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RUMORE 07

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RUMORE

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7. RUMORE

Quadro sinottico degli indicatori

INDICATORE DI PRESSIONE INDIRETTA (P) • Rete stradale e ferroviaria

INDICATORI DI PRESSIONE (P) • Traffico stradale • Attività temporanee in deroga ai limiti acustici

INDICATORI DI STATO (S) • Rumore da traffico stradale • Numero di richieste di intervento (esposti)

INDICATORI DI RISPOSTA (R) • Stato di attuazione delle zonizzazioni acustiche • Numero di ordinanze comunali

SIGLE, ABBREVIAZIONI, SIMBOLI

dBA (decibel A) Unità di relazione del livello di pressione sonora pesato con la curva di ponderazione in frequenza A

Leq in dBA o LAeq

Livello equivalente di pressione sonora relativo al tempo di misura, espresso in dBA

GIS Sistema Informativo Geografico (Geographic Information System)

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7. RUMORE

Infrastrutture stradali (Km) Comuni Comunali Provinciali Statali Tangenziali

(comunali) Autostrade In progetto Totale

Casalgrande 14,8 23,7 0,0 0,0 0,0 0,1 38,6 Castellarano 0,0 33,4 0,0 0,0 0,0 0,0 33,4 Castelvetro 4,2 22,8 0,0 0,0 0,0 5,2 32,3 Fiorano 23,0 8,5 0,0 4,6 0,0 1,4 37,6 Formigine 33,6 22,4 3,2 0,0 0,0 9,4 68,7 Maranello 6,9 18,3 7,9 0,0 0,0 0,2 33,3 Rubiera 8,0 7,7 2,6 0,0 3,1 2,4 23,8 Sassuolo 22,2 23,4 0,0 7,2 0,0 5,8 58,6 Scandiano 6,2 31,1 0,0 0,0 0,0 0,0 37,3 Viano 0,0 23,5 0,0 0,0 0,0 0,0 23,5 Distretto MO 89,9 95,5 11,2 11,9 0,0 22,0 230,4 Distretto RE 29,0 119,4 2,6 0,0 3,1 2,5 156,6 Distretto 118,9 214,9 13,8 11,9 3,1 24,5 387,0

Tabella 7.1 – Lunghezza delle infrastrutture stradali nei Comuni del Distretto Ceramico

Infrastrutture ferroviarie (Km) Comuni FS ATCM - ACT Totale Casalgrande 6,2 6,2 Fiorano 1,3 1,3 Formigine 5,6 5,6 Rubiera 2,7 2,7 Sassuolo 3,7 3,7 Scandiano 6,9 6,9 Distretto MO 10,6 Distretto RE 15,9 Distretto 26,5

Tabella 7.2 – Lunghezza delle infrastrutture ferroviarie nei Comuni del Distretto Ceramico

RETE STRADALE E FERROVIARIA Obiettivi dell’indicatore Quantificare l’estensione e la densità della rete stradale e ferroviaria in quanto rappresentano potenziali fonti di inquinamento acustico e atmosferico.

Unita’ e definizioni Lunghezza e densità delle infrastrutture in Km e in Km/Kmq

Metodi di misura L’indicatore è costruito come rapporto tra la lunghezza della rete stradale e ferroviaria e la superficie comunale.

Metodi di elaborazione Analisi GIS

Serie di dati 2002 - 2003 Fonte dati Area Lavori Pubblici – Servizio Trasporti della Provincia di Modena, ATCM, ACT

Documenti di riferimento Riferimento normativo Legge Quadro 447/95, DPR 459/98, DPR 142/04

Scheda dell’indicatore

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7. RUMORE

Figura 7.1 - Principali infrastrutture e loro tipologia

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7. RUMORE

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

Distretto MO

Distretto RE

Distretto

% Km

Strade comunali Strade provincialiStrade statali Tangenziali di competenza comunaleAutostrada In progettoFerrovia

Figura 7.2 – Distribuzione percentuale delle tipologie infrastrutturali

1,03

0,58

0,65

1,43

1,46

1,02

0,94

1,51

0,75

0,52

1,18

0,73

0,94

0,00 0,50 1,00 1,50 2,00

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

Distretto MO

Distretto RE

Distretto

Km/Kmq

0,17

0,03

0,11

0,11

0,10

0,14

0,08

0,16

0,11

0,00 0,05 0,10 0,15 0,20

Casalgrande

Fiorano

Formigine

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Distretto MO

Distretto RE

Distretto

Km/Kmq

Figura 7.3 - Densità delle infrastrutture stradali Figura 7.4 – Densità delle infrastrutture ferroviarie

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7. RUMORE

Commento ai dati La cartografia stradale elaborata dalla Provincia non è rappresentativa dell’intera rete stradale, ma comprende solamente le principali infrastrutture dei Comuni del Distretto Ceramico, esistenti e di futura realizzazione (es. bretella Campogalliano – Sassuolo, completamento della Modena – Sassuolo), ed esclude le strade di comunicazione a carattere locale, come si osserva dalla Figura 7.1.

Le infrastrutture ferroviarie presenti nel Distretto Ceramico, a parte la linea FS che attraversa il Comune di Rubiera, consistono di linee dedicate principalmente alla mobilità di persone dai Comuni limitrofi verso il capoluogo di Provincia (linea Sassuolo – Reggio Emilia e Sassuolo - Modena), di competenza dei gestori della mobilità urbana (ATCM per la Provincia di Modena e ACT per quella di Reggio Emilia).

• Le infrastrutture (Figura 7.2) che attraversano i territori comunali sono principalmente strade provinciali e comunali; circa un 15% della lunghezza in chilometri delle infrastrutture attraversanti i Comuni di Formigine e Castelvetro è rappresentata da strade in corso o di futura realizzazione.

• Il massimo sviluppo delle infrastrutture stradali si registra nei Comuni di Formigine e Sassuolo (Tabella 7.1 e Figura 7.1); la rete ferroviaria, invece, è più sviluppata sul territorio reggiano, in cui spiccano i Comuni di Scandiano e Casalgrande (Tabella 7.2 e Figura 7.1).

• Il dato di densità infrastrutturale (lunghezza rapportata alla superficie comunale) vede prevalere i Comuni di Sassuolo, Formigine e Fiorano (Figura 7.3) con valori al di sopra di quello dei Comuni del Distretto in territorio modenese (a sua volta superiore al dato reggiano). La situazione si ribalta per le infrastrutture ferroviarie (Figura 7.4): la massima densità si riscontra nei Comuni di Casalgrande e Scandiano; il valore del dato dei Comuni del Distretto in territorio reggiano risulta questa volta superiore al dato modenese.

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7. RUMORE

TRAFFICO STRADALE Obiettivi dell’indicatore Valutare i volumi di traffico veicolare rappresentanti lo scenario attuale sulle principali arterie stradali dei Comuni del Distretto Ceramico nell’ora del mattino dalle 7.30 alle 8.30.

Unita’ e definizioni Numero di veicoli leggeri e pesanti all’ora o flusso

Metodi di misura I dati di flusso veicolare, relativi all’ora del mattino 7.30 – 8.30, sono stati forniti dal Servizio Trasporti della Provincia di Modena che li ha stimati con il modello di calcolo VISUM. Per il traffico leggero, è stata utilizzata la matrice Origine/Destinazione delle autovetture costruita sulla base del Censimento ISTAT 1991 della mobilità delle persone, aggiornata al 2002 con i dati forniti dalle analisi condotte da Polinomia; per il traffico pesante, è stata utilizzata invece la matrice Origine/Destinazione dei mezzi pesanti costruita sulla base delle analisi dei progetti europei DEMETRA ed HERMES, aggiornata nell’ambito delle analisi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Modena.

Metodi di elaborazione Rappresentazione cartografica tramite GIS

Serie di dati Scenario relativo alle condizioni attuali per i volumi di traffico (2002).

Fonte dati Area Lavori Pubblici – Servizio Trasporti della Provincia di Modena

Documenti di riferimento

Riferimento normativo Legge Quadro 447/95, DPR 142/04

Scheda dell’indicatore

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7. RUMORE

Figura 7.5 – Numero di veicoli leggeri transitanti dalle 7.30 alle 8.30 del mattino

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7. RUMORE

Figura 7.6 - Numero di veicoli pesanti transitanti dalle 7.30 alle 8.30 del mattino

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7. RUMORE

Commento ai dati L’analisi dei volumi di traffico è indispensabile per stimare, attraverso modelli di calcolo o semplici algoritmi, i livelli di rumorosità indotti dalla mobilità, oltre che per valutare l’impatto sulla qualità dell’aria.

Nella Figura 7.5 e nella Figura 7.6 non vengono evidenziate le infrastrutture stradali per le quali non sono state fornite stime di flussi di traffico dalla Provincia di Modena (principalmente strade secondarie, comunali e non, e tutte le infrastrutture in progetto).

Le stime di traffico nel Distretto Ceramico, fornite dalla Provincia di Modena, non prevedono alcun dato sulla mobilità stradale del Comune di Viano.

• Il numero di veicoli leggeri (Figura 7.5) nell’ora del mattino dalle 7.30 alle 8.30 supera le 2000 unità sull’Autostrada A1 (Comune di Rubiera) e in alcuni tratti della Nuova Pedemontana e delle Circonvallazioni San Giovanni Evangelista e San Francesco di Fiorano. In generale si superano i 1000 veicoli all’ora in tutte le principali direttrici di collegamento tra i Comuni del Distretto Ceramico: Via Giardini, Via Radici in Piano da Formigine a Sassuolo, Via Radici in Monte da Sassuolo a Castellarano (ex S.S. 486), strada provinciale Sassuolo – Scandiano (ex S.S. 467), strade provinciali Magreta – Sassuolo e Campogalliano – Rubiera.

• Il numero di veicoli pesanti (Figura 7.6) nell’ora del mattino dalle 7.30 alle 8.30 supera le 800 unità sull’Autostrada A1; in alcuni tratti delle infrastrutture sopra elencate, dove era alto il numero di autoveicoli, si registrano anche elevati valori di flussi di mezzi pesanti, che superano le 200 unità orarie.

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7. RUMORE

ATTIVITÀ TEMPORANEE IN DEROGA AI LIMITI ACUSTICI Obiettivi dell’indicatore Rappresentare il trend negli anni delle attività temporanee (quali cantieri e manifestazioni ricreative) attuate in deroga ai limiti acustici previsti dalla classificazione acustica comunale.

Unita’ e definizioni Numero di manifestazioni e cantieri autorizzati in deroga per anno

Metodi di misura Questionario o indagine telefonica rivolta ai 10 Comuni del Distretto Ceramico

Metodi di elaborazione Non in tutti i Comuni del Distretto Ceramico vengono rilasciate autorizzazioni in deroga ai limiti acustici per le attività temporanee, così come previsto dalla legislazione vigente. In assenza di autorizzazione, i Comuni hanno dichiarato indicativamente il numero di manifestazioni e fiere che caratterizzano la realtà comunale. Il dato sui cantieri, fa invece riferimento a specifiche autorizzazioni rilasciate.

Serie di dati 1999 – 2003

Fonte dati Amministrazioni comunali

Documenti di riferimento

Riferimento normativo Legge Quadro 447/95, LR 15/2001 (Art.11, comma 1), Delibera della Giunta Regionale n.45/2002

Scheda dell’indicatore

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

n° manifestazioni e fiere

1999 2000 2001 2002 2003

0 1 2 3 4 5

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

n° cantieri

1999 2000 2001 2002 2003

Figura 7.7 –Trend del numero di manifestazioni musicali e fiere e di cantieri negli anni 1999 – 2003

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7. RUMORE

Commento ai dati Per molte amministrazione è stato difficile reperire il dato a causa di una mancanza di registrazione/archiviazione specifica; i numeri rappresentati sono da considerarsi, quindi, indicativi. Altri Comuni hanno comunicato dei dati parziali: il Comune di Sassuolo ha fornito i dati relativi soltanto agli anni 2002-2003; per il Comune di Fiorano, che ha fornito il dato per il solo 2003, è stato ritenuto attendibile assegnarlo anche agli anni precedenti, visto che si tratta di manifestazioni consolidate nella realtà comunale (come il maggio fioranese). Le manifestazioni temporanee che si svolgono nei Comuni, che sono ovviamente limitate nel tempo, possono durare alcuni giorni (ad esempio il weekend) oppure protrarsi anche per settimane. In quasi tutte queste occasioni, è prevista l’installazione di impianti fissi per la diffusione musicale (esibizioni musicali dal vivo e luna park), sorgenti sonore che rappresentano la principale fonte di disturbo o di disagio per la popolazione.

• Il numero delle manifestazioni non presenta rilevanti variazioni nei cinque anni presi in esame (Figura 7.7); tra i Comuni del Distretto, spicca Castelvetro, come realtà locale a più alto numero di manifestazioni ricreative.

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7. RUMORE

RUMORE DA TRAFFICO STRADALE Obiettivi dell’indicatore Rappresentare la rumorosità immessa dalle principali infrastrutture stradali che attraversano i 10 Comuni del Distretto Ceramico, nella condizione di flusso stimato per l’intervallo orario del mattino 7.30 – 8.30.

Unita’ e definizioni Leq in dBA

Metodi di misura Stima del livello equivalente in dBA a 2 m e a 20 m dal bordo strada, utilizzando la formula predittiva di Burgess e del livello equivalente in dBA utilizzando il programma di previsione acustica IMMI ver.5.2.1

Metodi di elaborazione I volumi di traffico stimati dalla Provincia di Modena nell’indicatore di pressione “Traffico stradale” e le corrispondenti velocità di percorrenza, sono stati utilizzati come dati di input, sia per la formula predittiva di Burgess che per il modello di previsione acustica IMMI. Ipotizzando il flusso veicolare come una sorgente di rumore lineare, la formula di Burgess permette di determinare il valore del livello energetico medio Leq in dBA, in un punto generico ad una certa distanza dalla sorgente, noto il flusso veicolare in termini di mezzi leggeri e pesanti. Tale formula ha validità per condizioni di traffico urbano scorrevole (sottostima quindi il livello sonoro presso incroci e semafori), terreno pianeggiante, assenza di ostacoli tra sorgente e microfono e di superfici riflettenti/assorbenti. L’espressione della formula di Burgess è la seguente: Leq (dBA) = 55,5 + 10,2 Log10 Q + 0,3 p – 19,3 Log10 d dove Q è il numero totale di veicoli all’ora (leggeri e pesanti), p è la percentuale di veicoli pesanti, d è la distanza tra la posizione di misura e il centro di flusso della carreggiata più vicina al microfono. Per il calcolo, è stata considerata un’ampiezza media delle strade pari a 7 m. Si osserva che ad un raddoppio del flusso di veicoli la formula prevede un aumento del livello sonoro di circa 3 dBA. Il programma IMMI è un software di mappatura del rumore che mette a disposizione una serie di algoritmi, raccolti in librerie, che descrivono la propagazione sonora dovuta a diverse sorgenti: traffico veicolare, ferroviario, rumore industriale, etc … Per la simulazione del livello immesso sul territorio dal traffico veicolare è stata utilizzata la libreria di elementi “XP S 31-133” che si basa sulla norma XP S 31-133, Avril 2001 “Acoustique – Bruit des infrastructures de transport terrestres”, consigliata dalla recente Direttiva Europea 2002/49 per il calcolo del rumore da traffico stradale. La simulazione effettuata si riferisce a una propagazione in assenza di ostacoli e superfici riflettenti/assorbenti, terreno pianeggiante e flusso scorrevole.

Serie di dati Flussi di traffico e infrastrutture stradali aggiornate allo stato attuale (2002)

Fonte dati Area Lavori Pubblici – Servizio Trasporti della Provincia di Modena

Documenti di riferimento Noise prediction for urban traffic conditions. Related to measurements in the Sydney metropolitan area – Applied Acoustics (1977); Manuale IMMI ver.5.2.1

Riferimento normativo Legge Quadro 447/95, DPR 142/04

Scheda dell’indicatore

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7. RUMORE

Figura 7.8 – Livello equivalente a bordo strada (2 m) stimato con i volumi di traffico dell’ora dalle 7.30 alle 8.30 (formula di Burgess)

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7. RUMORE

Figura 7.9 – Livello equivalente a 20 m stimato con i volumi di traffico dell’ora dalle 7.30 alle 8.30 (formula di

Burgess)

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7. RUMORE

Figura 7.10 – Livello equivalente stimato con i volumi di traffico dell’ora dalle 7.30 alle 8.30 (modello IMMI

ver.5.2.1)

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7. RUMORE

Commento ai dati Gli intervalli di livelli di pressione sonora, descritti in legenda e rappresentati nelle mappe, sono stati impostati secondo i limiti e i colori previsti per la zonizzazione acustica del territorio a VI classi relativi al periodo diurno; in tale periodo di riferimento, essendo i limiti della classe V e della classe VI coincidenti (70 dBA), per rappresentare i livelli sonori compresi tra 65 a 70 dBA è stato utilizzato un unico colore (viola chiaro).

• Dall’analisi dei dati ottenuti con la formula di Burgess emerge che nell’ora del mattino 7.30 – 8.30, a bordo strada, su quasi tutta la rete infrastrutturale si registrano valori superiori ai 70 dBA (Figura 7.8); a 20 m, invece, si riscontrano, prevalentemente, livelli di pressione sonora compresi tra 55 e 65 dBA (Figura 7.9), valori che risultano essere pari a quelli assegnati alla III e IV classe. Il modello di previsione acustica (Figura 7.10) conferma, a bordo strada, le stime della formula di Burgess; i livelli a 20 m risultano invece più elevati: ad esempio, il modello prevede una fascia autostradale con valori superiori ai 70 dB di larghezza pari a circa 250 m, mentre la formula di Burgess fornisce un livello inferiore ai 70 dB già a 20 metri. La differenza tra le due stime è dovuta al limite di applicabilità della formula di Burgess, la quale è utilizzabile solo per valutazioni a bordo strada.

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7. RUMORE

NUMERO DI RICHIESTE DI INTERVENTO (ESPOSTI) Obiettivi dell’indicatore Quantificare il numero delle richieste di intervento, presentate dalla popolazione alle Amministrazioni Comunali, e la corrispondente attività fonte di disturbo.

Unità e definizioni Numero di esposti normalizzato (esposti ogni 10.000 abitanti) e non.

Metodi di misura Dati Arpa

Metodi di elaborazione Vengono rappresentati:

• il trend del numero di esposti normalizzato negli anni 1999-2003 e la somma, negli anni 1999-2003, del numero di esposti normalizzati, relativi ad ogni Comune, ai Comuni del Distretto appartenenti alle due Province e al Distretto Ceramico nel suo complesso

• la somma del numero di esposti calcolata negli anni 1999-2003, dettagliata per singolo Comune e per tipologia di fonte di disturbo

• la percentuale e il numero di esposti totali negli anni 1999-2003 suddivisi nei 10 Comuni del Distretto Ceramico; il totale degli esposti viene poi confrontato con quello dei Comuni del Distretto appartenenti alle due Province e al Distretto Ceramico nel suo complesso

Serie di dati 1999 – 2003

Fonte dati Arpa

Documenti di riferimento

Riferimento normativo Legge Quadro 447/95

Scheda dell’indicatore

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7. RUMORE

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

Distretto MO

Distretto RE

Distretto

n° esposti/n°abitanti per 10.000

1999 2000 2001 2002 2003

Figura 7.11 - Trend 1999-2003 del numero di esposti normalizzato

143

16 13

43

913

25

4

3015

10

23

0

10

20

30

40

50

Casalgrande Cas tellarano Cas telvetro Fiorano Formigine Maranello Rubiera Sassuolo Scandiano Viano

n° esposti/n° abitanti per 10.000

Distretto Distretto MO Distretto RE

Figura 7.12 - Somma, negli anni 1999 – 2003, del numero di esposti normalizzato

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7. RUMORE

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Industriali ceramiche

Industriali non ceramiche e artigianali

Agricole

Discoteche

Pubblici esercizi e circoli privati

Cantieri

Manifestazioni temporanee ricreative

Privati

Altro

Infrastrutture stradali

Infrastrutture ferroviarie

% n° esposti

Casalgrande Castellarano Castelvetro Fiorano Formigine MaranelloRubiera Sassuolo Scandiano Viano

Figura 7.13 – Contributo percentuale dei Comuni del Distretto Ceramico per numero di esposti registrati a parità

di tipologia di fonte di disturbo

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

Distretto MO

Distretto RE

Distretto

% n° esposti

Industriali ceramiche Industriali non ceramiche e artigianaliAgricole DiscotechePubblici esercizi e circoli privati CantieriManifestazioni temporanee ricreative PrivatiAltro Infrastrutture stradaliInfrastrutture ferroviarie

Figura 7.14 – Distribuzione percentuale delle tipologie di fonte di disturbo che hanno originato gli esposti nei Comuni del Distretto Ceramico

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7. RUMORE

Numero di esposti negli anni 1999– 2003

Attività industriali Infrastrutture Comune

Fonte di

disturbo Ceramiche Altro

Agricole Pubblici esercizi e circoli

Discoteche Cantieri Fiere

e altro

Privati Altro

Stradali Ferroviarie

Totale

Casalgrande 38 6 1 6 0 2 1 1 2 2 2 61

Castellarano 4 5 0 5 0 0 1 1 0 0 0 16

Castelvetro 0 3 0 1 0 0 0 0 0 0 0 4

Fiorano 8 7 0 6 0 0 0 1 0 0 0 22

Formigine 0 6 0 1 0 0 0 0 0 0 1 8

Maranello 3 1 0 8 0 0 0 0 0 2 0 14

Rubiera 5 9 0 8 2 1 3 0 0 1 0 29

Sassuolo 2 9 0 42 1 1 1 0 3 5 0 64

Scandiano 5 4 1 13 1 1 1 1 3 0 0 30

Viano 3 1 0 4 0 0 0 0 0 1 0 9

Distretto MO 13 26 0 58 1 1 1 1 3 7 1 112

Distretto RE 55 25 2 36 3 4 6 3 5 4 2 145

Distretto 68 51 2 94 4 5 7 4 8 11 3 257

Tabella 7.3 – Totale del numero di esposti presentati negli anni 1999- 2003, suddivisi per tipologia di fonte di disturbo

Rubiera11,3%

Formigine3,1%

Casalgrande23,7%

Fiorano8,6%

Maranello5,4%

Castelvetro1,6%

Scandiano11,7%

Sassuolo24,9%

Viano3,5%

Castellarano6,2%

Distretto RE

56,4%

Distretto MO

43,6%

Figura 7.15 –Numero di esposti 1999 - 2003. Contributo di ciascun Comune sul totale del Distretto Ceramico

Figura 7.16 – Numero di esposti 1999 – 2003. Confronto tra i contributi dei Comuni del Distretto appartenenti alle due Province

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7. RUMORE

Commento ai dati • Dall’analisi del trend del numero di esposti normalizzando il dato alla popolazione

(Figura 7.11), emerge che per i Comuni del territorio modenese l’andamento è in crescita, mentre nel reggiano è evidente un calo. Nonostante il dato complessivo, entrando nel dettaglio del trend Comune per Comune, si riscontra un andamento piuttosto disomogeneo, soprattutto in Provincia di Modena: in netta crescita a Sassuolo ma in diminuzione a Castelvetro. Sui cinque anni considerati (Figura 7.12) spicca il dato di Casalgrande (circa 43 esposti ogni 10.000 abitanti dal 1999 al 2003, mediamente 9 all’anno), ben al di sopra del dato dell’intero Distretto.

• In tutti i Comuni del Distretto Ceramico nel quinquennio 1999 - 2003 sono stati presentati esposti causati da pubblici esercizi e circoli privati e da attività industriali non ceramiche e artigianali (Figura 7.13). Anche le lamentele generate da industrie ceramiche hanno riguardato quasi tutti i Comuni, ad eccezione di Castelvetro e Formigine. Tutte le altre fonti di disturbo prese in considerazione, riguardano esposti relativi soltanto ad un numero limitato di Comuni, evento giustificabile, ad esempio, con la spiccata peculiarità della fonte: è il caso delle discoteche, le quali hanno provocato disturbo in quei Comuni dove esse sono presenti (Rubiera, Sassuolo, Scandiano).

• Il dettaglio della distribuzione percentuale sulla tipologia di fonte di disturbo degli esposti presentati alle Pubbliche Amministrazioni nel quinquennio 1999 – 2003 (Figura 7.14) rivela che i pubblici esercizi e circoli privati rappresentano una importante causa di lamentela in quasi tutti i Comuni del Distretto Ceramico. Anche le attività produttive provocano diverse lamentele: a Casalgrande, circa il 60% degli esposti deriva dal disturbo provocato dalle industrie ceramiche, a Castelvetro e a Formigine prevale, invece, il disturbo da attività industriali non ceramiche e artigianali.

• Infine, esaminando il numero globale di esposti presentati alle Amministrazioni Comunali (1999 – 2003) indipendentemente dalla tipologia della fonte di disturbo (Tabella 7.3 e Figura 7.15), si registra come le maggiori richieste di intervento siano state inoltrate ai Comuni di Sassuolo e Casalgrande. Complessivamente il numero di esposti presentati ai Comuni appartenenti alle due Province è abbastanza simile, pur essendo leggermente superiore nel territorio reggiano.

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7. RUMORE

STATO DI ATTUAZIONE DELLE ZONIZZAZIONI ACUSTICHE Obiettivi dell’indicatore Rappresentare lo stato di attuazione della zonizzazione acustica del territorio comunale, ai sensi dell’art.4, comma 1, lettera a) della Legge Quadro 447/95 e dell’art.2 della LR 15/01.

Unita’ e definizioni Numero di Comuni del Distretto Ceramico che si collocano in un determinato stato di attuazione delle zonizzazioni acustiche.

Metodi di misura Questionario e inchiesta telefonica rivolta ai 10 Comuni del Distretto Ceramico

Metodi di elaborazione Elenco dei Comuni del Distretto che si trovano in un determinato stato di attuazione delle zonizzazioni acustiche:

• Non ancora predisposta: non si sono ancora eseguiti studi, valutazioni e monitoraggi ai fini della classificazione acustica del territorio

• In fase di definizione: si stanno eseguendo studi, valutazioni e monitoraggi ai fini della classificazione acustica del territorio

• Adottata: la classificazione acustica è stata adottata dal Consiglio Comunale; l’iter procedurale prevede che, dopo l’adozione, la classificazione venga depositata per 60 giorni, durante i quali chiunque può presentare eventuali osservazioni.

• Approvata: dopo l’adozione, il Consiglio Comunale, tenuto conto delle osservazioni pervenute e acquisito il parere di Arpa, approva la classificazione acustica.

Serie di dati Aggiornata ad aprile 2004

Fonte dati Amministrazioni Comunali, Arpa

Documenti di riferimento

Riferimento normativo Legge Quadro 447/95, L.R 15/2001, Delibera Regionale 2053/2001

Scheda dell’indicatore

Non ancora predisposta

20,0%

In fase di definizione

40,0%

Approvata 10,0%

Adottata 30,0%

Figura 7.17 – Percentuale di attuazione della zonizzazione acustica nei 10 Comuni del Distretto Ceramico

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7. RUMORE

Stato di attuazione della zonizzazione acustica del territorio

Non ancora predisposta

In fase di definizione Adottata Approvata Data Adoz./

Appr. Note

Casalgrande X

Castellarano X

Castelvetro X

Fiorano X 31/03/2004 Ai sensi della LR 15/01

Formigine X 18/12/2003 Ai sensi della LR 15/01

Maranello X 08/07/2003 Ai sensi della LR 15/01

Rubiera X Zonizzazione a VI classi, da adeguare alla LR 15/01

Sassuolo X

Scandiano X

Viano X

Tabella 7. 4 – Stato di attuazione delle zonizzazioni acustiche del territorio

Commento ai dati

Con la Legge Quadro sul rumore, tutti i Comuni, piccoli o grandi che siano, devono provvedere alla classificazione acustica del territorio comunale (denominata zonizzazione acustica). Fare la zonizzazione significa suddividere il territorio in zone omogenee dal punto di vista acustico sulla base della prevalente ed effettiva destinazione d’uso del territorio sia nello stato attuale che in quello di progetto (cioè quello derivante dall’attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici comunali).

• I Comuni di Fiorano, Formigine e Maranello hanno adottato una zonizzazione acustica secondo la più recente normativa e sono in fase di approvazione definitiva. Tutti gli altri Comuni del Distretto Ceramico, ad eccezione di Casalgrande e Viano, sono in fase di definizione della zonizzazione. Rubiera, pur prevedendo già una zonizzazione a VI classi redatta però precedentemente all’uscita della LR 15/2001 e delle norme tecniche di elaborazione (D.G.R. 2053/2001), deve provvedere a revisionarla in base alle nuove indicazioni normative.

Nei Comuni che hanno adottato e/o approvato la classificazione acustica, non è ancora stato predisposto il Piano di Risanamento Acustico.

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7. RUMORE

NUMERO DI ORDINANZE COMUNALI Obiettivi dell’indicatore Rappresentare il numero di provvedimenti (ordinanze sindacali) emessi nel periodo compreso tra il 1999 e il 2003, finalizzati all’adeguamento delle sorgenti di emissione sonora ai limiti previsti dalla normativa vigente

Unita’ e definizioni Numero di ordinanze suddivise per tipologia di sorgente di emissione sonora

Metodi di misura Dati Arpa e questionario rivolto ai Comuni del Distretto Ceramico

Metodi di elaborazione Numero complessivo di ordinanze nel quinquennio 1999 -2003, suddivise per tipologia di sorgente di emissione sonora

Serie di dati 1999 – 2003

Fonte dati Amministrazioni Comunali, Arpa

Documenti di riferimento

Riferimento normativo Legge Quadro 447/95

Scheda dell’indicatore

2

1

5

1

4

3

1

6

11

1

1

2

2

3

5

1

11

6

16

10

1

1

1

1

1

1

2

1

1

3

1

1

1

9

5

2

1

2

2

17

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

Casalgrande

Castellarano

Castelvetro

Fiorano

Formigine

Maranello

Rubiera

Sassuolo

Scandiano

Viano

Distretto MO

Distretto RE

n° ordinanze

Industriali ceramiche Industriali non ceramiche e artigianaliAgricole DiscotechePubblici esercizi e circoli privati Manifestazioni temporanee ricreativePrivati AltroInfrastrutture ferroviarie

Figura 7.18 – Numero di ordinanze, nel periodo 1999-2003, suddivise per tipologia di sorgente da regolamentare

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7. RUMORE

Commento ai dati

In seguito ad una segnalazione per disturbo da rumore (esposto) da parte dei cittadini ai competenti uffici comunali, viene attivata Arpa, quale ente preposto al controllo del rumore ambientale negli ambienti abitativi. Nel caso in cui Arpa accerti il superamento dei limiti previsti dalla normativa in vigore, lo segnala all’Amministrazione Comunale, la quale provvede all’emissione di una ordinanza sindacale, finalizzata all’adeguamento della sorgente sonora ai limiti.

• Negli anni presi a riferimento (1999 – 2003) è evidente un più elevato numero di ordinanze nei Comuni del Distretto in territorio reggiano, ordinanze emesse principalmente per regolamentare le emissioni sonore provenienti dalle industrie ceramiche. I Comuni di Casalgrande e Scandiano sono quelli in cui si sono registrati più provvedimenti atti a regolamentare le emissioni sonore disturbanti, principalmente causate dalle attività ceramiche nel primo e da pubblici esercizi nel secondo. Sassuolo si contraddistingue per avere emesso ordinanze solo nei confronti di attività di pubblico esercizio, Fiorano per aver emanato due solo ordinanze, entrambe rivolte a palestre.

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7. RUMORE

Sintesi Come fonti di pressioni per l’inquinamento acustico, sono state considerate, in questo capitolo, le infrastrutture stradali e ferroviarie e le attività in deroga ai limiti acustici; altre fonti di disturbo quali attività produttive e commerciali sono state trattate nel capitolo dei “Determinanti”.

Nella realtà locale dei Comuni del Distretto Ceramico le infrastrutture stradali esercitano sicuramente una forte pressione sul territorio, con livelli a bordo strada almeno dell’ordine dei 70 dB sulle principali arterie di comunicazione; la ferrovia è invece meno impattante, trattandosi di una linea a prevalente mobilità urbana (ad eccezione del tratto gestito dalle Ferrovie dello Stato, che attraversa il Comune di Rubiera).

A conferma di ciò, dall’esame del numero di lamentale che sono state presentate alle Amministrazioni Comunali nel quinquennio preso a riferimento (1999 – 2003), quelle dovute alle infrastrutture stradali risultano circa quattro volte quelle dovute al traffico ferroviario. Va comunque sottolineato che, nonostante le infrastrutture di trasporto rappresentino una delle sorgenti di rumore più disturbanti, il numero di segnalazioni registrato è molto più basso rispetto agli esposti dovuti alle attività produttive e commerciali, probabilmente poiché il traffico stradale viene visto dalla popolazione come una sorgente sonora molto problematica da mitigare.

L’analisi degli esposti nel quinquennio in esame mostra infatti che predominano, nel Distretto, le lamentale causate dalle attività produttive e da pubblici esercizi; fiere e manifestazioni e cantieri non rappresentano invece motivi di frequenti segnalazioni.

Come risposte ai problemi di inquinamento acustico sono state analizzate lo stato di avanzamento delle classificazioni acustiche del territorio e le ordinanze emesse ai fini della regolamentazione delle sorgenti sonore. Il primo rappresenta una importante azione di prevenzione, indispensabile per pianificare in modo sostenibile le scelte urbanistiche. Ad aprile 2004 solo tre sui 10 Comuni del Distretto Ceramico hanno adottato una classificazione acustica del territorio ai sensi della nuova normativa (LR 15/2001).

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7. RUMORE

Indicatore Condizione attuale

Andamento temporale

Rete stradale e ferroviaria

Traffico stradale

Attività temporanee in deroga ai limiti acustici Rumore da traffico stradale Numero di richieste di intervento (esposti) Stato di attuazione delle zonizzazioni acustiche Numero di ordinanze comunali ☺

Legenda: ☺ = Sviluppi positivi nello stato o diminuzione della pressione

= Sviluppi negativi nello stato o aumento della pressione = Nessun sviluppo positivo nello stato o nella pressione

= Andamento temporale crescente = Andamento temporale decrescente = Andamento temporale stazionario