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1 RUDOLF STEINER LA COMUNIONE SPIRITUALE DELL’UMANITÀ PER OPERA DELL’IMPULSO-CRISTO (da oo 165 11a conferenza) Berna, 9 gennaio 1916 In fondo, lo scopo centrale della Scienza dello Spirito è quello di conoscere l’uomo nella sua natura, nel suo destino e degli sforzi ch’egli deve compiere per realizzare la Scienza spirituale lungo il corso dell’evoluzione. Le incomprensioni in cui l’imbatte la Scienza spirituale sono dovute in gran parte alla difficoltà della maggior parte degli uomini di riconoscere oggi le verità fondamentali che pertanto si devono guardare faccia a faccia, se si vuol giungere a comprendere l’essenza della vita dell’uomo. Su cosa si basa il genere di scienza che da quattro secoli ha rag- giunto grandi successi, che d’altra parte la Scienza spirituale è la prima a riconoscere? Su tutto quello che si può manifestare nel mondo fisico. Ora, è ben evidente che sulle prime si ha fiducia in tutto ciò che si può così percepire intorno a sé e che mostra un aspetto reale. Naturalmente, è difficile a prima vista rendersi conto che questa realtà possa avere in sé qualcosa di illusorio e possa ingannarci. E’ questo un tranello che bisogna aver superato per veramente comprendere la Scienza spirituale: bisogna rendersi conto che la realtà quale ci circonda può ingannarci e, appunto per questo, attirarci su una falsa pista. Questa convinzione, già da tempo ce l’hanno rivelata i nostri studi. Oggi inizieremo da uno dei dati propri alla Scienza dello Spirito. Il suo metodo consiste nel comprendere dapprima le cose e poi, quando queste sono state comprese, trovare nella realtà la loro conferma. Occorre così dapprima comprendere le cose capitali per poi poterle ritrovare al di fuori. E sarebbe facile provare che questo metodo ha moltissime applicazioni nel mondo esterno, spe- cialmente nel mondo scientifico. Uno di questi fatti è appunto su- scettibilissimo all’abbaglio, se si giudica dalle apparenze, ed è quello della diversità che esiste fra gli uomini sulla Terra. A prima vista crederemmo che in fondo non esistano due uomini asso- miglianti. Tutti gli uomini sono diversi nel mondo fisico: questo è quello che pensiamo. Ed è veramente naturale considerare tale diversità degli uomini (in quanto al loro corpo fisico) come un fatto stabilito e di chiedersi: Perché esiste questa differenza. Un’osservazione spirituale di questo fatto ci rivela tutt’altro. Se noi tenessimo conto solamente dell’azione delle forze terrestri sulle forme fisiche, non vi sarebbe nessuna diversità fra gli uo- mini sulla Terra, ma avrebbero tutti la medesima forma! Le forze

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RUDOLF STEINER

LA COMUNIONE SPIRITUALE DELL’UMANITÀ PER OPERA DELL’IMPULSO-CRISTO

(da oo 165 – 11a conferenza)

Berna, 9 gennaio 1916

In fondo, lo scopo centrale della Scienza dello Spirito è quello

di conoscere l’uomo nella sua natura, nel suo destino e degli

sforzi ch’egli deve compiere per realizzare la Scienza spirituale

lungo il corso dell’evoluzione. Le incomprensioni in cui l’imbatte

la Scienza spirituale sono dovute in gran parte alla difficoltà

della maggior parte degli uomini di riconoscere oggi le verità

fondamentali che pertanto si devono guardare faccia a faccia, se

si vuol giungere a comprendere l’essenza della vita dell’uomo. Su

cosa si basa il genere di scienza che da quattro secoli ha rag-

giunto grandi successi, che d’altra parte la Scienza spirituale è

la prima a riconoscere? Su tutto quello che si può manifestare nel

mondo fisico. Ora, è ben evidente che sulle prime si ha fiducia in

tutto ciò che si può così percepire intorno a sé e che mostra un

aspetto reale. Naturalmente, è difficile a prima vista rendersi

conto che questa realtà possa avere in sé qualcosa di illusorio e

possa ingannarci. E’ questo un tranello che bisogna aver superato

per veramente comprendere la Scienza spirituale: bisogna rendersi

conto che la realtà quale ci circonda può ingannarci e, appunto

per questo, attirarci su una falsa pista. Questa convinzione, già

da tempo ce l’hanno rivelata i nostri studi. Oggi inizieremo da

uno dei dati propri alla Scienza dello Spirito.

Il suo metodo consiste nel comprendere dapprima le cose e poi,

quando queste sono state comprese, trovare nella realtà la loro

conferma. Occorre così dapprima comprendere le cose capitali per

poi poterle ritrovare al di fuori. E sarebbe facile provare che

questo metodo ha moltissime applicazioni nel mondo esterno, spe-

cialmente nel mondo scientifico. Uno di questi fatti è appunto su-

scettibilissimo all’abbaglio, se si giudica dalle apparenze, ed è

quello della diversità che esiste fra gli uomini sulla Terra. A

prima vista crederemmo che in fondo non esistano due uomini asso-

miglianti. Tutti gli uomini sono diversi nel mondo fisico: questo

è quello che pensiamo. Ed è veramente naturale considerare tale

diversità degli uomini (in quanto al loro corpo fisico) come un

fatto stabilito e di chiedersi: Perché esiste questa differenza.

Un’osservazione spirituale di questo fatto ci rivela tutt’altro.

Se noi tenessimo conto solamente dell’azione delle forze terrestri

sulle forme fisiche, non vi sarebbe nessuna diversità fra gli uo-

mini sulla Terra, ma avrebbero tutti la medesima forma! Le forze

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esistenti sulla Terra e che agiscono sull’uomo fisico sono effet-

tivamente di natura tale che se esse fossero lasciate a sé stesse,

dovrebbero dare a tutti gli uomini un’impronta fisica identica. La

causa di ciò consiste in quanto il corpo fisico dell’uomo ha die-

tro di sé la necessaria preparazione a questa conformazione. Noi

sappiamo che esso venne elaborato nel corso di fasi cosmiche

dell’antico Saturno, dell’antico Sole, dell’antica Luna. Tutto

venne preparato lungo queste tre epoche affinché le forze attuali

della Terra non potessero esercitare sul corpo umano altra azione

e non quella che esse esercitano uniformemente sull’intera super-

ficie del globo. Ciò che venne deposto nel corpo fisico dell’uomo

nel corso di quelle tre tappe cosmiche, lo ha, per così dire,

blindato contro ogni diversità, differenziazione ulteriore. Se il

corpo fisico fosse stato sottoposto all’azione delle forze terre-

stri, sarebbe in ogni luogo uguale. Così la Scienza spirituale

parte dal dato che un’identica forma trasmessa all’uomo dalle for-

ze terrestri era stata prevista per lui. Se anche pensiamo alla

differenza che esiste fra l’uomo e la donna, ciò che abbiamo detto

trova la sua conferma poiché questa differenza non è il risultato

delle forze della Terra, ma muove da tutt’altra provenienza.

E ora ci domandiamo: qual è la causa della diversità che esiste

fra gli uomini? Sappiamo già che l’uomo non è solamente fatto di

un corpo fisico, ma che dietro a questo vi è un corpo eterico. O-

ra, l’osservazione spirituale rivela che se nel loro principio fi-

sico tutti gli uomini sono identici, essi differiscono nel loro

corpo eterico, sul quale non vengono esercitate solamente forze

terrestri. Sarebbe un errore credere che su questo corpo venissero

ad agire unicamente forze terrestri, in realtà è dal Cosmo,

dall’Universo che operano le forze che lo costituiscono. Noi dob-

biamo dunque distinguere fra un’influenza terrestre, che tendereb-

be a uniformare gli uomini e un’azione dell’Universo che differen-

zia i loro copri eterici. L’osservazione spirituale permette di

seguire questa differenziazione dei corpi eterici umani. Ve ne so-

no di quelli all’estremo limite esterno, la cui forma è accentuata

e straordinariamente tenace, che mantengono la forma quasi quanto

un corpo fisico. Al contrario, altri si presentano con una mobili-

tà incessante e volteggiante, senza tregua in moto. Queste due

specie di corpi eterici appaiono in una luce interiore che in cer-

to modo li imparentano. Ve ne sono di un’altra natura ancora: que-

sti si presentano come una specie di luccichio interiore e perciò

non posseggono un colore uniforme. Una quarta specie di corpo ete-

rico possiede un colore fondamentale, per così dire, che si rivela

nell’integrale sua sostanza, ma che nel corso del tempo si tra-

sforma senza che vi subentri una causa esteriore per questa modi-

ficazione. Questi ultimi non hanno dunque riflessi mutevoli, non

posseggono diversi colori, la loro tinta è uniforme ma il colore

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si trasforma con l’andar del tempo; questi corpi eterici mutano

come il camaleonte. Ve ne sono altri che hanno una forte tendenza,

in dati momenti, a divenir più chiari sotto un impulso interiore,

altri ancora posseggono una grande facilità a riprodurre la Musica

delle Sfere. Infine, certi corpi eterici, specie quelli degli uo-

mini di genio, dei grandi inventori. Posseggono parte estranee al-

la Terra. Mentre le prime sei specie di natura eterica si possono

riscontrare sulla Terra fra gli uomini di un livello medio,

l’ultima specie appartiene alle nature eccezionali di quei poeti,

di quegli artisti dei quali si dice: "che non sono della Terra".

Pertanto, anche qui bisogna fare delle distinzioni. Non è per un

amore mistico per il numero sette che distinguiamo queste sette

forme di corpi eterici fra gli uomini, ma occorre ben distinguer-

li, poiché non esistono che questi sette tipi ora descritti, e

questi tipi sono in numero sette. In queste sette specie di corpi

eterici agiscono forze che non sono della Terra, ma del Cosmo.

Ora, il corpo eterico dà al corpo fisico la propria forma e da

ciò risulta il seguente fatto: mediante le forze terrestri tutti i

corpi fisici sarebbero simili, ma vengono differenziati dal corpo

eterico. Riguardo alla separazione fra il corpo maschile e quello

femminile, si deve cercarne l’origine nel corpo astrale, in quelle

forze che si manifestano soltanto col corpo astrale: specie duran-

te l’evoluzione che si compie fra la morte e una nuova nascita nel

momento in cui il corpo astrale si prepara a rivestire il sesso

che sarà quello della sua prossima incarnazione, conforme al suo

karma. Intratteniamoci ora a studiare i corpi eterici: essi hanno

ricevuto dal Cosmo la loro forma, la loro sostanza e si compongono

di sette gruppi che differenzieranno il principio uniforme che

proviene dalla Terra. E’ questo che risulta chiaramente quando si

studiano i rapporti fra corpo eterico e corpo fisico. Le differen-

ze che si manifestano si esprimono nella diversità delle razze

sulla Terra. In fondo, si possono ricondurre le razze al numero 7

in ragione delle differenze eteriche. Anche se alcuni tipi di raz-

ze si disperdono, sì che la scienza esteriore ne riduce il numero,

in realtà vi sono 7 grandi tipi di razze che si appropriano della

specie umana nel suo insieme. Le specie non hanno la loro origine

nelle forze terrestri della nostra evoluzione, ma nelle forze co-

smiche operanti nei corpi eterici.

Se si risale verso i remoti periodi dell’Atlantide, e più lonta-

no ancora verso la Lemuria, ci appare che sono esistiti sin

dall’inizio impulsi che avrebbero dovuto giungere ad altri risul-

tati di quelli che noi constatiamo, non era così che la differen-

ziazione avrebbe dovuto primitivamente stabilirsi sulla Terra. Se

tutto avesse seguito un dato piano, (che esamineremo in seguito)

il corpo eterico a sette gradazioni diverse avrebbe prodotto, ma

successivamente, sette modificazioni nella forma esteriore

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dell’uomo. Gli uomini del V periodo Atlantico avrebbero dovuto ri-

cevere una data forma; una seconda forma sarebbe apparsa nel VI

periodo e una terza nel VII. Poi continuando una quarta forma sa-

rebbe apparsa nel primo periodo successivo dopo l’Atlantide, una

quinta forma nel II periodo post-Atlantico, una sesta forma nel

III periodo; una settima forma nel IV (epoca greco-latina). Ecco

quello che avrebbe dovuto avvenire. Le differenze fra gli uomini

sarebbero apparse le une dopo le altre. Questo è ciò che era stato

previsto.

Contro tale piano si sono opposti Lucifero e Arimane, perché non

hanno voluto che la marcia regolare dell’evoluzione umana proce-

desse regolarmente. Essi fecero in modo che i periodi si accaval-

lassero. Era stato predisposto in principio che un tipo umano do-

vesse apparire nella quinta epoca Atlantica per poi, in seguito,

trasformarsi in un altro tipo. Lucifero e Arimane fecero durare il

tipo della quinta epoca sin dentro alla sesta e di nuovo, la sesta

nella settima e fin oltre il diluvio che seguì la fine

dell’Atlantide. La forma che avrebbe dovuto così perdersi fu inve-

ce conservata. Al posto della metamorfosi prevista, i tipi delle

razze rimasero stazionari, mentre le nuove apparivano accanto alle

antiche. Anziché succedersi, le razze hanno esistito contemporane-

amente. E’ per questo che le differenze fisiche hanno sussistito

fra gli uomini e si sono prolungate sino all’epoca nostra, mentre

tutto avrebbe dovuto svolgersi come ve l’ho descritto. Noi vediamo

dappertutto Lucifero e Arimane all’opera nell’evoluzione umana e

in special modo nell’azione proveniente dal corpo eterico.

E’ durante l’epoca Atlantica che le anime a poco a poco sono ri-

discese sulla Terra dai pianeti sui quali avevano soggiornato. Nel

tempo in cui le anime ridiscendono così verso la Terra, ha vera-

mente inizio per l’uomo l’incarnazione terrestre. Tutti gli indi-

vidui umani nel corso dei tempi sarebbero passati dalle sette dif-

ferenti forme. I nostri Io avrebbero rivestito una data forma nel-

la quinta fase Atlantica, poi un’altra nella sesta ecc. sino

all’aprirsi del periodo greco, in tal modo percorrendo successiva-

mente tutti i tipi di umanità. Il piano originario stabiliva che

gli uomini avrebbero ricevuto così la disciplina necessaria al lo-

ro Io attraverso i sette differenti tipi eterici. Si sarebbe ela-

borata infatti un’umanità terrestre che sarebbe stata il risultato

di sette tappe successive, lavorando ciascuna per la perfezione

integrale. Dal quinto periodo post-Atlantico (il nostro) gli uomi-

ni, secondo codesto piano, avrebbero assunto un tipo omogeneo su

tutta la superficie della Terra. Ed è questo piano che Lucifero e

Arimane fecero fallire. Non restò altro ai Greci che sognare code-

sto tipo ideale non incarnato nell’umanità e che essi videro sotto

forme diverse: la forma di Apollo, di Giove, di Atena ecc. Essi

non poterono ottenere l’unità perché questo tipo non si era per

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l’appunto realizzato. Ma se si sente la scultura greca si constata

sino a qual punto i greci sognarono l’ideale umano intatto, subli-

me, integrale, che avrebbe potuto realizzarsi alla loro epoca.

L’influenza di Lucifero e Arimane fece abortire, in quanto alle

forme esteriori, il piano delle Entità spirituali che dirigevano

l’evoluzione terrestre. Gli Spiriti della Forma volevano che per

mezzo della collaborazione dei diversi Spiriti di questa gerarchi-

a, si realizzasse fisicamente un tipo di uomo perfetto. Non rimase

altro ai Greci se non sognarlo ed esprimerlo nella loro arte.

Si è veramente colpiti quando ci si chiede: per quale fatto i

Greci hanno raggiunto una simile perfezione nelle loro sculture?

Perché essi intuirono la delusione causata da Lucifero e Arimane

alle Entità Spirituali creatrici. Quello che sarebbe nato

dall’attività buona, dall’attività divina, i Greci lo sentirono e

vollero almeno foggiarne il getto nelle loro forme artistiche,

poiché tale attività non poté realizzarsi esteriormente. Da questo

proviene l’impressione tanto potente e commovente che suscitano

codeste forme artistiche che fissano ciò che non ha potuto trovare

la sua realizzazione fisica. L’arte greca assume infatti un signi-

ficato nuovo: arte che mai più si è potuta ripetere. Al contempo

l’umanità era giunta, mediante l’azione di Lucifero e Arimane, a

un momento di crisi. Causa la loro influenza, le razze invece di

succedersi, vivevano l’una acanto all’altra; ma le forme di cui le

Gerarchie della Forma avrebbero voluto fecondare la Terra, si ar-

restarono paralizzate e codeste forme non poterono far altro che

infiammare l’immaginazione greca. Gli Spiriti della Forma si tro-

varono di fronte ad un problema: si doveva lasciare diviso il ger-

me umano per sempre? Effettivamente, se l’evoluzione terrestre a-

vesse proseguito in quel modo, a partire dalla quarta epoca (epoca

greco-latina) l’umanità si sarebbe scissa sotto l’influenza Luci-

ferico-Arimanica, in sette gruppi, in sette tipi umani tanto di-

versi quanto lo sono fra loro le specie animali, ed estranei tra

loro come lo sono le razze animali che completamente si ignorano a

vicenda. Così, verso la fine del periodo greco-latino e all’inizio

del quinto (il nostro) si sarebbero a poco a poco formati sette

tipi umani e il nome di UOMO non sarebbe più stato loro confacen-

te. Si sarebbero dovute trovare sette denominazioni diverse per

quei sette gruppi di esseri e non si sarebbe più indicato con un

solo e ugual nome tutti gli uomini sulla superficie della Terra.

Occorreva che all’epoca greco-latina qualcosa avvenisse nel Cosmo,

nell’Universo che allontanasse il pericolo minacciante l’avvenire

dell’evoluzione; il pericolo che avvenisse quel momento in cui la

Terra al termine del suo sviluppo comportasse non più una sola

razza umana, ma sette gruppi differenti come le specie animali, al

di sopra dei quali avrebbe potuto tuttalpiù sorvolare l’ideale di

una forma greca, come per esempio un Giove, un Apollo; ideale lon-

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tano di una forma che mai avrebbe potuto realizzarsi sulla Terra.

Occorreva prendere una misura preventiva!

Ora, l’evoluzione fisica era già troppo progredita, non si pote-

va più nulla cambiarvi, bisognava dunque provvedere a riparare il

corpo eterico. Era in questo che occorreva introdurre un impulso

opposto al dividersi degli uomini in sette razze. Tale impulso

conforme al piano universale ha la missione di conservare al nome

"uomo" il suo significato sull’intera Terra, e via via di darglie-

ne maggiormente. Questo impulso è quello del Mistero del Golgota.

Troviamo qui un nuovo aspetto storico della medesima cosa. La pri-

ma cosa tentata per dare alla razza umana la sua unità fu l’opera

degli Spiriti della Forma, i quali agirono sulla forma del corpo

fisico. Ma tale tentativo venne osteggiato allorché l’influenza di

Lucifero e Arimane si inserì nell’evoluzione terrestre. Ma tale

scacco non fu distrutto nella sua totalità, poiché intervenne un

evento che ebbe per scopo di paralizzare, di neutralizzare

l’azione di Lucifero e Arimane. Il piano divino non poté svolgersi

sul corpo fisico quale fu concepito nel principio, ma proseguì ad

agire sul corpo eterico grazie all’Entità divina di cui spesso ab-

biamo parlato: il Cristo! Egli si unì alla forma umana nel momento

dell’evoluzione in cui meglio sussisteva la possibilità di fissare

l’ideale di un’umanità perfetta. Questo momento, a quale punto

dell’evoluzione corrisponde? Tutto quello che si oppone perché il

corpo fisico realizzi il tipo originale indifferenziato, agisce

specialmente nei primi sette anni della nostra vita. E’ il momento

in cui il corpo fisico è maggiormente plastico, maggiormente mal-

leabile. Questa azione può ancora continuare sebbene in forma di-

minuita, dal settimo anno sino alla pubertà e sotto forma ancor

più ridotta, nei seguenti periodi, mentre si sviluppano il corpo

astrale e l’anima di sentimento. Poi viene il tempo in cui queste

forze extra terrestri raggiungono il punto centrale dell’anima ra-

zionale, anima che si manifestò all’epoca greco-latina. A questo

punto, queste forze non possono per così dire esercitare più nes-

suna azione. E’ questo il momento della vita che scorre dai 28 ai

35 anni. Se da questo periodo si tolgono due anni all’inizio e due

anni alla fine, si ottiene il periodo di vita che esattamente

scorre dai 30 ai 33 anni. (tutta la parte di vita che si prolunga

dopo è retta di nuovo da forze extra terrestri). E’ dunque l’epoca

della vita in cui si esercitano sull’uomo le sole forze terrestri.

E se a differenziare gli uomini non ci fossero che le sole forze

operanti sui primi anni e che poi vengono riprese alla fine della

vita, gli uomini sulla Terra sarebbero maggiormente simili tra lo-

ro.

Il Cristo impiegò principalmente quei tre anni per fondare tra

gli uomini a mezzo delle forze terrestri una comunità grazie

all’elemento ancora conservato nell’uomo. A questo scopo, il corpo

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di Cristo fu preparato 1 sino al trentesimo anno e dal 30 al 33,

Cristo s’impossessò di questo corpo. L’evoluzione non avrebbe po-

tuto proseguire là dove agivano ancora queste forze terrestri che

portavano in sé la possibilità di forme degenerative. La morte fi-

sica si annunciava, perciò l’Entità solare di Cristo è veramente

discesa nella sfera terrestre e si è unita al corpo eterico della

Terra, compenetrando così l’intera aura terrestre nella quale da

allora essa continua ad agire. La sua azione deve renderci consa-

pevoli del fatto che nel Cristo si offre all’uomo l’Essere Divino

che fu mandato sulla Terra per sottrarre l’anima all’azione di Lu-

cifero e Arimane, i quali si oppongono al piano primordiale e in-

nalzano barriere tra gli uomini. Nella natura esteriore dell’uomo,

le Entità benefiche si trovano con Lucifero e Arimane. Ma ciò che

dall’origine fisica della Terra doveva essere dato all’uomo, cioè

l’uguaglianza umana che conferisce la possibilità di portare un

solo nome su tutto il globo, è quanto Cristo è venuto a offrire, e

non più dall’esterno, ma dall’interiorità dell’essere umano. Que-

sto è uno degli innumerevoli significati del Mistero del Golgota.

Il dono di Cristo sulla Terra, se bene lo si comprende, è il nome

di uomo accessibile a tutti. Se il Cristianesimo nella sua verità

profonda non è ancora completamente rivelato, lo sarà sempre più

da coloro che apprezzano questa parola: "Io sarò con voi tutti i

giorni sino alla fine dei tempi terreni" 2. Se dunque ciò che il

Cristianesimo porta agli uomini dall’interno si realizzerà, il ma-

le causato da Lucifero e Arimane verrà neutralizzato. Rimarrebbe

da chiederci: Perché occorreva un simile ostacolo all’evoluzione?

Questa domanda, che sarei tentato di chiamare infantile, è spesso

posta da coloro che si credono più intelligenti della Saggezza u-

niversale. Essi dicono inoltre: Se si crede alla potenza degli Es-

seri divini, è possibile ammettere che sin dall’inizio

dell’evoluzione Essi non avrebbero potuto eliminare l’influsso di

Lucifero e Arimane, che arrischierebbe di distruggere l’opera lo-

ro? Questa potrebbe essere saggezza umana, ma secondo la parola di

San Paolo è "follia di fronte alla Saggezza Divina"3. Noi guardia-

mo sempre alle cose secondo il nostro punto di vista, e natural-

mente l’opporvisi ci sembra l’immagine di un male assoluto. Ora,

non è che un male relativo, se tenessimo conto dell’altra faccia

delle cose noi penseremmo diversamente.

1 nell’edizione tedesca è scritto: sono stati preparati dai due corpi di Gesù;

si veda oo 15 La direzione spirituale dell’uomo e dell’umanità – Capitolo III 2 Mt 28,20 Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. 3 1 Cor 2,14 L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio;

esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudi-

care solo per mezzo dello Spirito.

1 Cor 3,19 perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta

scritto infatti: Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia.

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Supponiamo che il piano primordiale Divino si fosse realizzato

sulla Terra e che l’epoca greco-latina avesse normalmente fiorito:

il tipo arimanico di bellezza umana di cui i greci sognarono, non

sarebbe stato unicamente modellato dalla scultura, ma incarnato

fisicamente e sempre più diffuso sulla Terra. Tutte le altre forme

sarebbero scomparse a poco a poco dinnanzi a quella; le caratteri-

stiche di un Apollo, di un Giove, di una Diana o di un’Atena si

sarebbero fuse in una forma fisica e avrebbero potuto assumere il

nome di "uomo" sotto questa forma esteriore. Il nome umano sarebbe

appartenuto in modo identico a tutti gli uomini. Una razza umana

coi tratti della bellezza greca si sarebbe a poco a poco propagata

sulla Terra e all’epoca nostra già si sarebbe veduto l’avanzare

del tipo greco, bello, uniforme, che avrebbe raggiunto la sua pie-

nezza alla fine della settima epoca post-Atlantica. La Terra allo-

ra sarebbe passata ad altre forme di esistenza. Ma.. gli uomini

non sarebbero stati liberi. Occorre chiaramente comprenderlo: si

sarebbe formata una sola comunità che avrebbe ignorato la libertà.

E gli uomini sarebbero stati forzatamente uguali ovunque. Tutto

ciò che è subentrato per differenziarli affinché l’uno non pren-

desse l’altro per sé stesso, perché l’uno non amasse l’altro come

sé stesso, tutto questo avvenne mediante la diversità delle forme.

Se veramente gli uomini fossero diventati simili l’uno all’altro,

in conformità del piano originario, senza alcun dubbio esisterebbe

il sentimento che bisogna amare il prossimo come sé stessi, nulla

da fare! Ogni altro sentimento sarebbe stato incomprensibile. Ma

se l’amare è una imposizione, l’amore è automatico. Ciò che non

poteva venire dall’esterno poiché gli uomini avrebbero amato i lo-

ro simili automaticamente, senza comprenderne la ragione, costret-

ti e forzati, poté invece ricevere un impulso di libertà dal fatto

che la via fu lasciata libera alle forze antagoniste. Questo per-

messo dato alle forze avverse di entrare in azione, è dunque nel

piano della Saggezza.

E si può anche dire: se si risale più indietro nell’evoluzione,

si vede il formarsi di questa opposizione contro il progresso re-

golare delle Forze divine affinché, a un momento dato, la resi-

stenza così creata permettesse alla libertà di comparire. Al punto

in cui siamo giunti si comprende che le idee cambino quando le in-

nalziamo dal livello fisico ad un altro più alto. Infine, si do-

vrebbe comprendere che la logica si arresta allorché si accostano

altre forme di esistenza. A proposito dell’apparizione di Arimane

e Lucifero, non bisogna farsene un’idea grossolana come fosse una

lotta fra un uomo cattivo e uno buono! Se sorgono interpretazioni

errate, è perché sempre si estende al super terrestre quello che è

giusto per il terrestre. Spesso ci si rappresenta Lucifero e Ari-

mane come esseri cattivi, cattivi il più possibile. Bisognerebbe

comprendere che le idee che noi ci facciamo vengono sempre colora-

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te da sentimenti terreni, ma questi perdono il loro significato

allorché non sono più applicati alla Terra. Non diciamo dunque:

"Poiché da un lato vi sono le Entità del Bene e dall’altro quelle

del Male, bisognerebbe davvero che nell’universo esistesse un tri-

bunale che condannasse, una volta per sempre, Lucifero e Arimane,

e li mettesse in condizioni di non più nuocere all’opera delle En-

tità buone". Evidentemente sulla Terra può aver un significato,

quello di rinchiudere qualcuno perché non nuoccia più,

nell’universo questo non ha più senso alcuno. Gli Spiriti buoni in

un tempo molto remoto crearono essi stessi le forze avverse, af-

finché si potesse produrre il risultato che abbiamo descritto.

Perché la libertà potesse apparire, perché si potesse conoscere

l’amore sciolto dalla costrizione che obbligherebbe l’uomo a una

regola al di fuori di sé stesso, perché egli potesse pervenire con

le proprie forze interiori a realizzare, sotto un dato nome,

l’unità di tutto quanto è umano sulla superficie della Terra, le

Entità spirituali accettarono l’elemento luciferico e arimanico.

Esse consentirono, per così dire, che gli uomini venissero suddi-

visi per mezzo delle forze avverse, perché in seguito, da questa

suddivisione dei corpi fisici, essi potessero ritrovare l’unità e

questa volta nella spiritualità per mezzo di Cristo.

Uno dei Misteri del Golgota è anche quello della Unità che si

stabilisce fra gli uomini per mezzo delle forze interiori. Gli uo-

mini sempre più si diversificheranno per quanto riguarda il loro

esteriore, ne risulteranno crescenti divergenze su tutta la Terra

e sempre più occorreranno forze interiori per raggiungere l’unità.

Fra gli uomini sorgeranno sempre lotte contro questa unità. Noi

vediamo formarsi queste reazioni. Ciò che era destinato a un’epoca

anteriore, persiste nell’epoca che segue; ciò che doveva differen-

ziarsi attraverso i tempi, fa da contrasto in una stessa epoca.

Gli uomini compongono gruppi diversi e mentre conquistano sulla

Terra la loro unità, grazie all’impulso di Cristo, le differenzia-

zioni subiscono e causano senza sosta cose che si oppongono, poi-

ché il lavoro per raggiungere l’unità è lento e durante questo

tempo gli uomini che furono suddivisi, quasi frammentati, si com-

battono sino a sangue nella vita esterna. Tali reazioni provengono

dai tempi antichi, contrari all’impulso di Cristo. Questo impulso

ci appare nel suo profondo significato nelle parole "E’ Cristo che

salva l’umanità dalla dispersione in gruppi".

Se gli uomini tutti non si accordano interamente, la causa è da-

ta dagli antichi apporti che sussistono accanto ai nuovi. Non si

può comprendere questa comunità della vita nell’impulso di Cristo

se non mediante la profondità più intima del proprio essere. Da

circa duemila anni che Cristo è disceso sulla Terra, il suo impul-

so si è esercitato senza essere stato compreso. E’ necessario che

un dato numero di esseri umani possano concepire, pensare e senti-

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re cosa sia entrato nella nostra evoluzione durante l’epoca greco-

latina, ma per questo occorre tempo, non si può ancora, all’epoca

nostra, esigerlo pienamente. Pensate come ai nostri giorni si è

davvero poco disposti a riconoscere che codesta quinta epoca post-

atlantica ha un così grande valore per l’intera evoluzione. Per

comprenderlo occorre aver già acquisito quanto insegna la Scienza

spirituale. Bisogna anche aver compreso l’importanza degli Spiriti

della Forma e come essi intendevano realizzare l’integrale ideale

umano in sette tappe successive, comprendere la divisione creata

da Lucifero e Arimane, e il Cristo che è venuto per animare

dall’interno una forza che, a dispetto di ogni differenza esterio-

re, deve estendere sulla Terra il nome unico che unirà tutti gli

uomini sino alla fine dei tempi terrestri. Comprendere il posto di

Cristo fra Lucifero e Arimane è una dei più grandi compiti dei

tempi che sopravvengono. Bisognerà che l’attenzione umana si desti

sempre più e si renda conto della parte che prendono Lucifero e

Arimane, e alla Forza Cristica che trionfa di essi salvando la

Terra dal loro potere. Bisognerà che la descrizione qui fatta si

renda sempre più evidente.

Ed è per questa ragione che nel nostro movimento di Dornach de-

ve, al posto d’onore, figurare la statua del tipo di umanità nel

principio prevista e interiormente ricostruita da Cristo, il quale

è circondato da Lucifero e Arimane. Ma Cristo appare vittorioso e

ristabilisce dall’interno dell’anima umana, vale a dire in piena

libertà, ciò che nel principio era stato concepito. Questa statua

sta a testimoniare il senso di comprensione nei riguardi

dell’evoluzione umana: ecco quello che essa deve offrire agli uo-

mini. Il suo scopo è quello di rendere visibile, percepibile, nel

modo più urgente, alla veniente epoca ciò che le concerne. Certa-

mente, vi sarebbero molte obiezioni da sollevare. Coloro che hanno

già veduto il nostro lavoro, hanno spesso detto: "Una vera opera

d’arte, vi afferra di primo acchito e non ha bisogno di essere

spiegato, mentre per comprendere la vostra occorre conoscere già

prima la teoria!". Ecco, ciò che intendono dire! Ma se si riflet-

tesse un istante..! Rappresentatevi un Turco che non ha mai cono-

sciuto altro se non quello che è scritto nel Corano e che del Cri-

stianesimo non sa altro, se non che lo deve combattere e conduce-

telo davanti alla Madonna Sistina, senza alcuna parola di spiega-

zione. Francamente, non si può comprendere un’opera d’arte se non

quando si partecipa al clima spirituale che l’ha ispirata.. Da

questo punto di vista, la nostra statua è chiara soltanto per co-

loro che ne conoscano l’ispirazione. Avviene la medesima cosa an-

che per le opere di ogni epoca; esse possiedono forza artistica

soltanto in seno alla corrente di idee da cui proviene

l’ispirazione spirituale che vive in esse. Allora l’opera d’arte

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parlerà da se stessa e non vi sarà più bisogno di spiegazione, né

di darle un nome.

Ciò che ho voluto rendere chiaramente è che Cristo fu quello

Spirito che venne dall’Universo a portarci, sotto una forma spiri-

tuale, l’unione che era stata prevista sotto una forma esteriore.

Se il piano progettato si fosse realizzato, tutti gli uomini sa-

rebbero stati identici e si sarebbero amati come automi. Una delle

leggi fondamentali del piano fisico è quella che ogni cosa si ma-

nifesti in contrasto, in opposizione. E’ infantile pensare che sin

dall’inizio la creazione divina avrebbe potuto mandare Cristo: il

contrasto fra la divisione esteriore e la riunione interiore non

si sarebbe realizzato. Ora, l’umanità deve vivere nel contrasto.

Se sotto questo prospetto si comprende la discesa di Cristo, sem-

pre maggiormente si scorge in Lui l’Essere che conferisce una re-

altà interiore al nostro Io e salva l’umanità dalla disgregazione.

Il vero Cristianesimo si esprime ovunque si apra alla comprensione

per questa forza che riunisce gli uomini. L’essenziale

nell’avvenire sarà non tanto quello di chiamare Cristo col suo no-

me, quanto di cercare per suo mezzo la via spirituale verso

un’unione fra gli uomini, pur comprendendo che le differenze este-

riori s’accrescono. Ma bisogna anche prevedere reazioni contro

questa concezione spirituale del Cristo. Ciò che è apparso contem-

poraneamente, invece che succedersi, per lungo tempo ancora solle-

verà lotte contro l’unione spirituale degli uomini. Vi saranno

persecuzioni violente e dolorose, saranno il prolungarsi

dell’opposizione di Lucifero e Arimane conto l’Impulso Cristo.

Questa opposizione tende a infondere a ogni gruppo umano

l’orgoglio di affermarsi nel suo proprio carattere escludendone

gli altri gruppi. Se da ora si formerà un piccolo nucleo che pos-

segga il senso dell’unità fra tutti gli uomini, questo sarà una

delle più belle e prodigiose conquiste della nostra epoca. E’ im-

possibile attualmente pronunciare parole definitive su questo pro-

blema. Nelle attuali condizioni del cuore umano si arrischierebbe

di provocare reazioni affatto opposte, sino al punto di rafforzare

gli odii. Ma si può almeno parlare del Principio Cristico come Im-

pulso che ritorna a formare l’unità spirituale fra ciò che fu cor-

poralmente diviso. E bisogna parlarne, poiché in questo pensiero

risiede molta efficacia. Bisogna osservare con calma e coraggio

questa suddivisione della natura umana e portare in seno a tutte

codeste divergenze una parola che non sia soltanto un suono, ma

una forza. E’ probabile che comunità umane siano sulla Terra in

conflitto, le une contro le altre e che noi apparteniamo a una di

queste; noi potremo sempre introdurvi questo elemento: "Non io, ma

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Cristo in me"4 e il "Cristo in me" opera affinché l’irraggiare del

nome dell’Uomo si estenda veramente su tutta la Terra.

Uno degli aspetti pratici e morali della nostra Scienza dello

Spirito è di render vivente per mezzo della comprensione, l’azione

del nostro Io; azione che mescolandosi ai gruppi d’umanità che si

combattono introduce l’idea: "Non io, ma Cristo in me". Ciò non è

valido soltanto per una frazione, ma per tutta l’umanità. Le gran-

di azioni dello Spirito giungono sempre ad esprimersi in poche

semplici parole. In fondo il risultato di duemila anni di Impulso

Cristico può riassumersi in qualche parola di grande semplicità.

Ma questa parola è il frutto di un immenso lavoro: essa non esi-

steva all’inizio. Prendiamo pure coscienza che noi apparteniamo

anche a ciò che agisce perché un giorno sarà divenuto possibile

riassumere in poche parole le verità che oggi dobbiamo diffondere.

Senza il nostro lavoro attuale, non si raggiungerà mai questa sem-

plicità. Di questo possiamo essere certi, anche se ancora in nes-

sun linguaggio sia oggi possibile formare le poche parole molto

semplici che riassumano in un quarto di pagina ciò che vuole la

Scienza dello Spirito. Quando si potranno formulare, vi si troverà

quello che esattamente ho cercato oggi di accennare, vale a dire

l’importanza del Mistero del Golgota verificatosi nell’epoca gre-

co-latina e l’opposizione a Cristo da una parte da Lucifero e

dall’altra da Arimane. Questo quadro si restringerà in poche frasi

che penetreranno l’umanità futura, come già è avvenuto per questa

frase: "Ama Dio sopra ogni cosa, e il prossimo tuo come te stes-

so"5. Sono occorsi lunghi secoli per conquistare ciò che racchiu-

dono queste parole, così avverrà ugualmente per l’insegnamento o-

dierno prima che esso possa concludersi in sole poche formule. Al-

lora questo insegnamento rilucerà agli occhi di tutti. Il nostro

studio spirituale è necessario: occorre acquistare lentamente e

nei suoi dettagli una conoscenza, affinché un giorno possa appari-

re evidente. Ecco quanto volevo oggi dirvi. E’ un tema che in fon-

do si riferisce al problema del significato dell’evoluzione terre-

stre. Se degli spiriti, da altri piani, contemplassero la Terra e

si chiedessero: "Qual è il significato dell’evoluzione terrestre?"

essi troverebbero la risposta nel Mistero del Golgota, poiché solo

con esso si può spiegare tutto quanto avviene nel corso

dell’evoluzione. Il suo senso irraggia nell’intero universo e con-

ferisce a tutto ciò che emana dalla Terra, il suo fondamentale si-

gnificato.

4 Gal 2,20 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cri-

sto vive in me. 5 Mt 22,37-40; Mc 12,30-31; Lc 10,27; Gal 5,14; Giac 2,8

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"Il rappresentante dell'umanità"

gruppo ligneo scolpito da Rudolf Steiner.