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Analisi, valutazione e gestione del rischio
riciclaggio e corruzione
6 Giugno 2017
Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A.
V.le Maresciallo Pilsudski, 92 ROMA
Save the Date
Rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni e del settore privato si confronteranno sul
tema della valutazione del rischio riciclaggio e corruzione. Verranno inoltre presentati in anteprima
alcuni risultati di un’approfondita analisi sui titolari effettivi in Italia, e discusse alcune strategie per
prevenire infiltrazione nell’economia legale e corruzione in appalti pubblici.
Crime&tech s.r.l.
www.crimetech.it
Analisi e valutazione del rischio
riciclaggio e corruzione
Michele Riccardi
Università Cattolica del Sacro Cuore
Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione
Roma, 6 Giugno 2017
› Joint Research Centre on Transnational Crime (www.transcrime.it)
› Università Cattolica Sacro Cuore
› Criminalità organizzata, riciclaggio di denaro, criminalità finanziaria
› Approccio: criminologia, statistica, economia, finanza, giurisprudenza, IT
› 100+ progetti di ricerca finanziati a livello nazionale e internazionale
› Nazioni Unite, Commissione UE, Min. Interno (PON Sicurezza), Min.
Giustizia, MEF, UIF-Banca d’Italia
› Spin-off company Transcrime – Università Cattolica (www.crimetech.it)
› Fondato nel 2015
› Modelli di rischio, indicatori, applicativi IT
› Rischio riciclaggio, rischio corruzione, rischio criminalità appropriativa
› Partnership con
› IARM (www.transcrime.it/iarm), Commissione EU, 2015-2017
› MORE (www.transcrime.it/more), Commissione EU, 2016-2017
› DIGIWHIST (www.digiwhist.eu), Commissione EU, H2020
› MONITOR, 2016
(http://www.crimetech.it/media/MONITORCrotoneRapporto.pdf)
› ARIEL (www.arielproject.eu), Commissione EU, 2014-15
› OCP (www.ocportfolio.eu), Commissione EU, 2013-15
› Gli investimenti delle Mafie (www.investimentioc.it), Min. Interno –
PON Sicurezza, 2012-13
› EBOCS (www.ebocs.eu), Commissione EU
› BOWNET (www.bownet.eu), Commissione EU
Alcune delle ricerche di Transcrime in ambito riciclaggio, corruzione, infiltrazione CO
4
RISCHIO
PROBABILITÀ
Minacce Vulnerabilità
IMPATTO
Conseguenze
*
Di cosa parliamo quando parliamo di rischio?
Valutare il rischio a livello macro e micro
Macro Micro
Valutare il rischio di,
es:
• Aree geografiche
• Settori economici
• Tipologie di prodotti
Valutare il rischio di,
es:
• Persone fisiche
• Persone giuridiche
• Appalti
Riciclaggio
Corruzione
Credito
Business continuity
Reputazionale
Politico
Un approccio olistico alla valutazione del rischio
Strumenti comuni per valutare
e prevenire diversi tipi di
rischi?
› Risk based approach pivot normativa AML (GAFI, Rec. 1)
› Nella UE Approccio a tre livelli (three layers approach):
› Sovranazionale (es. EU ML SNRA)
› Nazionale (es. ML NRA Italia 2015)
› Soggetti obbligati AML
› Per i soggetti obbligati:
› Indicatori e schemi di anomalia
› Fattori di rischio: «tipologia clientela, area geografica,
settore di attività, prodotti e servizi offerti» (Decreto
recepimento 4AMLD, art. 15)
› «procedure oggettive e verificate per l’analisi e valutazione
dei rischi» (Decreto recepimento 4AMLD, art. 15)
› «algoritmi predefiniti e procedure informatiche» (Provv.
Banca d’Italia, Aprile 2013)
Un esempio: valutare il rischio riciclaggio
Rischio cliente Area geografica interesse
«assume rilievo la presenza nel territorio di fenomeni illeciti
[…] ad esempio grado di infiltrazione nella criminalità
economica, i fenomeni di economia sommersa […]»
«…A tal fine, gli intermediari possono avvalersi di fonti
pubbliche quali le relazioni di inaugurazione dell’anno
giudiziario, quelle della Direzione Nazionale Antimafia, quelle
del Ministero dell’Interno sull’attività della Direzione
Investigativa Antimafia e sull’attività delle Forze di Polizia…»
Provvedimento Banca d’Italia, Aprile 2013
959 pagine
10
EVASIONE
FISCALE /
ECONOMIA
SOMMERSA
INTENSITA’
CONTANTE
OPACITA’
STRUTTURA
PROPRIETARIA
CRIMINE
ORGANIZZATO
MERCATI
ILLECITI
ALTRE
VULNERABILITA’
MINACCE VULNERABILITA’
RISCHIO RICICLAGGIO
Omicidi
stampo
mafioso
Denunce 416
bis
Comuni sciolti
per mafia
Immobili
seq./conf.
Aziende
seq./conf.
Tax gap Cash-ratio Distanza BO
Esposizione
azionisti
Esposizione
BO
Depositi
bancari
(% GDP)
POS pro
capite
Lavoro
irregolare
Rimesse
(%GDP)
Ricavi
narcotraffico
Ricavi ITTP
Ricavi
contraffazione
Nodi di
transito
Ricavi
prostituzione
Un indicatore sintetico di rischio riciclaggio
Fonte: Progetto IARM
(www.transcrime.it/iarm)
12
Rank Provincia
1 Reggio C.
2 Vibo V.
3 Catanzaro
4 Crotone
5 Napoli
6 Imperia
7 Caserta
8 Agrigento
9 Palermo
10 Caltanissetta
11 Trapani
12 Prato
Rischio riciclaggio nelle province italiane
› Le 5 componenti sono combinate in un unico indicatore di rischio
Fonte: Progetto IARM (www.transcrime.it/iarm)
13
Pearson’s r = 0.7
Indicatore rischio MLSegnalazioni Operazioni Sospette
(su numero di sportelli)
Rischio riciclaggio vs. Segnalazioni sospette
Fonte: Progetto IARM (www.transcrime.it/iarm)
14
Alti livelli cash, alti livelli
COAlti livelli cash, bassi
livelli CO
Alti livelli CO, bassi livelli
cash
Crimine organizzato vs Intensità di contante
15
Rischio riciclaggio nei settori di attività economica
› Stesso approccio applicato a 77 divisioni ATECO
› Prime divisioni ATECO per rischio riciclaggio stimato:
RANK Divisione ATECO Rev. 2
1 I 56 Food and beverage service activities
2 S 95 Repair of computers and personal and household goods
3 S 96 Other personal service activities (e.g. massage parlours, beauty centers)
4 N 79 Travel agency tour operator reservation service and related activities
5 R 92 Gambling and betting activities
6 R 90 Creative arts and entertainment activities (e.g. entertainment activities)
7 P 85 Education
8 A 03 Fishing and aquaculture
9 M 74 Other professional scientific and technical activities
10
C 19 Manufacture of coke and refined petroleum products (e.g. cement
production)
11 R 93 Sports activities and amusement and recreation activities
12 M 73 Advertising and market research
13 N 81 Services to buildings and landscape activities
14 F 43 Specialised construction activities
Fonte: Progetto IARM (www.transcrime.it/iarm)
16
Focus: opacità della struttura proprietaria
› IARM Prima analisi dell’opacità della struttura proprietaria in
Italia, Paesi Bassi e UK
› Dati forniti da Bureau van Dijk
› Due dimensioni analizzate:
1. Complessità struttura proprietaria
› Distanza media tra azienda e titolari effettivi (BO)
2. Esposizione verso paesi off-shore e altre giurisdizioni a
rischio
› Score di rischio medio delle giurisdizioni di origine/residenza
› Applicato a azionisti di primo livello
› Applicato a titolari effettivi (BO)
17
Provincia BO distance
Imperia 1.49
Catanzaro 1.45
Savona 1.40
Bolzano-Bozen 1.40
Milano 1.39
ITALIA 1.3
Complessità della struttura proprietaria
Area UK BO distance
Channel Islands 3.70
Isle of Man 3.40
South Yorkshire 2.48
Greater Manchester 2.00
› Prime 5 province per BO
distance media
All’estero:
› Paesi bassi 1.7
› UK 1.6
BO distance media
pesata per dimensioni azienda
Fonte: Progetto IARM
(www.transcrime.it/iarm)
18
1,18
2,44
1,48
2,15
1,63
1,22
1,56
1,41
1,35
1,35
2,35
1,43
1,19
1,46
1,38
1,12
1,22
1,25
1,22
0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00
A - Agriculture
B - Mining
C - Manufacturing
D - Energy
E - Water & waste
F - Construction
G - Wholesale & retail
H - Transport
I - Hotels & bars
J - ICT
K - Finance
L - Real estate
M - Professional activities
N - Support services
O - Public Administration
P - Education
Q - Health & social work
R - Entertainment
S - Other services
Complessità della struttura proprietaria: settori
BO distance media per sezione ATECO in Italia
Fonte: Progetto IARM (www.transcrime.it/iarm)
19
Esposizione vs paesi off-shore e altri paesi a rischio
Esposizione azionisti
pesata per dimensioni azienda
Esposizione BO
pesata per dimensioni azienda
Fonte: Progetto IARM (www.transcrime.it/iarm)
20
0,0
78,6
21,9
49,4
9,0
3,4
9,0
22,3
4,0
14,7
27,5
9,4
13,4
11,4
0,0
0,1
0,2
1,1
1,0
00 10 20 30 40 50 60 70 80 90
A - Agriculture
B - Mining
C - Manufacturing
D - Energy
E - Water & waste
F - Construction
G - Wholesale & retail
H - Transport
I - Hotels & bars
J - ICT
K - Finance
L - Real estate
M - Professional activities
N - Support services
O - Public Administration
P - Education
Q - Health & social work
R - Entertainment
S - Other services
Esposizione vs paesi off-shore e altri paesi a rischio
Esposizione azionisti – Sezioni ATECO in Italia
Fonte: Progetto IARM (www.transcrime.it/iarm)
21
… quando pesato per le dimensioni medie dell’azienda (per
controllare la presenza di multinazionali)…
51,7
11,7
39,9
5,1
18,0
27,5
66,6
38,5
84,8
66,7
6,7
20,4
31,6
46,8
1,9
43,5
34,3
60,7
38,8
00 10 20 30 40 50 60 70 80 90
A - Agriculture
B - Mining
C - Manufacturing
D - Energy
E - Water & waste
F - Construction
G - Wholesale & retail
H - Transport
I - Hotels & bars
J - ICT
K - Finance
L - Real estate
M - Professional activities
N - Support services
O - Public Administration
P - Education
Q - Health & social work
R - Entertainment
S - Other services
Esposizione vs paesi off-shore e altri paesi a rischio
22
Azionisti e BO stranieri: le nazionalità più frequenti
Azionisti e BO stranieri in Italia - % su tot.
Divisione ATECO
% BO
spagnoli
su tot.
R 92 Gambling and betting 86.6%
E 36 Water & waste
collection 85.7%
C 18 Printing and
reproduction of media 78.8%
F 42 Civil Engineering 75.4%
C 10 Manufacture of food
products 74.0%
D 35 Electricity, gas & air
conditioning 71.6%
R 93 Sports activities &
amusement 58.4%
N 81 Services to buildings
and landscape activities 52.2%
11,4%
10,2%
9,5%
7,8%
7,6%
7,5%
4,9%
4,0%
3,6%
3,5%
13,0%
15,8%
3,9%
2,4%
3,6%
0,6%
0,8%
21,7%
4,9%
4,4%
0% 5% 10% 15% 20% 25%
Switzerland
Germany
United Kingdom
United States
France
Luxembourg
Netherlands
Spain
China
Romania
Azionisti Titolari effettivi
L’ «anomalia spagnola»
Michele Riccardi
c/o Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo Gemelli, 1 - 20123 Milan (Italy)
Tel: +39 02 7234 3715 / 3716
Fax: +39 02 7234 3721
www.crimetech.it
Spin-off company di Università Cattolica
Incontro organizzato da Bureau van Dijk in collaborazione con Crime&tech
Analisi, valutazione e gestione del rischio di riciclaggio e corruzione
Roma 6 giugno 2017
2
La D.I.A.. Struttura e attribuzioni.
Associazione mafiosa ed ipotesi di riciclaggio.
Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio.
Analisi e approfondimento delle S.o.s..
Evoluzione del sistema di prevenzione del riciclaggio.
Temi dell’intervento
Profili fenomenologici del riciclaggio.
Legge 30 dicembre 1991, n. 410
D.lgs 6 settembre 2011 , n. 159
5
Obiettivi strategici
aggressione agli ingenti
patrimoni illecitamente
accumulati
resistenza ad ogni
tentativo di penetrazione
nel tessuto economico ed
imprenditoriale del paese.
Contrasto alla forza economica finanziaria della
criminalità organizzataDai compiti
La D.I.A.. Struttura e attribuzioni
Chiunque fa parte di un'associazione di tipo mafioso
formata da tre o più persone, è punito con la reclusione
da sette a dodici anni. Coloro che promuovono,
dirigono o organizzano l'associazione sono puniti, per
ciò solo, con la reclusione da nove a quattordici anni.
L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano
della forza di intimidazione del vincolo associativo e della
condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per
commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o
comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni,
appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per
altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di
procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.
Associazione di tipo mafioso 1/2
416 bis Cp
L’associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio.
Associazione di tipo mafioso 2/2
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alla
camorra, alla ‘ndrangheta e alle altre associazioni, comunque
localmente denominate, anche straniere, che valendosi della
forza intimidatrice del vincolo associativo perseguono scopi
corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso.
Se le attività economiche di cui gli associati intendono
assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in
parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti, le pene
stabilite nei commi precedenti sono aumentate da un terzo
alla metà.
Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria la confisca
delle cose che servirono o furono destinate a commettere il
reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, il profitto o
che ne costituiscono l'impiego.
A
G
G
R
A
V
8
Art. 648 bis C.p. Riciclaggio
“Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o
altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi
altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza
delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro
5,000 a euro 25000.
La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività
professionale.
La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il
quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.
Si applica l’ultimo comma dell’articolo 648″.
L’associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio.
9
Art. 648 Ter C.p.. Impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita
Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648
bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti
da delitto, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro
5.000 a euro 25.000.
La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività
professionale.
La pena è diminuita nell'ipotesi di cui al secondo comma dell’articolo 648.
Si applica l'ultimo comma dell’articolo 648.
L’associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio.
10
Art. 648 Ter.1. Autoriciclaggio (L. 15 12 2014 n. 186)
Si applica la pena della reclusione da due a otto anni e della multa da euro 5.000 a euro 25.000 a
chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce,
trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre
utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l'identificazione
della loro provenienza delittuosa.
Si applica la pena della reclusione da uno a quattro anni e della multa da euro 2.500 a euro 12.500 se il
denaro, i beni o le altre utilità provengono dalla commissione di un delitto non colposo punito con la
reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.
Si applicano comunque le pene previste dal primo comma se il denaro, i beni o le altre utilità provengono
da un delitto commesso con le condizioni o le finalità di cui all'articolo 7 del decreto legge 13 maggio
1991 n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991 n. 203, e successive modificazioni.
Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre
utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale.
La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell'esercizio di un'attività bancaria o finanziaria o di
altra attività professionale.
La pena è diminuita fino alla metà per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che le condotte
siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l'individuazione dei beni, del
denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto.
Si applica l'ultimo comma dell’articolo 648.
L’associazione mafiosa e le ipotesi di riciclaggio.
11
RICICLAGGIO
fenomeno economico finanziario
illecito amministrativo
fattispecie penalmente rilevante
Profili fenomenologici del riciclaggio.
12
1Collocamento Placement
INTRODUZIONE DEI PROVENTI ILLECITI NEL
MERCATO E LORO COLLOCAZIONE
Intermediari finanziari Acquisti di beni
Profili fenomenologici del riciclaggio.
13
2Stratificazione Layering
Esecuzione di più operazioni finanziarie
sottese a celare la ricostruzione dei
relativi flussi di denaro
Profili fenomenologici del riciclaggio.
14
3Integrazione Integration
Il denaro riciclato viene immesso nel circuito
legale sia per rifinanziare altre attività illegali
sia per essere investito e quindi capitalizzato
Bank
Profili fenomenologici del riciclaggio.
15
1
2
3
Collocamento Placement
Stratificazione Layering
Integrazione Integration
F a s i d i P r o c e s s o
Profili fenomenologici del riciclaggio.
16
Dir. 91/308/CEE del 10 /06 /1991
«prevenzione dell'uso del sistema
finanziario a scopo di riciclaggio dei
proventi di attività illecite» Legge 197 del 5 luglio 1991
«Provvedimenti urgenti per limitare l’uso del
contante e dei titoli al portatore nelle
transazioni e prevenire l’utilizzazione del
sistema finanziario a scopi di riciclaggio»
Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio.
17
Legge 197 del 5 luglio 1991
strutturata sulla “canalizzazione” dei flussi finanziari presso gli intermediari abilitati
e sulla previsione di obblighi di collaborazione passiva/attiva dei medesimi intermediari
il divieto di trasferimento di contante e titoli al portatore per importi
complessivamente superiori a “lire” venti milioni, se non eseguito per il
tramite degli intermediari abilitati con apposite modalità;
l’obbligo degli intermediari abilitati d’identificare i soggetti che
eseguivano le operazioni e di effettuare la loro registrazione;
l’obbligo di segnalare ogni operazione che inducesse a ritenere che il
denaro, i beni o le utilità oggetto delle operazioni potessero provenire
da taluno dei reati indicati nell’art. 648 bis C.p.
l’inoltro delle s o s al Questore del luogo dell’operazione, il quale ne informava l’Alto Com-
missario ed il Nucleo Speciale P V G di F per l’esecuzione degli eventuali approfondimenti
18
Evoluzione normativa
D.Lgs n.374 del 25.09.1999
D.L n.369 del 12.10.2001
D.Lgs n.56 del 20.02.2004
Post 11.09.2001
Istituzione del CSF
estensione ai professionisti obblighi
antiriciclaggio già operanti per
banche e intermediari finanziari.
Estensione obblighi antiriciclaggio
delle banche e intermediari
finanziari ad altre attività
D.Lgs n.153 del 26.05.1997Modifiche riservatezza delle sos
Funzioni di FIU all’U.I.C.
Riordino regime segnalazioni
Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio.
19
D.Lgs nr.109 - 22 giugno 2007prevenzione contrasto e repressione del
finanziamento del terrorismo
D.Lgs nr. 231 del 21 novembre 2007
sistema nazionale antiriciclaggio
Disciplina vigente
prevenzione dell’uso del sistema
finanziario a scopo riciclaggio dei
proventi di attività criminose e di
finanziamento del terrorismo
Dir 2005/60/CE - 26 10 2005
dir 2006/70/CE misure esecuz
Lineamenti del sistema di prevenzione del riciclaggio.
20
D.Lgs 231 del 21.11.2007
Confisca per equivalente – 648 ter
Nozione di riciclaggio più
ampia art 648 bis
Nuovi obblighi prevenzione
money laudering
ricorrenza del riciclaggio
anche se le fattispecie
presupposte si sono
sviluppate in altro Stato
membro
Istituzione U.I.F.
Customer due
diligence
–
rafforzata verifica
clientela
Limitazione uso contante
e titoli portatore abbas-
samento soglia a € 1000
21
A N T I R I C I C L A G G I O
Canalizzazione dei flussi
Segnalazioni operazioni sospette
Adeguata verifica
22
Iter delle segnalazioni per operazioni sospette
Intermediari
U. I. F.
altri soggetti obbligati
D.I.ANucleo speciale
Polizia Valutaria
ApprofondimentI
investigativi
approfondimenti
investigativi
Analisi e approfondimento delle S.o.s..
23
Procuratore
Nazionale
Antimafia
Iter delle segnalazioni per operazioni sospette
D.I.ANucleo speciale
Polizia Valutaria
Segnalazioni attinenti la
criminalità organizzata
Segnalazioni attinenti la
criminalità organizzata
Altri sviluppi
amministrativi
o di p.g
Centri / Sez
operativeReparti
24
D.I.A Nucleo speciale
Polizia Valutaria
Unità di
Informazione
Finanziaria
Protocolli d’intesa
Direzione
Nazionale
Antimafia
Antiterrorismo
5 aprile 2016
26 maggio 2015
25
EL.I.O.S.
Fasi di processo
S.o.s. s.o.sS.0.S.
Analisi massiva
Analisi puntuale
operazioni
soggetti
n.p.f.
p.f.
Analisi e approfondimento delle S.o.s..
26
Analisi massiva
Analisi fenomenologica
Analisi di rischio
Flusso documentale
delle segnalazioni
27
Direttiva (UE) 2015/849
del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa alla
prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di
riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento
del terrorismo e recante modifica delle direttive 2005/60/CE e
2006/70/CE) e l’attuazione del regolamento (UE) 2015/847
del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante i dati
informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che
abroga il regolamento (CE) 1781/2006
organismo intergovernativo indipendente che sviluppa e promuove politiche finalizzate a proteggere il sistema
finanziario globale contro il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo e il finanziamento della proliferazione delle armi di
distruzione di massa.
Standard internazionali per il
contrasto del riciclaggio di
denaro e del finanziamento
del terrorismo e della
proliferazione delle armi di
distruzione di massa
(agg. Febbraio 2012)
Decreto legislativoCons. dei Ministri del 24 maggio 2017
Incontro organizzato da Bureau van Dijk in collaborazione con Crime&tech
Analisi, valutazione e gestione del rischio di riciclaggio e corruzione
Roma 6 giugno 2017Reparto Investigazioni Preventive
Ten.Col. G. di F. Antonio LIPPOLIS
Grazie per l’attenzione
Roma, martedì 6 giugno 2017
I presidi adottati da CDP
Analisi, valutazione e gestione del rischio
riciclaggio e corruzione
Roma, martedì 6 giugno 2017Indice
Contenuto confidenziale - Proprietà di CDP Cassa Depositi e Prestiti 2
Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione
2 Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
3 Q&A
1 Il presidio antiriciclaggio in CDP
Roma, martedì 6 giugno 2017
1. Il presidio antiriciclaggio in CDP
Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione
Roma, martedì 6 giugno 20171. Il Presidio antiriciclaggio in CDP
Il rischio di riciclaggio è il rischio di coinvolgimento, anche inconsapevole, in fatti connessi con il riciclaggio di proventi
illeciti o con il finanziamento del terrorismo.
Il coinvolgimento del Gruppo CDP in fatti di tal natura potrebbe realizzarsi anche per effetto di attività illecite messe in atto dai
soggetti terzi con i quali lo stesso intrattiene relazioni di qualunque scopo o natura, con rilevanti impatti dal punto di vista
reputazionale e dell’immagine.
In tale contesto, assume particolare rilevanza l’applicazione di procedure di verifica idonee al raggiungimento di una reale
conoscenza delle controparti tramite l’analisi dei profili soggettivi dei nominativi coinvolti, degli assetti societari, delle aree
geografiche di riferimento, specie nei settori maggiormente esposti al rischio, quali ad esempio il settore degli appalti e dei
finanziamenti pubblici, il settore immobiliare.
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Premessa
Roma, martedì 6 giugno 20171. Il Presidio antiriciclaggio in CDP
La normativa antiriciclaggio concerne la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di
attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
Presidio centrale della normativa antiriciclaggio è l’obbligo di collaborazione attiva, che richiede agli intermediari finanziari di
individuare e comunicare tempestivamente alla Unità di Informazione Finanziaria (“UIF”) - istituita presso la Banca d’Italia -
operazioni sospette di connessioni con il riciclaggio, con i c.d. “reati presupposto”, con il finanziamento del terrorismo.
Il ruolo attribuito a CDP nell’ambito della collaborazione attiva, così come delineato dalla stessa UIF in funzione delle peculiari
caratteristiche della sua attività istituzionale, è quello di contribuire all’individuazione delle operatività finanziarie sintomatiche
di condotte corruttive e appropriative di fondi pubblici, quali condotte potenzialmente presupposto di riciclaggio.
Al fine di offrire un contributo in linea con quanto atteso, CDP, sia a livello delle proprie strutture di linea (c.d. front office) che delle
funzioni aziendali di controllo, si è dotata di procedure e strumenti per la qualificazione dei profili soggettivi e del contesto economico
di riferimento delle operazioni oggetto di valutazione.
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Cosa sono l’”Anti-riciclaggio” e l’”Anti-terrorismo”?
Roma, martedì 6 giugno 20171. Il Presidio antiriciclaggio in CDP
Organo con funzioni di gestione: individua gli orientamenti strategici e le politiche di governo dei rischi connessi con il riciclaggio e
il finanziamento del terrorismo; delinea il sistema di controlli interni funzionale alla pronta rilevazione e alla gestione del rischio di
riciclaggio.
Collegio Sindacale: vigila sull’osservanza della normativa e sulla completezza, funzionalità e adeguatezza dei controlli
antiriciclaggio.
Organismo di vigilanza di cui al d. lgs. 231/2001: contribuisce in via preventiva alla definizione del modello organizzativo atto a
prevenire la commissione dei reati di riciclaggio. E’ inoltre tenuto a vigilare sull'osservanza delle norme antiriciclaggio.
Internal Auditing: verifica in modo continuativo il grado di adeguatezza dell’assetto organizzativo aziendale e la sua conformità
rispetto alla disciplina di riferimento e vigila sulla funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni attraverso controlli
sistematici, anche di tipo ispettivo (Controlli di III livello).
Funzione Antiriciclaggio: è la funzione specificatamente deputata a prevenire e contrastare la realizzazione di operazioni di
riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (Controlli di II livello).
Strutture di linea: conducono il processo di adeguata verifica della clientela curandone la conformità alla normativa interna (Controlli
di I livello) e segnalando le eventuali criticità riscontrate.
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I soggetti coinvolti
Roma, martedì 6 giugno 20171. Il Presidio antiriciclaggio in CDP
Le funzioni sono distinte. Sono chiaramente individuati e comunicati all’interno dell’azienda i compiti e le responsabilità delle due
funzioni.
Attesa la contiguità tra le attività che caratterizzano le due funzioni, specifica attenzione è posta nell’articolazione dei flussi informativi
tra le Funzioni compliance e antiriciclaggio, allo scopo di sviluppare le proprie metodologie di gestione del rischio in modo coerente.
PRINCIPALI AREE DI COLLABORAZIONE
• Valutazione del Rischio Reputazionale connesso alle operazioni: gli elementi di valutazione di competenza antiriciclaggio (es.
area geografica di interesse, procedimenti per riciclaggio, ecc.) e di competenza della compliance (es. conflitti di interesse,
conformità allo Statuto, ecc.) sono considerati e valutati congiuntamente allo scopo di fornire agli organi deliberanti una
valutazione unica e completa.
• Due Diligence delle controparti diverse dai clienti: valutazione dei profili soggettivi delle controparti che non rientrano
nell’ambito di applicazione della normativa antiriciclaggio (c.d. clienti). Ad esempio, vengono svolti controlli mensili ex post a
campione sui profili soggettivi dei fornitori censiti nell’Albo Fornitori aziendale ed a livello di Gruppo.
• Condivisione degli strumenti per lo svolgimento delle verifiche sulle controparti.
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Gestione integrata dei rischi
Roma, martedì 6 giugno 2017
2. Metodologia per la valutazione del Rischio
Reputazionale
Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione
Roma, martedì 6 giugno 20172. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
RISCHIO REPUTAZIONALE
Rischio attuale o prospettico di flessione degli utili, di perdita di valore economico o di pregiudizio al proprio ruolo istituzionale,
derivante da una percezione negativa dell'immagine di CDP da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori, Autorità di Vigilanza o
altri stakeholder.
ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE
Definizione ed implementazione di una metodologia che individua gli «indici di rischio» da considerare per la valutazione ex ante del
Rischio Reputazionale, nonché gli indicatori di rischio da valutare per ciascuno degli indici stessi.
I complessivi elementi di valutazione individuati sono utilizzati per la profilatura delle (potenziali) controparti in termini di rischio
reputazionale.
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Premessa
Valutazione ex ante del Rischio Reputazionale associato alle
operazioni proposte dalle business unit
OBIETTIVO
Tempestività nell’individuazione di molteplici fattori di rischio di natura
reputazionale
RISULTATI ATTESI
Roma, martedì 6 giugno 2017
VALUTAZIONE EX ANTE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE
Differenze
• Ante Delibera
• Conoscenza della potenziale controparte
Opportunità
• Tempestiva individuazione di eventuali criticità connesse alla
controparte
• Accentramento delle verifiche sulle controparti più
complesse e monitoraggio delle criticità in capo alle Funzioni
di Controllo
ADEMPIMENTI ANTIRICICLAGGIO:
Adeguata Verifica della Clientela
Differenze
• Ante Stipula
• Raccolta dati (i.e. identificazione) della controparte,
dell’esecutore e del titolare effettivo
• Verifica affidabilità dati raccolti attraverso il confronto su fonti
affidabili e indipendenti o mediante attestazione di soggetti
terzi
Opportunità
• Condivisione con le Business Unit di un piano di verifica
anche in funzione delle criticità riscontrate in sede di
valutazione ex ante
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Confronto con adempimenti AML/CFT
2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
Roma, martedì 6 giugno 20172. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE (RR)
MISURAZIONE DEL RISCHIO REPUTAZIONALE (RR)
Il rischio reputazionale è espresso dalla media ponderata dei tre valori ottenuti dai relativi indici, in quanto una semplice media
aritmetica dei tre indici potrebbe condurre a stime poco accurate o fuorvianti.
La distribuzione dei pesi subisce una variazione nel caso in cui l’operatività oggetto di finanziamento sia svolta in Italia da
controparti aventi sede legale in Italia.
Ciò in quanto vi è una maggiore facilità a reperire informazioni ed una maggiore conoscenza (anche operativa) del quadro normativo
- giuridico di riferimento, per cui si è attribuito un minor impatto alla componente di rischio paese e di conseguenza un peso maggiore
alla controparte, lasciando immutata l’incidenza del rischio settore.
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Elementi per la valutazione
2. Rischio Controparte (RC) 3. Rischio Settore Economico (RSE)1. Rischio Paese (RP)
RR = peso* RP + peso* RC + peso* RSE
Roma, martedì 6 giugno 2017
SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOREPUTAZIONALE
A supporto dell’organo con poteri deliberativi è predisposta la
Scheda di valutazione del rischio reputazionale con
indicazione:
i. degli elementi di rischio per ciascun indicatore;
ii. delle eventuali azioni di mitigazione dei suddetti elementi
di rischio da intraprendere.
In funzione del rischio si attivano procedure di escalation.
E’ previsto il monitoraggio periodico dei profili di rischio
reputazionale delle controparti.
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Valutazione del Rischio Reputazionale
2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
Roma, martedì 6 giugno 2017
INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIOREPUTAZIONALE
STEP 1
Ciascun indicatore viene misurato separatamente su di unascala da 0,0 a 10,0.
STEP 2
Si procede al calcolo della media aritmetica dei valori dei singoliindicatori per ciascun indice di rischio.
STEP 3 (Approccio WEAKEST-LINK)
Per ciascun indice di rischio, si procede alla comparazione tra ilvalore medio degli indicatori e i valori dei singoli key indicator: i)se il valore di uno qualunque dei key indicator è superiore allamedia in questione, l’intero indice assumerà il valore del keyindicator rivelatosi superiore alla media; ii) nel caso in cui i keyindicator riportassero valori uguali o inferiori alla media degliindicatori, il valore finale dell’indice di rischio sarà rappresentatodalla media dei valori di tutti gli indicatori
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Valutazione del Rischio Reputazionale
2. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
INDICE DI RISCHIO PAESE PESI
IND
ICA
TO
RI
DI
RIS
CH
IO
1. Criminalità organizzata -
2. Ambientale -
3. Regolamentazione -
4. Sicurezza -
5. Etico -
6. Macroeconomico -
7. Corruzione -
8. Riciclaggio e Finanziamento del terrorismo KEY INDICATOR*
9. Fiscale e Trasparenza finanziaria KEY INDICATOR*
10. Misure Restrittive e Sanctions KEY INDICATOR*
INDICE DI RISCHIO CONTROPARTE PESI
1. Azioni penali da parte di Organi Giudiziari KEY INDICATOR*
2. Composizione Assetto proprietario (Profilo
soggettivo)KEY INDICATOR*
3. Comportamento tenuto (Profilo soggettivo) -
4. Complessità operativa (Profilo oggettivo) KEY INDICATOR*
5. Presenza di garanzie (Profilo oggettivo) -
6. Ipotesi di triangolazione (Profilo oggettivo) -
7. Misure restrittive e Sanctions KEY INDICATOR*
8. Liste interne soggetti attenzionati -
9. Sistema di controllo interno e prevenzione dei reati -
10. Conflitto di interesse e parti correlate -
11. Conteziosi civili e illeciti amministrativi -
INDICE DI RISCHIO SETTORE ECONOMICO PESI
1. Ambientale -
2. Etico -
3. Corruzione KEY INDICATOR*
4. Riciclaggio e Finanziamento del terrorismo KEY INDICATOR*(*) N.B. Sono stati identificati come «KEY» quegli indicatori che, sulla base dell’esperienza
maturata, possono maggiormente esporre CDP ad un rischio reputazionale
Roma, martedì 6 giugno 20172. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
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Rischio Paese: Riciclaggio
ALTO
MEDIO-ALTO
MEDIO-BASSO
BASSO
Classi Paesi a Rischio
FONTE: FAFT/GAFI - MEF
Roma, martedì 6 giugno 20172. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
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Rischio Paese: Corruzione
Roma, martedì 6 giugno 20172. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
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Rischio Controparte: Azioni penali da parte di organi giudiziari
• Non risultano azioni penali da parte di Organi Giudiziari (es. indagini, procedimenti in corso o condanne)BASSO
(minimo)
• Risultano indagini in corso volte ad acquisire elementi di prova al fine di valutare l'esercizio o meno dell'azione penale nei confronti
della Controparte o dei Soggetti ad essa collegati
• Risultano indagini in corso volte ad acquisire elementi di prova al fine di valutare l'emanazione di provvedimenti previsti dal codice
antimafia
MEDIO/BASSO
(controllato)
• Risulta il rinvio a giudizio o il decreto che dispone il giudizio in relazione a reati, tuttavia sussistono uno o più mitigants (es. soggetti
coinvolti sono stati estromessi dalla governance societaria, sono state intraprese iniziative per eliminare il rischio di reiterazione del
reato (a titolo esemplificativo l’aggiornamento del modello 231/01)
• Sussiste un provvedimento di assoluzione ovvero provvedimento di annullamento nei confronti della Controparte o dei Soggetti ad
essa collegati.
MEDIO/BASSO
(contenuto)
• Risulta il rinvio a giudizio o il decreto che dispone il giudizio
• Sono state disposte misure cautelari
MEDIO
(significativo)
• Presenza di condanne non definitive
• Disposizione di misure cautelari
MEDIO/ALTO
(sensibile)
• Presenza di condanne definitive (sussistenza di sentenze di condanne da parte della Cassazione ovvero non più “impugnabili”)
• Risultano provvedimenti previsti dal codice antimafia
• Risultano provvedimenti definitivi previsti dal codice antimafia
• La Controparte o i soggetti essa collegati sono stati oggetto di recidiva
ALTO
(estremo)
Roma, martedì 6 giugno 20172. Metodologia per la valutazione del Rischio Reputazionale
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Rischio Controparte: Sistema di controllo interno e prevenzione dei reati
• La Controparte si è dotata di un sistema di controllo interno o di prevenzione dei reati allineato alle normative di settore o alle best
practice di riferimento
BASSO
(minimo)
• La Controparte si è dotata di un Sistema di controllo interno non allineato alle normative di settore o alle best practice di riferimento
in quanto non prevede presidi interni di controllo e prevenzione dei reati o non ha istituito funzioni indipendenti di controllo o non ha
istituito un organismo di vigilanza o organismi affini previste dalle normative internazionali
• La Controparte si è dotata di presidi interni parzialmente conformi alle normative di settore o alle best practice di riferimento
• La Controparte applica, anche su base volontaria, le best practice e standard nazionali e internazionali di riferimento (es.
raccomandazioni di organismi indipendenti) considerati rilevanti per l’ambito di attività o è destinataria di valutazioni pos itive da parte
di organismi valutatori indipendenti nazionali e internazionali (es. rating di legalità, Standart ethics index, etc)
MEDIO/BASSO
(controllato)
• Il sistema di controllo interno o di prevenzione dei reati di cui si è dotata la Controparte è stato o è oggetto di indagine da parte delle
competenti autorità
MEDIO
(significativo)
• Il sistema di controllo o di prevenzione dei reati è stato oggetto di valutazioni negative da parte delle Autorità competenti, tuttavia
sono state intraprese iniziative correttive anche al fine di eliminare il rischio di reiterazione (a titolo esemplificativo l ’aggiornamento
del modello 231/01)
MEDIO/ALTO
(sensibile)
• La Controparte non si è dotata di alcun sistema di controllo interno o di prevenzione dei reati
• Il sistema di controllo o di prevenzione dei reati di cui si è dotata la Controparte è stato oggetto di valutazioni negative da parte delle
Autorità competenti (es. Il Modello organizzativo è stato giudicato non idoneo alla prevenzione dei reati) e non sono state intraprese
iniziative correttive anche al fine di eliminare il rischio di reiterazione.
ALTO
(estremo)
Roma, martedì 6 giugno 2017
3. Q&A
Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione
GRAZIE
Alessandra Amati
Funzione Antiriciclaggio
Tel. +39 06 4221 5663
Mobile +39 335 306538
Email [email protected]
Claudia Gargano
Funzione Compliance
Tel. +39 06 4221 4074
Mobile +39 337 1224061
Email [email protected]
Crime&tech s.r.l.
www.crimetech.it
Valutazione del rischio
infiltrazione in azienda
e appalti pubblici
Analisi, valutazione e gestione del rischio riciclaggio e corruzione
Roma, 6 Giugno 2017
Martina Rotondi
Università Cattolica del Sacro Cuore
Valutare il rischio a livello macro e micro
Macro Micro
Valutare il rischio di,
es:
• Aree geografiche
• Settori economici
• Tipologie di prodotti
Valutare il rischio di,
es:
• Persone fisiche
• Persone giuridiche
• Appalti
IPM - Indice di presenza mafiosa (8000+ comuni, 110 province)
&
› Crime&tech e BvD hanno sviluppato un sistema di valutazione del rischio
infiltrazione e riciclaggio a livello aziendale
OCI-T – Infiltrazione CO nelle 110 province italiane
OCI-S – Infiltrazione CO nei settori economici (ATECO - 3-digit)
ML-T – Rischio riciclaggio nelle 110 province italiane
ML-S – Rischio riciclaggio nei settori economici (ATECO 2-digit) ML-S
ML-T
› Il sistema utilizza alcuni indicatori di rischio sviluppati da Crime&tech:
› Alcuni sono già integrati nelle banche dati di Bureau van Dijk
› Altri possono essere integrati in base alle esigenze del cliente
OCI-T e OCI-S sono distribuiti anche attraverso la banca dati AIDA
di Bureau van Dijk
Ad ogni azienda è associato un valore per OCI-T e OCI-S
OCI-T e OCI-S già integrati in AIDA
SOCIETA’ ALPHA SRL
MRS ALIAS
OCI-T e OCI-S già integrati in AIDA
Rischio statico
2 dimensioni e 7 sotto-dimensioni di rischio
Rischio paese
Rischio territorio
Rischio settore economico
Rischio opacità struttura proprietaria, es.
- complessità catena di controllo
- N. giurisdizioni estere coinvolte
- % titolari effettivi non identificati
Rischio relazionale
Partecipazioni incrociate con imprese
concorrenti nello stesso appalto
Prossimità geografica (anomala) con
imprese concorrenti nell’appalto
Rischio anagrafico, es.
- % donne tra azionisti
- classe anagrafica (es. <20 e >70
anni)
› Rischio paese rischio riciclaggio del paese di origine/sede
legale:
› Utilizza alcuni indicatori frequenti in letteratura (es. FSS,
TJN, etc)
› Valutano livello di aderenza a raccomandazioni FATF e
requisiti trasparenza societaria
› Rischio territorio rischio a livello sub-nazionale
› IPM Indice di presenza mafiosa (8000+ comuni)
› OCI-T Indice di infiltrazione CO (110 province)
› ML-T Indice di rischio riciclaggio (110 province)
Rischio paese e Rischio territorio
Un esempio: IPM
› Rischio settore
› OCI-S indice di infiltrazione CO (NACE 3-digit)
› ML-S indice di rischio riciclaggio (NACE 2-digit)
› Rischio anagrafico
› Suggerisce il possibile rischio di uso di prestanome
› Età di azionisti, azionisti controllanti e titolari effettivi
› Genere di azionisti, azionisti controllanti e titolari effettivi
› Possibilità di integrare con ulteriori informazioni, es.:
› PEP/PIL
› Protesti e adverse news
Rischio settore e Rischio anagrafico
› Rischio opacità struttura
proprietaria
› Complessità catena di
controllo
› Numero di giurisdizioni
coinvolte nella catena
societaria
› Percentuale di titolari
effettivi non identificati
Rischio opacità della struttura proprietaria
Livelli della catena di controllo considerati
Impresa
analizzata
Partecipate
(subsidiaries)
Azionista di controllo
(Controlling shareholders)
Titolare effettivo
(Beneficial owner)
Un esempio: società XY
› Sede legale: Crotone (KR)
› Settore: D35.11 (Produzione di energia eolica)
› Struttura proprietaria:
› Azionisti: 5 aziende (1 italiana, 3 tedesche, 1 sanmarinese)
› Titolari effettivi: 4 stranieri
Rischio
Paese
Rischio
Territorio
Rischio
Settore
Rischio
Anagrafico
Opacità
Struttura
Proprietaria
Rischio
Complessivo
Azienda Molto basso Molto Alto Alto Non Appl.
Alto
ALTO
Azionisti Medio Molto Alto Alto Non Appl. ALTO
Azionisti
controllantiBasso Non Appl. Alto Non Appl. MEDIO
Titolari effettivi (BO) Basso Non Appl. Non Appl. Basso MEDIO
Rischio Aggregato BASSOMOLTO
ALTOALTO BASSO ALTO ALTO
› Utile, ad esempio, nel monitoraggio di gare ed appalti:
› Rischio infiltrazione
› Rischio irregolarità negli appalti
› Rischio collusione
› Considera i potenziali collegamenti tra imprese partecipanti in uno
stesso appalto:
› Collegamenti tramite partecipazioni incrociate (dirette e
indirette)
› Prossimità geografica «anomala» tra imprese partecipanti
Rischio relazionale
Network: solo imprese partecipanti alla gara
Network: partecipanti, azionisti, titolari effettivi e partecipate
Network: partecipanti tra loro collegate
Risultati su un appalto
› Statistiche sintesi di rischio – Scala 1 (molto basso) – 5 (molto alto)
› Le dimensioni dei rischi statici sono state calcolate come media dei rischi
statici delle aziende partecipanti all’appalto
› Possibilità di filtrare appalti più a rischio
Dimensione di rischio Valore medio rischio
imprese appalto
Classe di rischio
Rischio paese 1.7 Basso
Rischio statico
3.7 (ALTO)
Rischio territorio 4.7 Molto alto
Rischio settore 4.3 Alto
Rischio anagrafico 4.5 Alto
Opacità struttura proprietaria 3.0 Medio
Rischio collegamenti per
partecipazioni 3.8 Alto Rischio relazionale
3.6 (ALTO)Rischio prossimità geografica 3.4 Medio
Un nuovo approccio di rating aziendale
› Ampliare il concetto di rating: dal rating di rischio credito e ambientale
ad altre tipologie di rischio:
› Infiltrazione CO
› Riciclaggio
› Corruzione
› Integrare con altre informazioni proprietarie e non, es:
› informazioni di bilancio e red-flags a livello contabile
› altri eventi societari (es. cessioni, trasferimenti, modifiche statutarie)
› fonti aperte (es. adverse news)
› altri archivi (es. dati catastali, anagrafe conti correnti, etc)
› dati su ribassi e offerte
› dati storici (es. partecipazioni ad altri appalti)
Martina Rotondi
c/o Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo Gemelli, 1 - 20123 Milan (Italy)
Tel: +39 02 7234 3715 / 3716
Fax: +39 02 7234 3721
www.crimetech.it
Spin-off company di Università Cattolica
L’ importanza della ‘corretta’ valutazione
della struttura societaria e del titolare
effettivo
Francesca Sibra
Head of Compliance Solutions
Bureau van Dijk Italy
“Corretta Identificazione”
L’importanza dell’analisi societaria e
della corretta valutazione
Corretta
Valutazione
Struttura societaria
Rischio sanzionatorio
Rischio di continuità del
Business
Rischio reputazionale
«Più del 25% del valore di mercato di una società è indirettamente attribuibile alla sua
reputazione»World Economic Forum
Rischio reputazionaleValore della reputazione
Società italiane con AR esteroSempre più oltre i confini nazionali
Strutture societarie
Strutture societarie e titolare effettivo
Nascondere fondi di provenienza
illecita
• Schemi di finanziamento al terrorismo
• Proventi legati a reati di corruzione
• Traffico di droga
• Transazioni di denaro sporco
• Tangenti a funzionari goverativi
• Acquisizione di attività per finalità legate al riciclaggio di denaro
Evadere il regime sanzionatorio
• Regimi di sanzioni internazionali
• Sanzioni ONU - UE
• Treasury Office of Foreign Asset Controls (OFAC)
Motivi fiscali
• Pratiche evasive ed elusive
Strutture societarie
Struttura societaria semplice
Struttura societaria complessa
Struttura societaria complessa
Struttura societaria complessa
L’ownership database di Bureau van Dijk
L’ownership database
Dal dato originale al dato standardizzato e
confrontabile
Processi KYC e approccio basato sul rischio
Titolare effettivo
Struttura societaria
Esponenti e manager
Attività svolta
Aree geografiche
coinvolte
PEP
Liste terrorismo e bad news
Integrazione
Processi KYC: integrazione dati in sistemi
terzi• Titolare effettivo
• Struttura societaria
• Esponenti e manager
• Attività svolta
• Aree geografiche coinvolte
Sistemi di TransactionMonitoring
• PEP
• Liste terrorismo
• Embargo
• Bad press
• Titolare effettivo
• Struttura societaria
• Esponenti e manager
• Attività svolta
• Aree geografiche coinvolte
Sistemi di Analisi Visuale
Conclusioni
Italy: OCTO TELEMATICS S.P.A.
Luxembourg
Great Britain
Cayman Islands
British Virgin Islands
Bahamas
Cyprus
Bahamas
Bahamas
Bahamas
Beneficial Owner: Russian PEP
Registro titolare effettivo UK
Fonte: database ORBIS, Bureau van Dijk
Conclusioni
| bvdinfo.comMilano, via Zenale 15 - 02.43982277
Roma, via Morgagni 30E - 06.8404611