Scaccia, Lorena - Tecnica Di Canto

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Scuola di canto di Lorena Scaccia - Tecnica di canto LA TECNICA DI CANTO La canzone di sottofondo è il midi : "A song for Alisia" testo e musica di Lorena Scaccia. La canzone è dedicata alla piccola Alisia nata il 2 luglio 2001. Per scaricare l'mp3 cantato da Lorena oppure la base con cori clicca qui TECNICA DI CANTO (curiosità e consigli) Cantare significa utilizzare alcune parti del nostro corpo: le corde vocali innanzitutto (dalle loro vibrazioni esce all’esterno del nostro corpo la voce); la faringe (chiamata comunemente anche GOLA) è un muscolo a forma di canale che deformandosi, in lungo e/o in largo, ha la capacita di modificare gli effetti della risonanza del suono nella testa; i polmoni (sono il serbatoio per l’aria che utilizziamo per far vibrare le corde vocali); il diaframma ( è un muscolo a forma di cupola, sottile e flessibile, che separa il torace dall’addome, dalla sua cooperazione con i polmoni e i muscoli addominali nasce la colonna d’aria destinata a trasformarsi in suono con le vibrazioni delle corde vocali); i muscoli addominali (aiutano il diaframma a comprimere i polmoni e a far uscire la colonna d’aria); http://www.scuoladicanto.it/Tecnica%20di%20canto%20%20-%20curiosita%20e%20consigli.htm (1 of 11)10/02/2004 2.55.28

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LA TECNICA DI CANTO

La canzone di sottofondo è il midi : "A song for Alisia" testo e musica di Lorena Scaccia. La canzone è dedicata alla piccola Alisia nata il 2 luglio 2001. Per scaricare l'mp3 cantato da Lorena

oppure la base con cori clicca qui

TECNICA DI CANTO (curiosità e consigli)

Cantare significa utilizzare alcune parti del nostro corpo:

● le corde vocali innanzitutto (dalle loro vibrazioni esce all’esterno del nostro corpo la voce); ● la faringe (chiamata comunemente anche GOLA) è un muscolo a forma di canale che deformandosi, in

lungo e/o in largo, ha la capacita di modificare gli effetti della risonanza del suono nella testa; ● i polmoni (sono il serbatoio per l’aria che utilizziamo per far vibrare le corde vocali); ● il diaframma ( è un muscolo a forma di cupola, sottile e flessibile, che separa il torace dall’addome,

dalla sua cooperazione con i polmoni e i muscoli addominali nasce la colonna d’aria destinata a trasformarsi in suono con le vibrazioni delle corde vocali);

● i muscoli addominali (aiutano il diaframma a comprimere i polmoni e a far uscire la colonna d’aria);

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● i muscoli del collo e delle spalle (per una corretta postura durante l’esecuzione di una canzone).

Come ben si può notare immediatamente, per cantare in modo corretto bisogna sollecitare alcune parti del nostro corpo. Molto spesso, ignorando queste cose, si pone molta attenzione nell’allenare correttamente i nostri muscoli quando si va in palestra (quante volte il vostro allenatore vi ha detto che i movimenti devono essere fatti in modo corretto altrimenti i muscoli verranno sollecitati in modo errato e si otterrà più che un beneficio un vero e proprio danno fisico) e molta meno attenzione viene posta su quelle nostre altre parti del fisico che utilizziamo per cantare, non sapendo o dimenticandoci che anche in questo caso potremmo fare dei danni al nostro fisico, proprio come quando facciamo un allenamento sbagliato in palestra.

Un errato utilizzo delle corde vocali può causare infiammazioni con conseguenti abbassamenti di voce, se l’erroneo utilizzo persiste si può arrivare a causare cisti e noduli sulle nostre corde vocali, e a quel punto avremmo fatto davvero un bel guaio.

Pensate a quanta cura hanno di solito i chitarristi con le corde della loro chitarra. Le evitano sbalzi di temperatura, non le fanno prendere umidità, spesso non fumano mentre suonano perché la nicotina che si deposita sulle corde rende meno brillante il suono. Immagino che sarebbe ancora più giusto avere le stesse attenzioni per le nostre corde vocali, che tra l’altro ci servono per tante altre cose e purtroppo non si possono cambiare come le corde di una chitarra.

Pertanto, se abbiamo intenzione di cantare in modo serio, bisogna impostare il nostro fisico per farlo e bisogna allenarlo giorno per giorno per rafforzarlo e preservarlo, raggiungendo così soddisfazioni sempre più grandi nel cantare.

Quanto è stato detto finora non vale solo per i cantanti, ma anche chi usa il parlato per professione (doppiatori, attori, speaker, conferenzieri, insegnanti, venditori ecc. ecc) , nonché per chi vuole comunque parlare correttamente (sempre più persone oggigiorno si rivolgono per questo al medico - logopedista) .

Inutile poi soffermarci più di tanto sulla dizione. Bisogna impararla. Assolutamente. A meno che non vogliamo cantare intenzionalmente canzoni dialettali.

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Per cantare bene occorre acquisire una tecnica. Chiaramente ogni genere musicale ha una sua specifica tecnica, quindi diffidate, per esempio, dall’insegnante di musica lirica che vuole insegnare canto leggero e viceversa. Ogni insegnante dovrebbe limitarsi al suo specifico campo, a meno che non si parli dei fondamentali del canto (la respirazione e la dizione). Insegnare significa anche seguire un programma specifico, applicare sugli allievi un metodo collaudato. Un’insegnante non può essere solo una buona cantante e cercare di trasmettere agli allievi il proprio modo di cantare.

Con una buona impostazione della voce e con la tecnica al nostro servizio, aumentiamo l’estensione vocale (saremo cioè in grado di cantare note più basse e note più alte di quanto non avessimo mai creduto).

Con la tecnica riusciamo a vestire bene il nostro timbro vocale e metterlo al servizio di una riuscita esecuzione canora, modificando la risonanza del suono della nostra voce nella nostra testa (la testa è una naturale cassa di risonanza. La sua conformazione può cambiare il suono. Per fortuna grazie all’utilizzo consapevole della faringe possiamo variare la risonanza del suono nella nostra testa).

Possiamo tirar fuori tutte le sfumature che la nostra voce possiede e utilizzarle per renderla più accattivante, soprattutto, possiamo mantenere sempre la perfetta intonazione, anche sulle note più lunghe.

Con la tecnica e l’impostazione vocale possiamo cantare a lungo ed evitare che la voce si abbassi e sostenere più serate con un ritmo più serrato. Insomma i vantaggi sono veramente tanti.

Per cantare bene bisogna anche conoscere perfettamente i nostri limiti, che con la tecnica possono sorprendentemente spostarsi verso l’alto, però, bisogna comunque conoscerli per evitare inutili e dannosi tentativi impossibili per le nostre caratteristiche fisiche. Appurato questo occorre studiare ogni modo per rendere sempre più bella la voce che possediamo utilizzando ogni risorsa, anche la più nascosta che comunque possediamo.

Molto Importante è NON IMITARE. Se vogliamo essere sosia di qualcuno ok ! Ma altrimenti imitare può essere molto deleterio. Alcune forzature di stile possono essere caratteristiche adatte per un certo cantante, ma potrebbero non esserlo per voi. Ed una forzatura potrebbe anche essere interpretata come un errore.

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Per essere buoni cantanti bisogna conoscere almeno i rudimenti della musica. Conoscere gli accordi è importantissimo. Fondamentale per un professionista. Come minimo ci fa parlare la stessa lingua dei musicisti del nostro gruppo (quante volte si vedono i musicisti fare discorsi tra loro dai quali il cantante viene tenuto fuori perché non conosce la musica e non capisce quello si sta per suonare).

Il cantante poi dovrebbe conoscere la tecnica microfonica (il microfono fa sentire a tutti la nostra voce, ma non possiamo comandarlo col pensiero, occorre utilizzarlo al meglio conoscendone le caratteristiche e sapendo cosa si deve fare con un microfono in mano e cosa non si deve assolutamente fare.)

Ricordate infine che un buon cantante all’occorrenza può anche trasformarsi in corista ed un corista deve avere una preparazione che paradossalmente il cantante potrebbe anche non avere.

Se volete ulteriori e più competenti notizie sulla Logopedia e Foniatria cliccate qui sotto:

www.logopedista.it

http://utenti.tripod.it/speechlab/disfonia.htm http://www.salus.it/orl/voce.htm http://www.beauty.it/informa.asp?idnews=273 http://digilander.iol.it/logopedia/

per saperne di più sul falsetto clicca qui

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VOLUME TONALITA' TIMBRO

Questa precisazione forse potrà fare inorridire le persone più preparate, ma l'esperienza mi ha insegnato che purtroppo tante persone fanno confusione tra questi termini, importantissimi per essere meglio compresi quando vogliamo far capire alcune caratteristiche della nostra voce.

VOLUME o intensità. Qui non ci dovrebbero essere dubbi. Il volume di una voce può essere forte oppure piano. Chiaramente con tutte le gradazioni del caso. Nel canto si può variare e mantenere l’intensità della voce con un delicato gioco di compensazioni tra tecnica vocale, forza fisica e indole personale. Ricordate però che è’ un errore concentrare gli sforzi sul potenziamento del volume attraverso il fiato, perchè può portare a un logoramento dell’organo vocale, in più, rischia di essere inefficace, quando non fastidioso. L’intensità del suono va utilizzata e dosata in funzione dell’espressività e non come valore in se. E tenete sempre presente che alto volume non significa alta qualità.

TONALITA' a questo punto qualcuno potrebbe far confusione e confondere la tonalità con il timbro. Per tonalità s'intende l'altezza di una voce vedi riquadri in basso . Infatti una delle caratteristiche del suono e della voce è l’altezza, che viene determinata in base al numero delle vibrazioni delle corde vocali. L’orecchio umano è in grado di percepire suoni con un numero di vibrazioni comprese tra le 20 e le 20.000 al secondo. A minori vibrazioni corrisponde un suono più grave, mentre quanto più cresce la frequenza delle vibrazioni tanto più si otterranno note alte o acute. L’intero spettro della voce umana, maschile e femminile, è compreso tra le circa 90 vibrazioni dei bassi, cioè i cantanti che possiedono la voce più grave, e le 1.500 vibrazioni al secondo dei soprani, le voci più acute. Vari sono i movimenti che le corde vocali compiono per produrre un suono di un’altezza prefissata avvicinarsi, vibrare rimanendo in costante tensione e opporre al passaggio dell’aria la resistenza necessaria a mantenere la corretta intonazione. Esse inoltre si allungano e si ispessiscono in funzione della differente altezza che si vuol dare al suono. Per capire meglio il concetto potete osservare la tastiera del manico di una chitarra: più si sale d’intonazione più la porzione di corde che vibra diventa corta e rigida. Lo stesso accade per la voce: più si avventura su note alte, più la laringe si sposta verso l’alto, la gola è maggiormente sollecitata, lo spazio di diffusione delle frequenze e quello di vibrazione delle corde diminuiscono e il cantante ha maggior difficoltà a controllare l’intonazione della voce.

TIMBRO spesso definito anche pasta è una caratteristica della voce che non può essere cambiata se non in minima parte. Il timbro è diverso da individuo a individuo (pensate alle indagini della Polizia dove si risale all'identità di una persona solo dal timbro della voce) anche a parità di tonalità o altezza e di volume o intensità. Pensate al particolare timbro della voce di Stevie Wonder o di Freddy Mercury. Le parti anatomiche interessate al canto possono produrre diversi tipi di onde sonore. Per semplificare li dividiamo in 3 grandi gruppi, corrispondenti a 3 sonorità differenti. Il 1° tipo è simile all’onda sonora che puo’ produrre un diapason, lo strumento che viene usato per accordare gli strumenti. Molto lineare, è detto suono puro. Il 2°, pur essendo composto rimane regolare, si ripete graficamente in modo costante e si propaga nell’aria; viene percepito come un suono gradevole. Il 3° è un disordinato insieme di onde accavallate, molto irregolari, che da luogo a quello che normalmente viene chiamato rumore. La diversa combinazione di questi 3 tipi di suoni determina il timbro vocale di ciascuno di noi. Il timbro pur

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essendo personale e unico fin dalla nascita, può anche essere modificato, avendo però una notevole sicurezza nei propri mezzi tecnici. Insomma un bel timbro è un dono di natura, è opportuno però imparare a valorizzarlo e sfruttarlo al meglio.

Spero che tutto sia ben chiaro. Immaginiamo ora che andiate a cantare una canzone in uno studio di registrazione oppure più semplicemente in un locale dove si fa il karaoke.

Per adattare una canzone alla vostra estensione vocale dovete chiedere ai tecnici di variare la tonalità della canzone alzando la tonalità se avete una voce più alta o acuta oppure di abbassare la tonalità se avete una voce più bassa o grave. Se invece volete far capire che volete sentire con un volume più forte o alto oppure più piano o basso, stiamo appunto parlando del volume. Infine, se invece volete far capire che la vostra voce è bella e affascinante come quella Barry White o Aretha Franklin allora dovete parlare del vostro timbro. Mi raccomando non confondete mai questi termini tra loro, dareste immediatamente l'impressione (e probabilmente non solo l'impressione) di avere un sacco di confusione in testa.

a sinistra un grafico per meglio rappresentare l'estensione della voce umana con i riferimenti sia sulla tastiera di un pianoforte sia con l'indicazione della frequenza in hertz . Per ingrandire l'immagine clicca sul grafico oppure clicca qui Tratto da un articolo sulla rivista specializzata "Strumenti musicali" dal titolo "la ripresa della voce in studio di registrazione" marzo 1999

a sinistra classificazione delle voci con l'indicazione della frequenza. Le "sfumature" dei passaggi hanno evidente rilievo nel disegno, specialmente nelle voci femminili ed in quelle di tenore, come già indica il Duprez. Per ingrandire l'immagine clicca sul disegno oppure clicca qui tratto da "Coscienza della voce" di Rachele Maragliano Mori Ed. Curci 1998

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a sinistra uno schema che rappresenta i registri e i relativi passaggi . Per ingrandire lo schema clicca sullo schema oppure clicca qui tratto da "Lo studio del canto" di Juvarra, ed. Ricordi 1999

Per saperne di più sui registri attraverso il sito di Albert Hera

a sinistra un disegno che rappresenta le soglie udibili dall'uomo e da alcuni altri animali. I numeri indicano il numero minimo e massimo di hertz che possono essere uditi . Immagine tratta da: "videocorso sul canto" Fabbri editore. Per ingrandire la foto clicca sull'immagine oppure clicca qui

Grazie ad un accordo intercorso tra www.scuoladicanto.it e www.sresa.com ora è possibile tutelare le tue opere a prezzi scontati. Per saperne di più

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Per saperne di più sull'estensione vocale clicca qui

Di seguito ci sono i link ad alcuni siti che propongono interessantissimi approfondimenti sullo studio della teoria musicale, sulla tecnica di canto e sulla didattica musicale in genere. Segnalatemi altri siti

che si occupano di didattica musicale e di tecnica vocale, li inserirò qui di seguito in quanto ritengo che la diffusione della cultura musicale sia un fattore auspicabile in tutto il web.

Buona navigazione

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Michel Baron - Corso d'armonia© Versione italiana a cura di Joanne Maria Pini

PAGINE DI TEORIA MUSICALE

DIZIONARIO DEI TERMINI AUDIO

BIBLIOGRAFIA SUL CANTO

Viideocorso di canto Fabbri Editore - in collaborazione con il C.P.M. Centro Professione Musica www.

centroprofessionemusica.it

Enciclopedia a dispense con audio e videocassette

Seth Riggs, Cantare con le stelle. Un programma completo per la formazione della voce (con 2 cd inclusi) Edizioni CARISH 1985

Rachele Maragliano Mori, COSCIENZA DELLA VOCE - Edizioni Curci 1998

A. Juvarra, Il canto e le sue tecniche. Ricordi 1987

Per sapere come arrivare alla scuola di canto clicca sull'animazione qui sotto

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La scuola di canto di Lorena Scaccia si trova a Civitavecchia (Roma) al Viale Adriano Novello 30 (zona San Gordiano) tel. 0766.370 356 - 328.8691 404 - 320.265 5543

[email protected] [email protected] [email protected]

Il "D'Oc. studio" si trova presso la scuola di canto di Lorena Scaccia. E' possibile registrare su qualsiasi supporto (cd - md - dat - mc - vcr - mp3) canzoni demo, cori su basi musicali, ecc. ecc.

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