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 Radicati nella fede foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale 8  Attendevano una nuova Chiesa, per questo si sono messi a cambiare la messa. Volevano una chiesa con nuovi dogmi e n uova morale, allora hanno dovuto ritoccare la messa cattolica, così tanto da renderla uno scheletro di se stessa. E a messa scheletrica, corrisponde uno sche- letro di Chiesa, fatta di una dogmatica e una morale scheletriche. Lo dicevamo il mese scorso: la nuova liturgia ha preteso di saltare due millenni di storia cri- stiana, con l'illusione di ricollegarsi a d un mitico inizio del cristianesimo. Hanno detto, i signori della riforma post-conciliare, che occorreva semplificare, per far emergere la nobile essen- zialità del rito catt olico. Hanno ritenuto sostan- zialmente negativo tutto il lavoro di secoli e secoli che la Chiesa aveva fatto, per rendere sempre più limpido ed educativo il rito cattolico. Hanno tolto e tolto, considerando quasi tutto ag- giunta negativa, e ne è venuto fuori uno sche- letro di messa. Una messa piena di vuoti e di non-detto, vuoti e non-detto riempiti dalla fanta- sia del celebrante e dei fedeli. E le fantasie si sono moltiplicate quante sono le chiese del mondo, perché si sa che non si può vivere di uno scheletro: gli uomini lo rimpolpano lo sche - letro, ma la carne e il sangue che gli d anno non sono quelli di Dio, ma quelli normalmente della dittatura della mentalità comune. Così, a se- conda delle stagioni, abbiamo avuto le messe socialiste, le messe impegnate, le messe inti- miste, le messe allegre, le messe verbose, le messe catechistiche, le messe di guarigione, le messe carismatiche, le messe missionarie, le messe veloci e cosi via... insomma, la messa la costruisci tu, perché corrisponda a te e al tuo cristianesimo. La messa così impoverita non ha nutrito più, e ci si è dovuti volgere alle varie ideologie del mo- mento per rimpolparla. Togliendo molto di Dio, la messa la si è dovuta riempire molto del- l'uomo, per ritenerla ancora utile: una tragedia, la perdita del cuore cattolico, cioè la redenzione operata da Cristo Crocifisso. E la tragedia si propaga a tutto l'organismo cat- tolico: la messa nuova, scheletrica, piena di vuoti, è diventata così tanto ambigua da pro- durre un cristianesimo scheletrico, dal dogma e dalla morale scheletriche; un cristianesimo am- biguo. I sacerdoti, ridotti a celebrare uno scheletro di messa, non sono stati più nutriti e difesi dalla messa stessa, così che a loro volta non hanno nutrito e difeso il popolo. Dicevamo di un Cristianesimo dal dogma sche- letrico: ANNO VIII AGOSTO 2015 N. Editoriale

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  • Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dellOspedale di Domodossola dove si celebra la messa tradizionale 8

    Attendevano una nuova Chiesa, per questo sisono messi a cambiare la messa.Volevano una chiesa con nuovi dogmi e nuovamorale, allora hanno dovuto ritoccare la messacattolica, cos tanto da renderla uno scheletrodi se stessa.E a messa scheletrica, corrisponde uno sche-

    letro di Chiesa, fatta di una dogmatica e unamorale scheletriche.

    Lo dicevamo il mese scorso: la nuova liturgiaha preteso di saltare due millenni di storia cri-stiana, con l'illusione di ricollegarsi ad un miticoinizio del cristianesimo. Hanno detto, i signoridella riforma post-conciliare, che occorrevasemplificare, per far emergere la nobile essen-zialit del rito cattolico. Hanno ritenuto sostan-zialmente negativo tutto il lavoro di secoli esecoli che la Chiesa aveva fatto, per renderesempre pi limpido ed educativo il rito cattolico.Hanno tolto e tolto, considerando quasi tutto ag-giunta negativa, e ne venuto fuori uno sche-letro di messa. Una messa piena di vuoti e dinon-detto, vuoti e non-detto riempiti dalla fanta-sia del celebrante e dei fedeli. E le fantasie sisono moltiplicate quante sono le chiese delmondo, perch si sa che non si pu vivere diuno scheletro: gli uomini lo rimpolpano lo sche-letro, ma la carne e il sangue che gli danno nonsono quelli di Dio, ma quelli normalmente delladittatura della mentalit comune. Cos, a se-conda delle stagioni, abbiamo avuto le messesocialiste, le messe impegnate, le messe inti-miste, le messe allegre, le messe verbose, lemesse catechistiche, le messe di guarigione, lemesse carismatiche, le messe missionarie, lemesse veloci e cosi via... insomma, la messa lacostruisci tu, perch corrisponda a te e al tuocristianesimo.

    La messa cos impoverita non ha nutrito pi, eci si dovuti volgere alle varie ideologie del mo-

    mento per rimpolparla. Togliendo molto di Dio,la messa la si dovuta riempire molto del-l'uomo, per ritenerla ancora utile: una tragedia,la perdita del cuore cattolico, cio la redenzioneoperata da Cristo Crocifisso.

    E la tragedia si propaga a tutto l'organismo cat-tolico: la messa nuova, scheletrica, piena divuoti, diventata cos tanto ambigua da pro-durre un cristianesimo scheletrico, dal dogma edalla morale scheletriche; un cristianesimo am-biguo.

    I sacerdoti, ridotti a celebrare uno scheletro dimessa, non sono stati pi nutriti e difesi dallamessa stessa, cos che a loro volta non hannonutrito e difeso il popolo.

    Dicevamo di un Cristianesimo dal dogma sche-letrico:

    anno VIIIagosto 2015 n.

    Editoriale

  • cosa rimasto, nella maggioranza dei cristianidi oggi, del dogma cattolico che sorge dalla Di-vina Rivelazione? Quasi nulla. Forse resta cheesiste Dio, e che alla fine ci salver: non c' chedire, di tutta la Rivelazione, di tutto il dogma, ditutto il catechismo non resta quasi nulla, nel vis-suto della maggioranza dei cristiani; ma allora,perch Dio si rivelato, perch ha parlato nel-l'Antico e nel Nuovo Testamento, perch ha por-tato a compimento la Rivelazione in GesCristo? Certamente non lo ha fatto per vedersisemplificare orrendamente nel cristianesimomoderno.

    Qualcuno dir che dimentichiamo la ricchezzabiblica della riforma liturgica! Certo, di Bibbia sene letta tanta, ma ha vinto la messa schele-trica anche sulla Bibbia, tanto vero che mai icristiani sono stati tanto ignoranti come ogginella Storia Sacra e nella Sacra Scrittura.Hanno letto s la Bibbia in ogni occasione, masono stati formati come mentalit dall'ideologiadi turno, che rimpolpava la messa scheletrica.

    Dicevamo di un Cristianesimo dalla moralescheletrica:cosa resta, nella maggioranza dei cristiani di

    oggi, della ricchezza morale cattolica? Sannoforse che Dio amore, che dobbiamo volercibene, e poco pi: non c' che dire, resta un po'poco. Della Morale Cattolica, della legge e dellagrazia, non si sa quasi pi nulla. Ecco perchsiamo terribilmente indifesi di fronte alla dila-gante immoralit e di fronte, soprattutto, al-lideologia dell'immoralit, che vuole ammetteretutto sotto la scusa del voler bene. Assisteremoal compimento dellapostasia: saranno varate leleggi pi immorali con il silenzio dei cattolici, conil plauso di alcuni, e con la falsa prudenza deipastori, che taceranno in nome della libert edel rispetto umano. Pi che morale scheletrica, la sua morte vera e propria.

    Tutto cominciato con la scarnificazione dellamessa, svuotandola delle sue difese dogmati-che nelle parole e nei gesti.

    E la rinascita inizier con il ritorno alla vera etotale messa cattolica.

    I riformatori post-conciliari volevano un nuovocristianesimo pi libero, pi umanamente accat-tivante, per far questo hanno privato la messadelle sue difese, e non hanno voluto difendereil Cristianesimo di Dio.

    Forse Paolo VI non aveva previsto questa tra-gedia, forse si era illuso di fermare la semplifi-cazione e l'ammodernamento al sololinguaggio, forse... ma il linguaggio contenuto;e i vuoti di linguaggio sono vuoti di contenuto,che il mondo si premura di riempire come vuole.

    Forse Paolo VI non aveva immaginato tanto,ma certo che oggi un Papa non potr pi fer-mare la deriva, senza accettare il martirio. S,dovr accettare il martirio, perch se tenter ve-ramente di porre rimedio, sar attaccato dalmondo e da quel mondo che si infiltrato nellacasa di Dio. Ma se non accetter il martirio, ri-schier di non fare il Papa.

    Radicati nella fede pag. 2

    Le date degli incontri di Dottrina Cattolicali trovate su:

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    INCONTRI DI DOTTRINA CATTOLICA

  • Radicati nella fede pag. 3

    Forse in questi ultimi anni si parlato un po'di pi della fine del mondo. Il Cristianesimoammodernato l'aveva dimenticata, ma stato provocato dalle mode del momento: viricordate il tormentone della profezia Mayaper il 2012? Certamente non si per par-lato pi dei segni premonitori della fine deitempi, non si parlato pi della Grande Apo-stasia: un'apostasia in massa delle societ cristiane, che socialmente e civilmente rinne-gheranno il loro battesimo. Questo testo del P. Emmanuel costituisce un grande aiuto, per nondimenticare che stiamo marciando verso questo grande tradimento di Cristo. Il saperlo ci fortifichernella lotta e nella perseveranza, visto che i segni dell'apostasia sono tra noi.

    da La sainte glisedel Pre Emmanuel Andr

    Dottrina Cattolica

    TERZAPARTELaCHIEsaaLLaFInEDEItEMPI

    Capitolo XXV

    IsEgnIPREMonItoRI

    La questione della fine del mondo stata agi-tata dagli inizi della Chiesa. San Paolo avevadato a questo riguardo dei preziosi insegnamentiai cristiani di Tessalonica; e siccome, malgradole sue istruzioni a voce, gli spiriti non smettevanodi essere turbati da predicazioni e da favolesenza fondamento, indirizza loro una letteramolto dura per calmare queste inquietudini.

    Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venutadel Signore nostro Ges Cristo e alla nostra riu-nione con lui, di non lasciarvi cos facilmenteconfondere e turbare, n da pretese ispirazioni,n da parole, n da qualche lettera fatta passarecome nostra, quasi che il giorno del Signore siaimminente. Nessuno vi inganni in alcun modo!Prima infatti dovr avvenire l'apostasia e dovresser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdi-zione () Non ricordate che, quando ancora erotra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sa-pete ci che impedisce la sua manifestazione,che avverr nella sua ora. Il mistero dell'iniquit gia in atto, ma necessario che sia tolto dimezzo chi finora lo trattiene. (2 Ts 1, 1-7)

    Cos la fine del mondo non arriver senza chesi riveli un uomo spaventosamente cattivo edempio, che San Paolo qualifica l'uomo del pec-cato, il figlio della perdizione. E questi a sua voltanon si manifester che dopo un'apostasia gene-rale, e dopo la scomparsa di un ostacolo provvi-denziale sul quale l'apostolo aveva informato aviva voce i fedeli.

    ***

    Di quale apostasia vuole parlare San Paolo?Non si tratta di una defezione parziale; poichdice, in una maniera assoluta, l'apostasia. Nonsi pu intenderla, ahim! che come un'apostasiain massa delle societ cristiane, che socialmentee civilmente rinnegheranno il loro battesimo;come la defezione di quelle nazioni che GesCristo, seguendo l'energica espressione di SanPaolo, ha reso concorporali alla sua Chiesa (Ef3,6). Sola, questa apostasia render possibile lamanifestazione e la dominazione del nemicopersonale di Ges Cristo, in una parola dell'An-ticristo.

    Nostro Signore ha detto: Pensate che il Figliodell'Uomo, al suo ritorno, trover la fede sullaterra? (Lc 18,8). Il divin Maestro vedeva la fededeclinare nel mondo che invecchia. Non si trattadel fatto che i venti dei secoli possano fare va-cillare questa inestinguibile fiaccola, ma del fatto

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    che le societ, ubriacate dal benessere mate-riale, la respingono come importuna.

    Girando le spalle alla fede, il mondo precipitanelle tenebre e diventa vittima delle illusioni dellamenzogna. Prende per luci delle ingannevolimeteore. Arriver fino a prendere per prime lucidel giorno i rossori dell'incendio.

    Rinnegando Ges Cristo, bisogna che cada dibuon grado o di mal grado sotto gli artigli di Sa-tana giustamente chiamato il principe delle tene-bre. Non pu restare neutrale; non pu crearsiuna indipendenza. La sua apostasia lo mette di-rettamente sotto il potere del diavolo e dei suoisottoposti.

    Il dotto Estius, studianto il testo dell'apostolo,dice che questa apostasia ha avuto inizio conLutero e Calvino. il punto di partenza. Dopo,essa ha un sviluppo spaventoso.

    Oggi, tende a compiersi. Si chiava Rivoluzione,che l'insurrezione dell'uomo contro Dio e il suoCristo. Ha per formula il laicismo, che l'elimi-nazione di Dio e del suo Cristo.

    cos che noi vediamo le societ segrete, in-vestite di potere pubblico, ostinarsi a decristia-nizzare la Francia, togliendole uno a uno tutti glielementi soprannaturali di cui quindici secoli difede l'avevano impregnata. Questi settari nonhanno che uno scopo: suggellare l'apostasia de-finitiva, e preparare la strada all'uomo di pec-cato.

    Appartiene ai cristiani il reagire, con tutte leenergie di cui dispongono, contro quest'operaabominevole; e con questo far rientrare Ges

    Cristo nella vita privata e pubblica, nei compor-tamenti e nelle leggi, nell'educazione e nell'istru-zione. Da troppo tempo, ahime! Nostro Signorenon pi ci che dovrebbe essere, vale a diretutto. Da troppo tempo regna una semi-aposta-sia. Come per esempio, da quando l'istruzione paganizzata, avremmo potuto formare altracosa che dei semi-cristiani?

    Lavorando in senso direttamente opposto allamassoneria, i cristiani ritarderanno la comparsadell'uomo di peccato; prepareranno alla Chiesala pace e l'indipendenza di cui ha bisogno, perraggiungere e convertire il mondo che si apredavanti a lei.

    Tutta la lotta dell'ora presente dunque concen-trata qui: lasceremo, si o no, noi battezzati, con-sumarsi l'apostasia che porter a breve terminel'Anticristo?

    ***

    L'apostolo parla, in termini per noi enigmatici, diun ostacolo che si oppone alla comparsa del-l'uomo di peccato: Colui che fin'ora lo trattiene,tenga, fino a quando sar tolto di mezzo.

    Con questo che trattiene, i pi antichi Padri grecie latini intendono quasi unanimemente l'imperoromano. Conseguentemente cos spiegano SanPaolo: fino a quando sussister l'impero, l'Anti-cristo non comparir.

    Degli interpreti pi recenti rifiutano questaglossa; non ammettono che la sorte della Chiesasembri legata a quella dell'impero; ma cercanovanamente un'altra spiegazione che sia soddi-sfacente.

    Confessiamo ingenuamente che il pensierodegli antichi interpreti non ci sembra cos di-sprezzabile, a patto che l'intendiamo con unacerta ampiezza di veduta.

    Facciamo notare che San Paolo, annunciandoai fedeli un'apostasia nel momento in cui la con-versione del mondo era appena abbozzata,aveva voluto donare loro una visione di tutto l'av-venire della Chiesa. Aveva fatto loro conoscereche le nazioni si sarebbero convertite, che si sa-rebbero formate delle societ cristiane, poi chequeste societ cristiane avrebbero perso la fede.

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    Aveva loro mostrato l'impero romano trasfor-mato, un potere cristiano emergente al posto diun potere pagano, l'autorit di Cesare passantein mani battezzate che se ne sarebbero serviteper estendere il regno di Ges Cristo. E avevapotuto allora aggiungere: fin tanto che durerquesto stato di cose, siate tranquilli, l'Anticristonon comparir.

    Il senso dell'apostolo, inteso largamente, sa-rebbe dunque questo: fin tanto che la domina-zione del mondo rester nelle mani battezzatedella razza latina, il nemico di Ges Cristo nonsi mostrer.

    Facciamo notare, come corollario di questa in-terpretazione, che la massoneria si opponeprima di tutto e soprattutto alla restaurazione delpotere cristiano. Appena un principe si annuncicome cristiano, tutti i mezzi sono messi all'operaper sbarazzarsi di lui. Cosa che si fa a qualsiasiprezzo (1).

    Dunque il potere politico cristiano ci che im-pedirebbe alla setta di arrivare al suo scopo.

    Da un altro lato, le razze latine sono votate adesercitare nel mondo un'influenza cattolica, op-pure ad abdicare. La loro missione di servirealla diffusione del Vangelo; e la loro esistenzapolitica legata a questa missione. Dal giorno

    in cui vi rinunceranno con una completa aposta-sia, saranno annientate; e l'Anticristo, emer-gente probabilmente in Oriente, le metter sottoi piedi (2).

    Qui ancora, incombe ai cristiani di agire sullospirito pubblico, per far riprendere ai governi letradizioni cristiane, fuori delle quali non vi chedecadenza per le nazioni e specialmente per lanostra povera patria.

    Note: 1. Il Padre Deschamps d dei curiosi dettagli sul-

    l'odio vivace che la massoneria porta per i rappresen-tanti del potere cristiano. In una certa prova, l'iniziatoriceve questo motto enigmatico: L.D.P.Ora questo motto a doppio senso.Nel primo significa: Libert di pen-siero. la rivolta contro Dio. Nelsecondo: Lilia destrue pedibus. Cal-pestare i gigli: il rovesciamentodelle monarchie cristiane.

    2. E' la tradizione deiprimi secoli della Chiesa,consegnata in Lattanzio, cheun giorno l'impero del mondoritorner in Asia: Imperium inAsiam revertetur.

    FESTA DI SAN ROCCOFESTA DI SAN ROCCOA VOCOGNO

    DOMENICA 16 AGOSTO 2015

    0re 17.00 Santa Messa letta Invochiamo San Rocco, potente intercessore presso lAltissimo,per essere guariti dalle malattie del corpo e dello spirito.

    ore 10.30SANTA MESSA CANTATA

    E PROCESSIONE CON LA RELIQUIA DEL SANTO

    ore 15.30VESPRI CANTATI

    ESPOSIZIONE DEL SS. SACRAMENTOBENEDIZIONE EUCARISTICA

    continua...

  • Radicati nella fede pag. 6

    Nostra Signora Nostra Signora del Sacro Cuore del Sacro Cuore

    di Gesdi Ges

    FESTA

    Domenica 28 giugno, nella chiesa diVocogno, si celebrata con solennitla festa di nostra signora del sacroCuore di ges. Pubblichiamo alcune foto della santaMessa e della Processione.

    di

    VOCOGNO 28 Giugno 2015

  • Radicati nella fede pag. 7

    Nostra Signora Nostra Signora del Sacro Cuore di Ges, del Sacro Cuore di Ges,

    pregate per noi!pregate per noi!

    SOLENNITA SOLENNITA DELLASSUNZIONEDELLASSUNZIONEdella B. V. MARIA della B. V. MARIA

    IN CIELOIN CIELO

    ore 10.30Santa Messa cantataore 17.00 Santa Messa letta

    Cappella dellOspedale di Domodossolaore 10.30 Santa Messa cantata

    Sabato 15 Agosto 2015Vocogno

  • alla

    Pellegrinaggiodella5

    SABATO SABATO 33 OTTOBRE OTTOBRE 20152015

    Tradizione

    Madonna di Oropawww.radicatinellafede.blogspot.it

    Radicati nella fede pag. 8

    Per le Messe in settimana saranno possibili

    delle variazioni di orarioTel. don Alberto 349.2848054

    ORARI SANTE MESSE

    VocognoChiesa di santa Caterina V.M.

    Domenica e Feste ore 10.30 Messa cantata

    ore 17.00 Messa letta

    Luned - Mercoled e Venerd ore 17.00

    Marted e Gioved ore 7Sabato ore 8

    Per le Messe in settimana saranno possibili

    delle variazioni di orarioTel. don Stefano 348.2463990

    DomodossolaCappella dellospedale

    Domenica e Festeore 10.30 Messa cantata

    Luned - Mercoled e Venerd ore 17

    Marted - Gioved e Sabatoore 7

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