RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA GESTIONE TERAPEUTICA DEL PAZIENTE CON BPCO IN AMBIENTE PROTETTO E SUL...

download RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA GESTIONE TERAPEUTICA DEL PAZIENTE CON BPCO IN AMBIENTE PROTETTO E SUL TERRITORIO

of 98

description

L’invecchiamento della popolazione italiana è un fenomeno noto ed è legato a numerosiproblemi dal punto di vista sanitario, accompagnato da una maggiore frequenza dipatologie croniche e ad un’elevata incidenza di malattie invalidanti.La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) rappresenta una delle principalicause di mortalità e morbilità nel mondo ma spesso tale patologia vienesottodimensionata.Le malattie croniche, ed in particolare la BPCO, comportano numerosi sforzi dal puntodi vista economico e sociale per il Sistema Sanitario Nazionale compromettendone ilcarattere universalistico di accesso alle cure. A causa di questo è nata la necessità diriprogrammare i percorsi di cura, che non sono più legati solamente all’assistenzaerogata in ospedale, ma sono nate sperimentazioni riguardo l’assistenza domiciliareche permette di erogare le cure direttamente a domicilio del paziente, utilizzando lenuove tecnologie. La telemedicina si propone come valido strumento per introdurre unnuovo modello di servizio che ottimizzi il percorso di cura per il paziente in particolareper le patologie croniche.

Transcript of RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA GESTIONE TERAPEUTICA DEL PAZIENTE CON BPCO IN AMBIENTE PROTETTO E SUL...

  • UNIVERSIT DEGLI STUDI DEL MOLISE

    FACOLT DI MEDICINA E CHIRURGIA

    CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA

    TESI DI LAUREA IN INFERMIERISTICA

    RUOLO DELLINFERMIERE NELLA GESTIONE

    TERAPEUTICA DEL PAZIENTE CON BPCO IN

    AMBIENTE PROTETTO E SUL TERRITORIO

    ANNO ACCADEMICO 2014-2015

    RELATORE Dott. Claudio Russo

    CANDIDATO Salerno Andrea MATR. 147695

  • II

    Si hanno due vite.

    La seconda comincia il giorno in cui

    ci si rende conto che non se ne ha che una.

    Confucio

  • III

    INDICE

    Introduzione ..................................................................................................................... 1

    Capitolo Primo: Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) .................................... 2

    1.1 Definizione .......................................................................................................... 2

    1.2 Epidemiologia ..................................................................................................... 4

    1.3 Eziologia ............................................................................................................. 7

    1.4 Patogenesi ....................................................................................................... 13

    1.5 Anatomia patologica ......................................................................................... 17

    1.6 Fisiopatologia ................................................................................................... 21

    1.7 Diagnosi ........................................................................................................... 23

    1.7.1 Valutazione clinica ..................................................................................... 23

    1.7.2 Esami strumentali e di laboratorio .............................................................. 25

    1.8 Classificazione BPCO ...................................................................................... 29

    1.9 Riacutizzazioni ................................................................................................. 31

    Capitolo Secondo: Trattamento ..................................................................................... 32

    2.1 Trattamento farmacologico della BPCO stabile ................................................ 32

    2.1.1 Broncodilatatori .......................................................................................... 32

    2.1.2 Corticosteroidi inalatori (CSI) ..................................................................... 42

    2.1.3 Inibitori della fosfodiesterasi-4 .................................................................... 44

    2.1.4 Altri trattamenti farmacologici ..................................................................... 45

    2.2 Terapia nei diversi stadi di gravit .................................................................... 46

    2.3 Terapia delle riacutizzazioni nella BPCO ......................................................... 49

    2.4 Trattamento della BPCO e comorbidit ............................................................ 51

    2.5 Ossigenoterapia ed altri trattamenti .................................................................. 52

    2.6 Riabilitazione respiratoria ................................................................................. 54

  • IV

    Capitolo Terzo: Assistenza al paziente con BPCO ....................................................... 56

    3.1 Assistenza infermieristica ed educazione del paziente con BPCO .................. 56

    3.1.1 Educazione del paziente ........................................................................... 56

    3.1.2 Istruzioni sulla terapia farmacologica ........................................................ 61

    3.1.3 Follow-up ................................................................................................... 63

    3.1 Lassistenza domiciliare ................................................................................... 65

    3.2 Assistenza remota: la Telemedicina ................................................................ 68

    3.2.1 Funzionamento dei sistemi di Telemonitoraggio ....................................... 70

    3.2.2 Nuove tecnologie per migliorare laderenza al trattamento farmacologico 73

    Conclusioni ................................................................................................................... 76

    Bibliografia .................................................................................................................... 78

  • 2

  • 1

    Introduzione

    Linvecchiamento della popolazione italiana un fenomeno noto ed legato a numerosi

    problemi dal punto di vista sanitario, accompagnato da una maggiore frequenza di

    patologie croniche e ad unelevata incidenza di malattie invalidanti.

    La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) rappresenta una delle principali

    cause di mortalit e morbilit nel mondo ma spesso tale patologia viene

    sottodimensionata.

    Le malattie croniche, ed in particolare la BPCO, comportano numerosi sforzi dal punto

    di vista economico e sociale per il Sistema Sanitario Nazionale compromettendone il

    carattere universalistico di accesso alle cure. A causa di questo nata la necessit di

    riprogrammare i percorsi di cura, che non sono pi legati solamente allassistenza

    erogata in ospedale, ma sono nate sperimentazioni riguardo lassistenza domiciliare

    che permette di erogare le cure direttamente a domicilio del paziente, utilizzando le

    nuove tecnologie. La telemedicina si propone come valido strumento per introdurre un

    nuovo modello di servizio che ottimizzi il percorso di cura per il paziente in particolare

    per le patologie croniche.

    Obiettivo dellelaborato stato quello di descrivere in maniera sufficientemente

    esaustiva: la patologia (dalla definizione alla classificazione), il trattamento

    farmacologico insieme alleducazione e allassistenza del paziente con BPCO (in

    particolar modo approfondendo gli aspetti che riguardano la cura infermieristica) e

    lassistenza domiciliare attraverso lutilizzo della telemedicina come alternativa

    allospedalizzazione in alcune categorie di pazienti.

    Le informazioni sono state ricavate attraverso la ricerca di fonti bibliografiche, basate

    su evidenze scientifiche, con lutilizzo di motori di ricerca quali Medline e Google

    Scholar, siti internet internazionali e italiani, libri e riviste.

  • 2

    Capitolo Primo

    Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

    1.1 DEFINIZIONE

    La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o Chronic obstructive pulmonary

    disease (COPD) secondo le linee guida GOLD definita come una malattia comune,

    prevenibile e trattabile, che caratterizzata da una persistente ostruzione bronchiale

    che solitamente evolutiva e associata ad una aumentata risposta infiammatoria

    cronica delle vie aeree e del polmone a particelle nocive o gas. Le riacutizzazioni e la

    presenza di comorbidit contribuiscono alla gravit complessiva del quadro clinico nel

    singolo paziente.[1]

    Nella definizione di ERS e ATS la BPCO uno stato di malattia prevenibile e curabile

    caratterizzata da limitazione del flusso aereo che non completamente reversibile . La

    limitazione al flusso generalmente progressiva e associata ad un risposta

    infiammatoria anomala dei polmoni a particelle nocive o gas, principalmente causato dal

    fumo di sigaretta. Sebbene la BPCO colpisce i polmoni, produce anche conseguenze

    sistemiche significative.[2]

    Caratteristica della BPCO la cronica ostruzione bronchiale causata in parte dalla

    bronchiolite ostruttiva (alterazioni a carico delle piccole vie aeree) e in parte dall

    enfisema (distruzione del parenchima). Queste condizioni possono manifestarsi

    individualmente o in varia associazione tra loro. La BPCO presente solo se si verifica

    la cronica ostruzione del flusso d'aria.[3]

    In caso di bronchite cronica, enfisema polmonare o asma cronico lacronimo BPCO pu

    essere appropriatamente usato solo quando si sviluppa una limitazione del flusso aereo

    espiratorio poco reversibile, in conseguenza o di ostruzione bronchiale o di riduzione

    delle forze di ritorno elastico polmonare.

    Il rapporto tra malattia polmonare cronica ostruttiva ( COPD) la bronchite cronica,

    enfisema e asma mostrato nella Figura 1. Bisogna specificare che i pazienti con

    segni di bronchite cronica o di enfisema ma senza ostruzione al flusso aereo hanno una

  • 3

    di queste patologie o entrambe ma non la COPD. Quasi tutti i pazienti con COPD ha

    segni sia di bronchite cronica che di enfisema. I pazienti affetti da asma caratterizzato

    da un'incompleta reversibilit dell'ostruzione bronchiale sono considerati affetti da una

    specifica forma di COPD (Negli USA chiamata bronchite asmatica o COPD asmatica),

    in quanto spesso non possono essere differenziati dai bronchitici cronici ed

    enfisematosi con ostruzione bronchiale reversibile e iperreattivit bronchiale. I pazienti

    che presentano ostruzione bronchiale completamente reversibile senza segni di

    bronchite cronica o di enfisema sono affetti da asma ma non da BPCO.

    Fig. 1 Interrelazioni tra Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), bronchite cronica,

    enfisema e asma. In questo diagramma di Venn, modificato, le singole aree non sono proporzionali alle dimensioni delle singole patologie. I tre cerchi sovrapposti rappresentano i

    pazienti con bronchite cronica, con enfisema e con asma. Le aree in grigio chiaro

    rappresentano quelli con BPCO. I pazienti asmatici con ostruzione al flusso aereo

    completamente reversibile (area 9) non sono considerati affetti da BPCO come mostrato nel

    diagramma, quelli con asma la cui ostruzione bronchiale non completamente reversibile sono

    nella maggior parte dei casi quasi indistinguibili da quelli affetti da bronchite cronica ed

    enfisema con ostruzione del flusso aereo parzialmente reversibile con iperreattivit bronchiale. I

    pazienti affetti da asma con ostruzione persistente vengono classificati allinterno della BPCO

    (area 6, 7 e 8). La bronchite cronica e lenfisema con ostruzione al flusso sono in genere

    associate (area 5) ed alcuni pazienti con asma possono presentare unassociazione con la

    bronchite cronica e lenfisema (area 8).Soggetti con asma bronchiale esposti cronicamente al

    fumo di sigaretta o ad altri fattori irritanti, possono sviluppare bronchite cronica (area 6). I

    pazienti con bronchite cronica o enfisema che non presentano ostruzione al flusso aereo (aree

    1, 2 e 11) non sono considerati affetti da BPCO, cos come quelli con ostruzione delle vie aeree

    dovute a patologie a eziologia nota o a patologie specifiche, come la fibrosi cistica o la

    bronchiolite fibrosa obliterante (area 10).

    Modificata da Manuale Merck, 2012

  • 4

    1.2 EPIDEMIOLOGIA

    Mortalit

    A livello mondiale sono presenti notevoli differenze tra i tassi di mortalit per BPCO dei

    vari paesi a causa della diversa distribuzione alluso del tabacco e degli altri principali

    fattori di rischio. Nel 2012 secondo lOMS in tutto il mondo sono morte circa 3.1 milioni

    di persone per BPCO ovvero il 6% di tutte le morti di quellanno, attestandosi al terzo

    posto dietro le patologie cardiache ischemiche e lo Stroke (ictus). Pi del 90% delle

    morti si presentano nei paesi a basso e medio reddito. La patologia colpisce ora gli

    uomini e le donne quasi equamente, dovuto in parte ad un aumento dell'uso di tabacco

    tra le donne ed in particolare nei paesi ad alto reddito.[4] Negli Stati Uniti si stima che

    nel 1994 16 milioni di persone fossero affette da BPCO in aumento del 60% rispetto al

    1982. Gi nel 1993, la BPCO stata la quarta causa di mortalit: pi del doppio del

    1979. La frequenza di mortalit della BPCO standardizzata per l'et aumentata quasi

    del 50% dal 1979 al 1993 (dal 14 al 20%), la mortalit complessiva si ridotta all'11% e

    i decessi per cause cardiovascolari sono diminuiti. I dati mostrano che contrariamente

    alla mortalit cardiovascolare quella per BPCO relativamente insensibile

    all'interruzione recente dellutilizzo del tabacco. La prevalenza, l'incidenza e la mortalit

    per COPD aumentano con l'et. Prevalenza e mortalit sono leggermente pi alte

    negli uomini che nelle donne e nei bianchi che nelle persone di colore. L'incidenza e la

    mortalit sono in genere pi alte nei lavoratori manuali che negli impiegati e sempre

    maggiori in quelli meno istruiti rispetto a quelli pi istruiti.[5]

    In Italia le malattie dellapparato respiratorio rappresentano la terza causa di morte e la

    BPCO ne rappresenta il 50-55% del totale. La mortalit interessa le fasce di et pi

    avanzate e maggiormente i maschi rispetto alle femmine. Secondo lISTAT nel 2012

    sono morte 21.841 persone per le Malattie croniche delle basse vie respiratorie (il 3.6%

    del totale delle morti) in leggero aumento rispetto alla rilevazione fatta nel 2007

    (+0.1%).[6]

  • 5

    Prevalenza

    Nei paesi sviluppati i dati sottovalutano il peso totale della BPCO perch la malattia di

    solito non diagnosticata fin quando non clinicamente evidente e comunque in stato

    moderatamente avanzato, anche per via dei differenti criteri diagnostici. Se la

    prevalenza calcolata utilizzando metodi epidemiologici appropriati, la diffusione della

    BPCO generalmente superiore a quello riconosciuto dalle autorit sanitarie o nei

    database amministrativi.[7] LOMS stimava che nel 2006 in tutto il mondo ci fossero

    circa 64 milioni di persone con BPCO, mentre secondo recenti studi al 2010 sono circa

    329 milioni di persone (il 4,8% della popolazione) ed leggermente pi frequente negli

    uomini rispetto alle donne.[8] Si stima che ne sono affetti i soggetti con pi di 40 anni in

    una percentuale che va dal 4 al 20%, che aumenta con laumentare dellet. In Europa

    le stime dei tassi di prevalenza di BPCO variano ampiamente, in parte dovute alle reali

    differenze nella prevalenza tra i paesi e le regioni e in parte a causa di altri fattori, ecco

    per cui risulta difficile ottenere dati precisi sulla reale diffusione della patologia . La Fig.2

    mostra il tasso di prevalenza ogni 100 mila abitanti nel 2007 in Europa.

    In Italia una stima della prevalenza conferma che la BPCO colpisce una notevole

    porzione della popolazione circa 2,6 milioni di persone ovvero il 4,5% della popolazione

    generale, con una prevalenza che aumenta gradualmente con let, arrivando a colpire

    il 20% della popolazione che ha pi di 65 anni, con una maggior prevalenza nei maschi

  • 6

    rispetto alle femmine (ISTAT 1999). Si stima che circa il 50% dei pazienti con BPCO

    non sia diagnosticato.

    I ricoveri ospedalieri per BPCO in italia risultano essere al settimo posto.[9] I dati relativi

    al 2000 hanno mostrato che il 20,6% delle dimissioni per patologie respiratorie, vale a

    dire 126.927 casi, stato codificato con il DRG corrispondente alla BPCO un dato che

    pu essere sottostimato in quanto molti ricoveri per BPCO sono stati classificati sotto

    altri DRG.[10] Secondo lOMS invece in italia si stima, sulla base di diagnosi eseguite

    con la spirometria (ERS spirometric criteria), una prevalenza dell11% sui soggetti con

    pi di 25 anni.

    Da un punto di vista sociale la BPCO una delle prime cause di disabilit insieme alla

    cardiopatia ischemica, alla depressione grave, agli incidenti stradali e alle vasculopatie

    cerebrali. Un metodo per misurare la mortalit e la disabilit attribuibile ad una specifica

    malattia la misura del DALYS (anni di vita persi a causa della disabilit) che nel 1990

    era per la BPCO al 12 posto delle principali cause di DALY persi nel mondo. In base

    alle proiezioni invece, nel 2020 la BPCO sar la 5 causa di DALY persi nel mondo.

    NellUnione Europea da un punto di vista economico la BPCO responsabile del

    56% delle spese per malattie respiratorie, che quindi ammontano al 6% circa delle

    spese totali per lassistenza sanitaria. Spesa destinata ad aumentare a causa

    dellinvecchiamento della popolazione ed il relativo aumento delle malattie croniche.[11]

  • 7

    1.3 EZIOLOGIA

    Convenzionalmente i fattori di rischio vengono suddivisi in fattori ambientali o

    esogeni (modificabili) e fattori individuali o endogeni (non modificabili) come mostrato

    in tabella I.[12] Anche se il fumo risulta essere la causa principale, non meno del 20%

    dei casi di BPCO si verifica nei non fumatori dimostrando come la predisposizione

    genetica giochi un ruolo fondamentale e che la patologia deriva di solito dallinterazione

    di entrambi i fattori.

    Tab. I Fattori di rischio BPCO. Modificato da GOLD 2012

    Fattori ambientali

    Fumo di sigaretta

    Il comitato consultivo per il Surgeon General degli Stati Uniti gi nel 1964 aveva

    concluso che il fumo di sigaretta stato un importante fattore di rischio per la mortalit

    da bronchite cronica e enfisema. Viene chiaramente evidenziata una relazione casuale

    nello studio di coorte di Peto e Fletcher (Fig.3) del 1977 [13] ed ancora oggi tale studio

    risulta confermato da altre ricerche che dimostrano come il fumo di sigaretta sia il

    principale responsabile della patologia.[14] Il rischio di morte e di sviluppo della BPCO

  • 8

    aumenta con il numero di sigarette fumate e si riduce (ma non del tutto) con la

    cessazione dellabitudine tabagica [15].

    Le persone con BPCO che continuano a fumare hanno una prognosi peggiore dei

    soggetti che sospendono labitudine al fumo, inoltre maggiore il numero delle sigarette

    maggiore la velocit di declino della funzionalit polmonare. [16]

    Il rischio di BPCO aumenta anche con lesposizione al fumo passivo, in particolare per

    chi si espone per molto tempo in modo continuo (partners e per i figli dei fumatori). Il

    fumo di sigaretta non direttamente inalato per (detto comunemente sidestream ) non

    un fattore di rischio per BPCO identificato con indubbia evidenza nella letteratura

    scientifica.[17] Sulla relazione fra esposizione a fumo passivo e ridotta funzione

    polmonare nellinfanzia invece risultano concordi molti studi. Il polmone dei bambini

    sembrerebbe infatti sensibile alleffetto dellesposizione al fumo di sigaretta in ambienti

    ristretti anche a dosi estremamente ridotte e la ridotta funzione polmonare,

    comporterebbe un ridotto sviluppo massimo del polmone, che faciliterebbe linsorgenza

    di una BPCO qualora il declino della funzionalit polmonare in et adulta fosse

    accelerato da altre esposizioni a fattori ambientali.[18]

    Fig.3 Riduzione del volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1) a partire da 25 anni, fino allet avanzata. Si evidenzia, con le linee continue, la differenza fra soggetti non fumatori o fumatori non suscettibili e i fumatori suscettibili all effetto del fumo di tabacco (linee continue). L effetto dato dalla cessazione rappresentato dalle linee tratteggiate che si dipartono dalla linea continua dei fumatori suscettibili. Le linee tratteggiate orizzontali corrispondono ad una condizione di disabilit o morte relativa ai diversi livelli di FEV1. Modificato Da Fletcher e Peto

  • 9

    Secondo uno studio pubblicato su JAMA [32] il numero di fumatori abituali nel mondo

    passato dai 721 milioni del 1980 ai 967 milioni del 2012 aumento causato in particolare

    nei paesi in via di sviluppo.

    In Italia nel 2014 secondo lISTAT, si stima pari al 19,5 per cento la quota di fumatori di

    tabacco tra la popolazione di 14 anni e pi. Si osserva rispetto al 2013 una diminuzione

    (-1,4%) che per si registra tra gli uomini, in particolare nella fascia 45-54 anni.

    Labitudine al fumo di tabacco pi diffusa nelle fasce di et giovanili ed adulte. Ci

    aumenta il rischio di riscontrare nel futuro molti pi soggetti che presenteranno

    BPCO.[19]

    Il fumo di sigaretta causa effetti negativi sullapparato respiratorio, alla base dello

    sviluppo della BPCO:

    - Stimola la secrezione mucosa;

    - Induce flogosi a carico delle vie aeree;

    - Inattiva le antiproteasi polmonari favorendo lo sviluppo dellenfisema;

    - Causa ristagno delle secrezioni poich altera lefficienza della clearance muco-

    cigliare facilitando le infezioni.[20]

    Esposizione professionale

    Lesposizione occupazionale ad alcune polveri biologiche un fattore di rischio

    accertato per BPCO. Le principali attivit lavorative coinvolte sono la lavorazione di

    materie plastiche, tessili, gomma e pelli, lattivit edile ed estrattiva e lattivit agricola di

    allevamento di animali. Nella maggior parte dei casi lesposizione a questi fattori

    probabilmente meno importante che l'effetto dato dalle sigarette per linsorgenza della

    BPCO.[21]

    Inquinamento ambientale

    La morbilit e la mortalit relative alla COPD sono nettamente pi elevate nelle aree

    urbane e industrializzate rispetto a quelle rurali. Non stata dimostrata per una

    relazione causale tra linquinamento outdoor e la BPCO infatti fumo ed inquinamento

    atmosferico agiscono sinergicamente nel produrre il danno alla mucosa respiratoria che

    allorigine della bronchite cronica.[21]

  • 10

    Il fumo che si sprigiona da combustibili vegetali, animali, carbone, in ambienti chiusi non

    ventilati (inquinamento indoor) in particolare nei Paesi in via di sviluppo un fattore di

    rischio per la BPCO.

    Nutrizione

    Allorigine dellinfiammazione bronchiale si ritiene possa esservi un danno ossidativo

    delle membrane cellulari ecco per cui fattori dietetici come la vitamina C ed E

    (antiossidanti), potrebbero avere un ruolo protettivo nei soggetti che assumono maggiori

    quantit di frutta e verdura fresche.[22] Le evidenze disponibili su tali temi non sono

    particolarmente forti ma alcuni studi clinici controllati di piccole dimensioni hanno fornito

    conferme del potenziale beneficio di una dieta ricca di omega-3 [23]. Per quanto

    riguarda i fattori dietetici questi si riferiscono quasi esclusivamente allasma bronchiale

    cronico.

    Stato socio economico

    stata dimostrata la relazione tra basso livello socio economico e di istruzione ed

    aumento della mortalit per BPCO.[24]

    Infezioni respiratorie

    Le infezioni durante il primo anno di vita fanno si che si raggiungano bassi livelli di

    FEV1 nel momento del massimo sviluppo e la conseguente facilitazione al

    raggiungimento di un valore criticamente basso di FEV1 quando si presentano delle

    circostanze che inducano lo sviluppo della BPCO.[25] Le infezioni possono svolgere un

    ruolo importante nelle riacutizzazioni e nella prognosi della malattia in soggetti con

    grave compromissione funzionale.[26]

    Fattori individuali

    Familiarit

    Sono molti gli studi che hanno dimostrato unimportante correlazione familiare nei test

    di funzionalit respiratoria. Alcuni studi hanno concluso che oltre il 40% della variabilit

  • 11

    del FEV1 attribuibile a fattori genetici.[30] Altri studi hanno stimato che a parit di

    esposizione al fumo di sigaretta, nei fratelli dei soggetti affetti da BPCO il rischio di

    malattia superiore di 2 o 4 volte che nei soggetti senza storia familiare di BPCO.[31]

    Deficit di 1-antitripsina

    Uno dei fattori genetici pi importanti e chiaramente associato ad un aumento del

    rischio di BPCO riguarda il deficit severo di 1-antitripsina. L 1-AT una glicoproteina

    che viene prodotta soprattutto dal fegato, dai macrofagi e dalle cellule epiteliali

    respiratorie e poi immessa in circolo.Lalfa-1-antitripsina costituisce il pi importante

    sistema di difesa delle vie respiratorie inferiori contro i danni causati in particolare

    dallelastasi neutrofila (una proteasi) sulle pareti degli alveoli a livello dei polmoni. [27]

    Ecco perch linsufficienza di alfa-1-antitripsina funzionante riduce il sistema difensivo

    predisponendo allo sviluppo di enfisema. Il fumo inibisce lattivit di tale proteina

    ampliando Il deficit di 1-antitripsina la quale una condizione genetica e quindi

    ereditaria. Il gene che codifica per l'Alfa 1-antitripsina si trova sul quattordicesimo

    cromosoma, esistono malattie genetiche che determinano una alterazione a questo

    livello che porta ad un deficit di tale proteina. Il genotipo omozigote M associato a

    normali livelli di 1-AT, quello SS associato ad una leggera diminuzione dei livelli di

    1-AT, mentre il genotipo omozigote ZZ associato ad una riduzione marcata di 1-

    AT. I genotipi eterozigoti MS e MZ sono caratterizzati da un grado intermedio di

    deficienza di 1- AT ma non sviluppano lenfisema se il soggetto non si espone ad altri

    fattori di rischio.[28]

    Basso peso alla nascita

    Il basso peso alla nascita causa il mancato raggiungimento della funzionalit

    respiratoria massima individuale e di conseguenza aumenta il rischio di sviluppare la

    BPCO in et adulta.[33]

    Altri fattori genetici

    Sono numerosi i fattori rilevanti per laumento del rischio di insorgenza (mostrati in

    Tab.II) della BPCO ma che non sono del tutto confermati. I pi importanti sono: deficit

    di altre antiproteasi (1-antichimotripsina), deficit di 2-macroglobulina, deficit

  • 12

    dellinibitore della leucoproteasi sierica, deficit di elafina, condizioni in cui si verifichi un

    eccesso di espressione di alcune proteasi per esempio eccesso di metalloproteasi o di

    elastasi.[29]

    Tab. II Principali fattori individuali studiati in relazione allo sviluppo della BPCO

  • 13

    1.4 PATOGENESI

    La BPCO si caratterizza per la presenza di uninfiammazione cronica che interessa le

    vie aeree, il parenchima polmonare ed i vasi polmonari. Con il tempo, il processo

    flogistico danneggia il polmone, determinando le alterazioni anatomo-patologiche

    caratteristiche della BPCO. Anche lo squilibrio del sistema proteinasi-antiproteinasi

    a livello polmonare e lo stress ossidativo sembrano avere un importante ruolo nella

    patogenesi della patologia. [34] La Figura 4 mostra nel dettaglio le interazioni fra questi

    meccanismi e la necessit di pi fattori per lo sviluppo della BPCO.

    Infiammazione cronica

    Lostruzione cronica al flusso delle vie aeree risulta determinata prevalentemente

    dallinfiammazione cronica bronchiale, che favorendo il rimodellamento e il

    restringimento delle piccole vie aeree e, a livello del parenchima, la perdita della

    struttura alveolare, determina la riduzione del ritorno elastico polmonare e la

    conseguente precoce chiusura delle piccole vie aeree durante latto espiratorio.

    Fig. 4. Patogenesi della BPCO. Il polmone possiede naturali meccanismi difensivi e di riparazione, ma il funzionamento di tali meccanismi pu variare in rapporto al corredo genetico dellospite (come il deficit di alfa-1 antitripsina) e ad altri fattori di rischio presenti nellambiente (ad esempio le infezioni e linquinamento atmosferico), ma anche in conseguenza della natura cronica dellinfiammazione e per il ripetersi di meccanismi lesivi.

  • 14

    Linfiammazione riduce i meccanismi di difesa che limitano la distruzione tissutale

    alterando i meccanismi riparativi facendo si che persista il danno broncopolmonare. Il

    risultato si manifesta con una iperproduzione mucosa, la contrazione delle vie aeree, la

    distruzione della struttura alveolare e varie modificazioni vascolari polmonari.[35]

    Linfiammazione cronica provoca lincremento in varie parti del polmone di cellule

    infiammatorie quali Neutrofili, Macrofagi e Linfociti T (principalmente linfociti T CD8+).

    In alcuni pazienti con BPCO riacutizzato si riscontrano anche gli Eosinofili. Nelle grandi

    vie aeree si riscontra la presenza di Macrofagi, Linfociti T (soprattutto CD8+), Neutrofili

    (solo nella malattia grave), Eosinofili (in alcuni pazienti). Nelle piccole vie aeree invece

    sono presenti Macrofagi, Linfociti T, Eosinofili (in alcuni pazienti). Nel parenchima si

    ritrovano Macrofagi, Linfociti T CD8+ e Neutrofili, mentre nelle arterie polmonari

    Linfociti T e Neutrofili.

    I Neutrofili risultano aumentati nellespettorato e nel BAL (lavaggio broncoalveolare) di

    pazienti con BPCO oltre che nei fumatori asintomatici ed aumentano nelle

    riacutizzazioni. Questi producono elastasi neutrofila, proteinasi 3 neutrofila e catepsina

    G neutrofila le quali contribuiscono alla distruzione del tessuto polmonare ed alla

    ipersecrezione mucosa.

    I Macrofagi aumentano di numero rilasciando mediatori che promuovono

    linfiammazione neutrofila (TNF-alfa, IL-8, LTB4). Nei pazienti con enfisema i macrofagi

    si localizzano nei siti di distruzione delle pareti alveolari.

    Laumento dei Linfociti T (in particolare dei CD8+ citotossici) stato dimostrato in studi

    su biopsie bronchiali in pazienti con BPCO. Anche se il ruolo dei CD8+ citotossici nella

    BPCO non ancora completamente chiaro questi favoriscono il danno cellulare

    alveolare tramite il rilascio di: 1) Perforine, sostanze che producono pori nella

    membrana delle cellule attraverso i quali enzimi proteolitici passano dalla cellula T

    citotossica alla cellula bersaglio; almeno uno di questi enzimi proteolitici va ad attivare

    lenzima caspasi, che media lapoptosi nella cellula bersaglio; 2) TNF-alfa (citochina

    pro-infiammatoria).

    Gli Eosinofili durante le riacutizzazioni aumentano di numero a livello delle vie aeree

    dei soggetti che presumibilmente presentano anche una componente asmatica

  • 15

    coesistente. In seguito a degranulazione degli eosinofili a causa della elastasi neutrofila

    aumenta la proteina cationica eosinofila e la perossidasi eosinofila. [35]

    Anche se non stato ancora completamente studiato il loro ruolo nella flogosi, sia le

    cellule epiteliali bronchiali che alveolari sono ritenute una probabile fonte di mediatori

    dellinfiammazione.[36]

    I mediatori dellinfiammazione vengono rilasciati dalle cellule infiammatorie e tra

    questi i principali LTB426, lIL-8 ed il TNF-4,16, sono in grado di danneggiare le

    strutture polmonari e/o di mantenere la flogosi neutrofila. Il TNF-alfa attiva la

    trascrizione del fattore nucleare NF-kB che attiva il gene per IL-8 nelle cellule epiteliali e

    nei macrofagi. LLTB4 un potente fattore chemiotattico per i neutrofili e deriva dai

    macrofagi alveolari. LIL-8 rilasciato dai macrofagi, cellule epiteliali e neutrofili stessi

    ed un agente chemiotattico selettivo per i neutrofili che gioca un ruolo di primaria

    importanza nellattivazione dei neutrofili ed eosinofili.[34]

    Altri mediatori che sono ritenuti coinvolti nella BPCO sono: fattori di crescita TGF- (Il

    fattore di trasformazione della crescita) e EGF (fattore di crescita epidermica),

    lEndotelina-1, dal GM-CSF (Fattore stimolante la formazione di colonie di granulociti e

    macrofagi), dallMCP-1 (Il fattore chemiotattico proteico di derivazione macrofagica-1),

    MIP-1 (Il fattore infiammatorio proteico di derivazione macrofagica-1), e diversi

    neuropeptidi (sostanza P SP- , VIP - peptide intestinale vasoattivo-).[35]

    Squilibrio del sistema proteinasi-antiproteinasi

    Il maggior componente della parete alveolare lelastina, bersaglio dellelastasi

    neutrofila, i frammenti di questa possono ampliare la risposta infiammatoria poich

    agiscono come fattore chemiotattico per macrofagi e neutrofili. Lo squilibrio del sistema

    proteinasi/antiproteinasi condurrebbe ad una distruzione marcata del tessuto

    polmonare. Altre proteinasi coinvolte nella BPCO sono rappresentate dalla catepsina

    neutrofila G, la proteinasi 3 neutrofila, le catepsine (B, L, S) che vengono rilasciate dai

    macrofagi e dalle metalloproteinasi. Le proteinasi sono in grado di degradare lelastina

    ed il collagene (altro importante componente della parete alveolare). Alcune proteinasi

    (elastasi neutrofile) possono indurre secrezione di muco ed iperplasia delle ghiandole

    mucose. Le antiproteinasi implicate nella BPCO comprendono, oltre allalfa-1

  • 16

    antitripsina anche linibitore della secrezione di leucoproteinasi e gli inibitori tissutali

    delle metalloproteinasi.[35]

    Stress Ossidativo

    Nei soggetti con BPCO la produzione di agenti ossidanti risulta aumentata a sfavore

    degli agenti antiossidanti. Il Perossido di idrogeno (H2O2) e lossido nitrico (NO)

    risultano pi elevati nel respiro del paziente con BPCO riacutizzata. Lisoprostano F2-

    alfa-III un isomero della prostaglandina che si ottiene dalla perossidazione dellacido

    arachidonico da parte di radicali liberi il quale risulta aumentato nel respiro e nelle urine

    dei pazienti con BPCO. Questi agenti ossidanti reagiscono con numerose molecole

    (proteine, lipidi, acidi nucleici), danneggiandole e favorendo la loro disfunzione. Lo

    stress ossidativo contribuisce ad inattivare alcune antiproteinasi attivando le proteinasi,

    promovendo quindi linfiammazione ed il danno tissutale.[35]

  • 17

    1.5 ANATOMIA PATOLOGICA

    Le alterazioni morfologiche che si presentano nella BPCO interessano le vie aeree

    centrali e periferiche, il parenchima polmonare ed i vasi polmonari.[37]

    Vie aeree centrali

    Le vie aeree centrali comprendono la trachea, i bronchi ed i bronchioli con diametro

    interno superiore a 2-4 mm. Il fumo di sigaretta provoca spesso l'ingrandimento della

    ghiandola mucosa e liperplasia delle cellule caliciformi portando a tosse cronica e

    aumento della produzione di muco che definiscono la bronchite cronica , ma queste

    anomalie non sono legate a limitazione del flusso aereo. Le cellule caliciformi non solo

    aumentano di numero ma in estensione attraverso l'albero bronchiale. I bronchi vanno

    incontro a metaplasia squamosa predisponendo la comparsa di una lesione

    cancerogena e ad uno squilibrio della clearance muco ciliare. Anche se non cos

    accentuato come nellasma i soggetti possono avere ipertrofia della muscolatura liscia e

    iperreattivit bronchiale che conduce alla limitazione del flusso d'aria.[38] Le

    alterazioni anatomo-patologiche (mostrate in figura 5.1) possono essere presenti da

    sole od associarsi a quelle delle piccole vie aeree e del parenchima polmonare.

    Fig. 5.1 Alterazioni anatomo-patologiche delle vie aeree centrali. A) Sezione di bronco

    centrale di fumatore con funzionalit ventilatoria normale. B) Iperplasia muscolare ed

    ipertrofia ghiandolare. C) Ulteriore ipertrofia ghiandolare. La freccia indica un processo

    infiammatorio cronico che coinvolge i polimorfonucleati e i mononucleati, compreso le

    plasmacellule. Fonte: Dott. James C. Hogg e di Stuart Greene

  • 18

    Vie aeree periferiche

    Le vie aeree periferiche comprendono i piccoli bronchi ed i bronchioli (con un diametro

    interno inferiore ai 2 mm). La riduzione della funzionalit respiratoria, che si presenta

    in corso di BPCO, correlata alla flogosi nelle vie aeree periferiche simile a quella delle

    vie aeree centrali ovvero la presenza di essudato nella parete bronchiale e nel lume, la

    metaplasia delle cellule caliciformi mucipare e squamose, ledema della mucosa

    bronchiale e l aumento del muco nelle vie aeree.[39] Lalterazione pi importante delle

    piccole vie aeree rappresentata dallostruzione bronchiale. Ai ripetuti cicli di danno

    (come il fumo ) conseguono i processi riparativi delle piccole vie aeree che determinano

    probabilmente un rimodellamento delle stesse causando unalterazione funzionale e

    strutturale (Figura 5.2). Il rimodellamento della parete bronchiale causa un aumento del

    contenuto di collagene e la formazione di tessuto cicatriziale che provoca lostruzione

    del lume e determinando unostruzione bronchiale irreversibile.[40] Le vie aeree

    periferiche sono il principale sito che nella BPCO causa ostruzione bronchiale e la

    fibrosi di queste vie si caratterizza per laccumulo di cellule mesenchimali (fibroblasti e

    miofibroblasti) e di matrice di tessuto connettivale extracellulare. I mediatori che

    provocano laccumulo di tali cellule e della matrice extracellulare non sono

    completamente definiti, ma probabile che diversi mediatori siano coinvolti come il

    TGF-, lET-1, il fattore insulino-simile di accrescimento, la fibronectina e il PDGF.

    Fig. 5.2 Alterazioni anatomo-patologiche delle vie aeree periferiche. Sezione istologica in un

    paziente fumatore. A) normale B) presenza di muco nel lume con leggera o nessuna evidenza

    di infiammazione della parete bronchiale C) essudato infiammatorio nella parete e nel lume D)

    riduzione del lume, rimodellamento della parete, aumento della componente muscolare, e

    deposito di tessuto connettivale peribronchiale. Fonte: Dott. James C. Hogg e di Stuart Greene

  • 19

    Parenchima polmonare

    Il parenchima polmonare costituito dalla superficie dove avvengono gli scambi

    gassosi (bronchioli respiratori ed alveoli) e la rete capillare polmonare. Lenfisema

    caratterizzato dalla distruzione degli spazi aerei, dei bronchioli respiratori, dei dotti

    alveolari e dagli alveoli (Figura 5.3). Nei pazienti con BPCO la pi comune forma

    lenfisema centrolobulare o centroacinare caratterizzato dallinteressamento delle

    parti centrali dellacino (i bronchioli terminali respiratori). In genere gli alveoli non

    vengono compromessi. Questa tipologia di enfisema risulta maggiormente correlato

    con il fumo di sigaretta ed localizzato in prevalenza ai lobi superiori dei polmoni.

    Lenfisema panlobulare interessa la totalit dellacino ed la lesione che si osserva

    nel deficit di -1 antitripsina. Di solito colpisce maggiormente i lobi polmonari inferiori

    rispetto a quelli superiori. Una variante dei due principali tipi di enfisema il cosiddetto

    enfisema parasettale che interessa prevalentemente la parte distale dell'alveolo. Nella

    BPCO determinata dal fumo di sigaretta ma anche in quella da deficit di -1 antitripsina

    il meccanismo di distruzione del parenchima rappresentato da uno squilibrio fra le

    proteinasi e le antiproteinasi endogene. A tale meccanismo contribuisce lo stress

    ossidativo conseguenza dellinfiammazione. [34,35]

    Fig.5.3 A) Enfisema B) Parenchima polmonare normale. Fonte: ATS

  • 20

    Vasi polmonari

    Nella BPCO la parete vasale risulta ispessita e la pi precoce alterazione strutturale

    rappresentata dallispessimento della parete intimale (la parete pi interna delle tre

    tonache dellarteria) successivamente si verifica un aumento delle cellule muscolari

    lisce e infiltrazione della parete vasale da parte di macrofagi e linfociti T CD8+.

    Probabilmente le alterazioni endoteliali danno inizio alla sequenza di eventi che

    determina tali alterazioni strutturali correlate ad un aumento della pressione polmonare

    che, inizialmente si presenta solo durante il movimento, mentre successivamente

    anche a riposo. Il progressivo peggioramento della patologia determina un aumento

    della quantit di muscolo liscio, di proteoglicani e collagene causando ulteriore

    ispessimento della parete vasale (Figura 5.4).[34]

    Fig. 5.4 Arteria polmonare da un paziente con BPCO che mostra ispessimento intimale e restringimento del lume. A) Abbondante proliferazione delle cellule muscolari lisce in intima B) abbondante deposizione di fibre elastiche nello strato intimale. Fonte: American Thoracic society

  • 21

    1.6 FISIOPATOLOGIA

    I diversi meccanismi patogenetici producono i cambiamenti patologici, che, a loro volta,

    danno luogo alle seguenti anomalie fisiologiche nella BPCO: ipersecrezione di muco e

    disfunzione ciliare, limitazione del flusso aereo e iperdistensione polmonare, anomalie

    degli scambi gassosi, ipertensione polmonare e cuore polmonare ed infine gli effetti

    sistemici. In genere nel decorso della malattia queste alterazioni si sviluppano di solito

    in questo ordine e saranno responsabili dei caratteristici sintomi della patologia.[41]

    Ipersecrezione e disfunzione ciliare

    Questi sono in genere le prime anomalie fisiologiche nella BPCO. Lipersecrezione

    mucosa indotta dalla stimolazione delle ghiandole mucosecernenti di dimensioni

    aumentate e dalla proliferazione delle cellule caliciformi mucipare. A causa di

    metaplasia squamosa delle cellule epiteliali si ha invece la disfunzione ciliare.[34]

    Limitazione del flusso aereo e iperdistensione polmonare

    La riduzione del flusso aereo espiratorio (in gran parte irreversibile ) lalterazione

    fisiologica pi caratteristica della BPCO causata da unaumento delle resistenze

    espiratorie. Con la progressione della patologia, in cui la riserva di flusso espiratorio

    scarsa o nulla, per incrementare il flusso espiratorio occorrono volumi correnti pi

    elevati e di conseguenza si verifica uniperinflazione. Nella BPCO dovuta a due

    meccanismi: la diminuzione del ritorno elastico del polmone (iperinflazione statica) a

    causa della distruzione delle pareti alveolari e linterruzione dellespirazione prima del

    raggiungimento del volume di FRC (capacit funzionale residua) a causa della riduzione

    del flusso espiratorio (iperinflazione dinamica) durante lesercizio fisico.

    Il sito principale della riduzione del flusso nelle piccole vie aeree di conduzione con

    meno di 2 mm di diametro ed dovuto principalmente al rimodellamento delle vie aeree

    (fibrosi e restringimento).[39]

    Altri fattori che contribuiscono sono la distruzione del parenchima alveolare, l'accumulo

    di cellule infiammatorie, di essudato mucoso e plasma nei bronchi, la contrazione della

    muscolatura liscia.[42]

  • 22

    Anomalie dello scambio gassoso

    Nello stadio avanzato di BPCO lostruzione bronchiale periferica, la distruzione

    parenchimale e le alterazioni dei vasi polmonari determinano una ridotta capacit

    polmonare nelleffettuare lo scambio gassoso con conseguente ipossiemia arteriosa,

    seguita da ipercapnia.[34] Una distribuzione anomala dei rapporti ventilazione-

    perfusione (dovute a loro volta alle alterazioni anatomiche) il principale meccanismo

    che causa anomalie dello scambio gassoso nella BPCO. Esiste una correlazione fra la

    capacit di diffusione anomala del monossido di carbonio per litro di volume alveolare e

    la gravit dellenfisema.[41]

    Ipertensione polmonare

    Lipertensione polmonare di solito si presenta tardivamente nella storia naturale della

    BPCO e dopo linsorgenza di ipossiemia severa (PaO2 < 8 Kpa o 60 mm Hg) e di

    ipercapnia.

    I fattori che contribuiscono allipertensione polmonare nella BPCO includono

    vasocostrizione (per lo pi di origine ipossico), la disfunzione endoteliale, il

    rimodellamento delle arterie polmonari e la distruzione del letto capillare polmonare.

    Questa combinazione di eventi pu portare a ipertrofia ventricolare destra e

    disfunzione: il cosidetto cuore polmonare.[34,41]

    Effetti sistemici

    La BPCO associato ad effetti sistemici ovvero extrapolmonari, tra cui l'infiammazione

    sistemica e la perdita progressiva di massa muscolo-scheletrica. Questi effetti sistemici

    contribuiscono a limitare lattivit fisica di questi pazienti e peggiorarano la prognosi,

    indipendentemente dalla loro funzione polmonare.[41]

  • 23

    1.7 DIAGNOSI

    Lapproccio diagnostico al paziente con sospetta BPCO deve prendere in

    considerazione sia le caratteristiche cliniche sia quelle funzionali.[35] La BPCO una

    patologia insidiosa e spesso la prima fase non viene diagnosticata. La presenza pu

    essere sospettata dopo una valutazione clinica diretta e poi confermata con una

    semplice spirometria . La radiografia del torace aiuta nella diagnosi differenziale mentre

    ulteriori test possono essere utili per determinare meglio il fenotipo e le caratteristiche

    dei singoli pazienti .[43]

    1.7.1 Valutazione clinica

    La valutazione clinica si basa sulla storia clinica e sullesame fisico. Anche se un esame

    completo indicato per tutti i pazienti, queste due componenti sono particolarmente

    importanti per i pazienti con sospetta BPCO.

    Sintomi

    La tosse cronica di solito il primo sintomo che compare e pu essere intermittente

    allinizio (mattina), diventando progressivamente presente tutto il giorno, ma raramente

    si presenta solo di notte [44]. La tosse cronica di solito produttiva ed considerata

    una conseguenza al fumo di sigaretta e di solito viene sottovalutata dal paziente. Solo

    In alcuni casi una riduzione significativa del flusso aereo espiratorio compare senza la

    presenza di tosse.

    Lespettorato si presenta inizialmente nella mattinata ma in seguito sar presente per

    tutta la giornata. Di solito estremamente denso e in piccole quantit [43]. La

    produzione di espettorato per tre mesi e per 2 anni consecutivi la definizione

    epidemiologica di bronchite cronica [45]. Un cambiamento del colore dell'espettorato

    (purulento) o del volume suggerisce una riacutizzazione infettiva della patologia.

    La dispnea un sintomo chiave, generalmente progressiva che col tempo diventa

    persistente. All'inizio si verifica durante l'esercizio fisico (salire le scale, camminare in

    salita) e si pu evitare del tutto da opportuni cambiamenti comportamentali (ad esempio

    evitando esercizi eccessivi). Come la malattia progredisce la dispnea si presenta anche

    con il minimo sforzo e addirittura a riposo. Una quantificazione della dispnea utilizzando

  • 24

    la scala di valutazione modificata Medical Research Council (MRC) indicata in quanto

    prevede la qualit della vita e la sopravvivenza.[43]

    Lanamnesi di un nuovo paziente in cui si sospetta BPCO dovrebbe considerare:

    - Lesposizione a fattori di rischio come il fumo, lesposizione ambientale e

    professionalie

    - Ogni storia clinica di asma, allergie, infezioni respiratorie nell'infanzia o altre

    malattie respiratorie come la tubercolosi.

    - Una storia familiare di BPCO o di altre malattie respiratorie.

    - Una storia di riacutizzazioni da BPCO o ricoveri per patologie respiratorie.

    - Qualsiasi comorbidit, ad esempio cardiovascolari, o comorbidit a livello

    neurologico che condividono lo stesso fattore di rischio (ad esempio esposizione

    al fumo di sigaretta). Inoltre, i sintomi di depressione e ansia possono indicare la

    necessit di un trattamento appropriato per queste condizioni.

    - La perdita di peso inspiegabile importante perch, se causata da BPCO, si

    preannuncia una prognosi sfavorevole.

    - Altri,sintomi non specifici, quali dispnea e oppressione toracica o dolore e mal di

    testa alla mattina.[43]

    Esame obiettivo

    ritenuto un momento importante tuttavia di scarsa significativit diagnostica nella

    BPCO, infatti segni di broncospasmo sono raramente presenti fin quando non si

    presenta un notevole peggioramento della funzionalit respiratoria.[46]

    Ispezione: si verifica la presenza del torace a botte, respirazione a labbra serrate,

    movimento paradosso dell'addome e l'utilizzo dei muscoli respiratori accessori. Tutti

    questi sono segni di grave limitazione al flusso aereo, iperinflazione e compromissione

    dei meccanismi di respirazione.

    Percussione: viene verificata la presenza di una diminuzione del movimento del

    diaframma e di suoni timpanici che indica iperinflazione o presenza di gas; inoltre il

    fegato diventa facilmente palpabile.

    Auscultazione: La presenza di respiro sibilante durante la respirazione indica

    riduzione del flusso aereo espiratorio. In alcuni soggetti con BPCO si apprezzano rantoli

  • 25

    inspiratori. Lauscultazione del cuore ed i relativi suoni (meglio apprezzabili sopra larea

    xifoidea) possono mostrare segni di cuore polmonare, come la scissione del secondo

    suono cardiaco (pulmonic), mormorii di insufficienza polmonare o della tricuspide.

    Segni sistemici: Distensione della vena del collo, ingrossamento del fegato ed edema

    periferico potrebbero essere causa di cuore polmonare causati da una grave

    iperinflazione. La perdita di massa muscolare e la debolezza dei muscoli periferici sono

    in linea con la malnutrizione e / o disfunzione del muscolo scheletrico. Il colore bluastro

    delle membrane mucose (cianosi) possono indicare ipossiemia. [43]

    1.7.2 Esami strumentali e di laboratorio

    Numerosi sono gli esami strumentali e di laboratorio per diagnosticare e valutare la

    BPCO. Alcuni di questi test devono essere eseguiti in tutti i pazienti con sospetta BPCO

    (spirometria, test di reversibilit con broncodilatatori e radiografia del torace ) mentre

    altri vanno eseguiti solo su determinati pazienti.[43]

    Spirometria

    La misura della riduzione del flusso aereo espiratorio attraverso la spirometria

    necessaria in tutti quei pazienti con sospetta BPCO e costituisce il gold standard nella

    diagnosi e nella valutazione della patologia.

    La spirometria permette la determinazione, mediante lanalisi delle curve flusso-volume-

    tempo, dei parametri polmonari. I principali sono:

    - FVC (capacit vitale forzata) ovvero massimo volume di aria che pu essere

    espirato con una espirazione forzata dopo una inspirazione massimale.

    - FEV1 (VEMS) il volume massimo di aria espirato nel primo secondo di

    unespirazione forzata a partire da una inspirazione massimale. un buon indice

    integrato di perviet delle vie aeree, che varia inversamente con il grado di

    ostruzione bronchiale.

    - FEV1/FVC (indice di Tiffaneau) il rapporto fra il volume espirato nel primo

    secondo di una espirazione forzata e la capacit vitale forzata. un parametro

    molto utile nel distinguere le condizioni restrittive da quelle ostruttive.

  • 26

    Questi valori ottenuti dallesame spirometrico sono messi a confronto con i valori di

    riferimento calcolati in base allet, allaltezza, al sesso ed alla razza in modo da

    utilizzarli in maniera appropriata. Un rapporto FEV1/FVC < 70% ed un FEV1 post-

    broncodilatazione < 80% confermano la presenza di una riduzione del flusso aereo

    espiratorio che non completamente reversibile. Il rapporto FEV1/FVC < 70%

    considerato un segno precoce della riduzione del flusso aereo espiratorio anche nei

    pazienti il cui FEV1 si mantiene nei limiti di norma ( 80%). La Figura 6 mostra un tipico

    tracciato spirometrico normale ed uno tipico di un paziente con BPCO da lieve a

    moderata. bene notare che non esistono valori di riferimento di FVC e FEV1 che

    possono essere applicati a tutta la popolazione poich si rischia di sovrastimare la

    presenza della patologia in alcuni gruppi di anziani.

    Il picco di flusso espiratorio (PEF) viene utilizzato per misurare la riduzione del flusso

    aereo espiratorio, ma nella BPCO esiste una scarsa correlazione fra PEF e FEV1, in

    quanto il PEF potrebbe sottostimare il grado di ostruzione bronchiale.

    Fig.6 Tracciato spirometrico normale e di un paziente con BPCO da lieve a moderata

    Test di reversibilit con broncodilatatori

    Questo test deve essere eseguito almeno una volta per escludere l'asma e stabilire la

    migliore funzionalit ventilatoria per il singolo paziente e, in misura minore, per stimare

    la prognosi. Sebbene una leggera broncodilatazione pu essere presente in alcuni

    pazienti con BPCO, un forte aumento post-broncodilatatore della FEV1 supporta la

  • 27

    diagnosi di asma. In pazienti con BPCO, il rapporto FEV1/FVC rimane < 0.7 anche

    dopo somministrazione mediante nebulizzatore o inalatore predosato di un

    broncodilatatore. Comunque il FEV1 pu migliorare significativamente dopo lutilizzo del

    broncodilatatore ed un cambiamento > del 12% e > di 200 ml del FEV1 pu essere

    presente nella BPCO. Il test va effettuato quando il paziente clinicamente stabile e in

    assenza di infezioni respiratorie, inoltre non deve aver assunto broncodilatatori a breve

    durata dazione nelle 6 ore precedenti lesame, 2-agonisti a lunga durata nelle

    precedenti 12 ore o teofillinici a lento rilascio nelle 24 ore precedenti il test [34,43]

    Radiografia del torace

    La radiografia del torace dovrebbe essere effettuata in tutti i pazienti. raramente utile

    per la diagnosi di BPCO, ma lo per escludere altre malattie (polmonite, cancro,

    insufficienza cardiaca congestizia, versamento pleurico e pneumotorace). anche utile

    per individuare la malattia bollosa polmonare. Non sono segni specifici di enfisema ma

    sono comuni lappiattimento del diaframma, la radiotrasparenza polmonare irregolare e

    la riduzione o assenza di vascolarizzazione.[43]

    Ulteriori indagini [43]

    La determinazione dei gas ematici dovrebbero essere misurati in tutti i pazienti che

    hanno un VEMS < 40% del predetto, segni clinici di insufficienza respiratoria o di

    scompenso cardiaco destro. Uninsufficienza respiratoria indicata da una PaO2

    arteriosa < 8.0 kPa (60 mm Hg) con o senza una PaCO2 arteriosa > 6.7 kPa (50 mm

    Hg) durante il respiro in atmosfera standard. importante misurare la pressione

    dellossigeno nellaria inalata (FiO2), valutando se il paziente fa uso di un nebulizzatore

    azionato dallossigeno.

    La valutazione dei livelli di alfa1-antitripsina deve essere misurata in pazienti giovani

    (

  • 28

    I Volumi polmonari statici, compresa la capacit polmonare totale (TLC), il volume

    residuo (VR), la capacit funzionale residua e il rapporto VR / TLC sono tutti

    caratteristicamente aumentati nella BPCO avanzata. Un buon indice di iperinflazione

    la misura della capacit inspiratoria. I volumi polmonari sono utili nei pazienti con

    malattia pi avanzata e di quelli che sono considerati per interventi chirurgici.

    La diffusione alveolo-capillare del monossido di carbonio (DLCO) normalmente

    ridotta nella BPCO, in particolare nellenfisema. Se la DLCO ridotta pu essere

    escluso lasma.

    La pressione vascolare polmonare e la funzione ventricolare destra possono

    essere valutati con metodi non invasivi attraverso l'ecocardiografia Doppler, per

    valutare ipertensione polmonare. Il gold standard per misurare lipertensione polmonare

    rimane il cateterismo cardiaco destro.

    La funzionalit dei muscoli respiratori solitamente misurata dalla registrazione

    delle massime pressioni inspiratorie ed espiratorie alla bocca. La misura di tale forza

    utile nella valutazione di pazienti con dispnea o ipercapnia (aumenta) che non sono

    immediatamente spiegabili dai test di funzionalit ventilatoria o nei casi in cui si sospetti

    la debolezza dei muscoli periferici (si riduce la pressione massima espiratoria).

    La tomografia computerizzata (TC) dovrebbe essere raccomandata se la diagnosi

    dubbia e nella valutazione prima di un intervento chirurgico. La TC ad alta risoluzione

    una metodica per visualizzare pi precisamente le alterazioni bronchiali e parenchimali.

    Indicazioni per uno studio polisonnografico del sonno nella BPCO si effettua quando

    si sospetta la presenza di una sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno, ed in

    caso di ipossiemia od insufficienza cardiaca destra.

    Il test da sforzo utile in pazienti con un grado sproporzionato di dispnea rispetto alla

    FEV1.Il test da sforzo utile nella selezione dei pazienti per la riabilitazione o la

    chirurgia.

  • 29

    1.8 CLASSIFICAZIONE BPCO

    La valutazione della gravit della BPCO viene eseguita utilizzando la spirometria, la

    dispnea e lindice di massa corporea (BMI).[47]

    Nella tabella III viene mostrata la classificazione di gravit spirometrica della BPCO,

    suddivisibile in 4 stadi, la quale utile nel prevedere gli esiti, come lo stato di salute e

    la mortalit.

    Gravit FEV1/FVC dopo

    broncodilatatore

    Percentuale FEV1

    sul teorico

    Pazienti a rischio:

    -Fumo o esposizione a polveri

    -Tosse, espettorato e/o dispnea

    -Storia familiare di malattie respiratorie

    >0,7

    80

    BPCO lieve. Con o senza sintomi cronici

    (tosse, iperproduzione espettorato)

    0,7 80

    BPCO moderata. Con o senza sintomi

    cronici

    0,7 50-80

    BPCO grave. Con o senza sintomi cronici 0,7 30-50

    BPCO molto grave. Con sintomi cronici.

    0,7

  • 30

    La Dispnea pu essere valutata ad esempio attraverso la scala di valutazione MRC:

    0 mi manca il fiato solo per sforzi intensi;

    1 mi manca il fiato solo se corro in piano o faccio una salita leggera;

    2 cammino pi lentamente della gente della mia stessa et quando vado in piano,

    oppure mi devo fermare per respirare quando cammino al mio passo;

    3. mi devo fermare per respirare dopo che ho camminato in piano per circa 100 metri o

    pochi minuti;

    4. mi manca troppo il fiato per uscire di casa o mi manca troppo il fiato quando mi vesto

    o mi spoglio.

  • 31

    1.9 RIACUTIZZAZIONI

    Una riacutizzazione di BPCO un evento nel decorso naturale della malattia

    caratterizzato da una variazione delle condizioni del paziente rispetto allo stato stabile

    ed oltre le normali variazioni giornaliere che richiede una modificazione del

    trattamento.[48] I principali criteri diagnostici di riacutizzazione sono: incremento della

    dispnea, il cambiamento di colore e caratteristiche (purulenza) dellespettorato, maggior

    produzione di espettorato.

    Non esiste una classificazione comunemente accettata delle riacutizzazioni utile ai fini

    di una valutazione del rischio del paziente. La seguente classificazione operativa di

    gravit pu aiutare a classificare la rilevanza clinica dellepisodio e del suo esito.

    Livello I: Assistito a domicilio.

    Livello II: Necessita di ricovero in ospedale.

    Livello III: Porta a insufficienza respiratoria.

    I Fattori di rischio in circa l80% dei casi sono rappresentati da uninfezione dellalbero

    tracheo-bronchiale di cui un 30-40% di queste virali ( Rhinovirus spp, virus influenzale,

    coronavirus, adenovirus, vrs), nel 40-50% dei casi da batteri (Haemophilus influenzae,

    Streptococcus pneumoniae, Moraxella catarrhalis, Enterobacteriaceae spp.,

    Pseudomonas spp.). Nel restante 20% sono fattori di rischio: L'inquinamento

    atmosferico, la mancata compliance per l ossigenoterapia a lungo termine e la

    mancata partecipazione alla riabilitazione polmonare. [48,49]

  • 32

    Capitolo Secondo

    Trattamento

    2.1 TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLA BPCO STABILE

    La terapia farmacologica volta a ridurre i sintomi, la frequenza e la gravit delle

    riacutizzazioni, a migliorare lo stato di salute e la tolleranza allo sforzo nei pazienti che

    presentano BPCO. Molti studi recenti (TORCH, Uplift) hanno suggerito che il

    trattamento farmacologico possa rallentare la progressione della malattia e aumentare

    la sopravvivenza.[50,51]

    I farmaci utilizzati nel trattamento della BPCO stabile sono:

    Broncodilatatori:

    - 2 agonisti a lunga durata dazione (LABA) e breve durata dazione

    - Agenti antimuscarinici a lunga durata d'azione (LAMA) e breve durata dazione

    - Metilxantine

    Corticosteroidi inalatori (CSI)

    Inibitori delle fosfodiesterasi 4

    La scelta del farmaco dipende dalla sua disponibilit, dal costo e dalla risposta del

    paziente. La terapia deve essere personalizzata sul paziente poich la relazione tra la

    gravit dei sintomi, la gravit dellostruzione bronchiale e la gravit delle riacutizzazioni

    varia tra i diversi pazienti.

    2.1.1 Broncodilatatori

    Sono detti broncodilatatori quei farmaci che, agendo generalmente sul tono della

    muscolatura liscia bronchiale, aumentano la FEV1 o modificano altri parametri

    spirometrici [52]. I broncodilatatori a lunga durata dazione (LABA e LAMA) sono i

    farmaci pi efficaci nel trattamento della BPCO stabile, per controllare o migliorare i

    sintomi, lo stato di salute e la compliance rispetto a quelli di breve durata dazione

    (prova di efficacia A).[53] I farmaci broncodilatatori possono essere somministrati al

    bisogno o regolarmente per prevenire o ridurre i sintomi.[54] Combinare broncodilatatori

    di classi diverse pu migliorarne lefficacia riducendo il rischio di effetti collaterali

  • 33

    rispetto allaumento della dose di un singolo broncodilatatore (utile solo nel caso di

    episodi acuti).[55] Si conoscono tre classi di broncodilatatori: 2 agonisti, farmaci

    anticolinergici e le metilxantine (teofillina).

    2 - agonisti [56,57]

    I 2 agonisti sono composti aminici di sintesi, strutturalmente correlati alladrenalina,

    la cui azione principale il rilasciamento della muscolatura liscia delle vie aeree grazie

    alla stimolazione dei recettori 2 adrenergici. I 2 agonisti vengono distinti in base

    alla durata dazione:

    - A breve durata dazione (circa 4-6 ore):

    Fenoterolo, Levalbuterolo, Salbutamolo o (albuterolo), Terbutalina

    - A lunga durata dazione (12 o pi ore):

    Formoterolo, Salmeterolo, Indacaterolo, Clenbuterolo

    Chimica. Dal punto di vista chimico, gli agonisti adrenergici derivano fondamentalmente

    dalla via biosintetica del Catecolo.

    importante notare, per quanto riguarda la struttura della molecola, che:

    - Le sostituzioni sul gruppo aminico aumentano la selettivit 2

    - Altri sostituenti sullanello aromatico riducono la selettivit (con lunica

    eccezione del salbutamolo)

    - La presenza degli ossidrili in posizione 3 e 4 aumenta la potenza sui recettori e

    - La sostituzione degli ossidrili in posizione 3 e 5 aumenta la selettivit 2 e riduce

    la sensibilit alle COMT

    Inoltre i vari sostituenti possono influenzare la capacit metabolica, perch il

    metabolismo di queste molecole viene effettuato dalle COMT e dalle MAO.

    Adrenalina Catecolo Salbutamolo

  • 34

    Il meccanismo dazione consiste nellattivazione dei recettori 2 adrenergici costituiti

    da sette domini transmembrana accoppiati alladenilciclasi tramite una proteina

    stimolatrice (Gs). Linterazione tra lagonista ed il recettore determina a livello del 5 e

    6 dominio transmembrana una modificazione della conformazione delle proteine

    stimolatrici Gs (costituite da tre sub-unit , e ). Queste possono attivare i canali del

    potassio calcio dipendenti oppure stimolare ladenilciclasi e indurre un aumento

    intracellulare di AMP ciclico che causa la stimolazione della proteinchinasi A (PKA) e

    proteinchinasi G (PKG) con successiva fosforilazione di molti substrati che modulano o

    avviano numerose risposte cellulari ed in particolare rilassano la muscolatura

    bronchiale: riduzione degli ioni calcio intracellulare (Ca2+), inibizione idrolisi del

    fosfatidilinositolo (PI), riduzione delle chinasi a livello della catena leggera della miosina

    (MLCK), infine lapertura dei canali del potassio attivati dal Ca2+ che ripolarizza le cellule

    della muscolatura liscia stimolando il sequestro del Ca2+ intracellulare.(Figura 7.1)

    Laumento del cAMP determina oltre al broncorilasciamento:

    - La riduzione della secrezione di leucotriene e di istamina da parte delle

    mastcellule, mediante linibizione dellattivit della PLA2 (fosfolipasi A2).

    - Aumento della secrezione di muco dalle ghiandole sottomucose e il trasporto

    degli ioni lungo le vie aeree aumentando quindi la clearance mucociliare.

    Fig.7.1 Meccanismo dazione dei 2-agonisti.

  • 35

    Via di somministrazione. Sono farmaci somministrati principalmente per via inalatoria

    in sospensioni di dimensioni tali (particelle di 2-5 micron di diametro) da raggiungere

    con facilit i bronchi di piccolo calibro. Questa via da preferire in quanto: favorisce la

    selettivit dazione sulla muscolatura liscia bronchiale riducendo gli effetti sistemici,

    aumenta lefficacia terapeutica (anche grazie a sistemi aerosol sempre pi efficaci e

    semplici) e riduce i tempi dazione per gli episodi acuti. Molto importante per

    lassorbimento sono le dimensioni di 2 massimo 5 micron per poter raggiungere le

    basse vie respiratorie. Anche se delle dimensioni giuste, solo il 10% inalato mentre il

    90% deglutito o viene espulso ed assorbito per via intestinale e non attivo. Molecole

    molto piccole, inferiori al micron, solitamente riescono a raggiungere le basse vie

    respiratorie (anche fino agli alveoli). Una molecola di grosse dimensioni (5-8micron), si

    ferma invece a livello delle alte vie respiratorie.

    Gli effetti collaterali sono:

    - Tremori muscolari a causa della stimolazione dei recettori 2 muscolari (Si

    sviluppa tolleranza verso questo effetto).

    - Tachicardia per stimolazione dei recettori 1 e 2 cardiaci o per via riflessa in

    seguito a vasodilatazione mediata dai recettori 2 periferici.

    - Aritmie e ischemia, assenti in soggetti sani si possono invece verificare dopo

    somministrazione per os o e.v. in soggetti affetti da aritmie o che assumano MAO

    inibitori o antidepressivi triciclici

    - Riduzione del k+ plasmatico con aumento della glicemia, acido lattico e acidi

    grassi. Nei pazienti con BPCO o sindromi ostruttive la causa non di natura

    polmonare, ma di natura cardiaca (scompenso, stenosi mitralica, cuore

    polmonare etc.). Ci vuol dire che probabilmente questi pazienti assumeranno

    anche farmaci per lo scompenso, diuretici, ace inibitori, corticosteroidi e agonisti

    2. Questi farmaci aumentano la secrezione di k+ aumentando il rischio di

    ipopotassiemia. bene fare attenzione alla somministrazione di agonisti 2

    adrenergici in soggetti che assumono digitalici, diuretici e nei pazienti diabetici.

    Le interazioni pi importanti si hanno con farmaci che possono provocare un

    prolungamento dellintervallo QT ed aumentare il rischio di aritmie ventricolari, come gli

    antiaritmici, antidepressivi triciclici, chinidina, lidocaina, procainamide, antistaminici. La

  • 36

    somministrazione contemporanea di altri farmaci ad azione adrenergica

    (simpaticomimetici), inibitori MAO, anti-ipertensivi o inibitori COMT (catecolo

    metiltransferasi) da evitare a causa della possibilit di un potenziamento degli effetti

    collaterali cardiovascolari. ll trattamento concomitante con derivati xantinici e/o diuretici

    pu potenziare leffetto ipokaliemizzante dei 2. I beta-bloccanti inoltre possono

    diminuire o antagonizzare leffetto 2-agonista, pertanto non dovrebbero essere

    somministrati contemporaneamente, se non in caso di effettiva necessit.

    Nella tabella sottostante (Tab.IV) sono mostrati i 2-agonisti pi comunemente utilizzati

    nel trattamento della BPCO [58].

    FARMACO DOSAGGIO INIZIO/DURATA DAZIONE

    A breve durata dazione

    Fenoterolo Inalatoria:

    100-200 mcg (MDI), 1 mg/ml

    (aerosol)

    Entro 5 min./4-6 h

    Levalbuterolo Inalatoria:

    45-90 mcg (MDI), 0.21, 0.42

    mg/ml (aerosol)

    Entro 5 min./6-8 h

    Salbutamolo o (albuterolo) Inalatoria:

    100, 200 mcg (MDI e DPI),

    5 mg/ml (aerosol)

    2-5 min./ 4-6 h

    Terbutalina Inalatoria:

    400, 500 mcg (DPI)

    1-2 min./4-6 h

    A lunga durata dazione

    Formoterolo Inalatoria:

    4.5-12 mcg (MDI e DPI),

    0.01 (aerosol)

    1-3 min./12 h

    Salmeterolo Inalatoria:

    25-50 mcg (MDI e DPI)

    20-30 min./12 h

    Indacaterolo Inalatoria:

    75-300 mcg (DPI)

  • 37

    Tulobuterolo Transdermico:

    2 mcg

    24h

    Tab. IV 2-agonisti pi comunemente utilizzati nel trattamento della BPCO. MDI=inalatore

    predosato DPI=inalatore a polvere secca

    Lutilizzo regolare e al bisogno di 2 -agonisti a breve durata dazione migliora il VEMS

    e i sintomi [59] mentre alte dosi di 2 -agonisti a breve durata dazione al bisogno, nei

    pazienti gi trattati con LABA, non supportato dallevidenza e si presentano effetti

    collaterali e non raccomandato. Il formoterolo e il salmeterolo migliorano

    significativamente la FEV1 e i volumi polmonari, la dispnea, la qualit di vita legata alla

    salute e il tasso di riacutizzazioni [60]. Lindacaterolo deve essere somministrato una

    volta al giorno in quanto ha durata dazione superiore alle 24 ore ed il suo effetto

    significativamente superiore a quello di formoterolo, salmeterolo e simile al tiotropio

    [61]. Lindacaterolo ha effetti significativi sulla dispnea, sullo stato di salute e sul numero

    di riacutizzazioni.

    Anticolinergici

    I farmaci anticolinergici o antimuscarinici sono in grado di ridurre il broncospasmo,

    lazione pi importante sembra essere il blocco degli effetti dellacetilcolina sui recettori

    muscarinici. Vengono distinti in base alla durata dazione:

    - A breve durata dazione:

    Ipratropio bromuro, Oxitropio bromuro

    - A lunga durata dazione (LAMA):

    Aclidinio bromuro, Glicopirronio bromuro, Tiotropio

    Il meccanismo dazione dei farmaci a breve durata dazione che attualmente si

    utilizzano consiste nel blocco dei recettori M2 ed M3 e la modificazione della

    trasmissione a livello pregangliare, anche se tale effetto ha un ruolo minore nella

    BPCO.[62] I farmaci a lunga durata dazione (LAMA) come il Tiotropio sono selettivi per

    i recettori M3 ed M1[63]. Il blocco di tali recettori antagonizza leffetto fisiologico

    dellacetilcolina provocando l Inibizione del broncospasmo da iperattivit colinergica e

    la riduzione delle secrezioni bronchiali senza inibizione della clearance mucociliare

    (quelli pi recenti).

  • 38

    Il sistema nervoso parasimpatico svolge un ruolo molto importante nella regolazione del

    tono bronchiale. Le fibre del vago attivano recettori nicotinici e muscarinici M1 su gangli

    parasimpatici del sistema respiratorio. Brevi fibre post-gangliari rilasciano acetilcolina

    che stimola i recettori muscarinici M3 sulle cellule muscolari lisce bronchiali con

    conseguente aumento della motilit. Le ghiandole sottomucose bronchiali presentano

    recettori muscarinici M3 la cui stimolazione provoca aumento della secrezione

    bronchiale. I mediatori dellinfiammazione (eicosanoidi, istamina e bradichinina)

    possono scatenare riflessi parasimpatici che spiegano parte del loro effetto

    broncocostrittore. I farmaci antimuscarinici somministrati come broncodilatatori sono

    antagonisti non selettivi dei recettori colinergici muscarinici. Il loro effetto sullostruzione

    bronchiale principalmente dovuto allantagonismo di recettori muscarinici M3 su

    cellule muscolari lisce bronchiali con conseguente effetto broncodilatatore e di recettori

    muscarinici M3 su cellule delle ghiandole sottomucose con riduzione dellattivit

    parasimpatica colinergica basale e sotto stimolo e conseguente riduzione

    dellostruzione bronchiale (Figura 7.2). Lefficacia dei farmaci anticolinergici dipende dal

    ruolo del tono vagale colinergico nella fisiopatologia dellostruzione bronchiale.[64]

    Fig. 7.2 Meccanismo dazione dei farmaci anticolinergici

  • 39

    La via di somministrazione nel trattamento della BPCO quella inalatoria.

    Gli effetti collaterali di questi farmaci sono poco frequenti e di scarsa intensit.

    Limpiego di questa classe di farmaci inalatori a differenti dosaggi e in contesti clinici

    differenti ha dimostrato che sono molto sicuri. Il principale effetto collaterale la

    secchezza delle fauci, seguono i disturbi dellaccomodazione, sonnolenza, vertigini.

    Sono farmaci che dovrebbero essere somministrati con cautela in caso di glaucoma,

    nellipertrofia prostatica benigna ed ostruzione urinaria. [58]

    Nella tabella sottostante ( Tab. V ) sono mostrati gli antimuscarinici comunemente

    utilizzati nel trattamento della BPCO.[58,64]

    FARMACO DOSAGGIO INIZIO/DURATA DAZIONE

    A breve durata dazione

    Ipratropio bromuro

    Inalatoria:

    20, 40 mcg (MDI), 0.25-0.5

    mg/ml (aerosol)

    15 min. / 6-8 h

    (somministrare 3-4 volte al

    giorno )

    Oxitropio bromuro

    Inalatoria:

    100 mcg (MDI), 1.5 mg/ml

    (aerosol)

    15 min. / 7-9 h

    (somministrabile 3 volte al

    giorno)

    A lunga durata dazione

    Aclidinio bromuro

    Inalatoria:

    322 (DPI)

    15-30 min. / 12h

    Glicopirronio bromuro Inalatoria:

    44 (DPI)

    5 min. / 24 h

    Tiotropio Inalatoria:

    18 (DPI), 5 (SMI)

    30 min. / 24h

    Umeclidinio Inalatoria:

    62.5 (DPI)

    24h

    Tab. V Antimuscarinici comunemente utilizzati nel trattamento della BPCO. MDI= inalatore

    predosato DPI= inalatore a polvere secca SMI= inalatore con emissione a nebbiolina.

  • 40

    Tiotropio bromuro un farmaco anticolinergico a lunga durata di azione (pi di 24 ore)

    per cui possibile una sola somministrazione giornaliera, ha una efficacia simile o

    maggiore rispetto ad altri broncodilatatori [65] utile nelle associazioni di farmaci per la

    BPCO. Questo farmaco indicato nella terapia di mantenimento della patologia ma non

    efficace nellantagonizzare il broncospasmo acuto. Il Tiotropio riduce le riacutizzazioni

    e di conseguenza i ricoveri ospedalieri, migliora i sintomi e lo stato di salute [66],

    aumentando lefficacia della riabilitazione respiratoria.[67]

    Metilxantine

    La Teofillina una Metilxantina ed somministrata per via endovenosa come

    Aminofillina (miscela di Teofillina ed etilendiammina) o per via orale.

    Il meccanismo dazione non completamente noto. Le ipotesi per sono diverse:

    - Inibizione delle fosfodiesterasi 3 e 4, presenti sulla muscolatura liscia bronchiale

    che aumenta i livelli di cAMP

    - Modulazione delle concentrazioni di calcio intracellulare (rilascio da depositi

    citoplasmatici)

    - Antagonismo competitivo con i recettori adenosinici

    I primi due effetti richiedono concentrazioni pi elevate per cui si ritiene che la maggior

    parte degli effetti clinici sia dovuta al blocco dei recettori adenosinici.[64,68]. Leffetto

    principale delle metilxantine il rilascio della muscolatura liscia (in prevalenza

    bronchiale).

    La teofillina metabolizzata dalle ossidasi a funzione mista del citocromo P450 a livello

    epatico. Lemivita di eliminazione del farmaco di 8-9 ore nelladulto di circa 3,5 ore nei

    bambini. Nella tabella sottostante (VI) sono mostrate le Metilxantine [58].

    FARMACO DOSAGGIO INIZIO/DURATA DAZIONE

    Aminofillina Orale: 200-600 mg (cpr)

    E.V.: 240 mg (fiala)

    Variabile, fino a 24 h

    Teofillina Orale: 100-600 mg (cpr) 3 h / Variabile, fino a 24 h

    Tab. VI Metilxantine

  • 41

    Gli effetti collaterali si presentano se si superano le concentrazioni plasmatiche

    dellintervallo terapeutico compreso tra i 10 e 20 g/ml. Gli effetti tossici cominciano a

    comparire a concentrazioni di teofillina superiori a 25 g/ml (ansia, vomito, dolori

    addominali) mentre concentrazioni superiori a 45 g/ml elevato il rischio di effetti gravi

    come aritmie e convulsioni. Alle concentrazioni terapeutiche pu comunque causare

    anoressia, nausea, emesi, insonnia, agitazione, palpitazioni, ipotensione. Il basso indice

    terapeutico ne limita lutilizzo e rende necessario il monitoraggio terapeutico delle

    concentrazioni plasmatiche [69].

    Le interazioni si hanno con farmaci come cimetidina, ciprofloxacina, eritromicina,

    fluvoxamina e contraccettivi orali che aumentano lemivita di eliminazione mentre

    questa diminuisce nella concomitante somministrazione di farmaci come fenitoina,

    carbamazepina, rifampicina e barbiturici.[70]

    Terapia di combinazione con broncodilatatori

    I broncodilatatori con diverso meccanismo e durata dazione possono essere combinati

    tra di loro aumentando lentit della broncodilatazione, con riduzione o stessi effetti

    collaterali.[71] Lassociazione di un 2-agonista a breve durata dazione e di un

    anticolinergico determina un incremento maggiore e prolungato del FEV1 rispetto a

    entrambi i due farmaci assunti singolarmente. Associazione di un 2 -agonista, di un

    anticolinergico e/o di teofillina pu produrre un miglioramento della funzione respiratoria

    e dello stato di salute. 2-agonisti a lunga durata dazione e anticolinergici a lunga

    durata dazione associati hanno mostrato un significativo aumento della funzionalit

    polmonare nonostante limpatto riportato sul paziente sia limitato.[58] Nella tabella VII

    vengono mostrate le diverse combinazioni tra i 2-agonisti e gli anticolinergici.[58]

    FARMACO DOSAGGIO DURATA DAZIONE

    Combinazione di 2-agonisti a breve durata dazione e anticolinergici

    Fenoterolo/Ipratropio

    Inalatoria: 200/80 mcg (MDI),

    1.25/0.5 mg/ml (aerosol)

    6-8 h

    Salbutamolo/Ipratropio Inalatoria: 100/20 mcg (SMI) 6-8 h

    Combinazione di 2 -agonisti a lunga durata dazione e anticolinergici

    Formoterolo/Aclidinio

    Inalatoria: 12/340 mcg (DPI) 12 h

  • 42

    Indacaterolo/Glicopirronio Inalatoria: 83/43 mcg (DPI) 24 h

    Vilanterolo/Umeclidinio Inalatoria: 25/62,5 mcg (DPI) 24 h

    Tab. VII Combinazioni tra i 2-agonisti e anticolinergici. DPI = inalatore a polvere secca; SMI

    = inalatore con emissione a nebbiolina

    2.1.2 Corticosteroidi inalatori (CSI)

    I corticosteroidi o glucocorticoidi per via inalatoria attualmente disponibili in Italia sono

    costituiti da beclometasone, dipropionato, budesonide, flunisolide, fluticasone

    propionato, triamcinolone acetonide ai quali si aggiungono i nuovi farmaci: mometasone

    e ciclesonide. Gli effetti dei corticosteroidi sullinfiammazione polmonare e sistemica nei

    soggetti con BPCO sono controversi e il loro ruolo nel trattamento della BPCO stabile

    limitato a specifiche indicazioni.

    Meccanismo dazione. I glucocorticoidi non hanno effetto sulla broncocostrizione acuta

    in quanto non provocano rilasciamento della muscolatura liscia. Questi si legano a

    specifiche proteine recettoriali citoplasmatiche, linterazione glucocorticoide-recettore

    provoca una variazione conformazionale del recettore e il distacco delle proteine

    regolatorie, la dimerizzazione dei complessi glucocorticoide-recettore e la traslocazione

    nel nucleo dove il complesso farmaco-recettore interagisce con specifiche sequenze

    regolatorie del DNA (glucocorticoid response elements, GRE) che modulano

    lespressione di geni adiacenti. Tale interazione altera la velocit di trascrizione,

    causando induzione o repressione genica. Leffetto ritardato dei glucocorticoidi, che

    generalmente compare dopo diverse ore dalla loro somministrazione, causato dal

    tempo necessario per lespressione genica e della sintesi di proteine. Il meccanismo

    dellazione antinfiammatoria dei corticosteroidi dovuto, in gran parte, alla inibizione

    dellespressione di geni che codificano per citochine proinfiammatorie nelle cellule

    infiammatorie delle vie respiratorie. Una parte delleffetto antinfiammatorio pu essere

    dovuto allinduzione di lipocortina, proteina che inibisce le fosfolipasi A2 ovvero enzimi

    che scindono lacido arachidonico dai fosfolipidi di membrana. Lacido arachidonico il

    substrato necessario per la sintesi di leucotrieni, prostaglandine e trombossano A2 che

    sono importanti mediatori dellinfiammazione.[56,64]

  • 43

    Gli effetti collaterali degli ICS sono candidosi orale (dovuta alleffetto

    immunosoppressore locale), voce rauca ed ecchimosi. La candidosi orale evitabile

    mediante luso di distanziatori a grande volume o mediante risciacqui della cavit

    orofaringea dopo lerogazione del farmaco. Anche se somministrati per via inalatoria i

    glucocorticoidi, per la loro elevata liposolubilit, vengono assorbiti in parte con

    conseguenti effetti collaterali sistemici come linibizione della sintesi di cortisolo

    endogeno, osteoporosi, glaucoma e cataratta. [56]

    Nella tabella IIV sono mostrati gli ICS maggiormente utilizzati e relativo dosaggio.

    FARMACO DOSAGGIO

    Beclometasone

    Via inalatoria:50-400 mcg (MDI e DPI), 0.2-0.4 mg/ml

    (aerosol)

    Budesonide Via inalatoria: 100, 200, 400 mcg (DPI), 0.20, 0.25m, 0.5

    mg/ml (aerosol)

    Fluticasone Via inalatoria:50-500 mcg (MDI e DPI)

    Tab. IIX Corticosteroidi inalatori utilizzati nella BPCO. MDI = inalatore predosato; DPI =

    inalatore a polvere secca

    Terapia combinata con corticosteroidi inalatori/broncodilatatori

    Nella tabella IX sono mostrati diverse combinazioni di glucocorticoidi inalatori e

    broncodilatatori utilizzate nel trattamento della BPCO.

    FARMACO DOSAGGIO

    Combinazione di 2-agonisti a lunga durata dazione e corticosteroidi

    Formoterolo/Beclometasone Via inalatoria: 6/100 mcg (MDI)

    Formoterolo/Budesonide Via inalatoria: 4.5/160 (MDI), 9/320 (DPI)

    Formoterolo/Mometasone Via inalatoria: 10/200, 10/400 (MDI)

    Salmeterolo/Fluticasone Via inalatoria: 50/100, 250, 500 (DPI)

    Fluticasone/ Vilanterolo Via inalatoria: 92/22 DPI

    Tab. IX Terapia combinata con corticosteroidi inalatori/broncodilatatori

  • 44

    2.1.3 Inibitori della fosfodiesterasi-4

    Gli inibitori della fosfodiesterasi-4, come il Roflumilast, agiscono principalmente

    riducendo linfiammazione attraverso linibizione intracellulare della degradazione

    dellAMP ciclico.

    Meccanismo dazione. La fosfodiesterasi 4 (PDE4) una specifica fosfodiesterasi che

    converte la forma attiva di 3-5 cAMP nella forma inattiva di 5AMP. Le cellule

    infiammatorie, neutrofili e linfociti, sia le cellule muscolari lisce e i fibroblasti presentano

    la fosfodiesterasi-4. In queste cellule linibizione della PDE4 causa un aumento della

    concentrazione intracellulare di 3-5 cAMP ciclico e lattivazione della proteina chinasi

    A. Si ha quindi la fosforilazione di proteine che inibiscono lattivit infiammatoria e di

    rimodellamento.[72]

    Gli effetti collaterali degli inibitori della fosfodiesterasi-4 sono maggiori rispetto agli altri

    farmaci utilizzati per via inalatoria nella BPCO. Quelli pi frequenti sono la nausea, la

    riduzione dellappetito, dolori addominali, diarrea, cefalea e disturbi del sonno. Si

    verificano molto precocemente durante il trattamento ma si riducono nel tempo

    proseguendo la terapia. bene non utilizzare il roflumilast in pazienti gi sottopeso e

    utilizzarlo con cautela in quelli depressi. La teofillina e il roflumilast non devono essere

    somministrati insieme.

    Il Roflumilast un farmaco somministrabile per via orale (cpr da 500 mcg) una volta al

    giorno che non possiede direttamente la capacit di broncodilatazione sebbene sia

    stato dimostrato un miglioramento della FEV1 in pazienti trattati con salmeterolo o

    tiotropio [73]. Questo farmaco inoltre riduce le riacutizzazioni moderate e gravi trattate

    con corticosteroidi per il 15-20% in pazienti con bronchite cronica, BPCO grave e molto

    grave. Il roflumilast pu essere aggiunto ai broncodilatatori a lunga durata dazione

    migliorando gli effetti sulla funzionalit polmonare.[74] Non ci sono invece studi di

    confronto o di terapia aggiuntiva tra il roflumilast e corticosteroidi per via inalatoria.

    Secondo le linee guida GOLD importante utilizzare gli inibitori della fosfodiesterasi-4

    in associazione con almeno un broncodilatatore a lunga durata dazione.

  • 45

    2.1.4 Altri trattamenti farmacologici

    I Vaccini anti-influenzali possono diminuire alcune complicanze, anche gravi, e la

    mortalit nei pazienti, in particolare anziani, con BPCO.[75] . Nei pazienti con

    Broncopneumopatia cronica ostruttiva con pi di 65 anni consigliata la vaccinazione

    contro lo pneumococco poich pu diminuire le complicanze della polmonite. Non

    esistono indicazioni per una loro somministrazione generalizzata nei pazienti con BPCO

    tranne nei casi di soggetti, anche giovani, con significative comorbidit come le malattie

    cardiache.[76]

    Gli antibiotici non sono indicati nella BPCO ma solamente per trattare le riacutizzazioni

    infettive e altre infezioni da batteri. Molti studi hanno dimostrato che la profilassi

    antibiotica o la somministrazione cronica di antibiotici non hanno alcun effetto sulla

    frequenza delle riacutizzazioni.[77]

    I Farmaci mucolitici come lambroxolo, erdosteina, carbocisteina e il glicerolo iodato

    utilizzati regolarmente hanno portato benefici solo in alcuni pazienti affetti da BPCO ma

    in generale non sono farmaci indicati nel trattamento in quanto i risultati di studi a lungo

    termine sono controversi.[78] N-Acetilcisteina, un farmaco mucolitico ed antiossidante,

    potrebbe essere utile nel trattamento dei pazienti con riacutizzazioni ricorrenti.[79]

    Terapie farmacologiche per smettere di fumare. La cessazione dellabitudine al

    fumo lintervento con la maggiore capacit di influenzare la storia naturale della

    BPCO. La terapia sostitutiva della nicotina con gomme da masticare, inalatori, spray

    nas