SAIE 2011 SCUOLA DEL CALCESTRUZZO Dott. Ing. Gianluca Pagazzi Area Manager Nord - Est promosso da...
-
Upload
durante-agostini -
Category
Documents
-
view
218 -
download
2
Transcript of SAIE 2011 SCUOLA DEL CALCESTRUZZO Dott. Ing. Gianluca Pagazzi Area Manager Nord - Est promosso da...
SAIE 2011SCUOLA DEL CALCESTRUZZO
Dott. Ing. Gianluca PagazziArea Manager Nord - Est
promosso da ATECAP AITEC ANCE SISMIC ASSIAD ANSFER
Dot
t. In
g. G
ianl
uca
Pag
azzi
Cel
l: 3
3510
9070
7 e-
mai
l: g
.pag
azzi
@pr
oget
toco
ncre
te.it
www.progettoconcrete.it
PROGETTO CONCRETE
2.1…… forma economicamente sostenibile e livelli di sicurezza
2.1 PRINCIPI FONDAMENTALILe opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto dalle presenti norme.
DURABILITÀPROPRIETÀ ESSENZIALE AFFINCHÉ I LIVELLI DI SICUREZZA VENGANO MANTENUTI DURANTE LA VITA DELL’OPERA.
DIMENSIONAMENTO
ESECUZIONE - CONTROLLI
COLLAUDO
LIVELLI DI SICUREZZA PER TUTTA LA VITA DI PROGETTO
SCELTA DEI MATERIALI
DURABILITÀ
§ 11.2.2 CONTROLLO DI QUALITA’ DEL CALCESTRUZZO
1. VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RESISTENZA
2. CONTROLLO DI PRODUZIONE
3. CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
4. PROVE COMPLEMENTARI
Il calcestruzzo va prodotto in regime di controllo di qualità, con lo scopo di garantire che rispetti le prescrizioni definite in sede di progetto.
Il controllo si articola nelle seguenti fasi:
§ 11.2.1 D.M. 14.01.08SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO
§ 11.2.1 D.M. 14.01.08SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO
PRESCRIZIONE DI CAPITOLATO PER IL CALCESTRUZZO:
b) CLASSE DI CONSISTENZA AL GETTO
(es. S5)
a) CLASSE DI RESISTENZA
(es. C30/35)
c) DIAMETRO MASSIMO AGGREGATO
(es. 32 mm)
+ CLASSE DI ESPOSIZIONE
§ 4.1.7 - ESECUZIONE
Tutti i progetti devono contenere la descrizione delle
specifiche di esecuzione in funzione della particolarità
dell’opera, del clima, della tecnologia costruttiva.
In particolare il DOCUMENTO PROGETTUALE DEVE
CONTENERE LA DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE
CAUTELE DA ADOTTARE PER GLI IMPASTI, PER LA
MATURAZIONE DEI GETTI, PER IL DISARMO E PER LA
MESSA IN OPERA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI.
Si potrà a tal fine fare utile riferimento alla norma UNI EN 13670-1: 2001
“Esecuzione di strutture in calcestruzzo – Requisiti comuni”.
§ 11.0 – MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:
- IDENTIFICATI univocamente A CURA DEL PRODUTTORE, secondo le procedure applicabili;
- QUALIFICATI sotto la RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE, secondo le procedure applicabili;
- ACCETTATI dal DIRETTORE DEI LAVORI mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione.
§ 11.0 – MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
In particolare, per quanto attiene l’identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi:
A) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea armonizzata il cui riferimento sia pubblicato su GUUE. Al termine del periodo di coesistenza il loro impiego nelle opere è possibile soltanto se in possesso della Marcatura CE, prevista dalla Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da costruzione” (CPD), recepita in Italia dal DPR 21/04/1993, n.246, così come modificato dal DPR 10/12/1997, n. 499;
B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma armonizzata ovvero la stessa ricada nel periodo di coesistenza, per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle presenti norme. E’ fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma armonizzata, il produttore abbia volontariamente optato per la Marcatura CE;
C) materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel presente capitolo e non ricadenti in una delle tipologie A) o B). In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
……..il Direttore Lavori………………….
§ 11.0 – MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
Per i materiali e prodotti recanti la Marcatura CE sarà onere del Direttore dei Lavori, in fase di accettazione, accertarsi del possesso della marcatura stessa e richiedere ad ogni fornitore, per ogni diverso prodotto, il Certificato ovvero Dichiarazione di Conformità alla parte armonizzata della specifica norma europea ovvero allo specifico Benestare Tecnico Europeo, per quanto applicabile. Sarà inoltre onere del Direttore dei Lavori verificare che tali prodotti rientrino nelle tipologie, classi e/o famiglie previsti nella detta documentazione.
Per i prodotti non recanti la Marcatura CE, il Direttore dei Lavori dovrà accertarsi del possesso e del regime di validità dell’Attestato di Qualificazione (caso B) o del Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego (caso C) rilasciato del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
DURABILITÀ e D.M. 14.01.2008CLASSE DI ESPOSIZIONE
CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE (UNI EN 206-1 e UNI 11104)
Classe Ambiente/agenti di degrado
X0 Assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco del calcestruzzo.
XC Corrosione delle armature indotta da carbonatazione
XD Corrosione delle armature indotta da cloruri esclusi quelli provenienti dall’acqua di mare
XS Corrosione da cloruri presenti nell’acqua di mare
XF Degrado del cls. provocato da cicli di gelo/disgelo con o senza sali disgelanti
XA Attacco chimico del calcestruzzo
UNI 11104
aria intrappolata o inglobata contenuto minimo di cemento tipo e classe di cemento classe di contenuto solfati degli inerti calore di idratazione unitario a 7 giorni inferiore a ….
Pres
criz
ioni
sul
cal
cest
ruzz
o ….Prescrivere la durabilità
classe/i di esposizione ambientale classe di resistenza minima classe di consistenza Dmax dell’aggregato
classe di contenuto di cloruri rapporto (a/c)max Copriferro minimo
….Importanti
….Fondamentali
acciaio armature acciaio armature
C4) Preparazione e posa delle armature secondo la norma EN 13670, Cap. 6 ed Allegato D.
…….. CI DOVREBBE ESSERE UNA SENSIBILITÀ «PROPRIA» DEL TECNICO PER
CONTROLLO….un valore ETICO
… invece HANNO DOVUTO DIVENTARE
OBBLIGHI NORMATIVI…..e
quindi sono OBBLIGATORI: SI
DEVONO ESEGUIRE (DL)
1°
CONTROLLI PRELIMINARI
• Prima della stipula del contratto con i fornitori per l’IMPRESA;
• Prima dell’inizio delle operazioni di posa per la DIREZIONE LAVORI.
ACCIAIO & ARMATURE
WYZX
Località Valfresca, 69 – 12345 – Inerte (VP)
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
D.M. 14.01.2008
CHIUNQUE PUÒ PRODURRE CALCESTRUZZO?
NO!!!
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
DM 14.01.2008 – Paragrafo 11.2.8 Prescrizioni relative al Calcestruzzo confezionato con processo
industrializzato
Personale esperto
Attrezzature adeguate
Impianto di produzione tecnologicamente adeguato
Certificazione
Ente Terzo Indipendente
accreditato dal Servizio Tecnico Centrale
Qualificazione della produzione
FPC
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO
CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
……. In cantiere …….
I documenti che accompagnano ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato devono indicare gli estremi di tale certificazione .
N° FPC-001
WYZX
Il D.L. è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi….ed acquisire, prima dell’inizio della fornitura, copia della certificazione del controllo di processo produttivo”
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
L’ACQUA POTREBBE ESSERE UTILE AI FIORI NON RIAGGIUNTA IN
BETONIERA
Per produzioni di calcestruzzo inferiori a 1500 m3 di miscela omogenea, effettuate direttamente in cantiere, mediante processi di produzione temporanei e non industrializzati, la stessa deve essere confezionata sotto la diretta responsabilità del costruttore. Il Direttore dei Lavori deve avere, prima dell’inizio delle forniture, evidenza documentata dei criteri e delle prove che hanno portato alla determinazione della resistenza caratteristica di ciascuna miscela omogenea di conglomerato, così come indicato al § 11.2.3.
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
Prod
uzio
ne in
can
tiere
…….prequalifica……
Relazione di prequalifica:Nel caso di calcestruzzo prodotti senza processo industrializzato l'appaltatore dovràfare esplicito riferimento a:
•Materiali che si intendono utilizzare, indicandone provenienza, tipo e qualità;•Documenti sulla marcatura CE dei materiali costituenti;•Massa volumica reale s.s.a. e assorbimento, per ogni classe di aggregato,valutati
secondo la Norma UNI 8520 parti 13a e 16a;•Studio granulometrico per ogni tipo e classe di calcestruzzo;•Tipo, classe e dosaggio del cemento;•Rapporto acqua-cemento;•Massa volumica del calcestruzzo fresco e calcolo della resa;•Classe di esposizione ambientale a cui è destinata la miscela;•Tipo e dosaggio degli eventuali additivi;•Proporzionamento analitico della miscela e resa volumetrica;•Classe di consistenza del calcestruzzo;•Risultati delle prove di resistenza a compressione;•Curve di resistenza nel tempo (almeno per il periodo 2-28 giorni);•Caratteristiche dell'impianto di confezionamento e stato delle tarature;•Sistemi di trasporto, di posa in opera e maturazione dei getti.
……… finalmente!!!
…….prequalifica……SCELTA DEL PRODUTTORE E VERIFICA PRELIMINARE DELLA RESISTENZA
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO IN IMPIANTI ESTERNI AL
CANTIERE
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO IN IMPIANTI DI CANTIERE
(VOLUME CLS PRODOTTO > 1500 m3 )
CALCESTRUZZO IN PRODUZIONE INIZIALE O IN
PRODUZIONE CONTINUA
FPC
CALCESTRUZZO IN PRODUZIONE INIZIALE O IN
PRODUZIONE CONTINUA
CERTIFICAZIONE CONFORMITA’
MATERIE PRIME
CONFORMITA’ CLS ALLE PRESCRIZIONI DI
CAPITOLATO
SCELTA DEL PRODUTTORE
SCELTA DEL PRODUTTORE
PREQUALIFICA
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO IN IMPIANTI ESTERNI AL
CANTIERE
CALCESTRUZZI SPECIALI NON IN PRODUZIONE INZIALE O
CONTINUA
PROCESSO INDUSTRIALIZZATO IN IMPIANTI DI CANTIERE
VOLUME DI CALCESTRUZZO PRODOTTO < 1500 m3 DI MISCELA OMOGENEA
CERTIFICAZIONE CONFORMITA’
MATERIE PRIME
CONFORMITA’ CLS ALLE PRESCRIZIONI DI CAPITOLATO
CERTIFICATE DA UN LABORATORIO DI CUI ALL’art.59
DEL D.M. 380/2001
…….prequalifica……
Valutazione preliminare della resistenza
a) Dossier prestazionale del calcestruzzoa.1 Certificato FPC (controllo processo di fabbrica), obbligatorio per legge;
a.2 Marcatura CE di tutti i componenti, obbligatorio per legge;
a.3 Scheda tecnica dell’impianto di produzione;
a.4 Relazione sul tipo di organizzazione per la produzione e consegna del calcestruzzo;
a.5 Relazione sul sistema di autocontrollo di produzione ed ottimizzazione delle ricette.
b) (Eventuali) prove di qualifica del prodotto all’impiantoProve all’impianto di produzione per la verifica delle prestazioni del prodotto previste nel capitolato e nel contratto commerciale (è da escludere la verifica del mix design e degli effettivi dosaggi del carico!!!)
CEMENTO 1+
ACQUANO CE UNI1008
ADDITIVI 2+AGGIUNTE 2+
AGGREGATI 2+
CALCESTRUZZO
PRESCRIZIONI INUTILIDOSAGGIO DEGLI INGREDIENTI???
IMPOSSIBILE DA VERIFICARE AL MOMENTO DELLA FORNITURA
QUINDI?????….. il documento « inutile » per eccellenza richiesto da molti???
MIX DESIGNIL CALCESTRUZZO è PRESTAZIONALE NON A
COMPOSIZIONE…. Modello ANAS e FFSS
NOTACon Regio Decreto del 10 gennaio 1907, vennero emanate dall’allora Ministro competente le “Norme e condizioni per i materiali agglomerati idraulici e per le opere in cemento armato”. Con questo decreto, il Ministero dei Lavori Pubblici pose fine ad un’epoca in cui la sicurezza delle costruzioni veniva garantita solo ed esclusivamente dal rispetto di regole tecniche, senza nessun riscontro di verifica. Da questa data in poi si impose la presentazione dei calcoli statici, allegati al progetto a dimostrazione del rispetto delle tensioni ammissibili dei materiali, con l’applicazione di un coefficiente di sicurezza pari a 5, e l‘obbligatorietà di prove sperimentali su cubetti di conglomerato cementizio, con una resistenza misurata allo schiacciamento superiore a 150 kg/cm2.
FPC – CIRCOLARE 5 AGOSTO 2009
Con la circolare del 5 agosto 2009 (GU n. 187 del 13/08/2009) il Ministero delle Infrastrutture conferma che le disposizioni del D.M. 14/01/2008 relative ai materiali e prodotti per uso strutturale, quindi anche la certificazione FPC del calcestruzzo, sono comunque obbligatorie dal 1° luglio 2009, anche in caso di opere già iniziate alla data del 30 giugno 2009.
2°
CONTROLLI ACCIAIO ed ARMATURE
• Acciaio da c.a. proveniente direttamente da acciaieria;
• Acciaio da c.a., NON LAVORATO, proveniente da un commerciale intermedio;
• Armature provenienti da Centro di trasformazione.
CONTROLLI ACCIAIO ed ARMATURE
VERIFICARE LA CORRISPONDENZA TRA LA DOCUMENTAZIONE ACQUISITA IN FASE PRELIMINARE e in FASE DI FIRMA DEL
CONTRATTO DI FORNITURA
E
QUELLA DI ACCOMPAGNAMENTO DELLA FORNITURA.
Fe B44k ???D.M. 14.01.2008
D.M. 14.01.2008
…….acciaio:• B450C• B450A
D.M. 14.01.2008
Divide gli acciai in base alle classi di duttilità:
A = bassa duttilitàB = normale duttilitàC = alta duttilità (sismica)
EUROCODICE 2
D.M. 14.01.2008
B450C(Par. 11.3.2.1 Norme tecniche sulle costruzioni)
§ 11.3.2.1 ACCIAIO PER C.A. B450C
§ 11.3.2.2 ACCIAIO PER C.A. B450A
B450C & B450A: Confronto
B450CB450A
Esempio di DOCUMENTO DI
TRASPORTO PRODUTTORE
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
11.3.1.5 Forniture e documentazione di accompagnamentoTutte le forniture di acciaio, per le quali non sussista l’obbligo della Marcatura CE, devono essere accompagnate dalla copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale.L’attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo.Il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul documento di trasporto.Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso.Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità del produttore.
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
DOCUMENTAZIONE
DI
ACCOMPAGNAMENTO
Esempio di ATTESTATO
DEL
PRODUTTORE
DOCUMENTAZIONE
DI
ACCOMPAGNAMENTO
Le forniture effettuate da un COMMERCIANTE INTERMEDIO devono essere accompagnate da COPIA DEI DOCUMENTI RILASCIATI DAL PRODUTTORE e COMPLETATI con il RIFERIMENTO AL DOCUMENTO DI TRASPORTO DEL COMMERCIANTE STESSO.
CENTRO DI TRASFORMAZIONE
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
Ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati deve essere accompagnata:
a) da DICHIARAZIONE, su DOCUMENTO DI TRASPORTO, degli ESTREMI DELL’ATTESTATO di avvenuta dichiarazione di attività, rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale, recante il logo o il marchio del centro di trasformazione;
CENTRO DI TRASFORMAZIONE
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
Ogni fornitura in cantiere di elementi presaldati, presagomati o preassemblati deve essere accompagnata:
b) dall’ATTESTAZIONE inerente L’ESECUZIONE DELLE PROVE DI CONTROLLO INTERNO FATTE ESEGUIRE DAL DIRETTORE TECNICO del centro di trasformazione, con l’indicazione dei giorni nei quali la fornitura è stata lavorata. Qualora il Direttore dei Lavori lo richieda, all’attestazione di cui sopra potrà seguire copia dei certificati relativi alle prove effettuate nei giorni in cui la lavorazione è stata effettuata.
Esempio di DOCUMENTO DI TRASPORTO PRESAGOMATORE
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
Esempio di DOCUMENTO DI TRASPORTO PRESAGOMATORE
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
Esempio di ATTESTATO
DEL
PRESAGOMATORE
DOCUMENTAZIONE DI
ACCOMPAGNAMENTO
CENTRO DI TRASFORMAZIONE
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
Il DIRETTORE DEI LAVORI è TENUTO A
VERIFICARE QUANTO SOPRA INDICATO ed a
RIFIUTARE LE EVENTUALI FORNITURE NON
CONFORMI, ferme restando le responsabilità del centro di
trasformazione. Della documentazione di cui sopra dovrà prendere atto
il collaudatore, che riporterà, nel Certificato di collaudo, gli estremi del
centro di trasformazione che ha fornito l’eventuale materiale lavorato.
DOCUMENTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
?
VigilanzadellaDL
per le lavorazioni
incantiere
Acc
iaio
RICONOSCIMENTO DEGLI ACCIAI
Come distinguere un acciaio laminato a caldo da un acciaio trafilato a freddo?
Trafilato a freddo (tre facce)
Laminato a caldo (due facce)
Laminato a caldo (quattro facce)
Acc
iaio
LETTURA MARCHIO BARRE D’ACCIAIO
Direzione di lettura
LATO 1: IDENTIFICAZIONE STABILIMENTO
Start: 2 nervature ingrossate consecutive
Paese:
una serie di nervature normali indicanti la nazione (es. 4+2)
Stabilimento:
una o due serie di nervature normali indicanti il numero dello stabilimento (es. 2+6 =26)
Acc
iaio
LETTURA MARCHIO BARRE D’ACCIAIO
Direzione di lettura
LETTURA MARCHIO BARRE D’ACCIAIO
Dalla UNI EN 10080
Acc
iaio
……. In cantiere …….
LETTURA MARCHIO BARRE D’ACCIAIO
……. In cantiere …….
LETTURA MARCHIO BARRE D’ACCIAIO
LETTURA MARCHIO BARRE
D’ACCIAIO
CONTROLLO DEL DIAMETROCHI MISURA IL DIAMETRO CON IL CALIBRO ….
È un soggetto ALTAMENTEPERICOLOSO, VA PRELEVATO……………… dalla POLIZIA e …
RINCHIUSO
CONTROLLO DEL DIAMETROPar. 11.2.2.4 ……
Le barre sono caratterizzate dal DIAMETRO F della BARRA LISCIA EQUPESANTE, calcolato nell’IPOTESI che la densità dell’acciaio sia pari a 7,85 kg/dm3
…. Quindi, strumenti di misura, metro e bilancia……
……..il Direttore Lavori………………….
I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori,
devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
……..il Direttore Lavori………………….
e devono essere campionati, nell’ambito di ciascun lotto di spedizione, …. ,
in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto,
sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento.
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
……..il Direttore Lavori………………….
NOTA: Stesso stabilimento.
Se proviene da un Centro di Trasformazione UNICO è STESSO STABILIMENTO, perché per stabilimento in questo caso si intende il Centro di Trasformazione.
Se proviene da acciaieria o da commerciante intermedio STESSO STABILIMENTO è la singola acciaieria identificata con il marchio.
……..il Direttore Lavori………………….
Qualora la fornitura, di elementi sagomati o assemblati, provenga da un Centro di trasformazione, il Direttore dei Lavori, dopo essersi accertato preliminarmente che il suddetto Centro di trasformazione sia in possesso di tutti i requisiti previsti al § 11.3.1.7,
può recarsi presso il medesimo Centro di trasformazione ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di cui sopra. In tal caso il prelievo dei campioni viene effettuato dal Direttore tecnico del centro di trasformazione secondo le disposizioni del Direttore dei Lavori; quest’ultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati, nonché sottoscrivere la relativa richiesta di prove.
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
§ 11.3.1 PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ACCIAIO § 11.3.1.1 Controlli
Le presenti norme prevedono tre forme di controllo obbligatorie:
- in stabilimento di produzione, da eseguirsi sui lotti di produzione;
- nei centri di trasformazione, da eseguirsi sulle forniture;
- di accettazione in cantiere, da eseguirsi sui lotti di spedizione.
§ 11.3.1 PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ACCIAIO
§ 11.3.1.1 Controlli
Lotti di produzione: si riferiscono a produzione continua, ordinata cronologicamente mediante apposizione di contrassegni al prodotto finito (rotolo finito, bobina di trefolo, fascio di barre, ecc.).Un lotto di produzione deve avere valori delle grandezze nominali omogenee (dimensionali, meccaniche, di formazione) e può essere compreso tra 30 e 120 tonnellate.
Forniture: sono lotti formati da massimo 90 t, costituiti da prodotti aventi valori delle grandezze nominali omogenee.
Lotti di spedizione: sono lotti formati da massimo 30 t, spediti in un’unica volta, costituiti da prodotti aventi valori delle grandezze nominali omogenee.
§ C11.3.1 PRESCRIZIONI COMUNI A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ACCIAIO
§ C11.3.1.1 Controlli
Le NTC prevedono che il controllo sugli acciai da costruzione sia obbligatorio e si effettui, con modalità e frequenze diverse, negli stabilimenti di produzione, nei centri di trasformazione, in cantiere.
Per quanto attiene l’entità dei controlli, si prevede questi siano effettuati:
- negli stabilimenti di produzione su lotti di produzione continua. Nella maggior parte dei casi, negli stabilimenti nei quali sono presenti i forni di fusione, si può individuare come lotto di produzione la colata.
- nei centri di trasformazione su forniture.
- in cantiere, nell’ambito dei controlli di accettazione, su lotti di spedizione.
…non solo valori minimi…….VALORI DI ACCETTAZIONE
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
Qualora la determinazione del valore di una quantità fissata non sia conforme al valore caratteristico, il valore dovrà essere verificato prelevando e provando tre provini da prodotti diversi nel lotto consegnato.
Se un risultato è minore del valore caratteristico prescritto, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminati attentamente.
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
Se nel provino è presente un difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo caso occorrerà prelevare un ulteriore (singolo) provino.
Se i tre risultati validi della prova sono maggiori o uguali del prescritto valore caratteristico, il lotto consegnato deve essere considerato conforme.
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
Se i criteri sopra riportati non sono soddisfati, dieci ulteriori provini devono essere prelevati da prodotti diversi del lotto in presenza del produttore o suo rappresentante che potrà anche assistere all’esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui all’art.59 del D.P.R. n.380/2001.
Il lotto deve essere considerato conforme se la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore del valore caratteristico e i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo secondo quanto sopra riportato.
In caso contrario il lotto deve essere respinto.
§ 11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
3°
CASSERI: …progetto
CASSERI
CASSERI: sigillatura
CASSERI: disarmantePrima di procedere al getto è sempre opportuno eseguire delle prove preliminari di compatibilità tra cassero e disarmante (FACCIAVISTA).
L’applicazione del disarmante deve avvenire con cura in strati sottili e regolari prima del posizionamento delle gabbie di armatura.
Il disarmante in eccesso deve essere rimosso mediante degli stracci pena l’apparizione di macchie o di zone a colorazione grigia variabile.
CASSERI:
disarmante &
macchie
CASSERI: controllo puntelli
4°
COPRIFERRONon esiste più il minimo
COPRIFERRO NOMINALEDISTANZIATORE
MESSA IN OPERAPROGETTO
§ 4.1.6.1.3 - COPRIFERRO E INTERFERRO
L’armatura resistente deve essere protetta da un adeguato ricoprimento di calcestruzzo. Gli elementi strutturali devono essere verificati allo stato limite di fessurazione secondo il § 4.1.2.2.4.
Al fine della protezione delle armature dalla corrosione, lo strato di ricoprimento di calcestruzzo (copriferro) deve essere dimensionato in funzione dell’aggressività dell’ambiente e della sensibilità delle armature alla corrosione, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature.
§ 4.1.6.1.3 - COPRIFERRO E INTERFERRO
L’armatura resistente deve essere protetta da un adeguato ricoprimento di calcestruzzo. Gli elementi strutturali devono essere verificati allo stato limite di fessurazione secondo il § 4.1.2.2.4.
§ 4.1.6.1.3 - COPRIFERRO E INTERFERRO
Al fine della protezione delle armature dalla
corrosione, lo strato di ricoprimento di calcestruzzo (copriferro) DEVE ESSERE DIMENSIONATO in FUNZIONE DELL’AGGRESSIVITÀ DELL’AMBIENTE e della SENSIBILITÀ DELLE ARMATURE ALLA CORROSIONE, tenendo anche conto delle tolleranze di posa delle armature.
§ 4.1.6.1.3 - COPRIFERRO E INTERFERRO
Per consentire un omogeneo getto del calcestruzzo, il copriferro e l’interferro delle armature devono essere rapportati alla dimensione massima degli inerti impiegati.
Il copriferro e l’interferro delle armature devono essere dimensionati anche con riferimento al necessario sviluppo delle tensioni di aderenza con il calcestruzzo.
Copriferro nominale
Determinazione del copriferro nominaleSi è detto che le caratteristiche del calcestruzzo dettate dalla
norma UNI 11104 valgono soltanto se il copriferro è valutato correttamente in fase progettuale e, ovviamente, garantito in fase esecutiva.
L’EC 2 definisce COPRIFERRO NOMINALE (cnom) la distanza tra la superficie
dell’armatura più esterna e la faccia del calcestruzzo più prossima. Tale valore non va confuso con il parametro (d’) utilizzato nei calcoli per la definizione dell’altezza utile della sezione (d).
Copriferro nominale
Il cnom, che va indicato obbligatoriamente nei disegni esecutivi, è così
definito:
cnom= cmin+Δc=max (cmin,b;cmin,dur;cmin,fuoco)+10
[mm]
….. In breve ……
COPRIFERRO MINIMO
DURABILITÀ RESISTENZA AL FUOCO
TRASMISSIONE SFORZI ARMATURA/CALCESTRUZZO
cNOM = cMIN + DcDEV
EC2 - COPRIFERRO
Nella tabelle seguenti sono riassunti i valori dei prospetti 4.4N e 4.5N dell’EC2, che si riferiscono a strutture con vita nominale di 50 e 100 anni.
CLASSE DI ESPOSIZIONE
VITA NOMINALE 50 anniMINIMO SPESSORE DI
COPRIFERRO (mm)
C.A. C.A.P.
XC1 15 25
XC2 – XC3 25 35
XC4 30 40
XS1 – XD1 35 45
XS2 – XD2 40 50
XS3 – XD3 45 55
CLASSE DI ESPOSIZIONE
VITA NOMINALE 100 anniMINIMO SPESSORE DI
COPRIFERRO (mm)
C.A. C.A.P.
XC1 25 35
XC2 – XC3 35 45
XC4 40 50
XS1 – XD1 45 55
XS2 – XD2 50 60
XS3 – XD3 55 65
Copriferro nominale
TOLLERANZA Dcdev
CONTROLLO DEI COPRIFERRI IN CANTIERE
Dcdev = 5 ÷ 10 mm
CONTROLLO DI QUALITA’ ESTREMAMENTE EFFICIENTE Dcdev = 0 ÷ 10 mm
ITALIA Dcdev = 10 mm
COPRIFERRO
COPRIFERRO
5°
ALTEZZA (LIBERA) DI GETTO
QUANTO?
MAX 50 cm
USO TUBO GETTO………caso estremo almeno secchione con proboscide
50 cm
Posa
in o
pera
ALTEZZA (LIBERA) DI GETTO
MAX 50 cm
Posa
in o
pera
TUBO GETTO
200 mm
40 mm
COPRIFERRO
10+10=20 mm
ARMATURASPAZIO DISPONIBILE
80mm
Diametro esterno del tubo pompa su autobetoniera =110mmDiametro esterno su pompa autocarrata = 125mm
VALORI INCOMPATIBILI CON
LO SPAZIO A DISPOSIZIONE TRA
LE ARMATURE INTERNE AL CASSERO.
Getto in casseri
Posa
in o
pera
IMPIEGO DI CONVOGLIATORI
Posa
in o
pera
IMPIEGO DI CONVOGLIATORI
Posa
in o
pera
IMPIEGO DI CONVOGLIATORI
Posa
in o
pera
……il progettista
….. “ha pensato”?
???…..
Posa
in o
pera
Posa
in o
pera
SCC!!!!
6°
PULIZIA ZONE CASSERATEI
CA
SSER
I N
ON
SO
NO
D
EI
CA
SSO
NET
TI …
. PE
R L
E IM
MO
ND
IZIE
…
……
……
……
……
……
….
Puliz
ia z
one
cass
erat
ePULIZIA ZONE CASSERATE
PRIMA DI INIZIARE LE OPERAZIONI DI GETTO ASSICURARSI CHE ALL’INTERNO DELLE ZONE CASSERATE LE SUPERFICI SIANO PERFETTAMENTE PULITE.
RIMUOVERE EVENTUALI OGGETTI, RIMASUGLI DI MATASSINE PER LEGATURA BARRE, ECC, TRAMITE ASPIRAPOLVERI, CALAMITE ECC. (ATTENZIONE ALL’USO DELL’ARIA COMPRESSA PER PROBLEMI DI SICUREZZA)
7°
CONTROLLO DELLA TEMPERATURA E
DELLE CONDIZIONI IGROMETRICHE
TEMPERATURA DELL’AMBIENTEE
TEMPERATURA CALCESTRUZZO
PER SCEGLIERE IL METODO IDONEODI MATURAZIONE E PROTEZIONE
CONTROLLO DELLA TEMPERATURA E
DELLE CONDIZIONI IGROMETRICHE
CONTROLLO DELLA TEMPERATURA E
DELLE CONDIZIONI IGROMETRICHE
8°
Operazioni preliminari di bagnatura evitare che le superfici a contatto con il getto sottraggano
acqua al conglomerato fresco
9°
Preparazione delle superfici per le riprese di getto: Creazione delle asperità per la ripresa di getto
Preparazione delle superfici per le riprese di getto: Creazione delle asperità per la ripresa di getto
10°
DALL’ORDINE ALLA POSA IN OPERA
CONTROLLI CALCESTRUZZO
VERIFICARE LA CORRISPONDENZA TRA LA DOCUMENTAZIONE ACQUISITA IN FASE PRELIMINARE e in FASE DI FIRMA DEL
CONTRATTO DI FORNITURA
E
QUELLA DI ACCOMPAGNAMENTO DELLA FORNITURA.
§ 11.2.1 D.M. 14.01.08SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO
b) CLASSE DI CONSISTENZA AL GETTO
(es. S5)
a) CLASSE DI RESISTENZA
(es. C32/40)
c) DIAMETRO MASSIMO AGGREGATO
(es. 32 mm)
+ CLASSE DI ESPOSIZIONE
WYZX
Località Valfresca, 69 – 12345 – Inerte (VP)
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
D.M. 14.01.2008
……. In cantiere …….
UNI EN 2
06-1
Bolla
o D
DT
Contro
llo in
can
tiere
del
la
corr
ispo
nden
za c
on il
cap
itola
to
§ 11.2.8 PRESCRIZIONI RELATIVE AL CALCESTRUZZO CONFEZIONATO
CON PROCESSO INDUSTRIALIZZATO
……. In cantiere …….
I documenti che accompagnano ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato devono indicare gli estremi di tale certificazione .
N° FPC-001
WYZX
Bol
la d
i acc
ompa
gnam
ento
11°
La lavorabilità richiesta deve essere mantenuta al momento del getto.
In accordo con la UNI EN 206-1 la lavorabilità del calcestruzzo deve essere misurata ogni 50 m3 e comunque all’atto del prelievo dei campioni per i controlli d’accettazione secondo le indicazioni riportate sulle Norme Tecniche sulle Costruzioni mediante:
Abbassamento al cono di Abrams (Slump); Diametro di spandimento; Indice di Walz; Tempo di Vebé.
Lavo
rabi
lità
iper-fluidasuper-fluidafluidasemi fluidaplasticaterra umida 630560 - 620490 - 550420 - 480350 - 410 340
F6F5F4F3F2F1
super-fluidafluidasemi fluidaplasticaterra umida
220160 - 210100 - 15050 - 9010 - 40
S5S4S3S2S1abbassamento
al cono [mm]
spandimento [mm]
Lavo
rabi
lità
UNI EN 12350-2
Lavo
rabi
lità
Slump
25 colpi ogni strato
30
cm
10 cm
20 cm
1. Si riempie il cono in tre strati
2. Si solleva il cono 3. Si misura l’abbassamento del calcestruzzo (SLUMP)
4 cm
Impasto asciutto
9 cm
Impasto plastico
16-20 cm
Impasto fluido
CONSISTENZA DEL CALCESTRUZZOSi prescrivono i valori della lavorabilità al getto:
Classe di abbassamento al cono (slump)
CLASSE ABBASSAMENTO
S1 da 10 a 40 mm
S2 da 50 a 90 mm
S3 da 100 a 150 mm
S4 da 160 a 210 mm
S5 ≥ 220 mm
umida plastica semifluida fluida superfluida
S1 S3S2 S4 S5
SCC
UNI EN 12350-5
Misura dello spandimento:Determinare il valore di spandimento (d1+d2)/2 e registrarlo approssimandolo ai 10 mm.
Indice di WalzUNI EN 12350-4
Tempo di VebèUNI EN 12350-3
Lavorabilità
Lavo
rabi
lità
CLASSE DI CONSISTENZA
DIAMETRO DI SPANDIMENTO (mm)
F1 < 340
F2 350 - 410
F3 420 - 480
F4 490 - 550
F5 560 - 620
F6 > 630
CLASSE DI CONSISTENZA
ABBASSAMENTO AL CONO DI
ABRAMS(SLUMP) in mm
S1 10 - 40S2 50 – 90S3 100 – 150S4 160 – 210S5 > 220
CLASSE DI CONSISTENZ
A
INDICE DI COMPATTABILIT
A’ O DI WALZ
C0 > 1.46
C1 1.46 – 1.26
C2 1.25 – 1.11
C3 1.10 – 1.04
CLASSE DI CONSISTENZA
TEMPO VEBÈ(s)
V0 > 31
V1 30 – 21
V2 20 – 11
V3 10 - 6
V4 5 - 3
UNI EN 206-1 prospetto 11
SCC
SCC
12°
Con
tenu
to d
’aria
Anche in un calcestruzzo perfettamente vibrato rimarrà un volume di aria intrappolata nella matrice cementizia che non è possibile rimuovere durante la compattazione del getto.
Dmax
mm
8 12.5 16 25.4 32 63
a’%
3.5± 1
2.5± 1
2.0± 1
1.5± 0.5
1.0± 0.5
0.5± 0.5
Classi di esposizione XF2, XF3, XF4!!!
• Il porosimetro viene utilizzato anche per la misura del volume di aria introdotta nell’impasto volutamente, mediante l’impiego di additivi aeranti, per confezionare calcestruzzi resistenti ai cicli di gelo-disgelo.
13°
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
11.2.5 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
Il Direttore dei Lavori ha l’obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d’opera per verificare la conformità delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera rispetto a quello stabilito dal progetto e sperimentalmente verificato in sede di valutazione preliminare. Il controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e si configura, in funzione del quantitativo di calcestruzzo in accettazione, nel:- controllo di tipo A di cui al § 11.2.5.1- controllo di tipo B di cui al § 11.2.5.2
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
• La direzione lavori dopo aver accertato che il produttore del calcestruzzo effettua i controlli di conformità del conglomerato cementizio deve esercitare un ulteriore controllo di “accettazione” durante la realizzazione dei getti mediante prelievi di calcestruzzo da effettuarsi “a bocca di betoniera” in accordo con una delle due procedure previste dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14.01.09).
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
§ 11.2.3 D.M. 14.01.08CONGLOMERATO CEMENTIZIO
Prelievo dei Campioni (durante l’esecuzione dell’opera)
Un prelievo consiste nel prelevare dagli impasti, al momento della posa in opera nei casseri ed alla presenza del Direttore dei Lavori o di persona di sua fiducia, il calcestruzzo necessario per la confezione di un gruppo di due provini.
La media delle resistenze a compressione dei due provini di un prelievo rappresenta la “resistenza di prelievo” che costituisce il valore mediante il quale vengono eseguiti i controlli del conglomerato.
È obbligo del Direttore dei Lavori prescrivere ulteriori prelievi rispetto al numero minimo, tutte le volte che variazioni della qualità del calcestruzzo possono indurre a non considerarlo omogeneo.
Rm – Rck
………. Cari sconosciuti!
§ 11.2.1 D.M. 14.01.08SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO
La RESISTENZA CARATTERISTICA A COMPRESSIONE è definita come la resistenza per la quale si ha il 5% di probabilità di trovare valori inferiori.
Rm = Rck + kSn
k=1,64 (frattile 5%)Sn = 5 MPa
Rm = 35 + 8 = 43 MPa
Tipo B: Rm > Rck + 1,4Sn Rm = 42 MPa
Tipo A: Rm > Rck + 3,5 Rm = 38,5 MPa
(Tipo B: Sn/Rm < 0,15)
Rcmp > Rck + 3.5 (N/mm2)
Rcp1 > Rck - 3.5 (N/mm2)
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e
- 1 Prelievo = 2 provini;- Ogni controllo di accettazione di tipo A è rappresentato da 3 prelievi;- Almeno 1 prelievo ogni 100 m3 ;- Almeno 1 prelievo ogni giorno di getto *.
Tipo AE’ riferito ad un quantitativo di miscela omogenea non maggiore di 300 m3.
…Positivo se
con: Rck = valore caratteristico prescritto dal progettista (o dal direttore lavori);
Rcmp = valore medio delle resistenze di prelievoRcp1 = quello minimo delle tre resistenze di prelievo
(*)Si può derogare al prelievo giornaliero se la costruzione prevede un volume complessivo di calcestruzzo inferiore a 100 m3.
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e
(5 )
(7 )
(1 )F o n d a z io n i
(4 )
(2 )
(6 )(6 )
P ila s tro P ila s tro
P ila s tro P ila s tro
P ila s tro
T ra v e -S o la io
T ra v e -S o la io d i c o p e r tu ra
(3 ) T ra v e -S o la io
(4 )
P ila s tro
(2 )
11.3.2.10.4 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
Rcmp > Rck + 1.40 . sn (N/mm2)
Rcp1 > Rck - 3.5 (N/mm2)
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e
- 1 Prelievo = 2 provini;
- Il controllo consiste di un prelievo per ogni giorno di getto e di almeno 15 prelievi per ogni 1500 m3.
Tipo B…Obbligatorio per volumi di getto di 1500 m3
…Positivo se
con: Rck = valore caratteristico prescritto dal progettista (o dal direttore lavori);
Rcmp = valore medio delle resistenze di prelievoRcp1 = quello minimo delle tre resistenze di prelievo
Sn/Rm < 0,15
SCARTO QUADRATICO MEDIO• Lo scarto quadratico realmente conseguibile nella produzione del
calcestruzzo risulta FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA DI CENTRALE DI BETONAGGIO e, in particolare, se la stessa è dotata di un premescolatore (che garantisce una migliore omogeneità del calcestruzzo rispetto al mescolamento effettuato in betoniera), se il dosaggio è effettuato in automatico (minore possibilità di errore nell’introduzione degli ingredienti rispetto ad un dosaggio manuale) e se, infine, viene esercitato un controllo sull’umidità degli aggregati (minore oscillazione del rapporto a/c) e sulla lavorabilità del calcestruzzo al termine della miscelazione degli ingredienti (controllo indiretto del volume di acqua di impasto).
• SCARTO REALE:PREMESCOLATORE,
DOSAGGIO ANTOMATICO DEGLI INGREDIENTI;
CONTROLLO UMIDITA’ AGGREGATI.
DOSAGGIO ANTOMATICO
DEGLI INGREDIENTI; CONTROLLO
UMIDITA’ AGGREGATI.
DOSAGGIO ANTOMATICO
DEGLI INGREDIENTI
DOSAGGIO MANUALE
SnUNITA’ di MISURA
MPa4.0 5.0 6.5 8.0
11.2.5.3 Prescrizioni comuni per entrambi i criteri di controllo
Il prelievo dei provini per il controllo di accettazione va eseguito alla presenza del Direttore dei Lavori o di un tecnico di sua fiducia che provvede alla redazione di apposito verbale di prelievo e dispone l’identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc.; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale.
DM 14.01.2008 – 11.2.5.3 ATTENZIONE: IMPORTANTISSIMO
L’opera o la parte di opera non conforme ai controlli di accettazione
non può essere accettata finchéla non conformità non è stata
definitivamente rimossa dal costruttore, il quale deve procedere ad una verifica delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera mediante l’impiego di altri mezzi d’indagine, secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori e conformemente a quanto indicato nel successivo § 11.2.6.
DM 14.01.2008 – 11.2.5.3 ATTENZIONE: IMPORTANTISSIMO
Qualora gli ulteriori controlli confermino i risultati ottenuti, si dovrà procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale della sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo.
DM 14.01.2008 – 11.2.5.3 ATTENZIONE: IMPORTANTISSIMO
I “controlli di accettazione” sono obbligatori ed il collaudatore è tenuto a controllarne la validità,
qualitativa e quantitativa; ove ciò non fosse, il collaudatore è tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesima procedura che si applica quando non risultino rispettati i limiti fissati dai “controlli di accettazione”.
•T = 20 °C + 2 °C; •U.R. > 95 % oppure in acqua;,
•28 giorni.
Controlli di accettazione
• resistenza convenzionale caratteristica a compressione misurata su provini cubici (lato 150 mm), Rck, o cilindrici (d = 150 mm; h= 300), fck, confezionati e maturati in accordo alla norma UNI-EN 12390-2.
NO
SI
Controlli di accettazione: ….confezionamento cubetti
con
fezi
onam
ento
cu
bett
i
UNI EN 12350-14.2.2 Le dimensioni designate non devono essere diverse da quelle nominali.
4.2.3 Tolleranze4.2.3.1 La tolleranza sulla dimensione designata ( d ) tra le superfici casserate deve essere minore di ±0,5%.4.2.3.2 La tolleranza tra la faccia superiore rasata e quella opposta deve essere minore di ±1,0% della dimensione designata.4.2.3.3La tolleranza sulla planarità delle superfici che potenzialmente verranno sottoposte a carico deve essere minore di ±0,000 6d, in millimetri.4.2.3.4La tolleranza sulla perpendicolarità degli spigoli del provino cubico rispetto alla base, deve essere minore di 0,5 mm.
UNI EN 12350-15 CASSEFORME5.1 Generalità5.1.1Le casseforme devono essere a tenuta stagna e non assorbenti.NotaI giunti delle casseforme possono essere spalmati con cera, olio o grasso per garantire la tenuta stagna.5.1.2 Le casseforme diverse da quelle calibrate secondo 5.2 possono essere costruite con qualsiasi materiale che sia idoneo alla confezione di provini di calcestruzzo.
5.2 Casseforme calibrate5.2.1 Le casseforme calibrate devono essere costruite con acciaio o ghisa che devono essere materiali di riferimento. Se le casseforme sono costruite con altri materiali devono essere disponibili risultati di prove prestazionali che dimostrino l'equivalenza a lungo termine con casseforme calibrate costruite di acciaio o di ghisa.
UNI EN 12350-15.2.2 Tutte le parti delle casseforme calibrate devono essere sufficientemente robuste per prevenire deformazioni durante l'assemblaggio o l'uso.
5.2.3 I componenti delle casseforme, con la possibile eccezione della piastra di base, devono avere dei contrassegni di identificazione.
5.2.4 Casseforme calibrate per provini cubici:5.2.4.1 Le casseforme devono essere idonee alla confezione dei provini conformi a 4.2.1 e 4.2.2.
5.2.4.2 La tolleranza sulla dimensione designata (d ) di una cassaforma assemblata è ±0,25%.
UNI EN 12350-1
5.2.4.3 La tolleranza sulla planarità delle quattro facce laterali della cassaforma deve essere ±0,000 3 d per le casseforme nuove e ±0,000 5 d per le casseforme usate.
5.2.4.4 La tolleranza sulla planarità della superficie superiore della piastra di base della cassaforma deve essere ±0,000 6 d per le casseforme nuove e 0,001 0 d per le casseforme usate.
5.2.4.5 La tolleranza sulla perpendicolarità degli spigoli di una cassaforma rispetto agli spigoli adiacenti e degli spigoli rispetto alla base deve essere ±0,5 mm.
…….confezionamento cubetti……
4. CAMPIONAMENTOIl campionamento deve essere conforme alla EN 12350-1.
Prima di riempire le casseforme, il campione deve essere rimiscelato, usando il recipiente per rimiscelazione e la pala ad estremità quadrata.
UNI EN 12390-2
…….confezionamento cubetti……Per la compattazione del calcestruzzo entro le casseforme è previsto l’uso di uno dei seguenti mezzi:• pestello di compattazione metallico a sezione circolare e con le
estremità arrotondate, con diametro di circa 16 mm e lunghezza di circa 600 mm;
• barra diritta metallica a sezione quadrata, con lato di circa 25 mm e lunghezza di circa 380 mm;
• vibratore interno con frequenza minima di 120 Hz e diametro non superiore ad ¼ della più piccola dimensione del provino;
• tavola vibrante con frequenza minima pari a 40 Hz;Il riempimento della cassaforma deve avvenire per strati successivi di 75 mm, ciascuno dei quali accuratamente compattati senza produrre segregazioni o comparsa di acqua sulla superficie.
UNI EN 12390-2
…….confezionamento cubetti……Nel caso di compattazione manuale, ciascuno strato verrà assestato fino alla massima costipazione, avendo cura di martellare anche le superficie esterne del cassero.
Nel caso si impieghi il vibratore interno, l’ago non dovrà toccare lungo le pareti verticali e sul fondo della casseratura.
La superficie orizzontale del provino verrà spianata con un movimento a sega, procedendo dal centro verso i bordi esterni.
Su tale superficie verrà applicata (annegandola nel calcestruzzo) un’etichetta di plastica/cartoncino rigido sulla quale verrà riportata l’identificazione del campione con inchiostro indelebile; l’etichetta sarà siglata dalla direzione dei lavori al momento del confezionamento dei provini.
UNI EN 12390-2
con
fezi
onam
ento
cu
bett
i
con
fezi
onam
ento
cu
bett
i
con
fezi
onam
ento
cu
bett
i
5.4 Marcatura5.4.1 I provini devono essere contrassegnati in modo chiaro ed indelebile senza danneggiarli.5.4.2 Devono essere conservate le registrazioni che assicurano la rintracciabilità del campione dal campionamento fino alla prova.
5.5 Conservazione dei provini5.5.1Lasciare i provini nella cassaforma per almeno 16 h, ma non oltre 3 giorni, proteggendoli da urti, vibrazioni e disidratazione, alla temperatura di (20 ± 5) °C [oppure (25 ± 5) °C nei climi caldi].
5.5.2Una volta rimossi dalla cassaforma conservare i provini fino al momento della prova in acqua alla temperatura di (20 ± 2) °C, oppure in ambiente a (20 ± 2) °C ed umidità relativa > 95%.
UNI EN 12390-2
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e…….identificazione cubetti……L’esecuzione del prelievo deve essere accompagnata dalla stesura di un verbale diprelievo che riporti le seguenti indicazioni:
1. Identificazione del campione:• tipo di calcestruzzo;• numero di provini effettuati;• codice del prelievo;• metodo di compattazione adottato;• numero del documento di trasporto;• ubicazione del getto per il puntuale riferimento del calcestruzzo messo
in opera (es. muro di sostegno, solaio di copertura…);
2. Identificazione del cantiere e dell’Impresa appaltatrice;
3. Data e ora di confezionamento dei provini;
§ 11.2.5 CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e
Con
trol
li di
acc
etta
zion
eNel caso in cui i provini vengano conservati immersi nell’acqua, il contenitore deve avere dei ripiani realizzati con griglie (è consentito l’impiego di reti elettrosaldate) per fare in modo che tutte le superfici siano a contatto con l’acqua.
……………..prescrizione di capitolato:L’Impresa appaltatrice sarà responsabile delle operazioni di corretta conservazione dei provini campionati e della loro custodia in cantiere prima dell’invio al Laboratorio incaricato di effettuare le prove di schiacciamento. Inoltre, l’Impresa appaltatrice sarà responsabile del trasporto e della consegna dei provini di calcestruzzo al Laboratorio Ufficiale unitamente ad una lettera ufficiale di richiesta prove firmata dalla Direzione Lavori.
……….specificarlo nelle prescrizioni per evitare le solite sorprese……
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e
IL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
È OBBLIGATORIO!!!
Con
trol
li di
acc
etta
zion
e e
di c
onfo
rmità
IL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
…..verifica delle prescrizioni di capitolato…..
…..effettuato alla presenza del D.L . …o un suo incaricato
……….AL DI SOPRA DELLE PARTI…………
IL CONTROLLO DI CONFORMITÀ…..verifica del patto commerciale…
IMPRESA – PRODUTTORE…….in contraddittorio impresa – produttore…..presenti i relativi
rappresentanti…………
IL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE&
IL CONTROLLO DI CONFORMITÀ
…….SAREBBE OPPORTUNO, per entrambi i controlli, CHE IL PERSONALE CHE ESEGUE
MANUALMENTE IL PRELIEVO ED IL CONFEZIONAMENTO DEL PROVINO, FOSSE DI COMPROVATA ESPERIEZA E CHE OPERASSE IN COMPLETA COERENZA CON LE NORME DI
RIFERIMENTO.
14°
Posa
in o
pera
e v
ibra
zion
e
Posa
in o
pera
e v
ibra
zion
e
Posa
in o
pera
e v
ibra
zion
e
….. Il vibratore?
A “Chi l’ha visto” RAI 3 Lunedì alle 21.00 ….. ORA DIMERCOLEDì
….. Il vibratore? Forse entra qualche centimetro……….probabilmente i due artisti cadranno prima che tocchi il calcestruzzo…..
W la 494 + 626!!!!!!!
Striature sulla superficie dei getti per errata posa e compattazione del calcestruzzo
Posa
in o
pera
e v
ibra
zion
eCLASSE DI
CONSISTENZATEMPO MINIMO DI
PERMANENZADELL’AGO NEL GETTO
V4 30 - 50 s
S1 25 - 30 s
S2 20 - 25 s
S3 15 - 20 s
S4 10 - 15 s
S5 5 - 10 s
F6 0 - 5 s
DIAMETRO DELL’AGO
DISTANZA TRA I PUNTI DI INTRODUZIONE
DELL’AGO NEL GETTO
< 40 mm 300 mm
40-60 mm 400 mm
> 60 mm 700 mm
15°
Mat
uraz
ione
Maturazione: LUNGA PERMANENZA DEL CALCESTRUZZO NEL CASSERO;
BAGNATURA CONTINUA DELLE SUPERFICI;
BAGNATURA INTERMITTENTE DELLE SUPERFICI;
PROTEZIONE CON TELI O FOGLI DI PLASTICA IMPERMEABILE;
PROTEZIONE CON FOGLI DI MATERIALE GEOTESSILE (TESSUTO/NON TESSUTO) O CON TELI DI IUTA BAGNATI AD INTERMITTENZA;
…… PROTEZIONE PER GETTI EFFETTUATI A BASSE TEMPERATURE;
APPLICAZIONE A SPRUZZO DI UN AGENTE STAGIONANTE (O DI CURING).
Mat
uraz
ione
…………… lunga permanenza nel cassero …..
Mat
uraz
ione
Mat
uraz
ione
Mat
uraz
ione
Mat
uraz
ione
GEOTESSILE
Mat
uraz
ione
GEOTESSILE
Mat
uraz
ione
COPERTURA
Mat
uraz
ione
16°
§ 11.2.1 D.M. 14.01.08SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO
Il progettista potrà indicare altri tempi di maturazione a cui riferire le misure di resistenza su cubi e la conseguente resistenza caratteristica (Rck,T,t) .
(…… esempio: Rck, 14gg, 25° …… per scassero precoce……….)
DA SPECIFICARE COMUNQUE
Rck EQUIVALENTE
a 28gg; 20°C; U.R. 95%.
DIAGRAMMA 10: CE I E II-A CLASSE 42,5R
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 1.1
RAPPORTO ACQUA/CEMENTO
RE
SIS
TE
NZ
A M
EC
CA
NIC
A A
CO
MP
RE
SS
ION
E [
MP
a]
28 giorni 7 giorni 3 giorni 1 giorno
Rm = Rck + kSn
k=1,64 (frattile 5%)Sn = 5 MPa
Rm = 35 + 8 = 43 MPa
Rck, 7gg, 15°= 30 MPa
Rm , 7gg, 15° = (30 + 8)/0,90*
= 42 MPa
0,90: Coefficiente da utilizzare perché la temperatura di maturazione è diversa da 20°C quindi, maturazionepiù lenta e quidi bisogna partire da una resistenza iniziale di progetto della miscela più alto
DIAGRAMMA 10: CE I E II-A CLASSE 42,5R
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 1.1
RAPPORTO ACQUA/CEMENTO
RE
SIS
TE
NZ
A M
EC
CA
NIC
A A
CO
MP
RE
SS
ION
E [
MP
a]
28 giorni 7 giorni 3 giorni 1 giorno
42
0,45
Rm , 7gg, 15° = 42 MPa
DIAGRAMMA 10: CE I E II-A CLASSE 42,5R
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0 1.1
RAPPORTO ACQUA/CEMENTO
RE
SIS
TE
NZ
A M
EC
CA
NIC
A A
CO
MP
RE
SS
ION
E [
MP
a]
28 giorni 7 giorni 3 giorni 1 giorno
42
0,45
Rm , 7gg, 15° = 42 MPa
Rck= Rm- kSn
Rck = 52 – 8 = 44 MPa
Rck = 45 MPa
Rck EQUIVALENTE
a 28gg;
20°C;
U.R. 95%.
52
17°
Resistenza in opera (11.2.6)
Controllo della resistenza del calcestruzzo in opera
Rcm,opera > 85% Rcm,progetto
(N/mm2)
Attenzione confrontare sempre Resistenza media in opera con Resistenza media di progetto oppure Resistenza caratteristica in opera con Resistenza caratteristica di progetto.
Resistenza in opera (11.2.6)
Rcm,opera > 85% Rcm,progetto (N/mm2)
Dalla resistenza cubica si passerà a quella cilindrica da utilizzare nelle verifiche mediante l’espressione:
fck = 0,83×Rck Sempre in sede di previsioni progettuali, è possibile passare dal valore caratteristico al valor medio della resistenza cilindrica mediante l’espressione:
fcm = fck + 8 [N/mm2].
Rcm = Rck + 9,6 [N/mm2]
ESECUZIONE
TEMPO
LIVELLI DI SICUREZZA
COLLAUDO
PROGETTAZIONE
VITA NOMINALE
TEMPO
PROGETTISTA
SPECIFICHE DI CAPITOLATO
- POSA IN OPERA;- COMPATTAZIONE DEI GETTI;- MATURAZIONE DEI GETTI.
IMPRESA ESECUTRICE
STRUTTURACALCESTRUZZO
- PROPRIETÀ INGREDIENTI;- CARATTERISTICHE DEL
CALCESTRUZZO ALLO STATO FRESCO ED INDURITO.
PRODUTTORE DEL CONGLOMERATO
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE DEL CALCESTRUZZO SU
PROVINI CONFEZIONATI E MATURATI IN ACCORDO ALLE
EN 12390
NESSUNA NECESSITA’ DI EFFETTUARE I PRELIEVI IN
CONTRADDITTORIO
EFFETTUATI DALLA D.L.
(SUPER PARTES)
NECESSITA’ DI EFFETTUARE I PRELIEVI IN CONTRADDITTORIO
CON IL PRODUTTORE
EFFETTUATI DALLA IMPRESA (PARTE IN
CAUSA)
CONTROLLO DEL CALCESTRUZZO SU PROVINI
CONFEZIONATI E MATURATI IN ACCORDO ALLE EN 12390 IN
AGGIUNTA A QUELLO EFFETTUATO DALLA D.L.
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE DEL CALCESTRUZZO SU PROVINI
CONFEZIONATI E MATURATI IN ACCORDO ALLE EN 12390
CERTEZZA CHE L’ITER PROCEDURALE NEL CONFEZIONAMENTO E NELLA
CONSERVAZIONE DEI CUBETTI VENGA RISPETTATO
PRIMA DEL GETTO DEL
CALCESTRUZZOALLA CONSEGNA
D.L.INCARICA UN
LABORATORIO AUTORIZZATO
(L.1086)
ACCERTARE CHE IL PRODUTTORE DI CALCESTRUZZO SIA IN GRADO DI CONSEGUIRE IL VALORE PRESCRITTO DAL PROGETTISTA PER LA
RCK
CONTROLLI DI ACCETTAZIONE EFFETTUATI CON PRELIEVO DI PROVINI CUBICI AL
MOMENTO DELLA CONSEGNA DEL CALCESTRUZZO IN CANTIERE
CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA SU CAROTE CON
h/d=1 ESTRATTE DALLE STRUTTURE
IMPRESA e D.L.
D.L.
D.L.
PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DELL’OPERA
PRIMA DEL GETTO DEL
CALCESTRUZZOALLA CONSEGNA
DOPO IL GETTO DEL
CALCESTRUZZO
CHI? QUANDO?COSA?
PRESCRIZIONE DI CAPITOLATO
PROGETTISTA IN FASE PROGETTUALE
CONTROLLI SUL CALCESTRUZZO IN OPERA
TALI PROVE NON DEBBONO INTENDERSI SOSTITUTIVE DEL
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE « A BOCCA DI BETONIERA »
CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA SU CAROTE
CON h/d = 1 ESTRATTE DALLE STRUTTURE
ESITO NEGATIVO DEL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE EFFETTUATO CON
PRELIEVO DI PROVINI CUBICI AL MOMENTO DELLA CONSEGNA DEL
CALCESTRUZZO IN CANTIERE
OBBLIGATORIO
ESITO POSITIVO DEL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE MA SUSSISTONO
DUBBI SULLA QUALITA’ DELL’ESECUZIONE DELLE
STRUTTURE
DISCREZIONALE
CHI? QUANDO?COSA?
D.L. DOPO IL GETTO DEL
CALCESTRUZZO
NOVITÀ
RESISTENZA « CUBICA » MEDIA IN OPERA
ALMENO PARI ALL’85% DI QUELLA MEDIA UTILIZZATA NEL
DIMENSIONAMENTO DELLE STRUTTURE
NTC
CHI? QUANDO?COSA?DOPO IL GETTO
DEL CALCESTRUZZO
D.M. 14.01.08
•fck = 0.83 Rck
•fcm = 0.83 Rcm
•fcm = fck + 8 N/mm2
•0.83 Rcm = 0.83 Rck + 8 (in N/mm2)
•Rcm = Rck + 9.6 (in N/mm2)
Rcubmedia-opera ≥ 0.85 Rcm-progetto
Rcubmedia-opera ≥ 0.85 (Rckprog + 9.6)
EN 13791
Rck-opera ≥ 0.85 Rck-progetto
• Rck-opera = Rcm-opera – K• Rck-opera = Rcmin-opera + 4 N/mm2
N° prelievi Valore K
3 – 6 77 – 9 6
10 – 14 5
STRUTTURA COLLAUDABILE
MALUS vs Rc-progetto
≤ 15%
VERIFICA DELLE SEZIONI
> 15%
CONTROLLO DELLA RESISTENZA IN OPERA
STRUTTURA NON COLLAUDABILE
VERIFICA SEZIONI
CONSOLIDAMENTODEMOLIZIONE e RICOSTRUZIONE
STRUTTURA COLLAUDABILE
CONTROLLO DELLA RESISTENZA IN OPERA
ACCERTARE CHE LA STRUTTURA SIA O MENO
COLLAUDABILE
COLLAUDABILITÁ
STABILIRE LE RESPONSABILITA’ DELLA NON CONFORMITA’ DELLA RESISTENZA IN
OPERA (PRODUTTORE E/O IMPRESA)
ACCERTAMENTO RESPONSABILITÁ
CHI? QUANDO?COSA?
D.L. DOPO IL GETTO DEL CALCESTRUZZO
CASOControllo di accettazione
Controllo resistenza in opera
Azioni da intraprendere
ONERI per interventi di consolidamento,
demolizione/ricostruzione
1 POSITIVO Rckeff ≥ Rckprogetto
POSITIVO Rcm,opera ≥
85%Rcmprogetto
NESSUNAla struttura è collaudabile
-
2 POSITIVO Rckeff ≥ Rckprogetto
NEGATIVO Rcm,opera <
85%Rcmprogetto
VERIFICA SEZIONI
utilizzando un valore pari a Rck,opera/0.85
IMPRESA ESECUTRICE
3 NEGATIVO Rckeff < Rckprogetto
NEGATIVO Rcm,opera <
85%Rcmprogetto
POSITIVO Rcm,opera ≥ 85%Rcmeff
VERIFICA SEZIONI
utilizzando un valore pari a Rck,opera/0.85
PRODUTTORE DI CALCESTRUZZO
4 NEGATIVO Rckeff < Rckprogetto
NEGATIVO Rcm,opera <
85%Rcmprogetto
NEGATIVO Rcm,opera
85%Rcmeff
VERIFICA SEZIONI
utilizzando un valore pari a <
Rck,opera/0.85
IMPRESA ESECUTRICE E
PRODUTTORE DI CALCESTRUZZO
LA STRUTTURA E’ COLLAUDABILE
Rck-progetto
ENTRAMBI GLI ATTORI, IMPRESA E PRODUTTORE, HANNO SVOLTO
CORRETTAMENTE LE PROPRIE MANSIONI
Rck-eff ≥ Rck-progetto
Rcm-opera ≥ 0.85 Rcm-progetto
Controllo di accettazione
Controllo resistenza in
opera
LA STRUTTURA NON È COLLAUDABILE
Rck-progetto
LE RESPONSABILITÀ SONO ESCLUSIVE DELL’IMPRESA ESECUTRICE
Rck-eff ≥ Rck-progetto Controllo di accettazione
Controllo resistenza in
opera
Rcm-opera < 0.85 Rcm-progetto
LA STRUTTURA NON È COLLAUDABILE
Rck-progetto
LE RESPONSABILITA’ SONO ESCLUSIVE DEL FORNITORE DI CALCESTRUZZO
Rck-eff < Rck-progetto Controllo di accettazione
Controllo resistenza in opera (ovvio)
Rcm-opera < 0.85 Rcm-progetto
Rcm-opera ≥ 0.85 Rcm-eff
LA STRUTTURA NON È COLLAUDABILE
Rck-progetto
LE RESPONSABILITÀ SONO DI ENTRAMBI GLI ATTORI: IMPRESA E PRODUTTORE
Rck-eff < Rck-progetto Controllo di accettazione
Controllo resistenza in
operaRcm-opera < 0.85 Rcm-progetto
Rcm-opera < 0.85 Rcm-eff
GIUDIZIO OGGETTIVO
Se correttamente e in accordo alle Norme tecniche per le Costruzioni, il Direttore
Lavori effettua i controlli di accettazione e successivamente decide di valutare la
resistenza a compressione del calcestruzzo in opera SARÀ SEMPRE
POSSIBILE STABILIRE UNIVOCAMENTE E CON DATI OGGETTIVI le azioni da
intraprendere e a chi accollare gli oneri derivanti dagli interventi che si rendono
necessari attuare.
COLLAUDABILITÀ
ACCERTAMENTO RESPONSABILITÀ
CUBETTI CAROTE
GIUDIZIO OGGETTIVO
CONTROLLO DELLA RESISTENZA IN OPERA
SITUAZIONE INTRICATA
La situazione, invece, diventa più complicata in quei contesti in cui una disattenta Direzione Lavori omette di effettuare i controlli di accettazione,
CONTRAVVENENDO GIÀ AD UN OBBLIGO DI LEGGE, e successivamente decida di
valutare la resistenza del calcestruzzo dalle strutture in opera ai fini della collaudabilità
dell’elemento.
LA STRUTTURA È COLLAUDABILE
Rck-progetto
Rck-eff ?????? Controllo di accettazione
Controllo resistenza in
opera
Rcm-opera ≥ 0.85 Rcm-progetto
ENTRAMBI GLI ATTORI, PRODUTTORE ED IMPRESA, HANNO SVOLTO CORRETTAMENTE LE
PROPRIE MANSIONI
LA STRUTTURA NON È COLLAUDABILE
Rck-progetto
Rck-eff ?????? Controllo di accettazione
ControlloResistenza
in opera
Rcm-opera < 0.85 Rcm-progetto
LE RESPONSABILITÀ SONO DI ???????
COLLAUDABILITÀ
ACCERTAMENTO RESPONSABILITÀ
CUBETTI CAROTE
GIUDIZIO OGGETTIVO
CONTROLLO DELLA RESISTENZA IN OPERA
CAROTE
GIUDIZIO SOGGETTIVO
DIREZIONE LAVORI PER MANCATO CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
DELLA DIREZIONE LAVORI
NEGLIGENZAe/o
Sorprese………
FRODE NEL CASO CHE D.L. LAVORI
PER CONTO DELL’IMPRESA ESECUTRICE
LE RESPONSABILITÀ SONO DI ???????
18°
Responsabilità extracontrattuale
• Art. 2043 c.c. RISARCIMENTO PER FATTO ILLECITO
“Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
• COSEGUENZE Risarcimento danni
Responsabilità penali – Codice Penale
DIRETTORE LAVORI • ART. 479 c.p. FALSITA’ IDEOLOGICA
Il pubblico Ufficiale che, ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un atto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza o attesa come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesa falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, soggiace alla pena della reclusione da 1 a 6 anni (DIRETTORE LAVORI INCARICATO P.A.)
• ART. 481 c.p. FALSITA’ IDEOLOGICAChiunque, nell’esercizio di una professione, sanitaria o forense, o di un altro servizio di pubblica necessità, attesta falsamente in un certificato, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 51 a euro 516.
Responsabilità penali – Codice Penale COSTRUTTORE - DIRETTORE LAVORI
ART. 712 c.p. INCAUTO ACQUISTO
Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l'entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda non inferiore a euro 10. Alla stessa pena soggiace chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.
Responsabilità penali – Codice Penale COSTRUTTORE - DIRETTORE LAVORI
ART. 648 c.p. RICETTAZIONE
Chi al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare è punito con la reclusione da 2 ad 8 anni o con la multa da euro 516 a euro 10329.
Responsabilità penali – Codice Penale COSTRUTTORE-DIRETTORE LAVORI-
PROGETTISTA-COLLAUDATORE
ART. 449 c.p. DELITTI COLPOSI DI DANNO
Chiunque cagiona per colpa un incendio o un altro disastro, tra cui il crollo di una costruzione, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni.
COSTRUTTORE - DIRETTORE LAVORI - COLLAUDATORE
POSSIBILI RESPONSABILITÀ – Codice Penale
ART. 356 c.p. FRODE NELLE PUBBLICHE FORNITURE
Chiunque commette frode nell’esecuzione dei contratti di fornitura è punito con la reclusione da 1 a 5 anni e con la multa non inferiore a 1.032 euro.
(LAVORI CON P.A.)
GRAZIE
Cal
cest
ruzz
o e
Inge
gner
ia
“Un cattivo calcestruzzo viene confezionato mescolando semplicemente cemento, inerti e acqua, gli stessi ingredienti che servono per confezionare un buon calcestruzzo.L’unica differenza è il Know-how del procedimento”
Adam Neville
GRAZIE