SALVATORE LANZA - SALVATORE PORCEDDU · segna di rigore parere di una commissione di tr e mili-tari...

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Organo d'informazione mensile dell'ANGPS

Anno 6zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA - N. 1 Gennaio 1979

Comitato di Redazione

Udalrigo Caputo

Mario De Simone

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Francesco Mozzi

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Direttor e Responsabile

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Redattore Capo

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Telefoni 775596-752151 - int. 2672

c/c Banco di Roma - ag. n. 9 n. 27291

Registrazione del Tribunale di Roma zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

a. 15906 in data 19-5-1975.

Per il 1979 Una copia L. 250

Quote di abbonamento annuale: ordinario: L. 2.000

» » » » sostenitore: L. 10.000

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I versamenti possono essere effettuati tramit e le Se-

zioni « A.N.G.P.S. »

Tipografia «NUOVA ERA» Tel. 60.71.348 - Vitinia-Roma

S © IMI IM I /A\ I t i S ® zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA3 Salvatore Lanza - Salvatore

Porceddu - Torino 15-12-1978

Come sarà i l nuovo Regola-mento di disciplina militare

Ed i famosi buoni del Tesoro non cedibili? . . . .

La retribuzione differita spet-tante ai dipendenti statali a riposo

A proposito della riforma .

Equiparazione dei t i tolari di pensione privilegiata e tito-lari di pensioni di guerra

Abbonamento sostenitore; of ferte

La folli a concorde . L'autoblindata . . . . Comitato di coordinamento fra

esperti e dirigenti di Enti pensionistici

La rivista militare . Ancora alcune parole, le u l ti

me, sulla riforma della Po lizi a

La Costituzione Italiana . Sottotenenti della riserva . Vit a delle sezioni .

Pag.

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ERRATA-CORRIGE

FIAMM E D'ORO n. 10-11 - 1978

A pagina 23 seconda colonna, Peorne anziché Pedone presidente della Sezione di Lugo

concetto invece di concento, sestultima riga, colonna 1, pagina 20

scatenata invece di scatenante, 11. riga, colonna 2, pa-gina 20

sapienti invece di sapientemente, 27. riga, colonna 2

lo lasci dire invece di me lo si lasci dire, 5. riga, co-lonna 1, pagina 21

terminato invece di indeterminato, 3. riga, penultimo capoverso, colonna 1, pagina 21

di cui invece di da cui, terzultima riga, colonna 1, pa-gina 21.

Ce ne scusiamo con i lettori, ma principalmente con il Presidente Pedone e con Vito del Zotti, autore dell'articolo « Spigolature ». zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

SALVATORE LANZA - SALVATORE PORCEDDU zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Giovanissime vittime di una efferata criminalità zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

TORINO - 15 Dicembre 1978

Dottor Giuseppe Parlato Capo Polizia R O M A

ASSOCIAZION E NAZIONAL E GUARDI E SICU-REZZ A CON ANIM O TURBAT O ET COMMOSSO RIVOLG E PENSIERO REVERENT E NUOVE G i à VANISSIM E VITTIM E EFFERAT A CRIMINALITÀ ' GUARDI E SALVATOR E LANZ A ET SALVATOR E PORCEDDU ET ESPRIME SUA PROFONDA PAR-TECIPAZION E GRAVISSIM O LUTT O AMMINI -STRAZION E ET FAMIGLI E CADUTI . Ten. Generale aus. Remo Zambonini Presidente Nazionale.

Numerose Sezioni hanno espresso al Capo della Polizia, al Questore di Torino ed a questa Presi-denza i sentimenti unanimi di sdegno e di sgomen-to dei propr i associati; in particolare vanno qui ricordat i i vibrant i telegrammi delle Sezioni di Imperia , Benevento, Viterbo, Catania.

Come sarà i l nuovo Regolamento di Disciplina Militare Alcune considerazioni sulla legge 382/1978

La legge 2 luglio 1978 n. 382 fissa le norme di principio sulla disciplina militare alle quali dovrà ispi-rarsi, quale regolamento di esecuzione della legge stessa i l nuovo regolamento di disciplina militare: tempo, sei mesi.

L'ordinamento delle forze armate e l'attività di que-ste sono informate ai principi costituzionali, ed i mili -tari, a parte alcune limitazioni intese a garantire l'assol-vimento dei loro compiti, godono dei diritti che la Co-stituzione riconosce ai cittadini, fondamentale dovere del militare è l'assoluta fedeltà alle istituzioni repub-blicane, e, come compito delle FF.AA. dopo la difesa del-la Patria è i l concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni.

La formula del giuramento ricalca tali principi: fe-deltà alla Repubblica, osservanza della costituzione, adempimento dei doveri del proprio stato per... la salva-guardia delle libere istituzioni. Tutte queste non sono novità: è novità che su alcuni aspetti dei doveri dei militari , che è un cittadino, sia posto l'accento: Anzi-tutto i l giuramento è prestato non più al Capo dello Stato (che la Repubblica incarna e rappresenta) ma al-la Repubblica stessa come categoria ideale; l'aver eli-minato i l Capo dello Stato (...alla Repubblica Italiana e al suo Capo...) pone interrogativi: questo Capo non solo rappresenta la Repubblica ma è anche comandante delle FF.AA. I l che può far pensare che Repubblica e Suo Capo possano (come, quando, da chi stabilito?) an-che presentarsi nel quadro di questo che è i l dovere fondamentale del Soldato, come entità diverse.

Per i l resto che i l militare non debba eseguire un ordine che sia manifestazione reato è previsto già dal C.P.M.P.: anche un ordine « manifestamente rivolto con-tro le istituzioni dello Stato » ricade sempre sotto una ipotesi delittuosa: ma la legge lo recita espressamente; e fa obbligo, in ogni caso a chi lo riceve di informare al più presto i superiori e ciò anche se la denuncia di

un delitto contro la personalità dello Stato punibile con morte o ergastolo è, a mente del C.P.P., sempre obbligatoria « per ogni cittadino ». Ma, è ovvio, qui l'ipotesi è più ampia e generica.

Molte sono, poi, le norme intese a rendere la presta-zione del servizio più agevole: l'uso dell'abito civile tranne qualche caso particolare, fuori dalle caserme (art. 5), la possibilità di esercitare pubbliche funzioni provinciali e comunali e di esserne agevolati (art. 6) di pubblicare scritti o tenere conferenze senza auto-rizzazione ove non si tratti di argomento a carattere riservato di interesse militare (art. 6), la facoltà di riunirsi anche nelle caserme, nello svolgimento dei compiti degli organi di rappresentanza di cui si dirà di fruire nelle caserme di rivendite di pubblicazioni a carattere culturale, politico e ricreativo (art. 10), l'esclu-sione della discriminazione politica (art. 17).

Si ribadisce i l principio che le FF.AA. debbono man-tenersi fuori dalle competizioni politiche (art. 6) e che i mil i tari non possono esercitare i l dir itto di scio-pero, costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali. Stu-pisce non poco la prima parte della norma perché appare ignorare i l tuttora vigente C.P.M.P.: a meno che non si sia voluto affermare, posto che lo sciopero è un diritto garantito dalla Costituzione, che di esso, in via di principio, i l militare non può usare.

Le novità più consistenti della legge consistono nel-la applicazione più stretta del Regolamento di disciplina (art. 5) ai militari in servizio, o in luoghi militari , o che indossino l'uniforme, o si qualifichino in rela-zione a compiti di servizio, come mil i tari o si rivol-gano ad altri militari , e una applicazione, al di fuori di tali condizioni; in tale secondo caso i l Regolamento di Disciplina si applica solo per i doveri attinenti al

segue a pag. 2

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COME SARA' I L NUOVO REGOLAMENTO DI DISCIPLINA MILITAR E zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

seguito dalla pag. 1

giuramento, al grado, alla tutela del segreto ed al riserbo. Così i l divieto, ad esempio, di partecipare a riunioni e manifestazioni di partiti ecc. ecc. e di svol-gere propaganda, vale solo per i mil i tari nella condi-zione di osservanza stretta, non per gli altri.

Altr a novità, la scomparsa della camera di punizione dal novero delle punizioni: che sono: i l richiamo (ver-bale), i l rimprovero (scritto), la consegna fino a 7 giorni e la consegna di rigore (fino a 15 giorni) in apposito spazio o alloggio, secondo quanto stabilirà i l Regolamento. Tutte queste sono le sanzioni disciplinari di corpo; quelle di stato, che incidono e sullo stato e sul rapporto di servizio sono fissate, ovviamente, solo dalla legge.

Contestazioni degli addebiti, e vaglio delle giustifi-cazioni del manchevole sempre obbligatorie; per la con-segna di rigore parere di una commissione di tre mili -tari (uno pari grado del manchevole) e intervento di un difensore scelto tra i militari medesimi.

Altra, e più consistente, novità quella degli organi di rappresentanza (art. 18, 19 e 20) che i l Corpo delle Guardie di P.S. ebbe per prima ma che non fece in tempo a sperimentare pienamente.

Gli organi di rappresentanza formulano pareri, pro-poste e richieste su tutte le materie oggetto di norme legislative o regolamentari circa i l trattamento e la tute-la dei mil i tari sul piano giuridico, economico, previden-ziale, sanitario, culturale e morale.

Sono escluse le materie concernenti ordinamento, addestramento, operazioni, settore logistico operativo, impiego e rapporto gerarchico funzionale.

Gli organi di rappresentanza sono: centrale (inter-forze) che a sua richiesta, potrà essere ascoltato anche dalle commissioni parlamentari, intermedio (presso gli alti comandi), di base presso le unità a livello minimo compatibile: con le regole che i l Regolamento di Disci-plina porrà i membri saranno eletti con voto diretto, nominativo e segreto: gli organi potranno essere con-vocati anche a richiesta di 1/5 dei componenti. Essi sono tutelati contro atti che condizionano e limitin o

l'esercizio del mandato (art. 20). Ed ora un breve, e molto generico, commento.

Organismi come le Forze Armate, hanno un fine isti-tuzionale: lo devono adempiere e nel modo migliore. Ciò dipende solo in parte dalle norme che l i discipli-nano. Dipende dal loro spirito che dalle norme è, in gran parte, indipendente. I l soldato, tutti i membri delle FF.AA. devono essere pronti a combattere, obbe-dire, sacrificarsi, esserne consapevoli e fieri . Ciò nasce, in grandissima parte, dal clima del paese, dal senso di unità e di concordia, dalla fiducia nei capi, dal culto della tradizione.

La norma giuridica, in un contesto che è anzitutto, etico e morale, dove i l dare e non l'avere conta ed è motivo di esistenza, la norma giuridica ripeto serve a dare certezza. In una situazione fluida come l'attuale italiana, dove è costume della base pretendere tutto, è indispensabile che ci sia una norma che dice cosa si può pretendere e cosa no e che questa norma sia fatta rispettare. Come che sia, per discutibile che sia, meglio sempre, quindi, una norma che nessuna norma.

E' una regola che vale per tutt i: anche per la Po-lizia.

R.Z.

ED I FAMOSI BUONI DEL TESORO

NON CEDIBILI ?

Numerosi pensionati dell'Amministrazione della P.S. gradirebbero conoscere dalla cortesia del Di-rettore Generale del Debito Pubblico che fine abbia fatto l'annunciata distribuzione dei Buoni del Te-soro poliennali non cedibili, emessi in sostituzione delle quote non corrisposte della indennità di con-tingenza.

Finora, la maggior parte di noi ha ricevuto un solo Buono di lir e 5.000; appare corretto tale com-portamento? A noi sembra decisamente di NO!

I . N. C. I . S. A. - SpA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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. TUNNEL S zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

La retribuzione differita

spettante ai dipendenti statali a riposo

Per brevità di tempo e di spazio riteniamo sia suf-ficiente iniziare l'argomento risalendo a dopo la se-conda guerra mondiale per spiegare e puntualizzare in termini giuridici i l caso che intendiamo sottoporre ad esame e che riguarda la pensione degli ex dipendenti dello Stato, pensione che ora viene meglio definita « retribuzione differita ».

Premesso che i l lavoratore statale è soggetto a varie ritenute previdenziali che vengono effettuate men-silmente (compresa l'imposta erariale), sin dal primo giorno di lavoro e, senza interruzioni, per tutto l'arco degli anni di servizio, sino alla data di collocamento a riposo. Una di queste è la « Ritenuta Tesoro » che con-cerne la pensione. La quota prelevata, che si è modifi-cata nel tempo e in aumento secondo i l congegno ba-sato sulla così detta « Riserva-matematica », ne assi-cura la pensione in misura tale da garantire agli inte-ressati di poter vivere con i loro congiunti una vita serena e dignitosa (80% della retribuzione).

Nel 1975, in vista di alcune concessioni economiche da parte del governo che vi resisteva, consigliammo noi stessi di aumentare la quota della ritenuta tesoro. Infatti, dal 1-1-1976 essa fu aumentata dal 6% al 7% non solo, ma venne ampliata la fascia su cui operava, comprendendovi la indennità integrativa speciale e la 13" mensilità. Non ci opponemmo.

Nel 1946, le carriere statali erano ordinate in quat-tro categorie: Direttiva - Concetto - Esecutiva e Ausi-liaria. Le prime tre erano distinte per gradi dal X I I I al I affiancate da qualifiche; l'ultima comprendeva solo qualifiche. Ai gradi corrispondevano gli stipendi dai quali si estraevano le pensioni.

Era prassi costante, sin dai tempi della costitu-zione del Regno, che ogni qual volta mutavano gli sti-pendi del personale in servizio (avveniva raramente) o si riorganizzavano le carriere con nuovi stipendi, i provvedimenti venivano estesi anche al personale a riposo, a prescindere dalla data di cessazione.

In occasione della riorganizzazione delle carriere statali, ai sensi e per effetto della legge-delega 20-12-1954, n. 1181, seguita da diversi provvedimenti legislativi che modificarono i gradi e le qualifiche in nuove qua-lifich e e coefficienti, oltre la parte economica, le pre-viste provvidenze vennero estese al personale a riposo, a prescindere dalla data di cessazione, con i l D.P.R. 11-1-1956, n. 20, modificato dalla legge 11-7-1956, n. 734.

Anche nel 1970, quando furono nuovamente ristrut-turate tutte le carriere con nuove qualifiche, classi e parametri e nuove retribuzioni, ai sensi e per effetto della legge 18-3-1968, n. 249, modificata dalla legge 28-10-1970, n. 775, dalle quali derivarono i decreti dele-gati nn. 1077, 1078, 1079, 1080 e 1081, proprio con i l 1081 la nuova normativa e le nuove retribuzioni ven-nero estese a tutto i l personale a riposo, a prescindere dalla data di cessazione.

Ancora nel 1972, in occasione dell'istituzione della « Dirigenza statale » — D.P.R. 30-6-1972, n. 748zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA — sia la normativa che le nuove retribuzioni furono estese al personale a riposo, a prescindere dalla data di cessa-zione purché avessero qualifiche equiparate alle nuove.

In occasione dell'istituzione della 13* mensilità — D.L.C.P.S. 25-10-1946, n. 263 — nonostante allora fosse definita « gratifica » con l'art. 7 essa venne estesa al personale a riposo.

Quando fu istituita l'indennità integrativa speciale di cui alla legge 27-5-1959, n. 324 (poi modificata con la legge 31-7-1975, n. 364 comprensiva di miglioramenti della normativa anche per la 13a mensilità e per l'aggiunta di famiglia), le provvidenze vennero estese a tutto i l per-sonale a riposo, a prescindere dalla data di cessazione.

Fu soltanto con l'istituzione dello « Assegno Perequa-tivo », concesso dall'art. 1-1-1973 — legge 15-11-1973, n. 734 — che, per la prima volta venne meno i l principio del « diritto acquisito », avendo escluso dal beneficio eco-nomico i l personale collocato a riposo sino al 31-12-1972. Fu un atto inaudito, senza precedenti, un atto discrimi-natorio palese sia in riferimento alla consuetudine « diu-turni mores consensu utentium comprobata » (usi co-stanti avvalorati dal consenso di coloro che se ne sono serviti), che nei confronti della Carta Costituzione del-la Repubblica art. 3, etc.

Come abbiamo spiegato, i provvedimenti concessi al personale in servizio, sono sempre stati estesi al per-sonale a riposo. Per cui, la ripetizione generale unifor-me costante di un comportamento con la convinzione che esso risponda ad una esigenza giuridica (opinio iuris atque necessitas) ne impone l'applicazione.

Ma vi è di più, come siamo in grado di rilevare da quanto segue:

« Le norme sulla perequazione delle pensioni han-no sempre assicurato l'allineamento delle vecchie pen-sioni a quelle di nuova liquidazione con un procedi-mento semplice ed efficace, consistente nel porre in raffronto la pensione teoricamente spettante in base alle norme vigenti all'atto dell'entrata in vigore della legge di perequazione con i l trattamento di quiescenza di fatto goduto dai pensionati alla data stessa. Eseguito questo raffronto, al personale già collocato a riposo sotto l'impero delle vecchie norme, la pensione viene riliquidata di modo che i l nuovo importo di questa raggiunga l'importo del trattamento teorico ».

« Finalità principale delle norme di perequazione è quella di assicurare, per quanto possibile, parità di trattamento a tutti i pensionati, a parità di carriera percorsa e di condizione giuridica ed economica rife-rita all'ultimo giorno di servizio, nonché parità di durata del servizio stesso, indipendente alla data di collocamento a riposo e dalle disposizioni legislative vigenti alla data stessa (Corte dei Conti - Sez. I l i Civ. -134-1965, n. 20588) ».

Per brevità abbiamo citato una sola massima che si riferisce all'anno 1965, mentre avremmo potuto ci-tarne altre, precedenti e successive. Ma dobbiamo tener conto che negli ult imi due lustri, i concetti giuridici delle massime della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato, della Corte di Cassazione e della Corte Costitu-zionale, si sono evolute, accostandosi alle mutate esi-genze della società nazionale ed europea, in linea col progresso sociale, della tecnica e della scienza, ma specialmente in materia economica e di lavoro. Prova ne sia i l fatto che, mentre negli anni scorsi i ricorsi del personale collocato a riposo erano soggetti alla giu-risdizione del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti — ed anche del T.A.R. —, da qualche anno a questa parte la Corte di Cassazione, rinnovando i concetti già esistenti nella giurisprudenza contraria, ha definitiva-

segue a pag. 4

COMUNICATO DELL A PRESIDENZA NAZIONAL E

Nel prossim o numer o pubblicherem o un band o di concorso , riservat o ai Soci , per una cartolin a e un manifesto , da adottar e dall'Associazione , nei qual i dovr à trovar e illustrazion e e sintes i artistic a lo spirit o del Sodalizio .

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LA RETRIBUZIONE DIFFERITA SPETTANTE A l DIPENDENTI STATALI A RIPOSO

seguito dalle pag. 3

mente stabilito che tali ricorsi competono alla magi-stratura ordinaria. La stessa evoluzione ha comportato che la pensione dello statale viene ora considerata e de-finit a « retribuzione differita » e come tale ne accentua i l principio — se ve ne fosse bisogno — di seguire l'evol-versi delle retribuzioni attive percepite dal personale in servizio. I l termine di « retribuzione differita » è ado-perato nella giurisprudenza costante.

La differenza creatasi nel concetto giuridico tra i l termine « pensione » regolamentato dalle vecchie norme esistenti prima della guerra e quello recente di « retri-buzione differita » è stato definitivamente sancito dalla Corte Costituzione in sede di esame riguardante la so-spensione delle pensioni di pubblici dipendenti incorsi in condanne penali comportante l'interdizione perpetua dai pubblici uffici , ovvero per altre cause, come la sospensione dal servizio o la perdita della cittadi-nanza.

Abbiamo già detto che fu nel 1978, in occasione della concessione dell'assegno perequativo, non esteso al personale a riposo, che lo Stato commise, per la prima volta, una ingiustificata discriminazione, una spe-requazione di trattamento a danno dei pensionati (in passato aveva sempre perequato le pensioni). I n se-guito — pur sempre teso a realizzare economie a danno degli anziani — si decise a concedere alcune provvidenze a favore del personale a riposo — legge 29-4-1976, n. 177zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA — ma con fin i reconditi, cioè con lo scopo di ag-girare i l problema nel senso di spezzare definitivamente quel filo conduttore sul quale era basato i l diritto acquisito del principio di perequazione delle pensioni. Tanto vero che poi, con i provvedimenti di questa legge,zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA si determinarono tre diverse misure di importo di pensioni fra ex dipendenti pur aventi gli stessi re-quisiti di anzianità, di qualifica, di situazione econo-mica e di ogni altra condizione giuridica di base. Le tre misure si diversificarono secondo la data di collo-camento a riposo: la prima, la più bassa, riguarda i l personale cessato sino al 31-12-1972; la seconda, un pò più alta riguarda quello cessato dal 1-1-1973 al 31-12-1975; la terza, la più alta, riguarda coloro collocati a riposo dal 1-1-1976.

Come si spiegano le differenze, le sperequazioni di trattamento così discriminatorio che offende la ragio-ne non avendo alcuna giustificazione nella logica del diritto?

Si spiega così:

1) al personale collocato a riposo sino al 31-12-1972, al quale non venne esteso l'assegno perequativo, asse-rendo di farglielo recuperare venne concesso i l 9% nel 1976; i l 9% nel 1977; L. 18.000 mensili nel 1978. Ma gli interessati recuperarono una parte, non raggiunsero l'importo che sarebbe spettato loro con l'estensione del-la legge istitutiva 734/1973. All o stesso personale venne concesso l'aggancio alla « dinamica salariale », i l 6,9% nel 1976; i l 5,1% nel 1977; i l 9,2% nel 1978. Quest'ultimo provvedimento operò ogni anno sulla base pensiona-bile e sulla percentuale stessa, per cui anche i l relativo importo degli aumenti fu i l più basso;

2) al personale collocato a riposo dal 1-1-1973 al 31-12-1975, già in godimento dell'assegno perequativo, fu concessa la dinamica salariale nei termini sopra ripor-tati, ma operò sullo stipendio e sull'ass. pereq., per cui l'importo delle pensioni è superiore ai primi per la differenza dell'assegno perequativo e della dinamica salariale;

3) al personale collocato a riposo dal 1-1-1976, in godimento dell'a.p., non fu concessa la dinamica sala-riale per due anni solari, 1976 e 1977, secondo un con-cetto della norma stessa, ma fu accordato i l 18% in più sulla base pensionabile « quale compenso forfet-tario rappresentativo delle altre voci a carattere retri-butivo percepite dai dipendenti dello Stato ». Detto per-sonale ottenne poi i l 9,2% per la dinamica salariale dal 1-1-78. Pertanto l'importo delle loro pensioni, a parità di anzianità di lavoro, di qualifica, di parametro e di ogni altra condizione giuridica di base, è i l più alto di tutt i.

Abbiamo spiegato le discriminazioni esistenti, con-cernenti le sperequazioni anche sostanziose, fra colleghi aventi le stesse posizioni giuridiche. Ma, anche per do-vere verso la categoria dei colleghi in servizio, non possiamo fare a meno di accennare alla posizione di privilegio, di protezione e di clientelismo — che si concretano in agevolazioni economiche — di cui go-dono alcune categorie (e non sono poche), facenti parte della così detta « giungla retributiva » e conseguente-mente « giungla pensionistica ». Citiamo soltanto alcuni casi: la retribuzione onnicomprensiva di un Ambascia-tore, la più alta qualifica della direzione (pochi riesco-no a raggiungerla), percepisce L. 14.010.000 l'anno (pen-sione 80%); un capo archivista della Camera dei De-putati percepisce L. 16.700.000 l'anno (pensione, si dice, 100%). Un presidente di un Istituto bancario godrebbe di una retribuzione annua di L. 650.000.000 (oltre 54.000.000 i l mese; potrebbero lavorare 108 giovani a 500.000 lir e i l mese), non lo sappiamo, ma certamente la pensione sarà relativa.

Nel campo pensionistico abbiamo, come si è visto, misure diverse, 80% e 100%; alcune categorie anche oltre i l 100% per i proventi d'impiego del fondo pen-sioni. Abbiamo, inoltre, differenze notevoli di norma-tiva e di concretezza economica per fine lavoro: la buo-nuscita per gli statali; l'indennità di licenziamento per altri. Queste hanno diversi congegni, tanti, mediante i quali comportano importi vicini e oltre i l miliardo.

I l personale ministeriale in servizio ha ricevuto in diverse riprese aumenti per L. 55.000 mensili, non pen-sionabili (ma lo saranno fra breve) e quindi non de-voluti al personale a riposo. Alcuni ministeriali ricevono varie indennità, una miriade, interamente o in parte pensionabili, causando un'ampliamento vastissimo di sperequazione di trattamento retributivo e pensioni-stico.

V i è in corso la trattativa pluriennale — già siglata come ipotesi d'accordo — per la ristrutturazione del-le carriere secondo la « Qualifica Funzionale » che com-porterà nuove qualifiche base su « Livell i » e nuove re-tribuzioni. Per quanto risulta sinora, i l personale col-locato a riposo non è stato incluso nel provvedimento siglato. Invece, l'unica possibilità che si presenta per porre ordine nelle sperequazioni di trattamento e di eliminare le discriminazioni, è quella di estendere i provvedimenti relativi alla qualifica funzionale a tutto i l personale a riposo, a prescindere dalla data di ces-sazione.

Tale estenzione è richiesta anche a conferma e sostegno che la « retribuzione differita » deve seguire l'evolversi della retribuzione attiva, come sempre è stato osservato.

E' importante tenere nella massima considerazione che le retribuzioni e le pensioni degli statali sono al più basso livell o di tutte le categorie dei lavoratori.

Gli elementi di cui sopra, sono stati elaborati e coordinati al fine di dare inizio ad una azione legale che ripristini e stabilisca definitivamente i l principio della « retribuzione differita » uguale a « retribuzione attiva ».

Antonino Vaglio zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

DE MAGISTWSzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA Vincenzo BELLOÌTI s .M . - Palermo

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ette re a zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA/ [rettore

A PROPOSITO DELLA RIFORMA

Sono recentissimi i... movimenti di aggiramento di-sposti per attuare la ormai « famosa » riforma del Corpo delle Guardie di P.S. ma è risaputo che in meno di un anno, in seno al Ministero dell'Interno, sono stati adottati due provvedimenti di una tale importanza che hanno lasciato disorientati l'opinione pubblica e coloro i quali militano nella Polizia.

— l'incarico affidato ad un Generale dell'Arma dei Carabinieri nella direzione dei Servizi Segreti del Ministero dell'Interno;

— e l'incarico demandato dì recente al Generale Dalla Chiesa, nella lotta contro il terrorismo e la vigilanza delle Carceri (vedasi fotografia e didasca-lia pubblicata nel periodico Gente, n. 34 del 26-8-78), nella quale si evidenzia che solo l'Arma dei Carabinieri è stata, finora, in grado di combattere, con successo, il terrorismo; giudizio che dovrebbe far fare il « mea cul-pa » ai responsabili della Polizia.

I provvedimenti, comunque, dimostrano chiaramente — a parte l'apprezzabile valore e le capacità dimostrati dal Generale Dalla Chiesa — che qualsiasi servizio, branca, incarico o altro, possono essere egregiamente espletati anche da un Corpo di Polizia il quale, pur di-pendendo dal Ministero della Difesa e, quindi, milita-rissimo, NON si sente assolutamente secondo a nessuno e, semmai, maggiormente qualificato.

L'appartenente all'Arma Benemerita, pur conservan-do la duplice qualifica di « militare » e di « ufficiale o agente di polizia giudiziaria » può benissimo compiere il proprio dovere anche se, fino ad oggi coloro che vogliono, chissà perché, la « disfatta » del Corpo delle Guardie di P.S., hanno sempre asserito di volere la « smilitarizzazione » in quanto int ravvedevano nell'ap-parato militare incompatibilità fra le due qualifiche.

I più invece, credono che non ci si accorge del ma-croscopico errore che sta per compiersi perché, così agendo non si è fatto altro, da molto tempo, che get-tare fango, discredito, avvilimento, timore e indigna-zione fra gli appartenenti ad un Corpo che merita ben altre considerazioni.

Con ciò non si vuole minimamente attribuire colpe o altro all'Arma dei Carabinieri la quale, anzi, ha di-mostrato di avere una organizzazione solida, seria ed ammirevole.

Indubbiamente l'Arma ha avuto sempre quella sicura guida che l'ha portata ad un livello tecnico-professio-nale tale da non temere confronti ed i fatti lo stanno dimostrando.

Perché dunque, non si è cercato di portare di pari passo anche il Corpo delle Guardie dì P.S. migliorando ciò che appariva antiquato e trasformando quanto nel corso degli anni veniva lamentato?

Era proprio il caso di relegare il Benemerito Corpo delle Guardie di P.S. in un « angolo » anche se si pro-mettono « potenziamento e prestigio »? cancellando con un colpo di spugna tutta una gloriosa storia scritta e fatta di sacrifici? A chi devesi attribuire la colpa?

E' mai possibile, dunque che si continui a credere che la « smilitarizzazione » del Corpo delle Guardie di P.S. porti realmente ad un miglioramento generale delle cose, proprio così come è stato finora « sbandierato » ai quattro venti?

La parte buonpensante e sana, che non è certa-mente trascurabile se non addirittura la maggioranza (e lo dimostrano i contìnui scritti che appaiono su quotidiani e periodici) sembra invece convinta che to-gliendo agli appartenenti al Corpo delle Guardie di P.S. ciò che ancora li sorregge e li tiene disciplinatamente compatti e forti, cioè il prestigio di essere e sentirsi

« militari », finirà per assistere al declino di una istitu-zione che in trent'anni e più di sacrifici, seppure con inevitabili errori, si era affermata migliorando il suo tessuto in difesa della Repubblica Italiana, della sua Costituzione e della Democrazia, riscuotendo consensi ed apprezzamenti.

Non pretendiamo, certamente, di voler competere o discutere problemi ad alto livello ma nessuno ci può contestare quanto in buona fede affermiamo, dicendo le cose « terra, terra ».

La nostra convinzione sta nell'apprezzare e ribadire sempre concetti e costruttive proposte da altri più au-torevolmente rappresentate, perché le riforme debbano esserci e, anzi, se attuate ponderatamente e con vedute moderne, potrebbero ancora salvare quei valori che stanno per essere annullati.

Tali riforme naturalmente, non sarebbero certo gra-dite né positive se decisamente attuate nella direzione finora sbandierata, applicando la « smilitarizzazione » e la « sindacalizzazione » del Corpo delle Guardie di P.S.

Riforme, dunque, applicate anche nei confronti del « poliziotto », pur restando con la qualifica dì « militare di P.S. » per potenziarne la struttura e la sfera di competenze, senza sentirsi sminuito né umiliato nei confronti dei pari grado degli altri Corpi di Polizia che resterebbero, ancora, militari.

Viene spontaneo di domandarsi: ma perché è stato preso di mira proprio il Corpo delle Guardie di P.S.? Le disfunzioni e inefficienze, se ve ne sono state, non devono essere attribuite né ricercate nell'apparato « militare » del Corpo e non deve essere perciò il « capro espiatorio ».

Ascoltare anche coloro che hanno vedute diverse ma non demagogiche, è anche importante e lo dovrebbe essere maggiormente quando sì affida il destino di chi fa sacrifici silenziosamente e muore per compiere il proprio dovere, nelle mani di pochi che vedono e giu-dicano in modo assolutamente diverso.

Negli accampati pretesti di « migliorare tutto » nel-la Polizia, possono esservi anche cose vere e giuste, ma sorge il sospetto che giuochino nella questione mi-steriosi interessi che, invece, vanno assolutamente re-spinti perché la Polizia deve rimanere estranea a tutto ciò se vuole operare con serietà, serenità e spìrito di abnegazione, data la ormai « straboccante » dose di dì-sosorientamento e mortificazione iniettati fra i suoi appartenenti.

I poliziotti hanno bisogno di lavorare in tranquillità, senza timori, senza sentirsi umiliati e sfiduciati né at-taccati da varie partì, per cui sì auspica che, final-mente, qualcosa di concreto sia fatto.

E' augurabile, perciò, siano adottati provvedimenti il più possibile sentiti e aderenti alle necessità, per non trovarsi, domani, a perdere ancora altro tempo a risol-vere nuovi e più spinosi problemi conseguenzìali, com-prendendo a fondo i vari problemi del poliziotto, rifor-mando regolamenti superati e tutto ciò che sa di vec-chio, adeguando stipendi, metodi tecnici e quanto altro di moderno viene impiegato in altre nazioni, senza però intaccare il prestigio ed il decoro che vengono conferiti al Corpo delle Guardie di P.S. dall'apparte-nenza alle Forze Armate dello Stato.

E', a questo proposito, si può benìssimo affermare che guardare l'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, come esempio di organizzazione, serietà e capacità professionale, non farebbe proprio alcun male a coloro che la pensano diversamente nei confronti del Corpo delle Guardie di P.S. che lo vogliono « smilita-rizzato ».

Vm.

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Page 5: SALVATORE LANZA - SALVATORE PORCEDDU · segna di rigore parere di una commissione di tr e mili-tari (uno pari grado del manchevole) e intervento di un difensore scelto tra i militari

EQUIPARAZIONE DEI TITOLARI DI PENSIONE PRIVILEGIATA

E TITOLARI DI PENSIONI DI GUERRA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

I l periodico dell'U.N.M.I. ha invitato i titolari di pensione privilegiata ordinaria per causa di servizio ad aderire all'iniziativa di un loro consocio, che appellan-dosi all'equiparazione dei titol i d'invalido per servizio e di guerra disposta da alcune leggi, ha progettato di ricorrere, in via amministrativa, per ottenere l'esonero dalla denunzia dei redditi (IRPEF) dell'ammontare glo-bale della pensione privilegiata ordinaria al pari degli invalidi di guerra.

Al riguardo sorgono alcune perplessità derivanti dal-le norme legislative che, in linea di massima, accomu-nano i due trattamenti.

A parte i l merito della diversa posizione in cui sono tenute giuridicamente, non possiamo non osservare che, in difetto dell'equiparazione a tutti gli effetti, del-le categorie degli invalidi per servizio con quelli di guerra, allorquando sono concessi miglioramenti econo-mici o benefici a favore dei pensionati di guerra da estendere ai titolari di pensione privilegiata per ser-vizio, in modo macchinoso, si dispone l'equiparazione limitata ai t i tol i della concessione e con valore spe-cifico.

Coerenti con tali principi, le leggi 539/1950 e 474/ 1958 concordano nell'equiparare gli invalidi per servi-zio con quelli di guerra esclusivamente per i benefici che prevedono: la prima per l'estensione di t i tol i pre-ferenziali e altre provvidenze; la seconda per la pere-quazione di indennità di carattere eventuale non river-sibili comuni ai trattamenti di guerra e privilegiate per servizio limitate a talune categorie delle due pensioni.

Sta di fatto che, in entrambe le norme vengono usate dizioni che possono far sorgere l'aspettativa di una equiparazione totale « a tutti gli effetti ».

Senonché, espressamente e inequivocabilmente nel-le leggi fiscali, oggetto della contestazione del socio deH'U.N.M.I. i l disposto dell'art. 34, comma I , del D.P.R. 29-9-1973, n. 601 relativo « All a disciplina delle agevola-zioni tributarie » esonera dalla denunzia dei redditi l'in-tero importo delle pensioni di guerra, comprese le in-dennità accessorie, mentre la stessa disposizione con-sente l'esonero « soltanto » per le indennità connesse al trattamento di quiescenza per i titolari di pensioni pri-vilegiate per servizio.

Inoltre, l'art. 46, comma 2° del D.P.R. 29-9-1973, n. 597 fra i redditi di lavoro dipendente obbligati alla denunzia comprende l'ammontare delle pensioni.

Pertanto, più che una diversa interpretazione delle

leggi 539/1950 e 474/1958 e quindi ad un'azione in sede giurisdizionale, si tratta di giungere ad una modifica dei DD.PP.RR. 601/1973 e 597/1973 con nuove e diverse leggi e pertanto occorre un'azione in Parlamento; que-sta azione tutti siamo disposti a sottoscriverla e soste-nerla. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

ABBONAMENT O SOSTENITORE OFFERT E

I l Signor CRISTOFARO Angelo della Sezione ANGPS di Milano ha versato la somma di lir e 3.000 (tremila) quale offerta in favore del periodico « Fiamme d'Or o » per l'anno 1979.

I l Signor GIORG I Francesco della Sezione ANGPS di Imperi a ha versato la somma di lir e 10.000 (die-cimila) quale quota per abbonato sostenitore del periodico « Fiamme d'Oro » per l'anno 1979.

I I Signor Cav. Mari o SARTORI della Sezione ANGPS di Vicenza ha versato la somma di lir e 10.000 (diecimila) quale quota per abbonato soste-nitor e del periodico « Fiamme d'Oro » per l'anno 1979.

I l Signor DE LE O Geom. Cav. Vincenzo della Sezione ANGPS di Genova ha versato la somma di lir e 10.000 (diecimila) quale abbonato sostenitore del periodico « Fiamme d'Oro » per l'anno 1979.

I l Signor PALAZZ I Tomaso Carlo della Sezione ANGPS di Genova ha versato la somma di lir e 2.000 (duemila) quale offerta in favore del periodico « Fiamme d'Oro ».

I l Ten. Generale (a) POGOLOTT I Lorenzo abi-tante a Moncalieri della Sezione ANGPS di Torin o ha versato la somma di lir e 10.000 (diecimila) quale abbonato sostenitore del periodico « Fiamme d'Or o » per l'anno 1979.

I l Signor CANDONI Armando della Sezione ANG PS di Vicenza ha versato la somma di lir e 10.000 (diecimila) quale abbonato sostenitore del periodi-co « Fiamme d'Oro » per Tanno 1979.

I l Ten. Generale (a) POGOLOTT I Lorenzo abi-tante a Moncalieri della Sezione ANGPS di Torin o ha versato la somma di lir e 5.000 (cinquemila) quale offerta in favore del periodico « Fiamme d'Oro » per l'anno 1979.

I l Socio BINOTT O Giovanni della Sezione ANGPS di Bergamo ha versato la somma di lir e 10.000 (die-cimila) quale offerta in favore del periodico « Fiam-me d'Oro ». zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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centra! zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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LA FOLLIA CONCORDE. di Antonio TANCREDI

Recenti episodi di più evidente folli a collettiva, delirante, autodistruttiva, mi hanno fatto ricordare un aforisma di F. Nietsche:

« La folli a è molto rara in singoli individui; nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche essa è la regola »; e un brano del romanzo di G. D'Annunzio: « I l trionfo della morte » « ...follia concorde che non più pa-revano un adunamento di singoli uomini ma la coerente massa d'una qualche cieca materia sospinta da una forza vorticosa ».

Tali intuizioni, del filosofo e del poeta, possono aiu-tarci a comprendere la più assurda tragedia dei nostri giorni: l'allucinante suicidio di circa 1.000, dico 1.000, discepoli del Tempio del popolo a Jonestown nella Gujana.

Non starò a ripetere attimo per attimo quello che avvenne nel campo ricavato in una radura della giun-gla: una tragedia che sfugge ad ogni comprensione, che ha superato nella realtà la più ardita fantasia dei tragici più noti di tutte le epoche, neanche parago-nabile al suicidio di 960 uomini, donne e bambini, nel-l'anno 73 d.C, difensori della città-fortezza ebraica di Masada, sul Mar Morto, per non cadere nelle mani dei romani; e neanche al suicidio di 100 civil i giap-ponesi nell'ultima guerra, gettatisi da una scogliera nell'isola di Saipan, all'arrivo delle truppe di occupa-zione americana.

Perché, questa volta, non è la passione patriottica a provocare i l sacrificio in massa della Gujana, ma le fantasie paranoiche di un capo: Jim Jones; la scin-till a che ha fatto esplodere la tragedia è stata la visita di una delegazione guidata dal deputato al Congresso degli Stati Uniti : Leo Ryan, massacrato all'aeroporto con giornalisti, fotografi e cineoperatori della TV.

Né vale rileggere i giudizi postumi sul « Messia

venuto dall'Indiana, Jones, malandato nel fisico, ormai chiaramente pazzo » « ... era impazzito... Jones era di-ventato un diavolo... succede così quando si pretende di essere Dio, ma si fallisce ».

La nostra memoria corre alle rivelazioni postume sul nazismo e su Hitler: basta pensare agli studi re-centi di vari psichiatri e psicologici su Hitler: ogni forte entusiasmo di gruppo può trasformarsi in vera e propria folli a collettiva in grado di attrarre e sog-giocare capi e discepoli.

Si accettano, si esaltano in una forsennata simbiosi le più aberranti dottrine: la coesione del gruppo di-venta sempre più folle, creando la presenza vera o immaginaria di una minaccia esterna: Hitler gli ebrei, Manson i negri, Jones la Cia, l'Fbi e Ku Klux Klan, organismi che a loro volta non sfuggono alla folli a concorde, sospinta da una forza vorticosa, che non sempre esplode in terrificanti manifestazioni ma ri -mane allo stato latente in attesa della scintilla che può anche non scoccare; anche i gruppi terroristici soggiacciono a tale processo di condizionamento psi-chico e di folli a concorde, che sfugge a qualsiasi ana-lisi e diagnosi.

Impotente dinanzi a tale tragedia di vastità enorme, si è dichiarata la scienza: non vi è cura profilattica, preventiva contro tale flagello, la storia è ricca di episodi terrificanti ma non ci ammaestra: resta un mistero, i l mistero dell'uomo, della storia.

I l segretario del Partito socialista francese Francois Mitterand nel maggio dello scorso anno, dopo l'assas-sinio di Aldo Moro, scrisse: « Violenza e violenza, paura e paura, sangue e sangue, ognuno ci perde, ognuno vi si perde. Nel Medioevo si elevavano muri contro la peste. Ci sono sulla terra mura abbastanza alte contro le malattie dello spirito? ».

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CASSA DI RISPARMIO DI ASTI Fondata nell'anno 1842

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Page 6: SALVATORE LANZA - SALVATORE PORCEDDU · segna di rigore parere di una commissione di tr e mili-tari (uno pari grado del manchevole) e intervento di un difensore scelto tra i militari

L ' a u t o b l i n d a ta Finalmente; sembra proprio deciso dopo tante per-

dite di giovani tutori dell'ordine ora questi avranno in dotazione armi più perfette, più sofisticate e difese meno vulnerabili. Essi, così, potranno assolvere i l proprio compito con più sicurezza e più tranquillità e i loro famigliari non avranno più da trepidare al mo-mento di salutare i l congiunto che si avvia al suo posto di lavoro con tutta la tranquillità necessaria per as-solvere bene i compiti assegnatigli, e gli obblighi as-sunti con i l giuramento di fedeltà allo Stato. La con-sorte non avrà più bisogno di fargli la solita racco-mandazione: « caro promettimi di non esporti troppo; se non lo vuoi fare per me fallo almeno per i tuoi figl i », oppure « caro, ricordati che in caso di scontro con i banditi se spari prima tu l'alcade t i può fare ar-restare e perdi i l posto per eccesso di difesa ».

Ora tutto questo finalmente non potrà più accadere perché ogni tutore dell'ordine di quello stato di fantasia avrà una macchina blindata che non potrà essere per-forata da nessun proiettile e le famiglie potranno go-dere della più grande tranquillità. Uno volta le guardie avevano solo le garitte, ma erano così fredde; in quel tempo gli uomini della polizia di (questo fantomatico stato), erano proprio indifesi tanto più che la garitta mancava di porta e di vetri alle feritoie e poi non era facile sforacchiarle a colpi di mitraglia. Ma erano vecchi tempi — erano i tempi in cui, come prima della guerra mondiale, gli uomini comandati di vedetta nelle gelide notti invernale su quota 803 dell'Erzegovina e sulle balze Montenegrine per riparsi avevano solo la mantellina e qualcuno i l pastrano o cappotto come si dice adesso.

Oggi, invece, per ripararsi dal freddo e dai colpi di mitra esiste l'auto blindata ove è sufficiente premere i l bottone dell'accensione del motore per sentirsi ben riscaldati all'interno e di pericoli non ve ne che uno solo: che nella macchina blindata, al dolce tepore del-l'aria calda del motore è facile addormentarsi e sve-gliarsi... in cielo.

Allor a si diceva che per proteggere gli uomini ad-detti alla difesa dello Stato e delle istituzioni erano necessarie tre cose: serietà nel servizio, frequenti ispe-zioni, timore del superiore e del nemico in ugual mi-sura: Solo così si reggono gli eserciti, diversamente si sfasciano..

Nelle operazioni mil i tari spesso si è verificato l'im-piego delle autoblindate ma solo per compiti offensivi e in azioni di movimento. L'impiego di tali mezzi solo eccezionalmente veniva effettuato in operazioni di vigi-lanza ma sempre ben protetti da personale dotato di am-pia capacità di avvistamento. L'autoblindata da ferma non solo è mal protetta ma è un obiettivo prelibato per i l nemico specialmente se attivo e intraprendente. Così facendo si fa solo i l gioco dell'avversario al quale rima-ne affidata ogni iniziativa. I l fatto base è che i mezzi vanno impiegati seguendo le norme dettate dai canoni militari che sono frutto di antica esperienza e con fini ben precisi e mai per abitudine o per falsa conoscen-za della loro efficacia: lo insegni anche via Rasella.

Sembra ora che in quello stato fantomatico, si voglia dotare un corpo ormai civile con mezzi di guerra e se ne affidi l'impiego a chi nei suoi intendi-menti l i confonde con la garitta.

M i sembra un non senso. E per di più pericoloso.

Spectator

COMITATO ITALIAN O DI COORDINAMENTO TRA ESPERTI E DIRIGENTI DI ENTI PENSIONISTICI

Organizzazione

Giovedì 12 ottobre 1978, nella sede del Movimento Solìdarista Europeo in Via Monterone, 2 - invitati dal Settore Studi sulla Terza Età del Movimento stesso, si sono incontrati i dirigenti e gli esperti di Enti pen-sionistici.

La riunione animatissima, in vista delle scadenze della Legge Pandolfi e dei gravi problemi che si stanno addensando sul mondo quiescenziale e sulle sue neces-sità, ha adottato importanti decisioni, costituendo i l « Comitato Italiano di Coordinamento tra Esperti e Dirigenti di Enti Pensionistici », con delega ad un Consiglio Direttivo, formato dal Prof. Drusiani della Segreteria Naz.le dello SNALS, dal Gen.le Maffei, Se-gretario Gen. dell'Ass. della Pubblica Sicurezza, dal Prof. Magliocca, Segretario della Federazione Italiana Pensionati, dall'Avv. Tull i , fiduciario della Presidenza dell'ANLA.

11 Comitato ha deciso, di intervenire presso i com-petenti uffici della D.C. del P.S.D.I. e del P.L.L., per sollecitare la più incisiva azione di intervento e di affiancamento per la formazione di un pacchetto dei provvedimenti che si ritengano ut i l i alle categorie pensionistiche e alla loro situazione morale e materiale. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LA RIVISTA MILITARE

Ancora una volta mi è occorso di partecipare ad una cerimonia militare ed ancora una volta mi è toccato assistere al penoso comportamento del rassegna-tore che passa in rivista il reparto in armi a passo di corsa senza guardare gli uomini schierati per leggere sui loro volti le loro ansietà, o scrutare nei loro occhi se lo amano o lo odiano e se sono bene armati e bene addestrati.

Evidentemente queste cose non interessano il ras-segnatore che continua con passo veloce a percorrere il fronte dello schieramento ignorando finanche il sa-luto degli ufficiali. Egli con viso accigliato e duro guar-da fisso davanti a se e anela solo di raggiungere al più presto il palco d'onore sul quale profondersi in inchini e stringere le mani degli ospiti, fiero di aver così di-mostrato di essere un capo di grande energia.

Spectator zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LABORATORIO

ANALISI CLINICHE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Tutt e le ricerch e di laboratori o

Direttore : Cav . Uff . Dr.

LORENZO ANTONINI Medic o Chirurg o Specialist a in analis i clinich e C O N V E N Z I O NI M U T U E (Enpa s ecc. )

00198 ROMA V.le Regin a Margherita , 158

Tel. 84.45.200

8 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Ancora alcune parole, le ultime, sulla Riforma della Polizia

Prendiamo le mosse da uno scritto, di un militare in servizio, comparso nel numero di ottobre di « Po-lizi a Moderna »: « E' ormai tempo di chiudere la pa-gina della riforma ». Noi vorremmo intendere queste parole, così. Proprio noi che la riforma abbiamo sem-pre guardato con molta critica circospezione, auspican-done lo studio e la meditazione, ponendo in guardia contro illusioni, miracolismi, fantasie.

Ora sono passati due anni da quando di riforma ufficialmente si disse, passi in avanti se ne sono fatti, sul piano reale pochi, sul piano delle speranze e della fantasia tanti. Ma, è giusto por mente, passi indietro nessuno. La riforma è un fatto politico, non tecnico; è voluto dalle forze politiche e queste, cioè i l quadro politico, sono destinate a non mutare, se non nel senso della riforma e non in quello opposto. Questo parti-colare, cioè dello orientamento politico rappresenta, di fatto, l'unica realtà del « fatto riforma ».

Le realtà tecniche sono fluide ed evanescenti: con esse starà alle forze politiche fare i conti quando la legge organica di riforma sarà stata varata. Questo, prima o poi, avverrà: inutile pensare al contrario. Nes-suno torna indietro. E questa è un'altra realtà, di cui bisogna prendere atto. Per ora: e per ora significa per molto tempo avvenire. Ed è inutile porsi i l problema delle esigenze tecniche: anche le riforme precedenti nacquero sempre da motivi politici : non dimentichiamo, a parte le molteplici, lontane, precedenti trasformazioni, la creazione della R. Guardia per la P.S. (1919), e i l conferimento al Corpo dello stato militare (31 luglio 1943) confermato nel 1949.

Queste oscillazioni, questa alternanza intessono di sé tutta la storia non solo del Corpo ma della P.S.: per ben due volte la Direzione Generale della P.S. fu, sul finire dello scorso secolo costituita e poi riassor-bita dalla Direzione Generale degli AA.GG. e del Per-sonale, prima di trovare la sua stabilità ed un assetto che ne assicurassero certezza ed evoluzione.

Quindi allo stato presente, siano giuste o ingiuste o errate le motivazioni della riforma occorre por mente che esse, pur con variazioni di intensità, sono volute dal quadro politico, che tale orientamento ha assunto, e da tempo, e attese dalla base che su di esse si è (o è stata) abbondantemente illusa. Allora, voi direte, si tratta solo di accettare un colossale errore e tirare avanti? Non esattamente. Esiste una sorta di saggezza collettiva che spesso fa a pugni con le esitazioni dei singoli, esiste un impulso che è, più della ragione, molla all'azione dell'uomo. La storia dell'umanità ne offre, anche ora, infinit i esempi. Le guerre: quasi tutte sono state dichiarate, anche con i l favore clamoroso della base che, penso, quasi mai condivideva le motivazioni della classe dirigente, ma vedeva, in esse, un motivo di cambiamento, una spinta verso i l futuro, i l nuovo, i l diverso.

E così è, mutatis mutandis, per questo grosso, no-stro problema. L'Itali a si è permessa di fare una guer-ra, che l'ha portata a battersi in Africa, Balcania e Russia, perderla ma poi vincere la pace: l'ultima parte di questo ciclo, nella storia di un popolo, a parte le vite e le sofferenze dei singoli, inevitabili comunque, è quella che conta. E così è per la Polizia: è importante vincere i l dopo. Per farlo basta smettere di guardarsi

indietro e, senza rinnegare un metro di passato, perché questo passato è lavoro, sacrificio, sangue, guardare all'avvenire.

L'Istituzione ha dei compiti fissati dalle esigenze del paese e dalla legge, che le rispecchia: non può non potrà essere mai, in dissonanza con queste. Dovrà as-solverle: perché questo sia, avvenga, non importa come, sarà non tanto l'istituzione, la molla, ma lo spirito che sappia animarla; questo spirito dipende solo in parte dallo stato giuridico... Questo spirito esiste ed opera nei tempi presenti ma bisognerà saperlo utilizzare an-che nell'avvenire; bisognerà saper pilotare la riforma perché raggiunga presto un suo assetto, perché liberi le forze positive e plachi e assopisca quelle negative.

Questo è i l futuro. Noi speriamo che l'Istituzione ab-bia la forza, i l coraggio, la fede per guadagnarselo, con-quistarlo. Lo speriamo, ce lo auguriamo con tutta la anima, lo auguriamo alla Polizia, per i l bene d'Italia e Suo. •

Ecco la Vostra biblioteca di cultura tecnico-giuridica: CODICE PENALE E CODICE DI PROCEDURA PENALE (com-

mentato) - Carabba - Alessandri L. 20.000* PROFILO DEL FUTURO PROCESSO PENALE - Dr. Manilo

Mazzanti L. 6.000 GUIDA PRATICA AGLI ATTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA -

Dr. M. Mazzanti - Dr. R. Cantagalli L. 3.500 IL CODICE DELLE LEGGI SULL'INQUINAMENTO - Dr. Giu-

lio Catelani L. 8.000 I REATI NELLA LEGGE SUGLI STUPEFACENTI - Prof. Enzo

Fileno Carabba L. 4.800 LA NORMA PENALE INCRIMINATRICE - Prof. Enzo Fileno

Carabba L. 3.500 IL FURTO - Prof. Enzo Fileno Carabba L. 3.800 LE DISPOSIZIONI A TUTELA DELL'ORDINE PUBBLICO -

Dr. Manlio Mazzanti L. 4.000 LE ARMI E GLI ESPLOSIVI NELLA LEGISLAZIONE VIGENTE -

Dr. Raffaello Cantagalli L. 3.500 RISERVATEZZA DELLA VITA PRIVATA E INTERCETTAZIONE

DELLE COMUNICAZIONI - Cantagalli L. 5.500 IL FALSO DOCUMENTALE - Prof. Aldo Luzzi L 1.700 CODICI PENALI MILITARI - Prof. Enzo Fileno Carabba -

Gen E. Cornelia L. 8.500 TESTO UNICO DELLE LEGGI DI PUBBLICA SICUREZZA -

Dr. Alessandri - Dr. Mazzanti L. 15.000 GLI ESERCIZI PUBBLICI DI VENDITA E SOMMINISTRAZIONE

ALIMENTI E BEVANDE - A. Luzzi L. 3.500 PRONTUARIO DELLE NORME RELATIVE Al PASSAPORTI -

Prof. Aldo Luzzi L. 1.500 PRONTUARIO DELLE NORME SUGLI STRANIERI - Prof.

Aldo Luzzi . L. 1.800 PRONTUARIO DELLE NORME RELATIVE ALL'AFFISSIONE,

ecc. - Prof. Aldo Luzzi L. 1.500 EQUO CANONE cos'è e come funziona) - A w . G. Palmieri L. 4.800 PRONTUARIO ALFABETICO COMMENTATO DEL CODICE DEL-

LA STRADA - G. Mutolo L. 4.000 LA NUOVA ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA R.C.A. - Dr.

Algimiro Fusaro L. 3.500 LA LEGGE CORNICE SULLA CACCIA - Avv. Giuseppe Maz-

zoni L. 4.000 IL CODICE PENITENZIARIO - Dr. Renzo Alessandri - Dr. Giu-

lio Catelani L. 8.800 PER UN RAPPORTO UMANO E PERSONALISTICO CON IL DE-

TENUTO - Dr. Ignazio Sturniolo L. 8.500 GUIDA ALLA COSTITUZIONE ITALIANA - Dr. Carlo Fusaro . L. 3.800 SOMMARIO DI CULTURA GENERALE (Italiano, Storia, Geo-

grafia, Ar i tm. e Geom.) - F. Trovato L. 6.000 L'ORGANIZZAZIONE DELLO STATO ITALIANO e suo collega-

mento con i cittadini - O. Bazzichi L. 6.800 GLI ESAMI SCRITTI DEI SOTTUFFICIALI DEI CORPI DI PO-

LIZIA - Francesco Canu L. 5.800 LE NUOVE NORME PENALI IN MATERIA VALUTARIA -

Dr. Raffaello Cantagalli L. 3.800 LA REPRESSIONE DELLE VIOLAZIONI DELLE LEGGI FINAN-

ZIARIE - Prof. Germano Palmieri L. 5.800 LA NUOVA IMPOSTA SULLE SUCCESSIONI E DONAZIONI

- Emilio Perfetti L. 5.000 LO STATUTO DEI LAVORATORI (commentato) - Dr. Germano

Palmieri L. 4.800 LA TUTELA DEL LAVORO DEI FANCIULLI E DEGLI ADOLE-

SCENTI - Prof. Aldo Luzzi L. 2.400 PARTITA DI TRATTAMENTO TRA UOMINI E DONNE IN MA-

TERIA DI LAVORO - Prof. A. Luzzi L. 3.200 L'ESECUZIONE PENALE - Antonio Filippone L. 5.500 DEI CORPI DI REATO - Dr. Antonio Filippone L. 3.000 LE SPESE DEL PROCEDIMENTO PENALE - D. Usai L. 3.500 LA POLIZIA SCIENTIFICA - Dott. Rocco Paceri L. 7.000 CLASSIFICAZIONE DELLE ARMI - Prof. Aldo Luzzi . . L. 3.800 IL MARESCIALLO - Romanzo di Leo Paglioni L. 2.800 • Per il CODICE PENALE E COD. PROC. PEN. sconto del 20% a tutte

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LA COSTITUZIONE ITALIAN A zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

continuazione da pag. 19 del n. 10-11/1978 zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Art . 61: « Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. L a prim a riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni.

Finché non siano riunit e le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti ». zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Questa norma è stata dettata dall'esigenza di non paralizzare completamente, per oltre due mesi, l'atti-vità legislativa e di trovare un sistema che desse la possibilità di adottare provvedimenti di legge in caso di riconosciuta urgenza.

Art . 62: « Le Camere si riuniscono di diritt o i l pri -mo giorno non festivo di febbraio e di ottobre.

Ciascuna Camera può essere convocata in via stra-ordinari a per iniziativ a del suo Presidente o del Pre-sidente della Repubblica o di un terzo dei suoi com-ponenti.

Quando si riunisce in via straordinari a una Came-ra, è convocata di diritt o anche l'altr a ».

Le date contenute nel primo comma dell'art. 62 possono considerarsi di carattere puramente indicativo e sono dirette soprattutto ad evitare irregolarità nel funzionamento del Parlamento e ad assicurare le nor-mali esigenze del lavoro legislativo. Nel seguito dello articolo viene sancito il principio dell'autoconvocazione che deve essere considerato come una garanzia delle minoranze, ma al contempo come un provvedimento straordinario che presuppone uno stato di eccezione, determinato da avvenimenti di particolare rilievo.

Art . 63 - Ciascuna Camera elegge fr a i suoi com-ponenti il Presidente e l'Uffici o di Presidenza.

Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, il Presidente e l'Uffici o di Presidenza sono quelli della Camera dei Deputati.

Primo atto dei nuovi deputati e dei nuovi senatori l'elezione, a scrutinio segreto, del Presidente

continua zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

SOTTOTENENTI DELL A RISERVA I L PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

DECRETA

I seguenti sottufficiali di pubblica sicurezza in con-gedo sono nominati sottotenenti della riserva nel Cor-po delle guardie di pubblica sicurezza con anzianità 29 giugno 1978, andando a prendere posto nel relativo ruolo dopo i l pari grado SPERANZA Mariano:

LUCANTONI Salvatore NUGNES Antonio D'AMICO Carmelo VANN I Renato LOCCHI Bruno RAPANA' Trento AZZARO Giulio RICCARDI Cesare CURRELI Salvatore ZAPPARRATA Giuseppe PALAMENGHI Vincenzo SUSI Giuseppe PIGNATELLI Cosimo SPIGARELLI Clemente IOPPOLO Aldo DI ROSA Vittori o «L IBERTI Giuseppe

LANDIN I Luigi LAGRAVITESE Pietro GIANNOCCARI Alfonso MURANO Luciano BERTUCCELLI Umberto STANZIONE Ciro SOLFERINO Vittori o MAMMARELL A Antonio NAPOLEONE Ercole FERRARO Domenico MERCURI Donato VITAL E Antonio PARISI Orazio MAZZOLA Vincenzo PISANI Tulli o DEL SERRONE Vittori o DE LUCA Giuseppe

I l Ministro dell'Interno, proponente, è incaricato della esecuzione del presente decreto, che sarà co-municato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Dato a Roma, addì 12 settembre 1978

SANDRO PERTINI

A tutti i neo-ufficiali i l più sincero augurio con vivissimi rallegramenti. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LORI L U zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

TZjdtna a céptUi frifji il coler* naturai* itilazyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA p**in *UM

In c i rc a 10 giorn i di regolar i applicazioni , i V s . capell i grig i riacquisterann o la lor o colorazion e natural e ch e resister à per lung o temp o anch e s e lavat i ripetutamente , anz i dop o quest a operazion e risulterann o morbidi , lucent i e rinnovati . Dop o i l prim o period o di us o giornaliero , com e pi ù sopr a detto , sar à sufficient e applicar e il prodott o un a o du e volt e la sett imana . Le lungh e e laborios e r icerch e hann o permess o di approntar e un ritrovat o perfett o nel sens o pi ù completo : no n ha odor i — non macchi a — no n ung e e no n è alcoolico .

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SEZfONE DI VERCELLI

I l Presidente della Sezione comm. Vittori o Vitol o si è recato, insieme al Segretario economo, dal Prefetto di Vercelli Dott. Guilio Beatrice, per ringraziarlo personal-mente di esserci compiaciuto comunicargli che i l Sig. Presidente della Repubblica gli ha conferito l'onorificen-za di « Commendatore » dell'Ordine al Merito della Re-pubblica Italiana, formulandogli vivissimi auguri.

SEZIONE DI VERONA

I l 9 dicembre 1978, presso i l Comando Gruppo Pro-vinciale di Verona, si è tenuta l'annuale Assemblea Or-dinaria dei Soci della Provincia, con la partecipazione del Comandante del Gruppo e del Comandante la Se-zione Polstrada.

Al termine i convenuti, unitamente ai familiari (136 persone) hanno partecipato al pranzo sociale presso un noto ristorante cittadino.

E' stata, questa, una manifestazione del sempre crescente interesse che l'Associazione ispira nei com-ponenti della Polizia in servizio ed in congedo.

* * *

I l Presidente della Sezione, Cav. Guido Basso, ha generosamente devoluto al fondo cassa della Sezione la somma di L. 30.000.

A lui va un pubblico e sentito grazie.

SEZfONE DI FERRARA

Celebrazione S. Messa in suffragio Caduti della P.S.

11 giorno 16 novembre u.s. verso le ore 19, nella locale Caserma « Bevilacqua » sede del Comando Grup-po Guardie di P.S. e della Sezione ANGPS, è stata cele-brata una Messa funebre in suffragio dei Caduti della P.S..

Ha officiato i l Cappellano locale alla presenza di una numerosa rappresentanza di funzionari, ufficiali , sottufficiali, guardie di P.S. in servizio e in congedo.

SEZIONE DI IMPERIA

Riunione conviviale

Domenica 26 novembre u.s. oltre 110 persone, fra Soci Ordinari, Sostenitori e Simpatizzanti, molti dei quali con i propri familiari, hanno partecipato al pranzo sociale tenutosi nel ristorante « Capo Verde » di Arma di Taggia, a circa 7 chilometri da Sanremo.

I l simpatico raduno, pienamente riuscito, ha susci-tato favorevoli ed unanimi consensi fra i partecipanti che hanno auspicato di vedere presto realizzati altri incontri con maggiore partecipazione di associati.

I l Presidente, Avvocato Giovanni Calieri, al termine si è dichiarato soddisfatto ed ha vivamente ringraziato i convenuti per avere entusiasticamente aderito alla simpatica festa, rivolgendo loro i saluti degli assenti e quello del Signor Questore, Comm. Antonino Maugeri, non -potuto intervenire per improvvisi ed inderogabili impegni di servizio.

Erano presenti, anche, i l Presidente della Sezione di Sanremo, Cav. Uff . Enrico Cerbarano, i l Segretario Economo Cav. Aldo Flaviani e numerosi Soci con fa-miliari .

Veduta parziale dei partecipanti al pranzo sociale te-nutosi in Arma di Taggia (Imperia) il 26 novembre 1978 nel ristorante « Capo Verde ».

Hanno partecipato, inoltre, i Soci Questori a riposo Dr. Magri e Alessi, nonché l'ex Commissario di P.S. Dr. Donato.

* * *

La Sezione ANGPS ha donato per la notte del S. Natale, ai componenti i l servizio del Corpo di Guardia presso la Caserma Guardie di P.S. « Dino Menci » di Imperia, fra i quali vi sono anche due Soci Sostenitori, un pacco di generi di conforto (panettone e spu-mante).

L'iniziativa, attuata per la prima volta, ha trovato favorevoli consensi ed è stata accettata con gratitudi-ne in comunione di intenti.

I l pacco dono è stato accompagnato da una lettera con i sinceri auguri da parte di tutti i Soci iscritti alla Sezione.

SEZIONE DI CUNEO

60° Anniversario della Vittoria

I l mattino del giorno 4 novembre, con inizio alle ore 9,30, presso i l Comune di Cuneo, sono state con-segnate medaglie « ricordo » e diplomi ai parteci-panti della guerra 1915-1918, dal Presidente della Fe-derazione Provinciale Combattenti e Reduci.

Presenti a tale manifestaione tutti i Presidenti delle Associazioni d'Arma con Bandiere e Labari.

All e ore 10,10 formatosi i l corteo, tutt i, si sono trasferiti, preceduti dal Gonfalone Medaglia d'Oro del Comune di Cuneo, presso i l Monumento ai Caduti di tutte le Guerre.

Successivamente, all'arrivo delle Autorità Civil i e Mil i tari : Ecc. Prefetto, Presidente della Provincia, Sin-daco di Cuneo, Presidente del Tribunale, Procuratore della Repubblica, Provveditore agli Studi, i l Colon-nello T.SG. Costantino di Taranto dava lettura dei vari messaggi: tra l'altro, quello del Presidente della Repubblica Pertini.

Quindi verso le ore 11,00, dopo la deposizione di corone, veniva celebrata la S. Messa dall'Arcivescovo di Cuneo Carlo Aliprandi.

La commemorazione della storica data del 4 no-vembre è stata fatta dall'Avv. Mario Berardengo di Cuneo, vecchio Ufficiale della Guerra 1915-1918, Co-lonnello di Cavalleria, V. Presidente della Federazione Combattenti e Reduci che con parole di particolare

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SEZIONE DI CUNEO

calore patriottico ha ricordato a tutti i l sacrificio della data e dei Defunti.

Prestava servizio d'onore in armi una Compagnia del Battaglione Mondovì del I Regg. Alpini .

La Sezione ANGPS di Cuneo su invito del Colonnel-lo di S.M. Costantino di Taranto è intervenuta con Bandiera con un elevato numero di associati ad en-trambe le cerimonie; presenti i l Presidente, i l Vice Presidente e Consiglio al completo.

Durante la seconda fase della cerimonia commemo-rativa, sono state distribuite alcune medaglie a Ca-valieri di Vittori o Veneto ed a loro congiunti.

L'Ecc. i l Prefetto Maldari si è compiaciuto per la fattiva presenza della Sezione ANGPS di Cuneo. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

* * * zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Commemorazione dei Defunti della Pubblica Sicurezza 26 ottobre 1978

I l mattino del 26 ottobre u.s., al fine di onorare e suffragare le anime dei nostri Defunti, nel salone Be-nessere della Caserma del Com. Gruppo Guardie di P.S. di Cuneo è stata celebrata la S. Messa in suf-fragio per tutti i militari ed impiegati della Pubblica Sicurezza defunti.

Presente alla commemorazione l'Ecc. i l Prefetto di Cuneo Maldari Giovanni, i l Questore Comm. Mario Pipitone, i l Presidente della Provincia Gr. Uff . Gio-vanni Falco, i l Sindaco di Cuneo Guido Bonino, i l Pre-sidente del Tribunale Dott. Bianco, i l Procuratore della Repubblica Dott. Campisi, i l Provveditore agli Studi Dott. Martinelli, i l Comandante del Presidio Colonnello T.SG. Costantino di Taranto nonché rappre-sentanti di Enti ed uffici .

La S. Messa è stata celebrata dal Capitano Cappel-lano Capo Olimpio Don Guido dell'Ispettorato I Zona Guardie di P.S. Piemonte e Valle d'Aosta, che con parole di particolare sensibilità ha ricordato i l sacri-fici o di tutti. La presenza delle vedove e dei familiari ha ulteriormente commosso tutti i presenti alla com-memorazione.

La Sezione è intervenuta con una consistente rap-presentanza con Bandiera. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

* * *

Festa di S. Michele Arcangelo - Patrono della Polizia 29 settembre 1978

Gruppo dell'ANGPS di Cuneo che ha preso parte alla festa di S. Michele Arcangelo, Patrono della Polizia.

I l mattino del 29 settembre 1978, con inizio alle ore 9,30 è stata celebrata presso la locale Caserma del Comando Gruppo Guardie di P.S. — nel salone benessere — la Festa di S. Michele Arcangelo, Pa-trono della Polizia.

.. All a cerimonia erano presenti l'Ecc. i l Prefetto Giovanni Maldari (alla sua prima partecipazione per-ché di recente assegnazione), i l Questore Comm. Ma-rio Pipitone, funzionari della Prefettura e della Que-stura nonché Ufficial i del Corpo.

***• *»« j - « s é*

Autorità che hanno preso parte alla festa di S. Mi-chele Arcangelo: 1) Ecc. Prefetto Giovanni Maldari 2) Questore Comm. Mario Pipitone 3) V. Questore Dr. Luigi Zevola 4) V. Questore Roberto Pesce 5) Maggiore Antonio Chianella 6) Capitano Franco Borgo

ANGPS Cuneo — Festa di S. Michele Arcangelo — L'Ecc. il Prefetto Giovanni Maldari si sofferma a fine cerimonia col Presidente S. Ten. Angelo Ponzetti.

La S. Messa e la rievocazione di S. Michele Arcan-gelo è stata fatta dal celebrante Capitano Cappellano Franco Don Mario del Comando Presidio Militare.

La partecipazione di rappresentanti di questa Se-zione, abbastanza consistente è avvenuta a seguito di invito del Comandante del Gruppo Guardie di P.S. Franco Borgo (partecipazione con Bandiera).

I rappresentanti della Sezione erano accompagnati dal Presidente, V. Presidente e Consiglio al completo.

I I Prefetto Giovanni Maldari si è intrattenuto con particolare simpatia con i rappresentanti della Se-zione. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

* * *

2 novembre 1978 I l mattino del 2 novembre u.s., con inizio alle ore

10,00 presso i l Cimitero Urbano ha avuto luogo la commemorazione dei militari caduti in guerra e deceduti in servizio.

La S. Messa è stata celebrata dall'Arcivescovo di Cuneo Carlo Aliprandi che con parole di alto signi-ficato patriottico, sociale e morale ha commemorato tutti i defunti.

Presenti alla commemorazione l'Ecc. i l Prefetto Giovanni Maldari, i l Questore Comm. Mario Pipitone, zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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SEZIONE DI CUNEO

i l Presidente della Provincia, del Tribunale, i l Procu-ratore della Repubblica, i l Provveditore agli Studi, funzionari della Prefettura e Questura, Ufficial i del Corpo, di altre Armi e Specialità, nonché i l Sindaco di Cuneo.

Questa Sezione, su invito del Comandante del Pre-sidio Militare, è intervenuta alla cerimonia con una numerosa rappresentanza con Bandiera.

Prestava servizio d'onore un reparto in armi del I Regg. Alpini Batt. Mondovì.

SEZIONE DI FOGGIA

Nomina di 3 porta Bandiera

I l Consiglio Direttivo della Sezione ANGPS, riunito-si in data 17 novembre 1978, ha deciso di nominare 3 porta Bandiera della Sezione ANGPS per cerimonie, manifestazioni in genere, ecc. nelle persone di: App. di P.S. in pens. Pasquale Valente; App. di P.S. in pens. Michele Spinelli; Grd. di P.S. in cong. Michele Mancini.

I tre Soci hanno accettato solertemente l'incarico.

* * *

Rappresentanza

Foggia, 16 settembre 1978 — Caserma Gruppo Guardia di Finanza « Antonio Smalto » — Cerimonia.

I l giorno 16 settembre 1978, è stata invitata con la Bandiera dell'Associazione Grd. P.S. Foggia, una rappresentanza dell'ANGPS di Foggia, alla cerimonia presso la Caserma della Finanza Gruppo di Foggia, per la intitolazione della stessa, al Capitano « Antonio Smalto », medaglia d'Argento al Valor Militare.

All a cerimonia hanno preso parte i Soci del Soda-lizio: Sig. Russo Luigi, Presidente; Sig. De Simone

Raffaele, V. Presidente; Sig. Digiorgio Biagio, Segreta-rio, economo; Sig. Valente Pasquale, porta Bandiera; Sig. Pace Lorenzo; Sig. Pisanti Umberto; Sig. Lancella Francesco; Sig. Mancini Ruggero; Sig. Paolino Anto-nio; Sig. Rosati Cav. Luigino; Sig. Spinelli Michele.

SEZIONE DI LUGO

4 novembre - Anniversario della Vittoria

I l 4 novembre, occasione della ricorrenza della celebrazione della Vittori a del 4 novembre, la Sezione ha partecipato, unitamente ad altre Associazioni d'Ar-ma, con una rappresentanza con Bandiera alla messa in cattedrale, officiata da Monsignor Vaccari in suffra-gio dei caduti di tutte le guerre e le vittime delle forze dell'ordine.

A l termine della funzione religiosa sono state de-poste al monumento dei caduti corone, anche da parte della Sezione ANGPS.

I n assenza del Direttivo, impegnato alla partecipa-zione dell'Assemblea Generale in Roma, l'Appuntato, Socio Ordinario Mario Parolisi, brillantemente ha svolto i l compito di rappresentanza affidatogli.

* * *

I l giorno 11 novembre, nei locali della Sezione ha avuto luogo la tradizionale castagnata, festeggiata con l'assaggio dei vini tipici del posto.

Presenti numerosi Soci Ordinari, Sostenitori, Be-nemeriti e simpatizzanti.

SEZIONE DI TRENTO

I l giorno 29 ottobre 1978, la Sezione di Trento con la partecipazione di 61 Soci e familiari ha effettuato un pranzo sociale presso i l ristorante « Pensione Ani-ta » di Baselga di Pine.

Nella piccola località montana, sita a 20 chilome-tr i dal capoluogo trentino e a quota 1000, la bella pineta e i l magnifico lago, risplendenti sotto un sole quasi estivo, hanno fatto da cornice ad una riunione conviviale da tempo desiderata da soci ordinari e sostenitori.

Baselga di Pine (Trento) — 29 ottobre 1978zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA — Pranzo sociale.

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Baselga di Pine (Trento)zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA — 29-10-1978. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Per l'occasione i l locale Gruppo di P.S., con estre-ma sensibilità, ha messo a disposizione un pullman per i l trasporto dei soci e familiari sprovvisti di auto-mezzo proprio. Al termine del gustosissimo pranzo, i l Presidente della Sezione ha rivolto brevi parole per ribadire i sentimenti di solidarietà e fraternità esi-stenti fra i l personale in quiescenza e i commilitoni in servizio, esaltando lo spirito di sacrificio e i l co-raggio sempre dimostrati da quest ult imi nell'adempi-mento del dovere.

Quindi, tra i l tintinnio di calici colmi di spumante, ha ringraziato i convenuti per la spontanea adesione che aveva consentito di trascorrere una bella giornata in allegra compagnia.

Al brindisi del Presidente ha fatto seguito altro brindisi del decano degli agenti in congedo, i l settanta-novenne Ferdinando De Stefano che, con voce commos-sa, ha rivolto toccanti parole di ringraziamento allo indirizzo del Consiglio di Sezione per la perfetta riuscita della manifestazione dicendosi orgoglioso di far parte della grande famiglia della P.S. cui augu-rava ogni bene e fortuna per l'avvenire.

SEZfONE DI TREVISO

Promozione

Con D.M. n. 479 in data 18 novembre 1977, i l socio Vincenzo Viviani, in applicazione dell'art. 7 della legge 10 ottobre 1974, n. 496, è stato promosso al grado di Maresciallo di I classe di P.S..

Rallegramenti ed auguri per un sollecito consegui-mento dei benefici economici.

SEZIONE DI MILAN O

I l 20 dicembre, sono convenuti, nel locale circolo-bar della Sezione: l'Ispettore Generale Capo di P.S. Dott. Antonio Sciaraffa, Questore di Milano; l'Ispettore della Lombardia Colonnello Renato Barbe; i l Coman-dante del Rrggruppamento, Colonnello Cialdini; i Ge-nerali Dimasi, Servidori e Vannelli; i l Colonnello me-dico dott. Massarotti, Ufficiali , Sottufficiali e Guardie del locale Ispettorato, nonché Consiglieri, Sindaci e Soci della Sezione.

Dopo brevi parole del Presidente della Sezione, ha parlato l'Ispettore e, quindi, i l Questore di Milano che, tra l'altro, ha sottolineato la necessità di una sempre più stretta collaborazione tra i l personale in servizio e quello in congedo.

A tutti i convenuti è stato offerto un rinfresco.

SEZIONE DI LUCCA

Domenica 12 novembre u.s., per iniziativa della Se-zione ANGPS, è stata celebrata la S. Messa solenne con intervento di autorità, soci, famiglie e cittadi-nanza, celebrata nella Cattedrale di S. Martino da Mon-signor Fazzi che ha ricordato i compiti della Polizia e ì rischi che devono affrontare.

All e 13 pranzo sociale, con oltre 100 presenti, com-prese autorità, soci con famiglie.

Al brindisi ha parlato i l Presidente della Sezione ANGPS che in un vibrante discorso ha detto fra l'altro: « ...Siamo una forza sana con un trascorso irreprensibile in una società distrutta nei valori mo-rali... ».

Al termine ha preso la parola anche i l Col. Nepi che ha rivolto un caloroso saluto ai presenti.

SEZIONE DI COMO

L'Assemblea generale dei Soci, tenutasi i l 18 dicem-bre 1978, ha stabilito che a partire dal prossimo 1979, saranno tenute nell'ultimo sabato di ogni mese (po-meriggio ore 15) con esclusione dei mesi estivi di luglio ed agosto, delle riunioni fisse, con lo scopo di discutere gli eventuali problemi che dovrebbero sorgere e per consolidare vieppiù i vincoli associativi e di cameratismo.

SEZIONE DI COMO

Per i l giorno 29 aprile 1979 è previsto i l ritrovo conviviale (pranzo sociale) di tutti i Soci in luogo ancora da concordare. Si invitano pertanto i Soci a far pervenire la loro adesione alla Sede della Sezione di Como.

SEZIONE DI GENOVA

Gita sociale a Montecarlo

congedo ed in servizio; particolarmente cortese e si-gnificativa è stata la collaborazione dei dirigenti della Polizia monegasca con i quali, durante una cor-diale cerimonia, sono stati scambiati targhe e doni commemorativi.

Un incontro conviviale, con la partecipazione di col-leghi della Polizia di frontiera di Ventimiglia, ha coro-nato la manifestazione nel rinnovato spirito associa-tivo delineatosi nell'ultima Assemblea Nazionale del 4 e 5 novembre u.s..

Scambio di donativi con la Polizia monegasca. Direttore Superiore della Polizia. Capo della Polizia Giudiziaria.

Arrivo a Ventimiglia.

f i 18 novembre 1978, la Sezione ha organizzato una gita sociale, in pullman, a Sanremo e Montecarlo con visita al locale Museo Oceanografico.

La manifestazione è pienamente riuscita con la partecipazione di oltre cento soci, con familiari, in

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Pranzo sociale.

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SEZIONE DI GENOVA SEZIONE DI VICENZA zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Celebrazione dell'Anniversario del 4 novembre 1978

La Sezione ha partecipato, con i l lavoro, alle nu-merose cerimonie celebrative dell'anniversario delzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA 4 novembre 1978 (Festa delle Forze Armate) svoltesi nella città di Genova.

I n particolare i rappresentanti delle Associazioni sono stati ricevuti dal Sindaco della città i l quale, dopo una locuzione commemorativa, ha consegnato una medaglia ricordo.

SEZIONE DI MANTOVA

I l giorno 9 dicembre, i l Presidente della Sezione di Padova, si è recato a Mantova in rappresentanza della Presidenza Nazionale alla riunione conviviale or-ganizzata dalle Sezioni Guardie di P.S. e Carabinieri di quella città.

A detta riunione erano presenti le più alte autorità della città: i l Sig. Prefetto, i l Sindaco, i l Procuratore della Repubblica, i l Questore, funzionari delle locali Prefettura e Questura, i Comandanti dei Reparti di P.S. e dei Carabinieri, nonché tutti i soci delle due Se-zioni, ANGPS e Carabinieri, con famiglie.

La riunione è stata indetta per la festa del « ge-mellaggio » delle due precitate Sezioni.

Tutte le autorità presenti hanno espresso i l loro vivissimo compiacimento per l'iniziativa dei due pre-sidenti di Sezione e lodato lo spirito di corpo e l'at-taccamento dei soci alle istituzioni di appartenenza.

I l Presidente della Sezione di Padova ha portato i l saluto a tutti i presenti e i l riconoscimento della Presidenza Nazionale, al Presidente della Sezione di Mantova M.ll o Zanca Guido per la lodevole operosità dimostrata nell'organizzazione della Sezione locale e per tutte le sue iniziative tendenti a stimolare lo spi-rito di Corpo dei soci e mantenere integro i l patrimo-nio spirituale del Corpo delle Guardie di P.S.

E' stata una riunione veramente sentita ed ottima-mente organizzata. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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I l Socio Ordinario Mario Sartori, M.ll o di I ci. Scelto di P.S. con decreto del Presidente della Re-pubblica in data 9 agosto 1978, è stato insignito della onorificenza di Cavaliere « Al Merito della Repubblica Italiana ».

Rallegramenti vivissimi.

SEZIONE DI ASTI

Attività della Sezione durante il mese di novembre '78

I l giorno 2 novembre una rappresentanza di Soci con i l Labaro, ha partecipato, nel Cimitero, alla ceri-monia della commemorazione dei mil i tari defunti, organizzata dal locale Comando Presidio Militare.

Presenti tutte le maggiori autorità mil i tari e civil i della sede, nonché tutte le rappresentanze delle Asso-ciazioni d'Arma con i relativi labari. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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I l giorno 4 novembre, una rappresentanza dei Soci della Sezione con i l Labaro, ha partecipato, nella lo-cale Caserma « Colli di Felizzano », sede del IV Bat-taglione di Fanteria « Guastalla », alla cerimonia per la ricorrenza della « Giornata delle Forze Armate » organizzata dal Comando del Presidio Militare.

Presenti tutte le Autorità cittadine nonché le rap-presentanze delle Associazioni d'Arma con i labari. zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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I l giorno 12 novembre, presso i l ristorante « Valen-tino » di Motta di Costigliole d'Asti, organizzato dalla Sezione ha avuto luogo i l secondo « pranzo sociale » del corrente anno.

Hanno partecipato 80 persone fra soci e familiari che hanno trascorso una giornata di serena allegria.

Sono intervenuti i l Signor Questore Comm. Pan-netta ed i l Signor Comandante del Gruppo di P.S. T. Col. Carlo Regis.

1 termine del pranzo tutti gli intervenuti hanno ma-nifestato la loro soddisfazione.

SEZIONE DI LA SPEZIA

Cerimonia consegna navi « Sagittario » e « Vesuvio » alla Marina Militare

I l 18 novembre, alle ore 10,30, su invito della Ma-rina Militare, la Sezione ha partecipato, con una rappresentanza e Bandiera, alla cerimonia della con-segna alla Marina Militar e della Fregata « Sagittario » e della Nave Rifornitrice di Squadra « Vesuvio » da parte dei Cantieri Navali Riuniti.

La cerimonia ha avuto luogo alla Banchina scali dell'Arsenale Militar e Marittimo della città.

All a manifestazione hanno presenziato le massime autorità mil i tari civil i ed ecclesiastiche, le Associa-zioni d'Arma, i l Medagliere del Nastro Azzurro, i Par-lamentari della Provincia, i l Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Torrisi, ed i l Sottosegretario alla Difesa, On.le Francesco Maz-zola. '

Era presente anche i l Magg. Gen. di P.S. Saporito, in rappresentanza del Ten. Gen. Settanni, Ispettore Generale del Corpo delle Guardie di P.S..

Le allocuzioni celebrative sono state pronunziate dall'Ing. Enrico Bocchini, Amministratore Delegato dei Cantieri Navali Riuniti, dall'Ammiraglio Torrisi e, in-fine, dall'Onde Mazzola.

La benedizione delle navi è stata impartita dal Cap-pellano Militar e Capo Don Santino Pes, del Diparti-mento Militar e Marittimo di La Spezia.

All e ore 12,00, dopo la visita alle navi « Vesuvio » e « Sagittario », è stato offerto un vermouth d'onore sulla nave « Sagittario ». zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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SEZIONE DI AREZZO

I n occasione della ricorrenza del 2 novembre, gior-nata dedicata ai defunti, i pensionati della Sezione con la Bandiera, hanno partecipato alle funzioni reli-giose presso i l Cimitero di Arezzo e presso i l monu-mento dei martiri della libertà, promosso dal Pre-sidio Militar e e dall'Associazione Combattenti e Re-duci.

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Per le celebrazioni del 4 novembre, unitamente alle consorelle Associazioni d'arma e combattentistiche, un folto gruppo di pensionati della P.S. con bandiera, ha presenziato alla deposizione di corone di alloro pres-so i l monumento che ricorda i caduti di tutte le

guerre ed alle funzioni religiose svoltesi, alla presenza delle Autorità locali civili , mil i tari e religiose e di rappresentanze di tutte le Associazioni e delle scuole di ogni ordine e grado presso i l Sacrario dei Caduti.

Un grave lutto ha colpito la famiglia del socio sostenitore M.ll o Marchino Cav. Sergio, per la scom-parsa della adorata madre.

Nella triste circostanza, i soci con l'intento di es-sere sempre vicini al comune amico Sergio Marchino, a mezzo del nostro periodico « Fiamme d'Oro », rin-novano ancora una volta le più sentite condoglianze estensibili anche ai suoi familiari.

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MASSA Saverio - 8 gennaio 1979 - Roma

RIZZO Arturo - 12 dicembre 1978 - Como

GIANFREDA Luigi - 7 settembre 1978 - Bari

BERRONE Secondo -4 novembre 1978 - Savona

MATTIUZZ I Renato - 10 settembre 1978 - Novara

CORSO Saverio - 3 novembre 1978 - Genova

MOTTIN I Giuseppe - 11 ottobre 1978 - Novara

PORTA Giovanni - 28 ottobre 1978 - Vercelli

ZAVATTON I Romeo - agosto 1978 - Varese

RAVAZZOLO Giuseppe - settembre 1978 - Varese

VECCHIONI Mario - ottobre 1978 - Varese

MOCELLIN Mario - settembre 1978 - Varese

FORIERI Maria - novembre 1978 - Viterbo

DI MAI O Ernesto - 30 novembre 1978 - Ferrara

CIAMPO Ciriaco - 25 novembre 1978 - Roma

COSTANTINO Sebastiano - 10 dicembre 1978 - Catania

CASATI Luciano - 27 novembre 1978 - Novara

MANNONI Pietro - 8 aprile 1978 - Torino

DI MARZIO Celestino - 17 dicembre 1978 - Belluno

BONFANTE Gino - 15 dicembre 1978 - Vicenza

MARIN O Francesco - 11 dicembre 978 - Chivasso

CANZONE Mario - 8 dicembre 1978 - Sanremo

VILLAN I Michele - 11 dicembre 1978 - Foggia

MONTIN I Eduardo - 4 dicembre 1978 - Imperia

S O C I , A M I C I S C O M P A R SI

de LENTULU S Luig i

I l 4 dicembre u.s. è deceduto in una clinica di Cagliari i l magg. generale di P.S. in congedo de LEN -TULU S Luigi , Presidente della Sezione ANGPS di Milan o dall'l l luglio 1972 al giugno 1978; ne era stato Commissario straordinari o fin dalla costitu-zione nel 1968.

Nato a New York (Stati Uniti ) i l 22 febbraio 1901, giovanissimo si arruol ò nella R. Marin a il 4 gennaio 1921; ufficiale nel 1924; per molti anni nelle Trupp e coloniali; dall' I gennaio 1938 nella Polizia dell'Afric a italiana dal 1945 nel Corpo delle Guar-die di P.S. con grado di maggiore vi raggiunse il gra-do di colonnello; collocato nella riserva il 23 febbraio 1961, fu promosso maggior generale il 6 marzo 1965.

Combattente in Afric a Orientale e nella guerra ] 940-1945, decorato di medaglia di bronzo al v.m., ricoperse important i incarichi sia in Afric a che in Italia .

Presidente eletto della Sezione di Milano, da lui stesso voluta e costituita, lascia in quanti lo conob-bero un ricordo veramente indimenticabile per la passione, la signorilità , lo spirit o organizzativo e le doti squisitamente umane che profuse in favore di tutti .

«Fiamme d'Oro » rinnova ai parenti dell'estinto le più sentite condoglianze.

Ai familiar i dei cari Soci scomparsi, Fiamme d'Or o esprime il profondo cordoglio di tutt i gli abbonati e lettori .

Page 11: SALVATORE LANZA - SALVATORE PORCEDDU · segna di rigore parere di una commissione di tr e mili-tari (uno pari grado del manchevole) e intervento di un difensore scelto tra i militari

COMUNICATO DELL A PRESIDENZA NAZIONAL E

Nel prossim o numer o pubblicherem o un band o di concorso , riservat o ai Soci , per una cartolin a e un manifesto , da adottar e dall'Associazione , nei qual i dovr à trovar e illustrazion e e sintes i artistic a lo spirit o del Sodalizio .

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