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Tre paesi chiamati Tre paesi chiamati Noventa Noventa In visita dal Brasile a Noventa, In visita dal Brasile a Noventa, città dei miei nonni città dei miei nonni Renato Scaboro, Renato Scaboro, l’ultimo vasaio? l’ultimo vasaio? Numero 69 Luglio 2015 In questo numero: Sabato 18 luglio 2015, le fontane di luce nella 25 a edizione della Festa del Redentore sul Ponte del Piovego Foto di Guido Nigrelli

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Tre paesi chiamatiTre paesi chiamatiNoventaNoventa

In visita dal Brasile a Noventa, In visita dal Brasile a Noventa, città dei miei nonnicittà dei miei nonni

Renato Scaboro,Renato Scaboro,l’ultimo vasaio?l’ultimo vasaio?

Numero 69 Luglio 2015

In questo numero:

Sabato 18 luglio 2015,

le fontane di luce nella

25a edizione della

Festa del Redentore sul

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Care Concittadine e cari Concittadini,siamo nel cuore dell’estate 2015. La più calda degli ultimi cinquant’anni secondo gli esperti meteo.

L’attività amministrativa sta proseguendo con grande regolarità per garantire il livello dei servizi e una qualità di vita all’altezza delle aspettative. Questo,

nonostante il nostro Comune debba fare i conti con ulteriori tagli nei trasferimenti dallo Stato (fondo di riequilibrio). Un problema che riguarda tutti i Comuni d’Italia.È stato deciso di non toccare il livello di tassazione locale ma anzi abbiamo abbassato “simbolicamente” la Tasi dal 2,5 al 2,4 per mille.Sul fronte scuola, diventato realtà a pieno regime il nuo-vo polo scolastico Anna Frank, la nostra attenzione si sta concentrando sul plesso delle scuole medie Santini di via Valmarana. Si è concluso l’iter progettuale relativo all’am-pliamento della scuola per la realizzazione di aule speciali e la messa a norma col completo restyling dell’auditorium. Pur potendo partire entro l’anno con i cantieri, diffi cilmen-te potremo farlo prima del 2016, non per cattiva volontà dell’amministrazione, bensì per le note vicende legate al pat-to di stabilità che ci impedisce di usufruire di risorse dell’En-te accantonate da molto tempo allo scopo.Tra le molte istanze che ci sono pervenute, le problematiche relative alla sicurezza continuano ad avere un peso signifi -cativo nella sensibilità dei cittadini.A tal proposito è in fase di completamento il quarto portale dotato di telecamere in uscita ed entrata dalla zona indu-striale, che segue quelli già installati e funzionanti in via Roma sul Ponte, in via Valmarana direzione Ponte di Brenta e sul ponte direzione Oltrebrenta, con un sistema di videosor-veglianza che monitora costantemente gli accessi a Noventa. Si tratta di uno strumento di ultima generazione, autorizzato dalla Prefettura previo parere favorevole dal comitato per l’ordine e la sicurezza, che svolge una duplice funzione: agevola il lavoro della Polizia municipale nel controllo degli autoveicoli con assicurazione e revisione scaduta attraverso un’interfaccia in tempo reale con i database di riferimento e soprattutto fornisce uno strumento indispensabile alle forze dell’ordine per prevenire e reprimere possibili reati predatori. A fi ne lavori le quattro porte di accesso risulteranno pre-sidiate telematicamente anche se il progetto fi nale prevede l’estensione degli “occhi elettronici” anche in quei quartieri attualmente esclusi.La costante manutenzione del territorio è un’altra delle no-stre priorità. La riqualifi cazione di parte delle vie Cappello e Micca è un esempio del lavoro che vogliamo proseguire per dare nuova qualità ai quartieri di Noventa Padovana.

Nei mesi di settembre ed ottobre ripartirà un nuovo piano di asfaltature e riammodernamento che riguarderà i tratti più degradati: a Noventa saranno riasfaltati i marciapiedi di via Da Vinci e rifatta via Leopardi e la parte fi nale di via Cappello. A Noventana partirà il rifacimento dell’illuminazione pubblica di via Cucchetti ed in Oltrebrenta la sistemazione e asfaltatura del tratto di fronte a via Venezia.È proseguita una costante manutenzione del verde pubblico e dell’arredo urbano, consapevoli che il decoro e l’uso degli spazi pubblici dissuadano cattive frequentazioni.In questo periodo estivo la nostra amministrazione ha pensato anche alla salute dei cittadini. Da anni ormai si parla di ludopatia, ossia della malattia da gioco, che colpisce chiunque a prescindere dalla carta d’identità e dal ceto sociale. Tutti almeno una volta nella vita hanno tentato la fortuna. Ebbene, noi vogliamo con fermezza che la gente veda il gioco come un passatempo e non come un’ossessione. Per questo attraverso un’ordinanza abbiamo limitato a fasce orarie l’utilizzo delle slot machine.Per fi nire, concedetemi qualche riga doverosa, sul dramma che stanno vivendo alcune famiglie che abitano nei territori a noi vicinissimi di Cazzago di Pianiga, Sambruson di Dolo e Mira a seguito del tornado che si è abbattuto mercoledì 8 luglio e ha visto purtroppo la scomparsa di una vita uma-na. La prima considerazione riguarda la forza devastante che la natura sviluppa a cui nulla o poco è possibile opporre ma che ci deve far rifl ettere sul rapporto che tutti abbiamo instaurato con la nostra “madre terra”. L’immenso patri-monio storico e culturale della Riviera del Brenta, di cui a pieno titolo ci sentiamo di far parte, ci invogli a sostenere le molte iniziative di raccolta fondi promosse a sostegno di una rapida ricostruzione. A questo proposito anche il comune di Noventa si è attivato in tal senso, promuovendo con il coor-dinamento dell’assessorato alla Cultura una raccolta fondi nell’ambito delle molte attività culturali e di spettacolo che il cartellone prevede.Concludo con un abbraccio a tutti coloro che in questa cal-dissima estate sono costretti a rimanere in città, a combattere diffi coltà economiche e fi siche. A loro voglio dire che il Co-mune farà sempre e comunque di tutto per non farli sentire soli.

Buon proseguimento a tutti Il sindaco Alessandro Luigi Bisato

Il saluto del Sindaco

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Nell’era del Web, quale futuro per “Proiezione”?

Nel pieno di un’estate che da anni non ricordavamo così calda arriva nelle vostre case questo numero di Proiezione Noventa. Un giornale che da parecchi anni segue una li-nea che è mutata poco: gli aggiornamenti sulle opere e le iniziative realizzate dall’Amministrazione comunale, la voce dei Gruppi politici presenti nel Consiglio comunale, e una terza parte composta da articoli sulla storia di Noventa Padovana, sulle sue realtà associative, storie e personaggi e i contributi dei lettori.

Proprio su queste ultime pagine ci siamo interrogati di recente negli incontri di redazione: perché ci rendiamo conto che il tempo passa e oggi il ruolo di un notiziario comunale è diverso da quello anche solo di qualche anno fa. Quando “Proiezione” fu fondato, all’inizio degli anni Ottanta, per comunicare con i cittadini non c’erano tanti altri strumenti che non le pagine di carta: e si diffusero i giornali delle Amministrazioni, per lo più a cadenza di tre o sei mesi. Poi le cose sono cambiate: è arrivato il web, i siti internet dei Comuni e di tutte le principali associazioni, realtà culturali e sportive, i giornali on line e così via. E per accedervi non serve più nemmeno un computer: basta uno smartphone. Quale ruolo deve avere allora, oggi, una rivista promossa da un Comune e quali contenuti dovrebbe riportare?

Su questo si è aperto tra di noi un dibattito nel quale vor-remmo coinvolgere anche i lettori, che possono fare pervenire i loro suggerimenti e le loro opinioni. C’è già chi ha chiesto più attualità, più notizie, più spazio al sociale… altri han-no pensato a una maggiore integrazione con il web, magari

offrendo a “Proiezione” la possibilità di gestire uno spazio del sito internet (dove già si trovano, comunque, tutti i nu-meri della rivista)… sono le prime indicazioni, che ci piace-rebbe raccogliere assieme ad altre per arrivare a una proposta entro l’anno, non tanto da concretizzare già per il prossimo numero quanto per offrirla alla nuova Amministrazione che entrerà in carica tra meno di dodici mesi. Potete scrivere via mail o carta alla redazione di Proiezione Noventa presso la segreteria del Comune.

Tornando a questo numero che avete tra le mani, chiu-diamo con un paio di segnalazioni. Prosegue il “viaggio” alla scoperta di persone di Noventa che hanno storie da rac-contare: in questo caso si tratta di un “vasaio” artigiano, Scaboro, che racconta la sua esperienza in un lavoro tutto manuale che purtroppo sta scomparendo. E poi, la Festa del Redentore sul Piovego: si è cercato di risalire all’origine ma non abbiamo trovato immagini d’epoca della balera “La pergola” dei tempi d’oro: se qualcuno potesse farle arrivare, le pubblicheremmo volentieri, così come ci piacerebbe ricevere altre immagini della “Noventa che fu” e che potrebbero essere occasione di altri articoli e approfondimenti che, a partire dal passato, ci portino a leggere l’attuale in maniera più consapevole. Perché il passato non si cancella: rimane e ri-torna – nel bene e talvolta nel male quando meno lo si aspet-ta, e questo è uno dei motivi per cui non va mai dimenticato.

Emanuele Cenghiaro direttore responsabile

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SOMMARIOIl saluto del Sindacodi Alessandro Luigi Bisato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3

Nell’era del Web, quale futuro per “Proiezione”?di Emanuele Cenghiaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

L’AMMINISTRAZIONE INFORMA

Lavori pubblici e manutenzione del territorio . . . . . . . .6

Dedicata una via a don Broetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8

Bricole in piazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9

Noventa Padovana 2.0 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9

Sportello Esperia / Nova Ludica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10

A proposito di potature . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11

Politiche sociali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12

Cultura e spettacoli a Noventa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14

LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Con Noventa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15

Noventa Volta Pagina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16

Insieme per Noventa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17

DALLA REDAZIONE

Renato Scaboro, l’ultimo vasaio?di Sofi a Tisato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18

Angoli di Mondo, 30 anni di solidarietàdi Emanuele Cenghiaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20

L’origine della Festa del Redentore sul Ponte del Piovegodi Giovanni Schiavon. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21

Tre paesi chiamati Noventadi Luigi Perini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24

In visita alla terra natale dei miei nonnidi Gilson Antônio De Rossi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

Capoeira a Noventa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27

Il mondo del lavoro al femminiledi Luigina Tartufi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28

News dal Sindacato Pensionati SPI CGILdi Pietro Coletto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29

Con lo shopping, nuova vita al centro storicoIl Distretto Commerciale stile & Qualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30

FotoNotizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . alle pagine 24 - 27 - 28 - 29

Periodico di Informazione e Culturadel Comune di Noventa Padovana

N. 69 - luglio 2015Aut. Trib. di Padova n° 1419 / 7.7.1994

Redazione presso Municipiovia Roma 4, Noventa Padovana

Direttore Editoriale

Alessandro Luigi Bisato

Direttore Responsabile

Emanuele Cenghiaro

In redazione

Roberto Cacchi, Francesca Franceschi, Nicola Negro, Claudia Parpaiola,

Luigi Perini, Luigina Tartufi , Giovanni Schiavon, Sofi a Tisato

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ALavori pubblici e manutenzione del territorio

Sistemazione di Via Cappello

È stato fi nalmente realizzato il tratto del percor-so pedonale/ciclabile sul ponte di Noventa che

collega ora la passerella ciclabile sul Piovego con il marciapiede che porta al centro del paese. Un’opera relativamente piccola, ma molto delicata, che ha com-portato diversi anni di impegno e che ora permette di scendere lungo via Roma in sicurezza su sede separata rispetto alla viabilità automobilistica.

Sono state concluse le opere di sistemazione della via, realizzate in concomitanza con il rifacimento delle li-

nee dell’acquedotto, del gas e degli altri sottoservizi. L’in-tervento ha comportato l’abbattimento dei vecchi pini marittimi, pericolosi data la precaria stabilità, e la sosti-tuzione con un nuovo fi lare alberato che già sta facendo percepire la nuova immagine di questa bella via cittadina. Sono stati realizzati i nuovi marciapiede, rifatti completa-mente gli accessi carrai alle abitazioni e realizzati nuovi attraversamenti pedonali in quota.

Completata con l’asfaltatura l’importante opera di sistemazione di via Cappello. I lavori hanno

riguardato l’eliminazione delle barriere architetto-niche nei marciapiedi in corrispondenza degli attra-versamenti pedonali sia sulla via principale che sugli innesti delle vie laterali, contemporaneamente tutte le aziende di erogazione di servizi che si avvalgono di tubazioni sotto la sede stradale sono intervenute per adeguare gli impianti.

Un nuovo tratto di tubazione delle acque bianche è stato posto in opera a collegamento di due tratti pri-ma scollegati.È stato ridisegnato l’incrocio semaforico in corrispon-denza dell’incrocio con via XXV Aprile e via Morassut-ti realizzando tutti gli attraversamenti.

Percorso pedonale/ciclabile sul ponte di Noventa

Sistemazione di via Pietro Micca

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Conclusi a Noventana i lavori di posa in opera delle condotte fognarie,

realizzate da Etra, sulle ultime vie ancora sprovviste di questo servizio.Dopo i disagi dovuti ai lavori, ecco fi nal-mente le asfaltature.

Portale di videosorveglianza su via Valmarana

Anche il varco di ingresso al no-stro paese da Ponte di Brenta

è ora dotato di un portale di video-sorveglianza. Questo sistema permette di poter controllare e registrare gli accessi di vetture segnalate dalle varie for-ze dell’ordine, verifi care se i mezzi sono in regola con l’assicurazione e vigilare in generale sulla viabili-tà. Tutte le immagini sono moni-torate presso la centrale operativa dislocata negli uffi ci della Polizia Locale.

Fognature e asfaltature a Noventana

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Durante gli scavi di sistemazione degli argi-ni del bacino fl uviale è stato recuperato un blocco di mattoni ancora ben connessi tra loro, certo della struttura del vecchio ponte in pietra. Verosimilmente costituiva una por-zione dello zoccolo di fondazione, nel punto in cui la spalla iniziava la sua elevazione. Il reperto è di notevole interesse storico perché è l’unica traccia esistente rimasta dell’antico ponte medievale. Il reperto, ripulito e consolidato affi nchè non si sfaldi, verrà posizionato all’incrocio tra Via Argine sini-stro Piovego e l’ultimo tratto di via Roma, in una apposita iso-la di separazione della viabilità che ne evidenzi con una certa enfasi il signifi cato e la memoria del luogo. Questa soluzione ci permetterà di creare una sistemazione viaria più funzio-nale e decorosa in quel punto di connessione tra le due vie.Non dobbiamo dimenticare inoltre che da diverso tempo le sommità dei nostri argini sono entrate nel sistema dei percor-si ciclabili di Padova e del bacino termale.

Sono una via obbligata per chi vuole proseguire verso la rivie-ra del Brenta e la laguna di Venezia.A questo possiamo aggiungere il fatto che molte persone utilizzano i nostri argini per momenti di attività fi sica o per semplici e piacevoli passeggiate. Questo intervento ci offre l’occasione sia per riordinare e dare maggior sicurezza a tutte le mobilità deboli come pe-doni e ciclisti, sia per recuperare e promuovere i valori di questo luogo dal punto di vista storico, architettonico e pa-esaggistico. Il progetto prevede l’individuazione di un per-corso ciclabile che parta dall’intersezione dell’argine sinistro con via Roma all’altezza del ponte sul Piovego e che scenda verso il borgo storico.

IL REPERTO DEL PONTE

L’Amministrazione Comunale intende provvedere alla sistemazione del capitello votivo ubicato in via Noventana, in corrispondenza dell’incrocio con via Cucchetti, danneggiato a maggio 2013 a se-guito di un sinistro stradale, e in attesa del nullaosta da parte della soprintendenza.L’infelice posizione del manufatto comporta un alto rischio di urto e danneggiamento da parte dei veicoli in manovra. Il progetto di re-stauro prevede anche un lieve spostamento del capitello e la riorganiz-zazione del luogo mediante la costruzione di un percorso pedonale che permetterà una migliore visibilità dei veicoli in uscita da via Cucchetti oltre a una maggior sicurezza per i pedoni.Non è nota la datazione precisa del capitello. L’adiacente edifi cio rurale risulta individuato già nel catasto austriaco (1837) mentre la datazione del capitello viene stimata intorno agli anni ’30 – ’40. Il capitello commemorativo a Sant’Antonio è stato da sempre curato dalla parrocchia di Noventana la cui Chiesa risale al 1933.

Lunedì 1° giugno si è svolta la ce-rimonia di intitolazione di una nuova via a don Giancarlo Broet-

to, che fu cappellano tra il 1965 ed il 1976 nella parrocchia di Noventa.Negli undici anni di presenza come sa-cerdote e come insegnante di religione nella scuola media ha inciso signifi ca-tivamente non solo sulla comunità cri-stiana ma anche in campo civile, tra-sformando il patronato parrocchiale da luogo di ricreazione e pratica sportiva in autentico centro di educazione e cul-tura, in cui si coltivava con attenzione anche la formazione all’impegno civi-co, in anni diffi cili per l’intera nazione. Fu promotore del risveglio culturale della comunità che si tramutò in una signifi cativa e formativa esperienza di vita per molti, giovani e meno giovani. Di solida formazione culturale, non di-

sgiunta da profondo senso di realismo, dotato di un carattere positivo e capa-ce di trasfondere entusiasmo, fu anche grande e sensibile appassionato di arte, intessendo conoscenze e coltivando fe-deli amicizie con artisti contemporanei. Come “innamorato di Noventa” si fece promotore di ricerche storiche loca-li e fu coautore della pubblicazione “Noventa Pagine di Storia”, che egli volle fortemente fosse realizzata nei mesi successivi alla sua partenza (1977) come autentico omaggio al paese. Gra-zie a questo libro i cittadini furono aiutati a riscoprire e vedere con occhi curiosi, ma attenti e rispettosi, il grande patrimonio storico-artistico e architet-tonico di Noventa. Morì a Sarmeola di Rubano il 13 ottobre 1998.Come è stato ribadito più volte nei vari interventi durante la cerimonia di inau-

gurazione, i nomi delle nostre strade devono ricordare non solo chi ha fatto la storia “dei libri di testo” ma anche chi ha fatto parte della nostra storia loca-le. Con questa scelta si è voluta ricor-dare una fi gura che ha fatto riscoprire Noventa ai propri cittadini, gettando un seme che continua a germogliare e a dare frutti verso una crescente sensi-bilità, attenzione, cura e promozione delle peculiarità del nostro comune.

Dedicata una via a don Broettouna persona innamorata di Noventa

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Il grande interesse manifestato dai cittadini durante una serie di manifestazioni del 2014 (Giornate Fai di Primavera 2014, FAI MARATHON 2014 e le serate de-

nominate “La storia di Noventa al Chiar di Luna”), che hanno permesso a molti cittadini di riscoprire e conoscere la storia del nostro territorio, e il fatto che nel 2015 l’Italia è diventata protagonista mondiale con l’EXPO di Milano e con la 56° edizione della Biennale Internazionale d’Arte Venezia, e un evento del tutto locale come i 25 anni del “Redentore del Piovego”, hanno fatto individuare nel mo-tivo dell’acqua il fi lo conduttore per una serie di incontri per ritornare a parlare della storia di Noventa.È nata così l’idea di un’estate che parli di “Noventa e i suoi corsi d’acqua”, con lo scopo di riscoprire il ruolo impor-tante che la Brenta e il Piovego hanno avuto per la confor-mazione urbanistica e paesaggistica del paese.Simbolicamente, il collegamento tra il Piovego e la Brenta è rappresentata dall’installazione artistica delle BRICOLE in PIAZZA. Le bricole, rivisitate artisticamente, escono dalla loro sede naturale che è l’acqua per diventare, esposte in piazza a Noventa, un simbolico tracciato di congiunzione tra i due corsi d’acqua. Esposte per circa tre mesi, queste undici “torri di colore” hanno un palcoscenico eccezionale

dato dai verdi prati e dalla lussureggiante quinta del parco di villa Vendramin Cappello Collizzolli.L’installazione è a cura di Enrico Marcato, artista padova-no che dal 2012 è diventato celebre grazie a una sua vec-chia idea: recuperare le vecchie bricole della Laguna che andrebbero distrutte e donare loro nuova vita facendone delle opere d’arte vere e proprie. Un recupero artistico che si lega al territorio Veneto ed è diventata opera con-creta per la prima volta con l’installazione in Borgo Alti-nate, a Padova, di otto bricole colorate. Da allora Marcato partecipa a varie mostre, sia collettive che individuali, le ultime a Burano, Dolo, Verona e Milano e ha in proget-to di allargare i suoi confi ni oltre Oceano, a New York e Miami.L’installazione di Noventa, per come è stata concepita e studiata, vuole dialogare con la storia, il paesaggio e i colori del luogo in maniera raffi nata ed elegante come il contesto che le ospita. L’installazione è stata resa possibi-le grazie alla collaborazione di diversi sponsor ai quali va un vivo ringraziamento. Nella prima parte dell’estate sono già state realizzate una serie di iniziative, come la proiezio-ne di un interessante documentario che testimoniava la vita dei barcari, la conferenza in villa Valmarana dal titolo “Brenta e Piovego nel tempo: il disegno dei confi ni co-munali tra alluvioni ed interventi umani”, un domenica in battello sul Piovego e una seconda conferenza duran-te la Festa del Redentore sul Piovego. La conclusione di questo percorso sarà la mostra in villa Valmarana a cavallo dei mesi di settembre ed ottobre, dal titolo “Dal Costa al Cherubini: immagini storiche del paesaggio del Brenta e del Piovego”. Un’occasione per vedere le immagini e le trasformazioni del nostro territorio lungo i due corsi d’ac-qua dal 1700 ad oggi.

Bricole in Piazza

Grazie al fi nanziamento ottenuto dal bando regionale “Veneto Free Wi-Fi” l’Ammini-strazione, tramite l’assessorato all’Infor-

matizzazione dell’ente, ha potuto ampliare le aree Wi-Fi pubbliche e gratuite ottenute grazie alla con-venzione stipulata con Ne-t Telerete Nordest s.r.l.Ad oggi quindi, i cittadini potranno collegarsi gratuita-mente ad internet con i propri smartphone, tablet e pc portatili nelle seguenti aree: Piazza Europa, Municipio, Biblioteca Comunale, parco “Gelsi”, auditorium Scuo-la Media “G. Santini”, Centro Anziani, Centro Civico “Brugnolo”, Percorso Vita di via Cellini.Per quanto riguarda invece la copertura in fi bra otti-ca del territorio, Noventa Padovana è uno dei pochi Comuni della Provincia di Padova ad avere le dorsali principali (via Cappello, via Roma, via Risorgimento-via Valmarana, via Noventana) in cui passa la fi bra. Rimane ancora scoperta la zona critica di via Marconi e del primo tratto di via Noventana su cui però Tele-com, che avrebbe dovuto completare i lavori ancora un anno fa, sta intervenendo in questi giorni.

Comunque su queste questioni sarà anche interessan-te capire quali sono i piani governativi in proposito, perché le aziende private non investono se non sono sicure di rientrare dei soldi spesi. Si parla a livello na-zionale di ENEL come società incaricabile per portare la fi bra fi no in casa a tutti i cittadini entro il 2020, ri-spettando gli impegni europei.In ogni caso esistono soluzioni alternative e altrettan-to valide per i cittadini sprovvisti di ADSL, numerose aziende forniscono connettività senza fi li con diverse tecnologie (Wi-Max e hiperlan ad esempio) ai privati. L’importante è guardare non solo ai prezzi ma anche alla velocità di connessione, preferendo il gestore che garantisce il miglior rapporto qualità-prezzo.

Noventa Padovana 2.0

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GESTIONE DEL SISTEMA ALBEROPOTATURE TRADIZIONALI E CON LA TECNICA DEL TREECLIMBINGCONSOLIDAMENTI ABBATTIMENTIMESSE A DIMORA CONSULENZE

Via Col Moschin, 3Padova

Tel. 049.680303www.coislha.it

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Lo sportello Esperia

La convention di giochi NOVA LUDICANOVA LUDICA

Prosegue da ormai quattro anni l’attività dello sportello legale, fi scale, condominiale e ambientale, organizzato dall’associazione Esperia in collaborazione con l’asses-sorato all’Educazione alla Pace e ai Diritti Umani. Sono stati quasi trecento i casi seguiti fi nora, che testimonia-no come il servizio stia svolgendo una funzione fonda-mentale di vicinanza e di assistenza da parte dell’Am-ministrazione nei confronti dei cittadini in diffi coltà o

che semplicemente hanno dubbi da chiarire e vogliono acquisire consapevolezza dei propri diritti.Lo sportello è aperto il sabato mattina presso il centro civico “Brugnolo”, a seguito di prenotazione da effettua-re nel pomeriggio del giovedì. Per maggiori informazio-ni sono presenti volantini sia in Municipio sia presso i Servizi Sociali.

Si è conclusa a febbraio la quarta edizione della convention di giochi da tavolo e di ruolo “Nova Ludica”, organizzata dall’assessorato alle Politiche Giovanili, che raduna ogni anno a Noventa Padovana decine di appassionati. Hanno partecipato molti autori di rilievo nazionale che hanno presentato in anteprima le loro creazioni, in attesa di essere pubblicate e vendute al pubblico nei prossimi mesi; si sono svolti tornei di vari giochi, come ad esempio quello del gioco di carte non collezionabili Android Netrunner. Ma è stato soprattutto un weekend dove tante persone, di Noventa ma provenienti anche da fuori provincia e regione, hanno potuto incontrarsi e divertirsi insieme in modo alternativo, anche grazie alla ampia gamma di giochi messi a disposizione gratuitamente dalle associazioni Asgard e Tana dei Goblin Padova.Prossimo appuntamento in calendario sarà a dicembre per l’edizione invernale, di una sola giornata, che verrà ospitata all’interno di uno degli esercizi di ristorazione del territorio. Per rimanere aggiornati si può visitare il sito internet http://novaludica.jimdo.com o seguire la pagina facebook della convention.

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Noventa Padovana è molto apprez-zata per la quantità e la qualità del verde di cui dispone. Molto di que-

sto verde è privato, basta ricordare i parchi delle numerose ville storiche. Ognuno, con il proprio giardino, contribuisce ad ar-ricchire il patrimonio arboreo e la qualità dell’ambiente del nostro comune.Spesso tuttavia si vedono interventi di ma-nutenzione alquanto aggressivi e, come di-mostrato dalle nuove tecniche e ricerche sulle potature, nel medio periodo non con-venienti sia sotto l’aspetto economico che di salute e bellezza della pianta. L’illustra-zione allegata spiega chiaramente questi concetti.Più la potatura è fatta in maniera corretta - il che equivale spesso ad andare contro una metodologia molto diffusa e radicata anco-ra in tanti operatori - più l’albero cresce in maniera armoniosa, sana e con la necessità di meno interventi nel tempo. Un modo per migliorare ulteriormente e la gestione e la qualità del verde nel nostro comune.

A proposito di potature

2 giugno 2015

Festa della RepubblicaLa magica atmosfera venutasi a

creare la sera del 2 giugno 2015, quando le luci di Piazza Europa

hanno fatto a gara con quella della luna,

per ammantare il “tricolore” di emozionante bellezza...

Allestimento del “tricolore” a cura dei volontari

Renzo Granziero e Michele Rizzi con il supporto di Bruno Chillon.

Foto di Maila Bertoli

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Dalla scorsa primavera è ri-partito a Noventa Padovana il servizio per l’infanzia “Il

sole blu”. Da oltre 10 anni la giunta comunale si impegna a mantenere questo servizio, volto alla promozio-ne del benessere e alla prevenzione del disagio di bambini, adolescen-ti e famiglie residenti a Noventa padovana o frequentanti le scuole del territorio.Il Sole Blu, gestito principalmente da alcuni psicologi di Associazione “Genitorialità”, vuole fornire inter-venti tempestivi e puntuali laddove si presentino situazioni critiche o di disagio evolutivo che riguardino fa-miglie e minori.In linea con le correnti direttive in materia di tutela dell’infanzia, viene data molta importanza alla rete for-male ed informale in cui il bambino è inserito, riconoscendo che la salu-te del minore passa inevitabilmente attraverso le diverse condizioni ed

opportunità offerte dai contesti che lo circondano, che devono confi gu-rarsi come condizioni ed opportuni-tà di crescita.Promuovere la salute del bambino, quindi, signifi ca fare degli interventi di rete atti a coinvolgere la famiglia, la scuola e le diverse Istituzioni so-cio-sanitarie ed educative.In particolar modo il servizio, com-pletamente fi nanziato dal Comune, offre sia servizi diretti alle famiglie, come lo sportello di consulenza a genitori e ad adolescenti, sia servizi mediati dalla scuola, come la costru-zione di progetti complessi basati sui bisogni specifi ci emersi (i pro-getti possono prevedere momenti di osservazioni del gruppo classe, consulenza agli insegnanti, inter-venti diretti nel gruppo classe o con i genitori).A fi anco a questi servizi, sono offerti alla cittadinanza alcuni momenti di rifl essione e confronto.

Nei diversi anni di atti-vità sono state proposte svariate attività, tra le quali possiamo eviden-ziare: cineforum (proposta di fi lm inerenti infanzia e adolescenza), percorsi serali rivolti ai genitori, spet-tacoli teatrali rivolti alle famiglie e ai bambini, momenti aggregativi rivolti agli adolescenti….L’accesso ai servizi è gratuito per le famiglie, le attività di sportello sono svolte su appuntamento, per info contattare i numeri:388 877 15 73 - 349 398 11 52. Risponderanno le psicologhe dell’as-sociazione ed è possibile lasciare un messaggio in segreteria.

È ripartito il Sole Blu

Le Associazioni si incontrano....L’amministrazione ha attivato un tavolo di confronto con le associazioni che si occupano di persone con disabilità presenti nel nostro territorio. Obiettivo è quello di creare rete, unire competenze e professionalità, aprirsi al territo-rio in maniera più ampia per rispondere ai nuovi bisogni. Villaggio Sant’Antonio, Progetto Insieme, Arcobaleno, Il Giardino di Alice... tutte hanno risposto presentando alcu-ne proposte di lavoro di rete e di presenza sul territorio, anche lavorando con l’Istituto Comprensivo “G. Santini”, l’associazione Genitori appena costituita e quindi anche con e per gli alunni delle nostre scuole.

Tre momenti “forti” di presenza delle Associazioni sono stati:✔ Il 25 aprile, nel Parco della Fornace di Noventana dove si è svolto un mini torneo di calcetto con grande partecipazione ed entusiasmo;✔ La festa della famiglia proposta negli spazi verdi interni al Villaggio S. Antonio domenica 24 maggio; ✔ La Festa del Volontariato del 2 giugno.

In autunno inizierà una progettualità condivisa, anche in vista della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, istituita dall’Onu nella giornata del 3 dicembre.

Avviato al Villaggio il Centro estivo“Progetto Estate insieme 2015” è il nome del centro estivo per ragazzi con disabilità dai 14 ai 18 anni, aperto a coetanei che si sono messi in gioco come volontari, gestito per sette settimane dal 16 giugno al 31 luglio. Questa prima esperien-za è stata molto positiva e segnerà l’inizio di un percorso da sviluppare certamente nei prossimi anni.

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Politiche abitative

Edilizia popolareNel prossimo mese di settembre l’Amministrazione Comu-nale consegnerà uffi cialmente nove alloggi di Edilizia Popo-lare, realizzati dall’ATER di Padova, ad altrettante famiglie di Noventa Padovana che da anni partecipavano al bando pubblico per un’eventuale assegnazione, in grado di dare risposta alla loro emergenza abitativa. Uno degli alloggi, nel rispetto dei “criteri di riserva”, verrà assegnato ad una persona con disabilità in quanto idoneo ad accogliere un portatore di handicap.Gli alloggi sono sorti in un’area di proprietà comunale in via Cesare Battisti (zona Oltrebrenta), venduta nel 2009 a un prezzo simbolico all’ATER di Padova, proprio per favo-rire la costruzione di un’edilizia rispondente alle esigenze emergenti di alcuni nostri residenti. Pur appartenendo ad un’edilizia popolare, gli appartamenti sono confortevoli e rientrano nella tipologia di co-struzione a basso consumo energetico.Con queste assegnazioni si riuscirà a dare un po’ di respiro alla graduatoria d’attesa formata da circa 60 nuclei famigliari che hanno presen-tato domanda.Sempre a settembre sarà avviato un nuovo bando per la costituzione di una nuova gra-duatoria nel caso fossero messi a disposizione dell’ente locale, da parte dell’Ater, ulteriori al-loggi anche per effetto di rilasci a vario titolo.Per ulteriori informazioni si può contattare la sig.ra Tosca Bertin presso al settore Servizi sociali.

Locazioni su libero mercatoL’Amministrazione Comunale è in attesa di siglare un ac-cordo con le associazioni inquilini e proprietari che preveda la possibilità per il cittadino di stipulare “contratti a canone concordato”. Tale possibilità è stata estesa ai comuni, tra cui Noventa Padovana, per i quali negli ultimi cinque anni è stato riconosciuto lo stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi.Si potranno quindi stipulare contratti d’affi tto concordati (anche trasformando quelli in corso) e quindi agevolare i conduttori attraverso un canone agevolato con cedolare secca del 10% ed esenzione dal pagamento della tassa di registro e dei bolli.

Voci dalla Penny Wirton La scuola di italiano per stranieri a Noventa

Dopo il primo anno di sperimentazione, a ottobre del 2014 ha pre-so uffi cialmente avvio nel nostro comune la scuola di italiano per

stranieri “Penny Wirton”, sotto la guida della prof.ssa Enrica Ricciardi e grazie al lavoro gratuito di 21 volontari. A inaugurarla uffi -cialmente è stato il suo fonda-tore, il prof. Eraldo Affi nati. La scuola ha come riferimen-to, per il comune, la dott.ssa Nilla Caiati del settore Servizi sociali.Gli incontri si sono tenuti nell’aula studio della Bibliote-ca comunale il lunedì e mer-coledì mattina e il lunedì sera

per rispondere alle varie esigenze degli alunni. Novanta sono state le ore di lezione, rivolte ai cittadini stranieri residenti, da novembre 2014 ad aprile 2015. Gli studenti iscritti sono stati 27, provenienti da Bangla-desh (8), Marocco (4), Albania (3), Bosnia, Sri Lanka, Moldavia, Gran Bretagna, Iran, Libia, Romania, Spagna, Venezuela, Cina, Giappone. Alcuni studenti hanno frequentato più volte, approfi ttando delle op-portunità orarie, tanto che si sono creati veri e propri gruppi di appren-dimento e approfondimento. La Penny Wirton di Noventa Padovana ha accolto anche mamme con bambini piccoli che venivano seguiti dagli stessi volontari.Per il prossimo anno sono previsti, oltre ai periodici incontri con i vo-lontari, anche visite guidate alla città di Padova, scambi culturali e una conoscenza più mirata del nostro territorio. Verrà riproposta la festa di chiusura, che quest’anno si è svolta nel parco di villa Breda con pic-nic multietnico, musica, visita guidata al parco e alla villa. Sicuramente un’esperienza positiva per i risultati raggiunti e per i legami che si sono creati.Arrivederci quindi ad ottobre 2015.

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Gli uffi ci del Settore

politiche sociali sono aperti

il martedì e venerdì mattina

dalle 8.30 alle 12.30

e il giovedì pomeriggio

dalle 15.00 alle 18.30.

Oltre al responsabile di settore,

dott.ssa Valentina Favaron,

tre sono le fi gure di riferimento:

l’assistente sociale,

dott.ssa Beatrice Della Mattia,

tel. 049 8952132;

la collaboratrice e psicologa,

dott.ssa Nilla Caiati,

tel. 049 8952134;

l’assistente amministrativo,

sig.ra Tosca Bertin,

tel. 049 8952133.

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Martedì 15,30 - 19,00Mercoledì 21,00 - 23,00Giovedì 15,30 - 19,00Sabato 9,00 - 12,30 15,30 - 19,00 Giovedì 15,30 - 19,00 / Sabato 9,00 - 12,30

Maggio 2015Maggio 2015LETTURE ANIMATE LETTURE ANIMATE DEL GRUPPO DEL GRUPPO LETTORI VOLONTARILETTORI VOLONTARIGrazie infi nite da parte Grazie infi nite da parte dell’amministrazione dell’amministrazione comunale al gruppo comunale al gruppo volontari che volontari che tutti i mercoledi e tutti i mercoledi e sabato di maggio sabato di maggio hanno intrattenuto hanno intrattenuto GRATUITAMENTE GRATUITAMENTE adulti e bambiniadulti e bambini

Festa in fornace 31 maggio NOI NON BUTTIAMO AIUTIAMOFesta in fornace 31 maggio NOI NON BUTTIAMO AIUTIAMOLe seconde della scuola Anna Frank vendono giocattoli usati per acquistare una tv per la scuola, Le seconde della scuola Anna Frank vendono giocattoli usati per acquistare una tv per la scuola, che poi hanno consegnato alla preside, il giorno 10 giugno; da un’idea dell’alunno Piergiorgio.che poi hanno consegnato alla preside, il giorno 10 giugno; da un’idea dell’alunno Piergiorgio.

#LOGICO#LOGICOCesare Cremonini Tribute BandCesare Cremonini Tribute Band

HAVANA CLUB IN CONCERTOHAVANA CLUB IN CONCERTOCover Vasco RossiCover Vasco Rossi

TEATROTEATRO al Centro Civico “Brugnolo” al Centro Civico “Brugnolo”

DANZE ETNICHE E POPOLARI CON L’ASSOCIAZIONE ANTICO CERCHIODANZE ETNICHE E POPOLARI CON L’ASSOCIAZIONE ANTICO CERCHIO

FANFARA dei BERSAGLIERI di PadovaFANFARA dei BERSAGLIERI di Padova

“Città Invisibili” - sezione musica ha voluto sensibilizzare le nuove generazioni alla “Città Invisibili” - sezione musica ha voluto sensibilizzare le nuove generazioni alla cultura e al gusto musicale, portando all’interno della scuola un contatto diretto cultura e al gusto musicale, portando all’interno della scuola un contatto diretto con la musica vocale e corale: e classi II e III della Anna Frank hanno sperimentato con la musica vocale e corale: e classi II e III della Anna Frank hanno sperimentato in classe una lezione di canto a cappella col gruppo HONOLULU QUARTET.in classe una lezione di canto a cappella col gruppo HONOLULU QUARTET.Il 17 maggio sul palco della Sala Carraresi della Fiera di Padova, il risultato di Il 17 maggio sul palco della Sala Carraresi della Fiera di Padova, il risultato di questo progetto, questo progetto, la Rassegna di canto corale “Suoniamo la voce”la Rassegna di canto corale “Suoniamo la voce” dove i bambini e dove i bambini e ragazzi hanno eseguito dei brani a cappella senza accompagnamento strumentale.ragazzi hanno eseguito dei brani a cappella senza accompagnamento strumentale.

ERNESTO FAVARETTI, ERNESTO FAVARETTI, artista di Noventa, spiega ai artista di Noventa, spiega ai bambini come sono nati i suoi Pinocchi in legno!bambini come sono nati i suoi Pinocchi in legno!

Cultura e spettacoli ppCCCCCCCCCCCCCuullttttttttuuuuuuuuurrrrraaaa eeeeee spetttaaaacccoooollipppppp oooCCCCCCCCCCCCCCCC uuuuuuuuuuu ttttttttttttt ccccss aaaaaeeeeeeraaaaaa iillllrrrrrrrlll oooppa e spettaeeeeee ss aaaaaCCC ipppppCCCCCCCCCCCCC eeee eeee tttttttttttttttuuuuuuuuuuu aaaaaraaaaaa ooooooccccss iilllrrrrrralll pp oooa e spettaeeeee sp o a Noventaaaaa NNNNNNNovvvvveeeeeeennnntttttttaaaaaaaaaooa Noventttttttttttaaaaaaaaaaaeeeeeeeaaa nnnnnvvvvvvvvNNNNNNooa Noventavvveeeeeaa aNNNN aaaaaaaaaaaaaaaatttttttttnnnnnveeeeeevvvvvveeeooNNNNNNNNaaaa ooa Noventaoveeeeaaggggggggiioooo pppeeerrr iiiimmmmmmmmmmmmmmaaaaaaggggggggggiini UUUUUUUUUUnnnnnn vvvvvvvvvvvvviiiiiiiiiaaaaaaagggggggggg oooo pppp gggggggggggggUUUUUUUUUUUU aaa eee aaaaaaaaaaaaaaaa iii rrr iimmmmmmmmmmmmmmm iininnnnn vvvvvvvvvviiiiiiiaaa pppp aaaaaaaaaaaaggggggggg gggggeei iii i iiiiiii igggggggg pppp gggggggggggggUUUUUUUUUUU aaa aaaaaaaiiaaaaaaa iiiooo eeeerrr iiiimmmmmmmmmmmmmm iiniUnnnnn vvvvvvvvvvvvvviiiiiaaa oooo pppp aaaaaaaaaaaaggggggggi ee iiii ggggggi iiiii

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Con NOVENTA La Casa della Salute: un investimento per il benessere della nostra comunità.

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Come annunciato già nei mesi scorsi l’amministrazio-ne sta lavorando in maniera serrata per creare all’in-terno degli spazi dell’ex Scuola Elementare Galilei

di Via Roma nuovi e potenziati spazi destinati al nuovo distretto sanitario dell’ULSS 16 (attualmente sopra la bi-blioteca comunale) e soprattutto alla medicina integrata di gruppo.La scelta di destinare l’edifi cio ex Scuola Galilei deriva da due esigenze: attuare anche a Noventa le direttive della Regione Veneto in merito alla realizzazione della medicina generale integrata di gruppo che dovrebbe superare e migliorare in effi cienza il tradizionale presidio territoriale dei medici di famiglia e mantenere la presenza del distretto sanitario of-frendo spazi più ampi e servizi più accessibili all’utenza.La medicina generale integrata di gruppo consiste in una forma associativa di medici di base presso un’unica sede che per Noventa è stata appunto individuata presso l’ex Scuola Galilei di Via Roma. Dopo alcuni anni di lavori preparatori infatti, il 4 marzo scor-so, la Regione Veneto ha fi rmato un protocollo di intesa con i sindacati dei medici di base, che prevede lo stanziamento di circa 100 milioni di Euro in quattro anni per l’allestimento in Veneto, a livello territoriale, di equipes di medici di me-dicina generale capaci di garantire in unica sede, a rotazio-ne, almeno 12 ore di assistenza quotidiana ai pazienti, sette giorni su sette. Mentre per le ore serali e notturne l’assisten-za sarà assicurata dai medici di guardia che riceveranno i pazienti negli stessi ambulatori utilizzati dalle ore diurne dai medici di base che comunque manterranno anche i rispet-tivi ambulatori dislocati nei vari quartieri.Oltre agli ambulatori del distretto ULSS e della medicina generale di gruppo vi è anche l’intenzione di assegnare al-cuni locali all’Istituto Oncologico Veneto (IOV).Se la Regione fornisce il layout per la tipologia dei servi-zi sociosanitari I’Amministrazione Comunale ha il compi-to invece di rendere fruibile l’ex edifi ci scolastico che sarà quindi oggetto di una profonda e sostanziale ristruttura-zione. Il progetto prevede di ricavare nell’edifi cio ben se-dici locali oltre ai bagni. Rispetto alla situazione attuale i locali risulteranno più spaziosi, meglio illuminati e serviti da ampie sale d’attesa.

I locali della medicina di gruppo saranno previsti al pia-no terra dove si prevede la realizzazione di sei ambulatori alcuni dei quali utilizzabili come segreteria/front-offi ce o ambulatorio isolato sterile.Al piano terra è stata riservata una zona per quattro ambu-latori riservati eventualmente allo IOV che avranno la pos-sibilità di usufruire dell’infrastruttura tecnologica dell’in-tero edifi cio oltre che di collaborare con le altre strutture sanitarie del centro.Sempre al piano terra nell’ala opposta è stata individuata una saletta conferenze, nella quale organizzare corsi di pre-venzione e attività di divulgazione sul tema della salute.L’attuale sede del Distretto Sanitario ora ubicato al piano primo della biblioteca comunale sarà trasferito andando ad occupare tutto il primo piano dell’ex scuola. Rispetto alla situazione attuale i locali saranno più spaziosi, meglio illuminati e serviti da ampie sale d’attesa.È prevista anche la realizzazione di una terrazza rialzata prospiciente l’edifi cio su tutto il fronte verso il prato anti-stante, tale spazio sarà servito da rampe su entrambi i lati per permettere un’agevole fruizione degli ingressi alle per-sone con ridotte capacità motorie.L’edifi cio sarà completamente ristrutturato per la parte im-piantistica attualmente obsoleta e non adatta alle nuove funzioni previste, mentre la parte strutturale dell’edifi cio non sarà oggetto di grandi interventi per adeguarla ai nuovi spazi, ma dovrà comunque rispondere alle più re-centi normative antisismiche ed relative all’effi cienza ener-getica con eventuali interventi edilizi.Saranno realizzati ex novo 4 blocchi bagni, un impianto di ascensore e tutti gli ambienti interni verranno ristrutturati con rifacimento dei pavimenti, dei controsoffi tti e di tutte le opere interne.Siamo convinti che una volta realizzata la Casa della Salute contribuirà ad elevare in maniera signifi cativa l’off erta e la qualità dei servizi sociosanitari disponibili nel nostro terri-torio con importanti benefi ci in termini di prevenzione e qualità della vita dei nostri cittadini.

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Il Gruppo Consiliare “NOVENTA VOLTA PAGINA”

GRUPPO CONSILIARE “NOVENTA VOLTA PAGINA” Tel.: 329 66 50 296 [email protected] - www.blogrobertatoff anin.it

Il Capogruppo Roberta Toff anin - I Consiglieri Federica Piva e Sandra Giolo

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RIGUARDA ANCHE NOVENTA PADOVANA...

Per questo numero di Proiezione Noventa abbiamo scelto di trattare un tema complesso e delicato che ci riguarda proprio tutti, al di là dei confi ni comunali, pro-

vinciali, regionali e persino nazionali, e divenuto oggetto di una serie di provvedimenti sia a livello europeo che nazionale.A Strasburgo, lo scorso 9 giugno è stata approvata la “Risoluzione del Parlamento Europeo sulla strategia dell’UE per la Parità tra donne e uomini dopo il 2015”. Tra i punti di questa risoluzione, che invoca giustamente i diritti per le donne e le minoranze e che dà fondatamente sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne, i disabili ecc.., vi sono però anche articoli a favore: • della teoria del “gender” (teoria secondo la quale uno

non è del sesso che è ma di quello che sceglie di essere); teoria che si vuole divulgare nelle scuole attraverso l’inseri-mento nella didattica, fi n dalle scuole dell’infanzia, di mo-delli alternativi rispetto a quelli tradizionali uomo e donna;

• delle famiglie gay; • dell’adozione e della procreazione da parte delle

famiglie LGBT (lesbo- gay- bisexual- transexual, quindi attraverso l’utero in affi tto o la fecondazione eterologa);

Da chi è stato votato questo documento del Parlamento Europeo? Proposto da Maria Noichl del partito socialde-mocratico, gli emendamenti e l’intera risoluzione sono stati approvati con il voto favorevole degli europarlamentari ita-liani eletti in quota 5 stelle, di quelli eletti in quota SEL e di quelli eletti in quota PD, e tra questi ultimi Zanonato, le ren-ziane Simona Bonafè e Alessia Mosca, mentre gli europar-lamentari di Forza Italia e della Lega hanno votato contro. Anche il Governo Italiano porta avanti in Parlamento un’azione politica di questo tipo, a cominciare dal disegno di legge Cirinnà, proseguendo con il disegno di legge Scalfarotto, per fi nire con la legge “Buona Scuola”, approvata da poco, che introduce surrettiziamente la teoria gender, tanto che il sottosegretario Faraone ha ammesso che l’obiettivo è far sì che “i ragazzi possano autodeterminarsi senza costrizione…”.In questa logica, in Italia già negli asili - per esempio - di Trieste (per non parlare dei casi di Venezia e Verona – tanto per rimanere vicino a noi) è stato introdotto con un fi nanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia, governata dal vice segretario del PD Serracchiani, e con il consenso del Comune (sempre di centro- sinistra) il cosiddetto gioco del “rispetto”, in realtà basato sulla teoria del “gender”. Attraverso questo gioco, le bambine si travestivano da maschietti e viceversa, giocando al dottore per “rilevare la presenza di stereotipi di genere e educare i bambini alla possibilità di scegliere il proprio genere” (citato testualmente dall’opuscolo illustrativo del progetto)!!

Attenzione: queste nostre considerazioni non signifi cano

omofobia, anzi… Signifi cano piuttosto essere in disaccor-do sul tema delle adozioni e/o degli uteri in affi tto e della fecondazione eterologa per le coppie gay, come pure es-sere contrari all’educazione dei bambini per autodeter-minarsi nella scelta del proprio genere. Perché è con un uomo e una donna che la natura ci consente di procreare e di portare avanti la specie, perché i ragazzini hanno biso-gno di punti di riferimento certi e non di confusioni, perché la scuola e lo Stato non si possono sostituire alle famiglie nell’educazione dei fi gli. Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo posto un’inter-rogazione al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri della maggioranza per sapere come si ponessero loro - in quan-to Amministratori di Noventa - di fronte a tali temi, soprat-tutto nei confronti della teoria del gender quale argomen-to scolastico. (Ricordiamo che il neo sindaco di Venezia Brugnaro appena eletto ha eliminato dalle scuole i libri di fi abe raccontate in chiave omossessuale). A tale interroga-zione l’Amministrazione ha preferito non rispondere.Nel Consiglio successivo abbiamo quindi presentato una mozione per impedire la teoria del gender come argomen-to scolastico e per contrastare l’azione legislativa nazionale su questi temi: TUTTI I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA

HANNO VOTATO CONTRO, motivando il voto con prete-stuose scorrettezze nel nostro testo e sostenendo che la scuola non propone programmi se non autorizzati da in-segnanti e genitori (peccato che, come abbiamo visto, in altri comuni questi progetti siano stati comunque avvia-ti e che i genitori se ne siano resi conto solo in seguito!) L’Amministrazione evidentemente preferisce seguire

le direttive politiche del partito che rappresenta e ab-

bracciare senza indugio questa linea di pensiero.

Abbiamo partecipato con oltre 1 milione di persone alla manifestazione a Roma del 20 giugno 2015 per il “Family Day”, contro la “teoria del gender” nelle scuole.

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INSIEME per NOVENTA

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www.leganordnoventapadovana.it

LEGA NORD Noventa Padovana

FERMA VOLONTÀ DI INNOVAZIONE E OPPOSIZIONE AL PENSIERO UNICO “LOCALE”

Desideriamo esprimere il nostro sincero ringraziamento e la profonda gratitudine a tutte le elettrici ed elettori resi-denti a Noventa Padovana per la fi ducia e la preferenza data alla lista Luca Zaia Presidente che con 2.335 voti è risultata la più votata.Riteniamo questa vittoria un premio al lavoro svolto dal Presidente Luca Zaia e la sua giunta nel governare la no-stra regione sia al messaggio della Lega Nord riguardanti le politiche europee e nazionali.In riferimento a questo riconoscimento ricevuto da parte degli elettori, la sezione Lega Nord di Noventa Padovana vuole assumersi la responsabilità amministrativa e pro-porsi alla guida del Comune di Noventa Padovana per i prossimi anni dopo le elezioni amministrative del 2016: per questo obiettivo riteniamo opportuno invitare tutte le forze politiche presenti sul territorio ad aderire a questo progetto civico.I principi fondamentali di aggregazione saranno ad esem-pio la salvaguardia sociale “prima” dei cittadini italia-

ni, l’opposizione all’immigrazione incontrollata, il fre-

no allo “statalismo” e alla “burocrazia” locale, la difesa

della famiglia naturale con l’opposizione all’aberran-

te ideologia GENDER1), il ripristino della democrazia

partecipata locale, la valorizzazione della storia e del

popolo veneto, l’adozione di una gestione operativa

avanzata e moderna della cosa pubblica. Su questi temi

CAMBIO DELLA GUARDIA

IN CASA LEGA NORD

Il segretario del Carroccio Marcello Bano sostituisce il consigliere comu-nale di minoranza Ferdinando Cac-co (ex candidato sindaco nel 2011). Una sostituzione dovuta agli im-pegni di lavoro internazionali di Cacco. La Lega Nord “Insieme per Noventa” e i cittadini ringraziano Ferdi-nando per l’impegno profuso in questi anni al servizio della comunità e il tempo dedicato per esprimere proposte utili agli altri, anche se spesso inascoltate. Il nuovo consigliere subentra nel segno della continuità del lavoro svolto da Cac-co e dei princìpi cari alla Lega Nord: la famiglia, la sicurezza, il lavoro, il rispetto del territorio, il sociale e una visione avanzata e moderna nella gestione operativa della cosa pubblica. Ferdinando Cacco rimane al servi-zio del movimento fornendo la sua preziosa collabo-razione dall’interno dell’organo direttivo della Sezione Lega Nord “Insieme per Noventa”.

i progressisti al potere del paese di Noventa hanno un atteggiamento improntato sull’indulgente o sul poco inte-resse: basta assistere alla loro reazione durante un Consi-glio Comunale quando si aff rontano questi argomenti. La nostra è una ferma volontà di innovazione, della qua-

le saremo interpreti, sapendo bene che il nostro mandato e il nostro operare su-pereranno le appartenenze partitiche e le storie personali di ciascuno di noi.Sarà l’Amministrazione del cambiamen-to, a partire dalla trasparenza, dalla par-tecipazione e dall’ascolto. E’ un obiettivo importante ma confi diamo nelle capacità riconosciute da sempre alle amministra-zioni a guida Lega Nord nel defi nirle a ra-gione “amministrazioni del buon governo”.

1) Sulla ideologia GENDER si consiglia: UNISEX La creazione dell’uomo senza identità E. Peruc-chietti - G. Marletta Arianna Editrice e il sito www.giuristiperlavita.org. Vedi anche i riferimenti all’i-deologia inseriti nella legge “Buona Scuola” ap-provata il 9 luglio 2015.

Gruppo Lega Nord “Insieme per Noventa” Consigliere comunale Marcello Bano

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RENATO SCABORO, L’ULTIMO VASAIO?Artigiano e “torniante”, lavora la creta da quando era ragazzo

«Spero che il Padreterno faccia smettere di piovere, per-ché con questa umidità non si lavora, e Lui non mi ha pagato la bolletta!»

Renato Scaboro è così, sempre spassoso e piacevole da incontrare nel suo laboratorio di maestro vasa-io, per la precisione “torniante”, ovvero tra i pochi

rimasti in grado di lavorare la ceramica con il tornio. Il suo elemento naturale è la “terra”, così la chiama sempli-cemente lui, che può intendersi per argilla, creta o tera créa, come dicevano i vecchi di Noventa; la terra che, mi fa notare, nel suo lavoro va incontro agli altri tre elementi- aria, acqua, fuoco- per produrre l’opera. «Perché devo raccontarvi la mia storia, a chi può interessa-re questo mestiere, ormai? Una volta era importante, quando non c’erano i piatti e tutti andavano dal vasaio per ordinare boccali e ciotole. La minestra stava meglio nella ciotola: fi niva tutto sul fondo e ti trovavi bene a tirare su anche l’ultimo goc-cetto. Ma oggi, quali sono i lavori importanti? Il meccanico, l’idraulico…»Seduta accanto a noi, la moglie Flavia, decoratrice dei vasi oltre che madre dei suoi quattro fi gli, sorride; e difatti Renato subito si rasserena e dà inizio con entusiasmo al lungo racconto delle sue avventure. «Quando sono nato mio padre lavorava i campi dietro l’Argine Destro del Piovego, poi ci siamo trasferiti sul Sinistro, vicino alla ditta dei Colliz-zolli – racconta – e lì ho trascorso tutta la mia infanzia. Mio fratello maggiore, Lino, che è scomparso da poco, era pittore e musicista, ma nessuno in famiglia si occupava della cera-mica. Forse l’amore per la terra mi è nato quando io e altri ragazzini andavamo a giocare nelle zone paludose, le famose “Buse di Fanèco”, tuffandoci nudi nei fossi per non bagnare i vestiti; impastavamo il paltano e costruivamo delle specie di dighe per intrappolare i pesci, che poi consegnavamo alle vecchie signore. Con i soldi che ci lasciavano di mancia anda-vamo a divertirci alle fi ere di Noventa».A quattordici anni Renato Scaboro perde la madre. «Ma ero giovane – dice – non sentivo quasi la sua mancanza: mi manca adesso! Ricordo che ero quello della famiglia che dove-va restare a casa a sbrigare le faccende e andare a fare la spesa per comperare a mio padre, pover’uomo, le sue poche sigarette». Un giorno però capitarono in casa degli uomini, come allora succedeva spesso, in cerca di ragazzi che avessero assolto l’obbligo scolastico per avviarli al lavoro. «Al posto

della solita fabbrica di scarpe, dove già lavora-vano molti miei amici, mi proposero una botte-ga della ceramica. Sono partito così per la Guiz-za, che allora mi sem-brava una località lon-tanissima, per entrare a far parte della scuola del professor Elio Schiavon, un grande artista, detto da tutti il barba. Non appena mi ha visto, mi

ha trovato ben piantato e mi ha indirizzato al primo lavoro: spaccare le zolle di terra che i camion trasportavano dalle cave. Ricordo che l’ambiente era pieno di ragazzi e ragazze, tutti in-daffarati con il traversone al collo; ero piuttosto intimidito».

Barba Schiavon individua ben presto in Renato uno de-gli alunni più promettenti e gli fa percorrere progressi-vamente tutte le fasi del lavoro della ceramica: preparare la terra, confezionare i vasi a stampo, dipingere con gli ossidi, caricare il forno, preparare il “biscotto”, ovvero la seconda cottura dopo il bagno nel cristallino. E poi, fi nalmente, il tornio. «I primi torni non erano elettrici ma funzionavano con la famosa “ruota del vasaio”, tenuta da un perno, da far girare con il piede. Dovevi lanciarla, provan-do e riprovando fi no a trovare la giusta forza della gamba, e nel frattempo stringere forte la terra per modellarla bene, darle il colpetto giusto: lì è incominciato il diffi cile! Era incaricato di insegnarmi un maestro di Firenze, molto bravo e paziente; ricordo che mi diceva, con il suo accento toscano: “Non dispe-rarti, anche il boscaiolo non abbatte l’albero con un colpo solo”. Aveva realizzato un sacco di vasi e doveva insegnarmi a rifi nirli, quand’ecco che è avvenuta l’alluvione di Firenze ed è dovuto partire in fretta, perché casa sua era fi nita sott’acqua: non l’ho più rivisto. Ma in compenso ho rifi nito io tutti i vasi al barba, che è stato molto orgoglioso di me».Elio Schiavon considera Renato il suo migliore allievo e decide di indirizzarlo all’”università dei vasai”, Bassano del Grappa, dove le fabbriche di ceramica prosperano. Lì viene assunto immediatamente e conosce Flavia, che passa spesso in bicicletta a pochi passi dalla sua fabbrica, ed è considerata dal padrone una delle pittrici migliori. «Venivano tutti a cercarmi per comprare il ‘biscotto’, non faccio per vantarmi ma era la mia specialità. Quanti boccaletti avrò D

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fatto? Dico milioni. Io e Flavia ci siamo messi insieme, avrei potuto costruirmi la mia fabbrica da quelle parti, ma ho deciso di tornare a Noventa. Non trovavo un capannone, fi no a quando il proprietario di questa vec-chia casa non si è interessato al mio lavoro. Ed eccola qua, l’ho sistemata come i primi laboratori che ho visto a Nove, con il mio atelier al posto della stalla e l’abita-zione della nostra famiglia al piano superiore».Renato lavora intensamente per soddisfare le esi-genze di tutto il territorio ma qualcosa si deteriora nel corso degli anni Novanta. «Il nostro periodo d’oro è terminato con la guerra del Golfo. Il mondo arabo ci dava moltissimo da lavorare, richiedevano vasi gigan-ti e dipinti in modo sontuoso. Ricordo la scena al tele-giornale di un bombardamento su Bagdad: un uomo fuggiva reggendo un’anfora tra le mani, l’ho ricono-sciuta subito, era una delle nostre! Dopo quella guerra il mondo è cambiato: si è diffusa la produzione indu-striale di piatti e ciotole fatti con la pressa; neanche da paragonare con i risultati del tornio! Molte fabbriche hanno chiuso, tanti hanno perso il lavoro, la cerami-ca a Nove e Bassano non esiste quasi più». Anche il gusto delle persone è cambiato: «Una volta – ag-giunge – mi chiedevano di arredare la casa con il por-taombrelli o i piatti delle quattro stagioni, oggi prevale lo stile minimalista, con quegli arredamenti moderni che si trovano nelle grandi catene commerciali… Per non parlare della concorrenza cinese: non saremo mai competitivi con loro. Il nostro lavoro, in Italia, non è valorizzato, non esistono nemmeno più i titoli per spe-cializzarsi come torniante nelle scuole d’arte».

Renato non si considera un artista ma solo un artigiano che segue degli standard per guadagnarsi da vivere; in realtà ha una sua dimensione creativa,

nella quale ogni tanto può esprimersi e realizzare vasi alla maniera che piace a lui, soprattutto ora che è in pensio-ne. Anche se, per modestia, non tira fuori nomi, ha col-laborato con diversi pittori e scultori. «Quello con cui ho stretto una grande amicizia era Orlando Tisato: ci ha fatti conoscere don Giancarlo Broetto per realizzare insieme dei capitelli per la parrocchia di Sarmeola. Ha mangiato molte volte la nostra minestra e fagioli e ha dormito nel granaio,

naturalmente sdraiato sul pavimento. Credo che la nostra casa gli ricordasse la vecchia Noventa, con in più il forno, la ceramica che amava tanto e la possibilità di esprimersi liberamente. Ci chiamava il suo “presepe”. E ha realizzato per me la sua Madonna più bella, su un piatto che conservo come testimonianza del suo passaggio. Guarda gli occhi da birbante che ha il Bambinello!»

Sofi a Tisato

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ANGOLI DI MONDO, 30 ANNI DI SOLIDARIETÀA Noventa dal 2003, nel 2015 la sede si è ampliatae il magazzino dell’equo solidale ha aperto al pubblico

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Tre decenni di impegno per la giustizia e l’equi-tà sociale, quasi metà

dei quali passati a Noventa Padovana in un capannone di via Martiri della Libertà 14. Li ha compiuti Angoli di Mondo, una realtà importante per il nostro territorio e per tutta la provincia padovana: decine di gruppi, parrocchie, associazio-ni, vengono infatti a Noventa ogni settimana per rifornirsi di

prodotti del commercio equo e solidale che poi ripropongono nelle loro sedi. Per altri, invece, il magazzino è conosciuto per l’altra importante attività: il commer-cio di abiti e mobili usati, nonché di ogni genere di prodotto di seconda mano che sia riciclabile… Un servizio primario, soprattutto in un momento di crisi, e anche dall’alto valore educa-tivo: è senza fi ne di lucro e con i pro-venti degli equi prezzi si dà lavoro a ol-tre una trentina di persone, alcuni dei quali proprio residenti di Noventa. Ol-tre a chi acquista, c’è anche chi porta e dona: un servizio anche questo che la comunità sembra apprezzare molto.L’associazione Angoli di Mondo è nata nel 1985 da alcuni volontari prove-nienti dalla comunità Emmaus (Abbè Pierre) di Padova per vendere abiti usati e piccoli manufatti di artigianato del Sud del mondo. Nel 1987 aprì il primo storico negozio, in riviera Mussato, rimasto aperto fi no al 2011. Nel 1998 all’associazione si affi anca la cooperativa sociale Angoli di Mondo per la gestione delle attività commerciali e l’inserimento lavorativo. Nel 2003 apre il magazzino di Noventa che diventa la sede del magazzino del Commercio Equo (ComES) e dell’Usato.«Eravamo un piccolo gruppo, pieno di entusiasmo, un po’ sgan-gherato – spiega uno dei fondatori storici, Beppe Martinello – ma con una intuizione: il commercio equo poteva diventare qualcosa di importante per le popolazioni del Sud del mondo. Oggi è una delle principali forme di cooperazione internazio-

nale. L’attenzione all’ambiente, in particolare la raccolta dell’u-sato, è l’altro fi lone principale della nostra organizzazione».Oltre a Noventa, dove vi sono il magazzino del commercio equo e “l’emporio” dell’usato, Angoli di Mondo gestisce altri tre ne-gozi: a Padova in riviera Tito Livio, in via Barroccio dal Borgo (Madonna Pellegrina) e in via Jacopo da Montagnana (Arcella); in provincia a Cittadella e Solesino. Da due anni la ristorazione “solidale”, sempre fatta con grande impiego di prodotti del com-mercio equo, ha portato all’apertura di Daltrocanto, pizzeria ri-storante a Padova in via Bartolomeo Cristofori 12/A. Se questa è la faccia più conosciuta di “Angoli”, con i suoi negozi e gli stand immancabili in sagre e altre manifestazioni come le feste del volontariato, pochi forse sanno che esiste anche quella più culturale con un centro studi e di attività di educazione e sensi-bilizzazione nelle scuole e sul territorio.

La novità di questo trentesimo anno, festeggiato il 14 giugno al Parco Fe-nice di Terranegra, è stata però l’am-pliamento della sede di Noventa, resa possibile dall’affi tto di spazi di un ma-gazzino adiacente che si era nel frat-tempo liberato. Questo ha permesso di ripensare gli spazi, ampliando la sede espositiva e organizzando al meglio il magazzino.L’altra novità è stata l’apertura al pub-blico del magazzino dell’equo e soli-dale, fi nora accessibile solo ai gruppi organizzati: il giovedì pomeriggio e il sabato mattina tutti possono recarsi ad acquistare i prodotti, solidali oltre che

buoni, tra cui le ormai celebri banane fresche disponibili da settembre a giugno. Non va dimenticato l’angolo dei libri usati dove si possono trovare anche edizioni ormai rare.Il magazzino dell’usato di Noventa Padovana è aperto al pub-blico martedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.00, il mercoledì dalle 21.00 alle 23.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. È possibile invece consegnare oggetti usati tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.30. La bottega dell’equo e solidale è aperta il giovedì dalle 15.30 alle 19.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.30. Per gruppi anche in altri giorni su appuntamento, tel. 049 8931533, web: www.angolidimondo.it.

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Se avete occasione di percorre-re l’argine sinistro del canale Piovego (scavato all’inizio del

XIII secolo), date forma alla vostra immaginazione e raffi gurate nella vo-stra mente una trattoria e un dancing degli anni ’50. Iniziate il percorso dalla chiusa verso Stra: dopo circa 50 metri sulla sinistra, adagiata sul piano campagna, trovate una splendida co-struzione del ’700. Ora immaginate di vedere, nei pressi, una costruzione de-stinata alla ristorazione: è la trattoria “Rota” con accanto un’ampia piatta-forma sormontata da una cupola. Non ci sono muri a sostenerla e allora po-tete pensare, più che a un “dancing” nel senso moderno del termine, a una balera all’aperto in mezzo alla campagna e splendida-mente illuminata di notte. Il nome era molto comune all’epoca: balera alla “Pergo-la”. Era gestita da due soci, Battista Spinello e Giovannin del “Casone” (residente a Le-gnaro, guarda caso “zona dei casoni”).L’anno non è ben defi nito ma sicuramente è uno di quelli del secondo dopo-guerra: tra il 1945 e il 1950. Il desiderio della gente di ritro-vare una vita sociale norma-le è prepotente: allontanare il rumore della guerra con il suono della musica e rico-minciare a vivere momenti di spensieratezza è più impor-tante, forse, delle diffi coltà economiche del momento. Sicuramente ci sono ancora gli ame-ricani e le note di “I sing ammore” o “Mambo italiano” o “Sway Dancing” o “El negro Zumbon” o i Boogie Woo-gie o “Rock Around the Clock” fanno scatenare gli italiani nelle balere simili a questa sparse lungo la penisola.Pare che alla “Pergola” siano passati anche Gorni Kramer (direttore d’or-chestra, compositore, fi sarmonicista) e Natalino Otto (cantante, iniziatore del genere swing in Italia) portando il locale a una discreta notorietà, alme-no per i residenti di Noventa e dei ter-ritori confi nanti. Una fama mal sop-portata dalle istituzioni ecclesiastiche locali che vedevano nella balera un luogo di costumi licenziosi non con-soni ai dettami cattolici dell’epoca:

soprattutto temevano gli effetti che si potevano produrre sui ragazzini, de-diti a fare la guardia ai mezzi di tra-sporto degli ospiti (cavalli, biciclette, motocicli) e che, incuriositi, stavano a guardare le piroette dei ballerini sulla pista. E la “festa sul ponte”? Nasce con uno scopo di tipo “promozionale”: per dare maggiore popolarità al locale i promotori creano un evento facendo-lo coincidere con la Festa del Reden-tore a Venezia, nel terzo fi ne settima-na di luglio. L’idea è forse suggerita da una preesistente tradizione locale in cui i contadini del luogo si riuniva-no spontaneamente per festeggiare quel giorno. Per il divertimento dei

partecipanti si predispongono sempli-ci attrazioni: un’imbarcazione (forse un burcio ma più probabilmente una chiatta) su cui staziona un’orchestra, luminarie generate con fuochi d’ar-tifi cio disposte sulle due torri della chiusa e, infi ne, un palo della cucca-gna. Quest’ultimo ha caratteristiche speciali: è formato da un palo con la “cuccagna” infi sso verticalmente nell’acqua a qualche metro dalla riva dell’argine e una “passerella” che con-giunge la riva al palo. La passerella è una trave di legno a sezione triangola-re con un tubo in acciaio inserito lon-gitudinalmente nel centro della sezio-ne. Maestria, senso dell’equilibrio e doti da funambolo erano necessari a coloro che tentavano di raggiungere

“la cuccagna”, pena la caduta rovinosa in acqua e la derisione dei presenti. Con la frequentazione della balera, la “festa sul ponte” prosegue fi no alla fi ne degli anni ’50; poi, nei primi anni ’60, inizia il declino in termini di calo degli habitué. La circostanza decreta la chiusura della trattoria e della balera. Sono cambiati i tempi: con il “boom” economico le abitudini degli italiani divengono più raffi nate. La “festa sul ponte” a Noventa scompare dal calen-dario e sono inutili i tentativi succes-sivi di ripristinare i locali da parte di nuovi investitori. Tutto si conclude con l’abbattimento delle strutture per destinare l’area ad altri usi.La festa sul ponte rimane però un ri-

cordo diffi cile da rimuovere. Coloro che hanno vissuto quei momenti di rinascita sociale, ad esempio i fratelli Bepi e Guido Borina che abitavano a ridosso della balera, non possono dimenticare le emozioni generate da quell’evento. Ed è Bepi Borina che nel 1990 ripropone agli amici nel pa-ese il ripristino della “Festa sul ponte” con lo scopo di rinnovare un avveni-mento da annoverare tra le tradizioni di Noventa Padovana. Da quell’anno, la Luna di stoffa rossa appesa al ponte nel giorno del Redentore diventa così il simbolo di una tradizione a volte svanita a causa delle vicissitudini del mondo ma mai dimenticata.

Giovanni Schiavon

L’ORIGINE DELLA FESTA DEL REDENTORE SUL PONTE DEL PIOVEGORisale al secondo dopoguerra, quando nella zona vicino al ponte c’erano una balera e un ristorante

Foto di Guido Nigrelli

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TRE PAESI CHIAMATI NOVENTA

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Nelle tre province di Venezia, Padova e Vi-cenza sorsero tre paesi con il medesimo nome: Noventa. In questo toponimo, sicuramente derivato dal latino “novus” ossia “nuovo”, c’era l’idea di un cambiamento. Un cambia-mento che ebbe la sua massima espressione geografi ca nel nuovo continente chiamato America e nel nuovissimo chiamato Austra-lia, dove esiste anche la Nuova Zelanda. C’è poi la Nuova Guinea, così come c’è Nuova Gorizia. Ecco allora Noventa di Piave, Noventa Padovana e Noventa Vicentina.

Noventa di Piave. Costituita a Comune nel Regno italico di Napoleone Bonaparte nel 1806,

Noventa di Piave perse in seguito però la sua importanza di fronte a San Donà (di Piave) che divenne sede di Distretto. Ma questa Noventa affonda le sue radi-ci in un passato molto lontano: alcuni reperti archeologici ci riportano al pri-mo secolo avanti Cristo. Tuttavia, l’im-portanza di questo territorio si afferma nella storia quando nel 996 un decre-to imperiale consolida l’usanza che le sponde del fi ume Piave ospitino un mercato, nel punto in cui il fi ume cessa di essere navigabile, e dispone la crea-zione di un porto fl uviale. Cento anni

dopo, parte di questo territorio diven-tava feudo della famiglia Strasso per de-creto dell’imperatore Enrico IV, mentre la sovranità temporale apparteneva al Patriarcato di Aquileia. Dopo i tentativi di impossessarsi del territorio da parte di Ezzelino da Romano, degli Scaligeri e dei Carraresi, nel 1405 Venezia estese la sua sovranità sulla terraferma inclu-dendovi la zona del Piave e assegnando la “podesteria” a Oderzo.Nei quattro secoli del dominio venezia-no il porto fl uviale di Noventa di Piave mantenne la sua importanza, coniugan-do con l’attività portuale il mercato dei cavalli, specialmente ungheresi. Quan-do nel 1797 Napoleone conquistò l’Ita-lia settentrionale, il paese seguì le sorti di Venezia diventando francese fi no all’arrivo degli Austriaci, che a loro vol-ta ne mantennero la padronanza fi no al 1866, quando furono sconfi tti nella Terza guerra d’Indipendenza. Il plebi-scito del 22 ottobre 1866 confermò l’ingresso nel Regno d’Italia e Noventa prese il nome attuale. A poco a poco, con lo svilupparsi delle comu-nicazioni, prima su treno e poi stradali, il porto di Noventa perse l’impor-tanza che aveva avuto nei secoli precedenti.Tocca ora alla pagina più dolente: la distruzio-ne del paese durante la Prima guerra mondiale in seguito all’avanzata degli austriaci nel 1917, dopo Caporetto. Il re Vittorio Emanuele III, contro il parere degli alleati francesi e inglesi, il 7 no-vembre di quell’anno decise, a Peschie-ra, che la resistenza dell’esercito italia-

no si sarebbe fatta sulla linea del Piave: per questo motivo i bombardamenti au-striaci rasero al suolo l’abitato, mentre la popolazione dovette abbandonare il paese. Alla fi ne della guerra i profughi ritornarono e, contro la volontà gover-nativa, ne vollero la ricostruzione sui luoghi dove era sorto.Noventa di Piave si trova a 45 chilometri a Nord-Est di Venezia e ha una super-fi cie di 18,07 kmq e si trova a 3 metri sul livello del mare, lungo la sinistra del Piave. Attualmente la popolazione è di 7 mila abitanti suddivisi nelle frazioni di Romanziol, Ca’ Memo e Santa Teresina. Una sola è la parrocchia, quella di San Mauro martire, retta dall’arciprete don Mario Rossetto e facente parte della diocesi di Treviso.

Noventa Vicentina. Da Noventa Vicentina a Vicenza si percorro-no circa 33 chilometri; il fi ume

Frassino lambisce a sud il territorio e fa da confi ne con la provincia di Padova, che dista solo 37 chilometri. Il territorio si trova a 14 metri sul livello del mare ed è orlato a Est dai Colli Euganei e a Nord Ovest dai monti Berici; tuttavia è pia-neggiante e conta circa 9 mila abitanti.

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FOTO NOTIZIAAutrice la nipote Sofi a, il volume “Orlando Tisato - l’uomo, il pittore” è stato presentato il 15 maggio nel salone nobile di villa Valmarana di Noventa, il 9 giugno ai Musei civici di Padova e il 19 luglio a Catania. Il 17 agosto prossimo verrà invece presentato in piazza a Spello (Pg), dove il nostro concittadino ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.

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La storia di Noventa Vicentina è assai si-mile a quella degli altri che portano lo stesso nome, con una prevalente impor-tanza della dominazione romana e di quella longobarda. Dopo la caduta di Ve-nezia entrò a far parte del Regno d’Italia di Eugenio di Beauharnais e quindi fi nì sotto la dominazione asburgica. Dopo il 1866 entrò nel Regno d’Italia dei Savoia.La sede municipale è situata nel palaz-zo Barbarigo, meta di molti visitatori; anche altri palazzi di pregio sorsero nel periodo veneziano: Manin Canta-rella, Arnaldi Prosdocimi, Albrizzi, San Floriano. Il teatro della Concordia del 1876, poi teatro Sociale e quindi cine-ma Modernissimo, ospita ora eventi cul-turali. Il duomo è dedicato ai Ss. Vito, Modesto e Crescenzia e custodisce im-portanti tele fra le quali spiccano quelle di Giovan Battista Tiepolo e di Domeni-co Campagnola.Due sono le parrocchie, una al centro del paese e l’altra in frazione Saline. Vi è un asilo nido comunale, due Scuole dell’infanzia comunali e una paritaria, due scuole Primarie e una Media. Una settantina le associazioni tra cui spiccano numerose quelle d’arma, ovvero l’Ancr (Combattenti e Reduci), Carabinieri, Al-pini, Aviatori e Ampi. Una pubblicazione del Comune onora la memoria dei Cadu-ti nelle due guerre mondiali.

Noventa Padovana. La conoscia-mo bene, ma per illuminare coloro che forse ci leggeranno

cerchiamo di darne un panorama stori-co e ambientale; per il primo si dirà che ha una storia molto simile a quella delle sue due coetanee (se così le possiamo chiamare) in cui spicca però la fi gura dell’imperatore Federico II di Svevia (1194-1250), la terza moglie del quale, Isabella d’Inghilterra, sorella del re En-rico III, vi abitò per un certo periodo dandovi probabilmente alla luce il fi glio Carlotto (Peretti, 2010).

Dopo lo scavo del Piovego (= canale “pu-blicus”) nel 1209, il paese di Noventa si viene a trovare fra esso e la rettifi ca del Medoacus-Brenta (operata dagli Au-striaci nell’Ottocento): quasi una pic-cola Mesopotamia che si diparte verso ovest da Stra e toccando quel territorio di Padova che va da Camin alla zona in-dustriale della città capoluogo, fi no a Ponte di Brenta.Come la Francia ha i castelli della Loi-ra, il Veneto ha le ville della Riviera del Brenta, della quale Noventa Padovana

ospita la prima provenendo da Padova, villa Giovanelli Colonna. Le altre gran-di ville di Noventa sono villa Grimani Vendramin Valmarana, in cui dal 1909 al 2009 funzionò una residenza per sordomute con varie scuole annesse, e poi villa De Chantal Destro, villa Guz-zoni Candian Del Pozzo, villa Morosini Antonibon, villa Vendramin Cappello Collizzolli, villa Loredan Gullini Sac-comani, villa Manzoni, villa Baccanello Cappello, villa Todeschini. Ci sono poi altri palazzi minori tra cui quello degli

Artico Cominotto, ora Tomei, ove abitò la fi glia del giornalista Gasparo Gozzi. Fino al 1954 funzionò una linea ferro-tranviaria della Società Veneta, che su questa riviera univa Padova con Mal-contenta e Mestre e che a Noventa ave-va tre fermate; ora la linea è sostituita da autobus. Al limite con Padova è at-tivo il casello autostradale Padova Est, da dove partono e arrivano grandi fl ussi autostradali che attraversano il paese.Noventa Padovana ha 11.264 abitanti; la sua giurisdizione si estende anche alla località di Noventana e alla succes-siva Oltrebrenta, in prossimità di Stra. L’esercizio spirituale è attuato da due parrocchie, quella dei Ss. Pietro e Pao-lo in via Roma, guidata da don Raffaele Marcolongo, e quella di via Noventana dedicata a S. Antonio e retta da don Dionisio Pegoraro.Nel paese sono ospitati un asilo nido, due scuole dell’infanzia comunali e una privata, una scuola primaria accentrata, la scuola secondaria di primo grado “G. Santini”, la scuola privata Inglese. Fun-zionano una casa di riposo, un centro anziani, due palestre comunali dove operano diverse associazioni sportive. I valori patriottici sono tenuti vivi dall’As-sociazione Combattenti e Reduci e dai Granatieri, che ricordano i 44 caduti nella Prima guerra mondiale e i 18 del-la Seconda, e i 7 morti per la Liberazio-ne. L’esercizio della pittura è promosso dalla Bottega del Cigno e da Noventa Culturale, che si occupa anche di altri aspetti. Chi volesse approfondire, nella biblioteca comunale “Andreini” troverà il volume di Donato Gallo e Giancar-lo Broetto “Noventa. Pagine di storia” (Conselve, 1977), che meriterebbe una riedizione, e il nuovo libro “Dal Portel-lo a valle Millecampi” (Tracciati, 2015) curato da Emanuele Cenghiaro, diret-tore responsabile della presente rivista “Proiezione Noventa”.

Luigi Perini

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EIN VISITA ALLA TERRA NATALE DEI MIEI NONNIGilson Antônio De Rossi e la sua famiglia dal Brasile a Noventa

Il giorno 15 maggio scorso abbiamo avuto il piacere di visitare Noventa Padovana (PA), cittá dove nacque-ro i miei nonni Adamo De Rossi (7/5/1867) e Emi-

lia Vettore (16/9/1872) e si sposarono (08/7/1894), come purê vari dei loro fratelli. Fu molto importante e gradevole per noi aver potuto realizzare il desiderio che avevamo da parecchio tempo! Il 8/3/1895 i miei nonni emigrarono in Brasile, dove poi nacquero 7 fi gli e molti discendenti. Dopo molto lavoro, fu a loro possibile visi-tare la terra natale e cosí rivedere parenti e amici. Ma nel viaggio di retorno al Brasile furono vittime del tragi-co naufragio della nave Principessa Mafalda che suces-se il 25/10/1927, gia prossimi ala costa brasiliana. Mia nonna avendo la precedenza cosí pure tutti i bambini

della nave, si salvó, ma il nonno come altri uomini, non essendoci posto nelle barche di salvataggio, morí. Cosí com lui si persero tutti i documenti il che rese diffi cile conoscere particolari dei loro registri. Fortunatamente l’anno scorso uma delle mie fi glie fece um viaggio in Italia a passeggio com il marito e andó a Noventa Padovana. Prima di viaggiare peró ebbe contato (e-mail) con la signo-ra Edi Duranti che poi ala fi ne fu la responsabile del ritrovamento in antichi registri dei certifi cati di nascita dei miei nonni, cosí pure del loro ma-trimonio. L’incontro di mia fi glia com la signora Edi, il setembre 2014, fu marcato da forte emozio-ne, motivando cosí questa nostra visita a Noventa Padovana. Nell’occasione della consegna, la signo-ra Edi avrebbe detto a mia fi glia: “Ora gia potete avere la storia della vostra famiglia!”.

Tutti noi abbiamo molto orgoglio della nostra origine italia-na, e siamo molto grati per l’opportunitá di venire a Noventa Padovana. In questo giorno (15/5/2015) fecero parte del no-stro gruppo i seguenti membri della famiglia De Rossi:Residenti in BrasileGilson Antônio De Rossi - São Paulo-SPMaria Ignez Meyer De Rossi - São Paulo-SPAna Cláudia De Rossi Almeida Lima - Goiânia-GOAna Cristina De Rossi Teixeira Izzo - Fortaleza-CEGabriela De Rossi Teixeira Izzo - Fortaleza-CEResidenti negli Stati Uniti d’AmericaAna Paula Rossi de Camargo - Walnut Creek-CADaniela Rossi de Camargo - Walnut Creek-CAJuliana Rossi de Camargo -Walnut Creek-CA

n.d.r.: la redazione ha ritenuto di pubblicare questa lettera così come è stata scritta dal sig. De Rossi, senza interventi o correzioni al testo

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25 Aprile a Noventa, con il sindaco e i rappresentanti dell’Ass. Combattenti e Reduci della Sezione di Noventa.

2 giugno 2015: il Prefetto di Padova, Patrizia Impresa, e il sindaco di Noventa Luigi Alessandro Bisato, consegnano il titolo di Cavaliere al Comandante dei Carabinieri di Noventa Padovana, Enzo Callegaro.

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FOTO NOTIZIE

Il Centro di Capoeira São Salomão Asd

di Padova, da settembre attiverà i suoi corsi nella ex scuola Galilei di

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EDONNE E LAVORO: QUANTI OSTACOLI

L’inserimento della donna nel mondo del lavoro ad oggi non ha ancora raggiunto la completa parità, forse perché per troppo tem-po è stato considerato di complemento al lavoro maschile anche

quando poteva essere svolto in modo autonomo ed effi cace da donne.Nel corso degli ultimi vent’anni abbiamo assistito a un’epocale trasformazione della società, dove la conoscenza, con la tecno-logia, la potenza, la velocità dei computer ha rivoluzionato la struttura delle imprese e di conseguenza del lavoro, soppian-tando alcune specializzazioni: tutto questo ha anche dato luogo a disoccupazione in alcuni settori e a nuove professioni in altre. Stiamo vivendo una terza rivoluzione industriale che evidenzia la necessità di preparazione tecnologica, informatica e scientifi -ca, dove vengono favoriti i knowledge workers.Già nel 1973 Daniel Bell, professore di sociologia ad Harvard, introdusse il termine di “Società post industriale” ipotizzando che essa non avrebbe soppiantato quella industriale, tuttora valida ed effi ciente, ma fortemente modifi cata, dove c’è preva-lenza dei “servizi”, termine con cui si intende una vasta gamma di attività legate alla produzione, ma autonome, indipendenti e di forte centralità. A questa terza rivoluzione industriale non ha però ancora fatto seguito la rivoluzione culturale del lavo-ro: non solo più preparazione della forza lavoro ma anche pari opportunità tra uomo e donna, in armonia anche con le leggi emanate in merito. Eppure oggi abbiamo personale femmini-le professionalmente molto valido, ambizioso, in grado di rag-giungere e di gestire qualsiasi posizione, e ne abbiamo validi esempi in ogni campo: imprenditoriale, manageriale e politico. Il primo maggio è stata la festa dei lavoratori e mai come in questo periodo è emersa la precarietà del lavoro: un miraggio, un problema, dove le donne sono più penalizzate tanto che molte arrivano a rinunciare alla ricerca di un impiego. E questo soprattutto perché è radicato il pregiudizio nei confronti della maternità, considerata motivo di minore produttività e di fre-quenti assenze dal luogo di lavoro.Curiosando nel mondo di internet si possono leggere alcune esperienze di lavoratrici, madri e non. C’è Cristina, che per na-scondere la pancia per quasi sette mesi ha usato un corpetto contenitivo, compromettendo una serena nascita della sua bim-ba. C’è Daniela, ragioniera con laurea breve, che in mancanza di lavoro nel suo settore, dopo esperienze precarie mal pagate e in nero, ha fi nalmente avuto un contratto di apprendista ope-raia, pur svolgendo lavori di segreteria, e dopo il periodo di ma-ternità, al rientro in ditta, si è trovata la lettera di licenziamento. Maria invece, 33 anni, introduce la sua esperienza così: «Tutta la mia disponibilità, tutte le ore di straordinario non solo mai pagate e

mai recuperate, erano servite solo ad autorizzare gli altri a pretendere ancora e ancora», fi no a costringerla alle dimissioni.Ultimamente ha suscitato ampio dibattito la questione del lavo-ro domenicale, ovvero delle aperture dei negozi, principalmente nei centri commerciali e grandi magazzini, nei giorni festivi an-che per tutto il giorno. Una giovane madre, dipendente di un noto magazzino delle nostre zone, scrive fra le altre cose: «Il problema non è il lavoro domenicale in sé ma le conseguenze che ne derivano. Quando trovo il tempo per dedicarmi alla famiglia? Mal-grado la riduzione dell’orario di lavoro torno a casa tutti i giorni alle 21, lavoro 26 domeniche su 52 e devo dire che mi è andata anche bene, perché alcuni ne fanno 40. Come si può conciliare tutto questo con il crescere un bimbo? Con il mantenere una vita coniugale e socia-le? Con il creare un rapporto di crescita del nucleo familiare? E con il godere di qualche giorno spensierato tutti insieme?»L’applicazione quindi della legge che ha introdotto il prolun-gamento degli orari e dei giorni di apertura di negozi e centri commerciali, compresi giorni come Natale, Pasqua e altre ri-correnze storiche, religiose e signifi cative della nostra cultura, invece di dare maggiori opportunità di impiego a chi non lo ha, ha creato spesso situazioni diffi cili e tali da turbare la serenità familiare. Un risvolto che non riguarda solo la parte femminile ma anche quella maschile e che coinvolge, a mio parere, l’inte-ra società, la famiglia e la qualità della vita.A tutto questo si deve aggiungere che le retribuzioni relative alle turnazioni e i periodi di recupero spesso non sono adeguati. È poi praticamente inesistente il supporto sociale, come il prolun-gamento degli orari di funzionamento di asili, di nidi aziendali, ludoteche (dove ci sono) e strutture varie in grado di ospitare e proteggere i bambini in assenza dei genitori. Per fortuna che in molti casi ci sono i nonni, la migliore soluzione in assenza dei genitori: ma non tutte le famiglie hanno tale opportunità!Se per i consumatori è importante e segno di modernità l’apertura dei negozi e dei grandi magazzini con orari ampi e vari, l’organiz-zazione degli stessi dovrebbe funzionare permettendo ai dipen-denti una vita che tuteli i diritti della famiglia, del tempo libero e della preparazione professionale. Rispettare il lavoratore non signifi ca solo farlo guadagnare il dovuto ma soprattutto tenere conto della sua vita privata, per salvare anche i valori di una società più colta, più preparata professionalmente e più consapevole.Questo dovrebbe essere anche il compito delle organizzazioni sindacali e dello Stato in genere per permettere alla società di progredire e di competere con altre più evolute.

Luigina Tartufi

FOTO NOTIZIADomenica primo marzo 2015, Carnevale a Noventa Padovana, organizzato dalla Pro Loco. Tutti i costumi sono stati ideati e confezionati dal maestro “Loren”, Renzo Granziero.

Foto di Ruggero Cherubini

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Serve una bussola per navigare nei prossimi ancora diffi cili anni, per il necessario cambiamento che rispetti e colga i rinnovati interessi degli anziani, dei loro fi gli e nipoti. Servono dei punti

cardinali per tracciare la rotta: contrattazione sociale, nuovo welfare e nuovo sindacato, come sintetizza la tavola rotonda genovese presiedu-ta dal segretario nazionale dello SPI-CGIL Ivan Pedretti.Il welfare può essere uno dei motori dello sviluppo del Paese perché genera domanda di lavoro e soddisfa bisogni sociali. In quest’ottica si delinea meglio anche il nuovo ruolo del sindaca-to, che sta fra la gente per coglierne il disagio, le diffi coltà del vivere e trasformare questa spinta in proposte di cambiamento. La contrattazione sociale territoriale è il banco di prova di questo nuovo ruolo, la base da cui ripartire per riconquistare una rap-presentanza reale dei lavoratori e dei pensionati, in stretto rap-porto con i giovani e le associazioni presenti sul territorio: parlo di un sindacato unitario, con orizzonti europei, che sappia con-quistare quella rappresentanza che gli dà diritto ad avere un ruolo contrattuale con le istituzioni attraverso cui ottenere una rinnovata assistenza agli anziani non autosuffi cienti, il salario minimo, livelli essenziali di assistenza, e una nuova indicizzazio-ne delle pensioni che tuteli adeguatamente il potere d’acquisto usando il criterio dell’equità sociale.Fondamentale inoltre è lavorare per un fondo previdenziale per i giovani, creato con le risorse ingiustamente sottratte in questi anni con leggi sbagliate, per una giusta fl essibilità in usci-ta dal mondo del lavoro tenendo conto dell’usura lavorativa e per la certezza delle regole pensionistiche, in modo da garanti-re le aspettative dei progetti di vita.Con l’espressione “Contrattazione Sociale Territoriale” il sindacato dei pensionati intende la volontà di costruire piattaforme utili ai cittadini nel momento in cui lega i diritti dei lavoratori al di-ritto di cittadinanza, nella più ampia accezione del termine, per essere più di oggi soggetto sociale interlocutore sia delle Ammi-nistrazioni Comunali - in tema di bilancio o promuovendo la riunifi cazione dei comuni contermini e affi ni - sia delle Asl sui temi sanitari. Il sindacato dei pensionati crede nella riduzione dei costi senza necessariamente minare l’effi cienza dei servizi e i diritti del malato, occupandosi di trasporti, dello sviluppo

dell’artigianato e della piccola impresa; vuole inoltre negoziare con i Comuni la quantità delle risorse erogate e la qualità delle prestazioni rese, esprimere un giudizio in termini di effi cacia ed effi cienza senza fermarsi all’esame dei singoli fabbisogni stan-dard, entrare nel giudizio delle risorse impiegate in relazione con la capacità fi scale dell’ente, ovvero con la quantità di risorse di cui l’ente può disporre senza esercitare alcuno sforzo fi sca-le, considerando la pregnanza dei temi dati dal veloce invec-chiamento della popolazione e dalla necessità di una maggiore equità fra i cittadini.Il nuovo ISEE. Voluto e promosso anche dai sindacati, col 2015 è entrato in vigore il nuovo ISEE, che consente all’INPS una va-lutazione più oggettiva della situazione economica in cui versa il nucleo famigliare di cui è parte il richiedente del benefi cio, restringe gli spazi all’evasione, riduce l’area dell’autodichiara-zione, incrocia le banche dati fi scali e contributive integrando dati e prestazioni a livello nazionale e locale. Alla luce di quanto accaduto in questi primi mesi della sua applicazione, il nuovo ISEE mostra un sostanziale cambiamento nei risultati fi nali che la maggior parte delle Amministrazioni interessate dovrebbe considerare per introdurre una nuova regolamentazione per il suo utilizzo. Mi spiego meglio con tre esempi reali: il nucleo famigliare dei signori A, B, C, negli anni 2013-2014 è rimasto pressoché inalterato nell’aspetto immobiliare, reddituale e pa-trimoniale, ciò nonostante il loro ISEE 2015, rispetto all’anno precedente, è cresciuto rispettivamente del 56% ; 36%; 47%.Esenzioni. Specialmente ai cittadini anziani preme ricordare che è ancora possibile ottenere dall’ULSS il Certifi cato per l’esen-zione per condizione economica (7R2, 7R4, 7R5) o quello riferito alla riduzione parziale della quota fi ssa sulla ricetta rossa (7RQ). Per necessità di spazio, invito il lettore interessato ad approfon-dire il tema tramite il sito dell’ULSS o un patronato. Per questioni sindacali o assistenziali legate al Patronato e al CAAF vi aspettiamo nelle nostre sedi o recapiti, anche telefo-nando allo 049 717002. Pietro Coletto Segretario generale SPI CGIL Lega Comuni Padova Est

NEWS DAL SINDACATO PENSIONATI SPI CGIL

FOTO NOTIZIAI cittadini di Noventa Padovana e la locale sede dell’Associazione Combattenti e Reduci in gita a Rovereto il 17 maggio 2015

Foto di Giovanni Bertoli

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CON LO SHOPPING, NUOVA VITA AL CENTRO STORICOIl “Distretto Stile & Qualità” trasforma Noventa in un centro commerciale a misura di persona

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Come può recuperare vitalità il cen-tro di Noventa? Una risposta può essere quella di ridare

impulso alle varie attività commer-ciali, ovvero a quei piccoli e medi negozi che da sempre hanno rap-presentato il cuore di un paese e che da qualche anno soffrono non solo la crisi economica ma anche la concorrenza dei grandi magazzini e dei centri commerciali. La domanda che qualcuno si è posta, quindi, è sta-ta: e se, unendo le forze, il paese stesso si presentasse come un unico centro commerciale, ma vicino a casa, a misura di persone e con lo sfondo composto non da un anonimo parcheggio ma dall’a-nima di un intero paese, con la propria storia, le piaz-ze, i palazzi e i suoi abitanti?

Questo “centro commerciale” ideale oggi esiste e ha un nome: si chiama DISTRETTO COMMERCIALE STILE & QUALITÀ. È stato creato dai Comuni di Noventa Padovana e di Stra che hanno ottenuto dalla Regione Veneto un contributo per avviare un percorso di coordinamento per la realizzazione di un Distretto del Commercio (ai sensi della LR 28 50 del 2012 “Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione Veneto”) e gestire in modo strategico e sinergico l’offerta commerciale e il potenziamento del collegamento con quella turistica. Il progetto, classifi catosi sesto nella graduatoria regionale, ha

previsto la creazione di un “distretto” composto da un partenariato pubblico-privato, di cui fanno parte anche Confesercenti e Ascom, dove le imprese sono parte attiva e allo stesso tempo benefi ciarie dirette degli interventi previsti.

«Il nome “Stile e Qualità” – spiega il coor-dinatore del Distretto, Paolo Giacon – è

stato scelto per la naturale vocazione commerciale del territorio, legata alle tradizionali categorie merceologiche della moda e dell’abbigliamento e per la presenza di spacci e poli industria-li legati ai settori del made in Italy. Richiama poi la presenza di rilevanti

attrazioni turistiche e culturali, come le ville venete, scrigni di eleganza, stile e

qualità, come lo è la tradizione produttiva e creativa dei nostri artigiani».

Grazie al fi nanziamento regionale, il Distretto non si limiterà a promuovere i negozi di Noventa ma pun-ta a una serie di iniziative di cui benefi cerà tutta la popolazione, a partire da interventi di riqualifi ca-zione territoriale, abbattimento di barriere architet-toniche, rinnovo dell’arredo urbano. In particolare, a Noventa è previsto lo spostamento del mercato da via XXV Aprile a piazza Europa, dove ci si attende una migliore fruibilità per centralità e parcheggi. Non mancheranno iniziative di promozione, come “temporary shop”, ovvero l’utilizzo di spazi in disuso per creare esposizioni temporanee di prodotti locali: un’operazione che al fi ne promozionale unisce quel-lo di aiutare a riqualifi care le aree urbane. Si creeran-no poi piccole mostre e altre occasioni in cui valoriz-zare il lavoro del distretto creativo del design e della moda, nonché eventi culturali, corsi di formazione per imprenditori o aspiranti tali e la realizzazione di un portale internet. Verrà creato anche il nuovo padi-glione “Expo Stile e Qualità” all’interno dell’Antica fi era di Noventa Padovana.Il lavoro è già partito e sono molti i commercianti che hanno aderito al progetto: tra giugno e luglio sono stati realizzati tre “aperitivi” offerti dai commercianti di Noventa, durante i quali alcuni negozianti hanno potuto presentarsi ai cittadini e fare conoscere i propri prodotti, e un incontro pubblico il 26 maggio sul tema “Quale futuro per il commercio a Noventa Padovana?”L’idea è allettante, l’entusiasmo non manca e, come visto, neppure le idee. Cosa può fare, ora, un cittadino? Tornare a considerare i negozi del centro come un luogo per il proprio shopping e tenersi informati chiedendo notizie agli stessi negozianti oppure consultando, ad esempio, la pagina facebook del Distretto Stile & Qualità, in attesa dell’arrivo del sito internet e magari di “app” specifi che. Le occasioni di incontro e le offerte non mancheranno.

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