ROMA AZ. OSP. SAN CAMILLO FORLANINI Qui le nuove … · disfunzione del ventricolo sinistro che non...

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Eventi Lunedì 24 novembre 2014 10 Sanità E ccellenza e ambito me- dico di punta all’Azien- da ospedaliera San Camillo Forlanini, l’ospedale pubblico più grande di Roma, sono le cardioscienze, con la cardio- chirurgia e la cardiologia in- terventistica. La Cardiochirurgia del San Camillo “è centro di riferi- mento regionale per l’attività di trapianto di cuore e per l’impianto di pompe mecca- niche che servono a vicaria- re la funzione del ventricolo sinistro”, illustra il direttore generale dell’Azienda, Anto- nio D’Urso, che dirige questa realtà sanitaria dal 19 maggio scorso. L’indicazione, per l’utilizzo di queste pompe meccani- che, è per pazienti con grave disfunzione del ventricolo sinistro che non rispondono a terapia medica o chirurgica convenzionale. Esse stabiliz- zano il paziente, che può così tornare a una vita normale in attesa del trapianto di cuore. “Gli ottimi risultati ottenuti con queste pompe - evidenzia il direttore - fanno sì che oggi, in un numero crescente di pa- zienti non candidabili al tra- pianto di cuore per patologie associate, esse rappresentino la soluzione permanente”. La Cardiochirurgia eccelle anche per l’approccio mini- invasivo al trattamento chi- rurgico di tutte le patologie valvolari, prosegue il diret- tore. L’intervento si esegue senza aprire lo sterno, attra- verso una piccola incisione di circa 5 centimetri nella parete laterale del torace. “Il San Ca- millo - sottolinea il direttore D’Urso - è l’unico ospedale in Italia dove interventi sul- le valvole cardiache sono eseguiti utilizzando la video assistenza robotica e dunque senza aprire il torace. L’ap- proccio mini-invasivo riduce l’incidenza di complicanze nel periodo post-operatorio, determina un recupero più rapido del paziente e di con- seguenza una degenza ospe- daliera più breve”. La Cardiologia interventisti- ca, che effettua oltre 1000 in- terventi terapeutici l’anno, si dedica alla diagnosi e al trat- tamento invasivo delle car- diopatie congenite e acquisi- te. La cardiopatia coronarica è la patologia più frequente- mente trattata al San Camillo: circa 250 pazienti con infarto miocardico acuto ricevono ogni anno un’angioplasti- ca primaria entro poche ore dall’inizio dei sintomi, otte- nendo la riapertura dell’arte- ria coronaria occlusa; mentre i pazienti con sindrome coro- narica acuta sono sottoposti a coronarografia ed eventuale angioplastica entro 24/48 ore dal ricovero. Nei pazienti con angina sta- bile si evita il trattamento interventistico nelle forme con ischemia limitata nelle quali la terapia farmacologi- ca ottiene ottimi risultati. Si indirizzano al bypass aorto- coronarico quei pazienti che più ne possono beneficiare, per esempio la maggior parte dei diabetici. “Quindi – fa sin- tesi il direttore -, l’angioplasti- ca è effettuata in presenza di ischemia importante, quando si può ottenere un risultato completo, ma anche nei pa- zienti ad altissimo rischio chirurgico con stenosi coro- nariche molto complesse”. La Cardiologia interventistica del San Camillo si è sempre dedicata anche al trattamento delle cosiddette cardiopatie strutturali: malattie congenite come il difetto interatriale e la coartazione aortica, ma anche le valvulopatie come la steno- si e l’insufficienza mitralica funzionale o la stenosi aortica dell’anziano sono trattate con procedure interventistiche, a torace chiuso con l’introdu- zione degli appositi cateteri attraverso le arterie e le vene. Numerosi sono gli interventi di impianto di valvola aortica che rappresentano la più mo- derna frontiera della branca. Il San Camillo, ricorda il di- rettore D’Urso, “è dotato del robot Da Vinci per la chirur- gia robotica sia in area chi- rurgica generale e oncologica, che per la chirurgia urologi- ca e toracica. Una metodica d’intervento che rappresenta un’innovazione destinata ad avere importantissimi svilup- pi”. Sul fronte dell’attività di tra- pianto, l’Azienda, dove si esegue anche il trapianto di cellule staminali, conta “oltre 200 pazienti in lista d’attesa per trapianto di rene, fegato, cuore o trapianti combinati - spiega D’Urso -. Nel pri- mo semestre 2014 c’è stato un incremento dei trapianti di rene da donatore vivente, ma è importante migliorare la cultura della donazione - conclude D’Urso - per au- mentare il numero dei po- tenziali donatori”. ■■ ROMA AZ. OSP. SAN CAMILLO FORLANINI / Ospedale pubblico più grande di Roma, eccellenza per le cardioscienze e attività interdisciplinari Qui le nuove tecniche per vivere bene in attesa del trapianto Centro di riferimento regionale per le patologie cardiache e per l’impianto di pompe meccaniche per vicariare il ventricolo sinistro Le nuove pompe possono risolvere anche patologie di pazienti non candidabili al trapianto di cuore per patologie associate L a presa in carico dei pazienti portatori di stomie e inva- lidità digestive è uno dei tratti caratterizzanti l’attività specialistica della Gastroenterologia dell’Azienda ospeda- liero San Camillo Forlanini. I pazienti affetti da tale situazione, soprattutto se definiti- va, necessitano di un intervento di supporto medico e in- fermieristico quanto mai qualificato per le problematiche metaboliche che ne possono conseguire e per le complicanze locali con ernie, dermatiti, prolassi e retrazioni. Di parti- colare importanza risulta la scelta del sussidio protesico (placca e sacca) più idoneo alla situazione clinica peculiare per ogni singolo paziente (per l’esito chirurgico e per la con- formazione fisica). Tali pazienti hanno bisogno di controlli assidui e seriati nel tempo, per prevenire complicanze che spesso si vanno a sovrapporre a quelli della malattia di ba- se (molto spesso oncologica) creando situazioni di delicato equilibrio psicologico. La complessità delle situazioni nutrizionali, metaboliche, dermatologiche e anatomiche locali richiedono pertanto una strategia di intervento multidisciplinare che coinvolge nutri- zionisti, gastroenterologi, chirurghi, dermatologi e psicologi. La presa in carico del paziente con invalidità digestive L’ interdisciplinarietà nell’Azienda ospedaliera San Camil- lo Forlanini è una pratica diffusa da tempo, al fine di affrontare le patologie in maniera coordinata e secondo una visione complessiva del paziente. Il direttore generale dell’Azienda, Antonio D’Urso, spiega “Nel campo oncologico, per esempio, sono frequenti e co- stanti - con cadenza settimanale - gli incontri tra radiologi, radioterapisti e clinici con i chirurghi delle varie specialità -. Incontri fondamentali per valutare i singoli casi di tumore del distretto testa collo, della mammella, dell’apparato dige- rente, casi di chirurgia toracica e decidere le strategie tera- peutiche più appropriate”. Presenti gruppi interdisciplinari anche per l’attività cardio- logica. In quest’ambito è attivo l’Heart team, composto da cardiologi, cardiologi interventisti e cardiochirurghi, e, all’oc- correnza, anestesisti e geriatri. Tale gruppo ha un ruolo es- senziale per selezionare la migliore indicazione terapeutica nella maggior parte delle patologie cardiovascolari, per la valutazione di pazienti candidati a tutte le procedure car- diologiche o cardiochirurgiche di non definita indicazione, particolarmente innovative o a elevato costo. L’équipe fa la forza tra “questioni di cuore” e tumori L a Genetica medica è oggi una disciplina trasversale che contribuisce all’inquadramento diagnostico di numerosi gruppi di patologie e all’attività di prevenzione attraverso la possibilità di eseguire diagnosi in fase prenatale. Al fine di favorire l’accesso al pubblico, all’Azienda ospe- daliera San Camillo Forlanini di Roma sono stati attivati numerosi ambulatori, tra cui l’Ambulatorio di consulenza genetica per l’inquadramento clinico dei pazienti con sospet- ta malattia genetica e per la individuazione dei test genetici appropriati; l’Ambulatorio di genetica oncologica per l’iden- tificazione del rischio in soggetti appartenenti a famiglie nel- le quali si trasmette una suscettibilità a specifici tumori, con particolare riguardo al carcinoma della mammella/ovaio, al melanoma cutaneo familiare/multiplo, al tumore del colon o una predisposizione aspecifica a diverse neoplasie (cancer families). È attivo, inoltre, un Laboratorio di Citogenetica per la dia- gnosi delle malattie cromosomiche su pazienti con ritardo mentale, malformazioni, dismorfismi, infertilità/sterilità individuale o di coppia, materiale abortivo. Il laboratorio svolge anche un’intensa attività di diagnosi prenatale, sia su villi coriali che su liquido amniotico. La genetica medica tra prevenzione e cure Intervento di chirurgia robotica. L’ospedale San Camillo Forlanini è dotato del robot Da Vinci per gli interventi sia in area chirurgica generale e oncologica, sia nell’area della chirurgia urologica e toracica L’ospedale San Camillo Forlanini di Roma A fianco, una moderna sala operatoria

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EventiLunedì 24 novembre 201410 Sanità

Eccellenza e ambito me-dico di punta all’Azien-

da ospedaliera San Camillo Forlanini, l’ospedale pubblico più grande di Roma, sono le cardioscienze, con la cardio-chirurgia e la cardiologia in-terventistica. La Cardiochirurgia del San Camillo “è centro di riferi-mento regionale per l’attività di trapianto di cuore e per l’impianto di pompe mecca-niche che servono a vicaria-re la funzione del ventricolo sinistro”, illustra il direttore generale dell’Azienda, Anto-nio D’Urso, che dirige questa realtà sanitaria dal 19 maggio scorso. L’indicazione, per l’utilizzo di queste pompe meccani-che, è per pazienti con grave disfunzione del ventricolo

sinistro che non rispondono a terapia medica o chirurgica convenzionale. Esse stabiliz-zano il paziente, che può così tornare a una vita normale in attesa del trapianto di cuore. “Gli ottimi risultati ottenuti con queste pompe - evidenzia il direttore - fanno sì che oggi, in un numero crescente di pa-zienti non candidabili al tra-pianto di cuore per patologie

associate, esse rappresentino la soluzione permanente”.La Cardiochirurgia eccelle anche per l’approccio mini-invasivo al trattamento chi-rurgico di tutte le patologie valvolari, prosegue il diret-tore. L’intervento si esegue senza aprire lo sterno, attra-verso una piccola incisione di circa 5 centimetri nella parete laterale del torace. “Il San Ca-millo - sottolinea il direttore D’Urso - è l’unico ospedale in Italia dove interventi sul-le valvole cardiache sono eseguiti utilizzando la video assistenza robotica e dunque senza aprire il torace. L’ap-proccio mini-invasivo riduce l’incidenza di complicanze nel periodo post-operatorio, determina un recupero più rapido del paziente e di con-seguenza una degenza ospe-daliera più breve”.La Cardiologia interventisti-ca, che effettua oltre 1000 in-terventi terapeutici l’anno, si dedica alla diagnosi e al trat-tamento invasivo delle car-diopatie congenite e acquisi-te. La cardiopatia coronarica è la patologia più frequente-mente trattata al San Camillo: circa 250 pazienti con infarto miocardico acuto ricevono ogni anno un’angioplasti-ca primaria entro poche ore dall’inizio dei sintomi, otte-nendo la riapertura dell’arte-ria coronaria occlusa; mentre i pazienti con sindrome coro-narica acuta sono sottoposti a coronarografia ed eventuale angioplastica entro 24/48 ore dal ricovero. Nei pazienti con angina sta-bile si evita il trattamento interventistico nelle forme con ischemia limitata nelle quali la terapia farmacologi-ca ottiene ottimi risultati. Si indirizzano al bypass aorto-coronarico quei pazienti che più ne possono beneficiare, per esempio la maggior parte dei diabetici. “Quindi – fa sin-tesi il direttore -, l’angioplasti-ca è effettuata in presenza di ischemia importante, quando

si può ottenere un risultato completo, ma anche nei pa-zienti ad altissimo rischio chirurgico con stenosi coro-nariche molto complesse”. La Cardiologia interventistica del San Camillo si è sempre dedicata anche al trattamento delle cosiddette cardiopatie strutturali: malattie congenite

come il difetto interatriale e la coartazione aortica, ma anche le valvulopatie come la steno-si e l’insufficienza mitralica funzionale o la stenosi aortica dell’anziano sono trattate con

procedure interventistiche, a torace chiuso con l’introdu-zione degli appositi cateteri attraverso le arterie e le vene. Numerosi sono gli interventi di impianto di valvola aortica che rappresentano la più mo-derna frontiera della branca.Il San Camillo, ricorda il di-rettore D’Urso, “è dotato del robot Da Vinci per la chirur-gia robotica sia in area chi-rurgica generale e oncologica, che per la chirurgia urologi-ca e toracica. Una metodica d’intervento che rappresenta un’innovazione destinata ad avere importantissimi svilup-pi”. Sul fronte dell’attività di tra-pianto, l’Azienda, dove si esegue anche il trapianto di cellule staminali, conta “oltre 200 pazienti in lista d’attesa per trapianto di rene, fegato, cuore o trapianti combinati - spiega D’Urso -. Nel pri-mo semestre 2014 c’è stato un incremento dei trapianti di rene da donatore vivente, ma è importante migliorare la cultura della donazione - conclude D’Urso - per au-mentare il numero dei po-tenziali donatori”.

■■■ ROMA AZ. OSP. SAN CAMILLO FORLANINI / Ospedale pubblico più grande di Roma, eccellenza per le cardioscienze e attività interdisciplinari

Qui le nuove tecniche per vivere bene in attesa del trapiantoCentro di riferimento regionale per le patologie cardiache e per l’impianto di pompe meccaniche per vicariare il ventricolo sinistro

Le nuove pompe possono risolvere anche patologie di pazienti non candidabili al trapianto di cuore per patologie

associate

La presa in carico dei pazienti portatori di stomie e inva-lidità digestive è uno dei tratti caratterizzanti l’attività

specialistica della Gastroenterologia dell’Azienda ospeda-liero San Camillo Forlanini. I pazienti affetti da tale situazione, soprattutto se definiti-va, necessitano di un intervento di supporto medico e in-fermieristico quanto mai qualificato per le problematiche metaboliche che ne possono conseguire e per le complicanze locali con ernie, dermatiti, prolassi e retrazioni. Di parti-colare importanza risulta la scelta del sussidio protesico (placca e sacca) più idoneo alla situazione clinica peculiare per ogni singolo paziente (per l’esito chirurgico e per la con-formazione fisica). Tali pazienti hanno bisogno di controlli assidui e seriati nel tempo, per prevenire complicanze che spesso si vanno a sovrapporre a quelli della malattia di ba-se (molto spesso oncologica) creando situazioni di delicato equilibrio psicologico. La complessità delle situazioni nutrizionali, metaboliche, dermatologiche e anatomiche locali richiedono pertanto una strategia di intervento multidisciplinare che coinvolge nutri-zionisti, gastroenterologi, chirurghi, dermatologi e psicologi.

La presa in carico del paziente con invalidità digestive

L’interdisciplinarietà nell’Azienda ospedaliera San Camil-lo Forlanini è una pratica diffusa da tempo, al fine di

affrontare le patologie in maniera coordinata e secondo una visione complessiva del paziente. Il direttore generale dell’Azienda, Antonio D’Urso, spiega “Nel campo oncologico, per esempio, sono frequenti e co-stanti - con cadenza settimanale - gli incontri tra radiologi, radioterapisti e clinici con i chirurghi delle varie specialità -. Incontri fondamentali per valutare i singoli casi di tumore del distretto testa collo, della mammella, dell’apparato dige-rente, casi di chirurgia toracica e decidere le strategie tera-peutiche più appropriate”. Presenti gruppi interdisciplinari anche per l’attività cardio-logica. In quest’ambito è attivo l’Heart team, composto da cardiologi, cardiologi interventisti e cardiochirurghi, e, all’oc-correnza, anestesisti e geriatri. Tale gruppo ha un ruolo es-senziale per selezionare la migliore indicazione terapeutica nella maggior parte delle patologie cardiovascolari, per la valutazione di pazienti candidati a tutte le procedure car-diologiche o cardiochirurgiche di non definita indicazione, particolarmente innovative o a elevato costo.

L’équipe fa la forza tra “questioni di cuore” e tumori

La Genetica medica è oggi una disciplina trasversale che contribuisce all’inquadramento diagnostico di numerosi

gruppi di patologie e all’attività di prevenzione attraverso la possibilità di eseguire diagnosi in fase prenatale. Al fine di favorire l’accesso al pubblico, all’Azienda ospe-daliera San Camillo Forlanini di Roma sono stati attivati numerosi ambulatori, tra cui l’Ambulatorio di consulenza genetica per l’inquadramento clinico dei pazienti con sospet-ta malattia genetica e per la individuazione dei test genetici appropriati; l’Ambulatorio di genetica oncologica per l’iden-tificazione del rischio in soggetti appartenenti a famiglie nel-le quali si trasmette una suscettibilità a specifici tumori, con particolare riguardo al carcinoma della mammella/ovaio, al melanoma cutaneo familiare/multiplo, al tumore del colon o una predisposizione aspecifica a diverse neoplasie (cancer families). È attivo, inoltre, un Laboratorio di Citogenetica per la dia-gnosi delle malattie cromosomiche su pazienti con ritardo mentale, malformazioni, dismorfismi, infertilità/sterilità individuale o di coppia, materiale abortivo. Il laboratorio svolge anche un’intensa attività di diagnosi prenatale, sia su villi coriali che su liquido amniotico.

La genetica medica tra prevenzione e cure

Intervento di chirurgia robotica. L’ospedale San Camillo Forlanini è dotato del robot Da Vinci per gli interventi sia in area chirurgica generale e oncologica, sia nell’area della chirurgia urologica e toracica

L’ospedale San Camillo Forlanini di Roma

A fianco, una moderna sala operatoria