Rosa su terreno

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PRINCIPALI ASPETTI AGRONOMICI DELLE SPECIE DA FIORE RECISO

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PRINCIPALI ASPETTI AGRONOMICI DELLE

SPECIE DA FIORE RECISO

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Tecnica colturale della rosa allevata su terrenoRosa hybrida Hort

• Assortimento varietale • Propagazione• Ambiente di coltivazione

• Esigenze pedologiche, nutritive e climatiche• Densità di coltivazione• produzione

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Rosa hybrida Hort

• Famiglia Rosaceae• 250 specie botaniche e 20.000 cv

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• Le specie spontanee sono originarie delle regioni temperate di Europa e Asia

• Prima del 1800 erano coltivate solo rose a fioritura estiva

• Il carattere della rifiorenza è derivato da R. gigantea e R. chinensis

• Dal lavoro di ibridazione di queste due specie si originarono le rose di Cina (Rosa x odorata)dette Rosa Tea , introdotte in occidente nel 1793 e che determinarono lo sviluppo delle moderne rose ibride rifiorenti

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Rosa floribunda

• Gruppo di rose nate all’inizio del 900 dall’incrocio degli ibridi di Tea e Rosa polyanthe

• Sono piante estremamente rifiorenti

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• Le più importanti cv di rose da serra sono state ottenute attraverso l’ibridazione all’interno dei gruppi Floribunda e ibridi di Tea.

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ASSORTIMENTOI caratteri morfobiologici delle cv sono:

• Produzione di un elevato numero di fiori, soprattutto nel periodo invernale;

• Ampia gamma di colori (attualmente quello piùrichiesto è il rosso, seguito dal rosa, dal bianco dal giallo, dall’arancio, in funzione del Mercato)

• Resistenza alle basse temperature (microterme)• Resistenza alle malattie• Lunga durata post raccolta del fiore reciso• Petali consistenti• Fiori dotati di profumo

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• Lunghezza non eccessiva dell’ultimo internodo

• Fogliame lucente su cui spicca il colore del fiore.

• Assenza di spine

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• Le cultivar di rosa si distinguono in rose:• a fiore grande, medio e piccolo con lunghezza dello stelo differente• 40 cm• 60cm• 80 cm.

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la rosa “Dallas”: colore rosso splendente, a fiore grande, con lunghezza dello stelo paria 100-120 cm, resistenza alle malattie ed alle basse temperature, lunga durata in vaso.

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Rinnovo del roseto

• ciclo di rinnovamento della piantagione: 6 anni.

• Evitare di reimpiantare il roseto sullo stesso terreno

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Propagazione

Seme• È limitata al miglioramento genetico ed

alla riproduzione di alcuni portainnesti (R. canina e R. laxa) la cui talea radica con difficoltà.

• I semi a causa di fenomeni di dormienza vengono stratificati in torba umida a T=+4-6°C

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Taleaggio

Moltiplicazione per talea di alcuni portainnesti:

• R. indica major• R. manetti• R. multiflora

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Talea legnosa

• Prelevate dalla pianta madre in autunno con legno ben maturo e defogliazione avanzata

• I rami raccolti dalle piante madri vengono immersi in soluzione di ipoclorito di sodio allo 0,25%, segati in porzioni di 25-30 cm (talea), degemmati, lasciando soltanto la gemma terminale come tiralinfa.

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• La base della talea viene immersa in soluzione di auxina (500ppm di NAA), l’impianto della talea si effettua in novembre in fila SINGOLA distante 1,20 m dall’altra

• Sulla fila 15 cm

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• In aprile –maggio quando il germoglio terminale ha raggiunto i 15 cm di lunghezza si esegue l’innesto della talea con la gemma della cultivar scelta.

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Talee semilegnose

• Possono essere messe a radicare sotto mist in primavera estate.

• La radicazione è rapida (15 gg) e viene utilizzata per moltiplicare cultivar “Franco piede”, da destinare alla coltura su bancale.

• Le cultivar Baccarà e Muria sono meno vigorose e longeve, tuttavia si prestano a colture intensive di breve durata (2-3 anni) da svolgere su bancale ad elevata densità di impianto (10 piante/mq).

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Portinnesto (PI)

• Nelle colture in serra il PI ha la funzione principale di favorire la produzione invernale.

• La R. indica major è la più adatta a tale scopo per la mancanza di veri e propri periodi di riposo.

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Diversificazione dei PI

• L’incompatibilità di innesto tra R. indica major che si moltiplica per talea e alcune cultivar da fiore reciso (Carina, Sonia, Message) ha portato alla diversificazione dei PI che includono:

• R.manetti• R. canina• R. multiflora

• R. laxa• R. rugosa

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Innesto

• Un buon portinnesto deve avere compatibilità con un gran numero di cultivar, adattarsi a condizioni diverse di clima e di terreno, non produrre polloni, stimolare la produzione soprattutto d’inverno; consentire alla pianta una longevità di 6 anni.

• Il portainnesto maggiormente impiegato è Rosa indica major, originaria del Sud della Cina e del Bengala, eccellente portainnesto ed adatta a terreni come quelli pugliesi contenenti un alto livello di calcare.

• E’ resistente alla siccità ed alle elevate temperature, produce piante vigorose e passa rapidamente dalla condizione di riposo a quella di vegetazione.

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Innesto

• Il più diffuso è quello a gemma o scudetto• Può essere vegetante (preferito) se

compiuto in aprile,maggio, giugno su R.indica major, R. manetti, R.canina

• Dormiente se in estate

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Grafted baby plantinnesto a gemma

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Gemme (nesto)

Le gemme vengono prelevate:• da steli fiorali freschi ben lignificati, 3-4

nodi al di sotto del fiore prodotto in serra;• da steli conservati in frigo a T= -1°C,

lunghi 25-30 cm, raccolti nel tardo autunno, privati delle foglie, ammazzettatie avvolti in carta e PE per evitare perdite di umidità durante la conservazione

Le gemme sono inserite sullo stelo principale della talea, dopo 2-3 sett. Il tiralinfa può essere parzialmente reciso.

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Cura della pianta innestata

• Gli steli vengono potati a 10-15 cm immediatamente sopra ad una gemma, analogamente si procede per le radici, togliendo quelle danneggiate.

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Esigenze climatiche

Temperatura letale

• Max: 40-50°C• Min: -1°C in fase di crescita; - 17°C in fase di

riposo.T min. biologica (arresto di crescita): 8-10°CT ottimali:

Notte: 15-16 °CGiorno: 21°C (cielo coperto) – 24°C ( cielo sereno)

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• T<15°C di notte rallentano la crescita ed aumentano la % di steli ciechi

• Solo alcune varietà tollerano T nott. =13°CEs. Samanta, Sonia, Visa, EvergoldE’ possibile impiegare la tecnica delle basse

temperature: dopo la potatura si garantiscono 13-14°C, decrescono dal germogliamento alla fioritura sino a 8°C

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• La T ottimale del suolo deve essere compresa tra13 e 15°C, l’impiego di materiali pacciamanti risulta molto positivo

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Stress termici• Quando la temperatura è inferiore a 15 °C, i fiori

assumono un aspetto simile al capolino del carciofo (bull head).

• In presenza di bassa temperatura si hanno getti ciechi, cioè che non fioriscono o fiori abortiti. Gli steli ciechi si possono inoltre formare in seguito ad una potatura troppo severa .

• In seguito alla bassa temperatura, agli sbalzi termici, ad una concimazione eccessiva, si verifica la ginocchiatura dell’ultimo internodo, in quanto si formano molti tessuti di sostegno (collenchimi). Sono le cultivar a fiore di colore rosso le più soggette a tale alterazione.

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Stress termici

• Anche la temperatura troppo elevata, al di sopra di 35°C, è dannosa per la rosa; infatti l’attività della pianta cessa ed aumentano la traspirazione e la temperatura della foglia, gli stomi si chiudono venendo impedita la fotosintesi, le foglie cadono ed i boccioli sembrano bruciati, il fiore si decolora , i sepali si trasformano in foglie, ed i petali diventano sepali.

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Esigenze in U.R.

• La rosa richiede elevati livelli di U.R., soprattutto al momento della ripresa vegetativa e durante le prime fasi della crescita.

• Per mantenere l’U.R. ottimale 70-80% ènecessario ricorrere all’umidificazione dell’ambiente nel periodo primaverile –estivocon irrigazioni umettanti a pioggia di breve durata.

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Luminosità

• Il ritmo di produzione di steli è strettamente correlato all’intensità luminosa, cresce in primavera e decresce in autunno.

• La qualità dei fiori estivi è peggiore acausadelle elevate temperature che eccedono i livelli ottimali

• Al di sopra di 30°C è inibita la pigmentazione dei petali

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Ambiente di coltivazione

La rosa da fiore reciso con produzioni tutto l’anno si coltiva in serra con ciclo poliennale (ciclo di rinnovamento della piantagione: max 6 anni). Si adatta a condizioni climatiche e latitudini diverse, con fioritura continua durante tutto l’arco dell’anno, grazie all’impiego delle moderne cultivar rifiorenti e microterme.

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Ombreggiamento della serra

• Nel periodo estivo temperature superiori a 30°C risultano negative per la qualità dei fiori recisi, soprattutto in alcune cultivar poco resistenti alle alte temperature (Dallas), pertanto si deve ricorrere ad un ombreggiamento (50-70%) della serra con efficiente ventilazione.

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• Durante l’estate si riduce la temperatura con l’imbianchimento dei vetri sulla serra con il latte di calce che si distribuisce sui vetri.

• Si ottiene mediante una miscela di acqua (100 l) a cui si aggiunge idrossido di calcio nella quantità di 5 kg e collante (10 kg) .

• Tale miscela viene applicata più volte, sempre dopo la pioggia e rimossa in autunno.

• Con questo sistema la temperatura viene ad essere ridotta di qualche grado soltanto; un’altra possibilità consiste nell’impiego di reti ombreggianti, ventilatori e apertura degli sportelli sulle pareti laterali e sul colmo e adozione del cooling system .

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Impianto del rosetoLavorazioni: profondità 40-50 cm con apporto di sostanza organica grossolana:Letamazione: 50 kg/mqcon apporto più superficiale di torba : 10Kg/mqApporto di concimi mineraliConcimi fosfatici: Perfosfato minerale: 300g/mq

Concimi potassici:solfato potassico: 150g/mq

È preferibile la pacciamatura del terreno

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Densità di piante:• 4-6 piante /mq (in funzione della taglia

della cv)

la piantagione viene effettuata a doppia fila con piante sfalsate o a fila semplice

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• 1. Preparazione del terreno• La rosa predilige i terreni di medio impasto e dotati di

buon drenaggio. Correzione del pH del terreno• Il pH ottimale deve essere intorno a 6,5 – 7 . • Molto spesso nelle condizioni italiane è necessario

ridurre il pH , a tale scopo si usa il solfato di ferro ad azione pronta, ma poco duratura, che ha il vantaggio di apportare ferro al terreno in modo da prevenire l’insorgere di clorosi, oppure concimi fisiologicamente acidi (come i solfati).

• La correzione del terreno si effettua d’estate, preferibilmente con il terreno umido.

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• Correzione della salinità del terreno• Corretto il pH, si misura la salinità del terreno:

quella ottimale per la rosa è compresa tra 550 e 800 ppm. Al di sopra di tali valori si verificano clorosi, necrosi dei margini fogliari, ritardo dell’emissione dei nuovi germogli, diminuzione di produzione e stress idrico.

• Si ovvia ad un eccesso di salinità mediante due dilavamenti con 20-50 l/mq di acqua che portano i sali in soluzione e li trascinano in profondità.

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IMPIANTO DEL ROSETO

Epoca d’impianto: febbraio-marzoL’impianto viene effettuato con piante

trattate con sospensione di Agrobacteriumradiobacter K84 per prevenire le infezioni da tumore batterico

• File binate (doppia fila) con piante sfalsate• Fila semplice riducendo l’interfila a 120 cm

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• Già dopo 70 giorni dall’impianto sarebbe possibile raccogliere fiori corti di III qualità(scarti), però si consiglia di effettuare alcune cimature per meglio formare la pianta spuntando i germogli al di sopra della prima foglia con 5 foglioline.

• Quando i nuovi germogli incominciano lo sviluppo è opportuno iniziare le fertirrigazioni

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2. concimazione in copertura

• Si effettua con la tecnica della fertirrigazione• Per quanto riguarda la concimazione in copertura

bisogna tenere conto che 1 mq coltivato a rosa, su cui sono presenti 4-6 piante, asporta 60-90 g di N, 20 di PO e 80-90 g di KO per anno.

• Queste sono le quantità che vengono restituite con la fertirrigazione dando una soluzione nutritiva alla concentrazione dell’1 ‰ a pH acido, usando come fonte di fosforo l’acido ortofosforico, oppure i polifosfati o il fosfato biammonico.

• Ad ogni fertirrigazione si distribuiscono mediamente 15 l/mq di acqua, tenendo conto che d’estate , tale quantitàaumenta essendoci una elevata luminosità

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n. di fertirrigazioni

• Da novembre a febbraio: 2 fert./mensili con concimi ternari N:P:K = 1:0,6:1

• Da marzo ad ottobre: 3 fert. /mensili con concimi ternari N:P:K = 1:0,3:0,8

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• Essendo la rosa una specie poliannualesu di essa è possibile ed utile ricorrere all’analisi fogliare.

• I valori ottimali di N, P e K espressi sulla s.s. sono pari al 3-5 % per l’azoto; 0,2-0,3% per il fosforo e 1,8-3,0 % per il potassio.

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Esigenze idriche

• La rosa viene seriamente danneggiata dagli stress idrici per difetto o eccesso di acqua.

• I fabbisogni idrici della rosa dipendono dalle condizioni climatiche e quindi dai rapporti di traspirazione (500-1000 g di H2O trasp./grammo di s.s.)

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Fabbisogni idrici settimanali (L/mq)

40-60Sett.-ottobre

70-90Luglio- ago

60-70Aprile-giugno

40-60Febr-marzo

25-40Nov-gen

White, 1980

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Potatura

• Si cerca di regolare l’epoca di fioritura e di realizzare il miglior compromesso tra numero e qualità dei fiori

• La potatura di formazione consiste nella cimatura dei primi germogli emessi

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Coltivazione con raccolta continua

• Potatura. Si taglia lo stelo al di sopra della seconda foglia completa, ma quando l’altezza della pianta si è elevata troppo ènecessario ritornare in basso eliminando una porzione di stelo (potatura di ringiovanimento), si effettua nel periodo di minor domanda (maggio-ottobre)

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Coltivazione con raccolta programmata

• Per la produzione di fiori in autunno, inverno e primavera, si effettua la potatura in agosto-settembre, si tratta di tagli molto severi che riducono drasticamente la parte aerea al termine del periodo di non sfruttamento della pianta

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Raccolta

• Avviene a completo sviluppo del bocciolo, prima della sua apertura

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Produzione = steli/pianta/anno

• In funzione delle cv• Fiore grande: 10-13• Fiore medio: 15-20• Fiore piccolo: 30-40

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Selezione in classi di qualità

• Fiore grande in funzione della lunghezza degli steli

• Extra>80 cm• Prima= 60-80 cm• Seconda: 45-60 cm• Terza< 45 cm• Scarto : fiori deformi

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Conservazione post raccoltaa basse temperature

• Frigo a T: 4-5 °C con la base immersa in acqua a T ambiente a cui sono stati aggiunti composti preservanti (Chrisal, floralife, bloomlife, super for rose, surviva77)

• Questi prodotti contengono zucchero, sostanze antibatteriche,inibitori della senescenza