benedire † quest’acqua, creata a portare fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. In questo tuo dono riveli molti segni della tua benevolenza. Passando per le acque del Mar Rosso, Israele ha raggiunto la libertà promessa; una sorgente, che hai fatto scaturire nel deserto, ha sollevato il tuo popolo dal tormento della sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno offerto agli uomini l’annunzio della nuova alleanza; infine, nell’acqua del fiume Giordano, santificata da Cristo, tuo Figlio, hai dato inizio al popolo nuovo, liberato dalla colpa d’origine nel sacramento della rinascita. Nel segno di quest’acqua benedetta, ravviva, o Padre, il ricordo del nostro Battesimo e raduna l’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nel mistero pasquale di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen. Poi segue il gesto di memoria battesimale da parte dei bambini o ragazzi (ed eventualmente dell’assemblea). Ciò può avvenire in due modi: A) I bambini o ragazzi escono dal loro posto e, in fila per uno, si portano davanti al bacile con l’acqua benedetta e con

essa si fanno il segno della croce. Compiuto il gesto, ciascuno torna al proprio posto e resta in piedi. Nel frattempo, è opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato.

Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, per non dilungare eccessivamente questo momento del rito, sarà opportuno farli avvicinare al bacile su due file contemporaneamente, od anche prevedere l’uso di più bacili. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, sarà opportuno fare in modo che, mentre i bambini o ragazzi compiono il gesto sopra indicato, uno o più sacerdoti (o diaconi o altri ministri) asperga l’assemblea con l’acqua benedetta. Attenzione, però, a non aspergere i catecumeni. B) Il presidente asperge direttamente i bambini o ragazzi. Se il momento si prolungasse, potrebbe essere opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, il presidente (eventualmente supportato

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da altri sacerdoti o diaconi per non prolungare eccessivamente il momento), dopo i bambini o ragazzi asperge anche il resto dei presenti. In questo caso, è opportuno accompagnare il gesto prolungato con un CANTO adeguato. Concluso il gesto di memoria battesimale, il presidente torna alla sede o al luogo da cui ha iniziato questa parte del rito. INTERROGAZIONE DEI CATECHISTI E DEI PADRINI Il presidente quindi si rivolge ai presenti con queste parole o con altre simili: P. La santa Chiesa di Dio desidera ora conoscere se questi ragazzi sono preparati a ricevere il Battesimo e l’Eucaristia nel prossimo Tempo di Pasqua. Rivolto poi ai padrini, alle madrine e ai catechisti, prosegue: P. A nome del Vescovo, chiedo perciò a voi, padrini e madrine, e a voi catechisti, di dare la vostra testimonianza. Questi ragazzi hanno ascoltato fedelmente con voi la Parola di Dio annunziata dalla Chiesa? P/M. Sì. P. Hanno cominciato a camminare con voi davanti a Dio, mettendo in pratica la Parola che ascoltavano? P/M. Sì. P. Sono stati uniti a voi e sanno pregare? P/M. Sì. INTERROGAZIONE DEI RAGAZZI Il presidente si rivolge quindi ai ragazzi presenti: P. Ora mi rivolgo a voi, cari ragazzi e ragazze: i vostri padrini e madrine, i vostri catechisti hanno reso buona testimonianza su di voi. E la Chiesa, fiduciosa nel loro giudizio, in nome di Cristo vi invita a celebrare i sacramenti pasquali. Ora dunque tocca a voi, che già da tempo avete udito la voce di Cristo, rispondere davanti alla Chiesa, manifestando la vostra intenzione. Volete essere ammessi a ricevere l’Eucaristia? R. Sì, lo vogliamo. ELEZIONE Chi presiede si rivolge ai bambini o ragazzi con queste parole o con altre simili: P. Cari ragazzi e ragazze, per mandato del Vescovo di questa Diocesi dichiaro con gioia che siete stati prescelti per essere iniziati ai santi misteri nella domenica … (dice la data o il giorno liturgico in cui avverrà la celebrazione e della prima Comunione). T. Rendiamo grazie a Dio. PREGHIERA DEI FEDELI (In piedi) Dopo di ciò, tutti si alzano e il presidente introduce la preghiera dei fedeli, nella quale si pregherà in particolare per i bambini o ragazzi appena eletti. Rivolgendosi a loro, chi presiede dice: P. Carissimi, ora è vostro dovere percorrere con animo generoso il cammino verso il compimento della vostra elezione. Quindi si rivolge ai padrini e alle madrine con queste parole o con altre simili: P. Cari padrini e madrine, vi raccomandiamo nel Signore questi eletti per i quali avete reso la vostra testimonianza. Ponete ora la mano sulla loro spalla durante la preghiera che stiamo per fare: assisteteli col vostro fraterno aiuto e incoraggiateli con l’esempio, finché giungano a celebrare i sacramenti della vita divina. Poi, rivolto a tutti, prosegue dicendo: P. Fratelli e sorelle carissimi, questi eletti che conduciamo con noi verso i Sacramenti pasquali, attendono l’esempio del nostro rinnovamento. Preghiamo dunque il Signore per loro e per noi, perché questo reciproco impegno di conversione ci renda degni della grazia pasquale. Al termine della preghiera, chi presiede, stendendo le mani sopra gli eletti, conclude con l’ORAZIONE prevista per il giorno in cui si celebra. CONSEGNA Se lo si ritiene opportuno, la conferma ecclesiale della scelta di ricevere il Battesimo e la prima Comunione, può assumere anche una dimensione rituale ulteriore rispetto alle sole parole di chi presiede. Ciò può avvenire attraverso una consegna: un attestato dell’avvenuta elezione oppure un invito personalizzato alla celebrazione sacramentale (qualora se ne conoscesse già la data).

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In questo caso, chi presiede si porta davanti all’assemblea e, mentre i bambini o ragazzi si accostano, consegna a ciascuno l’attestato o l’invito, senza nulla dire. Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, sarà opportuno che il presidente associ a sé nella consegna il responsabile del cammino o qualche altro catechista. Se il momento si prolunga, sarà necessario proporre all’assemblea un CANTO. Questo momento può anche essere collocato al termine di tutta la celebrazione, dopo il congedo. La Messa riprende poi come di consueto con il rito della pace e l’offertorio.

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Scheda 3/C RITO FUORI DELLA MESSA PER GRUPPI CON PRESENZA DI BATTEZZANDI

Caratteristiche È sostanzialmente quanto prevede GCEI per gruppi che comprendono al loro interno dei battezzandi (cfr. GCEI, pp. 143-149), con alcune piccole aggiunte “cosmetiche”, volte a rendere più chiaro o più completo lo sviluppo del rito, e con l’inserzione della memoria battesimale, come prevede l’itinerario diocesano rinnovato. Consiste di una Liturgia della Parola, all’interno della quale i bambini o i ragazzi vengono presentati alla comunità e viene reso pubblico il giudizio di idoneità di quanti hanno curato la loro formazione, mentre essi stessi manifestano la volontà di accedere al Battesimo e ai rimanenti Sacramenti dell’Iniziazione. Chi presiede accoglie il loro desiderio e conferma ufficialmente il giudizio degli accompagnatori, dichiarandoli “eletti”, cioè scelti, per la celebrazione dei Sacramenti pasquali, mentre le comunità prega per loro. Lo schema proposto dà una sobria indicazione circa la possibilità di sottolineare ritualmente la proclamazione del Vangelo, mediante l’ingresso del Libro apposito durante l’acclamazione; in questa stessa linea, è pensabile l’utilizzo anche di alcune altre ritualità:

• L’uso delle luci e dell’incenso. • La previsione di un canto dopo il Vangelo in forma di acclamazione. • L’intronizzazione del Libro della Parola (magari durante un canto dopo il Vangelo). • L’ostensione del Libro della Parola.

Al centro della sequenza rituale dell’elezione vera e propria sta il “nome” di ciascuno, quello che ognuno ha ricevuto (o riceverà, se catecumeno) nel giorno del Battesimo: esso infatti viene pronunciato ufficialmente (i bambini o ragazzi sono chiamati uno per uno); e non a caso GCEI suggerisce di far scegliere ai catecumeni il loro eventuale nome cristiano proprio in occasione di questa celebrazione. La conferma ecclesiale della scelta di ricevere i sacramenti dell’IC può assumere anche una dimensione rituale ulteriore rispetto alle parole di chi presiede, attraverso la consegna di qualcosa che rimanga come testimonianza di quanto avvenuto (attestato) o che conduca a quanto dovrà avvenire (invito personalizzato alla celebrazione dell’IC). La differenza di situazione tra catecumeni e già battezzati è ritualmente espressa mediante il momento vero e proprio della memoria battesimale, che riguarda solo i secondi e non i primi. La memoria del Battesimo, che per quanti l’hanno già ricevuto costituisce la premessa e il fondamento del desiderio di completare l’IC che qui viene da loro espresso, si declina attraverso il gesto della benedizione e “applicazione” dell’acqua, in una maniera che ricorda da vicino il rito lustrale della Veglia pasquale, che è il prototipo di tutte le memorie battesimali. Perché ciò sia effettivamente percepibile nello svolgimento di questo momento rituale, è opportuno scegliere con oculatezza la forma con cui l’acqua benedetta viene ‟applicata comune con cui si usa fare ciò (aspersione) è in questo caso meno indicata, perché essa di necessità raggiunge tutti i presenti, e quindi anche chi non è ancora battezzato, che invece in questo rito non dovrebbe essere coinvolto. Nel caso in esame, dunque, va privilegiata una forma di auto-segnazione: tutti i già battezzati (e solo loro) si accostano processionalmente all’acqua benedetta e con essa si fanno un segno di croce, tornando poi al posto. Lo svantaggio di questa modalità rispetto all’altra è ovvio: essa richiede più tempo, tanto più tempo quanto più numerosi sono i bambini o ragazzi che devono compiere il gesto11. Se lo si ritiene opportuno, è possibile coinvolgere tutta l’assemblea nel gesto di memoria battesimale: mentre i bambini o ragazzi compiono il loro gesto (in una forma o nell’altra), alcuni altri sacerdoti o ministri possono aspergere il resto dell’assemblea. In questo caso, è opportuno prevedere un canto di accompagnamento.

11 Anche se è sempre possibile adottare opportune misure per ridurre i tempi: prevedere una doppia fila processionale

oppure più luoghi in cui compiere il gesto della segnazione.

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Struttura della celebrazione La celebrazione avviene in questo modo12:

• Introduzione: Canto iniziale Segno di croce – saluto Monizione introduttiva Orazione

• Liturgia della Parola13: 1Lett. (p.es.: At 8,26-40) Salmo responsoriale [2Lett. (p.es.: Rm 6,1-14)] Canto al Vangelo Vangelo (p.es.: Mc 1,9-11) Omelia

• Rito della memoria e dell’Elezione: Presentazione degli eletti Memoria del Battesimo:

Benedizione dell’acqua lustrale (testo pasquale) Aspersione o auto-segnazione – Eventuale canto

Interrogazione ed Elezione Preghiera per gli eletti Eventuale consegna – Eventuale canto

• Conclusione: Padre nostro Orazione Benedizione Canto finale.

Se si vuole evitare di appesantire troppo il momento dopo l’omelia, l’eventuale consegna potrebbe anche essere collocata al termine della celebrazione, dopo il congedo, come a volte si usa fare nelle celebrazioni con presenza di bambini e ragazzi. Proposta di letture Lo spostamento del rito di Elezione dall’usuale prima domenica di Quaresima (RICA e GCEI) al termine del II Anno (o all’inizio del terzo) dell’itinerario diocesano induce la necessità di ripensare completamente il programma di letture previsto per la celebrazione. Sarà opportuno mirare ad avere letture che, senza forzature interpretative, possano illuminare anche il senso del gesto che si deve compiere. Tutti i temi normalmente connessi con la celebrazione del Battesimo si prestano ad essere presentati nel contesto del Rito di Elezione e di Memoria del Battesimo: sia, ovviamente, per il suo risvolto di “memoria del Battesimo” in rapporto ai ragazzi già battezzati, ma anche per il suo carattere di espressione del desiderio / scelta di ricevere il Battesimo (con i restanti sacramenti dell’IC) per quanti eventualmente non lo fossero ancora. Questa considerazione invita quindi a setacciare il Lezionario del RBB e il Lezionario Ambrosiano per il Tempo di Pasqua (e, in particolare, per le Messe per i Battezzati della Settimana in Albis) alla ricerca di testi significativi14. Proposta di canti

Quanto ai canti, la loro scelta dipende sempre strettamente dalle letture che vengono proclamate e dal

12 In corsivo vengono indicate le parti del Rito di Elezione proprie dei soli catecumeni, in grassetto le parti proprie dei soli

bambini o ragazzi già battezzati e in grassetto corsivo le parti proprie a tutti e due i gruppi. 13 Qui si propone un possibile schema a tre letture. Si vedano in Appendice ulteriori proposte. 14 Si veda l’Appendice alla scheda per le possibili proposte.

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repertorio della Comunità o del gruppo in cui si celebra. Quindi, supponendo l’uso delle letture indicate nei tre schemi proposti in Appendice, si potrebbero proporre a titolo di esempio: Materiale Si preparino: • Dei posti riservati per ciascun bambino o ragazzo (catecumeno o già battezzato), insieme con i rispettivi

padrini e madrine, e per i catechisti. È bene che i catecumeni siano collocati davanti agli altri del gruppo. • Un bacile pieno d’acqua, posto bene in vista davanti all’assemblea, per il rito della memoria battesimale. • Se la memoria battesimale avviene per aspersione, oppure se si asperge il resto dei presenti, mentre i

bambini o ragazzi compiono il loro gesto di memoria: uno o più aspersori. • Se i catecumeni devono fare la scelta del nome di Battesimo: il registro dei nomi (può anche essere un

semplice e dignitoso quaderno, che poi verrà conservato), l’occorrente per scrivere e una superficie di appoggio per farlo. Non è opportuno che la scrittura del nome avvenga sulla mensa eucaristica.

• Se si compie la consegna al termine del rito di Elezione o dell’intera celebrazione, per ciascun bambino o ragazzo: l’attestato dell’avvenuta elezione oppure un biglietto-invito con il nome dell’eletto e l’indicazione del giorno e dell’ora della celebrazione sacramentale.

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Schema della celebrazione INTRODUZIONE CANTO INIZIALE (In piedi) P. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. T. Amen. P. Il Signore abiti nei nostri cuori. T. Ora e sempre. Chi presiede introduce con brevi parole la celebrazione. Quindi invita pregare: P. Preghiamo. (Breve spazio di preghiera silenziosa) Grazie, Padre buono, per averci riuniti ancora una volta per ascoltare la parola del tuo Figlio. Sappiamo che tu ci vuoi bene e ci conosci personalmente da prima che noi conoscessimo te e il tuo Figlio Gesù. Preparaci a ricevere il dono dei sacramenti che ci rendono tuoi figli e tutti fratelli tra di noi. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. LITURGIA DELLA PAROLA (Seduti) Se lo si ritiene opportuno si possono fare solo due letture, lettura evangelica compresa. PRIMA LETTURA L. Lettura dagli Atti degli Apostoli (At 8,26-40) Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: “Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta”. Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: “Va’ avanti e accostati a quel carro”. Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: “Capisci quello che stai leggendo?”. Egli rispose: “E come potrei capire, se nessuno mi guida?”. E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita. Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: “Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?”. Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell'acqua e l’eunuco disse: “Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?”. Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa. Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (sal 66) R. La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli. Acclamate Dio, voi tutti della terra, cantate la gloria del suo nome, dategli gloria con la lode.

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Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! R. A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome». Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. R. Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. R. SECONDA LETTURA L. Lettera di san Paolo Apostolo ai Romani (Rm 6,1-14) Che diremo dunque? Rimaniamo nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi, che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia. Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. (In piedi) Particolare rilievo deve essere dato alla proclamazione del Vangelo: esso viene portato solennemente mentre si compie l’ACCLAMAZIONE. CANTO AL VANGELO [XXX] VANGELO P. Lettura del Vangelo secondo Marco (Mc 1,9-11) Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Parola del Signore. T. Lode a te, o Cristo. RITO DELLA MEMORIA E DELL’ELEZIONE PRESENTAZIONE E APPELLO Dopo l’omelia, il responsabile dell’iniziazione o un catechista presenta al presidente coloro che devono essere eletti al Battesimo e alla prima Comunione: C. Reverendo Padre, nella prossima ricorrenza delle solennità pasquali, i ragazzi qui presenti, confidando nella grazia divina e sostenuti dalle preghiere e dall’esempio dei loro genitori, padrini e madrine, e catechisti,

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chiedono di essere ammessi al sacramento del Battesimo e alla partecipazione piena all’Eucaristia. Il celebrante risponde: P. Si facciano avanti, insieme con i loro padrini e madrine, coloro che devono essere ammessi ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Il responsabile chiama per nome prima i catecumeni e poi gli altri ragazzi. Ogni chiamato si alza in piedi e risponde «Eccomi», stando al proprio posto. C. N. R. Eccomi! MEMORIA DEL BATTESIMO Concluso l’appello, chi presiede si porta davanti ad un bacile pieno d’acqua, posto in vista dell’assemblea, e introduce la benedizione dell’acqua con queste parole o altre simili: P. Il Battesimo è il fondamento della vita nuova di Dio in noi e la porta di accesso a tutte le altre celebrazioni sacramentali. Chi lo ha già celebrato deve continuamente farne memoria e sforzarsi di vivere in maniera conforme al dono ricevuto, mentre chi ancora non l’ha celebrato deve tenere vivo il desiderio di farlo. Rinnoviamo ora il ricordo del Battesimo in noi e in questi ragazzi, in vista del completamento della loro Iniziazione cristiana. Preghiamo dunque umilmente il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua con la quale saranno aspersi: egli li rinnovi interiormente e conceda loro di essere sempre fedeli allo Spirito che è stato loro donato. E, dopo una breve pausa di preghiera silenziosa, a mani giunte, prosegue: Dio di bontà e di misericordia, ascolta la preghiera di questo popolo che ricorda l’opera mirabile della creazione e la grazia ancora più mirabile della salvezza. Degnati di benedire † quest’acqua, creata a portare fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. In questo tuo dono riveli molti segni della tua benevolenza. Passando per le acque del Mar Rosso, Israele ha raggiunto la libertà promessa; una sorgente, che hai fatto scaturire nel deserto, ha sollevato il tuo popolo dal tormento della sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno offerto agli uomini l’annunzio della nuova alleanza; infine, nell’acqua del fiume Giordano, santificata da Cristo, tuo Figlio, hai dato inizio al popolo nuovo, liberato dalla colpa d’origine nel sacramento della rinascita. Nel segno di quest’acqua benedetta, ravviva, o Padre, il ricordo del nostro Battesimo e raduna l’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nel mistero pasquale di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen. Poi segue il gesto di memoria battesimale da parte dei soli bambini o ragazzi già battezzati (ed eventualmente dell’assemblea). Ciò può avvenire in due modi: A) I bambini o ragazzi escono dal loro posto e, in fila per uno, si portano davanti al bacile con l’acqua benedetta e con

essa si fanno il segno della croce. Compiuto il gesto, ciascuno torna al proprio posto e resta in piedi. Nel frattempo, è opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato. Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, per non dilungare eccessivamente questo momento del rito, sarà opportuno farli avvicinare al bacile su due file contemporaneamente, od anche prevedere l’uso di più bacili. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, sarà opportuno fare in modo che, mentre i bambini o ragazzi compiono il gesto sopra indicato, uno o più sacerdoti (o diaconi o altri ministri) asperga l’assemblea con l’acqua benedetta. Attenzione, però, a non aspergere i catecumeni.

B) Il presidente asperge direttamente i bambini o ragazzi già battezzati (ma non i catecumeni). Se il momento si prolungasse, potrebbe essere opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, il presidente (eventualmente supportato da altri sacerdoti o diaconi per non prolungare eccessivamente il momento), dopo i bambini o ragazzi già battezzati asperge anche il resto dei presenti, sempre però escludendo i catecumeni. In questo caso, è opportuno accompagnare il gesto prolungato con un CANTO adeguato.

Concluso il gesto di memoria battesimale, il presidente torna alla sede o al luogo da cui ha iniziato questa parte del rito. INTERROGAZIONE DEI CATECHISTI E DEI PADRINI Il presidente quindi si rivolge ai presenti con queste parole o con altre simili: P. La santa Chiesa di Dio desidera ora conoscere se questi ragazzi sono preparati a ricevere il Battesimo e l’Eucaristia nel prossimo Tempo di Pasqua. Rivolto poi ai padrini, alle madrine e ai catechisti, prosegue:

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P. A nome del Vescovo, chiedo perciò a voi, padrini e madrine, e a voi catechisti, di dare la vostra testimonianza. Questi ragazzi hanno ascoltato fedelmente con voi la Parola di Dio annunziata dalla Chiesa? P/M. Sì. P. Hanno cominciato a camminare con voi davanti a Dio, mettendo in pratica la Parola che ascoltavano? P/M. Sì. P. Sono stati uniti a voi e sanno pregare? P/M. Sì. INTERROGAZIONE DEI RAGAZZI (ED EVENTUALE ISCRIZIONE DEL NOME) Il presidente si rivolge quindi ai ragazzi presenti: P. Ora mi rivolgo a voi, cari ragazzi e ragazze: i vostri padrini e madrine, i vostri catechisti hanno reso buona testimonianza su di voi. E la Chiesa, fiduciosa nel loro giudizio, in nome di Cristo vi invita a celebrare i sacramenti pasquali. Ora dunque tocca a voi, che già da tempo avete udito la voce di Cristo, rispondere davanti alla Chiesa, manifestando la vostra intenzione. Volete essere ammessi a ricevere i sacramenti di Cristo, il Battesimo e l’Eucaristia? R. Sì, lo vogliamo. Se vi sono catecumeni che in questa occasione scelgono il proprio nuovo nome di Battesimo, aggiunge: P. Date allora il vostro nome. E i catecumeni, accompagnati dai padrini o dalle madrine si avvicinano chi presiede e dicono il loro nuovo nome, che viene scritto su un apposito registro. Se i nomi da scrivere sono numerosi, mentre ciò avviene si può eseguire un CANTO adatto. ELEZIONE Terminata l’iscrizione dei nomi, o se non vi sono catecumeni che scelgono il proprio nome di Battesimo in questa occasione, chi presiede si rivolge ai bambini o ragazzi con queste parole o con altre simili: P. Cari ragazzi e ragazze, per mandato del Vescovo di questa Diocesi dichiaro con gioia che siete stati prescelti per essere iniziati ai santi misteri nella domenica … (dice la data o il giorno liturgico in cui avverrà la celebrazione del Battesimo e della prima Comunione). T. Rendiamo grazie a Dio. PREGHIERA PER GLI ELETTI (In piedi) Dopo di ciò, tutti si alzano e il presidente introduce la preghiera dei fedeli, nella quale si pregherà in particolare per i ragazzi eletti. Rivolgendosi a loro, dice: P. Carissimi, ora è vostro dovere percorrere con animo generoso il cammino verso il compimento della vostra elezione. Quindi si rivolge ai padrini e alle madrine con queste parole o con altre simili: P. Cari padrini e madrine, vi raccomandiamo nel Signore questi eletti per i quali avete reso la vostra testimonianza. Ponete ora la mano sulla loro spalla durante la preghiera che stiamo per fare: assisteteli col vostro fraterno aiuto e incoraggiateli con l’esempio, finché giungano a celebrare i sacramenti della vita divina. Poi, rivolto a tutti, prosegue dicendo: P. Fratelli e sorelle carissimi, questi eletti che conduciamo con noi verso i Sacramenti pasquali, attendono l’esempio del nostro rinnovamento. Preghiamo dunque il Signore per loro e per noi, perché questo reciproco impegno di conversione ci renda degni della grazia pasquale. L. Preghiamo insieme e diciamo: “Ascoltaci, Signore”. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i ragazzi catecumeni, perché ricordino questo giorno della loro elezione, e siano riconoscenti a Dio per la benedizione che hanno ricevuto, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i ragazzi già battezzati, perché ricordino questo giorno della loro elezione, e siano riconoscenti a Dio per la benedizione che hanno ricevuto, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Perché tutti questi ragazzi e ragazze vivano con impegno questo tempo di grazia, siano fedeli a tutti gli appuntamenti e compiano insieme con noi le opere della santificazione, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore.

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L. Per i genitori e le famiglie di questi ragazzi, perché li favoriscano e li aiutino a rispondere con generosità all’azione dello Spirito santo, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i loro catechisti, perché sappiano far gustare la dolcezza della Parola di Dio e la trasmettano fedelmente, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i loro padrini e madrine, perché sappiano mostrare a questi eletti come ispirarsi sempre al Vangelo, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per tutte le Comunità della nostra Diocesi, perché siano sempre esemplari nella carità e perseveranti nell’ascolto della Parola e nella preghiera, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. Chi presiede, stendendo le mani sopra gli eletti, conclude la preghiera con la seguente ORAZIONE: P. O Dio, che nella tua onnipotenza hai creato l’uomo e nella tua misericordia l’hai redento, guarda con bontà ai tuoi figli di adozione e accogli questi eletti nel popolo della nuova alleanza, perché, diventati figli della tua promessa, ottengano per grazia ciò che non hanno potuto ottenere con le loro forze. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. CONSEGNA Se lo si ritiene opportuno, la conferma ecclesiale della scelta di ricevere il Battesimo e la prima Comunione, può assumere anche una dimensione rituale ulteriore rispetto alle sole parole di chi presiede. Ciò può avvenire attraverso una consegna: un attestato dell’avvenuta elezione oppure un invito personalizzato alla celebrazione sacramentale (qualora se ne conoscesse già la data). In questo caso, chi presiede si porta davanti all’assemblea e, mentre i bambini o ragazzi si accostano, consegna a ciascuno l’attestato o l’invito, senza nulla dire. Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, sarà opportuno che il presidente associ a sé nella consegna il responsabile del cammino o qualche altro catechista. Se il momento si prolunga, sarà necessario proporre all’assemblea un CANTO. Questo momento può anche essere collocato al termine di tutta la celebrazione, dopo il congedo. CONCLUSIONE Il presidente introduce quindi la preghiera del PADRE NOSTRO, con queste parole o con altre simili: P. Carissimi ragazzi e ragazze, il Signore oggi vi ha scelti e chiamati a ricevere i sacramenti del Battesimo e dell’Eucaristia. Gesù sia sempre l’amico inseparabile della vostra vita, e insieme la via per arrivare a far parte pienamente della famiglia di Dio. Preghiamo ora insieme come lui ci ha insegnato… T. Padre nostro… ORAZIONE P. Padre onnipotente, che vuoi rinnovare tutto in Cristo e attirare a lui tutti gli uomini, degnati di guidare questi bambini, eletti della tua Chiesa: fa’ che, fedeli alla vocazione ricevuta, ricevano con frutto il Battesimo e l’Eucaristia ed entrino così a far parte del regno del tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen. Chi presiede congeda gli eletti e l’assemblea tutta: P. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. Kyrie Eleison, Kyrie Eleison, Kyrie Eleison. P. Vi accompagni sempre nel vostro cammino la benedizione di Dio: Padre e Figlio e Spirito santo. T. Amen. P. Andiamo in pace. T. Nel nome di Cristo. CANTO FINALE

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Scheda 3/D RITO FUORI DELLA MESSA PER GRUPPI DI SOLI BATTEZZATI

Caratteristiche Si tratta dell’adattamento del caso precedente (Scheda 3/C) ad un gruppo di soli battezzati. Dato che ciò che è proprio di questi ultimi rispetto ai catecumeni è la sola memoria battesimale, mentre il resto del rito è uguale, lo schema della celebrazione è lo stesso e tutte le indicazioni proposte sopra si applicano in maniera identica. Struttura della celebrazione La celebrazione avviene in questo modo15:

• Introduzione: Canto iniziale Segno di croce – saluto Monizione introduttiva Orazione

• Liturgia della Parola16: 1Lett. (p.es.: At 8,26-40) Salmo responsoriale [2Lett. (p.es.: Rm 6,1-14)] Canto al Vangelo Vangelo (p.es.: Mc 1,9-11) Omelia

• Rito della memoria e dell’Elezione: Presentazione degli eletti Memoria del Battesimo:

Benedizione acqua (testo pasquale) Aspersione o auto-segnazione – Eventuale canto

Interrogazione ed Elezione Preghiera per gli eletti Eventuale consegna – Eventuale canto

• Conclusione: Padre nostro Orazione Benedizione Canto finale.

Se si vuole evitare di appesantire troppo il momento dopo l’omelia, l’eventuale consegna potrebbe anche essere collocata al termine della celebrazione, dopo il congedo, come a volte si usa fare nelle celebrazioni con presenza di bambini e ragazzi. Proposta di letture Lo spostamento del rito di Elezione dall’usuale prima domenica di Quaresima (RICA e GCEI) al termine del II Anno (o all’inizio del terzo) dell’itinerario diocesano induce la necessità di ripensare completamente il programma di letture previsto per la celebrazione. Sarà opportuno mirare ad avere letture che, senza forzature interpretative, possano illuminare anche il

15 In corsivo vengono indicate le parti del Rito di Elezione proprie dei soli catecumeni, in grassetto le parti proprie dei soli

bambini o ragazzi già battezzati e in grassetto corsivo le parti proprie a tutti e due i gruppi. 16 Qui si propone un possibile schema a tre letture. Si vedano in Appendice ulteriori proposte.

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senso del gesto che si deve compiere. Tutti i temi normalmente connessi con la celebrazione del Battesimo si prestano ad essere presentati nel contesto del Rito di Elezione e di Memoria del Battesimo: sia, ovviamente, per il suo risvolto di “memoria del Battesimo” in rapporto ai ragazzi già battezzati, ma anche per il suo carattere di espressione del desiderio / scelta di ricevere il Battesimo (con i restanti sacramenti dell’IC) per quanti eventualmente non lo fossero ancora. Questa considerazione invita quindi a setacciare il Lezionario del RBB e il Lezionario Ambrosiano per il Tempo di Pasqua (e, in particolare, per le Messe per i Battezzati della Settimana in Albis) alla ricerca di testi significativi17. Proposta di canti

Quanto ai canti, la loro scelta dipende sempre strettamente dalle letture che vengono proclamate e dal repertorio della Comunità o del gruppo in cui si celebra. Quindi, supponendo l’uso delle letture indicate nei tre schemi proposti in Appendice, si potrebbero proporre a titolo di esempio: Materiale Si preparino: • Dei posti riservati per ciascun bambino o ragazzo (catecumeno o già battezzato), insieme con i rispettivi

padrini e madrine, e per i catechisti. È bene che i catecumeni siano collocati davanti agli altri del gruppo. • Un bacile pieno d’acqua, posto bene in vista davanti all’assemblea, per il rito della memoria battesimale. • Se la memoria battesimale avviene per aspersione, oppure se si asperge il resto dei presenti, mentre i

bambini o ragazzi compiono il loro gesto di memoria: uno o più aspersori. • Se i catecumeni devono fare la scelta del nome di Battesimo: il registro dei nomi (può anche essere un

semplice e dignitoso quaderno, che poi verrà conservato), l’occorrente per scrivere e una superficie di appoggio per farlo. Non è opportuno che la scrittura del nome avvenga sulla mensa eucaristica.

• Se si compie la consegna al termine del rito di Elezione o dell’intera celebrazione, per ciascun bambino o ragazzo: l’attestato dell’avvenuta elezione oppure un biglietto-invito con il nome dell’eletto e l’indicazione del giorno e dell’ora della celebrazione sacramentale.

17 Si veda l’Appendice alla scheda per le possibili proposte.

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Schema della celebrazione INTRODUZIONE CANTO INIZIALE (In piedi) P. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. T. Amen. P. Il Signore abiti nei nostri cuori. T. Ora e sempre. Chi presiede introduce con brevi parole la celebrazione. Quindi invita pregare: P. Preghiamo. (Breve spazio di preghiera silenziosa) Grazie, Padre buono, per averci riuniti ancora una volta per ascoltare la parola del tuo Figlio. Sappiamo che tu ci vuoi bene e ci conosci personalmente da prima che noi conoscessimo te e il tuo Figlio Gesù. Preparaci a ricevere il dono dei sacramenti che ci rendono tuoi figli e tutti fratelli tra di noi. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. LITURGIA DELLA PAROLA (Seduti) Se lo si ritiene opportuno si possono fare solo due letture, lettura evangelica compresa. PRIMA LETTURA L. Lettura dagli Atti degli Apostoli (At 8,26-40) Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: “Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta”. Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: “Va’ avanti e accostati a quel carro”. Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: “Capisci quello che stai leggendo?”. Egli rispose: “E come potrei capire, se nessuno mi guida?”. E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita. Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: “Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?”. Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell'acqua e l’eunuco disse: “Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?”. Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa. Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (sal 66) R. La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli. Acclamate Dio, voi tutti della terra, cantate la gloria del suo nome,

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dategli gloria con la lode. Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! R. A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome». Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. R. Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. R. SECONDA LETTURA L. Lettera di san Paolo Apostolo ai Romani (Rm 6,1-14) Che diremo dunque? Rimaniamo nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi, che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia. Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. (In piedi) Particolare rilievo deve essere dato alla proclamazione del Vangelo: esso viene portato solennemente mentre si compie l’ACCLAMAZIONE. CANTO AL VANGELO [XXX] VANGELO P. Lettura del vangelo secondo Marco (Mc 1,9-11) Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Parola del Signore. T. Lode a te, o Cristo. RITO DELLA MEMORIA E DELL’ELEZIONE PRESENTAZIONE E APPELLO Dopo l’omelia, il responsabile dell’iniziazione o un catechista presenta al presidente coloro che devono essere eletti alla prima Comunione: C. Reverendo Padre, nella prossima ricorrenza delle solennità pasquali, i ragazzi qui presenti, confidando nella

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grazia divina e sostenuti dalle preghiere e dall’esempio dei loro genitori, padrini e madrine, e catechisti, chiedono di essere ammessi alla partecipazione piena all’Eucaristia. Il celebrante risponde: P. Si facciano avanti, insieme con i loro padrini e madrine, coloro che devono essere ammessi ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Il responsabile chiama per nome i bambini o ragazzi. Ogni chiamato si alza in piedi e risponde «Eccomi», stando al proprio posto. C. N. R. Eccomi! MEMORIA DEL BATTESIMO Concluso l’appello, chi presiede si porta davanti ad un bacile pieno d’acqua, posto in vista dell’assemblea, e introduce la benedizione dell’acqua con queste parole o altre simili: P. Il Battesimo è il fondamento della vita nuova di Dio in noi e la porta di accesso a tutte le altre celebrazioni sacramentali. Chi lo ha già celebrato deve continuamente farne memoria e sforzarsi di vivere in maniera conforme al dono ricevuto. Rinnoviamo ora il ricordo del Battesimo in noi e in questi ragazzi, in vista del completamento della loro Iniziazione cristiana. Preghiamo dunque umilmente il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua con la quale saranno aspersi: egli li rinnovi interiormente e conceda loro di essere sempre fedeli allo Spirito che è stato loro donato. E, dopo una breve pausa di preghiera silenziosa, a mani giunte, prosegue: Dio di bontà e di misericordia, ascolta la preghiera di questo popolo che ricorda l’opera mirabile della creazione e la grazia ancora più mirabile della salvezza. Degnati di benedire † quest’acqua, creata a portare fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. In questo tuo dono riveli molti segni della tua benevolenza. Passando per le acque del Mar Rosso, Israele ha raggiunto la libertà promessa; una sorgente, che hai fatto scaturire nel deserto, ha sollevato il tuo popolo dal tormento della sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno offerto agli uomini l’annunzio della nuova alleanza; infine, nell’acqua del fiume Giordano, santificata da Cristo, tuo Figlio, hai dato inizio al popolo nuovo, liberato dalla colpa d’origine nel sacramento della rinascita. Nel segno di quest’acqua benedetta, ravviva, o Padre, il ricordo del nostro Battesimo e raduna l’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nel mistero pasquale di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. T. Amen. Poi segue il gesto di memoria battesimale da parte dei bambini o ragazzi già battezzati (ed eventualmente dell’assemblea). Ciò può avvenire in due modi: A) I bambini o ragazzi escono dal loro posto e, in fila per uno, si portano davanti al bacile con l’acqua benedetta e con

essa si fanno il segno della croce. Compiuto il gesto, ciascuno torna al proprio posto e resta in piedi. Nel frattempo, è opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato. Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, per non dilungare eccessivamente questo momento del rito, sarà opportuno farli avvicinare al bacile su due file contemporaneamente, od anche prevedere l’uso di più bacili. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, sarà opportuno fare in modo che, mentre i bambini o ragazzi compiono il gesto sopra indicato, uno o più sacerdoti (o diaconi o altri ministri) asperga l’assemblea con l’acqua benedetta.

B) Il presidente asperge direttamente i bambini o ragazzi. Se il momento si prolungasse, potrebbe essere opportuno proporre all’assemblea un CANTO adeguato. Se si desidera coinvolgere anche il resto dell’assemblea nella memoria battesimale, il presidente (eventualmente supportato da altri sacerdoti o diaconi per non prolungare eccessivamente il momento), dopo i bambini o ragazzi asperge anche il resto dei presenti, sempre però escludendo i catecumeni. In questo caso, è opportuno accompagnare il gesto prolungato con un CANTO adeguato.

Concluso il gesto di memoria battesimale, il presidente torna alla sede o al luogo da cui ha iniziato questa parte del rito. INTERROGAZIONE DEI CATECHISTI E DEI PADRINI Il presidente quindi si rivolge ai presenti con queste parole o con altre simili: P. La santa Chiesa di Dio desidera ora conoscere se questi ragazzi sono preparati a ricevere l’Eucaristia nel prossimo Tempo di Pasqua.

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Rivolto poi ai padrini, alle madrine e ai catechisti, prosegue: P. A nome del Vescovo, chiedo perciò a voi, padrini e madrine, e a voi catechisti, di dare la vostra testimonianza. Questi ragazzi hanno ascoltato fedelmente con voi la Parola di Dio annunziata dalla Chiesa? P/M. Sì. P. Hanno cominciato a camminare con voi davanti a Dio, mettendo in pratica la Parola che ascoltavano? P/M. Sì. P. Sono stati uniti a voi e sanno pregare? P/M. Sì. INTERROGAZIONE DEI RAGAZZI (ED EVENTUALE ISCRIZIONE DEL NOME) Il presidente si rivolge quindi ai ragazzi presenti: P. Ora mi rivolgo a voi, cari ragazzi e ragazze: i vostri padrini e madrine, i vostri catechisti hanno reso buona testimonianza su di voi. E la Chiesa, fiduciosa nel loro giudizio, in nome di Cristo vi invita a celebrare i sacramenti pasquali. Ora dunque tocca a voi, che già da tempo avete udito la voce di Cristo, rispondere davanti alla Chiesa, manifestando la vostra intenzione. Volete essere ammessi a ricevere l’Eucaristia? R. Sì, lo vogliamo. ELEZIONE Chi presiede si rivolge poi ai bambini o ragazzi con queste parole o con altre simili: P. Cari ragazzi e ragazze, per mandato del Vescovo di questa Diocesi dichiaro con gioia che siete stati prescelti per essere iniziati ai santi misteri nella domenica … (dice la data o il giorno liturgico in cui avverrà la celebrazione della prima Comunione). T. Rendiamo grazie a Dio. PREGHIERA PER GLI ELETTI (In piedi) Dopo di ciò, tutti si alzano e il presidente introduce la preghiera dei fedeli, nella quale si pregherà in particolare per i ragazzi eletti. Rivolgendosi a loro, dice: P. Carissimi, ora è vostro dovere percorrere con animo generoso il cammino verso il compimento della vostra elezione. Quindi si rivolge ai padrini e alle madrine con queste parole o con altre simili: P. Cari padrini e madrine, vi raccomandiamo nel Signore questi eletti per i quali avete reso la vostra testimonianza. Ponete ora la mano sulla loro spalla durante la preghiera che stiamo per fare: assisteteli col vostro fraterno aiuto e incoraggiateli con l’esempio, finché giungano a celebrare i sacramenti della vita divina. Poi, rivolto a tutti, prosegue dicendo: P. Fratelli e sorelle carissimi, questi eletti che conduciamo con noi verso i Sacramenti pasquali, attendono l’esempio del nostro rinnovamento. Preghiamo dunque il Signore per loro e per noi, perché questo reciproco impegno di conversione ci renda degni della grazia pasquale. L. Preghiamo insieme e diciamo: “Ascoltaci, Signore”. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i ragazzi catecumeni, perché ricordino questo giorno della loro elezione, e siano riconoscenti a Dio per la benedizione che hanno ricevuto, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i ragazzi già battezzati, perché ricordino questo giorno della loro elezione, e siano riconoscenti a Dio per la benedizione che hanno ricevuto, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Perché tutti questi ragazzi e ragazze vivano con impegno questo tempo di grazia, siano fedeli a tutti gli appuntamenti e compiano insieme con noi le opere della santificazione, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i genitori e le famiglie di questi ragazzi, perché li favoriscano e li aiutino a rispondere con generosità all’azione dello Spirito santo, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per i loro catechisti, perché sappiano far gustare la dolcezza della Parola di Dio e la trasmettano fedelmente, preghiamo.

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T. Ascoltaci, Signore. L. Per i loro padrini e madrine, perché sappiano mostrare a questi eletti come ispirarsi sempre al Vangelo, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Per tutte le Comunità della nostra Diocesi, perché siano sempre esemplari nella carità e perseveranti nell’ascolto della Parola e nella preghiera, preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. Chi presiede, stendendo le mani sopra gli eletti, conclude la preghiera con la seguente ORAZIONE: P. O Dio, che nella tua onnipotenza hai creato l’uomo e nella tua misericordia l’hai redento, guarda con bontà ai tuoi figli di adozione e accogli questi eletti nel popolo della nuova alleanza, perché, diventati figli della tua promessa, ottengano per grazia ciò che non hanno potuto ottenere con le loro forze. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. CONSEGNA Se lo si ritiene opportuno, la conferma ecclesiale della scelta di ricevere la prima Comunione, può assumere anche una dimensione rituale ulteriore rispetto alle sole parole di chi presiede. Ciò può avvenire attraverso una consegna: un attestato dell’avvenuta elezione oppure un invito personalizzato alla celebrazione sacramentale (qualora se ne conoscesse già la data). In questo caso, chi presiede si porta davanti all’assemblea e, mentre i bambini o ragazzi si accostano, consegna a ciascuno l’attestato o l’invito, senza nulla dire. Se i bambini o ragazzi fossero numerosi, sarà opportuno che il presidente associ a sé nella consegna il responsabile del cammino o qualche altro catechista. Se il momento si prolunga, sarà necessario proporre all’assemblea un CANTO. Questo momento può anche essere collocato al termine di tutta la celebrazione, dopo il congedo. CONCLUSIONE Il presidente introduce quindi la preghiera del PADRE NOSTRO, con queste parole o con altre simili: P. Carissimi ragazzi e ragazze, il Signore oggi vi ha scelti e chiamati a ricevere l’Eucaristia. Gesù sia sempre l’amico inseparabile della vostra vita, e insieme la via per arrivare a far parte pienamente della famiglia di Dio. Preghiamo ora insieme come lui ci ha insegnato… T. Padre nostro… ORAZIONE P. Dio, Padre del Signore Gesù Cristo, origine della vita e dell’amore, tu hai chiamato questi bambini al Battesimo e così ti sei rivelato Padre di tutti. La Chiesa, piena di gratitudine, ti prega per loro: tu, che li hai trasferiti dalle tenebre allo splendore della tua luce e li hai resi tuoi figli, conducili a celebrare con frutto il memoriale della Passione e Resurrezione di Cristo Salvatore e dona loro di aver parte al tuo Regno eterno. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. Chi presiede congeda gli eletti e l’assemblea tutta: P. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. Kyrie Eleison, Kyrie Eleison, Kyrie Eleison. P. Vi accompagni sempre nel vostro cammino la benedizione di Dio: Padre e Figlio e Spirito santo. T. Amen. P. Andiamo in pace. T. Nel nome di Cristo. CANTO FINALE

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Appendice Letture per il Rito dell’Elezione e della Memoria del Battesimo

Lo spostamento del rito di Elezione dalla prima domenica di Quaresima al termine del percorso del II Anno (o all’inizio del terzo), come previsto dall’itinerario diocesano, induce la necessità di ripensare completamente il programma di letture previsto per la celebrazione. 1. Indicazioni tematiche Tutti i temi normalmente connessi con la celebrazione del Battesimo si prestano ad essere presentati nel contesto del Rito di Elezione e di Memoria del Battesimo: sia, ovviamente, per il suo risvolto di “Memoria del Battesimo” in rapporto ai bambini o ragazzi già battezzati, ma anche per il suo carattere di espressione del desiderio / scelta di ricevere il Battesimo (con i restanti sacramenti dell’IC) per quanti eventualmente non lo fossero ancora. Questa considerazione invita quindi a setacciare il Lezionario del RBB e il Lezionario Ambrosiano alla ricerca di testi significativi, in grado di illuminare, senza forzature interpretative, il senso del gesto che si deve compiere; per il Lezionario Ambrosiano, due sono le sezioni che possono interessare: il Tempo pasquale (e, in particolare, le Messe per i Battezzati della Settimana in Albis) e il Tempo dopo il Martirio del Precursore (nel caso si voglia collocare la celebrazione all’inizio del III anno del percorso)18. Se ne possono ricavare i seguenti testi:

• 2Re 5,1-15a (Naaman) 1a Lettura – Martedì, Settimana in Albis • At 8, 26-39 (Filippo e l’eunuco) 1a Lettura – Lunedì, Settimana in Albis • At 10, 1-5.24.34-36.44-48a (centurione Cornelio) 1a Lettura – V Domenica TP/A19

At 10, 34-43 1a Lettura – Giovedì, Settimana in Albis (Messa del giorno) • Rm 6, 3b-11 (6, 3-5) (Sepolti con lui, camminiamo in una vita nuova)

2a Lettura – Martedì, Settimana in Albis (e RBB) • 1Cor 12, 12-13 (Battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo) RBB

(è pensabile anche una estensione di questa lettura fino al v. 27 compreso, in modo da include anche la parabola del corpo e delle membra)

• Gal 3, 26-29 (3, 26-28) (Vi siete rivestiti di Cristo) 2a Lettura – Lunedì, Settimana in Albis (e RBB)

• Ef 4, 1-6 (Un solo Signore, una sola fede, un solo Battesimo) RBB • Col 2, 8-15 (Sepolti nel Battesimo, con lui siete risorti) 2a Lettura – II Domenica TP/ABC • Mc 1, 9-11 o paralleli (Battesimo di Gesù) RBB • Gv 3, 1-6 (Nicodemo) RBB

Gv 3,1-13 III Domenica DMG/B • Gv 5, 1-9b (Il paralitico alla piscina di Betzetà) Martedì, Settimana in Albis • Gv 9, 1-7 (Il cieco nato) RBB

Vi sono poi dei testi che, pur non essendo strettamente “battesimali”, possono tuttavia acquisire un valore particolare in un contesto battesimale:

• Is 6, 1-7 (Visione di Dio e purificazione) 1a Lettura – Venerdì, Settimana in Albis • At 19, 1b-7a (Paolo battezza) 1a Lettura – III Domenica TP/A • Rm 5,1-11 (Riconciliati per la morte di Cristo) 2a Lettura – I Domenica DMG/C • 1Cor 10, 1-4 (Cristo roccia che disseta) 2a Lettura – Mercoledì, Settimana in Albis

18 In questo caso sarà opportuno non andare oltre la Domenica della Dedicazione della Chiesa cattedrale (III di ottobre),

per evitare di scompaginare totalmente l’impianto della prima parte del III anno. 19 TP/A = Tempo di Pasqua / Anno A; TP/ABC = Tempo di Pasqua / Anno A, B e C; DMG/A = Dopo il Martirio di Giovanni il

Precursore / Anno A; DMG/B = Dopo il Martirio di Giovanni il Precursore / Anno B; DMG/C = Dopo il Martirio di Giovanni il Precursore / Anno C.

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• Gal 2, 15-20 (Abbiamo creduto in Cristo per essere giustificati) 2a Lettura – II Domenica DMG/C

• Lc 9, 18-22 (Tu sei il Cristo di Dio) III Domenica DMG/A • Gv 1, 29-34 (Testimonianza del Battista) III Domenica TP/A • Gv 4, 5-14 (L’acqua che disseta per sempre) RBB • Gv 7, 37b-39a (Fiumi d’acqua viva) RBB • Gv 13, 4-15 (Lavanda dei piedi) Sabato, Settimana in Albis • Gv 20,11-31 (Tommaso) II Domenica TP/ABC.

Sarà bene scegliere le letture da proclamare fra i testi sopra indicati (o altri analoghi)20. 2. Indicazioni pratiche per la celebrazione della Parola Se appena è possibile, è bene proporre uno schema di letture di tipo festivo, cioè a tre letture (Vangelo incluso). In questo modo si potrà avere l’occasione sia per riprendere nella celebrazione i testi che si sono affrontati nella catechesi, sia per introdurne altri che risultassero particolarmente utili ad annunciare il senso dei gesti che poi si compiranno. Sarà ovviamente necessario individuare un Salmo responsoriale adeguato alle letture non evangeliche scelte, anche nel caso se ne proclamasse una sola. Soprattutto nel caso di una celebrazione al di fuori dell’Eucaristia, è bene far accompagnare la lettura evangelica dai segni (acclamazione, luci, incenso...) che normalmente la introducono nella Liturgia della Parola della Messa e, in generale, curare che l’aspetto di celebrazione che è connaturato alla lettura liturgica della Parola di Dio risulti chiaramente da quanto si metterà in atto. Se si prevede di collocare il Rito di Elezione e di Memoria del Battesimo all’interno di una celebrazione eucaristica, si deve tenere conto di qualche vincolo ulteriore in ordine alla preparazione della relativa celebrazione della Parola: in questo caso, infatti, si ha già un programma di letture precostituito, in funzione del giorno in cui si sceglie di proporre il rito; oltretutto, la celebrazione spesso avverrebbe in un tempo forte dell’Anno liturgico, quando non vi è di fatto la possibilità di mutare la proposta di letture prevista. Una possibile soluzione al problema potrebbe essere quella di determinare la scelta del giorno in cui tenere la celebrazione, in modo da avere delle letture (fra quelle già previste) che possano illuminare anche il suo significato. In effetti, sembrano disponibili allo scopo:

• Alcune domeniche del Tempo pasquale: la Domenica in Albis depositis (II del Tempo pasquale), la III e la V Domenica nel ciclo festivo ‟A”.

• Alcuni giorni feriali della Settimana in Albis: il Lunedì, il Martedì e il Sabato, nei formulari della Messa per i battezzati.

• La III Domenica dopo il Martirio di Giovanni il Precursore nel ciclo festivo “A” e “B”. Come si può agevolmente notare, non sono molte le occasioni in tutti gli anni del ciclo triennale di letture festive; per di più, quelle che lo sono sempre sono quasi tutte collocate nella settimana iniziale del Tempo pasquale, dove però è meno probabile che possa essere collocata la celebrazione, dato che essa richiede di essere preceduta da un percorso di catechesi che vi conduca e, in questa situazione, il tempo non sembra essere realmente disponibile. La soluzione ipotizzata, quindi, dovrebbe risultare praticabile solo di rado. Sarà dunque opportuno, in generale, procedere in modo analogo a quanto si fa nel caso delle celebrazioni sacramentali, nei giorni in cui non è permesso l’uso della corrispondente Messa Rituale con il suo Lezionario: predisponendo, cioè, la sostituzione di una delle letture previste per la Messa del giorno con uno dei testi indicati sopra, in modo da avere un possibile aggancio con quanto si dovrà celebrare. 20 Per qualche esempio di scelta, v. qui di seguito, al § 3.

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3. Esempi di schemi di letture A titolo esemplificativo di come potrebbe essere costruita una proposta di letture in vista della celebrazione del Rito dell’Elezione e della Memoria del Battesimo, e per favorire la scelta, offriamo qui tre schemi preconfezionati. Essi possono essere utilizzati così come sono proposti, qualora non si ritenesse opportuno l’impegnarsi in costruzioni più personalizzate. Schema 1 At 8, 26-39 (Filippo e l’eunuco) Sal 65(66) – R. La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli. Rm 6, 3b-11 (Sepolti con lui, camminiamo in una vita nuova) Mc 1, 9-11 (Il battesimo di Gesù, prefigurazione del nostro) Questo schema si basa soprattutto sui testi che i bambini hanno già accostato nel percorso catechistico (At 8, 26-39 e Mc 1,9-11); per completare lo schema festivo (cioè a tre letture), si aggiunge un testo di s. Paolo, nel quale emerge con chiarezza il significato salvifico del Battesimo e vi sono spunti per dare significato ad alcuni dei gesti con cui esso avviene ritualmente. Schema 2 2Re 5,1-15a (Naaman il siro) Sal 33(34) – R. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Gal 3, 26-29 (Vi siete rivestiti di Cristo) Gv 9, 1-7 (Il cieco nato) Questo schema vuole aiutare a dare significato a due dei gesti di cui è composto il rito battesimale: il lavacro con l’acqua e l’essere rivestiti di una veste nuova. Al primo fanno riferimento (oltre alle altre cose che li caratterizzano) i testi della prima lettura e del Vangelo, raccordati secondo lo schema usuale di prefigurazione (Naaman: il lavacro con l’acqua guarisce) – compimento (il cieco nato: il lavacro con l’acqua illumina e ridona la vista). Al secondo gesto si riferisce invece il testo paolino di Galati. Schema 3 At 10, 1-5.24.34-36.44-48a (Il centurione Cornelio) Sal 65(66) – R. Grandi sono le opere del Signore. 1Cor 12, 12-27 (o anche 12-13) (Battezzati in un solo spirito per formare un solo corpo) Gv 5, 1-9b (Il paralitico alla piscina di Betzetà) Questo schema da un lato permette di evidenziare il significato salvifico del gesto battesimale (un lavacro con l’acqua che rinnova la vita di chi lo riceve), a partire dall’episodio giovanneo della guarigione del paralitico presso la piscina di Betzetà; dall’altro lato esso permette di sottolineare la valenza ecclesiale del Battesimo, cioè il suo essere fondamento (insieme all’Eucaristia) della comunione tra i credenti, attraverso la proclamazione del celebre passo paolino del corpo dalle membra differenziate (specialmente se si utilizza la forma lunga della lettura). Il passo di At aggiunge poi la sottolineatura della universale destinazione della chiamata al Battesimo, proponendo l’episodio del Battesimo del centurione Cornelio e della sua famiglia.