s o m m a r i o - Montesion

24
Periodico informativo culturale Anno VI, Numero 13-14, 15-31 luglio 2004 http://www.grandeoriente.it Direzione, Redazione, Amministrazione: Via di San Pancrazio 8 - 00152 Roma - Tel. 065899344 - Fax 065818096 - Email [email protected] http://www.goiradio.it Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia 2 speciale celebrazioni equinozio di autunno e xx settembre l’europa che non c’è 3 speciale incontri servizi biblioteca bent parodi presenta il suo libro raniero, il principe mago 3 speciale stato della comunione continua la crescita del grande oriente d’italia da gennaio più di 700 fratelli 4 attività grande oriente d’italia goi international: belgio, olanda, serbia notizie dalla comunione ancona, firenze, genova, pescara, prato, roma, san pantaleo, torino, trapani consiglio regionale della liguria: intervento positivo sulla massoneria successo del demolay italia 8 rassegna stampa 1 0 opinioni fabio cutri «insieme negli intervalli impareranno a conoscersi»/«no, è già sconfitta» (“corriere della sera”) massimo gramellini o a scuola o a casa (“la stampa”) francesco merlo la moratti, l’islam e il crocefisso (“la repubblica”) il commento del gran maestro gustavo raffi maria chiara bonazzi miracolo a stonehenge (“la stampa”) vittorio borelli le mille radici d’europa (“la repubblica”) mostra mozartiana a vienna (“ansa”) sandro cappelletto con bisio mozart si fa rockstar (“la stampa”) il flauto magico a roma e nel giornale dei grandi eventi s o m m a r i o illustrazione realizzata dal fratello cileno Carlos Rojas Maffioletti per il calendario della gran loggia del cile stampato in occasione della VII conferenza mondiale delle grandi logge (Santiago 5-9 maggio 2004)

Transcript of s o m m a r i o - Montesion

Page 1: s o m m a r i o - Montesion

Periodico informativo culturale Anno VI, Numero 13-14, 15-31 luglio 2004

http://www.grandeoriente.it

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via di San Pancrazio 8 - 00152 Roma - Tel. 065899344 - Fax 065818096 - Email [email protected]

http://www.goiradio.it

Bollettinod’informazione

del GrandeOriente d’Italia

2 speciale celebrazioniequinozio di autunno e xx settembre

l’europa che non c’è

3 speciale incontri servizi biblioteca

bent parodi presenta il suo libro raniero, il principe mago

3 speciale stato della comunione

continua la crescita del grande oriente d’italiada gennaio più di 700 fratelli

4 attività grande oriente d’italia

goi international:belgio, olanda, serbia

notizie dallacomunioneancona, firenze, genova, pescara, prato, roma, san pantaleo, torino, trapani

consiglio regionale della liguria: intervento positivo sulla massoneria

successo del demolayitalia

8 rassegna stampa

1 0 opinioni

fabio cutri«insieme negli intervalli impareranno a conoscersi»/«no, è già sconfitta»(“corriere della sera”)

massimo gramellinio a scuola o a casa(“la stampa”)

francesco merlola moratti, l’islam e il crocefisso(“la repubblica”)

il commento del gran maestro gustavo raffi

maria chiara bonazzimiracolo a stonehenge(“la stampa”)

vittorio borellile mille radici d’europa(“la repubblica”)

mostra mozartianaa vienna(“ansa”)

sandro cappellettocon bisio mozart si fa rockstar(“la stampa”)

il flauto magico a roma e nel giornale dei grandi eventi

s o m m a r i o illustrazionerealizzata dal fratello

cileno Carlos RojasMaffioletti per ilcalendario della

gran loggia del cilestampato in

occasione della VII

conferenzamondiale delle

grandi logge(Santiago 5-9maggio 2004)

Page 2: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 2 Erasmo Notizie 13-14/2004

I ringraziamentidel nuovo direttore

l fratello Fausto Capalbo ha lasciato l’incarico di direttoreresponsabile di “Erasmo Notizie” a causa di motivi profes-sionali che lo impegnano in modo particolare all’estero. Gli

succede il fratello Pasquale Santamaria che la fine dello scorsoanno era stato nominato condirettore. Pubblichiamo il saluto del fratello Santamaria ai lettori.

Dal numero precedente ho intrapreso la sfida di dirigere “ErasmoNotizie”. Un incarico per me delicato dopo i cinque anni di splendidaattività del carissimo fratello Fausto Capalbo che finora ha avuto ilcompito di informare i fratelli del Grande Oriente d’Italia creando unaf o rtunata simbiosi tra governo dell’Ordine e logge della Comunione.Al fratello Fausto deve andare la riconoscenza di tutti per aver assol -to con il massimo delle energie l’incarico affidatogli dal gran maestroGustavo Raffi. Fino al 1999, infatti, il problema della comunicazione

tra centro e periferia era stato particolarmente sentito e questa“distanza” si era sempre tradotta in scarsa partecipazione delle offi -cine al programma di lavoro delle gran maestranze che si sono succe -dute nel tempo, con evidenti ripercussioni nella vita generaledell’Ordine. Basti pensare che già nei verbali di giunta del lontanofine Ottocento la questione era presente. Altri tempi, direte, ma è pur vero che si è dovuto aspettare a lungoprima di risolverla e non senza difficoltà.Oggi il fratello Fausto mi lascia il testimone con il benestare del granmaestro Raffi che ripone su di me le aspettative di un dialogo sempremaggiore tra il governo centrale e la Comunione. L’eredità è cospicuae farò del mio meglio per rispettarla e farla crescere.Cari fratelli, avrò però bisogno del vostro aiuto e, come avete assistitoil fratello Fausto, mi auguro continuerete a essere presenti con la vostracollaborazione. Il vostro impegno è stato finora fondamentale perl’Istituzione e, di riflesso, per “Erasmo Notizie” che documenta lavostra storia e permette di conoscervi e di farvi conoscere nel mondo.Auguro a tutti buono lavoro.

Pasquale Santamaria

celebrazioni equinozio di autunno e xx settembres p e c i a l e

E U R O PACHE NON C’È

L’Europa non è solo un'entità geografica, economica, politica e cultu-

rale, ma è anche un grande sogno di libertà, eguaglianza e fratellanza.

Un sogno legato indissolubilmente all’umanitarismo e all’universali-

smo illuminista e liberomuratorio.

Se l’Europa ha profonde radici, esse sono molteplici e variegate ed

affondano nella lontana storia greco-romana e celtica, nella religiosi-

tà ebraico-cristiana, nel panteismo esoterico rinascimentale e nella

laicità democratica del mondo moderno.

Oggi l’unità europea, come idea, sembra incarnare le speranze in que-

gli Stati Uniti d’Europa, ossia in quel federalismo risorgimentale che

diede poi respiro al movimento federalista della Carta di Ve n t o t e n e

nonché del pensiero e dell’azione di illustri uomini quali Carlo

Cattaneo, Ernesto Rossi, Piero Calamandrei, Altiero Spinelli, eccetera.

Purtroppo ciò che sembra concretizzarsi nella nostra storia, non è que-

sta auspicata Europa di popoli liberi, ricchi di varietà culturale e di

stimoli spirituali autonomi e neppure quella dei commerci e dei liberi

transiti di persone e di cose, ma piuttosto quella del denaro, delle

finanze e dei banchieri.

Si tratta di reagire alla reificazione dell'individuo, alla omogeneizza-

zione delle culture, al livellamento delle aspettative ed allo svuota-

mento dei valori morali, in nome di un nuovo umanesimo, che ponga

l’essere umano al centro dello sviluppo sociale e politico.

La finanza non può essere altro che uno strumento per sostenere l’e-

conomia e l’economia un mezzo per diffondere benessere nei popoli,

ma solo questi ultimi debbono restare i veri protagonisti dell’Europa

che sta per nascere.

Il gran maestro Gustavo Raffi

P R O G R A M M A

Roma, Villa ‘Il Va s c e l l o ’sabato, 18 settembre 2004

ore 10:00-13:00tavola rotonda

introduce e modera

Alessandro Meluzzi, psichiatra e scrittore

i n t e r v e n g o n o

Morris L. Ghezzi, sociologo del diritto, Università Statale di Milano

Massimo Teodori, politologo, Università di Pe r u g i a

Santi Fedele, storico, Università di Messina

Bent Parodi, giornalista e scrittore

c o n c l u d e

Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia

ore 18:00-20:30

r i c e vimento nel parco di Villa ‘Il Va s c e l l o ’

i n t rattenimento musicale

allocuzione del gran maestro

b u f f e t

Page 3: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 3

Bent Parodi presenta il suo libro su grandezze e misteri degli ultimi aristocratici siciliani

R a n i e ro, il Principe Mago

Continua la crescita del Grande Oriente d’Italia

Da gennaio più di 700 fratelli

incontri servizio biblioteca

stato della comunione

a relazione presentata dal gran segretario all’ultima Gran Loggiadi Rimini non lasciava dubbi: dal 1999 il Grande Oriente d’Italiasta attraversando un periodo di grande prosperità che non accen-

na a fermarsi ( c f r. “Erasmo Notizie”, 5-6/2004). E i dati registrati al 1°luglio di quest’anno confermano la tendenza al di là di ogni aspettativa.Se, infatti, gli iscritti al 31 dicembre 2003 erano 15.009, dopo sei mesiesatti sono ben 1 5 . 7 1 8. Un numero considerevole che preannuncia uno

sviluppo della Comunione superiore a quello registrato nel 2003 che siera chiuso con l’incremento di 857 unità rispetto all’anno precedente. Dal Nord al Sud d’Italia la crescita nelle circoscrizioni rimane costan-te, anche se qualche variazione è stata rilevata. Si tratta di mutamentiinfinitesimali, inferiori allo 0,2%, sia in positivo che in negativo. Anche le logge sono aumentate nello stesso periodo, passando da589 a 5 9 3.

s p e c i a l e

la storia di Raniero Alliata di Pietratagliata, Principe delSacro Romano Impero, scomparso a 82 anni nel 1979,quella narrata dal fratello Bent Parodi, giornalista e scrit-

tore, nel volume “Raniero il Principe Mago” che il Servizio Bibliotecadel Grande Oriente d’Italia ha presentato a Villa ‘Il Va s c e l l o ’ lo scorso26 giugno. Il romanzo, pubblicato da Sellerio nel1987, è uscito quest’anno in versione integrale per itipi Publisicula, nella Collana “i Quaderni diAlmagesto” edita dalla Fondazione Famiglia PiccoloDi Calanovella di Capo d’Orlando.Alla presentazione, oltre all’autore (in basso) s o n ointervenuti lo scrittore e giornalista Luigi Prestinenzae il gran maestro Gustavo Raffi.

Entomologo, pittore, spiritista, occultista, mago bianco e poi, sino allamorte, forse mago nero, il principe Raniero visse dal 1925 isolato in uncastello a Palermo, dopo una perdita al gioco. Il suo ritratto, tratteggiato inapertura dell’incontro dal bibliotecario del Goi Dino Fioravanti, è quellodel perfetto aristocratico siciliano, e nasce dai ricordi dell’allievo predilet-to Busser che racconta gli ultimi trent’anni di una vita, condotta in lugu-bre solitudine, nella rete di una vasta e mobilissima parentela, nell’osten-tata miseria economica, nell’acre gusto per i saperi particolari e proibiti.

Sia Luigi Prestinenza che Bent Parodi hanno spiegato come la straor-dinaria avventura di Raniero Alliata (nella foto al centro), pur svol-gendosi all’interno di ambienti eccentrici e dorati, è utile soprattuttoper comprendere una terra in cui classi, costumi, culture, senza maiveramente decadere, si crogiolano in un’estenuante agonia.

Secondo Prestinenza, “Bent Parodi ci presenta unlibro che si colloca con tutta naturalezza nel grandefilone del verismo siciliano: vi brucia l’ultima scin-tilla dei Verga e dei Capuana, l’eredità del Mastrodon Gesualdo o della Duchessa di Leyra, stavoltavista dalla parte di quelli che furono i grandi dellaTerra. Ma il filo più diretto, e questo si tocca pro-prio con mano, è col Gattopardo di Tomasi diLampedusa, protagonista egli stesso di alcune pagi-ne del Mago, in quel comune approdo che era lavilla di Capo d’Orlando, adesso restituita proprioda Parodi alla sua vocazione di cenacolo culturale,punto d’incontro fra apporti diversissimi, di pensie-ro, d’arte, di letteratura, di musica, di teatro”.E accanto alla storia di Raniero Alliata c’è un po’l’autobiografia dell’autore, anch’egli di nobili origi-ni e frequentatore dei migliori ambienti aristocratici

siciliani, che nelle pagine del libro è protagonista, interprete e com-mentatore della narrazione. “Il mio romanzo storico - ha detto BentParodi - è in realtà un documento di vita autenticamente vissuta. E’ u ncontributo perché non vada perduta la memoria di una categoria socia-le che avrebbe meritato oggi miglior sorte per il singolare contributoche ha dato in Sicilia sotto l’aspetto socio-culturale”.Nelle sue conclusioni il gran maestro Gustavo Raffi, dopo aver ringra-ziato i relatori per avere offerto al pubblico uno straordinario spaccato diun mondo su cui il sole è tramontato - quello dei Gattopardi, che ad uncerto punto scelsero l’esilio dalla storia - ha affermato: “ non è più iltempo del principe mago - l’ultimo degli aristocratici pagani a viverecon gli spiriti, come viene definito nel libro - ma la sua storia, quella diun uomo alla ricerca continua della verità è più vicina a noi più di quan-to sospettiamo, soprattutto perché vive nel ricordo di chi l’ha vissuta conlui e che dentro di sé ne reca tracce indelebili”.

Page 4: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 4 Erasmo Notizie 13-14/2004

ELGIO - D a l l ’ 11 al 12 giugno si sono svolti a Bruxelles i festeggia-menti per il venticinquesimo anniversario della Gran LoggiaRegolare del Belgio. Il Grande Oriente d’Italia era rappresentato dal

gran maestro aggiunto Giuseppe Anania, accompagnato dal figlio Giovanni,ex maestro venerabile della loggia “Trionfo Ligure”(90) di Genova.

La sera di venerdì 11, le numerose delegazioni estere presenti sono statericevute nei locali della sede massonica nazionale, in Rue Royale 265,dove si è tenuta una cena informale. I lavori rituali si sono svolti la mat-

tina successiva all’Hotel Mercury, in un salone appositamenteallestito a tempio. Erano presenti tantissimi fratelli che hanno

particolarmente apprezzato il saluto del gran maestro aggiuntoAnania, portato a nome del gran maestro Gustavo Raffi.

A chiusura dei lavori si è svolta un’agape rituale con la partecipazione dicirca 500 fratelli. La sera stessa, il gran maestro del Belgio, AlexandreCleven (nella foto con il gran maestro aggiunto Anania), con un fuoriprogramma, ha ospitato la nostra delegazione ed alcuni fratelli esterinella propria casa, offrendo un cocktail per cementare sul piano persona-le i rapporti di amicizia tra i partecipanti.

LANDA - Si è svolta dal 18 al 19 giugno a Utrecht, nei localidella Fiera Reale Olandese, l’assemblea annuale del GrandeOriente dei Paesi Bassi. Il gran maestro Gustavo Raffi ha dele-

gato a rappresentare il Grande Oriente d’Italia il gran maestro aggiun-to Massimo Bianchi, accompagnato dal garante d’amicizia e direttorescientifico di “Hiram”, Antonio Panaino.Erano presenti rappresentanze delle Gran Logge regolari di: A u s t r a l i a ,Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Israele, Romania, StatiUniti (New York), Svizzera e Tu r c h i a .Nel corso dei lavori il gran maestro olandese Diederik Van Rossum si è rivoltoalle delegazioni estere ricordando i particolari rapporti fraterni che legano lamassoneria dei Paesi Bassi al Grande Oriente d’Italia. I ringraziamenti del granmaestro aggiunto Bianchi sono stati particolarmente calorosi e nel suo inter-vento ha evidenziato l’importanza di quell’incontro proprio il giorno della firmadella Costituzione Europea che dovrà portare ad una sempre maggiore integra-zione delle culture europee al cui sviluppo democratico ha contribuito anche lamassoneria. Richiamando l’allocuzione del gran maestro Raffi all’ultima GranLoggia di Rimini, ha poi sottolineato la necessità di una maggiore attenzionealle dinamiche sociali da parte delle Comunioni massoniche che devono porreal centro dei loro lavori l’Uomo con i suoi bisogni. In conclusione, il gran maes-tro aggiunto Bianchi ha invitato le delegazioni presenti a partecipare il prossi-mo anno alle celebrazioni del Grande Oriente d’Italia per il suo bicentenario.

ERBIA - Si è svolta lo scorso 3 luglio all’Hotel Intercontinental diBelgrado l’assemblea annuale della Gran Loggia Regolare“ Yugoslavia” che per due giorni ha ospitato a latere la sesta Conferenza

del Protocollo di Sinaia siglato il 12 febbraio 2000, nell’omonima cittadinarumena, da undici Obbedienze europee, tra cui il Grande Oriente d’Italia. LeGran Logge firmatarie concordarono all’epoca sulla necessità di cooperare allarinascita delle Massonerie dell’Est europeo, favorendone lo sviluppo. Il pattofraterno si rinnova attraverso incontri periodici che affrontano le comuni pro-blematiche della libera muratoria e della società. Tema di quest’anno: “Comei fratelli possono applicare i principi della massoneria nelle rispettive società”.Con la scelta di questo argomento gli organizzatori hanno inteso focaliz-zare l’attenzione sulla difficoltà di diffusione dei valori massonici nei Paesidel Centro, Sud ed Est europeo che intendono avviare positivi processi didemocratizzazione per raggiungere l’integrazione con il resto d’Europa.Il Grande Oriente d’Italia è stato rappresentato dal presidente del Collegiodegli architetti revisori, Giovanni Cecconi.

N C O N A - Il sindaco di Ancona Francesco Angelini è stato ricor-dato lo scorso 12 luglio nel corso di un convegno org a n i z z a t odall’amministrazione comunale, di concerto con la famiglia del-

l’illustre personaggio. Sindaco della città dal 1951 al 1964, Angelini halegato il suo nome alla ricostruzione post-bellica di Ancona ed alla azien-da che porta il suo nome ( c f r. rubrica “rassegna stampa”).

GOI INTERNAT I O N A L

N O T I Z I E D A L L A C O M U N I O N E

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIAIntervento positivo sulla massonerianel corso dell’assemblea

Il valore della trasparenzaNella seduta dello scorso 8 luglio il Consiglio Regionale della Liguria è

stato impegnato nella discussione del nuovo Statuto Regionale e, per

quanto riguarda i contenuti della premessa storica, il consigliere regio-

nale Fabrizio Moro ha espresso opinioni positive sulla libera muratoria.

“Concludendo - ha detto Moro - voglio ancora dire che, quando parla-

vo del Risorgimento, qui a Genova ebbe una grande influenza la mas-

soneria. Non pretendo che si citi in un documento, ma voglio dire che,

se noi dovessimo veramente fare una discussione di storia, questa

dovrebbe essere esaminata in tutte le sue sfaccettature”.

L’onorevole Moro, non massone, è stato eletto in sostituzione dello

scomparso consigliere regionale Ernesto Bruno Valenziano, membro

della loggia “Trionfo Ligure” (90) di Genova.

Gli uffici del Grande Oriente

d’Italia osserveranno un periodo di

chiusura estiva dal 2 al 21 agosto.

Le attività riprenderanno lunedì 23 c o n

il consueto orario dalle 10:00 alle 1 8 : 3 0

at t iv i t àgrande oriente

d ’ i t a l i a

Page 5: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 5

Ne hanno tracciato il profilo l’attuale sindaco Fabio Sturani, il suo pre-decessore Alfredo Trifogli, l’onorevole Enrico Ermelli Cupelli, mem-bro del Grande Oriente d’Italia, l’amministratore delegato dell’AgrafGianluigi Frozzi ed il nipote Francesco, attuale presidente del Gruppo.L’Angelini politico è stato ricordato dal fratello Ermelli Cupelli che neha sottolineato l’attaccamento al repubblicanesimo romantico e alla mas-soneria, come membro della loggia anconetana “Carlo Faiani”. La gran-de figura di Ernesto Nathan - mazziniano, sindaco ineguagliato di Romae gran maestro del Grande Oriente d’Italia - fu per lui d’esempio nell’at-tività di amministratore pubblico che esercitò, in concreto, a favore dellosviluppo della sua città. Ermelli ha a poi ricordato la profonda amicizia,cementata dalla condivisione degli ideali massonici, che legava Angeliniad Oddo Marinelli, primo prefetto di Ancona post-fascista.Tra le numerose autorità intervenute al Convegno, è da segnalare la pre-senza dell’arcivescovo Edoardo Menichelli.

IRENZE - Nell’ambito della rassegna “Luglio Scozzese 2004”l’Ispettorato regionale della Toscana ha organizzato lo scorso 12 luglioun incontro dal titolo “La Cavalleria spirituale e lo scozzesismo”. Era

presente il gran maestro Gustavo Raffi, accompagnato dal fratello GianfrancoDe Santis, presidente della quarta sezione della Corte Centrale del Goi.I lavori, aperti dall’ispettore regionale toscano Paolo Fabbri e presiedutidal sovrano gran commendatore Corrado Balacco Gabrieli, hanno avutocome relatori i fratelli Maurizio Alborghetti (L’etica e la filosofia dellaC a v a l l e r i a), Sergio Biotti (Simboli della Cavalleria), LeonardoBigliocca (La ricerca del metafisico).La manifestazione si è svolta presso lo Starhotel Michelangiolo che haospitato anche un’agape fraterna a conclusione.

E N O VA - Tra le numerose attività in programma nel 2004p e r “Genova capitale europea della cultura” non potevam a n c a re la voce del Grande Oriente d’Italia. La loggia

genovese “San Giorgio” (473), con il patrocinio del Collegio circ o-scrizionale dei maestri venerabili della Liguria, sta, infatti, organiz-zando per il 20 novembre un convegno dal titolo “Il FenomenoMassoneria - Pregiudizi e realtà”. L’auditorio Montale del Te a t roCarlo Felice ospiterà la manifestazione che intende illustrare, algrande pubblico, identità e ruolo della libera muratoria nei suoisecoli di storia. Porteranno contributi illustri esponenti del mondoaccademico che aff ronteranno l’argomento “massoneria” sotto mol-teplici aspetti. Sarà presente il gran maestro Gustavo Raff i .Il programma dettagliato del convegno sarà pubblicato nel pro s s i-mo numero di “Erasmo Notizie”.

ESCARA - Il libro “Storia della massoneria italiana. Dal Risorg i m e n t oal fascismo” di Fulvio Conti continua ad affascinare i lettori e a trova-re spazio presso enti culturali e Università di tutto il Paese. Il 19 mag-

gio è stata la volta dell’Istituto abruzzese per la storia della Resistenza edell’Italia contemporanea che, attraverso l’interessamento del Collegio circo-scrizionale di Abruzzo-Molise, ha organizzato a Pescara la presentazione delvolume con il patrocinio della Provincia. Oltre all’autore, sono intervenutiEnzo Fimiani, vicepresidente dell’Istituto organizzatore; Francesco Benigno,preside della Facoltà di Scienza della Comunicazione dell’Università diTeramo; Raffaele Colaprietra, storico dell’Università di Salerno.Il pubblico in sala ha particolarmente apprezzato l’incontro che si è con-cluso con un appello finale dei relatori nei confronti della massoneria allaquale è stata rivolta l’esortazione a ricollegarsi al mondo della cultura edel sociale sulla scia della sua tradizione storica.Nei giorni successivi, il presidente del Collegio abruzzese, GuerinoDiomede, nel ringraziare i responsabili della Provincia e dell’Istitutoabruzzese, ha auspicato che si possano realizzare eventi culturali in comu-

ne, soprattutto in vista delle celebrazioni del bicentenario delGrande Oriente d’Italia.

R ATO - Per celebrare la ricorrenza di San Giovanni d’Estate e inosservanza della decisione assunta dall’ultima conferenza mon-diale delle Grandi Logge, svoltasi a Santiago del Cile, che ha sta-

bilito di dedicare il 24 giugno alla Giornata della Fratellanza Universale, la log-gia “Intelligenza e Lavoro” (717) di Prato ha festeggiato con il rituale della Festadelle Rose. Si tratta di un rituale di origine nordica, oggi praticato soprattuttodalla massoneria tedesca e in qualche loggia settentrionale del Grande Oriented’Italia, che celebra il Solstizio d’Estate. Come il rituale del Solstizio d’Invernoo della Festa della Luce, quello della Festa delle Rose coinvolge anche i profa-ni che entrano così in contatto con la tipologia del lavoro muratorio. Non si trat-ta di un vero e proprio rituale massonico anche se l’ispirazione iniziatica - dellatradizione druidica - è decisamente palese. Alla cerimonia, svoltasi all’apertonella cornice di un agriturismo in montagna, ha partecipato un gran numero difratelli pratesi e di amici. La serata si è conclusa con un’agape bianca.

OMA - Il 21 giugno 2004 è passato all’Oriente Eterno il fratello PaoloMessina, da oltre cinquant’anni iscritto al Grande Oriente d’Italia alquale ha dedicato tutte le sue energie per la maggior parte dell’esi-

stenza. Il fratello Luigi Sessa, oratore del Collegio circoscrizionale dei mae-stri venerabili del Lazio, ha tracciato di lui un ricordo che pubblichiamo.

...Il 21 giugno 2004, il nostro carissimo fratello Paolo Messina è transitatoall’Oriente Eterno. Era nato a Palazzolo A c reide, in Sicilia, il 7 luglio 1921.Paolo ha trascorso il suo viaggio terreno nella costante tensione di con -s e g u i re il suo e l’altrui perfezionamento. Ha vissuto con l’inesausta spe -ranza che i principi di libertà e di giustizia perv a d e s s e ro le alte sfere dellasocietà e fossero il fondamento di tutte le Istituzioni. La sua esperienza loaveva convinto che, purt roppo, i tanti valori ai quali aveva conformato isuoi ideali non erano egualmente condivisi in tutte le parti del mondo.Avendo avuto modo di appre z z a re i differenti comportamenti morali esociali di diversi popoli, aveva, da tempo, preferito nelle sue scelte ideali,i comportamenti che aveva riscontrato negli Stati Uniti d’America, la cuinazione teneva in altissima considerazione.Dopo la parentesi bellica, durante la quale si comportò con onore, gli fu asse -gnato l’alto incarico di sovrintendere alla giusta attribuzione dei risarc i m e n t idi guerra ai cittadini italiani profughi dalla Libia e dall’Etiopia. Nello svolgi -mento di quel mandato si segnalò per l’esattezza e per la prudenza delle suedecisioni, tese, soprattutto, a sconfiggere i soprusi e le corru z i o n i .R i t rovò nell’Ordine massonico, cui dopo la guerra aderì, la corr i s p o n d e n z adei suoi profondi ideali e da allora profuse le sue migliori energie per l’af -fermazione dei valori di solidarietà, di fratellanza, di libertà e uguaglianza.Iniziato massone presso la loggia “Luce e Verità” (75) di PalazzoloAcreide il 7 febbraio 1952, ricevette il grado di compagno d’arte nel1953 pressa la loggia “Lira e Spada - Dio e Popolo” (168) di Roma,presso la quale divenne maestro e di cui, attualmente, era membro ono -rario. Negli anni ‘70, si trasferì alla loggia “Keats and Shelley” (900) enei primi anni ‘80 alla loggia “Spartaco” (721) di cui fu più volte maes -tro venerabile e per lunghissimo tempo tesoriere. Grande estimatoredella massoneria americana era membro, in doppia appartenenza, dellaloggia “Sequin-Level” (140) di Newington nel Connecticut.M e m b ro dell’Ordine delle Stelle d’Oriente, appartenente al Capitolo Sirion. 6 di Roma, di cui è stato anche worthy patron, ha profuso grandi energ i enell’intento di contribuire alla migliore affermazione di questa import a n t eIstituzione. Il suo temperamento irrequieto ed aperto alle grandi iniziativesolidaristiche lo indusse ad affiliarsi al nobile Ordine dello Shrine, part e -cipando attivamente a numerosi raduni sia in Italia che negli Stati Uniti.Il fratello Paolo Messina, nel 1987, fu insignito del 33° grado del Rito Scozzese

at t iv i t àgrande oriente

d ’ i t a l i a

Page 6: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 6 Erasmo Notizie 13-14/2004

Antico ed Accettato diventando membro libero del Supremo Consiglio d’Italia.Conscio delle grandi responsabilità che l’iniziazione massonica com -porta, nella sua non più giovane età, volle dedicarsi al sostegno dellegiovani generazioni e propugnò con la sua fervida volontà la fondazio -ne in Italia di organizzazioni paramassoniche giovanili per ragazzi e perragazze. Sotto il suo instancabile impulso, sorsero e si affermarono feli -cemente l’Ordine DeMolay for Boys e l’Ordine delle Rainbow for Girlsdi cui fu Supreme Deputy per l’Italia.La sua grande ansia di partecipazione e di affermazione della solidarie -tà, lo invogliò a dar vita ad una Fondazione solidaristica a carattere uni -versale che volle denominare “Acacia”, messa a disposizione della fra -tellanza massonica per programmi e progetti umanitari.Il suo grande e irrealizzato sogno fu quello di donare alla massoneriaitaliana un suolo per la fondazione di un ospedale. Ma il sogno s’in -franse sugli scogli insormontabili di irriducibili burocratismi.Il fratello Paolo Messina ci ha lasciato nello splendore del Solstiziod’Estate, quando l’astro solare irraggia più a lungo i suoi raggi sulla terr a .Questa particolare circostanza diventa per noi una metafora affettuosaper significare che il suo grande cuore, nido di tanta massonica virtù, hacessato di battere al culmine della sua più alta parabola vitale.Tutti noi qui presenti, dinnanzi alle sue spoglie mortali, inchiniamo rive -renti la nostra fonte nel rispetto e nel caro ricordo dell’Uomo e delFratello che per ciascuno di noi ebbe sempre una parola, un gesto diautentica fratellanza ed amicizia.

Ai suoi congiunti, alla signora Vera che inconsolabile ne piange lascomparsa, al fratello Salvino che lo ha accudito amorosamente comeun suo figlio, rivolgiamo il nostro sommesso saluto, espressione di tutto

il nostro fraterno cordoglio e, in un simbolico abbraccio, affidiamo anchealla loro memoria tutto il nostro affetto per l’indimenticabile fratello Paolo.

OMA (2) - La loggia romana “Giuseppe Garibaldi” (1188) hatenuto lo scorso 8 luglio un’agape rituale presso il Circolo ricrea-tivo delle Poste per celebrare la nomina del gran maestro Gustavo

Raffi a membro onorario dell’officina.Nonostante la data estiva - stabilita per consentire al gran maestro di parte-cipare - erano presenti circa 120 fratelli che sono arrivati da altri Orienti perfesteggiare l’iniziativa della loggia guidata dal maestro venerabile UgoGentile. Significativa la presenza del fratello Florin Raducescu, della loggia“ Tacerea” (122) di Bucarest, che, trovandosi in Francia per impegni di lavo-ro, ha preso un volo da Parigi per giungere in tempo all’agape.Oltre che da numerosissimi maestri venerabili di officine romane, l’Orienteera ornato dai fratelli Michele Schiariti, ex maestro venerabile della“Garibaldi”; Valentino Cecchini, ispettore di loggia; Dino Fioravanti edEnrico Simoni, consiglieri dell’Ordine; Francesco Lorenti, vicepresidente delCollegio del Lazio; Gianfranco De Santis, presidente della quarta sezionedella Corte Centrale, Ugo Bellantoni, secondo gran sorvegliante; FrancescoSpina, gran maestro onorario; e naturalmente dal gran maestro Gustavo Raff i .Al termine dell’agape, prima di lasciare la sala scortato da sette maestriarmati di spada, il gran maestro ha ringraziato il maestro venerabile Gentilee tutti i fratelli dell’officina, alla quale appartiene anche il direttore di“Erasmo Notizie” Pasquale Santamaria, per averlo voluto tra le loro colon-ne, conferendo l’onorificenza “Giordano Bruno” al fratello Schiariti che, conla sua guida sapiente ed illuminata, ha saputo condurre la loggia “Garibaldi”,nel suo primo anno di vita, verso un percorso di proficuo lavoro.

OMA (3) - A Palazzo Farnese il tradizionale appuntamentodell’Ambasciata di Francia per la festa nazionale del 14 luglio si èripetuto ancora in grande stile e con la solita parata di celebrità.

L’ambasciatore Loïc Hennekinne, con la moglie Marie, ha fatto recapitaredecine e decine di inviti personali ai più importanti nomi del mondoimprenditoriale, politico, diplomatico e della cultura. Quest’anno anche ilgran maestro Raffi ha ricevuto il suo ed è intervenuto al ricevimento accom-pagnato dalla sua signora e dal bibliotecario del Goi Dino Fioravanti.La linea seguita dall’attuale gran maestranza continua ad avere buonieffetti e questo invito non è altro che uno dei tanti segnali che l’era dellaghettizzazione della massoneria può considerarsi conclusa.

AN PA N TALEO - Il fratello Simone Columbano, passato all’OrienteEterno qualche anno fa, aveva abituato i fratelli della sua loggia - la“ C a p rera” (893) di Tempio Pausania- ad un’incontro estivo annua-

le che consisteva in una cena informale alla quale partecipavano tutta l’of-ficina ed i fratelli che momentaneamente si trovavano in Sardegna per l evacanze. La loggia continua a perpetuare questa tradizione e, se possibi-le, intende estendere l’invito a un sempre maggior n u m e ro di persone.L’incontro si terrà quest’anno l’8 agosto presso l’agriturismo “LaSasima”, un vecchio stazzo gallurese di particolare bellezza, ai piedidel piccolo centro di San Pantaleo.Il programma prevede: ore 17:00 - incontro di tutti i part e c i p a n t ip resso l’agriturismo “La Sasima” con brindisi di benvenuto; ore 18:00- partenza per le Tombe dei Giganti “Li Mezzani” ( f o t o ) e la vicinachiesetta bizantina di San Giorgio nel comune di Palau, dove lo stu-dioso Mauro A resu, della loggia “Gallura” (1060) di Olbia, e la suacollaboratrice Arianna Mendo daranno una lettura esoterica dei sitivisitati; ore 20:00 - rientro alla “Sasima” per la cena. Il costo dellaserata è di 60 euro a persona.

Meeting internazionale negli Stati Uniti

Successo del DeMolay Italiaal 16 al 19 giugno si sono svolti a Denver, in Colorado, il Congresso

ed il Supremo Consiglio del DeMolay Internazionale. L’incontro, a

carattere mondiale, ha riunito le giurisdizioni dei cinque conti-

nenti nei quali opera il più importante Ordine paramassonico giovanile.

Il nostro Paese è stato rappresentato da una delegazione guidata dal fra-

tello Luciano Critelli, Ufficiale Esecutivo in Italia. La situazione da noi è

ottima e il rapporto presentato dal fratello Critelli ha suscitato grande

entusiamo tra i presenti, tra cui il fratello Howard L. Graff, gran cancel-

liere della Gran Loggia dell’Illinois , nonché membro onorario del Supremo

Consiglio e componente del Comitato delle Relazioni Internazionali

dell’Ordine, che ha inviato al gran maestro Gustavo

Raffi una lettera di apprezzamento per l’attività

svolta sotto l’egida del Grande Oriente d’Italia.

Caro amico e fratello Gustavo,s p e ro che questa lettera ti trovi in ottima salute.Voglio farti un resoconto del recente incontrodel Comitato Relazioni Internazionali del Supre m oConsiglio del DeMolay Internazionale, che ha avuto luogo aD e n v e r, Colorado.Il fratello Luciano Critelli ha presentato una relazione eccezionale sulDeMolay e sul supporto ai giovani dato dal Grande Oriente d’Italia.L’Australia, la Germania, il Brasile e tutti gli Stati Uniti sono rimasti estre -mamente impressionati dalle sue parole e dal tuo appoggio al DeMolay.Il Goi ha un’ottima reputazione, a livello internazionale, come risulta -to della relazione del fratello Critelli. Come tuo amico, fratello e mem -b ro onorario del Goi mi fa molto piacere inviarti questo re s o c o n t o .Noi, i Massoni coinvolti con il DeMolay, guardiamo a questi ragaz -zi come ai massoni di domani.Sinceramente e fraternamenteHoward

at t iv i t àgrande oriente

d ’ i t a l i a

Page 7: s o m m a r i o - Montesion

L’agriturismo “La Sasima” è raggiungibile: da Olbia, superato il cen-t ro urbano di San Pantaleo, direzione A rzachena, dopo 4 chilometri,appena superati i tornanti in discesa sulla sinistra; da Palau, passataArzachena, direzione San Pantaleo, dopo 5 chilometri bivio a destra,percorsi circa 700 metri sulla strada sterrata.Per prenotazioni e ulteriori informazioni sono disponibili i seguentinumeri: 338 5058974 - 335 1222034 - 335 6202362 - 3384573068.

ORINO - Il gran maestro Gustavo Raffi ha delegato il gran maestroaggiunto Massimo Bianchi a rappresentarlo il 22 maggio all’an-nuale Gran Loggia del Rito Simbolico Italiano che si è svolta

nella casa massonica di piazza Vittorio Veneto. Particolarmente sentitadai fratelli la scelta del capoluogo piemontese che nel 1859 ha dato inatali al Rito Simbolico.Nel corso dei lavori è stata rinnovata la giunta dei dignitari. Sono statieletti: Francesco Sammartano, primo gran sorvegliante; Vi n c e n z oFerrari, secondo gran sorvegliante; Mario Gallorini, gran segretario;Giovanni Cecconi, grande oratore; Franco Franceschini, gran tesoriere;Marziano Pagella, gran cerimoniere.Nel pomeriggio, aperto il tempio ai visitatori, sono stati ricevuti il granmaestro aggiunto Massimo Bianchi e i rappresentanti di tutti i corpirituali. In questa occasione il gran maestro degli architetti OttavioGallego ha tenuto la sua allocuzione, seguita dagli interventi e dai salu-ti delle autorità massoniche presenti.La manifestazione si è conclusa con una cena di gala nel prestigiosoCircolo degli A r t i s t i .

R A PANI - Due giornate di manifestazioni massoniche org a n i z z a-te dal Collegio circoscrizionale siciliano e dalle logge trapanesihanno caratterizzato il penultimo week-end di giugno della città.

Sabato 19 è stato presentato a Villa Nasi il nuovo libro del fratello A n t o n i oGualano “Nunzio Nasi il Ministro massone” che ripercorre la vita trava-gliata di questo illustre personaggio trapanese. Il volume è stato ampia-mente illustrato dallo storico Salvatore Costanza che ha evidenziato l’in-tento di questo saggio di eliminare la lacuna storiografica della partecipa-zione di Nasi alla vita politica nazionale e al Grande Oriente d’Italia. Il

gran maestro onorario Luigi Manzo ha parlato invece dell’apertu-ra al sociale del fratello Nasi che aveva improntato il proprio ope-rato secondo i principi laici della massoneria. Il pubblico, nume-

roso e qualificato, ha ascoltato con attenzione anche l’intervento delneo eletto presidente del Collegio siciliano, Nicola Gitto, che al termine

ha sottolineato la valenza dell’evento per la città di Trapani e per gli studistorici in generale. Il fratello Gualano ha ringraziato commosso tutti gliintervenuti, in particolare i relatori, per il rilievo dato al suo lavoro. Una mostra di cimeli e paramenti massonici, allestita sempre a Villa Nasi,ha completato la manifestazione. L’esposizione è rimasta aperta anche ilgiorno successivo consentendo un’affluenza di pubblico considerevole.La due giorni massonica di Trapani ha avuto ampio risalto negli org a n idi informazione regionali e locali.

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 7

Membro auterovole della massoneria siciliana, Nunzio Nasi (1850-1935) fu

eletto deputato a 36 anni; nel 1901 fu ministro della Pubblica Istruzione dopo

aver guidato il dicastero delle Poste. Tra i suoi meriti ci fu la legge del 1903

che stabiliva uguale stipendio per maestri e maestre. Venne poi accusato

ingiustamente, dal Corriere della Sera e dal socialista Leonida Bissolati, di

aver sottratto fondi dall’Amministrazione scolastica. Sulla vicenda giudiziaria

incise profondamente la lotta politica che vedeva il nuovo primo ministro

Giolitti ostile a Nasi. L’accusa arrestò anche la sua carriera nella massoneria:

gli precluse di succedere al gran maestro Ernesto Nathan nel 1904. In seguito

alle proteste del suo elettorato e di parte della massoneria, Nunzio Nasi fu

riabilitato all’insegnamento e riammesso alla Camera.

Iscritto al Grande Oriente d’Italia dal 1893, fondò nel 1900 la loggia “Roma”

nella Capitale. Fu presidente del Rito Simbolico Italiano dal 1899 al 1902.

at t iv i t àgrande oriente

d ’ i t a l i a

Page 8: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 8 Erasmo Notizie 13-14/2004

i è svolto il 18 giugno scorso a Rieti, nella cornice della chiesa diSan Domenico, un interessante convegno incentrato sulla figuradi Ludovico Petrini, primo sindaco della città dopo l’unificazione

del Regno d’Italia. L’incontro è stato organizzato dal Lions Club di Rieti,unitamente al Grande Oriente d’Italia.Ha coordinato i lavori del convegno il direttore di “Mondo Sabino” GianfrancoParis. «Possiamo affermare - spiega il maestro venerabile del Goi, Alberto DiGiancarlo - che Ludovico Petrini fu la figura più rappresentativa del mondolaico dell’Ottocento. Fu convinto massone e primo maestro venerabile dellaprima loggia che sorse nel territorio della Sabina di rito simbolico».Al suo nome è stata intestata la seconda loggia sabina ricostituita nel1909 e sciolta nel 1924 a causa della devastazione ad opera dei fascisti.Ha chiuso il convegno un concerto del maestro Stefano Conti, docente diflauto traverso presso la Scuola Media Statale “B. Sisti” e presso il

Centro Studi Musicali “G. O. Pitoni”. Intanto c’è fermento nel mondomassonico reatino: la loggia Sabina, attualmente “itinerante” potrebbepresto avere una sede a Rieti.Il tutto si è svolto sempre sotto l’egida del Grande Oriente d’Italia diPalazzo Giustiniani (la prima Comunione massonica italiana che fu fon-data nell’ormai lontano 1805). L’intenzione del Goi e degli intervenuti alconvegno è di dedicare la loggia ancora una volta alla figura carismaticadi Ludovico Petrini. «La Massoneria - spiega ancora Alberto DiGiancarlo - opera per conseguire e raggiungere l’elevazione morale espirituale dell’uomo, ma non è una religione né tantomeno una setta».«Tengo inoltre a precisare - conclude - che non operiamo assolutamentenessuna discriminazione di razza o di ceto sociale».E, infine, per farsi un’idea delle attività massoniche, si può visitare il sito del Goiraggiungibile cliccando sull’indirizzo internet h t t p : / / w w w. g r a n d e o r i e n t e . i t .

ra s s eg n as t a m p a

San Domenico, un convegnosulla massoneria “storica”Una giornata di studi e dibattiti sulla figura di Ludovico PetriniMarzio Mozzetti

Eletto il vertice che guiderà le 28 logge della nostra regione

I nuovi volti della MassoneriaSono un medico, un ingegnere e un insegnanteElio C. Bertoldi

25 giugno 2004

4 luglio 2004

Un medico, un ingegnere, un pro f e s s o re. La massoneria umbra ha unanuova guida. Il Collegio circoscrizionale dei maestri venerabilidell’Umbria ha eletto i suoi nuovi membri. La scelta è caduta sul dot-t o r Fulvio Bussani, che è il presidente del Collegio, sul pro f e s s o rD a r i oGuardalben, che è il vicepresidente e l’ingegnerPierluigi Tenti, che hala carica di oratore. Bussani, triestino di nascita, vive a Perugia ed è ilprimario del “118” e coordina il pronto soccorso del Silvestrini e diMonteluce. Guardalben è di Terni, dove svolge la sua professione diinsegnante. Tenti è di Todi, ha lavorato permolti anni nel settore pub-blico e qualche anno fa aveva già ricoperto la carica di presidente delCollegio (prima di quest’ultima tornata nella quale l’incarico è statosvolto dall’avvocato Giancarlo Zuccaccia di Perugia).

E R U G I A - La novità che colpisce di quest’ultima elezione è l’età deglieletti, tutti tra i 50 e i 60 anni. Una sorta di cambio generazionale. IlCollegio circoscrizionale sovrintende alla guida delle 28 logge presenti in

Umbria: 17 a Perugia, 5 a Terni, 4 a Città di Castello, 1 a Spoleto e 1 a Foligno.Le statistiche dicono che nella regione operano, complessivamente, circa700 massoni, suddivisi nei gradi di apprendista (il livello iniziale), dicompagno e di maestro (il più alto e distinto col simbolo del grembiuledi colore rosso). Tutti coloro che inseguono un “perfezionamento” ulte-riore, poi, possono frequentare i vari riti: il rito scozzese antico ed accet-tato, il rito di York ed il rito di Memphis (nel quale l’eletto a maestrovenerabile detiene il suo incarico vita natural durante).La nuova giunta avrà anche il compito di organizzare al meglio i festeg-giamenti per i duecento anni del Goi (Grande Oriente d’Italia: 1805-2005) che cade, appunto, il prossimo anno.Storicamente la massoneria in Umbria è presente dalla fine del Settecentoe, in maniera significativa dall’avvento di Napoleone Bonaparte. Nessuno

può mettere in discussione il ruolo di primissimo piano svolto dalla mas-soneria nel Risorgimento, nell’Unità d’Italia e anche nella resistenza alfascismo e nella liberazione. Non sono mancate, in questo senso, perso-naggi di varie città dell’Umbria che hanno svolto un ruolo importante alivello nazionale e internazionale. Probabilmente, anzi, va letto anche inquest’ottica il primato della nostra regione che vanta il più alto indice dipresenza massonica, in rapporto alla popolazione, di tutta Italia. Anche seper tradizione, la massoneria si rinserra nella riservatezza (per difendersi,come ricordano i “fratelli”, dalle persecuzioni del potere temporale deipapi, prima dalla dittatura fascista poi) la nuova linea che da qualchetempo si sta imponendo e che è incarnata a livello nazionale nel granmaestro Gustavo Raffi, un avvocato di Ravenna, è quella della trasparen-za e di una più marcata presenza nella società e nella vita civile.

Dopo la riapertura di una “officina” a Foligno

Todi ritrova la sua antica loggiaDue importanti novità che sembrano segnare un ulteriore fervore e cre-scita della massoneria, dopo la crisi degli inizi anni Novanta, si stannoverificando in Umbria. Da qualche mese è risorta la loggia di Foligno cheporta il nome di “Roncalli”, significativa figura di “fratello” nell’areaFolignate e l’annunciata rifondazione, dopo anni (era stata chiusa conl’avvento del fascismo) della loggia “Tiberina” di Todi.La “Roncalli” - la cui sede (Tempio, nel linguaggio iniziatico) - si trova aSpoleto, avrebbe partecipato anche all’elezione del nuovo collegio circoscri-zionale. Afondarla un gruppo di una dozzina di massoni che erano iscrittialla loggia “Guardabassi” di Perugia.La “Tiberina” di Todi ha una lunga e bella storia se si pensa che vi erano iscrit-ti ed operanti personaggi come Leonj, Cocchi, Dominici, che hanno avuto un

Page 9: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 9

L’omaggio del nipote del sindaco e del vescovoL’ex senatore Trifogli: “Non esitava a firmare cambiali quando c’era bisogno di investire

Il sindaco imprenditoreFrancesco Angelini ha scritto pagine di storia della città

13 luglio 2004

ruolo nella vita non solo cittadina e regionale, ma naziona-le. Non si sa se la “Tiberina” avrà un tempio a Todi o sedovrà riunirsi in una sede di una delle città più vicine

(Spoleto, che però, già ospita Foligno), Perugia o Te r n i .Quella della sede propria è un problema che riguarda l’alta

valle Tiberina dove sono presenti quattro logge tra Città di Castello eSansepolcro che si riuniscono, appunto, in un tempio della cittadina toscana. Tr al’altro pare proprio che Città di Castello vanti la più antica tradizione massoni-ca dell’Umbria; alcuni massoni, guidati da Giulio Bufalini, che fu senatore dellaRepubblica Romana del 1798, avrebbe fondato una loggia (“I Liberi”) e diff u s eil nuovo verbo della rivoluzione francese: Libertà, Eguaglianza, Fraternità.A Perugia, agli inizi dell’Ottocento, sorse la loggia “La Fermezza” e aTodi, appunto, la “Tiberina”. Poi via via la massoneria si diffuse in tuttala regione anche in chiave antipapalina (già nel 1816 a Perugia era pre-sente e operante una “vendita” della Carboneria).

IL PUNTO

Il record di “fratelli” in cittàPerugia, secondo una recente statistica, vanta il primato in Italia della pre-senza di massoni nel tessuto sociale, non in termini assoluti, ma in percen-

tuale rispetto al numero di abitanti. Sul perché il capoluogo umbro abbiaquesta particolarità, bisognerebbe fare uno studio ed una analisi accurati.Ma oltre gli oltre duecento anni di presenza massonica, il fatto chel’Istituzione siano passati cittadini benemeriti e illustri che si erano spesi inprima persona e all’avanguardia del movimento patriottico risorg i m e n t a l eprima e antifascista poi, avrà sicuramente avuto un suo ruolo ed un suopeso. Certo basta scorrere una guida di Perugia per scoprire che la topono-mastica del capoluogo umbro non solo vanta via degli Scalpellini, via delCompasso, via della Squadra (tutti simboli massonici), ma anche via delTravertino, dell’Arenaria, della Caciolfa (pietre che hanno la loro distinzio-ne in massoneria), fino ai nomi di massoni perugini importanti come MarioAngeloni, Guglielmo Miliocchi, Raffaello Silvestrini. Senza contare le vieintitolate a massoni di livello nazionale e legati al nostro Risorg i m e n t o .

LA STORIA

I nipoti di Garibaldi “Iniziati” a PerugiaI nipoti di Giuseppe Garibaldi (anche lui massone, del rito di Memphis)sono stati iniziati a Perugia. La cerimonia avvenne il 26 giugno 1915nella loggia "Guardabassi" e riguardò Giuseppe, Menotti, Ezio, e Sante.I quattro erano usciti vivi dalla battaglia delle Ardenne

ra s s eg n as t a m p a

uando mi comunicarono che mio nonno era morto, nonsmisi di piangere tutto il giorno, avevo 19 anni, e capii ilrapporto speciale che avevo

con lui, fatto di un milione di sollecitazioni, dientusiasmo e di voglia d’imparare, una gioiacontinua per ogni atto che facevamo insieme”.Così Francesco Angelini, titolare del gruppofarmaceutico, ha ricordato ieri ad Ancona ilcongiunto di cui porta lo stesso nome e cogno-me, nel corso di una cerimonia voluta dall’am-ministrazione comunale a 40 anni dalla scom-parsa dell’imprenditore che fu sindaco repub-blicano dal 1949 al 1964. Accanto al ricordo privato del nipote, c’è statoquello del sindaco Fabio Sturani, che ha messoin luce gli elementi comuni della politica diFrancesco Angelini e di quella attuale. La stes-sa volontà di creare e consolidare l’identità dicapoluogo della città - ha detto -, unita allaconsapevolezza che il suo sviluppo è legato almare, alla pesca e al porto, che assume oggi unruolo strategico nell’allargamento dell’Europaad Est. Sturani ha sottolineato inoltre la forteimpronta urbanistica dell’amministrazioneAngelini, detto il sindaco della ricostruzionedopo la distruzione bellica, con l’edificazionedella zona del Passetto, della galleriaRisorgimento e del quartiere di Collemarino e la presenza dell’omonimogruppo tra i soci fondatori della Fondazione del Teatro delle Muse.

“Nella risistemazione della zona della Palombella sarà contemplatoanche il vecchio stabilimento Angelini - ha detto Sturani - simbolo ineli-

minabile della storia della citta”. Alla presenzadella giunta comunale, dell’arcivescovo diAncona-Osimo Edoardo Menichelli, della sorelladi Francesco Angelini, Luisa, delle due figlieMaria Gioiella e Maria Francesca e dei cuginiLuigi e Maria Luisa Sparaco, Alfredo Trifogli, giàsenatore e vicesindaco di Ancona con Angelini, haevidenziato le doti imprenditoriali dello scompar -so amministratore, che ha legato - ha detto - la cre-scita della sua azienda a quella della città, “nonesitando a firmare cambiali quando era necessarioeffettuare investimenti” e assicurare servizi allacollettività. L’ex parlamentare re p u b b l i c a n oEnrico Ermelli Capelli ha rievocato unAngelini “di grande umanità, ma anche digrande individualità”. “Angelini ¨ ha dettoErmelli Cupelli - fu amico di Oddo Marinelli edette corpo ai sui principi aderendo alla mas-soneria del Grande Oriente d’Italia” . Il gruppofarmaceutico da lui creato partendo da un piccololaboratorio nel 1919, ha spiegato l’amministratoredelegato dell’Acraf, Gianluigi Frozzi, vanta unfatturato annuo di un miliardo e mezzo di euro(circa 3.000 miliardi di vecchie lire). La solaAcraf fattura in Europa quasi 500 milioni di euro

l’anno (circa mille miliardi di vecchie lire) e occupa nelle Marche, assie-me al gruppo agroalimentare Isea, 700 persone.

Page 10: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 10 Erasmo Notizie 13-14/2004

o p i n i o n i

LA POLEMICA

La Moratti, l’Islam e il crocefissodi Francesco Merlo

PSICOLOGI DIVISI

«Insieme negli intervalli impareranno a conoscersi»«No, è già sconfitta»di Fabio Cutri

tto di solidarietà nei confronti di una minoranza religiosa o passoindietro sulla via dell’integrazione? L’annuncio del liceo milane-se Agnesi dell’istituzione dall’anno prossimo di una sezione riser-

vata a soli studenti islamici, prima ancora di separare gli studenti già comin-cia a dividere gli esperti. Il neuropsichiatra infantile Giovanni Bollea con-testa la decisione, che ha accolto la richiesta di un gruppo di genitori radi-cali che frequentano il centro di via Quaranta: «È un attacco al principiodella scuola pubblica, che è innanzitutto quello di creare integrazione. Leamicizie nate sui banchi servono proprio a superare le differenze sociali ereligiose». Silvia Vegetti Finzi, docente di psicologia dinamicaall’Università di Pavia, è su tutt’altra linea: «La classe distinta è un com-promesso, d’accordo. Però centra un obiettivo fondamentale: accoglieanche le famiglie islamiche nella scuola pubblica». Ma una scuola con simi-li emendamenti sarà ancora in grado di amalgamare le diversità? «Credo disì - continua Vegetti Finzi -. I ragazzi islamici e quelli italiani si ritroveran-no insieme nei corridoi, durante l’intervallo, nei dintorni dell’istituto. Ecredo sapranno essere migliori dei loro genitori. Pian piano prenderanno afrequentarsi. Magari cominciando da una partita di pallone, da qualchedisco prestato, da un invito nei rispettivi locali preferiti». Lo psicoterapeu-ta Fulvio Scaparro è molto meno fiducioso: «È una sconfitta per tutti - aff e r-

ma -, anche per quei genitori islamici chehanno imposto le condizioni del progetto».La vera questione, dice Scaparro, sta amonte: «Sebbene la scuola statale nondovrebbe avere nessun indirizzo confessio-nale, in Italia non è così. La presenza delcrocifisso in aula è già un’implicita richie-sta di accettazione o di rifiuto della confes-sione cattolica. Molti problemi nascono daqui». La scrittrice e psicoterapeuta MariaRita Parsi non condivide l’idea di far spa-rire i crocifissi dai muri, anzi. «I simboli religiosi non vanno rimossi - spie-ga -, bisogna semplicemente aggiungere anche quelli degli altri». A q u a n t opare, però, questo non interessa ai genitori islamici di Milano, che hannochiesto sì di frequentare la scuola, ma senza compromettersi con i colleghicristiani. «Le minoranze, quando si sentono minacciate, tendono a chiuder-si a riccio - spiega Parsi -. Tali processi di autoghettizzazione - e in questocaso il rischio c’è, eccome - non vanno assecondati. Dobbiamo dimostrareai genitori islamici che comprendiamo le loro paure: l’iniziativa di Milanopuò essere la via giusta». ( “ C o rr i e re della Sera”, 11 luglio 2004)

il caso: un gruppo di genitori

islamici chiede al liceo milanese

“agnesi” una classe speciale

per i propri figli/il collegio dei

docenti approva la nascita di

una sezione tutta islamica a

partire dal prossimo anno

scolastico/il direttore scolastico

della lombardia, su impulso del

ministro moratti, precisa che

non si possono costituire classi

scolastiche con soli alunni

appartenenti a particolari lingue,

religioni o culture

desso che il ministero dell’Istruzione ha vietato la nascita diclassi islamiche all’interno di un liceo pubblico milanese, restada risolvere il vero problema a cui l’iniziativa del preside

dell’Agnesi cercava, sia pure in modo discutibile, di dare una soluzione.Come comportarsi coi quattrocento ragazzi musulmani residenti aMilano che non frequentano le scuole dello Stato italiano, ma quelle diuna moschea? Ci sono tre possibilità. La prima è far finta di niente, limi-tandosi a discettarne in via teorica: di gran lunga la preferita dai gover-

nanti occidentali. La seconda consiste nella politica del dialogo, cara allasinistra, che però non potrà mai produrre risultati migliori di quello appe-na bocciato, dal momento che gli islamici non ragionano sulla lunghez-za d’onda degli altri immigrati della storia umana. I ghetti, loro non lisubiscono come un’infamia. Li prendono come una medaglia.Perciò si casca nella terza ipotesi: espellere chi non accetta le regole. E nes-suno parli di razzismo, per favore. Il razzismo esclude i giovani immigratinelle nostre scuole intende coinvolgerli, affinché si fondano con la culturadella nazione in cui hanno deciso di vivere e la contaminino, rinnovandola.Funziona così dappertutto, e da millenni. Coloro che non accettano questiprincipi di base, rivelano di non essere qui per integrarsi nel sistema, ma percontrapporsi a esso, forse per sostituirlo. Uno Stato degno di rispetto ne pren-de dolorosamente atto. E li rispedisce a casa. (“La Stampa”, 14 luglio 2004)

O a scuola o a casadi Massimo Gramellini

il caso 2

il caso 3

iamo certi che il nostro amato Gesù, irenicamente ecumenico, dal-l’alto dei cieli stia sorridendo al ministro Letizia Moratti che ha impe-dito la ghettizzazione degli studenti islamici di Milano. E tuttavia con

un rigore consequenziale, ispirato all’amore e alla carità, quello stesso Gesù,che è sostanza e non simbolo, consiglierebbe adesso alla Moratti di prose-guire con la laicità, depositando fuori della scuola tutti i simboli religiosiattraverso cui la piccolezza degli uomini ha ridotto la grandezza di Dio.

E dunque: via il velo, ma via anche il crocifisso; fuori la mezzaluna efuori anche la croce.Vogliamo dire che di sicuro anche Gesù si preoccupa del futuro dei ragaz-zi islamici che giustamente sono stati sottratti al ghetto “protetto” ma che,a partire da settembre, saranno costretti a frequentare luoghi dominati dasimboli a loro estranei e purtroppo adesso anche ostili. E infatti, intolle-rando intollerando e simboleggiando simboleggiando, Cristo è stato

Page 11: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 11

La penalizzazione della scuolapubblica crea mostriEravamo stati, ahimè, facili profeti, quando denunciammo i pericoliinsiti nella concezione della cosiddetta “scuola libera” in un contestodifficile e problematico come quello di una società, sempre più mul -tietnica, multiconfessionale, multirazziale.Non era arduo comprendere che le logiche del privato, sovente ispira -te dal profitto, avrebbero affermato il principio della separazione,creando isole, nelle quali i cattolici avrebbero confinato i figli, imusulmani i propri, così come gli ebrei e quelli delle altre confessioni. Sostenemmo che l’integrazione postula, al contrario, il dialogo e occa -sioni di incontri per superare, nel periodo di formazione e di crescitadi un individuo, ogni forma di discriminazione. Affermammo che lascuola, come istituzione fondamentale nel processo educativo e di for -mazione del cittadino, era e resta un luogo dove le diversità culturalie religiose maturate nell’ambito familiare si stemperano, attraverso laconoscenza dell’altro, che si matura vivendo sui banchi a “contatto di

gomito”, fino ad approdare al concetto che si può essere uguali ediversi al contempo; che la diversità è ricchezza; che l’altro non è ilnemico; che solo una scuola pubblica che escludesse processi di ghet -tizzazione, avrebbe prevenuto e sconfitto il razzismo. Non avevamo, però, ipotizzato che qualcuno volesse introdurre in unascuola di Stato i canoni della separazione, concependo classi scolasti -che monoculturali con soli alunni appartenenti a particolari lingue oreligioni. Ciò è accaduto a Milano, all’Istituto “Agnesi”, ove si è per -venuti a concepire una classe per soli studenti islamici. Il fatto, poi,che il Direttore scolastico regionale e il Ministro Moratti abbiano boc -ciato l’iniziativa, non altera i termini della questione. La scuola non deve, infatti, essere confessionale, ma promuovere ilprincipio della libertà religiosa ed educare al rispetto di tutte le fedi. Quanto è accaduto deve indurre a riflessioni e a correzioni di rotta, sia nelpubblico, sia nel privato, perché la scuola non può permettere che i compo -nenti di una etnia diversa o i fedeli di una religione costituiscano un gru p p oa sé, isolato dal contesto che lo circonda. Vi osta il dettato costituzionale.Uno stop, dunque, chiaro e netto si impone.

IL C O M M E N TO D E L G R A N M A E S T R O GU S TAV O RA F F I

reclutato dal fondamentalismo legaiolo che ora inneg-gia alla Moratti con il seguente slogan: «No alla scuo-la musulmana, sì alla scuola padana».

Purtroppo, questo caso di Milano, con il giusto rifiuto delrecinto, della classe speciale e della sezione riservata, e con

il lodevole intervento del ministro, ha ormai reso etnico Dioanche in Italia, ha armato la Croce, ha frantumato Dio in mille appartenenzereligiose e proprio nel luogo in cui si fa esattamente il contrario, il luogo incui i frantumi si debbono ricomporre in un amalgama superiore, perché lascuola integra e non disintegra, disarma le ottusità e non arma le intolleranze.Insomma proprio quel Gesù, che è il nostro incontro con Dio, che è partedella costituzione reale, e non di quella formale degli Italiani, quel Gesù cheè anche un pezzo dell’identità nazionale ed europea, raccomanderebbe allaMoratti di non usare la sua effigie, la vecchia e cara croce, come emblemadi disamore e di divisione. Anche grazie alla laicizzazione della croce, lascuola è la casa di tutti e non un luogo in cui vengono “tollerati” e soppor-tati con degnazione i figli di quel Dio che ha nomi diversi, ma un’unicaSostanza. Per Cristo non ci sono figli eletti, non ci sono padroni di casa.Per una volta, poi, insieme con Dio, anche Cesare è soddisfatto della Moratti.Al servizio dello Stato il ministro ha fatto bene a convincere il provveditore diMilano Mario Dutto a far decadere il progetto di cinque scuole sperimentalitutte islamiche (un liceo, due elementari e due medie) perché contrario allo spi-rito e alla lettera della Costituzione italiana che non può tollerare forme,comunque organizzate, di ghettizzazione, specie di canili o di ovili, ammini-strati da animalisti di nobili intenzioni. Come è noto, il preside del “liceoAgnesi”, il professore Giovanni Gaglio, con l’accordo del presidentedell’Istituto Culturale Islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari (gestisce,Dio sa come, “madrase” con più di quattrocento alunni) aveva già formato unasezione speciale, una nuova classe, con corpo docente italiano e programmiministeriali, riservata a venti studenti musulmani, diciassette femmine e tremaschi. Ma per lo Stato, come per Gesù, a scuola nulla deve dividere.La scuola italiana è stata il momento strategico della integrazione, tra fami-glie, quartieri, professioni, comuni, province e regioni all’interno di ununico comune denominatore che si chiama Nazione. La scuola è stata l’e-lemento base di quello che i sociologi, gli studiosi della modernizzazioneitaliana, chiamano, con vocabolario sia pure sbrigativo, nazionalizzazione

delle masse, frammenti grumosi di oscura umanità che diventano raggi disole, la trasmutazione del carbone in diamante. Ebbene, in questa funzioneprimaria della scuola, persino l’insegnamento della dottrina cristiana è ser-vito a dominare e a illuminare gli elementi di religiosità pagana dell’Italiarurale, dell’Italia dei ghetti, dell’Italia annessa. Il cristianesimo è identitànazionale perché è stato anche questo, avanguardia nei processi di dominiorazionale: Cristo contro i maghi e le fattucchiere, la Croce contro i taranto-lati del Sud, contro l’imposizione delle mani, contro le formule sataniche diguarigione. È stato dimostrato che la religione cristiana ha parzialmente“starantolizzato” il Meridione, ha contribuito ad estirpare le superstizioni eil malocchio. Le mille Eboli di fatalismo e immobilismo, di tradizionalismoarcaico, ringraziano Gesù di averle visitate. Cristo, si abbia o non si abbiala fede, ha svolto la funzione di consegnare a una filosofia di carità, diamore e di pace, tutto il paradiso, l’inferno e il purgatorio pagani che eranol’Italia bestiale raccontata da Federigo Tozzi, quella arcaica e vinta diGiovanni Ve rga, l’Italia inattuale di Pier Paolo Pasolini, quella nostalgica diErmanno Olmi, l’Italia grottesca di Federico Fellini.Cristo per noi Italiani è stato la dolcezza dei costumi.Ma non c’è scritto nella Costituzione italiana che tutto ciò che non è cri -stiano debba essere precristiano o, peggio, anticristiano. La scuola con-temporanea ha concluso la sua fase di officina dell’integrazione nazio-nale per diventare crogiuolo di internazionalizzazione. E, dunque, ades-so le religioni, le quali in Italia sono state la placenta che ha protetto,custodito, alimentato e irrobustito la nascita del paese, debbono essereespulse proprio perché hanno egregiamente esaurito la loro funzione.Inoltre, nello scontro di civiltà religiose che sta insanguinando il mondo, nonsi può pensare di mettere fuori dal ring uno dei combattenti senza trasformarel’altro in un arrogante e prepotente predatore. «La scuola è laica, aperta a tuttie deve puntare sull’integrazione», ha dichiarato ieri il provveditore di Milano,bene ispirato dalla Moratti. Ebbene, la signora Moratti sia laica e coraggiosasino in fondo: metta fuori dal ring lo Higab (il Velo) e la Croce. Molto più cheper i mille maneggiamenti, pensati ed abortiti, dell’ordinamento scolastico euniversitario, Letizia Moratti ha l’occasione di consegnare con merito e rico-noscenza il proprio nome alla storia del Paese. Forza ministro: stacchi dallepareti quell’immagine, ormai purtroppo minacciosa, e riporti Cristo nelleChiese e nei cuori degli italiani. (“La Repubblica, 15 luglio 2004)

o p i n i o n i

Page 12: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 12 Erasmo Notizie 13-14/2004

Miracolo a StonehengeScoperte le tombe dei suoi costruttoriE’ un gruppo di fratelli gallesi che trasportarono le grandi «pietre blu»Gli scheletri sono di 4300 anni fa. Ma resta il mistero della costruzionedi Maria Chiara Bonazzi

n gruppo di muratori intento a posare un tubo dell’acqua si èimbattuto in un altro, ben più mitico, gruppo di costruttori. Illoro badile ha riportato alla luce la tomba di una «banda di fra -

telli» gallesi, che circa 4300 anni fa aiutarono a erigere Stonehenge, tra-sportando le gigantesche pietre blu dalle colline di Preseli in quel puntotuttora misterioso della piana di Salisbury.E ’ la prima prova diretta che i costruttori di Stonehenge, subito sopranno-minati «gli arcieri di Boscombe» dalla località in cui erano sepolti,accompagnarono le pietre nel loro epico viaggio dal Galles. Boscombe sitrova a un tiro di schioppo da Stonehenge, ma un’analisi chimica deiminerali contenuti nei loro denti ha stabilito che essi provenivano contutta probabilità dalle stesse Preseli Hills, circa 300 chilometri dai cerchiconcentrici di pietre che continuano ad affascinare i nostri contemporanei.La tomba, datata circa 2300 avanti Cristo, conteneva i resti di tre adulti,un adolescente e tre bambini piccoli, alcune punte di freccia in selce eframmenti di vasellame. Da un esame dei teschi rinvenuti gli archeologihanno concluso che gli uomini erano parenti. Un adulto, di età compre-sa tra i 30 e i 45 anni, aveva riportato una frattura a una gamba, forse tra-

sportando una delle pietre. I bambini, di età compresa tra i 2 e i 7 anni,erano probabilmente i suoi figli e sono stati ritrovati sepolti attorno allasua testa. Il più piccolo di loro era stato cremato. E’possibile che i restidell’adolescente e di altri due uomini di una trentina d’anni fossero statideposti nella tomba in una fase successiva.Come le pietre blu, che costuiscono la cosiddetta «Stonehenge 2», fosserogiunte nella piana di Salisbury, è un argomento attorno al quale ci si acca-piglia tuttora, e questa scoperta servirà probabilmente a riaccendere ildibattito. Qualcuno crede che esse potessero essere state depositate da unghiacciaio, e sarà interessante vedere ora se questo ritrovamento sarà ingrado di smontare la teoria. Le pietre blu, un’ottantina in tutto, furono eret-te per prime a Stonehenge, e poi ridisposte dopo l’arrivo di altri blocchi inpietra «sarsen», qualche centinaio d’anni dopo, dalla zona di Marlborough.Il dottor Andrew Fitzpatrick, che ha diretto gli scavi per la We s s e xA r c h e o l o g y, ha detto: «Nel Medioevo la gente credeva che soltantoil mago Merlino avesse potuto trasportare le pietre a Stonehenge.

Per la prima volta, abbiamo trovato la tombadi una delle famiglie che sono state quasicertamente coinvolte in questo compito monumentale». La costru-zione di Stonehenge coinvolse probabilmente centinaia di persone.Alcuni esami condotti dal «British Geological Survey» sullo smalto deidenti degli «arcieri di Boscombe» hanno stabilito che erano cresciuti inun luogo dove le rocce erano altamente radioattive, e il Galles rispondea questi requisiti. Dai test è risultato inoltre che gli uomini erano emigratitra un’età compresa fra i 3 e i 13 anni.Il dottor Fitzpatrick ha proseguito: «Gli arcieri di Boscombe, una banda difratelli, devono essere quasi certamente legati al trasporto delle pietre blu diStonehenge. Dalle nebbie del tempo comincia ad emergere il ritratto dellepersone che trasportarono i blocchi serviti a costruire il più grande tempiodella sua epoca. Cominciamo anche a vedere le persone importanti associa-te con quel tempio dedicato agli dei del sole e della luna. E’una storia epica.Ieri a Stonehenge riverberava il suono dei tamburi della giungla e di unsassofono jazz. Circa 21 mila persone hanno salutato il solstizio d’estatecon un applauso al sole che ha fatto capolino tra le nuvole poco dopo le6 del mattino. Qualche punk vagava tra i druidi e i turisti.Ma nessuno era tanto euforico quanto il dottor Fitzpatrick, il quale avver-te: «Ci devono essere altre tombe nelle vicinanze».

(“La Stampa”, 22 giugno 2004)

1/IL SITO

Stonehenge è uno dei luoghi preistorici più famosi del mondo. Il suo

preciso proposito è tuttora misterioso, ma chiaramente è connesso

all’adorazione del sole e a complessi calcoli astronomici.

2/LE GEOMETRIE

Il «viale» di accesso e i cerchi di pietre sono esattamente allineati con

la posizione del sole che sorge nel giorno del solstizio d’estate.

3/LE LEGGENDE

I presunti legami con i druidi non sono considerati storicamente accu

rati, in quanto i celti arrivarono sul suolo britannico alcuni secoli dopo

l’abbandono di Stonehenge.

4/LA TECNICA

Uno dei misteri più appassionanti della struttura riguarda le tecniche di

costruzione: com’è stato possibile trasportare queste pietre enormi e

poi posizionarle in modo tanto accurato nella piana di Salisbury?

5/IL FASCINO

Da sempre Stonehenge è considerato come un luogo magico, capace di

convogliare e concentrare le forze più segrete della natura. Se nel

Medioevo suscitava paure superstiziose, nel Settecento, in pieno illu

minismo, molti erano convinti che grattare le sue pietre avesse il pote

re di curare le ferite. Oggi i cultori della New Age e della Next Age si

danno spesso appuntamento a Stonehenge per riti collettivi.

oltre 20 mila persone

hanno salutato a

stonhenge il solstizio

d’estate

per saperne di più

o p i n i o n i

Page 13: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 13

L E GOFF E CACCIARI / Lo storico e il filosofo dibattono sull’identità del continente

Le mille radici d’Europadi Vittorio Borelli

o p i n i o n i

l braccio di ferro sulla Costituzione europea non poteva che conclu-dersi con un compromesso politico. Ovviamente. Ma lo scontro èdestinato a proseguire perché non c´è chiarezza né omogeneità sul

modo di guardare alle radici comuni, alla comune identità. Ne abbiamoparlato con due intellettuali tra i più sensibili e attenti al tema Europa: lostorico francese Jacques Le Goff e il filosofo italiano Massimo Cacciari. Molti politici e intellettuali mettono in discussione che esista unaidentità europea. Leggendo Il cielo sceso in terra. Le origini medie-vali dell’Europa, il libro di Le Goff da poco uscito in Italia daLaterza, si ha invece la prova del contrario. Ma sul tema ancheCacciari ha scritto molto in questi anni. Volete ricordarci quali sonoi fondamenti della nostra comune identità?LE GOFF - L’identità europea si è costituita per stratificazioni successi-ve e su un lungo periodo. Il primo strato è quello della cultura greco-romana portatrice dell’idea di democrazia, dello spirito scientifico, delmetodo critico e dell´importanza del diritto. Il secondo strato, che io con-sidero essenziale, è lo strato medievale con la diffusione dei valori giu-deo-cristiani, la combinazione di unità europea e diversità nazionale. È lostrato del metodo scolastico e universitario, della filosofia scolastica, dellanascita delle città, dell’equilibrio tra ragione e fede. Successivamente sisono sovrapposti lo strato scientifico dei secoli XVII-XVIII, lo strato deiLumi del XVIII secolo, lo strato della rivoluzione francese, lo strato delRomanticismo e quello dei lunghi progressi dellademocrazia a partire dal XIX secolo.CACCIARI - L’elencazione dei caratteri comunialle diverse n a t i o n e s europee porterebbe, credo,assai poco lontano. La forma del loro relazionarsi mipare, piuttosto, costituire la vera «identità» - e questaforma è polemos: riconoscersi-distinguersi. Contrad-dirsi. La forma della «identità» europea è agonicanella sua essenza. È questa la forma dell’“arcipela-go” greco; è questa la forma della civitas Romana,che costruisce la propria grandezza sulla «contra-dizione» tra patrizi e plebei; è questa la forma dellarespublica christiana: due Soli; concordia opposito -rum come idea della cattolicità della Chiesa.Inquieto, in-sano il cuore d’Europa. E chi vorrà gua-rirlo lo farà cessare di battere.Nel XII Secolo, l’identità degli europei si defini-va rispetto al mondo bizantino da un lato e almondo islamico dall’altro. Ritenete che ancheoggi l’Europa debba definirsi in negativo,distinguendosi sia dal nuovo fondamentalismoislamico sia dall’unilateralismo americano del-l’amministrazione Bush?LE GOFF- Evidentemente. Ma per proteggersi siacontro il terrorismo sia contro l’imperialismo essadeve riuscire a mantenere una sua identità aperta enon chiusa ed aggressiva.CACCIARI - Non ha alcun senso l’analogia con il XII Secolo. Lìl’Europa si definiva in competizione (ma era un a g ò n anche quello, nelsenso che prima ricordavo!) con una civiltà, quella islamica, che la sur-classava per molteplici aspetti. E non certo perché fosse “fondamentali-sta”, nel senso che oggi intendiamo! Il “fondamentalismo” attuale, come

Kimpel e tanti altri ci hanno ricordato, è il pro-dotto della nazionalizzazione-occidentalizzazio-ne delle genti islamiche tra XIX e XX Secolo. Enon potrà che svilupparsi e radicalizzarsi di fron-te a politiche occidentali «unilaterali». Se - eripeto: se - l’Europa declinerà la propria «identi-tà» nei termini che ho detto, intrinsecamente«multilaterali» - se l’Europa saprà esprimere ilsuo stesso «io» come interrogazione-dialogo,allora potrà svolgere un ruolo proprio, autonomorispetto a tutti i «fondamentalismi». Vi sono «memorie» di una tale possi-bilità nella storia europea? Oserei citare un nome: Francesco. MaFrancesco è ancora per noi un... possibile?Intorno all’anno Mille, il sogno comune del Papa e dell’Imperatoreera l´ingresso del mondo slavo nella cristianità unita. È ancora untema di grande attualità...LE GOFF- Il mondo slavo è entrato a far parte della cristianità effetti-vamente ed essenzialmente verso l’anno Mille e l’allargamento attualedell’Europa non è che una prima fase del ritorno all’allargamento medie-vale, fase che deve essere seguita dopo un periodo più o meno lungo dal-l’allargamento all’Ucraina, alla Bielorussia, e - più difficilmente, manecessariamente - alla Russia stessa.

CACCIARI - Sto leggendo uno straordinario libro, Sulla formazionedella cultura europea occidentale di Bruno Luiselli, dove si mostra,secondo le più diverse prospettive l’acculturazione reciproca tra mondocristiano-romano, mondo germanico e mondo celtico, soprattutto bri-tannico e irlandese. Non so se vi siano ricerche di analogo spessore per

l’intervista a le goff e

cacciari, pubblicata su la

repubblica, è ripresa dal

primo numero della

rivista east, diretta da

vittorio borelli/si tratta di

un’iniziativa editoriale

che ha come filo

conduttore l’europa e

vede impegnati

l’unicredito italiano,

l’editore baldini castoldi

dalai e l’istituto arel

Page 14: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 14 Erasmo Notizie 13-14/2004

le relazioni tra questo mondo occidentale e quello slavo,prima della sua cristianizzazione. Certo che compito edestino della cultura europea occidentale si sono fin

dai suoi inizi proiettati «a oriente». L’Europa realizzeràla sua idea allorché questa nostalgia si combinerà con l’al-

tra, complementare, di tanta parte della cultura slava per l’ “ a r c i p e l a g o ”europeo, per la dimensione cattolico-mediterranea dell’Europa.A vostro parere, quali sono gli uomini che più hanno contribuitoall´idea dell´Europa?LE GOFF - Gli uomini che nel Medioevo hanno fatto esplicitamenteriferimento all’unità europea come ad un loro sogno personale sono statiEnea Silvio Piccolomini, diventato papa come Pio II, e il re ussita diBoemia Georges Podebad.CACCIARI - Parlerei piuttosto di coloro che più hanno rappresentato lasua idea - e cioè di coloro che ne hanno più coerentemente e tragica-mente declinato l’essere-contraddizione. Da un lato, coloro che ne vole-vano «interrare» le differenze, i fanatici dell’Unità, dell’Ordine, dallegrandi tradizioni imperiali a quelle giacobine, sia nelle sue versioni «didestra» sia «di sinistra»; dall’altro, i grandi critici delle “statolatrie”,delle infernali confusioni tra civitas hominis e civitas dei, i federalisti nelsenso più autentico e profondo del termine, quello che risuona ne LaGinestra di Leopardi. Ma occorre, realisticamente, sapere che entrambisono l’Europa. Forse, “democrazia” per noi non significa altro cheriuscire, di volta in volta, a comporre proprio tale dissonanza.Le Goff sostiene che il cristianesimo è stato un importante fattore diidentità, ma che il processo d’identità europea era iniziato prima eche è proseguito anche dopo la laicizzazione delle nostre società.Un’affermazione come questa sembra dare ragione a chi, in sede dielaborazione della costituzione europea, ha negato la necessità dirifarsi a radici cristiane...LE GOFF - Il preambolo alla costituzione europea mi sembra debbainnanzi tutto affermare la laicità della nascente formazione politica; ciòpremesso, può anche evocare le differenti eredità ideologiche e cultura-li, in particolare l’eredità giudeo-cristiana.CACCIARI - Ciò che diciamo «laicizzazione» non è per molti e decisiviaspetti che secolarizzazione di idee religiose. Non vedo fratture irreparabi-

li, e perciò il processo dell’identità europea (ma è tale identità ad essereappunto un processo!) può essere descritto secondo un suo «senso». Bastanon cadere in facili storicismi. Il «senso» di un processo storico avviene,Vico d o c e t, essenzialmente per eterogenesi dei fini, non sulla base di calcolie progetti che poi si realizzino. Nella storia vi è ancora meno «teleologia»che in natura. Il problema oggi non consiste nel «contare» quante manife-stazioni o espressioni della nostra cultura debbano essere attribuite a «radi-ci» cristiane, ma nell’analizzare se e come tali «radici» siano ancora «por-tanti». Credo, allora, risulterebbe evidente come esse lo siano soltanto inquanto «secolarizzate» - ed essenzialmente attraverso la loro riformulazio-ne in chiave universalistico-filantropico-illuministica. Tutti i grandi classicidella sociologia della religione tra Ottocento e Novecento, da Troeltsch aS c h e l e r, da Durkheim a We b e r, si sono impegnati nella spiegazione di tale«grande trasformazione». La Costituzione Europea avrebbe potuto costitui-re l’occasione per un ripensamento del «compromesso» tra Christentum eKultur? Aquesto fine mirava Papa Wojtyla? I «costituenti» hanno comun-que abdicato da tale compito. Ma esso avrebbe mai potuto compiersi?Molti dicono che l´Europa soff re di un eccesso di vincoli economici eamministrativi e di un deficit di idealità. Le Goff sembra condividerequesta opinione quando scrive che «l´Europa è ancora da fare e addi-rittura da pensare». Che cosa dovre b b e ro fare i politici e gli intellettua-li europei per d a re slancio e maggiorre s p i ro ideale al progetto euro p e o ?LE GOFF- Bisogna che l’identità economica venga equilibrata dallo svilup-po di un’identità culturale europea le cui basi storiche sono lontane e profon-de e infondere all’Europa un dinamismo che nasca da una volontà politica.CACCIARI - Le contraddizioni che minano l’attuale «costruzione»dell’Europa sono presenti in tutte le sue dimensioni. Nessun politico euro-peo, nessuna delle tradizionali “famiglie” politiche europee, «pensa»l’Europa, poiché significa non pensare l’Europa pensarla come appendi-ce atlantica oppure come asse franco-carolingio; pensarla come crogiuo-lo occasionalistico di n a t i o n e s oppure, all’opposto, come nuovo macro-Stato; pensarla come compromesso tra interessi statali o, all’opposto, intermini astrattamente utopistici, come se tradizioni, lingue, culture che lacompongono potessero mai dar vita a degli Stati Uniti d’Europa sulmodello americano. Ma non c’è dubbio che le contraddizioni riguardanoanche la dimensione economica. (“La Repubblica”, 8 luglio 2004)

Mostre: Mozart e l’albadella modernità a ViennaPresentata iniziativa peranno mozartiano 2006 ad Albertina

I E N N A 30 GIUGNO 2004 - (di Christine Maieron) Il genio di Mozart

come simbolo del fine settecento, epoca all’alba della moderni-

tà con lo spirito di libertà e individualismo che respiriamo fino

ad oggi: è questa l’idea di fondo della mostra ufficiale di Vienna per

l’anno mozartiano 2006 presentata oggi al museo dell’Albertina della

capitale austriaca. Tra due anni si festeggeranno infatti in tutto il paese

i 250 anni dalla nascita di Wolfgang Amadeus Mozart (morto nel 1791),

avvenuta il 27 gennaio 1756 a Salisburgo.

“ Vogliamo creare all’Albertina uno spazio di pensiero e di esperienza che

offra al pubblico la possibilità di fare un viaggio nel tempo per avvici-

narsi ad un passato presente tuttora”, ha detto l’organizzatore della

mostra Herbert Lachmayer, direttore dell’Istituto da Ponte di Vienna, un

istituto di ricerca interdisciplinare fondato nel 2000 su iniziativa privata

che prende nome dal librettista più congegnale al prodigio musicale

Mozart, Lorenzo da Ponte (1749-1838). Punto di partenza della mostra

multimediale sarà infatti una mongolfiera, primo oggetto volante realiz-

zato nel 1783 dai fratelli Montgolfier, profondamente ammirato anche da

Mozart per le nuove prospettive e fantasie che apriva all’umanità.

L’allestimento degli interni dell’Albertina - il prestigioso palazzo accanto

al Teatro dell’Opera ed all’Hotel Sacher fu costruito nel 1745 ed è quin-

di particolarmente adatto a richiamare l’atmosfera dell’epoca di Mozart

- è stata affidato all’architetta britannica di origine irachena Zaha Hadid,

vincitrice del Premio Pritzker 2004, l’Oscar dell’architettura.

Obiettivo della mostra, ha spiegato Lachmayer, è di incrociare la vita e la

personalità di Mozart con le correnti storiche, scientifiche e socio-politiche

dell’epoca. Mozart il massone, Mozart il viaggiatore, Mozart ammiratore

appassionato dei giochi di carte e di società, Mozart bambino prodigio sono

alcuni delle sfaccettature della sua personalità che rivivranno nella fanta-

sia e davanti agli occhi dei circa 400 mila visitatori attesi alla mostra.

“ Avvicinarsi a Mozart significa avvicinarsi ad un fenomeno di onnipre-

senza, chiunque ascolta le note da lui create si fa una propria immagi-

ne, proprie fantasie di questa figura, cioé un proprio Mozart all’interno

di se stesso”, afferma Lachmayer, ricordano uno studio secondo il quale

la parola Mozart è quella più conosciuta in assoluto nel mondo subito

dopo la Coca-Cola. Complementariamente alla mostra dell’Albertina che

rimarrà aperta dal 15 marzo al 27 agosto 2006, il duo Hadid/Lachmayer

presenterà un Mozart per i più giovani al Museo dei Bambini di Vi e n n a .

o p i n i o n i

Page 15: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 15

o p i n i o n i

ROMA, CONCERTO EVENTO

Con Bisio Mozart si fa rockstardi Sandro Cappelletto

Il Flauto Magico ancora a Roma

opo tre anni è tornato nella capitale il Flauto Magico del fra-

tello Mozart in un’edizione davvero eccezionale che, oltre a

realizzarsi all’interno del Teatro dell’Opera, ha avuto la consa-

crazione del grande pubblico a Piazza del Popolo, il 23 giugno, con una

rappresentazione gratuita sotto le stelle, diretta magistralmente da

Gianluigi Gelmetti e con la voce narrante del popolare anchorman di

Zelig Claudio Bisio. E’ stato un bagno di folla alla presenza di cento-

mila spettatori di cui, sicuramente, tantissimi all’oscuro dell’opera di

simbologia massonica per eccellenza.

Nel 2001 il Flauto Magico era stato allestito a Roma dopo ventidue anni

di assenza e il Grande Oriente d’Italia aveva festeggiato l’avvenimento

collaborando con il Teatro dell’Opera in una serie di iniziative ( c f r.

“Erasmo Notizie”, 12/2001). Ricordiamo la conferenza organizzata dal

Servizio Biblioteca nel foyer del Teatro e la sponsorizzazione di una serie

di concerti di musica massonica mozartiana, realizzati in concomitanza

al Flauto. Per quella rassegna i fratelli della Comunione poterono usu-

fruire di una riduzione del 50% del biglietto esibendo al botteghino la

tessera di appartenenza all’Ordine. Fu un successo: da quel momento

sarebbe stato difficile accusare di segretezza o di “particolare” riserbo

il Grande Oriente d’Italia.

Anche quest’anno il maestro Gelmetti ha risvegliato a Roma questa

magnifica rappresentazione e Il Giornale del Grande Eventi - periodico

del Teatro dell’Opera - ne ha dato ampia notizia, descrivendone conte-

nuti e significati, soprattutto quelli meno conosciuti, con l’aiuto del

Grande Oriente d’Italia che ha fornito un importante contributo di testi

per non far mancare, ancora una volta, il proprio sostegno culturale e

per stimolare l’incontro dell’Istituzione con il mondo esterno.

Nelle pagine successive pubblichiamo gli articoli più significativi che ci augu-

riamo abbiano fatto più luce, tra i meno informati, sulle caratteristiche del-

l’opera e quel multiforme universo che è la massoneria.

redazionale

w w.pamina.it, cercate il vostro amore in Internet; in fondoanche Tamino si è innamorato di un’immagine, quando le treDame per la prima volta gli hanno mostrato il ritratto di Pamina.

Senza volgarità, cercando l’equilibrio difficile tra battuta facile e rispet-to della musica di Mozart, Claudio Bisio si trasforma in contemporaneoVirgilio abituato alle grandi platee e prova a guidare la folla di Piazza delPopolo dentro il mondo del «Flauto magico».Il Teatro dell’Opera, molto sollecitato dal sindaco della capitale, ci ripro-va: due anni dopo il grande, perfino inatteso nelle dimensioni, successodi pubblico con il «Don Giovanni» raccontato da Gigi Proietti, la liricaritorna nella piazza superba e, volendo immaginare, adattissima con ilsuo obelisco e i leoni a rappresentare l’Egitto fuori della storia dove èambientata la vicenda mozartiana.Sul grande palco allestito sotto i giardini delPincio, Gianluigi Gelmetti dirige l’Orrchestradell’Opera e anche lui, all’inizio, dialoga conBisio, quando si tratta di presentare i diversi per-sonaggi e indirizzare in quel labirinto di situa-zioni, metamorfosi, buoni che diventano cattivi,ricchi e poveri, principi e contadini, un pubblico- anche questa volta numerosissimo, forse ottan-ta, forse centomila persone- che con le forme delmelodramma ha davvero poca confidenza.Versione dell’opera corta, con tagli anche disinvol-ti; si canta in tedesco, con sopratitoli italiani, i dia-loghi parlati - che se ben interpretati, molto arric-chiscono la vivacità teatrale - sono sostituiti dal rac-conto e dalle chiacchiere di Bisio. Tre grandi scher-mi portano i volti dei cantanti (che indossano abitidi Fendi) agli angoli della piazza, garantendo unadiscreta visibilità ovunque; l’amplificazione è curata, per un risultato apprezza-bile quanto all’Arena di Verona e che non penalizza i protagonisti: RaulGimenez (Tamino), Eva Mei (Pamina), Penelope Randall-Davies (Regina dellaNotte), Marco Spotti (Sarastro), Laura Chierici (Papagena) e MassimilianoGagliardo (Papageno): sul suo personaggio Bisio azzarda, proponendo quasi

un’identificazione tra quel carattere di sempliciottogaudente dei piaceri base della vita e Mozart: «Sicapisce anche leggendo le sue lettere», dice e capiamo che lui non le ha lette,altrimenti sarebbe più prudente.Nel suo discorrere manca soprattutto l’aspetto della favola e della soavitàmozartiana; qualche affondo dotto sui riferimenti alla massoneria (i simboli,il numero tre...) e la sua parentela (stretta, larga, ironica è un bel discutere)con il «Flauto», fanno ricordare che tre stagioni fa gli associati alle loggepotevano vedere lo spettacolo, al chiuso del teatro dell’Opera, godendo diuna consistente riduzione sul prezzo del biglietto.Ieri sera - si scrive mentre Pamina sta entrando nel tempio di Sarastro - eragratis per tutti, massoni e non. Gelmetti è molto ben allenato alla partitura,

come l’orchestra. La notte romana è carezzevole, tra il pubblico che va sue giù non mancano gli incontri piacevoli, Mozart è un formidabile compli-ce di avventure, la sua musica sopporta ogni cosa, ieri, oggi e domani.L’opera è tornata popolare? Digitare www. p a r l i a m o n e q u e s t o u n v e r n o . s p e-riamo. (“La Stampa”, 24 giugno 2004)

il grande incontro con la

massoneria: il miracolo

lo fa il fratello mozart

Page 16: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 16 Erasmo Notizie 13-14/2004

Page 17: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 17

Page 18: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 18 Erasmo Notizie 13-14/2004

Page 19: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 19

Page 20: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 20 Erasmo Notizie 13-14/2004

Page 21: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 21

Page 22: s o m m a r i o - Montesion

Pagina 22 Erasmo Notizie 13-14/2004

Page 23: s o m m a r i o - Montesion

Erasmo Notizie 13-14/2004 Pagina 23

Page 24: s o m m a r i o - Montesion

Periodico informativo culturale Anno VI, Numero 13-14, 15-31 luglio 2004

Direttore Responsabile Pasquale Santamaria

Editore: Erasmo s.r.l. - Amministratore Unico Mauro LastraioliC.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiense

P.I. 01022371007 - C.C.I.A.A. n. 26466/17.09.62 - Iscrizione Tribunale Registro Imprese n. 1959/62Direzione Redazionale: Erasmo Notizie

Via di San Pancrazio 8 - 00152 Roma - Tel. 065899344 - Fax 065818096Stampa: E-Print s.r.l. - Via Empolitana km. 6,400 - 00024 Castelmadama (Roma)

Registrazione Tribunale di Roma n. 00370/99 del 20 agosto 1999

ABBONAMENTI: Italia, per posta, annuo (22 numeri) euro 17,04 - Arretrati euro 2,60 a numeroEstero, per posta, annuo (22 numeri) euro 41,32 - Arretrati euro 5,20 a numero

Unica soluzione più di 500 abbonamenti (Italia) euro 8,84 per abbonamento annuale Bollettino di versamento a: Erasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiense - c/c postale n. 32121006

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB (Roma) - Tassa Riscossa

In caso di mancato recapito inviare all’Ufficio P.T. di Roma 50 Ostiense - detentore del conto - per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa relativa

euro 1,03

Mittente: Erasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiense