Russia La Ritirata

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RUSSIA: LA "RITIRATA" PREMESSA Alla fine del 42, l'anno considerato da Hitler decisivo per la soluzione del problema Stalin, i tedeschi erano schierati da Nord a Sud lungo fronte che correva in diagonale, per Boschi, altopiani, steppe e Fiumi (come il Don) dal Meridiano 30° di Leningrado/Odessa al 45° di Stalingrado/Grozny; vale a dire alla base più di 1.000 km di profondità e altri 600 per arrivare al confine Polacco (due passi dietro casa si per dire). Il mar d'Azov, e quindi la Crimea e il mar Nero, erano a un tiro di schioppo dallo schieramento Sud, ma l'asse non aveva praticamente naviglio su questo mare bloccato dai turchi neutrali ai Dardanelli. Le uniche vie di comunicazione idriche erano tramite il sistema Danubio dall'Europa centrale. Stalingrado non era caduta, Leningrado neanche e il petrolio di Bakù era rimasto là. Tutto quello c serviva a Tedeschi e Italiani partiva da casa con settimane e mesi di viaggio. Per noi il clima meteo era anche un po' freddino. L'operazion Affitti e Prestiti degli alleati, partita alla fine del '41, aveva portato in Russia alluminio, macchine utensili, gomma, stagno, benzina, nafta migliaia di tonnellate. Ma cosa più importante quasi 11.000 carri e mezzi corazzati (altri 4.500 erano andati in fondo al mare) e, quello che conta, 400.000 camion (è difficile vederli in foto perchè la propaganda vietava foto a mezzi che non fossero russi) erano arrivati a destinazione. Scrive Zukov "E' indiscutibile che l'Urss ricevette forniture importanti per la sua economia. Ma forse che tutto ciò poteva influire in modo decisivo sull'andamento della guerra ? Noi ricevemmo 18.700 aeroplani (non concorda), 10.800 fra carri armati e blindati e 9.600 cannoni (tralascia 80.000 camion e altro). Rispetto al complessivo da noi prodotto questi aiuti non rappresentano che il 10%. L'importanza relativa è fuori discussione, ma parlare di ruolo decisivo non è davvero il caso...". solo alcuni dei mezzi forniti http://www.theeasternfront.co.uk/Vehicles/russian /lendleasevehicles.htm http://www.battlefield.ru /index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=76 Per superare un altro inverno senza combattere le armate dell'asse avrebbero avuto bisogno di cambi, vestiario, ricoveri etc. Già accendere motore d'inverno era un problema. Per combattere ci voleva ben altro, benzina, mezzi, aerei, artiglieria, viveri, ospedali trasporti..... Gli a convinti (e rassegnati) a passare Natale sul Don s'erano attrezzati alla meglio con ricoveri. L'esperienza dell'altra guerra almeno qualcosa aveva insegnato. La battaglia di Stalingrado già in corso aveva rimescolato e smembrato corpi e composizione tanto che nessuno (Cosseri esclusa) poteva programmare lavori invernali dove non era sicuro di restare. La Celere (non fa nemmeno più parte del XXXV ex Csir) vien nuovamente richiamata sul Don il 20 novembre 1942 per presidiare il settore lasciato libero dalla 62° Divisione germanica trasferita “improvvisamente” a sud. La difesa è impostata staticamente dai comandi superiori, non esistono spazi di manovra. In caso di rottura del fronte e di superamento, i reparti dovevano solo preoccuparsi di resistere ad oltranza sul posto, in attesa del “contrattacco liberatore” che fatto, arriverà in ritardo o non arriverà mai. (s'era già visto a El Alamein 1 mese prima Telegramma di Hitler a Rommel del 3/11 - ... il popolo tedesco segue con me l'eroica lotta difensiv Egitto, nella situazione nella quale vi trovate, non può esserci altro pensiero che continuare a resistere: non cedere di un sol passo e gettare ne battaglia ogni arma, ogni combattente di cui si possa ancora disporre. Alle Vostre truppe non potete indicare altra via se non quella che condu alla vittoria o alla morte). Il messaggio duplicato, e sostituita la parola Egitto con Russia andava bene per ogni armata e per ogni fronte.... Nessuno (Manstein escluso) voleva accorciare il fronte e infittire le schiere in attesa della primavera. All'inizio di dicembre l'8° Armata ital dipendente dal Gruppo Armate B (Generaloberst Maximilian Freiherr von und zu Weichs an der Glon) è sistemata a difesa di un settore a circa 230 km, mediamente 25 km per Divisione, con punte di 35-40 km (un reggimento deve tenere dai 15 ai 20 km quando se va bene ne p tenere 6). Da Sud (dal fronte di Stalingrado) a Nord c'erano in successione tedeschi, romeni, poi l'8a ARMATA ITALIANA, gli Ungheresi nuovo tedeschi (vedi sotto). Tedeschi erano comunque frammischiati nel dispositivo di difesa e alle spalle avevano spesso una brigata coraz che mancava al Regio Esercito, ma anche a Romeni e Ungheresi. Zukov dimenticava "diplomaticamente o politicamente" di dire che il ruolo era nel momento del bisogno e molti di questi mezzi li troviamo nello scenario di quello che un ambasciatore sovietico disse essere stata l'estate nera del Caucaso, operazione Blau** . Ma perchè erano nel Caucaso questi mezzi?. I primi convogli via polo nord Murmansk, Arcangelo e per ferrovia Vologda Mosca erano arrivati indenni, poi i tedeschi si misero in caccia e andava in fondo al mare il 50% dei carichi. Gli inglesi allora corsero ai ripari. Dalla relazione di C. C. MARSHALL Capo di S.M. Washington, D. C. 1/7/43: 23. Aiuti alla Russia Gli aiuti alla Russia da parte degli Stati Uniti sotto forma di equipaggiamento militare possono riassumersi come segue: più di 3.000 aeroplani, 2.400 carri armati, 16.000 autocarrette o blindati c.c., 80.000 autocarri, 7.000 motociclette, 109.000 fucili mitragliatori, 130.000 telefoni da campo, e 75.000 tonnellate di esplosivi. Tutto questo materiale è giunto effettivamente in Russia, insieme con molti altri armamenti, cibo, e materie prime. La sera del 10 dicembre 1942 l’8a Armata (Gen.Italo Gariboldi csm Bruno Malaguti, Artiglieria Balotta, Genio Forgiero) è schierata invec nord a sud nelle grandi unità col: (fonte http://www.axishistory.com/index.php?id=6262 ) - Corpo d'Armata alpino Gen. Gabriele Nasci csm Giulio Martinat 2nd Tridentina Alpine Div. (Generale Luigi Reverberi) 6th and 5th Alpine Regiments (Col. Paolo Signorini and Giuseppe Adam respective 2nd Alpine Artillery Regiment (Col.Federico Moro). 3rd Julia Alpine Div. (Generale Umberto Ricagno**) 9th and 8th Alpine Regiments (Col. Fausto Lavizzari and Armando Cimolino respectively) 3rd Alpine Artillery Regiment (Col.Pietro Gay). 4th Cuneense Alpine Div. (Generale di Divisione Emilio Battisti***)1st and 2nd Alpine Regiments (Col.Luigi Manfredi and Luigi Scrimin respectively) 4th Alpine Artillery Regiment (Col.Enrico Orlandi). a disposizione del comando German Artillery Regiment 612 11º Raggr. Artiglieria di CDA – LI, LII and LIII Gruppo cannoni da 105/32; CXVII Gruppo obici da 149/13. 39th and 41st Antiaircraft Batteries (20mm) Alpine Ski Battalion “Monte Cervino” (T.Colonnello Mario D’Adda) Squadron grouping of dismounted cavalry from truppe a cavallo. Horse Artillery Regiment (Col.Domenico Montella) – without horses; XXXII Gruppo cannoni da 149/40 of the 9º Raggr. Artiglieria di CDA XXIV Gruppo cannoni da 149/28 of the 9º 9º Raggr. Artiglieria di CDA A Reza Khan Pahlevi Imperatore Shah di Persia che intratteneva ancora rapporti di simpatia con l'Asse imposero (inglesi e russi assieme dopo un colpo di stato di fine Agosto '41) l'abdicazione a favore del figlio (l'ultimo Shah) più malleabile. Da Bassora, già collegata al Mar Caspio per ferrovia, gli alleati raggiunsero Bakù raddoppiando la linea. La circumnavigazione dell'Africa da parte dei convogli e il Golfo Persico non rappresentavano un elevato rischio. Anche tutto il petrolio mediorientale è ora sotto loro controllo (qualcuno, ancora adesso, la chiama guerra d'aggressione ovverossia il fine giustifica i mezzi). Il primo impiego degli aiuti occidentali finiva quindi sul fronte della Russia meridionale, di Stalingrado, mentre il resto della produzione era alle spalle di Mosca sui sicuri Urali. Bedford inglesi e Gmc americani erano quindi finiti in copiosa quantità preda dei tedeschi.. - Il Corpo d'Armata Gen. Giovanni Zanghieri csm Almici 5th Cosseria Infantry Div. (Generale di Divisione Enrico Gazzale; Brigade Infantry Commander: Vincenzo Robertiello) 89th and 90th Sale Infantry Regiments (Col. Paolino Maggio and T.Colonnello Giacomo Lapenna respectively) 108th Motorized Artillery Regiment (Col. Ern Drommi) + German Grenadier Regiment 318 (Oberst Erich Mielke).**** 3rd Ravenna Infantry Division (Generale di Brigata Francesco Dupont; Brigade Infantry Commander: Manlio Capizzi) 38th and 37th Rav Infantry Regiments (Col. Mario Bianchi and Giovanni Naldoni respectively) 121st Motorized Artillery Regiment (Col. Giacomo Manfredi) three companies of German anti-tank guns (22 guns). a disposizione Raggr. CC.NN. “23 Marzo” (Luogotenente Generale Luigi Martinesi) Gruppo Battaglioni CC.NN. “M” “Leonessa” (Console Graziano Sardu) – XIV and XV Battaglione CC.NN.; XXXVIII Battaglione CC.NN Armi d’Accompagnamento [support arms]. Gruppo Battaglioni CC.NN. “M” “Valle Scrivia” (Console Mario Bertoni) – V and XXXIV Battaglione CC.NN.; XLI Battaglione CC.NN. Armi d’Accompagnamento [support arms]. 2º Raggr. Artiglieria di CDA (T.Col. Liberato Mascagna) – III and XXIII Gruppo cannoni da 105/28; CIII, CXXIII and CXXIV Gruppo ob da 149/13. 52nd and 54th Antiaircraft Batteries (20mm) III Gruppo of the 201o Regimmento Artiglieria Motorizzato XXXI Gruppo cannoni da 149/40 of the 9º Artiglieria d’Armata - XXXV Corpo d'Armata ex CSIR Gen. Francesco Zingales CSM Gen.Vargas German 298th Infantry Div. (Generalmajor Arnold Szelinski)Grenadier Regiments 525, 526 and 527 Artillery Regiment 298.

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Alla fine del 42, l'anno considerato da Hitler decisivo per la soluzione del problema Stalin, i tedeschi erano schierati da Nord a Sud lungo un fronte che correva in diagonale, per Boschi, altopiani, steppe e Fiumi (come il Don) dal Meridiano 30° di Leningrado/Odessa al 45° di Stalingrado/Grozny; vale a dire alla base più di 1.000 km di profondità e altri 600 per arrivare al confine Polacco (due passi dietro casa si fa per dire). Il mar d'Azov, e quindi la Crimea e il mar Nero, erano a un tiro di schioppo dallo schieramento Sud, ma l'asse non aveva praticamente naviglio su questo mare bloccato dai turchi neutrali ai Dardanelli. Le uniche vie di comunicazione idriche erano tramite il sistema Danubio dall'Europa centrale. Stalingrado non era caduta, Leningrado neanche e il petrolio di Bakù era rimasto là. Tutto quello che serviva a Tedeschi e Italiani partiva da casa con settimane e mesi di viaggio. Per noi il clima meteo era anche un po' freddino. L'operazione Affitti e Prestiti degli alleati, partita alla fine del '41, aveva portato in Russia alluminio, macchine utensili, gomma, stagno, benzina, nafta per migliaia di tonnellate. Ma cosa più importante quasi 11.000 carri e mezzi corazzati (altri 4.500 erano andati in fondo al mare) e, quello che più conta, 400.000 camion (è difficile vederli in foto perchè la propaganda vietava foto a mezzi che non fossero russi) erano arrivati a destinazione.

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RUSSIA: LA "RITIRATA"PREMESSAAlla fine del 42, l'anno considerato da Hitler decisivo per la soluzione del problema Stalin, i tedeschi erano schierati da Nord a Sud lungo unfronte che correvain diagonale, per Boschi, altopiani, steppe e Fiumi (come il Don) dal Meridiano 30 di Leningrado/Odessaal 45 diStalingrado/Grozny; vale a dire alla base pi di 1.000 km di profondit e altri 600 per arrivare al confine Polacco (due passi dietro casa si faper dire). Il mar d'Azov, e quindi la Crimea e il mar Nero, erano a un tiro di schioppo dallo schieramento Sud, ma l'asse non avevapraticamente naviglio su questo mare bloccato dai turchi neutrali ai Dardanelli. Le uniche vie di comunicazione idriche erano tramite ilsistema Danubio dall'Europa centrale. Stalingrado non era caduta, Leningrado neanche e il petrolio di Bak era rimasto l. Tutto quello cheserviva a Tedeschi e Italiani partiva da casa con settimane e mesi di viaggio. Per noi il clima meteo era anche un po' freddino. L'operazioneAffitti e Prestiti degli alleati, partita alla fine del '41, aveva portato in Russia alluminio, macchine utensili, gomma, stagno, benzina, nafta permigliaia di tonnellate. Ma cosa pi importante quasi 11.000 carri e mezzi corazzati (altri 4.500 erano andati in fondo al mare) e, quello che piconta, 400.000 camion ( difficile vederli in foto perch la propaganda vietava foto a mezzi che non fossero russi) erano arrivati a destinazione.Scrive Zukov "E' indiscutibile che l'Urss ricevette fornitureimportanti per la sua economia. Ma forse che tutto ci potevainfluire in modo decisivo sull'andamento della guerra ? Noiricevemmo 18.700 aeroplani (non concorda), 10.800 fra carri armatie blindati e 9.600 cannoni (tralascia 80.000 camion e altro). Rispettoal complessivo da noi prodotto questi aiuti non rappresentano cheil 10%. L'importanzarelativa fuori discussione, ma parlare di ruolodecisivo non davvero il caso...". solo alcuni dei mezzi fornitihttp://www.theeasternfront.co.uk/Vehicles/russian/lendleasevehicles.htm http://www.battlefield.ru/index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=76Per superare un altro inverno senza combattere le armate dell'asse avrebbero avuto bisogno di cambi, vestiario, ricoveri etc. Gi accendere unmotore d'inverno era un problema. Per combattere ci voleva ben altro, benzina, mezzi, aerei, artiglieria, viveri, ospedali trasporti..... Gli alpiniconvinti (e rassegnati) a passare Natale sul Don s'erano attrezzati alla meglio con ricoveri. L'esperienza dell'altra guerra almeno qualcosaaveva insegnato. La battaglia di Stalingrado gi in corso aveva rimescolato e smembrato corpi e composizione tanto che nessuno (Cosseriaesclusa) poteva programmare lavori invernali dove non era sicuro di restare. La Celere (non fa nemmeno pi parte del XXXV ex Csir) vienenuovamente richiamata sul Don il 20 novembre 1942 per presidiare il settore lasciato libero dalla 62 Divisione germanica trasferitaimprovvisamente a sud. La difesa impostata staticamente dai comandi superiori, non esistono spazi di manovra. In caso di rottura delfronte e di superamento, i reparti dovevano solo preoccuparsi di resistere ad oltranza sul posto, in attesa del contrattacco liberatore che, difatto, arriver in ritardo o non arriver mai.(s'era gi visto a El Alamein 1 mese prima Telegramma di Hitler a Rommel del 3/11 - ... il popolo tedesco segue con me l'eroica lotta difensiva inEgitto, nella situazione nella quale vi trovate, non pu esserci altro pensiero che continuare a resistere: non cedere di un sol passo e gettare nellabattaglia ogni arma, ogni combattente di cui si possa ancora disporre. Alle Vostre truppe non potete indicare altra via se non quella che conducealla vittoria o alla morte). Il messaggio duplicato, e sostituita la parola Egitto con Russia andava bene per ogni armata e per ogni fronte....Nessuno (Manstein escluso) voleva accorciare il fronte e infittire le schiere in attesa della primavera. All'inizio di dicembre l'8 Armata italiana,dipendente dal Gruppo Armate B (Generaloberst Maximilian Freiherr von und zu Weichs an der Glon) sistemata a difesa di un settore ampiocirca 230 km, mediamente 25 km per Divisione, con punte di 35-40 km (un reggimento deve tenere dai 15 ai 20 km quando se va bene ne putenere 6). Da Sud (dal fronte di Stalingrado) a Nord c'erano in successione tedeschi, romeni, poi l'8a ARMATA ITALIANA,gli Ungheresi e dinuovo tedeschi (vedi sotto). Tedeschi erano comunque frammischiati nel dispositivo di difesa e alle spalle avevano spesso una brigata corazzatache mancava al Regio Esercito, ma anche a Romeni e Ungheresi.Zukov dimenticava "diplomaticamente o politicamente" di dire cheil ruolo era nel momento del bisogno e molti di questi mezzi litroviamo nello scenario di quello che un ambasciatore sovieticodisse essere stata l'estate nera del Caucaso, operazione Blau**. Maperch erano nel Caucaso questi mezzi?. I primi convogli via polonord Murmansk, Arcangelo e per ferrovia Vologda Mosca eranoarrivati indenni, poi i tedeschi si misero in caccia e andava in fondoal mare il 50% dei carichi. Gli inglesi allora corsero ai ripari.Dalla relazione di C. C. MARSHALL Capo di S.M. Washington, D. C.1/7/43: 23. Aiuti alla RussiaGli aiuti alla Russia da parte degli Stati Uniti sotto forma diequipaggiamento militare possono riassumersi come segue: pi di3.000 aeroplani, 2.400 carri armati, 16.000 autocarrette o blindati c.c.,80.000 autocarri, 7.000 motociclette, 109.000 fucili mitragliatori,130.000 telefoni da campo, e 75.000 tonnellate di esplosivi. Tuttoquesto materiale giunto effettivamente in Russia, insieme conmolti altri armamenti, cibo, e materie prime.La sera del 10 dicembre 1942 l8a Armata (Gen.Italo Gariboldi csm Bruno Malaguti, Artiglieria Balotta, Genio Forgiero) schierata invece danord a sud nelle grandi unit col: (fonte http://www.axishistory.com/index.php?id=6262 )- Corpo d'Armata alpino Gen. Gabriele Nasci csm Giulio Martinat2nd Tridentina Alpine Div. (Generale Luigi Reverberi) 6th and 5th Alpine Regiments (Col. Paolo Signorini and Giuseppe Adam respectively)2nd Alpine Artillery Regiment (Col.Federico Moro).3rd Julia Alpine Div. (Generale Umberto Ricagno**) 9th and 8th Alpine Regiments (Col. Fausto Lavizzari and Armando Cimolinorespectively) 3rd Alpine Artillery Regiment (Col.Pietro Gay).4th Cuneense Alpine Div. (Generale di Divisione Emilio Battisti***)1st and 2nd Alpine Regiments (Col.Luigi Manfredi and Luigi Scriminrespectively) 4th Alpine Artillery Regiment (Col.Enrico Orlandi).a disposizione del comando German Artillery Regiment 61211 Raggr. Artiglieria di CDA LI, LII and LIII Gruppo cannoni da 105/32; CXVII Gruppo obici da 149/13. 39th and 41st AntiaircraftBatteries (20mm)Alpine Ski Battalion Monte Cervino (T.Colonnello Mario DAdda)Squadron grouping of dismounted cavalry from truppe a cavallo.Horse Artillery Regiment (Col.Domenico Montella) without horses;XXXII Gruppo cannoni da 149/40 of the 9 Raggr. Artiglieria di CDAXXIV Gruppo cannoni da 149/28 of the 9 9 Raggr. Artiglieria di CDAAReza Khan PahleviImperatore Shah di Persia che intratteneva ancorarapporti di simpatia con lAsse imposero (inglesi e russi assieme dopo uncolpo di stato di fine Agosto 41) labdicazione a favore del figlio (lultimoShah) pi malleabile. Da Bassora, gi collegata al Mar Caspio per ferrovia,gli alleatiraggiunsero Bak raddoppiando la linea. La circumnavigazionedellAfrica da parte dei convogli e il Golfo Persico non rappresentavano unelevato rischio. Anche tutto il petrolio mediorientale ora sotto lorocontrollo (qualcuno, ancora adesso, la chiama guerra daggressioneovverossia il fine giustifica i mezzi). Il primo impiego degli aiuti occidentalifiniva quindi sul fronte della Russia meridionale, di Stalingrado, mentre ilresto della produzione era alle spalle di Mosca sui sicuri Urali. Bedfordinglesi e Gmc americani erano quindi finiti in copiosa quantit preda deitedeschi..- Il Corpo d'Armata Gen. Giovanni Zanghieri csm Almici5th Cosseria Infantry Div. (Generale di Divisione Enrico Gazzale; Brigade Infantry Commander: Vincenzo Robertiello) 89th and 90th SalernoInfantry Regiments (Col. Paolino Maggio and T.Colonnello Giacomo Lapenna respectively) 108th Motorized Artillery Regiment (Col. ErnestoDrommi) + German Grenadier Regiment 318 (Oberst Erich Mielke).****3rd Ravenna Infantry Division (Generale di Brigata Francesco Dupont; Brigade Infantry Commander: Manlio Capizzi) 38th and 37th RavennaInfantry Regiments (Col. Mario Bianchi and Giovanni Naldoni respectively)121st Motorized Artillery Regiment (Col. Giacomo Manfredi) three companies of German anti-tank guns (22 guns).a disposizioneRaggr. CC.NN. 23 Marzo (Luogotenente Generale Luigi Martinesi)Gruppo Battaglioni CC.NN. M Leonessa (Console Graziano Sardu) XIV and XV Battaglione CC.NN.; XXXVIII Battaglione CC.NN.Armi dAccompagnamento [support arms].Gruppo Battaglioni CC.NN. M Valle Scrivia (Console Mario Bertoni) V and XXXIV Battaglione CC.NN.; XLI Battaglione CC.NN.Armi dAccompagnamento [support arms].2 Raggr. Artiglieria di CDA (T.Col. Liberato Mascagna) III and XXIII Gruppo cannoni da 105/28; CIII, CXXIII and CXXIV Gruppo obicida 149/13. 52nd and 54th Antiaircraft Batteries (20mm)III Gruppo of the 201o Regimmento Artiglieria MotorizzatoXXXI Gruppo cannoni da 149/40 of the 9 Artiglieria dArmata- XXXV Corpo d'Armata ex CSIR Gen. Francesco Zingales CSM Gen.VargasGerman 298th Infantry Div. (Generalmajor Arnold Szelinski)Grenadier Regiments 525, 526 and 527 Artillery Regiment 298.German 298th Infantry Div. (Generalmajor Arnold Szelinski)Grenadier Regiments 525, 526 and 527 Artillery Regiment 298.9th Pasubio Semi-Motorized Infantry Div. (Generale di Divisione Guido Boselli; Brigade Infantry Commander: Davide Borghini) 79th and80th Roma Infantry Regiments (Col. Armando Mazzocchi and T.Col. G.B. Casassa respectively) 8th Motorized Artillery Regiment (Col.Alfredo Reginella).a disposizioneRaggruppamento CC.NN. 3 Gennaio (Luogotenente Generale Filippo Diamanti)Gruppo Battaglioni CC.NN. M Montebello (Console Italo Vianini) VI and XXX Battaglione CC.NN.; XII Battaglione CC.NN. ArmiAccompagnamentoGruppo Battaglioni CC.NN. M Tagliamento (Console Domenico Mittica) LXIII and LXXIX Battaglione CC.NN.; LXIII Battaglionearmi Accompagnamento30 Raggr.Artiglieria di CDA (Col. Lorenzo Matiotti) LX, LXI and LXII Gruppo cannoni da 105/32; CXXIV Gruppo obici da 149/13. 95thand 97th Antiaircraft Batteries (20mm)XXXIV Gruppo cannoni da 149/40 of the 9 Artiglieria dArmataL Gruppo cannoni da 149/28 of the 9 Artiglieria dArmataTruppe d'armata:Raggruppamento truppe a cavallo (Generale di BrigataGuglielmo Barb di Casel Morano) 3rd Savoia CavalleriaRegiment (Col. Alessandro Bettoni Cazzago) and 5thLancieri di Novara Regiment (Col. Carlo Pagliano). senzacavalli201 Regimmento Artiglieria Motorizzato (Col. EnricoAltaville) I, II, III Gruppo da 75/32 (three batteries each).As of 10 December 1942, the III Gruppo was farmed out tothe II Corps as reinforcement.4 Raggruppamento Artiglieria contraerei (Col. Giuseppe diMartino) IV and XIX Gruppo cannoni da 75/46 (two batterieseach); XXXVI, XXXVII and XXXVIII Gruppo cannoni da 75/46(three batteries each). 31st, 40th, 42nd and 65th AntiaircraftBatteries (20mm)In riserva del Gruppo Armate B (da cui dipende I'8Armata) ci sono la 385 Divisione d fanteria germanica, inafflusso a scaglioni e pertanto disponibile solo per unreggimento, e la 27 Divisione germanica con una cinquantinadi carri (un battaglione) in tutto. Le Divisioni italiane sonobinarie, dispongono cio di soli due reggimenti (il terzosarebbe stato la prima riservaper bloccare irruzioni inprofondit) e sono totalmente inadatte ad una guerra dimovimento gi col caldo e incapaci, in difensiva, di resistere alungo ad un attacco sistematico perch prive di armicontrocarro degne di questo nome. Nel settore del II corpoitaliano noi abbiamo 114 cannoni controcarro e 108 mortai. Irussi rispettivamente 300 e 1.235 senza parlare di artiglieria ecarri armati. Le Divisioni alpine dispongono di armi a tirocurvo che mal si prestano (o eccessive) su un terrenoondulato come la steppa.- XXIX Corpo d'Armata General Hans von Obstfelder Chief of the General Staff: Oberst Albrecht Ritter von Quirnheim52nd Torino Semi-Motorized Infantry Div. (Generale di Divisione Roberto Lerici; Brigade Infantry Commander :Cesare Rossi) 81st and 82ndTorino Infantry Regiments (Col. Biagio Santini and Col. Evaristo Fioravanti respectively) 52nd Motorized Artillery Regiment (Col. GiuseppeGhiringhelli).3rd Celere Div. Principe Amedeo Duca dAosta (Generale di Divisione Ettore de Blasio; Brigate Commander: Carlo Lombardi) 3rd and 6thBersaglieri Regiments (Col. Ercole Felici and Col. Mario Carloni respectively) 120th Motorized Artillery Regiment (T.Colonnello Ugo deSimone)A disposizione* XLVII Battaglione Bersaglieri motociclisti, LXVII Battaglione Bersaglieri corazzato (two companies of L6/40 light tanks)Gruppo Cavalleggeri di Alessandria (two squadrons of Semovente L/40 da 47/32 tank destroyers)Italian Croat Legion (Tenente Colonnello Egon Zitnik)2nd Sforzesca Infantry Div. (Generale di Divisione Carlo Pellegrini; Brigade Infantry Commander: Michele Vaccaro) 53rd and 54th UmbriaInfantry Regiments (Col. Massimo Contini and Col. Mario Viale respectively) 17th Motorized Artillery Regiment (Col. Achille Tirindelli).Additional Italian Army-Level Reinforcements:LXXIII Gruppo obici da 210/22 of the 9 Raggr. Artiglieria dArmata156th Vicenza Infantry Division (Generale di Brigata Etelvoldo Pascolini) 277th and 278th Vicenza Infantry Regiments (Col. Giulio CesareSalvi and Col. Gaetano Romeres respectively) without artilleryI rapporti di forza erano decisamente a favore del nemico, in termini di battaglioni il rapporto era di 5 a 1; in termini di carri armati addirittura di10 a 1. In difesa, specie in presenza di enormi spazi, si cerca di garantirsi con un dispositivo profondo utilizzando le posizioni pi convenienti; sulDon, come accennato, veniva seguito il criterio opposto di proiettare tutto in avanti, senza minimamente pensare a predisporre una secondaposizione difensiva (e di tempo, ce ne era stato). In campo logistico, il dispositivo deve essere arretrato, scaglionato in profondit e pronto aripiegare ulteriormente per non essere coinvolto dalle puntate avversarie (vedi comandi, depositi, rincalzi). Anche in questo campo ci si comportall'opposto ammassando tutto sul davanti, ci in base a precise disposizioni di Hitler, che le prime linee dovevano disporre, in loco, di scorte diviveri munizioni e materiali pari a 2 mesi d autosufficienza. Un ordine pazzesco, impartito al solo scopo di ancorare le truppe al Don."A Stalingrado, nessunsegno di combattimento"LA BATTAGLIAPrima fase: 11 dicembre 1942 - 8 gennaio 43http://www.youtube.com/watch?v=tvusfhkWeyMDal 24 al 30 novembre 1942 laviazione sovietica effettu quicomplessivamente 5768 missioni, ossia 824 incursionigiornaliere di media, superando di 5 volte le incursioni dellaLuftwaffe. Di fronte allordine dellalto comando di morire sulposto con la sua sesta armata, a Paulus non resta che obbedire.Il compito di liberare Stalingrado spetta a von Manstein con iresti della 3 e 4a armata rumena e la 4 corazzata. Si fermanoper a 40 km da Stalingrado. I tedeschi, intrappolati, riprendonoil modello di difesa utilizzato in precedenza dai russi. Il ponteaereo non riesce a mantenere le promesse e fornisce solo 1/5del necessario agli assediati.Aumentano i casi di diserzione.Vengono eseguite 364 condanne a morte in 2 mesi. A fine annola temperatura a -40 e il pane passa da 200 a 100 grammi.Manca il carburante e le divise invernali. I tedeschi presi daimorsi della fame, come quelli di Leningrado, mangiano gatti,topi cani e corvi. I malati incurabili sono ormai 80.000. L8gennaio 43 i russi offrono la resa a Paulus che costretto arifiutare sempre per ordine di Hitler. Alle 8.05 del 10 gennaiolartiglieria e laviazione sovietica cominciano a bombardare ilnemico e la fanteria sferra un pesante attacco. Comincia la resain massa dei soldati e degli ufficiali tedeschi. Il 20 gennaio isuperstiti macellano gli ultimi cavalli. Il Fhrer intanto continua adire"l'armata deve continuare a combattere per guadagnaretempo". Tra il 27 e il 29 i russi catturano oltre 15.000 uomini ma icombattimenti continuano ancora e altri 91.000 fra ufficiali esoldati vengono fatti prigionieri: La citt un cumulo di macerie,ricolma di mine, spolette e trappole esplosive; sparse per ognidove. Oltre 30.000 cadaveri sono insepolti, per fortuna sonocongelati. Il 30 gennaio Paulus nominato feldmaresciallo. Hitlerdice: "Mai un maresciallo tedesco si arreso" e invece lui siarrende. Alle 5.45 del 1 febbraio i russi sono davanti al suobunker. I tedeschi distruggono la postazione e un ufficiale chiedeal tenente russo Elcenko: "Il nostro grande capo vuol parlare alsuo". Elcenko gli risponde: "Il suo grande capo, se vuole, devevedersela con me il mio non ha tempo". Solo 24.000 fra malati eferiti e 18.000 tecnici e ufficiali superiori, evacuati in aereoallultimo minuto. Dei superstiti dei 320.000 originari,tornerannodalla Siberia solo in 5000. Alle 14.46 del 2 febbraio 1943 unaereo tedesco da ricognizione sorvola a grande altezza la citt eAll'alba dell'11 dicembre, i sovietici, appoggiati da un intenso fuoco di artiglieria e mortai, attaccano in forze i fronti delle Divisioni Cosseria,Ravenna e Pasubio utilizzando anche teste di ponte mai eliminate. Dopo 5 giorni di aspri combattimenti, le posizioni della difesa risultanopressoch intatte; le unit pi duramente impegnate hanno combattuto resistendo sul posto, anche se superate dalle preponderanti forze avversarie.Ingenti le perdite da entrambe le parti; le nostre per sono gravissime in quanto non ripianabili; tutto stato buttato nella mischia, persino i repartiguastatori e i chimici dell'Armata. In conseguenza delle perdite subite dalla Cosseria, il Comando Gruppo Armate dispone che la Divisionevenga sostituita in linea dalla 385 Divisione germanica; in realt, dato lo stretto contatto con l'avversario (e non fra di noi), non ci sarsostituzione ma solo l'inserimento delle unit tedesche fra quelle italiane. All'alba del 16 dicembre inizia la battaglia di rottura che si sviluppa conun attacco principale sul fronte del II Corpo d'Armata, da dove parte un braccio della tenaglia che, in coordinazione con un altro partente dalsettore della 3Armata rumena tende ad accerchiare iI XXXV ex Csir e il XXIX Corpo d'Armata e la Pasubio. Nei settori delle Divisioni Cosseriae Ravenna la difesa, pur condotta con decisione e valore, ormai ai limiti della resistenza; nel pomeriggio del 16 e nella mattinata del 17, ilsistema difensivo salta definitivamente e si apre una paurosa falla nello schieramento. Mentre avviene questo la situazione sugli altri fronti relativamente tranquilla (la sola 270 Divisione sovieticafronteggiava il Corpo d'Armata alpino)Passi in corsivo tratti da "L'8 ARMATA ITALIANA NELLA 2 BATTAGLIA DIFENSIVA DEL DON di Pietro Bonabello Colonnello f. (cr.) a.SMViene staccata da Nord la Julia sostituita dalla Vicenza (divisione d'occupazione) e buttati nella mischia i carri della 27a. Il 18 dicembreavanguardie russe sono a Tally in vista di Kantemirowka e Tschertkowo dove si chiude la tenaglia da Sud dopo il crollo Rumeno. Il 20 la sacca chiusa. Inizia il ripiegamento di tutto il settore meridionale. Per dire sacca chiusa bisogna specificare che si tratta di percorsi che i Russiaereo tedesco da ricognizione sorvola a grande altezza la citt etrasmette questo messaggio: "A Stalingrado, nessunsegno di combattimento". chiusa. Inizia il ripiegamento di tutto il settore meridionale. Per dire sacca chiusa bisogna specificare che si tratta di percorsi che i Russihanno coperto ma non riescono a controllare. Combattendo in linea gli italiani hanno di solito la meglio a caro prezzo. Dopo questo passaggiole unit si dispongono in fila indiana, in colonne in pi colonne soggette agli attacchi russi da tergo e da fianco. Succedeva quindi che laretroguardia arrivasse in un punto dove i Russi avevano colpito e cerano solo morti. Non si guardava neanche e si procedeva sperando che laprossima volta non toccasse a te. Si formano tre blocchi: Nord Cosseria e servizi II cda. Centro: Ravenna, Torino, 298 germanica e parte dellaPasubio. Sud: Celere, Pasubio, Sforzesca. Gli alpini sono ancora fermi. Qualcuno li ha avvisati ?. Dal 1 al 8 gennaio arriva sul fronte XXIVCorpo d'Armata germanico che si mette a destra degli alpini sul Kalitva affluente del Don dove era il II corpo italiano. Calma apparente.diario della Ravenna http://www.focus.it/Storia/diario_dalla_Russia.aspxLA BATTAGLIA - Seconda fase: 9 gennaio 1943 - 15 febbraio 1943Il 13 gennaio 1943 i russi con una operazione chiamata Ostrogosnk-Rossosch, in pratica due tenaglie cercano di annullare anche il gruppoarmate che si venuto a creare fra Ungheresi (2a armata)Alpini (pi la Vicenza) eTedeschi ancora sul Don. E' passato quasi un mese daiprimi scontri e i progressi russi non sono poi cos consistenti. Gi il 15 gennaio il Comando Armata si era reso conto della gravit dellasituazione e premeva sul Gruppo Armate affinch autorizzasse il ripiegamento: l'autorizzazione tarda a venire poich l'OKW, mantenendo inposizione avanzata il Cda alpino, mira a proteggere in qualche modo il deflusso delle altre forze dell'Asse a Sud. Solo il 17 gennaio, allorch ilCorpo d'Armata Alpino ormai accerchiato da due giorni, viene autorizzato il ripiegamento dal Don. Il Generale Russo Golikov, checomanda il settore (Fronte Voronez armate 38a, 60a, 40a, 69a e 3a corazzata, 347.000 uomini), aveva messo apunto un piano d'inganno perfar credere che l'attacco avrebbe avuto luogo da un'altra parte. Approfittando delle nebbie notturne ha occultato i movimenti dei convogli. Famuovere in maniera rumorosa le seconde linee di qua e di l mentre le prime si piazzano nei punti strategici "Di tanto in tanto guizzavano i fariaccesi delle macchine, si udiva il rumore dei motori e si costruivano guadi supplementari". Gi dalla sera del 14 i progressi russi nel settoretenuto dai tedeschi sono evidenti mentre davanti agli alpini calma completa. L'inferno si scatena il 15, venerd, alle 5 del mattino molti mamolti gradi sotto zero. Rossosch, l'obiettivo, la sede del comando alpino che viene presa sul rovescio. Si combatte in citt coi carri tedeschiche prima del buio hanno la meglio. Se questa non solo una goliardata di qualche comandante di compagnia i nostri sono circondati.Dall'alto l'ordine mantenere la linea dei fiumi Don-Kalitva.Durante la seconda Guerra Mondiale, Khruv serv la suanazione come ufficiale politico, equivalente al grado militare ditenente generale. Nei mesi seguenti l'invasione tedesca del1941, Khruv si scontr con Stalin per quanto riguardava lacondotta della guerra in Ucraina e l'indisponibilit di questi adattuare ritirate strategiche davanti alla soverchiante forzatedesca del momento. Successivamente, fu commissariopolitico nella battaglia di Stalingrado (i commissari c'eranoanche a livello comando di gruppi armate). Qualcuno gliattribuisce il merito della battaglia decisiva, rivendicando chenella battaglia di Stalingrado si sentiva molto frequentementela voce di Kruscev, e che Kruscev era lanima degli uominiche combatterono a Stalingrado.(vedi sotto foto alla resa diPaulus). Ma questo fa parte del budget pubblicitario sortitodopo la sua salita al potere alla morte di StalinIl 16, quando i Russi ritornano, il comando alpino gi nelle retrovie e i pochi presenti non riescono a frenare l'assalto. Ad essere attaccati orasono gli alpini in linea, ma a loro sollievo il giorno dopo arriva l'ordine di sganciamento.Sganciatesi dal contatto frontale con il nemico, leDivisioni alpine, costrette ad abbandonare le artiglierie di medio calibro per mancanza di carburante e mezzi, manovrano dapprima su largofronte e poi proseguono con movimenti convergenti per darsi reciproco appoggio. Il Corpo d'Armata alpino infatti completamente isolato;manca il collegamento sia con i! XXIV Corpo d'Armata germanico a sud, sia con II VII Corpo d'Armata ungherese a nord, entrambi travoltidai sovietici. La Julia e la Cuneense sostengono subito durissime azioni di retroguardia a Novo PostoiaJlowka; il 19 hanno inizio i primicombattimenti della Tridentina a Skoroyo. Il 20 tutte le unit attaccano a Postoyalvi le forze nemiche che si oppongono al movimento eforzano lo sbarramento con gravissime perdite. Il ripiegamento avviene in condizioni ambientali e operative durissime: tormenta, freddopolare, a piedi e con combattimenti violenti per sfondare i successivi sbarramenti. Sono i giorni dei comandanti, Ricagno, Nasci, Reverberi,Battisti, Martinat. A loro tocca selezionare chi pu ancora combattere (non si sono portati armi pesanti) e chi n. In colonna, con gli apripistain testa la sera del 19 inizia la ritirata. Reparto dopo reparto, paese dopo paese si cacceranno in bocca ai russi lasciando sul terreno met deglieffettivi.La sera del 20 la Julia ha 300 uomini. Aerei lanciano volantini che invitano alla resa, ma si va avanti. Si va avanti anche quando qualche tankrusso piomba su di loro e fa il tiro al bersaglio per poi andarsene. La tridentina va avanti a 40 sotto zero e gli scontri continuano. E' unrepertorio gi visto un mese prima ed ancor pi tragico perch il mese non ha portato consiglio. I tedeschi hanno i mezzi e i lanci dal cielo diviveri, ma guai a prenderseli. Se possono si prendono anche le slitte e i muli. Nikolajevka, si sente dire fra le fila, l la salvezza. Vestone,Verona, Val Chiese, Tirano, l'Edolo, Val Camonica finiscono nella fornace. E qui che il Gen. Luigi Reverberi il 26 gennaio sale su un semoventetedesco e urla "Tridentina avanti". Il 31 gennaio i resti del Corpo d'Armata alpino, dopo aver percorso ben 350 chilometri (il percorso pi lungozigzagando) incontrano a Shebekino al Donetz elementi mobili del nuovo schieramento tedesco e finalmente possono essere ristorati. Gli alpinihanno dovuto affrontare quattro nemici mortali, il freddo, il digiuno, il partigiano e il carro armato: fra caduti, dispersi, feriti e congelati, oltre50.000 uomini, pari pressoch alla forza iniziale del Corpo d'Armata alpino e alla met di tutte le perdite subite dall8 Armata nel periodo 11dicembre 1942 20 marzo 1943. Feriti e congelati, quelli rimasti, quelli non abbandonati nella steppa vengono portati all'ospedale italiano diKarkov. Dopo un laborioso accordo con i tedeschi (questi volevano entro un mese rifare un corpo d'armata italiana)vengono messi adisposizione una trentina di treni freddi e di carri scoperti per il rimpatrio.A sinistra il primo sfondamento sulla Cosseria eRavenna, che lascia il cda alpino oltre lansa del Dondel Kalitva (la Julia di qua a Nowa Kalitva) a destrala visione dinsieme con lestroflessione Caucaso (frail mar nero e il Mar d'Azov e la Crimea alla finedell'estate dopo il sostanziale fallimentodell'operazione Blau)IL RITORNOTra aprile (22) e maggio (lintendenza, ma non al completo e un gruppo artiglieria della Ravenna a cui i tedeschi si erano affezionati) feceroritorno in Italia, su poche tradotte ferroviarie, gli scampati di Russia. La diffusione tra la popolazione delle notizie sulla disfatta, insiemeall'angosciosa interruzione dei contatti epistolari, contribuiva al definitivo tracollo della condizione psicologica del paese. La guerra poi fin eper i pochi fortunati che riuscirono a tornare a casa, ce ne erano moltissimi di cui non si conosceva la sorte. Migliaia di donne e genitorihttp://www.gri.it/index.htm immagini russiahttp://www.warfare.it/documenti/mio_padre_in_russia.pdfper i pochi fortunati che riuscirono a tornare a casa, ce ne erano moltissimi di cui non si conosceva la sorte. Migliaia di donne e genitoriattendevano i treni in arrivo, migliaia di mani alzate con le fotografie del marito, del fratello, del figlio. In molti giornali accanto ai ritratti deidispersi, l'annuncio: se qualcuno riconosce questo volto pregato di rivolgersi alla famiglia. Sulle nostre montagne e campagne mogli egenitori per anni staranno in attesa sul sentiero di casa ad aspettare, sperare, non rassegnarsi. Il Paese scelse di non rivedere queste diversevicende, di non fare un esame del passato, non fece discriminazione delle diverse categorie di reduci ed ex prigionieri, concesse loro unaassistenza minimale e si fece il possibile per dimenticarli pi in fretta possibile, meno se ne parlava meglio era. Molti sono morti portandosi isegreti nella tomba.RADIO MOSCA: SOLTANTO IL CORPO ALPINO DEVE CONSIDERARSI IMBATTUTO SUL FRONTE RUSSODal "Diario" di Galeazzo Ciano "28 gennaio 1943: Il Duce continua a vedere abbastanza ottimisticamente la situazione in Russia. Crede chei tedeschi hanno uomini, mezzi, energia per dominare gli eventi e forse per capovolgerli... Non si pu dire che le idee del Ducesiano divise dal collonnello Battaglini, CSM della Celere, reduce dalla Russia. Ha fatto un quadro come pi sicuro non sarebbestato possibile e, bench fosse la prima volta che parlava con me, ha detto che l'unica via di salvezza per l'Italia, per l'esercito elo stesso regime quella della pace separata"..... Nel 1941 le nostre strade si sonodivise . Vi fu allora una serie dimalintesi che deploro assai. La pregodi rimettersi a disposizione. Io hobisogno di lei".Se queste cose il vostro capo o vostra suocera a dirvele hanno un peso, ma se a dirvele Adolf Hitler ne hanno tutto unaltro. O si era bevuto il cervelloo se lo sta bevendo.Fra le cose misteriose del Fuhrer, ma anche del Duce sono questi ripensamenti, o cantonate che dir si voglia, a destare sconcerto.nominato era Heinz Guderian luomo della Blitz Krieg, quello di "Achtung Panzer" che aveva messo in mano al Fuhrer larma micidiale della guerracorazzata. Prima la telefonata dallOKW dallaiutante di Keitel, poi dalla tana del lupo dallaiutante di Hitler. Parliamoci chiaro disse Guderian e io tagliocorto "baffino mi ha licenziato e baffino mi pregher di tornare, dopo solo carta bianca". "Alle 15,15 venni ricevuto puntualmente - narra Guderiannella sua stanza di lavoro. Non lo avevo pi rivisto dalla tetra giornata del 20 dicembre 1941. Era molto invecchiato. Il suo linguaggio era esitante,la sua mano sinistra tremava" (il colloquio si svolgeva sul fronte Orientale e lui era appena tornato dalla visita a Manstein)"Nel 1941 le nostre strade .....NUTO REVELLI DA MAITARDIPanfilo editore Cuneo 1946i fanti, quasi tutti meridionali, sono ficcati in buchette superficiali e non osano muoversi per timore dei mortai russi. ..giro fra le postazioni ementre arriva un colpo di mortaio un fante esclama Qui si muorelascio quella specie di Giarabub e trovo tre nostri mortai da 81 inpostazione. Il maggiore interroga il sergente che comanda le armi e chiede quanti colpi spara al giorno. Il sergente risponde che i colpi sonocontati ed proibito sparare se non in presenza di un attaccofinalmente si riprende la marcia (ritirata).. le colonne, dieci e pi, trovano sfogo nei campi laterali allo stradone. Muli, slitte, camion, tuttivogliono darsi posto, vogliono infilare al pi presto la salita. Gente che urla di stare sotto, che chiama il reparto, che bestemmiamateriali dognigenere, pesante ingombrante, inutile segna la pista di un corpo darmata italianoreggimenti tedeschi sfasciati, prepotenti, brutti cani. Solo perloro ci deve essere posto, su slitte ben equipaggiate con stalloni in gamba, viveri gridano e vogliono passare ovunque a tutti i costi. Brutti bastardi,che presi da una tremenda fifa cominciano a farsi odiare, a farsi conoscere come una massa di vigliacchi.. i russi serrano sotto lentamente, comese andassero a passeggio, in piedi cantando una cantilena che ci esasperaAbba si gira a guardare i suoi uomini e grida Avanti secondo. Una lunga raffica lo colpisce al fianco e cade allindietro di schiena, trova laforza estrema di ributtarsi in avanti e cade sul petto. Le nostre armi gelate, le bombe a mano che non scoppiano e i Russi ci sono addosso,sparano da dieci metrihttp://www.okh.it/varie/Articoli/Art09.htmhttp://www.soldatinionline.it/leggiarticolo.asp?id=97Mentre Paulus faceva di testa "sua" dentro Stalingrado (aveva mandato amonte l'operazione "Tempesta d'inverno" il 19 dicembre, tanto cheManstein aveva perfino pensato di destituirlo e di sostituire tutto lo S.M. con suoi uomini, ma la trafila se non approvata da Hitler era lunga eHitler stesso interpellato aveva detto che le decisioni in loco le prendeva solo Paulus, e Paulus diceva l'inverso) "ho benzina per solo 30 km"(continuava a ripetere), la porta con Manstein s'era richiusa il 22. Il giorno di Natale le truppe di Manstein erano gi in completa rotta dopo lacontroffensiva Russa e il fallimento di Colpo di Tuono (laltra operazione abbinata a "tempesta dinverno" per tirar fuori Paulus daStalingrado), il 29/12 persero Kotelnikovo e il 31/12 Tormosin venendo respinte decisamente. Tutto quello che potevano fare, in realt, era ditentare di lasciare aperto uno stretto corridoio ad est di Rostov, per permettere la ritirata del Gruppo di Armate A di Kleist, minacciatocom'era di restare totalmente isolato nel Caucaso (ma non era mai arrivato a Grozny). Tale Gruppo d'Armate comprendeva la 1a armatacorazzata con 2 divisioni cor., 1 motorizzata e 2 di fanteria (corpi XL, LII e III) e la 17a armata con 10 divisioni (? sulla carta) tedesche, 6romene e 1 slovacca (corpi XLIX, XLIV e V). Gi alla fine di dicembre del 1942 il Fronte di Stalingrado(Jeremenko armate 5a d'urto, 2aguardie, 51a e 28a) era a circa 110 chilometri da Rostov e quando il Gruppo Settentrionale del Fronte Trans Caucasico (Masnellikov) attaccdal fiume Terek, il 1/1/1943, la posizione di Kleist si fece tanto pericolosa che il generale tedesco non ebbe altra alternativa se non quella diripiegare il pi velocemente possibile. I Sovietici il 3 gennaio 1943 erano a Nalcik e a Mozdok, l'11 a Pjatigorsk, il 23 ad Armavir e il 30 a Majkop. Manstein, che era a capo delGruppo di Armate Don (pi tardi ribattezzato Gruppo di Armate Sud), combatt disperatamente per tenere aperto il corridoio di Rostov perla ritirata di Kleist. Il 20/1 i Russi del Fronte di Stalingrado, passato il Manych si impadronirono dell'aeroporto di Rostov e stavano perchiudere la breccia. Ma Manstein, dal 23 al 26/1, riusc a ricacciarli indietro con un contrattacco dell'11a Panzerdivision (proveniente dalGruppo Hollidt) e della 16a divisione motorizzata (proveniente dalla steppa di Elista). Il 31/1 la 1a armata corazzata (Mackensen) la penultimariusciva infine a ripiegare attraverso questo corridoio. Il 6/2 Hitler autorizz la ritirata sul Mius che venne raggiunto dai Russi il 17 febbraio1943.Medaglie doro ai reparti alpiniDivisione Cuneense 1 Rgt. per la campagna di Russia 1942/432 Rgt per la campagna di Russia4 Rgt art. a. per la campagna di RussiaDivisione Taurinense Btg.Cervino per la campagna di RussiaDivisione Tridentina 5 Rgt. per la campagna di Grecia 1940/415 Rgt. per la campagna di Russia6 Rgt. per la campagna di Russia2 Rgt art. a. per la campagna di RussiaDivisione Julia 8 Rgt. per la campagna di GreciaDivisione Julia 8 Rgt. per la campagna di Grecia8 Rgt. per la campagna di Russia 9 Rgt. per la campagna di Grecia 9 Rgt.per la campagna di Russiahttp://www.camperclublagranda.it/Cultura/daldonalmarnero.htmritornare in Russia 50 anni dopoLe vicende del 67 battaglione Bersaglieri corazzato si distaccano da quelle del 18 Reco (reggimento esplorante) bersaglieri, poich il 18 Recodoveva essere un reparto corazzato leggero su due soli battaglioni con reparti moto e blindo da avanscoperta per un totale di 1.000 uomini e50 camion. Il 67 battaglione viene ufficialmente formato a Siena il 25 febbraio del 42 riunendopersonale in addestramento e carri (55 L6/40) dal 68. In luglio il battaglione su compagniacomando e due cp carri viene inviato in Russia ed entra subito in azione. Con le primeavvisaglie dellinverno, il battaglione passa prima alle dipendenze della Divisione celere col XIIIgruppo semoventi di Cavalleria da 47/32 (19 mezzi per 3 squadroni) poi alle dipendenze del IIC.d.A. Fu impegnato dal 21 dicembre a coprire la ritirata della Ravenna a Voronez.PRIGIONIERI ITALIANI IN RUSSIA 16 febbraio 1950Il ministero degli Esteri ha confermato ieri che un accordo stato raggiunto tra il Governo italiano e quello sovietico per la restituzione degli ultimi prigionieri di guerrache sono tuttora trattenuti nellUrss, oltre i termini fissati dalle convenzioni e dalle consuetudini. A questo risultato si giunti, a conclusione dei contatti verbali in corsoda parecchi mesi, in gentlemens agreement (espressione tecnica sotto la quale sintende unintesa diplomatica priva di taluni dei caratteri formali consueti e che affidata alla buona fede dei contraenti per la sua esecuzione). Laccordo riguarda il rimpatrio di tre gruppi di prigionieri italiani, che sono elencati in una corrispondenzagiunta ieri da Stoccolma. Il primo gruppo comprende unottantina di Italiani (di lingua) residenti a suo tempo in Alto Adige che, caduti prigionieri dopo l'8 settembre,furono dapprima internati in campi nazisti (in Germania), e che solo dopo che ne fu riconosciuta la specifica nazionalit vennero passati in quelli degli Italiani in Russia !!!!,. Gli altri due gruppi sono costituiti da ex-diplomatici della Repubblica di Sal catturati nei Paesi orientali dalle truppe sovietiche e internati in Russia non essendo stato aessi riconosciuto il formale privilegio della qualifica, e da ufficiali superiori trattenuti per sospetta responsabilit in crimini di guerra e successivamente assolti da taleaccusa. La consegna del primo gruppo avverr gi fra una settimana ( ma passeranno ancora 4 anni per il completo rilascio dell'ultimo gruppo di Don Brevi).Allora non si conosceva ancora che la maggiorpar t e dei prigionieri era mor t a nella primaveradel 43 per st ent i, malat t ie e freddo durant e ilt rasferiment o e la prima organizzazione deiGulagNei link sotto la ritirata dei bersaglieri, i rapporticon la popolazione e il messaggio di Mussolini aisuperstitiin data 1 marzo 1943.I resti della divisione Celere,(dopo che il 3 avevacombattuto per la seconda volta la sua battaglia diNatale) s'erano ritirati attraverso la zona delbacino del Donbass e pi a Sud il 6 s'eraaggregato ad una colonna tedesca.