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ASSOCIAZIONE SENIORES TELECOM - ALATEL INFORMAZIONE PER I SOCI DEL LAZIO N. 34 - febbraio 2013 - Periodico di informazione per i soci “SENIORES TELECOM ALATEL LAZIO” - Allegato a “Esperienza” febbraio 2013 Roma in... “piena”

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ASSOCIAZIONE SENIORES TELECOM - ALATELINFORMAZIONE PER I SOCI DEL LAZIO

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Periodico d’informazione per i SociSENIORES TELECOM - ALATEL/LAZIO

Direttore EditorialeGuglielmo Carretti

Capo RedattoreLuciano Stoppa

Comitato di RedazioneFrancesco Abet, Aldo Baldazzi, Virio Berti,Renato Cardinali, Carlo Carissimi, GuglielmoCarretti, Enrico Casini, Giancarlo Cocco, Franco Fontana, Giuseppe Gargano, CesareLucarelli, Amalia Madonna, Roberto Malasoma,P. Paolo Musicarelli, Gian Carlo Pasquini,Franco Roscini, Giorgio Sollinger, Luciano Stoppa, Marco Turbati

Sede SENIORES TELECOMALATEL LAZIOVia Cristoforo Colombo,142 - 00147 RomaTel. 06.54432940 - fax 06.54432175 (0-24)

E-mail: [email protected]: www.alatel.itper versamenti:• conto corrente postale numero 91364000intestato a: ALATEL - AssociazioneLavoratori Seniores Gruppo Telecom Italia s.p.a.oppure • Bonifico bancario sul c/c Unicredit Banca di Roma codice IBAN IT 20 Q 02008 05134 000005485499• Bonifico sul c/c postale Alatel Lazio IBAN IT 15 C 07601 03200 000091364000

Fotografie S. Ascoli, C. Carissimi, G. Carretti,G. Cocco, A. Madonna, A. Movizzo, F. Pettorini,L. Stoppa

Impaginazione e grafica Duemme grafica

Stampa Duemme graficaVia della Maglianella, 71 00166 Roma tel./fax 06.45437273 - 06.45437338 [email protected] - www.duemmegrafica.it

Finito di stampare nel mese di febbraio 2013

SENIORES TELECOM ALATEL sommario n. 34

(dal lunedì al venerdì ore 9-12)

1 inCIPIT

Cari Soci

2 inCONVEGNO

• Convegno annuale

3 inPREMIAZIONE

• Seniority Day

4 inTELECOMUNICAZIONE

Il fac-simile

6 inSEMPREGIOVANI

Invecchiamento attivoANLA - Convegno

8 inMEMORIA

• Il giornodella memoria

9 inESPERIENZA

Missione in Cile

11 inAMENITÀ

ANLA concorsodi PoesiaLegge chiara...

12 inEUROPA

La PresidenzaIrlandese

13 inPREVIDENZA

Contributo di solidarietàIstanza all'INPS

14 inSIEME

Carcere MamertinoMostra su GuttusoMostra su VermeerLa Castagnata

SubiacoConcerto di Natale

19 inDIRITTO

Gocce legislative

20 inTERRITORIO

• L’Isola Tiberina

22 inCINEMA

Cinecittà

24 inRICORDO

• Ciao Sollingher• Archivio storico

25 inMISCELLANEA

CondominioCertificato anamnesticoe.mail e SMS

26 inDIVERTIMENTO

• Cabaret - TEL• Libro di Miranda

Aiuti e consulenze

27 inAIUTO

• Modello 730• il 5 per mille

28 inMEMENTO

Spigolature

1° DI COPERTINA

Roma in...alluvione

3° DI COPERTINA

Attività: Subiaco e Viterbo4° DI COPERTINA

Convegno annuale

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Cari Soci,

iniziamo il 2013 conl’obbiettivo dato dall’Unio-ne Europea di attivarci etrovare ogni soluzionepossibile perché l’invec-chiamento delle personesia “attivo”.

Si è constatato, infatti,che attualmente il maledegli “anziani” è la solitu-dine, in quanto una seriedi motivi portano l’anzianoa vivere slegato e lontanoda ogni contatto familiare,ma per contro l’anzianoassume un ruolo importan-te nella famiglia come“nonno” e sempre piùspesso anche come fonteeconomica.

In entrambi i casi, però, l’anziano è ancora portato a svolgere una qualche atti-vità, vuole sentirsi utile agli altri e desidera quindi di stare in collegamento ed incompagnia con gli altri. Tutto questo per rammentarvi che nelle attività dell’Alatelpotete trovare il modo per avere un “invecchiamento attivo”: incontrare colleghi dilavoro con i quali avete passato una vita, trovare colleghi che vi aiutano nei picco-li e grandi problemi quotidiani, avere l’occasione per uscire dalla vostra quotidiani-tà per visitare luoghi di cultura o siti naturali italiani ed esteri (ved. articolo pag. 6).

Quindi non tentennate, partecipate alle nostre attività in sede e fuori sede, lavostra giornata risplenderà di una luce diversa e speciale e fatevi informare costan-temente dall’Associazione tramite la vostra email o il vostro cellulare.

Cari saluti e... vi aspetto

Il Vostro Presidente Gian Carlo Pasquini

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Nella splendida cornice del Centro Congressi dell’-Hotel Selene in Pomezia (RM) sabato 19 gennaio si èsvolto il

CONVEGNO ANNUALE DEI SENIORESTELECOM ALATEL LAZIO

Sono circa 500 i Partecipanti (tra Soci e familiari) ve-nuti da tutte le Sezioni del Lazio; ha onorato il Conve-gno la presenza dell’ex Presidente e AmministratoreDelegato Dott. Paolo Benzoni. In apertura il Segre-tario Baldazzi saluta i convenuti e porta loro gli au-guri del Presidente Onorario Virio Berti impossibili-tato ad essere presente per “motivi di salute”; poi pas-sa la parola al Presidente Pasquini il quale, nell’ini-ziare il Convegno, chiama al microfono Benzoni che,rammentando la sua esperienza nell’azienda telefoni-ca, rivolge un ringraziamento a tutti coloro che nelpassato e nel presente hanno collaborato a tenere al-to il nome della SIP prima ed oggi della TELECOM.

Quindi Pasquini si mette in contatto telefonico “vivavoce” con il Presidente Nazionale Antonio Zappi,lontano da Roma per un infortunio, manifestandoglia nome di tutti i Soci dell’Alatel Lazio gli auguri peruna pronta guarigione. Zappi ringrazia e pone l’ac-cento sulla collaborazione che deve esistere tra tutti

noi per una Alatel sempre migliore. A questo puntoPasquini illustra, con il supporto di bellissime slides(create da Abet e proiettate in sincronia con il par-lato da Zaccaria alla consolle) la struttura dell’Ala-tel Lazio soffermandosi via via sull’impegno dei varivolontari nelle diverse attività sia territoriali del Laziosia Nazionali, da quelle sociali, a quelle ludiche e diconsulenza, e la nostra presenza nella struttura AN-LA Nazionale e nell’ Assida; a questo punto viene pre-miato il più anziano dei Soci operanti nella Segrete-ria: è Alessio Martire di 93 anni, il quale nelringraziare per il riconoscimento simpaticamente di-ce “Come vedete chi opera nell’Alatel vivea lungo!”-

Pasquini riprende il suo intervento stimolando tutti (especie i Fiduciari) ad operarsi attivamente sulla stra-da del proselitismo e poi annuncia due eventi del-l’ANLA invitando i Soci a parteciparvi numerosi: ilConvegno di ottobre p.v. a Bergamo ed il Concorsodi Poesia. Quindi ecco la successione degli aktri in-terventi: Musicarelli che rammenta un tema moltoimportante: l’invecchiamento attivo” lanciatodall’Unione Europea invitando tutti ad operare in talsenso (ved. pag.6); Paolucci Vice Presidente del-l’ASSILT che ad ampio raggio entrando via via neiparticolari, illustra la gestione della Associazione;Stoppa che in rapida sintesi accenna alle ultime mo-difiche al Regolamento dell’ASSIDA ed all’opera deiDelegati di questa Associazione tesa alla sua efficien-za ed al suo elevato tenore delle prestazioni; Ferroche spiega il contenuto del “contributo di solida-rietà” che ha colpito le pensioni dei telefonici invi-tando gli interessati ad inoltrare all’INPS la lettera dicui hanno già un fac-simile (sul tema vedere pag 13).In chiusura del Convegno Pasquini rammenta che nelcorso dell’anno ci saranno le elezioni per il rinnovodel Consiglio Alatel Lazio … quindi - dice - nondimenticatevi di inoltrare la scheda che viverrà inviata. Chiude il Convegno un “interessan-te” convivio nelle ampie e belle sale del complesso delCentro Congressi.

19 GENNAIO 2013

CONVEGNO ANNUALE

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La Redazione

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Nel corso del mese di dicembre da parte delle Tele-com si è svolta la cerimonia della premiazione deilavoratori con 35 anni di anzianità di servizio. Nelsalone delle “Fontane” in Roma (EUR) erano conve-nuti da tutta Italia circa 400 dipendenti “anziani”. E,come in precedenti occasioni, l’Alatel Lazio è statapresente con molti Soci non solo per ricordare l’esi-stenza dell’Associazione ma anche per divulgare lemolteplici attività, per promuovere le nuove “iscrizio-ni” e per offrire un piccolo omaggio a tutti i parteci-panti. Dopo la proiezione di un filmato molto interes-sante che traguardava gli avvenimenti accaduti nel-l’anno di assunzione dei presenti interconnettendoli

con l’evoluzione tecnologica della telefonia, il Presi-dente Bernabè, nel suo discorso inaugurale, si è sof-fermato principalmente sui recenti alterni e difficilisviluppi del mercato che sono stati brillantementearginati e poi superati grazie all’impegno ed allasensibile capacità professionale del personale ed inspecie di quello di maggiore esperienza. Successiva-mente anche Zappi, neo Presidente dei SenioresTelecom Alatel e dell’Anla Nazionale ha focalizzatoil suo intervento sulla lunga attività dell’Associazio-ne, rammentandone la nascita e via via la sua sem-pre più stretta collaborazione con Telecom e preci-sando l’importanza di sentirsi ancora facente partedell’Azienda “… alla luce del passato, nella certez-za del presente e con il massimo impegno per ilmigliore domani…”; ha, infine, invitato i presenti adaderire all’Associazione e così, tra l’altro, poter uti-lizzare numerosi servizi. La manifestazione si è con-clusa con la premiazione, da parte del Dott. Berna-bè e del Dott. Zappi (ved. foto), di alcuni dei presen-ti in rappresentanza di tutti i premiandi dei vari set-tori Aziendali.

35 ANNI

SENIORITY DAY

Rammentiamo che i “PENSIONATI TELECOM ISCRITTI ALL’ALATEL

(ed in regola con il versamento della quota associativa)hanno la possibilità di poter usufruire di alcune interessanti facilitazioni sui servizi telefonici, quali:

A) “TUTTO SENZA LIMITI“ - consente di chiamare tutti i numeri fissi nazionali gratis a qualsiasiora e senza limiti e, parimenti, navigare in Internet a 7 Mega senza limiti, con un risparmio di 168euro/anno.B) “ALTA VELOCITÀ A 20 MEGA” - con un risparmio di 10,00 euro/mese.C) “INTERNET SENZA LIMITI” - con sconto di 14,00 euro/mese

Per informazioni prendere contati con Alatel Lazio: Numero Verde 800299225

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Due secoli fa era finalmente nato il primo sistema ditelecomunicazioni a lunga distanza che aveva effet-tivamente rimpicciolito il mondo per la possibilitàmessa a disposizione di far viaggiare la comunica-zione senza problemi di spazio: era il telegrafo.Aveva cominciato il telegrafo ottico di Chappe - chequalcuno chiamava “abate” ma che abate non era,gli si era appiccicato il titolo perché godeva, chissàper quali vie, di qualche rendita ecclesiastica - ver-so la fine del 1700; il sistema aveva consentito allaFrancia un vero salto di qualità soprattutto nelle co-municazioni militari, Napoleone se ne era fatta fareuna versione smontabile per portarselo nella campa-gna di Russia (che però, sappiamo, non finì tanto be-ne per lui).

Poi quello elettrico che Morse era riuscito a far ac-cettare dagli Stati Uniti e che era stato protagonistanelle cosiddetta “conquista” del west, espandendosi,un po’ più tardi, anche in Europa, resistendo per unpo’ anche al sopravveniente telefono. Il telegrafo,pur nella sua stupefacente facilità d’uso ed efficien-za, aveva anche qualche problemino. Cioè, andavaabbastanza bene nei grandi Stati dove poteva supe-rare grandi distanze senza manipolazioni dei testi oaltri interventi umani; sorgevano grosse complicazio-ni quando i testi dovevano essere ritrasmessi per su-perare interruzioni delle linee o addirittura tradottiquando dovevano superare dei confini e essere ripre-si in altra lingua: gli errori di trascrizione e di tradu-zione si sprecavano, con necessità di ritrasmissione oduplicazione.

Si avvertì perciò la necessità di arrivare ad una tra-smissione del documento originale, di eventuali dise-gni o riproduzioni fotografiche; soprattutto in Estre-mo Oriente, con la scrittura ideografica, il telegrafoera pressocché inutilizzabile. C’erano stati molti ten-tativi utilizzando immagini a impressione elettrochi-mica: lo scozzese Alexander Bain e l’inglese Frede-rick Collier Backewell, ci avevano provato con siste-mi però pochi efficienti, poi molti altri specie in occa-

sione dell’Esposizione Universale del 1851. Ma ful’abate (questo lo era veramente) e fisico toscanoGiovanni Caselli (fig.2) a realizzare il Pantele-grafo (Pantografo + Telegrafo) (fig. 1), funzionantecon efficacia e diventato un reale servizio pubblico.Rispetto agli altri inventori è il pantografo l’elementodecisivo che consente di sincronizzare l’apparecchiotrasmittente con il ricevente e assicurare la perfetta ri-produzione a distanza dell’immagine trasmessa, uti-lizzando un pendolo che, oscillando, scandisce il mo-vimento giusto per la lettura del disegno o del docu-mento da trasmettere (fig.2) . Si può trovare un pa-rallelo con l’apporto di Marconi, qualche decinad’anni più tardi, alla realizzazione con successo del-la “telegrafia senza fili” aggiungendo alle sperimen-tazioni dei suoi predecessori l’antenna che mancava.

TRASMISSIONE DI IMMAGINI IN FACSIMILENon è, come alcuni pensano, una tecnica giapponese;ha invece molto d’italiano nella sua concezione

XXIII - STORIA DELLA COMUNICAZIONEG

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Fig. 1

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Il prof. Caselli, dopo aver constatato l’impossibilità direalizzare la sua apparecchiatura che aveva tentato diporre in commercio nel 1855 in Toscana o in Italia, sitrasferisce in Francia dove il servizio pubblico telegra-fico era già una realtà e dove trova l’ingegnere GustavFroment che realizza nelle sue famose officine unacoppia di Pantelegrafi che vengono presentati a unpubblico qualificato di Parigi il 7 marzo del 1858. Ilsuccesso fa diventare il nuovo strumento il fiore all’oc-chiello della telegrafia francese. Si entusiasma ancheNapoleone III il 10 gennaio del 1860 nel vedere la suaimmagine trasmessa tra due apparecchi e ordina l’ap-plicazione del Pantelegrafo alla linea telegrafica na-zionale con la quale Caselli riesce a fare collegamentia distanze sempre più ampie come Parigi - Amiens, poiParigi - Marsiglia e il 10 febbraio 1865 Parigi - Lio-ne. L’invenzione viene poi utilizzata anche dai russi esaranno interessati anche i cinesi che risolvono con ilPantelegrafo i problemi della scrittura ideografica. Ca-selli acquisisce così fama ed onori e gli viene offertol’incarico di Ispettore generale del “servizio tele auto-grafico” ma preferisce tornare in Italia, come direttoredelle scuole di Siena, dedicandosi ad altri studi ed espe-rimenti fino al 1891 quando muore a Firenze.

Un altro italiano ha portato contributi ed innovazioninel campo della trasmissione di immagini: GaetanoBonelli, milanese di nascita (1815) e torinese diadozione con il suo “Tipo-telegrafo” che unisce la tra-smissione in facsimile alla tecnica tipografica; anchelui deve emigrare e, dopo varie traversie, riesce a tro-vare in Inghilterra la possibilità di far funzionare il suoTipo-telegrafo sulla linea Manchester- Liverpool manon riesce a sfondare per l’ostilità di altri concorren-ti e muore nel 1867.

La trasmissione di immagini ha poi subito battute d’ar-resto per i vari eventi bellici in Europa e soltanto qua-si un secolo dopo è arrivata al boom dei “fax” risco-perti da statunitensi e giapponesi e portati ad essereservizio di largo consumo con gli “home-fax”, i fac-simile usati anche nelle abitazioni. (fig.3) Ultimamen-te si sono trovati in concorrenza con le trasmissioni diimmagini scannerizzate e trasmesse per mail in inter-net, che sembravano ormai occupare tutto il campodel genere; ma sono proprio i grandi enti che tengo-no in piedi le trasmissioni in facsimile da loro prefe-rite spesso alla posta elettronica per non essere ob-bligati a gestire gli afflussi eccessivi di e-mail sui pro-pri siti internet.

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Fig. 2

Fig. 3

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ISTRUZIONI PER L’USO

INVECCHIAMENTO ATTIVOE SOLIDARIETÀ TRA GENERAZIONI

L’anno 2012 ha visto una fioritura di iniziative atte apromuovere il tema del titolo. Il Parlamento Europeosi è espresso in numerosi modi: conferenze, manife-stazioni, incontri. Nel periodico”Esperienza”, che tut-ti noi puntualmente riceviamo, edito da A.N.L.A.(As-sociazione Nazionale Seniores d’Azienda) che, co-me sapete, è la nostra Associazione di riferimento,troviamo numerosi articoli, specialmente nell’ultimonumero 2012 e nel primo 2013. Ne ho parlato an-che nel mio intervento al recente Convegno ALATEL,e i presenti ricorderanno la canzone “Mamma porta-mi a ballare” che precedeva le mie parole, dove ungiovane esprimeva il suo affettuoso legame con l’an-ziana madre ed il desiderio di averla vicina il più pos-sibile nonostante necessità di vita lo costringesserolontano da lei. Chi non era presente, potrà vederequeste brevi immagini sul nostro sito alla rubrica “fo-to e filmati”. Vorrei però, in queste righe, dare, cariLettori, alcune indicazioni per poter vivere, in modoconcreto, anche nel seguito del tempo, ciò che l’anno2012 ha messo a fuoco. I temi sono due: ”Invecchia-mento attivo” e “Solidarietà tra generazioni” ma pos-sono essere considerati come unica pratica di vitaspecie per quanto attiene al secondo e di cui, qui, inparticolare ci occupiamo.

Che fare?

Per i nonni che offrono assistenza ai propri figli, oc-cupandosi dei nipoti a tempo pieno non c’è probe-ma. Si colgono, infatti, i due temi alla grande perchèil contatto quotidiano con figli/e, con nuore/generi,creano l’opportunità di un rapporto intergenerazio-nale intenso.

Per chi, come lo scrivente, non ha nipoti o per chi, puressendo nonno, ha nipoti più grandi, che sono ormai“autonomi”, riporto, qui appresso, una serie di occa-sioni/opportunità per un sano “invecchiamento atti-vo”. Primo e sovrano impegno riguarda l’assistenzaai propri genitori, per chi ha la fortuna di averli an-cora, e sul quale ci soffermiamo solo per ricordare lagioia che ci dà l’averlo svolto. In secondo luogo, manon meno importante del primo, in quanto privo diinteresse affettivo in senso stretto, è il mondo del vo-lontariato, nelle molteplici forme in cui si può svolge-re. Ne ricordiamo alcune:

-assistenza ai malati e aiuto agli addetti in ospedale;assistenza in casa a persone sole e con problemi disalute o altro;-aiuto civile come sorveglianza nei parchi e/o di al-tre strutture vulnerabili;-accompagnamento di disabili; etc.etc.

Per saperne di più informatevi presso il vs/ Comune,o alla vs/ Parrocchia, o, più in generale, alla comu-nità S.Egidio presente nei maggiori centri in Italia eall’estero. Quest’ultima è universalmente riconosciutacome una delle più sane ed efficaci organizzazioniONLUS dedita al benessere degli anziani .Tra i variprogrammi da essa svolti ce n’è uno titolato “Viva glianziani”descritto anche nel libro omonimo, autore:Comunità S.Egidio, anno 2010, Maggioli editore.Non abbiamo nominato tante altre strutture che cipossono seriamente impegnare e farci sentire più vi-vi. Ne citiamo due: CROCE ROSSA ITALIANA e SO-VRANO MILITARE ORDINE DI MALTA.. Nel secondo

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agisce da anni il mio caro amico Fabrizio de Carli.Lo cito perchè al suo fianco, e sotto la sua paziente esapiente guida, ho svolto un periodo di volontariatoin ospedale dove ho imparato i comportamenti piùvalidi per l’aiuto al malato. Ta l’altro è un mio ag-guerrito antagonista tennistico e, mentre scrivo que-ste righe si trova nelle vicinanze e mi sollecita a con-cluderle per affrettare l’inizio della nostra partita...“tanto”, dice, ”queste cose sono di un’ovvietà lam-pante”... Secondo me non è proprio così e ritengo nonsia male parlarne.

Per concludere ricordo alcune attività da svolgere sin-golarmente o con coetanei a differenza di quelle ci-tate prima che quasi sempre vedono insieme giovanie anziani.

Trattasi di pratiche ludiche: cinema, teatro-anche investi di attore nella filodrammatica del nostro caro“Rudy” Vladovich- culturali: lettura, musica, appren-dimento mai abbastanza raccomandato del compu-ter, che ci apre nuovi importanti orizzonti - magariapprofittando dei corsi, totalmente gratuiti e ottima-mente organizzati, denominati “Navigare insieme” diTELECOM ITALIA- imparare il “misterioso”, gioco del“Bridge”, ce lo insegna il nostro esperto collega ing.Paolo Terreno, viaggiare con ALATEL verso luoghi in-teressanti, praticare uno sport (questo con calma

…come faccio io) fare lunghe passeggiate, insomma:Colleghi! Amici! Cerchiamo di guardare meno tv e distare meno a casa? Chi ha detto“la casa allontanadalla vita”? Secondo Voi aveva ragione? Secondome, SI.

Sì, perché frequentare gli altri e dividere con loro unnostro problema, spesso ne ridimensiona la gravità;di contro, comunicare agli altri un nostro piccolo suc-cesso, aumenta la soddisfazione di averlo raggiunto.Concludo con un’auto raccomandazione: stiamo sve-gli e vivi perché come dice il poeta Pablo Neruda:

“LENTAMENTE MUORE CHI NON VIAGGIA, CHINON LEGGE, CHI NON ASCOLTA MUSICA, CHINON TROVA GRAZIA IN SE’ STESSO, CHI NONPARLA CON PERSONE CHE NON CONOSCE, CHIDISTRUGGE L’AMOR PROPRIO, CHI NON SI LASCIAAIUTARE, CHI PASSA I GIORNI A LAMENTARSI DEL-LA PROPRIA SFORTUNA.”

Auguri a tutti Voi di tanta vita felice!

N.B. Se qualche lettore volesse avere chiarimenti oindirizzi atti a facilitare una o più delle attività indi-cate mi può contattare il martedi mattina al numeroverde 800 299225 oppure al 338 8891805.

Grazie.

BERGAMO: 18-19 0TT0BRE 2013BERGAMO: 18-19 0TT0BRE 2013CONVEGNO NAZIONALE A.N.L.ACONVEGNO NAZIONALE A.N.L.A

Verranno discusse le principali problematiche riguardanti il ruolo dell’anziano nellasocietà. Nel raccomandare un numerosa presenza femminile saranno comunicatea tutti i Soci le modalità logistiche in preparazione presso i Gruppi regionali.

L’ANLA ci aspetta!

Ricordiamo a tutti i Soci che nelle giornate del

18 e 19 ottobre p.v. l’A.N.L.A.,alla quale, come noto, noi dell’Alatel aderiamo,

ha indetto il CONVEGNO NAZIONALE.

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“IL MEMORIALE”

BINARIO 21

Il 27 Gennaio scorso, come consuetudine, si è cele-brato il “Giorno della Memoria”, pausa di ricor-do e riflessione sulla tragedia della Shoah che ha la-sciato un segno indelebile nella storia dell’umanità.

Usare il termine “consuetudine” però, può far affio-rare altri concetti, quali ripetitività e distacco, per evi-tare ciò è opportuno ricordare episodi ben circoscrit-ti, che diano il senso immediato di quanto realmenteaccadde.

Riteniamo pochi conoscano, ad esempio, l’esistenzadel “Binario 21”.

Esso si trovava (e si trova) nella Stazione Centraledi Milano, ma non in superficie, dove sono tutti glialtri fasci di binari, ma nel sotterraneo della stazio-ne stessa.

Là è possibile far arrivare i vagoni, provvedere al ca-rico, per poi riportarli in superficie tramite una piat-taforma/ascensore e, quindi, pronti per la partenza.

Il 30 Gennaio 1944, 605 ebrei tenuti fino a quel mo-

mento prigionieri nel carcere di S. Vittore, furono ca-ricati su camion e trasferiti nel sotterraneo sopra de-scritto.

Quello che accadde è nel racconto di Liliana Segre,allora 13enne, che nel suo libro così ricorda: “…Cimisero in fila e ci caricarono sui camion per portarcialla stazione centrale. Da lì cominciò il nostro viag-gio verso il nulla. Un viaggio di gente che era alla vi-gilia della morte, un viaggio in cui non c’era più nien-te da dire, un viaggio in cui tutti, dopo aver pianto ei più fortunati pregato, stavano in silenzio….”

Un viaggio lungo 144 ore ( 6 giorni) con temperatu-re costantemente sotto zero, 60 persone per vagone(uomini, donne, anziani e bambini), con un secchioper i bisogni, senza cibo, acqua nè luce e che termi-nò il 6 Febbraio 1944 con l’arrivo ad Auschwitz-Bir-kenau e l’immediato avvio per la maggior parte di lo-ro, alle camere a gas e al crematorio.

Da Domenica 27 Gennaio 2013, presso la stazionecentrale di Milano, esiste un Memoriale che ricorde-rà i Deportati da quel binario.

Il drammatico binario

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erienza

Nicola Schinaia (*)

ESPERIENZA... AMERICANA

Quando l’amico Musicarelli mi ha proposto di scrive-re quest’articolo sulla nostra rivista, confesso di esse-re rimasto un po’ perplesso, in fondo ho sempre guar-dato con una certa diffidenza coloro che dopo annidi onorata carriera non trovano niente di meglio cheaffidarsi ai libri di memorie per rivivere i “fasti” di unpassato ormai trascorso. Poi ho invece realizzato chemi si offriva l’opportunità di percorrere a ritroso unperiodo della nostra vita lavorativa che ha attraver-sato rivoluzioni epocali nell’ambito della tecnologia edel costume del nostro Paese: questo riguarda tuttinoi. Forse vi sembrerà eccessivo, ma chi ha vissuto inTelecom negli ultimi 25 anni è consapevole che la no-stra azienda ha immaginato, progettato realizzato e

introdotto in Italia la telefonia mobile e internet, chehanno cambiato per sempre il volto del mondo. Alcentro di questo processo una Azienda (la SIP ) e unGruppo (la STET) che con grande forza e determina-zione, hanno realizzato un processo di cambiamen-to capace di interpretare al meglio i nuovi business fi-no al punto di esportare il know how acquisito, in am-bito internazionale. Ed è di quest’ultimo aspetto chevorrei parlarvi partendo dalla mia esperienza perso-nale, quella di un collega nato in SIP nel lontano1976, che dopo essere andato a spasso tra i vari li-velli organizzativi dell’Azienda,Direzione di Zona,Direzione Regionale, Agenzia e Direzione Generalealla fine si è ritrovato dall’altra parte del mondo (il Ci-

le) a costruire un‘Impresa di telefonia mobile (ENTELPCS ) che è stata la prima azienda GSM del continen-te Sud Americano. Sono entrato in una Società in cuiparlare una lingua straniera non era considerato unplus e in fondo alla SIP degli anni 80 non era permes-so di fare business all’estero. Ma negli anni 90 tuttocambia: l’allora STET avvia una incisiva strategia in-ternazionale in termini di partecipazioni e acquisizio-ni societarie, soprattutto nell’ambito della telefoniamobile. Erano infatti gli anni del boom del cellulareche avevo la fortuna di vivere in prima persona e intante parti del mondo venivano rilasciate licenze perl’apertura di nuove reti radiomobili. Uno dei punti fo-cali della strategia STET diventa il Sud America dove,

partendo dalla testa di ponte in Argentina, in pochianni il nostro gruppo è diventato protagonista del bu-siness di TLC in tanti paesi come Cile, Bolivia, Brasi-le, Cuba e successivamente Venezuela, Perù. Ma ve-niamo al 1996, quando ricevo la proposta di svilup-pare le licenze di telefonia mobile di una nostra con-trollata cilena (ENTEL), la prima cosa che faccio èaprire l’atlante geografico per vedere dov’era questoCile: ma c’è ancora Pinochet? Quante ore di aereo civogliono per arrivare? ecc.. Noi della SIP mica era-vamo così scafati come quelli della Stet o dell’Italca-ble che da sempre giravano il mondo, e poi una co-sa è conoscere il business di casa nostra un’altra co-sa è esportare il nostro know how in un altro conti-

IN CILE CON I TELEFONI

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nente dal quale non solo ci divideva la lingua ma an-che gli standard tecnologici, il modo stesso di fareazienda basato sul modello americano, in mano adazionisti privati che rischiavano il proprio patrimoniopersonale. Nel 97 comincia la grande avventura, sco-pro la realtà di un paese tutt’altro che poco sviluppa-to (alla faccia di tanti pregiudizi ),una cultura impren-ditoriale in qualche caso molto più avanzata di tantenostre aziende, e poi una natura incredibile che spa-

zia dagli ampi deserti del nord ai ghiacciai millena-ri del sud: in poche parole uno splendido posto pervivere e fare business anche se a 15 ore di aereo. EN-TEL aveva acquisito ben tre licenze digitali di telefo-nia mobile, e l’obbiettivo era di costruire un’aziendain grado di svilupparle, incorporando una piccola so-cietà esistente che operava con una licenza analogi-ca nella parte meno importante del Paese. Inoltre, pernon farci mancare niente, la decisione assunta daivertici Telecom era stata di utilizzare la tecnologiaGSM in un continente dominato dagli standard ame-ricani, e di realizzare della copertura nazionale in so-li sei mesi inclusa la ricerca dei siti : era un bando digara molto stringente. La sfida era duplice, dal pun-to di vista tecnologico, si trattava infatti di introdurrein Sud America lo standard europeo GSM, e doveva-mo assicurare la copertura di un Paese lungo più ditremila km, dal deserto alla “Terra del fuoco”, in untempo brevissimo pena una pesante multa governati-va. Dal punto di vista commerciale, il nuovo operato-re si doveva inserire in un contesto molto competitivocon concorrenti come Telefonica, Bellsouth e Qualcompartendo da una quota di mercato del 10% ; si trat-tava quindi di dare a ENTEL PCS una nuova culturavincente e da leader. Ma la sfida più importante eraumana: integrare la cultura dei nostri tecnici italiani(TIM, CSELT, ERICSSON) con quella dei nostri amicicileni forti nelle vendite e nel Marketing, una sfida già

difficile tra uomini dello stesso Paese (sono mitiche le“divergenze” tra tecnici e commerciali) figurarsiquando di mezzo c’è una lingua diversa. Come siastato possibile realizzare questa alchimia vincentefrancamente diventa difficile sintetizzarlo in questepoche righe: vi posso dire che non solo riuscimmo arealizzare quanto previsto, ma nel febbraio del 1998fummo insigniti a Cannes nel corso della conventionannuale della GSM Association, del prestigioso Chair-

man’s Award e, a marzo dello stesso anno, fu uffi-cialmente lanciato il servizio GSM in Cile alla pre-senza di tutti i vertici Telecom dell’epoca (Rossignoloe Gamberale) e dell’allora Primo Ministro RomanoProdi nella prima visita ufficiale in Cile dopo la finedella dittatura (vedi foto). A distanza di soli due an-ni dal lancio del servizio nel 2000 la Società mobi-le Entel pcs diventa il primo operatore digitale delPaese e il GSM si afferma nel continente Sudameri-cano come lo standard digitale più diffuso, a dispet-to delle potenti lobbies dei costruttori americani. Aquesta prima esperienza altre sarebbero seguite, ecome si suol dire “ questa è un’altra storia”. Ma quel-la che ho appena raccontato non è solo la mia ben-sì quella di tanti altri amici e colleghi che affrontan-do analoghe sfide hanno portato in giro per il mon-do il valore della propria professionalità, esperien-za ed umanità: un tesoro che ha permesso alle im-prese del Gruppo Telecom Italia di contare davvero,affermare il proprio brand e confermare il valore delcosiddetto “made in Italy” al di fuori dei confini na-zionali. Lo abbiamo fatto insieme, e averlo realizza-to è forse l'eredità più bella che possiamo dire di averlasciato alla nostra Azienda.

* Dr. Ing. Nicola Schinaia già Amministratore Delegato Soc.ENTEL PCS(TELECOMUNICAZIONI MOBILI CILE)

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L’A.N.L.A. (l’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani) promuove un Concorso di Poesia e Prosa(saggistica, narrativa, narrativa per l’infanzia).

Un particolare invito a partecipare è rivolto ai giovani e agli anziani soli.Il regolamento per la partecipazione è esposto alla pagina 6 del periodico “ESPERIENZA”n.1-2013.Le opere devono pervenire entro il 31 maggio al seguente indirizzo: PRESIDENZA NAZIONALE A.N.L.A.-CONCORSO DI POESIA E PROSA 2013

VIA MONTE DELLE GIOIE n.13 - 00199 ROMA.

L’ALATEL LAZIO è a disposizione per ogni chiarimento e raccomanda una numerosa partecipazionedei propri Associati che sappiamo essere in grado di competere, sulle tematiche del concorso, congli autori delle altre regioni e delle altre Aziende. Quindi andiamo! Tiriamo fuori i nostri scrit-ti dal cassetto in cui sono riposti magari da tanti anni! È questa l’occasione del successo!In bocca al lupo!

CONCORSO NAZIONALE DI POESIA E PROSA

LEGGI CHIARE... CITTADINI TRANQUILLI

inam

enità

La Redazione

Le leggi devono esserechiare e semplici in modoche possano essere comp-rese da tutti i cittadini e nonsolo dai magistrati e avvo-

cati. Ebbene, questo principio appare logico mapurtroppo non sempre è così. Si desidera citarequalche “chicca” tratta dall’ultima importantelegge, quella denominata “della stabilità” (la n° 228del 24.12.2012) formata da un solo articolo e ben560 commi.Comma 15. L’autorizzazione di spesa di cui all’ar-ticolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dallalegge 19 luglio 1993, n. 236, confluita nel Fondo so-ciale per occupazione e formazione di cui all’artico-lo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 no-vembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni,dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, è ridotta ecc.Comma 115. Al fine di consentire la riforma or-ganica della rappresentanza locale ed al fine di ga-rantire il conseguimento dei risparmi previsti dal de-creto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 7 agosto 2012,n. 135, non-ché quelli derivanti dal processo di riorganizzazio-ne dell’Amministrazione periferica dello Stato, finoal 31 dicembre 2013 è sospesa l’applicazione del-le disposizioni di cui ai commi 18 e 19 dell’artico-lo 23 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicem-

bre 2011, n. 214. All’articolo 23 del decreto-legge6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, alcomma 16, sostituire le parole: «31 dicembre2012» con le seguenti: «31 dicembre 2013”Comma 130. Sono abrogati il comma 3 dell’arti-colo 8 del decreto-legge 1º luglio 1986, n. 318, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto1986, n. 488, il comma 14 dell’articolo 31 della leg-ge 27 dicembre 2002, n. 289, ed il comma 16 del-l’articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98,convertito, con modificazioni, dalla legge 15 lu-glio 2011, n. 111Comma 235. Al fine di finanziare interventi in fa-vore delle categorie di lavoratori di cui agli articoli 24,commi 14 e 15, del decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni,6, comma 2-ter, del decreto-legge 29 dicembre 2011,n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24febbraio 2012, n. 14, e 22 del decreto-legge 6 luglio2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla leg-ge 7 agosto 2012, n. 135, è istituito, presso il Mini-stero del lavoro e delle politiche sociali, un appositofondo con una dotazione ecc. ecc.

Nota del comune cittadinoNon sarebbe stato opportuno intestare i vari commicon la materia che viene trattata ? O forse più neces-sario annotare la nuova disposizione e porre solo traparentesi tutte le leggi o modifiche che la riguardano?

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Dal primo gennaio Dublino ha assunto la presidenzadi turno dell’Unione Europea.

L’inizio di questa presidenza inaugurerà “sei mesi diintensa attività”e ci si sforzerà di realizzare un saltoqualitativo nell’integrazione europea. L’Irlanda ha giàannunciato che vuole “promuovere la crescita e l’oc-cupazione”ma altri fronti importanti si aprono. Sul ta-volo della Commissione la UE ha proposto un bilan-cio da mille miliardi di euro per sette anni ma il Re-gno Unito minaccia di lasciare l’Unione se non vi sa-ranno forti riduzioni delle dotazioni.

Il presidente irlandese Enda Kenny ha presentato ilprogramma al Parlamento Europeo il 16 gennaio.

La maggior parte dei leader dei gruppi politici del-l’euro assemblea ritiene che l’esperienza dell’Irlandapossa essere utile all’Unione. Enda Kenny ha sottoli-neato che la disoccupazione, in particolare quella deigiovani, necessita di una soluzione rapida.

Altro banco di prova è la preparazione verso la vigi-lanza unica affidata alla Banca centrale europea su200 banche europee e la proposta di direttiva dovràessere approvata entro giugno. Quest’anno i Paesieuropei dovranno portare avanti gli impegni presi alsummit del 28 e 29 giugno 2012 per creare occupa-zione e crescita.

Tra le misure previste figurano nuovi investimenti pub-blici, il rafforzamento del mercato unico,la realizza-zione di reti digitali e di trasporto, il sostegno alla ri-cerca e la liberalizzazione del tessuto normativo.

Tra gli obiettivi principali della pre-sidenza irlandese ci sarà quello diguidare la legislazione attraversoi consigli ministeriali, in partico-lare la riforma della politicaagricola comune. L’Italia insie-me alla Francia e ad alcuniPaesi dell’Est difende i fondiagricoli, ma secondo i beneinformati, gli stanziamenti

comunitari dovranno es-sere ridotti a favore di

altre voci che hannoun effetto moltiplica-

tore per l’econo-mia come le nuo-ve tecnologie.

Il presidente della Commissione UE, Josè Manuel Bar-roso ha dichiarato che i cittadini irlandesi come quel-li italiani,spagnoli e portoghesi stanno facendo im-portanti sacrifici ma “le riforme sono indispensabili inquanto - ha proseguito - come il caso irlandese dimo-stra, se la volontà politica accompagna i sacrifici iprogrammi possono funzionare e le riforme possonoandare di pari passo con la coesione sociale”.

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...CHE ACCENDE LE SPERANZE UE

EUROPA - IRLANDA: UNA PRESIDENZAG

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Luciano Stoppa

MEMENTO!

Come già pubblicato sull’ultimo numero di questo Giornale (edizione ottobre u.s.) e sul nostro sito www.alatel.it,si rammenta che con la legge n° 241/2011 è stato previsto un contributo di solidarietà (limitatamente al perio-do 1° gennaio 2012 - 31 dicembre 2017) a carico degli iscritti e pensionati delle ex gestioni previdenziali c.d.Fondi Speciali (tra i quali il FONDO TELEFONICI) confluiti poi nel Fondo Lavoratori Dipendenti).Attenzione! Questo contributo però si applica solo sulle pensioni di importo superiore a 5 volte il trattamento mi-nimo (circa euro 2.400,00 lordi mensili) ed è rapportato ai contributi maturati alla data del 31 dicembre 1995con le seguenti modalità:

anz. contributiva al 31.12.1995 contributo

da 5 e fino a 15 anni 0,3%oltre 15 e fino a 25 anni 0,6%oltre 25 anni 1,0%

Tutto ciò premesso, per comprendere meglio i calcoli effettuati dall’INPS, si è ritenuto di invitare i SOCI PEN-SIONATI a richiedere i conteggi all’Ente tramite una lettera di cui è stato inviato un fac-simile (trasmesso a tut-ti i Soci nel mese di dicembre u.s. unitamente al calendario ed al programma 2013), che ovviamente interessasolo coloro che hanno avuto la trattenuta (per la quale l’INPS ha trasmesso a suo tempo la relativa comunicazio-ne). Chi avesse necessità di un nuovo fac-simile può rivolgersi alla Segreteria (n° verde 800299225) o stampar-lo direttamente dal sito www.alatel.itA questo proposito molti Soci hanno chiesto come possono verificare l’esistenza della trattenuta sulla pensione(in quanto questa, come noto, viene notificata solo con l’importo netto a pagare); ebbene, per conoscere ildettaglio della pensione è necessario collegarsi online con l’INPS seguendo la seguente procedura(che è anche già presente sul sito www.alatel.it):1) Richiedere all’INPS il PIN online: andare sul sito INPS www.inps.it, cliccare la voce “richiedere PIN” eseguire le relative istruzioni.2) Avuto dall’INPS il proprio PIN andare di nuovo su www.inps.it e poi cliccare in sequenza:

Clik servizi per il cittadino- scrivere proprio codice fiscale- scrivere il proprio codice PIN (quello dato dall’JNPS)

Clik accediClik fascicolo previdenzialeClik prestazioniClik pensioneClik pagamentiClik anno/rataClik stampa e viene stampato il documento della pensione con

tutte le voci che la compongono.

P.S. - È importante che tutti i Soci interessati alla trattenuta del “contributo di solidarietà” inviino al più presto det-ta lettera all’INPS e ci comunichino la risposta ricevuta (senza i dati retributivi).

PER I TELEFONICI UNA ULTERIORE RITENUTA

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Il Carcere, il “Tullianum” dei Romani, è una dellepiù significative testimonianze del passato di Roma ela sua visita è un percor-so storico-spirituale. È quiinfatti, che venne incarce-rato, secondo la tradizio-ne, San Pietro prima delmartirio, ai tempi dellaprima persecuzione ordi-nata dall’imperatore Ne-rone. Abbiamo visto lacolonna a cui fu legato ilSanto Patrono di Romadurante la detenzione e leoscure e profonde cellein cui fu rinchiuso.

Nell’aspetto storico, i locali di questo Carcere furonoprincipalmente luogo di detenzione e di torture cui veni-vano sottoposti i nemici di Roma. Ma non si trattava diun carcere di lunga detenzione, quanto di un carcere ditransito verso la condanna capitale, spesso quivi esegui-ta; un torrente sotterraneo poi completava la condannacon la “damnatio memoriae” fisica del condannato.

Qui infatti si ricorda che vennero imprigionati, per es-sere giustiziati, prigionieri di guerra come Vercinge-torige re dei Galli e grande nemico di Cesare.

In altra sala sono conservate parti delle mura della Ro-ma Antica: le mura Serviane del mitico re Servio Tul-

lio: di esse si manifesta ancora l’antica possanza. So-vrapposte ad esse si vedono le mura Repubblicane, co-

struite dopo l’occupazio-ne e l’incendio di Romadei Galli di Brenno (si di-ce che fossero lunghe 15km). In una ultima sala sot-terranea abbiano vistouna antica fonte sgorgan-te dal sottosuolo, detta inlatino “Tullus”, che avreb-be dato il nome di “Tullia-num” al complesso.

Carcere fino al 5° secolod.C., in epoca romano-cristiana venne trasfor-

mato nella chiesa di S. Pietro in Carcere fino ad epo-ca recente. Ricordano questa destinazione una edi-cola, nella quale secondo la tradizione vi è l’impron-ta di S. Pietro, e affreschi cristiani alle pareti di tardaepoca romana, molto sbiaditi che rappresentano S.Pietro con il Cristo, la Madonna e angeli. Successiva-mente è stato recuperato come sito archeologico.

A completamento della visita in una saletta apposita-mente attrezzata, è stata presentata, in via multime-diale, l’apologia e la vita di S. Pietro, che da umilepescatore divenne il primo Papa, illustrata con la pro-iezioni dei quadri dei più importanti artisti che han-no rappresentato la vita dell’Apostolo.

CARCERE MAMERTINO (F. Pettorini)

Nel Centenario della nascita una grande MOSTRAdelle opere di GUTTUSO (Museo del Vittoriano in Ro-ma) ha messo in luce l’intero ciclo creativo del Mae-stro, un grande interprete del ‘900, rappresentato inmodo realistico nei suoi aspetti sociali e culturali, rivis-suto intensamente e drammaticamente. Ma Guttuso,siciliano di nascita portò sempre la sua Sicilia nel cuo-

re, in molte sue opere resta l’impronta e l’ispirazionedella sua terra, della sua infanzia, del figura del pa-dre agrimensore, dei contadini, dei giardini di limonie di aranci, i campi. La sua arte, nasce da intenseemozioni di vita; ha preferito infatti tecniche figurati-ve semplici e perciò comprensibili in modo immedia-to dallo spettatore. Nei suoi quadri predomina l’affol-

MOSTRA di GUTTUSO (F. Pettorini)

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Carcere Mamertino

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lamento dei personaggi e soprattutto forti colori. Scor-rendo le opere in esposizione ci hanno colpito le gran-di tele, molto colorate e ricoperte da immagini, qua-li: la Fuga dall’Etna: una confusione di uomini,donne, cavalli, mobili rovesciati, in cui domina un ros-so grigio bruciato che accentua il dramma. LaSpiaggia, in cui l’ammasso dei corpi distesi e il mol-to colore rosso, comunicano senso di congestione piùche distensione e di vacanza. La Zolfara opera di

impegno sociale di un estremo verismo in cui gli ac-cesi colori di giallo testimoniano drammaticamente ladura condizione dei minatori siciliani: ricorda i qua-dri disperati di Van Gogh. Il Caffè Greco, operache ricorda il tempo passato e vari personaggi cele-bri che nel tempo vi sono passati, pittori, poeti e dispettacolo, come Buffalo Bill, ma visti nella loro real-tà e non nel sogno. La Crocifissione opera, che rap-presenta il dramma della Crocifissione, vista cometragedia dell’umanità di cui il Cristo è l’epigono. Edinfine l’opera più famosa La Vucciria (vedi foto):una scena realistica tratta dalla vita quotidiana di Pa-lermo: un mercato affollato e brulicante di vita, in cuipiù che i personaggi è messa in evidenza l’abbon-danza di mercanzia; frutta e verdure esposte sui ban-chi e carni sanguinolente sono rese con i forti coloriche insieme al disegno danno una forte impressionealla vista e un senso di presenza e immedesimazionenell’ambiente.

Ampio spazio è poi dato alla ritrattistica, moltoespressiva, quasi fotografica: dal padre agrimensoreripreso con i suoi strumenti di lavoro e visto con no-stalgia e venerazione, i suoi amici, le sue donne, lamoglie Mimise e la compagna Marta Marzotto, e gliautoritratti in varie epoche della vita.

La pittura di Vermeer, che abbiamo ammirato espostaalle Scuderie del Quirinale, nasce nell’Olanda del 600che, dopo avere faticosamente raggiunto l’indipen-denza dagli Asburgo, la libertà di pensiero e la pro-sperità economica apportata dalla Compagnia delleIndie, era al suo apogeo di ricchezza e splendore.Inquesto clima di pace, serenità e di diffuso benesseresociale, il quadro e l’arte in genere non sono un ge-nere per ricchi, nobili, chiese e monasteri, ma un ge-nere popolare che i borghesi vogliono avere nelle lo-ro case per accrescere il loro benessere.

Cambia quindi il genere nella pittura: non più granditemi religiosi, eroici o mitologici, di “azione” o dram-matiche, ma rappresentazione della vita quotidiana,della “vita tranquilla” dei ceti popolari.

Le scene sono rappresentative di interni di case, ordi-nate e confortevoli, con i loro arredi, le stoffe, i broc-

cati, le mattonelle dei pavimenti manifestazione di unaricchezza diffusa e di una vita serena.I personaggi so-no ritratti nelle loro attività quotidiane, i gesti e i mo-menti della vita, provarsi una collana di perle, ricama-

MOSTRA di VERMEER(F. Pettorini)

Mostra su Guttuso

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Nel novembre scorso i Soci dell’Alatel Lazio - ingran numero su due turni - hanno partecipato allaormai tradizionale ed attesa “castagnata” che èstato effettuata sui Monti Cimini. Nell’occasioneabbiamo fatto tappa a Viterbo per visitare, con unsimpatica guida turistica, anche la città (l’anticacapitale della Tuscia romana) percorrendo la zonacentrale dove si svolge il trasporto di S. Rosa, sinoalla piazza del Plebiscito e da qui al quartieremedioevale per ammirare il Palazzo dei Papi, il piùnoto e significativo esempio dell’architettura goticaviterbese e avere un piccolo “assaggio” di Viterbosotterranea; a piedi abbiamo poi attraversato lazona medioevale con la sua interessante strutturaarchitettonica ed atmosfera duecentesca, le piazzet-te, gli archi ed i caratteristici profferi. Poi con il pul-lman siamo saliti sulle rampe dei Monti Cimini sinoalla sommità, dove in uno spiazzo abbiamo potuto

vedere il “sasso menicante”, un enorme masso inbilico su una roccia che può essere fatto dondolare.Poi tutti dentro “La Faggeta”, per riposarci un po’,ma soprattutto per assaporare un gustoso pranzoallietato da buon vino e castagne arrosto.

LA CASTAGNATA (M.L. Sparaci)

La Castagnata

I monasteri di Subiaco - San Benedetto e SantaScolastica - non godono di una notorietà adegua-ta alla loro importanza storico-culturale, forse perchéun po’ defilati rispetto alle vie di grande traffico.

Infatti nel 1943-44 i tedeschi pensavano di averci na-scosto un proprio comando ma fecero semidistrugge-re dai bombardieri alleati il monastero di Santa Sco-lastica, che poi i benedettini ricostruirono, come loroabitudine, essendo gli inventori dell’ora et labora.

Oltre alla datazione che ne fa tra i più antichi mona-steri e luoghi di culto in Italia, pochi conoscono il re-perto inestimabile - per chi ama i grandi Santi dellaChiesa cattolica - custodito nel monastero superiore,quello di San Benedetto. Nel 1223 San Francesco,che allora era notissimo in tutto il mondo, anche noncattolico, avendo sentito le storie del monastero fon-

IL TESORO DI S. BENEDETTO A SUBIACO (G. Carretti)

re un merletto, versare il latte, tenere conversazioni infamiglia, lo studio della scienza, e soprattutto l’amore(espresso nelle lettere scritte e ricevute, il corteggiamen-to) e la musica (suonare la spinetta o il violino). E poile vedute della città, rappresentante un mondo silenzio-

so e operoso. Per dare maggiore enfasi alla serenitàdelle scene si ricorre alla luce, proveniente da una fi-nestra laterale (visibile o no), che si irradia per tutta lastanza; luce ora intensa nei toni di giallo, ora sfumatanei toni di grigio con toni perlacei e rarefatta.

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Martedì grasso 12 febbraio appuntamento all’HotelSelene per il consueto “Ballo di Carnevale”. Cir-ca 200 tra Soci, familiari ed amici si sono ritrovatinella grande Sala Triclinium, ove un orchestra li haaccompagnati in danze classiche e caraibiche. Nelfrattempo veniva allestito un convivio di tutto rispet-to che non poteva che terminare con del buon vinoper annaffiare castagnole e frappe. Quindi una sera-ta di piena allegria con giovani e “anziani” tesi allostesso obbiettivo: DIVERTIRSI e l’Alatel Lazio li ha ac-contentati

CARNEVALE (F. Comin)

Lo scorso 15 dicembre, come è ormai con-suetudine, si è tenuto nella sala Nervi diPalazzo Piacentini, il concerto di Natale.Hanno partecipato, al violino GoetzHartmann, al violoncello Marcio Car-neiro, al pianoforte Mirta Herrera.Sono state eseguite musiche di: Debussy(trio per pianoforte, violino e violoncello) -Kreisler (Liebesleid, Liebesfreud) -Villa-Lobos (Canto del cisne nero, Trensinhodo caipira) -Piazzolla (Invierno porteño,

CONCERTO DI NATALE (V. Carbotta)

dato da S. Benedetto, si recò in visita allo stesso e visostò anche per qualche tempo per rendersi conto delSacro Speco, la grotta nascosta e fredda ove S. Be-nedetto visse per molto tempo come eremita. Duran-te la permanenza di Francesco un fraticello, rimastoanonimo, evidentemente padrone di una certa arte,e che può essere paragonato ad un moderno fotore-porter, gli fece un ritratto, un affresco su un angolodella grotta dove è rimasto per secoli. Più tardi ven-ne anche apposta una targa in marmo per testimo-niare il fatto. Quindi ora è da considerarsi l’unico ri-tratto di S. Francesco da vivo che esista al mondo (in-fatti non c’è l’aureola). Si può dire che quell’affrescosia come un moderno scatto di polaroid al Santo. Maè poco conosciuto. Noi Seniores Telecom Alatel Laziosiamo andati a visitarlo di recente e in quell’occasio-ne Domenico Fiorini ha fatto da accompagnatore (fo-to in 4° di copertina).

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MUSICA PRIMA DELLA NASCITATestimonianza della pianista Herrera

La musica ci accompagna durante la vita e...anche prima. Senza fare un dibattito di quandoinizia la vita, vorrei raccontare la mia esperien-za. Come tutti i pianisti ho dei sogni nel casset-to dove si trovano i brani che più si desiderasuonare. Fra i miei, il quintetto per pianoforteed archi di Schumann occupava un posto di pri-

vilegio. Non mi era capitato di eseguirlo, ma sentivo che l’occasione era vicina. E così, quasi in con-comitanza con la mia gravidanza, è sorta la possibilità di suonarlo in Germania con un ottimo quar-tetto tedesco; mi sono preparata e sono partita alla fine del terzo mese di gravidanza. I concerti sonostati molto belli e la sensazione quasi magica che avevo è indimenticabile. Sono tornata a Roma, ènato mio figlio Mathias e durante i primi mesi ho rallentato le mie ambizioni pianistiche. Dopo tre anniè capitato nuovamente di fare il mio amato quintetto di Schumann e grande è stata la mia sorpresaquando mio figlio cantava la melodia mentre giocava con le macchinette; la sapeva tutta a memoria!Non lo avevo più sentito; io non avevo una registrazione e non lo avevo più studiato: la memoria musi-cale di mio figlio risaliva al terzo mese di gravidanza. Uno psichiatra argentino ha pubblicato questamia esperienza: in un libro ha spiegato che la concomitanza della intensità emotiva che io avevodurante la dolce attesa con il coronarsi di un sogno musicale ha fatto verificare il “miracolo”. Tuttoquesto dimostra, a mio giudizio, quanto sia importante avere sensazioni forti e desiderare intensa-mente qualcosa (M.H.).

Otoño porteño): quattro artisti di elevato valore e didifferenti armonie.

Debussy, Achille-Claude - francese visse acavallo del secolo XX°. L’originalità del suo stile ed ilsuo carattere d’eccezione, sfuggono a qualsiasi clas-sificazione e la sua musica ha “sconvolto le leggidell’armonia” inventando una nuova tecnica piani-stica.

Kreisler, Fritz - nato a Vienna è uno dei più pre-stigiosi violinisti del nostro tempo (è morto nel 1962).Ottenne il primo premio di Violino a 10 anni pressoil Conservatorio di Vienna e poi presso quello diParigi. Le sue opere riguardano raccolte di pagineviolinistiche, concerti per violino oltre numerose tra-scrizioni ed adattamenti.

Villa-Lobos, Heitor - brasiliano di Rio de Janei-ro dove morì nel 1959, imparò giovanissimo a suo-

nare una viola, trasformata in violoncello, poi il pia-noforte ed il clarinetto. Particolarmente interessatoalla musica ed alle canzoni popolari, condusse per4 anni la vita dei musicanti ambulanti, percorrendoil Brasile in ogni senso ed assimilando la musica, inparticolare quella afro-brasiliana del nord. La suanuova musica sintetizza le differenti modalità diquella brasiliana, india e popolare.

Piazzolla, Astor Pantaleòn - musicista e com-positore argentino, di genitori italiani, riformatore delTango, è considerato il più importante del suo paeseove morì nel 1992. Autore e collaboratore di artistidi vario genere, tra cui la italiana Milva, fu il cataliz-zatore di pesanti critiche rivolte al Nuovo Tango, daipuristi del genere che lo definirono “l’assassino deltango”. Le sue varie composizioni sono a tutt’oggi deiclassici del tango per il pubblico argentino. Nel 2008il presidente della Repubblica argentina, gli ha inti-tolato l’aeroporto internazionale di Mar del Plata.

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Continuiamo la rubrica che “apre le finestre” sulle più recenti e principali leggi, sentenze, decretio quant’altro possa interessare i nostri Soci ed il loro ambiente familiare, condominiale, lavorati-vo, economico, ecc.. Non possiamo qui pubblicare per intero le normative, per cui ci limitiamo adarne il “succo” con alcuni riferimenti (es.: n° della G.U.- estremi della Sentenza, della Circolare,ecc.) utili per chi voglia ricercare ed approfondire maggiormente l’argomento.

GOCCE… LEGISLATIVE

A caratterizzare l'anno 2013 compare all’orizzontela TARES, la nuova tariffa sui rifiuti che si preannun-cia come un balzello di rilievo: si pagherà sulla gran-dezza degli immobili e la pagherà non il proprietarioma il residente. manderà in pensione la vecchia Tarsu

e assorbirà la Tassa di Igiene Ambientale: e servirà apagare anche altri servizi comunali e quindi si stannoattendendo le specifiche per i pagamenti.(Decreto“Salva Italia” del dicembre 2012).

LA TARES: UNA NUOVA TASSA?

Le novità scattano dal primo luglio. Resta invariatal'aliquota intermedia dell'Iva (10%), mentre quella del21% sale al 22%. Ma non è detta l'ultima parola:

l'obiettivo di togliere questo aggravio spetterà alnuovo governo.

C’È L’IVA CHE AVANZA

Con il 1° gennaio 2013 si è verificato un “rincaro ”delle multe” in quanto queste hanno subito unaumento per effetto del loro adeguamento al tasso diinflazione (art. 195 c.3 del Codice della Strada).

Vediamone alcune, quelle più ricorrenti:- eccesso di velocità oltre tra 11 e 40 km/h da

159,00 a 168,00 e tra i 41 ed i 60 km/h da500,00 a 527,00

- divieto di sosta da 39,00 a 41,00 - sosta conintralcio da 80,00 a 84,00

- guida con cellulare senza auricolare ovivavoce da 152,00 a 160,00

- passaggio con il rosso da 154,00 a 162,00- revisione omessa da 159,00 a 168,00- guida in stato di ebbrezza da 0,51 a 0,80

g/l: da 500,00 a 527,00 euro (raddoppia se siprovoca un incidente)

indiritto

Luciano Stoppa

MULTE PIÙ SALATE NEL C.d.S.

Cartelle “pazze”- Dal 1° gennaio il contribuenteche ha ricevuto una cartella per il pagamento di untributo che ritiene non dovuto (perché già saldato,perché caduto in prescrizione, perché non legittimo,ecc.) può inoltrare ricorso all’Ente richiedente docu-mentando le sue ragioni. In tal caso l’Ente sospende

da subito la riscossione ed esamina il ricorso. Se poientro 220 giorni il contribuente non riceve nessunarisposta da parte dell’amministrazione pubblica, lacartella “pazza” viene automaticamente annullata.(Legge n° 228 del 24/12/2012 art.1 c/537 esegg).

FISCO PIÙ VICINO AI CITTADINI

La detrazione per le spese di ristrutturazione passadal 36% al 50%, ma solo fino al 30 giugno, ed il limi-te massimo di spesa sul quale calcolare la detrazionesale da 48.000 euro ad un massimo di 96.000 euro

per unità immobiliare. Anche per gli interventi sulrisparmio energetico il bonus fiscale del 55% terminail 30 giugno, poi si scende al 36%.

RISTRUTTURAZIONI CASA: SALE LO SCONTO

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imi L’ISOLA TIBERINA

La “nave di pietra”

L’Isola Tiberina è un luogo da sempre misterioso,avvolto dalla leggenda, circondato dal fiume e lega-to indissolubilmente alle origini di Roma.

Questo singolare luogo in mezzo al Tevere. venivachiamato dai Romani “Intra duos Pontes”, es-sendo l’isola collegata alla terraferma da due pontiche in origine erano di legno.

Abbiamo detto che è un luogo avvolto nella leggen-da, e infatti addirittura due sono le leggende che ciparlano dell’isola Tiberina; la prima ci dice che l’iso-la si sarebbe formata nel 510 a.C. per l’accumularsidi una grande quantità di covoni di grano che l’ulti-mo re di Roma, Lucio Tarquinio, meglio conosciuto co-me Tarquinio il Superbo possedeva in Campo Marzioe che i romani gettarono nel Tevere in segno di ulti-mo disprezzo quando cacciarono il re dalla città.Un’origine così tarda dell’isola Tiberina è però sem-brata difficilmente sostenibile, infatti, al momento deigrandi lavori per la sistemazione del Tevere, avvenu-ti alla fine dell’800, si poté esaminarne il nucleo, cherisultò, in realtà, essere costituito di roccia vulcanica,sulla quale si sovrappose, successivamente, una no-tevole massa provocata dalle alluvioni.

L’altra leggenda, anche più famosa della prima, rac-conta di una nave che, nel 291 a.C., essendo scop-piata a Roma una grave epidemia, salpò verso Epi-dauro, città sacra ad Esculapio, il più importante dio

guaritore della Grecia, con una commissione di dot-ti romani per chiedere al nume della medicina il suosoccorso; ma, mentre si svolgevano i riti propiziatori,un serpente enorme uscì dal tempio e andò a rifugiar-si sulla nave romana. Certi che Esculapio si fosse tra-sformato in serpente, la nave si affrettò a ritornare aRoma; e quando la nave giunse nei pressi dell’attua-le isola dove sul Tevere era affiorato un rialzo di ter-reno, il serpente scese nel fiume e nuotò fino a que-sto lembo di terraferma, dove scomparve, indicando,in tal modo, la località dove sarebbe dovuto sorgereil tempio.

La costruzione fu iniziata subito dopo e la sua ubi-cazione coinciderebbe con l’attuale chiesa di S.Bar-tolomeo: il pozzo medioevale, che esiste ancora pres-so l’altare della chiesa, corrisponderebbe alla fontedi cui il tempio era certamente dotato. Il tempio, inomaggio al dio Esculapio, costituiva un vero e pro-prio ospedale; ai lati del tempio si trovava un porticoper l’accoglienza dei pellegrini e soprattutto dei ma-lati. Sono rimaste, infatti, varie iscrizioni che testimo-niano di guarigioni miracolose, ex voto e dedichealla divinità.

Dopo la sua costruzione, si racconta, la peste svanìmiracolosamente. A ricordo della storia della nave edel serpente, l’isola prese la forma di una trireme, contanto di prua, poppa e persino di albero maestro, rap-presentato, in origine, da un obelisco andato distrut-to e poi da una colonna con la croce.

Nella prima metà del I secolo a.C. vennero costruiti iponti Fabricio e Cestio e del “Vicus Censorius”che li collegava al suo interno, realizzando così uncollegamento diretto tra la via Salaria Vetus (la cosìdetta “via del sale”) che dal mare Adriatico (Portod’Ascoli) giungeva a Roma al guado del Tevere (iso-la Tiberina) attraverso la Posta Salaria (oggi scom-parsa era presso l’attuale piazza Fiume) con la ViaCampana, voluta dal censore Appio Claudio, che,partendo appunto dall’isola Tiberina, attraverso il

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Circo Massimo, Porta Capena e Porta S.Sebastiano,raggiungeva Brindisi (oggi è la Via Appia): non fuun caso che proprio di fronte all’isola sia nato il pri-mo e più antico porto di Roma, quello in cui sbarcòEnea.

Sopra le rovine del tempio di Esculapio, l’imperatoreOttone III volle costruire nel X secolo una chiesa de-dicata ai santi Adalberto, vescovo di Praga, Paolinoe Bartolomeo e che dopo il restauro di papa Alessan-dro III nel 1180 mantenne la dedica solamente perl’ultimo santo.

Nella chiesa, nella prima cappella a destra è conser-vata l’immagine della “Madonna della Lampa-da” della seconda metà del XIII secolo la cui tradi-zione vuole che a seguito ad una piena del Tevere,l’immagine venne sovrastata dalle acque, ma unalampada lì di fronte si mantenne accesa, da cui il no-me attribuito all’immagine sacra. Nella Cappelladel Sacramento, invece si trova una palla dicannone sparata durante l’assedio di Roma del1849 a ricordo dell’evento che lasciò incredibilmen-te illese le persone che erano all’interno.

Nella parte settentrionale dell’isola si trovavano alcu-ni piccoli santuari legati a culti particolari, oggi situa-ti fra le fondamenta dell’Ospedale Fatebenefratelli: unsacello dedicato a “Iuppiter Iuralis” ( ossia ga-rante dei giuramenti ) oggi sostituito dalla chiesa diSan Giovanni Calibita, in cui un pavimento musivomostra una dedica al dio. Esiste anche un altare de-dicato al dio “Semo Santus di origine sabina.

L’ospedale, posto di fronte alla Basilica di San Barto-lomeo, venne fondato dai seguaci di san Giovanni diDio nel 1583 ed è tuttora funzionante con il nome di“Ospedale dei Fatebenefratelli”.

Interessanti sono i due pontiIl PONTE CESTIO, sulla riva destra, costruito nel 46 a.C. da LucioCestio, aveva, in origine, un’arcata centrale a sesto ribassato edue arcate minori laterali, poggianti su piloni di tufo e peperino,Fu ricostruito interamente a tre arcate, intorno al 370 d.c. dagliimperatori Valente, Valentiniano e Graziano, come mostra laiscrizione reinserita nella spalletta destra del ponte, utilizzando iltravertino del vicino Teatro di Marcello in rovina.

La costruzione del PONTE FABRICIO (sulla riva sinistra) risale, in-vece, secondo un brano dello storico Dione Cassio, al 62 a.C. Eret-to in tufo e peperino, dal curatore delle strade Lucio Fabricio,avrebbe preso il posto di un antico ponte di legno. È conosciutoanche come ponte “Tarpeo”, forse perché poco distante dalmonte Tarpeo e soprattutto ( nome attuale ) ponte “Quattro ca-pi”, nome derivato dalla presenza di quattro erme quadrifronti inmarmo a ricordo dei quattro architetti incaricati del restauro delponte e fatti poi decapitare da Sisto IV per condotta immorale.

L’isola Tiberina con i due ponti Cestio e Fabricio e il ponte Emilio o ponte Rotto (stampa)

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onna CINECITTÀ

“il cuore della cinematografia italiana”

La mia trattazione ha lo scopo di ripercorrere,non in maniera esaustiva, la storia di questi teatridi posa o studios come è la moderna definizione,e prende anche lo spunto dalla visita che la nostraAssociazione effettuerà presso gli stessi all’iniziodel mese di giugno del corrente anno.

Gli studi cinematografici di Cinecittà hanno rappre-sentato e continuano ad essere il cuore pulsante diidee, di creatività, di persone, di allestimenti, dovesi è dato corpo e vita a realizzazioni che hanno fat-to sognare milioni di italiani, un immaginario collet-tivo che ha trovato la sua giusta collocazione. Nel-la filmografia prodotta ci sono stati nel corso di tan-ti e tanti anni i temi più svariati che hanno toccatole nostre realtà, le nostre inquietudini, i pregi e i di-fetti che ci contraddistinguono, con l’obiettivo nonsolo di donarci momenti di evasione ma anche di in-vitarci a riflettere e quindi a considerazioni anchecritiche ed amare sui temi proposti, ma comunquesempre costruttive.

Una icona della nostra cinematografia che ha affer-mato il proprio valore e la propria supremazia neiconfronti sia degli altri Scenari cinematografici eu-ropei che dei Colossi di oltre oceano. Interessi eco-nomici sembravano voler “offuscare” il valore intrin-seco e fondamentale di questo Centro di eccellenza,ma dopo molti mesi di trattative, nel mese di dicem-bre del 2012, è stato raggiunto un accordo, e quin-di la produzione di Cinecittà continuerà a dare i suoiproficui frutti.

Il grande regista Federico Fellini così diceva: “L’han-no definita la fabbrica dei sogni: un po’ banale chedovrebbe essere guardata con rispetto, perché al dilà di quel recinto di mura ci sono artisti dotati e ispi-rati che sognano per noi. Per me è il posto idea-le, il vuoto cosmico prima del big bang”.

Dall’anno della sua fondazione, avvenuta nel lonta-no 1937 gli studios di Cinecittà hanno avuto una

profonda evoluzione, diventando il fulcro dell’indu-stria cinematografica europea per la realizzazionedi film a ciclo completo, fiction, TV, spot pubblicita-ri e video clip.

Nel primo ventennio del Novecento la produzione ita-liana si era fatta conoscere per una serie di buon lun-gometraggi. Ricordiamo che già nel 1924 era natol’Istituto Luce (Unione Cinematografica Educativa). Èil Fascismo che intravede nella cinematografia unostrumento di propaganda politica, per cui vengonovarate nel 1939 due leggi: la prima che tende a pe-nalizzare l’importazione di produzioni estere e a fa-vorire quelle nazionali, e l’altra che tende a suppor-tare i nostri film con finanziamenti economici. Il21.1.1935 l’Istituto Luce dà vita all’ENIC Ente Nazio-nale Industrie Cinematografiche.

Nel 1934 a Luigi Freddi, responsabile della Direzio-ne Generale della Cinematografia, viene affidatol’importante incarico di ampliare gli orizzonti dellenostre produzioni. Nel settembre del 1935, a segui-to di uno strano incendio, vanno distrutti gli studi Ci-nes di Via Veio a Roma. Il Freddi, con lungimiranza,individua un’area di 500.000 metri quadrati lungola via Tuscolana, con l’obiettivo di costruire la più

Arredo di scena del “Casanova” di Fellini.

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grande città del Cinema in Europa. In soli quindicimesi nell’aprile del 1937 vengono inaugurati i nuo-vi stabilimenti con i primi 12 teatri di posa a curadell’arch. Gino Paressutti. In quella occasione Mus-solini conia il seguente slogan: “la cinematografia èl’arma più forte”. Si tratta di un progetto integratoche comprende la produzione, lo sviluppo, la stam-pa ed il montaggio, e vede anche la costituzione delCentro Sperimentale di Cinematografia (Scuola di in-segnamento, ricerca e sperimentazione cinemato-grafica).

Nel 1943 il cinema fascista si trasferisce a Venezia enegli ultimi due anni di guerra gli stabilimenti di Cine-città vengono prima occupati dai nazisti per il rastrel-lamento dei civili, e poi a fine conflitto dagli sfollati.

Il Neorealismo caratterizza, dal 1943 al 1955, nonsolo la produzione letteraria ma anche quella cine-matografica. Tra i registi ricordiamo L.Visconti, R.Rossellini, V. De Sica, M.Antonioni, G.De Santis, eF.Fellini per il suo realismo immaginario. I soggettisono storie contemporanee ispirate ad eventi reali diclassi disagiate o lavoratrici, e in particolare vieneposto l’accento sui sentimenti dei singoli (frustrazio-ni, disperazione, speranza, riscatto). In particolare ibambini occupano un ruolo importante quali espres-sione del futuro e di una nuova realtà sociale. Gli in-terpreti sono in genere persone prese dalla strada equindi non professionisti. Le riprese sono fatte preva-

lentemente all’esterno. Il primo film considerato neo-realista è “Ossessione” di L.Visconti (1943). Del1945 è l’altro importante film “Roma Città Aperta”di R.Rossellini che tratta della resistenza della popo-lazione romana all’occupazione nazista.

In particolare, negli anni ’50, Cinecittà riprende vi-ta grazie anche alle produzioni americani attiratenon solo dalle nostre capacità, ma anche dalla com-petitività economica. Ricordiamo, in proposito, i fa-mosi film a carattere storico quali Quo Vadis? e BenHur. Cinecittà diviene così “la Hollywood sul Te-vere”. La produzione nazionale è maggiormentesupportata da una legge promulgata che prevedeche gli incassi dei film prodotti sul nostro territoriodebbano essere rinvestiti sullo stesso. Negli anni ‘60si verifica una esplosione della mondanità (divismo,night club, paparazzi). Il simbolo di tutto ciò ci è da-to con il film La Dolce Vita. Cinecittà diviene anche ilsogno di realizzazione personale per tante bellissi-me ragazze, e fornisce una prospettiva di impiegoper molteplici categorie di lavoratori, all’epoca Ro-ma contava un milione di abitanti.

Ricordiamo anche Pier Paolo Pasolini che tra gli an-ni ’60 è ’70 propone nei suoi film valori contrari alconformismo e al consumismo. Inoltre alla fine deglianni 60 si sviluppa, a seguito dei movimenti di con-testazione studentesca ed operaia un genere più im-pegnato socialmente e politicamente.

Dalla fine degli anni 80 e con l’avanzare della tele-visione commerciale, Cinecittà perde, anche se soloin parte, il suo primato sia tecnico che produttivo, an-che se importanti e significativi film continueranno adessere realizzati. Cinecittà studios Spa, presiedutaattualmente da Luigi Abete, gestisce dal 1997 Cine-città. È stato altresì costituito un settore dedicato allelavorazioni digitali che ha consentito agli Studios didivenire veramente competitivi, ospitando grosseproduzioni americane come Gangs of New Yorkdi M.Scorsese, e La Passione di Cristo di MelGibson.

Ci sarebbe ancora tanto da dire, rimane comunquefondamentale non solo la connotazione umana e so-ciale, ma anche culturale che gli studi di Cinecittà ri-vestono e che rappresentano non solo parte della no-stra identità ma anche la forza vitale e imprescindi-bile della nostra memoria.

Documento storico

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Improvvisamente il collegaGIORGIO SOLLINGER

ci ha lasciati. Era un nostro valido collaboratore,specie, per le sue pregresse esperienze azienda-li, nella Redazione del Giornale.Il Direttore Carretti così lo ricorda:

UN SALUTO A GIORGIO

Con lui abbiamo passato una vita e mezza insie-me, prima un bel numero di anni - mamma, quan-ti! - in azienda, poi ancora un bel po’ da pensio-nati; ogni tanto riuscivamo a vederci anche con lerispettive mogli e ci siamo accorti di aver sposatoentrambi , due leccesi, così poi andava a finireche i discorsi giravano sulle delizie gastronomichee della bellezza delle loro parti, che negli ultimitempi hanno lietamente scoperto in tanti ma noieravamo stati pionieri da più o meno 50 anni.

Nell’ultima parte della nostra vita aziendale, fa-cendo anche lo stesso mestiere, ci siamo trovati insituazioni quasi identiche di lavoro, specie fuori

sede, ma lui aveva sofferto di più il periodo in Pu-glia da dove non era tanto semplice tornare spes-so in famiglia a Roma; per fortuna c’erano le “riu-nioni di Area” che ci permettevano incontri abba-stanza frequenti e a Roma. Gli spostamenti succes-sivi furono per Giorgio un po’ più agevoli, comun-que erano stati tutti accettati con approccio “asbur-gico” come lui, riferendosi al suo casato e anchecon un po’ di civetteria, faceva rilevare. D’altraparte, io non mastico nulla di tedesco ma mi è ca-pitato di vedere che “sollen” vuol dire “dovere”,quindi qualcosa del suo cognome deve aver rece-pito non solo etimologicamente.

Dopo la “quiescenza” Giorgio era anche presodalla sua casa di Sabaudia e dall’attenzione peril barbecue, oltre che per la premura per figlie enipoti. Non so se anche come nonno si sentiva“asburgico”, senz’altro non ha mai trascurato didare il suo apporto decisivo, come con gli amici.

Ciao, Giorgio da Guglielmo.

ARCHIVIO STORICO

“… l’archivio storico è una risorsa perché, conservando e rendendo disponibile la memoria della nostralunga storia, è veicolo di trasmissione di conoscenza ed è strumento per indagare le modalità e i perchédelle scelte intraprese nel passato, aiutando a comprendere meglio alcuni aspetti del nostro presente…”È questa una parte del discorso con cui il Presidente Telecom Italia Francesco Bernabé ha inaugurato nelnovembre scorso a Torino l’Archivio Storico che custodisce l’interessante patrimonio delle Aziende con-fluite via via nel Gruppo: le carte più antiche risalgono alla fine dell’Ottocento, mentre le più recenti siriferiscono alla fondazione di Telecom Italia negli anni Novanta. A questo evento ha partecipato ancheuna rappresentanza dell’Alatel Lazio nelle persone di Luciano Stoppa, Guglielmo Carretti e PierpaoloMusicarelli. Per saperne di più rinviamo all’articolo del Giornale “Esperienza” (edizione 1/2013 - pag. 22)

HABEMUS PAPAM

Mentre leggiamo questo Giornale, già conosciamo il nome del nuovo Papa che salutiamo prendendo aprestito alcune strofette tratte dal volumetto “LUSTO-Roma in Rima” che tutti Voi soci avete avuto in omag-gio dall’Alatel Lazio; eccole:

Nella Cappella Sistina (a chi non è noto?)si svolge il rito del “sacro voto”:ecco! Una fumata bianca dal caminetto,un grido “Habemus Papam!”: è stato eletto!!!

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iscellanea

La Redazione

È arrivata la nuova leggesul “CONDOMINIO”

Dopo tanti travagli è stata approvata la legge n. 220 dell’11.12.2012(pubblicata sulla G.U. n° 293 del 17/12/2012) che introduce molte in-novazioni agli articoli del Codice Civile ed alle disposizioni di attuazio-ne dello stesso in tema di “Condomini”. Molte le novità specie sulla fi-gura dell’Amministratore, sulle maggioranze per la costituzione delle As-semblee e per le decisioni, sulla gestione delle cose comuni (tra l’altronon sarà possibile vietare il possesso animali domestici) e l’obbligo deldecreto ingiuntivo verso i morosi. Tutto questo ed altro lo troverete sul no-stro sito www.alatel.it e sul numero 1/2013 di Esperienza (pag 41).

NEWSLETTER

Come preannunciato, per venire incontro alle richieste di essere tempestivamente ag-giornati sulle attività dell’Alatel, ogni mese vengono inviate ai Soci che ci han-no fornito il loro indirizzo e-mail le informazioni di maggiore “attualità”.

Rinnoviamo pertanto l’invito a tutti gli altri di notificarci gli estremi della posta elet-tronica. Inoltre, avendo l’intenzione di attuare l’informativa anche tramite SMS, in-vitiamo i Soci a farci pervenire il numero del loro cellulare.

Gli estremi della mail o del cellulare vanno comunicati alla Segreteriaper telefono al N° verde 800299225 o fax al n° 0654432175 (0-24)

Certificato Anamnestico

A vantaggio di tutti, vengono date precisazioni a dubbi e domande rivolti da alcuni no-stri Soci in tema di “Certificato Anamnestico”. Anzitutto si rammenta che questo at-testato è previsto dalla legge 29 luglio 2010 n. 120 che ha modificato in tal senso l’art.119 c. 3 del Codice della Strada.

Che cos’è il certificato Anamnestico? Il Certificato Anamnestico è un certificato che attesta l’ido-neità fisica e psichica del soggetto che si appresta al conseguimento della patente di guida e al rinnovodella stessa. Il certificato anamnestico si basa sulla conoscenza dell’esistenza di precedenti morbosi chepotrebbero interferire con la sicurezza alla guida.

Da chi viene redatto? Dal medico di fiducia al quale non viene richiesta una attestazione riguar-dante tutti i precedenti morbosi dell’assistito (quindi non è un vero e proprio certificato anamnestico), mala sola attestazione riguardante quei precedenti morbosi che nell’attualità possono rappresentare un con-creto rischio per la guida. Tale attestazione è necessaria anche quando negativa, cioè quando al mediconon risultano precedenti morbosi critici.

Quando è obbligatorio? Il Ministero fa chiarito che tale attestazione è obbligatoria per il primo ri-lascio della patente di guida e anche per i rinnovi o revisioni delle patenti professionali.

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La Compagnia "Dateciunpalcoscenico"Seniores Telecom Alatel Lazio

presenta

SENIORES: CABARETTEL!!!Sabato 27 aprile ore 21

Domenica 28 aprile ore 18Spettacolo di parola e musica in due parti e quattro quadri:

ideato, scritto e diretto da

RODOLFO VLADOVICH in collaborazione conBRUNO MANFREDI e GIORGIO ONORATO

Teatro “In Portico” - Roma Circonvallazione Ostiense, 195Ingresso SINGOLO Euro 10,00Ingresso GRUPPI Euro 8,00

telefonando a ALATEL n° verde 800299225 oppure al 3385895977(prenotazioni già aperte)

Lo scrittore Massimo MIRANDA, figlio del nostro Socio Gian-carlo, ha pubblicato due interessanti volumi, l’uno dal titolo“L’uso politico della violenza” che ripercorre le vicende pubbli-che di Atene alla fine del V° secolo a.C. e l’altro “Scauri e l’in-venzione della villa di Marco Emilio Scauro” che, sgretolandola tradizione secondo la quale la bella cittadina laziale avreb-be preso il nome da un “principe del senato”, racconta la vitadi una comunità che affonda le radici nel medioevo.

AIUTI e CONSULENZE per i SOCI con sportello telefonico gratuito

PRATICHE ASSICURATIVE - tutti i martedì dalle ore 10 alle 12 in sede (Roma- Via Colombo,142)il Socio P.Paolo MUSICARELLI (già agente Generale Assicurazioni) sa-rà a disposizione dei Soci per suggerimenti, consigli e chiarimenti su“pratiche assicurative” (auto, casa, infortuni, ecc)

LEGALE - (fiscale, tributario, lavoro e previdenziale, successioni, infortunisticastradale) - rivolgersi a Studio Socio LASTEI (Roma V. Foligno,10) -telef. info n° 06.7021633 - merc. e ven. ore 17-19,30

SERVIZI BANCARI - Socio Fabio CENTOMINI - telef. info ufficio - 06.3269801 oppurecell. 335.7788753

INFORTUNISTICA STRADALE - Socio Marcello MARIANI - V. Quintilio Varo, 193 - Roma telef. info06.7481671 (lun-mer-giov-ore 17-19,30) - fax attivo 0-24 n° 06.7481671

DONAZIONE SANGUE - Socio Giorgio NASTA - telef. info 06.5683788 oppure cell. 335.123587

} con prenotazione posti impegnativa

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27ina

iuto

La Redazione

VI AIUITIAMO A COMPILARE IL MOD. 730Anche quest’anno l’Associazione Seniores Telecom- Alatel Lazio desidera facilitare ai Socil’espletamento delle incombenze relative alla dichiarazione dei redditi conseguiti nell’anno2012 e quindi sono stati presi accordi con un CAF per la consueta assistenza. Presso la sede dei Seniores Telecom Italia Alatel Lazio (Roma - Via C. Colombo,142) alcuninostri amici Soci, esperti nel ramo tributario, saranno a Vs. disposizione nella compilazionedel modello 730. Quindi:

Prenotars al Numero Verde ☏ 800299225dal 1° marzo al 15 maggio (dal lunedì al venerdì ore 9-12)

comunicando cognome, nome e recapito telefonico (preferibile non cellulare)

I Soci saranno successivamente contattati per fissare loro un appuntamento, giorno nel quale verrà compi-lato il modello 730 con le persone che presteranno assistenza.Per consentire e facilitare lo svolgimento delle operazioni, in detto giorno i Soci dovranno portare:

il modello 730 dell’anno 2013 da compilare e (se esiste) il modello 730 del 2012il modello CUD rilasciato dal sostituto d’imposta (INPS. Azienda, ecc.)tutti i documenti concernenti gli oneri deducibili e detraibili in ORIGINALE e relative COPIE; gli origina-li verranno restituiti, le copie resteranno a corredo della dichiarazione per eventuali futuri controlli.le ricevute dei versamenti dell’IMU pagato per le seconde case.

IL 5 PER MILLE INTERESSA ANCHE L’ANLA

...E NON TI COSTA NULLA, …. NON COMPORTA SPESE AGGIUNTIVE,

….NON RAPPRESENTA UNA SCELTA ALTERNATIVA ALL’8 PER MILLE

Anche quest’anno esiste la possibilità che una quota pari al 5 per mille dell’IRPEF, tramite la denuncia deiredditi, sia destinata, su scelta dei contribuenti, a quattro comparti di “attività sociali”; uno di questi- comenoto - è il “sostegno del volontariato delle organizzazioni non lucrative di utilità sociali” in cui èricompresa anche l’ANLA (Associazione Nazionale Anziani di Azienda). Pertanto nella denuncia dei redditi 2012 (da presentare quest’anno) ricordati di inserire nel riquadro“sostegno del volontariato” il codice fiscale ANLA e cioè 80031930581

QUI LA FIRMA QUI IL CODICE ANLA 80031930581

in modo che la quota del 5 per mille - fondamentale per la vita dell’Associazione ed il tuo contributo èimportante - possa essere accreditata direttamente all’ANLA.

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Associazione per l’assistenza sanitaria integrativaai lavoratori delle Aziende del Gruppo Telecom Italia

Sito internet: www.assilt.itHR SERVICES Srl

Nuova sede dal 28 febbraio 2011 - Via del Pellegrino, 155 - 00186 Roma -Da tale data anche la corrispondenza dovrà essere inviata al nuovo indirizzo

all’attenzione di “HRS/Welfare-Servizi Amministrati per Assilt/Centro. Nella nuova sede vengono mantenuti gli attuali giorni ed orari, e cioè:

lunedì - martedì dalle ore 9,30 alle 12,30 - Servizio fax 06.68466168In Via C.Colombo, 142, nell’atrio d’ingresso, rimane attiva

la cassetta postale per la raccolta della corrispondenza

ASSIDAASSIDA

Devo ricordarmi di rinnovare la

QUOTA SOCIALE 2013(invariata a Euro 25,00/anno

Per il versamento si può provvedere tramite - il c/c postale n° 91364000 intestato a

Alatel - Associazione Lavoratori Seniores Gruppo Telecom- tramite bonifico postale o bancario ( vedere IBAN nel retro di copertina)

- presso la sede di Roma - Via C.Colombo,142 (da Lu a Ve ore 9-12)- oppure, se si risiede fuori Roma, versare la quota ai nostri Fiduciari locali.

Mi raccomando, non indugiare, perché il tuo contributo è molto importante.(per informazioni è attivo il numero verde 800299225 (da Lu a Ve ore 9-12)

Caro Socio, ti ricordiamo che se usufruisci delleFACILITAZIONI TELEFONICHE concesse

ai pensionati Soci Alatel Lazio,il MANCATO RINNOVO DELLA QUOTA ASSOCIATIVA

ENTRO E NON OLTRE IL 31 GENNAIOprovoca la revoca automatica delle

“facilitazioni” concesse

Siamo già

nel 2013

Associazione per l’assistenza sanitaria integrativadirigenti Aziende del Gruppo Telecom Italia

Via Tripoli, 94 - 10137 Torino - fax 011/5729470Per i contatti con l’amministrazione e la gestione rimborsi andare sul sito

https://assida.cww.telecomitalia.itdigitando poi i due codici personali in possesso di ciascun Associato.

(oppure per conoscere i recapiti dei referenti di gestione andare anche sul sito: www.alatel.it - Lazio)

ASSOCIAZIONE SPILLE D’ORO OLIVETTIDelegazione di Roma e del LazioFiduciario: SILVIO ASCOLI - Tel/Fax 06.687346

Sede: (presso Fondazione Adriano Olivetti) - Via Zanardelli, 34 00186 RomaOrario presenza in sede: Martedì e Giovedì ore 10,00 - 12,30

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SUBIACO

I GRUPPIIN VISITA

A VITERBO

Fiorini con il Frate-guida e il monastero di S. Benedetto

CASTAGNATA DI NOVEMBREsui Monti Cimini

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MOMENTI DEL CONVEGNO ANNUALE

POMEZIA 19 GENNAIO 2013

DELLE QUOTE

RISCOSSIONE

Il cantodi Onorato

Il socio Martire“premiato” (93 anni)

Il taglio della torta

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