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ANNO II N. 16 - 2009 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE “In questa città di Lanciano circa gli anni 700 di nostro Signore, si trovò nel monaste- ro di s. Legonziano, ove abitavano i monaci di s. Basilio, oggi detto di s. Francesco, un mona- co, il quale, non ben fermo nella fede, letterato nelle scienze del mondo, ma ignorante in quelle di Dio, andava di giorno in giorno dubitando, se nell’ostia con- sacrata vi fosse il vero Corpo di Cristo, e così nel vino vi fosse il vero Sangue. Tuttavia non abbandonato dalla divi- na grazia del continuo orare, costantemente pregava Dio che gli togliesse dal cuore questa piaga, che l’andava av- velenando l’anima, quando il benignissimo Iddio, Padre di misericordia e d’ogni nostra consolazione, si compiacque levarlo da sì oscura caligine, facendogli quell’istessa grazia, che già compartì all’Apostolo s. Tommaso. Mentre, dunque, una mattina nel mezzo del suo sacrificio, dopo aver proferite le santissime parole della consacrazione, più che mai si trovava immerso nel suo antico errore, vide (oh favor singolare e meraviglioso!) il pa- ne in Carne e il vino in Sangue converso. Da tanto così stupendo Miracolo atterrito e confu- so, stette gran pezzo come in una divina estasi trasportato; ma finalmente, cedendo il timore allo spirituale contento, che gli riempiva l’ani- ma, con viso giocondo ancorchè di lacrime asperso, voltatosi alli circostanti così disse: “o felici assistenti, ai quali il benedetto Dio, per confondere l’incredulità mia, ha voluto svelar- si in questo SS.mo Sacramento e rendersi visi- bile agli occhi vostri. Ve- nite, fratelli e mirate il nostro Dio fatto vicino a noi. Ecco la Carne ecco il Sangue del nostro dilettis- simo Cristo. A queste pa- role corse l’avido popolo con devoto precipizio al- l’altare e tutto atterrito cominciò non senza gran copia di lacrime a gridare misericordia. Sparsa la fa- ma di così raro e singolare Miracolo per tutta la cit- tà, chi potrebbe dire gli atti di compunzione che grandi e piccoli frettolosa- mente accorsi cercavano iscoprire, altri confusi con devote voci invocavano la divina pietà, altri percotendosi il petto si chiamavano in colpa dei commessi errori, altri, con sommessi accen- ti ed interrotti sospiri, si chiamavano indegni di mirare così prezioso tesoro; altri, finalmente con tacito e riverente silenzio ammiravano, stupivano, lodavano ringraziavano il benignis- simo Dio ch’avesse voluto sottoporre al senso mortale la Sua immortale ed incomprensibile Maestà”. BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI) Nell’Eucaristia si rivela il disegno di amore che guida tutta la storia della salvezza. In essa il Dio Trinità, che in se stesso è amore, si coinvolge pienamente con la nostra condizione umana. Nel pane e nel vino, è l’intera vita divina che ci raggiunge e si partecipa a noi. (Sacramentum Caritatis, 8) IL DOCUMENTO del 1631 sul Miracolo eucaristico Il documento - manoscritto del 1631 è certamente un testo importante sul Miracolo per la descrizione attenta del racconto e il contorno storico che l’accompagna. In seguito diventa luogo di riferimento nelle successive narrazio- ni, soprattutto per l’epigrafe del 1636. Il documento si trova in una pubblicazione del 1611 di mons. Sebastiano Rinaldi Vescovo di Guardialfiera (CB). Fra Gerardo De Marchys, guardiano del convento di Lanciano, nel 1631 estrae dal libro del Rinaldi tale documento. Con la soppressione napoleonica (1809) il manoscritto è finito nelle mani di privati, dai quali, dopo faticose trattative, è stato possibile recuperarlo (1966). Ora si può vedere, in foto- copia, presso la sala Mostra del Miracolo. Si riporta per brevità solo la parte centrale del testo.

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ANNO II N. 16 - 2009SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE

“In questa città di Lanciano circa gli anni700 di nostro Signore, si trovò nel monaste-ro di s. Legonziano, ove abitavano i monaci dis. Basilio, oggi detto di s. Francesco, un mona-co, il quale, non ben fermo nella fede, letteratonelle scienze del mondo, maignorante in quelle di Dio,andava di giorno in giornodubitando, se nell’ostia con-sacrata vi fosse il vero Corpodi Cristo, e così nel vino vifosse il vero Sangue. Tuttavianon abbandonato dalla divi-na grazia del continuo orare,costantemente pregava Dioche gli togliesse dal cuorequesta piaga, che l’andava av-velenando l’anima, quando ilbenignissimo Iddio, Padre dimisericordia e d’ogni nostraconsolazione, si compiacquelevarlo da sì oscura caligine,facendogli quell’istessa grazia,che già compartì all’Apostolos. Tommaso. Mentre, dunque, una mattina nelmezzo del suo sacrificio, dopo aver proferite lesantissime parole della consacrazione, più chemai si trovava immerso nel suo antico errore,vide (oh favor singolare e meraviglioso!) il pa-ne in Carne e il vino in Sangue converso. Datanto così stupendo Miracolo atterrito e confu-so, stette gran pezzo come in una divina estasitrasportato; ma finalmente, cedendo il timoreallo spirituale contento, che gli riempiva l’ani-

ma, con viso giocondo ancorchè di lacrimeasperso, voltatosi alli circostanti così disse: “ofelici assistenti, ai quali il benedetto Dio, perconfondere l’incredulità mia, ha voluto svelar-si in questo SS.mo Sacramento e rendersi visi-

bile agli occhi vostri. Ve-nite, fratelli e mirate ilnostro Dio fatto vicino anoi. Ecco la Carne ecco ilSangue del nostro dilettis-simo Cristo. A queste pa-role corse l’avido popolocon devoto precipizio al-l’altare e tutto atterritocominciò non senza grancopia di lacrime a gridaremisericordia. Sparsa la fa-ma di così raro e singolareMiracolo per tutta la cit-tà, chi potrebbe dire gliatti di compunzione chegrandi e piccoli frettolosa-mente accorsi cercavanoiscoprire, altri confusi con

devote voci invocavano la divina pietà, altripercotendosi il petto si chiamavano in colpadei commessi errori, altri, con sommessi accen-ti ed interrotti sospiri, si chiamavano indegni dimirare così prezioso tesoro; altri, finalmentecon tacito e riverente silenzio ammiravano,stupivano, lodavano ringraziavano il benignis-simo Dio ch’avesse voluto sottoporre al sensomortale la Sua immortale ed incomprensibileMaestà”.

BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI)

Nell’Eucaristia

si rivela

il disegno di amore

che guida

tutta la storia

della salvezza.

In essa

il Dio Trinità,

che in se stesso

è amore,

si coinvolge

pienamente

con la nostra

condizione

umana.

Nel pane

e nel vino,

è l’intera

vita divina

che ci raggiunge

e si partecipa

a noi.

(SacramentumCaritatis, 8)

IL DOCUMENTO del 1631 sul Miracolo eucaristicoIl documento - manoscritto del 1631 è certamente un testo importante sul Miracolo per la descrizione attenta delracconto e il contorno storico che l’accompagna. In seguito diventa luogo di riferimento nelle successive narrazio-ni, soprattutto per l’epigrafe del 1636. Il documento si trova in una pubblicazione del 1611 di mons. SebastianoRinaldi Vescovo di Guardialfiera (CB). Fra Gerardo De Marchys, guardiano del convento di Lanciano, nel 1631estrae dal libro del Rinaldi tale documento. Con la soppressione napoleonica (1809) il manoscritto è finito nellemani di privati, dai quali, dopo faticose trattative, è stato possibile recuperarlo (1966). Ora si può vedere, in foto-copia, presso la sala Mostra del Miracolo. Si riporta per brevità solo la parte centrale del testo.

Sono qui

Il pane segno povero dell’Eucaristia

Sono qui, dinanzi a te per raccontarti la mia storia che giàconosci. Da anni ti inseguo e ti cerco, ma tu sfuggi per farticercare ancora al di là del sipario del tempo, oltre la barrie-ra dell’esperienza. Tu sei mistero eterno di affabilità e diamore, ma dove incontrarti? Dove cercarti? Hai riempito ilmondo e la Chiesa di segni leggibili della tua presenza, maper me, e come se fossero muti ed evanescenti. Cercarti do-ve? Nel prossimo che nasconde la tua immagine? Sì, ma su-bito mi si presentano i limiti della persona, la povertà dellesue virtù. Tu passi, parli, ed io non ti riconosco e non ti in-contro. Allora dove cercarti? Qui, nel Miracolo di Lanciano.Qui non sei più, lontano e irreale, ma vivo e visibile. Quel-la Carne, quel Sangue sono la tua persona, la tua presenza.Perciò, qui, a te posso parlare direttamente perché ti vedo, tiascolto, sei vicino, in mezzo a noi. Ora ascolta: ti cerco dal-la nascita. Ti ho scrutato nelle Scritture. Ti ho incontratomilioni di volte nell’Eucaristia, ma non ti conosco e non tiamo ancora. Dove sei? Il cuore e la mente si macerano ognigiorno per la mia fragilità congenita. La tua Parola così chia-ra e forte non mi è facile viverla nella fedeltà. Nell’Eucari-stia sei silenzio e dono, ma non sperimento la tua potenza evitalità da cancellare la mia aridità, da diradare la mia oscu-rità. O luce e santità eterna dove cercarti? Ora, qui, dinanzia questo evento di grazia! Traduci in me un brivido della tuaCarne, una stilla del tuo Sangue per sollevare la polvere del-la mia nullità, per far crescere in me i germi divini della tuasantità. Solo così posso essere nuovo e diverso per correreverso di te senza il peso della mia umanità ferita e mettere le

ali per volare a te. Oh Parola incarnata, oh Carne benedet-ta e Sangue versato non togliere lo sguardo da me! Io cam-mino per le strade della vita con la mia precarietà, ma conlo sguardo elevato a te. Tu sei luce e amore eterno, illuminail sentiero del mio cammino, fa fiorire la steppa del mio spi-rito che avvolge me e il mondo intero. Così insieme a te pos-so andare verso il domani nella certezza che tu sei semprecon me e non mi abbandoni mai, anche quando mi allonta-no da te. Grazie per questo angolo di silenzio e di pace, perl’ascolto riservato a me, qui a Lanciano, dinanzi alla tua Car-ne e al tuo Sangue.

D. G.

L’Eucaristia è un segno – sacramento molto fragile. Si celebracon il pane e il vino. Il pane è soggetto a corruzione, si dissol-ve facilmente, soprattutto perché circoscritto in una piccola esottile ostia. Il Signore ha scelto questo alimento perché è ilpiù comune ed universale, può essere mangiato e assimilato dachiunque. Nella sua essenza già manifesta l’esile solidità: ba-sta poco per annullare e fare scomparire il pane. Quell’ostiabianca, così piccola, è una mediazione essenziale: solo il panee nessun altro cibo rende l’Eucaristia sacramento. Il Signore è

lì, nel silenzio, indifeso, esposto ad ogni evenienza. Questapresenza richiama la sua umiltà, mitezza, semplicità. Durantela sua vita di fronte all’incomprensione, alla persecuzione enella passione ha testimoniato pazienza, misericordia, perdo-no, pur potendo manifestare la sua onnipotenza divina a dife-sa della verità e della giustizia. Gesù, povero durante la sua vi-ta terrena, più povero oggi. L’invisibilità, il silenzio, la solitu-dine avvolgono il suo essere nel Tabernacolo. Lui è lì notte egiorno per donare ancora il suo amore agli uomini. L’Eucare-stia è silenzio, povertà, mistero. L’uomo è invitato a conosce-re, a credere, ad adorare questo mirabile sacramento. Nel si-lenzio è più facile entrare nel mistero oltre. Dio è povero. InGesù il Padre si è manifestato senza potere, possesso e gloria.Il Signore eucaristico è solidarietà, comunione, profezia per lavita di sempre. Gli uomini carichi di problemi e preoccupazio-ni passano in fretta, corrono dinanzi alle chiese. Lì, in quelluogo sacro è presente il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo.Dal Tabernacolo vuole ancora parlarci, ascoltarci, aiutarci acapire che Lui è lì nell’Eucaristia: “sarò con voi sempre, tuttii giorni fino alla fine del mondo.”(Mt. 28, 20). Lì, ci aspettaper camminare con noi lungo il sentiero dei giorni e renderemeno difficile il cammino nel tempo della nostra vita.

I gruppi di pellegrini che arrivano a Lanciano han-no tutti un vivo desiderio: celebrare al Santuariodinanzi al Miracolo eucaristico. E’ un’aspirazioneplausibile perché la visione del Miracolo suscita unclima di particolare fede e adorazione. Vedere quel-la Carne e quel Sangue è come fosse il Signore pre-sente, visibile. Quei due segni sacramentali dell’-VIII secolo è come se fossero di oggi. Celebrarel’Eucaristia in questo luogo e ripresentare e rende-re attuale quell’evento di 1300 anni fa accaduto almonaco basiliano. Ciò invita al raccoglimento, al-la partecipazione devota al mistero che si celebra.Dinanzi al Miracolo regna un clima di profondo si-lenzio e attenzione a vivere il mistero che si cele-bra. Sul volto dei pellegrini è leggibile un senso dicommozione e stupore al vedere con i propri occhila Carne e il Sangue del Figlio di Dio. Si nota in es-si la consapevolezza che dopo la storia, la fede del-la Chiesa e la conferma della scienza non è propriofacile negare la verità del fatto miracoloso. La cele-brazione al Santuario rinnova anche l’unità di fede

tra la messa mai finita del monaco e dei fedeli par-tecipi a quell’evento memorabile. Dopo la visionee la venerazione delle sante reliquie non si dimen-tica facilmente quella Carne e quel Sangue che ilSignore ha voluto donare ai credenti di tutto ilmondo per aiutarli a credere di più alla sua presen-za tra noi: “sarò con voi sempre fino alla fine delmondo” (Mt. 28, 20).

S. Legonziano è l’Oratorio o la piccola chiesa dove è av-venuto il Miracolo eucaristico. E’ nella parte sottostan-te il presbiterio, a otto metri circa dal livello della chie-sa. Detto Oratorio è stato costruito su resti di epoca ro-mana (cisterna) e risale probabilmente al III o IV seco-lo dell’era cristiana. I basiliani arrivando a Lanciano eb-bero in consegna la piccola chiesa con annesso mona-stero per svolgere le loro funzioni religiose. Nell’VIII se-colo avvenne il Miracolo per il dubbio del monaco.L’Oratorio è molto suggestivo per l’ambiente in cui è si-

tuato. Un luogo carico di silenzio, di misticismo per l’es-senzialità e la povertà della struttura. Pietre e mattonidi un tempo sono gli unici testimoni di quel grandeevento. Molti sono i gruppi che desiderano celebrare inquesto luogo e sostarvi in preghiera. La visita al Miraco-lo sarebbe incompleta senza la visione di questo sitomemorabile non solo per l’Ordine francescano, ma so-prattutto per fedeli desiderosi di conoscere il punto pre-ciso dove avvenne la trasformazione del pane in Carne,del vino in Sangue. S. Legonziano è tornato alla luce ealla venerazione di tutti dopo l’oscurità dei secoli. Inoccasione del Giubileo del 2000 lavori monumentali eradicali condotti da specialisti hanno fato riscoprirel’antico Oratorio, sepolto con la costruzione della chie-sa francescana (1258) e con le trasformazioni nelle va-rie epoche. S. Legonziano per la sua semplicità ed auste-rità resta nel cuore di tutti. E’ il luogo della memoria delMiracolo che dopo 1300 anni continua ancora ad esse-re il segno memorabile della presenza di Dio tra noi.Questo luogo è un piccolo angolo del nostro pianeta do-ve il Signore ha dato un segno vero e reale delle divineparole pronunziate nell’ultima Cena: “questo è il mioCorpo, questo è il mio Sangue”.

San Legonziano

Le celebrazioni al Santuario

NOTIZIE UTILISantuario

del

MIRACOLO EUCARISTICOCorso Roma – 66034 – Lanciano (Ch)

Tel 0872.713189www.miracoloeucaristico.euinfo@miracoloeucaristico.com

INFORMAZIONI

Orario Santuariomattino: 06.45 - 12.30pomeriggio: 15.00 - 19.30

Orario Sante Messe

Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 18.30Feriale : 08.00 - 09.00 - - 18.30

Sacramento della Riconciliazione:

Festivo: 06.45 - 12.15 - 15.00 - 19.30Feriale : 08.00 - 12.15 - 15.00 - 19.30

Accoglienza pellegrini:

❖ Frate disponibile per la spiegazione❖ Proiezione video storia del Miracolo❖ Possibilità di celebrare Santa Messa❖ Adorazione Eucaristica❖ Confessioni❖ Sale per giornate di ritiro spirituale❖ Sala mostra sul Miracolo❖ Cappella San Legonziano e Battistero❖ Percorso archeologico

Attività del SantuarioOspitalità:

“Casa San Francesco”tel. 0872.40432 cell. 339.1612495

[email protected]

Casa Editrice SMEL:

❖ Pubblicazioni sul Miracolo Eucari-stico in varie lingue

❖ VHS e DVD in varie lingue❖ Bollettino di collegamento La Lampada

UFFICIO ACCOGLIENZA PELLEGRINITel. 0872.40670 - Tel 0872.713189

e-mail: [email protected]

Da visitare oltre il Santuario:❖ Cattedrale Madonna del Ponte❖ Chiesa Santa Maria Maggiore❖ Museo Diocesano

Conto Corrente Postalen.14119663

La sala video

Corrispondenza CON I LETTORISono un giovane di 19 anni. Ho terminato lescuole superiori. Da qualche anno sto pensan-do alla vita Religiosa sacerdotale. Chiedo unaiuto spirituale per vedere meglio la mia voca-zione. Tanti saluti e grazie per la risposta.

Vito (Alessandria)

Caro Vito, per un problema così grande eduna risposta adeguata occorrerebbe moltospazio e tempo. L’ideale sarebbe se ci potes-simo incontrare e parlare a lungo. PoichéLanciano è molto distante da Alessandria ticonsiglio di rivolgerti a qualche Religiosodella tua città per aiutarti a fare discerni-mento sulla tua vocazione. Io, brevementeti do alcuni consigli. Prima di tutto guarda-re il tuo cammino di fede in profondità. Si-gnifica: qual’é il tuo rapporto con la Paroladi Dio, con i sacramenti, con la Chiesa?Esaminare il tuo fervore, la tua pratica reli-giosa. La vocazione si fonda su un’esperien-

za di fede ben ferma. Quale relazione haicon il mondo? Un giovane che si incammi-na alla vita conventuale e sacerdotale giàdall’inizio deve sentirsi abbastanza distacca-to da una forma di vita troppo libera e dedi-ta alle attrattive dei divertimenti più dispa-rati. La vita Religiosa, domani, si vive incomunità con una Regola ben precisa e per-sone concrete con carattere e vedute diver-se dalle tue. Senza una vera vocazione è im-possibile vivere serenamente la propria lapropria scelta. Pensaci. Per quanto riguardala vita sacerdotale, occorre grande equili-brio per le responsabilità che simile mini-stero comporta, per l’apostolato da svolgerein futuro in luoghi e ambienti diversi. Ri-fletti e prega molto per questa tua decisio-ne. Non puoi fare a meno di un Padre spiri-tuale a cui puoi fare continuo riferimentoper ogni tua situazione circa la tua sceltavocazionale.

Autorizzazione Tribunale di Lanciano n. 28 - dicembre 1953

Direttore Responsabile: P. Ernesto Piacentini o.f.m. conv.

Grafica e stampa: Litografia Botolini srl - tel. 0872.714641

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2005 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, Roma Aut. 2008

Contiene oltre 150 persone. E’ arredata anche per incontri di catechesi e pre-ghiera. Molti sono i pellegrini che ascoltano nella loro lingua (inglese, spagno-lo, portoghese, tedesco, polacco, francese, italiano) e vedono il documentariosul Miracolo. I pellegrini ringraziano abitualmente per la preziosa realizzazione

del video, non solo per lasequenza delle immagini,soprattutto per gli insegna-menti che comunica. Moltigruppi iniziano il percorsodalla sala video che offrenon solo la conoscenza del-l’evento, ma attraverso bre-vi messaggi eucaristici aiutaa capire la grandezza del sa-cramento dell’Eucaristia inriferimento agli impegnidella vita cristiana. In ventiminuti o poco più la se-quenza di immagini e paro-le lascia in ognuno il desi-derio e l’attesa di vedere alpiù presto e da vicino ciòche Dio ha compiuto aLanciano per tutta l’umani-tà attraverso il fortunatomonaco basiliano dell’VIIIsecolo.