Rotary 20312032 - Pernice Comunicazione · tratte dal sito del Rotary Inter-national alla voce...

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Rotary 2031 2031 2032 2032 Allegato a Rotary Ottobre n. 9 2012. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2031 e del Distretto 2032 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] - [email protected] OTTOBRE 2012 N° 9 Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino LETTERA DI OTTOBRE Il mondo libero dalla polio è una vittoria del Rotary LETTERA DI OTTOBRE La società attuale ha bisogno dei valori dell’etica rotariana C ari amici, nel calendario rotaria- no il mese di Ottobre è dedicato al tema dell’azione professionale. “L’affiliazione al Rotary si basa sulle diverse professioni eser- citate dai Soci che ricreano, nell’ambito del Club, un micro- cosmo del mondo degli affari presente nella comunità in cui il Club opera. Questa caratteristica costituisce l’origine dell’impegno del Rota- ry all’azione professionale, che rappresenta la seconda delle sue vie di azione. Grazie all’azione professionale i Rotariani si fanno promotori di elevati standard etici in tutte le loro relazioni professionali riconoscendo il valore di tutte le professioni utili, e contri- buendo con le loro capacità ad affrontare i problemi e le neces- sità sociali”. Le righe che precedono sono tratte dal sito del Rotary Inter- national alla voce Azione Pro- fessionale, e dalla loro lettura emergono due concetti che me- ritano di essere sviluppati con alcune considerazioni: l’importanza della diversità delle professioni rappresen- tate nel Club, la promozione di elevati stan- dard etici nella vita professio- nale. Per quanto attiene alla diversi- tà, il Rotary dalla sua origine ha sempre avuto come obiettivo quello di attrarre Soci scelti tra categorie professionali differen- ti, stabilendo che il Club doves- se essere rappresentativo della più ampia varietà di professio- nalità ed esperienze. Ed io condivido in pieno que- sto concetto, perché la diver- sità delle professionalità nella compagine dei Soci è un valido ed indispensabile strumento per arricchire le nostre azioni di servizio: se nel Rotary esi- ste un grande patrimonio di professionalità ed esperienze diversificate, far partecipare i Soci alla pianificazione e rea- lizzazione dei progetti significa beneficiare di queste loro doti ed ottenere risultati creativi ed originali. E allora è importante che i Club pianifichino il loro aumento dell’effettivo dando precise in- dicazioni delle classifiche che si desidera vengano rappresen- tate e facendo una campagna mirata per trovare le persone che le rappresentano. Sugli standard etici che i Ro- tariani debbono promuovere, vorrei ricordare che quando siamo stati cooptati nel Rotary ne abbiamo accettato non solo lo spirito ma anche le regole, regole di comportamento che debbono sempre essere tenute presenti e che sono sintetizza- bili nella prova delle Quattro Domande, a tutti nota ma che è bene ricordare: ciò che dico, faccio o penso: risponde a ve- rità? È giusto per tutti gli inte- ressati? Promuoverà la buona volontà e migliorerà i rapporti d’amicizia? Sarà vantaggioso per tutti gli interessati? Mai come oggi queste domande sono attuali e mai come oggi il porsele aiuta a stimolare la nostra coscienza nell’agire con professionalità, etica ed equità, costituendo un momento im- portante per dare un esempio di cui la società attuale ha sem- pre più bisogno. Vi anticipo che nel nostro Di- stretto terremo un convegno, nel prossimo mese di Marzo in Savigliano il cui tema sarà L’E- tica nella storia del Rotary e il suo ruolo nella Società at- tuale. Vi invito a partecipare nume- rosi perché il tema dell’etica verrà affrontato sotto moltepli- ci aspetti, fornendo argomenti su cui meditare ed ai quali improntare le nostre azioni, evidenziando l’importanza per tutti, ma soprattutto per noi Rotariani, dell’agire con una rigida etica nella vita privata e pubblica. Non dimentichiamo infatti che ciò che ci si aspet- ta dai Rotariani è che siano di esempio nei confronti del mondo esterno nell’operare applicando rigidamente l’etica nel servizio e che questo com- portamento dovrà costituire il miglior veicolo di promozione dell’immagine del nostro soda- lizio. Che il nostro futuro sia diretta- mente legato all’immagine che saremo in grado di dare alla società in cui operiamo, è con- cetto che ho già ripetutamen- te espresso. Solo se il Rotary rappresenterà uno spaccato di società “ideale”, i cui Soci sono motivati da alti principi etici ed agiscono conseguentemente, il nostro sodalizio continuerà ad essere un punto di riferimento alla cui partecipazione è giusto aspirare e continueremo ad at- trarre le persone con le caratte- ristiche di eccellenza che voglia- mo siano i nostri compagni in questa splendida avventura. Un caro saluto a voi tutti C ari Presidenti e Segretari di Club Cari e care Rotariani, Rotaractiani ed Interactiani Le vacanze sono ormai un ricor- do lontano e il primo autunno vede il Rotary nuovamente im- pegnato nelle sue attività. Sul piano internazionale l’ope- ratività della nostra istituzione è fedele interprete del tema del Presidente Internazionale Sa- kuji Tanaka, «La pace attraverso il servizio» vissuto sul piano in- timistico del contrasto ad ogni forma di privazione e sofferen- za. Esso si riferisce specificata- mente alle aree di intervento nella cura delle malattie e nel sostegno della salute materna e infantile sul piano della preven- zione, della terapia ed anche del supporto ai luoghi di rico- vero attraverso l’educazione, l’ispirazione, la motivazione ed il coinvolgimento. Sul piano internazionale il Ro- tary inizia ad intravvedere per la metà del decennio la fine della battaglia contro la poliomieli- te, End Polio Now, vittoria che è suo merito assoluto, con la raccolta di oltre un milione di dollari. Inoltre ha in atto la ride- finizione del proprio brand, in- teso come l’effetto emozionale prodotto nella collettività. Quanto alle attività del nostro Distretto 2031, il RI ha pre- miato con un notevole soste- gno finanziario il progetto per una rivisitazione teatrale della storia rotariana dagli inizi e la sua materializzazione in Italia da diffondersi per video e con spettacoli dal vivo. Il 31 agosto si è celebrato il gemellaggio del Club Courma- yeur- Valdigne con l Rotary Club RYE di New York, merito dei Soci e del del Presidente Massimiliano Molino con cui mi felicito vivamente. La docu- mentazione dell’evento si trova sul sito. Il 22 settembre, nella cornice del Museo Nazionale del Ri- sorgimento a Palazzo Carignano si è svolto il Forum di Apertura del Distretto Rotaract. Abbrac- cio Seggiaro, Pontacolone, Bus- sa e tutti i partecipanti. Servizio rotariano, altissima espressione d’arte e supporto ad una struttura sanitaria d’ec- cellenza sono state unite dal Distretto Rotary 2031 in un pro- getto di grandissimo pregio e di alta tecnologia. Si tratta di una Penna Aurora in due versioni che reca la firma del Maestro Michelangelo Pistoletto, tra le massime espressioni dell’Arte italiana nel mondo. Il ricavato andrà a sostegno della Fon- dazione Medicina a Misura di Donna per l’area di terapia e preservazione della fertilità in pazienti oncologici dell’Ospe- dale S. Anna di Torino. I parti- colari del service sono sul sito. Ricordo infine che il 27 ottobre prossimo si terrà, nella Citta- della di Alessandria il Semina- rio Congiunto con il Distretto 2032 per la Rotary Foundation. Seguiranno altre iniziative e ricordo fin da ora il Seminario per la Leadership ed Espansio- ne che avrà luogo nel Teatro di Biella il 9 marzo 2012. Si tratta di appuntamenti di interesse essenziale per tutti. Presidenti e Segretari sono vincolati alla presenza personale. Cari Amici, un abbraccio a cia- scuno di Voi! SOMMARIO 2 Tra sogno e realtà: Conservatori musicali e Rotary 4 Camp estivo e scambi giovani 5 Casa Maria: un solido progetto 7 Concorso: la pace attraverso il servizio 9 Giovani e prevenzione andrologica Seminario Interdistrettuale Rotary Foundation 27 Ottobre 2012 - Alessandria 09.30 Registrazione dei partecipanti 10.00 Apertura dei lavori e saluti Lorenzo Morandi - Presidente RC Alessandria Paolo Biondi - Governatore D2032 Pierluigi Baima Bollone - Governatore D2031 10.20 Presentazione delle Commissioni Distret- tuali TRF 2031D e 2032D 10.30 Il punto sulla TRF e sulla TRF Distrettuale Enrico Raiteri e Remo Gattiglia DRFC 2031D e 2032 D 11.10 Il punto sulle sovvenzioni 2012/13 Marco Saglione e Giuseppe Musso DGSC 2031D e 2032D 12.00 Il punto sullo Scambio Gruppi di Studio Bartolomeo Berello(D2032) Silvia Miglietta (D2031) 12.20 Sessione Congressuale (bilancio 2011-12) e consegna Attestati Presidenziali (2011-2012) Antonio Strumia e Mario Busso 14.15 Il punto sulla Future Vision Enrico Raiteri e Remo Gattiglia DRFC 2031D e 2032 D 16.30 Domande e risposte 17:30 Chiusura lavori A GENOVA IL COMITATO INTERPAESE (a pagina 3)

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Rotary 20312031

20322032

Allegato a Rotary Ottobre n. 9 2012. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2031 e del Distretto 2032 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] - [email protected]

OTTOBRE 2012 N° 9Agenzia Club Med Voyages

Piazza Solferino, 2/btel. 011 562 33 00

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Torino

Agenzia Club Med VoyagesPiazza Solferino, 2/btel. 011 562 33 00

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Torino

Lettera di OttObre

Il mondo libero dalla polioè una vittoria del Rotary

Lettera di OttObre

La società attuale ha bisognodei valori dell’etica rotariana

C ari amici,nel calendario rotaria-no il mese di Ottobre

è dedicato al tema dell’azione professionale.“L’affiliazione al Rotary si basa sulle diverse professioni eser-citate dai Soci che ricreano, nell’ambito del Club, un micro-cosmo del mondo degli affari presente nella comunità in cui il Club opera.Questa caratteristica costituisce l’origine dell’impegno del Rota-ry all’azione professionale, che rappresenta la seconda delle sue vie di azione.Grazie all’azione professionale i Rotariani si fanno promotori di elevati standard etici in tutte le loro relazioni professionali riconoscendo il valore di tutte le professioni utili, e contri-buendo con le loro capacità ad affrontare i problemi e le neces-sità sociali”.Le righe che precedono sono tratte dal sito del Rotary Inter-national alla voce Azione Pro-fessionale, e dalla loro lettura emergono due concetti che me-ritano di essere sviluppati con alcune considerazioni:• l’importanza della diversità

delle professioni rappresen-tate nel Club,

• la promozione di elevati stan-dard etici nella vita professio-nale.

Per quanto attiene alla diversi-tà, il Rotary dalla sua origine ha sempre avuto come obiettivo

quello di attrarre Soci scelti tra categorie professionali differen-ti, stabilendo che il Club doves-se essere rappresentativo della più ampia varietà di professio-nalità ed esperienze.Ed io condivido in pieno que-sto concetto, perché la diver-sità delle professionalità nella compagine dei Soci è un valido ed indispensabile strumento per arricchire le nostre azioni di servizio: se nel Rotary esi-ste un grande patrimonio di professionalità ed esperienze diversificate, far partecipare i Soci alla pianificazione e rea-lizzazione dei progetti significa beneficiare di queste loro doti ed ottenere risultati creativi ed originali.E allora è importante che i Club pianifichino il loro aumento dell’effettivo dando precise in-dicazioni delle classifiche che si desidera vengano rappresen-tate e facendo una campagna mirata per trovare le persone che le rappresentano.Sugli standard etici che i Ro-tariani debbono promuovere, vorrei ricordare che quando siamo stati cooptati nel Rotary ne abbiamo accettato non solo lo spirito ma anche le regole, regole di comportamento che debbono sempre essere tenute presenti e che sono sintetizza-bili nella prova delle Quattro Domande, a tutti nota ma che è bene ricordare: ciò che dico, faccio o penso: risponde a ve-rità? È giusto per tutti gli inte-ressati? Promuoverà la buona volontà e migliorerà i rapporti d’amicizia? Sarà vantaggioso per tutti gli interessati?Mai come oggi queste domande sono attuali e mai come oggi il porsele aiuta a stimolare la nostra coscienza nell’agire con professionalità, etica ed equità, costituendo un momento im-

portante per dare un esempio di cui la società attuale ha sem-pre più bisogno. Vi anticipo che nel nostro Di-stretto terremo un convegno, nel prossimo mese di Marzo in Savigliano il cui tema sarà L’E-tica nella storia del Rotary e il suo ruolo nella Società at-tuale.Vi invito a partecipare nume-rosi perché il tema dell’etica verrà affrontato sotto moltepli-ci aspetti, fornendo argomenti su cui meditare ed ai quali improntare le nostre azioni, evidenziando l’importanza per tutti, ma soprattutto per noi Rotariani, dell’agire con una rigida etica nella vita privata e pubblica. Non dimentichiamo infatti che ciò che ci si aspet-ta dai Rotariani è che siano di esempio nei confronti del mondo esterno nell’operare applicando rigidamente l’etica nel servizio e che questo com-portamento dovrà costituire il miglior veicolo di promozione dell’immagine del nostro soda-lizio.Che il nostro futuro sia diretta-mente legato all’immagine che saremo in grado di dare alla società in cui operiamo, è con-cetto che ho già ripetutamen-te espresso. Solo se il Rotary rappresenterà uno spaccato di società “ideale”, i cui Soci sono motivati da alti principi etici ed agiscono conseguentemente, il nostro sodalizio continuerà ad essere un punto di riferimento alla cui partecipazione è giusto aspirare e continueremo ad at-trarre le persone con le caratte-ristiche di eccellenza che voglia-mo siano i nostri compagni in questa splendida avventura.Un caro saluto a voi tutti

C ari Presidenti e Segretari di Club Cari e care Rotariani,

Rotaractiani ed InteractianiLe vacanze sono ormai un ricor-do lontano e il primo autunno vede il Rotary nuovamente im-pegnato nelle sue attività. Sul piano internazionale l’ope-ratività della nostra istituzione è fedele interprete del tema del Presidente Internazionale Sa-kuji Tanaka, «La pace attraverso il servizio» vissuto sul piano in-timistico del contrasto ad ogni forma di privazione e sofferen-za. Esso si riferisce specificata-mente alle aree di intervento nella cura delle malattie e nel sostegno della salute materna e infantile sul piano della preven-zione, della terapia ed anche del supporto ai luoghi di rico-vero attraverso l’educazione, l’ispirazione, la motivazione ed

il coinvolgimento. Sul piano internazionale il Ro-tary inizia ad intravvedere per la metà del decennio la fine della battaglia contro la poliomieli-te, End Polio Now, vittoria che è suo merito assoluto, con la raccolta di oltre un milione di dollari. Inoltre ha in atto la ride-finizione del proprio brand, in-teso come l’effetto emozionale prodotto nella collettività. Quanto alle attività del nostro Distretto 2031, il RI ha pre-miato con un notevole soste-gno finanziario il progetto per una rivisitazione teatrale della storia rotariana dagli inizi e la sua materializzazione in Italia da diffondersi per video e con spettacoli dal vivo. Il 31 agosto si è celebrato il gemellaggio del Club Courma-yeur- ‐ Valdigne con l Rotary Club RYE di New York, merito dei Soci e del del Presidente Massimiliano Molino con cui mi felicito vivamente. La docu-mentazione dell’evento si trova sul sito.Il 22 settembre, nella cornice del Museo Nazionale del Ri-sorgimento a Palazzo Carignano si è svolto il Forum di Apertura del Distretto Rotaract. Abbrac-cio Seggiaro, Pontacolone, Bus-sa e tutti i partecipanti.

Servizio rotariano, altissima espressione d’arte e supporto ad una struttura sanitaria d’ec-cellenza sono state unite dal Distretto Rotary 2031 in un pro-getto di grandissimo pregio e di alta tecnologia. Si tratta di una Penna Aurora in due versioni che reca la firma del Maestro Michelangelo Pistoletto, tra le massime espressioni dell’Arte italiana nel mondo. Il ricavato andrà a sostegno della Fon-dazione Medicina a Misura di Donna per l’area di terapia e preservazione della fertilità in pazienti oncologici dell’Ospe-dale S. Anna di Torino. I parti-colari del service sono sul sito.Ricordo infine che il 27 ottobre prossimo si terrà, nella Citta-della di Alessandria il Semina-rio Congiunto con il Distretto 2032 per la Rotary Foundation. Seguiranno altre iniziative e ricordo fin da ora il Seminario per la Leadership ed Espansio-ne che avrà luogo nel Teatro di Biella il 9 marzo 2012. Si tratta di appuntamenti di interesse essenziale per tutti. Presidenti e Segretari sono vincolati alla presenza personale.Cari Amici, un abbraccio a cia-scuno di Voi!

Sommario

2 Tra sogno e realtà: Conservatori musicali e Rotary

4 Camp estivo e scambi giovani

5 Casa Maria: un solido progetto

7 Concorso: la pace attraverso il servizio

9 Giovani e prevenzione andrologica

Seminario Interdistrettuale Rotary Foundation 27 Ottobre 2012 - Alessandria

09.30 Registrazione dei partecipanti 10.00 Apertura dei lavori e saluti Lorenzo Morandi - Presidente RC Alessandria Paolo Biondi - Governatore D2032 Pierluigi Baima Bollone - Governatore D2031 10.20 Presentazione delle Commissioni Distret-

tuali TRF 2031D e 2032D 10.30 Il punto sulla TRF e sulla TRF Distrettuale Enrico Raiteri e Remo Gattiglia DRFC 2031D e 2032 D 11.10 Il punto sulle sovvenzioni 2012/13 Marco Saglione e Giuseppe Musso DGSC 2031D e 2032D

12.00 Il punto sullo Scambio Gruppi di Studio

Bartolomeo Berello(D2032)

Silvia Miglietta (D2031)

12.20 Sessione Congressuale (bilancio 2011-12)

e consegna

Attestati Presidenziali (2011-2012)

Antonio Strumia e Mario Busso

14.15 Il punto sulla Future Vision

Enrico Raiteri e Remo Gattiglia

DRFC 2031D e 2032 D

16.30 Domande e risposte

17:30 Chiusura lavori

A GENOVAIL COMITATO

INTERPAESE(a pagina 3)

2 Rotary 20312031

20322032

Tra sogno e realtàL’emozione sinfonica del romanticismo per sconfiggere la poliomielite

Al via la seconda edizione del progetto “Concerto per la Polio” con la pre-

sentazione del nuovo DGPack “Romanticismo musicale: tra sogno e realtà” che verrà presen-tato al conservatorio di Musica Niccolò Paganini di Genova il prossimo sabato 24 novembre 2012, progetto condiviso dai Ro-tary Club delle città dei Distretti Rotary 2031 e 2032 sedi di Con-servatorio musicale a favore del-la sfida END POLIO NOW, due “nuovi” Distretti insieme più che mai per debellare la poliomelite dal mondo. Il Progetto “Concerto per la Polio” ha messo in rete i Conservatori del territorio e li ha collegati ai Rotary Club locali. È un Progetto significativo che met-te in contatto i giovani e le loro famiglie con il mondo Rotary ed i Programmi del Rotary per le nuove generazioni, promuove il

grande progetto Polio Plus e la sfida END POLIO NOW, per eradicare la poliomelite dal pianeta, e rende sempre più stretti i collegamenti tra il Rotary e il mondo della scuo-la con l’obiettivo comune di formare e dare a ogni gio-vane la pari opportunità di migliorare la propria condi-zione. Il DGpack è musicato

dagli Allievi dei cinque Conserva-tori (Alessandria, Genova, La Spe-zia, Novara, Torino) con musiche ispirate al periodo Romantico. Lo

stesso potrà costituire un simpati-co gadget natalizio, un ricordo di questo anno sociale o un contri-buto per rafforzare sempre più la volontà del Rotary per eradicare la poliomelite dal Pianeta. I Pre-sidenti dei Rotary Club Genovesi invitano a partecipare alla presen-tazione del DGPack al conserva-torio di Musica Niccolò Paganini di Genova il prossimo sabato 24 novembre 2012, seguiranno con-certo dal vivo dei giovani artisti e rinfresco per un arrivederci al secondo passo del progetto con lo spettacolo teatrale “L’arca di Noè” che si terrà il 21 dicembre nel Palazzo Ducale di Genova.

André Rais PresidenteRotary Club Genova Sud Ovest

Nell’anno ro-tariano 2011-2012, su

proposta dei Rotary Club genovesi, è stato svolto un interessante Progetto fondato sull’idea di stabilire un collegamento con i Giovani che fanno della musica l’oggetto del Loro studio e della Loro formazio-ne culturale con l’obiettivo di sensibilizzare Loro e, attraverso il Loro talento, la Comunità in cui operano alla Sfida END POLIO NOW, che il Rotary promuove da anni per l’eradicazione della poliomielite dal Pianeta, e di presentare Loro, affinché ne possano usufruire, i Programmi del Rotary International dedicati ai Giovani (scambio Giovani, borse di studio, scambio gruppi di studio, RYPEN, RYLA). Il Progetto ha avuto un brillante svolgimento: ha messo in rete i Conservatori musicali di Alessandria, Cuneo, Genova, La Spezia, Novara e Torino e i Rotary Club delle rispettive città, ha pubblicato un CD musicato dagli allievi dei Conservatori, ha collaborato all’organizzazione di vari concerti aperti alle città, tra cui il Concerto di Natale a Genova, che hanno ottenuto un ottimo successo. Non ultimo il Progetto è riuscito a raccogliere e a devolvere alla Sfida END POLIO NOW una discreta somma e a fare partecipare gratuitamente al RYPEN 2012 cinque giovani artisti.Sulla scorta dell’esperienza positiva acquisita i Rotary Club genovesi e i Conservatori musicali di Pie-monte e Liguria indicono la seconda edizione del Progetto in modo tale che il collegamento creato con i Conservatori musicali dei Distretti 2031-2032 si consolidi e costituisca un mezzo concreto per trasmettere ai Giovani un bagaglio di valori utili alla loro formazione affinché possano usufruire tutti di pari opportunità e promuovere le risorse di ogni individuo e del suo contesto permettendogli di provare concretamente che, in qualsiasi condizione, un’alternativa positiva esiste. Il Progetto prevede:• la produzione da parte dei sei Conservatori musicali di Liguria e Piemonte di un DG pack realizzato

con brani musicali, scelti ed eseguiti dai Giovani artisti, sul tema: “Romanticismo musicale: tra sogno e realtà”. Il DG pack conterrà anche testi che introducano all’ascolto consapevole dei pezzi proposti e costituiscano un momento di formazione per l’ascoltatore;

• la presentazione, nell’ambito di un Concerto da tenersi tra la fine di ottobre e novembre (mese dedi-cato alla Rotary Foundation) presso i Conservatori, del Progetto e del DG pack;

• la programmazione, nel periodo natalizio, del “Concerto per la Polio”, rivolto alle città sedi di Conservatorio musicale, per promuovere la Sfida END POLIO NOW, lo studio della musica, il Rotary e i Programmi Giovanili del Rotary International.

I fondi da destinare alla Sfida END POLIO NOW, sono raccolti a mezzo di offerte libere derivantidalla cessione dei DG pack e dalla partecipazione ai Concerti, mentre dai RC e da Sponsors, saranno for-niti i fondi per organizzare materialmente il Progetto e per finanziare la partecipazione di alcuni giovani artisti ai Programmi Rotary per i giovani quali RYPEN, RYLA.Il Progetto persegue, oltre alla raccolta fondi, le finalità:1 - END POLIO NOW, con promozione dell’immagine e della presenza del R.I., con adeguata risonanza

mediale;2 - presenza e collaborazione con i Conservatori musicali per la promozione della capacità dei giovani

artisti e anche del loro impegno di solidarietà;3 - rafforzamento del rapporto di collaborazione con il mondo della scuola già da tempo in atto per

trasmettere ai Giovani l’importanza dell’amicizia nel servire valore fondante del Rotary;4 - avvicinare i Giovani e la Comunità al mondo Rotary promuovendo i Progetti umanitari mondiali,

locali e i Programmi Rotary finalizzati ai Giovani.

NOVEMBRE 2012

Lunedì 5 20 Torino Crocetta

Martedì 6 20 Torino Sud-Ovest

Mercoledì 7 20 Torino Est

Giovedì 8 20 Torino 150

Lunedì 12 20 Torino Superga

Martedì 13 20 Torino Matteotti

Giovedì 15 20 Torino Mole Antonelliana

Lunedì 19 20 Torino Europea

Martedì 20 20 Torino Nord-Est

Mercoledì 21 20 Torino Lamarmora

Giovedì 22 20 Torino Nord

Lunedì 26 20 Torino Stupinigi

GENNAIO 2013

Lunedì 14 20 Torino Polaris

Martedì 15 20 Torino Nord-Ovest

Giovedì 17 20 Torino San Carlo

Martedì 22 13 Cirie’ - Valli di Lanzo

2032NOVEMBRE 2012

Giorno ora

Mercoledì 6 20 Acqui Terme

Martedì 13 20 San Remo Hanbury

Giovedì 15 12 Genova Est

Calendario delle visite ai Club

2031

Alla conquista di Amsterdam con una Box verde!

Il team italo/svizzero vince la ShelterBox Amsterdam Challenge 2012, primo qualificato con ben 298 punti e un distacco di 15,5 punti dal

secondo e di 136 punti dal sedicesimo. Un Grande successo e una di-vertente iniziativa per la promozione delle attività e del service Shelter-box. Sono stati due giorni di competizione sul territorio tra prove pra-tiche, film making, rompicapi, simulazioni in un percorso a checkpoint che il nostro team ha scelto di percorrere con tre biciclette ed una cargo bike per trasportare l’inseparabile compagna di viaggio, la Box numero 6 (http://www.shelterboxchallenge.org) e infine il podio con tanto di premiazione da parte del fondatore di Shelterbox Tom Hen-derson.Il team composto da Giorgio Gandus, Diego Menegon, Renato Forster, Jérôme Danner ha funzionato, era una scommessa poiché non ci si era mai incontrati prima sul campo, tutti Soci rotaractiani, chi sostenitore di Shelterbox e chi parte attiva nella propria affiliata Shelterbox: Nord Italia o Svizzera. I giochi sono stati aperti venerdì 31 agosto, appuntamento alle 20 presso la base della Marina Militare Olandese in Amsterdam (base che ha ospitato partecipanti e volontari per tutta la manifestazione), un cordiale benvenuto e il briefing sulle modalità e le regole del gioco per questa seconda edizione 2012, sono state poi presentati i giocatori ed i volontari, la mappa con i 12 check point, il KIT pubblicitario e la ShelterBox numerata: da qui in poi la Box era sotto la responsabilità

del suo team, una scatola (vuota) che è stata riempita lungo il percorso per raggiungere i vari obbiettivi, tra cui accendere un fuoco con pietra focaia e materiale secco.La maggioranza dei team presenti era internazionale, ciascun team ave-va un numero ed un nome, ciascun partecipante aveva con se il necessa-rio per camminare l’intera giornata del sabato per la splendida città e per passare la notte nella tenda montata al mattino (sacco a pelo, ac-qua, torcia e coltellino svizzero), sveglia alle 7 una rapida colazione e pronti sul campo tonici e scattanti.In questi tre giorni abbiamo vissuto alcuni di quei momenti unici di scambio culturale e collaborazione che avvengo nei meeting interna-zionali dove avvengono nuove conoscenze, si fanno nuovi amici ed esperienze in un paese diverso dal proprio, tutto condito con il con-sueto “welcome” di stampo rotariano, lo spirito di servizio rotaractia-no, un progetto forte come ShelterBox ed una competizione/service conclusasi per noi nel migliore dei modi, come afferma anche Giorgio Vannucci volontario e supporter del team.ShelterBox (www.sheltebox.it) è un progetto di grande respiro inter-

nazionale nato nel 2000, oggi Rotary Parner Project specialista del soccorso vanta esperienza sul campo ed una enorme numero di Box consegnati in tutto il mondo laddove si è verifi-cato un disastro ambientale (in Italia: L’Aquila 2009, Finale Emilia 2012). Un progetto dove partecipare è sem-plice ed immediato, con poco si può fornire calore, riparto e dignità a chi ha perso tutto, per maggiori infor-mazioni ed un tuo coinvolgimento contattaci, stiamo cercando volontari e supporters.

Giorgio GandusShelterBox Nord Italia Onlus

Responsabile rapporti Rotaract e Scout

DGpack inciso dagli Allievi dei Conservatori musicali dei Distretti 2031 e 2032 seconda edizione del concerto per la Polio

André Rais

3Rotary 20312031

20322032

Genova per quattro giorni crocevia di confronto e dibattito tra Rotariani di Svizzera, Italia, Malta, San Marino e Liechtenstein

L’Incontro Interpaese scommette sul futuro energetico

È stato un successo di ade-sioni e di partecipazione l’incontro Interpaese

del settembre scorso. Per quattro magnifici giorni oltre centocin-quanta persone, tra Rotariani e ac-compagnatori, si sono incontrati, hanno rafforzato antiche amicizia, avviato nuovi contatti, apprezzato il fascino del capoluogo ligure e della sua riviera e hanno discusso di temi di grande attualità come le risorse energetiche e le nuove frontiere delle energie rinnovabili. Fra le autorità rotariane, impossi-bile nominarli tutte, c’erano fra gli altri Franco Arzano, Presidente della sezione italiana del Comita-to interpaese, Reto Bongulielmi, Presidente della sezione svizzera del Comitato interpaese, Gianni Jandolo, Coordinatore nazionale del Comitato interpaese, Paolo Biondi, Governatore del Distretto 2032. Antonio Strumia, past Gover-natore del Distretto 2030, il con-sole onorario svizzero René Rais.

Da giovedì 6 a domenica 9 settem-bre Genova ha ospitato l’Incontro Interpaese 2012. È stata una ma-nifestazione rotariana di grande rilevanza internazionale. Del co-mitato Interpaese fanno parte Ita-lia, Malta, San Marino, Svizzera e Liechtenstein Sezione Italiana. La scelta del capoluogo ligure come sede dell’incontro non è stata casuale. «Genova, la “Superba”, situata al centro di un anfiteatro di colline che abbracciano la sua baia, rendendola una delle città più ver-ticali del mondo, è un palcosce-nico naturale affacciato sul mare - ha spiegato il Past Governatore Alessandro Pastorini, attento regi-sta e organizzatore dell’Incontro che ha portato i due Distretti 2031 e 2032 sotto le luci della ribalta internazionale - Quel Mar Mediter-raneo, grande non per dimensio-ni geografiche, ma per essere da sempre legame storico e culturale fra i popoli, strada di diffusione di idee, religioni, lingue e merci. E

di cui Genova ne è un crocevia». «I comitati rotariani interpaese - ricorda Pastorini - sono nati per incoraggiare l’amicizia fra i Club appartenenti a Paesi diversi e per promuovere lo scambio e la comprensione culturale, si inco-raggiano i singoli Rotariani, i Club e i Distretti a istituire Comitati in-terpaese, con l’approvazione dei rispettivi Governatori.Questi comitati devono essere promossi a tutte le riunioni del Rotary». Lo scopo dei comitati interpaese è di: incoraggiare i Ro-tariani a scambiarsi visite nei ri-spettivi Paesi e nelle proprie case; rafforzare i vincoli d’amicizia e la collaborazione a progetti tra i Club e i Distretti di Paesi diversi; contribuire alla pace nel mondo. Al successo della manifestazione ha contribuito il comitato orga-nizzatore composto da Anna Ma-ria de Marini (RC Portofino), Lu-ciano Ghezzi (RC Genova-Golfo del Paradiso), Luigi Poletti (RC

Genova), Francesco Tiscornia (RC Genova Sud-Ovest), Corrado To-scano (RC Genova) e Guglielmo Valobra (RC Genova Nord-Ovest). Nell’ambito dell’Incontro Inter-paese si è svolto il Convegno “I Problemi Energetici e Le Energie Rinnovabili” di alto livello scien-tifico a cui è seguita la tavola

rotonda moderata da Silvano Ba-lestreri, Presidente incoming del RC Genova Sud Ovest. Alla tavola rotonda hanno partecipato come relatori (in ordine alfabetico) Ing. Fabrizio Longa Ingegneria Elettrotecnica, Amministratore Delegato Gruppo GEIFIN s.p.a., rotariano; Ing. Stefano Massucco

Ingegneria Industriale - Profes-sore Ordinario Facoltà di Inge-gneria Università di Genova; Ing. Thomas Tillwicks, Dirigente della società Swissgrid, rotariano; e l’ingegner Giuseppe Zampini In-gegneria Nucleare - Amministra-tore Delegato Ansaldo Energia, rotariano.

Il futuro incertoSintesi dell’intervento dell’Ing. Giuseppe Zampini, CEO di

Ansaldo Energia al Incontro Interpaese “I problemi energetici e le energie rinnovabili”

Sono due gli eventi che hanno significativamente cambiato il mondo per come lo conosce-

vamo e conseguentemente il setto-re strategico dell’energia. Da un lato, i movimenti insurre-zionali della sponda africana del mediterraneo (Libia, Algeria, Tuni-sia, Egitto, Siria) hanno messo in discussione le attività e i rapporti internazionali di paesi importan-tissimi in termini di produzione di materie prime e di grande rilevanza strategica per le Aziende operan-ti nel settore energetico, con un inevitabile impatto sia nei poten-ziali piani di crescita delle Aziende coinvolte che nella ricerca del po-sizionamento energetico dei paesi europei.Dall’altro, un evento, questa volta naturale, ha scosso profondamen-te ed emotivamente la comunità internazionale: l’11 marzo 2011 un terremoto di magnitudo 9.0 col-pisce il Giappone provocando un inaspettato e violentissimo tsunami che causa gravissimi danni a tutto il sistema infrastrutturale del paese e alla centrale nucleare di Fukushi-ma, Dai-ichi. Di fronte a tale distruzione, i vertici della TEPCO - la società costruttrice della entrale nucleare di Fukushi-ma - e l’imperatore giapponese si inchinano: “la tecnologia si è inchi-nata alla forza della natura”, si dirà. Di certo, questo simbolo diventerà il simbolo di una svolta, un cambia-mento futuro dell’energia. La forza emotiva dell’evento tuttavia non doveva e non deve impedire una lucida analisi di quanto veramente è successo: la centrale nucleare di Fukushima ha retto con successo a

un evento estremo per il quale era stato progettato, spegnen-dosi in sicurezza. Lo tsunami e successivamente la non bril-lante gestione del post-evento da parte di Tepco, la società costruttrice, hanno creato le conseguenze note. Questi due fatti hanno portato a un cambiamento nell’ap-proccio alle fonti energeti-che: mentre prima si stimava una crescita dell’energia prodotta da fonti nucleari unitamente a quelle rinnovabili, a oggi - sebbene sia troppo presto per avere conferme di come si evolverà il mercato - è prevedibile pensare che dal punto di vista dell’energia nucleare, an-che se saranno pochi i paesi che davvero decideranno di abbando-nare i precedenti piani nucleari (seppur a fronte di modifiche nel-la tecnologia), si assisterà - nel bre-ve periodo - a un forte incremento delle altre fonti energetiche, quali gas, carbone e rinnovabili, in atte-sa di una stabilizzazione della si-tuazione geopolitica nell’area del Nord Africa e del Medio Oriente.Dal punto di vista italiano, il futu-ro è incerto: il no al nucleare degli italiani - voluto dopo l’incidente di Cernobyl e ancora recentemente convalidato con il no al nucleare seguito all’onda emotiva dell’e-vento di Fukushima - comporta un prezzo dell’elettricità per le famiglie di circa il 40% più alto rispetto alla media europea; d’al-tro canto - nonostante gli incentivi statali - non si è stati ancora in gra-do di creare un filiera nazionale industriale di prodotti che si basi-no su fonti rinnovabili. Il settore

energetico in Italia soffre di una mancanza di visione strategica nel futuro, molto concentrato sullo sfruttamento degli incentivi, sui risultati nel breve termine. A oggi manca un piano energetico nazionale, dove tutte le fonti ener-getiche vengano considerate e analizzate, senza pregiudizi o pre-clusioni di sorta, tenendo conto delle reali capacità tecnologiche, dei costi relativi e delle ricadute industriali per il nostro paese. Au-spichiamo pertanto un’evoluzione del dibattito sul tema dell’energia che comporti una scelta program-matica basata su conoscenza e coscienza, che tenga conto anche dei benefici non direttamente tangibili delle tecnologie, quali le ricadute industriali ad alto conte-nuto tecnologico, la formazione universitaria e il riposizionamento delle imprese italiane sui mercati internazionali. L’esperienza maturata e la capacità di gestione di sistemi tecnologici complessi delle imprese italiane, ampiamente dimostrata nei più ampi settori, asservita anche alla realizzazione di infrastrutture in campo energetico, consentirebbe al nostro paese di ritornare tra i grandi paesi industriali.

“Spunti per uno sviluppo sostenibile”Sintesi dell’intervento dell’Ing. Stefano Massucco Professore di Automazione dei sistemi elettrici presso la Facoltà di Ingegneria - Università di Genova

Il sistema elettrico per l’energia e la sua gestione e con-trollo stanno vivendo un momento di epocale trasforma-zione. Da un lato lo sviluppo del libero mercato dell’e-nergia, la tendenza a costruire gruppi di generazione di media e piccola taglia (Generazione Distribuita) con livel-li non trascurabili di penetrazione nel sistema elettrico da

parte della generazione rinnovabile (e la conseguente evoluzione delle reti elettriche di distribuzione da reti passive a reti attive), dall’altro la necessità di considerare anche la gestione efficiente ed il risparmio energetico come contributi significativi alla risoluzione e al contenimento dei problemi energetici ed ambientali, stanno portando a rivedere il concetto di alimentazione dell’utenza elettrica a “qualsiasi costo”.Esiste infatti un grande interesse manifestato, anche a livello internazionale, da diversi programmi di ricerca e di sperimentazione, sul ruolo che potrà avere il carico nel contesto del mercato elettrico. L’aumento del numero di attori che operano nel mercato liberalizzato dell’energia dovrebbe infatti migliorare la competitività. In particolare l’utilizzo del carico potrebbe portare ad alcuni vantaggi significativi: l’elasticità della domanda (intesa come capacità di modificare la richiesta dell’utenza) in funzione del prezzo può influire positivamente sul fenomeno dei “pricespikes” (punte di prezzo elevate), evitare l’acquisto di potenza/energia mediante un opportuno distacco volontario del carico può portare al mantenimento di buoni livelli di affidabilità e sicurezza, a costi relativamente contenuti anche in strutture liberalizzate ed allo spostamento del prelievo del carico in periodi meno onerosi per il sistema di produzione. Nell’ambito dei sistemi elettrici di trasmissione e di distribuzione a media tensione, il carico può rico-prire un ruolo importante sia in termini di alleggerimento dell’onere di fornitura di energia, sia in ter-mini di sicurezza, come fornitore di servizi ausiliari. L’operatore di sistema può usare il carico per au-mentare la flessibilità nell’esercizio della rete, per la risoluzione delle congestioni ed il miglioramento della capacità di trasporto disponibile, concetti che hanno assunto maggiore importanza nell’ambito della liberalizzazione al fine di ridurre l’interferenza della rete di trasmissione sul mercato. Per gestire, controllare e, in ultima analisi, risparmiare, occorre sapere come si consuma. Proprio per questo, insieme alla sempre maggiore diffusione di gruppi di mini e micro generazione (di tipo coge-

nerativo e/o rinnovabile) vanno diffondendosi strumenti gestionali per il monitoraggio dei con-sumi elettrici che possono generare una migliore conoscenza delle modalità di consumo

tale da permettere una gestione coordinata di generazione e carico. L’esempio presentato relativo al monitoraggio dei consumi elettrici dell’A-

teneo Genovese testimonia possibili riduzioni virtuose dei consumi e lascia intravedere interessanti

prospettive.

Il Past Governatore Alessandro Pastorini

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Il Camp estivo e gli scambi giovani della stagione 2012 nel Distretto 2030

Si è svolto dal 27 Luglio all’11 Agosto scorso il con-sueto “camp” estivo per

giovani studenti del programma di scambio giovani (RYE) del Di-stretto 2030. Il camp è stato or-ganizzato a cura del Rotary Club Sarzana-Lerici, e ad esso hanno partecipato otto giovani di tutto il mondo, che hanno soggiornato per due settimane presso famiglie Rotariane e di amici e conoscenti abitanti nei pressi di Sarzana.Le attività del camp hanno coin-volto, oltre ai giovani partecipan-ti, le stesse famiglie ospitanti ed i loro figli, ed hanno offerto ai ragazzi uno scorcio di vita e di cultura del nostro territorio, con visite guidate ed escursioni alle principali città circostanti ed alle bellezze della nostra zona.Gli otto giovani, provenienti da vari paesi tra cui Inghilterra, Turchia, Israele, Taiwan e Sud africa, sono arrivati nel fine setti-mana del 26-26 luglio, ed hanno partecipato lunedì 30 luglio alla “serata di gala” del Camp, che quest’anno si è svolta nella fa-miliare cornice del “Circolo del Tennis” Lericino.Alla serata inaugurale hanno par-

tecipato il Governatore Distret-tuale Paolo Biondi, accompagna-to dall’assistente Ines Guatelli e consorte, il Presidente del Club Massimo Scirocco, il segretario Pilade Fiorini, e molti Soci del Club. I Rotariani hanno accolto le famiglie ospitanti ed i giovani partecipanti, ognuno dei quali ha offerto una breve presentazione di sé, della propria città di prove-nienza e delle proprie abitudini, fornendo così un breve scorcio della propria cultura a tutti i par-tecipanti alla serata.Nei giorni successivi, e durante il periodo di permanenza nel no-stro territorio, i giovani del camp hanno svolto attività ludiche, culturali e sportive, affrontando anche escursioni naturalistiche, e visitando, tra le altre, le località di Lerici, Portovenere, Palmaria, le Cinque Terre, e le città di Firenze, Pisa e Lucca. Un periodo vivo di “full immersion” nello spirito Ro-tariano, che ha coinvolto anche le famiglie ospitanti ed i nostri Soci che hanno contribuito ad orga-nizzare l’evento. Il camp estivo ha ricevuto anche quest’anno il supporto ed il contributo della direzione distrettuale di Antonio

Strumia, ed ha visto il coinvolgi-mento e la collaborazione attiva del Club Rotaract di La Spezia, nella persona di Giacomo Mon-tanari.Oltre al successo rappresenta-to come di consueto dal nostro camp estivo, la stagione estiva 2012 ha raggiunto anche il re-cord assoluto di presenze per i nostri giovani che hanno scelto il soggiorno breve (scambio bre-ve e camp) e che sono partiti per un anno di studio all’estero. Gli scambi avviati nell’estate 2012 sono stati infatti in tutto ben 33, di cui undici lunghi, sette sog-giorni in camp e quindici scambi brevi.Dal prossimo anno la gestione degli scambi giovani sarà suddivi-sa tra i due nuovi Distretti 2031 e 2032, ma i relativi delegati con-tinueranno a collaborare nella organizzazione delle attività (se-lezione e formazione di famiglie e studenti, istruzione agi studenti in arrivo, attività interdistrettuali) ed auspicano un nuovo record di iscrizioni per il nuovo anno Rota-riano. È già possibile presentare oggi le domande di partecipazione,

e le iscrizioni si chiuderanno ai primi di Gennaio per gli scambi lunghi ed in Marzo per gli scambi brevi, mentre sarà possibile iscri-versi ai camp estivi fino alla fine della prossima primavera. Club, famiglie e studenti che volessero ricevere informazioni sulle mo-dalità e sui termini di iscrizione possono rivolgersi al Coordina-tore RYE, Andrea Cremoncini inviando una mail all’indirizzo [email protected].

I giovani e il rapportoRotaract e Rotary

Sono passati già cinque anni da quando mi è stata appuntata quella spilletta bordata di rosso che mi ha dato ufficialmente il benvenuto nel Rotaract. Ho la fortuna di essere entrato a far parte di un

Club con un Rotary padrino (il Biella) da sempre molto attento ai giovani, cosa che, mi rendo conto, non è affatto scontata. Per questo motivo noto con piacere come anche a livello distrettuale e interna-zionale il Rotary stia ponendo sempre più l’accento sul tema delle nuove generazioni. Noi Rotaractiani abbiamo un modo di vivere il Club, di ritrovarci per le riunioni conviviali o distrettuali, di organizzare eventi radicalmente diverso da quello dei Rotary: il ritrovo non è settimanale, ma quindicinale; le occasioni di incontro sono spesso al di fuori della formale sede del Club, lasciando spazio anche a feste a tema, aperitivi, serate danzanti che si rivelano preziosi momenti di fund raising e mediante le quali coinvolgiamo anche amici al di fuori del Club. Ma soprattutto noi giovani puntiamo molto sulle attività di service “pratico”, andando in prima persona ad aiutare le associazioni che sosteniamo a svolgere alcune delle loro attività. Nonostante queste apparenti diversità di “impostazione”, però, Rotaract e Rotary sono profondamente legati da valori di fondo sui quali si basano entrambi i sodalizi (tre, contando anche l’Interact) e che portano a una bella comunione di intenti e ad una medesima visione del fare service.Per noi ragazzi è importantissimo sapere che il Rotary c’è, che cammina al nostro fianco, lasciandoci lavorare senza interferire, ma facendoci sentire la sua costante presenza. Per questo, se i nostri padrini lo vorranno, sarà un onore continuare a portare avanti accanto a loro i valori in cui crediamo. Già ora sorridiamo compiaciuti quando sappiamo che un ex Rotaractiano, che magari ha condiviso un pezzo di cammino con noi, è entrato a far parte del Rotary, perché lo percepiamo come il raggiungimento di un traguardo. E se il pensiero di uscire, un giorno, dal Rotaract ci intristisce, la speranza che qual-cuno di noi venga coinvolto da un Rotary Club a far parte del suo novero di Soci ci dà la spinta per impegnarci sempre di più e sempre meglio. Fino al compimento del trentesimo anno di età, però, non ci poniamo troppe domande e ci immergiamo al massimo in quell’ACTion che contraddistingue il nostro sodalizio.

Giovanni Marchi

Direttore “Quadrifoglio”

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Quando nel 2003 visitai la missione di N’daragwa non

c’era altro che alcune malconce baracche dove vivevano un centi-naio di ragazzi e ragazze in con-dizioni non proprio agevoli. Si incominciò a lavorare subito con un progetto di sviluppo che ave-va lo scopo di migliorare le loro condizioni di vita, incrementare l’approccio allo studio, e favorire l’apprendimento di un mestiere.

È nato così il Progetto Distret-tuale Casa Maria che tutti conoscete, di cui si è parlato spesso, ma di cui moltissimi non conoscono la realtà oramai di primissimo ordine. Dalle barac-che del 2003 se ne sono conser-vate un paio, per ricordare, ma oggi Casa Maria, è un piccolo gio-iello che è diventato un punto di riferimento dell’intera comunità di N’daragwa. Offre ospitalità e

possibilità di studio ai bimbi e ra-gazzi orfani locali, ha avviato già i più “anziani” all’Università di Nairobi, è punto di riferimento per famiglie locali che vengono impiegate nel lavoro nei campi, è punto di panificazione per il villaggio, è di aiuto attraverso al micro-credito a donne locali per l’avvio di piccole attività artigia-nali, sarà a brevissimo luogo di avviamento professionale attra-

verso alla oramai avviata realiz-zazione della Scuola dei Mestieri.

Tutto questo attraverso il costan-te impegno Rotariano del D2030 (oggi 2031/2032) che attraverso donazioni e interventi progettua-li, non è mai mancato e che non si è limitato a offrire un semplice sostentamento ma che ha fornito gli strumenti di sviluppo di una comunità. Le donazioni che i Go-

vernatori e i Rotariani con i loro Club, hanno offerto nel corso di eventi o visite distrettuali dal mio governatorato in poi, hanno per-messo tutto questo. Dai dormi-tori primari partiti nel 2003 alla Nursery e Mulino e Forno con-cretizzati nel 2011/12 per merito del Rotaract 2030 che ha offerto un eccezionale supporto.Oggi Casa Maria offre addirittura ospitalità a neonati abbandonati

e ben tre aule per preparazione alla scuola elementare. La casa dei mestieri in fase di realizza-zione sarà in grado di fornire un avviamento professionale ai ragazzi e ragazze, per lavori di falegnameria, carpenteria, cucito e maglieria,scuola parrucchieri e informatica.Ma quello che conta sono i nu-meri di un successo. Eccoli in breve:

La struttura immobiliare (in mq)• Superfice coperta del complesso di accoglienza 1.000• Superfice Casa Suore e Guest House 250• Superfice Nursery 145• Superfice Dormitorio Ragazze 114• Superfice Dormitorio Ragazzi 128• Superfice 3 Aule Scuola Materna 150

Ospiti di Casa Maria• Bimbi nella Nursery 12• Bambini che frequentano la Scuola Materna

e la Primary School 111• Bambini che frequentano la Secondary School 20• Bambine assistite presso anche strutture esterne 132• Ragazzi presso College - Università - Politecnico 16

Attività interne alla Casa a sostegno della stessa• Gestione della stalla (produzione latte vaccino e biogas) • Allevamento polli e conigli e coltivazione agricola: ortaggi

e cereali • Mulino e farine - Forno per panificazione • Laboratorio di sartoria e maglieria (in avviamento)

• Microcredito (circa 16 progetti in corso)• Borse di Studio • Scuola Materna

Addetti alla struttura nel suo complesso• Suore 5• Staff per assistenza ospiti e e volontari 18• Addetti alla coltivazione agricola e gestione stalle 6 • Gestione laboratorio sartoria e maglieria 1

Il sistema Casa Maria però non è solo N’daragwa. Già da diversi anni la comunità religiosa ha il nostro supporto in altre Missio-ni. Ol’Kalou, grande complesso e il più importante, che ospita bimbi disabili con problematiche ortopediche già nota ai Rotariani genovesi. Poi quella di N’dithini, la più precaria, a circa 300 km a est di Nairobi nell’area del Lago Tana, che ospita una comunità di bimbi orfani malati di Aids che necessitano di una costante controllo attraverso ad un mac-chinario, da noi fornito attraver-

so ad un Matching Grant e che ha consentito a molti, di avere una concreta aspettativa di vita che altrimenti non sarebbe stata possibile. In ultimo la missione di Mambrui sulla costa dell’oceano indiano nell’area di Malindi, con caratteristiche analoghe a quella di N’dithini.

Tutto questo è un impegno co-stante, per la ricerca di fondi, macchinari, medicinali, vestiario e quant’altro necessario per rea-lizzare uno splendido progetto. Recentemente all’inaugurazio-

ne della Nursery di N’daragwa, abbiamo potuto toccare con mano l’interesse e la gratitudine dell’intera comunità locale per quanto da noi realizzato ed ab-biamo avuto la soddisfazione di constatare dagli operatori scola-stici locali la loro soddisfazione nei confronti dei nostri ragazzi riconosciuti tra i più preparati dell’intero Distretto scolastico. Un grazie a tutti quanti ci han-no sostenuto e che continuano a sostenerci e che credono nel nostro operato.

Sebastiano Cocuzza

CASA MARIA: un solido progetto Rotariano

Enrico Raiteri, Presidente della Rotary Foundation del Distret-to 2031, e Marco Saglione,

Presidente della Sottocommissione Distrettuale Sovvenzioni della Ro-tary Foundation sono stati i bril-lanti relatori alla conviviale del RC Torino Est, presieduto da Giorgio Gagna. Raiteri ha illustrato, per chi non l’avesse saputo, cos’è il Rotary, anzi, cosa dovrebbe essere il Rotary, spesso sconosciuto ai suoi stessi Soci o conosciuto in modo superficiale, se non distorto. il relatore ha messo cortesemente a disposizione il suo scritto “Come ho visto il Rotary…”.

...PRIMA DI ENTRARENEL ROTARYIl mio rapporto con il Rotary ha radi-ci lontane e fortunate perché tra gli amici dei miei genitori c’era una per-sona straordinaria. Somigliava a Ste-wart Granger, un attore americano degli anni cinquanta; era un uomo retto, intelligente, brillante e garba-to. Sapevo che era un Rotariano: così per quelle generalizzazioni che tanto spesso si fanno e che portano a pen-sare di conoscere il tutto pur cono-scendo solo una sua parte, da sem-pre associai l’idea del Rotary a quella persona. Nei primi anni della mia attività lavorativa - ben prima, quin-di, di entrare nel Rotary - mi chiesi se l’immagine che da ragazzo mi ero fatto del Rotary corrispondesse alla realtà. Vedevo esibire il distintivo da risaputi affaristi e da conclamati ar-rampicatori sociali. Sarebbe bastato disegnare una rotellina sul bavero di qualsiasi personaggio di un disegno di Grosz per avere un ritratto per-fetto di un Rotariano di quegli anni. Con il senno di poi devo dire che purtroppo il “vero” Rotariano italia-

no è come la “vera” persona elegan-te: non fa nulla per essere notato. Se ciò, per certi versi, può andare a suo merito, ai fini dell’immagine pubbli-ca del Rotary il risultato è terrificante: la gente individua solo i “falsi” Rota-riani, quelli che sono nel Rotary per apparire o per servirsene (e a detta di Ravizza sono il 70%)

...DA SOCIO1) IL CLUBIl genero della persona straordi-naria di cui vi ho parlato, divenne Presidente del suo Rotary Club. Con molto garbo mi fece conoscere i suoi amici, mi spiegò cosa fosse il Rotary e mi domandò se avessi intenzione di farne parte. Entrai nel Rotary il 16 ottobre 1995, e primi tempi furono pieni di dubbi. Sono stato educato nel pragmatismo. Fin da bambino sapevo che in un libretto - il catechi-smo - si potevano trovare risposte a domande tipo: “Chi è Dio?” (“Dio è l’essere perfettissimo creatore e si-gnore del cielo e della terra”) e non nego che il fatto mi abbia sempre dato una certa serenità. Ma appena entrato in un Club che faceva parte di una delle istituzioni più pragma-tiche del pianeta mi trovai a disagio: sembrava che le regole fossero tra-mandate solo oralmente. Certo, mi venne consegnato il Regolamento del Club. Ma quando domandai ai consoci se fosse possibile leggere qualche pubblicazione sul Rotary, al-cuni strabuzzarono gli occhi, altri mi dissero di rivolgermi alla segretaria.“Si può cercare nell’archivio”. “Ab-

biamo qualcosa, ma è molto vec-chio”. “Bisogna chiedere a Zurigo ma sono pratiche molto lunghe”. Non parliamo poi di prendere vi-sione del Manuale di procedura: “È riservato ai dirigenti”. Tra i Soci c’e-rano le simpatie e le antipatie che ci sono in tutti i Club di questo mondo. Ai miei occhi di neo-Socio il proble-ma rotariano più importante erano i soldi che si dovevano dare alla Rotary Foundation (sapendo poco o niente di Rotary, un giorno arrivai a pen-sare che la Rotary Foundation fosse la moglie spendacciona del Rotary International).Sembrava che molti consoci non si fossero mai interessati più che tanto a cosa succedeva al di fuori del Club. Erano in un Rotary, e tanto bastava loro. Per fortuna erano - e sono - per-sone intelligenti, e il Presidente era una persona che non aveva fretta e che sapeva benissimo dove si doveva arrivare. Infatti nel volgere di pochi anni (i tempi rotariani sono lunghi) si insinuò nei Soci il dubbio che aves-sero vissuto fino allora - di persona - il mito della caverna di Platone; che il Rotary non fosse quello che avevano sempre visto, ma qualcosa di diverso. Così si incuriosirono e scoprirono “il mondo esterno”: Il Rotary Interna-tional. Era bastato semplicemente cominciare a parlare di Rotary, dire ai Soci cosa potevano leggere, invitarli a frequentare seminari, assemblee e convention. Non erano cambiate le persone (in 10 anni i Soci erano passati da 53 a 54 e i nuovi ingressi avevano semplicemente compen-

sato i decessi): i Soci avevano solo cominciato a interessarsi del Rotary International.Così (non saprei dire quando) a un certo momento tutti acquisimmo la consapevolezza che esisteva ancora un mondo in cui buon senso, buon gusto e buona volontà erano consi-derati valori degni di stima: il mondo del Rotary. Da quel momento il Club smise di essere un gruppo di perso-ne e divenne un’entità attiva.

2) IL DISTRETTOPoco tempo dopo essere entrato nel Rotary partecipai al mio IDIR. La prima persona che incontrai fu Filippo Giusto. Stava semplicemen-te in piedi all’ingresso della sala, salutava con un sorriso chi entrava, e sembrava che dicesse “Se avete dei problemi sono a vostra disposizio-ne”. Così scambiammo qualche pa-rola. Ero arrivato da cinque minuti e cominciavo a capire che il Rotary “esisteva”. La settimana seguente Fi-lippo mi inviò per posta il volumetto “Cento domande sul Rotary”. Ero sbalordito che un dirigente si fosse ricordato e preso cura di un neo Socio. Ma avevo capito una cosa cu-riosa del Rotary italiano: più si va in alto, più c’è la possibilità di trovare dei Rotariani veri.

3) IL ROTARY INTERNATIONALLa prima cosa che pensai il giorno in cui cominciai a interessarmi di Ro-tary International fu: in che mondo (rotariano) sono vissuto prima? Pie-no di inventiva, sicuro di me e della

mia conoscenza del Rotary mi sentii una nullità nel leggere per la prima volta “Il manuale del Presidente di Club”, “Il manuale delle commis-sioni di Club” o “Come realizzare progetti efficaci”. E non perché in queste pubblicazioni ci fosse scritto che una presenza è valida quando è trascorso un tot per cento del tempo della riunione: ma perché questi manuali erano pieni di idee e di nozioni fondamentali che io non conoscevo. Paul Harris scrisse: This is a changing world; we must be pre-pared to change with it. The story of Rotary will have to be written again and again!Invece di “written” oggi forse scri-verei “read”, perché il Rotary deve semplicemente essere letto. Ancora e ancora.Dove leggere? Oggi è facilissimo!Quando vi intristite perché qualco-sa non funziona nel vostro Club, accendete il computer, cercate sul web il sito del Rotary International www.rotary.org e leggete, anche a casaccio: vi aiuterà a capire che da qualche parte il Rotary continua a esistere (e che Rotary!).Quando invece non vi è ben chiaro qualcosa sul Rotary, cercate sul web il sito del www.rotary2031.it, e con-sultate il Manuale di procedura.Se siete in pace con il Rotary e avete voglia di sapere “chi siete - da dove venite - dove andrete” procuratevi (lo si trova sul sito) “Il Rotary del Distretto 2030 in 75 anni di vicen-de italiane” di Giuseppe Viale: sono 239 pagine di pura eleganza, diplo-

mazia e rigore storico in cui si parla solo di noi. Frequentando Rotary Club all’estero capii anche un’altra cosa: che il Rotary è uno solo. Vie-ne quasi da ridere nel dire una cosa così semplice a dei professionisti come voi. Anche la Coca-Cola è una sola, in tutto il mondo: se qualcuno ha una licenza per produrre Coca-Cola in Italia si impegna a rispettare rigorosamente la formula che gli è stata data. Se invece preferisce una bibita di gusto “più italiano” cambia la formula e chiama la sua bibita in un altro modo: che so, Italian-Cola. Ma non più Coca-Cola. Lo stesso è per il Rotary: è “Rotary” perché è lo stesso in tutto il mondo. Anni fa il fatto non era così scontato. Così come può non essere scontato nep-pure oggi per alcuni dei nostri con-Soci meno giovani. Penso comun-que che non si debbano forzare i tempi: come ha scritto Paul Harris “Alla lunga tutto ciò che non è de-gno cesserà di esistere” (Viale - Il Rotary del Distretto 2030 - pag.58). Infine devo dire che l’emozione più grande che ho provato da Socio è stata quella di partecipare a un Con-gresso Internazionale. È un’espe-rienza che consiglio a tutti e che ha cambiato il mio modo di vedere il Rotary: prima del Congresso Inter-nazionale ero “solo” un Socio del Rotary, dopo Barcellona mi sono sentito un Rotariano.

...DA PRESIDENTE DI CLUBHo capito che le domande che su-scitano più imbarazzo in un Rotaria-no sono due: cos’è il Rotary? Perché sei Rotariano? Penso che ogni Rota-riano dovrebbe avere una risposta stringata a queste domande.

Enrico Raiteri

Enrico Raiteri Presidente della Rotary Foundation del Distretto 2031 al RC Torino Est

Come ho visto il Rotary

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Il Rotary Club Genova Nord Ovest

celebra i primi 30 anni

Karen Blixen, nel suo libro “La mia Africa”, scri-veva, nell’ormai lontano 1937, che quando

si svegliava la mattina sugli altipiani del Ngong pensava: “Ecco, questo è il mio posto”. Lo stesso ho pensato io quando il mio padrino Prof. Aurelio Storace mi ha fatto conoscere il pianeta Rotary e successivamente mi ha introdotto nel Club Genova Nord Ovest, del quale ora mi ono-ro di reggerne la Presidenza in occasione del suo Trentennale di fondazione.Alla vigilia dei miei sessant’anni ho la fortuna, guardandomi indietro, di aver avuto un’esisten-za felice traguardando le tappe della mia vita e della mia carriera nel migliore dei modi grazie a una famiglia meravigliosa e un maestro eccezio-nale, mio Padre.Questi è stato per me maestro per la vita e per l’ars medica, inculcando in me principi etici e professionali che hanno sempre condizionato il mio agire: l’Amore per il paziente, la condivi-sione della sua sofferenza e dolore, cercando però, con tutte le possibilità professionali e uma-ne, di lenire.Nel Rotary ho potuto constatare come, attra-verso modalità e percorsi differenti, venivano comunque realizzati quegli ideali che da sem-pre hanno influenzato il mio “modus vivendi et operandi”.Il nostro prestigioso Club, nato nel 1982 da una costola del Genova Nord, grazie al Dott. Arman-do Mansueto e altri pionieri neofondatori, da piccolo e rustico rurale, come noi Soci amiamo definirlo, ha assunto nell’ambito del Distretto una sua rilevanza, portando a termine service impor-tanti grazie ai Presidenti che si sono succeduti, ma soprattutto grazie a una collegiale sincronia di tutti i Soci impegnati nel servire e nel realizzare quindi quel progetto che si identifica pienamen-te nel motto “LA PACE ATTRAVERSO IL SERVIZIO” come ben ci ha indicato Sakuji Tanaka, Presi-dente Internazionale 2012-2013.

Gabriele VallerinoPresidente Rotary Club Genova Nord Ovest

ELEnCO dELLE MAnifEstAziOni dEL trEntEnnALE

• 2 novembre ore 19,00 presso la Basilica dell’As-sunta in Carignano celebrazione della Santa Messa in commemorazione dei defunti del no-stro e di tutti Club officiata dal Rotariano Don Claudio Paolocci.

• 6 novembre ore 20,00 presso l’Accademia Li-gustica per “l’Eccellenza a Genova nell’ar-te”, il Maestro Sirotti si racconterà attraverso un’intervista con il giornalista e nostro Socio Dott. Paolo Lingua.

• 15 novembre ore 20,00 presso Hotel Bristol per “l’Eccellenza a Genova nella scienza”, il Prof Alberto Marmont ed il suo allievo Prof. Andrea Bacigalupo parleranno del trapianto di midol-lo a Genova.

• 22 novembre ore 20,00 presso l’Hotel Bristol per “l’Eccellenza a Genova nell’imprenditoria”, incontro con il Presidente del Gruppo Costa Dott. Pier Luigi Foschi.

• 1 dicembre ore 10,00 presso l’Aula Magna “Benvenuto” della Facoltà di Architettura di Genova convegno su “Etica professionale e liberalizzazioni”: talk show condotto dal gior-nalista Dott. Paolo Lingua con i rappresentanti dei vari ordini professionali.

Al Rotary Club Valsesia: il terrorismo degli anni ’70, le sue implicazioni

In memoria di Carlo Casalegno, vice direttore della “Stampa”, assassinato a Torino

Il dottor Andrea Casalegno, figlio di Carlo Casale-gno assassinato in un attentato a Torino il 16 no-vembre 1977, è stato ospite del Rotary Club Val-

sesia dove ha svolto il tema “Il terrorismo degli anni ’70 e le sue implicazioni”. È opportuno ricordare che il Rotary Club Roma Nord Ovest, per onorare la me-moria del giornalista vittima dei terroristi, ha istituito il Premio Carlo Casalegno, con la motivazione: “Carlo Casalegno, esempio insigne di indipendenza nell’in-formazione al servizio della società civile. Esso (il pre-mio) è destinato a persone, istituzioni, organizzazioni italiane e straniere che abbiano operato in armonia con gli ideali di lealtà e amicizia ai quali è ispirata l’azione del Rotary Internazionale, comunicandone esemplarmen-te lo spirito di servizio”. Il Premio gode dell’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica, ed ha raggiunto nel 2011 la trentatreesima edizione.Andrea Casalegno è laureato in giurisprudenza. Ha lavorato in Università con Norberto Bobbio, alla casa editrice Einaudi e al Sole-24 Ore. Nel 2008 ha pubblicato il libro “L’attentato” nel quale ha raccontato l’uccisione di suo padre, inquadrando l’episodio anche nella sua situazione personale perché, alla data dell’attentato al padre, Andrea Casalegno militava nelle file di Lotta Continua. Il tema della serata è stato introdotto dal Presidente Luciano Ciocca: “Da

qualche tempo, ha detto, aleggiano sentori sul peri-colo del possibile ritorno del terrorismo, in particola-re quando il tessuto economico e sociale di un paese subisce un degrado come quello oggi in atto in Italia. L’argomento è quindi ritornato di attualità, e per la mia generazione, e per quelle precedenti alla mia, il solo ricordare gli anni bui del terrorismo rattrista e preoccupa, e non oso pensare il sentimento che pro-vano le persone e i familiari di chi ha subito attentati in quegli anni”. Casalegno ha confermato l’attualità

dell’argomento perché episodi recenti ci riportano indietro nel tempo.Due sono le categorie fondamentali nelle quali si possono classificare gli atti terroristici: attentati contro persone considerate “simbolo” di alcune professioni.Le vittime, infatti, erano individuate fra i giudici, i dirigenti industriali e i giornalisti, e Carlo Casalegno è stato il giornalista più esposto per la luci-dità dei suoi interventi sul terrorismo; stragi compiute con l’unico scopo di creare terrore, nella disumana indifferenza di fronte all’elevato numero di vittime innocenti. Il dottor Casalegno ha osservato che essendo ormai noti con chiarezza i fatti così come avvenuti sarebbe tempo di assegnare a queste verità lo stato di storia viva e conosciuta.

Angelo Spezia RC Valsesia

decennale lamarmoraAlfonso, Alessandro, Alberto, Carlo Ema-

nuele... osservano dall’alto e con attenzio-ne la matricola 57845, una matricola che il 30 maggio ha festeggiato i suoi primi dieci anni e che porta il loro nome di famiglia. Ecco allora che si materializza il RC Torino La Marmora (o comunemente Lamarmora) nato il 29 marzo 2002 e questi sono i suoi primi dieci Presiden-ti che hanno contribuito alla fama di questo giovane, attivo e spumeggiante Club: Stefano Ponchia, Paola Zambon, Alessandro Fenoglio, Marco Di Toro, Daniela Vitrotti, Michele Cu-ratella, Silvia Miglietta, Roberto Valente, Anna Rita Rosa, Paolo Operti.Compleanno gioioso a cui ha preso parte anche il Governatore Antonio Strumia, rega-landoci una sua bellissima lettera insieme a quella del Presidente Internazionale Kalyan Banerjee e soprattutto ci ha regalato una vera lezione sui balli più scatenati in sintonia con la musica dei mitici anni Sessanta e Settanta grazie ad un coinvolgente concerto dei Magic Bus.Regista della serata Barbara Colonna che ha scelto una discoteca per i festeggiamenti, che si è rivelata vincente per accogliere i cinque-cento partecipanti. “È stata una serata emozio-nante. Così come lo è stato il percorso per rea-lizzarla. Ho avuto ancora una volta la conferma di quanto il Rotary è capace di realizzare quan-do la famiglia Rotariana mette a disposizione i propri i sforzi ed entusiasmo per raggiungere gli obiettivi del nostro sodalizio. Parlo di fami-glia perché proprio tutti abbiamo collaborato: noi Soci del Rotary Club Torino Lamarmora, Il Rotaract, i nostri famigliari, gli amici degli altri Rotary Club. Grazie all’impegno di tutti siamo riusciti ad ottenere il risultato che speravamo, ovvero contribuire ad aumentare il numero di pazienti che potranno essere operati da Inter-plast”. Questo il commento a caldo di Barbara che introduce anche il nostro service a questa bella realtà che merita di essere conosciuta più da vicino.INTERPLAST ITALY è un’organizzazione di volontariato in chirurgia plastica ricostruttiva nata nel 1988 e riconosciuta ONLUS; ne fanno parte chirurghi plastici, infermieri, anestesi-sti e volontari non sanitari che organizzano spedizioni nei paesi in via di sviluppo, dove spesso mancano le più elementari strutture sanitarie. In questi Paesi l’equipe di Interplast, formata esclusivamente da volontari, intervie-ne su gravi malformazioni congenite, severi

esiti di ustioni, tumori dei tessuti molli, gravi traumi del volto e frattu-re dello scheletro facciale, interventi spesso indispensabili per la stessa so-pravvivenza e per il reinserimento in società. Dal 1988 sono state portate a termine decine di missioni umani-tarie e migliaia di pazienti sono stati operati. Molti interventi sono rivolti ai bambini. Interplast Italy collabora inoltre con gli ospedali per l’insegnamento, ai medici dei Paesi ospitanti, della specialità del-la chirurgia plastica ricostruttiva; ciò ha dato la possibilità ai medici locali di acquisire una sempre maggiore indipendenza di intervento utile a garantire cambiamenti definitivi e du-raturi nelle vite di migliaia di bambini e non solo. Con il RC Torino Lamarmora è nato il progetto “Adotta un paziente. Due vite che cambiano... una è la tua”, progetto che ha già consentito di realizzare direttamente alcune “adozioni”. Si è quindi colta l’occasione di fe-steggiare il decennale del Club con un evento mirato a raccogliere fondi per ampliare il nu-mero di pazienti che potranno essere operati e l’esito finale è stata la consegna di un assegno pari a 25 interventi!E tra un ballo e l’altro e tra gli allegri parteci-panti è un’impresa ciclopica quella di scovare ed intervistare tutti i dieci Presidenti. Con un po’ di pazienza intravedo Anna Rita dialogare con i nostri gemelli francesi che riesce a dirmi “Decennale entusiasmante! Entusiasmanti i Soci del Club, grazie a tutti quelli che ci han-no dato fiducia festeggiando il nostro decimo compleanno”. Subito dopo raggiungo Paola che a suo parere “è stato emozionante ricor-dare e rivivere con gli amici, nella gioiosa festa del nostro decennale, i bei momenti tra-scorsi assieme. Dieci anni sono...volati. W il nostro Club!”. Vicino alla pista da ballo un ca-pannello mi dice che troverò Daniela! Eccola e alla mia domanda mi risponde che “la serata dedicata al decennale del nostro Club è stata indubbiamente motivo di grande orgoglio e ha risvegliato emozioni legate all’anno di Pre-sidenza che non pensavo di poter nuovamen-te provare. Sarà stato il potere evocativo delle bellissime foto che, scorrendo per tutta la sera sul maxischermo, mi ha riportato indietro nel tempo ricordandomi della fiducia che allora tutti i Soci mi hanno accordato affidandomi, nonostante la poca esperienza e dimestichez-za nella gestione di un Club, la Presidenza.

Per questo e oltrechè per la splendida riuscita della serata al Big, rinnovo a tutti i Soci i miei ringraziamenti più sinceri”.Ma ecco che con un po’ di fortuna… confesso insperata!… raggiungo Paolo, il Presidente del Decennale “Ancora non ci credo, ci siamo riusciti! Vorrei stringere in un ideale abbraccio tutti coloro che hanno reso possibile questa festa. Che dire… sono davvero contento, an-che perché con questa serata siamo riusciti a coniugare la nostra voglia di fare festa con lo spirito Rotariano che doveva esserne l’anima. Buon compleanno Lamarmora!”.L’ultimo che vedo è l’Incoming Marco Della-sette… ed ecco le sue parole: “il primo decen-nio del Lamarmora si è concluso nel migliore dei modi: una grande festa che non solo ci ha consentito di rafforzare la nostra unione e la nostra amicizia, ma che ha dimostrato ad una consistente parte del mondo torinese (Rota-riano e non) quanto è grande il nostro Club. Il mio compito sarà quello di riprendere il cammino da dove siamo arrivati per cercare di raggiungere sempre nuove e più ambite mete, perchè quando un pugno di amici speciali come noi si unisce per un progetto che può fare del bene, non vi sono più limiti”.Una serata emozionante che rimarrà sempre viva in noi del Lamarmora, dei nostri gemelli francesi il cui Presidente Valery Lebigot ci fa sapere, al suo rientro, che “…A propos de l’évènement, nous avons tous été époustou-flés par l’ampleur de la manifestation, par la qualité de l’organisation et par l’ambiance de fête. Bravo aux organisateurs. Longue vie au Rotary Club de Torino Lamarmora…”. Rimar-rà sempre viva in tutti i partecipanti compresi alcuni amici di Club che festeggeranno i loro primi dieci anni nel 2013 e che hanno preso “appunti”.. ma noi rimarremo unici e inimita-bili! Ad maiora!

Silvia Miglietta

RC Torino Lamarmora

“Ecco, questoè il mio posto”

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Iniziativa del RC Golfo Paradiso con i Presidenti Preziosi e Garrone

Derby Genoa-Sampdoria sul campo del Rotary

Il derby per i Rotariani? Un’intervista doppia ai Presidenti delle due squadre genovesi, Enrico Preziosi e Edoardo Garrone. Un evento unico nel suo genere quello organizzato dal Rotary Club Golfo

paradiso a Villa Spinola a Genova. Una cena che ha sancito l’intesa che ha portato al disgelo fra le due società i cui leader in passato non si erano risparmiate battute e frecciate. Un confronto - al quale hanno assistito una centinaio di Soci del cir-colo e loro Soci, fra sorrisi e tagliolini, battute e telecamere- che ha visto la quasi totale convergenza di idee dei due Presidenti sui temi della giustizia sportiva, della necessità di contenere i costi del calcio e sul modo di rapportarsi coi tifosi. A svelare come è nata l’idea del derby alla tavola Rotariana è stata la compagna del Presidente della Sampdoria, Anna Pettene, che ha raccontato come l’amico Presidente del Golfo paradiso Mauro Ferrando, in vacanza come loro a Forte dei Marmi abbia intercettato Preziosi ponendo le basi della cena riservata avvenuta durante l’estate: “a un certo punto - spiega ai Rotariani Anna Pettene- è stato raggiunto un accordo proprio sulla necessità di smet-terla con gli sfottò”. Ed è così che i due Presidenti hanno cominciato ad intendersi:”rivali sul campo- dicono quasi in coro Preziosi e Garro-ne- ma alleati negli altri settori”.Una frase che per i tifosi potrebbe evocare l’immagine della fusione fra le due società, che però i due Presidenti ritengono irrealizzabile: “Dal punto di vista meramente economico è un peccato - spiega Pre-ziosi- che una città come Genova abbia due squadre, perché così si

dividono le poche risorse. Però la fusione non può avvenire perché è un’idea che si scontra con la cultura delle tifoserie. D’altra parte il calcio è fatto anche di rivalità, e questo è di stimolo anche per le dirigenze, che ad ogni stagione devono fare un punto in più dellvaltra squadra”. “La fusione - gli fa eco Garrone- sarebbe intelligente dal punto di vista imprenditoriale, ma non si può fare perchè andrebbe a impattare sul lato, fondamentale, sentimentale del calcio. Se ci fosse una sola squa-dra, ogni anno Genova sarebbe in competizione per lo scudetto o la Champions, ma è un passo che non faremo mai. Rivalità sul campo al massimo livello, ma dobbiamo trovare sinergie nell’interesse sia del Genoa che della Sampdoria, a partire dalle scelte fatte in lega calcio.”Un’alleanza dettata anche dalla crisi: il mondo del calcio, infatti, non è impermeabile alla recessione e quindi molti Club dovranno fare i loro conti e contenere le spese, una cosa che i tifosi dovranno capire ed accettare: “io e Garrone - spiega Enrico Preziosi - siamo imprendi-tori, abbiamo la responsabilità di grandi aziende. Il Presidente di un clb, nella squadra profonde molto denaro. Ma io se devo scegliere se licenziare 200 dipendenti o vendere qualche giocatore, scelgo la seconda soluzione”.“Anche i tifosi- afferma Garrone- devono capire che il mondo è cambia-to, ci sono meno risorse. Bisogna governare questo cambiamento tutti assieme perché questa situazione riguarda tutte le squadre in Italia e in Europa. Il calcio si ridimensionerà in Spagna e anche in Francia.

Per essere competitivi, poi, bisogna puntare sulle infrastrutture come fanno all’estero: Il Luigi Ferraris di Genova è uno stadio bellissimo ma obsoleto. Mancano spazi per gli sponsor, per attività che permettano ai tifosi di viverlo anche al di là dei 90 minuti della partita”.L’alleanza riguarda quindi anche la costruzione di un nuovo stadio, cosa che la Sampdoria progetta da tempo suscitando la dura opposi-zione dei supporters genoani? La domanda non viene posta e i Presi-denti -reduci da penalizzazioni e squalifiche- affrontano l’argomento della giustizia sportiva: “le regole di quel processo - attacca Garro-ne- andrebbero cambiate. Sono inique perché con la responsabilità oggettiva si penalizzano troppo le società”.Più duro Preziosi, stigmatizza la spettacolarizzazione delle inchieste portando ad esempio l’arresto dei giocatori durante le indagini sul calcio scommesse e il polverone sulla presunta fallita combine del derby perso 2 anni fa dalla Sampdoria che anche per quello finì in serie B. Inchiesta cominciata a Cremona e passata a Genova è stata rapidamente archiviata per mancanza di prove. Il dibattito, un evento per la Genova sportiva, è stato seguito con at-tenzione anche dalla stampa (Il Secolo XIX, La Repubblica, Corriere Mercantile e il Giornale) dai siti web (Genova 24) e dalle tv (Sky sport, Primocanale e Telenord) che hanno confezionato servizi e intere pagi-ne sull’incontro sul quale Enrico Preziosi ha anche scherzato: “Quan-do sono arrivato a Genova mi lamentavo che non mi avevano offerto neanche un caffè, adesso addirittura questa cena!”.

Un weekend all’insegna della pace

La “delegazione internazionale” del RC Torino Lamarmora: Pao-lo Operti con Gabriella e Silvana Ansaldi con Alberto raggiunge la cittadina belga di Tielt nelle Fiandre Occidentali. I nostri primi dieci anni oltre al successo della festa a favore del nostro service ci vedono anche gemellati con i francesi del RC Bourgoin La Tour du Pin e grazie al loro invito partecipiamo all’annuale incontro con i loro Club contatto di Tielt e di Rüsselsheim-Groß-Gerau.Giornate ricche di pathos con gli ospitali amici belgi che ci hanno accolto con amicizia e un pizzico di curiosità così come gli amici tedeschi molto interessati a questo Club che ha raggiunto la parità di Soci femminili e maschili! Giornate per saldare le amicizie e ini-ziarne nuove con “questi giovani torinesi”. È un aspetto del Rotary che aiuta a costruire ponti fra le Nazioni. Questa tre giorni (14-16 settembre) dedicata al tema internazionale sulla pace e nello specifico “La pace tra i popoli in Europa” ci ha visti protagonisti di momenti molto toccanti a Ypres, con il museo multimediale sulla Prima Guerra Mondiale chiamato In Flanders Fields-Museum, dove le testimonianze ricreate con filmati, con le divise dei vari reggimenti delle Nazioni coinvolte, documenti, ricostruzioni dei campi di battaglia, la riproduzione di un cavallo da guerra… ci fanno ritornare indietro nel tempo e a pensare a quelle centina-ia di migliaia di giovani ventenni caduti. Una visita a questa bella cittadina medioevale che era stata rasa al suolo dopo i combatti-menti, ma ricostruita pietra dopo pietra e diventata patrimonio mondiale dell’UNESCO. Le emozioni non sono finite perché vi-sitiamo alcuni cimiteri inglesi e tedeschi e siamo presenti sotto il Menin Gate alla commemorazione di tutti i caduti nelle Fiandre con una suggestiva serie di musiche di un reggimento scozzese, un coro inglese e il “Last Post” suonato da due trombettieri belgi. “In Flanders flields the poppies blow Between the crosses, row on row…” così inizia la poesia del tenente colonnello John Mc Crae, medico canadese, scritta il 3 maggio 1915 sul fronte belga e da quel momento il papavero rosso è diventato il simbolo di tutte le vittime delle guerre.La domenica dei saluti ci vede riuniti in un’azienda agricola tra riunioni di Presidenti e un gradito regalo: una piantina di Liqui-dambar che i belgi chiamano l’Albero della Pace, un albero che crescendo diventerà maestoso. Maestoso come l’Amicizia che do-vrebbe esistere non solo nel Rotary. Grazie Marc, Valéry e Dierk!

Silvia MigliettaRC Torino Lamarmora

La pace attraverso il servizioIl Rotary International, una delle maggiori organizzazioni mondiali di servizio non a scopo di lucro, mediante molteplici Progetti fi-nalizzati contribuisce a creare una Comunità consapevole dei propri limiti ma anche delle proprie risorse. Tra le azioni che il Rotary si prefigge a favore delle Comunità e del territorio vi è l’attenzione alle esigenze delle giovani generazioni. I Giovani rappresentano infatti una parte importante della Società e quindi debbono crescere con un ricco bagaglio di valori etici condivisi, che li aiutino a maturare e a sapere intervenire tempestivamente nei confronti di situazioni di disagio ambientale e/o caratteriale, difendendo essi stessi e i propri amici dalle insidie di qualsiasi dipendenza. L’obiettivo prioritario del Rotary è di cercare, con Progetti finalizzati, di sviluppare e promuovere le risorse di ogni individuo e del suo contesto, permettendogli di provare concretamente che, in qualsiasi condizione, un’alternativa esiste ed è possibile e che modificare positivamente il proprio stile di vita aiuta ad apprendere una progettualità del futuro e per il futuro. In questo contesto i Rotary genovesi insieme a “Good News Agency”, notiziario telematico associato al Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite, invitano gli Studenti delle scuole medie superiori a concretizzare in una poesia, in un racconto, in un disegno, in una fotografia, in una installazione virtuale una Loro riflessione su i primi due Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goal) definiti dalle Nazioni Unite nel Millennium Forum del maggio 2000,e coincidenti con aree prioritarie del Rotary: eradicare la povertà estrema e la fame, conseguire l’educazione primaria ovunque. Nella Loro riflessione i partecipanti esprimano la propria visione positiva sui principi e sui valori che portano alla solidarietà, alla condivisione, alla cooperazione, alla costruzione e diffusione della pace, alla realizzazione di un mondo migliore.

TEMA DELLE OPERE: “LA PACE ATTRAVERSO IL SERVIZIO”Il Concorso prevede due sezioni:- SEZIONE LETTERARIA: Si partecipa con un racconto/svolgi-mento, originale e inedito, su uno dei due temi di riflessione pro-posti, la lunghezza del testo non deve superare le dieci cartelle numerate e dattiloscritte (per cartella si intende un foglio A4, 60 battute per riga, 30 righe per foglio). Una poesia, originale e inedita, su uno dei due temi di riflessione proposti. L’opera non deve superare i 25 versi.- SEZIONE GRAFICA: Si partecipa con: un disegno, originale e mai pubblicato su giornali e/o riviste, su uno dei due temi di riflessione proposti. Il disegno in formato A3 deve essere ac-compagnato da un pensiero che motivi il significato del lavoro. Una fotografia, originale e mai pubblicata su giornali e/o riviste, su uno dei due temi di riflessione proposti. L’opera deve essere accompagnata da un pensiero che motivi il significato del lavo-ro. Una installazione virtuale, originale e mai pubblicata su gior-nali, riviste e in rete, su uno dei due temi di riflessione proposti. L’opera non deve superare le 10 slides.Si richiede che, al fine della pubblicazione nel sito di Good News Agency di ogni singolo lavoro premiato o menzionato, questo sia redatto in un unico file (ad es.: un documento Word che abbia su una pagina il disegno o l’immagine e su un’altra il pensiero esplicativo).

CHI PUO’ PARTECIPAREAlunne e alunni delle scuole medie superiori.

CALENDARIO DELLE SCADENZE- Iscrizione: le Scuole devono segnalare la Loro partecipazione

entro il 30 settembre 2012 via mail al seguente indirizzo: [email protected]

- Consegna delle opere: le opere, preventivamente selezio-nate dalle scuole partecipanti, dovranno pervenire tassati-vamente entro e non oltre il 31 gennaio 2013 via mail al se-guente indirizzo: [email protected].

La mail dovrà contenere in allegato i files delle opere, mentre in una mail separata dovranno pervenire le schede di partecipazio-ne compilate in ogni parte dagli Autori.Al fine di preservare l’anonimato dei partecipanti, l’opera non dovrà contenere informazioni che permettano di risalire all’au-tore; tutte le informazioni utili dovranno essere contenute nelle schede di partecipazione.- Risultati: i vincitori saranno avvisati via e-mail entro il 23 feb-

braio 2013, “Rotary Day”. I risultati saranno pubblicati sul sito www.rotary2032.it e su “Good News Agency”.

- Premiazione: la premiazione del Concorso si terrà nel giugno 2013 a Genova nell’ambito del Congresso Rotary del Distretto D2032IT.

GIURIALa Giuria del Concorso è formata da: Governatore del Distretto

2032; Coordinatore Commissione “Mondo scuola”; Coordina-tore Commissione”Comunicazione rotariana e rapporti con i media”; Dirigenti Scolastici Regionali; Dirigenti Rotary Club ge-novesi.

PREMI DEL CONCORSOAl primo classificato di ogni sezione è offerta la partecipazione gratuita al RYPEN (Rotary Youth Program of ENrichment), se-minario residenziale di formazione, che il Rotary organizza dal 1 al 3 marzo 2013.All’Autore del lavoro che avrà meglio posto in evidenza la cor-relazione tra il tema del concorso “La Pace attraverso il Servi-zio” e i processi di formazione e informazione è offerta la par-tecipazione gratuita al Seminario distrettuale RYPEN (Rotary Youth Program of ENrichment).Menzione speciale per dieci opere di ogni sezione, pergamena di merito e certificato utile ai fini scolastici.Tutte le opere vincitrici, menzionate e quelle ritenute meri-tevoli saranno oggetto di una pubblicazione, prodotta anche in formato elettronico, curata dai Rotary Club genovesi o dal Distretto D2032IT e inserita per un anno nel sito di “Good News Agency” (www.goodnewsagency.org). “Good News Agency” provvederà ad inviare per conoscenza all’Ufficio Regionale delle Nazioni Unite a Bruxelles tale pubbli-cazione, nel momento in cui essa verrà inclusa nel proprio sito.Gli Autori rinunciano a rivendicare qualsiasi contributo economi-co o diritto di autore; ad ogni Autore sarà omaggiata una copia della pubblicazione “Good News Agency” inoltre si impegna a:• inviare regolarmente e gratuitamente il notiziario telematico

Good News Agency, che potrà essere valido strumento per la conoscenza di iniziative recenti o in corso ad opera di Istitu-zioni Internazionali e della Società Civile.

• inviare in omaggio ad ogni scuola partecipante dieci libri della collana Villaggio Globale. Inoltre, con ogni premio che verrà conferito, verrà consegnata una serie di questa collana, i cui libri sono anche scaricabili gratuitamente dal sito indicato.

CONDIZIONILa partecipazione al Concorso implica l’accettazione di tutte le clausole del presente regolamento.Le opere possono essere pubblicate senza pretese di diritti d’autore e rimangono di proprietà dell’Organizzatore del Con-corso.Gli Autori autorizzano l’uso dei dati personali ai fini interni del Concorso e l’eventuale divulgazione del proprio nome, cogno-me, città su quotidiani, riviste e siti web.

INFORMAZIONIPer chiarimenti e informazioni è possibile contattare la dott.ssa Tiziana Lazzari o il prof. ing. Gian Michele Gancia e via mail al seguente indirizzo: [email protected].

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Marco Patuano amministratore delegato di Telecom Italia al RC Casale Monferrato

Agenda digitale in Italia?Mettiamoci d’accordo

Quanto ci vuole per attac-care e bloccare comple-tamente un Paese come

l’Italia con effetti più devastanti di un bombardamento aereo? meno di un’ora. Come si misura l’ampiezza della vita di un uomo? Quella di Marco Patuano, ammi-nistratore delegato di Telecom Italia, misura 2,4 terabyte. È la minima parte dei tanti temi trattati nella sua relazione al RC Casale Monferrato di uno dei più impor-tanti manager italiani, a capo di un colosso di 84mila dipendenti e un fatturato annuo vicino ai venti mi-liardi di euro.Pragmatico, chiaro, su temi gene-rali che riguardano la missione di Telecom in Italia e nel mondo e su temi di straordinaria attualità perché al centro di quella che, si

legge ormai da tempo, è l’Agen-da Digitale del Governo italiano, per molti l’unico capitolo capace di imprimere al Paese la nuova marcia della crescita dopo anni di perdurante crisi. “Ma dobbia-mo metterci bene d’accordo sui metodi e sui ruoli, oltre che sulle regole uguali per tutti - ha afferma-to Patuano - e decidere bene quale modello adottare”. Può essere il modello “coreano” dove lo Stato ha pagato attraverso la tassazione l’intero processo di passaggio alla cyber società; oppure un modello che consente all’impresa privata di accollarsi l’investimento a fronte di un ritorno certo. Ma questo è un modello che si possono per-mettere gli Stati Uniti dove sono presenti solo tre operatori che ottengono grandi margini con

tariffe all’utente elevate. Non cer-to in Europa dove sono presenti centotrentadue operatori che combattono una guerra sui prezzi. Nonostante questo Telecom Italia investe e investe pesantemente in innovazione e in risorse umane. Patuano, che è anche membro del Consiglio della Fondazione Bocconi insieme a un altro illustre casalese Angelo Miglietta ospite al tavolo del relatore lunedì, ha indicato l’università come il luogo più adatto per gli investimenti e per la creazione di idee e prodotti. Lì sono nati Facebook e Twitter, “mica in un garage - ha sottoline-ato l’oratore - e non c’è nessun particolare impedimento perché questo non avvenga anche nelle ottime università italiane.

Emanuele Giachino

Intervento al Rotary Club della Spezia del geologo Giovanni Raggi

Riflessioni sull’evento alluvionale del 25 ottobre 2011

Si è svolta al Rotary Club della Spezia una conferen-za del Prof. Giovanni Raggi

geologo, già professore dell’Uni-versità di Pisa, Presidente eletto del Club 2012-13, sull’evento alluvionale un anno fa che ha colpito il Levante Ligure. Nella giornata del 25 ottobre 2011 un violentissimo fortunale proveniente dal mare si è abbat-tuto sulla costa Ligure di Levante nel tratto compreso fra Corniglia e Bonassola, si è rapidamente esteso verso l’interno alla media Val di Vara ed all’alta Lunigiana sino ad esaurirsi contro la dorsa-le appenninica del Monte Orsa-ro. Le piogge di fortissima inten-sità cadute per circa sei ore, fino a raggiungere altezze cumulate variabili fra 350 e 500 millimetri, pur rappresentando un even-to di carattere eccezionale non sono un fenomeno sconosciuto nell’arco costiero ligure e nell’al-ta Toscana, dove le montagne prossime al mare condizionano lo scorrimento ascensionale del-le perturbazioni occidentali, il raffreddamento, la condensazio-ne del vapor d’acqua e quindi le forti piogge. Le veloci, impetuose e abnormi correnti di piena dei ripidissi-mi torrenti che raggiungono il Mar Ligure, oggi costretti fra alti muri e anche incanali in stretti cunicoli al di sotto delle strade del centro storico di Vernazza e di Monterosso, dapprima han-no sconvolto al loro passaggio le aree urbane, quindi le hanno sepolte con imponenti volumi di detriti limacciosi, arrecando enormi danni materiali e la per-dita di vite umane. Nell’immediato entroterra collinare delle località citate i numerosi dissesti erosivi e gra-vitativi hanno sconvolto le prin-cipali strade carrabili isolando i due centri rivieraschi e ponendo serie limitazioni anche per i pri-mi interventi di soccorso degli abitanti.In val di Vara analoghi devastan-ti processi idrogeologici hanno

interessato gli insediamenti residenziali di Borghetto e di Brugnato, due antichi paesi sorti tra loro dirimpetto sulle opposte rive del fiume: Borghetto in de-stra idrografica alla confluenza nel Vara del Torrente Pignone, Brugnato in sinistra su di un am-pio cono alluvionale formato dai depositi ciottolosi del Torrente Gravegnola. Anche qui le piene dei torrenti hanno rapidamente raggiunto valori inusitati, le ac-que esondate cariche di detriti e di legname hanno invaso le strade provocando devastazione, lutti ed ingenti danni materiali.Più all’interno il nubifragio ha causato moltissimi dissesti del territorio collinare e montuoso di Rocchetta Vara, di Beverino e di Calice al Cornoviglio, sempre riferibili ai processi erosivi delle copiose acque scese in modo incontrollato lungo i versanti e quindi velocemente incanalate nei ripidi e stretti valloni, quindi al deposito di imponenti masse di detriti sulle strade ed all’inter-no delle aree abitate.Nell’alta Lunigiana le elevatissi-me portate dei numerosi affluen-ti del Fiume Magra hanno dato origine ad una imponente onda di piena ed a numerose esonda-zioni. All’altezza di Aulla l’acqua limacciosa del Magra ha invaso un quartiere edificato di recente in un’area golenale in sinistra idrografica, ottenuta rialzando e sottraendo al fiume un tratto del fondovalle ghiaioso caratterizza-to da naturali e frequenti diva-gazioni dell’alveo poco a monte della confluenza del torrente Aulella. Mediante la proiezione di alcune rappresentazioni cartografiche della piana alluvionale del Fiu-me Magra dalla confluenza con il Vara alla foce, relative al periodo 1878-2010, è stato fatto notare l’importante restringimento su-bito dal letto del fiume nel corso degli anni e la progressiva sottra-zione di vaste aree golenali all’e-spansione delle acque e quindi alla laminazione delle portate di

piena. Oggi queste raggiungono più velocemente e più consisten-ti il tratto prefociale dove nel frattempo sono sorte ed ampliate le frazioni di Fiumaretta e di Boc-ca di Magra. Nel tratto focivo del Magra si è ripetuta la piena ormai consue-ta nel periodo autunno-inverno degli ultimi anni, ma in questa occasione più consistente e con effetti più devastanti del solito. Ciò a causa della maggiore por-tata rispetto alle piene degli anni precedenti, ma anche per la mag-giore velocità, energia ed altezza che le acque hanno acquisito nel tratto terminale dell’estuario a causa del completamento degli argini in sponda destra a prote-zione del piano di Ameglia, dove in tempi passati si diffondeva e veniva rallentata una parte della piena entro le aree golenali de-limitate dai numerosi pennelli ortogonali al fiume. Il 25 ottobre 2011 è crollato il Ponte della Colombiera e gli abitati di Fiuma-retta e di Bocca di Magra hanno subito la piena più devastante ve-rificatasi a memoria d’uomo.Concludendo, le forti piogge del 25 ottobre dell’anno scorso e i loro catastrofici effetti sull’am-biente e sulle opere umane ancora una volta e con estrema chiarezza hanno evidenziato le numerose criticità geomor-fologiche, idrogeologiche ed idrauliche del nostro territorio e l’alto grado di vulnerabilità delle infrastrutture e dei centri abitati più esposti a rischio al verificar-si dei fenomeni naturali di forte intensità.Tutto ciò sollecita ancora una volta di più alcune attente rifles-sioni sull’attuale stato di degrado delle aree agricole e forestali, sul-le scelte urbanistiche degli ultimi decenni, sul rispetto dei corsi d’acqua e sulla loro consapevole manutenzione, ed a parere del relatore anche sulla irrinunciabi-le ed adeguata tutela della risor-sa “acqua”, prendendo in esame anche la sua gestione mediante piccoli invasi ad uso plurimo.

Asili Sicuri: corso di manovre di disostruzione pediatrica nella prevenzione della mortalità infantile

Services InterClubs Riviera Ligure di Ponente 2011/2012

Ogni anno in Italia oltre 50 fami-glie sono distrutte dalla morte di un bambino per soffocamento da corpo estraneo. Circa un bambino alla settimana. Secondo i dati ufficiali dell’ISTAT il 27% delle morti classificate come “accidentali”, nei bambini da 0 a 4 anni, soprattutto maschi, avvie-ne per soffocamento causato da inalazione di cibo o di un “corpo estraneo”. Ciò avviene non solo a causa del “corpo estraneo” che hanno ingerito accidentalmente (palline di gomma, prosciutto cru-do, insalata, caramelle gommose, giochi, etc.), ma soprattutto perché chi li assiste nei primi momenti di solito non è preparato a queste ma-novre e può causare conseguenze disastrose quali quella di tentare di afferrare direttamente il corpo estraneo nella bocca con le dita o di scuotere vigorosamente il bambi-no tenendolo per i piedi. La man-canza di competenze può essere dannosa. Purtroppo nell’ultimo anno proprio in Liguria si sono verificati 4 casi di ostruzione delle vie aeree che hanno porta-to alla morte di quattro innocen-ti bambini. Per quanto riguarda il trattamento l’unica possibilità di risolvere l’ostruzione completa delle vie aeree è affidata alle “ma-novre per la disostruzione delle vie aeree in età pediatrica”: questa tecnica, se ben applica-ta, può essere salvavita. La Croce

Rossa Italiana è in grado di offrire corsi specifici di Manovre di diso-struzione pediatrica per personale laico. I corsi sono tenuti da Medici specialisti, Infermieri Professionali, Volontari del Soccorso, tutti istrut-tori di Manovre di disostruzione pediatrica, con ampia esperienza clinica e didattica. Lo scopo è quel-lo di diffondere queste semplici ma vitali nozioni, anche per evitare che nell’emergenza conseguente alla inalazione di un corpo estraneo ed arresto cardiaco vengano eseguite manovre non solo inutili ma spesso pericolose. Nell’ambito del program-ma “Services Interclubs Riviera di Ponente” i Rotary Clubs di Savo-na, Alassio, San Remo, San Remo Villa Hambury, Imperia e Varazze hanno deciso di sponsorizzare il progetto: “Asili Sicuri: corso di manovre di disostruzione pe-diatrica nella prevenzione della mortalità infantile”.Il corso è rivolto a 180 persone (educatrici, insegnanti, addetti alle mense…) che operano nell’ambito degli asili nido e scuole materne pre-senti nelle cinque città sedi dei Ro-tary Clubs e/o città-località limitrofe. La finalità è quella di formare 180 esecutori di manovre di disostru-zione pediatrica (30 per ogni città sede in Rotary Clubs).I corsi saranno tenuti da istruttori qualificati della Croce Rossa Italiana.È previsto un incontro di quattro ore suddiviso in una prima parte

dedicata alla teoria con spiegazione e proiezione slides, un coffe break, una seconda parte con esercitazioni pratiche su manichini con possibili-tà di esercitazione sia su manichino “pediatrico” sia su manichino “lat-tante”. Sarà disponibile un istruttore CRI ogni 5-7 discenti. Alla fine del corso verranno distribuiti un poster e un manuale ad ogni partecipante e rilasciato un attestato CRI di “ese-cutore di manovre di disostruzione pediatrica” valido 2 anni. Il costo dell’iscrizione all’evento sarà a ca-rico dei Rotary Clubs del Ponente Ligure. Gli stessi Clubs hanno prov-veduto a sostenere i costi di stampa del materiale didattico e l’acquisto di un set di manichini.Il 16 Giugno scorso si è svolto con successo il primo evento a Varazze con la formazione delle prime 30 maestre. Con l’inizio dell’anno sco-lastico in corso sono previsti i corsi a Savona, Alassio Imperia e San Remo.Riteniamo che il progetto “Asili si-curi” sia particolarmente sentito e socialmente utile; coinvolgerà circa 200 persone nelle province di Savo-na ed Imperia, si presenta come una iniziativa facilmente riproducibile e di costante attualità anche in futuro.La presentazione del progetto “Asili sicuri” a Varazze con i Presidenti Rotary, le autorità locali, i responsa-bili della Croce Rossa Italiana e il dr. Marco Squicciarini responsabile na-zionale di manovre di disostruzione pediatrica.

Alcune maestre ed istruttori al termine del corso tenuto a Varazze

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Il RC Sanremo ricorda Cesare Trucco

Il RCSanremo ha dedicato l’intera riunione di giovedì 13 settembre al compianto Socio Cesare Trucco e alle “Grandi Passioni della sua vita”

parafrasando il titolo del volume autobiografico che, con l’aiuto del giornalista Bruno Monticone, ha completato prima della scomparsa.Il prof. Trucco, insignito di nove “Onorificenze Paul Harris” per il suo impegno e i suoi meriti Rotariani ha dedicato buona parte del testo ai suoi amici rotariani: sia quelli che lo hanno accompagnato nella vita di Club sia quelli che ha potuto conoscere e apprezzare in ambito distret-tuale, nonché ai giovani Rotaractiani, per i quali ha profuso ogni sforzo sia nella direzione della loro formazione sia nell’espansione del Rota-ract. Numerosi sono stati i Club Rotaract di cui egli ha favorito e segui-to la costituzione e lo sviluppo “camminando discreto al loro fianco”, quando ebbe l’incarico di ricoprire la carica distrettuale di Presidente di Commissione Rotary-Rotaract, ma anche nelle vesti di Assistente del Governatore.Durante la serata una copia del volume “Le grandi passioni di una vita”, condensato di immagini e sensazioni sui temi della Natura, dell’Amicizia, dell’attività Montessoriana e Rotariana e ultima, ma non certo minore quella della Scuola cui aveva dedicato buona parte della propria esistenza è stato oggetto di dono da parte della vedova prof.ssa Stefania Martini Trucco cui è andato l’affettuoso abbraccio di tutti i Rotariani. I Soci, nello spirito di servizio che anima il Rotary hanno de-stinato il corrispettivo equivalente all’azione in favore della formazione di giovani ricercatori presso il Polo Oncologico di Candiolo, struttura di avanguardia nel trattamento diagnostico e terapeutico dei tumori, service promosso dal Rappresentante Distrettuale 2011-12 F. M. Bistol-fi a cui sono andati, dal RC Sanremo, fondi per la somma complessiva di cinquemila euro. Anche questa una encomiabile sinergia tra Rotary e Rotaract, proprio come Cesare avrebbe voluto...La serata, condotta dal Presidente Pietro Foglino, è stata preceduta da un minuto di silenzio per tre Soci scomparsi: Angelo Tomaselli, Giu-seppe Cagnacci e, appunto, Cesare Trucco.Il Governatore 2032 Paolo Biondi ha inviato un sentito messaggio di partecipazione al ricordo. Sono intervenuti rappresentanti dei Rotary Club del Ponente Ligure, del Rotaract Sanremo, lo stesso PRD Bistolfi ed è espressamente venuto da Vercelli il Past Governatore Ermanno Bassi che ha dato commossa testimonianza dell’eredità culturale e umana che Cesare Trucco ha lasciato, poiché, citando dai “Sepolcri” il poeta Ugo Foscolo che egli tanto amava, “Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna”.La signora Stefania ha ricordato il Rotariano e l’Uomo.

Giorgio Mantovani - segretario RC Sanremo

Cesare trucco con la signora stefania in un’immagine del 2009

RC Novi Ligure: GIOVANI E PREVENZIONE ANDROLOGICA

La prevenzione andrologica in Italia è stata a lungo trascurata e con l’abolizione della visita di leva, che in passato costituiva l’unica forma

di screening su larga scala, è venuta a mancare anche l’unica attività di controllo preventiva.Per i giovani di sesso maschile, pur non essendo prevista alcuna vantazio-ne andrologica, questo può rappresentare un serio problema per quanto riguarda la loro salute sessuale e riproduttiva. Infatti gli studi condotti su-gli adulti indicano che molte delle patologie responsabili di infertilità di coppia che hanno origine nei primi anni di vita, sono evidenziagli già in età puberale, e restano misconosciute o ignorate per molto tempo.A questo si aggiunge che i dati di sorveglianza epidemiologica, provenienti dagli studi recenti compiuti in Italia, in particolare nell’Università di Pa-

dova e in altri Paesi europei dimostrano un incremento delle patologie del tratto uro-genitale maschile, in particolare del tumore testicolare (di-venuta una delle neoplasie più frequenti tra i 20-40 anni), insieme a un declino del potenziale di fertilità del maschio e un aumento di disordini della sfera sessuale. Il progetto di prevenzione andrologica, coinvolgendo gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie dì II grado, iniziato l’anno scorso e proseguito nel corrente anno scolastico, anche in questo vuole, pertanto, colmare una lacuna esistente nel campo dell’andrologia proponendosi di acquisire dati e diffondere informazioni sulla salute dei giovani maschi al fine di impostare strategie di prevenzione primaria e secondaria per la salute riproduttiva e sessuale.

Franco Montefiore - Direttore SOC Urologia PO Novi L. e Tortona

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EDITORIALEGiù il cappello per il Pallanza Stresa!!!

Cari Soci,dopo il successo della 1a distrettuale svoltasi a Torino ed andata in overbooking una settimana prima dell’evento, ritorniamo a farvi compagnia con le nostre rubriche e i contributi da tutto il

Distretto. Ma questo mese vorrei richiamare la vostra attenzione su due articoli in particolare. Il primo è quello di Prisca Rolando, che apre un interessante interrogativo, sul quale ci piacerebbe conoscere la vostra opinione. Il secondo è quello di Michela Crosa Lenz (Presidente RAC Pallanza Stresa), che ci parla del Pink Party. Quest’anno, l’ho già detto, vorrei dare spazio ai Club “meno blasonati” del Distretto che però organizzano eventi di grande successo sul territorio, anche se non conosciuti dai Soci del 2030. Devo ammettere che io stesso, quando ho letto le cifre, nonostante avessi già sentito parlare dell’evento, sono rimasto a bocca aperta. Giù il cappello per il Pallanza Stresa!!! Nel darvi appuntamento al prossimo numero vi invito a seguire l’esempio di Michela e scriverci, per rac-contarci quegli eventi di cui non si parla mai, ma che fanno grandi numeri.

Giovanni MarchiDirettore Quadrifoglio

iL CAntO dEL MAtAtuUn sorriso per l’Abruzzo

Torino, 21 agosto 2012. Jacopo Grillo mi chiede di scrivergli qualche riga sul service diretto ai terremotati in Abruzzo di qualche tempo fa… Esattamente tre

anni fa infatti, proprio il 21 agosto, partivo per Ancona in treno, per raggiungere poi il campo della Croce Rossa a L’Aquila.Ricordo il briefing organizzato nell’accampamento centrale, i compagni Rotaractiani che provenivano da Iesi e Fabriano, i volontari della CRI che mi avevano assegnato al Campo di Centicolella. Più di 8000 razioni preparate per gli sfollati, orari massacran-ti dalle 5.30 del mattino (per preparare il padiglione della mensa alla colazione) alle 23 (per ripulirlo dalla cena), una delle esperienze più forti e coinvolgenti che avessi

vissuto fino ad allora.Scriverne a tre anni di di-stanza è strano. Si rivivo-no più momenti specifici che ricordi d’insieme. La memoria corre alla tenda in cui si passava la notte, alle scosse di assesta-mento che si sentivano ancora, flebili, di sotto-fondo, accompagnate dall’immancabile latra-

to di cani sparsi dentro e fuori l’accampamento. E poi le visite fatte con la protezione civile a centri non più abitati: paesini diroccati, facciate barocche transennate, auto distrutte sotto le macerie, edifici crollati, viottoli in cui un gatto smagrito non man-cava mai di incontrare il tuo sguardo, sorpreso dal tuo passaggio, prima di scappare chissà dove. Eppure ancor più forte delle esperienze visive, ecco il contatto, contro-verso, coi terremotati. Quando si fa un “service diretto” si capisce che c’è sempre qualcosa da imparare, anche nel modo di porsi. Non bisogna aspettarsi “riconoscen-za”, a volte neanche un “grazie”. La cosa più difficile, nel preparare razioni nella mensa, era gestire il pubblico senza sorprendersi di quanto fosse esigente. C’erano storie drammatiche, che ti faceva male ascoltare, e c’erano storie all’italiana, che ti facevano arrabbiare: parenti di terremotati che arrivavano da Roma e si caricavano il bagagliaio di alimenti inviati per l’emergenza, che se ne andavano dopo esser passati a trovare i familiari con una spesa gratis per la settimana.Eppure tutto, lì, era un motivo per farti andare avanti come se null’altro nella tua vita fosse mai esistito. Il tuo lavoro, gli amici da campo conosciuti in poche ore e diventati di fatto il tuo mondo, una realtà cui non eri minimamente preparato che ti metteva alla prova in ogni momento. “Un sorriso per l’Abruzzo” era il nome del service ma, come spesso succede in questi casi, il sorriso malinconico è quello che si prova a ricordare momenti che non si possono definire “belli”, per la situazione difficile in cui si concretizzano, ma che sono i più profondi: quanto si vorrebbe fare e a quante opportunità il Rotary (ed il Rotaract) ti dà di poter effettivamente scendere sul campo e agire.

Giovanni VagnonePast RD

Gran BretagnaRotaractiani nel mondo:

Inizio autunno, il 2 ottobre per la precisione. Documenti ricevuti, valigia con-trollata e biglietti stampati, tutto è pronto: la mattina seguente un volo mi catapulterà a Londra per l’ultimo anno di università all’Imperial College. La sera prima di partire è un misto di risate con gli amici di sempre, di pro-messe di sentirsi presto, festeggiamenti generalizzati, saluti, abbracci. In fon-do è proprio quel sentimento d’amicizia, di spontaneità, quell’affiatamento che ha sempre vissuto nel Rotaract Biella ad unirci rendendo quella serata indimenticabile. Da quel giorno sono passati (volati) praticamente tre anni e mi trovo tuttora a scrivere questo articolo a pochi passi da Russel Square e British Museum, dove da Agosto sventolano ovunque bandiere olimpiche. Come spesso succede quando si inizia qualcosa di nuovo i piani sono stati un po’ riadattati strada facendo, per fare posto prima alla tesi e a quasi due anni di lavoro. Ma la distanza da casa non ha spezzato filo del Rotaract, che anzi mi ha accompagnato attraverso il Westminster Club durante que-sti anni inglesi facendomi incontrare moltissime persone e conoscere alcuni grandi amici.In Inghilterra il Rotaract è vissuto in maniera molto semplice e genuina, im-prontato alla convivialità e generalmente piuttosto informale. Londra conta i cinque Clubs di Westminster, Canary Wharf, Ealing, Hampstead, Putney e Golders Green (davvero pochi se pensiamo a quanti ve ne sono nelle no-stre città più grandi), a loro volta associati ai rispettivi Rotary padrini. Con i suoi circa quaranta Soci Westmnister rispecchia benissimo l’anima in-ternazionale della città, fatta da quella moltitudine di persone - perlopiù giovani - che da ogni parte del mondo vi converge per viaggiare, studiare, lavorare. Ciò porta ad un Club estremamente dinamico, multiculturale e attivo nel service. Ci si trova a Victoria per i Club meetings - in genere ogni tre settimane - oppure per gli immancabili Sunday coffees in giro per la città: che si tratti di Riverside o Brick Lane le occasioni per vedersi e far due risate in questi tre anni non si sono mai fatte mancare.Vivere a Londra mi ha fatto realizzare come essere Rotaractiano voglia dire partecipare ad una rete enorme, che unisce nel nome dell’amicizia e del-la solidarietà. Una rete che scavalca il mondo da un capo all’altro, fatta da ragazzi fantastici con cui scherzare, ridere e fare dei progetti. Una rete capace di accoglier-ci facendoci sentire un po’ a casa anche se ci troviamo lontano. In qualunque lingua vogliamo chiamarla, è davvero un’incredibile ricchezza.

Federico NitidiRotaract Club Biella

Cari Amici,con il mese di Settembre riparte un altro anno di Rotaract firmato “Distretto 2030”.

E che Rotaract! Tra i preparativi per le meravigliose Aperture,la febbrilità settembrina si carica degli auspici migliori. A partire da ogni Club, passando dalle Zone, fino al No-stro Grande Distretto, idee e progetti prendono avvio o già si concretizzano, dandoci la misura della Nostra volontà e capacità di fare Rotaract e di farlo bene. I quattro Club della Zona Riviera di Levante, Rotaract Genova, Genova Golfo Paradiso, Genova Nord-Nord Ovest e La Spezia, non potevano partire meglio. Settembre, da sempre improntato alle attività sportive all’aria aperta, ha visto ben tre eventi in pochi giorni. Da La Spezia, grande eco ha avuto il Sailing Week-end in collaborazione con alcuni

Club di Milano, sfruttando le disponibilità del territorio e l’aiuto impagabile dei Rotaractiani spezzini. E che dire del cimentoso torneo di Beach Soccer? Puro divertimento. Genova ha replicato con l’ormai quarta edizio-ne della “Coppa Volley Paradiso”, organizzata dal Rotaract Genova Golfo Paradiso. Un evento che quest’anno ha visto anche la sponsorizzazione di Google con tanto di riprese internet. E poi le Aperture. Tra la magnifica architettura di Torre Cambiaso a Pegli e la Bellezza (si, con la B maiuscola) di Portofino Kulm, I tre Club di Genova hanno chiaramente risposto alle aspettative, unendo lo spazio maestoso della Nostra Riviera, con l’essenza del Rotaract 2030, basato sull’Amicizia, sulla Responsabilità e sul Service, veri marchi di fabbrica di Noi Rotaractiani. Abbiamo fatto e faremo Rotaract: niente di più e niente di meno, perché questa parola, per quanto Ci riguarda, vuol dire già Tutto. Ma siamo solo all’inizio e innumerevoli progetti vedranno la luce da qui al 30 Giugno 2013. A Presto, da Levante.

Stefano LupoDDZ Zona Riviera Ligure di Levante

sullo scorso numero di Quadrifoglio sono apparsi due articoli che presentavano un errore: il primo intitolato “il rotaract ieri ed oggi: chi siamo e da dove veniamo” scritto dalla nostra Prisca rolando, è stato pubblicato senza firma. il secondo, intitolato “un imperdibile anno internazionale”, scritto da Cecilia Garrone e federico Milanet-ti, riportava oltre alle loro firme anche quella, smarrita e qui ritrova-ta, di Prisca. Mi scuso con i tre autori per l’errore.

GM

ErrAtA COrriGE

!DA LEVANTE

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Rappresentante Distrettuale: Davide Seggiaro Direttore Quadrifoglio: Giovanni Marchi Redazione: Carlotta Accardo, Prisca Rolando

TORNEO DIBEACH SOCCERIl 24 agosto si è svolto il 1° Torneo Rotaract di Beach Soccer or-

ganizzato dal Rotaract La Spezia. L’evento ha avuto luogo nella spiaggia del paese di San Terenzo, caratteristico borgo della pro-vincia della Spezia, la cui fortezza fronteggia il pittoresco Castello di Lerici. La scelta di organizzare un torneo di calcio a cinque su sabbia deriva dal desiderio di utilizzare le spiagge e il clima estre-mamente favorevole quali opportunità che il nostro territorio ci

offre e vuole rappresentare una delle tante occasioni di condividere, con amici Rotaractiani e non, una delle numerose possibilità che le nostre località ci offrono durante la stagione estiva.L’idea che ha ispirato questo evento è stata la volontà di raccogliere fondi per il progetto A.P.I.N. attra-verso l’organizzazione di un’attività sportiva alla portata di tutti, che permettesse al Club di aprirsi al territorio e di consolidarvi la sua presenza coinvolgendo giovani e meno giovani che in questo modo, divertendosi, hanno voluto condividere e dare un contributo concreto al nostro progetto. Il torneo è iniziato nel tardo pomeriggio per cogliere le ore più fresche della giornata e per non arrecare disturbo ai bagnanti che, sempre numerosi, affollano queste spiagge durante la giornata. Le partite si sono svolte in un clima di allegria e di sana competizione e la squadra del Rotaract (nella quale ha giocato con partico-lare entusiasmo anche la nostra Segretaria Distrettuale Giulia) si è guadagnata con onore l’ultimo posto.L’evento, realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Presidente del Consiglio del Comunale di Lerici Andrea Ornati e degli sponsor locali, ha pienamente raggiunto gli scopi che si era prefissato ed ha coinvolto, oltre ai giocatori, anche una folta cornice di pubblico che ha assistito con interesse all’intero torneo. Il successo dell’evento è stato anche riportato dalla stampa locale e da alcuni giornali on-line. Inoltre i partecipanti hanno manifestato grande entusiasmo ed apprezzamento per l’iniziativa e ci hanno sollecitato a ripeterla e noi rispondiamo con entusiasmo a questo invito impegnandoci ad organizzare il 2° Torneo Rotaract di Beach Soccer all’inizio della prossima estate.

Lorenzo LucchinelliPresidente RAC La Spezia

Intervista ad unnon Rotaractiano del terzo tipoA chi non è mai capitato? Di trovarsi a chiac-

chierare tranquillamente con il vicino di casa/il compagno di università/il primo che capita ed all’improvviso pronunciare la fatidica parola: Ro-taract. Le reazioni possono essere essenzialmente tre: nella prima, nonché statisticamente meno pro-babile, il soggetto si illumina da che se ne deduce che anche lui fa parte della grande famiglia; nella seconda ipotesi si disegna sul suo viso un punto interrogativo grande come una casa perché sta cercando di capire se sia una cosa che si mangia o meno; nella terza ed ultima ipotesi strabuzza gli occhi ed assume un’espressione tra il disgustato e l’accondiscendente, meglio nota come Pregiudizio. Ecco: in cinque anni di Rotaract quest’ultima è l’i-potesi in cui mi sono imbattuta più frequentemen-te. Le frasi che tendenzialmente seguono l’espres-sione del nostro interlocutore vanno dal classico “Ma intendi quell’associazione di figli di papà che organizza feste ingessate con la scusa di fare benefi-cenza?” a “Ah, quindi fai parte di una loggia masso-nica!”. No. Eppure questo è ciò che molti pensano di noi. Mi sono chiesta più volte quale potesse esse-re la fonte del Pregiudizio, tanto che mi sono deci-sa a domandarlo direttamente all’interlocutore del caso. “Beh, avete loghi, stendardi, spille, parlate di Presidente, segretario e prefetto, siete suddivisi in Distretti, organizzate feste in location d’eccezione

a cui partecipate in abito da sera e tutta questa for-malità ostentata obiettivamente mi incute sogge-zione”. Questa risposta mi ha fatto riflette-re: ho sempre apprezzato il rigore formale del Rotaract, forse perché è in grado di identificarci tra noi ed al di fuori, e non ho mai pensato che ciò potesse essere in qualche modo la causa del Pregiudizio. E la soluzione? “Se invece di chiudervi tra le mura del circolo organiz-zaste qualcosa di poco impegnativo, magari la gen-te non sarebbe così prevenuta nei vostri confronti!” Immaginavo: la colpa è nostra che preferiamo giac-ca e cravatta ad una festa in jeans disegnando attor-no a noi un’aura snob ed ostile. E le feste a tema, certamente di basso profilo? Le iniziative sportive, siano una maratona per le vie della città o un tor-neo di beach volley? Gli aperitivi nei classici locali frequentati da tutti? Bene: forse la colpa non è solo nostra. E allora di chi è? Meditamus.

Prisca Rolando

Redazione Quadrifoglio

Sclerosi Multipla: una battaglia per la vitaNon sono stati sufficienti i pro-gressi scientifici fino ad oggi rag-giunti, per vincere la difficile e faticosa battaglia contro una delle più gravi patologie che colpisco-no il nostro sistema nervoso: la Sclerosi Multipla (SM). Una realtà questa, che deve invitarci a riflet-tere sull’importanza indiscussa del ruolo della ricerca scientifica e dei suoi strumenti. Chiunque ne può essere colpito, anche se è più frequente che ciò avvenga tra i 20 e 50 anni di età, e nelle donne la probabilità è doppia rispetto agli uomini. La patologia

presenta un decorso cronico, e solo nel nostro paese, sono circa 52.000 le persone colpite da SM.- LA MALATTIA - Sono state vara-te solo alcune ipotesi sulle cause della malattia. Con molta proba-bilità è un meccanismo di tipo autoimmunitario ciò che sta alla base della SM. Il sistema immuni-tario scambia per estranei i tessu-ti dell’organismo e li aggredisce danneggiando la mielina, con conseguente alterazione dei se-gnali inviati dal sistema nervoso. Le alterazioni si possono manife-stare con una varietà di sintomi

che dipendono dalla sede delle lesioni. La SM non è una malat-tia ereditaria, anche se esiste co-munque sia una predisposizione genetica.- I SINTOMI - La SM può manife-starsi con sintomi differenti da in-dividuo a individuo e può interes-sare qualsiasi funzione cerebrale. I segnali più frequenti della ma-lattia sono molto vari: stanchez-za, difficoltà di deambulazione, disturbi della vista e della sen-sibilità, spasticità, depressione, disturbi vescicali, problemi legati alla funzione sessuale, problemi

di equilibrio e coordinazione mo-toria, disturbi del linguaggio.-FATTORI DETERMINANTI - I fattori della SM sono molteplici dal momento che essa è stata de-finita una malattia multifattoriale. Tra quelli determinanti vi sono: il sesso (è più frequente nelle donne), l’etnia (è più frequente nella razza caucasica), l’ambiente (è più frequente nei paesi con un clima freddo).- LA DIAGNOSI - Non si esegue mai una diagnosi solo sulla base dei sintomi, ma la loro presenza può orientare il medico verso

di essa. L’esame più utile risulta essere la Risonanza Magnetica Nucleare che è effettuata rego-larmente dal malato, per moni-torare l’andamento della malattia e l’efficacia delle cure. Vi sono inoltre altri validi test, tra cui la puntura lombare per raccogliere ed esaminare il liquor cerebro-spinale.- LA TERAPIA - Nella scelta della cura è sempre necessario tenere conto dei progetti e dello stile di vita del paziente. La soluzione che risulta essere più efficace è quella di esaminare attentamente

e in modo approfondito tutte le diverse soluzioni terapeutiche. Purtroppo non esiste ancora una terapia in grado di guarire dalla sclerosi multipla, ma esistono differenti trattamenti che ne pos-sono modificare positivamente il decorso. L’estrema variabilità della malattia comporta risposte altrettanto variabili alle terapie cliniche. Oggi vi sono a disposi-zione diversi trattamenti, sommi-nistrabili per via iniettiva o per via orale.

Carlotta AccardoRedazione Quadrifoglio

si è tenuta quest’anno l’Viii Edizione del Pink Party al Lido Beach di Baveno, un consolidato evento nella splendida cornice della sponda piemontese del Lago Maggiore, organizzato dal rotaract Club Pallanza stresa. nato nel 2005 con il nome di Beach Party venne successivamente trasformato in Pink Party per dare un tocco glamour e creare la nostra tradizione con stile rota-

ract. tanto divertimento, ma nello stesso tempo viene promossa la solidarietà sul territorio nazionale: il ricavato di quest’anno di 6.000 € è stato devoluto per la costruzione del polo scolastico del Comune di san felice sul Panaro a seguito del tragico evento sismico emiliano. il Pink Party ha avuto un grande successo fin dalla prima edizione, che con gli anni si è rafforzato; e i dati lo dimostrano: 30.000 € netti devoluti in beneficenza, una presenza di circa 6000 persone ed oltre 2000 ore di lavoro da parte dei soci del Club. i service locali a cui sono stati devoluti i ricavati vari sono i seguenti: Albergo dei sogni, Gsh sempione, Cooperativa Prometeo, reparto oculistico dell’Ospedale di domodossola, Ospedale Pediatrico di domodossola, Casa di riposo di Baveno; i service nazio-nali: terremoto in Abruzzo, APin, terremoto Emilia romagna. Confido di continuare ad avere molta collaborazione e mi auguro che l’evento cresca anche di presenze rotaractiane da tutto il distretto perché solo tutti insieme conseguiremo grandi risultati.

Michela Crosa LenzPresidente RAC Pallanza Stresa

PINK PARTY

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Fare del bene nella Repubblica

Dominicana

Ogni giorno, circa 5.000 bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono a causa dell’acqua contaminata e servizi igienici carenti.

Adesso le famiglie della Repubblica Dominicana hanno accesso all’acqua potabile nelle loro abitazioni grazie ad un progetto portato avanti da club di Canada, Repubblica Dominicana e USA.

Grazie anche ai tuoi contributi al Fondo programmi, sono stati installati oltre 2.300 filtri d’acqua nella Repubblica Dominicana al costo di soli 64 dollari cadauno. Acqua e strutture igienico-sanitarie fanno parte delle aree d’intervento della Fondazione Rotary.

Fai la tua donazione annuale oggi stesso.

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