SAGRE E FESTE S. VINCENZO PAESANE ED ILMONDO … · so tra presentazione e conclusione, parla del...

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gni anno, nel Molise, Associa- zioni e Pro Loco organizzano sagre, feste, manifestazioni: alcune interessanti e di buon livello, altre lodevolmente protese alla valorizzazione di tradizioni popolari, attività, artigianato e prodotti locali, molte di tipo “godereccio e mangerec- cio”, talune del tutto discutibili. Così, per qualche giorno, al massimo per qualche settimana, si interrompe la monotonia e la decadente solitudine del- la vita di ogni giorno. Ma tanto impegno, tranne poche ecce- zioni, non riesce a migliorare l'economia della comunità locale né a valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale del Molise. E di questo insuccesso cittadini, amministratori e politici dovrebbero chiedersi seriamente il perché. Certamente non perché nel Molise man- chino richiami culturali ed ambientali. Basti ricordare: - il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; - le sorgenti del Volturno, Trigno e Biferno; - i massicci delle Mai- narde e del Matese; - le riserve MAB di Collemeluccio e Colledimezzo; - i trat- turi; - la costa marina da Petacciato a Campomarino; - l'Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno e Santa Maria di Canneto; - il castello Pandone di Venafro; - il giacimento Paleolitico della Pineta di Isernia; - il teatro dei Sanniti di Pietrabbondante; la millenaria Fonderia Marinelli di Agnone; - i manu- fatti in acciaio di Frosolone; - Sepino con i suoi resti; - Termoli con il borgo marinaro; - Campobasso con la Sagra dei Misteri; - Bojano, Larino, Trivento con la loro storia antica; - gli insedia- menti sannitici (Monte Vairano); - i ca- stelli del Molise; - i tanti paesini con i loro centri storici ove, tra vicoli e piaz- zette, sono custoditi ricordi e segni di una civiltà antica. Non perché manchino organizzazioni dedite alla promozione della cultura, dell'arte e dell'ambiente (purtroppo, pe- rò, ognuna con un suo obiettivo e senza un raccordo o collegamento con le al- tre): alcune già presenti da anni, altre, come la nostra, nate da poco. Delle tante operanti sul territorio moli- NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO ONLUS NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO ONLUS SAGRE E FESTE PAESANE DINO RICCI Anno II - N.3 Gennaio-Settembre 2006 - Spediz. Abb. Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04) art. 1 Comma 2 - D.C.B. IS EDITORIALE EDITORIALE CHRONICON Terzo Millennio 1 S. VINCENZO ED ILMONDO DELLASCUOLA CORSIVO CORSIVO L'Associazione “Amici di San Vincenzo al Volturno” (onlus) ringrazia gli Enti, le Aziende e i Soci per il loro contributo: Istituto Banco di Napoli Fondazione - Napoli Pr ovincia di Isernia I.P .P .C. Regione Molise Assessorato al T urismo Caseificio Fratelli Pallotta Capracotta (IS) Castellina S.p.A. Castelpizzuto (IS) Farmacia “S. Lazzar o” (IS) Sen. Lello Lombardi (IS) L'Abbazia di San Vincenzo al Volturno (ASVV) é stata oggetto, già da alcuni anni, di attenzio- ne, ricerche, studio, visita da parte di insegnan- ti ed alunni. Accanto al lavoro umile, silenzio- so, importante e prezioso di molti insegnanti di scuola elementare (soprattutto dei plessi scola- stici dell'Alta Valle del Volturno),vanno ricor- dati: - la realizzazione (2004) di un cd da parte degli alunni della Scuola media di Cerro al Volturno coordinati dalla prof.ssa Alessandra De Ca- prio; - la realizzazione (2003) di un cd da parte degli alunni della II classe dell'ITIS "E. Mattei" di Isernia, coordinati dalla prof.ssa Elina Ti- naburri, insegnante di lettere. Nell'ultimo anno scolastico (2005-2006), tre progetti culturali hanno contribuito a rendere più noto e familiare agli alunni della scuola molisana la storia, l'arte, la cultura , la vita ed il ruolo dell'ASVV. Il primo è un lavoro della sezione del Classico dell'I.S.I.S.S. “A. Gior- dano” di Venafro, svolto nell'ambito di un pro- getto che ha come tema “Il Monachesimo be- nedettino nell'Alta Valle del Volturno” ed ha visto impegnati alunni ed un gruppo di docenti (coordinati dalla prof.ssa Ida Di Ianni) di Storia, Latino e Storia dell'Arte. Il secondo, è un lavoro coordinato dalla prof.ssa Anna Zarlenga, svolto dagli alunni della classe II C del Liceo Socio-Psico-Pedagogico del- l'I.S.I.S.S. “V. Cuoco” di Isernia. Il lavoro, cor- redato da una bella serie di immagini, racchiu- so tra presentazione e conclusione, parla del quadro storico, degli aspetti religiosi e cultura- li e delle testimonianze artistiche dell'ASVV. Il terzo - organizzato dal “Circolo dei Lazzari” di Termoli, in collaborazione con Regione Mo- lise-Assessorato al Turismo, Direzione scolasti- ca Regionale, CCIA di Isernia, Diesse- Didattica e Innovazione Scolastica - proposto sottoforma di 10 domande, a risposte multiple, corredato da libretto e poster con notizie storico-culturali riguar- danti la storia dell'ASVV, ha avuto il merito di coinvolgere tutta la Scuola secondaria di II grado del Molise e di condurre una cinquantina di studenti pre- miati presso la Basilica dell'ASVV, ove sono stati accol- ti dall'Abate Bernardo D'ono- rio di Montecassino. Dino Ricci O O Domenica 15 ottobre 2006 ore 16,30 nella Abbazia di S.Vincenzo al Volturno dopo la Santa Messa celebrata da S.E. l’Abate di Montecassino Bernardo D’Onorio, il gruppo vocale POLYPHONIA del M° Michele Gennarelli di Riccia eseguirà la Messa di Giovanni P.L. da Palestrina. Coordinamento artistico della sig.a Alessandra Rossi CONCERTO CONCERTO CONTRIBUTI CONTRIBUTI

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gni anno, nel Molise, Associa-zioni e Pro Loco organizzanosagre, feste, manifestazioni:alcune interessanti e di buon

livello, altre lodevolmente protese allavalorizzazione di tradizioni popolari,attività, artigianato e prodotti locali,molte di tipo “godereccio e mangerec-cio”, talune del tutto discutibili.Così, per qualche giorno, al massimoper qualche settimana, si interrompe lamonotonia e la decadente solitudine del-la vita di ogni giorno.Ma tanto impegno, tranne poche ecce-zioni, non riesce a migliorare l'economiadella comunità locale né a valorizzare ilpatrimonio culturale ed ambientale delMolise. E di questo insuccesso cittadini,amministratori e politici dovrebberochiedersi seriamente il perché.Certamente non perché nel Molise man-chino richiami culturali ed ambientali.Basti ricordare:

- il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazioe Molise; - le sorgenti del Volturno,Trigno e Biferno; - i massicci delle Mai-narde e del Matese; - le riserve MAB diCollemeluccio e Colledimezzo; - i trat-turi; - la costa marina da Petacciato aCampomarino; - l'Abbazia benedettinadi San Vincenzo al Volturno e SantaMaria di Canneto; - il castello Pandonedi Venafro; - il giacimento Paleoliticodella Pineta di Isernia; - il teatro deiSanniti di Pietrabbondante; la millenariaFonderia Marinelli di Agnone; - i manu-fatti in acciaio di Frosolone; - Sepinocon i suoi resti; - Termoli con il borgomarinaro; - Campobasso con la Sagradei Misteri; - Bojano, Larino, Triventocon la loro storia antica; - gli insedia-menti sannitici (Monte Vairano); - i ca-stelli del Molise; - i tanti paesini con iloro centri storici ove, tra vicoli e piaz-zette, sono custoditi ricordi e segni diuna civiltà antica.Non perché manchino organizzazionidedite alla promozione della cultura,dell'arte e dell'ambiente (purtroppo, pe-rò, ognuna con un suo obiettivo e senzaun raccordo o collegamento con le al-tre): alcune già presenti da anni, altre,come la nostra, nate da poco.Delle tante operanti sul territorio moli-

NOTIZIARIO DDELL’ASSOCIAZIONE AAMICI DDI SSAN VVINCENZO AAL VVOLTURNO OONLUSNOTIZIARIO DDELL’ASSOCIAZIONE AAMICI DDI SSAN VVINCENZO AAL VVOLTURNO OONLUS

SAGRE E FESTEPAESANE

DINO RICCI

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EDITORIALEEDITORIALE

CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio 1

S. VINCENZOED IL MONDO DELLA SCUOLA

CORSIVOCORSIVO

L'Associazione “Amici di SanVincenzo al Volturno” (onlus)

ringrazia gli Enti, le Aziende e i Sociper il loro contributo:

Istituto Banco di NapoliFondazione - Napoli

Provincia di Isernia I.P.P.C.Regione Molise

Assessorato al TurismoCaseificio Fratelli Pallotta

Capracotta (IS)Castellina S.p.A.

Castelpizzuto (IS)Farmacia “S. Lazzaro” (IS)

Sen. Lello Lombardi (IS)

L'Abbazia di San Vincenzo al Volturno (ASVV)é stata oggetto, già da alcuni anni, di attenzio-ne, ricerche, studio, visita da parte di insegnan-ti ed alunni. Accanto al lavoro umile, silenzio-so, importante e prezioso di molti insegnanti discuola elementare (soprattutto dei plessi scola-stici dell'Alta Valle del Volturno),vanno ricor-dati:- la realizzazione (2004) di un cd da parte deglialunni della Scuola media di Cerro al Volturnocoordinati dalla prof.ssa Alessandra De Ca-prio; - la realizzazione (2003) di un cd da parte deglialunni della II classe dell'ITIS "E. Mattei" diIsernia, coordinati dalla prof.ssa Elina Ti-naburri, insegnante di lettere. Nell'ultimo anno scolastico (2005-2006), treprogetti culturali hanno contribuito a renderepiù noto e familiare agli alunni della scuolamolisana la storia, l'arte, la cultura , la vita edil ruolo dell'ASVV. Il primo è un lavoro dellasezione del Classico dell'I.S.I.S.S. “A. Gior-dano” di Venafro, svolto nell'ambito di un pro-getto che ha come tema “Il Monachesimo be-nedettino nell'Alta Valle del Volturno” ed havisto impegnati alunni ed un gruppo di docenti(coordinati dalla prof.ssa Ida Di Ianni) diStoria, Latino e Storia dell'Arte. Il secondo, èun lavoro coordinato dalla prof.ssa AnnaZarlenga, svolto dagli alunni della classe II Cdel Liceo Socio-Psico-Pedagogico del-l'I.S.I.S.S. “V. Cuoco” di Isernia. Il lavoro, cor-redato da una bella serie di immagini, racchiu-so tra presentazione e conclusione, parla delquadro storico, degli aspetti religiosi e cultura-li e delle testimonianze artistiche dell'ASVV. Ilterzo - organizzato dal “Circolo dei Lazzari” diTermoli, in collaborazione con Regione Mo-lise-Assessorato al Turismo, Direzione scolasti-ca Regionale, CCIA di Isernia, Diesse-Didattica e Innovazione Scolastica- proposto sottoforma di 10domande, a risposte multiple,corredato da libretto e poster connotizie storico-culturali riguar-danti la storia dell'ASVV, haavuto il merito di coinvolgeretutta la Scuola secondaria di IIgrado del Molise e di condurreuna cinquantina di studenti pre-miati presso la Basilicadell'ASVV, ove sono stati accol-ti dall'Abate Bernardo D'ono-rio di Montecassino.

Dino Ricci

OO

Domenica 15 ottobre 2006ore 16,30 nella Abbazia

di S.Vincenzo al Volturnodopo la Santa Messa

celebrata da S.E. l’Abate diMontecassino Bernardo D’Onorio,

il gruppo vocalePOLYPHONIA

del M° Michele Gennarelli di Riccia eseguirà la Messa

di Giovanni P.L. da Palestrina.

Coordinamento artistico dellasig.a Alessandra Rossi

CONCERTOCONCERTOCONTRIBUTICONTRIBUTI

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sano, alcune sono iscritte nel registro re-gionale delle Associazioni culturali e so-lo poche nel registro delle O.N.L.U.S.: 6 in provincia di Isernia, la maggior par-te con finalità di tutela della natura e del-l'ambiente; 7 in provincia di Campo-basso, di cui solo 2 con finalità di tutelae promozione della cultura e dell'arte.Ma se - nonostante la disponibilità di unpatrimonio culturale ed ambientale, avolte con i caratteri della unicità in Italiae nel mondo, la presenza di associazionie le iniziative delle Pro Loco - i risultati(in termini di valorizzazione e ricadutaeconomica) non sono significativi, do-vranno pur esservi delle ragioni.A mio modesto parere, tre di esse sonotra le più importanti:- la mancanza, nella maggior parte dellapopolazione, di una cultura e di una con-sapevolezza adeguata del valore dei beniculturali ed ambientali; - la propensione alla rinuncia, soprattut-to dei giovani, ad investire in impegno,speranze ed energie in questo settore;- la mancanza di un serio progetto poli-tico disposto ad investire e creare occu-pazione nel settore dei Beni culturali edambientali, capace di trovare risorse fi-nanziarie, creare infrastrutture, avviarecorsi di informazione, educazione e for-mazione professionale nel settore alber-ghiero, della ristorazione, del commer-cio e dell'artigianato. Solo in presenza di un progetto organi-co, tutto il variegato patrimonio dei Beniculturali ed ambientali del Molise potràessere offerto come interessante itinera-rio turistico-culturale e come cornice diriferimento alle varie sagre e feste pae-sane; solo così, forse, si potrebbe richia-mare ed incoraggiare a rimanere, perqualche giorno in più, un numero più si-gnificativo di visitatori.Alla colpevole disattenzione sull'impor-tanza di tale progetto ha fatto riferimen-to anche il Presidente Michele Iorio, l'11novembre 2005, in occasione della pre-sentazione (da parte del Circolo dei Laz-zari di Termoli, in collaborazione con laRegione Molise, Assessorato al Turi-smo, Direzione Didattica Regionale, Ca-mera di Commercio di Isernia) del pro-getto culturale, destinato agli studenti diScuola Media Superiore del Molise, “Lacittà monastica d San Vincenzo al Vol-turno: incontro, convivenza e sviluppodi civiltà”.Ai Beni culturali, considerati come Mu-seo esteso su tutto il territorio, ed allanecessità che siano collocati al centro diun progetto di valorizzazione e di svi-luppo culturale e socio-economico, la

Provincia di Isernia ha dedicato il con-vegno del giorno 9 gennaio 2006, orga-nizzato nel contesto delle manifestazio-ni celebrative del quarantaseesimo anni-versario della istituzione della RegioneMolise.In questa occasione, autorevoli studiosie relatori hanno sottolineato l'importan-za del patrimonio culturale presente sulterritorio e lo stesso governatore Iorio haribadito la necessità di un più incisivoimpegno politico. Alle luce di quanto sopra, si rafforza lanecessità che le Associazioni culturalisiano coordinate nel loro impegno voltoa promuovere la cultura, l'arte, l'ambien-te. Per le Associazioni onlus si profila,in più, anche il compito particolare disollecitare ed incalzare l'amministrazio-ne pubblica, le istituzioni, la classe poli-tica affinché non solo sia valorizzato ilpatrimonio culturale, ma diventi anchestrumento di occupazione e di lavoro peri giovani e di crescita economica perl'intero territorio.Con questo proposito è nata ed opera lanostra Associazione che, a norma del-l'art. 10 del D.L. n. 467/97, si è data ilcompito di assicurare:- tutela, promozione e valorizzazione deibeni di interesse artistico e storico;- promozione della cultura e dell'arte.Essa, perciò, deve ricordare a tutti e adognuno il dovere istituzionale di tutelaree promuovere i Beni culturali ed am-bientali ed il diritto di pretendere chesiano finanziate, in via prioritaria, tuttequelle Associazioni che, come la nostra,si offrono volontariamente e senzascopo di lucro per aiutare a realizzarequel compito nell'interesse della comu-nità e della società.

Associazione “Amici di SanVincenzo” ha commemoratoquest’anno i monaci uccisidai saraceni nell' 881 con unincontro dei soci nella “Sala

Schuster” del Monastero; il tema ha ri-guardato 1a presenza dei Benedettini nelMolise ed il discorso non poteva nonpartire da San Vincenzo al Volturno peril ruolo svolto da questo monastero inuna regione che, dopo la caduta dell'im-pero romano e le invasioni barbariche, siritrova come all'indomani di una sorta ditsunami: tutto distrutto, tutto da rico-struire. Come? Con quali mezzi? Se-condo quali modelli economici, sociali,culturali, politici, strutturali?È vero, i Longobardi, qui presenti con ilDucato di Benevento, definirono le cir-coscrizioni territoriali (gastaldati) cheaffidarono a uomini di fiducia (gastaldi),ma quei contenitori da soli non bastava-no. Nel Mezzogiorno la stessa Chiesa diRoma incontrava difficoltà nel governa-re le gerarchie: a Napoli il duca-vescovoAtanasio intratteneva rapporti di affaricon gli infedeli e sul confine meridiona-le delle terre della Chiesa si ripetevanole scorrerie longobarde. In questo qua-dro la valle dell'alto Volturno, presso iltriplice confine terre della Chiesa-duca-to di Benevento-ducato di Spoleto eattraversata dalle strade Adriatico-Tirreno e Sora-Atina-Isernia, assumevauna posizione strategica la cui importan-

IL MONACHESIMO

BENEDETTINO NEL MOLISE

NATALINO PAONE

STORIASTORIA

2 CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio

LL’

San Vincenzo al Volturno e il Portico dei Pellegrini (sec. XII)

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za militare e politica è facile intenderegià a prima vista. Si spiega così anchel'invito dell'abate di Farfa, Tommaso diMorienna, ai tre principi fondatoriPaldo, Taso e Tato di abbandonare l'ideadella Francia e di ritirarsi invece pressole sorgenti del Volturno, dove li aspetta-va un oratorio abbandonato. L'invito diMorienna, com'è noto, fu condiviso dalPapa in occasione della visita dei treprincipi alla tomba di San Pietro: dueparticolari che fanno di San Vincenzouna scelta non casuale e che spieganocome il monastero abbia potuto raggiun-gere un rispettabile patrimonio ed unaforte notorietà già nel secolo VIII di fon-dazione longobarda, ma con la comuni-tà monastica sottratta alla dipendenzaepiscopale locale e legata direttamenteal pontefice che, tramite l'abate Attone,inviò un messaggio di pace al re longo-bardo Astolfo. Una posizione di forzache crebbe con Carlo Magno, il quale,fermati i suoi soldati lungo il fiumeTrigno, fece di San Vincenzo il punto diirradiamento della renovatio verso iBizantini e gli stessi Longobardi bene-ventani. Il salto di qualità fu di livelloeuropeo. San Vincenzo divenne unacittà monastica con comunità mista dimonaci franchi e longobardi investitadallo stesso Carlo Magno il 24 marzo787 di un'ampia immunità, che com-prendeva 1'esercizio sulle terre e sugliuomini di un potere anche pubblico

molto forte. Un atto che gli storici defi-niscono costitutivo di una vera e propriasignoria fondiaria. San Vincenzo orga-nizza tale signoria fondiaria in manieraaccentrata fino alla distruzione da partedei Saraceni nell' 881. Per circa un seco-lo questa signoria acquistò contorni spe-ciali. Dal punto di vista delle strutturearchitettoniche entrò nel filone dei gran-di edifici di culto abbaziali che CarloMagno andò posizionando lungo l'impe-ro a mo' di referenze nei confronti dellaChiesa di Roma, mentre attrezzate offi-cine producevano oggetti di metallo,alcuni decorati con smalto à cloisonsfrancese giunto così nel Mezzogiorno, lefornaci assicuravano laterizi, unici e-sempi originali riemersi con gli scavirecenti, le vetrerie fornivano vetri colo-rati, le fonderie fondevano campane. Suun piano più squisitamente culturale, silavorò attorno alla nuova statuaria, all'e-pigrafia più accessibile, alla pittura e,attraverso lo scriptorium, alla produzio-ne di testi pregevoli come il Commen-tario dell'Apocalisse e gli scritti su Ma-ria Mediatrice di Ambrogio Autperto, al-la cui teologia rimandano le pitture mu-rali visibili nella Cripta con la MadonnaRegina accanto al Figlio, al centro dellavolta. Dopo la distruzione, la fuga deimonaci superstiti ed il loro ritorno, lavita riprese con modelli adeguati ainuovi tempi e alle esigenze della rico-struzione. Il patrimonio terriero fu infat-ti diviso in zone omogenee affittate concontratto notarile che fissava le condi-zioni sottoscritte dall'abate, autorizzatodai monaci, e dagli affittuari, i quali, seservi, acquisivano la condizione di libe-ri. Lo stesso modello insediativo era ori-ginale e rimane alla base di quellomoderno: case costruite con orto; chiesae case abitate con rapporto non vassalla-

tico degli abitanti, presente invece negliincastellamenti feudali: a Scapoli ilpaese originario, fondato dall'Abbazianel 982 con un cappello di case sullatesta della collina, conserva tuttora lachiesetta di Santa Maria delle Grazie incima e le case attorno servite da un reti-colo di vie; il feudatario, giunto in se-guito, eresse la sua dimora sulla portasud, a cavallo del muro di cinta. II con-tratto era ventinovennale per consentirepiani di innovazione e conversione dellecolture. Ogni affittuario poteva vendere,ma solo a chi risiedeva nel villaggio.Un modello, quello di San Vincenzo,che rimane uno dei più alti non solo peril periodo medievale, perché tuttora, co-me promotore della civiltà universaleavanti lettera, rimane punto di riferi-mento per riflessioni e approfondimentidei nuovi modelli imposti dal mutare deitempi. Naturalmente, San Vincenzo vavisto come capostipite della presenzabenedettina nel Molise, perché questatra X e XII secolo si estese a tutta laregione, dalle Mainarde all'Adriatico,dal Sangro al Fortore con oltre 130 inse-diamenti tra monasteri, grance e fonda-zioni. Ciò che venne fuori dalla ricostru-zione del tessuto connettivo regionale fapensare ad una vera e propria rifonda-zione della comunità, tuttora della stessaradici. Dopo l'ultimo conflitto Mon-tecassino provvide alla ricostruzione diparte del Monastero del XII secolo,dove sono giunte nel 1989 monachebenedettine statunitensi del MonasteroRegina Laudis, che hanno ridato vitaalla comunità religiosa con la chiesa e laSala Schuster aperte alla preghiera, agliincontri, ai concerti, mentre il centroresidenziale ha attivato laboratori di rile-gatura, di ceramica, eccetera, sempreall'insegna dell’ora et labora.

CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio 3

Il Complesso di S. Maria delle Monache (IS)

San Benedetto in una iconografiamedioevale

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Il fattoNella notte tra il 26 ed il 27 novembre2005, a causa della enorme quantità dipioggia caduta nella zona, il fiumeVolturno rompe gli argini e allaga ilmonastero e l'area archeologica.L'acqua invade la zona delle "cucineantiche" con i forni e quella del refetto-rio del IX secolo d.C. Nella zona anti-stante il monastero l'acqua ha sfiorato ilmetro e mezzo.

Le diverse posizioni1. Secondo l'architetto Franco Valente latracimazione è l'effetto prevedibile, e dalui previsto, dei lavori realizzati durantel'estate. Un grosso tubo era stato siste-mato nei pressi del Ponte della Zingaraallo scopo di intrappolare l'acqua delfiume. Valente fa rilevare che l'entratadel grosso tubo è completamente som-mersa dall'acqua. All'uscita, invece, iltubo è vuoto per metà. L'acqua dunquenon riesce ad essere completamentecanalizzata e va fuori dal suo letto pro-prio nella zona del monastero e degliscavi archeologici. Valente fa notare,inoltre, che “il fiume Volturno ha rottogli argini a monte e non a valle, river-sandosi a destra e sinistra del letto, sem-pre a monte, perché il tubo è troppostretto”. “Infatti - dice ancora l'architet-to - nel tratto che attraversa il sito è pra-ticamente asciutto. È chiaro che un tubocon un diametro di due metri e mezzonon può sostenere situazioni di piena el'acqua si riversa sul sito archeologico”.2. Il consigliere regionale AntonioD'Ambrosio presenta una mozione inConsiglio contro i “responsabili dellaSoprintendenza per i Beni culturali delMolise che non hanno evitato il disa-stro” e si appella al ministro dei Beniculturali, Rocco Buttiglione, affinché

venga aperta un'inchiesta sull'accaduto.“Il grave disastro ambientale - scriveD'Ambrosio -, che ha messo a seriorischio il patrimonio dell'abbazia di SanVincenzo al Volturno, era stato ampia-mente previsto nel luglio scorso”.3. Il soprintendente Mario Pagano, inve-ce, dice che “Le opere idrauliche realiz-zate nella scorsa estate, anche se solleci-tate al limite delle possibilità dalla enor-me piena del Volturno, hanno funziona-to, impedendo all'acqua non solo di tra-cimare, se non in minima ed irrilevantequantità, nell'area ma anche di salire dilivello di quel tanto che sarebbe bastatoa farla entrare, per infiltrazione, attra-verso gli argini”. Poi, punta il dito con-tro chi si era opposto ai lavori dellascorsa estate: “C'è da chiedersi cosasarebbe successo senza tali opere - diceancora. Opere che furono oggetto di cla-morose proteste. Non si possono nonricordare quei giorni quando alla pole-mica seguirono denunce che costaronodecine di giorni di fermo lavori. Giornidi lavoro preziosi che, se non si fosseroperduti, avrebbero consentito di avere ilavori già finiti e le acque del Volturnonon più minacciose perché ormai giàdeviate nelle condotte Enel di Rocchettaal Volturno”. Lo stesso Pagano, però,ammette che “l'intubamento del Vol-turno non era e non è certo la soluzionemigliore né definitiva. Si è trattato di unripiego dettato dall'emergenza. La solu-zione definitiva era stata da tempo indi-viduata nella riattivazione dei due cana-li antichi posti a monte dell'Abbazia,per i quali era stato anche concesso ilfinanziamento con la delibera di Giuntaregionale n. 1127 del luglio 1998. Senon ci fossero stati ingiustificati ritardi ese i canali fossero stati riattivati, certa-mente le grandi piogge di questo perio-do non avrebbero causato problemi néfarebbero più tanta paura”.

a Cripta di Epifanio, abatedall'824 all'842, è uno deigioielli della cultura reli-giosa altomedioevale inEuropa. Al suo interno,

estremamente piccolo, è conservato ilpiù importante ciclo di affreschi occi-dentale del IX se-colo, miracolosamentesopravvissuto alla devastazione sarace-na dell'881, ai guasti del tempo ed all'in-curia degli uo-mini. Fin dal 1832, quando un contadino aran-do il terreno la scoprì, è stata oggetto dimolteplici ed accurati studi che hannopermesso di scoprire, anche con diversi-ficate interpretazioni, i significati e lemotivazioni del ciclo pittorico.Esistono numerosi saggi che possonopermettere di conoscere nei minimi par-ticolari tutti gli elementi compositivi ela simbologia delle pitture, tutte ispirateal libro dell'Apocalisse di San Giovanni.Il libro dell'Apocalisse, detto pure dellaRivelazione dalla parola con cui comin-cia, fu scritto dall'apostolo Giovanni l'E-vangelista quando era in esilio nell'isoladi Patmos verso l'anno 95, durante lapersecuzione di Domiziano. Si richiamaalle parole di Cristo che prometteva iltrionfo dopo la tempesta e riprende iltema della Resurrezione che culminanel giorno del grande Giudizio quando

LE PITTUREDELLA CRIPTADELL’ABATEEPIFANIOFRANCO VALENTE

ARCHEOLOGIAARCHEOLOGIA

4 CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio

LL

ALLAGAMENTOANNUNCIATOGIOVANNI PETTA

IL FFATTOIL FFATTO

S. Vincenzo sommersa dalle acque

Santa Martire

È FINALMENTE DISPONIBILE IN RETE

www.amicidisanvincenzo.it

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Iddio sarà vendicatore e premio deglieletti. Nella seconda metà dell'VIII se-colo Ambrogio Autperto, un funzionariodella corte di Pipino il Breve, scrisse unCommentario all'Apocalisse che fu tra-scritto in tutti i monasteri europei, tant'èche le poche copie medioevali che oggici rimangono si trovano ad Oxford (pro-veniente dall'Abbazia benedettina di S.Dionigi di Parigi), a Padova, a Shaffau-sen, a Valencia, a Benoit-sur-Loire di S.Giovanni.Autperto era stato mandato nell'Italiameridionale a conoscere la situazionepolitica del monastero di S. Vincenzo alVolturno, uno dei più importanti dell'e-poca, dove si fece monaco e nel 771 vifu eletto abate.Egli ebbe grande fama al suo tempo peraver posto la questione della centralitàdella Madonna nel processo di salvezzadell'uomo. Scrisse alcuni trattati, fonda-mentali nella storia del Cristianesimo,sull'Assunzione di Maria al Cielo.Appare evidente che gli insegnamenti diAutperto ebbero immediato riflesso so-prattutto in S. Vincenzo al Volturno ed

influirono in maniera determinante sullaformazione spirituale degli abati chevennero dopo di lui, come Josue (792-817), la cui sorella sposò Ludovico ilPio, figlio di Carlomagno, e soprattuttoEpifanio (824-842), al quale si deve ilmerito di aver commissionato grandilavori pittorici ispirati all'Apocalisse tracui quelli della cripta, che prese il suonome per essere stata anche la suatomba.Alcune recenti considerazioni ci aiutanoa capire quale sia stato il processo che haportato alla formazione, alle sorgenti delVolturno, di un ambiente così particola-re nel grande panorama delle cultura pit-torica dell'intero bacino mediterraneo.Era già sufficientemente noto che i ca-ratteri pittorici delle rappresentazionivulturnensi si ispirano a modelli bizanti-ni, ma era oltremodo difficile capirequale fosse il motivo ispiratore della suaconcezione spaziale fortemente condi-zionata da una particolare visione teolo-gica dell'Universo.Una soluzione alle problematiche civiene dallo studio della cosmografia cri-stiana altomedioevale.In epoca giustinianea, nella prima metàdel VI secolo, Cosma Indicopleuste nelMonastero di S. Caterina sul Sinai scri-veva il suo trattato di Cosmografia cri-stiana. Tutta la sua concezione dell'uni-verso veniva tratta integralmente dalledescrizioni bibliche.In particolare egli afferma che l'Uni-verso è nella sostanza simile alla tendache Mosè pose sul monte Sinai prima diricevere le Tavole della Legge.L'opera di Cosma Indicopleuste fu cor-redata da miniature replicate successiva-mente in due codici, uno conservato sulSinai e l'altro a Roma. Ambedue riporta-no un'immagine di un universo che ha la

forma di scatola rettangolare coperta dauna tenda. Al centro vi è l'immagine delmondo circondato dagli oceani a lorovolta contornati da una fascia di terrache rappresenta il paradiso terrestre.Il disegno assomiglia in maniera impres-sionante alla volumetria della cripta diEpifanio, all'interno della quale è rap-presentata in prospettiva una fascia diterra che circonda l'intero ambiente.Ugualmente, nella nostra cripta, la sferaceleste avvolge lo spazio come se fosseil limite arcuato di una scatola.Nel disegno di Cosma il sole si spostaorizzontalmente apparendo e scompa-rendo dietro una immensa montagnasulla quale vi è Gerusalemme.Altrettanto avviene nella cripta di Epi-fano dove la luce entra da due aperturecontigue alla Crocifissione (avvenuta aGerusalemme) e alla rappresentazionesimbolica della Gerusalemme Celeste.Ma altri due particolari ci conducono atrovare riferimenti in analoghe pitture diS. Caterina. Si tratta dell'immagine, or-mai rovinatissima, posta nell'archivoltodell'ingresso, dove si vede una mano chescende dall'alto a dare un libro ad unpersonaggio che sta in basso. Si trattasicuramente della scena di Dio che con-segna le leggi a Mosè, come si ritrova invarie icone sinaitiche di S. Caterina.L'altro riferimento sta nella scena di Sa-lome e Zelomi che lavano il Cristo Bam-bino in un grande calice. Sul Sinai vi èuna icona con analoga rappresentazionee identica scena. Straordinariamente si-mili sono le decorazioni a palmette delcalice volturnense con il calice sinaitico,databile anch'esso agli inizi del nono se-colo.Sulla parete opposta l'Annunciazione ela Natività, con le levatrici Salome e Ze-

(continua a p. 8)

CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio 5

Salomè

La Crocifissione

Martirio di San Lorenzo

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Monasteri benedettini in Molise 1 Acquaviva Collecroci Cb S. Angelo a Palazzo2 Agnone Is San Lorenzo3 Agnone Is S. Marco de Anglona4 Agnone Is S. Maria della Maiella5 Agnone Is S. Mauro di Agnone6 Belmonte del Sannio Is S. Maria della Noce7 Boiano Cb S. Maria de Vivario /Consol.8 Boiano Cb S. Maria di Monteverde9 Boiano Cb S. Martino

10 Bonefro Cb S. Benedetto a Casale11 Bonefro Cb S. Vito12 Campobasso Cb S. Maria de Fora13 Campobasso Cb S. Maria della Libera14 Campolieto Cb S. Maria del Romitorio 15 Capracotta Is S. Croce del Verrino 16 Capracotta Is S. Nicola di Vallesorda17 Carovilli Is S. Pietro del Tasso18 Carpinone Is S. Marco di Carpinone19 Casacalenda Cb S. Martino di Rocca20 Castropignano Cb S. Maria in Castagneto21 Cerro al Volturno Is S. Giovanni22 Chiauci Is S. Basilio23 Civitacampomarano Cb S. Angelo Altissimo24 Civitanova del Sannio Is S. Benedetto in Trigno25 Civitanova del Sannio Is S. Stefano26 Colletorto Cb S. Pietro in Valle27 Frosolone Is Monastero di Melanico 28 Frosolone Is S.S. Annunziata29 Frosolone Is S. Colomba30 Gambatesa Cb S. Eustasio della Vipera31 Gildone Cb S. Maria Decorata 32 Guardialfiera Cb S. Maria di Civita 33 Guglionesi Cb S. Giovanni Battista34 Guglionesi Cb S.S. Annunziata35 Guglionesi Cb S. Gennaro del Corno36 Isernia Is S. Maria delle Monache 37 Isernia Is S. Spirito / S. Pietro Celestino38 Isernia Is S. Vito della Valle39 Larino Cb S. Basilio40 Larino Cb S. Benedetto41 Larino Cb S. Maria dello Spirito42 Larino Cb S. Tommaso a Corneto43 Limosano Cb S. Illuminata 44 Limosano Cb S. Pietro Celestino45 Matrice Cb S. Maria della Strada46 Mirabello Sannitico Cb S. Maria di Monteverde47 Mirabello Sannitico Cb S. Giorgio 48 Montagano Cb S. Maria di Faifoli 49 Montelongo Cb S. Maria delle Rose a Saccione50 Montenero di Bisaccia Cb S. Benedetto di Pietrafracida51 Montenero di Bisaccia Cb S. Benedetto di Ripa Mala52 Montenero di Bisaccia Cb S. Giovanni53 Monteroduni Is S. Benedetto54 Montorio nei Frentani Cb S. Michele Arcangelo55 Montorio nei Frentani Cb S. Pietro Celestino 56 Morrone del Sannio Cb S. Angelo in Morrone57 Morrone del Sannio Cb S. Maria di Casalpiano58 Morrone del Sannio Cb S. Roberto 59 Pesche Is S. Croce in Isernia60 Pietrabbondante Is S. Eustachio "Ad Arcum"61 Pietrabbondante Is S. Maria in Salceto62 Pietracatella Cb S. Maria di Casalpiano63 Riccia Cb S. Eustachio della Riccia64 Riccia Cb S. Spirito / S. Pietro Celestino65 Ripalimosani Cb S. Pietro Cel./ S. Maria dell’Angelo66 Roccasicura Is S. Benedetto67 Roccavivara Is S. Maria di Canneto68 Rocchetta a Volturno Is S. Vincenzo al Volturno69 S. Croce di Magliano Cb S. Maria di Melanico70 S. Elia a Pianisi Cb S. Maria de Planisi 71 S. Elia a Painisi Cb S. Maria di Ficarola72 S. Elia a Pianisi Cb S. Pietro di Pianisi73 S. Giovanni in Galdo Cb S. Maria in Galdo74 S. Giuliano di Puglia Cb S. Elena di Pantasia75 S. Giuliano di Puglia Cb S. Eustachio di Pantasia76 S. Martino in Pensilis Cb S. Felice77 S. Martino in Pensilis Cb S. Maria in Casalpiano78 S. Martino in Pensilis Cb S. Nicola 79 S. Massimo Cb S. Nicola di Monte Matese80 S. Pietro Avellana Is S. Pietro Avellana81 Scapoli Is S. Pietro d'Itria82 Sepino Cb S. Croce 83 Sepino Cb S. Maria 84 Sessano del Molise Is S. Benedetto85 Sesto Campano Is S. Nazario di Piperozzi86 Sesto Campano Is S. Pietro 87 Tavenna Cb S. Maria in Basilica88 Termoli Cb S. Angelo 89 Termoli Cb S. Benedetto in Ripa Ursa90 Termoli Cb S. Martino91 Trivento Cb S. Adiutore 92 Trivento Cb S. Maria di Maiella93 Ururi Cb S. Benedetto in Pettinari94 Ururi Cb S. Maria in Aurole95 Venafro Is S. Benedetto 96 Venafro Is S. Benedetto Piccolo97 Venafro Is S. Croce 98 Venafro Is S. Pietro a Maiella99 Vinchiaturo Cb S. Maria di Monteverde

II BBeenneeddeettttiinnii nneell MMoolliisseeFondazionicon scarsa documentazione 100 Agnone Is S. Maria de Ulmeto 101 Bagnoli del Trigno Is S. Biagio di Bagnoli102 BaranelloCb S. Giusta103 Boiano Cb S. Apollinare104 Carpinone Is S. Martino di Carpinone105 Castelpetroso Is S. Cristoforo106 Castelpetroso Is S. Salvatore 107 Fornelli Is S. Maria in Altissimis 108 Frosolone Is S. Egidio 109 Frosolone Is S. Onofrio 110 Larino Cb S. Martino111 Monteroduni Is S. Spirito in Volturno112 Montorio dei Frentani Cb S. Mauro113 Morrone del Sannio Cb S. Biagio di Ficarola114 Pescolanciano Is S. Giovanni sul Monte Totila115 Peacciato Cb S. Paolo116 Petrella Tifernina Cb S. Pietro117 Pietracupa Cb S. Pietro di Pietracupa118 Pizzone Is SS. Gioanni e Paolo119 Poggio Sannita Is S. Elia120 Poggio Sannita Is S. Martino121 Poggio Sannita Is S. Pietro Apostolo122 Salcito Cb S. Bartolomeo123 Salcito Cb S. Lorenzo124 Sant'Agapito Is S. Agapito in Valle125 S. Giovanni in Galdo Cb S. Giovanni 126 S. Giuliano del Sannio Cb S. Benedetto o S. Giuliano127 S. Martino in Pensilis Cb S. Bartolomeo128 Trivento Cb S. Bartolomeo 129 Trivento Cb S. Giovanni Evangelista130 Trivento Cb S. Giovanni di Macchia131 Tufara Cb S. Firmiano132 Venafro Is S. Cristina 133 Venafro Is S. Maria della Maiella134 Venafro Is S. Maria e S. Benedetto

Villaggi - Castelli fondatida S. Vincenzo al VolturnoCastel San Vincenzo (IS) Castellum prope monasterium (945) Montaquila / Colle Castellano (IS) Olivella (962-965)Filignano / Cerasuolo Vecchio (IS) Cerasolum - Ad Causa (962)Cerro / Fornelli (IS) Vadu Traspadini ( 972)Colli a Volturno (IS) Colli Sancti Angeli (972)Fornelli (IS) Bantra 972 Alfedena (IS) Alfedena (975)Scapoli (IS) Scappeli (982)Rocchetta a Volturno (IS) Baccaricia (985)Colli a Volturno (IS) Colli Sancti Angeli (988)Cerro al Volturno (IS) Ad Cerrum (989)Cerro/Fornelli/Acquaviva (IS) Ad Ficus / Pesclu (995)Licenoso (IS) Castro Licenoso (1011/1044)Territorio di Fornelli (IS) Collis Stephanus (1011/1044)Cerro al Volturno (IS) Cerro al Volturno (1011/1044)Forli del Sannio (IS) Foruli (1011/1044)S. Maria Oliveto (IS) Sancta Maria q.d. Olivetum (1066)

Altri Villagdi S. VincenSconosciuto TenzeSconosciuto FossaAltopiano “La SpAcquaviva Aqua VRionero Sannitico Montenero ValcoccMontenero ValcoccValle Porcina tra CVadu Traspadini (XPizzone Pizzone (X

Ricerche tratte dai volumi:Ugo Pietrantonio, Il Monachesimo Benedettino nell'Abruzzo e nel Molise, Editrice Rocco Carabba,Lanciano (Ch), 1988.Federico Marazzi, La Terra di San Vincenzo - Archeologia e storia della Valle del Volturno nel Medievo,Soprintendenza Archeologica del Molise - Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, 2006.

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ggi - Castellinzo al Volturnoenusu (XI sec)a Ceca (XI sec)ina” Spina (XI sec)Viva (XI sec) Riu Neru (XI sec)

chiara Monte Neru (XI sec)chiara Mala Coclaria (XI sec)Colli e Montaquila Vadu Porcinum /XI sec)

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lomi, richiamano il mistero della Ver-ginità della Madre di Dio, prima e dopoil parto, e confermano il ruolo di Maria,rappresentata nei panni di una Regina inun clipeo stellato.Il momento drammatico della Crocifis-sione, su cui piange Gerusalemme con ilcapo cinto da una corona turrita, vedepresente, insieme alla Madonna e a S.Giovanni, anche l'abate Epifanio. Il se-polcro scoperchiato dall'Angelo e l'im-magine del Cristo, risorto insieme aLorenzo e Stefano, riconducono fisica-mente all'unica fonte di luce della crip-ta, dove la luminosità naturale si con-fonde con la mano dell'Eterno che,squarciando le tenebre, costituisce l'ele-mento ispiratore di tutta la Rivelazione.Viene poi spiegata in termini architetto-nici e spaziali la doppia natura di Cristo:quella divina e quella umana. La posi-zione particolare del Cristo della VeritàRivelata, infatti, va giudicata in funzio-ne delle due direttrici luminose che siincrociano: da una parte quella divina,della Luce che si identifica con l'Eternoe coincide con l'asse longitudinale dellacripta, e dall'altra quella umana, di Cri-sto che è figlio di Maria e coincide conl'asse trasversale dove compaiono laMadonna assisa al centro del cielo e laMadonna terrena che riceve l'annunziodall'Angelo Gabriele. In questo straordi-nario contesto assume particolare signi-ficato la presenza di Epifanio, che si faritrarre nell'unica scena dove sono con-temporaneamente Cristo, la Madonna esoprattutto S. Giovanni.Si tratta per Epifanio di una vera e pro-pria trasposizione temporale al momen-to che precede immediatamente la mor-te di Cristo, quando questi pronuncia leultime parole: Madre ecco tuo figlio,figlio ecco tua madre. Egli si riconoscein S. Giovanni al quale evidentementeattribuisce le capacità di comprendere le

Rivelazioni divine, fuori dei limiti tem-porali. Ma se le immagini di Cristo, del-la Madonna e di S. Giovanni assicurano,secondo la concezione cristiana premil-lenaria, la loro presenza fisica nellacripta, altrettanto deve dirsi degli Arcan-geli e delle altre figure rappresentate.La Cripta è perciò un ambiente che si-gnificativamente si propone di annullareil tempo, unificando in un solo attimo(quello che precede il Giudizio Finale) imomenti fondamentali della storia dellaCristianità, di cui fa parte anche l'esi-stenza terrena di Epifanio e della suacomunità monastica, che vuole esserefisicamente presente nell'attimo cheanticipa il Giudizio Finale e la Resur-rezione dei Giusti. La Cripta è il luogodell'attesa dell'Anastasi. È il luogo doveEpifanio ha voluto anticipare la visioneapocalittica dell'attimo che precede laricongiunzione del corpo all'anima.Per cogliere il senso apocalittico dellaCripta, si deve far riferimento fisicoproprio al luogo esatto della sepolturache è posta al suo interno, abbassando ilpunto di vista all'altezza del defunto.Solo da quel punto si scopriranno lapotenza espressiva ed il senso globaledelle pitture. Le velature della morte risultano squar-ciate dalle visioni profetiche sulla im-mortalità dell'anima simboleggiate dalledue aquile poste in posizione assiale.Subito sopra si stende la sezione dellaterra sulla quale la vita comincia a ger-mogliare con la figurazione dei papave-ri. I quattro arcangeli costituiscono ipilastri del firmamento su cui campeg-gia con il suo potere imperiale la Ma-

donna madre di Dio. Al disotto di essa,proprio di fronte alla sepoltura, il clipeoimperiale evidenzia l'arrivo dell'Ange-lo-Cristo Vendicatore con il Sigillo delDio Vivente, mentre a destra e a sinistrasi sviluppa la teoria dei Santi Martiri.Infine, proprio sulla testa del sepolto,diviene dominante la figura del Cristoche lo guarda dall'alto mentre tiene a-perto il Libro della Rivelazione. In quel luogo Epifanio, prima di esservisepolto, aveva la possibilità di anticipa-re la visione finale del Giudizio, ponen-dosi in prima fila nell'attesa del ricon-giungimento delle spoglie terrene allasua anima nel momento della discesadella Gerusalemme Celeste esattamentenel luogo in cui si trovava il suo corpo.

8 CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio

Maria Assunta

L’Abate Epifanio

Sepolcro

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o raggiunto la mia pienez-za di vita nell'essere mona-ca e nell'essere qui a SanVincenzo”. È madre Anna

Jungbauer a riferirmi con intensa emo-zione questo pensiero in un pomeriggiotrascorso nella pace rasserenante cheavvolge il Monastero ai piedi delle Mai-narde. La giovane teologa tedesca convoce, sguardo e gestualità soavi mi rac-conta la sua scelta monacale segnata dauna visita all'Abbazia quando era anco-ra studentessa di Teologia. Mentre sog-giornava a Roma, per approfondire glistudi, si era recata con una conoscente aSan Vincenzo, attratta dalla sua magnifi-ca storia. La visita alla Cripta dell'abateEpifanio e soprattutto l'affresco con lesei Vergini determinano prima la sceltadi svolgere la tesi sul ciclo degli affre-schi della Cripta e quindi quella di tor-nare più volte nel Monastero benedetti-no per la particolare familiarità che lalegava alla comunità monastica, allastoria e ai paesaggi del luogo. Ad ognisuo viaggio alla volta dell'Abbazia,diventava sempre più chiara la consape-volezza di essere chiamata alla vita mo-nacale e che proprio San Vincenzo era illuogo scelto. Madre Anna mi riferisceche avvertiva la palpabile voce della se-colare spiritualità del Monastero, comese i monaci le avessero parlato e le aves-sero indicato la via da seguire. Leggo

nello sguardo di madre Anna dolcezza,determinazione e commozione nel ricor-do della cerimonia che celebrò nel 2003i voti perpetui alla presenza anche deisuoi genitori giunti dalla Germania dicui sentiva la profonda tristezza per ladistanza che li avrebbe divisi.Alcuni giorni dopo la cerimonia dellasua consacrazione, madre Anna visita dinuovo la Cripta e avverte chiaramenteche erano state proprio le sei Verginidell'affresco il punto focale della sua vo-cazione perché loro rappresentavanoquello che lei profondamente volevaessere. Nel Cenobio benedettino madre Anna sioccupa dello scrittorio e in particolare discrittura calligrafica che diviene ancheespressione della sua spiritualità proprioperché nello scrivere testi sacri la parte-cipazione è totale e tesa a trovare la verabellezza che dura nel tempo e che rag-giunge il valore dell'eternità. Seguendoun primo insegnamento di madre Agne-se e quindi su studi effettuati su testi an-tichi, madre Anna è diventata cultrice discrittura onciale, definita "fortementereligiosa", di scrittura carolingia ed e-sperta nella produzione e nell'utilizzo dipigmenti come erano in uso negli scrittimedievali.

elle attività regolarmentesvolte nel Cenobio benedet-tino di San Vincenzo al Vol-turno rientra quella della

rilegatoria-restauro di libri e manoscrit-ti. Attività che deve risalire certamenteall'VIII secolo, come dimostrano gliaffreschi del Monastero medesimo, ilibri conservati nelle varie biblioteched'Europa e le miniature presenti nelChronicon Vulturnense. L'attività dovet-te essere svolta con una certa assiduità eperseveranza dai monaci benedettinifino al 1456 quando essa subì un arresto,seguìto ad un terremoto che comportò lospostamento della comunità da SanVincenzo al Volturno a Montecassino.Responsabile dal 1993, oltre che dellabiblioteca, della rilegatoria artistica, èMadre Agnese Shaw che è un'espertaconoscitrice e ottima “esecutrice” diquesta vera e propria arte che coniugaprecisione ed estrema maestria. La suaesperienza di rilegatrice è riconducibilegià alla permanenza nel Regina Laudisdel Connecticut (Monastero di prove-nienza della benedettina) e cronologica-mente almeno agli anni ‘70 del secoloscorso. Nel corso di questo lungo perio-do, accrescendo il suo bagaglio artisti-co-culturale, ha realizzato numerosissi-mi lavori di restauro, seguendo le anti-che tecniche medievali, ma anche pro-duzioni ex novo che comportano l'utiliz-zazione di tecniche più moderne. Oltrealla rilegatura risulta interessante anchela decorazione dei libri: la tela è di soli-to dipinta con i colori, mentre il cuoiopuò essere inciso con l'uso di appositipunzoni o con lettere dorate. L'uso del-l'oro, che risulta un materiale estrema-mente delicato, è stato fatto propriodalla suora a partire dagli anni ottanta.La rilegatura, che può durare da qualchegiorno a svariati mesi, è un lavoro digrande precisione e accuratezza e il pro-dotto finito è ammirabile come una pre-ziosa ed elegante opera d'arte di rarabellezza.

MADRE ANNAE LA CRIPTADI EPIFANIO

MARIA STELLA ROSSI

PERCORSI DDI VVITAPERCORSI DDI VVITA

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LA LEGATORIADI SAN VINCENZOAL VOLTURNOALESSANDRA DI MEO

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ANTICHI MMESTIERIANTICHI MMESTIERI

CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio 9

Madre Anna Jungbauer

Madre Agnese Shaw

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urante il XIX secolo la dif-fusa pratica di effettuare lenovene da parte dei "piffera-ri" molisani venne osteggia-

ta dalle autorità napoletane. I Prefetti diNapoli, infatti, chiesero ripetutamente aicolleghi di Campobasso di dissuaderegli zampognari della Provincia di Mo-lise "di portarsi" nell'ex capitale delregno delle due Sicilie, minacciando peri contravventori l'espulsione e financhel'arresto.Presso l'archivio storico del Comune diMacchiagodena, il segretario comunale,Antonietta Caccia, ha rinvenuto dueCircolari prefettizie che, tra il 1873 e il1876, tentarono (senza riuscirci) d'impe-dire che i nostri suonatori, con zampo-gne e ciaramelle, si recassero a Napoliper eseguire le tradizionali novene del-l'Immacolata e del Natale.La prima di tali Circolari, contrassegna-ta dal n. 78, è quella che, il 25 novembre1873, il Prefetto di Campobasso, taleContin, diramò “Ai Sig. Sotto-Prefetti eSindaci della Provincia” col seguenteoggetto: “Divieto ai Zampognari direcarsi a suonare a Napoli”. La Circola-re (protocollo generale 5395) è redattasu foglio intestato “Regno d'Italia, Pre-fettura di Molise, Pubblica Sicurezza,Div. 3, Sez. 1”. Questi i suoi contenuti:“Il Prefetto di Napoli avverte che perragioni d'ordine pubblico non si permet-te quest'anno ai Zampognari di suonaree girovagare in detta città. Prego quindila S.V. di volere adoperarsi onde disua-dere detti Zampognari di portarsi aNapoli, da dove sarebbero respinti alloro giungere”.Che in quegli anni le autorità avversas-sero l'usanza delle pastorali “dellaConcetta” e “di Natale”, lo dimostraanche la Circolare n. 33 dell'11 settem-bre 1876 (Regno d'Italia, Prefettura diMolise, Ufficio di Pubblica Sicurezza,Prot. Gen. 4714), che il Prefetto di Cam-pobasso, nuovamente su istanza dellaPrefettura di Napoli, inoltrò “Ai sig.Sotto-Prefetti di Isernia e Larino, Al Sig.Capitano dei Reali Carabinieri, Ai Sig.Sindaci della Provincia”. Eccone il con-tenuto: “La Prefettura di Napoli mi

avverte che anche nel corrente anno èimpedito ai Zampognari di esercitare incittà la loro molesta industria per lenovene della festa dell'Immacolata e delNatale. La S. V. si compiaccia dare gliopportuni provvedimenti onde i Zam-pognari di questa Provincia sieno postiin avvertenza esser loro vietato l'ingres-so in quella città e Provincia per le men-tovate occasioni, e che se ad onta del di-vieto vi si recheranno saranno imman-cabilmente arrestati e respinti ai loropaesi”.In questa seconda Circolare, l'attivitàdegli zampognari è definita “molesta”.Se ciò fosse vero, non si comprendereb-be come mai costoro, per tale loro indu-stria, venissero remunerati dalle tantefamiglie che, spontaneamente e felice-mente, li invitavano in casa per ascolta-re da loro la novena.Fortunatamente, tali Circolari furonopuntualmente ignorate dai diretti inte-ressati. I nostri zampognari si sentivanoprotetti dall'ampia accettazione popola-re e forti d'una tradizione secolare. Sipotrebbero citare centinaia di fonti chedimostrano come fossero “ben visti” ecome il loro arrivo in città fosse ansiosa-mente “atteso”. Non a caso, l'eruditopartenopeo Gleijeses scrisse che quandoera tempo di “far venire gli zampognariper la novena”, a Napoli era un “grangiorno!”.Invece, assurdamente, il Prefetto napo-letano, nella prima delle due Circolari,per giustificare la sua proibizione pren-de a pretesto motivi d'ordine pubblico;ragioni evidentemente infondate, giac-ché problemi si sarebbero verificati solose il divieto fosse stato davvero rispetta-to. In tal caso, si sarebbero certamenteregistrate le energiche proteste dei po-polani campani, i quali avrebbero pub-blicamente rivendicato la possibilità diascoltare le “sacre”, e perciò intoccabili,pastorali natalizie.

asce a Scapoli, nel rionedelle origini del paese fon-dato dall’Abbazia di SanVincenzo al Volturno nel X

secolo. Studi classici a Montecassino e aIsernia. Funzionario di Istituto di assi-stenza sanitaria ad Isernia. Marito epadre attento. Amministratore scrupolo-so del Comune di Scapoli negli anni ‘70del secolo scorso. Alla sua attività di Sindaco si legano ini-ziative prestigiose, tra cui la giusta va-lorizzazione del contributo dato dalpaese alla Guerra di Liberazione del-l’Italia. Le testimonianze di questa at-tenzione a uno degli eventi più impor-tanti dela storia del XX secolo sono pre-senti nel Monumento ai Caduti delCorpo Italiano di Liberazione, che egliinaugurò alla presenza del MinistroTommaso Morlino nel 1975, e nellapiazza al centro del paese dedicata aglialpini del battaglione “Piemonte”, cheper primi espugnarono Monte Marronemantenendolo contro la violenta reazio-ne nemica e dando così vita alla nascitadel Corpo Italiano di Liberazione, primonucleo del risorto Esercito Italiano conpari dignità tra gli alleati fino ad alloranegata.A Pasquale Vecchione si deve anche lanascita e la promozione della Mostra-Mercato della Zampogna, che egli im-postò con idee chiare nell’intento di rin-novare e ammodernare la struttura arti-gianale dell’antico strumento, troppodatata e non accettata dai giovani, perfarne un motore di sviluppo anche turi-stico e culturale del paese. Pasquale Vecchione morì prematura-mente e Scapoli perse un Sindaco esem-plare.

IL DIFFICILE MESTIERE DELLOZAMPOGNAROMAURO GIOIELLI

TRADIZIONITRADIZIONI

DD

RICORDANDOPASQUALE VECCHIONEN ATALINO PAONE

PERSONAGGIPERSONAGGI

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10 CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio

Zampognaro (Domenica delCorriere - copertina 1914)

Il sindaco Vecchione (in bianco)

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na lunga serie di iniziativeha connotato l'attività asso-ciativa nel primo semestredell'anno. Si è partiti il 5gennaio scorso con il con-

certo del Duo Schubert (Franco Fasano,Simone Sala) presso l'Abbazia di SanVincenzo al Volturno, evento fortemen-te voluto dal consigliere regionale TonyIncollingo ed inserito tra quelli promos-si dalla Regione Molise per il 42° anni-versario della sua istituzione. Moltoproficua, in questo periodo, la rete deirapporti istituzionali: l'Associazione hainfatti stipulato una convenzione conl'Università degli Studi del Molise perl'assegnazione di una borsa di studio delvalore di 2.500,00 euro per un'indaginestorica, culturale, economica e socialeriguardante i paesi dell'Alta Valle delVolturno che hanno avuto origine dal-l'Abbazia di San Vincenzo al Volturno, epromosso la redazione e stampa di unoSpeciale Chronicon Terzo Millennio incollaborazione con l'ISISS “A. Gior-dano” di Venafro (IS), allegato a questonumero. Incisiva anche l'attività di for-mazione-informazione intrapresa in di-versi comuni della provincia attraversouna serie di conferenze itineranti chehanno avuto luogo nella Chiesa di SanLorenzo in Santa Maria Oliveto, frazio-ne di Pozzilli (17 marzo); presso il Cen-tro Polifunzionale in Filignano (1 aprile)e di seguito presso la Scuola elementaredi Montaquila (11 maggio), il Museodella Zampogna di Scapoli (27 maggio)e nella Sala consiliare del Municipio diFornelli (10 giugno). Le conferenze,tenute essenzialmente dal presidenteDino Ricci, dal professor Natalino Pao-ne e dall'architetto Franco Valente, han-

no inteso affrontare i temi della nascita edello sviluppo delle singole comunitàospitanti - tutte originatesi in seguito al-l'opera di incastellamento condotta dagliabati di San Vincenzo al Volturno intor-no all'anno Mille - focalizzando l'atten-zione in particolare su eventi storici edaspetti urbanistico-architettonici pecu-liari delle località.Altro appuntamento di rilievo è stata lacelebrazione del 16° anniversario dellarifondazione dell'Abbazia di San Vin-cenzo al Volturno, tenutasi il 14 maggio,celebrazione avutasi presso la Basilicaabbaziale con celebrazione eucaristica econcerto del gruppo musicale “Pagus”.Sempre in maggio, il giorno 30, si è infi-ne tenuta l'assemblea generale dei soci.Cornice la Sala conferenze dell'ITIS “E.Mattei” di Isernia, in tale sede sono statiapprovati all'unanimità attività e bilan-cio 2005 e 2006 e si è tenuta una confe-renza sulla storia del monachesimo be-nedettino in Molise, con particolare rife-rimento a San Vincenzo al Volturno,relatore N. Paone, e sul significato degliaffreschi della Cripta di Epifanio, relato-re F. Valente. Nella stessa circostanza ladottoressa Wanda Mazza e l'artista Um-berto Taccola si sono aggiudicati rispet-tivamente un'agenda ed una copia delvolume “Dal Chronicon alla storia”edito dall'IRESMO, preziosamente rile-gati nel laboratorio di legatoria sanvin-cenzese di Madre Agnese Shaw. L'attività di promozione del sito di SanVincenzo al Volturno sta proseguendocon la ricostruzione degli affreschi dellaCripta di Epifanio nella Sala Schusterdell'Abbazia, affreschi in gigantografiagodibili d'ora in poi negli orari di aper-tura abbaziali. San Vincenzo al Volturno ha travalicatoormai anche i confini della Cina: unarivista cinese ha infatti pubblicato neimesi scorsi un corposo articolo sul

cenobio volturnense redatto dal profes-sor Federico Marazzi, ordinario di Sto-ria medioevale presso l'Università SuorOrsola Benincasa di Napoli. Una pregevole pubblicazione, “La Cat-tedrale di Guardialfiera” della profes-soressa Antonietta Caruso, edita in que-st'anno per il già citato IRESMO, ha inegual modo menzionato l'Abbazia diSan Vincenzo al Volturno in relazione alfiume Volturno ed in generale all'impor-tanza dei corsi d'acqua molisani per losviluppo delle comunità ecclesiastiche. L'Associazione ha infine adempiuto agliobblighi imposti dalla recente leggesulla privacy, mentre il presidente Riccisi è fatto promotore di una dettagliataprotesta nei confronti delle Poste Ita-liane-Filiale di Isernia - per il mancatorecapito a diversi soci dei due preceden-ti numeri del Chronicon. Sotto il sole dell’estate e nella frenesiaatipica - ma che tipica diviene - dellecomunità piccole e grandi del Molise,che solo in agosto si sentono e si pro-pongono vitali, l'Associazione ha conti-nuato nella sua attività programmatica,che vuole in settembre la ripresa delleconferenze itineranti e la stampa e diffu-sione di nuovo materiale divulgativo.

UN SEMESTREDI ATTIVITIDA DI IANNI

CHRONICACHRONICA

UU

CCHHRROONNIICCOONN Terzo Millennio 11

Preziosi volumi rilegati in abbazia

Museo della Zampogna di Scapoli - N. Paone relaziona ai presenti.

Page 12: SAGRE E FESTE S. VINCENZO PAESANE ED ILMONDO … · so tra presentazione e conclusione, parla del quadro storico, degli aspetti religiosi e cultura-li e delle testimonianze artistiche

Per diventare Soci dell’Associazione Amici di SanVincenzo Onlus Ł necessario fare domanda di adesio-ne riempendo l’apposita Domanda di Ammissione. La quota di iscrizione (come da art. 9 dello Statuto) Łfissata in Euro 25,00 per Socio Ordinario, in Euro 50ed oltre per Socio Sostenitore e in Euro 10,00 perSocio Privilegiato. Quest ultima quota Ł riservata a stu-denti di ogni ordine e grado, compresi gli universitarifino a 30 anni; ai diversamente abili; ai pensionatisociali e ai disoccupati. La domanda va compilata e fir-mata sia nella parte superiore che in quella inferiore,quindi la parte superiore deve essere ritagliata e spe-dita insieme con la ricevuta del versamento di c/cpostale o bonifico bancario al seguente indirizzo:Associazione Amici di San Vincenzo al Volturno onlusc/o Dino Ricci - Via Emilia, 7 - 86170 Isernia - Tel. 0865412608 (Segreteria)c/c Postale n. 54604921 (Ufficio Postale di Isernia)

c/c Bancario n. 8726 - Abi 1005 - Cab 15600(presso BNL Agenzia di Isernia)PER ULTERIORI INFORMAZIONI,

PER SCARICARE LA DOMANDA DI AMMISSIONE E PER PRENDERE VISIONE DELLO STATUTOPOTETE COLLEGARVI CON IL SITO INTERNET:

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BILANCIO CONSUNTIVO 2005

PREVISIONE DI BILANCIO 2006

BILANCIBILANCI

Si ringraziano per l'anno 2005 nella loro veste dibenefattori: Michelangelo Preziosi, FIMMGI,Antonio Baccaro, don Giovanni Di Scalia, EnzoMaddalena, Libera Cicchino, Assidea & Delta,Lion's Club.