Santiago Calatrava in Italia

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SANTIAGO CALATRAVA

SANTIAGO CALATRAVA

INDICE

01 Biografia

http://www.treccani.it/enciclopedia/santiago-calatrava/02 - Il movimento di Calatrava

http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/raccolta/11calatrava/11calatrava.html03 - I Ponti di Reggio Emilia (km 129)

http://www.municipio.re.it/IAT/iatRE.nsf/schede/CF8DFA46A848B207C1257378002A03FD?OpenDocument04 - Ponte della Costituzione di Venezia

http://www.minube.it/posto-preferito/ponte-della-costituzione-di-calatrava-a29671

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01 Biografiaindice

Calatrava, Santiago. - Architetto spagnolo (n. Benimamet, Valencia, 1951), specializzato in ingegneria strutturale. autore di unarchitettura attenta alle forze che attraversano le costruzioni, talora cristallizzate in ardite soluzioni formali. Ha realizzato ponti, infrastrutture, centri congressuali ed espositivi. Tra le opere: stazione TGV allaeroporto di Satolas, Lione (1989-94), complesso olimpico di Atene (2001-04), teatro dellOpera di Valencia (2006).Vita e opereDopo aver frequentato la Scuola di belle arti e la Scuola tecnica superiore di architettura di Valencia, dal 1975 al 1979 ha studiato presso lETH (Eidgenssische technische Hochschule) di Zurigo, specializzandosi in ingegneria strutturale. Dal 1981 titolare di uno studio con sedi a Zurigo, Valencia e New York. Membro onorario del Royal institute of British architects, ha ricevuto la laurea honoris causa del politecnico di Valencia e il Prix dexcellence di Toronto per la BCE place gallery (Toronto, 1987-92). Nel 2005 gli stato assegnato il premio medaglia doro dallAmerican Institute of Architects. autore di unarchitettura fortemente connotata da enfasi strutturale e da un meticoloso dettaglio materico, espressione del movimento delle forze che attraversano le costruzioni, talora cristallizzate in esuberanze formalistiche. Molte le realizzazioni di ponti (Felipe II-Bach de Roda a Barcellona, 1984-87; Alamillo e viadotto La cartuja a Siviglia, 1987-92; Alameda a Valencia, 1991-95; Sundial Bridge a Turtle Bay, California, 2004; Quarto ponte sul Canal Grande a Venezia, 2004-08), di infrastrutture (stazione ferroviaria Stadelhofen a Zurigo, 1983-90; atrio della stazione ferroviaria di Lucerna, 1983-89; stazione TGV allaeroporto di Satolas, Lione, 1989-94; stazione Oriente a Lisbona, 1993-98; aeroporto di Sondica, Bilbao, 1990-2000) e di centri congressuali, espositivi e sportivi(Centro espositivo di Tenerife, 1992-96; ampliamento del Milwaukee art museum a Milwaukee, Wisconsin, 1994-2000; Museo delle Arti e delle Scienze a Valencia, 1991-2004; progetto per la Citt dello Sport a Tor Vergata, Roma, 2006). 02 - Il movimento di Calatravaindice

Calatrava nato nel 1951 a Valencia e nella citt spagnola segue sin da ragazzino corsi serali darte contemporaneamente alla scuola primaria e secondaria. Dopo il diploma si iscrive alla Scuola darte della sua citt e successivamente alla Facolt di architettura dove ottiene la laurea nel 1973. Nel 75, decide di muoversi dalla Spagna e di andare al Politecnico di Zurigo a studiare ingegneria civile. Ottiene il dottorato nel 1979 con una dissertazione sulla Foldability of Spaceframes e inizia a lavorare come assistente nellIstituto di Statica prima e di Costruzioni leggere poi. Sotto la guida di Christian Menn sviluppa in questo ambito accademico una concezione tridimensionale di piastre e sezioni in cui tutti e tre gli assi spaziali hanno uguale importanza. Nel 1981 apre uno studio a Zurigo, partecipa a concorsi e ha le prime commesse in Spagna e in Svizzera. Vince nel 1984 il concorso per la stazione di Stadelhofen di Zurigo la cui realizzazione terminata nel 1990 lo proietta nel circuito internazionale, gli permette di ottenere prestigiosi incarichi e di aprire un secondo studio a Parigi.

Questa come tutte le seguenti immagini sono state riprese nella mostra di Santiago CalatravaScultore, Ingegnere, Architetto - Palazzo Strozzi Firenze 2000 Dietro questo curriculum non vi solo la storia di un architetto, ma anche condensata loriginalit della sua ricerca. Mentre per i grandi architetti-ingegneri come Pier Luigi Nervi o Riccardo Morandi il momento espressivo ed estetico delle strutture il punto di arrivo di una impostazione matematico-scientifica, Calatrava percorre il percorso inverso. Calcolo e conoscenza tecnica sono necessit di approfondimento di una vocazione che tutta artistica. In un caso la forma la sublimazione pi alta del calcolo, nellaltro il calcolo lo strumento per ottenere la forma. Di pi: se lingegneria tradizionale si muove alla ricerca della soluzione spazialmente ed esteticamente pi ricca, tra le molte tecnicamente equivalenti, per Calatrava essa solo strumento per dare forma alla ricerca spaziale trasformandosi da arte della razionalit in arte della possibilit. Se qualcuno gli domanda il perch della progettazione di una determinata architettura infatti la sua risposta sempre: Perch no, se possibile?. Lingegneria larte del possibile. Il confine tra il lecito e lillecito, tra il giusto e lingiusto secondario, ininfluente. In realt affermazioni come queste sono giustificate non dalla loro perentoria assolutezza ma dal valore della ricerca espressiva che le motiva, in questo caso spinta con una certa originalit nei territori dellastrattismo e degli equilibri dinamici cari per esempio al nostro Fausto Melotti.

Reichstag di Berlino. Proposta di Concorso. Below Foster 1st Prize

Calatrava ancor prima di essere costruttore infatti scultore e rinfresca (insieme allamericano Frank Gehry) la complicit e linterdipendenza che scultura e architettura avevano nellopera di maestri come Michelangelo, Borromini e Bernini. Nella scultura Torus del 1985 due cubi si appoggiano asimmetricamente sulla punta di altrettanti coni e sono tenuti in posizione da tiranti. Sono volumi sospesi nello spazio che formano una composizione staticamente controllata e allo stesso tempo ben lontana da ogni astratta razionalit: segnano simbolicamente le due generazioni di distacco che intercorrono con i compassi ribaltati, logo e marchio di Morandi. In opere come laeroporto di Bilbao, con il suo guscio che parte da terra per slanciarsi nellaria, oppure nelle due ali divaricate della stazione a Lione ritroviamo lo stesso mondo espressivo di Torus e di altre sculture trasformato in macrostrutture che ricordano Eero Saarinen, Flix Candela e Jrn Utzon ma che segnano allo stesso tempo un punto innovativo nel panorama internazionale. Lopera di Calatrava ha infatti solo unapparente contiguit con gli architetti-costruttori come Renzo Piano, Norman Foster e Richard Rogers. In quel caso ci si trova di fronte a una ricerca espressiva che fa tesoro della tecnologia contemporanea, nel caso di Calatrava materiali e tecnica sono tradizionali, ma assemblati alla luce di una ricerca plastica che fa tesoro proprio del suo essere scultore prima di architetto e ingegnere Ogni materiale innanzitutto usato per le caratteristiche proprie. La pietra in compressione, il legno per piccole luci, il cemento armato per dare forma plastica alle membrane strutturali, il ferro in tensione. Soprattutto il gioco combinato del cemento armato e dellacciaio caratterizza le sue costruzioni. Nella stazione Stadelhofen, per esempio, la stratificazione verticale dei livelli ottenuta con un piano sotterraneo realizzato con potenti nervatura in cemento che sostengono il piano dei binari superiori.

Pilastri-mensole in acciaio sono i supporti del piano balconata che sorreggono il terzo livello della costruzione che viene a sua volta coperto da leggere membrature in acciaio che vi proiettano ombre curvilinee.

Stazione Stadelhofen, Zurigo In questa, come in altre opere, Calatrava rileva il suo essere prima di tutto un progettista di sezione. La sovrapposizione dei piani e il progressivo alleggerimento dei materiali e delle strutture pensato come lelemento tipico delledificio che ne risolve in nuce gli aspetti funzionali, estetici, strutturali e la relazione con il terreno (a Zurigo bruscamente in discesa dalla quota superiore di una vecchia fortificazione al livello pi basso della stazione preesistente). La sezione tipo viene duplicata (estrusa si direbbe in gergo Cad) con le necessarie modificazioni. Soprattutto nelle grandi coperture si va trasformando anche dimensionalmente per seguire landamento a conchiglia degli spazi, mentre qui semplicemente duplicata per 270 metri con una leggera rotazione per seguire landamento dei binari.

Come ogni architetto di sezione naturalmente Calatrava ha difficolt a interagire con gli elementi eccezionali della planimetria come le testate e gli elementi funzionali che devono rompere la struttura lineare della estrusione.

A Zurigo ad esempio la scala che connette la piazza antistante la stazione con il livello del percorso balconata la parte meno riuscita dellopera. In casi come questi, dove esistono difficolt compositive che rappresentano per altro un comprensibile dare-avere nella logica del progetto, larchitetto ricorre ad una eccessiva articolazione delle forme e ad una gratuita combinazione di profili romboidali, trapezoidali e curvilinei che diventano oggetto a se stante. Virtuosismi inutili allespressivit del tutto. Comunque, anche in questa sovrabbondanza, si rivela un aspetto profondamente radicato della sua cifra espressiva che ha origine nella interpretazione che lArt Nouveau ha avuto in Spagna con Antonio Gaud.

Linsieme delle opere di Calatrava testimonia la presenza di un talento di eccezione che si saputo costruire con una serie di scelte coraggiose, dallarte allarchitettura allingegneria e ritorno. La caratteristica del progettare di questo scultore-ingegnere (ma anche, architetto-scienziato) una tensione plastica ed estetica verso le membrature. Dominare le tensioni, calcolarne le sezioni, disegnare le poligonali di equilibrio sono gli strumenti per realizzare le sue visioni. La scultura la base, lingegneria larte del possibile, larchitettura la necessaria conseguenza. Ma lamore per le strutture vegetali e anatomiche la linfa delle sue creazioni.

Non solo per larmonica sagomatura delle armature rispetto agli sforzi, n per la conformazione antiscatolare e organica degli spazi ma perch i rami degli alberi e soprattutto gli scheletri degli esseri viventi sono strutture che si muovono. Ed proprio il movimento la chiave pi importante e affascinante della sua opera. unarea di ricerca iniziata sin dalla dissertazione e sperimentata nelle costruzioni a partire dalle porte pieghevoli dei magazzini Ernsting. Qui ogni asta che compone la chiusura, ruotando lungo una linea curva, si apre e si chiude come le ciglia dellocchio ottenendo un notevole effetto di tridimensionalit dinamica. Nel padiglione Swissbau a Basilea lo studio sul movimento della struttura permea tutto ledificio che una vera macchina semovente. La composizione si basa su una serie di costole che sono incernierate lungo un muro in cemento armato con dei dischi la cui rotazione si ripercuote nel movimento ascendente e discendente delle costole. Insomma sia se le sue costruzioni si muovano effettivamente sia che esse siano ferme suggeriscono sempre la possibilit del movimento. Per Luigi Nervi la forma perfetta (classica, immobile), la ragione del calcolo, per Riccardo Morandi lequilibrio il raggelamento dellattimo prima del crollo, ma per Santiago Calatrava il movimento, anche solo immaginato o virtuale, lispirazione feconda. Percorrendo i suoi spazi (aereoporti, stazioni, gallerie civiche), siamo con lui dentro la pancia di un dinosauro: la gabbia toracica si sta per espandere in un respiro possente, gli arti si devono muovere, le grandi fauci si aprono e si chiudano, le volte si aprono come steli. Natura e tecnica sono mescolate insieme per aprirci la speranza del futuro. Antonino Saggio

03 - I Ponti di Reggio Emilia (km 129) indice

viale dei Trattati di RomaReggio nellEmilia Sito webKm129 - cantiere virtuale

I ponti di Santiago Calatrava sono le nuove porte della nostra citt: architetture da osservare in movimento, che consentono di abbattere frontiere, di muoversi in libert, di far coincidere la struttura con la forma e di far dialogare larte con la scienza. Come arrivare: Auto: Uscita A1 Reggio Emilia - Zona Fiere 4km a Nord della citt in corrispondenza del casello autostradale di Reggio Emilia, lungo Viale dei Trattati di Roma (asse attrezzato di collegamento tra Reggio Emilia e Bagnolo in Piano). Alluscita dallAutostrada, si incontra subito il ponte Sud, posto allinterno della rotatoria di svincolo per qualunque direzione si intenda prendere dal casello, dirigendosi verso nord si incontra poi il ponte centrale, che scavalca lautostrada e la linea ferroviaria dellalta velocit ed infine si arriva al ponte Nord, posto sulla rotatoria di accesso allente fiere ed alla futura stazione Mediopadana dellalta velocit.

LE OPERE DI SANTIAGO CALATRAVA A REGGIO EMILIA E IL LORO CONTESTO URBANO Il passaggio della linea ferroviaria ad Alta velocit sul territorio di Reggio Emilia, e in particolare il fatto che la citt sia stata scelta come unica fermata in linea tra Milano e Bologna, rappresentano unimportante occasione di qualificazione e sviluppo per lEmilia occidentale. Unoccasione fondamentale anche per riqualificare e valorizzare larea nord della citt di Reggio, attraverso la progettazione di una serie di interventi e infrastrutture. Il Comune di Reggio Emilia, nel 2002, ha individuato nellarchitetto spagnolo Santiago Calatrava il progettista di un intervento su scala urbana che coniugasse esigenze del territorio e qualit dellintervento. La proposta di risistemazione urbanistica presentata dallarchitetto spagnolo e approvata in seguito da Tav, prevede, in unarea di due chilometri quadrati, la progettazione di una serie di infrastrutture che rappresenteranno le nuove porte di accesso a Reggio Emilia: la stazione mediopadana dellAlta velocit, la copertura del nuovo casello autostradale e, appunto, i tre ponti lungo il nuovo asse attrezzato viario che collega Reggio alla Bassa emiliana. Questi ultimi, sono gi visibili per chi transita lungo lAutostrada del Sole nel tratto reggiano. Reggio lunica citt europea ad ospitare un complesso di tre ponti firmati dallarchitetto catalano. Le opere, realizzate in cinque anni al costo preventivato di 46 milioni di euro, sono uno straordinario marchio per la citt e la regione, un simbolo della mobilit, tipico di una zona da sempre vocata agli scambi, alle relazioni sociali ed economiche, agli incontri fra culture tra loro diverse. Il loro fascino sar valorizzato, nelle ore notturne, da unilluminazione alimentata con energia pulita, originata da fonti rinnovabili e in base a un piano sensibile a evitare dispersioni energetiche.

PONTE SUD

Lungo il nuovo asse tangenziale che collega la citt al sobborgo di Bagnolo, sulla rotonda di svincolo autostradale, si colloca il ponte Sud, un ponte con pilone ad arco, alto 70 metri, ortogonale rispetto al senso di marcia delle auto. La struttura principale si divide in spalle di appoggio a vista, impalcato composto da cassone centrale e costole laterali e stralli. Il ponte, lungo 179 metri e largo 15 metri, realizzato interamente in acciaio dipinto di bianco, tranne le due spalle in cemento armato. Si tratta di un ponte strallato, i cui stralli (cavi tiranti in acciaio) compongono una forma insolita, a ramo di iperbole.

PONTE CENTRALE

Proseguendo in direzione nord, si sale sul ponte centrale di scavalcamento dellautostrada A1 e della linea ad Alta velocit che rappresenta lelemento cardine per posizione planimetrica e dimensione. Si tratta, in questo caso, di un ponte a spinta eliminata in acciaio dipinto di bianco con una luce netta di 221 metri e alto 50 metri, composto da due spalle laterali in cemento armato a vista, da un impalcato sorretto da una spina dorsale, costituita da un cassone centrale a cui sono saldate le costole su cui transitano le auto, e da un grande arco di sezione ottagonale posto in senso longitudinale. Il collegamento tra impalcato e arco realizzato mediante 50 coppie di cavi in acciaio. Il ponte strutturato in due corsie per senso di marcia con spartitraffico e piste ciclopedonali protette in vetro stratificato, per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di quasi 27 metri e per un peso totale di 4.000 tonnellate di acciaio interamente saldato.

PONTE NORD

La sequenza dei ponti si conclude con il ponte nord, strutturalmente e architettonicamente identico al primo. Lasse attrezzato, come detto, serve il nuovo casello autostradale, altra grande porta da e per la citt, la cui copertura parte integrante del progetto urbanistico di Calatrava. La struttura, dellaltezza complessiva di 50 metri, composta da due piloni inclinati, una pensilina in acciaio e vetro, 56 costole e 52 stralli, che generano una forma di arco rovesciato. Per chi arriva a Reggio Emilia dallautostrada, il disegno in prospettiva del casello e del ponte sud d origine ad una composizione molto particolare, grazie ad uno studio accurato dellimpatto scenografico delle opere. A partire dal Rinascimento, Reggio Emilia ha affidato la propria immagine a un monumento nuovo, ha deciso di raccontarsi attraverso una nuova opera che potesse sintetizzare il suo slancio verso la modernit. Ora quei progetti, quelle ambizioni sono segni del nostro territorio. Se guardiamo al paesaggio urbano della citt possiamo infatti individuare una serie di opere che raccontano la Reggio delle epoche precedenti e si inseriscono con continuit nella nostra vita quotidiana. Nel Cinquecento la citt erige la basilica di San Prospero in memoria del suo santo patrono e protettore. Nel Seicento costruisce la basilica della Ghiara in segno di devozione religiosa e nel Settecento la Reggia di Rivalta ad occupare la scena con la sua monumentalit aristocratica. Se nellOttocento il teatro Municipale a rappresentare la cifra della capacit della borghesia cittadina, nel Novecento sono le Officine reggiane a definire lo scenario economico del nostro territorio. Oggi sono i ponti dellarchitetto Santiago Calatrava a svolgere questa funzione di sintesi e a divenire emblema della contemporaneit. Sono le grandi arcuate che descrivono il flusso postmoderno a gettare un ponte verso il futuro della citt e ad esprimere la sua vocazione a riprogettarsi continuamente allinterno di scenari in rapida evoluzione. Un segno forte del nostro tempo da associare ad altri importanti interventi realizzati o in fase di realizzazione a Reggio Emilia, come il Centro Gerra per larte contemporanea, il museo che raccoglie e offre al pubblico la collezione darte di Achille Marmotti, Fotografia Europea, lOfficina delle Arti, il festival di danza Rec. Lo stesso ideatore dei ponti, Santiago Calatrava, ha immaginato queste opere con una valenza sia funzionale che simbolica, come segni che marcano il territorio: I ponti soltanto in un giorno sono visti da pi di centomila persone.ho voluto quindi introdurre delle strutture che, al di l della pura funzionalit, assumessero un carattere simbolico. I ponti dellasse attrezzato hanno la capacit simbolica di diventare porta sia in senso longitudinale che in senso trasversale. Al di l della pura funzionalit, volevo creare un segno che desse un senso pi locale alloperaquesto occhio nella spalla del ponte non era necessario, ma ricorda il rosone del Duomo di Reggio Emilia e mi sembrava interessante creare un collegamento con un elemento architettonico e monumentale della citt. Il paesaggio della Pianura Padana sostanzialmente piatto e verde. Ogni tanto emergono alberi o un campanile che si stagliano su un cielo blu. Era necessario sviluppare degli elementi che dessero vita al luogo: archi, semiarchi, onde, in modo da creare dei segni distintivi sul territorio (Santiago Calatrava Valls Calatrava Lectio 200

04 - Ponte della Costituzione di Veneziaindice

Il suo vero nome ponte della Il suo vero nome ponte della Costituzione, ma per tutti , e probabilmente rester per sempre, il ponte di Calatrava. Tutta colpa dellamministrazione comunale, che, avendo impiegato decisamente troppo tempo per stabilire quale fosse il nome pi consono, ha fatto in modo che la popolazione si abituasse a chiamarlo cos. Sono state molte le polemiche sulla necessit o meno di costruire un quarto ponte sul Canal Grande, e molte continuano ad essere le critiche a questo esempio di architettura contemporanea. Secondo molte persone infatti, le linee moderne di questa costruzione, mal si inseriscono nel raffinato scenario della Serenissima. E indubbiamente unopera interessante ed ammirevole anche se probabilmente non del tutto adeguata allambiente lagunare. Il progetto iniziale evidenziava infatti una scarsa conoscenza di Venezia e della sua struttura e ci ha portato a non pochi problemi in fase di costruzione. A mio parere la cosa pi bella che ha portato questo ponte la possibilit di godere, dallalto della sua sommit, di un nuovo suggestivo scorcio sul Canal Grande.

Conosciuto anche come Ponte di Conosciuto anche come Ponte di Calatrava, dal nome dellarchitetto spagnolo responsabile del progetto, uno dei 4 ponti che attraversano Canal Grande, il primo che si vede arrivando da Piazzale Roma e dalla stazione dei treni. Il ponte collega il quartiere Santa Croce con Cannnaregio. La costruzione, iniziata nel 2007 e terminata nel 2008, provoc molte polemiche in citt, sia per i costi da sostenere per lamministrazione comunale che per la modernit del progetto e la scarsa attenzione verso le persone con mobilit ridotta. Oggi, dal ponte, si gode di viste letteralmente magnifiche.

Progetto dellarchitetto spagnolo Progetto dellarchitetto spagnolo Santiago Calatrava, il Ponte della Costituzione il quarto attraversamento del Canal Grande, insieme ai ponti di Rialto, Degli Scalzi e DellAccademia. Imponente struttura in acciaio con pavimentazione in vetro e marmo dellIstria, materiali tra i pi usati a Venezia, stato oggetto di controversie sia per i costi di realizzazione sia per presunti problemi di stabilit poi fugati dai successivi collaudi. Il ponte il punto di collegamento fra il terminale automobilistico di Piazzale Roma e la Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia.