SALUTE / Una fastidiosa abitudine per molti bambini, l ... · accade che alcuni difetti...

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SALUTE / Una fastidiosa abitudine per molti bambini, l'apparecchio ortodontico è ti TARDI m TORNARE lei e INVISIBILE Una bella ragazza resta tale anche con l'apparecchio, che potrà rendere ancora più gradevole il suo sorriso, anche perché esistono modelli poco invasivi. io di profilo», di Francesca Solari Milano - Maggio ualcuno, da bambino, l l'ha sfoggiato con ' orgoglio, come se re- ^ ^ galasse un patentino "da gBnde"; la maggior parte di noi, però, ricorda probabil- mente l'apparecchio ortodon- tico come un piccolo incubo, causa di complessi e imbaraz- zo. Che cosa spinge, dunque, un sempre maggior numero di persone a indossarlo in età adulta? Le motivazioni sono varie, e la buona notizia è che, rispetto a molti anni fa, le solu- zioni disponibili sono diverse e molto più discrete. «Ai tempi non si è intervenuto» «II motivo è di natura esteti- ca», spiega la dottoressa Elena Bazzini, odontoiatra e speciali- sta in Ortognatodonzia presso il Centro medico Sant'Agosti- no di Milano. «In alcuni casi si decide di risolvere in età matu- ra un problema che non è stato affrontato durante l'infanzia; oppure, benché già da bambi- ni si sia portato l'apparecchio, accade che alcuni difetti ricom- paiano, o che ne compaiano di nuovi. Talvolta ciò è dovuto al fatto che, una volta tolto l'apparecchio, non è poi stata seguita un'adeguata terapia di "mantenimento". Altre volte, e non di rado, i nuovi difetti compaiono perché il viso con il passare del tempo subisce una fisiologica trasformazio- ne, e i denti devono adattarsi a un "nuovo contenitore", ge- neralmente più piccolo rispetto a prima. Non è un caso che, molto spesso, si verifichino problemi di disallineamento che coinvolgono l'arcata infe- riore dovuti proprio a questo fenomeno e non, come a torto

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SALUTE / Una fastidiosa abitudine per molti bambini, l'apparecchio ortodontico è

t i TARDI m TORNARElei e

INVISIBILEUna bella ragazzaresta tale anche conl'apparecchio, che potràrendere ancora piùgradevole il suo sorriso,anche perché esistonomodelli poco invasivi.

io di profilo»,di Francesca Solari

Milano - Maggio

ualcuno, da bambino,l l'ha sfoggiato con' orgoglio, come se re-

^ ^ galasse un patentino"da gBnde"; la maggior partedi noi, però, ricorda probabil-mente l'apparecchio ortodon-tico come un piccolo incubo,causa di complessi e imbaraz-zo. Che cosa spinge, dunque,un sempre maggior numerodi persone a indossarlo in etàadulta? Le motivazioni sonovarie, e la buona notizia è che,rispetto a molti anni fa, le solu-zioni disponibili sono diverse emolto più discrete.

«Ai tempi non siè intervenuto»

«II motivo è di natura esteti-ca», spiega la dottoressa ElenaBazzini, odontoiatra e speciali-sta in Ortognatodonzia pressoil Centro medico Sant'Agosti-no di Milano. «In alcuni casi sidecide di risolvere in età matu-ra un problema che non è statoaffrontato durante l'infanzia;oppure, benché già da bambi-ni si sia portato l'apparecchio,accade che alcuni difetti ricom-paiano, o che ne compaiano dinuovi. Talvolta ciò è dovutoal fatto che, una volta toltol'apparecchio, non è poi stataseguita un'adeguata terapia di"mantenimento". Altre volte,e non di rado, i nuovi difetticompaiono perché il viso conil passare del tempo subisceuna fisiologica trasformazio-ne, e i denti devono adattarsia un "nuovo contenitore", ge-neralmente più piccolo rispettoa prima. Non è un caso che,molto spesso, si verifichinoproblemi di disallineamentoche coinvolgono l'arcata infe-riore dovuti proprio a questofenomeno e non, come a torto

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adottato ormai spesso pure dagli adulti, di tutte le età, per motivi di natura estetica

A SOBMPEBE SENZA TIMORE DEI D1FEITI»dice l'esperto. Ma a volte certe imperfezioni possono anche essere lasciate

si crede, alla "spinta" data daidenti del giudizio». Vi sono poialtre situazioni che induconoalla scelta dell'apparecchio inetà adulta. «Se il dentista deveintervenire con un impianto oun ponte, cioè con una protesifissa, occorre che prima even-tuali problemi, per esempio unmolare storto, siano risolti, percui il paziente viene indirizzatodall'ortodontista (lo specialistache ha il compito di correggerele disarmonie della dentatura,ndr). Al contrario, i pazientiche soffrono di malattia paro-dontale, una patologia infiam-matoria che colpisce il tessutodi sostegno del dente, vengonoprima curati dall'odontoiatra,che risana i tessuti, e poi indi-rizzati dall'ortodontista: spessoinfatti, a causa della malattiaparodontale stessa, i denti ten-dono a "sventagliare" in spazitroppo ampi».

Quali sono i passi da intra-prendere insieme con lo specia-lista prima di mettere (o rimet-tere) l'apparecchio? «In seguitoalla prima visita l'ortodontista,per ottenere un quadro comple-to della malocclusione, esegueuna radiografia panoramica deidenti e una teleradiografia, os-sia una radiografia del cranio diprofilo, necessaria per valutare,nel suo insieme, il rapporto fradenti e ossa». Questo passaggioè molto importante, in quantonon è detto che, per rispettarel'armonia del viso, si debba atutti i costi raddrizzare la den-tatura il più possibile; in alcunicasi lasciare un'imperfezione,ovviamente minima, potrebberivelarsi consigliabile per uneffetto estetico complessivo piùpiacevole. La documentazioneortodontica viene completatacon l'impronta dei denti - nelfuturo, al posto della classica"pasta", potrebbero prenderesempre più piede sofisticate

CONTRO IL DIGRIGNAMENTO SERVE IL BITE. ATTENZIONE ALL'EROSIONE CAUSATA DAL BRUXISMO

Noi dormiamo e le nostre mascelle "lavorano"..,arlando di apparecchi peradulti è impossibile non

menzionare quelli che si ren-de necessario portare in con-seguenza di disturbi del son-no. «Chi soffre di disturbi delsonno mette in atto soventedigrignamenti che si ripercuo-tono sulla bocca, generandosia problemi di usura dentale,sia problemi che coinvolgonoi muscoli facciali», confermal'ortodontista. I problemi dinatura muscolare si risolvonocon l'aiuto di un fisioterapi-sta/osteopata; per i proble-mi causati dal digrignamentos'interviene di solito con par-ticolari apparecchi chiamati"bite". Questi apparecchi, chesi frappongono fra le superficidi masticazione, s'indossanodurante la notte. Ne esistonodi morbidi o di duri, a secondadelle indicazioni cliniche e del-

le esigenze del paziente. Ave-re un modello il più possibilepersonalizzato è senza dubbioconsigliabile, ed è questo ilmotivo per cui, a certi model-li standard! disponibili in far-macia, è meglio preferire biterealizzati su misura dal denti-sta una volta presa l'impron-ta dei denti. Il bite ostacolaper certo l'usura dei denti; in

alcuni casi migliora anche lostato tensivo dei muscoli pe-riorali, che circondano cioèla bocca. Vi sono tuttavia deicasi particolarmente gravi dierosione dentale causata dalbruxismo: in tali situazioni sirende necessario confrontar-si con il proprio dentista perstabilire la miglior cura re-staurativa possibile.

apparecchiature dette "scannerintraorali" - e con foto al visoe ai denti del paziente, semprenell'ottica di ottenere il migliorrisultato estetico e funzionalepossibile. In una fase succes-siva lo specialista proponefinalmente l'apparecchio piùindicato. Quali sono le più co-muni tipologie? «I più diffusiapparecchi sono quelli fissi, ditipo vestibolare o linguale (ap-poggiati, rispettivamente, allasuperficie esterna o interna deldente), realizzati solitamentein acciaio, materiali trasparen-ti o ceramica. L'apparecchiodi tipo linguale, che dal puntodi vista estetico è più valido,richiede un po' di tempo perabituarsi, e perlomeno nei pri-mi tempi può creare qualcheproblema di adattamento e di

pronuncia. Sempre più diffusisono, poi, apparecchi invisibili"mobili" che vanno però portatiper 22 ore al giorno: si tolgonosolo per mangiare e per lavarsii denti», risponde l'esperta.

«Si porta minimo unanno, massimo due»

Per quanto tempo è necessa-rio portare l'apparecchio? «Ladurata del trattamento è varia-bile a seconda del paziente:nel complesso si può dire chel'apparecchio vada portato perun periodo minimo di un annoe massimo di due, specie seil trattamento coinvolge tuttal'arcata dentaria», specifica ladottoressa Bazzini. Dopo saràimportante pensare a una te-rapia di mantenimento, ossia

a un apparecchio mobile daportare il più a lungo possibiledi notte. Per quel che riguardai costi, sono molto variabili inbase agli obiettivi che si desi-dera raggiungere, ma lo sonosoprattutto in relazione al tipodi apparecchio scelto: va da séche gli interventi solitamen-te più costosi sono quelli chesfruttano apparecchi partico-larmente evoluti sotto il profi-lo estetico e tecnologicamentemolto avanzati. Chiediamo in-fine alla specialista se vi sia unlimite di età oltre il quale nonsia più possibile indossare l'ap-parecchio. «In linea teorica nonesiste un limite di età; i limiti,ovviamente, li dettano il buonsenso di medico e paziente e lostato di salute dei tessuti orali»,conclude. 0