Sandro Cruciani, Le città del Mezzogiorno nel quadro nazionale

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13 DICEMBRE 2016 | NAPOLI Le città del Mezzogiorno nel quadro nazionale CONVEGNO SCIENTIFICO IL MEZZOGIORNO DELLE CITTÀ: PERMANENZE, CAMBIAMENTI E PROSPETTIVE NAPOLI – ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI 13 DICEMBRE 2016 Sandro Cruciani | ISTAT Le città del Mezzogiorno nel quadro nazionale

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CONVEGNO SCIENTIFICOIL MEZZOGIORNO DELLE CITTÀ: PERMANENZE, CAMBIAMENTI E PROSPETTIVE

NAPOLI – ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI 13 DICEMBRE 2016

Sandro Cruciani | ISTAT

Le città del Mezzogiorno nelquadro nazionale

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Parte prima “Quale urbanizzazione, quanta urbanizzazione”

1. Il dibattito contemporaneo sull’urbanizzazione: oltre i confini della città 2. Quale urbanizzazione, quanta urbanizzazione3. Profili e dinamiche delle località abitate in Italia4. La tipologia urbano-rurale a livello europeo5. Confini amministrativi, morfologie insediative e spazi delle relazioni:

intersezioni che disegnano le nostre città6. Oltre le città. Trasformazioni insediative e nuove forme di aggregazione

territoriale

Parte Seconda “Profili e dinamiche delle città”

7. La concentrazione della popolazione nei sistemi locali del lavoro8. La crescita delle città: evoluzione e caratteristiche socio-economiche9. La mobilità interna delle città: i casi di Roma e Milano10.Livelli e dinamiche dell’urbanizzazione nei paesi europei11.Livelli, dinamica e forme del consumo del suolo nelle principali realtà urbane.

Anni 1991-201112.Misure di consumo del suolo dalla lettura delle dinamiche di lungo periodo

dell’edificato residenziale13.Permessi di costruire: caratteristiche della nuova edilizia dal 2001 al 201414.L’agricoltura peri-urbana attraverso i censimenti15.Profili e dinamiche delle città

Appendici, glossario e note metodologiche

«Forme, livelli e dinamiche dell’urbanizza-zione in Italia»

Ebook in corso di stampa

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Nel 2009 l’EEA (European Environment Agency) ha proposto alcune definizioni di «ambiti urbani» : Un’area amministrativa, che costituisce

l’espressione territoriale della struttura politica e rappresenta la base di applicazione delle politiche relative alla qualità della vita e allo sviluppo sostenibile

Un’area morfologicamente delimitata che costituisce la forma delle città in termini esclusivamente fisici (edifici, strade, zone industriali e commerciali, infrastrutture, strutture per il tempo libero e anche aree urbane verdi all'interno del tessuto urbano)

Un’area funzionale, ossia un’area che si delinea attraverso l’influenza che la città esercita sul territorio circostante in termini socio-economici, produttivi, di erogazioni di servizi, ecc. Generalmente si sviluppa superando sia la delimitazione amministrativa che morfologica

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La definizione di città (e la sua estensione territoriale) ha una ovvia ricaduta sulle misure e sulle statistiche prodotte, che a loro volta influenzano le analisi e le policy

Un primo tema: quali città, quante città

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La spinta verso l’urbanizzazione

Tavola 3.1 – Popolazione per tipologia di località abitata. Anni 1951 -2011 (valori assoluti e valori percentuali).

Anno di Censimento Centri abitati % Nuclei abitati % Case sparse % ITALIA

1951 36.054.721 75,9 3.638.581 7,7 7.822.235 16,5 47.515.537

1961 41.101.366 81,2 3.204.302 6,3 6.317.901 12,5 50.623.569

1971 47.106.571 87,0 2.197.695 4,1 4.832.281 8,9 54.136.547

1981 51.178.078 90,5 1.461.369 2,6 3.917.464 6,9 56.556.911

1991 51.415.157 90,6 1.674.231 2,9 3.688.643 6,5 56.778.031

2001 51.858.988 91,0 1.725.470 3,0 3.411.286 6,0 56.995.744

2011 54.070.867 91,0 1.788.878 3,0 3.573.999 6,0 59.433.744

Fonte: elaborazione su dati Istat, 1951- 2011

Si tratta di un trend avviato in maniera decisa fin dagli anni ‘50 Più del 90% della popolazione italiana vive in centri abitati,

appena il 6% in aree di case sparse che sono assimilabili a contesti a prevalenza rurale

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Dare una definizione di città è comunque difficile, ma ….….sposando un approccio funzionale puro (basato sul

tema delle relazioni) una scelta naturale è rappresentata dai Sistemi Locali, perché:

Non sono vincolati a delimitazioni amministrative (ad eccezione del comune utilizzato come «building block»)

Sono definiti sulla base dell’organizzazione (o meglio auto-organizzazione) dei rapporti sociali, lavorativi ed economici delle persone e delle imprese interdipendenza funzionale

tra i territori Approssimano (secondo noi anche al meglio) uno spazio

urbano funzionale, possono essere definiti «sistemi urbani giornalieri»

…quindi quali sono le nostre «città»?

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Le principali realtà urbane sono 21, così definite: Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e

fusioni di comuni" (detta anche "legge Delrio") 10 città metropolitane Città metropolitane di Sicilia e Sardegna individuate con apposita legge

regionale 4 città metropolitane (Messina, Catania, Palermo e Cagliari) I sistemi locali con più di 500 mila abitanti i quattro sistemi di Bergamo,

Como e Busto Arsizio in Lombardia e il sistema locale di Padova in Veneto I sistemi locali il cui comune capoluogo presenti almeno 200 mila abitanti

tre sistemi locali di Verona, Trieste e Taranto 8 dei 21 Sl appartengono al Mezzogiorno

I sistemi locali delle città medie sono state proposte da IFEL nell’Accordo di Partenariato 2014-20 e definite in due step e

combinando i seguenti criteri: la presenza di una taglia demografica minima, di un centro amministrativo rilevante e riconosciuto, nonché

di un polo di offerta di servizi basilari ed essenziali Sono 86, al netto di quelle già contenute nei 21 Sl, e sono state utilizzate

come termine di confronto con le principali realtà urbane

I criteri di scelta

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Alcuni tratti essenziali: Si tratta di 8 Sistemi locali: Napoli, Bari,

Taranto, Reggio di Calabria, Palermo, Messina, Catania, Cagliari

Rappresentano il 10,4% della popolazione nazionale 2015

Ad eccezione di Messina, gli altri 7 Sl del Mezzogiorno presentano una crescita di

popolazione (in particolare Bari e Catania) La popolazione cresce però a ritmi inferiori

a quelli del Centro-nord L’intensità dell’edificato (estensione delle

località abitate) è superiore alla media nazionale, ma al di sotto della media del

Centro-nord

Le principali realtà urbane del Mezzogiorno

Superficie totale (% sul

to tale nazionale)

Superficie delle località

abitate (% sul totale SL)

Var. % 2001-11 della

superficie delle località

abitate% sul totale

nazionaleVar. %

2001-15

Densità abitativa

(abitanti per km2)

Torino 0,8 16,8 11,6 2,9 5,4 4.122Busto A rsizio 0,2 39,2 6,1 1,1 10,7 2.860Como 0,2 32,8 3,3 0,9 12,9 2.595M ilano 0,6 40,1 4,3 6,4 10,0 4.977Bergamo 0,3 25,7 8,8 1,4 16,7 3.276Verona 0,3 17,1 3,9 0,8 8,5 3.038Venezia 0,4 18,7 9,0 1,0 4,2 2.601P adova 0,4 28,4 7,9 1,1 12,3 2.046Trieste 0,1 27,7 3,6 0,4 -3,0 3.931Genova 0,3 14,6 1,1 1,1 -3,4 5.058Bologna 0,8 10,6 17,1 1,4 8,7 2.951F irenze 0,4 11,8 4,9 1,2 7,7 4.578Roma 1,3 21,0 6,9 6,3 16,3 4.135C entro -nord 6,0 21,4 7,2 25,9 10,1 3.762Napoli 0,3 43,9 5,6 4,2 2,6 7.007Bari 0,5 7,7 10,7 1,2 4,6 5.846Taranto 0,3 13,9 13,3 0,6 1,7 2.995Reggio di Calabria 0,2 16,1 1,2 0,4 0,7 2.847P alermo 0,4 14,4 4,0 1,5 3,3 5.187M essina 0,1 17,1 2,9 0,4 -5,0 5.030Catania 0,2 29,3 8,0 1,2 7,4 3.495Cagliari 0,8 5,8 8,1 0,9 4,2 3.399M ezzogiorno 2,8 14,7 6,9 10,4 3,1 4.933

P rincipali realtà urbane 8,8 19,3 7,1 36,3 8,0 4.044

Sistemi locali delle città medie 23,8 8,0 8,2 26,4 7,7 2.537A ltri sistemi locali 67,4 4,6 9,5 37,3 4,1 2.195IT A LIA 100,0 6,7 8,5 100,0 6,4 2.761

SISTEM I LOCA LI

Superficie totale P opo lazione residente 2015

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La realtà urbana di Napoli: La città metropolitana è molto più ampia

dell’area funzionale, orientata verso sud-est la prima, più verso nord la seconda.

Le differenze sono significative: oltre 500.000 abitanti e 800 km2 di superficie

La densità abitativa è però più elevata nel sistema locale (3.200 abitanti per km2 contro

2.600)

La forma delle città: aree funzionali versus aree amministrative

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Legenda

Sistema locale

High density cluster

Comune capoluogo

Limiti comunali

Città metropolitana

N. comuniSuperficie

(km2)P opolazione

residente 2015

Densità abitativa

(abitanti per km2)

(A ) C ittà metropolitana di Napoli 92 1.179 3.113.898 2.641

(B ) Sistema locale di Napoli 58 808 2.565.469 3.174

Differenza (A ) - (B ) 34 371 548.429 -533

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La realtà urbana di Bari Analogamente a Napoli, l’area

funzionale è interamente contenuta nella città

metropolitana che risulta molto più ampia

Anche in questo caso le differenze sono molto significative: oltre 500.000 abitanti e quasi 2.300

km2 di superficie La densità abitativa è però più

elevata nel sistema locale (468 abitanti per km2 contro 327)

La forma delle città: aree funzionali versus aree amministrative

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Legenda

Sistema locale

High density cluster

Comune capoluogo

Limiti comunali

Città metropolitana

N. comuniSuperficie

(km2)P opolazione

residente 2015

Densità abitativa

(abitanti per km2)

(A ) C ittà metropolitana di B ari 41 3.863 1.263.820 327

(B ) Sistema locale di B ari 20 1.608 751.802 468

Differenza (A ) - (B ) 21 2.255 512.018 -140

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La realtà urbana di Palermo Anche in questo caso l’area funzionale è interamente contenuta nella città metropolitana che risulta

estremamente più ampia Anche in questo caso le differenze

sono molto significative: 82 comuni contro 18, 5.000 km2 contro 1.160 km2, 1,3 milioni di abitanti contro

poco più di 900 mila La densità abitativa è però tre volte

più alta nell’area funzionale rispetto all’area amministrativa

La forma delle città: aree funzionali versus aree amministrative

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Legenda

Sistema locale

High density cluster

Comune capoluogo

Limiti comunali

Città metropolitana

N. comuni Superficie (km2)

P opolazione residente 2015

Densità abitativa

(abitanti per km2)

(A ) C ittà metropolitana di P alermo 82 5.009 1.271.406 254

(B ) Sistema locale di P alermo 18 1.160 906.778 782

Differenza (A ) - (B ) 64 3.850 364.628 -528

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La realtà urbana di Catania L’area funzionale si concentra in un ristretto intorno

del comune capoluogo, mentre l’area amministrativa si dispiega sia verso sud che verso nord, inglobando

tutti comuni che insistono sull’Etna Il sistema locale è di oltre cinque volte più piccolo

della citta metropolitana, mentre c’è una differenza di poco più di 400 mila abitanti a favore di quest’ultima

Forte differenziale in termine di densità abitativa

La forma delle città: aree funzionali versus aree amministrative

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Legenda

Sistema locale

High density cluster

Comune capoluogo

Limiti comunali

Città metropolitana

N. comuni Superficie (km2)

Popolazione residente

2015

Densità abitativa (abitanti per km2)

(A) Città metropolitana di Catania 58 3.574 1.115.535 312

(B) Sistema locale di Catania 22 653 711.427 1.089

Differenza (A) - (B) 36 2.920 404.108 -777

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Consumo di suolo nei sistemi urbani del Mezzogiorno

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Napoli presenta i valori più consistenti della superficie a edificato denso (centri e nuclei abitati e località produttive pari al 45% del territorio) e della densità di popolazione extra-urbana (oltre 53 ab./km2). Una forma insediativa che approssima la saturazione dello spazio

Catania (30% del territorio occupato dall’edificato denso) per consistenza delle superfici interessate ha un profilo assimilabile ai sistemi dell’area milanese

Messina mostra una dispersione insediativa elevata, da attribuirsi alla edificazione lineare sui due tratti costieri del territorio

Nel complesso gli altri sistemi hanno tutti valori comparativamente contenuti delle misure di consumo considerate.

Cagliari si discosta delle principali aree metropolitane, qualificandosi come il Sl urbano a più contenuta pressione complessiva dell’edificato (i 2 indicatori < alle medie nazionali).

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Dinamica del consumo di suolo nei sistemi urbani del Mezzogiorno

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Le aree urbane dove all’inizio del periodo analizzato (1991) era più consistente il consumo da edificazione densa sono anche quelle dove il fenomeno è cresciuto maggiormente negli ultimi 20 anni

Si confermano i casi dei Sl di Napoli e Catania, dove livelli e dinamica del consumo di suolo sono costantemente sopra la media

Dinamica 1991-2011 del consumo di suolo nelle aree a edificato denso (% superficie delle località abitate sul totale Sl)

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Le regioni europee in cui si ha il valore più alto di copertura artificiale sono quelle di Londra (50%), di Bruxelles e di Brema (oltre il 46%) e quella di Vienna (41%)

In Italia le regioni che presentano i valori percentuali più elevati di superficie artificiale sono la Lombardia (11,7%) e la Campania (10,6%)

Incidenza delle superfici artificiali nelle regioni Nuts2 dei Paesi Europei. Anno 2012 (valori %)

Variazione delle superfici artificiali nelle regioni Nuts2 dei Paesi Europei. Anni 2009-2012 (variazioni %)

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