SAPER VIVERE LA CITTÀ · Fa rabbia uscire di casa e trovarsi a prima mattina un ... erano...

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CHIAIA CHIAIA magazine www.chiaiamagazine.it SAPER VIVERE LA CITTÀ In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille Anno II - N.5 maggio 2007 Distribuzione gratuita Edizioni Iuppiter Group PRIMO PIANO Iervolino un anno dopo Le cose non fatte 5 IL CASO Don Giuseppe in campo per il Pallonetto A maggio 2006, vigilia delle Co- munali, Chiaia Magazine pub- blicò un elenco di sette priorità per il futuro sindaco. Titolam- mo: «Le cose da fare». Il tempo è volato, la seconda sindacatura Iervolino festeggia il suo primo compleanno. Perciò è tempo di un consuntivo su quei prome- moria che ci segnalò la gente di Chiaia. Facciamo il punto su quelle sette emergenze. 6 QUARTIERISSIME Funivia di Posillipo, la stazione rinnegata 8 STORIE Ordine di Malta, il codice della modernità 10 SOCIETÀ&COSTUME La Notte Vintage di Chiaia Magazine Palazzo Reale ridotto ad una autorimessa: beffati i vincoli e la civiltà. Uno scandalo che fa il giro del mondo nelle fotografie dei turisti. Viaggio nei cortili-vergogna. pagina 4 5 10 Acquista la EXCLUSIVE CARD e scopri tutti i VANTAGGI Per informazioni: 081 19361500 Garage reale pagina 3 Garage reale

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CHIAIACHIAIAmagazinewww.chiaiamagazine.it

S A P E R V I V E R E L A C I T TÀIn collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille

Anno II - N.5 maggio 2007Distribuzione gratuita

Edizioni Iuppiter Group

PRIMO PIANOIervolino un anno dopoLe cose non fatte

5 IL CASODon Giuseppe in campo per il Pallonetto

A maggio 2006, vigilia delle Co-munali, Chiaia Magazine pub-blicò un elenco di sette prioritàper il futuro sindaco. Titolam-mo: «Le cose da fare». Il tempo èvolato, la seconda sindacaturaIervolino festeggia il suo primocompleanno. Perciò è tempo diun consuntivo su quei prome-moria che ci segnalò la gente diChiaia. Facciamo il punto suquelle sette emergenze.

6 QUARTIERISSIMEFunivia di Posillipo, la stazione rinnegata

8 STORIEOrdine di Malta, il codice della modernità

10 SOCIETÀ&COSTUMELa Notte Vintage di Chiaia Magazine

Palazzo Realeridotto ad unaautorimessa:beffati i vincolie la civiltà.Uno scandaloche fa il giro del mondonelle fotografiedei turisti.Viaggio neicortili-vergogna.

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SOS CHIAIA CHIAIA MAGAZINE 2

Chiaia Magazine ringrazia i sempre più affezionati lettori per le molte segnalazioni che ci inviano siaper posta che per e-mail. Tante segnalazioni, ad esempio, ci sono arrivate ultimamente sulla discutibilecollocazione delle nuove installazioni pubblicitarie. Il signor Giancarlo Cepollaro scrive: «Ho notatoche hanno installato all’angolo tra via Filangieri e piazzetta Rodinò un cartellone pubblicitario che,bello a vedersi, è stato messo in maniera tale che il passaggio dei pedoni, già ostacolato dai motorini edai ragazzi cvhe assediano il marciapiede, risulta essere ulteriormente difficoltoso. Domanda: ma ilcomune di Napoli non riesce a capire da solo dove mettere questi cartelloni in modo da non creareulteriori disagi ai pedoni?» Il cartellone pubblicitario incriminato (nella foto, inviataci in redazionedalla signora Candida Cananzio) si aggiunge a quelli che sono stati installati, non molto tempo fa, apiazza Vittoria. Cartelloni che assediano la città e che vengono posizionati male e troppo vicini tra diloro. «Sarebbe il caso - sostiene Lucio D’Ambra nella sua breve e-mail - di monitorare il quartiere e diprovvedere all’abbattimento delle installazioni che rovinano il paesaggio e ingombrano i marciapiedi».

CARTELLONIPUBBLICITARI:L’ ASSEDIOPERICOLOSO

CHI PUÒ GOVERNARE NAPOLI?NON CHI CI GOVERNA

Gentile direttore,ho pagato la tassa dei rifiuti e mi ritrovo sottocasa un cumulo di immondizia. E’ giusto tuttoquesto? Napoli è diventata lo zimbello dell’Ita-lia e dopo la puntata della trasmissione televi-siva Report, dedicata all’emergenza rifiuti inCampania, Antonio Bassolino dovrebbe dimet-tersi. E che dire, poi, di Gennaro Mola, assesso-re comunale al Traffico e alla Nettezza Urbana:ogni volta che le telecamere di Report lo inqua-drano entra in un preoccupante stato confusio-nale. E la Iervolino? Leggo su un quotidino chesta preparando un libro - che uscirà nel 2008 -dal titolo provvisorio «Chi può governare Na-poli?» Di sicuro sappiamo che non la devono piùgovernare gli attuali politici, impotenti dinan-zi alle problematiche della città e ormai indi-fendibili soprattutto quando si accapigliano perconquistare benefit che non meritano. Fa rabbiauscire di casa e trovarsi a prima mattina un sac-chetto di immondizia tra i piedi. Fa rabbia av-vertire un senso di rassegnazione tra la gente.

Renato Criscuolo

NAPOLI AL MICROSCOPIO NEL SAGGIO «LA CITTÀ VERTICALE»

Gentile redazione,ormai vivo tra Napoli e gli Stati Uniti da una de-cina di anni. Di ritorno dal mio ultimo soggior-no, ho notato con piacere la vostra rivista. In unarticolo parlavate di Galassia Gutemberg, ras-segna che quest’anno sono riuscita a non per-dermi. Spulciando tra le novità nei vari padi-glioni, ho trovato un bel saggio che vorrei se-gnalare: «La citta verticale» di Mario Prisco (Oè-dipus edizioni). Pur presentando con un tagliotutto personale il susseguirsi dei tanti autori, au-toctoni o stranieri, che dalla dipartita di De Sanc-tis in avanti hanno scritto coinvolgendo la nostracittà nei loro lavori, le 400 pagine rappresenta-no un agile saggio che non dovrebbe sfuggire allettore attento. La definizione scelta per titolorappresenta l’ipotesi che dà l’avvio al lavoro: unpercorso che si snoda attraverso la cospicua pro-duzione che riguarda Napoli osservata dall’altoverso il basso o viceversa per dimostrarne la ve-ridicità, come se non fosse possibile una descri-zione trasversale e, dunque, completa.

Cinzia Di Vasta

LA PAROLA AI LETTORI. Mentre l’immondizia invade Napoli,la Iervolino scrive un libro e i politici si regalano nuovi benefit

Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: [email protected]

Benvenuti nella città dei rifiuti

Direttore EditorialeNino De Nicola

Direttore ResponsabileAlvaro Mirabelli

Art DirectorMassimiliano de Francesco

Responsabile Saper VivereLaura Cocozza

Redazione Iuppiter Group

via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666

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Società Editrice Iuppiter Group

via dei Mille, 59 - 80121 Napoli

Concessionaria pubblicitariaGianluca Gallo

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Quelli di Chiaia MagazineAntonio Biancospino, Aurora Cacopardo,

Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Rita Giuseppone,Massimo Lo Iacono, Giancarlo Maresca, Renato Rocco,

Francesco Ruggieri, Nicola Sellitti, Luca Spoldi, Salvatore Tartaglione, Fabio Tempesta,

Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro.

Stampa Arti grafiche Litho 2

Via Principe di Piemonte, 118 Casoria

Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005

CHIAIAmagazine

SAPER VIVERE LA CITTÀ

Anno II n. 5 - maggio 2007

NUMERI UTILI

EMERGENZE-SICUREZZACARABINIERI 112

Stazione CC (Via Orazio 73) Tel. 081.681122Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)Tel. 081.417486

POLIZIA 113

Comm. Posillipo (via Manzoni 249)Tel. 081.5983211Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)Tel. 081.5980311

POLIZIOTTI DI QUARTIERE

Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)

POLIZIA STRADALE

Tel. 081.5954111

SOCCORSO STRADALE

Tel. 081.803116

VIGILI URBANI

Tel. 081.7513177Unità oper. Riviera di Chiaia 105Tel. 081.7619001

VIGILI DEL FUOCO 115

GUARDIA DI FINANZA 117

PRONTO SOCCORSO 118

AMMINISTRAZIONEMUNICIPALITÀ 1

Sede Consiglio. Tel. 081.7644876Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501

SANITÀPRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI

Tel. 081.2547256

GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI

Tel. 081.7613466

OSPEDALE PAUSILIPON

Tel. 081.2205111OSPEDALE FATEBENEFRATELLI

Tel. 081.5981111 - 081.5757220DISTR. SAN. 44

Assistenza Anziani Tel. 081.2547715Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074

Nonostante le nostre segnalazioni, loscandalo della Riviera di Chiaia conti-nua a tenere banco e a mietere vittime.L’ennesimo incidente nella corsia pre-ferenziale della Riviera èavvenuto poche settimanefa: un ragazzo è caduto dalmotorino ed è in coma percolpa dell'assurdità di que-sta strada abbandonata alsuo destino. I pericoli so-no infiniti e disseminatiquasi su tutto il tragitto.La corsia preferenziale, infatti, com-prende le rotaie inutilizzate del tram,coperte da rattoppi di cemento e pece

nera (vedi foto) che formano dei dossinon a norma. La pioggia, poi, trasformail tratto più critico della via - quello che,come dicemmo un anno fa, va da piaz-

za Vittoria fino a piazzaSan Pasquale - in una pistascivolosa a causa del man-to stradale completamen-te da rifare. Ogni santogiorno un motociclista ri-schia la vita in una di quel-le strade che un tempoerano l’orgoglio di Napoli.

La normalità di una città si misura dal-la sua vivibilità. Purtroppo qui di nor-male ormai non c’è più niente.

CITTÀ-GRUVIERA

Lo scandalo della Riviera

Segnalazione AI NOSTRI LETTORI

«Sos Chiaia» è un contenitoredi denunce e proteste controdisservizi, inciviltà ed emer-

genze urbane e non. La nostra intenzione è quella

di affondare il bisturi neldegrado ambientale, segnalan-

do tutto nero su bianco erichiamando chi di competen-za alle proprie responsabilità.

Invitiamo i nostri lettori aindicarci cosa non va nel quar-tiere e a proporci soluzioni per

rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi.

Le lettere, firmate con nome ecognome, vanno inviate a

Chiaia MagazineVia dei Mille, 59 - 80121 Napoli

[email protected]

GLI ASSURDI INGORGHIDI VIA DEI MILLE

Cara redazione,il tratto di strada che va da via Filangieri finoa Piazza Amedeo è, spesso, un tratto infernaleper chi lo deve percorrere con l’automobile. L’as-surdità è che il rallentamento delle automobiliè dovuto a cause evitabili che elenco brevemen-te: mancanza dei vigili, auto in sosta vietata,spartitraffico inutile. Poche volte mi è capitatodi vedere, ad esempio, un presidio di vigili nel-l’incrocio «caldo» di via Carducci-via dei Mille.Lì il caos regna sovrano, soprattutto ora chestanno anche facendo i lavori per la riqualifi-cazione di via Carducci. Gravissimo è, poi, ilproblema delle auto che si fermano lungo tuttoil percorso soprattutto in quel tratto di stradain prossimità di via Vittoria Colonna. Se ag-giungiamo alle auto in sosta vietata anche lospartitraffico - pieno di varchi e semidistrutto -posizionato in questo segmento di via, l’ingor-go è inevitabile. In questa città prima di ognipiano del traffico, è necessario far rispettare leregole e presidiare seriamente il territorio.

Francesco D’Andrea

la

di MASSIMO GALLOTTA

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Palazzo Reale, sosta gratis per i furbiLA DENUCIA. Scandalo al sole e nessuno protesta. Viali e cortili ridotti ad unaautorimessa. Turisti allibiti. Il silenzio della Sovrintendenza. I permessi «facili»

PRIMO PIANO CHIAIA MAGAZINE 3

OSCAR MEDINA

Palazzo Reale: un garage perélite. Nei viali e nei cortili

della reggia borbonica i turistici camminano, si guardano at-torno, poi puntualmente at-teggiano la bocca ad una O distupore e mettono mano allamacchina fotografica. Le istan-tanee, però, non immortalanomaestosi scorci di bellezza e diarte. I clic dei visitatori stra-nieri, piuttosto, imprimono supellicola uno spaccato ina-spettato e stupefacente di de-riva urbana, un paradosso umi-liante della città difettosa, tal-mente clamoroso da portarse-lo a casa, ficcarlo nell’albumdei souvenir e mostrarlo agliamici allibiti. Sono i fotogram-mi scandalosi di una sciatteriada manuale e fanno il giro delmondo: quelli, cioè, della Reg-gia monumentale di Napoli,trasformata in un’autorimes-sa. Come parcheggiare, insom-ma, tra i viali di Versailles: al-trove è una cosa ai confini del-la realtà, a Napoli no. I furbi. Alle facce toste che par-cheggiano qui, per fortuna, c’èanche chi ha dichiarato laguerra: al nuovo "garage Bor-bonico", spuntato tra abusi estrafottenze, bello, comodo esoprattutto a sbafo, qualcuno,che turista non è, è andato a fa-re i conti in tasca, armato dimacchina fotografica. Il dis-turbo se lo è preso Alberto Pie-rantoni, consigliere della pri-ma Municipalità, che dopo unbel giretto tra gli incubi di la-miera che deturpano gli spazidel Palazzo, ne è uscito lette-ralmente indignato. "Ma non amani vuote", si inalbera com-battivo Pierantoni, che ha scat-tato flash a decine del cancrodi metallo e di targhe che sista mangiando Palazzo Reale.E sull’identità dei barbari, aquattro e a due ruote, ha unasua tesi precisa: "Sono le mac-chine e le moto di chi all’in-terno di Palazzo Reale ci lavo-ra ogni giorno: e si tratta ingran parte dei dipendenti del-

la Sovrintendenza ai Beni Ar-tistici". Come dire i pompieriche diventano incendiari:"Gente, cioè, - insorge il consi-gliere - che lavora in un’istitu-zione delegata sulla carta allatutela del patrimonio monu-mentale della città, ma che poiè la prima a sgarrare. Le autoinondano persino i portici,sbarrando il cammino ai pe-doni".Il decreto paravento. Il bruttovizio delle automobili a Palaz-zo Reale è storia vecchia, si ri-propone a scadenze cicliche eogni volta innesca le solite, in-difendibili difese d’ufficio. Etra le più gettonate ce n’è unache suona così: "L’accesso alleauto - ordinariamente limitatoai soli mezzi di servizio - è con-sentito ai possessori del con-trassegno di sosta di cui alD.P.R. 503/96". Cos’è e cosa di-ce il D.P.R. citato? In soldoni èun decreto contro le barrierearchitettoniche e lodevolmen-te autorizza i disabili in auto-mobile ad accedere in spazipubblici. Ma se applicato a Pa-lazzo Reale, porta dritto aduna conclusione: che gli auto-rizzati siano un esercito e chei portatori di handicap, concontrassegno sulla vettura,siano una marea. Difficile damandar giù: che sia così, nonse la beveva nessuno prima enessuno se la beve adesso. Ep-pure l’andazzo marcia da anni:

una brutta storia, un pessimoesempio di disonore "che la di-ce lunga - aggiunge Pierantoni- sull’arroganza di certi collet-ti bianchi, ormai straripata ol-tre il livello di guardia". Il con-sigliere, che non le manda adire, dà fuoco alle polveri del-la polemica: " Il sovrintenden-te Enrico Guglielmo, noto peril suo lodevole spirito conser-vativo, e primo nume tutelaredi Palazzo Reale, predica benequando fa le barricate controla rimozione dei sampietrinidalle strade di Napoli, ma poinon guarda in casa sua".Lo schiaffo alla città. Sovrin-tendenza con lo zelo a duemarce? "Direi di sì. - incalza ilpolitico di Chiaia - E valga unesempio per tutti. La Munici-palità 1 ha da tempo avanzatola proposta di realizzare par-cheggi a raso in via Parco delCastello, cioè la discesa che daicosiddetti Cavalli di Bronzoconduce a via Acton. E’ unospazio escluso dai percorsi tu-ristici e, così com’è, non servea nessuno se non ai parcheg-giatori abusivi e ai loro clienti:e proprio qui le strisce blu - di-ce Pierantoni - sarebbero unavalvola di sfogo provvidenzia-le alla fame di sosta, inoltrespazzerebbero via i guarda-macchine fuorilegge e alleg-gerirebbero sensibilmente lacircolazione con ricaduta be-nefica sulla qualità dell’aria.

Un pacchetto di vantaggi fan-tastici, insomma. Ma Gugliel-mo si è opposto. Va bene l’in-transigenza, anche se - con-clude d’un fiato Pierantoni -non condivido la bocciaturadella proposta: ma allora il so-vrintendente faccia piazza pu-lita a Palazzo Reale". La pistadelle responsabilità, indicatadal consigliere della primaMunicipalità, va certamenteverificata, ma una cosa è cer-ta: le foto da lui scattate par-lano da sole, anzi urlano. E co-sì la crociata contro i furbac-chioni dell’"autorimessa Rea-le" diventa una questione di ci-viltà. Un caso di coscienza an-che per quelli che a PalazzoReale ci lavorano, ma che l’au-to la lasciano a casa. Loro, an-zi, sono i primi a invocare lamano pesante: "Magari una bo-nifica radicale - sorride amaroqualcuno - con un commandoalla Rambo di vigili urbaniche, ganasce alla mano e ver-bali a mitraglia, cancelli losfregio alla Reggia e la beffa alresto dei napoletani". Già, queinapoletani, è il caso di ag-giungere, che sull’asfalto del-le strade vicine si spendono gliultimi spiccioli di pazienza edi nervi al volante della pro-pria vettura. Quelle auto cheinfestano la dimora borboni-ca sono una figuraccia. Unacartolina tra le peggiori dellacittà: qualcuno la strappi.

Un anno fa, nei fumi della campagnaelettorale, Gennaro Mola, attuale

assessore alla Mobilità, dichiarò a ChiaiaMagazine: «A Chiaia occorre valorizzareil patrimonio commerciale, proteggen-do grandi e piccole firme. Come? Ovvia-mente con parcheggi e controllo delterritorio. Sono favorevole ai parcheggiinterrati sul lungomare non solo perl’utenza abituale, ma anche per quelladello shopping e della movida». Un annodopo, le parole di Mola si sono persenella discarica delle promesse. Non sonole sole che sono finite là: tra pacchi epaccotti di illusioni, ripeschiamo, adesempio, anche quelle della Iervolinoche, sempre un anno fa, sul nodo par-cheggi pubblici, disse: «Sono consapevo-le dell’importanza dei parcheggi tantoche avevo chiesto a Berlusconi di dareanche a me gli stessi poteri speciali cheha dato ai sindaci di amministrazioni dicentrodestra per poteraccelerare i tempi, maproprio lui che dice diavere tanto a cuoreNapoli me li negò». La storia dei poterispeciali è cosa risaputa:declamati dalla Iervolinocon furore, una volta chesono arrivati (253 milio-ni di budget a disposizio-ne della sindaca nomita-ta «commissario straordinario perl’emergenza ambientale») sembranoessere diventati più una zavorra che unafortuna. Se a Napoli i poteri specialimarciscono, a Roma marciano senzaintoppi: il sindaco Veltroni, in qualità dicommissario straordinario per il traffi-co, ha già autorizzato parcheggi per untotale di 12 mila posti auto. La politica diPalazzo San Giacomo, invece, non amala progettazione, ma il rimando. Nelfrattempo, quindi, Mola e soci hannodeciso che è la ganascia la soluzione perrilanciare Chiaia. Non parcheggi arotazione, ma bloccaruote a tutte le ore.Alla malora la movida, lo shopping e ilpatrimonio commerciale dell’interoquartiere. La rabbia è che, così facendo,sono stati capaci di mettere le ganasceanche al buonsenso.

L’INTERVENTOdi MASSIMILIANO DE FRANCESCO

SGANASCIAMOCI

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PARCHEGGI. 12 mesi dopo, sul fronteparcheggi l'amministrazione comunalesi becca uno zero. Immobilismo da pau-ra: peggio che in uno stagno. Un anno fala realizzazione di parcheggi a raso e in-terrati, necessari come l'aria, fu promes-sa solennemente in campagna elettoraledal sindaco Iervolino. Nessuno preten-deva una marcia in più: ma almeno unostraccio di impostazione. Impegno man-cato. Noi intanto ribadiamo le cifre: i po-sti a strisce blu disponibili nella primaMunicipalità sono 6.500. Numero che faa cazzotti con le richieste di permessi-so-sta presentate quest'anno dai residenti:ben 11.000. Siamo sotto di 4.500. Più ingenerale, i tecnici stimano che Chiaia ac-cusi un rosso di 40.000 posti-auto rispet-to al fabbisogno reale. Dati ripetuti allanausea e puntualmente rimbalzati con-tro un muro di gomma. Lo scorso 5 mar-zo la soluzione alla Iervolino l'ha offertail governo Prodi: la sindaca è stata no-minata «commissario straordinario perl'emergenza ambientale». Ossia poteri

speciali per fare velocemente opere pub-bliche (dunque parcheggi, interrati enon) e un serbatoio di 253 milioni daspendere. Ebbene: a Roma, il sindaco Vel-troni, pure lui coi poteri speciali, ha de-ciso in un lampo un parcheggio sotto ilPincio. A Napoli scena muta. SICUREZZA. Allarme rosso 12 mesi fa, al-larme rosso adesso. E qui c'entrano Pa-lazzo Chigi e il ministero degli Interni chefanno arrabbiare anche il sindaco. An-che in questo caso un festival di promes-se, stavolta targate Roma, bucate clamo-rosamente. Riepiloghiamo. 2 novembre2006: il ministro degli Interni GiulianoAmato, sepolto dagli allarmi del matta-toio Napoli, sforna il «pacchetto sicurez-za» per la città partenopea e aggiunge:«Solo soluzioni strutturali. Snideremo idelinquenti nei loro santuari». Doveva-no arrivare 1000 agenti. Poi si è scopertoche 500 uomini erano già presenti in cit-tà: si trattava in realtà di distoglierli dal-le scrivanie. Non si sa se sia stato fatto. Egli altri 500, le forze nuove da altre re-gioni? A gennaio pare siano arrivati solo30 poliziotti freschi di corso e poi 200 ca-rabinieri. Ma sono numeri ballerini. Il«pacco» più plateale, però, è la videosor-veglianza. 7 mesi fa il Viminale si impe-gnò a garantire, nel giro di qualche me-se, una rete massiccia di occhi elettroni-ci a fibre ottiche per rilevare tipi e targhesospette. A metà dicembre Amato si è sbi-lanciato: «Videosorveglianza dappertut-to!». A febbraio ha ammesso: «Ci sono pro-blemi». Com'è andata? Non è andata.Niente occhi elettronici: la città resta cie-ca. E a Chiaia si trema: il territorio, ormai,è «puntato» dai malviventi. TRAFFICO E ZTL. Mobilità: toccato il fon-do, adesso si scava. Traffico e sosta: ingo-

vernabili, come un anno fa. Rimedi strut-turali: nessuno. Solo stucco nelle crepe.Lo stucco è il ricorso alla mano pesante,con multe e ganasce: contro i furbi al vo-lante il rigore si impone. Ma la repres-sione, da sola non paga: soprattutto sefunziona a scacchiera (alcuni quartierisì, altri no). E rispunta l'avvilente capito-lo dei parcheggi mancati. Come resta alpalo la rimonta di un corpo di poliziamunicipale affamato di riforme, di mez-zi, di uomini. 2.000 caschi bianchi nel-l'occhio del ciclone, alcuni dei quali in-vestiti da una tempesta giudiziaria infi-nita. Mali antichi quelli dei vigili urbanipartenopei, mali spazzati sotto il tappe-to dalle amministrazioni comunali avvi-cendatesi nel tempo al timone di Palaz-zo San Giacomo, e tutte aggrappate aduno slogan rimasto inerte, «la riformadel Corpo». Urgenza inevasa anche dal-l'attuale amministrazione, malgrado i ri-petuti proclami. A proposito: tra le su-perfacoltà del sindaco-commissario c'èanche quella di assumere, anche se solofino al 31 dicembre 2008, 300 vigili. La Ier-volino da marzo ci sta pensando: il ri-schio è che ci pensi fino al 31 dicembre2008. Giusto un cenno alle Zone a Traf-fico Limitato: quella di Chiaia, un annofa, abortì a velocità supersonica. Già per-ché l'idea della Ztl è buona, ma ha un ven-tre molle: nessuna pianificazione. RIFIUTI. Lo scandalo immondizia va let-to ovviamente su scala regionale: e Chiaiaè solo un frammento del tracollo del ser-vizio di prelievo e smaltimento dei rifiu-ti solidi urbani. E se lo sfondo in Campa-nia è quello di una guerra, ovvio che unabattaglia si stia consumando anche allaprima Municipalità. Qui, però, gli effettisono meno devastanti: sui marciapiedi

del quartiere i rifiuti marciscono, ma stapeggio il resto della città. In ogni caso uncimitero dell'igiene e della dignità. AChiaia gli scorci peggiori di solito li offrela zona centrale «dove vige - spiega il go-verno della Municipalità - la raccolta por-ta a porta». Il presidente Fabio Chiosi usatoni aspri: «E' una vergogna nazionale.La magistratura faccia luce sulle respon-sabilità dei governanti». L'altra appendi-ce polemica della questione «monnezza»si aggancia alla decisione dall'assessorealla Nettezza Urbana Gennaro Mola di in-dividuare in ogni quartiere un sito distoccaggio per i rifiuti ingombranti. I pre-sidenti municipali puntano i piedi e quel-lo di Chiaia non fa eccezioni: «AChiaia/San Ferdinando/Posillipo - diceChiosi - non esistono aree adatte». TURISMO. Soliti conti in rosso: anzi in au-mento. Da che parte cominciare? Maga-ri da un Maggio dei Monumenti aspra-mente contestato dagli addetti alla filie-ra turistica perché la manifestazione è or-mai solo la vetrina un po' misera di unapolitica della programmazione «pezzot-tata» alla meglio e orfana di grandi even-ti-richiamo. Capitolo Chiaia. Il sontuosobiglietto da visita del Lungomare è ri-dotto a suk orientale, soffocato nei wek-end da serpentoni di auto, umiliato dascorci di caos rionale. Discorso in foto-copia per altri marchi naturali di famamondiale: Villa Comunale, Mergellina,Posillipo. E condannati ad un ingiustoesilio della memoria restano grandi at-trattori culturali come l'Acquario Dohrncon gli affreschi unici di von Marées, latomba di Virgilio e Leopardi, la grotta diSeiano col sito archeologico di Vedio Pol-lione, i sontuosi itinerari liberty e decò davia Filangieri a Parco Margherita, il Mu-

seo dell'Abbigliamento di piazzetta Mon-dragone, il conservatorio della Pietà de'Turchini. Per non parlare di uno shop-ping di valore assoluto. Più turisti, inve-ce, a San Ferdinando: ma se vi serve unospaccato da antologia degli orrori, leg-getevi le ultimissime su Palazzo Reale apagina 3. I nodi? Sono quelli storici: ne-gligenza colpevole, illegalità crescente,zero parcheggi, promozione assente,«monnezza» tanta. MOVIDA. Scrivemmo un anno fa: «Cometutte le metropoli, Napoli ha sviluppatola sua offerta by night. E il fulcro di que-sta giovane imprenditoria, in grado di in-nescare occupazione e turismo, è il quar-tiere di Chiaia: il movimento serale quic'è da sempre. Non solo locali notturni,ma anche cinema e ristoranti. Da un pez-zo però si lotta per sopravvivere». Un an-no fa tenevano banco le proteste dei re-sidenti, disturbati dalle intemperanzedella clientela dei club. L'amministra-zione comunale si impegnò a mediare

tra le esigenze dei gestori e quelle degliabitanti. Nei fatti l'unica risposta è statauna raffica di sequestri e chiusure sullapelle di un'industria del divertimentoche crea investimenti e fa girare denaro.Agli imprenditori della movida la vita lacomplica anche, e ci risiamo, la man-canza di parcheggi che scoraggia molti afrequentare il quartiere. Risultato: i lo-cali si svuotano. E si svuotano, ma di si-gnificato, anche i pronunciamenti so-lenni delle amministrazioni locali in fa-vore di turismo e commercio: con unamano, infatti, si rilasciano le licenze, conl'altra si picchia duro su un settore giàmezzo morto. MANUTENZIONE. Qualche progresso. Ilterreno, scivoloso da sempre, comprendenon solo la gestione della rete viaria, maanche della segnaletica, dell'illumina-zione, dei semafori, del decoro urbano,della riqualificazione: e qui le compe-tenze comunali si incrociano come inuna piazza all'ora di punta. Scontate leombre, ma le luci non mancano. Per il Co-mune un punto all'attivo con l'immi-nente affidamento a privati, e per 9 an-ni, della manutenzione delle grandi stra-de (ma anche marciapiedi, recupero del-l'arredo urbano etc.). Resta fuori la ma-nutenzione delle piccole strade: su que-ste, a Chiaia, ha fatto i salti mortali il Ser-vizio Tecnico Municipale coi suoi 150mi-la euro all'anno. Positiva, invece, l'acce-lerazione dell'assessorato al Decoro Ur-bano sul fronte riqualificazione (ad esem-pio: zona Amedeo/Martucci/Carducci). Eintanto parte il recupero dell'area di San-ta Caterina da Siena. Ma sono episodi inun quartiere ad alta densità di emer-genze. Poteri e fondi alle Municipalitànon guasterebbero.

Iervolino un anno dopo: le cose non fattePRIMO PIANO CHIAIA MAGAZINE 4

IL BILANCIO. 12 mesi fa la rielezione del sindaco. Da allora poco o nulla è cambiatorispetto alle emergenze della città. Torniamo a proporre le sette priorità per Chiaia

UN ANNO FAA maggio 2006, vigilia delle Co-

munali, Chiaia Magazine pubbli-cò un elenco di priorità per il fu-turo sindaco. Titolammo: «Le co-se da fare». 12 mesi sono volati, laseconda sindacatura Iervolinofesteggia il suo primo com-pleanno. Perciò è tempo di unprimo consuntivo parziale suquei promemoria indicati dal-la nostra rivista sulla scorta del-le segnalazioni dei cittadini diChiaia-San Ferdinando-Posilli-po. Cerchiammo in rosso 7emergenze: parcheggi, sicu-rezza/videosorveglianza,traf-fico/Ztl, rifiuti, turismo, mo-vida e, infine, manutenzioneurbana. Dopo un anno, è ilmomento di fare il punto.

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IL CASO CHIAIA MAGAZINE 5

ALVARO MIRABELLI

Don Giuseppe è un prete diquelli con la trincea nel san-

gue: fa il parroco nella chiesa diSanta Lucia a Mare, bada alle ani-me dei fedeli, ma poi scende an-che in campo dalla parte dei piùsvantaggiati. Evangelicamente,per capirci, è un «Giusto». O piùlaicamente: è un 45enne in gam-ba, negli occhi un lampo di indi-gnazione per le ingiustizie, e unamissione in cima ai pensieri: il so-stegno concreto dei bisognosi.Uno che i Luciani, dal pescatore alprofessionista, portano in palmodi mano. Anche perché, nel suogregge di anime, Don Giuseppenon fa distinzioni, ma non di-mentica mai che a due passi dal-la vetrina borghese del Lungo-mare si inarca la collina del Pal-lonetto, carica di esistenze spessocompromesse in partenza: so-prattutto quelle dei bimbi. Il parroco e gli scugnizzi. Così,da circa 3 anni e mezzo, da quan-do cioè è diventato parroco nel di-cembre 2003, ha imboccato lastrada più ripida: quella delleacrobazie quotidiane per levaredalla strada un piccolo esercito diragazzini dei vicoli, circa 50, tragli 8 e i 14 anni, tutti potenzial-mente «difficili». Scugnizzi a ri-schio, con l’argento vivo addosso,che Don Giuseppe, affiancato daivolontari del «Centro Accoglien-za Beato Nunzio Sulprizio», scar-rozza su e giù con un pulminoper depositarli in varie strutturedella diocesi e farli giocare e so-cializzare in spazi adeguati. Tut-to a spese della parrocchia. Tra-

sferte che costano sudore e de-naro, visto che ai ragazzi il borgoluciano, quello solare dei bene-stanti, non offre spazi ma soloasfalto e cemento, innescandonei "guaglioni" rancori destinatia far danni. All’uomo di chiesa,però, un’alternativa l’ha indicatala provvidenza. Lo spiraglio giu-sto per i ragazzini luciani era lì,a portata di mano: il campettodel Molosiglio a ridosso della Ca-nottieri Napoli, uno spazio co-munale creato negli anni ’50. Quihanno giocato a pallone interegenerazioni di ragazzi luciani,borghesi o scugnizzi. Strutturache dagli anni ‘90 è andata in ma-lora, anzi riciclata, complice lanegligenza del Palazzo, a par-cheggio o rimessaggio di barche. Don Giuseppe va a Palazzo. Aquesto spicchio dimenticato diMolosiglio, dunque, si è aggrap-pato Don Giuseppe che nel cam-petto ha individuato la rispostaalla domanda di spazio dei ra-gazzi del Pallonetto. Così, passa-re dalle intenzioni ai fatti è stata

questione di un amen. E dal gen-naio 2004 il parroco ha comin-ciato a rivolgersi al Comune, perottenere la gestione dell’area vi-sto che questa ricade nel territo-rio parrocchiale: e lo scorso annoha ottenuto persino le rassicura-zioni verbali dell’assessore alloSport Alfredo Ponticelli. Anzi dipiù: da tre anni a questa parte ilsindaco Rosa Russo Iervolino inpersona ha garantito a più ripre-se a Don Giuseppe che era pron-ta anche una delibera per affi-dare il campetto alla parrocchia.Non solo. Lo scorso 25 aprile ilsindaco così ha ribadito al reli-gioso: “Parroco, non ho dimenti-cato l’impegno”. "Sembrava fat-ta. Poi al Comune hanno inizia-to a tirarla per le lunghe. - spiegail parroco - L’area, è vero, ha bi-sogno di essere ristrutturata. Maal sindaco dico: datecela così co-m’è. La recupereremo a spese no-stre. Solo, non si perda tempo".Dilazioni e ritardi: forse perché seDon Giuseppe tira il Comune peruna manica, c’è qualcun altroche tira per l’altra manica. A giu-gno 2005, il sindaco quel cam-petto lo aveva promesso agli ope-ratori della "Cooperativa SocialeAssistenza e Territorio". L’assessore prende tempo. Altricandidati alla gestione del cam-po non potevano non complica-re la storia. Circostanza che forsepesa nelle recenti dichiarazionidell’assessore Ponticelli: lui, inun primo momento disposto ad"aprire" alla parrocchia, ora pren-de le distanze dai pretendenti: "Ilrecupero del campetto è fonda-mentale e per questo ringrazio

le numerose associazioni del ter-ritorio che si occupano dei gio-vani. I lavori - precisa Ponticelli,alludendo ad un progetto che ègià nero su bianco - prevedono,come è giusto per un’ammini-strazione pubblica, che ci sia unarecinzione e che l’attività si svol-ga in sicurezza. Per questo, altermine del recupero, il sindacoed io decideremo come impiega-re il campetto e a chi affidare lagestione, senza escludere l’ipote-si di un controllo diretto del Co-mune qualora non si individuiun affidatario". E per dissipare idubbi residui Ponticelli precisa:"E’ chiaro che per “gestione” siintende guardiania e controllodegli accessi, rispettando le esi-genze dei giovani del quartiere:non sarà infatti previsto alcunpagamento per l’utilizzo da par-te dei ragazzi". Già, "i giovani delquartiere": Ponticelli dice bene."Ma i giovani del quartiere - pun-tualizza ostinato Don Giuseppe -sono proprio quelli del Pallonet-to, visto che il campetto è a duepassi da Santa Lucia ed è storica-mente legato ad essa e al territo-rio della parrocchia". Ragiona-mento che fila e che sembra le-gittimare la priorità degli scu-gnizzi di Santa Lucia: "Nessunaquestione di campanile, solo giu-stizia", chiarisce Don Giuseppe.Pallonetto e dintorni. In realtà,che si tratti di una specie di pre-lazione morale ampiamente fon-data, lo pensa anche il presiden-te della Municipalità 1, FabioChiosi, il primo alla cui porta habussato il parroco della chiesa diSanta Lucia perché, spiega Don

Giuseppe, "nel rispetto delle re-gole e secondo il consiglio che miha dato il vescovo Crescenzio Se-pe, la Municipalità rappresenta ilComune in prima istanza". EChiosi gli ha aperto la porta: alnumero uno del governo diChiaia, infatti, è piaciuta subitoquesta storia che profuma un po’di oratorio dei vecchi tempi e unpo’ di "Ragazzi della via Pal". E achi glielo chiede, Chiosi srotolasulla scrivania carte su carte, tut-te spedite al Comune a partiredal 2004, con dentro un ritor-nello fisso: la richiesta di conce-dere il campetto alla parrocchiadi Santa Lucia. "In quello spazio -si inalbera Chiosi - abusi a ripeti-zione nel corso degli anni: ora ba-sta! La parrocchia, intanto, ha cer-tamente una priorità morale sul-la gestione e potrebbe ricevere ilcampetto in concessione gratuita,“aprendo” però ad altri soggettidel quartiere: non solo Pallonet-to, quindi, ma anche il resto diSan Ferdinando". Affidamento di-retto, ma non esclusivo: è il primopunto fermo di Chiosi. L’altro èuna questione di principio: "L’as-sessore e il sindaco deciderannod’autorità? Se lo scordino. Se-condo l’art. 22 della riforma suldecentramento “la Municipalità- cita il presidente - è competentenella gestione e concessione deimini-impianti sportivi comuna-li”. Perciò la strada legittima - con-clude - è una sola: un’intesa trasindaco e Municipalità". Don Giu-seppe, intanto, non molla: per isuoi scugnizzi farà altre antica-mere visto che lassù, anzi moltopiù in alto, qualcuno lo ama.

Don Giuseppe in campo per il PallonettoLA MISSIONE. Il parroco di Santa Lucia si batte per i suoi 50 «scugnizzi»: l’obiettivoè il campetto comunale del Molosiglio. Da Palazzo San Giacomo promesse e ritardi

Da sinistra a destra: il campetto abbandonato del Molosiglio; Don Giuseppe durante un sopralluogo; scorcio del Pallonetto di Santa Lucia.

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Funivia di Posillipo, la stazione rinnegataIL CASO. La Mostra d’Oltremare ha cercato di disfarsene. La Municipalità I credenel suo recupero e ha sollecitato invano il Comune. I vantaggi della riqualificazione

QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 6

LAURA COCOZZA

Ora è solo un frammento fati-scente del panorama flegreo.

Quel rudere a poca distanza dalVirgiliano, però, ha una storia al-le spalle. Si tratta infatti della Sta-zione Superiore della Funivia da“Campi Flegrei a Posillipo Alto”,opera dell'architetto napoletanoGiulio De Luca, inaugurata nel1940 nello stesso giorno della Mo-stra d'Oltremare e poi dismessanel 1961 a causa della smodata ur-banizzazione della zona Cavalleg-geri che metteva a rischio la sicu-rezza dell'impianto. Ciò che restadella stazione è ancora di pro-prietà della Mostra che, nel set-tembre scorso, l'ha messa all'in-canto con un bando di gara pub-blico - importo a base d'asta di4.150.000,00 euro - andato deserto.L'Ente fieristico ha dunque cerca-to di sbarazzarsi, senza esito, di

quella che considera un'eredità in-gombrante, ma che in realtà po-trebbe essere una risorsa preziosada un punto di vista del trasportoe da quello turistico. Ne è convin-to il governo di Chiaia che nella se-duta consiliare del 7 dicembre haapprovato a maggioranza la pro-

posta di delibera presentata dal vi-cepresidente Maurizio Tesorone,con delega all'urbanistica e ai gran-di progetti, per la realizzazione diun piano di fattibilità di recuperodella storica funivia, con relativaprevisione costi. Nella delibera siinvita l'Amministrazione comu-

nale di Napoli a farsi carico delprogetto di ripristino e adegua-mento strutturale, visto il caratte-re di pubblica utilità dell'impian-to. Secondo Tesorone, la riattiva-zione dell'impianto a fune si inse-risce come utile e necessario con-tributo nello scenario di riqualifi-cazione dell'area di Bagnoli. «Lazona occidentale - sostiene il vice-presidente - potrebbe contare suun mezzo di collegamento tra Po-sillipo alta e la zona sottostanteche rappresenterebbe anche un'at-trattiva turistica di notevole inte-resse per la posizione panoramicadell'impianto. Valga l'esempio diBarcellona». Condivide il presi-dente della Municipalità I FabioChiosi che aggiunge: «La ristrut-turazione della funivia potrebbeessere il primo tassello di un pia-no cittadino di recupero degli im-pianti di trasporto verticale. Ascen-sori, scale mobili, funivie, sono in-

fatti il futuro della mobilità “puli-ta”, in una città obliqua come Na-poli. Un ideale scenario futuro - di-ce Chiosi - potrebbe comprendereanche il recupero dell'ascensoreche collega via Manzoni a Piedi-grotta». Intanto, a proposito dellavendita della funivia di Posillipo(789 mq oltre terreno annesso), ilparlamentino di Chiaia ha più vol-te sollecitato, ma invano, il Co-mune a presiedere una cordata diacquisto, con il concorso di Enti,Fondazioni e privati, interessati al-la rivalorizzazione di uno dei trat-ti più panoramici della città. An-che in virtù del fatto che il Comu-ne di Napoli è tra i soci della Mo-stra d'Oltremare e quindi potreb-be concludere una trattativa d'ac-quisto equa e ragionevole con l'En-te di Fuorigrotta. Di fronte al si-lenzio di Palazzo San Giacomo, ini-zia ora una campagna di mobili-tazione dell'opinione pubblica.

«VOGLIO E POSSO VIVERE»:EVENTO BENEFICO AL POSILLIPOMartedì 22 maggio (ore 20.30) al Circolo Posillipocena spettacolo con asta benefica a favore della Le-ga Italiana Lotta contro i Tumori sezione di Napo-li (Struttura complessa di radioterapia Ospedale G.Pascale). Ospiti della serata: Gianni Aterrano, An-gelo Fedele, Peppino Gagliardi, Ciccio Merolla, Car-lo Missaglia, Simone Schettino, Marco Zurzolo. L’e-vento «Voglio e Posso Vivere» è stato splendida-mente organizzato da Valeria Carità.

NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE:CONSORZIO E QUOTA ASSOCIATIVAA breve sarà presentata ai soci delle Nuove Botteghedei Mille una proposta per creare un consorzio diimprese che affiancherà l'associazione. Consorziocon 2 priorità: il rilancio del commercio a Chiaia el'organizzazione di eventi capaci di attrarre turismonel territorio. Prosegue, intanto, la campagna d’i-scrizione alle Nuove Botteghe dei Mille. Quota as-sociativa: 50 euro. Chi è interessato può contattareGianni Gagliardi, (tel. 3398841654).

Che insorga Fabio Chiosi (nella foto),presidente della prima Municipali-

tà, è nella logica delle cose: il primo cit-tadino di Chiaia-San Ferdinando-Posilli-po è ben deciso a far barricate contro lascelta della Giunta Comunale di siste-mare la zona franca nell'area orientale.Lui sventola il dettato della Finanziaria2007: la fiscalità di vantaggio è su misuraper i centri storici urbani, «quindi - pun-tualizza Chiosi - anche per quello di Na-poli» che come minimo va da Chiaia ai

decumani. Chiosi ovviamente fa la dife-sa d'ufficio del suo territorio e fa ancheil suo mestiere di politico all'opposizio-ne visto che il suo è l'unico quartiere go-vernato dal centrodestra. Il fatto, però,è che stavolta incassa anche il consensodelle altre 3 Municipalità, tutte di cen-trosinistra, in cui è spalmato il centrostorico più grande d'Europa. E non basta.A sparare ad alzo zero contro l'opzioneNapoli Est, facendo quadrato intorno alcuore antico di Napoli, c'è anche un pat-tuglione doc di intellettuali progressi-sti. Il debole che il Comune ha per l'areaorientale, per la verità, è cosa arcinota:dirottare ad oriente della città i vantag-

gi della zona franca (incentivi, defisca-lizzazione etc.) gli viene spontaneo. C'èsolo un inconveniente: l'area delle ex raf-finerie ha una vocazione obbligata, quel-la industriale. Ma se qualcuno gli muo-ve questo rilievo, facendo notare che laZona Franca nasce per artigiani e ter-ziario tradizionale e non va sovvertita, lasindaca replica laconicamente: «Indu-strie!». Dimenticando anche le dichiara-zioni elettorali di un anno fa, tutte in-cardinate sulla candidatura del centrostorico alla futura fiscalità di vantaggio.La polemica, insomma, è a tutto campo:e questo ha tutta l'aria di essere solo ilprimo round.

LA POLEMICA SULLA ZONA FRANCA

Quattro Municipalità contro il sindaco

L’altra sera, stanco del lavoro, nonvedevo altro che un pasto e un bel

letto, ma, ahimè, mi sono ritrovatosveglio e sul divano davanti ad unaparticolare, ma purtroppo non unica,puntata televisiva trasmessa da Rai 2.L'argomento trattato era ancora unavolta quello della drammatica ed oramaiinsostenibile situazione dell'emergenzarifiuti in Campania. Il servizio evidenzia-va l’argomento con le solite immagini direpertorio, vista anche l'inutilità diriprendere con immagini aggiornate lesolite strade devastate da montoni dirifiuti. La puntata era orientata ad

evidenziare, come ogni anno in questoperiodo pre-estivo, il problema del caldostagionale miscelato alle montagne dirifiuti che sta iniziando ad invadereanche con l'odore le zone maggiormentecolpite dal degrado, fomentando preoc-cupazioni igienico-sanitarie. Guardandoquesta ulteriore noiosa ed inutile punta-ta mi sono soffermato soprattutto sulfatto che i soliti personaggi vedi, Bassoli-no, Bertolaso, i verdi, i gialli, i rossi, ineri, e chi più ne ha più ne metta, nonhanno fatto altro che parlare sempredelle stesse cose, di raccontare sempre lastessa storia, tiritera nauseabonda che,

peggio della puzza della monnezza checi circonda, ha finito per inondarcianche il cervello a tal punto che oramaila gente nemmeno riesce più a capirechi sono queste persone e soprattutto sesono effettivamente in grado di risolvereil problema o, come per il passato, dicomplicare ancora di più una situazioneche più «munnezza non si può». Poichécredo che non c'è più niente da fare inCampania per risolvere in manieraradicale non solo questo problema maqualsiasi problema e visto che neanchela società civile è riuscita a difendersidalle continue mortificazioni subite peruna assurda e totale mancanza di civiltàdimostrata, a parte quelle poche comu-nità che lottano per difendere il proprioterritorio dal rischio di diventare pattu-miere a cielo aperto, non vedo altra

soluzione che... pensandoci bene che...che…. Fatemi il piacere cambiatecialmeno le facce, cambiateci il responsa-bile della protezione civile con, non so,ad esempio Pippo Baudo, ecco il magicosuperPippo che almeno a Sanremo harisollevato una manifestazione tramorti-ta nel passato, no? O quantomeno ciparlerà di altre cose! E come Presidentedella Regione? Non so… cambiamolo adesempio con Eduardo Bennato o EnzoGragnaniello almeno ci canterannocanzoni nuove diverse dalle solite canzo-ni che a Napoli ci cantano da troppotempo. Vi prego visto che la monnezzasotto casa è sempre lì, almeno non cifate più vedere questi programmi conquelle solite facce. Solo così forse sipotrebbe iniziare a dire che qualcosa ècambiato.

La stazione superiore della funivia dai Campi Flegrei a Posillipo alto, com’ è oggi

IL MORSO DELLA TARANTAdi PAOLO D’ANGELO

CAMBIAMO LE FACCE DELLA «MONNEZZA»

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Monte di Dio si tinge di Rosa Mobbing L’INIZIATIVA. In difesa delle donne vessate sul lavoro, è sorto nel cuore di Chiaiaun ambulatorio tutto al femminile. A dirigerlo un superesperto: Claudio Petrella

QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 7

ANTONELLA CARLO

Anna, segretaria di terzo li-vello, lavora in una multi-

nazionale: la sua vita scorretranquilla, sin quando, un gior-no, la donna si accorge che i col-leghi hanno un atteggiamentodi ostilità nei suoi confronti.Non prendono più il caffé conlei nella pausa pranzo, non laconvocano alle riunioni, non lasalutano nei corridoi: la pres-sione diventa a poco a poco in-sostenibile e l’esistenza di Annasi trasforma in un incubo. La tra-ma del film di Francesca Co-mencini, «Mi piace lavorare»(Italia, 2003, 90’), interpretatoda una straordinaria NicolettaBraschi, getta luce su una real-tà che ormai è tristemente ac-clarata in Italia: il mobbing è,troppo spesso, la causa di dis-turbi psichici di diversa entità,che possono condurre addirit-tura al suicidio. Ne parliamo con il dottor Clau-dio Petrella, direttore dell’Uni-tà Operativa di Salute Mentale diSan Ferdinando-Chiaia-Posillipoed, inoltre, direttore dell’Osser-vatorio Regionale anti-mobbing:"Derivato dal verbo inglese tomob, che indica il processo concui gli animali più deboli sonoespulsi dal branco, il mobbing èun atto di terrorismo psicologi-co. Esso - spiega il direttore - puòavere una dimensione strategi-ca, estrinsecata quando, con pia-

nificazione, si mira a destituirel’ “avversario” dal suo posto, ma-gari per farlo soppiantare da unaltro. Ma esiste anche il mob-bing emozionale, che si verificaquando una natura perversa siaccanisce, con cattiveria gratui-ta, nel creare ostacoli alla suavittima". Ed è con questo nemico che simisura il Centro di Salute Men-tale di Monte di Dio, ormai po-stazione di studio e di ricercad’eccellenza che, dopo aver ot-tenuto importanti riconosci-menti regionali, ha acquisito unruolo pilota anche in ambito na-zionale: qui, infatti, è nato, perla prima volta in Italia, l’ambu-

latorio «Rosa Mobbing», un fio-re all’occhiello che Chiaia esibi-sce in ambito nazionale. Un’e-quipe di studiose, psicoterapeu-te, sociologhe (Donatella Botti-glieri, Angela Candela, Rosal-ba De Michele, Floriana For-micola, Carmen Lamberti, Ro-sanna Scalabrini, AntonellaScorza, Ornella Vecchioni) assi-stono le donne che subiscono,nella loro vita professionale, for-ma di pressione psicologica. "Nelconvegno del 24 maggio, a Pa-lazzo Serra di Cassano, dimo-streremo che, nel mondo del la-voro, il disagio femminile è an-cora più massiccio di quello ma-schile", spiega ancora il dottor

Petrella, "le donne vittime dimobbing sono più deboli, per-ché spesso oppresse anche dadifficoltà familiari. Le connes-sioni tra pubblico e privato, la se-quela di fallimenti personali, in-crementano sensi di colpa e de-pressione". Il lavoro perverso,dunque, come scrivono gli spe-cialisti Claudio Petrella e Fran-cesco Blasi nel loro saggio omo-nimo, destabilizza la stima in-dividuale, in tutti i campi del-l’esistere: ma a questa condizio-ne di pressing e di violenza, sipuò rispondere con una reazio-ne forte, psicologica e giuridica.«Assistiamo i nostri pazienti dalpunto di vista medico e legale,

ma, soprattutto, li aiutiamo a ri-trovare, tramite l’arte e la cul-tura, un’identità scossa e dolen-te. Un amico e collega del calibrodi Sergio Piro, basandosi anchesugli studi del nostro Centro, hascritto il suo interessantissimoPrassi trasformazionale in campo diesclusione antropica: in Italia, an-cor di più rispetto al resto d’Eu-ropa, le dinamiche del lavoro so-no oscure, complicate, ambigue.Ed i carnefici, paradossalmente,a volte sono coperti, per paura,dalle loro stesse vittime», con-clude il dottor Petrella.Per saperne di più sul Servizio «RosaMobbing» telefonare al numero081.2547061/62

A sinistra: il gruppo di studiose, psico-terapeute e sociologhe di «RosaMobbing». In alto: il dottor ClaudioPetrella, direttore dell’OsservatorioRegionale antimobbing.

L’hobby del giardinaggio e del-la cura di fiori e piante ha con-

tagiato davvero tutti, un po’ permoda e un po’ perché è bello vi-vere in un ambiente pieno di fio-ri e piante, ma soprattutto i gestirituali da compiere per la loro cu-ra risultano essere molto rilas-santi. Il pollice verde come curacontro stress e arrabbiature? Puòdarsi, ma bisognerebbe chiederloa coloro che, sognando di ricrea-re un piccolo Eden domestico, sisono invece ritrovati a combatte-re tutto l’inverno contro insetti,parassiti e foglie morte fino a ve-der appassire le proprie amatepiante. Con l’arrivo della prima-vera anche i più inesperti posso-no ottenere balconi fioriti, «bastaavere passione e tanta pazienza»spiega Gianni Cammarota, tito-lare del negozio Interflora di Piaz-za San Pasquale, «molte personesbagliano persino l’annaffiatura,dando poca acqua alle piante o leannegano, irrigandole troppo. Peri problemi legati a parassiti e fun-ghi, invece, esiste una gamma diprodotti a base di azoto, fosforo epotassio, dall’azione insetticida efungicida». Anche in questa sta-gione i gerani sono i più richiestiin quanto sono belli ed economi-ci (prezzo medio 2 euro e 50) masoprattutto la loro cura richiede

poco tempo e non c’è bisogno diparticolari accorgimenti permantenerli sani: basta annaffiar-li regolarmente ogni tre giorni econcimarli ogni due settimanecon un concime granulare. Per lefioriere da balcone sono ottimianche gli ibiscus che resistono be-ne anche sotto il sole battente di

questa stagione, mentre, comepiante ornamentali, ortensie, aza-lee e gardenie vanno per la mag-giore e il loro costo si aggira sui 25euro. Maggio, si sa, è il mese del-le rose (25/30 euro vi basterannoper un bel mazzo) ma è anche ilmese che apre la stagione dei ma-trimoni. Francesco Maraviglia,titolare del negozio di fiori e pian-te a Piazza Amedeo, ci racconta le

tendenze per i bouquet nuziali: «Ipiù richiesti sono quelli compostida fiori e frutta o da fiori esoticicome ginger, fiori d’ananas ed eli-conia. Di gran moda è anche ilcosiddetto rosellone composto dapetali di rose vendela color pan-na, mentre per le spose alte di sta-tura è consigliabile un bouquetpendente fatto di orchidee». Fiorie piante Maraviglia offre moltenovità per gli appassionati comela Rosa di Jericho o rosa del de-serto del costo di 15 euro che sischiude quando viene bagnatamentre da chiusa profuma l’ariae assorbe il fumo. Inoltre è ancheesclusivista per la Campania del-la Catambra una pianta, dotata dibrevetto europeo, che repelle lezanzare. Chiudiamo con dei con-sigli agli amanti dei bonsai, albe-relli in miniatura difficilissimi dacurare ma con prezzi accessibili.A La Riviera fiorita, (Riviera diChiaia 119), se ne trovano anchea partire da 10 euro. «L’errore piùcomune - spiega Salvatore - èquello di tenere il bonsai sullascrivania o in ufficio mentre, co-me le altre, è una pianta che ne-cessita di acqua e molta luce. Il fi-cus può essere tenuto all’interno,il melo ed il pero, invece, vannomessi all’esterno».

Rita Giuseppone

ITINERARIO TRA I FIORAI DI CHIAIA

Catambra, la pianta contro le zanzare

NAPOLI HA DIMENTICATO LEONCAVALLOLe glorie dimenticate di Napoli. Non tutti forse sanno cheRuggiero Leoncavallo (nella foto), il prestigioso musicista/compo-sitore ottocentesco, ebbe natali e radici napoletane. Del celebreautore ricorre quest'anno il 150esimo anniversario della nascita.Purtroppo, però, la città distratta pare non si sia ricordata dionorare la circostanza con un doveroso tributo di iniziative ecelebrazioni: alle Istituzioni, ad esempio, sembra sia anchesfuggito che il 2007 è l'anno Leoncavalliano. Riconoscimentinegati che stupiscono, dato il profilo artistico del personaggio ela sua rinomanza mondiale, legata soprattutto all'opera celeber-rima «I pagliacci» e alla nota aria «L'aurora di bianco vestita».Leoncavallo studiò presso il Conservatorio di San Pietro a Majel-la, fu chiaiese doc e nacque nella casa all'ex civico 102 dellaRiviera di Chiaia. A questo ingiusto oblio della memoria qualcu-no ha in parte riparato, deponendo di recente un fascio di fioriaccanto alla targa toponomastica della strada dedicata al musi-cista partenopeo: si tratta di Franco Pascale e Antonietta Merli,rappresentanti dell'Anno Leoncavalliano, Fabio Chiosi e Fran-cesco de Giovanni, rispettivamente presidente e consiglieredella prima Municipalità, il professor Antonio Polidoro, delConservatorio di San Pietro a Majella, e il professor AntonioPisanti. Il tributo a Leoncavallo, però, non si esaurisce qui: laricorrenza leoncavalliana sarà onorata anche con la collocazio-ne entro l'anno di una lapide commemorativa alla Riviera diChiaia dove l'autore nacque il 23 aprile del 1857. (n.d.n.)

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Ordine di Malta, il codice della modernitàNOVITÀ. Vento di cambiamenti a via del Priorato, sede partenopea dei CavalieriUn’identità pubblica da riscrivere tra la gente di Napoli. L’evento al Teatro S. Carlo

STORIE CHIAIA MAGAZINE 8

ALVARO MIRABELLI

Profumo di leggenda, di me-dioevo, di monaci-guerrieri,

di cavalieri e di imprese: eco diun mito che per dieci secoli haattraversato l’immaginario del-l’Occidente, per rannicchiarsipoi tra le pieghe di una discre-zione decisamente refrattariaai fasti della visibilità. Il trattodella riservatezza, dunque, hasempre scortato i Cavalieri diMalta, alimentando però, al-meno agli occhi del grosso pub-blico, un’immagine confusa delSovrano Militare Ordine di Mal-ta, spesso ridotto ad un sem-plice, nebuloso frammento del-la memoria storica europea.Grosso errore! Perché oggi il fa-moso Ordine Ospedaliero è dav-vero tutt’altro. A onor del vero,l’ostilità ai riflettori tra i ranghidei Cavalieri è stata dura a mo-rire: ora invece promozione ecomunicazione hanno dirittodi cittadinanza. E di sicuro l’Or-dine, procedendo senza clamo-ri e a passi felpati, ha spedito datempo in soffitta il cliché diuna collettività ripiegata su séstessa, per misurarsi brillante-mente con la modernità. La tra-dizione, beninteso, resta il per-no intorno al quale ruotano og-gi immagine e scopi della co-munità melitense perché la ri-fondazione dell’Ordine partì,un secolo fa, proprio dalla fi-nalità delle origini, quella del-l’assistenza ospedaliera.

La missione dell’Ordine. Atti-vità assistenziali e caritative deiCavalieri di Malta si sono, in-fatti, intensificate nel corso del‘900 fino a costituire il telaiodefinitivo dell’Ordine, ormaidecisamente schierato nel pre-sente sul fronte sanitario eumanitario: e non solo in Eu-ropa, ma in tutto il mondo vi-sto che è attivo in 110 paesi, ge-stendo ospedali, centri medici,ambulatori, istituti per anzianie disabili, centri per malati ter-minali, e dirigendo reparti divolontariato dediti al prontosoccorso, ai servizi di primaemergenza e all’assistenza so-ciale. L’Ordine, infatti, è sog-getto di diritto internazionale

ed esercita funzioni sovrane,con una struttura centralizzatail cui vertice è il Gran Maestro,che ha rango di cardinale e dicapo di stato, e che risiede a Ro-ma affiancato dal governo del-l’Ordine: e 55 sono nel mondole sedi melitensi (6 Gran Prio-rati, 4 Sottopriorati e 45 Asso-ciazioni nazionali). Proprio inquesto scenario, allora, si inse-risce il ruolo cruciale del GranPriorato di Napoli e di Sicilia,con sede a Napoli e competen-za sull’intera Italia meridiona-le. Dirigere l’azione del Priora-to partenopeo nel Mezzogior-no d’Italia tocca al Gran PrioreFra’ Antonio Nesci, al verticedi un direttivo che ha Gianlui-gi Gaetani dell’Aquila d’Ara-gona come Cancelliere, Fra’ Fa-bio Curcio Rubertini come Ri-cevitore, il nobile BaldassarreCocozza in qualità di Cerimo-niere e l’avvocato VincenzoDorsa nelle funzioni di Ostia-rio.

La svolta napoletana. La sede diNapoli è stata tra le prime ad as-secondare i venti di cambia-mento che soffiavano dal pa-lazzo romano del Gran Mae-stro, deciso a ridisegnare conuna metamorfosi graduale ilvolto pubblico dell’Ordine e adaccentuarne in senso manage-

riale l’impegno umanitario.Dunque: rilancio dell’identità,coinvolgimento dei membri,comunicazione interna edesterna e, ovviamente, spiri-tualità. Nuove traiettorie in cuila sede napoletana si è inseritacon entusiasmo, sposando im-mediatamente la missionerestyling. Basta allora col clichédel filantropismo compassio-nevole, anzi adozione di mo-derne tattiche da welfare assi-stenziale. E con riflessi praticiassai evidenti sul fronte delleopere, a partire dal recuperodel patrimonio immobiliaredell’Ordine per riconvertirlo al-le attività da svolgere: valga daesempio la ristrutturazione aduso pubblico di Villa Walpole(ai Ponti Rossi), rimessa in sestoper ospitare attività assisten-ziali della Asl Napoli 1 e nel fu-turo prossimo destinata all’ac-coglienza dei familiari di bim-bi degenti all’Ospedale Santo-bono. E intanto girano a pienoregime le 3 Fondazioni meli-tensi ("Maresca, "Battiloro" e"Serracapriola") che provvedo-no ad opere di sostegno per bi-sognosi ed anziani e finanzianoil settore "Vacanze/tempo libe-ro" della gioventù meno ab-biente. Una rotta della solida-rietà su cui operano anche i vo-lontari, reclutati dall’Ordine di

Napoli attraverso veri e propricorsi di evangelizzazione: gen-te che lavora sodo e concretiz-za programmi come quello del-l’assistenza ai ciechi o all’in-fanzia. E, a proposito di pro-grammi, fiore all’occhiello delGran Priorato partenopeo è cer-tamente l’accordo, battezzato"Progetto Bambino", raggiuntocon l’ospedale Santobono-Pau-silipon: in sintesi, l’Ordine, dal-la prossima estate, mette a dis-posizione delle famiglie dis-agiate che hanno bambini ri-coverati nel nosocomio infan-tile, un appartamento in piaz-za Dante per alloggiare i pa-renti durante la degenza deipiccoli pazienti. Resta inveceun punto fermo del Priorato lamicrorete ambulatoriale citta-dina, forte di 2 poliambulatori(in zona Cariati e in via del Prio-rato) e di due ambulatori odon-toiatrici (Pozzuoli e Castellam-mare). E non basta perché incantiere ci sono anche altri 3ambulatori (Procida, Beneventoe Avellino).

«Napoli per Napoli». Dunqueun’impalcatura di interessi e diattività assai articolata che orail Priorato di Napoli ha decisodi ricollegare ad uno sloganasciutto ed eloquente: "Napoliper Napoli". E’ infatti questo

l’imperativo con cui l’Ordineesce allo scoperto in città e siproietta verso il futuro: un nuo-vo tracciato, accreditato da nuo-ve strategie comunicative, cheha spinto i Cavalieri a cercare ilcontatto con la città ufficiale.Come nel caso della cerimoniad’investitura dei nuovi membridell’Ordine, celebrata pubblica-mente, il 24 giugno di due annifa nel giorno di San GiovanniBattista, patrono dell’Ordine:nella chiesa di Santa Chiara siaffollarono oltre 1000 parteci-panti. Con quella prima appari-zione pubblica, solenne quantomediaticamente indovinata, fa-rà ora il paio l’imminente even-to del 16 giugno in programmaal San Carlo: il Massimo parte-nopeo sarà la cornice di unarappresentazione straordinariadella Traviata il cui ricavato ali-menterà le opere di beneficenzadella Delegazione napoletanadell’Ordine. Avvenimento que-sto destinato davvero ad alzareil sipario su un nuovo ciclo sto-rico dei Cavalieri di Malta di Na-poli. "E’ la politica degli eventi:una scelta di campo al passo coitempi", riassume il CancelliereGianluigi Gaetani dell’Aquilad’Aragona. Una politica che pia-ce se è vero che i biglietti per l’e-vento di giugno sono andati let-teralmente a ruba.

In alto: la cerimonia di investitura. Nella pagina: scorci della sede napoletana dell’Ordine di Malta in via del Priorato

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DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ 1 CHIAIA MAGAZINE 9

Alleanza trasversale nel segno di unabuona causa tra le elette della pri-

ma Municipalità: le consigliere di mag-gioranza e di opposizione fanno qua-drato intorno all'obiettivo di un asilonido per il quartiere di Chiaia che ne èsprovvisto. E così Laura Capobianco,Cristina Caria, Francesca De Sanctis,Alesandra Lancellotti, Sonia Fusco eGiovanna Mazzone hanno preso cartae penna e hanno scritto all'assessorecomunale all'Educazione GiuseppeGambale per riaprire un capitolo, quel-lo del nuovo asilo-nido di via GiordanoBruno, in apparenza momentanea-mente archiviato dall'amministrazio-ne comunale. Nel documento si riper-corre la recente storia di un plesso, unavolta succursale del Mercalli e del Pa-gano, che in 10 anni è stato brillante-

mente riciclato in Istituto per bambinifino ai 14 anni d'età: intervento lode-vole, ribadiscono le consigliere, per lasua funzione di presidio a difesa deiminori, soprattutto in una zona che

presenta nicchie «difficili». Un uniconeo: se la struttura ormai gira a pienoregime per i bimbi più grandi, non co-sì si può dire per l'asilo nido il cui can-tiere è stato inaugurato nel 2006. Il pun-

to, allo stato attuale, registra la con-clusione dei lavori di ristrutturazione,ma il decollo è ancora al palo. Il drap-pello rosa della Municipalità, dunque,si chiede e chiede all'assessore compe-tente se, per caso, non ci si sia dimen-ticati di dotare la struttura delle at-trezzature necessarie e di provvederead allestire la pianta organica. Scontato che l'appello all'assessoratosia condiviso dalle mamme e dalle fa-miglie del quartiere, ormai allertatema in fiduciosa attesa che in tempistretti arrivi il seguente annuncio: Asi-lo nido di via Giordano Bruno - Sonoaperte le iscrizioni per l'anno scolasti-co 2007-2008. E a questo punto l'asses-sore Gambale è chiamato ad un gestorisolutivo: il conto alla rovescia co-mincia da ora.

BREVI

POLEMICA SULL’ ASCENSORE DI S.PASQUALE La questione del progetto di un ascensore da realizzaresulle scale di San Pasquale, firmato dall'architetto Ama-to Rak, è diventata ormai un ring: maggioranza e op-posizione della Municipalità di Chiaia non si rispar-miano scambi polemici. Il centrodestra è convinto del-la bontà dell'iniziativa, il centrosinistra punta i piedi.Cristina Caria (Verdi), in sintesi, contesta così: «I pro-gettisti non hanno proposto una scala mobile perchénon sarebbe usufruibile da handicappati e mamme conpasseggino. Ma quanti handicappati ci sono in pochi me-tri di strada? Devono per forza fare la scorciatoia del-l'ascensore? Un progetto assurdo». La replica è di Ales-sandra Lancellotti (Fi): «Anche se ci fosse un solo dis-abile, un ascensore a Parco Margherita sarebbe per lui

un enorme miglioramento di vita. Ma la questione èchiusa perché le Commissioni Manutenzione e Mobili-tà hanno votato sì a maggioranza».

MOBILITÀ, ESPOSITO CHIAMA MOLA Il consigliere mun. Francesco Esposito (Verdi) indirizzauna serie di solleciti all'assessore comunale alla Mobili-tà Gennaro Mola. Tra le segnalazioni: in via Porta Po-sillipo, per un'interruzione dovuta a infiltrazioni, urgeun piano traffico alternativo a quello vigente; al termi-ne di via Boccaccio è necessario ripristinare la segnale-tica orizzontale, ormai cancellata; in via Petrarca oc-corre contrastare gli eccessi di velocità con strisce pe-donali rialzate e opportuna segnaletica verticale; il caosautomobilistico all'incrocio via Manzoni-via Caravaggio,per vari motivi, è ormai insostenibile e appare opportunal'installazione di una rotonda al centro del quadrivio.

AL VIA LO SPORTELLO CONDOMINIALEE' attivo, alla Municipalità 1 di piazza S. Caterina 76, losportello gratuito di consulenza su temi condominialie su gestione dei conflitti attraverso la conciliazione. Ilservizio è disponibile ogni martedì, dalle ore 12 alle 14.Nello stesso giorno e alla stessa ora, è anche possibile ot-tenere consulenza telefonica, (Tel. 081. 7950551).

AGENDA COMMISSIONE MANUTENZIONECommissione manutenzione della Mun.1 (presidenteFrancesco de Giovanni). Agenda di maggio. Si è già dis-cusso (il giorno 8) dei lavori di arredo urbano ai Grado-ni di Chiaia. Il giorno 15: discussione sui problemi di viaManzoni. Il giorno 16 il punto sui lavori in via Carduc-ci. Il 23: confronto sull'appalto Global Service (manu-tenzione strade). Il 29 si discute il reinserimento del par-co Grifeo nell'elenco delle strade comunali.

Patto «rosa» per l’asilo nido di ChiaiaL’APPELLO. Alleanza trasversale tra le consigliere della Municipalità 1. Messaggiourgente all’assessore Gambale: aprire subito la struttura di via Giordano Bruno

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SAPERVIVERESOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ

chiaiamagazine

Prendi una notte di primavera eaffidala allo staff di Chiaia Magazi-

ne, il mensile free press più trendy delmomento. Prendi come location ilGreen Park Tennis, struttura incante-vole tra il verde e il cielo di Posillipo,dove le tenniste del domani si sonodate battaglia nel Torneo Internazio-nale Femminile ITF organizzato dallaMakers; scegli il vintage - ovvero latendenza a riproporre e a esaltareoggetti, musiche e stili d'annata - cometema della serata e contagia il popolodi Chiaia con un invito-capolavororealizzato da Skizzo di stampa: unariproduzione di un 45 giri dal titolo«Tutti pazzi per il Vintage». Scegli,poi, dal juke-box della fantasia comecolonna sonora dell'evento, i sensazio-nali Vintage “45” Style, il dj set for-mato da Piero Natale e MarianoRano, a tal punto fedeli al loro credo -

Vintage, ergosum - che, algrido «mp3crepa!», hannofatto girare suipiatti i poetici45 giri; infine faiatterrare nel-l'ampio giardinodel Green Parkl'astronave delgusto del GranCaffè Cimmino,

guidata splendidamente dal capitanodel saper vivere Ernesto Doria, che, traprimi senza rivali e dolci imbattibili,ha domato l'assalto alla cena-buffetcon insuperabile maestrìa e sapienteregia degna dei grandi maître parigini.Prendi una notte così e niente più saràcome prima.Il megaparty «Tutti pazzi per il Vinta-ge» è stato il regalo trionfale cheChiaia Magazine ha voluto fare ai suoilettori, ai suoi sponsor, ai suoi semprepiù numerosi amici. Sorridenti e inaf-ferrabili gli organizzatori della serata:Nino De Nicola, presidente delleNuove Botteghe dei Mille e direttoreeditoriale del mensile; il gruppo edito-riale Iuppiter Group con lo strepitosoMassimiliano De Francesco, l’eleganteLaura Cocozza con un abito vintageanni '70 e l'intrepido uomo delleinchieste Alvaro Mirabelli; SalvatoreFantini - proprietario del Gran CaffèCimmino insieme al fratello Antonio -sornione come un gatto e imprenditoredal talento indiscutibile grazie al qualel'astronave delle prelibatezze ha sedot-to gli oltre 600 invitati.

La notte vintage di Chiaia MagazineLA FESTA. Oltre 600 invitati al Green Park Tennis per il megaparty «d’annata»Grande successo dei dj e della cena-buffet di Cimmino. Tutte le foto dell’evento

1. Salvatore Fantini, Massimiliano de Francesco e Laura Cocozza.2. Aldo Campagnola, Nino De Nicola e Giuseppe Di Gennaro, presidentedel Green Park Tennis.3. Ernesto Doria che fronteggia abilmente l’assalto al buffet. 4. I giochi acrobatici dei barmen5. Sensazionali, praticamente perfetti: i dj Mariano Rano e Piero Natale.6. Tutti in pista sulle note dei Duran Duran.

7. Il vicepresidente della Municipalità 1 Maurizio Tesorone con amici. 8. Nino De Nicola e la moglie Lisa.9. Benedetto e Annachiara Gravagnuolo in compagnia del presidentedella Municipalità 1 Fabio Chiosi.10. Giuseppe Di Gennaro con la moglie e amici.11. Massimiliano de Francesco, Paolo D’Angelo, Nino De Nicola, RobertoDe Laurentiis e Beppe Airoldi.

12. Tommy Totaro, Costantino La Rocca e Mauro Solinas, tutti indolce compagnia.14/15/16. Lucio Chiantone con un’affascinante signora. I giornalistiMaurizio Crivello e Armando Petretta con Bianca Crivello. Nino DeNicola e Carlo Alagna, direttore del Torneo Femminile di Tennis.17. Il giornalista Roberto Race e l’inseperabile Sara Napolitano.

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IL PERSONAGGIO

Lo hanno chiamato il capita-no del saper vivere, il timo-niere dell’astronave delgusto del Gran Caffè Cimmi-no, inviata sulla terra daicomandanti Antonio eSalvatore Fantini, ma lui èsemplicemente ErnestoDoria (nella foto). Se non cifosse lui a dirigere coninsuperabile maestria lecene-buffet degli eventi diChiaia Magazine, sarebbe ilcaos. Invece, Ernesto Doria èdomatore di assalti al buffete con grandissima esperien-za, degna dei grandi maîtreparigini, accontenta tutti eogni cosa tiene sotto con-trollo. Non perde mai lacalma grazie a una tensionepositiva e alla rapidità concui capisce l’andamentodella serata. Ernesto Doria,ora di servizio nel lussuoso emozzafiato Cenacolo Belve-dere, oltre a sapersi giostra-re alla grande tra piatti ebicchieri, è un ballerino diquelli da far tremare le venedei polsi. Instancabile dietroe sopra un tavolo, in pista efuori, al Green Park Tennisha cantato e ballato tutta lanotte con un entusiasmocontagioso.

L’IMPORTANZADI CHIAMARSIERNESTODORIA

18. L’atletico Mauro Tempesta con amici.19. Le romane Federica e Mary, l’impreditore NuccioApolito e ragazze con pettinature «vintage»20. Il festeggiatissimo Gianluca Gallo.21. Il giornalista Lucio Luongo con Paola. 22. I neosposi Salvatore Tartaglione e Rosaria Passaro.23. Sorrisi e baci dalla Doria family.24. De Nicola con il senatore Franco Malvano e la moglieGiovanna Cretella.25. Un sorridente Marcello Scala (Ellebiemme Immobilia-re) in compagnia della moglie.26/27. Medici in prima linea: i consiglieri dell’Ordine deiMedici di Napoli e Provincia Antonio Chiacchio e LuigiSodano con il vicepresidente dell’Ordine Gabriele Peperoni.

28. I giornalisti Nello Cozzolino e Patrizia Capua.29. Il mago del marketing del Mattino Armando Sarno con amici.30. Ottaviano Scalvenzi e Gaetano Pizzuti si godono la serata con un gruppo di amici.31. Questa festa «Tutti pazzi per il Vintage! è proprio una festa Ok!32. Lello De Rosa e Lucia Mateos Vila si divertono in pista.33. Un momento di relax per la security della festa: Antonio Giuseppone e Antonio Barattolo.34/35/36. Sorrisi dal Green Park Tennis. Riconosciamo il vulcanico Salvatore Fantini e Paco.37. Fabio Chiosi, l’avvocato Lucia Minervini con il marito Mario Capone e Maurizio Tesorone.38. Il trio della faville: Ernesto Palumbo, Michele Tempesta e Pino Vitale.39. I solari e abbracciatissimi Alberto Postiglione e Arianna Di Leva.40. Il simpaticissimo Dario Iandoli sembra scrutare l’arrivo dei dolci del Gran Caffè Cimmino. 41/42. Scatti dalla notte: c’è chi si riposa un po’ dopo le gioie del buffet.43. Gli imprenditori, amici per la pelle, Nuccio Apolito e Bruno D’Alessio44. La giornalista Laura Cocozza con il dentista Domenico Monda

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45/46. Roberto Lo Giudice, Giuseppe Guadagno, Giuseppe Marino.In zona relax: l’organizzatrice eventi del Green park Tennis, MariaDe Rosa e la signora Di Gennaro con un’amica.47. Un uomo, un mito, una leggenda: Il Barone. E abbiamo dettotutto. 48. La giornalista Antonella Carlo e l’amica Carmen Di Peso.49. Ore 23.30: gli invitati continuano ad arrivare e leggono conattenzione le informazioni su come acquistare la Card di ChiaiaMagazine.50. Lo sguardo indagatore del simpatico consigliere della Municipalità2 Ettore Pigati.51. Bruno D’Alessio immortalato con due ragazze immagine e PaoloD’Angelo con la moglie. 52/53/54. Scatti dalla festa: riconosciamo l’intraprendente NicolaSellitti con la ragazza Maria Speranza Colavincenzo e gli amiciAgostino Imperatore e Monica Andini.55. La notte è di quelle favolose grazie a una luna piena e a un’at-mosfera estiva. Sulla terrazza del Green Park Tennis, da dove èvisibile un panorama mozzafiato, foto ricordo degli amici di DeNicola in cui riconosciamo un’affettuosa Rosaria Mele, GaetanoPizzuti, Alessandra Rubinacci, Federico Rumolo.

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Prima delle danze, gli oltre 600 invitatihanno assediato il buffet - innaffiato su-perbamente da bottiglie di Aglianico e Co-da di Volpe arrivate per l'occasione dal cuo-re dell'Irpinia - e poi hanno fatto un tourpiacevole tra gli sponsor della serata: dal-le ricche e briose vetrine di Roberto Gian-notti Gioielli alle gustose baguettes offer-te al pubblico dal nuovo locale di Vico Ala-bardieri Baguetterie, dalle case dei sognia Dubai della Ellebiemme ai fantastici trat-tamenti per il corpo dei Centri del Sole Rain via Martucci.Sotto una luna vigile e un cielo clementelo staff di Chiaia Magazine ha accolto gliamici Camillo Pane e Antonella Di Pesa,Gianni Gagliardi e famiglia, il poeta diSanta Lucia Ciro Rimonti la raggianteFrancesca Di Carluccio, Salvatore Cam-marota ed Ettore Pigati, la scatenata An-nagiulia Pasquariello, il mattatore dellamovida napoletana Francesco De Stefano,Arturo Di Matteo, Alberto Postiglione eArianna Di Leva, i neosposi Salvatore Tar-taglione e Rosaria Passaro, il presidente

del Borgo Orefici Roberto De Laurentiis,Benedetto e Annachiara Gravagnuolo, ilvicepresidente dell'Ordine dei Medici diNapoli Gabriele Peperoni con i consiglie-ri Luigi Sodano e Antonio Chiacchio, il se-natore Franco Malvano con la moglie Gio-vanna Cretella, gli imprenditori NuccioApolito e Bruno d'Alessio, le affascinantiromane Mary e Federica, il bel tenebrosoValerio Ariante e Simona Bassani, FabioChiosi e Maurizio Tesorone, presidente evicepresidente della Municipalità 1, il mi-tico Paolo D’Angelo, Antonella Carlo e Ni-cola Sellitti, Lucia Minervini e Mario Ca-pone, il consigliere di maggioranza dellaMunicipalità 1 Massimo Gallotta e quellodi opposizione il verde Francesco Esposi-to, la combattiva consigliera della Muni-cipalità 1 Alessandra Lancellotti, la con-sigliera della Municipalità 1 Cristina Ca-ria, l'architetto Andrea De Giacomo e Bep-

pe Airoldi, Marcello Scala, Gianluca Sa-lierno, Aldo Campagnola, Guglielmo eBrando Helbig e Patrizia Agresti.Appena Piero Natale e Mariano Rano han-no aperto la notte della musica vintagelanciando sui piatti i mitici 45 giri dei Beat-les, dei Kool & The Gang e di Tina Charles,a inaugurare la pista di ballo ci hanno pen-sato il presidente De Nicola e la moglie Li-sa Regina che, insieme a uno strabilianteErnesto Doria hanno ballato tutta la not-te con Ottaviano Scalvenzi e Rosaria Me-le, Fulvio Natale e Paola Petrone, Ales-sandra e Raffaele Rubinacci, Teresa e Fe-derico Rumolo, un caricatissimo Gaeta-no Pizzuti, il simpatico Dario Iandoli, gliinseparabili viveurs Armando Sarno eFrancesco Caruso, il trio delle faville Er-nesto Palumbo, Michele Tempesta e PinoVitale, il festeggiatissimo Gianluca Gallo,Carlo Alagna, direttore del torneo inter-

nazionale di tennis del Green Park, MarcoPicardi e Flora Anastasio. In pista a darespettacolo, poi, ci ha pensato il folle e im-prendibile gruppo del “Friscia Show” ca-pitanato dal giornalista della movidaTommy Totaro insieme agli spettacolariCody La Rocca, Mauro Solinas, MauroTempesta e il Barone. Mentre le note dell'intramontabile That'sthe way (i like it) della KC and The Suns-hine band conquistavano stelle e cuori, ab-biamo riconosciuto tra i giornalisti pre-senti anche Ottavio Lucarelli, ArmandoPetretta, Maurizio Crivello, Roberto Race,Nello Cozzolino e Patrizia Capua. Soddi-sfatto dell'evento Giuseppe Di Gennaro,presidente del Green Park Tennis che, vi-sto il grande successo della festa ideata daChiaia Magazine ha in mente di fare il bisquesta estate. Il popolo di Chiaia (e non so-lo) è avvertito. Prendi una notte così, affi-dala a Chiaia Magazine e, tra sogni edito-riali, degustazioni, bella gente, cover, vipe nip, visioni e canzoni, la notte inevita-bilmente s'infiamma e si colora di mito.

QUANDO L’EVENTO SI COLORA DI MITOVIP, CURIOSITÀ E SPONSOR

Mira alla luna: anche se la manchifinirai in mezzo alle stelle‘‘

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56. Tutta d’oro vestita, l’avvocato LuciaMinervini abbracciata al marito,l’architetto Mario Capone57. Bruno D’Alessio con Valentina,Mary e Federica58. Il consigliere della Municipalità 1 eimprenditore Massimo Gallotta59. Le ragazze dei Centri del Sole Ra60. Ernesto Doria si scatena in pista esfoggia doti da provetto ballerino61. Il medico Francesco Caruso sorrideal flash dimostrando con gesto inequi-vocabile della mano la riuscita dellaserata 62. Il poeta di Santa Lucia, Ciro Rimonticon Bruno, Francesca Di Carluccio eAnnagiulia Pasquariello63. Laura Cocozza e l’avvocato CesareAmodio (a destra) con amici

64. Ore 00,45: tutti in pista al grido di«Let’s the beat go on», 65. Paola Petrone con veletta vintagestyle66. Anna Chiantone in primissimo piano67. Ore 2,30. Gli irriducibili continuanoa ballare. Saluti dalla festa «Tutti pazziper il vintage». Nella foto riconoscia-mo: Nino De Nicola, Gilda e AngelicaPizzuti, Rosaria Mele, Carla, Marzio,Gabriella, Fulvio Natale, Lisa Regina ePaola Petrone.

Appuntamento alla prossima festad’estate con Chiaia Magazine.Con un programma sorprendente e,per il momento, top secret.

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SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE 14

TERNI&OMBRELLONI. Preparatevi a vincere perché chigioca i numeri di questa piccola e preziosa rubrica ha buonepossibilità di uscire a cena con la Dea Bendata. Questa voltadalla Tabaccheria di Largo Ferrantina a Chiaia, Alberto Posti-glione ha le idee talmente chiare che i numeri ce li ha daticon una prontezza che è carica di speranza. «Questo è iltempo dei fiori e dei primi ombrelloni: giocate, quindi, sulle

ruote delle città di mare i seguenti numeri: 31 (fioritura) - 5 (ilmese) - 20 (la festa). Mi raccomando - precisa Postiglione -giocate poco e almeno per 6 estrazioni». Ma non finisce qui.Altri terni da tenere d’occhio sono: 3 - 90 - 47 (il terno deltoro), 20 - 81 - 52 (il terno della mamma), 1 - 20 - 27 (il ternodel lavoro) e 13 - 52 - 72 (il terno delle rose). Infine dalla tabac-cheria del cuore di Chiaia ci fanno sapere che gli ambi dellafortuna sono tre: 13 - 18 (l’ambo di Sant’Antonio), 22 - 89(l’ambo dei pazzi), 1 - 33 (l’ambo del Signore). Ambi da giocarea Napoli, Bari, Roma e Milano almeno per 5 estrazioni. Nonresta che incrociare le dita, aprire l’ombrellone, accomodarsisu una sdraio, aprire il giornale e scoprire di aver vinto.

terni favole&Il matrimonio

è vederela vita

attraversoil buco

della fregatura.

Renato Rocco

OSCAR MEDINA

Idel Porto: a Santa Lucia da 5 ge-nerazioni, una dynasty che ha

edificato il proprio successo sullagioielleria del corallo artistico esull'antiquariato in tartaruga.Un'avventura iniziata nel 1874 perimpennarsi poi in tutta Europa,con filiali nelle località d'èlite: dal-la Svizzera alla Costa Azzurra unmarchio senza rivali. Un mono-polio dell'eccellenza che oggi ègestito da Carlo (nella foto), 46 an-ni, e Alessandro, 42, eredi del-l'antico blasone con esercizio al ci-vico 165: arredamento d'epoca,uno scrigno del buongusto, cosepreziose a far capolino. Radici an-tiche, Carlo ama rievocare la San-ta Lucia della Belle Epoque, quel-la col primato di ben 20 gioiellie-ri: «Chi aveva i soldi comprava ilportasigarette d'oro, chi aveva sol-di e cultura lo comprava in tarta-ruga». Titolari di una filosofia delregalo pregiato più unica che ra-ra, i del Porto riassumono così lostile di famiglia: «Il gioiello? Nonconta il prezzo, ma l'unicità delpezzo. All'uomo che sceglie per lasua donna, consigliamo l'abbina-mento del prezioso al colore degliocchi dell'amata». La classe non èacqua, insomma: lo sanno bene ibusinessmen della gioielleria «col-ta» di mezzo mondo che ancora

oggi arrivano da tutti i continen-ti, si presentano dai del Porto,«concludono » e ripartono. I duefratelli, intanto, dalla cabina di re-gia luciana governano la rete divendita: un punto a Montecarlo,due a Ischia Porto e uno show-room a Milano, ma soprattutto,visto che è l'ultimo nato, l'esercizioin via Carlo Poerio 41, inauguratolo scorso 31 marzo e affidato alladirezione di Francesco Ricciardi,37enne, 11 anni di esperienza nelsettore. Sobrio, luminoso, una con-cessione discreta al design con-cettuale, annidato tra le pieghe diuna discrezione sottile, il nuovopunto nel cuore di Chiaia si ac-cinge a scrivere un nuovo capito-lo della griffe, declinando il busi-ness delle gioie di qualità col dop-

pio accento della tradizione e del-l'innovazione. «Il negozio di viaCarlo Poerio - puntualizza Carlodel Porto - intende allacciare rap-porti con le donne “stanche di fog-ge classiche”, anzi desiderose disoluzioni insolite, sempre rigoro-samente ancorate all'utilizzo digemme e coralli». Una linea gio-vane nello spirito che trionfa indue collezioni stagionali: l'autun-no-inverno, scandito da creazioniin giada, topazio, onice, ambra eametista, e la primavera-estate,esultante in manufatti di perle,turchesi e ovviamente corallo.Francesco Ricciardi, portavoce del-la filosofia dell'azienda, esempli-fica: «Il marchio Del Porto perso-nalizza il prezioso sulle esigenzedella clientela: legge che qui, a viaCarlo Poerio, vale anche per ilgioiello “giovane”». Se dunque ilpezzo classico è disponibile sem-pre, ora esigono attenzione colla-ne inedite come quella in ciuffi dirami di corallo, montati su lacci dicuoio e con spirale d'oro bianco ediamanti, o come quella con pen-dente in perla “dei mari australi”,montata anch'essa su cuoio e conspirale d'oro e diamanti. «Ma sor-prese riservano - si illumina Carlodel Porto - anche le giade e gli ar-genti». Tesori irraggiungibili? Tut-t'altro. Dai 30 euro fino a prezzi etre zeri, tutto è permesso.

AURORA CACOPARDO

Babylon Halt: fermataBabilonia è l’ultima di

una lunga serie di lavoridi Giuseppe Bilotta (Istit-tuto Grafico Italiano, 7euro), un poema moltoparticolare, pieno disuggestioni storiche e diattualità. Scrittore reali-sta e visionario nelle cuiparole risuonano profeziedistruttive e ansia disopravvivenza, nella sua

lunghissima lirica - 36 pagine con 6 illustrazioniin bianco e nero - sembra voglia offrirci l’essenzadel buio e della luce, della cupa ossessione dellamorte e della felicità magica, dell’inconscio e delmito: «...a bassa voce, chiamala/la porta diIshtar,/non schiaccia più il suo nemico,/Babilonia,Porta degli dèi/al centro del cosmo,/con la suatorre di Babel». La sua scrittura, ora secca e minu-ziosa, ora arzigogolata ed icastica, si compiace ditratteggiare luoghi di desolazione e di morte,mettendo in rilievo il profilo di Babilonia checonobbe destini di grandezza, luogo ove fiorì losplendore dell’età di Nabucodonosor (605 a.C.), ovesorsero i giardini pensili, una delle sette meravi-glie del mondo - secondo Strabone -, ma anche

luogo di sfida presuntuosa verso Dio, tramandataalla storia con la confusione delle lingue dellaTorre di Babele. Caduta e risorta da Ciro il Grandead Alessandro, dai Romani agli Arabi. Luogo d’ec-cezione per la verifica vichiana dei corsi e ricorsi,teoria del pensatore di Vatolla il quale sostenevache nella storia gli eventi si ripresentano concaratteristiche simili a distanza di tempo. Il poemaè scritto in lingua sinuosa che avvolge le paginemendiante un’unica linea. L’autore è spinto dal desiderio di dar parola allevoci che battono al proprio io per cui l’impegnocivile si coglie negli intermezzi storici presentinell’opera come interstizi. Su tutto aleggia unamusicalità armoniosa: «... a bassa voce,chiamala/scorre nel quolibet dell’ora,/ e sale tra leasce lucenti della notte/per insegnare nuovamenteagli uomini/le leggi e le antiche verità/con laparola e con l’esempio...»

ARTE&GIOIELLI

Del Porto, lo scrigno delle meraviglie

LIBRIDINE

Bilotta celebra la grande e presuntuosa Babylon

Dal 10 maggio al 14 giugno a Villa Pignatelli, alla Rivieradi Chiaia, tutti i giovedì alle 20, come tradizione ormai

da un bel po' di anni, l'associazione «Maggio della MusicaMaggio dei monumenti» edizione 2007, offrirà il suo ciclodi concerti cameristici, frutto di consolidato rapporto conla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli.Quest'anno il ciclo è dedicato ad alcuni generi più intimidella produzione da camera d Beethoven, convergendosingolarmente con la programmazione beethoveniana di«Napoli Nova», ospitata al Museo archeologico nazionale, econ quella della «Scarlatti» che riproporrà i quartetti nelprossimo inverno. Ascolteremo talune sonate, variazionicon pianoforte solo, solista Ilia Kim, le sonate per violino epianoforte proposte in integrale, alcune pagine per piano-forte e violoncello, e brillanti trascrizioni pianistiche.Ovviamente ci saranno pure esecuzioni di musica di artistiin qualche modo legati a Beethoven, e spicca tra questiHummel, che invano si chiede di riascoltare anche ad altisodalizi. Forse è giunta l'occasione felice per scoprirequesto brillante musicista e pianista che i viennesi preferi-vano ai grandi del tempo, a Beethoven appunto ed a Schu-bert. E ci sarà anche musica di Lizst con la grande paginaispirata alla lettura di Dante, inserita sovente in program-mi con musica di Beethoven. Lizst fu benemerito dellaconoscenza della musica di Beethoven ai suoi tempi.Suonerà tra gli altri, il 31 Maggio,anche il direttore artisti-co della rassegna Sandro de Palma, impegnato in uno deiconcerti dell'integrale per violino e pianoforte, si esibirà induo con Pierre Hommage. Gli altri appuntamenti dellastagione del sodalizio saranno alla Casina vanvitelliana delFusaro ed a Capodimonte, protraendosi fino ad ottobre.Intanto dopo il concerto a Pignatelli, che termina semprein orario conviviale, spunti per pizze e sfizi abbondano inzona, per prolungare il piacere della serata di primavera.

SFIZI&NOTEdi MASSIMO LO IACONO

PRIMAVERA BEETHOVENIANA

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SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE 15

L’ARTISTA

Era un sabato di giugno del 1964.Franco Nico ed Annamaria Ac-kermann viaggiavano verso Capri:il cielo era nitido e l’isola azzurrasi svelava all’osservatore in tutta lasua bellezza. Nico ed Ackermann,con Nino Taranto e Dolores Pa-lumbo, partecipavano alla tra-smissione radiofonica «Spaccana-poli», diretta dall’amico e giorna-lista Gennaro Magliulo. Tra mu-sica e recitazione, si intraprende-va un viaggio attraverso le bellez-ze e le storie del nostro golfo. Sul-le tracce della memoria, FrancoNico, direttore del teatro Sancar-luccio, ha deciso di ripercorrere imomenti e gli incontri di un’e-sperienza particolare: ha rieditoil vinile realizzato nell’estate del1964 e lo ha riproposto nel cd «Mi-ti, leggende e storie antiche di Ca-pri». «Non ho apportato alcunamodifica al lavoro di quarant’an-ni fa», afferma Nico, «ma ho deci-so di ricordare non solo GennaroMagliulo, ma anche l’avvocatoRaffaele Rossi Bussola, autore deitesti delle canzoni, ed Edoardo Ca-liendo, grandissimo artista dellachitarra». Il cd «Miti, leggende estorie antiche di Capri» rappre-senta una pietra miliare per i cul-tori della musica tradizionale no-strana: se Roberto De Simone hacurato, con Caliendo, gli arran-giamenti, la voce di Nico è riusci-ta a riportare le magie ed i sognidel passato. La villa di Malaparte,la Piazzetta diventano i luoghi rea-li e simbolici in cui passano i viag-giatori comuni e quelli d’eccezio-ne; l’immediatezza, ora del dia-letto ora dell’italiano, svela incantidolci, senza tempo. «Eravamo gio-vani ed ognuno di noi partecipa-va, con la propria esperienza, aquella straordinaria avventura ca-prese», raccontano, all’unisono,Nico e la Ackermann, «con l’arteesprimevamo la gioia di esistere».Così, tra Capri, Napoli e la costie-ra, si viaggia con un salto: non sol-tanto agli imperatori sono con-cessi certi lussi.

FRANCO NICO:«CANTOLA MIA CAPRIANTICA»

ANTONELLA CARLO

Prosegue il nostro viaggio nel-la galleria dei personaggi chetengono viva la cultura a Na-poli. Seconda puntata: a collo-quio con Mimmo Jodice.

“Quando una cosa, un even-to, una situazione evoca,

in modo sensibile ed evidente, laformula di un’emozione, si puòdefinire “correlativo oggettivo”».Così il poeta Thomas StearnsEliot delineava i tratti di una par-ticolare scrittura letteraria, chesapesse cogliere la dimensionesimbolica, nascosta e velata die-tro l’apparenza visibile di un og-getto. Anche per Mimmo Jodi-ce, maestro affermato dell’artefotografica, il segreto dell’estro siesprime innanzitutto nella ca-pacità di osservare il mondo, ri-uscendo a rintracciare, nella real-

tà esterna, le distonie e gli equi-libri che caratterizzano l’animoumano. Non è un caso che laprossima mostra di Jodice, in pro-gramma a Milano, avrà come ti-tolo «Perdersi a guardare»: «Nel-la nostra società frettolosa e cao-tica - dice Jodice - si sta perdendoil bisogno dell’osservazione e del-la riflessione. Gli oggetti non par-lano più alla fantasia, ma ven-gono colti nella loro prima e su-perficiale apparenza, correlataad un consumo vorace ed im-mediato».Mimmo Jodice è uno degli intel-lettuali partenopei che è riuscitoa superare i confini cittadini perottenere uno straordinario suc-cesso internazionale: da Phila-delphia a Parigi, da Mosca a Dus-seldorf, da San Paolo a Tokyo, so-no tantissime le città che hannoospitato le sue mostre fotografi-che. «Il segreto, che è alla base

dei riconoscimenti ottenuti - spie-ga ancora lui - si esprime nellaconcezione della fotografia co-me linguaggio, come mezzo percomunicare emozioni. Se sai dav-vero far emozionare, se le tueopere incrementano suggestio-ni ed idee, allora sì, hai colto il fa-scino inquieto dell’arte». Il viaggio di Mimmo Jodice nelmondo della fotografia inizia aNapoli intorno al 1960 e seguedifferenti sentieri: dalla primafase “sperimentale”, legata allaricerca di nuove soluzioni espres-sive, all’analisi sociologica deglianni Settanta; da un lavoro piùmetafisico e simbolico, realizza-to agli albori del 1980, all’inda-gine sul Mediterraneo e sull’an-tico, intrapresa nel 1985. Di re-cente, ancora, con “Eden”, l’arti-sta ha sviluppato il tema dellanatura morta che, nella societàpostmoderna, non offre una fis-

sità astratta e consolatoria, maun riflesso allucinato e violentodel reale. "Ho sempre lavorato perprogetto, scegliendo un filone te-matico, analizzandone le possi-bili sfumature ed implicazioni: lemie fotografie non sono pensa-bili come monadi isolate, ma co-me sequenze di immagini e pro-spettive correlate, in cui il pre-sente ed il passato dialogano inuna dimensione senza tempo",continua Jodice. È proprio perl’alchimia tra ricerca sistematicae creatività espressiva che gli èstato conferito, nel 2003, da par-te dell’Accademia dei Lincei, ilpremio “Antonio Feltrinelli”, perla prima volta riservato alla fo-tografia. Nel 2006, inoltre, l’Uni-versità “Federico II” ha attribui-to all’artista la laurea Honoriscausa in Architettura. Ma è sullanostra città che Jodice lancia unosguardo inquieto e preoccupato:"Credo che Napoli stia vivendouno dei momenti più oscuri del-la propria storia recente, in cuil’anormalità diventa normale edil basso profilo degli standard divita assume una diffusione ge-nerale. Eppure, il nostro passa-to, costellato di cadute e rinasci-te, ci insegna che, toccato il fon-do, si può risalire: mi auguro chesi realizzi presto questo risveglio,che sappia mettere in moto lecoscienze e le energie di tuttinoi. Amministratori inclusi".

L’INTERVISTA. Il fotografo partenopeo spiega grammatica e sintassi della sua poeticaDal 1960 con un’unica verità: «Emozionare il prossimo». L’augurio: il risveglio di Napoli

Jodice, viaggio nell’inquietudine dell’arte

ANTONELLA CARLO

Ci sono prigioni reali eprigioni immaginarie; ci

sono sbarre di ferro che tisoffocano il respiro e gabbiedi ansie da cui non puoifuggire, per quanto tu lopossa desiderare. Lucia,vigile della giudiziaria,conosce un carcere vero,duro, non surreale e metafo-rico: è arrestata e rinchiusanella casa circondariale diPozzuoli, con l'accusa di averrubato la merce di alcuniambulanti senegalesi. Lucia è vittima di un com-plotto e lo dimostrano lecontraddizioni palesi insitenel quadro indiziario a suocarico: quello che le interes-sa, però, non è tessere un'a-pologia di se stessa, bensìraccontare l'avventura uma-na vissuta in carcere. Gloria Persico, psicoterapeu-ta napoletana, specializzatain sessuologia (già autrice dilibri di successo come «Ilgiardino segreto della sessua-lità infantile», «I labirintidella Pedofilia» e «Bisessuali-tà e dintorni: il sottile confi-ne dell’identità sessuale»),

raccoglie la testimonianzadell'amica vigilessa nelsorprendente libro «Lucianella bocca di lupo» (Kairósedizioni, 2007) e scrive,dunque, un testo che intrec-cia i linguaggi della lettera-tura, della sociologia, dellapsicoanalisi. Nella sua catabasi, Lucia che,un tempo, era «dalla partedella legge», si ritrova co-stretta nel mondo delledetenute: la sua giornata èscandita dal rumore delleserrature delle celle, il pae-saggio esterno è tagliatodalle fessure sottili dellefinestre, le piccole comoditàquotidiane diventano lussisenza precedenti. La donnaimpara a convivere concoloro che, in passato, eranosue «avversarie»: camorriste,infanticide, trafficanti,piccole ladruncole di strada.Eppure, nonostante la cru-deltà di quella nuova condi-zione esistenziale, che ribal-ta totalmente i suoi retaggiculturali, Lucia impara leregole della galera e capisceche esse sono fondate sulrispetto reciproco, su un'ami-cizia solidale e sincera. Non è

retorica, ma le detenutedella casa circondarialeputeolana riescono a fondareuna nuova comunità, in cuisi instaurano alleanze, con-fusioni ambigue tra amore esesso, protezioni incondizio-nate. Gloria Persico che,nella stesura del libro, haavuto quasi il ruolo di gior-nalista, pronta a divulgare ilfrutto della sua indagine,non ha dubbi: come psicote-rapeuta, l'autrice ritiene che,addirittura in prigione,possono entrare i raggidell'amore. La necessità di avere rapportiaffettivi è caratteristicaineliminabile della naturaumana: anche in carcere,quando sei «nella bocca dilupo», il contatto con l'altropuò essere un'ancora disalvezza.

FRESCHI DI STAMPA

La Persico entra in carcerecon Lucia nella bocca di lupo

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Riapre il Nettuno Capri Club, (nella foto) la sugge-stiva struttura balneare che affaccia sulla Grot-

ta Azzurra proprio come una terrazza naturale sulGolfo incastonata nella roccia. L’inaugurazione è av-venuta domenica 13 con un open day che è iniziatoalle 9 del mattino per concludersi con lo straordi-nario scenario e la vista del tramonto che da quel-l’angolo di Capri dona emozioni indescrivibili. Que-st'anno al timone del Nettuno Capri Club c’è unteam di tutto rispetto. Un consiglio di amministra-zione presieduto da Alfredo Ferraro e nel cda il vi-cepresidente dell'Unione industriali, l’ingegnerePaolo Scudieri, già amministratore dell'Adler Plasticl'azienda considerata tra le regine continentali delsegmento dell'automotive e tra i migliori fornitoridi Fiat e Ferrari. Scudieri infatti è amico personaledel Presidente di Confindustria Luca Cordero DiMontezemolo anch'egli anacaprese doc. Siedononello stesso cda il noto tributarista avvocato PietroGaeta, il professionista che si occupa dei più im-portanti gruppi imprenditoriali campani e l’avvo-cato Vanni Cerino il penalista del foro napoletanocon l'hobby dello sport. Ed ovviamente tra i soci nonpoteva mancare un esperto di gran gourmet MarcoPonsiglione, il ristoratore anfitrione de «La Sagre-stia» che ricopre il ruolo di direttore generale dellastruttura, forte di un'esperienza di vari anni con-quistata sul campo. Tonino Esposito, il socio a cui è affidata la cura delby night, ricopre, invece, la direzione artistica del

Nettuno Capri Club, essendo tra i più noti e ap-prezzati professionisti del settore. L'isola dunquecon l'apertura del Nettuno Capri Club, fiore all'oc-chiello della famiglia Perrella, l'industriale del mo-bile che lo ha acquistato alcuni anni fa, si arricchi-sce di una nuova perla che va ad aggiungersi ad unprezioso scrigno che appartiene all'isola. All'evento di apertura hanno partecipato personag-gi famosi, storici habitué, i rappresentanti dei massmedia e tutta quella colonia, insomma, di vacanzieriche amano trascorrere sull'isola i loro giorni di va-canza e il loro tempo libero in un'atmosfera unicaproprio come quella che i nuovi imprenditori delNettuno Capri Club intendono preservare.

RELAX&MOVIDA CHIAIA MAGAZINE 16

YEKATERINA GULYAYEVAStupenda, elegante e misteriosa, Yekaterina (Katia)Gulyayeva è la miss pin up di maggio. Un metro e ottantadi bellezza, nata ad Almaty (Kazakistan), è una dellemodelle e fotomodelle più gettonate. Sensuale, segnozodiacale della Vergine, taglia 38/40, ha partecipato aprogrammi televisivi come «Raggi di luna» (Raiuno) e hasfilato a Milano, Parigi e Roma per i più noti stilisti(Gucci, Armani, Cavalli, Dolce&Gabbana). A Napoli hapartercipato come modella alla kermesse «Tuttosposi».Tra i suoi locali preferiti ci sono il Sohal Beach, l’Arenile eLa Mela; odia le persone ipocrite e i maleducati. Non hatatuaggi, ama leggere, fare sport e ascoltare musica jazz erock. Di sé dice: «Sono ambiziosa e cerco in tutti i modi divivere giorno per giorno. Sono determinata: so semprequello che voglio». Per conoscere meglio Katia Gulyayevae le altre miss pin up visita il sito www.chiaiamagazine.it

L’incanto del Nettuno Capri Club

Nome YekaterinaCognome Gulyayeva

Data di nascita 08-09-1980Misure 87-62-93

MISS PIN UP CHIAIAa cura di FABIO TEMPESTA

L’INAUGURAZIONE

L’EVENTO. Domenica 20 maggio,dalle 20.30 in poi, grande esibi-zione al «Nabilah Club» (via Spiag-gia Romana 15 - Bacoli) di SagiRei (nella foto a sinistra) insiemeal dj Fabio M. Dj resident il piro-tecnico Bruno Barra. Nel corso del-la serata, poi, Marco Monizio,uno dei mattatori della movidapartenopea, organizzatore dieventi e di magiche serate, fe-steggerà il suo compleanno insie-me agli amici di sempre. (a destradue foto del Nabilah)

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ADRIANO PADULA

Il benessere nel terzo mil-lennio: diritto d’accesso

per tutti. Compreso anchechi si affaccia alla vita conl’handicap nel Dna. Comenel caso dei sofferenti di ce-liachia, vale dire i portato-ri di insofferenza al gluti-ne, sostanza proteica pre-sente in avena, frumento,farro, orzo, segale, spelta,triticale e kamut. Il che si-gnifica allarme rosso suuna serie infinita di cibi.Una vita a scartamento ri-dotto, sempre sul filo delsospetto alimentare: finoad una ventina di anni fa,per i celiaci la regola eraquesta. Compresi i guai inserie sul fronte dei sinto-mi: nei neonati diarrea, vo-mito, anoressia, irritabili-tà, persino lo stop della cre-

scita; poi, dopo i 2/3 anni divita, deficit dell’accresci-mento della statura e delpeso, ritardo dello svilup-po puberale, dolori addo-minali e anemia; infine ne-gli adulti emicrania, diar-rea, correlazione al diabete.Aggiungeteci che non esi-stono cure allo stato attua-le, e il panorama è com-pleto. Da qualche decen-nio, però, l’alternativa adun’esistenza sottovetro esi-ste ed è alla portata di tut-ti gli ammalati di celiachia:la dieta. Quella giusta per-mette una salute perfettaed è appunto una conqui-sta della crescita progressi-

va dell’industria alimenta-re per celiaci. Nuovi pro-dotti e nuovi regimi ali-mentari che a molti han-no cambiato la vita. In que-sto senso si rivela crucialeil ruolo della distribuzionenelle farmacie che sonol’autentico trait-d’uniontra la ormai ricchissimadispensa anti-celiachia e imalati. E chi in città si è ri-tagliato uno spazio di ec-

cellenza nell’offerta ali-mentare ai celiaci è certa-mente il dottor Fulvio Na-tale, (nelle foto) titolare del-la Farmacia Pizzofalcone,tra le più antiche in città,nel cuore della collina diPizzofalcone: da 20 anni l’e-sercizio è specializzato inalimentazione senza gluti-ne. «Un vasto assortimentodi prodotti, sia a tempera-tura ambiente che surge-lati, che risolve non solo ilproblema nutrizionale, maconcede anche varietà discelte e di gusti», spiega ildottor Natale, vero espertoin materia. E un’occhiataagli scaffali del reparto ci-

bi antiglutine rivela davve-ro quale rivoluzione sia av-venuta, negli ultimi anni,sulla tavola del celiaco cheoggi può concedersi tutto oquasi: pasta, pizza, un ric-co menu di primi, i dolci,poi biscotti, spuntini, ce-reali per la colazione, torte,gelati e persino la birra. «Lanuova gastronomia del ce-liaco, tuttavia, non lo esi-me - puntualizza il dottorNatale - dall’adottare unelementare decalogo diprecauzioni: in cucina, adesempio, lavare mani, sto-viglie e superfici eventual-mente sporche di farina epoi cucinare il cibo dieteti-co in contenitori puliti,cioè non contaminati da ci-bi normali contenenti glu-tine (e la regola vale ancheper posate e scolapasta).Evitare la contaminazione,

del resto, vale anche per iltrattamento degli alimenti:usare, ad esempio, solo fa-rina consentita; non ad-densare i sughi con amidodi frumento; evitare di cu-cinare in ambienti in cuila farina possa disperdersiin aria e poi ricadere suglialimenti; fare attenzione anon poggiare il cibo su su-perfici in precedenza usateper farina, pane, pizza, pa-ne grattugiato e simili».Una serie di incombenzecui ci si abitua rapidamen-te: poi al celiaco non restache augurare buon appeti-to all’insegna di una nor-malità ormai acquisita.

LA CURA. Dieta mirata e nuovi prodotti alimentaricontro l’insofferenza al glutine. I consigli dell’esperto

Celiachia, tutte le mosse per combatterlaNUTRIZIONISMO

SALUTE&BENESSERE CHIAIA MAGAZINE 17

ANNA LICIA MOZZILLO*

Il gelato, alimento amato da tutti, ha un’originecontroversa. Alcuni storici hanno ritrovato riferi-

menti sia in testi antichi come la Bibbia, dove sidescrivono composti di frutta, latte e miele, sia inscritti risalenti al medioevo. Il sorbetto, costituitoda acqua, zucchero e succo di frutta, secondo alcu-ni avrebbe origini orientali: sharbat, infatti, signifi-ca bibita fresca. Si dice che persino AlessandroMagno durante le sue avanzate facesse costruire unpo’ ovunque enormi buche nel terreno (neviere),dove veniva pressata e conservata la neve, per risto-rare i suoi uomini durante le calde giornate estive.Nell’antica Roma il piacere di consumare bevandemescolate a neve e ghiaccio non era solo privilegiodei ricchi, poiché anche il popoloaveva la possibilità di degustarebevande ghiacciate.Il gelato, in senso moderno, èun’invenzione tutta italiana ed èattribuita alla corte di Caterinadei Medici (1500). Pare che ilprimo sia stato preparato inoccasione delle nozze dellanobildonna.Dal punto di vista produttivo edella lavorazione, esistono duevarietà ben distinte: il gelatoartigianale e quello industriale.Il primo tipo è caratterizzatodall’uso di materie prime fre-sche, viene prodotto attraversouna lenta incorporazione dell’aria durante la gela-tura della miscela. Nonostante sia difficile definireil contenuto di calorie e nutrienti, poiché le ricettesono differenti da produttore a produttore, ingenerale si può dire che questo tipo di gelato ha unminor quantitativo di grassi e aria rispetto a quelloindustriale.Invece, quest’ultimo è caratterizzato dal fatto diessere prodotto molti mesi prima del consumo e leinformazioni nutrizionali sono facilmente reperibi-li sulle confezioni, e in genere sono espresse per100gr di prodotto. Per questi prodotti si utilizzanomolto spesso latte in polvere, coloranti, conservan-ti, stabilizzanti, aromi e altri additivi come l’agar(E406) e la gomma arabica (E414): nessuno di questipuò definirsi pericoloso.Esistono in commercio anche gelati preparati con illatte di soia che possono essere consumati da sog-getti con ipercolesterolemia, con allergia alle protei-ne del latte vaccino o intolleranti al lattosio.Il gelato può essere, inoltre, un valido aiuto perintegrare la dieta di chi ha problemi di masticazio-ne, dei bambini inappetenti e per tutte le personeche hanno difficoltà ad aumentare di peso. Infattiuna delle sue caratteristiche principali è di fornireun buon apporto energetico con un piccolo volume. Anche i soggetti diabetici possono consumareoccasionalmente questo alimento ma in porzioniminime e possibilmente a fine pasto, in modo taleche l’assorbimento degli zuccheri semplici sia piùlento e modulato nel tempo.E’ bene ricordare che i gelati a base di uova, pannae cioccolato stimolano l’attività della colecisti equindi potrebbero dare dolore in sede epatica eprovocare coliche nei soggetti con calcoli alla cisti-fellea. Chi invece avesse problemi di linea puòconcedersi di tanto in tanto un ghiacciolo o unsorbetto alla frutta e per tutte le persone che sonocostrette per motivi di lavoro a consumare un pastofuori casa, un bel gelato alla crema può sostituiretalvolta il pranzo tradizionale. Ovviamente, però,occorre fare attenzione: poichè infatti nel gelatosono del tutto assenti le fibre, il senso di sazietàdurerà ben poco e la voglia di un altro si farà senti-re presto.

*dietista

Storia del gelato,prelibatezza inventataalla corte di Caterina

Ecco gli alimentipermessi e quelli

vietati nella dieta delciliaco. Alimentipermessi: riso, mais,patate, castagne,brodo vegetale e dicarne. Carni: suine,bovine, ovine, capri-ne, avicole, selvaggi-na. Tutti i pesci e imolluschi. Prosciuttocrudo, bresaola,speck, formaggistagionati, uova,verdura, legumi,frutta, burro, lardo,strutto, olio d’olivaextravergine, diarachidi, di mais digirasole, di vinaccioli,di noci. Sale, spezieed erbe aromatichepure, alimenti sott’o-lio, funghi secchi efreschi, latte, caffè,the, camomilla etisane, vino e acqua. Tra gli alimentivietati ci sono: pasta,pane e derivati,malto, cibi infarinatie impanati, surrogatidel caffè contenentiorzo. Birra, whisky,vodka e alcool deriva-to da distillazioni dicereali vietati.

CURIOSITÀ

ALIMENTIIN & OUT

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EVENTI&CURIOSITÀ

IL CAVALLETTO

Maschio Angioino, tutti in fila per Totò

«Un principe chiamato Totò» è la mostra-evento che celebra il grande artista napole-tano nato alla Sanità, a 40 anni dalla scom-parsa. L'esposizione, al Maschio Angioino fi-no al 25 maggio, ripercorre la vita teatra-le/cinematografica e la storia personale di

Antonio de Curtis. La sera del 25, poi, nel cor-tile del castello, «Concerto per un Principe»:recital conclusivo (le canzoni di Totò e le mu-siche dei film) col cantante Gianni Lamagnae la voce narrante di Liliana de Curtis. Infotel 0817955877

TEATRISAN CARLO (via San Carlo, 98)Infotel 081.7972331

17,20,22,24,26 maggioOpera lirica. «Werther» di Jules Massenet. In-terpreti: Josè Bros (Werther), Albert Shagillin(Albert), Enzo Capuano (Le Bailli), Sonia Ganassi(Charlotte) e Donata D'Annunzio Lombardi (So-phie). Sul podio Yoram Decker.

19 e 21 maggioConcerti. Recital di Laura Fusco (pianoforte),Stefano Pagliani (violino) e Luca Signorini (vio-loncello). In scaletta brani di Schumann e Rach-maninoff.

31 maggio e 1 giugnoConcerti. L'Orchestra, il Coro e il Coro di vociBianche del San Carlo eseguono musiche diMahler. Dirige Eliahu Inbal.

AUGUSTEO (p.tta Duca d’Aosta, 263)Infotel 081.414243

fino al 27 maggio«Parlami di me», musical di Maurizio Costanzoe d Enrico Vaime. Con Christian De Sica. Regiadi Giancarlo Sepe.

SAN CARLUCCIO (via San Pasquale a Chiaia, 49)Infotel 081.405000

dal 22 maggio al 24 maggio«Quando la poesia si fa musica»: concerto di Gi-no Mastrocola (voce chitarra), accompagnatoda Benedetto Tommasino (pianoforte). In sca-letta brani di Brassens, Brel, Moustaki, Ferrè,Trenet, Becaud, Piaf e, inoltre, Paoli, De Andrè,Lauzi e Tenco.

7-10 giugnoLa canzone napoletana di Pina Cipriani.

TASSO (via Tasso 169)Infotel 081.661835

20, 21 e 22 maggio«Il ventaglio» di Oscar Wilde. Adattamento diGiampiero Notarangelo. Orari: 20 e 21 maggioalle ore 21, 22 maggio alle ore 18.

ISTITUTI DI CULTURA

GRENOBLE (via F. Crispi, 86)Infotel 081.669665

17 maggio - 30 settembre Antologica del pittore Gérard Titus-Carmel: pit-ture e disegni realizzati tra il 1955 (il ciclo «Fo-rets») e il 2005 (la serie «Jungles») sul tema delpaesaggio-natura e del paesaggio interiore.

23 maggioPresentazione del libro di ricette «La tavolozzaimbandita» di Tina Persico. Ore 18.

CERVANTES (via N. Sauro, 23)Infotel 081.19563311

23 maggioConcerto di Patrizia Marciani (arpa): in scalettabrani di de Mudarra, Soler-Calvo Manzano, Gu-ridi, Halffter, Piazzolla-Ryan, Grandjani, Caplet ePosse. Ore 19.

6 giugnoRecital di Erla Kollaku (soprano) e Mirco Roverelli(pianoforte): in programma musiche di Guridi,Halffter, Obradors, Gastaldo, Curtis, Puccini eMercadante. Ore 19.

GOETHE (Riviera di Chiaia, 202)Infotel 081.411923

fino al 31 maggio«La mia scimmia segreta», mostra degli illu-stratori Anke Feuchtenberger e Stefano Ricci.

I CONCERTI DELLA PIETÀ DE’ TURCHINIDue le date da tener d'occhio a breve scadenza al Centro di musica an-tica di via S. Caterina da Siena 38. Sabato 19 maggio (ore 21): in agen-da i «Mottetti di Vivaldi». Esegue l'orchestra «Cappella Pietà de' Tur-chini». Soprano: Maria Grazia Schiavo. Dirige il maestro Antonio Flo-rio. Giovedì 24 maggio (ore 21): in cartellone «La voix humaine» di Fran-cis Poulenc. Tratto dalla tragedia omonima di Jean Cocteau. Al piano-forte Antonio Maione. Soprano: Maria Ercolano. Biglietto intero: 9 eu-ro. Ridotto: 7 euro. Infotel 081.402395

ARTE&ARTISTI

Il Centro Ariannanel segno di Partenope

Sempre con lo sguardo rivolto al mito, anche questa voltal’Associazione culturale Arianna, guidata con sapiente

regia ed entusiasmo creativo da Imma Maddaloni (nella foto1 con il critico Angelo Calabrese),nell’ambito del Maggio dei Monumenti2007, è scesa in campo con la mostra«Partenope...Napoli e la Sirena». Luogodella rassegna d’arte contemporanea laReal Casa dell’Annunziata, che haaccolto i numerosi visitatori, curiosi diintraprendere il viaggio tra le visionidel gruppo Arianna. Gli artisti chehanno esposto le loro opere sono stati25. Oltre alla Maddaloni (foto 2 opera «IlViaggio»), deus ex machina dell’iniziati-va, ecco i nomi di tutti gli artisti parte-cipanti: Giovanni Boccia, MariangelaChianese, Liliana Comes, Maria Pia DeSantis, Gianni De Stefano, GiovannaDonnarumma, Epo, Enrico Fiore,Alessandro Flaminio, Antonio Gianni-no, Gennaro Ippolito, FrancescoIuliano, Setyo Mardiyantoro, Vincenzo

Montella, Carlo Palermo, Leo Pezzella, Marianna Ragucci,Angela Raimondi, Riva, Antonietta Rotella, FrancescoRusso, Enrica Sansone, Paolo Uttieri, Enza Voglio.

VIAGGIO NEL GUSTO

LA CASCINA DEL SABAL’IRPINIA È SERVITAVolete trascorrere un week-end nel verdee tra i sapori autentici irpini? Desideratestaccare con il caos della città e ritrova-re la pace della natura e la ricchezzadella cucina antica?Non v'è che da scegliere «La Cascina delSaba». Prendete la Napoli-Bari, uscite adAvellino Est, poi prendete la OfantinaBis - ripetiamo Bis - e successivamenteuscite allo svincolo di Montemarano:appena dopo duecento metri, c'è la

«Cascina», isola del gusto e della tradi-zione. Un posto incantevole. Qui, nel1400, bivaccavano briganti e «maiare»con tutte le loro leggende, poi un giornoil conte don Diego Cavaniglia, paggio diAlfonso d'Aragona, gli fece la festa ebonificò campagne e villaggi. Da alloraBolifano è la valle della pace e, da oltreun decennio, il regno della cucinacasereccia. Merito di Tonino e RosettaMongiello (nella foto) che con «La Casci-na del Saba», ristorante doc, hannovinto alla grande la loro scommessagastronomica. Ricco il menu dellaprelibatezze, pensato per una clientelaesigente e alla ricerca di specialità che

in citta difficilmente si possono provare.In un trionfo di prodotti della zona -soppressate, prosciutti, mozzarelle,formaggi - consigliamo, prima di tutto,di entrare nel favoloso mondo dei primipiatti: tagliatelle ai porcini, fusilli allaRosetta, bucatini alla zì Minuccia,zuppa di cicoria; da provare le braciole,la cianfotta alla Giovannara, le bistecchedel Massaro e la sublime crostata dimarmellata. Queste sono solo alcunedelle specialità-sorpresa di Rosetta e zìMinuccia. Il tutto accompagnato da vinirigorosamente locali, Aglianico e Codadi Volpe. (La Cascina del Saba. Tel. 082763777 - 63888. Chiuso il martedì).

Anche quest'anno il gradito ritorno di «Napoli vista dalmare». L'Associazione Ascultur Campania promuove un

programma di visite guidate, a bordo della motonave Galaxi:escursionisti alla scoperta della costa del golfo partenopeoall'insegna di miti e leggende marini. Ecco le date e le rotteprescelte. 19 maggio, «Il Miglio d'Oro»: Napoli-Portici consbarco e visita alla Reggia di Portici (orario: ore 9.30-14). 26maggio, «Napoli vista dal mare»: Napoli-Mergellina-Posillipo-Nisida-Bagnoli. 2 giugno, «L'isola di Arturo»: Napoli-Nisida-Pozzuoli-Capo Miseno-Procida. 9 giugno, «La costa delle Sire-ne»: Napoli-Portici-T. Annunziata-Castellammare-Vico Equense-Sorrento. 16 giugno, «Napoli vista dal mare»: Napoli-Mergelli-na-Posillipo-Nisida-Bagnoli. Partenze: ore 17.30 (tranne il 19maggio) al Molo Beverello, presso l'imbarco n.1. Rientro: ore20.15. Infotel 081.2470170 o 081.665532 o 335.5345697.

L’INIZIATIVA

Escursioni nel golfocon l’associazione Ascultur

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EVENTI&CURIOSITÀ CHIAIA MAGAZINE 19

OCCHIO DI RIGUARDO

Studio Trisorio, i viaggi di Barbieri

Fotografia a 5 stelle allo Studio Trisorio(Riviera di Chiaia 205): tutte le creden-ziali di una supermostra nei 30 scatti inbianco e nero, realizzati da un virtuosodel clic come Gian Paolo Barbieri nelcorso dei suoi viaggi in Polinesia, Ma-

dagascar e Seychelles. Inappuntabile lalezione di stile. E la poetica sognante delrapporto uomo-natura: corpi tatuati, ri-tratti, totem, pesci, uccelli, orchidee, frut-ti e fiori. Seduzione esotica ad alto im-patto emotivo. Infotel 081.414306

• DOVE PUOI TROVARCIIn oltre 5000 punti selezionati: negozi, teatri, ci-nema, bar, discoteche, banche, boutique, studiprofessionali, gallerie d’arte, ristoranti, circolisportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani.Distribuzione capillare palazzo per palazzo; gazebinei punti strategici della città per la presentazio-ne del numero e delle iniziative del mensile.

• CONSULTACI ON LINEIl mensile Chiaia Magazine è interamente e gra-tuitamente scaricabile in formato pdf suwww.chiaiamagazine.it.

• VUOI ANCHE TU IL GIORNALE?Vuoi Chiaia Magazine nel tuo studio professio-nale, nel tuo negozio? Chiamaci (081.19361500) omandaci una mail ([email protected])

• ACQUISTA LA EXCLUSIVE CARDPer legare ancora di più i nostri lettori a Chiaia Ma-gazine, abbiamo pensato di creare la ExclusiveCard di Chiaia Magazine. Tra i vantaggi per chi sce-glie di acquistare la card (50 euro): 1o% di scontoin tutti i negozi convenzionati; speciale sconti nel-lo Shopping Day; eventi esclusivi riservati ai soli So-ci. Se vuoi saperne di più contattaci al numero081.19361500 oppure consulta il sito www.chiaia-magazine.it cliccando la sezione «Card».

• SOS CHIAIA: ISTRUZIONI PER L’USORingraziamo i nostri numerosi lettori per le se-gnalazioni (da inviare a [email protected] all’indirizzo via dei Mille, 59 - 80121 Napoli)sulle problematiche e le emergenze della città.Una sola raccomandazione: lettere più brevi (max1000 battute). Ricordiamo che le segnalazionipossono essere fatte anche con fotografie, indi-cando la data e il luogo preciso in cui la foto è sta-ta scattata.

• INVIACI LE FOTO DELLA TUA FESTAPer rendere unica la tua festa o quella di un tuoamico puoi inviarci le foto (max 3, in formatojpg) a [email protected], indicando anchei nomi delle persone fotografate.

LA BACHECA DI

CHIAIACHIAIAmagazine

MOSTREfino al 20 maggio404 ARTE CONTEMPORANEA (via Santa Brigida 76)Prima Personale in Italia dell'anglo-tedesco Timo Kube.Titolo: «Almost touched». Per l'occasione il giovane au-tore presenta una serie di dipinti, tutti oli su tela, sele-zionati dalla produzione degli ultimi anni: due operedalla serie «Curtains», uno dalla serie «Corridor» e tredalla serie «Studien des Gegenuberliegenden». Lo sguar-do dello spettatore si posa su porte, tende, finestre se-michiuse: resta sulla soglia e non può andare oltre. In-fotel 081.5529169

fino al 30 maggioGALLERIA SCOGNAMIGLIO (via M. D'Ayala 6)Peppe Perone, avellinese, 35 anni, scultore, elegge a ri-ferimento della propria poetica la vita vissuta, il mon-do delle favole, dell'infanzia, degli enigmi. Un universodi suggestioni che traduce in sculture, dotate di un'a-nima di ferro e vetroresina, e rivestite di una patina dicolla e sabbia. L'esito: oggetti giocosi in cui l'autore de-clina, con la sua fantasia, surrealismo, pop art e con-cettuale. Infotel 081.400871

fino al 1 giugnoMASCHIO ANGIOINO (piazza Municipio)La qualifica di veterano dell'avanguardia artistica in Ita-lia lo circoscrive a fatica: Aulo Pedicini, napoletano,può ben dire di aver temprato il proprio estro al fuocodi stagioni culturalmente vibranti: quella della conte-stazione su tutte. Prova a render giustizia a lui e alla suaarte sociale la mostra antologica intitolata «La materiadell'empatia», spaccato del suo percorso creativo di scul-tore/pittore dal '63 ad oggi. Infotel 081.7955877

fino al 15 giugnoCHANGING ROLE (via Chiatamone 26)

La mostra: «Help me, help you». Grandi tele di lino conanelli concentrici dai colori psichedelici: la tecnica deltexano Michael Phelan riprende il design orientale deltie-dye, quello messo dalla controcultura americana de-gli anni '60 e '70 al servizio della protesta. Phelan non ha intenti neo-hippie: la sua è operazionedi recupero di certo esotismo, ormai metabolizzato dal-l'occidente. L'orientalizzazione è presente anche nellesculture decorativo-funzionali, fatte di bambù ed ele-menti new-age. Infotel 081.19575958

LIBRERIA FELTRINELLI

SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRIInfotel 081.402395carnet di maggio15. Incontro con Eva Cantarella, superesperta del mitogreco-romano: l'autrice presenta «L'amore è un dio», li-bro affabulatorio su eros e leggende. Ore 18. 16. Musica sugli scudi, quella di Eugenio Bennato: sot-to i riflettori «Sponda Sud», l'ultimo album interetnico(dall'Africa al Mediterraneo latino) del musicista parte-nopeo. Ore 18. 17. «Le radici dell'amore» è il titolo del libro di SvagitoLiebermeister, esperto di psicoterapia e meditazione.Ne parla l'autore.Ore 18. 22. Controverso, provocatorio: ovvero il personaggio diVladimir Luxuria che presenta il libro «Chi ha paura del-la muccassassina». Il mondo delle diversità attraverso ilfiltro dell'irriverenza. Ore 18. 29. Incontro con Mango tra musica e poesia. Il cantau-tore, nelle vesti insolite di autore di liriche, quelle chehanno scandito l'attività compositiva degli ultimi 2 an-ni, propone al pubblico «Di quanto stupore», il suo librodi poesie. Ore 18. Fino al 30. La mostra si intitola «Burka», ovvero tavolea fumetti di Simona Bassano sul famigerato velo orien-tale: dalla parte delle donne calpestate.

LE CONVENZIONI• NINO DE NICOLA - abbigliamento

Via S. Caterina 69 - P.zza dei Martiri

• LUCIA DE VINCENZO - abbigliamentoVia Calabritto 24/25

• GLAMOUR - abbigliamentoVia Calabritto 20

• LOLA - calzature per giovaniVia Filangieri 6

• MARINO - abbigliamentoVia S. Caterina 73/76 - P.zza dei Martiri

• SIOLA - abbigliamento bambiniVia Chiaia 111/115

• S.I.R.S.A.N. - pelletteriaVia Chiaia 137

• JUNIOR - abbigliamentoRiviera di Chiaia 261

• GALLOTTA - gioielleriaVia Chiaia 139

• MAFFEI - gioielleriaVia S. Caterina 1o/11 - P.zza dei Martiri

• GALLERIA NAVARRA - tappeti/antiquariatoPiazza dei Martiri 23

• PACO&CO - parrucchiereVia Alabardieri 20

• TABACCHERIA POSTIGLIONE*Largo Ferrantina a Chiaia 9*(spesa minima 25 euro)

• TEATRO SANNAZZAROVia Chiaia 157

Nota bene: lo sconto sara erogato dietrola presentazione della Exclusive Card

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Via Filangieri, 10 - Tel. 081 415172Via Toledo, 280 - Tel. 081 4207136Via Posillipo, 83 - Tel. 081 5757597

NAPOLI

CAMICIE

FABIO FINAMOREN A P O L I

VANGvia Alabardieri, 53

HALLOWEENvia Ferrigni, 37

www.fabiofinamore.it

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Esclusivisti di zona: