SANTI non si NASCE - · PDF filenon si NASCE lo si DIVENTA . 2a ... e subito ho voluto farne...

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  • Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho vista curare la nostra casa e quelli che vi abitano, e ho imparato che bisogna prendersi cura di ci che abbiamo ricevuto. Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho vista affrontare le tue responsabilit anche se non ti sentivi bene, e ho imparato che dovr essere responsabile quando sar grande. Quando credevi che io non stessi guardando, ho visto sgorgare lacrime dai tuoi occhi, e ho imparato che certe cose a volte fanno soffrire, ma che piangere va bene. Quando credevi che io non stessi guardando, ho visto che eri preoccupata, e ho voluto essere tutto ci che potrei essere. Quando credevi che io non stessi guardando, ho imparato la maggior parte delle lezioni di vita che dovr sapere per essere una persona buona e utile quando crescer. Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho guardata e volevo dire: Grazie di tutto quello che ho visto quando credevi che io non stessi guardando .

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    SUSSIDIO PER LANIMAZIONE

    2a 3a settimana di QUARESIMA

    SANTI

    non si NASCE

    lo si DIVENTA

  • 2a settimana di Quaresima marted 26 febbraio la santit per tutti ed fatta di piccoli gesti quotidiani.

    Che ne diresti di uno che sa

    che esiste un tesoro meraviglio-

    so e sa dove si trova, ma non fa

    nulla per andare a prenderlo?

    Non sarebbe un po' matto?

    Ebbene, anche tu puoi ri-

    schiare di fare cos: c' un

    tesoro meraviglioso che rappresentato dalla vita di tanti

    santi, di tanti nostri fratelli maggiori che ci hanno pre-

    ceduto nel cammino dietro a Ges, nell'essere amici di

    Ges, e tu che cosa fai per attingere a questo tesoro?

    Hai capito bene: la vita dei: santi proprio un te-

    soro!

    E tu ti chiederai: un tesoro ricco di che cosa? Un tesoro

    ricco di segreti per come seguire Ges, per co-

    me vivere una vita felice ... Quanto importante at-

    tingere a questo tesoro, non lasciare che gli esempi

    di tanti santi rimangano l a marcire.

    Se davvero vuoi attingere a questo tesoro occorre

    per fare uno sforzo: conoscere la vita dei santi. S,

    occorre passare un po' di tempo a prendere in mano

    le biografie dei santi. E dalla vita dei santi vedrai sboc-

    ciare fuori un sacco di consigli, un sacco di segreti, un sacco di insegnamenti per la tua vita! - 2 -

    venerd 8 marzo

    PER CONOSCERE MEGLIO LE ORME DI GESU breve filmato:

    Quando credevi che io non stessi guardando (dura 232) commento al breve filmato e presentazione del Vangelo riportato subito sotto: impariamo dal Vangelo e dall esempio dei cristiani che ispirano la loro vita

    a Ges, come vivere in modo che ognuno di noi sia luce che illumina (Vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che nei cieli).

    dal Vangelo di Luca (Lc. 11, 33-36) Non si accende una lampada per nasconderla o metterla sotto un

    secchio. Piuttosto si mette in alto, perch faccia luce a quelli che entrano nella casa. I tuoi occhi sono come una lampada per il corpo: se i tuoi oc-chi sono buoni, tu sei totalmente nella luce; se invece sono cattivi, tu sei nelle tenebre. Perci, stai attento che la tua luce non diventi tenebra. Se dunque tu sei totalmente nella luce, senza alcuna parte nelle tenebre, al-lora tutto sar splendente, come quando una lampada ti illumina con il suo splendore.

    QUANDO CREDEVI CHE IO NON STESSI GUARDANDO

    Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho vista attaccare il mio primo disegno sul frigo e subito ho voluto farne un altro. Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho vista dar da mangiare a un gatto randagio, e ho imparato che bene essere buoni con gli animali. Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho vista preparare per il mio dolce favorito, e ho imparato che le cose piccole possono essere cose speciali nella vita. Quando credevi che io non stessi guardando, ti ho vista cucinare un pranzo e portarlo a un amico ammalato, e ho imparato che dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri.

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    scheda da dare ai singoli ragazzi

  • racconto: DOMENICO SAVIO e la COMPAGNIA dell IMMACOLATA

    Nella primavera di quell'anno, Domenico ebbe un' idea. Perch non unirsi, tutti i giovani pi volenterosi, in una societ segreta per diven-tare un gruppo compatto di piccoli apostoli nella massa degli altri? Ne parl con alcuni. L'idea piacque. Si decise di chiamare la societ Compagnia dell' Immacolata.

    Don Bosco l'approv, ma sugger di non precipitare le cose. Provas-sero, stendessero un piccolo regolamento. Poi se ne sarebbe riparlato.

    Provarono. Nella prima adunanza si decise chi invitare a iscri-versi: pochi, fidati, capaci di tenere il segreto. I soci si impegnavano a diventare migliori con l'aiuto della Madonna e di Ges Eucari-stia; ad aiutare Don Bosco diventando con prudenza e delicatezza dei piccoli apostoli tra i compagni; a diffondere la gioia e la serenit attorno a s.

    La Compagnia fu inaugurata l'8 giugno 1856, davanti all'altare del-la Madonna nella chiesa di San Francesco di Sales. Ognuno promise di essere fedele all'impegno.

    Don Bosco ricorda che l'entrata in azione della Compagnia miglior decisamente la vita dell'Oratorio. La sua attivit principale, infatti, fu quella di curare i clienti. I ragazzi indisciplinati, dallo schiaffo e dall'insulto facile, venivano assegnati ai singoli soci, perch funzio-nassero nei loro riguardi come angeli custodi. In quei primi tempi in cui Don Bosco era solo a badare a quella folla di ragazzi, la Compagnia, in silenzio, fece del bene grande: non permise che il disordine e la prepo-tenza s' impossessassero della situazione.

    Una seconda categoria di clienti che la Compagnia adott furono i nuovi arrivati. Venivano aiutati a trascorrere in allegria i primi giorni, quando non conoscevano nessuno, non sapevano giocare, parla-vano solo il dialetto del loro paese, e avevano tanta nostalgia.

    Con la Compagnia dell'Immacolata, Domenico aveva realizzato il suo capolavoro.

    Gli rimanevano da vivere soltanto 9 mesi, ma la sua Compagnia sa-rebbe durata pi di cent'anni. In tutte le opere fondate dai Salesiani sa-rebbe diventata un manipolo di ragazzi impegnati e di vocazioni salesia-ne per essere come don Bosco in mezzo ai ragazzi.

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    I SANTI? MA CHI SONO?

    Hai mai visto una staffetta, una 4x100 oppure una

    4x400? Nell'atletica leggera la staffetta quella corsa a

    squadre nella quale ci sono dei frazionisti, ognuno dei

    quali fa un pezzo di strada, una frazione. E ogni frazioni-

    sta passa all'altro un pezzetto di ferro chiamato

    testimone che non deve essere assolutamente perso. L'obiettivo della staffetta proprio quello di portare il

    testimone all'arrivo: guai se un frazionista perde il testi-

    mone!

    Ebbene, la vuoi sapere una cosa? La vita della Chiesa

    proprio come una staffetta. Cerca di capire bene: Ges

    ha consegnato ai suoi apostoli un TESTIMONE tutto par-

    ticolare che il VANGELO. Da allora iniziata una staf-

    fetta nella quale le persone che compongono la chiesa

    hanno il compito di passare quel testimone che il

    Vangelo senza perderlo. Si tratta di una staffetta che si

    svolge nel corso dei secoli e per tutto il mondo. I frazioni-

    sti in questa staffetta,; sono tutti i discepoli di Ges. I

    santi sono coloro che hanno fatto splendidamente la loro frazione prima di te.

    Adesso sta a te fare la tua parte, la tua frazione. Sei

    tu ad avere il Vangelo in mano da non .perdere assoluta-

    mente, ma da trasmettere. E mentre fai la tua frazione

    non puoi non guardare a come i santi hanno fatto la loro

    frazione per trarne un sacco di inse-

    gnamenti.

    COSA FARE ? SOSTITUIRE atteg-

    giamenti di disinteresse per il Van-gelo con gesti di amore e di inte-resse. Concretamente IMPARA a leg-gere ogni giorno un po di Vangelo. - 3 -

  • mercoled 27 febbraio

    SANTITA: SULLE ORME DI GESU

    Ascolta questo racconto

    Un giorno il beato Giovanni da Siena si

    trovava raccolto in preghiera dentro il

    duomo della sua citt. Ed ecco, una vi-

    sione tutta particolare: vide il portone centrale del duomo aprirsi ed entrare degli

    Angeli che gettavano della sabbia finissi-

    ma nel

    corridoio centrale della Chiesa salendo verso l'altare. Ad un

    certo punto vide entrare Ges. Saliva su quel tappeto di

    sabbia e lasciava le sue orme. Subito dopo arriv Maria: sa-

    liva mettendo i suoi piedi perfettamente sulle orme di Ge-

    s. Dopo Maria ecco gli Apostoli e i Martiri: anche loro

    misero i piedi quasi perfettamente sulle orme di Ges. Ma

    poi arrivarono tanti altri discepoli che finirono con il perdere

    le orme di Ges, le quali quasi si cancellarono. Ecco arrivare

    un gruppo di Santi che ritrovarono le orme di Ges e le re-sero ben visibili anche per gli altri. Poi arrivarono tanti al-

    tri cristiani che misero male i loro piedi e di nuovo le orme

    scomparvero. Ed ecco di nuovo un altro gruppo di Santi che

    misero i loro piedi sulle orme di Ges e riuscirono a ren-

    derle di nuovo ben visibili anche per gli altri. Hai capi