Salute Senior

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I disturbi dell’ “età”: incontinenza, menopausa, difficoltà di udito. La pelle: prendersi cura di sé scegliendo il prodotto giusto. La Cataratta: le nuove opportunità del moderno intervento chirurgico della cataratta. La malattia di Alzheimer: gli aspetti e le cure. Analisi a tutto tondo dei disturbi che possono insorgere con l’avvento della maturità, con un’attenzione particolare alle patologie più importanti fino ai disturbi piccoli e grandi che possono riscontrarsi. Gennaio 2012 Box Media Distribuito con Il Sole 24 Ore In collaborazione con: SIGG, SIR, SOI, FONDAZIONE VERONESI, AIMA QUESTO SUPPLEMENTO E STATO REALIZZATO DA BOX MEDIA ITALIA. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÀ PER IL SUO CONTENUTO / WWW.BOXMEDIAITALIA.COM I disturbi dell’ “età”: incontinenza, menopausa, difficoltà di udito. La pelle: prendersi cura di sé scegliendo il prodotto giusto. La Cataratta: le nuove opportunità del moderno intervento chirurgico della cataratta. La malattia di Alzheimer: gli aspetti e le cure. Salute Senior Le dinamiche dell’età Entra nella nuova dimensione Box Media Analisi a tutto tondo dei disturbi che possono insorgere con l’avvento della maturità, con un’attenzione particolare alle patologie più importanti fino ai disturbi piccoli e grandi che possono riscontrarsi.

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Uno speciale che analizza i disturbi che possono insorgere con l’avvento della maturità, con un’attenzione particolare alle patologie più importanti fino ai disturbi piccoli e grandi che possono riscontrarsi.

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I disturbi dell’ “età”:incontinenza,menopausa,difficoltà di udito.

La pelle:prendersi cura di sé scegliendo il prodotto giusto.

La Cataratta: le nuove opportunità del moderno interventochirurgico della cataratta.

La malattia di Alzheimer:gli aspetti e le cure.

Analisi a tutto tondo dei disturbi che possono insorgere con l’avvento della maturità, con un’attenzioneparticolare alle patologie più importanti fino ai disturbi piccoli e grandi che possono riscontrarsi.

Gennaio 2012 Box Media Distribuito con Il Sole 24 OreIn collaborazione con: SIGG, SIR, SOI, FONDAZIONE VERONESI, AIMA

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I disturbi dell’ “età”:incontinenza,menopausa,difficoltà di udito.

La pelle:prendersi cura di sé scegliendo il prodotto giusto.

La Cataratta: le nuove opportunità del moderno interventochirurgico della cataratta.

La malattia di Alzheimer:gli aspetti e le cure.

Salute SeniorLe dinamiche dell’età

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Analisi a tutto tondo dei disturbi che possono insorgere con l’avvento della maturità, con un’attenzioneparticolare alle patologie più importanti fino ai disturbi piccoli e grandi che possono riscontrarsi.

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Salute Senior Gennaio 2012

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SIGG - Società Italiana di Gerontologiae Geriatria L'Associazione rientra nel novero delleSocietà scientifiche medico-chirurgiche e sipropone di tutelare i diritti e la dignitàdelle persone anziane, specie se disabili efragili.

SIR - Società Italiana di Reumatologia. Si propone di potenziare e sviluppareprogetti nell'ambito della ricercascientifica, della formazione edell'assistenza sanitaria in camporeumatologico. Incentiva e sollecita ogniiniziativa, pubblica o privata, intesa adassistere il malato reumatico nonché aprevenire e curare le malattie reumatiche.

SOI - Società Oftalmologica ItalianaEnte morale dal 1879. E’ l’associazione dimedici oculisti italiani senza fini di lucro,apartitica e apolitica con 132 anni distoria.

FONDAZIONE UMBERTO VERONESINasce nel 2003 allo scopo di sostenere laricerca scientifica, attraverso l’erogazionedi borse di ricerca per medici e ricercatori eil sostegno a progetti di altissimo profilo.Ne sono promotori scienziati (tra i qualiben 6 premi Nobel che ne costituiscono ilComitato d’onore) il cui operato èriconosciuto a livello internazionale.

AIMA - Associazione Italiana Malattiadi AlzheimerAssociazione fondata nel gennaio 1985 daPatrizia Spadin. Ha come obiettivo darevoce alle necessità delle famiglie colpitedalla malattia di Alzheimer, ma soprattuttomigliorare la qualità di vita (e di malattia)del paziente e dei suoi familiari.Attualmente A.I.M.A. conta associazioni egruppi che operano in molte regioniitaliane e ovunque cerca di realizzarequella rete di solidarietà e aiuto che, per levittime della malattia, "fa la differenza".

Paola ArosioGiornalista specializzata nei settori sanità e salute. Direttore responsabile di Frammenti,rivista dei farmacisti e manager del Servizio sanitario nazionale, e di Health Community,periodico per i professionisti del settore sanitario

Collaboratori

Editoriale

Paola Arosio

Sarà che amo la letteratura, ma il riferimentoal romanzo di Italo Svevo, Senilità, mi vienespontaneo. Il protagonista di quelle pagine,Emilio Brentani, 35 anni, è un inetto che sirifugia in uno stato di vecchiaia spirituale. Se-condo lo scrittore triestino, la senectus sa-

rebbe, dunque, non giàuna questione anagrafica,ma piuttosto una predi-sposizione della mente edell’animo. Che si chiudo-no al nuovo, non si aggior-nano, rifiutano la freschez-za e la vitalità delle emo-zioni. In una parola, che silasciano andare, come unanave alla deriva. Non si può negare, co-munque, che l’età maturaabbia i suoi vantaggi. Lososteneva perfino Ciceronenel De Senectute, dicendo

che le persone in là con gli anni si arricchi-scono di ragione, autorità, prudenza. Tuttequalità, in genere, non associate ai giovani,per natura più istintivi e intemperanti. Per se-coli e in tutte le culture, una persona avanticon gli anni è stata considerata ricca di espe-rienza, depositaria di un patrimonio insosti-tuibile di conoscenza e saggezza. Oggi oc-correrebbe quindi riprendere queste anticheradici, attualizzandole e mettendole in pratica.Perché la maturità può davvero essere un pe-riodo d’oro della vita, a patto di saperlo viverenel modo giusto, senza malinconie o rim-

pianti, ma riservando attenzione anche allasalute. A cominciare da un'adeguata attività fisica,che preveda movimenti leggeri o moderati,come camminare, andare in bicicletta, farecyclette, dedicarsi a esercizi in palestra, coni pesi o a corpo libero. Fondamentale è ancheun'alimentazione sana, che contempli l'as-sunzione di alimenti ricchi di fibra, ferro, vi-tamina D, calcio. Durante la giornata, nondovrebbe poi mancare il tempo da dedicaread attività cognitive e sociali, come leggere,frequentare amici e familiari, coltivare hobbye interessi. Dal punto di vista clinico, il con-siglio è quello di effettuare periodicamentevisite di controllo nell'ambulatorio del medicodi famiglia, che provvederà a tenere moni-torati alcuni parametri, come ad esempio li-vello di glucosio nel sangue o pressione ar-teriosa, e di rivolgersi al medico ogniqualvoltasiano presenti disturbi, anomalie oppure sem-plicemente dubbi o perplessità riguardanti lasalute. Nelle pagine seguenti verranno approfonditinumerosi temi che riguardano la maturità:dalla cura della pelle all'Alzheimer, dall'artritereumatoide all'incontinenza, dall'attività mo-toria alla corretta alimentazione. Tutti con ununico fil rouge, che intende fare da leit motivall'intera pubblicazione: la maturità è un pe-riodo positivo, che può essere foriero di nuovesfide. Non a caso l’Organizzazione Mondialedella Sanità sostiene che «invecchiare è unprivilegio e una meta della società». E che ilperiodo della maturità non deve essere con-siderato un problema, ma una risorsa, per ilsingolo e per la comunità. n

RAGIONE, AUTORITÀ,PRUDENZA

DistribuzioneIl Sole 24 Ore

Copie265.000

TiraturaNazionale

StampaGrafotitoli

Direttore Stampa e RedazioneBox Media

Responsabile EdizioneElisa Santoro

LayoutGiandomenico Pozzi

Progetto graficoEM & Partners

La malattia di Alzheimer, gli aspetti e le cure pag. 4

Nuove linee guida nazionali per la terapia con farmaci biologici in pazienti con artrite reumatoide pag. 5

“Non dimenticare chi dimentica” pag. 5

Linea verde Alzheimer pag. 5

La qualità di vita del caregiver nella malattia di Alzheimer pag. 6

Il trattamento farmacologico della malattia di Alzheimer: dal presente al futuro della terapia pag. 6

Incontinenza maschile pag. 8

Menopausa pag. 8

Il mondo della cosmesi pag. 11

Acido ialuronico: non tutte le creme antietà sono uguali pag. 11

Sommario

Page 3: Salute Senior

a cura di SIGG, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria

TERAPIE APPROPRIATE Guardando il versante positivo,le terapie appropriate nel post-infarto migliorano la sopravvi-venza in età avanzata e consen-tono un risparmio di circa 15 mi-lioni di euro all’anno: è questociò che emerge dall'indagine Sa-lute e benessere nell'anziano,condotta negli ultimi due annisu circa 600mila italiani over 65.I vantaggi delle cure appropriatein termini di mortalità sono piùevidenti nei più anziani e nei piùfragili: una buona aderenza alleterapie evita ogni anno la mortea circa 200 persone di età tra i65 e i 74 anni, mentre nel casodegli over 75 le cure salvano lavita a circa 2700 persone. Inte-razioni ed effetti collaterali deifarmaci non sarebbero da temereneppure in caso di patologiemultiple, dato che il rischio puòessere circoscritto.

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Una pubblicazione Box Media

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L’esperienza di un grande sportivoUna testimonianza di come l’attività motoria sia fondamentale non solo a mantenersi in forma ma costituisca una ricetta contro l’invecchiamento fisico e mentale

Paola Arosio

È uno dei miti della pallacanestroitaliana. Ha inanellato un suc-cesso dopo l'altro, prima comegiocatore, poi come allenatoredi importanti squadre italiane diserie A, infine come membro,dal 2006, della Basketball Hallof Fame. Lui, Alessandro Gamba(per tutti solo Sandro), è un uo-mo dotato di un'energia straor-dinaria. Alla soglia degli ottant'anni (licompirà a giugno), è loquace,ironico e, ovviamente, sportivo.È lui stesso a raccontare i van-taggi dell'attività motoria nellavita di tutti i giorni: «Dopo es-sere andato in palestra mi sento

meglio - spiega -. Ne ottengonobeneficio le articolazioni, che ri-mangono elastiche, il peso cor-poreo, che non aumenta, e an-che l'umore, che ne guadagnain tranquillità». Al termine dellagiornata, nonostante spesso lastanchezza si faccia sentire, San-dro non manca mai l'appunta-mento con quell'oretta di alle-namento moderato, con pesi,corsa o camminata veloce, eser-cizi a corpo libero. Durante la bella stagione, inve-ce, quando le temperature di-ventano più miti, Sandro abban-dona la sala attrezzi per salire insella a una bicicletta e pedalarein mezzo alla natura. «Andandoavanti con gli anni, è importante

che la pigrizia non abbia il so-pravvento», avverte. Niente di-vano e tivù, dunque, ma una vi-ta attiva. Secondo Gamba, «fareattività motoria contribuisce atenere viva l'attenzione, concen-trandosi su ciò che si fa. Lo sportè disciplina, insegna a non la-mentarsi, a combattere». In par-ticolare, il suo grande amore peril basket è sbocciato in seguitoalla scoperta delle peculiarità diquesto sport, che richiede pre-cisione, atletismo, rapidità diesecuzione. Il ricordo più bello che Sandro siporta dietro dagli anni trascorsicome coach è la riconoscenzadei giocatori, a cui ha semprecercato di insegnare, oltre alle

tattiche di gioco, anche alcunenorme di vita. Qualcosa di validosia dentro che fuori dal campo.Come il rispetto, ad esempio, siaesso per le regole, per i compa-gni di squadra o per gli avversari.Un percorso lungo, ricco di suc-cessi e soddisfazioni, quello diGamba, in cui la moglie lo hasempre sostenuto, talvolta af-fiancandolo nelle trasferte. E lui,se da un lato non dimentica leglorie passate, dall'altro continuaa proiettarsi nel futuro, con unosguardo colmo di progettualitàe di entusiasmo: «Per i prossimianni - dichiara - mi auguro solouna cosa: poter continuare a in-segnare ai giovani come si giocaa basket». n

Due buone notizie e un allarme. Tutti e tre arrivano dal 56esimo congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), “Prepàrati a vivere 100anni”, che si è tenuto dal 29 novembre al 3 dicembre scorso a Firenze. Se da un lato, infatti, terapie opportune e case di riposo che offrono maggiore assistenza ecomfort, consentono di aumentare e migliorare la vita nella terza età, dall'altro molti anziani sono a rischio di malnutrizione.

dere di migliori condizioni rispet-to al passato. A sostenerlo è Nic-colò Marchionni, ordinario diGeriatria all’Università di Firenzee presidente della SIGG, che

spiega: «In genere le struttureaccolgono da venti a ottanta an-ziani; le realtà più grandi ven-gono organizzate in piccoligruppi in modo da rendere l’am-biente il più possibile familiare».Molte residenze sono dotate diun nucleo Alzheimer e propon-gono numerosi percorsi per mi-gliorare benessere e salute, co-me ad esempio musicoterapia,pittura, spettacoli teatrali, escur-sioni, corsi di cucina, counselingfilosofico, tai chi e pet therapy.L’ospite-tipo ha un’età media di83 anni, è donna, presenta oltrequattro patologie croniche e as-sume almeno cinque farmaci algiorno.

ALLARME MALNUTRIZIONEL'hanno battezzata “sindromeda frigo vuoto”. Ed è un peri-colo in agguato per gli anziani.Circa il 10% di loro, cioè oltreun milione, infatti, si nutre pocoe male, con un deficit medio dicirca 400 calorie al giorno. Man-cano soprattutto le proteine,

contenute in carne e pesce. Arilevarlo un'indagine dell'IstitutoNazionale per la Ricerca e Curadell'Anziano di Fermo (INRCA),in provincia di Ancona, che lan-cia l’allarme: un solo mese di ca-renze alimentari aumenta del 25per cento la probabilità di rico-vero in ospedale e accresce lamortalità, aumentando anche ilrischio di infezioni, depressionee deterioramento cognitivo. Necessario perciò riconoscere lamalnutrizione e intervenire perrisolverla a partire dalle cause.Che sono innanzitutto econo-miche, dato che due anziani sutre ammettono di avere difficoltàad arrivare alla fine del mese.Motivo per cui lasciano sugliscaffali del supermercato gli ali-menti più costosi e trascuranoeventuali problemi orali. Quasidue milioni di anziani presenta-no una difficoltà di masticazioneche richiederebbe cure imme-diate, ma ben otto milioni di lo-ro non si sono fatti visitare daldentista nell'ultimo anno. n

PREPARATI A VIVERE 100 ANNI

Gerontologia

Alessandro Gamba • Dieci volte campione italiano di basket.• Capitano della Nazionale Azzurra fino al 1965,anno in cui è diventato allenatore.• Argento alle Olimpiadi di Mosca del 1980.• Medaglia d’Oro ai Campionati Europei del 1983.

CASE DI RIPOSO ACCOGLIENTIMaggiore assistenza e più com-fort: pare che gli anziani ospitidelle case di riposo possano go-

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Salute Senior Gennaio 2012

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LA MALATTIA DI ALZHEIMER, GLI ASPETTI E LE CUREFranco Ferlisi

La malattia di Alzheimer è sta-ta definita «la morte in vita»,una sfida che numerose fami-glie sono costrette ad affron-tare e quando la si affrontaimpreparati può diventare unadelle esperienze più devastantidell’esistenza.La discesa nei labirinti di unamente che si perde mano amano, l’incontro con unmondo capovolto, dove ti sco-pri padre di tuo padre, padredi tua moglie e dove la realtàè solo l’altra faccia del sogno,è la discesa nell’Ade dell’in-conscio, quello del malato,ma anche il nostro, dove ognivolta riviviamo invano il mitodi Orfeo ed Euridice.Accudire un malato di Alzhei-mer non è soltanto un’espe-rienza di dolore, è un atto diamore assoluto, in cui ci si dà

senza ricevere né pretenderenulla in cambio. Ci si trova inun territorio inesplorato, dovela pietà diviene solida forza divita e talvolta la gratitudineaffiora inaspettata dagli abissidella memoria ad illuminarela notte. Poi, quando tutto fi-nisce, nulla è più come prima.Attraverso il dolore inespressodei nostri cari ci scopriamocresciuti, per noi il mondo siapre a nuove consapevolezze:tutti i valori della vita sonocambiati perché, usciti dal-l’Ade, ne siamo tornati por-tando con noi l’ultimo donoche il nostro caro malato diAlzheimer ci ha lasciato, il piùgrande: la consapevolezzadell’amore.

Una soluzione per combattere i problemi di mobilità“La nuova gamma

dei Montascale Oto-

lift consolida la lea-

dership a livello mon-

diale di questa Azien-

da olandese che da

oltre 40 anni è al-

l’avanguardia nella ri-

soluzione dei proble-

mi legati alle barriere

architettoniche ed alla

limitazione della mo-

bilità individuale”- di-

ce Vittorio Toffalori,

Amministratore Dele-

gato di Otolift Mon-

tascale Italia.

Quali sono dunque i

piu importanti fattori

che continuano a de-

terminare il successo

dell’azienda, anche

sul mercato italiano?

“Il principale fattore

di successo di Otolift

è la capacità di com-

prendere e soddisfare

le molteplici e speci-

fiche esigenze degli

utenti, come testimo-

niato da oltre

130.000 clienti, sod-

disfatti di aver scelto

Otolift, in oltre 20

paesi nel mondo,

compresa l’Italia.

Questo si traduce -

prosegue Toffalori - in

prodotti tecnologica-

mente all’avanguar-

dia, nei quali la qua-

lità costruttiva è ac-

compagnata da stra-

ordinarie possibilità di

personalizzazione

non solo tecnico-fun-

zionale ma anche

estetica, con materiali

e modalità produttive

di altissimo livello. A

questo si aggiunge

una qualità di servi-

zio, che i clienti ci ri-

conoscono, che per

competenza, tempe-

stività, affidabilità, ga-

ranzia di continuità

nel tempo, è certa-

mente un nostro

punto di eccellenza.”

Che cosa distingue la

nuova linea di Mon-

tascale Otolift?

“In tutto il mondo, i

Montascale si basano

su due tipi di soluzio-

ne tecnica: monoro-

taia e a doppia rotaia,

ciascuna con specifici

vantaggi e applicazio-

ni. Otolift è l’unico

produttore in grado

di offrire entrambe le

soluzioni ai massimi

livelli, e quindi la piu

ampia possibilità di

scelta e personalizza-

zione in funzione del-

le specifiche esigenze

di ogni cliente. Ad

esempio, il modello

ONE monorotaia è

particolarmente adat-

to per applicazioni

“difficili”, su scale

curve, molto ripide e

spazio limitato. Il mo-

dello TWO a doppia

rotaia puo essere pre-

ferito per scale curve

piu ampie, spesso

scegliendo l’installa-

zione lungo la curva

esterna, più semplice

e conveniente. Il mo-

dello PARALLEL è

l’ideale per scale drit-

te, combinando sem-

plicità, estetica e fun-

zionalità.”

Come puo un cliente

orientarsi efficace-

mente di fronte a dif-

ferenti alternative?

“Al di là dei propri

gusti personali,

l’utente puo anche

contare sulla compe-

tenza e professionali-

tà dei Consulenti

Otolift, in grado di as-

sisterlo nella scelta

della soluzione piu

adatta alle specifiche

esigenze sia tecniche

che estetiche. L'accu-

rata progettazione a

domicilio è infine l’in-

dispensabile condizio-

ne per permettere

poi, nel giro di poche

settimane, un’instal-

lazione impeccabile,

puntuale e rapida,

che normalmente ri-

chiede non piu di tre

ore, per la massima

soddisfazione del

cliente.”

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Accudire un malato di Alzheimer

non è soltantoun’esperienza di dolore, è un attodi amore assolutoin cui ci si dà senza ricevere

La Malattia di Alzheimer, gli aspetti e le cure.A cura di Franco FerlisiPer maggiori informazioni contattare AIMA (+39 015 401777)

Page 5: Salute Senior

in età lavorativa. Il trattamentocon i nuovi farmaci è raccoman-dato in quei pazienti che hannoavuto una risposta insufficienteal metotroxato, somministratoper un periodo di almeno tremesi al più alto dosaggio tolle-rato, in coloro per i quali il me-totrexato è controindicato o chepresentano controindicazioni alsuo impiego e in quanti nonhanno tratto vantaggio da leflu-

nomide, sulfasalazina o ciclospo-rina assunte per almeno tre mesialla dose ottimale. Tra i pazienticandidati al trattamento figura-no anche coloro che hanno unalto livello di attività di malattiada almeno un mese o quanti, in-dipendentemente dall’attivitàdella malattia, presentano unprogressivo e rilevante danno ar-ticolare. Le Linee Guida, inoltre, richia-mano l’attenzione sulle controin-dicazioni al trattamento con far-maci biologici, ad esempio le in-fezioni in atto. Le Linee Guida,infine, prevedono indicazioni perquel che concerne la sicurezzad’impiego dei farmaci biologici,stabilendo i criteri per la loro so-spensione in caso di mancata ri-sposta alla terapia, di insorgenzadi reazioni avverse o di comparsadi altre condizioni patologiche.I farmaci biologici sono oggi daconsiderare farmaci efficaci e si-curi per il trattamento di gravimalattie reumatiche, quale l’Ar-trite Reumatoide. Essi devonotuttavia essere somministrati nelrispetto delle Linee Guida e i pa-zienti trattati devono essere sot-toposti a periodici controlli permonitorare i risultati ottenuti eper cogliere tempestivamenteeventuali segnali d’allarme perquel che concerne la sicurezzad’impiego. Se tempestivamenteprescritti e opportunamente im-piegati i farmaci biologici rap-presentano un’arma terapeuticaformidabile per combattere ef-ficacemente una temibile malat-tia reumatica, come l’ArtriteReumatoide, e per abbattereconsistentemente i notevoli costisociali che questa malattia com-porta se non adeguatamentetrattata. n

Professor Giovanni Minisola, Presidente della Società Italiana di Reumatologia e Direttore della Divisione di Reumatologia dell’Ospedale di Alta Specializzazione “San Camillo” di Roma

Le malattie reumatiche, indicatedall’Organizzazione Mondiale dellaSanità quale prima causa di doloree disabilità in Europa, da sole rap-presentano la metà delle malattiecroniche che colpiscono la popo-lazione al di sopra di 65 anni. Leragioni sono fondamentalmenteda ricercare nell’allungamento del-la durata media della vita registratonegli ultimi decenni e dalle mag-giori possibilità di cura, che hannofatto aumentare il numero di co-loro che, affetti da una malattiareumatica, raggiungono un’etàavanzata. L’Artrite Reumatoide, adesempio, oggi interessa con sem-pre maggiore frequenza anche lapopolazione adulta. Questo sce-nario pone il Reumatologo di fron-te a una nuova sfida: prendere incarico una fascia consistente di pa-zienti che, dal punto di vista tera-peutico, presenta difficoltà aggiun-tive a causa della frequente coesi-stenza di altre patologie che richie-dono trattamenti specifici. Va al-tresì considerata la ridotta funzio-nalità, correlata all’età, di organivitali e il conseguente aumento delrischio di tossicità renale, cardio-vascolare e gastrointestinale cau-sato dai farmaci comunemente im-piegati per la terapia delle malattiereumatiche croniche. L’avvento dei farmaci biologici hasenza dubbio avuto un impattopositivo sull’andamento di malattiereumatiche gravi, croniche e inva-lidanti, come l’Artrite Reumatoide,l’Artrite Psoriasica, la SpondiliteAnchilosante e l’Artrite IdiopaticaGiovanile. Dopo la commercializ-zazione alla fine del passato mil-lennio di infliximab e di etanercept,farmaci biologici antagonisti dellacitochina TNF-alpha, sono aumen-tate le opzioni terapeutiche biolo-giche (abatacept, adalimumab,anakinra, certolizumab, golimu-mab, rituximab, tocilizumab) perquei pazienti che non rispondonoalle terapie tradizionali con i vecchifarmaci di fondo (i cosiddettiDMARDs). Ciò ha aumentato con-siderevolmente la possibilità di ot-tenere un buon controllo di segnie sintomi della malattia in un con-siderevole numero di persone, im-pedendo, prevenendo e contra-stando la progressione del dannoarticolare e delle deformità. Per ri-durre al minimo la variabilità della

pratica clinica, per impiegare il far-maco biologico più appropriato peril singolo paziente, per evitare ri-tardi nella scelta della terapia, perottimizzare l’utilizzo dei farmacibiologici e per controllare la spesasanitaria è stato necessario definirecriteri precisi di trattamento. La So-cietà Italiana di Reumatologia haquindi previsto Linee Guida fina-lizzate a definire quali pazienti conArtrite Reumatoide sono candidati

ideali al trattamento con farmacibiologici, allo scopo di identificarecoloro che, sottoponendosi a te-rapia biologica, possono realmentetrarne un beneficio. Un impiegoappropriato del farmaco biologicomigliora la qualità della vita messaa dura prova dall’Artrite Reuma-toide, una malattia immuno-in-fiammatoria progressiva, che in Ita-lia interessa circa 350mila persone,prevalentemente donne, di solito

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NUOVE LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA TERAPIA CON FARMACI BIOLOGICI IN PAZIENTI CON ARTRITE REUMATOIDE

AIMA - ASSOCIAZIONE ITALIANA MALATTIA DI ALZHEIMER

“NON DIMENTICARE CHI DIMENTICA”

LINEA VERDE ALZHEIMER 800 679679Certa che per percorrere la dolorosa stradadell’Alzheimer, nel proprio ruolo o nella pro-pria professione, la partenza sia SEMPRE dallainformazione e dalla formazione, AIMA haattivato nel 1997 un Numero Verde nazionale(800-679679) unica linea telefonica total-mente gratuita, aperta continuativamente 8ore nei giorni feriali, anche del mese di ago-sto, e che risponde a circa 10.000 telefonatein un anno; sono soprattutto telefonate difamiliari, ma anche di operatori e professio-nisti della salute, che cercano informazioni eaggiornamenti sul tema. Abbastanza unifor-me la provenienza delle chiamate (33% dalnord, 31% dal centro, 36% dal sud e dalleisole), ed è una donna che chiama nel 73%

dei casi. Sul totale, il 19% delle telefonateera motivato da un timore per la propria sa-lute, mentre l’81% delle telefonate riguar-dava una persona malata della propria fami-glia, ed è stata una telefonata fatta da unadonna nel 61% di quest’ultimo totale. Comeemerge dalle telefonate, il malato è una don-na nel 55% dei casi, di età avanzata (over80 nel 38% delle telefonate, 71-80 nel 32%,61-70 nel 24%, 50-60 nel 6%), con alle spal-le mediamente 4 anni di malattia (da 6 mesia 14 anni), che nella maggior parte dei casivive con il coniuge o i figli (79%), magari af-fiancati da badanti.I disturbi maggiormente segnalati dai familiari,sono aggressività, insonnia, allucinazioni, ri-

petitività, irrequietezza, problemi comporta-mentali in genere, che dipingono un quadrodisperato dell’Alzheimer in famiglia. Nonostante la media degli anni di malattia ei gravi problemi già esistenti la maggioranzadei familiari (60% delle telefonate per un pa-ziente) chiede indicazioni su un centro esper-to, sulle Unità Valutative Alzheimer, per unadiagnosi o un piano terapeutico, di cui ancoranon dispongono. Il 12% chiede chiarimentio delucidazioni sulle terapie sperimentali (vac-cino) che ha sentito nominare. Il 28% chiedeaiuto perché non ce la fa più a gestire il pa-ziente da solo. Chiede servizi al domicilio osul territorio. n

www.alzheimer-aima.it

Reumatologia

Patrizia Spadin,Presidente AIMA

Lo slogan di AIMA rappresenta lasua mission fin dalla fondazionenel 1985: dare voce alle necessitàdelle famiglie colpite dall’Alzhei-mer, e migliorarne la qualità di vi-ta. AIMA si è fatta conoscere conil lavoro sul campo, sempre a fian-co delle famiglie, aiutandole comee dove possibile ad affrontare latragedia della malattia: l’obiettivoè sostenere chi sta vicino al ma-lato, informarlo e, soprattutto"formarlo" perché unisca, al-l'amore per la persona colpita, lacompetenza necessaria ad affron-tare tutti gli aspetti della malattia.Ma oltre a sensibilizzare e infor-mare, AIMA si è sempre battutaper la tutela dei diritti, per la pro-mozione dei servizi e della forma-zione, per una "organizzazione

delle cure" rispettosa dei bisognie dignitosa per le persone. OggiAIMA conta 27 associazioni terri-toriali, una decina di gruppi ope-rativi e altrettanti centri d’ascoltoe ovunque cerca di realizzare quel-la rete di solidarietà e aiuto che,per le vittime della malattia, "fala differenza". AIMA ha, tra l’altro, presentato ri-cerche e indagini sui bisogni deicaregiver; lavorato sul sostegnopsicologico ai familiari, su nuovetecniche per limitare la contenzio-ne, sulla comunicazione (sono sta-ti prodotti due spot per la regiadi Dario Argento e Giuseppe Tor-natore), sulla legislazione (presen-tando interrogazioni ed emenda-menti, raccolte di firme e petizionie conducendo anche uno scioperodella fame per l’uniformità di curasul territorio nazionale) e sull’etica(contribuendo alla stesura di al-

cune proposte di legge sul testa-mento biologico e pubblicandoun utile manuale sulle Cure di finevita). AIMA ha poi pubblicato libri(Vademecum Alzheimer, manualeper i familiari Più o meno qui vi-cino al cuore di Rosangela Perco-co, Mi Manchi di Nadine Trinti-gnant, Mia nonna è diversa dallealtre, distribuito nelle scuole ele-mentari) e lavorato sulla tutela deldemente in ospedale. Nelle associazioni territoriali, neigruppi operativi e nei centrid’ascolto, AIMA accompagna lefamiglie durante gli anni di ma-lattia del loro caro, con attività diservizio (corsi di formazione perfamiliari e operatori, Alzheimercaffè, gruppi di auto mutuo aiuto,counseling psicologico, sociale elegale), e con il coordinamento ela “messa in rete” dei servizi esi-stenti. n

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Prof. Roberto Bernabei,Direttore Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma

La demenza di Alzheimer è unamalattia degenerativa del sistemanervoso centrale che causa unaprogressiva perdita delle funzionicognitive e della capacità di com-piere in autonomia le attività del-la vita quotidiana. La demenzaaffligge 35 milioni di individui nelmondo, 800.000 nel nostro Pae-se e si stima che il numero deimalati salirà a 80 milioni nell’an-no 2040. E’ una malattia assaidispendiosa in termini economicie sociali ed i costi ad essa asso-ciati ricadono per lo più sulle fa-miglie dei malati. I cosiddetti ‘ca-regiver informali’, cioè familiaried amici, sono coloro che presta-no la maggioranza delle cure eassistenza ai malati di Alzheimerrinunciando spesso alla propriaoccupazione. I caregiver assistono i malati nellosvolgimento delle attività della vi-ta quotidiana, da quelle più com-plesse come trasporti, operazionifinanziarie, cura della casa, aquelle più semplici quali igienedella persona, alimentazione,mobilizzazione all’interno del pro-prio domicilio. Allo stesso tempo

essi sperimentano il progressivodeterioramento fisico, cognitivoed affettivo dei propri cari. Taliaspetti rendono il prestare assi-stenza ad un malato di Alzheimerun’esperienza gravosa in terminisociali, fisici, psicologici ed affet-tivi. E’ ormai un dato scientifica-mente evidente l’aumentato ri-schio di depressione, ansia e di-sturbi della sfera affettiva asso-ciato alla condizione di caregiver. La gestione delle terapie farma-cologiche è parte sostanziale del

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carico assistenziale ed importantecausa di stress per i caregiver.L’aderenza ai trattamenti e l’ef-ficacia dipendono dalla capacitàdei caregiver di gestire i farmaci;la soddisfazione del caregiver neiriguardi delle terapie è inoltre es-senziale per una buona aderenzaai trattamenti. Ad oggi non sono disponibili curein grado di modificare la progres-sione della demenza di Alzhei-mer; tuttavia sono disponibili far-maci capaci di controllare i sin-

tomi e migliorare la qualità dellavita dei malati e delle loro fami-glie. I farmaci in commercio in-cludono gli inibitori dell’acetilco-linesterasi (donepezil, rivastigmi-na, galantamina) e la memantina.Tutti i farmaci approvati per iltrattamento della demenza di Al-zheimer sono disponibili in formaorale. Nuove formulazioni farma-ceutiche da poco disponibili (ce-rotto transdermico di rivastigmi-na, formulazione oro-solubile didoneepezil, formulazione orale a

Dossier

LA QUALITÀ DI VITA DEL CAREGIVER NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER

Prof. Alessandro Padovani, Direttore Clinica Neurologica dell’Università degli Studi di Brescia

La Malattia di Alzheimer è la causapiù comune di demenza. Le stimepiù recenti indicano che attualmentein Italia i malati di Alzheimer sonocirca 520.000 e i nuovi casi sono sti-mabili in 80.000 all’anno. Conside-rato l’attuale andamento demogra-

fico, si prevede che nel 2020 i nuovicasi di demenza saliranno a 200.000l'anno, di cui oltre 100.000 attribui-bili all'Alzheimer. Impressionante èil dato relativo ai costi. Nel comples-so il costo medio annuo per pazien-te, comprensivo dei costi sia familiariche di quelli sociali, è pari a circa60.000 euro; in particolare i costi di-retti (pari a 15.000 euro) rappresen-tano in totale il 25% circa dei costicomplessivi.

Al momento attuale il trattamentodella Malattia di Alzheimer consistein terapie farmacologiche e non far-macologiche i cui obbiettivi principalisono rivolti alla gestione dei sintomicognitivi e comportamentali. Farmaciquali donepezil, rivastigmina e ga-lantamina funzionano inibendol’azione dell’acetilcolinesterasi, en-zima che distrugge l'acetilcolina, ilneurotrasmettitore carente nel cer-vello dei malati di Alzheimer. Au-

mentando la concentrazione di ace-tilcolina, si induce un miglioramentocognitivo e un soddisfacente con-trollo di disturbi quali insonnia, ansiae depressione. Da alcuni anni, è di-sponibile in Italia un farmaco, me-mantina, il quale agendo su unaclasse di specifici recettori del neu-rotrasmettitore glutammato ha di-mostrato effetti sintomatici favorevolinei confronti delle capacità cognitivee dei disturbi del comportamento

IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL PRESENTE AL FUTURO DELLA TERAPIA

I caregiver assistono imalati nello svolgimen-to delle attività dellavita quotidiana, daquelle più comples-se come trasporti,operazioni finan-ziarie, cura della

casa, a quelle più sempli-ci quali igiene della per-sona, alimentazione,

mobilizzazione all’inter-no del proprio domicilio.

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ziale. Donne, per lo più di mez-za età, mogli o figlie dei malati,i caregiver impiegano 12 ore algiorno, sette giorni a settima-na, per assistere i propri cari.Sono questi individui a soste-nere i costi della malattia, inprima persona, in termini diperdita di occupazione lavora-tiva, consumo di risorse eco-nomiche, danno psicologico. I bisogni economici, sociali epsicologici di queste personedevono essere ascoltati e sod-disfatti dalla società civile. Rispetto all’utilizzo delle tera-pie, lo studio AXEPT ha dimo-strato un frequente sotto-do-saggio dei farmaci. La formu-lazione in cerotto è risultata lapreferita dai caregiver e quellaassociata al miglior grado diaderenza al trattamento. Que-sti dati suggeriscono la neces-

sità di attuare interventi per ot-timizzare i regimi terapeutici,migliorando l’informazione deimedici riguardo l’efficacia e lasicurezza dei farmaci e prefe-rendo formulazioni meglio tol-lerate e più ‘user friendly’ perpazienti anziani con multiplecondizioni morbose e già sot-toposti a complicati regimi far-macologici. E’ evidente che cisono problematiche relative alpercorso diagnostico, terapeu-tico e assistenziale dei malatidi Alzheimer nel nostro Paese.Interventi in ambito clinico e disanità pubblica sono auspicabilial fine di ridurre i tempi di dia-gnosi della demenza, ridurre ilcarico assistenziale dei caregi-ver, ottimizzare i trattamentifarmacologici migliorando ade-renza al trattamento e soddi-sfazione. n

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lento rilascio di galantamina) han-no consentito inoltre di migliorareil grado di tollerabilità di questeterapie e l’aderenza al trattamen-to. Un recente studio, lo studioAXEPT, ha avuto l’obiettivo pri-mario di valutare la soddisfazionedel caregiver e la aderenza al trat-tamento farmacologico di malaticon demenza di Alzheimer digrado lieve–moderato in relazio-ne a due tipi di formulazione far-maceutica, transdermica e orale.Lo studio si è svolto in Italia trail Settembre 2010 e il Gennaio2011 e ha visto coinvolti 855 pa-zienti e relativi caregiver in 45Unità Valutative Alzheimer(U.V.A.) sparse sull’intero territo-rio nazionale. L’età media dei pazienti parteci-panti allo studio è risultata di 77anni. In linea con precedenti sti-me europee, è stato evidenziato

un ritardo medio nella diagnosi(tempo intercorso dall’epoca diesordio dei sintomi al momentodella diagnosi clinica) di 2 anni.La diagnosi precoce è importanteperché le cure sono più efficacinelle fasi iniziali di malattia. Inol-tre, nella fase di lieve deteriora-mento cognitivo, l’individuo par-tecipa in maniera consapevole aiprocessi decisionali che riguarda-no le proprie cure e affronta pro-blematiche di carattere legale, so-ciale e patrimoniale. Diverse ra-gioni possono spiegare una dia-gnosi ritardata. I sintomi inizialidi malattia consistono in genere

in disturbi di memoria che spessovengono o sottovalutati dai fa-miliari o negati dagli stessi pa-zienti. L’esordio della malattiapuò anche essere caratterizzatoda ansia o depressione che con-ducono ad una errata diagnosidi disturbo depressivo piuttostoche di demenza. Infine, è neces-sario favorire l’individuazione deisintomi iniziali nell’ambito dellamedicina generale dotando il me-dico di strumenti efficaci di scree-ning. Uno dei dati più significativiemerso da AXEPT è che sono icaregiver informali a sostenere lamaggior parte del carico assisten-

sia nelle fasi lievi-moderate sia avan-zate. Questi farmaci non cambianolo stato e l’evoluzione della patologiama possono dare un arresto tempo-raneo della progressione. La possi-bilità di utilizzare formulazioni oralie transdermiche così come la possi-bilità di utilizzare in combinazionefarmaci con proprietà diverse ha per-messo di ottimizzare e personalizzarela farmacoterapia a secondo dellecaratteristiche di ogni malato, dandola possibilità di un miglioramento edi una riduzione di effetti collateraliad un numero più ampio di pazienti.Per quanto riguarda le terapie nonfarmacologiche, vi sono evidenzeche la stimolazione cognitiva da unaparte e l’attività fisica possano per-mettere di migliorare alcuni sintomi

così come di rallentare il declino. Un crescente interesse è stato rivoltonegli ultimi anni allo sviluppo di te-rapie preventive dal momento chela malattia è caratterizzata da unalunga fase preclinica. Infatti, la ma-lattia di Alzheimer è caratterizzatada un lungo periodo durante il qualei disturbi delle abilità cognitive sonosfumati e non facilmente riconosci-bili. Numerosi studi epidemiologicidimostrano che modesti interventi(nutritivi, farmacologici o influendosui fattori di rischio) possono ritar-dare l'insorgenza della malattia inun grande numero di persone. Al-cune evidenze hanno appurato co-me una dieta “ mediterranea” (riccadi pesce, frutta e verdure e poverainvece di carne rossa e burro) asso-

ciata ad un consumo ragionevole divino sia in grado di diminuire le pro-babilità di ammalarsi di Alzheimerdel 38%. Altri dati dimostrano che gli stessifattori che favoriscono le malattiecardiovascolari, quali obesità, fumodi sigaretta, diabete, ipercolestero-lemia e ipertensione arteriosa, au-mentano il rischio per la malattia diAlzheimer. Pertanto, il trattamentodei fattori di rischio cardiovascolari,unitamente ad una dieta mediterra-nea, all’assunzione di sostanze nu-triceutiche (vedi curcumina, resve-ratrolo, acido folico, omega 3, omo-taurina) e a uno stile di vita attivo,esercita un effetto favorevole sia neipazienti a rischio sia nei pazienti giàammalati.

Un altro campo in grande sviluppoè relativo allo sviluppo di nuovi far-maci per la M. di Alzheimer. In que-sto ambito, vi sono dati incoraggiantidai quali emerge la possibilità di in-terferire con i meccanismi biomole-colari agendo su fattori neurotroficicome il NGF o l’IGF, o su proteineenzimatiche in grado di bloccare laproduzione di beta-amiloide. Menoincoraggianti sembrano invece almomento gli studi su cellule stami-nali o su terapie geniche. Altra via di ricerca attiva e promet-tente è quella che punta sullo svi-luppo di una risposta immunologicamediante un vaccino o dei farmaciin grado di contenere la produzionedi beta-amiloide. A tal riguardo, recenti studi condotti

su malati hanno documentato chela somministrazione prolungata ditali farmaci provoca una riduzionedelle alterazioni neuropatologiche eun arresto del declino. Secondol’opinione di molti studiosi, tali far-maci eserciterebbero un’azione piùefficace nelle fasi iniziali della ma-lattia permettendo una stabilizza-zione del quadro clinico. In sintesi, sebbene la sfida alla M. diAlzheimer iniziata 100 anni fa nonsia ancora vinta, si può guardare alfuturo con un certo ottimismo conla consapevolezza che, accanto adun utilizzo più mirato dei farmacisintomatici oggi a disposizione, sa-ranno disponibili nei prossimi anniterapie in grado di agire sui mecca-nismi responsabili della malattia. n

Uno dei dati più significativi emerso da unostudio AXEPT è che sono i caregiverinformali a sostenere la maggior parte

del carico assistenziale. Donne, per lo più dimezza età, mogli o figlie dei malati. I caregiver prestano assistenza 12 oreal giorno, sette giorni a settimana.

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A molti uomini può capitare di vivere epi-sodi di incontinenza urinaria: un’esperien-za abbastanza comune, di cui è difficile parlare. Esiste però una protezione assor-bente specifica per l’uomo: TENA Men. Disponibile in 2 livelli di assorbenza, TENA Men è progettato per l’anatomia maschile; è molto discreto e, grazie al sistema Odour Control™, previene la formazione degli odori. Così solo tu saprai di indossarlo.

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Quell’impellente biso-gno di fare pipì. Equelle piccole perdite,imbarazzanti e fasti-diose. È l’incontinenzaurinaria maschile,un sintomo che,nelle persone conpiù di sessant’anni,può essere la spiadi malattie prosta-tiche: benigne, co-me l’ipertrofia pro-statica, oppure maligne, comeil tumore della prostata. Esiste,però anche l’incontinenza se-condaria a malattie neurologi-che, come l’ictus, che comun-que è meno frequente. «L’im-portante, in tutti i casi di incon-tinenza urinaria, è non tralascia-re i sintomi – avverte MassimoPerachino, primario di Urologia

all’ospedale Santo Spiritodi Casale Monferrato,in provincia di Alessan-dria -, ma contattare ilmedico di famiglia, che

prescriverà gli esamidiagnostici più op-portuni». In seguito,il paziente potrà es-sere indirizzato allospecialista urologo. Secondo Perachino,«medico e farmacista

hanno il compito di consigliareal paziente l’uso di presidi ap-propriati, in attesa delle terapiefarmacologiche o chirurgiche».Il giusto presidio è igienicamen-te corretto, riduce il disagio enon favorisce le complicanze lo-cali, come le dermatiti. È statoideato per l’uomo e garantiscepraticità e discrezione. n

Rossella Nappi,Prof. associato di Ostetricia Ginecologia dell’Università degli Studi di Pavia

La donna per prepararsi allamenopausa non deve farenull’altro che una visita dallospecialista, durante la quale co-noscere i primi segnali, quindil’irregolarità del ciclo. È beneeseguire un dosaggio degli or-

moni nel sangue, se si ha an-cora il ciclo è bene farli entro iprimi tre giorni dall’inizio dellamestruazione. L’ormone prin-cipale da controllare è l’FSH, or-mone follicolo stimolante: piùquesto ormone sale, più la me-

nopausa è vicina. Soprattuttoperò la donna deve avere un’at-tenzione nuova verso questopossibile evento, cominciandoa curarsi un po’ dipiù. Non si puòpensare che arriva-ti alla menopausasi inizia a man-giare la soiatutti i giorni osi vada in

palestra 3 volte a settimana...bisogna iniziare prima a curarel’alimentazione, sotto tutti iprofili, dall’attenzione genericaa tutte le problematiche comeil metabolismo dei grassi, il con-trollo degli zuccheri, consumare

cibi che non contengono cole-sterolo, integrare con cerealicomplessi come il pane nero ela pasta integrale, cereali ad al-tissimo contenuto di fitoestro-geni, sostanze naturali che sicomportano come gli estrogeni.Non basta prendere la salsa disoia una volta alla settimanama bisogna integrare la pro-pria dieta in modo com-pleto, anche con calcioe vitamina D. La meno-pausa non è solo un in-

sieme di sintomi ma è anchel’inizio di rischi per tutta unaserie di patologie ben più

serie che si manifestano piùavanti nell’età, come l’osteo-porosi, che inizia silenziosamen-te già dopo i 40 anni... È importante fare attività fisicaregolarmente, non grandi cose,ma camminare una mezz’oratutti i giorni, salire le scale in-vece che l’ascensore, attivitàche possono essere inserite na-turalmente nella routine gior-naliera senza creare ulteriorestress... Ricordiamoci che l’at-tività fisica migliora la situazionedella menopausa e anche levampate traggono beneficiodall’allenamento cardiovasco-lare. n

Da sapere

INCONTINENZA MASCHILELA PAROLA AL DOTT. MASSIMO PERACHINO

MENOPAUSACONSIGLI PRATICI PER AIUTARE LA DONNA AD ARRIVARE ALLA MENOPAUSA PIÙ PREPARATA

L’incontinenzaurinariamaschile nelle

persone con più disessant’anni, puòessere la spia dimalattie prostatichebenigne, comel’ipertrofiaprostatica, omaligne, come iltumore dellaprostata.

È importante fare attivitàfisica regolarmente conattività che possono essere

inserite naturalmente nella routinegiornaliera senza creare ulteriorestress. Ricordiamoci che l’attivitàfisica migliora la situazione dellamenopausa, anche le vampate traggonobeneficio dall’allenamento cardiovascolare.

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L’età che avanza rende in genere piùattenti alla propria salute: si va piùspesso dal medico e si fanno più con-trolli clinici. Purtroppo però non ècosì per quanto riguarda il calo udi-tivo e spesso si tende a sottovalutarloe “dimenticarlo”. Fatto un controllo dell’udito e presacoscienza della propria condizione sicerca di trovare una soluzione in me-dia dopo 10 anni. I pregiudizi che ri-tardano la decisione sono senso divergogna, timore di costi elevati edubbi sui tempi di adattamento.Questi i pregiudizi che impedisconodi fare un controllo. Pensare alla minore qualità della vita e ai disagicausati dalla sordità può aiutare asuperarli, soprattutto se si scopre chel’ipoacusia può portare a disturbi chevanno ben aldilà della semplice dif-ficoltà di sentire il trillo del campa-nello, di parlare al telefono o di con-versare con familiari e amici. Come afferma il Professor Bernabei,Direttore della Cattedra di Geriatriadell’Università Cattolica: “L’anzianoche ha un calo uditivo va incontroad una progressiva perdita di auto-

stima e ad una condizione di apatiache possono sfociare nella depres-sione. Come dimostra uno studioprospettico condotto su 1.328 indi-vidui di età pari o superiore ai 60 an-ni, la presenza di sintomi depressiviè associata ad ipoacusia bilaterale digrado lieve”.Non tutti sanno poi che l’udito con-tribuisce al mantenimento di una po-stura e andatura stabili: è attraversola percezione e l’identificazione deglistimoli uditivi che riusciamo a localiz-

zarci e orientarci nello spazio. L’ipoacusia è poi stata associata adun aumentato rischio di caduta a terrae alle conseguenze che ne derivano(ad esempio la frattura del femore).E’ evidente dunque quanto sia im-portante inserire il controllo dell’uditofra i check up di routine che vannofatti regolarmente, soprattutto dopouna certa età.Le soluzioni uditive di ultima gene-razione, grazie alla digitalizzazionee alla tecnologia Bluetooth, sono ora

piccolissimi strumenti elettronici quasiinvisibili che offrono un’eccellentequalità del suono e comfort uditivo.In più, possono essere personalizzatiper adattarsi a specifiche esigenze diascolto.Amplifon, da 60 anni leader mon-diale delle soluzioni uditive, offreun’ampia gamma di soluzioni perso-nalizzate che agevolano l’ascolto del-la TV, del telefono, della musica, delcomputer e degli altri strumenti elet-tronici che ormai fanno parte dellanostra vita quotidiana. Per una co-municazione globale Amplifon offreanche un’ampia scelta di telefoni am-plificati, fissi,cellulari e cordless. Insomma, per cambiare vita in megliola soluzione c’è: basta un controllodell’udito di pochi minuti e una te-lefonata al numero verde Amplifonper fissare un appuntamento pressouno dei 450 Centri Amplifon, pre-senti in tutta Italia. I migliori specialisti vi aspettano perfare il punto sul vostro udito, consi-gliarvi la soluzione uditiva più adattae offrirvi servizi esclusivi e massimaprofessionalità. n

SENTIRE BENE PER VIVERE MEGLIO!Fare un controllo dell’udito è un gesto di prevenzione importante.

Non tutti sanno che l’udito contribuisce al mantenimento di una postura e andatura stabili. L’ipoacusia è stata anche associata ad un aumentato rischio di caduta a terra e alle conseguenze che ne derivano.

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La buona notizia per coloroche hanno la cataratta è cheoggi la tecnologia delle lentiintraoculari ha fatto enormipassi avanti, trasformandol’atto chirurgico in una verae propria opportunità peril paziente: i recenti sviluppisono stati talmente impor-tanti che la nuova genera-zione di cristallini artificialipermette infatti di vederebene a tutte le distanze, ri-ducendo in maniera signifi-cativa la dipendenza dagliocchiali, bifocali o da letturaperché sono capaci di cor-reggere i tre difetti della vi-sta, la miopia, l’astigmatismoe l’ ipermetropia, oltre a ri-pristinare la capacità di mes-sa a fuoco da vicino.

Le lenti intraoculari tori-che rappresentano sicura-mente un primo importantepasso avanti tecnologico esono destinate ai pazienti af-fetti da astigmatismo, situa-zione che prima della lorointroduzione non poteva es-sere corretta. Queste lentidanno ai pazienti una buonaqualità della visione per di-stante, consentendo di eli-

minare o ridurre sostanzial-mente l’utilizzo degli occhialiper il lontano: questi pazientidevono ovviamente utilizzaregli occhiali per leggere o la-vorare al computer.

Le lenti intraoculari mul-tifocali sono progettate persostituire il cristallino opacoe correggere oltre alla visioneper il lontano anche la pre-sbiopia. Queste lenti intrao-culari multifocali sono dispo-

nibili anche nella versione to-rica, consentendo di correg-gere l’astigmatismo pre-esi-stente. L’obiettivo è quello

di consentire al paziente unavisione funzionale a tuttele distanze: vicino, interme-dio, lontano.

Non esiste una lente mi-gliore in senso assolutoche può essere utilizzataper tutti: la lente giusta di-pende pertanto dalle condi-zioni dell’occhio, dal deside-rio del paziente di indipen-denza dagli occhiali, dallesue preferenze visive, dal suostile di vita e/o professionee dalla possibilità di perso-nalizzare il cristallino artifi-ciale per quella determinatapersona.

Compito molto importantedell’oculista sarà quindi quel-lo di spiegare al paziente tut-te le differenti opzioni e co-sa ci si deve aspettare daciascuna di esse, in mododa arrivare ad un progettovisivo concordato per lamassima soddisfazione delpaziente.

Dott. Matteo PiovellaPresidente Società

Oftalmologica Italiana

Da più di 60 anni Alcon è impegnata a migliorarela qualità della visione al servizio dei pazienti e della comunità scienti�ca, attraverso la ricerca, lo sviluppo e l'educazione

Le nuove opportunità del moderno intervento chirurgico della cataratta

Visione con cataratta e astigmatismo- Offuscata- Sfuocata

Visione con lentetradizionale insostituzione delcristallino dopo larimozione della cataratta- Può essere distorta se nonviene corretto anchel’astigmatismo. - Può richiedere l’uso dilenti correttive o di un altrointervento chirurgico

Visione con lenti toriche- Può rendere indipendentidall’uso degli occhiali olenti a contatto- Può fare recuperareun’eccellente visione perlontano con un unicointervento

LONTANO

INTERMEDIO

VICINO

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Prof. Umberto Veronesi, Fondatore Fondazione Veronesi

La pelle è un organo costituitoda diversi tessuti che svolge in-numerevoli funzioni. Si definiscesana una pelle in cui, per cia-scuna età, si riscontrano carat-teristiche tipiche di quell’età eun’armonia di tutti i processi vi-tali. Le caratteristiche della pellesi differenziano da individuo aindividuo: è difficile generaliz-zare indicazioni e consigli. Le re-gole fondamentali per una pellesana, comunque, sono tre: de-tersione, idratazione e protezio-ne.Per la sua posizione “periferica”la pelle è esposta a una miriadedi agenti chimici e fisici prove-nienti dall’esterno: polveri, so-stanze inquinanti e germi che,una volta a contatto con la pelle,si mescolano al sebo e al sudorealterando l’equilibrio del filmidro-lipidico che riveste normal-mente la superficie della cute.Per questo motivo è importanteuna detersione quotidiana ac-curata, scegliendo prodotti adat-ti al proprio tipo di pelle.Buona norma è evitare di usaredetergenti contenenti tensioat-tivi particolarmente aggressiviche possono intaccare il filmidrolipidico alterandone lo statodi idratazione e favorendo even-tuali processi infiammatori.L’idratazione è il passo succes-sivo fondamentale. Freddo, ven-to, sole, inquinamento atmosfe-rico, permanenza in ambienticondizionati e scarsamente umi-dificati possono determinare unaprogressiva disidratazione dellapelle. Anche il processo fisiolo-gico di invecchiamento cutaneocomporta una progressiva per-dita di acqua a livello della cute.E’ importante agire in senso pre-ventivo, scegliendo prodottiidratanti adatti alla propria tipo-logia di pelle, anche più volte algiorno.L’uso dei cosmetici deve esseresempre supportato da uno stiledi vita corretto. Il nostro corpo,infatti, è formato per circa il 70% di acqua e tale elemento èessenziale per l’integrità e la bel-

lezza della pelle.Questo comporta la necessità diapportare al nostro organismoil giusto quantitativo di liquidisia bevendo acqua sia consu-mando alimenti ricchi d’acquasia consumando alimenti ricchi

Paola Arosio

Idratanti, ridensificanti, anti-rughe,illuminanti: le creme non sono tut-te uguali. Si differenziano per com-ponenti, per formulazione, per tex-ture. È quindi importante sceglierequelle giuste per ottenere l’effettodesiderato. Alla base di molti pro-dotti antietà c’è l’acido ialuronico,una grossa molecola costituita danumerosi zuccheri, che svolgeun’azione idratante e igroscopica.Si tratta cioè di una sorta di “spu-gna biologica” che trattiene l’ac-qua, rigonfiando i tessuti con uneffetto filler.Ma facciamo un passo indietro,per capire come questa sostanzaviene utilizzata nella più modernacosmetologia. «L’acido ialuronicoè un componente naturalmentepresente sia nell’epidermide chenel derma - spiega Mariuccia Buc-ci, dermatologa e vicepresidentedell’Isplad (International Italian So-ciety of Plastic-Aesthetic and On-cologic Dermatology) - ma conl’avanzare dell’età, per la presenzadi particolari enzimi, le ialuronidasi,la concentrazione di questa mole-cola diminuisce, producendo unaperdita della plasticità cutanea econtribuendo all’invecchiamentodella pelle». È a partire da questa considerazio-ne che gli esperti dei laboratoridermocosmetici hanno pensato diprovare a mettere a frutto le pe-

culiarità di tale sostanza all’internodei loro preparati, sfruttandone,in particolare, la capacità di com-plessarsi con moltissime molecoledi acqua (1 grammo di acido ialu-ronico può legare fino a sei litrid’acqua).

IL PESO MOLECOLARELe proprietà dell’acido ialuronicovariano in base al peso molecolare:ad alto peso molecolare (2 milioniDalton) rimane in superficie, a pe-so più basso la sostanza riesce apenetrare in profondità nella pelle.È per questo motivo che la mole-cola è stata frammentata, in mododa renderla disponibile, oltre cheper l’idratazione, anche per ripa-razione tissutale e penetrazioneepidermica. «Il peso molecolare attivo è statoindividuato tra i 50mila e i 350milaDalton – quantifica la dottoressa -.In questo senso, la composizionedi una crema è importante: adesempio, un prodotto contenenteacido ialuronico ad altissimo peso

molecolare può essere solo idra-tante, agendo in superficie sullaparte più esterna dell’epidermide.Al contrario, un prodotto a pesomolecolare più basso è in gradodi attraversare la barriera cutaneae di passare tra i cheratinociti, lecellule epidermiche, arrivando finoal derma. Tale passaggio trans-epi-dermico dell’acido ialuronico per-mette, grazie alla capacità di trat-tenere acqua, di comportarsi comeun endofiller (effetto riempitivo)».

L’UNIONE (DEGLI ATTIVI) FA LA FORZA: LA SAPONINAL'associazione dell'acido ialuronicocon altre sostanze come la sapo-nina, contribuisce ad amplificarel'efficacia della crema stimolandola sintesi endogena dell'acido stes-so da parte dei cheratinociti.L’azione combinata di questi dueelementi è in grado di aumentareconsiderevolmente la capacitàigroscopica, che regala turgore egiovinezza alla pelle.

A CIASCUNO LA SUAEtà, tipo di pelle, stagione. Vari so-no i fattori che devono influenzarela scelta del tipo di formulazione.A volte la pelle del viso può nontollerare formulazioni troppo cor-pose. Optare per la più correttaconsente di evitare fastidiosi pro-blemi, la pelle può apparire grassae lucida, fino ad arrivare alla com-parsa di una vera e propria acnecosmetica. In linea di massima, lecreme ricche sono indicate per lepelli secche, mentre le textures piùleggere sono consigliate a chi hala pelle mista. «Una crema a base di acido ialu-ronico può essere utilizzata a qual-siasi età, adattando il tipo di for-mulazione al proprio tipo di pelle- precisa la dermatologa -. Per annile aziende cosmetiche hanno pro-dotto solo formulazioni in crema,a texture ricca, anche se in realtàmolte persone di età matura han-no la pelle mista e quindi necessi-tano di fluidi dalla texture legge-ra». Occorre, inoltre, tenere contoche anche la stagionalità è impor-tante nella scelta di una crema:d’inverno, a causa degli agenti at-mosferici, la pelle è più secca,mentre nei mesi estivi è di solitosufficiente una formulazione menoconsistente. In sintesi: a prescin-dere dagli ingredienti, un prodottodermocosmetico va utilizzato nellaformulazione giusta per trarne ilmassimo beneficio. n

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Le risposte della scienza

Cura della pelle

ACIDO IALURONICO: NON TUTTE LE CREME ANTIETÀ SONO UGUALI

d’acqua quali frutta e verdurafresca. Un ‘idratazione adeguatae una dieta varia e bilanciata so-no fondamentali per conservareuna pelle “sempre in forma”.Il terzo momento fondamentalenella cura della pelle è la prote-

zione. La pelle de-ve essere protetta alfine di prevenire una eccessivaperdita di acqua, problema checolpisce soprattutto i soggetticon tendenza alla pelle secca.Inoltre è consigliabile utilizzare

cosmetici protettivi perprevenire gli inestetismi e

i danni causati dai fattori ester-ni. Creme, emulsioni fluide nongrasse, gel e sieri sono da moltotempo fedeli alleati della curadella nostra pelle. n

DETERSIONE

IDRATAZIONE

PROTEZIONE

IL MONDO DELLA COSMESITRE MOMENTI PER UNA PELLE SANA E PROTETTA

Azione riempitiva dell’acido ialuronico a livello della pelle: la sua capacità di richiama-re e trattenere acqua determina un sollevamento di rughe e solchi cutanei.

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