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Rivista semestrale di teologia sistematica

A Biannual Journal of Systematic Theology

Anno 65deg

202002

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Anno 65deg 202002

Antonio olmi

P Matteo Ricci

e san Tommaso drsquoAquino

Sette studi

sul tomismo sapienziale

Sacra DoctrIna

Rivista semestrale di teologia

PAgAmenti

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DirettoreEditor Antonio Olmi OP

Consiglio di redazioneAssociate Editors Membri del Dipartimento di Teologia Sistematicadella Facoltagrave Teologica dellrsquoEmilia-Romagna (FTER) Members of the Department of Systematic Theology of the Theological Faculty of Emilia-Romagna (FTER)

Consiglio scientificoScientific Board Giorgio Carbone OP Attilio Carpin OP Erio Castellucci Franccedilois Dermine OP Daniele Gianotti 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave Sergio Parenti OPCesare Rizzi Marco Salvioli OP Rocco Viviano SX

Il reclamo per la mancata ricezione di un quaderno va fatto entro tre mesidalla ricezione del quaderno successivo a quello di cui si lamenta la mancataconsegna

5

So m m a r i o

introduzione 9

iii ragione e fede nel CateChismo di P matteo ricci 371 P matteo ricci laquoapostolo della cinaraquo

tra grandezza e fraintendimento 372 il Catechismo di matteo ricci 443 il laquosenso della realtagraveraquo come fondamento

del dialogo interculturale 514 matteo ricci e le religioni cinesi

incomprensione o discernimento 57

iii ragione naturale e ragione SaPienziale

nel PenSiero di P matteo ricci 641 laquofilosofia implicitaraquo e senso della realtagrave 642 ragione naturale e ragione sapienziale 743 evangelizzazione e interculturazione 794 lrsquointerculturazione laquologocentricaraquo di P matteo ricci 825 educare alla ragione attraverso la matematica applicata

e la laquofilosofia implicitaraquo 876 dalla ragione naturale alla ragione sapienziale 937 dalla ragione alla fede 97

iii la teologia del CateChismo ricciano 1021 catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteo ricci 1022 il paradigma della teologia ricciana 1073 obbedienza alla realtagrave 1124 amore della sapienza 1205 Partecipazione al Λόγος 127

iiV il laquoParadigma di calcedoniaraquo e il realiSmo SaPienziale

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1341 la conoscenza del mistero di dio 1342 unitagrave-distinzione-ordinamento nel pensiero

di san tommaso drsquoaquino 1403 la teologia di san tommaso drsquoaquino

e la catechesi di P matteo ricci 148

iiV la mentalitagrave analogica nel PenSiero

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1541 che cosrsquoegrave la laquoragione naturaleraquo 1542 quattro usi della ragione nella cultura occidentale 1653 lrsquoanalogia come chiave di volta del modo di pensare

di san tommaso drsquoaquino 1764 lrsquoanalogia nel Catechismo di P matteo ricci 181

iVi San tommaSo drsquoaquino e P matteo ricci la summa theologiae come nucleo teoretico

de il vero signifiCato di laquosignore del Cieloraquo (《天主實義》) 1911 la Via del realismo sapienziale 1912 il realismo sapienziale nella summa theologiae 1973 la summa theologiae come fonte di ispirazione e paradigma

di pensiero de il vero significato di laquosignore del Cieloraquo 200

Vii laquoil Primo PrinciPio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo ragione e Virtugrave Secondo San tommaSo drsquoaquino

e P matteo ricci 2061 la missione sapienziale di P matteo ricci 2062 lrsquoaspirazione alla sapienza come punto di partenza del dialogo 2103 lrsquouso della ragione come strumento condiviso di conoscenza 2174 lrsquoesperienza della virtugrave come anticipazione condivisa

della Via del Signore del cielo 225

Sigle e abbreViazioni 233

bibliografia 235

6

Matteo Ricci e san toMMaso drsquoaquinosette studi sul toMisMo sapienziale

Antonio olmi

Editorrsquos note Fr Matteo Ricci (1552-1610) of the Society of Jesusis a very renowned figure he was one of the founders of the Roman Catholic missions in China he was a scientist a mathematician an astronomer a cartographer he was able tolearn excellent Chinese he could understand Chinese culture in its minute details he managed to make friends with manyprominent Mandarins he wrote books that have left a lastinginfluence he lived the Christian virtues to a heroic degree he wasthe first foreigner to receive the honour of being buried in Beijinghe has become part of the official history of ChinaSt Thomas Aquinas (1225-1274) of the Order of Preachers iseven more well-known he is the Universal Doctor of the Churchhe wrote works of which it was said ldquoso many articles so manymiraclesrdquo he is considered ldquothe saintliest of the learned and themost learned of the saintsrdquo he was given a ldquoquite special placerdquoamongst the scholars of Catholic thought he was defined as ldquoa master in the art of thinkingrdquo as well as ldquoa guide both inproperly and suitably ordering the higher and more difficult formsof knowledgerdquo he was credited with the merit of ldquogiving pride ofplace to the harmony which exists between faith and reasonrdquoHowever it may seem that no deep relationship whatsoever couldbe established between the two of them they were too distant inhistory in their places of action in the activities they carried outActually the opposite is true Fr Matteo Ricci even without everexplicitly mentioning Aquinas in his works was a most significantrepresentative of a particular current of Thomism which we coulddefine as ldquosapiential Thomismrdquo ldquoSapientialrdquo Thomists feelacutely that the theoretical ldquoscientificrdquo apparatus of Thomism isnot an end in itself but a means to reach wisdom not only the

7SD 652 (2020) pp 7-36

wisdom ndash intellectual virtue but even more the Wisdom ndash gift of theHoly Spirit which perfects the virtue of charity This book is a collection of studies mostly written on the occasionof conferences in which Chinese and Western scholars tried to dialogue following Riccirsquos example in order to deepen mutualknowledge and friendship more important than ever in todayrsquos difficult world situation Probably these conferences were still tooldquoscientificrdquo to produce concrete results let us hope to have newopportunities to put into practice more closely the ldquosapientiallyThomisticrdquo teaching of the Jesuit from Macerata

8 A Olmi

9

intRoduzione

1 in senso generale per laquotomismoraquo si intende laquoil complesso delledottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquino [] e lacorrente di pensiero cui ha dato luogo nel corso della storiaraquo1 Questadefinizione nella sua elegante linearitagrave manifesta sin dal primo sguar-do un problema di fondo il pensiero dellrsquoAquinate e il pensiero dicoloro che hanno pensato il suo pensiero possono essere messi sullostesso piano E che dire di quelli che pensano laquoattraversoraquo il pensierodi tommaso per poterlo applicare a problemi sempre nuovi

in effetti il concetto di tomismo si presta a una pluralitagrave di inter-pretazioni lo si puograve intendere in riferimento esclusivo allrsquooperadellrsquoAquinate (che in tal caso puograve essere meglio detta tommasiana)o allrsquoopera dei suoi epigoni (definibile propriamente come tomista) losi puograve intendere in senso filosofico (in quanto rigorizzazione dellaragione naturale) o in senso teologico (in quanto sistematizzazionedel deposito della fede contenuto nella Rivelazione) lo si puograve intende-re in senso storico (come capitolo significativo nellrsquoevoluzione dellafilosofia e della teologia) o in senso teoretico (con particolare ammi-razione per la laquocattedrale di pensieroraquo da lui edificata) lo si puograve inten-dere in senso oggettivo (con interesse per i laquocontenutiraquo speculatividella dottrina di tommaso) o in senso soggettivo (con interesse per lelaquoformeraquo di pensiero usate da tommaso e per la possibilitagrave di appli-carle a contesti diversi da quello in cui sono state elaborate)

tenendo presente ndash da buoni tomisti ndash il primato della causalitagravefinale capace di costituire in totalitagrave ordinata lrsquoinsieme delle partipossiamo ipotizzare ancora una coppia di interpretazioni alternativedel concetto di tomismo il tomismo scientifico (che ha come fine laconoscenza rigorosa ed estensiva del pensiero dellrsquoAquinate in tutti isensi sopra descritti) ovvero il tomismo sapienziale (che ha come fineil raggiungere grazie alla conoscenza della Via aperta dal Doctorcommunis lrsquoesercizio della virtugrave e la santitagrave della vita)

1 laquotomismoraquo in VLI iV 873

Anche il tomismo scientifico e il tomismo sapienziale se si vuolessere fedeli allo laquostile di pensieroraquo proprio di tommaso ndash sempreteso a riconoscere e a realizzare la partecipazione del λόγος umano alΛόγος divino nella conformitagrave (mai espressamente dichiarata e sem-pre scrupolosamente cercata) al laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash nonpossono essere divisi neacute confusi neacute contrapposti come tutte le possi-bili concezioni del tomismo vanno uniti-distinti-ordinati debbonostare insieme laquosenza confusione senza mutamento senza divisionesenza separazioneraquo A tal fine occorre chiarire che cosa intendiamoper scienza e per sapienza quali sono i loro limiti qual egrave la possibileestensione della loro integrazione

2 nel linguaggio contemporaneo laquoscienzaraquo significa in generalelaquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerenti organiz-zate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenutecon metodologie rigorose secondo criteri propri delle diverse epochestoricheraquo2 con altre parole si puograve dire che la scienza egrave laquoun sapererigoroso ovvero una conoscenza caratterizzata da 1) chiarezza dellrsquoe-sposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagrave dei risultati4) ripercorribilitagrave del percorsoraquo

nella prospettiva gnoseologica aristotelico-tomista la scienza siinquadra nel dominio piugrave vasto della laquoconoscenza per astrazioneraquo(laquoconoscenza intellettivaraquo cognitio pure speculativa) operata dallrsquoin-telletto attraverso le attivitagrave dellrsquoastrazione (che conduce alla forma-zione dei concetti i quali colgono lrsquoessenza delle cose) del giudizio(che certifica la corrispondenza o non corrispondenza tra il concetto ela realtagrave o tra piugrave concetti) del ragionamento (che mette a confronto iconcetti e per inferenza ne forma di nuovi)3 Egrave esercitando con rigorequesta triplice attivitagrave che la conoscenza astrattiva puograve dirsi laquoscienzaraquoin senso proprio un sapere al tempo stesso universale (che non riguar-da quindi oggetti singoli) e dimostrativo (che a differenza dellrsquoopi-nione giunge a conclusioni certe e non solo probabili)

10 A Olmi

2 laquoScienzaraquo in VLI iV 1433 Cf STh i 85 5 c

11Introduzione

tale severa disciplina conduce lrsquolaquointelletto discorsivoraquo (ovvero laragione) a configurarsi come laquoragione scientificaraquo diversa quindi ndashnon essenzialmente ma per la sua modalitagrave di esercizio ndash dallalaquoragione naturaleraquo che nella ricerca delle cause non dispone di altristrumenti se non i primi princigravepi della conoscenza e le certezze origi-narie dellrsquoesperienza

Anche lo laquostile di pensieroraquo dello scienziato (di colui che ha lrsquohabitusdella ragione scientifica) presenta una caratteristica peculiare vale adire il ricorso metodico allrsquoanalisi ndash a quel procedimento conoscitivoche consiste nello scomporre i propri oggetti in parti piugrave semplici quin-di piugrave chiaramente conoscibili per poi ricomporle in una totalitagrave intera-mente avvolta e attraversata da una rete di relazioni causali

Uno dei grandi pregi del sapere scientifico egrave la sua piena comunicabilitagravei concetti dello scienziato in quanto laquoidee chiare e distinteraquo sono sempretraducibili nel linguaggio (sia pure formalizzato) e quindi possono esse-re trasmessi ad interlocutori che hanno cosigrave la possibilitagrave di ripercorreregli stessi itinerari di astrazione giudizio ragionamento giagrave percorsi dalloscienziato ndash e di condividere la sua conoscenza della realtagrave

3 nel confronto con le altre culture la civiltagrave occidentale apparecaratterizzata soprattutto nellrsquoEtagrave moderna e contemporanea da unparticolare (e perfino ipertrofico) sviluppo della ragione scientificanon egrave azzardato credere che lrsquounica laquoereditagrave dellrsquooccidenteraquo vale adire il lascito che la nostra civiltagrave saragrave stata in grado di tramandare allefasi successive della storia mondiale consista proprio nella laquoscienzaraquointesa sia come patrimonio di conoscenze sia come modalitagrave rigorosadi esercizio del pensiero astratto

lrsquouniversalitagrave della ragione scientifica implica non solo che chiun-que possa farne uso ma che possa essere applicata a qualsiasi oggettodi conoscenza in linea di principio e adattando opportunamente ilaquocriteri di scientificitagraveraquo ai quali ci si riferisce non crsquoegrave campo di studiche non possa essere inquadrato in prospettiva scientifica ndash non crsquoegraveproblema che non possa essere affrontato facendo uso del metodoscientifico oltre alle discipline logico-matematiche e a quelle speri-mentali (galileiane) le discipline storiche giuridiche economichefilologiche filosofiche e perfino la teologia possono essere strutturate

12 A Olmi

come laquoscienzeraquo cioegrave come laquosaperi rigorosiraquo caratterizzati da 1) chia-rezza dellrsquoesposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagravedei risultati 4) ripercorribilitagrave del percorso

Anche il tomismo inteso nella duplice accezione di laquocomplessodelle dottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquinoraquo e dilaquocorrente di pensiero cui [tale complesso] ha dato luogo nel corsodella storiaraquo puograve essere ndash ed egrave stato ndash inquadrato in prospettiva scien-tifica in particolare possiamo definire laquotomismo scientificoraquo qualsia-si ricerca che si ispiri in qualsiasi modo al pensiero dellrsquoAquinateavendo come fine il sapere rigoroso del suo oggetto cioegrave una cono-scenza che soddisfi i giagrave citati criteri di chiarezza organicitagrave control-labilitagrave ripercorribilitagrave

non solo correnti di pensiero esplicitamente animate dalla mentalitagraveanalitica come il laquotomismo analiticoraquo4 contemporaneo o segnatecomunque dal confronto con il positivismo e la scienza moderna come illaquoneotomismoraquo successivo allrsquoenciclica Aeterni Patris (1879) di papaleone Xiii5 rientrano a pieno titolo nel laquotomismo scientificoraquo ancheindirizzi come il laquotomismo rigidoraquo dei domenicani del XVii e XViiisecolo il laquotomismo moderatoraquo dei gesuiti del medesimo periodo illaquotomismo staticoraquo del Settecento il laquotomismo dinamicoraquo dellrsquoottocento6

hanno espresso la medesima fiducia di trovare nellrsquoopera di tommasouna dottrina certa (cioegrave dimostrabile e laquonecessariaraquo) e uno stile di pen-siero in grado di applicarla con sicurezza alla soluzione dei problemiriguardanti Dio il mondo lrsquouomo e le loro reciproche relazioni

4 malgrado i suoi innegabili vantaggi perograve la scienza ndash e in genera-le la conoscenza per astrazione ndash ha un limite costitutivo e insuperabilecome dice lrsquoAquinate laquola scienza si esaurisce nella sola ra gio neraquo7Essendo un abito intellettivo e costituendosi attraverso le operazionidellrsquoastrazione del giudizio e del ragionamento non puograve superare i

4 Cf G VEntimiGliA To be o esse5 Cf P DEzzA ndash G SAntinEllo laquoneoscolastica e neotomismoraquo 874-8806 Cf C GiACon laquotomismoraquo 12257 laquoScientia est in sola rationeraquo (STh ii-ii 47 16 ad 1)

confini della dimensione intellettuale resta per cosigrave dire una co no -scenza laquofreddaraquo distaccata incapace di coinvolgere le facoltagrave appeti-tive dellrsquoanima e quindi di muovere attraverso di esse la personaumana nella sua totalitagrave

Anche la mentalitagrave analitica che caratterizza lo scienziato e glipermette di svolgere adeguatamente il processo spesso lungo e com-plesso di laquoscomposizioneraquo e laquoricomposizioneraquo concettuale deifenomeni da lui indagati tende a semplificare schematizzare e indefinitiva a impoverire la rappresentazione della realtagrave non meravi-glia che lrsquoinvestigazione scientifica sia considerata inapplicabile neiconfronti di quelle manifestazioni dello spirito umano che non posso-no soffrire lrsquoimposizione di un controllo razionale (arte vita affettivavita spirituale esperienze del sacro)

il tomismo scientifico pertanto proprio nel tentativo di raggiunge-re il fine che si egrave proposto ndash cioegrave la conoscenza (astratta) rigorosa edestensiva del pensiero di tommaso e delle sue possibili implicazioni eapplicazioni ndash finisce con il produrre una rete ipertrofica di collega-menti tra quantitagrave di dati che nessun cervello umano riesce a padro-neggiare e che per condurre a progressi sostanziali nella conoscenzaandrebbe data in pasto alle macchine il vero tomista scientifico allafine dovrebbe essere unrsquointelligenza artificiale

ma san tommaso drsquoAquino non egrave stato soltanto una grande menteun insuperabile scienziato della fede ha avuto un grande cuore egrave statoun saggio e un santo Come fare per chiedere al Doctor communis unaguida esistenziale e spirituale un modo per orientarsi nella realtagrave lrsquoin-dicazione della Via che con lrsquouso della ragione conduce al salto dellafede e quindi al Dio della Rivelazione cristiana

la risposta puograve essere provando a studiare la sua opera da un puntodi vista diverso ndash ponendosi un fine diverso senza rinnegare le conqui-ste e il modus operandi del tomismo scientifico assumere un abito intel-lettivo superiore a quello della scienza lrsquoabito della sapienza8

13Introduzione

8 laquoCiograve che egrave per seacute noto ha natura di principio e viene percepito in maniera istanta-nea dallrsquointelletto Perciograve lrsquoabito che predispone lrsquointelligenza alla considerazione di

5 nella lingua italiana la parola laquosapienteraquo viene comunementeusata per indicare una persona laquoche egrave ricca di sapienzaraquo9 intesa comelaquoprofondo sapere condizione di perfezione intellettuale che si manife-sta col possesso di grande conoscenza e dottrinaraquo10 in questo senso lefigure del laquosapienteraquo e del laquosaggioraquo non coincidono interamente

in generale si puograve dire che mentre sapienza e saggezza sonoespressione ambedue di unrsquoalta perfezione intellettuale e moralequella pone piugrave lrsquoaccento sulla perfezione intellettuale questainvece sulla perfezione morale Specificamente la sapienza egravesoprattutto conoscenza delle cose nelle loro cause supreme la sag-gezza egrave la medesima conoscenza riferita perograve soprattutto allrsquoazio-ne morale azione morale essa stessa11

la concezione della sapienza come laquola piugrave alta conoscenza dellecose piugrave eccellentiraquo caratterizzata laquo1deg dallrsquoessere il grado di cono-scenza piugrave alto cioegrave piugrave certo e completo 2deg dallrsquoavere per oggetto le

14 A Olmi

codeste veritagrave si chiama intelletto ed egrave lrsquoabito dei (primi) princigravepi invece le veritagraveconosciute mediante altre nozioni non sono percepite allrsquoistante dallrsquointelletto mamediante una ricerca della ragione ed hanno natura di termine E un termine puograveessere di due tipi ultimo di un dato genere e ultimo in rapporto a tutta laconoscenza umana E poicheacute come si esprime il Filosofo ldquole cose che noi conos-ciamo da ultimo sono le prime e le piugrave note secondo naturardquo ciograve che egrave ultimorispetto a tutta la conoscenza umana egrave al primo posto come lrsquooggetto piugrave conosci-bile secondo natura Di ciograve si occupa precisamente la sapienza la quale considerale cause supreme come scrive Aristotele E quindi giustamente coordina e giudicadi tutte le cose poicheacute non si puograve dare un giudizio perfetto e universale se nonmediante un processo risolutivo fino alle prime cause ndash invece rispetto a ciograve che egraveultimo in questo o in quellrsquoaltro genere di conoscibili lrsquointelletto ottiene il suo com-pimento dalla scienza Perciograve ai diversi generi di conoscibili corrispondono abi ti discienze diverse la sapienza invece non puograve essere che unaraquo (STh i-ii 57 2)

9 laquoSapienteraquo in VLI iV 5410 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5411 Am moSChEtti laquoSapienzaraquo 316

15Introduzione

cose piugrave alte e sublimi cioegrave le cose divineraquo risale ad Aristotele chediversamente da Platone distinse tra sapienza e saggezza12 SeguendoAristotele san tommaso drsquoAquino considerograve la sapienza come unavirtugrave intellettuale13 laquola regina nel mondo del sapereraquo14

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragrave inun dato genere sapiente colui che considera le cause supreme di que-sto genere [] Colui dunque che considera la causa suprema dellrsquou-niverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute come dicesantrsquoAgostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine15

Drsquoaltra parte la sapienza puograve essere intesa in senso piugrave ampio co medote laquooltre che intellettuale anche spirituale e morale intesa co me sag-gezza unita a oculato discernimento nel giudicare e nellrsquooperare sia sulpiano etico sia sul piano della vita praticaraquo16 in questa prospettiva ilsapiente unisce in seacute le qualitagrave del saggio e dello scienziato trasmutandolein una sintesi superiore lo si potrebbe definire una persona laquoche ha grandecultura che possiede profonde conoscenze in particolare in una determi-nata disciplina e la capacitagrave di giudicare e di comportarsi con prudenzacon saggezza con buonsenso e di affrontare gli eventi di prendere deci-sioni e di risolvere problemi con luciditagrave con misura con razionalitagraveraquo17

intesa in questo senso allargato la figura del sapiente egrave certamenteuno dei piugrave alti esempi di realizzazione umana egrave colui che sa e che saagire che vede con maggiore luciditagrave degli altri il rapporto tra laveritagrave e il bene Un laquosapiente cattivoraquo egrave una contraddizione in terminiad operare il male egrave piuttosto lrsquoantitesi del sapiente lo laquostolto e insi-pienteraquo (Dt 326) in senso biblico laquoche ha occhi ma non vede che ha

12 laquoSapienzaraquo in DFil 76513 Cf STh ii-ii 45 2 14 laquoSapienzaraquo in DEST 55115 STh i q 1 a 6 16 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5417 laquoSapiegravente2raquo in GDLI XVii 553

orecchi ma non oderaquo (Ger 515) il sapiente autentico invece egrave identi-ficato da tre caratteristiche essenziali lrsquoobbedienza alla realtagrave la ricer-ca della veritagrave il desiderio del bene

lrsquoobbedienza alla realtagrave18 consiste non solo nel riconoscere cheapparteniamo a un mondo incommensurabilmente piugrave grande e piugravecomplesso di noi armonicamente ordinato non solo nellrsquoaccettare lesue leggi e di conformarci ad esse ma anche nellrsquoassumere attiva-mente non per costrizione ma per libera scelta la condizione nellaquale ci troviamo a vivere rinunciando a qualsiasi atteggiamento pro-meteico19 e a quella laquoconoscenza del bene e del maleraquo (Gn 217) checonsiste nella volontagrave di determinare noi stessi che cosa egrave bene e checosa egrave male per noi cercando cosigrave di diventare laquocome Dioraquo (Gn 35)

la ricerca della veritagrave in senso sapienziale si fonda innanzituttonellrsquointendere la veritagrave stessa non come semplice evidenza ai sensi allaragione o allrsquointuizione spirituale non come conformitagrave con un criterioo una regola fissati dallrsquointelletto non come coerenza logico-formalenon come utilitagrave in senso pragmatico ma come adeguazione dellrsquointel-letto e della realtagrave20 tale concezione laquocomporta da un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva aperturao intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stessoraquo21 cercare di

16 A Olmi

18 il termine laquorealtagraveraquo laquodesigna in senso stretto ogni oggetto di esperienza in sensolato tutto ciograve che comunque esiste o puograve esistereraquo (V mAthiEU laquoRealtagraveraquo 1903)ovvero questo termine laquodesigna il modo drsquoessere delle cose in quanto esistano fuoridella mente umana o indipendentemente da essaraquo (laquoRealtagraveraquo in DFil 733)

19 nel mito greco Prometeo ha rubato i semi del fuoco a zeus il quale lo ha punitoincatenandolo a una roccia e inviandogli unrsquoaquila affincheacute gli rodesse il fegato perlrsquoeternitagrave laquoil significato del mito sta iscritto nel nome stesso di Prometeo che signi-fica pensiero preveggente Discendente dei titani porteragrave con seacute una tendenza allarivolta ma non egrave la rivolta dei sensi che egli rappresenta bensigrave quella dello spiritodello spirito che vuole eguagliarsi allrsquointelligenza divina o per lo meno rapire qual-che scintilla di luce non evoca il ricercare lo spirito per se stesso sulla via di unaautoelevazione progressiva ma lrsquouso dello spirito a fini di soddisfazione personaleraquo(laquoPrometeoraquo in DS ii 248)

20 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-91821 laquoVeritagraveraquo in DEST 647 laquoAdaequatio rei et intellectusraquo egrave la definizione della veritagrave

data da san tommaso sia in De Ver i 1 sia in STh i 16 1-2

17Introduzione

adeguare il proprio intelletto alla realtagrave esprime non solo una radicaleobbedienza ad essa ma il riconoscimento della sua perfezione costitu-tiva e quindi della sua bontagrave originaria

Pertanto il desiderio del bene che scaturisce dalla ricerca della veritagravenon egrave semplicemente laquounrsquoinfinita fuga da un significante allrsquoaltroraquo22 olaquoun gioco continuo di sostituzione di significanti tutti ugualmente ina-deguati in quanto tutti metonimici (o metaforici) rispetto al vero signi-ficato lrsquooggetto primitivo del bisognoraquo23 non egrave unrsquoenergia pulsionaleinterna allrsquoindividuo che scorre dal basso verso lrsquoalto (dalla profonditagravedella vita inconscia alla cosciente e superficiale attrazione fisica)24 oal contrario un flusso prodotto da laquomacchine desiderantiraquo25 che inve-ste lrsquoio dallrsquoesterno sul piano laquoorizzontaleraquo bensigrave unrsquoinclinazionelaquoverticaleraquo verso ciograve che egrave piugrave desiderabile percheacute egrave piugrave perfetto ndashverso il bene supremo dalla cui perfezione assoluta tutte le perfezioniparziali e limitate traggono origine26

il sapiente quindi ponendosi in atteggiamento obbedienziale neiconfronti della realtagrave egrave portato a ricercarne le cause seconde da que-ste risale alla Causa prima e conoscendola nella sua ragione di benesupremo non puograve che amarla laquocon tutto il suo cuore con tutta la suaanima e con tutta la sua menteraquo (mt 2237) al tempo stesso amando ilbene giunge a una conoscenza piugrave profonda della veritagrave e in questaconoscenza trova il pieno significato del proprio inserimento consape-vole e deliberato nellrsquoordine armonico della realtagrave il sapiente riper-corre senza soste questo circolo virtuoso e avvicinandosi sempre dipiugrave allrsquoorigine della suprema felicitagrave egrave per coloro che lo circondanolaquosale della terra e luce del mondoraquo (mt 513-16)

Arrivato al culmine di quella che puograve essere chiamata sapienza fi lo sofica e venuto in contatto con la sapienza teologica laquoche si fondasulla Rivelazione ed esamina i contenuti della fede raggiungendo il

22 n AbbAGnAno ndash G FoRnERo Storia della filosofia 43723 D GAlAti Teoria del linguaggio 5924 Cf laquolibidoraquo in DFil 53225 Cf G DElEUzE ndash F GUAttARi Macchine desideranti 26 Cf laquoPartecipazioneraquo in DEST 438-439

mistero stesso di Dioraquo27 chi ha progredito sulla Via dellrsquoobbedienzaalla realtagrave della ricerca della veritagrave del desiderio del bene egrave nelladisposizione di unire-distinguere-ordinare la propria sapienza creatu-rale alla sapienza suprema che laquoviene dallrsquoaltoraquo (Gc 315) che laquotuttoconosce e tutto comprenderaquo (Sap 911) che egrave elargita allrsquouomo comedono dello Spirito Santo che laquoconosce per connaturalitagrave presupponela fede e arriva a formulare il suo retto giudizio a partire dalla veritagravedella fede stessaraquo28

la meta finale della Via della sapienza quindi egrave la sapienza assoluta

chi conosce la causa piugrave alta in un dato genere ed ha la capacitagrave digiudicare partendo da essa tutto ciograve che appartiene a codesto gene-re si dice sapiente in tal genere di cose [] Chi invece conosce lacausa piugrave alta in senso assoluto cioegrave Dio egrave sapiente in senso asso-luto avendo la capacitagrave di giudicare o di ordinare tutte le cosemediante le leggi divine29

Se vale lrsquoequazione (analogica) sapienza = scienza + saggezza la dif-ferenza specifica che distingue la sapienza dalla scienza egrave data da unrsquoulte-riore modalitagrave della conoscenza che non sostituisce ma integra la laquocono-scenza per astrazioneraquo in direzione dellrsquoesperienza vissuta e di un mag-giore coinvolgimento dellrsquointera persona in effetti oltre al giudizio pro-priamente laquoastrattivoraquo lrsquoAquinate riconosce un altro tipo di giudizio

la rettitudine del giudizio puograve derivare da due fonti diverse primo dalperfetto uso della ragione secondo da una certa connaturalitagrave con lecose di cui si deve giudicare in materia di castitagrave p es puograve giudicarerettamente uno il quale ha imparato la morale mentre chi ha la virtugravedella castitagrave giudica rettamente per una certa connaturalitagrave30

18 A Olmi

27 FR 4428 FR 4429 STh ii-ii 45 1 30 STh ii-ii 45 2

19Introduzione

in generale laquoconnaturalitagraveraquo fa segno allrsquolaquoavere la stessa natura diqualcosa o di qualcunoraquo o al laquoconformarsi alla natura di qualcosa o diqualcunoraquo31 in questo caso intendiamo la parola nel secondo significatocioegrave come una relazione di convenienza fondata su una certa condivi-sione dellrsquoessere che produce unrsquoinclinazione affettiva A questo secon-do genere di giudizio corrisponde la laquoconoscenza per connaturalitagraveraquo(laquoconoscenza affettivaraquo cognitio per connaturalitatem quandam) chenon egrave la conoscenza dei propri affetti o sentimenti bensigrave lrsquouso degliaffetti finalizzato allrsquoacquisizione della conoscenza la laquoconoscenza perconnaturalitagraveraquo egrave unrsquoattivitagrave dellrsquointelletto ma fa uso di inclinazioniappetitive nella misura in cui gli atti della facoltagrave appetitiva (la volontagravee lrsquoappetito sensitivo) sono conosciuti dallrsquointelletto e ridondano inesso in questo tipo di conoscenza lrsquointelletto non astrae concetti marileva la laquorisonanza empaticaraquo tra la persona conoscente e la realtagraveconosciuta esso laquoafferraraquo il suo oggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione delsoggetto verso lrsquooggetto stesso ndash in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistentetra di essi Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile a un laquovedereraquo laco noscenza affettiva egrave paragonabile a un laquogustareraquo e si fonda sullrsquoamoreegrave operata sinergicamente dallrsquointelletto e dallrsquoaffetto dalla laquomenteraquo edal laquocuoreraquo e coinvolge lrsquointera persona32

Esercitandosi a conoscere nella duplice modalitagrave laquoastrattivaraquo elaquoaffettivaraquo la ragione scientifica diventa cosigrave ragione sapienziale checonsente di orientarsi nella realtagrave in modo da obbedirle e da essere inarmonia conoscitiva ed esistenziale con essa di cercare la veritagrave inmodo da adeguarsi ad essa senza riserve di desiderare il bene inmodo da vivere secondo virtugrave ed essere aperti senza riserve a riceve-re la Rivelazione di Dio

lo laquostile di pensieroraquo del sapiente (di colui che ha lrsquohabitus dellaragione sapienziale) egrave fondamentalmente analogico presenta cioegrave latendenza costante non a scomporre-ricomporre gli oggetti di cono-scenza come avviene con lrsquoanalisi ma a considerare simultaneamente

31 Cf laquoConnaturaleraquo in VLI i 89932 Sulla conoscenza per connaturalitagrave nel pensiero di san tommaso drsquoAquino cf

m DrsquoAVE niA La conoscenza per connaturalitagrave

20 A Olmi

le relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento che intercorrono tra diessi la mentalitagrave analogica puograve aiutare ad affacciarsi sulle supremerealtagrave inaccessibili alla scienza come il mistero di Dio (egrave uno soloma egrave distinto in tre Persone che sono in relazione asimmetrica ndash ilPadre genera il Figlio e non il contrario il Padre e il Figlio spirano loSpirito Santo e non il contrario) o come il mistero di Cristo (la suaPersona egrave una ma le sue nature sono distinte e la natura umana egravesubordinata alla natura divina) ma in generale egrave applicabile a qualun-que dimensione della realtagrave che non sia strettamente laquoanalizzabileraquo equando la conoscenza di ciograve che egrave noto in un certo ambito puograve persimilitudine far conoscere ciograve che egrave ignoto in un altro

A differenza della ragione scientifica perograve la ragione sapienziale nonegrave pienamente comunicabile Ciograve che in essa proviene dalla conoscenzaper astrazione puograve essere pensato in concetti e quindi espresso in parolema ciograve che deriva dalla conoscenza per connaturalitagrave non egrave per defini-zione concettualizzabile e quindi va compreso in modalitagrave extra-lingui-stiche (come lrsquointuizione o lrsquoispirazione) Vale in questo caso il princi-pio espresso allrsquoinizio del classico daoista 《道德經》Dagraveodeacutejīng(Libro della Via e della Virtugrave)ldquo知者不言 言者不知rdquo laquozhīzhě bugraveyaacutenyaacutenzhě bugravezhīraquo (laquoColui che sa non parla colui che parla non saraquo)33

6 Se il tomismo scientifico si prefigge di realizzare lrsquoideale delloscienziato (nel senso piugrave elevato e generale di laquoscienzaraquo) approfon-dendo attualizzando divulgando applicando alle piugrave svariate situa-zioni e problematiche il pensiero del Doctor communis il tomismosapienziale si propone usando gli stessi mezzi di realizzare lrsquoidealedel sapiente impresa a priori possibile percheacute riuscita in primoluogo allo stesso tommaso

la differenza nel fine perograve impone un cambiamento allo stile dipensiero che rimarragrave come nellrsquoAquinate (e nei tomisti scientifici) for-malmente analogico e materialmente analitico ndash analogico nel conosce-re la struttura della realtagrave analitico nellrsquoorganizzare ed esporre taleconoscenza ndash ma si lasceragrave guidare piugrave energicamente e consapevol-

33老子 lǎo zǐ《道德经》Dagraveo deacute jīng (Il libro della Via e della Virtugrave) 56 1

21Introduzione

mente dallrsquoempatia con la realtagrave Per i tomisti sapienziali il carattereintensivo dellrsquoessere non egrave una scoperta dellrsquointelletto ma scaturisceoriginariamente da unrsquoesperienza del sacro (lrsquoesperienza dei differentigradi di perfezione delle cose34 a cui Dante si riferisce dicendo laquola glo-ria di colui che tutto move per lrsquouniverso penetra e risplende in unaparte piugrave e meno altroveraquo35) il ruolo della ragione nella vita morale nonrisulta da una deduzione antropologica ma dallrsquoesercizio concreto dellevirtugrave le categorie filosofiche di derivazione aristotelica (come le coppieconcettuali atto-potenza essere-essenza sostanza-accidente forma-materia) non scaturiscono primariamente da considerazioni metafisichema sono innanzitutto una rigorizzazione del senso della realtagrave

Egrave la particolare attenzione al senso della realtagrave ndash inteso nella dupliceaccezione soggettiva e oggettiva di laquocapacitagrave di conoscere i princigravepiuniversali della realtagraveraquo e di laquoprincigravepi della realtagrave universalmente cono-sciutiraquo ndash che caratterizza in definitiva il metodo del tomismo sapienzia-le rispetto a quello del tomismo scientifico Pertanto chi si riferisce asan tommaso drsquoAquino come laquosapienteraquo (nel grado piugrave alto quindisanto e dottore della Chiesa) piuttosto che come laquoscienziatoraquo (in sensofilosofico e teologico) ricorreragrave alla laquofilosofia implicitaraquo36 piuttosto chea categorie piugrave formalizzate come quelle della metafisica tomista e saragravepropenso a servirsi di forme espressive laquoanalogicheraquo piuttosto che laquoana-liticheraquo ndash ovvero a utilizzare lrsquoargomentazione piuttosto che la dimo-strazione anche in forme poetiche e letterarie

7 malgrado la sua superioritagrave sul piano gnoseologico rispetto allascienza ndash come il laquogustareraquo egrave superiore al laquovedereraquo ndash la sapienza haun considerevole svantaggio al quale giagrave abbiamo accennato non egravecomunicabile attraverso il linguaggio o meglio egrave comunicabile soloquella parte di essa ottenibile laquoper astrazioneraquo o formulabile attraver-

34 Sulle laquocertezze ierologicheraquo originate dallrsquoessere conosciuto per connaturalitagrave cf A olmi laquoSenso della realtagraveraquo 157-158

35 DAntE AliGhiERi laquoParadisoraquo i 1-336 Sulla laquofilosofia implicitaraquo come laquonucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza

egrave costante nella storia del pensieroraquo cf FR 4

22 A Olmi

so concetti in questo senso la conoscenza sapienziale egrave paragonabilealla conoscenza estetica che puograve esprimere la bontagrave del suo oggettosolo attraverso elementi intellettualmente determinabili ndash che nellaconcezione tomista sono lrsquointegritas la proportio e la claritas37

Alla conoscenza estetica perograve egrave essenziale che il suo contenuto sialaquoil bene in quanto conosciutoraquo non in quanto fruito o posseduto il belloegrave laquociograve che visto piaceraquo ed implica lrsquoacquietarsi dellrsquoappetito alla sua solaconoscenza38 il contenuto della sapienza invece egrave dato insieme dal veroe dal bene per comunicare al tempo stesso la bontagrave del vero e la veritagravedel bene occorre utilizzare tutte le possibilitagrave espressive nel linguaggioed integrarle nella testimonianza vissuta di ciograve che viene affermato

tutto questo vale ovviamente anche per il tomismo sapienzialementre il tomista scientifico puograve limitarsi a dimostrare la veritagrave dellasua posizione il tomista sapienziale deve testimoniarne la bontagrave equesto non per dominare intellettualmente lrsquointerlocutore ma perdimostrargli la propria amicizia ndash come fece P matteo Ricci nel suosoggiorno in Cina dal 1582 al 1610

8 Su P matteo Ricci della Compagnia di Gesugrave nato a macerata il 6ottobre 1552 morto a Pechino lrsquo11 maggio 1610 si egrave scritto molto39 lasua audace e singolare figura di missionario40 lrsquoesperienza in Cina dal

37 Cf STh i 39 838 Cf laquobellezzabelloraquo in DEST 88-8939 Per un primo giro drsquoorizzonte sulla vasta bibliografia ricciana cf G CRiVEllER

Matteo Ricci 118-123 per una scelta selezionata di titoli occidentali su Ricci cf laquobibliografia riccianaraquo in m RiCCi Della entrata Xli-lii per una bibliografiaestesa anche allrsquoarea asiatica cf E RyDEn laquoExtensive bibliographyraquo 215-439

40 Per unrsquoequilibrata e sintetica presentazione della vita e delle opere di P matteo Riccicf G CRiVEllER Matteo Ricci P olmi laquoRicci matteo (i)raquo 155-157 su Riccidescritto con i tratti dellrsquoavventuriero rinascimentale cf JD SPEnCE Il Palazzo dellamemoria sulla sua figura di missionario o GEntili Lrsquoapostolo della Cina Sulla for-mazione umanistica e scientifica da lui ricevuta cf m REDAElli Il mappamondo15-60 m FoiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 J CASAnoVAS laquoil P Clavio profes-sore di matematicaraquo 229-239 RA mARykS laquoA Jesuitrsquos Educationraquo 103-111

23Introduzione

1582 sino al termine della sua vita41 i successi e i fallimenti della suaopera di evangelizzazione42 il coinvolgimento (postumo) nella cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo43 la riabilitazione tardiva44 le attesta-zioni di stima tributategli dagli ultimi papi45 tutto questo ha costituitomateria di narrazioni biografiche storiche missiologiche e storico-culturali che sembrano talvolta laquogirare intornoraquo senza neanche sfio-rarlo al punto focale della sua straordinaria attivitagrave la sua sapienza ilgesuita maceratese egrave stato al tempo stesso uno scienziato un saggioun uomo di Dio tali qualitagrave non coesistono nella sua figura comesommate o giustapposte bensigrave come unite-distinte-ordinate nel quadrodi una personalitagrave complessa e affascinante

Sulla possibilitagrave di attribuire al gesuita maceratese la qualifica dilaquoscienziatoraquo non sussistono dubbi Al Collegio Romano da lui fre-quentato dal 1573 al 1577 laquonei programmi di filosofia erano compresilo studio del sistema tolemaico gli Elementi di Euclide e le piugrave recentinozioni geografiche che costituivano il livello piugrave avanzato dellaconoscenza scientificaraquo46 egli studiograve inoltre con il grande matemati-

41 Sullrsquoattivitagrave di P matteo Ricci in Cina cf J Shih laquolrsquoattivitagrave missionariaraquo 255-266 R SAni laquolrsquoopera di P matteo Ricciraquo 69-102 A SERGiAnni Un cristianotra i cinesi Sul metodo missionario ricciano cf P bEonio-bRoCChiERi laquoStrategiamis sionariaraquo 167-187 A olmi laquoRagione naturale e ragione sapienzialeraquo 259-287Sullrsquointroduzione da parte di Ricci della scienza occidentale in Cina cf i iAn nAC Co nElaquomatteo Ricci e lrsquointroduzione delle scienzeraquo 199-218 thn FoSS laquola cartografia dimatteo Ricciraquo 177-195 G RiCCiARDolo laquoGeografia e cartografiaraquo 219-235R moRRESi laquola mnemotecnica di matteo Ricciraquo 177-197

42 Per una valutazione complessiva dellrsquoopera di evangelizzazione di P matteo Ricciinserita nel quadro delle vicende missionarie della Chiesa cattolica allrsquoinizio del-lrsquoetagrave moderna cf R SAni Unum ovile et unus pastor

43 Cf C SAntini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 115-162 Eacute DUCoRnEtLa Chiesa e la Cina

44 Cf SACRA ConGREGAtio DE PRoPAGAnDA FiDE Plane compertum est 24-2645 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 271-276 bEnEDEtto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

FRAnCESCo Messaggio del Santo Padre Francesco ai cattolici cinesi 246 m REDAElli Il mappamondo 23

24 A Olmi

co e astronomo Cristoforo Clavio47 e fece parte di un ristretto gruppo distudiosi da lui diretto allrsquointerno del Collegio Romano Pertanto laquola reputazione scientifica di cui Ricci godeva in Cina era ben fondatagrazie agli insegnamenti del Clavio poteacute comporre diversi trattati dimatematica arrivare a diffondere in Cina la geometria euclidea la cartografia lrsquoastrolabio e i fondamenti delle teorie astronomiche europeeraquo48

tuttavia lrsquointeresse di Ricci per la scienza non era fine a se stessoe non costituiva un tratto per cosigrave dire laquoindipendenteraquo della sua per-sonalitagrave esso si fondava su una radicata disposizione alla pratica dellevirtugrave dimodocheacute il suo laquoessere scienziatoraquo non puograve essere disgiuntodal suo laquoessere saggioraquo Scienza e saggezza si uniscono-distinguono-ordinano in lui in direzione di una compiuta realizzazione sapienzialeche suscitograve lrsquoammirazione di coloro che lo conobbero da vicino Dicedi lui il laquodottor Paoloraquo 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ (1562-1633) grande per-sonaggio nella storia della Cina suo amico e collaboratore da lui con-vertito al cristianesimo

47 Christoph Schluumlssel (secondo altri Christoph klau) della Compagnia di Gesugrave(1538-1612) il cui nome latino era Christophorus Clavius meglio noto in italiacome Cristoforo Clavio collaborograve alla riforma gregoriana del calendario e fu incorrispondenza con alcuni insigni scienziati dellrsquoepoca come Galileo Galilei etycho brahe Cf J CASAnoVAS laquoil P Clavio professore di matematicaraquo 229-239

48 tra le opere scientifiche scritte e pubblicate da Ricci in Cina in collaborazione coni suoi amici e discepoli le piugrave importanti sono RiCCi m 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash李之藻 lǐ zhīzǎo 《坤輿萬國全圖》 Kūnyuacute wagravenguoacute quaacutentuacute (Mappa completa dellamiriade dei paesi del mondo) [1602] in 朱維錚 zhū WEacuteizhēnG (ed)《利瑪竇中文著譯集》

Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute (Raccolta di scritti e traduzioni in cinese di MatteoRicci) 171-226 iD《渾蓋通憲圖說》 Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento) [1607] Ibid 311-435《乾坤體義》 Qiaacutenkūn tǐyigrave(Spiegazione della struttura del Cielo e della Terra) [1608] Ibid 513-552 iD《圜容較》

Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche) [1609] Ibid 555-583 iD《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica) [1613] Ibid 643-652m RiCCi 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash 徐光启 Xuacute GUānGQǐ 《測量法義》 Cegraveliaacuteng fǎyigrave(Teoria e metodo delle misure) [1607] Ibid 587-640 iD《幾何原本 》Jǐheacuteyuaacutenběn (Elementi di geometria) [1607] Ibid 293-308

25Introduzione

Dopo averlo ascoltato parlare non vi era alcuno che non restassecontento e soddisfatto come se avesse trovato qualcosa di cui eraprivo io ebbi tra gli altri lrsquoopportunitagrave di accompagnarlo gli chiesiinformazioni e ottenni importanti insegnamenti Dunque ciograve che ioavevo sentito e imparato in precedenza in realtagrave erano solo feccia ecenere anzi appena una parte infinitesimale di essi nello studionulla gli egrave nascosto e il suo scopo principale egrave mostrare chiaramenteil reale e vero Signore Dal mattino alla sera ogni momento il suopensiero egrave rivolto a lui non germoglia nel suo cuore alcun tipo disentimento desiderio o aspirazione anche se non riguardano la suapersona o non sono stati espressi dalla sua bocca tutte queste tenta-zioni sono spazzate via nella ricerca della cosiddetta esperienza dellaperfezione tra le centinaia e migliaia di parole dette da lui nel corsodei suoi continui spostamenti dei penosi commiati e durante le con-versazioni sui piugrave svariati argomenti o nei discorsi pronunciati neibanchetti non ne ho trovata alcuna che non fosse conforme aiprincigravepi di lealtagrave e di pietagrave filiale o che non fosse conforme aiprincigravepi e alla morale del tempo Ciograve egrave percheacute nei suoi libri non sitrovano questi concetti e la sua religione ammonisce contro di essiPer tutta la vita avevo provato diletto nel dubitare fino a che comequando le nuvole si diradano non trovai piugrave nulla di cui dubitare untempo ero anche io in grado di dare spiegazioni fino a che egrave statocome nuotare nellrsquooscuritagrave non trovai piugrave alcuna spiegazioneAllora cominciai a seguirlo e a chiedergli insegnamenti49

Unrsquoaltra impressionante testimonianza sulla nobiltagrave drsquoanimo e sul-lrsquoacume intellettuale dello 西泰 Xītagravei il laquoGrande drsquooccidenteraquo (comeRicci veniva talvolta chiamato) egrave quella data da un altro amico e col-laboratore 李之藻 lǐ zhīzǎo (1565-1630)

Dopo averlo conosciuto meglio pian piano ho compreso che eglisegue la giustizia adora la veritagrave e contesta le dottrine eterodosse

49 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《跋二十五言》Baacute Egravershiacutewǔ yaacuten (Postfazione alle Ven ti cin quesentenze) 75

26 A Olmi

ha sempre in mano dei libri e dopo averli letti riesce a recitarlidalla prima parola allrsquoultima e dallrsquoultima alla prima Conosce per-fettamente le dottrine sulla vita e sulla sorte dellrsquouomo egrave bravo inastronomia e possiede lrsquoabilitagrave di disegnare mappe conosce lamatematica e cose ignorate dai sapienti confuciani che pur avevanoaccumulato di generazione in generazione ricchissime conoscenzeDimostra e spiega frequentemente le sue nuove conoscenze senzanascondere nulla Credo dunque che sia una persona erudita esapiente [Dal primo incontro con lui] fino ad oggi sono passatiquasi dieci anni nei quali si egrave perfezionato ulteriormente le paro-le i comportamenti e i pensieri incontrollati sono giagrave scomparsi inlui mentre la virtugrave che sta perfezionando in armonia con il Cielocon lrsquouomo e con se stesso egrave diventata sempre piugrave pura De si de ran -do di fare del bene al mondo si perfeziona sempre di piugrave e non famai discorsi aggressivi miranti a soppiantare [la nostra civiltagrave] Chinon lo conosce bene non riesce a capirlo ma chi lo comprende egravesempre persuaso gioiosamente da lui ogni tanto gli chiedo dei con-sigli se li seguo di solito le cose vanno bene se non le ascolto mene pento spesso Dunque lo considero come lrsquouomo perfettolrsquolaquouomo perfettoraquo egrave simile alla natura ma non diverso dagli uomini[comuni]50

lrsquoevangelizzazione della Cina per il gesuita maceratese non potevache avvenire attraverso una compiuta laquoeducazione della ragioneraquo ragio-ne naturale ragione scientifica ragione sapienziale la ragione naturaleviene sempre presupposta nei suoi scritti e talvolta strenuamente difesain particolare contro le deviazioni ad essa imposte dalle religioni alloradiffuse in Cina daoismo buddhismo neo-confucianesimo che non solosembravano violare il principio di causalitagrave (con lrsquoidea dellrsquoorigine dellecose dal laquonullaraquo [無 wuacute] o dal laquovuotoraquo [空 kōng]) ma anche contenereuna serie di credenze ndash come quella della trasmigrazione delle anime odellrsquoidentitagrave sostanziale dellrsquouomo con Dio o dellrsquouomo con la materia ndash

50李之藻 lǐ zhīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitolidi un uomo strano) 365

27Introduzione

che apparivano in stridente contrasto con alcune certezze originariedel senso della realtagrave

la ragione scientifica egrave stata quella che ha assicurato a Ricci imaggiori e piugrave duraturi successi anche tra i cinesi che non si conver-tirono al cristianesimo i suoi scritti di cartografia di astronomia diaritmetica di geometria riscossero grande interesse ad esempio laMappa completa della miriade dei paesi del mondo ebbe sedici edi-zioni e la traduzione (in collaborazione con 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ) deiprimi sei libri degli Elementi di geometria di Euclide fu ripresa e com-pletata nel XiX secolo ma nella visione ricciana laquolo studio dei feno-meniraquo e in particolare dei numeri che laquosono precisi solidi autorevolie succintiraquo egrave solo il primo gradino della scala che porta alla laquocoltiva-zione di seacute e [al] servire il Cieloraquo51 abituarsi a ragionare su di essi svi-luppa quella capacitagrave di pensiero analitico che costituisce la partelaquoscientificaraquo della sapienza

E in effetti egrave la capacitagrave di usare la ragione sapienziale ciograve che interessamaggiormente Ricci e che lui vorrebbe trasmettere ai suoi interlocutoricinesi tra i suoi scritti i piugrave espliciti nel proporre questo modo di pensare ndashche conduce il lettore virtuoso ad avvertire la necessitagrave esistenziale oltreche morale oltre che teoretica del laquosalto della federaquo ndash sono il《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia) pubblicato nel 1595 a 南昌 naacutenchāng lo《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) pubblicato nel 1605a Pechino il《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān (Dieci capitoli di un uomostrano) pubblicato a Pechino nel 1608 e soprattutto il Catechismoovvero il 《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) pubblicato anchrsquoesso a Pechino nel 1603

il Catechismo egrave un esempio perfettamente compiuto di laquotomismosapienzialeraquo come lo abbiamo delineato che si articola nei seguentielementi fondazione del discorso su veritagrave indiscutibili e imprescindi-bili messe in luce dal senso della realtagrave e della laquofilosofia implicitaraquo(tra le altre i princigravepi di causalitagrave e di non-contraddizione) visione

51 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《刻幾何原本序》kegrave Jǐ heacute Yuaacuten běn xugrave (Prefazione allrsquoedi-zione xilografica degli Elementi di geometria) 90

28 A Olmi

analogica della realtagrave che si basa implicitamente laquosul paradigma diCalcedoniaraquo (cioegrave sul riconoscimento della realtagrave come laquorelazione direlazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento simultaneamente in atto)articolazione analitica del pensiero che circoscrive in modo chiaro edistinto i concetti-cardine del ragionamento costante riferimento(implicito) al sistema filosofico-teologico di san tommaso drsquoAquinoelaborazione metafisica ridotta soprattutto per quel che riguarda lrsquousodi concetti formalizzati e di termini tecnici riferimento a intuizionisapienziali giagrave riconosciute come tali (nel caso specifico da partedegli autori classici cinesi) riferimento a veritagrave appartenenti allaRivelazione presentate nella loro conformitagrave alla ragione universaleuso retorico-argomentativo del linguaggio volto a coinvolgere il letto-re non solo sul piano intellettuale ma anche affettivo (rivolgendosi alui come persona e non solo come soggetto pensante)

in tal senso il fatto che il Catechismo ricciano sia stato scritto informa di dialogo tra un letterato occidentale (alter ego di Ricci stesso)e un letterato Cinese (alter ego dei numerosi intellettuali con i qualiRicci fu in relazione di stima e cordialitagrave) egrave particolarmente degno dinota percheacute mette in luce lrsquoimportanza dellrsquoamicizia come relazioneumana fondamentale senza la quale la ricerca della sapienza ndash comeaspirazione condivisa al Vero e al bene ndash non sarebbe possibile neacuteavrebbe significato

9 laquolrsquoamicizia [] fu un tratto essenziale della vita di Ricci ilgesuita visse lrsquoamicizia non solo come un tema intellettuale (scrivendoproprio sullrsquoamicizia il suo primo libro in cinese) ma fu una personacapace di vera amiciziaraquo52 non solo verso i compagni di missione ma verso i cinesi con i quali fu piugrave strettamente in contatto tra di essi oltre ai giagrave citati Paolo 徐光啟 Xuacute Guāngqǐ e leone 李之藻lǐ zhīzǎo sono da citare michele 楊廷筠 yaacuteng tiacutengyuacuten (1562-1627)e Filippo 王徵 Waacuteng zhēng (1571-1644)53 i primi tre sono considera-ti i laquotre pilastriraquo (三柱石 sān zhugrave shiacute) e con lrsquoaggiunta del quarto i

52 G CRiVEllER Matteo Ricci 9453 i nomi latini preposti al cognome-nome cinese sono quelli imposti allrsquoatto del

battesimo

29Introduzione

laquoquattro saggiraquo (四賢 sigrave xiaacuten) della Chiesa in Cina laquoEssi non solohanno sostenuto economicamente lrsquoevangelizzazione della Cina mahanno anche contribuito dinamicamente allrsquointegrazione tra la cultura(in particolar modo confuciana) e il cristianesimo scrivendo libripubblicandoli e collaborando con le traduzioni dei missionariraquo54Questi laquoletterati convertiti al cristianesimoraquo55 possono essere conside-rati i capostipiti di quella schiera di laici laquocui non si renderagrave mai suffi-cientemente omaggioraquo56 percheacute egrave alla loro opera generosa e a volteeroica che si deve il solido radicamento della Chiesa cattolica in Cina

Dal nostro punto di vista egrave importante notare come questi letterati-funzionari ndash che erano quindi originariamente in piena sintonia con illoro ambiente culturale ndash non solo si convertirono al cristianesimo malo fecero seguendo la laquoVia della ragione sapienzialeraquo proposta dal lorosapiente amico il laquoconfuciano drsquooccidenteraquo (西儒 Xīruacute)57 Paolo XuGuangqi laquoletterato e scienziato matematico astronomo studioso diagricoltura giunto ai piugrave altri gradi della burocrazia imperiale uomointegro di grande fede e vita cristiana dedito al servizio del suo Paese eche occupa un posto di rilievo nella storia della cultura cineseraquo58 chia-mava la dottrina cristiana laquodottrina (o scienza) del Cieloraquo (天學

tiānxueacute)59 distinguendo-ordinando-unendo in essa le diverse dimensio-ni degli studi naturali della ricerca della virtugrave e del servizio di Dio

la laquodottrina santaraquo (shegravengxueacute 圣学) che riguarda la dimensione sal-vifica dellrsquouomo in Cristo e lrsquolaquoinsegnamento praticoraquo (shiacutexueacute 实)che riguarda la dimensione antropologica ndash includente il perfezio-namento di se stessi e lo studio delle scienze ndash si trovano perfetta-mente in armonia nella laquodottrina del Cieloraquo60

54 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 10755 E GiUniPERo laquoXu Guangqiraquo 2856 Eacute DUCoRnEt La Chiesa 82 57 Cf 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro

elementi) 16658 bEnEDEtto XVi Quarto recurrente saeculo 36059 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 87 60 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 111

30 A Olmi

michele yang tingyun laquoletterato di talento giunto ai gradi altidella burocrazia imperiale [] uomo generoso di grande fede e vitacristiana dedito al servizio dei poveri e alla loro educazioneraquo61 haofferto unrsquointerpretazione originale di Cristo nel contesto del dialogotra confucianesimo e cristianesimo62 puograve essere considerato laquoil primoteologo cineseraquo63 la sua visione teologica egrave improntata al realismoed egrave pienamente concorde con il senso della realtagrave (come richiede laragione sapienziale) ndash al contrario quindi delle concezioni filosofico-religiose daoista e buddhista

insieme a Xu Guangqi yang tingyun sostenne che il cristianesimonon solo egrave laquoinsegnamento sacroraquo (shegravengxueacute 圣学) ma anche laquoinse-gnamento realisticoraquo (shiacutexueacute 实学) che viene spesso consideratocome lrsquoopposto dellrsquolaquoinsegnamento vuotoraquo (xūxueacute 虚学) edellrsquolaquoinsegnamento misteriosoraquo (xuaacuten xueacute 玄学) (inteso come nonverificabile) di laozi e di buddha64

Anche leone li zhizao fu laquoun letterato di grande talento scienzia-to astronomo geografo musicologo matematico e filosofo giunto aigradi alti della burocrazia imperiale uomo integro di vita cristianadedito al servizio del suo Paeseraquo65 Avendo due mogli ndash come permes-so dal confucianesimo ndash non poteacute ricevere il battesimo ma ebbe unagrande ammirazione per la dottrina e lo stile di vita cristiano Per testi-monianza dello stesso Ricci

Delle cose della nostra santa fede sta molto bene instrutto e stetteper essere battizzato se non gli avessero i Padri scoperto lrsquoimpedi-mento della Poligamia il quale promette egli che toglieragrave di casa

61 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12162 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35863 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35664 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12665 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 132

ma egli tiene la nostra santa religione per vera e cosigrave la predica etessorta agli altri a essa come se fusse Christiano e giagrave molti di suacasa hanno pigliato il santo battesimo e sono frarsquo migliori Christianidi tutti66

il perfezionamento di seacute secondo leone li zhizao coinvolge tuttele facoltagrave della persona umana e richiede la conoscenza delle creaturecome del Creatore lrsquoideale sapienziale si mostra chiaramente nellrsquoideache per servire il Signore occorrano sia lrsquoadesione della volontagrave edella ragione sia lo sforzo di comprendere chi egrave Dio e chi egrave lrsquouomo67

Al pari degli altri letterati convertiti al cristianesimo Filippo Wangzheng fu un mandarino di alto grado alla passione per la matematicae le scienze naturali unigrave anche notevoli doti di inventore laquobuddhistadallrsquoinfanzia e poi daoista per circa ventrsquoanniraquo68 arrivograve al battesimodopo un approfondito studio della dottrina cristiana Sapienza umana esapienza cristiana si incontrano in lui nella considerazione che egliebbe del timore di Dio cioegrave dellrsquoatteggiamento che porta il credente asentirsi costantemente in presenza del Signore non avendo paura dilui ma essendo consapevole della Sua trascendente maestagrave SecondoFilippo Wang zheng laquolrsquoamore cristiano deve avere il timore di Diocome suo fondamento e il timore di Dio presume la conoscenza dellaSua volontagraveraquo69 il che a sua volta richiede lrsquouso approfondito dellalaquoretta ragioneraquo ndash cioegrave della ragione disciplinata dalla virtugrave

Una tale fioritura intorno al gesuita maceratese di amicizie cosigraveammirevoli non solo dal punto di vista cristiano ma anche in una pro-spettiva nobilmente umana non puograve considerarsi accidentale neacute puograveessere genericamente ascritta alla comune condivisione della fede cat-tolica Essa egrave la diretta conseguenza del particolare tipo di dialogo cheRicci seppe instaurare con i letterati cinesi non un dialogo strumentaleil cui carattere specifico consiste nella manipolazione dellrsquointerlocutore

31Introduzione

66 m RiCCi Della entrata 37567 Cf SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 13468 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 14269 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 145

32 A Olmi

al fine di portarlo a condividere la propria posizione non un dialogocontestuale discussione garbata che si distingue per la ricerca del con-senso magari superficiale ed effimero tra i partecipanti non un dialogosettoriale svolto tra specialisti che restringono il dibattito a un soloargomento di interesse comune ma un dialogo sapienziale che ha invista il bene piugrave alto che deriva dalla condivisione della veritagrave che egraveresa possibile dallrsquoadeguazione obbedienziale degli interlocutori allarealtagrave E P matteo Ricci riuscigrave a svolgere questo tipo di dialogo einstaurare questo tipo di amicizie percheacute seppe incarnare in modo cre-dibile ndash nel contesto del confronto interculturale e interreligioso ndash quelmodello di sapienza cristiana che san tommaso drsquoAquino ha dato allaChiesa e al mondo in modo cosigrave esemplare

10 nel presente lavoro non si parleragrave di tomismo sapienziale inmodo sistematico come sarebbe apparso desiderabile proprio inomaggio alla modalitagrave tommasiana di esposizione del pensiero pre-sentiamo invece sette studi giagrave editi in pubblicazioni italiane eo cine-si completamente riveduti alcuni tradotti dallrsquoinglese Cinque di essisono stati scritti in occasione di convegni tenutisi in italia a hongkong a taiwan nella Cina continentale70 in qualche modo tutti fanno

70 laquoScienza Ragione Fede il genio di P matteo Ricciraquo macerata 4-6 marzo 2010organizzato dallrsquoUniversitagrave degli Studi di macerata dalla Pontificia UniversitagraveGregoriana dallrsquoUniversitagrave Cattolica del Sacro Cuore di milano ldquo天主教与国

对话本地化与责任rdquolaquotiānzhǔjiagraveo yǔ zhōngguoacute duigravehuagrave běndigravehuagrave yǔ zeacuteregravenraquo(ldquoCatholic Church in China Dialogue harmony and Responsibilityrdquo) 香港

Xiānggǎng (hong kong) 8 novembre 2013 organizzato da 原道交流学会

yuaacutendagraveo Jiāoliuacute Xueacutehuigrave (yuan Dao Study Society) ldquo托马斯阿奎那与中世纪

哲学rdquolaquotuōmǎsī ākuiacutenagrave yǔ zhōngshigravejigrave zheacutexueacuteraquo (ldquothomas Aquinas and themedieval Philosophyrdquo) 武汉 Wǔhagraven 14 novembre 2014 organizzato da 武汉大

学哲学学院 Wǔhagraven Dagravexueacute zheacutexueacute Xueacuteyuagraven (School of Philosophy WuhanUniversity) ldquo上海大学第三届明清天主教研究工作坊rdquolaquoShagravenghǎi Dagravexueacute digrave sānjiegrave miacuteng Qīng tiānzhǔjiagraveo yaacutenjiū gōngzuogravefaacutengraquo (ldquothe third Workshop onCatholic Studies in China Scholastic Philosophy in Chinardquo) 上海 (Shagraveng hǎi) 17ottobre 2015 organizzato da 上海大学文学院 Shagravenghǎi dagravexueacute weacutenxueacute yuagraven

33Introduzione

riferimento al tema del tomismo sapienziale di P matteo Ricci dapunti di vista diversi e complementari

il primo studio laquoRagione e fede nel Catechismo di P matteoRicciraquo presenta innanzitutto la figura di Ricci sullo sfondo delle valu-tazioni profondamente contrastanti che ne sono state date laquoapostolodella Cinaraquo e missionario esemplare da un lato laquostrategaraquo culturale efautore di un dialogo puramente strumentale dallrsquoaltro ma gli equivo-ci piugrave grandi a suo riguardo sono nati dallrsquoincomprensione da parte dialcuni autorevoli interpreti dei rapporti esistenti tra ragione e fede

Un chiarimento illuminante di tale problema viene dalle pagine delCatechismo ricciano il costante appello alla ragione sapienziale ndashcostellato da riferimenti impliciti ma puntuali al pensiero di santommaso drsquoAquino ndash permette al letterato occidentale di condurreprogressivamente il suo interlocutore (il letterato Cinese) dai primiprincigravepi della ragione naturale agli elementi fondamentali dellaRivelazione cristiana Questo itinerario passa anche attraverso lrsquoeser-cizio di una critica radicale agli elementi di irragionevolezza presentinelle religioni (ovvero filosofie religiose) allora presenti in Cina ildaoismo il buddhismo e il neo-confucianesimo

il secondo studio laquoRagione naturale e ragione sapienziale nel pen-siero di P matteo Ricciraquo inizia con lrsquoattribuire il corretto funziona-mento della ragione naturale al riconoscimento di alcune veritagrave uni-versali che appartengono allrsquoessere umano in quanto tale e che debbo-no pertanto essere ritenute vere e proprie laquocostanti antropologicheraquola laquostrategia missionariaraquo del gesuita maceratese richiedeva necessa-riamente il passaggio dalla ragione naturale alla ragione sapienziale eda questa alla fede nella Rivelazione cristiana lrsquoindividuazione deilaquosemi del Verboraquo nel Paese di mezzo la loro depurazione da errori edistorsioni e il loro uso teologico al fine di rendere pienamente com-

(College of liberal Arts Shanghai University) ldquo多瑪斯哲學思想論壇自然法

德行倫理與人的完滿實現rdquo laquoDuōmǎsī zheacutexueacute sīxiǎng lugraventaacuten zigraveraacuten fǎ deacutexiacutengluacutenlǐ yǔ reacuten dewaacutenmǎn shiacutexiagravenraquo (ldquonatural law Virtue Ethics and humanFlourishing the Philosophy of St thomas Aquinasrdquo) 台北 taacuteiběi 24-25 maggio2019 organizzato dalla 輔仁大學 Fǔreacuten dagravexueacute (Fu Jen Catholic University)

prensibile la Rivelazione da parte della civiltagrave cinese costituiscono letre tappe attraverso cui si articola la laquopedagogia della ragioneraquo operatada Ricci insieme allrsquoinsegnamento ai dotti cinesi della matematica edi alcuni elementi di scienza e tecnologia occidentali che avrebbe loroconsentito di ragionare in modo sistematico necessario alla conoscen-za approfondita della dottrina cattolica

il terzo studio laquola teologia del Catechismo riccianoraquo verte in par-ticolare sul rapporto tra catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteoRicci Se con il termine laquoteologoraquo si intende in senso stretto il laquopro-fessionista della teologiaraquo non ogni missionario deve o puograve essereun teologo se con questa parola si intende invece chi riflette suimisteri della fede cristiana per conoscerli meglio e per renderli piugravefacilmente comunicabili allora ogni missionario che cerchi di evange-lizzare una cultura diversa dalla propria puograve dare un contributo fonda-mentale alla ricerca teologica in questo senso il gesuita maceratesepuograve essere considerato laquoteologoraquo a pieno titolo particolarmente grazieallrsquouso della ragione sapienziale informata dal sistema teologico-filo-sofico di san tommaso drsquoAquino quale viene esercitata in modomagistrale nel Catechismo il modello di conoscenza teologico-filoso-fica delineato nel capolavoro ricciano si incentra sullrsquolaquoobbedienza allarealtagraveraquo (lrsquoaccettazione delle certezze originarie dellrsquoesperienza e deiprimi princigravepi della conoscenza) sullrsquolaquoamore della sapienzaraquo (il desi-derio di vivere secondo ragione in modo da giungere alla virtugrave e adaprirsi allrsquoazione della grazia divina) sulla laquopartecipazione al Λόγοςraquo(la conformazione della ragione umana al Verbo divino)

il quarto studio laquoil ldquoparadigma di Calcedoniardquo e il realismosapienziale di san tommaso drsquoAquino e di P matteo Ricciraquo mette atema quella che puograve essere considerata la veritagrave suprema della ragionesapienziale cioegrave la laquostruttura del mistero di Dioraquo la quale consistenella laquorelazione di relazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento ndash chelega le tre Persone della SS trinitagrave e che caratterizza altresigrave tutti imisteri divini (quello cristologico in primo luogo) tale struttura for-mulata dogmaticamente al Concilio di Calcedonia (451) caratterizzaimplicitamente la costruzione filosofico-teologica dellrsquoAquinate edefinisce anche lrsquoatteggiamento conoscitivo adottato da Ricci nellasua catechesi missionaria in particolare nel Catechismo dove gli per-

34 A Olmi

mette di tradurre le veritagrave rivelate in termini comprensibili da parte deicinesi suoi contemporanei senza compromettere lrsquoequilibrio tra lachiarezza della dottrina e la prudenza dellrsquoazione pastorale

il quinto studio laquola mentalitagrave analogica nel pensiero di san tom ma sodrsquoAquino e di P matteo Ricciraquo ha un interesse prevalentemente gno-seologico in esso si parla innanzitutto dei contenuti caratteristicidella laquoragione naturaleraquo in particolare di ciograve che viene detto laquosensocomuneraquo laquobuon sensoraquo o meglio laquosenso della realtagraveraquo confrontandola concezione laquoclassicaraquo di Reacuteginald Garrigou-lagrange con quellapiugrave recente di Antonio livi Poi si confrontano i quattro laquostiliraquo olaquomentalitagraveraquo o laquoprocedimenti conoscitiviraquo che sembrano modularetutta la produzione del pensiero umano lrsquoanalisi la sintesi la dialetti-ca lrsquoanalogia in particolare viene presa in esame questrsquoultima consi-derandone la classificazione come egrave stata elaborata da Aristoteleripresa da tommaso fissata dal Gaetano e riproposta dagli esponentimoderni della neo-retorica (in particolare Chaiumlm Perelman e lucieolbrechts-tyteca) infine si individua nellrsquoanalogia la chiave di voltadel pensiero di san tommaso e se ne valuta lrsquoimportanza nella costru-zione filosofico-teologica del Catechismo ricciano

il sesto studio laquoSan tommaso drsquoAquino e P matteo Ricci la Sum maTheologiae come nucleo teoretico de Il vero significato di ldquoSignore delCielordquo (《天主實義》)raquo individua nel laquorealismo sapienzialeraquo lrsquoele-mento comune al pensiero tommasiano e alla catechesi ricciana con-solidando cosigrave lrsquoattribuzione del pensiero di Ricci allrsquoambito del tomi-smo sapienziale in questo scritto si argomenta in particolare lrsquoesi-stenza di una vera e propria laquoVia della ragione sapienzialeraquo una com-binazione di virtugrave e acume intellettuale di saggezza e di scienza chelrsquoAquinate ha delineato in modo inimitabile e che il gesuita macerate-se ha seguito e proposto in modo difficilmente riconoscibile (ma inrealtagrave fedelissimo) riuscendo a portare lrsquoannuncio cristiano in un con-testo apparentemente impenetrabile e potenzialmente ostile comequello della civiltagrave cinese

il settimo studio laquoldquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave laragionerdquo ragione e virtugrave secondo san tommaso drsquoAquino e P matteoRicciraquo ha un taglio prevalentemente morale infatti in esso viene con-siderato lo stretto legame tra ragione e virtugrave ndash piugrave specificamente tra

35Introduzione

36 A Olmi

ragione sapienziale e virtugrave ndash nel pensiero tommasiano per lrsquoAquinateinfatti egrave la ragione a strutturare sia lrsquoesercizio delle virtugrave dianoetiche(che contribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive) sia levirtugrave etico-morali o pratiche (che controllano le passioni e la scelta deimezzi in ordine al conseguimento del fine ultimo) Si illustra inoltrecome nel Catechismo ricciano si ribadisca piugrave volte il medesimo nessoragione-virtugrave fare il bene egrave agire secondo ragione fare il male egrave agirein opposizione ad essa e solo dalla ragione provengono la benevolen-za la rettitudine il rispetto e la saggezza fino ad arrivare alla fedenella Rivelazione di Dio

Siamo consapevoli della critica che potrebbe essere rivolta a questogenere di assemblaggio i sette studi in un certo senso dicono le stes-se cose ripropongono le stesse idee citano (piugrave o meno) gli stessiautori non sarebbe stato meglio organizzare diversamente il medesi-mo materiale in modo da presentarlo in modo sistematico senza ripe-tizioni e ritorni sul giagrave detto

Certamente dal punto di vista del tomismo scientifico ndash che siidentifica per lo piugrave con il laquotomismo accademicoraquo ndash questrsquoobiezioneegrave perfettamente giustificata tuttavia riteniamo che la modalitagrave diesposizione da noi scelta nel mantenere uno stretto legame con le cir-costanze e le occasioni in cui gli studi sono stati scritti e discussimantenga viva nel lettore la consapevolezza che la Via della ragionesapienziale si percorre con la persona tutta intera e che le veritagrave piugraveimportanti che sono le piugrave semplici hanno bisogno di essere laquovisteraquo elaquouditeraquo molte volte per produrre i loro effetti

Diceva Gilbert keith Chesterton che gli scolastici della decadenzacosigrave penosamente lontani dalle altezze di pensiero del Doctor communis ndashal quale peraltro molti di loro si ostinavano ad ispirarsi ndash erano comescrittori di mystery stories che laquodel romanzo poliziesco [] ritengono uni-camente il meccanismo delle deduzioni e non lrsquointreccio avventurosoraquo71Esprimiamo lrsquoauspicio che il tomismo sapienziale per coloro che rie-scano a viverlo nello spirito di P matteo Ricci possa essere la guidapiugrave affidabile per vivere fino in fondo lrsquoavventura suprema seguireColui che egrave la Via la Veritagrave e la Vita

71 Gk ChEStERton San Tommaso drsquoAquino 152-153

i

Ragione e fede nel CateChismo

di P Matteo Ricci

1 P MatteO RiCCi laquoaPOstOlO della Cinaraquo tRa GRandezza e fRaintendiMentO

il titolo di laquoapostolo della Cinaraquo1 si adatta con grande efficacia al -la figura di P Matteo Ricci la cui grandezza umana e cristiana egrave oggiampiamente riconosciuta sia in Occidente sia nel Paese di MezzoCommemorando il quattrocentesimo anniversario della morte delgesuita maceratese Benedetto XVi affermava

lrsquo11 maggio 1610 a Pechino terminava la vita terrena di questogrande missionario vero protagonista dellrsquoannuncio del Vangeloin Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evangelizzazione del lrsquoar -ci vescovo Giovanni da Montecorvino [] la storia delle missionicattoliche comprende figure di grande statura per lo zelo e il corag-gio di portare Cristo in terre lontane ma P Ricci egrave un caso singola-re di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangelo e il dialogo con lacultura del popolo a cui lo si porta un esempio di equilibrio trachiarezza dottrinale e prudente azione pastorale2

lrsquolaquoammirazione verso P Ricciraquo3 manifestata dallrsquoattuale Pon te fi ceera stata espressa anche dal suo predecessore Manifestando laquovivoapprezzamento [] per la figura del grande umanista e missionario []

37SD 652 (2020) pp 37-63

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoRagione e fede nel Cashyteshychishysmo

di Matteo Ricciraquo in RivistashydishyTeologiashydellrsquoEvangelizzazione 15 (2011) 1 51-741 Cf O Gentili LrsquoapostoloshydellashyCina2 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 83 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

vero ldquoponterdquo tra le due civiltagrave europea e cineseraquo4 Giovanni Pao lo iiasseriva

non egrave ardito pensare che P Matteo Ricci debba aver sentito lagrandezza dellrsquoimpresa non meno di come la sentirono il filosofo emartire san Giustino e Clemente di alessandria ed Origene nel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibilialla cultura del loro tempo Come giagrave i Padri della Chiesa per la cul-tura greca cosigrave P Matteo Ricci era giustamente convinto che lafede in Cristo non solo non avrebbe portato alcun danno alla culturacinese ma lrsquoavrebbe arricchita e perfezionata5

la grandezza del gesuita maceratese ha avuto un risalto ancor mag-giore in Cina che in Occidente non solo laquoMatteo Ricci egrave piugrave conosciu-to in Cina che non in italiaraquo6 non solo la sua fama eguaglia nel Paesedi Mezzo quella di Marco Polo ma laquoegli fu il primo europeo ad esserericordato e citato in una storia dinasticaraquo7 onore che non era toccatonemmeno al grande viaggiatore veneziano Egrave interessante notare

come in Cina sia conosciuta e viva ancora oggi una tradizione oraleche vuole attribuire al grande missionario tutto ciograve che di occidenta-le si fosse prodotto alla fine dellrsquoepoca Ming lrsquoOccidente in prati-ca e le sue manifestazioni tecniche ed artistiche venivano ricon-dotte nel loro complesso al nome di Matteo Ricci ciograve dimostra inquale alta considerazione fosse tenuto da quando si fece conoscereai Cinesi fino ad oggi8

tuttavia malgrado le attestazioni di stima che le sono state accorda-te lrsquoopera di Ricci egrave stata accompagnata sin dallrsquoinizio da gravi e dolo-rosi fraintendimenti cosigrave pesanti da comprometterne lrsquoefficacia ai fini

38 A Olmi

4 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2725 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2756 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 327 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 338 P OlMi laquoMatteo Ricci e lrsquoarteraquo 66

39I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dellrsquoevangelizzazione da offuscarne il valore sul piano del metodo dadistorcerne il significato nella prospettiva del dialogo interculturale

i primi a fraintendere Ricci furono i cinesi suoi contemporaneilaquoRegno differentissimo di tutti gli altri del mondoraquo9 la Cina si caratte-rizza per un laquoodio naturale a tutti i forastieri [] parendoli che tuttisono barbari e loro sono il capo anzi tutto il corpo principale delmondoraquo10 inoltre gli intellettuali cinesi conosciuti da Ricci sono con-vinti laquoche niuna nazione si possa paragonar loro in ingegno e sapereonde quando questi letterati odono le ragioni con che provo le cose dinostra fede e della filosofia stanno come fuori di seacute dicendo ldquoComepuograve un forestiero saper piugrave che noi altrirdquoraquo11

tale atteggiamento ndash incrementato da una duplice paura che gli stra-nieri possano nuocere entrando in Cina e possano nuocere ancor di piugraveuscendone e portando con seacute le conoscenze acquisite12 ndash impedigrave a moltiabitanti del Paese di Mezzo di intendere la testimonianza e la predica-zione cristiana del gesuita maceratese e dei suoi compagni di missionela ascentshy toshyBeijing di Ricci13 scandita in sette tappe (da Macao aPechino) egrave stata caratterizzata da incomprensioni talmente profonde dasfociare in gravi episodi di calunnia e di violenza14

il secondo fraintendimento nei confronti dellrsquoopera ricciana ebbe ori-gine allrsquointerno della Chiesa stessa il nuovo superiore della missionedopo la morte di Ricci nicolograve longobardo non condivise la decisionedel suo predecessore di usare ndash oltre al comunemente accettato 天主tiānzhǔ (signore del Cielo) ndash i termini 上帝 shagravengdigrave (sovrano dallrsquoalto)

9 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 34210 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 342-34311 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 28 ottobre 1595raquo 28612 Cf f MiGnini laquo a quei di diversa nationeraquo Xi13 lrsquoespressione di Jonathan d spence si ritrova in G CRiVelleR MatteoshyRicci 47 14 le difficoltagrave incontrate da Ricci nel superare la diffidenza dei cinesi sono ampia-

mente documentate dalle Lettere del gesuita maceratese Cf a titolo di esempioM RiCCi laquolettera al p ludovico Maselli s i 29 ottobre 1586raquo 122-123 idlaquolettera al p duarte de sande s i 29 agosto 1595raquo 264-265 id laquolettera al pClaudio acquaviva s i 4 novembre 1595raquo 310

e 天 tiān (Cielo) per indicare dio Queste parole infatti gli sembra-vano incompatibili con il cristianesimo laquopercheacute il loro uso contempo-raneo era stato fortemente influenzato dalle dottrine materialiste e im -ma nentiste del neo-confucianesimoraquo15 la posizione di lon go bar domalgrado venisse contrastata dalla maggior parte dei gesuiti operantiin Cina ebbe un certo seguito in europa e diede impulso alla cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo tale disputa

fu determinata dalle accuse mosse ai gesuiti [] di servirsi di voca-boli cinesi e di consentire la pratica di una serie di riti in contraddi-zione con il dogma cattolico le accuse riguardavano sostanzial-mente tre punti il culto del cielo sotto il nome di tian piuttosto chesotto quello di tianzhu [] con lrsquoidea implicita di accedere quindiad una concezione materialistica della divinitagrave e poi la sospettavenerazione di Confucio non come maestro ma come laquosantoraquo e ilculto degli antenati i cui nomi incisi sulle tavolette ricordavano aifigli e ai discendenti le fattezze e la voce dei defunti16

la laquoquestione dei riti cinesiraquo ndash culminata lrsquo11 luglio 1742 con lacostituzione apostolica Exshyquoshy singulari di papa Benedetto XiV chebandiva definitivamente tali riti obbligava i missionari a un giuramen-to di fedeltagrave e proibiva ogni ulteriore discussione sullrsquoargomento ndash egravestata formalmente chiusa solo lrsquo8 dicembre 1939 con lrsquoistruzionePlaneshycompertumshyest della Congregazione Deshypropagandashyfide appro-vata da papa Pio Xii17 la lunga polemica fu laquoun sommario di incom-

40 A Olmi

15 G CRiVelleR MatteoshyRicci 8316 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11517 saCRa COnGReGatiO de PROPaGanda fide Planeshy compertumshyest 24-26 nel

documento si stabiliscono i seguenti punti i cattolici sono autorizzati ad esserepresenti alle cerimonie in onore di Confucio nei templi o nelle scuole confucianelrsquoerezione di immagini di Confucio o di lapidi in suo onore egrave permessa nelle scuolecattoliche autoritagrave e studenti cattolici possono assistere passivamente a cerimonieche hanno lrsquoapparenza della superstizione egrave lecito chinare il capo e manifestarealtre forme di civile ossequio davanti ai defunti o alle loro immagini

41I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

prensioniraquo18 che laquoscatenograve le passioni dei detrattori e dei difensori deigesuiti in un dibattito in cui non era solamente in causa il servizio delVangelo ma dove intervenivano allo stesso modo le controversie teo-logiche e filosofiche le inimicizie personali noncheacute le lotte per lrsquoin-fluenza tra le congregazioniraquo19 Resta il fatto che tali incomprensionimisero in discussione le fondamenta stesse della missionaryshy strategydi Ricci20 e il metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo alla lingua e alla culturacinesi che egli aveva posto come cardine del suo apostolato21

un ulteriore grave fraintendimento del pensiero e delle intenzionidi Matteo Ricci egrave iniziato in tempi piugrave recenti ed egrave attualmente in attonon sono pochi tra gli odierni estimatori di Ricci a considerarlo e -sclu sivamente un laquomediatore culturaleraquo un culturalshyapostle nel sensopiugrave riduttivo del termine che ha trovato nellrsquoesercizio del dialogo finea se stesso il vero risultato (lrsquounico ragionevolmente ipotizzabile)della propria missione in questa valutazione dellrsquoopera evangelizza-trice ricciana laquonon solo risulta completamente assente il punto di vistadella fede ma si vuole anche a tutti i costi non tener conto [] delleesplicite affermazioni che su questo argomento sono state fatte daRicci e dai missionari gesuitiraquo22 Con una certa condiscendenza si egrave

18 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11819 Eacute duCORnet LashyChiesashyeshylashyCina 77-7820 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-55 lrsquoautore egrave consapevole del-

lrsquoambiguitagrave del termine laquostrategiaraquo applicato allrsquoambito della missione ma loritiene comunque significativo ed efficace laquoit is true [] that [] the word strate-

gy has begun to shed its military overtones and has been defined as ldquoa careful planor methodrdquo in this sense then Ricci developed a strategy with his ultimate pur-pose of announcing the Gospel to the Chinese in the hope of converting some ofthemraquo (Ibid 35)

21 Cf CRiVelleR MatteoshyRiccishy66 Ricci fu un convinto fautore della strategia del -lrsquolaquoac comodamentoraquo ispirata da alessandro Valignano sJ Visitatore delle indieorientali e da lui introdotta nelle missioni del Giappone cf R sani Unumshyovileshyet

unusshypastor 107 sulle valutazioni critiche del metodo missionario di Ricci in tempirelativamente recenti cf f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-34

22 f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 34

42 A Olmi

riconosciuto che laquola missione del Ricci fu [] duplice non solo divulgogravela cultura europea in Cina ma anche quella cinese in europa contri-buendo significativamente alla nascita della moderna sinologia occiden-taleraquo23 e si egrave preso atto che il suo annuncio del Vangelo ha favorito laquounfruttuoso dialogo tra due diverse civiltagrave agevolando scambi e forseanche fusioniraquo24 in definitiva perograve laquoRicci appare un interlocutore ina-deguato anzi impossibile delle filosofie orientali del principio indeter-minatoraquo25 laquoa causa della natura particolare della sua missione non haavuto e [] non poteva avere gli strumenti teorici per dialogare con lemetafisiche orientaliraquo26 laquodubbi legittimi possono essere sollevati sullapossibilitagrave di successo dello stesso tentativo riccianoraquo27

Qual egrave allora il senso che dovremmo dare a questa impresa

se la missione di Ricci fosse stata ordinata esclusivamente ai nobilifini della comunicazione culturale e della trasmissione dei saperiessa dovrebbe considerarsi pienamente riuscita anzi un modelloesemplare di comunicazione interculturale Ma quando si pensi che lagrandiosa opera del missionario maceratese costituiva soltanto unostratagemma di conquista religiosa [] si comprende che il tentativodi Ricci sarebbe stato destinato a un insuccesso di larga scala28

Cosigrave le carte vengono messe in tavola il fatto che la Cina non sisia convertita al cattolicesimo che in tutta lrsquoasia ndash laquose non quando lepopolazioni [] si trovavano a livelli etnologici di sviluppo o quandouna lunga presenza coloniale [] ha favorito una assimilazione cultu-raleraquo29 ndash lrsquoevangelizzazione abbia avuto successi laquosempre ed ovunquelimitati e precariraquo30 proverebbe lrsquoesistenza di una profonda contraddi-

23 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3124 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3125 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi26 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi27 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii28 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii29 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 4330 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 43

zione tra ragione e fede non solo nellrsquoattivitagrave di Matteo Ricci ma nel-lrsquointera opera missionaria della Chiesa lrsquoesercizio della ragione por-terebbe a cercare il dialogo con tutti gli uomini e il confronto con leculture diverse dalla propria darebbe incentivo alla laquocivile conversa-zioneraquo31 tra esseri umani sarebbe lrsquounico elemento positivo e duraturodellrsquoazione di Ricci e di quei missionari in Cina e altrove che segui-rono il suo esempio lrsquoannuncio della fede con la sua pretesa fanaticadi imporre una veritagrave valida per tutti e per sempre porterebbe a lotte ea divisioni e costituirebbe lrsquoelemento negativo fallimentare e caducodellrsquoopera ricciana e dei tentativi di evangelizzazione in generale

Ma di quale ragione stiamo parlando e di quale fede siamo sicu-ri che la ragione universale sia incompatibile con la rivelazione bibli-ca e che la professione della fede cristiana esprima soltanto oscurepulsioni di intolleranza e di dominio O al contrario la ragione univer-sale se non viene circoscritta e fuorviata da un preciso atto dellavolontagrave non solo non si oppone alla fede cristiana ma conduce ndash gra-dualmente e senza esitazioni ndash alle soglie di essa

il problema del rapporto tra ragione e fede di capitale importanza perchiunque aspiri alla conoscenza della veritagrave si ripropone anche nella con-siderazione del metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo genialmente attuato daMatteo Ricci Per chiarire tale questione egrave necessario riferirsi ad uno degliscritti piugrave importanti del gesuita maceratese 《天主實義》 Tiānzhǔshiacuteyigrave (IlshyveroshysignificatoshydishylaquoSignoreshydelshyCieloraquo) il Catechismo32 da luipubblicato a Pechino nel 1603

43I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

31 Cf f MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX32 lrsquouso del termine laquocatechismoraquo in riferimento a questrsquoopera egrave stato contestato da

alcuni laquoRicci was striving to expound Catholic thought with the aid of Chinarsquos exist-ing cultural heritage to proceed in such a fashion meant that it was manifestly impos-sible to give an account of those elements of the faith classed as pure revelation andalso impossible to compile a ldquocathechismrdquo for these reasons TheshyTrueshyMeaningshyofshythe

LordshyofshyHeaven can appropriately be called a ldquopre-evangelical dialoguerdquoraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 15) Ma egrave lo stessogesuita maceratese a chiamare Catechismo il VSSC cf M RiCCi Lettere 337 369376 378 383 384 391 399 416 419 428 449 459 472 488 519 id Dellashyentrata259 317 372 375 377 416 434 454 470 475 480 546 568 569

2 il CaTECHISMo di MatteO RiCCi

lrsquolaquoavventura di Matteo Ricci in Cinaraquo33 non fu unrsquoimpresa solitariatra i primi compagni di missione ci fu Michele Ruggieri che lo prece-dette a Macao nel 1579 trovando molte difficoltagrave nellrsquoimparare la lin-gua cinese egli chiese con insistenza che gli venisse affiancato Ricci ilquale lo raggiunse nel 1582 la prima pubblicazione dei due missionarifu la traduzione del Decalogo 《祖傳天主十誡》 ZǔchuaacutenshyTiānzhǔshiacutejiegrave (IshydiecishycomandamentishydelshySignoreshydelshyCieloshytramandatishypershytradi-zioneshydaglishyantenati) realizzata nel 1584 subito dopo vennero tradotti ilPadreshynostro lrsquoaveshyMaria e il Credo34 nel novembre dello stesso annouscigrave a cura di Ruggieri 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave (Verashyesposizione[dellashydottrina]shydelshySignoreshydelshyCielo) un vero e proprio laquocatechismoraquoche ndash sebbene incompleto per alcuni aspetti ndash dava comunque unrsquoottimatrattazione del nucleo centrale della fede cristiana35

tale opera apparve perograve inadeguata allorcheacute Ricci dopo cheRuggieri venne inviato a Roma per sollecitare unrsquoambasciata del Papaallrsquoimperatore della Cina compigrave la scelta strategica di abbandonare levesti dello 和尚 heacuteshagraveng (monaco buddhista) e di indossare quelle del儒士 ruacuteshigrave (letterato confuciano) il cambiamento di interlocutorerichiese di eliminare il piugrave possibile lrsquouso della terminologia buddhistaampiamente presente nel 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave e di dare mag-gior peso alle argomentazioni fondate sulla ragione nel 1593 il Vi -sitatore delle indie Orientali (che comprendevano il territorio cinese)della Compagnia di Gesugrave alessandro Valignano sollecitograve Ricci affin-cheacute scrivesse laquoun libro delle cose della nostra fede tutto di ragioninaturali per distribuirlo per tutta la Cina quando si stamparagraveraquo36 quelloche sarebbe diventato il Catechismo

44 A Olmi

33 G CRiVelleR MatteoshyRicci 4334 Cf M RiCCi Dellashyentrata 135 nota35 laquoalthough incomplete in certain respects ndash for example in its failure to make any men-

tion of the trinity or to treat of any sacraments besides baptism ndash the work neverthelessgives an excellent account of the heart of the Christian faith the incarnation andRedemptionraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 13)

36 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 12 ottobre 1594raquo 189 cf lan Ca shi Re ndashhu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 14

45I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

il Catechismo ricciano egrave redatto in forma di dialogo tra un 中士zhōngshigrave (letterato Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato Occidentale)si compone di unrsquointroduzione e di otto capitoli

nellrsquointroduzione lrsquoautore fornisce le ragioni che lo hanno indottoa scrivere questrsquoopera laquotutte le dottrine sulla pace universale e sulgiusto governo delle nazioni sono incentrate nellrsquounitagraveraquo37 ogni statoha un solo signore quindi anche lrsquointero universo deve avere un solosignore come il 君子 jūnzǐ (lrsquolaquouomo di valoreraquo o laquouomo superioreraquoconfuciano)38 non puograve fare a meno di riconoscere39 Purtroppo ci sonostate persone che si sono ribellate al sovrano del Cielo [天地 tiāndigrave]causando lrsquoinsorgere di grandi calamitagrave sulla terra40 lrsquoautore speravache i cinesi nel corso della loro lunga storia non avessero mutato ledottrine e gli insegnamenti riguardo al Cielo41 laquotuttavia inevitabil-mente qualcuno di loro lo ha permessoraquo42 dice Ricci

umilmente per molto tempo ho deplorato questa situazione e da piugravedi ventrsquoanni ogni mattina e ogni sera prego in lacrime guardando ilCielo volgendo lo sguardo al signore del Cielo mi rendo conto cheegli ha pietagrave degli esseri umani e li perdona e che sicuramente verragraveil giorno in cui saranno rese note le dottrine vere e saranno correttequelle false finalmente un giorno due o tre amici mi dissero chepur non essendo in grado di parlare correttamente non potevo rima-nere in silenzio vedendo un ladro se avessi gridato e un uomo com-passionevole e forte fosse stato ligrave vicino lrsquoavrebbe inseguito e attac-cato Perciograve ho messo per iscritto questi dialoghi intercorsi tra me ealcuni letterati cinesi e li ho raccolti in un libro43

37 VSSC 138 il concetto di 君子 jūnzǐ opposto a quello di 小人 xiǎoreacuten (laquouomo inferioreraquo laquouomo

dappocoraquo) egrave di fondamentale importanza nel pensiero di Confucio Cf a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 62-65

39 Cf VSSC 340 Cf VSSC 541 Cf VSSC 642 VSSC 743 VSSC 8

il capitolo i egrave intitolato IntornoshyallashycreazioneshydelshyCieloshydellashyTerraeshydeishydiecimilashyesserishydashyparteshydelshySignoreshydelshyCieloshyeshyashycomeshyEglishyeser-citishy lashySuashyautoritagraveshy sushydishyessishyeshy lishymantengashy inshyvita innanzitutto illetterato Cinese afferma lrsquoimportanza suprema della laquoricerca della perfe-zione di seacute [修己之學 xiūjǐ zhīxueacute]raquo44 e si dichiara interessato allavolontagrave del signore del Cielo45 il letterato Occidentale indica nellaragione il fondamento degli insegnamenti che si accinge ad esporre46 ladiscussione ha per tema dio in quanto creatore e governatore dellrsquouni-verso e si articola in sei punti lrsquoesistenza del signore del mondo47 il suoruolo di creatore48 la sua eternitagrave e perfetta autosufficienza49 la sua cau-salitagrave50 la sua unicitagrave51 la sua natura52 il letterato Cinese segue senzadifficoltagrave le argomentazioni dellrsquointerlocutore occidentale e le condividecon entusiasmo laquoMa che dottrina ricca [] ascoltandola vedo per laprima volta la grande Via [大道 dagrave dagraveo] e il ritorno allrsquoOrigine suprema [大元 dagrave yuaacuten]raquo53

il capitolo ii egrave una SpiegazioneshydelleshyerrateshyconoscenzeshyumaneshysulSignoreshydelshyCielo esso inizia con lrsquoesposizione dei laquotre insegnamenti [三敎 sān jiagraveo]raquo ovvero delle tre Religioni esistenti in Cina daoismobuddhismo e confucianesimo54 il letterato Occidentale confuta le primedue55 e anche la versione neoconfuciana della terza56 Considera poiequivalenti in riferimento a dio le espressioni laquosignore del Cielo [天主

46 A Olmi

44 VSSC 1645 Cf VSSC 1846 Cf VSSC 2647 Cf VSSC 28-3148 Cf VSSC 32-4049 Cf VSSC 41-4250 Cf VSSC 43-4751 Cf VSSC 48-5052 Cf VSSC 51-6453 VSSC 6354 Cf VSSC 6655 Cf VSSC 67-7656 Cf VSSC 77-101

47I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

tiānzhǔ]raquo e laquosovrano supremo [上帝 shagravengdigrave]raquo questrsquoultima presentenei testi canonici attribuiti a Confucio57

il capitolo iii verte sul tema Lrsquoanimashyumanashyegraveshyimmortaleshyeshydifferi-sceshy radicalmenteshy dashyquellashy deglishy animali il letterato Occidentalesostiene che il fine ultimo dellrsquoesistenza umana non si trovi in questomondo ma nella vita futura58 il letterato Cinese trova difficoltagrave nelconcederlo laquoParlando di vita eterna il godimento di una felicitagrave infi-nita egrave di certo il piugrave grande desiderio dellrsquouomo tuttavia non si com-prendono chiaramente i princigravepi di tale questioneraquo59

inizia cosigrave una lunga discussione sulla condizione dellrsquouomo inquesta vita che si protrae nel capitolo iV (Unashydisputashy suglishy esserispiritualishyeshysullrsquoanimashydellrsquouomoshyeshyunashyspiegazioneshysulshypercheacuteshyishydieci-milashyesserishysottoshyilshycieloshynonshypossonoshyessereshydescrittishycomeshyseshyfosserounashy cosashy sola) e in buona parte del capitolo V (Confutazioneshydellefalseshy dottrineshy riguardantishy lashy reincarnazioneshynelleshy seishy direzionishy eshy laproibizioneshydishyuccidereshyglishyanimalishyeshyspiegazioneshydelshyveroshysignificatodelshy digiuno) Gli argomenti trattati sono sei lrsquouomo differisce daivegetali e dagli animali60 lrsquoanima dellrsquouomo si distingue dagli esserispirituali (cioegrave gli angeli)61 lrsquouomo in quanto creato egrave diverso dadio62 lrsquouomo non costituisce un corpo unico con il mondo creato63gli esseri umani non hanno unrsquoesistenza precedente alla loro nascita64tutte le cose sono state create a servizio dellrsquouomo e quindi non crsquoegravebisogno di proibire lrsquouccisione degli animali65 la discussione si con-clude con una breve trattazione sulla pratica del digiuno66

57 Cf VSSC 10458 Cf VSSC 12859 Cf VSSC 13160 Cf VSSC 132-16961 Cf VSSC 170-20662 Cf VSSC 207-23763 Cf VSSC 238-25764 Cf VSSC 258-28465 Cf VSSC 285-30066 Cf VSSC 301-320

il capitolo Vi contiene Unashyspiegazioneshysulshypercheacuteshylrsquouomoshynonshypuograveessereshyprivoshydishy intenzionishy eshy unshy trattatoshy sulshy percheacuteshy ilshy beneshy eshy ilshymalecompiutishy sullashy terrashydebbonoshy essereshypremiatishy oshy punitishy inshy paradisoshyoallrsquoinferno la trattazione che espone i motivi per cui il bene egrave dacompiersi e il male da evitarsi oppone la dottrina morale originaria diConfucio ai successivi sviluppi daoisti e neoconfuciani secondo iquali laquolrsquouomo nobile fa il bene in modo disinteressato come potrebbeavere in vista il guadagno o la perditaraquo67 in realtagrave ndash osserva illetterato Occidentale ndash gli antichi saggi cinesi laquoutilizzano invariabil-mente i premi per indurre le persone ad agire bene e le punizioni perfar sigrave che evitino il maleraquo68 il riferimento ai classici cinesi egrave ancheusato per provare lrsquoesistenza del paradiso e dellrsquoinferno69 chi si oppo-ne ostinatamente a questa dottrina laquonon puograve certamente essere unuomo nobileraquo70

nel capitolo Vii si trova Unshy trattatoshy sullashy fondamentaleshy bontagravedellashynaturashyumanashyeshy sullashydottrinashyortodossashydeishy fedelishydelshySignoredelshyCielo il letterato Occidentale definisce i termini 性 xigraveng laquonatu-raraquo 善 shagraven laquobeneraquo 惡 e laquomaleraquo71 al fine di spiegare che la natura egravefondamentalmente buona72 laquoBenevolenza [仁 reacuten] rettitudine [義 yigrave]rispetto [禮 lǐ] saggezza [智 zhigrave] provengono soltanto dallrsquouso dellaragione [理 lǐ]raquo73 poicheacute lrsquouomo possiede tale capacitagrave puograve provve-dere a curare la propria natura ferita dal male74 il letterato Cinesedeplora la difficoltagrave di coltivare la virtugrave75 e dubita che nel tempo pre-sente compaiano ancora uomini saggi76 il letterato Occidentale pro-

48 A Olmi

67 VSSC 32168 VSSC 34269 Cf VSSC 389-39570 VSSC 41071 Cf VSSC 42372 Cf VSSC 428-42973 VSSC 42574 Cf VSSC 42975 Cf VSSC 44376 Cf VSSC 445

49I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pone alcune norme di educazione morale le quali consentono di osser-vare la virtugrave della benevolenza (仁 reacuten in senso confuciano)77

amare il signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo eamare gli altri come se stessi per amore del signore del Cielo sequalcuno la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questidue precetti sono in definitiva uno soltanto Chi ama sinceramentequalcuno ama anche ciograve che costui ama poicheacute il signore del Cieloama le persone se amiamo veramente lui come potremo non amareloro Egrave solo per questo che la virtugrave della benevolenza egrave cosigrave nobilepercheacute equivale allrsquoamore nei confronti del sovrano supremo78

il letterato Cinese domanda se la venerazione del Buddha e la reci-tazione delle preghiere buddhiste possano giovare al perfezionamentopersonale79 il letterato Occidentale denuncia con durezza la falsitagrave ditali dottrine e lrsquoinganno del pensiero sincretistico che mescola le reli-gioni della Cina laquoun tempo nel suo stimato paese ciascuna delle trereligioni aveva una sua chiara fisionomia Recentemente egrave apparso unmostro non so da dove ha un corpo e tre teste ed egrave chiamato la Re li gio -ne delle tre in una [三函敎 sān haacuten jiagraveo]raquo80

il capitolo Viii infine presenta Unshysommarioshydelleshyusanzeshyoccidenta-lishyunshytrattatoshysulshysignificatoshydelshycelibatoshydeishyreligiosishyeshyunashyspiegazionedellashyragioneshypershycuishyilshySignoreshydelshyCieloshyegraveshynatoshyinshyoccidente il letteratoCinese chiede informazioni sullrsquoinsegnamento del signore del Cielo cosigravecomrsquoegrave praticato nella terra del suo interlocutore questi risponde fornen-do un breve resoconto dellrsquoorganizzazione sociale del suo mondo81 e del

77 laquosi puograve dire che il ren egrave la grande idea nuova di Confucio la cristallizzazione dellasua scommessa sullrsquouomo il carattere ren 仁 egrave composto dal radicale ldquouomordquo 人(che si pronuncia egualmente 人 [reacuten]) e dal segno ldquoduerdquo 二 vi si puograve scorgerelrsquouomo che non diventa umano se non nella sua relazione con gli altriraquo (a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 52)

78 VSSC 46879 VSSC 48880 VSSC 50881 Cf VSSC 521-526

50 A Olmi

celibato dei religiosi confrontato con il matrimonio82 a questo punto il中士 zhōngshigrave pone una domanda di cruciale importanza

da lei perograve ho ricevuto i grandi insegnamenti che considerano ilsignore del Cielo come onnisciente e onnipotente Poicheacute egli egrave ilPadre misericordioso degli uomini come puograve permetterci di viverecosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grande Padre che egrave la nostraorigine vagando avanti e indietro per la nostra strada Percheacute nonscende lui stesso sulla terra a condurre personalmente le masse chesi sono smarrite in modo che gli uomini delle diecimila nazioni rie-scano a vedere chiaramente il vero Padre e a sapere cosigrave che non cisono altri degravei non sarebbe questa la cosa piugrave felice da fare83

Egrave questo evidentemente il punto focale di tutto il dialogo lrsquoapicedella climax pazientemente costruita attraverso la lunga conversazionetra i rappresentanti delle due civiltagrave il letterato Occidentale dopoaver fatto riflettere lrsquointerlocutore ndash usando categorie e riferimenti cul-turali appartenenti allrsquouniverso cinese ndash sullrsquoesistenza e sugli attributidi dio che la ragione egrave in grado di scoprire lo mette di fronte allaRivelazione cristiana dicendo laquoho sperato a lungo che lei mi pones-se tale domanda se tutti coloro che vogliono seguire la Via in Cinalrsquoavessero posta avrebbero giagrave ricevuto la risposta Ora vorrei parlaredellrsquoorigine dellrsquoordine e del disordine nel mondo la prego di ascol-tare attentamente e di credere con tutto il cuoreraquo84

nei pochi paragrafi che restano Ricci-西士 Xīshigrave fa un breve reso-conto della storia della salvezza la creazione il peccato e la cadutadellrsquouomo la nascita del salvatore Gesugrave Cristo figlio di dio la suaascensione al Cielo la missione evangelizzatrice dei discepoli laChiesa e ciograve che egrave necessario per farne parte (pentimento dei peccati ebattesimo)85 Cosigrave conclude il letterato Cinese

82 Cf VSSC 527-57383 VSSC 57484 VSSC 57585 Cf VSSC 579-594

51I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograve chemi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlo spero dipoter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via diretta per tornareallrsquoOrigine Che il signore del Cielo la protegga in modo che leipossa benevolmente testimoniare e diffondere i suoi insegnamenti e farsigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di generazione in generazioneaffincheacute ogni persona li lodi pratichi il bene e desista dal compiere ilmale ne avragrave un merito cosigrave grande da non poter essere misurato86

3 il laquosensO della Realtagraveraquo COMe fOndaMentOdel dialOGO inteRCultuRale

Chiunque legga il Catechismo si trova di fronte a una domandaineludibile qual egrave il reale fondamento del dialogo tra il letteratoOccidentale e il letterato Cinese Come riescono i due interlocutori acomunicare a intendersi a trovare lrsquoaccordo su questioni di vitaleimportanza dal momento che le rispettive culture ndash cioegrave i loro modi diparlare di pensare di vivere ndash sembrano incompatibili

innanzitutto gli interlocutori condividono consapevolmente lrsquounicaragione la laquofacoltagrave di conoscere discorsiva e giudicatriceraquo87 comune a tuttigli uomini88 tale ragione universale differisce dallrsquointelletto soltanto per lasua modalitagrave di esercizio questo infatti opera intuitivamente (il νοῦς ari-stotelico) mentre quella agisce discorsivamente (λόγος διὰνοια)89

86 VSSC 59687 a GuzzO ndash V Mathieu laquoRagioneraquo 1827 88 Cf VSSC 20789 Cf laquoPensieroraquo in DFil 657 laquoRagioneraquo Ibid 723 Ricci fa propria la metafisica

tomista che aveva studiato negli anni di formazione al Collegio Romano (cf GCRi VelleR MatteoshyRicci 70 M fOis laquoil Collegio Romanoraquo 203-228) la distin-zione-unione di intelletto e ragione egrave stata chiaramente definita da tommasodrsquoaquino laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagrave diverse tut-tavia vengono denominati da atti diversi infatti il termine intelletto egrave de -sunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentre ragione deriva dallaricerca e dal processo discorsivoraquo (STh ii-ii 49 5 ad 3)

52 A Olmi

Giagrave dagli inizi del dialogo quando il letterato Cinese chiede alletterato Occidentale di parlargli del signore del Cielo lo 西士 Xīshigravepremette laquoCercherograve di spiegare la religione cattolica del signore delCielo per dimostrare che egrave la vera religione [] Prima di tutto presen-terograve le ragioni su cui essa si fondaraquo90

la prima di esse consiste nel riconoscimento dellrsquointelletto-ragionecome facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquodi tutte le cose chedistinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grande della facoltagraveintellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere il giusto dallrsquoer-rato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qualcosa che nonsia ragionevole [以理 yǐ lǐ]raquo91 un concetto questo nuovamente riba-dito nel corso del dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo92 laquoessere viventeraquo lo distingue daimetalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piantelaquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsiva ndashnon intelletto intuitivo ndash lo distingue dagli spiriti Gli esseri spiritualiintuiscono profondamente e completamente i princigravepi delle cose comese li vedessero in uno specchio a loro non serve il ragionamentodiscorsivo93 Gli esseri umani invece debbono ragionare per compren-dere e per trovare ciograve che egrave nascosto essi usano ciograve che giagrave sanno per

90 VSSC 2291 VSSC 23 a proposito dei termini cinesi usati da Ricci per tradurre laquointellettoraquo e

laquoragioneraquo cosigrave commentano i traduttori inglesi laquoLing-tsrsquoai (靈才) Ricci put thesetwo terms together [靈 significa ldquospiritordquo 才 significa ldquoabilitagrave talentordquo] to trans-late the Western word ldquointellectrdquo Li (理) this term which meant ldquograinrdquo orldquoveinsrdquo found in stone came to signify the ldquoprinciplesrdquo or ldquolawsrdquo of nature ldquoratio-nalityrdquo and ldquotruthrdquo used extensively in this work there is a certain ambiguityabout it in some passages it is not always possible to determine precisely whichmeaning was uppermost in Riccirsquos mindraquo (VSSC tr ingl 68 nota)

92 attribuita ad aristotele (cf EtshyNic i 13 1102b-1103a) la definizione di uomo comeanimalshyrationale egrave un luogo comune della filosofia scolastica Cf STh i-ii 1 1

93 Cf STh i 58 5

53I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dedurre ciograve che ancora non sanno Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza proven-gono soltanto dallrsquouso della ragione94

lrsquointelletto-ragione ha una funzione conoscitiva fondamentale

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto non puograve artificiosamenteessere considerato falso tutto ciograve che la ragione mostra esserevero non posso non riconoscerlo come vero tutto ciograve che la ragio-ne mostra essere falso non posso non riconoscerlo come falso95 laragione ha con lrsquouomo la stessa relazione che il sole diffondendoovunque la sua luce ha con il mondo abbandonare i princigravepiaccertati dallrsquointelletto e conformarsi alle opinioni altrui egrave comeoscurare la luce del sole e cercare un oggetto con una lanterna96

la spiegazione degli insegnamenti del signore del Cielo ndash dichiara illetterato Occidentale ndash laquosaragrave basata sulla ragione [理 lǐ]raquo97 il letteratoCinese concorda pienamente con questa intenzione poicheacute ha sentitodire che laquoagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugravee che offendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo98

attraverso lrsquouso della ragione pertanto i due interlocutori si pro-pongono di giungere alla veritagrave Ma di quale veritagrave si tratta di unarivelazione o manifestazione basata sullrsquoevidenza della conformitagravecon una regola o con un concetto stabiliti a priori della coerenzainterna del ragionamento e del discorso dellrsquoutilitagrave o della strumenta-litagrave intese in senso pragmatico99 O invece della corrispondenza del

94 VSSC 42595 Cf STh i 16 1-296 VSSC 2597 VSSC 2698 VSSC 33099 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918

54 A Olmi

pensiero e della realtagrave ndash dellrsquoadaequatioshy reishy etshy intellectus di isaacisraeli ben solomon e di tommaso drsquoaquino100

lrsquointero contesto dellrsquoopera di Ricci oltrecheacute la formazione filoso-fico-teologica da lui ricevuta fanno segno allrsquoultima concezioneanche per il gesuita maceratese come per tutti i tomisti la strutturarelazionale della conformitagrave conoscitiva laquocomporta da un lato lrsquointrin-seca luminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutivaapertura o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso ilfrutto dellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamen-te si intende per veritagraveraquo101 afferma il letterato Occidentale nelCatechismo che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentrelrsquooggetto della volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo102 il letterato Cinese daparte sua riconosce che laquotutti gli uomini possiedono una mente capa-ce di distinguere il giusto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunquenon sia in grado di comprendere questa veritagrave egrave come una persona cheabbia smarrito le fondamenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo103

tuttavia la veritagrave non egrave soltanto un atto mentale un esercizio del-lrsquointelligenza essa scaturisce dallrsquoadeguazione alla realtagrave del pensierodellrsquoazione e dellrsquointera vita tale valenza etica della veritagrave egrave chiarissi-ma nel Catechismo e corrisponde allrsquoorientamento della filosofia con-fuciana e cinese in generale104 il 中士 zhōngshigrave ritiene che laquoin ognidiscussione egrave essenziale porre la veritagrave al di sopra di tutto [] lrsquouomonobile fonda la propria vita sulla veritagrave in sua presenza le si adeguain sua assenza fa opposizione Chi puograve trovarlo stranoraquo105 e lo 西士Xīshigrave piugrave avanti concorda laquoGli uomini nobili non hanno motivo diopporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo106

100 Cf STh i 16 2 CG i 59 DeshyVer 1 1101 B MOndin laquoVeritagraveraquo 647102 VSSC 450103 VSSC 75104 Cf d BOdde laquoharmony and Conflictraquo 19-80 YP Mei laquothe Basisraquo 149-166

zhanG ChunPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-644105 VSSC 27106 VSSC 80

55I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

a differenza di molti pensatori dellrsquoOccidente moderno P MatteoRicci aderisce fermamente al sensoshydellashy realtagrave e lo suppone integronegli interlocutori con i quali si confronta nel corso della sua missionein Cina Ma che cosrsquoegrave esattamente il laquosenso della realtagraveraquo intendendolaquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (che laquoindica una capa-citagrave di intendere conoscere vedere o anche di esprimere un punto divista una valutazioneraquo)107 avere laquosenso della realtagraveraquo significa conosce-re il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo e immediato e saperdiscernere e utilizzare i riferimenti necessari ad orientarsi in esso ilsensoshydellashyrealtagrave egrave quindi la facoltagrave corrispondente al sensusshynaturaecommunis della filosofia di tommaso drsquoaquino unrsquointelligenza imme-diata dei princigravepi gnoseologici (causalitagrave finalitagrave nonshycontraddizione) edelle certezze esistenziali fondamentali (laquola realtagrave esisteraquo laquoio esistoraquolaquola realtagrave egrave conoscibileraquo laquola realtagrave egrave ordinataraquo) che si pone alla base diogni successivo sviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouo-mo108 esso egrave indispensabile tanto nella vita di ogni giorno quanto nellericerche piugrave avanzate permette di individuare la gerarchia delle certezzeoriginarie dellrsquoesistenza e di radicarsi in esse in modo da vivere unavita pienamente umana

il senso della realtagrave non dipende da alcuna credenza religiosa oconvinzione filosofica egrave una costanteshy antropologica che accomunatutti gli uomini di ogni tempo razza cultura Egrave impossibile trovare unuomo che ne sia del tutto sprovvisto (non riuscirebbe a sopravvivere)ma solo i saggi i sapienti i santi lo possiedono nel grado piugrave alto

non sono mancati nella storia del pensiero umano tentativi ditogliere valore e fondamento al senso della realtagrave considerandolocome una forma di sapere troppo immediata ingenua irriflessa (equindi ingannevole)109 tuttavia poicheacute il sistema delle laquocertezze uni-

107 d Vitali Sensusshyfidelium 149108 Cf P faGGiOttO laquosenso comuneraquo 546-547 a liVi Ilshysensoshycomune FSC109 secondo alcuni filosofi ndash occidentali e orientali ndash la realtagrave semplicemente nonshyesiste Cf

a santuCCi laquonichilismoraquo 891 Gf PaGallO laquoGorgiaraquo 864-867 G tuCCi laquoindiaraquo1347-1348 P drsquoelia laquoCinaraquo 1045-1059 M GRanet Ilshypensieroshycinese 393 s CaRaMella laquoscetticismoraquo 339-342 G CaPOne BRaGa laquofenomenismoraquo 314-329

56 A Olmi

versali e necessarie costitutive della conoscenza umana come taleraquo110 egraveun insieme organico le cui parti sono interdipendenti e interagenti sia iltentativo di negare in blocco il senso della realtagrave sia quello di rifiutarneun singolo elemento sono ugualmente insostenibili Chi vuole discono-scere il senso della realtagrave e il suo porsi a fondamento di ogni possibileconcezione del mondo (filosofica scientifica artistica religiosa) laquopuogravecon assoluto rigore razionale descrivere la pretesa di negarlo non puograveinvece giustificare in modo alcuno ndash trattandosi di una scelta per suanatura immotivata ingiustificabile ndash questa negazioneraquo111

Egrave nel costante ndash sia pure implicito ndash appello al senso della realtagrave chepossiamo trovare il filo conduttore del Catechismo il criterio dirimentedella lunga discussione il fondamento ultimo del dialogo tra i due inter-locutori che incarnano Weltanschauungen lontanissime al limite dellareciproca estraneitagrave Ricorrendo alle certezze originarie dellrsquoesistenza eai primi princigravepi della conoscenza ndash sia pure mediati da riferimenti lette-rari filosofici e religiosi ndash lo 西士 Xīshigrave conduce il 中士 zhōngshigrave ariconoscere lrsquoesistenza e gli attributi di dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delleconcezioni filosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana(capitolo ii) lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenzialediversitagrave dallrsquoanima degli animali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinse-gnamento buddhista e neoconfuciano secondo cui dio egrave allrsquointerno diogni cosa e forma unrsquounitagrave con tutte le cose (capitolo iV) la falsitagravedella teoria buddhista della reincarnazione delle anime (capitolo V)lrsquoinsufficienza della morale daoista e la reale esistenza del Paradiso edellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentale bontagrave della natura umanae la ragionevolezza della morale cristiana (capitolo Vii) lrsquoefficaciadel celibato ecclesiastico nella diffusione della Via (capitolo Viii)

la ragione naturale messa in atto dai due interlocutori del Cashyteshychishysmoricciano attraverso il continuo richiamo al senso della realtagrave ndash e quin-di allrsquointuizione intellettuale dei primi princigravepi e delle certezze origi-narie ndash diventa cosigrave rectashyratio ragione sapienziale che supera i limi-ti dellrsquoesperienza immediata per elevarsi alla conoscenza di dio e pre-

110 liVi Ilshysensoshycomune 165111 FSC 151

57I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pararsi alla rivelazione del suo mistero Come dice il letterato Oc ci -den tale laquoEgrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttostoche con gli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre laragione non puograveraquo112

4 MatteO RiCCi e le ReliGiOni Cinesi inCOMPRensiOne OdisCeRniMentO

uno dei principali rimproveri che vengono mossi attualmente aMatteo Ricci e al metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo cosigrave comrsquoegrave applica-to nel Catechismo egrave di aver attaccato con ingiustificabile durezza leposizioni filosofico-religiose delle tre grandi scuole presenti in Cina aisuoi tempi ndash buddhismo daoismo neoconfucianesimo ndash accordandosolo al confucianesimo laquoclassicoraquo la dignitagrave di interlocutore dellrsquoan-nuncio cristiano

alcuni autori accusano Ricci di totale incomprensione nei confron-ti delle concezioni piugrave originali del pensiero cinese113 tale incom-prensione sarebbe dovuta sia a unrsquoinsufficiente penetrazione storico-filosofica sia allrsquoimpianto metafisico-scolastico che il gesuita macera-tese aveva ricevuto nel corso della sua formazione sia alla prospettivateologica esclusivista ndash di matrice agostiniana ndash da lui adottata114

112 VSSC 181113 laquoWe discover that Ricci did not really grasp the central ideas of the various

Chinese schools of thought of his day or their historical backgroundraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 47)

114 laquounfortunately Ricci in examining these concepts did not take account of theirconnotations within their original thought systems he analyzed these terms fromthe perspective of scholastic philosophy and could only see superficial similaritieswhich he criticized while failing to understand their deeper meaningraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 48) secondo i tra-duttori inglesi del Catechismo la maggior parte dei teologi contemporanei diRicci avrebbe creduto che laquooutside of Christianity there is no other truth whichbrings salvation [] this kind of theology led Ricci to oppose taoism andBuddhismraquo (Ibid 50-51)

58 A Olmi

altri critici credono piuttosto che la stroncatura ricciana del bud dhi -smo e del daoismo abbia avuto motivazioni di strategia missionaria daun lato il confucianesimo laquoclassicoraquo era certamente piugrave benvisto daimandarini ai quali egli aveva deciso di rivolgersi del buddhismo edel daoismo dallrsquoaltro

lrsquouniversalismo buddhista la sua maggiore adattabilitagrave alle esigen-ze logiche di un contesto asiatico e soprattutto il fatto che si tro-vasse a fornire risposte differenti a domande di senso analoghe aquelle cui anche il Cristianesimo replicava ne [facevano] un temi-bile avversario Per questa ragione il Ricci si scaglieragrave piugrave e piugravevolte nel corso del testo contro il Buddhismo e il daoismo que-strsquoultimo come presupposto logico in Cina del primo115

altri studiosi ancora ndash con maggiore equilibrio ndash riconoscono cheRicci aveva sigrave una comprensione piuttosto superficiale del buddhismo edel daoismo ma che nondimeno si era impegnato per anni nel loro stu-dio116 non poteva essere cosigrave sprovveduto in materia come alcuni lodipingono secondo Corradini avendo Ricci identificato in tali religioni

gli ostacoli piugrave importanti allrsquoespansione del cristianesimo [appare] piut-tosto naturale che abbia cercato di contrastarle [] Egrave chiaro comunqueche le informazioni di Ricci riguardo a taoismo e buddismo provenivanodai letterati confuciani con i quali era in contatto egli era abbastanzabene informato e si deve notare che nelle sue discussioni apologeticheegli non mostrograve mai disprezzo per le dottrine contro le quali combattevae discuteva al contrario Ricci discusse con argomenti razionali e perquesta ragione fu molto apprezzato perfino dai suoi avversari117

115 a ChiRiCOsta laquointroduzioneraquo in VSSC tr it di id 49116 laquoduring all these years Ricci was trying to understand the Chinese religious tradi-

tion [] Of the three teachings (Confucianism Buddhism and daoism) Riccirsquosdeepest understanding centred on Confucianism with some basic comprehensionof Buddhism and only a superficial knowledge of daoismraquo (JW Witek laquotheMissionary strategyraquo 49)

117 P CORRadini laquoMatteo Ricciraquo XXV-XXXVi

59I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Resta il fatto perograve che il giudizio del gesuita maceratese nei con-fronti delle religioni cinesi egrave stato talmente tranchant da appariresgradevolmente in contrasto con la sensibilitagrave dellrsquoOccidente contem-poraneo laquoper noi oggi tali idee sono di un certo imbarazzoraquo118anche le parole del Concilio Vaticano ii potrebbero essere usate permettere in discussione su questo punto la prospettiva di Ricci

le [] religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di supe-rare in vari modi lrsquoinquietudine del cuore umano proponendo dellevie cioegrave dottrine precetti di vita e riti sacri la Chiesa cattolicanulla rigetta di quanto egrave vero e santo in queste religioni essa consi-dera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere quei precet-ti e quelle dottrine che quantunque in molti punti differiscano daquanto essa stessa crede e propone tuttavia non raramente rifletto-no un raggio di quella veritagrave che illumina tutti gli uomini119

il daoismo in particolare egrave assai apprezzato dalla teologia cattoli-ca contemporanea 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave ha individuato proprio nel 道dagraveo la laquospina dorsaleraquo dellrsquoesperienza del sacro piugrave caratteristica dellaciviltagrave cinese suscettibile di nuove e significative interpretazioni allaluce della Rivelazione cristiana120

a questo punto in che modo si puograve valutare la laquochiusuraraquo di Riccinei confronti del buddhismo del daoismo e del neoconfucianesimo ela sua laquoaperturaraquo nei confronti del confucianesimo originario Perrispondere a tale domanda occorre prendere una chiara posizione neiconfronti della veritagrave

se si accoglie lrsquoimperativo categorico dellrsquoideologia relativistasecondo cui la veritagrave ndash intesa nel senso di laquoadeguazione alla realtagraveraquo ndashnon solo non si riesce a trovare ma nonshydevrsquoessereshycercata allora ogniconcezione di dio del mondo e dellrsquouomo sembreragrave equivalente a

118 J shih laquoMatteo Ricciraquo 69119 Na 2120 Cf 靖保路 JigravenG BǎOlugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveo

weacutenhuagraveraquo 393-423

60 A Olmi

qualsiasi altra esse appariranno semplici opinioni nessuna delle qualipuograve neacute deve imporsi sulle altre Ciograve che conta sono la tolleranza e ildialogo interculturale finalizzati allo scambio di conoscenze laquoutiliraquo(come quelle scientifiche e tecnologiche) Matteo Ricci egrave stato grandequando ha aperto un canale di comunicazione tra lrsquoOccidente e laCina lo egrave stato assai meno quando ha preteso di convertire i cinesi alcristianesimo121

se invece ci si lascia ispirare dal senso della realtagrave se ci si lasciadocilmente e saggiamente e ragionevolmente guidare dalle certezze ori-ginarie dellrsquoesistenza e dai princigravepi primi della conoscenza si dovragraveammettere che alcune concezioni di dio del mondo e dellrsquouomo sonopiugraveshyvereshydishyaltre ciograve non vuol dire che una sola sia assolutamente vera eche tutte le altre siano assolutamente false bensigrave che esiste una gerar-chiashydelleshyveritagraveshyconosciute dalle culture che tutte le culture contengo-no qualcosa di vero ma anche qualcosa di falso e che il quantum diveritagrave ndash cioegrave di effettiva adeguazione alla realtagrave ndash presente in ogni cultu-ra egrave laquocristianizzabileraquo cioegrave rende sempreshyeshyovunque possibile lrsquoascoltodellrsquoannuncio cristiano e la conseguente libera scelta della fede

la considerazione intellettualmente onesta del valore umano e spi-rituale di qualsiasi cultura ndash compresa quella alla quale noi stessiapparteniamo ndash impone allora un duplice discernimento in primoluogo un discernimentoshy conoscitivo che non laquoprenda per buonoraquotutto ciograve che la cultura in esame pensa e dice ma ne valuti il grado dicorrispondenza a ciograve che egrave possibile conoscere di dio del mondo del-lrsquouomo in secondo luogo un discernimentoshy espressivo che valutilrsquoeffettiva capacitagrave della cultura di comunicare e rendere condivisibilile proprie conoscenze senza creare equivoci e indurre nellrsquoerrorecoloro che si servono di quella terminologia di quelle immagini diquei simboli per orientarsi nella realtagrave

121 Egrave questo il senso ndash piugrave o meno dichiaratamente espresso ndash della quasi totalitagravedelle interpretazioni laiciste di Matteo Ricci che sullo sfondo del laquoterzo frainten-dimentoraquo di cui abbiamo parlato dissociano la funzione del mediatore culturaleda quella del missionario cristiano non vedendo in che modo la ragione universa-le possa condurre alle soglie della fede rivelata

ambedue i discernimenti sono guidati da un duplice criterio inprimo luogo da un criterioshyfilosofico basato sulla laquofilosofia implici-taraquo ndash procedente in modo piugrave o meno rigoroso e formale dal sensodella realtagrave ndash la quale costituisce il

nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costante nella storiadel pensiero si pensi solo come esempio ai princigravepi di non contrad-dizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione della per-sona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altritemi indicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste uninsieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patri-monio spirituale dellrsquoumanitagrave [] Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragio-ne riesce a intuire e a formulare i princigravepi primi e universali dellrsquoesse-re e a far correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti diordine logico e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta ocome la chiamavano gli antichi orthogravesshylogos rectashyratio122

in secondo luogo da un criterioshyteologico fondato dal riferimentoal laquodeposito della federaquo trasmesso dalla sacra tradizione e dallascrittura laquostrettamente congiunte e comunicanti tra lororaquo123 e autenti-camente interpretate da parte del laquosolo magistero vivo della Chiesa lacui autoritagrave egrave esercitata nel nome di Gesugrave Cristoraquo124 i due criteri inte-ragiscono e consentono di preparare il terreno allrsquoannuncio e allrsquoin-culturazione del Vangelo il discernimento conoscitivo distingue leveritagrave conformi alla realtagrave secondo la ragione universale che sono gliaspetti propriamente laquocristianizzabiliraquo di ogni cultura il discernimen-to espressivo ne individua i termini le immagini i simboli che si pre-

61I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

122 FR 4123 DV 9124 DV 10

62 A Olmi

stano a veicolare i significati e a trasmettere i contenuti della Ri ve la -zio ne cristiana

Matteo Ricci in tutta la sua attivitagrave missionaria e in particolare nelCatechismo ha dedicato le proprie (notevoli) capacitagrave allrsquoesercizio delduplice discernimento culturale sul piano conoscitivo egli ha confutatole irragionevoli visioni di dio del mondo dellrsquouomo presenti nella cul-tura cinese e ha proposto concezioni piugrave adeguate allrsquouniversale espe-rienza conoscitiva della realtagrave Per fare solo alcuni esempi tra i piugravesignificativi delle veritagrave transculturali ndash o piuttosto metaculturali ndashche il letterato Occidentale propone al suo interlocutore dal nulla nonnasce nulla ma ci devrsquoessere unrsquoorigine o un principio che dia laquoinizioa tutti gli esseriraquo125 il creatore dellrsquouomo dotato di intelligenza ecoscienza non egrave un principio indeterminato e impersonale percheacute laquoilfiglio non puograve essere piugrave grande di sua madreraquo126 lrsquoanima dellrsquouomo egravespirituale percheacute egrave in grado di laquocomprendere gli esseri spirituali e lenature di molte realtagrave immaterialiraquo127 non crsquoegrave una via di mezzo tra lrsquoe-sistenza e la non esistenza delle cose128 non si puograve laquoaffermare che ilcreato egrave pari al Creatoreraquo129 ogni uomo agisce mosso da una motiva-zione cioegrave in vista di un fine morale130 laquolrsquouomo desidera conoscereuna veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo131

sul piano espressivo Ricci ha sottolineato lrsquoimportanza di una ter-minologia non equivoca laquoChi cerca di stabilire il proprio insegna-mento come guida per gli altri dovrebbe fornire nomi appropriati pertutti i generi degli esseriraquo132 da questo punto di vista il termine laquonon-essereraquo (無 wuacute) usato dal daoismo e il termine laquovuotoraquo (空 kōng)usato dal buddhismo risultano totalmente inadeguati per indicare ilsignore del Cielo

125 VSSC 74 cf STh i 44 1126 VSSC 91127 VSSC 147128 Cf VSSC 180129 VSSC 208130 Cf VSSC 323131 VSSC 383132 VSSC 190

63I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

133 VSSC 72134 VSSC 93

Qualsiasi cosa deve realmente essere prima che si possa affermare lasua esistenza ciograve che realmente non egrave di fatto non esiste se lrsquooriginedi ogni cosa non fosse reale ciograve che egrave uscito da essa non esisterebbePersino i piugrave santi tra gli uomini di questo mondo non possono trarrelrsquoesistenza dalla non esistenza come potrebbero il non-essere e ilvuoto utilizzare la propria nullitagrave e la propria vacuitagrave affincheacute i dieci-mila esseri giungano allrsquoesistenza e continuino ad esistere se siosservano le cause delle cose e le si chiamano laquovuotoraquo e laquonon-esse-reraquo dal momento che questi non possono essere neacute causa efficienteneacute formale neacute materiale neacute finale di quale utilitagrave sarebbero133

Certamente la prospettiva del discernimento attuato da Ricci egrave pre-valentemente negativa egli era interessato a sgombrare il campo daglierrori e dagli equivoci che potevano ostacolare lrsquoannuncio cristianopiuttosto che a valorizzare in maniera positiva le concezioni e la termi-nologia che aveva incontrato in Cina in modo tale da esplorarne lepotenzialitagrave teologiche ai fini dellrsquoinculturazione del Vangelo Ma ilruolo di precursore del gesuita maceratese non poteva spingersi sino aquesto punto la ricerca approfondita dei seminashyVerbi nella civiltagrave cineseegrave unrsquoesigenza della Chiesa presente e un compito della Chiesa futura alnostro cammino di fede sia di incoraggiamento e di monito lrsquoinesorabileammonimento del letterato Occidentale del Catechismo al suo interlo-cutore cinese laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro malei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo134

II

Ragione natuRale e Ragione sapienziale

nel pensieRo di p Matteo Ricci

1 laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo e SenSo DeLLA reALTagrave

Prima di affrontare lrsquoargomento che ci siamo proposti ndash cioegrave ilruolo svolto dalla ragione naturale e sapienziale nel pensiero di P Matteo ricci ndash egrave necessario chiarire alcune fondamentali questioni

Esiste la realtagrave Egrave la stessa per tutti Egrave ordinata (cioegrave obbedisce aleggi) Egrave conoscibile Oltre ad essere fatta di materia comprendeanche una dimensione immateriale Coincide con lrsquouniverso fisicooppure ha al di sopra di seacute una Realtagrave trascendente e inaccessibileallrsquointelletto umano

Forse qualcuno risponderagrave negativamente a questi interrogativicertamente molti nel contesto culturale dellrsquooccidente contempora-neo direbbero di no almeno agli ultimi due P Matteo ricci avrebberisposto di sigrave a ciascuno di essi egli infatti condivideva senza riservela concezione realista di san Tommaso drsquoAquino caratteristica di tuttala teologia laquocattolicaraquo ndash cioegrave conforme al magistero della Chiesa1

64 SD 652 (2020) pp 64-101

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con lo stesso titolo in SRF 259-2871 La straordinaria importanza di san Tommaso drsquoAquino nel panorama della teologia

cattolica egrave stata sottolineata piugrave volte dal magistero della Chiesa A tal propositoricordiamo soltanto lrsquoattestazione di san Giovanni Paolo II nella lettera enciclicaFides et ratio laquoSan Tommaso egrave sempre stato proposto dalla Chiesa come maestrodi pensiero e modello del retto modo di fare teologia Mi piace ricordare [] quantoha scritto il mio predecessore il Servo di Dio Paolo VI in occasione del settimocentenario della morte del Dottore Angelico ldquoSenza dubbio Tommaso possedetteal massimo grado il coraggio della veritagrave la libertagrave di spirito nellrsquoaffrontare i nuoviproblemi lrsquoonestagrave intellettuale di chi non ammette la contaminazione del cristiane-simo con la filosofia profana ma nemmeno il rifiuto aprioristico di questa Perciograveegli passograve alla storia del pensiero cristiano come un pioniere sul nuovo camminodella filosofia e della cultura universalerdquoraquo (FR 43)

Tale concezione che si accompagna a un inconfondibile laquostile dipensieroraquo filosofico e teologico2 egrave espressa sinteticamente nellrsquoenci-clica Fides ed ratio di san Giovanni Paolo II

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressi delsapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costantenella storia del pensiero Si pensi solo come esempio ai principi di noncontraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione dellapersona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altri temiindicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste un insiemedi conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patrimonio spiri-tuale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovassimo dinanzi a una filosofiaimplicita per cui ciascuno sente di possedere questi principi anche sein forma generica e non riflessa Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragioneriesce a intuire e a formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e afar correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logi-co e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio3

65II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

2 Lo laquostile di pensieroraquo che caratterizza la teologia (genuinamente) cattolica non egraveanalitico neacute sintetico neacute dialettico ma fondamentalmente analogico cf A oLMIlaquoLa strutturaraquo 344-346 Tale stile egrave conforme al laquomodo di essereraquo della ChiesalaquoLrsquoapproccio che caratterizza la Chiesa cattolica egrave un entrambie piuttosto che unoo Per la tradizione cattolica non egrave natura o grazia ma la natura investita dallagrazia non egrave ragione o fede ma la ragione illuminata dalla fede non egrave legge oVangelo ma la legge ispirata dal Vangelo non egrave Scrittura o tradizione ma laScrittura sia come prodotto che come norma della tradizione non egrave fede o operema la fede che si traduce in opere e le opere che esprimono la fede non egrave autoritagrave olibertagrave ma lrsquoautoritagrave al servizio della libertagrave non egrave unitagrave o diversitagrave ma lrsquounitagravenella diversitagraveraquo (rP MCBrIen laquoChiesa cattolica romanaraquo 155)

3 FR 4

A Olmi66

Il realismo filosofico-teologico della Chiesa cattolica si fondaquindi sulla certezza che esista un insieme di veritagrave ndash cioegrave di cono-scenze corrispondenti a ciograve che le cose sono4 ndash patrimonio dellrsquoessereumano in quanto persona Tali conoscenze si fondano sullrsquoevidenzaovvero sulla laquopresenza chiara ed inequivocabile della realtagraveraquo5 nonscaturiscono da particolari riflessioni sullrsquoesperienza ma dallrsquoespe-rienza nella sua immediatezza ndash sia pur mediata da inferenze intuitiveesse sono laquouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante inmezzo a tutte le variabili di cultura e di condizioni sociali come sonopure una costante attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzio-ni) delle capacitagrave intellettive individualiraquo6

Le veritagrave della laquofilosofia implicitaraquo ndash ovvero le laquoveritagrave originarieraquoche si identificano con i primi princigravepi della realtagrave ndash non sono dimo-strabili neacute confutabili neacute presuppongono alcun ragionamento percheacutela possibilitagrave stessa di ragionare si fonda su di esse Le laquoveritagrave origina-rieraquo si rivelano cosigrave non allrsquointelletto ma a una speciale facoltagrave cono-scitiva riconducibile alla cogitativa dellrsquoantropologia tomista7 vale adire al senso della realtagrave

4 Sui diversi significati di laquoveritagraveraquo cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918 Sul significato dilaquoveritagraveraquo come adaequatio rei et intellectus nel pensiero di Tommaso drsquoAquino cf laquoVeritagraveraquo in DEST 647-652

5 Cf A LLAno Filosofia della conoscenza 446 FSC 377 La cogitativa detta anche ratio particularis egrave una facoltagrave conoscitiva intermedia tra

i sensi interni (sensus communis memoria e fantasia) e lrsquointelletto svolge nellrsquouo-mo un ruolo analogo a quello svolto negli animali dallrsquoistinto Secondo lrsquoAquinatead essa competono le seguenti funzioni laquoa) apprendere i contenuti di valore ointentiones insensatae quali la bontagrave e la malizia drsquoun oggetto [] b) giudicare deisensibili comuni e dei sensibili propri [] c) preparare il phantasma da cui lrsquointel-letto possa astrarre la conoscenza dellrsquoessenza [] d) percepire in concreto quellenozioni ontologiche fondamentali (realtagrave sostanza causa relazione e gli altri predi-camenti) che lrsquointelletto afferra poi nellrsquouniversalitagrave dellrsquoastrazioneraquo (laquoCogitativaraquoin DEST 119)

67II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Intendendo laquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (chelaquoindica una capacitagrave di intendere conoscere vedere o anche di espri-mere un punto di vista una valutazioneraquo8) avere laquosenso della realtagraveraquosignifica conoscere il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo eimmediato e saper discernere e utilizzare i riferimenti necessari adorientarsi in esso Il senso della realtagrave egrave quindi lrsquointelligenza immedia-ta delle laquoveritagrave originarieraquo che si pone alla base di ogni successivosviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouomo9 Ma qualisono queste veritagrave

Egrave impossibile proprio percheacute sono alla base di ogni possibileragionamento classificarle ed elencarle in modo definitivo esistonotuttavia alcuni tentativi di circoscrivere e di concettualizzare le piugraveimportanti tra di esse come quello compiuto da Livi che fa segno aquattro laquorealtagrave esistenzialiraquo (di carattere contenutistico) e a tre laquoprimiprincigravepi della conoscenzaraquo (di carattere formale)10

La prima laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave il mondo come universo di coselaquoCi sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sensibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo11

8 D VITALI Sensus fidelium 1499 Il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con una locu-

zione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione soggettiva(la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoinsie-me delle laquoveritagrave originarieraquo) In generale sullrsquoargomento cf P FAGGIoTTolaquoSenso comuneraquo 546-547 FSC A LIVI Il senso comune

10 Prendendo le mosse dal contributo dato da Eacutetienne Gilson alla discussione sullaquopunto di partenzaraquo della filosofia Antonio Livi ha scandagliato in profonditagrave latematica delle certezze originarie della conoscenza cf in particolare i giagrave cit FSCe A LIVI Il senso comune Purtroppo alcune scelte terminologiche non troppo felici ndashad esempio egli parla quasi esclusivamente di laquocertezzeraquo piuttosto che di laquove ri tagraveraquo eusa la dizione equivoca di laquosenso comuneraquo ndash hanno forse ostacolato la diffusioneche la sua indagine avrebbe meritato

11 FSC 43

A Olmi68

Le laquocoseraquo immediatamente sperimentate dallrsquouomo nel mondo equi-valgono agli laquoentiraquo della metafisica classica tutto ciograve che ha lrsquoessere eche appare come qualcosa di definito e di limitato Dimensioni essen-ziali della nozione di laquouniversoraquo o laquomondoraquo percepita dal senso dellarealtagrave sono lrsquounitagrave di tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordinecosmico vale a dire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazionereciproca Lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoeviden-za della limitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inserisco-no nella struttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almenopotenzialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia diazione in grado di influire sulle altre cose

La seconda laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave lrsquoio

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio12

La conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggettooggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri La struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave La conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere lrsquoio conosce se stesso (come soggetto conoscente) nellrsquoatto diconoscere il mondo13

La terza laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la libertagrave Lrsquoio laquosubisce come ognialtro essere la causalitagrave dellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae aunrsquoesistenza meramente passiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa

12 FSC 4613 Cf FSC 45

69II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

non-meccanica non-necessariaraquo14 Questa egrave lrsquoesperienza della libertagraveunrsquoesperienza primaria e indubitabile in cui lrsquoio si sperimenta comeuna causa di livello superiore che non soltanto egrave causata ma ha qual-cosa di creativo Prendendo consapevolezza di se stesso come di unsoggetto libero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi eresponsabili e dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essen-zialmente diversi dalle laquocoseraquo Le persone libere e responsabili sonoinserite in un universo di valori gerarchicamente ordinati un ordinemorale che si lega strettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e cheprescrive di adeguarsi volontariamente ad esso

La quarta laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la causa prima e il fine ultimo ditutto ciograve che esiste

Includere anche Dio tra le certezze oggettive del [senso della realtagrave]egrave da una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoal-tra parte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di [sensodella realtagrave] come sistema organico di certezze necessarie e univer-sali previe a ogni scienza (metafisica compresa)15

La causa prima egrave la fonte di ogni perfezione della realtagrave egrave quindiun essere perfettissimo che gode in sommo grado di intelligenza dibontagrave di libertagrave Questo essere ndash laquoche tutti chiamano Dioraquo16 ndash egrave ilmedesimo che regola lrsquouniverso e che dirige la natura allo svolgimen-to dei suoi fini la causa prima egrave anche il fine ultimo percheacute ambeduecoincidono con la perfezione suprema che si intuisce dietro le tanteperfezioni diverse per modo e qualitagrave che si colgono nella realtagrave Talecertezza non si basa su unrsquoevidenza immediata ma sullrsquoevidenza dellaconclusione di un processo inferenziale che conduce dallrsquoordine delmondo a una causa trascendente e da qui a un principio ordinatoreattraverso la realtagrave della persona e della sua libertagrave

14 FSC 4915 FSC 52-5316 STh I 2 3

A Olmi70

I laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo riconosciuti e spontaneamenteutilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dal senso della realtagravesono il principio di non contraddizione il principio di causalitagrave ilprincipio di finalitagrave Il principio di non contraddizione afferma che laquoegraveimpossibile essere e non essere contemporaneamente e nello stessosensoraquo la sua formulazione ontologica egrave strettamente legata alla for-mulazione logica (laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizionecontemporaneamente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esi-stente (e immediatamente evidente) tra lrsquoessere e il linguaggio tra larealtagrave e il discorso che la rappresenta La realtagrave non si contraddice eanche il discorso ndash poicheacute si riferisce alla realtagrave ndash non puograve essere con-traddittorio Al principio di non contraddizione si riconducono il prin-cipio del terzo escluso (laquonon crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il nonessereraquo) e il principio di identitagrave (laquociograve che egrave egrave ciograve che egraveraquo)17

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo Una volta esaurita ladomanda sul che cosa una cosa sia egrave spontaneo chiedersi da che cosaquesta cosa egrave nessuna cosa composta nessuna pluralitagrave si spiega perse stessa laquonon si spiega per la semplice ragione che lrsquoun terminecostitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivo non essendo allora unitipercheacute essi sono quelli che sono chi altri o che altra cosa li haunitiraquo18 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tutto ciograve che acca-de ha qualcosa che lo fa accadere Le cose sono tra loro concatenateda rapporti continui di coordinazione dinamica di dipendenza (spessoreciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga e sia la causa-litagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi naturali) sianellrsquoordine morale (ambito della legge morale)

Il principio di finalitagrave afferma che laquoogni agente opera in vista di unfineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone di fronte aglienti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquoda che cosaraquoessi provengono ma anche il per che cosa essi sono

17 Cf T ALVIrA ET al Metafisica tr it Le Monnier Firenze 1987 30 18 T ALVIrA ET al Metafisica 81

71II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine19

Gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno Ilfinalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversi finihanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico

Le certezze del senso della realtagrave sono dunque il fondamento inelu-dibile dellrsquoattivitagrave conoscitiva dellrsquouomo in qualsiasi cultura ed epocastorica ogni ipotesi di ricerca che intenda prescindere dal senso dellarealtagrave o voglia opporsi ad esso egrave intrinsecamente contraddittoria glieffetti di tale contraddizione possono essere latenti e difficilmente rile-vabili ma sono comunque presenti e minacciano la validitagrave dellaricerca nel suo insieme Tuttavia egrave un fatto ben noto che le tradizionifilosofiche ndash occidentali e orientali ndash sono caratterizzate da innumere-voli tentativi di sottrarsi alle laquoveritagrave originarieraquo di ribellarsi ad esseper edificare teorie della conoscenza e visioni del mondo laquooriginaliraquo

Le certezze del [senso della realtagrave] possono essere negate in filoso-fia attraverso due procedimenti analoghi anche se apparentementeopposti il primo consiste nella esplicita sospensione dellrsquoassensocirca i contenuti del senso comune con lrsquointenzione di recuperarli(tutti o in parte) attraverso una dimostrazione deduttiva come egrave ilcaso di Descartes il secondo procedimento consiste invece nellrsquoin-tenzione a priori di dimostrare falsi (illusori) i contenuti del sensocomune come egrave il caso di Parmenide riguardo al divenire dellecose o di eraclito riguardo al principio di identitagrave o di Humeriguardo alle nozioni di sostanza e causa e cosigrave via20

19 AL GonzALez Filosofia di Dio tr it Le Monnier Firenze 1988 124 20 FSC 151

Egrave facile mostrare a chi non abbia preclusioni contro il realismofilosofico che egrave impossibile dubitare di tutte le certezze del sensodella realtagrave allo stesso tempo il dubbio iperbolico egrave un atto dellavolontagrave non dellrsquointelletto ed egrave impossibile anche dal momento chele laquoveritagrave originarieraquo costituiscono un sistema organico negare siapure una di esse che sono inevitabilmente concatenate e si presup-pongono reciprocamente

Le certezze del senso della realtagrave non sono perograve dimostrabiliCome dice Aristotele a proposito del principio di non contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)21

Come fare allora a difendere le laquoveritagrave originarieraquo dagli arbitraritentativi di chi vorrebbe ignorarle o negarle Aristotele stesso ha pro-posto un tipo di fondazione critica del senso della realtagrave che si potreb-be chiamare laquoindirettoraquo o laquoelencticoraquo basato sulla rilevazione delleincongruenze in cui inesorabilmente cade chi voglia ragionare prescin-dendo da esso A proposito del principio di non contraddizione (ma ildiscorso puograve essere esteso al sistema delle laquoveritagrave originarieraquo nel suocomplesso) continua lo Stagirita

anche per quanto concerne tale principio lrsquoimpossibilitagrave di dimostrareche una cosa sia e non-sia puograve essere provata mediante confutazionepurcheacute il nostro interlocutore intenda dare alle sue parole un certo signifi-cato ma se egli parla senza costrutto egrave ridicolo mettersi a cercare unrsquoar-gomentazione contro di lui che non ha niente da argomentare difatti untale uomo in quanto si trova in tale stato somiglia ormai a una pianta22

A Olmi72

21 Met IV 4 1006 a 5-9 22 Met IV 4 1006 a 11-14

Chi nega il senso della realtagrave non potrebbe a rigore parlare eneanche pensare discorsivamente Come rileva Sommavilla infattitutti i discorsi grammaticalmente corretti si compongono in ultimaanalisi di tre categorie di proposizioni dichiarative e affini sorrettedal principio di non contraddizione causali e affini sorrette dal prin-cipio di causalitagrave finali e affini sorrette dal principio di finalitagrave23Poicheacute questo vale per tutte le lingue (come egrave dimostrato dalla possi-bilitagrave di traduzione da una lingua a unrsquoaltra) non si puograve parlare senzafare continuamente appello alle laquoveritagrave originarieraquo il che rende evi-dente quanto sia velleitaria ogni negazione del senso della realtagrave laquale esprimendosi nel discorso presuppone inevitabilmente i princigrave-pi che intende negare

Pensare discorsivamente di fatto non egrave altro che ragionare a dif-ferenza dellrsquointelletto (il νοῦς della filosofia greca) quasi intus legenssecondo san Tommaso drsquoAquino24 la ragione (λόγος) procede inmodo argomentativo Chiarisce lrsquoAquinate laquoSebbene lrsquointelletto e laragione non siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine intelletto egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagravementre ragione deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo25 e ancora

Intendere non significa altro che percepire una veritagrave di ordine intel-lettivo ragionare invece significa procedere da una conoscenza aunrsquoaltra nel conoscere la veritagrave [] Il ragionamento sta allrsquoin-tellezione come il moto sta al riposo [giagrave conseguito] o come lrsquoac-quisizione sta al possesso lrsquouna cosa appartiene allrsquoessere perfettolrsquoaltra a quello imperfetto26

Lrsquouomo puograve cogliere con la combinazione di cogitativa e di intel-letto ndash cioegrave con il senso della realtagrave ndash soltanto le laquoveritagrave originarieraquotutte le altre conoscenze le acquisisce mediante la ragione27

73II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

23 G SoMMAVILLA Il pensiero 19-2024 Cf STh II-II 8 125 STh II-II 49 5 ad 326 STh I 79 827 laquoragioneraquo in DEST 512-514

A questo punto perograve egrave facile trarre una conclusione di grandeimportanza se la ragione non egrave altro che il pensiero discorsivo e se ilpensiero discorsivo si fonda sul senso della realtagrave allora la ragione sifonda sul senso della realtagrave ndash e quindi sulle laquoveritagrave originarieraquo cheesso attinge riportiamo di nuovo il passaggio conclusivo di Fides etratio 4 laquoQuando la ragione riesce a intuire e a formulare i principiprimi e universali dellrsquoessere e a far correttamente scaturire da questiconclusioni coerenti di ordine logico e deontologico allora puograve dirsiuna ragione retta o come la chiamavano gli antichi orthograves logosrecta ratioraquo28 Non si dagrave dunque retta ragione se non nel pieno accor-do con il senso della realtagrave

2 rAGIone nATUrALe e rAGIone SAPIenzIALe

La ragione cioegrave lrsquolaquointelletto discorsivoraquo egrave la facoltagrave che distinguelrsquouomo dagli animali homo est animal rationale29 La sua portata egraveuniversale proprio per lrsquoapertura conoscitiva universale del senso dellarealtagrave e delle laquoveritagrave originarieraquo che esso giunge a conoscerenellrsquointento di sottolineare lrsquoappartenenza essenziale di questa facoltagravealla natura umana ndash anche se di fatto egrave pienamente esercitata solodagli uomini di buon senso30 ndash essa viene detta ragione naturale

La conoscenza fornita dalla ragione naturale ha il carattere dellrsquoin-tenzionalitagrave laddove laquointenzioneraquo va intesa nel senso etimologico dellaquotendere versoraquo qualcosa31 Lrsquolaquoidentificazione intenzionaleraquo che cosigrave

A Olmi74

28 FR 429 Cf Pol I 2 1253 a 9 STh I-II 71 2 II-II 34 530 Utilizziamo lrsquoespressione laquouomo di buon sensoraquo peraltro piuttosto equivoca per indi-

care colui che non si oppone al senso della realtagrave che prende atto delle laquoveritagrave origi-narieraquo senza volerle stravolgere in nome di una presunta originalitagrave (o reale superbia)conoscitiva Cf lrsquoopposizione manzoniana tra laquobuon sensoraquo e laquosenso comuneraquo laquoilbuon senso crsquoera ma se ne stava nascosto per paura del senso comune (Manzoni)dove con ldquosenso comunerdquo il Manzoni intende lrsquoopinione della maggioranza in contra-sto con la saggezza istintiva dei singoliraquo (laquoBuonsegravensoraquo in VlI 543)

31 Cf A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 1471-1475

si realizza egrave rivelatrice di ciograve che le cose sono Il soggetto conoscentenon comprende totalmente (nel senso etimologico di laquoabbracciareraquolaquocontenereraquo comprehendere) lrsquooggetto conosciuto lrsquooggetto egrave infattitrascendente rispetto al soggetto esistendo laquoal di lagraveraquo laquoal di fuoriraquo diesso ed essendo laquoindipendente dallrsquoatto mediante il quale viene cono-sciutoraquo32 Perograve il soggetto pur senza riuscire a laquosapere tuttoraquo dellrsquoog-getto che ha di fronte riesce a cogliere lo splendore delle sue perfezio-ni uno splendore attenuato talora offuscato ma pur sempre visibile ericonoscibile nella sua intensitagrave e nelle sue sfumature La conoscenzalaquointellettualeraquo (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo o laquoper astrazioneraquo ndashrivolta alle essenze delle cose in quanto astraibili dalla materia indivi-duale ad opera dellrsquointelletto)33 consente allrsquouomo di proiettarsi estati-camente (ἔκστασις laquouscire di seacuteraquo)34 verso la realtagrave

La conoscenza intellettuale non egrave perograve la sola operazione dellrsquoani-ma che consente alla persona umana di tendere verso la realtagrave conosci-bile ndash unendosi ad essa pur rimanendone distinta Lrsquouomo infatti nonsolo egrave attratto dalla veritagrave delle cose ma anche dalla loro bontagrave nonsolo puograve conoscere la realtagrave ma anche amarla e unirsi (intenzional-mente) ad essa nellrsquoatto drsquoamarla Di fronte alla bontagrave e alla perfezio-ne delle cose la persona umana prova unrsquoinclinazione un laquoappetitoraquo35che inteso in questo senso egrave la forma piugrave universale dellrsquoamore

oggetto proprio dellrsquoamore egrave il bene ndash laquopoicheacute lrsquoamore comportauna connaturalitagrave o compiacenza dellrsquoamante rispetto allrsquoamato e perciascun essere egrave bene quanto a esso egrave connaturale o proporzionatoraquo36 ndashed effetto proprio dellrsquoamore egrave lrsquounione affettiva dellrsquoamante con lrsquoa-mato Questo tipo di unione ndash cosigrave come lrsquounione conoscitiva ndash ha lecaratteristiche specifiche dellrsquounione intenzionale il soggetto amantecosigrave come il soggetto conoscente trascende se stesso e raggiunge il

75II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

32 G GIAnnInI laquoTrascendenteraquo 129633 Cf G BerGHIn-roSEgrave Elementi 195-21534 Sullrsquouso filosofico di laquoestasiraquo intesa in senso etimologico cf laquoestasiraquo in DFil 34835 Cf r VerneAUx Psicologia 4536 STh I-II 27 1

suo oggetto laquotal quale esso egraveraquo37 rispetto allrsquointenzionalitagrave della cono-scenza quella dellrsquoamore laquose pur meno manifesta egrave piugrave decisaraquo38 lavolontagrave non termina a una rappresentazione della cosa ma alla cosastessa non si accontenta del possesso teoretico ma tende al possessoconcreto di ciograve che ama

oltre alla conoscenza intellettuale e allrsquoamore esiste ancora unaterza modalitagrave di unione intenzionale dellrsquouomo con la realtagrave che coin-volge tutte le facoltagrave della persona (sia conoscitive sia appetitive) laconoscenza laquoper connaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalita-tem) ovvero conoscenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenzaper modum inclinationis39 Tale forma di conoscenza si attua nelmomento in cui lrsquointelletto non coglie direttamente lrsquooggetto (tramite larappresentazione) ma lo conosce indirettamente a partire dagli effettiche esso produce sulle facoltagrave appetitive del soggetto Guardando nonallrsquooggetto in quanto conoscibile intellettualmente ma alle inclinazioniaffettive e alle disposizioni della volontagrave che il soggetto vive in sua pre-senza lrsquointelletto conosce lrsquoappetibilitagrave ndash e quindi la bontagrave ndash dellrsquoogget-to in relazione alla natura del soggetto laquoConoscere affettivamenteraquo nonsignifica perciograve laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egrave impossibile per definizio-ne) ma conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridesta e in virtugrave di tale risonan-za comprendere lrsquoappetibilitagrave della cosa stessa ndash comprendere la cosa inquanto appetibile

In altre parole la cognitio affectiva egrave laquouna conoscenza di carattererazionale che utilizza come mezzo unrsquoinclinazione appetitivaraquo40 Gliatti delle facoltagrave appetitive ridondano sulle facoltagrave conoscitive per illegame che li unisce nellrsquounica essenza dellrsquoanima laquoAllora lrsquooggettoche lrsquointelletto conosce in forza della sua capacitagrave intenzionale si arricchisce della specificitagrave dellrsquoappetitus di quella modificazionepositiva o negativa frutto dellrsquoazione causale reale delle cose sul

A Olmi76

37 r VerneAUx Psicologia 4638 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147139 La terminologia riportata egrave usata da san Tommaso drsquoAquino in diversi luoghi della

sua opera cf M DrsquoAVenIA la conoscenza40 DrsquoAVenIA la conoscenza 105

soggettoraquo41 In tal modo la ridondanza dellrsquoamore sulla conoscenzaamplia e perfeziona la conoscenza stessa Lrsquoesperienza quotidiana e ilsenso della realtagrave (che rendono laquoplausibili espressioni come ldquovederecon gli occhi dellrsquoamorerdquo ldquolrsquoamore vederdquo ldquochi ama sardquoraquo42) testimo-niano che il laquosapienteraquo non si identifica con lo laquoscienziatoraquo neacute con illaquofilosoforaquo43 la conoscenza piugrave profonda non scaturisce dal raziocinioma dallrsquointuizione del bene e dalla capacitagrave di imparare da esso

La conoscenza fornita dalla ragione naturale egrave prevalentemente astrat-ta cioegrave intellettuale tuttavia essa richiede per il suo pieno sviluppo uncerto grado di connaturalitagrave con la realtagrave di empatia con le persone e lesituazioni ndash abbracciando cosigrave in modo irriflesso lrsquointera gamma delleesperienze vissute (e di quelle potenzialmente vivibili) dallrsquoessere umano

Lrsquouomo di buon senso utilizza di solito la ragione naturale in modopiuttosto limitato senza attuarne fino in fondo le potenzialitagrave conosciti-ve e giungere cosigrave a comprendere le cause della realtagrave Egrave lo scienziatoche si spinge a ricercare le cause prossime delle cose con un procedi-mento rigoroso e verificabile adatto perograve a un ambito ristretto di feno-meni egrave invece il filosofo che si occupa delle cause remote utilizzandola ragione in modo piugrave vasto e profondo ma lontano dallrsquoevidenza equindi incapace di conquistare il consenso universale

Lrsquouomo di buon senso inoltre anche se egrave scienziato e filosofosolo con difficoltagrave arriva a fissare lo sguardo sulle cause ultime dellarealtagrave su quella che in seacute egrave la Causa prima di tutte le cose La ragio-ne naturale ndash basandosi proprio sui primi princigravepi della realtagrave e quindisulle veritagrave universali appartenenti alla laquofilosofia implicitaraquo dellrsquouma-nitagrave ndash conduce sigrave ad ammettere lrsquoesistenza di Dio ma la certezza diquesta ammissione viene incrinata dal dissidio esistente in ogniuomo tra la parte conoscitiva e quella affettiva tra lrsquointelletto e lavolontagrave tra la mente ed il cuore Tale dissidio egrave alimentato dal disordi-

77II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

41 DrsquoAVenIA la conoscenza 11742 DrsquoAVenIA la conoscenza 16043 Almeno nel senso che la parola ha assunto nel linguaggio moderno per cui il laquofilo-

soforaquo non egrave lrsquolaquoamante della sapienzaraquo di classica memoria ma semplicemente lrsquoe-sperto nel campo di una particolare disciplina umanistica ndash la filosofia appunto

ne profondo che ogni persona umana porta dentro di seacute e impediscealla ragione naturale di laquofunzionareraquo correttamente cioegrave di riconosce-re lrsquoinsieme dei propri presupposti di svilupparlo fino alle ultime con-seguenze di guidare lrsquouomo ad agire in conformitagrave con ciograve che eglistesso riconosce essere vero

Il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointel-letto con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla cono-scenza laquoper connaturalitagraveraquo richiede un grande appassionato totaliz-zante amore per la Veritagrave una Veritagrave che egrave anche Via e Vita ndash nelsenso eminente del Λόγος cristiano ma anche (per partecipazione) nelsenso del 道 dagraveo della cultura cinese44

ora questo tentativo egrave compiuto dal sapiente egli sa che la cono-scenza piugrave profonda e piugrave perfetta si attua non solo intellettualmente maanche affettivamente egrave consapevole che per raggiungere la pienezzadella Veritagrave occorre che la adaequatio rei et intellectus si estenda allrsquoin-tera persona e affincheacute ciograve avvenga occorre inserirsi integralmente nel-lrsquoordine (fisico e morale) delle realtagrave ndash occorre vivere secondo virtugrave

Sul terreno di unrsquoesistenza virtuosa la ragione naturale cresce e sisviluppa fino a diventare ragione sapienziale Unicamente protesa allaricerca del vero che egrave bene e del bene che egrave vero piugrave che parlare essafa segno piugrave che dimostrare essa mostra egrave avara di laquoragionamentiraquonon per difetto ma per eccesso di conoscenza

Una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa Una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola Le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui45

A Olmi78

44 Cf 靖保路 JigravenG BǎoLugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveoweacutenhuagraveraquo 393-423

45「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuter wagravengquaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacute ān deacutewagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子 zHUānGzǐ《 莊子 》Zhuāngzǐ 26 13)

In questa frase di 莊子 zhuāngzǐ risalente a 24 secoli fa si rivelala caratteristica costitutiva della ragione sapienziale in essa la cono-scenza laquoper astrazioneraquo si integra e si subordina alla conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo essa piugrave che vedere la veritagrave la gusta ndash e per comunica-re questo sapore che egrave ineffabile usa il pensiero per forzare le parole adandare oltre il pensiero e le parole direttamente al cuore della realtagrave

3 eVAnGeLIzzAzIone e InTerCULTUrAzIone

Secondo la rivelazione cristiana Gesugrave Cristo egrave il Verbo di Dio ter-mine (traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione eparola ndash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondoper mezzo del Verbo e alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte lecose quelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110) Ma al Verbosi appropria anche la Sapienza di Dio46 che regge tutto lrsquoordine dellacreazione e il governo del mondo e risplende in ciograve che agli uominiappare la piugrave grande stoltezza la croce di Cristo

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna Sapienza del Padrelrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con Lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accogliere laluce della fede47

obbedendo al comando ricevuto da Gesugrave Cristo di annunciare ilVangelo a tutti gli uomini la Chiesa si egrave trovata di fronte a civiltagrave lon-tanissime da quella latina-occidentale in cui essa stessa si egrave formata econsolidata cosiccheacute egrave evidente come non possa darsi evangelizzazio-ne senza un processo di integrazione e radicamento che porti il mes-saggio cristiano ad essere compreso reinterpretato e accettato dallevarie culture

79II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

46 Sulla Sapienza come appropriazione del Verbo in teologia trinitaria cf A oLMIlaquoIl concetto di appropriazioneraquo 68-128

47 Cf BeneDeTTo xVI Fede ragione e universitagrave

Per designare lrsquoincontro tra la rivelazione cristiana e le culture cisi era inizialmente serviti di molti termini laquotutti insoddisfacenti adat-tamento accomodamento indigenizzazione inserimento contestua-lizzazione incarnazioneraquo48 Sotto lrsquoinflusso delle ricerche di antropo-logia culturale la teologia missionaria e in seguito il Magistero dellaChiesa hanno preso a usare indifferentemente laquoacculturazioneraquo elaquoinculturazioneraquo termini originariamente riferiti allrsquointegrazione diogni individuo nella cultura del proprio gruppo di appartenenza Inquesto senso dal 1953 laquoil missiologo belga P Charles ed altri teologidopo di lui parlano di ldquoacculturazionerdquo anche il papa Giovanni PaoloII se ne serviragrave come sinonimo di ldquoinculturazionerdquo precisando cheldquoquesto neologismo esprime perfettamente uno degli elementi delgrande mistero dellrsquoincarnazionerdquoraquo49

Gradualmente al termine laquoacculturazioneraquo si egrave preferito laquoincultu-razioneraquo inteso come laquolo sforzo della Chiesa per far penetrare il mes-saggio di Cristo in un determinato ambiente socioculturale invitando-lo a credere secondo tutti i suoi valori propri [] conciliabili con ilVangeloraquo50 Anche su questa parola perograve sono state avanzate autore-voli riserve Il papa Benedetto xVI ha suggerito lrsquouso di laquoincontrodelle cultureraquo o laquointerculturalitagraveraquo51 e in definitiva il termine oggi piugraveaccettabile sembra essere interculturazione

Ma in che modo deve svolgersi tale processo52 Come puograve esseresuperata lrsquoestraneitagrave tra i molteplici modi di pensare di comunicare di

A Olmi80

48 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69049 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69050 CoMMISSIone TeoLoGICA InTernAzIonALe laquoFede e inculturazioneraquo 35951 Cf J rATzInGer Fede Veritagrave Tolleranza 60-74 52 Unrsquoimportante precisazione sul processo di inculturazione egrave contenuta in GIoVAnnI

PAoLo II Redemptoris missio 52 laquoSvolgendo lrsquoattivitagrave missionaria tra le genti laChiesa incontra varie culture e viene coinvolta nel processo drsquoinculturazione Egravequesta unrsquoesigenza che ne ha segnato tutto il cammino storico ma oggi egrave partico-larmente acuta e urgente Il processo di inserimento della Chiesa nelle culture deipopoli richiede tempi lunghi non si tratta di un puro adattamento esteriore poicheacutelrsquoinculturazione ldquosignifica lrsquointima trasformazione degli autentici valori culturali

vivere presenti al mondo53 esiste una strategia privilegiata per com-battere nel modo piugrave efficace la laquobuona battagliaraquo (2 Tm 46) dellrsquoan-nuncio del Vangelo a tutte le culture e a tutti i popoli della terra

Da quello che abbiamo detto sinora poicheacute Dio si rivela allrsquouomonel Verbo-Λόγος che egrave Sapienza-ragione al grado piugrave alto egrave proprionellrsquoesercizio della laquoretta ragioneraquo che si puograve conoscere Gesugrave Cristoe nel laquovivere secondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) che ci si predi-spone a incontrarlo

Di fronte a una civiltagrave che ignori il cristianesimo perciograve i missio-nari si trovano a percorrere un cammino in tre tappe in primo luogoidentificare i laquosemi del Verboraquo54 in essa presenti cioegrave i frammentidella Veritagrave totale seminati dal Verbo presso tutti i popoli e tutte leculture in secondo luogo depurare tale presenza parziale e seminaledel Verbo dagli errori piugrave o meno gravi che ad essa si sono inevitabil-

81II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

mediante lrsquointegrazione nel cristianesimo e il radicamento del cristianesimo nellevarie culturerdquo Egrave dunque un processo profondo e globale che investe sia il mes-saggio cristiano sia la riflessione e la prassi della Chiesa Ma egrave pure un processodifficile percheacute non deve in alcun modo compromettere la specificitagrave e lrsquointegritagravedella fede cristianaraquo

53 San Giovanni Paolo II stabilisce tre criteri per giudicare la validitagrave dei processidrsquoinculturazione laquoIl primo egrave quello dellrsquouniversalitagrave dello spirito umano le cuiesigenze fondamentali si ritrovano identiche nelle culture piugrave diverse Il secondoderivante dal primo consiste in questo quando la Chiesa entra in contatto congrandi culture precedentemente non ancora raggiunte non puograve lasciarsi alle spalleciograve che ha acquisito dallrsquoinculturazione nel pensiero greco-latino [] In terzoluogo ci si guarderagrave dal confondere la legittima rivendicazione della specificitagrave edellrsquooriginalitagrave del pensiero [delle altre culture] con lrsquoidea che una tradizione cultu-rale debba rinchiudersi nella sua differenza ed affermarsi nella sua opposizione allealtre tradizioni ciograve che sarebbe contrario alla natura stessa dello spirito umanoraquo(FR 72)

54 La nota espressione traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a san GiustinoSecondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezza solo inCristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nella suaragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B ALTHAner Patrologia 70-71

mente mescolati in terzo luogo utilizzare quegli elementi che da unlato appartengono genuinamente alla cultura interlocutrice dallrsquoaltrocontengono in nuce la Veritagrave cristiana come categorie concettuali esimboliche per tradurre annunciare rendere comprensibile la ri ve la -zio ne biblica e la fede della Chiesa

4 LrsquoInTerCULTUrAzIone laquoLoGoCenTrICAraquo DI P MATTeo rICCI

La suddetta strategia laquologocentricaraquo ndash possiamo chiamarla cosigravepercheacute si fonda sulla partecipazione del λόγος-ragione umano alΛόγος-Verbo divino ndash coincide di fatto con il laquometodo dellrsquoaccomoda-mentoraquo attuato da P Matteo ricci nel suo quasi trentennale soggiornoin Cina55 Senza soffermarci sulla figura del grande gesuita macerate-se vorremmo adesso entrare nel vivo del nostro argomento rifletten-do sul ruolo della ragione nella sua opera missionaria e in particolaresullrsquoarticolazione di ragione naturale e ragione sapienziale nellrsquoambi-to del suo pensiero

Considerando lrsquolaquoaccomodamentoraquo ricciano nella prospettivalaquologocentricaraquo sopra accennata possiamo facilmente distinguere i tremomenti costitutivi di tale strategia 1) lrsquoindividuazione dei laquosemi delVerboraquo nella cultura cinese 2) la depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni che la rendono incompatibilecon la recezione dellrsquoannuncio cristiano 3) lrsquouso teologico dei laquosemidepuratiraquo al fine di rendere pienamente comprensibile la rivelazioneda parte della civiltagrave in cui ricci si era profondamente immerso

Lo studio approfondito e lrsquoesperienza personale avevano portatoben presto il gesuita maceratese a farsi una chiara idea delle peculiariqualitagrave del popolo cinese Scrivendo a P Girolamo Costa egli potevatestimoniarne il carattere intelligente e pacifico laquoLa Cina egrave differen-tissima delle altre terre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lette-

A Olmi82

55 Tra le biografie piugrave sintetiche ed efficaci di P Matteo ricci segnaliamo G CrIVeLLer Matteo Ricci

re e puoco alla guerra egrave di grande ingegnoraquo56 Giudizio confermatodieci anni piugrave tardi in una lettera a P Francesco Pasio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa stupire a tutto questooriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario percheacute sono ito scorgendo questo puoco a puoco ecominciando dal principio anticamente seguittero la legge naturaleassai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cinquecento anniinanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei che adorava peridoli non era gente tanto sciagurata come quei che i nostri egittjGreci e romani adororno ma gente che pensavano essere moltovirtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi i libri dersquo lette-rati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non danno altra adora-tione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esaminandobene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cose contra illume della ragione e moltissime conforme a essa57

Il grande apprezzamento manifestato dai cinesi nei confronti dellaragione li aveva portati ad ammirare in modo particolare gli scritti dialcuni grandi sapienti vissuti nellrsquoantichitagrave ma venerati senza interruzio-ne nel corso dei secoli Dice ricci a P Lelio Passionei laquoFiorirono neltempo che fra noi fiorigrave Platone e Aristotile [] anco tra loro alcuni lette-rati di buona vita che fecero alcuni libri di cose morali non per via discientia ma di sententie buone dei principali de quali fecero poi quattrolibri che sono adesso gli piugrave stimati e letti de giorno e de notteraquo58

Una conseguenza importante di tale attitudine sapienziale delpopolo cinese ricci la trova nel discernimento da esso mostrato neiconfronti della religione naturale come afferma nella sua cronacadella missione gesuita in Cina

83II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

56 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 14 agosto 1599raquo 36257 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio SI 15 febbraio 1609raquo 51758 M rICCI laquoLettera al p Lelio Passionei SI 9 settembre 1597raquo 349

Di tutte le gentilitagrave venute a notitia della nostra europa non so dinessuna che avesse manco errori intorno alle cose della religione diquello che ebbe la Cina nella sua prima antichitagrave Perciocheacute ritruo-vo nersquo suoi libri che sempre adororno un suppremo nume che chia-mano re del Cielo o Cielo e terra [] Fecero sempre molto caso diseguire in tutte le loro opere il dettame della ragione che dicevanoavere ricevuta dal Cielo e mai credettero del re del Cielo e deglialtri spiriti suoi ministri cose tanto sconcie quanto credettero inostri romani i Greci gli egittij e altre strane nationi59

Si direbbe dunque che il popolo cinese fosse superiore agli antichipopoli pagani drsquooccidente (i greci e i romani) sia per lrsquoamore dellasapienza sia per la pratica della virtugrave e questo avrebbe potuto far spe-rare in una particolare docilitagrave dei cinesi nei confronti del Vangelonella sua corrispondenza ricci esprime piugrave volte il proprio ottimismoriguardo la conversione della Cina come egrave testimoniato ad esempioda una lettera a P Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e diingegno non sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni dellanostra santa fegrave non si habbi da sottomettere ad essaraquo60

Tuttavia i cinesi contemporanei di ricci non erano piugrave in un certosenso allrsquoaltezza della loro civiltagrave egli osserva amaramente nella cro-naca della sua missione

Conciosia che la natura corrotta se non viene agiutata dalla gratiaDivina sempre da se stessa se ne corre al basso vennero poi questimiseri huomini [i cinesi] puoco a puoco spengendo tanto di quelprimo lume et ad allargarsi in una libertagrave sigrave grande che dicono efanno giagrave quanto vogliono de dritto e di torto senza nessuna pauraa talcheacute quei che in questi tempi scappano dallrsquoIdolatria puochisono che non cadano nellrsquoAtheismo61

A Olmi84

59 M rICCI Della entrata 90-9160 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 15 ottobre 1596raquo 34461 M rICCI Della entrata 91

Che cosrsquoera successo di cosigrave grave nella storia del popolo cinese dafarlo allontanare dalla sua antica sapienza ndash e di conseguenza anche da Dio

La presenza seminale del Verbo nellrsquoantica Cina potrebbe riassu-mersi interpretando il pensiero ricciano in due punti fondamentaliprimo la consapevolezza della trascendenza del Signore Supremo (上帝 Shagravengdigrave) che non coincide con il cosmo ma egrave al di sopra diesso non coincide con il Cielo e la Terra ma egrave il Signore del Cielo edella Terra ndash e quindi puograve essere identificato con Dio secondo lacostante tensione verso il perfezionamento personale e lrsquoelevazionedella propria umanitagrave Di questi due cardini dellrsquoantica civiltagrave cineseil secondo era ben saldo anche ai tempi di ricci la figura del sapientendash che si identificava con il confuciano laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ)opposto allrsquolaquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten) ndash era anche allora tenutanella piugrave grande considerazione Ma il primo cardine il piugrave importan-te quello che ndash nella prospettiva cristiana ndash dagrave lrsquoautentico significatoanche al secondo si era progressivamente dissestato

La causa Lrsquoaffermazione nel corso dei secoli delle cosiddette Trereligioni (三教 Sān Jiagraveo) il daoismo il buddhismo e il neoconfucia-nesimo Cosigrave ricci stesso le presenta facendo parlare lrsquointerlocutorecinese del 《天主實義》 Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) il Catechismo da lui pubblicato a Pechino nel 1603

Laozi sostiene che gli esseri sono generati dal non-essere e consi-dera il non-essere come la Via62 il Buddha sostiene che il mondovisibile emerge dal vuoto e considera il vuoto come il Principio63 i

85II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

62老子 Lǎozǐ egrave una delle maggiori figure della cultura cinese La sua esistenzareale egrave ancora controversa la tradizione la colloca nel VI secolo aC alcunistorici nel IV Il non-essere egrave il 無 wuacute del 老子 Lǎozǐ egrave la pura potenzialitagrave indifferen-ziata che nella concezione daoista precede e fonda ogni passaggio allrsquoatto

63 Il termine 佛陀 Foacutetuoacute rende in cinese il participio passato sostantivato sanscritobuddha che significa laquoil risvegliatoraquo indica un essere che abbia raggiunto lrsquoillu-minazione (bodhi) In particolare questo nome si riferisce a Siddhārtha Gautama(566-486 aC) fondatore del buddhismo Il vuoto (空 kōng) egrave la laquovacuitagraveraquo(śūnyatā) categoria basilare del buddhismo che indica la non-sostanzialitagrave e lrsquoim-permanenza di tutti i fenomeni

confuciani sostengono che nel trasformarsi dello yi risiede il fonda-mento supremo e quindi considerano lrsquoessere come il principiofondamentale e lrsquoonestagrave come lrsquooggetto della scuola di vita64 Chi egravenel giusto dal Suo riverito punto di vista65

Dal punto di vista contemporaneo queste tre religioni o dottrinefilosofico-religiose appaiono di grandissimo interesse Certamenteesse non rendono possibile lrsquoesperienza del Santo cioegrave la comunionecon il Dio trinitario che si attua solo attraverso la fede in Gesugrave Cristoil daoismo e il neo-confucianesimo non vanno al di lagrave della dimensio-ne cosmica mentre il buddhismo anela a trascenderla facendo levaperograve sulle semplici capacitagrave umane esse perograve si fondano su esperien-ze del sacro di straordinaria intensitagrave capaci di modificare la condi-zione esistenziale di coloro che le vivono66 e poicheacute ogni dimensionedel sacro partecipa della suprema dimensione del Santo ndash e a suomodo la rivela ndash le Tre religioni della Cina contengono anchrsquoesse ilaquosemi del Verboraquo e alcuni loro elementi possono essere integrati inuna teologia cattolica autenticamente cinese

Tuttavia dal punto di vista del missionario che alla fine del xVIsecolo entrava per la prima volta in Cina le Tre religioni si presenta-vano in una luce assai diversa non si trattava allora di interpretarleper cercare in esse quali aspetti fossero compatibili con i contenutidella rivelazione e quali categorie fossero utilizzabili per annunciare

A Olmi86

64 Parlando di laquoconfucianiraquo qui ricci ha in mente piuttosto gli aderenti al neo-confu-cianesimo una sintesi del pensiero confuciano daoista e buddhista che risale a 韓愈 Haacuten Yugrave (768-824) e 李翱 Lǐ Aacuteo (774-836) e che si sviluppograve successivamentedurante la dinastia 宋 Sograveng (960-1279) nella tradizione interpretativa del librodei Mutamenti (易经 Yigravejīng) il piugrave antico dei testi classici cinesi e il quarto deiCinque Classici (五經 Wǔjīng) del confucianesimo lo 易 yigrave egrave il mutamento intesocome principio generatore supremo della realtagrave

65 VSSC 6666 Sulla distinzione tra esperienza del sacro ed esperienza del Santo e piugrave in generale

su una concezione ierologica compatibile con il realismo tomista cf A oLMIlaquoSenso della realtagraveraquo 152-172

il Vangelo bensigrave di chiedersi se esse ndash cosigrave come venivano interpretatenella Cina del tempo ndash fossero vere o false nei loro princigravepi dottrinali ade-guate o meno nel loro linguaggio a parlare del mistero del Dio trinitario

Ponendo la domanda in questi termini la risposta non poteva cheessere negativa Mentre il confucianesimo originario appariva a riccilaquocristianizzabileraquo percheacute il suo impianto metafisico ed etico era pie-namente in accordo con la retta ragione le Tre religioni non lo appa-rivano affatto il loro immanentismo (daoismo e neoconfucianesimo) eil loro acosmismo (buddhismo) si opponevano radicalmente al reali-smo metafisico cristiano i concetti da essi usati per rappresentarelrsquoAssoluto (in particolare il laquovuotoraquo 空 kōng buddhista e il laquonullaraquo無 wuacute daoista) risultavano totalmente inadeguati per fare segno allapienezza e alla sovrabbondante ricchezza di essere del Dio trinitario

Le Tre religioni dunque erano considerate da ricci il piugrave grandeostacolo allrsquoevangelizzazione della Cina I loro errori andavano com-battuti utilizzando un talento prezioso di cui la civiltagrave cinese sembravadisporre in abbondanza la capacitagrave di usare la retta ragione

5 eDUCAre ALLA rAGIone ATTrAVerSo LA MATeMATICA APPLICATAe LA laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo

Dopo aver compiuto il primo passo del suo percorso di laquoaccomoda-mentoraquo ndash cioegrave dopo aver identificato i laquosemi del Verboraquo presenti nel-lrsquoantica e nobile civiltagrave cinese ndash ricci si trovograve di fronte al problemadella loro depurazione comrsquoera possibile liberare questa presenza par-ziale e seminale del Verbo dagli errori che ad essa si erano mescolati eche avrebbero ostacolato in modo irrimediabile lrsquoannuncio del Vangelo

era necessario ricorrere alla retta ragione stimolare un pensierocapace di riflettere sulle laquoveritagrave originarieraquo e grazie ad esse di ricono-scere in quale misura le idee dominanti delle Tre religioni fosserolontane dal senso della realtagrave ndash e quindi dovessero essere ritenute falseper come esse risultavano dalle formulazioni comuni (le quali ovvia-mente non escludono interpretazioni piugrave sofisticate in grado di rive-lare le profonde intuizioni della realtagrave e le esperienze del sacro allequali le Tre religioni fanno segno)

87II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Il metodo ricciano dellrsquolaquoaccomodamentoraquo si rivela cosigrave una strategiaper far pensare i cinesi e in particolare gli appartenenti alla classe deimandarini i letterati-funzionari che governavano lrsquoapparato statale con-siderata lrsquoinfluenza che essi esercitavano sul resto della popolazioneDice infatti ricci in una lettera a P Francesco Pasio laquoPare saragrave facile apersuadere ai principali del regno le cose della nostra santa fede confer-mate con tanta evidentia di ragioni e consentendo con noi la piugrave gravegente che fra loro vi egrave resteragrave facile convertire tutto il restanteraquo67

In questa prospettiva va intesa la divulgazione in Cina da parte diricci delle scienze occidentali in particolare della matematica e dellesue applicazioni (come lrsquoastronomia la geografia la cartografia) Aldi lagrave dello specifico interesse conoscitivo la geometria e lrsquoaritmeticaapparivano importanti al gesuita maceratese per il rigore e la chiarezzadei loro procedimenti dimostrativi una sorta di laquopalestra del pensie-roraquo che avrebbe consentito ai cinesi di uscire dal dominio esclusivodelle forme letterarie ed artistiche da loro mirabilmente padroneggia-te e di riuscire a ragionare nel modo sistematico richiesto per la com-prensione della dottrina della fede cattolica

Questi intenti sono espressi in modo esplicito nella giagrave citata lette-ra a P Francesco Pasio

Laonde se gli [ai cinesi] potessimo insegnare le nostre scientie nonsolo havrebbono a riuscire in esse huomini molto eminenti ma ancoper mezzo di esse gli indurremmo facilmente alla nostra santa leggee mai si scordaranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbia-mo al presente manifesto inditio poicheacute non havendo sin hora inse-gnato a loro altra cosa che qualche puoco delle scientie matematichee cosmografia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi e questo dicevano solo di queste scientienaturali che ho detto della matematica poi che diranno delle altre[] come sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali68

A Olmi88

67 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517 68 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517-518

Il secondo passo dunque che possiamo distinguere nella laquopedago-gia della ragioneraquo ricciana egrave lrsquoutilizzo sistematico della ragione naturaleal fine di ribadirne i princigravepi costitutivi trarre da essi le certezze origi-narie riguardanti Dio il mondo lrsquouomo demolire le concezioni filosofi-co-religiose del daoismo del buddhismo e del neoconfucianesimo lequali essendo in palese conflitto con il senso della realtagrave si opponevanoin modo radicale ndash salvo interpretazioni che oggi sono alla nostra porta-ta ma che ricci non poteva e forse non voleva dare ndash allrsquoaccoglimentoe prima ancora alla comprensione dellrsquoannuncio cristiano

Lrsquoopera in cui ricci si egrave dedicato prevalentemente a tale compito egravestato il Catechismo non egrave qui possibile entrare dettagliatamente nellasofisticata articolazione di questo capolavoro un dialogo tra due inter-locutori ndash un Letterato occidentale (西士 xīshigrave) e un Letterato Cinese(中士 zhōngshigrave) ndash in cui il ricorso sistematico e argomentativo aiprimi princigravepi della realtagrave egrave effettuato talora in stile piugrave occidentaletalora in stile piugrave cinese ma sempre in riferimento alla laquofilosofiaimplicitaraquo che accomuna le espressioni di pensiero delle due civiltagraveCi limiteremo a enunciare alcune tra le piugrave importanti veritagrave originariesulle quali il Letterato occidentale fonda le proprie argomentazionistringendo allrsquoangolo ndash per cosigrave dire ndash il Letterato Cinese laquoPossiamocontinuare a disquisire avanti e indietro ma Lei non saragrave in grado disfuggire alla veritagraveraquo69 afferma a un certo punto lrsquoalter ego di ricci

Tenendo presente la giagrave citata descrizione fatta da Livi dei conte-nuti del senso della realtagrave possiamo ripercorrere il Catechismo riccia-no alla ricerca delle laquoveritagrave originarieraquo affermate dal Letterato oc ci -den tale al fine di laquofar ragionareraquo il suo interlocutore cinese

La piugrave importante laquoveritagrave originariaraquo su cui si appoggia lrsquoimpiantoargomentativo di ricci egrave che la realtagrave esiste Indipendente dal pensie-ro dellrsquouomo70 la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito daisensi71 non egrave composta di unrsquounica sostanza72 ma annovera innume-

89II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

69 Cf VSSC 9370 Cf VSSC 17971 Cf VSSC 9 113 18072 Cf VSSC 223

revoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella loro va rie tagrave73Lrsquoap parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza74 essepossono essere simili sotto alcuni aspetti e differire molto sotto altri75

In secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso76 non si puograveamare se non ciograve che si conosce77 egrave possibile conoscere con la ragio-ne cose non percepibili ai sensi78 inoltre la ragione assicura unaconoscenza della realtagrave superiore a quella di carattere sensoriale79 Lacomprensione esauriente delle cose poggia sul fondamento di cono-scenze elementari80 per cogliere i princigravepi profondi della realtagrave biso-gna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograve che egrave manifesto bisogna servirsidellrsquoapparenza esterna come prova della natura interna81 Percheacute ildiscorso sia credibile occorre che le parole si accordino ai fatti82 nonbisogna confondere i nomi (cioegrave le definizioni) delle cose83

In terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente la cer-tezza cardinale che accomuna il Letterato occidentale al LetteratoCinese esiste un unico84 immutabile principio drsquoordine universale85che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico morale sociale86 Lrsquoordinedelle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle loro funzioni87 ogni

A Olmi90

73 Cf VSSC 25274 Cf VSSC 20375 Cf VSSC 13076 Cf VSSC 23-25 70 75 177 18177 Cf VSSC 46978 Cf VSSC 113 182 38079 Cf VSSC 181-18280 Cf VSSC 7281 Cf VSSC 182 272-273 42582 Cf VSSC 21883 Cf VSSC 190 19384 Cf VSSC 50 49085 Cf VSSC 165 186 26986 Cf VSSC 1 3 5 11-12 28 30-31 35-36 39 155 161 163 186 260 498-50187 Cf VSSC 531

cosa ha un obiettivo verso il quale egrave diretta dalla propria natura88 ndash ilche significa che ogni agente opera in vista di un fine89 Lrsquoordinemorale comporta premi e punizioni90

In quarto luogo ogni effetto ha una causa91 Il principio di causa-litagrave viene affermato dal Letterato occidentale in formulazioni diversedal nulla non nasce nulla92 lrsquoeffetto non puograve essere maggiore dellacausa93 il simile nasce dal simile94 le cose non possono essere causadi se stesse95 una catena di cause deve avere un unico inizio96 deveesistere una causa unica di tutto ciograve che egrave97

In quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non essere98Anche il principio di non contraddizione viene formulato in modidiversi non ci possono essere due veritagrave discordanti simultaneamentee nello stesso senso99 motivazioni incompatibili non possono coesi-stere100 non crsquoegrave una terza via tra il bene e il male tra la vita e lamorte101 il vuoto e il pieno lrsquoessere e il non essere sono tra loro con-traddittori102

91II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

88 Cf VSSC 38289 Cf VSSC 17 30-31 34-35 323 356 38290 Cf VSSC 5 278 343-347 350-351 372 375-378 384-388 393 396 399-401

409-410 414-41591 Cf VSSC 29 34-35 40 138 182-18392 Cf VSSC 34-35 7293 Cf VSSC 9194 Cf VSSC 4395 Cf VSSC 36 4096 Cf VSSC 40 4497 Cf VSSC 4998 Cf VSSC 18099 Cf VSSC 71 494 510 515

100 Cf VSSC 367101 Cf VSSC 397102 Cf VSSC 102

Vengono affermate inoltre alcune veritagrave originarie riguardantilrsquouomo Lrsquouomo egrave persona dotato di anima e corpo strettamente con-giunti103 capace di compiere il bene o il male104 e moralmenteresponsabile delle proprie azioni105 lrsquouomo egrave nobile qualitativamentediverso e superiore agli animali percheacute dotato di ragione106 ha aspira-zioni conoscitive e volitive che superano i limiti della propria condi-zione107 Ma al tempo stesso lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole108non egrave in grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capa-citagrave109 commette azioni moralmente malvagie110 e pur essendo incli-nato a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni111

oltre a queste veritagrave e a molte altre ad esse affini indimostrabilima immediatamente intuibili dallrsquointelletto umano il Letteratooccidentale del Catechismo ricciano espone anche i concetti fonda-mentali della metafisica realista di Aristotele e san Tommaso in parti-colare la dottrina delle quattro cause112 la dottrina delle categorie113 ladistinzione tra sostanza e accidenti114 la fisica dei quattro elementi115la concezione antropologica116 La metafisica realista perograve ndash a diffe-renza della laquofilosofia implicitaraquo ndash egrave pienamente comprensibile soloattraverso le categorie del pensiero occidentale e il tentativo riccianodi utilizzarla senza troppi chiarimenti nel contesto interculturale delCatechismo egrave forse la parte piugrave problematica dellrsquoopera

A Olmi92

103 Cf VSSC 264 276 442104 Cf VSSC 431-432105 Cf VSSC 228-229 254 334 441106 Cf VSSC 23 37 117 168-169 201 239107 Cf VSSC 131 156-159 382-383108 Cf VSSC 119-124 579109 Cf VSSC 290110 Cf VSSC 45111 Cf VSSC 142112 Cf VSSC 45-47113 Cf VSSC 82-83 195-196 198-200 423 426114 Cf VSSC 83 85 98115 Cf VSSC 83 138 205116 Cf VSSC 133-134 136-138 147 270

In ogni caso la metafisica realista non egrave altro che una formalizza-zione della laquofilosofia implicitaraquo e su questa base il Letterato oc ci -dentale conduce il suo interlocutore a riconoscere lrsquoesistenza e gliattributi di Dio (capitolo I) lrsquoerroneitagrave delle concezioni filosofico-reli-giose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo II) lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima degli ani-mali (capitolo III) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagravecon tutte le cose (capitolo IV) la falsitagrave della teoria buddhista dellareincarnazione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della moraledaoista e la reale esistenza del Paradiso e dellrsquoInferno (capitolo VI)la fondamentale bontagrave della natura umana e la ragionevolezza dellamorale cristiana (capitolo VII) la ragionevolezza del celibato eccle-siastico al fine di diffondere la Via (capitolo VIII)

6 DALLA rAGIone nATUrALe ALLA rAGIone SAPIenzIALe

La semplice ragione naturale tuttavia pur conducendo lrsquouomo allesoglie della rivelazione cristiana ancora non lo predispone ad accettar-la avere gli strumenti per giungere alla Veritagrave infatti non significanecessariamente amarla e desiderare di accoglierla Affincheacute il missio-nario cristiano di fronte a una cultura diversa da quella in cui si egrave for-mata la Chiesa cattolica possa considerare riuscita la fase preliminareallrsquoannuncio del Vangelo deve accertarsi che i suoi interlocutori ndash difronte a tale annuncio ndash si lascino guidare dalla ragione sapienzialecioegrave da un amore conoscitivo per la Veritagrave autenticamente vissuto

Egrave questa la fase conclusiva del secondo passo della strategia drsquoin-culturazione ricciana cioegrave della depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni al fine di renderla laquocristianiz-zabileraquo senza forzature Tale passaggio fu percorso da ricci in modoassai graduale e in concomitanza o addirittura in anticipo sulla faseprecedente Il primo scritto in cinese del gesuita maceratese infatti ndash《交友論》 Jiāoyǒu lugraven (Trattato dellrsquoamicizia)117 pubblicato a 南昌

93II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

117 Cf M rICCI利瑪竇 Ligrave Mǎ DograveU《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia)

naacuten chāng nel 1595 ndash fu una raccolta di massime tratte dalla letteratu-ra occidentale pagana e cristiana sul tema dellrsquoamicizia argomentoscelto per il suo valore sapienziale riconosciuto sia in occidente sia inCina nel pensiero confuciano infatti lrsquoamicizia egrave una delle cinquerelazioni sociali naturali ndash le altre sono tra sovrano e suddito tra padree figlio tra marito e moglie tra fratello maggiore e fratello minore ndashma ha nel loro ambito unrsquoimportanza particolare essa le completa ele perfeziona al punto tale che in sua assenza quelle finirebbero perscomparire Lrsquoamicizia ha di mira lo sviluppo della virtugrave perfetta inat-tingibile nella solitudine scrivendone con cognizione di causa e testi-moniandola con la propria vita ricci elevava il confronto con i cinesisuoi contemporanei al livello della ragione sapienziale118

Anche nel Catechismo in cui il dialogo tra lrsquooccidentale e il cineseegrave sorretto per lo piugrave dalla ragione naturale non mancano riferimentiche superano lrsquoorizzonte conoscitivo dellrsquouomo di buon senso delloscienziato e del filosofo facendo segno ad esperienze accessibili soloa chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave ndash a chi abbia unito aldesiderio della conoscenza la pratica della virtugrave Conoscibile adegua-tamente solo laquoper connaturalitagraveraquo egrave di certo lrsquouomo ideale che vieneconcettualizzato attraverso la fondamentale distinzione non solo con-fuciana ma laquopan-cineseraquo tra i giagrave citati laquouomo nobileraquo e laquouomomeschinoraquo119 Lrsquolaquouomo nobileraquo fa della veritagrave il suo vessillo ponen-dola al di sopra di tutto120 persegue la benevolenza121 che egrave la piugravenobile tra le virtugrave122 e lrsquoessenza della rettitudine123 egli considera lapratica della virtugrave e il perfezionamento di se stesso come obiettivi diimportanza suprema124 Anche le relazioni umane ideali possono dirsi

A Olmi94

118 Sui significati dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria diricci cf CH SHeLke ndash M DeMICHeLe (ed) Matteo Ricci in China

119 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 169120 Cf VSSC 27 121 Cf VSSC 372122 Cf VSSC 452 457123 Cf VSSC 451124 Cf VSSC 16 305 454-455

conosciute solo da chi le abbia realmente vissute in particolare lrsquoami-cizia che riguarda tutte le persone

nel ricorso alla ragione sapienziale perograve lrsquoopera ricciana piugravematura ndash e quella che riscosse il maggiore successo tra i mandarinidellrsquoepoca ndash sono i Paradossi ovvero i Dieci capitoli di un uomo stra-no (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān) pubblicati a Pechino nel 1608125Che cosa crsquoegrave di paradossale in questo testo che giustifichi il titolodatogli inizialmente da ricci Proprio il riferimento a un livello del-lrsquoesperienza conoscitiva ndash ovvero della conoscenza esperienziale ndashfacilmente accessibile alla fede cristiana ma molto lontano dallrsquoesi-stenza quotidiana di chi ancora non abbia a disposizione la conoscenzadella rivelazione per compiere il salto decisivo dal laquosacro partecipa-toraquo (il divino immanente nel mondo) al laquosacro per partecipazioneraquo (ilSanto trascendente la realtagrave creata)

In una lettera a P Girolamo Costa ricci sintetizza cosigrave il contenutosapienziale dei Dieci capitoli

1deg ndash non si puograve dire che habbiamo gli anni della nostra etagrave passataove si tratta dello spender bene il tempo e dellrsquoerror dersquo mondaniche lo impiegano in cose inutili e vane2deg ndash Che questa vita e questo mondo non egrave la nostra patria dove sitratta diffusamente delle miserie umane materia non mai uditanella Cina e conclude che la vera nostra patria egrave dopo la morte3deg ndash Che non egrave cattivo augurio il ricordarsi soventemente dellamorte ed in questo capitolo ponemmo tutto quanto potremmoricordarci dersquo nostri filosofi e santi in questa materia4deg ndash Dersquo cinque frutti che arreca la frequente memoria della mortedove si trattano cose molto utili dellrsquoapparecchio alla morte e delgiudizio che Dio ha da fare della vita di ciascuno []5deg ndash Tratta del silenzio e del poco parlare []6deg ndash Le cause del digiuno dersquo christiani tra le quali non vrsquoegrave quelladi astenersi dallrsquoammazzare gli animali percheacute questi gentili nelledue sette degli idoli [buddhisti e taoisti] digiunano dove hebbigran campo di dire contro i piaceri e le delizie di questo mondo

95II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

125 Cf DCUS

7deg ndash Tratta dellrsquoesame di coscienza che ognuno ha da fare ognigiorno e riprendere e castigare se stesso dove si tratta un assaigran paradosso nella Cina che non basta essere virtuoso non farmale o non pensare male ma ci bisogna fare il bene e desiderarlo 8deg ndash Che non vi egrave paradiso neacute vita beata in questo mondo neacute ancheinferno contro i letterati drsquoadesso che egrave il piugrave largo trattato di tutti []9deg ndash Che fa molto male alla vita umana di domandare ai divinatorile cose future dove oltre le falsitagrave che si scoprono si dichiaranoquante malizie e morti cagiona il credere a costoro10deg ndash Che il ricco avaro patisce piugrave di un mendico dove si diconomolte cose contro lrsquoavarizia126

I letterati cinesi che lessero questrsquoopera trovarono in essa unasostanziale continuitagrave con la tradizione confuciana e con lrsquoanticasapienza cinese ma come riconosce 周炳謨 zhōu Bǐngmoacute autore diunrsquointroduzione ai Dieci capitoli il confucianesimo non si occupadella vita dopo la morte e la sua dottrina non egrave accessibile a tutto ilpopolo127 Secondo 李之藻 Lǐ zhīzǎo a sua volta autore di una prefa-zione al libro i Dieci capitoli di ricci laquosono ricchi di esempi e di afo-rismi che suscitano la meditazione della gente in modo che dopoaverli letti si sveglino i confusi diventino integri i venali modesti isuperbi magnanimi i gelosi bonari i ferociraquo128

Questo scritto malgrado lrsquoapparenza laquopopolareraquo non egrave affatto piugravefacile del Catechismo I Dieci capitoli utilizzano uno stile espressivomeno stringente sul piano logico preferendo la parabola e lrsquoapologoallrsquoargomentazione razionale proprio percheacute ricci suppone che i suoiinterlocutori si elevino dal piano della ragione naturale a quello dellaragione sapienziale cioegrave che pensino non solo laquocon la testaraquo ma laquoconla testa e con il cuoreraquo (il vero significato di 心 xīn sul piano gnoseo-

A Olmi96

126 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 6 marzo 1608raquo 460-461127 Cf zHoU BInGMo Introduzione alla ristampa dei Dieci capitoli di un uomo strano

375-376128李之藻 Lǐ zHīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitoli

di un uomo strano) 367

logico)129 In questo caso essi sono capaci se non di laquoparlare senzapa roleraquo almeno di pensare per intuizioni concrete che si comunicanoat traverso narrazioni simboliche e non per mezzo di ragionamentiastrat ti

7 DALLA rAGIone ALLA FeDe

A questo punto conclusa la praeparatio evangelica al missionarioresta da compiere il terzo passo farsi esplicito portavoce della ri ve la -zione e utilizzare teologicamente i laquosemi depuratiraquo del Verbo presentinella cultura cinese al fine di rendere pienamente comprensibile lrsquoannun-cio del Vangelo

In realtagrave tale annuncio precede nella cronologia dellrsquoopera riccianalrsquoattivitagrave apologetica e propedeutica al cristianesimo di cui abbiamo parlatosinora Il primo libro stampato da Matteo ricci in Cina (nel 1584 a 肇慶zhagraveoqigraveng) e scritto in collaborazione con il confratello Michele ruggierifu lrsquoesposizione dei Dieci comandamenti del Signore del Cielo come tra-smessi dai nostri antenati (《祖傳天主十誡》 Zǔchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave)Tre anni prima della pubblicazione dei Dieci capitoli aveva visto la luce(nel 1605 a Pechino) la Dottrina cristiana (《天主教要》Tiānzhǔjiāoyagraveo) che illustra gli insegnamenti della Chiesa cattolica essenziali perricevere il battesimo e praticare una vita conforme al Vangelo

97II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

129 Lrsquounitagrave conoscitiva mentecuore propria della ragione sapienziale egrave sempre statapresente al pensiero cinese grazie allrsquouso del termine 心 xīn laquoIn ancient China[心 xīn] usually meant mind (brainspirit) and heart (emotion) in rare situationswhen discussing sickness it meant the physical heart In philosophy the characteralways has meant mind a concept that poses two problems for Westerners one asexpected is the need to recognize its various meanings in different schools The second and more difficult to comprehend is the need to remember that inalmost all situations mind is the interaction and mutual refinement of intellect spiritand feeling ndash qualities that usually in the West are categorically separate and compartmentalized To think of [心 xīn] as onersquos ldquoheart-of heartsrdquo helps avoid equatingit with cerebral function aloneraquo (YI WU Chinese Philosophical Terms 15)

Come si spiega tale sincronia tra la preparazione allrsquoannuncio cristia-no e lrsquoannuncio cristiano stesso ndash due fasi dellrsquoevangelizzazione chedovrebbero logicamente succedere lrsquouna allrsquoaltra Matteo ricci avevacompreso la necessitagrave di distinguere tra un laquoapostolato indirettoraquo e unlaquoapostolato direttoraquo il primo rivolto ai letterati confuciani il secondo aicatecumeni e ai battezzati Cosiccheacute quando praticava la predicazioneindiretta negli incontri con i letterati e negli scritti indirizzati a lororicci utilizzava le risorse della retta ragione senza ricorrere ad argomen-ti di fede quando trovava persone desiderose di appartenere alla Chiesaegli insegnava loro apertamente la dottrina della fede cattolica

Drsquoaltra parte anche nelle opere rivolte ai letterati confuciani nonmancano riferimenti espliciti ai contenuti della rivelazione cristiana eal depositum fidei nel capitolo I del Catechismo il Letterato Cinesedichiara di conoscere le caratteristiche di profonditagrave e mistero dellareligione cattolica e la dottrina della creazione e del governo di tuttigli esseri130 lrsquoidentitagrave del laquoSignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo egrave espressa-mente dichiarata131 si nomina santrsquoAgostino e viene narrato il suoapologo del bambino che voleva vuotare il mare con una conchiglia132nel capitolo III si espongono gli insegnamenti cattolici sul Paradiso esullrsquoInferno133 nel capitolo IV il Letterato Cinese si dice al correntedel la dottrina secondo cui la dimora eterna dellrsquouomo saragrave determinatadal la condotta nella vita presente134 nel capitolo V si parla del diavolocosigrave come viene inteso dalla sacra Scrittura135 e si accenna allrsquoesistenzadella legge morale naturale posta dal Signore del Cielo nelle mentidegli uomini136 nel capitolo VI viene esposto lrsquoinsegnamento cat tolicosul Paradiso e sullrsquoInferno si delinea la figura di san Fran ce sco narran-

A Olmi98

130 Cf VSSC 20131 Cf VSSC 28132 Cf VSSC 54133 Cf VSSC 130134 Cf VSSC 259135 Cf VSSC 266 506136 Cf VSSC 303

do uno dei Fioretti137 si cita la Bibbia a proposito della creazione delmondo di Adamo ed eva138 della dottrina morale139 del Paradiso edellrsquoInferno140 ndash di cui si approfondisce il significato141 nel capitolo VIIviene citato il grande comandamento della Legge laquola persona piena diumanitagrave ama il Signore del Cielo e di conseguenza ama se stesso e glialtriraquo142 si descrivono le laquoscritture canoniche del Signore del Cieloraquocome mezzo di istruzione e di preghiera143 si proclama lrsquoinfallibilitagravedella Bibbia144 nel capitolo VIII si parla della Chiesa come istituzio-ne del Papa145 del riposo domenicale146 dello stato della vita religio-sa e del celibato147 vengono fornite inoltre alcune linee generali dellastoria della salvezza (la creazione il peccato originale la figura diGesugrave Cristo la redazione dei Vangeli la Chiesa i sacramenti)148

nei Dieci capitoli si trovano numerose citazioni evangeliche siaesplicite149 sia implicite150 oltre a riferimenti ai Padri della Chiesa e adaltri santi151 La dottrina della Chiesa egrave espressamente citata ndash adesempio a proposito della distinzione tra peccato mortale e veniale152nel capitolo VII viene presentata la pratica dellrsquoesame di coscienzacome laquovia occidentaleraquo al perfezionamento di seacute

99II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

137 Cf VSSC 368-371138 Cf VSSC 394139 Cf VSSC 401140 Cf VSSC 412141 Cf VSSC 418142 VSSC 481143 Cf VSSC 485144 Cf VSSC 496145 Cf VSSC 523146 Cf VSSC 524147 Cf VSSC 525-549148 Cf VSSC 576-594149 Cf DCUS 35 83 113 117 121 199 221 231 235-237 265-267150 Cf DCUS 7 9 13 17 56 117 187 255 303 323 151 Cf DCUS 7 121-123 150-151 177-179 245-247152 Cf DCUS 187

Il dotto Wu mi chiese quale fosse lrsquoesercizio iniziale per esaminarela coscienza Dissi laquoLrsquoesercizio iniziale consiste in ciograve che segueogni mattina avendo gli occhi in armonia con lrsquoanimo guardo inalto verso il Cielo e chiamo il Signore del Cielo ringraziandoloper avermi fatto nascere nutrito ed educato e poi prego affincheacuteoggi mi protegga nel realizzare le tre promesse di evitare la falsitagrave ela presunzione nei pensieri nelle parole e nelle azioni e la sera dinuovo mettendomi prono a terra rifletto ed esamino rigorosamentese durante la giornata in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo cisiano state oppure no falsitagrave e presunzione nei miei pensieri nellemie parole nelle mie azioniSe non vi sono state la gloria egrave dovuta al Signore del Cielo e devoprostrarmi a ringraziarlo per la sua protezione giurando di conti-nuare a comportarmi cosigrave senza fermarmi Se invece mi sono com-portato male in qualcosa devo sentire subito un profondo rimorsodentro di me poi mi rimprovero e mi punisco secondo la gravitagravedei peccati e prego il Signore del Cielo di perdonarmi e di assol-vermi con pietagrave giurando di correggermi e di non commettere piugravegli stessi errori ogni giorno e ogni notte lo ripeto costantementeSe gli uomini compiono davvero questrsquoesercizio praticando lrsquoau-toeducazione punendo se stessi e ripetendolo giorno dopo giorno iloro peccati sparirannoraquo153

nel capitolo VIII si dice chiaramente che laquoIl Signore del Cielocreograve il paradiso e lrsquoinferno per ricompensare le persone virtuose epunire quelle vizioseraquo154 nel capitolo Ix ricci afferma che laquoIlSignore del Cielo Creatore del mondo egrave infinitamente misericordio-so Anche quando punisce i peccati dellrsquouomo non dimentica mai lamisericordiaraquo155 e infine porta il signor Guo laquoallrsquoaltare del Signoredel Cielo ad esprimere il suo ringraziamento prostrandosiraquo156

A Olmi100

153 DCUS 178-179154 DCUS 207155 DCUS 299156 DCUS 303

Presentati in modo non sistematico e utilizzati nellrsquoambito di ungenerale confronto tra le tradizioni occidentale e cinese tali contenutimettevano i raffinati interlocutori di ricci di fronte alla laquostoltezza dellapredicazioneraquo (1 Cor 121) dando loro una consistente anticipazione diquella sapienza suprema ndash la Sapienza del Λόγος ndash alla quale il laquoGrandedrsquooccidenteraquo ndash 西泰 xītagravei il laquonome del segnaleraquo con cui il gesuitamaceratese era comunemente chiamato ndash voleva condurre il nobile popo-lo cinese

Che cosa egrave rimasto di questo tentativo Apparentemente assai poco Egravefacile per i non credenti vedere nel suo sostanziale fallimento la provadellrsquoesaurirsi della spinta propulsiva dellrsquoevangelizzazione cristiana cheera forte di fronte a culture deboli ma debole di fronte a culture forticome le grandi civiltagrave asiatiche

Chi ha invece per grazia di Dio il dono della fede non si impegneragravein previsioni piugrave o meno azzardate non si faragrave prendere dal pessimismoneacute da aspettative forse troppo ottimiste ma ricorderagrave alcune parole del-lrsquoancor giovane Matteo a Giambattista romaacuten (13 settembre 1584) cheriferite alla sua opera missionaria ne illuminano il vero significato laquononsappiamo ancora ciograve che nostro Signore vorragrave fare e ciograve che verragrave fuorida questo [] lavoro piaccia al Cielo che in tutto si riesca a fare la Suasantissima volontagrave come noi desideriamoraquo157

101II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

157 M rICCI laquoLettera a Giambattista romaacuten 13 settembre 1584raquo 86

iii

La teoLogia deL CateChismo ricciano

1 CateChesi e teoloGia nellrsquooPera Di P Matteo riCCi

laquoandate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creaturaChi crederagrave e saragrave battezzato saragrave salvato ma chi non crederagrave saragrave con-dannatoraquo (Mc 1615-16) il mandato missionario che Gesugrave Cristo haaffidato ai suoi discepoli implica la trasmissione e lrsquoapprofondimentodel depositum fidei cioegrave del patrimonio della fede rivelata (cf 1 tm620 2 tm 113-14) servizio svolto nellrsquoambito della Chiesa dallacatechesi e dalla teologia

la catechesi egrave rivolta principalmente alla trasmissione dei contenutidella rivelazione cristiana Egrave unrsquolaquoeducazione della federaquo1 il cui laquoscopodefinitivo [] egrave di mettere [hellip] non solo in contatto ma in comunione inintimitagrave con Gesugrave Cristoraquo2 la predicazione missionaria in particolare ndashche appartiene alla catechesi pur senza identificarsi con essa3 ndash preparalrsquoannuncio del Vangelo e mostra la ragionevolezza della fede cristianada un lato laquoassumendoraquo4 le ricchezze culturali compatibili con la fedestessa e dallrsquoaltro laquosanandoraquo5 e laquotrasformandoraquo6 laquoquei criteri modi dipensare o stili di vita che sono in contrasto con il regno di Dioraquo7

la teologia invece mira allrsquoapprofondimento dottrinale della ri -ve la zio ne Costituita in laquovero e proprio sapere scientificoraquo8 tale disci-plina laquoimplica la ricerca credente dellrsquointelligenza della federaquo9 scruta

102 SD 652 (2020) pp 102-133

Versione riveduta dellrsquointroduzione pubblicata con lo stesso titolo in VSSC 51-881 CCC 52 GioVanni Paolo ii Catechesi tradendae 53 Cf CCC 64 LG 135 LG 176 Paolo Vi Evangelii nuntiandi 19 7 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 109 8 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 99 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 1

laquoogni veritagrave racchiusa nel mistero di Cristoraquo10 e contribuisce a unasempre piugrave adeguata laquocomprensione delle realtagrave e delle parole trasmes-seraquo11 dalla sacra scrittura e dalla tradizione accomunata al Magisteroecclesiastico laquodalla cura pastorale e missionaria verso il mondoraquo12 lateologia laquonon puograve esplicarsi se non in viva comunione con la fede dellaChiesaraquo13 ndash fede che egrave chiamata a difendere e ad attualizzare in ognitempo e in ogni cultura

Malgrado la distinzione formale egrave evidente come tra catechesi eteologia sussistano rapporti molto stretti i quali si intensificano parti-colarmente nellrsquoopera di evangelizzazione infatti affincheacute si realizziquellrsquolaquoapologetica ben riuscitaraquo14 che ha cosigrave grande importanza nel-lrsquoinculturazione (ovvero nellrsquointerculturazione) del messaggio cristia-no chi annuncia il Vangelo alla frontiera di civiltagrave diverse ha il compi-to di salvaguardare la purezza dellrsquoannuncio presentando innanzituttolaquoil messaggio evangelico integro senza passare sotto silenzio alcunaspetto fondamentale o realizzare una selezione nel deposito dellafederaquo15 ed esponendo inoltre laquoil messaggio evangelico autentico intutta la sua purezza senza ridurre le sue esigenze per timore di rifiutoe senza imporre pesanti oneri che esso non includeraquo16

Ciograve significa che ogni buon missionario dovrebbe essere anche teologola risposta dipende dal significato che viene dato alla parola se con

laquoteologoraquo intendiamo in senso stretto il laquoprofessionista della teologiaraquondash colui il quale si dedica prevalentemente allo studio e allrsquoinsegnamentodi questa disciplina ndash la risposta egrave negativa la catechesi missionarianon richiede specificamente lrsquoimpegno alla ricerca scientifica in sensoaccademico

103III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

10 DV 2411 DV 812 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 9713 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 10014 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 10915 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112 cf GioVanni Paolo ii

Catechesi tradendae 3016 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112

A Olmi104

se con laquoteologoraquo intendiamo invece chi riflette sul mistero delDio rivelato per conoscerlo piugrave in profonditagrave e per renderlo piugrave facil-mente comunicabile allora ogni missionario che cerchi di ricompren-dere la fede della Chiesa per laquorenderne ragioneraquo (cf 1Pt 315) nellecategorie di una cultura diversa da quella occidentale dagrave un contributooriginale e talvolta fondamentale alla ricerca teologica

in questo senso lrsquoattributo di laquoteologoraquo si addice esemplarmente aP Matteo ricci della Compagnia di Gesugrave il gesuita maceratese si eraprefisso con luciditagrave e determinazione di laquofondare il cattolicesimo aPechino e in Cinaraquo17 unrsquoopera di straordinaria difficoltagrave che richiede-va ndash nellrsquoambito di una complessa laquostrategia missionariaraquo18 ndash di tra-durre il messaggio della fede in termini comprensibili alla culturacinese del suo tempo19 mantenendo lrsquoequilibrio tra la chiarezza dottri-nale e una prudente azione pastorale20 Ciograve a cui egli si dedicograve espres-samente dunque fu lrsquolaquoeducazione alla federaquo delle persone e dellrsquoam-biente culturale con cui venne in contatto unrsquoistruzione attuatasi sulduplice piano della laquopredicazione indirettaraquo e della laquopredicazionedirettaraquo ovvero del laquocatechismoraquo e della laquodottrina cristianaraquo21

il culmine della catechesi ricciana egrave la predicazione diretta ndash incen-trata sulla dottrina cristiana ndash rivolta ai catecumeni e ai battezzati isuoi contenuti sono gli articoli del Credo i comandamenti le beatitu-dini le virtugrave il Padre Nostro e lrsquoAve Maria i sacramenti con i neces-sari riferimenti alla sacra scrittura e alla tradizione della Chiesa leopere piugrave significative in cui ricci li ha presentati sono《天主實錄》Tiānzhǔ shiacutelugrave (La vera esposizione del Signore del Cielo 1584) scrit-ta in collaborazione con P Michele ruggieri sJ《祖傳天主十誡》Zūchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave (I Dieci Comandamenti del Signore del Cielo

17 G CriVeller Matteo Ricci 57 il proposito di ricci egrave ribadito piugrave volte nella suacorrispondenza cf M riCCi Lettere 85 290 339 361-362 369 371-372 389395-396 403-404

18 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-5519 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27520 Cf BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 821 Cf G CriVeller Matteo Ricci 74

105III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

come trasmessi dai nostri antenati 1584) anchrsquoessa scritta insieme aruggieri《天主教要》Tiānzhǔ jiagraveoyagraveo (La dottrina cristiana 1605)

Questo genere di catechesi essenziale per la preparazione al batte-simo e per la conduzione di una vita cristiana era diretto prevalente-mente a coloro che avevano manifestato lrsquoespresso desiderio di entrarenella Chie sa anche se talora veniva rivolto a non cristiani verso iquali si nutrissero fondate speranze di conversione22 il suo interesseteologico consiste principalmente nella scelta dei termini utilizzati pertradurre in cinese le formulazioni dottrinali questione estremamentedelicata come mostra la laquocontroversia terminologicaraquo sorta dopo lamorte di ricci a proposito dei nomi usati dal gesuita maceratese perindicare Dio 天主 tiānzhǔ (si gnore del Cielo) 上帝 shagravengdigrave(sovrano supremo) e 天 tiān (Cielo)23

lrsquoinsegnamento esplicito della dottrina cristiana andava perograve pre-ceduto da un intenso lavoro di preparazione ndash cioegrave dalla predicazioneindiretta Egrave nellrsquoesercizio di questo genere di catechesi che si egrave rivela-to il genio missionario di ricci gravemente frainteso nel corso deisecoli ma oggi apertamente riconosciuto il beato Giovanni Paolo iiha paragonato il gesuita maceratese a san Giustino e a san Clemente dialessandria24 e Benedetto XVi lo ha definito laquovero protagonista del-lrsquoannuncio del Vangelo in Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evan-gelizzazione dellrsquoarcivescovo Giovanni da Montecorvinoraquo25

la predicazione indiretta si egrave sviluppata seguendo il laquometodo del-lrsquoaccomodamentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice ricci ndash laquoedove era bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophinostri [e] alcune cose presi di nostra casaraquo26 Ma il gesuita maceratesenellrsquoadottare in maniera raffinata il linguaggio e i concetti della civiltagravecinese al fine di comunicare qualcosa di completamente nuovo per essanon cercava un laquodialogo tra cultureraquo fine a se stesso neacute tantomeno

22 Cf M riCCi laquolettera al p Fabio de Fabii s i 9 maggio 1605raquo 38623 Cf G CriVeller Matteo Ricci 82-8424 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27525 BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 826 Cf M riCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 14 agosto 1599raquo in iD Lettere 363

A Olmi106

voleva presentarsi come cultural apostle (nel senso laquolaicoraquo dellrsquoespres-sione) egli piuttosto intendeva laquorettificareraquo il pensiero dei suoi inter-locutori ndash nel duplice senso della recta ratio occidentale e del 正名zhegraveng miacuteng confuciano27 ndash facendogli attraversare le vaste regioni dellascienza della filosofia della morale e dopo averlo rigorosamentemesso a confronto con le veritagrave di queste discipline condurlo al cospet-to della Veritagrave suprema il mistero del Dio rivelato

tra le numerose opere ricciane che possono considerarsi strumenti dipredicazione indiretta ci sono quelle che trattano di questioni scientifichematematiche geometriche o astronomiche scritte prevalentemente insiemea collaboratori come《輿地山海全圖》Yuacutedigrave shānhǎi quaacutentuacute (Mappacompleta delle montagne e dei mari del mondo 1584)《測量法義》Cegraveliaacuteng fǎyigrave (Teoria e metodo delle misure 1607)《渾蓋通憲圖說》Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento 1607)《幾何原本》Jǐheacute yuaacutenběn (Elementi di geometria 1607)《乾坤體義》Qiaacutenkūn tǐyigrave (Spie ga zio ne della struttura del Cielo e della Terra 1607-1608)《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica 1613)《圜容較義》Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche 1614) edaltre Ci sono poi quelle laquoche riportano senza mediazione le nozioni anti-che occidentali a cui attingonoraquo28 come《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Del lrsquoa -mi cizia 1595)《西國記法》Xīguoacute jigravefǎ (Metodo mnemonico del lrsquoOc ci -den te 1595-1596) Ci sono ancora opere poetiche e morali co me《二十五言》Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze 1605)《畸人十篇》Jīreacuten shiacute-piān (Dieci capitoli di un uomo strano 1608)《西琴曲意八章》Xīqiacutenqǔyigrave bā zhāng (Otto canzoni per clavicembalo 1608)

tuttavia lrsquoopera in cui la predicazione indiretta attuata da ricci si egravemanifestata nel modo piugrave brillante completo ed efficace egrave《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) il Ca te chi -smo pubblicato a Pechino nel 1603 altri scritti ricciani hanno avutopiugrave successo come i Dieci capitoli di un uomo strano o sono staticonsiderati piugrave rappresentativi del rapporto instaurato da ricci con lacultura e i letterati cinesi come il trattato Dellrsquoamicizia eppure il

27 Cf ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ 論語 Luacuten Yǔ (Dialoghi) 13 328 M reDaelli Il mappamondo 17

107III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

Catechismo ha le caratteristiche di un capolavoro non solo della cate-chesi missionaria ma della letteratura teologica universale

lrsquoimportanza di questo testo egrave data non solo dal pregevole stile lette-rario ma soprattutto dalla ricchezza dei contenuti teologici sottovalutatio negletti da gran parte della critica ricciana29 tale incomprensione puograveessere (parzialmente) giustificata dal fatto che ricci non considerandose stesso un laquoteologoraquo stricto sensu neacute un cultore di teologia non haespressamente riflettuto sul proprio contributo a questa disciplina eneanche ha fornito una chiave interpretativa laquoautenticaraquo per leggere ilCatechismo nella prospettiva della ricerca sistematica sul mistero di Dio

eppure non egrave difficile scoprire il modello ndash il paradigma30 se sipreferisce ndash che ispira e guida lo 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) eil 中士 zhōngshigrave (letterato Cinese) protagonisti del laquocatechismoraquonella loro ricerca dialogica della Veritagrave e rendersi conto della prezio-sitagrave del suo valore anche (e soprattutto) per la teologia occidentalecontemporanea

2 il ParaDiGMa Della teoloGia riCCiana

il serrato confronto tra i due interlocutori del Catechismo egrave mosso daun modello di conoscenza filosofica e teologica che puograve definirsi reali-smo sapienziale logocentrico

Con il termine laquorealismoraquo intendiamo la concezione del mondo del-lrsquouomo e di Dio che si fonda sullrsquoobbedienza alla realtagrave obbedire allarealtagrave significa innanzitutto non mettere in dubbio il valore della cono-scenza sensitiva cioegrave credere che le esperienze vissute attraverso i sensindash vista udito olfatto gusto tatto ndash non siano illusorie e diano unrsquoim-magine fedele delle laquocoseraquo che esistono al di fuori della coscienza

29 Cf ad esempio la valutazione sostanzialmente negativa della prospettiva teologicadel VSSC espressa in D lanCashire ndash P hu kuo-Chen laquotranslatorsrsquo in tro du ctionraquo47-53

30 nel duplice senso del παράδειγμα platonico e aristotelico cioegrave laquomodelloraquo edlaquoesempioraquo (cf Tim 29 b An pr ii 24 68 b 38)

A Olmi108

oltre a fidarsi della percezione sensibile occorre poi tenere nellamassima considerazione il laquosenso della realtagraveraquo31 facoltagrave intermediatra i sensi e lrsquointelletto che svolge nellrsquouomo una funzione analoga aquella propria dellrsquoistinto negli animali e che permette di intuire con-cretamente i princigravepi universali della conoscenza e della vita morale32tali princigravepi costituiscono i riferimenti originari che consentono lrsquoo-rientamento dellrsquouomo nella realtagrave chi non sapesse riconoscerli e uti-lizzarli non potrebbe sopravvivere e nemmeno vivere unrsquoesistenzapienamente umana33

la facoltagrave conoscitiva piugrave alta che caratterizza specificamentelrsquouomo rispetto agli animali egrave perograve lrsquointelletto capace di astrarre ideegenerali dalla concretezza della percezione sensibile di giudicare cioegravedi affermare o negare la corrispondenza delle idee alla realtagrave diragionare cioegrave di procedere da un giudizio allrsquoaltro e di trarre conclu-sioni vere da premesse giagrave conosciute34

Mentre lrsquointelletto afferra intuitivamente le veritagrave intelligibili ndash inparticolare i primi princigravepi colti in modo irriflesso dal senso dellarealtagrave ndash la ragione si muove discorsivamente da un concetto allrsquoaltroin un certo senso laquoil ragionamento sta allrsquointellezione come il motosta al riposo o come la ricerca sta al possessoraquo35 Compito della ragio-ne egrave condurre lrsquouomo alla veritagrave e alla virtugrave dirigerlo verso la cono-scenza del vero e il desiderio del bene se ciograve avviene puograve essere dettaa buon diritto ορθὸς λόγος ndash recta ratio36 tuttavia egrave possibile che laragione si lasci asservire dalle passioni e rinneghi gli stessi princigravepiuniversali di cui di fatto si serve per costruire argomentazioni coerenti

31 il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con unalocuzione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione sogget-tiva (la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoin-sieme delle laquoveritagrave originarieraquo) Cf r GarriGou-laGranGe Le sens commun

32 Cf STh i 78 433 Cf a olMi laquosacralitagrave del maleraquo 17234 Cf STh i 79 8535 STh i 79 836 Cf FR 4

109III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

da questo uso disordinato del pensiero derivano le numerose concezio-ni filosofiche e religiose che si oppongono al senso della realtagrave

la ragione naturale ndash che appartiene cioegrave per natura allrsquoessereumano animal rationale37 ndash puograve essere perfezionata al fine di rag-giungere conoscenze che vadano oltre quelle comunemente accessibilinellrsquoambito dellrsquoesperienza quotidiana la ragione scientifica indagaaspetti particolari dellrsquouniverso suscettibili di una verifica rigorosa eripetibile la ragione filosofica si interessa invece della realtagrave nel suocomplesso abbracciandola in una visione panoramica e al tempo stes-so comprensiva dei dettagli piugrave significativi

tuttavia la ragione naturale riesce solo con fatica a risalire la catenadelle cause sino al punto piugrave alto e ad arrivare a una qualche conoscen-za ndash limitata e vaga ndash dellrsquoorigine suprema di tutto ciograve che egrave la ragionescientifica per il suo modo di procedere si trova preclusa ogni indaginein questa direzione la ragione filosofica egrave sigrave in grado di conoscere lrsquoesi-stenza di Dio e di definire i suoi attributi ma in modo puramente astrat-to la certezza di tale conoscenza inoltre egrave incrinata dal dissidio esi-stente nellrsquouomo tra lrsquointelletto e la volontagrave che impedisce al pensierodi laquofunzionareraquo correttamente ndash cioegrave di riconoscere lrsquoinsieme dei propripresupposti di svilupparlo fino alle ultime conseguenze di guidare lapersona ad agire in conformitagrave con il vero ed il bene

il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointellet-to con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla conoscenzalaquoper connaturalitagraveraquo38 richiede un grande appassionato totalizzanteamore per la veritagrave che nei limiti della natura umana puograve attuarsi soloraggiungendo la sapienza ndash la piugrave alta delle virtugrave intellettuali39 ilsapiente sa attraverso lrsquoesperienza che la conoscenza profonda dellecose appartiene tanto allrsquointelletto quanto allrsquoaffetto egrave consapevole cheper raggiungere la pienezza della veritagrave occorre adeguare alla realtagrave nonsolo il pensiero ma lrsquointera persona si propone fermamente affincheacuteciograve avvenga di inserirsi compiutamente nellrsquoordine (fisico e morale)dellrsquouniverso ndash cioegrave di vivere secondo virtugrave

37 Cf Pol i 2 1253 a 9 STh i-ii 71 2 ii-ii 34 538 Cf M DrsquoaVenia La conoscenza39 Cf CG iV 12 STh i 1 6 i-ii 57 2 ad 2 ii-ii 45 2

Con il termine laquorealismo sapienzialeraquo cosigrave possiamo intendere quellaconcezione che trova nella ragione sapienziale la guida affincheacute lrsquouomo inquanto uomo arrivi ad attuare una piena e fedele obbedienza alla realtagrave

in un certo senso il realismo sapienziale egrave la visione che appartiene alletterato Cinese del Catechismo il quale come rappresentante del con-fucianesimo considera obiettivo primario dellrsquoesistenza umana il perfe-zionamento di seacute conseguibile attraverso la virtugrave e il retto esercizio dellaragione Proprio qui si trova una coincidenza particolarmente significati-va tra il pensiero occidentale e il pensiero cinese laquoclassiciraquo40 nella pro-spettiva del primo il sapiente egrave in grado non solo di inserirsi armonica-mente nellrsquoordine della natura ma di governarlo sapientis est ordinare41nella prospettiva del secondo lrsquouomo nobile ndash modello da imitare epunto di arrivo della formazione confuciana ndash egrave adatto a governare lostato percheacute ha imparato a governare se stesso laquorettificando i nomiraquo etrovando il proprio posto nella realtagrave del cosmo e delle relazioni sociali

il duca Jing di Qi interrogograve Confucio sullrsquoarte del governo Con -fucio rispose laquoChe il sovrano sia un sovrano il ministro un mini-stro il padre un padre il figlio un figlioraquo il duca disse laquoGiusto inveritagrave se il sovrano non agisse da sovrano il ministro da ministro ilpadre da padre e il figlio da figlio quandrsquoanche vi fosse cibo inabbondanza riuscirei forse a mangiareraquo42

la sapienza naturale perograve non egrave in grado di condurre la personaalla conoscenza suprema della realtagrave ndash ovvero alla conoscenza dellarealtagrave suprema e neanche di renderla pienamente virtuosa secondo le

A Olmi110

40 Ci riferiamo qui al confucianesimo dei testi canonici considerato da ricci comelrsquoespressione piugrave autentica della cultura cinese Cf a ChenG Storia i 71-77

41 Met i 2 982 a 18 cf STh i 1 6 sc 1 42「齊景公問政於孔子孔子對曰『君君臣臣父父子子』公曰

『善哉信如君不君臣不臣父不父子不子雖有粟吾得而食諸』」

laquoQiacute Jǐng gōng wegraven zhegraveng yuacute kǒngzǐ kǒngzǐ duigrave yuē ldquoJūn jūn cheacuten cheacuten fugrave fugrave zǐzǐrdquo Gōng yūe ldquoshagravenzāi Xigraven ruacute jūn bugrave jūn cheacuten bugrave cheacuten fugrave bugrave fugrave zǐ bugrave zǐ suī yǒu sugravewuacute deacute eacuter shiacute sigrave zhūrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi]12 11)

aspirazioni del sapiente occidentale e dellrsquouomo nobile cinese Egrave soloavendo fede nella rivelazione di Dio in Gesugrave Cristo che gli uominipossono trovare la pienezza della Veritagrave accedere alla Via che li con-duce alla salvezza dal vizio e alla perfetta pratica della virtugrave parteci-pare alla beatitudine della Vita divina ndash Via Veritagrave e Vita che si identi-ficano con lo stesso Gesugrave Cristo Figlio di Dio fatto uomo (Gv 146)

avere fede nella rivelazione allora non significa altro che crederein Gesugrave Cristo ndash credere che Gesugrave Cristo egrave il laquoVerboraquo di Dio termine(traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione e parolandash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondo permezzo del Verbo alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte le cosequelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110)

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna sapienza del Padre43lrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accoglierela luce della fede44

il Dio veramente divino egrave quel Dio che si egrave mostrato come logos ecome logos ha agito e agisce pieno di amore in nostro favoreCerto lrsquoamore come dice Paolo laquosorpassaraquo la conoscenza ed egrave perquesto capace di percepire piugrave del semplice pensiero (cf ef 319)tuttavia esso rimane lrsquoamore del Dio-Logos per cui il culto cristia-no egrave come dice ancora Paolo λογικὴ λατρεία ndash un culto che con-corda con il Verbo eterno e con la nostra ragione (cf rm 121)45

Perciograve nella prospettiva della fede cattolica vissuta da ricci inmodo eroico il realismo sapienziale ndash concezione ampiamente condi-visa sia dalla civiltagrave occidentale sia da quella cinese ndash diventa laquoreali-smo sapienziale logocentricoraquo la consapevolezza che lrsquoορθὸς λόγος

111III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

43 Cf a olMi laquoil concetto di appropriazioneraquo 68-12844 Cf BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave45 BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave

la recta ratio il 正名 zhegraveng miacuteng sono partecipazioni dellrsquouomo alVerbo-Λόγος alla sapienza-ragione divina e che proprio nellrsquoeserci-zio della laquoretta ragioneraquo si puograve conoscere Gesugrave Cristo e nel laquoviveresecondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) ci si dispone a incontrarlo

Certo lo ripetiamo ancora ricci non era un teologo e non ha maiespressamente riflettuto sulle implicazioni teologiche della visione reali-sta-sapienziale-logocentrica che de facto aveva adottato tuttavia que-sta teologia ndash attuatasi concretamente nella catechesi dellrsquolaquoaccomoda-mentoraquo ndash lo ha spinto ad evangelizzare i cinesi attraverso la ragione nonpercheacute fosse la via piugrave laquostrategicaraquo nel senso dellrsquoefficacia e dellarazionalitagrave calcolatrice neacute per il gusto del dialogo fine a se stesso neacuteper realizzare un laquoincontro tra cultureraquo ma percheacute il primo laquoseme delVerboraquo46 presente in tutte le culture e in tutti gli uomini egrave la ragionestessa e quindi usare rettamente la ragione umana ndash soprattutto laragione sapienziale ndash egrave il modo piugrave rapido e sicuro per avvicinarsi allaragione-Parola di Dio porsi in condizione di ascoltare lrsquoannuncio delVangelo credere nella Persona di Cristo

3 oBBeDienza alla realtagrave

il Catechismo egrave diviso in unrsquointroduzione e otto capitoli nel lrsquoin -tro du zione ricci parla in prima persona ed esprime lrsquoardente deside-rio di condurre il nobile popolo cinese alla vera conoscenza delsignore del Cielo

poicheacute la sua dottrina egrave cosigrave misteriosa egrave difficile da comprenderepoicheacute i suoi contenuti sono cosigrave vasti egrave difficile conoscerli com-pletamente e anche ciograve che si comprende egrave difficile da spiegare e tuttavia non possiamo non studiarlo47

A Olmi112

46 lrsquoespressione laquosemi del Verboraquo traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a sanGiustino secondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezzasolo in Cristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nellasua ragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B althaner Patrologia 70-71

47 VSSC 14

Dal capitolo i in poi inizia il dialogo tra lo 西士 Xīshigrave il letteratooccidentale e il 中士 zhōngshigrave il letterato Cinese nel corso di una ser-rata argomentazione il primo conduce il secondo a riconoscere lrsquoesisten-za lrsquounicitagrave e la perfezione di Dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delle concezionifilosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo ii) lrsquoim-mortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima deglianimali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagrave contutte le cose (capitolo iV) la falsitagrave della teoria buddhista della reincarna-zione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della morale daoista e lareale esistenza del paradiso e dellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentalebontagrave della natura umana e la ragionevolezza della morale cristiana (capi-tolo Vii) la ragionevolezza del celibato ecclesiastico al fine di diffonderela Via (capitolo Viii) lrsquoopera si conclude con una breve presentazionedella storia della salvezza il letterato Cinese non si egrave (ancora) convertitoma si impegna a meditare su tutto ciograve che ha ascoltato

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlospero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine48

una volta individuato il paradigma teologico del pensiero riccianonon egrave difficile seguirne le tracce lungo il testo del Catechismo i trefiloni laquorealistaraquo laquosapienzialeraquo e laquologocentricoraquo non si presentano insuccessione ma si alternano nel corso della discussione di volta involta il letterato occidentale fa appello allrsquouno o allrsquoaltro muovendo-si tra diversi registri argomentativi e retorici la dimostrazione logicalrsquoesempio pratico lrsquoanalogia sapienziale lrsquoimmagine poetica la remi-niscenza letteraria la citazione della sacra scrittura la testimonianzadi santi cristiani lrsquoutilizzo di questa panoplia di strumenti concettualie linguistici da parte di ricci ha comunque lrsquounico fine di stringere

113III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

48 VSSC 596

allrsquoangolo il letterato Cinese immaginario ndash e il lettore reale ndash inmodo che si conformi alla laquoretta ragioneraquo senza opporre resistenzaalla grazia del Λόγος laquoPos sia mo continuare a disquisire avanti eindietro ma lei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo49

il richiamo ricciano ndash per bocca dello 西士 Xīshigrave ndash allrsquouso dellarecta ratio ha come premessa fondamentale che la realtagrave esiste ed egraveindipendente dal pensiero dellrsquouomo

i leoni esistono in occidente e i sapienti credono nella loro esisten-za mentre gli stupidi rifiutano di credervi Dal momento che i leoniesistono realmente chi si rifiuta di credere nella loro esistenza puogravefarli smettere di esistere50

la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito dai sensi

ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste51

la realtagrave non egrave composta di unrsquounica sostanza ma annovera innu-merevoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella varietagravelaquose tutte le cose sotto il cielo fossero rosse chi non proverebbe disgu-sto per il colore rosso Ma se le cose sono rosse verdi bianche blunessuno se ne stanca sebbene le veda tutti i giorniraquo52 e inoltre lrsquoap-parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza laquola feni-ce vola anche il pipistrello vola vuol dire che la fenice e il pipistrellosono uguali le cose possono essere simili sotto qualche aspetto main realtagrave essere decisamente diverseraquo53

A Olmi114

49 VSSC 9350 VSSC 17951 VSSC 952 VSSC 252 53 VSSC 130

in secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso

tutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giu-sto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado dicomprendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarritole fondamenta del pensiero54

non si puograve amare se non ciograve che si conosce laquolrsquointenzione dellrsquoa-more egrave indicata dalla ragioneraquo55 inoltre non solo egrave possibile conosce-re con la ragione cose non percepibili ai sensi ndash laquodallrsquoesterno si dedu-ce ciograve che egrave nascosto allrsquointerno dallrsquoeffetto si conosce la causaraquo56 ndashma la ragione assicura una conoscenza della realtagrave superiore a quelladi carattere sensoriale

Egrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttosto che congli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre la ragio-ne non puograve [] se un bastone dritto egrave immerso per metagrave in acquelimpide appare storto agli occhi ma se lo si osserva con la ragione ilbastone risulta dritto come sempre percheacute non egrave stato piegato57

laquose si vuol ottenere una conoscenza profonda bisogna iniziare aporre come fondamenta le cognizioni piugrave elementariraquo58 per cogliere iprincigravepi profondi della realtagrave bisogna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograveche egrave manifesto bisogna servirsi dellrsquoapparenza esterna come provadella natura interna laquoosservando ciograve che appare evidente al fine dicomprendere i segreti nascostiraquo59

115III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

54 VSSC 7555 VSSC 46956 VSSC 18257 VSSC 18158 VSSC 7259 VSSC 272

infine laquole parole devono accordarsi con le azioni per poter esser cre-duteraquo60 e laquochi cerca di stabilire il proprio insegnamento come guida pergli altri dovrebbe fornire nomi appropriati per tutti i generi degli esseriraquo61

in terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente lacertezza originaria piugrave importante che accomuna il letteratooccidentale al letterato Cinese esiste un unico immutabile principiodrsquoordine universale che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico mora-le sociale

una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due anchelrsquouniverso puograve avere un solo signore come puograve non essere unagrave colpa averne due62

lrsquoordine delle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle lorofunzioni laquose il corpo fosse tutto testa o ventre come potrebbe muo-versi se fosse tutto mani o piedi come potrebbe vedere o sentire onutrirsiraquo63 inoltre laquoogni essere ha un fine verso il quale la sua naturalo dirige fincheacute non lo raggiunge non trova quiete e mai si fermaraquo64 ndashil che implica lrsquoesistenza di un ordine morale

Quando diciamo che le rette intenzioni sono il fondamento dellrsquoagi-re buono ciograve significa che dobbiamo operare bene e non dobbiamooperare male il rubare egrave un comportamento del tutto malvagio eanche se egrave commesso con intenzione retta non puograve essere giusto65

in quarto luogo ogni effetto ha una causa il principio di causalitagraveegrave affermato dal letterato occidentale piugrave volte e con parole diverselaquole cose non possono esistere per virtugrave propria ma devono assoluta-

A Olmi116

60 VSSC 21861 VSSC 19062 VSSC 49063 VSSC 53164 VSSC 38265 VSSC 339

mente avere una causa esterna che dia loro lrsquoessereraquo66 laquosolo chi halrsquointelligenza produce qualcosa di intelligente e solo chi ha la consa-pevolezza produce qualcosa di consapevoleraquo67 laquole cose producono lecose come lrsquouomo genera lrsquouomoraquo68 lrsquoestensione di questo principioallrsquointera realtagrave mostra lrsquoesistenza di una causa suprema di tutto ciograveche egrave

Dobbiamo cercare lrsquoorigine di ogni specie e poicheacute nulla egrave in gradodi produrre se stesso certamente ci devrsquoessere Qualcuno che sia altempo stesso originario e unico e sia il creatore delle diecimila spe-cie Colui che chiamiamo il signore del Cielo69

la causa suprema devrsquoessere unica dunque non puograve esserci che unsolo Dio

se qualcuno supponesse lrsquoesistenza di due signori supremi di tuttele cose in cielo e in terra sarebbe difficile sapere se tali presuntisignori siano o meno sullo stesso piano se non lo sono uno sicura-mente egrave inferiore allrsquoaltro e lrsquoinferiore non potrebbe essere consi-derato universale e supremo poicheacute quello che egrave universale esupremo egrave per natura perfetto e pieno di virtugrave al punto che nullapuograve essergli aggiunto se invece affermassimo che essi sono ugualiallora uno solo sarebbe sufficiente da dove verrebbe la necessitagrave diaverne due70

in quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non esserelaquole cose o esistono o non esistonoraquo71 anche il principio di non con-traddizione viene formulato in modi diversi laquodue diverse veritagrave non

117III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

66 VSSC 3467 VSSC 9168 VSSC 4369 VSSC 4070 VSSC 4971 VSSC 180

possono coesistereraquo72 laquonon crsquoegrave via di mezzo tra il bene e il male sequalcosa non egrave bene egrave male e se non egrave male egrave beneraquo73 laquose un uomonon egrave vivo egrave morto se non egrave morto egrave vivo non crsquoegrave mai stato nessunoche non fosse neacute vivo neacute mortoraquo74 se fosse possibile laquounire lrsquoessere eil non-essere il vuoto e la realtagrave allora noi potremmo unire anchelrsquoacqua e il fuoco il quadrato e il cerchio lrsquooriente e lrsquooccidente ilcielo e la terra non ci sarebbe nulla di impossibile sotto il cieloraquo75

nel Catechismo ricci afferma inoltre alcune veritagrave originarieriguardanti lrsquoessere umano lrsquouomo egrave persona laquoegrave unitagrave di corpo e dispirito ma lo spirito trascende il corpo perciograve il sapiente considera lospirito come il vero seacute e il corpo come il recipiente in cui il seacute egrave nasco-storaquo76 la sua natura laquoegrave composta di due parti quella materiale e quellaimmateriale [] lrsquoanima dellrsquouomo non puograve che essere spiritualeraquo77egli laquopuograve compiere sia il bene sia il maleraquo78 ed egrave moralmente responsa-bile delle proprie azioni

Lrsquouomo egrave intelligente di tutte le cose che lo distinguono dagli ani-mali laquonessuna egrave piugrave grande della facoltagrave intellettiva lrsquointelletto puogravedistinguere il giusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannar-lo con qualcosa che non sia ragionevoleraquo79 inoltre mentre laquoi pesci e letartarughe vivono sommersi nei fiumi e nelle acque profonde e nondesiderano vagare per le montagne le lepri e i cervi amano correresulle montagne e non vogliono nascondersi in acquaraquo80 laquolrsquouomo desi-dera conoscere una veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo81

A Olmi118

72 VSSC 49473 VSSC 39774 VSSC 39775 VSSC 51476 VSSC 44277 VSSC 14378 VSSC 43179 VSSC 2380 VSSC 15581 VSSC 383

al tempo stesso perograve lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole non egravein grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capacitagravepercheacute i suoi laquotalenti [] sono stati offuscatiraquo82 laquoEgrave un recipiente discarsa capienza e non egrave in grado di contenere la grande veritagrave delsignore del Cieloraquo83 egrave laquoinquieto e insoddisfattoraquo84 e pur essendoincline a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni

nel corso del dialogo con il letterato Cinese il continuo richiamodel letterato occidentale alle certezze che consentono lrsquoorientamentonella realtagrave passa talvolta dal piano della ragione naturale a quellodella ragione filosofica ndash piugrave specificamente della laquoragione metafisi-caraquo cioegrave del modo di sistematizzare le veritagrave originarie proprio dellatradizione aristotelico-tomista lo 西士Xīshigrave parla delle quattro causedi tutti gli esseri laquola causa efficiente la causa formale la causa mate-riale la causa finaleraquo85 che laquosi vedono agire in ogni evento e in ognioperaraquo86 si riferisce alla distinzione tra sostanza e accidenti laquogliesseri che non dipendono da altri per la propria esistenza sono classifi-cati come sostanze [] Gli esseri che non esistono in seacute e dipendonoda altro [] sono classificati come accidentiraquo87 utilizza la fisica ari-stotelica per spiegare il divenire dellrsquouniverso

tutte le cose sotto il cielo si formano dalla combinazione dei quat-tro elementi fuoco aria acqua terra il fuoco egrave per natura secco ecaldo cosigrave da essere in opposizione con lrsquoacqua che egrave naturalmentefredda e bagnata lrsquoaria egrave per natura umida e calda ed egrave quindi lrsquoe-satto opposto della terra che egrave naturalmente secca e fredda88

119III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

82 VSSC 29083 VSSC 5784 VSSC 12785 VSSC 4586 VSSC 4587 VSSC 8388 VSSC 138

anche la natura dellrsquouomo viene illustrata utilizzando talvolta lecategorie della metafisica realista

in questo mondo esistono tre tipi di anime Quella inferiore egrave chiama-ta laquoanima vegetativaraquo cioegrave anima dei vegetali [] Quella intermediaegrave chiamata laquoanima sensitivaraquo cioegrave anima degli animali [] Quellasuperiore egrave chiamata laquoanima intellettivaraquo cioegrave anima dellrsquouomocomprende in seacute le anime vegetativa e sensitiva consente allrsquouomo dicrescere e di procreare fa sigrave che lrsquoessere umano abbia consapevolez-za gli permette di ragionare e di conoscere i princigravepi della realtagrave89

i concetti della filosofia aristotelico-tomista hanno il vantaggio sullecategorie del linguaggio comune di essere piugrave rigorosi e di esprimereuna conoscenza piugrave precisa della realtagrave tuttavia essi appartengono aduna visione molto laquooccidentaleraquo del mondo dellrsquouomo e di Dio cherisulta molto lontana da quella laquoclassicaraquo della civiltagrave cinese il tentativoricciano di utilizzarli nel contesto interculturale del Catechismo senzatroppi chiarimenti ndash quasi ponendoli sullo stesso livello delle categorieuniversali del linguaggio ndash egrave forse uno degli aspetti dellrsquoopera piugrave arduiper il lettore cinese

4 aMore Della saPienza

la ragione umana di fronte ai misteri divini

mai [] egrave resa capace di penetrarli come le veritagrave che formano il suooggetto proprio i misteri divini infatti per la loro intrinseca naturasorpassano talmente lrsquointelligenza creata che anche se trasmessi perdivina rivelazione e ricevuti mediante la fede rimangono avvolti nelvelo della fede e quasi avviluppati in una caligine fino a quando inquesta vita mortale laquosiamo in esilio lontani dal signore camminia-mo nella fede e non ancora in visione (2 Cor 56-7)raquo90

A Olmi120

89 VSSC 13390 DF 4

tuttavia la ragione naturale puograve arrivare laquoa una certa conoscenzamol to feconda dei misteri sia grazie allrsquoanalogia con ciograve che conoscenaturalmente sia per il nesso degli stessi misteri fra loro e con il fineultimo dellrsquouomoraquo91 puograve giungere ad esempio a determinare concertezza lrsquoesistenza e i principali attributi di Dio

Questo tipo di sapere nella misura in cui poggia unicamente sullrsquointel-letto egrave conoscenza laquoper astrazioneraquo ndash lontanissima dalla realtagrave viventedellrsquoessere supremo esiste un altro tipo di sapere ndash la conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalitatem) ovvero cono-scenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenza per modum inclina-tionis92 ndash che si attua nel momento in cui lrsquointelletto non coglie diretta-mente lrsquooggetto (tramite la rappresentazione) ma lo conosce indirettamen-te a partire dagli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del sogget-to laquoConoscere affettivamenteraquo non significa laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egraveimpossibile per definizione) bensigrave conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridestae in virtugrave di tale risonanza comprendere la bontagrave della cosa stessa ndash com-prendere la cosa in quanto amabile93

la capacitagrave di conoscere per connaturalitagrave egrave propria del sapienteche grazie allrsquoesercizio della virtugrave pratica il bene lo sa riconoscereentra in empatia con esso ed egrave in grado di laquoguardare con gli occhi delcuoreraquo di intuire veritagrave profonde e sottili che sfuggono completamen-te alla conoscenza per astrazione

il letterato occidentale del Catechismo oltre ad utilizzare la ragio-ne naturale e metafisica si avvale anche della ragione sapienzialeassai congeniale alla cultura cinese e terreno drsquointesa particolarmentefertile tra occidente e Cina le laquoveritagrave sapienzialiraquo colte dallrsquointui-zione conoscitivo-affettiva dellrsquouomo virtuoso sono assai piugrave profon-de delle veritagrave originarie afferrate praticamente dal senso della realtagrave ogeneralizzate dallrsquointelletto dellrsquouomo comune non sono comunicabilicon la stessa facilitagrave delle altre e richiedono una particolare finezza daparte dellrsquointerlocutore percheacute se ne possa parlare con lui ndash magari

121III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

91 DF 492 la terminologia riportata egrave usata da tommaso drsquoaquino in diversi luoghi della sua

opera cf DrsquoaVenia La conoscenza 141-14593 Cf STh ii-ii 97 2 ad 2 162 3 ad 1

con immagini simboliche e allusioni poetiche piuttosto che con ragio-namenti e dimostrazioni

la ragione sapienziale si interessa innanzitutto dellrsquouomo il quale

trascende le diecimila specie percheacute egrave dotato di unrsquoanima spiritualedentro di seacute e della capacitagrave di conoscere i princigravepi delle cose al difuori di seacute osservando ciograve che accade agli esseri egrave in grado di risalir-ne alla causa e constatando la loro esistenza puograve dedurne lrsquoorigineperciograve senza abbandonare questo mondo di affanni egli puograve dedicarsicon profonditagrave e concentrazione alla pratica della Via e prepararsi adiecimila generazioni di pace e di gioia dopo la morte94

laquola pratica della virtugrave egrave il compito fondamentale dellrsquouomoraquo95 e

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema [] Chi riesce nel perfezionamento di seacute puograveessere considerato un uomo nobile altrimenti malgrado abbia altredoti rimarragrave un uomo meschino riuscire nella virtugrave egrave la vera feli-citagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugrave non egrave autentica ma sifonda sulla tribolazione96

lrsquouomo nobile sa che la terra laquonon egrave la dimora eterna dellrsquouomoma il luogo proprio degli animaliraquo97

come possono le insignificanti gioie di questo mondo soddisfarepienamente il [suo] cuore la piccolezza di una zanzara non potragravemai saziare un drago o un elefante lrsquoesiguitagrave di un granello di cibonon potragrave mai riempire un granaio98

A Olmi122

94 VSSC 2495 VSSC 30596 VSSC 1697 VSSC 12798 VSSC 159

Consapevole di questo dunque

lrsquouomo nobile [] allena costantemente la propria volontagrave trova lagioia nella virtugrave non si permette di avere un cuore triste e di cerca-re le cose esteriori riduce i piaceri superficiali temendo che ungiorno penetrino nel cuore e lo derubino della felicitagrave essenzialeQuella che proviene dalla virtugrave egrave la gioia pura dellrsquoanima grazie adessa siamo pari agli angeli i piaceri del cibo e del bere sono lrsquoappa-gamento del corpo a causa di essi diventiamo simili agli animali99

la continua ricerca della virtugrave e del bene porta spontaneamentelrsquouomo nobile a interrogarsi su Dio e volgere a lui la propria mente eil proprio cuore egli sa con certezza che laquola veritagrave sul signore delCielo egrave giagrave presente nei cuori degli uominiraquo100 ritiene laquoche nulla sottoil cielo sia piugrave evidente della veritagrave della sua esistenzaraquo101 Pertanto ilsuo modo

di ammirare e adorare Colui che egrave sommamente onorato non silimita soltanto ad accendere incenso e a fare sacrifici per ve ne -rarlo ma consiste anche nel meditare spesso sulla grande opera delPadre originario creatore di tutte le cose Cosigrave facendo [puograve] capireche alle diecimila specie non mancheragrave nulla del necessario poicheacuteegrave grazie alla sua onniscienza che egli amministra lrsquouniverso graziealla sua onnipotenza che lo crea e grazie alla sua infinita bontagrave chelo rende perfetto102

Confucio non si era interessato molto almeno in maniera esplicita alproblema religioso riservando maggiore attenzione allrsquouomo e al suoruolo nella comunitagrave infatti comrsquoegrave scritto nei《論語》Luacuten Yǔ (Dia lo -ghi) laquoFan Chi chiese della sapienza Confucio rispose ldquoDedicarsi aciograve che egrave giusto per gli uomini e manifestare riverenza per gli spiriti

123III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

99 VSSC 310100 VSSC 9101 VSSC 28102 VSSC 13

pur tenendosene a distanza puograve dirsi sapienzardquoraquo103 e ancora laquoJi luchiese come onorare gli spiriti Confucio rispose ldquonon sai onorare gliuomini come puoi onorare gli spiritirdquoraquo104

tuttavia ricci interpreta alcuni brani tratti dai《四書》Sigraveshū (Quat -tro Libri) e dai《五經》Wǔjīng (Cinque Classici) del confucianesimomostrando che laquoil nostro [cristiano] signore del Cielo egrave il sovranosupremoraquo105 di cui parlano questi testi egli non ha dubbi sul fatto che lasapienza antica cinese fosse arrivata a conoscere il Dio unico e trascen-dente

il letterato Cinese accoglie senza riserve lrsquointerpretazione del let te -ra to occidentale

Come potremmo fraintendere o addirittura dimenticare il signoredel Cielo che egrave il grande Padre e Madre il grande sovrano lrsquooriginedi tutti gli antenati colui dal quale tutti i sovrani ricevono il propriomandato colui che genera e mantiene in vita i diecimila esseri106

Dopo aver condiviso la confutazione delle cosmologie buddhistadaoista e neoconfuciana (capitolo ii) dopo aver accettato la radicaledistinzione tra lrsquoanima umana e quelle degli animali (capitolo iii)dopo aver ammesso la differenza sostanziale che intercorre tra lrsquouomoe gli altri esseri e aver respinto ogni specie di monismo e panteismo(capitolo iV) dopo aver compreso lrsquoimpossibilitagrave della reincarnazionee il significato autentico della pratica del digiuno (capitolo V) illetterato Cinese si trova di fronte al problema di accettare lrsquoidea a luiestranea della retribuzione morale laquoGli Annali delle Primavere e

A Olmi124

103「樊遲問知子曰『務民之義敬鬼神而遠之可謂知矣』」laquoFaacuten Chiacutewegraven zhī zǐ yuē ldquoWugrave miacuten zhī yigrave jigraveng guǐ sheacuten eacuter yuǎn zhī kě wegravei zhī yǐrdquoraquo(ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 6 22)

104「季路問事鬼神子曰『未能事人焉能事鬼』」laquoJigrave lugrave wegraven shigrave guǐsheacuten zǐ yuē ldquoWegravei neacuteng shigrave reacuten yān neacuteng shigrave guǐrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG

Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 11 12)105 VSSC 104106 VSSC 115

degli Autunni sono stati scrit ti personalmente dal saggio Confucioraquo ndashegli dice ndash laquo[e] questo libro parla soltanto di giusto e di sbagliato nondi guadagni neacute di perditeraquo107

Guidandolo con le intuizioni della ragione sapienziale perograve illetterato occidentale rende accettabile al suo interlocutore lrsquoidea diuna ricompensa che consegua alle azioni buone

il regnare sotto il cielo non egrave forse un guadagno Quale personanon egrave contenta che i suoi amici o parenti ottengano benefici se ilguadagno egrave qualcosa di cui non dobbiamo preoccuparci percheacutedesideriamo che i nostri amici e parenti ne ricevano ora il mododi praticare la benevolenza egrave il seguente laquonon fare agli altri ciograve chenon vorresti che gli altri facciano a teraquo non si deve ricercare unvantaggio personale tuttavia i propri benefici andrebbero estesianche al prossimo da ciograve si puograve dedurre che questo tipo di guada-gno non danneggia la virtugrave108

nel capitolo Vii il percorso sapienziale ascende ancora allorcheacute illetterato occidentale approfondisce il tema della benevolenza

Ciograve a cui mira lrsquointelletto egrave la rettitudine ciograve su cui si fonda lavolontagrave egrave la benevolenza perciograve lrsquouomo nobile considera moltoimportanti la benevolenza e la rettitudine esse sono complementarie nessuna delle due devrsquoessere trascurata solo quando lrsquointellettoconosce la benevolenza la volontagrave puograve amarla e preservarla soloquando la volontagrave ama la rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla eosservarla Ma la benevolenza egrave lrsquoessenza della rettitudine chi egrave riccodi benevolenza ha un intelletto piugrave illuminato Per questo motivo lrsquoe-ducazione dellrsquouomo nobile si incentra principalmente su di essa109

tra tutte le virtugrave laquola benevolenza egrave la [] piugrave nobile una voltaappresa non puograve essere danneggiata o distrutta anche se non la si

125III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

107 VSSC 348108 VSSC 351109 VSSC 451

acquista spontaneamente o la si nasconde per lungo temporaquo110 Ma peraccrescere la benevolenza occorre amare il bene e

se non comprendiamo il bene certamente non possiamo amarlo[] Cosigrave lrsquointenzione dellrsquoamore egrave indicata dalla ragione chi vuolarrivare a un grado piugrave alto di benevolenza deve prima fare i piugravegrandi sforzi del cuore e della mente per comprendere la veritagrave delsignore del Cielo al fine di conoscere i suoi insegnamenti e diobbedire ad essi111

in definitiva la pratica della benevolenza dipende dalla conoscenzae dallrsquoamore di Dio

avere come fine il signore del Cielo questo egrave il vero perfeziona-mento di seacute [] Piugrave alta egrave lrsquoaspirazione piugrave nobile egrave la conoscenzase lrsquoaspirazione di chi vuole la conoscenza egrave limitata a se stessoquale nobiltagrave ci potragrave mai essere se invece si aspira al signore delCielo la conoscenza egrave supremamente nobile come potragrave essereconsiderata vile112

ora laquochi ama il signore del Cielo lo venera e lo serve divulgacon sicurezza le sue opere meritorie diffonde i suoi insegnamentitramanda la sua santa dottrina e confuta le eresieraquo113 Drsquoaltra parte

lrsquoamore sincero per gli uomini egrave il risultato dellrsquoamore per il si gno -re del Cielo si dice che la benevolenza egrave lrsquoamore nei confronti delprossimo se non si ama il prossimo come si puograve testimoniare lasincera venerazione per il sovrano supremo114

A Olmi126

110 VSSC 452111 VSSC 469112 VSSC 457113 VSSC 476114 VSSC 477

nel capitolo Viii il letterato Cinese trova nella testimonianza divita dei missionari cristiani trasmessa dal letterato occidentale unesempio di che cosa significhi dedicare la propria vita allrsquoamore delprossimo per amore di Dio

essere prudenti per attuare la rettitudine e meditare profondamentemeditare per perfezionare se stessi perfezionare se stessi perdiffondere la benevolenza diffondere la benevolenza per ringrazia-re il signore del Cielo dei suoi benefici115

Giunta a questo punto di comprensione e di condivisione delle veritagraveche il letterato occidentale gli ha fatto conoscere la ragione sapienzialedel letterato Cinese ndash in quanto semplicemente umana ndash non puograve proce-dere oltre ed essendo ben consapevole sia della grandezza e della bontagravedi Dio sia della miseria dellrsquouomo questi prorompe in una domanda cheegrave il punto culminante di tutto lrsquoitinerario del Catechismo

Poicheacute [il signore del Cielo] egrave il Padre misericordioso degli uominicome puograve permetterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignoran-do il grande Padre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietroper la nostra strada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a con-durre personalmente le masse che si sono smarrite in modo che gliuomini delle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente ilvero Padre e a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbequesta la cosa piugrave felice da fare116

5 ParteCiPazione al Λόγος

Considerata la premessa teologica fondamentale della catechesi riccia-na ndash cioegrave che laquola ragione dellrsquouomo egrave unrsquoimpronta del signore del Cie -loraquo117 ndash la linea di confine tra predicazione indiretta e predicazione

127III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

115 VSSC 544116 VSSC 574117 VSSC 216

diretta non puograve coincidere con lrsquoastratta separazione tra laquoteologia razio-naleraquo e laquofede positivaraquo Proprio percheacute il λόγος umano partecipa alΛόγος divino ndash mo stran do come in Cristo laquoimmagine del Dio invisibi-leraquo (Col 115) lrsquouomo sia stato creato a laquoimmagine e somiglianzaraquo delCreatore ndash la ragione sapienziale si affaccia spontaneamente al lumino-so abisso del mistero di Dio e i contenuti della rivelazione una voltaconosciuti non le appaiono estranei

Vi egrave un progresso dai laquosemi del Verboraquo giagrave presenti in chi ascolta alpieno mistero della salvezza in Gesugrave Cristo la Chiesa deve riconoscereun processo di purificazione e drsquoilluminazione nel quale lo spirito diDio apre la mente ed il cuore di chi ascolta allrsquoobbedienza della fede 118

non meraviglia quindi che sin dallrsquoinizio del Catechismo ricciproponga in modo esplicito riferimenti alla sacra scrittura allatradizione della Chiesa alla vita dei santi alla fede e ai costumi deicristiani nellrsquointroduzione si accenna al peccato originale

alcuni si ribellarono e commisero ogni sorta di peccati non siaccontentarono di impadronirsi del mondo degli uomini ma tenta-rono di usurpare il posto del sovrano del Cielo e ambirono a porrese stessi al di sopra di lui119

inoltre ricci allude in modo abbastanza esplicito al mistero dellass trinitagrave quando dice che meditando sullrsquoonniscienza lrsquoonnipoten-za e lrsquoinfinita bontagrave del signore del Cielo laquoiniziamo a comprendereColui che vive nella Grande relazioneraquo120

nel capitolo i il letterato occidentale dichiara espressamente lrsquoi-dentitagrave del laquosignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo laquoQuesto Qualcunoraquo ndash chegoverna il mondo e la cui esistenza egrave accessibile alla ragione naturalendash laquonon egrave altri che il signore del Cielo il quale nelle nostre nazioni

A Olmi128

118 PontiFiCio ConsiGlio Per il DialoGo interreliGioso ndash ConGreGazione Per

lrsquoeVanGelizzazione Dei PoPoli Dialogo e annuncio 70119 VSSC 4120 VSSC 13

occidentali viene chiamato Dioraquo121 egli cita poi il laquosanto letteratooccidentale di nome agostino il quale voleva comprendere a fondo ladottrina del signore del Cielo per poterci scrivere un libroraquo122 e narralrsquoapologo del bambino che avrebbe preteso di riversare tutta lrsquoacquadel mare in una buca scavata nella sabbia

nel capitolo ii lrsquoalter ego di ricci respinge con sdegno il paragonetra laquovuotoraquo (空 kōng) buddhista e laquonon-essereraquo (無 wuacute) daoista daun lato e il signore del Cielo dallrsquoaltro considerando lrsquoaccostamentoinsostenibile per lrsquoassoluta trascendenza del secondo rispetto ai primi

Questo egrave un modo inadeguato di esprimersi la prego di non riferir-si al signore del Cielo con tali parole il suo spirito ha una naturavi vente ha ingegno ha virtugrave supera altamente la somma delle no -stre qualitagrave e la sua veritagrave egrave la piugrave piena Come si puograve chia marlonon-essere e vuoto percheacute egrave invisibile123

nel capitolo iii oltre ad addurre argomenti di ragione il letteratooccidentale usa come argomento drsquoautoritagrave la laquoscrittura del signoredel Cieloraquo124 al fine di sostenere lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima egli presen-ta poi lrsquoinsegnamento cattolico sullrsquoaldilagrave

se lrsquouomo aumenta la luce nel suo cuore dopo la morte ascenderagravealla grande luce del paradiso se lrsquouomo aumenta lrsquooscuritagrave nel suocuore dopo la morte discenderagrave nella grande oscuritagrave dellrsquoinfernoChi puograve opporsi a questa grande veritagrave125

anche la creazione e il peccato degli angeli sono ricordati nel capitolo iV

nei testi classici del signore del Cielo egrave scritto che egli creograve il cielo ela terra cioegrave anche tutti gli spiriti e con loro il piugrave grande lucifero

129III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

121 VSSC 28122 VSSC 54123 VSSC 76124 VSSC 163125 VSSC 167

Questi consapevole della propria intelligenza esclamograve in modoarrogante laquosono uguale al signore del Cieloraquo Pieno drsquoira il si gno -re del Cielo mutograve lui e decine di migliaia di spiriti che lo avevanoseguito in demograveni cacciandoli agli inferi Da quel momento in poial cielo e alla terra si aggiunsero i diavoli e lrsquoinferno126

nel capitolo V si parla del diavolo e della sua azione tentatrice laquoildemonio vuole ingannare le persone in modo che lo seguanoraquo127 sonoricordati ancora il peccato originale e le sue conseguenze

Dal momento in cui noi ci siamo ribellati al sovrano supremo allo-ra anche le cose si sono ribellate contro di noi pertanto gli esserinocivi non erano nella volontagrave originaria del signore del Cielopiuttosto li abbiamo suscitati noi128

lrsquoinsegnamento cattolico sul paradiso e sullrsquoinferno egrave dettagliata-mente esposto nel capitolo Vi e si accenna anche allrsquoesistenza delpurgatorio

nei libri classici del signore del Cielo egrave detto laquose un uomo mutadal male in bene o si pente profondamente della sua malvagitagrave osi sforza di espiare le colpe del passato e in questo modo cerca ilperdono del signore del Cielo il signore del Cielo lo perdoneragravecertamente egli saliragrave in paradiso dopo la morte se il suo penti-mento non fosse sufficientemente profondo e lrsquoespiazione per lecolpe precedenti non fosse adeguata negli inferi crsquoegrave un altro luogoin cui mettere tali persone infliggendo loro punizioni di alcunigiorni o alcuni anni al fine di castigare adeguatamente i peccaticompiuti sulla terra Dopo aver espiato totalmente egli potragrave anda-re in paradisoraquo129

A Olmi130

126 VSSC 208127 VSSC 266128 VSSC 293129 VSSC 401

in precedenza il letterato occidentale aveva ricordato san Fran ce -sco apparso laquoun tempo nel [suo] umile paeseraquo130 e per illustrare ilsignificato della vita eterna aveva narrato lrsquoepisodio di fra Gineprodiscepolo di san Francesco

nel capitolo Vii il duplice precetto dellrsquoamore ndash giagrave intuito dallaragione sapienziale ndash viene fatto discendere direttamente da Dio il cuiinsegnamento laquonon proviene da un uomo comune egli stesso ha donatola Parola vera che i saggi di molte nazioni ci hanno trasmesso e cheviene seguita dai migliori uomini sotto il cieloraquo131 in questa prospettiva

la dottrina della benevolenza [puograve] essere cosigrave riassunta amare ilsignore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo e amaregli altri come se stessi per amore del signore del Cielo se qualcu-no la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questi dueprecetti sono in definitiva uno soltanto132

si descrive brevemente la laquopreghiera insegnataci dal signore del Cie -loraquo133 cioegrave il Padre nostro e si proclama lrsquoinfallibilitagrave della Bibbialaquonelle scrit ture del signore del Cielo non crsquoegrave neanche mezza parolache sia falsa Come puograve il signore del Cielo ingannare gli uominidiffondendo insegnamenti sbagliatiraquo134

infine nel capitolo Viii il letterato occidentale descrive la Chiesacome istituzione parlando del Papa che promulga laquogli insegnamentiper conto del signore del Cielo [e per] istruire il mondo affincheacute lefalse dottrine non possano diffondersiraquo135 del riposo domenicale duran-te il quale il lavoro egrave sospeso laquoper vivere i momenti liturgici di adora-zione e di sacrificio e per ascoltare la predicazione sulla Via e la spiega-

131III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

130 VSSC 368131 VSSC 473132 VSSC 468133 VSSC 485134 VSSC 496135 VSSC 523

zione della sacra scritturaraquo136 della vita religiosa e del celibato checonsente a chi lo pratica per amore di Dio laquouna maggiore tranquillitagrave invista del proprio perfezionamento e rende piugrave semplice testimoniarlo adaltriraquo137

le ultime pagine dellrsquoopera tratteggiano la storia della salvezza efanno cenno alla figura di Gesugrave Cristo

[il signore del Cielo] agigrave con grande misericordia e compassionescendendo lui stesso in questo mondo e facendo esperienza di ognicosa per salvarlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshendel secondo anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore aidella dinastia han del nome imperiale Yuanshou138 nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse sua madre si incarnogravenel suo ventre e venne alla luce il suo nome fu Gesugrave che significalaquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicograve inoccidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo139

sulla rivelazione cristiana indubbiamente crsquoegrave ancora molto dadire crsquoegrave da dire lrsquoessenziale ndash cioegrave che il Figlio di Dio fatto uomo egravemorto e risorto per noi eppure il Catechismo e la teologia che lo ispi-ra e lo guida sono indispensabili allrsquoevangelizzazione della Cina per-cheacute conducono usando la ragione e il linguaggio al limite superioredella ragione e del linguaggio ndash al cospetto del Λόγος che fonda ilλόγος e che ispira vero laquoseme del Verboraquo nella cultura cinese il desi-derio di pensare senza (oltre) il pensiero di parlare senza (oltre) leparole

A Olmi132

136 VSSC 524137 VSSC 538138 lrsquoanno 庚申 gēngshēn egrave il cinquantasettesimo del ciclo di sessantrsquoanni del calen-

dario cinese lrsquoimperatore Āi 哀 della dinastia 漢 hagraven assunse il nome di 元壽Yuacuteanshograveu circa nel 2 aC

139 VSSC 580

una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui140

133III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

140「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuterwagraveng quaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacuteān deacute wagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子zhuĀnGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 26 13)

iV

Il laquoparadIgma dI CalCedonIaraquo e Il realIsmo

sapIenzIale dI san Tommaso drsquoaquIno

e dI p maTTeo rICCI

1 lA ConoSCEnzA DEl MiSTERo Di Dio

Puograve lrsquouomo conoscere Dio Da un certo punto di vista la rispostaegrave assolutamente no A questo proposito santrsquoAgostino dice

Che cosa dunque diremo di Dio fratelli Se infatti ciograve che vuoi direlo hai capito non egrave Dio Se sei stato capace di capirlo hai compresouna realtagrave diversa da quella di Dio Se ti pare drsquoessere stato capacedi comprenderlo ti sei ingannato a causa della tua immaginazioneSe dunque lo hai compreso Dio non egrave cosigrave se invece egrave cosigrave non lohai compreso1

Tuttavia da un altro punto di vista anche se non riusciamo a com-prendere Dio ndash percheacute laquoegrave impossibile per un intelletto creato vederecon le sue forze naturali lrsquoessenza di Dioraquo2 ndash noi siamo comunquecapaci di giungere a una conoscenza vera (cioegrave adeguata) di lui

134 SD 652 (2020) pp 134-153

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo ldquo加采

东大公会议的范式与圣多瑪斯思想中走向智慧的唯实谕rdquo laquoJiācǎidōng dagrave gōnghuigraveyigrave de fagravenshigrave yǔ Shegraveng Duōmǎsī sīxiǎng zhōng zǒuxiagraveng zhigravehuigrave de weacutei shiacute yugraveraquotr cinese di 王毅 Waacuteng Yigrave in《天主教思想与文化》Tiānzhǔjiagraveo sīxiǎng yǔ

weacutenhuagrave (Journal of Catholic Thought and Culture) 2 (2013) 167-191 e con il tito-lo originale laquoThe Chalcedon Paradigm and the Sapiential Realism of St TomasAquinasraquo in M SAlVioli (ed) Tomismo creativo Edizioni Studio DomenicanoBologna 2015 334-352

1 Serm 52 6162 STh i 12 4

innanzitutto laquola medesima Santa Madre Chiesa professa ed insegnache Dio principio e fine di tutte le cose puograve essere conosciuto con cer-tezza al lume naturale della ragione umana attraverso le cose createraquo3

inoltre poicheacute laquoDio invisibile (cf Col 115 1 Tm 117) nel suo gran-de amore parla agli uomini come ad amici (cf Es 3311 Gv 1514-15) esi intrattiene con essi (cf Bar 338) per invitarli e ammetterli allacomunione con seacuteraquo4 devrsquoessere attribuito alla divina Rivelazione chelaquotutto ciograve che delle cose divine non egrave di per seacute assolutamente inacces-sibile alla ragione umana anche nella presente condizione del genereumano puograve facilmente essere conosciuto da tutti con certezza e senzaalcun pericolo di erroreraquo5

infine la stessa Rivelazione ci consente di gettare uno sguardo aimisteri nascosti in Dio laquomisteri che non possono essere conosciutisenza la rivelazione divinaraquo6 Secondo il Concilio Vaticano i

la ragione quando egrave illuminata dalla fede e cerca diligentementepiamente e con amore ottiene con lrsquoaiuto di Dio una certa com-prensione dei misteri giagrave preziosa per seacute sia per lrsquoanalogia con lecose che giagrave conosce naturalmente sia per la connessione deglistessi misteri fra di loro relativamente al fine ultimo dellrsquouomoEssa perograve non egrave mai in grado di comprendere tali misteri allo stes-so modo delle veritagrave che costituiscono lrsquooggetto naturale delle pro-prie capacitagrave conoscitive infatti i misteri di Dio trascendono perloro natura in modo cosigrave elevato lrsquointelletto creato che anche seinsegnati dalla Rivelazione e accolti con fede restano tuttaviacoperti dal velo della stessa fede e quasi avvolti nellrsquooscuritagrave fincheacutein questa vita mortale noi pellegriniamo lontani dal Signore giac-cheacute noi camminiamo per fede e non per conoscenza (2 Cor 57)7

135IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

3 DF 24 DV 2 5 DF 26 DF 47 DF 4

A Olmi136

Che cosa intende il Concilio Vaticano ii quando parla dei laquomisteridiviniraquo Tali misteri sono veritagrave contenute nella Rivelazione che siriferiscono alla realtagrave divina la Chiesa cattolica non ha mai redattoun elenco di essi tuttavia il Magistero ordinario della Chiesa ritieneche la SS Trinitagrave lrsquoincarnazione lrsquoEucaristia (e gli altri sacramenti)la Chiesa considerata come il Corpo mistico di Cristo la presenzadella grazia santificante nellrsquouomo la visione beatifica e il peccatooriginale debbano essere inclusi tra i laquomisteri in senso strettoraquo (vere etproprie dicta mysteria)8

Ci sono anche misteri divini laquoin senso latoraquo vale a dire veritagrave cheesprimono la libera decisione di Dio la cui esistenza egrave inconoscibile aldi fuori della Rivelazione ma la cui natura puograve essere compresa dallaragione umana Tra di esse ad esempio si annoverano la scelta diPaolo come laquoApostolo dei Gentiliraquo e la scelta di Pietro come Capodel Collegio apostolico e della Chiesa

infine esistono veritagrave che pur non essendo laquomisterioseraquo in sensostretto raggiungono il loro pieno significato solo alla luce della Ri ve -la zione Queste veritagrave riguardano fondamentalmente laquole questioni sulsenso del dolore della sofferenza e della stessa morte considerata nonsoltanto come un enigma con cui faticosamente confrontarsi ma comemistero in cui Cristo incorpora a Seacute la nostra esistenzaraquo9 che sono indefinitiva le questioni ultime della vita umana

i misteri divini nei quali il laquomistero infinito di Dioraquo10 si rende cono-scibile allrsquouomo condividono unrsquounica struttura costitutiva lrsquoindipen-denza simultanea di unitagrave-distinzione-ordinamento cioegrave una laquorelazionedi relazioniraquo i cui termini sono uniti ma non confusi distinti ma nondivisi uniti e distinti non sul piano laquoorizzontaleraquo dellrsquouguaglianza indif-ferenziata bensigrave sul piano laquoverticaleraquo della disposizione gerarchica

8 DF can 41 laquoSe qualcuno diragrave che nella rivelazione divina non egrave contenuto alcunmistero vero e propriamente detto ma che tutti i dogmi della fede possono esserecompresi e dimostrati dalla ragione debitamente coltivata per mezzo dei principinaturali sia anatemaraquo

9 Cf GioVAnni PAolo ii Messaggio 610 FR 14

137IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

Unitagrave distinzione ordinamento non possono essere separati ognitentativo di semplificare la struttura di unitagrave-distinzione-ordinamen-to ndash prendendo in considerazione solo uno o due delle sue relazionicostitutive ndash preclude unrsquoadeguata conoscenza dei divini misteri e diconseguenza dellrsquounico mistero di Dio Tutte le eresie vale a dire tuttii piugrave grandi fraintendimenti della veritagrave rivelata manifestano lrsquoincapa-citagrave o il rifiuto di riconoscere o di rispettare tale struttura al tempostesso teologica ontologica e gnoseologica11

la laquorelazione di relazioniraquo in cui consiste la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento fu chiaramente espressa per la prima voltanella Definizione di fede del Concilio di Calcedonia (451) in riferi-mento allrsquounica persona e alle due nature di Cristo

Seguendo i santi Padri allrsquounanimitagrave noi insegniamo a confessareun solo e medesimo Figlio il signore nostro Gesugrave Cristo perfettonella sua divinitagrave e perfetto nella sua umanitagrave vero Dio e verouomo [composto] di anima razionale e del corpo consostanziale alPadre per la divinitagrave e consostanziale a noi per lrsquoumanitagrave simile intutto a noi fuorcheacute nel peccato generato dal Padre prima dei secolisecondo la divinitagrave e in questi ultimi tempi per noi e per la nostrasalvezza da Maria vergine e madre di Dio secondo lrsquoumanitagrave uno emedesimo Cristo signore unigenito da riconoscersi in due naturesenza confusione immutabili indivise inseparabili non essendovenuta meno la differenza delle nature a causa della loro unionema essendo stata anzi salvaguardata la proprietagrave di ciascuna natu-ra e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi egli non egravediviso o separato in due persone ma egrave un unico e medesimo Figliounigenito Dio verbo e signore Gesugrave Cristo come prima i profeti epoi lo stesso Gesugrave Cristo ci hanno insegnato di lui e come ci ha tra-smesso il simbolo dei padri12

11 Cf A olMi laquola strutturaraquo 313-34612 ConCilio Di CAlCEDoniA Simbolo di fede DH 301-302

A Olmi138

in questa formula lrsquounitagrave-distinzione (tra la natura umana e lanatura divina) egrave indicata dai quattro laquoavverbi di Calcedoniaraquo laquosenzaconfusioneraquo laquosenza mutamentoraquo laquosenza divisioneraquo laquosenza separa-zioneraquo (ἀσυγκύτως ἀτρέπτως ἀδιαιρέτως ἀχορίστως) lrsquoordinamento(della natura umana alla natura divina) coincide con la subordinazionedella creatura al Creatore la simultaneitagrave tra lrsquounitagrave-distinzione e lrsquoor-dinamento (che costituisce la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento in se stessa) si manifesta nella persona di Cristo unrsquounica ipo-stasi nella quale sussistono le due nature

A proposito degli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e del loro uso in teolo-gia Aloys Grillmeier dice

il rapporto inteso calcedonianamente tra divinitagrave e umanitagrave inCristo egrave [] il caso modello e piugrave alto del rapporto tra laquoDioraquo e illaquomondoraquo in generale ndash problema che era giagrave in discussione connicea e con lrsquoarianesimo in definitiva il cristianesimo vuole esseree offrire anche una visione del mondo non egrave quindi il dogma del-lrsquoincarnazione ndash accanto alla fede cristiana della creazione e insie-me con essa ndash la pietra fondamentale13

Perciograve gli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e la struttura di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento che essi evidenziano costituiscono il paradigma prin-cipale ndash il cosiddetto laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash della teologia cri-stiana Esso permette di inquadrare laquoragionevolmenteraquo cioegrave in con -for mitagrave con la ragione naturale universale tutti i misteri divini ed egravepertanto essenziale per la conoscenza del mistero di Dio

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento puograve agevolmenteessere riconosciuta nei laquomisteri in senso strettoraquo

Ad esempio nel mistero della SS Trinitagrave coesistono lrsquounitagrave di Diola distinzione delle Tre Persone lrsquoordinamento del Figlio nei confrontidel Padre e dello Spirito Santo nei confronti del Padre e del Figlionel mistero dellrsquoincarnazione coesistono lrsquounitagrave del Verbo di Dio ladistinzione tra la natura divina e la natura umana lrsquoordinamento del-

13 A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

139IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

lrsquoumanitagrave alla divinitagrave nel mistero dellrsquoEucaristia coesistono lrsquounitagravedella presenza reale sostanziale di Cristo e la presenza visibile del panee del vino la distinzione tra la sostanza del Corpo e del Sangue di Cristoe gli accidenti del pane e del vino lrsquoordinamento del pane al Corpo e delvino al Sangue nel mistero della Chiesa coesistono lrsquounitagrave del Corpomistico di Cristo la distinzione tra il Capo e le membra lrsquoordinamentotra le membra e il Capo

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento si trova anche nei miste-ri divini laquoin senso latoraquo e anche nei misteri puramente naturali i qualiportano impresso in quanto realtagrave create il sigillo della SS Tri ni tagrave14 nelmistero dellrsquouomo ad esempio lrsquounitagrave della persona la distinzionedei suoi componenti e il loro ordinamento gerarchico sono simulta-neamente presenti Drsquoaltro lato il mistero del cosmo egrave caratterizzatodallrsquounitagrave della materia che lo costituisce dalla distinzione degli og -get ti materiali che si trovano in esso e dallrsquoordinamento che lo com-pone in una totalitagrave retta da leggi universali

A questo punto perograve lrsquoobiezione di Grillmeier appare legittimalaquoTroppo facilmente si puograve dappertutto scoprire il ldquosenza separazionerdquo eldquosenza mescolanzardquo di Calcedonia e farne cosigrave una chiave universaleper aprire tutti i passaggi segreti della teologia e della filosofiaraquo15 inaltre parole crsquoegrave il rischio che la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento si riveli una sorta di passepartout ndash come la triade hegeliana tesi-antitesi-sintesi ndash talmente banale da poter essere applicato a qualunquecosa e da risultare perciograve inutilizzabile dal punto di vista conoscitivo

oltre al rischio della banalizzazione crsquoegrave il rischio persino peggio-re del razionalismo vale a dire della pretesa di riuscire a comprenderea fondo il mistero di Dio Certo tale presunzione porterebbe la ragio-ne a trascurare quella che invece egrave la caratteristica piugrave importante (e laquomisteriosaraquo) del paradigma di Calcedonia vale a dire la simulta-neitagrave delle relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

la ragione laquoanaliticaraquo egrave in cerca di una conoscenza chiara e distin-ta e la ottiene laquosmontandoraquo gli oggetti da conoscere in parti piugrave ele-

14 Cf STh i 45 715A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

A Olmi140

mentari perfettamente comprensibili e poi laquoriassemblandoliraquo cosigravefacendo perograve questo modo di pensare fa prevalere la distinzione aspese dellrsquounitagrave la ragione laquosinteticaraquo aspira ad una conoscenzaonnicomprensiva e include in uno sguardo panoramico elementi ete-rogenei disparati difficilmente collegabili cosigrave facendo perograve questomodo di pensare fa prevalere lrsquounitagrave a spese della distinzione laragione laquodialetticaraquo identifica gli aspetti contraddittori della realtagrave ecerca di conoscerli spezzando i legami tra ciograve che egrave unito e creandonedi nuovi tra ciograve che egrave separato cosigrave facendo perograve questo modo dipensare fa prevalere lrsquounitagrave-distinzione a spese dellrsquoordinamento

Tuttavia esiste un modo di pensare che rende meno problematicoseguire il paradigma di Calcedonia egrave lrsquouso dellrsquoanalogia ndash vale a direla procedura che consiste nel conoscere una cosa per mezzo di unrsquoal-tra che ha con essa qualche somiglianza la ragione laquoanalogicaraquomette a confronto realtagrave che sono in parte uguali in parte distinte nonle separa (rispettando cosigrave la loro unitagrave) neacute le confonde (rispettandocosigrave la loro distinzione) ma dagrave a ciascuna il suo posto tenendoleinsieme su piani differenti (rispettando cosigrave il loro ordinamento)

Pertanto chiunque pensi analogicamente trova connaturale alla pro-pria intelligenza di fronte alla veritagrave rivelata non laquoconfonderlaraquo olaquomutarlaraquo (ad esempio scambiando le tre Persone della SS Trinitagrave conlrsquounico Dio o lrsquouomo Gesugrave con il Verbo di Dio) non laquodividerlaraquo olaquosepararlaraquo (ad esempio scindendo la SS Trinitagrave in tre degravei o Gesugrave Cri -sto in due persone) neacute azzerare lrsquoordinamento che esiste sia in Dio stesso(il Figlio egrave generato dal Padre e lo Spirito Santo procede dal Padre e dalFiglio) sia tra il Creatore e la creature (lo Spirito Santo procede attraver-so il Figlio nella SS Trinitagrave ma discende sullrsquouomo Gesugrave Cristo)

2 UniTagrave-DiSTinzionE-oRDinAMEnTo nEl PEnSiERoDi SAn ToMMASo DrsquoAQUino

nella storia universale del pensiero egrave stato san Tommaso drsquoAquino(1225-1274) ad aver applicato il paradigma di Calcedonia nel modopiugrave coerente e profondo sia alla conoscenza del mistero di Dio sia allacomprensione della creazione in relazione al Creatore la Chiesa lo

141IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

considera non solo il laquoDottore angelicoraquo (Doctor angelicus) maanche il laquoDottore universaleraquo (Doctor communis) e il Magistero hapiugrave volte sottolineato il laquoposto tutto particolareraquo16 che egli occupa tra imaestri del pensiero cattolico Molti pontefici hanno rivolto elogisolenni allrsquoAquinate e alla sua dottrina Paolo Vi lo ha definito laquolumi-nare della Chiesa e del mondo interoraquo noncheacute laquoguida autorevole einsostituibile degli studi filosofici e teologiciraquo17 san Giovanni Paolo iiha riconosciuto che egli laquoebbe il grande merito di porre in primo pianolrsquoarmonia che intercorre tra la ragione e la federaquo18

la ragione che san Tommaso egrave riuscito a mettere in armonia con lafede non egrave quella analitica neacute quella sintetica neacute quella dialettica egrave laragione analogica la quale ndash per mezzo di laquorapporti di somiglianzaraquo edi laquosomiglianze di rapportiraquo ndash riesce a stabilire relazioni sempre piugraveestese e profonde tra le veritagrave conosciute naturalmente e le veritagrave rive-late da Dio

ora al di lagrave delle straordinarie disposizioni e capacitagrave intellettualidi san Tommaso ci si potrebbe chiedere qual egrave la via da percorrereper giungere anche noi a pensare in questo modo Forse potremmorispondere dividendo il cammino in tre tappe obbedienza alla realtagraveamore della veritagrave aspirazione alla sapienza

Parlando dei vari sistemi di pensiero che in differenti contesti cul-turali e in tempi diversi sono stati sviluppati per orientarsi meglionella realtagrave san Giovanni Paolo ii ha detto

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure allaconcezione della persona come soggetto libero e intelligente e alla suacapacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcunenorme morali fondamentali che risultano comunemente condivise

16 FR 4317 LE 118 FR 43

Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle correnti di pen-siero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisareuna sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovas-simo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sente di pos-sedere questi principi anche se in forma generica e non riflessaQueste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio19

leggendo queste parole dellrsquoenciclica Fides et Ratio (1998) sipotrebbe concludere poicheacute le certezze originarie e i primi princigravepi chefondano la laquofilosofia implicitaraquo sono universali e meta-culturali essivanno riconosciuti e accettati da chiunque senza porre obiezioni inoltrenon possono che essere il punto di riferimento obbligato di qualunquesistema di pensiero

in effetti qualsiasi persona di buon senso ammette la validitagrave dellafilosofia implicita quando sono in gioco gli aspetti pratici della vitaquotidiana Ma quando si tratta della riflessione teoretica sulla realtagrave latendenza al dominio conoscitivo ndash causata dalla ferita del peccato origi-nale (Gn 35) ndash porta a laquodisobbedireraquo alla realtagrave stessa forzandola inschemi interpretativi che dividono piuttosto che unire che confondonopiuttosto che distinguere che cercano di imporre un nuovo ordine inve-ce di riconoscere quello esistente creato da Dio E allora assai di fre-quente la filosofia implicita viene relativizzata se ne accettano i conte-nuti che risultano funzionali alla propria visione del mondo e se ne con-futano testardamente o semplicemente se ne ignorano tutti gli altri

Al contrario san Tommaso drsquoAquino ha obbedito alla realtagrave nelmodo piugrave consapevole e fedele Egli ha riconosciuto tutte le certezzeoriginarie e tutti i primi princigravepi della filosofia implicita rigorizzando-li in categorie metafisiche ed impiegandoli coerentemente sia in ambi-

A Olmi142

19 FR 4

to filosofico sia in ambito teologico Egrave stato grazie a questa laquoobbe-dienza conoscitivaraquo che il Dottore angelico egrave riuscito a correlare nellarelazione di unitagrave-distinzione-ordinamento lrsquoessere delle creature conlrsquoEssere del Creatore

Tuttavia affincheacute lrsquoobbedienza alla realtagrave possa concretamenteattuarsi devrsquoessere guidata dalla laquoretta ragioneraquo vale a dire dallaragione che sfugge alle attrattive della hybris intellettuale ndash la volontagravedi potenza alimentata dalla superbia e dalle altre passioni disordinatendash per mettersi alla ricerca della veritagrave la parola laquoveritagraveraquo ha acquisitonella cultura occidentale significati differenti e persino equivoci ed egraveusata piuttosto di rado nel linguaggio contemporaneo Da un lato si egravequasi timorosi di usarla percheacute il semplice pronunciarla evoca lrsquoin-cantesimo che la moderna laquodittatura del relativismoraquo20 (comrsquoegrave statadefinita da Benedetto XVi) getta continuamente sulla cultura occiden-tale Dallrsquoaltro ndash proprio a causa dellrsquoincantesimo ndash nessuno sa esat-tamente che cosa significhi laquoveritagraveraquo egrave una rivelazione che discendedallrsquoalto Egrave la mera assenza di contraddizioni nel discorso Coincideforse con lrsquoutilitagrave o egrave lrsquoadeguazione dellrsquointelletto alle cose ndash la cor-rispondenza del pensiero alla realtagrave

San Tommaso dagrave alla parola laquoveritagraveraquo questrsquoultimo significato Egliadotta la concezione aristotelica della realtagrave pienamente compatibilecon la filosofica implicita ma la colloca nella prospettiva piugrave ampiadella Rivelazione cristiana Perciograve da un lato la veritagrave (in senso logi-co) egrave nellrsquointelletto dellrsquouomo in quanto lrsquointelletto si conforma allecose conosciute ma innanzitutto la veritagrave (in senso ontologico) egrave nellecose stesse in quanto si conformano alla conoscenza creatrice che Dioha di esse Sia le veritagrave logiche sia le veritagrave ontologiche sono simulta-neamente distinte e unite nella subordinazione della conoscenza u ma -na alla conoscenza divina in altre parole la realtagrave egrave conoscibile dal-lrsquouomo percheacute egrave conosciuta da Dio che lrsquoha creata e la mantiene nel-lrsquoessere la veritagrave che riusciamo a raggiungere rende la ragione umanapartecipe della Ragione di Dio ndash il Verbo-Λόγος che egrave il Figlio unige-nito generato dal Padre da tutta lrsquoeternitagrave e consustanziale con lui

143IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

20 Cf J RATzinGER Missa laquoPro Eligendoraquo

Pensando allrsquoorigine divina di tutta la veritagrave san Tommaso puograve quindiri petere la massima dellrsquoAmbrosiaster laquoQualsiasi veritagrave da chiunquesia det ta viene dallo Spirito Santo che infonde la luce naturale [dellrsquoin-telligenza] e muove ad intendere e ad esprimere la veritagraveraquo21

E allora non possiamo obbedire alla realtagrave se non obbediamo aDio non possiamo obbedire a Dio se non lo amiamo ma non possi-amo amare Dio se non amiamo la veritagrave San Tommaso ha amato laveritagrave nel modo piugrave intenso lrsquoha cercata laquodovunque essa si potessemanifestare evidenziando al massimo la sua universalitagraveraquo22 infatti laquoilsuo pensiero proprio percheacute si mantenne sempre nellrsquoorizzonte dellaveritagrave universale oggettiva e trascendente raggiunse ldquovette che lrsquoin-telligenza umana non avrebbe mai potuto pensarerdquoraquo23 e secondo sanPaolo Vi egli puograve essere giustamente chiamato laquoapostolo dellaveritagraveraquo24

il percorso di ascesa verso Dio che ha reso san Tommaso laquoil piugravesanto tra i dotti e il piugrave dotto tra i santiraquo25 oltre allrsquoobbedienza alla realtagravee allrsquoamore della veritagrave comprende un ultimo e decisivo passaggio lrsquoa-spirazione alla sapienza Come ha scritto san Giovanni Paolo ii

tra le grandi intuizioni di san Tommaso vi egrave anche quella relativa alruolo che lo Spirito Santo svolge nel far maturare in sapienza la scien-za umana Fin dalle prime pagine della sua Summa Theo lo giae26

lrsquoAquinate volle mostrare il primato di quella sapienza che egrave donodello Spirito Santo ed introduce alla conoscenza delle realtagrave divinela sua teologia permette di comprendere la peculiaritagrave della sapien-za nel suo stretto legame con la fede e la conoscenza divina27

A Olmi144

21 STh i-ii 109 1 ad 122 FR 4423 FR 44 cf lEonE Xiii Aeterni Patris 24 LE 825 Cf LE 3026 Cf STh i 1 627 FR 44

la via della sapienza allora inizia con lrsquoapproccio conoscitivo allarealtagrave diviso da san Tommaso in tre livelli innanzitutto crsquoegrave una cono-scenza laquosensibileraquo (o laquosensitivaraquo) che lrsquouomo condivide con gli ani-mali e che egrave il canale drsquoaccesso privilegiato alla realtagrave28 Come pensa-va Aristotele e come la filosofia implicita conferma non ci sonolaquoidee innateraquo secondo la concezione platonica tutto ciograve che la nostraragione elabora egrave interamente ricavato dallrsquoesperienza dei sensi

in secondo luogo crsquoegrave una conoscenza laquointellettualeraquo (o laquointelletti-varaquo o laquorazionaleraquo) che appartiene propriamente solo agli esseriumani e che consiste nel tradurre le rappresentazioni sensibili dellecose in concetti astratti ndash vale a dire in idee universali e coerentemen-te strutturate29 Se tali strutture corrispondono alla realtagrave la nostraconoscenza egrave vera ma se esse deviano dalla realtagrave allora sono (piugrave omeno) false a seconda dellrsquoentitagrave della deviazione la conoscenzaintellettiva egrave di fondamentale importanza per lrsquouomo essa fornisceuna comprensione universale rigorosa facile da comunicare ndash laquoscien-tificaraquo nel senso piugrave ampio della parola la maestosa laquocattedraleraquo delpensiero tommasiano egrave uno degli esempi piugrave imponenti di tale usodelle facoltagrave conoscitive

Tuttavia se il pensiero di san Tommaso si esaurisse qui ndash se fossecapace di coinvolgere solo la laquotestaraquo e non il laquocuoreraquo ndash non potrebbeavvicinarsi realmente al mistero di Dio neacute capire con chiarezza il mis-tero della Rivelazione neacute applicare con sicurezza il paradigma diCalcedonia alla conoscenza di Dio del mondo e dellrsquouomo il pen-siero di san Tommaso non egrave perograve soltanto questo esso si basa su unterzo livello noetico vale a dire sulla conoscenza laquoper connaturalitagraveraquo(o laquoaffettivaraquo)30 in essa lrsquointelletto non astrae concetti ma rileva lalaquorisonanza empaticaraquo tra il conoscente e il conosciuto la facoltagraveconoscitiva coglie lrsquooggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione del soggettoverso lrsquooggetto stesso grazie alla laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi

145IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

28 Cf STh i 78 3-429 Cf STh i 85 130 Cf STh ii-ii 162 3 ad 1 ii-ii 97 2 ad 2 i 43 5 ad 2

Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile al laquovedereraquo la conoscenzaper connaturalitagrave egrave paragonabile al laquogustareraquo ed egrave fondata sullrsquoamorelaquoEssa egrave un giudizio conoscitivo non raziocinativo che determina labontagrave di un oggetto concreto in forza della convergenza dellrsquoappren-sione dellrsquooggetto e dellrsquoinclinazione appetitiva ad esso direttaraquo31

Tale forma di conoscenza nel suo grado piugrave alto non egrave altro che lasapienza Sapienza umana una sintesi di scienza e di saggezza otteni-bile attraverso la laquoragione sapienzialeraquo che egrave la suprema espressionedella retta ragione ma soprattutto sapienza divina identificabile conlrsquoomonimo dono dello Spirito Santo

la Sapienza egrave un dono speculativo e pratico al tempo stesso cherisiede nellrsquointelletto ma che perfeziona la virtugrave della caritagrave egrave il piugravegrande dei doni dello Spirito Santo cosigrave come la caritagrave egrave la piugrave altadelle virtugrave teologali Questo dono rende chi lo riceve capace di giudi-care rettamente le cause supreme e ultime di tutte le cose e di vedereil mondo in un certo senso con gli occhi di Dio32

San Tommaso ha ricevuto il dono della sapienza nel grado piugrave ele-vato Egrave significativo che lrsquoiconografia non lo raffiguri con il sole soprala testa come ci si potrebbe aspettare considerando le sue eccezionaliqualitagrave intellettuali ma sul cuore ad indicare che la sua intelligenzaderiva dallrsquoamore di Dio e che il valore del suo sistema filosofico-teo-logico ndash che egrave il risultato di una felice applicazione del paradigma diCalcedonia alla realtagrave nel suo complesso ndash non deriva principalmenteda unrsquoastratta organizzazione razionale ma dallrsquoesperienza vissutadella sapienza

Come ha detto Paolo Vi

altro motivo della validitagrave permanente del pensiero di SanTommaso egrave ancora offerto dal fatto che egli proprio per lrsquouniversa-litagrave e trascendenza delle ragioni supreme poste al centro della suafilosofia dellrsquoessere ndash e della sua teologia ndash lrsquoEssere divino ndash non hapreteso di costituire un sistema di pensiero chiuso in se stesso ma

A Olmi146

31 M DrsquoAVEniA La conoscenza 17732 Cf STh ii-ii 45

al contrario ha elaborato una dottrina suscettibile di un continuoarricchimento e progresso Ciograve che egli stesso ha compiuto acco-gliendo gli apporti delle filosofie antiche e medioevali e quelli assairari della scienza antica egrave sempre ripetibile per rapporto ad ognidato veramente valido espresso sia dalla filosofia sia dalla scienzaanche piugrave avanzata come comprova lrsquoesperienza dei molti che pro-prio nella dottrina di San Tommaso hanno trovato i migliori puntidrsquoinnesto di molti risultati particolari della riflessione filosofica escientifica in un contesto di valore universale33

in un certo senso egrave esattamente la laquocalcedonicitagraveraquo dello sforzoconoscitivo di san Tommaso ndash la strenua ricerca dellrsquoequilibrio supre-mo e supremamente instabile (dal punto di vista della conoscenzaumana) tra le contrastanti prospettive dellrsquounitagrave della distinzione edellrsquoordinamento ndash a non laquochiudereraquo il suo pensiero a non farlo ripo-sare sugli allori di un obiettivo definitivamente raggiunto

Allora potremmo dire che lrsquoAquinate ci ha messo a disposizioneun laquometodoraquo ovvero delle regulae ad directionem ingenii in sensocartesiano Assolutamente no Mentre nellrsquooccidente moderno la ten-denza a separare la forma dal contenuto si egrave progressivamente svilup-pata nel pensiero di san Tommaso forma e contenuto sono uniti-distinti-ordinati al primato del contenuto Ciograve che il Doctor communismostra a chiunque desideri seguire la sua via egrave piuttosto un laquoatteggia-mento conoscitivoraquo cioegrave una disposizione della ragione che rendeparticolarmente agevole riconoscere e applicare il paradigma diCalcedonia in vista di una comprensione unita-distinta-ordinata diDio dellrsquouomo e del mondo

Tale atteggiamento conoscitivo puograve essere chiamato laquorealismosapienzialeraquo Adottare questo approccio nel pensiero e nella vitasignifica accettare tutte le certezze originali e i primi princigravepi dellafilosofia implicita (tra i quali il piugrave importante egrave il laquoprimato dellarealtagraveraquo) e disporsi a conoscere la realtagrave stessa non semplicemente conlrsquoaiuto della ragione laquonaturaleraquo (concreta ma limitata) o della ragione

147IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

33 LE 17

laquoscientificaraquo (rigorosa ma anchrsquoessa limitata) o della ragione laquofiloso-ficaraquo (rigorosa ma astratta) bensigrave per mezzo della ragione laquosapienzia-leraquo Rivolta soltanto alla ricerca del vero che egrave buono e del buono cheegrave vero questa modalitagrave della ragione egrave piugrave analogica che analitica sin-tetica o dialettica fa segno piugrave che dimostrare laquogustaraquo la veritagrave piut-tosto che laquovederlaraquo e al fine di esprimere questo sapore che egrave ine-sprimibile usa il pensiero per forzare le parole ad andare oltre il pen-siero e le parole direttamente al cuore della realtagrave creata e del misterodel Creatore

3 lA TEoloGiA Di SAn ToMMASo DrsquoAQUinoE lA CATEChESi Di P MATTEo RiCCi

il realismo sapienziale che prepara la persona ad amare Dio e a rice-vere la conoscenza che proviene dal Suo amore ha lrsquoinnegabile potere dispingere la ragione umana ai suoi limiti estremi Tuttavia assumere taleatteggiamento conoscitivo sembrerebbe piugrave proficuo per i teologi cheper i missionari ndash a coloro i quali intendono mettere in pratica il coman-damento del Signore laquoAndate dunque e ammaestrate tutte le nazionibattezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo inse-gnando loro ad osservare tutto ciograve che vi ho comandato Ecco io sonocon voi tutti i giorni fino alla fine del mondoraquo (Mt 2819-20)

Semmai egrave vero il contrario lrsquoannuncio del Vangelo a personeappartenenti ad altre culture richiede in aggiunta ad una profondaconoscenza del mistero di Dio la capacitagrave di trasmettere laRivelazione facendo uso delle veritagrave universali della filosofia implici-ta le stesse delle quali si egrave servito Gesugrave Cristo nel suo insegnamentoe le uniche in grado di essere riconosciute da ogni essere umano

Perciograve la prospettiva filosofica e teologica di san Tommaso egrave lapiugrave adatta a misurarsi con le diverse culture anche con le piugrave distantidallrsquooccidente al fine di stabilire un terreno comune sul quale avviareil dialogo e stabilire una comprensione comune senza di che ogni ten-tativo di evangelizzazione risulterebbe inutile

la piugrave profonda ed efficace applicazione del realismo sapienzialeallrsquoattivitagrave missionaria egrave stata sino ad oggi quella tentata da P Matteo

A Olmi148

Ricci (1552-1610) della Compagnia di Gesugrave lo scopo che egli si eraprefisso durante i quasi trentrsquoanni trascorsi in Cina era quello di fondaresaldamente il cristianesimo in quel grande e nobile paese34 unrsquoopera distraordinaria difficoltagrave che richiedeva ndash come parte di una complessalaquostrategia missionariaraquo35 ndash la traduzione delle veritagrave rivelate in terminicomprensibili da parte della cultura cinese di quel tempo36 mantenendolrsquoequilibrio tra la chiarezza dottrinale e la prudente azione pastorale37

nel contesto in cui egli si trovograve ad operare lrsquoinsegnamento esplici-to della dottrina cristiana dovette essere preceduto da un intenso sfor-zo preparatorio portato avanti con il cosiddetto laquometodo dellrsquoaccomo-damentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice Ricci ndash laquoe doveera bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophi nostri ealcune cose presi di nostra casaraquo38

Fu chiamato laquoprimo sinologoraquo e laquosecondo Confucioraquo

ma forse egrave piugrave efficace valutarlo nella sua unicitagrave al di fuori dei para-goni e delle similitudini con altri personaggi che hanno pur lasciatounrsquoimpronta nella storia Unico egrave il fatto che nella civiltagrave dellrsquoultimoperiodo Ming uno straniero senza nessuna precedente conoscenzadella lingua e della civiltagrave cinese sia riuscito in ventisette anni (1583-1610) a prendere la residenza nella capitale essere accettato riveritoaddirittura imitato da una societagrave aristocratica ed esclusivista39

Tuttavia il gesuita maceratese adottando la lingua e lrsquoapparatoconcettuale della civiltagrave cinese al fine di comunicare qualcosa di com-pletamente nuovo per essa non cercograve il dialogo interculturale fine a sestesso neacute volle farsi laquoapostolo culturaleraquo (nel senso laicista dellrsquoe-spressione) Piuttosto egli intese laquorettificareraquo il modo di pensare dei

149IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

34 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 47-9835 Cf JW WiTEk laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5636 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 27537 Cf BEnEDETTo XVi laquoPreghiere e stimaraquo 838 Cf M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa S i 14 agosto 1599raquo 36339 P olMi laquoRicci Matteo (i)raquo 156

suoi interlocutori ndash nel duplice significato della laquoretta ragioneraquo occi-dentale e del 正名 confuciano40 ndash facendo attraversare loro le vasteregioni della scienza della filosofia e della morale e conducendolidopo aver mostrato loro le veritagrave laquoparzialiraquo di queste discipline difronte alla Veritagrave suprema al mistero del Dio rivelato

lo scritto in cui la laquopredicazione indirettaraquo di Ricci si egrave manifestatanel modo piugrave brillante ed efficace egrave stato il《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave(Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) (detto anche Ca te chi smopubblicato a Pechino nel 1603) accanto ai《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān(Dieci capitoli di un uomo strano 1608) e al trattato《交友論》

Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia 1595)il Catechismo egrave un lungo dialogo tra un 中士 zhōngshigrave (letterato

Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) il letterato oc ci -den tale adotta interamente il punto di vista filosofico-teologico di sanTommaso drsquoAquino senza mai citarlo espressamente ma sempre inmodo fedele e brillante le prospettive laquorealistaraquo e laquosapienzialeraquo nonsono nettamente separate ma si alternano nel corso della discussionedi quando in quando lrsquoalter ego di Ricci si appella allrsquouna piuttostoche allrsquoaltra facendo uso di differenti registri argomentativi

le esortazioni ad obbedire alla realtagrave e quindi ad amare la veritagraveda parte del letterato occidentale sono numerose e impellenti illetterato Cinese ndash alter ego dei numerosi intellettuali con cui Ricciebbe lunghe e approfondite discussioni ndash arriva ad ammettere spintodalla forza dimostrativa della ragione naturale che la realtagrave esiste edegrave indipendente dal pensiero umano41 che la realtagrave egrave conoscibile42 chela realtagrave egrave ordinata43 che ogni effetto ha una causa44 che non crsquoegrave statointermedio tra lrsquoessere e il non essere45 Egli riconosce anche alcune

A Olmi150

40 Cf ConFUCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 341 Cf VSSC 9 179 25242 Cf VSSC 72 75 181 182 190 218 272 46943 Cf VSSC 339 382 490 53144 Cf VSSC 34 40 43 49 9145 Cf VSSC 180 397 494 514

veritagrave a proposito dellrsquouomo egrave un essere personale46 egrave intelligente47vive in un amaro stato di miseria esistenziale48

il letterato Cinese non puograve sfuggire allrsquoesigente confronto con illetterato occidentale percheacute il suo interlocutore fa esplicitamenteappello alla decisione condivisa di tener fede ai dettami della ragioneTale esigenza di rigore e di onestagrave intellettuale si manifesta nel modopiugrave esplicito quando lrsquoalter ego di Ricci esclama laquoPossiamo continua-re a disquisire avanti e indietro ma lei non saragrave in grado di sfuggirealla veritagraveraquo49

Anche lrsquoesortazione a perseguire la saggezza viene accettata condocilitagrave dal deuteragonista del dialogo la civiltagrave cinese in effetti egravesempre stata caratterizzata da una profonda ammirazione per il 君子jūnzǐ (laquouomo nobileraquo)50 il vero seguace della Via della virtugrave e di con-seguenza egrave portata ad apprezzare al massimo grado la conoscenza chederiva dalla connaturalitagrave dellrsquouomo con il bene51

Egrave proprio lrsquoamore della virtugrave e della bontagrave che porta il letterato Ci -nese a interrogarsi su Dio e a rivolgere a lui la sua mente e il suo cuo -re Egli sa con certezza che laquola Via del Signore del Cielo egrave giagrave presentenei cuori degli uominiraquo52 egrave pienamente convinto che laquonulla sot to ilcielo [egrave] piugrave evidente della veritagrave della Sua esistenzaraquo53 e al termine delcammino sapienziale percorso sotto la guida amichevole e fer ma delletterato occidentale essendo divenuto sempre piugrave consapevole dellagrandezza e della bontagrave di Dio il letterato Cinese pone una domandache egrave il punto culminante dellrsquointero Catechismo ricciano

151IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

46 Cf VSSC 143 431 44247 Cf VSSC 23 155 38348 Cf VSSC 57 127 29049 VSSC 9350 lrsquoespressione 君子 jūnzǐ alla lettera laquofiglio di signoreraquo utilizzata da Confucio per

indicare lrsquoessere umano che eccelle nella virtugrave puograve anche tradursi come laquouomosuperioreraquo laquouomo di qualitagraveraquo laquouomo di valoreraquo

51 Cf VSSC 16 24 305 31052 VSSC 953 VSSC 28

Poicheacute Egli egrave il Padre misericordioso degli uomini come puograve per-metterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grandePadre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietro per la nostrastrada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a condurre perso-nalmente le masse che si sono smarrite in modo che gli uominidelle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente il vero Padree a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbe questa la cosapiugrave felice da fare54

A questo punto egrave facile per il letterato occidentale dare la risposta

Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno 庚申 Gēngshēn del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore 哀Āi delladinastia 漢hagraven del nome imperiale 元元 Yuaacutenshograveu nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno Egli scelse una ragazza vergineche mai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave chesignifica laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo55

Dopo una breve esposizione delle vicende terrene di Gesugrave Cristoche non parla della sua crocifissione ndash per motivi di opportunitagraveampiamente comprensibili56 ndash il Catechismo si conclude con le parole

A Olmi152

54 VSSC 57455 VSSC 58056 laquoRicci dopo quasi ventrsquoanni in Cina conservograve una certa prudenza circa lrsquoesposi-

zione pubblica del crocifisso Un episodio influigrave particolarmente sul suo atteggia-mento in proposito Avvenne a linqing dove lrsquoeunuco Ma Tang ispezionograve i bagaglidi Ricci in viaggio verso Pechino (1600) il missionario narrograve lrsquoepisodio comesegue ldquoQuello che fece piugrave maravigliare a tutti e diede magior travaglio ai nostrifu ritrovare fra le nostre cose un molto bello Crucifisso intagliato in legno e pintocol sangue che pareva vivo Qui cominciograve il crudele eunuco a gritare e dire lsquoQuestoegrave il fatticcio che avete fatto per amazzare il nostro Rersquo []rdquo i sei mesi di ldquoarrestidomiciliarirdquo seguiti a questo incidente convinsero Ricci che il crocifisso non doveva

del letterato Cinese che non egrave ancora giunto alla conversione Ma egravearrivato a conoscere la Via di Gesugrave Cristo lrsquounica Via (道 dagraveo) ingrado di condurre alla conoscenza del mistero di Dio egrave arrivato allaconsapevolezza che la sapienza umana cosigrave faticosa da raggiungeredevrsquoessere integrata in una Sapienza piugrave alta ha capito che lrsquolaquouomonobileraquo deve cedere il passo al santo e ammette di trovarsi nello statodrsquoanimo caratteristico di tutti coloro che si affacciano allrsquoabisso lumi-noso della divina Rivelazione ndash la necessitagrave di scegliere tra il credere eil rifiutarsi di credere

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarloSpero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine Che il Signore del Cielo la protegga inmodo che lei possa benevolmente testimoniare e diffondere i Suoiinsegnamenti e far sigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di gene-razione in generazione affincheacute ogni persona li lodi pratichi ilbene e desista dal compiere il male57

153IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

essere esposto senza che se ne potesse spiegare il suo vero significato Ma Riccinon soppresse affatto la crocifissione nella sua predicazione Come i cristiani deiprimi secoli era prudente nellrsquoesporre il crocifisso per non suscitare il disprezzo ela confusione di coloro che non potevano comprenderlo senza unrsquoadeguata spiega-zione del suo messaggio di salvezzaraquo (G CRiVEllER Matteo Ricci 78-79)

57 VSSC 596

V

La mentaLitagrave anaLogica neL pensiero

di san tommaso drsquoaquino e di p matteo ricci

1 Che CoSrsquoegrave lA laquoRAgIone nATURAleraquo

Alcuni filosofi e opinionisti contemporanei credono che malgradolrsquoesistenza della laquonaturaraquo in senso fisico non possa essere messa indiscussione non esista una laquonaturaraquo in senso antropologico lrsquouomo egraveil prodotto ndash sempre mutevole ndash di se stesso della sua storia della suacapacitagrave di auto-trascendimento In questa prospettiva non crsquoegrave nulla dilaquoessenzialeraquo che gli esseri umani abbiano in comune laquoumanitagraveraquo egraveunrsquoespressione generica e i suoi appartenenti sono laquoumaniraquo solo per-cheacute condividono alcune caratteristiche comportamentali che potrebbe-ro anche essere esibite da animali o da macchine1

drsquoaltra parte una ben diversa certezza egrave radicata nelle diverse civiltagraveche sono apparse nel corso della storia vale a dire che esiste un insiemedi qualitagrave appartenenti necessariamente a ogni singolo essere umanoquali che siano il suo luogo di nascita la sua cultura il periodo storicodella sua vita Tali qualitagrave caratterizzano lrsquolaquoumanitagraveraquo in quanto tale ecostituiscono la laquonatura umanaraquo che egrave la fondamentale laquocostante antro-pologicaraquo che ci permette di comunicare di conoscerci reciprocamentee di sviluppare la virtugrave universale della benevolenza2

154 SD 652 (2020) pp 154-190

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason I Analogical Mentality and Aquinasrsquo Way ofThinkingraquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 106-128 e con il titolo laquoAnalogicalMentality and Aquinas Way of Thinkingraquo in 陶非亚 Taacuteo FēIyagrave ndash 肖清和 XIagraveo

Qīngheacute (ed)《宗教与历史(第十辑)》Zōngjiagraveo yǔ ligraveshǐ (digrave shiacute jiacute) 社会科学文献出版社

Shegravehuigrave kēxueacute weacutenxiagraven chūbǎnshegrave 北京 Běijīng 20181 Un esito estremo di questa prospettiva si trova nel cosiddetto laquotransumanesimoraquo cf

T ARMSTRong Modernism C WolFe What is Posthumanism R BRAIdoTTI ThePosthuman

2 Questa prospettiva appartiene alla filosofia occidentale laquoclassicaraquo

da questo punto di vista la laquonatura umanaraquo egrave stata definita inmolti modi la definizione piugrave profonda e rilevante indica nella ragio-ne il costitutivo essenziale degli esseri umani lrsquouomo egrave un laquoanimaleragionevoleraquo un laquoanimale dotato di ragioneraquo3 A differenza degli altrianimali che sono guidati dallrsquoistinto e vincolati strettamente ai lorobisogni immediati lrsquouomo puograve elevarsi alla conoscenza universaledelle cose egli puograve conoscere la veritagrave conformando la sua ragionealla realtagrave4

Aristotele egrave stato il primo nella storia della filosofia occidentale acapire chiaramente che lrsquoessenza dellrsquouomo consiste nella ragione Aldi sopra della dimensione vegetativa condivisa con le piante e delladimensione sensitiva condivisa con gli animali la vita umana egrave guida-ta da un principio superiore al quale laquosi obbedisce come al padreraquo5gli stoici hanno condiviso tale dottrina e stabilito una chiara distin-zione tra gli animali e lrsquouomo egrave naturale per gli animali seguire lrsquoi-stinto ma egrave naturale per lrsquouomo vivere secondo ragione6

Questa concezione dellrsquouomo essenzialmente caratterizzato dallalaquoragione naturaleraquo puograve essere considerata una delle pietre angolaridellrsquoantropologia occidentale laquoclassicaraquo Come ha detto Cicerone laquolaragione con la quale ci differenziamo dai bruti per mezzo della qualepossiamo congetturare argomentare controbattere discutere eseguirequalsiasi cosa egrave certamente comune a tutti gli uomini differente percostituzione ma eguale quanto a capacitagrave di apprendereraquo7

SantrsquoAgostino di Ippona distinguendo la facoltagrave intellettiva in dueli velli ndash la laquoragione superioreraquo correlata a ciograve che egrave eterno e im mu ta -bile e la laquoragione inferioreraquo correlata a ciograve che diviene ed egrave soggettoal tempo ndash concorda pienamente con la concezione aristotelico-stoicadella ragione naturale laquola ragione egrave lrsquoatto della mente che ha il potere

155V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

3 Cf Et Nic I 13 Pol I 2 VII 134 Cf STh I 16 2 CG I 59 De Ver 1 15 ARISToTele Et Nic I 136 Cf dIogene lAeRzIo Le vite dei filosofi VII 1 867 De leg I 30

A Olmi156

drsquooperare le analisi e le sintesi dei concettiraquo8 gli esseri umani sonomortali ma la ragione egrave eterna

Che il rapporto fra uno e due [sia] il medesimo che fra due e quattroegrave un principio razionale assolutamente vero e questo principio nonfu piugrave vero ieri che oggi e non saragrave maggiormente vero domani ofra un anno e anche se il mondo venisse a mancare egrave impossibileche tale principio razionale cessi esso egrave sempre identico a seacute alcontrario il mondo sensibile ieri non ha avuto e domani non avragraveciograve che ha oggi9

la classica idea occidentale di ragione ndash che nella prospettiva delrealismo filosofico appare evidente e inconfutabile ndash ha trovato lrsquoe-splicitazione piugrave chiara ed estensiva nel pensiero di san TommasodrsquoAquino egli ha distinto tra laquoragioneraquo e laquointellettoraquo ambedue i ter-mini hanno il medesimo referente laquoSebbene lrsquointelletto e la ragionenon siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine ldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione dellaveritagrave mentre ldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsi-voraquo10 Il laquocapireraquo attraverso lrsquointelletto egrave lrsquoapprendere veritagrave immedia-tamente intelligibili mentre il laquoragionareraquo egrave il progredire da una veritagraveallrsquoaltra

egrave dunque evidente che il ragionamento sta allrsquointellezione come ilmoto sta al riposo o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna per via di giudizioai primi princigravepi alla cui luce esamina le conclusioni raggiunte11

8 De ord II 11 309 De ord II 19 50

10 STh II-II 49 5 ad 3 11 STh I 79 8

157V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

In questa prospettiva la validitagrave universale della ragione laquonatura-leraquo si fonda sullrsquointuizione dei cosiddetti laquoprimi princigravepiraquo i quali sonole veritagrave originali e fondative della conoscenza umana ogni catena diragionamento parte da essi ogni argomentazione li dagrave per scontatipersino coloro che li negano non possono non ammetterli sia pureimplicitamente percheacute egrave impossibile orientarsi nella realtagrave senza illoro aiuto

ovviamente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi cioegrave delprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questo matale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egrave segnodi impreparazione il non saper riconoscere di quali cose si debbacercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltro impossibileche si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in tal caso infatti siandrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si produrrebbe dimo-strazione) e siccome ci sono alcune cose di cui non si deve cercaredimostrazione essi non potrebbero dirci quale sia a parer loro ilprincipio che di dimostrazione non ha bisogno affatto12

A causa della natura intuitiva della loro conoscenza i primi princigrave-pi non possono essere completamente sistematizzati ovvero inquadra-ti in un insieme di proposizioni formalizzate nella storia della filoso-fia (non solo occidentale) ci sono stati innumerevoli tentativi di confu-tarli o di ignorarli cercando nuovi punti di partenza per il pensieroinvece di approfondire i primi princigravepi in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni

nel secolo scorso Reacuteginald garrigou-lagrange ha tentato di stilareuna lista dei primi princigravepi della ragione umana

12 Met IV 4 1006 a 5-10

A Olmi158

1) principio drsquoidentitagrave2) principio di non-contraddizione3) principio di sostanzialitagrave4) principio di ragion drsquoessere5) principio di causalitagrave6) principio di finalitagrave7) principio drsquoinduzione8) principio della sinderesi (primo principio della ragione pratica)13

Il principio drsquoidentitagrave puograve tradursi nelle seguenti affermazionilaquoldquoogni essere egrave se stessordquo ldquoogni essere egrave qualcosa di determinatordquoldquoogni essere egrave lrsquouno e il medesimordquo ad es ldquola carne egrave carne lo spiri-to egrave spiritordquo ldquolrsquoessere egrave il non essere non egraverdquoraquo14

Il principio di non-contraddizione egrave la forma negativa del prece-dente laquouno stesso essere non puograve nello stesso tempo e nello stessosenso essere e non essere ciograve che egraveraquo15

Il principio di sostanzialitagrave egrave una determinazione del principio drsquoi-dentitagrave laquoldquociograve che egrave egrave uno e lo stesso sotto modi drsquoessere molteplici etransitorirdquo il molteplice non egrave intelligibile che in funzione dellrsquouno iltransitorio non egrave intelligibile che in funzione del permanente e dellrsquoi-dentico se lrsquoessere di per seacute egrave uno e lo stessoraquo16

Il principio di ragion drsquoessere puograve essere espresso dicendo

laquoTutto ciograve che egrave ha la sua ragion drsquoessereraquo laquotutto egrave intelligi-bileraquo In modo implicito e senza che lo si possa formularequesto principio si collega al principio drsquoidentitagrave tramite una

13 laquole sens commun drsquoapres le mot lui-mecircme est une qualiteacute commune agrave tous leshommes eacutegale chez tous agrave peu pres invariable Le bon sens au contraire est unequaliteacute susceptible de degreacutes varieacutes plus ou moins deacuteveloppeacutee dans les differentesprits crsquoest lrsquoaptitude agrave bien juger dans les cas particuliers agrave leur appliquercomme il faut les principes du sens communraquo (LSC 105-117)

14 LSC 107 (tr nostra)15 LSC 107 (tr nostra)16 LSC 107 (tr nostra)

159V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

riduzione allrsquoimpossibile ogni essere ha la sua ragion drsquoes-sere il che egrave necessario per essere negare ciograve sarebbe identi-ficare ciograve che egrave con ciograve che non egrave17

dal principio di ragion drsquoessere si arriva ai princigravepi di causalitagrave edi finalitagrave

Il cambiamento egrave precisamente unione del diverso esige dunqueuna ragion drsquoessere estrinseca [] Il divenire ha [] una dupliceragion drsquoessere estrinseca efficiente (ordine drsquoesercizio) finale(ordine di specificazione) [] e i due princigravepi di causalitagrave e di fina-litagrave si fondono in uno solo laquoTutto ciograve che diviene richiede unacausa efficiente e finaleraquo18

Unrsquoaltra formulazione di questi due princigravepi appare piugrave vicina alprincipio di ragion drsquoessere laquoogni molteplicitagrave od ogni compostorichiede una causaraquo19 dal momento che lrsquounione dei distinti richiedeuna causa efficiente (ciograve che la produce) e una causa finale (ciograve per cuiviene prodotta)

Il principio drsquoinduzione si formula dicendo laquola stessa causa natu-rale nelle stesse circostanze produce necessariamente lo stesso effettoad esempio il calore dilata il ferroraquo20 e si connette chiaramente alprincipio di ragion drsquoessere

Per il principio della sinderesi infine laquooccorre fare il bene ed evita-re il maleraquo21 Il bene infatti non egrave altra cosa che la perfezione dellrsquoesse-re che fonda lrsquoappetibilitagrave e accende lrsquoamore laquoil bene egrave ciograve che tuttidesideranoraquo22 grazie alla ragione lrsquouomo puograve conoscere il bene come

17 LSC 107-108 (tr nostra)18 LSC 108-110 (tr nostra)19 LSC 111 (tr nostra)20 LSC 112 (tr nostra)21 LSC 112 (tr nostra)22 STh I q 5 a 1

A Olmi160

desiderabile in seacute indipendentemente dalla gioia che accompagna ilsuo possesso e indipendentemente da qualsiasi utilitagrave egrave bene e desi-derabile per il fatto stesso che egrave conforme alla retta ragione e apparecome la perfezione normale e il compimento dellrsquouomo in quantouomo (come essere ragionevole e non come animale)23

Un tentativo piugrave recente di restringere il campo dei primi princigravepi ndash edi renderli accessibili ad una diretta elaborazione filosofica ndash egrave quellocompiuto da Antonio livi che fa segno a quattro laquorealtagrave esistenzialiraquo(di carattere contenutistico) e a tre laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo (dicarattere formale noeticamente omogenei con quelle laquopercheacute esprimo-no lrsquoevidenza della razionalitagrave insita nelle cose dellrsquoesperienzaraquo24)

1) Realtagrave esistenziali11) il mondo come universo di cose12) lrsquoio come soggetto 13) la libertagrave e lrsquoordine morale14) dio come causa prima e fine ultimo2) Primi princigravepi della conoscenza21) principio di non-contraddizione22) principio di causalitagrave23) principio di finalitagrave

Il mondo come universo di cose egrave la prima laquocertezza originariaraquolaquoci sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sen-sibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo25dimensioni essenziali del mondo come realtagrave esistenziale sono lrsquounitagravedi tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordine cosmico vale adire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazione reciproca

23 LSC 113 (tr nostra)24 FSC 6025 FSC 43

161V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoevidenza dellalimitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inseriscono nellastruttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almeno poten-zialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia di azione ingrado di influire sulle altre cose26

la realtagrave esistenziale dellrsquoio come soggetto egrave la seconda certezzaoriginaria

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio27

la conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggetto-oggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri la struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave la conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere laquolrsquoio percepisce se stesso come soggetto conoscente nellrsquoattodi conoscere nellrsquoatto di ldquoobiettivarerdquo il mondo nel quale si trovaraquo28

la terza certezza originaria consiste nellrsquoesperienza della libertagrave edellrsquoordine morale lrsquoio laquosubisce come ogni altro essere la causalitagravedellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae a unrsquoesistenza meramentepassiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa non-meccanica non-neces-sariaraquo29 Prendendo consapevolezza di se stesso come di un soggettolibero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi e responsabili e

26 Cf FSC 42-4427 FSC 4628 FSC 4529 FSC 49

dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essenzialmente diversidalle laquocoseraquo le persone libere e responsabili sono inserite in un uni-verso di valori gerarchicamente ordinati un ordine morale che si legastrettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e che prescrive di adeguar-si volontariamente ad esso

In quarta posizione livi colloca la certezza che

tutto (il mondo delle cose compreso lrsquoio e gli altri e tutto il divenirecosmico con il suo finalismo tutta la societagrave umana con i suoi valo-ri) fa capo a un Principio che egrave Causa prima e Fine ultimoIncludere anche dio tra le certezze oggettive del senso comune egraveda una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoaltraparte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di senso comunecome sistema organico di certezze necessarie e universali previe aogni scienza (metafisica compresa)30

ovviamente non egrave possibile parlare di unrsquoesperienza laquoimmediataraquodi dio nella vita quotidiana proprio percheacute ciograve sarebbe direttamentein contrasto con il senso della realtagrave che testimonia esattamente ilcontrario

Resta perograve lrsquointuizione della possibilitagrave di ancorare la contingenzadel mondo allrsquoessere necessario lrsquointuizione che il discorso non egraveinconcludente cioegrave che non tutto si risolve nellrsquoinsignificanza deglienti contingenti [] dio [] egrave nellrsquoorizzonte del senso comune siapure come esigenza di fondamento31

Tra i primi princigravepi della conoscenza riconosciuti e spontaneamen-te utilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dalla ragione natu-rale il principio di non-contraddizione afferma che laquoegrave impossibileessere e non essere contemporaneamente e nello stesso sensoraquo la suaformulazione ontologica egrave strettamente legata alla formulazione logica

A Olmi162

30 FSC 52-5331 FSC 56

(laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizione contemporanea-mente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esistente (ed eviden-te nella prospettiva del senso della realtagrave) tra lrsquoessere e il linguaggiotra la realtagrave e il discorso che la rappresenta32

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo nessuna cosa compostanessuna pluralitagrave si spiega per se stessa laquonon si spiega per la sempliceragione che lrsquoun termine costitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivonon essendo allora uniti percheacute essi sono quelli che sono chi altri o chealtra cosa li ha unitiraquo33 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tuttociograve che accade ha qualcosa che lo fa accadere le cose sono tra loroconcatenate da rapporti continui di coordinazione dinamica di dipen-denza (spesso reciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga esia la causalitagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi natu-rali) sia nellrsquoordine morale (ambito della legge morale)34

Il principio di finalitagrave infine afferma che laquoogni agente opera invista di un fineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone difronte agli enti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquodache cosaraquo essi provengono ma anche il laquoper che cosaraquo essi sono

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine35

gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno

163V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

32 Cf FSC 11933 T AlVIRA ET aL Metafisica 8134 Cf FSC 6035 Al gonzAlez Filosofia di Dio 124

Il finalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversifini hanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico36

Ulteriori tentativi di organizzare se non di sistematizzare i primiprincigravepi della realtagrave e della ragione sono certamente possibili anche senon riusciranno mai a convincere e neanche a persuadere chi nonvoglia essere persuaso o convinto che deve riconoscere in essi lrsquoorigi-ne del proprio orientamento nella realtagrave Attualmente al vertice dellariflessione occidentale sui fondamenti della ragione naturale possiamoporre le seguenti parole di san giovanni Paolo II

egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non-contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascunosente di possedere questi principi anche se in forma generica e nonriflessa Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualchemisura da tutti dovrebbero costituire come un punto di riferimentodelle diverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire ea formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio37

A Olmi164

36 Cf FSC 6037 FR 4

2 QUATTRo USI dellA RAgIone nellA CUlTURA oCCIdenTAle

Al fine di pensare laquorettamenteraquo cioegrave di trarre conclusioni logicamen-te ed eticamente coerenti dai primi princigravepi della ragione naturale cioegravecomune cioegrave universale egrave necessario adottare appropriati procedimenticonoscitivi che potremmo chiamare laquomentalitagraveraquo ovvero disposizioninoetiche che coinvolgono non solo la mente ma lrsquointera persona umananello sviluppo della civiltagrave occidentale (ma anche delle altre gran di cul-ture dellrsquoumanitagrave segnatamente quella indiana e quella cinese) egrave possi-bile identificare quattro mentalitagrave nel senso sopra inteso lrsquoanalisi lasintesi la dialettica lrsquoanalogia esse possono combinarsi tra loro indifferenti relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

Per analisi si intende nel linguaggio comune la laquoscomposizione diun tutto concreto o astratto nelle parti che lo costituisconoraquo38 ovverolaquola descrizione o lrsquointerpretazione di una situazione o di un oggettoqualsiasi nei termini degli elementi piugrave semplici appartenenti allasituazione o allrsquooggetto in questioneraquo39 In altre parole laquoanalizzareraquoqualcosa equivale a scomporlo dividerlo risolverlo in elementi di piugraveagevole comprensione lrsquoanalisi implica in ogni settore della cono-scenza la tendenza a ridurre la totalitagrave ad una somma di parti a ridur-re le parti ancora in parti e cosigrave via sino a giungere ad elementi nonpiugrave ulteriormente scomponibili Tale procedimento pur escludendo ilregresso allrsquoinfinito40 se utilizzato radicalmente rende assai difficilelaquorisalireraquo verso la totalitagrave e recuperare in prospettiva olistica il laquosen -so dellrsquointeroraquo nel momento in cui si laquorimontanoraquo le parti in cui si egravelaquosmontataraquo la realtagrave diventa problematico recuperare lrsquointuizione dellatotalitagrave e le aperture conoscitive che tale intuizione consente Chipensa analiticamente predilige le laquoidee chiare e distinteraquo alla manieradi Cartesio41 da cui cerca di eliminare ogni traccia di ambiguitagrave o di

165V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

38 laquoAnalisiraquo in VLI I 169 39 laquoAnalisiraquo in DFil 3440 Cf S CARAMellA laquoAnalisiraquo 18641 Cf laquoCartesianesimoraquo in DFil 111

imprecisione e persegue lrsquoideale dellrsquounivocitagrave42 concettuale e lingui-stica che ritiene imprescindibile per giungere ad una conoscenzalaquoscientificaraquo43 della realtagrave e invero il procedimento analitico egrave carat-teristico degli scienziati di qualunque settore ma in particolare dellediscipline logico-matematiche e di quelle sperimentali nella culturaoccidentale il rigore della conoscenza egrave inseparabile dallrsquoespressioneanalitica dei concetti dal procedimento analitico della ricerca e indefinitiva dallrsquoatteggiamento analitico dello studioso44

la sintesi si trova in un certo senso allrsquoestremo opposto dellrsquoana-lisi la si puograve considerare come una laquocomposizione combinazione diparti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tuttoraquo45ovvero come laquoil metodo che va dal semplice al composto cioegrave daglielementi alle loro combinazioni negli oggetti di cui si tratta di spiegarela naturaraquo46 pertanto laquola nozione di sintesi implica un duplice riferi-mento da un lato a una molteplicitagrave drsquoaltro lato a unrsquounitagrave ed espri-me precisamente lrsquoidea dellrsquounificazione di un moltepliceraquo47 Il proce-dimento sintetico mira quindi ad ottenere una conoscenza unitaria ea tal fine ingloba in uno sguardo panoramico elementi disparati etero-

A Olmi166

42 Cf e BeTTonI laquoUnivoco termineraquo 142743 I termini laquoscienzaraquo e laquoscientificoraquo sono fortemente plurivoci ma qui intendiamo

laquoscienzaraquo nel senso di laquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerentiorganizzate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenute conmetodologie rigorose secondo critericirc propricirc delle diverse epoche storicheraquo(laquoScienzaraquo in VLI IV 143) ovvero piugrave genericamente laquouna conoscenza cheincluda in modo o misura qualsiasi una garanzia della propria validitagraveraquo(laquoScienzaraquo in DFil 770) la scienza laquonon egrave la conoscenza puramente empiricache si ottiene immediatamente dai sensi ma egrave una conoscenza piugrave generale piugraveprecisa e rigorosa piugrave sistematica e metodica piugrave razionaleraquo (F SelVAggIlaquoScienzaraquo 436)

44 Cf aCa 13745 laquoSintesiraquo in VLI IV 35246 laquoSintesiraquo in DFil 80147 P FIlIASI CARCAno laquoSintesiraquo 647

genei difficilmente correlabili tra loro Portare questa mentalitagrave alleconseguenze piugrave radicali comporta lrsquoinsofferenza per i dettagli per glistudi troppo circoscritti per le indagini minuziose su particolari pocosignificativi la conoscenza sintetica egrave laquocon-prensioneraquo nel senso dilaquoprendere insiemeraquo ciograve che egrave separato per unificarlo in un singolo attonoetico Il procedimento sintetico egrave caratteristico della filosofia (inparticolare della filosofia sistematica) della letteratura e dellrsquoarte ingenerale Queste discipline infatti sono accomunate dalla laquovisionedellrsquointeroraquo la comprensione filosofica lrsquointuizione poetica la rap-presentazione artistica non cercano di laquoriprodurreraquo il loro oggetto mafanno segno attraverso di esso a una visione olistica della realtagrave48

Il termine laquodialetticaraquo

non egrave stato adoperato nella storia della filosofia in un significatounivoco che possa essere determinato e chiarito una volta per tuttema ha ricevuto significati diversi diversamente imparentati tra loroe non riducibili lrsquouno allrsquoaltro o a un significato comune Si posso-no tuttavia distinguere quattro significati fondamentali e precisa-mente i seguenti 1deg la dialettica come metodo della divisione 2deg ladialettica come logica del probabile 3deg la dialettica come logica 4deg la dialettica come sintesi degli opposti49

Considerandola come procedimento conoscitivo intendiamo ladialettica nellrsquoultimo dei significati sopra citati nel senso di laquoprocessorisultante dalla lotta o dal contrasto di due forzeraquo50 laquonel quale compa-re un avversario da combattere o una tesi da confutareraquo51 Questogenere di mentalitagrave dialettica pone cosigrave particolare attenzione allecontrapposizioni e alle laquocontraddizioniraquo presenti nella realtagrave e spiegala realtagrave stessa attraverso il dinamismo di tale reciproca opposizione

167V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

48 Cf aCa 13849 laquodialetticaraquo in DFil 22450 laquodialetticaraquo in VLI II 7551 laquodialetticaraquo in DFil 224

Chi applica coerentemente il procedimento dialettico tende a vedere inogni aspetto del reale una coppia di elementi antagonisti si tratti diforze cosmiche di classi sociali di princigravepi ontologici o logici o psi-cologici la dialettica puograve essere laquomediataraquo o laquosenza mediazioneraquonel primo caso i due termini contrapposti sono unificati in una sintesiche a sua volta si pone come elemento di partenza di una nuova cop-pia antitetica nel secondo caso i termini contrapposti continuano afronteggiarsi nel continuo rimando reciproco che li divide senza unirlie li unisce nel dividerli la mentalitagrave dialettica cosigrave intesa si esplicachiaramente nella prassi politica e giuridica nella psicoterapia dinami-ca52 nelle religioni dualiste53 si trova invece in forme mediate dallamentalitagrave analitica eo sintetica in alcune concezioni filosofiche comead esempio lrsquoidealismo hegeliano e al suo opposto lrsquoesistenzialismodi Kierkegaard54

Anche il termine laquoanalogiaraquo come laquodialetticaraquo non ha un signifi-cato univoco In generale indica il

rapporto di somiglianza tra due oggetti tale che dallrsquoeguaglianza osomiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti si possadedurre lrsquoeguaglianza o somiglianza anche di tutti gli altri loro ele-menti Piugrave genericamente nellrsquouso comune il rapporto che la

A Olmi168

52 Si pensi alla fondamentale idea di laquoconflittoraquo che struttura le molteplici scuole dipensiero derivate dal pensiero di Sigmund Freud cf go gABBARd Psy cho dy na micPsychiatry 3-74

53 Sul dualismo iranico gnostico e sulle eresie dualiste cristiane cf IP CUlIAnU I miti dei dualismi occidentali

54 A proposito del rapporto dialettico tra le due dialettiche hegeliana e kierkegaardia-na egrave istruttivo riflettere sul commento fatto dal filosofo danese a proposito dellrsquoal-lora molto piugrave celebre filosofo tedesco laquoSe hegel in fondo alla sua Scienza dellalogica avesse avvertito che quel suo libro era un gioco o uno scherzo sarebbe ilpiugrave grande pensatore di tutti i tempi siccome perograve non lrsquoha detto egrave il pensatore piugraveridicolo di tutti i tempiraquo (cit in g SoMMAVIllA Il pensiero 9) Cf aCa 138-139

mente coglie fra due o piugrave cose che hanno nella loro costituzionenel loro comportamento nei loro processi qualche tratto comune55

Proseguendo nella ricerca perograve ci si rende facilmente conto di quan-to sia ampio il campo semantico di laquoanalogiaraquo laquoMetaforaraquo56 laquomodel-loraquo57 laquosimboloraquo58 ma anche laquoomologiaraquo59 laquometonimiaraquo60 laquosineddo-cheraquo61 ed altri ancora sono molti i termini che fanno riferimento allrsquoa-nalogia in modo essenziale ma controverso a causa delle divergenze tra

169V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

55 laquoAnalogiaraquo in VLI I 170-17156 laquoProcesso linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale basato su una

similitudine sottintesa ossia su un rapporto analogico per cui un vocabolo o unalocuzione sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmenteesprimonoraquo (laquoMetaforaraquo in VLI III1 181)

57 laquoVisualizzazione di enti non altrimenti rappresentabili nella loro riduzione a unadescrizione empirica nella simulazione delle caratteristiche logico-strutturali di unoggetto mediante lrsquoistituzione di isomorfismi e analogieraquo (laquoModelloraquo in VLIIII1 266)

58 laquoQualsiasi elemento [] atto a suscitare nella mente unrsquoidea diversa da quellaofferta dal suo immediato aspetto sensibile ma capace di evocarla attraverso qual-cuno degli aspetti che caratterizzano lrsquoelemento stesso il quale viene pertanto as -sunto a evocare in particolare entitagrave astratte di difficile espressioneraquo (laquoSim bo loraquoin VLI IV 332)

59 laquoCorrispondenza conformitagrave equivalenza tra piugrave parti termini elementiraquo (laquoomo lo giaraquoin VLI III1 516)

60 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoMetonimiaraquo in VlI III1 192)

61 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave intesa come maggiore o minore estensione [] differisce dalla meto-nimia nella quale il trasferimento di significato da una parola a unrsquoaltra avviene inbase a una relazione di contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoSinegraveddocheraquoVLI IV 345)

le scuole di pensiero che si sono pronunciate sullrsquoargomento Anche lediscipline esplicitamente interessate allrsquoanalogia sono numerose lescienze filosofiche (in particolare la logica e la metafisica)62 le scienzeteologiche63 le scienze sperimentali64 le scienze umane (in particolarele scienze del linguaggio come la linguistica e la retorica)65 neglianni rsquo60 del secolo scorso nasceva una disciplina la laquosimbolica gene-raleraquo che faceva dellrsquoanalogia la propria scientia rectrix66 Ma ognu-no di questi campi di studio tratta dellrsquoanalogia in unrsquoottica diversa e idiversi modi di intenderla appaiono difficilmente conciliabili in pro-spettiva univoca In definitiva lrsquoanalogia si dice in molti modi e ladomanda laquoche cosrsquoegrave lrsquoanalogiaraquo ha risposte diverse a seconda delpunto di vista in cui ci si colloca e delle prospettive che si adottanoallrsquointerno del medesimo punto di vista

Considerandola come laquostile di ragionamentoraquo i tratti distintivi del-lrsquoanalogia appaiono con piugrave chiarezza se posti a confronto con quellidegli altri procedimenti conoscitivi lrsquoanalisi distingue la sintesi uni-sce la dialettica contrappone lrsquoanalogia distingue-ordina-unisceConoscendo una realtagrave per mezzo di unrsquoaltra che ha con essa unaqualche relazione chi pensa analogicamente deve tenere innanzituttopresente la distinzione tra i due ambiti di realtagrave ai quali rispettivamen-te appartengono la cosa giagrave conosciuta e la cosa da conoscere deveordinare tali ambiti rispetto a una gerarchia ontologica axiologica ofunzionale infine li deve considerare in prospettiva unitaria ndash nelsenso che limitatamente alla portata della similitudine usata ciograve chevale per uno vale anche per lrsquoaltro e quindi ciograve che prima era scono-sciuto diventa conosciuto

A Olmi170

62 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la per-suasione

63 Cf A CholleT laquoAnalogieraquo MTl PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie64 Cf g CAngUIlheM Eacutetudes M heSSe Modelli e analogie65 Cf Ta II 392-432 R BARTheS La retorica antica66 Cf R AlleAU La scienza dei simboli

dire ad esempio che laquocome [] gli occhi dei pipistrelli si compor-tano di fronte alla luce del giorno cosigrave anche la parte intellettiva dellanostra anima si comporta di fronte alle cose che per natura sono dellamassima evidenzaraquo67 o che laquotutte le sostanze dipendono da dio come ipensieri emanano dalla nostra sostanzaraquo68 o che laquolrsquouomo nei confrontidella divinitagrave egrave altrettanto puerile quanto un bambino nei confronti del-lrsquouomoraquo69 richiede 1) la distinzione tra due dimensioni della realtagrave(quella spirituale e quella materiale) 2) il loro ordinamento (la primadimensione egrave evidentemente superiore alla seconda) 3) lrsquounione delledue dimensioni ndash nel senso che i rapporti intellettodio sostanzediouomodivinitagrave impossibili da conoscere qualora si cerchi di accederedirettamente al piano spirituale loro proprio diventano conoscibili assi-milandoli ai rapporti ben piugrave noti sul piano materiale occhi dei pipi-strelliluce del giorno pensieri umanisostanza umana bambinouomo

lrsquoarticolazione concettuale del procedimento analogico egrave statatipizzata da Aristotele egrave stata precisata da san Tommaso drsquoAquino edegrave stata ulteriormente elaborata da commentatori come il gaetano (chene ha fissato la terminologia)70

1) equivocitagrave11) equivocitagrave assoluta12) equivocitagrave relativa121) analogia in senso lato122) analogia in senso stretto1221) analogia di attribuzione (di proporzione)12211) analogia di attribuzione intrinseca12212) analogia di attribuzione estrinseca1222) analogia di proporzionalitagrave12221) analogia di proporzionalitagrave propria12222) analogia di proporzionalitagrave impropria (metaforica)

171V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

67 Met II 1 993 b 1068 lrsquoanalogia egrave di leibniz cit in Ta II 39669 lrsquoanalogia egrave di eraclito cit in Ta II 39670 Cf PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie 29

Per lrsquoAquinate lrsquoanalogia si colloca allrsquointerno dellrsquoequivocitagravedistinta tra equivocitagrave assoluta (che sussiste tra nomi i cui referenti sonocompletamente eterogenei) ed equivocitagrave relativa o secondo analogia(che sussiste tra nomi i cui referenti hanno qualcosa in comune)71Questa equivocitagrave secondo analogia si suddivide in analogia in sensolato e analogia in senso stretto72

lrsquoanalogia in senso lato si dagrave solo secondo lrsquoessere e non secondola definizione egrave la cosiddetta analogia di ineguaglianza o fisica Inquesto caso i due analogati sono definibili allo stesso modo ma la lororealtagrave egrave diversa egrave il caso ad esempio del cavallo e dellrsquouomo i qualisono entrambi laquoanimaliraquo sul piano logico ma differiscono sul pianodella realtagrave percheacute il modo di essere animale dellrsquouomo egrave piugrave perfettodi quello del cavallo73

lrsquoanalogia in senso stretto (lrsquoanalogia comunemente intesa) si dagravesecondo la definizione e lrsquouso linguistico essa si divide in analogia diattribuzione (o di proporzione) e in analogia di proporzionalitagravelrsquoanalogia di attribuzione richiede che un termine (lrsquolaquoanalogato prin-cipaleraquo) possieda una certa qualitagrave in tutta la sua pienezza mentre altri(gli laquoanalogati secondariraquo) la possiedano in modo derivato o parteci-pato74 Ad esempio laquosanaraquo si dice di una persona percheacute egrave lei che pos-siede lo stato di salute la medicina che le viene somministrata il ciboche mangia il colorito del suo viso (analogati secondari) possonoessere detti laquosaniraquo per analogia di attribuzione in virtugrave del riferimentoche essi hanno alla salute della persona stessa (analogato principale)75

A Olmi172

71 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 128 ss72 Cf aCa 7073 Cf aCa 7074 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica 5675 laquoTale riferibilitagrave egrave di ordine causale secondo la causa finale come nellrsquoesempio ripor-

tato percheacute la medicina si dice sana in quanto egrave fatta per ricostituire la salute secondola causa efficiente come ldquomedicordquo si dice dello strumento usato dallrsquouomo esperto inmedicina secondo la causa quasi materiale come ldquoenterdquo si dice della quantitagrave dellaqualitagrave ecc percheacute si riferiscono allrsquoente sostanziale come a soggetto di inerenzasecondo la causa esemplare come le diverse veritagrave create si dicono tali per imitazionedella veritagrave increataraquo (g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 130)

lrsquoanalogia di attribuzione (o di proporzione) si divide a sua volta inanalogia di attribuzione intrinseca e in analogia di attribuzione estrin-seca nellrsquoanalogia di attribuzione intrinseca lrsquoanalogato principale egrave lacausa e lrsquoorigine di una perfezione che viene partecipata agli analogatisecondari nellrsquoanalogia di attribuzione estrinseca invece solo lrsquoanalo-gato principale possiede propriamente la perfezione analogica che inve-ce si predica in modo improprio degli analogati secondari

Se lrsquoanalogia di attribuzione puograve considerarsi un laquorapporto disomiglianzaraquo lrsquoanalogia di proporzionalitagrave puograve considerarsi inveceuna laquosomiglianza di rapportiraquo76 Infatti prendendo quattro termini AB C d appartenenti ai diversi ambiti del laquotemaraquo (A e B poco o pernulla conosciuto) e del laquofograveroraquo (C e d ben noto) questo tipo di analo-gia si istituisce identificando i rapporti tra i termini del tema e quellidel fogravero arrivando cosigrave a conoscere il primo per mezzo del secondo

77

lrsquoanalogia laquodi proporzionalitagraveraquo si divide in analogia di proporziona-litagrave propria e in analogia di proporzionalitagrave impropria (o metaforica)nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave propria tra il tema e il fogravero sussisteuna relazione di somiglianza evidente o plausibile come quandoAristotele afferma che

nello stesso rapporto in cui chi sta costruendo egrave con chi ha la capacitagravedi costruire anche chi egrave sveglio egrave in rapporto con chi sta dormendo echi vede con chi pur avendo la vista ha gli occhi chiusi e ciograve che egravestato separato dalla materia egrave in rapporto con la materia e un oggettoconfezionato egrave in rapporto con uno che non egrave stato confezionato78

In questo caso il tema laquocostruireraquo (A) ed laquoessere capace di costrui-reraquo (B) e i fograveri laquoessere sveglioraquo (C) e laquodormireraquo (d) laquoguardareraquo (e)e laquochiudere gli occhiraquo (F) laquoessere ricavato dalla materiaraquo (g) ed esse-

173V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

A Cndashndash = ndashndashB D

77

76 Cf aCa 9077 Cf Ta II 39378Met IX 6 1048 a 35-b 4

re laquomateriaraquo (h) laquoessere confezionatoraquo (I) e laquonon essere confezionatoraquo(l) (distinti-ordinati-uniti nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave mul ti pla

appaiono chiaramente accomunati dal la

nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria invece la relazione tratema e fogravero appare a prima vista insussistente o quantomeno impro-babile Considerando lrsquoaffermazione di Aristotele laquocome infatti gliocchi dei pipistrelli si comportano di fronte alla luce del giorno cosigraveanche la parte intellettiva della nostra anima si comporta di fronte allecose che per natura sono della massima evidenzaraquo80 chiunque restacolpito dalla distanza che separa il tema costituito dalla laquoparte intel-lettiva della nostra animaraquo (A) e dalle laquocose che per natura sonodella massima evidenzaraquo (B) dal fogravero costituito dagli laquoocchi dei pipi-strelliraquo (C) e dalla laquoluce del giornoraquo (d) Tuttavia proprio la distanzache intercorre tra questi due ambiti della realtagrave rende particolarmenteefficace il procedimento analogico che si attua nel distinguere-ordina-re-unire il tema e il fogravero 1) distinguendo nettamente lrsquoambito dellavisione della luce del giorno da parte degli occhi dei pipistrelli dal-lrsquoambito della conoscenza delle cose per natura piugrave evidenti da partedellrsquointelligenza della nostra anima 2) sottintendendo come il secondoambito sia incomparabilmente superiore al primo 3) e tuttavia ugua-gliando i due tipi di conoscenza per indicare in buona sostanza chesiamo incapaci di conoscere dio allo stesso modo in cui i pipistrellisono incapaci di vedere il sole81

Sullrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria si fonda quellrsquolaquoanalogiacondensataraquo che egrave la metafora laquorisultante dalla fusione di un elemen-to del fogravero con un elemento del temaraquo82 Aristotele presenta esempi di metafore in cui il rapporto con lrsquooriginaria analogia di proporziona-litagrave egrave esplicito ad esempio se la vecchiaia (A) egrave con la vita (B) nellostesso rapporto della sera (C) col giorno (d) (e quindi )

A Olmi174

A Cndashndash = ndashndashB D

ndashndashE G

F H

i= ndashndash

l= ndashndash =

A Cndashndash = ndashndashB D

79 Cf aCa 7380 Met II 1 993 b 1081 Cf aCa 9082 Ta II 421 cf l gIAnFoRMAggIo laquoMetaforaraquo 492-496

)

relazione atto-potenza79

si potragrave dire che la laquosera (C) egrave la vecchiaia del giorno (A + d)raquo ovve-ro che la laquovecchiaia (A) egrave la sera della vita (C + B)raquo83 la fusionemetaforica dei termini del tema e del fogravero puograve anche essere attuata inmodi diversi

per mezzo di una semplice determinazione (la sera della vita ooceano di falsa dottrina) per mezzo di un aggettivo (un modo diesporre vacuo luminoso) di un verbo (essa si mise a starnazzare)di un possessivo (la nostra Waterloo) A volte avremo unrsquoidentifi-cazione (la vita egrave un sogno lrsquouomo egrave una fragile canna) [] Avolte la fusione dei campi quando si manifesta per mezzo dellacreazione di parole composte [] arricchiragrave la lingua di abbrevia-zioni espressive84

Ricapitolando la mentalitagrave analitica coglie la distinzione che separagli elementi costitutivi della realtagrave la mentalitagrave sintetica coglie lrsquounitagraveche li abbraccia la mentalitagrave dialettica pone lrsquoaccento sul conflitto cheli oppone e che minaccia costantemente il loro ordinamento Ma solola mentalitagrave analogica coglie simultaneamente le relazioni di unitagravedistinzione ordinamento che legano tutti gli aspetti della realtagrave e solochi pensa analogicamente puograve cogliere le piugrave profonde somiglianze tradi essi in modo da laquoconoscere il meno noto per mezzo del piugrave notoraquo eapprofondire cosigrave la comprensione della loro natura

Il piugrave grande problema della laquoconoscenza per analogiaraquo perograve egrave lasua (relativa) imprecisione Il tentativo di conoscere qualcosa permezzo della sua somiglianza con qualcosrsquoaltro puograve non cogliere esat-tamente la sua essenza inoltre tale genere di comprensione egrave moltointuitivo e non puograve essere esattamente formulato neacute facilmente comu-nicato Per questo motivo nella civiltagrave occidentale lo sviluppo dellascienza moderna dal XVI secolo in poi ha condotto allrsquoabbandonodella mentalitagrave analogica dominante nel Medioevo in favore dellamentalitagrave analitica molto piugrave adatta alla formazione (nel pensiero) e

175V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

83 Cit in Ta II 421 cf aCa 12784 Ta II 425

alla formulazione (nel linguaggio) di laquoidee chiare e distinteraquo indi-spensabili per controllare e manipolare il mondo materiale85

Tuttavia se non si egrave interessati semplicemente alla laquoscienzaraquo inte-sa come dominio conoscitivo-manipolativo del mondo ma si cerca diraggiungere la laquosapienzaraquo intesa come sguardo contemplativo sullarealtagrave al fine di entrare in armonia con essa occorre assumere la men-talitagrave analogica SantrsquoAgostino di Ippona e san Tommaso drsquoAquinonel campo filosofico-teologico e dante Alighieri nel campo della poe-sia sono stati probabilmente le figure di sapienti occidentali che sonomeglio riuscite a cogliere e ad esprimere il rapporto di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento esistente tra lrsquouomo il mondo e dio

3 lrsquoAnAlogIA CoMe ChIAVe dI VolTA del Modo dI PenSARe dISAn ToMMASo drsquoAQUIno

nel corso della sua straordinaria costruzione filosofico-teologicasan Tommaso drsquoAquino parla spesso dellrsquoanalogia dal punto di vistalogico86 che egrave strettamente connesso con la prospettiva metafisica87In effetti nella filosofia aristotelico-tomista lrsquoanalogia egrave consideratacome il complemento logico dellrsquoordine ontologico che consente dipreservare la ricchezza e la molteplicitagrave della realtagrave estendendone laconoscenza a dimensioni molto eterogenee e lontane tra loro88

la descrizione piugrave significativa di questo genere di analogia logi-co-metafisica puograve essere forse trovata nella Summa Theologiae laddo-ve lrsquoAquinate si interroga laquose i nomi attribuiti a dio e alle creaturesiano loro attribuiti in senso univocoraquo89 Ci sono due termini della

A Olmi176

85 Su questo aspetto della civiltagrave occidentale che ha permesso lo sviluppo del capita-lismo e le ha conferito su scala mondiale un dominio mai esercitato da nessunrsquoaltraciviltagrave nel corso della storia cf M hoRKheIMeR ndash TW AdoRno Dialettica del-lrsquoilluminismo

86 Cf PIeTRo dA BeRgAMo In Opera Sancti Thomae 7987 Cf aCa 7588 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione 12689 Cf STh I 13 5

predicazione ndash la suprema realtagrave di dio e la realtagrave di tutto ciograve cheesiste ndash che sembra impossibile collegare insieme neacute il modo di pen-sare analitico neacute quello sintetico neacute quello dialettico potrebbero gius-tificare il concepire dio e il parlare di lui usando gli stessi concetti eparole derivanti dallrsquoesperienza naturale (gli unici del resto che abbi-amo a disposizione) senza ridurre dio allo stesso livello dellacreazione Il dio trascendente della tradizione occidentale (non sola-mente cristiana) considerato nella sua essenza rimarrebbe cosigrave com-pletamente inconoscibile e inesprimibile

San Tommaso sembra inizialmente concordare

egrave impossibile che alcuna cosa si predichi di dio e delle creatureunivocamente Poicheacute ogni effetto che non egrave proporzionato allapotenza della causa agente ritrae una somiglianza dellrsquoagente nonsecondo la stessa natura ma imperfettamente in maniera che quan-to negli effetti si trova diviso e molteplice nella causa egrave semplice euniforme cosigrave il sole mediante unrsquounica energia produce nelle cosedi quaggiugrave forme molteplici e svariate90

Ciononostante

tutte le perfezioni delle cose che nelle creature sono frammentariee molteplici in dio preesistono in semplice unitagrave Cosigrave dunquequando un nome che indica perfezione si applica a una creaturasignifica quella perfezione come distinta da altre secondo la nozio-ne espressa dalla definizione p es quando il termine sapiente loattribuiamo allrsquouomo indichiamo una perfezione distinta dallrsquoes-senza dellrsquouomo e dalla sua potenza e dalla sua esistenza e da altrecose del genere Quando invece attribuiamo questo nome a dionon intendiamo indicare qualche cosa di distinto dalla sua essenzadalla sua potenza o dal suo essere91

177V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

90 STh I 13 591 STh I 13 5

Vediamo qui allrsquoopera la mentalitagrave analogica essa usa termini aiquali attribuisce un duplice significato uno riferito alle creature lrsquoal-tro riferito a dio Tali significati perograve non sono neacute completamentediversi neacute identici neacute sono polarizzati in una coppia di antagonistiessi sono simili cioegrave in parte uguali e in parte diversi

Per conseguenza applicato allrsquouomo il termine sapiente circoscri-ve in qualche modo e racchiude la qualitagrave che esprime non cosigrave seapplicato a dio ma lascia la perfezione indicata senza delimitazio-ne e nellrsquoatto di oltrepassare il significato del nome Quindi egrave chiaroche il termine sapiente si dice di dio e dellrsquouomo non secondo lrsquoi-dentico concetto e cosigrave egrave di tutti gli altri nomi Perciograve nessun nomesi attribuisce in senso univoco a dio e alle creature92

lrsquoesclusione dellrsquounivocitagrave dei termini usati per fare segno a diodel resto va di pari passo con lrsquoesclusione della loro equivocitagrave

Ma neanche [i nomi sono applicati a dio e alle creature] in sensodel tutto equivoco come alcuni hanno affermato Percheacute in talmodo niente si potrebbe conoscere o dimostrare intorno a dio par-tendo dalle creature ma si cadrebbe continuamente nel sofismachiamato laquoequivocazioneraquo e ciograve sarebbe in contrasto sia con i filo-sofi i quali dimostrano molte cose su dio sia con lrsquoApostolo ilquale dice laquole perfezioni invisibili di dio comprendendosi dallecose fatte si rendono visibili (Rm 120)raquo93

San Tommaso allora distingue tra due generi di analogia logico-metafisica lrsquolaquoanalogia di attribuzioneraquo (o laquodi proporzioneraquo) e lrsquolaquoana-logia di proporzionalitagraveraquo

Si deve dunque concludere che tali termini si affermano di dio edelle creature secondo analogia cioegrave proporzione e ciograve avviene indue maniere o percheacute piugrave termini dicono ordine a un termine unico

A Olmi178

92 STh I 13 5 93 STh I 13 5

(originario e inderivato) - come sano si dice della medicina e dellrsquoo-rina in quanto che lrsquouna e lrsquoaltra dicono un certo ordine e un rap-porto alla sanitagrave dellrsquoanimale questa come indice quella comecausa - oppure percheacute un termine presenta (rispondenza o) propor-zione con un altro come sano si dice della medicina e dellrsquoanimalein quanto la medicina egrave causa della sanitagrave che egrave nellrsquoanimale e intal modo alcuni nomi si dicono di dio e delle creature analogica-mente e non in senso puramente equivoco e neppure univocoInfatti noi non possiamo parlare di dio se non partendo dalle crea-ture come piugrave sopra abbiamo dimostrato e cosigrave qualunque terminesi dica di dio e delle creature si dice per il rapporto che le creaturehanno con dio come a principio o causa nella quale preesistono inmodo eccellente tutte le perfezioni delle cose e questo modo dicomunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave e la semplice univo-citagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egrave una nozione unicacome negli univoci neacute totalmente diversa come negli equivoci mail nome che analogicamente si applica a piugrave soggetti significa diver-se proporzioni riguardo a una medesima cosa cosigrave sano detto del-lrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto della medicina invecesignifica la causa della stessa sanitagrave94

Questa esposizione di capitale importanza si conclude con unulteriore chiarimento di che cosa significhi laquoanalogiaraquo

e questo modo di comunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave ela semplice univocitagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egraveuna nozione unica come negli univoci neacute totalmente diversa comenegli equivoci ma il nome che analogicamente si applica a piugrave sog-getti significa diverse proporzioni riguardo a una medesima cosacosigrave sano detto dellrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto dellamedicina invece significa la causa della stessa sanitagrave95

179V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

94 STh I 13 5 95 STh I 13 5

Il concetto logico-metafisico di analogia non egrave semplicemente uncostrutto mentale che lrsquoAquinate usa per legittimare la possibilitagrave diparlare di dio in parole umane esso nasce direttamente dalla fonda-mentale nozione di partecipazione cioegrave dal pilastro centrale del siste-ma filosofico-teologico tomista e dagrave ad esso laquoil carattere di sintesidefinitiva del pensiero classico e del pensiero cristianoraquo96

Il concetto di partecipazione appartiene originariamente alla filoso-fia platonica e neoplatonica Platone usa questo termine per spiegarela relazione esistente tra il mondo sensibile e il mondo delle idee con-siderando le cose materiali come partecipazioni dei modelli ideali adesempio le cose belle laquopartecipanoraquo della bellezza le cose buonelaquopartecipanoraquo della bontagrave gli esseri umani laquopartecipanoraquo dellrsquouma-nitagrave

San Tommaso invece dagrave il nome di laquopartecipazioneraquo a uno deiprimi princigravepi della ragione naturale il principio di causalitagrave

ora partecipare significa laquoprendere parteraquo Quindi quando unacosa riceve in maniera parziale ciograve che appartiene ad altri in manie-ra totale si dice che ne egrave partecipe Per es si dice che lrsquouomo par-tecipa allrsquoanimalitagrave percheacute non esaurisce il concetto di animalitagrave intutta la sua estensione per la stessa ragione si dice che Socrate par-tecipa allrsquoumanitagrave parimenti si dice che la sostanza partecipaallrsquoaccidente e la materia alla forma in quanto la forma sostanzialeo accidentale che considerata in se stessa egrave comune a molti vienedeterminata a questo o a quellrsquooggetto particolare similmente sidice che lrsquoeffetto partecipa alla causa soprattutto quando non neadegua il potere un esempio di questa partecipazione si ha quandosi dice che lrsquoaria partecipa alla luce del sole97

Spiegare la causalitagrave per mezzo della partecipazione perograve non egravesemplicemente usare una formula platonica piuttosto che aristotelica

A Olmi180

96 laquoPartecipazioneraquo in DEST 43897 In de Hebd 2 24 cit in laquoPartecipazioneraquo in DEST 438

egrave concepire il rapporto tra causa ed effetto in un modo piugrave profondo Ilconcetto di partecipazione evidenzia sia la somiglianza tra causa edeffetto poicheacute lrsquoeffetto possiede la stessa qualitagrave della causa sia ladifferenza tra di essi poicheacute lrsquoeffetto non puograve avere tutta la pienezzadi realtagrave della causa

Tale riconoscimento sia della somiglianza sia della differenza nel-lrsquoambito del processo di causalitagrave fa segno alla struttura analogicadella realtagrave nel suo complesso la simultanea interdipendenza di unitagrave-distinzione-ordinamento vale a dire la laquorelazione di relazioniraquo i cuitermini sono uniti ma non confusi distinti ma non separati uniti e dis-tinti non su un piano di uguaglianza indifferenziata ma nellrsquoambito diuna disposizione gerarchicamente ordinata la stessa possibilitagrave delpensare analogicamente la realtagrave dipende dallrsquoesistenza di tale strut-tura la quale secondo la Rivelazione cristiana egrave radicata nel misterodella SS Trinitagrave vale a dire nel mistero delle relazioni tra le divinePersone del Padre del Figlio dello Spirito Santo ndash della laquorelazione trale relazioniraquo di paternitagrave filiazione e spirazione98

4 lrsquoAnAlogIA nel CaTECHISMO dI P MATTeo RICCI

P Matteo Ricci (1583-1610) della Compagnia di gesugrave noto per lasua opera di evangelizzatore della Cina e di mediatore culturale tra laciviltagrave occidentale e quella cinese non viene generalmente considera-to come un discepolo di san Tommaso drsquoAquino In realtagrave il suo stiledi pensiero egrave genuinamente tomista e puograve essere portato ad esempiodellrsquoefficacia conoscitiva e comunicativa della mentalitagrave analogica Ilcapolavoro ricciano《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato dilaquoSignore del Cieloraquo 1603) detto Catechismo dallrsquoautore si articolacome un lungo dialogo tra un letterato occidentale (西士 Xīshigrave)lrsquoalter ego di Ricci stesso e un letterato Cinese (中士 zhōngshigrave)lrsquoalter ego dei mandarini cinesi con i quali il gesuita maceratese fu inrapporti di amicizia e di scambio culturale il suo obiettivo egrave quello di

181V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

98 Cf A olMI La struttura 313-346

mostrare la ragionevolezza della fede cristiana fondandola sui primiprincigravepi della realtagrave e della conoscenza

leggendo questo libro non si incontra mai il nome di sanTommaso drsquoAquino neacute ci si imbatte in citazioni esplicite delle sueopere Tuttavia il punto di vista del letterato occidentale e la sua pro-spettiva filosofico-teologica coincidono perfettamente con quellidellrsquoAquinate ndash in particolare come vengono espressi nella SummaTheologiae Pertanto lrsquoapproccio ricciano a dio al mondo allrsquouomoegrave strettamente tomista vale a dire analogico sul piano conoscitivo eanalitico sul piano argomentativo anche se particolarmente ricco diesempi e di metafore

Il letterato occidentale del Catechismo vuole indicare la Via dellasapienza cristiana al letterato Cinese facendo appello non solo allasua mente ma anche al suo cuore egli intende promuovere la cono-scenza di qualcosa che egrave ancora sconosciuto cioegrave la dottrina delSignore del Cielo (天主 Tiānzhǔ il nome ricciano per dio) per mezzodi qualcosa che egrave giagrave noto cioegrave le veritagrave universali della ragione natu-rale a tal fine egli usa molteplici somiglianze tra temi riguardanti dioil mondo lrsquouomo e fograveri ricavati dalla conoscenza ordinaria dellarealtagrave

Quando il tema si riferisce allrsquounicitagrave di dio il fogravero fa segno a unsovrano terreno dio sta al mondo come il re sta alla nazione che egligoverna

ogni paese o nazione ha il suo signore comrsquoegrave possibile che solo ilcielo e la terra non abbiano un signore Una nazione deve essereunita sotto un unico signore comrsquoegrave possibile che il cielo e la terraabbiano due signori Perciograve lrsquouomo nobile non puograve non riconoscerelrsquoorigine del cielo e della terra lrsquoArtefice della creazione ed eleva-re a lui la mente99

Quando il tema si riferisce a dio come alla causa di tutto ciograve cheesiste il fogravero fa segno a un artigiano

A Olmi182

99 VSSC 3

Un teatro o un edificio non si edificano da se stessi richiedono lrsquoo-pera di artigiani [] Prendiamo un esempio in un piccolo globo dibronzo sono raffigurati il sole la luna le stelle i pianeti le monta-gne i mari e i diecimila esseri se un abile artigiano non lrsquoavesseforgiato forse il bronzo avrebbe potuto prendere questa forma dasolo Ancor di piugrave tale considerazione si applica a corpi delledimensioni del cielo e della terra che girano di giorno e di notte alsole e alla luna che emanano luce alle costellazioni che esistonoin determinate figure alle montagne che producono erba e alberial mare che nutre gli esseri acquatici alle maree che seguono laluna a tutti i popoli con la testa rotonda e i piedi quadrati chehanno unrsquointelligenza superiore a quella dei diecimila esseri100

Quando il tema si riferisce a dio come a colui che ordina la realtagraveil fogravero fa segno al timoniere e alla barca allrsquoarchitetto e alla casa aldirettore e allrsquoorchestra alla testa e al corpo al padre e alla famigliaal governante e alla nazione allrsquoarciere e al bersaglio

Se una barca che attraversa un fiume o il mare ed egrave assediata dalvento e dalle onde non corre alcun pericolo di affondare si puogravededurre pur non vedendo il timoniere che certamente egrave pilotata daqualcuno esperto nellrsquoarte della navigazione per questo puograve com-piere in sicurezza il suo tragitto101Se si osserva un palazzo signorile si vede che anteriormente egrave prov-visto di porte per consentire lrsquoentrata e lrsquouscita sul retro ci sono igiardini in cui crescono fiori e alberi da frutto al centro si trova unatrio per ricevere gli ospiti a sinistra e a destra sono poste le camereda letto inferiormente ci sono le colonne per sostenere le travi deltetto la copertura del tetto egrave posta al di sopra per tenere lontani ilvento e la pioggia dopo che tutti questi elementi sono stati armo-niosamente ordinati il padrone di casa puograve abitare tranquillamentetra di essi con gioia ma affincheacute un edificio del genere sia comple-tato deve certamente essere costruito da un abile artigiano102

183V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

100 VSSC 34101 VSSC 30102 VSSC 35

egrave come in unrsquoesecuzione musicale se anche gli strumentisti voles-sero suonare da soli senza un direttore la musica non potrebbeessere eseguita Per lo stesso motivo ogni famiglia ha un solo capoe ogni nazione ha un solo sovrano se ce ne fossero due la nazionesi troverebbe in stato di anarchia lrsquouomo ha un solo corpo e ilcorpo ha una sola testa se avesse due teste lrsquouomo sarebbe unmostro noi sappiamo perciograve che sebbene esistano molti tipi diesseri spirituali tra il cielo e la terra crsquoegrave un solo Signore del Cieloil creatore del cielo della terra dellrsquouomo e di tutti gli esseri che ligoverna e li sostiene sempre103osservo le persone che tirano con lrsquoarco quelle che centrano il ber-saglio sono dette buoni arcieri quelle che lo mancano sono cattiviarcieri Il Signore del Cielo egrave Colui che centra infallibilmente il ber-saglio egrave perfettamente buono e privo della minima traccia di malela sua virtugrave egrave suprema noi uomini invece qualche volta facciamocentro qualche volta no104

Quando il tema si riferisce agli attributi divini dellrsquoonniscienza dellagiustizia e della misericordia il fogravero egrave preso dai campi della percezionesensoriale della vita familiare dellrsquoamministrazione giudiziaria

Il Signore del Cielo malgrado non abbia un corpo visibile egrave comeil grande occhio a cui nulla sfugge nel vedere egrave come il grandeorecchio a cui nulla sfugge nellrsquoudire egrave come il grande Piede noncrsquoegrave luogo a cui non arrivi Per un figlio buono egrave come il favore delpadre e della madre per uno cattivo egrave come il potere dellrsquoautoritagravegiudiziaria105

Quando il letterato occidentale prende lrsquoinfelicitagrave della condizio-ne umana come tema il fogravero egrave costituito da una barca nella tempestao da un naufrago dopo lrsquoaffondamento della nave

A Olmi184

103 VSSC 50104 VSSC 328105 VSSC 10

guardando gli uomini del mondo essi sono come una barca nellrsquoo-ceano battuta dai venti e dalle onde sul punto di rompersi e di cola-re a picco naufraghi alla deriva agli angoli estremi dellrsquooceanoognuno impaziente di salvarsi dal naufragio nessuno desideroso diaiutare lrsquoaltro Chi si avvinghia ad assi rotte chi si arrampica suvele e teloni in disfacimento chi afferra ceste di bambugrave chi si tienestretto a qualsiasi cosa gli capiti tra le mani morendo lrsquouno dopolrsquoaltro che tragedia106

Quando il tema egrave riferito alla vita terrena in rapporto alla vita futu-ra il fogravero fa segno alla situazione di un esaminando il giorno degliesami al ruolo di un attore sulla scena o allo stato di un viandantelungo la strada

Il presente puograve essere paragonato al giorno degli esami gli esami-nandi appaiono affaticati mentre i loro servitori sembrano sereniSarebbe assurdo affermare che ciograve avviene percheacute i funzionari inca-ricati dellrsquoesame trattano i servitori con gentilezza e gli esaminandicon durezza I voti degli esami sono affissi in meno di un giorno altermine dellrsquoesame risulta chiaro chi egrave degno di onore e chi egrave dilivello inferiore107le persone quali il re i ministri i mandarini i letterati gli schiavile regine le concubine imperiali le serve e le amanti non sono altroche attori i quali temporaneamente recitano una parte gli abiti cheindossano non sono i loro vestiti i guadagni e le perdite che ricevo-no non possono veramente influenzarli Quando la rappresentazionefinisce si tolgono i costumi si levano il trucco e i ruoli svolti nonhanno piugrave alcun rapporto con le persone Perciograve gli attori non sononeacute tristi neacute gioiosi per la differenza di rango dei loro personaggiessi semplicemente recitano i ruoli assunti anche se devono inter-pretare un mendicante lo faranno piugrave coscienziosamente possibilepensando a come soddisfare le aspettative del regista la parte egrave

185V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

106 VSSC 124107 VSSC 127

assegnata allrsquoattore dal regista ma la realizzazione del ruolo spettaallrsquoattore stesso108Vivere in questo mondo egrave camminare lungo la strada vivere inquello futuro egrave ritornare alla propria casa questo mondo egrave dove siguadagnano i meriti quello futuro egrave dove si riceve il premio109

Quando il tema si riferisce alla coltivazione della virtugrave il fogravero siriferisce alla coltivazione delle piante

ho sempre paragonato il raggiungimento di questo obiettivo allacoltivazione delle piante Prima di tutto si prepara il terreno siestirpano le erbacce si tolgono dal suolo i cocci rotti e le pietre sifanno scorrere le acque stagnanti verso i fossi di irrigazione soloquando tutto ciograve sia stato fatto si puograve piantare la buona semente110

Altre combinazioni temafogravero sono lrsquouomo sta alla propria ragio-ne come un uccello alle sue ali la natura umana sta alle proprie capa-citagrave come lrsquooro ai suoi possibili usi la mente umana sta alle coseimmateriali come un passero sta allrsquoalbero al quale egrave legato e comeun cieco sta al sole

lrsquouccello possiede le ali per librarsi sulle foreste della montagna lapersona egrave dotata di ragione e di rettitudine per sondare la profonditagravedelle cose111essere dotati della nostra natura egrave come possedere oro possiamousarlo per forgiare un calice destinato allrsquouso sacro o possiamofarne un contenitore per depositare i rifiuti tutto dipende da noi112

A Olmi186

108 VSSC 363109 VSSC 259110 VSSC 461111 VSSC 27112 VSSC 167

la mente legata alla materia [] egrave come un passero legato a unalbero con uno spago che a causa dellrsquoimpedimento dello spagonon puograve dispiegare le ali e volare alto nel cielo113Ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo Invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste114

Il letterato occidentale fa anche un uso polemico dellrsquoanalogiaargomentativa specialmente nei confronti delle tre principali religionipresenti in Cina al tempo della permanenza di Ricci daoismo buddhi-smo e neo-confucianesimo In opposizione alla coesistenza dellediverse religioni che adorano differenti idoli viene usata la stessaanalogia che era stata impiegata in favore dellrsquounicitagrave di dio combi-nandola con unrsquoaltra il cui fogravero egrave dato dalla paradossale coltivazionedi piante nocive

Una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due Anchelrsquouniverso puograve avere un solo Signore come puograve non essere unagrave colpa averne due gli uomini colti desideravano liberare laCina da queste due religioni ma ora li vediamo costruirne i templi eprestare culto agli idoli tutto ciograve egrave come voler disseccare alberinocivi nutrendo perograve in profonditagrave le loro radici allora essi certa-mente prospereranno115

Contro il daoismo egrave considerata inapplicabile la combinazione deltema della dottrina del vuoto come Principio supremo origine di tuttigli esseri al fogravero dellrsquoartigiano costruttore di manufatti

oggi crsquoegrave qui un artigiano che ha in mente i princigravepi regolatori dellacostruzione dei carri come potrebbe produrre un carro in un istante

187V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

113 VSSC 150114 VSSC 9115 VSSC 490

egrave indispensabile che prima siano a disposizione la materia cioegrave illegname gli attrezzi cioegrave le asce e le seghe la mano drsquoopera dellrsquoar-tigiano e solo allora il carro potragrave essere realizzato Comrsquoegrave possibileche allrsquoinizio il Principio sia stato talmente ingegnoso da creare lrsquoim-mensitagrave del cielo e della terra quando ora egrave cosigrave in declino da nonpoter produrre neanche qualcosa di cosigrave piccolo come un carro116

Contro il buddhismo e la concezione che laquoil Signore del Cielo e ilSeacute [siano] una cosa solaraquo117 il letterato occidentale propone unaserie di analogie al fine di mostrare la retta relazione di dio con ilmondo

o lui risiede in esse come un uomo sta in un luogo ad esempio incasa o in una sala o egrave parte di esse come una mano o un piedesono parte del corpo ovvero i princigravepi dello yin e dello yang sonoparte di una persona o egrave in relazione con esse come lrsquoaccidente lo egravecon la sostanza ad esempio nel modo in cui il colore bianco di uncavallo lo fa essere un cavallo bianco o la mancanza di calore nelghiaccio lo rende gelato o egrave in esse come la causa egrave nei suoi effettio la luce del sole egrave nel cristallo illuminato o il fuoco egrave nel ferroarroventato118Risalendo dagli effetti alla causa si puograve dire che il Signore delCielo egrave in tutti gli esseri Pur essendo la luce nel cristallo e il fuoconel ferro ciascuno di essi ha la propria natura inconfondibile contutte le altre119 Il cristallo puograve essere separato dalla luce ma gli esseri non possonoessere separati dal Signore del Cielo egli egrave immateriale e onnipo-tente nulla puograve essere completamente separato da lui Quindi sipuograve dire che il tutto egrave in ogni cosa ma anche che il tutto egrave in ognisua parte120

A Olmi188

116 VSSC 87117 VSSC 221118 VSSC 235119 VSSC 236120 VSSC 237

Malgrado il suo fascino perograve occorre ammettere che lo stile cono-scitivo analogico presta il fianco a una severa obiezione dal punto divista del pensiero univoco ndash del pensiero analitico innanzitutto maanche di quello sintetico e dialettico121 ndash egrave facile biasimare lrsquoanalogiaper essere confusa e generare confusione violando cosigrave il principiocardine del pensiero occidentale stabilito da Aristotele

non avere un solo significato equivale a non avere significato alcu-no e se i nomi non hanno significato alcuno viene di fatto soppres-so ogni scambio di pensiero non solo con gli altri ma a dire il veroanche con se medesimi difatti egrave impossibile possedere un pensierose non si pensa una cosa sola e se pur ciograve fosse possibile allora aquesta cosa non si potragrave assegnare che un solo nome Allora sitenga ben fermo [] che il nome sta a significare qualcosa anzi cheesso sta a significare una cosa sola122

In realtagrave lo stesso Aristotele aveva ammesso la necessitagrave del ragio-namento analogico per giungere alla conoscenza e alla comunicazio-ne della veritagrave123 Tuttavia lrsquoequilibrio che era esistito nel periododrsquooro del pensiero greco tra lrsquounivocitagrave e la plurivocitagrave si egrave definitiva-mente spezzato allrsquoinizio dellrsquoetagrave moderna da allora in poi lrsquouomo

189V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

121 lrsquoatteggiamento conoscitivo analogico mantiene laquocostantemente lrsquoapertura intel-lettuale alla plurivocitagrave dei concetti gli atteggiamenti analitico sintetico dialetti-co hanno ndash ciascuno a suo modo ndash la tendenza allrsquounivocitagrave lrsquounivocitagrave analiticanasce dalla scomposizione e dalla semplificazione dei concetti lrsquounivocitagrave sinteti-ca nasce dalla volontagrave di esprimere in un solo concetto unrsquointera Weltanschauunglrsquounivocitagrave dialettica nasce dalla necessitagrave di precisare i termini contrapposti perradicalizzarne e renderne piugrave efficace lrsquoantitesi Ma ognuno di essi dal propriopunto di vista tende ad escludere che un medesimo concetto possa essere intesoin significati molteplici Si temono lrsquoambiguitagrave semantica la confusione lrsquoinco-municabilitagrave la scelta tra univocitagrave ed equivocitagrave appare senza mediazioni eoccorre quindi risolversi in modo deciso a favore della primaraquo (aCa 139)

122 Met IV 4 1006 b 7-11123 Cf Met IX 6 1048 a 35-b 4 XII 4 1070 a 31-32

occidentale ha trovato sempre piugrave difficile pensare analogicamentecioegrave prendere in considerazione simultaneamente aspetti diversi dellecose non al fine di dominare la realtagrave ma di contemplarne la bellezzacon timore e gratitudine

gli studiosi non-occidentali sono esposti al rischio di sopravvaluta-re la disposizione occidentale al pensiero univoco al punto di identifi-carla con il laquosegreto dellrsquooccidenteraquo ndash con la chiave drsquoaccesso allescoperte scientifico-tecnologiche ed al potere economico occidentaliIn effetti le mentalitagrave univoche od univocizzanti (in particolar modolrsquoanalitica e la dialettica) non hanno condotto lrsquooccidente sulla Viadella sapienza ma piuttosto lrsquohanno allontanato da essa al punto darenderla quasi irriconoscibile ed irreperibile Perciograve egrave necessario pergli studiosi non-occidentali dellrsquooccidente rendersi conto che la veragrandezza della civiltagrave occidentale puograve essere apprezzata soltantoattraverso una profonda comprensione e unrsquointensa pratica del pensie-ro sapienziale cioegrave analogico ndash il cui migliore esempio resta ancoraoggi san Tommaso drsquoAquino

A Olmi190

VI

San TommaSo drsquoaquino e P maTTeo Ricci

la Summa Theologiae come nucleo TeoReTico

de il vero SignificaTo di laquoSignore del cieloraquo

(《天主實義》)

1 LA VIA deL ReALISMo SAPIenzIALe

San Tommaso drsquoAquino dellrsquoordine dei Predicatori uno degliuomini piugrave straordinari che siano mai vissuti egrave stato al tempo stessoun santo e un genio Egrave riuscito a portare a compimento lrsquoimpresaquasi inconcepibile di cogliere in una visione unitaria la strutturafondamentale della realtagrave ndash la relazione di relazioni che lega dio almondo il mondo allrsquouomo lrsquouomo a dio ndash in modo da mostrare chela Rivelazione cristiana non solo non egrave in contrasto con la ragione mane costituisce il piugrave alto e il piugrave perfetto compimento Per questo mo -ti vo egrave stato chiamato Doctor communis cioegrave il laquodottore universaleraquoun maestro della conoscenza i cui insegnamenti appartengono a tuttalrsquoumanitagrave

Il cammino percorso da san Tommaso non puograve essere consideratoun laquometodoraquo nel senso tecnico-intellettuale della parola ma piuttostouna laquoViaraquo nel significato del cinese 道 dagraveo cioegrave di unrsquoesperienzavissuta che conduce al perfezionamento dellrsquoessere umano QuestaVia ndash che possiamo denominare la laquoVia del realismo sapienzialeraquo ndash egravecaratterizzata da tre tratti distintivi lrsquoobbedienza alla realtagrave lrsquoamoredella veritagrave lrsquoaspirazione alla sapienza

191SD 652 (2020) pp 191-205

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason II Thomas Aquinas and Matteo Ricci Summa

Theologiae as the Theoretical Core of The True Meaning of ldquoLord of Heavenrdquo

(《天主实义》)raquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 128-141

Lrsquoetimologia latina di laquoobbedireraquo egrave quella di laquomettersi in ascoltoraquoprestare attenzione a chi parla in modo da conformarsi a ciograve che diceIn questo senso lrsquolaquoobbedienza alla realtagraveraquo egrave stata la virtugrave che ha por-tato san Tommaso a laquomettersi in ascoltoraquo del mondo intorno a lui inun atteggiamento di laquoumiltagrave conoscitivaraquo vale a dire nella disposizio-ne di chi riconosce lrsquoordine armonioso che lo circonda e desidera tro-vare in esso il proprio posto

di fatto obbedire alla realtagrave richiede di ammettere innanzitutto lasua esistenza in secondo luogo la sua conoscibilitagrave in terzo luogo ilsuo ordinamento ndash vale a dire la disposizione delle sue parti e le leggigenerali che ne determinano la struttura Queste leggi possono esseredette laquoprincigravepi della realtagraveraquo egrave impossibile a causa del loro caratterefondativo sia sul piano ontologico sia su quello gnoseologico darneun elenco completo e definitivo Tuttavia nella formulazione diGarrigou-Lagrange tali cardini della realtagrave e della conoscenza posso-no essere ridotti ad otto 1) il principio di identitagrave (ciograve che egrave egrave ciograve chenon egrave non egrave) 2) il principio di non-contraddizione (egrave impossibileessere e non essere nello stesso senso e allo stesso tempo) 3) il princi-pio di sostanzialitagrave (ciograve che egrave rimane lo stesso in modalitagrave di esisten-za transitorie e molteplici) 4) il principio di ragion sufficiente (ciograveche egrave ha la ragione della sua esistenza in seacute stesso o in qualcosrsquoaltro)5) il principio di causalitagrave (ogni effetto ha una causa proporzionata)6) il principio di finalitagrave (ogni agente agisce in vista di un fine) 7) ilprincipio di induzione (la stessa causa nelle stesse circostanze produ-ce lo stesso effetto) 8) il principio della sinderesi (il bene egrave da cercar-si il male da evitarsi)1

nella storia del pensiero alcuni hanno negato la stessa esistenzadella realtagrave il sofista greco Gorgia ad esempio sostenitore del laquonichi-lismo metafisicoraquo e il filosofo indiano nāgārjuna secondo il qualeogni cosa egrave irreale e insostanziale Altri hanno contestato la conoscibi-litagrave della realtagrave come il filosofo daoista 莊子 zhuāng zǐ che sostenevadi ignorare se era stato lui a sognare di essere una farfalla o se era

192 A Olmi

1 Cf LSC 105-117

193VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

stata una farfalla a sognare di essere lui2 e come il greco Pirrone dielide che riconosceva lrsquoattualitagrave dei fenomeni ma riteneva impossibi-le cogliere la natura delle cose Altri ancora hanno messo in discussio-ne lrsquoordinamento della realtagrave tra i pensatori occidentali moderni adesempio david hume ha contestato il principio di causalitagrave e GWFhegel ha rinnegato il principio di non-contraddizione

Certamente queste ipotesi speculative ndash che appaiono campate inaria a dir poco alle persone di buon senso ndash non si fondano sulla laquofilo-sofia implicitaraquo cioegrave su quellrsquoinsieme di conoscenze che ogni essereumano possiede sia pure in modo generico e irriflesso in cui laquoegrave possi-bile ravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagraveraquo3 e chelaquoproprio percheacute condivise in qualche misura da tutti dovrebbero costi-tuire come un punto di riferimento delle diverse scuole filosoficheraquo4

A differenza di molti altri pensatori alla ricerca di concezioni infe-licemente laquooriginaliraquo della realtagrave san Tommaso drsquoAquino ha scelto dirimanere fedele alla filosofia implicita la quale non egrave altro che la for-mulazione concettuale del senso della realtagrave ndash della bussola che gliesseri umani non possono non usare se vogliono orientare la propriavita in direzione del vero e del bene

obbedire alla realtagrave al fine di raggiungere la realizzazione piena earmoniosa dellrsquoesistenza umana ha non solo implicazioni pratiche maan che e soprattutto speculative Secondo la filosofia implicita laquola vo lontagrave e lrsquointelletto si includono a vicenda percheacute lrsquointelletto co -no sce la volontagrave e la volontagrave muove lrsquointelletto a conoscereraquo5 pertan-to cercare il proprio posto nellrsquoordine della realtagrave e occuparlo di buongrado richiede una conoscenza vera della realtagrave medesima

2「昔者莊周夢為胡蝶栩栩然胡蝶也自喻適志與不知周也俄然覺則

蘧蘧然周也不知周之夢為胡蝶與胡蝶之夢為周與」laquoXī zhě zhuāngzhōumegraveng wegravei huacutedieacute xǔxǔ raacuten huacutedieacute yě zigraveyugrave shigrave zhigrave yǔ Bugravezhī zhōu yě Eacuteraacuten jueacute zeacute quacutequacute raacuten zhōu yě Bugravezhī zhōu zhīmegraveng wegravei huacutedieacute yǔ huacutedieacute zhīmegraveng wegravei zhōu yǔraquo (莊子 zhuānGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 2 14)

3 FR 44 FR 45 STh I 16 4 ad 1

Ma che cosrsquoegrave la veritagrave ndash e che cosrsquoegrave la conoscenzanella storia del pensiero ci sono state diverse concezioni della

laquoveritagraveraquo Innanzitutto la veritagrave come evidenza che si manifesta siaattraverso la percezione sensoriale (la via riconosciuta dai filosofi em -pi risti) sia attraverso lrsquoilluminazione o la rivelazione religiosa (la viaprivilegiata da un punto di vista teologico) In secondo luogo la veritagraveco me conformitagrave ad unrsquoidea o ad una regola di condotta una nozioneenunciata da Platone e sviluppata da Kant come criterio epistemologicoIn terzo luogo la veritagrave come coerenza questa concezione apparvecon il movimento idealistico inglese nella seconda metagrave del XIX seco-lo ed ha avuto grande fortuna nella cultura occidentale Quarto laveritagrave come utilitagrave un punto di vista pragmatico molto affine allo spi-rito del capitalismo6 e tuttavia non estraneo al pensiero espresso nel-lrsquoantica storia dinastica cinese 《前漢書》Qiaacuten hagravenshū (Storia degliHan anteriori)ldquo實事求是rdquolaquoshiacute shigrave qiuacute shigraveraquo (laquocerca la veritagrave a partiredai fattiraquo)7

Tuttavia nessuna di queste concezioni riesce a cogliere il significatouniversale di laquoveritagraveraquo vale a dire ciograve che qualsiasi persona di ognitempo luogo e cultura spontaneamente intende nellrsquoudire questa parolandash in particolare quando si parla di laquoamore della veritagraveraquo San Tom ma sodrsquoAquino che ha amato la veritagrave nel modo piugrave alto e coinvolgente neha definito la nozione come adaequatio rei et intellectus laquoconformitagravedellrsquointelletto alla realtagraveraquo8

Tale conformitagrave si realizza attraverso lrsquoatto della conoscenza perastrazione (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo) la quale consiste nel tra-durre le rappresentazioni sensibili delle cose in rappresentazioni con-cettuali ndash vale a dire in idee universali e coerentemente strutturate Setali idee corrispondono alla realtagrave la nostra conoscenza egrave vera ma sedeviano da essa sono (piugrave o meno) false in rapporto allrsquoestensionedella deviazione

194 A Olmi

6 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 9137 Cf laquoSeek truth from factsraquo in Wikipedia8 STh I 16 2

195VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

La conoscenza per astrazione egrave una forma di laquointenzionalitagraveraquo cioegravecome dice san Tommaso il laquotendere verso qualcosaraquo9 da parte dellamente ndash laquoquel tendere che egrave il carattere proprio dellrsquoagire e del movi-mento cioegrave del dinamismo in genereraquo10

oltre alla conoscenza astrattiva perograve lrsquoAquinate ha colto chiara-mente lrsquoesistenza di un altro genere di conoscenza il tendere-verso-lrsquoaltro-rimanendo-in-se-stessi che egrave tipico dellrsquoatto di volontagrave ed inparticolare dellrsquoamore

La duplice intenzionalitagrave convergente della conoscenza intellettivae dellrsquoamore rende possibile una comprensione della realtagrave ancor piugraveprofonda la conoscenza per connaturalitagrave (o conoscenza laquoaffettivaraquo)Questa modalitagrave conoscitiva non si attua attraverso lrsquoastrazione diconcetti da parte dellrsquointelletto ma nel rilevamento della laquorisonanzaempaticaraquo tra il soggetto conoscente e lrsquooggetto conosciuto lrsquooggettoviene colto attraverso lrsquoinclinazione del soggetto verso lrsquooggetto stes-so in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi Se la conoscenzaastrattiva egrave paragonabile allrsquoatto del laquovedereraquo la conoscenza affettivaegrave paragonabile allrsquoatto del laquogustareraquo egrave operata sinergicamente dallrsquoin-telletto e dallrsquoaffetto dal laquocuoreraquo e dalla laquomenteraquo ndash in effetti egrave unalaquoconoscenza pienaraquo che coinvolge lrsquointera persona11

e cosigrave attraverso la nozione di conoscenza per connaturalitagrave lanozione di veritagrave potrebbe essere riformulata come laquola conformitagraveintelligente e amante dellrsquointera persona alla realtagraveraquo

oltre ad aver teorizzato le due modalitagrave conoscitive disponibili perlrsquouomo (la conoscenza per astrazione e la conoscenza per connaturalitagrave)lrsquoAquinate ha sperimentato personalmente la loro mutua relazione12

9 STh I-II 12 110 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147111 Cf drsquoAVenIA La conoscenza 141-14512 Sulle esperienze mistiche dellrsquoAquinate cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome de

Aquino Sullrsquoesperienza mistica avvenuta poco prima della morte (laquotutto ciograve cheho scritto egrave come paglia per me in confronto a ciograve che ora mi egrave stato rivelatoraquo) cf JA WeISheIPL Tommaso drsquoAquino 325

196 A Olmi

Affincheacute tale sinergia possa operare tuttavia egrave necessario fare un usopeculiare della ragione ndash cioegrave dellrsquolaquointelletto discorsivoraquo13 che nellrsquoan-tropologia tomista di derivazione aristotelica ma strettamente legata allafilosofia implicita distingue specificamente lrsquouomo dagli altri animali

Qui non egrave possibile usare semplicemente la ragione naturale cheriesce a cogliere i fondamenti della realtagrave e della conoscenza ma non egravein grado di elaborarli in strutture complesse di pensiero neacute egrave sufficien-te utilizzare la ragione scientifica che egrave rigorosa ma limitata al camporistretto delle evidenze logico-matematiche o sperimentali neacute bastaimpiegare la ragione filosofica che cerca di inquadrare la realtagrave in unavisione panoramica ma ndash nel caso in cui siano carenti lrsquoobbedienzaalla realtagrave e lrsquoamore per la veritagrave ndash non egrave in grado di situarsi in unaprospettiva intellettuale ed esistenziale sufficientemente penetrante

Al fine di acquisire la laquoconoscenza pienaraquo della realtagrave ndash intellettua-le ed affettiva al tempo stesso coinvolgente sia la laquomenteraquo sia illaquocuoreraquo ndash egrave necessario ricorrere alla ragione sapienziale che accom-pagnata dalla costante pratica della virtugrave alla ricerca del bene supre-mo cerca le cause piugrave alte delle cose e da queste ascende alla PrimaCausa quella laquoche tutti chiamano dioraquo14

Lrsquoaspirazione alla saggezza ha portato san Tommaso ad aprire ilcuore e la mente alla luce della divina Rivelazione e della grazia didio e ad ottenere la Sapienza divina dono dello Spirito Santo cheperfeziona la virtugrave della caritagrave e costituisce la piugrave alta forma di co no -scenza e di amore ndash la conoscenza attraverso lrsquoamore ndash raggiungibilesu questa terra15

13 Cf STh I 79 814 STh I 2 315 laquoldquoLa Sapienza egrave unrsquoemanazione della potenza di dio un effluvio genuino della

gloria dellrsquoonnipotente per questo nulla di contaminato in essa si infiltra Egrave unriflesso della luce perenne uno specchio senza macchia dellrsquoattivitagrave di dio eunrsquoimmagine della sua bontagraverdquo (Sap 725-26) ldquoessa in realtagrave egrave piugrave bella del sole esupera ogni costellazione di astri paragonata alla luce risulta superiore a questainfatti succede la notte ma contro la Sapienza la malvagitagrave non puograve prevalererdquo(Sap 729-30) ldquoMi sono innamorato della sua bellezzardquo (Sap 82)raquo (CCC 2500)

2 IL ReALISMo SAPIenzIALe neLLA SuMMA THeoLogiAe

nel corso della sua vita non molto lunga (nacque nel 1225 e morigravequarantanove anni piugrave tardi) san Tommaso drsquoAquino ha scritto mol-tissimo commenti sulla Sacra Scrittura commenti alle opere diAristotele scritti sistematici opuscoli omelie prolusioni ciascuno diessi contribuisce in vario modo e misura ad esprimere e a chiarificareil suo pensiero

Tuttavia una di queste opere egrave di particolare importanza vale adire la Summa Theologiae (o Summa Theologica) Scritta durante gliultimi anni di vita dellrsquoAquinate (1265-1274) essa egrave rimasta incom-piuta e oggi egrave unanimemente considerata uno dei piugrave grandi e influen-ti capolavori della letteratura occidentale

La Summa venne originariamente concepita come un libro di testoper gli studenti di teologia cattolica In realtagrave questo libro non solo egraveuna sintesi di dottrine teologiche e un esempio di corretto uso dellaragione in ambito religioso esso egrave anche una guida per progredire spi-ritualmente lungo la laquoVia del realismo sapienzialeraquo

Questo percorso che conduce direttamente a dio egrave aperto a chiun-que anche a coloro che hanno in mente lrsquoideale confuciano del -lrsquolaquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) Come Confucio san Tommaso potrebbeaver detto laquoChi al mattino ode parlare della Via giunta la sera potragraveanche morireraquo16 non egrave una coincidenza notevole che san Tommasosia morto dopo aver misticamente sperimentato il compimento finaledi tutti gli sforzi della sua vita17

La disposizione obbedienziale nei confronti della realtagrave ndash la docilefedeltagrave allrsquoordine della creazione ispirata dalla filiale reverenza verso ilCreatore ndash egrave rivelata chiaramente dalla sua concezione dellrsquoessereSecondo san Tommaso lrsquolaquoessereraquo non consiste semplicemente nel lrsquolaquoe -si stereraquo ma piuttosto nel possedere un certo grado di perfezione Cosigravementre lrsquolaquoesistereraquo ha solo due valori di veritagrave (una cosa o esiste onon esiste) ci sono innumerevoli gradi dellrsquolaquoessereraquo percheacute ci sono

197VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

16 ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) IV 817 Cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome 162

innumerevoli gradi di perfezione una pietra laquoegraveraquo meno di una piantauna pianta laquoegraveraquo meno di un animale un animale laquoegraveraquo meno di una per-sona umana una persona umana laquoegraveraquo meno di un angelo e tutto ciograveche esiste laquoper partecipazioneraquo laquoegraveraquo infinitamente meno di dio ndash lrsquoes -se re laquoper essenzaraquo la sorgente increata di ogni perfezione creata18

Perciograve tutto ciograve che esiste egrave completamente laquoaltroraquo da dio19 ma altempo stesso e in un significato diverso prende parte alla sua infinitaperfezione Chi vive lrsquoesperienza del sacro conosce laquoper connaturalitagraveraquola partecipazione delle perfezioni limitate degli esseri alla perfezioneillimitata dellrsquoessere supremo facendo uso della laquoretta ragioneraquo ndash delsenso della realtagrave e della filosofia implicita ndash la conosce laquoper astrazio-neraquo e puograve trarre da tale conoscenza un inquadramento teoretico del-lrsquointera realtagrave

La Summa Theologiae delinea questo inquadramento nella formaciclica dellrsquoexitus e del reditus tutte le cose provengono da dio lasuprema origine e ritornano a Lui il fine ultimo nella Parte I lrsquoatten-zione egrave focalizzata su dio in se stesso (i suoi attributi e le sue opera-zioni) e sullrsquolaquouscitaraquo delle creature da Lui La Parte II descrive in det-taglio la laquoVia delle virtugraveraquo che occorre seguire per ritornare a dio Mapoicheacute nessuno facendo affidamento solo sulle proprie capacitagrave rie-sce a vivere una vita perfettamente morale era conveniente che venis-se gettato un ponte tra dio e lrsquoumanitagrave che dio si facesse uomoPertanto la Parte III della Summa egrave dedicata alla vita di Gesugrave Cristo

Lrsquoamore della veritagrave che distingue la persona dellrsquoAquinate egrave parti-colarmente evidente nel processo di ragionamento da lui seguito nelcostruire la sua cattedrale di pensiero

Innanzitutto dopo aver fondato la Summa sulla roccia della filoso-fia laquoimplicitaraquo ndash sugli universali e universalmente riconosciuti e rico-noscibili princigravepi della realtagrave ndash san Tommaso procede con le suelaquoesplicitazioniraquo collocando queste veritagrave primarie nella prospettivadella metafisica aristotelica Cosigrave facendo egli ha tradotto la presasulle cose stringente ma solo intuitiva propria della filosofia implici-

198 A Olmi

18 Cf A oLMI laquoSenso della realtagraveraquo 15719 Cf R oTTo Das Heilige

199VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

ta in una visione sistematica della realtagrave la quale espressa in un lin-guaggio formale e rigoroso merita pienamente il titolo di laquoscienzaraquo

Tutti i trattati della Summa ndash che spaziano dalla teologia alla co smo -logia dallrsquoangelologia allrsquoantropologia dallrsquoetica alla religione dallacristologia alla soteriologia ndash hanno lo stesso carattere di scientificitagraveassai diverso ovviamente da quello della scienza moderna ma superio-re ad esso nella misura in cui lrsquooggetto di studio della laquoscienzaraquo tomistaegrave superiore alla dimensione puramente materiale della realtagrave un oggettodi studio che merita di essere coltivato con amore se si crede ndash comeaveva creduto Aristotele prima di san Tommaso ndash che

niente impedisce che quanto di sua natura egrave piugrave certo sia menocerto relativamente a noi ciograve dipende dalla debolezza della nostramente la quale al dire di Aristotele laquodinanzi alle cose piugrave evidentidella natura egrave come lrsquoocchio della civetta davanti al soleraquo []nonostante ciograve un minimo che si possa avere di conoscimentodelle cose piugrave alte egrave molto piugrave desiderabile della conoscenza piugravesicura di quelle inferiori come afferma il Filosofo20

nella laquoVia del realismo sapienzialeraquo indicata da san Tommaso eda lui percorsa lrsquoobbedienza alla realtagrave e lrsquoamore della veritagrave prelu-dono allrsquoaspirazione alla sapienza lrsquoultimo gradino della scala checonduce al raggiungimento del fine ultimo della vita umana

Tale nobile aspirazione ndash la piugrave nobile di tutte in effetti ndash si mani-festa in duplice modo nella Summa Theologiae Si puograve trovare di essaunrsquoindicazione implicita attraverso il procedimento conoscitivo adot-tato dallrsquoAquinate di fronte agli snodi cruciali del suo percorso teoreti-co un procedimento che non si identifica neacute con lrsquoanalisi che operaper scomposizioni e ricomposizioni neacute con la sintesi che elimina ledistinzioni tra i suoi oggetti di conoscenza neacute con la dialettica (in sen -so hegelo-marxista) che mette ogni cosa in contraddizione con unrsquoal-tra ndash bensigrave con lrsquoanalogia che conosce la realtagrave attraverso le somi-glianze tra i diversi aspetti di essa Il procedimento conoscitivo analo-

20 STh I 1 5 ad 1

gico richiede lrsquouso della ragione sapienziale che ascende alle causepiugrave alte di tutto ciograve che esiste e che mette in opera una laquoidentificazio-ne intenzionaleraquo non solo astrattiva e intellettuale ma anche affettivae laquoconnaturaleraquo

Inoltre si possono trovare nella Summa numerose manifestazioniesplicite dellrsquolaquoaspirazione alla sapienzaraquo che muoveva il suo autoreAd esempio nella Questione 1 della I Parte che egrave unrsquointroduzioneallrsquointera opera si afferma chiaramente che la laquosacra dottrinaraquo ndash lostudio di dio condotto per mezzo della ragione e della fede ndash laquofra tuttele sapienze umane egrave sapienza in sommo grado e non giagrave in un sol ge -nere di oggetti ma assolutamenteraquo21 e nella Parte II-II Questione 45san Tommaso afferma che la sapienza ndash per cui egrave fatta laquola parte supe-riore della ragioneraquo22 ndash egrave non solo una virtugrave intellettuale ma il piugrave altodei doni dello Spirito Santo che laquoegrave piugrave eccellente della virtugrave intellet-tuale della sapienza percheacute raggiunge dio piugrave da vicino cioegrave medi-ante una certa unione dellrsquoanima con luiraquo23

3 LA SuMMA THeoLogiAe CoMe FonTe dI ISPIRAzIonee PARAdIGMA dI PenSIeRo de iL veRo SigniFiCATo

Di laquoSignoRe DeL CieLoraquo

A uno sguardo superficiale san Tommaso drsquoAquino ha ben poco ache fare con P Matteo Ricci della Compagna di Gesugrave (1552-1610)di fatto il primo egrave stato un uomo del medioevo mentre il secondoappartiene allrsquoinizio della modernitagrave il primo egrave stato un teologo spe-culativo che ha trascorso la sua intera vita tra Italia e Francia mentreil secondo egrave stato un missionario arrivato a Macao allrsquoetagrave di trentrsquoannicon lrsquointenzione di laquofondare il cattolicesimo a Pechino ed in Cinaraquo24il primo egrave stato universalmente riconosciuto come un maestro del pen-

200 A Olmi

21 STh I 1 622 STh II-II 45 323 STh II-II 45 3 ad 124 Cf G CRIVeLLeR Matteo Ricci 57

201VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

siero filosofico e teologico mentre il secondo egrave stato altamente stimato(specialmente in Cina) ma anche male interpretato e frainteso (spe-cialmente in occidente)

Tuttavia P Matteo Ricci egrave stato uno di coloro che hanno mostratocon maggiore efficacia il valore del pensiero tomista al fine di stabili-re un dialogo sapienziale con gli appartenenti a universi culturaliestranei a quello occidentale Il gesuita maceratese ha mostrato la laquoViadel realismo sapienzialeraquo agli intellettuali cinesi (i laquoletteratiraquo 儒 ruacute)presentandola come il percorso piugrave efficace per giungere alla com-prensione della Rivelazione cristiana e della sua promessa di salvezza

Ricci ha composto un gran numero di scritti con lrsquointento di laquorettifi-careraquo ndash nel duplice senso della laquoretta ragioneraquo occidentale e del confu-ciano 正名 zhegraveng miacuteng (laquorettificazione dei nomiraquo)25 ndash il pensiero deisuoi interlocutori cinesi e di guidarli di fronte alla Veritagrave suprema ilmistero del dio rivelato Tra di essi il piugrave significativo puograve essere con-siderato《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (il vero significato di laquoSignore delCieloraquo) ndash altrimenti detto Catechismo ndash pubblicato a Pechino nel 1603

Leggendo questo libro che egrave un lungo dialogo tra un LetteratoCinese (中士 zhōngshigrave) e un Letterato occidentale (西士 Xīshigrave) nonsi incontrano mai neacute il nome di san Tommaso drsquoAquino neacute citazioniesplicitamente tratte dalle sue opere Tuttavia la prospettiva generalela struttura filosofico-teologica lo stile di pensiero del Letteratooccidentale ndash vale a dire dello stesso Ricci ndash sono straordinariamentesimili a quelli dellrsquoAquinate in particolare come appaiono nellaSumma Theologiae

La vicinanza del Catechismo ricciano al capolavoro tommasianoemerge innanzitutto dalla concezione del Signore del Cielo (cioegrave didio) la cui natura laquoegrave la piugrave perfetta la piugrave completa la piugrave degna dionore non puograve essere scrutata dalla mente dellrsquouomo neacute puograve essereparagonata ai diecimila esseriraquo26 ndash come egrave chiaramente affermato dallaParte I Questione 4 della Summa

25 Cf ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 326 Cf vSSC 97

I riferimenti di Ricci agli attributi divini che compaiono in diverseparti del dialogo non seguono lrsquoesposizione sistematica del trattato De Deo uno della Summa (Parte I Questioni 2-26) nondimeno i conte-nuti concettuali del Catechismo ricciano ndash con specifico riferimento agliattributi della perfezione27 della bontagrave28 dellrsquoubiquitagrave29 dellrsquoimmutabi-litagrave30 dellrsquoeternitagrave31 dellrsquounitagrave32 dellrsquoonniscienza33 dellrsquoonnipotenza34della beatitudine35 ndash sono molto vicini alla trattazione tommasiana

Anche la dimostrabilitagrave dellrsquoesistenza di dio in un senso che riman-da alla Parte I Questione 2 della Summa egrave affermata dal gesuita mace-ratese ndash che parla di laquoevidenzaraquo36 ma poi percorre le classiche laquocinquevieraquo tommasiane in particolare la seconda37 la terza38 e la quinta39prese quasi letteralmente dalla Parte I Questione 2 Articolo 2

La descrizione che il Catechismo fa della realtagrave ndash alla quale P Mat teoRicci come san Tommaso drsquoAquino vogliono fermamente obbedire ndashcomprende sia il Creatore sia le creature esseri spirituali esseri uma -ni esseri puramente materiali Tale presentazione egrave articolata secondole categorie della metafisica aristotelico-tomista alcune di esse ndash ladottrina delle quattro cause le coppie concettuali essere-essenzasostanza-accidente genere-specie ndash appaiono numerose volte negliinterventi del Letterato occidentale40

202 A Olmi

27 Cf vSSC 97 15728 Cf vSSC 6129 Cf vSSC 5830 Cf vSSC 6031 Cf vSSC 42 5932 Cf vSSC 3 49033 Cf vSSC 6134 Cf vSSC 6135 Cf vSSC 6236 Cf vSSC 2837 Cf vSSC 4038 Cf vSSC 3439 Cf vSSC 31 38240 Cf vSSC 45-47 83 423

203VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Lrsquoantropologia ricciana in particolare egrave modellata sul trattato Dehomine della Summa (Parte I Questioni 75-102) essa segue da vicino ciograveche lrsquoAquinate dice sullrsquoanima umana e la sua spiritualitagrave le sue facoltagrave(particolarmente lrsquointelletto e la volontagrave) le sue passioni41

oltre alla disposizione ad obbedire alla realtagrave anche il profondo amoretommasiano della veritagrave egrave pienamente condiviso dal dialogante occidenta-le del Catechismo Riferendosi implicitamente al testo della Summa egliricorda al suo interlocutore cinese la netta distinzione tra il vero e ilfalso42 lrsquoimpossibilitagrave che due opposte veritagrave possano coesistere43 lanecessitagrave che le parole concordino con le azioni per essere credibili44 difronte a una certa esitazione da parte del Letterato Cinese ad ammetterelrsquoinfondatezza di quelle concezioni tradizionali che sembrano non concor-dare con la ragione naturale il Letterato occidentale a un certo puntoesclama (con una veemenza piuttosto sorprendente in un dialogo in stilecinese) laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro ma Lei nonsaragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo45

In accordo con lrsquoantropologia e la filosofia della mente di de ri va zionearistotelico-tomista46 il Catechismo tiene la ragione umana ndash lrsquolaquointelletto di -scorsivoraquo47 ndash nella piugrave alta stima Egrave la ragione che fa chiarezza48 che di -stingue il vero dal falso49 che permette alla persona di conformarsi alla real -tagrave ndash vale a dire di conoscere la veritagrave e inoltre malgrado i suoi limiti egrave pro -prio la ragione che permette agli esseri umani di cogliere qualcosa di ve ro sudio e di aprire le menti e i cuori alla luce della Rivelazione laquoMal gra do lanostra cognizione cosigrave scarsa del Signore del Cielo il vantaggio di conosce-re questo poco egrave decisamente superiore al sapere molto di altre coseraquo50

41 Cf vSSC 23-24 96 133-134 141-142 147 150-151 164 192 425 449 47542 Cf vSSC 25 STh I 2 2 I 12 243 Cf vSSC 49444 Cf vSSC 21845 vSSC 9346 Cf STh I 7947 Cf STh I 29 3 ad 4 II-II 49 5 ad 348 Cf vSSC 6949 Cf vSSC 75 22050 Cf vSSC 15 STh I 1 5 ad 1

204 A Olmi

Alla ricerca della veritagrave su dio la ragione indaga se le pretese deitentativi umani di avvicinarsi al divino (cioegrave le religioni) siano giusti-ficate o meno Certamente laquoegrave meglio discutere che odiare egrave meglioragionare che discutereraquo51 ed egrave precisamente in questo spirito dibenevolenza che il Letterato occidentale mostra al Letterato Cinesetutte le incoerenze e le contraddizioni che le Tre Religioni (daoismobuddhismo neo-confucianesimo) manifestano alla retta ragione Taleconfutazione egrave condotta per mezzo del medesimo apparato concettualeusato nella Summa Theologiae comprendente alcuni princigravepi fonda-mentali della filosofia implicita52 categorie metafisiche e morali53 ealcune veritagrave della Rivelazione cristiana54

dopo aver attraversato le elevate regioni della docile obbedienzaalla realtagrave e del profondo amore della veritagrave la Via indicata dalLetterato occidentale giunge al piugrave elevato picco della sapienza chelrsquouomo non puograve raggiungere solo grazie ai suoi sforzi ma che gliviene offerto in dono da dio P Matteo Ricci mettendo a frutto comepochi altri la lettura della Summa conduce il Letterato Cinese delCatechismo ndash attraverso lrsquoamichevole e paziente guida del Letteratooccidentale ndash dal nobile ideale della sapienza umana allrsquoideale supre-mo della Sapienza divina

Allrsquoinizio del dialogo il Cinese presenta il paradigma laquonaturaleraquodella sapienza secondo la propria cultura

La ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vita che gliegrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animale certamentedeve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfezionamento di seacutepuograve essere considerato un uomo nobile [君子 jūnzǐ] altrimenti malgra-do abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino [小人 xiǎoreacuten]55

51 Cf vSSC 6952 Cf vSSC 130 223-237 245-248 264 266 268-280 282 284 286-288 291-293

296 298-300 497-501 510-51653 Cf vSSC 84-85 89-91 96 98 190 198-201 203-206 239-242 253 295 332 337 36654 Cf vSSC 485-48655 vSSC 16

205VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Alla fine avendo percorso a lungo la Via della ragione sapienzialeegli prende atto che tale cammino conduce a Gesugrave Cristo colui ilquale egrave egli stesso la Via la Veritagrave e la Vita ndash colui nel quale tutti gliitinerari sapienziali cosigrave faticosamente tracciati dalle culture (occiden-tale e cinese comprese) nel corso della storia umana trovano la loroprima origine e il loro ultimo fine Chiunque si renda conto di ciogravedeve agire di conseguenza percheacute

chi conosce la Via ma non si mette in cammino egrave doppiamente col-pevole e anche la sua conoscenza finisce per diminuire Egrave comeavviene quando qualcuno mangia se non riesce a digerire non soloil cibo non lo nutriragrave ma gli recheragrave danno Chi cerca di mettere inpratica ciograve che ha conosciuto egrave come se aumentasse lrsquoabilitagrave e ilsapere e accrescesse la propria forza per terminare il percorso cheancora gli rimane56

56 vSSC 444

Vii

laquoIl prImo prIncIpIo dI tutto lrsquoagIre umano

egrave la ragIoneraquo ragIone e vIrtugrave secondo

san tommaso drsquoaquIno e p matteo rIccI

1 lA MiSSiOne SAPienziAle Di P MATTeO RiCCi

Padre Matteo Ricci Si (Macerata 1552-Pechino 1610) egrave stato op -por tunamente chiamato laquolrsquoapostolo della Cinaraquo1 San Giovanni Paoloii ha espresso laquoprofondo apprezzamentoraquo per la sua figura attribuen-dogli il ruolo di laquoponteraquo tra le civiltagrave occidentale e cinese laquonel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibili allacultura del loro temporaquo2 il papa emerito Benedetto XVi lo ha descrit-to come laquoun caso singolare di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangeloe il dialogo con la cultura del popolo a cui lo si porta un esempio diequilibrio tra chiarezza dottrinale e prudente azione pastoraleraquo3 papaFrancesco lo ha indicato come esempio della virtuosa fiducia che biso-gna nutrire verso gli amici4 Ricci laquofu il primo europeo ad essere ricor-dato e citato in una storia dinastica [cinese]raquo5 ed laquooggi egrave piugrave cono-sciuto in Cina che non in italiaraquo6 e nellrsquointero Occidente

Oltre a missionario e sinologo fu matematico scrittore astronomogeografo musico e crsquoegrave addirittura chi gli ha attribuito quattro di -pinti su tela raffiguranti paesaggi della campagna attorno Pe chi no

206 SD 652 (2020) pp 206-231

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titololaquoldquoReason is the first principle of all human actsrdquo Reason and Virtue according toSt Thomas Aquinas and Matteo Ricciraquo Lumen 7 (2019) 1

1 Cf O GenTili Lrsquoapostolo della Cina2 Cf GiOVAnni PAOlO ii laquoDiscorsoraquo 2723 BeneDeTTO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 84 FRAnCeSCO Messaggio 25 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 336 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 32

Egrave indubbio che il suo successo sia dovuto oltre che laquoa un miraco-loraquo come scrisse e alle strategie di inserimento anche alle straor-dinarie capacitagrave personali fu a nanjiang per esempio che invitatoa un convivio e fattosi scrivere quattrocento o cinquecento ideo-grammi senza alcuna connessione logica riuscigrave a ripeterli prima inordine e poi a rovescio destando immenso stupore7

nondimeno malgrado le numerose espressioni di stima che le sonostate tributate lrsquoopera di Ricci egrave stata sempre accompagnata da incom-prensioni ed equivoci il primo di essi avvenne ad opera dei cinesisuoi contemporanei a causa della loro radicata xenofobia il secondofu causato dalla stessa Chiesa la cosiddetta laquocontroversia dei riti cinesiraquosorta sotto il pontificato di Gregorio XV agli inizi del Seicento a pro-posito della compatibilitagrave o meno con la fede cattolica di alcune ceri-monie tradizionali allora in uso in Cina8 venne chiusa solo nel 1939sotto il pontificato di Pio Xii9 Altri gravi fraintendimenti ebberoluogo in seguito e sono tuttora in corso Alcuni lo hanno accusato diaver agito in mala fede simulando di aderire alle dottrine confucianeper fare schermo alle proprie vere intenzioni10 altri hanno parlato dilui come di un astuto laquostratega missionarioraquo11 altri hanno ritenuto chela sua critica alle religioni cinesi non fosse supportata da unrsquoadeguataconoscenza di esse12 altri ancora lo hanno considerato esclusivamentecome un laquomediatore culturaleraquo nel senso piugrave riduttivo del termine13

il fatto che la Cina non si sia convertita al cattolicesimo e che intutta lrsquoAsia lrsquoevangelizzazione abbia avuto successo solo in presenzadi culture inferiori o di un forte grado di pressione coloniale14 pro -

207VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

7 P OlMi laquoRicci Matteo (i)raquo 1568 C SAnTini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 1159 Cf SACRA COnGReGATiO De PROPAGAnDA FiDe Plane compertum est 24-26

10 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 3111 Cf JW WiTek laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5512 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 4513 Cf F Di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-3414 Cf P BeOniO-BROCChieRi laquoStrategia missionariaraquo 43

A Olmi208

verebbe lrsquoesistenza di unrsquointima contraddizione tra ragione e fede nonsolo nellrsquoattivitagrave missionaria di P Matteo Ricci ma in tutta lrsquooperaevangelizzatrice della Chiesa Secondo questi critici solo la ricerca diuna laquocivile conversazioneraquo15 tra esseri umani appartenenti a culture ea societagrave diverse potrebbe essere considerata lrsquoelemento positivo eduraturo dellrsquoopera ricciana e di quei missionari che ne seguirono lrsquoe-sempio Al contrario aver cercato di diffondere lrsquoannuncio cristianocon la sua pretesa di validitagrave universale egrave stato un elemento falli-mentare e negativo dellrsquoimpresa di Ricci come lo egrave in generale del-lrsquoattivitagrave missionaria della Chiesa16

Sono fondate tali critiche Sembrerebbe di no la laquoragione univer-saleraquo ndash costante antropologica che caratterizza lrsquoessere umano inquanto tale rimanendo invariata in ogni cultura e in ogni periodostorico ndash conduce alle soglie della fede cristiana e costituisce in uncerto senso la sua premessa e il suo fondamento Ciograve non solo da unpunto di vista puramente speculativo attraverso inferenze tratte cor-rettamente dai primi princigravepi della conoscenza ma anche e soprattut-to nellrsquoesercizio della morale come afferma il letterato Cinese nelCatechismo ricciano laquoho sentito dire che agire in accordo con laragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offendere la ragione egrave unmale ed egrave chiamato vizioraquo17

Queste parole esprimono la convinzione di fondo che ha animato lamissione di Ricci il vero sapiente non puograve non arrivare a credere in Dioe alla sua rivelazione in Gesugrave Cristo ma si egrave sapienti solo se si egrave virtuosie si egrave virtuosi solo se si vive seguendo i dettami della ragione laquoBe ne vo -len za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo18 afferma il letterato Occidentale nel Catechismo e il suointerlocutore concorda ricordando come nei tempi antichi gli studiosicinesi studiassero le opere dei sapienti diventando sapienti a loro volta19

15 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX16 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii17 VSSC 33018 VSSC 425 19 Cf VSSC 445

209VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

Unrsquoelevatissima concezione della sapienza piugrave orientata verso lasaggezza (possesso delle virtugrave morali) che non verso la scienza (posses-so delle virtugrave intellettuali) era universalmente diffusa tra gli intellettualicinesi Come dice il letterato Cinese allrsquoinizio del Ca te chi smo

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vitache gli egrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animalecertamente deve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfe-zionamento di seacute puograve essere considerato un uomo nobile altrimen-ti malgrado abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino Riuscirenella virtugrave egrave la vera felicitagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugravenon egrave autentica ma si fonda sulla tribolazione20

le espressioni laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) alla lettera laquofiglio disignoreraquo cioegrave laquouomo superioreraquo e laquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten)alla lettera laquouomo piccoloraquo cioegrave laquouomo inferioreraquo indicano due figu-re antinomiche nella concezione confuciana dellrsquoessere umano ilprimo eccelle in virtugrave mentre i pensieri e le azioni del secondo sono dipoco valore percheacute non scaturiscono da una sincera ricerca della per-fezione morale lrsquoideale dellrsquolaquouomo nobileraquo egrave fondamentalmentequello dello studioso saggio e quindi del sapiente che si perfezionanella virtugrave arrivando cosigrave a una piena conoscenza del vero e delbuono le 五常 wǔ chaacuteng le Cinque Virtugrave Costanti della condizioneumana secondo Confucio21 sono confrontabili con le Virtugrave Cardinalidella Tradizione occidentale e come lrsquoantico saggio pagano greco oromano grazie allrsquoesercizio di una vita virtuosa era inclinato a riceve-re la proclamazione del Vangelo cosigrave avrebbe potuto avvenire perlrsquolaquouomo nobileraquo confuciano

20 VSSC 1621 esse sono la benevolenza (仁 reacuten) la rettitudine (義 yigrave) lrsquoappropriatezza (禮 lǐ)

la saggezza (智 zhigrave) la fedeltagrave (信 xigraven)

A Olmi210

Avendo riconosciuto lrsquoesistenza di un legame molto stretto trasapienza ragione e virtugrave prima di usarlo come un ponte per arrivarealla conoscenza delle veritagrave fondamentali su Dio ndash prerequisiti indi-spensabili alla proclamazione del Vangelo ndash era necessario stabilirenel corso del dialogo tra il letterato Occidentale e il letterato Cinesequali fossero le caratteristiche specifiche di tale legame Che cosrsquoegrave lasapienza che promuove lo sviluppo dellrsquoessere umano affincheacute agiscalaquosecondo ragioneraquo Che cosrsquoegrave la ragione dal cui laquorettoraquo funziona-mento dipende lrsquoesercizio della virtugrave e che cosrsquoegrave la virtugrave secondouna concezione universale che risulti accettabile sia dal punto di vistaoccidentale sia dal punto di vista cinese

2 lrsquoASPiRAziOne AllA SAPienzA COMe PUnTO Di PARTenzADel DiAlOGO

Dopo essere entrato nella Compagnia di Gesugrave nel 1572 il giovaneMatteo Ricci (nato a Macerata il 6 ottobre 1552) studiograve prima a Roma(1573-1577) poi a Coimbra (1577-1578) poi a Goa (1579-1582) egliricevette unrsquoeducazione di alto livello che laquocombinava [] il sapereumanistico del Rinascimento con gli studi scolastici del Medioevoraquo22la Ratio studiorum gesuita infatti laquoincludeva le materie umanistichequali letteratura storia e dramma accanto a quelle tradizionalmente reli-giose come la teologia e la filosofiaraquo23 il piano di studi comprendevaanche scienze come la matematica lrsquoastronomia la geografia la carto-grafia accanto a esercitazioni tecniche e allo sviluppo di abilitagrave manuali

il retroterra di questa formazione culturale ndash che differiva notevol-mente dai programmi degli studi ecclesiastici precedentemente invigore e la cui influenza andograve laquomolto al di lagrave delle istituzioni gesuitepercheacute fu visto come una lucida e coerente affermazione di idealimetodi ed obiettivi ampiamente condivisi dagli educatori dellrsquoldquoeuropa

22 G CRiVelleR Matteo Ricci 2623 G CRiVelleR Matteo Ricci 26

211VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

modernardquoraquo24 ndash rimase comunque la grande concezione aristotelico-tomista della realtagrave un punto di riferimento insostituibile per la Chiesacattolica e al tempo stesso unrsquoinsuperabile manifestazione del potereconoscitivo del pensiero occidentale

lrsquoarchitrave di tale concezione egrave lrsquoideale della sapienza concepitacome la disposizione della mente a conoscere la Veritagrave laquole veritagrave fon-damentali e non quelle settoriali le veritagrave metafisiche e non quellescientifiche le veritagrave attinenti la Realtagrave suprema e ultima e non lerealtagrave contingenti e relativeraquo25 Richiamandosi ad Aristotele sanTommaso drsquoAquino dice che debbono essere chiamati laquosapientiraquo

coloro che ordinano rettamente le cose e che le sanno ben governareecco percheacute tra le prerogative che si attribuiscono al sapiente ilFilosofo afferma che laquoegrave proprio del sapiente governareraquo Ma la rego-la o norma di quanto egrave ordinato a un fine deve desumersi dal finestesso poicheacute ogni cosa egrave disposta nel migliore dei modi quando egraveben ordinata al proprio fine essendo il fine il bene di ogni cosa26

e infatti

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragravein un dato genere sapiente colui che considera le cause supreme diquesto genere [] Colui dunque che considera la causa supremadellrsquouniverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute aldire di S Agostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine27

in questa prospettiva la sapienza non si oppone alle scienze ma lesupera le abbraccia e le guida Secondo la visione ricciana della realtagravendash che coincide essenzialmente con la concezione che san Tommaso ha

24 JW OrsquoMAlley Introduction to Ratio Studiorum (tr it nostra)25 laquoSapienzaraquo in DEST 55026 CG i 127 STh i 1 6

A Olmi212

di Dio del mondo e dellrsquouomo ndash lo studio delle scienze naturali fiori-to con straordinario vigore agli inizi dellrsquoetagrave moderna non contrastain alcun modo con la ricerca della sapienza e anzi ndash attraverso laricerca delle cause parziali nei settori limitati della realtagrave ndash preparaallrsquoindagine della causa suprema che egrave Dio Perciograve mostrare ai cinesii procedimenti e i risultati della scienza moderna occidentale avrebbepotuto essere un modo efficace di condurli verso acquisizioni sapien-ziali ancora piugrave alte di quelle conseguite nel corso della loro pentamil-lenaria civiltagrave Come dice il gesuita maceratese in una lettera del 15febbraio 1609 al P Francesco Pasio Si

se gli potessimo insegnare le nostre scientie non solo havrebbono ariuscire in esse huomini molto eminenti ma anco per mezzo di essegli indurremmo facilmente alla nostra santa legge e mai si scorda-ranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbiamo al presentemanifesto inditio poicheacute non havendo sin hora insegnato a loroaltra cosa che qualche puoco delle scientie matematiche e cosmo-grafia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito [dire] conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi poi che diranno delle altre piugrave astrusecome sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali28

inoltre la sapienza non solo ha un valore intellettuale ma egrave di emi-nente importanza morale Egrave vero che al livello piugrave alto laquola sapienza egraveconoscenza delle cose divineraquo29 tuttavia la capacitagrave di ordinare e digiudicare propria della sapienza in quanto tale puograve essere attuataanche in campi ontologicamente subordinati laquorispetto al complessodella vita umana sapiente egrave lrsquouomo prudente che indirizza tutti gli attiumani al debito fine Di qui il detto dei Proverbi ldquola sapienza serveallrsquouomo di discernimentordquoraquo30

28 M RiCCi laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 febbraio 1609raquo 517-51829 STh i 1 630 STh i 1 6

213VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

nella sua componente speculativa la sapienza fornisce una co no -scen za della realtagrave che permette al conoscente di laquoidentificarsi inten-zionalmenteraquo con il conosciuto ma soltanto ad un livello intellettuale31in aggiunta a questo genere laquoastrattoraquo di conoscenza32 che guarda allarealtagrave ma rimane distaccata da essa crsquoegrave la conoscenza affettiva33 chelaquofa esperienzaraquo dellrsquooggetto conosciuto prendendo consapevolezza de -gli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del soggetto co no -scente Questa conoscenza per quandam connaturalitatem ndash in cui siattua la sinergia tra lrsquoapprensione intellettuale (la laquomenteraquo) e lrsquoinclina-zione appetitiva (il laquocuoreraquo) coinvolgendo lrsquointera persona ndash egrave il nucleodellrsquoaspetto morale della sapienza e rende il sapiente capace di speri-mentare la veritagrave della bontagrave e la bontagrave della veritagrave

Ricci sin dallrsquoinizio della sua permanenza in Cina si accorsequanto fosse congeniale agli uomini colti di quella terra ndash in particola-re ai letterati confuciani ndash tale elevata disposizione delle facoltagrave cono-scitive34 il cui linguaggio non appartiene allrsquounivocitagrave delle scienzema piuttosto alla plurivocitagrave delle arti e della poesia

lo studio approfondito e lrsquoesperienza diretta condussero rapida-mente il gesuita maceratese a farsi unrsquoidea piuttosto chiara delle qua-litagrave peculiari del popolo cinese egli riconobbe senza esitazioni il lorocarattere intelligente e pacifico laquola Cina egrave differentissima delle altreterre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lettere e puoco allaguerra egrave di grande ingegnoraquo35 in una lettera a P Pasio dieci anni piugravetardi egli confermava tale precedente giudizio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa tanto stupire a tutto questo

31 Cf STh i 12 4 59 232 Cf STh i 85 533 STh i 1 6 ad 3 ii-ii 45 2 ob 234 Cf M RiCCi Della entrata 90 iD laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 feb-

braio 1609raquo 518 52035 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 14 agosto 1599raquo 362

Oriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario [] cominciando dal principio anticamente seguittero lalegge naturale assai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cin-quecento anni inanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei cheadorava per idoli non era gente tanto sciagurata come quei che inostri egittj Greci e Romani adororno ma gente che pensavanoessere molto virtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi ilibri dersquo letterati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non dannoaltra adoratione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esa-minando bene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cosecontra il lume della ragione e moltissime conforme ad essa36

nella sua corrispondenza Ricci esprime spesso ottimismo riguardoalla conversione della Cina come appare ad esempio in una lettera alconfratello Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e di ingegnonon sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni della nostrasanta fegrave non si habbi a sottomettere ad essaraquo37

Consapevole di questo egli presentograve al lettore cinese delle suenumerose opere ndash non solo il Catechismo ma in particolare leVenticinque sentenze (《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten 1605) i Dieci capi-toli di un uomo strano (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān 1608) le Ottocanzoni per clavicembalo (《西琴曲意八章》 Xīqiacuten qǔyigrave bā zhāng1608) ndash argomentazioni intercalate con veritagrave sapienziali riguardantila superioritagrave della ragione38 la nobiltagrave della virtugrave39 il fine dellasapienza40 la bellezza della veritagrave41 la perfezione del bene42 lrsquoodio-

A Olmi214

36 M RiCCi laquolettera al p Francesco Pasio Si 15 febbraio 1609raquo 517-51837 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 15 ottobre 1596raquo 34438 Cf VSSC 23 25-26 37 69-70 93 117 168-169 201 239 330 333 35539 Cf VSSC 6 304-305 309 438 455 461-466 539 541 543 DCUS 3-15 159

175-189 331 333-33540 Cf OCMO 103 329 DCUS 97-99 M RiCCi利瑪竇 ligrave MǎDograveU 《二十五言》

Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) 10541 Cf VSSC 27 80 93 185 209 218 260 315 384 389 403 469 486 518 57242 Cf DCUS 183 311

sitagrave del male43 la necessitagrave dellrsquoascesi e dellrsquoautodisciplina44 lrsquoimpor-tanza dellrsquoarmonia e dellrsquoequilibrio interiore45 il valore del silenzio46la spiritualitagrave e la libertagrave dellrsquouomo47 i limiti e la fragilitagrave dellrsquoessereumano48 lrsquoesistenza e lrsquoimmaterialitagrave degli esseri spirituali49 lrsquounicitagravela bontagrave e gli altri attributi divini del Signore Supremo50

il primo libro scritto in cinese dal gesuita maceratese ndash il Trattatodellrsquoamicizia (《交友論》Jiāoyǒu lugraven) edito a nanchino nel 1595 ndash egraveuna raccolta di massime tratta dalla letteratura occidentale pagana ecristiana sul tema dellrsquoamicizia un luogo scelto per il suo valoresapienziale ampiamente riconosciuto sia in Occidente sia in Cina nelpensiero confuciano in effetti lrsquoamicizia egrave una delle Cinque Relazionifondamentali ndash oltre a quelle tra sovrano e suddito padre e figliomarito e moglie fratello maggiore e fratello minore ndash ed ha unrsquoimpor-tanza particolare percheacute completa e perfeziona le altre quattro alpunto tale che in sua assenza potrebbero scomparire il fine dellrsquoami-cizia egrave il raggiungimento della perfetta virtugrave irraggiungibile in solitu-dine scrivendo di questa veritagrave con cognizione di causa e testimo-niandola con la sua vita Ricci ha sollevato il dialogo con i suoi inter-locutori al livello della ragione sapienziale51

Persino nel Catechismo nel quale il dialogo tra il letterato Oc ci -den tale e il letterato Cinese egrave sorretto dalla ragione naturale ci sonoriferimenti che vanno al di lagrave dellrsquoorizzonte conoscitivo del sempliceuomo di buon senso lrsquoautore fa segno ad esperienze che sono accessi-

215VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

43 Cf VSSC 279 291 DCUS 16144 Cf VSSC 302-319 465 DCUS 69-81 155-173 175-189 31245 Cf VSSC 542 OCMO 329-331 335-337 DCUS 10746 Cf DCUS 111-15347 Cf VSSC 24 117-128 130-169 211 321 333-335 382-383 422-438 448 544

DCUS 17-3348 Cf VSSC 4-5 57 119-125 127 142 160 290 313 328 439 458 568 57949 Cf VSSC 170-20650 Cf VSSC 9 11 15 28 40-44 48-50 52-62 74 97 186 227 49351 Sul significato dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria di

Ricci cf Ch Shelke ndash M DeMiChele (ed) Matteo Ricci in China

bili soltanto a chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave e combinila pratica della virtugrave con il desiderio di conoscenza52 Solo lrsquolaquouomonobileraquo fonda la sua vita sulla veritagrave mettendola al di sopra di tutto53pratica incessantemente la benevolenza che egrave la piugrave nobile dellevirtugrave54 e lrsquoessenza della giustizia55 considera la pratica della virtugrave e ilmiglioramento di seacute56 come obiettivi di suprema importanza57 le rela-zioni umane ideali in particolare lrsquoamicizia possono essere veramenteconosciute solo da coloro i quali le hanno sperimentate nella loro vita

nel contesto della prospettiva sapienziale condivisa con i suoiinterlocutori Ricci identifica e corregge gli errori e le superstizioni delbuddhismo del daoismo e del neo-confucianesimo vale a dire ledeviazioni dalla realtagrave di tali filosofie religiose Definendo se stessocome laquoconfuciano drsquoOccidenteraquo (西儒 Xīruacute)58 il gesuita maceratesesi pone non tanto al confine delle due civiltagrave ma al di sopra di esse ndashcollocandosi dal punto di vista delle veritagrave universali che laquopreparano ilterrenoraquo alla Rivelazione cristiana Cosigrave egli dimostra lrsquoirragionevo-lezza del panteismo (secondo il quale Dio e lrsquouomo condividerebberola medesima sostanza)59 del monismo materialistico (secondo il qualetutte le cose costituirebbero un solo corpo)60 della fede nella reincar-nazione61 della fede nella divinazione62 della negazione dellrsquoesisten-za di intenzioni nel comportamento umano63 dellrsquoottimistica fiducia

A Olmi216

52 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 16953 Cf VSSC 2754 Cf VSSC 452 45755 Cf VSSC 45156 Cf VSSC 16 305 454-45557 Cf VSSC 16 305 454-45558 Cf 利瑪竇ligrave MǎDograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro elementi) 16659 Cf VSSC 208 220-23760 Cf VSSC 239-25661 Cf VSSC 258-300 DCUS 241-24362 Cf DCUS 279-30563 Cf VSSC 322-378

nellrsquoumana capacitagrave di praticare la virtugrave64 del sincretismo tra buddhi-smo daoismo e neoconfucianesimo (conosciuto come laquole Tre Re li gio -ni non sono che unaraquo 三教合一 Sān Jiagraveo heacuteyī)65

3 lrsquoUSO DellA RAGiOne COMe STRUMenTO COnDiViSODi COnOSCenzA

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomista adottata da Ricci (checostituisce semplicemente la rigorizzazione dellrsquolaquoantropologia impli-citaraquo condivisa spontaneamente da tutti gli esseri umani salvo rielabo-razioni filosofico-ideologiche) la ragione nellrsquouomo non egrave una facoltagravedistinta dallrsquointelletto Si usano due nomi diversi per indicare la distin-zione dei loro atti laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagravediverse tuttavia vengono denominati da atti diversi infatti il termineldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentreldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo66

le due grandi sfere della realtagrave ndash lrsquoessere e lrsquoazione ndash corrispondonoa due distinte modalitagrave della ragione la sfera dellrsquoessere egrave oggetto dellalaquoragione speculativaraquo che si esprime nella scienza (lo studio della natu-ra) e nella sapienza (inteso in questo senso specifico come lo studiodella metafisica) la sfera dellrsquoazione drsquoaltra parte egrave lrsquooggetto dellalaquoragione praticaraquo (ratio practica) che guida lrsquouomo in tutti i campi del-lrsquoagire in particolare nel campo della morale lrsquoam bi to della ragionepratica egrave suddiviso a sua volta in due lrsquoarea della produzione di cose ostrumenti (factibilia) che appartiene allrsquoarte e lrsquoarea dellrsquoautofor-mazione (agibilia) che appartiene alla morale in particolare laquoper lavita attiva non si esige qualsiasi forma di co no scen za pratica ma sola-mente quella che nelle cose agibili [in agibilibus] dirige le opere pro-prie della virtugrave morale Siffatta conoscenza egrave necessaria per la sceltache egrave ciograve di cui tratta la virtugrave moraleraquo67

217VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

64 Cf VSSC 48765 Cf VSSC 510-51866 STh ii-ii 49 5 ad 367 In III Sent 35 1 3 2 (cit in DEST 513)

Al fine di superare le differenze culturali nellrsquouso della ragioneche avrebbero potuto costituire un ostacolo insormontabile nel suotentativo di dialogo con gli intellettuali cinesi su argomenti come laricerca della felicitagrave lrsquoesistenza di Dio la Rivelazione cristiana Riccisi pone al di sotto di tali differenze cercando per quanto possibile difondare il suo discorso sui primi princigravepi della conoscenza e dellamorale che strutturano la ragione universale e la cui validitagrave potevaessere immediatamente riconosciuta dai suoi interlocutori lrsquoAquinatedice di questi princigravepi

il ragionamento sta allrsquointellezione come il moto sta al riposo [giagraveconseguito] o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna [col metodo dedutti-vo o] per via di giudizio ai primi princigravepi alla cui luce esamina leconclusioni raggiunte68

le veritagrave che costituiscono tale laquoconoscenza originariaraquo si basanosullrsquoevidenza cioegrave sulla laquopresenza di una realtagrave che si dagrave in modochiaro ed inequivocabileraquo69 non derivano da particolari riflessioni sul-lrsquoesperienza bensigrave sullrsquoesperienza nella sua immediatezza ndash sebbenemediata da inferenze intuitive esse laquosono patrimonio di tutti sonouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante in mezzo a tuttele variabili di cultura e condizioni sociali come sono pure una co stan -te attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzioni) delle capacitagraveintellettive individualiraquo70 Ogni catena di ragionamento parte da esseogni argomentazione tacitamente le assume anche coloro che le ne ga -no si riferiscono almeno implicitamente ad esse percheacute egrave impossibileorientarsi nella realtagrave senza il loro aiuto

A Olmi218

68 STh i 79 869 A llAnO Filosofia della conoscenza 4470 FSC 37

naturalmente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati Come dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi ilprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)71

A causa della loro natura intuitiva i primi princigravepi non possonoessere sistematizzati vale a dire definitivamente sistemati in una seriedi proposizioni formalmente espresse invero nella storia della filoso-fia occidentale sono stati piugrave numerosi i tentativi di negarli o di igno-rarli cercando futilmente di trovare nuovi punti di partenza al pensie-ro umano che non i tentativi di esplorarli in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni72

Agli inizi del XX secolo Reacuteginald Garrigou-lagrange redasse unalista non esaustiva ma indicativa dei primi princigravepi della ragionenaturale innanzitutto si trova il principio di identitagrave laquociograve che egrave egrave ciograveche egraveraquo ovvero laquoogni cosa egrave identica a se stessa e differente dallealtreraquo Al secondo posto si trova il principio di non-contraddizione laquoegraveimpossibile per qualcosa essere e non essere allo stesso tempo e nellostesso sensoraquo ovvero laquoaffermazioni contraddittorie non possonoessere vere nello stesso tempo e nello stesso sensoraquo Al terzo posto sitrova il principio di sostanzialitagrave laquociograve che esiste rimane lo stessomutando le modalitagrave di esistenzaraquo ovvero laquouna sostanza egrave diversa

219VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

71 Met iV 4 1006 a 5-972 Tra i grandi filosofi che negarono in modo piugrave o meno esplicito uno o piugrave dei

primi princigravepi della ragione naturale ci furono Reneacute Descartes David humeimmanuel kant Gottfried WF hegel Cf FSC 151-154

dalle sue proprietagraveraquo laquouna cosa in seacute devrsquoessere distinta dalle sue ca -ratteristicheraquo Al quarto posto si trova il principio di ragion drsquoesserelaquoogni essere ha la ragione della sua esistenza in se stesso o in qualco-srsquoaltroraquo Al quinto posto si trova il principio di causalitagrave laquoogni effettoha una causa (proporzionata)raquo Al sesto posto si trova il principio difinalitagrave laquoogni agente agisce in vista di un fineraquo Al settimo posto sitrova il principio di induzione laquola stessa causa nelle stesse condizioniproduce sempre il medesimo effettoraquo Allrsquoottavo posto si trova il prin-cipio della sinderesi (ovvero il primo principio della ragione pratica)laquoil bene devrsquoessere fatto e cercato il male devrsquoessere evitatoraquo73

la lista puograve variare leggermente sia nella formulazione letteraledei princigravepi sia nel loro ordinamento Antonio livi ad esempio hapreferito parlare di quattro laquocertezze originarie del senso comuneraquo (ilmondo lrsquoio la libertagrave Dio) prima dei fondamentali laquoprimi princigravepidel la conoscenzaraquo (non-contraddizione causalitagrave finalitagrave)74 San Gio -vanni Paolo ii ha formulato in modo sintetico ma estremamente ef -ficace lo stato attuale della riflessione sui primi princigravepi della ra gio nenaturale (e della realtagrave)

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sentedi possedere questi principi anche se in forma generica e non riflessa

A Olmi220

73 Cf R GARRiGOU-lAGRAnGe Le sens commun 105-11774 FSC 42-62

Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio75

P Matteo Ricci riconosce che i cinesi sono inclinati a fare uso dellarecta ratio76 nel loro regno laquofecero sempre molto caso di seguire intutte le loro opere il dettame della ragione che dicevano avere ricevutadal Cieloraquo77 egli ricorre frequentemente ai fondamenti della laquofiloso-fia implicitaraquo per dare corpo alle sue argomentazioni ciograve avviene inparticolar modo nel Catechismo Sin dallrsquoinizio del dialogo allorcheacuteil letterato Cinese chiede al letterato Occidentale di parlargli delSignore del Cielo questi risponde laquoCercherograve di spiegare la religionecattolica del Signore del Cielo per dimostrare che egrave la vera religionema [] prima di tutto presenterograve le ragioni su cui essa si fondaraquo78

il primo di questi princigravepi consiste nel riconoscimento dellrsquointellet-to-ragione come la facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquoDi tuttele cose che distinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grandedella facoltagrave intellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere ilgiusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qual-cosa che non sia ragionevoleraquo79 Questa idea viene affermata piugrave voltedurante il dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo laquoessere viventeraquo lo distinguedai metalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piante

221VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

75 FR 476 Cf M RiCCi Della entrata 9077 M RiCCi Della entrata 9078 VSSC 22 cf STh i 1 879 VSSC 23 cf STh i 76

laquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsi-va [推論 tuī lugraven] ndash non intelletto intuitivo [明達 miacuteng daacute] ndash lodistingue dagli spiriti [] Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza pro-vengono soltanto dallrsquouso della ragione [推理 tuī lǐ]80

lrsquointelletto-ragione ha una fondamentale funzione conoscitiva

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto [靈才 liacutengcaacutei] non puograveartificiosamente essere considerato falso Tutto ciograve che la ragione [理 lǐ] mostra essere vero non posso non riconoscerlo come verotutto ciograve che la ragione mostra essere falso non posso non ricono-scerlo come falso81 la ragione ha con lrsquouomo la stessa relazioneche il sole diffondendo ovunque la sua luce ha con il mondoAbbandonare i princigravepi accertati dallrsquointelletto e conformarsi alleopinioni altrui egrave come oscurare la luce del sole e cercare un oggettocon una lanterna82

la spiegazione degli insegnamenti del Signore del Cielo afferma illetterato Occidentale laquosaragrave basata sulla ragioneraquo83 e il letteratoCinese concorda pienamente percheacute ha laquosentito dire che agire inaccordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offenderela ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo84

e cosigrave attraverso lrsquouso della ragione i due interlocutori si propon-gono di raggiungere la veritagrave Ma quale veritagrave

Unrsquoevidenza Una regola o un concetto stabiliti a priori Un ra gio -namento esente da contraddizioni Qualcosa di utile in senso pragmatico

A Olmi222

80 VSSC 42581 Cf STh i 16 1-282 VSSC 25 cf STh i 16 1-283 VSSC 26 cf STh i 2 2 12 1284 VSSC 330

O invece la corrispondenza del pensiero alla realtagrave ndash la adequatio reiet intellectus di cui parla san Tommaso85

lrsquointero contesto del lavoro ricciano cosigrave come la formazione filo-sofico-teologica da lui ricevuta86 fanno segno a questrsquoultima conce-zione Anche il gesuita maceratese come tutti i tomisti crede che lastruttura relazionale della conoscenza comporti laquoda un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva apertu-ra o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso il fruttodellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamente siintende per ldquoveritagraverdquoraquo87 nel Catechismo il letterato Occidentale affer-ma che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentre lrsquooggettodella volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo88 e il letterato Cinese riconosce chelaquotutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giustodallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado di com-prendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarrito le fon-damenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo89

Tuttavia la veritagrave non egrave solo un atto mentale un esercizio dellrsquoin-telligenza essa scaturisce dallrsquoadattamento del pensiero e dellrsquointerapersona alla realtagrave il Catechismo stabilisce con decisione il valoreetico della veritagrave trovandosi cosigrave in piena armonia con lrsquoorientamentodella filosofia confuciana e cinese in generale90 il letterato Cinesecrede infatti che laquoin ogni discussione egrave essenziale porre la veritagrave al disopra di tutto [] lrsquouomo nobile fonda la propria vita sulla veritagrave insua presenza le si adegua in sua assenza fa opposizioneraquo91 e il

223VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

85 Cf STh i 16 2 CG i 5986 Sulla formazione umanistica e scientifica ricevuta da P Matteo Ricci cf M Re DAel li

Il mappamondo 15-60 M FOiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 RA MARykSlaquoA Jesuitrsquos educationraquo 103-111

87 laquoVeritagraveraquo in DEST 64788 VSSC 45089 VSSC 7590 Cf D BODDe laquoharmony and Conflictraquo 19-80 Mei yi-PAO laquoThe Basisraquo 149-166

zhAnG ChUnPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-64491 VSSC 27

letterato Occidentale conferma laquogli uomini nobili non hanno motivodi opporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo92

Per fare un altro passo in direzione del fondamento ultimo del dialo-go interculturale intrapreso da Ricci ci si deve chiedere quanto siaampio il dominio della veritagrave che gli interlocutori del Catechismo con-cordano tacitamente di esplorare vale a dire se per loro la conoscenzapossa estendersi solo ad alcune dimensioni della realtagrave (ad esempioquelle considerate dalla scienza moderna) o se possa invece investigarelrsquolaquoessere come taleraquo e quindi spingersi sino allrsquoorigine della perfezionedi tutte le cose i pensatori occidentali da Ockham in poi hanno messoin discussione la possibilitagrave di una laquometafisica realistaraquo restringendocosigrave lrsquoagravembito del conoscibile Secondo la cosiddetta laquovia mo der naraquo

ha valore soltanto la conoscenza diretta di cose individuali lrsquoa stra -zio ne invece egrave fonte di inganni induce a presumere lrsquoesistenza dientitagrave nascoste (essenze forme sostanziali potenze) che se nonaltro sono innecessarie e quindi da abbandonare al famoso rasoiodi Ockham (not sunt multiplicanda entia sine necessitate) Sarannocosigrave ammessi soltanto gli oggetti direttamente conoscibili o grazieallrsquointuizione sensibile come pensa lrsquoempirismo o in forza dellrsquoin-tuizione intellettuale come sostiene il razionalismo il quale postulauna conoscenza diretta delle essenze93

Certamente P Matteo Ricci non condivide questo approccio a diffe-renza di molti pensatori occidentali contemporanei aderisce fermamen-te alla laquofilosofia implicitaraquo e fa costantemente appello ad essa Egrave pro-prio questo saldo riferimento ai primi princigravepi della realtagrave e del pensieroche rende possibile il dialogo tra interlocutori separati da visioni delmondo molto lontane al limite della reciproca incomprensione

A Olmi224

92 VSSC 8093 A llAnO Filosofia della conoscenza 4

4 lrsquoeSPeRienzA DellA ViRTugrave COMe AnTiCiPAziOne COnDiViSADellA ViA Del SiGnORe Del CielO

Come abbiamo visto sinora nel corso della sua missione intellet-tuale P Matteo Ricci ha fatto costantemente appello allrsquoaspirazionealla sapienza condivisa dalle due grandi civiltagrave occidentale e cinesepromuovendo lrsquouso della laquoretta ragioneraquo come il metodo piugrave sicuroper raggiungere tale nobile fine

Abbiamo visto altresigrave che nella concezione aristotelico-tomista dicui Ricci si egrave fatto portavoce la ragione ha una forte valenza moralelaquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragione e qualsiasi altroprincipio in qualche modo deve obbedire alla ragioneraquo94 Egrave la ragioneche struttura lrsquoesercizio delle virtugrave sia le virtugrave dianoetiche che con-tribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive sia le virtugrave etico-morali o pratiche che controllano le passioni e la scelta dei mezzi inordine al conseguimento del fine ultimo

Tuttavia il sistema della morale tomista egrave caratterizzato da uno laquostiledi pensieroraquo ndash vale a dire da una modalitagrave di esercizio della ragione ndashmolto lontano da quello cinese nella sua visione del mondo Tommaso egraveanalogico-analitico analogico percheacute lrsquoAquinate considera la realtagrave siacome un intero sia come un insieme di elementi distinti sia come unastruttura ordinata in cui tutti gli elementi hanno il loro posto su differentilivelli di perfezione (la sua visione filosofico-teologica coglie simulta-neamente le relazioni di distinzione di unitagrave di ordine che legano tuttigli aspetti della realtagrave95) analitico percheacute egrave molto vicino alla logica for-male nel risolvere i problemi laquosmontandoliraquo in elementi piugrave facilmentecomprensibili il pensiero tradizionale cinese invece egrave sintetico-dialetti-co sintetico percheacute tende a una visione olistica della conoscenza abbrac-ciando in una visione panoramica elementi disparati ed eterogenei altri-menti difficili da mettere in correlazione dialettico percheacute organizza larealtagrave in corrispondenze e opposizioni in una serie di laquoemblemiraquo che siattraggono e respingono reciprocamente96

225VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

94 STh i-ii 58 295 Cf ACA96 Cf M GRAneT Il pensiero cinese 124-125

inoltre il gesuita maceratese non avrebbe potuto parlare esplicita-mente delle laquovirtugrave teologaliraquo (fede-speranza-caritagrave) se non con i cine-si giagrave convertiti al cristianesimo e la classificazione occidentale dellelaquovirtugrave cardinaliraquo (prudenza-giustizia-fortezza-temperanza) seppureanaloga allo schema cinese delle laquocinque virtugraveraquo (benevolenza-giusti-zia-proprietagrave-saggezza-fedeltagrave) non egrave sovrapponibile ad esso

Di conseguenza avendo in mente che le azioni virtuose sono quel-le che si conformano alla ragione ndash la retta ragione della laquofilosofiaimplicitaraquo ndash lrsquoautore del Catechismo non cerca in alcun modo di siste-matizzare la morale naturale seguendo il modello tomista solo la defi-nizione di singoli aspetti della morale si riferisce alla concezione chene ha lrsquoAquinate in particolare come viene presentata nella SummaTheologiae (alla quale del resto Ricci non fa mai esplicitamente rife-rimento) Tale concezione sottolinea innanzitutto la distinzione travirtugrave morali e intellettuali

le virtugrave sono abiti che dispongono perfettamente lrsquouomo a ben ope-rare Ora in lui non ci sono che due princigravepi degli atti umani e cioegravelrsquointelletto o ragione e lrsquoappetito infatti come si esprimeAristotele questi sono i due motori dellrsquouomo Perciograve ogni umanavirtugrave deve essere un perfezionamento di qualcuno di codesti princi-pi e quindi se potenzia lrsquointelletto o speculativo o pratico nel benoperare saragrave una virtugrave intellettuale se invece rafforza la parte appe-titiva saragrave una virtugrave morale97

Gli abiti intellettuali vengono detti virtugrave non in quanto induconolrsquouomo a compiere buone azioni (ciograve egrave proprio della volontagrave) ma per-cheacute lo rendono capace di ben operare98 Ciograve che egrave caratteristico dellevirtugrave morali drsquoaltro canto egrave lo spingere la volontagrave a dominare le pas-sioni una padronanza che non egrave esercitata direttamente dalla ragionema solo attraverso lrsquoimperio della volontagrave

A Olmi226

97 STh i-ii 58 398 Cf STh i-ii 57 1

Affincheacute uno possa agir bene non si richiede soltanto che la ragionesia predisposta dagli abiti delle virtugrave intellettuali ma che anche lepotenze appetitive siano ben disposte mediante gli abiti delle virtugravemorali Perciograve come lrsquoappetito egrave distinto dalla ragione cosigrave le virtugravemorali sono distinte da quelle intellettuali Cosiccheacute allo stessomodo che lrsquoappetito egrave principio degli atti umani in quanto partecipadella ragione cosigrave gli abiti morali sono virtugrave umane in quantoconformi alla ragione99

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomistico-ricciana pienamentecorrispondente al senso della realtagrave e alla laquofilosofia implicitaraquo lrsquoele-mento materiale delle virtugrave morali egrave costituito dagli appetiti sensitivi(concupiscibile ed irascibile) mentre lrsquoelemento formale consistenella sottomissione degli appetiti stessi alla ragione attraverso ilcomando della volontagrave la prudenza regola gli atti della ragione prati-ca la giustizia regola lrsquoesercizio della volontagrave la fortezza regola gliatti dellrsquoappetito irascibile la temperanza regola gli atti dellrsquoappetitoconcupiscibile100

non potendo riferirsi esplicitamente per i motivi giagrave citati a ques-ta concezione sistematica lrsquoautore del Catechismo organizza la trat-tazione della morale in risposta a tre principali questioni che cosrsquoegrave lavirtugrave percheacute essere virtuosi come essere virtuosi101

Rispondendo alla prima domanda il letterato Occidentale presentala virtugrave come il compimento della rettitudine (laquola virtugrave consiste nelfare ciograve che egrave rettoraquo102) come necessaria (laquola pratica della virtugrave egrave ilcompito fondamentale dellrsquouomoraquo103) come una fonte di gioia (laquolrsquouo-mo nobile [] trova la gioia nella virtugraveraquo104) che puograve condurci alla feli-

227VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

99 STh i-ii 58 2100 Cf STh i-ii 61 1-2101 Su questa tripartizione della morale ricciana cf M FeRReRO The Cultivation of

Virtue 201-351102 VSSC 436103 VSSC 305 cf STh i-ii 49 4104 VSSC 310 cf STh i-ii 5 1 69 2

citagrave dopo la morte (laquosenza abbandonare questo mondo di affanni[lrsquouomo] puograve dedicarsi con profonditagrave e concentrazione alla praticadella Via e prepararsi a diecimila generazioni di pace e di gioia dopola morteraquo105) come incompatibile con la ricerca dei piaceri dei sensi(laquouna persona che sia stata educata a seguire prontamente la retta ra -gione non avragrave molto tempo per i piaceri del bere e del mangiareraquo106)come perfettamente concorde con la ragione (laquoho sentito dire cheagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e cheoffendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo107) laquoBe ne vo len -za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo108 al punto tale che la retta volontagrave non puograve che seguire idettami della retta ragione (laquoio ho la possibilitagrave di astenermi dal fare ilbene tuttavia lo compio grazie a un atto della volontagrave soltanto cosigraveposso essere considerato un uomo nobile che agisce beneraquo109) pertan-to nellrsquoesercizio della virtugrave crsquoegrave una stretta correlazione tra lrsquointellet-to-ragione e la volontagrave (laquosolo quando lrsquointelletto conosce la benevo-lenza la volontagrave puograve amarla e preservarla solo quando la volontagrave amala rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla e osservarlaraquo110) che si mani-festa nella retta intenzione (laquonessuno sotto il cielo puograve agire bene senon ne ha lrsquointenzioneraquo111) lrsquoesercizio della virtugrave egrave identificato con lasaggezza (laquochi vuole [indossare il prezioso ornamento della virtugrave]deve avere la ferma intenzione di fare il bene in tal caso egrave saggioaltrimenti egrave malvagioraquo112) ma le passioni si oppongono ad essa acausa del peccato originale (laquose la natura umana non fosse ferita obbe-direbbe alla ragione senza ribellarsi e il male non esisterebberaquo113)

A Olmi228

105 VSSC 24 cf STh i 75 1-4106 VSSC 315107 VSSC 330108 VSSC 425109 VSSC 432110 VSSC 451111 VSSC 431112 VSSC 438 cf STh i-ii 55 1 113 VSSC 429 cf STh i-ii 19 3

laquopoicheacute la nostra natura egrave malata entrando in contatto con le cose noine ricaviamo unrsquoimpressione errata che non segue la ragione il nostroamore e il nostro odio il nostro discernimento tra il giusto e lo sbagliatoraramente sono retti e veriraquo114 e tuttavia la virtugrave egrave ancora raggiungibi-le la natura umana infatti malgrado sia ferita ha ancora la capacitagrave diragionare rettamente (laquola natura umana era originariamente buona []la sua ldquoabilitagrave innatardquo esiste sempre ed egrave possibile servirsene per ricono-scere la malattia e provvedere alla curaraquo115) se egrave perseguita fermamen-te la virtugrave conduce a una trasformazione dellrsquointera persona (laquola piugrave altaaspirazione della conoscenza consiste unicamente nel perfezionare sestessi in conformitagrave alla santa volontagrave del Signore del Cieloraquo116)

in risposta alla seconda domanda ndash percheacute essere virtuosi ndash illetterato Occidentale ricorda che la virtugrave e il Cielo sono la sola ricom-pensa adatta allrsquouomo (laquoi desideri donati allrsquouomo dal Signore del Cielosono naturalmente orientati a una vita incommensurabile e a una gioiainfinitaraquo117 laquole ricompense di questa vita sono insignificanti percheacutenon riescono a soddisfare il desiderio del cuore degli uomini sono ina-deguate ai meriti di una virtugrave sinceramente praticata sono insufficienti amanifestare la potenza che ha il Sovrano Supremo di ricompensare labontagraveraquo)118 lrsquolaquouomo nobileraquo non puograve che essere virtuoso percheacute egrave inte-ramente orientato dalla retta ragione a compiere la volontagrave di Dio

Sebbene abbia passioni comuni al cuore degli animali il suo verosignore egrave il cuore retto dalla ragione come potrebbe il cuore anima-le disobbedire agli ordini del cuore ragionevole Perciograve se intendoseguire la ragione sono un uomo nobile e virtuoso e il Signore delCielo mi benedice se invece vivo nella dissolutezza e intendoseguire il cuore animale sono un uomo meschino e peccatore e ilSignore del Cielo mi abbandona119

229VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

114 VSSC 429115 VSSC 429116 VSSC 455117 VSSC 159118 VSSC 376119 VSSC 333 cf STh i 81 3

infine come risposta alla terza domanda ndash come essere virtuosi ndashil letterato Occidentale concentra la sua attenzione sullrsquoesercizio dellabenevolenza (仁 reacuten) la benevolenza egrave il cuore di ogni virtugrave (laquoci sonomolti tipi di virtugrave e non posso enumerarli tutti Ora con lei parlo sol-tanto del nucleo essenziale costituito dalla benevolenza Una volta chelo si sia ottenuto tutto il resto ne consegueraquo120) essa consiste nellrsquoa-more (laquoamare il Signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile esupremo e amare gli altri come se stessi per amore del Signore delCieloraquo121) la benevolenza egrave una virtugrave cosigrave nobile ed egrave capace diassommare in seacute tutte le altre percheacute si identifica con lrsquoamore di Dioche egrave il bene supremo (laquoil Signore del Cielo egrave la somma di tutti i benici ha creati ci nutre ha fatto sigrave che fossimo persone e non animali einoltre ci ha dato una natura con cui possiamo praticare la virtugraveraquo122)Per tanto il sapiente percorre la Via della bontagrave (laquoil grado piugrave alto del di -ligente perfezionamento di seacute egrave guardare costantemente il Signore delCielo con lrsquoocchio del cuore come se lo si vedesse faccia a facciaraquo123)che conduce al piugrave alto grado di felicitagrave possibile per gli esseri umani(laquola bontagrave del Signore del Cielo egrave infinita quindi la nostra virtugrave puogravecrescere senza limitiraquo124) e seguire Dio lrsquounico maestro della veravirtugrave egrave credere in Gesugrave Cristo

egli agigrave con grande misericordia e compassione scendendo luistesso in questo mondo e facendo esperienza di ogni cosa per sal-varlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshen del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore Ai delladinastia han del nome imperiale yuanshou nel terzo giorno suc-cessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave che

A Olmi230

120 VSSC 467121 VSSC 468122 VSSC 468123 VSSC 466124 VSSC 469

significa laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein Occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo Questesono le opere compiute concretamente dal Signore del Cielo125

la Via di Gesugrave Cristo ndash cioegrave la Via del Λόγος cioegrave la Via (suprema)della ragione sapienziale cioegrave la Via (piugrave alta) della sapienza attraver-so la ragione e la virtugrave ndash egrave anche lrsquounica che possa condurre gli uominial raggiungimento del bene comune in questi giorni il mondo occi-dentale (in particolare gli Stati Uniti) e la Cina sono in una posizionedifficile come ha detto Graham Allison il loro confronto sembraseguire lo schema della laquotrappola di Tucidideraquo quando una potenzaemergente (in questo caso la Cina) minaccia il predominio di unapotenza dominante (in questo caso gli Stati Uniti) un conflitto sularga scala puograve essere innescato non solo da eventi straordinari o ina-spettati ma anche da attriti nella politica estera quotidiana126

il semplice dialogo laquostrumentaleraquo cioegrave lo scambio di conoscenze odi merci attraverso il quale ciascuno degli interlocutori cerca di ottene-re un vantaggio per se stesso non egrave sufficiente a disinnescare la trap-pola solo il dialogo laquosapienzialeraquo puograve condurre ambedue gli interlo-cutori alla ricerca di un bene comune realmente condiviso ndash cioegrave delbene supremo Poicheacute tale ricerca egrave di natura intrinsecamente filosofi-co-religiosa il percorso tracciato quattrocento anni fa dal gesuitamaceratese allrsquoombra del laquodottore universaleraquo della Chiesa egrave probabil-mente la strada migliore per quanto impervia oggi percorribile percercare di riavvicinare lrsquoOccidente e la Cina

231VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

125 VSSC 580126 Cf G AlliSOn Destined for War 29

Sigle e abbreviazioni

AAS Acta Apostolicae SaedisACA A Olmi laquolrsquoanalogia come concetto analogicoraquoAn pr AristOtele Primi analiticiCCC Catechismo della Chiesa Cattolicacf confrontaCG tOmmAsO drsquoAquinO Summa contra GentilesCISR m CigliAnO (ed) Atti del Convegno Internazionale di Studi

Ric cia niDCUS m riCCi 利瑪竇 ligrave mǎdograveu 《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān

(Dieci ca pitoli di un uomo strano)De Leg mt CiCerOne De legibusDe Ord AgOstinO drsquoippOnA De ordineDe Ver tOmmAsO drsquoAquinO Quaestio disputata De VeritateDEST B mOndin Dizionario enciclopedico del pensiero di san

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della lingua italianaIn de Hebd tOmmAsO drsquoAquinO Expositio libri Boetii De HebdomadibusIn I-IV Sent tOmmAsO drsquoAquinO Commentum in quatuor libros Sen ten tia rumLE pAOlO Vi Lumen EcclesiaeLG COnCiliO VAtiCAnO ii Lumen GentiumLSC r gArrigOu-lAgrAnge Le sens communMet AristOtele Metafisica MO F drsquoArelli (ed) Le Marche e lrsquoOriente

233

NA COnCiliO VAtiCAnO ii Nostra aetateOCMO m riCCi 利瑪竇 ligrave mǎdograveu《西琴曲意八章》 Xīqiacuten qǔyigrave bā

zhāng (Otto canzoni per manicordo occidentale)Pol AristOtele PoliticaSRF C giuliOdOri ndash r sAni (ed) Scienza ragione fedeSTh tOmmAsO drsquoAquinO Summa Theologiaesuppl supplementoTA CH perelmAn ndash l OlBreCHts-tyteCA Trattato del lrsquoar go -

men ta zio neTim plAtOne TimeoVLI A durO (ed) Vocabolario della lingua italianaVSSC m riCCi 利瑪竇 ligrave mǎdograveu《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave

(Il vero si gnificato di laquoSignore del Cieloraquo)

Sigle e abbreviazioni234

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FABiO pAri Esegesi e teologia di Ebr 13 Quale cristologia per il Figlio(pp 192-223)

miCHele rOBertO pAri La vita consacrata luogo di esperienza della Trinitagrave

(pp 224-246)

AntOninO pOstOrinO Il concetto dellrsquoIncarnazione Lrsquoimmortalitagrave personale tra ldquoarticulus fideirdquo e ldquopraeambulum fideirdquo retrospettivamente determinata per via anagogica (pp 247-306)

emmAnuele rOtundO Dalla ldquokenosirdquo intradivina allrsquoabbraccio del lrsquoin fernoUnrsquoanalisi teologica dellrsquoescatologia balthasariana (pp 307-396)

mArCO sAlViOli Rigenerare legami nella cultura iperindividualistaUnrsquointerpretazione ecclesiologico-fondamentale (pp 397-421)

FederiCO zirOtti ldquoUbi fides ibi libertasrdquo Sintesi del pensiero teologico del cardinal Giacomo Biffi (pp 422-498)

2 monografia

AntOniO Olmi

P Matteo Ricci e san Tommaso drsquoAquinoSette studi sul tomismo sapienziale (pp 7-256)

249

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696vol 6 Giovanni 1-8 testo latino e trad it pp 600vol 7 Giovanni 9-21 testo latino e trad it pp 576

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1 pp 552

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2 pp 592

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate Expositio Libri Boetii DeEbdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii de Divinis No mi ni bus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende anche De ente et essentia pp 568

Commento a Isaia testo latino e trad it pp 1168

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super Epistolas Pauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad it pp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latino e trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

Commento al Libro di Boezio De Ebdomadibus Lrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri Boetii De Ebdo ma di bus introd testolatino e trad it pp 152

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedizione italia-na segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca rattere corsivo Cf J-PTORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tom ma so drsquoAquino ESD 3a edizione completa-mente rivista Bologna 2017

250

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introd trad it pp 528

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 1 pp 1664

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 2 pp 1432

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 1 pp 1192

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 2 pp 1192

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia Libri Ethi co rum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia super Me ta phy si co rum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorum introd trad itpp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum super Libros Sen ten tia rum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad it pp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et es sen tia introd commentotesto latino e trad it pp 320

251

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali Sermones Principia ldquoRigans mon tesrdquo ldquoHic est liberrdquointrod commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di Aristotele Il senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia Libri De sensu etsensato cuius secundus tractatus est De memoria et reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-II qq 67-71introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem preceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrata Contro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosa La perfezione della vita spi rituale Contro la dottrina di quanti distolgono dallavita religiosa Contra impugnantes Dei cultum et religionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doctrinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad it pp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiere introd trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione a ogni sezionetesto latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumi sola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiae in 4 volumi introduzionitesto latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

252

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introd trad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introd trad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introd trad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mon doDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq XXI-XXIXpp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spirituali De spi ritualibus creaturis introd testo latino e trad it pp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritate De correctione fraterna De spe De virtutibus car di na li bus Lrsquo unione del Verbo Incarnato De unione Verbi In car na ti introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VI pp 624

vol 7 Il male De malo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino e trad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divina De potentia Dei testo latino e trad it qq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introd testo latino etrad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales testo latino e trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Her me neias ExpositioLibri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessa del Bra ban te La dilazione nella compravendita De Regno ad Regem CypriEpistola ad Du cis sam Brabantiae De emptione et venditione ad tempus introdtrad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave Maria DieciComandamenti Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini Le preghieredi san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apo sto lo rum In orationem dominicam

253

In salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decem legis praeceptaexpositio Officium de Festo Corporis Christi Piae Preces Ad Joannem introdtrad it pp 352 (esaurito)

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologia teologia natura-le etica politica pedagogia De Principiis naturae testo latino e trad it intro-duzioni e antologia di brani pp 224

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tommaso drsquoA qui no 3a ed comple-tamente rivista pp 624

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensiero di san Tom ma so drsquoAquino 2a edpp 764

254

TEOLOGIA

DERMINE F M Ragioniamo sul demonio tra superstizione mito e realtagrave SANTA SEDE Enchiridion di Bioetica Documenti da Pio X a FrancescoVAGNEUX Y Co-Esse Il Mistero trinitario nel pensiero di Jules MonchaninFESTA G Lrsquoereditagrave dei Santi Padri Cassiano e i Domenicani SERAFINI FUn cardiologo visita Gesugrave I miracoli eucaristici alla prova della scienza 2a edMONDIN B Storia della Teologia vol 4 2a edCHARDONLLa Croce di Gesugrave Dove sono provate le piugrave belle veritagrave della teologia mistica e

della grazia santificante 2a edBICCHIEGA M Fertilitagrave umana Consapevolezza e virtugraveCONFERENZA EPISCOPALE TEDESCA Dio e la dignitagrave dellrsquouomoCARPIN A (ed) Il vangelo della famiglia La famiglia in prospettiva teologicaBRUGUEgraveS J-L Corso di teologia morale fondamentale 6 voll RUFFINI F La ldquoQuaestio de unione Verbi incarnatirdquoSALVIOLI M (ed) Tomismo creativoBUZI P La Chiesa copta Egitto e Nubia 2a edBERNINI R La vita consacrata Teologia e spiritualitagraveCARPIN A Indissolubilitagrave del matrimonio La tradizione della Chiesa anticaTESTI C A Santi pagani nella Terra di Mezzo di TolkienPIZZORNI R Amore e civiltagravePUCCETTI R I veleni della contraccezioneMAGNANINI P-MACCAFERRI A Analisi grammaticale dellrsquoaramaico bi bli coMILBANK J Il fulcro sospeso Henri de Lubac e il dibattito intorno al soprannaturaleCOGGI R Trattato di Mariologia I misteri della fede in Maria 2a edCHIESA ORTODOSSA RUSSA Fondamenti della dottrina sociale MONDIN B Lrsquouomo secondo il disegno di Dio 2a edBARILE R (ed) Il rosario Teologia storia spiritualitagrave PASINI G Il monachesimo nella Rusrsquo di Kiev PANE R La Chiesa armena Storia spiritualitagrave istituzioni MONDIN B La Trinitagrave mistero drsquoamore 2a edCOMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE Documenti 1969-2004 2a edDERMINE F M Carismatici sensitivi e medium 2a edLIVI A Filosofia e Teologia BARZAGHI G La Somma Teologica in Compendio BOSCHI B Due Testamenti una sola storia OLMI A (ed) Il peccato originale tra teologia e scienza

255

BOSCHI B Genesi Commento esegetico e teologico CARPIN A Donna e sacro ministero La tradizione ecclesiale anacronismo o fe del tagrave SPATARU D Sacerdoti e diaconesse La gerarchia ecclesiastica secondo i Padri Cap pa do ci CARPIN A Cipriano di Cartagine Il vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovoCOUSIN H-LEacuteMONON JP Le diverse correnti della religione ebraicaABADIE P-COUSIN H-LEacuteMONON JP Il monoteismo specificitagrave e originalitagrave

della fede ebraicaCOUSIN H-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-MEacuteASSON A Come gli ebrei leggevano

i testi sacriABADIE P-MASSONNET J Il culto nella societagrave giudaicaCOMBY J-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-RICHARD F La civiltagrave greco-romana

e la civiltagrave giudaicaLEacuteMONON JP-RICHARD F Gli Ebrei e lrsquoImpero Romano ai tempi di GesugraveCOGGI R Ripensando LuteroCARPIN A Angeli e demograveni nella sintesi patristica di Isidoro di Si vi gliaCARBONE G M Lrsquouomo immagine e somiglianza di DioCHARAMSA C Davvero Dio soffreCARPIN A La Redenzione in Origene santrsquoAnselmo e san TommasoSUH A Le rivelazioni private nella vita della ChiesaBARZAGHI G Soliloqui sul DivinoAA VV Approfondimento concettuale della fede e inculturazioneDA CRISPIERO M Teologia della sessualitagrave (esaurito)PERINI G I Sacramenti Battesimo Confermazione Eucaristia - IIPERINI G I Sacramenti e la grazia di Cristo Redentore - IMATTIOLI V La difficile sessualitagrave (esaurito)CARPIN A LrsquoEucaristia in Isidoro di SivigliaAA VV La coscienza morale e lrsquoevangelizzazione oggiGHERARDINI B Santa o Peccatrice (esaurito)SEMERARO M Il Risorto tra noi (esaurito)AA VV Le segravette religiose una sfida pastoraleTESTA B (ed) La nuova evangelizzazione dellrsquoEuropa nel Magistero di Gio van ni Paolo IIVICARIATO DI ROMA Prontuario teologico in preparazione agli Ordini e ai Mi ni ste riSPIAZZI R Cristianesimo e culturaAA VV Il matrimonio e la famigliaCAVALCOLI C La buona battagliaBARILE R La fatica di uno scribaBIAGI R Cristo profeta sacerdote e re

Edizioni Studio DomenicanoVia dellrsquoOsservanza 72 - 40136 Bologna - ITALIA

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Finito di stampare nel mese di novembre 2020 presso SAB Budrio Bologna

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  • 01 prime pagine SD 2-20 (pp01-04) pdf
  • 02 Sommario SD 2-20 (pp 05-06)pdf
  • 03 Introduzione (pp 07-36)pdf
  • 04 Cap 1 (pp 37-63)pdf
  • 05 Cap 2 (pp 64-101)pdf
  • 06 Cap 3 (pp 102-133)pdf
  • 07 Cap 4 (pp 134-153)pdf
  • 08 Cap 5 (pp 154-190)pdf
  • 09 Cap 6 (pp 191-205)pdf
  • 10 Cap 7 (pp 206-232)pdf
  • 11 Sigle e abbreviazioni Indice annata 2020 (pp233-248)pdf
  • 12 Ultime pagine (pp249-256)pdf
  • SD 2020-02 (quarta)jpg
Page 2: Rivista semestrale di teologia sistematica Doctrina 2.2020.pdf3. l’analogia come chiave di volta del modo di pensare di san tommaso d’aquino 176 4. l’analogia nel Catechismo

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Lrsquoelaborazione dei testi anche se curata con scrupolosa attenzione non puograve comportarespecifiche responsabilitagrave per eventuali involontari errori o inesattezze

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Anno 65deg 202002

Antonio olmi

P Matteo Ricci

e san Tommaso drsquoAquino

Sette studi

sul tomismo sapienziale

Sacra DoctrIna

Rivista semestrale di teologia

PAgAmenti

Bonifico bancario cc numero 12971404 tenuto presso Poste Italiane SpA intestato a Edizioni Studio Do me ni canoIBAn IT 49 W 07601 02400 000012971404BIC B P P I I T R R X X X

Bollettino postale ccp 12971404intestato a Edizioni Studio Do me ni cano

non si accettano assegni bancariIl contratto di abbonamento ha durata annuale e si intende cessato con lrsquoinviodellrsquoultimo numero di annata Il rinnovo utile ad assicurare la continuitagrave degliinvii deve essere effettuato con versamento della quota entro il 15 marzo delnuovo anno Per le sottoscrizioni fatte dopo il 15 marzo si applica un supple-mento di euro 3000 per costi amministrativiPer la sottoscrizione dellrsquoabbonamento scrivere a acquistiesd-domenicaniit

AbbonAmenti 2020

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Italia ordinario biblioteche enti agenzie ecc euro 10000 euro 16000Italia ridotto persone fisiche e privati euro 6000 euro 10000Estero ordinario biblioteche enti agenzie ecc euro 19000 euro 33000Estero ridotto persone fisiche e privati euro 15000 euro 24000

Serie completa 1956 - 2020 sconto 70 euro 551200 euro 165360

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ISSN 0036-2190 Periodico della Provincia San Domenico in Italia dellrsquoOrdine deiPredicatori edito con autorizzazione del Tribunale di Bologna n 2569 del 10111955

Via dellrsquoOsservanza 72 40136 Bologna tel ++39 051582034 - fax ++39 051331583

DirettoreEditor Antonio Olmi OP

Consiglio di redazioneAssociate Editors Membri del Dipartimento di Teologia Sistematicadella Facoltagrave Teologica dellrsquoEmilia-Romagna (FTER) Members of the Department of Systematic Theology of the Theological Faculty of Emilia-Romagna (FTER)

Consiglio scientificoScientific Board Giorgio Carbone OP Attilio Carpin OP Erio Castellucci Franccedilois Dermine OP Daniele Gianotti 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave Sergio Parenti OPCesare Rizzi Marco Salvioli OP Rocco Viviano SX

Il reclamo per la mancata ricezione di un quaderno va fatto entro tre mesidalla ricezione del quaderno successivo a quello di cui si lamenta la mancataconsegna

5

So m m a r i o

introduzione 9

iii ragione e fede nel CateChismo di P matteo ricci 371 P matteo ricci laquoapostolo della cinaraquo

tra grandezza e fraintendimento 372 il Catechismo di matteo ricci 443 il laquosenso della realtagraveraquo come fondamento

del dialogo interculturale 514 matteo ricci e le religioni cinesi

incomprensione o discernimento 57

iii ragione naturale e ragione SaPienziale

nel PenSiero di P matteo ricci 641 laquofilosofia implicitaraquo e senso della realtagrave 642 ragione naturale e ragione sapienziale 743 evangelizzazione e interculturazione 794 lrsquointerculturazione laquologocentricaraquo di P matteo ricci 825 educare alla ragione attraverso la matematica applicata

e la laquofilosofia implicitaraquo 876 dalla ragione naturale alla ragione sapienziale 937 dalla ragione alla fede 97

iii la teologia del CateChismo ricciano 1021 catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteo ricci 1022 il paradigma della teologia ricciana 1073 obbedienza alla realtagrave 1124 amore della sapienza 1205 Partecipazione al Λόγος 127

iiV il laquoParadigma di calcedoniaraquo e il realiSmo SaPienziale

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1341 la conoscenza del mistero di dio 1342 unitagrave-distinzione-ordinamento nel pensiero

di san tommaso drsquoaquino 1403 la teologia di san tommaso drsquoaquino

e la catechesi di P matteo ricci 148

iiV la mentalitagrave analogica nel PenSiero

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1541 che cosrsquoegrave la laquoragione naturaleraquo 1542 quattro usi della ragione nella cultura occidentale 1653 lrsquoanalogia come chiave di volta del modo di pensare

di san tommaso drsquoaquino 1764 lrsquoanalogia nel Catechismo di P matteo ricci 181

iVi San tommaSo drsquoaquino e P matteo ricci la summa theologiae come nucleo teoretico

de il vero signifiCato di laquosignore del Cieloraquo (《天主實義》) 1911 la Via del realismo sapienziale 1912 il realismo sapienziale nella summa theologiae 1973 la summa theologiae come fonte di ispirazione e paradigma

di pensiero de il vero significato di laquosignore del Cieloraquo 200

Vii laquoil Primo PrinciPio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo ragione e Virtugrave Secondo San tommaSo drsquoaquino

e P matteo ricci 2061 la missione sapienziale di P matteo ricci 2062 lrsquoaspirazione alla sapienza come punto di partenza del dialogo 2103 lrsquouso della ragione come strumento condiviso di conoscenza 2174 lrsquoesperienza della virtugrave come anticipazione condivisa

della Via del Signore del cielo 225

Sigle e abbreViazioni 233

bibliografia 235

6

Matteo Ricci e san toMMaso drsquoaquinosette studi sul toMisMo sapienziale

Antonio olmi

Editorrsquos note Fr Matteo Ricci (1552-1610) of the Society of Jesusis a very renowned figure he was one of the founders of the Roman Catholic missions in China he was a scientist a mathematician an astronomer a cartographer he was able tolearn excellent Chinese he could understand Chinese culture in its minute details he managed to make friends with manyprominent Mandarins he wrote books that have left a lastinginfluence he lived the Christian virtues to a heroic degree he wasthe first foreigner to receive the honour of being buried in Beijinghe has become part of the official history of ChinaSt Thomas Aquinas (1225-1274) of the Order of Preachers iseven more well-known he is the Universal Doctor of the Churchhe wrote works of which it was said ldquoso many articles so manymiraclesrdquo he is considered ldquothe saintliest of the learned and themost learned of the saintsrdquo he was given a ldquoquite special placerdquoamongst the scholars of Catholic thought he was defined as ldquoa master in the art of thinkingrdquo as well as ldquoa guide both inproperly and suitably ordering the higher and more difficult formsof knowledgerdquo he was credited with the merit of ldquogiving pride ofplace to the harmony which exists between faith and reasonrdquoHowever it may seem that no deep relationship whatsoever couldbe established between the two of them they were too distant inhistory in their places of action in the activities they carried outActually the opposite is true Fr Matteo Ricci even without everexplicitly mentioning Aquinas in his works was a most significantrepresentative of a particular current of Thomism which we coulddefine as ldquosapiential Thomismrdquo ldquoSapientialrdquo Thomists feelacutely that the theoretical ldquoscientificrdquo apparatus of Thomism isnot an end in itself but a means to reach wisdom not only the

7SD 652 (2020) pp 7-36

wisdom ndash intellectual virtue but even more the Wisdom ndash gift of theHoly Spirit which perfects the virtue of charity This book is a collection of studies mostly written on the occasionof conferences in which Chinese and Western scholars tried to dialogue following Riccirsquos example in order to deepen mutualknowledge and friendship more important than ever in todayrsquos difficult world situation Probably these conferences were still tooldquoscientificrdquo to produce concrete results let us hope to have newopportunities to put into practice more closely the ldquosapientiallyThomisticrdquo teaching of the Jesuit from Macerata

8 A Olmi

9

intRoduzione

1 in senso generale per laquotomismoraquo si intende laquoil complesso delledottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquino [] e lacorrente di pensiero cui ha dato luogo nel corso della storiaraquo1 Questadefinizione nella sua elegante linearitagrave manifesta sin dal primo sguar-do un problema di fondo il pensiero dellrsquoAquinate e il pensiero dicoloro che hanno pensato il suo pensiero possono essere messi sullostesso piano E che dire di quelli che pensano laquoattraversoraquo il pensierodi tommaso per poterlo applicare a problemi sempre nuovi

in effetti il concetto di tomismo si presta a una pluralitagrave di inter-pretazioni lo si puograve intendere in riferimento esclusivo allrsquooperadellrsquoAquinate (che in tal caso puograve essere meglio detta tommasiana)o allrsquoopera dei suoi epigoni (definibile propriamente come tomista) losi puograve intendere in senso filosofico (in quanto rigorizzazione dellaragione naturale) o in senso teologico (in quanto sistematizzazionedel deposito della fede contenuto nella Rivelazione) lo si puograve intende-re in senso storico (come capitolo significativo nellrsquoevoluzione dellafilosofia e della teologia) o in senso teoretico (con particolare ammi-razione per la laquocattedrale di pensieroraquo da lui edificata) lo si puograve inten-dere in senso oggettivo (con interesse per i laquocontenutiraquo speculatividella dottrina di tommaso) o in senso soggettivo (con interesse per lelaquoformeraquo di pensiero usate da tommaso e per la possibilitagrave di appli-carle a contesti diversi da quello in cui sono state elaborate)

tenendo presente ndash da buoni tomisti ndash il primato della causalitagravefinale capace di costituire in totalitagrave ordinata lrsquoinsieme delle partipossiamo ipotizzare ancora una coppia di interpretazioni alternativedel concetto di tomismo il tomismo scientifico (che ha come fine laconoscenza rigorosa ed estensiva del pensiero dellrsquoAquinate in tutti isensi sopra descritti) ovvero il tomismo sapienziale (che ha come fineil raggiungere grazie alla conoscenza della Via aperta dal Doctorcommunis lrsquoesercizio della virtugrave e la santitagrave della vita)

1 laquotomismoraquo in VLI iV 873

Anche il tomismo scientifico e il tomismo sapienziale se si vuolessere fedeli allo laquostile di pensieroraquo proprio di tommaso ndash sempreteso a riconoscere e a realizzare la partecipazione del λόγος umano alΛόγος divino nella conformitagrave (mai espressamente dichiarata e sem-pre scrupolosamente cercata) al laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash nonpossono essere divisi neacute confusi neacute contrapposti come tutte le possi-bili concezioni del tomismo vanno uniti-distinti-ordinati debbonostare insieme laquosenza confusione senza mutamento senza divisionesenza separazioneraquo A tal fine occorre chiarire che cosa intendiamoper scienza e per sapienza quali sono i loro limiti qual egrave la possibileestensione della loro integrazione

2 nel linguaggio contemporaneo laquoscienzaraquo significa in generalelaquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerenti organiz-zate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenutecon metodologie rigorose secondo criteri propri delle diverse epochestoricheraquo2 con altre parole si puograve dire che la scienza egrave laquoun sapererigoroso ovvero una conoscenza caratterizzata da 1) chiarezza dellrsquoe-sposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagrave dei risultati4) ripercorribilitagrave del percorsoraquo

nella prospettiva gnoseologica aristotelico-tomista la scienza siinquadra nel dominio piugrave vasto della laquoconoscenza per astrazioneraquo(laquoconoscenza intellettivaraquo cognitio pure speculativa) operata dallrsquoin-telletto attraverso le attivitagrave dellrsquoastrazione (che conduce alla forma-zione dei concetti i quali colgono lrsquoessenza delle cose) del giudizio(che certifica la corrispondenza o non corrispondenza tra il concetto ela realtagrave o tra piugrave concetti) del ragionamento (che mette a confronto iconcetti e per inferenza ne forma di nuovi)3 Egrave esercitando con rigorequesta triplice attivitagrave che la conoscenza astrattiva puograve dirsi laquoscienzaraquoin senso proprio un sapere al tempo stesso universale (che non riguar-da quindi oggetti singoli) e dimostrativo (che a differenza dellrsquoopi-nione giunge a conclusioni certe e non solo probabili)

10 A Olmi

2 laquoScienzaraquo in VLI iV 1433 Cf STh i 85 5 c

11Introduzione

tale severa disciplina conduce lrsquolaquointelletto discorsivoraquo (ovvero laragione) a configurarsi come laquoragione scientificaraquo diversa quindi ndashnon essenzialmente ma per la sua modalitagrave di esercizio ndash dallalaquoragione naturaleraquo che nella ricerca delle cause non dispone di altristrumenti se non i primi princigravepi della conoscenza e le certezze origi-narie dellrsquoesperienza

Anche lo laquostile di pensieroraquo dello scienziato (di colui che ha lrsquohabitusdella ragione scientifica) presenta una caratteristica peculiare vale adire il ricorso metodico allrsquoanalisi ndash a quel procedimento conoscitivoche consiste nello scomporre i propri oggetti in parti piugrave semplici quin-di piugrave chiaramente conoscibili per poi ricomporle in una totalitagrave intera-mente avvolta e attraversata da una rete di relazioni causali

Uno dei grandi pregi del sapere scientifico egrave la sua piena comunicabilitagravei concetti dello scienziato in quanto laquoidee chiare e distinteraquo sono sempretraducibili nel linguaggio (sia pure formalizzato) e quindi possono esse-re trasmessi ad interlocutori che hanno cosigrave la possibilitagrave di ripercorreregli stessi itinerari di astrazione giudizio ragionamento giagrave percorsi dalloscienziato ndash e di condividere la sua conoscenza della realtagrave

3 nel confronto con le altre culture la civiltagrave occidentale apparecaratterizzata soprattutto nellrsquoEtagrave moderna e contemporanea da unparticolare (e perfino ipertrofico) sviluppo della ragione scientificanon egrave azzardato credere che lrsquounica laquoereditagrave dellrsquooccidenteraquo vale adire il lascito che la nostra civiltagrave saragrave stata in grado di tramandare allefasi successive della storia mondiale consista proprio nella laquoscienzaraquointesa sia come patrimonio di conoscenze sia come modalitagrave rigorosadi esercizio del pensiero astratto

lrsquouniversalitagrave della ragione scientifica implica non solo che chiun-que possa farne uso ma che possa essere applicata a qualsiasi oggettodi conoscenza in linea di principio e adattando opportunamente ilaquocriteri di scientificitagraveraquo ai quali ci si riferisce non crsquoegrave campo di studiche non possa essere inquadrato in prospettiva scientifica ndash non crsquoegraveproblema che non possa essere affrontato facendo uso del metodoscientifico oltre alle discipline logico-matematiche e a quelle speri-mentali (galileiane) le discipline storiche giuridiche economichefilologiche filosofiche e perfino la teologia possono essere strutturate

12 A Olmi

come laquoscienzeraquo cioegrave come laquosaperi rigorosiraquo caratterizzati da 1) chia-rezza dellrsquoesposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagravedei risultati 4) ripercorribilitagrave del percorso

Anche il tomismo inteso nella duplice accezione di laquocomplessodelle dottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquinoraquo e dilaquocorrente di pensiero cui [tale complesso] ha dato luogo nel corsodella storiaraquo puograve essere ndash ed egrave stato ndash inquadrato in prospettiva scien-tifica in particolare possiamo definire laquotomismo scientificoraquo qualsia-si ricerca che si ispiri in qualsiasi modo al pensiero dellrsquoAquinateavendo come fine il sapere rigoroso del suo oggetto cioegrave una cono-scenza che soddisfi i giagrave citati criteri di chiarezza organicitagrave control-labilitagrave ripercorribilitagrave

non solo correnti di pensiero esplicitamente animate dalla mentalitagraveanalitica come il laquotomismo analiticoraquo4 contemporaneo o segnatecomunque dal confronto con il positivismo e la scienza moderna come illaquoneotomismoraquo successivo allrsquoenciclica Aeterni Patris (1879) di papaleone Xiii5 rientrano a pieno titolo nel laquotomismo scientificoraquo ancheindirizzi come il laquotomismo rigidoraquo dei domenicani del XVii e XViiisecolo il laquotomismo moderatoraquo dei gesuiti del medesimo periodo illaquotomismo staticoraquo del Settecento il laquotomismo dinamicoraquo dellrsquoottocento6

hanno espresso la medesima fiducia di trovare nellrsquoopera di tommasouna dottrina certa (cioegrave dimostrabile e laquonecessariaraquo) e uno stile di pen-siero in grado di applicarla con sicurezza alla soluzione dei problemiriguardanti Dio il mondo lrsquouomo e le loro reciproche relazioni

4 malgrado i suoi innegabili vantaggi perograve la scienza ndash e in genera-le la conoscenza per astrazione ndash ha un limite costitutivo e insuperabilecome dice lrsquoAquinate laquola scienza si esaurisce nella sola ra gio neraquo7Essendo un abito intellettivo e costituendosi attraverso le operazionidellrsquoastrazione del giudizio e del ragionamento non puograve superare i

4 Cf G VEntimiGliA To be o esse5 Cf P DEzzA ndash G SAntinEllo laquoneoscolastica e neotomismoraquo 874-8806 Cf C GiACon laquotomismoraquo 12257 laquoScientia est in sola rationeraquo (STh ii-ii 47 16 ad 1)

confini della dimensione intellettuale resta per cosigrave dire una co no -scenza laquofreddaraquo distaccata incapace di coinvolgere le facoltagrave appeti-tive dellrsquoanima e quindi di muovere attraverso di esse la personaumana nella sua totalitagrave

Anche la mentalitagrave analitica che caratterizza lo scienziato e glipermette di svolgere adeguatamente il processo spesso lungo e com-plesso di laquoscomposizioneraquo e laquoricomposizioneraquo concettuale deifenomeni da lui indagati tende a semplificare schematizzare e indefinitiva a impoverire la rappresentazione della realtagrave non meravi-glia che lrsquoinvestigazione scientifica sia considerata inapplicabile neiconfronti di quelle manifestazioni dello spirito umano che non posso-no soffrire lrsquoimposizione di un controllo razionale (arte vita affettivavita spirituale esperienze del sacro)

il tomismo scientifico pertanto proprio nel tentativo di raggiunge-re il fine che si egrave proposto ndash cioegrave la conoscenza (astratta) rigorosa edestensiva del pensiero di tommaso e delle sue possibili implicazioni eapplicazioni ndash finisce con il produrre una rete ipertrofica di collega-menti tra quantitagrave di dati che nessun cervello umano riesce a padro-neggiare e che per condurre a progressi sostanziali nella conoscenzaandrebbe data in pasto alle macchine il vero tomista scientifico allafine dovrebbe essere unrsquointelligenza artificiale

ma san tommaso drsquoAquino non egrave stato soltanto una grande menteun insuperabile scienziato della fede ha avuto un grande cuore egrave statoun saggio e un santo Come fare per chiedere al Doctor communis unaguida esistenziale e spirituale un modo per orientarsi nella realtagrave lrsquoin-dicazione della Via che con lrsquouso della ragione conduce al salto dellafede e quindi al Dio della Rivelazione cristiana

la risposta puograve essere provando a studiare la sua opera da un puntodi vista diverso ndash ponendosi un fine diverso senza rinnegare le conqui-ste e il modus operandi del tomismo scientifico assumere un abito intel-lettivo superiore a quello della scienza lrsquoabito della sapienza8

13Introduzione

8 laquoCiograve che egrave per seacute noto ha natura di principio e viene percepito in maniera istanta-nea dallrsquointelletto Perciograve lrsquoabito che predispone lrsquointelligenza alla considerazione di

5 nella lingua italiana la parola laquosapienteraquo viene comunementeusata per indicare una persona laquoche egrave ricca di sapienzaraquo9 intesa comelaquoprofondo sapere condizione di perfezione intellettuale che si manife-sta col possesso di grande conoscenza e dottrinaraquo10 in questo senso lefigure del laquosapienteraquo e del laquosaggioraquo non coincidono interamente

in generale si puograve dire che mentre sapienza e saggezza sonoespressione ambedue di unrsquoalta perfezione intellettuale e moralequella pone piugrave lrsquoaccento sulla perfezione intellettuale questainvece sulla perfezione morale Specificamente la sapienza egravesoprattutto conoscenza delle cose nelle loro cause supreme la sag-gezza egrave la medesima conoscenza riferita perograve soprattutto allrsquoazio-ne morale azione morale essa stessa11

la concezione della sapienza come laquola piugrave alta conoscenza dellecose piugrave eccellentiraquo caratterizzata laquo1deg dallrsquoessere il grado di cono-scenza piugrave alto cioegrave piugrave certo e completo 2deg dallrsquoavere per oggetto le

14 A Olmi

codeste veritagrave si chiama intelletto ed egrave lrsquoabito dei (primi) princigravepi invece le veritagraveconosciute mediante altre nozioni non sono percepite allrsquoistante dallrsquointelletto mamediante una ricerca della ragione ed hanno natura di termine E un termine puograveessere di due tipi ultimo di un dato genere e ultimo in rapporto a tutta laconoscenza umana E poicheacute come si esprime il Filosofo ldquole cose che noi conos-ciamo da ultimo sono le prime e le piugrave note secondo naturardquo ciograve che egrave ultimorispetto a tutta la conoscenza umana egrave al primo posto come lrsquooggetto piugrave conosci-bile secondo natura Di ciograve si occupa precisamente la sapienza la quale considerale cause supreme come scrive Aristotele E quindi giustamente coordina e giudicadi tutte le cose poicheacute non si puograve dare un giudizio perfetto e universale se nonmediante un processo risolutivo fino alle prime cause ndash invece rispetto a ciograve che egraveultimo in questo o in quellrsquoaltro genere di conoscibili lrsquointelletto ottiene il suo com-pimento dalla scienza Perciograve ai diversi generi di conoscibili corrispondono abi ti discienze diverse la sapienza invece non puograve essere che unaraquo (STh i-ii 57 2)

9 laquoSapienteraquo in VLI iV 5410 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5411 Am moSChEtti laquoSapienzaraquo 316

15Introduzione

cose piugrave alte e sublimi cioegrave le cose divineraquo risale ad Aristotele chediversamente da Platone distinse tra sapienza e saggezza12 SeguendoAristotele san tommaso drsquoAquino considerograve la sapienza come unavirtugrave intellettuale13 laquola regina nel mondo del sapereraquo14

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragrave inun dato genere sapiente colui che considera le cause supreme di que-sto genere [] Colui dunque che considera la causa suprema dellrsquou-niverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute come dicesantrsquoAgostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine15

Drsquoaltra parte la sapienza puograve essere intesa in senso piugrave ampio co medote laquooltre che intellettuale anche spirituale e morale intesa co me sag-gezza unita a oculato discernimento nel giudicare e nellrsquooperare sia sulpiano etico sia sul piano della vita praticaraquo16 in questa prospettiva ilsapiente unisce in seacute le qualitagrave del saggio e dello scienziato trasmutandolein una sintesi superiore lo si potrebbe definire una persona laquoche ha grandecultura che possiede profonde conoscenze in particolare in una determi-nata disciplina e la capacitagrave di giudicare e di comportarsi con prudenzacon saggezza con buonsenso e di affrontare gli eventi di prendere deci-sioni e di risolvere problemi con luciditagrave con misura con razionalitagraveraquo17

intesa in questo senso allargato la figura del sapiente egrave certamenteuno dei piugrave alti esempi di realizzazione umana egrave colui che sa e che saagire che vede con maggiore luciditagrave degli altri il rapporto tra laveritagrave e il bene Un laquosapiente cattivoraquo egrave una contraddizione in terminiad operare il male egrave piuttosto lrsquoantitesi del sapiente lo laquostolto e insi-pienteraquo (Dt 326) in senso biblico laquoche ha occhi ma non vede che ha

12 laquoSapienzaraquo in DFil 76513 Cf STh ii-ii 45 2 14 laquoSapienzaraquo in DEST 55115 STh i q 1 a 6 16 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5417 laquoSapiegravente2raquo in GDLI XVii 553

orecchi ma non oderaquo (Ger 515) il sapiente autentico invece egrave identi-ficato da tre caratteristiche essenziali lrsquoobbedienza alla realtagrave la ricer-ca della veritagrave il desiderio del bene

lrsquoobbedienza alla realtagrave18 consiste non solo nel riconoscere cheapparteniamo a un mondo incommensurabilmente piugrave grande e piugravecomplesso di noi armonicamente ordinato non solo nellrsquoaccettare lesue leggi e di conformarci ad esse ma anche nellrsquoassumere attiva-mente non per costrizione ma per libera scelta la condizione nellaquale ci troviamo a vivere rinunciando a qualsiasi atteggiamento pro-meteico19 e a quella laquoconoscenza del bene e del maleraquo (Gn 217) checonsiste nella volontagrave di determinare noi stessi che cosa egrave bene e checosa egrave male per noi cercando cosigrave di diventare laquocome Dioraquo (Gn 35)

la ricerca della veritagrave in senso sapienziale si fonda innanzituttonellrsquointendere la veritagrave stessa non come semplice evidenza ai sensi allaragione o allrsquointuizione spirituale non come conformitagrave con un criterioo una regola fissati dallrsquointelletto non come coerenza logico-formalenon come utilitagrave in senso pragmatico ma come adeguazione dellrsquointel-letto e della realtagrave20 tale concezione laquocomporta da un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva aperturao intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stessoraquo21 cercare di

16 A Olmi

18 il termine laquorealtagraveraquo laquodesigna in senso stretto ogni oggetto di esperienza in sensolato tutto ciograve che comunque esiste o puograve esistereraquo (V mAthiEU laquoRealtagraveraquo 1903)ovvero questo termine laquodesigna il modo drsquoessere delle cose in quanto esistano fuoridella mente umana o indipendentemente da essaraquo (laquoRealtagraveraquo in DFil 733)

19 nel mito greco Prometeo ha rubato i semi del fuoco a zeus il quale lo ha punitoincatenandolo a una roccia e inviandogli unrsquoaquila affincheacute gli rodesse il fegato perlrsquoeternitagrave laquoil significato del mito sta iscritto nel nome stesso di Prometeo che signi-fica pensiero preveggente Discendente dei titani porteragrave con seacute una tendenza allarivolta ma non egrave la rivolta dei sensi che egli rappresenta bensigrave quella dello spiritodello spirito che vuole eguagliarsi allrsquointelligenza divina o per lo meno rapire qual-che scintilla di luce non evoca il ricercare lo spirito per se stesso sulla via di unaautoelevazione progressiva ma lrsquouso dello spirito a fini di soddisfazione personaleraquo(laquoPrometeoraquo in DS ii 248)

20 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-91821 laquoVeritagraveraquo in DEST 647 laquoAdaequatio rei et intellectusraquo egrave la definizione della veritagrave

data da san tommaso sia in De Ver i 1 sia in STh i 16 1-2

17Introduzione

adeguare il proprio intelletto alla realtagrave esprime non solo una radicaleobbedienza ad essa ma il riconoscimento della sua perfezione costitu-tiva e quindi della sua bontagrave originaria

Pertanto il desiderio del bene che scaturisce dalla ricerca della veritagravenon egrave semplicemente laquounrsquoinfinita fuga da un significante allrsquoaltroraquo22 olaquoun gioco continuo di sostituzione di significanti tutti ugualmente ina-deguati in quanto tutti metonimici (o metaforici) rispetto al vero signi-ficato lrsquooggetto primitivo del bisognoraquo23 non egrave unrsquoenergia pulsionaleinterna allrsquoindividuo che scorre dal basso verso lrsquoalto (dalla profonditagravedella vita inconscia alla cosciente e superficiale attrazione fisica)24 oal contrario un flusso prodotto da laquomacchine desiderantiraquo25 che inve-ste lrsquoio dallrsquoesterno sul piano laquoorizzontaleraquo bensigrave unrsquoinclinazionelaquoverticaleraquo verso ciograve che egrave piugrave desiderabile percheacute egrave piugrave perfetto ndashverso il bene supremo dalla cui perfezione assoluta tutte le perfezioniparziali e limitate traggono origine26

il sapiente quindi ponendosi in atteggiamento obbedienziale neiconfronti della realtagrave egrave portato a ricercarne le cause seconde da que-ste risale alla Causa prima e conoscendola nella sua ragione di benesupremo non puograve che amarla laquocon tutto il suo cuore con tutta la suaanima e con tutta la sua menteraquo (mt 2237) al tempo stesso amando ilbene giunge a una conoscenza piugrave profonda della veritagrave e in questaconoscenza trova il pieno significato del proprio inserimento consape-vole e deliberato nellrsquoordine armonico della realtagrave il sapiente riper-corre senza soste questo circolo virtuoso e avvicinandosi sempre dipiugrave allrsquoorigine della suprema felicitagrave egrave per coloro che lo circondanolaquosale della terra e luce del mondoraquo (mt 513-16)

Arrivato al culmine di quella che puograve essere chiamata sapienza fi lo sofica e venuto in contatto con la sapienza teologica laquoche si fondasulla Rivelazione ed esamina i contenuti della fede raggiungendo il

22 n AbbAGnAno ndash G FoRnERo Storia della filosofia 43723 D GAlAti Teoria del linguaggio 5924 Cf laquolibidoraquo in DFil 53225 Cf G DElEUzE ndash F GUAttARi Macchine desideranti 26 Cf laquoPartecipazioneraquo in DEST 438-439

mistero stesso di Dioraquo27 chi ha progredito sulla Via dellrsquoobbedienzaalla realtagrave della ricerca della veritagrave del desiderio del bene egrave nelladisposizione di unire-distinguere-ordinare la propria sapienza creatu-rale alla sapienza suprema che laquoviene dallrsquoaltoraquo (Gc 315) che laquotuttoconosce e tutto comprenderaquo (Sap 911) che egrave elargita allrsquouomo comedono dello Spirito Santo che laquoconosce per connaturalitagrave presupponela fede e arriva a formulare il suo retto giudizio a partire dalla veritagravedella fede stessaraquo28

la meta finale della Via della sapienza quindi egrave la sapienza assoluta

chi conosce la causa piugrave alta in un dato genere ed ha la capacitagrave digiudicare partendo da essa tutto ciograve che appartiene a codesto gene-re si dice sapiente in tal genere di cose [] Chi invece conosce lacausa piugrave alta in senso assoluto cioegrave Dio egrave sapiente in senso asso-luto avendo la capacitagrave di giudicare o di ordinare tutte le cosemediante le leggi divine29

Se vale lrsquoequazione (analogica) sapienza = scienza + saggezza la dif-ferenza specifica che distingue la sapienza dalla scienza egrave data da unrsquoulte-riore modalitagrave della conoscenza che non sostituisce ma integra la laquocono-scenza per astrazioneraquo in direzione dellrsquoesperienza vissuta e di un mag-giore coinvolgimento dellrsquointera persona in effetti oltre al giudizio pro-priamente laquoastrattivoraquo lrsquoAquinate riconosce un altro tipo di giudizio

la rettitudine del giudizio puograve derivare da due fonti diverse primo dalperfetto uso della ragione secondo da una certa connaturalitagrave con lecose di cui si deve giudicare in materia di castitagrave p es puograve giudicarerettamente uno il quale ha imparato la morale mentre chi ha la virtugravedella castitagrave giudica rettamente per una certa connaturalitagrave30

18 A Olmi

27 FR 4428 FR 4429 STh ii-ii 45 1 30 STh ii-ii 45 2

19Introduzione

in generale laquoconnaturalitagraveraquo fa segno allrsquolaquoavere la stessa natura diqualcosa o di qualcunoraquo o al laquoconformarsi alla natura di qualcosa o diqualcunoraquo31 in questo caso intendiamo la parola nel secondo significatocioegrave come una relazione di convenienza fondata su una certa condivi-sione dellrsquoessere che produce unrsquoinclinazione affettiva A questo secon-do genere di giudizio corrisponde la laquoconoscenza per connaturalitagraveraquo(laquoconoscenza affettivaraquo cognitio per connaturalitatem quandam) chenon egrave la conoscenza dei propri affetti o sentimenti bensigrave lrsquouso degliaffetti finalizzato allrsquoacquisizione della conoscenza la laquoconoscenza perconnaturalitagraveraquo egrave unrsquoattivitagrave dellrsquointelletto ma fa uso di inclinazioniappetitive nella misura in cui gli atti della facoltagrave appetitiva (la volontagravee lrsquoappetito sensitivo) sono conosciuti dallrsquointelletto e ridondano inesso in questo tipo di conoscenza lrsquointelletto non astrae concetti marileva la laquorisonanza empaticaraquo tra la persona conoscente e la realtagraveconosciuta esso laquoafferraraquo il suo oggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione delsoggetto verso lrsquooggetto stesso ndash in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistentetra di essi Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile a un laquovedereraquo laco noscenza affettiva egrave paragonabile a un laquogustareraquo e si fonda sullrsquoamoreegrave operata sinergicamente dallrsquointelletto e dallrsquoaffetto dalla laquomenteraquo edal laquocuoreraquo e coinvolge lrsquointera persona32

Esercitandosi a conoscere nella duplice modalitagrave laquoastrattivaraquo elaquoaffettivaraquo la ragione scientifica diventa cosigrave ragione sapienziale checonsente di orientarsi nella realtagrave in modo da obbedirle e da essere inarmonia conoscitiva ed esistenziale con essa di cercare la veritagrave inmodo da adeguarsi ad essa senza riserve di desiderare il bene inmodo da vivere secondo virtugrave ed essere aperti senza riserve a riceve-re la Rivelazione di Dio

lo laquostile di pensieroraquo del sapiente (di colui che ha lrsquohabitus dellaragione sapienziale) egrave fondamentalmente analogico presenta cioegrave latendenza costante non a scomporre-ricomporre gli oggetti di cono-scenza come avviene con lrsquoanalisi ma a considerare simultaneamente

31 Cf laquoConnaturaleraquo in VLI i 89932 Sulla conoscenza per connaturalitagrave nel pensiero di san tommaso drsquoAquino cf

m DrsquoAVE niA La conoscenza per connaturalitagrave

20 A Olmi

le relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento che intercorrono tra diessi la mentalitagrave analogica puograve aiutare ad affacciarsi sulle supremerealtagrave inaccessibili alla scienza come il mistero di Dio (egrave uno soloma egrave distinto in tre Persone che sono in relazione asimmetrica ndash ilPadre genera il Figlio e non il contrario il Padre e il Figlio spirano loSpirito Santo e non il contrario) o come il mistero di Cristo (la suaPersona egrave una ma le sue nature sono distinte e la natura umana egravesubordinata alla natura divina) ma in generale egrave applicabile a qualun-que dimensione della realtagrave che non sia strettamente laquoanalizzabileraquo equando la conoscenza di ciograve che egrave noto in un certo ambito puograve persimilitudine far conoscere ciograve che egrave ignoto in un altro

A differenza della ragione scientifica perograve la ragione sapienziale nonegrave pienamente comunicabile Ciograve che in essa proviene dalla conoscenzaper astrazione puograve essere pensato in concetti e quindi espresso in parolema ciograve che deriva dalla conoscenza per connaturalitagrave non egrave per defini-zione concettualizzabile e quindi va compreso in modalitagrave extra-lingui-stiche (come lrsquointuizione o lrsquoispirazione) Vale in questo caso il princi-pio espresso allrsquoinizio del classico daoista 《道德經》Dagraveodeacutejīng(Libro della Via e della Virtugrave)ldquo知者不言 言者不知rdquo laquozhīzhě bugraveyaacutenyaacutenzhě bugravezhīraquo (laquoColui che sa non parla colui che parla non saraquo)33

6 Se il tomismo scientifico si prefigge di realizzare lrsquoideale delloscienziato (nel senso piugrave elevato e generale di laquoscienzaraquo) approfon-dendo attualizzando divulgando applicando alle piugrave svariate situa-zioni e problematiche il pensiero del Doctor communis il tomismosapienziale si propone usando gli stessi mezzi di realizzare lrsquoidealedel sapiente impresa a priori possibile percheacute riuscita in primoluogo allo stesso tommaso

la differenza nel fine perograve impone un cambiamento allo stile dipensiero che rimarragrave come nellrsquoAquinate (e nei tomisti scientifici) for-malmente analogico e materialmente analitico ndash analogico nel conosce-re la struttura della realtagrave analitico nellrsquoorganizzare ed esporre taleconoscenza ndash ma si lasceragrave guidare piugrave energicamente e consapevol-

33老子 lǎo zǐ《道德经》Dagraveo deacute jīng (Il libro della Via e della Virtugrave) 56 1

21Introduzione

mente dallrsquoempatia con la realtagrave Per i tomisti sapienziali il carattereintensivo dellrsquoessere non egrave una scoperta dellrsquointelletto ma scaturisceoriginariamente da unrsquoesperienza del sacro (lrsquoesperienza dei differentigradi di perfezione delle cose34 a cui Dante si riferisce dicendo laquola glo-ria di colui che tutto move per lrsquouniverso penetra e risplende in unaparte piugrave e meno altroveraquo35) il ruolo della ragione nella vita morale nonrisulta da una deduzione antropologica ma dallrsquoesercizio concreto dellevirtugrave le categorie filosofiche di derivazione aristotelica (come le coppieconcettuali atto-potenza essere-essenza sostanza-accidente forma-materia) non scaturiscono primariamente da considerazioni metafisichema sono innanzitutto una rigorizzazione del senso della realtagrave

Egrave la particolare attenzione al senso della realtagrave ndash inteso nella dupliceaccezione soggettiva e oggettiva di laquocapacitagrave di conoscere i princigravepiuniversali della realtagraveraquo e di laquoprincigravepi della realtagrave universalmente cono-sciutiraquo ndash che caratterizza in definitiva il metodo del tomismo sapienzia-le rispetto a quello del tomismo scientifico Pertanto chi si riferisce asan tommaso drsquoAquino come laquosapienteraquo (nel grado piugrave alto quindisanto e dottore della Chiesa) piuttosto che come laquoscienziatoraquo (in sensofilosofico e teologico) ricorreragrave alla laquofilosofia implicitaraquo36 piuttosto chea categorie piugrave formalizzate come quelle della metafisica tomista e saragravepropenso a servirsi di forme espressive laquoanalogicheraquo piuttosto che laquoana-liticheraquo ndash ovvero a utilizzare lrsquoargomentazione piuttosto che la dimo-strazione anche in forme poetiche e letterarie

7 malgrado la sua superioritagrave sul piano gnoseologico rispetto allascienza ndash come il laquogustareraquo egrave superiore al laquovedereraquo ndash la sapienza haun considerevole svantaggio al quale giagrave abbiamo accennato non egravecomunicabile attraverso il linguaggio o meglio egrave comunicabile soloquella parte di essa ottenibile laquoper astrazioneraquo o formulabile attraver-

34 Sulle laquocertezze ierologicheraquo originate dallrsquoessere conosciuto per connaturalitagrave cf A olmi laquoSenso della realtagraveraquo 157-158

35 DAntE AliGhiERi laquoParadisoraquo i 1-336 Sulla laquofilosofia implicitaraquo come laquonucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza

egrave costante nella storia del pensieroraquo cf FR 4

22 A Olmi

so concetti in questo senso la conoscenza sapienziale egrave paragonabilealla conoscenza estetica che puograve esprimere la bontagrave del suo oggettosolo attraverso elementi intellettualmente determinabili ndash che nellaconcezione tomista sono lrsquointegritas la proportio e la claritas37

Alla conoscenza estetica perograve egrave essenziale che il suo contenuto sialaquoil bene in quanto conosciutoraquo non in quanto fruito o posseduto il belloegrave laquociograve che visto piaceraquo ed implica lrsquoacquietarsi dellrsquoappetito alla sua solaconoscenza38 il contenuto della sapienza invece egrave dato insieme dal veroe dal bene per comunicare al tempo stesso la bontagrave del vero e la veritagravedel bene occorre utilizzare tutte le possibilitagrave espressive nel linguaggioed integrarle nella testimonianza vissuta di ciograve che viene affermato

tutto questo vale ovviamente anche per il tomismo sapienzialementre il tomista scientifico puograve limitarsi a dimostrare la veritagrave dellasua posizione il tomista sapienziale deve testimoniarne la bontagrave equesto non per dominare intellettualmente lrsquointerlocutore ma perdimostrargli la propria amicizia ndash come fece P matteo Ricci nel suosoggiorno in Cina dal 1582 al 1610

8 Su P matteo Ricci della Compagnia di Gesugrave nato a macerata il 6ottobre 1552 morto a Pechino lrsquo11 maggio 1610 si egrave scritto molto39 lasua audace e singolare figura di missionario40 lrsquoesperienza in Cina dal

37 Cf STh i 39 838 Cf laquobellezzabelloraquo in DEST 88-8939 Per un primo giro drsquoorizzonte sulla vasta bibliografia ricciana cf G CRiVEllER

Matteo Ricci 118-123 per una scelta selezionata di titoli occidentali su Ricci cf laquobibliografia riccianaraquo in m RiCCi Della entrata Xli-lii per una bibliografiaestesa anche allrsquoarea asiatica cf E RyDEn laquoExtensive bibliographyraquo 215-439

40 Per unrsquoequilibrata e sintetica presentazione della vita e delle opere di P matteo Riccicf G CRiVEllER Matteo Ricci P olmi laquoRicci matteo (i)raquo 155-157 su Riccidescritto con i tratti dellrsquoavventuriero rinascimentale cf JD SPEnCE Il Palazzo dellamemoria sulla sua figura di missionario o GEntili Lrsquoapostolo della Cina Sulla for-mazione umanistica e scientifica da lui ricevuta cf m REDAElli Il mappamondo15-60 m FoiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 J CASAnoVAS laquoil P Clavio profes-sore di matematicaraquo 229-239 RA mARykS laquoA Jesuitrsquos Educationraquo 103-111

23Introduzione

1582 sino al termine della sua vita41 i successi e i fallimenti della suaopera di evangelizzazione42 il coinvolgimento (postumo) nella cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo43 la riabilitazione tardiva44 le attesta-zioni di stima tributategli dagli ultimi papi45 tutto questo ha costituitomateria di narrazioni biografiche storiche missiologiche e storico-culturali che sembrano talvolta laquogirare intornoraquo senza neanche sfio-rarlo al punto focale della sua straordinaria attivitagrave la sua sapienza ilgesuita maceratese egrave stato al tempo stesso uno scienziato un saggioun uomo di Dio tali qualitagrave non coesistono nella sua figura comesommate o giustapposte bensigrave come unite-distinte-ordinate nel quadrodi una personalitagrave complessa e affascinante

Sulla possibilitagrave di attribuire al gesuita maceratese la qualifica dilaquoscienziatoraquo non sussistono dubbi Al Collegio Romano da lui fre-quentato dal 1573 al 1577 laquonei programmi di filosofia erano compresilo studio del sistema tolemaico gli Elementi di Euclide e le piugrave recentinozioni geografiche che costituivano il livello piugrave avanzato dellaconoscenza scientificaraquo46 egli studiograve inoltre con il grande matemati-

41 Sullrsquoattivitagrave di P matteo Ricci in Cina cf J Shih laquolrsquoattivitagrave missionariaraquo 255-266 R SAni laquolrsquoopera di P matteo Ricciraquo 69-102 A SERGiAnni Un cristianotra i cinesi Sul metodo missionario ricciano cf P bEonio-bRoCChiERi laquoStrategiamis sionariaraquo 167-187 A olmi laquoRagione naturale e ragione sapienzialeraquo 259-287Sullrsquointroduzione da parte di Ricci della scienza occidentale in Cina cf i iAn nAC Co nElaquomatteo Ricci e lrsquointroduzione delle scienzeraquo 199-218 thn FoSS laquola cartografia dimatteo Ricciraquo 177-195 G RiCCiARDolo laquoGeografia e cartografiaraquo 219-235R moRRESi laquola mnemotecnica di matteo Ricciraquo 177-197

42 Per una valutazione complessiva dellrsquoopera di evangelizzazione di P matteo Ricciinserita nel quadro delle vicende missionarie della Chiesa cattolica allrsquoinizio del-lrsquoetagrave moderna cf R SAni Unum ovile et unus pastor

43 Cf C SAntini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 115-162 Eacute DUCoRnEtLa Chiesa e la Cina

44 Cf SACRA ConGREGAtio DE PRoPAGAnDA FiDE Plane compertum est 24-2645 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 271-276 bEnEDEtto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

FRAnCESCo Messaggio del Santo Padre Francesco ai cattolici cinesi 246 m REDAElli Il mappamondo 23

24 A Olmi

co e astronomo Cristoforo Clavio47 e fece parte di un ristretto gruppo distudiosi da lui diretto allrsquointerno del Collegio Romano Pertanto laquola reputazione scientifica di cui Ricci godeva in Cina era ben fondatagrazie agli insegnamenti del Clavio poteacute comporre diversi trattati dimatematica arrivare a diffondere in Cina la geometria euclidea la cartografia lrsquoastrolabio e i fondamenti delle teorie astronomiche europeeraquo48

tuttavia lrsquointeresse di Ricci per la scienza non era fine a se stessoe non costituiva un tratto per cosigrave dire laquoindipendenteraquo della sua per-sonalitagrave esso si fondava su una radicata disposizione alla pratica dellevirtugrave dimodocheacute il suo laquoessere scienziatoraquo non puograve essere disgiuntodal suo laquoessere saggioraquo Scienza e saggezza si uniscono-distinguono-ordinano in lui in direzione di una compiuta realizzazione sapienzialeche suscitograve lrsquoammirazione di coloro che lo conobbero da vicino Dicedi lui il laquodottor Paoloraquo 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ (1562-1633) grande per-sonaggio nella storia della Cina suo amico e collaboratore da lui con-vertito al cristianesimo

47 Christoph Schluumlssel (secondo altri Christoph klau) della Compagnia di Gesugrave(1538-1612) il cui nome latino era Christophorus Clavius meglio noto in italiacome Cristoforo Clavio collaborograve alla riforma gregoriana del calendario e fu incorrispondenza con alcuni insigni scienziati dellrsquoepoca come Galileo Galilei etycho brahe Cf J CASAnoVAS laquoil P Clavio professore di matematicaraquo 229-239

48 tra le opere scientifiche scritte e pubblicate da Ricci in Cina in collaborazione coni suoi amici e discepoli le piugrave importanti sono RiCCi m 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash李之藻 lǐ zhīzǎo 《坤輿萬國全圖》 Kūnyuacute wagravenguoacute quaacutentuacute (Mappa completa dellamiriade dei paesi del mondo) [1602] in 朱維錚 zhū WEacuteizhēnG (ed)《利瑪竇中文著譯集》

Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute (Raccolta di scritti e traduzioni in cinese di MatteoRicci) 171-226 iD《渾蓋通憲圖說》 Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento) [1607] Ibid 311-435《乾坤體義》 Qiaacutenkūn tǐyigrave(Spiegazione della struttura del Cielo e della Terra) [1608] Ibid 513-552 iD《圜容較》

Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche) [1609] Ibid 555-583 iD《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica) [1613] Ibid 643-652m RiCCi 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash 徐光启 Xuacute GUānGQǐ 《測量法義》 Cegraveliaacuteng fǎyigrave(Teoria e metodo delle misure) [1607] Ibid 587-640 iD《幾何原本 》Jǐheacuteyuaacutenběn (Elementi di geometria) [1607] Ibid 293-308

25Introduzione

Dopo averlo ascoltato parlare non vi era alcuno che non restassecontento e soddisfatto come se avesse trovato qualcosa di cui eraprivo io ebbi tra gli altri lrsquoopportunitagrave di accompagnarlo gli chiesiinformazioni e ottenni importanti insegnamenti Dunque ciograve che ioavevo sentito e imparato in precedenza in realtagrave erano solo feccia ecenere anzi appena una parte infinitesimale di essi nello studionulla gli egrave nascosto e il suo scopo principale egrave mostrare chiaramenteil reale e vero Signore Dal mattino alla sera ogni momento il suopensiero egrave rivolto a lui non germoglia nel suo cuore alcun tipo disentimento desiderio o aspirazione anche se non riguardano la suapersona o non sono stati espressi dalla sua bocca tutte queste tenta-zioni sono spazzate via nella ricerca della cosiddetta esperienza dellaperfezione tra le centinaia e migliaia di parole dette da lui nel corsodei suoi continui spostamenti dei penosi commiati e durante le con-versazioni sui piugrave svariati argomenti o nei discorsi pronunciati neibanchetti non ne ho trovata alcuna che non fosse conforme aiprincigravepi di lealtagrave e di pietagrave filiale o che non fosse conforme aiprincigravepi e alla morale del tempo Ciograve egrave percheacute nei suoi libri non sitrovano questi concetti e la sua religione ammonisce contro di essiPer tutta la vita avevo provato diletto nel dubitare fino a che comequando le nuvole si diradano non trovai piugrave nulla di cui dubitare untempo ero anche io in grado di dare spiegazioni fino a che egrave statocome nuotare nellrsquooscuritagrave non trovai piugrave alcuna spiegazioneAllora cominciai a seguirlo e a chiedergli insegnamenti49

Unrsquoaltra impressionante testimonianza sulla nobiltagrave drsquoanimo e sul-lrsquoacume intellettuale dello 西泰 Xītagravei il laquoGrande drsquooccidenteraquo (comeRicci veniva talvolta chiamato) egrave quella data da un altro amico e col-laboratore 李之藻 lǐ zhīzǎo (1565-1630)

Dopo averlo conosciuto meglio pian piano ho compreso che eglisegue la giustizia adora la veritagrave e contesta le dottrine eterodosse

49 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《跋二十五言》Baacute Egravershiacutewǔ yaacuten (Postfazione alle Ven ti cin quesentenze) 75

26 A Olmi

ha sempre in mano dei libri e dopo averli letti riesce a recitarlidalla prima parola allrsquoultima e dallrsquoultima alla prima Conosce per-fettamente le dottrine sulla vita e sulla sorte dellrsquouomo egrave bravo inastronomia e possiede lrsquoabilitagrave di disegnare mappe conosce lamatematica e cose ignorate dai sapienti confuciani che pur avevanoaccumulato di generazione in generazione ricchissime conoscenzeDimostra e spiega frequentemente le sue nuove conoscenze senzanascondere nulla Credo dunque che sia una persona erudita esapiente [Dal primo incontro con lui] fino ad oggi sono passatiquasi dieci anni nei quali si egrave perfezionato ulteriormente le paro-le i comportamenti e i pensieri incontrollati sono giagrave scomparsi inlui mentre la virtugrave che sta perfezionando in armonia con il Cielocon lrsquouomo e con se stesso egrave diventata sempre piugrave pura De si de ran -do di fare del bene al mondo si perfeziona sempre di piugrave e non famai discorsi aggressivi miranti a soppiantare [la nostra civiltagrave] Chinon lo conosce bene non riesce a capirlo ma chi lo comprende egravesempre persuaso gioiosamente da lui ogni tanto gli chiedo dei con-sigli se li seguo di solito le cose vanno bene se non le ascolto mene pento spesso Dunque lo considero come lrsquouomo perfettolrsquolaquouomo perfettoraquo egrave simile alla natura ma non diverso dagli uomini[comuni]50

lrsquoevangelizzazione della Cina per il gesuita maceratese non potevache avvenire attraverso una compiuta laquoeducazione della ragioneraquo ragio-ne naturale ragione scientifica ragione sapienziale la ragione naturaleviene sempre presupposta nei suoi scritti e talvolta strenuamente difesain particolare contro le deviazioni ad essa imposte dalle religioni alloradiffuse in Cina daoismo buddhismo neo-confucianesimo che non solosembravano violare il principio di causalitagrave (con lrsquoidea dellrsquoorigine dellecose dal laquonullaraquo [無 wuacute] o dal laquovuotoraquo [空 kōng]) ma anche contenereuna serie di credenze ndash come quella della trasmigrazione delle anime odellrsquoidentitagrave sostanziale dellrsquouomo con Dio o dellrsquouomo con la materia ndash

50李之藻 lǐ zhīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitolidi un uomo strano) 365

27Introduzione

che apparivano in stridente contrasto con alcune certezze originariedel senso della realtagrave

la ragione scientifica egrave stata quella che ha assicurato a Ricci imaggiori e piugrave duraturi successi anche tra i cinesi che non si conver-tirono al cristianesimo i suoi scritti di cartografia di astronomia diaritmetica di geometria riscossero grande interesse ad esempio laMappa completa della miriade dei paesi del mondo ebbe sedici edi-zioni e la traduzione (in collaborazione con 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ) deiprimi sei libri degli Elementi di geometria di Euclide fu ripresa e com-pletata nel XiX secolo ma nella visione ricciana laquolo studio dei feno-meniraquo e in particolare dei numeri che laquosono precisi solidi autorevolie succintiraquo egrave solo il primo gradino della scala che porta alla laquocoltiva-zione di seacute e [al] servire il Cieloraquo51 abituarsi a ragionare su di essi svi-luppa quella capacitagrave di pensiero analitico che costituisce la partelaquoscientificaraquo della sapienza

E in effetti egrave la capacitagrave di usare la ragione sapienziale ciograve che interessamaggiormente Ricci e che lui vorrebbe trasmettere ai suoi interlocutoricinesi tra i suoi scritti i piugrave espliciti nel proporre questo modo di pensare ndashche conduce il lettore virtuoso ad avvertire la necessitagrave esistenziale oltreche morale oltre che teoretica del laquosalto della federaquo ndash sono il《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia) pubblicato nel 1595 a 南昌 naacutenchāng lo《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) pubblicato nel 1605a Pechino il《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān (Dieci capitoli di un uomostrano) pubblicato a Pechino nel 1608 e soprattutto il Catechismoovvero il 《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) pubblicato anchrsquoesso a Pechino nel 1603

il Catechismo egrave un esempio perfettamente compiuto di laquotomismosapienzialeraquo come lo abbiamo delineato che si articola nei seguentielementi fondazione del discorso su veritagrave indiscutibili e imprescindi-bili messe in luce dal senso della realtagrave e della laquofilosofia implicitaraquo(tra le altre i princigravepi di causalitagrave e di non-contraddizione) visione

51 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《刻幾何原本序》kegrave Jǐ heacute Yuaacuten běn xugrave (Prefazione allrsquoedi-zione xilografica degli Elementi di geometria) 90

28 A Olmi

analogica della realtagrave che si basa implicitamente laquosul paradigma diCalcedoniaraquo (cioegrave sul riconoscimento della realtagrave come laquorelazione direlazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento simultaneamente in atto)articolazione analitica del pensiero che circoscrive in modo chiaro edistinto i concetti-cardine del ragionamento costante riferimento(implicito) al sistema filosofico-teologico di san tommaso drsquoAquinoelaborazione metafisica ridotta soprattutto per quel che riguarda lrsquousodi concetti formalizzati e di termini tecnici riferimento a intuizionisapienziali giagrave riconosciute come tali (nel caso specifico da partedegli autori classici cinesi) riferimento a veritagrave appartenenti allaRivelazione presentate nella loro conformitagrave alla ragione universaleuso retorico-argomentativo del linguaggio volto a coinvolgere il letto-re non solo sul piano intellettuale ma anche affettivo (rivolgendosi alui come persona e non solo come soggetto pensante)

in tal senso il fatto che il Catechismo ricciano sia stato scritto informa di dialogo tra un letterato occidentale (alter ego di Ricci stesso)e un letterato Cinese (alter ego dei numerosi intellettuali con i qualiRicci fu in relazione di stima e cordialitagrave) egrave particolarmente degno dinota percheacute mette in luce lrsquoimportanza dellrsquoamicizia come relazioneumana fondamentale senza la quale la ricerca della sapienza ndash comeaspirazione condivisa al Vero e al bene ndash non sarebbe possibile neacuteavrebbe significato

9 laquolrsquoamicizia [] fu un tratto essenziale della vita di Ricci ilgesuita visse lrsquoamicizia non solo come un tema intellettuale (scrivendoproprio sullrsquoamicizia il suo primo libro in cinese) ma fu una personacapace di vera amiciziaraquo52 non solo verso i compagni di missione ma verso i cinesi con i quali fu piugrave strettamente in contatto tra di essi oltre ai giagrave citati Paolo 徐光啟 Xuacute Guāngqǐ e leone 李之藻lǐ zhīzǎo sono da citare michele 楊廷筠 yaacuteng tiacutengyuacuten (1562-1627)e Filippo 王徵 Waacuteng zhēng (1571-1644)53 i primi tre sono considera-ti i laquotre pilastriraquo (三柱石 sān zhugrave shiacute) e con lrsquoaggiunta del quarto i

52 G CRiVEllER Matteo Ricci 9453 i nomi latini preposti al cognome-nome cinese sono quelli imposti allrsquoatto del

battesimo

29Introduzione

laquoquattro saggiraquo (四賢 sigrave xiaacuten) della Chiesa in Cina laquoEssi non solohanno sostenuto economicamente lrsquoevangelizzazione della Cina mahanno anche contribuito dinamicamente allrsquointegrazione tra la cultura(in particolar modo confuciana) e il cristianesimo scrivendo libripubblicandoli e collaborando con le traduzioni dei missionariraquo54Questi laquoletterati convertiti al cristianesimoraquo55 possono essere conside-rati i capostipiti di quella schiera di laici laquocui non si renderagrave mai suffi-cientemente omaggioraquo56 percheacute egrave alla loro opera generosa e a volteeroica che si deve il solido radicamento della Chiesa cattolica in Cina

Dal nostro punto di vista egrave importante notare come questi letterati-funzionari ndash che erano quindi originariamente in piena sintonia con illoro ambiente culturale ndash non solo si convertirono al cristianesimo malo fecero seguendo la laquoVia della ragione sapienzialeraquo proposta dal lorosapiente amico il laquoconfuciano drsquooccidenteraquo (西儒 Xīruacute)57 Paolo XuGuangqi laquoletterato e scienziato matematico astronomo studioso diagricoltura giunto ai piugrave altri gradi della burocrazia imperiale uomointegro di grande fede e vita cristiana dedito al servizio del suo Paese eche occupa un posto di rilievo nella storia della cultura cineseraquo58 chia-mava la dottrina cristiana laquodottrina (o scienza) del Cieloraquo (天學

tiānxueacute)59 distinguendo-ordinando-unendo in essa le diverse dimensio-ni degli studi naturali della ricerca della virtugrave e del servizio di Dio

la laquodottrina santaraquo (shegravengxueacute 圣学) che riguarda la dimensione sal-vifica dellrsquouomo in Cristo e lrsquolaquoinsegnamento praticoraquo (shiacutexueacute 实)che riguarda la dimensione antropologica ndash includente il perfezio-namento di se stessi e lo studio delle scienze ndash si trovano perfetta-mente in armonia nella laquodottrina del Cieloraquo60

54 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 10755 E GiUniPERo laquoXu Guangqiraquo 2856 Eacute DUCoRnEt La Chiesa 82 57 Cf 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro

elementi) 16658 bEnEDEtto XVi Quarto recurrente saeculo 36059 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 87 60 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 111

30 A Olmi

michele yang tingyun laquoletterato di talento giunto ai gradi altidella burocrazia imperiale [] uomo generoso di grande fede e vitacristiana dedito al servizio dei poveri e alla loro educazioneraquo61 haofferto unrsquointerpretazione originale di Cristo nel contesto del dialogotra confucianesimo e cristianesimo62 puograve essere considerato laquoil primoteologo cineseraquo63 la sua visione teologica egrave improntata al realismoed egrave pienamente concorde con il senso della realtagrave (come richiede laragione sapienziale) ndash al contrario quindi delle concezioni filosofico-religiose daoista e buddhista

insieme a Xu Guangqi yang tingyun sostenne che il cristianesimonon solo egrave laquoinsegnamento sacroraquo (shegravengxueacute 圣学) ma anche laquoinse-gnamento realisticoraquo (shiacutexueacute 实学) che viene spesso consideratocome lrsquoopposto dellrsquolaquoinsegnamento vuotoraquo (xūxueacute 虚学) edellrsquolaquoinsegnamento misteriosoraquo (xuaacuten xueacute 玄学) (inteso come nonverificabile) di laozi e di buddha64

Anche leone li zhizao fu laquoun letterato di grande talento scienzia-to astronomo geografo musicologo matematico e filosofo giunto aigradi alti della burocrazia imperiale uomo integro di vita cristianadedito al servizio del suo Paeseraquo65 Avendo due mogli ndash come permes-so dal confucianesimo ndash non poteacute ricevere il battesimo ma ebbe unagrande ammirazione per la dottrina e lo stile di vita cristiano Per testi-monianza dello stesso Ricci

Delle cose della nostra santa fede sta molto bene instrutto e stetteper essere battizzato se non gli avessero i Padri scoperto lrsquoimpedi-mento della Poligamia il quale promette egli che toglieragrave di casa

61 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12162 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35863 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35664 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12665 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 132

ma egli tiene la nostra santa religione per vera e cosigrave la predica etessorta agli altri a essa come se fusse Christiano e giagrave molti di suacasa hanno pigliato il santo battesimo e sono frarsquo migliori Christianidi tutti66

il perfezionamento di seacute secondo leone li zhizao coinvolge tuttele facoltagrave della persona umana e richiede la conoscenza delle creaturecome del Creatore lrsquoideale sapienziale si mostra chiaramente nellrsquoideache per servire il Signore occorrano sia lrsquoadesione della volontagrave edella ragione sia lo sforzo di comprendere chi egrave Dio e chi egrave lrsquouomo67

Al pari degli altri letterati convertiti al cristianesimo Filippo Wangzheng fu un mandarino di alto grado alla passione per la matematicae le scienze naturali unigrave anche notevoli doti di inventore laquobuddhistadallrsquoinfanzia e poi daoista per circa ventrsquoanniraquo68 arrivograve al battesimodopo un approfondito studio della dottrina cristiana Sapienza umana esapienza cristiana si incontrano in lui nella considerazione che egliebbe del timore di Dio cioegrave dellrsquoatteggiamento che porta il credente asentirsi costantemente in presenza del Signore non avendo paura dilui ma essendo consapevole della Sua trascendente maestagrave SecondoFilippo Wang zheng laquolrsquoamore cristiano deve avere il timore di Diocome suo fondamento e il timore di Dio presume la conoscenza dellaSua volontagraveraquo69 il che a sua volta richiede lrsquouso approfondito dellalaquoretta ragioneraquo ndash cioegrave della ragione disciplinata dalla virtugrave

Una tale fioritura intorno al gesuita maceratese di amicizie cosigraveammirevoli non solo dal punto di vista cristiano ma anche in una pro-spettiva nobilmente umana non puograve considerarsi accidentale neacute puograveessere genericamente ascritta alla comune condivisione della fede cat-tolica Essa egrave la diretta conseguenza del particolare tipo di dialogo cheRicci seppe instaurare con i letterati cinesi non un dialogo strumentaleil cui carattere specifico consiste nella manipolazione dellrsquointerlocutore

31Introduzione

66 m RiCCi Della entrata 37567 Cf SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 13468 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 14269 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 145

32 A Olmi

al fine di portarlo a condividere la propria posizione non un dialogocontestuale discussione garbata che si distingue per la ricerca del con-senso magari superficiale ed effimero tra i partecipanti non un dialogosettoriale svolto tra specialisti che restringono il dibattito a un soloargomento di interesse comune ma un dialogo sapienziale che ha invista il bene piugrave alto che deriva dalla condivisione della veritagrave che egraveresa possibile dallrsquoadeguazione obbedienziale degli interlocutori allarealtagrave E P matteo Ricci riuscigrave a svolgere questo tipo di dialogo einstaurare questo tipo di amicizie percheacute seppe incarnare in modo cre-dibile ndash nel contesto del confronto interculturale e interreligioso ndash quelmodello di sapienza cristiana che san tommaso drsquoAquino ha dato allaChiesa e al mondo in modo cosigrave esemplare

10 nel presente lavoro non si parleragrave di tomismo sapienziale inmodo sistematico come sarebbe apparso desiderabile proprio inomaggio alla modalitagrave tommasiana di esposizione del pensiero pre-sentiamo invece sette studi giagrave editi in pubblicazioni italiane eo cine-si completamente riveduti alcuni tradotti dallrsquoinglese Cinque di essisono stati scritti in occasione di convegni tenutisi in italia a hongkong a taiwan nella Cina continentale70 in qualche modo tutti fanno

70 laquoScienza Ragione Fede il genio di P matteo Ricciraquo macerata 4-6 marzo 2010organizzato dallrsquoUniversitagrave degli Studi di macerata dalla Pontificia UniversitagraveGregoriana dallrsquoUniversitagrave Cattolica del Sacro Cuore di milano ldquo天主教与国

对话本地化与责任rdquolaquotiānzhǔjiagraveo yǔ zhōngguoacute duigravehuagrave běndigravehuagrave yǔ zeacuteregravenraquo(ldquoCatholic Church in China Dialogue harmony and Responsibilityrdquo) 香港

Xiānggǎng (hong kong) 8 novembre 2013 organizzato da 原道交流学会

yuaacutendagraveo Jiāoliuacute Xueacutehuigrave (yuan Dao Study Society) ldquo托马斯阿奎那与中世纪

哲学rdquolaquotuōmǎsī ākuiacutenagrave yǔ zhōngshigravejigrave zheacutexueacuteraquo (ldquothomas Aquinas and themedieval Philosophyrdquo) 武汉 Wǔhagraven 14 novembre 2014 organizzato da 武汉大

学哲学学院 Wǔhagraven Dagravexueacute zheacutexueacute Xueacuteyuagraven (School of Philosophy WuhanUniversity) ldquo上海大学第三届明清天主教研究工作坊rdquolaquoShagravenghǎi Dagravexueacute digrave sānjiegrave miacuteng Qīng tiānzhǔjiagraveo yaacutenjiū gōngzuogravefaacutengraquo (ldquothe third Workshop onCatholic Studies in China Scholastic Philosophy in Chinardquo) 上海 (Shagraveng hǎi) 17ottobre 2015 organizzato da 上海大学文学院 Shagravenghǎi dagravexueacute weacutenxueacute yuagraven

33Introduzione

riferimento al tema del tomismo sapienziale di P matteo Ricci dapunti di vista diversi e complementari

il primo studio laquoRagione e fede nel Catechismo di P matteoRicciraquo presenta innanzitutto la figura di Ricci sullo sfondo delle valu-tazioni profondamente contrastanti che ne sono state date laquoapostolodella Cinaraquo e missionario esemplare da un lato laquostrategaraquo culturale efautore di un dialogo puramente strumentale dallrsquoaltro ma gli equivo-ci piugrave grandi a suo riguardo sono nati dallrsquoincomprensione da parte dialcuni autorevoli interpreti dei rapporti esistenti tra ragione e fede

Un chiarimento illuminante di tale problema viene dalle pagine delCatechismo ricciano il costante appello alla ragione sapienziale ndashcostellato da riferimenti impliciti ma puntuali al pensiero di santommaso drsquoAquino ndash permette al letterato occidentale di condurreprogressivamente il suo interlocutore (il letterato Cinese) dai primiprincigravepi della ragione naturale agli elementi fondamentali dellaRivelazione cristiana Questo itinerario passa anche attraverso lrsquoeser-cizio di una critica radicale agli elementi di irragionevolezza presentinelle religioni (ovvero filosofie religiose) allora presenti in Cina ildaoismo il buddhismo e il neo-confucianesimo

il secondo studio laquoRagione naturale e ragione sapienziale nel pen-siero di P matteo Ricciraquo inizia con lrsquoattribuire il corretto funziona-mento della ragione naturale al riconoscimento di alcune veritagrave uni-versali che appartengono allrsquoessere umano in quanto tale e che debbo-no pertanto essere ritenute vere e proprie laquocostanti antropologicheraquola laquostrategia missionariaraquo del gesuita maceratese richiedeva necessa-riamente il passaggio dalla ragione naturale alla ragione sapienziale eda questa alla fede nella Rivelazione cristiana lrsquoindividuazione deilaquosemi del Verboraquo nel Paese di mezzo la loro depurazione da errori edistorsioni e il loro uso teologico al fine di rendere pienamente com-

(College of liberal Arts Shanghai University) ldquo多瑪斯哲學思想論壇自然法

德行倫理與人的完滿實現rdquo laquoDuōmǎsī zheacutexueacute sīxiǎng lugraventaacuten zigraveraacuten fǎ deacutexiacutengluacutenlǐ yǔ reacuten dewaacutenmǎn shiacutexiagravenraquo (ldquonatural law Virtue Ethics and humanFlourishing the Philosophy of St thomas Aquinasrdquo) 台北 taacuteiběi 24-25 maggio2019 organizzato dalla 輔仁大學 Fǔreacuten dagravexueacute (Fu Jen Catholic University)

prensibile la Rivelazione da parte della civiltagrave cinese costituiscono letre tappe attraverso cui si articola la laquopedagogia della ragioneraquo operatada Ricci insieme allrsquoinsegnamento ai dotti cinesi della matematica edi alcuni elementi di scienza e tecnologia occidentali che avrebbe loroconsentito di ragionare in modo sistematico necessario alla conoscen-za approfondita della dottrina cattolica

il terzo studio laquola teologia del Catechismo riccianoraquo verte in par-ticolare sul rapporto tra catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteoRicci Se con il termine laquoteologoraquo si intende in senso stretto il laquopro-fessionista della teologiaraquo non ogni missionario deve o puograve essereun teologo se con questa parola si intende invece chi riflette suimisteri della fede cristiana per conoscerli meglio e per renderli piugravefacilmente comunicabili allora ogni missionario che cerchi di evange-lizzare una cultura diversa dalla propria puograve dare un contributo fonda-mentale alla ricerca teologica in questo senso il gesuita maceratesepuograve essere considerato laquoteologoraquo a pieno titolo particolarmente grazieallrsquouso della ragione sapienziale informata dal sistema teologico-filo-sofico di san tommaso drsquoAquino quale viene esercitata in modomagistrale nel Catechismo il modello di conoscenza teologico-filoso-fica delineato nel capolavoro ricciano si incentra sullrsquolaquoobbedienza allarealtagraveraquo (lrsquoaccettazione delle certezze originarie dellrsquoesperienza e deiprimi princigravepi della conoscenza) sullrsquolaquoamore della sapienzaraquo (il desi-derio di vivere secondo ragione in modo da giungere alla virtugrave e adaprirsi allrsquoazione della grazia divina) sulla laquopartecipazione al Λόγοςraquo(la conformazione della ragione umana al Verbo divino)

il quarto studio laquoil ldquoparadigma di Calcedoniardquo e il realismosapienziale di san tommaso drsquoAquino e di P matteo Ricciraquo mette atema quella che puograve essere considerata la veritagrave suprema della ragionesapienziale cioegrave la laquostruttura del mistero di Dioraquo la quale consistenella laquorelazione di relazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento ndash chelega le tre Persone della SS trinitagrave e che caratterizza altresigrave tutti imisteri divini (quello cristologico in primo luogo) tale struttura for-mulata dogmaticamente al Concilio di Calcedonia (451) caratterizzaimplicitamente la costruzione filosofico-teologica dellrsquoAquinate edefinisce anche lrsquoatteggiamento conoscitivo adottato da Ricci nellasua catechesi missionaria in particolare nel Catechismo dove gli per-

34 A Olmi

mette di tradurre le veritagrave rivelate in termini comprensibili da parte deicinesi suoi contemporanei senza compromettere lrsquoequilibrio tra lachiarezza della dottrina e la prudenza dellrsquoazione pastorale

il quinto studio laquola mentalitagrave analogica nel pensiero di san tom ma sodrsquoAquino e di P matteo Ricciraquo ha un interesse prevalentemente gno-seologico in esso si parla innanzitutto dei contenuti caratteristicidella laquoragione naturaleraquo in particolare di ciograve che viene detto laquosensocomuneraquo laquobuon sensoraquo o meglio laquosenso della realtagraveraquo confrontandola concezione laquoclassicaraquo di Reacuteginald Garrigou-lagrange con quellapiugrave recente di Antonio livi Poi si confrontano i quattro laquostiliraquo olaquomentalitagraveraquo o laquoprocedimenti conoscitiviraquo che sembrano modularetutta la produzione del pensiero umano lrsquoanalisi la sintesi la dialetti-ca lrsquoanalogia in particolare viene presa in esame questrsquoultima consi-derandone la classificazione come egrave stata elaborata da Aristoteleripresa da tommaso fissata dal Gaetano e riproposta dagli esponentimoderni della neo-retorica (in particolare Chaiumlm Perelman e lucieolbrechts-tyteca) infine si individua nellrsquoanalogia la chiave di voltadel pensiero di san tommaso e se ne valuta lrsquoimportanza nella costru-zione filosofico-teologica del Catechismo ricciano

il sesto studio laquoSan tommaso drsquoAquino e P matteo Ricci la Sum maTheologiae come nucleo teoretico de Il vero significato di ldquoSignore delCielordquo (《天主實義》)raquo individua nel laquorealismo sapienzialeraquo lrsquoele-mento comune al pensiero tommasiano e alla catechesi ricciana con-solidando cosigrave lrsquoattribuzione del pensiero di Ricci allrsquoambito del tomi-smo sapienziale in questo scritto si argomenta in particolare lrsquoesi-stenza di una vera e propria laquoVia della ragione sapienzialeraquo una com-binazione di virtugrave e acume intellettuale di saggezza e di scienza chelrsquoAquinate ha delineato in modo inimitabile e che il gesuita macerate-se ha seguito e proposto in modo difficilmente riconoscibile (ma inrealtagrave fedelissimo) riuscendo a portare lrsquoannuncio cristiano in un con-testo apparentemente impenetrabile e potenzialmente ostile comequello della civiltagrave cinese

il settimo studio laquoldquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave laragionerdquo ragione e virtugrave secondo san tommaso drsquoAquino e P matteoRicciraquo ha un taglio prevalentemente morale infatti in esso viene con-siderato lo stretto legame tra ragione e virtugrave ndash piugrave specificamente tra

35Introduzione

36 A Olmi

ragione sapienziale e virtugrave ndash nel pensiero tommasiano per lrsquoAquinateinfatti egrave la ragione a strutturare sia lrsquoesercizio delle virtugrave dianoetiche(che contribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive) sia levirtugrave etico-morali o pratiche (che controllano le passioni e la scelta deimezzi in ordine al conseguimento del fine ultimo) Si illustra inoltrecome nel Catechismo ricciano si ribadisca piugrave volte il medesimo nessoragione-virtugrave fare il bene egrave agire secondo ragione fare il male egrave agirein opposizione ad essa e solo dalla ragione provengono la benevolen-za la rettitudine il rispetto e la saggezza fino ad arrivare alla fedenella Rivelazione di Dio

Siamo consapevoli della critica che potrebbe essere rivolta a questogenere di assemblaggio i sette studi in un certo senso dicono le stes-se cose ripropongono le stesse idee citano (piugrave o meno) gli stessiautori non sarebbe stato meglio organizzare diversamente il medesi-mo materiale in modo da presentarlo in modo sistematico senza ripe-tizioni e ritorni sul giagrave detto

Certamente dal punto di vista del tomismo scientifico ndash che siidentifica per lo piugrave con il laquotomismo accademicoraquo ndash questrsquoobiezioneegrave perfettamente giustificata tuttavia riteniamo che la modalitagrave diesposizione da noi scelta nel mantenere uno stretto legame con le cir-costanze e le occasioni in cui gli studi sono stati scritti e discussimantenga viva nel lettore la consapevolezza che la Via della ragionesapienziale si percorre con la persona tutta intera e che le veritagrave piugraveimportanti che sono le piugrave semplici hanno bisogno di essere laquovisteraquo elaquouditeraquo molte volte per produrre i loro effetti

Diceva Gilbert keith Chesterton che gli scolastici della decadenzacosigrave penosamente lontani dalle altezze di pensiero del Doctor communis ndashal quale peraltro molti di loro si ostinavano ad ispirarsi ndash erano comescrittori di mystery stories che laquodel romanzo poliziesco [] ritengono uni-camente il meccanismo delle deduzioni e non lrsquointreccio avventurosoraquo71Esprimiamo lrsquoauspicio che il tomismo sapienziale per coloro che rie-scano a viverlo nello spirito di P matteo Ricci possa essere la guidapiugrave affidabile per vivere fino in fondo lrsquoavventura suprema seguireColui che egrave la Via la Veritagrave e la Vita

71 Gk ChEStERton San Tommaso drsquoAquino 152-153

i

Ragione e fede nel CateChismo

di P Matteo Ricci

1 P MatteO RiCCi laquoaPOstOlO della Cinaraquo tRa GRandezza e fRaintendiMentO

il titolo di laquoapostolo della Cinaraquo1 si adatta con grande efficacia al -la figura di P Matteo Ricci la cui grandezza umana e cristiana egrave oggiampiamente riconosciuta sia in Occidente sia nel Paese di MezzoCommemorando il quattrocentesimo anniversario della morte delgesuita maceratese Benedetto XVi affermava

lrsquo11 maggio 1610 a Pechino terminava la vita terrena di questogrande missionario vero protagonista dellrsquoannuncio del Vangeloin Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evangelizzazione del lrsquoar -ci vescovo Giovanni da Montecorvino [] la storia delle missionicattoliche comprende figure di grande statura per lo zelo e il corag-gio di portare Cristo in terre lontane ma P Ricci egrave un caso singola-re di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangelo e il dialogo con lacultura del popolo a cui lo si porta un esempio di equilibrio trachiarezza dottrinale e prudente azione pastorale2

lrsquolaquoammirazione verso P Ricciraquo3 manifestata dallrsquoattuale Pon te fi ceera stata espressa anche dal suo predecessore Manifestando laquovivoapprezzamento [] per la figura del grande umanista e missionario []

37SD 652 (2020) pp 37-63

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoRagione e fede nel Cashyteshychishysmo

di Matteo Ricciraquo in RivistashydishyTeologiashydellrsquoEvangelizzazione 15 (2011) 1 51-741 Cf O Gentili LrsquoapostoloshydellashyCina2 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 83 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

vero ldquoponterdquo tra le due civiltagrave europea e cineseraquo4 Giovanni Pao lo iiasseriva

non egrave ardito pensare che P Matteo Ricci debba aver sentito lagrandezza dellrsquoimpresa non meno di come la sentirono il filosofo emartire san Giustino e Clemente di alessandria ed Origene nel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibilialla cultura del loro tempo Come giagrave i Padri della Chiesa per la cul-tura greca cosigrave P Matteo Ricci era giustamente convinto che lafede in Cristo non solo non avrebbe portato alcun danno alla culturacinese ma lrsquoavrebbe arricchita e perfezionata5

la grandezza del gesuita maceratese ha avuto un risalto ancor mag-giore in Cina che in Occidente non solo laquoMatteo Ricci egrave piugrave conosciu-to in Cina che non in italiaraquo6 non solo la sua fama eguaglia nel Paesedi Mezzo quella di Marco Polo ma laquoegli fu il primo europeo ad esserericordato e citato in una storia dinasticaraquo7 onore che non era toccatonemmeno al grande viaggiatore veneziano Egrave interessante notare

come in Cina sia conosciuta e viva ancora oggi una tradizione oraleche vuole attribuire al grande missionario tutto ciograve che di occidenta-le si fosse prodotto alla fine dellrsquoepoca Ming lrsquoOccidente in prati-ca e le sue manifestazioni tecniche ed artistiche venivano ricon-dotte nel loro complesso al nome di Matteo Ricci ciograve dimostra inquale alta considerazione fosse tenuto da quando si fece conoscereai Cinesi fino ad oggi8

tuttavia malgrado le attestazioni di stima che le sono state accorda-te lrsquoopera di Ricci egrave stata accompagnata sin dallrsquoinizio da gravi e dolo-rosi fraintendimenti cosigrave pesanti da comprometterne lrsquoefficacia ai fini

38 A Olmi

4 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2725 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2756 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 327 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 338 P OlMi laquoMatteo Ricci e lrsquoarteraquo 66

39I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dellrsquoevangelizzazione da offuscarne il valore sul piano del metodo dadistorcerne il significato nella prospettiva del dialogo interculturale

i primi a fraintendere Ricci furono i cinesi suoi contemporaneilaquoRegno differentissimo di tutti gli altri del mondoraquo9 la Cina si caratte-rizza per un laquoodio naturale a tutti i forastieri [] parendoli che tuttisono barbari e loro sono il capo anzi tutto il corpo principale delmondoraquo10 inoltre gli intellettuali cinesi conosciuti da Ricci sono con-vinti laquoche niuna nazione si possa paragonar loro in ingegno e sapereonde quando questi letterati odono le ragioni con che provo le cose dinostra fede e della filosofia stanno come fuori di seacute dicendo ldquoComepuograve un forestiero saper piugrave che noi altrirdquoraquo11

tale atteggiamento ndash incrementato da una duplice paura che gli stra-nieri possano nuocere entrando in Cina e possano nuocere ancor di piugraveuscendone e portando con seacute le conoscenze acquisite12 ndash impedigrave a moltiabitanti del Paese di Mezzo di intendere la testimonianza e la predica-zione cristiana del gesuita maceratese e dei suoi compagni di missionela ascentshy toshyBeijing di Ricci13 scandita in sette tappe (da Macao aPechino) egrave stata caratterizzata da incomprensioni talmente profonde dasfociare in gravi episodi di calunnia e di violenza14

il secondo fraintendimento nei confronti dellrsquoopera ricciana ebbe ori-gine allrsquointerno della Chiesa stessa il nuovo superiore della missionedopo la morte di Ricci nicolograve longobardo non condivise la decisionedel suo predecessore di usare ndash oltre al comunemente accettato 天主tiānzhǔ (signore del Cielo) ndash i termini 上帝 shagravengdigrave (sovrano dallrsquoalto)

9 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 34210 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 342-34311 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 28 ottobre 1595raquo 28612 Cf f MiGnini laquo a quei di diversa nationeraquo Xi13 lrsquoespressione di Jonathan d spence si ritrova in G CRiVelleR MatteoshyRicci 47 14 le difficoltagrave incontrate da Ricci nel superare la diffidenza dei cinesi sono ampia-

mente documentate dalle Lettere del gesuita maceratese Cf a titolo di esempioM RiCCi laquolettera al p ludovico Maselli s i 29 ottobre 1586raquo 122-123 idlaquolettera al p duarte de sande s i 29 agosto 1595raquo 264-265 id laquolettera al pClaudio acquaviva s i 4 novembre 1595raquo 310

e 天 tiān (Cielo) per indicare dio Queste parole infatti gli sembra-vano incompatibili con il cristianesimo laquopercheacute il loro uso contempo-raneo era stato fortemente influenzato dalle dottrine materialiste e im -ma nentiste del neo-confucianesimoraquo15 la posizione di lon go bar domalgrado venisse contrastata dalla maggior parte dei gesuiti operantiin Cina ebbe un certo seguito in europa e diede impulso alla cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo tale disputa

fu determinata dalle accuse mosse ai gesuiti [] di servirsi di voca-boli cinesi e di consentire la pratica di una serie di riti in contraddi-zione con il dogma cattolico le accuse riguardavano sostanzial-mente tre punti il culto del cielo sotto il nome di tian piuttosto chesotto quello di tianzhu [] con lrsquoidea implicita di accedere quindiad una concezione materialistica della divinitagrave e poi la sospettavenerazione di Confucio non come maestro ma come laquosantoraquo e ilculto degli antenati i cui nomi incisi sulle tavolette ricordavano aifigli e ai discendenti le fattezze e la voce dei defunti16

la laquoquestione dei riti cinesiraquo ndash culminata lrsquo11 luglio 1742 con lacostituzione apostolica Exshyquoshy singulari di papa Benedetto XiV chebandiva definitivamente tali riti obbligava i missionari a un giuramen-to di fedeltagrave e proibiva ogni ulteriore discussione sullrsquoargomento ndash egravestata formalmente chiusa solo lrsquo8 dicembre 1939 con lrsquoistruzionePlaneshycompertumshyest della Congregazione Deshypropagandashyfide appro-vata da papa Pio Xii17 la lunga polemica fu laquoun sommario di incom-

40 A Olmi

15 G CRiVelleR MatteoshyRicci 8316 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11517 saCRa COnGReGatiO de PROPaGanda fide Planeshy compertumshyest 24-26 nel

documento si stabiliscono i seguenti punti i cattolici sono autorizzati ad esserepresenti alle cerimonie in onore di Confucio nei templi o nelle scuole confucianelrsquoerezione di immagini di Confucio o di lapidi in suo onore egrave permessa nelle scuolecattoliche autoritagrave e studenti cattolici possono assistere passivamente a cerimonieche hanno lrsquoapparenza della superstizione egrave lecito chinare il capo e manifestarealtre forme di civile ossequio davanti ai defunti o alle loro immagini

41I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

prensioniraquo18 che laquoscatenograve le passioni dei detrattori e dei difensori deigesuiti in un dibattito in cui non era solamente in causa il servizio delVangelo ma dove intervenivano allo stesso modo le controversie teo-logiche e filosofiche le inimicizie personali noncheacute le lotte per lrsquoin-fluenza tra le congregazioniraquo19 Resta il fatto che tali incomprensionimisero in discussione le fondamenta stesse della missionaryshy strategydi Ricci20 e il metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo alla lingua e alla culturacinesi che egli aveva posto come cardine del suo apostolato21

un ulteriore grave fraintendimento del pensiero e delle intenzionidi Matteo Ricci egrave iniziato in tempi piugrave recenti ed egrave attualmente in attonon sono pochi tra gli odierni estimatori di Ricci a considerarlo e -sclu sivamente un laquomediatore culturaleraquo un culturalshyapostle nel sensopiugrave riduttivo del termine che ha trovato nellrsquoesercizio del dialogo finea se stesso il vero risultato (lrsquounico ragionevolmente ipotizzabile)della propria missione in questa valutazione dellrsquoopera evangelizza-trice ricciana laquonon solo risulta completamente assente il punto di vistadella fede ma si vuole anche a tutti i costi non tener conto [] delleesplicite affermazioni che su questo argomento sono state fatte daRicci e dai missionari gesuitiraquo22 Con una certa condiscendenza si egrave

18 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11819 Eacute duCORnet LashyChiesashyeshylashyCina 77-7820 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-55 lrsquoautore egrave consapevole del-

lrsquoambiguitagrave del termine laquostrategiaraquo applicato allrsquoambito della missione ma loritiene comunque significativo ed efficace laquoit is true [] that [] the word strate-

gy has begun to shed its military overtones and has been defined as ldquoa careful planor methodrdquo in this sense then Ricci developed a strategy with his ultimate pur-pose of announcing the Gospel to the Chinese in the hope of converting some ofthemraquo (Ibid 35)

21 Cf CRiVelleR MatteoshyRiccishy66 Ricci fu un convinto fautore della strategia del -lrsquolaquoac comodamentoraquo ispirata da alessandro Valignano sJ Visitatore delle indieorientali e da lui introdotta nelle missioni del Giappone cf R sani Unumshyovileshyet

unusshypastor 107 sulle valutazioni critiche del metodo missionario di Ricci in tempirelativamente recenti cf f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-34

22 f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 34

42 A Olmi

riconosciuto che laquola missione del Ricci fu [] duplice non solo divulgogravela cultura europea in Cina ma anche quella cinese in europa contri-buendo significativamente alla nascita della moderna sinologia occiden-taleraquo23 e si egrave preso atto che il suo annuncio del Vangelo ha favorito laquounfruttuoso dialogo tra due diverse civiltagrave agevolando scambi e forseanche fusioniraquo24 in definitiva perograve laquoRicci appare un interlocutore ina-deguato anzi impossibile delle filosofie orientali del principio indeter-minatoraquo25 laquoa causa della natura particolare della sua missione non haavuto e [] non poteva avere gli strumenti teorici per dialogare con lemetafisiche orientaliraquo26 laquodubbi legittimi possono essere sollevati sullapossibilitagrave di successo dello stesso tentativo riccianoraquo27

Qual egrave allora il senso che dovremmo dare a questa impresa

se la missione di Ricci fosse stata ordinata esclusivamente ai nobilifini della comunicazione culturale e della trasmissione dei saperiessa dovrebbe considerarsi pienamente riuscita anzi un modelloesemplare di comunicazione interculturale Ma quando si pensi che lagrandiosa opera del missionario maceratese costituiva soltanto unostratagemma di conquista religiosa [] si comprende che il tentativodi Ricci sarebbe stato destinato a un insuccesso di larga scala28

Cosigrave le carte vengono messe in tavola il fatto che la Cina non sisia convertita al cattolicesimo che in tutta lrsquoasia ndash laquose non quando lepopolazioni [] si trovavano a livelli etnologici di sviluppo o quandouna lunga presenza coloniale [] ha favorito una assimilazione cultu-raleraquo29 ndash lrsquoevangelizzazione abbia avuto successi laquosempre ed ovunquelimitati e precariraquo30 proverebbe lrsquoesistenza di una profonda contraddi-

23 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3124 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3125 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi26 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi27 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii28 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii29 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 4330 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 43

zione tra ragione e fede non solo nellrsquoattivitagrave di Matteo Ricci ma nel-lrsquointera opera missionaria della Chiesa lrsquoesercizio della ragione por-terebbe a cercare il dialogo con tutti gli uomini e il confronto con leculture diverse dalla propria darebbe incentivo alla laquocivile conversa-zioneraquo31 tra esseri umani sarebbe lrsquounico elemento positivo e duraturodellrsquoazione di Ricci e di quei missionari in Cina e altrove che segui-rono il suo esempio lrsquoannuncio della fede con la sua pretesa fanaticadi imporre una veritagrave valida per tutti e per sempre porterebbe a lotte ea divisioni e costituirebbe lrsquoelemento negativo fallimentare e caducodellrsquoopera ricciana e dei tentativi di evangelizzazione in generale

Ma di quale ragione stiamo parlando e di quale fede siamo sicu-ri che la ragione universale sia incompatibile con la rivelazione bibli-ca e che la professione della fede cristiana esprima soltanto oscurepulsioni di intolleranza e di dominio O al contrario la ragione univer-sale se non viene circoscritta e fuorviata da un preciso atto dellavolontagrave non solo non si oppone alla fede cristiana ma conduce ndash gra-dualmente e senza esitazioni ndash alle soglie di essa

il problema del rapporto tra ragione e fede di capitale importanza perchiunque aspiri alla conoscenza della veritagrave si ripropone anche nella con-siderazione del metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo genialmente attuato daMatteo Ricci Per chiarire tale questione egrave necessario riferirsi ad uno degliscritti piugrave importanti del gesuita maceratese 《天主實義》 Tiānzhǔshiacuteyigrave (IlshyveroshysignificatoshydishylaquoSignoreshydelshyCieloraquo) il Catechismo32 da luipubblicato a Pechino nel 1603

43I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

31 Cf f MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX32 lrsquouso del termine laquocatechismoraquo in riferimento a questrsquoopera egrave stato contestato da

alcuni laquoRicci was striving to expound Catholic thought with the aid of Chinarsquos exist-ing cultural heritage to proceed in such a fashion meant that it was manifestly impos-sible to give an account of those elements of the faith classed as pure revelation andalso impossible to compile a ldquocathechismrdquo for these reasons TheshyTrueshyMeaningshyofshythe

LordshyofshyHeaven can appropriately be called a ldquopre-evangelical dialoguerdquoraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 15) Ma egrave lo stessogesuita maceratese a chiamare Catechismo il VSSC cf M RiCCi Lettere 337 369376 378 383 384 391 399 416 419 428 449 459 472 488 519 id Dellashyentrata259 317 372 375 377 416 434 454 470 475 480 546 568 569

2 il CaTECHISMo di MatteO RiCCi

lrsquolaquoavventura di Matteo Ricci in Cinaraquo33 non fu unrsquoimpresa solitariatra i primi compagni di missione ci fu Michele Ruggieri che lo prece-dette a Macao nel 1579 trovando molte difficoltagrave nellrsquoimparare la lin-gua cinese egli chiese con insistenza che gli venisse affiancato Ricci ilquale lo raggiunse nel 1582 la prima pubblicazione dei due missionarifu la traduzione del Decalogo 《祖傳天主十誡》 ZǔchuaacutenshyTiānzhǔshiacutejiegrave (IshydiecishycomandamentishydelshySignoreshydelshyCieloshytramandatishypershytradi-zioneshydaglishyantenati) realizzata nel 1584 subito dopo vennero tradotti ilPadreshynostro lrsquoaveshyMaria e il Credo34 nel novembre dello stesso annouscigrave a cura di Ruggieri 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave (Verashyesposizione[dellashydottrina]shydelshySignoreshydelshyCielo) un vero e proprio laquocatechismoraquoche ndash sebbene incompleto per alcuni aspetti ndash dava comunque unrsquoottimatrattazione del nucleo centrale della fede cristiana35

tale opera apparve perograve inadeguata allorcheacute Ricci dopo cheRuggieri venne inviato a Roma per sollecitare unrsquoambasciata del Papaallrsquoimperatore della Cina compigrave la scelta strategica di abbandonare levesti dello 和尚 heacuteshagraveng (monaco buddhista) e di indossare quelle del儒士 ruacuteshigrave (letterato confuciano) il cambiamento di interlocutorerichiese di eliminare il piugrave possibile lrsquouso della terminologia buddhistaampiamente presente nel 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave e di dare mag-gior peso alle argomentazioni fondate sulla ragione nel 1593 il Vi -sitatore delle indie Orientali (che comprendevano il territorio cinese)della Compagnia di Gesugrave alessandro Valignano sollecitograve Ricci affin-cheacute scrivesse laquoun libro delle cose della nostra fede tutto di ragioninaturali per distribuirlo per tutta la Cina quando si stamparagraveraquo36 quelloche sarebbe diventato il Catechismo

44 A Olmi

33 G CRiVelleR MatteoshyRicci 4334 Cf M RiCCi Dellashyentrata 135 nota35 laquoalthough incomplete in certain respects ndash for example in its failure to make any men-

tion of the trinity or to treat of any sacraments besides baptism ndash the work neverthelessgives an excellent account of the heart of the Christian faith the incarnation andRedemptionraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 13)

36 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 12 ottobre 1594raquo 189 cf lan Ca shi Re ndashhu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 14

45I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

il Catechismo ricciano egrave redatto in forma di dialogo tra un 中士zhōngshigrave (letterato Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato Occidentale)si compone di unrsquointroduzione e di otto capitoli

nellrsquointroduzione lrsquoautore fornisce le ragioni che lo hanno indottoa scrivere questrsquoopera laquotutte le dottrine sulla pace universale e sulgiusto governo delle nazioni sono incentrate nellrsquounitagraveraquo37 ogni statoha un solo signore quindi anche lrsquointero universo deve avere un solosignore come il 君子 jūnzǐ (lrsquolaquouomo di valoreraquo o laquouomo superioreraquoconfuciano)38 non puograve fare a meno di riconoscere39 Purtroppo ci sonostate persone che si sono ribellate al sovrano del Cielo [天地 tiāndigrave]causando lrsquoinsorgere di grandi calamitagrave sulla terra40 lrsquoautore speravache i cinesi nel corso della loro lunga storia non avessero mutato ledottrine e gli insegnamenti riguardo al Cielo41 laquotuttavia inevitabil-mente qualcuno di loro lo ha permessoraquo42 dice Ricci

umilmente per molto tempo ho deplorato questa situazione e da piugravedi ventrsquoanni ogni mattina e ogni sera prego in lacrime guardando ilCielo volgendo lo sguardo al signore del Cielo mi rendo conto cheegli ha pietagrave degli esseri umani e li perdona e che sicuramente verragraveil giorno in cui saranno rese note le dottrine vere e saranno correttequelle false finalmente un giorno due o tre amici mi dissero chepur non essendo in grado di parlare correttamente non potevo rima-nere in silenzio vedendo un ladro se avessi gridato e un uomo com-passionevole e forte fosse stato ligrave vicino lrsquoavrebbe inseguito e attac-cato Perciograve ho messo per iscritto questi dialoghi intercorsi tra me ealcuni letterati cinesi e li ho raccolti in un libro43

37 VSSC 138 il concetto di 君子 jūnzǐ opposto a quello di 小人 xiǎoreacuten (laquouomo inferioreraquo laquouomo

dappocoraquo) egrave di fondamentale importanza nel pensiero di Confucio Cf a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 62-65

39 Cf VSSC 340 Cf VSSC 541 Cf VSSC 642 VSSC 743 VSSC 8

il capitolo i egrave intitolato IntornoshyallashycreazioneshydelshyCieloshydellashyTerraeshydeishydiecimilashyesserishydashyparteshydelshySignoreshydelshyCieloshyeshyashycomeshyEglishyeser-citishy lashySuashyautoritagraveshy sushydishyessishyeshy lishymantengashy inshyvita innanzitutto illetterato Cinese afferma lrsquoimportanza suprema della laquoricerca della perfe-zione di seacute [修己之學 xiūjǐ zhīxueacute]raquo44 e si dichiara interessato allavolontagrave del signore del Cielo45 il letterato Occidentale indica nellaragione il fondamento degli insegnamenti che si accinge ad esporre46 ladiscussione ha per tema dio in quanto creatore e governatore dellrsquouni-verso e si articola in sei punti lrsquoesistenza del signore del mondo47 il suoruolo di creatore48 la sua eternitagrave e perfetta autosufficienza49 la sua cau-salitagrave50 la sua unicitagrave51 la sua natura52 il letterato Cinese segue senzadifficoltagrave le argomentazioni dellrsquointerlocutore occidentale e le condividecon entusiasmo laquoMa che dottrina ricca [] ascoltandola vedo per laprima volta la grande Via [大道 dagrave dagraveo] e il ritorno allrsquoOrigine suprema [大元 dagrave yuaacuten]raquo53

il capitolo ii egrave una SpiegazioneshydelleshyerrateshyconoscenzeshyumaneshysulSignoreshydelshyCielo esso inizia con lrsquoesposizione dei laquotre insegnamenti [三敎 sān jiagraveo]raquo ovvero delle tre Religioni esistenti in Cina daoismobuddhismo e confucianesimo54 il letterato Occidentale confuta le primedue55 e anche la versione neoconfuciana della terza56 Considera poiequivalenti in riferimento a dio le espressioni laquosignore del Cielo [天主

46 A Olmi

44 VSSC 1645 Cf VSSC 1846 Cf VSSC 2647 Cf VSSC 28-3148 Cf VSSC 32-4049 Cf VSSC 41-4250 Cf VSSC 43-4751 Cf VSSC 48-5052 Cf VSSC 51-6453 VSSC 6354 Cf VSSC 6655 Cf VSSC 67-7656 Cf VSSC 77-101

47I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

tiānzhǔ]raquo e laquosovrano supremo [上帝 shagravengdigrave]raquo questrsquoultima presentenei testi canonici attribuiti a Confucio57

il capitolo iii verte sul tema Lrsquoanimashyumanashyegraveshyimmortaleshyeshydifferi-sceshy radicalmenteshy dashyquellashy deglishy animali il letterato Occidentalesostiene che il fine ultimo dellrsquoesistenza umana non si trovi in questomondo ma nella vita futura58 il letterato Cinese trova difficoltagrave nelconcederlo laquoParlando di vita eterna il godimento di una felicitagrave infi-nita egrave di certo il piugrave grande desiderio dellrsquouomo tuttavia non si com-prendono chiaramente i princigravepi di tale questioneraquo59

inizia cosigrave una lunga discussione sulla condizione dellrsquouomo inquesta vita che si protrae nel capitolo iV (Unashydisputashy suglishy esserispiritualishyeshysullrsquoanimashydellrsquouomoshyeshyunashyspiegazioneshysulshypercheacuteshyishydieci-milashyesserishysottoshyilshycieloshynonshypossonoshyessereshydescrittishycomeshyseshyfosserounashy cosashy sola) e in buona parte del capitolo V (Confutazioneshydellefalseshy dottrineshy riguardantishy lashy reincarnazioneshynelleshy seishy direzionishy eshy laproibizioneshydishyuccidereshyglishyanimalishyeshyspiegazioneshydelshyveroshysignificatodelshy digiuno) Gli argomenti trattati sono sei lrsquouomo differisce daivegetali e dagli animali60 lrsquoanima dellrsquouomo si distingue dagli esserispirituali (cioegrave gli angeli)61 lrsquouomo in quanto creato egrave diverso dadio62 lrsquouomo non costituisce un corpo unico con il mondo creato63gli esseri umani non hanno unrsquoesistenza precedente alla loro nascita64tutte le cose sono state create a servizio dellrsquouomo e quindi non crsquoegravebisogno di proibire lrsquouccisione degli animali65 la discussione si con-clude con una breve trattazione sulla pratica del digiuno66

57 Cf VSSC 10458 Cf VSSC 12859 Cf VSSC 13160 Cf VSSC 132-16961 Cf VSSC 170-20662 Cf VSSC 207-23763 Cf VSSC 238-25764 Cf VSSC 258-28465 Cf VSSC 285-30066 Cf VSSC 301-320

il capitolo Vi contiene Unashyspiegazioneshysulshypercheacuteshylrsquouomoshynonshypuograveessereshyprivoshydishy intenzionishy eshy unshy trattatoshy sulshy percheacuteshy ilshy beneshy eshy ilshymalecompiutishy sullashy terrashydebbonoshy essereshypremiatishy oshy punitishy inshy paradisoshyoallrsquoinferno la trattazione che espone i motivi per cui il bene egrave dacompiersi e il male da evitarsi oppone la dottrina morale originaria diConfucio ai successivi sviluppi daoisti e neoconfuciani secondo iquali laquolrsquouomo nobile fa il bene in modo disinteressato come potrebbeavere in vista il guadagno o la perditaraquo67 in realtagrave ndash osserva illetterato Occidentale ndash gli antichi saggi cinesi laquoutilizzano invariabil-mente i premi per indurre le persone ad agire bene e le punizioni perfar sigrave che evitino il maleraquo68 il riferimento ai classici cinesi egrave ancheusato per provare lrsquoesistenza del paradiso e dellrsquoinferno69 chi si oppo-ne ostinatamente a questa dottrina laquonon puograve certamente essere unuomo nobileraquo70

nel capitolo Vii si trova Unshy trattatoshy sullashy fondamentaleshy bontagravedellashynaturashyumanashyeshy sullashydottrinashyortodossashydeishy fedelishydelshySignoredelshyCielo il letterato Occidentale definisce i termini 性 xigraveng laquonatu-raraquo 善 shagraven laquobeneraquo 惡 e laquomaleraquo71 al fine di spiegare che la natura egravefondamentalmente buona72 laquoBenevolenza [仁 reacuten] rettitudine [義 yigrave]rispetto [禮 lǐ] saggezza [智 zhigrave] provengono soltanto dallrsquouso dellaragione [理 lǐ]raquo73 poicheacute lrsquouomo possiede tale capacitagrave puograve provve-dere a curare la propria natura ferita dal male74 il letterato Cinesedeplora la difficoltagrave di coltivare la virtugrave75 e dubita che nel tempo pre-sente compaiano ancora uomini saggi76 il letterato Occidentale pro-

48 A Olmi

67 VSSC 32168 VSSC 34269 Cf VSSC 389-39570 VSSC 41071 Cf VSSC 42372 Cf VSSC 428-42973 VSSC 42574 Cf VSSC 42975 Cf VSSC 44376 Cf VSSC 445

49I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pone alcune norme di educazione morale le quali consentono di osser-vare la virtugrave della benevolenza (仁 reacuten in senso confuciano)77

amare il signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo eamare gli altri come se stessi per amore del signore del Cielo sequalcuno la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questidue precetti sono in definitiva uno soltanto Chi ama sinceramentequalcuno ama anche ciograve che costui ama poicheacute il signore del Cieloama le persone se amiamo veramente lui come potremo non amareloro Egrave solo per questo che la virtugrave della benevolenza egrave cosigrave nobilepercheacute equivale allrsquoamore nei confronti del sovrano supremo78

il letterato Cinese domanda se la venerazione del Buddha e la reci-tazione delle preghiere buddhiste possano giovare al perfezionamentopersonale79 il letterato Occidentale denuncia con durezza la falsitagrave ditali dottrine e lrsquoinganno del pensiero sincretistico che mescola le reli-gioni della Cina laquoun tempo nel suo stimato paese ciascuna delle trereligioni aveva una sua chiara fisionomia Recentemente egrave apparso unmostro non so da dove ha un corpo e tre teste ed egrave chiamato la Re li gio -ne delle tre in una [三函敎 sān haacuten jiagraveo]raquo80

il capitolo Viii infine presenta Unshysommarioshydelleshyusanzeshyoccidenta-lishyunshytrattatoshysulshysignificatoshydelshycelibatoshydeishyreligiosishyeshyunashyspiegazionedellashyragioneshypershycuishyilshySignoreshydelshyCieloshyegraveshynatoshyinshyoccidente il letteratoCinese chiede informazioni sullrsquoinsegnamento del signore del Cielo cosigravecomrsquoegrave praticato nella terra del suo interlocutore questi risponde fornen-do un breve resoconto dellrsquoorganizzazione sociale del suo mondo81 e del

77 laquosi puograve dire che il ren egrave la grande idea nuova di Confucio la cristallizzazione dellasua scommessa sullrsquouomo il carattere ren 仁 egrave composto dal radicale ldquouomordquo 人(che si pronuncia egualmente 人 [reacuten]) e dal segno ldquoduerdquo 二 vi si puograve scorgerelrsquouomo che non diventa umano se non nella sua relazione con gli altriraquo (a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 52)

78 VSSC 46879 VSSC 48880 VSSC 50881 Cf VSSC 521-526

50 A Olmi

celibato dei religiosi confrontato con il matrimonio82 a questo punto il中士 zhōngshigrave pone una domanda di cruciale importanza

da lei perograve ho ricevuto i grandi insegnamenti che considerano ilsignore del Cielo come onnisciente e onnipotente Poicheacute egli egrave ilPadre misericordioso degli uomini come puograve permetterci di viverecosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grande Padre che egrave la nostraorigine vagando avanti e indietro per la nostra strada Percheacute nonscende lui stesso sulla terra a condurre personalmente le masse chesi sono smarrite in modo che gli uomini delle diecimila nazioni rie-scano a vedere chiaramente il vero Padre e a sapere cosigrave che non cisono altri degravei non sarebbe questa la cosa piugrave felice da fare83

Egrave questo evidentemente il punto focale di tutto il dialogo lrsquoapicedella climax pazientemente costruita attraverso la lunga conversazionetra i rappresentanti delle due civiltagrave il letterato Occidentale dopoaver fatto riflettere lrsquointerlocutore ndash usando categorie e riferimenti cul-turali appartenenti allrsquouniverso cinese ndash sullrsquoesistenza e sugli attributidi dio che la ragione egrave in grado di scoprire lo mette di fronte allaRivelazione cristiana dicendo laquoho sperato a lungo che lei mi pones-se tale domanda se tutti coloro che vogliono seguire la Via in Cinalrsquoavessero posta avrebbero giagrave ricevuto la risposta Ora vorrei parlaredellrsquoorigine dellrsquoordine e del disordine nel mondo la prego di ascol-tare attentamente e di credere con tutto il cuoreraquo84

nei pochi paragrafi che restano Ricci-西士 Xīshigrave fa un breve reso-conto della storia della salvezza la creazione il peccato e la cadutadellrsquouomo la nascita del salvatore Gesugrave Cristo figlio di dio la suaascensione al Cielo la missione evangelizzatrice dei discepoli laChiesa e ciograve che egrave necessario per farne parte (pentimento dei peccati ebattesimo)85 Cosigrave conclude il letterato Cinese

82 Cf VSSC 527-57383 VSSC 57484 VSSC 57585 Cf VSSC 579-594

51I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograve chemi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlo spero dipoter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via diretta per tornareallrsquoOrigine Che il signore del Cielo la protegga in modo che leipossa benevolmente testimoniare e diffondere i suoi insegnamenti e farsigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di generazione in generazioneaffincheacute ogni persona li lodi pratichi il bene e desista dal compiere ilmale ne avragrave un merito cosigrave grande da non poter essere misurato86

3 il laquosensO della Realtagraveraquo COMe fOndaMentOdel dialOGO inteRCultuRale

Chiunque legga il Catechismo si trova di fronte a una domandaineludibile qual egrave il reale fondamento del dialogo tra il letteratoOccidentale e il letterato Cinese Come riescono i due interlocutori acomunicare a intendersi a trovare lrsquoaccordo su questioni di vitaleimportanza dal momento che le rispettive culture ndash cioegrave i loro modi diparlare di pensare di vivere ndash sembrano incompatibili

innanzitutto gli interlocutori condividono consapevolmente lrsquounicaragione la laquofacoltagrave di conoscere discorsiva e giudicatriceraquo87 comune a tuttigli uomini88 tale ragione universale differisce dallrsquointelletto soltanto per lasua modalitagrave di esercizio questo infatti opera intuitivamente (il νοῦς ari-stotelico) mentre quella agisce discorsivamente (λόγος διὰνοια)89

86 VSSC 59687 a GuzzO ndash V Mathieu laquoRagioneraquo 1827 88 Cf VSSC 20789 Cf laquoPensieroraquo in DFil 657 laquoRagioneraquo Ibid 723 Ricci fa propria la metafisica

tomista che aveva studiato negli anni di formazione al Collegio Romano (cf GCRi VelleR MatteoshyRicci 70 M fOis laquoil Collegio Romanoraquo 203-228) la distin-zione-unione di intelletto e ragione egrave stata chiaramente definita da tommasodrsquoaquino laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagrave diverse tut-tavia vengono denominati da atti diversi infatti il termine intelletto egrave de -sunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentre ragione deriva dallaricerca e dal processo discorsivoraquo (STh ii-ii 49 5 ad 3)

52 A Olmi

Giagrave dagli inizi del dialogo quando il letterato Cinese chiede alletterato Occidentale di parlargli del signore del Cielo lo 西士 Xīshigravepremette laquoCercherograve di spiegare la religione cattolica del signore delCielo per dimostrare che egrave la vera religione [] Prima di tutto presen-terograve le ragioni su cui essa si fondaraquo90

la prima di esse consiste nel riconoscimento dellrsquointelletto-ragionecome facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquodi tutte le cose chedistinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grande della facoltagraveintellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere il giusto dallrsquoer-rato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qualcosa che nonsia ragionevole [以理 yǐ lǐ]raquo91 un concetto questo nuovamente riba-dito nel corso del dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo92 laquoessere viventeraquo lo distingue daimetalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piantelaquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsiva ndashnon intelletto intuitivo ndash lo distingue dagli spiriti Gli esseri spiritualiintuiscono profondamente e completamente i princigravepi delle cose comese li vedessero in uno specchio a loro non serve il ragionamentodiscorsivo93 Gli esseri umani invece debbono ragionare per compren-dere e per trovare ciograve che egrave nascosto essi usano ciograve che giagrave sanno per

90 VSSC 2291 VSSC 23 a proposito dei termini cinesi usati da Ricci per tradurre laquointellettoraquo e

laquoragioneraquo cosigrave commentano i traduttori inglesi laquoLing-tsrsquoai (靈才) Ricci put thesetwo terms together [靈 significa ldquospiritordquo 才 significa ldquoabilitagrave talentordquo] to trans-late the Western word ldquointellectrdquo Li (理) this term which meant ldquograinrdquo orldquoveinsrdquo found in stone came to signify the ldquoprinciplesrdquo or ldquolawsrdquo of nature ldquoratio-nalityrdquo and ldquotruthrdquo used extensively in this work there is a certain ambiguityabout it in some passages it is not always possible to determine precisely whichmeaning was uppermost in Riccirsquos mindraquo (VSSC tr ingl 68 nota)

92 attribuita ad aristotele (cf EtshyNic i 13 1102b-1103a) la definizione di uomo comeanimalshyrationale egrave un luogo comune della filosofia scolastica Cf STh i-ii 1 1

93 Cf STh i 58 5

53I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dedurre ciograve che ancora non sanno Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza proven-gono soltanto dallrsquouso della ragione94

lrsquointelletto-ragione ha una funzione conoscitiva fondamentale

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto non puograve artificiosamenteessere considerato falso tutto ciograve che la ragione mostra esserevero non posso non riconoscerlo come vero tutto ciograve che la ragio-ne mostra essere falso non posso non riconoscerlo come falso95 laragione ha con lrsquouomo la stessa relazione che il sole diffondendoovunque la sua luce ha con il mondo abbandonare i princigravepiaccertati dallrsquointelletto e conformarsi alle opinioni altrui egrave comeoscurare la luce del sole e cercare un oggetto con una lanterna96

la spiegazione degli insegnamenti del signore del Cielo ndash dichiara illetterato Occidentale ndash laquosaragrave basata sulla ragione [理 lǐ]raquo97 il letteratoCinese concorda pienamente con questa intenzione poicheacute ha sentitodire che laquoagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugravee che offendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo98

attraverso lrsquouso della ragione pertanto i due interlocutori si pro-pongono di giungere alla veritagrave Ma di quale veritagrave si tratta di unarivelazione o manifestazione basata sullrsquoevidenza della conformitagravecon una regola o con un concetto stabiliti a priori della coerenzainterna del ragionamento e del discorso dellrsquoutilitagrave o della strumenta-litagrave intese in senso pragmatico99 O invece della corrispondenza del

94 VSSC 42595 Cf STh i 16 1-296 VSSC 2597 VSSC 2698 VSSC 33099 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918

54 A Olmi

pensiero e della realtagrave ndash dellrsquoadaequatioshy reishy etshy intellectus di isaacisraeli ben solomon e di tommaso drsquoaquino100

lrsquointero contesto dellrsquoopera di Ricci oltrecheacute la formazione filoso-fico-teologica da lui ricevuta fanno segno allrsquoultima concezioneanche per il gesuita maceratese come per tutti i tomisti la strutturarelazionale della conformitagrave conoscitiva laquocomporta da un lato lrsquointrin-seca luminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutivaapertura o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso ilfrutto dellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamen-te si intende per veritagraveraquo101 afferma il letterato Occidentale nelCatechismo che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentrelrsquooggetto della volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo102 il letterato Cinese daparte sua riconosce che laquotutti gli uomini possiedono una mente capa-ce di distinguere il giusto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunquenon sia in grado di comprendere questa veritagrave egrave come una persona cheabbia smarrito le fondamenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo103

tuttavia la veritagrave non egrave soltanto un atto mentale un esercizio del-lrsquointelligenza essa scaturisce dallrsquoadeguazione alla realtagrave del pensierodellrsquoazione e dellrsquointera vita tale valenza etica della veritagrave egrave chiarissi-ma nel Catechismo e corrisponde allrsquoorientamento della filosofia con-fuciana e cinese in generale104 il 中士 zhōngshigrave ritiene che laquoin ognidiscussione egrave essenziale porre la veritagrave al di sopra di tutto [] lrsquouomonobile fonda la propria vita sulla veritagrave in sua presenza le si adeguain sua assenza fa opposizione Chi puograve trovarlo stranoraquo105 e lo 西士Xīshigrave piugrave avanti concorda laquoGli uomini nobili non hanno motivo diopporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo106

100 Cf STh i 16 2 CG i 59 DeshyVer 1 1101 B MOndin laquoVeritagraveraquo 647102 VSSC 450103 VSSC 75104 Cf d BOdde laquoharmony and Conflictraquo 19-80 YP Mei laquothe Basisraquo 149-166

zhanG ChunPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-644105 VSSC 27106 VSSC 80

55I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

a differenza di molti pensatori dellrsquoOccidente moderno P MatteoRicci aderisce fermamente al sensoshydellashy realtagrave e lo suppone integronegli interlocutori con i quali si confronta nel corso della sua missionein Cina Ma che cosrsquoegrave esattamente il laquosenso della realtagraveraquo intendendolaquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (che laquoindica una capa-citagrave di intendere conoscere vedere o anche di esprimere un punto divista una valutazioneraquo)107 avere laquosenso della realtagraveraquo significa conosce-re il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo e immediato e saperdiscernere e utilizzare i riferimenti necessari ad orientarsi in esso ilsensoshydellashyrealtagrave egrave quindi la facoltagrave corrispondente al sensusshynaturaecommunis della filosofia di tommaso drsquoaquino unrsquointelligenza imme-diata dei princigravepi gnoseologici (causalitagrave finalitagrave nonshycontraddizione) edelle certezze esistenziali fondamentali (laquola realtagrave esisteraquo laquoio esistoraquolaquola realtagrave egrave conoscibileraquo laquola realtagrave egrave ordinataraquo) che si pone alla base diogni successivo sviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouo-mo108 esso egrave indispensabile tanto nella vita di ogni giorno quanto nellericerche piugrave avanzate permette di individuare la gerarchia delle certezzeoriginarie dellrsquoesistenza e di radicarsi in esse in modo da vivere unavita pienamente umana

il senso della realtagrave non dipende da alcuna credenza religiosa oconvinzione filosofica egrave una costanteshy antropologica che accomunatutti gli uomini di ogni tempo razza cultura Egrave impossibile trovare unuomo che ne sia del tutto sprovvisto (non riuscirebbe a sopravvivere)ma solo i saggi i sapienti i santi lo possiedono nel grado piugrave alto

non sono mancati nella storia del pensiero umano tentativi ditogliere valore e fondamento al senso della realtagrave considerandolocome una forma di sapere troppo immediata ingenua irriflessa (equindi ingannevole)109 tuttavia poicheacute il sistema delle laquocertezze uni-

107 d Vitali Sensusshyfidelium 149108 Cf P faGGiOttO laquosenso comuneraquo 546-547 a liVi Ilshysensoshycomune FSC109 secondo alcuni filosofi ndash occidentali e orientali ndash la realtagrave semplicemente nonshyesiste Cf

a santuCCi laquonichilismoraquo 891 Gf PaGallO laquoGorgiaraquo 864-867 G tuCCi laquoindiaraquo1347-1348 P drsquoelia laquoCinaraquo 1045-1059 M GRanet Ilshypensieroshycinese 393 s CaRaMella laquoscetticismoraquo 339-342 G CaPOne BRaGa laquofenomenismoraquo 314-329

56 A Olmi

versali e necessarie costitutive della conoscenza umana come taleraquo110 egraveun insieme organico le cui parti sono interdipendenti e interagenti sia iltentativo di negare in blocco il senso della realtagrave sia quello di rifiutarneun singolo elemento sono ugualmente insostenibili Chi vuole discono-scere il senso della realtagrave e il suo porsi a fondamento di ogni possibileconcezione del mondo (filosofica scientifica artistica religiosa) laquopuogravecon assoluto rigore razionale descrivere la pretesa di negarlo non puograveinvece giustificare in modo alcuno ndash trattandosi di una scelta per suanatura immotivata ingiustificabile ndash questa negazioneraquo111

Egrave nel costante ndash sia pure implicito ndash appello al senso della realtagrave chepossiamo trovare il filo conduttore del Catechismo il criterio dirimentedella lunga discussione il fondamento ultimo del dialogo tra i due inter-locutori che incarnano Weltanschauungen lontanissime al limite dellareciproca estraneitagrave Ricorrendo alle certezze originarie dellrsquoesistenza eai primi princigravepi della conoscenza ndash sia pure mediati da riferimenti lette-rari filosofici e religiosi ndash lo 西士 Xīshigrave conduce il 中士 zhōngshigrave ariconoscere lrsquoesistenza e gli attributi di dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delleconcezioni filosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana(capitolo ii) lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenzialediversitagrave dallrsquoanima degli animali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinse-gnamento buddhista e neoconfuciano secondo cui dio egrave allrsquointerno diogni cosa e forma unrsquounitagrave con tutte le cose (capitolo iV) la falsitagravedella teoria buddhista della reincarnazione delle anime (capitolo V)lrsquoinsufficienza della morale daoista e la reale esistenza del Paradiso edellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentale bontagrave della natura umanae la ragionevolezza della morale cristiana (capitolo Vii) lrsquoefficaciadel celibato ecclesiastico nella diffusione della Via (capitolo Viii)

la ragione naturale messa in atto dai due interlocutori del Cashyteshychishysmoricciano attraverso il continuo richiamo al senso della realtagrave ndash e quin-di allrsquointuizione intellettuale dei primi princigravepi e delle certezze origi-narie ndash diventa cosigrave rectashyratio ragione sapienziale che supera i limi-ti dellrsquoesperienza immediata per elevarsi alla conoscenza di dio e pre-

110 liVi Ilshysensoshycomune 165111 FSC 151

57I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pararsi alla rivelazione del suo mistero Come dice il letterato Oc ci -den tale laquoEgrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttostoche con gli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre laragione non puograveraquo112

4 MatteO RiCCi e le ReliGiOni Cinesi inCOMPRensiOne OdisCeRniMentO

uno dei principali rimproveri che vengono mossi attualmente aMatteo Ricci e al metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo cosigrave comrsquoegrave applica-to nel Catechismo egrave di aver attaccato con ingiustificabile durezza leposizioni filosofico-religiose delle tre grandi scuole presenti in Cina aisuoi tempi ndash buddhismo daoismo neoconfucianesimo ndash accordandosolo al confucianesimo laquoclassicoraquo la dignitagrave di interlocutore dellrsquoan-nuncio cristiano

alcuni autori accusano Ricci di totale incomprensione nei confron-ti delle concezioni piugrave originali del pensiero cinese113 tale incom-prensione sarebbe dovuta sia a unrsquoinsufficiente penetrazione storico-filosofica sia allrsquoimpianto metafisico-scolastico che il gesuita macera-tese aveva ricevuto nel corso della sua formazione sia alla prospettivateologica esclusivista ndash di matrice agostiniana ndash da lui adottata114

112 VSSC 181113 laquoWe discover that Ricci did not really grasp the central ideas of the various

Chinese schools of thought of his day or their historical backgroundraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 47)

114 laquounfortunately Ricci in examining these concepts did not take account of theirconnotations within their original thought systems he analyzed these terms fromthe perspective of scholastic philosophy and could only see superficial similaritieswhich he criticized while failing to understand their deeper meaningraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 48) secondo i tra-duttori inglesi del Catechismo la maggior parte dei teologi contemporanei diRicci avrebbe creduto che laquooutside of Christianity there is no other truth whichbrings salvation [] this kind of theology led Ricci to oppose taoism andBuddhismraquo (Ibid 50-51)

58 A Olmi

altri critici credono piuttosto che la stroncatura ricciana del bud dhi -smo e del daoismo abbia avuto motivazioni di strategia missionaria daun lato il confucianesimo laquoclassicoraquo era certamente piugrave benvisto daimandarini ai quali egli aveva deciso di rivolgersi del buddhismo edel daoismo dallrsquoaltro

lrsquouniversalismo buddhista la sua maggiore adattabilitagrave alle esigen-ze logiche di un contesto asiatico e soprattutto il fatto che si tro-vasse a fornire risposte differenti a domande di senso analoghe aquelle cui anche il Cristianesimo replicava ne [facevano] un temi-bile avversario Per questa ragione il Ricci si scaglieragrave piugrave e piugravevolte nel corso del testo contro il Buddhismo e il daoismo que-strsquoultimo come presupposto logico in Cina del primo115

altri studiosi ancora ndash con maggiore equilibrio ndash riconoscono cheRicci aveva sigrave una comprensione piuttosto superficiale del buddhismo edel daoismo ma che nondimeno si era impegnato per anni nel loro stu-dio116 non poteva essere cosigrave sprovveduto in materia come alcuni lodipingono secondo Corradini avendo Ricci identificato in tali religioni

gli ostacoli piugrave importanti allrsquoespansione del cristianesimo [appare] piut-tosto naturale che abbia cercato di contrastarle [] Egrave chiaro comunqueche le informazioni di Ricci riguardo a taoismo e buddismo provenivanodai letterati confuciani con i quali era in contatto egli era abbastanzabene informato e si deve notare che nelle sue discussioni apologeticheegli non mostrograve mai disprezzo per le dottrine contro le quali combattevae discuteva al contrario Ricci discusse con argomenti razionali e perquesta ragione fu molto apprezzato perfino dai suoi avversari117

115 a ChiRiCOsta laquointroduzioneraquo in VSSC tr it di id 49116 laquoduring all these years Ricci was trying to understand the Chinese religious tradi-

tion [] Of the three teachings (Confucianism Buddhism and daoism) Riccirsquosdeepest understanding centred on Confucianism with some basic comprehensionof Buddhism and only a superficial knowledge of daoismraquo (JW Witek laquotheMissionary strategyraquo 49)

117 P CORRadini laquoMatteo Ricciraquo XXV-XXXVi

59I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Resta il fatto perograve che il giudizio del gesuita maceratese nei con-fronti delle religioni cinesi egrave stato talmente tranchant da appariresgradevolmente in contrasto con la sensibilitagrave dellrsquoOccidente contem-poraneo laquoper noi oggi tali idee sono di un certo imbarazzoraquo118anche le parole del Concilio Vaticano ii potrebbero essere usate permettere in discussione su questo punto la prospettiva di Ricci

le [] religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di supe-rare in vari modi lrsquoinquietudine del cuore umano proponendo dellevie cioegrave dottrine precetti di vita e riti sacri la Chiesa cattolicanulla rigetta di quanto egrave vero e santo in queste religioni essa consi-dera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere quei precet-ti e quelle dottrine che quantunque in molti punti differiscano daquanto essa stessa crede e propone tuttavia non raramente rifletto-no un raggio di quella veritagrave che illumina tutti gli uomini119

il daoismo in particolare egrave assai apprezzato dalla teologia cattoli-ca contemporanea 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave ha individuato proprio nel 道dagraveo la laquospina dorsaleraquo dellrsquoesperienza del sacro piugrave caratteristica dellaciviltagrave cinese suscettibile di nuove e significative interpretazioni allaluce della Rivelazione cristiana120

a questo punto in che modo si puograve valutare la laquochiusuraraquo di Riccinei confronti del buddhismo del daoismo e del neoconfucianesimo ela sua laquoaperturaraquo nei confronti del confucianesimo originario Perrispondere a tale domanda occorre prendere una chiara posizione neiconfronti della veritagrave

se si accoglie lrsquoimperativo categorico dellrsquoideologia relativistasecondo cui la veritagrave ndash intesa nel senso di laquoadeguazione alla realtagraveraquo ndashnon solo non si riesce a trovare ma nonshydevrsquoessereshycercata allora ogniconcezione di dio del mondo e dellrsquouomo sembreragrave equivalente a

118 J shih laquoMatteo Ricciraquo 69119 Na 2120 Cf 靖保路 JigravenG BǎOlugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveo

weacutenhuagraveraquo 393-423

60 A Olmi

qualsiasi altra esse appariranno semplici opinioni nessuna delle qualipuograve neacute deve imporsi sulle altre Ciograve che conta sono la tolleranza e ildialogo interculturale finalizzati allo scambio di conoscenze laquoutiliraquo(come quelle scientifiche e tecnologiche) Matteo Ricci egrave stato grandequando ha aperto un canale di comunicazione tra lrsquoOccidente e laCina lo egrave stato assai meno quando ha preteso di convertire i cinesi alcristianesimo121

se invece ci si lascia ispirare dal senso della realtagrave se ci si lasciadocilmente e saggiamente e ragionevolmente guidare dalle certezze ori-ginarie dellrsquoesistenza e dai princigravepi primi della conoscenza si dovragraveammettere che alcune concezioni di dio del mondo e dellrsquouomo sonopiugraveshyvereshydishyaltre ciograve non vuol dire che una sola sia assolutamente vera eche tutte le altre siano assolutamente false bensigrave che esiste una gerar-chiashydelleshyveritagraveshyconosciute dalle culture che tutte le culture contengo-no qualcosa di vero ma anche qualcosa di falso e che il quantum diveritagrave ndash cioegrave di effettiva adeguazione alla realtagrave ndash presente in ogni cultu-ra egrave laquocristianizzabileraquo cioegrave rende sempreshyeshyovunque possibile lrsquoascoltodellrsquoannuncio cristiano e la conseguente libera scelta della fede

la considerazione intellettualmente onesta del valore umano e spi-rituale di qualsiasi cultura ndash compresa quella alla quale noi stessiapparteniamo ndash impone allora un duplice discernimento in primoluogo un discernimentoshy conoscitivo che non laquoprenda per buonoraquotutto ciograve che la cultura in esame pensa e dice ma ne valuti il grado dicorrispondenza a ciograve che egrave possibile conoscere di dio del mondo del-lrsquouomo in secondo luogo un discernimentoshy espressivo che valutilrsquoeffettiva capacitagrave della cultura di comunicare e rendere condivisibilile proprie conoscenze senza creare equivoci e indurre nellrsquoerrorecoloro che si servono di quella terminologia di quelle immagini diquei simboli per orientarsi nella realtagrave

121 Egrave questo il senso ndash piugrave o meno dichiaratamente espresso ndash della quasi totalitagravedelle interpretazioni laiciste di Matteo Ricci che sullo sfondo del laquoterzo frainten-dimentoraquo di cui abbiamo parlato dissociano la funzione del mediatore culturaleda quella del missionario cristiano non vedendo in che modo la ragione universa-le possa condurre alle soglie della fede rivelata

ambedue i discernimenti sono guidati da un duplice criterio inprimo luogo da un criterioshyfilosofico basato sulla laquofilosofia implici-taraquo ndash procedente in modo piugrave o meno rigoroso e formale dal sensodella realtagrave ndash la quale costituisce il

nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costante nella storiadel pensiero si pensi solo come esempio ai princigravepi di non contrad-dizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione della per-sona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altritemi indicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste uninsieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patri-monio spirituale dellrsquoumanitagrave [] Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragio-ne riesce a intuire e a formulare i princigravepi primi e universali dellrsquoesse-re e a far correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti diordine logico e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta ocome la chiamavano gli antichi orthogravesshylogos rectashyratio122

in secondo luogo da un criterioshyteologico fondato dal riferimentoal laquodeposito della federaquo trasmesso dalla sacra tradizione e dallascrittura laquostrettamente congiunte e comunicanti tra lororaquo123 e autenti-camente interpretate da parte del laquosolo magistero vivo della Chiesa lacui autoritagrave egrave esercitata nel nome di Gesugrave Cristoraquo124 i due criteri inte-ragiscono e consentono di preparare il terreno allrsquoannuncio e allrsquoin-culturazione del Vangelo il discernimento conoscitivo distingue leveritagrave conformi alla realtagrave secondo la ragione universale che sono gliaspetti propriamente laquocristianizzabiliraquo di ogni cultura il discernimen-to espressivo ne individua i termini le immagini i simboli che si pre-

61I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

122 FR 4123 DV 9124 DV 10

62 A Olmi

stano a veicolare i significati e a trasmettere i contenuti della Ri ve la -zio ne cristiana

Matteo Ricci in tutta la sua attivitagrave missionaria e in particolare nelCatechismo ha dedicato le proprie (notevoli) capacitagrave allrsquoesercizio delduplice discernimento culturale sul piano conoscitivo egli ha confutatole irragionevoli visioni di dio del mondo dellrsquouomo presenti nella cul-tura cinese e ha proposto concezioni piugrave adeguate allrsquouniversale espe-rienza conoscitiva della realtagrave Per fare solo alcuni esempi tra i piugravesignificativi delle veritagrave transculturali ndash o piuttosto metaculturali ndashche il letterato Occidentale propone al suo interlocutore dal nulla nonnasce nulla ma ci devrsquoessere unrsquoorigine o un principio che dia laquoinizioa tutti gli esseriraquo125 il creatore dellrsquouomo dotato di intelligenza ecoscienza non egrave un principio indeterminato e impersonale percheacute laquoilfiglio non puograve essere piugrave grande di sua madreraquo126 lrsquoanima dellrsquouomo egravespirituale percheacute egrave in grado di laquocomprendere gli esseri spirituali e lenature di molte realtagrave immaterialiraquo127 non crsquoegrave una via di mezzo tra lrsquoe-sistenza e la non esistenza delle cose128 non si puograve laquoaffermare che ilcreato egrave pari al Creatoreraquo129 ogni uomo agisce mosso da una motiva-zione cioegrave in vista di un fine morale130 laquolrsquouomo desidera conoscereuna veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo131

sul piano espressivo Ricci ha sottolineato lrsquoimportanza di una ter-minologia non equivoca laquoChi cerca di stabilire il proprio insegna-mento come guida per gli altri dovrebbe fornire nomi appropriati pertutti i generi degli esseriraquo132 da questo punto di vista il termine laquonon-essereraquo (無 wuacute) usato dal daoismo e il termine laquovuotoraquo (空 kōng)usato dal buddhismo risultano totalmente inadeguati per indicare ilsignore del Cielo

125 VSSC 74 cf STh i 44 1126 VSSC 91127 VSSC 147128 Cf VSSC 180129 VSSC 208130 Cf VSSC 323131 VSSC 383132 VSSC 190

63I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

133 VSSC 72134 VSSC 93

Qualsiasi cosa deve realmente essere prima che si possa affermare lasua esistenza ciograve che realmente non egrave di fatto non esiste se lrsquooriginedi ogni cosa non fosse reale ciograve che egrave uscito da essa non esisterebbePersino i piugrave santi tra gli uomini di questo mondo non possono trarrelrsquoesistenza dalla non esistenza come potrebbero il non-essere e ilvuoto utilizzare la propria nullitagrave e la propria vacuitagrave affincheacute i dieci-mila esseri giungano allrsquoesistenza e continuino ad esistere se siosservano le cause delle cose e le si chiamano laquovuotoraquo e laquonon-esse-reraquo dal momento che questi non possono essere neacute causa efficienteneacute formale neacute materiale neacute finale di quale utilitagrave sarebbero133

Certamente la prospettiva del discernimento attuato da Ricci egrave pre-valentemente negativa egli era interessato a sgombrare il campo daglierrori e dagli equivoci che potevano ostacolare lrsquoannuncio cristianopiuttosto che a valorizzare in maniera positiva le concezioni e la termi-nologia che aveva incontrato in Cina in modo tale da esplorarne lepotenzialitagrave teologiche ai fini dellrsquoinculturazione del Vangelo Ma ilruolo di precursore del gesuita maceratese non poteva spingersi sino aquesto punto la ricerca approfondita dei seminashyVerbi nella civiltagrave cineseegrave unrsquoesigenza della Chiesa presente e un compito della Chiesa futura alnostro cammino di fede sia di incoraggiamento e di monito lrsquoinesorabileammonimento del letterato Occidentale del Catechismo al suo interlo-cutore cinese laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro malei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo134

II

Ragione natuRale e Ragione sapienziale

nel pensieRo di p Matteo Ricci

1 laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo e SenSo DeLLA reALTagrave

Prima di affrontare lrsquoargomento che ci siamo proposti ndash cioegrave ilruolo svolto dalla ragione naturale e sapienziale nel pensiero di P Matteo ricci ndash egrave necessario chiarire alcune fondamentali questioni

Esiste la realtagrave Egrave la stessa per tutti Egrave ordinata (cioegrave obbedisce aleggi) Egrave conoscibile Oltre ad essere fatta di materia comprendeanche una dimensione immateriale Coincide con lrsquouniverso fisicooppure ha al di sopra di seacute una Realtagrave trascendente e inaccessibileallrsquointelletto umano

Forse qualcuno risponderagrave negativamente a questi interrogativicertamente molti nel contesto culturale dellrsquooccidente contempora-neo direbbero di no almeno agli ultimi due P Matteo ricci avrebberisposto di sigrave a ciascuno di essi egli infatti condivideva senza riservela concezione realista di san Tommaso drsquoAquino caratteristica di tuttala teologia laquocattolicaraquo ndash cioegrave conforme al magistero della Chiesa1

64 SD 652 (2020) pp 64-101

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con lo stesso titolo in SRF 259-2871 La straordinaria importanza di san Tommaso drsquoAquino nel panorama della teologia

cattolica egrave stata sottolineata piugrave volte dal magistero della Chiesa A tal propositoricordiamo soltanto lrsquoattestazione di san Giovanni Paolo II nella lettera enciclicaFides et ratio laquoSan Tommaso egrave sempre stato proposto dalla Chiesa come maestrodi pensiero e modello del retto modo di fare teologia Mi piace ricordare [] quantoha scritto il mio predecessore il Servo di Dio Paolo VI in occasione del settimocentenario della morte del Dottore Angelico ldquoSenza dubbio Tommaso possedetteal massimo grado il coraggio della veritagrave la libertagrave di spirito nellrsquoaffrontare i nuoviproblemi lrsquoonestagrave intellettuale di chi non ammette la contaminazione del cristiane-simo con la filosofia profana ma nemmeno il rifiuto aprioristico di questa Perciograveegli passograve alla storia del pensiero cristiano come un pioniere sul nuovo camminodella filosofia e della cultura universalerdquoraquo (FR 43)

Tale concezione che si accompagna a un inconfondibile laquostile dipensieroraquo filosofico e teologico2 egrave espressa sinteticamente nellrsquoenci-clica Fides ed ratio di san Giovanni Paolo II

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressi delsapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costantenella storia del pensiero Si pensi solo come esempio ai principi di noncontraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione dellapersona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altri temiindicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste un insiemedi conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patrimonio spiri-tuale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovassimo dinanzi a una filosofiaimplicita per cui ciascuno sente di possedere questi principi anche sein forma generica e non riflessa Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragioneriesce a intuire e a formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e afar correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logi-co e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio3

65II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

2 Lo laquostile di pensieroraquo che caratterizza la teologia (genuinamente) cattolica non egraveanalitico neacute sintetico neacute dialettico ma fondamentalmente analogico cf A oLMIlaquoLa strutturaraquo 344-346 Tale stile egrave conforme al laquomodo di essereraquo della ChiesalaquoLrsquoapproccio che caratterizza la Chiesa cattolica egrave un entrambie piuttosto che unoo Per la tradizione cattolica non egrave natura o grazia ma la natura investita dallagrazia non egrave ragione o fede ma la ragione illuminata dalla fede non egrave legge oVangelo ma la legge ispirata dal Vangelo non egrave Scrittura o tradizione ma laScrittura sia come prodotto che come norma della tradizione non egrave fede o operema la fede che si traduce in opere e le opere che esprimono la fede non egrave autoritagrave olibertagrave ma lrsquoautoritagrave al servizio della libertagrave non egrave unitagrave o diversitagrave ma lrsquounitagravenella diversitagraveraquo (rP MCBrIen laquoChiesa cattolica romanaraquo 155)

3 FR 4

A Olmi66

Il realismo filosofico-teologico della Chiesa cattolica si fondaquindi sulla certezza che esista un insieme di veritagrave ndash cioegrave di cono-scenze corrispondenti a ciograve che le cose sono4 ndash patrimonio dellrsquoessereumano in quanto persona Tali conoscenze si fondano sullrsquoevidenzaovvero sulla laquopresenza chiara ed inequivocabile della realtagraveraquo5 nonscaturiscono da particolari riflessioni sullrsquoesperienza ma dallrsquoespe-rienza nella sua immediatezza ndash sia pur mediata da inferenze intuitiveesse sono laquouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante inmezzo a tutte le variabili di cultura e di condizioni sociali come sonopure una costante attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzio-ni) delle capacitagrave intellettive individualiraquo6

Le veritagrave della laquofilosofia implicitaraquo ndash ovvero le laquoveritagrave originarieraquoche si identificano con i primi princigravepi della realtagrave ndash non sono dimo-strabili neacute confutabili neacute presuppongono alcun ragionamento percheacutela possibilitagrave stessa di ragionare si fonda su di esse Le laquoveritagrave origina-rieraquo si rivelano cosigrave non allrsquointelletto ma a una speciale facoltagrave cono-scitiva riconducibile alla cogitativa dellrsquoantropologia tomista7 vale adire al senso della realtagrave

4 Sui diversi significati di laquoveritagraveraquo cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918 Sul significato dilaquoveritagraveraquo come adaequatio rei et intellectus nel pensiero di Tommaso drsquoAquino cf laquoVeritagraveraquo in DEST 647-652

5 Cf A LLAno Filosofia della conoscenza 446 FSC 377 La cogitativa detta anche ratio particularis egrave una facoltagrave conoscitiva intermedia tra

i sensi interni (sensus communis memoria e fantasia) e lrsquointelletto svolge nellrsquouo-mo un ruolo analogo a quello svolto negli animali dallrsquoistinto Secondo lrsquoAquinatead essa competono le seguenti funzioni laquoa) apprendere i contenuti di valore ointentiones insensatae quali la bontagrave e la malizia drsquoun oggetto [] b) giudicare deisensibili comuni e dei sensibili propri [] c) preparare il phantasma da cui lrsquointel-letto possa astrarre la conoscenza dellrsquoessenza [] d) percepire in concreto quellenozioni ontologiche fondamentali (realtagrave sostanza causa relazione e gli altri predi-camenti) che lrsquointelletto afferra poi nellrsquouniversalitagrave dellrsquoastrazioneraquo (laquoCogitativaraquoin DEST 119)

67II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Intendendo laquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (chelaquoindica una capacitagrave di intendere conoscere vedere o anche di espri-mere un punto di vista una valutazioneraquo8) avere laquosenso della realtagraveraquosignifica conoscere il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo eimmediato e saper discernere e utilizzare i riferimenti necessari adorientarsi in esso Il senso della realtagrave egrave quindi lrsquointelligenza immedia-ta delle laquoveritagrave originarieraquo che si pone alla base di ogni successivosviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouomo9 Ma qualisono queste veritagrave

Egrave impossibile proprio percheacute sono alla base di ogni possibileragionamento classificarle ed elencarle in modo definitivo esistonotuttavia alcuni tentativi di circoscrivere e di concettualizzare le piugraveimportanti tra di esse come quello compiuto da Livi che fa segno aquattro laquorealtagrave esistenzialiraquo (di carattere contenutistico) e a tre laquoprimiprincigravepi della conoscenzaraquo (di carattere formale)10

La prima laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave il mondo come universo di coselaquoCi sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sensibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo11

8 D VITALI Sensus fidelium 1499 Il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con una locu-

zione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione soggettiva(la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoinsie-me delle laquoveritagrave originarieraquo) In generale sullrsquoargomento cf P FAGGIoTTolaquoSenso comuneraquo 546-547 FSC A LIVI Il senso comune

10 Prendendo le mosse dal contributo dato da Eacutetienne Gilson alla discussione sullaquopunto di partenzaraquo della filosofia Antonio Livi ha scandagliato in profonditagrave latematica delle certezze originarie della conoscenza cf in particolare i giagrave cit FSCe A LIVI Il senso comune Purtroppo alcune scelte terminologiche non troppo felici ndashad esempio egli parla quasi esclusivamente di laquocertezzeraquo piuttosto che di laquove ri tagraveraquo eusa la dizione equivoca di laquosenso comuneraquo ndash hanno forse ostacolato la diffusioneche la sua indagine avrebbe meritato

11 FSC 43

A Olmi68

Le laquocoseraquo immediatamente sperimentate dallrsquouomo nel mondo equi-valgono agli laquoentiraquo della metafisica classica tutto ciograve che ha lrsquoessere eche appare come qualcosa di definito e di limitato Dimensioni essen-ziali della nozione di laquouniversoraquo o laquomondoraquo percepita dal senso dellarealtagrave sono lrsquounitagrave di tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordinecosmico vale a dire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazionereciproca Lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoeviden-za della limitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inserisco-no nella struttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almenopotenzialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia diazione in grado di influire sulle altre cose

La seconda laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave lrsquoio

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio12

La conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggettooggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri La struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave La conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere lrsquoio conosce se stesso (come soggetto conoscente) nellrsquoatto diconoscere il mondo13

La terza laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la libertagrave Lrsquoio laquosubisce come ognialtro essere la causalitagrave dellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae aunrsquoesistenza meramente passiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa

12 FSC 4613 Cf FSC 45

69II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

non-meccanica non-necessariaraquo14 Questa egrave lrsquoesperienza della libertagraveunrsquoesperienza primaria e indubitabile in cui lrsquoio si sperimenta comeuna causa di livello superiore che non soltanto egrave causata ma ha qual-cosa di creativo Prendendo consapevolezza di se stesso come di unsoggetto libero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi eresponsabili e dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essen-zialmente diversi dalle laquocoseraquo Le persone libere e responsabili sonoinserite in un universo di valori gerarchicamente ordinati un ordinemorale che si lega strettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e cheprescrive di adeguarsi volontariamente ad esso

La quarta laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la causa prima e il fine ultimo ditutto ciograve che esiste

Includere anche Dio tra le certezze oggettive del [senso della realtagrave]egrave da una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoal-tra parte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di [sensodella realtagrave] come sistema organico di certezze necessarie e univer-sali previe a ogni scienza (metafisica compresa)15

La causa prima egrave la fonte di ogni perfezione della realtagrave egrave quindiun essere perfettissimo che gode in sommo grado di intelligenza dibontagrave di libertagrave Questo essere ndash laquoche tutti chiamano Dioraquo16 ndash egrave ilmedesimo che regola lrsquouniverso e che dirige la natura allo svolgimen-to dei suoi fini la causa prima egrave anche il fine ultimo percheacute ambeduecoincidono con la perfezione suprema che si intuisce dietro le tanteperfezioni diverse per modo e qualitagrave che si colgono nella realtagrave Talecertezza non si basa su unrsquoevidenza immediata ma sullrsquoevidenza dellaconclusione di un processo inferenziale che conduce dallrsquoordine delmondo a una causa trascendente e da qui a un principio ordinatoreattraverso la realtagrave della persona e della sua libertagrave

14 FSC 4915 FSC 52-5316 STh I 2 3

A Olmi70

I laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo riconosciuti e spontaneamenteutilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dal senso della realtagravesono il principio di non contraddizione il principio di causalitagrave ilprincipio di finalitagrave Il principio di non contraddizione afferma che laquoegraveimpossibile essere e non essere contemporaneamente e nello stessosensoraquo la sua formulazione ontologica egrave strettamente legata alla for-mulazione logica (laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizionecontemporaneamente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esi-stente (e immediatamente evidente) tra lrsquoessere e il linguaggio tra larealtagrave e il discorso che la rappresenta La realtagrave non si contraddice eanche il discorso ndash poicheacute si riferisce alla realtagrave ndash non puograve essere con-traddittorio Al principio di non contraddizione si riconducono il prin-cipio del terzo escluso (laquonon crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il nonessereraquo) e il principio di identitagrave (laquociograve che egrave egrave ciograve che egraveraquo)17

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo Una volta esaurita ladomanda sul che cosa una cosa sia egrave spontaneo chiedersi da che cosaquesta cosa egrave nessuna cosa composta nessuna pluralitagrave si spiega perse stessa laquonon si spiega per la semplice ragione che lrsquoun terminecostitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivo non essendo allora unitipercheacute essi sono quelli che sono chi altri o che altra cosa li haunitiraquo18 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tutto ciograve che acca-de ha qualcosa che lo fa accadere Le cose sono tra loro concatenateda rapporti continui di coordinazione dinamica di dipendenza (spessoreciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga e sia la causa-litagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi naturali) sianellrsquoordine morale (ambito della legge morale)

Il principio di finalitagrave afferma che laquoogni agente opera in vista di unfineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone di fronte aglienti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquoda che cosaraquoessi provengono ma anche il per che cosa essi sono

17 Cf T ALVIrA ET al Metafisica tr it Le Monnier Firenze 1987 30 18 T ALVIrA ET al Metafisica 81

71II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine19

Gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno Ilfinalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversi finihanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico

Le certezze del senso della realtagrave sono dunque il fondamento inelu-dibile dellrsquoattivitagrave conoscitiva dellrsquouomo in qualsiasi cultura ed epocastorica ogni ipotesi di ricerca che intenda prescindere dal senso dellarealtagrave o voglia opporsi ad esso egrave intrinsecamente contraddittoria glieffetti di tale contraddizione possono essere latenti e difficilmente rile-vabili ma sono comunque presenti e minacciano la validitagrave dellaricerca nel suo insieme Tuttavia egrave un fatto ben noto che le tradizionifilosofiche ndash occidentali e orientali ndash sono caratterizzate da innumere-voli tentativi di sottrarsi alle laquoveritagrave originarieraquo di ribellarsi ad esseper edificare teorie della conoscenza e visioni del mondo laquooriginaliraquo

Le certezze del [senso della realtagrave] possono essere negate in filoso-fia attraverso due procedimenti analoghi anche se apparentementeopposti il primo consiste nella esplicita sospensione dellrsquoassensocirca i contenuti del senso comune con lrsquointenzione di recuperarli(tutti o in parte) attraverso una dimostrazione deduttiva come egrave ilcaso di Descartes il secondo procedimento consiste invece nellrsquoin-tenzione a priori di dimostrare falsi (illusori) i contenuti del sensocomune come egrave il caso di Parmenide riguardo al divenire dellecose o di eraclito riguardo al principio di identitagrave o di Humeriguardo alle nozioni di sostanza e causa e cosigrave via20

19 AL GonzALez Filosofia di Dio tr it Le Monnier Firenze 1988 124 20 FSC 151

Egrave facile mostrare a chi non abbia preclusioni contro il realismofilosofico che egrave impossibile dubitare di tutte le certezze del sensodella realtagrave allo stesso tempo il dubbio iperbolico egrave un atto dellavolontagrave non dellrsquointelletto ed egrave impossibile anche dal momento chele laquoveritagrave originarieraquo costituiscono un sistema organico negare siapure una di esse che sono inevitabilmente concatenate e si presup-pongono reciprocamente

Le certezze del senso della realtagrave non sono perograve dimostrabiliCome dice Aristotele a proposito del principio di non contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)21

Come fare allora a difendere le laquoveritagrave originarieraquo dagli arbitraritentativi di chi vorrebbe ignorarle o negarle Aristotele stesso ha pro-posto un tipo di fondazione critica del senso della realtagrave che si potreb-be chiamare laquoindirettoraquo o laquoelencticoraquo basato sulla rilevazione delleincongruenze in cui inesorabilmente cade chi voglia ragionare prescin-dendo da esso A proposito del principio di non contraddizione (ma ildiscorso puograve essere esteso al sistema delle laquoveritagrave originarieraquo nel suocomplesso) continua lo Stagirita

anche per quanto concerne tale principio lrsquoimpossibilitagrave di dimostrareche una cosa sia e non-sia puograve essere provata mediante confutazionepurcheacute il nostro interlocutore intenda dare alle sue parole un certo signifi-cato ma se egli parla senza costrutto egrave ridicolo mettersi a cercare unrsquoar-gomentazione contro di lui che non ha niente da argomentare difatti untale uomo in quanto si trova in tale stato somiglia ormai a una pianta22

A Olmi72

21 Met IV 4 1006 a 5-9 22 Met IV 4 1006 a 11-14

Chi nega il senso della realtagrave non potrebbe a rigore parlare eneanche pensare discorsivamente Come rileva Sommavilla infattitutti i discorsi grammaticalmente corretti si compongono in ultimaanalisi di tre categorie di proposizioni dichiarative e affini sorrettedal principio di non contraddizione causali e affini sorrette dal prin-cipio di causalitagrave finali e affini sorrette dal principio di finalitagrave23Poicheacute questo vale per tutte le lingue (come egrave dimostrato dalla possi-bilitagrave di traduzione da una lingua a unrsquoaltra) non si puograve parlare senzafare continuamente appello alle laquoveritagrave originarieraquo il che rende evi-dente quanto sia velleitaria ogni negazione del senso della realtagrave laquale esprimendosi nel discorso presuppone inevitabilmente i princigrave-pi che intende negare

Pensare discorsivamente di fatto non egrave altro che ragionare a dif-ferenza dellrsquointelletto (il νοῦς della filosofia greca) quasi intus legenssecondo san Tommaso drsquoAquino24 la ragione (λόγος) procede inmodo argomentativo Chiarisce lrsquoAquinate laquoSebbene lrsquointelletto e laragione non siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine intelletto egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagravementre ragione deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo25 e ancora

Intendere non significa altro che percepire una veritagrave di ordine intel-lettivo ragionare invece significa procedere da una conoscenza aunrsquoaltra nel conoscere la veritagrave [] Il ragionamento sta allrsquoin-tellezione come il moto sta al riposo [giagrave conseguito] o come lrsquoac-quisizione sta al possesso lrsquouna cosa appartiene allrsquoessere perfettolrsquoaltra a quello imperfetto26

Lrsquouomo puograve cogliere con la combinazione di cogitativa e di intel-letto ndash cioegrave con il senso della realtagrave ndash soltanto le laquoveritagrave originarieraquotutte le altre conoscenze le acquisisce mediante la ragione27

73II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

23 G SoMMAVILLA Il pensiero 19-2024 Cf STh II-II 8 125 STh II-II 49 5 ad 326 STh I 79 827 laquoragioneraquo in DEST 512-514

A questo punto perograve egrave facile trarre una conclusione di grandeimportanza se la ragione non egrave altro che il pensiero discorsivo e se ilpensiero discorsivo si fonda sul senso della realtagrave allora la ragione sifonda sul senso della realtagrave ndash e quindi sulle laquoveritagrave originarieraquo cheesso attinge riportiamo di nuovo il passaggio conclusivo di Fides etratio 4 laquoQuando la ragione riesce a intuire e a formulare i principiprimi e universali dellrsquoessere e a far correttamente scaturire da questiconclusioni coerenti di ordine logico e deontologico allora puograve dirsiuna ragione retta o come la chiamavano gli antichi orthograves logosrecta ratioraquo28 Non si dagrave dunque retta ragione se non nel pieno accor-do con il senso della realtagrave

2 rAGIone nATUrALe e rAGIone SAPIenzIALe

La ragione cioegrave lrsquolaquointelletto discorsivoraquo egrave la facoltagrave che distinguelrsquouomo dagli animali homo est animal rationale29 La sua portata egraveuniversale proprio per lrsquoapertura conoscitiva universale del senso dellarealtagrave e delle laquoveritagrave originarieraquo che esso giunge a conoscerenellrsquointento di sottolineare lrsquoappartenenza essenziale di questa facoltagravealla natura umana ndash anche se di fatto egrave pienamente esercitata solodagli uomini di buon senso30 ndash essa viene detta ragione naturale

La conoscenza fornita dalla ragione naturale ha il carattere dellrsquoin-tenzionalitagrave laddove laquointenzioneraquo va intesa nel senso etimologico dellaquotendere versoraquo qualcosa31 Lrsquolaquoidentificazione intenzionaleraquo che cosigrave

A Olmi74

28 FR 429 Cf Pol I 2 1253 a 9 STh I-II 71 2 II-II 34 530 Utilizziamo lrsquoespressione laquouomo di buon sensoraquo peraltro piuttosto equivoca per indi-

care colui che non si oppone al senso della realtagrave che prende atto delle laquoveritagrave origi-narieraquo senza volerle stravolgere in nome di una presunta originalitagrave (o reale superbia)conoscitiva Cf lrsquoopposizione manzoniana tra laquobuon sensoraquo e laquosenso comuneraquo laquoilbuon senso crsquoera ma se ne stava nascosto per paura del senso comune (Manzoni)dove con ldquosenso comunerdquo il Manzoni intende lrsquoopinione della maggioranza in contra-sto con la saggezza istintiva dei singoliraquo (laquoBuonsegravensoraquo in VlI 543)

31 Cf A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 1471-1475

si realizza egrave rivelatrice di ciograve che le cose sono Il soggetto conoscentenon comprende totalmente (nel senso etimologico di laquoabbracciareraquolaquocontenereraquo comprehendere) lrsquooggetto conosciuto lrsquooggetto egrave infattitrascendente rispetto al soggetto esistendo laquoal di lagraveraquo laquoal di fuoriraquo diesso ed essendo laquoindipendente dallrsquoatto mediante il quale viene cono-sciutoraquo32 Perograve il soggetto pur senza riuscire a laquosapere tuttoraquo dellrsquoog-getto che ha di fronte riesce a cogliere lo splendore delle sue perfezio-ni uno splendore attenuato talora offuscato ma pur sempre visibile ericonoscibile nella sua intensitagrave e nelle sue sfumature La conoscenzalaquointellettualeraquo (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo o laquoper astrazioneraquo ndashrivolta alle essenze delle cose in quanto astraibili dalla materia indivi-duale ad opera dellrsquointelletto)33 consente allrsquouomo di proiettarsi estati-camente (ἔκστασις laquouscire di seacuteraquo)34 verso la realtagrave

La conoscenza intellettuale non egrave perograve la sola operazione dellrsquoani-ma che consente alla persona umana di tendere verso la realtagrave conosci-bile ndash unendosi ad essa pur rimanendone distinta Lrsquouomo infatti nonsolo egrave attratto dalla veritagrave delle cose ma anche dalla loro bontagrave nonsolo puograve conoscere la realtagrave ma anche amarla e unirsi (intenzional-mente) ad essa nellrsquoatto drsquoamarla Di fronte alla bontagrave e alla perfezio-ne delle cose la persona umana prova unrsquoinclinazione un laquoappetitoraquo35che inteso in questo senso egrave la forma piugrave universale dellrsquoamore

oggetto proprio dellrsquoamore egrave il bene ndash laquopoicheacute lrsquoamore comportauna connaturalitagrave o compiacenza dellrsquoamante rispetto allrsquoamato e perciascun essere egrave bene quanto a esso egrave connaturale o proporzionatoraquo36 ndashed effetto proprio dellrsquoamore egrave lrsquounione affettiva dellrsquoamante con lrsquoa-mato Questo tipo di unione ndash cosigrave come lrsquounione conoscitiva ndash ha lecaratteristiche specifiche dellrsquounione intenzionale il soggetto amantecosigrave come il soggetto conoscente trascende se stesso e raggiunge il

75II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

32 G GIAnnInI laquoTrascendenteraquo 129633 Cf G BerGHIn-roSEgrave Elementi 195-21534 Sullrsquouso filosofico di laquoestasiraquo intesa in senso etimologico cf laquoestasiraquo in DFil 34835 Cf r VerneAUx Psicologia 4536 STh I-II 27 1

suo oggetto laquotal quale esso egraveraquo37 rispetto allrsquointenzionalitagrave della cono-scenza quella dellrsquoamore laquose pur meno manifesta egrave piugrave decisaraquo38 lavolontagrave non termina a una rappresentazione della cosa ma alla cosastessa non si accontenta del possesso teoretico ma tende al possessoconcreto di ciograve che ama

oltre alla conoscenza intellettuale e allrsquoamore esiste ancora unaterza modalitagrave di unione intenzionale dellrsquouomo con la realtagrave che coin-volge tutte le facoltagrave della persona (sia conoscitive sia appetitive) laconoscenza laquoper connaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalita-tem) ovvero conoscenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenzaper modum inclinationis39 Tale forma di conoscenza si attua nelmomento in cui lrsquointelletto non coglie direttamente lrsquooggetto (tramite larappresentazione) ma lo conosce indirettamente a partire dagli effettiche esso produce sulle facoltagrave appetitive del soggetto Guardando nonallrsquooggetto in quanto conoscibile intellettualmente ma alle inclinazioniaffettive e alle disposizioni della volontagrave che il soggetto vive in sua pre-senza lrsquointelletto conosce lrsquoappetibilitagrave ndash e quindi la bontagrave ndash dellrsquoogget-to in relazione alla natura del soggetto laquoConoscere affettivamenteraquo nonsignifica perciograve laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egrave impossibile per definizio-ne) ma conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridesta e in virtugrave di tale risonan-za comprendere lrsquoappetibilitagrave della cosa stessa ndash comprendere la cosa inquanto appetibile

In altre parole la cognitio affectiva egrave laquouna conoscenza di carattererazionale che utilizza come mezzo unrsquoinclinazione appetitivaraquo40 Gliatti delle facoltagrave appetitive ridondano sulle facoltagrave conoscitive per illegame che li unisce nellrsquounica essenza dellrsquoanima laquoAllora lrsquooggettoche lrsquointelletto conosce in forza della sua capacitagrave intenzionale si arricchisce della specificitagrave dellrsquoappetitus di quella modificazionepositiva o negativa frutto dellrsquoazione causale reale delle cose sul

A Olmi76

37 r VerneAUx Psicologia 4638 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147139 La terminologia riportata egrave usata da san Tommaso drsquoAquino in diversi luoghi della

sua opera cf M DrsquoAVenIA la conoscenza40 DrsquoAVenIA la conoscenza 105

soggettoraquo41 In tal modo la ridondanza dellrsquoamore sulla conoscenzaamplia e perfeziona la conoscenza stessa Lrsquoesperienza quotidiana e ilsenso della realtagrave (che rendono laquoplausibili espressioni come ldquovederecon gli occhi dellrsquoamorerdquo ldquolrsquoamore vederdquo ldquochi ama sardquoraquo42) testimo-niano che il laquosapienteraquo non si identifica con lo laquoscienziatoraquo neacute con illaquofilosoforaquo43 la conoscenza piugrave profonda non scaturisce dal raziocinioma dallrsquointuizione del bene e dalla capacitagrave di imparare da esso

La conoscenza fornita dalla ragione naturale egrave prevalentemente astrat-ta cioegrave intellettuale tuttavia essa richiede per il suo pieno sviluppo uncerto grado di connaturalitagrave con la realtagrave di empatia con le persone e lesituazioni ndash abbracciando cosigrave in modo irriflesso lrsquointera gamma delleesperienze vissute (e di quelle potenzialmente vivibili) dallrsquoessere umano

Lrsquouomo di buon senso utilizza di solito la ragione naturale in modopiuttosto limitato senza attuarne fino in fondo le potenzialitagrave conosciti-ve e giungere cosigrave a comprendere le cause della realtagrave Egrave lo scienziatoche si spinge a ricercare le cause prossime delle cose con un procedi-mento rigoroso e verificabile adatto perograve a un ambito ristretto di feno-meni egrave invece il filosofo che si occupa delle cause remote utilizzandola ragione in modo piugrave vasto e profondo ma lontano dallrsquoevidenza equindi incapace di conquistare il consenso universale

Lrsquouomo di buon senso inoltre anche se egrave scienziato e filosofosolo con difficoltagrave arriva a fissare lo sguardo sulle cause ultime dellarealtagrave su quella che in seacute egrave la Causa prima di tutte le cose La ragio-ne naturale ndash basandosi proprio sui primi princigravepi della realtagrave e quindisulle veritagrave universali appartenenti alla laquofilosofia implicitaraquo dellrsquouma-nitagrave ndash conduce sigrave ad ammettere lrsquoesistenza di Dio ma la certezza diquesta ammissione viene incrinata dal dissidio esistente in ogniuomo tra la parte conoscitiva e quella affettiva tra lrsquointelletto e lavolontagrave tra la mente ed il cuore Tale dissidio egrave alimentato dal disordi-

77II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

41 DrsquoAVenIA la conoscenza 11742 DrsquoAVenIA la conoscenza 16043 Almeno nel senso che la parola ha assunto nel linguaggio moderno per cui il laquofilo-

soforaquo non egrave lrsquolaquoamante della sapienzaraquo di classica memoria ma semplicemente lrsquoe-sperto nel campo di una particolare disciplina umanistica ndash la filosofia appunto

ne profondo che ogni persona umana porta dentro di seacute e impediscealla ragione naturale di laquofunzionareraquo correttamente cioegrave di riconosce-re lrsquoinsieme dei propri presupposti di svilupparlo fino alle ultime con-seguenze di guidare lrsquouomo ad agire in conformitagrave con ciograve che eglistesso riconosce essere vero

Il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointel-letto con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla cono-scenza laquoper connaturalitagraveraquo richiede un grande appassionato totaliz-zante amore per la Veritagrave una Veritagrave che egrave anche Via e Vita ndash nelsenso eminente del Λόγος cristiano ma anche (per partecipazione) nelsenso del 道 dagraveo della cultura cinese44

ora questo tentativo egrave compiuto dal sapiente egli sa che la cono-scenza piugrave profonda e piugrave perfetta si attua non solo intellettualmente maanche affettivamente egrave consapevole che per raggiungere la pienezzadella Veritagrave occorre che la adaequatio rei et intellectus si estenda allrsquoin-tera persona e affincheacute ciograve avvenga occorre inserirsi integralmente nel-lrsquoordine (fisico e morale) delle realtagrave ndash occorre vivere secondo virtugrave

Sul terreno di unrsquoesistenza virtuosa la ragione naturale cresce e sisviluppa fino a diventare ragione sapienziale Unicamente protesa allaricerca del vero che egrave bene e del bene che egrave vero piugrave che parlare essafa segno piugrave che dimostrare essa mostra egrave avara di laquoragionamentiraquonon per difetto ma per eccesso di conoscenza

Una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa Una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola Le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui45

A Olmi78

44 Cf 靖保路 JigravenG BǎoLugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveoweacutenhuagraveraquo 393-423

45「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuter wagravengquaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacute ān deacutewagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子 zHUānGzǐ《 莊子 》Zhuāngzǐ 26 13)

In questa frase di 莊子 zhuāngzǐ risalente a 24 secoli fa si rivelala caratteristica costitutiva della ragione sapienziale in essa la cono-scenza laquoper astrazioneraquo si integra e si subordina alla conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo essa piugrave che vedere la veritagrave la gusta ndash e per comunica-re questo sapore che egrave ineffabile usa il pensiero per forzare le parole adandare oltre il pensiero e le parole direttamente al cuore della realtagrave

3 eVAnGeLIzzAzIone e InTerCULTUrAzIone

Secondo la rivelazione cristiana Gesugrave Cristo egrave il Verbo di Dio ter-mine (traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione eparola ndash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondoper mezzo del Verbo e alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte lecose quelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110) Ma al Verbosi appropria anche la Sapienza di Dio46 che regge tutto lrsquoordine dellacreazione e il governo del mondo e risplende in ciograve che agli uominiappare la piugrave grande stoltezza la croce di Cristo

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna Sapienza del Padrelrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con Lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accogliere laluce della fede47

obbedendo al comando ricevuto da Gesugrave Cristo di annunciare ilVangelo a tutti gli uomini la Chiesa si egrave trovata di fronte a civiltagrave lon-tanissime da quella latina-occidentale in cui essa stessa si egrave formata econsolidata cosiccheacute egrave evidente come non possa darsi evangelizzazio-ne senza un processo di integrazione e radicamento che porti il mes-saggio cristiano ad essere compreso reinterpretato e accettato dallevarie culture

79II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

46 Sulla Sapienza come appropriazione del Verbo in teologia trinitaria cf A oLMIlaquoIl concetto di appropriazioneraquo 68-128

47 Cf BeneDeTTo xVI Fede ragione e universitagrave

Per designare lrsquoincontro tra la rivelazione cristiana e le culture cisi era inizialmente serviti di molti termini laquotutti insoddisfacenti adat-tamento accomodamento indigenizzazione inserimento contestua-lizzazione incarnazioneraquo48 Sotto lrsquoinflusso delle ricerche di antropo-logia culturale la teologia missionaria e in seguito il Magistero dellaChiesa hanno preso a usare indifferentemente laquoacculturazioneraquo elaquoinculturazioneraquo termini originariamente riferiti allrsquointegrazione diogni individuo nella cultura del proprio gruppo di appartenenza Inquesto senso dal 1953 laquoil missiologo belga P Charles ed altri teologidopo di lui parlano di ldquoacculturazionerdquo anche il papa Giovanni PaoloII se ne serviragrave come sinonimo di ldquoinculturazionerdquo precisando cheldquoquesto neologismo esprime perfettamente uno degli elementi delgrande mistero dellrsquoincarnazionerdquoraquo49

Gradualmente al termine laquoacculturazioneraquo si egrave preferito laquoincultu-razioneraquo inteso come laquolo sforzo della Chiesa per far penetrare il mes-saggio di Cristo in un determinato ambiente socioculturale invitando-lo a credere secondo tutti i suoi valori propri [] conciliabili con ilVangeloraquo50 Anche su questa parola perograve sono state avanzate autore-voli riserve Il papa Benedetto xVI ha suggerito lrsquouso di laquoincontrodelle cultureraquo o laquointerculturalitagraveraquo51 e in definitiva il termine oggi piugraveaccettabile sembra essere interculturazione

Ma in che modo deve svolgersi tale processo52 Come puograve esseresuperata lrsquoestraneitagrave tra i molteplici modi di pensare di comunicare di

A Olmi80

48 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69049 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69050 CoMMISSIone TeoLoGICA InTernAzIonALe laquoFede e inculturazioneraquo 35951 Cf J rATzInGer Fede Veritagrave Tolleranza 60-74 52 Unrsquoimportante precisazione sul processo di inculturazione egrave contenuta in GIoVAnnI

PAoLo II Redemptoris missio 52 laquoSvolgendo lrsquoattivitagrave missionaria tra le genti laChiesa incontra varie culture e viene coinvolta nel processo drsquoinculturazione Egravequesta unrsquoesigenza che ne ha segnato tutto il cammino storico ma oggi egrave partico-larmente acuta e urgente Il processo di inserimento della Chiesa nelle culture deipopoli richiede tempi lunghi non si tratta di un puro adattamento esteriore poicheacutelrsquoinculturazione ldquosignifica lrsquointima trasformazione degli autentici valori culturali

vivere presenti al mondo53 esiste una strategia privilegiata per com-battere nel modo piugrave efficace la laquobuona battagliaraquo (2 Tm 46) dellrsquoan-nuncio del Vangelo a tutte le culture e a tutti i popoli della terra

Da quello che abbiamo detto sinora poicheacute Dio si rivela allrsquouomonel Verbo-Λόγος che egrave Sapienza-ragione al grado piugrave alto egrave proprionellrsquoesercizio della laquoretta ragioneraquo che si puograve conoscere Gesugrave Cristoe nel laquovivere secondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) che ci si predi-spone a incontrarlo

Di fronte a una civiltagrave che ignori il cristianesimo perciograve i missio-nari si trovano a percorrere un cammino in tre tappe in primo luogoidentificare i laquosemi del Verboraquo54 in essa presenti cioegrave i frammentidella Veritagrave totale seminati dal Verbo presso tutti i popoli e tutte leculture in secondo luogo depurare tale presenza parziale e seminaledel Verbo dagli errori piugrave o meno gravi che ad essa si sono inevitabil-

81II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

mediante lrsquointegrazione nel cristianesimo e il radicamento del cristianesimo nellevarie culturerdquo Egrave dunque un processo profondo e globale che investe sia il mes-saggio cristiano sia la riflessione e la prassi della Chiesa Ma egrave pure un processodifficile percheacute non deve in alcun modo compromettere la specificitagrave e lrsquointegritagravedella fede cristianaraquo

53 San Giovanni Paolo II stabilisce tre criteri per giudicare la validitagrave dei processidrsquoinculturazione laquoIl primo egrave quello dellrsquouniversalitagrave dello spirito umano le cuiesigenze fondamentali si ritrovano identiche nelle culture piugrave diverse Il secondoderivante dal primo consiste in questo quando la Chiesa entra in contatto congrandi culture precedentemente non ancora raggiunte non puograve lasciarsi alle spalleciograve che ha acquisito dallrsquoinculturazione nel pensiero greco-latino [] In terzoluogo ci si guarderagrave dal confondere la legittima rivendicazione della specificitagrave edellrsquooriginalitagrave del pensiero [delle altre culture] con lrsquoidea che una tradizione cultu-rale debba rinchiudersi nella sua differenza ed affermarsi nella sua opposizione allealtre tradizioni ciograve che sarebbe contrario alla natura stessa dello spirito umanoraquo(FR 72)

54 La nota espressione traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a san GiustinoSecondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezza solo inCristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nella suaragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B ALTHAner Patrologia 70-71

mente mescolati in terzo luogo utilizzare quegli elementi che da unlato appartengono genuinamente alla cultura interlocutrice dallrsquoaltrocontengono in nuce la Veritagrave cristiana come categorie concettuali esimboliche per tradurre annunciare rendere comprensibile la ri ve la -zio ne biblica e la fede della Chiesa

4 LrsquoInTerCULTUrAzIone laquoLoGoCenTrICAraquo DI P MATTeo rICCI

La suddetta strategia laquologocentricaraquo ndash possiamo chiamarla cosigravepercheacute si fonda sulla partecipazione del λόγος-ragione umano alΛόγος-Verbo divino ndash coincide di fatto con il laquometodo dellrsquoaccomoda-mentoraquo attuato da P Matteo ricci nel suo quasi trentennale soggiornoin Cina55 Senza soffermarci sulla figura del grande gesuita macerate-se vorremmo adesso entrare nel vivo del nostro argomento rifletten-do sul ruolo della ragione nella sua opera missionaria e in particolaresullrsquoarticolazione di ragione naturale e ragione sapienziale nellrsquoambi-to del suo pensiero

Considerando lrsquolaquoaccomodamentoraquo ricciano nella prospettivalaquologocentricaraquo sopra accennata possiamo facilmente distinguere i tremomenti costitutivi di tale strategia 1) lrsquoindividuazione dei laquosemi delVerboraquo nella cultura cinese 2) la depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni che la rendono incompatibilecon la recezione dellrsquoannuncio cristiano 3) lrsquouso teologico dei laquosemidepuratiraquo al fine di rendere pienamente comprensibile la rivelazioneda parte della civiltagrave in cui ricci si era profondamente immerso

Lo studio approfondito e lrsquoesperienza personale avevano portatoben presto il gesuita maceratese a farsi una chiara idea delle peculiariqualitagrave del popolo cinese Scrivendo a P Girolamo Costa egli potevatestimoniarne il carattere intelligente e pacifico laquoLa Cina egrave differen-tissima delle altre terre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lette-

A Olmi82

55 Tra le biografie piugrave sintetiche ed efficaci di P Matteo ricci segnaliamo G CrIVeLLer Matteo Ricci

re e puoco alla guerra egrave di grande ingegnoraquo56 Giudizio confermatodieci anni piugrave tardi in una lettera a P Francesco Pasio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa stupire a tutto questooriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario percheacute sono ito scorgendo questo puoco a puoco ecominciando dal principio anticamente seguittero la legge naturaleassai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cinquecento anniinanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei che adorava peridoli non era gente tanto sciagurata come quei che i nostri egittjGreci e romani adororno ma gente che pensavano essere moltovirtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi i libri dersquo lette-rati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non danno altra adora-tione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esaminandobene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cose contra illume della ragione e moltissime conforme a essa57

Il grande apprezzamento manifestato dai cinesi nei confronti dellaragione li aveva portati ad ammirare in modo particolare gli scritti dialcuni grandi sapienti vissuti nellrsquoantichitagrave ma venerati senza interruzio-ne nel corso dei secoli Dice ricci a P Lelio Passionei laquoFiorirono neltempo che fra noi fiorigrave Platone e Aristotile [] anco tra loro alcuni lette-rati di buona vita che fecero alcuni libri di cose morali non per via discientia ma di sententie buone dei principali de quali fecero poi quattrolibri che sono adesso gli piugrave stimati e letti de giorno e de notteraquo58

Una conseguenza importante di tale attitudine sapienziale delpopolo cinese ricci la trova nel discernimento da esso mostrato neiconfronti della religione naturale come afferma nella sua cronacadella missione gesuita in Cina

83II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

56 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 14 agosto 1599raquo 36257 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio SI 15 febbraio 1609raquo 51758 M rICCI laquoLettera al p Lelio Passionei SI 9 settembre 1597raquo 349

Di tutte le gentilitagrave venute a notitia della nostra europa non so dinessuna che avesse manco errori intorno alle cose della religione diquello che ebbe la Cina nella sua prima antichitagrave Perciocheacute ritruo-vo nersquo suoi libri che sempre adororno un suppremo nume che chia-mano re del Cielo o Cielo e terra [] Fecero sempre molto caso diseguire in tutte le loro opere il dettame della ragione che dicevanoavere ricevuta dal Cielo e mai credettero del re del Cielo e deglialtri spiriti suoi ministri cose tanto sconcie quanto credettero inostri romani i Greci gli egittij e altre strane nationi59

Si direbbe dunque che il popolo cinese fosse superiore agli antichipopoli pagani drsquooccidente (i greci e i romani) sia per lrsquoamore dellasapienza sia per la pratica della virtugrave e questo avrebbe potuto far spe-rare in una particolare docilitagrave dei cinesi nei confronti del Vangelonella sua corrispondenza ricci esprime piugrave volte il proprio ottimismoriguardo la conversione della Cina come egrave testimoniato ad esempioda una lettera a P Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e diingegno non sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni dellanostra santa fegrave non si habbi da sottomettere ad essaraquo60

Tuttavia i cinesi contemporanei di ricci non erano piugrave in un certosenso allrsquoaltezza della loro civiltagrave egli osserva amaramente nella cro-naca della sua missione

Conciosia che la natura corrotta se non viene agiutata dalla gratiaDivina sempre da se stessa se ne corre al basso vennero poi questimiseri huomini [i cinesi] puoco a puoco spengendo tanto di quelprimo lume et ad allargarsi in una libertagrave sigrave grande che dicono efanno giagrave quanto vogliono de dritto e di torto senza nessuna pauraa talcheacute quei che in questi tempi scappano dallrsquoIdolatria puochisono che non cadano nellrsquoAtheismo61

A Olmi84

59 M rICCI Della entrata 90-9160 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 15 ottobre 1596raquo 34461 M rICCI Della entrata 91

Che cosrsquoera successo di cosigrave grave nella storia del popolo cinese dafarlo allontanare dalla sua antica sapienza ndash e di conseguenza anche da Dio

La presenza seminale del Verbo nellrsquoantica Cina potrebbe riassu-mersi interpretando il pensiero ricciano in due punti fondamentaliprimo la consapevolezza della trascendenza del Signore Supremo (上帝 Shagravengdigrave) che non coincide con il cosmo ma egrave al di sopra diesso non coincide con il Cielo e la Terra ma egrave il Signore del Cielo edella Terra ndash e quindi puograve essere identificato con Dio secondo lacostante tensione verso il perfezionamento personale e lrsquoelevazionedella propria umanitagrave Di questi due cardini dellrsquoantica civiltagrave cineseil secondo era ben saldo anche ai tempi di ricci la figura del sapientendash che si identificava con il confuciano laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ)opposto allrsquolaquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten) ndash era anche allora tenutanella piugrave grande considerazione Ma il primo cardine il piugrave importan-te quello che ndash nella prospettiva cristiana ndash dagrave lrsquoautentico significatoanche al secondo si era progressivamente dissestato

La causa Lrsquoaffermazione nel corso dei secoli delle cosiddette Trereligioni (三教 Sān Jiagraveo) il daoismo il buddhismo e il neoconfucia-nesimo Cosigrave ricci stesso le presenta facendo parlare lrsquointerlocutorecinese del 《天主實義》 Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) il Catechismo da lui pubblicato a Pechino nel 1603

Laozi sostiene che gli esseri sono generati dal non-essere e consi-dera il non-essere come la Via62 il Buddha sostiene che il mondovisibile emerge dal vuoto e considera il vuoto come il Principio63 i

85II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

62老子 Lǎozǐ egrave una delle maggiori figure della cultura cinese La sua esistenzareale egrave ancora controversa la tradizione la colloca nel VI secolo aC alcunistorici nel IV Il non-essere egrave il 無 wuacute del 老子 Lǎozǐ egrave la pura potenzialitagrave indifferen-ziata che nella concezione daoista precede e fonda ogni passaggio allrsquoatto

63 Il termine 佛陀 Foacutetuoacute rende in cinese il participio passato sostantivato sanscritobuddha che significa laquoil risvegliatoraquo indica un essere che abbia raggiunto lrsquoillu-minazione (bodhi) In particolare questo nome si riferisce a Siddhārtha Gautama(566-486 aC) fondatore del buddhismo Il vuoto (空 kōng) egrave la laquovacuitagraveraquo(śūnyatā) categoria basilare del buddhismo che indica la non-sostanzialitagrave e lrsquoim-permanenza di tutti i fenomeni

confuciani sostengono che nel trasformarsi dello yi risiede il fonda-mento supremo e quindi considerano lrsquoessere come il principiofondamentale e lrsquoonestagrave come lrsquooggetto della scuola di vita64 Chi egravenel giusto dal Suo riverito punto di vista65

Dal punto di vista contemporaneo queste tre religioni o dottrinefilosofico-religiose appaiono di grandissimo interesse Certamenteesse non rendono possibile lrsquoesperienza del Santo cioegrave la comunionecon il Dio trinitario che si attua solo attraverso la fede in Gesugrave Cristoil daoismo e il neo-confucianesimo non vanno al di lagrave della dimensio-ne cosmica mentre il buddhismo anela a trascenderla facendo levaperograve sulle semplici capacitagrave umane esse perograve si fondano su esperien-ze del sacro di straordinaria intensitagrave capaci di modificare la condi-zione esistenziale di coloro che le vivono66 e poicheacute ogni dimensionedel sacro partecipa della suprema dimensione del Santo ndash e a suomodo la rivela ndash le Tre religioni della Cina contengono anchrsquoesse ilaquosemi del Verboraquo e alcuni loro elementi possono essere integrati inuna teologia cattolica autenticamente cinese

Tuttavia dal punto di vista del missionario che alla fine del xVIsecolo entrava per la prima volta in Cina le Tre religioni si presenta-vano in una luce assai diversa non si trattava allora di interpretarleper cercare in esse quali aspetti fossero compatibili con i contenutidella rivelazione e quali categorie fossero utilizzabili per annunciare

A Olmi86

64 Parlando di laquoconfucianiraquo qui ricci ha in mente piuttosto gli aderenti al neo-confu-cianesimo una sintesi del pensiero confuciano daoista e buddhista che risale a 韓愈 Haacuten Yugrave (768-824) e 李翱 Lǐ Aacuteo (774-836) e che si sviluppograve successivamentedurante la dinastia 宋 Sograveng (960-1279) nella tradizione interpretativa del librodei Mutamenti (易经 Yigravejīng) il piugrave antico dei testi classici cinesi e il quarto deiCinque Classici (五經 Wǔjīng) del confucianesimo lo 易 yigrave egrave il mutamento intesocome principio generatore supremo della realtagrave

65 VSSC 6666 Sulla distinzione tra esperienza del sacro ed esperienza del Santo e piugrave in generale

su una concezione ierologica compatibile con il realismo tomista cf A oLMIlaquoSenso della realtagraveraquo 152-172

il Vangelo bensigrave di chiedersi se esse ndash cosigrave come venivano interpretatenella Cina del tempo ndash fossero vere o false nei loro princigravepi dottrinali ade-guate o meno nel loro linguaggio a parlare del mistero del Dio trinitario

Ponendo la domanda in questi termini la risposta non poteva cheessere negativa Mentre il confucianesimo originario appariva a riccilaquocristianizzabileraquo percheacute il suo impianto metafisico ed etico era pie-namente in accordo con la retta ragione le Tre religioni non lo appa-rivano affatto il loro immanentismo (daoismo e neoconfucianesimo) eil loro acosmismo (buddhismo) si opponevano radicalmente al reali-smo metafisico cristiano i concetti da essi usati per rappresentarelrsquoAssoluto (in particolare il laquovuotoraquo 空 kōng buddhista e il laquonullaraquo無 wuacute daoista) risultavano totalmente inadeguati per fare segno allapienezza e alla sovrabbondante ricchezza di essere del Dio trinitario

Le Tre religioni dunque erano considerate da ricci il piugrave grandeostacolo allrsquoevangelizzazione della Cina I loro errori andavano com-battuti utilizzando un talento prezioso di cui la civiltagrave cinese sembravadisporre in abbondanza la capacitagrave di usare la retta ragione

5 eDUCAre ALLA rAGIone ATTrAVerSo LA MATeMATICA APPLICATAe LA laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo

Dopo aver compiuto il primo passo del suo percorso di laquoaccomoda-mentoraquo ndash cioegrave dopo aver identificato i laquosemi del Verboraquo presenti nel-lrsquoantica e nobile civiltagrave cinese ndash ricci si trovograve di fronte al problemadella loro depurazione comrsquoera possibile liberare questa presenza par-ziale e seminale del Verbo dagli errori che ad essa si erano mescolati eche avrebbero ostacolato in modo irrimediabile lrsquoannuncio del Vangelo

era necessario ricorrere alla retta ragione stimolare un pensierocapace di riflettere sulle laquoveritagrave originarieraquo e grazie ad esse di ricono-scere in quale misura le idee dominanti delle Tre religioni fosserolontane dal senso della realtagrave ndash e quindi dovessero essere ritenute falseper come esse risultavano dalle formulazioni comuni (le quali ovvia-mente non escludono interpretazioni piugrave sofisticate in grado di rive-lare le profonde intuizioni della realtagrave e le esperienze del sacro allequali le Tre religioni fanno segno)

87II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Il metodo ricciano dellrsquolaquoaccomodamentoraquo si rivela cosigrave una strategiaper far pensare i cinesi e in particolare gli appartenenti alla classe deimandarini i letterati-funzionari che governavano lrsquoapparato statale con-siderata lrsquoinfluenza che essi esercitavano sul resto della popolazioneDice infatti ricci in una lettera a P Francesco Pasio laquoPare saragrave facile apersuadere ai principali del regno le cose della nostra santa fede confer-mate con tanta evidentia di ragioni e consentendo con noi la piugrave gravegente che fra loro vi egrave resteragrave facile convertire tutto il restanteraquo67

In questa prospettiva va intesa la divulgazione in Cina da parte diricci delle scienze occidentali in particolare della matematica e dellesue applicazioni (come lrsquoastronomia la geografia la cartografia) Aldi lagrave dello specifico interesse conoscitivo la geometria e lrsquoaritmeticaapparivano importanti al gesuita maceratese per il rigore e la chiarezzadei loro procedimenti dimostrativi una sorta di laquopalestra del pensie-roraquo che avrebbe consentito ai cinesi di uscire dal dominio esclusivodelle forme letterarie ed artistiche da loro mirabilmente padroneggia-te e di riuscire a ragionare nel modo sistematico richiesto per la com-prensione della dottrina della fede cattolica

Questi intenti sono espressi in modo esplicito nella giagrave citata lette-ra a P Francesco Pasio

Laonde se gli [ai cinesi] potessimo insegnare le nostre scientie nonsolo havrebbono a riuscire in esse huomini molto eminenti ma ancoper mezzo di esse gli indurremmo facilmente alla nostra santa leggee mai si scordaranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbia-mo al presente manifesto inditio poicheacute non havendo sin hora inse-gnato a loro altra cosa che qualche puoco delle scientie matematichee cosmografia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi e questo dicevano solo di queste scientienaturali che ho detto della matematica poi che diranno delle altre[] come sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali68

A Olmi88

67 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517 68 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517-518

Il secondo passo dunque che possiamo distinguere nella laquopedago-gia della ragioneraquo ricciana egrave lrsquoutilizzo sistematico della ragione naturaleal fine di ribadirne i princigravepi costitutivi trarre da essi le certezze origi-narie riguardanti Dio il mondo lrsquouomo demolire le concezioni filosofi-co-religiose del daoismo del buddhismo e del neoconfucianesimo lequali essendo in palese conflitto con il senso della realtagrave si opponevanoin modo radicale ndash salvo interpretazioni che oggi sono alla nostra porta-ta ma che ricci non poteva e forse non voleva dare ndash allrsquoaccoglimentoe prima ancora alla comprensione dellrsquoannuncio cristiano

Lrsquoopera in cui ricci si egrave dedicato prevalentemente a tale compito egravestato il Catechismo non egrave qui possibile entrare dettagliatamente nellasofisticata articolazione di questo capolavoro un dialogo tra due inter-locutori ndash un Letterato occidentale (西士 xīshigrave) e un Letterato Cinese(中士 zhōngshigrave) ndash in cui il ricorso sistematico e argomentativo aiprimi princigravepi della realtagrave egrave effettuato talora in stile piugrave occidentaletalora in stile piugrave cinese ma sempre in riferimento alla laquofilosofiaimplicitaraquo che accomuna le espressioni di pensiero delle due civiltagraveCi limiteremo a enunciare alcune tra le piugrave importanti veritagrave originariesulle quali il Letterato occidentale fonda le proprie argomentazionistringendo allrsquoangolo ndash per cosigrave dire ndash il Letterato Cinese laquoPossiamocontinuare a disquisire avanti e indietro ma Lei non saragrave in grado disfuggire alla veritagraveraquo69 afferma a un certo punto lrsquoalter ego di ricci

Tenendo presente la giagrave citata descrizione fatta da Livi dei conte-nuti del senso della realtagrave possiamo ripercorrere il Catechismo riccia-no alla ricerca delle laquoveritagrave originarieraquo affermate dal Letterato oc ci -den tale al fine di laquofar ragionareraquo il suo interlocutore cinese

La piugrave importante laquoveritagrave originariaraquo su cui si appoggia lrsquoimpiantoargomentativo di ricci egrave che la realtagrave esiste Indipendente dal pensie-ro dellrsquouomo70 la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito daisensi71 non egrave composta di unrsquounica sostanza72 ma annovera innume-

89II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

69 Cf VSSC 9370 Cf VSSC 17971 Cf VSSC 9 113 18072 Cf VSSC 223

revoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella loro va rie tagrave73Lrsquoap parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza74 essepossono essere simili sotto alcuni aspetti e differire molto sotto altri75

In secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso76 non si puograveamare se non ciograve che si conosce77 egrave possibile conoscere con la ragio-ne cose non percepibili ai sensi78 inoltre la ragione assicura unaconoscenza della realtagrave superiore a quella di carattere sensoriale79 Lacomprensione esauriente delle cose poggia sul fondamento di cono-scenze elementari80 per cogliere i princigravepi profondi della realtagrave biso-gna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograve che egrave manifesto bisogna servirsidellrsquoapparenza esterna come prova della natura interna81 Percheacute ildiscorso sia credibile occorre che le parole si accordino ai fatti82 nonbisogna confondere i nomi (cioegrave le definizioni) delle cose83

In terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente la cer-tezza cardinale che accomuna il Letterato occidentale al LetteratoCinese esiste un unico84 immutabile principio drsquoordine universale85che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico morale sociale86 Lrsquoordinedelle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle loro funzioni87 ogni

A Olmi90

73 Cf VSSC 25274 Cf VSSC 20375 Cf VSSC 13076 Cf VSSC 23-25 70 75 177 18177 Cf VSSC 46978 Cf VSSC 113 182 38079 Cf VSSC 181-18280 Cf VSSC 7281 Cf VSSC 182 272-273 42582 Cf VSSC 21883 Cf VSSC 190 19384 Cf VSSC 50 49085 Cf VSSC 165 186 26986 Cf VSSC 1 3 5 11-12 28 30-31 35-36 39 155 161 163 186 260 498-50187 Cf VSSC 531

cosa ha un obiettivo verso il quale egrave diretta dalla propria natura88 ndash ilche significa che ogni agente opera in vista di un fine89 Lrsquoordinemorale comporta premi e punizioni90

In quarto luogo ogni effetto ha una causa91 Il principio di causa-litagrave viene affermato dal Letterato occidentale in formulazioni diversedal nulla non nasce nulla92 lrsquoeffetto non puograve essere maggiore dellacausa93 il simile nasce dal simile94 le cose non possono essere causadi se stesse95 una catena di cause deve avere un unico inizio96 deveesistere una causa unica di tutto ciograve che egrave97

In quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non essere98Anche il principio di non contraddizione viene formulato in modidiversi non ci possono essere due veritagrave discordanti simultaneamentee nello stesso senso99 motivazioni incompatibili non possono coesi-stere100 non crsquoegrave una terza via tra il bene e il male tra la vita e lamorte101 il vuoto e il pieno lrsquoessere e il non essere sono tra loro con-traddittori102

91II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

88 Cf VSSC 38289 Cf VSSC 17 30-31 34-35 323 356 38290 Cf VSSC 5 278 343-347 350-351 372 375-378 384-388 393 396 399-401

409-410 414-41591 Cf VSSC 29 34-35 40 138 182-18392 Cf VSSC 34-35 7293 Cf VSSC 9194 Cf VSSC 4395 Cf VSSC 36 4096 Cf VSSC 40 4497 Cf VSSC 4998 Cf VSSC 18099 Cf VSSC 71 494 510 515

100 Cf VSSC 367101 Cf VSSC 397102 Cf VSSC 102

Vengono affermate inoltre alcune veritagrave originarie riguardantilrsquouomo Lrsquouomo egrave persona dotato di anima e corpo strettamente con-giunti103 capace di compiere il bene o il male104 e moralmenteresponsabile delle proprie azioni105 lrsquouomo egrave nobile qualitativamentediverso e superiore agli animali percheacute dotato di ragione106 ha aspira-zioni conoscitive e volitive che superano i limiti della propria condi-zione107 Ma al tempo stesso lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole108non egrave in grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capa-citagrave109 commette azioni moralmente malvagie110 e pur essendo incli-nato a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni111

oltre a queste veritagrave e a molte altre ad esse affini indimostrabilima immediatamente intuibili dallrsquointelletto umano il Letteratooccidentale del Catechismo ricciano espone anche i concetti fonda-mentali della metafisica realista di Aristotele e san Tommaso in parti-colare la dottrina delle quattro cause112 la dottrina delle categorie113 ladistinzione tra sostanza e accidenti114 la fisica dei quattro elementi115la concezione antropologica116 La metafisica realista perograve ndash a diffe-renza della laquofilosofia implicitaraquo ndash egrave pienamente comprensibile soloattraverso le categorie del pensiero occidentale e il tentativo riccianodi utilizzarla senza troppi chiarimenti nel contesto interculturale delCatechismo egrave forse la parte piugrave problematica dellrsquoopera

A Olmi92

103 Cf VSSC 264 276 442104 Cf VSSC 431-432105 Cf VSSC 228-229 254 334 441106 Cf VSSC 23 37 117 168-169 201 239107 Cf VSSC 131 156-159 382-383108 Cf VSSC 119-124 579109 Cf VSSC 290110 Cf VSSC 45111 Cf VSSC 142112 Cf VSSC 45-47113 Cf VSSC 82-83 195-196 198-200 423 426114 Cf VSSC 83 85 98115 Cf VSSC 83 138 205116 Cf VSSC 133-134 136-138 147 270

In ogni caso la metafisica realista non egrave altro che una formalizza-zione della laquofilosofia implicitaraquo e su questa base il Letterato oc ci -dentale conduce il suo interlocutore a riconoscere lrsquoesistenza e gliattributi di Dio (capitolo I) lrsquoerroneitagrave delle concezioni filosofico-reli-giose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo II) lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima degli ani-mali (capitolo III) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagravecon tutte le cose (capitolo IV) la falsitagrave della teoria buddhista dellareincarnazione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della moraledaoista e la reale esistenza del Paradiso e dellrsquoInferno (capitolo VI)la fondamentale bontagrave della natura umana e la ragionevolezza dellamorale cristiana (capitolo VII) la ragionevolezza del celibato eccle-siastico al fine di diffondere la Via (capitolo VIII)

6 DALLA rAGIone nATUrALe ALLA rAGIone SAPIenzIALe

La semplice ragione naturale tuttavia pur conducendo lrsquouomo allesoglie della rivelazione cristiana ancora non lo predispone ad accettar-la avere gli strumenti per giungere alla Veritagrave infatti non significanecessariamente amarla e desiderare di accoglierla Affincheacute il missio-nario cristiano di fronte a una cultura diversa da quella in cui si egrave for-mata la Chiesa cattolica possa considerare riuscita la fase preliminareallrsquoannuncio del Vangelo deve accertarsi che i suoi interlocutori ndash difronte a tale annuncio ndash si lascino guidare dalla ragione sapienzialecioegrave da un amore conoscitivo per la Veritagrave autenticamente vissuto

Egrave questa la fase conclusiva del secondo passo della strategia drsquoin-culturazione ricciana cioegrave della depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni al fine di renderla laquocristianiz-zabileraquo senza forzature Tale passaggio fu percorso da ricci in modoassai graduale e in concomitanza o addirittura in anticipo sulla faseprecedente Il primo scritto in cinese del gesuita maceratese infatti ndash《交友論》 Jiāoyǒu lugraven (Trattato dellrsquoamicizia)117 pubblicato a 南昌

93II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

117 Cf M rICCI利瑪竇 Ligrave Mǎ DograveU《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia)

naacuten chāng nel 1595 ndash fu una raccolta di massime tratte dalla letteratu-ra occidentale pagana e cristiana sul tema dellrsquoamicizia argomentoscelto per il suo valore sapienziale riconosciuto sia in occidente sia inCina nel pensiero confuciano infatti lrsquoamicizia egrave una delle cinquerelazioni sociali naturali ndash le altre sono tra sovrano e suddito tra padree figlio tra marito e moglie tra fratello maggiore e fratello minore ndashma ha nel loro ambito unrsquoimportanza particolare essa le completa ele perfeziona al punto tale che in sua assenza quelle finirebbero perscomparire Lrsquoamicizia ha di mira lo sviluppo della virtugrave perfetta inat-tingibile nella solitudine scrivendone con cognizione di causa e testi-moniandola con la propria vita ricci elevava il confronto con i cinesisuoi contemporanei al livello della ragione sapienziale118

Anche nel Catechismo in cui il dialogo tra lrsquooccidentale e il cineseegrave sorretto per lo piugrave dalla ragione naturale non mancano riferimentiche superano lrsquoorizzonte conoscitivo dellrsquouomo di buon senso delloscienziato e del filosofo facendo segno ad esperienze accessibili soloa chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave ndash a chi abbia unito aldesiderio della conoscenza la pratica della virtugrave Conoscibile adegua-tamente solo laquoper connaturalitagraveraquo egrave di certo lrsquouomo ideale che vieneconcettualizzato attraverso la fondamentale distinzione non solo con-fuciana ma laquopan-cineseraquo tra i giagrave citati laquouomo nobileraquo e laquouomomeschinoraquo119 Lrsquolaquouomo nobileraquo fa della veritagrave il suo vessillo ponen-dola al di sopra di tutto120 persegue la benevolenza121 che egrave la piugravenobile tra le virtugrave122 e lrsquoessenza della rettitudine123 egli considera lapratica della virtugrave e il perfezionamento di se stesso come obiettivi diimportanza suprema124 Anche le relazioni umane ideali possono dirsi

A Olmi94

118 Sui significati dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria diricci cf CH SHeLke ndash M DeMICHeLe (ed) Matteo Ricci in China

119 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 169120 Cf VSSC 27 121 Cf VSSC 372122 Cf VSSC 452 457123 Cf VSSC 451124 Cf VSSC 16 305 454-455

conosciute solo da chi le abbia realmente vissute in particolare lrsquoami-cizia che riguarda tutte le persone

nel ricorso alla ragione sapienziale perograve lrsquoopera ricciana piugravematura ndash e quella che riscosse il maggiore successo tra i mandarinidellrsquoepoca ndash sono i Paradossi ovvero i Dieci capitoli di un uomo stra-no (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān) pubblicati a Pechino nel 1608125Che cosa crsquoegrave di paradossale in questo testo che giustifichi il titolodatogli inizialmente da ricci Proprio il riferimento a un livello del-lrsquoesperienza conoscitiva ndash ovvero della conoscenza esperienziale ndashfacilmente accessibile alla fede cristiana ma molto lontano dallrsquoesi-stenza quotidiana di chi ancora non abbia a disposizione la conoscenzadella rivelazione per compiere il salto decisivo dal laquosacro partecipa-toraquo (il divino immanente nel mondo) al laquosacro per partecipazioneraquo (ilSanto trascendente la realtagrave creata)

In una lettera a P Girolamo Costa ricci sintetizza cosigrave il contenutosapienziale dei Dieci capitoli

1deg ndash non si puograve dire che habbiamo gli anni della nostra etagrave passataove si tratta dello spender bene il tempo e dellrsquoerror dersquo mondaniche lo impiegano in cose inutili e vane2deg ndash Che questa vita e questo mondo non egrave la nostra patria dove sitratta diffusamente delle miserie umane materia non mai uditanella Cina e conclude che la vera nostra patria egrave dopo la morte3deg ndash Che non egrave cattivo augurio il ricordarsi soventemente dellamorte ed in questo capitolo ponemmo tutto quanto potremmoricordarci dersquo nostri filosofi e santi in questa materia4deg ndash Dersquo cinque frutti che arreca la frequente memoria della mortedove si trattano cose molto utili dellrsquoapparecchio alla morte e delgiudizio che Dio ha da fare della vita di ciascuno []5deg ndash Tratta del silenzio e del poco parlare []6deg ndash Le cause del digiuno dersquo christiani tra le quali non vrsquoegrave quelladi astenersi dallrsquoammazzare gli animali percheacute questi gentili nelledue sette degli idoli [buddhisti e taoisti] digiunano dove hebbigran campo di dire contro i piaceri e le delizie di questo mondo

95II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

125 Cf DCUS

7deg ndash Tratta dellrsquoesame di coscienza che ognuno ha da fare ognigiorno e riprendere e castigare se stesso dove si tratta un assaigran paradosso nella Cina che non basta essere virtuoso non farmale o non pensare male ma ci bisogna fare il bene e desiderarlo 8deg ndash Che non vi egrave paradiso neacute vita beata in questo mondo neacute ancheinferno contro i letterati drsquoadesso che egrave il piugrave largo trattato di tutti []9deg ndash Che fa molto male alla vita umana di domandare ai divinatorile cose future dove oltre le falsitagrave che si scoprono si dichiaranoquante malizie e morti cagiona il credere a costoro10deg ndash Che il ricco avaro patisce piugrave di un mendico dove si diconomolte cose contro lrsquoavarizia126

I letterati cinesi che lessero questrsquoopera trovarono in essa unasostanziale continuitagrave con la tradizione confuciana e con lrsquoanticasapienza cinese ma come riconosce 周炳謨 zhōu Bǐngmoacute autore diunrsquointroduzione ai Dieci capitoli il confucianesimo non si occupadella vita dopo la morte e la sua dottrina non egrave accessibile a tutto ilpopolo127 Secondo 李之藻 Lǐ zhīzǎo a sua volta autore di una prefa-zione al libro i Dieci capitoli di ricci laquosono ricchi di esempi e di afo-rismi che suscitano la meditazione della gente in modo che dopoaverli letti si sveglino i confusi diventino integri i venali modesti isuperbi magnanimi i gelosi bonari i ferociraquo128

Questo scritto malgrado lrsquoapparenza laquopopolareraquo non egrave affatto piugravefacile del Catechismo I Dieci capitoli utilizzano uno stile espressivomeno stringente sul piano logico preferendo la parabola e lrsquoapologoallrsquoargomentazione razionale proprio percheacute ricci suppone che i suoiinterlocutori si elevino dal piano della ragione naturale a quello dellaragione sapienziale cioegrave che pensino non solo laquocon la testaraquo ma laquoconla testa e con il cuoreraquo (il vero significato di 心 xīn sul piano gnoseo-

A Olmi96

126 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 6 marzo 1608raquo 460-461127 Cf zHoU BInGMo Introduzione alla ristampa dei Dieci capitoli di un uomo strano

375-376128李之藻 Lǐ zHīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitoli

di un uomo strano) 367

logico)129 In questo caso essi sono capaci se non di laquoparlare senzapa roleraquo almeno di pensare per intuizioni concrete che si comunicanoat traverso narrazioni simboliche e non per mezzo di ragionamentiastrat ti

7 DALLA rAGIone ALLA FeDe

A questo punto conclusa la praeparatio evangelica al missionarioresta da compiere il terzo passo farsi esplicito portavoce della ri ve la -zione e utilizzare teologicamente i laquosemi depuratiraquo del Verbo presentinella cultura cinese al fine di rendere pienamente comprensibile lrsquoannun-cio del Vangelo

In realtagrave tale annuncio precede nella cronologia dellrsquoopera riccianalrsquoattivitagrave apologetica e propedeutica al cristianesimo di cui abbiamo parlatosinora Il primo libro stampato da Matteo ricci in Cina (nel 1584 a 肇慶zhagraveoqigraveng) e scritto in collaborazione con il confratello Michele ruggierifu lrsquoesposizione dei Dieci comandamenti del Signore del Cielo come tra-smessi dai nostri antenati (《祖傳天主十誡》 Zǔchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave)Tre anni prima della pubblicazione dei Dieci capitoli aveva visto la luce(nel 1605 a Pechino) la Dottrina cristiana (《天主教要》Tiānzhǔjiāoyagraveo) che illustra gli insegnamenti della Chiesa cattolica essenziali perricevere il battesimo e praticare una vita conforme al Vangelo

97II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

129 Lrsquounitagrave conoscitiva mentecuore propria della ragione sapienziale egrave sempre statapresente al pensiero cinese grazie allrsquouso del termine 心 xīn laquoIn ancient China[心 xīn] usually meant mind (brainspirit) and heart (emotion) in rare situationswhen discussing sickness it meant the physical heart In philosophy the characteralways has meant mind a concept that poses two problems for Westerners one asexpected is the need to recognize its various meanings in different schools The second and more difficult to comprehend is the need to remember that inalmost all situations mind is the interaction and mutual refinement of intellect spiritand feeling ndash qualities that usually in the West are categorically separate and compartmentalized To think of [心 xīn] as onersquos ldquoheart-of heartsrdquo helps avoid equatingit with cerebral function aloneraquo (YI WU Chinese Philosophical Terms 15)

Come si spiega tale sincronia tra la preparazione allrsquoannuncio cristia-no e lrsquoannuncio cristiano stesso ndash due fasi dellrsquoevangelizzazione chedovrebbero logicamente succedere lrsquouna allrsquoaltra Matteo ricci avevacompreso la necessitagrave di distinguere tra un laquoapostolato indirettoraquo e unlaquoapostolato direttoraquo il primo rivolto ai letterati confuciani il secondo aicatecumeni e ai battezzati Cosiccheacute quando praticava la predicazioneindiretta negli incontri con i letterati e negli scritti indirizzati a lororicci utilizzava le risorse della retta ragione senza ricorrere ad argomen-ti di fede quando trovava persone desiderose di appartenere alla Chiesaegli insegnava loro apertamente la dottrina della fede cattolica

Drsquoaltra parte anche nelle opere rivolte ai letterati confuciani nonmancano riferimenti espliciti ai contenuti della rivelazione cristiana eal depositum fidei nel capitolo I del Catechismo il Letterato Cinesedichiara di conoscere le caratteristiche di profonditagrave e mistero dellareligione cattolica e la dottrina della creazione e del governo di tuttigli esseri130 lrsquoidentitagrave del laquoSignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo egrave espressa-mente dichiarata131 si nomina santrsquoAgostino e viene narrato il suoapologo del bambino che voleva vuotare il mare con una conchiglia132nel capitolo III si espongono gli insegnamenti cattolici sul Paradiso esullrsquoInferno133 nel capitolo IV il Letterato Cinese si dice al correntedel la dottrina secondo cui la dimora eterna dellrsquouomo saragrave determinatadal la condotta nella vita presente134 nel capitolo V si parla del diavolocosigrave come viene inteso dalla sacra Scrittura135 e si accenna allrsquoesistenzadella legge morale naturale posta dal Signore del Cielo nelle mentidegli uomini136 nel capitolo VI viene esposto lrsquoinsegnamento cat tolicosul Paradiso e sullrsquoInferno si delinea la figura di san Fran ce sco narran-

A Olmi98

130 Cf VSSC 20131 Cf VSSC 28132 Cf VSSC 54133 Cf VSSC 130134 Cf VSSC 259135 Cf VSSC 266 506136 Cf VSSC 303

do uno dei Fioretti137 si cita la Bibbia a proposito della creazione delmondo di Adamo ed eva138 della dottrina morale139 del Paradiso edellrsquoInferno140 ndash di cui si approfondisce il significato141 nel capitolo VIIviene citato il grande comandamento della Legge laquola persona piena diumanitagrave ama il Signore del Cielo e di conseguenza ama se stesso e glialtriraquo142 si descrivono le laquoscritture canoniche del Signore del Cieloraquocome mezzo di istruzione e di preghiera143 si proclama lrsquoinfallibilitagravedella Bibbia144 nel capitolo VIII si parla della Chiesa come istituzio-ne del Papa145 del riposo domenicale146 dello stato della vita religio-sa e del celibato147 vengono fornite inoltre alcune linee generali dellastoria della salvezza (la creazione il peccato originale la figura diGesugrave Cristo la redazione dei Vangeli la Chiesa i sacramenti)148

nei Dieci capitoli si trovano numerose citazioni evangeliche siaesplicite149 sia implicite150 oltre a riferimenti ai Padri della Chiesa e adaltri santi151 La dottrina della Chiesa egrave espressamente citata ndash adesempio a proposito della distinzione tra peccato mortale e veniale152nel capitolo VII viene presentata la pratica dellrsquoesame di coscienzacome laquovia occidentaleraquo al perfezionamento di seacute

99II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

137 Cf VSSC 368-371138 Cf VSSC 394139 Cf VSSC 401140 Cf VSSC 412141 Cf VSSC 418142 VSSC 481143 Cf VSSC 485144 Cf VSSC 496145 Cf VSSC 523146 Cf VSSC 524147 Cf VSSC 525-549148 Cf VSSC 576-594149 Cf DCUS 35 83 113 117 121 199 221 231 235-237 265-267150 Cf DCUS 7 9 13 17 56 117 187 255 303 323 151 Cf DCUS 7 121-123 150-151 177-179 245-247152 Cf DCUS 187

Il dotto Wu mi chiese quale fosse lrsquoesercizio iniziale per esaminarela coscienza Dissi laquoLrsquoesercizio iniziale consiste in ciograve che segueogni mattina avendo gli occhi in armonia con lrsquoanimo guardo inalto verso il Cielo e chiamo il Signore del Cielo ringraziandoloper avermi fatto nascere nutrito ed educato e poi prego affincheacuteoggi mi protegga nel realizzare le tre promesse di evitare la falsitagrave ela presunzione nei pensieri nelle parole e nelle azioni e la sera dinuovo mettendomi prono a terra rifletto ed esamino rigorosamentese durante la giornata in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo cisiano state oppure no falsitagrave e presunzione nei miei pensieri nellemie parole nelle mie azioniSe non vi sono state la gloria egrave dovuta al Signore del Cielo e devoprostrarmi a ringraziarlo per la sua protezione giurando di conti-nuare a comportarmi cosigrave senza fermarmi Se invece mi sono com-portato male in qualcosa devo sentire subito un profondo rimorsodentro di me poi mi rimprovero e mi punisco secondo la gravitagravedei peccati e prego il Signore del Cielo di perdonarmi e di assol-vermi con pietagrave giurando di correggermi e di non commettere piugravegli stessi errori ogni giorno e ogni notte lo ripeto costantementeSe gli uomini compiono davvero questrsquoesercizio praticando lrsquoau-toeducazione punendo se stessi e ripetendolo giorno dopo giorno iloro peccati sparirannoraquo153

nel capitolo VIII si dice chiaramente che laquoIl Signore del Cielocreograve il paradiso e lrsquoinferno per ricompensare le persone virtuose epunire quelle vizioseraquo154 nel capitolo Ix ricci afferma che laquoIlSignore del Cielo Creatore del mondo egrave infinitamente misericordio-so Anche quando punisce i peccati dellrsquouomo non dimentica mai lamisericordiaraquo155 e infine porta il signor Guo laquoallrsquoaltare del Signoredel Cielo ad esprimere il suo ringraziamento prostrandosiraquo156

A Olmi100

153 DCUS 178-179154 DCUS 207155 DCUS 299156 DCUS 303

Presentati in modo non sistematico e utilizzati nellrsquoambito di ungenerale confronto tra le tradizioni occidentale e cinese tali contenutimettevano i raffinati interlocutori di ricci di fronte alla laquostoltezza dellapredicazioneraquo (1 Cor 121) dando loro una consistente anticipazione diquella sapienza suprema ndash la Sapienza del Λόγος ndash alla quale il laquoGrandedrsquooccidenteraquo ndash 西泰 xītagravei il laquonome del segnaleraquo con cui il gesuitamaceratese era comunemente chiamato ndash voleva condurre il nobile popo-lo cinese

Che cosa egrave rimasto di questo tentativo Apparentemente assai poco Egravefacile per i non credenti vedere nel suo sostanziale fallimento la provadellrsquoesaurirsi della spinta propulsiva dellrsquoevangelizzazione cristiana cheera forte di fronte a culture deboli ma debole di fronte a culture forticome le grandi civiltagrave asiatiche

Chi ha invece per grazia di Dio il dono della fede non si impegneragravein previsioni piugrave o meno azzardate non si faragrave prendere dal pessimismoneacute da aspettative forse troppo ottimiste ma ricorderagrave alcune parole del-lrsquoancor giovane Matteo a Giambattista romaacuten (13 settembre 1584) cheriferite alla sua opera missionaria ne illuminano il vero significato laquononsappiamo ancora ciograve che nostro Signore vorragrave fare e ciograve che verragrave fuorida questo [] lavoro piaccia al Cielo che in tutto si riesca a fare la Suasantissima volontagrave come noi desideriamoraquo157

101II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

157 M rICCI laquoLettera a Giambattista romaacuten 13 settembre 1584raquo 86

iii

La teoLogia deL CateChismo ricciano

1 CateChesi e teoloGia nellrsquooPera Di P Matteo riCCi

laquoandate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creaturaChi crederagrave e saragrave battezzato saragrave salvato ma chi non crederagrave saragrave con-dannatoraquo (Mc 1615-16) il mandato missionario che Gesugrave Cristo haaffidato ai suoi discepoli implica la trasmissione e lrsquoapprofondimentodel depositum fidei cioegrave del patrimonio della fede rivelata (cf 1 tm620 2 tm 113-14) servizio svolto nellrsquoambito della Chiesa dallacatechesi e dalla teologia

la catechesi egrave rivolta principalmente alla trasmissione dei contenutidella rivelazione cristiana Egrave unrsquolaquoeducazione della federaquo1 il cui laquoscopodefinitivo [] egrave di mettere [hellip] non solo in contatto ma in comunione inintimitagrave con Gesugrave Cristoraquo2 la predicazione missionaria in particolare ndashche appartiene alla catechesi pur senza identificarsi con essa3 ndash preparalrsquoannuncio del Vangelo e mostra la ragionevolezza della fede cristianada un lato laquoassumendoraquo4 le ricchezze culturali compatibili con la fedestessa e dallrsquoaltro laquosanandoraquo5 e laquotrasformandoraquo6 laquoquei criteri modi dipensare o stili di vita che sono in contrasto con il regno di Dioraquo7

la teologia invece mira allrsquoapprofondimento dottrinale della ri -ve la zio ne Costituita in laquovero e proprio sapere scientificoraquo8 tale disci-plina laquoimplica la ricerca credente dellrsquointelligenza della federaquo9 scruta

102 SD 652 (2020) pp 102-133

Versione riveduta dellrsquointroduzione pubblicata con lo stesso titolo in VSSC 51-881 CCC 52 GioVanni Paolo ii Catechesi tradendae 53 Cf CCC 64 LG 135 LG 176 Paolo Vi Evangelii nuntiandi 19 7 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 109 8 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 99 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 1

laquoogni veritagrave racchiusa nel mistero di Cristoraquo10 e contribuisce a unasempre piugrave adeguata laquocomprensione delle realtagrave e delle parole trasmes-seraquo11 dalla sacra scrittura e dalla tradizione accomunata al Magisteroecclesiastico laquodalla cura pastorale e missionaria verso il mondoraquo12 lateologia laquonon puograve esplicarsi se non in viva comunione con la fede dellaChiesaraquo13 ndash fede che egrave chiamata a difendere e ad attualizzare in ognitempo e in ogni cultura

Malgrado la distinzione formale egrave evidente come tra catechesi eteologia sussistano rapporti molto stretti i quali si intensificano parti-colarmente nellrsquoopera di evangelizzazione infatti affincheacute si realizziquellrsquolaquoapologetica ben riuscitaraquo14 che ha cosigrave grande importanza nel-lrsquoinculturazione (ovvero nellrsquointerculturazione) del messaggio cristia-no chi annuncia il Vangelo alla frontiera di civiltagrave diverse ha il compi-to di salvaguardare la purezza dellrsquoannuncio presentando innanzituttolaquoil messaggio evangelico integro senza passare sotto silenzio alcunaspetto fondamentale o realizzare una selezione nel deposito dellafederaquo15 ed esponendo inoltre laquoil messaggio evangelico autentico intutta la sua purezza senza ridurre le sue esigenze per timore di rifiutoe senza imporre pesanti oneri che esso non includeraquo16

Ciograve significa che ogni buon missionario dovrebbe essere anche teologola risposta dipende dal significato che viene dato alla parola se con

laquoteologoraquo intendiamo in senso stretto il laquoprofessionista della teologiaraquondash colui il quale si dedica prevalentemente allo studio e allrsquoinsegnamentodi questa disciplina ndash la risposta egrave negativa la catechesi missionarianon richiede specificamente lrsquoimpegno alla ricerca scientifica in sensoaccademico

103III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

10 DV 2411 DV 812 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 9713 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 10014 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 10915 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112 cf GioVanni Paolo ii

Catechesi tradendae 3016 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112

A Olmi104

se con laquoteologoraquo intendiamo invece chi riflette sul mistero delDio rivelato per conoscerlo piugrave in profonditagrave e per renderlo piugrave facil-mente comunicabile allora ogni missionario che cerchi di ricompren-dere la fede della Chiesa per laquorenderne ragioneraquo (cf 1Pt 315) nellecategorie di una cultura diversa da quella occidentale dagrave un contributooriginale e talvolta fondamentale alla ricerca teologica

in questo senso lrsquoattributo di laquoteologoraquo si addice esemplarmente aP Matteo ricci della Compagnia di Gesugrave il gesuita maceratese si eraprefisso con luciditagrave e determinazione di laquofondare il cattolicesimo aPechino e in Cinaraquo17 unrsquoopera di straordinaria difficoltagrave che richiede-va ndash nellrsquoambito di una complessa laquostrategia missionariaraquo18 ndash di tra-durre il messaggio della fede in termini comprensibili alla culturacinese del suo tempo19 mantenendo lrsquoequilibrio tra la chiarezza dottri-nale e una prudente azione pastorale20 Ciograve a cui egli si dedicograve espres-samente dunque fu lrsquolaquoeducazione alla federaquo delle persone e dellrsquoam-biente culturale con cui venne in contatto unrsquoistruzione attuatasi sulduplice piano della laquopredicazione indirettaraquo e della laquopredicazionedirettaraquo ovvero del laquocatechismoraquo e della laquodottrina cristianaraquo21

il culmine della catechesi ricciana egrave la predicazione diretta ndash incen-trata sulla dottrina cristiana ndash rivolta ai catecumeni e ai battezzati isuoi contenuti sono gli articoli del Credo i comandamenti le beatitu-dini le virtugrave il Padre Nostro e lrsquoAve Maria i sacramenti con i neces-sari riferimenti alla sacra scrittura e alla tradizione della Chiesa leopere piugrave significative in cui ricci li ha presentati sono《天主實錄》Tiānzhǔ shiacutelugrave (La vera esposizione del Signore del Cielo 1584) scrit-ta in collaborazione con P Michele ruggieri sJ《祖傳天主十誡》Zūchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave (I Dieci Comandamenti del Signore del Cielo

17 G CriVeller Matteo Ricci 57 il proposito di ricci egrave ribadito piugrave volte nella suacorrispondenza cf M riCCi Lettere 85 290 339 361-362 369 371-372 389395-396 403-404

18 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-5519 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27520 Cf BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 821 Cf G CriVeller Matteo Ricci 74

105III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

come trasmessi dai nostri antenati 1584) anchrsquoessa scritta insieme aruggieri《天主教要》Tiānzhǔ jiagraveoyagraveo (La dottrina cristiana 1605)

Questo genere di catechesi essenziale per la preparazione al batte-simo e per la conduzione di una vita cristiana era diretto prevalente-mente a coloro che avevano manifestato lrsquoespresso desiderio di entrarenella Chie sa anche se talora veniva rivolto a non cristiani verso iquali si nutrissero fondate speranze di conversione22 il suo interesseteologico consiste principalmente nella scelta dei termini utilizzati pertradurre in cinese le formulazioni dottrinali questione estremamentedelicata come mostra la laquocontroversia terminologicaraquo sorta dopo lamorte di ricci a proposito dei nomi usati dal gesuita maceratese perindicare Dio 天主 tiānzhǔ (si gnore del Cielo) 上帝 shagravengdigrave(sovrano supremo) e 天 tiān (Cielo)23

lrsquoinsegnamento esplicito della dottrina cristiana andava perograve pre-ceduto da un intenso lavoro di preparazione ndash cioegrave dalla predicazioneindiretta Egrave nellrsquoesercizio di questo genere di catechesi che si egrave rivela-to il genio missionario di ricci gravemente frainteso nel corso deisecoli ma oggi apertamente riconosciuto il beato Giovanni Paolo iiha paragonato il gesuita maceratese a san Giustino e a san Clemente dialessandria24 e Benedetto XVi lo ha definito laquovero protagonista del-lrsquoannuncio del Vangelo in Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evan-gelizzazione dellrsquoarcivescovo Giovanni da Montecorvinoraquo25

la predicazione indiretta si egrave sviluppata seguendo il laquometodo del-lrsquoaccomodamentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice ricci ndash laquoedove era bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophinostri [e] alcune cose presi di nostra casaraquo26 Ma il gesuita maceratesenellrsquoadottare in maniera raffinata il linguaggio e i concetti della civiltagravecinese al fine di comunicare qualcosa di completamente nuovo per essanon cercava un laquodialogo tra cultureraquo fine a se stesso neacute tantomeno

22 Cf M riCCi laquolettera al p Fabio de Fabii s i 9 maggio 1605raquo 38623 Cf G CriVeller Matteo Ricci 82-8424 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27525 BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 826 Cf M riCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 14 agosto 1599raquo in iD Lettere 363

A Olmi106

voleva presentarsi come cultural apostle (nel senso laquolaicoraquo dellrsquoespres-sione) egli piuttosto intendeva laquorettificareraquo il pensiero dei suoi inter-locutori ndash nel duplice senso della recta ratio occidentale e del 正名zhegraveng miacuteng confuciano27 ndash facendogli attraversare le vaste regioni dellascienza della filosofia della morale e dopo averlo rigorosamentemesso a confronto con le veritagrave di queste discipline condurlo al cospet-to della Veritagrave suprema il mistero del Dio rivelato

tra le numerose opere ricciane che possono considerarsi strumenti dipredicazione indiretta ci sono quelle che trattano di questioni scientifichematematiche geometriche o astronomiche scritte prevalentemente insiemea collaboratori come《輿地山海全圖》Yuacutedigrave shānhǎi quaacutentuacute (Mappacompleta delle montagne e dei mari del mondo 1584)《測量法義》Cegraveliaacuteng fǎyigrave (Teoria e metodo delle misure 1607)《渾蓋通憲圖說》Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento 1607)《幾何原本》Jǐheacute yuaacutenběn (Elementi di geometria 1607)《乾坤體義》Qiaacutenkūn tǐyigrave (Spie ga zio ne della struttura del Cielo e della Terra 1607-1608)《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica 1613)《圜容較義》Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche 1614) edaltre Ci sono poi quelle laquoche riportano senza mediazione le nozioni anti-che occidentali a cui attingonoraquo28 come《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Del lrsquoa -mi cizia 1595)《西國記法》Xīguoacute jigravefǎ (Metodo mnemonico del lrsquoOc ci -den te 1595-1596) Ci sono ancora opere poetiche e morali co me《二十五言》Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze 1605)《畸人十篇》Jīreacuten shiacute-piān (Dieci capitoli di un uomo strano 1608)《西琴曲意八章》Xīqiacutenqǔyigrave bā zhāng (Otto canzoni per clavicembalo 1608)

tuttavia lrsquoopera in cui la predicazione indiretta attuata da ricci si egravemanifestata nel modo piugrave brillante completo ed efficace egrave《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) il Ca te chi -smo pubblicato a Pechino nel 1603 altri scritti ricciani hanno avutopiugrave successo come i Dieci capitoli di un uomo strano o sono staticonsiderati piugrave rappresentativi del rapporto instaurato da ricci con lacultura e i letterati cinesi come il trattato Dellrsquoamicizia eppure il

27 Cf ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ 論語 Luacuten Yǔ (Dialoghi) 13 328 M reDaelli Il mappamondo 17

107III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

Catechismo ha le caratteristiche di un capolavoro non solo della cate-chesi missionaria ma della letteratura teologica universale

lrsquoimportanza di questo testo egrave data non solo dal pregevole stile lette-rario ma soprattutto dalla ricchezza dei contenuti teologici sottovalutatio negletti da gran parte della critica ricciana29 tale incomprensione puograveessere (parzialmente) giustificata dal fatto che ricci non considerandose stesso un laquoteologoraquo stricto sensu neacute un cultore di teologia non haespressamente riflettuto sul proprio contributo a questa disciplina eneanche ha fornito una chiave interpretativa laquoautenticaraquo per leggere ilCatechismo nella prospettiva della ricerca sistematica sul mistero di Dio

eppure non egrave difficile scoprire il modello ndash il paradigma30 se sipreferisce ndash che ispira e guida lo 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) eil 中士 zhōngshigrave (letterato Cinese) protagonisti del laquocatechismoraquonella loro ricerca dialogica della Veritagrave e rendersi conto della prezio-sitagrave del suo valore anche (e soprattutto) per la teologia occidentalecontemporanea

2 il ParaDiGMa Della teoloGia riCCiana

il serrato confronto tra i due interlocutori del Catechismo egrave mosso daun modello di conoscenza filosofica e teologica che puograve definirsi reali-smo sapienziale logocentrico

Con il termine laquorealismoraquo intendiamo la concezione del mondo del-lrsquouomo e di Dio che si fonda sullrsquoobbedienza alla realtagrave obbedire allarealtagrave significa innanzitutto non mettere in dubbio il valore della cono-scenza sensitiva cioegrave credere che le esperienze vissute attraverso i sensindash vista udito olfatto gusto tatto ndash non siano illusorie e diano unrsquoim-magine fedele delle laquocoseraquo che esistono al di fuori della coscienza

29 Cf ad esempio la valutazione sostanzialmente negativa della prospettiva teologicadel VSSC espressa in D lanCashire ndash P hu kuo-Chen laquotranslatorsrsquo in tro du ctionraquo47-53

30 nel duplice senso del παράδειγμα platonico e aristotelico cioegrave laquomodelloraquo edlaquoesempioraquo (cf Tim 29 b An pr ii 24 68 b 38)

A Olmi108

oltre a fidarsi della percezione sensibile occorre poi tenere nellamassima considerazione il laquosenso della realtagraveraquo31 facoltagrave intermediatra i sensi e lrsquointelletto che svolge nellrsquouomo una funzione analoga aquella propria dellrsquoistinto negli animali e che permette di intuire con-cretamente i princigravepi universali della conoscenza e della vita morale32tali princigravepi costituiscono i riferimenti originari che consentono lrsquoo-rientamento dellrsquouomo nella realtagrave chi non sapesse riconoscerli e uti-lizzarli non potrebbe sopravvivere e nemmeno vivere unrsquoesistenzapienamente umana33

la facoltagrave conoscitiva piugrave alta che caratterizza specificamentelrsquouomo rispetto agli animali egrave perograve lrsquointelletto capace di astrarre ideegenerali dalla concretezza della percezione sensibile di giudicare cioegravedi affermare o negare la corrispondenza delle idee alla realtagrave diragionare cioegrave di procedere da un giudizio allrsquoaltro e di trarre conclu-sioni vere da premesse giagrave conosciute34

Mentre lrsquointelletto afferra intuitivamente le veritagrave intelligibili ndash inparticolare i primi princigravepi colti in modo irriflesso dal senso dellarealtagrave ndash la ragione si muove discorsivamente da un concetto allrsquoaltroin un certo senso laquoil ragionamento sta allrsquointellezione come il motosta al riposo o come la ricerca sta al possessoraquo35 Compito della ragio-ne egrave condurre lrsquouomo alla veritagrave e alla virtugrave dirigerlo verso la cono-scenza del vero e il desiderio del bene se ciograve avviene puograve essere dettaa buon diritto ορθὸς λόγος ndash recta ratio36 tuttavia egrave possibile che laragione si lasci asservire dalle passioni e rinneghi gli stessi princigravepiuniversali di cui di fatto si serve per costruire argomentazioni coerenti

31 il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con unalocuzione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione sogget-tiva (la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoin-sieme delle laquoveritagrave originarieraquo) Cf r GarriGou-laGranGe Le sens commun

32 Cf STh i 78 433 Cf a olMi laquosacralitagrave del maleraquo 17234 Cf STh i 79 8535 STh i 79 836 Cf FR 4

109III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

da questo uso disordinato del pensiero derivano le numerose concezio-ni filosofiche e religiose che si oppongono al senso della realtagrave

la ragione naturale ndash che appartiene cioegrave per natura allrsquoessereumano animal rationale37 ndash puograve essere perfezionata al fine di rag-giungere conoscenze che vadano oltre quelle comunemente accessibilinellrsquoambito dellrsquoesperienza quotidiana la ragione scientifica indagaaspetti particolari dellrsquouniverso suscettibili di una verifica rigorosa eripetibile la ragione filosofica si interessa invece della realtagrave nel suocomplesso abbracciandola in una visione panoramica e al tempo stes-so comprensiva dei dettagli piugrave significativi

tuttavia la ragione naturale riesce solo con fatica a risalire la catenadelle cause sino al punto piugrave alto e ad arrivare a una qualche conoscen-za ndash limitata e vaga ndash dellrsquoorigine suprema di tutto ciograve che egrave la ragionescientifica per il suo modo di procedere si trova preclusa ogni indaginein questa direzione la ragione filosofica egrave sigrave in grado di conoscere lrsquoesi-stenza di Dio e di definire i suoi attributi ma in modo puramente astrat-to la certezza di tale conoscenza inoltre egrave incrinata dal dissidio esi-stente nellrsquouomo tra lrsquointelletto e la volontagrave che impedisce al pensierodi laquofunzionareraquo correttamente ndash cioegrave di riconoscere lrsquoinsieme dei propripresupposti di svilupparlo fino alle ultime conseguenze di guidare lapersona ad agire in conformitagrave con il vero ed il bene

il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointellet-to con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla conoscenzalaquoper connaturalitagraveraquo38 richiede un grande appassionato totalizzanteamore per la veritagrave che nei limiti della natura umana puograve attuarsi soloraggiungendo la sapienza ndash la piugrave alta delle virtugrave intellettuali39 ilsapiente sa attraverso lrsquoesperienza che la conoscenza profonda dellecose appartiene tanto allrsquointelletto quanto allrsquoaffetto egrave consapevole cheper raggiungere la pienezza della veritagrave occorre adeguare alla realtagrave nonsolo il pensiero ma lrsquointera persona si propone fermamente affincheacuteciograve avvenga di inserirsi compiutamente nellrsquoordine (fisico e morale)dellrsquouniverso ndash cioegrave di vivere secondo virtugrave

37 Cf Pol i 2 1253 a 9 STh i-ii 71 2 ii-ii 34 538 Cf M DrsquoaVenia La conoscenza39 Cf CG iV 12 STh i 1 6 i-ii 57 2 ad 2 ii-ii 45 2

Con il termine laquorealismo sapienzialeraquo cosigrave possiamo intendere quellaconcezione che trova nella ragione sapienziale la guida affincheacute lrsquouomo inquanto uomo arrivi ad attuare una piena e fedele obbedienza alla realtagrave

in un certo senso il realismo sapienziale egrave la visione che appartiene alletterato Cinese del Catechismo il quale come rappresentante del con-fucianesimo considera obiettivo primario dellrsquoesistenza umana il perfe-zionamento di seacute conseguibile attraverso la virtugrave e il retto esercizio dellaragione Proprio qui si trova una coincidenza particolarmente significati-va tra il pensiero occidentale e il pensiero cinese laquoclassiciraquo40 nella pro-spettiva del primo il sapiente egrave in grado non solo di inserirsi armonica-mente nellrsquoordine della natura ma di governarlo sapientis est ordinare41nella prospettiva del secondo lrsquouomo nobile ndash modello da imitare epunto di arrivo della formazione confuciana ndash egrave adatto a governare lostato percheacute ha imparato a governare se stesso laquorettificando i nomiraquo etrovando il proprio posto nella realtagrave del cosmo e delle relazioni sociali

il duca Jing di Qi interrogograve Confucio sullrsquoarte del governo Con -fucio rispose laquoChe il sovrano sia un sovrano il ministro un mini-stro il padre un padre il figlio un figlioraquo il duca disse laquoGiusto inveritagrave se il sovrano non agisse da sovrano il ministro da ministro ilpadre da padre e il figlio da figlio quandrsquoanche vi fosse cibo inabbondanza riuscirei forse a mangiareraquo42

la sapienza naturale perograve non egrave in grado di condurre la personaalla conoscenza suprema della realtagrave ndash ovvero alla conoscenza dellarealtagrave suprema e neanche di renderla pienamente virtuosa secondo le

A Olmi110

40 Ci riferiamo qui al confucianesimo dei testi canonici considerato da ricci comelrsquoespressione piugrave autentica della cultura cinese Cf a ChenG Storia i 71-77

41 Met i 2 982 a 18 cf STh i 1 6 sc 1 42「齊景公問政於孔子孔子對曰『君君臣臣父父子子』公曰

『善哉信如君不君臣不臣父不父子不子雖有粟吾得而食諸』」

laquoQiacute Jǐng gōng wegraven zhegraveng yuacute kǒngzǐ kǒngzǐ duigrave yuē ldquoJūn jūn cheacuten cheacuten fugrave fugrave zǐzǐrdquo Gōng yūe ldquoshagravenzāi Xigraven ruacute jūn bugrave jūn cheacuten bugrave cheacuten fugrave bugrave fugrave zǐ bugrave zǐ suī yǒu sugravewuacute deacute eacuter shiacute sigrave zhūrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi]12 11)

aspirazioni del sapiente occidentale e dellrsquouomo nobile cinese Egrave soloavendo fede nella rivelazione di Dio in Gesugrave Cristo che gli uominipossono trovare la pienezza della Veritagrave accedere alla Via che li con-duce alla salvezza dal vizio e alla perfetta pratica della virtugrave parteci-pare alla beatitudine della Vita divina ndash Via Veritagrave e Vita che si identi-ficano con lo stesso Gesugrave Cristo Figlio di Dio fatto uomo (Gv 146)

avere fede nella rivelazione allora non significa altro che crederein Gesugrave Cristo ndash credere che Gesugrave Cristo egrave il laquoVerboraquo di Dio termine(traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione e parolandash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondo permezzo del Verbo alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte le cosequelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110)

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna sapienza del Padre43lrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accoglierela luce della fede44

il Dio veramente divino egrave quel Dio che si egrave mostrato come logos ecome logos ha agito e agisce pieno di amore in nostro favoreCerto lrsquoamore come dice Paolo laquosorpassaraquo la conoscenza ed egrave perquesto capace di percepire piugrave del semplice pensiero (cf ef 319)tuttavia esso rimane lrsquoamore del Dio-Logos per cui il culto cristia-no egrave come dice ancora Paolo λογικὴ λατρεία ndash un culto che con-corda con il Verbo eterno e con la nostra ragione (cf rm 121)45

Perciograve nella prospettiva della fede cattolica vissuta da ricci inmodo eroico il realismo sapienziale ndash concezione ampiamente condi-visa sia dalla civiltagrave occidentale sia da quella cinese ndash diventa laquoreali-smo sapienziale logocentricoraquo la consapevolezza che lrsquoορθὸς λόγος

111III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

43 Cf a olMi laquoil concetto di appropriazioneraquo 68-12844 Cf BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave45 BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave

la recta ratio il 正名 zhegraveng miacuteng sono partecipazioni dellrsquouomo alVerbo-Λόγος alla sapienza-ragione divina e che proprio nellrsquoeserci-zio della laquoretta ragioneraquo si puograve conoscere Gesugrave Cristo e nel laquoviveresecondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) ci si dispone a incontrarlo

Certo lo ripetiamo ancora ricci non era un teologo e non ha maiespressamente riflettuto sulle implicazioni teologiche della visione reali-sta-sapienziale-logocentrica che de facto aveva adottato tuttavia que-sta teologia ndash attuatasi concretamente nella catechesi dellrsquolaquoaccomoda-mentoraquo ndash lo ha spinto ad evangelizzare i cinesi attraverso la ragione nonpercheacute fosse la via piugrave laquostrategicaraquo nel senso dellrsquoefficacia e dellarazionalitagrave calcolatrice neacute per il gusto del dialogo fine a se stesso neacuteper realizzare un laquoincontro tra cultureraquo ma percheacute il primo laquoseme delVerboraquo46 presente in tutte le culture e in tutti gli uomini egrave la ragionestessa e quindi usare rettamente la ragione umana ndash soprattutto laragione sapienziale ndash egrave il modo piugrave rapido e sicuro per avvicinarsi allaragione-Parola di Dio porsi in condizione di ascoltare lrsquoannuncio delVangelo credere nella Persona di Cristo

3 oBBeDienza alla realtagrave

il Catechismo egrave diviso in unrsquointroduzione e otto capitoli nel lrsquoin -tro du zione ricci parla in prima persona ed esprime lrsquoardente deside-rio di condurre il nobile popolo cinese alla vera conoscenza delsignore del Cielo

poicheacute la sua dottrina egrave cosigrave misteriosa egrave difficile da comprenderepoicheacute i suoi contenuti sono cosigrave vasti egrave difficile conoscerli com-pletamente e anche ciograve che si comprende egrave difficile da spiegare e tuttavia non possiamo non studiarlo47

A Olmi112

46 lrsquoespressione laquosemi del Verboraquo traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a sanGiustino secondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezzasolo in Cristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nellasua ragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B althaner Patrologia 70-71

47 VSSC 14

Dal capitolo i in poi inizia il dialogo tra lo 西士 Xīshigrave il letteratooccidentale e il 中士 zhōngshigrave il letterato Cinese nel corso di una ser-rata argomentazione il primo conduce il secondo a riconoscere lrsquoesisten-za lrsquounicitagrave e la perfezione di Dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delle concezionifilosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo ii) lrsquoim-mortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima deglianimali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagrave contutte le cose (capitolo iV) la falsitagrave della teoria buddhista della reincarna-zione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della morale daoista e lareale esistenza del paradiso e dellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentalebontagrave della natura umana e la ragionevolezza della morale cristiana (capi-tolo Vii) la ragionevolezza del celibato ecclesiastico al fine di diffonderela Via (capitolo Viii) lrsquoopera si conclude con una breve presentazionedella storia della salvezza il letterato Cinese non si egrave (ancora) convertitoma si impegna a meditare su tutto ciograve che ha ascoltato

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlospero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine48

una volta individuato il paradigma teologico del pensiero riccianonon egrave difficile seguirne le tracce lungo il testo del Catechismo i trefiloni laquorealistaraquo laquosapienzialeraquo e laquologocentricoraquo non si presentano insuccessione ma si alternano nel corso della discussione di volta involta il letterato occidentale fa appello allrsquouno o allrsquoaltro muovendo-si tra diversi registri argomentativi e retorici la dimostrazione logicalrsquoesempio pratico lrsquoanalogia sapienziale lrsquoimmagine poetica la remi-niscenza letteraria la citazione della sacra scrittura la testimonianzadi santi cristiani lrsquoutilizzo di questa panoplia di strumenti concettualie linguistici da parte di ricci ha comunque lrsquounico fine di stringere

113III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

48 VSSC 596

allrsquoangolo il letterato Cinese immaginario ndash e il lettore reale ndash inmodo che si conformi alla laquoretta ragioneraquo senza opporre resistenzaalla grazia del Λόγος laquoPos sia mo continuare a disquisire avanti eindietro ma lei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo49

il richiamo ricciano ndash per bocca dello 西士 Xīshigrave ndash allrsquouso dellarecta ratio ha come premessa fondamentale che la realtagrave esiste ed egraveindipendente dal pensiero dellrsquouomo

i leoni esistono in occidente e i sapienti credono nella loro esisten-za mentre gli stupidi rifiutano di credervi Dal momento che i leoniesistono realmente chi si rifiuta di credere nella loro esistenza puogravefarli smettere di esistere50

la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito dai sensi

ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste51

la realtagrave non egrave composta di unrsquounica sostanza ma annovera innu-merevoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella varietagravelaquose tutte le cose sotto il cielo fossero rosse chi non proverebbe disgu-sto per il colore rosso Ma se le cose sono rosse verdi bianche blunessuno se ne stanca sebbene le veda tutti i giorniraquo52 e inoltre lrsquoap-parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza laquola feni-ce vola anche il pipistrello vola vuol dire che la fenice e il pipistrellosono uguali le cose possono essere simili sotto qualche aspetto main realtagrave essere decisamente diverseraquo53

A Olmi114

49 VSSC 9350 VSSC 17951 VSSC 952 VSSC 252 53 VSSC 130

in secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso

tutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giu-sto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado dicomprendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarritole fondamenta del pensiero54

non si puograve amare se non ciograve che si conosce laquolrsquointenzione dellrsquoa-more egrave indicata dalla ragioneraquo55 inoltre non solo egrave possibile conosce-re con la ragione cose non percepibili ai sensi ndash laquodallrsquoesterno si dedu-ce ciograve che egrave nascosto allrsquointerno dallrsquoeffetto si conosce la causaraquo56 ndashma la ragione assicura una conoscenza della realtagrave superiore a quelladi carattere sensoriale

Egrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttosto che congli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre la ragio-ne non puograve [] se un bastone dritto egrave immerso per metagrave in acquelimpide appare storto agli occhi ma se lo si osserva con la ragione ilbastone risulta dritto come sempre percheacute non egrave stato piegato57

laquose si vuol ottenere una conoscenza profonda bisogna iniziare aporre come fondamenta le cognizioni piugrave elementariraquo58 per cogliere iprincigravepi profondi della realtagrave bisogna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograveche egrave manifesto bisogna servirsi dellrsquoapparenza esterna come provadella natura interna laquoosservando ciograve che appare evidente al fine dicomprendere i segreti nascostiraquo59

115III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

54 VSSC 7555 VSSC 46956 VSSC 18257 VSSC 18158 VSSC 7259 VSSC 272

infine laquole parole devono accordarsi con le azioni per poter esser cre-duteraquo60 e laquochi cerca di stabilire il proprio insegnamento come guida pergli altri dovrebbe fornire nomi appropriati per tutti i generi degli esseriraquo61

in terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente lacertezza originaria piugrave importante che accomuna il letteratooccidentale al letterato Cinese esiste un unico immutabile principiodrsquoordine universale che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico mora-le sociale

una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due anchelrsquouniverso puograve avere un solo signore come puograve non essere unagrave colpa averne due62

lrsquoordine delle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle lorofunzioni laquose il corpo fosse tutto testa o ventre come potrebbe muo-versi se fosse tutto mani o piedi come potrebbe vedere o sentire onutrirsiraquo63 inoltre laquoogni essere ha un fine verso il quale la sua naturalo dirige fincheacute non lo raggiunge non trova quiete e mai si fermaraquo64 ndashil che implica lrsquoesistenza di un ordine morale

Quando diciamo che le rette intenzioni sono il fondamento dellrsquoagi-re buono ciograve significa che dobbiamo operare bene e non dobbiamooperare male il rubare egrave un comportamento del tutto malvagio eanche se egrave commesso con intenzione retta non puograve essere giusto65

in quarto luogo ogni effetto ha una causa il principio di causalitagraveegrave affermato dal letterato occidentale piugrave volte e con parole diverselaquole cose non possono esistere per virtugrave propria ma devono assoluta-

A Olmi116

60 VSSC 21861 VSSC 19062 VSSC 49063 VSSC 53164 VSSC 38265 VSSC 339

mente avere una causa esterna che dia loro lrsquoessereraquo66 laquosolo chi halrsquointelligenza produce qualcosa di intelligente e solo chi ha la consa-pevolezza produce qualcosa di consapevoleraquo67 laquole cose producono lecose come lrsquouomo genera lrsquouomoraquo68 lrsquoestensione di questo principioallrsquointera realtagrave mostra lrsquoesistenza di una causa suprema di tutto ciograveche egrave

Dobbiamo cercare lrsquoorigine di ogni specie e poicheacute nulla egrave in gradodi produrre se stesso certamente ci devrsquoessere Qualcuno che sia altempo stesso originario e unico e sia il creatore delle diecimila spe-cie Colui che chiamiamo il signore del Cielo69

la causa suprema devrsquoessere unica dunque non puograve esserci che unsolo Dio

se qualcuno supponesse lrsquoesistenza di due signori supremi di tuttele cose in cielo e in terra sarebbe difficile sapere se tali presuntisignori siano o meno sullo stesso piano se non lo sono uno sicura-mente egrave inferiore allrsquoaltro e lrsquoinferiore non potrebbe essere consi-derato universale e supremo poicheacute quello che egrave universale esupremo egrave per natura perfetto e pieno di virtugrave al punto che nullapuograve essergli aggiunto se invece affermassimo che essi sono ugualiallora uno solo sarebbe sufficiente da dove verrebbe la necessitagrave diaverne due70

in quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non esserelaquole cose o esistono o non esistonoraquo71 anche il principio di non con-traddizione viene formulato in modi diversi laquodue diverse veritagrave non

117III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

66 VSSC 3467 VSSC 9168 VSSC 4369 VSSC 4070 VSSC 4971 VSSC 180

possono coesistereraquo72 laquonon crsquoegrave via di mezzo tra il bene e il male sequalcosa non egrave bene egrave male e se non egrave male egrave beneraquo73 laquose un uomonon egrave vivo egrave morto se non egrave morto egrave vivo non crsquoegrave mai stato nessunoche non fosse neacute vivo neacute mortoraquo74 se fosse possibile laquounire lrsquoessere eil non-essere il vuoto e la realtagrave allora noi potremmo unire anchelrsquoacqua e il fuoco il quadrato e il cerchio lrsquooriente e lrsquooccidente ilcielo e la terra non ci sarebbe nulla di impossibile sotto il cieloraquo75

nel Catechismo ricci afferma inoltre alcune veritagrave originarieriguardanti lrsquoessere umano lrsquouomo egrave persona laquoegrave unitagrave di corpo e dispirito ma lo spirito trascende il corpo perciograve il sapiente considera lospirito come il vero seacute e il corpo come il recipiente in cui il seacute egrave nasco-storaquo76 la sua natura laquoegrave composta di due parti quella materiale e quellaimmateriale [] lrsquoanima dellrsquouomo non puograve che essere spiritualeraquo77egli laquopuograve compiere sia il bene sia il maleraquo78 ed egrave moralmente responsa-bile delle proprie azioni

Lrsquouomo egrave intelligente di tutte le cose che lo distinguono dagli ani-mali laquonessuna egrave piugrave grande della facoltagrave intellettiva lrsquointelletto puogravedistinguere il giusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannar-lo con qualcosa che non sia ragionevoleraquo79 inoltre mentre laquoi pesci e letartarughe vivono sommersi nei fiumi e nelle acque profonde e nondesiderano vagare per le montagne le lepri e i cervi amano correresulle montagne e non vogliono nascondersi in acquaraquo80 laquolrsquouomo desi-dera conoscere una veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo81

A Olmi118

72 VSSC 49473 VSSC 39774 VSSC 39775 VSSC 51476 VSSC 44277 VSSC 14378 VSSC 43179 VSSC 2380 VSSC 15581 VSSC 383

al tempo stesso perograve lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole non egravein grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capacitagravepercheacute i suoi laquotalenti [] sono stati offuscatiraquo82 laquoEgrave un recipiente discarsa capienza e non egrave in grado di contenere la grande veritagrave delsignore del Cieloraquo83 egrave laquoinquieto e insoddisfattoraquo84 e pur essendoincline a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni

nel corso del dialogo con il letterato Cinese il continuo richiamodel letterato occidentale alle certezze che consentono lrsquoorientamentonella realtagrave passa talvolta dal piano della ragione naturale a quellodella ragione filosofica ndash piugrave specificamente della laquoragione metafisi-caraquo cioegrave del modo di sistematizzare le veritagrave originarie proprio dellatradizione aristotelico-tomista lo 西士Xīshigrave parla delle quattro causedi tutti gli esseri laquola causa efficiente la causa formale la causa mate-riale la causa finaleraquo85 che laquosi vedono agire in ogni evento e in ognioperaraquo86 si riferisce alla distinzione tra sostanza e accidenti laquogliesseri che non dipendono da altri per la propria esistenza sono classifi-cati come sostanze [] Gli esseri che non esistono in seacute e dipendonoda altro [] sono classificati come accidentiraquo87 utilizza la fisica ari-stotelica per spiegare il divenire dellrsquouniverso

tutte le cose sotto il cielo si formano dalla combinazione dei quat-tro elementi fuoco aria acqua terra il fuoco egrave per natura secco ecaldo cosigrave da essere in opposizione con lrsquoacqua che egrave naturalmentefredda e bagnata lrsquoaria egrave per natura umida e calda ed egrave quindi lrsquoe-satto opposto della terra che egrave naturalmente secca e fredda88

119III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

82 VSSC 29083 VSSC 5784 VSSC 12785 VSSC 4586 VSSC 4587 VSSC 8388 VSSC 138

anche la natura dellrsquouomo viene illustrata utilizzando talvolta lecategorie della metafisica realista

in questo mondo esistono tre tipi di anime Quella inferiore egrave chiama-ta laquoanima vegetativaraquo cioegrave anima dei vegetali [] Quella intermediaegrave chiamata laquoanima sensitivaraquo cioegrave anima degli animali [] Quellasuperiore egrave chiamata laquoanima intellettivaraquo cioegrave anima dellrsquouomocomprende in seacute le anime vegetativa e sensitiva consente allrsquouomo dicrescere e di procreare fa sigrave che lrsquoessere umano abbia consapevolez-za gli permette di ragionare e di conoscere i princigravepi della realtagrave89

i concetti della filosofia aristotelico-tomista hanno il vantaggio sullecategorie del linguaggio comune di essere piugrave rigorosi e di esprimereuna conoscenza piugrave precisa della realtagrave tuttavia essi appartengono aduna visione molto laquooccidentaleraquo del mondo dellrsquouomo e di Dio cherisulta molto lontana da quella laquoclassicaraquo della civiltagrave cinese il tentativoricciano di utilizzarli nel contesto interculturale del Catechismo senzatroppi chiarimenti ndash quasi ponendoli sullo stesso livello delle categorieuniversali del linguaggio ndash egrave forse uno degli aspetti dellrsquoopera piugrave arduiper il lettore cinese

4 aMore Della saPienza

la ragione umana di fronte ai misteri divini

mai [] egrave resa capace di penetrarli come le veritagrave che formano il suooggetto proprio i misteri divini infatti per la loro intrinseca naturasorpassano talmente lrsquointelligenza creata che anche se trasmessi perdivina rivelazione e ricevuti mediante la fede rimangono avvolti nelvelo della fede e quasi avviluppati in una caligine fino a quando inquesta vita mortale laquosiamo in esilio lontani dal signore camminia-mo nella fede e non ancora in visione (2 Cor 56-7)raquo90

A Olmi120

89 VSSC 13390 DF 4

tuttavia la ragione naturale puograve arrivare laquoa una certa conoscenzamol to feconda dei misteri sia grazie allrsquoanalogia con ciograve che conoscenaturalmente sia per il nesso degli stessi misteri fra loro e con il fineultimo dellrsquouomoraquo91 puograve giungere ad esempio a determinare concertezza lrsquoesistenza e i principali attributi di Dio

Questo tipo di sapere nella misura in cui poggia unicamente sullrsquointel-letto egrave conoscenza laquoper astrazioneraquo ndash lontanissima dalla realtagrave viventedellrsquoessere supremo esiste un altro tipo di sapere ndash la conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalitatem) ovvero cono-scenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenza per modum inclina-tionis92 ndash che si attua nel momento in cui lrsquointelletto non coglie diretta-mente lrsquooggetto (tramite la rappresentazione) ma lo conosce indirettamen-te a partire dagli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del sogget-to laquoConoscere affettivamenteraquo non significa laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egraveimpossibile per definizione) bensigrave conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridestae in virtugrave di tale risonanza comprendere la bontagrave della cosa stessa ndash com-prendere la cosa in quanto amabile93

la capacitagrave di conoscere per connaturalitagrave egrave propria del sapienteche grazie allrsquoesercizio della virtugrave pratica il bene lo sa riconoscereentra in empatia con esso ed egrave in grado di laquoguardare con gli occhi delcuoreraquo di intuire veritagrave profonde e sottili che sfuggono completamen-te alla conoscenza per astrazione

il letterato occidentale del Catechismo oltre ad utilizzare la ragio-ne naturale e metafisica si avvale anche della ragione sapienzialeassai congeniale alla cultura cinese e terreno drsquointesa particolarmentefertile tra occidente e Cina le laquoveritagrave sapienzialiraquo colte dallrsquointui-zione conoscitivo-affettiva dellrsquouomo virtuoso sono assai piugrave profon-de delle veritagrave originarie afferrate praticamente dal senso della realtagrave ogeneralizzate dallrsquointelletto dellrsquouomo comune non sono comunicabilicon la stessa facilitagrave delle altre e richiedono una particolare finezza daparte dellrsquointerlocutore percheacute se ne possa parlare con lui ndash magari

121III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

91 DF 492 la terminologia riportata egrave usata da tommaso drsquoaquino in diversi luoghi della sua

opera cf DrsquoaVenia La conoscenza 141-14593 Cf STh ii-ii 97 2 ad 2 162 3 ad 1

con immagini simboliche e allusioni poetiche piuttosto che con ragio-namenti e dimostrazioni

la ragione sapienziale si interessa innanzitutto dellrsquouomo il quale

trascende le diecimila specie percheacute egrave dotato di unrsquoanima spiritualedentro di seacute e della capacitagrave di conoscere i princigravepi delle cose al difuori di seacute osservando ciograve che accade agli esseri egrave in grado di risalir-ne alla causa e constatando la loro esistenza puograve dedurne lrsquoorigineperciograve senza abbandonare questo mondo di affanni egli puograve dedicarsicon profonditagrave e concentrazione alla pratica della Via e prepararsi adiecimila generazioni di pace e di gioia dopo la morte94

laquola pratica della virtugrave egrave il compito fondamentale dellrsquouomoraquo95 e

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema [] Chi riesce nel perfezionamento di seacute puograveessere considerato un uomo nobile altrimenti malgrado abbia altredoti rimarragrave un uomo meschino riuscire nella virtugrave egrave la vera feli-citagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugrave non egrave autentica ma sifonda sulla tribolazione96

lrsquouomo nobile sa che la terra laquonon egrave la dimora eterna dellrsquouomoma il luogo proprio degli animaliraquo97

come possono le insignificanti gioie di questo mondo soddisfarepienamente il [suo] cuore la piccolezza di una zanzara non potragravemai saziare un drago o un elefante lrsquoesiguitagrave di un granello di cibonon potragrave mai riempire un granaio98

A Olmi122

94 VSSC 2495 VSSC 30596 VSSC 1697 VSSC 12798 VSSC 159

Consapevole di questo dunque

lrsquouomo nobile [] allena costantemente la propria volontagrave trova lagioia nella virtugrave non si permette di avere un cuore triste e di cerca-re le cose esteriori riduce i piaceri superficiali temendo che ungiorno penetrino nel cuore e lo derubino della felicitagrave essenzialeQuella che proviene dalla virtugrave egrave la gioia pura dellrsquoanima grazie adessa siamo pari agli angeli i piaceri del cibo e del bere sono lrsquoappa-gamento del corpo a causa di essi diventiamo simili agli animali99

la continua ricerca della virtugrave e del bene porta spontaneamentelrsquouomo nobile a interrogarsi su Dio e volgere a lui la propria mente eil proprio cuore egli sa con certezza che laquola veritagrave sul signore delCielo egrave giagrave presente nei cuori degli uominiraquo100 ritiene laquoche nulla sottoil cielo sia piugrave evidente della veritagrave della sua esistenzaraquo101 Pertanto ilsuo modo

di ammirare e adorare Colui che egrave sommamente onorato non silimita soltanto ad accendere incenso e a fare sacrifici per ve ne -rarlo ma consiste anche nel meditare spesso sulla grande opera delPadre originario creatore di tutte le cose Cosigrave facendo [puograve] capireche alle diecimila specie non mancheragrave nulla del necessario poicheacuteegrave grazie alla sua onniscienza che egli amministra lrsquouniverso graziealla sua onnipotenza che lo crea e grazie alla sua infinita bontagrave chelo rende perfetto102

Confucio non si era interessato molto almeno in maniera esplicita alproblema religioso riservando maggiore attenzione allrsquouomo e al suoruolo nella comunitagrave infatti comrsquoegrave scritto nei《論語》Luacuten Yǔ (Dia lo -ghi) laquoFan Chi chiese della sapienza Confucio rispose ldquoDedicarsi aciograve che egrave giusto per gli uomini e manifestare riverenza per gli spiriti

123III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

99 VSSC 310100 VSSC 9101 VSSC 28102 VSSC 13

pur tenendosene a distanza puograve dirsi sapienzardquoraquo103 e ancora laquoJi luchiese come onorare gli spiriti Confucio rispose ldquonon sai onorare gliuomini come puoi onorare gli spiritirdquoraquo104

tuttavia ricci interpreta alcuni brani tratti dai《四書》Sigraveshū (Quat -tro Libri) e dai《五經》Wǔjīng (Cinque Classici) del confucianesimomostrando che laquoil nostro [cristiano] signore del Cielo egrave il sovranosupremoraquo105 di cui parlano questi testi egli non ha dubbi sul fatto che lasapienza antica cinese fosse arrivata a conoscere il Dio unico e trascen-dente

il letterato Cinese accoglie senza riserve lrsquointerpretazione del let te -ra to occidentale

Come potremmo fraintendere o addirittura dimenticare il signoredel Cielo che egrave il grande Padre e Madre il grande sovrano lrsquooriginedi tutti gli antenati colui dal quale tutti i sovrani ricevono il propriomandato colui che genera e mantiene in vita i diecimila esseri106

Dopo aver condiviso la confutazione delle cosmologie buddhistadaoista e neoconfuciana (capitolo ii) dopo aver accettato la radicaledistinzione tra lrsquoanima umana e quelle degli animali (capitolo iii)dopo aver ammesso la differenza sostanziale che intercorre tra lrsquouomoe gli altri esseri e aver respinto ogni specie di monismo e panteismo(capitolo iV) dopo aver compreso lrsquoimpossibilitagrave della reincarnazionee il significato autentico della pratica del digiuno (capitolo V) illetterato Cinese si trova di fronte al problema di accettare lrsquoidea a luiestranea della retribuzione morale laquoGli Annali delle Primavere e

A Olmi124

103「樊遲問知子曰『務民之義敬鬼神而遠之可謂知矣』」laquoFaacuten Chiacutewegraven zhī zǐ yuē ldquoWugrave miacuten zhī yigrave jigraveng guǐ sheacuten eacuter yuǎn zhī kě wegravei zhī yǐrdquoraquo(ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 6 22)

104「季路問事鬼神子曰『未能事人焉能事鬼』」laquoJigrave lugrave wegraven shigrave guǐsheacuten zǐ yuē ldquoWegravei neacuteng shigrave reacuten yān neacuteng shigrave guǐrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG

Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 11 12)105 VSSC 104106 VSSC 115

degli Autunni sono stati scrit ti personalmente dal saggio Confucioraquo ndashegli dice ndash laquo[e] questo libro parla soltanto di giusto e di sbagliato nondi guadagni neacute di perditeraquo107

Guidandolo con le intuizioni della ragione sapienziale perograve illetterato occidentale rende accettabile al suo interlocutore lrsquoidea diuna ricompensa che consegua alle azioni buone

il regnare sotto il cielo non egrave forse un guadagno Quale personanon egrave contenta che i suoi amici o parenti ottengano benefici se ilguadagno egrave qualcosa di cui non dobbiamo preoccuparci percheacutedesideriamo che i nostri amici e parenti ne ricevano ora il mododi praticare la benevolenza egrave il seguente laquonon fare agli altri ciograve chenon vorresti che gli altri facciano a teraquo non si deve ricercare unvantaggio personale tuttavia i propri benefici andrebbero estesianche al prossimo da ciograve si puograve dedurre che questo tipo di guada-gno non danneggia la virtugrave108

nel capitolo Vii il percorso sapienziale ascende ancora allorcheacute illetterato occidentale approfondisce il tema della benevolenza

Ciograve a cui mira lrsquointelletto egrave la rettitudine ciograve su cui si fonda lavolontagrave egrave la benevolenza perciograve lrsquouomo nobile considera moltoimportanti la benevolenza e la rettitudine esse sono complementarie nessuna delle due devrsquoessere trascurata solo quando lrsquointellettoconosce la benevolenza la volontagrave puograve amarla e preservarla soloquando la volontagrave ama la rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla eosservarla Ma la benevolenza egrave lrsquoessenza della rettitudine chi egrave riccodi benevolenza ha un intelletto piugrave illuminato Per questo motivo lrsquoe-ducazione dellrsquouomo nobile si incentra principalmente su di essa109

tra tutte le virtugrave laquola benevolenza egrave la [] piugrave nobile una voltaappresa non puograve essere danneggiata o distrutta anche se non la si

125III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

107 VSSC 348108 VSSC 351109 VSSC 451

acquista spontaneamente o la si nasconde per lungo temporaquo110 Ma peraccrescere la benevolenza occorre amare il bene e

se non comprendiamo il bene certamente non possiamo amarlo[] Cosigrave lrsquointenzione dellrsquoamore egrave indicata dalla ragione chi vuolarrivare a un grado piugrave alto di benevolenza deve prima fare i piugravegrandi sforzi del cuore e della mente per comprendere la veritagrave delsignore del Cielo al fine di conoscere i suoi insegnamenti e diobbedire ad essi111

in definitiva la pratica della benevolenza dipende dalla conoscenzae dallrsquoamore di Dio

avere come fine il signore del Cielo questo egrave il vero perfeziona-mento di seacute [] Piugrave alta egrave lrsquoaspirazione piugrave nobile egrave la conoscenzase lrsquoaspirazione di chi vuole la conoscenza egrave limitata a se stessoquale nobiltagrave ci potragrave mai essere se invece si aspira al signore delCielo la conoscenza egrave supremamente nobile come potragrave essereconsiderata vile112

ora laquochi ama il signore del Cielo lo venera e lo serve divulgacon sicurezza le sue opere meritorie diffonde i suoi insegnamentitramanda la sua santa dottrina e confuta le eresieraquo113 Drsquoaltra parte

lrsquoamore sincero per gli uomini egrave il risultato dellrsquoamore per il si gno -re del Cielo si dice che la benevolenza egrave lrsquoamore nei confronti delprossimo se non si ama il prossimo come si puograve testimoniare lasincera venerazione per il sovrano supremo114

A Olmi126

110 VSSC 452111 VSSC 469112 VSSC 457113 VSSC 476114 VSSC 477

nel capitolo Viii il letterato Cinese trova nella testimonianza divita dei missionari cristiani trasmessa dal letterato occidentale unesempio di che cosa significhi dedicare la propria vita allrsquoamore delprossimo per amore di Dio

essere prudenti per attuare la rettitudine e meditare profondamentemeditare per perfezionare se stessi perfezionare se stessi perdiffondere la benevolenza diffondere la benevolenza per ringrazia-re il signore del Cielo dei suoi benefici115

Giunta a questo punto di comprensione e di condivisione delle veritagraveche il letterato occidentale gli ha fatto conoscere la ragione sapienzialedel letterato Cinese ndash in quanto semplicemente umana ndash non puograve proce-dere oltre ed essendo ben consapevole sia della grandezza e della bontagravedi Dio sia della miseria dellrsquouomo questi prorompe in una domanda cheegrave il punto culminante di tutto lrsquoitinerario del Catechismo

Poicheacute [il signore del Cielo] egrave il Padre misericordioso degli uominicome puograve permetterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignoran-do il grande Padre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietroper la nostra strada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a con-durre personalmente le masse che si sono smarrite in modo che gliuomini delle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente ilvero Padre e a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbequesta la cosa piugrave felice da fare116

5 ParteCiPazione al Λόγος

Considerata la premessa teologica fondamentale della catechesi riccia-na ndash cioegrave che laquola ragione dellrsquouomo egrave unrsquoimpronta del signore del Cie -loraquo117 ndash la linea di confine tra predicazione indiretta e predicazione

127III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

115 VSSC 544116 VSSC 574117 VSSC 216

diretta non puograve coincidere con lrsquoastratta separazione tra laquoteologia razio-naleraquo e laquofede positivaraquo Proprio percheacute il λόγος umano partecipa alΛόγος divino ndash mo stran do come in Cristo laquoimmagine del Dio invisibi-leraquo (Col 115) lrsquouomo sia stato creato a laquoimmagine e somiglianzaraquo delCreatore ndash la ragione sapienziale si affaccia spontaneamente al lumino-so abisso del mistero di Dio e i contenuti della rivelazione una voltaconosciuti non le appaiono estranei

Vi egrave un progresso dai laquosemi del Verboraquo giagrave presenti in chi ascolta alpieno mistero della salvezza in Gesugrave Cristo la Chiesa deve riconoscereun processo di purificazione e drsquoilluminazione nel quale lo spirito diDio apre la mente ed il cuore di chi ascolta allrsquoobbedienza della fede 118

non meraviglia quindi che sin dallrsquoinizio del Catechismo ricciproponga in modo esplicito riferimenti alla sacra scrittura allatradizione della Chiesa alla vita dei santi alla fede e ai costumi deicristiani nellrsquointroduzione si accenna al peccato originale

alcuni si ribellarono e commisero ogni sorta di peccati non siaccontentarono di impadronirsi del mondo degli uomini ma tenta-rono di usurpare il posto del sovrano del Cielo e ambirono a porrese stessi al di sopra di lui119

inoltre ricci allude in modo abbastanza esplicito al mistero dellass trinitagrave quando dice che meditando sullrsquoonniscienza lrsquoonnipoten-za e lrsquoinfinita bontagrave del signore del Cielo laquoiniziamo a comprendereColui che vive nella Grande relazioneraquo120

nel capitolo i il letterato occidentale dichiara espressamente lrsquoi-dentitagrave del laquosignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo laquoQuesto Qualcunoraquo ndash chegoverna il mondo e la cui esistenza egrave accessibile alla ragione naturalendash laquonon egrave altri che il signore del Cielo il quale nelle nostre nazioni

A Olmi128

118 PontiFiCio ConsiGlio Per il DialoGo interreliGioso ndash ConGreGazione Per

lrsquoeVanGelizzazione Dei PoPoli Dialogo e annuncio 70119 VSSC 4120 VSSC 13

occidentali viene chiamato Dioraquo121 egli cita poi il laquosanto letteratooccidentale di nome agostino il quale voleva comprendere a fondo ladottrina del signore del Cielo per poterci scrivere un libroraquo122 e narralrsquoapologo del bambino che avrebbe preteso di riversare tutta lrsquoacquadel mare in una buca scavata nella sabbia

nel capitolo ii lrsquoalter ego di ricci respinge con sdegno il paragonetra laquovuotoraquo (空 kōng) buddhista e laquonon-essereraquo (無 wuacute) daoista daun lato e il signore del Cielo dallrsquoaltro considerando lrsquoaccostamentoinsostenibile per lrsquoassoluta trascendenza del secondo rispetto ai primi

Questo egrave un modo inadeguato di esprimersi la prego di non riferir-si al signore del Cielo con tali parole il suo spirito ha una naturavi vente ha ingegno ha virtugrave supera altamente la somma delle no -stre qualitagrave e la sua veritagrave egrave la piugrave piena Come si puograve chia marlonon-essere e vuoto percheacute egrave invisibile123

nel capitolo iii oltre ad addurre argomenti di ragione il letteratooccidentale usa come argomento drsquoautoritagrave la laquoscrittura del signoredel Cieloraquo124 al fine di sostenere lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima egli presen-ta poi lrsquoinsegnamento cattolico sullrsquoaldilagrave

se lrsquouomo aumenta la luce nel suo cuore dopo la morte ascenderagravealla grande luce del paradiso se lrsquouomo aumenta lrsquooscuritagrave nel suocuore dopo la morte discenderagrave nella grande oscuritagrave dellrsquoinfernoChi puograve opporsi a questa grande veritagrave125

anche la creazione e il peccato degli angeli sono ricordati nel capitolo iV

nei testi classici del signore del Cielo egrave scritto che egli creograve il cielo ela terra cioegrave anche tutti gli spiriti e con loro il piugrave grande lucifero

129III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

121 VSSC 28122 VSSC 54123 VSSC 76124 VSSC 163125 VSSC 167

Questi consapevole della propria intelligenza esclamograve in modoarrogante laquosono uguale al signore del Cieloraquo Pieno drsquoira il si gno -re del Cielo mutograve lui e decine di migliaia di spiriti che lo avevanoseguito in demograveni cacciandoli agli inferi Da quel momento in poial cielo e alla terra si aggiunsero i diavoli e lrsquoinferno126

nel capitolo V si parla del diavolo e della sua azione tentatrice laquoildemonio vuole ingannare le persone in modo che lo seguanoraquo127 sonoricordati ancora il peccato originale e le sue conseguenze

Dal momento in cui noi ci siamo ribellati al sovrano supremo allo-ra anche le cose si sono ribellate contro di noi pertanto gli esserinocivi non erano nella volontagrave originaria del signore del Cielopiuttosto li abbiamo suscitati noi128

lrsquoinsegnamento cattolico sul paradiso e sullrsquoinferno egrave dettagliata-mente esposto nel capitolo Vi e si accenna anche allrsquoesistenza delpurgatorio

nei libri classici del signore del Cielo egrave detto laquose un uomo mutadal male in bene o si pente profondamente della sua malvagitagrave osi sforza di espiare le colpe del passato e in questo modo cerca ilperdono del signore del Cielo il signore del Cielo lo perdoneragravecertamente egli saliragrave in paradiso dopo la morte se il suo penti-mento non fosse sufficientemente profondo e lrsquoespiazione per lecolpe precedenti non fosse adeguata negli inferi crsquoegrave un altro luogoin cui mettere tali persone infliggendo loro punizioni di alcunigiorni o alcuni anni al fine di castigare adeguatamente i peccaticompiuti sulla terra Dopo aver espiato totalmente egli potragrave anda-re in paradisoraquo129

A Olmi130

126 VSSC 208127 VSSC 266128 VSSC 293129 VSSC 401

in precedenza il letterato occidentale aveva ricordato san Fran ce -sco apparso laquoun tempo nel [suo] umile paeseraquo130 e per illustrare ilsignificato della vita eterna aveva narrato lrsquoepisodio di fra Gineprodiscepolo di san Francesco

nel capitolo Vii il duplice precetto dellrsquoamore ndash giagrave intuito dallaragione sapienziale ndash viene fatto discendere direttamente da Dio il cuiinsegnamento laquonon proviene da un uomo comune egli stesso ha donatola Parola vera che i saggi di molte nazioni ci hanno trasmesso e cheviene seguita dai migliori uomini sotto il cieloraquo131 in questa prospettiva

la dottrina della benevolenza [puograve] essere cosigrave riassunta amare ilsignore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo e amaregli altri come se stessi per amore del signore del Cielo se qualcu-no la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questi dueprecetti sono in definitiva uno soltanto132

si descrive brevemente la laquopreghiera insegnataci dal signore del Cie -loraquo133 cioegrave il Padre nostro e si proclama lrsquoinfallibilitagrave della Bibbialaquonelle scrit ture del signore del Cielo non crsquoegrave neanche mezza parolache sia falsa Come puograve il signore del Cielo ingannare gli uominidiffondendo insegnamenti sbagliatiraquo134

infine nel capitolo Viii il letterato occidentale descrive la Chiesacome istituzione parlando del Papa che promulga laquogli insegnamentiper conto del signore del Cielo [e per] istruire il mondo affincheacute lefalse dottrine non possano diffondersiraquo135 del riposo domenicale duran-te il quale il lavoro egrave sospeso laquoper vivere i momenti liturgici di adora-zione e di sacrificio e per ascoltare la predicazione sulla Via e la spiega-

131III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

130 VSSC 368131 VSSC 473132 VSSC 468133 VSSC 485134 VSSC 496135 VSSC 523

zione della sacra scritturaraquo136 della vita religiosa e del celibato checonsente a chi lo pratica per amore di Dio laquouna maggiore tranquillitagrave invista del proprio perfezionamento e rende piugrave semplice testimoniarlo adaltriraquo137

le ultime pagine dellrsquoopera tratteggiano la storia della salvezza efanno cenno alla figura di Gesugrave Cristo

[il signore del Cielo] agigrave con grande misericordia e compassionescendendo lui stesso in questo mondo e facendo esperienza di ognicosa per salvarlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshendel secondo anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore aidella dinastia han del nome imperiale Yuanshou138 nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse sua madre si incarnogravenel suo ventre e venne alla luce il suo nome fu Gesugrave che significalaquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicograve inoccidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo139

sulla rivelazione cristiana indubbiamente crsquoegrave ancora molto dadire crsquoegrave da dire lrsquoessenziale ndash cioegrave che il Figlio di Dio fatto uomo egravemorto e risorto per noi eppure il Catechismo e la teologia che lo ispi-ra e lo guida sono indispensabili allrsquoevangelizzazione della Cina per-cheacute conducono usando la ragione e il linguaggio al limite superioredella ragione e del linguaggio ndash al cospetto del Λόγος che fonda ilλόγος e che ispira vero laquoseme del Verboraquo nella cultura cinese il desi-derio di pensare senza (oltre) il pensiero di parlare senza (oltre) leparole

A Olmi132

136 VSSC 524137 VSSC 538138 lrsquoanno 庚申 gēngshēn egrave il cinquantasettesimo del ciclo di sessantrsquoanni del calen-

dario cinese lrsquoimperatore Āi 哀 della dinastia 漢 hagraven assunse il nome di 元壽Yuacuteanshograveu circa nel 2 aC

139 VSSC 580

una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui140

133III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

140「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuterwagraveng quaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacuteān deacute wagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子zhuĀnGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 26 13)

iV

Il laquoparadIgma dI CalCedonIaraquo e Il realIsmo

sapIenzIale dI san Tommaso drsquoaquIno

e dI p maTTeo rICCI

1 lA ConoSCEnzA DEl MiSTERo Di Dio

Puograve lrsquouomo conoscere Dio Da un certo punto di vista la rispostaegrave assolutamente no A questo proposito santrsquoAgostino dice

Che cosa dunque diremo di Dio fratelli Se infatti ciograve che vuoi direlo hai capito non egrave Dio Se sei stato capace di capirlo hai compresouna realtagrave diversa da quella di Dio Se ti pare drsquoessere stato capacedi comprenderlo ti sei ingannato a causa della tua immaginazioneSe dunque lo hai compreso Dio non egrave cosigrave se invece egrave cosigrave non lohai compreso1

Tuttavia da un altro punto di vista anche se non riusciamo a com-prendere Dio ndash percheacute laquoegrave impossibile per un intelletto creato vederecon le sue forze naturali lrsquoessenza di Dioraquo2 ndash noi siamo comunquecapaci di giungere a una conoscenza vera (cioegrave adeguata) di lui

134 SD 652 (2020) pp 134-153

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo ldquo加采

东大公会议的范式与圣多瑪斯思想中走向智慧的唯实谕rdquo laquoJiācǎidōng dagrave gōnghuigraveyigrave de fagravenshigrave yǔ Shegraveng Duōmǎsī sīxiǎng zhōng zǒuxiagraveng zhigravehuigrave de weacutei shiacute yugraveraquotr cinese di 王毅 Waacuteng Yigrave in《天主教思想与文化》Tiānzhǔjiagraveo sīxiǎng yǔ

weacutenhuagrave (Journal of Catholic Thought and Culture) 2 (2013) 167-191 e con il tito-lo originale laquoThe Chalcedon Paradigm and the Sapiential Realism of St TomasAquinasraquo in M SAlVioli (ed) Tomismo creativo Edizioni Studio DomenicanoBologna 2015 334-352

1 Serm 52 6162 STh i 12 4

innanzitutto laquola medesima Santa Madre Chiesa professa ed insegnache Dio principio e fine di tutte le cose puograve essere conosciuto con cer-tezza al lume naturale della ragione umana attraverso le cose createraquo3

inoltre poicheacute laquoDio invisibile (cf Col 115 1 Tm 117) nel suo gran-de amore parla agli uomini come ad amici (cf Es 3311 Gv 1514-15) esi intrattiene con essi (cf Bar 338) per invitarli e ammetterli allacomunione con seacuteraquo4 devrsquoessere attribuito alla divina Rivelazione chelaquotutto ciograve che delle cose divine non egrave di per seacute assolutamente inacces-sibile alla ragione umana anche nella presente condizione del genereumano puograve facilmente essere conosciuto da tutti con certezza e senzaalcun pericolo di erroreraquo5

infine la stessa Rivelazione ci consente di gettare uno sguardo aimisteri nascosti in Dio laquomisteri che non possono essere conosciutisenza la rivelazione divinaraquo6 Secondo il Concilio Vaticano i

la ragione quando egrave illuminata dalla fede e cerca diligentementepiamente e con amore ottiene con lrsquoaiuto di Dio una certa com-prensione dei misteri giagrave preziosa per seacute sia per lrsquoanalogia con lecose che giagrave conosce naturalmente sia per la connessione deglistessi misteri fra di loro relativamente al fine ultimo dellrsquouomoEssa perograve non egrave mai in grado di comprendere tali misteri allo stes-so modo delle veritagrave che costituiscono lrsquooggetto naturale delle pro-prie capacitagrave conoscitive infatti i misteri di Dio trascendono perloro natura in modo cosigrave elevato lrsquointelletto creato che anche seinsegnati dalla Rivelazione e accolti con fede restano tuttaviacoperti dal velo della stessa fede e quasi avvolti nellrsquooscuritagrave fincheacutein questa vita mortale noi pellegriniamo lontani dal Signore giac-cheacute noi camminiamo per fede e non per conoscenza (2 Cor 57)7

135IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

3 DF 24 DV 2 5 DF 26 DF 47 DF 4

A Olmi136

Che cosa intende il Concilio Vaticano ii quando parla dei laquomisteridiviniraquo Tali misteri sono veritagrave contenute nella Rivelazione che siriferiscono alla realtagrave divina la Chiesa cattolica non ha mai redattoun elenco di essi tuttavia il Magistero ordinario della Chiesa ritieneche la SS Trinitagrave lrsquoincarnazione lrsquoEucaristia (e gli altri sacramenti)la Chiesa considerata come il Corpo mistico di Cristo la presenzadella grazia santificante nellrsquouomo la visione beatifica e il peccatooriginale debbano essere inclusi tra i laquomisteri in senso strettoraquo (vere etproprie dicta mysteria)8

Ci sono anche misteri divini laquoin senso latoraquo vale a dire veritagrave cheesprimono la libera decisione di Dio la cui esistenza egrave inconoscibile aldi fuori della Rivelazione ma la cui natura puograve essere compresa dallaragione umana Tra di esse ad esempio si annoverano la scelta diPaolo come laquoApostolo dei Gentiliraquo e la scelta di Pietro come Capodel Collegio apostolico e della Chiesa

infine esistono veritagrave che pur non essendo laquomisterioseraquo in sensostretto raggiungono il loro pieno significato solo alla luce della Ri ve -la zione Queste veritagrave riguardano fondamentalmente laquole questioni sulsenso del dolore della sofferenza e della stessa morte considerata nonsoltanto come un enigma con cui faticosamente confrontarsi ma comemistero in cui Cristo incorpora a Seacute la nostra esistenzaraquo9 che sono indefinitiva le questioni ultime della vita umana

i misteri divini nei quali il laquomistero infinito di Dioraquo10 si rende cono-scibile allrsquouomo condividono unrsquounica struttura costitutiva lrsquoindipen-denza simultanea di unitagrave-distinzione-ordinamento cioegrave una laquorelazionedi relazioniraquo i cui termini sono uniti ma non confusi distinti ma nondivisi uniti e distinti non sul piano laquoorizzontaleraquo dellrsquouguaglianza indif-ferenziata bensigrave sul piano laquoverticaleraquo della disposizione gerarchica

8 DF can 41 laquoSe qualcuno diragrave che nella rivelazione divina non egrave contenuto alcunmistero vero e propriamente detto ma che tutti i dogmi della fede possono esserecompresi e dimostrati dalla ragione debitamente coltivata per mezzo dei principinaturali sia anatemaraquo

9 Cf GioVAnni PAolo ii Messaggio 610 FR 14

137IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

Unitagrave distinzione ordinamento non possono essere separati ognitentativo di semplificare la struttura di unitagrave-distinzione-ordinamen-to ndash prendendo in considerazione solo uno o due delle sue relazionicostitutive ndash preclude unrsquoadeguata conoscenza dei divini misteri e diconseguenza dellrsquounico mistero di Dio Tutte le eresie vale a dire tuttii piugrave grandi fraintendimenti della veritagrave rivelata manifestano lrsquoincapa-citagrave o il rifiuto di riconoscere o di rispettare tale struttura al tempostesso teologica ontologica e gnoseologica11

la laquorelazione di relazioniraquo in cui consiste la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento fu chiaramente espressa per la prima voltanella Definizione di fede del Concilio di Calcedonia (451) in riferi-mento allrsquounica persona e alle due nature di Cristo

Seguendo i santi Padri allrsquounanimitagrave noi insegniamo a confessareun solo e medesimo Figlio il signore nostro Gesugrave Cristo perfettonella sua divinitagrave e perfetto nella sua umanitagrave vero Dio e verouomo [composto] di anima razionale e del corpo consostanziale alPadre per la divinitagrave e consostanziale a noi per lrsquoumanitagrave simile intutto a noi fuorcheacute nel peccato generato dal Padre prima dei secolisecondo la divinitagrave e in questi ultimi tempi per noi e per la nostrasalvezza da Maria vergine e madre di Dio secondo lrsquoumanitagrave uno emedesimo Cristo signore unigenito da riconoscersi in due naturesenza confusione immutabili indivise inseparabili non essendovenuta meno la differenza delle nature a causa della loro unionema essendo stata anzi salvaguardata la proprietagrave di ciascuna natu-ra e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi egli non egravediviso o separato in due persone ma egrave un unico e medesimo Figliounigenito Dio verbo e signore Gesugrave Cristo come prima i profeti epoi lo stesso Gesugrave Cristo ci hanno insegnato di lui e come ci ha tra-smesso il simbolo dei padri12

11 Cf A olMi laquola strutturaraquo 313-34612 ConCilio Di CAlCEDoniA Simbolo di fede DH 301-302

A Olmi138

in questa formula lrsquounitagrave-distinzione (tra la natura umana e lanatura divina) egrave indicata dai quattro laquoavverbi di Calcedoniaraquo laquosenzaconfusioneraquo laquosenza mutamentoraquo laquosenza divisioneraquo laquosenza separa-zioneraquo (ἀσυγκύτως ἀτρέπτως ἀδιαιρέτως ἀχορίστως) lrsquoordinamento(della natura umana alla natura divina) coincide con la subordinazionedella creatura al Creatore la simultaneitagrave tra lrsquounitagrave-distinzione e lrsquoor-dinamento (che costituisce la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento in se stessa) si manifesta nella persona di Cristo unrsquounica ipo-stasi nella quale sussistono le due nature

A proposito degli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e del loro uso in teolo-gia Aloys Grillmeier dice

il rapporto inteso calcedonianamente tra divinitagrave e umanitagrave inCristo egrave [] il caso modello e piugrave alto del rapporto tra laquoDioraquo e illaquomondoraquo in generale ndash problema che era giagrave in discussione connicea e con lrsquoarianesimo in definitiva il cristianesimo vuole esseree offrire anche una visione del mondo non egrave quindi il dogma del-lrsquoincarnazione ndash accanto alla fede cristiana della creazione e insie-me con essa ndash la pietra fondamentale13

Perciograve gli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e la struttura di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento che essi evidenziano costituiscono il paradigma prin-cipale ndash il cosiddetto laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash della teologia cri-stiana Esso permette di inquadrare laquoragionevolmenteraquo cioegrave in con -for mitagrave con la ragione naturale universale tutti i misteri divini ed egravepertanto essenziale per la conoscenza del mistero di Dio

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento puograve agevolmenteessere riconosciuta nei laquomisteri in senso strettoraquo

Ad esempio nel mistero della SS Trinitagrave coesistono lrsquounitagrave di Diola distinzione delle Tre Persone lrsquoordinamento del Figlio nei confrontidel Padre e dello Spirito Santo nei confronti del Padre e del Figlionel mistero dellrsquoincarnazione coesistono lrsquounitagrave del Verbo di Dio ladistinzione tra la natura divina e la natura umana lrsquoordinamento del-

13 A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

139IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

lrsquoumanitagrave alla divinitagrave nel mistero dellrsquoEucaristia coesistono lrsquounitagravedella presenza reale sostanziale di Cristo e la presenza visibile del panee del vino la distinzione tra la sostanza del Corpo e del Sangue di Cristoe gli accidenti del pane e del vino lrsquoordinamento del pane al Corpo e delvino al Sangue nel mistero della Chiesa coesistono lrsquounitagrave del Corpomistico di Cristo la distinzione tra il Capo e le membra lrsquoordinamentotra le membra e il Capo

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento si trova anche nei miste-ri divini laquoin senso latoraquo e anche nei misteri puramente naturali i qualiportano impresso in quanto realtagrave create il sigillo della SS Tri ni tagrave14 nelmistero dellrsquouomo ad esempio lrsquounitagrave della persona la distinzionedei suoi componenti e il loro ordinamento gerarchico sono simulta-neamente presenti Drsquoaltro lato il mistero del cosmo egrave caratterizzatodallrsquounitagrave della materia che lo costituisce dalla distinzione degli og -get ti materiali che si trovano in esso e dallrsquoordinamento che lo com-pone in una totalitagrave retta da leggi universali

A questo punto perograve lrsquoobiezione di Grillmeier appare legittimalaquoTroppo facilmente si puograve dappertutto scoprire il ldquosenza separazionerdquo eldquosenza mescolanzardquo di Calcedonia e farne cosigrave una chiave universaleper aprire tutti i passaggi segreti della teologia e della filosofiaraquo15 inaltre parole crsquoegrave il rischio che la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento si riveli una sorta di passepartout ndash come la triade hegeliana tesi-antitesi-sintesi ndash talmente banale da poter essere applicato a qualunquecosa e da risultare perciograve inutilizzabile dal punto di vista conoscitivo

oltre al rischio della banalizzazione crsquoegrave il rischio persino peggio-re del razionalismo vale a dire della pretesa di riuscire a comprenderea fondo il mistero di Dio Certo tale presunzione porterebbe la ragio-ne a trascurare quella che invece egrave la caratteristica piugrave importante (e laquomisteriosaraquo) del paradigma di Calcedonia vale a dire la simulta-neitagrave delle relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

la ragione laquoanaliticaraquo egrave in cerca di una conoscenza chiara e distin-ta e la ottiene laquosmontandoraquo gli oggetti da conoscere in parti piugrave ele-

14 Cf STh i 45 715A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

A Olmi140

mentari perfettamente comprensibili e poi laquoriassemblandoliraquo cosigravefacendo perograve questo modo di pensare fa prevalere la distinzione aspese dellrsquounitagrave la ragione laquosinteticaraquo aspira ad una conoscenzaonnicomprensiva e include in uno sguardo panoramico elementi ete-rogenei disparati difficilmente collegabili cosigrave facendo perograve questomodo di pensare fa prevalere lrsquounitagrave a spese della distinzione laragione laquodialetticaraquo identifica gli aspetti contraddittori della realtagrave ecerca di conoscerli spezzando i legami tra ciograve che egrave unito e creandonedi nuovi tra ciograve che egrave separato cosigrave facendo perograve questo modo dipensare fa prevalere lrsquounitagrave-distinzione a spese dellrsquoordinamento

Tuttavia esiste un modo di pensare che rende meno problematicoseguire il paradigma di Calcedonia egrave lrsquouso dellrsquoanalogia ndash vale a direla procedura che consiste nel conoscere una cosa per mezzo di unrsquoal-tra che ha con essa qualche somiglianza la ragione laquoanalogicaraquomette a confronto realtagrave che sono in parte uguali in parte distinte nonle separa (rispettando cosigrave la loro unitagrave) neacute le confonde (rispettandocosigrave la loro distinzione) ma dagrave a ciascuna il suo posto tenendoleinsieme su piani differenti (rispettando cosigrave il loro ordinamento)

Pertanto chiunque pensi analogicamente trova connaturale alla pro-pria intelligenza di fronte alla veritagrave rivelata non laquoconfonderlaraquo olaquomutarlaraquo (ad esempio scambiando le tre Persone della SS Trinitagrave conlrsquounico Dio o lrsquouomo Gesugrave con il Verbo di Dio) non laquodividerlaraquo olaquosepararlaraquo (ad esempio scindendo la SS Trinitagrave in tre degravei o Gesugrave Cri -sto in due persone) neacute azzerare lrsquoordinamento che esiste sia in Dio stesso(il Figlio egrave generato dal Padre e lo Spirito Santo procede dal Padre e dalFiglio) sia tra il Creatore e la creature (lo Spirito Santo procede attraver-so il Figlio nella SS Trinitagrave ma discende sullrsquouomo Gesugrave Cristo)

2 UniTagrave-DiSTinzionE-oRDinAMEnTo nEl PEnSiERoDi SAn ToMMASo DrsquoAQUino

nella storia universale del pensiero egrave stato san Tommaso drsquoAquino(1225-1274) ad aver applicato il paradigma di Calcedonia nel modopiugrave coerente e profondo sia alla conoscenza del mistero di Dio sia allacomprensione della creazione in relazione al Creatore la Chiesa lo

141IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

considera non solo il laquoDottore angelicoraquo (Doctor angelicus) maanche il laquoDottore universaleraquo (Doctor communis) e il Magistero hapiugrave volte sottolineato il laquoposto tutto particolareraquo16 che egli occupa tra imaestri del pensiero cattolico Molti pontefici hanno rivolto elogisolenni allrsquoAquinate e alla sua dottrina Paolo Vi lo ha definito laquolumi-nare della Chiesa e del mondo interoraquo noncheacute laquoguida autorevole einsostituibile degli studi filosofici e teologiciraquo17 san Giovanni Paolo iiha riconosciuto che egli laquoebbe il grande merito di porre in primo pianolrsquoarmonia che intercorre tra la ragione e la federaquo18

la ragione che san Tommaso egrave riuscito a mettere in armonia con lafede non egrave quella analitica neacute quella sintetica neacute quella dialettica egrave laragione analogica la quale ndash per mezzo di laquorapporti di somiglianzaraquo edi laquosomiglianze di rapportiraquo ndash riesce a stabilire relazioni sempre piugraveestese e profonde tra le veritagrave conosciute naturalmente e le veritagrave rive-late da Dio

ora al di lagrave delle straordinarie disposizioni e capacitagrave intellettualidi san Tommaso ci si potrebbe chiedere qual egrave la via da percorrereper giungere anche noi a pensare in questo modo Forse potremmorispondere dividendo il cammino in tre tappe obbedienza alla realtagraveamore della veritagrave aspirazione alla sapienza

Parlando dei vari sistemi di pensiero che in differenti contesti cul-turali e in tempi diversi sono stati sviluppati per orientarsi meglionella realtagrave san Giovanni Paolo ii ha detto

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure allaconcezione della persona come soggetto libero e intelligente e alla suacapacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcunenorme morali fondamentali che risultano comunemente condivise

16 FR 4317 LE 118 FR 43

Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle correnti di pen-siero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisareuna sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovas-simo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sente di pos-sedere questi principi anche se in forma generica e non riflessaQueste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio19

leggendo queste parole dellrsquoenciclica Fides et Ratio (1998) sipotrebbe concludere poicheacute le certezze originarie e i primi princigravepi chefondano la laquofilosofia implicitaraquo sono universali e meta-culturali essivanno riconosciuti e accettati da chiunque senza porre obiezioni inoltrenon possono che essere il punto di riferimento obbligato di qualunquesistema di pensiero

in effetti qualsiasi persona di buon senso ammette la validitagrave dellafilosofia implicita quando sono in gioco gli aspetti pratici della vitaquotidiana Ma quando si tratta della riflessione teoretica sulla realtagrave latendenza al dominio conoscitivo ndash causata dalla ferita del peccato origi-nale (Gn 35) ndash porta a laquodisobbedireraquo alla realtagrave stessa forzandola inschemi interpretativi che dividono piuttosto che unire che confondonopiuttosto che distinguere che cercano di imporre un nuovo ordine inve-ce di riconoscere quello esistente creato da Dio E allora assai di fre-quente la filosofia implicita viene relativizzata se ne accettano i conte-nuti che risultano funzionali alla propria visione del mondo e se ne con-futano testardamente o semplicemente se ne ignorano tutti gli altri

Al contrario san Tommaso drsquoAquino ha obbedito alla realtagrave nelmodo piugrave consapevole e fedele Egli ha riconosciuto tutte le certezzeoriginarie e tutti i primi princigravepi della filosofia implicita rigorizzando-li in categorie metafisiche ed impiegandoli coerentemente sia in ambi-

A Olmi142

19 FR 4

to filosofico sia in ambito teologico Egrave stato grazie a questa laquoobbe-dienza conoscitivaraquo che il Dottore angelico egrave riuscito a correlare nellarelazione di unitagrave-distinzione-ordinamento lrsquoessere delle creature conlrsquoEssere del Creatore

Tuttavia affincheacute lrsquoobbedienza alla realtagrave possa concretamenteattuarsi devrsquoessere guidata dalla laquoretta ragioneraquo vale a dire dallaragione che sfugge alle attrattive della hybris intellettuale ndash la volontagravedi potenza alimentata dalla superbia e dalle altre passioni disordinatendash per mettersi alla ricerca della veritagrave la parola laquoveritagraveraquo ha acquisitonella cultura occidentale significati differenti e persino equivoci ed egraveusata piuttosto di rado nel linguaggio contemporaneo Da un lato si egravequasi timorosi di usarla percheacute il semplice pronunciarla evoca lrsquoin-cantesimo che la moderna laquodittatura del relativismoraquo20 (comrsquoegrave statadefinita da Benedetto XVi) getta continuamente sulla cultura occiden-tale Dallrsquoaltro ndash proprio a causa dellrsquoincantesimo ndash nessuno sa esat-tamente che cosa significhi laquoveritagraveraquo egrave una rivelazione che discendedallrsquoalto Egrave la mera assenza di contraddizioni nel discorso Coincideforse con lrsquoutilitagrave o egrave lrsquoadeguazione dellrsquointelletto alle cose ndash la cor-rispondenza del pensiero alla realtagrave

San Tommaso dagrave alla parola laquoveritagraveraquo questrsquoultimo significato Egliadotta la concezione aristotelica della realtagrave pienamente compatibilecon la filosofica implicita ma la colloca nella prospettiva piugrave ampiadella Rivelazione cristiana Perciograve da un lato la veritagrave (in senso logi-co) egrave nellrsquointelletto dellrsquouomo in quanto lrsquointelletto si conforma allecose conosciute ma innanzitutto la veritagrave (in senso ontologico) egrave nellecose stesse in quanto si conformano alla conoscenza creatrice che Dioha di esse Sia le veritagrave logiche sia le veritagrave ontologiche sono simulta-neamente distinte e unite nella subordinazione della conoscenza u ma -na alla conoscenza divina in altre parole la realtagrave egrave conoscibile dal-lrsquouomo percheacute egrave conosciuta da Dio che lrsquoha creata e la mantiene nel-lrsquoessere la veritagrave che riusciamo a raggiungere rende la ragione umanapartecipe della Ragione di Dio ndash il Verbo-Λόγος che egrave il Figlio unige-nito generato dal Padre da tutta lrsquoeternitagrave e consustanziale con lui

143IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

20 Cf J RATzinGER Missa laquoPro Eligendoraquo

Pensando allrsquoorigine divina di tutta la veritagrave san Tommaso puograve quindiri petere la massima dellrsquoAmbrosiaster laquoQualsiasi veritagrave da chiunquesia det ta viene dallo Spirito Santo che infonde la luce naturale [dellrsquoin-telligenza] e muove ad intendere e ad esprimere la veritagraveraquo21

E allora non possiamo obbedire alla realtagrave se non obbediamo aDio non possiamo obbedire a Dio se non lo amiamo ma non possi-amo amare Dio se non amiamo la veritagrave San Tommaso ha amato laveritagrave nel modo piugrave intenso lrsquoha cercata laquodovunque essa si potessemanifestare evidenziando al massimo la sua universalitagraveraquo22 infatti laquoilsuo pensiero proprio percheacute si mantenne sempre nellrsquoorizzonte dellaveritagrave universale oggettiva e trascendente raggiunse ldquovette che lrsquoin-telligenza umana non avrebbe mai potuto pensarerdquoraquo23 e secondo sanPaolo Vi egli puograve essere giustamente chiamato laquoapostolo dellaveritagraveraquo24

il percorso di ascesa verso Dio che ha reso san Tommaso laquoil piugravesanto tra i dotti e il piugrave dotto tra i santiraquo25 oltre allrsquoobbedienza alla realtagravee allrsquoamore della veritagrave comprende un ultimo e decisivo passaggio lrsquoa-spirazione alla sapienza Come ha scritto san Giovanni Paolo ii

tra le grandi intuizioni di san Tommaso vi egrave anche quella relativa alruolo che lo Spirito Santo svolge nel far maturare in sapienza la scien-za umana Fin dalle prime pagine della sua Summa Theo lo giae26

lrsquoAquinate volle mostrare il primato di quella sapienza che egrave donodello Spirito Santo ed introduce alla conoscenza delle realtagrave divinela sua teologia permette di comprendere la peculiaritagrave della sapien-za nel suo stretto legame con la fede e la conoscenza divina27

A Olmi144

21 STh i-ii 109 1 ad 122 FR 4423 FR 44 cf lEonE Xiii Aeterni Patris 24 LE 825 Cf LE 3026 Cf STh i 1 627 FR 44

la via della sapienza allora inizia con lrsquoapproccio conoscitivo allarealtagrave diviso da san Tommaso in tre livelli innanzitutto crsquoegrave una cono-scenza laquosensibileraquo (o laquosensitivaraquo) che lrsquouomo condivide con gli ani-mali e che egrave il canale drsquoaccesso privilegiato alla realtagrave28 Come pensa-va Aristotele e come la filosofia implicita conferma non ci sonolaquoidee innateraquo secondo la concezione platonica tutto ciograve che la nostraragione elabora egrave interamente ricavato dallrsquoesperienza dei sensi

in secondo luogo crsquoegrave una conoscenza laquointellettualeraquo (o laquointelletti-varaquo o laquorazionaleraquo) che appartiene propriamente solo agli esseriumani e che consiste nel tradurre le rappresentazioni sensibili dellecose in concetti astratti ndash vale a dire in idee universali e coerentemen-te strutturate29 Se tali strutture corrispondono alla realtagrave la nostraconoscenza egrave vera ma se esse deviano dalla realtagrave allora sono (piugrave omeno) false a seconda dellrsquoentitagrave della deviazione la conoscenzaintellettiva egrave di fondamentale importanza per lrsquouomo essa fornisceuna comprensione universale rigorosa facile da comunicare ndash laquoscien-tificaraquo nel senso piugrave ampio della parola la maestosa laquocattedraleraquo delpensiero tommasiano egrave uno degli esempi piugrave imponenti di tale usodelle facoltagrave conoscitive

Tuttavia se il pensiero di san Tommaso si esaurisse qui ndash se fossecapace di coinvolgere solo la laquotestaraquo e non il laquocuoreraquo ndash non potrebbeavvicinarsi realmente al mistero di Dio neacute capire con chiarezza il mis-tero della Rivelazione neacute applicare con sicurezza il paradigma diCalcedonia alla conoscenza di Dio del mondo e dellrsquouomo il pen-siero di san Tommaso non egrave perograve soltanto questo esso si basa su unterzo livello noetico vale a dire sulla conoscenza laquoper connaturalitagraveraquo(o laquoaffettivaraquo)30 in essa lrsquointelletto non astrae concetti ma rileva lalaquorisonanza empaticaraquo tra il conoscente e il conosciuto la facoltagraveconoscitiva coglie lrsquooggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione del soggettoverso lrsquooggetto stesso grazie alla laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi

145IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

28 Cf STh i 78 3-429 Cf STh i 85 130 Cf STh ii-ii 162 3 ad 1 ii-ii 97 2 ad 2 i 43 5 ad 2

Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile al laquovedereraquo la conoscenzaper connaturalitagrave egrave paragonabile al laquogustareraquo ed egrave fondata sullrsquoamorelaquoEssa egrave un giudizio conoscitivo non raziocinativo che determina labontagrave di un oggetto concreto in forza della convergenza dellrsquoappren-sione dellrsquooggetto e dellrsquoinclinazione appetitiva ad esso direttaraquo31

Tale forma di conoscenza nel suo grado piugrave alto non egrave altro che lasapienza Sapienza umana una sintesi di scienza e di saggezza otteni-bile attraverso la laquoragione sapienzialeraquo che egrave la suprema espressionedella retta ragione ma soprattutto sapienza divina identificabile conlrsquoomonimo dono dello Spirito Santo

la Sapienza egrave un dono speculativo e pratico al tempo stesso cherisiede nellrsquointelletto ma che perfeziona la virtugrave della caritagrave egrave il piugravegrande dei doni dello Spirito Santo cosigrave come la caritagrave egrave la piugrave altadelle virtugrave teologali Questo dono rende chi lo riceve capace di giudi-care rettamente le cause supreme e ultime di tutte le cose e di vedereil mondo in un certo senso con gli occhi di Dio32

San Tommaso ha ricevuto il dono della sapienza nel grado piugrave ele-vato Egrave significativo che lrsquoiconografia non lo raffiguri con il sole soprala testa come ci si potrebbe aspettare considerando le sue eccezionaliqualitagrave intellettuali ma sul cuore ad indicare che la sua intelligenzaderiva dallrsquoamore di Dio e che il valore del suo sistema filosofico-teo-logico ndash che egrave il risultato di una felice applicazione del paradigma diCalcedonia alla realtagrave nel suo complesso ndash non deriva principalmenteda unrsquoastratta organizzazione razionale ma dallrsquoesperienza vissutadella sapienza

Come ha detto Paolo Vi

altro motivo della validitagrave permanente del pensiero di SanTommaso egrave ancora offerto dal fatto che egli proprio per lrsquouniversa-litagrave e trascendenza delle ragioni supreme poste al centro della suafilosofia dellrsquoessere ndash e della sua teologia ndash lrsquoEssere divino ndash non hapreteso di costituire un sistema di pensiero chiuso in se stesso ma

A Olmi146

31 M DrsquoAVEniA La conoscenza 17732 Cf STh ii-ii 45

al contrario ha elaborato una dottrina suscettibile di un continuoarricchimento e progresso Ciograve che egli stesso ha compiuto acco-gliendo gli apporti delle filosofie antiche e medioevali e quelli assairari della scienza antica egrave sempre ripetibile per rapporto ad ognidato veramente valido espresso sia dalla filosofia sia dalla scienzaanche piugrave avanzata come comprova lrsquoesperienza dei molti che pro-prio nella dottrina di San Tommaso hanno trovato i migliori puntidrsquoinnesto di molti risultati particolari della riflessione filosofica escientifica in un contesto di valore universale33

in un certo senso egrave esattamente la laquocalcedonicitagraveraquo dello sforzoconoscitivo di san Tommaso ndash la strenua ricerca dellrsquoequilibrio supre-mo e supremamente instabile (dal punto di vista della conoscenzaumana) tra le contrastanti prospettive dellrsquounitagrave della distinzione edellrsquoordinamento ndash a non laquochiudereraquo il suo pensiero a non farlo ripo-sare sugli allori di un obiettivo definitivamente raggiunto

Allora potremmo dire che lrsquoAquinate ci ha messo a disposizioneun laquometodoraquo ovvero delle regulae ad directionem ingenii in sensocartesiano Assolutamente no Mentre nellrsquooccidente moderno la ten-denza a separare la forma dal contenuto si egrave progressivamente svilup-pata nel pensiero di san Tommaso forma e contenuto sono uniti-distinti-ordinati al primato del contenuto Ciograve che il Doctor communismostra a chiunque desideri seguire la sua via egrave piuttosto un laquoatteggia-mento conoscitivoraquo cioegrave una disposizione della ragione che rendeparticolarmente agevole riconoscere e applicare il paradigma diCalcedonia in vista di una comprensione unita-distinta-ordinata diDio dellrsquouomo e del mondo

Tale atteggiamento conoscitivo puograve essere chiamato laquorealismosapienzialeraquo Adottare questo approccio nel pensiero e nella vitasignifica accettare tutte le certezze originali e i primi princigravepi dellafilosofia implicita (tra i quali il piugrave importante egrave il laquoprimato dellarealtagraveraquo) e disporsi a conoscere la realtagrave stessa non semplicemente conlrsquoaiuto della ragione laquonaturaleraquo (concreta ma limitata) o della ragione

147IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

33 LE 17

laquoscientificaraquo (rigorosa ma anchrsquoessa limitata) o della ragione laquofiloso-ficaraquo (rigorosa ma astratta) bensigrave per mezzo della ragione laquosapienzia-leraquo Rivolta soltanto alla ricerca del vero che egrave buono e del buono cheegrave vero questa modalitagrave della ragione egrave piugrave analogica che analitica sin-tetica o dialettica fa segno piugrave che dimostrare laquogustaraquo la veritagrave piut-tosto che laquovederlaraquo e al fine di esprimere questo sapore che egrave ine-sprimibile usa il pensiero per forzare le parole ad andare oltre il pen-siero e le parole direttamente al cuore della realtagrave creata e del misterodel Creatore

3 lA TEoloGiA Di SAn ToMMASo DrsquoAQUinoE lA CATEChESi Di P MATTEo RiCCi

il realismo sapienziale che prepara la persona ad amare Dio e a rice-vere la conoscenza che proviene dal Suo amore ha lrsquoinnegabile potere dispingere la ragione umana ai suoi limiti estremi Tuttavia assumere taleatteggiamento conoscitivo sembrerebbe piugrave proficuo per i teologi cheper i missionari ndash a coloro i quali intendono mettere in pratica il coman-damento del Signore laquoAndate dunque e ammaestrate tutte le nazionibattezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo inse-gnando loro ad osservare tutto ciograve che vi ho comandato Ecco io sonocon voi tutti i giorni fino alla fine del mondoraquo (Mt 2819-20)

Semmai egrave vero il contrario lrsquoannuncio del Vangelo a personeappartenenti ad altre culture richiede in aggiunta ad una profondaconoscenza del mistero di Dio la capacitagrave di trasmettere laRivelazione facendo uso delle veritagrave universali della filosofia implici-ta le stesse delle quali si egrave servito Gesugrave Cristo nel suo insegnamentoe le uniche in grado di essere riconosciute da ogni essere umano

Perciograve la prospettiva filosofica e teologica di san Tommaso egrave lapiugrave adatta a misurarsi con le diverse culture anche con le piugrave distantidallrsquooccidente al fine di stabilire un terreno comune sul quale avviareil dialogo e stabilire una comprensione comune senza di che ogni ten-tativo di evangelizzazione risulterebbe inutile

la piugrave profonda ed efficace applicazione del realismo sapienzialeallrsquoattivitagrave missionaria egrave stata sino ad oggi quella tentata da P Matteo

A Olmi148

Ricci (1552-1610) della Compagnia di Gesugrave lo scopo che egli si eraprefisso durante i quasi trentrsquoanni trascorsi in Cina era quello di fondaresaldamente il cristianesimo in quel grande e nobile paese34 unrsquoopera distraordinaria difficoltagrave che richiedeva ndash come parte di una complessalaquostrategia missionariaraquo35 ndash la traduzione delle veritagrave rivelate in terminicomprensibili da parte della cultura cinese di quel tempo36 mantenendolrsquoequilibrio tra la chiarezza dottrinale e la prudente azione pastorale37

nel contesto in cui egli si trovograve ad operare lrsquoinsegnamento esplici-to della dottrina cristiana dovette essere preceduto da un intenso sfor-zo preparatorio portato avanti con il cosiddetto laquometodo dellrsquoaccomo-damentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice Ricci ndash laquoe doveera bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophi nostri ealcune cose presi di nostra casaraquo38

Fu chiamato laquoprimo sinologoraquo e laquosecondo Confucioraquo

ma forse egrave piugrave efficace valutarlo nella sua unicitagrave al di fuori dei para-goni e delle similitudini con altri personaggi che hanno pur lasciatounrsquoimpronta nella storia Unico egrave il fatto che nella civiltagrave dellrsquoultimoperiodo Ming uno straniero senza nessuna precedente conoscenzadella lingua e della civiltagrave cinese sia riuscito in ventisette anni (1583-1610) a prendere la residenza nella capitale essere accettato riveritoaddirittura imitato da una societagrave aristocratica ed esclusivista39

Tuttavia il gesuita maceratese adottando la lingua e lrsquoapparatoconcettuale della civiltagrave cinese al fine di comunicare qualcosa di com-pletamente nuovo per essa non cercograve il dialogo interculturale fine a sestesso neacute volle farsi laquoapostolo culturaleraquo (nel senso laicista dellrsquoe-spressione) Piuttosto egli intese laquorettificareraquo il modo di pensare dei

149IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

34 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 47-9835 Cf JW WiTEk laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5636 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 27537 Cf BEnEDETTo XVi laquoPreghiere e stimaraquo 838 Cf M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa S i 14 agosto 1599raquo 36339 P olMi laquoRicci Matteo (i)raquo 156

suoi interlocutori ndash nel duplice significato della laquoretta ragioneraquo occi-dentale e del 正名 confuciano40 ndash facendo attraversare loro le vasteregioni della scienza della filosofia e della morale e conducendolidopo aver mostrato loro le veritagrave laquoparzialiraquo di queste discipline difronte alla Veritagrave suprema al mistero del Dio rivelato

lo scritto in cui la laquopredicazione indirettaraquo di Ricci si egrave manifestatanel modo piugrave brillante ed efficace egrave stato il《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave(Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) (detto anche Ca te chi smopubblicato a Pechino nel 1603) accanto ai《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān(Dieci capitoli di un uomo strano 1608) e al trattato《交友論》

Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia 1595)il Catechismo egrave un lungo dialogo tra un 中士 zhōngshigrave (letterato

Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) il letterato oc ci -den tale adotta interamente il punto di vista filosofico-teologico di sanTommaso drsquoAquino senza mai citarlo espressamente ma sempre inmodo fedele e brillante le prospettive laquorealistaraquo e laquosapienzialeraquo nonsono nettamente separate ma si alternano nel corso della discussionedi quando in quando lrsquoalter ego di Ricci si appella allrsquouna piuttostoche allrsquoaltra facendo uso di differenti registri argomentativi

le esortazioni ad obbedire alla realtagrave e quindi ad amare la veritagraveda parte del letterato occidentale sono numerose e impellenti illetterato Cinese ndash alter ego dei numerosi intellettuali con cui Ricciebbe lunghe e approfondite discussioni ndash arriva ad ammettere spintodalla forza dimostrativa della ragione naturale che la realtagrave esiste edegrave indipendente dal pensiero umano41 che la realtagrave egrave conoscibile42 chela realtagrave egrave ordinata43 che ogni effetto ha una causa44 che non crsquoegrave statointermedio tra lrsquoessere e il non essere45 Egli riconosce anche alcune

A Olmi150

40 Cf ConFUCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 341 Cf VSSC 9 179 25242 Cf VSSC 72 75 181 182 190 218 272 46943 Cf VSSC 339 382 490 53144 Cf VSSC 34 40 43 49 9145 Cf VSSC 180 397 494 514

veritagrave a proposito dellrsquouomo egrave un essere personale46 egrave intelligente47vive in un amaro stato di miseria esistenziale48

il letterato Cinese non puograve sfuggire allrsquoesigente confronto con illetterato occidentale percheacute il suo interlocutore fa esplicitamenteappello alla decisione condivisa di tener fede ai dettami della ragioneTale esigenza di rigore e di onestagrave intellettuale si manifesta nel modopiugrave esplicito quando lrsquoalter ego di Ricci esclama laquoPossiamo continua-re a disquisire avanti e indietro ma lei non saragrave in grado di sfuggirealla veritagraveraquo49

Anche lrsquoesortazione a perseguire la saggezza viene accettata condocilitagrave dal deuteragonista del dialogo la civiltagrave cinese in effetti egravesempre stata caratterizzata da una profonda ammirazione per il 君子jūnzǐ (laquouomo nobileraquo)50 il vero seguace della Via della virtugrave e di con-seguenza egrave portata ad apprezzare al massimo grado la conoscenza chederiva dalla connaturalitagrave dellrsquouomo con il bene51

Egrave proprio lrsquoamore della virtugrave e della bontagrave che porta il letterato Ci -nese a interrogarsi su Dio e a rivolgere a lui la sua mente e il suo cuo -re Egli sa con certezza che laquola Via del Signore del Cielo egrave giagrave presentenei cuori degli uominiraquo52 egrave pienamente convinto che laquonulla sot to ilcielo [egrave] piugrave evidente della veritagrave della Sua esistenzaraquo53 e al termine delcammino sapienziale percorso sotto la guida amichevole e fer ma delletterato occidentale essendo divenuto sempre piugrave consapevole dellagrandezza e della bontagrave di Dio il letterato Cinese pone una domandache egrave il punto culminante dellrsquointero Catechismo ricciano

151IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

46 Cf VSSC 143 431 44247 Cf VSSC 23 155 38348 Cf VSSC 57 127 29049 VSSC 9350 lrsquoespressione 君子 jūnzǐ alla lettera laquofiglio di signoreraquo utilizzata da Confucio per

indicare lrsquoessere umano che eccelle nella virtugrave puograve anche tradursi come laquouomosuperioreraquo laquouomo di qualitagraveraquo laquouomo di valoreraquo

51 Cf VSSC 16 24 305 31052 VSSC 953 VSSC 28

Poicheacute Egli egrave il Padre misericordioso degli uomini come puograve per-metterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grandePadre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietro per la nostrastrada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a condurre perso-nalmente le masse che si sono smarrite in modo che gli uominidelle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente il vero Padree a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbe questa la cosapiugrave felice da fare54

A questo punto egrave facile per il letterato occidentale dare la risposta

Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno 庚申 Gēngshēn del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore 哀Āi delladinastia 漢hagraven del nome imperiale 元元 Yuaacutenshograveu nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno Egli scelse una ragazza vergineche mai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave chesignifica laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo55

Dopo una breve esposizione delle vicende terrene di Gesugrave Cristoche non parla della sua crocifissione ndash per motivi di opportunitagraveampiamente comprensibili56 ndash il Catechismo si conclude con le parole

A Olmi152

54 VSSC 57455 VSSC 58056 laquoRicci dopo quasi ventrsquoanni in Cina conservograve una certa prudenza circa lrsquoesposi-

zione pubblica del crocifisso Un episodio influigrave particolarmente sul suo atteggia-mento in proposito Avvenne a linqing dove lrsquoeunuco Ma Tang ispezionograve i bagaglidi Ricci in viaggio verso Pechino (1600) il missionario narrograve lrsquoepisodio comesegue ldquoQuello che fece piugrave maravigliare a tutti e diede magior travaglio ai nostrifu ritrovare fra le nostre cose un molto bello Crucifisso intagliato in legno e pintocol sangue che pareva vivo Qui cominciograve il crudele eunuco a gritare e dire lsquoQuestoegrave il fatticcio che avete fatto per amazzare il nostro Rersquo []rdquo i sei mesi di ldquoarrestidomiciliarirdquo seguiti a questo incidente convinsero Ricci che il crocifisso non doveva

del letterato Cinese che non egrave ancora giunto alla conversione Ma egravearrivato a conoscere la Via di Gesugrave Cristo lrsquounica Via (道 dagraveo) ingrado di condurre alla conoscenza del mistero di Dio egrave arrivato allaconsapevolezza che la sapienza umana cosigrave faticosa da raggiungeredevrsquoessere integrata in una Sapienza piugrave alta ha capito che lrsquolaquouomonobileraquo deve cedere il passo al santo e ammette di trovarsi nello statodrsquoanimo caratteristico di tutti coloro che si affacciano allrsquoabisso lumi-noso della divina Rivelazione ndash la necessitagrave di scegliere tra il credere eil rifiutarsi di credere

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarloSpero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine Che il Signore del Cielo la protegga inmodo che lei possa benevolmente testimoniare e diffondere i Suoiinsegnamenti e far sigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di gene-razione in generazione affincheacute ogni persona li lodi pratichi ilbene e desista dal compiere il male57

153IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

essere esposto senza che se ne potesse spiegare il suo vero significato Ma Riccinon soppresse affatto la crocifissione nella sua predicazione Come i cristiani deiprimi secoli era prudente nellrsquoesporre il crocifisso per non suscitare il disprezzo ela confusione di coloro che non potevano comprenderlo senza unrsquoadeguata spiega-zione del suo messaggio di salvezzaraquo (G CRiVEllER Matteo Ricci 78-79)

57 VSSC 596

V

La mentaLitagrave anaLogica neL pensiero

di san tommaso drsquoaquino e di p matteo ricci

1 Che CoSrsquoegrave lA laquoRAgIone nATURAleraquo

Alcuni filosofi e opinionisti contemporanei credono che malgradolrsquoesistenza della laquonaturaraquo in senso fisico non possa essere messa indiscussione non esista una laquonaturaraquo in senso antropologico lrsquouomo egraveil prodotto ndash sempre mutevole ndash di se stesso della sua storia della suacapacitagrave di auto-trascendimento In questa prospettiva non crsquoegrave nulla dilaquoessenzialeraquo che gli esseri umani abbiano in comune laquoumanitagraveraquo egraveunrsquoespressione generica e i suoi appartenenti sono laquoumaniraquo solo per-cheacute condividono alcune caratteristiche comportamentali che potrebbe-ro anche essere esibite da animali o da macchine1

drsquoaltra parte una ben diversa certezza egrave radicata nelle diverse civiltagraveche sono apparse nel corso della storia vale a dire che esiste un insiemedi qualitagrave appartenenti necessariamente a ogni singolo essere umanoquali che siano il suo luogo di nascita la sua cultura il periodo storicodella sua vita Tali qualitagrave caratterizzano lrsquolaquoumanitagraveraquo in quanto tale ecostituiscono la laquonatura umanaraquo che egrave la fondamentale laquocostante antro-pologicaraquo che ci permette di comunicare di conoscerci reciprocamentee di sviluppare la virtugrave universale della benevolenza2

154 SD 652 (2020) pp 154-190

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason I Analogical Mentality and Aquinasrsquo Way ofThinkingraquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 106-128 e con il titolo laquoAnalogicalMentality and Aquinas Way of Thinkingraquo in 陶非亚 Taacuteo FēIyagrave ndash 肖清和 XIagraveo

Qīngheacute (ed)《宗教与历史(第十辑)》Zōngjiagraveo yǔ ligraveshǐ (digrave shiacute jiacute) 社会科学文献出版社

Shegravehuigrave kēxueacute weacutenxiagraven chūbǎnshegrave 北京 Běijīng 20181 Un esito estremo di questa prospettiva si trova nel cosiddetto laquotransumanesimoraquo cf

T ARMSTRong Modernism C WolFe What is Posthumanism R BRAIdoTTI ThePosthuman

2 Questa prospettiva appartiene alla filosofia occidentale laquoclassicaraquo

da questo punto di vista la laquonatura umanaraquo egrave stata definita inmolti modi la definizione piugrave profonda e rilevante indica nella ragio-ne il costitutivo essenziale degli esseri umani lrsquouomo egrave un laquoanimaleragionevoleraquo un laquoanimale dotato di ragioneraquo3 A differenza degli altrianimali che sono guidati dallrsquoistinto e vincolati strettamente ai lorobisogni immediati lrsquouomo puograve elevarsi alla conoscenza universaledelle cose egli puograve conoscere la veritagrave conformando la sua ragionealla realtagrave4

Aristotele egrave stato il primo nella storia della filosofia occidentale acapire chiaramente che lrsquoessenza dellrsquouomo consiste nella ragione Aldi sopra della dimensione vegetativa condivisa con le piante e delladimensione sensitiva condivisa con gli animali la vita umana egrave guida-ta da un principio superiore al quale laquosi obbedisce come al padreraquo5gli stoici hanno condiviso tale dottrina e stabilito una chiara distin-zione tra gli animali e lrsquouomo egrave naturale per gli animali seguire lrsquoi-stinto ma egrave naturale per lrsquouomo vivere secondo ragione6

Questa concezione dellrsquouomo essenzialmente caratterizzato dallalaquoragione naturaleraquo puograve essere considerata una delle pietre angolaridellrsquoantropologia occidentale laquoclassicaraquo Come ha detto Cicerone laquolaragione con la quale ci differenziamo dai bruti per mezzo della qualepossiamo congetturare argomentare controbattere discutere eseguirequalsiasi cosa egrave certamente comune a tutti gli uomini differente percostituzione ma eguale quanto a capacitagrave di apprendereraquo7

SantrsquoAgostino di Ippona distinguendo la facoltagrave intellettiva in dueli velli ndash la laquoragione superioreraquo correlata a ciograve che egrave eterno e im mu ta -bile e la laquoragione inferioreraquo correlata a ciograve che diviene ed egrave soggettoal tempo ndash concorda pienamente con la concezione aristotelico-stoicadella ragione naturale laquola ragione egrave lrsquoatto della mente che ha il potere

155V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

3 Cf Et Nic I 13 Pol I 2 VII 134 Cf STh I 16 2 CG I 59 De Ver 1 15 ARISToTele Et Nic I 136 Cf dIogene lAeRzIo Le vite dei filosofi VII 1 867 De leg I 30

A Olmi156

drsquooperare le analisi e le sintesi dei concettiraquo8 gli esseri umani sonomortali ma la ragione egrave eterna

Che il rapporto fra uno e due [sia] il medesimo che fra due e quattroegrave un principio razionale assolutamente vero e questo principio nonfu piugrave vero ieri che oggi e non saragrave maggiormente vero domani ofra un anno e anche se il mondo venisse a mancare egrave impossibileche tale principio razionale cessi esso egrave sempre identico a seacute alcontrario il mondo sensibile ieri non ha avuto e domani non avragraveciograve che ha oggi9

la classica idea occidentale di ragione ndash che nella prospettiva delrealismo filosofico appare evidente e inconfutabile ndash ha trovato lrsquoe-splicitazione piugrave chiara ed estensiva nel pensiero di san TommasodrsquoAquino egli ha distinto tra laquoragioneraquo e laquointellettoraquo ambedue i ter-mini hanno il medesimo referente laquoSebbene lrsquointelletto e la ragionenon siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine ldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione dellaveritagrave mentre ldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsi-voraquo10 Il laquocapireraquo attraverso lrsquointelletto egrave lrsquoapprendere veritagrave immedia-tamente intelligibili mentre il laquoragionareraquo egrave il progredire da una veritagraveallrsquoaltra

egrave dunque evidente che il ragionamento sta allrsquointellezione come ilmoto sta al riposo o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna per via di giudizioai primi princigravepi alla cui luce esamina le conclusioni raggiunte11

8 De ord II 11 309 De ord II 19 50

10 STh II-II 49 5 ad 3 11 STh I 79 8

157V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

In questa prospettiva la validitagrave universale della ragione laquonatura-leraquo si fonda sullrsquointuizione dei cosiddetti laquoprimi princigravepiraquo i quali sonole veritagrave originali e fondative della conoscenza umana ogni catena diragionamento parte da essi ogni argomentazione li dagrave per scontatipersino coloro che li negano non possono non ammetterli sia pureimplicitamente percheacute egrave impossibile orientarsi nella realtagrave senza illoro aiuto

ovviamente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi cioegrave delprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questo matale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egrave segnodi impreparazione il non saper riconoscere di quali cose si debbacercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltro impossibileche si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in tal caso infatti siandrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si produrrebbe dimo-strazione) e siccome ci sono alcune cose di cui non si deve cercaredimostrazione essi non potrebbero dirci quale sia a parer loro ilprincipio che di dimostrazione non ha bisogno affatto12

A causa della natura intuitiva della loro conoscenza i primi princigrave-pi non possono essere completamente sistematizzati ovvero inquadra-ti in un insieme di proposizioni formalizzate nella storia della filoso-fia (non solo occidentale) ci sono stati innumerevoli tentativi di confu-tarli o di ignorarli cercando nuovi punti di partenza per il pensieroinvece di approfondire i primi princigravepi in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni

nel secolo scorso Reacuteginald garrigou-lagrange ha tentato di stilareuna lista dei primi princigravepi della ragione umana

12 Met IV 4 1006 a 5-10

A Olmi158

1) principio drsquoidentitagrave2) principio di non-contraddizione3) principio di sostanzialitagrave4) principio di ragion drsquoessere5) principio di causalitagrave6) principio di finalitagrave7) principio drsquoinduzione8) principio della sinderesi (primo principio della ragione pratica)13

Il principio drsquoidentitagrave puograve tradursi nelle seguenti affermazionilaquoldquoogni essere egrave se stessordquo ldquoogni essere egrave qualcosa di determinatordquoldquoogni essere egrave lrsquouno e il medesimordquo ad es ldquola carne egrave carne lo spiri-to egrave spiritordquo ldquolrsquoessere egrave il non essere non egraverdquoraquo14

Il principio di non-contraddizione egrave la forma negativa del prece-dente laquouno stesso essere non puograve nello stesso tempo e nello stessosenso essere e non essere ciograve che egraveraquo15

Il principio di sostanzialitagrave egrave una determinazione del principio drsquoi-dentitagrave laquoldquociograve che egrave egrave uno e lo stesso sotto modi drsquoessere molteplici etransitorirdquo il molteplice non egrave intelligibile che in funzione dellrsquouno iltransitorio non egrave intelligibile che in funzione del permanente e dellrsquoi-dentico se lrsquoessere di per seacute egrave uno e lo stessoraquo16

Il principio di ragion drsquoessere puograve essere espresso dicendo

laquoTutto ciograve che egrave ha la sua ragion drsquoessereraquo laquotutto egrave intelligi-bileraquo In modo implicito e senza che lo si possa formularequesto principio si collega al principio drsquoidentitagrave tramite una

13 laquole sens commun drsquoapres le mot lui-mecircme est une qualiteacute commune agrave tous leshommes eacutegale chez tous agrave peu pres invariable Le bon sens au contraire est unequaliteacute susceptible de degreacutes varieacutes plus ou moins deacuteveloppeacutee dans les differentesprits crsquoest lrsquoaptitude agrave bien juger dans les cas particuliers agrave leur appliquercomme il faut les principes du sens communraquo (LSC 105-117)

14 LSC 107 (tr nostra)15 LSC 107 (tr nostra)16 LSC 107 (tr nostra)

159V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

riduzione allrsquoimpossibile ogni essere ha la sua ragion drsquoes-sere il che egrave necessario per essere negare ciograve sarebbe identi-ficare ciograve che egrave con ciograve che non egrave17

dal principio di ragion drsquoessere si arriva ai princigravepi di causalitagrave edi finalitagrave

Il cambiamento egrave precisamente unione del diverso esige dunqueuna ragion drsquoessere estrinseca [] Il divenire ha [] una dupliceragion drsquoessere estrinseca efficiente (ordine drsquoesercizio) finale(ordine di specificazione) [] e i due princigravepi di causalitagrave e di fina-litagrave si fondono in uno solo laquoTutto ciograve che diviene richiede unacausa efficiente e finaleraquo18

Unrsquoaltra formulazione di questi due princigravepi appare piugrave vicina alprincipio di ragion drsquoessere laquoogni molteplicitagrave od ogni compostorichiede una causaraquo19 dal momento che lrsquounione dei distinti richiedeuna causa efficiente (ciograve che la produce) e una causa finale (ciograve per cuiviene prodotta)

Il principio drsquoinduzione si formula dicendo laquola stessa causa natu-rale nelle stesse circostanze produce necessariamente lo stesso effettoad esempio il calore dilata il ferroraquo20 e si connette chiaramente alprincipio di ragion drsquoessere

Per il principio della sinderesi infine laquooccorre fare il bene ed evita-re il maleraquo21 Il bene infatti non egrave altra cosa che la perfezione dellrsquoesse-re che fonda lrsquoappetibilitagrave e accende lrsquoamore laquoil bene egrave ciograve che tuttidesideranoraquo22 grazie alla ragione lrsquouomo puograve conoscere il bene come

17 LSC 107-108 (tr nostra)18 LSC 108-110 (tr nostra)19 LSC 111 (tr nostra)20 LSC 112 (tr nostra)21 LSC 112 (tr nostra)22 STh I q 5 a 1

A Olmi160

desiderabile in seacute indipendentemente dalla gioia che accompagna ilsuo possesso e indipendentemente da qualsiasi utilitagrave egrave bene e desi-derabile per il fatto stesso che egrave conforme alla retta ragione e apparecome la perfezione normale e il compimento dellrsquouomo in quantouomo (come essere ragionevole e non come animale)23

Un tentativo piugrave recente di restringere il campo dei primi princigravepi ndash edi renderli accessibili ad una diretta elaborazione filosofica ndash egrave quellocompiuto da Antonio livi che fa segno a quattro laquorealtagrave esistenzialiraquo(di carattere contenutistico) e a tre laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo (dicarattere formale noeticamente omogenei con quelle laquopercheacute esprimo-no lrsquoevidenza della razionalitagrave insita nelle cose dellrsquoesperienzaraquo24)

1) Realtagrave esistenziali11) il mondo come universo di cose12) lrsquoio come soggetto 13) la libertagrave e lrsquoordine morale14) dio come causa prima e fine ultimo2) Primi princigravepi della conoscenza21) principio di non-contraddizione22) principio di causalitagrave23) principio di finalitagrave

Il mondo come universo di cose egrave la prima laquocertezza originariaraquolaquoci sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sen-sibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo25dimensioni essenziali del mondo come realtagrave esistenziale sono lrsquounitagravedi tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordine cosmico vale adire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazione reciproca

23 LSC 113 (tr nostra)24 FSC 6025 FSC 43

161V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoevidenza dellalimitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inseriscono nellastruttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almeno poten-zialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia di azione ingrado di influire sulle altre cose26

la realtagrave esistenziale dellrsquoio come soggetto egrave la seconda certezzaoriginaria

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio27

la conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggetto-oggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri la struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave la conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere laquolrsquoio percepisce se stesso come soggetto conoscente nellrsquoattodi conoscere nellrsquoatto di ldquoobiettivarerdquo il mondo nel quale si trovaraquo28

la terza certezza originaria consiste nellrsquoesperienza della libertagrave edellrsquoordine morale lrsquoio laquosubisce come ogni altro essere la causalitagravedellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae a unrsquoesistenza meramentepassiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa non-meccanica non-neces-sariaraquo29 Prendendo consapevolezza di se stesso come di un soggettolibero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi e responsabili e

26 Cf FSC 42-4427 FSC 4628 FSC 4529 FSC 49

dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essenzialmente diversidalle laquocoseraquo le persone libere e responsabili sono inserite in un uni-verso di valori gerarchicamente ordinati un ordine morale che si legastrettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e che prescrive di adeguar-si volontariamente ad esso

In quarta posizione livi colloca la certezza che

tutto (il mondo delle cose compreso lrsquoio e gli altri e tutto il divenirecosmico con il suo finalismo tutta la societagrave umana con i suoi valo-ri) fa capo a un Principio che egrave Causa prima e Fine ultimoIncludere anche dio tra le certezze oggettive del senso comune egraveda una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoaltraparte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di senso comunecome sistema organico di certezze necessarie e universali previe aogni scienza (metafisica compresa)30

ovviamente non egrave possibile parlare di unrsquoesperienza laquoimmediataraquodi dio nella vita quotidiana proprio percheacute ciograve sarebbe direttamentein contrasto con il senso della realtagrave che testimonia esattamente ilcontrario

Resta perograve lrsquointuizione della possibilitagrave di ancorare la contingenzadel mondo allrsquoessere necessario lrsquointuizione che il discorso non egraveinconcludente cioegrave che non tutto si risolve nellrsquoinsignificanza deglienti contingenti [] dio [] egrave nellrsquoorizzonte del senso comune siapure come esigenza di fondamento31

Tra i primi princigravepi della conoscenza riconosciuti e spontaneamen-te utilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dalla ragione natu-rale il principio di non-contraddizione afferma che laquoegrave impossibileessere e non essere contemporaneamente e nello stesso sensoraquo la suaformulazione ontologica egrave strettamente legata alla formulazione logica

A Olmi162

30 FSC 52-5331 FSC 56

(laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizione contemporanea-mente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esistente (ed eviden-te nella prospettiva del senso della realtagrave) tra lrsquoessere e il linguaggiotra la realtagrave e il discorso che la rappresenta32

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo nessuna cosa compostanessuna pluralitagrave si spiega per se stessa laquonon si spiega per la sempliceragione che lrsquoun termine costitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivonon essendo allora uniti percheacute essi sono quelli che sono chi altri o chealtra cosa li ha unitiraquo33 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tuttociograve che accade ha qualcosa che lo fa accadere le cose sono tra loroconcatenate da rapporti continui di coordinazione dinamica di dipen-denza (spesso reciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga esia la causalitagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi natu-rali) sia nellrsquoordine morale (ambito della legge morale)34

Il principio di finalitagrave infine afferma che laquoogni agente opera invista di un fineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone difronte agli enti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquodache cosaraquo essi provengono ma anche il laquoper che cosaraquo essi sono

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine35

gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno

163V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

32 Cf FSC 11933 T AlVIRA ET aL Metafisica 8134 Cf FSC 6035 Al gonzAlez Filosofia di Dio 124

Il finalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversifini hanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico36

Ulteriori tentativi di organizzare se non di sistematizzare i primiprincigravepi della realtagrave e della ragione sono certamente possibili anche senon riusciranno mai a convincere e neanche a persuadere chi nonvoglia essere persuaso o convinto che deve riconoscere in essi lrsquoorigi-ne del proprio orientamento nella realtagrave Attualmente al vertice dellariflessione occidentale sui fondamenti della ragione naturale possiamoporre le seguenti parole di san giovanni Paolo II

egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non-contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascunosente di possedere questi principi anche se in forma generica e nonriflessa Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualchemisura da tutti dovrebbero costituire come un punto di riferimentodelle diverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire ea formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio37

A Olmi164

36 Cf FSC 6037 FR 4

2 QUATTRo USI dellA RAgIone nellA CUlTURA oCCIdenTAle

Al fine di pensare laquorettamenteraquo cioegrave di trarre conclusioni logicamen-te ed eticamente coerenti dai primi princigravepi della ragione naturale cioegravecomune cioegrave universale egrave necessario adottare appropriati procedimenticonoscitivi che potremmo chiamare laquomentalitagraveraquo ovvero disposizioninoetiche che coinvolgono non solo la mente ma lrsquointera persona umananello sviluppo della civiltagrave occidentale (ma anche delle altre gran di cul-ture dellrsquoumanitagrave segnatamente quella indiana e quella cinese) egrave possi-bile identificare quattro mentalitagrave nel senso sopra inteso lrsquoanalisi lasintesi la dialettica lrsquoanalogia esse possono combinarsi tra loro indifferenti relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

Per analisi si intende nel linguaggio comune la laquoscomposizione diun tutto concreto o astratto nelle parti che lo costituisconoraquo38 ovverolaquola descrizione o lrsquointerpretazione di una situazione o di un oggettoqualsiasi nei termini degli elementi piugrave semplici appartenenti allasituazione o allrsquooggetto in questioneraquo39 In altre parole laquoanalizzareraquoqualcosa equivale a scomporlo dividerlo risolverlo in elementi di piugraveagevole comprensione lrsquoanalisi implica in ogni settore della cono-scenza la tendenza a ridurre la totalitagrave ad una somma di parti a ridur-re le parti ancora in parti e cosigrave via sino a giungere ad elementi nonpiugrave ulteriormente scomponibili Tale procedimento pur escludendo ilregresso allrsquoinfinito40 se utilizzato radicalmente rende assai difficilelaquorisalireraquo verso la totalitagrave e recuperare in prospettiva olistica il laquosen -so dellrsquointeroraquo nel momento in cui si laquorimontanoraquo le parti in cui si egravelaquosmontataraquo la realtagrave diventa problematico recuperare lrsquointuizione dellatotalitagrave e le aperture conoscitive che tale intuizione consente Chipensa analiticamente predilige le laquoidee chiare e distinteraquo alla manieradi Cartesio41 da cui cerca di eliminare ogni traccia di ambiguitagrave o di

165V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

38 laquoAnalisiraquo in VLI I 169 39 laquoAnalisiraquo in DFil 3440 Cf S CARAMellA laquoAnalisiraquo 18641 Cf laquoCartesianesimoraquo in DFil 111

imprecisione e persegue lrsquoideale dellrsquounivocitagrave42 concettuale e lingui-stica che ritiene imprescindibile per giungere ad una conoscenzalaquoscientificaraquo43 della realtagrave e invero il procedimento analitico egrave carat-teristico degli scienziati di qualunque settore ma in particolare dellediscipline logico-matematiche e di quelle sperimentali nella culturaoccidentale il rigore della conoscenza egrave inseparabile dallrsquoespressioneanalitica dei concetti dal procedimento analitico della ricerca e indefinitiva dallrsquoatteggiamento analitico dello studioso44

la sintesi si trova in un certo senso allrsquoestremo opposto dellrsquoana-lisi la si puograve considerare come una laquocomposizione combinazione diparti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tuttoraquo45ovvero come laquoil metodo che va dal semplice al composto cioegrave daglielementi alle loro combinazioni negli oggetti di cui si tratta di spiegarela naturaraquo46 pertanto laquola nozione di sintesi implica un duplice riferi-mento da un lato a una molteplicitagrave drsquoaltro lato a unrsquounitagrave ed espri-me precisamente lrsquoidea dellrsquounificazione di un moltepliceraquo47 Il proce-dimento sintetico mira quindi ad ottenere una conoscenza unitaria ea tal fine ingloba in uno sguardo panoramico elementi disparati etero-

A Olmi166

42 Cf e BeTTonI laquoUnivoco termineraquo 142743 I termini laquoscienzaraquo e laquoscientificoraquo sono fortemente plurivoci ma qui intendiamo

laquoscienzaraquo nel senso di laquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerentiorganizzate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenute conmetodologie rigorose secondo critericirc propricirc delle diverse epoche storicheraquo(laquoScienzaraquo in VLI IV 143) ovvero piugrave genericamente laquouna conoscenza cheincluda in modo o misura qualsiasi una garanzia della propria validitagraveraquo(laquoScienzaraquo in DFil 770) la scienza laquonon egrave la conoscenza puramente empiricache si ottiene immediatamente dai sensi ma egrave una conoscenza piugrave generale piugraveprecisa e rigorosa piugrave sistematica e metodica piugrave razionaleraquo (F SelVAggIlaquoScienzaraquo 436)

44 Cf aCa 13745 laquoSintesiraquo in VLI IV 35246 laquoSintesiraquo in DFil 80147 P FIlIASI CARCAno laquoSintesiraquo 647

genei difficilmente correlabili tra loro Portare questa mentalitagrave alleconseguenze piugrave radicali comporta lrsquoinsofferenza per i dettagli per glistudi troppo circoscritti per le indagini minuziose su particolari pocosignificativi la conoscenza sintetica egrave laquocon-prensioneraquo nel senso dilaquoprendere insiemeraquo ciograve che egrave separato per unificarlo in un singolo attonoetico Il procedimento sintetico egrave caratteristico della filosofia (inparticolare della filosofia sistematica) della letteratura e dellrsquoarte ingenerale Queste discipline infatti sono accomunate dalla laquovisionedellrsquointeroraquo la comprensione filosofica lrsquointuizione poetica la rap-presentazione artistica non cercano di laquoriprodurreraquo il loro oggetto mafanno segno attraverso di esso a una visione olistica della realtagrave48

Il termine laquodialetticaraquo

non egrave stato adoperato nella storia della filosofia in un significatounivoco che possa essere determinato e chiarito una volta per tuttema ha ricevuto significati diversi diversamente imparentati tra loroe non riducibili lrsquouno allrsquoaltro o a un significato comune Si posso-no tuttavia distinguere quattro significati fondamentali e precisa-mente i seguenti 1deg la dialettica come metodo della divisione 2deg ladialettica come logica del probabile 3deg la dialettica come logica 4deg la dialettica come sintesi degli opposti49

Considerandola come procedimento conoscitivo intendiamo ladialettica nellrsquoultimo dei significati sopra citati nel senso di laquoprocessorisultante dalla lotta o dal contrasto di due forzeraquo50 laquonel quale compa-re un avversario da combattere o una tesi da confutareraquo51 Questogenere di mentalitagrave dialettica pone cosigrave particolare attenzione allecontrapposizioni e alle laquocontraddizioniraquo presenti nella realtagrave e spiegala realtagrave stessa attraverso il dinamismo di tale reciproca opposizione

167V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

48 Cf aCa 13849 laquodialetticaraquo in DFil 22450 laquodialetticaraquo in VLI II 7551 laquodialetticaraquo in DFil 224

Chi applica coerentemente il procedimento dialettico tende a vedere inogni aspetto del reale una coppia di elementi antagonisti si tratti diforze cosmiche di classi sociali di princigravepi ontologici o logici o psi-cologici la dialettica puograve essere laquomediataraquo o laquosenza mediazioneraquonel primo caso i due termini contrapposti sono unificati in una sintesiche a sua volta si pone come elemento di partenza di una nuova cop-pia antitetica nel secondo caso i termini contrapposti continuano afronteggiarsi nel continuo rimando reciproco che li divide senza unirlie li unisce nel dividerli la mentalitagrave dialettica cosigrave intesa si esplicachiaramente nella prassi politica e giuridica nella psicoterapia dinami-ca52 nelle religioni dualiste53 si trova invece in forme mediate dallamentalitagrave analitica eo sintetica in alcune concezioni filosofiche comead esempio lrsquoidealismo hegeliano e al suo opposto lrsquoesistenzialismodi Kierkegaard54

Anche il termine laquoanalogiaraquo come laquodialetticaraquo non ha un signifi-cato univoco In generale indica il

rapporto di somiglianza tra due oggetti tale che dallrsquoeguaglianza osomiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti si possadedurre lrsquoeguaglianza o somiglianza anche di tutti gli altri loro ele-menti Piugrave genericamente nellrsquouso comune il rapporto che la

A Olmi168

52 Si pensi alla fondamentale idea di laquoconflittoraquo che struttura le molteplici scuole dipensiero derivate dal pensiero di Sigmund Freud cf go gABBARd Psy cho dy na micPsychiatry 3-74

53 Sul dualismo iranico gnostico e sulle eresie dualiste cristiane cf IP CUlIAnU I miti dei dualismi occidentali

54 A proposito del rapporto dialettico tra le due dialettiche hegeliana e kierkegaardia-na egrave istruttivo riflettere sul commento fatto dal filosofo danese a proposito dellrsquoal-lora molto piugrave celebre filosofo tedesco laquoSe hegel in fondo alla sua Scienza dellalogica avesse avvertito che quel suo libro era un gioco o uno scherzo sarebbe ilpiugrave grande pensatore di tutti i tempi siccome perograve non lrsquoha detto egrave il pensatore piugraveridicolo di tutti i tempiraquo (cit in g SoMMAVIllA Il pensiero 9) Cf aCa 138-139

mente coglie fra due o piugrave cose che hanno nella loro costituzionenel loro comportamento nei loro processi qualche tratto comune55

Proseguendo nella ricerca perograve ci si rende facilmente conto di quan-to sia ampio il campo semantico di laquoanalogiaraquo laquoMetaforaraquo56 laquomodel-loraquo57 laquosimboloraquo58 ma anche laquoomologiaraquo59 laquometonimiaraquo60 laquosineddo-cheraquo61 ed altri ancora sono molti i termini che fanno riferimento allrsquoa-nalogia in modo essenziale ma controverso a causa delle divergenze tra

169V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

55 laquoAnalogiaraquo in VLI I 170-17156 laquoProcesso linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale basato su una

similitudine sottintesa ossia su un rapporto analogico per cui un vocabolo o unalocuzione sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmenteesprimonoraquo (laquoMetaforaraquo in VLI III1 181)

57 laquoVisualizzazione di enti non altrimenti rappresentabili nella loro riduzione a unadescrizione empirica nella simulazione delle caratteristiche logico-strutturali di unoggetto mediante lrsquoistituzione di isomorfismi e analogieraquo (laquoModelloraquo in VLIIII1 266)

58 laquoQualsiasi elemento [] atto a suscitare nella mente unrsquoidea diversa da quellaofferta dal suo immediato aspetto sensibile ma capace di evocarla attraverso qual-cuno degli aspetti che caratterizzano lrsquoelemento stesso il quale viene pertanto as -sunto a evocare in particolare entitagrave astratte di difficile espressioneraquo (laquoSim bo loraquoin VLI IV 332)

59 laquoCorrispondenza conformitagrave equivalenza tra piugrave parti termini elementiraquo (laquoomo lo giaraquoin VLI III1 516)

60 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoMetonimiaraquo in VlI III1 192)

61 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave intesa come maggiore o minore estensione [] differisce dalla meto-nimia nella quale il trasferimento di significato da una parola a unrsquoaltra avviene inbase a una relazione di contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoSinegraveddocheraquoVLI IV 345)

le scuole di pensiero che si sono pronunciate sullrsquoargomento Anche lediscipline esplicitamente interessate allrsquoanalogia sono numerose lescienze filosofiche (in particolare la logica e la metafisica)62 le scienzeteologiche63 le scienze sperimentali64 le scienze umane (in particolarele scienze del linguaggio come la linguistica e la retorica)65 neglianni rsquo60 del secolo scorso nasceva una disciplina la laquosimbolica gene-raleraquo che faceva dellrsquoanalogia la propria scientia rectrix66 Ma ognu-no di questi campi di studio tratta dellrsquoanalogia in unrsquoottica diversa e idiversi modi di intenderla appaiono difficilmente conciliabili in pro-spettiva univoca In definitiva lrsquoanalogia si dice in molti modi e ladomanda laquoche cosrsquoegrave lrsquoanalogiaraquo ha risposte diverse a seconda delpunto di vista in cui ci si colloca e delle prospettive che si adottanoallrsquointerno del medesimo punto di vista

Considerandola come laquostile di ragionamentoraquo i tratti distintivi del-lrsquoanalogia appaiono con piugrave chiarezza se posti a confronto con quellidegli altri procedimenti conoscitivi lrsquoanalisi distingue la sintesi uni-sce la dialettica contrappone lrsquoanalogia distingue-ordina-unisceConoscendo una realtagrave per mezzo di unrsquoaltra che ha con essa unaqualche relazione chi pensa analogicamente deve tenere innanzituttopresente la distinzione tra i due ambiti di realtagrave ai quali rispettivamen-te appartengono la cosa giagrave conosciuta e la cosa da conoscere deveordinare tali ambiti rispetto a una gerarchia ontologica axiologica ofunzionale infine li deve considerare in prospettiva unitaria ndash nelsenso che limitatamente alla portata della similitudine usata ciograve chevale per uno vale anche per lrsquoaltro e quindi ciograve che prima era scono-sciuto diventa conosciuto

A Olmi170

62 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la per-suasione

63 Cf A CholleT laquoAnalogieraquo MTl PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie64 Cf g CAngUIlheM Eacutetudes M heSSe Modelli e analogie65 Cf Ta II 392-432 R BARTheS La retorica antica66 Cf R AlleAU La scienza dei simboli

dire ad esempio che laquocome [] gli occhi dei pipistrelli si compor-tano di fronte alla luce del giorno cosigrave anche la parte intellettiva dellanostra anima si comporta di fronte alle cose che per natura sono dellamassima evidenzaraquo67 o che laquotutte le sostanze dipendono da dio come ipensieri emanano dalla nostra sostanzaraquo68 o che laquolrsquouomo nei confrontidella divinitagrave egrave altrettanto puerile quanto un bambino nei confronti del-lrsquouomoraquo69 richiede 1) la distinzione tra due dimensioni della realtagrave(quella spirituale e quella materiale) 2) il loro ordinamento (la primadimensione egrave evidentemente superiore alla seconda) 3) lrsquounione delledue dimensioni ndash nel senso che i rapporti intellettodio sostanzediouomodivinitagrave impossibili da conoscere qualora si cerchi di accederedirettamente al piano spirituale loro proprio diventano conoscibili assi-milandoli ai rapporti ben piugrave noti sul piano materiale occhi dei pipi-strelliluce del giorno pensieri umanisostanza umana bambinouomo

lrsquoarticolazione concettuale del procedimento analogico egrave statatipizzata da Aristotele egrave stata precisata da san Tommaso drsquoAquino edegrave stata ulteriormente elaborata da commentatori come il gaetano (chene ha fissato la terminologia)70

1) equivocitagrave11) equivocitagrave assoluta12) equivocitagrave relativa121) analogia in senso lato122) analogia in senso stretto1221) analogia di attribuzione (di proporzione)12211) analogia di attribuzione intrinseca12212) analogia di attribuzione estrinseca1222) analogia di proporzionalitagrave12221) analogia di proporzionalitagrave propria12222) analogia di proporzionalitagrave impropria (metaforica)

171V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

67 Met II 1 993 b 1068 lrsquoanalogia egrave di leibniz cit in Ta II 39669 lrsquoanalogia egrave di eraclito cit in Ta II 39670 Cf PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie 29

Per lrsquoAquinate lrsquoanalogia si colloca allrsquointerno dellrsquoequivocitagravedistinta tra equivocitagrave assoluta (che sussiste tra nomi i cui referenti sonocompletamente eterogenei) ed equivocitagrave relativa o secondo analogia(che sussiste tra nomi i cui referenti hanno qualcosa in comune)71Questa equivocitagrave secondo analogia si suddivide in analogia in sensolato e analogia in senso stretto72

lrsquoanalogia in senso lato si dagrave solo secondo lrsquoessere e non secondola definizione egrave la cosiddetta analogia di ineguaglianza o fisica Inquesto caso i due analogati sono definibili allo stesso modo ma la lororealtagrave egrave diversa egrave il caso ad esempio del cavallo e dellrsquouomo i qualisono entrambi laquoanimaliraquo sul piano logico ma differiscono sul pianodella realtagrave percheacute il modo di essere animale dellrsquouomo egrave piugrave perfettodi quello del cavallo73

lrsquoanalogia in senso stretto (lrsquoanalogia comunemente intesa) si dagravesecondo la definizione e lrsquouso linguistico essa si divide in analogia diattribuzione (o di proporzione) e in analogia di proporzionalitagravelrsquoanalogia di attribuzione richiede che un termine (lrsquolaquoanalogato prin-cipaleraquo) possieda una certa qualitagrave in tutta la sua pienezza mentre altri(gli laquoanalogati secondariraquo) la possiedano in modo derivato o parteci-pato74 Ad esempio laquosanaraquo si dice di una persona percheacute egrave lei che pos-siede lo stato di salute la medicina che le viene somministrata il ciboche mangia il colorito del suo viso (analogati secondari) possonoessere detti laquosaniraquo per analogia di attribuzione in virtugrave del riferimentoche essi hanno alla salute della persona stessa (analogato principale)75

A Olmi172

71 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 128 ss72 Cf aCa 7073 Cf aCa 7074 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica 5675 laquoTale riferibilitagrave egrave di ordine causale secondo la causa finale come nellrsquoesempio ripor-

tato percheacute la medicina si dice sana in quanto egrave fatta per ricostituire la salute secondola causa efficiente come ldquomedicordquo si dice dello strumento usato dallrsquouomo esperto inmedicina secondo la causa quasi materiale come ldquoenterdquo si dice della quantitagrave dellaqualitagrave ecc percheacute si riferiscono allrsquoente sostanziale come a soggetto di inerenzasecondo la causa esemplare come le diverse veritagrave create si dicono tali per imitazionedella veritagrave increataraquo (g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 130)

lrsquoanalogia di attribuzione (o di proporzione) si divide a sua volta inanalogia di attribuzione intrinseca e in analogia di attribuzione estrin-seca nellrsquoanalogia di attribuzione intrinseca lrsquoanalogato principale egrave lacausa e lrsquoorigine di una perfezione che viene partecipata agli analogatisecondari nellrsquoanalogia di attribuzione estrinseca invece solo lrsquoanalo-gato principale possiede propriamente la perfezione analogica che inve-ce si predica in modo improprio degli analogati secondari

Se lrsquoanalogia di attribuzione puograve considerarsi un laquorapporto disomiglianzaraquo lrsquoanalogia di proporzionalitagrave puograve considerarsi inveceuna laquosomiglianza di rapportiraquo76 Infatti prendendo quattro termini AB C d appartenenti ai diversi ambiti del laquotemaraquo (A e B poco o pernulla conosciuto) e del laquofograveroraquo (C e d ben noto) questo tipo di analo-gia si istituisce identificando i rapporti tra i termini del tema e quellidel fogravero arrivando cosigrave a conoscere il primo per mezzo del secondo

77

lrsquoanalogia laquodi proporzionalitagraveraquo si divide in analogia di proporziona-litagrave propria e in analogia di proporzionalitagrave impropria (o metaforica)nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave propria tra il tema e il fogravero sussisteuna relazione di somiglianza evidente o plausibile come quandoAristotele afferma che

nello stesso rapporto in cui chi sta costruendo egrave con chi ha la capacitagravedi costruire anche chi egrave sveglio egrave in rapporto con chi sta dormendo echi vede con chi pur avendo la vista ha gli occhi chiusi e ciograve che egravestato separato dalla materia egrave in rapporto con la materia e un oggettoconfezionato egrave in rapporto con uno che non egrave stato confezionato78

In questo caso il tema laquocostruireraquo (A) ed laquoessere capace di costrui-reraquo (B) e i fograveri laquoessere sveglioraquo (C) e laquodormireraquo (d) laquoguardareraquo (e)e laquochiudere gli occhiraquo (F) laquoessere ricavato dalla materiaraquo (g) ed esse-

173V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

A Cndashndash = ndashndashB D

77

76 Cf aCa 9077 Cf Ta II 39378Met IX 6 1048 a 35-b 4

re laquomateriaraquo (h) laquoessere confezionatoraquo (I) e laquonon essere confezionatoraquo(l) (distinti-ordinati-uniti nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave mul ti pla

appaiono chiaramente accomunati dal la

nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria invece la relazione tratema e fogravero appare a prima vista insussistente o quantomeno impro-babile Considerando lrsquoaffermazione di Aristotele laquocome infatti gliocchi dei pipistrelli si comportano di fronte alla luce del giorno cosigraveanche la parte intellettiva della nostra anima si comporta di fronte allecose che per natura sono della massima evidenzaraquo80 chiunque restacolpito dalla distanza che separa il tema costituito dalla laquoparte intel-lettiva della nostra animaraquo (A) e dalle laquocose che per natura sonodella massima evidenzaraquo (B) dal fogravero costituito dagli laquoocchi dei pipi-strelliraquo (C) e dalla laquoluce del giornoraquo (d) Tuttavia proprio la distanzache intercorre tra questi due ambiti della realtagrave rende particolarmenteefficace il procedimento analogico che si attua nel distinguere-ordina-re-unire il tema e il fogravero 1) distinguendo nettamente lrsquoambito dellavisione della luce del giorno da parte degli occhi dei pipistrelli dal-lrsquoambito della conoscenza delle cose per natura piugrave evidenti da partedellrsquointelligenza della nostra anima 2) sottintendendo come il secondoambito sia incomparabilmente superiore al primo 3) e tuttavia ugua-gliando i due tipi di conoscenza per indicare in buona sostanza chesiamo incapaci di conoscere dio allo stesso modo in cui i pipistrellisono incapaci di vedere il sole81

Sullrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria si fonda quellrsquolaquoanalogiacondensataraquo che egrave la metafora laquorisultante dalla fusione di un elemen-to del fogravero con un elemento del temaraquo82 Aristotele presenta esempi di metafore in cui il rapporto con lrsquooriginaria analogia di proporziona-litagrave egrave esplicito ad esempio se la vecchiaia (A) egrave con la vita (B) nellostesso rapporto della sera (C) col giorno (d) (e quindi )

A Olmi174

A Cndashndash = ndashndashB D

ndashndashE G

F H

i= ndashndash

l= ndashndash =

A Cndashndash = ndashndashB D

79 Cf aCa 7380 Met II 1 993 b 1081 Cf aCa 9082 Ta II 421 cf l gIAnFoRMAggIo laquoMetaforaraquo 492-496

)

relazione atto-potenza79

si potragrave dire che la laquosera (C) egrave la vecchiaia del giorno (A + d)raquo ovve-ro che la laquovecchiaia (A) egrave la sera della vita (C + B)raquo83 la fusionemetaforica dei termini del tema e del fogravero puograve anche essere attuata inmodi diversi

per mezzo di una semplice determinazione (la sera della vita ooceano di falsa dottrina) per mezzo di un aggettivo (un modo diesporre vacuo luminoso) di un verbo (essa si mise a starnazzare)di un possessivo (la nostra Waterloo) A volte avremo unrsquoidentifi-cazione (la vita egrave un sogno lrsquouomo egrave una fragile canna) [] Avolte la fusione dei campi quando si manifesta per mezzo dellacreazione di parole composte [] arricchiragrave la lingua di abbrevia-zioni espressive84

Ricapitolando la mentalitagrave analitica coglie la distinzione che separagli elementi costitutivi della realtagrave la mentalitagrave sintetica coglie lrsquounitagraveche li abbraccia la mentalitagrave dialettica pone lrsquoaccento sul conflitto cheli oppone e che minaccia costantemente il loro ordinamento Ma solola mentalitagrave analogica coglie simultaneamente le relazioni di unitagravedistinzione ordinamento che legano tutti gli aspetti della realtagrave e solochi pensa analogicamente puograve cogliere le piugrave profonde somiglianze tradi essi in modo da laquoconoscere il meno noto per mezzo del piugrave notoraquo eapprofondire cosigrave la comprensione della loro natura

Il piugrave grande problema della laquoconoscenza per analogiaraquo perograve egrave lasua (relativa) imprecisione Il tentativo di conoscere qualcosa permezzo della sua somiglianza con qualcosrsquoaltro puograve non cogliere esat-tamente la sua essenza inoltre tale genere di comprensione egrave moltointuitivo e non puograve essere esattamente formulato neacute facilmente comu-nicato Per questo motivo nella civiltagrave occidentale lo sviluppo dellascienza moderna dal XVI secolo in poi ha condotto allrsquoabbandonodella mentalitagrave analogica dominante nel Medioevo in favore dellamentalitagrave analitica molto piugrave adatta alla formazione (nel pensiero) e

175V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

83 Cit in Ta II 421 cf aCa 12784 Ta II 425

alla formulazione (nel linguaggio) di laquoidee chiare e distinteraquo indi-spensabili per controllare e manipolare il mondo materiale85

Tuttavia se non si egrave interessati semplicemente alla laquoscienzaraquo inte-sa come dominio conoscitivo-manipolativo del mondo ma si cerca diraggiungere la laquosapienzaraquo intesa come sguardo contemplativo sullarealtagrave al fine di entrare in armonia con essa occorre assumere la men-talitagrave analogica SantrsquoAgostino di Ippona e san Tommaso drsquoAquinonel campo filosofico-teologico e dante Alighieri nel campo della poe-sia sono stati probabilmente le figure di sapienti occidentali che sonomeglio riuscite a cogliere e ad esprimere il rapporto di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento esistente tra lrsquouomo il mondo e dio

3 lrsquoAnAlogIA CoMe ChIAVe dI VolTA del Modo dI PenSARe dISAn ToMMASo drsquoAQUIno

nel corso della sua straordinaria costruzione filosofico-teologicasan Tommaso drsquoAquino parla spesso dellrsquoanalogia dal punto di vistalogico86 che egrave strettamente connesso con la prospettiva metafisica87In effetti nella filosofia aristotelico-tomista lrsquoanalogia egrave consideratacome il complemento logico dellrsquoordine ontologico che consente dipreservare la ricchezza e la molteplicitagrave della realtagrave estendendone laconoscenza a dimensioni molto eterogenee e lontane tra loro88

la descrizione piugrave significativa di questo genere di analogia logi-co-metafisica puograve essere forse trovata nella Summa Theologiae laddo-ve lrsquoAquinate si interroga laquose i nomi attribuiti a dio e alle creaturesiano loro attribuiti in senso univocoraquo89 Ci sono due termini della

A Olmi176

85 Su questo aspetto della civiltagrave occidentale che ha permesso lo sviluppo del capita-lismo e le ha conferito su scala mondiale un dominio mai esercitato da nessunrsquoaltraciviltagrave nel corso della storia cf M hoRKheIMeR ndash TW AdoRno Dialettica del-lrsquoilluminismo

86 Cf PIeTRo dA BeRgAMo In Opera Sancti Thomae 7987 Cf aCa 7588 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione 12689 Cf STh I 13 5

predicazione ndash la suprema realtagrave di dio e la realtagrave di tutto ciograve cheesiste ndash che sembra impossibile collegare insieme neacute il modo di pen-sare analitico neacute quello sintetico neacute quello dialettico potrebbero gius-tificare il concepire dio e il parlare di lui usando gli stessi concetti eparole derivanti dallrsquoesperienza naturale (gli unici del resto che abbi-amo a disposizione) senza ridurre dio allo stesso livello dellacreazione Il dio trascendente della tradizione occidentale (non sola-mente cristiana) considerato nella sua essenza rimarrebbe cosigrave com-pletamente inconoscibile e inesprimibile

San Tommaso sembra inizialmente concordare

egrave impossibile che alcuna cosa si predichi di dio e delle creatureunivocamente Poicheacute ogni effetto che non egrave proporzionato allapotenza della causa agente ritrae una somiglianza dellrsquoagente nonsecondo la stessa natura ma imperfettamente in maniera che quan-to negli effetti si trova diviso e molteplice nella causa egrave semplice euniforme cosigrave il sole mediante unrsquounica energia produce nelle cosedi quaggiugrave forme molteplici e svariate90

Ciononostante

tutte le perfezioni delle cose che nelle creature sono frammentariee molteplici in dio preesistono in semplice unitagrave Cosigrave dunquequando un nome che indica perfezione si applica a una creaturasignifica quella perfezione come distinta da altre secondo la nozio-ne espressa dalla definizione p es quando il termine sapiente loattribuiamo allrsquouomo indichiamo una perfezione distinta dallrsquoes-senza dellrsquouomo e dalla sua potenza e dalla sua esistenza e da altrecose del genere Quando invece attribuiamo questo nome a dionon intendiamo indicare qualche cosa di distinto dalla sua essenzadalla sua potenza o dal suo essere91

177V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

90 STh I 13 591 STh I 13 5

Vediamo qui allrsquoopera la mentalitagrave analogica essa usa termini aiquali attribuisce un duplice significato uno riferito alle creature lrsquoal-tro riferito a dio Tali significati perograve non sono neacute completamentediversi neacute identici neacute sono polarizzati in una coppia di antagonistiessi sono simili cioegrave in parte uguali e in parte diversi

Per conseguenza applicato allrsquouomo il termine sapiente circoscri-ve in qualche modo e racchiude la qualitagrave che esprime non cosigrave seapplicato a dio ma lascia la perfezione indicata senza delimitazio-ne e nellrsquoatto di oltrepassare il significato del nome Quindi egrave chiaroche il termine sapiente si dice di dio e dellrsquouomo non secondo lrsquoi-dentico concetto e cosigrave egrave di tutti gli altri nomi Perciograve nessun nomesi attribuisce in senso univoco a dio e alle creature92

lrsquoesclusione dellrsquounivocitagrave dei termini usati per fare segno a diodel resto va di pari passo con lrsquoesclusione della loro equivocitagrave

Ma neanche [i nomi sono applicati a dio e alle creature] in sensodel tutto equivoco come alcuni hanno affermato Percheacute in talmodo niente si potrebbe conoscere o dimostrare intorno a dio par-tendo dalle creature ma si cadrebbe continuamente nel sofismachiamato laquoequivocazioneraquo e ciograve sarebbe in contrasto sia con i filo-sofi i quali dimostrano molte cose su dio sia con lrsquoApostolo ilquale dice laquole perfezioni invisibili di dio comprendendosi dallecose fatte si rendono visibili (Rm 120)raquo93

San Tommaso allora distingue tra due generi di analogia logico-metafisica lrsquolaquoanalogia di attribuzioneraquo (o laquodi proporzioneraquo) e lrsquolaquoana-logia di proporzionalitagraveraquo

Si deve dunque concludere che tali termini si affermano di dio edelle creature secondo analogia cioegrave proporzione e ciograve avviene indue maniere o percheacute piugrave termini dicono ordine a un termine unico

A Olmi178

92 STh I 13 5 93 STh I 13 5

(originario e inderivato) - come sano si dice della medicina e dellrsquoo-rina in quanto che lrsquouna e lrsquoaltra dicono un certo ordine e un rap-porto alla sanitagrave dellrsquoanimale questa come indice quella comecausa - oppure percheacute un termine presenta (rispondenza o) propor-zione con un altro come sano si dice della medicina e dellrsquoanimalein quanto la medicina egrave causa della sanitagrave che egrave nellrsquoanimale e intal modo alcuni nomi si dicono di dio e delle creature analogica-mente e non in senso puramente equivoco e neppure univocoInfatti noi non possiamo parlare di dio se non partendo dalle crea-ture come piugrave sopra abbiamo dimostrato e cosigrave qualunque terminesi dica di dio e delle creature si dice per il rapporto che le creaturehanno con dio come a principio o causa nella quale preesistono inmodo eccellente tutte le perfezioni delle cose e questo modo dicomunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave e la semplice univo-citagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egrave una nozione unicacome negli univoci neacute totalmente diversa come negli equivoci mail nome che analogicamente si applica a piugrave soggetti significa diver-se proporzioni riguardo a una medesima cosa cosigrave sano detto del-lrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto della medicina invecesignifica la causa della stessa sanitagrave94

Questa esposizione di capitale importanza si conclude con unulteriore chiarimento di che cosa significhi laquoanalogiaraquo

e questo modo di comunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave ela semplice univocitagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egraveuna nozione unica come negli univoci neacute totalmente diversa comenegli equivoci ma il nome che analogicamente si applica a piugrave sog-getti significa diverse proporzioni riguardo a una medesima cosacosigrave sano detto dellrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto dellamedicina invece significa la causa della stessa sanitagrave95

179V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

94 STh I 13 5 95 STh I 13 5

Il concetto logico-metafisico di analogia non egrave semplicemente uncostrutto mentale che lrsquoAquinate usa per legittimare la possibilitagrave diparlare di dio in parole umane esso nasce direttamente dalla fonda-mentale nozione di partecipazione cioegrave dal pilastro centrale del siste-ma filosofico-teologico tomista e dagrave ad esso laquoil carattere di sintesidefinitiva del pensiero classico e del pensiero cristianoraquo96

Il concetto di partecipazione appartiene originariamente alla filoso-fia platonica e neoplatonica Platone usa questo termine per spiegarela relazione esistente tra il mondo sensibile e il mondo delle idee con-siderando le cose materiali come partecipazioni dei modelli ideali adesempio le cose belle laquopartecipanoraquo della bellezza le cose buonelaquopartecipanoraquo della bontagrave gli esseri umani laquopartecipanoraquo dellrsquouma-nitagrave

San Tommaso invece dagrave il nome di laquopartecipazioneraquo a uno deiprimi princigravepi della ragione naturale il principio di causalitagrave

ora partecipare significa laquoprendere parteraquo Quindi quando unacosa riceve in maniera parziale ciograve che appartiene ad altri in manie-ra totale si dice che ne egrave partecipe Per es si dice che lrsquouomo par-tecipa allrsquoanimalitagrave percheacute non esaurisce il concetto di animalitagrave intutta la sua estensione per la stessa ragione si dice che Socrate par-tecipa allrsquoumanitagrave parimenti si dice che la sostanza partecipaallrsquoaccidente e la materia alla forma in quanto la forma sostanzialeo accidentale che considerata in se stessa egrave comune a molti vienedeterminata a questo o a quellrsquooggetto particolare similmente sidice che lrsquoeffetto partecipa alla causa soprattutto quando non neadegua il potere un esempio di questa partecipazione si ha quandosi dice che lrsquoaria partecipa alla luce del sole97

Spiegare la causalitagrave per mezzo della partecipazione perograve non egravesemplicemente usare una formula platonica piuttosto che aristotelica

A Olmi180

96 laquoPartecipazioneraquo in DEST 43897 In de Hebd 2 24 cit in laquoPartecipazioneraquo in DEST 438

egrave concepire il rapporto tra causa ed effetto in un modo piugrave profondo Ilconcetto di partecipazione evidenzia sia la somiglianza tra causa edeffetto poicheacute lrsquoeffetto possiede la stessa qualitagrave della causa sia ladifferenza tra di essi poicheacute lrsquoeffetto non puograve avere tutta la pienezzadi realtagrave della causa

Tale riconoscimento sia della somiglianza sia della differenza nel-lrsquoambito del processo di causalitagrave fa segno alla struttura analogicadella realtagrave nel suo complesso la simultanea interdipendenza di unitagrave-distinzione-ordinamento vale a dire la laquorelazione di relazioniraquo i cuitermini sono uniti ma non confusi distinti ma non separati uniti e dis-tinti non su un piano di uguaglianza indifferenziata ma nellrsquoambito diuna disposizione gerarchicamente ordinata la stessa possibilitagrave delpensare analogicamente la realtagrave dipende dallrsquoesistenza di tale strut-tura la quale secondo la Rivelazione cristiana egrave radicata nel misterodella SS Trinitagrave vale a dire nel mistero delle relazioni tra le divinePersone del Padre del Figlio dello Spirito Santo ndash della laquorelazione trale relazioniraquo di paternitagrave filiazione e spirazione98

4 lrsquoAnAlogIA nel CaTECHISMO dI P MATTeo RICCI

P Matteo Ricci (1583-1610) della Compagnia di gesugrave noto per lasua opera di evangelizzatore della Cina e di mediatore culturale tra laciviltagrave occidentale e quella cinese non viene generalmente considera-to come un discepolo di san Tommaso drsquoAquino In realtagrave il suo stiledi pensiero egrave genuinamente tomista e puograve essere portato ad esempiodellrsquoefficacia conoscitiva e comunicativa della mentalitagrave analogica Ilcapolavoro ricciano《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato dilaquoSignore del Cieloraquo 1603) detto Catechismo dallrsquoautore si articolacome un lungo dialogo tra un letterato occidentale (西士 Xīshigrave)lrsquoalter ego di Ricci stesso e un letterato Cinese (中士 zhōngshigrave)lrsquoalter ego dei mandarini cinesi con i quali il gesuita maceratese fu inrapporti di amicizia e di scambio culturale il suo obiettivo egrave quello di

181V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

98 Cf A olMI La struttura 313-346

mostrare la ragionevolezza della fede cristiana fondandola sui primiprincigravepi della realtagrave e della conoscenza

leggendo questo libro non si incontra mai il nome di sanTommaso drsquoAquino neacute ci si imbatte in citazioni esplicite delle sueopere Tuttavia il punto di vista del letterato occidentale e la sua pro-spettiva filosofico-teologica coincidono perfettamente con quellidellrsquoAquinate ndash in particolare come vengono espressi nella SummaTheologiae Pertanto lrsquoapproccio ricciano a dio al mondo allrsquouomoegrave strettamente tomista vale a dire analogico sul piano conoscitivo eanalitico sul piano argomentativo anche se particolarmente ricco diesempi e di metafore

Il letterato occidentale del Catechismo vuole indicare la Via dellasapienza cristiana al letterato Cinese facendo appello non solo allasua mente ma anche al suo cuore egli intende promuovere la cono-scenza di qualcosa che egrave ancora sconosciuto cioegrave la dottrina delSignore del Cielo (天主 Tiānzhǔ il nome ricciano per dio) per mezzodi qualcosa che egrave giagrave noto cioegrave le veritagrave universali della ragione natu-rale a tal fine egli usa molteplici somiglianze tra temi riguardanti dioil mondo lrsquouomo e fograveri ricavati dalla conoscenza ordinaria dellarealtagrave

Quando il tema si riferisce allrsquounicitagrave di dio il fogravero fa segno a unsovrano terreno dio sta al mondo come il re sta alla nazione che egligoverna

ogni paese o nazione ha il suo signore comrsquoegrave possibile che solo ilcielo e la terra non abbiano un signore Una nazione deve essereunita sotto un unico signore comrsquoegrave possibile che il cielo e la terraabbiano due signori Perciograve lrsquouomo nobile non puograve non riconoscerelrsquoorigine del cielo e della terra lrsquoArtefice della creazione ed eleva-re a lui la mente99

Quando il tema si riferisce a dio come alla causa di tutto ciograve cheesiste il fogravero fa segno a un artigiano

A Olmi182

99 VSSC 3

Un teatro o un edificio non si edificano da se stessi richiedono lrsquoo-pera di artigiani [] Prendiamo un esempio in un piccolo globo dibronzo sono raffigurati il sole la luna le stelle i pianeti le monta-gne i mari e i diecimila esseri se un abile artigiano non lrsquoavesseforgiato forse il bronzo avrebbe potuto prendere questa forma dasolo Ancor di piugrave tale considerazione si applica a corpi delledimensioni del cielo e della terra che girano di giorno e di notte alsole e alla luna che emanano luce alle costellazioni che esistonoin determinate figure alle montagne che producono erba e alberial mare che nutre gli esseri acquatici alle maree che seguono laluna a tutti i popoli con la testa rotonda e i piedi quadrati chehanno unrsquointelligenza superiore a quella dei diecimila esseri100

Quando il tema si riferisce a dio come a colui che ordina la realtagraveil fogravero fa segno al timoniere e alla barca allrsquoarchitetto e alla casa aldirettore e allrsquoorchestra alla testa e al corpo al padre e alla famigliaal governante e alla nazione allrsquoarciere e al bersaglio

Se una barca che attraversa un fiume o il mare ed egrave assediata dalvento e dalle onde non corre alcun pericolo di affondare si puogravededurre pur non vedendo il timoniere che certamente egrave pilotata daqualcuno esperto nellrsquoarte della navigazione per questo puograve com-piere in sicurezza il suo tragitto101Se si osserva un palazzo signorile si vede che anteriormente egrave prov-visto di porte per consentire lrsquoentrata e lrsquouscita sul retro ci sono igiardini in cui crescono fiori e alberi da frutto al centro si trova unatrio per ricevere gli ospiti a sinistra e a destra sono poste le camereda letto inferiormente ci sono le colonne per sostenere le travi deltetto la copertura del tetto egrave posta al di sopra per tenere lontani ilvento e la pioggia dopo che tutti questi elementi sono stati armo-niosamente ordinati il padrone di casa puograve abitare tranquillamentetra di essi con gioia ma affincheacute un edificio del genere sia comple-tato deve certamente essere costruito da un abile artigiano102

183V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

100 VSSC 34101 VSSC 30102 VSSC 35

egrave come in unrsquoesecuzione musicale se anche gli strumentisti voles-sero suonare da soli senza un direttore la musica non potrebbeessere eseguita Per lo stesso motivo ogni famiglia ha un solo capoe ogni nazione ha un solo sovrano se ce ne fossero due la nazionesi troverebbe in stato di anarchia lrsquouomo ha un solo corpo e ilcorpo ha una sola testa se avesse due teste lrsquouomo sarebbe unmostro noi sappiamo perciograve che sebbene esistano molti tipi diesseri spirituali tra il cielo e la terra crsquoegrave un solo Signore del Cieloil creatore del cielo della terra dellrsquouomo e di tutti gli esseri che ligoverna e li sostiene sempre103osservo le persone che tirano con lrsquoarco quelle che centrano il ber-saglio sono dette buoni arcieri quelle che lo mancano sono cattiviarcieri Il Signore del Cielo egrave Colui che centra infallibilmente il ber-saglio egrave perfettamente buono e privo della minima traccia di malela sua virtugrave egrave suprema noi uomini invece qualche volta facciamocentro qualche volta no104

Quando il tema si riferisce agli attributi divini dellrsquoonniscienza dellagiustizia e della misericordia il fogravero egrave preso dai campi della percezionesensoriale della vita familiare dellrsquoamministrazione giudiziaria

Il Signore del Cielo malgrado non abbia un corpo visibile egrave comeil grande occhio a cui nulla sfugge nel vedere egrave come il grandeorecchio a cui nulla sfugge nellrsquoudire egrave come il grande Piede noncrsquoegrave luogo a cui non arrivi Per un figlio buono egrave come il favore delpadre e della madre per uno cattivo egrave come il potere dellrsquoautoritagravegiudiziaria105

Quando il letterato occidentale prende lrsquoinfelicitagrave della condizio-ne umana come tema il fogravero egrave costituito da una barca nella tempestao da un naufrago dopo lrsquoaffondamento della nave

A Olmi184

103 VSSC 50104 VSSC 328105 VSSC 10

guardando gli uomini del mondo essi sono come una barca nellrsquoo-ceano battuta dai venti e dalle onde sul punto di rompersi e di cola-re a picco naufraghi alla deriva agli angoli estremi dellrsquooceanoognuno impaziente di salvarsi dal naufragio nessuno desideroso diaiutare lrsquoaltro Chi si avvinghia ad assi rotte chi si arrampica suvele e teloni in disfacimento chi afferra ceste di bambugrave chi si tienestretto a qualsiasi cosa gli capiti tra le mani morendo lrsquouno dopolrsquoaltro che tragedia106

Quando il tema egrave riferito alla vita terrena in rapporto alla vita futu-ra il fogravero fa segno alla situazione di un esaminando il giorno degliesami al ruolo di un attore sulla scena o allo stato di un viandantelungo la strada

Il presente puograve essere paragonato al giorno degli esami gli esami-nandi appaiono affaticati mentre i loro servitori sembrano sereniSarebbe assurdo affermare che ciograve avviene percheacute i funzionari inca-ricati dellrsquoesame trattano i servitori con gentilezza e gli esaminandicon durezza I voti degli esami sono affissi in meno di un giorno altermine dellrsquoesame risulta chiaro chi egrave degno di onore e chi egrave dilivello inferiore107le persone quali il re i ministri i mandarini i letterati gli schiavile regine le concubine imperiali le serve e le amanti non sono altroche attori i quali temporaneamente recitano una parte gli abiti cheindossano non sono i loro vestiti i guadagni e le perdite che ricevo-no non possono veramente influenzarli Quando la rappresentazionefinisce si tolgono i costumi si levano il trucco e i ruoli svolti nonhanno piugrave alcun rapporto con le persone Perciograve gli attori non sononeacute tristi neacute gioiosi per la differenza di rango dei loro personaggiessi semplicemente recitano i ruoli assunti anche se devono inter-pretare un mendicante lo faranno piugrave coscienziosamente possibilepensando a come soddisfare le aspettative del regista la parte egrave

185V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

106 VSSC 124107 VSSC 127

assegnata allrsquoattore dal regista ma la realizzazione del ruolo spettaallrsquoattore stesso108Vivere in questo mondo egrave camminare lungo la strada vivere inquello futuro egrave ritornare alla propria casa questo mondo egrave dove siguadagnano i meriti quello futuro egrave dove si riceve il premio109

Quando il tema si riferisce alla coltivazione della virtugrave il fogravero siriferisce alla coltivazione delle piante

ho sempre paragonato il raggiungimento di questo obiettivo allacoltivazione delle piante Prima di tutto si prepara il terreno siestirpano le erbacce si tolgono dal suolo i cocci rotti e le pietre sifanno scorrere le acque stagnanti verso i fossi di irrigazione soloquando tutto ciograve sia stato fatto si puograve piantare la buona semente110

Altre combinazioni temafogravero sono lrsquouomo sta alla propria ragio-ne come un uccello alle sue ali la natura umana sta alle proprie capa-citagrave come lrsquooro ai suoi possibili usi la mente umana sta alle coseimmateriali come un passero sta allrsquoalbero al quale egrave legato e comeun cieco sta al sole

lrsquouccello possiede le ali per librarsi sulle foreste della montagna lapersona egrave dotata di ragione e di rettitudine per sondare la profonditagravedelle cose111essere dotati della nostra natura egrave come possedere oro possiamousarlo per forgiare un calice destinato allrsquouso sacro o possiamofarne un contenitore per depositare i rifiuti tutto dipende da noi112

A Olmi186

108 VSSC 363109 VSSC 259110 VSSC 461111 VSSC 27112 VSSC 167

la mente legata alla materia [] egrave come un passero legato a unalbero con uno spago che a causa dellrsquoimpedimento dello spagonon puograve dispiegare le ali e volare alto nel cielo113Ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo Invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste114

Il letterato occidentale fa anche un uso polemico dellrsquoanalogiaargomentativa specialmente nei confronti delle tre principali religionipresenti in Cina al tempo della permanenza di Ricci daoismo buddhi-smo e neo-confucianesimo In opposizione alla coesistenza dellediverse religioni che adorano differenti idoli viene usata la stessaanalogia che era stata impiegata in favore dellrsquounicitagrave di dio combi-nandola con unrsquoaltra il cui fogravero egrave dato dalla paradossale coltivazionedi piante nocive

Una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due Anchelrsquouniverso puograve avere un solo Signore come puograve non essere unagrave colpa averne due gli uomini colti desideravano liberare laCina da queste due religioni ma ora li vediamo costruirne i templi eprestare culto agli idoli tutto ciograve egrave come voler disseccare alberinocivi nutrendo perograve in profonditagrave le loro radici allora essi certa-mente prospereranno115

Contro il daoismo egrave considerata inapplicabile la combinazione deltema della dottrina del vuoto come Principio supremo origine di tuttigli esseri al fogravero dellrsquoartigiano costruttore di manufatti

oggi crsquoegrave qui un artigiano che ha in mente i princigravepi regolatori dellacostruzione dei carri come potrebbe produrre un carro in un istante

187V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

113 VSSC 150114 VSSC 9115 VSSC 490

egrave indispensabile che prima siano a disposizione la materia cioegrave illegname gli attrezzi cioegrave le asce e le seghe la mano drsquoopera dellrsquoar-tigiano e solo allora il carro potragrave essere realizzato Comrsquoegrave possibileche allrsquoinizio il Principio sia stato talmente ingegnoso da creare lrsquoim-mensitagrave del cielo e della terra quando ora egrave cosigrave in declino da nonpoter produrre neanche qualcosa di cosigrave piccolo come un carro116

Contro il buddhismo e la concezione che laquoil Signore del Cielo e ilSeacute [siano] una cosa solaraquo117 il letterato occidentale propone unaserie di analogie al fine di mostrare la retta relazione di dio con ilmondo

o lui risiede in esse come un uomo sta in un luogo ad esempio incasa o in una sala o egrave parte di esse come una mano o un piedesono parte del corpo ovvero i princigravepi dello yin e dello yang sonoparte di una persona o egrave in relazione con esse come lrsquoaccidente lo egravecon la sostanza ad esempio nel modo in cui il colore bianco di uncavallo lo fa essere un cavallo bianco o la mancanza di calore nelghiaccio lo rende gelato o egrave in esse come la causa egrave nei suoi effettio la luce del sole egrave nel cristallo illuminato o il fuoco egrave nel ferroarroventato118Risalendo dagli effetti alla causa si puograve dire che il Signore delCielo egrave in tutti gli esseri Pur essendo la luce nel cristallo e il fuoconel ferro ciascuno di essi ha la propria natura inconfondibile contutte le altre119 Il cristallo puograve essere separato dalla luce ma gli esseri non possonoessere separati dal Signore del Cielo egli egrave immateriale e onnipo-tente nulla puograve essere completamente separato da lui Quindi sipuograve dire che il tutto egrave in ogni cosa ma anche che il tutto egrave in ognisua parte120

A Olmi188

116 VSSC 87117 VSSC 221118 VSSC 235119 VSSC 236120 VSSC 237

Malgrado il suo fascino perograve occorre ammettere che lo stile cono-scitivo analogico presta il fianco a una severa obiezione dal punto divista del pensiero univoco ndash del pensiero analitico innanzitutto maanche di quello sintetico e dialettico121 ndash egrave facile biasimare lrsquoanalogiaper essere confusa e generare confusione violando cosigrave il principiocardine del pensiero occidentale stabilito da Aristotele

non avere un solo significato equivale a non avere significato alcu-no e se i nomi non hanno significato alcuno viene di fatto soppres-so ogni scambio di pensiero non solo con gli altri ma a dire il veroanche con se medesimi difatti egrave impossibile possedere un pensierose non si pensa una cosa sola e se pur ciograve fosse possibile allora aquesta cosa non si potragrave assegnare che un solo nome Allora sitenga ben fermo [] che il nome sta a significare qualcosa anzi cheesso sta a significare una cosa sola122

In realtagrave lo stesso Aristotele aveva ammesso la necessitagrave del ragio-namento analogico per giungere alla conoscenza e alla comunicazio-ne della veritagrave123 Tuttavia lrsquoequilibrio che era esistito nel periododrsquooro del pensiero greco tra lrsquounivocitagrave e la plurivocitagrave si egrave definitiva-mente spezzato allrsquoinizio dellrsquoetagrave moderna da allora in poi lrsquouomo

189V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

121 lrsquoatteggiamento conoscitivo analogico mantiene laquocostantemente lrsquoapertura intel-lettuale alla plurivocitagrave dei concetti gli atteggiamenti analitico sintetico dialetti-co hanno ndash ciascuno a suo modo ndash la tendenza allrsquounivocitagrave lrsquounivocitagrave analiticanasce dalla scomposizione e dalla semplificazione dei concetti lrsquounivocitagrave sinteti-ca nasce dalla volontagrave di esprimere in un solo concetto unrsquointera Weltanschauunglrsquounivocitagrave dialettica nasce dalla necessitagrave di precisare i termini contrapposti perradicalizzarne e renderne piugrave efficace lrsquoantitesi Ma ognuno di essi dal propriopunto di vista tende ad escludere che un medesimo concetto possa essere intesoin significati molteplici Si temono lrsquoambiguitagrave semantica la confusione lrsquoinco-municabilitagrave la scelta tra univocitagrave ed equivocitagrave appare senza mediazioni eoccorre quindi risolversi in modo deciso a favore della primaraquo (aCa 139)

122 Met IV 4 1006 b 7-11123 Cf Met IX 6 1048 a 35-b 4 XII 4 1070 a 31-32

occidentale ha trovato sempre piugrave difficile pensare analogicamentecioegrave prendere in considerazione simultaneamente aspetti diversi dellecose non al fine di dominare la realtagrave ma di contemplarne la bellezzacon timore e gratitudine

gli studiosi non-occidentali sono esposti al rischio di sopravvaluta-re la disposizione occidentale al pensiero univoco al punto di identifi-carla con il laquosegreto dellrsquooccidenteraquo ndash con la chiave drsquoaccesso allescoperte scientifico-tecnologiche ed al potere economico occidentaliIn effetti le mentalitagrave univoche od univocizzanti (in particolar modolrsquoanalitica e la dialettica) non hanno condotto lrsquooccidente sulla Viadella sapienza ma piuttosto lrsquohanno allontanato da essa al punto darenderla quasi irriconoscibile ed irreperibile Perciograve egrave necessario pergli studiosi non-occidentali dellrsquooccidente rendersi conto che la veragrandezza della civiltagrave occidentale puograve essere apprezzata soltantoattraverso una profonda comprensione e unrsquointensa pratica del pensie-ro sapienziale cioegrave analogico ndash il cui migliore esempio resta ancoraoggi san Tommaso drsquoAquino

A Olmi190

VI

San TommaSo drsquoaquino e P maTTeo Ricci

la Summa Theologiae come nucleo TeoReTico

de il vero SignificaTo di laquoSignore del cieloraquo

(《天主實義》)

1 LA VIA deL ReALISMo SAPIenzIALe

San Tommaso drsquoAquino dellrsquoordine dei Predicatori uno degliuomini piugrave straordinari che siano mai vissuti egrave stato al tempo stessoun santo e un genio Egrave riuscito a portare a compimento lrsquoimpresaquasi inconcepibile di cogliere in una visione unitaria la strutturafondamentale della realtagrave ndash la relazione di relazioni che lega dio almondo il mondo allrsquouomo lrsquouomo a dio ndash in modo da mostrare chela Rivelazione cristiana non solo non egrave in contrasto con la ragione mane costituisce il piugrave alto e il piugrave perfetto compimento Per questo mo -ti vo egrave stato chiamato Doctor communis cioegrave il laquodottore universaleraquoun maestro della conoscenza i cui insegnamenti appartengono a tuttalrsquoumanitagrave

Il cammino percorso da san Tommaso non puograve essere consideratoun laquometodoraquo nel senso tecnico-intellettuale della parola ma piuttostouna laquoViaraquo nel significato del cinese 道 dagraveo cioegrave di unrsquoesperienzavissuta che conduce al perfezionamento dellrsquoessere umano QuestaVia ndash che possiamo denominare la laquoVia del realismo sapienzialeraquo ndash egravecaratterizzata da tre tratti distintivi lrsquoobbedienza alla realtagrave lrsquoamoredella veritagrave lrsquoaspirazione alla sapienza

191SD 652 (2020) pp 191-205

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason II Thomas Aquinas and Matteo Ricci Summa

Theologiae as the Theoretical Core of The True Meaning of ldquoLord of Heavenrdquo

(《天主实义》)raquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 128-141

Lrsquoetimologia latina di laquoobbedireraquo egrave quella di laquomettersi in ascoltoraquoprestare attenzione a chi parla in modo da conformarsi a ciograve che diceIn questo senso lrsquolaquoobbedienza alla realtagraveraquo egrave stata la virtugrave che ha por-tato san Tommaso a laquomettersi in ascoltoraquo del mondo intorno a lui inun atteggiamento di laquoumiltagrave conoscitivaraquo vale a dire nella disposizio-ne di chi riconosce lrsquoordine armonioso che lo circonda e desidera tro-vare in esso il proprio posto

di fatto obbedire alla realtagrave richiede di ammettere innanzitutto lasua esistenza in secondo luogo la sua conoscibilitagrave in terzo luogo ilsuo ordinamento ndash vale a dire la disposizione delle sue parti e le leggigenerali che ne determinano la struttura Queste leggi possono esseredette laquoprincigravepi della realtagraveraquo egrave impossibile a causa del loro caratterefondativo sia sul piano ontologico sia su quello gnoseologico darneun elenco completo e definitivo Tuttavia nella formulazione diGarrigou-Lagrange tali cardini della realtagrave e della conoscenza posso-no essere ridotti ad otto 1) il principio di identitagrave (ciograve che egrave egrave ciograve chenon egrave non egrave) 2) il principio di non-contraddizione (egrave impossibileessere e non essere nello stesso senso e allo stesso tempo) 3) il princi-pio di sostanzialitagrave (ciograve che egrave rimane lo stesso in modalitagrave di esisten-za transitorie e molteplici) 4) il principio di ragion sufficiente (ciograveche egrave ha la ragione della sua esistenza in seacute stesso o in qualcosrsquoaltro)5) il principio di causalitagrave (ogni effetto ha una causa proporzionata)6) il principio di finalitagrave (ogni agente agisce in vista di un fine) 7) ilprincipio di induzione (la stessa causa nelle stesse circostanze produ-ce lo stesso effetto) 8) il principio della sinderesi (il bene egrave da cercar-si il male da evitarsi)1

nella storia del pensiero alcuni hanno negato la stessa esistenzadella realtagrave il sofista greco Gorgia ad esempio sostenitore del laquonichi-lismo metafisicoraquo e il filosofo indiano nāgārjuna secondo il qualeogni cosa egrave irreale e insostanziale Altri hanno contestato la conoscibi-litagrave della realtagrave come il filosofo daoista 莊子 zhuāng zǐ che sostenevadi ignorare se era stato lui a sognare di essere una farfalla o se era

192 A Olmi

1 Cf LSC 105-117

193VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

stata una farfalla a sognare di essere lui2 e come il greco Pirrone dielide che riconosceva lrsquoattualitagrave dei fenomeni ma riteneva impossibi-le cogliere la natura delle cose Altri ancora hanno messo in discussio-ne lrsquoordinamento della realtagrave tra i pensatori occidentali moderni adesempio david hume ha contestato il principio di causalitagrave e GWFhegel ha rinnegato il principio di non-contraddizione

Certamente queste ipotesi speculative ndash che appaiono campate inaria a dir poco alle persone di buon senso ndash non si fondano sulla laquofilo-sofia implicitaraquo cioegrave su quellrsquoinsieme di conoscenze che ogni essereumano possiede sia pure in modo generico e irriflesso in cui laquoegrave possi-bile ravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagraveraquo3 e chelaquoproprio percheacute condivise in qualche misura da tutti dovrebbero costi-tuire come un punto di riferimento delle diverse scuole filosoficheraquo4

A differenza di molti altri pensatori alla ricerca di concezioni infe-licemente laquooriginaliraquo della realtagrave san Tommaso drsquoAquino ha scelto dirimanere fedele alla filosofia implicita la quale non egrave altro che la for-mulazione concettuale del senso della realtagrave ndash della bussola che gliesseri umani non possono non usare se vogliono orientare la propriavita in direzione del vero e del bene

obbedire alla realtagrave al fine di raggiungere la realizzazione piena earmoniosa dellrsquoesistenza umana ha non solo implicazioni pratiche maan che e soprattutto speculative Secondo la filosofia implicita laquola vo lontagrave e lrsquointelletto si includono a vicenda percheacute lrsquointelletto co -no sce la volontagrave e la volontagrave muove lrsquointelletto a conoscereraquo5 pertan-to cercare il proprio posto nellrsquoordine della realtagrave e occuparlo di buongrado richiede una conoscenza vera della realtagrave medesima

2「昔者莊周夢為胡蝶栩栩然胡蝶也自喻適志與不知周也俄然覺則

蘧蘧然周也不知周之夢為胡蝶與胡蝶之夢為周與」laquoXī zhě zhuāngzhōumegraveng wegravei huacutedieacute xǔxǔ raacuten huacutedieacute yě zigraveyugrave shigrave zhigrave yǔ Bugravezhī zhōu yě Eacuteraacuten jueacute zeacute quacutequacute raacuten zhōu yě Bugravezhī zhōu zhīmegraveng wegravei huacutedieacute yǔ huacutedieacute zhīmegraveng wegravei zhōu yǔraquo (莊子 zhuānGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 2 14)

3 FR 44 FR 45 STh I 16 4 ad 1

Ma che cosrsquoegrave la veritagrave ndash e che cosrsquoegrave la conoscenzanella storia del pensiero ci sono state diverse concezioni della

laquoveritagraveraquo Innanzitutto la veritagrave come evidenza che si manifesta siaattraverso la percezione sensoriale (la via riconosciuta dai filosofi em -pi risti) sia attraverso lrsquoilluminazione o la rivelazione religiosa (la viaprivilegiata da un punto di vista teologico) In secondo luogo la veritagraveco me conformitagrave ad unrsquoidea o ad una regola di condotta una nozioneenunciata da Platone e sviluppata da Kant come criterio epistemologicoIn terzo luogo la veritagrave come coerenza questa concezione apparvecon il movimento idealistico inglese nella seconda metagrave del XIX seco-lo ed ha avuto grande fortuna nella cultura occidentale Quarto laveritagrave come utilitagrave un punto di vista pragmatico molto affine allo spi-rito del capitalismo6 e tuttavia non estraneo al pensiero espresso nel-lrsquoantica storia dinastica cinese 《前漢書》Qiaacuten hagravenshū (Storia degliHan anteriori)ldquo實事求是rdquolaquoshiacute shigrave qiuacute shigraveraquo (laquocerca la veritagrave a partiredai fattiraquo)7

Tuttavia nessuna di queste concezioni riesce a cogliere il significatouniversale di laquoveritagraveraquo vale a dire ciograve che qualsiasi persona di ognitempo luogo e cultura spontaneamente intende nellrsquoudire questa parolandash in particolare quando si parla di laquoamore della veritagraveraquo San Tom ma sodrsquoAquino che ha amato la veritagrave nel modo piugrave alto e coinvolgente neha definito la nozione come adaequatio rei et intellectus laquoconformitagravedellrsquointelletto alla realtagraveraquo8

Tale conformitagrave si realizza attraverso lrsquoatto della conoscenza perastrazione (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo) la quale consiste nel tra-durre le rappresentazioni sensibili delle cose in rappresentazioni con-cettuali ndash vale a dire in idee universali e coerentemente strutturate Setali idee corrispondono alla realtagrave la nostra conoscenza egrave vera ma sedeviano da essa sono (piugrave o meno) false in rapporto allrsquoestensionedella deviazione

194 A Olmi

6 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 9137 Cf laquoSeek truth from factsraquo in Wikipedia8 STh I 16 2

195VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

La conoscenza per astrazione egrave una forma di laquointenzionalitagraveraquo cioegravecome dice san Tommaso il laquotendere verso qualcosaraquo9 da parte dellamente ndash laquoquel tendere che egrave il carattere proprio dellrsquoagire e del movi-mento cioegrave del dinamismo in genereraquo10

oltre alla conoscenza astrattiva perograve lrsquoAquinate ha colto chiara-mente lrsquoesistenza di un altro genere di conoscenza il tendere-verso-lrsquoaltro-rimanendo-in-se-stessi che egrave tipico dellrsquoatto di volontagrave ed inparticolare dellrsquoamore

La duplice intenzionalitagrave convergente della conoscenza intellettivae dellrsquoamore rende possibile una comprensione della realtagrave ancor piugraveprofonda la conoscenza per connaturalitagrave (o conoscenza laquoaffettivaraquo)Questa modalitagrave conoscitiva non si attua attraverso lrsquoastrazione diconcetti da parte dellrsquointelletto ma nel rilevamento della laquorisonanzaempaticaraquo tra il soggetto conoscente e lrsquooggetto conosciuto lrsquooggettoviene colto attraverso lrsquoinclinazione del soggetto verso lrsquooggetto stes-so in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi Se la conoscenzaastrattiva egrave paragonabile allrsquoatto del laquovedereraquo la conoscenza affettivaegrave paragonabile allrsquoatto del laquogustareraquo egrave operata sinergicamente dallrsquoin-telletto e dallrsquoaffetto dal laquocuoreraquo e dalla laquomenteraquo ndash in effetti egrave unalaquoconoscenza pienaraquo che coinvolge lrsquointera persona11

e cosigrave attraverso la nozione di conoscenza per connaturalitagrave lanozione di veritagrave potrebbe essere riformulata come laquola conformitagraveintelligente e amante dellrsquointera persona alla realtagraveraquo

oltre ad aver teorizzato le due modalitagrave conoscitive disponibili perlrsquouomo (la conoscenza per astrazione e la conoscenza per connaturalitagrave)lrsquoAquinate ha sperimentato personalmente la loro mutua relazione12

9 STh I-II 12 110 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147111 Cf drsquoAVenIA La conoscenza 141-14512 Sulle esperienze mistiche dellrsquoAquinate cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome de

Aquino Sullrsquoesperienza mistica avvenuta poco prima della morte (laquotutto ciograve cheho scritto egrave come paglia per me in confronto a ciograve che ora mi egrave stato rivelatoraquo) cf JA WeISheIPL Tommaso drsquoAquino 325

196 A Olmi

Affincheacute tale sinergia possa operare tuttavia egrave necessario fare un usopeculiare della ragione ndash cioegrave dellrsquolaquointelletto discorsivoraquo13 che nellrsquoan-tropologia tomista di derivazione aristotelica ma strettamente legata allafilosofia implicita distingue specificamente lrsquouomo dagli altri animali

Qui non egrave possibile usare semplicemente la ragione naturale cheriesce a cogliere i fondamenti della realtagrave e della conoscenza ma non egravein grado di elaborarli in strutture complesse di pensiero neacute egrave sufficien-te utilizzare la ragione scientifica che egrave rigorosa ma limitata al camporistretto delle evidenze logico-matematiche o sperimentali neacute bastaimpiegare la ragione filosofica che cerca di inquadrare la realtagrave in unavisione panoramica ma ndash nel caso in cui siano carenti lrsquoobbedienzaalla realtagrave e lrsquoamore per la veritagrave ndash non egrave in grado di situarsi in unaprospettiva intellettuale ed esistenziale sufficientemente penetrante

Al fine di acquisire la laquoconoscenza pienaraquo della realtagrave ndash intellettua-le ed affettiva al tempo stesso coinvolgente sia la laquomenteraquo sia illaquocuoreraquo ndash egrave necessario ricorrere alla ragione sapienziale che accom-pagnata dalla costante pratica della virtugrave alla ricerca del bene supre-mo cerca le cause piugrave alte delle cose e da queste ascende alla PrimaCausa quella laquoche tutti chiamano dioraquo14

Lrsquoaspirazione alla saggezza ha portato san Tommaso ad aprire ilcuore e la mente alla luce della divina Rivelazione e della grazia didio e ad ottenere la Sapienza divina dono dello Spirito Santo cheperfeziona la virtugrave della caritagrave e costituisce la piugrave alta forma di co no -scenza e di amore ndash la conoscenza attraverso lrsquoamore ndash raggiungibilesu questa terra15

13 Cf STh I 79 814 STh I 2 315 laquoldquoLa Sapienza egrave unrsquoemanazione della potenza di dio un effluvio genuino della

gloria dellrsquoonnipotente per questo nulla di contaminato in essa si infiltra Egrave unriflesso della luce perenne uno specchio senza macchia dellrsquoattivitagrave di dio eunrsquoimmagine della sua bontagraverdquo (Sap 725-26) ldquoessa in realtagrave egrave piugrave bella del sole esupera ogni costellazione di astri paragonata alla luce risulta superiore a questainfatti succede la notte ma contro la Sapienza la malvagitagrave non puograve prevalererdquo(Sap 729-30) ldquoMi sono innamorato della sua bellezzardquo (Sap 82)raquo (CCC 2500)

2 IL ReALISMo SAPIenzIALe neLLA SuMMA THeoLogiAe

nel corso della sua vita non molto lunga (nacque nel 1225 e morigravequarantanove anni piugrave tardi) san Tommaso drsquoAquino ha scritto mol-tissimo commenti sulla Sacra Scrittura commenti alle opere diAristotele scritti sistematici opuscoli omelie prolusioni ciascuno diessi contribuisce in vario modo e misura ad esprimere e a chiarificareil suo pensiero

Tuttavia una di queste opere egrave di particolare importanza vale adire la Summa Theologiae (o Summa Theologica) Scritta durante gliultimi anni di vita dellrsquoAquinate (1265-1274) essa egrave rimasta incom-piuta e oggi egrave unanimemente considerata uno dei piugrave grandi e influen-ti capolavori della letteratura occidentale

La Summa venne originariamente concepita come un libro di testoper gli studenti di teologia cattolica In realtagrave questo libro non solo egraveuna sintesi di dottrine teologiche e un esempio di corretto uso dellaragione in ambito religioso esso egrave anche una guida per progredire spi-ritualmente lungo la laquoVia del realismo sapienzialeraquo

Questo percorso che conduce direttamente a dio egrave aperto a chiun-que anche a coloro che hanno in mente lrsquoideale confuciano del -lrsquolaquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) Come Confucio san Tommaso potrebbeaver detto laquoChi al mattino ode parlare della Via giunta la sera potragraveanche morireraquo16 non egrave una coincidenza notevole che san Tommasosia morto dopo aver misticamente sperimentato il compimento finaledi tutti gli sforzi della sua vita17

La disposizione obbedienziale nei confronti della realtagrave ndash la docilefedeltagrave allrsquoordine della creazione ispirata dalla filiale reverenza verso ilCreatore ndash egrave rivelata chiaramente dalla sua concezione dellrsquoessereSecondo san Tommaso lrsquolaquoessereraquo non consiste semplicemente nel lrsquolaquoe -si stereraquo ma piuttosto nel possedere un certo grado di perfezione Cosigravementre lrsquolaquoesistereraquo ha solo due valori di veritagrave (una cosa o esiste onon esiste) ci sono innumerevoli gradi dellrsquolaquoessereraquo percheacute ci sono

197VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

16 ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) IV 817 Cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome 162

innumerevoli gradi di perfezione una pietra laquoegraveraquo meno di una piantauna pianta laquoegraveraquo meno di un animale un animale laquoegraveraquo meno di una per-sona umana una persona umana laquoegraveraquo meno di un angelo e tutto ciograveche esiste laquoper partecipazioneraquo laquoegraveraquo infinitamente meno di dio ndash lrsquoes -se re laquoper essenzaraquo la sorgente increata di ogni perfezione creata18

Perciograve tutto ciograve che esiste egrave completamente laquoaltroraquo da dio19 ma altempo stesso e in un significato diverso prende parte alla sua infinitaperfezione Chi vive lrsquoesperienza del sacro conosce laquoper connaturalitagraveraquola partecipazione delle perfezioni limitate degli esseri alla perfezioneillimitata dellrsquoessere supremo facendo uso della laquoretta ragioneraquo ndash delsenso della realtagrave e della filosofia implicita ndash la conosce laquoper astrazio-neraquo e puograve trarre da tale conoscenza un inquadramento teoretico del-lrsquointera realtagrave

La Summa Theologiae delinea questo inquadramento nella formaciclica dellrsquoexitus e del reditus tutte le cose provengono da dio lasuprema origine e ritornano a Lui il fine ultimo nella Parte I lrsquoatten-zione egrave focalizzata su dio in se stesso (i suoi attributi e le sue opera-zioni) e sullrsquolaquouscitaraquo delle creature da Lui La Parte II descrive in det-taglio la laquoVia delle virtugraveraquo che occorre seguire per ritornare a dio Mapoicheacute nessuno facendo affidamento solo sulle proprie capacitagrave rie-sce a vivere una vita perfettamente morale era conveniente che venis-se gettato un ponte tra dio e lrsquoumanitagrave che dio si facesse uomoPertanto la Parte III della Summa egrave dedicata alla vita di Gesugrave Cristo

Lrsquoamore della veritagrave che distingue la persona dellrsquoAquinate egrave parti-colarmente evidente nel processo di ragionamento da lui seguito nelcostruire la sua cattedrale di pensiero

Innanzitutto dopo aver fondato la Summa sulla roccia della filoso-fia laquoimplicitaraquo ndash sugli universali e universalmente riconosciuti e rico-noscibili princigravepi della realtagrave ndash san Tommaso procede con le suelaquoesplicitazioniraquo collocando queste veritagrave primarie nella prospettivadella metafisica aristotelica Cosigrave facendo egli ha tradotto la presasulle cose stringente ma solo intuitiva propria della filosofia implici-

198 A Olmi

18 Cf A oLMI laquoSenso della realtagraveraquo 15719 Cf R oTTo Das Heilige

199VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

ta in una visione sistematica della realtagrave la quale espressa in un lin-guaggio formale e rigoroso merita pienamente il titolo di laquoscienzaraquo

Tutti i trattati della Summa ndash che spaziano dalla teologia alla co smo -logia dallrsquoangelologia allrsquoantropologia dallrsquoetica alla religione dallacristologia alla soteriologia ndash hanno lo stesso carattere di scientificitagraveassai diverso ovviamente da quello della scienza moderna ma superio-re ad esso nella misura in cui lrsquooggetto di studio della laquoscienzaraquo tomistaegrave superiore alla dimensione puramente materiale della realtagrave un oggettodi studio che merita di essere coltivato con amore se si crede ndash comeaveva creduto Aristotele prima di san Tommaso ndash che

niente impedisce che quanto di sua natura egrave piugrave certo sia menocerto relativamente a noi ciograve dipende dalla debolezza della nostramente la quale al dire di Aristotele laquodinanzi alle cose piugrave evidentidella natura egrave come lrsquoocchio della civetta davanti al soleraquo []nonostante ciograve un minimo che si possa avere di conoscimentodelle cose piugrave alte egrave molto piugrave desiderabile della conoscenza piugravesicura di quelle inferiori come afferma il Filosofo20

nella laquoVia del realismo sapienzialeraquo indicata da san Tommaso eda lui percorsa lrsquoobbedienza alla realtagrave e lrsquoamore della veritagrave prelu-dono allrsquoaspirazione alla sapienza lrsquoultimo gradino della scala checonduce al raggiungimento del fine ultimo della vita umana

Tale nobile aspirazione ndash la piugrave nobile di tutte in effetti ndash si mani-festa in duplice modo nella Summa Theologiae Si puograve trovare di essaunrsquoindicazione implicita attraverso il procedimento conoscitivo adot-tato dallrsquoAquinate di fronte agli snodi cruciali del suo percorso teoreti-co un procedimento che non si identifica neacute con lrsquoanalisi che operaper scomposizioni e ricomposizioni neacute con la sintesi che elimina ledistinzioni tra i suoi oggetti di conoscenza neacute con la dialettica (in sen -so hegelo-marxista) che mette ogni cosa in contraddizione con unrsquoal-tra ndash bensigrave con lrsquoanalogia che conosce la realtagrave attraverso le somi-glianze tra i diversi aspetti di essa Il procedimento conoscitivo analo-

20 STh I 1 5 ad 1

gico richiede lrsquouso della ragione sapienziale che ascende alle causepiugrave alte di tutto ciograve che esiste e che mette in opera una laquoidentificazio-ne intenzionaleraquo non solo astrattiva e intellettuale ma anche affettivae laquoconnaturaleraquo

Inoltre si possono trovare nella Summa numerose manifestazioniesplicite dellrsquolaquoaspirazione alla sapienzaraquo che muoveva il suo autoreAd esempio nella Questione 1 della I Parte che egrave unrsquointroduzioneallrsquointera opera si afferma chiaramente che la laquosacra dottrinaraquo ndash lostudio di dio condotto per mezzo della ragione e della fede ndash laquofra tuttele sapienze umane egrave sapienza in sommo grado e non giagrave in un sol ge -nere di oggetti ma assolutamenteraquo21 e nella Parte II-II Questione 45san Tommaso afferma che la sapienza ndash per cui egrave fatta laquola parte supe-riore della ragioneraquo22 ndash egrave non solo una virtugrave intellettuale ma il piugrave altodei doni dello Spirito Santo che laquoegrave piugrave eccellente della virtugrave intellet-tuale della sapienza percheacute raggiunge dio piugrave da vicino cioegrave medi-ante una certa unione dellrsquoanima con luiraquo23

3 LA SuMMA THeoLogiAe CoMe FonTe dI ISPIRAzIonee PARAdIGMA dI PenSIeRo de iL veRo SigniFiCATo

Di laquoSignoRe DeL CieLoraquo

A uno sguardo superficiale san Tommaso drsquoAquino ha ben poco ache fare con P Matteo Ricci della Compagna di Gesugrave (1552-1610)di fatto il primo egrave stato un uomo del medioevo mentre il secondoappartiene allrsquoinizio della modernitagrave il primo egrave stato un teologo spe-culativo che ha trascorso la sua intera vita tra Italia e Francia mentreil secondo egrave stato un missionario arrivato a Macao allrsquoetagrave di trentrsquoannicon lrsquointenzione di laquofondare il cattolicesimo a Pechino ed in Cinaraquo24il primo egrave stato universalmente riconosciuto come un maestro del pen-

200 A Olmi

21 STh I 1 622 STh II-II 45 323 STh II-II 45 3 ad 124 Cf G CRIVeLLeR Matteo Ricci 57

201VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

siero filosofico e teologico mentre il secondo egrave stato altamente stimato(specialmente in Cina) ma anche male interpretato e frainteso (spe-cialmente in occidente)

Tuttavia P Matteo Ricci egrave stato uno di coloro che hanno mostratocon maggiore efficacia il valore del pensiero tomista al fine di stabili-re un dialogo sapienziale con gli appartenenti a universi culturaliestranei a quello occidentale Il gesuita maceratese ha mostrato la laquoViadel realismo sapienzialeraquo agli intellettuali cinesi (i laquoletteratiraquo 儒 ruacute)presentandola come il percorso piugrave efficace per giungere alla com-prensione della Rivelazione cristiana e della sua promessa di salvezza

Ricci ha composto un gran numero di scritti con lrsquointento di laquorettifi-careraquo ndash nel duplice senso della laquoretta ragioneraquo occidentale e del confu-ciano 正名 zhegraveng miacuteng (laquorettificazione dei nomiraquo)25 ndash il pensiero deisuoi interlocutori cinesi e di guidarli di fronte alla Veritagrave suprema ilmistero del dio rivelato Tra di essi il piugrave significativo puograve essere con-siderato《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (il vero significato di laquoSignore delCieloraquo) ndash altrimenti detto Catechismo ndash pubblicato a Pechino nel 1603

Leggendo questo libro che egrave un lungo dialogo tra un LetteratoCinese (中士 zhōngshigrave) e un Letterato occidentale (西士 Xīshigrave) nonsi incontrano mai neacute il nome di san Tommaso drsquoAquino neacute citazioniesplicitamente tratte dalle sue opere Tuttavia la prospettiva generalela struttura filosofico-teologica lo stile di pensiero del Letteratooccidentale ndash vale a dire dello stesso Ricci ndash sono straordinariamentesimili a quelli dellrsquoAquinate in particolare come appaiono nellaSumma Theologiae

La vicinanza del Catechismo ricciano al capolavoro tommasianoemerge innanzitutto dalla concezione del Signore del Cielo (cioegrave didio) la cui natura laquoegrave la piugrave perfetta la piugrave completa la piugrave degna dionore non puograve essere scrutata dalla mente dellrsquouomo neacute puograve essereparagonata ai diecimila esseriraquo26 ndash come egrave chiaramente affermato dallaParte I Questione 4 della Summa

25 Cf ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 326 Cf vSSC 97

I riferimenti di Ricci agli attributi divini che compaiono in diverseparti del dialogo non seguono lrsquoesposizione sistematica del trattato De Deo uno della Summa (Parte I Questioni 2-26) nondimeno i conte-nuti concettuali del Catechismo ricciano ndash con specifico riferimento agliattributi della perfezione27 della bontagrave28 dellrsquoubiquitagrave29 dellrsquoimmutabi-litagrave30 dellrsquoeternitagrave31 dellrsquounitagrave32 dellrsquoonniscienza33 dellrsquoonnipotenza34della beatitudine35 ndash sono molto vicini alla trattazione tommasiana

Anche la dimostrabilitagrave dellrsquoesistenza di dio in un senso che riman-da alla Parte I Questione 2 della Summa egrave affermata dal gesuita mace-ratese ndash che parla di laquoevidenzaraquo36 ma poi percorre le classiche laquocinquevieraquo tommasiane in particolare la seconda37 la terza38 e la quinta39prese quasi letteralmente dalla Parte I Questione 2 Articolo 2

La descrizione che il Catechismo fa della realtagrave ndash alla quale P Mat teoRicci come san Tommaso drsquoAquino vogliono fermamente obbedire ndashcomprende sia il Creatore sia le creature esseri spirituali esseri uma -ni esseri puramente materiali Tale presentazione egrave articolata secondole categorie della metafisica aristotelico-tomista alcune di esse ndash ladottrina delle quattro cause le coppie concettuali essere-essenzasostanza-accidente genere-specie ndash appaiono numerose volte negliinterventi del Letterato occidentale40

202 A Olmi

27 Cf vSSC 97 15728 Cf vSSC 6129 Cf vSSC 5830 Cf vSSC 6031 Cf vSSC 42 5932 Cf vSSC 3 49033 Cf vSSC 6134 Cf vSSC 6135 Cf vSSC 6236 Cf vSSC 2837 Cf vSSC 4038 Cf vSSC 3439 Cf vSSC 31 38240 Cf vSSC 45-47 83 423

203VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Lrsquoantropologia ricciana in particolare egrave modellata sul trattato Dehomine della Summa (Parte I Questioni 75-102) essa segue da vicino ciograveche lrsquoAquinate dice sullrsquoanima umana e la sua spiritualitagrave le sue facoltagrave(particolarmente lrsquointelletto e la volontagrave) le sue passioni41

oltre alla disposizione ad obbedire alla realtagrave anche il profondo amoretommasiano della veritagrave egrave pienamente condiviso dal dialogante occidenta-le del Catechismo Riferendosi implicitamente al testo della Summa egliricorda al suo interlocutore cinese la netta distinzione tra il vero e ilfalso42 lrsquoimpossibilitagrave che due opposte veritagrave possano coesistere43 lanecessitagrave che le parole concordino con le azioni per essere credibili44 difronte a una certa esitazione da parte del Letterato Cinese ad ammetterelrsquoinfondatezza di quelle concezioni tradizionali che sembrano non concor-dare con la ragione naturale il Letterato occidentale a un certo puntoesclama (con una veemenza piuttosto sorprendente in un dialogo in stilecinese) laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro ma Lei nonsaragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo45

In accordo con lrsquoantropologia e la filosofia della mente di de ri va zionearistotelico-tomista46 il Catechismo tiene la ragione umana ndash lrsquolaquointelletto di -scorsivoraquo47 ndash nella piugrave alta stima Egrave la ragione che fa chiarezza48 che di -stingue il vero dal falso49 che permette alla persona di conformarsi alla real -tagrave ndash vale a dire di conoscere la veritagrave e inoltre malgrado i suoi limiti egrave pro -prio la ragione che permette agli esseri umani di cogliere qualcosa di ve ro sudio e di aprire le menti e i cuori alla luce della Rivelazione laquoMal gra do lanostra cognizione cosigrave scarsa del Signore del Cielo il vantaggio di conosce-re questo poco egrave decisamente superiore al sapere molto di altre coseraquo50

41 Cf vSSC 23-24 96 133-134 141-142 147 150-151 164 192 425 449 47542 Cf vSSC 25 STh I 2 2 I 12 243 Cf vSSC 49444 Cf vSSC 21845 vSSC 9346 Cf STh I 7947 Cf STh I 29 3 ad 4 II-II 49 5 ad 348 Cf vSSC 6949 Cf vSSC 75 22050 Cf vSSC 15 STh I 1 5 ad 1

204 A Olmi

Alla ricerca della veritagrave su dio la ragione indaga se le pretese deitentativi umani di avvicinarsi al divino (cioegrave le religioni) siano giusti-ficate o meno Certamente laquoegrave meglio discutere che odiare egrave meglioragionare che discutereraquo51 ed egrave precisamente in questo spirito dibenevolenza che il Letterato occidentale mostra al Letterato Cinesetutte le incoerenze e le contraddizioni che le Tre Religioni (daoismobuddhismo neo-confucianesimo) manifestano alla retta ragione Taleconfutazione egrave condotta per mezzo del medesimo apparato concettualeusato nella Summa Theologiae comprendente alcuni princigravepi fonda-mentali della filosofia implicita52 categorie metafisiche e morali53 ealcune veritagrave della Rivelazione cristiana54

dopo aver attraversato le elevate regioni della docile obbedienzaalla realtagrave e del profondo amore della veritagrave la Via indicata dalLetterato occidentale giunge al piugrave elevato picco della sapienza chelrsquouomo non puograve raggiungere solo grazie ai suoi sforzi ma che gliviene offerto in dono da dio P Matteo Ricci mettendo a frutto comepochi altri la lettura della Summa conduce il Letterato Cinese delCatechismo ndash attraverso lrsquoamichevole e paziente guida del Letteratooccidentale ndash dal nobile ideale della sapienza umana allrsquoideale supre-mo della Sapienza divina

Allrsquoinizio del dialogo il Cinese presenta il paradigma laquonaturaleraquodella sapienza secondo la propria cultura

La ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vita che gliegrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animale certamentedeve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfezionamento di seacutepuograve essere considerato un uomo nobile [君子 jūnzǐ] altrimenti malgra-do abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino [小人 xiǎoreacuten]55

51 Cf vSSC 6952 Cf vSSC 130 223-237 245-248 264 266 268-280 282 284 286-288 291-293

296 298-300 497-501 510-51653 Cf vSSC 84-85 89-91 96 98 190 198-201 203-206 239-242 253 295 332 337 36654 Cf vSSC 485-48655 vSSC 16

205VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Alla fine avendo percorso a lungo la Via della ragione sapienzialeegli prende atto che tale cammino conduce a Gesugrave Cristo colui ilquale egrave egli stesso la Via la Veritagrave e la Vita ndash colui nel quale tutti gliitinerari sapienziali cosigrave faticosamente tracciati dalle culture (occiden-tale e cinese comprese) nel corso della storia umana trovano la loroprima origine e il loro ultimo fine Chiunque si renda conto di ciogravedeve agire di conseguenza percheacute

chi conosce la Via ma non si mette in cammino egrave doppiamente col-pevole e anche la sua conoscenza finisce per diminuire Egrave comeavviene quando qualcuno mangia se non riesce a digerire non soloil cibo non lo nutriragrave ma gli recheragrave danno Chi cerca di mettere inpratica ciograve che ha conosciuto egrave come se aumentasse lrsquoabilitagrave e ilsapere e accrescesse la propria forza per terminare il percorso cheancora gli rimane56

56 vSSC 444

Vii

laquoIl prImo prIncIpIo dI tutto lrsquoagIre umano

egrave la ragIoneraquo ragIone e vIrtugrave secondo

san tommaso drsquoaquIno e p matteo rIccI

1 lA MiSSiOne SAPienziAle Di P MATTeO RiCCi

Padre Matteo Ricci Si (Macerata 1552-Pechino 1610) egrave stato op -por tunamente chiamato laquolrsquoapostolo della Cinaraquo1 San Giovanni Paoloii ha espresso laquoprofondo apprezzamentoraquo per la sua figura attribuen-dogli il ruolo di laquoponteraquo tra le civiltagrave occidentale e cinese laquonel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibili allacultura del loro temporaquo2 il papa emerito Benedetto XVi lo ha descrit-to come laquoun caso singolare di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangeloe il dialogo con la cultura del popolo a cui lo si porta un esempio diequilibrio tra chiarezza dottrinale e prudente azione pastoraleraquo3 papaFrancesco lo ha indicato come esempio della virtuosa fiducia che biso-gna nutrire verso gli amici4 Ricci laquofu il primo europeo ad essere ricor-dato e citato in una storia dinastica [cinese]raquo5 ed laquooggi egrave piugrave cono-sciuto in Cina che non in italiaraquo6 e nellrsquointero Occidente

Oltre a missionario e sinologo fu matematico scrittore astronomogeografo musico e crsquoegrave addirittura chi gli ha attribuito quattro di -pinti su tela raffiguranti paesaggi della campagna attorno Pe chi no

206 SD 652 (2020) pp 206-231

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titololaquoldquoReason is the first principle of all human actsrdquo Reason and Virtue according toSt Thomas Aquinas and Matteo Ricciraquo Lumen 7 (2019) 1

1 Cf O GenTili Lrsquoapostolo della Cina2 Cf GiOVAnni PAOlO ii laquoDiscorsoraquo 2723 BeneDeTTO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 84 FRAnCeSCO Messaggio 25 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 336 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 32

Egrave indubbio che il suo successo sia dovuto oltre che laquoa un miraco-loraquo come scrisse e alle strategie di inserimento anche alle straor-dinarie capacitagrave personali fu a nanjiang per esempio che invitatoa un convivio e fattosi scrivere quattrocento o cinquecento ideo-grammi senza alcuna connessione logica riuscigrave a ripeterli prima inordine e poi a rovescio destando immenso stupore7

nondimeno malgrado le numerose espressioni di stima che le sonostate tributate lrsquoopera di Ricci egrave stata sempre accompagnata da incom-prensioni ed equivoci il primo di essi avvenne ad opera dei cinesisuoi contemporanei a causa della loro radicata xenofobia il secondofu causato dalla stessa Chiesa la cosiddetta laquocontroversia dei riti cinesiraquosorta sotto il pontificato di Gregorio XV agli inizi del Seicento a pro-posito della compatibilitagrave o meno con la fede cattolica di alcune ceri-monie tradizionali allora in uso in Cina8 venne chiusa solo nel 1939sotto il pontificato di Pio Xii9 Altri gravi fraintendimenti ebberoluogo in seguito e sono tuttora in corso Alcuni lo hanno accusato diaver agito in mala fede simulando di aderire alle dottrine confucianeper fare schermo alle proprie vere intenzioni10 altri hanno parlato dilui come di un astuto laquostratega missionarioraquo11 altri hanno ritenuto chela sua critica alle religioni cinesi non fosse supportata da unrsquoadeguataconoscenza di esse12 altri ancora lo hanno considerato esclusivamentecome un laquomediatore culturaleraquo nel senso piugrave riduttivo del termine13

il fatto che la Cina non si sia convertita al cattolicesimo e che intutta lrsquoAsia lrsquoevangelizzazione abbia avuto successo solo in presenzadi culture inferiori o di un forte grado di pressione coloniale14 pro -

207VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

7 P OlMi laquoRicci Matteo (i)raquo 1568 C SAnTini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 1159 Cf SACRA COnGReGATiO De PROPAGAnDA FiDe Plane compertum est 24-26

10 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 3111 Cf JW WiTek laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5512 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 4513 Cf F Di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-3414 Cf P BeOniO-BROCChieRi laquoStrategia missionariaraquo 43

A Olmi208

verebbe lrsquoesistenza di unrsquointima contraddizione tra ragione e fede nonsolo nellrsquoattivitagrave missionaria di P Matteo Ricci ma in tutta lrsquooperaevangelizzatrice della Chiesa Secondo questi critici solo la ricerca diuna laquocivile conversazioneraquo15 tra esseri umani appartenenti a culture ea societagrave diverse potrebbe essere considerata lrsquoelemento positivo eduraturo dellrsquoopera ricciana e di quei missionari che ne seguirono lrsquoe-sempio Al contrario aver cercato di diffondere lrsquoannuncio cristianocon la sua pretesa di validitagrave universale egrave stato un elemento falli-mentare e negativo dellrsquoimpresa di Ricci come lo egrave in generale del-lrsquoattivitagrave missionaria della Chiesa16

Sono fondate tali critiche Sembrerebbe di no la laquoragione univer-saleraquo ndash costante antropologica che caratterizza lrsquoessere umano inquanto tale rimanendo invariata in ogni cultura e in ogni periodostorico ndash conduce alle soglie della fede cristiana e costituisce in uncerto senso la sua premessa e il suo fondamento Ciograve non solo da unpunto di vista puramente speculativo attraverso inferenze tratte cor-rettamente dai primi princigravepi della conoscenza ma anche e soprattut-to nellrsquoesercizio della morale come afferma il letterato Cinese nelCatechismo ricciano laquoho sentito dire che agire in accordo con laragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offendere la ragione egrave unmale ed egrave chiamato vizioraquo17

Queste parole esprimono la convinzione di fondo che ha animato lamissione di Ricci il vero sapiente non puograve non arrivare a credere in Dioe alla sua rivelazione in Gesugrave Cristo ma si egrave sapienti solo se si egrave virtuosie si egrave virtuosi solo se si vive seguendo i dettami della ragione laquoBe ne vo -len za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo18 afferma il letterato Occidentale nel Catechismo e il suointerlocutore concorda ricordando come nei tempi antichi gli studiosicinesi studiassero le opere dei sapienti diventando sapienti a loro volta19

15 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX16 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii17 VSSC 33018 VSSC 425 19 Cf VSSC 445

209VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

Unrsquoelevatissima concezione della sapienza piugrave orientata verso lasaggezza (possesso delle virtugrave morali) che non verso la scienza (posses-so delle virtugrave intellettuali) era universalmente diffusa tra gli intellettualicinesi Come dice il letterato Cinese allrsquoinizio del Ca te chi smo

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vitache gli egrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animalecertamente deve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfe-zionamento di seacute puograve essere considerato un uomo nobile altrimen-ti malgrado abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino Riuscirenella virtugrave egrave la vera felicitagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugravenon egrave autentica ma si fonda sulla tribolazione20

le espressioni laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) alla lettera laquofiglio disignoreraquo cioegrave laquouomo superioreraquo e laquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten)alla lettera laquouomo piccoloraquo cioegrave laquouomo inferioreraquo indicano due figu-re antinomiche nella concezione confuciana dellrsquoessere umano ilprimo eccelle in virtugrave mentre i pensieri e le azioni del secondo sono dipoco valore percheacute non scaturiscono da una sincera ricerca della per-fezione morale lrsquoideale dellrsquolaquouomo nobileraquo egrave fondamentalmentequello dello studioso saggio e quindi del sapiente che si perfezionanella virtugrave arrivando cosigrave a una piena conoscenza del vero e delbuono le 五常 wǔ chaacuteng le Cinque Virtugrave Costanti della condizioneumana secondo Confucio21 sono confrontabili con le Virtugrave Cardinalidella Tradizione occidentale e come lrsquoantico saggio pagano greco oromano grazie allrsquoesercizio di una vita virtuosa era inclinato a riceve-re la proclamazione del Vangelo cosigrave avrebbe potuto avvenire perlrsquolaquouomo nobileraquo confuciano

20 VSSC 1621 esse sono la benevolenza (仁 reacuten) la rettitudine (義 yigrave) lrsquoappropriatezza (禮 lǐ)

la saggezza (智 zhigrave) la fedeltagrave (信 xigraven)

A Olmi210

Avendo riconosciuto lrsquoesistenza di un legame molto stretto trasapienza ragione e virtugrave prima di usarlo come un ponte per arrivarealla conoscenza delle veritagrave fondamentali su Dio ndash prerequisiti indi-spensabili alla proclamazione del Vangelo ndash era necessario stabilirenel corso del dialogo tra il letterato Occidentale e il letterato Cinesequali fossero le caratteristiche specifiche di tale legame Che cosrsquoegrave lasapienza che promuove lo sviluppo dellrsquoessere umano affincheacute agiscalaquosecondo ragioneraquo Che cosrsquoegrave la ragione dal cui laquorettoraquo funziona-mento dipende lrsquoesercizio della virtugrave e che cosrsquoegrave la virtugrave secondouna concezione universale che risulti accettabile sia dal punto di vistaoccidentale sia dal punto di vista cinese

2 lrsquoASPiRAziOne AllA SAPienzA COMe PUnTO Di PARTenzADel DiAlOGO

Dopo essere entrato nella Compagnia di Gesugrave nel 1572 il giovaneMatteo Ricci (nato a Macerata il 6 ottobre 1552) studiograve prima a Roma(1573-1577) poi a Coimbra (1577-1578) poi a Goa (1579-1582) egliricevette unrsquoeducazione di alto livello che laquocombinava [] il sapereumanistico del Rinascimento con gli studi scolastici del Medioevoraquo22la Ratio studiorum gesuita infatti laquoincludeva le materie umanistichequali letteratura storia e dramma accanto a quelle tradizionalmente reli-giose come la teologia e la filosofiaraquo23 il piano di studi comprendevaanche scienze come la matematica lrsquoastronomia la geografia la carto-grafia accanto a esercitazioni tecniche e allo sviluppo di abilitagrave manuali

il retroterra di questa formazione culturale ndash che differiva notevol-mente dai programmi degli studi ecclesiastici precedentemente invigore e la cui influenza andograve laquomolto al di lagrave delle istituzioni gesuitepercheacute fu visto come una lucida e coerente affermazione di idealimetodi ed obiettivi ampiamente condivisi dagli educatori dellrsquoldquoeuropa

22 G CRiVelleR Matteo Ricci 2623 G CRiVelleR Matteo Ricci 26

211VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

modernardquoraquo24 ndash rimase comunque la grande concezione aristotelico-tomista della realtagrave un punto di riferimento insostituibile per la Chiesacattolica e al tempo stesso unrsquoinsuperabile manifestazione del potereconoscitivo del pensiero occidentale

lrsquoarchitrave di tale concezione egrave lrsquoideale della sapienza concepitacome la disposizione della mente a conoscere la Veritagrave laquole veritagrave fon-damentali e non quelle settoriali le veritagrave metafisiche e non quellescientifiche le veritagrave attinenti la Realtagrave suprema e ultima e non lerealtagrave contingenti e relativeraquo25 Richiamandosi ad Aristotele sanTommaso drsquoAquino dice che debbono essere chiamati laquosapientiraquo

coloro che ordinano rettamente le cose e che le sanno ben governareecco percheacute tra le prerogative che si attribuiscono al sapiente ilFilosofo afferma che laquoegrave proprio del sapiente governareraquo Ma la rego-la o norma di quanto egrave ordinato a un fine deve desumersi dal finestesso poicheacute ogni cosa egrave disposta nel migliore dei modi quando egraveben ordinata al proprio fine essendo il fine il bene di ogni cosa26

e infatti

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragravein un dato genere sapiente colui che considera le cause supreme diquesto genere [] Colui dunque che considera la causa supremadellrsquouniverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute aldire di S Agostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine27

in questa prospettiva la sapienza non si oppone alle scienze ma lesupera le abbraccia e le guida Secondo la visione ricciana della realtagravendash che coincide essenzialmente con la concezione che san Tommaso ha

24 JW OrsquoMAlley Introduction to Ratio Studiorum (tr it nostra)25 laquoSapienzaraquo in DEST 55026 CG i 127 STh i 1 6

A Olmi212

di Dio del mondo e dellrsquouomo ndash lo studio delle scienze naturali fiori-to con straordinario vigore agli inizi dellrsquoetagrave moderna non contrastain alcun modo con la ricerca della sapienza e anzi ndash attraverso laricerca delle cause parziali nei settori limitati della realtagrave ndash preparaallrsquoindagine della causa suprema che egrave Dio Perciograve mostrare ai cinesii procedimenti e i risultati della scienza moderna occidentale avrebbepotuto essere un modo efficace di condurli verso acquisizioni sapien-ziali ancora piugrave alte di quelle conseguite nel corso della loro pentamil-lenaria civiltagrave Come dice il gesuita maceratese in una lettera del 15febbraio 1609 al P Francesco Pasio Si

se gli potessimo insegnare le nostre scientie non solo havrebbono ariuscire in esse huomini molto eminenti ma anco per mezzo di essegli indurremmo facilmente alla nostra santa legge e mai si scorda-ranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbiamo al presentemanifesto inditio poicheacute non havendo sin hora insegnato a loroaltra cosa che qualche puoco delle scientie matematiche e cosmo-grafia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito [dire] conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi poi che diranno delle altre piugrave astrusecome sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali28

inoltre la sapienza non solo ha un valore intellettuale ma egrave di emi-nente importanza morale Egrave vero che al livello piugrave alto laquola sapienza egraveconoscenza delle cose divineraquo29 tuttavia la capacitagrave di ordinare e digiudicare propria della sapienza in quanto tale puograve essere attuataanche in campi ontologicamente subordinati laquorispetto al complessodella vita umana sapiente egrave lrsquouomo prudente che indirizza tutti gli attiumani al debito fine Di qui il detto dei Proverbi ldquola sapienza serveallrsquouomo di discernimentordquoraquo30

28 M RiCCi laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 febbraio 1609raquo 517-51829 STh i 1 630 STh i 1 6

213VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

nella sua componente speculativa la sapienza fornisce una co no -scen za della realtagrave che permette al conoscente di laquoidentificarsi inten-zionalmenteraquo con il conosciuto ma soltanto ad un livello intellettuale31in aggiunta a questo genere laquoastrattoraquo di conoscenza32 che guarda allarealtagrave ma rimane distaccata da essa crsquoegrave la conoscenza affettiva33 chelaquofa esperienzaraquo dellrsquooggetto conosciuto prendendo consapevolezza de -gli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del soggetto co no -scente Questa conoscenza per quandam connaturalitatem ndash in cui siattua la sinergia tra lrsquoapprensione intellettuale (la laquomenteraquo) e lrsquoinclina-zione appetitiva (il laquocuoreraquo) coinvolgendo lrsquointera persona ndash egrave il nucleodellrsquoaspetto morale della sapienza e rende il sapiente capace di speri-mentare la veritagrave della bontagrave e la bontagrave della veritagrave

Ricci sin dallrsquoinizio della sua permanenza in Cina si accorsequanto fosse congeniale agli uomini colti di quella terra ndash in particola-re ai letterati confuciani ndash tale elevata disposizione delle facoltagrave cono-scitive34 il cui linguaggio non appartiene allrsquounivocitagrave delle scienzema piuttosto alla plurivocitagrave delle arti e della poesia

lo studio approfondito e lrsquoesperienza diretta condussero rapida-mente il gesuita maceratese a farsi unrsquoidea piuttosto chiara delle qua-litagrave peculiari del popolo cinese egli riconobbe senza esitazioni il lorocarattere intelligente e pacifico laquola Cina egrave differentissima delle altreterre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lettere e puoco allaguerra egrave di grande ingegnoraquo35 in una lettera a P Pasio dieci anni piugravetardi egli confermava tale precedente giudizio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa tanto stupire a tutto questo

31 Cf STh i 12 4 59 232 Cf STh i 85 533 STh i 1 6 ad 3 ii-ii 45 2 ob 234 Cf M RiCCi Della entrata 90 iD laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 feb-

braio 1609raquo 518 52035 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 14 agosto 1599raquo 362

Oriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario [] cominciando dal principio anticamente seguittero lalegge naturale assai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cin-quecento anni inanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei cheadorava per idoli non era gente tanto sciagurata come quei che inostri egittj Greci e Romani adororno ma gente che pensavanoessere molto virtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi ilibri dersquo letterati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non dannoaltra adoratione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esa-minando bene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cosecontra il lume della ragione e moltissime conforme ad essa36

nella sua corrispondenza Ricci esprime spesso ottimismo riguardoalla conversione della Cina come appare ad esempio in una lettera alconfratello Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e di ingegnonon sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni della nostrasanta fegrave non si habbi a sottomettere ad essaraquo37

Consapevole di questo egli presentograve al lettore cinese delle suenumerose opere ndash non solo il Catechismo ma in particolare leVenticinque sentenze (《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten 1605) i Dieci capi-toli di un uomo strano (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān 1608) le Ottocanzoni per clavicembalo (《西琴曲意八章》 Xīqiacuten qǔyigrave bā zhāng1608) ndash argomentazioni intercalate con veritagrave sapienziali riguardantila superioritagrave della ragione38 la nobiltagrave della virtugrave39 il fine dellasapienza40 la bellezza della veritagrave41 la perfezione del bene42 lrsquoodio-

A Olmi214

36 M RiCCi laquolettera al p Francesco Pasio Si 15 febbraio 1609raquo 517-51837 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 15 ottobre 1596raquo 34438 Cf VSSC 23 25-26 37 69-70 93 117 168-169 201 239 330 333 35539 Cf VSSC 6 304-305 309 438 455 461-466 539 541 543 DCUS 3-15 159

175-189 331 333-33540 Cf OCMO 103 329 DCUS 97-99 M RiCCi利瑪竇 ligrave MǎDograveU 《二十五言》

Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) 10541 Cf VSSC 27 80 93 185 209 218 260 315 384 389 403 469 486 518 57242 Cf DCUS 183 311

sitagrave del male43 la necessitagrave dellrsquoascesi e dellrsquoautodisciplina44 lrsquoimpor-tanza dellrsquoarmonia e dellrsquoequilibrio interiore45 il valore del silenzio46la spiritualitagrave e la libertagrave dellrsquouomo47 i limiti e la fragilitagrave dellrsquoessereumano48 lrsquoesistenza e lrsquoimmaterialitagrave degli esseri spirituali49 lrsquounicitagravela bontagrave e gli altri attributi divini del Signore Supremo50

il primo libro scritto in cinese dal gesuita maceratese ndash il Trattatodellrsquoamicizia (《交友論》Jiāoyǒu lugraven) edito a nanchino nel 1595 ndash egraveuna raccolta di massime tratta dalla letteratura occidentale pagana ecristiana sul tema dellrsquoamicizia un luogo scelto per il suo valoresapienziale ampiamente riconosciuto sia in Occidente sia in Cina nelpensiero confuciano in effetti lrsquoamicizia egrave una delle Cinque Relazionifondamentali ndash oltre a quelle tra sovrano e suddito padre e figliomarito e moglie fratello maggiore e fratello minore ndash ed ha unrsquoimpor-tanza particolare percheacute completa e perfeziona le altre quattro alpunto tale che in sua assenza potrebbero scomparire il fine dellrsquoami-cizia egrave il raggiungimento della perfetta virtugrave irraggiungibile in solitu-dine scrivendo di questa veritagrave con cognizione di causa e testimo-niandola con la sua vita Ricci ha sollevato il dialogo con i suoi inter-locutori al livello della ragione sapienziale51

Persino nel Catechismo nel quale il dialogo tra il letterato Oc ci -den tale e il letterato Cinese egrave sorretto dalla ragione naturale ci sonoriferimenti che vanno al di lagrave dellrsquoorizzonte conoscitivo del sempliceuomo di buon senso lrsquoautore fa segno ad esperienze che sono accessi-

215VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

43 Cf VSSC 279 291 DCUS 16144 Cf VSSC 302-319 465 DCUS 69-81 155-173 175-189 31245 Cf VSSC 542 OCMO 329-331 335-337 DCUS 10746 Cf DCUS 111-15347 Cf VSSC 24 117-128 130-169 211 321 333-335 382-383 422-438 448 544

DCUS 17-3348 Cf VSSC 4-5 57 119-125 127 142 160 290 313 328 439 458 568 57949 Cf VSSC 170-20650 Cf VSSC 9 11 15 28 40-44 48-50 52-62 74 97 186 227 49351 Sul significato dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria di

Ricci cf Ch Shelke ndash M DeMiChele (ed) Matteo Ricci in China

bili soltanto a chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave e combinila pratica della virtugrave con il desiderio di conoscenza52 Solo lrsquolaquouomonobileraquo fonda la sua vita sulla veritagrave mettendola al di sopra di tutto53pratica incessantemente la benevolenza che egrave la piugrave nobile dellevirtugrave54 e lrsquoessenza della giustizia55 considera la pratica della virtugrave e ilmiglioramento di seacute56 come obiettivi di suprema importanza57 le rela-zioni umane ideali in particolare lrsquoamicizia possono essere veramenteconosciute solo da coloro i quali le hanno sperimentate nella loro vita

nel contesto della prospettiva sapienziale condivisa con i suoiinterlocutori Ricci identifica e corregge gli errori e le superstizioni delbuddhismo del daoismo e del neo-confucianesimo vale a dire ledeviazioni dalla realtagrave di tali filosofie religiose Definendo se stessocome laquoconfuciano drsquoOccidenteraquo (西儒 Xīruacute)58 il gesuita maceratesesi pone non tanto al confine delle due civiltagrave ma al di sopra di esse ndashcollocandosi dal punto di vista delle veritagrave universali che laquopreparano ilterrenoraquo alla Rivelazione cristiana Cosigrave egli dimostra lrsquoirragionevo-lezza del panteismo (secondo il quale Dio e lrsquouomo condividerebberola medesima sostanza)59 del monismo materialistico (secondo il qualetutte le cose costituirebbero un solo corpo)60 della fede nella reincar-nazione61 della fede nella divinazione62 della negazione dellrsquoesisten-za di intenzioni nel comportamento umano63 dellrsquoottimistica fiducia

A Olmi216

52 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 16953 Cf VSSC 2754 Cf VSSC 452 45755 Cf VSSC 45156 Cf VSSC 16 305 454-45557 Cf VSSC 16 305 454-45558 Cf 利瑪竇ligrave MǎDograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro elementi) 16659 Cf VSSC 208 220-23760 Cf VSSC 239-25661 Cf VSSC 258-300 DCUS 241-24362 Cf DCUS 279-30563 Cf VSSC 322-378

nellrsquoumana capacitagrave di praticare la virtugrave64 del sincretismo tra buddhi-smo daoismo e neoconfucianesimo (conosciuto come laquole Tre Re li gio -ni non sono che unaraquo 三教合一 Sān Jiagraveo heacuteyī)65

3 lrsquoUSO DellA RAGiOne COMe STRUMenTO COnDiViSODi COnOSCenzA

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomista adottata da Ricci (checostituisce semplicemente la rigorizzazione dellrsquolaquoantropologia impli-citaraquo condivisa spontaneamente da tutti gli esseri umani salvo rielabo-razioni filosofico-ideologiche) la ragione nellrsquouomo non egrave una facoltagravedistinta dallrsquointelletto Si usano due nomi diversi per indicare la distin-zione dei loro atti laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagravediverse tuttavia vengono denominati da atti diversi infatti il termineldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentreldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo66

le due grandi sfere della realtagrave ndash lrsquoessere e lrsquoazione ndash corrispondonoa due distinte modalitagrave della ragione la sfera dellrsquoessere egrave oggetto dellalaquoragione speculativaraquo che si esprime nella scienza (lo studio della natu-ra) e nella sapienza (inteso in questo senso specifico come lo studiodella metafisica) la sfera dellrsquoazione drsquoaltra parte egrave lrsquooggetto dellalaquoragione praticaraquo (ratio practica) che guida lrsquouomo in tutti i campi del-lrsquoagire in particolare nel campo della morale lrsquoam bi to della ragionepratica egrave suddiviso a sua volta in due lrsquoarea della produzione di cose ostrumenti (factibilia) che appartiene allrsquoarte e lrsquoarea dellrsquoautofor-mazione (agibilia) che appartiene alla morale in particolare laquoper lavita attiva non si esige qualsiasi forma di co no scen za pratica ma sola-mente quella che nelle cose agibili [in agibilibus] dirige le opere pro-prie della virtugrave morale Siffatta conoscenza egrave necessaria per la sceltache egrave ciograve di cui tratta la virtugrave moraleraquo67

217VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

64 Cf VSSC 48765 Cf VSSC 510-51866 STh ii-ii 49 5 ad 367 In III Sent 35 1 3 2 (cit in DEST 513)

Al fine di superare le differenze culturali nellrsquouso della ragioneche avrebbero potuto costituire un ostacolo insormontabile nel suotentativo di dialogo con gli intellettuali cinesi su argomenti come laricerca della felicitagrave lrsquoesistenza di Dio la Rivelazione cristiana Riccisi pone al di sotto di tali differenze cercando per quanto possibile difondare il suo discorso sui primi princigravepi della conoscenza e dellamorale che strutturano la ragione universale e la cui validitagrave potevaessere immediatamente riconosciuta dai suoi interlocutori lrsquoAquinatedice di questi princigravepi

il ragionamento sta allrsquointellezione come il moto sta al riposo [giagraveconseguito] o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna [col metodo dedutti-vo o] per via di giudizio ai primi princigravepi alla cui luce esamina leconclusioni raggiunte68

le veritagrave che costituiscono tale laquoconoscenza originariaraquo si basanosullrsquoevidenza cioegrave sulla laquopresenza di una realtagrave che si dagrave in modochiaro ed inequivocabileraquo69 non derivano da particolari riflessioni sul-lrsquoesperienza bensigrave sullrsquoesperienza nella sua immediatezza ndash sebbenemediata da inferenze intuitive esse laquosono patrimonio di tutti sonouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante in mezzo a tuttele variabili di cultura e condizioni sociali come sono pure una co stan -te attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzioni) delle capacitagraveintellettive individualiraquo70 Ogni catena di ragionamento parte da esseogni argomentazione tacitamente le assume anche coloro che le ne ga -no si riferiscono almeno implicitamente ad esse percheacute egrave impossibileorientarsi nella realtagrave senza il loro aiuto

A Olmi218

68 STh i 79 869 A llAnO Filosofia della conoscenza 4470 FSC 37

naturalmente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati Come dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi ilprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)71

A causa della loro natura intuitiva i primi princigravepi non possonoessere sistematizzati vale a dire definitivamente sistemati in una seriedi proposizioni formalmente espresse invero nella storia della filoso-fia occidentale sono stati piugrave numerosi i tentativi di negarli o di igno-rarli cercando futilmente di trovare nuovi punti di partenza al pensie-ro umano che non i tentativi di esplorarli in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni72

Agli inizi del XX secolo Reacuteginald Garrigou-lagrange redasse unalista non esaustiva ma indicativa dei primi princigravepi della ragionenaturale innanzitutto si trova il principio di identitagrave laquociograve che egrave egrave ciograveche egraveraquo ovvero laquoogni cosa egrave identica a se stessa e differente dallealtreraquo Al secondo posto si trova il principio di non-contraddizione laquoegraveimpossibile per qualcosa essere e non essere allo stesso tempo e nellostesso sensoraquo ovvero laquoaffermazioni contraddittorie non possonoessere vere nello stesso tempo e nello stesso sensoraquo Al terzo posto sitrova il principio di sostanzialitagrave laquociograve che esiste rimane lo stessomutando le modalitagrave di esistenzaraquo ovvero laquouna sostanza egrave diversa

219VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

71 Met iV 4 1006 a 5-972 Tra i grandi filosofi che negarono in modo piugrave o meno esplicito uno o piugrave dei

primi princigravepi della ragione naturale ci furono Reneacute Descartes David humeimmanuel kant Gottfried WF hegel Cf FSC 151-154

dalle sue proprietagraveraquo laquouna cosa in seacute devrsquoessere distinta dalle sue ca -ratteristicheraquo Al quarto posto si trova il principio di ragion drsquoesserelaquoogni essere ha la ragione della sua esistenza in se stesso o in qualco-srsquoaltroraquo Al quinto posto si trova il principio di causalitagrave laquoogni effettoha una causa (proporzionata)raquo Al sesto posto si trova il principio difinalitagrave laquoogni agente agisce in vista di un fineraquo Al settimo posto sitrova il principio di induzione laquola stessa causa nelle stesse condizioniproduce sempre il medesimo effettoraquo Allrsquoottavo posto si trova il prin-cipio della sinderesi (ovvero il primo principio della ragione pratica)laquoil bene devrsquoessere fatto e cercato il male devrsquoessere evitatoraquo73

la lista puograve variare leggermente sia nella formulazione letteraledei princigravepi sia nel loro ordinamento Antonio livi ad esempio hapreferito parlare di quattro laquocertezze originarie del senso comuneraquo (ilmondo lrsquoio la libertagrave Dio) prima dei fondamentali laquoprimi princigravepidel la conoscenzaraquo (non-contraddizione causalitagrave finalitagrave)74 San Gio -vanni Paolo ii ha formulato in modo sintetico ma estremamente ef -ficace lo stato attuale della riflessione sui primi princigravepi della ra gio nenaturale (e della realtagrave)

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sentedi possedere questi principi anche se in forma generica e non riflessa

A Olmi220

73 Cf R GARRiGOU-lAGRAnGe Le sens commun 105-11774 FSC 42-62

Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio75

P Matteo Ricci riconosce che i cinesi sono inclinati a fare uso dellarecta ratio76 nel loro regno laquofecero sempre molto caso di seguire intutte le loro opere il dettame della ragione che dicevano avere ricevutadal Cieloraquo77 egli ricorre frequentemente ai fondamenti della laquofiloso-fia implicitaraquo per dare corpo alle sue argomentazioni ciograve avviene inparticolar modo nel Catechismo Sin dallrsquoinizio del dialogo allorcheacuteil letterato Cinese chiede al letterato Occidentale di parlargli delSignore del Cielo questi risponde laquoCercherograve di spiegare la religionecattolica del Signore del Cielo per dimostrare che egrave la vera religionema [] prima di tutto presenterograve le ragioni su cui essa si fondaraquo78

il primo di questi princigravepi consiste nel riconoscimento dellrsquointellet-to-ragione come la facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquoDi tuttele cose che distinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grandedella facoltagrave intellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere ilgiusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qual-cosa che non sia ragionevoleraquo79 Questa idea viene affermata piugrave voltedurante il dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo laquoessere viventeraquo lo distinguedai metalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piante

221VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

75 FR 476 Cf M RiCCi Della entrata 9077 M RiCCi Della entrata 9078 VSSC 22 cf STh i 1 879 VSSC 23 cf STh i 76

laquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsi-va [推論 tuī lugraven] ndash non intelletto intuitivo [明達 miacuteng daacute] ndash lodistingue dagli spiriti [] Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza pro-vengono soltanto dallrsquouso della ragione [推理 tuī lǐ]80

lrsquointelletto-ragione ha una fondamentale funzione conoscitiva

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto [靈才 liacutengcaacutei] non puograveartificiosamente essere considerato falso Tutto ciograve che la ragione [理 lǐ] mostra essere vero non posso non riconoscerlo come verotutto ciograve che la ragione mostra essere falso non posso non ricono-scerlo come falso81 la ragione ha con lrsquouomo la stessa relazioneche il sole diffondendo ovunque la sua luce ha con il mondoAbbandonare i princigravepi accertati dallrsquointelletto e conformarsi alleopinioni altrui egrave come oscurare la luce del sole e cercare un oggettocon una lanterna82

la spiegazione degli insegnamenti del Signore del Cielo afferma illetterato Occidentale laquosaragrave basata sulla ragioneraquo83 e il letteratoCinese concorda pienamente percheacute ha laquosentito dire che agire inaccordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offenderela ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo84

e cosigrave attraverso lrsquouso della ragione i due interlocutori si propon-gono di raggiungere la veritagrave Ma quale veritagrave

Unrsquoevidenza Una regola o un concetto stabiliti a priori Un ra gio -namento esente da contraddizioni Qualcosa di utile in senso pragmatico

A Olmi222

80 VSSC 42581 Cf STh i 16 1-282 VSSC 25 cf STh i 16 1-283 VSSC 26 cf STh i 2 2 12 1284 VSSC 330

O invece la corrispondenza del pensiero alla realtagrave ndash la adequatio reiet intellectus di cui parla san Tommaso85

lrsquointero contesto del lavoro ricciano cosigrave come la formazione filo-sofico-teologica da lui ricevuta86 fanno segno a questrsquoultima conce-zione Anche il gesuita maceratese come tutti i tomisti crede che lastruttura relazionale della conoscenza comporti laquoda un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva apertu-ra o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso il fruttodellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamente siintende per ldquoveritagraverdquoraquo87 nel Catechismo il letterato Occidentale affer-ma che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentre lrsquooggettodella volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo88 e il letterato Cinese riconosce chelaquotutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giustodallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado di com-prendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarrito le fon-damenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo89

Tuttavia la veritagrave non egrave solo un atto mentale un esercizio dellrsquoin-telligenza essa scaturisce dallrsquoadattamento del pensiero e dellrsquointerapersona alla realtagrave il Catechismo stabilisce con decisione il valoreetico della veritagrave trovandosi cosigrave in piena armonia con lrsquoorientamentodella filosofia confuciana e cinese in generale90 il letterato Cinesecrede infatti che laquoin ogni discussione egrave essenziale porre la veritagrave al disopra di tutto [] lrsquouomo nobile fonda la propria vita sulla veritagrave insua presenza le si adegua in sua assenza fa opposizioneraquo91 e il

223VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

85 Cf STh i 16 2 CG i 5986 Sulla formazione umanistica e scientifica ricevuta da P Matteo Ricci cf M Re DAel li

Il mappamondo 15-60 M FOiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 RA MARykSlaquoA Jesuitrsquos educationraquo 103-111

87 laquoVeritagraveraquo in DEST 64788 VSSC 45089 VSSC 7590 Cf D BODDe laquoharmony and Conflictraquo 19-80 Mei yi-PAO laquoThe Basisraquo 149-166

zhAnG ChUnPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-64491 VSSC 27

letterato Occidentale conferma laquogli uomini nobili non hanno motivodi opporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo92

Per fare un altro passo in direzione del fondamento ultimo del dialo-go interculturale intrapreso da Ricci ci si deve chiedere quanto siaampio il dominio della veritagrave che gli interlocutori del Catechismo con-cordano tacitamente di esplorare vale a dire se per loro la conoscenzapossa estendersi solo ad alcune dimensioni della realtagrave (ad esempioquelle considerate dalla scienza moderna) o se possa invece investigarelrsquolaquoessere come taleraquo e quindi spingersi sino allrsquoorigine della perfezionedi tutte le cose i pensatori occidentali da Ockham in poi hanno messoin discussione la possibilitagrave di una laquometafisica realistaraquo restringendocosigrave lrsquoagravembito del conoscibile Secondo la cosiddetta laquovia mo der naraquo

ha valore soltanto la conoscenza diretta di cose individuali lrsquoa stra -zio ne invece egrave fonte di inganni induce a presumere lrsquoesistenza dientitagrave nascoste (essenze forme sostanziali potenze) che se nonaltro sono innecessarie e quindi da abbandonare al famoso rasoiodi Ockham (not sunt multiplicanda entia sine necessitate) Sarannocosigrave ammessi soltanto gli oggetti direttamente conoscibili o grazieallrsquointuizione sensibile come pensa lrsquoempirismo o in forza dellrsquoin-tuizione intellettuale come sostiene il razionalismo il quale postulauna conoscenza diretta delle essenze93

Certamente P Matteo Ricci non condivide questo approccio a diffe-renza di molti pensatori occidentali contemporanei aderisce fermamen-te alla laquofilosofia implicitaraquo e fa costantemente appello ad essa Egrave pro-prio questo saldo riferimento ai primi princigravepi della realtagrave e del pensieroche rende possibile il dialogo tra interlocutori separati da visioni delmondo molto lontane al limite della reciproca incomprensione

A Olmi224

92 VSSC 8093 A llAnO Filosofia della conoscenza 4

4 lrsquoeSPeRienzA DellA ViRTugrave COMe AnTiCiPAziOne COnDiViSADellA ViA Del SiGnORe Del CielO

Come abbiamo visto sinora nel corso della sua missione intellet-tuale P Matteo Ricci ha fatto costantemente appello allrsquoaspirazionealla sapienza condivisa dalle due grandi civiltagrave occidentale e cinesepromuovendo lrsquouso della laquoretta ragioneraquo come il metodo piugrave sicuroper raggiungere tale nobile fine

Abbiamo visto altresigrave che nella concezione aristotelico-tomista dicui Ricci si egrave fatto portavoce la ragione ha una forte valenza moralelaquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragione e qualsiasi altroprincipio in qualche modo deve obbedire alla ragioneraquo94 Egrave la ragioneche struttura lrsquoesercizio delle virtugrave sia le virtugrave dianoetiche che con-tribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive sia le virtugrave etico-morali o pratiche che controllano le passioni e la scelta dei mezzi inordine al conseguimento del fine ultimo

Tuttavia il sistema della morale tomista egrave caratterizzato da uno laquostiledi pensieroraquo ndash vale a dire da una modalitagrave di esercizio della ragione ndashmolto lontano da quello cinese nella sua visione del mondo Tommaso egraveanalogico-analitico analogico percheacute lrsquoAquinate considera la realtagrave siacome un intero sia come un insieme di elementi distinti sia come unastruttura ordinata in cui tutti gli elementi hanno il loro posto su differentilivelli di perfezione (la sua visione filosofico-teologica coglie simulta-neamente le relazioni di distinzione di unitagrave di ordine che legano tuttigli aspetti della realtagrave95) analitico percheacute egrave molto vicino alla logica for-male nel risolvere i problemi laquosmontandoliraquo in elementi piugrave facilmentecomprensibili il pensiero tradizionale cinese invece egrave sintetico-dialetti-co sintetico percheacute tende a una visione olistica della conoscenza abbrac-ciando in una visione panoramica elementi disparati ed eterogenei altri-menti difficili da mettere in correlazione dialettico percheacute organizza larealtagrave in corrispondenze e opposizioni in una serie di laquoemblemiraquo che siattraggono e respingono reciprocamente96

225VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

94 STh i-ii 58 295 Cf ACA96 Cf M GRAneT Il pensiero cinese 124-125

inoltre il gesuita maceratese non avrebbe potuto parlare esplicita-mente delle laquovirtugrave teologaliraquo (fede-speranza-caritagrave) se non con i cine-si giagrave convertiti al cristianesimo e la classificazione occidentale dellelaquovirtugrave cardinaliraquo (prudenza-giustizia-fortezza-temperanza) seppureanaloga allo schema cinese delle laquocinque virtugraveraquo (benevolenza-giusti-zia-proprietagrave-saggezza-fedeltagrave) non egrave sovrapponibile ad esso

Di conseguenza avendo in mente che le azioni virtuose sono quel-le che si conformano alla ragione ndash la retta ragione della laquofilosofiaimplicitaraquo ndash lrsquoautore del Catechismo non cerca in alcun modo di siste-matizzare la morale naturale seguendo il modello tomista solo la defi-nizione di singoli aspetti della morale si riferisce alla concezione chene ha lrsquoAquinate in particolare come viene presentata nella SummaTheologiae (alla quale del resto Ricci non fa mai esplicitamente rife-rimento) Tale concezione sottolinea innanzitutto la distinzione travirtugrave morali e intellettuali

le virtugrave sono abiti che dispongono perfettamente lrsquouomo a ben ope-rare Ora in lui non ci sono che due princigravepi degli atti umani e cioegravelrsquointelletto o ragione e lrsquoappetito infatti come si esprimeAristotele questi sono i due motori dellrsquouomo Perciograve ogni umanavirtugrave deve essere un perfezionamento di qualcuno di codesti princi-pi e quindi se potenzia lrsquointelletto o speculativo o pratico nel benoperare saragrave una virtugrave intellettuale se invece rafforza la parte appe-titiva saragrave una virtugrave morale97

Gli abiti intellettuali vengono detti virtugrave non in quanto induconolrsquouomo a compiere buone azioni (ciograve egrave proprio della volontagrave) ma per-cheacute lo rendono capace di ben operare98 Ciograve che egrave caratteristico dellevirtugrave morali drsquoaltro canto egrave lo spingere la volontagrave a dominare le pas-sioni una padronanza che non egrave esercitata direttamente dalla ragionema solo attraverso lrsquoimperio della volontagrave

A Olmi226

97 STh i-ii 58 398 Cf STh i-ii 57 1

Affincheacute uno possa agir bene non si richiede soltanto che la ragionesia predisposta dagli abiti delle virtugrave intellettuali ma che anche lepotenze appetitive siano ben disposte mediante gli abiti delle virtugravemorali Perciograve come lrsquoappetito egrave distinto dalla ragione cosigrave le virtugravemorali sono distinte da quelle intellettuali Cosiccheacute allo stessomodo che lrsquoappetito egrave principio degli atti umani in quanto partecipadella ragione cosigrave gli abiti morali sono virtugrave umane in quantoconformi alla ragione99

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomistico-ricciana pienamentecorrispondente al senso della realtagrave e alla laquofilosofia implicitaraquo lrsquoele-mento materiale delle virtugrave morali egrave costituito dagli appetiti sensitivi(concupiscibile ed irascibile) mentre lrsquoelemento formale consistenella sottomissione degli appetiti stessi alla ragione attraverso ilcomando della volontagrave la prudenza regola gli atti della ragione prati-ca la giustizia regola lrsquoesercizio della volontagrave la fortezza regola gliatti dellrsquoappetito irascibile la temperanza regola gli atti dellrsquoappetitoconcupiscibile100

non potendo riferirsi esplicitamente per i motivi giagrave citati a ques-ta concezione sistematica lrsquoautore del Catechismo organizza la trat-tazione della morale in risposta a tre principali questioni che cosrsquoegrave lavirtugrave percheacute essere virtuosi come essere virtuosi101

Rispondendo alla prima domanda il letterato Occidentale presentala virtugrave come il compimento della rettitudine (laquola virtugrave consiste nelfare ciograve che egrave rettoraquo102) come necessaria (laquola pratica della virtugrave egrave ilcompito fondamentale dellrsquouomoraquo103) come una fonte di gioia (laquolrsquouo-mo nobile [] trova la gioia nella virtugraveraquo104) che puograve condurci alla feli-

227VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

99 STh i-ii 58 2100 Cf STh i-ii 61 1-2101 Su questa tripartizione della morale ricciana cf M FeRReRO The Cultivation of

Virtue 201-351102 VSSC 436103 VSSC 305 cf STh i-ii 49 4104 VSSC 310 cf STh i-ii 5 1 69 2

citagrave dopo la morte (laquosenza abbandonare questo mondo di affanni[lrsquouomo] puograve dedicarsi con profonditagrave e concentrazione alla praticadella Via e prepararsi a diecimila generazioni di pace e di gioia dopola morteraquo105) come incompatibile con la ricerca dei piaceri dei sensi(laquouna persona che sia stata educata a seguire prontamente la retta ra -gione non avragrave molto tempo per i piaceri del bere e del mangiareraquo106)come perfettamente concorde con la ragione (laquoho sentito dire cheagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e cheoffendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo107) laquoBe ne vo len -za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo108 al punto tale che la retta volontagrave non puograve che seguire idettami della retta ragione (laquoio ho la possibilitagrave di astenermi dal fare ilbene tuttavia lo compio grazie a un atto della volontagrave soltanto cosigraveposso essere considerato un uomo nobile che agisce beneraquo109) pertan-to nellrsquoesercizio della virtugrave crsquoegrave una stretta correlazione tra lrsquointellet-to-ragione e la volontagrave (laquosolo quando lrsquointelletto conosce la benevo-lenza la volontagrave puograve amarla e preservarla solo quando la volontagrave amala rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla e osservarlaraquo110) che si mani-festa nella retta intenzione (laquonessuno sotto il cielo puograve agire bene senon ne ha lrsquointenzioneraquo111) lrsquoesercizio della virtugrave egrave identificato con lasaggezza (laquochi vuole [indossare il prezioso ornamento della virtugrave]deve avere la ferma intenzione di fare il bene in tal caso egrave saggioaltrimenti egrave malvagioraquo112) ma le passioni si oppongono ad essa acausa del peccato originale (laquose la natura umana non fosse ferita obbe-direbbe alla ragione senza ribellarsi e il male non esisterebberaquo113)

A Olmi228

105 VSSC 24 cf STh i 75 1-4106 VSSC 315107 VSSC 330108 VSSC 425109 VSSC 432110 VSSC 451111 VSSC 431112 VSSC 438 cf STh i-ii 55 1 113 VSSC 429 cf STh i-ii 19 3

laquopoicheacute la nostra natura egrave malata entrando in contatto con le cose noine ricaviamo unrsquoimpressione errata che non segue la ragione il nostroamore e il nostro odio il nostro discernimento tra il giusto e lo sbagliatoraramente sono retti e veriraquo114 e tuttavia la virtugrave egrave ancora raggiungibi-le la natura umana infatti malgrado sia ferita ha ancora la capacitagrave diragionare rettamente (laquola natura umana era originariamente buona []la sua ldquoabilitagrave innatardquo esiste sempre ed egrave possibile servirsene per ricono-scere la malattia e provvedere alla curaraquo115) se egrave perseguita fermamen-te la virtugrave conduce a una trasformazione dellrsquointera persona (laquola piugrave altaaspirazione della conoscenza consiste unicamente nel perfezionare sestessi in conformitagrave alla santa volontagrave del Signore del Cieloraquo116)

in risposta alla seconda domanda ndash percheacute essere virtuosi ndash illetterato Occidentale ricorda che la virtugrave e il Cielo sono la sola ricom-pensa adatta allrsquouomo (laquoi desideri donati allrsquouomo dal Signore del Cielosono naturalmente orientati a una vita incommensurabile e a una gioiainfinitaraquo117 laquole ricompense di questa vita sono insignificanti percheacutenon riescono a soddisfare il desiderio del cuore degli uomini sono ina-deguate ai meriti di una virtugrave sinceramente praticata sono insufficienti amanifestare la potenza che ha il Sovrano Supremo di ricompensare labontagraveraquo)118 lrsquolaquouomo nobileraquo non puograve che essere virtuoso percheacute egrave inte-ramente orientato dalla retta ragione a compiere la volontagrave di Dio

Sebbene abbia passioni comuni al cuore degli animali il suo verosignore egrave il cuore retto dalla ragione come potrebbe il cuore anima-le disobbedire agli ordini del cuore ragionevole Perciograve se intendoseguire la ragione sono un uomo nobile e virtuoso e il Signore delCielo mi benedice se invece vivo nella dissolutezza e intendoseguire il cuore animale sono un uomo meschino e peccatore e ilSignore del Cielo mi abbandona119

229VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

114 VSSC 429115 VSSC 429116 VSSC 455117 VSSC 159118 VSSC 376119 VSSC 333 cf STh i 81 3

infine come risposta alla terza domanda ndash come essere virtuosi ndashil letterato Occidentale concentra la sua attenzione sullrsquoesercizio dellabenevolenza (仁 reacuten) la benevolenza egrave il cuore di ogni virtugrave (laquoci sonomolti tipi di virtugrave e non posso enumerarli tutti Ora con lei parlo sol-tanto del nucleo essenziale costituito dalla benevolenza Una volta chelo si sia ottenuto tutto il resto ne consegueraquo120) essa consiste nellrsquoa-more (laquoamare il Signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile esupremo e amare gli altri come se stessi per amore del Signore delCieloraquo121) la benevolenza egrave una virtugrave cosigrave nobile ed egrave capace diassommare in seacute tutte le altre percheacute si identifica con lrsquoamore di Dioche egrave il bene supremo (laquoil Signore del Cielo egrave la somma di tutti i benici ha creati ci nutre ha fatto sigrave che fossimo persone e non animali einoltre ci ha dato una natura con cui possiamo praticare la virtugraveraquo122)Per tanto il sapiente percorre la Via della bontagrave (laquoil grado piugrave alto del di -ligente perfezionamento di seacute egrave guardare costantemente il Signore delCielo con lrsquoocchio del cuore come se lo si vedesse faccia a facciaraquo123)che conduce al piugrave alto grado di felicitagrave possibile per gli esseri umani(laquola bontagrave del Signore del Cielo egrave infinita quindi la nostra virtugrave puogravecrescere senza limitiraquo124) e seguire Dio lrsquounico maestro della veravirtugrave egrave credere in Gesugrave Cristo

egli agigrave con grande misericordia e compassione scendendo luistesso in questo mondo e facendo esperienza di ogni cosa per sal-varlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshen del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore Ai delladinastia han del nome imperiale yuanshou nel terzo giorno suc-cessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave che

A Olmi230

120 VSSC 467121 VSSC 468122 VSSC 468123 VSSC 466124 VSSC 469

significa laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein Occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo Questesono le opere compiute concretamente dal Signore del Cielo125

la Via di Gesugrave Cristo ndash cioegrave la Via del Λόγος cioegrave la Via (suprema)della ragione sapienziale cioegrave la Via (piugrave alta) della sapienza attraver-so la ragione e la virtugrave ndash egrave anche lrsquounica che possa condurre gli uominial raggiungimento del bene comune in questi giorni il mondo occi-dentale (in particolare gli Stati Uniti) e la Cina sono in una posizionedifficile come ha detto Graham Allison il loro confronto sembraseguire lo schema della laquotrappola di Tucidideraquo quando una potenzaemergente (in questo caso la Cina) minaccia il predominio di unapotenza dominante (in questo caso gli Stati Uniti) un conflitto sularga scala puograve essere innescato non solo da eventi straordinari o ina-spettati ma anche da attriti nella politica estera quotidiana126

il semplice dialogo laquostrumentaleraquo cioegrave lo scambio di conoscenze odi merci attraverso il quale ciascuno degli interlocutori cerca di ottene-re un vantaggio per se stesso non egrave sufficiente a disinnescare la trap-pola solo il dialogo laquosapienzialeraquo puograve condurre ambedue gli interlo-cutori alla ricerca di un bene comune realmente condiviso ndash cioegrave delbene supremo Poicheacute tale ricerca egrave di natura intrinsecamente filosofi-co-religiosa il percorso tracciato quattrocento anni fa dal gesuitamaceratese allrsquoombra del laquodottore universaleraquo della Chiesa egrave probabil-mente la strada migliore per quanto impervia oggi percorribile percercare di riavvicinare lrsquoOccidente e la Cina

231VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

125 VSSC 580126 Cf G AlliSOn Destined for War 29

Sigle e abbreviazioni

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ndash laquola teologia del Catechismo riccianoraquo in VSSC 51-88ndash laquothe Chalcedon paradigm and the sapiential realism of st tomas Aquinasraquo in

m sAlViOli (ed) Tomismo creativo edizioni studio domenicano Bologna2015 334-352 tr cinese di 王毅 Waacuteng yigrave ldquo加采东大公会议的范式与圣多

瑪斯思想中走向智慧的唯实谕rdquo laquoJiācǎidōng dagrave gōng huigraveyigrave de fagravenshigrave yǔshegraveng duōmǎsī sīxiǎng zhōng zǒuxiagraveng zhigravehuigrave de weacutei shiacute yugraveraquo in 《天主教思

想与文化》Tiānzhǔjiagraveo sīxiǎng yǔ weacutenhuagrave (Journal of Catholic Thought andCulture) 2 (2013) 167-191

ndash laquotwo papers on sapiential reason i Analogical mentality and Aquinasrsquo Wayof thinkingraquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 106-128 con il titolo laquoAnalogicalmentality and Aquinas Way of thinkingraquo in 陶非亚 taacuteO Fēiyagrave ndash 肖清和

XiagraveO qīngHEacute (ed)《宗教与历史(第十辑)》Zōngjiagraveo yǔ ligraveshǐ (digrave shiacute jiacute) 社

会科学文献出版社 shegravehuigrave kēxueacute weacutenxiagraven chūbǎnshegrave 北京 Běijīng 2018ndash laquotwo papers on sapiential reason ii thomas Aquinas and matteo ricci

Summa Theologiae as the theoretical Core of The True Meaning of ldquoLord ofHeavenrdquo (《天主实义》)raquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 128-141

ndash laquoldquoreason is the first principle of all human actsrdquo reason and Virtue accordingto st thomas Aquinas and matteo ricciraquo Lumen 7 (2019) 1

Olmi p laquomatteo ricci e lrsquoarteraquo in Mondo Cinese 47 (1984) 3 53-66ndash laquoricci matteo (i)raquo in g m ClAudi ndash l CAtri (ed) Dizionario ii 155-157laquoOmologiaraquo in VLI iii1 516

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Couesnongle maestro generale dellrsquoOrdine dei predicatori 20111974ndash Evangelii nuntiandi esortazione apostolica 8121975laquopartecipazioneraquo in DEST 438-439penidO mtl Le rocircle de lrsquoanalogie en theacuteologie dogmatique Vrin paris 1913pEacutenOuKOu e-J laquoinculturazioneraquo in J-y lACOste (ed) Dizionario critico 690laquopensieroraquo in DFil 657-658perelmAn CH ndash l OlBreCHts-tyteCA l Trattato dellrsquoargomentazione

La nuova retorica tr it di C schick e m mayer 2 voll einaudi torino 1976pietrO dA BergAmO In Opera Sancti Thomae Aquinatis Index seu Tabula Aurea

edizioni paoline Alba ndash roma 1960pOntiFiCiO COnsigliO per il diAlOgO interreligiOsO ndash COngregAziOne per

lrsquoeVAngelizzAziOne dei pOpOli Dialogo e annuncio riflessioni e orientamentisul dialogo interreligioso e lrsquoannuncio del Vangelo di gesugrave Cristo 1951991

laquoprometeoraquo in DS ii 247-249laquoragioneraquo in DEST 512-514ndash in DFil 723-728rAtzinger J Fede Veritagrave Tolleranza Il cristianesimo e le religioni del mondo

Cantagalli siena 2003ndash Missa laquoPro Eligendo Romano Pontificeraquo Omelia del Cardinale Joseph

ratzinger decano del collegio cardinalizio 18042005redAelli m Il mappamondo con la Cina al centro Fonti antiche e mediazione

culturale nellrsquoopera di Matteo Ricci SJ ets pisa 2007riCCi m 利瑪竇 ligrave mǎdograveu《天主實錄 Tiānzhǔ shiacutelugrave》 (La vera esposizione

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riCCi m laquolettera a giambattista romaacuten zhaoqing 13 settembre 1584raquo in idLettere 57-87

Bibliografia 243

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197-267ndash laquolettera al p girolamo Costa s i 12 ottobre 1594raquo in id Lettere 189ndash laquolettera al p girolamo Costa s i 28 ottobre 1595raquo in id Lettere 286ndash laquolettera al p Claudio Acquaviva s i 4 novembre 1595raquo in id Lettere 297-331- 利瑪竇ligrave mǎdograveu《西國記法》Xīguoacute jigravefǎ (Metodo mnemonico del lrsquoOc ci den -

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Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 141-168 riCCi m laquolettera al p girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo in id Lettere

341-344ndash laquolettera al p lelio passionei si 9 settembre 1597raquo in id Lettere 345-352ndash laquolettera al p girolamo Costa s i 14 agosto 1599raquo in id Lettere 359-366- 利瑪竇 ligrave mǎdograveu 四元行論 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro elementi)

[1599-1600] tr it di e Corsi in m redAelli Il mappamondo 159-168ndash《西琴曲意八章》Xīqiacuten qǔyigrave bā zhāng (Otto canzoni per manicordo occiden-

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tr it di 孙旭义 sūn Xugraveyigrave e A Olmi esd Bologna 2013 (la suddivisione deltesto in paragrafi egrave la stessa adottata nella tr ingl di d lancashire e p Hu Kuo-chen The True Meaning of the Lord of Heaven ricci institute taipei 1985 asua volta ripresa nella tr it di A Chiricosta Il vero significato del Signore delCielo urbaniana university press Cittagrave del Vaticano 2006 e nella tr fr di thmeynard Le sens reacuteel de laquoSeigneur du Cielraquo les Belles lettres paris 2013)

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ndash 《天主教要》Tiānzhǔ jiagraveoyagraveo (La dottrina cristiana) [1605] con il titolo di《聖經約錄》Shegravengjīng yuēlugrave (Succincta explicatio orationis dominicae) in nstAndAert 鐘鳴旦 zHōng miacutengdagraven ndash A dudinK 杜鼎克 dugrave dǐngKegrave (ed)《耶穌會羅馬檔案館明清天主教文獻》 Yēsūhuigrave Luoacutemǎ dagravengrsquoagravenguǎnMiacuteng-Qīng Tiānzhǔjiagraveo weacutenxiagraven i 87-116

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riCCi m laquolettera al p girolamo Costa si 6 marzo 1608raquo in id Lettere 460-461

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direzione di p Corradini a cura di m del gatto quodlibet macerata 20062riCCi m 利瑪竇 ligrave mǎdograveu ndash 李之藻 lǐ zHīzǎO 《坤輿萬國全圖》 Kūnyuacute

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ndash 《渾蓋通憲圖說》Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure ecommento) [1607] in朱維錚 zHū WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》

Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 311-435ndash 《乾坤體義》Qiaacutenkūn tǐyigrave (Spiegazione della struttura del Cielo e della

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Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 513-552ndash 《圜容較義》Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche) [1609]

in 朱維錚 zHū WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacutenzhugrave yigrave jiacute 555-583

ndash 《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica) [1613] in 朱維錚 zHū

WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 643-652riCCi m 利瑪竇 ligrave mǎdograveu ndash 徐光启 Xuacute guāngqǐ《測量法義》Cegraveliaacuteng fǎyigrave

(Teoria e metodo delle misure) [1607] in 朱維錚 zHū WEacuteizHēng (ed) 《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 587-640

ndash《幾何原本》Jǐheacute yuaacutenběn (Elementi di geometria) [1607] in 朱維錚 zHū

WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 293-308riCCiArdOlO g laquogeografia e cartografia in matteo ricci si la determinazione

delle coordinate geografiche della Cinaraquo in MO 219-235ryden e laquoextensive Bibliographyraquo in CH sHelKe ndash m demiCHele (ed)

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seek_truth_from_facts [accesso 2682020)selVAggi F laquoscienzaraquo in EF iV 436-449sergiAnni A Un cristiano tra i cinesi del rsquo500 Brani dalle lettere di P Matteo

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Frienship and Faith gregorian amp Biblical press rome 2010sHiH J laquolrsquoattivitagrave missionaria di matteo ricciraquo in CISR 255-266ndash laquomatteo ricci e le religioni cinesiraquo in MO 57-71laquosimboloraquo in VLI iV 332laquosinegraveddocheraquo in VLI iV 345laquosintesiraquo in DFil 801ndash in VLI iV 352-353sOmmAVillA g Il pensiero non egrave un labirinto Dialettica e mistero Jaca Book

milano 1980spenCe Jd Il Palazzo della memoria di Matteo Ricci tr it di F pesetti il

saggiatore milano 1987stAndAert n 鐘鳴旦 zHōng miacutengdagraven ndash dudinK A 杜鼎克 dugrave dǐngKegrave (ed)《耶穌會羅馬檔案館明清天主教文獻》 Yēsūhuigrave Luoacutemǎ dagravengrsquoagravenguǎnMiacuteng-Qīng Tiānzhǔjiagraveo weacutenxiagraven i 利氏學社 ligrave shigrave xueacuteshegrave 臺北 taacuteiběi 2002

sun Xuyi 孙旭义 La ragione umana nellrsquoevangelizzazione della Cina il verosignificato di laquosignore del Cieloraquo (《天主实义》) di P Matteo Ricci SJeditoria studi superiori macerata 2015

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esd Bologna 2000-2001ndash Summa Theologiae (La Somma teologica) tr it httpwwwcarimoitsomma-

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2582020]

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1AlBertO CAsellA La Poesia teologica di Petar II Petrović Njegoštra Occidente e Oriente essenza e conoscenza di Dio ne ldquoIl raggio del microcosmordquo (pp 13-50)

pierre gAlAssi Lrsquoangelologia teologica di san Tommaso drsquoAquino(pp 51-163)

Jing BAOlu Traduzione della Sacra Scrittura in cinese e inculturazione della fede cristiana in Cina (pp 164-191)

FABiO pAri Esegesi e teologia di Ebr 13 Quale cristologia per il Figlio(pp 192-223)

miCHele rOBertO pAri La vita consacrata luogo di esperienza della Trinitagrave

(pp 224-246)

AntOninO pOstOrinO Il concetto dellrsquoIncarnazione Lrsquoimmortalitagrave personale tra ldquoarticulus fideirdquo e ldquopraeambulum fideirdquo retrospettivamente determinata per via anagogica (pp 247-306)

emmAnuele rOtundO Dalla ldquokenosirdquo intradivina allrsquoabbraccio del lrsquoin fernoUnrsquoanalisi teologica dellrsquoescatologia balthasariana (pp 307-396)

mArCO sAlViOli Rigenerare legami nella cultura iperindividualistaUnrsquointerpretazione ecclesiologico-fondamentale (pp 397-421)

FederiCO zirOtti ldquoUbi fides ibi libertasrdquo Sintesi del pensiero teologico del cardinal Giacomo Biffi (pp 422-498)

2 monografia

AntOniO Olmi

P Matteo Ricci e san Tommaso drsquoAquinoSette studi sul tomismo sapienziale (pp 7-256)

249

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696vol 6 Giovanni 1-8 testo latino e trad it pp 600vol 7 Giovanni 9-21 testo latino e trad it pp 576

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1 pp 552

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2 pp 592

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate Expositio Libri Boetii DeEbdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii de Divinis No mi ni bus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende anche De ente et essentia pp 568

Commento a Isaia testo latino e trad it pp 1168

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super Epistolas Pauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad it pp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latino e trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

Commento al Libro di Boezio De Ebdomadibus Lrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri Boetii De Ebdo ma di bus introd testolatino e trad it pp 152

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedizione italia-na segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca rattere corsivo Cf J-PTORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tom ma so drsquoAquino ESD 3a edizione completa-mente rivista Bologna 2017

250

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introd trad it pp 528

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 1 pp 1664

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 2 pp 1432

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 1 pp 1192

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 2 pp 1192

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia Libri Ethi co rum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia super Me ta phy si co rum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorum introd trad itpp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum super Libros Sen ten tia rum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad it pp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et es sen tia introd commentotesto latino e trad it pp 320

251

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali Sermones Principia ldquoRigans mon tesrdquo ldquoHic est liberrdquointrod commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di Aristotele Il senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia Libri De sensu etsensato cuius secundus tractatus est De memoria et reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-II qq 67-71introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem preceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrata Contro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosa La perfezione della vita spi rituale Contro la dottrina di quanti distolgono dallavita religiosa Contra impugnantes Dei cultum et religionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doctrinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad it pp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiere introd trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione a ogni sezionetesto latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumi sola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiae in 4 volumi introduzionitesto latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

252

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introd trad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introd trad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introd trad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mon doDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq XXI-XXIXpp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spirituali De spi ritualibus creaturis introd testo latino e trad it pp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritate De correctione fraterna De spe De virtutibus car di na li bus Lrsquo unione del Verbo Incarnato De unione Verbi In car na ti introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VI pp 624

vol 7 Il male De malo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino e trad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divina De potentia Dei testo latino e trad it qq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introd testo latino etrad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales testo latino e trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Her me neias ExpositioLibri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessa del Bra ban te La dilazione nella compravendita De Regno ad Regem CypriEpistola ad Du cis sam Brabantiae De emptione et venditione ad tempus introdtrad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave Maria DieciComandamenti Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini Le preghieredi san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apo sto lo rum In orationem dominicam

253

In salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decem legis praeceptaexpositio Officium de Festo Corporis Christi Piae Preces Ad Joannem introdtrad it pp 352 (esaurito)

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologia teologia natura-le etica politica pedagogia De Principiis naturae testo latino e trad it intro-duzioni e antologia di brani pp 224

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tommaso drsquoA qui no 3a ed comple-tamente rivista pp 624

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensiero di san Tom ma so drsquoAquino 2a edpp 764

254

TEOLOGIA

DERMINE F M Ragioniamo sul demonio tra superstizione mito e realtagrave SANTA SEDE Enchiridion di Bioetica Documenti da Pio X a FrancescoVAGNEUX Y Co-Esse Il Mistero trinitario nel pensiero di Jules MonchaninFESTA G Lrsquoereditagrave dei Santi Padri Cassiano e i Domenicani SERAFINI FUn cardiologo visita Gesugrave I miracoli eucaristici alla prova della scienza 2a edMONDIN B Storia della Teologia vol 4 2a edCHARDONLLa Croce di Gesugrave Dove sono provate le piugrave belle veritagrave della teologia mistica e

della grazia santificante 2a edBICCHIEGA M Fertilitagrave umana Consapevolezza e virtugraveCONFERENZA EPISCOPALE TEDESCA Dio e la dignitagrave dellrsquouomoCARPIN A (ed) Il vangelo della famiglia La famiglia in prospettiva teologicaBRUGUEgraveS J-L Corso di teologia morale fondamentale 6 voll RUFFINI F La ldquoQuaestio de unione Verbi incarnatirdquoSALVIOLI M (ed) Tomismo creativoBUZI P La Chiesa copta Egitto e Nubia 2a edBERNINI R La vita consacrata Teologia e spiritualitagraveCARPIN A Indissolubilitagrave del matrimonio La tradizione della Chiesa anticaTESTI C A Santi pagani nella Terra di Mezzo di TolkienPIZZORNI R Amore e civiltagravePUCCETTI R I veleni della contraccezioneMAGNANINI P-MACCAFERRI A Analisi grammaticale dellrsquoaramaico bi bli coMILBANK J Il fulcro sospeso Henri de Lubac e il dibattito intorno al soprannaturaleCOGGI R Trattato di Mariologia I misteri della fede in Maria 2a edCHIESA ORTODOSSA RUSSA Fondamenti della dottrina sociale MONDIN B Lrsquouomo secondo il disegno di Dio 2a edBARILE R (ed) Il rosario Teologia storia spiritualitagrave PASINI G Il monachesimo nella Rusrsquo di Kiev PANE R La Chiesa armena Storia spiritualitagrave istituzioni MONDIN B La Trinitagrave mistero drsquoamore 2a edCOMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE Documenti 1969-2004 2a edDERMINE F M Carismatici sensitivi e medium 2a edLIVI A Filosofia e Teologia BARZAGHI G La Somma Teologica in Compendio BOSCHI B Due Testamenti una sola storia OLMI A (ed) Il peccato originale tra teologia e scienza

255

BOSCHI B Genesi Commento esegetico e teologico CARPIN A Donna e sacro ministero La tradizione ecclesiale anacronismo o fe del tagrave SPATARU D Sacerdoti e diaconesse La gerarchia ecclesiastica secondo i Padri Cap pa do ci CARPIN A Cipriano di Cartagine Il vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovoCOUSIN H-LEacuteMONON JP Le diverse correnti della religione ebraicaABADIE P-COUSIN H-LEacuteMONON JP Il monoteismo specificitagrave e originalitagrave

della fede ebraicaCOUSIN H-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-MEacuteASSON A Come gli ebrei leggevano

i testi sacriABADIE P-MASSONNET J Il culto nella societagrave giudaicaCOMBY J-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-RICHARD F La civiltagrave greco-romana

e la civiltagrave giudaicaLEacuteMONON JP-RICHARD F Gli Ebrei e lrsquoImpero Romano ai tempi di GesugraveCOGGI R Ripensando LuteroCARPIN A Angeli e demograveni nella sintesi patristica di Isidoro di Si vi gliaCARBONE G M Lrsquouomo immagine e somiglianza di DioCHARAMSA C Davvero Dio soffreCARPIN A La Redenzione in Origene santrsquoAnselmo e san TommasoSUH A Le rivelazioni private nella vita della ChiesaBARZAGHI G Soliloqui sul DivinoAA VV Approfondimento concettuale della fede e inculturazioneDA CRISPIERO M Teologia della sessualitagrave (esaurito)PERINI G I Sacramenti Battesimo Confermazione Eucaristia - IIPERINI G I Sacramenti e la grazia di Cristo Redentore - IMATTIOLI V La difficile sessualitagrave (esaurito)CARPIN A LrsquoEucaristia in Isidoro di SivigliaAA VV La coscienza morale e lrsquoevangelizzazione oggiGHERARDINI B Santa o Peccatrice (esaurito)SEMERARO M Il Risorto tra noi (esaurito)AA VV Le segravette religiose una sfida pastoraleTESTA B (ed) La nuova evangelizzazione dellrsquoEuropa nel Magistero di Gio van ni Paolo IIVICARIATO DI ROMA Prontuario teologico in preparazione agli Ordini e ai Mi ni ste riSPIAZZI R Cristianesimo e culturaAA VV Il matrimonio e la famigliaCAVALCOLI C La buona battagliaBARILE R La fatica di uno scribaBIAGI R Cristo profeta sacerdote e re

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  • 08 Cap 5 (pp 154-190)pdf
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  • 10 Cap 7 (pp 206-232)pdf
  • 11 Sigle e abbreviazioni Indice annata 2020 (pp233-248)pdf
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Page 3: Rivista semestrale di teologia sistematica Doctrina 2.2020.pdf3. l’analogia come chiave di volta del modo di pensare di san tommaso d’aquino 176 4. l’analogia nel Catechismo

Anno 65deg 202002

Antonio olmi

P Matteo Ricci

e san Tommaso drsquoAquino

Sette studi

sul tomismo sapienziale

Sacra DoctrIna

Rivista semestrale di teologia

PAgAmenti

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ISSN 0036-2190 Periodico della Provincia San Domenico in Italia dellrsquoOrdine deiPredicatori edito con autorizzazione del Tribunale di Bologna n 2569 del 10111955

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DirettoreEditor Antonio Olmi OP

Consiglio di redazioneAssociate Editors Membri del Dipartimento di Teologia Sistematicadella Facoltagrave Teologica dellrsquoEmilia-Romagna (FTER) Members of the Department of Systematic Theology of the Theological Faculty of Emilia-Romagna (FTER)

Consiglio scientificoScientific Board Giorgio Carbone OP Attilio Carpin OP Erio Castellucci Franccedilois Dermine OP Daniele Gianotti 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave Sergio Parenti OPCesare Rizzi Marco Salvioli OP Rocco Viviano SX

Il reclamo per la mancata ricezione di un quaderno va fatto entro tre mesidalla ricezione del quaderno successivo a quello di cui si lamenta la mancataconsegna

5

So m m a r i o

introduzione 9

iii ragione e fede nel CateChismo di P matteo ricci 371 P matteo ricci laquoapostolo della cinaraquo

tra grandezza e fraintendimento 372 il Catechismo di matteo ricci 443 il laquosenso della realtagraveraquo come fondamento

del dialogo interculturale 514 matteo ricci e le religioni cinesi

incomprensione o discernimento 57

iii ragione naturale e ragione SaPienziale

nel PenSiero di P matteo ricci 641 laquofilosofia implicitaraquo e senso della realtagrave 642 ragione naturale e ragione sapienziale 743 evangelizzazione e interculturazione 794 lrsquointerculturazione laquologocentricaraquo di P matteo ricci 825 educare alla ragione attraverso la matematica applicata

e la laquofilosofia implicitaraquo 876 dalla ragione naturale alla ragione sapienziale 937 dalla ragione alla fede 97

iii la teologia del CateChismo ricciano 1021 catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteo ricci 1022 il paradigma della teologia ricciana 1073 obbedienza alla realtagrave 1124 amore della sapienza 1205 Partecipazione al Λόγος 127

iiV il laquoParadigma di calcedoniaraquo e il realiSmo SaPienziale

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1341 la conoscenza del mistero di dio 1342 unitagrave-distinzione-ordinamento nel pensiero

di san tommaso drsquoaquino 1403 la teologia di san tommaso drsquoaquino

e la catechesi di P matteo ricci 148

iiV la mentalitagrave analogica nel PenSiero

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1541 che cosrsquoegrave la laquoragione naturaleraquo 1542 quattro usi della ragione nella cultura occidentale 1653 lrsquoanalogia come chiave di volta del modo di pensare

di san tommaso drsquoaquino 1764 lrsquoanalogia nel Catechismo di P matteo ricci 181

iVi San tommaSo drsquoaquino e P matteo ricci la summa theologiae come nucleo teoretico

de il vero signifiCato di laquosignore del Cieloraquo (《天主實義》) 1911 la Via del realismo sapienziale 1912 il realismo sapienziale nella summa theologiae 1973 la summa theologiae come fonte di ispirazione e paradigma

di pensiero de il vero significato di laquosignore del Cieloraquo 200

Vii laquoil Primo PrinciPio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo ragione e Virtugrave Secondo San tommaSo drsquoaquino

e P matteo ricci 2061 la missione sapienziale di P matteo ricci 2062 lrsquoaspirazione alla sapienza come punto di partenza del dialogo 2103 lrsquouso della ragione come strumento condiviso di conoscenza 2174 lrsquoesperienza della virtugrave come anticipazione condivisa

della Via del Signore del cielo 225

Sigle e abbreViazioni 233

bibliografia 235

6

Matteo Ricci e san toMMaso drsquoaquinosette studi sul toMisMo sapienziale

Antonio olmi

Editorrsquos note Fr Matteo Ricci (1552-1610) of the Society of Jesusis a very renowned figure he was one of the founders of the Roman Catholic missions in China he was a scientist a mathematician an astronomer a cartographer he was able tolearn excellent Chinese he could understand Chinese culture in its minute details he managed to make friends with manyprominent Mandarins he wrote books that have left a lastinginfluence he lived the Christian virtues to a heroic degree he wasthe first foreigner to receive the honour of being buried in Beijinghe has become part of the official history of ChinaSt Thomas Aquinas (1225-1274) of the Order of Preachers iseven more well-known he is the Universal Doctor of the Churchhe wrote works of which it was said ldquoso many articles so manymiraclesrdquo he is considered ldquothe saintliest of the learned and themost learned of the saintsrdquo he was given a ldquoquite special placerdquoamongst the scholars of Catholic thought he was defined as ldquoa master in the art of thinkingrdquo as well as ldquoa guide both inproperly and suitably ordering the higher and more difficult formsof knowledgerdquo he was credited with the merit of ldquogiving pride ofplace to the harmony which exists between faith and reasonrdquoHowever it may seem that no deep relationship whatsoever couldbe established between the two of them they were too distant inhistory in their places of action in the activities they carried outActually the opposite is true Fr Matteo Ricci even without everexplicitly mentioning Aquinas in his works was a most significantrepresentative of a particular current of Thomism which we coulddefine as ldquosapiential Thomismrdquo ldquoSapientialrdquo Thomists feelacutely that the theoretical ldquoscientificrdquo apparatus of Thomism isnot an end in itself but a means to reach wisdom not only the

7SD 652 (2020) pp 7-36

wisdom ndash intellectual virtue but even more the Wisdom ndash gift of theHoly Spirit which perfects the virtue of charity This book is a collection of studies mostly written on the occasionof conferences in which Chinese and Western scholars tried to dialogue following Riccirsquos example in order to deepen mutualknowledge and friendship more important than ever in todayrsquos difficult world situation Probably these conferences were still tooldquoscientificrdquo to produce concrete results let us hope to have newopportunities to put into practice more closely the ldquosapientiallyThomisticrdquo teaching of the Jesuit from Macerata

8 A Olmi

9

intRoduzione

1 in senso generale per laquotomismoraquo si intende laquoil complesso delledottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquino [] e lacorrente di pensiero cui ha dato luogo nel corso della storiaraquo1 Questadefinizione nella sua elegante linearitagrave manifesta sin dal primo sguar-do un problema di fondo il pensiero dellrsquoAquinate e il pensiero dicoloro che hanno pensato il suo pensiero possono essere messi sullostesso piano E che dire di quelli che pensano laquoattraversoraquo il pensierodi tommaso per poterlo applicare a problemi sempre nuovi

in effetti il concetto di tomismo si presta a una pluralitagrave di inter-pretazioni lo si puograve intendere in riferimento esclusivo allrsquooperadellrsquoAquinate (che in tal caso puograve essere meglio detta tommasiana)o allrsquoopera dei suoi epigoni (definibile propriamente come tomista) losi puograve intendere in senso filosofico (in quanto rigorizzazione dellaragione naturale) o in senso teologico (in quanto sistematizzazionedel deposito della fede contenuto nella Rivelazione) lo si puograve intende-re in senso storico (come capitolo significativo nellrsquoevoluzione dellafilosofia e della teologia) o in senso teoretico (con particolare ammi-razione per la laquocattedrale di pensieroraquo da lui edificata) lo si puograve inten-dere in senso oggettivo (con interesse per i laquocontenutiraquo speculatividella dottrina di tommaso) o in senso soggettivo (con interesse per lelaquoformeraquo di pensiero usate da tommaso e per la possibilitagrave di appli-carle a contesti diversi da quello in cui sono state elaborate)

tenendo presente ndash da buoni tomisti ndash il primato della causalitagravefinale capace di costituire in totalitagrave ordinata lrsquoinsieme delle partipossiamo ipotizzare ancora una coppia di interpretazioni alternativedel concetto di tomismo il tomismo scientifico (che ha come fine laconoscenza rigorosa ed estensiva del pensiero dellrsquoAquinate in tutti isensi sopra descritti) ovvero il tomismo sapienziale (che ha come fineil raggiungere grazie alla conoscenza della Via aperta dal Doctorcommunis lrsquoesercizio della virtugrave e la santitagrave della vita)

1 laquotomismoraquo in VLI iV 873

Anche il tomismo scientifico e il tomismo sapienziale se si vuolessere fedeli allo laquostile di pensieroraquo proprio di tommaso ndash sempreteso a riconoscere e a realizzare la partecipazione del λόγος umano alΛόγος divino nella conformitagrave (mai espressamente dichiarata e sem-pre scrupolosamente cercata) al laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash nonpossono essere divisi neacute confusi neacute contrapposti come tutte le possi-bili concezioni del tomismo vanno uniti-distinti-ordinati debbonostare insieme laquosenza confusione senza mutamento senza divisionesenza separazioneraquo A tal fine occorre chiarire che cosa intendiamoper scienza e per sapienza quali sono i loro limiti qual egrave la possibileestensione della loro integrazione

2 nel linguaggio contemporaneo laquoscienzaraquo significa in generalelaquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerenti organiz-zate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenutecon metodologie rigorose secondo criteri propri delle diverse epochestoricheraquo2 con altre parole si puograve dire che la scienza egrave laquoun sapererigoroso ovvero una conoscenza caratterizzata da 1) chiarezza dellrsquoe-sposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagrave dei risultati4) ripercorribilitagrave del percorsoraquo

nella prospettiva gnoseologica aristotelico-tomista la scienza siinquadra nel dominio piugrave vasto della laquoconoscenza per astrazioneraquo(laquoconoscenza intellettivaraquo cognitio pure speculativa) operata dallrsquoin-telletto attraverso le attivitagrave dellrsquoastrazione (che conduce alla forma-zione dei concetti i quali colgono lrsquoessenza delle cose) del giudizio(che certifica la corrispondenza o non corrispondenza tra il concetto ela realtagrave o tra piugrave concetti) del ragionamento (che mette a confronto iconcetti e per inferenza ne forma di nuovi)3 Egrave esercitando con rigorequesta triplice attivitagrave che la conoscenza astrattiva puograve dirsi laquoscienzaraquoin senso proprio un sapere al tempo stesso universale (che non riguar-da quindi oggetti singoli) e dimostrativo (che a differenza dellrsquoopi-nione giunge a conclusioni certe e non solo probabili)

10 A Olmi

2 laquoScienzaraquo in VLI iV 1433 Cf STh i 85 5 c

11Introduzione

tale severa disciplina conduce lrsquolaquointelletto discorsivoraquo (ovvero laragione) a configurarsi come laquoragione scientificaraquo diversa quindi ndashnon essenzialmente ma per la sua modalitagrave di esercizio ndash dallalaquoragione naturaleraquo che nella ricerca delle cause non dispone di altristrumenti se non i primi princigravepi della conoscenza e le certezze origi-narie dellrsquoesperienza

Anche lo laquostile di pensieroraquo dello scienziato (di colui che ha lrsquohabitusdella ragione scientifica) presenta una caratteristica peculiare vale adire il ricorso metodico allrsquoanalisi ndash a quel procedimento conoscitivoche consiste nello scomporre i propri oggetti in parti piugrave semplici quin-di piugrave chiaramente conoscibili per poi ricomporle in una totalitagrave intera-mente avvolta e attraversata da una rete di relazioni causali

Uno dei grandi pregi del sapere scientifico egrave la sua piena comunicabilitagravei concetti dello scienziato in quanto laquoidee chiare e distinteraquo sono sempretraducibili nel linguaggio (sia pure formalizzato) e quindi possono esse-re trasmessi ad interlocutori che hanno cosigrave la possibilitagrave di ripercorreregli stessi itinerari di astrazione giudizio ragionamento giagrave percorsi dalloscienziato ndash e di condividere la sua conoscenza della realtagrave

3 nel confronto con le altre culture la civiltagrave occidentale apparecaratterizzata soprattutto nellrsquoEtagrave moderna e contemporanea da unparticolare (e perfino ipertrofico) sviluppo della ragione scientificanon egrave azzardato credere che lrsquounica laquoereditagrave dellrsquooccidenteraquo vale adire il lascito che la nostra civiltagrave saragrave stata in grado di tramandare allefasi successive della storia mondiale consista proprio nella laquoscienzaraquointesa sia come patrimonio di conoscenze sia come modalitagrave rigorosadi esercizio del pensiero astratto

lrsquouniversalitagrave della ragione scientifica implica non solo che chiun-que possa farne uso ma che possa essere applicata a qualsiasi oggettodi conoscenza in linea di principio e adattando opportunamente ilaquocriteri di scientificitagraveraquo ai quali ci si riferisce non crsquoegrave campo di studiche non possa essere inquadrato in prospettiva scientifica ndash non crsquoegraveproblema che non possa essere affrontato facendo uso del metodoscientifico oltre alle discipline logico-matematiche e a quelle speri-mentali (galileiane) le discipline storiche giuridiche economichefilologiche filosofiche e perfino la teologia possono essere strutturate

12 A Olmi

come laquoscienzeraquo cioegrave come laquosaperi rigorosiraquo caratterizzati da 1) chia-rezza dellrsquoesposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagravedei risultati 4) ripercorribilitagrave del percorso

Anche il tomismo inteso nella duplice accezione di laquocomplessodelle dottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquinoraquo e dilaquocorrente di pensiero cui [tale complesso] ha dato luogo nel corsodella storiaraquo puograve essere ndash ed egrave stato ndash inquadrato in prospettiva scien-tifica in particolare possiamo definire laquotomismo scientificoraquo qualsia-si ricerca che si ispiri in qualsiasi modo al pensiero dellrsquoAquinateavendo come fine il sapere rigoroso del suo oggetto cioegrave una cono-scenza che soddisfi i giagrave citati criteri di chiarezza organicitagrave control-labilitagrave ripercorribilitagrave

non solo correnti di pensiero esplicitamente animate dalla mentalitagraveanalitica come il laquotomismo analiticoraquo4 contemporaneo o segnatecomunque dal confronto con il positivismo e la scienza moderna come illaquoneotomismoraquo successivo allrsquoenciclica Aeterni Patris (1879) di papaleone Xiii5 rientrano a pieno titolo nel laquotomismo scientificoraquo ancheindirizzi come il laquotomismo rigidoraquo dei domenicani del XVii e XViiisecolo il laquotomismo moderatoraquo dei gesuiti del medesimo periodo illaquotomismo staticoraquo del Settecento il laquotomismo dinamicoraquo dellrsquoottocento6

hanno espresso la medesima fiducia di trovare nellrsquoopera di tommasouna dottrina certa (cioegrave dimostrabile e laquonecessariaraquo) e uno stile di pen-siero in grado di applicarla con sicurezza alla soluzione dei problemiriguardanti Dio il mondo lrsquouomo e le loro reciproche relazioni

4 malgrado i suoi innegabili vantaggi perograve la scienza ndash e in genera-le la conoscenza per astrazione ndash ha un limite costitutivo e insuperabilecome dice lrsquoAquinate laquola scienza si esaurisce nella sola ra gio neraquo7Essendo un abito intellettivo e costituendosi attraverso le operazionidellrsquoastrazione del giudizio e del ragionamento non puograve superare i

4 Cf G VEntimiGliA To be o esse5 Cf P DEzzA ndash G SAntinEllo laquoneoscolastica e neotomismoraquo 874-8806 Cf C GiACon laquotomismoraquo 12257 laquoScientia est in sola rationeraquo (STh ii-ii 47 16 ad 1)

confini della dimensione intellettuale resta per cosigrave dire una co no -scenza laquofreddaraquo distaccata incapace di coinvolgere le facoltagrave appeti-tive dellrsquoanima e quindi di muovere attraverso di esse la personaumana nella sua totalitagrave

Anche la mentalitagrave analitica che caratterizza lo scienziato e glipermette di svolgere adeguatamente il processo spesso lungo e com-plesso di laquoscomposizioneraquo e laquoricomposizioneraquo concettuale deifenomeni da lui indagati tende a semplificare schematizzare e indefinitiva a impoverire la rappresentazione della realtagrave non meravi-glia che lrsquoinvestigazione scientifica sia considerata inapplicabile neiconfronti di quelle manifestazioni dello spirito umano che non posso-no soffrire lrsquoimposizione di un controllo razionale (arte vita affettivavita spirituale esperienze del sacro)

il tomismo scientifico pertanto proprio nel tentativo di raggiunge-re il fine che si egrave proposto ndash cioegrave la conoscenza (astratta) rigorosa edestensiva del pensiero di tommaso e delle sue possibili implicazioni eapplicazioni ndash finisce con il produrre una rete ipertrofica di collega-menti tra quantitagrave di dati che nessun cervello umano riesce a padro-neggiare e che per condurre a progressi sostanziali nella conoscenzaandrebbe data in pasto alle macchine il vero tomista scientifico allafine dovrebbe essere unrsquointelligenza artificiale

ma san tommaso drsquoAquino non egrave stato soltanto una grande menteun insuperabile scienziato della fede ha avuto un grande cuore egrave statoun saggio e un santo Come fare per chiedere al Doctor communis unaguida esistenziale e spirituale un modo per orientarsi nella realtagrave lrsquoin-dicazione della Via che con lrsquouso della ragione conduce al salto dellafede e quindi al Dio della Rivelazione cristiana

la risposta puograve essere provando a studiare la sua opera da un puntodi vista diverso ndash ponendosi un fine diverso senza rinnegare le conqui-ste e il modus operandi del tomismo scientifico assumere un abito intel-lettivo superiore a quello della scienza lrsquoabito della sapienza8

13Introduzione

8 laquoCiograve che egrave per seacute noto ha natura di principio e viene percepito in maniera istanta-nea dallrsquointelletto Perciograve lrsquoabito che predispone lrsquointelligenza alla considerazione di

5 nella lingua italiana la parola laquosapienteraquo viene comunementeusata per indicare una persona laquoche egrave ricca di sapienzaraquo9 intesa comelaquoprofondo sapere condizione di perfezione intellettuale che si manife-sta col possesso di grande conoscenza e dottrinaraquo10 in questo senso lefigure del laquosapienteraquo e del laquosaggioraquo non coincidono interamente

in generale si puograve dire che mentre sapienza e saggezza sonoespressione ambedue di unrsquoalta perfezione intellettuale e moralequella pone piugrave lrsquoaccento sulla perfezione intellettuale questainvece sulla perfezione morale Specificamente la sapienza egravesoprattutto conoscenza delle cose nelle loro cause supreme la sag-gezza egrave la medesima conoscenza riferita perograve soprattutto allrsquoazio-ne morale azione morale essa stessa11

la concezione della sapienza come laquola piugrave alta conoscenza dellecose piugrave eccellentiraquo caratterizzata laquo1deg dallrsquoessere il grado di cono-scenza piugrave alto cioegrave piugrave certo e completo 2deg dallrsquoavere per oggetto le

14 A Olmi

codeste veritagrave si chiama intelletto ed egrave lrsquoabito dei (primi) princigravepi invece le veritagraveconosciute mediante altre nozioni non sono percepite allrsquoistante dallrsquointelletto mamediante una ricerca della ragione ed hanno natura di termine E un termine puograveessere di due tipi ultimo di un dato genere e ultimo in rapporto a tutta laconoscenza umana E poicheacute come si esprime il Filosofo ldquole cose che noi conos-ciamo da ultimo sono le prime e le piugrave note secondo naturardquo ciograve che egrave ultimorispetto a tutta la conoscenza umana egrave al primo posto come lrsquooggetto piugrave conosci-bile secondo natura Di ciograve si occupa precisamente la sapienza la quale considerale cause supreme come scrive Aristotele E quindi giustamente coordina e giudicadi tutte le cose poicheacute non si puograve dare un giudizio perfetto e universale se nonmediante un processo risolutivo fino alle prime cause ndash invece rispetto a ciograve che egraveultimo in questo o in quellrsquoaltro genere di conoscibili lrsquointelletto ottiene il suo com-pimento dalla scienza Perciograve ai diversi generi di conoscibili corrispondono abi ti discienze diverse la sapienza invece non puograve essere che unaraquo (STh i-ii 57 2)

9 laquoSapienteraquo in VLI iV 5410 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5411 Am moSChEtti laquoSapienzaraquo 316

15Introduzione

cose piugrave alte e sublimi cioegrave le cose divineraquo risale ad Aristotele chediversamente da Platone distinse tra sapienza e saggezza12 SeguendoAristotele san tommaso drsquoAquino considerograve la sapienza come unavirtugrave intellettuale13 laquola regina nel mondo del sapereraquo14

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragrave inun dato genere sapiente colui che considera le cause supreme di que-sto genere [] Colui dunque che considera la causa suprema dellrsquou-niverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute come dicesantrsquoAgostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine15

Drsquoaltra parte la sapienza puograve essere intesa in senso piugrave ampio co medote laquooltre che intellettuale anche spirituale e morale intesa co me sag-gezza unita a oculato discernimento nel giudicare e nellrsquooperare sia sulpiano etico sia sul piano della vita praticaraquo16 in questa prospettiva ilsapiente unisce in seacute le qualitagrave del saggio e dello scienziato trasmutandolein una sintesi superiore lo si potrebbe definire una persona laquoche ha grandecultura che possiede profonde conoscenze in particolare in una determi-nata disciplina e la capacitagrave di giudicare e di comportarsi con prudenzacon saggezza con buonsenso e di affrontare gli eventi di prendere deci-sioni e di risolvere problemi con luciditagrave con misura con razionalitagraveraquo17

intesa in questo senso allargato la figura del sapiente egrave certamenteuno dei piugrave alti esempi di realizzazione umana egrave colui che sa e che saagire che vede con maggiore luciditagrave degli altri il rapporto tra laveritagrave e il bene Un laquosapiente cattivoraquo egrave una contraddizione in terminiad operare il male egrave piuttosto lrsquoantitesi del sapiente lo laquostolto e insi-pienteraquo (Dt 326) in senso biblico laquoche ha occhi ma non vede che ha

12 laquoSapienzaraquo in DFil 76513 Cf STh ii-ii 45 2 14 laquoSapienzaraquo in DEST 55115 STh i q 1 a 6 16 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5417 laquoSapiegravente2raquo in GDLI XVii 553

orecchi ma non oderaquo (Ger 515) il sapiente autentico invece egrave identi-ficato da tre caratteristiche essenziali lrsquoobbedienza alla realtagrave la ricer-ca della veritagrave il desiderio del bene

lrsquoobbedienza alla realtagrave18 consiste non solo nel riconoscere cheapparteniamo a un mondo incommensurabilmente piugrave grande e piugravecomplesso di noi armonicamente ordinato non solo nellrsquoaccettare lesue leggi e di conformarci ad esse ma anche nellrsquoassumere attiva-mente non per costrizione ma per libera scelta la condizione nellaquale ci troviamo a vivere rinunciando a qualsiasi atteggiamento pro-meteico19 e a quella laquoconoscenza del bene e del maleraquo (Gn 217) checonsiste nella volontagrave di determinare noi stessi che cosa egrave bene e checosa egrave male per noi cercando cosigrave di diventare laquocome Dioraquo (Gn 35)

la ricerca della veritagrave in senso sapienziale si fonda innanzituttonellrsquointendere la veritagrave stessa non come semplice evidenza ai sensi allaragione o allrsquointuizione spirituale non come conformitagrave con un criterioo una regola fissati dallrsquointelletto non come coerenza logico-formalenon come utilitagrave in senso pragmatico ma come adeguazione dellrsquointel-letto e della realtagrave20 tale concezione laquocomporta da un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva aperturao intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stessoraquo21 cercare di

16 A Olmi

18 il termine laquorealtagraveraquo laquodesigna in senso stretto ogni oggetto di esperienza in sensolato tutto ciograve che comunque esiste o puograve esistereraquo (V mAthiEU laquoRealtagraveraquo 1903)ovvero questo termine laquodesigna il modo drsquoessere delle cose in quanto esistano fuoridella mente umana o indipendentemente da essaraquo (laquoRealtagraveraquo in DFil 733)

19 nel mito greco Prometeo ha rubato i semi del fuoco a zeus il quale lo ha punitoincatenandolo a una roccia e inviandogli unrsquoaquila affincheacute gli rodesse il fegato perlrsquoeternitagrave laquoil significato del mito sta iscritto nel nome stesso di Prometeo che signi-fica pensiero preveggente Discendente dei titani porteragrave con seacute una tendenza allarivolta ma non egrave la rivolta dei sensi che egli rappresenta bensigrave quella dello spiritodello spirito che vuole eguagliarsi allrsquointelligenza divina o per lo meno rapire qual-che scintilla di luce non evoca il ricercare lo spirito per se stesso sulla via di unaautoelevazione progressiva ma lrsquouso dello spirito a fini di soddisfazione personaleraquo(laquoPrometeoraquo in DS ii 248)

20 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-91821 laquoVeritagraveraquo in DEST 647 laquoAdaequatio rei et intellectusraquo egrave la definizione della veritagrave

data da san tommaso sia in De Ver i 1 sia in STh i 16 1-2

17Introduzione

adeguare il proprio intelletto alla realtagrave esprime non solo una radicaleobbedienza ad essa ma il riconoscimento della sua perfezione costitu-tiva e quindi della sua bontagrave originaria

Pertanto il desiderio del bene che scaturisce dalla ricerca della veritagravenon egrave semplicemente laquounrsquoinfinita fuga da un significante allrsquoaltroraquo22 olaquoun gioco continuo di sostituzione di significanti tutti ugualmente ina-deguati in quanto tutti metonimici (o metaforici) rispetto al vero signi-ficato lrsquooggetto primitivo del bisognoraquo23 non egrave unrsquoenergia pulsionaleinterna allrsquoindividuo che scorre dal basso verso lrsquoalto (dalla profonditagravedella vita inconscia alla cosciente e superficiale attrazione fisica)24 oal contrario un flusso prodotto da laquomacchine desiderantiraquo25 che inve-ste lrsquoio dallrsquoesterno sul piano laquoorizzontaleraquo bensigrave unrsquoinclinazionelaquoverticaleraquo verso ciograve che egrave piugrave desiderabile percheacute egrave piugrave perfetto ndashverso il bene supremo dalla cui perfezione assoluta tutte le perfezioniparziali e limitate traggono origine26

il sapiente quindi ponendosi in atteggiamento obbedienziale neiconfronti della realtagrave egrave portato a ricercarne le cause seconde da que-ste risale alla Causa prima e conoscendola nella sua ragione di benesupremo non puograve che amarla laquocon tutto il suo cuore con tutta la suaanima e con tutta la sua menteraquo (mt 2237) al tempo stesso amando ilbene giunge a una conoscenza piugrave profonda della veritagrave e in questaconoscenza trova il pieno significato del proprio inserimento consape-vole e deliberato nellrsquoordine armonico della realtagrave il sapiente riper-corre senza soste questo circolo virtuoso e avvicinandosi sempre dipiugrave allrsquoorigine della suprema felicitagrave egrave per coloro che lo circondanolaquosale della terra e luce del mondoraquo (mt 513-16)

Arrivato al culmine di quella che puograve essere chiamata sapienza fi lo sofica e venuto in contatto con la sapienza teologica laquoche si fondasulla Rivelazione ed esamina i contenuti della fede raggiungendo il

22 n AbbAGnAno ndash G FoRnERo Storia della filosofia 43723 D GAlAti Teoria del linguaggio 5924 Cf laquolibidoraquo in DFil 53225 Cf G DElEUzE ndash F GUAttARi Macchine desideranti 26 Cf laquoPartecipazioneraquo in DEST 438-439

mistero stesso di Dioraquo27 chi ha progredito sulla Via dellrsquoobbedienzaalla realtagrave della ricerca della veritagrave del desiderio del bene egrave nelladisposizione di unire-distinguere-ordinare la propria sapienza creatu-rale alla sapienza suprema che laquoviene dallrsquoaltoraquo (Gc 315) che laquotuttoconosce e tutto comprenderaquo (Sap 911) che egrave elargita allrsquouomo comedono dello Spirito Santo che laquoconosce per connaturalitagrave presupponela fede e arriva a formulare il suo retto giudizio a partire dalla veritagravedella fede stessaraquo28

la meta finale della Via della sapienza quindi egrave la sapienza assoluta

chi conosce la causa piugrave alta in un dato genere ed ha la capacitagrave digiudicare partendo da essa tutto ciograve che appartiene a codesto gene-re si dice sapiente in tal genere di cose [] Chi invece conosce lacausa piugrave alta in senso assoluto cioegrave Dio egrave sapiente in senso asso-luto avendo la capacitagrave di giudicare o di ordinare tutte le cosemediante le leggi divine29

Se vale lrsquoequazione (analogica) sapienza = scienza + saggezza la dif-ferenza specifica che distingue la sapienza dalla scienza egrave data da unrsquoulte-riore modalitagrave della conoscenza che non sostituisce ma integra la laquocono-scenza per astrazioneraquo in direzione dellrsquoesperienza vissuta e di un mag-giore coinvolgimento dellrsquointera persona in effetti oltre al giudizio pro-priamente laquoastrattivoraquo lrsquoAquinate riconosce un altro tipo di giudizio

la rettitudine del giudizio puograve derivare da due fonti diverse primo dalperfetto uso della ragione secondo da una certa connaturalitagrave con lecose di cui si deve giudicare in materia di castitagrave p es puograve giudicarerettamente uno il quale ha imparato la morale mentre chi ha la virtugravedella castitagrave giudica rettamente per una certa connaturalitagrave30

18 A Olmi

27 FR 4428 FR 4429 STh ii-ii 45 1 30 STh ii-ii 45 2

19Introduzione

in generale laquoconnaturalitagraveraquo fa segno allrsquolaquoavere la stessa natura diqualcosa o di qualcunoraquo o al laquoconformarsi alla natura di qualcosa o diqualcunoraquo31 in questo caso intendiamo la parola nel secondo significatocioegrave come una relazione di convenienza fondata su una certa condivi-sione dellrsquoessere che produce unrsquoinclinazione affettiva A questo secon-do genere di giudizio corrisponde la laquoconoscenza per connaturalitagraveraquo(laquoconoscenza affettivaraquo cognitio per connaturalitatem quandam) chenon egrave la conoscenza dei propri affetti o sentimenti bensigrave lrsquouso degliaffetti finalizzato allrsquoacquisizione della conoscenza la laquoconoscenza perconnaturalitagraveraquo egrave unrsquoattivitagrave dellrsquointelletto ma fa uso di inclinazioniappetitive nella misura in cui gli atti della facoltagrave appetitiva (la volontagravee lrsquoappetito sensitivo) sono conosciuti dallrsquointelletto e ridondano inesso in questo tipo di conoscenza lrsquointelletto non astrae concetti marileva la laquorisonanza empaticaraquo tra la persona conoscente e la realtagraveconosciuta esso laquoafferraraquo il suo oggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione delsoggetto verso lrsquooggetto stesso ndash in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistentetra di essi Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile a un laquovedereraquo laco noscenza affettiva egrave paragonabile a un laquogustareraquo e si fonda sullrsquoamoreegrave operata sinergicamente dallrsquointelletto e dallrsquoaffetto dalla laquomenteraquo edal laquocuoreraquo e coinvolge lrsquointera persona32

Esercitandosi a conoscere nella duplice modalitagrave laquoastrattivaraquo elaquoaffettivaraquo la ragione scientifica diventa cosigrave ragione sapienziale checonsente di orientarsi nella realtagrave in modo da obbedirle e da essere inarmonia conoscitiva ed esistenziale con essa di cercare la veritagrave inmodo da adeguarsi ad essa senza riserve di desiderare il bene inmodo da vivere secondo virtugrave ed essere aperti senza riserve a riceve-re la Rivelazione di Dio

lo laquostile di pensieroraquo del sapiente (di colui che ha lrsquohabitus dellaragione sapienziale) egrave fondamentalmente analogico presenta cioegrave latendenza costante non a scomporre-ricomporre gli oggetti di cono-scenza come avviene con lrsquoanalisi ma a considerare simultaneamente

31 Cf laquoConnaturaleraquo in VLI i 89932 Sulla conoscenza per connaturalitagrave nel pensiero di san tommaso drsquoAquino cf

m DrsquoAVE niA La conoscenza per connaturalitagrave

20 A Olmi

le relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento che intercorrono tra diessi la mentalitagrave analogica puograve aiutare ad affacciarsi sulle supremerealtagrave inaccessibili alla scienza come il mistero di Dio (egrave uno soloma egrave distinto in tre Persone che sono in relazione asimmetrica ndash ilPadre genera il Figlio e non il contrario il Padre e il Figlio spirano loSpirito Santo e non il contrario) o come il mistero di Cristo (la suaPersona egrave una ma le sue nature sono distinte e la natura umana egravesubordinata alla natura divina) ma in generale egrave applicabile a qualun-que dimensione della realtagrave che non sia strettamente laquoanalizzabileraquo equando la conoscenza di ciograve che egrave noto in un certo ambito puograve persimilitudine far conoscere ciograve che egrave ignoto in un altro

A differenza della ragione scientifica perograve la ragione sapienziale nonegrave pienamente comunicabile Ciograve che in essa proviene dalla conoscenzaper astrazione puograve essere pensato in concetti e quindi espresso in parolema ciograve che deriva dalla conoscenza per connaturalitagrave non egrave per defini-zione concettualizzabile e quindi va compreso in modalitagrave extra-lingui-stiche (come lrsquointuizione o lrsquoispirazione) Vale in questo caso il princi-pio espresso allrsquoinizio del classico daoista 《道德經》Dagraveodeacutejīng(Libro della Via e della Virtugrave)ldquo知者不言 言者不知rdquo laquozhīzhě bugraveyaacutenyaacutenzhě bugravezhīraquo (laquoColui che sa non parla colui che parla non saraquo)33

6 Se il tomismo scientifico si prefigge di realizzare lrsquoideale delloscienziato (nel senso piugrave elevato e generale di laquoscienzaraquo) approfon-dendo attualizzando divulgando applicando alle piugrave svariate situa-zioni e problematiche il pensiero del Doctor communis il tomismosapienziale si propone usando gli stessi mezzi di realizzare lrsquoidealedel sapiente impresa a priori possibile percheacute riuscita in primoluogo allo stesso tommaso

la differenza nel fine perograve impone un cambiamento allo stile dipensiero che rimarragrave come nellrsquoAquinate (e nei tomisti scientifici) for-malmente analogico e materialmente analitico ndash analogico nel conosce-re la struttura della realtagrave analitico nellrsquoorganizzare ed esporre taleconoscenza ndash ma si lasceragrave guidare piugrave energicamente e consapevol-

33老子 lǎo zǐ《道德经》Dagraveo deacute jīng (Il libro della Via e della Virtugrave) 56 1

21Introduzione

mente dallrsquoempatia con la realtagrave Per i tomisti sapienziali il carattereintensivo dellrsquoessere non egrave una scoperta dellrsquointelletto ma scaturisceoriginariamente da unrsquoesperienza del sacro (lrsquoesperienza dei differentigradi di perfezione delle cose34 a cui Dante si riferisce dicendo laquola glo-ria di colui che tutto move per lrsquouniverso penetra e risplende in unaparte piugrave e meno altroveraquo35) il ruolo della ragione nella vita morale nonrisulta da una deduzione antropologica ma dallrsquoesercizio concreto dellevirtugrave le categorie filosofiche di derivazione aristotelica (come le coppieconcettuali atto-potenza essere-essenza sostanza-accidente forma-materia) non scaturiscono primariamente da considerazioni metafisichema sono innanzitutto una rigorizzazione del senso della realtagrave

Egrave la particolare attenzione al senso della realtagrave ndash inteso nella dupliceaccezione soggettiva e oggettiva di laquocapacitagrave di conoscere i princigravepiuniversali della realtagraveraquo e di laquoprincigravepi della realtagrave universalmente cono-sciutiraquo ndash che caratterizza in definitiva il metodo del tomismo sapienzia-le rispetto a quello del tomismo scientifico Pertanto chi si riferisce asan tommaso drsquoAquino come laquosapienteraquo (nel grado piugrave alto quindisanto e dottore della Chiesa) piuttosto che come laquoscienziatoraquo (in sensofilosofico e teologico) ricorreragrave alla laquofilosofia implicitaraquo36 piuttosto chea categorie piugrave formalizzate come quelle della metafisica tomista e saragravepropenso a servirsi di forme espressive laquoanalogicheraquo piuttosto che laquoana-liticheraquo ndash ovvero a utilizzare lrsquoargomentazione piuttosto che la dimo-strazione anche in forme poetiche e letterarie

7 malgrado la sua superioritagrave sul piano gnoseologico rispetto allascienza ndash come il laquogustareraquo egrave superiore al laquovedereraquo ndash la sapienza haun considerevole svantaggio al quale giagrave abbiamo accennato non egravecomunicabile attraverso il linguaggio o meglio egrave comunicabile soloquella parte di essa ottenibile laquoper astrazioneraquo o formulabile attraver-

34 Sulle laquocertezze ierologicheraquo originate dallrsquoessere conosciuto per connaturalitagrave cf A olmi laquoSenso della realtagraveraquo 157-158

35 DAntE AliGhiERi laquoParadisoraquo i 1-336 Sulla laquofilosofia implicitaraquo come laquonucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza

egrave costante nella storia del pensieroraquo cf FR 4

22 A Olmi

so concetti in questo senso la conoscenza sapienziale egrave paragonabilealla conoscenza estetica che puograve esprimere la bontagrave del suo oggettosolo attraverso elementi intellettualmente determinabili ndash che nellaconcezione tomista sono lrsquointegritas la proportio e la claritas37

Alla conoscenza estetica perograve egrave essenziale che il suo contenuto sialaquoil bene in quanto conosciutoraquo non in quanto fruito o posseduto il belloegrave laquociograve che visto piaceraquo ed implica lrsquoacquietarsi dellrsquoappetito alla sua solaconoscenza38 il contenuto della sapienza invece egrave dato insieme dal veroe dal bene per comunicare al tempo stesso la bontagrave del vero e la veritagravedel bene occorre utilizzare tutte le possibilitagrave espressive nel linguaggioed integrarle nella testimonianza vissuta di ciograve che viene affermato

tutto questo vale ovviamente anche per il tomismo sapienzialementre il tomista scientifico puograve limitarsi a dimostrare la veritagrave dellasua posizione il tomista sapienziale deve testimoniarne la bontagrave equesto non per dominare intellettualmente lrsquointerlocutore ma perdimostrargli la propria amicizia ndash come fece P matteo Ricci nel suosoggiorno in Cina dal 1582 al 1610

8 Su P matteo Ricci della Compagnia di Gesugrave nato a macerata il 6ottobre 1552 morto a Pechino lrsquo11 maggio 1610 si egrave scritto molto39 lasua audace e singolare figura di missionario40 lrsquoesperienza in Cina dal

37 Cf STh i 39 838 Cf laquobellezzabelloraquo in DEST 88-8939 Per un primo giro drsquoorizzonte sulla vasta bibliografia ricciana cf G CRiVEllER

Matteo Ricci 118-123 per una scelta selezionata di titoli occidentali su Ricci cf laquobibliografia riccianaraquo in m RiCCi Della entrata Xli-lii per una bibliografiaestesa anche allrsquoarea asiatica cf E RyDEn laquoExtensive bibliographyraquo 215-439

40 Per unrsquoequilibrata e sintetica presentazione della vita e delle opere di P matteo Riccicf G CRiVEllER Matteo Ricci P olmi laquoRicci matteo (i)raquo 155-157 su Riccidescritto con i tratti dellrsquoavventuriero rinascimentale cf JD SPEnCE Il Palazzo dellamemoria sulla sua figura di missionario o GEntili Lrsquoapostolo della Cina Sulla for-mazione umanistica e scientifica da lui ricevuta cf m REDAElli Il mappamondo15-60 m FoiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 J CASAnoVAS laquoil P Clavio profes-sore di matematicaraquo 229-239 RA mARykS laquoA Jesuitrsquos Educationraquo 103-111

23Introduzione

1582 sino al termine della sua vita41 i successi e i fallimenti della suaopera di evangelizzazione42 il coinvolgimento (postumo) nella cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo43 la riabilitazione tardiva44 le attesta-zioni di stima tributategli dagli ultimi papi45 tutto questo ha costituitomateria di narrazioni biografiche storiche missiologiche e storico-culturali che sembrano talvolta laquogirare intornoraquo senza neanche sfio-rarlo al punto focale della sua straordinaria attivitagrave la sua sapienza ilgesuita maceratese egrave stato al tempo stesso uno scienziato un saggioun uomo di Dio tali qualitagrave non coesistono nella sua figura comesommate o giustapposte bensigrave come unite-distinte-ordinate nel quadrodi una personalitagrave complessa e affascinante

Sulla possibilitagrave di attribuire al gesuita maceratese la qualifica dilaquoscienziatoraquo non sussistono dubbi Al Collegio Romano da lui fre-quentato dal 1573 al 1577 laquonei programmi di filosofia erano compresilo studio del sistema tolemaico gli Elementi di Euclide e le piugrave recentinozioni geografiche che costituivano il livello piugrave avanzato dellaconoscenza scientificaraquo46 egli studiograve inoltre con il grande matemati-

41 Sullrsquoattivitagrave di P matteo Ricci in Cina cf J Shih laquolrsquoattivitagrave missionariaraquo 255-266 R SAni laquolrsquoopera di P matteo Ricciraquo 69-102 A SERGiAnni Un cristianotra i cinesi Sul metodo missionario ricciano cf P bEonio-bRoCChiERi laquoStrategiamis sionariaraquo 167-187 A olmi laquoRagione naturale e ragione sapienzialeraquo 259-287Sullrsquointroduzione da parte di Ricci della scienza occidentale in Cina cf i iAn nAC Co nElaquomatteo Ricci e lrsquointroduzione delle scienzeraquo 199-218 thn FoSS laquola cartografia dimatteo Ricciraquo 177-195 G RiCCiARDolo laquoGeografia e cartografiaraquo 219-235R moRRESi laquola mnemotecnica di matteo Ricciraquo 177-197

42 Per una valutazione complessiva dellrsquoopera di evangelizzazione di P matteo Ricciinserita nel quadro delle vicende missionarie della Chiesa cattolica allrsquoinizio del-lrsquoetagrave moderna cf R SAni Unum ovile et unus pastor

43 Cf C SAntini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 115-162 Eacute DUCoRnEtLa Chiesa e la Cina

44 Cf SACRA ConGREGAtio DE PRoPAGAnDA FiDE Plane compertum est 24-2645 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 271-276 bEnEDEtto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

FRAnCESCo Messaggio del Santo Padre Francesco ai cattolici cinesi 246 m REDAElli Il mappamondo 23

24 A Olmi

co e astronomo Cristoforo Clavio47 e fece parte di un ristretto gruppo distudiosi da lui diretto allrsquointerno del Collegio Romano Pertanto laquola reputazione scientifica di cui Ricci godeva in Cina era ben fondatagrazie agli insegnamenti del Clavio poteacute comporre diversi trattati dimatematica arrivare a diffondere in Cina la geometria euclidea la cartografia lrsquoastrolabio e i fondamenti delle teorie astronomiche europeeraquo48

tuttavia lrsquointeresse di Ricci per la scienza non era fine a se stessoe non costituiva un tratto per cosigrave dire laquoindipendenteraquo della sua per-sonalitagrave esso si fondava su una radicata disposizione alla pratica dellevirtugrave dimodocheacute il suo laquoessere scienziatoraquo non puograve essere disgiuntodal suo laquoessere saggioraquo Scienza e saggezza si uniscono-distinguono-ordinano in lui in direzione di una compiuta realizzazione sapienzialeche suscitograve lrsquoammirazione di coloro che lo conobbero da vicino Dicedi lui il laquodottor Paoloraquo 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ (1562-1633) grande per-sonaggio nella storia della Cina suo amico e collaboratore da lui con-vertito al cristianesimo

47 Christoph Schluumlssel (secondo altri Christoph klau) della Compagnia di Gesugrave(1538-1612) il cui nome latino era Christophorus Clavius meglio noto in italiacome Cristoforo Clavio collaborograve alla riforma gregoriana del calendario e fu incorrispondenza con alcuni insigni scienziati dellrsquoepoca come Galileo Galilei etycho brahe Cf J CASAnoVAS laquoil P Clavio professore di matematicaraquo 229-239

48 tra le opere scientifiche scritte e pubblicate da Ricci in Cina in collaborazione coni suoi amici e discepoli le piugrave importanti sono RiCCi m 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash李之藻 lǐ zhīzǎo 《坤輿萬國全圖》 Kūnyuacute wagravenguoacute quaacutentuacute (Mappa completa dellamiriade dei paesi del mondo) [1602] in 朱維錚 zhū WEacuteizhēnG (ed)《利瑪竇中文著譯集》

Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute (Raccolta di scritti e traduzioni in cinese di MatteoRicci) 171-226 iD《渾蓋通憲圖說》 Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento) [1607] Ibid 311-435《乾坤體義》 Qiaacutenkūn tǐyigrave(Spiegazione della struttura del Cielo e della Terra) [1608] Ibid 513-552 iD《圜容較》

Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche) [1609] Ibid 555-583 iD《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica) [1613] Ibid 643-652m RiCCi 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash 徐光启 Xuacute GUānGQǐ 《測量法義》 Cegraveliaacuteng fǎyigrave(Teoria e metodo delle misure) [1607] Ibid 587-640 iD《幾何原本 》Jǐheacuteyuaacutenběn (Elementi di geometria) [1607] Ibid 293-308

25Introduzione

Dopo averlo ascoltato parlare non vi era alcuno che non restassecontento e soddisfatto come se avesse trovato qualcosa di cui eraprivo io ebbi tra gli altri lrsquoopportunitagrave di accompagnarlo gli chiesiinformazioni e ottenni importanti insegnamenti Dunque ciograve che ioavevo sentito e imparato in precedenza in realtagrave erano solo feccia ecenere anzi appena una parte infinitesimale di essi nello studionulla gli egrave nascosto e il suo scopo principale egrave mostrare chiaramenteil reale e vero Signore Dal mattino alla sera ogni momento il suopensiero egrave rivolto a lui non germoglia nel suo cuore alcun tipo disentimento desiderio o aspirazione anche se non riguardano la suapersona o non sono stati espressi dalla sua bocca tutte queste tenta-zioni sono spazzate via nella ricerca della cosiddetta esperienza dellaperfezione tra le centinaia e migliaia di parole dette da lui nel corsodei suoi continui spostamenti dei penosi commiati e durante le con-versazioni sui piugrave svariati argomenti o nei discorsi pronunciati neibanchetti non ne ho trovata alcuna che non fosse conforme aiprincigravepi di lealtagrave e di pietagrave filiale o che non fosse conforme aiprincigravepi e alla morale del tempo Ciograve egrave percheacute nei suoi libri non sitrovano questi concetti e la sua religione ammonisce contro di essiPer tutta la vita avevo provato diletto nel dubitare fino a che comequando le nuvole si diradano non trovai piugrave nulla di cui dubitare untempo ero anche io in grado di dare spiegazioni fino a che egrave statocome nuotare nellrsquooscuritagrave non trovai piugrave alcuna spiegazioneAllora cominciai a seguirlo e a chiedergli insegnamenti49

Unrsquoaltra impressionante testimonianza sulla nobiltagrave drsquoanimo e sul-lrsquoacume intellettuale dello 西泰 Xītagravei il laquoGrande drsquooccidenteraquo (comeRicci veniva talvolta chiamato) egrave quella data da un altro amico e col-laboratore 李之藻 lǐ zhīzǎo (1565-1630)

Dopo averlo conosciuto meglio pian piano ho compreso che eglisegue la giustizia adora la veritagrave e contesta le dottrine eterodosse

49 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《跋二十五言》Baacute Egravershiacutewǔ yaacuten (Postfazione alle Ven ti cin quesentenze) 75

26 A Olmi

ha sempre in mano dei libri e dopo averli letti riesce a recitarlidalla prima parola allrsquoultima e dallrsquoultima alla prima Conosce per-fettamente le dottrine sulla vita e sulla sorte dellrsquouomo egrave bravo inastronomia e possiede lrsquoabilitagrave di disegnare mappe conosce lamatematica e cose ignorate dai sapienti confuciani che pur avevanoaccumulato di generazione in generazione ricchissime conoscenzeDimostra e spiega frequentemente le sue nuove conoscenze senzanascondere nulla Credo dunque che sia una persona erudita esapiente [Dal primo incontro con lui] fino ad oggi sono passatiquasi dieci anni nei quali si egrave perfezionato ulteriormente le paro-le i comportamenti e i pensieri incontrollati sono giagrave scomparsi inlui mentre la virtugrave che sta perfezionando in armonia con il Cielocon lrsquouomo e con se stesso egrave diventata sempre piugrave pura De si de ran -do di fare del bene al mondo si perfeziona sempre di piugrave e non famai discorsi aggressivi miranti a soppiantare [la nostra civiltagrave] Chinon lo conosce bene non riesce a capirlo ma chi lo comprende egravesempre persuaso gioiosamente da lui ogni tanto gli chiedo dei con-sigli se li seguo di solito le cose vanno bene se non le ascolto mene pento spesso Dunque lo considero come lrsquouomo perfettolrsquolaquouomo perfettoraquo egrave simile alla natura ma non diverso dagli uomini[comuni]50

lrsquoevangelizzazione della Cina per il gesuita maceratese non potevache avvenire attraverso una compiuta laquoeducazione della ragioneraquo ragio-ne naturale ragione scientifica ragione sapienziale la ragione naturaleviene sempre presupposta nei suoi scritti e talvolta strenuamente difesain particolare contro le deviazioni ad essa imposte dalle religioni alloradiffuse in Cina daoismo buddhismo neo-confucianesimo che non solosembravano violare il principio di causalitagrave (con lrsquoidea dellrsquoorigine dellecose dal laquonullaraquo [無 wuacute] o dal laquovuotoraquo [空 kōng]) ma anche contenereuna serie di credenze ndash come quella della trasmigrazione delle anime odellrsquoidentitagrave sostanziale dellrsquouomo con Dio o dellrsquouomo con la materia ndash

50李之藻 lǐ zhīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitolidi un uomo strano) 365

27Introduzione

che apparivano in stridente contrasto con alcune certezze originariedel senso della realtagrave

la ragione scientifica egrave stata quella che ha assicurato a Ricci imaggiori e piugrave duraturi successi anche tra i cinesi che non si conver-tirono al cristianesimo i suoi scritti di cartografia di astronomia diaritmetica di geometria riscossero grande interesse ad esempio laMappa completa della miriade dei paesi del mondo ebbe sedici edi-zioni e la traduzione (in collaborazione con 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ) deiprimi sei libri degli Elementi di geometria di Euclide fu ripresa e com-pletata nel XiX secolo ma nella visione ricciana laquolo studio dei feno-meniraquo e in particolare dei numeri che laquosono precisi solidi autorevolie succintiraquo egrave solo il primo gradino della scala che porta alla laquocoltiva-zione di seacute e [al] servire il Cieloraquo51 abituarsi a ragionare su di essi svi-luppa quella capacitagrave di pensiero analitico che costituisce la partelaquoscientificaraquo della sapienza

E in effetti egrave la capacitagrave di usare la ragione sapienziale ciograve che interessamaggiormente Ricci e che lui vorrebbe trasmettere ai suoi interlocutoricinesi tra i suoi scritti i piugrave espliciti nel proporre questo modo di pensare ndashche conduce il lettore virtuoso ad avvertire la necessitagrave esistenziale oltreche morale oltre che teoretica del laquosalto della federaquo ndash sono il《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia) pubblicato nel 1595 a 南昌 naacutenchāng lo《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) pubblicato nel 1605a Pechino il《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān (Dieci capitoli di un uomostrano) pubblicato a Pechino nel 1608 e soprattutto il Catechismoovvero il 《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) pubblicato anchrsquoesso a Pechino nel 1603

il Catechismo egrave un esempio perfettamente compiuto di laquotomismosapienzialeraquo come lo abbiamo delineato che si articola nei seguentielementi fondazione del discorso su veritagrave indiscutibili e imprescindi-bili messe in luce dal senso della realtagrave e della laquofilosofia implicitaraquo(tra le altre i princigravepi di causalitagrave e di non-contraddizione) visione

51 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《刻幾何原本序》kegrave Jǐ heacute Yuaacuten běn xugrave (Prefazione allrsquoedi-zione xilografica degli Elementi di geometria) 90

28 A Olmi

analogica della realtagrave che si basa implicitamente laquosul paradigma diCalcedoniaraquo (cioegrave sul riconoscimento della realtagrave come laquorelazione direlazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento simultaneamente in atto)articolazione analitica del pensiero che circoscrive in modo chiaro edistinto i concetti-cardine del ragionamento costante riferimento(implicito) al sistema filosofico-teologico di san tommaso drsquoAquinoelaborazione metafisica ridotta soprattutto per quel che riguarda lrsquousodi concetti formalizzati e di termini tecnici riferimento a intuizionisapienziali giagrave riconosciute come tali (nel caso specifico da partedegli autori classici cinesi) riferimento a veritagrave appartenenti allaRivelazione presentate nella loro conformitagrave alla ragione universaleuso retorico-argomentativo del linguaggio volto a coinvolgere il letto-re non solo sul piano intellettuale ma anche affettivo (rivolgendosi alui come persona e non solo come soggetto pensante)

in tal senso il fatto che il Catechismo ricciano sia stato scritto informa di dialogo tra un letterato occidentale (alter ego di Ricci stesso)e un letterato Cinese (alter ego dei numerosi intellettuali con i qualiRicci fu in relazione di stima e cordialitagrave) egrave particolarmente degno dinota percheacute mette in luce lrsquoimportanza dellrsquoamicizia come relazioneumana fondamentale senza la quale la ricerca della sapienza ndash comeaspirazione condivisa al Vero e al bene ndash non sarebbe possibile neacuteavrebbe significato

9 laquolrsquoamicizia [] fu un tratto essenziale della vita di Ricci ilgesuita visse lrsquoamicizia non solo come un tema intellettuale (scrivendoproprio sullrsquoamicizia il suo primo libro in cinese) ma fu una personacapace di vera amiciziaraquo52 non solo verso i compagni di missione ma verso i cinesi con i quali fu piugrave strettamente in contatto tra di essi oltre ai giagrave citati Paolo 徐光啟 Xuacute Guāngqǐ e leone 李之藻lǐ zhīzǎo sono da citare michele 楊廷筠 yaacuteng tiacutengyuacuten (1562-1627)e Filippo 王徵 Waacuteng zhēng (1571-1644)53 i primi tre sono considera-ti i laquotre pilastriraquo (三柱石 sān zhugrave shiacute) e con lrsquoaggiunta del quarto i

52 G CRiVEllER Matteo Ricci 9453 i nomi latini preposti al cognome-nome cinese sono quelli imposti allrsquoatto del

battesimo

29Introduzione

laquoquattro saggiraquo (四賢 sigrave xiaacuten) della Chiesa in Cina laquoEssi non solohanno sostenuto economicamente lrsquoevangelizzazione della Cina mahanno anche contribuito dinamicamente allrsquointegrazione tra la cultura(in particolar modo confuciana) e il cristianesimo scrivendo libripubblicandoli e collaborando con le traduzioni dei missionariraquo54Questi laquoletterati convertiti al cristianesimoraquo55 possono essere conside-rati i capostipiti di quella schiera di laici laquocui non si renderagrave mai suffi-cientemente omaggioraquo56 percheacute egrave alla loro opera generosa e a volteeroica che si deve il solido radicamento della Chiesa cattolica in Cina

Dal nostro punto di vista egrave importante notare come questi letterati-funzionari ndash che erano quindi originariamente in piena sintonia con illoro ambiente culturale ndash non solo si convertirono al cristianesimo malo fecero seguendo la laquoVia della ragione sapienzialeraquo proposta dal lorosapiente amico il laquoconfuciano drsquooccidenteraquo (西儒 Xīruacute)57 Paolo XuGuangqi laquoletterato e scienziato matematico astronomo studioso diagricoltura giunto ai piugrave altri gradi della burocrazia imperiale uomointegro di grande fede e vita cristiana dedito al servizio del suo Paese eche occupa un posto di rilievo nella storia della cultura cineseraquo58 chia-mava la dottrina cristiana laquodottrina (o scienza) del Cieloraquo (天學

tiānxueacute)59 distinguendo-ordinando-unendo in essa le diverse dimensio-ni degli studi naturali della ricerca della virtugrave e del servizio di Dio

la laquodottrina santaraquo (shegravengxueacute 圣学) che riguarda la dimensione sal-vifica dellrsquouomo in Cristo e lrsquolaquoinsegnamento praticoraquo (shiacutexueacute 实)che riguarda la dimensione antropologica ndash includente il perfezio-namento di se stessi e lo studio delle scienze ndash si trovano perfetta-mente in armonia nella laquodottrina del Cieloraquo60

54 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 10755 E GiUniPERo laquoXu Guangqiraquo 2856 Eacute DUCoRnEt La Chiesa 82 57 Cf 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro

elementi) 16658 bEnEDEtto XVi Quarto recurrente saeculo 36059 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 87 60 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 111

30 A Olmi

michele yang tingyun laquoletterato di talento giunto ai gradi altidella burocrazia imperiale [] uomo generoso di grande fede e vitacristiana dedito al servizio dei poveri e alla loro educazioneraquo61 haofferto unrsquointerpretazione originale di Cristo nel contesto del dialogotra confucianesimo e cristianesimo62 puograve essere considerato laquoil primoteologo cineseraquo63 la sua visione teologica egrave improntata al realismoed egrave pienamente concorde con il senso della realtagrave (come richiede laragione sapienziale) ndash al contrario quindi delle concezioni filosofico-religiose daoista e buddhista

insieme a Xu Guangqi yang tingyun sostenne che il cristianesimonon solo egrave laquoinsegnamento sacroraquo (shegravengxueacute 圣学) ma anche laquoinse-gnamento realisticoraquo (shiacutexueacute 实学) che viene spesso consideratocome lrsquoopposto dellrsquolaquoinsegnamento vuotoraquo (xūxueacute 虚学) edellrsquolaquoinsegnamento misteriosoraquo (xuaacuten xueacute 玄学) (inteso come nonverificabile) di laozi e di buddha64

Anche leone li zhizao fu laquoun letterato di grande talento scienzia-to astronomo geografo musicologo matematico e filosofo giunto aigradi alti della burocrazia imperiale uomo integro di vita cristianadedito al servizio del suo Paeseraquo65 Avendo due mogli ndash come permes-so dal confucianesimo ndash non poteacute ricevere il battesimo ma ebbe unagrande ammirazione per la dottrina e lo stile di vita cristiano Per testi-monianza dello stesso Ricci

Delle cose della nostra santa fede sta molto bene instrutto e stetteper essere battizzato se non gli avessero i Padri scoperto lrsquoimpedi-mento della Poligamia il quale promette egli che toglieragrave di casa

61 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12162 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35863 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35664 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12665 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 132

ma egli tiene la nostra santa religione per vera e cosigrave la predica etessorta agli altri a essa come se fusse Christiano e giagrave molti di suacasa hanno pigliato il santo battesimo e sono frarsquo migliori Christianidi tutti66

il perfezionamento di seacute secondo leone li zhizao coinvolge tuttele facoltagrave della persona umana e richiede la conoscenza delle creaturecome del Creatore lrsquoideale sapienziale si mostra chiaramente nellrsquoideache per servire il Signore occorrano sia lrsquoadesione della volontagrave edella ragione sia lo sforzo di comprendere chi egrave Dio e chi egrave lrsquouomo67

Al pari degli altri letterati convertiti al cristianesimo Filippo Wangzheng fu un mandarino di alto grado alla passione per la matematicae le scienze naturali unigrave anche notevoli doti di inventore laquobuddhistadallrsquoinfanzia e poi daoista per circa ventrsquoanniraquo68 arrivograve al battesimodopo un approfondito studio della dottrina cristiana Sapienza umana esapienza cristiana si incontrano in lui nella considerazione che egliebbe del timore di Dio cioegrave dellrsquoatteggiamento che porta il credente asentirsi costantemente in presenza del Signore non avendo paura dilui ma essendo consapevole della Sua trascendente maestagrave SecondoFilippo Wang zheng laquolrsquoamore cristiano deve avere il timore di Diocome suo fondamento e il timore di Dio presume la conoscenza dellaSua volontagraveraquo69 il che a sua volta richiede lrsquouso approfondito dellalaquoretta ragioneraquo ndash cioegrave della ragione disciplinata dalla virtugrave

Una tale fioritura intorno al gesuita maceratese di amicizie cosigraveammirevoli non solo dal punto di vista cristiano ma anche in una pro-spettiva nobilmente umana non puograve considerarsi accidentale neacute puograveessere genericamente ascritta alla comune condivisione della fede cat-tolica Essa egrave la diretta conseguenza del particolare tipo di dialogo cheRicci seppe instaurare con i letterati cinesi non un dialogo strumentaleil cui carattere specifico consiste nella manipolazione dellrsquointerlocutore

31Introduzione

66 m RiCCi Della entrata 37567 Cf SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 13468 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 14269 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 145

32 A Olmi

al fine di portarlo a condividere la propria posizione non un dialogocontestuale discussione garbata che si distingue per la ricerca del con-senso magari superficiale ed effimero tra i partecipanti non un dialogosettoriale svolto tra specialisti che restringono il dibattito a un soloargomento di interesse comune ma un dialogo sapienziale che ha invista il bene piugrave alto che deriva dalla condivisione della veritagrave che egraveresa possibile dallrsquoadeguazione obbedienziale degli interlocutori allarealtagrave E P matteo Ricci riuscigrave a svolgere questo tipo di dialogo einstaurare questo tipo di amicizie percheacute seppe incarnare in modo cre-dibile ndash nel contesto del confronto interculturale e interreligioso ndash quelmodello di sapienza cristiana che san tommaso drsquoAquino ha dato allaChiesa e al mondo in modo cosigrave esemplare

10 nel presente lavoro non si parleragrave di tomismo sapienziale inmodo sistematico come sarebbe apparso desiderabile proprio inomaggio alla modalitagrave tommasiana di esposizione del pensiero pre-sentiamo invece sette studi giagrave editi in pubblicazioni italiane eo cine-si completamente riveduti alcuni tradotti dallrsquoinglese Cinque di essisono stati scritti in occasione di convegni tenutisi in italia a hongkong a taiwan nella Cina continentale70 in qualche modo tutti fanno

70 laquoScienza Ragione Fede il genio di P matteo Ricciraquo macerata 4-6 marzo 2010organizzato dallrsquoUniversitagrave degli Studi di macerata dalla Pontificia UniversitagraveGregoriana dallrsquoUniversitagrave Cattolica del Sacro Cuore di milano ldquo天主教与国

对话本地化与责任rdquolaquotiānzhǔjiagraveo yǔ zhōngguoacute duigravehuagrave běndigravehuagrave yǔ zeacuteregravenraquo(ldquoCatholic Church in China Dialogue harmony and Responsibilityrdquo) 香港

Xiānggǎng (hong kong) 8 novembre 2013 organizzato da 原道交流学会

yuaacutendagraveo Jiāoliuacute Xueacutehuigrave (yuan Dao Study Society) ldquo托马斯阿奎那与中世纪

哲学rdquolaquotuōmǎsī ākuiacutenagrave yǔ zhōngshigravejigrave zheacutexueacuteraquo (ldquothomas Aquinas and themedieval Philosophyrdquo) 武汉 Wǔhagraven 14 novembre 2014 organizzato da 武汉大

学哲学学院 Wǔhagraven Dagravexueacute zheacutexueacute Xueacuteyuagraven (School of Philosophy WuhanUniversity) ldquo上海大学第三届明清天主教研究工作坊rdquolaquoShagravenghǎi Dagravexueacute digrave sānjiegrave miacuteng Qīng tiānzhǔjiagraveo yaacutenjiū gōngzuogravefaacutengraquo (ldquothe third Workshop onCatholic Studies in China Scholastic Philosophy in Chinardquo) 上海 (Shagraveng hǎi) 17ottobre 2015 organizzato da 上海大学文学院 Shagravenghǎi dagravexueacute weacutenxueacute yuagraven

33Introduzione

riferimento al tema del tomismo sapienziale di P matteo Ricci dapunti di vista diversi e complementari

il primo studio laquoRagione e fede nel Catechismo di P matteoRicciraquo presenta innanzitutto la figura di Ricci sullo sfondo delle valu-tazioni profondamente contrastanti che ne sono state date laquoapostolodella Cinaraquo e missionario esemplare da un lato laquostrategaraquo culturale efautore di un dialogo puramente strumentale dallrsquoaltro ma gli equivo-ci piugrave grandi a suo riguardo sono nati dallrsquoincomprensione da parte dialcuni autorevoli interpreti dei rapporti esistenti tra ragione e fede

Un chiarimento illuminante di tale problema viene dalle pagine delCatechismo ricciano il costante appello alla ragione sapienziale ndashcostellato da riferimenti impliciti ma puntuali al pensiero di santommaso drsquoAquino ndash permette al letterato occidentale di condurreprogressivamente il suo interlocutore (il letterato Cinese) dai primiprincigravepi della ragione naturale agli elementi fondamentali dellaRivelazione cristiana Questo itinerario passa anche attraverso lrsquoeser-cizio di una critica radicale agli elementi di irragionevolezza presentinelle religioni (ovvero filosofie religiose) allora presenti in Cina ildaoismo il buddhismo e il neo-confucianesimo

il secondo studio laquoRagione naturale e ragione sapienziale nel pen-siero di P matteo Ricciraquo inizia con lrsquoattribuire il corretto funziona-mento della ragione naturale al riconoscimento di alcune veritagrave uni-versali che appartengono allrsquoessere umano in quanto tale e che debbo-no pertanto essere ritenute vere e proprie laquocostanti antropologicheraquola laquostrategia missionariaraquo del gesuita maceratese richiedeva necessa-riamente il passaggio dalla ragione naturale alla ragione sapienziale eda questa alla fede nella Rivelazione cristiana lrsquoindividuazione deilaquosemi del Verboraquo nel Paese di mezzo la loro depurazione da errori edistorsioni e il loro uso teologico al fine di rendere pienamente com-

(College of liberal Arts Shanghai University) ldquo多瑪斯哲學思想論壇自然法

德行倫理與人的完滿實現rdquo laquoDuōmǎsī zheacutexueacute sīxiǎng lugraventaacuten zigraveraacuten fǎ deacutexiacutengluacutenlǐ yǔ reacuten dewaacutenmǎn shiacutexiagravenraquo (ldquonatural law Virtue Ethics and humanFlourishing the Philosophy of St thomas Aquinasrdquo) 台北 taacuteiběi 24-25 maggio2019 organizzato dalla 輔仁大學 Fǔreacuten dagravexueacute (Fu Jen Catholic University)

prensibile la Rivelazione da parte della civiltagrave cinese costituiscono letre tappe attraverso cui si articola la laquopedagogia della ragioneraquo operatada Ricci insieme allrsquoinsegnamento ai dotti cinesi della matematica edi alcuni elementi di scienza e tecnologia occidentali che avrebbe loroconsentito di ragionare in modo sistematico necessario alla conoscen-za approfondita della dottrina cattolica

il terzo studio laquola teologia del Catechismo riccianoraquo verte in par-ticolare sul rapporto tra catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteoRicci Se con il termine laquoteologoraquo si intende in senso stretto il laquopro-fessionista della teologiaraquo non ogni missionario deve o puograve essereun teologo se con questa parola si intende invece chi riflette suimisteri della fede cristiana per conoscerli meglio e per renderli piugravefacilmente comunicabili allora ogni missionario che cerchi di evange-lizzare una cultura diversa dalla propria puograve dare un contributo fonda-mentale alla ricerca teologica in questo senso il gesuita maceratesepuograve essere considerato laquoteologoraquo a pieno titolo particolarmente grazieallrsquouso della ragione sapienziale informata dal sistema teologico-filo-sofico di san tommaso drsquoAquino quale viene esercitata in modomagistrale nel Catechismo il modello di conoscenza teologico-filoso-fica delineato nel capolavoro ricciano si incentra sullrsquolaquoobbedienza allarealtagraveraquo (lrsquoaccettazione delle certezze originarie dellrsquoesperienza e deiprimi princigravepi della conoscenza) sullrsquolaquoamore della sapienzaraquo (il desi-derio di vivere secondo ragione in modo da giungere alla virtugrave e adaprirsi allrsquoazione della grazia divina) sulla laquopartecipazione al Λόγοςraquo(la conformazione della ragione umana al Verbo divino)

il quarto studio laquoil ldquoparadigma di Calcedoniardquo e il realismosapienziale di san tommaso drsquoAquino e di P matteo Ricciraquo mette atema quella che puograve essere considerata la veritagrave suprema della ragionesapienziale cioegrave la laquostruttura del mistero di Dioraquo la quale consistenella laquorelazione di relazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento ndash chelega le tre Persone della SS trinitagrave e che caratterizza altresigrave tutti imisteri divini (quello cristologico in primo luogo) tale struttura for-mulata dogmaticamente al Concilio di Calcedonia (451) caratterizzaimplicitamente la costruzione filosofico-teologica dellrsquoAquinate edefinisce anche lrsquoatteggiamento conoscitivo adottato da Ricci nellasua catechesi missionaria in particolare nel Catechismo dove gli per-

34 A Olmi

mette di tradurre le veritagrave rivelate in termini comprensibili da parte deicinesi suoi contemporanei senza compromettere lrsquoequilibrio tra lachiarezza della dottrina e la prudenza dellrsquoazione pastorale

il quinto studio laquola mentalitagrave analogica nel pensiero di san tom ma sodrsquoAquino e di P matteo Ricciraquo ha un interesse prevalentemente gno-seologico in esso si parla innanzitutto dei contenuti caratteristicidella laquoragione naturaleraquo in particolare di ciograve che viene detto laquosensocomuneraquo laquobuon sensoraquo o meglio laquosenso della realtagraveraquo confrontandola concezione laquoclassicaraquo di Reacuteginald Garrigou-lagrange con quellapiugrave recente di Antonio livi Poi si confrontano i quattro laquostiliraquo olaquomentalitagraveraquo o laquoprocedimenti conoscitiviraquo che sembrano modularetutta la produzione del pensiero umano lrsquoanalisi la sintesi la dialetti-ca lrsquoanalogia in particolare viene presa in esame questrsquoultima consi-derandone la classificazione come egrave stata elaborata da Aristoteleripresa da tommaso fissata dal Gaetano e riproposta dagli esponentimoderni della neo-retorica (in particolare Chaiumlm Perelman e lucieolbrechts-tyteca) infine si individua nellrsquoanalogia la chiave di voltadel pensiero di san tommaso e se ne valuta lrsquoimportanza nella costru-zione filosofico-teologica del Catechismo ricciano

il sesto studio laquoSan tommaso drsquoAquino e P matteo Ricci la Sum maTheologiae come nucleo teoretico de Il vero significato di ldquoSignore delCielordquo (《天主實義》)raquo individua nel laquorealismo sapienzialeraquo lrsquoele-mento comune al pensiero tommasiano e alla catechesi ricciana con-solidando cosigrave lrsquoattribuzione del pensiero di Ricci allrsquoambito del tomi-smo sapienziale in questo scritto si argomenta in particolare lrsquoesi-stenza di una vera e propria laquoVia della ragione sapienzialeraquo una com-binazione di virtugrave e acume intellettuale di saggezza e di scienza chelrsquoAquinate ha delineato in modo inimitabile e che il gesuita macerate-se ha seguito e proposto in modo difficilmente riconoscibile (ma inrealtagrave fedelissimo) riuscendo a portare lrsquoannuncio cristiano in un con-testo apparentemente impenetrabile e potenzialmente ostile comequello della civiltagrave cinese

il settimo studio laquoldquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave laragionerdquo ragione e virtugrave secondo san tommaso drsquoAquino e P matteoRicciraquo ha un taglio prevalentemente morale infatti in esso viene con-siderato lo stretto legame tra ragione e virtugrave ndash piugrave specificamente tra

35Introduzione

36 A Olmi

ragione sapienziale e virtugrave ndash nel pensiero tommasiano per lrsquoAquinateinfatti egrave la ragione a strutturare sia lrsquoesercizio delle virtugrave dianoetiche(che contribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive) sia levirtugrave etico-morali o pratiche (che controllano le passioni e la scelta deimezzi in ordine al conseguimento del fine ultimo) Si illustra inoltrecome nel Catechismo ricciano si ribadisca piugrave volte il medesimo nessoragione-virtugrave fare il bene egrave agire secondo ragione fare il male egrave agirein opposizione ad essa e solo dalla ragione provengono la benevolen-za la rettitudine il rispetto e la saggezza fino ad arrivare alla fedenella Rivelazione di Dio

Siamo consapevoli della critica che potrebbe essere rivolta a questogenere di assemblaggio i sette studi in un certo senso dicono le stes-se cose ripropongono le stesse idee citano (piugrave o meno) gli stessiautori non sarebbe stato meglio organizzare diversamente il medesi-mo materiale in modo da presentarlo in modo sistematico senza ripe-tizioni e ritorni sul giagrave detto

Certamente dal punto di vista del tomismo scientifico ndash che siidentifica per lo piugrave con il laquotomismo accademicoraquo ndash questrsquoobiezioneegrave perfettamente giustificata tuttavia riteniamo che la modalitagrave diesposizione da noi scelta nel mantenere uno stretto legame con le cir-costanze e le occasioni in cui gli studi sono stati scritti e discussimantenga viva nel lettore la consapevolezza che la Via della ragionesapienziale si percorre con la persona tutta intera e che le veritagrave piugraveimportanti che sono le piugrave semplici hanno bisogno di essere laquovisteraquo elaquouditeraquo molte volte per produrre i loro effetti

Diceva Gilbert keith Chesterton che gli scolastici della decadenzacosigrave penosamente lontani dalle altezze di pensiero del Doctor communis ndashal quale peraltro molti di loro si ostinavano ad ispirarsi ndash erano comescrittori di mystery stories che laquodel romanzo poliziesco [] ritengono uni-camente il meccanismo delle deduzioni e non lrsquointreccio avventurosoraquo71Esprimiamo lrsquoauspicio che il tomismo sapienziale per coloro che rie-scano a viverlo nello spirito di P matteo Ricci possa essere la guidapiugrave affidabile per vivere fino in fondo lrsquoavventura suprema seguireColui che egrave la Via la Veritagrave e la Vita

71 Gk ChEStERton San Tommaso drsquoAquino 152-153

i

Ragione e fede nel CateChismo

di P Matteo Ricci

1 P MatteO RiCCi laquoaPOstOlO della Cinaraquo tRa GRandezza e fRaintendiMentO

il titolo di laquoapostolo della Cinaraquo1 si adatta con grande efficacia al -la figura di P Matteo Ricci la cui grandezza umana e cristiana egrave oggiampiamente riconosciuta sia in Occidente sia nel Paese di MezzoCommemorando il quattrocentesimo anniversario della morte delgesuita maceratese Benedetto XVi affermava

lrsquo11 maggio 1610 a Pechino terminava la vita terrena di questogrande missionario vero protagonista dellrsquoannuncio del Vangeloin Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evangelizzazione del lrsquoar -ci vescovo Giovanni da Montecorvino [] la storia delle missionicattoliche comprende figure di grande statura per lo zelo e il corag-gio di portare Cristo in terre lontane ma P Ricci egrave un caso singola-re di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangelo e il dialogo con lacultura del popolo a cui lo si porta un esempio di equilibrio trachiarezza dottrinale e prudente azione pastorale2

lrsquolaquoammirazione verso P Ricciraquo3 manifestata dallrsquoattuale Pon te fi ceera stata espressa anche dal suo predecessore Manifestando laquovivoapprezzamento [] per la figura del grande umanista e missionario []

37SD 652 (2020) pp 37-63

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoRagione e fede nel Cashyteshychishysmo

di Matteo Ricciraquo in RivistashydishyTeologiashydellrsquoEvangelizzazione 15 (2011) 1 51-741 Cf O Gentili LrsquoapostoloshydellashyCina2 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 83 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

vero ldquoponterdquo tra le due civiltagrave europea e cineseraquo4 Giovanni Pao lo iiasseriva

non egrave ardito pensare che P Matteo Ricci debba aver sentito lagrandezza dellrsquoimpresa non meno di come la sentirono il filosofo emartire san Giustino e Clemente di alessandria ed Origene nel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibilialla cultura del loro tempo Come giagrave i Padri della Chiesa per la cul-tura greca cosigrave P Matteo Ricci era giustamente convinto che lafede in Cristo non solo non avrebbe portato alcun danno alla culturacinese ma lrsquoavrebbe arricchita e perfezionata5

la grandezza del gesuita maceratese ha avuto un risalto ancor mag-giore in Cina che in Occidente non solo laquoMatteo Ricci egrave piugrave conosciu-to in Cina che non in italiaraquo6 non solo la sua fama eguaglia nel Paesedi Mezzo quella di Marco Polo ma laquoegli fu il primo europeo ad esserericordato e citato in una storia dinasticaraquo7 onore che non era toccatonemmeno al grande viaggiatore veneziano Egrave interessante notare

come in Cina sia conosciuta e viva ancora oggi una tradizione oraleche vuole attribuire al grande missionario tutto ciograve che di occidenta-le si fosse prodotto alla fine dellrsquoepoca Ming lrsquoOccidente in prati-ca e le sue manifestazioni tecniche ed artistiche venivano ricon-dotte nel loro complesso al nome di Matteo Ricci ciograve dimostra inquale alta considerazione fosse tenuto da quando si fece conoscereai Cinesi fino ad oggi8

tuttavia malgrado le attestazioni di stima che le sono state accorda-te lrsquoopera di Ricci egrave stata accompagnata sin dallrsquoinizio da gravi e dolo-rosi fraintendimenti cosigrave pesanti da comprometterne lrsquoefficacia ai fini

38 A Olmi

4 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2725 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2756 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 327 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 338 P OlMi laquoMatteo Ricci e lrsquoarteraquo 66

39I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dellrsquoevangelizzazione da offuscarne il valore sul piano del metodo dadistorcerne il significato nella prospettiva del dialogo interculturale

i primi a fraintendere Ricci furono i cinesi suoi contemporaneilaquoRegno differentissimo di tutti gli altri del mondoraquo9 la Cina si caratte-rizza per un laquoodio naturale a tutti i forastieri [] parendoli che tuttisono barbari e loro sono il capo anzi tutto il corpo principale delmondoraquo10 inoltre gli intellettuali cinesi conosciuti da Ricci sono con-vinti laquoche niuna nazione si possa paragonar loro in ingegno e sapereonde quando questi letterati odono le ragioni con che provo le cose dinostra fede e della filosofia stanno come fuori di seacute dicendo ldquoComepuograve un forestiero saper piugrave che noi altrirdquoraquo11

tale atteggiamento ndash incrementato da una duplice paura che gli stra-nieri possano nuocere entrando in Cina e possano nuocere ancor di piugraveuscendone e portando con seacute le conoscenze acquisite12 ndash impedigrave a moltiabitanti del Paese di Mezzo di intendere la testimonianza e la predica-zione cristiana del gesuita maceratese e dei suoi compagni di missionela ascentshy toshyBeijing di Ricci13 scandita in sette tappe (da Macao aPechino) egrave stata caratterizzata da incomprensioni talmente profonde dasfociare in gravi episodi di calunnia e di violenza14

il secondo fraintendimento nei confronti dellrsquoopera ricciana ebbe ori-gine allrsquointerno della Chiesa stessa il nuovo superiore della missionedopo la morte di Ricci nicolograve longobardo non condivise la decisionedel suo predecessore di usare ndash oltre al comunemente accettato 天主tiānzhǔ (signore del Cielo) ndash i termini 上帝 shagravengdigrave (sovrano dallrsquoalto)

9 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 34210 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 342-34311 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 28 ottobre 1595raquo 28612 Cf f MiGnini laquo a quei di diversa nationeraquo Xi13 lrsquoespressione di Jonathan d spence si ritrova in G CRiVelleR MatteoshyRicci 47 14 le difficoltagrave incontrate da Ricci nel superare la diffidenza dei cinesi sono ampia-

mente documentate dalle Lettere del gesuita maceratese Cf a titolo di esempioM RiCCi laquolettera al p ludovico Maselli s i 29 ottobre 1586raquo 122-123 idlaquolettera al p duarte de sande s i 29 agosto 1595raquo 264-265 id laquolettera al pClaudio acquaviva s i 4 novembre 1595raquo 310

e 天 tiān (Cielo) per indicare dio Queste parole infatti gli sembra-vano incompatibili con il cristianesimo laquopercheacute il loro uso contempo-raneo era stato fortemente influenzato dalle dottrine materialiste e im -ma nentiste del neo-confucianesimoraquo15 la posizione di lon go bar domalgrado venisse contrastata dalla maggior parte dei gesuiti operantiin Cina ebbe un certo seguito in europa e diede impulso alla cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo tale disputa

fu determinata dalle accuse mosse ai gesuiti [] di servirsi di voca-boli cinesi e di consentire la pratica di una serie di riti in contraddi-zione con il dogma cattolico le accuse riguardavano sostanzial-mente tre punti il culto del cielo sotto il nome di tian piuttosto chesotto quello di tianzhu [] con lrsquoidea implicita di accedere quindiad una concezione materialistica della divinitagrave e poi la sospettavenerazione di Confucio non come maestro ma come laquosantoraquo e ilculto degli antenati i cui nomi incisi sulle tavolette ricordavano aifigli e ai discendenti le fattezze e la voce dei defunti16

la laquoquestione dei riti cinesiraquo ndash culminata lrsquo11 luglio 1742 con lacostituzione apostolica Exshyquoshy singulari di papa Benedetto XiV chebandiva definitivamente tali riti obbligava i missionari a un giuramen-to di fedeltagrave e proibiva ogni ulteriore discussione sullrsquoargomento ndash egravestata formalmente chiusa solo lrsquo8 dicembre 1939 con lrsquoistruzionePlaneshycompertumshyest della Congregazione Deshypropagandashyfide appro-vata da papa Pio Xii17 la lunga polemica fu laquoun sommario di incom-

40 A Olmi

15 G CRiVelleR MatteoshyRicci 8316 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11517 saCRa COnGReGatiO de PROPaGanda fide Planeshy compertumshyest 24-26 nel

documento si stabiliscono i seguenti punti i cattolici sono autorizzati ad esserepresenti alle cerimonie in onore di Confucio nei templi o nelle scuole confucianelrsquoerezione di immagini di Confucio o di lapidi in suo onore egrave permessa nelle scuolecattoliche autoritagrave e studenti cattolici possono assistere passivamente a cerimonieche hanno lrsquoapparenza della superstizione egrave lecito chinare il capo e manifestarealtre forme di civile ossequio davanti ai defunti o alle loro immagini

41I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

prensioniraquo18 che laquoscatenograve le passioni dei detrattori e dei difensori deigesuiti in un dibattito in cui non era solamente in causa il servizio delVangelo ma dove intervenivano allo stesso modo le controversie teo-logiche e filosofiche le inimicizie personali noncheacute le lotte per lrsquoin-fluenza tra le congregazioniraquo19 Resta il fatto che tali incomprensionimisero in discussione le fondamenta stesse della missionaryshy strategydi Ricci20 e il metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo alla lingua e alla culturacinesi che egli aveva posto come cardine del suo apostolato21

un ulteriore grave fraintendimento del pensiero e delle intenzionidi Matteo Ricci egrave iniziato in tempi piugrave recenti ed egrave attualmente in attonon sono pochi tra gli odierni estimatori di Ricci a considerarlo e -sclu sivamente un laquomediatore culturaleraquo un culturalshyapostle nel sensopiugrave riduttivo del termine che ha trovato nellrsquoesercizio del dialogo finea se stesso il vero risultato (lrsquounico ragionevolmente ipotizzabile)della propria missione in questa valutazione dellrsquoopera evangelizza-trice ricciana laquonon solo risulta completamente assente il punto di vistadella fede ma si vuole anche a tutti i costi non tener conto [] delleesplicite affermazioni che su questo argomento sono state fatte daRicci e dai missionari gesuitiraquo22 Con una certa condiscendenza si egrave

18 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11819 Eacute duCORnet LashyChiesashyeshylashyCina 77-7820 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-55 lrsquoautore egrave consapevole del-

lrsquoambiguitagrave del termine laquostrategiaraquo applicato allrsquoambito della missione ma loritiene comunque significativo ed efficace laquoit is true [] that [] the word strate-

gy has begun to shed its military overtones and has been defined as ldquoa careful planor methodrdquo in this sense then Ricci developed a strategy with his ultimate pur-pose of announcing the Gospel to the Chinese in the hope of converting some ofthemraquo (Ibid 35)

21 Cf CRiVelleR MatteoshyRiccishy66 Ricci fu un convinto fautore della strategia del -lrsquolaquoac comodamentoraquo ispirata da alessandro Valignano sJ Visitatore delle indieorientali e da lui introdotta nelle missioni del Giappone cf R sani Unumshyovileshyet

unusshypastor 107 sulle valutazioni critiche del metodo missionario di Ricci in tempirelativamente recenti cf f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-34

22 f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 34

42 A Olmi

riconosciuto che laquola missione del Ricci fu [] duplice non solo divulgogravela cultura europea in Cina ma anche quella cinese in europa contri-buendo significativamente alla nascita della moderna sinologia occiden-taleraquo23 e si egrave preso atto che il suo annuncio del Vangelo ha favorito laquounfruttuoso dialogo tra due diverse civiltagrave agevolando scambi e forseanche fusioniraquo24 in definitiva perograve laquoRicci appare un interlocutore ina-deguato anzi impossibile delle filosofie orientali del principio indeter-minatoraquo25 laquoa causa della natura particolare della sua missione non haavuto e [] non poteva avere gli strumenti teorici per dialogare con lemetafisiche orientaliraquo26 laquodubbi legittimi possono essere sollevati sullapossibilitagrave di successo dello stesso tentativo riccianoraquo27

Qual egrave allora il senso che dovremmo dare a questa impresa

se la missione di Ricci fosse stata ordinata esclusivamente ai nobilifini della comunicazione culturale e della trasmissione dei saperiessa dovrebbe considerarsi pienamente riuscita anzi un modelloesemplare di comunicazione interculturale Ma quando si pensi che lagrandiosa opera del missionario maceratese costituiva soltanto unostratagemma di conquista religiosa [] si comprende che il tentativodi Ricci sarebbe stato destinato a un insuccesso di larga scala28

Cosigrave le carte vengono messe in tavola il fatto che la Cina non sisia convertita al cattolicesimo che in tutta lrsquoasia ndash laquose non quando lepopolazioni [] si trovavano a livelli etnologici di sviluppo o quandouna lunga presenza coloniale [] ha favorito una assimilazione cultu-raleraquo29 ndash lrsquoevangelizzazione abbia avuto successi laquosempre ed ovunquelimitati e precariraquo30 proverebbe lrsquoesistenza di una profonda contraddi-

23 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3124 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3125 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi26 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi27 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii28 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii29 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 4330 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 43

zione tra ragione e fede non solo nellrsquoattivitagrave di Matteo Ricci ma nel-lrsquointera opera missionaria della Chiesa lrsquoesercizio della ragione por-terebbe a cercare il dialogo con tutti gli uomini e il confronto con leculture diverse dalla propria darebbe incentivo alla laquocivile conversa-zioneraquo31 tra esseri umani sarebbe lrsquounico elemento positivo e duraturodellrsquoazione di Ricci e di quei missionari in Cina e altrove che segui-rono il suo esempio lrsquoannuncio della fede con la sua pretesa fanaticadi imporre una veritagrave valida per tutti e per sempre porterebbe a lotte ea divisioni e costituirebbe lrsquoelemento negativo fallimentare e caducodellrsquoopera ricciana e dei tentativi di evangelizzazione in generale

Ma di quale ragione stiamo parlando e di quale fede siamo sicu-ri che la ragione universale sia incompatibile con la rivelazione bibli-ca e che la professione della fede cristiana esprima soltanto oscurepulsioni di intolleranza e di dominio O al contrario la ragione univer-sale se non viene circoscritta e fuorviata da un preciso atto dellavolontagrave non solo non si oppone alla fede cristiana ma conduce ndash gra-dualmente e senza esitazioni ndash alle soglie di essa

il problema del rapporto tra ragione e fede di capitale importanza perchiunque aspiri alla conoscenza della veritagrave si ripropone anche nella con-siderazione del metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo genialmente attuato daMatteo Ricci Per chiarire tale questione egrave necessario riferirsi ad uno degliscritti piugrave importanti del gesuita maceratese 《天主實義》 Tiānzhǔshiacuteyigrave (IlshyveroshysignificatoshydishylaquoSignoreshydelshyCieloraquo) il Catechismo32 da luipubblicato a Pechino nel 1603

43I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

31 Cf f MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX32 lrsquouso del termine laquocatechismoraquo in riferimento a questrsquoopera egrave stato contestato da

alcuni laquoRicci was striving to expound Catholic thought with the aid of Chinarsquos exist-ing cultural heritage to proceed in such a fashion meant that it was manifestly impos-sible to give an account of those elements of the faith classed as pure revelation andalso impossible to compile a ldquocathechismrdquo for these reasons TheshyTrueshyMeaningshyofshythe

LordshyofshyHeaven can appropriately be called a ldquopre-evangelical dialoguerdquoraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 15) Ma egrave lo stessogesuita maceratese a chiamare Catechismo il VSSC cf M RiCCi Lettere 337 369376 378 383 384 391 399 416 419 428 449 459 472 488 519 id Dellashyentrata259 317 372 375 377 416 434 454 470 475 480 546 568 569

2 il CaTECHISMo di MatteO RiCCi

lrsquolaquoavventura di Matteo Ricci in Cinaraquo33 non fu unrsquoimpresa solitariatra i primi compagni di missione ci fu Michele Ruggieri che lo prece-dette a Macao nel 1579 trovando molte difficoltagrave nellrsquoimparare la lin-gua cinese egli chiese con insistenza che gli venisse affiancato Ricci ilquale lo raggiunse nel 1582 la prima pubblicazione dei due missionarifu la traduzione del Decalogo 《祖傳天主十誡》 ZǔchuaacutenshyTiānzhǔshiacutejiegrave (IshydiecishycomandamentishydelshySignoreshydelshyCieloshytramandatishypershytradi-zioneshydaglishyantenati) realizzata nel 1584 subito dopo vennero tradotti ilPadreshynostro lrsquoaveshyMaria e il Credo34 nel novembre dello stesso annouscigrave a cura di Ruggieri 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave (Verashyesposizione[dellashydottrina]shydelshySignoreshydelshyCielo) un vero e proprio laquocatechismoraquoche ndash sebbene incompleto per alcuni aspetti ndash dava comunque unrsquoottimatrattazione del nucleo centrale della fede cristiana35

tale opera apparve perograve inadeguata allorcheacute Ricci dopo cheRuggieri venne inviato a Roma per sollecitare unrsquoambasciata del Papaallrsquoimperatore della Cina compigrave la scelta strategica di abbandonare levesti dello 和尚 heacuteshagraveng (monaco buddhista) e di indossare quelle del儒士 ruacuteshigrave (letterato confuciano) il cambiamento di interlocutorerichiese di eliminare il piugrave possibile lrsquouso della terminologia buddhistaampiamente presente nel 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave e di dare mag-gior peso alle argomentazioni fondate sulla ragione nel 1593 il Vi -sitatore delle indie Orientali (che comprendevano il territorio cinese)della Compagnia di Gesugrave alessandro Valignano sollecitograve Ricci affin-cheacute scrivesse laquoun libro delle cose della nostra fede tutto di ragioninaturali per distribuirlo per tutta la Cina quando si stamparagraveraquo36 quelloche sarebbe diventato il Catechismo

44 A Olmi

33 G CRiVelleR MatteoshyRicci 4334 Cf M RiCCi Dellashyentrata 135 nota35 laquoalthough incomplete in certain respects ndash for example in its failure to make any men-

tion of the trinity or to treat of any sacraments besides baptism ndash the work neverthelessgives an excellent account of the heart of the Christian faith the incarnation andRedemptionraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 13)

36 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 12 ottobre 1594raquo 189 cf lan Ca shi Re ndashhu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 14

45I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

il Catechismo ricciano egrave redatto in forma di dialogo tra un 中士zhōngshigrave (letterato Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato Occidentale)si compone di unrsquointroduzione e di otto capitoli

nellrsquointroduzione lrsquoautore fornisce le ragioni che lo hanno indottoa scrivere questrsquoopera laquotutte le dottrine sulla pace universale e sulgiusto governo delle nazioni sono incentrate nellrsquounitagraveraquo37 ogni statoha un solo signore quindi anche lrsquointero universo deve avere un solosignore come il 君子 jūnzǐ (lrsquolaquouomo di valoreraquo o laquouomo superioreraquoconfuciano)38 non puograve fare a meno di riconoscere39 Purtroppo ci sonostate persone che si sono ribellate al sovrano del Cielo [天地 tiāndigrave]causando lrsquoinsorgere di grandi calamitagrave sulla terra40 lrsquoautore speravache i cinesi nel corso della loro lunga storia non avessero mutato ledottrine e gli insegnamenti riguardo al Cielo41 laquotuttavia inevitabil-mente qualcuno di loro lo ha permessoraquo42 dice Ricci

umilmente per molto tempo ho deplorato questa situazione e da piugravedi ventrsquoanni ogni mattina e ogni sera prego in lacrime guardando ilCielo volgendo lo sguardo al signore del Cielo mi rendo conto cheegli ha pietagrave degli esseri umani e li perdona e che sicuramente verragraveil giorno in cui saranno rese note le dottrine vere e saranno correttequelle false finalmente un giorno due o tre amici mi dissero chepur non essendo in grado di parlare correttamente non potevo rima-nere in silenzio vedendo un ladro se avessi gridato e un uomo com-passionevole e forte fosse stato ligrave vicino lrsquoavrebbe inseguito e attac-cato Perciograve ho messo per iscritto questi dialoghi intercorsi tra me ealcuni letterati cinesi e li ho raccolti in un libro43

37 VSSC 138 il concetto di 君子 jūnzǐ opposto a quello di 小人 xiǎoreacuten (laquouomo inferioreraquo laquouomo

dappocoraquo) egrave di fondamentale importanza nel pensiero di Confucio Cf a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 62-65

39 Cf VSSC 340 Cf VSSC 541 Cf VSSC 642 VSSC 743 VSSC 8

il capitolo i egrave intitolato IntornoshyallashycreazioneshydelshyCieloshydellashyTerraeshydeishydiecimilashyesserishydashyparteshydelshySignoreshydelshyCieloshyeshyashycomeshyEglishyeser-citishy lashySuashyautoritagraveshy sushydishyessishyeshy lishymantengashy inshyvita innanzitutto illetterato Cinese afferma lrsquoimportanza suprema della laquoricerca della perfe-zione di seacute [修己之學 xiūjǐ zhīxueacute]raquo44 e si dichiara interessato allavolontagrave del signore del Cielo45 il letterato Occidentale indica nellaragione il fondamento degli insegnamenti che si accinge ad esporre46 ladiscussione ha per tema dio in quanto creatore e governatore dellrsquouni-verso e si articola in sei punti lrsquoesistenza del signore del mondo47 il suoruolo di creatore48 la sua eternitagrave e perfetta autosufficienza49 la sua cau-salitagrave50 la sua unicitagrave51 la sua natura52 il letterato Cinese segue senzadifficoltagrave le argomentazioni dellrsquointerlocutore occidentale e le condividecon entusiasmo laquoMa che dottrina ricca [] ascoltandola vedo per laprima volta la grande Via [大道 dagrave dagraveo] e il ritorno allrsquoOrigine suprema [大元 dagrave yuaacuten]raquo53

il capitolo ii egrave una SpiegazioneshydelleshyerrateshyconoscenzeshyumaneshysulSignoreshydelshyCielo esso inizia con lrsquoesposizione dei laquotre insegnamenti [三敎 sān jiagraveo]raquo ovvero delle tre Religioni esistenti in Cina daoismobuddhismo e confucianesimo54 il letterato Occidentale confuta le primedue55 e anche la versione neoconfuciana della terza56 Considera poiequivalenti in riferimento a dio le espressioni laquosignore del Cielo [天主

46 A Olmi

44 VSSC 1645 Cf VSSC 1846 Cf VSSC 2647 Cf VSSC 28-3148 Cf VSSC 32-4049 Cf VSSC 41-4250 Cf VSSC 43-4751 Cf VSSC 48-5052 Cf VSSC 51-6453 VSSC 6354 Cf VSSC 6655 Cf VSSC 67-7656 Cf VSSC 77-101

47I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

tiānzhǔ]raquo e laquosovrano supremo [上帝 shagravengdigrave]raquo questrsquoultima presentenei testi canonici attribuiti a Confucio57

il capitolo iii verte sul tema Lrsquoanimashyumanashyegraveshyimmortaleshyeshydifferi-sceshy radicalmenteshy dashyquellashy deglishy animali il letterato Occidentalesostiene che il fine ultimo dellrsquoesistenza umana non si trovi in questomondo ma nella vita futura58 il letterato Cinese trova difficoltagrave nelconcederlo laquoParlando di vita eterna il godimento di una felicitagrave infi-nita egrave di certo il piugrave grande desiderio dellrsquouomo tuttavia non si com-prendono chiaramente i princigravepi di tale questioneraquo59

inizia cosigrave una lunga discussione sulla condizione dellrsquouomo inquesta vita che si protrae nel capitolo iV (Unashydisputashy suglishy esserispiritualishyeshysullrsquoanimashydellrsquouomoshyeshyunashyspiegazioneshysulshypercheacuteshyishydieci-milashyesserishysottoshyilshycieloshynonshypossonoshyessereshydescrittishycomeshyseshyfosserounashy cosashy sola) e in buona parte del capitolo V (Confutazioneshydellefalseshy dottrineshy riguardantishy lashy reincarnazioneshynelleshy seishy direzionishy eshy laproibizioneshydishyuccidereshyglishyanimalishyeshyspiegazioneshydelshyveroshysignificatodelshy digiuno) Gli argomenti trattati sono sei lrsquouomo differisce daivegetali e dagli animali60 lrsquoanima dellrsquouomo si distingue dagli esserispirituali (cioegrave gli angeli)61 lrsquouomo in quanto creato egrave diverso dadio62 lrsquouomo non costituisce un corpo unico con il mondo creato63gli esseri umani non hanno unrsquoesistenza precedente alla loro nascita64tutte le cose sono state create a servizio dellrsquouomo e quindi non crsquoegravebisogno di proibire lrsquouccisione degli animali65 la discussione si con-clude con una breve trattazione sulla pratica del digiuno66

57 Cf VSSC 10458 Cf VSSC 12859 Cf VSSC 13160 Cf VSSC 132-16961 Cf VSSC 170-20662 Cf VSSC 207-23763 Cf VSSC 238-25764 Cf VSSC 258-28465 Cf VSSC 285-30066 Cf VSSC 301-320

il capitolo Vi contiene Unashyspiegazioneshysulshypercheacuteshylrsquouomoshynonshypuograveessereshyprivoshydishy intenzionishy eshy unshy trattatoshy sulshy percheacuteshy ilshy beneshy eshy ilshymalecompiutishy sullashy terrashydebbonoshy essereshypremiatishy oshy punitishy inshy paradisoshyoallrsquoinferno la trattazione che espone i motivi per cui il bene egrave dacompiersi e il male da evitarsi oppone la dottrina morale originaria diConfucio ai successivi sviluppi daoisti e neoconfuciani secondo iquali laquolrsquouomo nobile fa il bene in modo disinteressato come potrebbeavere in vista il guadagno o la perditaraquo67 in realtagrave ndash osserva illetterato Occidentale ndash gli antichi saggi cinesi laquoutilizzano invariabil-mente i premi per indurre le persone ad agire bene e le punizioni perfar sigrave che evitino il maleraquo68 il riferimento ai classici cinesi egrave ancheusato per provare lrsquoesistenza del paradiso e dellrsquoinferno69 chi si oppo-ne ostinatamente a questa dottrina laquonon puograve certamente essere unuomo nobileraquo70

nel capitolo Vii si trova Unshy trattatoshy sullashy fondamentaleshy bontagravedellashynaturashyumanashyeshy sullashydottrinashyortodossashydeishy fedelishydelshySignoredelshyCielo il letterato Occidentale definisce i termini 性 xigraveng laquonatu-raraquo 善 shagraven laquobeneraquo 惡 e laquomaleraquo71 al fine di spiegare che la natura egravefondamentalmente buona72 laquoBenevolenza [仁 reacuten] rettitudine [義 yigrave]rispetto [禮 lǐ] saggezza [智 zhigrave] provengono soltanto dallrsquouso dellaragione [理 lǐ]raquo73 poicheacute lrsquouomo possiede tale capacitagrave puograve provve-dere a curare la propria natura ferita dal male74 il letterato Cinesedeplora la difficoltagrave di coltivare la virtugrave75 e dubita che nel tempo pre-sente compaiano ancora uomini saggi76 il letterato Occidentale pro-

48 A Olmi

67 VSSC 32168 VSSC 34269 Cf VSSC 389-39570 VSSC 41071 Cf VSSC 42372 Cf VSSC 428-42973 VSSC 42574 Cf VSSC 42975 Cf VSSC 44376 Cf VSSC 445

49I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pone alcune norme di educazione morale le quali consentono di osser-vare la virtugrave della benevolenza (仁 reacuten in senso confuciano)77

amare il signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo eamare gli altri come se stessi per amore del signore del Cielo sequalcuno la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questidue precetti sono in definitiva uno soltanto Chi ama sinceramentequalcuno ama anche ciograve che costui ama poicheacute il signore del Cieloama le persone se amiamo veramente lui come potremo non amareloro Egrave solo per questo che la virtugrave della benevolenza egrave cosigrave nobilepercheacute equivale allrsquoamore nei confronti del sovrano supremo78

il letterato Cinese domanda se la venerazione del Buddha e la reci-tazione delle preghiere buddhiste possano giovare al perfezionamentopersonale79 il letterato Occidentale denuncia con durezza la falsitagrave ditali dottrine e lrsquoinganno del pensiero sincretistico che mescola le reli-gioni della Cina laquoun tempo nel suo stimato paese ciascuna delle trereligioni aveva una sua chiara fisionomia Recentemente egrave apparso unmostro non so da dove ha un corpo e tre teste ed egrave chiamato la Re li gio -ne delle tre in una [三函敎 sān haacuten jiagraveo]raquo80

il capitolo Viii infine presenta Unshysommarioshydelleshyusanzeshyoccidenta-lishyunshytrattatoshysulshysignificatoshydelshycelibatoshydeishyreligiosishyeshyunashyspiegazionedellashyragioneshypershycuishyilshySignoreshydelshyCieloshyegraveshynatoshyinshyoccidente il letteratoCinese chiede informazioni sullrsquoinsegnamento del signore del Cielo cosigravecomrsquoegrave praticato nella terra del suo interlocutore questi risponde fornen-do un breve resoconto dellrsquoorganizzazione sociale del suo mondo81 e del

77 laquosi puograve dire che il ren egrave la grande idea nuova di Confucio la cristallizzazione dellasua scommessa sullrsquouomo il carattere ren 仁 egrave composto dal radicale ldquouomordquo 人(che si pronuncia egualmente 人 [reacuten]) e dal segno ldquoduerdquo 二 vi si puograve scorgerelrsquouomo che non diventa umano se non nella sua relazione con gli altriraquo (a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 52)

78 VSSC 46879 VSSC 48880 VSSC 50881 Cf VSSC 521-526

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celibato dei religiosi confrontato con il matrimonio82 a questo punto il中士 zhōngshigrave pone una domanda di cruciale importanza

da lei perograve ho ricevuto i grandi insegnamenti che considerano ilsignore del Cielo come onnisciente e onnipotente Poicheacute egli egrave ilPadre misericordioso degli uomini come puograve permetterci di viverecosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grande Padre che egrave la nostraorigine vagando avanti e indietro per la nostra strada Percheacute nonscende lui stesso sulla terra a condurre personalmente le masse chesi sono smarrite in modo che gli uomini delle diecimila nazioni rie-scano a vedere chiaramente il vero Padre e a sapere cosigrave che non cisono altri degravei non sarebbe questa la cosa piugrave felice da fare83

Egrave questo evidentemente il punto focale di tutto il dialogo lrsquoapicedella climax pazientemente costruita attraverso la lunga conversazionetra i rappresentanti delle due civiltagrave il letterato Occidentale dopoaver fatto riflettere lrsquointerlocutore ndash usando categorie e riferimenti cul-turali appartenenti allrsquouniverso cinese ndash sullrsquoesistenza e sugli attributidi dio che la ragione egrave in grado di scoprire lo mette di fronte allaRivelazione cristiana dicendo laquoho sperato a lungo che lei mi pones-se tale domanda se tutti coloro che vogliono seguire la Via in Cinalrsquoavessero posta avrebbero giagrave ricevuto la risposta Ora vorrei parlaredellrsquoorigine dellrsquoordine e del disordine nel mondo la prego di ascol-tare attentamente e di credere con tutto il cuoreraquo84

nei pochi paragrafi che restano Ricci-西士 Xīshigrave fa un breve reso-conto della storia della salvezza la creazione il peccato e la cadutadellrsquouomo la nascita del salvatore Gesugrave Cristo figlio di dio la suaascensione al Cielo la missione evangelizzatrice dei discepoli laChiesa e ciograve che egrave necessario per farne parte (pentimento dei peccati ebattesimo)85 Cosigrave conclude il letterato Cinese

82 Cf VSSC 527-57383 VSSC 57484 VSSC 57585 Cf VSSC 579-594

51I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograve chemi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlo spero dipoter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via diretta per tornareallrsquoOrigine Che il signore del Cielo la protegga in modo che leipossa benevolmente testimoniare e diffondere i suoi insegnamenti e farsigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di generazione in generazioneaffincheacute ogni persona li lodi pratichi il bene e desista dal compiere ilmale ne avragrave un merito cosigrave grande da non poter essere misurato86

3 il laquosensO della Realtagraveraquo COMe fOndaMentOdel dialOGO inteRCultuRale

Chiunque legga il Catechismo si trova di fronte a una domandaineludibile qual egrave il reale fondamento del dialogo tra il letteratoOccidentale e il letterato Cinese Come riescono i due interlocutori acomunicare a intendersi a trovare lrsquoaccordo su questioni di vitaleimportanza dal momento che le rispettive culture ndash cioegrave i loro modi diparlare di pensare di vivere ndash sembrano incompatibili

innanzitutto gli interlocutori condividono consapevolmente lrsquounicaragione la laquofacoltagrave di conoscere discorsiva e giudicatriceraquo87 comune a tuttigli uomini88 tale ragione universale differisce dallrsquointelletto soltanto per lasua modalitagrave di esercizio questo infatti opera intuitivamente (il νοῦς ari-stotelico) mentre quella agisce discorsivamente (λόγος διὰνοια)89

86 VSSC 59687 a GuzzO ndash V Mathieu laquoRagioneraquo 1827 88 Cf VSSC 20789 Cf laquoPensieroraquo in DFil 657 laquoRagioneraquo Ibid 723 Ricci fa propria la metafisica

tomista che aveva studiato negli anni di formazione al Collegio Romano (cf GCRi VelleR MatteoshyRicci 70 M fOis laquoil Collegio Romanoraquo 203-228) la distin-zione-unione di intelletto e ragione egrave stata chiaramente definita da tommasodrsquoaquino laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagrave diverse tut-tavia vengono denominati da atti diversi infatti il termine intelletto egrave de -sunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentre ragione deriva dallaricerca e dal processo discorsivoraquo (STh ii-ii 49 5 ad 3)

52 A Olmi

Giagrave dagli inizi del dialogo quando il letterato Cinese chiede alletterato Occidentale di parlargli del signore del Cielo lo 西士 Xīshigravepremette laquoCercherograve di spiegare la religione cattolica del signore delCielo per dimostrare che egrave la vera religione [] Prima di tutto presen-terograve le ragioni su cui essa si fondaraquo90

la prima di esse consiste nel riconoscimento dellrsquointelletto-ragionecome facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquodi tutte le cose chedistinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grande della facoltagraveintellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere il giusto dallrsquoer-rato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qualcosa che nonsia ragionevole [以理 yǐ lǐ]raquo91 un concetto questo nuovamente riba-dito nel corso del dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo92 laquoessere viventeraquo lo distingue daimetalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piantelaquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsiva ndashnon intelletto intuitivo ndash lo distingue dagli spiriti Gli esseri spiritualiintuiscono profondamente e completamente i princigravepi delle cose comese li vedessero in uno specchio a loro non serve il ragionamentodiscorsivo93 Gli esseri umani invece debbono ragionare per compren-dere e per trovare ciograve che egrave nascosto essi usano ciograve che giagrave sanno per

90 VSSC 2291 VSSC 23 a proposito dei termini cinesi usati da Ricci per tradurre laquointellettoraquo e

laquoragioneraquo cosigrave commentano i traduttori inglesi laquoLing-tsrsquoai (靈才) Ricci put thesetwo terms together [靈 significa ldquospiritordquo 才 significa ldquoabilitagrave talentordquo] to trans-late the Western word ldquointellectrdquo Li (理) this term which meant ldquograinrdquo orldquoveinsrdquo found in stone came to signify the ldquoprinciplesrdquo or ldquolawsrdquo of nature ldquoratio-nalityrdquo and ldquotruthrdquo used extensively in this work there is a certain ambiguityabout it in some passages it is not always possible to determine precisely whichmeaning was uppermost in Riccirsquos mindraquo (VSSC tr ingl 68 nota)

92 attribuita ad aristotele (cf EtshyNic i 13 1102b-1103a) la definizione di uomo comeanimalshyrationale egrave un luogo comune della filosofia scolastica Cf STh i-ii 1 1

93 Cf STh i 58 5

53I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dedurre ciograve che ancora non sanno Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza proven-gono soltanto dallrsquouso della ragione94

lrsquointelletto-ragione ha una funzione conoscitiva fondamentale

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto non puograve artificiosamenteessere considerato falso tutto ciograve che la ragione mostra esserevero non posso non riconoscerlo come vero tutto ciograve che la ragio-ne mostra essere falso non posso non riconoscerlo come falso95 laragione ha con lrsquouomo la stessa relazione che il sole diffondendoovunque la sua luce ha con il mondo abbandonare i princigravepiaccertati dallrsquointelletto e conformarsi alle opinioni altrui egrave comeoscurare la luce del sole e cercare un oggetto con una lanterna96

la spiegazione degli insegnamenti del signore del Cielo ndash dichiara illetterato Occidentale ndash laquosaragrave basata sulla ragione [理 lǐ]raquo97 il letteratoCinese concorda pienamente con questa intenzione poicheacute ha sentitodire che laquoagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugravee che offendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo98

attraverso lrsquouso della ragione pertanto i due interlocutori si pro-pongono di giungere alla veritagrave Ma di quale veritagrave si tratta di unarivelazione o manifestazione basata sullrsquoevidenza della conformitagravecon una regola o con un concetto stabiliti a priori della coerenzainterna del ragionamento e del discorso dellrsquoutilitagrave o della strumenta-litagrave intese in senso pragmatico99 O invece della corrispondenza del

94 VSSC 42595 Cf STh i 16 1-296 VSSC 2597 VSSC 2698 VSSC 33099 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918

54 A Olmi

pensiero e della realtagrave ndash dellrsquoadaequatioshy reishy etshy intellectus di isaacisraeli ben solomon e di tommaso drsquoaquino100

lrsquointero contesto dellrsquoopera di Ricci oltrecheacute la formazione filoso-fico-teologica da lui ricevuta fanno segno allrsquoultima concezioneanche per il gesuita maceratese come per tutti i tomisti la strutturarelazionale della conformitagrave conoscitiva laquocomporta da un lato lrsquointrin-seca luminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutivaapertura o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso ilfrutto dellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamen-te si intende per veritagraveraquo101 afferma il letterato Occidentale nelCatechismo che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentrelrsquooggetto della volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo102 il letterato Cinese daparte sua riconosce che laquotutti gli uomini possiedono una mente capa-ce di distinguere il giusto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunquenon sia in grado di comprendere questa veritagrave egrave come una persona cheabbia smarrito le fondamenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo103

tuttavia la veritagrave non egrave soltanto un atto mentale un esercizio del-lrsquointelligenza essa scaturisce dallrsquoadeguazione alla realtagrave del pensierodellrsquoazione e dellrsquointera vita tale valenza etica della veritagrave egrave chiarissi-ma nel Catechismo e corrisponde allrsquoorientamento della filosofia con-fuciana e cinese in generale104 il 中士 zhōngshigrave ritiene che laquoin ognidiscussione egrave essenziale porre la veritagrave al di sopra di tutto [] lrsquouomonobile fonda la propria vita sulla veritagrave in sua presenza le si adeguain sua assenza fa opposizione Chi puograve trovarlo stranoraquo105 e lo 西士Xīshigrave piugrave avanti concorda laquoGli uomini nobili non hanno motivo diopporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo106

100 Cf STh i 16 2 CG i 59 DeshyVer 1 1101 B MOndin laquoVeritagraveraquo 647102 VSSC 450103 VSSC 75104 Cf d BOdde laquoharmony and Conflictraquo 19-80 YP Mei laquothe Basisraquo 149-166

zhanG ChunPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-644105 VSSC 27106 VSSC 80

55I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

a differenza di molti pensatori dellrsquoOccidente moderno P MatteoRicci aderisce fermamente al sensoshydellashy realtagrave e lo suppone integronegli interlocutori con i quali si confronta nel corso della sua missionein Cina Ma che cosrsquoegrave esattamente il laquosenso della realtagraveraquo intendendolaquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (che laquoindica una capa-citagrave di intendere conoscere vedere o anche di esprimere un punto divista una valutazioneraquo)107 avere laquosenso della realtagraveraquo significa conosce-re il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo e immediato e saperdiscernere e utilizzare i riferimenti necessari ad orientarsi in esso ilsensoshydellashyrealtagrave egrave quindi la facoltagrave corrispondente al sensusshynaturaecommunis della filosofia di tommaso drsquoaquino unrsquointelligenza imme-diata dei princigravepi gnoseologici (causalitagrave finalitagrave nonshycontraddizione) edelle certezze esistenziali fondamentali (laquola realtagrave esisteraquo laquoio esistoraquolaquola realtagrave egrave conoscibileraquo laquola realtagrave egrave ordinataraquo) che si pone alla base diogni successivo sviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouo-mo108 esso egrave indispensabile tanto nella vita di ogni giorno quanto nellericerche piugrave avanzate permette di individuare la gerarchia delle certezzeoriginarie dellrsquoesistenza e di radicarsi in esse in modo da vivere unavita pienamente umana

il senso della realtagrave non dipende da alcuna credenza religiosa oconvinzione filosofica egrave una costanteshy antropologica che accomunatutti gli uomini di ogni tempo razza cultura Egrave impossibile trovare unuomo che ne sia del tutto sprovvisto (non riuscirebbe a sopravvivere)ma solo i saggi i sapienti i santi lo possiedono nel grado piugrave alto

non sono mancati nella storia del pensiero umano tentativi ditogliere valore e fondamento al senso della realtagrave considerandolocome una forma di sapere troppo immediata ingenua irriflessa (equindi ingannevole)109 tuttavia poicheacute il sistema delle laquocertezze uni-

107 d Vitali Sensusshyfidelium 149108 Cf P faGGiOttO laquosenso comuneraquo 546-547 a liVi Ilshysensoshycomune FSC109 secondo alcuni filosofi ndash occidentali e orientali ndash la realtagrave semplicemente nonshyesiste Cf

a santuCCi laquonichilismoraquo 891 Gf PaGallO laquoGorgiaraquo 864-867 G tuCCi laquoindiaraquo1347-1348 P drsquoelia laquoCinaraquo 1045-1059 M GRanet Ilshypensieroshycinese 393 s CaRaMella laquoscetticismoraquo 339-342 G CaPOne BRaGa laquofenomenismoraquo 314-329

56 A Olmi

versali e necessarie costitutive della conoscenza umana come taleraquo110 egraveun insieme organico le cui parti sono interdipendenti e interagenti sia iltentativo di negare in blocco il senso della realtagrave sia quello di rifiutarneun singolo elemento sono ugualmente insostenibili Chi vuole discono-scere il senso della realtagrave e il suo porsi a fondamento di ogni possibileconcezione del mondo (filosofica scientifica artistica religiosa) laquopuogravecon assoluto rigore razionale descrivere la pretesa di negarlo non puograveinvece giustificare in modo alcuno ndash trattandosi di una scelta per suanatura immotivata ingiustificabile ndash questa negazioneraquo111

Egrave nel costante ndash sia pure implicito ndash appello al senso della realtagrave chepossiamo trovare il filo conduttore del Catechismo il criterio dirimentedella lunga discussione il fondamento ultimo del dialogo tra i due inter-locutori che incarnano Weltanschauungen lontanissime al limite dellareciproca estraneitagrave Ricorrendo alle certezze originarie dellrsquoesistenza eai primi princigravepi della conoscenza ndash sia pure mediati da riferimenti lette-rari filosofici e religiosi ndash lo 西士 Xīshigrave conduce il 中士 zhōngshigrave ariconoscere lrsquoesistenza e gli attributi di dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delleconcezioni filosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana(capitolo ii) lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenzialediversitagrave dallrsquoanima degli animali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinse-gnamento buddhista e neoconfuciano secondo cui dio egrave allrsquointerno diogni cosa e forma unrsquounitagrave con tutte le cose (capitolo iV) la falsitagravedella teoria buddhista della reincarnazione delle anime (capitolo V)lrsquoinsufficienza della morale daoista e la reale esistenza del Paradiso edellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentale bontagrave della natura umanae la ragionevolezza della morale cristiana (capitolo Vii) lrsquoefficaciadel celibato ecclesiastico nella diffusione della Via (capitolo Viii)

la ragione naturale messa in atto dai due interlocutori del Cashyteshychishysmoricciano attraverso il continuo richiamo al senso della realtagrave ndash e quin-di allrsquointuizione intellettuale dei primi princigravepi e delle certezze origi-narie ndash diventa cosigrave rectashyratio ragione sapienziale che supera i limi-ti dellrsquoesperienza immediata per elevarsi alla conoscenza di dio e pre-

110 liVi Ilshysensoshycomune 165111 FSC 151

57I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pararsi alla rivelazione del suo mistero Come dice il letterato Oc ci -den tale laquoEgrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttostoche con gli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre laragione non puograveraquo112

4 MatteO RiCCi e le ReliGiOni Cinesi inCOMPRensiOne OdisCeRniMentO

uno dei principali rimproveri che vengono mossi attualmente aMatteo Ricci e al metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo cosigrave comrsquoegrave applica-to nel Catechismo egrave di aver attaccato con ingiustificabile durezza leposizioni filosofico-religiose delle tre grandi scuole presenti in Cina aisuoi tempi ndash buddhismo daoismo neoconfucianesimo ndash accordandosolo al confucianesimo laquoclassicoraquo la dignitagrave di interlocutore dellrsquoan-nuncio cristiano

alcuni autori accusano Ricci di totale incomprensione nei confron-ti delle concezioni piugrave originali del pensiero cinese113 tale incom-prensione sarebbe dovuta sia a unrsquoinsufficiente penetrazione storico-filosofica sia allrsquoimpianto metafisico-scolastico che il gesuita macera-tese aveva ricevuto nel corso della sua formazione sia alla prospettivateologica esclusivista ndash di matrice agostiniana ndash da lui adottata114

112 VSSC 181113 laquoWe discover that Ricci did not really grasp the central ideas of the various

Chinese schools of thought of his day or their historical backgroundraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 47)

114 laquounfortunately Ricci in examining these concepts did not take account of theirconnotations within their original thought systems he analyzed these terms fromthe perspective of scholastic philosophy and could only see superficial similaritieswhich he criticized while failing to understand their deeper meaningraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 48) secondo i tra-duttori inglesi del Catechismo la maggior parte dei teologi contemporanei diRicci avrebbe creduto che laquooutside of Christianity there is no other truth whichbrings salvation [] this kind of theology led Ricci to oppose taoism andBuddhismraquo (Ibid 50-51)

58 A Olmi

altri critici credono piuttosto che la stroncatura ricciana del bud dhi -smo e del daoismo abbia avuto motivazioni di strategia missionaria daun lato il confucianesimo laquoclassicoraquo era certamente piugrave benvisto daimandarini ai quali egli aveva deciso di rivolgersi del buddhismo edel daoismo dallrsquoaltro

lrsquouniversalismo buddhista la sua maggiore adattabilitagrave alle esigen-ze logiche di un contesto asiatico e soprattutto il fatto che si tro-vasse a fornire risposte differenti a domande di senso analoghe aquelle cui anche il Cristianesimo replicava ne [facevano] un temi-bile avversario Per questa ragione il Ricci si scaglieragrave piugrave e piugravevolte nel corso del testo contro il Buddhismo e il daoismo que-strsquoultimo come presupposto logico in Cina del primo115

altri studiosi ancora ndash con maggiore equilibrio ndash riconoscono cheRicci aveva sigrave una comprensione piuttosto superficiale del buddhismo edel daoismo ma che nondimeno si era impegnato per anni nel loro stu-dio116 non poteva essere cosigrave sprovveduto in materia come alcuni lodipingono secondo Corradini avendo Ricci identificato in tali religioni

gli ostacoli piugrave importanti allrsquoespansione del cristianesimo [appare] piut-tosto naturale che abbia cercato di contrastarle [] Egrave chiaro comunqueche le informazioni di Ricci riguardo a taoismo e buddismo provenivanodai letterati confuciani con i quali era in contatto egli era abbastanzabene informato e si deve notare che nelle sue discussioni apologeticheegli non mostrograve mai disprezzo per le dottrine contro le quali combattevae discuteva al contrario Ricci discusse con argomenti razionali e perquesta ragione fu molto apprezzato perfino dai suoi avversari117

115 a ChiRiCOsta laquointroduzioneraquo in VSSC tr it di id 49116 laquoduring all these years Ricci was trying to understand the Chinese religious tradi-

tion [] Of the three teachings (Confucianism Buddhism and daoism) Riccirsquosdeepest understanding centred on Confucianism with some basic comprehensionof Buddhism and only a superficial knowledge of daoismraquo (JW Witek laquotheMissionary strategyraquo 49)

117 P CORRadini laquoMatteo Ricciraquo XXV-XXXVi

59I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Resta il fatto perograve che il giudizio del gesuita maceratese nei con-fronti delle religioni cinesi egrave stato talmente tranchant da appariresgradevolmente in contrasto con la sensibilitagrave dellrsquoOccidente contem-poraneo laquoper noi oggi tali idee sono di un certo imbarazzoraquo118anche le parole del Concilio Vaticano ii potrebbero essere usate permettere in discussione su questo punto la prospettiva di Ricci

le [] religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di supe-rare in vari modi lrsquoinquietudine del cuore umano proponendo dellevie cioegrave dottrine precetti di vita e riti sacri la Chiesa cattolicanulla rigetta di quanto egrave vero e santo in queste religioni essa consi-dera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere quei precet-ti e quelle dottrine che quantunque in molti punti differiscano daquanto essa stessa crede e propone tuttavia non raramente rifletto-no un raggio di quella veritagrave che illumina tutti gli uomini119

il daoismo in particolare egrave assai apprezzato dalla teologia cattoli-ca contemporanea 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave ha individuato proprio nel 道dagraveo la laquospina dorsaleraquo dellrsquoesperienza del sacro piugrave caratteristica dellaciviltagrave cinese suscettibile di nuove e significative interpretazioni allaluce della Rivelazione cristiana120

a questo punto in che modo si puograve valutare la laquochiusuraraquo di Riccinei confronti del buddhismo del daoismo e del neoconfucianesimo ela sua laquoaperturaraquo nei confronti del confucianesimo originario Perrispondere a tale domanda occorre prendere una chiara posizione neiconfronti della veritagrave

se si accoglie lrsquoimperativo categorico dellrsquoideologia relativistasecondo cui la veritagrave ndash intesa nel senso di laquoadeguazione alla realtagraveraquo ndashnon solo non si riesce a trovare ma nonshydevrsquoessereshycercata allora ogniconcezione di dio del mondo e dellrsquouomo sembreragrave equivalente a

118 J shih laquoMatteo Ricciraquo 69119 Na 2120 Cf 靖保路 JigravenG BǎOlugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveo

weacutenhuagraveraquo 393-423

60 A Olmi

qualsiasi altra esse appariranno semplici opinioni nessuna delle qualipuograve neacute deve imporsi sulle altre Ciograve che conta sono la tolleranza e ildialogo interculturale finalizzati allo scambio di conoscenze laquoutiliraquo(come quelle scientifiche e tecnologiche) Matteo Ricci egrave stato grandequando ha aperto un canale di comunicazione tra lrsquoOccidente e laCina lo egrave stato assai meno quando ha preteso di convertire i cinesi alcristianesimo121

se invece ci si lascia ispirare dal senso della realtagrave se ci si lasciadocilmente e saggiamente e ragionevolmente guidare dalle certezze ori-ginarie dellrsquoesistenza e dai princigravepi primi della conoscenza si dovragraveammettere che alcune concezioni di dio del mondo e dellrsquouomo sonopiugraveshyvereshydishyaltre ciograve non vuol dire che una sola sia assolutamente vera eche tutte le altre siano assolutamente false bensigrave che esiste una gerar-chiashydelleshyveritagraveshyconosciute dalle culture che tutte le culture contengo-no qualcosa di vero ma anche qualcosa di falso e che il quantum diveritagrave ndash cioegrave di effettiva adeguazione alla realtagrave ndash presente in ogni cultu-ra egrave laquocristianizzabileraquo cioegrave rende sempreshyeshyovunque possibile lrsquoascoltodellrsquoannuncio cristiano e la conseguente libera scelta della fede

la considerazione intellettualmente onesta del valore umano e spi-rituale di qualsiasi cultura ndash compresa quella alla quale noi stessiapparteniamo ndash impone allora un duplice discernimento in primoluogo un discernimentoshy conoscitivo che non laquoprenda per buonoraquotutto ciograve che la cultura in esame pensa e dice ma ne valuti il grado dicorrispondenza a ciograve che egrave possibile conoscere di dio del mondo del-lrsquouomo in secondo luogo un discernimentoshy espressivo che valutilrsquoeffettiva capacitagrave della cultura di comunicare e rendere condivisibilile proprie conoscenze senza creare equivoci e indurre nellrsquoerrorecoloro che si servono di quella terminologia di quelle immagini diquei simboli per orientarsi nella realtagrave

121 Egrave questo il senso ndash piugrave o meno dichiaratamente espresso ndash della quasi totalitagravedelle interpretazioni laiciste di Matteo Ricci che sullo sfondo del laquoterzo frainten-dimentoraquo di cui abbiamo parlato dissociano la funzione del mediatore culturaleda quella del missionario cristiano non vedendo in che modo la ragione universa-le possa condurre alle soglie della fede rivelata

ambedue i discernimenti sono guidati da un duplice criterio inprimo luogo da un criterioshyfilosofico basato sulla laquofilosofia implici-taraquo ndash procedente in modo piugrave o meno rigoroso e formale dal sensodella realtagrave ndash la quale costituisce il

nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costante nella storiadel pensiero si pensi solo come esempio ai princigravepi di non contrad-dizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione della per-sona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altritemi indicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste uninsieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patri-monio spirituale dellrsquoumanitagrave [] Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragio-ne riesce a intuire e a formulare i princigravepi primi e universali dellrsquoesse-re e a far correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti diordine logico e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta ocome la chiamavano gli antichi orthogravesshylogos rectashyratio122

in secondo luogo da un criterioshyteologico fondato dal riferimentoal laquodeposito della federaquo trasmesso dalla sacra tradizione e dallascrittura laquostrettamente congiunte e comunicanti tra lororaquo123 e autenti-camente interpretate da parte del laquosolo magistero vivo della Chiesa lacui autoritagrave egrave esercitata nel nome di Gesugrave Cristoraquo124 i due criteri inte-ragiscono e consentono di preparare il terreno allrsquoannuncio e allrsquoin-culturazione del Vangelo il discernimento conoscitivo distingue leveritagrave conformi alla realtagrave secondo la ragione universale che sono gliaspetti propriamente laquocristianizzabiliraquo di ogni cultura il discernimen-to espressivo ne individua i termini le immagini i simboli che si pre-

61I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

122 FR 4123 DV 9124 DV 10

62 A Olmi

stano a veicolare i significati e a trasmettere i contenuti della Ri ve la -zio ne cristiana

Matteo Ricci in tutta la sua attivitagrave missionaria e in particolare nelCatechismo ha dedicato le proprie (notevoli) capacitagrave allrsquoesercizio delduplice discernimento culturale sul piano conoscitivo egli ha confutatole irragionevoli visioni di dio del mondo dellrsquouomo presenti nella cul-tura cinese e ha proposto concezioni piugrave adeguate allrsquouniversale espe-rienza conoscitiva della realtagrave Per fare solo alcuni esempi tra i piugravesignificativi delle veritagrave transculturali ndash o piuttosto metaculturali ndashche il letterato Occidentale propone al suo interlocutore dal nulla nonnasce nulla ma ci devrsquoessere unrsquoorigine o un principio che dia laquoinizioa tutti gli esseriraquo125 il creatore dellrsquouomo dotato di intelligenza ecoscienza non egrave un principio indeterminato e impersonale percheacute laquoilfiglio non puograve essere piugrave grande di sua madreraquo126 lrsquoanima dellrsquouomo egravespirituale percheacute egrave in grado di laquocomprendere gli esseri spirituali e lenature di molte realtagrave immaterialiraquo127 non crsquoegrave una via di mezzo tra lrsquoe-sistenza e la non esistenza delle cose128 non si puograve laquoaffermare che ilcreato egrave pari al Creatoreraquo129 ogni uomo agisce mosso da una motiva-zione cioegrave in vista di un fine morale130 laquolrsquouomo desidera conoscereuna veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo131

sul piano espressivo Ricci ha sottolineato lrsquoimportanza di una ter-minologia non equivoca laquoChi cerca di stabilire il proprio insegna-mento come guida per gli altri dovrebbe fornire nomi appropriati pertutti i generi degli esseriraquo132 da questo punto di vista il termine laquonon-essereraquo (無 wuacute) usato dal daoismo e il termine laquovuotoraquo (空 kōng)usato dal buddhismo risultano totalmente inadeguati per indicare ilsignore del Cielo

125 VSSC 74 cf STh i 44 1126 VSSC 91127 VSSC 147128 Cf VSSC 180129 VSSC 208130 Cf VSSC 323131 VSSC 383132 VSSC 190

63I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

133 VSSC 72134 VSSC 93

Qualsiasi cosa deve realmente essere prima che si possa affermare lasua esistenza ciograve che realmente non egrave di fatto non esiste se lrsquooriginedi ogni cosa non fosse reale ciograve che egrave uscito da essa non esisterebbePersino i piugrave santi tra gli uomini di questo mondo non possono trarrelrsquoesistenza dalla non esistenza come potrebbero il non-essere e ilvuoto utilizzare la propria nullitagrave e la propria vacuitagrave affincheacute i dieci-mila esseri giungano allrsquoesistenza e continuino ad esistere se siosservano le cause delle cose e le si chiamano laquovuotoraquo e laquonon-esse-reraquo dal momento che questi non possono essere neacute causa efficienteneacute formale neacute materiale neacute finale di quale utilitagrave sarebbero133

Certamente la prospettiva del discernimento attuato da Ricci egrave pre-valentemente negativa egli era interessato a sgombrare il campo daglierrori e dagli equivoci che potevano ostacolare lrsquoannuncio cristianopiuttosto che a valorizzare in maniera positiva le concezioni e la termi-nologia che aveva incontrato in Cina in modo tale da esplorarne lepotenzialitagrave teologiche ai fini dellrsquoinculturazione del Vangelo Ma ilruolo di precursore del gesuita maceratese non poteva spingersi sino aquesto punto la ricerca approfondita dei seminashyVerbi nella civiltagrave cineseegrave unrsquoesigenza della Chiesa presente e un compito della Chiesa futura alnostro cammino di fede sia di incoraggiamento e di monito lrsquoinesorabileammonimento del letterato Occidentale del Catechismo al suo interlo-cutore cinese laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro malei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo134

II

Ragione natuRale e Ragione sapienziale

nel pensieRo di p Matteo Ricci

1 laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo e SenSo DeLLA reALTagrave

Prima di affrontare lrsquoargomento che ci siamo proposti ndash cioegrave ilruolo svolto dalla ragione naturale e sapienziale nel pensiero di P Matteo ricci ndash egrave necessario chiarire alcune fondamentali questioni

Esiste la realtagrave Egrave la stessa per tutti Egrave ordinata (cioegrave obbedisce aleggi) Egrave conoscibile Oltre ad essere fatta di materia comprendeanche una dimensione immateriale Coincide con lrsquouniverso fisicooppure ha al di sopra di seacute una Realtagrave trascendente e inaccessibileallrsquointelletto umano

Forse qualcuno risponderagrave negativamente a questi interrogativicertamente molti nel contesto culturale dellrsquooccidente contempora-neo direbbero di no almeno agli ultimi due P Matteo ricci avrebberisposto di sigrave a ciascuno di essi egli infatti condivideva senza riservela concezione realista di san Tommaso drsquoAquino caratteristica di tuttala teologia laquocattolicaraquo ndash cioegrave conforme al magistero della Chiesa1

64 SD 652 (2020) pp 64-101

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con lo stesso titolo in SRF 259-2871 La straordinaria importanza di san Tommaso drsquoAquino nel panorama della teologia

cattolica egrave stata sottolineata piugrave volte dal magistero della Chiesa A tal propositoricordiamo soltanto lrsquoattestazione di san Giovanni Paolo II nella lettera enciclicaFides et ratio laquoSan Tommaso egrave sempre stato proposto dalla Chiesa come maestrodi pensiero e modello del retto modo di fare teologia Mi piace ricordare [] quantoha scritto il mio predecessore il Servo di Dio Paolo VI in occasione del settimocentenario della morte del Dottore Angelico ldquoSenza dubbio Tommaso possedetteal massimo grado il coraggio della veritagrave la libertagrave di spirito nellrsquoaffrontare i nuoviproblemi lrsquoonestagrave intellettuale di chi non ammette la contaminazione del cristiane-simo con la filosofia profana ma nemmeno il rifiuto aprioristico di questa Perciograveegli passograve alla storia del pensiero cristiano come un pioniere sul nuovo camminodella filosofia e della cultura universalerdquoraquo (FR 43)

Tale concezione che si accompagna a un inconfondibile laquostile dipensieroraquo filosofico e teologico2 egrave espressa sinteticamente nellrsquoenci-clica Fides ed ratio di san Giovanni Paolo II

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressi delsapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costantenella storia del pensiero Si pensi solo come esempio ai principi di noncontraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione dellapersona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altri temiindicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste un insiemedi conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patrimonio spiri-tuale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovassimo dinanzi a una filosofiaimplicita per cui ciascuno sente di possedere questi principi anche sein forma generica e non riflessa Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragioneriesce a intuire e a formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e afar correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logi-co e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio3

65II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

2 Lo laquostile di pensieroraquo che caratterizza la teologia (genuinamente) cattolica non egraveanalitico neacute sintetico neacute dialettico ma fondamentalmente analogico cf A oLMIlaquoLa strutturaraquo 344-346 Tale stile egrave conforme al laquomodo di essereraquo della ChiesalaquoLrsquoapproccio che caratterizza la Chiesa cattolica egrave un entrambie piuttosto che unoo Per la tradizione cattolica non egrave natura o grazia ma la natura investita dallagrazia non egrave ragione o fede ma la ragione illuminata dalla fede non egrave legge oVangelo ma la legge ispirata dal Vangelo non egrave Scrittura o tradizione ma laScrittura sia come prodotto che come norma della tradizione non egrave fede o operema la fede che si traduce in opere e le opere che esprimono la fede non egrave autoritagrave olibertagrave ma lrsquoautoritagrave al servizio della libertagrave non egrave unitagrave o diversitagrave ma lrsquounitagravenella diversitagraveraquo (rP MCBrIen laquoChiesa cattolica romanaraquo 155)

3 FR 4

A Olmi66

Il realismo filosofico-teologico della Chiesa cattolica si fondaquindi sulla certezza che esista un insieme di veritagrave ndash cioegrave di cono-scenze corrispondenti a ciograve che le cose sono4 ndash patrimonio dellrsquoessereumano in quanto persona Tali conoscenze si fondano sullrsquoevidenzaovvero sulla laquopresenza chiara ed inequivocabile della realtagraveraquo5 nonscaturiscono da particolari riflessioni sullrsquoesperienza ma dallrsquoespe-rienza nella sua immediatezza ndash sia pur mediata da inferenze intuitiveesse sono laquouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante inmezzo a tutte le variabili di cultura e di condizioni sociali come sonopure una costante attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzio-ni) delle capacitagrave intellettive individualiraquo6

Le veritagrave della laquofilosofia implicitaraquo ndash ovvero le laquoveritagrave originarieraquoche si identificano con i primi princigravepi della realtagrave ndash non sono dimo-strabili neacute confutabili neacute presuppongono alcun ragionamento percheacutela possibilitagrave stessa di ragionare si fonda su di esse Le laquoveritagrave origina-rieraquo si rivelano cosigrave non allrsquointelletto ma a una speciale facoltagrave cono-scitiva riconducibile alla cogitativa dellrsquoantropologia tomista7 vale adire al senso della realtagrave

4 Sui diversi significati di laquoveritagraveraquo cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918 Sul significato dilaquoveritagraveraquo come adaequatio rei et intellectus nel pensiero di Tommaso drsquoAquino cf laquoVeritagraveraquo in DEST 647-652

5 Cf A LLAno Filosofia della conoscenza 446 FSC 377 La cogitativa detta anche ratio particularis egrave una facoltagrave conoscitiva intermedia tra

i sensi interni (sensus communis memoria e fantasia) e lrsquointelletto svolge nellrsquouo-mo un ruolo analogo a quello svolto negli animali dallrsquoistinto Secondo lrsquoAquinatead essa competono le seguenti funzioni laquoa) apprendere i contenuti di valore ointentiones insensatae quali la bontagrave e la malizia drsquoun oggetto [] b) giudicare deisensibili comuni e dei sensibili propri [] c) preparare il phantasma da cui lrsquointel-letto possa astrarre la conoscenza dellrsquoessenza [] d) percepire in concreto quellenozioni ontologiche fondamentali (realtagrave sostanza causa relazione e gli altri predi-camenti) che lrsquointelletto afferra poi nellrsquouniversalitagrave dellrsquoastrazioneraquo (laquoCogitativaraquoin DEST 119)

67II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Intendendo laquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (chelaquoindica una capacitagrave di intendere conoscere vedere o anche di espri-mere un punto di vista una valutazioneraquo8) avere laquosenso della realtagraveraquosignifica conoscere il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo eimmediato e saper discernere e utilizzare i riferimenti necessari adorientarsi in esso Il senso della realtagrave egrave quindi lrsquointelligenza immedia-ta delle laquoveritagrave originarieraquo che si pone alla base di ogni successivosviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouomo9 Ma qualisono queste veritagrave

Egrave impossibile proprio percheacute sono alla base di ogni possibileragionamento classificarle ed elencarle in modo definitivo esistonotuttavia alcuni tentativi di circoscrivere e di concettualizzare le piugraveimportanti tra di esse come quello compiuto da Livi che fa segno aquattro laquorealtagrave esistenzialiraquo (di carattere contenutistico) e a tre laquoprimiprincigravepi della conoscenzaraquo (di carattere formale)10

La prima laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave il mondo come universo di coselaquoCi sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sensibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo11

8 D VITALI Sensus fidelium 1499 Il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con una locu-

zione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione soggettiva(la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoinsie-me delle laquoveritagrave originarieraquo) In generale sullrsquoargomento cf P FAGGIoTTolaquoSenso comuneraquo 546-547 FSC A LIVI Il senso comune

10 Prendendo le mosse dal contributo dato da Eacutetienne Gilson alla discussione sullaquopunto di partenzaraquo della filosofia Antonio Livi ha scandagliato in profonditagrave latematica delle certezze originarie della conoscenza cf in particolare i giagrave cit FSCe A LIVI Il senso comune Purtroppo alcune scelte terminologiche non troppo felici ndashad esempio egli parla quasi esclusivamente di laquocertezzeraquo piuttosto che di laquove ri tagraveraquo eusa la dizione equivoca di laquosenso comuneraquo ndash hanno forse ostacolato la diffusioneche la sua indagine avrebbe meritato

11 FSC 43

A Olmi68

Le laquocoseraquo immediatamente sperimentate dallrsquouomo nel mondo equi-valgono agli laquoentiraquo della metafisica classica tutto ciograve che ha lrsquoessere eche appare come qualcosa di definito e di limitato Dimensioni essen-ziali della nozione di laquouniversoraquo o laquomondoraquo percepita dal senso dellarealtagrave sono lrsquounitagrave di tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordinecosmico vale a dire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazionereciproca Lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoeviden-za della limitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inserisco-no nella struttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almenopotenzialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia diazione in grado di influire sulle altre cose

La seconda laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave lrsquoio

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio12

La conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggettooggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri La struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave La conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere lrsquoio conosce se stesso (come soggetto conoscente) nellrsquoatto diconoscere il mondo13

La terza laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la libertagrave Lrsquoio laquosubisce come ognialtro essere la causalitagrave dellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae aunrsquoesistenza meramente passiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa

12 FSC 4613 Cf FSC 45

69II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

non-meccanica non-necessariaraquo14 Questa egrave lrsquoesperienza della libertagraveunrsquoesperienza primaria e indubitabile in cui lrsquoio si sperimenta comeuna causa di livello superiore che non soltanto egrave causata ma ha qual-cosa di creativo Prendendo consapevolezza di se stesso come di unsoggetto libero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi eresponsabili e dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essen-zialmente diversi dalle laquocoseraquo Le persone libere e responsabili sonoinserite in un universo di valori gerarchicamente ordinati un ordinemorale che si lega strettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e cheprescrive di adeguarsi volontariamente ad esso

La quarta laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la causa prima e il fine ultimo ditutto ciograve che esiste

Includere anche Dio tra le certezze oggettive del [senso della realtagrave]egrave da una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoal-tra parte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di [sensodella realtagrave] come sistema organico di certezze necessarie e univer-sali previe a ogni scienza (metafisica compresa)15

La causa prima egrave la fonte di ogni perfezione della realtagrave egrave quindiun essere perfettissimo che gode in sommo grado di intelligenza dibontagrave di libertagrave Questo essere ndash laquoche tutti chiamano Dioraquo16 ndash egrave ilmedesimo che regola lrsquouniverso e che dirige la natura allo svolgimen-to dei suoi fini la causa prima egrave anche il fine ultimo percheacute ambeduecoincidono con la perfezione suprema che si intuisce dietro le tanteperfezioni diverse per modo e qualitagrave che si colgono nella realtagrave Talecertezza non si basa su unrsquoevidenza immediata ma sullrsquoevidenza dellaconclusione di un processo inferenziale che conduce dallrsquoordine delmondo a una causa trascendente e da qui a un principio ordinatoreattraverso la realtagrave della persona e della sua libertagrave

14 FSC 4915 FSC 52-5316 STh I 2 3

A Olmi70

I laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo riconosciuti e spontaneamenteutilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dal senso della realtagravesono il principio di non contraddizione il principio di causalitagrave ilprincipio di finalitagrave Il principio di non contraddizione afferma che laquoegraveimpossibile essere e non essere contemporaneamente e nello stessosensoraquo la sua formulazione ontologica egrave strettamente legata alla for-mulazione logica (laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizionecontemporaneamente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esi-stente (e immediatamente evidente) tra lrsquoessere e il linguaggio tra larealtagrave e il discorso che la rappresenta La realtagrave non si contraddice eanche il discorso ndash poicheacute si riferisce alla realtagrave ndash non puograve essere con-traddittorio Al principio di non contraddizione si riconducono il prin-cipio del terzo escluso (laquonon crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il nonessereraquo) e il principio di identitagrave (laquociograve che egrave egrave ciograve che egraveraquo)17

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo Una volta esaurita ladomanda sul che cosa una cosa sia egrave spontaneo chiedersi da che cosaquesta cosa egrave nessuna cosa composta nessuna pluralitagrave si spiega perse stessa laquonon si spiega per la semplice ragione che lrsquoun terminecostitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivo non essendo allora unitipercheacute essi sono quelli che sono chi altri o che altra cosa li haunitiraquo18 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tutto ciograve che acca-de ha qualcosa che lo fa accadere Le cose sono tra loro concatenateda rapporti continui di coordinazione dinamica di dipendenza (spessoreciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga e sia la causa-litagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi naturali) sianellrsquoordine morale (ambito della legge morale)

Il principio di finalitagrave afferma che laquoogni agente opera in vista di unfineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone di fronte aglienti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquoda che cosaraquoessi provengono ma anche il per che cosa essi sono

17 Cf T ALVIrA ET al Metafisica tr it Le Monnier Firenze 1987 30 18 T ALVIrA ET al Metafisica 81

71II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine19

Gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno Ilfinalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversi finihanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico

Le certezze del senso della realtagrave sono dunque il fondamento inelu-dibile dellrsquoattivitagrave conoscitiva dellrsquouomo in qualsiasi cultura ed epocastorica ogni ipotesi di ricerca che intenda prescindere dal senso dellarealtagrave o voglia opporsi ad esso egrave intrinsecamente contraddittoria glieffetti di tale contraddizione possono essere latenti e difficilmente rile-vabili ma sono comunque presenti e minacciano la validitagrave dellaricerca nel suo insieme Tuttavia egrave un fatto ben noto che le tradizionifilosofiche ndash occidentali e orientali ndash sono caratterizzate da innumere-voli tentativi di sottrarsi alle laquoveritagrave originarieraquo di ribellarsi ad esseper edificare teorie della conoscenza e visioni del mondo laquooriginaliraquo

Le certezze del [senso della realtagrave] possono essere negate in filoso-fia attraverso due procedimenti analoghi anche se apparentementeopposti il primo consiste nella esplicita sospensione dellrsquoassensocirca i contenuti del senso comune con lrsquointenzione di recuperarli(tutti o in parte) attraverso una dimostrazione deduttiva come egrave ilcaso di Descartes il secondo procedimento consiste invece nellrsquoin-tenzione a priori di dimostrare falsi (illusori) i contenuti del sensocomune come egrave il caso di Parmenide riguardo al divenire dellecose o di eraclito riguardo al principio di identitagrave o di Humeriguardo alle nozioni di sostanza e causa e cosigrave via20

19 AL GonzALez Filosofia di Dio tr it Le Monnier Firenze 1988 124 20 FSC 151

Egrave facile mostrare a chi non abbia preclusioni contro il realismofilosofico che egrave impossibile dubitare di tutte le certezze del sensodella realtagrave allo stesso tempo il dubbio iperbolico egrave un atto dellavolontagrave non dellrsquointelletto ed egrave impossibile anche dal momento chele laquoveritagrave originarieraquo costituiscono un sistema organico negare siapure una di esse che sono inevitabilmente concatenate e si presup-pongono reciprocamente

Le certezze del senso della realtagrave non sono perograve dimostrabiliCome dice Aristotele a proposito del principio di non contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)21

Come fare allora a difendere le laquoveritagrave originarieraquo dagli arbitraritentativi di chi vorrebbe ignorarle o negarle Aristotele stesso ha pro-posto un tipo di fondazione critica del senso della realtagrave che si potreb-be chiamare laquoindirettoraquo o laquoelencticoraquo basato sulla rilevazione delleincongruenze in cui inesorabilmente cade chi voglia ragionare prescin-dendo da esso A proposito del principio di non contraddizione (ma ildiscorso puograve essere esteso al sistema delle laquoveritagrave originarieraquo nel suocomplesso) continua lo Stagirita

anche per quanto concerne tale principio lrsquoimpossibilitagrave di dimostrareche una cosa sia e non-sia puograve essere provata mediante confutazionepurcheacute il nostro interlocutore intenda dare alle sue parole un certo signifi-cato ma se egli parla senza costrutto egrave ridicolo mettersi a cercare unrsquoar-gomentazione contro di lui che non ha niente da argomentare difatti untale uomo in quanto si trova in tale stato somiglia ormai a una pianta22

A Olmi72

21 Met IV 4 1006 a 5-9 22 Met IV 4 1006 a 11-14

Chi nega il senso della realtagrave non potrebbe a rigore parlare eneanche pensare discorsivamente Come rileva Sommavilla infattitutti i discorsi grammaticalmente corretti si compongono in ultimaanalisi di tre categorie di proposizioni dichiarative e affini sorrettedal principio di non contraddizione causali e affini sorrette dal prin-cipio di causalitagrave finali e affini sorrette dal principio di finalitagrave23Poicheacute questo vale per tutte le lingue (come egrave dimostrato dalla possi-bilitagrave di traduzione da una lingua a unrsquoaltra) non si puograve parlare senzafare continuamente appello alle laquoveritagrave originarieraquo il che rende evi-dente quanto sia velleitaria ogni negazione del senso della realtagrave laquale esprimendosi nel discorso presuppone inevitabilmente i princigrave-pi che intende negare

Pensare discorsivamente di fatto non egrave altro che ragionare a dif-ferenza dellrsquointelletto (il νοῦς della filosofia greca) quasi intus legenssecondo san Tommaso drsquoAquino24 la ragione (λόγος) procede inmodo argomentativo Chiarisce lrsquoAquinate laquoSebbene lrsquointelletto e laragione non siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine intelletto egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagravementre ragione deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo25 e ancora

Intendere non significa altro che percepire una veritagrave di ordine intel-lettivo ragionare invece significa procedere da una conoscenza aunrsquoaltra nel conoscere la veritagrave [] Il ragionamento sta allrsquoin-tellezione come il moto sta al riposo [giagrave conseguito] o come lrsquoac-quisizione sta al possesso lrsquouna cosa appartiene allrsquoessere perfettolrsquoaltra a quello imperfetto26

Lrsquouomo puograve cogliere con la combinazione di cogitativa e di intel-letto ndash cioegrave con il senso della realtagrave ndash soltanto le laquoveritagrave originarieraquotutte le altre conoscenze le acquisisce mediante la ragione27

73II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

23 G SoMMAVILLA Il pensiero 19-2024 Cf STh II-II 8 125 STh II-II 49 5 ad 326 STh I 79 827 laquoragioneraquo in DEST 512-514

A questo punto perograve egrave facile trarre una conclusione di grandeimportanza se la ragione non egrave altro che il pensiero discorsivo e se ilpensiero discorsivo si fonda sul senso della realtagrave allora la ragione sifonda sul senso della realtagrave ndash e quindi sulle laquoveritagrave originarieraquo cheesso attinge riportiamo di nuovo il passaggio conclusivo di Fides etratio 4 laquoQuando la ragione riesce a intuire e a formulare i principiprimi e universali dellrsquoessere e a far correttamente scaturire da questiconclusioni coerenti di ordine logico e deontologico allora puograve dirsiuna ragione retta o come la chiamavano gli antichi orthograves logosrecta ratioraquo28 Non si dagrave dunque retta ragione se non nel pieno accor-do con il senso della realtagrave

2 rAGIone nATUrALe e rAGIone SAPIenzIALe

La ragione cioegrave lrsquolaquointelletto discorsivoraquo egrave la facoltagrave che distinguelrsquouomo dagli animali homo est animal rationale29 La sua portata egraveuniversale proprio per lrsquoapertura conoscitiva universale del senso dellarealtagrave e delle laquoveritagrave originarieraquo che esso giunge a conoscerenellrsquointento di sottolineare lrsquoappartenenza essenziale di questa facoltagravealla natura umana ndash anche se di fatto egrave pienamente esercitata solodagli uomini di buon senso30 ndash essa viene detta ragione naturale

La conoscenza fornita dalla ragione naturale ha il carattere dellrsquoin-tenzionalitagrave laddove laquointenzioneraquo va intesa nel senso etimologico dellaquotendere versoraquo qualcosa31 Lrsquolaquoidentificazione intenzionaleraquo che cosigrave

A Olmi74

28 FR 429 Cf Pol I 2 1253 a 9 STh I-II 71 2 II-II 34 530 Utilizziamo lrsquoespressione laquouomo di buon sensoraquo peraltro piuttosto equivoca per indi-

care colui che non si oppone al senso della realtagrave che prende atto delle laquoveritagrave origi-narieraquo senza volerle stravolgere in nome di una presunta originalitagrave (o reale superbia)conoscitiva Cf lrsquoopposizione manzoniana tra laquobuon sensoraquo e laquosenso comuneraquo laquoilbuon senso crsquoera ma se ne stava nascosto per paura del senso comune (Manzoni)dove con ldquosenso comunerdquo il Manzoni intende lrsquoopinione della maggioranza in contra-sto con la saggezza istintiva dei singoliraquo (laquoBuonsegravensoraquo in VlI 543)

31 Cf A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 1471-1475

si realizza egrave rivelatrice di ciograve che le cose sono Il soggetto conoscentenon comprende totalmente (nel senso etimologico di laquoabbracciareraquolaquocontenereraquo comprehendere) lrsquooggetto conosciuto lrsquooggetto egrave infattitrascendente rispetto al soggetto esistendo laquoal di lagraveraquo laquoal di fuoriraquo diesso ed essendo laquoindipendente dallrsquoatto mediante il quale viene cono-sciutoraquo32 Perograve il soggetto pur senza riuscire a laquosapere tuttoraquo dellrsquoog-getto che ha di fronte riesce a cogliere lo splendore delle sue perfezio-ni uno splendore attenuato talora offuscato ma pur sempre visibile ericonoscibile nella sua intensitagrave e nelle sue sfumature La conoscenzalaquointellettualeraquo (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo o laquoper astrazioneraquo ndashrivolta alle essenze delle cose in quanto astraibili dalla materia indivi-duale ad opera dellrsquointelletto)33 consente allrsquouomo di proiettarsi estati-camente (ἔκστασις laquouscire di seacuteraquo)34 verso la realtagrave

La conoscenza intellettuale non egrave perograve la sola operazione dellrsquoani-ma che consente alla persona umana di tendere verso la realtagrave conosci-bile ndash unendosi ad essa pur rimanendone distinta Lrsquouomo infatti nonsolo egrave attratto dalla veritagrave delle cose ma anche dalla loro bontagrave nonsolo puograve conoscere la realtagrave ma anche amarla e unirsi (intenzional-mente) ad essa nellrsquoatto drsquoamarla Di fronte alla bontagrave e alla perfezio-ne delle cose la persona umana prova unrsquoinclinazione un laquoappetitoraquo35che inteso in questo senso egrave la forma piugrave universale dellrsquoamore

oggetto proprio dellrsquoamore egrave il bene ndash laquopoicheacute lrsquoamore comportauna connaturalitagrave o compiacenza dellrsquoamante rispetto allrsquoamato e perciascun essere egrave bene quanto a esso egrave connaturale o proporzionatoraquo36 ndashed effetto proprio dellrsquoamore egrave lrsquounione affettiva dellrsquoamante con lrsquoa-mato Questo tipo di unione ndash cosigrave come lrsquounione conoscitiva ndash ha lecaratteristiche specifiche dellrsquounione intenzionale il soggetto amantecosigrave come il soggetto conoscente trascende se stesso e raggiunge il

75II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

32 G GIAnnInI laquoTrascendenteraquo 129633 Cf G BerGHIn-roSEgrave Elementi 195-21534 Sullrsquouso filosofico di laquoestasiraquo intesa in senso etimologico cf laquoestasiraquo in DFil 34835 Cf r VerneAUx Psicologia 4536 STh I-II 27 1

suo oggetto laquotal quale esso egraveraquo37 rispetto allrsquointenzionalitagrave della cono-scenza quella dellrsquoamore laquose pur meno manifesta egrave piugrave decisaraquo38 lavolontagrave non termina a una rappresentazione della cosa ma alla cosastessa non si accontenta del possesso teoretico ma tende al possessoconcreto di ciograve che ama

oltre alla conoscenza intellettuale e allrsquoamore esiste ancora unaterza modalitagrave di unione intenzionale dellrsquouomo con la realtagrave che coin-volge tutte le facoltagrave della persona (sia conoscitive sia appetitive) laconoscenza laquoper connaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalita-tem) ovvero conoscenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenzaper modum inclinationis39 Tale forma di conoscenza si attua nelmomento in cui lrsquointelletto non coglie direttamente lrsquooggetto (tramite larappresentazione) ma lo conosce indirettamente a partire dagli effettiche esso produce sulle facoltagrave appetitive del soggetto Guardando nonallrsquooggetto in quanto conoscibile intellettualmente ma alle inclinazioniaffettive e alle disposizioni della volontagrave che il soggetto vive in sua pre-senza lrsquointelletto conosce lrsquoappetibilitagrave ndash e quindi la bontagrave ndash dellrsquoogget-to in relazione alla natura del soggetto laquoConoscere affettivamenteraquo nonsignifica perciograve laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egrave impossibile per definizio-ne) ma conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridesta e in virtugrave di tale risonan-za comprendere lrsquoappetibilitagrave della cosa stessa ndash comprendere la cosa inquanto appetibile

In altre parole la cognitio affectiva egrave laquouna conoscenza di carattererazionale che utilizza come mezzo unrsquoinclinazione appetitivaraquo40 Gliatti delle facoltagrave appetitive ridondano sulle facoltagrave conoscitive per illegame che li unisce nellrsquounica essenza dellrsquoanima laquoAllora lrsquooggettoche lrsquointelletto conosce in forza della sua capacitagrave intenzionale si arricchisce della specificitagrave dellrsquoappetitus di quella modificazionepositiva o negativa frutto dellrsquoazione causale reale delle cose sul

A Olmi76

37 r VerneAUx Psicologia 4638 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147139 La terminologia riportata egrave usata da san Tommaso drsquoAquino in diversi luoghi della

sua opera cf M DrsquoAVenIA la conoscenza40 DrsquoAVenIA la conoscenza 105

soggettoraquo41 In tal modo la ridondanza dellrsquoamore sulla conoscenzaamplia e perfeziona la conoscenza stessa Lrsquoesperienza quotidiana e ilsenso della realtagrave (che rendono laquoplausibili espressioni come ldquovederecon gli occhi dellrsquoamorerdquo ldquolrsquoamore vederdquo ldquochi ama sardquoraquo42) testimo-niano che il laquosapienteraquo non si identifica con lo laquoscienziatoraquo neacute con illaquofilosoforaquo43 la conoscenza piugrave profonda non scaturisce dal raziocinioma dallrsquointuizione del bene e dalla capacitagrave di imparare da esso

La conoscenza fornita dalla ragione naturale egrave prevalentemente astrat-ta cioegrave intellettuale tuttavia essa richiede per il suo pieno sviluppo uncerto grado di connaturalitagrave con la realtagrave di empatia con le persone e lesituazioni ndash abbracciando cosigrave in modo irriflesso lrsquointera gamma delleesperienze vissute (e di quelle potenzialmente vivibili) dallrsquoessere umano

Lrsquouomo di buon senso utilizza di solito la ragione naturale in modopiuttosto limitato senza attuarne fino in fondo le potenzialitagrave conosciti-ve e giungere cosigrave a comprendere le cause della realtagrave Egrave lo scienziatoche si spinge a ricercare le cause prossime delle cose con un procedi-mento rigoroso e verificabile adatto perograve a un ambito ristretto di feno-meni egrave invece il filosofo che si occupa delle cause remote utilizzandola ragione in modo piugrave vasto e profondo ma lontano dallrsquoevidenza equindi incapace di conquistare il consenso universale

Lrsquouomo di buon senso inoltre anche se egrave scienziato e filosofosolo con difficoltagrave arriva a fissare lo sguardo sulle cause ultime dellarealtagrave su quella che in seacute egrave la Causa prima di tutte le cose La ragio-ne naturale ndash basandosi proprio sui primi princigravepi della realtagrave e quindisulle veritagrave universali appartenenti alla laquofilosofia implicitaraquo dellrsquouma-nitagrave ndash conduce sigrave ad ammettere lrsquoesistenza di Dio ma la certezza diquesta ammissione viene incrinata dal dissidio esistente in ogniuomo tra la parte conoscitiva e quella affettiva tra lrsquointelletto e lavolontagrave tra la mente ed il cuore Tale dissidio egrave alimentato dal disordi-

77II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

41 DrsquoAVenIA la conoscenza 11742 DrsquoAVenIA la conoscenza 16043 Almeno nel senso che la parola ha assunto nel linguaggio moderno per cui il laquofilo-

soforaquo non egrave lrsquolaquoamante della sapienzaraquo di classica memoria ma semplicemente lrsquoe-sperto nel campo di una particolare disciplina umanistica ndash la filosofia appunto

ne profondo che ogni persona umana porta dentro di seacute e impediscealla ragione naturale di laquofunzionareraquo correttamente cioegrave di riconosce-re lrsquoinsieme dei propri presupposti di svilupparlo fino alle ultime con-seguenze di guidare lrsquouomo ad agire in conformitagrave con ciograve che eglistesso riconosce essere vero

Il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointel-letto con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla cono-scenza laquoper connaturalitagraveraquo richiede un grande appassionato totaliz-zante amore per la Veritagrave una Veritagrave che egrave anche Via e Vita ndash nelsenso eminente del Λόγος cristiano ma anche (per partecipazione) nelsenso del 道 dagraveo della cultura cinese44

ora questo tentativo egrave compiuto dal sapiente egli sa che la cono-scenza piugrave profonda e piugrave perfetta si attua non solo intellettualmente maanche affettivamente egrave consapevole che per raggiungere la pienezzadella Veritagrave occorre che la adaequatio rei et intellectus si estenda allrsquoin-tera persona e affincheacute ciograve avvenga occorre inserirsi integralmente nel-lrsquoordine (fisico e morale) delle realtagrave ndash occorre vivere secondo virtugrave

Sul terreno di unrsquoesistenza virtuosa la ragione naturale cresce e sisviluppa fino a diventare ragione sapienziale Unicamente protesa allaricerca del vero che egrave bene e del bene che egrave vero piugrave che parlare essafa segno piugrave che dimostrare essa mostra egrave avara di laquoragionamentiraquonon per difetto ma per eccesso di conoscenza

Una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa Una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola Le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui45

A Olmi78

44 Cf 靖保路 JigravenG BǎoLugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveoweacutenhuagraveraquo 393-423

45「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuter wagravengquaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacute ān deacutewagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子 zHUānGzǐ《 莊子 》Zhuāngzǐ 26 13)

In questa frase di 莊子 zhuāngzǐ risalente a 24 secoli fa si rivelala caratteristica costitutiva della ragione sapienziale in essa la cono-scenza laquoper astrazioneraquo si integra e si subordina alla conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo essa piugrave che vedere la veritagrave la gusta ndash e per comunica-re questo sapore che egrave ineffabile usa il pensiero per forzare le parole adandare oltre il pensiero e le parole direttamente al cuore della realtagrave

3 eVAnGeLIzzAzIone e InTerCULTUrAzIone

Secondo la rivelazione cristiana Gesugrave Cristo egrave il Verbo di Dio ter-mine (traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione eparola ndash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondoper mezzo del Verbo e alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte lecose quelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110) Ma al Verbosi appropria anche la Sapienza di Dio46 che regge tutto lrsquoordine dellacreazione e il governo del mondo e risplende in ciograve che agli uominiappare la piugrave grande stoltezza la croce di Cristo

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna Sapienza del Padrelrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con Lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accogliere laluce della fede47

obbedendo al comando ricevuto da Gesugrave Cristo di annunciare ilVangelo a tutti gli uomini la Chiesa si egrave trovata di fronte a civiltagrave lon-tanissime da quella latina-occidentale in cui essa stessa si egrave formata econsolidata cosiccheacute egrave evidente come non possa darsi evangelizzazio-ne senza un processo di integrazione e radicamento che porti il mes-saggio cristiano ad essere compreso reinterpretato e accettato dallevarie culture

79II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

46 Sulla Sapienza come appropriazione del Verbo in teologia trinitaria cf A oLMIlaquoIl concetto di appropriazioneraquo 68-128

47 Cf BeneDeTTo xVI Fede ragione e universitagrave

Per designare lrsquoincontro tra la rivelazione cristiana e le culture cisi era inizialmente serviti di molti termini laquotutti insoddisfacenti adat-tamento accomodamento indigenizzazione inserimento contestua-lizzazione incarnazioneraquo48 Sotto lrsquoinflusso delle ricerche di antropo-logia culturale la teologia missionaria e in seguito il Magistero dellaChiesa hanno preso a usare indifferentemente laquoacculturazioneraquo elaquoinculturazioneraquo termini originariamente riferiti allrsquointegrazione diogni individuo nella cultura del proprio gruppo di appartenenza Inquesto senso dal 1953 laquoil missiologo belga P Charles ed altri teologidopo di lui parlano di ldquoacculturazionerdquo anche il papa Giovanni PaoloII se ne serviragrave come sinonimo di ldquoinculturazionerdquo precisando cheldquoquesto neologismo esprime perfettamente uno degli elementi delgrande mistero dellrsquoincarnazionerdquoraquo49

Gradualmente al termine laquoacculturazioneraquo si egrave preferito laquoincultu-razioneraquo inteso come laquolo sforzo della Chiesa per far penetrare il mes-saggio di Cristo in un determinato ambiente socioculturale invitando-lo a credere secondo tutti i suoi valori propri [] conciliabili con ilVangeloraquo50 Anche su questa parola perograve sono state avanzate autore-voli riserve Il papa Benedetto xVI ha suggerito lrsquouso di laquoincontrodelle cultureraquo o laquointerculturalitagraveraquo51 e in definitiva il termine oggi piugraveaccettabile sembra essere interculturazione

Ma in che modo deve svolgersi tale processo52 Come puograve esseresuperata lrsquoestraneitagrave tra i molteplici modi di pensare di comunicare di

A Olmi80

48 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69049 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69050 CoMMISSIone TeoLoGICA InTernAzIonALe laquoFede e inculturazioneraquo 35951 Cf J rATzInGer Fede Veritagrave Tolleranza 60-74 52 Unrsquoimportante precisazione sul processo di inculturazione egrave contenuta in GIoVAnnI

PAoLo II Redemptoris missio 52 laquoSvolgendo lrsquoattivitagrave missionaria tra le genti laChiesa incontra varie culture e viene coinvolta nel processo drsquoinculturazione Egravequesta unrsquoesigenza che ne ha segnato tutto il cammino storico ma oggi egrave partico-larmente acuta e urgente Il processo di inserimento della Chiesa nelle culture deipopoli richiede tempi lunghi non si tratta di un puro adattamento esteriore poicheacutelrsquoinculturazione ldquosignifica lrsquointima trasformazione degli autentici valori culturali

vivere presenti al mondo53 esiste una strategia privilegiata per com-battere nel modo piugrave efficace la laquobuona battagliaraquo (2 Tm 46) dellrsquoan-nuncio del Vangelo a tutte le culture e a tutti i popoli della terra

Da quello che abbiamo detto sinora poicheacute Dio si rivela allrsquouomonel Verbo-Λόγος che egrave Sapienza-ragione al grado piugrave alto egrave proprionellrsquoesercizio della laquoretta ragioneraquo che si puograve conoscere Gesugrave Cristoe nel laquovivere secondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) che ci si predi-spone a incontrarlo

Di fronte a una civiltagrave che ignori il cristianesimo perciograve i missio-nari si trovano a percorrere un cammino in tre tappe in primo luogoidentificare i laquosemi del Verboraquo54 in essa presenti cioegrave i frammentidella Veritagrave totale seminati dal Verbo presso tutti i popoli e tutte leculture in secondo luogo depurare tale presenza parziale e seminaledel Verbo dagli errori piugrave o meno gravi che ad essa si sono inevitabil-

81II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

mediante lrsquointegrazione nel cristianesimo e il radicamento del cristianesimo nellevarie culturerdquo Egrave dunque un processo profondo e globale che investe sia il mes-saggio cristiano sia la riflessione e la prassi della Chiesa Ma egrave pure un processodifficile percheacute non deve in alcun modo compromettere la specificitagrave e lrsquointegritagravedella fede cristianaraquo

53 San Giovanni Paolo II stabilisce tre criteri per giudicare la validitagrave dei processidrsquoinculturazione laquoIl primo egrave quello dellrsquouniversalitagrave dello spirito umano le cuiesigenze fondamentali si ritrovano identiche nelle culture piugrave diverse Il secondoderivante dal primo consiste in questo quando la Chiesa entra in contatto congrandi culture precedentemente non ancora raggiunte non puograve lasciarsi alle spalleciograve che ha acquisito dallrsquoinculturazione nel pensiero greco-latino [] In terzoluogo ci si guarderagrave dal confondere la legittima rivendicazione della specificitagrave edellrsquooriginalitagrave del pensiero [delle altre culture] con lrsquoidea che una tradizione cultu-rale debba rinchiudersi nella sua differenza ed affermarsi nella sua opposizione allealtre tradizioni ciograve che sarebbe contrario alla natura stessa dello spirito umanoraquo(FR 72)

54 La nota espressione traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a san GiustinoSecondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezza solo inCristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nella suaragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B ALTHAner Patrologia 70-71

mente mescolati in terzo luogo utilizzare quegli elementi che da unlato appartengono genuinamente alla cultura interlocutrice dallrsquoaltrocontengono in nuce la Veritagrave cristiana come categorie concettuali esimboliche per tradurre annunciare rendere comprensibile la ri ve la -zio ne biblica e la fede della Chiesa

4 LrsquoInTerCULTUrAzIone laquoLoGoCenTrICAraquo DI P MATTeo rICCI

La suddetta strategia laquologocentricaraquo ndash possiamo chiamarla cosigravepercheacute si fonda sulla partecipazione del λόγος-ragione umano alΛόγος-Verbo divino ndash coincide di fatto con il laquometodo dellrsquoaccomoda-mentoraquo attuato da P Matteo ricci nel suo quasi trentennale soggiornoin Cina55 Senza soffermarci sulla figura del grande gesuita macerate-se vorremmo adesso entrare nel vivo del nostro argomento rifletten-do sul ruolo della ragione nella sua opera missionaria e in particolaresullrsquoarticolazione di ragione naturale e ragione sapienziale nellrsquoambi-to del suo pensiero

Considerando lrsquolaquoaccomodamentoraquo ricciano nella prospettivalaquologocentricaraquo sopra accennata possiamo facilmente distinguere i tremomenti costitutivi di tale strategia 1) lrsquoindividuazione dei laquosemi delVerboraquo nella cultura cinese 2) la depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni che la rendono incompatibilecon la recezione dellrsquoannuncio cristiano 3) lrsquouso teologico dei laquosemidepuratiraquo al fine di rendere pienamente comprensibile la rivelazioneda parte della civiltagrave in cui ricci si era profondamente immerso

Lo studio approfondito e lrsquoesperienza personale avevano portatoben presto il gesuita maceratese a farsi una chiara idea delle peculiariqualitagrave del popolo cinese Scrivendo a P Girolamo Costa egli potevatestimoniarne il carattere intelligente e pacifico laquoLa Cina egrave differen-tissima delle altre terre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lette-

A Olmi82

55 Tra le biografie piugrave sintetiche ed efficaci di P Matteo ricci segnaliamo G CrIVeLLer Matteo Ricci

re e puoco alla guerra egrave di grande ingegnoraquo56 Giudizio confermatodieci anni piugrave tardi in una lettera a P Francesco Pasio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa stupire a tutto questooriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario percheacute sono ito scorgendo questo puoco a puoco ecominciando dal principio anticamente seguittero la legge naturaleassai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cinquecento anniinanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei che adorava peridoli non era gente tanto sciagurata come quei che i nostri egittjGreci e romani adororno ma gente che pensavano essere moltovirtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi i libri dersquo lette-rati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non danno altra adora-tione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esaminandobene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cose contra illume della ragione e moltissime conforme a essa57

Il grande apprezzamento manifestato dai cinesi nei confronti dellaragione li aveva portati ad ammirare in modo particolare gli scritti dialcuni grandi sapienti vissuti nellrsquoantichitagrave ma venerati senza interruzio-ne nel corso dei secoli Dice ricci a P Lelio Passionei laquoFiorirono neltempo che fra noi fiorigrave Platone e Aristotile [] anco tra loro alcuni lette-rati di buona vita che fecero alcuni libri di cose morali non per via discientia ma di sententie buone dei principali de quali fecero poi quattrolibri che sono adesso gli piugrave stimati e letti de giorno e de notteraquo58

Una conseguenza importante di tale attitudine sapienziale delpopolo cinese ricci la trova nel discernimento da esso mostrato neiconfronti della religione naturale come afferma nella sua cronacadella missione gesuita in Cina

83II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

56 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 14 agosto 1599raquo 36257 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio SI 15 febbraio 1609raquo 51758 M rICCI laquoLettera al p Lelio Passionei SI 9 settembre 1597raquo 349

Di tutte le gentilitagrave venute a notitia della nostra europa non so dinessuna che avesse manco errori intorno alle cose della religione diquello che ebbe la Cina nella sua prima antichitagrave Perciocheacute ritruo-vo nersquo suoi libri che sempre adororno un suppremo nume che chia-mano re del Cielo o Cielo e terra [] Fecero sempre molto caso diseguire in tutte le loro opere il dettame della ragione che dicevanoavere ricevuta dal Cielo e mai credettero del re del Cielo e deglialtri spiriti suoi ministri cose tanto sconcie quanto credettero inostri romani i Greci gli egittij e altre strane nationi59

Si direbbe dunque che il popolo cinese fosse superiore agli antichipopoli pagani drsquooccidente (i greci e i romani) sia per lrsquoamore dellasapienza sia per la pratica della virtugrave e questo avrebbe potuto far spe-rare in una particolare docilitagrave dei cinesi nei confronti del Vangelonella sua corrispondenza ricci esprime piugrave volte il proprio ottimismoriguardo la conversione della Cina come egrave testimoniato ad esempioda una lettera a P Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e diingegno non sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni dellanostra santa fegrave non si habbi da sottomettere ad essaraquo60

Tuttavia i cinesi contemporanei di ricci non erano piugrave in un certosenso allrsquoaltezza della loro civiltagrave egli osserva amaramente nella cro-naca della sua missione

Conciosia che la natura corrotta se non viene agiutata dalla gratiaDivina sempre da se stessa se ne corre al basso vennero poi questimiseri huomini [i cinesi] puoco a puoco spengendo tanto di quelprimo lume et ad allargarsi in una libertagrave sigrave grande che dicono efanno giagrave quanto vogliono de dritto e di torto senza nessuna pauraa talcheacute quei che in questi tempi scappano dallrsquoIdolatria puochisono che non cadano nellrsquoAtheismo61

A Olmi84

59 M rICCI Della entrata 90-9160 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 15 ottobre 1596raquo 34461 M rICCI Della entrata 91

Che cosrsquoera successo di cosigrave grave nella storia del popolo cinese dafarlo allontanare dalla sua antica sapienza ndash e di conseguenza anche da Dio

La presenza seminale del Verbo nellrsquoantica Cina potrebbe riassu-mersi interpretando il pensiero ricciano in due punti fondamentaliprimo la consapevolezza della trascendenza del Signore Supremo (上帝 Shagravengdigrave) che non coincide con il cosmo ma egrave al di sopra diesso non coincide con il Cielo e la Terra ma egrave il Signore del Cielo edella Terra ndash e quindi puograve essere identificato con Dio secondo lacostante tensione verso il perfezionamento personale e lrsquoelevazionedella propria umanitagrave Di questi due cardini dellrsquoantica civiltagrave cineseil secondo era ben saldo anche ai tempi di ricci la figura del sapientendash che si identificava con il confuciano laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ)opposto allrsquolaquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten) ndash era anche allora tenutanella piugrave grande considerazione Ma il primo cardine il piugrave importan-te quello che ndash nella prospettiva cristiana ndash dagrave lrsquoautentico significatoanche al secondo si era progressivamente dissestato

La causa Lrsquoaffermazione nel corso dei secoli delle cosiddette Trereligioni (三教 Sān Jiagraveo) il daoismo il buddhismo e il neoconfucia-nesimo Cosigrave ricci stesso le presenta facendo parlare lrsquointerlocutorecinese del 《天主實義》 Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) il Catechismo da lui pubblicato a Pechino nel 1603

Laozi sostiene che gli esseri sono generati dal non-essere e consi-dera il non-essere come la Via62 il Buddha sostiene che il mondovisibile emerge dal vuoto e considera il vuoto come il Principio63 i

85II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

62老子 Lǎozǐ egrave una delle maggiori figure della cultura cinese La sua esistenzareale egrave ancora controversa la tradizione la colloca nel VI secolo aC alcunistorici nel IV Il non-essere egrave il 無 wuacute del 老子 Lǎozǐ egrave la pura potenzialitagrave indifferen-ziata che nella concezione daoista precede e fonda ogni passaggio allrsquoatto

63 Il termine 佛陀 Foacutetuoacute rende in cinese il participio passato sostantivato sanscritobuddha che significa laquoil risvegliatoraquo indica un essere che abbia raggiunto lrsquoillu-minazione (bodhi) In particolare questo nome si riferisce a Siddhārtha Gautama(566-486 aC) fondatore del buddhismo Il vuoto (空 kōng) egrave la laquovacuitagraveraquo(śūnyatā) categoria basilare del buddhismo che indica la non-sostanzialitagrave e lrsquoim-permanenza di tutti i fenomeni

confuciani sostengono che nel trasformarsi dello yi risiede il fonda-mento supremo e quindi considerano lrsquoessere come il principiofondamentale e lrsquoonestagrave come lrsquooggetto della scuola di vita64 Chi egravenel giusto dal Suo riverito punto di vista65

Dal punto di vista contemporaneo queste tre religioni o dottrinefilosofico-religiose appaiono di grandissimo interesse Certamenteesse non rendono possibile lrsquoesperienza del Santo cioegrave la comunionecon il Dio trinitario che si attua solo attraverso la fede in Gesugrave Cristoil daoismo e il neo-confucianesimo non vanno al di lagrave della dimensio-ne cosmica mentre il buddhismo anela a trascenderla facendo levaperograve sulle semplici capacitagrave umane esse perograve si fondano su esperien-ze del sacro di straordinaria intensitagrave capaci di modificare la condi-zione esistenziale di coloro che le vivono66 e poicheacute ogni dimensionedel sacro partecipa della suprema dimensione del Santo ndash e a suomodo la rivela ndash le Tre religioni della Cina contengono anchrsquoesse ilaquosemi del Verboraquo e alcuni loro elementi possono essere integrati inuna teologia cattolica autenticamente cinese

Tuttavia dal punto di vista del missionario che alla fine del xVIsecolo entrava per la prima volta in Cina le Tre religioni si presenta-vano in una luce assai diversa non si trattava allora di interpretarleper cercare in esse quali aspetti fossero compatibili con i contenutidella rivelazione e quali categorie fossero utilizzabili per annunciare

A Olmi86

64 Parlando di laquoconfucianiraquo qui ricci ha in mente piuttosto gli aderenti al neo-confu-cianesimo una sintesi del pensiero confuciano daoista e buddhista che risale a 韓愈 Haacuten Yugrave (768-824) e 李翱 Lǐ Aacuteo (774-836) e che si sviluppograve successivamentedurante la dinastia 宋 Sograveng (960-1279) nella tradizione interpretativa del librodei Mutamenti (易经 Yigravejīng) il piugrave antico dei testi classici cinesi e il quarto deiCinque Classici (五經 Wǔjīng) del confucianesimo lo 易 yigrave egrave il mutamento intesocome principio generatore supremo della realtagrave

65 VSSC 6666 Sulla distinzione tra esperienza del sacro ed esperienza del Santo e piugrave in generale

su una concezione ierologica compatibile con il realismo tomista cf A oLMIlaquoSenso della realtagraveraquo 152-172

il Vangelo bensigrave di chiedersi se esse ndash cosigrave come venivano interpretatenella Cina del tempo ndash fossero vere o false nei loro princigravepi dottrinali ade-guate o meno nel loro linguaggio a parlare del mistero del Dio trinitario

Ponendo la domanda in questi termini la risposta non poteva cheessere negativa Mentre il confucianesimo originario appariva a riccilaquocristianizzabileraquo percheacute il suo impianto metafisico ed etico era pie-namente in accordo con la retta ragione le Tre religioni non lo appa-rivano affatto il loro immanentismo (daoismo e neoconfucianesimo) eil loro acosmismo (buddhismo) si opponevano radicalmente al reali-smo metafisico cristiano i concetti da essi usati per rappresentarelrsquoAssoluto (in particolare il laquovuotoraquo 空 kōng buddhista e il laquonullaraquo無 wuacute daoista) risultavano totalmente inadeguati per fare segno allapienezza e alla sovrabbondante ricchezza di essere del Dio trinitario

Le Tre religioni dunque erano considerate da ricci il piugrave grandeostacolo allrsquoevangelizzazione della Cina I loro errori andavano com-battuti utilizzando un talento prezioso di cui la civiltagrave cinese sembravadisporre in abbondanza la capacitagrave di usare la retta ragione

5 eDUCAre ALLA rAGIone ATTrAVerSo LA MATeMATICA APPLICATAe LA laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo

Dopo aver compiuto il primo passo del suo percorso di laquoaccomoda-mentoraquo ndash cioegrave dopo aver identificato i laquosemi del Verboraquo presenti nel-lrsquoantica e nobile civiltagrave cinese ndash ricci si trovograve di fronte al problemadella loro depurazione comrsquoera possibile liberare questa presenza par-ziale e seminale del Verbo dagli errori che ad essa si erano mescolati eche avrebbero ostacolato in modo irrimediabile lrsquoannuncio del Vangelo

era necessario ricorrere alla retta ragione stimolare un pensierocapace di riflettere sulle laquoveritagrave originarieraquo e grazie ad esse di ricono-scere in quale misura le idee dominanti delle Tre religioni fosserolontane dal senso della realtagrave ndash e quindi dovessero essere ritenute falseper come esse risultavano dalle formulazioni comuni (le quali ovvia-mente non escludono interpretazioni piugrave sofisticate in grado di rive-lare le profonde intuizioni della realtagrave e le esperienze del sacro allequali le Tre religioni fanno segno)

87II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Il metodo ricciano dellrsquolaquoaccomodamentoraquo si rivela cosigrave una strategiaper far pensare i cinesi e in particolare gli appartenenti alla classe deimandarini i letterati-funzionari che governavano lrsquoapparato statale con-siderata lrsquoinfluenza che essi esercitavano sul resto della popolazioneDice infatti ricci in una lettera a P Francesco Pasio laquoPare saragrave facile apersuadere ai principali del regno le cose della nostra santa fede confer-mate con tanta evidentia di ragioni e consentendo con noi la piugrave gravegente che fra loro vi egrave resteragrave facile convertire tutto il restanteraquo67

In questa prospettiva va intesa la divulgazione in Cina da parte diricci delle scienze occidentali in particolare della matematica e dellesue applicazioni (come lrsquoastronomia la geografia la cartografia) Aldi lagrave dello specifico interesse conoscitivo la geometria e lrsquoaritmeticaapparivano importanti al gesuita maceratese per il rigore e la chiarezzadei loro procedimenti dimostrativi una sorta di laquopalestra del pensie-roraquo che avrebbe consentito ai cinesi di uscire dal dominio esclusivodelle forme letterarie ed artistiche da loro mirabilmente padroneggia-te e di riuscire a ragionare nel modo sistematico richiesto per la com-prensione della dottrina della fede cattolica

Questi intenti sono espressi in modo esplicito nella giagrave citata lette-ra a P Francesco Pasio

Laonde se gli [ai cinesi] potessimo insegnare le nostre scientie nonsolo havrebbono a riuscire in esse huomini molto eminenti ma ancoper mezzo di esse gli indurremmo facilmente alla nostra santa leggee mai si scordaranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbia-mo al presente manifesto inditio poicheacute non havendo sin hora inse-gnato a loro altra cosa che qualche puoco delle scientie matematichee cosmografia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi e questo dicevano solo di queste scientienaturali che ho detto della matematica poi che diranno delle altre[] come sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali68

A Olmi88

67 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517 68 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517-518

Il secondo passo dunque che possiamo distinguere nella laquopedago-gia della ragioneraquo ricciana egrave lrsquoutilizzo sistematico della ragione naturaleal fine di ribadirne i princigravepi costitutivi trarre da essi le certezze origi-narie riguardanti Dio il mondo lrsquouomo demolire le concezioni filosofi-co-religiose del daoismo del buddhismo e del neoconfucianesimo lequali essendo in palese conflitto con il senso della realtagrave si opponevanoin modo radicale ndash salvo interpretazioni che oggi sono alla nostra porta-ta ma che ricci non poteva e forse non voleva dare ndash allrsquoaccoglimentoe prima ancora alla comprensione dellrsquoannuncio cristiano

Lrsquoopera in cui ricci si egrave dedicato prevalentemente a tale compito egravestato il Catechismo non egrave qui possibile entrare dettagliatamente nellasofisticata articolazione di questo capolavoro un dialogo tra due inter-locutori ndash un Letterato occidentale (西士 xīshigrave) e un Letterato Cinese(中士 zhōngshigrave) ndash in cui il ricorso sistematico e argomentativo aiprimi princigravepi della realtagrave egrave effettuato talora in stile piugrave occidentaletalora in stile piugrave cinese ma sempre in riferimento alla laquofilosofiaimplicitaraquo che accomuna le espressioni di pensiero delle due civiltagraveCi limiteremo a enunciare alcune tra le piugrave importanti veritagrave originariesulle quali il Letterato occidentale fonda le proprie argomentazionistringendo allrsquoangolo ndash per cosigrave dire ndash il Letterato Cinese laquoPossiamocontinuare a disquisire avanti e indietro ma Lei non saragrave in grado disfuggire alla veritagraveraquo69 afferma a un certo punto lrsquoalter ego di ricci

Tenendo presente la giagrave citata descrizione fatta da Livi dei conte-nuti del senso della realtagrave possiamo ripercorrere il Catechismo riccia-no alla ricerca delle laquoveritagrave originarieraquo affermate dal Letterato oc ci -den tale al fine di laquofar ragionareraquo il suo interlocutore cinese

La piugrave importante laquoveritagrave originariaraquo su cui si appoggia lrsquoimpiantoargomentativo di ricci egrave che la realtagrave esiste Indipendente dal pensie-ro dellrsquouomo70 la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito daisensi71 non egrave composta di unrsquounica sostanza72 ma annovera innume-

89II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

69 Cf VSSC 9370 Cf VSSC 17971 Cf VSSC 9 113 18072 Cf VSSC 223

revoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella loro va rie tagrave73Lrsquoap parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza74 essepossono essere simili sotto alcuni aspetti e differire molto sotto altri75

In secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso76 non si puograveamare se non ciograve che si conosce77 egrave possibile conoscere con la ragio-ne cose non percepibili ai sensi78 inoltre la ragione assicura unaconoscenza della realtagrave superiore a quella di carattere sensoriale79 Lacomprensione esauriente delle cose poggia sul fondamento di cono-scenze elementari80 per cogliere i princigravepi profondi della realtagrave biso-gna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograve che egrave manifesto bisogna servirsidellrsquoapparenza esterna come prova della natura interna81 Percheacute ildiscorso sia credibile occorre che le parole si accordino ai fatti82 nonbisogna confondere i nomi (cioegrave le definizioni) delle cose83

In terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente la cer-tezza cardinale che accomuna il Letterato occidentale al LetteratoCinese esiste un unico84 immutabile principio drsquoordine universale85che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico morale sociale86 Lrsquoordinedelle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle loro funzioni87 ogni

A Olmi90

73 Cf VSSC 25274 Cf VSSC 20375 Cf VSSC 13076 Cf VSSC 23-25 70 75 177 18177 Cf VSSC 46978 Cf VSSC 113 182 38079 Cf VSSC 181-18280 Cf VSSC 7281 Cf VSSC 182 272-273 42582 Cf VSSC 21883 Cf VSSC 190 19384 Cf VSSC 50 49085 Cf VSSC 165 186 26986 Cf VSSC 1 3 5 11-12 28 30-31 35-36 39 155 161 163 186 260 498-50187 Cf VSSC 531

cosa ha un obiettivo verso il quale egrave diretta dalla propria natura88 ndash ilche significa che ogni agente opera in vista di un fine89 Lrsquoordinemorale comporta premi e punizioni90

In quarto luogo ogni effetto ha una causa91 Il principio di causa-litagrave viene affermato dal Letterato occidentale in formulazioni diversedal nulla non nasce nulla92 lrsquoeffetto non puograve essere maggiore dellacausa93 il simile nasce dal simile94 le cose non possono essere causadi se stesse95 una catena di cause deve avere un unico inizio96 deveesistere una causa unica di tutto ciograve che egrave97

In quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non essere98Anche il principio di non contraddizione viene formulato in modidiversi non ci possono essere due veritagrave discordanti simultaneamentee nello stesso senso99 motivazioni incompatibili non possono coesi-stere100 non crsquoegrave una terza via tra il bene e il male tra la vita e lamorte101 il vuoto e il pieno lrsquoessere e il non essere sono tra loro con-traddittori102

91II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

88 Cf VSSC 38289 Cf VSSC 17 30-31 34-35 323 356 38290 Cf VSSC 5 278 343-347 350-351 372 375-378 384-388 393 396 399-401

409-410 414-41591 Cf VSSC 29 34-35 40 138 182-18392 Cf VSSC 34-35 7293 Cf VSSC 9194 Cf VSSC 4395 Cf VSSC 36 4096 Cf VSSC 40 4497 Cf VSSC 4998 Cf VSSC 18099 Cf VSSC 71 494 510 515

100 Cf VSSC 367101 Cf VSSC 397102 Cf VSSC 102

Vengono affermate inoltre alcune veritagrave originarie riguardantilrsquouomo Lrsquouomo egrave persona dotato di anima e corpo strettamente con-giunti103 capace di compiere il bene o il male104 e moralmenteresponsabile delle proprie azioni105 lrsquouomo egrave nobile qualitativamentediverso e superiore agli animali percheacute dotato di ragione106 ha aspira-zioni conoscitive e volitive che superano i limiti della propria condi-zione107 Ma al tempo stesso lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole108non egrave in grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capa-citagrave109 commette azioni moralmente malvagie110 e pur essendo incli-nato a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni111

oltre a queste veritagrave e a molte altre ad esse affini indimostrabilima immediatamente intuibili dallrsquointelletto umano il Letteratooccidentale del Catechismo ricciano espone anche i concetti fonda-mentali della metafisica realista di Aristotele e san Tommaso in parti-colare la dottrina delle quattro cause112 la dottrina delle categorie113 ladistinzione tra sostanza e accidenti114 la fisica dei quattro elementi115la concezione antropologica116 La metafisica realista perograve ndash a diffe-renza della laquofilosofia implicitaraquo ndash egrave pienamente comprensibile soloattraverso le categorie del pensiero occidentale e il tentativo riccianodi utilizzarla senza troppi chiarimenti nel contesto interculturale delCatechismo egrave forse la parte piugrave problematica dellrsquoopera

A Olmi92

103 Cf VSSC 264 276 442104 Cf VSSC 431-432105 Cf VSSC 228-229 254 334 441106 Cf VSSC 23 37 117 168-169 201 239107 Cf VSSC 131 156-159 382-383108 Cf VSSC 119-124 579109 Cf VSSC 290110 Cf VSSC 45111 Cf VSSC 142112 Cf VSSC 45-47113 Cf VSSC 82-83 195-196 198-200 423 426114 Cf VSSC 83 85 98115 Cf VSSC 83 138 205116 Cf VSSC 133-134 136-138 147 270

In ogni caso la metafisica realista non egrave altro che una formalizza-zione della laquofilosofia implicitaraquo e su questa base il Letterato oc ci -dentale conduce il suo interlocutore a riconoscere lrsquoesistenza e gliattributi di Dio (capitolo I) lrsquoerroneitagrave delle concezioni filosofico-reli-giose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo II) lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima degli ani-mali (capitolo III) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagravecon tutte le cose (capitolo IV) la falsitagrave della teoria buddhista dellareincarnazione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della moraledaoista e la reale esistenza del Paradiso e dellrsquoInferno (capitolo VI)la fondamentale bontagrave della natura umana e la ragionevolezza dellamorale cristiana (capitolo VII) la ragionevolezza del celibato eccle-siastico al fine di diffondere la Via (capitolo VIII)

6 DALLA rAGIone nATUrALe ALLA rAGIone SAPIenzIALe

La semplice ragione naturale tuttavia pur conducendo lrsquouomo allesoglie della rivelazione cristiana ancora non lo predispone ad accettar-la avere gli strumenti per giungere alla Veritagrave infatti non significanecessariamente amarla e desiderare di accoglierla Affincheacute il missio-nario cristiano di fronte a una cultura diversa da quella in cui si egrave for-mata la Chiesa cattolica possa considerare riuscita la fase preliminareallrsquoannuncio del Vangelo deve accertarsi che i suoi interlocutori ndash difronte a tale annuncio ndash si lascino guidare dalla ragione sapienzialecioegrave da un amore conoscitivo per la Veritagrave autenticamente vissuto

Egrave questa la fase conclusiva del secondo passo della strategia drsquoin-culturazione ricciana cioegrave della depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni al fine di renderla laquocristianiz-zabileraquo senza forzature Tale passaggio fu percorso da ricci in modoassai graduale e in concomitanza o addirittura in anticipo sulla faseprecedente Il primo scritto in cinese del gesuita maceratese infatti ndash《交友論》 Jiāoyǒu lugraven (Trattato dellrsquoamicizia)117 pubblicato a 南昌

93II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

117 Cf M rICCI利瑪竇 Ligrave Mǎ DograveU《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia)

naacuten chāng nel 1595 ndash fu una raccolta di massime tratte dalla letteratu-ra occidentale pagana e cristiana sul tema dellrsquoamicizia argomentoscelto per il suo valore sapienziale riconosciuto sia in occidente sia inCina nel pensiero confuciano infatti lrsquoamicizia egrave una delle cinquerelazioni sociali naturali ndash le altre sono tra sovrano e suddito tra padree figlio tra marito e moglie tra fratello maggiore e fratello minore ndashma ha nel loro ambito unrsquoimportanza particolare essa le completa ele perfeziona al punto tale che in sua assenza quelle finirebbero perscomparire Lrsquoamicizia ha di mira lo sviluppo della virtugrave perfetta inat-tingibile nella solitudine scrivendone con cognizione di causa e testi-moniandola con la propria vita ricci elevava il confronto con i cinesisuoi contemporanei al livello della ragione sapienziale118

Anche nel Catechismo in cui il dialogo tra lrsquooccidentale e il cineseegrave sorretto per lo piugrave dalla ragione naturale non mancano riferimentiche superano lrsquoorizzonte conoscitivo dellrsquouomo di buon senso delloscienziato e del filosofo facendo segno ad esperienze accessibili soloa chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave ndash a chi abbia unito aldesiderio della conoscenza la pratica della virtugrave Conoscibile adegua-tamente solo laquoper connaturalitagraveraquo egrave di certo lrsquouomo ideale che vieneconcettualizzato attraverso la fondamentale distinzione non solo con-fuciana ma laquopan-cineseraquo tra i giagrave citati laquouomo nobileraquo e laquouomomeschinoraquo119 Lrsquolaquouomo nobileraquo fa della veritagrave il suo vessillo ponen-dola al di sopra di tutto120 persegue la benevolenza121 che egrave la piugravenobile tra le virtugrave122 e lrsquoessenza della rettitudine123 egli considera lapratica della virtugrave e il perfezionamento di se stesso come obiettivi diimportanza suprema124 Anche le relazioni umane ideali possono dirsi

A Olmi94

118 Sui significati dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria diricci cf CH SHeLke ndash M DeMICHeLe (ed) Matteo Ricci in China

119 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 169120 Cf VSSC 27 121 Cf VSSC 372122 Cf VSSC 452 457123 Cf VSSC 451124 Cf VSSC 16 305 454-455

conosciute solo da chi le abbia realmente vissute in particolare lrsquoami-cizia che riguarda tutte le persone

nel ricorso alla ragione sapienziale perograve lrsquoopera ricciana piugravematura ndash e quella che riscosse il maggiore successo tra i mandarinidellrsquoepoca ndash sono i Paradossi ovvero i Dieci capitoli di un uomo stra-no (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān) pubblicati a Pechino nel 1608125Che cosa crsquoegrave di paradossale in questo testo che giustifichi il titolodatogli inizialmente da ricci Proprio il riferimento a un livello del-lrsquoesperienza conoscitiva ndash ovvero della conoscenza esperienziale ndashfacilmente accessibile alla fede cristiana ma molto lontano dallrsquoesi-stenza quotidiana di chi ancora non abbia a disposizione la conoscenzadella rivelazione per compiere il salto decisivo dal laquosacro partecipa-toraquo (il divino immanente nel mondo) al laquosacro per partecipazioneraquo (ilSanto trascendente la realtagrave creata)

In una lettera a P Girolamo Costa ricci sintetizza cosigrave il contenutosapienziale dei Dieci capitoli

1deg ndash non si puograve dire che habbiamo gli anni della nostra etagrave passataove si tratta dello spender bene il tempo e dellrsquoerror dersquo mondaniche lo impiegano in cose inutili e vane2deg ndash Che questa vita e questo mondo non egrave la nostra patria dove sitratta diffusamente delle miserie umane materia non mai uditanella Cina e conclude che la vera nostra patria egrave dopo la morte3deg ndash Che non egrave cattivo augurio il ricordarsi soventemente dellamorte ed in questo capitolo ponemmo tutto quanto potremmoricordarci dersquo nostri filosofi e santi in questa materia4deg ndash Dersquo cinque frutti che arreca la frequente memoria della mortedove si trattano cose molto utili dellrsquoapparecchio alla morte e delgiudizio che Dio ha da fare della vita di ciascuno []5deg ndash Tratta del silenzio e del poco parlare []6deg ndash Le cause del digiuno dersquo christiani tra le quali non vrsquoegrave quelladi astenersi dallrsquoammazzare gli animali percheacute questi gentili nelledue sette degli idoli [buddhisti e taoisti] digiunano dove hebbigran campo di dire contro i piaceri e le delizie di questo mondo

95II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

125 Cf DCUS

7deg ndash Tratta dellrsquoesame di coscienza che ognuno ha da fare ognigiorno e riprendere e castigare se stesso dove si tratta un assaigran paradosso nella Cina che non basta essere virtuoso non farmale o non pensare male ma ci bisogna fare il bene e desiderarlo 8deg ndash Che non vi egrave paradiso neacute vita beata in questo mondo neacute ancheinferno contro i letterati drsquoadesso che egrave il piugrave largo trattato di tutti []9deg ndash Che fa molto male alla vita umana di domandare ai divinatorile cose future dove oltre le falsitagrave che si scoprono si dichiaranoquante malizie e morti cagiona il credere a costoro10deg ndash Che il ricco avaro patisce piugrave di un mendico dove si diconomolte cose contro lrsquoavarizia126

I letterati cinesi che lessero questrsquoopera trovarono in essa unasostanziale continuitagrave con la tradizione confuciana e con lrsquoanticasapienza cinese ma come riconosce 周炳謨 zhōu Bǐngmoacute autore diunrsquointroduzione ai Dieci capitoli il confucianesimo non si occupadella vita dopo la morte e la sua dottrina non egrave accessibile a tutto ilpopolo127 Secondo 李之藻 Lǐ zhīzǎo a sua volta autore di una prefa-zione al libro i Dieci capitoli di ricci laquosono ricchi di esempi e di afo-rismi che suscitano la meditazione della gente in modo che dopoaverli letti si sveglino i confusi diventino integri i venali modesti isuperbi magnanimi i gelosi bonari i ferociraquo128

Questo scritto malgrado lrsquoapparenza laquopopolareraquo non egrave affatto piugravefacile del Catechismo I Dieci capitoli utilizzano uno stile espressivomeno stringente sul piano logico preferendo la parabola e lrsquoapologoallrsquoargomentazione razionale proprio percheacute ricci suppone che i suoiinterlocutori si elevino dal piano della ragione naturale a quello dellaragione sapienziale cioegrave che pensino non solo laquocon la testaraquo ma laquoconla testa e con il cuoreraquo (il vero significato di 心 xīn sul piano gnoseo-

A Olmi96

126 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 6 marzo 1608raquo 460-461127 Cf zHoU BInGMo Introduzione alla ristampa dei Dieci capitoli di un uomo strano

375-376128李之藻 Lǐ zHīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitoli

di un uomo strano) 367

logico)129 In questo caso essi sono capaci se non di laquoparlare senzapa roleraquo almeno di pensare per intuizioni concrete che si comunicanoat traverso narrazioni simboliche e non per mezzo di ragionamentiastrat ti

7 DALLA rAGIone ALLA FeDe

A questo punto conclusa la praeparatio evangelica al missionarioresta da compiere il terzo passo farsi esplicito portavoce della ri ve la -zione e utilizzare teologicamente i laquosemi depuratiraquo del Verbo presentinella cultura cinese al fine di rendere pienamente comprensibile lrsquoannun-cio del Vangelo

In realtagrave tale annuncio precede nella cronologia dellrsquoopera riccianalrsquoattivitagrave apologetica e propedeutica al cristianesimo di cui abbiamo parlatosinora Il primo libro stampato da Matteo ricci in Cina (nel 1584 a 肇慶zhagraveoqigraveng) e scritto in collaborazione con il confratello Michele ruggierifu lrsquoesposizione dei Dieci comandamenti del Signore del Cielo come tra-smessi dai nostri antenati (《祖傳天主十誡》 Zǔchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave)Tre anni prima della pubblicazione dei Dieci capitoli aveva visto la luce(nel 1605 a Pechino) la Dottrina cristiana (《天主教要》Tiānzhǔjiāoyagraveo) che illustra gli insegnamenti della Chiesa cattolica essenziali perricevere il battesimo e praticare una vita conforme al Vangelo

97II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

129 Lrsquounitagrave conoscitiva mentecuore propria della ragione sapienziale egrave sempre statapresente al pensiero cinese grazie allrsquouso del termine 心 xīn laquoIn ancient China[心 xīn] usually meant mind (brainspirit) and heart (emotion) in rare situationswhen discussing sickness it meant the physical heart In philosophy the characteralways has meant mind a concept that poses two problems for Westerners one asexpected is the need to recognize its various meanings in different schools The second and more difficult to comprehend is the need to remember that inalmost all situations mind is the interaction and mutual refinement of intellect spiritand feeling ndash qualities that usually in the West are categorically separate and compartmentalized To think of [心 xīn] as onersquos ldquoheart-of heartsrdquo helps avoid equatingit with cerebral function aloneraquo (YI WU Chinese Philosophical Terms 15)

Come si spiega tale sincronia tra la preparazione allrsquoannuncio cristia-no e lrsquoannuncio cristiano stesso ndash due fasi dellrsquoevangelizzazione chedovrebbero logicamente succedere lrsquouna allrsquoaltra Matteo ricci avevacompreso la necessitagrave di distinguere tra un laquoapostolato indirettoraquo e unlaquoapostolato direttoraquo il primo rivolto ai letterati confuciani il secondo aicatecumeni e ai battezzati Cosiccheacute quando praticava la predicazioneindiretta negli incontri con i letterati e negli scritti indirizzati a lororicci utilizzava le risorse della retta ragione senza ricorrere ad argomen-ti di fede quando trovava persone desiderose di appartenere alla Chiesaegli insegnava loro apertamente la dottrina della fede cattolica

Drsquoaltra parte anche nelle opere rivolte ai letterati confuciani nonmancano riferimenti espliciti ai contenuti della rivelazione cristiana eal depositum fidei nel capitolo I del Catechismo il Letterato Cinesedichiara di conoscere le caratteristiche di profonditagrave e mistero dellareligione cattolica e la dottrina della creazione e del governo di tuttigli esseri130 lrsquoidentitagrave del laquoSignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo egrave espressa-mente dichiarata131 si nomina santrsquoAgostino e viene narrato il suoapologo del bambino che voleva vuotare il mare con una conchiglia132nel capitolo III si espongono gli insegnamenti cattolici sul Paradiso esullrsquoInferno133 nel capitolo IV il Letterato Cinese si dice al correntedel la dottrina secondo cui la dimora eterna dellrsquouomo saragrave determinatadal la condotta nella vita presente134 nel capitolo V si parla del diavolocosigrave come viene inteso dalla sacra Scrittura135 e si accenna allrsquoesistenzadella legge morale naturale posta dal Signore del Cielo nelle mentidegli uomini136 nel capitolo VI viene esposto lrsquoinsegnamento cat tolicosul Paradiso e sullrsquoInferno si delinea la figura di san Fran ce sco narran-

A Olmi98

130 Cf VSSC 20131 Cf VSSC 28132 Cf VSSC 54133 Cf VSSC 130134 Cf VSSC 259135 Cf VSSC 266 506136 Cf VSSC 303

do uno dei Fioretti137 si cita la Bibbia a proposito della creazione delmondo di Adamo ed eva138 della dottrina morale139 del Paradiso edellrsquoInferno140 ndash di cui si approfondisce il significato141 nel capitolo VIIviene citato il grande comandamento della Legge laquola persona piena diumanitagrave ama il Signore del Cielo e di conseguenza ama se stesso e glialtriraquo142 si descrivono le laquoscritture canoniche del Signore del Cieloraquocome mezzo di istruzione e di preghiera143 si proclama lrsquoinfallibilitagravedella Bibbia144 nel capitolo VIII si parla della Chiesa come istituzio-ne del Papa145 del riposo domenicale146 dello stato della vita religio-sa e del celibato147 vengono fornite inoltre alcune linee generali dellastoria della salvezza (la creazione il peccato originale la figura diGesugrave Cristo la redazione dei Vangeli la Chiesa i sacramenti)148

nei Dieci capitoli si trovano numerose citazioni evangeliche siaesplicite149 sia implicite150 oltre a riferimenti ai Padri della Chiesa e adaltri santi151 La dottrina della Chiesa egrave espressamente citata ndash adesempio a proposito della distinzione tra peccato mortale e veniale152nel capitolo VII viene presentata la pratica dellrsquoesame di coscienzacome laquovia occidentaleraquo al perfezionamento di seacute

99II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

137 Cf VSSC 368-371138 Cf VSSC 394139 Cf VSSC 401140 Cf VSSC 412141 Cf VSSC 418142 VSSC 481143 Cf VSSC 485144 Cf VSSC 496145 Cf VSSC 523146 Cf VSSC 524147 Cf VSSC 525-549148 Cf VSSC 576-594149 Cf DCUS 35 83 113 117 121 199 221 231 235-237 265-267150 Cf DCUS 7 9 13 17 56 117 187 255 303 323 151 Cf DCUS 7 121-123 150-151 177-179 245-247152 Cf DCUS 187

Il dotto Wu mi chiese quale fosse lrsquoesercizio iniziale per esaminarela coscienza Dissi laquoLrsquoesercizio iniziale consiste in ciograve che segueogni mattina avendo gli occhi in armonia con lrsquoanimo guardo inalto verso il Cielo e chiamo il Signore del Cielo ringraziandoloper avermi fatto nascere nutrito ed educato e poi prego affincheacuteoggi mi protegga nel realizzare le tre promesse di evitare la falsitagrave ela presunzione nei pensieri nelle parole e nelle azioni e la sera dinuovo mettendomi prono a terra rifletto ed esamino rigorosamentese durante la giornata in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo cisiano state oppure no falsitagrave e presunzione nei miei pensieri nellemie parole nelle mie azioniSe non vi sono state la gloria egrave dovuta al Signore del Cielo e devoprostrarmi a ringraziarlo per la sua protezione giurando di conti-nuare a comportarmi cosigrave senza fermarmi Se invece mi sono com-portato male in qualcosa devo sentire subito un profondo rimorsodentro di me poi mi rimprovero e mi punisco secondo la gravitagravedei peccati e prego il Signore del Cielo di perdonarmi e di assol-vermi con pietagrave giurando di correggermi e di non commettere piugravegli stessi errori ogni giorno e ogni notte lo ripeto costantementeSe gli uomini compiono davvero questrsquoesercizio praticando lrsquoau-toeducazione punendo se stessi e ripetendolo giorno dopo giorno iloro peccati sparirannoraquo153

nel capitolo VIII si dice chiaramente che laquoIl Signore del Cielocreograve il paradiso e lrsquoinferno per ricompensare le persone virtuose epunire quelle vizioseraquo154 nel capitolo Ix ricci afferma che laquoIlSignore del Cielo Creatore del mondo egrave infinitamente misericordio-so Anche quando punisce i peccati dellrsquouomo non dimentica mai lamisericordiaraquo155 e infine porta il signor Guo laquoallrsquoaltare del Signoredel Cielo ad esprimere il suo ringraziamento prostrandosiraquo156

A Olmi100

153 DCUS 178-179154 DCUS 207155 DCUS 299156 DCUS 303

Presentati in modo non sistematico e utilizzati nellrsquoambito di ungenerale confronto tra le tradizioni occidentale e cinese tali contenutimettevano i raffinati interlocutori di ricci di fronte alla laquostoltezza dellapredicazioneraquo (1 Cor 121) dando loro una consistente anticipazione diquella sapienza suprema ndash la Sapienza del Λόγος ndash alla quale il laquoGrandedrsquooccidenteraquo ndash 西泰 xītagravei il laquonome del segnaleraquo con cui il gesuitamaceratese era comunemente chiamato ndash voleva condurre il nobile popo-lo cinese

Che cosa egrave rimasto di questo tentativo Apparentemente assai poco Egravefacile per i non credenti vedere nel suo sostanziale fallimento la provadellrsquoesaurirsi della spinta propulsiva dellrsquoevangelizzazione cristiana cheera forte di fronte a culture deboli ma debole di fronte a culture forticome le grandi civiltagrave asiatiche

Chi ha invece per grazia di Dio il dono della fede non si impegneragravein previsioni piugrave o meno azzardate non si faragrave prendere dal pessimismoneacute da aspettative forse troppo ottimiste ma ricorderagrave alcune parole del-lrsquoancor giovane Matteo a Giambattista romaacuten (13 settembre 1584) cheriferite alla sua opera missionaria ne illuminano il vero significato laquononsappiamo ancora ciograve che nostro Signore vorragrave fare e ciograve che verragrave fuorida questo [] lavoro piaccia al Cielo che in tutto si riesca a fare la Suasantissima volontagrave come noi desideriamoraquo157

101II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

157 M rICCI laquoLettera a Giambattista romaacuten 13 settembre 1584raquo 86

iii

La teoLogia deL CateChismo ricciano

1 CateChesi e teoloGia nellrsquooPera Di P Matteo riCCi

laquoandate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creaturaChi crederagrave e saragrave battezzato saragrave salvato ma chi non crederagrave saragrave con-dannatoraquo (Mc 1615-16) il mandato missionario che Gesugrave Cristo haaffidato ai suoi discepoli implica la trasmissione e lrsquoapprofondimentodel depositum fidei cioegrave del patrimonio della fede rivelata (cf 1 tm620 2 tm 113-14) servizio svolto nellrsquoambito della Chiesa dallacatechesi e dalla teologia

la catechesi egrave rivolta principalmente alla trasmissione dei contenutidella rivelazione cristiana Egrave unrsquolaquoeducazione della federaquo1 il cui laquoscopodefinitivo [] egrave di mettere [hellip] non solo in contatto ma in comunione inintimitagrave con Gesugrave Cristoraquo2 la predicazione missionaria in particolare ndashche appartiene alla catechesi pur senza identificarsi con essa3 ndash preparalrsquoannuncio del Vangelo e mostra la ragionevolezza della fede cristianada un lato laquoassumendoraquo4 le ricchezze culturali compatibili con la fedestessa e dallrsquoaltro laquosanandoraquo5 e laquotrasformandoraquo6 laquoquei criteri modi dipensare o stili di vita che sono in contrasto con il regno di Dioraquo7

la teologia invece mira allrsquoapprofondimento dottrinale della ri -ve la zio ne Costituita in laquovero e proprio sapere scientificoraquo8 tale disci-plina laquoimplica la ricerca credente dellrsquointelligenza della federaquo9 scruta

102 SD 652 (2020) pp 102-133

Versione riveduta dellrsquointroduzione pubblicata con lo stesso titolo in VSSC 51-881 CCC 52 GioVanni Paolo ii Catechesi tradendae 53 Cf CCC 64 LG 135 LG 176 Paolo Vi Evangelii nuntiandi 19 7 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 109 8 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 99 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 1

laquoogni veritagrave racchiusa nel mistero di Cristoraquo10 e contribuisce a unasempre piugrave adeguata laquocomprensione delle realtagrave e delle parole trasmes-seraquo11 dalla sacra scrittura e dalla tradizione accomunata al Magisteroecclesiastico laquodalla cura pastorale e missionaria verso il mondoraquo12 lateologia laquonon puograve esplicarsi se non in viva comunione con la fede dellaChiesaraquo13 ndash fede che egrave chiamata a difendere e ad attualizzare in ognitempo e in ogni cultura

Malgrado la distinzione formale egrave evidente come tra catechesi eteologia sussistano rapporti molto stretti i quali si intensificano parti-colarmente nellrsquoopera di evangelizzazione infatti affincheacute si realizziquellrsquolaquoapologetica ben riuscitaraquo14 che ha cosigrave grande importanza nel-lrsquoinculturazione (ovvero nellrsquointerculturazione) del messaggio cristia-no chi annuncia il Vangelo alla frontiera di civiltagrave diverse ha il compi-to di salvaguardare la purezza dellrsquoannuncio presentando innanzituttolaquoil messaggio evangelico integro senza passare sotto silenzio alcunaspetto fondamentale o realizzare una selezione nel deposito dellafederaquo15 ed esponendo inoltre laquoil messaggio evangelico autentico intutta la sua purezza senza ridurre le sue esigenze per timore di rifiutoe senza imporre pesanti oneri che esso non includeraquo16

Ciograve significa che ogni buon missionario dovrebbe essere anche teologola risposta dipende dal significato che viene dato alla parola se con

laquoteologoraquo intendiamo in senso stretto il laquoprofessionista della teologiaraquondash colui il quale si dedica prevalentemente allo studio e allrsquoinsegnamentodi questa disciplina ndash la risposta egrave negativa la catechesi missionarianon richiede specificamente lrsquoimpegno alla ricerca scientifica in sensoaccademico

103III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

10 DV 2411 DV 812 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 9713 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 10014 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 10915 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112 cf GioVanni Paolo ii

Catechesi tradendae 3016 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112

A Olmi104

se con laquoteologoraquo intendiamo invece chi riflette sul mistero delDio rivelato per conoscerlo piugrave in profonditagrave e per renderlo piugrave facil-mente comunicabile allora ogni missionario che cerchi di ricompren-dere la fede della Chiesa per laquorenderne ragioneraquo (cf 1Pt 315) nellecategorie di una cultura diversa da quella occidentale dagrave un contributooriginale e talvolta fondamentale alla ricerca teologica

in questo senso lrsquoattributo di laquoteologoraquo si addice esemplarmente aP Matteo ricci della Compagnia di Gesugrave il gesuita maceratese si eraprefisso con luciditagrave e determinazione di laquofondare il cattolicesimo aPechino e in Cinaraquo17 unrsquoopera di straordinaria difficoltagrave che richiede-va ndash nellrsquoambito di una complessa laquostrategia missionariaraquo18 ndash di tra-durre il messaggio della fede in termini comprensibili alla culturacinese del suo tempo19 mantenendo lrsquoequilibrio tra la chiarezza dottri-nale e una prudente azione pastorale20 Ciograve a cui egli si dedicograve espres-samente dunque fu lrsquolaquoeducazione alla federaquo delle persone e dellrsquoam-biente culturale con cui venne in contatto unrsquoistruzione attuatasi sulduplice piano della laquopredicazione indirettaraquo e della laquopredicazionedirettaraquo ovvero del laquocatechismoraquo e della laquodottrina cristianaraquo21

il culmine della catechesi ricciana egrave la predicazione diretta ndash incen-trata sulla dottrina cristiana ndash rivolta ai catecumeni e ai battezzati isuoi contenuti sono gli articoli del Credo i comandamenti le beatitu-dini le virtugrave il Padre Nostro e lrsquoAve Maria i sacramenti con i neces-sari riferimenti alla sacra scrittura e alla tradizione della Chiesa leopere piugrave significative in cui ricci li ha presentati sono《天主實錄》Tiānzhǔ shiacutelugrave (La vera esposizione del Signore del Cielo 1584) scrit-ta in collaborazione con P Michele ruggieri sJ《祖傳天主十誡》Zūchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave (I Dieci Comandamenti del Signore del Cielo

17 G CriVeller Matteo Ricci 57 il proposito di ricci egrave ribadito piugrave volte nella suacorrispondenza cf M riCCi Lettere 85 290 339 361-362 369 371-372 389395-396 403-404

18 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-5519 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27520 Cf BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 821 Cf G CriVeller Matteo Ricci 74

105III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

come trasmessi dai nostri antenati 1584) anchrsquoessa scritta insieme aruggieri《天主教要》Tiānzhǔ jiagraveoyagraveo (La dottrina cristiana 1605)

Questo genere di catechesi essenziale per la preparazione al batte-simo e per la conduzione di una vita cristiana era diretto prevalente-mente a coloro che avevano manifestato lrsquoespresso desiderio di entrarenella Chie sa anche se talora veniva rivolto a non cristiani verso iquali si nutrissero fondate speranze di conversione22 il suo interesseteologico consiste principalmente nella scelta dei termini utilizzati pertradurre in cinese le formulazioni dottrinali questione estremamentedelicata come mostra la laquocontroversia terminologicaraquo sorta dopo lamorte di ricci a proposito dei nomi usati dal gesuita maceratese perindicare Dio 天主 tiānzhǔ (si gnore del Cielo) 上帝 shagravengdigrave(sovrano supremo) e 天 tiān (Cielo)23

lrsquoinsegnamento esplicito della dottrina cristiana andava perograve pre-ceduto da un intenso lavoro di preparazione ndash cioegrave dalla predicazioneindiretta Egrave nellrsquoesercizio di questo genere di catechesi che si egrave rivela-to il genio missionario di ricci gravemente frainteso nel corso deisecoli ma oggi apertamente riconosciuto il beato Giovanni Paolo iiha paragonato il gesuita maceratese a san Giustino e a san Clemente dialessandria24 e Benedetto XVi lo ha definito laquovero protagonista del-lrsquoannuncio del Vangelo in Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evan-gelizzazione dellrsquoarcivescovo Giovanni da Montecorvinoraquo25

la predicazione indiretta si egrave sviluppata seguendo il laquometodo del-lrsquoaccomodamentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice ricci ndash laquoedove era bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophinostri [e] alcune cose presi di nostra casaraquo26 Ma il gesuita maceratesenellrsquoadottare in maniera raffinata il linguaggio e i concetti della civiltagravecinese al fine di comunicare qualcosa di completamente nuovo per essanon cercava un laquodialogo tra cultureraquo fine a se stesso neacute tantomeno

22 Cf M riCCi laquolettera al p Fabio de Fabii s i 9 maggio 1605raquo 38623 Cf G CriVeller Matteo Ricci 82-8424 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27525 BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 826 Cf M riCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 14 agosto 1599raquo in iD Lettere 363

A Olmi106

voleva presentarsi come cultural apostle (nel senso laquolaicoraquo dellrsquoespres-sione) egli piuttosto intendeva laquorettificareraquo il pensiero dei suoi inter-locutori ndash nel duplice senso della recta ratio occidentale e del 正名zhegraveng miacuteng confuciano27 ndash facendogli attraversare le vaste regioni dellascienza della filosofia della morale e dopo averlo rigorosamentemesso a confronto con le veritagrave di queste discipline condurlo al cospet-to della Veritagrave suprema il mistero del Dio rivelato

tra le numerose opere ricciane che possono considerarsi strumenti dipredicazione indiretta ci sono quelle che trattano di questioni scientifichematematiche geometriche o astronomiche scritte prevalentemente insiemea collaboratori come《輿地山海全圖》Yuacutedigrave shānhǎi quaacutentuacute (Mappacompleta delle montagne e dei mari del mondo 1584)《測量法義》Cegraveliaacuteng fǎyigrave (Teoria e metodo delle misure 1607)《渾蓋通憲圖說》Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento 1607)《幾何原本》Jǐheacute yuaacutenběn (Elementi di geometria 1607)《乾坤體義》Qiaacutenkūn tǐyigrave (Spie ga zio ne della struttura del Cielo e della Terra 1607-1608)《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica 1613)《圜容較義》Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche 1614) edaltre Ci sono poi quelle laquoche riportano senza mediazione le nozioni anti-che occidentali a cui attingonoraquo28 come《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Del lrsquoa -mi cizia 1595)《西國記法》Xīguoacute jigravefǎ (Metodo mnemonico del lrsquoOc ci -den te 1595-1596) Ci sono ancora opere poetiche e morali co me《二十五言》Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze 1605)《畸人十篇》Jīreacuten shiacute-piān (Dieci capitoli di un uomo strano 1608)《西琴曲意八章》Xīqiacutenqǔyigrave bā zhāng (Otto canzoni per clavicembalo 1608)

tuttavia lrsquoopera in cui la predicazione indiretta attuata da ricci si egravemanifestata nel modo piugrave brillante completo ed efficace egrave《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) il Ca te chi -smo pubblicato a Pechino nel 1603 altri scritti ricciani hanno avutopiugrave successo come i Dieci capitoli di un uomo strano o sono staticonsiderati piugrave rappresentativi del rapporto instaurato da ricci con lacultura e i letterati cinesi come il trattato Dellrsquoamicizia eppure il

27 Cf ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ 論語 Luacuten Yǔ (Dialoghi) 13 328 M reDaelli Il mappamondo 17

107III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

Catechismo ha le caratteristiche di un capolavoro non solo della cate-chesi missionaria ma della letteratura teologica universale

lrsquoimportanza di questo testo egrave data non solo dal pregevole stile lette-rario ma soprattutto dalla ricchezza dei contenuti teologici sottovalutatio negletti da gran parte della critica ricciana29 tale incomprensione puograveessere (parzialmente) giustificata dal fatto che ricci non considerandose stesso un laquoteologoraquo stricto sensu neacute un cultore di teologia non haespressamente riflettuto sul proprio contributo a questa disciplina eneanche ha fornito una chiave interpretativa laquoautenticaraquo per leggere ilCatechismo nella prospettiva della ricerca sistematica sul mistero di Dio

eppure non egrave difficile scoprire il modello ndash il paradigma30 se sipreferisce ndash che ispira e guida lo 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) eil 中士 zhōngshigrave (letterato Cinese) protagonisti del laquocatechismoraquonella loro ricerca dialogica della Veritagrave e rendersi conto della prezio-sitagrave del suo valore anche (e soprattutto) per la teologia occidentalecontemporanea

2 il ParaDiGMa Della teoloGia riCCiana

il serrato confronto tra i due interlocutori del Catechismo egrave mosso daun modello di conoscenza filosofica e teologica che puograve definirsi reali-smo sapienziale logocentrico

Con il termine laquorealismoraquo intendiamo la concezione del mondo del-lrsquouomo e di Dio che si fonda sullrsquoobbedienza alla realtagrave obbedire allarealtagrave significa innanzitutto non mettere in dubbio il valore della cono-scenza sensitiva cioegrave credere che le esperienze vissute attraverso i sensindash vista udito olfatto gusto tatto ndash non siano illusorie e diano unrsquoim-magine fedele delle laquocoseraquo che esistono al di fuori della coscienza

29 Cf ad esempio la valutazione sostanzialmente negativa della prospettiva teologicadel VSSC espressa in D lanCashire ndash P hu kuo-Chen laquotranslatorsrsquo in tro du ctionraquo47-53

30 nel duplice senso del παράδειγμα platonico e aristotelico cioegrave laquomodelloraquo edlaquoesempioraquo (cf Tim 29 b An pr ii 24 68 b 38)

A Olmi108

oltre a fidarsi della percezione sensibile occorre poi tenere nellamassima considerazione il laquosenso della realtagraveraquo31 facoltagrave intermediatra i sensi e lrsquointelletto che svolge nellrsquouomo una funzione analoga aquella propria dellrsquoistinto negli animali e che permette di intuire con-cretamente i princigravepi universali della conoscenza e della vita morale32tali princigravepi costituiscono i riferimenti originari che consentono lrsquoo-rientamento dellrsquouomo nella realtagrave chi non sapesse riconoscerli e uti-lizzarli non potrebbe sopravvivere e nemmeno vivere unrsquoesistenzapienamente umana33

la facoltagrave conoscitiva piugrave alta che caratterizza specificamentelrsquouomo rispetto agli animali egrave perograve lrsquointelletto capace di astrarre ideegenerali dalla concretezza della percezione sensibile di giudicare cioegravedi affermare o negare la corrispondenza delle idee alla realtagrave diragionare cioegrave di procedere da un giudizio allrsquoaltro e di trarre conclu-sioni vere da premesse giagrave conosciute34

Mentre lrsquointelletto afferra intuitivamente le veritagrave intelligibili ndash inparticolare i primi princigravepi colti in modo irriflesso dal senso dellarealtagrave ndash la ragione si muove discorsivamente da un concetto allrsquoaltroin un certo senso laquoil ragionamento sta allrsquointellezione come il motosta al riposo o come la ricerca sta al possessoraquo35 Compito della ragio-ne egrave condurre lrsquouomo alla veritagrave e alla virtugrave dirigerlo verso la cono-scenza del vero e il desiderio del bene se ciograve avviene puograve essere dettaa buon diritto ορθὸς λόγος ndash recta ratio36 tuttavia egrave possibile che laragione si lasci asservire dalle passioni e rinneghi gli stessi princigravepiuniversali di cui di fatto si serve per costruire argomentazioni coerenti

31 il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con unalocuzione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione sogget-tiva (la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoin-sieme delle laquoveritagrave originarieraquo) Cf r GarriGou-laGranGe Le sens commun

32 Cf STh i 78 433 Cf a olMi laquosacralitagrave del maleraquo 17234 Cf STh i 79 8535 STh i 79 836 Cf FR 4

109III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

da questo uso disordinato del pensiero derivano le numerose concezio-ni filosofiche e religiose che si oppongono al senso della realtagrave

la ragione naturale ndash che appartiene cioegrave per natura allrsquoessereumano animal rationale37 ndash puograve essere perfezionata al fine di rag-giungere conoscenze che vadano oltre quelle comunemente accessibilinellrsquoambito dellrsquoesperienza quotidiana la ragione scientifica indagaaspetti particolari dellrsquouniverso suscettibili di una verifica rigorosa eripetibile la ragione filosofica si interessa invece della realtagrave nel suocomplesso abbracciandola in una visione panoramica e al tempo stes-so comprensiva dei dettagli piugrave significativi

tuttavia la ragione naturale riesce solo con fatica a risalire la catenadelle cause sino al punto piugrave alto e ad arrivare a una qualche conoscen-za ndash limitata e vaga ndash dellrsquoorigine suprema di tutto ciograve che egrave la ragionescientifica per il suo modo di procedere si trova preclusa ogni indaginein questa direzione la ragione filosofica egrave sigrave in grado di conoscere lrsquoesi-stenza di Dio e di definire i suoi attributi ma in modo puramente astrat-to la certezza di tale conoscenza inoltre egrave incrinata dal dissidio esi-stente nellrsquouomo tra lrsquointelletto e la volontagrave che impedisce al pensierodi laquofunzionareraquo correttamente ndash cioegrave di riconoscere lrsquoinsieme dei propripresupposti di svilupparlo fino alle ultime conseguenze di guidare lapersona ad agire in conformitagrave con il vero ed il bene

il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointellet-to con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla conoscenzalaquoper connaturalitagraveraquo38 richiede un grande appassionato totalizzanteamore per la veritagrave che nei limiti della natura umana puograve attuarsi soloraggiungendo la sapienza ndash la piugrave alta delle virtugrave intellettuali39 ilsapiente sa attraverso lrsquoesperienza che la conoscenza profonda dellecose appartiene tanto allrsquointelletto quanto allrsquoaffetto egrave consapevole cheper raggiungere la pienezza della veritagrave occorre adeguare alla realtagrave nonsolo il pensiero ma lrsquointera persona si propone fermamente affincheacuteciograve avvenga di inserirsi compiutamente nellrsquoordine (fisico e morale)dellrsquouniverso ndash cioegrave di vivere secondo virtugrave

37 Cf Pol i 2 1253 a 9 STh i-ii 71 2 ii-ii 34 538 Cf M DrsquoaVenia La conoscenza39 Cf CG iV 12 STh i 1 6 i-ii 57 2 ad 2 ii-ii 45 2

Con il termine laquorealismo sapienzialeraquo cosigrave possiamo intendere quellaconcezione che trova nella ragione sapienziale la guida affincheacute lrsquouomo inquanto uomo arrivi ad attuare una piena e fedele obbedienza alla realtagrave

in un certo senso il realismo sapienziale egrave la visione che appartiene alletterato Cinese del Catechismo il quale come rappresentante del con-fucianesimo considera obiettivo primario dellrsquoesistenza umana il perfe-zionamento di seacute conseguibile attraverso la virtugrave e il retto esercizio dellaragione Proprio qui si trova una coincidenza particolarmente significati-va tra il pensiero occidentale e il pensiero cinese laquoclassiciraquo40 nella pro-spettiva del primo il sapiente egrave in grado non solo di inserirsi armonica-mente nellrsquoordine della natura ma di governarlo sapientis est ordinare41nella prospettiva del secondo lrsquouomo nobile ndash modello da imitare epunto di arrivo della formazione confuciana ndash egrave adatto a governare lostato percheacute ha imparato a governare se stesso laquorettificando i nomiraquo etrovando il proprio posto nella realtagrave del cosmo e delle relazioni sociali

il duca Jing di Qi interrogograve Confucio sullrsquoarte del governo Con -fucio rispose laquoChe il sovrano sia un sovrano il ministro un mini-stro il padre un padre il figlio un figlioraquo il duca disse laquoGiusto inveritagrave se il sovrano non agisse da sovrano il ministro da ministro ilpadre da padre e il figlio da figlio quandrsquoanche vi fosse cibo inabbondanza riuscirei forse a mangiareraquo42

la sapienza naturale perograve non egrave in grado di condurre la personaalla conoscenza suprema della realtagrave ndash ovvero alla conoscenza dellarealtagrave suprema e neanche di renderla pienamente virtuosa secondo le

A Olmi110

40 Ci riferiamo qui al confucianesimo dei testi canonici considerato da ricci comelrsquoespressione piugrave autentica della cultura cinese Cf a ChenG Storia i 71-77

41 Met i 2 982 a 18 cf STh i 1 6 sc 1 42「齊景公問政於孔子孔子對曰『君君臣臣父父子子』公曰

『善哉信如君不君臣不臣父不父子不子雖有粟吾得而食諸』」

laquoQiacute Jǐng gōng wegraven zhegraveng yuacute kǒngzǐ kǒngzǐ duigrave yuē ldquoJūn jūn cheacuten cheacuten fugrave fugrave zǐzǐrdquo Gōng yūe ldquoshagravenzāi Xigraven ruacute jūn bugrave jūn cheacuten bugrave cheacuten fugrave bugrave fugrave zǐ bugrave zǐ suī yǒu sugravewuacute deacute eacuter shiacute sigrave zhūrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi]12 11)

aspirazioni del sapiente occidentale e dellrsquouomo nobile cinese Egrave soloavendo fede nella rivelazione di Dio in Gesugrave Cristo che gli uominipossono trovare la pienezza della Veritagrave accedere alla Via che li con-duce alla salvezza dal vizio e alla perfetta pratica della virtugrave parteci-pare alla beatitudine della Vita divina ndash Via Veritagrave e Vita che si identi-ficano con lo stesso Gesugrave Cristo Figlio di Dio fatto uomo (Gv 146)

avere fede nella rivelazione allora non significa altro che crederein Gesugrave Cristo ndash credere che Gesugrave Cristo egrave il laquoVerboraquo di Dio termine(traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione e parolandash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondo permezzo del Verbo alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte le cosequelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110)

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna sapienza del Padre43lrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accoglierela luce della fede44

il Dio veramente divino egrave quel Dio che si egrave mostrato come logos ecome logos ha agito e agisce pieno di amore in nostro favoreCerto lrsquoamore come dice Paolo laquosorpassaraquo la conoscenza ed egrave perquesto capace di percepire piugrave del semplice pensiero (cf ef 319)tuttavia esso rimane lrsquoamore del Dio-Logos per cui il culto cristia-no egrave come dice ancora Paolo λογικὴ λατρεία ndash un culto che con-corda con il Verbo eterno e con la nostra ragione (cf rm 121)45

Perciograve nella prospettiva della fede cattolica vissuta da ricci inmodo eroico il realismo sapienziale ndash concezione ampiamente condi-visa sia dalla civiltagrave occidentale sia da quella cinese ndash diventa laquoreali-smo sapienziale logocentricoraquo la consapevolezza che lrsquoορθὸς λόγος

111III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

43 Cf a olMi laquoil concetto di appropriazioneraquo 68-12844 Cf BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave45 BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave

la recta ratio il 正名 zhegraveng miacuteng sono partecipazioni dellrsquouomo alVerbo-Λόγος alla sapienza-ragione divina e che proprio nellrsquoeserci-zio della laquoretta ragioneraquo si puograve conoscere Gesugrave Cristo e nel laquoviveresecondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) ci si dispone a incontrarlo

Certo lo ripetiamo ancora ricci non era un teologo e non ha maiespressamente riflettuto sulle implicazioni teologiche della visione reali-sta-sapienziale-logocentrica che de facto aveva adottato tuttavia que-sta teologia ndash attuatasi concretamente nella catechesi dellrsquolaquoaccomoda-mentoraquo ndash lo ha spinto ad evangelizzare i cinesi attraverso la ragione nonpercheacute fosse la via piugrave laquostrategicaraquo nel senso dellrsquoefficacia e dellarazionalitagrave calcolatrice neacute per il gusto del dialogo fine a se stesso neacuteper realizzare un laquoincontro tra cultureraquo ma percheacute il primo laquoseme delVerboraquo46 presente in tutte le culture e in tutti gli uomini egrave la ragionestessa e quindi usare rettamente la ragione umana ndash soprattutto laragione sapienziale ndash egrave il modo piugrave rapido e sicuro per avvicinarsi allaragione-Parola di Dio porsi in condizione di ascoltare lrsquoannuncio delVangelo credere nella Persona di Cristo

3 oBBeDienza alla realtagrave

il Catechismo egrave diviso in unrsquointroduzione e otto capitoli nel lrsquoin -tro du zione ricci parla in prima persona ed esprime lrsquoardente deside-rio di condurre il nobile popolo cinese alla vera conoscenza delsignore del Cielo

poicheacute la sua dottrina egrave cosigrave misteriosa egrave difficile da comprenderepoicheacute i suoi contenuti sono cosigrave vasti egrave difficile conoscerli com-pletamente e anche ciograve che si comprende egrave difficile da spiegare e tuttavia non possiamo non studiarlo47

A Olmi112

46 lrsquoespressione laquosemi del Verboraquo traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a sanGiustino secondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezzasolo in Cristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nellasua ragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B althaner Patrologia 70-71

47 VSSC 14

Dal capitolo i in poi inizia il dialogo tra lo 西士 Xīshigrave il letteratooccidentale e il 中士 zhōngshigrave il letterato Cinese nel corso di una ser-rata argomentazione il primo conduce il secondo a riconoscere lrsquoesisten-za lrsquounicitagrave e la perfezione di Dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delle concezionifilosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo ii) lrsquoim-mortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima deglianimali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagrave contutte le cose (capitolo iV) la falsitagrave della teoria buddhista della reincarna-zione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della morale daoista e lareale esistenza del paradiso e dellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentalebontagrave della natura umana e la ragionevolezza della morale cristiana (capi-tolo Vii) la ragionevolezza del celibato ecclesiastico al fine di diffonderela Via (capitolo Viii) lrsquoopera si conclude con una breve presentazionedella storia della salvezza il letterato Cinese non si egrave (ancora) convertitoma si impegna a meditare su tutto ciograve che ha ascoltato

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlospero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine48

una volta individuato il paradigma teologico del pensiero riccianonon egrave difficile seguirne le tracce lungo il testo del Catechismo i trefiloni laquorealistaraquo laquosapienzialeraquo e laquologocentricoraquo non si presentano insuccessione ma si alternano nel corso della discussione di volta involta il letterato occidentale fa appello allrsquouno o allrsquoaltro muovendo-si tra diversi registri argomentativi e retorici la dimostrazione logicalrsquoesempio pratico lrsquoanalogia sapienziale lrsquoimmagine poetica la remi-niscenza letteraria la citazione della sacra scrittura la testimonianzadi santi cristiani lrsquoutilizzo di questa panoplia di strumenti concettualie linguistici da parte di ricci ha comunque lrsquounico fine di stringere

113III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

48 VSSC 596

allrsquoangolo il letterato Cinese immaginario ndash e il lettore reale ndash inmodo che si conformi alla laquoretta ragioneraquo senza opporre resistenzaalla grazia del Λόγος laquoPos sia mo continuare a disquisire avanti eindietro ma lei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo49

il richiamo ricciano ndash per bocca dello 西士 Xīshigrave ndash allrsquouso dellarecta ratio ha come premessa fondamentale che la realtagrave esiste ed egraveindipendente dal pensiero dellrsquouomo

i leoni esistono in occidente e i sapienti credono nella loro esisten-za mentre gli stupidi rifiutano di credervi Dal momento che i leoniesistono realmente chi si rifiuta di credere nella loro esistenza puogravefarli smettere di esistere50

la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito dai sensi

ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste51

la realtagrave non egrave composta di unrsquounica sostanza ma annovera innu-merevoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella varietagravelaquose tutte le cose sotto il cielo fossero rosse chi non proverebbe disgu-sto per il colore rosso Ma se le cose sono rosse verdi bianche blunessuno se ne stanca sebbene le veda tutti i giorniraquo52 e inoltre lrsquoap-parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza laquola feni-ce vola anche il pipistrello vola vuol dire che la fenice e il pipistrellosono uguali le cose possono essere simili sotto qualche aspetto main realtagrave essere decisamente diverseraquo53

A Olmi114

49 VSSC 9350 VSSC 17951 VSSC 952 VSSC 252 53 VSSC 130

in secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso

tutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giu-sto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado dicomprendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarritole fondamenta del pensiero54

non si puograve amare se non ciograve che si conosce laquolrsquointenzione dellrsquoa-more egrave indicata dalla ragioneraquo55 inoltre non solo egrave possibile conosce-re con la ragione cose non percepibili ai sensi ndash laquodallrsquoesterno si dedu-ce ciograve che egrave nascosto allrsquointerno dallrsquoeffetto si conosce la causaraquo56 ndashma la ragione assicura una conoscenza della realtagrave superiore a quelladi carattere sensoriale

Egrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttosto che congli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre la ragio-ne non puograve [] se un bastone dritto egrave immerso per metagrave in acquelimpide appare storto agli occhi ma se lo si osserva con la ragione ilbastone risulta dritto come sempre percheacute non egrave stato piegato57

laquose si vuol ottenere una conoscenza profonda bisogna iniziare aporre come fondamenta le cognizioni piugrave elementariraquo58 per cogliere iprincigravepi profondi della realtagrave bisogna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograveche egrave manifesto bisogna servirsi dellrsquoapparenza esterna come provadella natura interna laquoosservando ciograve che appare evidente al fine dicomprendere i segreti nascostiraquo59

115III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

54 VSSC 7555 VSSC 46956 VSSC 18257 VSSC 18158 VSSC 7259 VSSC 272

infine laquole parole devono accordarsi con le azioni per poter esser cre-duteraquo60 e laquochi cerca di stabilire il proprio insegnamento come guida pergli altri dovrebbe fornire nomi appropriati per tutti i generi degli esseriraquo61

in terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente lacertezza originaria piugrave importante che accomuna il letteratooccidentale al letterato Cinese esiste un unico immutabile principiodrsquoordine universale che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico mora-le sociale

una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due anchelrsquouniverso puograve avere un solo signore come puograve non essere unagrave colpa averne due62

lrsquoordine delle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle lorofunzioni laquose il corpo fosse tutto testa o ventre come potrebbe muo-versi se fosse tutto mani o piedi come potrebbe vedere o sentire onutrirsiraquo63 inoltre laquoogni essere ha un fine verso il quale la sua naturalo dirige fincheacute non lo raggiunge non trova quiete e mai si fermaraquo64 ndashil che implica lrsquoesistenza di un ordine morale

Quando diciamo che le rette intenzioni sono il fondamento dellrsquoagi-re buono ciograve significa che dobbiamo operare bene e non dobbiamooperare male il rubare egrave un comportamento del tutto malvagio eanche se egrave commesso con intenzione retta non puograve essere giusto65

in quarto luogo ogni effetto ha una causa il principio di causalitagraveegrave affermato dal letterato occidentale piugrave volte e con parole diverselaquole cose non possono esistere per virtugrave propria ma devono assoluta-

A Olmi116

60 VSSC 21861 VSSC 19062 VSSC 49063 VSSC 53164 VSSC 38265 VSSC 339

mente avere una causa esterna che dia loro lrsquoessereraquo66 laquosolo chi halrsquointelligenza produce qualcosa di intelligente e solo chi ha la consa-pevolezza produce qualcosa di consapevoleraquo67 laquole cose producono lecose come lrsquouomo genera lrsquouomoraquo68 lrsquoestensione di questo principioallrsquointera realtagrave mostra lrsquoesistenza di una causa suprema di tutto ciograveche egrave

Dobbiamo cercare lrsquoorigine di ogni specie e poicheacute nulla egrave in gradodi produrre se stesso certamente ci devrsquoessere Qualcuno che sia altempo stesso originario e unico e sia il creatore delle diecimila spe-cie Colui che chiamiamo il signore del Cielo69

la causa suprema devrsquoessere unica dunque non puograve esserci che unsolo Dio

se qualcuno supponesse lrsquoesistenza di due signori supremi di tuttele cose in cielo e in terra sarebbe difficile sapere se tali presuntisignori siano o meno sullo stesso piano se non lo sono uno sicura-mente egrave inferiore allrsquoaltro e lrsquoinferiore non potrebbe essere consi-derato universale e supremo poicheacute quello che egrave universale esupremo egrave per natura perfetto e pieno di virtugrave al punto che nullapuograve essergli aggiunto se invece affermassimo che essi sono ugualiallora uno solo sarebbe sufficiente da dove verrebbe la necessitagrave diaverne due70

in quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non esserelaquole cose o esistono o non esistonoraquo71 anche il principio di non con-traddizione viene formulato in modi diversi laquodue diverse veritagrave non

117III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

66 VSSC 3467 VSSC 9168 VSSC 4369 VSSC 4070 VSSC 4971 VSSC 180

possono coesistereraquo72 laquonon crsquoegrave via di mezzo tra il bene e il male sequalcosa non egrave bene egrave male e se non egrave male egrave beneraquo73 laquose un uomonon egrave vivo egrave morto se non egrave morto egrave vivo non crsquoegrave mai stato nessunoche non fosse neacute vivo neacute mortoraquo74 se fosse possibile laquounire lrsquoessere eil non-essere il vuoto e la realtagrave allora noi potremmo unire anchelrsquoacqua e il fuoco il quadrato e il cerchio lrsquooriente e lrsquooccidente ilcielo e la terra non ci sarebbe nulla di impossibile sotto il cieloraquo75

nel Catechismo ricci afferma inoltre alcune veritagrave originarieriguardanti lrsquoessere umano lrsquouomo egrave persona laquoegrave unitagrave di corpo e dispirito ma lo spirito trascende il corpo perciograve il sapiente considera lospirito come il vero seacute e il corpo come il recipiente in cui il seacute egrave nasco-storaquo76 la sua natura laquoegrave composta di due parti quella materiale e quellaimmateriale [] lrsquoanima dellrsquouomo non puograve che essere spiritualeraquo77egli laquopuograve compiere sia il bene sia il maleraquo78 ed egrave moralmente responsa-bile delle proprie azioni

Lrsquouomo egrave intelligente di tutte le cose che lo distinguono dagli ani-mali laquonessuna egrave piugrave grande della facoltagrave intellettiva lrsquointelletto puogravedistinguere il giusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannar-lo con qualcosa che non sia ragionevoleraquo79 inoltre mentre laquoi pesci e letartarughe vivono sommersi nei fiumi e nelle acque profonde e nondesiderano vagare per le montagne le lepri e i cervi amano correresulle montagne e non vogliono nascondersi in acquaraquo80 laquolrsquouomo desi-dera conoscere una veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo81

A Olmi118

72 VSSC 49473 VSSC 39774 VSSC 39775 VSSC 51476 VSSC 44277 VSSC 14378 VSSC 43179 VSSC 2380 VSSC 15581 VSSC 383

al tempo stesso perograve lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole non egravein grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capacitagravepercheacute i suoi laquotalenti [] sono stati offuscatiraquo82 laquoEgrave un recipiente discarsa capienza e non egrave in grado di contenere la grande veritagrave delsignore del Cieloraquo83 egrave laquoinquieto e insoddisfattoraquo84 e pur essendoincline a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni

nel corso del dialogo con il letterato Cinese il continuo richiamodel letterato occidentale alle certezze che consentono lrsquoorientamentonella realtagrave passa talvolta dal piano della ragione naturale a quellodella ragione filosofica ndash piugrave specificamente della laquoragione metafisi-caraquo cioegrave del modo di sistematizzare le veritagrave originarie proprio dellatradizione aristotelico-tomista lo 西士Xīshigrave parla delle quattro causedi tutti gli esseri laquola causa efficiente la causa formale la causa mate-riale la causa finaleraquo85 che laquosi vedono agire in ogni evento e in ognioperaraquo86 si riferisce alla distinzione tra sostanza e accidenti laquogliesseri che non dipendono da altri per la propria esistenza sono classifi-cati come sostanze [] Gli esseri che non esistono in seacute e dipendonoda altro [] sono classificati come accidentiraquo87 utilizza la fisica ari-stotelica per spiegare il divenire dellrsquouniverso

tutte le cose sotto il cielo si formano dalla combinazione dei quat-tro elementi fuoco aria acqua terra il fuoco egrave per natura secco ecaldo cosigrave da essere in opposizione con lrsquoacqua che egrave naturalmentefredda e bagnata lrsquoaria egrave per natura umida e calda ed egrave quindi lrsquoe-satto opposto della terra che egrave naturalmente secca e fredda88

119III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

82 VSSC 29083 VSSC 5784 VSSC 12785 VSSC 4586 VSSC 4587 VSSC 8388 VSSC 138

anche la natura dellrsquouomo viene illustrata utilizzando talvolta lecategorie della metafisica realista

in questo mondo esistono tre tipi di anime Quella inferiore egrave chiama-ta laquoanima vegetativaraquo cioegrave anima dei vegetali [] Quella intermediaegrave chiamata laquoanima sensitivaraquo cioegrave anima degli animali [] Quellasuperiore egrave chiamata laquoanima intellettivaraquo cioegrave anima dellrsquouomocomprende in seacute le anime vegetativa e sensitiva consente allrsquouomo dicrescere e di procreare fa sigrave che lrsquoessere umano abbia consapevolez-za gli permette di ragionare e di conoscere i princigravepi della realtagrave89

i concetti della filosofia aristotelico-tomista hanno il vantaggio sullecategorie del linguaggio comune di essere piugrave rigorosi e di esprimereuna conoscenza piugrave precisa della realtagrave tuttavia essi appartengono aduna visione molto laquooccidentaleraquo del mondo dellrsquouomo e di Dio cherisulta molto lontana da quella laquoclassicaraquo della civiltagrave cinese il tentativoricciano di utilizzarli nel contesto interculturale del Catechismo senzatroppi chiarimenti ndash quasi ponendoli sullo stesso livello delle categorieuniversali del linguaggio ndash egrave forse uno degli aspetti dellrsquoopera piugrave arduiper il lettore cinese

4 aMore Della saPienza

la ragione umana di fronte ai misteri divini

mai [] egrave resa capace di penetrarli come le veritagrave che formano il suooggetto proprio i misteri divini infatti per la loro intrinseca naturasorpassano talmente lrsquointelligenza creata che anche se trasmessi perdivina rivelazione e ricevuti mediante la fede rimangono avvolti nelvelo della fede e quasi avviluppati in una caligine fino a quando inquesta vita mortale laquosiamo in esilio lontani dal signore camminia-mo nella fede e non ancora in visione (2 Cor 56-7)raquo90

A Olmi120

89 VSSC 13390 DF 4

tuttavia la ragione naturale puograve arrivare laquoa una certa conoscenzamol to feconda dei misteri sia grazie allrsquoanalogia con ciograve che conoscenaturalmente sia per il nesso degli stessi misteri fra loro e con il fineultimo dellrsquouomoraquo91 puograve giungere ad esempio a determinare concertezza lrsquoesistenza e i principali attributi di Dio

Questo tipo di sapere nella misura in cui poggia unicamente sullrsquointel-letto egrave conoscenza laquoper astrazioneraquo ndash lontanissima dalla realtagrave viventedellrsquoessere supremo esiste un altro tipo di sapere ndash la conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalitatem) ovvero cono-scenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenza per modum inclina-tionis92 ndash che si attua nel momento in cui lrsquointelletto non coglie diretta-mente lrsquooggetto (tramite la rappresentazione) ma lo conosce indirettamen-te a partire dagli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del sogget-to laquoConoscere affettivamenteraquo non significa laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egraveimpossibile per definizione) bensigrave conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridestae in virtugrave di tale risonanza comprendere la bontagrave della cosa stessa ndash com-prendere la cosa in quanto amabile93

la capacitagrave di conoscere per connaturalitagrave egrave propria del sapienteche grazie allrsquoesercizio della virtugrave pratica il bene lo sa riconoscereentra in empatia con esso ed egrave in grado di laquoguardare con gli occhi delcuoreraquo di intuire veritagrave profonde e sottili che sfuggono completamen-te alla conoscenza per astrazione

il letterato occidentale del Catechismo oltre ad utilizzare la ragio-ne naturale e metafisica si avvale anche della ragione sapienzialeassai congeniale alla cultura cinese e terreno drsquointesa particolarmentefertile tra occidente e Cina le laquoveritagrave sapienzialiraquo colte dallrsquointui-zione conoscitivo-affettiva dellrsquouomo virtuoso sono assai piugrave profon-de delle veritagrave originarie afferrate praticamente dal senso della realtagrave ogeneralizzate dallrsquointelletto dellrsquouomo comune non sono comunicabilicon la stessa facilitagrave delle altre e richiedono una particolare finezza daparte dellrsquointerlocutore percheacute se ne possa parlare con lui ndash magari

121III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

91 DF 492 la terminologia riportata egrave usata da tommaso drsquoaquino in diversi luoghi della sua

opera cf DrsquoaVenia La conoscenza 141-14593 Cf STh ii-ii 97 2 ad 2 162 3 ad 1

con immagini simboliche e allusioni poetiche piuttosto che con ragio-namenti e dimostrazioni

la ragione sapienziale si interessa innanzitutto dellrsquouomo il quale

trascende le diecimila specie percheacute egrave dotato di unrsquoanima spiritualedentro di seacute e della capacitagrave di conoscere i princigravepi delle cose al difuori di seacute osservando ciograve che accade agli esseri egrave in grado di risalir-ne alla causa e constatando la loro esistenza puograve dedurne lrsquoorigineperciograve senza abbandonare questo mondo di affanni egli puograve dedicarsicon profonditagrave e concentrazione alla pratica della Via e prepararsi adiecimila generazioni di pace e di gioia dopo la morte94

laquola pratica della virtugrave egrave il compito fondamentale dellrsquouomoraquo95 e

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema [] Chi riesce nel perfezionamento di seacute puograveessere considerato un uomo nobile altrimenti malgrado abbia altredoti rimarragrave un uomo meschino riuscire nella virtugrave egrave la vera feli-citagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugrave non egrave autentica ma sifonda sulla tribolazione96

lrsquouomo nobile sa che la terra laquonon egrave la dimora eterna dellrsquouomoma il luogo proprio degli animaliraquo97

come possono le insignificanti gioie di questo mondo soddisfarepienamente il [suo] cuore la piccolezza di una zanzara non potragravemai saziare un drago o un elefante lrsquoesiguitagrave di un granello di cibonon potragrave mai riempire un granaio98

A Olmi122

94 VSSC 2495 VSSC 30596 VSSC 1697 VSSC 12798 VSSC 159

Consapevole di questo dunque

lrsquouomo nobile [] allena costantemente la propria volontagrave trova lagioia nella virtugrave non si permette di avere un cuore triste e di cerca-re le cose esteriori riduce i piaceri superficiali temendo che ungiorno penetrino nel cuore e lo derubino della felicitagrave essenzialeQuella che proviene dalla virtugrave egrave la gioia pura dellrsquoanima grazie adessa siamo pari agli angeli i piaceri del cibo e del bere sono lrsquoappa-gamento del corpo a causa di essi diventiamo simili agli animali99

la continua ricerca della virtugrave e del bene porta spontaneamentelrsquouomo nobile a interrogarsi su Dio e volgere a lui la propria mente eil proprio cuore egli sa con certezza che laquola veritagrave sul signore delCielo egrave giagrave presente nei cuori degli uominiraquo100 ritiene laquoche nulla sottoil cielo sia piugrave evidente della veritagrave della sua esistenzaraquo101 Pertanto ilsuo modo

di ammirare e adorare Colui che egrave sommamente onorato non silimita soltanto ad accendere incenso e a fare sacrifici per ve ne -rarlo ma consiste anche nel meditare spesso sulla grande opera delPadre originario creatore di tutte le cose Cosigrave facendo [puograve] capireche alle diecimila specie non mancheragrave nulla del necessario poicheacuteegrave grazie alla sua onniscienza che egli amministra lrsquouniverso graziealla sua onnipotenza che lo crea e grazie alla sua infinita bontagrave chelo rende perfetto102

Confucio non si era interessato molto almeno in maniera esplicita alproblema religioso riservando maggiore attenzione allrsquouomo e al suoruolo nella comunitagrave infatti comrsquoegrave scritto nei《論語》Luacuten Yǔ (Dia lo -ghi) laquoFan Chi chiese della sapienza Confucio rispose ldquoDedicarsi aciograve che egrave giusto per gli uomini e manifestare riverenza per gli spiriti

123III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

99 VSSC 310100 VSSC 9101 VSSC 28102 VSSC 13

pur tenendosene a distanza puograve dirsi sapienzardquoraquo103 e ancora laquoJi luchiese come onorare gli spiriti Confucio rispose ldquonon sai onorare gliuomini come puoi onorare gli spiritirdquoraquo104

tuttavia ricci interpreta alcuni brani tratti dai《四書》Sigraveshū (Quat -tro Libri) e dai《五經》Wǔjīng (Cinque Classici) del confucianesimomostrando che laquoil nostro [cristiano] signore del Cielo egrave il sovranosupremoraquo105 di cui parlano questi testi egli non ha dubbi sul fatto che lasapienza antica cinese fosse arrivata a conoscere il Dio unico e trascen-dente

il letterato Cinese accoglie senza riserve lrsquointerpretazione del let te -ra to occidentale

Come potremmo fraintendere o addirittura dimenticare il signoredel Cielo che egrave il grande Padre e Madre il grande sovrano lrsquooriginedi tutti gli antenati colui dal quale tutti i sovrani ricevono il propriomandato colui che genera e mantiene in vita i diecimila esseri106

Dopo aver condiviso la confutazione delle cosmologie buddhistadaoista e neoconfuciana (capitolo ii) dopo aver accettato la radicaledistinzione tra lrsquoanima umana e quelle degli animali (capitolo iii)dopo aver ammesso la differenza sostanziale che intercorre tra lrsquouomoe gli altri esseri e aver respinto ogni specie di monismo e panteismo(capitolo iV) dopo aver compreso lrsquoimpossibilitagrave della reincarnazionee il significato autentico della pratica del digiuno (capitolo V) illetterato Cinese si trova di fronte al problema di accettare lrsquoidea a luiestranea della retribuzione morale laquoGli Annali delle Primavere e

A Olmi124

103「樊遲問知子曰『務民之義敬鬼神而遠之可謂知矣』」laquoFaacuten Chiacutewegraven zhī zǐ yuē ldquoWugrave miacuten zhī yigrave jigraveng guǐ sheacuten eacuter yuǎn zhī kě wegravei zhī yǐrdquoraquo(ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 6 22)

104「季路問事鬼神子曰『未能事人焉能事鬼』」laquoJigrave lugrave wegraven shigrave guǐsheacuten zǐ yuē ldquoWegravei neacuteng shigrave reacuten yān neacuteng shigrave guǐrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG

Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 11 12)105 VSSC 104106 VSSC 115

degli Autunni sono stati scrit ti personalmente dal saggio Confucioraquo ndashegli dice ndash laquo[e] questo libro parla soltanto di giusto e di sbagliato nondi guadagni neacute di perditeraquo107

Guidandolo con le intuizioni della ragione sapienziale perograve illetterato occidentale rende accettabile al suo interlocutore lrsquoidea diuna ricompensa che consegua alle azioni buone

il regnare sotto il cielo non egrave forse un guadagno Quale personanon egrave contenta che i suoi amici o parenti ottengano benefici se ilguadagno egrave qualcosa di cui non dobbiamo preoccuparci percheacutedesideriamo che i nostri amici e parenti ne ricevano ora il mododi praticare la benevolenza egrave il seguente laquonon fare agli altri ciograve chenon vorresti che gli altri facciano a teraquo non si deve ricercare unvantaggio personale tuttavia i propri benefici andrebbero estesianche al prossimo da ciograve si puograve dedurre che questo tipo di guada-gno non danneggia la virtugrave108

nel capitolo Vii il percorso sapienziale ascende ancora allorcheacute illetterato occidentale approfondisce il tema della benevolenza

Ciograve a cui mira lrsquointelletto egrave la rettitudine ciograve su cui si fonda lavolontagrave egrave la benevolenza perciograve lrsquouomo nobile considera moltoimportanti la benevolenza e la rettitudine esse sono complementarie nessuna delle due devrsquoessere trascurata solo quando lrsquointellettoconosce la benevolenza la volontagrave puograve amarla e preservarla soloquando la volontagrave ama la rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla eosservarla Ma la benevolenza egrave lrsquoessenza della rettitudine chi egrave riccodi benevolenza ha un intelletto piugrave illuminato Per questo motivo lrsquoe-ducazione dellrsquouomo nobile si incentra principalmente su di essa109

tra tutte le virtugrave laquola benevolenza egrave la [] piugrave nobile una voltaappresa non puograve essere danneggiata o distrutta anche se non la si

125III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

107 VSSC 348108 VSSC 351109 VSSC 451

acquista spontaneamente o la si nasconde per lungo temporaquo110 Ma peraccrescere la benevolenza occorre amare il bene e

se non comprendiamo il bene certamente non possiamo amarlo[] Cosigrave lrsquointenzione dellrsquoamore egrave indicata dalla ragione chi vuolarrivare a un grado piugrave alto di benevolenza deve prima fare i piugravegrandi sforzi del cuore e della mente per comprendere la veritagrave delsignore del Cielo al fine di conoscere i suoi insegnamenti e diobbedire ad essi111

in definitiva la pratica della benevolenza dipende dalla conoscenzae dallrsquoamore di Dio

avere come fine il signore del Cielo questo egrave il vero perfeziona-mento di seacute [] Piugrave alta egrave lrsquoaspirazione piugrave nobile egrave la conoscenzase lrsquoaspirazione di chi vuole la conoscenza egrave limitata a se stessoquale nobiltagrave ci potragrave mai essere se invece si aspira al signore delCielo la conoscenza egrave supremamente nobile come potragrave essereconsiderata vile112

ora laquochi ama il signore del Cielo lo venera e lo serve divulgacon sicurezza le sue opere meritorie diffonde i suoi insegnamentitramanda la sua santa dottrina e confuta le eresieraquo113 Drsquoaltra parte

lrsquoamore sincero per gli uomini egrave il risultato dellrsquoamore per il si gno -re del Cielo si dice che la benevolenza egrave lrsquoamore nei confronti delprossimo se non si ama il prossimo come si puograve testimoniare lasincera venerazione per il sovrano supremo114

A Olmi126

110 VSSC 452111 VSSC 469112 VSSC 457113 VSSC 476114 VSSC 477

nel capitolo Viii il letterato Cinese trova nella testimonianza divita dei missionari cristiani trasmessa dal letterato occidentale unesempio di che cosa significhi dedicare la propria vita allrsquoamore delprossimo per amore di Dio

essere prudenti per attuare la rettitudine e meditare profondamentemeditare per perfezionare se stessi perfezionare se stessi perdiffondere la benevolenza diffondere la benevolenza per ringrazia-re il signore del Cielo dei suoi benefici115

Giunta a questo punto di comprensione e di condivisione delle veritagraveche il letterato occidentale gli ha fatto conoscere la ragione sapienzialedel letterato Cinese ndash in quanto semplicemente umana ndash non puograve proce-dere oltre ed essendo ben consapevole sia della grandezza e della bontagravedi Dio sia della miseria dellrsquouomo questi prorompe in una domanda cheegrave il punto culminante di tutto lrsquoitinerario del Catechismo

Poicheacute [il signore del Cielo] egrave il Padre misericordioso degli uominicome puograve permetterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignoran-do il grande Padre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietroper la nostra strada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a con-durre personalmente le masse che si sono smarrite in modo che gliuomini delle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente ilvero Padre e a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbequesta la cosa piugrave felice da fare116

5 ParteCiPazione al Λόγος

Considerata la premessa teologica fondamentale della catechesi riccia-na ndash cioegrave che laquola ragione dellrsquouomo egrave unrsquoimpronta del signore del Cie -loraquo117 ndash la linea di confine tra predicazione indiretta e predicazione

127III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

115 VSSC 544116 VSSC 574117 VSSC 216

diretta non puograve coincidere con lrsquoastratta separazione tra laquoteologia razio-naleraquo e laquofede positivaraquo Proprio percheacute il λόγος umano partecipa alΛόγος divino ndash mo stran do come in Cristo laquoimmagine del Dio invisibi-leraquo (Col 115) lrsquouomo sia stato creato a laquoimmagine e somiglianzaraquo delCreatore ndash la ragione sapienziale si affaccia spontaneamente al lumino-so abisso del mistero di Dio e i contenuti della rivelazione una voltaconosciuti non le appaiono estranei

Vi egrave un progresso dai laquosemi del Verboraquo giagrave presenti in chi ascolta alpieno mistero della salvezza in Gesugrave Cristo la Chiesa deve riconoscereun processo di purificazione e drsquoilluminazione nel quale lo spirito diDio apre la mente ed il cuore di chi ascolta allrsquoobbedienza della fede 118

non meraviglia quindi che sin dallrsquoinizio del Catechismo ricciproponga in modo esplicito riferimenti alla sacra scrittura allatradizione della Chiesa alla vita dei santi alla fede e ai costumi deicristiani nellrsquointroduzione si accenna al peccato originale

alcuni si ribellarono e commisero ogni sorta di peccati non siaccontentarono di impadronirsi del mondo degli uomini ma tenta-rono di usurpare il posto del sovrano del Cielo e ambirono a porrese stessi al di sopra di lui119

inoltre ricci allude in modo abbastanza esplicito al mistero dellass trinitagrave quando dice che meditando sullrsquoonniscienza lrsquoonnipoten-za e lrsquoinfinita bontagrave del signore del Cielo laquoiniziamo a comprendereColui che vive nella Grande relazioneraquo120

nel capitolo i il letterato occidentale dichiara espressamente lrsquoi-dentitagrave del laquosignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo laquoQuesto Qualcunoraquo ndash chegoverna il mondo e la cui esistenza egrave accessibile alla ragione naturalendash laquonon egrave altri che il signore del Cielo il quale nelle nostre nazioni

A Olmi128

118 PontiFiCio ConsiGlio Per il DialoGo interreliGioso ndash ConGreGazione Per

lrsquoeVanGelizzazione Dei PoPoli Dialogo e annuncio 70119 VSSC 4120 VSSC 13

occidentali viene chiamato Dioraquo121 egli cita poi il laquosanto letteratooccidentale di nome agostino il quale voleva comprendere a fondo ladottrina del signore del Cielo per poterci scrivere un libroraquo122 e narralrsquoapologo del bambino che avrebbe preteso di riversare tutta lrsquoacquadel mare in una buca scavata nella sabbia

nel capitolo ii lrsquoalter ego di ricci respinge con sdegno il paragonetra laquovuotoraquo (空 kōng) buddhista e laquonon-essereraquo (無 wuacute) daoista daun lato e il signore del Cielo dallrsquoaltro considerando lrsquoaccostamentoinsostenibile per lrsquoassoluta trascendenza del secondo rispetto ai primi

Questo egrave un modo inadeguato di esprimersi la prego di non riferir-si al signore del Cielo con tali parole il suo spirito ha una naturavi vente ha ingegno ha virtugrave supera altamente la somma delle no -stre qualitagrave e la sua veritagrave egrave la piugrave piena Come si puograve chia marlonon-essere e vuoto percheacute egrave invisibile123

nel capitolo iii oltre ad addurre argomenti di ragione il letteratooccidentale usa come argomento drsquoautoritagrave la laquoscrittura del signoredel Cieloraquo124 al fine di sostenere lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima egli presen-ta poi lrsquoinsegnamento cattolico sullrsquoaldilagrave

se lrsquouomo aumenta la luce nel suo cuore dopo la morte ascenderagravealla grande luce del paradiso se lrsquouomo aumenta lrsquooscuritagrave nel suocuore dopo la morte discenderagrave nella grande oscuritagrave dellrsquoinfernoChi puograve opporsi a questa grande veritagrave125

anche la creazione e il peccato degli angeli sono ricordati nel capitolo iV

nei testi classici del signore del Cielo egrave scritto che egli creograve il cielo ela terra cioegrave anche tutti gli spiriti e con loro il piugrave grande lucifero

129III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

121 VSSC 28122 VSSC 54123 VSSC 76124 VSSC 163125 VSSC 167

Questi consapevole della propria intelligenza esclamograve in modoarrogante laquosono uguale al signore del Cieloraquo Pieno drsquoira il si gno -re del Cielo mutograve lui e decine di migliaia di spiriti che lo avevanoseguito in demograveni cacciandoli agli inferi Da quel momento in poial cielo e alla terra si aggiunsero i diavoli e lrsquoinferno126

nel capitolo V si parla del diavolo e della sua azione tentatrice laquoildemonio vuole ingannare le persone in modo che lo seguanoraquo127 sonoricordati ancora il peccato originale e le sue conseguenze

Dal momento in cui noi ci siamo ribellati al sovrano supremo allo-ra anche le cose si sono ribellate contro di noi pertanto gli esserinocivi non erano nella volontagrave originaria del signore del Cielopiuttosto li abbiamo suscitati noi128

lrsquoinsegnamento cattolico sul paradiso e sullrsquoinferno egrave dettagliata-mente esposto nel capitolo Vi e si accenna anche allrsquoesistenza delpurgatorio

nei libri classici del signore del Cielo egrave detto laquose un uomo mutadal male in bene o si pente profondamente della sua malvagitagrave osi sforza di espiare le colpe del passato e in questo modo cerca ilperdono del signore del Cielo il signore del Cielo lo perdoneragravecertamente egli saliragrave in paradiso dopo la morte se il suo penti-mento non fosse sufficientemente profondo e lrsquoespiazione per lecolpe precedenti non fosse adeguata negli inferi crsquoegrave un altro luogoin cui mettere tali persone infliggendo loro punizioni di alcunigiorni o alcuni anni al fine di castigare adeguatamente i peccaticompiuti sulla terra Dopo aver espiato totalmente egli potragrave anda-re in paradisoraquo129

A Olmi130

126 VSSC 208127 VSSC 266128 VSSC 293129 VSSC 401

in precedenza il letterato occidentale aveva ricordato san Fran ce -sco apparso laquoun tempo nel [suo] umile paeseraquo130 e per illustrare ilsignificato della vita eterna aveva narrato lrsquoepisodio di fra Gineprodiscepolo di san Francesco

nel capitolo Vii il duplice precetto dellrsquoamore ndash giagrave intuito dallaragione sapienziale ndash viene fatto discendere direttamente da Dio il cuiinsegnamento laquonon proviene da un uomo comune egli stesso ha donatola Parola vera che i saggi di molte nazioni ci hanno trasmesso e cheviene seguita dai migliori uomini sotto il cieloraquo131 in questa prospettiva

la dottrina della benevolenza [puograve] essere cosigrave riassunta amare ilsignore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo e amaregli altri come se stessi per amore del signore del Cielo se qualcu-no la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questi dueprecetti sono in definitiva uno soltanto132

si descrive brevemente la laquopreghiera insegnataci dal signore del Cie -loraquo133 cioegrave il Padre nostro e si proclama lrsquoinfallibilitagrave della Bibbialaquonelle scrit ture del signore del Cielo non crsquoegrave neanche mezza parolache sia falsa Come puograve il signore del Cielo ingannare gli uominidiffondendo insegnamenti sbagliatiraquo134

infine nel capitolo Viii il letterato occidentale descrive la Chiesacome istituzione parlando del Papa che promulga laquogli insegnamentiper conto del signore del Cielo [e per] istruire il mondo affincheacute lefalse dottrine non possano diffondersiraquo135 del riposo domenicale duran-te il quale il lavoro egrave sospeso laquoper vivere i momenti liturgici di adora-zione e di sacrificio e per ascoltare la predicazione sulla Via e la spiega-

131III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

130 VSSC 368131 VSSC 473132 VSSC 468133 VSSC 485134 VSSC 496135 VSSC 523

zione della sacra scritturaraquo136 della vita religiosa e del celibato checonsente a chi lo pratica per amore di Dio laquouna maggiore tranquillitagrave invista del proprio perfezionamento e rende piugrave semplice testimoniarlo adaltriraquo137

le ultime pagine dellrsquoopera tratteggiano la storia della salvezza efanno cenno alla figura di Gesugrave Cristo

[il signore del Cielo] agigrave con grande misericordia e compassionescendendo lui stesso in questo mondo e facendo esperienza di ognicosa per salvarlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshendel secondo anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore aidella dinastia han del nome imperiale Yuanshou138 nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse sua madre si incarnogravenel suo ventre e venne alla luce il suo nome fu Gesugrave che significalaquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicograve inoccidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo139

sulla rivelazione cristiana indubbiamente crsquoegrave ancora molto dadire crsquoegrave da dire lrsquoessenziale ndash cioegrave che il Figlio di Dio fatto uomo egravemorto e risorto per noi eppure il Catechismo e la teologia che lo ispi-ra e lo guida sono indispensabili allrsquoevangelizzazione della Cina per-cheacute conducono usando la ragione e il linguaggio al limite superioredella ragione e del linguaggio ndash al cospetto del Λόγος che fonda ilλόγος e che ispira vero laquoseme del Verboraquo nella cultura cinese il desi-derio di pensare senza (oltre) il pensiero di parlare senza (oltre) leparole

A Olmi132

136 VSSC 524137 VSSC 538138 lrsquoanno 庚申 gēngshēn egrave il cinquantasettesimo del ciclo di sessantrsquoanni del calen-

dario cinese lrsquoimperatore Āi 哀 della dinastia 漢 hagraven assunse il nome di 元壽Yuacuteanshograveu circa nel 2 aC

139 VSSC 580

una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui140

133III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

140「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuterwagraveng quaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacuteān deacute wagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子zhuĀnGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 26 13)

iV

Il laquoparadIgma dI CalCedonIaraquo e Il realIsmo

sapIenzIale dI san Tommaso drsquoaquIno

e dI p maTTeo rICCI

1 lA ConoSCEnzA DEl MiSTERo Di Dio

Puograve lrsquouomo conoscere Dio Da un certo punto di vista la rispostaegrave assolutamente no A questo proposito santrsquoAgostino dice

Che cosa dunque diremo di Dio fratelli Se infatti ciograve che vuoi direlo hai capito non egrave Dio Se sei stato capace di capirlo hai compresouna realtagrave diversa da quella di Dio Se ti pare drsquoessere stato capacedi comprenderlo ti sei ingannato a causa della tua immaginazioneSe dunque lo hai compreso Dio non egrave cosigrave se invece egrave cosigrave non lohai compreso1

Tuttavia da un altro punto di vista anche se non riusciamo a com-prendere Dio ndash percheacute laquoegrave impossibile per un intelletto creato vederecon le sue forze naturali lrsquoessenza di Dioraquo2 ndash noi siamo comunquecapaci di giungere a una conoscenza vera (cioegrave adeguata) di lui

134 SD 652 (2020) pp 134-153

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo ldquo加采

东大公会议的范式与圣多瑪斯思想中走向智慧的唯实谕rdquo laquoJiācǎidōng dagrave gōnghuigraveyigrave de fagravenshigrave yǔ Shegraveng Duōmǎsī sīxiǎng zhōng zǒuxiagraveng zhigravehuigrave de weacutei shiacute yugraveraquotr cinese di 王毅 Waacuteng Yigrave in《天主教思想与文化》Tiānzhǔjiagraveo sīxiǎng yǔ

weacutenhuagrave (Journal of Catholic Thought and Culture) 2 (2013) 167-191 e con il tito-lo originale laquoThe Chalcedon Paradigm and the Sapiential Realism of St TomasAquinasraquo in M SAlVioli (ed) Tomismo creativo Edizioni Studio DomenicanoBologna 2015 334-352

1 Serm 52 6162 STh i 12 4

innanzitutto laquola medesima Santa Madre Chiesa professa ed insegnache Dio principio e fine di tutte le cose puograve essere conosciuto con cer-tezza al lume naturale della ragione umana attraverso le cose createraquo3

inoltre poicheacute laquoDio invisibile (cf Col 115 1 Tm 117) nel suo gran-de amore parla agli uomini come ad amici (cf Es 3311 Gv 1514-15) esi intrattiene con essi (cf Bar 338) per invitarli e ammetterli allacomunione con seacuteraquo4 devrsquoessere attribuito alla divina Rivelazione chelaquotutto ciograve che delle cose divine non egrave di per seacute assolutamente inacces-sibile alla ragione umana anche nella presente condizione del genereumano puograve facilmente essere conosciuto da tutti con certezza e senzaalcun pericolo di erroreraquo5

infine la stessa Rivelazione ci consente di gettare uno sguardo aimisteri nascosti in Dio laquomisteri che non possono essere conosciutisenza la rivelazione divinaraquo6 Secondo il Concilio Vaticano i

la ragione quando egrave illuminata dalla fede e cerca diligentementepiamente e con amore ottiene con lrsquoaiuto di Dio una certa com-prensione dei misteri giagrave preziosa per seacute sia per lrsquoanalogia con lecose che giagrave conosce naturalmente sia per la connessione deglistessi misteri fra di loro relativamente al fine ultimo dellrsquouomoEssa perograve non egrave mai in grado di comprendere tali misteri allo stes-so modo delle veritagrave che costituiscono lrsquooggetto naturale delle pro-prie capacitagrave conoscitive infatti i misteri di Dio trascendono perloro natura in modo cosigrave elevato lrsquointelletto creato che anche seinsegnati dalla Rivelazione e accolti con fede restano tuttaviacoperti dal velo della stessa fede e quasi avvolti nellrsquooscuritagrave fincheacutein questa vita mortale noi pellegriniamo lontani dal Signore giac-cheacute noi camminiamo per fede e non per conoscenza (2 Cor 57)7

135IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

3 DF 24 DV 2 5 DF 26 DF 47 DF 4

A Olmi136

Che cosa intende il Concilio Vaticano ii quando parla dei laquomisteridiviniraquo Tali misteri sono veritagrave contenute nella Rivelazione che siriferiscono alla realtagrave divina la Chiesa cattolica non ha mai redattoun elenco di essi tuttavia il Magistero ordinario della Chiesa ritieneche la SS Trinitagrave lrsquoincarnazione lrsquoEucaristia (e gli altri sacramenti)la Chiesa considerata come il Corpo mistico di Cristo la presenzadella grazia santificante nellrsquouomo la visione beatifica e il peccatooriginale debbano essere inclusi tra i laquomisteri in senso strettoraquo (vere etproprie dicta mysteria)8

Ci sono anche misteri divini laquoin senso latoraquo vale a dire veritagrave cheesprimono la libera decisione di Dio la cui esistenza egrave inconoscibile aldi fuori della Rivelazione ma la cui natura puograve essere compresa dallaragione umana Tra di esse ad esempio si annoverano la scelta diPaolo come laquoApostolo dei Gentiliraquo e la scelta di Pietro come Capodel Collegio apostolico e della Chiesa

infine esistono veritagrave che pur non essendo laquomisterioseraquo in sensostretto raggiungono il loro pieno significato solo alla luce della Ri ve -la zione Queste veritagrave riguardano fondamentalmente laquole questioni sulsenso del dolore della sofferenza e della stessa morte considerata nonsoltanto come un enigma con cui faticosamente confrontarsi ma comemistero in cui Cristo incorpora a Seacute la nostra esistenzaraquo9 che sono indefinitiva le questioni ultime della vita umana

i misteri divini nei quali il laquomistero infinito di Dioraquo10 si rende cono-scibile allrsquouomo condividono unrsquounica struttura costitutiva lrsquoindipen-denza simultanea di unitagrave-distinzione-ordinamento cioegrave una laquorelazionedi relazioniraquo i cui termini sono uniti ma non confusi distinti ma nondivisi uniti e distinti non sul piano laquoorizzontaleraquo dellrsquouguaglianza indif-ferenziata bensigrave sul piano laquoverticaleraquo della disposizione gerarchica

8 DF can 41 laquoSe qualcuno diragrave che nella rivelazione divina non egrave contenuto alcunmistero vero e propriamente detto ma che tutti i dogmi della fede possono esserecompresi e dimostrati dalla ragione debitamente coltivata per mezzo dei principinaturali sia anatemaraquo

9 Cf GioVAnni PAolo ii Messaggio 610 FR 14

137IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

Unitagrave distinzione ordinamento non possono essere separati ognitentativo di semplificare la struttura di unitagrave-distinzione-ordinamen-to ndash prendendo in considerazione solo uno o due delle sue relazionicostitutive ndash preclude unrsquoadeguata conoscenza dei divini misteri e diconseguenza dellrsquounico mistero di Dio Tutte le eresie vale a dire tuttii piugrave grandi fraintendimenti della veritagrave rivelata manifestano lrsquoincapa-citagrave o il rifiuto di riconoscere o di rispettare tale struttura al tempostesso teologica ontologica e gnoseologica11

la laquorelazione di relazioniraquo in cui consiste la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento fu chiaramente espressa per la prima voltanella Definizione di fede del Concilio di Calcedonia (451) in riferi-mento allrsquounica persona e alle due nature di Cristo

Seguendo i santi Padri allrsquounanimitagrave noi insegniamo a confessareun solo e medesimo Figlio il signore nostro Gesugrave Cristo perfettonella sua divinitagrave e perfetto nella sua umanitagrave vero Dio e verouomo [composto] di anima razionale e del corpo consostanziale alPadre per la divinitagrave e consostanziale a noi per lrsquoumanitagrave simile intutto a noi fuorcheacute nel peccato generato dal Padre prima dei secolisecondo la divinitagrave e in questi ultimi tempi per noi e per la nostrasalvezza da Maria vergine e madre di Dio secondo lrsquoumanitagrave uno emedesimo Cristo signore unigenito da riconoscersi in due naturesenza confusione immutabili indivise inseparabili non essendovenuta meno la differenza delle nature a causa della loro unionema essendo stata anzi salvaguardata la proprietagrave di ciascuna natu-ra e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi egli non egravediviso o separato in due persone ma egrave un unico e medesimo Figliounigenito Dio verbo e signore Gesugrave Cristo come prima i profeti epoi lo stesso Gesugrave Cristo ci hanno insegnato di lui e come ci ha tra-smesso il simbolo dei padri12

11 Cf A olMi laquola strutturaraquo 313-34612 ConCilio Di CAlCEDoniA Simbolo di fede DH 301-302

A Olmi138

in questa formula lrsquounitagrave-distinzione (tra la natura umana e lanatura divina) egrave indicata dai quattro laquoavverbi di Calcedoniaraquo laquosenzaconfusioneraquo laquosenza mutamentoraquo laquosenza divisioneraquo laquosenza separa-zioneraquo (ἀσυγκύτως ἀτρέπτως ἀδιαιρέτως ἀχορίστως) lrsquoordinamento(della natura umana alla natura divina) coincide con la subordinazionedella creatura al Creatore la simultaneitagrave tra lrsquounitagrave-distinzione e lrsquoor-dinamento (che costituisce la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento in se stessa) si manifesta nella persona di Cristo unrsquounica ipo-stasi nella quale sussistono le due nature

A proposito degli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e del loro uso in teolo-gia Aloys Grillmeier dice

il rapporto inteso calcedonianamente tra divinitagrave e umanitagrave inCristo egrave [] il caso modello e piugrave alto del rapporto tra laquoDioraquo e illaquomondoraquo in generale ndash problema che era giagrave in discussione connicea e con lrsquoarianesimo in definitiva il cristianesimo vuole esseree offrire anche una visione del mondo non egrave quindi il dogma del-lrsquoincarnazione ndash accanto alla fede cristiana della creazione e insie-me con essa ndash la pietra fondamentale13

Perciograve gli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e la struttura di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento che essi evidenziano costituiscono il paradigma prin-cipale ndash il cosiddetto laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash della teologia cri-stiana Esso permette di inquadrare laquoragionevolmenteraquo cioegrave in con -for mitagrave con la ragione naturale universale tutti i misteri divini ed egravepertanto essenziale per la conoscenza del mistero di Dio

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento puograve agevolmenteessere riconosciuta nei laquomisteri in senso strettoraquo

Ad esempio nel mistero della SS Trinitagrave coesistono lrsquounitagrave di Diola distinzione delle Tre Persone lrsquoordinamento del Figlio nei confrontidel Padre e dello Spirito Santo nei confronti del Padre e del Figlionel mistero dellrsquoincarnazione coesistono lrsquounitagrave del Verbo di Dio ladistinzione tra la natura divina e la natura umana lrsquoordinamento del-

13 A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

139IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

lrsquoumanitagrave alla divinitagrave nel mistero dellrsquoEucaristia coesistono lrsquounitagravedella presenza reale sostanziale di Cristo e la presenza visibile del panee del vino la distinzione tra la sostanza del Corpo e del Sangue di Cristoe gli accidenti del pane e del vino lrsquoordinamento del pane al Corpo e delvino al Sangue nel mistero della Chiesa coesistono lrsquounitagrave del Corpomistico di Cristo la distinzione tra il Capo e le membra lrsquoordinamentotra le membra e il Capo

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento si trova anche nei miste-ri divini laquoin senso latoraquo e anche nei misteri puramente naturali i qualiportano impresso in quanto realtagrave create il sigillo della SS Tri ni tagrave14 nelmistero dellrsquouomo ad esempio lrsquounitagrave della persona la distinzionedei suoi componenti e il loro ordinamento gerarchico sono simulta-neamente presenti Drsquoaltro lato il mistero del cosmo egrave caratterizzatodallrsquounitagrave della materia che lo costituisce dalla distinzione degli og -get ti materiali che si trovano in esso e dallrsquoordinamento che lo com-pone in una totalitagrave retta da leggi universali

A questo punto perograve lrsquoobiezione di Grillmeier appare legittimalaquoTroppo facilmente si puograve dappertutto scoprire il ldquosenza separazionerdquo eldquosenza mescolanzardquo di Calcedonia e farne cosigrave una chiave universaleper aprire tutti i passaggi segreti della teologia e della filosofiaraquo15 inaltre parole crsquoegrave il rischio che la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento si riveli una sorta di passepartout ndash come la triade hegeliana tesi-antitesi-sintesi ndash talmente banale da poter essere applicato a qualunquecosa e da risultare perciograve inutilizzabile dal punto di vista conoscitivo

oltre al rischio della banalizzazione crsquoegrave il rischio persino peggio-re del razionalismo vale a dire della pretesa di riuscire a comprenderea fondo il mistero di Dio Certo tale presunzione porterebbe la ragio-ne a trascurare quella che invece egrave la caratteristica piugrave importante (e laquomisteriosaraquo) del paradigma di Calcedonia vale a dire la simulta-neitagrave delle relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

la ragione laquoanaliticaraquo egrave in cerca di una conoscenza chiara e distin-ta e la ottiene laquosmontandoraquo gli oggetti da conoscere in parti piugrave ele-

14 Cf STh i 45 715A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

A Olmi140

mentari perfettamente comprensibili e poi laquoriassemblandoliraquo cosigravefacendo perograve questo modo di pensare fa prevalere la distinzione aspese dellrsquounitagrave la ragione laquosinteticaraquo aspira ad una conoscenzaonnicomprensiva e include in uno sguardo panoramico elementi ete-rogenei disparati difficilmente collegabili cosigrave facendo perograve questomodo di pensare fa prevalere lrsquounitagrave a spese della distinzione laragione laquodialetticaraquo identifica gli aspetti contraddittori della realtagrave ecerca di conoscerli spezzando i legami tra ciograve che egrave unito e creandonedi nuovi tra ciograve che egrave separato cosigrave facendo perograve questo modo dipensare fa prevalere lrsquounitagrave-distinzione a spese dellrsquoordinamento

Tuttavia esiste un modo di pensare che rende meno problematicoseguire il paradigma di Calcedonia egrave lrsquouso dellrsquoanalogia ndash vale a direla procedura che consiste nel conoscere una cosa per mezzo di unrsquoal-tra che ha con essa qualche somiglianza la ragione laquoanalogicaraquomette a confronto realtagrave che sono in parte uguali in parte distinte nonle separa (rispettando cosigrave la loro unitagrave) neacute le confonde (rispettandocosigrave la loro distinzione) ma dagrave a ciascuna il suo posto tenendoleinsieme su piani differenti (rispettando cosigrave il loro ordinamento)

Pertanto chiunque pensi analogicamente trova connaturale alla pro-pria intelligenza di fronte alla veritagrave rivelata non laquoconfonderlaraquo olaquomutarlaraquo (ad esempio scambiando le tre Persone della SS Trinitagrave conlrsquounico Dio o lrsquouomo Gesugrave con il Verbo di Dio) non laquodividerlaraquo olaquosepararlaraquo (ad esempio scindendo la SS Trinitagrave in tre degravei o Gesugrave Cri -sto in due persone) neacute azzerare lrsquoordinamento che esiste sia in Dio stesso(il Figlio egrave generato dal Padre e lo Spirito Santo procede dal Padre e dalFiglio) sia tra il Creatore e la creature (lo Spirito Santo procede attraver-so il Figlio nella SS Trinitagrave ma discende sullrsquouomo Gesugrave Cristo)

2 UniTagrave-DiSTinzionE-oRDinAMEnTo nEl PEnSiERoDi SAn ToMMASo DrsquoAQUino

nella storia universale del pensiero egrave stato san Tommaso drsquoAquino(1225-1274) ad aver applicato il paradigma di Calcedonia nel modopiugrave coerente e profondo sia alla conoscenza del mistero di Dio sia allacomprensione della creazione in relazione al Creatore la Chiesa lo

141IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

considera non solo il laquoDottore angelicoraquo (Doctor angelicus) maanche il laquoDottore universaleraquo (Doctor communis) e il Magistero hapiugrave volte sottolineato il laquoposto tutto particolareraquo16 che egli occupa tra imaestri del pensiero cattolico Molti pontefici hanno rivolto elogisolenni allrsquoAquinate e alla sua dottrina Paolo Vi lo ha definito laquolumi-nare della Chiesa e del mondo interoraquo noncheacute laquoguida autorevole einsostituibile degli studi filosofici e teologiciraquo17 san Giovanni Paolo iiha riconosciuto che egli laquoebbe il grande merito di porre in primo pianolrsquoarmonia che intercorre tra la ragione e la federaquo18

la ragione che san Tommaso egrave riuscito a mettere in armonia con lafede non egrave quella analitica neacute quella sintetica neacute quella dialettica egrave laragione analogica la quale ndash per mezzo di laquorapporti di somiglianzaraquo edi laquosomiglianze di rapportiraquo ndash riesce a stabilire relazioni sempre piugraveestese e profonde tra le veritagrave conosciute naturalmente e le veritagrave rive-late da Dio

ora al di lagrave delle straordinarie disposizioni e capacitagrave intellettualidi san Tommaso ci si potrebbe chiedere qual egrave la via da percorrereper giungere anche noi a pensare in questo modo Forse potremmorispondere dividendo il cammino in tre tappe obbedienza alla realtagraveamore della veritagrave aspirazione alla sapienza

Parlando dei vari sistemi di pensiero che in differenti contesti cul-turali e in tempi diversi sono stati sviluppati per orientarsi meglionella realtagrave san Giovanni Paolo ii ha detto

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure allaconcezione della persona come soggetto libero e intelligente e alla suacapacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcunenorme morali fondamentali che risultano comunemente condivise

16 FR 4317 LE 118 FR 43

Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle correnti di pen-siero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisareuna sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovas-simo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sente di pos-sedere questi principi anche se in forma generica e non riflessaQueste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio19

leggendo queste parole dellrsquoenciclica Fides et Ratio (1998) sipotrebbe concludere poicheacute le certezze originarie e i primi princigravepi chefondano la laquofilosofia implicitaraquo sono universali e meta-culturali essivanno riconosciuti e accettati da chiunque senza porre obiezioni inoltrenon possono che essere il punto di riferimento obbligato di qualunquesistema di pensiero

in effetti qualsiasi persona di buon senso ammette la validitagrave dellafilosofia implicita quando sono in gioco gli aspetti pratici della vitaquotidiana Ma quando si tratta della riflessione teoretica sulla realtagrave latendenza al dominio conoscitivo ndash causata dalla ferita del peccato origi-nale (Gn 35) ndash porta a laquodisobbedireraquo alla realtagrave stessa forzandola inschemi interpretativi che dividono piuttosto che unire che confondonopiuttosto che distinguere che cercano di imporre un nuovo ordine inve-ce di riconoscere quello esistente creato da Dio E allora assai di fre-quente la filosofia implicita viene relativizzata se ne accettano i conte-nuti che risultano funzionali alla propria visione del mondo e se ne con-futano testardamente o semplicemente se ne ignorano tutti gli altri

Al contrario san Tommaso drsquoAquino ha obbedito alla realtagrave nelmodo piugrave consapevole e fedele Egli ha riconosciuto tutte le certezzeoriginarie e tutti i primi princigravepi della filosofia implicita rigorizzando-li in categorie metafisiche ed impiegandoli coerentemente sia in ambi-

A Olmi142

19 FR 4

to filosofico sia in ambito teologico Egrave stato grazie a questa laquoobbe-dienza conoscitivaraquo che il Dottore angelico egrave riuscito a correlare nellarelazione di unitagrave-distinzione-ordinamento lrsquoessere delle creature conlrsquoEssere del Creatore

Tuttavia affincheacute lrsquoobbedienza alla realtagrave possa concretamenteattuarsi devrsquoessere guidata dalla laquoretta ragioneraquo vale a dire dallaragione che sfugge alle attrattive della hybris intellettuale ndash la volontagravedi potenza alimentata dalla superbia e dalle altre passioni disordinatendash per mettersi alla ricerca della veritagrave la parola laquoveritagraveraquo ha acquisitonella cultura occidentale significati differenti e persino equivoci ed egraveusata piuttosto di rado nel linguaggio contemporaneo Da un lato si egravequasi timorosi di usarla percheacute il semplice pronunciarla evoca lrsquoin-cantesimo che la moderna laquodittatura del relativismoraquo20 (comrsquoegrave statadefinita da Benedetto XVi) getta continuamente sulla cultura occiden-tale Dallrsquoaltro ndash proprio a causa dellrsquoincantesimo ndash nessuno sa esat-tamente che cosa significhi laquoveritagraveraquo egrave una rivelazione che discendedallrsquoalto Egrave la mera assenza di contraddizioni nel discorso Coincideforse con lrsquoutilitagrave o egrave lrsquoadeguazione dellrsquointelletto alle cose ndash la cor-rispondenza del pensiero alla realtagrave

San Tommaso dagrave alla parola laquoveritagraveraquo questrsquoultimo significato Egliadotta la concezione aristotelica della realtagrave pienamente compatibilecon la filosofica implicita ma la colloca nella prospettiva piugrave ampiadella Rivelazione cristiana Perciograve da un lato la veritagrave (in senso logi-co) egrave nellrsquointelletto dellrsquouomo in quanto lrsquointelletto si conforma allecose conosciute ma innanzitutto la veritagrave (in senso ontologico) egrave nellecose stesse in quanto si conformano alla conoscenza creatrice che Dioha di esse Sia le veritagrave logiche sia le veritagrave ontologiche sono simulta-neamente distinte e unite nella subordinazione della conoscenza u ma -na alla conoscenza divina in altre parole la realtagrave egrave conoscibile dal-lrsquouomo percheacute egrave conosciuta da Dio che lrsquoha creata e la mantiene nel-lrsquoessere la veritagrave che riusciamo a raggiungere rende la ragione umanapartecipe della Ragione di Dio ndash il Verbo-Λόγος che egrave il Figlio unige-nito generato dal Padre da tutta lrsquoeternitagrave e consustanziale con lui

143IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

20 Cf J RATzinGER Missa laquoPro Eligendoraquo

Pensando allrsquoorigine divina di tutta la veritagrave san Tommaso puograve quindiri petere la massima dellrsquoAmbrosiaster laquoQualsiasi veritagrave da chiunquesia det ta viene dallo Spirito Santo che infonde la luce naturale [dellrsquoin-telligenza] e muove ad intendere e ad esprimere la veritagraveraquo21

E allora non possiamo obbedire alla realtagrave se non obbediamo aDio non possiamo obbedire a Dio se non lo amiamo ma non possi-amo amare Dio se non amiamo la veritagrave San Tommaso ha amato laveritagrave nel modo piugrave intenso lrsquoha cercata laquodovunque essa si potessemanifestare evidenziando al massimo la sua universalitagraveraquo22 infatti laquoilsuo pensiero proprio percheacute si mantenne sempre nellrsquoorizzonte dellaveritagrave universale oggettiva e trascendente raggiunse ldquovette che lrsquoin-telligenza umana non avrebbe mai potuto pensarerdquoraquo23 e secondo sanPaolo Vi egli puograve essere giustamente chiamato laquoapostolo dellaveritagraveraquo24

il percorso di ascesa verso Dio che ha reso san Tommaso laquoil piugravesanto tra i dotti e il piugrave dotto tra i santiraquo25 oltre allrsquoobbedienza alla realtagravee allrsquoamore della veritagrave comprende un ultimo e decisivo passaggio lrsquoa-spirazione alla sapienza Come ha scritto san Giovanni Paolo ii

tra le grandi intuizioni di san Tommaso vi egrave anche quella relativa alruolo che lo Spirito Santo svolge nel far maturare in sapienza la scien-za umana Fin dalle prime pagine della sua Summa Theo lo giae26

lrsquoAquinate volle mostrare il primato di quella sapienza che egrave donodello Spirito Santo ed introduce alla conoscenza delle realtagrave divinela sua teologia permette di comprendere la peculiaritagrave della sapien-za nel suo stretto legame con la fede e la conoscenza divina27

A Olmi144

21 STh i-ii 109 1 ad 122 FR 4423 FR 44 cf lEonE Xiii Aeterni Patris 24 LE 825 Cf LE 3026 Cf STh i 1 627 FR 44

la via della sapienza allora inizia con lrsquoapproccio conoscitivo allarealtagrave diviso da san Tommaso in tre livelli innanzitutto crsquoegrave una cono-scenza laquosensibileraquo (o laquosensitivaraquo) che lrsquouomo condivide con gli ani-mali e che egrave il canale drsquoaccesso privilegiato alla realtagrave28 Come pensa-va Aristotele e come la filosofia implicita conferma non ci sonolaquoidee innateraquo secondo la concezione platonica tutto ciograve che la nostraragione elabora egrave interamente ricavato dallrsquoesperienza dei sensi

in secondo luogo crsquoegrave una conoscenza laquointellettualeraquo (o laquointelletti-varaquo o laquorazionaleraquo) che appartiene propriamente solo agli esseriumani e che consiste nel tradurre le rappresentazioni sensibili dellecose in concetti astratti ndash vale a dire in idee universali e coerentemen-te strutturate29 Se tali strutture corrispondono alla realtagrave la nostraconoscenza egrave vera ma se esse deviano dalla realtagrave allora sono (piugrave omeno) false a seconda dellrsquoentitagrave della deviazione la conoscenzaintellettiva egrave di fondamentale importanza per lrsquouomo essa fornisceuna comprensione universale rigorosa facile da comunicare ndash laquoscien-tificaraquo nel senso piugrave ampio della parola la maestosa laquocattedraleraquo delpensiero tommasiano egrave uno degli esempi piugrave imponenti di tale usodelle facoltagrave conoscitive

Tuttavia se il pensiero di san Tommaso si esaurisse qui ndash se fossecapace di coinvolgere solo la laquotestaraquo e non il laquocuoreraquo ndash non potrebbeavvicinarsi realmente al mistero di Dio neacute capire con chiarezza il mis-tero della Rivelazione neacute applicare con sicurezza il paradigma diCalcedonia alla conoscenza di Dio del mondo e dellrsquouomo il pen-siero di san Tommaso non egrave perograve soltanto questo esso si basa su unterzo livello noetico vale a dire sulla conoscenza laquoper connaturalitagraveraquo(o laquoaffettivaraquo)30 in essa lrsquointelletto non astrae concetti ma rileva lalaquorisonanza empaticaraquo tra il conoscente e il conosciuto la facoltagraveconoscitiva coglie lrsquooggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione del soggettoverso lrsquooggetto stesso grazie alla laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi

145IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

28 Cf STh i 78 3-429 Cf STh i 85 130 Cf STh ii-ii 162 3 ad 1 ii-ii 97 2 ad 2 i 43 5 ad 2

Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile al laquovedereraquo la conoscenzaper connaturalitagrave egrave paragonabile al laquogustareraquo ed egrave fondata sullrsquoamorelaquoEssa egrave un giudizio conoscitivo non raziocinativo che determina labontagrave di un oggetto concreto in forza della convergenza dellrsquoappren-sione dellrsquooggetto e dellrsquoinclinazione appetitiva ad esso direttaraquo31

Tale forma di conoscenza nel suo grado piugrave alto non egrave altro che lasapienza Sapienza umana una sintesi di scienza e di saggezza otteni-bile attraverso la laquoragione sapienzialeraquo che egrave la suprema espressionedella retta ragione ma soprattutto sapienza divina identificabile conlrsquoomonimo dono dello Spirito Santo

la Sapienza egrave un dono speculativo e pratico al tempo stesso cherisiede nellrsquointelletto ma che perfeziona la virtugrave della caritagrave egrave il piugravegrande dei doni dello Spirito Santo cosigrave come la caritagrave egrave la piugrave altadelle virtugrave teologali Questo dono rende chi lo riceve capace di giudi-care rettamente le cause supreme e ultime di tutte le cose e di vedereil mondo in un certo senso con gli occhi di Dio32

San Tommaso ha ricevuto il dono della sapienza nel grado piugrave ele-vato Egrave significativo che lrsquoiconografia non lo raffiguri con il sole soprala testa come ci si potrebbe aspettare considerando le sue eccezionaliqualitagrave intellettuali ma sul cuore ad indicare che la sua intelligenzaderiva dallrsquoamore di Dio e che il valore del suo sistema filosofico-teo-logico ndash che egrave il risultato di una felice applicazione del paradigma diCalcedonia alla realtagrave nel suo complesso ndash non deriva principalmenteda unrsquoastratta organizzazione razionale ma dallrsquoesperienza vissutadella sapienza

Come ha detto Paolo Vi

altro motivo della validitagrave permanente del pensiero di SanTommaso egrave ancora offerto dal fatto che egli proprio per lrsquouniversa-litagrave e trascendenza delle ragioni supreme poste al centro della suafilosofia dellrsquoessere ndash e della sua teologia ndash lrsquoEssere divino ndash non hapreteso di costituire un sistema di pensiero chiuso in se stesso ma

A Olmi146

31 M DrsquoAVEniA La conoscenza 17732 Cf STh ii-ii 45

al contrario ha elaborato una dottrina suscettibile di un continuoarricchimento e progresso Ciograve che egli stesso ha compiuto acco-gliendo gli apporti delle filosofie antiche e medioevali e quelli assairari della scienza antica egrave sempre ripetibile per rapporto ad ognidato veramente valido espresso sia dalla filosofia sia dalla scienzaanche piugrave avanzata come comprova lrsquoesperienza dei molti che pro-prio nella dottrina di San Tommaso hanno trovato i migliori puntidrsquoinnesto di molti risultati particolari della riflessione filosofica escientifica in un contesto di valore universale33

in un certo senso egrave esattamente la laquocalcedonicitagraveraquo dello sforzoconoscitivo di san Tommaso ndash la strenua ricerca dellrsquoequilibrio supre-mo e supremamente instabile (dal punto di vista della conoscenzaumana) tra le contrastanti prospettive dellrsquounitagrave della distinzione edellrsquoordinamento ndash a non laquochiudereraquo il suo pensiero a non farlo ripo-sare sugli allori di un obiettivo definitivamente raggiunto

Allora potremmo dire che lrsquoAquinate ci ha messo a disposizioneun laquometodoraquo ovvero delle regulae ad directionem ingenii in sensocartesiano Assolutamente no Mentre nellrsquooccidente moderno la ten-denza a separare la forma dal contenuto si egrave progressivamente svilup-pata nel pensiero di san Tommaso forma e contenuto sono uniti-distinti-ordinati al primato del contenuto Ciograve che il Doctor communismostra a chiunque desideri seguire la sua via egrave piuttosto un laquoatteggia-mento conoscitivoraquo cioegrave una disposizione della ragione che rendeparticolarmente agevole riconoscere e applicare il paradigma diCalcedonia in vista di una comprensione unita-distinta-ordinata diDio dellrsquouomo e del mondo

Tale atteggiamento conoscitivo puograve essere chiamato laquorealismosapienzialeraquo Adottare questo approccio nel pensiero e nella vitasignifica accettare tutte le certezze originali e i primi princigravepi dellafilosofia implicita (tra i quali il piugrave importante egrave il laquoprimato dellarealtagraveraquo) e disporsi a conoscere la realtagrave stessa non semplicemente conlrsquoaiuto della ragione laquonaturaleraquo (concreta ma limitata) o della ragione

147IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

33 LE 17

laquoscientificaraquo (rigorosa ma anchrsquoessa limitata) o della ragione laquofiloso-ficaraquo (rigorosa ma astratta) bensigrave per mezzo della ragione laquosapienzia-leraquo Rivolta soltanto alla ricerca del vero che egrave buono e del buono cheegrave vero questa modalitagrave della ragione egrave piugrave analogica che analitica sin-tetica o dialettica fa segno piugrave che dimostrare laquogustaraquo la veritagrave piut-tosto che laquovederlaraquo e al fine di esprimere questo sapore che egrave ine-sprimibile usa il pensiero per forzare le parole ad andare oltre il pen-siero e le parole direttamente al cuore della realtagrave creata e del misterodel Creatore

3 lA TEoloGiA Di SAn ToMMASo DrsquoAQUinoE lA CATEChESi Di P MATTEo RiCCi

il realismo sapienziale che prepara la persona ad amare Dio e a rice-vere la conoscenza che proviene dal Suo amore ha lrsquoinnegabile potere dispingere la ragione umana ai suoi limiti estremi Tuttavia assumere taleatteggiamento conoscitivo sembrerebbe piugrave proficuo per i teologi cheper i missionari ndash a coloro i quali intendono mettere in pratica il coman-damento del Signore laquoAndate dunque e ammaestrate tutte le nazionibattezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo inse-gnando loro ad osservare tutto ciograve che vi ho comandato Ecco io sonocon voi tutti i giorni fino alla fine del mondoraquo (Mt 2819-20)

Semmai egrave vero il contrario lrsquoannuncio del Vangelo a personeappartenenti ad altre culture richiede in aggiunta ad una profondaconoscenza del mistero di Dio la capacitagrave di trasmettere laRivelazione facendo uso delle veritagrave universali della filosofia implici-ta le stesse delle quali si egrave servito Gesugrave Cristo nel suo insegnamentoe le uniche in grado di essere riconosciute da ogni essere umano

Perciograve la prospettiva filosofica e teologica di san Tommaso egrave lapiugrave adatta a misurarsi con le diverse culture anche con le piugrave distantidallrsquooccidente al fine di stabilire un terreno comune sul quale avviareil dialogo e stabilire una comprensione comune senza di che ogni ten-tativo di evangelizzazione risulterebbe inutile

la piugrave profonda ed efficace applicazione del realismo sapienzialeallrsquoattivitagrave missionaria egrave stata sino ad oggi quella tentata da P Matteo

A Olmi148

Ricci (1552-1610) della Compagnia di Gesugrave lo scopo che egli si eraprefisso durante i quasi trentrsquoanni trascorsi in Cina era quello di fondaresaldamente il cristianesimo in quel grande e nobile paese34 unrsquoopera distraordinaria difficoltagrave che richiedeva ndash come parte di una complessalaquostrategia missionariaraquo35 ndash la traduzione delle veritagrave rivelate in terminicomprensibili da parte della cultura cinese di quel tempo36 mantenendolrsquoequilibrio tra la chiarezza dottrinale e la prudente azione pastorale37

nel contesto in cui egli si trovograve ad operare lrsquoinsegnamento esplici-to della dottrina cristiana dovette essere preceduto da un intenso sfor-zo preparatorio portato avanti con il cosiddetto laquometodo dellrsquoaccomo-damentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice Ricci ndash laquoe doveera bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophi nostri ealcune cose presi di nostra casaraquo38

Fu chiamato laquoprimo sinologoraquo e laquosecondo Confucioraquo

ma forse egrave piugrave efficace valutarlo nella sua unicitagrave al di fuori dei para-goni e delle similitudini con altri personaggi che hanno pur lasciatounrsquoimpronta nella storia Unico egrave il fatto che nella civiltagrave dellrsquoultimoperiodo Ming uno straniero senza nessuna precedente conoscenzadella lingua e della civiltagrave cinese sia riuscito in ventisette anni (1583-1610) a prendere la residenza nella capitale essere accettato riveritoaddirittura imitato da una societagrave aristocratica ed esclusivista39

Tuttavia il gesuita maceratese adottando la lingua e lrsquoapparatoconcettuale della civiltagrave cinese al fine di comunicare qualcosa di com-pletamente nuovo per essa non cercograve il dialogo interculturale fine a sestesso neacute volle farsi laquoapostolo culturaleraquo (nel senso laicista dellrsquoe-spressione) Piuttosto egli intese laquorettificareraquo il modo di pensare dei

149IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

34 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 47-9835 Cf JW WiTEk laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5636 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 27537 Cf BEnEDETTo XVi laquoPreghiere e stimaraquo 838 Cf M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa S i 14 agosto 1599raquo 36339 P olMi laquoRicci Matteo (i)raquo 156

suoi interlocutori ndash nel duplice significato della laquoretta ragioneraquo occi-dentale e del 正名 confuciano40 ndash facendo attraversare loro le vasteregioni della scienza della filosofia e della morale e conducendolidopo aver mostrato loro le veritagrave laquoparzialiraquo di queste discipline difronte alla Veritagrave suprema al mistero del Dio rivelato

lo scritto in cui la laquopredicazione indirettaraquo di Ricci si egrave manifestatanel modo piugrave brillante ed efficace egrave stato il《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave(Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) (detto anche Ca te chi smopubblicato a Pechino nel 1603) accanto ai《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān(Dieci capitoli di un uomo strano 1608) e al trattato《交友論》

Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia 1595)il Catechismo egrave un lungo dialogo tra un 中士 zhōngshigrave (letterato

Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) il letterato oc ci -den tale adotta interamente il punto di vista filosofico-teologico di sanTommaso drsquoAquino senza mai citarlo espressamente ma sempre inmodo fedele e brillante le prospettive laquorealistaraquo e laquosapienzialeraquo nonsono nettamente separate ma si alternano nel corso della discussionedi quando in quando lrsquoalter ego di Ricci si appella allrsquouna piuttostoche allrsquoaltra facendo uso di differenti registri argomentativi

le esortazioni ad obbedire alla realtagrave e quindi ad amare la veritagraveda parte del letterato occidentale sono numerose e impellenti illetterato Cinese ndash alter ego dei numerosi intellettuali con cui Ricciebbe lunghe e approfondite discussioni ndash arriva ad ammettere spintodalla forza dimostrativa della ragione naturale che la realtagrave esiste edegrave indipendente dal pensiero umano41 che la realtagrave egrave conoscibile42 chela realtagrave egrave ordinata43 che ogni effetto ha una causa44 che non crsquoegrave statointermedio tra lrsquoessere e il non essere45 Egli riconosce anche alcune

A Olmi150

40 Cf ConFUCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 341 Cf VSSC 9 179 25242 Cf VSSC 72 75 181 182 190 218 272 46943 Cf VSSC 339 382 490 53144 Cf VSSC 34 40 43 49 9145 Cf VSSC 180 397 494 514

veritagrave a proposito dellrsquouomo egrave un essere personale46 egrave intelligente47vive in un amaro stato di miseria esistenziale48

il letterato Cinese non puograve sfuggire allrsquoesigente confronto con illetterato occidentale percheacute il suo interlocutore fa esplicitamenteappello alla decisione condivisa di tener fede ai dettami della ragioneTale esigenza di rigore e di onestagrave intellettuale si manifesta nel modopiugrave esplicito quando lrsquoalter ego di Ricci esclama laquoPossiamo continua-re a disquisire avanti e indietro ma lei non saragrave in grado di sfuggirealla veritagraveraquo49

Anche lrsquoesortazione a perseguire la saggezza viene accettata condocilitagrave dal deuteragonista del dialogo la civiltagrave cinese in effetti egravesempre stata caratterizzata da una profonda ammirazione per il 君子jūnzǐ (laquouomo nobileraquo)50 il vero seguace della Via della virtugrave e di con-seguenza egrave portata ad apprezzare al massimo grado la conoscenza chederiva dalla connaturalitagrave dellrsquouomo con il bene51

Egrave proprio lrsquoamore della virtugrave e della bontagrave che porta il letterato Ci -nese a interrogarsi su Dio e a rivolgere a lui la sua mente e il suo cuo -re Egli sa con certezza che laquola Via del Signore del Cielo egrave giagrave presentenei cuori degli uominiraquo52 egrave pienamente convinto che laquonulla sot to ilcielo [egrave] piugrave evidente della veritagrave della Sua esistenzaraquo53 e al termine delcammino sapienziale percorso sotto la guida amichevole e fer ma delletterato occidentale essendo divenuto sempre piugrave consapevole dellagrandezza e della bontagrave di Dio il letterato Cinese pone una domandache egrave il punto culminante dellrsquointero Catechismo ricciano

151IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

46 Cf VSSC 143 431 44247 Cf VSSC 23 155 38348 Cf VSSC 57 127 29049 VSSC 9350 lrsquoespressione 君子 jūnzǐ alla lettera laquofiglio di signoreraquo utilizzata da Confucio per

indicare lrsquoessere umano che eccelle nella virtugrave puograve anche tradursi come laquouomosuperioreraquo laquouomo di qualitagraveraquo laquouomo di valoreraquo

51 Cf VSSC 16 24 305 31052 VSSC 953 VSSC 28

Poicheacute Egli egrave il Padre misericordioso degli uomini come puograve per-metterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grandePadre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietro per la nostrastrada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a condurre perso-nalmente le masse che si sono smarrite in modo che gli uominidelle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente il vero Padree a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbe questa la cosapiugrave felice da fare54

A questo punto egrave facile per il letterato occidentale dare la risposta

Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno 庚申 Gēngshēn del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore 哀Āi delladinastia 漢hagraven del nome imperiale 元元 Yuaacutenshograveu nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno Egli scelse una ragazza vergineche mai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave chesignifica laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo55

Dopo una breve esposizione delle vicende terrene di Gesugrave Cristoche non parla della sua crocifissione ndash per motivi di opportunitagraveampiamente comprensibili56 ndash il Catechismo si conclude con le parole

A Olmi152

54 VSSC 57455 VSSC 58056 laquoRicci dopo quasi ventrsquoanni in Cina conservograve una certa prudenza circa lrsquoesposi-

zione pubblica del crocifisso Un episodio influigrave particolarmente sul suo atteggia-mento in proposito Avvenne a linqing dove lrsquoeunuco Ma Tang ispezionograve i bagaglidi Ricci in viaggio verso Pechino (1600) il missionario narrograve lrsquoepisodio comesegue ldquoQuello che fece piugrave maravigliare a tutti e diede magior travaglio ai nostrifu ritrovare fra le nostre cose un molto bello Crucifisso intagliato in legno e pintocol sangue che pareva vivo Qui cominciograve il crudele eunuco a gritare e dire lsquoQuestoegrave il fatticcio che avete fatto per amazzare il nostro Rersquo []rdquo i sei mesi di ldquoarrestidomiciliarirdquo seguiti a questo incidente convinsero Ricci che il crocifisso non doveva

del letterato Cinese che non egrave ancora giunto alla conversione Ma egravearrivato a conoscere la Via di Gesugrave Cristo lrsquounica Via (道 dagraveo) ingrado di condurre alla conoscenza del mistero di Dio egrave arrivato allaconsapevolezza che la sapienza umana cosigrave faticosa da raggiungeredevrsquoessere integrata in una Sapienza piugrave alta ha capito che lrsquolaquouomonobileraquo deve cedere il passo al santo e ammette di trovarsi nello statodrsquoanimo caratteristico di tutti coloro che si affacciano allrsquoabisso lumi-noso della divina Rivelazione ndash la necessitagrave di scegliere tra il credere eil rifiutarsi di credere

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarloSpero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine Che il Signore del Cielo la protegga inmodo che lei possa benevolmente testimoniare e diffondere i Suoiinsegnamenti e far sigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di gene-razione in generazione affincheacute ogni persona li lodi pratichi ilbene e desista dal compiere il male57

153IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

essere esposto senza che se ne potesse spiegare il suo vero significato Ma Riccinon soppresse affatto la crocifissione nella sua predicazione Come i cristiani deiprimi secoli era prudente nellrsquoesporre il crocifisso per non suscitare il disprezzo ela confusione di coloro che non potevano comprenderlo senza unrsquoadeguata spiega-zione del suo messaggio di salvezzaraquo (G CRiVEllER Matteo Ricci 78-79)

57 VSSC 596

V

La mentaLitagrave anaLogica neL pensiero

di san tommaso drsquoaquino e di p matteo ricci

1 Che CoSrsquoegrave lA laquoRAgIone nATURAleraquo

Alcuni filosofi e opinionisti contemporanei credono che malgradolrsquoesistenza della laquonaturaraquo in senso fisico non possa essere messa indiscussione non esista una laquonaturaraquo in senso antropologico lrsquouomo egraveil prodotto ndash sempre mutevole ndash di se stesso della sua storia della suacapacitagrave di auto-trascendimento In questa prospettiva non crsquoegrave nulla dilaquoessenzialeraquo che gli esseri umani abbiano in comune laquoumanitagraveraquo egraveunrsquoespressione generica e i suoi appartenenti sono laquoumaniraquo solo per-cheacute condividono alcune caratteristiche comportamentali che potrebbe-ro anche essere esibite da animali o da macchine1

drsquoaltra parte una ben diversa certezza egrave radicata nelle diverse civiltagraveche sono apparse nel corso della storia vale a dire che esiste un insiemedi qualitagrave appartenenti necessariamente a ogni singolo essere umanoquali che siano il suo luogo di nascita la sua cultura il periodo storicodella sua vita Tali qualitagrave caratterizzano lrsquolaquoumanitagraveraquo in quanto tale ecostituiscono la laquonatura umanaraquo che egrave la fondamentale laquocostante antro-pologicaraquo che ci permette di comunicare di conoscerci reciprocamentee di sviluppare la virtugrave universale della benevolenza2

154 SD 652 (2020) pp 154-190

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason I Analogical Mentality and Aquinasrsquo Way ofThinkingraquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 106-128 e con il titolo laquoAnalogicalMentality and Aquinas Way of Thinkingraquo in 陶非亚 Taacuteo FēIyagrave ndash 肖清和 XIagraveo

Qīngheacute (ed)《宗教与历史(第十辑)》Zōngjiagraveo yǔ ligraveshǐ (digrave shiacute jiacute) 社会科学文献出版社

Shegravehuigrave kēxueacute weacutenxiagraven chūbǎnshegrave 北京 Běijīng 20181 Un esito estremo di questa prospettiva si trova nel cosiddetto laquotransumanesimoraquo cf

T ARMSTRong Modernism C WolFe What is Posthumanism R BRAIdoTTI ThePosthuman

2 Questa prospettiva appartiene alla filosofia occidentale laquoclassicaraquo

da questo punto di vista la laquonatura umanaraquo egrave stata definita inmolti modi la definizione piugrave profonda e rilevante indica nella ragio-ne il costitutivo essenziale degli esseri umani lrsquouomo egrave un laquoanimaleragionevoleraquo un laquoanimale dotato di ragioneraquo3 A differenza degli altrianimali che sono guidati dallrsquoistinto e vincolati strettamente ai lorobisogni immediati lrsquouomo puograve elevarsi alla conoscenza universaledelle cose egli puograve conoscere la veritagrave conformando la sua ragionealla realtagrave4

Aristotele egrave stato il primo nella storia della filosofia occidentale acapire chiaramente che lrsquoessenza dellrsquouomo consiste nella ragione Aldi sopra della dimensione vegetativa condivisa con le piante e delladimensione sensitiva condivisa con gli animali la vita umana egrave guida-ta da un principio superiore al quale laquosi obbedisce come al padreraquo5gli stoici hanno condiviso tale dottrina e stabilito una chiara distin-zione tra gli animali e lrsquouomo egrave naturale per gli animali seguire lrsquoi-stinto ma egrave naturale per lrsquouomo vivere secondo ragione6

Questa concezione dellrsquouomo essenzialmente caratterizzato dallalaquoragione naturaleraquo puograve essere considerata una delle pietre angolaridellrsquoantropologia occidentale laquoclassicaraquo Come ha detto Cicerone laquolaragione con la quale ci differenziamo dai bruti per mezzo della qualepossiamo congetturare argomentare controbattere discutere eseguirequalsiasi cosa egrave certamente comune a tutti gli uomini differente percostituzione ma eguale quanto a capacitagrave di apprendereraquo7

SantrsquoAgostino di Ippona distinguendo la facoltagrave intellettiva in dueli velli ndash la laquoragione superioreraquo correlata a ciograve che egrave eterno e im mu ta -bile e la laquoragione inferioreraquo correlata a ciograve che diviene ed egrave soggettoal tempo ndash concorda pienamente con la concezione aristotelico-stoicadella ragione naturale laquola ragione egrave lrsquoatto della mente che ha il potere

155V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

3 Cf Et Nic I 13 Pol I 2 VII 134 Cf STh I 16 2 CG I 59 De Ver 1 15 ARISToTele Et Nic I 136 Cf dIogene lAeRzIo Le vite dei filosofi VII 1 867 De leg I 30

A Olmi156

drsquooperare le analisi e le sintesi dei concettiraquo8 gli esseri umani sonomortali ma la ragione egrave eterna

Che il rapporto fra uno e due [sia] il medesimo che fra due e quattroegrave un principio razionale assolutamente vero e questo principio nonfu piugrave vero ieri che oggi e non saragrave maggiormente vero domani ofra un anno e anche se il mondo venisse a mancare egrave impossibileche tale principio razionale cessi esso egrave sempre identico a seacute alcontrario il mondo sensibile ieri non ha avuto e domani non avragraveciograve che ha oggi9

la classica idea occidentale di ragione ndash che nella prospettiva delrealismo filosofico appare evidente e inconfutabile ndash ha trovato lrsquoe-splicitazione piugrave chiara ed estensiva nel pensiero di san TommasodrsquoAquino egli ha distinto tra laquoragioneraquo e laquointellettoraquo ambedue i ter-mini hanno il medesimo referente laquoSebbene lrsquointelletto e la ragionenon siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine ldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione dellaveritagrave mentre ldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsi-voraquo10 Il laquocapireraquo attraverso lrsquointelletto egrave lrsquoapprendere veritagrave immedia-tamente intelligibili mentre il laquoragionareraquo egrave il progredire da una veritagraveallrsquoaltra

egrave dunque evidente che il ragionamento sta allrsquointellezione come ilmoto sta al riposo o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna per via di giudizioai primi princigravepi alla cui luce esamina le conclusioni raggiunte11

8 De ord II 11 309 De ord II 19 50

10 STh II-II 49 5 ad 3 11 STh I 79 8

157V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

In questa prospettiva la validitagrave universale della ragione laquonatura-leraquo si fonda sullrsquointuizione dei cosiddetti laquoprimi princigravepiraquo i quali sonole veritagrave originali e fondative della conoscenza umana ogni catena diragionamento parte da essi ogni argomentazione li dagrave per scontatipersino coloro che li negano non possono non ammetterli sia pureimplicitamente percheacute egrave impossibile orientarsi nella realtagrave senza illoro aiuto

ovviamente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi cioegrave delprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questo matale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egrave segnodi impreparazione il non saper riconoscere di quali cose si debbacercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltro impossibileche si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in tal caso infatti siandrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si produrrebbe dimo-strazione) e siccome ci sono alcune cose di cui non si deve cercaredimostrazione essi non potrebbero dirci quale sia a parer loro ilprincipio che di dimostrazione non ha bisogno affatto12

A causa della natura intuitiva della loro conoscenza i primi princigrave-pi non possono essere completamente sistematizzati ovvero inquadra-ti in un insieme di proposizioni formalizzate nella storia della filoso-fia (non solo occidentale) ci sono stati innumerevoli tentativi di confu-tarli o di ignorarli cercando nuovi punti di partenza per il pensieroinvece di approfondire i primi princigravepi in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni

nel secolo scorso Reacuteginald garrigou-lagrange ha tentato di stilareuna lista dei primi princigravepi della ragione umana

12 Met IV 4 1006 a 5-10

A Olmi158

1) principio drsquoidentitagrave2) principio di non-contraddizione3) principio di sostanzialitagrave4) principio di ragion drsquoessere5) principio di causalitagrave6) principio di finalitagrave7) principio drsquoinduzione8) principio della sinderesi (primo principio della ragione pratica)13

Il principio drsquoidentitagrave puograve tradursi nelle seguenti affermazionilaquoldquoogni essere egrave se stessordquo ldquoogni essere egrave qualcosa di determinatordquoldquoogni essere egrave lrsquouno e il medesimordquo ad es ldquola carne egrave carne lo spiri-to egrave spiritordquo ldquolrsquoessere egrave il non essere non egraverdquoraquo14

Il principio di non-contraddizione egrave la forma negativa del prece-dente laquouno stesso essere non puograve nello stesso tempo e nello stessosenso essere e non essere ciograve che egraveraquo15

Il principio di sostanzialitagrave egrave una determinazione del principio drsquoi-dentitagrave laquoldquociograve che egrave egrave uno e lo stesso sotto modi drsquoessere molteplici etransitorirdquo il molteplice non egrave intelligibile che in funzione dellrsquouno iltransitorio non egrave intelligibile che in funzione del permanente e dellrsquoi-dentico se lrsquoessere di per seacute egrave uno e lo stessoraquo16

Il principio di ragion drsquoessere puograve essere espresso dicendo

laquoTutto ciograve che egrave ha la sua ragion drsquoessereraquo laquotutto egrave intelligi-bileraquo In modo implicito e senza che lo si possa formularequesto principio si collega al principio drsquoidentitagrave tramite una

13 laquole sens commun drsquoapres le mot lui-mecircme est une qualiteacute commune agrave tous leshommes eacutegale chez tous agrave peu pres invariable Le bon sens au contraire est unequaliteacute susceptible de degreacutes varieacutes plus ou moins deacuteveloppeacutee dans les differentesprits crsquoest lrsquoaptitude agrave bien juger dans les cas particuliers agrave leur appliquercomme il faut les principes du sens communraquo (LSC 105-117)

14 LSC 107 (tr nostra)15 LSC 107 (tr nostra)16 LSC 107 (tr nostra)

159V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

riduzione allrsquoimpossibile ogni essere ha la sua ragion drsquoes-sere il che egrave necessario per essere negare ciograve sarebbe identi-ficare ciograve che egrave con ciograve che non egrave17

dal principio di ragion drsquoessere si arriva ai princigravepi di causalitagrave edi finalitagrave

Il cambiamento egrave precisamente unione del diverso esige dunqueuna ragion drsquoessere estrinseca [] Il divenire ha [] una dupliceragion drsquoessere estrinseca efficiente (ordine drsquoesercizio) finale(ordine di specificazione) [] e i due princigravepi di causalitagrave e di fina-litagrave si fondono in uno solo laquoTutto ciograve che diviene richiede unacausa efficiente e finaleraquo18

Unrsquoaltra formulazione di questi due princigravepi appare piugrave vicina alprincipio di ragion drsquoessere laquoogni molteplicitagrave od ogni compostorichiede una causaraquo19 dal momento che lrsquounione dei distinti richiedeuna causa efficiente (ciograve che la produce) e una causa finale (ciograve per cuiviene prodotta)

Il principio drsquoinduzione si formula dicendo laquola stessa causa natu-rale nelle stesse circostanze produce necessariamente lo stesso effettoad esempio il calore dilata il ferroraquo20 e si connette chiaramente alprincipio di ragion drsquoessere

Per il principio della sinderesi infine laquooccorre fare il bene ed evita-re il maleraquo21 Il bene infatti non egrave altra cosa che la perfezione dellrsquoesse-re che fonda lrsquoappetibilitagrave e accende lrsquoamore laquoil bene egrave ciograve che tuttidesideranoraquo22 grazie alla ragione lrsquouomo puograve conoscere il bene come

17 LSC 107-108 (tr nostra)18 LSC 108-110 (tr nostra)19 LSC 111 (tr nostra)20 LSC 112 (tr nostra)21 LSC 112 (tr nostra)22 STh I q 5 a 1

A Olmi160

desiderabile in seacute indipendentemente dalla gioia che accompagna ilsuo possesso e indipendentemente da qualsiasi utilitagrave egrave bene e desi-derabile per il fatto stesso che egrave conforme alla retta ragione e apparecome la perfezione normale e il compimento dellrsquouomo in quantouomo (come essere ragionevole e non come animale)23

Un tentativo piugrave recente di restringere il campo dei primi princigravepi ndash edi renderli accessibili ad una diretta elaborazione filosofica ndash egrave quellocompiuto da Antonio livi che fa segno a quattro laquorealtagrave esistenzialiraquo(di carattere contenutistico) e a tre laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo (dicarattere formale noeticamente omogenei con quelle laquopercheacute esprimo-no lrsquoevidenza della razionalitagrave insita nelle cose dellrsquoesperienzaraquo24)

1) Realtagrave esistenziali11) il mondo come universo di cose12) lrsquoio come soggetto 13) la libertagrave e lrsquoordine morale14) dio come causa prima e fine ultimo2) Primi princigravepi della conoscenza21) principio di non-contraddizione22) principio di causalitagrave23) principio di finalitagrave

Il mondo come universo di cose egrave la prima laquocertezza originariaraquolaquoci sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sen-sibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo25dimensioni essenziali del mondo come realtagrave esistenziale sono lrsquounitagravedi tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordine cosmico vale adire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazione reciproca

23 LSC 113 (tr nostra)24 FSC 6025 FSC 43

161V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoevidenza dellalimitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inseriscono nellastruttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almeno poten-zialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia di azione ingrado di influire sulle altre cose26

la realtagrave esistenziale dellrsquoio come soggetto egrave la seconda certezzaoriginaria

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio27

la conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggetto-oggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri la struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave la conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere laquolrsquoio percepisce se stesso come soggetto conoscente nellrsquoattodi conoscere nellrsquoatto di ldquoobiettivarerdquo il mondo nel quale si trovaraquo28

la terza certezza originaria consiste nellrsquoesperienza della libertagrave edellrsquoordine morale lrsquoio laquosubisce come ogni altro essere la causalitagravedellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae a unrsquoesistenza meramentepassiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa non-meccanica non-neces-sariaraquo29 Prendendo consapevolezza di se stesso come di un soggettolibero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi e responsabili e

26 Cf FSC 42-4427 FSC 4628 FSC 4529 FSC 49

dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essenzialmente diversidalle laquocoseraquo le persone libere e responsabili sono inserite in un uni-verso di valori gerarchicamente ordinati un ordine morale che si legastrettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e che prescrive di adeguar-si volontariamente ad esso

In quarta posizione livi colloca la certezza che

tutto (il mondo delle cose compreso lrsquoio e gli altri e tutto il divenirecosmico con il suo finalismo tutta la societagrave umana con i suoi valo-ri) fa capo a un Principio che egrave Causa prima e Fine ultimoIncludere anche dio tra le certezze oggettive del senso comune egraveda una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoaltraparte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di senso comunecome sistema organico di certezze necessarie e universali previe aogni scienza (metafisica compresa)30

ovviamente non egrave possibile parlare di unrsquoesperienza laquoimmediataraquodi dio nella vita quotidiana proprio percheacute ciograve sarebbe direttamentein contrasto con il senso della realtagrave che testimonia esattamente ilcontrario

Resta perograve lrsquointuizione della possibilitagrave di ancorare la contingenzadel mondo allrsquoessere necessario lrsquointuizione che il discorso non egraveinconcludente cioegrave che non tutto si risolve nellrsquoinsignificanza deglienti contingenti [] dio [] egrave nellrsquoorizzonte del senso comune siapure come esigenza di fondamento31

Tra i primi princigravepi della conoscenza riconosciuti e spontaneamen-te utilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dalla ragione natu-rale il principio di non-contraddizione afferma che laquoegrave impossibileessere e non essere contemporaneamente e nello stesso sensoraquo la suaformulazione ontologica egrave strettamente legata alla formulazione logica

A Olmi162

30 FSC 52-5331 FSC 56

(laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizione contemporanea-mente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esistente (ed eviden-te nella prospettiva del senso della realtagrave) tra lrsquoessere e il linguaggiotra la realtagrave e il discorso che la rappresenta32

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo nessuna cosa compostanessuna pluralitagrave si spiega per se stessa laquonon si spiega per la sempliceragione che lrsquoun termine costitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivonon essendo allora uniti percheacute essi sono quelli che sono chi altri o chealtra cosa li ha unitiraquo33 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tuttociograve che accade ha qualcosa che lo fa accadere le cose sono tra loroconcatenate da rapporti continui di coordinazione dinamica di dipen-denza (spesso reciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga esia la causalitagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi natu-rali) sia nellrsquoordine morale (ambito della legge morale)34

Il principio di finalitagrave infine afferma che laquoogni agente opera invista di un fineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone difronte agli enti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquodache cosaraquo essi provengono ma anche il laquoper che cosaraquo essi sono

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine35

gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno

163V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

32 Cf FSC 11933 T AlVIRA ET aL Metafisica 8134 Cf FSC 6035 Al gonzAlez Filosofia di Dio 124

Il finalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversifini hanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico36

Ulteriori tentativi di organizzare se non di sistematizzare i primiprincigravepi della realtagrave e della ragione sono certamente possibili anche senon riusciranno mai a convincere e neanche a persuadere chi nonvoglia essere persuaso o convinto che deve riconoscere in essi lrsquoorigi-ne del proprio orientamento nella realtagrave Attualmente al vertice dellariflessione occidentale sui fondamenti della ragione naturale possiamoporre le seguenti parole di san giovanni Paolo II

egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non-contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascunosente di possedere questi principi anche se in forma generica e nonriflessa Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualchemisura da tutti dovrebbero costituire come un punto di riferimentodelle diverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire ea formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio37

A Olmi164

36 Cf FSC 6037 FR 4

2 QUATTRo USI dellA RAgIone nellA CUlTURA oCCIdenTAle

Al fine di pensare laquorettamenteraquo cioegrave di trarre conclusioni logicamen-te ed eticamente coerenti dai primi princigravepi della ragione naturale cioegravecomune cioegrave universale egrave necessario adottare appropriati procedimenticonoscitivi che potremmo chiamare laquomentalitagraveraquo ovvero disposizioninoetiche che coinvolgono non solo la mente ma lrsquointera persona umananello sviluppo della civiltagrave occidentale (ma anche delle altre gran di cul-ture dellrsquoumanitagrave segnatamente quella indiana e quella cinese) egrave possi-bile identificare quattro mentalitagrave nel senso sopra inteso lrsquoanalisi lasintesi la dialettica lrsquoanalogia esse possono combinarsi tra loro indifferenti relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

Per analisi si intende nel linguaggio comune la laquoscomposizione diun tutto concreto o astratto nelle parti che lo costituisconoraquo38 ovverolaquola descrizione o lrsquointerpretazione di una situazione o di un oggettoqualsiasi nei termini degli elementi piugrave semplici appartenenti allasituazione o allrsquooggetto in questioneraquo39 In altre parole laquoanalizzareraquoqualcosa equivale a scomporlo dividerlo risolverlo in elementi di piugraveagevole comprensione lrsquoanalisi implica in ogni settore della cono-scenza la tendenza a ridurre la totalitagrave ad una somma di parti a ridur-re le parti ancora in parti e cosigrave via sino a giungere ad elementi nonpiugrave ulteriormente scomponibili Tale procedimento pur escludendo ilregresso allrsquoinfinito40 se utilizzato radicalmente rende assai difficilelaquorisalireraquo verso la totalitagrave e recuperare in prospettiva olistica il laquosen -so dellrsquointeroraquo nel momento in cui si laquorimontanoraquo le parti in cui si egravelaquosmontataraquo la realtagrave diventa problematico recuperare lrsquointuizione dellatotalitagrave e le aperture conoscitive che tale intuizione consente Chipensa analiticamente predilige le laquoidee chiare e distinteraquo alla manieradi Cartesio41 da cui cerca di eliminare ogni traccia di ambiguitagrave o di

165V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

38 laquoAnalisiraquo in VLI I 169 39 laquoAnalisiraquo in DFil 3440 Cf S CARAMellA laquoAnalisiraquo 18641 Cf laquoCartesianesimoraquo in DFil 111

imprecisione e persegue lrsquoideale dellrsquounivocitagrave42 concettuale e lingui-stica che ritiene imprescindibile per giungere ad una conoscenzalaquoscientificaraquo43 della realtagrave e invero il procedimento analitico egrave carat-teristico degli scienziati di qualunque settore ma in particolare dellediscipline logico-matematiche e di quelle sperimentali nella culturaoccidentale il rigore della conoscenza egrave inseparabile dallrsquoespressioneanalitica dei concetti dal procedimento analitico della ricerca e indefinitiva dallrsquoatteggiamento analitico dello studioso44

la sintesi si trova in un certo senso allrsquoestremo opposto dellrsquoana-lisi la si puograve considerare come una laquocomposizione combinazione diparti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tuttoraquo45ovvero come laquoil metodo che va dal semplice al composto cioegrave daglielementi alle loro combinazioni negli oggetti di cui si tratta di spiegarela naturaraquo46 pertanto laquola nozione di sintesi implica un duplice riferi-mento da un lato a una molteplicitagrave drsquoaltro lato a unrsquounitagrave ed espri-me precisamente lrsquoidea dellrsquounificazione di un moltepliceraquo47 Il proce-dimento sintetico mira quindi ad ottenere una conoscenza unitaria ea tal fine ingloba in uno sguardo panoramico elementi disparati etero-

A Olmi166

42 Cf e BeTTonI laquoUnivoco termineraquo 142743 I termini laquoscienzaraquo e laquoscientificoraquo sono fortemente plurivoci ma qui intendiamo

laquoscienzaraquo nel senso di laquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerentiorganizzate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenute conmetodologie rigorose secondo critericirc propricirc delle diverse epoche storicheraquo(laquoScienzaraquo in VLI IV 143) ovvero piugrave genericamente laquouna conoscenza cheincluda in modo o misura qualsiasi una garanzia della propria validitagraveraquo(laquoScienzaraquo in DFil 770) la scienza laquonon egrave la conoscenza puramente empiricache si ottiene immediatamente dai sensi ma egrave una conoscenza piugrave generale piugraveprecisa e rigorosa piugrave sistematica e metodica piugrave razionaleraquo (F SelVAggIlaquoScienzaraquo 436)

44 Cf aCa 13745 laquoSintesiraquo in VLI IV 35246 laquoSintesiraquo in DFil 80147 P FIlIASI CARCAno laquoSintesiraquo 647

genei difficilmente correlabili tra loro Portare questa mentalitagrave alleconseguenze piugrave radicali comporta lrsquoinsofferenza per i dettagli per glistudi troppo circoscritti per le indagini minuziose su particolari pocosignificativi la conoscenza sintetica egrave laquocon-prensioneraquo nel senso dilaquoprendere insiemeraquo ciograve che egrave separato per unificarlo in un singolo attonoetico Il procedimento sintetico egrave caratteristico della filosofia (inparticolare della filosofia sistematica) della letteratura e dellrsquoarte ingenerale Queste discipline infatti sono accomunate dalla laquovisionedellrsquointeroraquo la comprensione filosofica lrsquointuizione poetica la rap-presentazione artistica non cercano di laquoriprodurreraquo il loro oggetto mafanno segno attraverso di esso a una visione olistica della realtagrave48

Il termine laquodialetticaraquo

non egrave stato adoperato nella storia della filosofia in un significatounivoco che possa essere determinato e chiarito una volta per tuttema ha ricevuto significati diversi diversamente imparentati tra loroe non riducibili lrsquouno allrsquoaltro o a un significato comune Si posso-no tuttavia distinguere quattro significati fondamentali e precisa-mente i seguenti 1deg la dialettica come metodo della divisione 2deg ladialettica come logica del probabile 3deg la dialettica come logica 4deg la dialettica come sintesi degli opposti49

Considerandola come procedimento conoscitivo intendiamo ladialettica nellrsquoultimo dei significati sopra citati nel senso di laquoprocessorisultante dalla lotta o dal contrasto di due forzeraquo50 laquonel quale compa-re un avversario da combattere o una tesi da confutareraquo51 Questogenere di mentalitagrave dialettica pone cosigrave particolare attenzione allecontrapposizioni e alle laquocontraddizioniraquo presenti nella realtagrave e spiegala realtagrave stessa attraverso il dinamismo di tale reciproca opposizione

167V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

48 Cf aCa 13849 laquodialetticaraquo in DFil 22450 laquodialetticaraquo in VLI II 7551 laquodialetticaraquo in DFil 224

Chi applica coerentemente il procedimento dialettico tende a vedere inogni aspetto del reale una coppia di elementi antagonisti si tratti diforze cosmiche di classi sociali di princigravepi ontologici o logici o psi-cologici la dialettica puograve essere laquomediataraquo o laquosenza mediazioneraquonel primo caso i due termini contrapposti sono unificati in una sintesiche a sua volta si pone come elemento di partenza di una nuova cop-pia antitetica nel secondo caso i termini contrapposti continuano afronteggiarsi nel continuo rimando reciproco che li divide senza unirlie li unisce nel dividerli la mentalitagrave dialettica cosigrave intesa si esplicachiaramente nella prassi politica e giuridica nella psicoterapia dinami-ca52 nelle religioni dualiste53 si trova invece in forme mediate dallamentalitagrave analitica eo sintetica in alcune concezioni filosofiche comead esempio lrsquoidealismo hegeliano e al suo opposto lrsquoesistenzialismodi Kierkegaard54

Anche il termine laquoanalogiaraquo come laquodialetticaraquo non ha un signifi-cato univoco In generale indica il

rapporto di somiglianza tra due oggetti tale che dallrsquoeguaglianza osomiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti si possadedurre lrsquoeguaglianza o somiglianza anche di tutti gli altri loro ele-menti Piugrave genericamente nellrsquouso comune il rapporto che la

A Olmi168

52 Si pensi alla fondamentale idea di laquoconflittoraquo che struttura le molteplici scuole dipensiero derivate dal pensiero di Sigmund Freud cf go gABBARd Psy cho dy na micPsychiatry 3-74

53 Sul dualismo iranico gnostico e sulle eresie dualiste cristiane cf IP CUlIAnU I miti dei dualismi occidentali

54 A proposito del rapporto dialettico tra le due dialettiche hegeliana e kierkegaardia-na egrave istruttivo riflettere sul commento fatto dal filosofo danese a proposito dellrsquoal-lora molto piugrave celebre filosofo tedesco laquoSe hegel in fondo alla sua Scienza dellalogica avesse avvertito che quel suo libro era un gioco o uno scherzo sarebbe ilpiugrave grande pensatore di tutti i tempi siccome perograve non lrsquoha detto egrave il pensatore piugraveridicolo di tutti i tempiraquo (cit in g SoMMAVIllA Il pensiero 9) Cf aCa 138-139

mente coglie fra due o piugrave cose che hanno nella loro costituzionenel loro comportamento nei loro processi qualche tratto comune55

Proseguendo nella ricerca perograve ci si rende facilmente conto di quan-to sia ampio il campo semantico di laquoanalogiaraquo laquoMetaforaraquo56 laquomodel-loraquo57 laquosimboloraquo58 ma anche laquoomologiaraquo59 laquometonimiaraquo60 laquosineddo-cheraquo61 ed altri ancora sono molti i termini che fanno riferimento allrsquoa-nalogia in modo essenziale ma controverso a causa delle divergenze tra

169V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

55 laquoAnalogiaraquo in VLI I 170-17156 laquoProcesso linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale basato su una

similitudine sottintesa ossia su un rapporto analogico per cui un vocabolo o unalocuzione sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmenteesprimonoraquo (laquoMetaforaraquo in VLI III1 181)

57 laquoVisualizzazione di enti non altrimenti rappresentabili nella loro riduzione a unadescrizione empirica nella simulazione delle caratteristiche logico-strutturali di unoggetto mediante lrsquoistituzione di isomorfismi e analogieraquo (laquoModelloraquo in VLIIII1 266)

58 laquoQualsiasi elemento [] atto a suscitare nella mente unrsquoidea diversa da quellaofferta dal suo immediato aspetto sensibile ma capace di evocarla attraverso qual-cuno degli aspetti che caratterizzano lrsquoelemento stesso il quale viene pertanto as -sunto a evocare in particolare entitagrave astratte di difficile espressioneraquo (laquoSim bo loraquoin VLI IV 332)

59 laquoCorrispondenza conformitagrave equivalenza tra piugrave parti termini elementiraquo (laquoomo lo giaraquoin VLI III1 516)

60 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoMetonimiaraquo in VlI III1 192)

61 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave intesa come maggiore o minore estensione [] differisce dalla meto-nimia nella quale il trasferimento di significato da una parola a unrsquoaltra avviene inbase a una relazione di contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoSinegraveddocheraquoVLI IV 345)

le scuole di pensiero che si sono pronunciate sullrsquoargomento Anche lediscipline esplicitamente interessate allrsquoanalogia sono numerose lescienze filosofiche (in particolare la logica e la metafisica)62 le scienzeteologiche63 le scienze sperimentali64 le scienze umane (in particolarele scienze del linguaggio come la linguistica e la retorica)65 neglianni rsquo60 del secolo scorso nasceva una disciplina la laquosimbolica gene-raleraquo che faceva dellrsquoanalogia la propria scientia rectrix66 Ma ognu-no di questi campi di studio tratta dellrsquoanalogia in unrsquoottica diversa e idiversi modi di intenderla appaiono difficilmente conciliabili in pro-spettiva univoca In definitiva lrsquoanalogia si dice in molti modi e ladomanda laquoche cosrsquoegrave lrsquoanalogiaraquo ha risposte diverse a seconda delpunto di vista in cui ci si colloca e delle prospettive che si adottanoallrsquointerno del medesimo punto di vista

Considerandola come laquostile di ragionamentoraquo i tratti distintivi del-lrsquoanalogia appaiono con piugrave chiarezza se posti a confronto con quellidegli altri procedimenti conoscitivi lrsquoanalisi distingue la sintesi uni-sce la dialettica contrappone lrsquoanalogia distingue-ordina-unisceConoscendo una realtagrave per mezzo di unrsquoaltra che ha con essa unaqualche relazione chi pensa analogicamente deve tenere innanzituttopresente la distinzione tra i due ambiti di realtagrave ai quali rispettivamen-te appartengono la cosa giagrave conosciuta e la cosa da conoscere deveordinare tali ambiti rispetto a una gerarchia ontologica axiologica ofunzionale infine li deve considerare in prospettiva unitaria ndash nelsenso che limitatamente alla portata della similitudine usata ciograve chevale per uno vale anche per lrsquoaltro e quindi ciograve che prima era scono-sciuto diventa conosciuto

A Olmi170

62 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la per-suasione

63 Cf A CholleT laquoAnalogieraquo MTl PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie64 Cf g CAngUIlheM Eacutetudes M heSSe Modelli e analogie65 Cf Ta II 392-432 R BARTheS La retorica antica66 Cf R AlleAU La scienza dei simboli

dire ad esempio che laquocome [] gli occhi dei pipistrelli si compor-tano di fronte alla luce del giorno cosigrave anche la parte intellettiva dellanostra anima si comporta di fronte alle cose che per natura sono dellamassima evidenzaraquo67 o che laquotutte le sostanze dipendono da dio come ipensieri emanano dalla nostra sostanzaraquo68 o che laquolrsquouomo nei confrontidella divinitagrave egrave altrettanto puerile quanto un bambino nei confronti del-lrsquouomoraquo69 richiede 1) la distinzione tra due dimensioni della realtagrave(quella spirituale e quella materiale) 2) il loro ordinamento (la primadimensione egrave evidentemente superiore alla seconda) 3) lrsquounione delledue dimensioni ndash nel senso che i rapporti intellettodio sostanzediouomodivinitagrave impossibili da conoscere qualora si cerchi di accederedirettamente al piano spirituale loro proprio diventano conoscibili assi-milandoli ai rapporti ben piugrave noti sul piano materiale occhi dei pipi-strelliluce del giorno pensieri umanisostanza umana bambinouomo

lrsquoarticolazione concettuale del procedimento analogico egrave statatipizzata da Aristotele egrave stata precisata da san Tommaso drsquoAquino edegrave stata ulteriormente elaborata da commentatori come il gaetano (chene ha fissato la terminologia)70

1) equivocitagrave11) equivocitagrave assoluta12) equivocitagrave relativa121) analogia in senso lato122) analogia in senso stretto1221) analogia di attribuzione (di proporzione)12211) analogia di attribuzione intrinseca12212) analogia di attribuzione estrinseca1222) analogia di proporzionalitagrave12221) analogia di proporzionalitagrave propria12222) analogia di proporzionalitagrave impropria (metaforica)

171V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

67 Met II 1 993 b 1068 lrsquoanalogia egrave di leibniz cit in Ta II 39669 lrsquoanalogia egrave di eraclito cit in Ta II 39670 Cf PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie 29

Per lrsquoAquinate lrsquoanalogia si colloca allrsquointerno dellrsquoequivocitagravedistinta tra equivocitagrave assoluta (che sussiste tra nomi i cui referenti sonocompletamente eterogenei) ed equivocitagrave relativa o secondo analogia(che sussiste tra nomi i cui referenti hanno qualcosa in comune)71Questa equivocitagrave secondo analogia si suddivide in analogia in sensolato e analogia in senso stretto72

lrsquoanalogia in senso lato si dagrave solo secondo lrsquoessere e non secondola definizione egrave la cosiddetta analogia di ineguaglianza o fisica Inquesto caso i due analogati sono definibili allo stesso modo ma la lororealtagrave egrave diversa egrave il caso ad esempio del cavallo e dellrsquouomo i qualisono entrambi laquoanimaliraquo sul piano logico ma differiscono sul pianodella realtagrave percheacute il modo di essere animale dellrsquouomo egrave piugrave perfettodi quello del cavallo73

lrsquoanalogia in senso stretto (lrsquoanalogia comunemente intesa) si dagravesecondo la definizione e lrsquouso linguistico essa si divide in analogia diattribuzione (o di proporzione) e in analogia di proporzionalitagravelrsquoanalogia di attribuzione richiede che un termine (lrsquolaquoanalogato prin-cipaleraquo) possieda una certa qualitagrave in tutta la sua pienezza mentre altri(gli laquoanalogati secondariraquo) la possiedano in modo derivato o parteci-pato74 Ad esempio laquosanaraquo si dice di una persona percheacute egrave lei che pos-siede lo stato di salute la medicina che le viene somministrata il ciboche mangia il colorito del suo viso (analogati secondari) possonoessere detti laquosaniraquo per analogia di attribuzione in virtugrave del riferimentoche essi hanno alla salute della persona stessa (analogato principale)75

A Olmi172

71 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 128 ss72 Cf aCa 7073 Cf aCa 7074 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica 5675 laquoTale riferibilitagrave egrave di ordine causale secondo la causa finale come nellrsquoesempio ripor-

tato percheacute la medicina si dice sana in quanto egrave fatta per ricostituire la salute secondola causa efficiente come ldquomedicordquo si dice dello strumento usato dallrsquouomo esperto inmedicina secondo la causa quasi materiale come ldquoenterdquo si dice della quantitagrave dellaqualitagrave ecc percheacute si riferiscono allrsquoente sostanziale come a soggetto di inerenzasecondo la causa esemplare come le diverse veritagrave create si dicono tali per imitazionedella veritagrave increataraquo (g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 130)

lrsquoanalogia di attribuzione (o di proporzione) si divide a sua volta inanalogia di attribuzione intrinseca e in analogia di attribuzione estrin-seca nellrsquoanalogia di attribuzione intrinseca lrsquoanalogato principale egrave lacausa e lrsquoorigine di una perfezione che viene partecipata agli analogatisecondari nellrsquoanalogia di attribuzione estrinseca invece solo lrsquoanalo-gato principale possiede propriamente la perfezione analogica che inve-ce si predica in modo improprio degli analogati secondari

Se lrsquoanalogia di attribuzione puograve considerarsi un laquorapporto disomiglianzaraquo lrsquoanalogia di proporzionalitagrave puograve considerarsi inveceuna laquosomiglianza di rapportiraquo76 Infatti prendendo quattro termini AB C d appartenenti ai diversi ambiti del laquotemaraquo (A e B poco o pernulla conosciuto) e del laquofograveroraquo (C e d ben noto) questo tipo di analo-gia si istituisce identificando i rapporti tra i termini del tema e quellidel fogravero arrivando cosigrave a conoscere il primo per mezzo del secondo

77

lrsquoanalogia laquodi proporzionalitagraveraquo si divide in analogia di proporziona-litagrave propria e in analogia di proporzionalitagrave impropria (o metaforica)nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave propria tra il tema e il fogravero sussisteuna relazione di somiglianza evidente o plausibile come quandoAristotele afferma che

nello stesso rapporto in cui chi sta costruendo egrave con chi ha la capacitagravedi costruire anche chi egrave sveglio egrave in rapporto con chi sta dormendo echi vede con chi pur avendo la vista ha gli occhi chiusi e ciograve che egravestato separato dalla materia egrave in rapporto con la materia e un oggettoconfezionato egrave in rapporto con uno che non egrave stato confezionato78

In questo caso il tema laquocostruireraquo (A) ed laquoessere capace di costrui-reraquo (B) e i fograveri laquoessere sveglioraquo (C) e laquodormireraquo (d) laquoguardareraquo (e)e laquochiudere gli occhiraquo (F) laquoessere ricavato dalla materiaraquo (g) ed esse-

173V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

A Cndashndash = ndashndashB D

77

76 Cf aCa 9077 Cf Ta II 39378Met IX 6 1048 a 35-b 4

re laquomateriaraquo (h) laquoessere confezionatoraquo (I) e laquonon essere confezionatoraquo(l) (distinti-ordinati-uniti nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave mul ti pla

appaiono chiaramente accomunati dal la

nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria invece la relazione tratema e fogravero appare a prima vista insussistente o quantomeno impro-babile Considerando lrsquoaffermazione di Aristotele laquocome infatti gliocchi dei pipistrelli si comportano di fronte alla luce del giorno cosigraveanche la parte intellettiva della nostra anima si comporta di fronte allecose che per natura sono della massima evidenzaraquo80 chiunque restacolpito dalla distanza che separa il tema costituito dalla laquoparte intel-lettiva della nostra animaraquo (A) e dalle laquocose che per natura sonodella massima evidenzaraquo (B) dal fogravero costituito dagli laquoocchi dei pipi-strelliraquo (C) e dalla laquoluce del giornoraquo (d) Tuttavia proprio la distanzache intercorre tra questi due ambiti della realtagrave rende particolarmenteefficace il procedimento analogico che si attua nel distinguere-ordina-re-unire il tema e il fogravero 1) distinguendo nettamente lrsquoambito dellavisione della luce del giorno da parte degli occhi dei pipistrelli dal-lrsquoambito della conoscenza delle cose per natura piugrave evidenti da partedellrsquointelligenza della nostra anima 2) sottintendendo come il secondoambito sia incomparabilmente superiore al primo 3) e tuttavia ugua-gliando i due tipi di conoscenza per indicare in buona sostanza chesiamo incapaci di conoscere dio allo stesso modo in cui i pipistrellisono incapaci di vedere il sole81

Sullrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria si fonda quellrsquolaquoanalogiacondensataraquo che egrave la metafora laquorisultante dalla fusione di un elemen-to del fogravero con un elemento del temaraquo82 Aristotele presenta esempi di metafore in cui il rapporto con lrsquooriginaria analogia di proporziona-litagrave egrave esplicito ad esempio se la vecchiaia (A) egrave con la vita (B) nellostesso rapporto della sera (C) col giorno (d) (e quindi )

A Olmi174

A Cndashndash = ndashndashB D

ndashndashE G

F H

i= ndashndash

l= ndashndash =

A Cndashndash = ndashndashB D

79 Cf aCa 7380 Met II 1 993 b 1081 Cf aCa 9082 Ta II 421 cf l gIAnFoRMAggIo laquoMetaforaraquo 492-496

)

relazione atto-potenza79

si potragrave dire che la laquosera (C) egrave la vecchiaia del giorno (A + d)raquo ovve-ro che la laquovecchiaia (A) egrave la sera della vita (C + B)raquo83 la fusionemetaforica dei termini del tema e del fogravero puograve anche essere attuata inmodi diversi

per mezzo di una semplice determinazione (la sera della vita ooceano di falsa dottrina) per mezzo di un aggettivo (un modo diesporre vacuo luminoso) di un verbo (essa si mise a starnazzare)di un possessivo (la nostra Waterloo) A volte avremo unrsquoidentifi-cazione (la vita egrave un sogno lrsquouomo egrave una fragile canna) [] Avolte la fusione dei campi quando si manifesta per mezzo dellacreazione di parole composte [] arricchiragrave la lingua di abbrevia-zioni espressive84

Ricapitolando la mentalitagrave analitica coglie la distinzione che separagli elementi costitutivi della realtagrave la mentalitagrave sintetica coglie lrsquounitagraveche li abbraccia la mentalitagrave dialettica pone lrsquoaccento sul conflitto cheli oppone e che minaccia costantemente il loro ordinamento Ma solola mentalitagrave analogica coglie simultaneamente le relazioni di unitagravedistinzione ordinamento che legano tutti gli aspetti della realtagrave e solochi pensa analogicamente puograve cogliere le piugrave profonde somiglianze tradi essi in modo da laquoconoscere il meno noto per mezzo del piugrave notoraquo eapprofondire cosigrave la comprensione della loro natura

Il piugrave grande problema della laquoconoscenza per analogiaraquo perograve egrave lasua (relativa) imprecisione Il tentativo di conoscere qualcosa permezzo della sua somiglianza con qualcosrsquoaltro puograve non cogliere esat-tamente la sua essenza inoltre tale genere di comprensione egrave moltointuitivo e non puograve essere esattamente formulato neacute facilmente comu-nicato Per questo motivo nella civiltagrave occidentale lo sviluppo dellascienza moderna dal XVI secolo in poi ha condotto allrsquoabbandonodella mentalitagrave analogica dominante nel Medioevo in favore dellamentalitagrave analitica molto piugrave adatta alla formazione (nel pensiero) e

175V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

83 Cit in Ta II 421 cf aCa 12784 Ta II 425

alla formulazione (nel linguaggio) di laquoidee chiare e distinteraquo indi-spensabili per controllare e manipolare il mondo materiale85

Tuttavia se non si egrave interessati semplicemente alla laquoscienzaraquo inte-sa come dominio conoscitivo-manipolativo del mondo ma si cerca diraggiungere la laquosapienzaraquo intesa come sguardo contemplativo sullarealtagrave al fine di entrare in armonia con essa occorre assumere la men-talitagrave analogica SantrsquoAgostino di Ippona e san Tommaso drsquoAquinonel campo filosofico-teologico e dante Alighieri nel campo della poe-sia sono stati probabilmente le figure di sapienti occidentali che sonomeglio riuscite a cogliere e ad esprimere il rapporto di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento esistente tra lrsquouomo il mondo e dio

3 lrsquoAnAlogIA CoMe ChIAVe dI VolTA del Modo dI PenSARe dISAn ToMMASo drsquoAQUIno

nel corso della sua straordinaria costruzione filosofico-teologicasan Tommaso drsquoAquino parla spesso dellrsquoanalogia dal punto di vistalogico86 che egrave strettamente connesso con la prospettiva metafisica87In effetti nella filosofia aristotelico-tomista lrsquoanalogia egrave consideratacome il complemento logico dellrsquoordine ontologico che consente dipreservare la ricchezza e la molteplicitagrave della realtagrave estendendone laconoscenza a dimensioni molto eterogenee e lontane tra loro88

la descrizione piugrave significativa di questo genere di analogia logi-co-metafisica puograve essere forse trovata nella Summa Theologiae laddo-ve lrsquoAquinate si interroga laquose i nomi attribuiti a dio e alle creaturesiano loro attribuiti in senso univocoraquo89 Ci sono due termini della

A Olmi176

85 Su questo aspetto della civiltagrave occidentale che ha permesso lo sviluppo del capita-lismo e le ha conferito su scala mondiale un dominio mai esercitato da nessunrsquoaltraciviltagrave nel corso della storia cf M hoRKheIMeR ndash TW AdoRno Dialettica del-lrsquoilluminismo

86 Cf PIeTRo dA BeRgAMo In Opera Sancti Thomae 7987 Cf aCa 7588 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione 12689 Cf STh I 13 5

predicazione ndash la suprema realtagrave di dio e la realtagrave di tutto ciograve cheesiste ndash che sembra impossibile collegare insieme neacute il modo di pen-sare analitico neacute quello sintetico neacute quello dialettico potrebbero gius-tificare il concepire dio e il parlare di lui usando gli stessi concetti eparole derivanti dallrsquoesperienza naturale (gli unici del resto che abbi-amo a disposizione) senza ridurre dio allo stesso livello dellacreazione Il dio trascendente della tradizione occidentale (non sola-mente cristiana) considerato nella sua essenza rimarrebbe cosigrave com-pletamente inconoscibile e inesprimibile

San Tommaso sembra inizialmente concordare

egrave impossibile che alcuna cosa si predichi di dio e delle creatureunivocamente Poicheacute ogni effetto che non egrave proporzionato allapotenza della causa agente ritrae una somiglianza dellrsquoagente nonsecondo la stessa natura ma imperfettamente in maniera che quan-to negli effetti si trova diviso e molteplice nella causa egrave semplice euniforme cosigrave il sole mediante unrsquounica energia produce nelle cosedi quaggiugrave forme molteplici e svariate90

Ciononostante

tutte le perfezioni delle cose che nelle creature sono frammentariee molteplici in dio preesistono in semplice unitagrave Cosigrave dunquequando un nome che indica perfezione si applica a una creaturasignifica quella perfezione come distinta da altre secondo la nozio-ne espressa dalla definizione p es quando il termine sapiente loattribuiamo allrsquouomo indichiamo una perfezione distinta dallrsquoes-senza dellrsquouomo e dalla sua potenza e dalla sua esistenza e da altrecose del genere Quando invece attribuiamo questo nome a dionon intendiamo indicare qualche cosa di distinto dalla sua essenzadalla sua potenza o dal suo essere91

177V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

90 STh I 13 591 STh I 13 5

Vediamo qui allrsquoopera la mentalitagrave analogica essa usa termini aiquali attribuisce un duplice significato uno riferito alle creature lrsquoal-tro riferito a dio Tali significati perograve non sono neacute completamentediversi neacute identici neacute sono polarizzati in una coppia di antagonistiessi sono simili cioegrave in parte uguali e in parte diversi

Per conseguenza applicato allrsquouomo il termine sapiente circoscri-ve in qualche modo e racchiude la qualitagrave che esprime non cosigrave seapplicato a dio ma lascia la perfezione indicata senza delimitazio-ne e nellrsquoatto di oltrepassare il significato del nome Quindi egrave chiaroche il termine sapiente si dice di dio e dellrsquouomo non secondo lrsquoi-dentico concetto e cosigrave egrave di tutti gli altri nomi Perciograve nessun nomesi attribuisce in senso univoco a dio e alle creature92

lrsquoesclusione dellrsquounivocitagrave dei termini usati per fare segno a diodel resto va di pari passo con lrsquoesclusione della loro equivocitagrave

Ma neanche [i nomi sono applicati a dio e alle creature] in sensodel tutto equivoco come alcuni hanno affermato Percheacute in talmodo niente si potrebbe conoscere o dimostrare intorno a dio par-tendo dalle creature ma si cadrebbe continuamente nel sofismachiamato laquoequivocazioneraquo e ciograve sarebbe in contrasto sia con i filo-sofi i quali dimostrano molte cose su dio sia con lrsquoApostolo ilquale dice laquole perfezioni invisibili di dio comprendendosi dallecose fatte si rendono visibili (Rm 120)raquo93

San Tommaso allora distingue tra due generi di analogia logico-metafisica lrsquolaquoanalogia di attribuzioneraquo (o laquodi proporzioneraquo) e lrsquolaquoana-logia di proporzionalitagraveraquo

Si deve dunque concludere che tali termini si affermano di dio edelle creature secondo analogia cioegrave proporzione e ciograve avviene indue maniere o percheacute piugrave termini dicono ordine a un termine unico

A Olmi178

92 STh I 13 5 93 STh I 13 5

(originario e inderivato) - come sano si dice della medicina e dellrsquoo-rina in quanto che lrsquouna e lrsquoaltra dicono un certo ordine e un rap-porto alla sanitagrave dellrsquoanimale questa come indice quella comecausa - oppure percheacute un termine presenta (rispondenza o) propor-zione con un altro come sano si dice della medicina e dellrsquoanimalein quanto la medicina egrave causa della sanitagrave che egrave nellrsquoanimale e intal modo alcuni nomi si dicono di dio e delle creature analogica-mente e non in senso puramente equivoco e neppure univocoInfatti noi non possiamo parlare di dio se non partendo dalle crea-ture come piugrave sopra abbiamo dimostrato e cosigrave qualunque terminesi dica di dio e delle creature si dice per il rapporto che le creaturehanno con dio come a principio o causa nella quale preesistono inmodo eccellente tutte le perfezioni delle cose e questo modo dicomunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave e la semplice univo-citagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egrave una nozione unicacome negli univoci neacute totalmente diversa come negli equivoci mail nome che analogicamente si applica a piugrave soggetti significa diver-se proporzioni riguardo a una medesima cosa cosigrave sano detto del-lrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto della medicina invecesignifica la causa della stessa sanitagrave94

Questa esposizione di capitale importanza si conclude con unulteriore chiarimento di che cosa significhi laquoanalogiaraquo

e questo modo di comunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave ela semplice univocitagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egraveuna nozione unica come negli univoci neacute totalmente diversa comenegli equivoci ma il nome che analogicamente si applica a piugrave sog-getti significa diverse proporzioni riguardo a una medesima cosacosigrave sano detto dellrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto dellamedicina invece significa la causa della stessa sanitagrave95

179V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

94 STh I 13 5 95 STh I 13 5

Il concetto logico-metafisico di analogia non egrave semplicemente uncostrutto mentale che lrsquoAquinate usa per legittimare la possibilitagrave diparlare di dio in parole umane esso nasce direttamente dalla fonda-mentale nozione di partecipazione cioegrave dal pilastro centrale del siste-ma filosofico-teologico tomista e dagrave ad esso laquoil carattere di sintesidefinitiva del pensiero classico e del pensiero cristianoraquo96

Il concetto di partecipazione appartiene originariamente alla filoso-fia platonica e neoplatonica Platone usa questo termine per spiegarela relazione esistente tra il mondo sensibile e il mondo delle idee con-siderando le cose materiali come partecipazioni dei modelli ideali adesempio le cose belle laquopartecipanoraquo della bellezza le cose buonelaquopartecipanoraquo della bontagrave gli esseri umani laquopartecipanoraquo dellrsquouma-nitagrave

San Tommaso invece dagrave il nome di laquopartecipazioneraquo a uno deiprimi princigravepi della ragione naturale il principio di causalitagrave

ora partecipare significa laquoprendere parteraquo Quindi quando unacosa riceve in maniera parziale ciograve che appartiene ad altri in manie-ra totale si dice che ne egrave partecipe Per es si dice che lrsquouomo par-tecipa allrsquoanimalitagrave percheacute non esaurisce il concetto di animalitagrave intutta la sua estensione per la stessa ragione si dice che Socrate par-tecipa allrsquoumanitagrave parimenti si dice che la sostanza partecipaallrsquoaccidente e la materia alla forma in quanto la forma sostanzialeo accidentale che considerata in se stessa egrave comune a molti vienedeterminata a questo o a quellrsquooggetto particolare similmente sidice che lrsquoeffetto partecipa alla causa soprattutto quando non neadegua il potere un esempio di questa partecipazione si ha quandosi dice che lrsquoaria partecipa alla luce del sole97

Spiegare la causalitagrave per mezzo della partecipazione perograve non egravesemplicemente usare una formula platonica piuttosto che aristotelica

A Olmi180

96 laquoPartecipazioneraquo in DEST 43897 In de Hebd 2 24 cit in laquoPartecipazioneraquo in DEST 438

egrave concepire il rapporto tra causa ed effetto in un modo piugrave profondo Ilconcetto di partecipazione evidenzia sia la somiglianza tra causa edeffetto poicheacute lrsquoeffetto possiede la stessa qualitagrave della causa sia ladifferenza tra di essi poicheacute lrsquoeffetto non puograve avere tutta la pienezzadi realtagrave della causa

Tale riconoscimento sia della somiglianza sia della differenza nel-lrsquoambito del processo di causalitagrave fa segno alla struttura analogicadella realtagrave nel suo complesso la simultanea interdipendenza di unitagrave-distinzione-ordinamento vale a dire la laquorelazione di relazioniraquo i cuitermini sono uniti ma non confusi distinti ma non separati uniti e dis-tinti non su un piano di uguaglianza indifferenziata ma nellrsquoambito diuna disposizione gerarchicamente ordinata la stessa possibilitagrave delpensare analogicamente la realtagrave dipende dallrsquoesistenza di tale strut-tura la quale secondo la Rivelazione cristiana egrave radicata nel misterodella SS Trinitagrave vale a dire nel mistero delle relazioni tra le divinePersone del Padre del Figlio dello Spirito Santo ndash della laquorelazione trale relazioniraquo di paternitagrave filiazione e spirazione98

4 lrsquoAnAlogIA nel CaTECHISMO dI P MATTeo RICCI

P Matteo Ricci (1583-1610) della Compagnia di gesugrave noto per lasua opera di evangelizzatore della Cina e di mediatore culturale tra laciviltagrave occidentale e quella cinese non viene generalmente considera-to come un discepolo di san Tommaso drsquoAquino In realtagrave il suo stiledi pensiero egrave genuinamente tomista e puograve essere portato ad esempiodellrsquoefficacia conoscitiva e comunicativa della mentalitagrave analogica Ilcapolavoro ricciano《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato dilaquoSignore del Cieloraquo 1603) detto Catechismo dallrsquoautore si articolacome un lungo dialogo tra un letterato occidentale (西士 Xīshigrave)lrsquoalter ego di Ricci stesso e un letterato Cinese (中士 zhōngshigrave)lrsquoalter ego dei mandarini cinesi con i quali il gesuita maceratese fu inrapporti di amicizia e di scambio culturale il suo obiettivo egrave quello di

181V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

98 Cf A olMI La struttura 313-346

mostrare la ragionevolezza della fede cristiana fondandola sui primiprincigravepi della realtagrave e della conoscenza

leggendo questo libro non si incontra mai il nome di sanTommaso drsquoAquino neacute ci si imbatte in citazioni esplicite delle sueopere Tuttavia il punto di vista del letterato occidentale e la sua pro-spettiva filosofico-teologica coincidono perfettamente con quellidellrsquoAquinate ndash in particolare come vengono espressi nella SummaTheologiae Pertanto lrsquoapproccio ricciano a dio al mondo allrsquouomoegrave strettamente tomista vale a dire analogico sul piano conoscitivo eanalitico sul piano argomentativo anche se particolarmente ricco diesempi e di metafore

Il letterato occidentale del Catechismo vuole indicare la Via dellasapienza cristiana al letterato Cinese facendo appello non solo allasua mente ma anche al suo cuore egli intende promuovere la cono-scenza di qualcosa che egrave ancora sconosciuto cioegrave la dottrina delSignore del Cielo (天主 Tiānzhǔ il nome ricciano per dio) per mezzodi qualcosa che egrave giagrave noto cioegrave le veritagrave universali della ragione natu-rale a tal fine egli usa molteplici somiglianze tra temi riguardanti dioil mondo lrsquouomo e fograveri ricavati dalla conoscenza ordinaria dellarealtagrave

Quando il tema si riferisce allrsquounicitagrave di dio il fogravero fa segno a unsovrano terreno dio sta al mondo come il re sta alla nazione che egligoverna

ogni paese o nazione ha il suo signore comrsquoegrave possibile che solo ilcielo e la terra non abbiano un signore Una nazione deve essereunita sotto un unico signore comrsquoegrave possibile che il cielo e la terraabbiano due signori Perciograve lrsquouomo nobile non puograve non riconoscerelrsquoorigine del cielo e della terra lrsquoArtefice della creazione ed eleva-re a lui la mente99

Quando il tema si riferisce a dio come alla causa di tutto ciograve cheesiste il fogravero fa segno a un artigiano

A Olmi182

99 VSSC 3

Un teatro o un edificio non si edificano da se stessi richiedono lrsquoo-pera di artigiani [] Prendiamo un esempio in un piccolo globo dibronzo sono raffigurati il sole la luna le stelle i pianeti le monta-gne i mari e i diecimila esseri se un abile artigiano non lrsquoavesseforgiato forse il bronzo avrebbe potuto prendere questa forma dasolo Ancor di piugrave tale considerazione si applica a corpi delledimensioni del cielo e della terra che girano di giorno e di notte alsole e alla luna che emanano luce alle costellazioni che esistonoin determinate figure alle montagne che producono erba e alberial mare che nutre gli esseri acquatici alle maree che seguono laluna a tutti i popoli con la testa rotonda e i piedi quadrati chehanno unrsquointelligenza superiore a quella dei diecimila esseri100

Quando il tema si riferisce a dio come a colui che ordina la realtagraveil fogravero fa segno al timoniere e alla barca allrsquoarchitetto e alla casa aldirettore e allrsquoorchestra alla testa e al corpo al padre e alla famigliaal governante e alla nazione allrsquoarciere e al bersaglio

Se una barca che attraversa un fiume o il mare ed egrave assediata dalvento e dalle onde non corre alcun pericolo di affondare si puogravededurre pur non vedendo il timoniere che certamente egrave pilotata daqualcuno esperto nellrsquoarte della navigazione per questo puograve com-piere in sicurezza il suo tragitto101Se si osserva un palazzo signorile si vede che anteriormente egrave prov-visto di porte per consentire lrsquoentrata e lrsquouscita sul retro ci sono igiardini in cui crescono fiori e alberi da frutto al centro si trova unatrio per ricevere gli ospiti a sinistra e a destra sono poste le camereda letto inferiormente ci sono le colonne per sostenere le travi deltetto la copertura del tetto egrave posta al di sopra per tenere lontani ilvento e la pioggia dopo che tutti questi elementi sono stati armo-niosamente ordinati il padrone di casa puograve abitare tranquillamentetra di essi con gioia ma affincheacute un edificio del genere sia comple-tato deve certamente essere costruito da un abile artigiano102

183V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

100 VSSC 34101 VSSC 30102 VSSC 35

egrave come in unrsquoesecuzione musicale se anche gli strumentisti voles-sero suonare da soli senza un direttore la musica non potrebbeessere eseguita Per lo stesso motivo ogni famiglia ha un solo capoe ogni nazione ha un solo sovrano se ce ne fossero due la nazionesi troverebbe in stato di anarchia lrsquouomo ha un solo corpo e ilcorpo ha una sola testa se avesse due teste lrsquouomo sarebbe unmostro noi sappiamo perciograve che sebbene esistano molti tipi diesseri spirituali tra il cielo e la terra crsquoegrave un solo Signore del Cieloil creatore del cielo della terra dellrsquouomo e di tutti gli esseri che ligoverna e li sostiene sempre103osservo le persone che tirano con lrsquoarco quelle che centrano il ber-saglio sono dette buoni arcieri quelle che lo mancano sono cattiviarcieri Il Signore del Cielo egrave Colui che centra infallibilmente il ber-saglio egrave perfettamente buono e privo della minima traccia di malela sua virtugrave egrave suprema noi uomini invece qualche volta facciamocentro qualche volta no104

Quando il tema si riferisce agli attributi divini dellrsquoonniscienza dellagiustizia e della misericordia il fogravero egrave preso dai campi della percezionesensoriale della vita familiare dellrsquoamministrazione giudiziaria

Il Signore del Cielo malgrado non abbia un corpo visibile egrave comeil grande occhio a cui nulla sfugge nel vedere egrave come il grandeorecchio a cui nulla sfugge nellrsquoudire egrave come il grande Piede noncrsquoegrave luogo a cui non arrivi Per un figlio buono egrave come il favore delpadre e della madre per uno cattivo egrave come il potere dellrsquoautoritagravegiudiziaria105

Quando il letterato occidentale prende lrsquoinfelicitagrave della condizio-ne umana come tema il fogravero egrave costituito da una barca nella tempestao da un naufrago dopo lrsquoaffondamento della nave

A Olmi184

103 VSSC 50104 VSSC 328105 VSSC 10

guardando gli uomini del mondo essi sono come una barca nellrsquoo-ceano battuta dai venti e dalle onde sul punto di rompersi e di cola-re a picco naufraghi alla deriva agli angoli estremi dellrsquooceanoognuno impaziente di salvarsi dal naufragio nessuno desideroso diaiutare lrsquoaltro Chi si avvinghia ad assi rotte chi si arrampica suvele e teloni in disfacimento chi afferra ceste di bambugrave chi si tienestretto a qualsiasi cosa gli capiti tra le mani morendo lrsquouno dopolrsquoaltro che tragedia106

Quando il tema egrave riferito alla vita terrena in rapporto alla vita futu-ra il fogravero fa segno alla situazione di un esaminando il giorno degliesami al ruolo di un attore sulla scena o allo stato di un viandantelungo la strada

Il presente puograve essere paragonato al giorno degli esami gli esami-nandi appaiono affaticati mentre i loro servitori sembrano sereniSarebbe assurdo affermare che ciograve avviene percheacute i funzionari inca-ricati dellrsquoesame trattano i servitori con gentilezza e gli esaminandicon durezza I voti degli esami sono affissi in meno di un giorno altermine dellrsquoesame risulta chiaro chi egrave degno di onore e chi egrave dilivello inferiore107le persone quali il re i ministri i mandarini i letterati gli schiavile regine le concubine imperiali le serve e le amanti non sono altroche attori i quali temporaneamente recitano una parte gli abiti cheindossano non sono i loro vestiti i guadagni e le perdite che ricevo-no non possono veramente influenzarli Quando la rappresentazionefinisce si tolgono i costumi si levano il trucco e i ruoli svolti nonhanno piugrave alcun rapporto con le persone Perciograve gli attori non sononeacute tristi neacute gioiosi per la differenza di rango dei loro personaggiessi semplicemente recitano i ruoli assunti anche se devono inter-pretare un mendicante lo faranno piugrave coscienziosamente possibilepensando a come soddisfare le aspettative del regista la parte egrave

185V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

106 VSSC 124107 VSSC 127

assegnata allrsquoattore dal regista ma la realizzazione del ruolo spettaallrsquoattore stesso108Vivere in questo mondo egrave camminare lungo la strada vivere inquello futuro egrave ritornare alla propria casa questo mondo egrave dove siguadagnano i meriti quello futuro egrave dove si riceve il premio109

Quando il tema si riferisce alla coltivazione della virtugrave il fogravero siriferisce alla coltivazione delle piante

ho sempre paragonato il raggiungimento di questo obiettivo allacoltivazione delle piante Prima di tutto si prepara il terreno siestirpano le erbacce si tolgono dal suolo i cocci rotti e le pietre sifanno scorrere le acque stagnanti verso i fossi di irrigazione soloquando tutto ciograve sia stato fatto si puograve piantare la buona semente110

Altre combinazioni temafogravero sono lrsquouomo sta alla propria ragio-ne come un uccello alle sue ali la natura umana sta alle proprie capa-citagrave come lrsquooro ai suoi possibili usi la mente umana sta alle coseimmateriali come un passero sta allrsquoalbero al quale egrave legato e comeun cieco sta al sole

lrsquouccello possiede le ali per librarsi sulle foreste della montagna lapersona egrave dotata di ragione e di rettitudine per sondare la profonditagravedelle cose111essere dotati della nostra natura egrave come possedere oro possiamousarlo per forgiare un calice destinato allrsquouso sacro o possiamofarne un contenitore per depositare i rifiuti tutto dipende da noi112

A Olmi186

108 VSSC 363109 VSSC 259110 VSSC 461111 VSSC 27112 VSSC 167

la mente legata alla materia [] egrave come un passero legato a unalbero con uno spago che a causa dellrsquoimpedimento dello spagonon puograve dispiegare le ali e volare alto nel cielo113Ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo Invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste114

Il letterato occidentale fa anche un uso polemico dellrsquoanalogiaargomentativa specialmente nei confronti delle tre principali religionipresenti in Cina al tempo della permanenza di Ricci daoismo buddhi-smo e neo-confucianesimo In opposizione alla coesistenza dellediverse religioni che adorano differenti idoli viene usata la stessaanalogia che era stata impiegata in favore dellrsquounicitagrave di dio combi-nandola con unrsquoaltra il cui fogravero egrave dato dalla paradossale coltivazionedi piante nocive

Una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due Anchelrsquouniverso puograve avere un solo Signore come puograve non essere unagrave colpa averne due gli uomini colti desideravano liberare laCina da queste due religioni ma ora li vediamo costruirne i templi eprestare culto agli idoli tutto ciograve egrave come voler disseccare alberinocivi nutrendo perograve in profonditagrave le loro radici allora essi certa-mente prospereranno115

Contro il daoismo egrave considerata inapplicabile la combinazione deltema della dottrina del vuoto come Principio supremo origine di tuttigli esseri al fogravero dellrsquoartigiano costruttore di manufatti

oggi crsquoegrave qui un artigiano che ha in mente i princigravepi regolatori dellacostruzione dei carri come potrebbe produrre un carro in un istante

187V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

113 VSSC 150114 VSSC 9115 VSSC 490

egrave indispensabile che prima siano a disposizione la materia cioegrave illegname gli attrezzi cioegrave le asce e le seghe la mano drsquoopera dellrsquoar-tigiano e solo allora il carro potragrave essere realizzato Comrsquoegrave possibileche allrsquoinizio il Principio sia stato talmente ingegnoso da creare lrsquoim-mensitagrave del cielo e della terra quando ora egrave cosigrave in declino da nonpoter produrre neanche qualcosa di cosigrave piccolo come un carro116

Contro il buddhismo e la concezione che laquoil Signore del Cielo e ilSeacute [siano] una cosa solaraquo117 il letterato occidentale propone unaserie di analogie al fine di mostrare la retta relazione di dio con ilmondo

o lui risiede in esse come un uomo sta in un luogo ad esempio incasa o in una sala o egrave parte di esse come una mano o un piedesono parte del corpo ovvero i princigravepi dello yin e dello yang sonoparte di una persona o egrave in relazione con esse come lrsquoaccidente lo egravecon la sostanza ad esempio nel modo in cui il colore bianco di uncavallo lo fa essere un cavallo bianco o la mancanza di calore nelghiaccio lo rende gelato o egrave in esse come la causa egrave nei suoi effettio la luce del sole egrave nel cristallo illuminato o il fuoco egrave nel ferroarroventato118Risalendo dagli effetti alla causa si puograve dire che il Signore delCielo egrave in tutti gli esseri Pur essendo la luce nel cristallo e il fuoconel ferro ciascuno di essi ha la propria natura inconfondibile contutte le altre119 Il cristallo puograve essere separato dalla luce ma gli esseri non possonoessere separati dal Signore del Cielo egli egrave immateriale e onnipo-tente nulla puograve essere completamente separato da lui Quindi sipuograve dire che il tutto egrave in ogni cosa ma anche che il tutto egrave in ognisua parte120

A Olmi188

116 VSSC 87117 VSSC 221118 VSSC 235119 VSSC 236120 VSSC 237

Malgrado il suo fascino perograve occorre ammettere che lo stile cono-scitivo analogico presta il fianco a una severa obiezione dal punto divista del pensiero univoco ndash del pensiero analitico innanzitutto maanche di quello sintetico e dialettico121 ndash egrave facile biasimare lrsquoanalogiaper essere confusa e generare confusione violando cosigrave il principiocardine del pensiero occidentale stabilito da Aristotele

non avere un solo significato equivale a non avere significato alcu-no e se i nomi non hanno significato alcuno viene di fatto soppres-so ogni scambio di pensiero non solo con gli altri ma a dire il veroanche con se medesimi difatti egrave impossibile possedere un pensierose non si pensa una cosa sola e se pur ciograve fosse possibile allora aquesta cosa non si potragrave assegnare che un solo nome Allora sitenga ben fermo [] che il nome sta a significare qualcosa anzi cheesso sta a significare una cosa sola122

In realtagrave lo stesso Aristotele aveva ammesso la necessitagrave del ragio-namento analogico per giungere alla conoscenza e alla comunicazio-ne della veritagrave123 Tuttavia lrsquoequilibrio che era esistito nel periododrsquooro del pensiero greco tra lrsquounivocitagrave e la plurivocitagrave si egrave definitiva-mente spezzato allrsquoinizio dellrsquoetagrave moderna da allora in poi lrsquouomo

189V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

121 lrsquoatteggiamento conoscitivo analogico mantiene laquocostantemente lrsquoapertura intel-lettuale alla plurivocitagrave dei concetti gli atteggiamenti analitico sintetico dialetti-co hanno ndash ciascuno a suo modo ndash la tendenza allrsquounivocitagrave lrsquounivocitagrave analiticanasce dalla scomposizione e dalla semplificazione dei concetti lrsquounivocitagrave sinteti-ca nasce dalla volontagrave di esprimere in un solo concetto unrsquointera Weltanschauunglrsquounivocitagrave dialettica nasce dalla necessitagrave di precisare i termini contrapposti perradicalizzarne e renderne piugrave efficace lrsquoantitesi Ma ognuno di essi dal propriopunto di vista tende ad escludere che un medesimo concetto possa essere intesoin significati molteplici Si temono lrsquoambiguitagrave semantica la confusione lrsquoinco-municabilitagrave la scelta tra univocitagrave ed equivocitagrave appare senza mediazioni eoccorre quindi risolversi in modo deciso a favore della primaraquo (aCa 139)

122 Met IV 4 1006 b 7-11123 Cf Met IX 6 1048 a 35-b 4 XII 4 1070 a 31-32

occidentale ha trovato sempre piugrave difficile pensare analogicamentecioegrave prendere in considerazione simultaneamente aspetti diversi dellecose non al fine di dominare la realtagrave ma di contemplarne la bellezzacon timore e gratitudine

gli studiosi non-occidentali sono esposti al rischio di sopravvaluta-re la disposizione occidentale al pensiero univoco al punto di identifi-carla con il laquosegreto dellrsquooccidenteraquo ndash con la chiave drsquoaccesso allescoperte scientifico-tecnologiche ed al potere economico occidentaliIn effetti le mentalitagrave univoche od univocizzanti (in particolar modolrsquoanalitica e la dialettica) non hanno condotto lrsquooccidente sulla Viadella sapienza ma piuttosto lrsquohanno allontanato da essa al punto darenderla quasi irriconoscibile ed irreperibile Perciograve egrave necessario pergli studiosi non-occidentali dellrsquooccidente rendersi conto che la veragrandezza della civiltagrave occidentale puograve essere apprezzata soltantoattraverso una profonda comprensione e unrsquointensa pratica del pensie-ro sapienziale cioegrave analogico ndash il cui migliore esempio resta ancoraoggi san Tommaso drsquoAquino

A Olmi190

VI

San TommaSo drsquoaquino e P maTTeo Ricci

la Summa Theologiae come nucleo TeoReTico

de il vero SignificaTo di laquoSignore del cieloraquo

(《天主實義》)

1 LA VIA deL ReALISMo SAPIenzIALe

San Tommaso drsquoAquino dellrsquoordine dei Predicatori uno degliuomini piugrave straordinari che siano mai vissuti egrave stato al tempo stessoun santo e un genio Egrave riuscito a portare a compimento lrsquoimpresaquasi inconcepibile di cogliere in una visione unitaria la strutturafondamentale della realtagrave ndash la relazione di relazioni che lega dio almondo il mondo allrsquouomo lrsquouomo a dio ndash in modo da mostrare chela Rivelazione cristiana non solo non egrave in contrasto con la ragione mane costituisce il piugrave alto e il piugrave perfetto compimento Per questo mo -ti vo egrave stato chiamato Doctor communis cioegrave il laquodottore universaleraquoun maestro della conoscenza i cui insegnamenti appartengono a tuttalrsquoumanitagrave

Il cammino percorso da san Tommaso non puograve essere consideratoun laquometodoraquo nel senso tecnico-intellettuale della parola ma piuttostouna laquoViaraquo nel significato del cinese 道 dagraveo cioegrave di unrsquoesperienzavissuta che conduce al perfezionamento dellrsquoessere umano QuestaVia ndash che possiamo denominare la laquoVia del realismo sapienzialeraquo ndash egravecaratterizzata da tre tratti distintivi lrsquoobbedienza alla realtagrave lrsquoamoredella veritagrave lrsquoaspirazione alla sapienza

191SD 652 (2020) pp 191-205

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason II Thomas Aquinas and Matteo Ricci Summa

Theologiae as the Theoretical Core of The True Meaning of ldquoLord of Heavenrdquo

(《天主实义》)raquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 128-141

Lrsquoetimologia latina di laquoobbedireraquo egrave quella di laquomettersi in ascoltoraquoprestare attenzione a chi parla in modo da conformarsi a ciograve che diceIn questo senso lrsquolaquoobbedienza alla realtagraveraquo egrave stata la virtugrave che ha por-tato san Tommaso a laquomettersi in ascoltoraquo del mondo intorno a lui inun atteggiamento di laquoumiltagrave conoscitivaraquo vale a dire nella disposizio-ne di chi riconosce lrsquoordine armonioso che lo circonda e desidera tro-vare in esso il proprio posto

di fatto obbedire alla realtagrave richiede di ammettere innanzitutto lasua esistenza in secondo luogo la sua conoscibilitagrave in terzo luogo ilsuo ordinamento ndash vale a dire la disposizione delle sue parti e le leggigenerali che ne determinano la struttura Queste leggi possono esseredette laquoprincigravepi della realtagraveraquo egrave impossibile a causa del loro caratterefondativo sia sul piano ontologico sia su quello gnoseologico darneun elenco completo e definitivo Tuttavia nella formulazione diGarrigou-Lagrange tali cardini della realtagrave e della conoscenza posso-no essere ridotti ad otto 1) il principio di identitagrave (ciograve che egrave egrave ciograve chenon egrave non egrave) 2) il principio di non-contraddizione (egrave impossibileessere e non essere nello stesso senso e allo stesso tempo) 3) il princi-pio di sostanzialitagrave (ciograve che egrave rimane lo stesso in modalitagrave di esisten-za transitorie e molteplici) 4) il principio di ragion sufficiente (ciograveche egrave ha la ragione della sua esistenza in seacute stesso o in qualcosrsquoaltro)5) il principio di causalitagrave (ogni effetto ha una causa proporzionata)6) il principio di finalitagrave (ogni agente agisce in vista di un fine) 7) ilprincipio di induzione (la stessa causa nelle stesse circostanze produ-ce lo stesso effetto) 8) il principio della sinderesi (il bene egrave da cercar-si il male da evitarsi)1

nella storia del pensiero alcuni hanno negato la stessa esistenzadella realtagrave il sofista greco Gorgia ad esempio sostenitore del laquonichi-lismo metafisicoraquo e il filosofo indiano nāgārjuna secondo il qualeogni cosa egrave irreale e insostanziale Altri hanno contestato la conoscibi-litagrave della realtagrave come il filosofo daoista 莊子 zhuāng zǐ che sostenevadi ignorare se era stato lui a sognare di essere una farfalla o se era

192 A Olmi

1 Cf LSC 105-117

193VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

stata una farfalla a sognare di essere lui2 e come il greco Pirrone dielide che riconosceva lrsquoattualitagrave dei fenomeni ma riteneva impossibi-le cogliere la natura delle cose Altri ancora hanno messo in discussio-ne lrsquoordinamento della realtagrave tra i pensatori occidentali moderni adesempio david hume ha contestato il principio di causalitagrave e GWFhegel ha rinnegato il principio di non-contraddizione

Certamente queste ipotesi speculative ndash che appaiono campate inaria a dir poco alle persone di buon senso ndash non si fondano sulla laquofilo-sofia implicitaraquo cioegrave su quellrsquoinsieme di conoscenze che ogni essereumano possiede sia pure in modo generico e irriflesso in cui laquoegrave possi-bile ravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagraveraquo3 e chelaquoproprio percheacute condivise in qualche misura da tutti dovrebbero costi-tuire come un punto di riferimento delle diverse scuole filosoficheraquo4

A differenza di molti altri pensatori alla ricerca di concezioni infe-licemente laquooriginaliraquo della realtagrave san Tommaso drsquoAquino ha scelto dirimanere fedele alla filosofia implicita la quale non egrave altro che la for-mulazione concettuale del senso della realtagrave ndash della bussola che gliesseri umani non possono non usare se vogliono orientare la propriavita in direzione del vero e del bene

obbedire alla realtagrave al fine di raggiungere la realizzazione piena earmoniosa dellrsquoesistenza umana ha non solo implicazioni pratiche maan che e soprattutto speculative Secondo la filosofia implicita laquola vo lontagrave e lrsquointelletto si includono a vicenda percheacute lrsquointelletto co -no sce la volontagrave e la volontagrave muove lrsquointelletto a conoscereraquo5 pertan-to cercare il proprio posto nellrsquoordine della realtagrave e occuparlo di buongrado richiede una conoscenza vera della realtagrave medesima

2「昔者莊周夢為胡蝶栩栩然胡蝶也自喻適志與不知周也俄然覺則

蘧蘧然周也不知周之夢為胡蝶與胡蝶之夢為周與」laquoXī zhě zhuāngzhōumegraveng wegravei huacutedieacute xǔxǔ raacuten huacutedieacute yě zigraveyugrave shigrave zhigrave yǔ Bugravezhī zhōu yě Eacuteraacuten jueacute zeacute quacutequacute raacuten zhōu yě Bugravezhī zhōu zhīmegraveng wegravei huacutedieacute yǔ huacutedieacute zhīmegraveng wegravei zhōu yǔraquo (莊子 zhuānGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 2 14)

3 FR 44 FR 45 STh I 16 4 ad 1

Ma che cosrsquoegrave la veritagrave ndash e che cosrsquoegrave la conoscenzanella storia del pensiero ci sono state diverse concezioni della

laquoveritagraveraquo Innanzitutto la veritagrave come evidenza che si manifesta siaattraverso la percezione sensoriale (la via riconosciuta dai filosofi em -pi risti) sia attraverso lrsquoilluminazione o la rivelazione religiosa (la viaprivilegiata da un punto di vista teologico) In secondo luogo la veritagraveco me conformitagrave ad unrsquoidea o ad una regola di condotta una nozioneenunciata da Platone e sviluppata da Kant come criterio epistemologicoIn terzo luogo la veritagrave come coerenza questa concezione apparvecon il movimento idealistico inglese nella seconda metagrave del XIX seco-lo ed ha avuto grande fortuna nella cultura occidentale Quarto laveritagrave come utilitagrave un punto di vista pragmatico molto affine allo spi-rito del capitalismo6 e tuttavia non estraneo al pensiero espresso nel-lrsquoantica storia dinastica cinese 《前漢書》Qiaacuten hagravenshū (Storia degliHan anteriori)ldquo實事求是rdquolaquoshiacute shigrave qiuacute shigraveraquo (laquocerca la veritagrave a partiredai fattiraquo)7

Tuttavia nessuna di queste concezioni riesce a cogliere il significatouniversale di laquoveritagraveraquo vale a dire ciograve che qualsiasi persona di ognitempo luogo e cultura spontaneamente intende nellrsquoudire questa parolandash in particolare quando si parla di laquoamore della veritagraveraquo San Tom ma sodrsquoAquino che ha amato la veritagrave nel modo piugrave alto e coinvolgente neha definito la nozione come adaequatio rei et intellectus laquoconformitagravedellrsquointelletto alla realtagraveraquo8

Tale conformitagrave si realizza attraverso lrsquoatto della conoscenza perastrazione (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo) la quale consiste nel tra-durre le rappresentazioni sensibili delle cose in rappresentazioni con-cettuali ndash vale a dire in idee universali e coerentemente strutturate Setali idee corrispondono alla realtagrave la nostra conoscenza egrave vera ma sedeviano da essa sono (piugrave o meno) false in rapporto allrsquoestensionedella deviazione

194 A Olmi

6 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 9137 Cf laquoSeek truth from factsraquo in Wikipedia8 STh I 16 2

195VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

La conoscenza per astrazione egrave una forma di laquointenzionalitagraveraquo cioegravecome dice san Tommaso il laquotendere verso qualcosaraquo9 da parte dellamente ndash laquoquel tendere che egrave il carattere proprio dellrsquoagire e del movi-mento cioegrave del dinamismo in genereraquo10

oltre alla conoscenza astrattiva perograve lrsquoAquinate ha colto chiara-mente lrsquoesistenza di un altro genere di conoscenza il tendere-verso-lrsquoaltro-rimanendo-in-se-stessi che egrave tipico dellrsquoatto di volontagrave ed inparticolare dellrsquoamore

La duplice intenzionalitagrave convergente della conoscenza intellettivae dellrsquoamore rende possibile una comprensione della realtagrave ancor piugraveprofonda la conoscenza per connaturalitagrave (o conoscenza laquoaffettivaraquo)Questa modalitagrave conoscitiva non si attua attraverso lrsquoastrazione diconcetti da parte dellrsquointelletto ma nel rilevamento della laquorisonanzaempaticaraquo tra il soggetto conoscente e lrsquooggetto conosciuto lrsquooggettoviene colto attraverso lrsquoinclinazione del soggetto verso lrsquooggetto stes-so in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi Se la conoscenzaastrattiva egrave paragonabile allrsquoatto del laquovedereraquo la conoscenza affettivaegrave paragonabile allrsquoatto del laquogustareraquo egrave operata sinergicamente dallrsquoin-telletto e dallrsquoaffetto dal laquocuoreraquo e dalla laquomenteraquo ndash in effetti egrave unalaquoconoscenza pienaraquo che coinvolge lrsquointera persona11

e cosigrave attraverso la nozione di conoscenza per connaturalitagrave lanozione di veritagrave potrebbe essere riformulata come laquola conformitagraveintelligente e amante dellrsquointera persona alla realtagraveraquo

oltre ad aver teorizzato le due modalitagrave conoscitive disponibili perlrsquouomo (la conoscenza per astrazione e la conoscenza per connaturalitagrave)lrsquoAquinate ha sperimentato personalmente la loro mutua relazione12

9 STh I-II 12 110 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147111 Cf drsquoAVenIA La conoscenza 141-14512 Sulle esperienze mistiche dellrsquoAquinate cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome de

Aquino Sullrsquoesperienza mistica avvenuta poco prima della morte (laquotutto ciograve cheho scritto egrave come paglia per me in confronto a ciograve che ora mi egrave stato rivelatoraquo) cf JA WeISheIPL Tommaso drsquoAquino 325

196 A Olmi

Affincheacute tale sinergia possa operare tuttavia egrave necessario fare un usopeculiare della ragione ndash cioegrave dellrsquolaquointelletto discorsivoraquo13 che nellrsquoan-tropologia tomista di derivazione aristotelica ma strettamente legata allafilosofia implicita distingue specificamente lrsquouomo dagli altri animali

Qui non egrave possibile usare semplicemente la ragione naturale cheriesce a cogliere i fondamenti della realtagrave e della conoscenza ma non egravein grado di elaborarli in strutture complesse di pensiero neacute egrave sufficien-te utilizzare la ragione scientifica che egrave rigorosa ma limitata al camporistretto delle evidenze logico-matematiche o sperimentali neacute bastaimpiegare la ragione filosofica che cerca di inquadrare la realtagrave in unavisione panoramica ma ndash nel caso in cui siano carenti lrsquoobbedienzaalla realtagrave e lrsquoamore per la veritagrave ndash non egrave in grado di situarsi in unaprospettiva intellettuale ed esistenziale sufficientemente penetrante

Al fine di acquisire la laquoconoscenza pienaraquo della realtagrave ndash intellettua-le ed affettiva al tempo stesso coinvolgente sia la laquomenteraquo sia illaquocuoreraquo ndash egrave necessario ricorrere alla ragione sapienziale che accom-pagnata dalla costante pratica della virtugrave alla ricerca del bene supre-mo cerca le cause piugrave alte delle cose e da queste ascende alla PrimaCausa quella laquoche tutti chiamano dioraquo14

Lrsquoaspirazione alla saggezza ha portato san Tommaso ad aprire ilcuore e la mente alla luce della divina Rivelazione e della grazia didio e ad ottenere la Sapienza divina dono dello Spirito Santo cheperfeziona la virtugrave della caritagrave e costituisce la piugrave alta forma di co no -scenza e di amore ndash la conoscenza attraverso lrsquoamore ndash raggiungibilesu questa terra15

13 Cf STh I 79 814 STh I 2 315 laquoldquoLa Sapienza egrave unrsquoemanazione della potenza di dio un effluvio genuino della

gloria dellrsquoonnipotente per questo nulla di contaminato in essa si infiltra Egrave unriflesso della luce perenne uno specchio senza macchia dellrsquoattivitagrave di dio eunrsquoimmagine della sua bontagraverdquo (Sap 725-26) ldquoessa in realtagrave egrave piugrave bella del sole esupera ogni costellazione di astri paragonata alla luce risulta superiore a questainfatti succede la notte ma contro la Sapienza la malvagitagrave non puograve prevalererdquo(Sap 729-30) ldquoMi sono innamorato della sua bellezzardquo (Sap 82)raquo (CCC 2500)

2 IL ReALISMo SAPIenzIALe neLLA SuMMA THeoLogiAe

nel corso della sua vita non molto lunga (nacque nel 1225 e morigravequarantanove anni piugrave tardi) san Tommaso drsquoAquino ha scritto mol-tissimo commenti sulla Sacra Scrittura commenti alle opere diAristotele scritti sistematici opuscoli omelie prolusioni ciascuno diessi contribuisce in vario modo e misura ad esprimere e a chiarificareil suo pensiero

Tuttavia una di queste opere egrave di particolare importanza vale adire la Summa Theologiae (o Summa Theologica) Scritta durante gliultimi anni di vita dellrsquoAquinate (1265-1274) essa egrave rimasta incom-piuta e oggi egrave unanimemente considerata uno dei piugrave grandi e influen-ti capolavori della letteratura occidentale

La Summa venne originariamente concepita come un libro di testoper gli studenti di teologia cattolica In realtagrave questo libro non solo egraveuna sintesi di dottrine teologiche e un esempio di corretto uso dellaragione in ambito religioso esso egrave anche una guida per progredire spi-ritualmente lungo la laquoVia del realismo sapienzialeraquo

Questo percorso che conduce direttamente a dio egrave aperto a chiun-que anche a coloro che hanno in mente lrsquoideale confuciano del -lrsquolaquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) Come Confucio san Tommaso potrebbeaver detto laquoChi al mattino ode parlare della Via giunta la sera potragraveanche morireraquo16 non egrave una coincidenza notevole che san Tommasosia morto dopo aver misticamente sperimentato il compimento finaledi tutti gli sforzi della sua vita17

La disposizione obbedienziale nei confronti della realtagrave ndash la docilefedeltagrave allrsquoordine della creazione ispirata dalla filiale reverenza verso ilCreatore ndash egrave rivelata chiaramente dalla sua concezione dellrsquoessereSecondo san Tommaso lrsquolaquoessereraquo non consiste semplicemente nel lrsquolaquoe -si stereraquo ma piuttosto nel possedere un certo grado di perfezione Cosigravementre lrsquolaquoesistereraquo ha solo due valori di veritagrave (una cosa o esiste onon esiste) ci sono innumerevoli gradi dellrsquolaquoessereraquo percheacute ci sono

197VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

16 ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) IV 817 Cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome 162

innumerevoli gradi di perfezione una pietra laquoegraveraquo meno di una piantauna pianta laquoegraveraquo meno di un animale un animale laquoegraveraquo meno di una per-sona umana una persona umana laquoegraveraquo meno di un angelo e tutto ciograveche esiste laquoper partecipazioneraquo laquoegraveraquo infinitamente meno di dio ndash lrsquoes -se re laquoper essenzaraquo la sorgente increata di ogni perfezione creata18

Perciograve tutto ciograve che esiste egrave completamente laquoaltroraquo da dio19 ma altempo stesso e in un significato diverso prende parte alla sua infinitaperfezione Chi vive lrsquoesperienza del sacro conosce laquoper connaturalitagraveraquola partecipazione delle perfezioni limitate degli esseri alla perfezioneillimitata dellrsquoessere supremo facendo uso della laquoretta ragioneraquo ndash delsenso della realtagrave e della filosofia implicita ndash la conosce laquoper astrazio-neraquo e puograve trarre da tale conoscenza un inquadramento teoretico del-lrsquointera realtagrave

La Summa Theologiae delinea questo inquadramento nella formaciclica dellrsquoexitus e del reditus tutte le cose provengono da dio lasuprema origine e ritornano a Lui il fine ultimo nella Parte I lrsquoatten-zione egrave focalizzata su dio in se stesso (i suoi attributi e le sue opera-zioni) e sullrsquolaquouscitaraquo delle creature da Lui La Parte II descrive in det-taglio la laquoVia delle virtugraveraquo che occorre seguire per ritornare a dio Mapoicheacute nessuno facendo affidamento solo sulle proprie capacitagrave rie-sce a vivere una vita perfettamente morale era conveniente che venis-se gettato un ponte tra dio e lrsquoumanitagrave che dio si facesse uomoPertanto la Parte III della Summa egrave dedicata alla vita di Gesugrave Cristo

Lrsquoamore della veritagrave che distingue la persona dellrsquoAquinate egrave parti-colarmente evidente nel processo di ragionamento da lui seguito nelcostruire la sua cattedrale di pensiero

Innanzitutto dopo aver fondato la Summa sulla roccia della filoso-fia laquoimplicitaraquo ndash sugli universali e universalmente riconosciuti e rico-noscibili princigravepi della realtagrave ndash san Tommaso procede con le suelaquoesplicitazioniraquo collocando queste veritagrave primarie nella prospettivadella metafisica aristotelica Cosigrave facendo egli ha tradotto la presasulle cose stringente ma solo intuitiva propria della filosofia implici-

198 A Olmi

18 Cf A oLMI laquoSenso della realtagraveraquo 15719 Cf R oTTo Das Heilige

199VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

ta in una visione sistematica della realtagrave la quale espressa in un lin-guaggio formale e rigoroso merita pienamente il titolo di laquoscienzaraquo

Tutti i trattati della Summa ndash che spaziano dalla teologia alla co smo -logia dallrsquoangelologia allrsquoantropologia dallrsquoetica alla religione dallacristologia alla soteriologia ndash hanno lo stesso carattere di scientificitagraveassai diverso ovviamente da quello della scienza moderna ma superio-re ad esso nella misura in cui lrsquooggetto di studio della laquoscienzaraquo tomistaegrave superiore alla dimensione puramente materiale della realtagrave un oggettodi studio che merita di essere coltivato con amore se si crede ndash comeaveva creduto Aristotele prima di san Tommaso ndash che

niente impedisce che quanto di sua natura egrave piugrave certo sia menocerto relativamente a noi ciograve dipende dalla debolezza della nostramente la quale al dire di Aristotele laquodinanzi alle cose piugrave evidentidella natura egrave come lrsquoocchio della civetta davanti al soleraquo []nonostante ciograve un minimo che si possa avere di conoscimentodelle cose piugrave alte egrave molto piugrave desiderabile della conoscenza piugravesicura di quelle inferiori come afferma il Filosofo20

nella laquoVia del realismo sapienzialeraquo indicata da san Tommaso eda lui percorsa lrsquoobbedienza alla realtagrave e lrsquoamore della veritagrave prelu-dono allrsquoaspirazione alla sapienza lrsquoultimo gradino della scala checonduce al raggiungimento del fine ultimo della vita umana

Tale nobile aspirazione ndash la piugrave nobile di tutte in effetti ndash si mani-festa in duplice modo nella Summa Theologiae Si puograve trovare di essaunrsquoindicazione implicita attraverso il procedimento conoscitivo adot-tato dallrsquoAquinate di fronte agli snodi cruciali del suo percorso teoreti-co un procedimento che non si identifica neacute con lrsquoanalisi che operaper scomposizioni e ricomposizioni neacute con la sintesi che elimina ledistinzioni tra i suoi oggetti di conoscenza neacute con la dialettica (in sen -so hegelo-marxista) che mette ogni cosa in contraddizione con unrsquoal-tra ndash bensigrave con lrsquoanalogia che conosce la realtagrave attraverso le somi-glianze tra i diversi aspetti di essa Il procedimento conoscitivo analo-

20 STh I 1 5 ad 1

gico richiede lrsquouso della ragione sapienziale che ascende alle causepiugrave alte di tutto ciograve che esiste e che mette in opera una laquoidentificazio-ne intenzionaleraquo non solo astrattiva e intellettuale ma anche affettivae laquoconnaturaleraquo

Inoltre si possono trovare nella Summa numerose manifestazioniesplicite dellrsquolaquoaspirazione alla sapienzaraquo che muoveva il suo autoreAd esempio nella Questione 1 della I Parte che egrave unrsquointroduzioneallrsquointera opera si afferma chiaramente che la laquosacra dottrinaraquo ndash lostudio di dio condotto per mezzo della ragione e della fede ndash laquofra tuttele sapienze umane egrave sapienza in sommo grado e non giagrave in un sol ge -nere di oggetti ma assolutamenteraquo21 e nella Parte II-II Questione 45san Tommaso afferma che la sapienza ndash per cui egrave fatta laquola parte supe-riore della ragioneraquo22 ndash egrave non solo una virtugrave intellettuale ma il piugrave altodei doni dello Spirito Santo che laquoegrave piugrave eccellente della virtugrave intellet-tuale della sapienza percheacute raggiunge dio piugrave da vicino cioegrave medi-ante una certa unione dellrsquoanima con luiraquo23

3 LA SuMMA THeoLogiAe CoMe FonTe dI ISPIRAzIonee PARAdIGMA dI PenSIeRo de iL veRo SigniFiCATo

Di laquoSignoRe DeL CieLoraquo

A uno sguardo superficiale san Tommaso drsquoAquino ha ben poco ache fare con P Matteo Ricci della Compagna di Gesugrave (1552-1610)di fatto il primo egrave stato un uomo del medioevo mentre il secondoappartiene allrsquoinizio della modernitagrave il primo egrave stato un teologo spe-culativo che ha trascorso la sua intera vita tra Italia e Francia mentreil secondo egrave stato un missionario arrivato a Macao allrsquoetagrave di trentrsquoannicon lrsquointenzione di laquofondare il cattolicesimo a Pechino ed in Cinaraquo24il primo egrave stato universalmente riconosciuto come un maestro del pen-

200 A Olmi

21 STh I 1 622 STh II-II 45 323 STh II-II 45 3 ad 124 Cf G CRIVeLLeR Matteo Ricci 57

201VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

siero filosofico e teologico mentre il secondo egrave stato altamente stimato(specialmente in Cina) ma anche male interpretato e frainteso (spe-cialmente in occidente)

Tuttavia P Matteo Ricci egrave stato uno di coloro che hanno mostratocon maggiore efficacia il valore del pensiero tomista al fine di stabili-re un dialogo sapienziale con gli appartenenti a universi culturaliestranei a quello occidentale Il gesuita maceratese ha mostrato la laquoViadel realismo sapienzialeraquo agli intellettuali cinesi (i laquoletteratiraquo 儒 ruacute)presentandola come il percorso piugrave efficace per giungere alla com-prensione della Rivelazione cristiana e della sua promessa di salvezza

Ricci ha composto un gran numero di scritti con lrsquointento di laquorettifi-careraquo ndash nel duplice senso della laquoretta ragioneraquo occidentale e del confu-ciano 正名 zhegraveng miacuteng (laquorettificazione dei nomiraquo)25 ndash il pensiero deisuoi interlocutori cinesi e di guidarli di fronte alla Veritagrave suprema ilmistero del dio rivelato Tra di essi il piugrave significativo puograve essere con-siderato《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (il vero significato di laquoSignore delCieloraquo) ndash altrimenti detto Catechismo ndash pubblicato a Pechino nel 1603

Leggendo questo libro che egrave un lungo dialogo tra un LetteratoCinese (中士 zhōngshigrave) e un Letterato occidentale (西士 Xīshigrave) nonsi incontrano mai neacute il nome di san Tommaso drsquoAquino neacute citazioniesplicitamente tratte dalle sue opere Tuttavia la prospettiva generalela struttura filosofico-teologica lo stile di pensiero del Letteratooccidentale ndash vale a dire dello stesso Ricci ndash sono straordinariamentesimili a quelli dellrsquoAquinate in particolare come appaiono nellaSumma Theologiae

La vicinanza del Catechismo ricciano al capolavoro tommasianoemerge innanzitutto dalla concezione del Signore del Cielo (cioegrave didio) la cui natura laquoegrave la piugrave perfetta la piugrave completa la piugrave degna dionore non puograve essere scrutata dalla mente dellrsquouomo neacute puograve essereparagonata ai diecimila esseriraquo26 ndash come egrave chiaramente affermato dallaParte I Questione 4 della Summa

25 Cf ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 326 Cf vSSC 97

I riferimenti di Ricci agli attributi divini che compaiono in diverseparti del dialogo non seguono lrsquoesposizione sistematica del trattato De Deo uno della Summa (Parte I Questioni 2-26) nondimeno i conte-nuti concettuali del Catechismo ricciano ndash con specifico riferimento agliattributi della perfezione27 della bontagrave28 dellrsquoubiquitagrave29 dellrsquoimmutabi-litagrave30 dellrsquoeternitagrave31 dellrsquounitagrave32 dellrsquoonniscienza33 dellrsquoonnipotenza34della beatitudine35 ndash sono molto vicini alla trattazione tommasiana

Anche la dimostrabilitagrave dellrsquoesistenza di dio in un senso che riman-da alla Parte I Questione 2 della Summa egrave affermata dal gesuita mace-ratese ndash che parla di laquoevidenzaraquo36 ma poi percorre le classiche laquocinquevieraquo tommasiane in particolare la seconda37 la terza38 e la quinta39prese quasi letteralmente dalla Parte I Questione 2 Articolo 2

La descrizione che il Catechismo fa della realtagrave ndash alla quale P Mat teoRicci come san Tommaso drsquoAquino vogliono fermamente obbedire ndashcomprende sia il Creatore sia le creature esseri spirituali esseri uma -ni esseri puramente materiali Tale presentazione egrave articolata secondole categorie della metafisica aristotelico-tomista alcune di esse ndash ladottrina delle quattro cause le coppie concettuali essere-essenzasostanza-accidente genere-specie ndash appaiono numerose volte negliinterventi del Letterato occidentale40

202 A Olmi

27 Cf vSSC 97 15728 Cf vSSC 6129 Cf vSSC 5830 Cf vSSC 6031 Cf vSSC 42 5932 Cf vSSC 3 49033 Cf vSSC 6134 Cf vSSC 6135 Cf vSSC 6236 Cf vSSC 2837 Cf vSSC 4038 Cf vSSC 3439 Cf vSSC 31 38240 Cf vSSC 45-47 83 423

203VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Lrsquoantropologia ricciana in particolare egrave modellata sul trattato Dehomine della Summa (Parte I Questioni 75-102) essa segue da vicino ciograveche lrsquoAquinate dice sullrsquoanima umana e la sua spiritualitagrave le sue facoltagrave(particolarmente lrsquointelletto e la volontagrave) le sue passioni41

oltre alla disposizione ad obbedire alla realtagrave anche il profondo amoretommasiano della veritagrave egrave pienamente condiviso dal dialogante occidenta-le del Catechismo Riferendosi implicitamente al testo della Summa egliricorda al suo interlocutore cinese la netta distinzione tra il vero e ilfalso42 lrsquoimpossibilitagrave che due opposte veritagrave possano coesistere43 lanecessitagrave che le parole concordino con le azioni per essere credibili44 difronte a una certa esitazione da parte del Letterato Cinese ad ammetterelrsquoinfondatezza di quelle concezioni tradizionali che sembrano non concor-dare con la ragione naturale il Letterato occidentale a un certo puntoesclama (con una veemenza piuttosto sorprendente in un dialogo in stilecinese) laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro ma Lei nonsaragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo45

In accordo con lrsquoantropologia e la filosofia della mente di de ri va zionearistotelico-tomista46 il Catechismo tiene la ragione umana ndash lrsquolaquointelletto di -scorsivoraquo47 ndash nella piugrave alta stima Egrave la ragione che fa chiarezza48 che di -stingue il vero dal falso49 che permette alla persona di conformarsi alla real -tagrave ndash vale a dire di conoscere la veritagrave e inoltre malgrado i suoi limiti egrave pro -prio la ragione che permette agli esseri umani di cogliere qualcosa di ve ro sudio e di aprire le menti e i cuori alla luce della Rivelazione laquoMal gra do lanostra cognizione cosigrave scarsa del Signore del Cielo il vantaggio di conosce-re questo poco egrave decisamente superiore al sapere molto di altre coseraquo50

41 Cf vSSC 23-24 96 133-134 141-142 147 150-151 164 192 425 449 47542 Cf vSSC 25 STh I 2 2 I 12 243 Cf vSSC 49444 Cf vSSC 21845 vSSC 9346 Cf STh I 7947 Cf STh I 29 3 ad 4 II-II 49 5 ad 348 Cf vSSC 6949 Cf vSSC 75 22050 Cf vSSC 15 STh I 1 5 ad 1

204 A Olmi

Alla ricerca della veritagrave su dio la ragione indaga se le pretese deitentativi umani di avvicinarsi al divino (cioegrave le religioni) siano giusti-ficate o meno Certamente laquoegrave meglio discutere che odiare egrave meglioragionare che discutereraquo51 ed egrave precisamente in questo spirito dibenevolenza che il Letterato occidentale mostra al Letterato Cinesetutte le incoerenze e le contraddizioni che le Tre Religioni (daoismobuddhismo neo-confucianesimo) manifestano alla retta ragione Taleconfutazione egrave condotta per mezzo del medesimo apparato concettualeusato nella Summa Theologiae comprendente alcuni princigravepi fonda-mentali della filosofia implicita52 categorie metafisiche e morali53 ealcune veritagrave della Rivelazione cristiana54

dopo aver attraversato le elevate regioni della docile obbedienzaalla realtagrave e del profondo amore della veritagrave la Via indicata dalLetterato occidentale giunge al piugrave elevato picco della sapienza chelrsquouomo non puograve raggiungere solo grazie ai suoi sforzi ma che gliviene offerto in dono da dio P Matteo Ricci mettendo a frutto comepochi altri la lettura della Summa conduce il Letterato Cinese delCatechismo ndash attraverso lrsquoamichevole e paziente guida del Letteratooccidentale ndash dal nobile ideale della sapienza umana allrsquoideale supre-mo della Sapienza divina

Allrsquoinizio del dialogo il Cinese presenta il paradigma laquonaturaleraquodella sapienza secondo la propria cultura

La ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vita che gliegrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animale certamentedeve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfezionamento di seacutepuograve essere considerato un uomo nobile [君子 jūnzǐ] altrimenti malgra-do abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino [小人 xiǎoreacuten]55

51 Cf vSSC 6952 Cf vSSC 130 223-237 245-248 264 266 268-280 282 284 286-288 291-293

296 298-300 497-501 510-51653 Cf vSSC 84-85 89-91 96 98 190 198-201 203-206 239-242 253 295 332 337 36654 Cf vSSC 485-48655 vSSC 16

205VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Alla fine avendo percorso a lungo la Via della ragione sapienzialeegli prende atto che tale cammino conduce a Gesugrave Cristo colui ilquale egrave egli stesso la Via la Veritagrave e la Vita ndash colui nel quale tutti gliitinerari sapienziali cosigrave faticosamente tracciati dalle culture (occiden-tale e cinese comprese) nel corso della storia umana trovano la loroprima origine e il loro ultimo fine Chiunque si renda conto di ciogravedeve agire di conseguenza percheacute

chi conosce la Via ma non si mette in cammino egrave doppiamente col-pevole e anche la sua conoscenza finisce per diminuire Egrave comeavviene quando qualcuno mangia se non riesce a digerire non soloil cibo non lo nutriragrave ma gli recheragrave danno Chi cerca di mettere inpratica ciograve che ha conosciuto egrave come se aumentasse lrsquoabilitagrave e ilsapere e accrescesse la propria forza per terminare il percorso cheancora gli rimane56

56 vSSC 444

Vii

laquoIl prImo prIncIpIo dI tutto lrsquoagIre umano

egrave la ragIoneraquo ragIone e vIrtugrave secondo

san tommaso drsquoaquIno e p matteo rIccI

1 lA MiSSiOne SAPienziAle Di P MATTeO RiCCi

Padre Matteo Ricci Si (Macerata 1552-Pechino 1610) egrave stato op -por tunamente chiamato laquolrsquoapostolo della Cinaraquo1 San Giovanni Paoloii ha espresso laquoprofondo apprezzamentoraquo per la sua figura attribuen-dogli il ruolo di laquoponteraquo tra le civiltagrave occidentale e cinese laquonel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibili allacultura del loro temporaquo2 il papa emerito Benedetto XVi lo ha descrit-to come laquoun caso singolare di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangeloe il dialogo con la cultura del popolo a cui lo si porta un esempio diequilibrio tra chiarezza dottrinale e prudente azione pastoraleraquo3 papaFrancesco lo ha indicato come esempio della virtuosa fiducia che biso-gna nutrire verso gli amici4 Ricci laquofu il primo europeo ad essere ricor-dato e citato in una storia dinastica [cinese]raquo5 ed laquooggi egrave piugrave cono-sciuto in Cina che non in italiaraquo6 e nellrsquointero Occidente

Oltre a missionario e sinologo fu matematico scrittore astronomogeografo musico e crsquoegrave addirittura chi gli ha attribuito quattro di -pinti su tela raffiguranti paesaggi della campagna attorno Pe chi no

206 SD 652 (2020) pp 206-231

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titololaquoldquoReason is the first principle of all human actsrdquo Reason and Virtue according toSt Thomas Aquinas and Matteo Ricciraquo Lumen 7 (2019) 1

1 Cf O GenTili Lrsquoapostolo della Cina2 Cf GiOVAnni PAOlO ii laquoDiscorsoraquo 2723 BeneDeTTO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 84 FRAnCeSCO Messaggio 25 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 336 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 32

Egrave indubbio che il suo successo sia dovuto oltre che laquoa un miraco-loraquo come scrisse e alle strategie di inserimento anche alle straor-dinarie capacitagrave personali fu a nanjiang per esempio che invitatoa un convivio e fattosi scrivere quattrocento o cinquecento ideo-grammi senza alcuna connessione logica riuscigrave a ripeterli prima inordine e poi a rovescio destando immenso stupore7

nondimeno malgrado le numerose espressioni di stima che le sonostate tributate lrsquoopera di Ricci egrave stata sempre accompagnata da incom-prensioni ed equivoci il primo di essi avvenne ad opera dei cinesisuoi contemporanei a causa della loro radicata xenofobia il secondofu causato dalla stessa Chiesa la cosiddetta laquocontroversia dei riti cinesiraquosorta sotto il pontificato di Gregorio XV agli inizi del Seicento a pro-posito della compatibilitagrave o meno con la fede cattolica di alcune ceri-monie tradizionali allora in uso in Cina8 venne chiusa solo nel 1939sotto il pontificato di Pio Xii9 Altri gravi fraintendimenti ebberoluogo in seguito e sono tuttora in corso Alcuni lo hanno accusato diaver agito in mala fede simulando di aderire alle dottrine confucianeper fare schermo alle proprie vere intenzioni10 altri hanno parlato dilui come di un astuto laquostratega missionarioraquo11 altri hanno ritenuto chela sua critica alle religioni cinesi non fosse supportata da unrsquoadeguataconoscenza di esse12 altri ancora lo hanno considerato esclusivamentecome un laquomediatore culturaleraquo nel senso piugrave riduttivo del termine13

il fatto che la Cina non si sia convertita al cattolicesimo e che intutta lrsquoAsia lrsquoevangelizzazione abbia avuto successo solo in presenzadi culture inferiori o di un forte grado di pressione coloniale14 pro -

207VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

7 P OlMi laquoRicci Matteo (i)raquo 1568 C SAnTini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 1159 Cf SACRA COnGReGATiO De PROPAGAnDA FiDe Plane compertum est 24-26

10 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 3111 Cf JW WiTek laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5512 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 4513 Cf F Di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-3414 Cf P BeOniO-BROCChieRi laquoStrategia missionariaraquo 43

A Olmi208

verebbe lrsquoesistenza di unrsquointima contraddizione tra ragione e fede nonsolo nellrsquoattivitagrave missionaria di P Matteo Ricci ma in tutta lrsquooperaevangelizzatrice della Chiesa Secondo questi critici solo la ricerca diuna laquocivile conversazioneraquo15 tra esseri umani appartenenti a culture ea societagrave diverse potrebbe essere considerata lrsquoelemento positivo eduraturo dellrsquoopera ricciana e di quei missionari che ne seguirono lrsquoe-sempio Al contrario aver cercato di diffondere lrsquoannuncio cristianocon la sua pretesa di validitagrave universale egrave stato un elemento falli-mentare e negativo dellrsquoimpresa di Ricci come lo egrave in generale del-lrsquoattivitagrave missionaria della Chiesa16

Sono fondate tali critiche Sembrerebbe di no la laquoragione univer-saleraquo ndash costante antropologica che caratterizza lrsquoessere umano inquanto tale rimanendo invariata in ogni cultura e in ogni periodostorico ndash conduce alle soglie della fede cristiana e costituisce in uncerto senso la sua premessa e il suo fondamento Ciograve non solo da unpunto di vista puramente speculativo attraverso inferenze tratte cor-rettamente dai primi princigravepi della conoscenza ma anche e soprattut-to nellrsquoesercizio della morale come afferma il letterato Cinese nelCatechismo ricciano laquoho sentito dire che agire in accordo con laragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offendere la ragione egrave unmale ed egrave chiamato vizioraquo17

Queste parole esprimono la convinzione di fondo che ha animato lamissione di Ricci il vero sapiente non puograve non arrivare a credere in Dioe alla sua rivelazione in Gesugrave Cristo ma si egrave sapienti solo se si egrave virtuosie si egrave virtuosi solo se si vive seguendo i dettami della ragione laquoBe ne vo -len za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo18 afferma il letterato Occidentale nel Catechismo e il suointerlocutore concorda ricordando come nei tempi antichi gli studiosicinesi studiassero le opere dei sapienti diventando sapienti a loro volta19

15 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX16 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii17 VSSC 33018 VSSC 425 19 Cf VSSC 445

209VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

Unrsquoelevatissima concezione della sapienza piugrave orientata verso lasaggezza (possesso delle virtugrave morali) che non verso la scienza (posses-so delle virtugrave intellettuali) era universalmente diffusa tra gli intellettualicinesi Come dice il letterato Cinese allrsquoinizio del Ca te chi smo

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vitache gli egrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animalecertamente deve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfe-zionamento di seacute puograve essere considerato un uomo nobile altrimen-ti malgrado abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino Riuscirenella virtugrave egrave la vera felicitagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugravenon egrave autentica ma si fonda sulla tribolazione20

le espressioni laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) alla lettera laquofiglio disignoreraquo cioegrave laquouomo superioreraquo e laquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten)alla lettera laquouomo piccoloraquo cioegrave laquouomo inferioreraquo indicano due figu-re antinomiche nella concezione confuciana dellrsquoessere umano ilprimo eccelle in virtugrave mentre i pensieri e le azioni del secondo sono dipoco valore percheacute non scaturiscono da una sincera ricerca della per-fezione morale lrsquoideale dellrsquolaquouomo nobileraquo egrave fondamentalmentequello dello studioso saggio e quindi del sapiente che si perfezionanella virtugrave arrivando cosigrave a una piena conoscenza del vero e delbuono le 五常 wǔ chaacuteng le Cinque Virtugrave Costanti della condizioneumana secondo Confucio21 sono confrontabili con le Virtugrave Cardinalidella Tradizione occidentale e come lrsquoantico saggio pagano greco oromano grazie allrsquoesercizio di una vita virtuosa era inclinato a riceve-re la proclamazione del Vangelo cosigrave avrebbe potuto avvenire perlrsquolaquouomo nobileraquo confuciano

20 VSSC 1621 esse sono la benevolenza (仁 reacuten) la rettitudine (義 yigrave) lrsquoappropriatezza (禮 lǐ)

la saggezza (智 zhigrave) la fedeltagrave (信 xigraven)

A Olmi210

Avendo riconosciuto lrsquoesistenza di un legame molto stretto trasapienza ragione e virtugrave prima di usarlo come un ponte per arrivarealla conoscenza delle veritagrave fondamentali su Dio ndash prerequisiti indi-spensabili alla proclamazione del Vangelo ndash era necessario stabilirenel corso del dialogo tra il letterato Occidentale e il letterato Cinesequali fossero le caratteristiche specifiche di tale legame Che cosrsquoegrave lasapienza che promuove lo sviluppo dellrsquoessere umano affincheacute agiscalaquosecondo ragioneraquo Che cosrsquoegrave la ragione dal cui laquorettoraquo funziona-mento dipende lrsquoesercizio della virtugrave e che cosrsquoegrave la virtugrave secondouna concezione universale che risulti accettabile sia dal punto di vistaoccidentale sia dal punto di vista cinese

2 lrsquoASPiRAziOne AllA SAPienzA COMe PUnTO Di PARTenzADel DiAlOGO

Dopo essere entrato nella Compagnia di Gesugrave nel 1572 il giovaneMatteo Ricci (nato a Macerata il 6 ottobre 1552) studiograve prima a Roma(1573-1577) poi a Coimbra (1577-1578) poi a Goa (1579-1582) egliricevette unrsquoeducazione di alto livello che laquocombinava [] il sapereumanistico del Rinascimento con gli studi scolastici del Medioevoraquo22la Ratio studiorum gesuita infatti laquoincludeva le materie umanistichequali letteratura storia e dramma accanto a quelle tradizionalmente reli-giose come la teologia e la filosofiaraquo23 il piano di studi comprendevaanche scienze come la matematica lrsquoastronomia la geografia la carto-grafia accanto a esercitazioni tecniche e allo sviluppo di abilitagrave manuali

il retroterra di questa formazione culturale ndash che differiva notevol-mente dai programmi degli studi ecclesiastici precedentemente invigore e la cui influenza andograve laquomolto al di lagrave delle istituzioni gesuitepercheacute fu visto come una lucida e coerente affermazione di idealimetodi ed obiettivi ampiamente condivisi dagli educatori dellrsquoldquoeuropa

22 G CRiVelleR Matteo Ricci 2623 G CRiVelleR Matteo Ricci 26

211VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

modernardquoraquo24 ndash rimase comunque la grande concezione aristotelico-tomista della realtagrave un punto di riferimento insostituibile per la Chiesacattolica e al tempo stesso unrsquoinsuperabile manifestazione del potereconoscitivo del pensiero occidentale

lrsquoarchitrave di tale concezione egrave lrsquoideale della sapienza concepitacome la disposizione della mente a conoscere la Veritagrave laquole veritagrave fon-damentali e non quelle settoriali le veritagrave metafisiche e non quellescientifiche le veritagrave attinenti la Realtagrave suprema e ultima e non lerealtagrave contingenti e relativeraquo25 Richiamandosi ad Aristotele sanTommaso drsquoAquino dice che debbono essere chiamati laquosapientiraquo

coloro che ordinano rettamente le cose e che le sanno ben governareecco percheacute tra le prerogative che si attribuiscono al sapiente ilFilosofo afferma che laquoegrave proprio del sapiente governareraquo Ma la rego-la o norma di quanto egrave ordinato a un fine deve desumersi dal finestesso poicheacute ogni cosa egrave disposta nel migliore dei modi quando egraveben ordinata al proprio fine essendo il fine il bene di ogni cosa26

e infatti

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragravein un dato genere sapiente colui che considera le cause supreme diquesto genere [] Colui dunque che considera la causa supremadellrsquouniverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute aldire di S Agostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine27

in questa prospettiva la sapienza non si oppone alle scienze ma lesupera le abbraccia e le guida Secondo la visione ricciana della realtagravendash che coincide essenzialmente con la concezione che san Tommaso ha

24 JW OrsquoMAlley Introduction to Ratio Studiorum (tr it nostra)25 laquoSapienzaraquo in DEST 55026 CG i 127 STh i 1 6

A Olmi212

di Dio del mondo e dellrsquouomo ndash lo studio delle scienze naturali fiori-to con straordinario vigore agli inizi dellrsquoetagrave moderna non contrastain alcun modo con la ricerca della sapienza e anzi ndash attraverso laricerca delle cause parziali nei settori limitati della realtagrave ndash preparaallrsquoindagine della causa suprema che egrave Dio Perciograve mostrare ai cinesii procedimenti e i risultati della scienza moderna occidentale avrebbepotuto essere un modo efficace di condurli verso acquisizioni sapien-ziali ancora piugrave alte di quelle conseguite nel corso della loro pentamil-lenaria civiltagrave Come dice il gesuita maceratese in una lettera del 15febbraio 1609 al P Francesco Pasio Si

se gli potessimo insegnare le nostre scientie non solo havrebbono ariuscire in esse huomini molto eminenti ma anco per mezzo di essegli indurremmo facilmente alla nostra santa legge e mai si scorda-ranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbiamo al presentemanifesto inditio poicheacute non havendo sin hora insegnato a loroaltra cosa che qualche puoco delle scientie matematiche e cosmo-grafia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito [dire] conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi poi che diranno delle altre piugrave astrusecome sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali28

inoltre la sapienza non solo ha un valore intellettuale ma egrave di emi-nente importanza morale Egrave vero che al livello piugrave alto laquola sapienza egraveconoscenza delle cose divineraquo29 tuttavia la capacitagrave di ordinare e digiudicare propria della sapienza in quanto tale puograve essere attuataanche in campi ontologicamente subordinati laquorispetto al complessodella vita umana sapiente egrave lrsquouomo prudente che indirizza tutti gli attiumani al debito fine Di qui il detto dei Proverbi ldquola sapienza serveallrsquouomo di discernimentordquoraquo30

28 M RiCCi laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 febbraio 1609raquo 517-51829 STh i 1 630 STh i 1 6

213VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

nella sua componente speculativa la sapienza fornisce una co no -scen za della realtagrave che permette al conoscente di laquoidentificarsi inten-zionalmenteraquo con il conosciuto ma soltanto ad un livello intellettuale31in aggiunta a questo genere laquoastrattoraquo di conoscenza32 che guarda allarealtagrave ma rimane distaccata da essa crsquoegrave la conoscenza affettiva33 chelaquofa esperienzaraquo dellrsquooggetto conosciuto prendendo consapevolezza de -gli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del soggetto co no -scente Questa conoscenza per quandam connaturalitatem ndash in cui siattua la sinergia tra lrsquoapprensione intellettuale (la laquomenteraquo) e lrsquoinclina-zione appetitiva (il laquocuoreraquo) coinvolgendo lrsquointera persona ndash egrave il nucleodellrsquoaspetto morale della sapienza e rende il sapiente capace di speri-mentare la veritagrave della bontagrave e la bontagrave della veritagrave

Ricci sin dallrsquoinizio della sua permanenza in Cina si accorsequanto fosse congeniale agli uomini colti di quella terra ndash in particola-re ai letterati confuciani ndash tale elevata disposizione delle facoltagrave cono-scitive34 il cui linguaggio non appartiene allrsquounivocitagrave delle scienzema piuttosto alla plurivocitagrave delle arti e della poesia

lo studio approfondito e lrsquoesperienza diretta condussero rapida-mente il gesuita maceratese a farsi unrsquoidea piuttosto chiara delle qua-litagrave peculiari del popolo cinese egli riconobbe senza esitazioni il lorocarattere intelligente e pacifico laquola Cina egrave differentissima delle altreterre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lettere e puoco allaguerra egrave di grande ingegnoraquo35 in una lettera a P Pasio dieci anni piugravetardi egli confermava tale precedente giudizio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa tanto stupire a tutto questo

31 Cf STh i 12 4 59 232 Cf STh i 85 533 STh i 1 6 ad 3 ii-ii 45 2 ob 234 Cf M RiCCi Della entrata 90 iD laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 feb-

braio 1609raquo 518 52035 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 14 agosto 1599raquo 362

Oriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario [] cominciando dal principio anticamente seguittero lalegge naturale assai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cin-quecento anni inanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei cheadorava per idoli non era gente tanto sciagurata come quei che inostri egittj Greci e Romani adororno ma gente che pensavanoessere molto virtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi ilibri dersquo letterati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non dannoaltra adoratione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esa-minando bene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cosecontra il lume della ragione e moltissime conforme ad essa36

nella sua corrispondenza Ricci esprime spesso ottimismo riguardoalla conversione della Cina come appare ad esempio in una lettera alconfratello Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e di ingegnonon sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni della nostrasanta fegrave non si habbi a sottomettere ad essaraquo37

Consapevole di questo egli presentograve al lettore cinese delle suenumerose opere ndash non solo il Catechismo ma in particolare leVenticinque sentenze (《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten 1605) i Dieci capi-toli di un uomo strano (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān 1608) le Ottocanzoni per clavicembalo (《西琴曲意八章》 Xīqiacuten qǔyigrave bā zhāng1608) ndash argomentazioni intercalate con veritagrave sapienziali riguardantila superioritagrave della ragione38 la nobiltagrave della virtugrave39 il fine dellasapienza40 la bellezza della veritagrave41 la perfezione del bene42 lrsquoodio-

A Olmi214

36 M RiCCi laquolettera al p Francesco Pasio Si 15 febbraio 1609raquo 517-51837 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 15 ottobre 1596raquo 34438 Cf VSSC 23 25-26 37 69-70 93 117 168-169 201 239 330 333 35539 Cf VSSC 6 304-305 309 438 455 461-466 539 541 543 DCUS 3-15 159

175-189 331 333-33540 Cf OCMO 103 329 DCUS 97-99 M RiCCi利瑪竇 ligrave MǎDograveU 《二十五言》

Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) 10541 Cf VSSC 27 80 93 185 209 218 260 315 384 389 403 469 486 518 57242 Cf DCUS 183 311

sitagrave del male43 la necessitagrave dellrsquoascesi e dellrsquoautodisciplina44 lrsquoimpor-tanza dellrsquoarmonia e dellrsquoequilibrio interiore45 il valore del silenzio46la spiritualitagrave e la libertagrave dellrsquouomo47 i limiti e la fragilitagrave dellrsquoessereumano48 lrsquoesistenza e lrsquoimmaterialitagrave degli esseri spirituali49 lrsquounicitagravela bontagrave e gli altri attributi divini del Signore Supremo50

il primo libro scritto in cinese dal gesuita maceratese ndash il Trattatodellrsquoamicizia (《交友論》Jiāoyǒu lugraven) edito a nanchino nel 1595 ndash egraveuna raccolta di massime tratta dalla letteratura occidentale pagana ecristiana sul tema dellrsquoamicizia un luogo scelto per il suo valoresapienziale ampiamente riconosciuto sia in Occidente sia in Cina nelpensiero confuciano in effetti lrsquoamicizia egrave una delle Cinque Relazionifondamentali ndash oltre a quelle tra sovrano e suddito padre e figliomarito e moglie fratello maggiore e fratello minore ndash ed ha unrsquoimpor-tanza particolare percheacute completa e perfeziona le altre quattro alpunto tale che in sua assenza potrebbero scomparire il fine dellrsquoami-cizia egrave il raggiungimento della perfetta virtugrave irraggiungibile in solitu-dine scrivendo di questa veritagrave con cognizione di causa e testimo-niandola con la sua vita Ricci ha sollevato il dialogo con i suoi inter-locutori al livello della ragione sapienziale51

Persino nel Catechismo nel quale il dialogo tra il letterato Oc ci -den tale e il letterato Cinese egrave sorretto dalla ragione naturale ci sonoriferimenti che vanno al di lagrave dellrsquoorizzonte conoscitivo del sempliceuomo di buon senso lrsquoautore fa segno ad esperienze che sono accessi-

215VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

43 Cf VSSC 279 291 DCUS 16144 Cf VSSC 302-319 465 DCUS 69-81 155-173 175-189 31245 Cf VSSC 542 OCMO 329-331 335-337 DCUS 10746 Cf DCUS 111-15347 Cf VSSC 24 117-128 130-169 211 321 333-335 382-383 422-438 448 544

DCUS 17-3348 Cf VSSC 4-5 57 119-125 127 142 160 290 313 328 439 458 568 57949 Cf VSSC 170-20650 Cf VSSC 9 11 15 28 40-44 48-50 52-62 74 97 186 227 49351 Sul significato dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria di

Ricci cf Ch Shelke ndash M DeMiChele (ed) Matteo Ricci in China

bili soltanto a chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave e combinila pratica della virtugrave con il desiderio di conoscenza52 Solo lrsquolaquouomonobileraquo fonda la sua vita sulla veritagrave mettendola al di sopra di tutto53pratica incessantemente la benevolenza che egrave la piugrave nobile dellevirtugrave54 e lrsquoessenza della giustizia55 considera la pratica della virtugrave e ilmiglioramento di seacute56 come obiettivi di suprema importanza57 le rela-zioni umane ideali in particolare lrsquoamicizia possono essere veramenteconosciute solo da coloro i quali le hanno sperimentate nella loro vita

nel contesto della prospettiva sapienziale condivisa con i suoiinterlocutori Ricci identifica e corregge gli errori e le superstizioni delbuddhismo del daoismo e del neo-confucianesimo vale a dire ledeviazioni dalla realtagrave di tali filosofie religiose Definendo se stessocome laquoconfuciano drsquoOccidenteraquo (西儒 Xīruacute)58 il gesuita maceratesesi pone non tanto al confine delle due civiltagrave ma al di sopra di esse ndashcollocandosi dal punto di vista delle veritagrave universali che laquopreparano ilterrenoraquo alla Rivelazione cristiana Cosigrave egli dimostra lrsquoirragionevo-lezza del panteismo (secondo il quale Dio e lrsquouomo condividerebberola medesima sostanza)59 del monismo materialistico (secondo il qualetutte le cose costituirebbero un solo corpo)60 della fede nella reincar-nazione61 della fede nella divinazione62 della negazione dellrsquoesisten-za di intenzioni nel comportamento umano63 dellrsquoottimistica fiducia

A Olmi216

52 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 16953 Cf VSSC 2754 Cf VSSC 452 45755 Cf VSSC 45156 Cf VSSC 16 305 454-45557 Cf VSSC 16 305 454-45558 Cf 利瑪竇ligrave MǎDograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro elementi) 16659 Cf VSSC 208 220-23760 Cf VSSC 239-25661 Cf VSSC 258-300 DCUS 241-24362 Cf DCUS 279-30563 Cf VSSC 322-378

nellrsquoumana capacitagrave di praticare la virtugrave64 del sincretismo tra buddhi-smo daoismo e neoconfucianesimo (conosciuto come laquole Tre Re li gio -ni non sono che unaraquo 三教合一 Sān Jiagraveo heacuteyī)65

3 lrsquoUSO DellA RAGiOne COMe STRUMenTO COnDiViSODi COnOSCenzA

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomista adottata da Ricci (checostituisce semplicemente la rigorizzazione dellrsquolaquoantropologia impli-citaraquo condivisa spontaneamente da tutti gli esseri umani salvo rielabo-razioni filosofico-ideologiche) la ragione nellrsquouomo non egrave una facoltagravedistinta dallrsquointelletto Si usano due nomi diversi per indicare la distin-zione dei loro atti laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagravediverse tuttavia vengono denominati da atti diversi infatti il termineldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentreldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo66

le due grandi sfere della realtagrave ndash lrsquoessere e lrsquoazione ndash corrispondonoa due distinte modalitagrave della ragione la sfera dellrsquoessere egrave oggetto dellalaquoragione speculativaraquo che si esprime nella scienza (lo studio della natu-ra) e nella sapienza (inteso in questo senso specifico come lo studiodella metafisica) la sfera dellrsquoazione drsquoaltra parte egrave lrsquooggetto dellalaquoragione praticaraquo (ratio practica) che guida lrsquouomo in tutti i campi del-lrsquoagire in particolare nel campo della morale lrsquoam bi to della ragionepratica egrave suddiviso a sua volta in due lrsquoarea della produzione di cose ostrumenti (factibilia) che appartiene allrsquoarte e lrsquoarea dellrsquoautofor-mazione (agibilia) che appartiene alla morale in particolare laquoper lavita attiva non si esige qualsiasi forma di co no scen za pratica ma sola-mente quella che nelle cose agibili [in agibilibus] dirige le opere pro-prie della virtugrave morale Siffatta conoscenza egrave necessaria per la sceltache egrave ciograve di cui tratta la virtugrave moraleraquo67

217VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

64 Cf VSSC 48765 Cf VSSC 510-51866 STh ii-ii 49 5 ad 367 In III Sent 35 1 3 2 (cit in DEST 513)

Al fine di superare le differenze culturali nellrsquouso della ragioneche avrebbero potuto costituire un ostacolo insormontabile nel suotentativo di dialogo con gli intellettuali cinesi su argomenti come laricerca della felicitagrave lrsquoesistenza di Dio la Rivelazione cristiana Riccisi pone al di sotto di tali differenze cercando per quanto possibile difondare il suo discorso sui primi princigravepi della conoscenza e dellamorale che strutturano la ragione universale e la cui validitagrave potevaessere immediatamente riconosciuta dai suoi interlocutori lrsquoAquinatedice di questi princigravepi

il ragionamento sta allrsquointellezione come il moto sta al riposo [giagraveconseguito] o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna [col metodo dedutti-vo o] per via di giudizio ai primi princigravepi alla cui luce esamina leconclusioni raggiunte68

le veritagrave che costituiscono tale laquoconoscenza originariaraquo si basanosullrsquoevidenza cioegrave sulla laquopresenza di una realtagrave che si dagrave in modochiaro ed inequivocabileraquo69 non derivano da particolari riflessioni sul-lrsquoesperienza bensigrave sullrsquoesperienza nella sua immediatezza ndash sebbenemediata da inferenze intuitive esse laquosono patrimonio di tutti sonouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante in mezzo a tuttele variabili di cultura e condizioni sociali come sono pure una co stan -te attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzioni) delle capacitagraveintellettive individualiraquo70 Ogni catena di ragionamento parte da esseogni argomentazione tacitamente le assume anche coloro che le ne ga -no si riferiscono almeno implicitamente ad esse percheacute egrave impossibileorientarsi nella realtagrave senza il loro aiuto

A Olmi218

68 STh i 79 869 A llAnO Filosofia della conoscenza 4470 FSC 37

naturalmente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati Come dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi ilprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)71

A causa della loro natura intuitiva i primi princigravepi non possonoessere sistematizzati vale a dire definitivamente sistemati in una seriedi proposizioni formalmente espresse invero nella storia della filoso-fia occidentale sono stati piugrave numerosi i tentativi di negarli o di igno-rarli cercando futilmente di trovare nuovi punti di partenza al pensie-ro umano che non i tentativi di esplorarli in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni72

Agli inizi del XX secolo Reacuteginald Garrigou-lagrange redasse unalista non esaustiva ma indicativa dei primi princigravepi della ragionenaturale innanzitutto si trova il principio di identitagrave laquociograve che egrave egrave ciograveche egraveraquo ovvero laquoogni cosa egrave identica a se stessa e differente dallealtreraquo Al secondo posto si trova il principio di non-contraddizione laquoegraveimpossibile per qualcosa essere e non essere allo stesso tempo e nellostesso sensoraquo ovvero laquoaffermazioni contraddittorie non possonoessere vere nello stesso tempo e nello stesso sensoraquo Al terzo posto sitrova il principio di sostanzialitagrave laquociograve che esiste rimane lo stessomutando le modalitagrave di esistenzaraquo ovvero laquouna sostanza egrave diversa

219VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

71 Met iV 4 1006 a 5-972 Tra i grandi filosofi che negarono in modo piugrave o meno esplicito uno o piugrave dei

primi princigravepi della ragione naturale ci furono Reneacute Descartes David humeimmanuel kant Gottfried WF hegel Cf FSC 151-154

dalle sue proprietagraveraquo laquouna cosa in seacute devrsquoessere distinta dalle sue ca -ratteristicheraquo Al quarto posto si trova il principio di ragion drsquoesserelaquoogni essere ha la ragione della sua esistenza in se stesso o in qualco-srsquoaltroraquo Al quinto posto si trova il principio di causalitagrave laquoogni effettoha una causa (proporzionata)raquo Al sesto posto si trova il principio difinalitagrave laquoogni agente agisce in vista di un fineraquo Al settimo posto sitrova il principio di induzione laquola stessa causa nelle stesse condizioniproduce sempre il medesimo effettoraquo Allrsquoottavo posto si trova il prin-cipio della sinderesi (ovvero il primo principio della ragione pratica)laquoil bene devrsquoessere fatto e cercato il male devrsquoessere evitatoraquo73

la lista puograve variare leggermente sia nella formulazione letteraledei princigravepi sia nel loro ordinamento Antonio livi ad esempio hapreferito parlare di quattro laquocertezze originarie del senso comuneraquo (ilmondo lrsquoio la libertagrave Dio) prima dei fondamentali laquoprimi princigravepidel la conoscenzaraquo (non-contraddizione causalitagrave finalitagrave)74 San Gio -vanni Paolo ii ha formulato in modo sintetico ma estremamente ef -ficace lo stato attuale della riflessione sui primi princigravepi della ra gio nenaturale (e della realtagrave)

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sentedi possedere questi principi anche se in forma generica e non riflessa

A Olmi220

73 Cf R GARRiGOU-lAGRAnGe Le sens commun 105-11774 FSC 42-62

Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio75

P Matteo Ricci riconosce che i cinesi sono inclinati a fare uso dellarecta ratio76 nel loro regno laquofecero sempre molto caso di seguire intutte le loro opere il dettame della ragione che dicevano avere ricevutadal Cieloraquo77 egli ricorre frequentemente ai fondamenti della laquofiloso-fia implicitaraquo per dare corpo alle sue argomentazioni ciograve avviene inparticolar modo nel Catechismo Sin dallrsquoinizio del dialogo allorcheacuteil letterato Cinese chiede al letterato Occidentale di parlargli delSignore del Cielo questi risponde laquoCercherograve di spiegare la religionecattolica del Signore del Cielo per dimostrare che egrave la vera religionema [] prima di tutto presenterograve le ragioni su cui essa si fondaraquo78

il primo di questi princigravepi consiste nel riconoscimento dellrsquointellet-to-ragione come la facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquoDi tuttele cose che distinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grandedella facoltagrave intellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere ilgiusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qual-cosa che non sia ragionevoleraquo79 Questa idea viene affermata piugrave voltedurante il dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo laquoessere viventeraquo lo distinguedai metalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piante

221VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

75 FR 476 Cf M RiCCi Della entrata 9077 M RiCCi Della entrata 9078 VSSC 22 cf STh i 1 879 VSSC 23 cf STh i 76

laquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsi-va [推論 tuī lugraven] ndash non intelletto intuitivo [明達 miacuteng daacute] ndash lodistingue dagli spiriti [] Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza pro-vengono soltanto dallrsquouso della ragione [推理 tuī lǐ]80

lrsquointelletto-ragione ha una fondamentale funzione conoscitiva

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto [靈才 liacutengcaacutei] non puograveartificiosamente essere considerato falso Tutto ciograve che la ragione [理 lǐ] mostra essere vero non posso non riconoscerlo come verotutto ciograve che la ragione mostra essere falso non posso non ricono-scerlo come falso81 la ragione ha con lrsquouomo la stessa relazioneche il sole diffondendo ovunque la sua luce ha con il mondoAbbandonare i princigravepi accertati dallrsquointelletto e conformarsi alleopinioni altrui egrave come oscurare la luce del sole e cercare un oggettocon una lanterna82

la spiegazione degli insegnamenti del Signore del Cielo afferma illetterato Occidentale laquosaragrave basata sulla ragioneraquo83 e il letteratoCinese concorda pienamente percheacute ha laquosentito dire che agire inaccordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offenderela ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo84

e cosigrave attraverso lrsquouso della ragione i due interlocutori si propon-gono di raggiungere la veritagrave Ma quale veritagrave

Unrsquoevidenza Una regola o un concetto stabiliti a priori Un ra gio -namento esente da contraddizioni Qualcosa di utile in senso pragmatico

A Olmi222

80 VSSC 42581 Cf STh i 16 1-282 VSSC 25 cf STh i 16 1-283 VSSC 26 cf STh i 2 2 12 1284 VSSC 330

O invece la corrispondenza del pensiero alla realtagrave ndash la adequatio reiet intellectus di cui parla san Tommaso85

lrsquointero contesto del lavoro ricciano cosigrave come la formazione filo-sofico-teologica da lui ricevuta86 fanno segno a questrsquoultima conce-zione Anche il gesuita maceratese come tutti i tomisti crede che lastruttura relazionale della conoscenza comporti laquoda un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva apertu-ra o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso il fruttodellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamente siintende per ldquoveritagraverdquoraquo87 nel Catechismo il letterato Occidentale affer-ma che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentre lrsquooggettodella volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo88 e il letterato Cinese riconosce chelaquotutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giustodallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado di com-prendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarrito le fon-damenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo89

Tuttavia la veritagrave non egrave solo un atto mentale un esercizio dellrsquoin-telligenza essa scaturisce dallrsquoadattamento del pensiero e dellrsquointerapersona alla realtagrave il Catechismo stabilisce con decisione il valoreetico della veritagrave trovandosi cosigrave in piena armonia con lrsquoorientamentodella filosofia confuciana e cinese in generale90 il letterato Cinesecrede infatti che laquoin ogni discussione egrave essenziale porre la veritagrave al disopra di tutto [] lrsquouomo nobile fonda la propria vita sulla veritagrave insua presenza le si adegua in sua assenza fa opposizioneraquo91 e il

223VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

85 Cf STh i 16 2 CG i 5986 Sulla formazione umanistica e scientifica ricevuta da P Matteo Ricci cf M Re DAel li

Il mappamondo 15-60 M FOiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 RA MARykSlaquoA Jesuitrsquos educationraquo 103-111

87 laquoVeritagraveraquo in DEST 64788 VSSC 45089 VSSC 7590 Cf D BODDe laquoharmony and Conflictraquo 19-80 Mei yi-PAO laquoThe Basisraquo 149-166

zhAnG ChUnPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-64491 VSSC 27

letterato Occidentale conferma laquogli uomini nobili non hanno motivodi opporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo92

Per fare un altro passo in direzione del fondamento ultimo del dialo-go interculturale intrapreso da Ricci ci si deve chiedere quanto siaampio il dominio della veritagrave che gli interlocutori del Catechismo con-cordano tacitamente di esplorare vale a dire se per loro la conoscenzapossa estendersi solo ad alcune dimensioni della realtagrave (ad esempioquelle considerate dalla scienza moderna) o se possa invece investigarelrsquolaquoessere come taleraquo e quindi spingersi sino allrsquoorigine della perfezionedi tutte le cose i pensatori occidentali da Ockham in poi hanno messoin discussione la possibilitagrave di una laquometafisica realistaraquo restringendocosigrave lrsquoagravembito del conoscibile Secondo la cosiddetta laquovia mo der naraquo

ha valore soltanto la conoscenza diretta di cose individuali lrsquoa stra -zio ne invece egrave fonte di inganni induce a presumere lrsquoesistenza dientitagrave nascoste (essenze forme sostanziali potenze) che se nonaltro sono innecessarie e quindi da abbandonare al famoso rasoiodi Ockham (not sunt multiplicanda entia sine necessitate) Sarannocosigrave ammessi soltanto gli oggetti direttamente conoscibili o grazieallrsquointuizione sensibile come pensa lrsquoempirismo o in forza dellrsquoin-tuizione intellettuale come sostiene il razionalismo il quale postulauna conoscenza diretta delle essenze93

Certamente P Matteo Ricci non condivide questo approccio a diffe-renza di molti pensatori occidentali contemporanei aderisce fermamen-te alla laquofilosofia implicitaraquo e fa costantemente appello ad essa Egrave pro-prio questo saldo riferimento ai primi princigravepi della realtagrave e del pensieroche rende possibile il dialogo tra interlocutori separati da visioni delmondo molto lontane al limite della reciproca incomprensione

A Olmi224

92 VSSC 8093 A llAnO Filosofia della conoscenza 4

4 lrsquoeSPeRienzA DellA ViRTugrave COMe AnTiCiPAziOne COnDiViSADellA ViA Del SiGnORe Del CielO

Come abbiamo visto sinora nel corso della sua missione intellet-tuale P Matteo Ricci ha fatto costantemente appello allrsquoaspirazionealla sapienza condivisa dalle due grandi civiltagrave occidentale e cinesepromuovendo lrsquouso della laquoretta ragioneraquo come il metodo piugrave sicuroper raggiungere tale nobile fine

Abbiamo visto altresigrave che nella concezione aristotelico-tomista dicui Ricci si egrave fatto portavoce la ragione ha una forte valenza moralelaquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragione e qualsiasi altroprincipio in qualche modo deve obbedire alla ragioneraquo94 Egrave la ragioneche struttura lrsquoesercizio delle virtugrave sia le virtugrave dianoetiche che con-tribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive sia le virtugrave etico-morali o pratiche che controllano le passioni e la scelta dei mezzi inordine al conseguimento del fine ultimo

Tuttavia il sistema della morale tomista egrave caratterizzato da uno laquostiledi pensieroraquo ndash vale a dire da una modalitagrave di esercizio della ragione ndashmolto lontano da quello cinese nella sua visione del mondo Tommaso egraveanalogico-analitico analogico percheacute lrsquoAquinate considera la realtagrave siacome un intero sia come un insieme di elementi distinti sia come unastruttura ordinata in cui tutti gli elementi hanno il loro posto su differentilivelli di perfezione (la sua visione filosofico-teologica coglie simulta-neamente le relazioni di distinzione di unitagrave di ordine che legano tuttigli aspetti della realtagrave95) analitico percheacute egrave molto vicino alla logica for-male nel risolvere i problemi laquosmontandoliraquo in elementi piugrave facilmentecomprensibili il pensiero tradizionale cinese invece egrave sintetico-dialetti-co sintetico percheacute tende a una visione olistica della conoscenza abbrac-ciando in una visione panoramica elementi disparati ed eterogenei altri-menti difficili da mettere in correlazione dialettico percheacute organizza larealtagrave in corrispondenze e opposizioni in una serie di laquoemblemiraquo che siattraggono e respingono reciprocamente96

225VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

94 STh i-ii 58 295 Cf ACA96 Cf M GRAneT Il pensiero cinese 124-125

inoltre il gesuita maceratese non avrebbe potuto parlare esplicita-mente delle laquovirtugrave teologaliraquo (fede-speranza-caritagrave) se non con i cine-si giagrave convertiti al cristianesimo e la classificazione occidentale dellelaquovirtugrave cardinaliraquo (prudenza-giustizia-fortezza-temperanza) seppureanaloga allo schema cinese delle laquocinque virtugraveraquo (benevolenza-giusti-zia-proprietagrave-saggezza-fedeltagrave) non egrave sovrapponibile ad esso

Di conseguenza avendo in mente che le azioni virtuose sono quel-le che si conformano alla ragione ndash la retta ragione della laquofilosofiaimplicitaraquo ndash lrsquoautore del Catechismo non cerca in alcun modo di siste-matizzare la morale naturale seguendo il modello tomista solo la defi-nizione di singoli aspetti della morale si riferisce alla concezione chene ha lrsquoAquinate in particolare come viene presentata nella SummaTheologiae (alla quale del resto Ricci non fa mai esplicitamente rife-rimento) Tale concezione sottolinea innanzitutto la distinzione travirtugrave morali e intellettuali

le virtugrave sono abiti che dispongono perfettamente lrsquouomo a ben ope-rare Ora in lui non ci sono che due princigravepi degli atti umani e cioegravelrsquointelletto o ragione e lrsquoappetito infatti come si esprimeAristotele questi sono i due motori dellrsquouomo Perciograve ogni umanavirtugrave deve essere un perfezionamento di qualcuno di codesti princi-pi e quindi se potenzia lrsquointelletto o speculativo o pratico nel benoperare saragrave una virtugrave intellettuale se invece rafforza la parte appe-titiva saragrave una virtugrave morale97

Gli abiti intellettuali vengono detti virtugrave non in quanto induconolrsquouomo a compiere buone azioni (ciograve egrave proprio della volontagrave) ma per-cheacute lo rendono capace di ben operare98 Ciograve che egrave caratteristico dellevirtugrave morali drsquoaltro canto egrave lo spingere la volontagrave a dominare le pas-sioni una padronanza che non egrave esercitata direttamente dalla ragionema solo attraverso lrsquoimperio della volontagrave

A Olmi226

97 STh i-ii 58 398 Cf STh i-ii 57 1

Affincheacute uno possa agir bene non si richiede soltanto che la ragionesia predisposta dagli abiti delle virtugrave intellettuali ma che anche lepotenze appetitive siano ben disposte mediante gli abiti delle virtugravemorali Perciograve come lrsquoappetito egrave distinto dalla ragione cosigrave le virtugravemorali sono distinte da quelle intellettuali Cosiccheacute allo stessomodo che lrsquoappetito egrave principio degli atti umani in quanto partecipadella ragione cosigrave gli abiti morali sono virtugrave umane in quantoconformi alla ragione99

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomistico-ricciana pienamentecorrispondente al senso della realtagrave e alla laquofilosofia implicitaraquo lrsquoele-mento materiale delle virtugrave morali egrave costituito dagli appetiti sensitivi(concupiscibile ed irascibile) mentre lrsquoelemento formale consistenella sottomissione degli appetiti stessi alla ragione attraverso ilcomando della volontagrave la prudenza regola gli atti della ragione prati-ca la giustizia regola lrsquoesercizio della volontagrave la fortezza regola gliatti dellrsquoappetito irascibile la temperanza regola gli atti dellrsquoappetitoconcupiscibile100

non potendo riferirsi esplicitamente per i motivi giagrave citati a ques-ta concezione sistematica lrsquoautore del Catechismo organizza la trat-tazione della morale in risposta a tre principali questioni che cosrsquoegrave lavirtugrave percheacute essere virtuosi come essere virtuosi101

Rispondendo alla prima domanda il letterato Occidentale presentala virtugrave come il compimento della rettitudine (laquola virtugrave consiste nelfare ciograve che egrave rettoraquo102) come necessaria (laquola pratica della virtugrave egrave ilcompito fondamentale dellrsquouomoraquo103) come una fonte di gioia (laquolrsquouo-mo nobile [] trova la gioia nella virtugraveraquo104) che puograve condurci alla feli-

227VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

99 STh i-ii 58 2100 Cf STh i-ii 61 1-2101 Su questa tripartizione della morale ricciana cf M FeRReRO The Cultivation of

Virtue 201-351102 VSSC 436103 VSSC 305 cf STh i-ii 49 4104 VSSC 310 cf STh i-ii 5 1 69 2

citagrave dopo la morte (laquosenza abbandonare questo mondo di affanni[lrsquouomo] puograve dedicarsi con profonditagrave e concentrazione alla praticadella Via e prepararsi a diecimila generazioni di pace e di gioia dopola morteraquo105) come incompatibile con la ricerca dei piaceri dei sensi(laquouna persona che sia stata educata a seguire prontamente la retta ra -gione non avragrave molto tempo per i piaceri del bere e del mangiareraquo106)come perfettamente concorde con la ragione (laquoho sentito dire cheagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e cheoffendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo107) laquoBe ne vo len -za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo108 al punto tale che la retta volontagrave non puograve che seguire idettami della retta ragione (laquoio ho la possibilitagrave di astenermi dal fare ilbene tuttavia lo compio grazie a un atto della volontagrave soltanto cosigraveposso essere considerato un uomo nobile che agisce beneraquo109) pertan-to nellrsquoesercizio della virtugrave crsquoegrave una stretta correlazione tra lrsquointellet-to-ragione e la volontagrave (laquosolo quando lrsquointelletto conosce la benevo-lenza la volontagrave puograve amarla e preservarla solo quando la volontagrave amala rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla e osservarlaraquo110) che si mani-festa nella retta intenzione (laquonessuno sotto il cielo puograve agire bene senon ne ha lrsquointenzioneraquo111) lrsquoesercizio della virtugrave egrave identificato con lasaggezza (laquochi vuole [indossare il prezioso ornamento della virtugrave]deve avere la ferma intenzione di fare il bene in tal caso egrave saggioaltrimenti egrave malvagioraquo112) ma le passioni si oppongono ad essa acausa del peccato originale (laquose la natura umana non fosse ferita obbe-direbbe alla ragione senza ribellarsi e il male non esisterebberaquo113)

A Olmi228

105 VSSC 24 cf STh i 75 1-4106 VSSC 315107 VSSC 330108 VSSC 425109 VSSC 432110 VSSC 451111 VSSC 431112 VSSC 438 cf STh i-ii 55 1 113 VSSC 429 cf STh i-ii 19 3

laquopoicheacute la nostra natura egrave malata entrando in contatto con le cose noine ricaviamo unrsquoimpressione errata che non segue la ragione il nostroamore e il nostro odio il nostro discernimento tra il giusto e lo sbagliatoraramente sono retti e veriraquo114 e tuttavia la virtugrave egrave ancora raggiungibi-le la natura umana infatti malgrado sia ferita ha ancora la capacitagrave diragionare rettamente (laquola natura umana era originariamente buona []la sua ldquoabilitagrave innatardquo esiste sempre ed egrave possibile servirsene per ricono-scere la malattia e provvedere alla curaraquo115) se egrave perseguita fermamen-te la virtugrave conduce a una trasformazione dellrsquointera persona (laquola piugrave altaaspirazione della conoscenza consiste unicamente nel perfezionare sestessi in conformitagrave alla santa volontagrave del Signore del Cieloraquo116)

in risposta alla seconda domanda ndash percheacute essere virtuosi ndash illetterato Occidentale ricorda che la virtugrave e il Cielo sono la sola ricom-pensa adatta allrsquouomo (laquoi desideri donati allrsquouomo dal Signore del Cielosono naturalmente orientati a una vita incommensurabile e a una gioiainfinitaraquo117 laquole ricompense di questa vita sono insignificanti percheacutenon riescono a soddisfare il desiderio del cuore degli uomini sono ina-deguate ai meriti di una virtugrave sinceramente praticata sono insufficienti amanifestare la potenza che ha il Sovrano Supremo di ricompensare labontagraveraquo)118 lrsquolaquouomo nobileraquo non puograve che essere virtuoso percheacute egrave inte-ramente orientato dalla retta ragione a compiere la volontagrave di Dio

Sebbene abbia passioni comuni al cuore degli animali il suo verosignore egrave il cuore retto dalla ragione come potrebbe il cuore anima-le disobbedire agli ordini del cuore ragionevole Perciograve se intendoseguire la ragione sono un uomo nobile e virtuoso e il Signore delCielo mi benedice se invece vivo nella dissolutezza e intendoseguire il cuore animale sono un uomo meschino e peccatore e ilSignore del Cielo mi abbandona119

229VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

114 VSSC 429115 VSSC 429116 VSSC 455117 VSSC 159118 VSSC 376119 VSSC 333 cf STh i 81 3

infine come risposta alla terza domanda ndash come essere virtuosi ndashil letterato Occidentale concentra la sua attenzione sullrsquoesercizio dellabenevolenza (仁 reacuten) la benevolenza egrave il cuore di ogni virtugrave (laquoci sonomolti tipi di virtugrave e non posso enumerarli tutti Ora con lei parlo sol-tanto del nucleo essenziale costituito dalla benevolenza Una volta chelo si sia ottenuto tutto il resto ne consegueraquo120) essa consiste nellrsquoa-more (laquoamare il Signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile esupremo e amare gli altri come se stessi per amore del Signore delCieloraquo121) la benevolenza egrave una virtugrave cosigrave nobile ed egrave capace diassommare in seacute tutte le altre percheacute si identifica con lrsquoamore di Dioche egrave il bene supremo (laquoil Signore del Cielo egrave la somma di tutti i benici ha creati ci nutre ha fatto sigrave che fossimo persone e non animali einoltre ci ha dato una natura con cui possiamo praticare la virtugraveraquo122)Per tanto il sapiente percorre la Via della bontagrave (laquoil grado piugrave alto del di -ligente perfezionamento di seacute egrave guardare costantemente il Signore delCielo con lrsquoocchio del cuore come se lo si vedesse faccia a facciaraquo123)che conduce al piugrave alto grado di felicitagrave possibile per gli esseri umani(laquola bontagrave del Signore del Cielo egrave infinita quindi la nostra virtugrave puogravecrescere senza limitiraquo124) e seguire Dio lrsquounico maestro della veravirtugrave egrave credere in Gesugrave Cristo

egli agigrave con grande misericordia e compassione scendendo luistesso in questo mondo e facendo esperienza di ogni cosa per sal-varlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshen del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore Ai delladinastia han del nome imperiale yuanshou nel terzo giorno suc-cessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave che

A Olmi230

120 VSSC 467121 VSSC 468122 VSSC 468123 VSSC 466124 VSSC 469

significa laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein Occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo Questesono le opere compiute concretamente dal Signore del Cielo125

la Via di Gesugrave Cristo ndash cioegrave la Via del Λόγος cioegrave la Via (suprema)della ragione sapienziale cioegrave la Via (piugrave alta) della sapienza attraver-so la ragione e la virtugrave ndash egrave anche lrsquounica che possa condurre gli uominial raggiungimento del bene comune in questi giorni il mondo occi-dentale (in particolare gli Stati Uniti) e la Cina sono in una posizionedifficile come ha detto Graham Allison il loro confronto sembraseguire lo schema della laquotrappola di Tucidideraquo quando una potenzaemergente (in questo caso la Cina) minaccia il predominio di unapotenza dominante (in questo caso gli Stati Uniti) un conflitto sularga scala puograve essere innescato non solo da eventi straordinari o ina-spettati ma anche da attriti nella politica estera quotidiana126

il semplice dialogo laquostrumentaleraquo cioegrave lo scambio di conoscenze odi merci attraverso il quale ciascuno degli interlocutori cerca di ottene-re un vantaggio per se stesso non egrave sufficiente a disinnescare la trap-pola solo il dialogo laquosapienzialeraquo puograve condurre ambedue gli interlo-cutori alla ricerca di un bene comune realmente condiviso ndash cioegrave delbene supremo Poicheacute tale ricerca egrave di natura intrinsecamente filosofi-co-religiosa il percorso tracciato quattrocento anni fa dal gesuitamaceratese allrsquoombra del laquodottore universaleraquo della Chiesa egrave probabil-mente la strada migliore per quanto impervia oggi percorribile percercare di riavvicinare lrsquoOccidente e la Cina

231VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

125 VSSC 580126 Cf G AlliSOn Destined for War 29

Sigle e abbreviazioni

AAS Acta Apostolicae SaedisACA A Olmi laquolrsquoanalogia come concetto analogicoraquoAn pr AristOtele Primi analiticiCCC Catechismo della Chiesa Cattolicacf confrontaCG tOmmAsO drsquoAquinO Summa contra GentilesCISR m CigliAnO (ed) Atti del Convegno Internazionale di Studi

Ric cia niDCUS m riCCi 利瑪竇 ligrave mǎdograveu 《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān

(Dieci ca pitoli di un uomo strano)De Leg mt CiCerOne De legibusDe Ord AgOstinO drsquoippOnA De ordineDe Ver tOmmAsO drsquoAquinO Quaestio disputata De VeritateDEST B mOndin Dizionario enciclopedico del pensiero di san

Tom maso drsquoAquinoDF COnCiliO VAtiCAnO i Dei FiliusDFil n ABBAgnAnO Dizionario di filosofia utet torino 1977DH H denzinger ndash p HuumlnermAnn (ed) Enchiridion symbolorumDS J CHeVAlier J ndash A gHeerBrAndt Dizionario dei simboliDV COnCiliO VAtiCAnO ii Dei VerbumEF CentrO studi FilOsOFiCi di gAllArAte Enciclopedia Fi lo so fi caEt Nic AristOtele Etica NicomacheaFR giOVAnni pAOlO ii Fides et ratioFSC A liVi Filosofia del senso comuneGDLI s BAttAgliA ndash g BArBeri squArOtti (ed) Grande di zio na rio

della lingua italianaIn de Hebd tOmmAsO drsquoAquinO Expositio libri Boetii De HebdomadibusIn I-IV Sent tOmmAsO drsquoAquinO Commentum in quatuor libros Sen ten tia rumLE pAOlO Vi Lumen EcclesiaeLG COnCiliO VAtiCAnO ii Lumen GentiumLSC r gArrigOu-lAgrAnge Le sens communMet AristOtele Metafisica MO F drsquoArelli (ed) Le Marche e lrsquoOriente

233

NA COnCiliO VAtiCAnO ii Nostra aetateOCMO m riCCi 利瑪竇 ligrave mǎdograveu《西琴曲意八章》 Xīqiacuten qǔyigrave bā

zhāng (Otto canzoni per manicordo occidentale)Pol AristOtele PoliticaSRF C giuliOdOri ndash r sAni (ed) Scienza ragione fedeSTh tOmmAsO drsquoAquinO Summa Theologiaesuppl supplementoTA CH perelmAn ndash l OlBreCHts-tyteCA Trattato del lrsquoar go -

men ta zio neTim plAtOne TimeoVLI A durO (ed) Vocabolario della lingua italianaVSSC m riCCi 利瑪竇 ligrave mǎdograveu《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave

(Il vero si gnificato di laquoSignore del Cieloraquo)

Sigle e abbreviazioni234

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tore Romano 3052010 8ndash laquoquarto recurrente saeculo ab obitu patris matthaei ricci s iraquo AAS 102

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Frienship and Faith gregorian amp Biblical press rome 2010sHiH J laquolrsquoattivitagrave missionaria di matteo ricciraquo in CISR 255-266ndash laquomatteo ricci e le religioni cinesiraquo in MO 57-71laquosimboloraquo in VLI iV 332laquosinegraveddocheraquo in VLI iV 345laquosintesiraquo in DFil 801ndash in VLI iV 352-353sOmmAVillA g Il pensiero non egrave un labirinto Dialettica e mistero Jaca Book

milano 1980spenCe Jd Il Palazzo della memoria di Matteo Ricci tr it di F pesetti il

saggiatore milano 1987stAndAert n 鐘鳴旦 zHōng miacutengdagraven ndash dudinK A 杜鼎克 dugrave dǐngKegrave (ed)《耶穌會羅馬檔案館明清天主教文獻》 Yēsūhuigrave Luoacutemǎ dagravengrsquoagravenguǎnMiacuteng-Qīng Tiānzhǔjiagraveo weacutenxiagraven i 利氏學社 ligrave shigrave xueacuteshegrave 臺北 taacuteiběi 2002

sun Xuyi 孙旭义 La ragione umana nellrsquoevangelizzazione della Cina il verosignificato di laquosignore del Cieloraquo (《天主实义》) di P Matteo Ricci SJeditoria studi superiori macerata 2015

Bibliografia246

tACCHi Venturi p (ed) Opere Storiche del P Matteo Ricci SI 2 vollgiorgetti macerata 1911-1913

de tOCCO g Ystoria sancti Thome de Aquino de Guillaume de Tocco (1323)pontifical institute of mediaeval studies toronto 1996

laquotomismoraquo in VLI iV 873tOmmAsO drsquoAquinO Quaestio disputata De Veritate (Le Questioni disputate

La Veritagrave) tr it di r Coggi 3 voll esd Bologna 1992-1993ndash Summa contra Gentiles (La Somma contro i Gentili) tr it di ts Centi 3 voll

esd Bologna 2000-2001ndash Summa Theologiae (La Somma teologica) tr it httpwwwcarimoitsomma-

teologicasommahtm [accesso 2582020]tuCCi g laquoindiaraquo in EF ii 1347-1348VACAnt A ET AL (ed) Dictionnarie de Theacuteologie Catholique 15 voll letouzey

et aneacute paris 1950VentimigliA g To be o esse La questione dellrsquoessere nel tomismo analitico

Carocci roma 2012laquoVeritagraveraquo in DEST 646-652ndash in DFil 913-918VerneAuX r Psicologia Filosofia dellrsquouomo paideia Brescia 1966VitAli d Sensus fidelium Una funzione ecclesiale di intelligenza della fede

morcelliana Brescia 1993WeisHeipl JA Tommaso drsquoAquino Vita pensiero opere tr it di A pedrazzi

Jaca Book milano 19942 WiteK JW laquothe missionary strategy of matteo ricci in China during the late

ming dynastyraquo in MO 33-56WOlFe C What is Posthumanism university of minnesota press minneapolis

2010WrigHt AF (ed) Studies in Chinese Thought the university of Chicago press

Chicago-london 19674徐光啟 Xuacute guāng qǐ《跋二十五言》Baacute Egravershiacutewǔ yaacuten (Postfazione alle

Venticinque sentenze) [1604] tr it di Ch piccinini in e giuniperO (ed) Xu Guangqi e gli studi celesti 71-77

ndash 《刻幾何原本序》Kegrave Jǐ heacute Yuaacuten běn xugrave (Prefazione allrsquoedizione xilograficadegli elementi di geometria) tr it di g tola in e giuniperO (ed) Xu Guangqi e gli studi celesti 85-91

Bibliografia 247

yi Wu Chinese Philosophical Terms university press of America lanham ndashnew york ndash london 1986

zHAng CHunpO ndash li Xi laquoKnowledge and reality in Chinese philosophyraquo in B CArr ndash i mAHAlingAm (ed) Studies in Chinese Thought 635-644

zHOu BingmO Introduzione alla ristampa dei dieci capitoli di un uomo strano in DCUS 375-376

朱維錚 zHū WEacuteizHēng (ed) 《利瑪竇中文著譯集》 Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacutenzhugrave yigrave jiacute (Raccolta di scritti e traduzioni in cinese di Matteo Ricci) 復旦大學出

版社 Fugravedagraven dagravexueacute chūbǎnshegrave 上海 shagravenghǎi 2001 141-168莊子 zHuāngzǐ《 莊子 》Zhuāngzǐ httpsctextorgzhuangzi [accesso

2582020]

indiCe generAle dellrsquoAnnAtA 2020

1AlBertO CAsellA La Poesia teologica di Petar II Petrović Njegoštra Occidente e Oriente essenza e conoscenza di Dio ne ldquoIl raggio del microcosmordquo (pp 13-50)

pierre gAlAssi Lrsquoangelologia teologica di san Tommaso drsquoAquino(pp 51-163)

Jing BAOlu Traduzione della Sacra Scrittura in cinese e inculturazione della fede cristiana in Cina (pp 164-191)

FABiO pAri Esegesi e teologia di Ebr 13 Quale cristologia per il Figlio(pp 192-223)

miCHele rOBertO pAri La vita consacrata luogo di esperienza della Trinitagrave

(pp 224-246)

AntOninO pOstOrinO Il concetto dellrsquoIncarnazione Lrsquoimmortalitagrave personale tra ldquoarticulus fideirdquo e ldquopraeambulum fideirdquo retrospettivamente determinata per via anagogica (pp 247-306)

emmAnuele rOtundO Dalla ldquokenosirdquo intradivina allrsquoabbraccio del lrsquoin fernoUnrsquoanalisi teologica dellrsquoescatologia balthasariana (pp 307-396)

mArCO sAlViOli Rigenerare legami nella cultura iperindividualistaUnrsquointerpretazione ecclesiologico-fondamentale (pp 397-421)

FederiCO zirOtti ldquoUbi fides ibi libertasrdquo Sintesi del pensiero teologico del cardinal Giacomo Biffi (pp 422-498)

2 monografia

AntOniO Olmi

P Matteo Ricci e san Tommaso drsquoAquinoSette studi sul tomismo sapienziale (pp 7-256)

249

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696vol 6 Giovanni 1-8 testo latino e trad it pp 600vol 7 Giovanni 9-21 testo latino e trad it pp 576

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1 pp 552

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2 pp 592

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate Expositio Libri Boetii DeEbdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii de Divinis No mi ni bus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende anche De ente et essentia pp 568

Commento a Isaia testo latino e trad it pp 1168

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super Epistolas Pauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad it pp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latino e trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

Commento al Libro di Boezio De Ebdomadibus Lrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri Boetii De Ebdo ma di bus introd testolatino e trad it pp 152

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedizione italia-na segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca rattere corsivo Cf J-PTORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tom ma so drsquoAquino ESD 3a edizione completa-mente rivista Bologna 2017

250

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introd trad it pp 528

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 1 pp 1664

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 2 pp 1432

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 1 pp 1192

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 2 pp 1192

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia Libri Ethi co rum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia super Me ta phy si co rum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorum introd trad itpp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum super Libros Sen ten tia rum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad it pp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et es sen tia introd commentotesto latino e trad it pp 320

251

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali Sermones Principia ldquoRigans mon tesrdquo ldquoHic est liberrdquointrod commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di Aristotele Il senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia Libri De sensu etsensato cuius secundus tractatus est De memoria et reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-II qq 67-71introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem preceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrata Contro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosa La perfezione della vita spi rituale Contro la dottrina di quanti distolgono dallavita religiosa Contra impugnantes Dei cultum et religionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doctrinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad it pp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiere introd trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione a ogni sezionetesto latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumi sola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiae in 4 volumi introduzionitesto latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

252

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introd trad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introd trad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introd trad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mon doDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq XXI-XXIXpp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spirituali De spi ritualibus creaturis introd testo latino e trad it pp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritate De correctione fraterna De spe De virtutibus car di na li bus Lrsquo unione del Verbo Incarnato De unione Verbi In car na ti introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VI pp 624

vol 7 Il male De malo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino e trad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divina De potentia Dei testo latino e trad it qq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introd testo latino etrad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales testo latino e trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Her me neias ExpositioLibri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessa del Bra ban te La dilazione nella compravendita De Regno ad Regem CypriEpistola ad Du cis sam Brabantiae De emptione et venditione ad tempus introdtrad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave Maria DieciComandamenti Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini Le preghieredi san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apo sto lo rum In orationem dominicam

253

In salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decem legis praeceptaexpositio Officium de Festo Corporis Christi Piae Preces Ad Joannem introdtrad it pp 352 (esaurito)

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologia teologia natura-le etica politica pedagogia De Principiis naturae testo latino e trad it intro-duzioni e antologia di brani pp 224

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tommaso drsquoA qui no 3a ed comple-tamente rivista pp 624

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensiero di san Tom ma so drsquoAquino 2a edpp 764

254

TEOLOGIA

DERMINE F M Ragioniamo sul demonio tra superstizione mito e realtagrave SANTA SEDE Enchiridion di Bioetica Documenti da Pio X a FrancescoVAGNEUX Y Co-Esse Il Mistero trinitario nel pensiero di Jules MonchaninFESTA G Lrsquoereditagrave dei Santi Padri Cassiano e i Domenicani SERAFINI FUn cardiologo visita Gesugrave I miracoli eucaristici alla prova della scienza 2a edMONDIN B Storia della Teologia vol 4 2a edCHARDONLLa Croce di Gesugrave Dove sono provate le piugrave belle veritagrave della teologia mistica e

della grazia santificante 2a edBICCHIEGA M Fertilitagrave umana Consapevolezza e virtugraveCONFERENZA EPISCOPALE TEDESCA Dio e la dignitagrave dellrsquouomoCARPIN A (ed) Il vangelo della famiglia La famiglia in prospettiva teologicaBRUGUEgraveS J-L Corso di teologia morale fondamentale 6 voll RUFFINI F La ldquoQuaestio de unione Verbi incarnatirdquoSALVIOLI M (ed) Tomismo creativoBUZI P La Chiesa copta Egitto e Nubia 2a edBERNINI R La vita consacrata Teologia e spiritualitagraveCARPIN A Indissolubilitagrave del matrimonio La tradizione della Chiesa anticaTESTI C A Santi pagani nella Terra di Mezzo di TolkienPIZZORNI R Amore e civiltagravePUCCETTI R I veleni della contraccezioneMAGNANINI P-MACCAFERRI A Analisi grammaticale dellrsquoaramaico bi bli coMILBANK J Il fulcro sospeso Henri de Lubac e il dibattito intorno al soprannaturaleCOGGI R Trattato di Mariologia I misteri della fede in Maria 2a edCHIESA ORTODOSSA RUSSA Fondamenti della dottrina sociale MONDIN B Lrsquouomo secondo il disegno di Dio 2a edBARILE R (ed) Il rosario Teologia storia spiritualitagrave PASINI G Il monachesimo nella Rusrsquo di Kiev PANE R La Chiesa armena Storia spiritualitagrave istituzioni MONDIN B La Trinitagrave mistero drsquoamore 2a edCOMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE Documenti 1969-2004 2a edDERMINE F M Carismatici sensitivi e medium 2a edLIVI A Filosofia e Teologia BARZAGHI G La Somma Teologica in Compendio BOSCHI B Due Testamenti una sola storia OLMI A (ed) Il peccato originale tra teologia e scienza

255

BOSCHI B Genesi Commento esegetico e teologico CARPIN A Donna e sacro ministero La tradizione ecclesiale anacronismo o fe del tagrave SPATARU D Sacerdoti e diaconesse La gerarchia ecclesiastica secondo i Padri Cap pa do ci CARPIN A Cipriano di Cartagine Il vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovoCOUSIN H-LEacuteMONON JP Le diverse correnti della religione ebraicaABADIE P-COUSIN H-LEacuteMONON JP Il monoteismo specificitagrave e originalitagrave

della fede ebraicaCOUSIN H-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-MEacuteASSON A Come gli ebrei leggevano

i testi sacriABADIE P-MASSONNET J Il culto nella societagrave giudaicaCOMBY J-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-RICHARD F La civiltagrave greco-romana

e la civiltagrave giudaicaLEacuteMONON JP-RICHARD F Gli Ebrei e lrsquoImpero Romano ai tempi di GesugraveCOGGI R Ripensando LuteroCARPIN A Angeli e demograveni nella sintesi patristica di Isidoro di Si vi gliaCARBONE G M Lrsquouomo immagine e somiglianza di DioCHARAMSA C Davvero Dio soffreCARPIN A La Redenzione in Origene santrsquoAnselmo e san TommasoSUH A Le rivelazioni private nella vita della ChiesaBARZAGHI G Soliloqui sul DivinoAA VV Approfondimento concettuale della fede e inculturazioneDA CRISPIERO M Teologia della sessualitagrave (esaurito)PERINI G I Sacramenti Battesimo Confermazione Eucaristia - IIPERINI G I Sacramenti e la grazia di Cristo Redentore - IMATTIOLI V La difficile sessualitagrave (esaurito)CARPIN A LrsquoEucaristia in Isidoro di SivigliaAA VV La coscienza morale e lrsquoevangelizzazione oggiGHERARDINI B Santa o Peccatrice (esaurito)SEMERARO M Il Risorto tra noi (esaurito)AA VV Le segravette religiose una sfida pastoraleTESTA B (ed) La nuova evangelizzazione dellrsquoEuropa nel Magistero di Gio van ni Paolo IIVICARIATO DI ROMA Prontuario teologico in preparazione agli Ordini e ai Mi ni ste riSPIAZZI R Cristianesimo e culturaAA VV Il matrimonio e la famigliaCAVALCOLI C La buona battagliaBARILE R La fatica di uno scribaBIAGI R Cristo profeta sacerdote e re

Edizioni Studio DomenicanoVia dellrsquoOsservanza 72 - 40136 Bologna - ITALIA

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  • 01 prime pagine SD 2-20 (pp01-04) pdf
  • 02 Sommario SD 2-20 (pp 05-06)pdf
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  • 04 Cap 1 (pp 37-63)pdf
  • 05 Cap 2 (pp 64-101)pdf
  • 06 Cap 3 (pp 102-133)pdf
  • 07 Cap 4 (pp 134-153)pdf
  • 08 Cap 5 (pp 154-190)pdf
  • 09 Cap 6 (pp 191-205)pdf
  • 10 Cap 7 (pp 206-232)pdf
  • 11 Sigle e abbreviazioni Indice annata 2020 (pp233-248)pdf
  • 12 Ultime pagine (pp249-256)pdf
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Page 4: Rivista semestrale di teologia sistematica Doctrina 2.2020.pdf3. l’analogia come chiave di volta del modo di pensare di san tommaso d’aquino 176 4. l’analogia nel Catechismo

Sacra DoctrIna

Rivista semestrale di teologia

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ISSN 0036-2190 Periodico della Provincia San Domenico in Italia dellrsquoOrdine deiPredicatori edito con autorizzazione del Tribunale di Bologna n 2569 del 10111955

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DirettoreEditor Antonio Olmi OP

Consiglio di redazioneAssociate Editors Membri del Dipartimento di Teologia Sistematicadella Facoltagrave Teologica dellrsquoEmilia-Romagna (FTER) Members of the Department of Systematic Theology of the Theological Faculty of Emilia-Romagna (FTER)

Consiglio scientificoScientific Board Giorgio Carbone OP Attilio Carpin OP Erio Castellucci Franccedilois Dermine OP Daniele Gianotti 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave Sergio Parenti OPCesare Rizzi Marco Salvioli OP Rocco Viviano SX

Il reclamo per la mancata ricezione di un quaderno va fatto entro tre mesidalla ricezione del quaderno successivo a quello di cui si lamenta la mancataconsegna

5

So m m a r i o

introduzione 9

iii ragione e fede nel CateChismo di P matteo ricci 371 P matteo ricci laquoapostolo della cinaraquo

tra grandezza e fraintendimento 372 il Catechismo di matteo ricci 443 il laquosenso della realtagraveraquo come fondamento

del dialogo interculturale 514 matteo ricci e le religioni cinesi

incomprensione o discernimento 57

iii ragione naturale e ragione SaPienziale

nel PenSiero di P matteo ricci 641 laquofilosofia implicitaraquo e senso della realtagrave 642 ragione naturale e ragione sapienziale 743 evangelizzazione e interculturazione 794 lrsquointerculturazione laquologocentricaraquo di P matteo ricci 825 educare alla ragione attraverso la matematica applicata

e la laquofilosofia implicitaraquo 876 dalla ragione naturale alla ragione sapienziale 937 dalla ragione alla fede 97

iii la teologia del CateChismo ricciano 1021 catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteo ricci 1022 il paradigma della teologia ricciana 1073 obbedienza alla realtagrave 1124 amore della sapienza 1205 Partecipazione al Λόγος 127

iiV il laquoParadigma di calcedoniaraquo e il realiSmo SaPienziale

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1341 la conoscenza del mistero di dio 1342 unitagrave-distinzione-ordinamento nel pensiero

di san tommaso drsquoaquino 1403 la teologia di san tommaso drsquoaquino

e la catechesi di P matteo ricci 148

iiV la mentalitagrave analogica nel PenSiero

di San tommaSo drsquoaquino e di P matteo ricci 1541 che cosrsquoegrave la laquoragione naturaleraquo 1542 quattro usi della ragione nella cultura occidentale 1653 lrsquoanalogia come chiave di volta del modo di pensare

di san tommaso drsquoaquino 1764 lrsquoanalogia nel Catechismo di P matteo ricci 181

iVi San tommaSo drsquoaquino e P matteo ricci la summa theologiae come nucleo teoretico

de il vero signifiCato di laquosignore del Cieloraquo (《天主實義》) 1911 la Via del realismo sapienziale 1912 il realismo sapienziale nella summa theologiae 1973 la summa theologiae come fonte di ispirazione e paradigma

di pensiero de il vero significato di laquosignore del Cieloraquo 200

Vii laquoil Primo PrinciPio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo ragione e Virtugrave Secondo San tommaSo drsquoaquino

e P matteo ricci 2061 la missione sapienziale di P matteo ricci 2062 lrsquoaspirazione alla sapienza come punto di partenza del dialogo 2103 lrsquouso della ragione come strumento condiviso di conoscenza 2174 lrsquoesperienza della virtugrave come anticipazione condivisa

della Via del Signore del cielo 225

Sigle e abbreViazioni 233

bibliografia 235

6

Matteo Ricci e san toMMaso drsquoaquinosette studi sul toMisMo sapienziale

Antonio olmi

Editorrsquos note Fr Matteo Ricci (1552-1610) of the Society of Jesusis a very renowned figure he was one of the founders of the Roman Catholic missions in China he was a scientist a mathematician an astronomer a cartographer he was able tolearn excellent Chinese he could understand Chinese culture in its minute details he managed to make friends with manyprominent Mandarins he wrote books that have left a lastinginfluence he lived the Christian virtues to a heroic degree he wasthe first foreigner to receive the honour of being buried in Beijinghe has become part of the official history of ChinaSt Thomas Aquinas (1225-1274) of the Order of Preachers iseven more well-known he is the Universal Doctor of the Churchhe wrote works of which it was said ldquoso many articles so manymiraclesrdquo he is considered ldquothe saintliest of the learned and themost learned of the saintsrdquo he was given a ldquoquite special placerdquoamongst the scholars of Catholic thought he was defined as ldquoa master in the art of thinkingrdquo as well as ldquoa guide both inproperly and suitably ordering the higher and more difficult formsof knowledgerdquo he was credited with the merit of ldquogiving pride ofplace to the harmony which exists between faith and reasonrdquoHowever it may seem that no deep relationship whatsoever couldbe established between the two of them they were too distant inhistory in their places of action in the activities they carried outActually the opposite is true Fr Matteo Ricci even without everexplicitly mentioning Aquinas in his works was a most significantrepresentative of a particular current of Thomism which we coulddefine as ldquosapiential Thomismrdquo ldquoSapientialrdquo Thomists feelacutely that the theoretical ldquoscientificrdquo apparatus of Thomism isnot an end in itself but a means to reach wisdom not only the

7SD 652 (2020) pp 7-36

wisdom ndash intellectual virtue but even more the Wisdom ndash gift of theHoly Spirit which perfects the virtue of charity This book is a collection of studies mostly written on the occasionof conferences in which Chinese and Western scholars tried to dialogue following Riccirsquos example in order to deepen mutualknowledge and friendship more important than ever in todayrsquos difficult world situation Probably these conferences were still tooldquoscientificrdquo to produce concrete results let us hope to have newopportunities to put into practice more closely the ldquosapientiallyThomisticrdquo teaching of the Jesuit from Macerata

8 A Olmi

9

intRoduzione

1 in senso generale per laquotomismoraquo si intende laquoil complesso delledottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquino [] e lacorrente di pensiero cui ha dato luogo nel corso della storiaraquo1 Questadefinizione nella sua elegante linearitagrave manifesta sin dal primo sguar-do un problema di fondo il pensiero dellrsquoAquinate e il pensiero dicoloro che hanno pensato il suo pensiero possono essere messi sullostesso piano E che dire di quelli che pensano laquoattraversoraquo il pensierodi tommaso per poterlo applicare a problemi sempre nuovi

in effetti il concetto di tomismo si presta a una pluralitagrave di inter-pretazioni lo si puograve intendere in riferimento esclusivo allrsquooperadellrsquoAquinate (che in tal caso puograve essere meglio detta tommasiana)o allrsquoopera dei suoi epigoni (definibile propriamente come tomista) losi puograve intendere in senso filosofico (in quanto rigorizzazione dellaragione naturale) o in senso teologico (in quanto sistematizzazionedel deposito della fede contenuto nella Rivelazione) lo si puograve intende-re in senso storico (come capitolo significativo nellrsquoevoluzione dellafilosofia e della teologia) o in senso teoretico (con particolare ammi-razione per la laquocattedrale di pensieroraquo da lui edificata) lo si puograve inten-dere in senso oggettivo (con interesse per i laquocontenutiraquo speculatividella dottrina di tommaso) o in senso soggettivo (con interesse per lelaquoformeraquo di pensiero usate da tommaso e per la possibilitagrave di appli-carle a contesti diversi da quello in cui sono state elaborate)

tenendo presente ndash da buoni tomisti ndash il primato della causalitagravefinale capace di costituire in totalitagrave ordinata lrsquoinsieme delle partipossiamo ipotizzare ancora una coppia di interpretazioni alternativedel concetto di tomismo il tomismo scientifico (che ha come fine laconoscenza rigorosa ed estensiva del pensiero dellrsquoAquinate in tutti isensi sopra descritti) ovvero il tomismo sapienziale (che ha come fineil raggiungere grazie alla conoscenza della Via aperta dal Doctorcommunis lrsquoesercizio della virtugrave e la santitagrave della vita)

1 laquotomismoraquo in VLI iV 873

Anche il tomismo scientifico e il tomismo sapienziale se si vuolessere fedeli allo laquostile di pensieroraquo proprio di tommaso ndash sempreteso a riconoscere e a realizzare la partecipazione del λόγος umano alΛόγος divino nella conformitagrave (mai espressamente dichiarata e sem-pre scrupolosamente cercata) al laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash nonpossono essere divisi neacute confusi neacute contrapposti come tutte le possi-bili concezioni del tomismo vanno uniti-distinti-ordinati debbonostare insieme laquosenza confusione senza mutamento senza divisionesenza separazioneraquo A tal fine occorre chiarire che cosa intendiamoper scienza e per sapienza quali sono i loro limiti qual egrave la possibileestensione della loro integrazione

2 nel linguaggio contemporaneo laquoscienzaraquo significa in generalelaquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerenti organiz-zate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenutecon metodologie rigorose secondo criteri propri delle diverse epochestoricheraquo2 con altre parole si puograve dire che la scienza egrave laquoun sapererigoroso ovvero una conoscenza caratterizzata da 1) chiarezza dellrsquoe-sposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagrave dei risultati4) ripercorribilitagrave del percorsoraquo

nella prospettiva gnoseologica aristotelico-tomista la scienza siinquadra nel dominio piugrave vasto della laquoconoscenza per astrazioneraquo(laquoconoscenza intellettivaraquo cognitio pure speculativa) operata dallrsquoin-telletto attraverso le attivitagrave dellrsquoastrazione (che conduce alla forma-zione dei concetti i quali colgono lrsquoessenza delle cose) del giudizio(che certifica la corrispondenza o non corrispondenza tra il concetto ela realtagrave o tra piugrave concetti) del ragionamento (che mette a confronto iconcetti e per inferenza ne forma di nuovi)3 Egrave esercitando con rigorequesta triplice attivitagrave che la conoscenza astrattiva puograve dirsi laquoscienzaraquoin senso proprio un sapere al tempo stesso universale (che non riguar-da quindi oggetti singoli) e dimostrativo (che a differenza dellrsquoopi-nione giunge a conclusioni certe e non solo probabili)

10 A Olmi

2 laquoScienzaraquo in VLI iV 1433 Cf STh i 85 5 c

11Introduzione

tale severa disciplina conduce lrsquolaquointelletto discorsivoraquo (ovvero laragione) a configurarsi come laquoragione scientificaraquo diversa quindi ndashnon essenzialmente ma per la sua modalitagrave di esercizio ndash dallalaquoragione naturaleraquo che nella ricerca delle cause non dispone di altristrumenti se non i primi princigravepi della conoscenza e le certezze origi-narie dellrsquoesperienza

Anche lo laquostile di pensieroraquo dello scienziato (di colui che ha lrsquohabitusdella ragione scientifica) presenta una caratteristica peculiare vale adire il ricorso metodico allrsquoanalisi ndash a quel procedimento conoscitivoche consiste nello scomporre i propri oggetti in parti piugrave semplici quin-di piugrave chiaramente conoscibili per poi ricomporle in una totalitagrave intera-mente avvolta e attraversata da una rete di relazioni causali

Uno dei grandi pregi del sapere scientifico egrave la sua piena comunicabilitagravei concetti dello scienziato in quanto laquoidee chiare e distinteraquo sono sempretraducibili nel linguaggio (sia pure formalizzato) e quindi possono esse-re trasmessi ad interlocutori che hanno cosigrave la possibilitagrave di ripercorreregli stessi itinerari di astrazione giudizio ragionamento giagrave percorsi dalloscienziato ndash e di condividere la sua conoscenza della realtagrave

3 nel confronto con le altre culture la civiltagrave occidentale apparecaratterizzata soprattutto nellrsquoEtagrave moderna e contemporanea da unparticolare (e perfino ipertrofico) sviluppo della ragione scientificanon egrave azzardato credere che lrsquounica laquoereditagrave dellrsquooccidenteraquo vale adire il lascito che la nostra civiltagrave saragrave stata in grado di tramandare allefasi successive della storia mondiale consista proprio nella laquoscienzaraquointesa sia come patrimonio di conoscenze sia come modalitagrave rigorosadi esercizio del pensiero astratto

lrsquouniversalitagrave della ragione scientifica implica non solo che chiun-que possa farne uso ma che possa essere applicata a qualsiasi oggettodi conoscenza in linea di principio e adattando opportunamente ilaquocriteri di scientificitagraveraquo ai quali ci si riferisce non crsquoegrave campo di studiche non possa essere inquadrato in prospettiva scientifica ndash non crsquoegraveproblema che non possa essere affrontato facendo uso del metodoscientifico oltre alle discipline logico-matematiche e a quelle speri-mentali (galileiane) le discipline storiche giuridiche economichefilologiche filosofiche e perfino la teologia possono essere strutturate

12 A Olmi

come laquoscienzeraquo cioegrave come laquosaperi rigorosiraquo caratterizzati da 1) chia-rezza dellrsquoesposizione 2) organicitagrave della struttura 3) controllabilitagravedei risultati 4) ripercorribilitagrave del percorso

Anche il tomismo inteso nella duplice accezione di laquocomplessodelle dottrine filosofiche e teologiche di san tommaso drsquoAquinoraquo e dilaquocorrente di pensiero cui [tale complesso] ha dato luogo nel corsodella storiaraquo puograve essere ndash ed egrave stato ndash inquadrato in prospettiva scien-tifica in particolare possiamo definire laquotomismo scientificoraquo qualsia-si ricerca che si ispiri in qualsiasi modo al pensiero dellrsquoAquinateavendo come fine il sapere rigoroso del suo oggetto cioegrave una cono-scenza che soddisfi i giagrave citati criteri di chiarezza organicitagrave control-labilitagrave ripercorribilitagrave

non solo correnti di pensiero esplicitamente animate dalla mentalitagraveanalitica come il laquotomismo analiticoraquo4 contemporaneo o segnatecomunque dal confronto con il positivismo e la scienza moderna come illaquoneotomismoraquo successivo allrsquoenciclica Aeterni Patris (1879) di papaleone Xiii5 rientrano a pieno titolo nel laquotomismo scientificoraquo ancheindirizzi come il laquotomismo rigidoraquo dei domenicani del XVii e XViiisecolo il laquotomismo moderatoraquo dei gesuiti del medesimo periodo illaquotomismo staticoraquo del Settecento il laquotomismo dinamicoraquo dellrsquoottocento6

hanno espresso la medesima fiducia di trovare nellrsquoopera di tommasouna dottrina certa (cioegrave dimostrabile e laquonecessariaraquo) e uno stile di pen-siero in grado di applicarla con sicurezza alla soluzione dei problemiriguardanti Dio il mondo lrsquouomo e le loro reciproche relazioni

4 malgrado i suoi innegabili vantaggi perograve la scienza ndash e in genera-le la conoscenza per astrazione ndash ha un limite costitutivo e insuperabilecome dice lrsquoAquinate laquola scienza si esaurisce nella sola ra gio neraquo7Essendo un abito intellettivo e costituendosi attraverso le operazionidellrsquoastrazione del giudizio e del ragionamento non puograve superare i

4 Cf G VEntimiGliA To be o esse5 Cf P DEzzA ndash G SAntinEllo laquoneoscolastica e neotomismoraquo 874-8806 Cf C GiACon laquotomismoraquo 12257 laquoScientia est in sola rationeraquo (STh ii-ii 47 16 ad 1)

confini della dimensione intellettuale resta per cosigrave dire una co no -scenza laquofreddaraquo distaccata incapace di coinvolgere le facoltagrave appeti-tive dellrsquoanima e quindi di muovere attraverso di esse la personaumana nella sua totalitagrave

Anche la mentalitagrave analitica che caratterizza lo scienziato e glipermette di svolgere adeguatamente il processo spesso lungo e com-plesso di laquoscomposizioneraquo e laquoricomposizioneraquo concettuale deifenomeni da lui indagati tende a semplificare schematizzare e indefinitiva a impoverire la rappresentazione della realtagrave non meravi-glia che lrsquoinvestigazione scientifica sia considerata inapplicabile neiconfronti di quelle manifestazioni dello spirito umano che non posso-no soffrire lrsquoimposizione di un controllo razionale (arte vita affettivavita spirituale esperienze del sacro)

il tomismo scientifico pertanto proprio nel tentativo di raggiunge-re il fine che si egrave proposto ndash cioegrave la conoscenza (astratta) rigorosa edestensiva del pensiero di tommaso e delle sue possibili implicazioni eapplicazioni ndash finisce con il produrre una rete ipertrofica di collega-menti tra quantitagrave di dati che nessun cervello umano riesce a padro-neggiare e che per condurre a progressi sostanziali nella conoscenzaandrebbe data in pasto alle macchine il vero tomista scientifico allafine dovrebbe essere unrsquointelligenza artificiale

ma san tommaso drsquoAquino non egrave stato soltanto una grande menteun insuperabile scienziato della fede ha avuto un grande cuore egrave statoun saggio e un santo Come fare per chiedere al Doctor communis unaguida esistenziale e spirituale un modo per orientarsi nella realtagrave lrsquoin-dicazione della Via che con lrsquouso della ragione conduce al salto dellafede e quindi al Dio della Rivelazione cristiana

la risposta puograve essere provando a studiare la sua opera da un puntodi vista diverso ndash ponendosi un fine diverso senza rinnegare le conqui-ste e il modus operandi del tomismo scientifico assumere un abito intel-lettivo superiore a quello della scienza lrsquoabito della sapienza8

13Introduzione

8 laquoCiograve che egrave per seacute noto ha natura di principio e viene percepito in maniera istanta-nea dallrsquointelletto Perciograve lrsquoabito che predispone lrsquointelligenza alla considerazione di

5 nella lingua italiana la parola laquosapienteraquo viene comunementeusata per indicare una persona laquoche egrave ricca di sapienzaraquo9 intesa comelaquoprofondo sapere condizione di perfezione intellettuale che si manife-sta col possesso di grande conoscenza e dottrinaraquo10 in questo senso lefigure del laquosapienteraquo e del laquosaggioraquo non coincidono interamente

in generale si puograve dire che mentre sapienza e saggezza sonoespressione ambedue di unrsquoalta perfezione intellettuale e moralequella pone piugrave lrsquoaccento sulla perfezione intellettuale questainvece sulla perfezione morale Specificamente la sapienza egravesoprattutto conoscenza delle cose nelle loro cause supreme la sag-gezza egrave la medesima conoscenza riferita perograve soprattutto allrsquoazio-ne morale azione morale essa stessa11

la concezione della sapienza come laquola piugrave alta conoscenza dellecose piugrave eccellentiraquo caratterizzata laquo1deg dallrsquoessere il grado di cono-scenza piugrave alto cioegrave piugrave certo e completo 2deg dallrsquoavere per oggetto le

14 A Olmi

codeste veritagrave si chiama intelletto ed egrave lrsquoabito dei (primi) princigravepi invece le veritagraveconosciute mediante altre nozioni non sono percepite allrsquoistante dallrsquointelletto mamediante una ricerca della ragione ed hanno natura di termine E un termine puograveessere di due tipi ultimo di un dato genere e ultimo in rapporto a tutta laconoscenza umana E poicheacute come si esprime il Filosofo ldquole cose che noi conos-ciamo da ultimo sono le prime e le piugrave note secondo naturardquo ciograve che egrave ultimorispetto a tutta la conoscenza umana egrave al primo posto come lrsquooggetto piugrave conosci-bile secondo natura Di ciograve si occupa precisamente la sapienza la quale considerale cause supreme come scrive Aristotele E quindi giustamente coordina e giudicadi tutte le cose poicheacute non si puograve dare un giudizio perfetto e universale se nonmediante un processo risolutivo fino alle prime cause ndash invece rispetto a ciograve che egraveultimo in questo o in quellrsquoaltro genere di conoscibili lrsquointelletto ottiene il suo com-pimento dalla scienza Perciograve ai diversi generi di conoscibili corrispondono abi ti discienze diverse la sapienza invece non puograve essere che unaraquo (STh i-ii 57 2)

9 laquoSapienteraquo in VLI iV 5410 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5411 Am moSChEtti laquoSapienzaraquo 316

15Introduzione

cose piugrave alte e sublimi cioegrave le cose divineraquo risale ad Aristotele chediversamente da Platone distinse tra sapienza e saggezza12 SeguendoAristotele san tommaso drsquoAquino considerograve la sapienza come unavirtugrave intellettuale13 laquola regina nel mondo del sapereraquo14

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragrave inun dato genere sapiente colui che considera le cause supreme di que-sto genere [] Colui dunque che considera la causa suprema dellrsquou-niverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute come dicesantrsquoAgostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine15

Drsquoaltra parte la sapienza puograve essere intesa in senso piugrave ampio co medote laquooltre che intellettuale anche spirituale e morale intesa co me sag-gezza unita a oculato discernimento nel giudicare e nellrsquooperare sia sulpiano etico sia sul piano della vita praticaraquo16 in questa prospettiva ilsapiente unisce in seacute le qualitagrave del saggio e dello scienziato trasmutandolein una sintesi superiore lo si potrebbe definire una persona laquoche ha grandecultura che possiede profonde conoscenze in particolare in una determi-nata disciplina e la capacitagrave di giudicare e di comportarsi con prudenzacon saggezza con buonsenso e di affrontare gli eventi di prendere deci-sioni e di risolvere problemi con luciditagrave con misura con razionalitagraveraquo17

intesa in questo senso allargato la figura del sapiente egrave certamenteuno dei piugrave alti esempi di realizzazione umana egrave colui che sa e che saagire che vede con maggiore luciditagrave degli altri il rapporto tra laveritagrave e il bene Un laquosapiente cattivoraquo egrave una contraddizione in terminiad operare il male egrave piuttosto lrsquoantitesi del sapiente lo laquostolto e insi-pienteraquo (Dt 326) in senso biblico laquoche ha occhi ma non vede che ha

12 laquoSapienzaraquo in DFil 76513 Cf STh ii-ii 45 2 14 laquoSapienzaraquo in DEST 55115 STh i q 1 a 6 16 laquoSapienzaraquo in VLI iV 5417 laquoSapiegravente2raquo in GDLI XVii 553

orecchi ma non oderaquo (Ger 515) il sapiente autentico invece egrave identi-ficato da tre caratteristiche essenziali lrsquoobbedienza alla realtagrave la ricer-ca della veritagrave il desiderio del bene

lrsquoobbedienza alla realtagrave18 consiste non solo nel riconoscere cheapparteniamo a un mondo incommensurabilmente piugrave grande e piugravecomplesso di noi armonicamente ordinato non solo nellrsquoaccettare lesue leggi e di conformarci ad esse ma anche nellrsquoassumere attiva-mente non per costrizione ma per libera scelta la condizione nellaquale ci troviamo a vivere rinunciando a qualsiasi atteggiamento pro-meteico19 e a quella laquoconoscenza del bene e del maleraquo (Gn 217) checonsiste nella volontagrave di determinare noi stessi che cosa egrave bene e checosa egrave male per noi cercando cosigrave di diventare laquocome Dioraquo (Gn 35)

la ricerca della veritagrave in senso sapienziale si fonda innanzituttonellrsquointendere la veritagrave stessa non come semplice evidenza ai sensi allaragione o allrsquointuizione spirituale non come conformitagrave con un criterioo una regola fissati dallrsquointelletto non come coerenza logico-formalenon come utilitagrave in senso pragmatico ma come adeguazione dellrsquointel-letto e della realtagrave20 tale concezione laquocomporta da un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva aperturao intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stessoraquo21 cercare di

16 A Olmi

18 il termine laquorealtagraveraquo laquodesigna in senso stretto ogni oggetto di esperienza in sensolato tutto ciograve che comunque esiste o puograve esistereraquo (V mAthiEU laquoRealtagraveraquo 1903)ovvero questo termine laquodesigna il modo drsquoessere delle cose in quanto esistano fuoridella mente umana o indipendentemente da essaraquo (laquoRealtagraveraquo in DFil 733)

19 nel mito greco Prometeo ha rubato i semi del fuoco a zeus il quale lo ha punitoincatenandolo a una roccia e inviandogli unrsquoaquila affincheacute gli rodesse il fegato perlrsquoeternitagrave laquoil significato del mito sta iscritto nel nome stesso di Prometeo che signi-fica pensiero preveggente Discendente dei titani porteragrave con seacute una tendenza allarivolta ma non egrave la rivolta dei sensi che egli rappresenta bensigrave quella dello spiritodello spirito che vuole eguagliarsi allrsquointelligenza divina o per lo meno rapire qual-che scintilla di luce non evoca il ricercare lo spirito per se stesso sulla via di unaautoelevazione progressiva ma lrsquouso dello spirito a fini di soddisfazione personaleraquo(laquoPrometeoraquo in DS ii 248)

20 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-91821 laquoVeritagraveraquo in DEST 647 laquoAdaequatio rei et intellectusraquo egrave la definizione della veritagrave

data da san tommaso sia in De Ver i 1 sia in STh i 16 1-2

17Introduzione

adeguare il proprio intelletto alla realtagrave esprime non solo una radicaleobbedienza ad essa ma il riconoscimento della sua perfezione costitu-tiva e quindi della sua bontagrave originaria

Pertanto il desiderio del bene che scaturisce dalla ricerca della veritagravenon egrave semplicemente laquounrsquoinfinita fuga da un significante allrsquoaltroraquo22 olaquoun gioco continuo di sostituzione di significanti tutti ugualmente ina-deguati in quanto tutti metonimici (o metaforici) rispetto al vero signi-ficato lrsquooggetto primitivo del bisognoraquo23 non egrave unrsquoenergia pulsionaleinterna allrsquoindividuo che scorre dal basso verso lrsquoalto (dalla profonditagravedella vita inconscia alla cosciente e superficiale attrazione fisica)24 oal contrario un flusso prodotto da laquomacchine desiderantiraquo25 che inve-ste lrsquoio dallrsquoesterno sul piano laquoorizzontaleraquo bensigrave unrsquoinclinazionelaquoverticaleraquo verso ciograve che egrave piugrave desiderabile percheacute egrave piugrave perfetto ndashverso il bene supremo dalla cui perfezione assoluta tutte le perfezioniparziali e limitate traggono origine26

il sapiente quindi ponendosi in atteggiamento obbedienziale neiconfronti della realtagrave egrave portato a ricercarne le cause seconde da que-ste risale alla Causa prima e conoscendola nella sua ragione di benesupremo non puograve che amarla laquocon tutto il suo cuore con tutta la suaanima e con tutta la sua menteraquo (mt 2237) al tempo stesso amando ilbene giunge a una conoscenza piugrave profonda della veritagrave e in questaconoscenza trova il pieno significato del proprio inserimento consape-vole e deliberato nellrsquoordine armonico della realtagrave il sapiente riper-corre senza soste questo circolo virtuoso e avvicinandosi sempre dipiugrave allrsquoorigine della suprema felicitagrave egrave per coloro che lo circondanolaquosale della terra e luce del mondoraquo (mt 513-16)

Arrivato al culmine di quella che puograve essere chiamata sapienza fi lo sofica e venuto in contatto con la sapienza teologica laquoche si fondasulla Rivelazione ed esamina i contenuti della fede raggiungendo il

22 n AbbAGnAno ndash G FoRnERo Storia della filosofia 43723 D GAlAti Teoria del linguaggio 5924 Cf laquolibidoraquo in DFil 53225 Cf G DElEUzE ndash F GUAttARi Macchine desideranti 26 Cf laquoPartecipazioneraquo in DEST 438-439

mistero stesso di Dioraquo27 chi ha progredito sulla Via dellrsquoobbedienzaalla realtagrave della ricerca della veritagrave del desiderio del bene egrave nelladisposizione di unire-distinguere-ordinare la propria sapienza creatu-rale alla sapienza suprema che laquoviene dallrsquoaltoraquo (Gc 315) che laquotuttoconosce e tutto comprenderaquo (Sap 911) che egrave elargita allrsquouomo comedono dello Spirito Santo che laquoconosce per connaturalitagrave presupponela fede e arriva a formulare il suo retto giudizio a partire dalla veritagravedella fede stessaraquo28

la meta finale della Via della sapienza quindi egrave la sapienza assoluta

chi conosce la causa piugrave alta in un dato genere ed ha la capacitagrave digiudicare partendo da essa tutto ciograve che appartiene a codesto gene-re si dice sapiente in tal genere di cose [] Chi invece conosce lacausa piugrave alta in senso assoluto cioegrave Dio egrave sapiente in senso asso-luto avendo la capacitagrave di giudicare o di ordinare tutte le cosemediante le leggi divine29

Se vale lrsquoequazione (analogica) sapienza = scienza + saggezza la dif-ferenza specifica che distingue la sapienza dalla scienza egrave data da unrsquoulte-riore modalitagrave della conoscenza che non sostituisce ma integra la laquocono-scenza per astrazioneraquo in direzione dellrsquoesperienza vissuta e di un mag-giore coinvolgimento dellrsquointera persona in effetti oltre al giudizio pro-priamente laquoastrattivoraquo lrsquoAquinate riconosce un altro tipo di giudizio

la rettitudine del giudizio puograve derivare da due fonti diverse primo dalperfetto uso della ragione secondo da una certa connaturalitagrave con lecose di cui si deve giudicare in materia di castitagrave p es puograve giudicarerettamente uno il quale ha imparato la morale mentre chi ha la virtugravedella castitagrave giudica rettamente per una certa connaturalitagrave30

18 A Olmi

27 FR 4428 FR 4429 STh ii-ii 45 1 30 STh ii-ii 45 2

19Introduzione

in generale laquoconnaturalitagraveraquo fa segno allrsquolaquoavere la stessa natura diqualcosa o di qualcunoraquo o al laquoconformarsi alla natura di qualcosa o diqualcunoraquo31 in questo caso intendiamo la parola nel secondo significatocioegrave come una relazione di convenienza fondata su una certa condivi-sione dellrsquoessere che produce unrsquoinclinazione affettiva A questo secon-do genere di giudizio corrisponde la laquoconoscenza per connaturalitagraveraquo(laquoconoscenza affettivaraquo cognitio per connaturalitatem quandam) chenon egrave la conoscenza dei propri affetti o sentimenti bensigrave lrsquouso degliaffetti finalizzato allrsquoacquisizione della conoscenza la laquoconoscenza perconnaturalitagraveraquo egrave unrsquoattivitagrave dellrsquointelletto ma fa uso di inclinazioniappetitive nella misura in cui gli atti della facoltagrave appetitiva (la volontagravee lrsquoappetito sensitivo) sono conosciuti dallrsquointelletto e ridondano inesso in questo tipo di conoscenza lrsquointelletto non astrae concetti marileva la laquorisonanza empaticaraquo tra la persona conoscente e la realtagraveconosciuta esso laquoafferraraquo il suo oggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione delsoggetto verso lrsquooggetto stesso ndash in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistentetra di essi Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile a un laquovedereraquo laco noscenza affettiva egrave paragonabile a un laquogustareraquo e si fonda sullrsquoamoreegrave operata sinergicamente dallrsquointelletto e dallrsquoaffetto dalla laquomenteraquo edal laquocuoreraquo e coinvolge lrsquointera persona32

Esercitandosi a conoscere nella duplice modalitagrave laquoastrattivaraquo elaquoaffettivaraquo la ragione scientifica diventa cosigrave ragione sapienziale checonsente di orientarsi nella realtagrave in modo da obbedirle e da essere inarmonia conoscitiva ed esistenziale con essa di cercare la veritagrave inmodo da adeguarsi ad essa senza riserve di desiderare il bene inmodo da vivere secondo virtugrave ed essere aperti senza riserve a riceve-re la Rivelazione di Dio

lo laquostile di pensieroraquo del sapiente (di colui che ha lrsquohabitus dellaragione sapienziale) egrave fondamentalmente analogico presenta cioegrave latendenza costante non a scomporre-ricomporre gli oggetti di cono-scenza come avviene con lrsquoanalisi ma a considerare simultaneamente

31 Cf laquoConnaturaleraquo in VLI i 89932 Sulla conoscenza per connaturalitagrave nel pensiero di san tommaso drsquoAquino cf

m DrsquoAVE niA La conoscenza per connaturalitagrave

20 A Olmi

le relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento che intercorrono tra diessi la mentalitagrave analogica puograve aiutare ad affacciarsi sulle supremerealtagrave inaccessibili alla scienza come il mistero di Dio (egrave uno soloma egrave distinto in tre Persone che sono in relazione asimmetrica ndash ilPadre genera il Figlio e non il contrario il Padre e il Figlio spirano loSpirito Santo e non il contrario) o come il mistero di Cristo (la suaPersona egrave una ma le sue nature sono distinte e la natura umana egravesubordinata alla natura divina) ma in generale egrave applicabile a qualun-que dimensione della realtagrave che non sia strettamente laquoanalizzabileraquo equando la conoscenza di ciograve che egrave noto in un certo ambito puograve persimilitudine far conoscere ciograve che egrave ignoto in un altro

A differenza della ragione scientifica perograve la ragione sapienziale nonegrave pienamente comunicabile Ciograve che in essa proviene dalla conoscenzaper astrazione puograve essere pensato in concetti e quindi espresso in parolema ciograve che deriva dalla conoscenza per connaturalitagrave non egrave per defini-zione concettualizzabile e quindi va compreso in modalitagrave extra-lingui-stiche (come lrsquointuizione o lrsquoispirazione) Vale in questo caso il princi-pio espresso allrsquoinizio del classico daoista 《道德經》Dagraveodeacutejīng(Libro della Via e della Virtugrave)ldquo知者不言 言者不知rdquo laquozhīzhě bugraveyaacutenyaacutenzhě bugravezhīraquo (laquoColui che sa non parla colui che parla non saraquo)33

6 Se il tomismo scientifico si prefigge di realizzare lrsquoideale delloscienziato (nel senso piugrave elevato e generale di laquoscienzaraquo) approfon-dendo attualizzando divulgando applicando alle piugrave svariate situa-zioni e problematiche il pensiero del Doctor communis il tomismosapienziale si propone usando gli stessi mezzi di realizzare lrsquoidealedel sapiente impresa a priori possibile percheacute riuscita in primoluogo allo stesso tommaso

la differenza nel fine perograve impone un cambiamento allo stile dipensiero che rimarragrave come nellrsquoAquinate (e nei tomisti scientifici) for-malmente analogico e materialmente analitico ndash analogico nel conosce-re la struttura della realtagrave analitico nellrsquoorganizzare ed esporre taleconoscenza ndash ma si lasceragrave guidare piugrave energicamente e consapevol-

33老子 lǎo zǐ《道德经》Dagraveo deacute jīng (Il libro della Via e della Virtugrave) 56 1

21Introduzione

mente dallrsquoempatia con la realtagrave Per i tomisti sapienziali il carattereintensivo dellrsquoessere non egrave una scoperta dellrsquointelletto ma scaturisceoriginariamente da unrsquoesperienza del sacro (lrsquoesperienza dei differentigradi di perfezione delle cose34 a cui Dante si riferisce dicendo laquola glo-ria di colui che tutto move per lrsquouniverso penetra e risplende in unaparte piugrave e meno altroveraquo35) il ruolo della ragione nella vita morale nonrisulta da una deduzione antropologica ma dallrsquoesercizio concreto dellevirtugrave le categorie filosofiche di derivazione aristotelica (come le coppieconcettuali atto-potenza essere-essenza sostanza-accidente forma-materia) non scaturiscono primariamente da considerazioni metafisichema sono innanzitutto una rigorizzazione del senso della realtagrave

Egrave la particolare attenzione al senso della realtagrave ndash inteso nella dupliceaccezione soggettiva e oggettiva di laquocapacitagrave di conoscere i princigravepiuniversali della realtagraveraquo e di laquoprincigravepi della realtagrave universalmente cono-sciutiraquo ndash che caratterizza in definitiva il metodo del tomismo sapienzia-le rispetto a quello del tomismo scientifico Pertanto chi si riferisce asan tommaso drsquoAquino come laquosapienteraquo (nel grado piugrave alto quindisanto e dottore della Chiesa) piuttosto che come laquoscienziatoraquo (in sensofilosofico e teologico) ricorreragrave alla laquofilosofia implicitaraquo36 piuttosto chea categorie piugrave formalizzate come quelle della metafisica tomista e saragravepropenso a servirsi di forme espressive laquoanalogicheraquo piuttosto che laquoana-liticheraquo ndash ovvero a utilizzare lrsquoargomentazione piuttosto che la dimo-strazione anche in forme poetiche e letterarie

7 malgrado la sua superioritagrave sul piano gnoseologico rispetto allascienza ndash come il laquogustareraquo egrave superiore al laquovedereraquo ndash la sapienza haun considerevole svantaggio al quale giagrave abbiamo accennato non egravecomunicabile attraverso il linguaggio o meglio egrave comunicabile soloquella parte di essa ottenibile laquoper astrazioneraquo o formulabile attraver-

34 Sulle laquocertezze ierologicheraquo originate dallrsquoessere conosciuto per connaturalitagrave cf A olmi laquoSenso della realtagraveraquo 157-158

35 DAntE AliGhiERi laquoParadisoraquo i 1-336 Sulla laquofilosofia implicitaraquo come laquonucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza

egrave costante nella storia del pensieroraquo cf FR 4

22 A Olmi

so concetti in questo senso la conoscenza sapienziale egrave paragonabilealla conoscenza estetica che puograve esprimere la bontagrave del suo oggettosolo attraverso elementi intellettualmente determinabili ndash che nellaconcezione tomista sono lrsquointegritas la proportio e la claritas37

Alla conoscenza estetica perograve egrave essenziale che il suo contenuto sialaquoil bene in quanto conosciutoraquo non in quanto fruito o posseduto il belloegrave laquociograve che visto piaceraquo ed implica lrsquoacquietarsi dellrsquoappetito alla sua solaconoscenza38 il contenuto della sapienza invece egrave dato insieme dal veroe dal bene per comunicare al tempo stesso la bontagrave del vero e la veritagravedel bene occorre utilizzare tutte le possibilitagrave espressive nel linguaggioed integrarle nella testimonianza vissuta di ciograve che viene affermato

tutto questo vale ovviamente anche per il tomismo sapienzialementre il tomista scientifico puograve limitarsi a dimostrare la veritagrave dellasua posizione il tomista sapienziale deve testimoniarne la bontagrave equesto non per dominare intellettualmente lrsquointerlocutore ma perdimostrargli la propria amicizia ndash come fece P matteo Ricci nel suosoggiorno in Cina dal 1582 al 1610

8 Su P matteo Ricci della Compagnia di Gesugrave nato a macerata il 6ottobre 1552 morto a Pechino lrsquo11 maggio 1610 si egrave scritto molto39 lasua audace e singolare figura di missionario40 lrsquoesperienza in Cina dal

37 Cf STh i 39 838 Cf laquobellezzabelloraquo in DEST 88-8939 Per un primo giro drsquoorizzonte sulla vasta bibliografia ricciana cf G CRiVEllER

Matteo Ricci 118-123 per una scelta selezionata di titoli occidentali su Ricci cf laquobibliografia riccianaraquo in m RiCCi Della entrata Xli-lii per una bibliografiaestesa anche allrsquoarea asiatica cf E RyDEn laquoExtensive bibliographyraquo 215-439

40 Per unrsquoequilibrata e sintetica presentazione della vita e delle opere di P matteo Riccicf G CRiVEllER Matteo Ricci P olmi laquoRicci matteo (i)raquo 155-157 su Riccidescritto con i tratti dellrsquoavventuriero rinascimentale cf JD SPEnCE Il Palazzo dellamemoria sulla sua figura di missionario o GEntili Lrsquoapostolo della Cina Sulla for-mazione umanistica e scientifica da lui ricevuta cf m REDAElli Il mappamondo15-60 m FoiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 J CASAnoVAS laquoil P Clavio profes-sore di matematicaraquo 229-239 RA mARykS laquoA Jesuitrsquos Educationraquo 103-111

23Introduzione

1582 sino al termine della sua vita41 i successi e i fallimenti della suaopera di evangelizzazione42 il coinvolgimento (postumo) nella cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo43 la riabilitazione tardiva44 le attesta-zioni di stima tributategli dagli ultimi papi45 tutto questo ha costituitomateria di narrazioni biografiche storiche missiologiche e storico-culturali che sembrano talvolta laquogirare intornoraquo senza neanche sfio-rarlo al punto focale della sua straordinaria attivitagrave la sua sapienza ilgesuita maceratese egrave stato al tempo stesso uno scienziato un saggioun uomo di Dio tali qualitagrave non coesistono nella sua figura comesommate o giustapposte bensigrave come unite-distinte-ordinate nel quadrodi una personalitagrave complessa e affascinante

Sulla possibilitagrave di attribuire al gesuita maceratese la qualifica dilaquoscienziatoraquo non sussistono dubbi Al Collegio Romano da lui fre-quentato dal 1573 al 1577 laquonei programmi di filosofia erano compresilo studio del sistema tolemaico gli Elementi di Euclide e le piugrave recentinozioni geografiche che costituivano il livello piugrave avanzato dellaconoscenza scientificaraquo46 egli studiograve inoltre con il grande matemati-

41 Sullrsquoattivitagrave di P matteo Ricci in Cina cf J Shih laquolrsquoattivitagrave missionariaraquo 255-266 R SAni laquolrsquoopera di P matteo Ricciraquo 69-102 A SERGiAnni Un cristianotra i cinesi Sul metodo missionario ricciano cf P bEonio-bRoCChiERi laquoStrategiamis sionariaraquo 167-187 A olmi laquoRagione naturale e ragione sapienzialeraquo 259-287Sullrsquointroduzione da parte di Ricci della scienza occidentale in Cina cf i iAn nAC Co nElaquomatteo Ricci e lrsquointroduzione delle scienzeraquo 199-218 thn FoSS laquola cartografia dimatteo Ricciraquo 177-195 G RiCCiARDolo laquoGeografia e cartografiaraquo 219-235R moRRESi laquola mnemotecnica di matteo Ricciraquo 177-197

42 Per una valutazione complessiva dellrsquoopera di evangelizzazione di P matteo Ricciinserita nel quadro delle vicende missionarie della Chiesa cattolica allrsquoinizio del-lrsquoetagrave moderna cf R SAni Unum ovile et unus pastor

43 Cf C SAntini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 115-162 Eacute DUCoRnEtLa Chiesa e la Cina

44 Cf SACRA ConGREGAtio DE PRoPAGAnDA FiDE Plane compertum est 24-2645 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 271-276 bEnEDEtto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

FRAnCESCo Messaggio del Santo Padre Francesco ai cattolici cinesi 246 m REDAElli Il mappamondo 23

24 A Olmi

co e astronomo Cristoforo Clavio47 e fece parte di un ristretto gruppo distudiosi da lui diretto allrsquointerno del Collegio Romano Pertanto laquola reputazione scientifica di cui Ricci godeva in Cina era ben fondatagrazie agli insegnamenti del Clavio poteacute comporre diversi trattati dimatematica arrivare a diffondere in Cina la geometria euclidea la cartografia lrsquoastrolabio e i fondamenti delle teorie astronomiche europeeraquo48

tuttavia lrsquointeresse di Ricci per la scienza non era fine a se stessoe non costituiva un tratto per cosigrave dire laquoindipendenteraquo della sua per-sonalitagrave esso si fondava su una radicata disposizione alla pratica dellevirtugrave dimodocheacute il suo laquoessere scienziatoraquo non puograve essere disgiuntodal suo laquoessere saggioraquo Scienza e saggezza si uniscono-distinguono-ordinano in lui in direzione di una compiuta realizzazione sapienzialeche suscitograve lrsquoammirazione di coloro che lo conobbero da vicino Dicedi lui il laquodottor Paoloraquo 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ (1562-1633) grande per-sonaggio nella storia della Cina suo amico e collaboratore da lui con-vertito al cristianesimo

47 Christoph Schluumlssel (secondo altri Christoph klau) della Compagnia di Gesugrave(1538-1612) il cui nome latino era Christophorus Clavius meglio noto in italiacome Cristoforo Clavio collaborograve alla riforma gregoriana del calendario e fu incorrispondenza con alcuni insigni scienziati dellrsquoepoca come Galileo Galilei etycho brahe Cf J CASAnoVAS laquoil P Clavio professore di matematicaraquo 229-239

48 tra le opere scientifiche scritte e pubblicate da Ricci in Cina in collaborazione coni suoi amici e discepoli le piugrave importanti sono RiCCi m 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash李之藻 lǐ zhīzǎo 《坤輿萬國全圖》 Kūnyuacute wagravenguoacute quaacutentuacute (Mappa completa dellamiriade dei paesi del mondo) [1602] in 朱維錚 zhū WEacuteizhēnG (ed)《利瑪竇中文著譯集》

Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute (Raccolta di scritti e traduzioni in cinese di MatteoRicci) 171-226 iD《渾蓋通憲圖說》 Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento) [1607] Ibid 311-435《乾坤體義》 Qiaacutenkūn tǐyigrave(Spiegazione della struttura del Cielo e della Terra) [1608] Ibid 513-552 iD《圜容較》

Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche) [1609] Ibid 555-583 iD《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica) [1613] Ibid 643-652m RiCCi 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU ndash 徐光启 Xuacute GUānGQǐ 《測量法義》 Cegraveliaacuteng fǎyigrave(Teoria e metodo delle misure) [1607] Ibid 587-640 iD《幾何原本 》Jǐheacuteyuaacutenběn (Elementi di geometria) [1607] Ibid 293-308

25Introduzione

Dopo averlo ascoltato parlare non vi era alcuno che non restassecontento e soddisfatto come se avesse trovato qualcosa di cui eraprivo io ebbi tra gli altri lrsquoopportunitagrave di accompagnarlo gli chiesiinformazioni e ottenni importanti insegnamenti Dunque ciograve che ioavevo sentito e imparato in precedenza in realtagrave erano solo feccia ecenere anzi appena una parte infinitesimale di essi nello studionulla gli egrave nascosto e il suo scopo principale egrave mostrare chiaramenteil reale e vero Signore Dal mattino alla sera ogni momento il suopensiero egrave rivolto a lui non germoglia nel suo cuore alcun tipo disentimento desiderio o aspirazione anche se non riguardano la suapersona o non sono stati espressi dalla sua bocca tutte queste tenta-zioni sono spazzate via nella ricerca della cosiddetta esperienza dellaperfezione tra le centinaia e migliaia di parole dette da lui nel corsodei suoi continui spostamenti dei penosi commiati e durante le con-versazioni sui piugrave svariati argomenti o nei discorsi pronunciati neibanchetti non ne ho trovata alcuna che non fosse conforme aiprincigravepi di lealtagrave e di pietagrave filiale o che non fosse conforme aiprincigravepi e alla morale del tempo Ciograve egrave percheacute nei suoi libri non sitrovano questi concetti e la sua religione ammonisce contro di essiPer tutta la vita avevo provato diletto nel dubitare fino a che comequando le nuvole si diradano non trovai piugrave nulla di cui dubitare untempo ero anche io in grado di dare spiegazioni fino a che egrave statocome nuotare nellrsquooscuritagrave non trovai piugrave alcuna spiegazioneAllora cominciai a seguirlo e a chiedergli insegnamenti49

Unrsquoaltra impressionante testimonianza sulla nobiltagrave drsquoanimo e sul-lrsquoacume intellettuale dello 西泰 Xītagravei il laquoGrande drsquooccidenteraquo (comeRicci veniva talvolta chiamato) egrave quella data da un altro amico e col-laboratore 李之藻 lǐ zhīzǎo (1565-1630)

Dopo averlo conosciuto meglio pian piano ho compreso che eglisegue la giustizia adora la veritagrave e contesta le dottrine eterodosse

49 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《跋二十五言》Baacute Egravershiacutewǔ yaacuten (Postfazione alle Ven ti cin quesentenze) 75

26 A Olmi

ha sempre in mano dei libri e dopo averli letti riesce a recitarlidalla prima parola allrsquoultima e dallrsquoultima alla prima Conosce per-fettamente le dottrine sulla vita e sulla sorte dellrsquouomo egrave bravo inastronomia e possiede lrsquoabilitagrave di disegnare mappe conosce lamatematica e cose ignorate dai sapienti confuciani che pur avevanoaccumulato di generazione in generazione ricchissime conoscenzeDimostra e spiega frequentemente le sue nuove conoscenze senzanascondere nulla Credo dunque che sia una persona erudita esapiente [Dal primo incontro con lui] fino ad oggi sono passatiquasi dieci anni nei quali si egrave perfezionato ulteriormente le paro-le i comportamenti e i pensieri incontrollati sono giagrave scomparsi inlui mentre la virtugrave che sta perfezionando in armonia con il Cielocon lrsquouomo e con se stesso egrave diventata sempre piugrave pura De si de ran -do di fare del bene al mondo si perfeziona sempre di piugrave e non famai discorsi aggressivi miranti a soppiantare [la nostra civiltagrave] Chinon lo conosce bene non riesce a capirlo ma chi lo comprende egravesempre persuaso gioiosamente da lui ogni tanto gli chiedo dei con-sigli se li seguo di solito le cose vanno bene se non le ascolto mene pento spesso Dunque lo considero come lrsquouomo perfettolrsquolaquouomo perfettoraquo egrave simile alla natura ma non diverso dagli uomini[comuni]50

lrsquoevangelizzazione della Cina per il gesuita maceratese non potevache avvenire attraverso una compiuta laquoeducazione della ragioneraquo ragio-ne naturale ragione scientifica ragione sapienziale la ragione naturaleviene sempre presupposta nei suoi scritti e talvolta strenuamente difesain particolare contro le deviazioni ad essa imposte dalle religioni alloradiffuse in Cina daoismo buddhismo neo-confucianesimo che non solosembravano violare il principio di causalitagrave (con lrsquoidea dellrsquoorigine dellecose dal laquonullaraquo [無 wuacute] o dal laquovuotoraquo [空 kōng]) ma anche contenereuna serie di credenze ndash come quella della trasmigrazione delle anime odellrsquoidentitagrave sostanziale dellrsquouomo con Dio o dellrsquouomo con la materia ndash

50李之藻 lǐ zhīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitolidi un uomo strano) 365

27Introduzione

che apparivano in stridente contrasto con alcune certezze originariedel senso della realtagrave

la ragione scientifica egrave stata quella che ha assicurato a Ricci imaggiori e piugrave duraturi successi anche tra i cinesi che non si conver-tirono al cristianesimo i suoi scritti di cartografia di astronomia diaritmetica di geometria riscossero grande interesse ad esempio laMappa completa della miriade dei paesi del mondo ebbe sedici edi-zioni e la traduzione (in collaborazione con 徐光啟 Xuacute Guāng qǐ) deiprimi sei libri degli Elementi di geometria di Euclide fu ripresa e com-pletata nel XiX secolo ma nella visione ricciana laquolo studio dei feno-meniraquo e in particolare dei numeri che laquosono precisi solidi autorevolie succintiraquo egrave solo il primo gradino della scala che porta alla laquocoltiva-zione di seacute e [al] servire il Cieloraquo51 abituarsi a ragionare su di essi svi-luppa quella capacitagrave di pensiero analitico che costituisce la partelaquoscientificaraquo della sapienza

E in effetti egrave la capacitagrave di usare la ragione sapienziale ciograve che interessamaggiormente Ricci e che lui vorrebbe trasmettere ai suoi interlocutoricinesi tra i suoi scritti i piugrave espliciti nel proporre questo modo di pensare ndashche conduce il lettore virtuoso ad avvertire la necessitagrave esistenziale oltreche morale oltre che teoretica del laquosalto della federaquo ndash sono il《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia) pubblicato nel 1595 a 南昌 naacutenchāng lo《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) pubblicato nel 1605a Pechino il《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān (Dieci capitoli di un uomostrano) pubblicato a Pechino nel 1608 e soprattutto il Catechismoovvero il 《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) pubblicato anchrsquoesso a Pechino nel 1603

il Catechismo egrave un esempio perfettamente compiuto di laquotomismosapienzialeraquo come lo abbiamo delineato che si articola nei seguentielementi fondazione del discorso su veritagrave indiscutibili e imprescindi-bili messe in luce dal senso della realtagrave e della laquofilosofia implicitaraquo(tra le altre i princigravepi di causalitagrave e di non-contraddizione) visione

51 徐光啟 Xuacute GUānG Qǐ《刻幾何原本序》kegrave Jǐ heacute Yuaacuten běn xugrave (Prefazione allrsquoedi-zione xilografica degli Elementi di geometria) 90

28 A Olmi

analogica della realtagrave che si basa implicitamente laquosul paradigma diCalcedoniaraquo (cioegrave sul riconoscimento della realtagrave come laquorelazione direlazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento simultaneamente in atto)articolazione analitica del pensiero che circoscrive in modo chiaro edistinto i concetti-cardine del ragionamento costante riferimento(implicito) al sistema filosofico-teologico di san tommaso drsquoAquinoelaborazione metafisica ridotta soprattutto per quel che riguarda lrsquousodi concetti formalizzati e di termini tecnici riferimento a intuizionisapienziali giagrave riconosciute come tali (nel caso specifico da partedegli autori classici cinesi) riferimento a veritagrave appartenenti allaRivelazione presentate nella loro conformitagrave alla ragione universaleuso retorico-argomentativo del linguaggio volto a coinvolgere il letto-re non solo sul piano intellettuale ma anche affettivo (rivolgendosi alui come persona e non solo come soggetto pensante)

in tal senso il fatto che il Catechismo ricciano sia stato scritto informa di dialogo tra un letterato occidentale (alter ego di Ricci stesso)e un letterato Cinese (alter ego dei numerosi intellettuali con i qualiRicci fu in relazione di stima e cordialitagrave) egrave particolarmente degno dinota percheacute mette in luce lrsquoimportanza dellrsquoamicizia come relazioneumana fondamentale senza la quale la ricerca della sapienza ndash comeaspirazione condivisa al Vero e al bene ndash non sarebbe possibile neacuteavrebbe significato

9 laquolrsquoamicizia [] fu un tratto essenziale della vita di Ricci ilgesuita visse lrsquoamicizia non solo come un tema intellettuale (scrivendoproprio sullrsquoamicizia il suo primo libro in cinese) ma fu una personacapace di vera amiciziaraquo52 non solo verso i compagni di missione ma verso i cinesi con i quali fu piugrave strettamente in contatto tra di essi oltre ai giagrave citati Paolo 徐光啟 Xuacute Guāngqǐ e leone 李之藻lǐ zhīzǎo sono da citare michele 楊廷筠 yaacuteng tiacutengyuacuten (1562-1627)e Filippo 王徵 Waacuteng zhēng (1571-1644)53 i primi tre sono considera-ti i laquotre pilastriraquo (三柱石 sān zhugrave shiacute) e con lrsquoaggiunta del quarto i

52 G CRiVEllER Matteo Ricci 9453 i nomi latini preposti al cognome-nome cinese sono quelli imposti allrsquoatto del

battesimo

29Introduzione

laquoquattro saggiraquo (四賢 sigrave xiaacuten) della Chiesa in Cina laquoEssi non solohanno sostenuto economicamente lrsquoevangelizzazione della Cina mahanno anche contribuito dinamicamente allrsquointegrazione tra la cultura(in particolar modo confuciana) e il cristianesimo scrivendo libripubblicandoli e collaborando con le traduzioni dei missionariraquo54Questi laquoletterati convertiti al cristianesimoraquo55 possono essere conside-rati i capostipiti di quella schiera di laici laquocui non si renderagrave mai suffi-cientemente omaggioraquo56 percheacute egrave alla loro opera generosa e a volteeroica che si deve il solido radicamento della Chiesa cattolica in Cina

Dal nostro punto di vista egrave importante notare come questi letterati-funzionari ndash che erano quindi originariamente in piena sintonia con illoro ambiente culturale ndash non solo si convertirono al cristianesimo malo fecero seguendo la laquoVia della ragione sapienzialeraquo proposta dal lorosapiente amico il laquoconfuciano drsquooccidenteraquo (西儒 Xīruacute)57 Paolo XuGuangqi laquoletterato e scienziato matematico astronomo studioso diagricoltura giunto ai piugrave altri gradi della burocrazia imperiale uomointegro di grande fede e vita cristiana dedito al servizio del suo Paese eche occupa un posto di rilievo nella storia della cultura cineseraquo58 chia-mava la dottrina cristiana laquodottrina (o scienza) del Cieloraquo (天學

tiānxueacute)59 distinguendo-ordinando-unendo in essa le diverse dimensio-ni degli studi naturali della ricerca della virtugrave e del servizio di Dio

la laquodottrina santaraquo (shegravengxueacute 圣学) che riguarda la dimensione sal-vifica dellrsquouomo in Cristo e lrsquolaquoinsegnamento praticoraquo (shiacutexueacute 实)che riguarda la dimensione antropologica ndash includente il perfezio-namento di se stessi e lo studio delle scienze ndash si trovano perfetta-mente in armonia nella laquodottrina del Cieloraquo60

54 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 10755 E GiUniPERo laquoXu Guangqiraquo 2856 Eacute DUCoRnEt La Chiesa 82 57 Cf 利瑪竇 ligrave mǎ DograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro

elementi) 16658 bEnEDEtto XVi Quarto recurrente saeculo 36059 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 87 60 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 111

30 A Olmi

michele yang tingyun laquoletterato di talento giunto ai gradi altidella burocrazia imperiale [] uomo generoso di grande fede e vitacristiana dedito al servizio dei poveri e alla loro educazioneraquo61 haofferto unrsquointerpretazione originale di Cristo nel contesto del dialogotra confucianesimo e cristianesimo62 puograve essere considerato laquoil primoteologo cineseraquo63 la sua visione teologica egrave improntata al realismoed egrave pienamente concorde con il senso della realtagrave (come richiede laragione sapienziale) ndash al contrario quindi delle concezioni filosofico-religiose daoista e buddhista

insieme a Xu Guangqi yang tingyun sostenne che il cristianesimonon solo egrave laquoinsegnamento sacroraquo (shegravengxueacute 圣学) ma anche laquoinse-gnamento realisticoraquo (shiacutexueacute 实学) che viene spesso consideratocome lrsquoopposto dellrsquolaquoinsegnamento vuotoraquo (xūxueacute 虚学) edellrsquolaquoinsegnamento misteriosoraquo (xuaacuten xueacute 玄学) (inteso come nonverificabile) di laozi e di buddha64

Anche leone li zhizao fu laquoun letterato di grande talento scienzia-to astronomo geografo musicologo matematico e filosofo giunto aigradi alti della burocrazia imperiale uomo integro di vita cristianadedito al servizio del suo Paeseraquo65 Avendo due mogli ndash come permes-so dal confucianesimo ndash non poteacute ricevere il battesimo ma ebbe unagrande ammirazione per la dottrina e lo stile di vita cristiano Per testi-monianza dello stesso Ricci

Delle cose della nostra santa fede sta molto bene instrutto e stetteper essere battizzato se non gli avessero i Padri scoperto lrsquoimpedi-mento della Poligamia il quale promette egli che toglieragrave di casa

61 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12162 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35863 Cf G CRiVEllER Preaching Christ 35664 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 12665 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 132

ma egli tiene la nostra santa religione per vera e cosigrave la predica etessorta agli altri a essa come se fusse Christiano e giagrave molti di suacasa hanno pigliato il santo battesimo e sono frarsquo migliori Christianidi tutti66

il perfezionamento di seacute secondo leone li zhizao coinvolge tuttele facoltagrave della persona umana e richiede la conoscenza delle creaturecome del Creatore lrsquoideale sapienziale si mostra chiaramente nellrsquoideache per servire il Signore occorrano sia lrsquoadesione della volontagrave edella ragione sia lo sforzo di comprendere chi egrave Dio e chi egrave lrsquouomo67

Al pari degli altri letterati convertiti al cristianesimo Filippo Wangzheng fu un mandarino di alto grado alla passione per la matematicae le scienze naturali unigrave anche notevoli doti di inventore laquobuddhistadallrsquoinfanzia e poi daoista per circa ventrsquoanniraquo68 arrivograve al battesimodopo un approfondito studio della dottrina cristiana Sapienza umana esapienza cristiana si incontrano in lui nella considerazione che egliebbe del timore di Dio cioegrave dellrsquoatteggiamento che porta il credente asentirsi costantemente in presenza del Signore non avendo paura dilui ma essendo consapevole della Sua trascendente maestagrave SecondoFilippo Wang zheng laquolrsquoamore cristiano deve avere il timore di Diocome suo fondamento e il timore di Dio presume la conoscenza dellaSua volontagraveraquo69 il che a sua volta richiede lrsquouso approfondito dellalaquoretta ragioneraquo ndash cioegrave della ragione disciplinata dalla virtugrave

Una tale fioritura intorno al gesuita maceratese di amicizie cosigraveammirevoli non solo dal punto di vista cristiano ma anche in una pro-spettiva nobilmente umana non puograve considerarsi accidentale neacute puograveessere genericamente ascritta alla comune condivisione della fede cat-tolica Essa egrave la diretta conseguenza del particolare tipo di dialogo cheRicci seppe instaurare con i letterati cinesi non un dialogo strumentaleil cui carattere specifico consiste nella manipolazione dellrsquointerlocutore

31Introduzione

66 m RiCCi Della entrata 37567 Cf SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 13468 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 14269 SUn XUyi 孙旭义 La ragione umana 145

32 A Olmi

al fine di portarlo a condividere la propria posizione non un dialogocontestuale discussione garbata che si distingue per la ricerca del con-senso magari superficiale ed effimero tra i partecipanti non un dialogosettoriale svolto tra specialisti che restringono il dibattito a un soloargomento di interesse comune ma un dialogo sapienziale che ha invista il bene piugrave alto che deriva dalla condivisione della veritagrave che egraveresa possibile dallrsquoadeguazione obbedienziale degli interlocutori allarealtagrave E P matteo Ricci riuscigrave a svolgere questo tipo di dialogo einstaurare questo tipo di amicizie percheacute seppe incarnare in modo cre-dibile ndash nel contesto del confronto interculturale e interreligioso ndash quelmodello di sapienza cristiana che san tommaso drsquoAquino ha dato allaChiesa e al mondo in modo cosigrave esemplare

10 nel presente lavoro non si parleragrave di tomismo sapienziale inmodo sistematico come sarebbe apparso desiderabile proprio inomaggio alla modalitagrave tommasiana di esposizione del pensiero pre-sentiamo invece sette studi giagrave editi in pubblicazioni italiane eo cine-si completamente riveduti alcuni tradotti dallrsquoinglese Cinque di essisono stati scritti in occasione di convegni tenutisi in italia a hongkong a taiwan nella Cina continentale70 in qualche modo tutti fanno

70 laquoScienza Ragione Fede il genio di P matteo Ricciraquo macerata 4-6 marzo 2010organizzato dallrsquoUniversitagrave degli Studi di macerata dalla Pontificia UniversitagraveGregoriana dallrsquoUniversitagrave Cattolica del Sacro Cuore di milano ldquo天主教与国

对话本地化与责任rdquolaquotiānzhǔjiagraveo yǔ zhōngguoacute duigravehuagrave běndigravehuagrave yǔ zeacuteregravenraquo(ldquoCatholic Church in China Dialogue harmony and Responsibilityrdquo) 香港

Xiānggǎng (hong kong) 8 novembre 2013 organizzato da 原道交流学会

yuaacutendagraveo Jiāoliuacute Xueacutehuigrave (yuan Dao Study Society) ldquo托马斯阿奎那与中世纪

哲学rdquolaquotuōmǎsī ākuiacutenagrave yǔ zhōngshigravejigrave zheacutexueacuteraquo (ldquothomas Aquinas and themedieval Philosophyrdquo) 武汉 Wǔhagraven 14 novembre 2014 organizzato da 武汉大

学哲学学院 Wǔhagraven Dagravexueacute zheacutexueacute Xueacuteyuagraven (School of Philosophy WuhanUniversity) ldquo上海大学第三届明清天主教研究工作坊rdquolaquoShagravenghǎi Dagravexueacute digrave sānjiegrave miacuteng Qīng tiānzhǔjiagraveo yaacutenjiū gōngzuogravefaacutengraquo (ldquothe third Workshop onCatholic Studies in China Scholastic Philosophy in Chinardquo) 上海 (Shagraveng hǎi) 17ottobre 2015 organizzato da 上海大学文学院 Shagravenghǎi dagravexueacute weacutenxueacute yuagraven

33Introduzione

riferimento al tema del tomismo sapienziale di P matteo Ricci dapunti di vista diversi e complementari

il primo studio laquoRagione e fede nel Catechismo di P matteoRicciraquo presenta innanzitutto la figura di Ricci sullo sfondo delle valu-tazioni profondamente contrastanti che ne sono state date laquoapostolodella Cinaraquo e missionario esemplare da un lato laquostrategaraquo culturale efautore di un dialogo puramente strumentale dallrsquoaltro ma gli equivo-ci piugrave grandi a suo riguardo sono nati dallrsquoincomprensione da parte dialcuni autorevoli interpreti dei rapporti esistenti tra ragione e fede

Un chiarimento illuminante di tale problema viene dalle pagine delCatechismo ricciano il costante appello alla ragione sapienziale ndashcostellato da riferimenti impliciti ma puntuali al pensiero di santommaso drsquoAquino ndash permette al letterato occidentale di condurreprogressivamente il suo interlocutore (il letterato Cinese) dai primiprincigravepi della ragione naturale agli elementi fondamentali dellaRivelazione cristiana Questo itinerario passa anche attraverso lrsquoeser-cizio di una critica radicale agli elementi di irragionevolezza presentinelle religioni (ovvero filosofie religiose) allora presenti in Cina ildaoismo il buddhismo e il neo-confucianesimo

il secondo studio laquoRagione naturale e ragione sapienziale nel pen-siero di P matteo Ricciraquo inizia con lrsquoattribuire il corretto funziona-mento della ragione naturale al riconoscimento di alcune veritagrave uni-versali che appartengono allrsquoessere umano in quanto tale e che debbo-no pertanto essere ritenute vere e proprie laquocostanti antropologicheraquola laquostrategia missionariaraquo del gesuita maceratese richiedeva necessa-riamente il passaggio dalla ragione naturale alla ragione sapienziale eda questa alla fede nella Rivelazione cristiana lrsquoindividuazione deilaquosemi del Verboraquo nel Paese di mezzo la loro depurazione da errori edistorsioni e il loro uso teologico al fine di rendere pienamente com-

(College of liberal Arts Shanghai University) ldquo多瑪斯哲學思想論壇自然法

德行倫理與人的完滿實現rdquo laquoDuōmǎsī zheacutexueacute sīxiǎng lugraventaacuten zigraveraacuten fǎ deacutexiacutengluacutenlǐ yǔ reacuten dewaacutenmǎn shiacutexiagravenraquo (ldquonatural law Virtue Ethics and humanFlourishing the Philosophy of St thomas Aquinasrdquo) 台北 taacuteiběi 24-25 maggio2019 organizzato dalla 輔仁大學 Fǔreacuten dagravexueacute (Fu Jen Catholic University)

prensibile la Rivelazione da parte della civiltagrave cinese costituiscono letre tappe attraverso cui si articola la laquopedagogia della ragioneraquo operatada Ricci insieme allrsquoinsegnamento ai dotti cinesi della matematica edi alcuni elementi di scienza e tecnologia occidentali che avrebbe loroconsentito di ragionare in modo sistematico necessario alla conoscen-za approfondita della dottrina cattolica

il terzo studio laquola teologia del Catechismo riccianoraquo verte in par-ticolare sul rapporto tra catechesi e teologia nellrsquoopera di P matteoRicci Se con il termine laquoteologoraquo si intende in senso stretto il laquopro-fessionista della teologiaraquo non ogni missionario deve o puograve essereun teologo se con questa parola si intende invece chi riflette suimisteri della fede cristiana per conoscerli meglio e per renderli piugravefacilmente comunicabili allora ogni missionario che cerchi di evange-lizzare una cultura diversa dalla propria puograve dare un contributo fonda-mentale alla ricerca teologica in questo senso il gesuita maceratesepuograve essere considerato laquoteologoraquo a pieno titolo particolarmente grazieallrsquouso della ragione sapienziale informata dal sistema teologico-filo-sofico di san tommaso drsquoAquino quale viene esercitata in modomagistrale nel Catechismo il modello di conoscenza teologico-filoso-fica delineato nel capolavoro ricciano si incentra sullrsquolaquoobbedienza allarealtagraveraquo (lrsquoaccettazione delle certezze originarie dellrsquoesperienza e deiprimi princigravepi della conoscenza) sullrsquolaquoamore della sapienzaraquo (il desi-derio di vivere secondo ragione in modo da giungere alla virtugrave e adaprirsi allrsquoazione della grazia divina) sulla laquopartecipazione al Λόγοςraquo(la conformazione della ragione umana al Verbo divino)

il quarto studio laquoil ldquoparadigma di Calcedoniardquo e il realismosapienziale di san tommaso drsquoAquino e di P matteo Ricciraquo mette atema quella che puograve essere considerata la veritagrave suprema della ragionesapienziale cioegrave la laquostruttura del mistero di Dioraquo la quale consistenella laquorelazione di relazioniraquo ndash unitagrave distinzione ordinamento ndash chelega le tre Persone della SS trinitagrave e che caratterizza altresigrave tutti imisteri divini (quello cristologico in primo luogo) tale struttura for-mulata dogmaticamente al Concilio di Calcedonia (451) caratterizzaimplicitamente la costruzione filosofico-teologica dellrsquoAquinate edefinisce anche lrsquoatteggiamento conoscitivo adottato da Ricci nellasua catechesi missionaria in particolare nel Catechismo dove gli per-

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mette di tradurre le veritagrave rivelate in termini comprensibili da parte deicinesi suoi contemporanei senza compromettere lrsquoequilibrio tra lachiarezza della dottrina e la prudenza dellrsquoazione pastorale

il quinto studio laquola mentalitagrave analogica nel pensiero di san tom ma sodrsquoAquino e di P matteo Ricciraquo ha un interesse prevalentemente gno-seologico in esso si parla innanzitutto dei contenuti caratteristicidella laquoragione naturaleraquo in particolare di ciograve che viene detto laquosensocomuneraquo laquobuon sensoraquo o meglio laquosenso della realtagraveraquo confrontandola concezione laquoclassicaraquo di Reacuteginald Garrigou-lagrange con quellapiugrave recente di Antonio livi Poi si confrontano i quattro laquostiliraquo olaquomentalitagraveraquo o laquoprocedimenti conoscitiviraquo che sembrano modularetutta la produzione del pensiero umano lrsquoanalisi la sintesi la dialetti-ca lrsquoanalogia in particolare viene presa in esame questrsquoultima consi-derandone la classificazione come egrave stata elaborata da Aristoteleripresa da tommaso fissata dal Gaetano e riproposta dagli esponentimoderni della neo-retorica (in particolare Chaiumlm Perelman e lucieolbrechts-tyteca) infine si individua nellrsquoanalogia la chiave di voltadel pensiero di san tommaso e se ne valuta lrsquoimportanza nella costru-zione filosofico-teologica del Catechismo ricciano

il sesto studio laquoSan tommaso drsquoAquino e P matteo Ricci la Sum maTheologiae come nucleo teoretico de Il vero significato di ldquoSignore delCielordquo (《天主實義》)raquo individua nel laquorealismo sapienzialeraquo lrsquoele-mento comune al pensiero tommasiano e alla catechesi ricciana con-solidando cosigrave lrsquoattribuzione del pensiero di Ricci allrsquoambito del tomi-smo sapienziale in questo scritto si argomenta in particolare lrsquoesi-stenza di una vera e propria laquoVia della ragione sapienzialeraquo una com-binazione di virtugrave e acume intellettuale di saggezza e di scienza chelrsquoAquinate ha delineato in modo inimitabile e che il gesuita macerate-se ha seguito e proposto in modo difficilmente riconoscibile (ma inrealtagrave fedelissimo) riuscendo a portare lrsquoannuncio cristiano in un con-testo apparentemente impenetrabile e potenzialmente ostile comequello della civiltagrave cinese

il settimo studio laquoldquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave laragionerdquo ragione e virtugrave secondo san tommaso drsquoAquino e P matteoRicciraquo ha un taglio prevalentemente morale infatti in esso viene con-siderato lo stretto legame tra ragione e virtugrave ndash piugrave specificamente tra

35Introduzione

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ragione sapienziale e virtugrave ndash nel pensiero tommasiano per lrsquoAquinateinfatti egrave la ragione a strutturare sia lrsquoesercizio delle virtugrave dianoetiche(che contribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive) sia levirtugrave etico-morali o pratiche (che controllano le passioni e la scelta deimezzi in ordine al conseguimento del fine ultimo) Si illustra inoltrecome nel Catechismo ricciano si ribadisca piugrave volte il medesimo nessoragione-virtugrave fare il bene egrave agire secondo ragione fare il male egrave agirein opposizione ad essa e solo dalla ragione provengono la benevolen-za la rettitudine il rispetto e la saggezza fino ad arrivare alla fedenella Rivelazione di Dio

Siamo consapevoli della critica che potrebbe essere rivolta a questogenere di assemblaggio i sette studi in un certo senso dicono le stes-se cose ripropongono le stesse idee citano (piugrave o meno) gli stessiautori non sarebbe stato meglio organizzare diversamente il medesi-mo materiale in modo da presentarlo in modo sistematico senza ripe-tizioni e ritorni sul giagrave detto

Certamente dal punto di vista del tomismo scientifico ndash che siidentifica per lo piugrave con il laquotomismo accademicoraquo ndash questrsquoobiezioneegrave perfettamente giustificata tuttavia riteniamo che la modalitagrave diesposizione da noi scelta nel mantenere uno stretto legame con le cir-costanze e le occasioni in cui gli studi sono stati scritti e discussimantenga viva nel lettore la consapevolezza che la Via della ragionesapienziale si percorre con la persona tutta intera e che le veritagrave piugraveimportanti che sono le piugrave semplici hanno bisogno di essere laquovisteraquo elaquouditeraquo molte volte per produrre i loro effetti

Diceva Gilbert keith Chesterton che gli scolastici della decadenzacosigrave penosamente lontani dalle altezze di pensiero del Doctor communis ndashal quale peraltro molti di loro si ostinavano ad ispirarsi ndash erano comescrittori di mystery stories che laquodel romanzo poliziesco [] ritengono uni-camente il meccanismo delle deduzioni e non lrsquointreccio avventurosoraquo71Esprimiamo lrsquoauspicio che il tomismo sapienziale per coloro che rie-scano a viverlo nello spirito di P matteo Ricci possa essere la guidapiugrave affidabile per vivere fino in fondo lrsquoavventura suprema seguireColui che egrave la Via la Veritagrave e la Vita

71 Gk ChEStERton San Tommaso drsquoAquino 152-153

i

Ragione e fede nel CateChismo

di P Matteo Ricci

1 P MatteO RiCCi laquoaPOstOlO della Cinaraquo tRa GRandezza e fRaintendiMentO

il titolo di laquoapostolo della Cinaraquo1 si adatta con grande efficacia al -la figura di P Matteo Ricci la cui grandezza umana e cristiana egrave oggiampiamente riconosciuta sia in Occidente sia nel Paese di MezzoCommemorando il quattrocentesimo anniversario della morte delgesuita maceratese Benedetto XVi affermava

lrsquo11 maggio 1610 a Pechino terminava la vita terrena di questogrande missionario vero protagonista dellrsquoannuncio del Vangeloin Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evangelizzazione del lrsquoar -ci vescovo Giovanni da Montecorvino [] la storia delle missionicattoliche comprende figure di grande statura per lo zelo e il corag-gio di portare Cristo in terre lontane ma P Ricci egrave un caso singola-re di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangelo e il dialogo con lacultura del popolo a cui lo si porta un esempio di equilibrio trachiarezza dottrinale e prudente azione pastorale2

lrsquolaquoammirazione verso P Ricciraquo3 manifestata dallrsquoattuale Pon te fi ceera stata espressa anche dal suo predecessore Manifestando laquovivoapprezzamento [] per la figura del grande umanista e missionario []

37SD 652 (2020) pp 37-63

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoRagione e fede nel Cashyteshychishysmo

di Matteo Ricciraquo in RivistashydishyTeologiashydellrsquoEvangelizzazione 15 (2011) 1 51-741 Cf O Gentili LrsquoapostoloshydellashyCina2 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 83 BenedettO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 8

vero ldquoponterdquo tra le due civiltagrave europea e cineseraquo4 Giovanni Pao lo iiasseriva

non egrave ardito pensare che P Matteo Ricci debba aver sentito lagrandezza dellrsquoimpresa non meno di come la sentirono il filosofo emartire san Giustino e Clemente di alessandria ed Origene nel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibilialla cultura del loro tempo Come giagrave i Padri della Chiesa per la cul-tura greca cosigrave P Matteo Ricci era giustamente convinto che lafede in Cristo non solo non avrebbe portato alcun danno alla culturacinese ma lrsquoavrebbe arricchita e perfezionata5

la grandezza del gesuita maceratese ha avuto un risalto ancor mag-giore in Cina che in Occidente non solo laquoMatteo Ricci egrave piugrave conosciu-to in Cina che non in italiaraquo6 non solo la sua fama eguaglia nel Paesedi Mezzo quella di Marco Polo ma laquoegli fu il primo europeo ad esserericordato e citato in una storia dinasticaraquo7 onore che non era toccatonemmeno al grande viaggiatore veneziano Egrave interessante notare

come in Cina sia conosciuta e viva ancora oggi una tradizione oraleche vuole attribuire al grande missionario tutto ciograve che di occidenta-le si fosse prodotto alla fine dellrsquoepoca Ming lrsquoOccidente in prati-ca e le sue manifestazioni tecniche ed artistiche venivano ricon-dotte nel loro complesso al nome di Matteo Ricci ciograve dimostra inquale alta considerazione fosse tenuto da quando si fece conoscereai Cinesi fino ad oggi8

tuttavia malgrado le attestazioni di stima che le sono state accorda-te lrsquoopera di Ricci egrave stata accompagnata sin dallrsquoinizio da gravi e dolo-rosi fraintendimenti cosigrave pesanti da comprometterne lrsquoefficacia ai fini

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4 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2725 GiOVanni PaOlO ii laquodiscorsoraquo 2756 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 327 P CORRadini laquoattualitagrave dellrsquooperaraquo 338 P OlMi laquoMatteo Ricci e lrsquoarteraquo 66

39I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dellrsquoevangelizzazione da offuscarne il valore sul piano del metodo dadistorcerne il significato nella prospettiva del dialogo interculturale

i primi a fraintendere Ricci furono i cinesi suoi contemporaneilaquoRegno differentissimo di tutti gli altri del mondoraquo9 la Cina si caratte-rizza per un laquoodio naturale a tutti i forastieri [] parendoli che tuttisono barbari e loro sono il capo anzi tutto il corpo principale delmondoraquo10 inoltre gli intellettuali cinesi conosciuti da Ricci sono con-vinti laquoche niuna nazione si possa paragonar loro in ingegno e sapereonde quando questi letterati odono le ragioni con che provo le cose dinostra fede e della filosofia stanno come fuori di seacute dicendo ldquoComepuograve un forestiero saper piugrave che noi altrirdquoraquo11

tale atteggiamento ndash incrementato da una duplice paura che gli stra-nieri possano nuocere entrando in Cina e possano nuocere ancor di piugraveuscendone e portando con seacute le conoscenze acquisite12 ndash impedigrave a moltiabitanti del Paese di Mezzo di intendere la testimonianza e la predica-zione cristiana del gesuita maceratese e dei suoi compagni di missionela ascentshy toshyBeijing di Ricci13 scandita in sette tappe (da Macao aPechino) egrave stata caratterizzata da incomprensioni talmente profonde dasfociare in gravi episodi di calunnia e di violenza14

il secondo fraintendimento nei confronti dellrsquoopera ricciana ebbe ori-gine allrsquointerno della Chiesa stessa il nuovo superiore della missionedopo la morte di Ricci nicolograve longobardo non condivise la decisionedel suo predecessore di usare ndash oltre al comunemente accettato 天主tiānzhǔ (signore del Cielo) ndash i termini 上帝 shagravengdigrave (sovrano dallrsquoalto)

9 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 34210 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 15 ottobre 1596raquo 342-34311 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 28 ottobre 1595raquo 28612 Cf f MiGnini laquo a quei di diversa nationeraquo Xi13 lrsquoespressione di Jonathan d spence si ritrova in G CRiVelleR MatteoshyRicci 47 14 le difficoltagrave incontrate da Ricci nel superare la diffidenza dei cinesi sono ampia-

mente documentate dalle Lettere del gesuita maceratese Cf a titolo di esempioM RiCCi laquolettera al p ludovico Maselli s i 29 ottobre 1586raquo 122-123 idlaquolettera al p duarte de sande s i 29 agosto 1595raquo 264-265 id laquolettera al pClaudio acquaviva s i 4 novembre 1595raquo 310

e 天 tiān (Cielo) per indicare dio Queste parole infatti gli sembra-vano incompatibili con il cristianesimo laquopercheacute il loro uso contempo-raneo era stato fortemente influenzato dalle dottrine materialiste e im -ma nentiste del neo-confucianesimoraquo15 la posizione di lon go bar domalgrado venisse contrastata dalla maggior parte dei gesuiti operantiin Cina ebbe un certo seguito in europa e diede impulso alla cosid-detta laquoquestione dei riti cinesiraquo tale disputa

fu determinata dalle accuse mosse ai gesuiti [] di servirsi di voca-boli cinesi e di consentire la pratica di una serie di riti in contraddi-zione con il dogma cattolico le accuse riguardavano sostanzial-mente tre punti il culto del cielo sotto il nome di tian piuttosto chesotto quello di tianzhu [] con lrsquoidea implicita di accedere quindiad una concezione materialistica della divinitagrave e poi la sospettavenerazione di Confucio non come maestro ma come laquosantoraquo e ilculto degli antenati i cui nomi incisi sulle tavolette ricordavano aifigli e ai discendenti le fattezze e la voce dei defunti16

la laquoquestione dei riti cinesiraquo ndash culminata lrsquo11 luglio 1742 con lacostituzione apostolica Exshyquoshy singulari di papa Benedetto XiV chebandiva definitivamente tali riti obbligava i missionari a un giuramen-to di fedeltagrave e proibiva ogni ulteriore discussione sullrsquoargomento ndash egravestata formalmente chiusa solo lrsquo8 dicembre 1939 con lrsquoistruzionePlaneshycompertumshyest della Congregazione Deshypropagandashyfide appro-vata da papa Pio Xii17 la lunga polemica fu laquoun sommario di incom-

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15 G CRiVelleR MatteoshyRicci 8316 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11517 saCRa COnGReGatiO de PROPaGanda fide Planeshy compertumshyest 24-26 nel

documento si stabiliscono i seguenti punti i cattolici sono autorizzati ad esserepresenti alle cerimonie in onore di Confucio nei templi o nelle scuole confucianelrsquoerezione di immagini di Confucio o di lapidi in suo onore egrave permessa nelle scuolecattoliche autoritagrave e studenti cattolici possono assistere passivamente a cerimonieche hanno lrsquoapparenza della superstizione egrave lecito chinare il capo e manifestarealtre forme di civile ossequio davanti ai defunti o alle loro immagini

41I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

prensioniraquo18 che laquoscatenograve le passioni dei detrattori e dei difensori deigesuiti in un dibattito in cui non era solamente in causa il servizio delVangelo ma dove intervenivano allo stesso modo le controversie teo-logiche e filosofiche le inimicizie personali noncheacute le lotte per lrsquoin-fluenza tra le congregazioniraquo19 Resta il fatto che tali incomprensionimisero in discussione le fondamenta stesse della missionaryshy strategydi Ricci20 e il metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo alla lingua e alla culturacinesi che egli aveva posto come cardine del suo apostolato21

un ulteriore grave fraintendimento del pensiero e delle intenzionidi Matteo Ricci egrave iniziato in tempi piugrave recenti ed egrave attualmente in attonon sono pochi tra gli odierni estimatori di Ricci a considerarlo e -sclu sivamente un laquomediatore culturaleraquo un culturalshyapostle nel sensopiugrave riduttivo del termine che ha trovato nellrsquoesercizio del dialogo finea se stesso il vero risultato (lrsquounico ragionevolmente ipotizzabile)della propria missione in questa valutazione dellrsquoopera evangelizza-trice ricciana laquonon solo risulta completamente assente il punto di vistadella fede ma si vuole anche a tutti i costi non tener conto [] delleesplicite affermazioni che su questo argomento sono state fatte daRicci e dai missionari gesuitiraquo22 Con una certa condiscendenza si egrave

18 C santini laquoil Compendium actorum Pekinensiumraquo 11819 Eacute duCORnet LashyChiesashyeshylashyCina 77-7820 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-55 lrsquoautore egrave consapevole del-

lrsquoambiguitagrave del termine laquostrategiaraquo applicato allrsquoambito della missione ma loritiene comunque significativo ed efficace laquoit is true [] that [] the word strate-

gy has begun to shed its military overtones and has been defined as ldquoa careful planor methodrdquo in this sense then Ricci developed a strategy with his ultimate pur-pose of announcing the Gospel to the Chinese in the hope of converting some ofthemraquo (Ibid 35)

21 Cf CRiVelleR MatteoshyRiccishy66 Ricci fu un convinto fautore della strategia del -lrsquolaquoac comodamentoraquo ispirata da alessandro Valignano sJ Visitatore delle indieorientali e da lui introdotta nelle missioni del Giappone cf R sani Unumshyovileshyet

unusshypastor 107 sulle valutazioni critiche del metodo missionario di Ricci in tempirelativamente recenti cf f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-34

22 f di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 34

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riconosciuto che laquola missione del Ricci fu [] duplice non solo divulgogravela cultura europea in Cina ma anche quella cinese in europa contri-buendo significativamente alla nascita della moderna sinologia occiden-taleraquo23 e si egrave preso atto che il suo annuncio del Vangelo ha favorito laquounfruttuoso dialogo tra due diverse civiltagrave agevolando scambi e forseanche fusioniraquo24 in definitiva perograve laquoRicci appare un interlocutore ina-deguato anzi impossibile delle filosofie orientali del principio indeter-minatoraquo25 laquoa causa della natura particolare della sua missione non haavuto e [] non poteva avere gli strumenti teorici per dialogare con lemetafisiche orientaliraquo26 laquodubbi legittimi possono essere sollevati sullapossibilitagrave di successo dello stesso tentativo riccianoraquo27

Qual egrave allora il senso che dovremmo dare a questa impresa

se la missione di Ricci fosse stata ordinata esclusivamente ai nobilifini della comunicazione culturale e della trasmissione dei saperiessa dovrebbe considerarsi pienamente riuscita anzi un modelloesemplare di comunicazione interculturale Ma quando si pensi che lagrandiosa opera del missionario maceratese costituiva soltanto unostratagemma di conquista religiosa [] si comprende che il tentativodi Ricci sarebbe stato destinato a un insuccesso di larga scala28

Cosigrave le carte vengono messe in tavola il fatto che la Cina non sisia convertita al cattolicesimo che in tutta lrsquoasia ndash laquose non quando lepopolazioni [] si trovavano a livelli etnologici di sviluppo o quandouna lunga presenza coloniale [] ha favorito una assimilazione cultu-raleraquo29 ndash lrsquoevangelizzazione abbia avuto successi laquosempre ed ovunquelimitati e precariraquo30 proverebbe lrsquoesistenza di una profonda contraddi-

23 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3124 luuml tOnGliu laquoMatteo Ricci e la Cinaraquo 3125 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi26 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XVi27 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii28 f MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii29 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 4330 P BeOniO-BROCChieRi laquostrategia missionariaraquo 43

zione tra ragione e fede non solo nellrsquoattivitagrave di Matteo Ricci ma nel-lrsquointera opera missionaria della Chiesa lrsquoesercizio della ragione por-terebbe a cercare il dialogo con tutti gli uomini e il confronto con leculture diverse dalla propria darebbe incentivo alla laquocivile conversa-zioneraquo31 tra esseri umani sarebbe lrsquounico elemento positivo e duraturodellrsquoazione di Ricci e di quei missionari in Cina e altrove che segui-rono il suo esempio lrsquoannuncio della fede con la sua pretesa fanaticadi imporre una veritagrave valida per tutti e per sempre porterebbe a lotte ea divisioni e costituirebbe lrsquoelemento negativo fallimentare e caducodellrsquoopera ricciana e dei tentativi di evangelizzazione in generale

Ma di quale ragione stiamo parlando e di quale fede siamo sicu-ri che la ragione universale sia incompatibile con la rivelazione bibli-ca e che la professione della fede cristiana esprima soltanto oscurepulsioni di intolleranza e di dominio O al contrario la ragione univer-sale se non viene circoscritta e fuorviata da un preciso atto dellavolontagrave non solo non si oppone alla fede cristiana ma conduce ndash gra-dualmente e senza esitazioni ndash alle soglie di essa

il problema del rapporto tra ragione e fede di capitale importanza perchiunque aspiri alla conoscenza della veritagrave si ripropone anche nella con-siderazione del metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo genialmente attuato daMatteo Ricci Per chiarire tale questione egrave necessario riferirsi ad uno degliscritti piugrave importanti del gesuita maceratese 《天主實義》 Tiānzhǔshiacuteyigrave (IlshyveroshysignificatoshydishylaquoSignoreshydelshyCieloraquo) il Catechismo32 da luipubblicato a Pechino nel 1603

43I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

31 Cf f MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX32 lrsquouso del termine laquocatechismoraquo in riferimento a questrsquoopera egrave stato contestato da

alcuni laquoRicci was striving to expound Catholic thought with the aid of Chinarsquos exist-ing cultural heritage to proceed in such a fashion meant that it was manifestly impos-sible to give an account of those elements of the faith classed as pure revelation andalso impossible to compile a ldquocathechismrdquo for these reasons TheshyTrueshyMeaningshyofshythe

LordshyofshyHeaven can appropriately be called a ldquopre-evangelical dialoguerdquoraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 15) Ma egrave lo stessogesuita maceratese a chiamare Catechismo il VSSC cf M RiCCi Lettere 337 369376 378 383 384 391 399 416 419 428 449 459 472 488 519 id Dellashyentrata259 317 372 375 377 416 434 454 470 475 480 546 568 569

2 il CaTECHISMo di MatteO RiCCi

lrsquolaquoavventura di Matteo Ricci in Cinaraquo33 non fu unrsquoimpresa solitariatra i primi compagni di missione ci fu Michele Ruggieri che lo prece-dette a Macao nel 1579 trovando molte difficoltagrave nellrsquoimparare la lin-gua cinese egli chiese con insistenza che gli venisse affiancato Ricci ilquale lo raggiunse nel 1582 la prima pubblicazione dei due missionarifu la traduzione del Decalogo 《祖傳天主十誡》 ZǔchuaacutenshyTiānzhǔshiacutejiegrave (IshydiecishycomandamentishydelshySignoreshydelshyCieloshytramandatishypershytradi-zioneshydaglishyantenati) realizzata nel 1584 subito dopo vennero tradotti ilPadreshynostro lrsquoaveshyMaria e il Credo34 nel novembre dello stesso annouscigrave a cura di Ruggieri 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave (Verashyesposizione[dellashydottrina]shydelshySignoreshydelshyCielo) un vero e proprio laquocatechismoraquoche ndash sebbene incompleto per alcuni aspetti ndash dava comunque unrsquoottimatrattazione del nucleo centrale della fede cristiana35

tale opera apparve perograve inadeguata allorcheacute Ricci dopo cheRuggieri venne inviato a Roma per sollecitare unrsquoambasciata del Papaallrsquoimperatore della Cina compigrave la scelta strategica di abbandonare levesti dello 和尚 heacuteshagraveng (monaco buddhista) e di indossare quelle del儒士 ruacuteshigrave (letterato confuciano) il cambiamento di interlocutorerichiese di eliminare il piugrave possibile lrsquouso della terminologia buddhistaampiamente presente nel 《天主實錄》 Tiānzhǔshyshiacutelugrave e di dare mag-gior peso alle argomentazioni fondate sulla ragione nel 1593 il Vi -sitatore delle indie Orientali (che comprendevano il territorio cinese)della Compagnia di Gesugrave alessandro Valignano sollecitograve Ricci affin-cheacute scrivesse laquoun libro delle cose della nostra fede tutto di ragioninaturali per distribuirlo per tutta la Cina quando si stamparagraveraquo36 quelloche sarebbe diventato il Catechismo

44 A Olmi

33 G CRiVelleR MatteoshyRicci 4334 Cf M RiCCi Dellashyentrata 135 nota35 laquoalthough incomplete in certain respects ndash for example in its failure to make any men-

tion of the trinity or to treat of any sacraments besides baptism ndash the work neverthelessgives an excellent account of the heart of the Christian faith the incarnation andRedemptionraquo (d lanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 13)

36 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 12 ottobre 1594raquo 189 cf lan Ca shi Re ndashhu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 14

45I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

il Catechismo ricciano egrave redatto in forma di dialogo tra un 中士zhōngshigrave (letterato Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato Occidentale)si compone di unrsquointroduzione e di otto capitoli

nellrsquointroduzione lrsquoautore fornisce le ragioni che lo hanno indottoa scrivere questrsquoopera laquotutte le dottrine sulla pace universale e sulgiusto governo delle nazioni sono incentrate nellrsquounitagraveraquo37 ogni statoha un solo signore quindi anche lrsquointero universo deve avere un solosignore come il 君子 jūnzǐ (lrsquolaquouomo di valoreraquo o laquouomo superioreraquoconfuciano)38 non puograve fare a meno di riconoscere39 Purtroppo ci sonostate persone che si sono ribellate al sovrano del Cielo [天地 tiāndigrave]causando lrsquoinsorgere di grandi calamitagrave sulla terra40 lrsquoautore speravache i cinesi nel corso della loro lunga storia non avessero mutato ledottrine e gli insegnamenti riguardo al Cielo41 laquotuttavia inevitabil-mente qualcuno di loro lo ha permessoraquo42 dice Ricci

umilmente per molto tempo ho deplorato questa situazione e da piugravedi ventrsquoanni ogni mattina e ogni sera prego in lacrime guardando ilCielo volgendo lo sguardo al signore del Cielo mi rendo conto cheegli ha pietagrave degli esseri umani e li perdona e che sicuramente verragraveil giorno in cui saranno rese note le dottrine vere e saranno correttequelle false finalmente un giorno due o tre amici mi dissero chepur non essendo in grado di parlare correttamente non potevo rima-nere in silenzio vedendo un ladro se avessi gridato e un uomo com-passionevole e forte fosse stato ligrave vicino lrsquoavrebbe inseguito e attac-cato Perciograve ho messo per iscritto questi dialoghi intercorsi tra me ealcuni letterati cinesi e li ho raccolti in un libro43

37 VSSC 138 il concetto di 君子 jūnzǐ opposto a quello di 小人 xiǎoreacuten (laquouomo inferioreraquo laquouomo

dappocoraquo) egrave di fondamentale importanza nel pensiero di Confucio Cf a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 62-65

39 Cf VSSC 340 Cf VSSC 541 Cf VSSC 642 VSSC 743 VSSC 8

il capitolo i egrave intitolato IntornoshyallashycreazioneshydelshyCieloshydellashyTerraeshydeishydiecimilashyesserishydashyparteshydelshySignoreshydelshyCieloshyeshyashycomeshyEglishyeser-citishy lashySuashyautoritagraveshy sushydishyessishyeshy lishymantengashy inshyvita innanzitutto illetterato Cinese afferma lrsquoimportanza suprema della laquoricerca della perfe-zione di seacute [修己之學 xiūjǐ zhīxueacute]raquo44 e si dichiara interessato allavolontagrave del signore del Cielo45 il letterato Occidentale indica nellaragione il fondamento degli insegnamenti che si accinge ad esporre46 ladiscussione ha per tema dio in quanto creatore e governatore dellrsquouni-verso e si articola in sei punti lrsquoesistenza del signore del mondo47 il suoruolo di creatore48 la sua eternitagrave e perfetta autosufficienza49 la sua cau-salitagrave50 la sua unicitagrave51 la sua natura52 il letterato Cinese segue senzadifficoltagrave le argomentazioni dellrsquointerlocutore occidentale e le condividecon entusiasmo laquoMa che dottrina ricca [] ascoltandola vedo per laprima volta la grande Via [大道 dagrave dagraveo] e il ritorno allrsquoOrigine suprema [大元 dagrave yuaacuten]raquo53

il capitolo ii egrave una SpiegazioneshydelleshyerrateshyconoscenzeshyumaneshysulSignoreshydelshyCielo esso inizia con lrsquoesposizione dei laquotre insegnamenti [三敎 sān jiagraveo]raquo ovvero delle tre Religioni esistenti in Cina daoismobuddhismo e confucianesimo54 il letterato Occidentale confuta le primedue55 e anche la versione neoconfuciana della terza56 Considera poiequivalenti in riferimento a dio le espressioni laquosignore del Cielo [天主

46 A Olmi

44 VSSC 1645 Cf VSSC 1846 Cf VSSC 2647 Cf VSSC 28-3148 Cf VSSC 32-4049 Cf VSSC 41-4250 Cf VSSC 43-4751 Cf VSSC 48-5052 Cf VSSC 51-6453 VSSC 6354 Cf VSSC 6655 Cf VSSC 67-7656 Cf VSSC 77-101

47I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

tiānzhǔ]raquo e laquosovrano supremo [上帝 shagravengdigrave]raquo questrsquoultima presentenei testi canonici attribuiti a Confucio57

il capitolo iii verte sul tema Lrsquoanimashyumanashyegraveshyimmortaleshyeshydifferi-sceshy radicalmenteshy dashyquellashy deglishy animali il letterato Occidentalesostiene che il fine ultimo dellrsquoesistenza umana non si trovi in questomondo ma nella vita futura58 il letterato Cinese trova difficoltagrave nelconcederlo laquoParlando di vita eterna il godimento di una felicitagrave infi-nita egrave di certo il piugrave grande desiderio dellrsquouomo tuttavia non si com-prendono chiaramente i princigravepi di tale questioneraquo59

inizia cosigrave una lunga discussione sulla condizione dellrsquouomo inquesta vita che si protrae nel capitolo iV (Unashydisputashy suglishy esserispiritualishyeshysullrsquoanimashydellrsquouomoshyeshyunashyspiegazioneshysulshypercheacuteshyishydieci-milashyesserishysottoshyilshycieloshynonshypossonoshyessereshydescrittishycomeshyseshyfosserounashy cosashy sola) e in buona parte del capitolo V (Confutazioneshydellefalseshy dottrineshy riguardantishy lashy reincarnazioneshynelleshy seishy direzionishy eshy laproibizioneshydishyuccidereshyglishyanimalishyeshyspiegazioneshydelshyveroshysignificatodelshy digiuno) Gli argomenti trattati sono sei lrsquouomo differisce daivegetali e dagli animali60 lrsquoanima dellrsquouomo si distingue dagli esserispirituali (cioegrave gli angeli)61 lrsquouomo in quanto creato egrave diverso dadio62 lrsquouomo non costituisce un corpo unico con il mondo creato63gli esseri umani non hanno unrsquoesistenza precedente alla loro nascita64tutte le cose sono state create a servizio dellrsquouomo e quindi non crsquoegravebisogno di proibire lrsquouccisione degli animali65 la discussione si con-clude con una breve trattazione sulla pratica del digiuno66

57 Cf VSSC 10458 Cf VSSC 12859 Cf VSSC 13160 Cf VSSC 132-16961 Cf VSSC 170-20662 Cf VSSC 207-23763 Cf VSSC 238-25764 Cf VSSC 258-28465 Cf VSSC 285-30066 Cf VSSC 301-320

il capitolo Vi contiene Unashyspiegazioneshysulshypercheacuteshylrsquouomoshynonshypuograveessereshyprivoshydishy intenzionishy eshy unshy trattatoshy sulshy percheacuteshy ilshy beneshy eshy ilshymalecompiutishy sullashy terrashydebbonoshy essereshypremiatishy oshy punitishy inshy paradisoshyoallrsquoinferno la trattazione che espone i motivi per cui il bene egrave dacompiersi e il male da evitarsi oppone la dottrina morale originaria diConfucio ai successivi sviluppi daoisti e neoconfuciani secondo iquali laquolrsquouomo nobile fa il bene in modo disinteressato come potrebbeavere in vista il guadagno o la perditaraquo67 in realtagrave ndash osserva illetterato Occidentale ndash gli antichi saggi cinesi laquoutilizzano invariabil-mente i premi per indurre le persone ad agire bene e le punizioni perfar sigrave che evitino il maleraquo68 il riferimento ai classici cinesi egrave ancheusato per provare lrsquoesistenza del paradiso e dellrsquoinferno69 chi si oppo-ne ostinatamente a questa dottrina laquonon puograve certamente essere unuomo nobileraquo70

nel capitolo Vii si trova Unshy trattatoshy sullashy fondamentaleshy bontagravedellashynaturashyumanashyeshy sullashydottrinashyortodossashydeishy fedelishydelshySignoredelshyCielo il letterato Occidentale definisce i termini 性 xigraveng laquonatu-raraquo 善 shagraven laquobeneraquo 惡 e laquomaleraquo71 al fine di spiegare che la natura egravefondamentalmente buona72 laquoBenevolenza [仁 reacuten] rettitudine [義 yigrave]rispetto [禮 lǐ] saggezza [智 zhigrave] provengono soltanto dallrsquouso dellaragione [理 lǐ]raquo73 poicheacute lrsquouomo possiede tale capacitagrave puograve provve-dere a curare la propria natura ferita dal male74 il letterato Cinesedeplora la difficoltagrave di coltivare la virtugrave75 e dubita che nel tempo pre-sente compaiano ancora uomini saggi76 il letterato Occidentale pro-

48 A Olmi

67 VSSC 32168 VSSC 34269 Cf VSSC 389-39570 VSSC 41071 Cf VSSC 42372 Cf VSSC 428-42973 VSSC 42574 Cf VSSC 42975 Cf VSSC 44376 Cf VSSC 445

49I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pone alcune norme di educazione morale le quali consentono di osser-vare la virtugrave della benevolenza (仁 reacuten in senso confuciano)77

amare il signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo eamare gli altri come se stessi per amore del signore del Cielo sequalcuno la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questidue precetti sono in definitiva uno soltanto Chi ama sinceramentequalcuno ama anche ciograve che costui ama poicheacute il signore del Cieloama le persone se amiamo veramente lui come potremo non amareloro Egrave solo per questo che la virtugrave della benevolenza egrave cosigrave nobilepercheacute equivale allrsquoamore nei confronti del sovrano supremo78

il letterato Cinese domanda se la venerazione del Buddha e la reci-tazione delle preghiere buddhiste possano giovare al perfezionamentopersonale79 il letterato Occidentale denuncia con durezza la falsitagrave ditali dottrine e lrsquoinganno del pensiero sincretistico che mescola le reli-gioni della Cina laquoun tempo nel suo stimato paese ciascuna delle trereligioni aveva una sua chiara fisionomia Recentemente egrave apparso unmostro non so da dove ha un corpo e tre teste ed egrave chiamato la Re li gio -ne delle tre in una [三函敎 sān haacuten jiagraveo]raquo80

il capitolo Viii infine presenta Unshysommarioshydelleshyusanzeshyoccidenta-lishyunshytrattatoshysulshysignificatoshydelshycelibatoshydeishyreligiosishyeshyunashyspiegazionedellashyragioneshypershycuishyilshySignoreshydelshyCieloshyegraveshynatoshyinshyoccidente il letteratoCinese chiede informazioni sullrsquoinsegnamento del signore del Cielo cosigravecomrsquoegrave praticato nella terra del suo interlocutore questi risponde fornen-do un breve resoconto dellrsquoorganizzazione sociale del suo mondo81 e del

77 laquosi puograve dire che il ren egrave la grande idea nuova di Confucio la cristallizzazione dellasua scommessa sullrsquouomo il carattere ren 仁 egrave composto dal radicale ldquouomordquo 人(che si pronuncia egualmente 人 [reacuten]) e dal segno ldquoduerdquo 二 vi si puograve scorgerelrsquouomo che non diventa umano se non nella sua relazione con gli altriraquo (a ChenGStoriashydelshypensieroshycinese i 52)

78 VSSC 46879 VSSC 48880 VSSC 50881 Cf VSSC 521-526

50 A Olmi

celibato dei religiosi confrontato con il matrimonio82 a questo punto il中士 zhōngshigrave pone una domanda di cruciale importanza

da lei perograve ho ricevuto i grandi insegnamenti che considerano ilsignore del Cielo come onnisciente e onnipotente Poicheacute egli egrave ilPadre misericordioso degli uomini come puograve permetterci di viverecosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grande Padre che egrave la nostraorigine vagando avanti e indietro per la nostra strada Percheacute nonscende lui stesso sulla terra a condurre personalmente le masse chesi sono smarrite in modo che gli uomini delle diecimila nazioni rie-scano a vedere chiaramente il vero Padre e a sapere cosigrave che non cisono altri degravei non sarebbe questa la cosa piugrave felice da fare83

Egrave questo evidentemente il punto focale di tutto il dialogo lrsquoapicedella climax pazientemente costruita attraverso la lunga conversazionetra i rappresentanti delle due civiltagrave il letterato Occidentale dopoaver fatto riflettere lrsquointerlocutore ndash usando categorie e riferimenti cul-turali appartenenti allrsquouniverso cinese ndash sullrsquoesistenza e sugli attributidi dio che la ragione egrave in grado di scoprire lo mette di fronte allaRivelazione cristiana dicendo laquoho sperato a lungo che lei mi pones-se tale domanda se tutti coloro che vogliono seguire la Via in Cinalrsquoavessero posta avrebbero giagrave ricevuto la risposta Ora vorrei parlaredellrsquoorigine dellrsquoordine e del disordine nel mondo la prego di ascol-tare attentamente e di credere con tutto il cuoreraquo84

nei pochi paragrafi che restano Ricci-西士 Xīshigrave fa un breve reso-conto della storia della salvezza la creazione il peccato e la cadutadellrsquouomo la nascita del salvatore Gesugrave Cristo figlio di dio la suaascensione al Cielo la missione evangelizzatrice dei discepoli laChiesa e ciograve che egrave necessario per farne parte (pentimento dei peccati ebattesimo)85 Cosigrave conclude il letterato Cinese

82 Cf VSSC 527-57383 VSSC 57484 VSSC 57585 Cf VSSC 579-594

51I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograve chemi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlo spero dipoter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via diretta per tornareallrsquoOrigine Che il signore del Cielo la protegga in modo che leipossa benevolmente testimoniare e diffondere i suoi insegnamenti e farsigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di generazione in generazioneaffincheacute ogni persona li lodi pratichi il bene e desista dal compiere ilmale ne avragrave un merito cosigrave grande da non poter essere misurato86

3 il laquosensO della Realtagraveraquo COMe fOndaMentOdel dialOGO inteRCultuRale

Chiunque legga il Catechismo si trova di fronte a una domandaineludibile qual egrave il reale fondamento del dialogo tra il letteratoOccidentale e il letterato Cinese Come riescono i due interlocutori acomunicare a intendersi a trovare lrsquoaccordo su questioni di vitaleimportanza dal momento che le rispettive culture ndash cioegrave i loro modi diparlare di pensare di vivere ndash sembrano incompatibili

innanzitutto gli interlocutori condividono consapevolmente lrsquounicaragione la laquofacoltagrave di conoscere discorsiva e giudicatriceraquo87 comune a tuttigli uomini88 tale ragione universale differisce dallrsquointelletto soltanto per lasua modalitagrave di esercizio questo infatti opera intuitivamente (il νοῦς ari-stotelico) mentre quella agisce discorsivamente (λόγος διὰνοια)89

86 VSSC 59687 a GuzzO ndash V Mathieu laquoRagioneraquo 1827 88 Cf VSSC 20789 Cf laquoPensieroraquo in DFil 657 laquoRagioneraquo Ibid 723 Ricci fa propria la metafisica

tomista che aveva studiato negli anni di formazione al Collegio Romano (cf GCRi VelleR MatteoshyRicci 70 M fOis laquoil Collegio Romanoraquo 203-228) la distin-zione-unione di intelletto e ragione egrave stata chiaramente definita da tommasodrsquoaquino laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagrave diverse tut-tavia vengono denominati da atti diversi infatti il termine intelletto egrave de -sunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentre ragione deriva dallaricerca e dal processo discorsivoraquo (STh ii-ii 49 5 ad 3)

52 A Olmi

Giagrave dagli inizi del dialogo quando il letterato Cinese chiede alletterato Occidentale di parlargli del signore del Cielo lo 西士 Xīshigravepremette laquoCercherograve di spiegare la religione cattolica del signore delCielo per dimostrare che egrave la vera religione [] Prima di tutto presen-terograve le ragioni su cui essa si fondaraquo90

la prima di esse consiste nel riconoscimento dellrsquointelletto-ragionecome facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquodi tutte le cose chedistinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grande della facoltagraveintellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere il giusto dallrsquoer-rato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qualcosa che nonsia ragionevole [以理 yǐ lǐ]raquo91 un concetto questo nuovamente riba-dito nel corso del dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo92 laquoessere viventeraquo lo distingue daimetalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piantelaquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsiva ndashnon intelletto intuitivo ndash lo distingue dagli spiriti Gli esseri spiritualiintuiscono profondamente e completamente i princigravepi delle cose comese li vedessero in uno specchio a loro non serve il ragionamentodiscorsivo93 Gli esseri umani invece debbono ragionare per compren-dere e per trovare ciograve che egrave nascosto essi usano ciograve che giagrave sanno per

90 VSSC 2291 VSSC 23 a proposito dei termini cinesi usati da Ricci per tradurre laquointellettoraquo e

laquoragioneraquo cosigrave commentano i traduttori inglesi laquoLing-tsrsquoai (靈才) Ricci put thesetwo terms together [靈 significa ldquospiritordquo 才 significa ldquoabilitagrave talentordquo] to trans-late the Western word ldquointellectrdquo Li (理) this term which meant ldquograinrdquo orldquoveinsrdquo found in stone came to signify the ldquoprinciplesrdquo or ldquolawsrdquo of nature ldquoratio-nalityrdquo and ldquotruthrdquo used extensively in this work there is a certain ambiguityabout it in some passages it is not always possible to determine precisely whichmeaning was uppermost in Riccirsquos mindraquo (VSSC tr ingl 68 nota)

92 attribuita ad aristotele (cf EtshyNic i 13 1102b-1103a) la definizione di uomo comeanimalshyrationale egrave un luogo comune della filosofia scolastica Cf STh i-ii 1 1

93 Cf STh i 58 5

53I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

dedurre ciograve che ancora non sanno Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza proven-gono soltanto dallrsquouso della ragione94

lrsquointelletto-ragione ha una funzione conoscitiva fondamentale

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto non puograve artificiosamenteessere considerato falso tutto ciograve che la ragione mostra esserevero non posso non riconoscerlo come vero tutto ciograve che la ragio-ne mostra essere falso non posso non riconoscerlo come falso95 laragione ha con lrsquouomo la stessa relazione che il sole diffondendoovunque la sua luce ha con il mondo abbandonare i princigravepiaccertati dallrsquointelletto e conformarsi alle opinioni altrui egrave comeoscurare la luce del sole e cercare un oggetto con una lanterna96

la spiegazione degli insegnamenti del signore del Cielo ndash dichiara illetterato Occidentale ndash laquosaragrave basata sulla ragione [理 lǐ]raquo97 il letteratoCinese concorda pienamente con questa intenzione poicheacute ha sentitodire che laquoagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugravee che offendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo98

attraverso lrsquouso della ragione pertanto i due interlocutori si pro-pongono di giungere alla veritagrave Ma di quale veritagrave si tratta di unarivelazione o manifestazione basata sullrsquoevidenza della conformitagravecon una regola o con un concetto stabiliti a priori della coerenzainterna del ragionamento e del discorso dellrsquoutilitagrave o della strumenta-litagrave intese in senso pragmatico99 O invece della corrispondenza del

94 VSSC 42595 Cf STh i 16 1-296 VSSC 2597 VSSC 2698 VSSC 33099 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918

54 A Olmi

pensiero e della realtagrave ndash dellrsquoadaequatioshy reishy etshy intellectus di isaacisraeli ben solomon e di tommaso drsquoaquino100

lrsquointero contesto dellrsquoopera di Ricci oltrecheacute la formazione filoso-fico-teologica da lui ricevuta fanno segno allrsquoultima concezioneanche per il gesuita maceratese come per tutti i tomisti la strutturarelazionale della conformitagrave conoscitiva laquocomporta da un lato lrsquointrin-seca luminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutivaapertura o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso ilfrutto dellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamen-te si intende per veritagraveraquo101 afferma il letterato Occidentale nelCatechismo che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentrelrsquooggetto della volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo102 il letterato Cinese daparte sua riconosce che laquotutti gli uomini possiedono una mente capa-ce di distinguere il giusto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunquenon sia in grado di comprendere questa veritagrave egrave come una persona cheabbia smarrito le fondamenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo103

tuttavia la veritagrave non egrave soltanto un atto mentale un esercizio del-lrsquointelligenza essa scaturisce dallrsquoadeguazione alla realtagrave del pensierodellrsquoazione e dellrsquointera vita tale valenza etica della veritagrave egrave chiarissi-ma nel Catechismo e corrisponde allrsquoorientamento della filosofia con-fuciana e cinese in generale104 il 中士 zhōngshigrave ritiene che laquoin ognidiscussione egrave essenziale porre la veritagrave al di sopra di tutto [] lrsquouomonobile fonda la propria vita sulla veritagrave in sua presenza le si adeguain sua assenza fa opposizione Chi puograve trovarlo stranoraquo105 e lo 西士Xīshigrave piugrave avanti concorda laquoGli uomini nobili non hanno motivo diopporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo106

100 Cf STh i 16 2 CG i 59 DeshyVer 1 1101 B MOndin laquoVeritagraveraquo 647102 VSSC 450103 VSSC 75104 Cf d BOdde laquoharmony and Conflictraquo 19-80 YP Mei laquothe Basisraquo 149-166

zhanG ChunPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-644105 VSSC 27106 VSSC 80

55I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

a differenza di molti pensatori dellrsquoOccidente moderno P MatteoRicci aderisce fermamente al sensoshydellashy realtagrave e lo suppone integronegli interlocutori con i quali si confronta nel corso della sua missionein Cina Ma che cosrsquoegrave esattamente il laquosenso della realtagraveraquo intendendolaquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (che laquoindica una capa-citagrave di intendere conoscere vedere o anche di esprimere un punto divista una valutazioneraquo)107 avere laquosenso della realtagraveraquo significa conosce-re il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo e immediato e saperdiscernere e utilizzare i riferimenti necessari ad orientarsi in esso ilsensoshydellashyrealtagrave egrave quindi la facoltagrave corrispondente al sensusshynaturaecommunis della filosofia di tommaso drsquoaquino unrsquointelligenza imme-diata dei princigravepi gnoseologici (causalitagrave finalitagrave nonshycontraddizione) edelle certezze esistenziali fondamentali (laquola realtagrave esisteraquo laquoio esistoraquolaquola realtagrave egrave conoscibileraquo laquola realtagrave egrave ordinataraquo) che si pone alla base diogni successivo sviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouo-mo108 esso egrave indispensabile tanto nella vita di ogni giorno quanto nellericerche piugrave avanzate permette di individuare la gerarchia delle certezzeoriginarie dellrsquoesistenza e di radicarsi in esse in modo da vivere unavita pienamente umana

il senso della realtagrave non dipende da alcuna credenza religiosa oconvinzione filosofica egrave una costanteshy antropologica che accomunatutti gli uomini di ogni tempo razza cultura Egrave impossibile trovare unuomo che ne sia del tutto sprovvisto (non riuscirebbe a sopravvivere)ma solo i saggi i sapienti i santi lo possiedono nel grado piugrave alto

non sono mancati nella storia del pensiero umano tentativi ditogliere valore e fondamento al senso della realtagrave considerandolocome una forma di sapere troppo immediata ingenua irriflessa (equindi ingannevole)109 tuttavia poicheacute il sistema delle laquocertezze uni-

107 d Vitali Sensusshyfidelium 149108 Cf P faGGiOttO laquosenso comuneraquo 546-547 a liVi Ilshysensoshycomune FSC109 secondo alcuni filosofi ndash occidentali e orientali ndash la realtagrave semplicemente nonshyesiste Cf

a santuCCi laquonichilismoraquo 891 Gf PaGallO laquoGorgiaraquo 864-867 G tuCCi laquoindiaraquo1347-1348 P drsquoelia laquoCinaraquo 1045-1059 M GRanet Ilshypensieroshycinese 393 s CaRaMella laquoscetticismoraquo 339-342 G CaPOne BRaGa laquofenomenismoraquo 314-329

56 A Olmi

versali e necessarie costitutive della conoscenza umana come taleraquo110 egraveun insieme organico le cui parti sono interdipendenti e interagenti sia iltentativo di negare in blocco il senso della realtagrave sia quello di rifiutarneun singolo elemento sono ugualmente insostenibili Chi vuole discono-scere il senso della realtagrave e il suo porsi a fondamento di ogni possibileconcezione del mondo (filosofica scientifica artistica religiosa) laquopuogravecon assoluto rigore razionale descrivere la pretesa di negarlo non puograveinvece giustificare in modo alcuno ndash trattandosi di una scelta per suanatura immotivata ingiustificabile ndash questa negazioneraquo111

Egrave nel costante ndash sia pure implicito ndash appello al senso della realtagrave chepossiamo trovare il filo conduttore del Catechismo il criterio dirimentedella lunga discussione il fondamento ultimo del dialogo tra i due inter-locutori che incarnano Weltanschauungen lontanissime al limite dellareciproca estraneitagrave Ricorrendo alle certezze originarie dellrsquoesistenza eai primi princigravepi della conoscenza ndash sia pure mediati da riferimenti lette-rari filosofici e religiosi ndash lo 西士 Xīshigrave conduce il 中士 zhōngshigrave ariconoscere lrsquoesistenza e gli attributi di dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delleconcezioni filosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana(capitolo ii) lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenzialediversitagrave dallrsquoanima degli animali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinse-gnamento buddhista e neoconfuciano secondo cui dio egrave allrsquointerno diogni cosa e forma unrsquounitagrave con tutte le cose (capitolo iV) la falsitagravedella teoria buddhista della reincarnazione delle anime (capitolo V)lrsquoinsufficienza della morale daoista e la reale esistenza del Paradiso edellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentale bontagrave della natura umanae la ragionevolezza della morale cristiana (capitolo Vii) lrsquoefficaciadel celibato ecclesiastico nella diffusione della Via (capitolo Viii)

la ragione naturale messa in atto dai due interlocutori del Cashyteshychishysmoricciano attraverso il continuo richiamo al senso della realtagrave ndash e quin-di allrsquointuizione intellettuale dei primi princigravepi e delle certezze origi-narie ndash diventa cosigrave rectashyratio ragione sapienziale che supera i limi-ti dellrsquoesperienza immediata per elevarsi alla conoscenza di dio e pre-

110 liVi Ilshysensoshycomune 165111 FSC 151

57I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

pararsi alla rivelazione del suo mistero Come dice il letterato Oc ci -den tale laquoEgrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttostoche con gli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre laragione non puograveraquo112

4 MatteO RiCCi e le ReliGiOni Cinesi inCOMPRensiOne OdisCeRniMentO

uno dei principali rimproveri che vengono mossi attualmente aMatteo Ricci e al metodo dellrsquolaquoaccomodamentoraquo cosigrave comrsquoegrave applica-to nel Catechismo egrave di aver attaccato con ingiustificabile durezza leposizioni filosofico-religiose delle tre grandi scuole presenti in Cina aisuoi tempi ndash buddhismo daoismo neoconfucianesimo ndash accordandosolo al confucianesimo laquoclassicoraquo la dignitagrave di interlocutore dellrsquoan-nuncio cristiano

alcuni autori accusano Ricci di totale incomprensione nei confron-ti delle concezioni piugrave originali del pensiero cinese113 tale incom-prensione sarebbe dovuta sia a unrsquoinsufficiente penetrazione storico-filosofica sia allrsquoimpianto metafisico-scolastico che il gesuita macera-tese aveva ricevuto nel corso della sua formazione sia alla prospettivateologica esclusivista ndash di matrice agostiniana ndash da lui adottata114

112 VSSC 181113 laquoWe discover that Ricci did not really grasp the central ideas of the various

Chinese schools of thought of his day or their historical backgroundraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 47)

114 laquounfortunately Ricci in examining these concepts did not take account of theirconnotations within their original thought systems he analyzed these terms fromthe perspective of scholastic philosophy and could only see superficial similaritieswhich he criticized while failing to understand their deeper meaningraquo (dlanCashiRe ndash P hu kuO-Chen laquotranslatorsrsquo introductionraquo 48) secondo i tra-duttori inglesi del Catechismo la maggior parte dei teologi contemporanei diRicci avrebbe creduto che laquooutside of Christianity there is no other truth whichbrings salvation [] this kind of theology led Ricci to oppose taoism andBuddhismraquo (Ibid 50-51)

58 A Olmi

altri critici credono piuttosto che la stroncatura ricciana del bud dhi -smo e del daoismo abbia avuto motivazioni di strategia missionaria daun lato il confucianesimo laquoclassicoraquo era certamente piugrave benvisto daimandarini ai quali egli aveva deciso di rivolgersi del buddhismo edel daoismo dallrsquoaltro

lrsquouniversalismo buddhista la sua maggiore adattabilitagrave alle esigen-ze logiche di un contesto asiatico e soprattutto il fatto che si tro-vasse a fornire risposte differenti a domande di senso analoghe aquelle cui anche il Cristianesimo replicava ne [facevano] un temi-bile avversario Per questa ragione il Ricci si scaglieragrave piugrave e piugravevolte nel corso del testo contro il Buddhismo e il daoismo que-strsquoultimo come presupposto logico in Cina del primo115

altri studiosi ancora ndash con maggiore equilibrio ndash riconoscono cheRicci aveva sigrave una comprensione piuttosto superficiale del buddhismo edel daoismo ma che nondimeno si era impegnato per anni nel loro stu-dio116 non poteva essere cosigrave sprovveduto in materia come alcuni lodipingono secondo Corradini avendo Ricci identificato in tali religioni

gli ostacoli piugrave importanti allrsquoespansione del cristianesimo [appare] piut-tosto naturale che abbia cercato di contrastarle [] Egrave chiaro comunqueche le informazioni di Ricci riguardo a taoismo e buddismo provenivanodai letterati confuciani con i quali era in contatto egli era abbastanzabene informato e si deve notare che nelle sue discussioni apologeticheegli non mostrograve mai disprezzo per le dottrine contro le quali combattevae discuteva al contrario Ricci discusse con argomenti razionali e perquesta ragione fu molto apprezzato perfino dai suoi avversari117

115 a ChiRiCOsta laquointroduzioneraquo in VSSC tr it di id 49116 laquoduring all these years Ricci was trying to understand the Chinese religious tradi-

tion [] Of the three teachings (Confucianism Buddhism and daoism) Riccirsquosdeepest understanding centred on Confucianism with some basic comprehensionof Buddhism and only a superficial knowledge of daoismraquo (JW Witek laquotheMissionary strategyraquo 49)

117 P CORRadini laquoMatteo Ricciraquo XXV-XXXVi

59I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

Resta il fatto perograve che il giudizio del gesuita maceratese nei con-fronti delle religioni cinesi egrave stato talmente tranchant da appariresgradevolmente in contrasto con la sensibilitagrave dellrsquoOccidente contem-poraneo laquoper noi oggi tali idee sono di un certo imbarazzoraquo118anche le parole del Concilio Vaticano ii potrebbero essere usate permettere in discussione su questo punto la prospettiva di Ricci

le [] religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di supe-rare in vari modi lrsquoinquietudine del cuore umano proponendo dellevie cioegrave dottrine precetti di vita e riti sacri la Chiesa cattolicanulla rigetta di quanto egrave vero e santo in queste religioni essa consi-dera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere quei precet-ti e quelle dottrine che quantunque in molti punti differiscano daquanto essa stessa crede e propone tuttavia non raramente rifletto-no un raggio di quella veritagrave che illumina tutti gli uomini119

il daoismo in particolare egrave assai apprezzato dalla teologia cattoli-ca contemporanea 靖保路 Jigraveng Bǎolugrave ha individuato proprio nel 道dagraveo la laquospina dorsaleraquo dellrsquoesperienza del sacro piugrave caratteristica dellaciviltagrave cinese suscettibile di nuove e significative interpretazioni allaluce della Rivelazione cristiana120

a questo punto in che modo si puograve valutare la laquochiusuraraquo di Riccinei confronti del buddhismo del daoismo e del neoconfucianesimo ela sua laquoaperturaraquo nei confronti del confucianesimo originario Perrispondere a tale domanda occorre prendere una chiara posizione neiconfronti della veritagrave

se si accoglie lrsquoimperativo categorico dellrsquoideologia relativistasecondo cui la veritagrave ndash intesa nel senso di laquoadeguazione alla realtagraveraquo ndashnon solo non si riesce a trovare ma nonshydevrsquoessereshycercata allora ogniconcezione di dio del mondo e dellrsquouomo sembreragrave equivalente a

118 J shih laquoMatteo Ricciraquo 69119 Na 2120 Cf 靖保路 JigravenG BǎOlugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveo

weacutenhuagraveraquo 393-423

60 A Olmi

qualsiasi altra esse appariranno semplici opinioni nessuna delle qualipuograve neacute deve imporsi sulle altre Ciograve che conta sono la tolleranza e ildialogo interculturale finalizzati allo scambio di conoscenze laquoutiliraquo(come quelle scientifiche e tecnologiche) Matteo Ricci egrave stato grandequando ha aperto un canale di comunicazione tra lrsquoOccidente e laCina lo egrave stato assai meno quando ha preteso di convertire i cinesi alcristianesimo121

se invece ci si lascia ispirare dal senso della realtagrave se ci si lasciadocilmente e saggiamente e ragionevolmente guidare dalle certezze ori-ginarie dellrsquoesistenza e dai princigravepi primi della conoscenza si dovragraveammettere che alcune concezioni di dio del mondo e dellrsquouomo sonopiugraveshyvereshydishyaltre ciograve non vuol dire che una sola sia assolutamente vera eche tutte le altre siano assolutamente false bensigrave che esiste una gerar-chiashydelleshyveritagraveshyconosciute dalle culture che tutte le culture contengo-no qualcosa di vero ma anche qualcosa di falso e che il quantum diveritagrave ndash cioegrave di effettiva adeguazione alla realtagrave ndash presente in ogni cultu-ra egrave laquocristianizzabileraquo cioegrave rende sempreshyeshyovunque possibile lrsquoascoltodellrsquoannuncio cristiano e la conseguente libera scelta della fede

la considerazione intellettualmente onesta del valore umano e spi-rituale di qualsiasi cultura ndash compresa quella alla quale noi stessiapparteniamo ndash impone allora un duplice discernimento in primoluogo un discernimentoshy conoscitivo che non laquoprenda per buonoraquotutto ciograve che la cultura in esame pensa e dice ma ne valuti il grado dicorrispondenza a ciograve che egrave possibile conoscere di dio del mondo del-lrsquouomo in secondo luogo un discernimentoshy espressivo che valutilrsquoeffettiva capacitagrave della cultura di comunicare e rendere condivisibilile proprie conoscenze senza creare equivoci e indurre nellrsquoerrorecoloro che si servono di quella terminologia di quelle immagini diquei simboli per orientarsi nella realtagrave

121 Egrave questo il senso ndash piugrave o meno dichiaratamente espresso ndash della quasi totalitagravedelle interpretazioni laiciste di Matteo Ricci che sullo sfondo del laquoterzo frainten-dimentoraquo di cui abbiamo parlato dissociano la funzione del mediatore culturaleda quella del missionario cristiano non vedendo in che modo la ragione universa-le possa condurre alle soglie della fede rivelata

ambedue i discernimenti sono guidati da un duplice criterio inprimo luogo da un criterioshyfilosofico basato sulla laquofilosofia implici-taraquo ndash procedente in modo piugrave o meno rigoroso e formale dal sensodella realtagrave ndash la quale costituisce il

nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costante nella storiadel pensiero si pensi solo come esempio ai princigravepi di non contrad-dizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione della per-sona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altritemi indicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste uninsieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patri-monio spirituale dellrsquoumanitagrave [] Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragio-ne riesce a intuire e a formulare i princigravepi primi e universali dellrsquoesse-re e a far correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti diordine logico e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta ocome la chiamavano gli antichi orthogravesshylogos rectashyratio122

in secondo luogo da un criterioshyteologico fondato dal riferimentoal laquodeposito della federaquo trasmesso dalla sacra tradizione e dallascrittura laquostrettamente congiunte e comunicanti tra lororaquo123 e autenti-camente interpretate da parte del laquosolo magistero vivo della Chiesa lacui autoritagrave egrave esercitata nel nome di Gesugrave Cristoraquo124 i due criteri inte-ragiscono e consentono di preparare il terreno allrsquoannuncio e allrsquoin-culturazione del Vangelo il discernimento conoscitivo distingue leveritagrave conformi alla realtagrave secondo la ragione universale che sono gliaspetti propriamente laquocristianizzabiliraquo di ogni cultura il discernimen-to espressivo ne individua i termini le immagini i simboli che si pre-

61I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

122 FR 4123 DV 9124 DV 10

62 A Olmi

stano a veicolare i significati e a trasmettere i contenuti della Ri ve la -zio ne cristiana

Matteo Ricci in tutta la sua attivitagrave missionaria e in particolare nelCatechismo ha dedicato le proprie (notevoli) capacitagrave allrsquoesercizio delduplice discernimento culturale sul piano conoscitivo egli ha confutatole irragionevoli visioni di dio del mondo dellrsquouomo presenti nella cul-tura cinese e ha proposto concezioni piugrave adeguate allrsquouniversale espe-rienza conoscitiva della realtagrave Per fare solo alcuni esempi tra i piugravesignificativi delle veritagrave transculturali ndash o piuttosto metaculturali ndashche il letterato Occidentale propone al suo interlocutore dal nulla nonnasce nulla ma ci devrsquoessere unrsquoorigine o un principio che dia laquoinizioa tutti gli esseriraquo125 il creatore dellrsquouomo dotato di intelligenza ecoscienza non egrave un principio indeterminato e impersonale percheacute laquoilfiglio non puograve essere piugrave grande di sua madreraquo126 lrsquoanima dellrsquouomo egravespirituale percheacute egrave in grado di laquocomprendere gli esseri spirituali e lenature di molte realtagrave immaterialiraquo127 non crsquoegrave una via di mezzo tra lrsquoe-sistenza e la non esistenza delle cose128 non si puograve laquoaffermare che ilcreato egrave pari al Creatoreraquo129 ogni uomo agisce mosso da una motiva-zione cioegrave in vista di un fine morale130 laquolrsquouomo desidera conoscereuna veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo131

sul piano espressivo Ricci ha sottolineato lrsquoimportanza di una ter-minologia non equivoca laquoChi cerca di stabilire il proprio insegna-mento come guida per gli altri dovrebbe fornire nomi appropriati pertutti i generi degli esseriraquo132 da questo punto di vista il termine laquonon-essereraquo (無 wuacute) usato dal daoismo e il termine laquovuotoraquo (空 kōng)usato dal buddhismo risultano totalmente inadeguati per indicare ilsignore del Cielo

125 VSSC 74 cf STh i 44 1126 VSSC 91127 VSSC 147128 Cf VSSC 180129 VSSC 208130 Cf VSSC 323131 VSSC 383132 VSSC 190

63I ndash Ragione e fede nel ldquoCatechismordquo di P Matteo Ricci

133 VSSC 72134 VSSC 93

Qualsiasi cosa deve realmente essere prima che si possa affermare lasua esistenza ciograve che realmente non egrave di fatto non esiste se lrsquooriginedi ogni cosa non fosse reale ciograve che egrave uscito da essa non esisterebbePersino i piugrave santi tra gli uomini di questo mondo non possono trarrelrsquoesistenza dalla non esistenza come potrebbero il non-essere e ilvuoto utilizzare la propria nullitagrave e la propria vacuitagrave affincheacute i dieci-mila esseri giungano allrsquoesistenza e continuino ad esistere se siosservano le cause delle cose e le si chiamano laquovuotoraquo e laquonon-esse-reraquo dal momento che questi non possono essere neacute causa efficienteneacute formale neacute materiale neacute finale di quale utilitagrave sarebbero133

Certamente la prospettiva del discernimento attuato da Ricci egrave pre-valentemente negativa egli era interessato a sgombrare il campo daglierrori e dagli equivoci che potevano ostacolare lrsquoannuncio cristianopiuttosto che a valorizzare in maniera positiva le concezioni e la termi-nologia che aveva incontrato in Cina in modo tale da esplorarne lepotenzialitagrave teologiche ai fini dellrsquoinculturazione del Vangelo Ma ilruolo di precursore del gesuita maceratese non poteva spingersi sino aquesto punto la ricerca approfondita dei seminashyVerbi nella civiltagrave cineseegrave unrsquoesigenza della Chiesa presente e un compito della Chiesa futura alnostro cammino di fede sia di incoraggiamento e di monito lrsquoinesorabileammonimento del letterato Occidentale del Catechismo al suo interlo-cutore cinese laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro malei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo134

II

Ragione natuRale e Ragione sapienziale

nel pensieRo di p Matteo Ricci

1 laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo e SenSo DeLLA reALTagrave

Prima di affrontare lrsquoargomento che ci siamo proposti ndash cioegrave ilruolo svolto dalla ragione naturale e sapienziale nel pensiero di P Matteo ricci ndash egrave necessario chiarire alcune fondamentali questioni

Esiste la realtagrave Egrave la stessa per tutti Egrave ordinata (cioegrave obbedisce aleggi) Egrave conoscibile Oltre ad essere fatta di materia comprendeanche una dimensione immateriale Coincide con lrsquouniverso fisicooppure ha al di sopra di seacute una Realtagrave trascendente e inaccessibileallrsquointelletto umano

Forse qualcuno risponderagrave negativamente a questi interrogativicertamente molti nel contesto culturale dellrsquooccidente contempora-neo direbbero di no almeno agli ultimi due P Matteo ricci avrebberisposto di sigrave a ciascuno di essi egli infatti condivideva senza riservela concezione realista di san Tommaso drsquoAquino caratteristica di tuttala teologia laquocattolicaraquo ndash cioegrave conforme al magistero della Chiesa1

64 SD 652 (2020) pp 64-101

Versione riveduta dellrsquoarticolo pubblicato con lo stesso titolo in SRF 259-2871 La straordinaria importanza di san Tommaso drsquoAquino nel panorama della teologia

cattolica egrave stata sottolineata piugrave volte dal magistero della Chiesa A tal propositoricordiamo soltanto lrsquoattestazione di san Giovanni Paolo II nella lettera enciclicaFides et ratio laquoSan Tommaso egrave sempre stato proposto dalla Chiesa come maestrodi pensiero e modello del retto modo di fare teologia Mi piace ricordare [] quantoha scritto il mio predecessore il Servo di Dio Paolo VI in occasione del settimocentenario della morte del Dottore Angelico ldquoSenza dubbio Tommaso possedetteal massimo grado il coraggio della veritagrave la libertagrave di spirito nellrsquoaffrontare i nuoviproblemi lrsquoonestagrave intellettuale di chi non ammette la contaminazione del cristiane-simo con la filosofia profana ma nemmeno il rifiuto aprioristico di questa Perciograveegli passograve alla storia del pensiero cristiano come un pioniere sul nuovo camminodella filosofia e della cultura universalerdquoraquo (FR 43)

Tale concezione che si accompagna a un inconfondibile laquostile dipensieroraquo filosofico e teologico2 egrave espressa sinteticamente nellrsquoenci-clica Fides ed ratio di san Giovanni Paolo II

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressi delsapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egrave costantenella storia del pensiero Si pensi solo come esempio ai principi di noncontraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure alla concezione dellapersona come soggetto libero e intelligente e alla sua capacitagrave di cono-scere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcune norme moralifondamentali che risultano comunemente condivise Questi e altri temiindicano che a prescindere dalle correnti di pensiero esiste un insiemedi conoscenze in cui egrave possibile ravvisare una sorta di patrimonio spiri-tuale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovassimo dinanzi a una filosofiaimplicita per cui ciascuno sente di possedere questi principi anche sein forma generica e non riflessa Queste conoscenze proprio percheacutecondivise in qualche misura da tutti dovrebbero costituire come unpunto di riferimento delle diverse scuole filosofiche Quando la ragioneriesce a intuire e a formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e afar correttamente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logi-co e deontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio3

65II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

2 Lo laquostile di pensieroraquo che caratterizza la teologia (genuinamente) cattolica non egraveanalitico neacute sintetico neacute dialettico ma fondamentalmente analogico cf A oLMIlaquoLa strutturaraquo 344-346 Tale stile egrave conforme al laquomodo di essereraquo della ChiesalaquoLrsquoapproccio che caratterizza la Chiesa cattolica egrave un entrambie piuttosto che unoo Per la tradizione cattolica non egrave natura o grazia ma la natura investita dallagrazia non egrave ragione o fede ma la ragione illuminata dalla fede non egrave legge oVangelo ma la legge ispirata dal Vangelo non egrave Scrittura o tradizione ma laScrittura sia come prodotto che come norma della tradizione non egrave fede o operema la fede che si traduce in opere e le opere che esprimono la fede non egrave autoritagrave olibertagrave ma lrsquoautoritagrave al servizio della libertagrave non egrave unitagrave o diversitagrave ma lrsquounitagravenella diversitagraveraquo (rP MCBrIen laquoChiesa cattolica romanaraquo 155)

3 FR 4

A Olmi66

Il realismo filosofico-teologico della Chiesa cattolica si fondaquindi sulla certezza che esista un insieme di veritagrave ndash cioegrave di cono-scenze corrispondenti a ciograve che le cose sono4 ndash patrimonio dellrsquoessereumano in quanto persona Tali conoscenze si fondano sullrsquoevidenzaovvero sulla laquopresenza chiara ed inequivocabile della realtagraveraquo5 nonscaturiscono da particolari riflessioni sullrsquoesperienza ma dallrsquoespe-rienza nella sua immediatezza ndash sia pur mediata da inferenze intuitiveesse sono laquouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante inmezzo a tutte le variabili di cultura e di condizioni sociali come sonopure una costante attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzio-ni) delle capacitagrave intellettive individualiraquo6

Le veritagrave della laquofilosofia implicitaraquo ndash ovvero le laquoveritagrave originarieraquoche si identificano con i primi princigravepi della realtagrave ndash non sono dimo-strabili neacute confutabili neacute presuppongono alcun ragionamento percheacutela possibilitagrave stessa di ragionare si fonda su di esse Le laquoveritagrave origina-rieraquo si rivelano cosigrave non allrsquointelletto ma a una speciale facoltagrave cono-scitiva riconducibile alla cogitativa dellrsquoantropologia tomista7 vale adire al senso della realtagrave

4 Sui diversi significati di laquoveritagraveraquo cf laquoVeritagraveraquo in DFil 913-918 Sul significato dilaquoveritagraveraquo come adaequatio rei et intellectus nel pensiero di Tommaso drsquoAquino cf laquoVeritagraveraquo in DEST 647-652

5 Cf A LLAno Filosofia della conoscenza 446 FSC 377 La cogitativa detta anche ratio particularis egrave una facoltagrave conoscitiva intermedia tra

i sensi interni (sensus communis memoria e fantasia) e lrsquointelletto svolge nellrsquouo-mo un ruolo analogo a quello svolto negli animali dallrsquoistinto Secondo lrsquoAquinatead essa competono le seguenti funzioni laquoa) apprendere i contenuti di valore ointentiones insensatae quali la bontagrave e la malizia drsquoun oggetto [] b) giudicare deisensibili comuni e dei sensibili propri [] c) preparare il phantasma da cui lrsquointel-letto possa astrarre la conoscenza dellrsquoessenza [] d) percepire in concreto quellenozioni ontologiche fondamentali (realtagrave sostanza causa relazione e gli altri predi-camenti) che lrsquointelletto afferra poi nellrsquouniversalitagrave dellrsquoastrazioneraquo (laquoCogitativaraquoin DEST 119)

67II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Intendendo laquosensoraquo nellrsquoaccezione figurata del latino sensus (chelaquoindica una capacitagrave di intendere conoscere vedere o anche di espri-mere un punto di vista una valutazioneraquo8) avere laquosenso della realtagraveraquosignifica conoscere il mondo e saperlo valutare in modo spontaneo eimmediato e saper discernere e utilizzare i riferimenti necessari adorientarsi in esso Il senso della realtagrave egrave quindi lrsquointelligenza immedia-ta delle laquoveritagrave originarieraquo che si pone alla base di ogni successivosviluppo della conoscenza e della vita morale dellrsquouomo9 Ma qualisono queste veritagrave

Egrave impossibile proprio percheacute sono alla base di ogni possibileragionamento classificarle ed elencarle in modo definitivo esistonotuttavia alcuni tentativi di circoscrivere e di concettualizzare le piugraveimportanti tra di esse come quello compiuto da Livi che fa segno aquattro laquorealtagrave esistenzialiraquo (di carattere contenutistico) e a tre laquoprimiprincigravepi della conoscenzaraquo (di carattere formale)10

La prima laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave il mondo come universo di coselaquoCi sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sensibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo11

8 D VITALI Sensus fidelium 1499 Il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con una locu-

zione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione soggettiva(la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoinsie-me delle laquoveritagrave originarieraquo) In generale sullrsquoargomento cf P FAGGIoTTolaquoSenso comuneraquo 546-547 FSC A LIVI Il senso comune

10 Prendendo le mosse dal contributo dato da Eacutetienne Gilson alla discussione sullaquopunto di partenzaraquo della filosofia Antonio Livi ha scandagliato in profonditagrave latematica delle certezze originarie della conoscenza cf in particolare i giagrave cit FSCe A LIVI Il senso comune Purtroppo alcune scelte terminologiche non troppo felici ndashad esempio egli parla quasi esclusivamente di laquocertezzeraquo piuttosto che di laquove ri tagraveraquo eusa la dizione equivoca di laquosenso comuneraquo ndash hanno forse ostacolato la diffusioneche la sua indagine avrebbe meritato

11 FSC 43

A Olmi68

Le laquocoseraquo immediatamente sperimentate dallrsquouomo nel mondo equi-valgono agli laquoentiraquo della metafisica classica tutto ciograve che ha lrsquoessere eche appare come qualcosa di definito e di limitato Dimensioni essen-ziali della nozione di laquouniversoraquo o laquomondoraquo percepita dal senso dellarealtagrave sono lrsquounitagrave di tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordinecosmico vale a dire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazionereciproca Lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoeviden-za della limitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inserisco-no nella struttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almenopotenzialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia diazione in grado di influire sulle altre cose

La seconda laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave lrsquoio

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio12

La conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggettooggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri La struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave La conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere lrsquoio conosce se stesso (come soggetto conoscente) nellrsquoatto diconoscere il mondo13

La terza laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la libertagrave Lrsquoio laquosubisce come ognialtro essere la causalitagrave dellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae aunrsquoesistenza meramente passiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa

12 FSC 4613 Cf FSC 45

69II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

non-meccanica non-necessariaraquo14 Questa egrave lrsquoesperienza della libertagraveunrsquoesperienza primaria e indubitabile in cui lrsquoio si sperimenta comeuna causa di livello superiore che non soltanto egrave causata ma ha qual-cosa di creativo Prendendo consapevolezza di se stesso come di unsoggetto libero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi eresponsabili e dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essen-zialmente diversi dalle laquocoseraquo Le persone libere e responsabili sonoinserite in un universo di valori gerarchicamente ordinati un ordinemorale che si lega strettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e cheprescrive di adeguarsi volontariamente ad esso

La quarta laquorealtagrave esistenzialeraquo egrave la causa prima e il fine ultimo ditutto ciograve che esiste

Includere anche Dio tra le certezze oggettive del [senso della realtagrave]egrave da una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoal-tra parte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di [sensodella realtagrave] come sistema organico di certezze necessarie e univer-sali previe a ogni scienza (metafisica compresa)15

La causa prima egrave la fonte di ogni perfezione della realtagrave egrave quindiun essere perfettissimo che gode in sommo grado di intelligenza dibontagrave di libertagrave Questo essere ndash laquoche tutti chiamano Dioraquo16 ndash egrave ilmedesimo che regola lrsquouniverso e che dirige la natura allo svolgimen-to dei suoi fini la causa prima egrave anche il fine ultimo percheacute ambeduecoincidono con la perfezione suprema che si intuisce dietro le tanteperfezioni diverse per modo e qualitagrave che si colgono nella realtagrave Talecertezza non si basa su unrsquoevidenza immediata ma sullrsquoevidenza dellaconclusione di un processo inferenziale che conduce dallrsquoordine delmondo a una causa trascendente e da qui a un principio ordinatoreattraverso la realtagrave della persona e della sua libertagrave

14 FSC 4915 FSC 52-5316 STh I 2 3

A Olmi70

I laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo riconosciuti e spontaneamenteutilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dal senso della realtagravesono il principio di non contraddizione il principio di causalitagrave ilprincipio di finalitagrave Il principio di non contraddizione afferma che laquoegraveimpossibile essere e non essere contemporaneamente e nello stessosensoraquo la sua formulazione ontologica egrave strettamente legata alla for-mulazione logica (laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizionecontemporaneamente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esi-stente (e immediatamente evidente) tra lrsquoessere e il linguaggio tra larealtagrave e il discorso che la rappresenta La realtagrave non si contraddice eanche il discorso ndash poicheacute si riferisce alla realtagrave ndash non puograve essere con-traddittorio Al principio di non contraddizione si riconducono il prin-cipio del terzo escluso (laquonon crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il nonessereraquo) e il principio di identitagrave (laquociograve che egrave egrave ciograve che egraveraquo)17

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo Una volta esaurita ladomanda sul che cosa una cosa sia egrave spontaneo chiedersi da che cosaquesta cosa egrave nessuna cosa composta nessuna pluralitagrave si spiega perse stessa laquonon si spiega per la semplice ragione che lrsquoun terminecostitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivo non essendo allora unitipercheacute essi sono quelli che sono chi altri o che altra cosa li haunitiraquo18 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tutto ciograve che acca-de ha qualcosa che lo fa accadere Le cose sono tra loro concatenateda rapporti continui di coordinazione dinamica di dipendenza (spessoreciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga e sia la causa-litagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi naturali) sianellrsquoordine morale (ambito della legge morale)

Il principio di finalitagrave afferma che laquoogni agente opera in vista di unfineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone di fronte aglienti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquoda che cosaraquoessi provengono ma anche il per che cosa essi sono

17 Cf T ALVIrA ET al Metafisica tr it Le Monnier Firenze 1987 30 18 T ALVIrA ET al Metafisica 81

71II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine19

Gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno Ilfinalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversi finihanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico

Le certezze del senso della realtagrave sono dunque il fondamento inelu-dibile dellrsquoattivitagrave conoscitiva dellrsquouomo in qualsiasi cultura ed epocastorica ogni ipotesi di ricerca che intenda prescindere dal senso dellarealtagrave o voglia opporsi ad esso egrave intrinsecamente contraddittoria glieffetti di tale contraddizione possono essere latenti e difficilmente rile-vabili ma sono comunque presenti e minacciano la validitagrave dellaricerca nel suo insieme Tuttavia egrave un fatto ben noto che le tradizionifilosofiche ndash occidentali e orientali ndash sono caratterizzate da innumere-voli tentativi di sottrarsi alle laquoveritagrave originarieraquo di ribellarsi ad esseper edificare teorie della conoscenza e visioni del mondo laquooriginaliraquo

Le certezze del [senso della realtagrave] possono essere negate in filoso-fia attraverso due procedimenti analoghi anche se apparentementeopposti il primo consiste nella esplicita sospensione dellrsquoassensocirca i contenuti del senso comune con lrsquointenzione di recuperarli(tutti o in parte) attraverso una dimostrazione deduttiva come egrave ilcaso di Descartes il secondo procedimento consiste invece nellrsquoin-tenzione a priori di dimostrare falsi (illusori) i contenuti del sensocomune come egrave il caso di Parmenide riguardo al divenire dellecose o di eraclito riguardo al principio di identitagrave o di Humeriguardo alle nozioni di sostanza e causa e cosigrave via20

19 AL GonzALez Filosofia di Dio tr it Le Monnier Firenze 1988 124 20 FSC 151

Egrave facile mostrare a chi non abbia preclusioni contro il realismofilosofico che egrave impossibile dubitare di tutte le certezze del sensodella realtagrave allo stesso tempo il dubbio iperbolico egrave un atto dellavolontagrave non dellrsquointelletto ed egrave impossibile anche dal momento chele laquoveritagrave originarieraquo costituiscono un sistema organico negare siapure una di esse che sono inevitabilmente concatenate e si presup-pongono reciprocamente

Le certezze del senso della realtagrave non sono perograve dimostrabiliCome dice Aristotele a proposito del principio di non contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)21

Come fare allora a difendere le laquoveritagrave originarieraquo dagli arbitraritentativi di chi vorrebbe ignorarle o negarle Aristotele stesso ha pro-posto un tipo di fondazione critica del senso della realtagrave che si potreb-be chiamare laquoindirettoraquo o laquoelencticoraquo basato sulla rilevazione delleincongruenze in cui inesorabilmente cade chi voglia ragionare prescin-dendo da esso A proposito del principio di non contraddizione (ma ildiscorso puograve essere esteso al sistema delle laquoveritagrave originarieraquo nel suocomplesso) continua lo Stagirita

anche per quanto concerne tale principio lrsquoimpossibilitagrave di dimostrareche una cosa sia e non-sia puograve essere provata mediante confutazionepurcheacute il nostro interlocutore intenda dare alle sue parole un certo signifi-cato ma se egli parla senza costrutto egrave ridicolo mettersi a cercare unrsquoar-gomentazione contro di lui che non ha niente da argomentare difatti untale uomo in quanto si trova in tale stato somiglia ormai a una pianta22

A Olmi72

21 Met IV 4 1006 a 5-9 22 Met IV 4 1006 a 11-14

Chi nega il senso della realtagrave non potrebbe a rigore parlare eneanche pensare discorsivamente Come rileva Sommavilla infattitutti i discorsi grammaticalmente corretti si compongono in ultimaanalisi di tre categorie di proposizioni dichiarative e affini sorrettedal principio di non contraddizione causali e affini sorrette dal prin-cipio di causalitagrave finali e affini sorrette dal principio di finalitagrave23Poicheacute questo vale per tutte le lingue (come egrave dimostrato dalla possi-bilitagrave di traduzione da una lingua a unrsquoaltra) non si puograve parlare senzafare continuamente appello alle laquoveritagrave originarieraquo il che rende evi-dente quanto sia velleitaria ogni negazione del senso della realtagrave laquale esprimendosi nel discorso presuppone inevitabilmente i princigrave-pi che intende negare

Pensare discorsivamente di fatto non egrave altro che ragionare a dif-ferenza dellrsquointelletto (il νοῦς della filosofia greca) quasi intus legenssecondo san Tommaso drsquoAquino24 la ragione (λόγος) procede inmodo argomentativo Chiarisce lrsquoAquinate laquoSebbene lrsquointelletto e laragione non siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine intelletto egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagravementre ragione deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo25 e ancora

Intendere non significa altro che percepire una veritagrave di ordine intel-lettivo ragionare invece significa procedere da una conoscenza aunrsquoaltra nel conoscere la veritagrave [] Il ragionamento sta allrsquoin-tellezione come il moto sta al riposo [giagrave conseguito] o come lrsquoac-quisizione sta al possesso lrsquouna cosa appartiene allrsquoessere perfettolrsquoaltra a quello imperfetto26

Lrsquouomo puograve cogliere con la combinazione di cogitativa e di intel-letto ndash cioegrave con il senso della realtagrave ndash soltanto le laquoveritagrave originarieraquotutte le altre conoscenze le acquisisce mediante la ragione27

73II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

23 G SoMMAVILLA Il pensiero 19-2024 Cf STh II-II 8 125 STh II-II 49 5 ad 326 STh I 79 827 laquoragioneraquo in DEST 512-514

A questo punto perograve egrave facile trarre una conclusione di grandeimportanza se la ragione non egrave altro che il pensiero discorsivo e se ilpensiero discorsivo si fonda sul senso della realtagrave allora la ragione sifonda sul senso della realtagrave ndash e quindi sulle laquoveritagrave originarieraquo cheesso attinge riportiamo di nuovo il passaggio conclusivo di Fides etratio 4 laquoQuando la ragione riesce a intuire e a formulare i principiprimi e universali dellrsquoessere e a far correttamente scaturire da questiconclusioni coerenti di ordine logico e deontologico allora puograve dirsiuna ragione retta o come la chiamavano gli antichi orthograves logosrecta ratioraquo28 Non si dagrave dunque retta ragione se non nel pieno accor-do con il senso della realtagrave

2 rAGIone nATUrALe e rAGIone SAPIenzIALe

La ragione cioegrave lrsquolaquointelletto discorsivoraquo egrave la facoltagrave che distinguelrsquouomo dagli animali homo est animal rationale29 La sua portata egraveuniversale proprio per lrsquoapertura conoscitiva universale del senso dellarealtagrave e delle laquoveritagrave originarieraquo che esso giunge a conoscerenellrsquointento di sottolineare lrsquoappartenenza essenziale di questa facoltagravealla natura umana ndash anche se di fatto egrave pienamente esercitata solodagli uomini di buon senso30 ndash essa viene detta ragione naturale

La conoscenza fornita dalla ragione naturale ha il carattere dellrsquoin-tenzionalitagrave laddove laquointenzioneraquo va intesa nel senso etimologico dellaquotendere versoraquo qualcosa31 Lrsquolaquoidentificazione intenzionaleraquo che cosigrave

A Olmi74

28 FR 429 Cf Pol I 2 1253 a 9 STh I-II 71 2 II-II 34 530 Utilizziamo lrsquoespressione laquouomo di buon sensoraquo peraltro piuttosto equivoca per indi-

care colui che non si oppone al senso della realtagrave che prende atto delle laquoveritagrave origi-narieraquo senza volerle stravolgere in nome di una presunta originalitagrave (o reale superbia)conoscitiva Cf lrsquoopposizione manzoniana tra laquobuon sensoraquo e laquosenso comuneraquo laquoilbuon senso crsquoera ma se ne stava nascosto per paura del senso comune (Manzoni)dove con ldquosenso comunerdquo il Manzoni intende lrsquoopinione della maggioranza in contra-sto con la saggezza istintiva dei singoliraquo (laquoBuonsegravensoraquo in VlI 543)

31 Cf A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 1471-1475

si realizza egrave rivelatrice di ciograve che le cose sono Il soggetto conoscentenon comprende totalmente (nel senso etimologico di laquoabbracciareraquolaquocontenereraquo comprehendere) lrsquooggetto conosciuto lrsquooggetto egrave infattitrascendente rispetto al soggetto esistendo laquoal di lagraveraquo laquoal di fuoriraquo diesso ed essendo laquoindipendente dallrsquoatto mediante il quale viene cono-sciutoraquo32 Perograve il soggetto pur senza riuscire a laquosapere tuttoraquo dellrsquoog-getto che ha di fronte riesce a cogliere lo splendore delle sue perfezio-ni uno splendore attenuato talora offuscato ma pur sempre visibile ericonoscibile nella sua intensitagrave e nelle sue sfumature La conoscenzalaquointellettualeraquo (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo o laquoper astrazioneraquo ndashrivolta alle essenze delle cose in quanto astraibili dalla materia indivi-duale ad opera dellrsquointelletto)33 consente allrsquouomo di proiettarsi estati-camente (ἔκστασις laquouscire di seacuteraquo)34 verso la realtagrave

La conoscenza intellettuale non egrave perograve la sola operazione dellrsquoani-ma che consente alla persona umana di tendere verso la realtagrave conosci-bile ndash unendosi ad essa pur rimanendone distinta Lrsquouomo infatti nonsolo egrave attratto dalla veritagrave delle cose ma anche dalla loro bontagrave nonsolo puograve conoscere la realtagrave ma anche amarla e unirsi (intenzional-mente) ad essa nellrsquoatto drsquoamarla Di fronte alla bontagrave e alla perfezio-ne delle cose la persona umana prova unrsquoinclinazione un laquoappetitoraquo35che inteso in questo senso egrave la forma piugrave universale dellrsquoamore

oggetto proprio dellrsquoamore egrave il bene ndash laquopoicheacute lrsquoamore comportauna connaturalitagrave o compiacenza dellrsquoamante rispetto allrsquoamato e perciascun essere egrave bene quanto a esso egrave connaturale o proporzionatoraquo36 ndashed effetto proprio dellrsquoamore egrave lrsquounione affettiva dellrsquoamante con lrsquoa-mato Questo tipo di unione ndash cosigrave come lrsquounione conoscitiva ndash ha lecaratteristiche specifiche dellrsquounione intenzionale il soggetto amantecosigrave come il soggetto conoscente trascende se stesso e raggiunge il

75II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

32 G GIAnnInI laquoTrascendenteraquo 129633 Cf G BerGHIn-roSEgrave Elementi 195-21534 Sullrsquouso filosofico di laquoestasiraquo intesa in senso etimologico cf laquoestasiraquo in DFil 34835 Cf r VerneAUx Psicologia 4536 STh I-II 27 1

suo oggetto laquotal quale esso egraveraquo37 rispetto allrsquointenzionalitagrave della cono-scenza quella dellrsquoamore laquose pur meno manifesta egrave piugrave decisaraquo38 lavolontagrave non termina a una rappresentazione della cosa ma alla cosastessa non si accontenta del possesso teoretico ma tende al possessoconcreto di ciograve che ama

oltre alla conoscenza intellettuale e allrsquoamore esiste ancora unaterza modalitagrave di unione intenzionale dellrsquouomo con la realtagrave che coin-volge tutte le facoltagrave della persona (sia conoscitive sia appetitive) laconoscenza laquoper connaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalita-tem) ovvero conoscenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenzaper modum inclinationis39 Tale forma di conoscenza si attua nelmomento in cui lrsquointelletto non coglie direttamente lrsquooggetto (tramite larappresentazione) ma lo conosce indirettamente a partire dagli effettiche esso produce sulle facoltagrave appetitive del soggetto Guardando nonallrsquooggetto in quanto conoscibile intellettualmente ma alle inclinazioniaffettive e alle disposizioni della volontagrave che il soggetto vive in sua pre-senza lrsquointelletto conosce lrsquoappetibilitagrave ndash e quindi la bontagrave ndash dellrsquoogget-to in relazione alla natura del soggetto laquoConoscere affettivamenteraquo nonsignifica perciograve laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egrave impossibile per definizio-ne) ma conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridesta e in virtugrave di tale risonan-za comprendere lrsquoappetibilitagrave della cosa stessa ndash comprendere la cosa inquanto appetibile

In altre parole la cognitio affectiva egrave laquouna conoscenza di carattererazionale che utilizza come mezzo unrsquoinclinazione appetitivaraquo40 Gliatti delle facoltagrave appetitive ridondano sulle facoltagrave conoscitive per illegame che li unisce nellrsquounica essenza dellrsquoanima laquoAllora lrsquooggettoche lrsquointelletto conosce in forza della sua capacitagrave intenzionale si arricchisce della specificitagrave dellrsquoappetitus di quella modificazionepositiva o negativa frutto dellrsquoazione causale reale delle cose sul

A Olmi76

37 r VerneAUx Psicologia 4638 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147139 La terminologia riportata egrave usata da san Tommaso drsquoAquino in diversi luoghi della

sua opera cf M DrsquoAVenIA la conoscenza40 DrsquoAVenIA la conoscenza 105

soggettoraquo41 In tal modo la ridondanza dellrsquoamore sulla conoscenzaamplia e perfeziona la conoscenza stessa Lrsquoesperienza quotidiana e ilsenso della realtagrave (che rendono laquoplausibili espressioni come ldquovederecon gli occhi dellrsquoamorerdquo ldquolrsquoamore vederdquo ldquochi ama sardquoraquo42) testimo-niano che il laquosapienteraquo non si identifica con lo laquoscienziatoraquo neacute con illaquofilosoforaquo43 la conoscenza piugrave profonda non scaturisce dal raziocinioma dallrsquointuizione del bene e dalla capacitagrave di imparare da esso

La conoscenza fornita dalla ragione naturale egrave prevalentemente astrat-ta cioegrave intellettuale tuttavia essa richiede per il suo pieno sviluppo uncerto grado di connaturalitagrave con la realtagrave di empatia con le persone e lesituazioni ndash abbracciando cosigrave in modo irriflesso lrsquointera gamma delleesperienze vissute (e di quelle potenzialmente vivibili) dallrsquoessere umano

Lrsquouomo di buon senso utilizza di solito la ragione naturale in modopiuttosto limitato senza attuarne fino in fondo le potenzialitagrave conosciti-ve e giungere cosigrave a comprendere le cause della realtagrave Egrave lo scienziatoche si spinge a ricercare le cause prossime delle cose con un procedi-mento rigoroso e verificabile adatto perograve a un ambito ristretto di feno-meni egrave invece il filosofo che si occupa delle cause remote utilizzandola ragione in modo piugrave vasto e profondo ma lontano dallrsquoevidenza equindi incapace di conquistare il consenso universale

Lrsquouomo di buon senso inoltre anche se egrave scienziato e filosofosolo con difficoltagrave arriva a fissare lo sguardo sulle cause ultime dellarealtagrave su quella che in seacute egrave la Causa prima di tutte le cose La ragio-ne naturale ndash basandosi proprio sui primi princigravepi della realtagrave e quindisulle veritagrave universali appartenenti alla laquofilosofia implicitaraquo dellrsquouma-nitagrave ndash conduce sigrave ad ammettere lrsquoesistenza di Dio ma la certezza diquesta ammissione viene incrinata dal dissidio esistente in ogniuomo tra la parte conoscitiva e quella affettiva tra lrsquointelletto e lavolontagrave tra la mente ed il cuore Tale dissidio egrave alimentato dal disordi-

77II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

41 DrsquoAVenIA la conoscenza 11742 DrsquoAVenIA la conoscenza 16043 Almeno nel senso che la parola ha assunto nel linguaggio moderno per cui il laquofilo-

soforaquo non egrave lrsquolaquoamante della sapienzaraquo di classica memoria ma semplicemente lrsquoe-sperto nel campo di una particolare disciplina umanistica ndash la filosofia appunto

ne profondo che ogni persona umana porta dentro di seacute e impediscealla ragione naturale di laquofunzionareraquo correttamente cioegrave di riconosce-re lrsquoinsieme dei propri presupposti di svilupparlo fino alle ultime con-seguenze di guidare lrsquouomo ad agire in conformitagrave con ciograve che eglistesso riconosce essere vero

Il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointel-letto con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla cono-scenza laquoper connaturalitagraveraquo richiede un grande appassionato totaliz-zante amore per la Veritagrave una Veritagrave che egrave anche Via e Vita ndash nelsenso eminente del Λόγος cristiano ma anche (per partecipazione) nelsenso del 道 dagraveo della cultura cinese44

ora questo tentativo egrave compiuto dal sapiente egli sa che la cono-scenza piugrave profonda e piugrave perfetta si attua non solo intellettualmente maanche affettivamente egrave consapevole che per raggiungere la pienezzadella Veritagrave occorre che la adaequatio rei et intellectus si estenda allrsquoin-tera persona e affincheacute ciograve avvenga occorre inserirsi integralmente nel-lrsquoordine (fisico e morale) delle realtagrave ndash occorre vivere secondo virtugrave

Sul terreno di unrsquoesistenza virtuosa la ragione naturale cresce e sisviluppa fino a diventare ragione sapienziale Unicamente protesa allaricerca del vero che egrave bene e del bene che egrave vero piugrave che parlare essafa segno piugrave che dimostrare essa mostra egrave avara di laquoragionamentiraquonon per difetto ma per eccesso di conoscenza

Una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa Una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola Le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui45

A Olmi78

44 Cf 靖保路 JigravenG BǎoLugrave ldquo期待中的中国道文化rdquo laquoQīdagravei zhōng de zhōngguoacute dagraveoweacutenhuagraveraquo 393-423

45「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuter wagravengquaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacute ān deacutewagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子 zHUānGzǐ《 莊子 》Zhuāngzǐ 26 13)

In questa frase di 莊子 zhuāngzǐ risalente a 24 secoli fa si rivelala caratteristica costitutiva della ragione sapienziale in essa la cono-scenza laquoper astrazioneraquo si integra e si subordina alla conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo essa piugrave che vedere la veritagrave la gusta ndash e per comunica-re questo sapore che egrave ineffabile usa il pensiero per forzare le parole adandare oltre il pensiero e le parole direttamente al cuore della realtagrave

3 eVAnGeLIzzAzIone e InTerCULTUrAzIone

Secondo la rivelazione cristiana Gesugrave Cristo egrave il Verbo di Dio ter-mine (traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione eparola ndash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondoper mezzo del Verbo e alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte lecose quelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110) Ma al Verbosi appropria anche la Sapienza di Dio46 che regge tutto lrsquoordine dellacreazione e il governo del mondo e risplende in ciograve che agli uominiappare la piugrave grande stoltezza la croce di Cristo

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna Sapienza del Padrelrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con Lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accogliere laluce della fede47

obbedendo al comando ricevuto da Gesugrave Cristo di annunciare ilVangelo a tutti gli uomini la Chiesa si egrave trovata di fronte a civiltagrave lon-tanissime da quella latina-occidentale in cui essa stessa si egrave formata econsolidata cosiccheacute egrave evidente come non possa darsi evangelizzazio-ne senza un processo di integrazione e radicamento che porti il mes-saggio cristiano ad essere compreso reinterpretato e accettato dallevarie culture

79II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

46 Sulla Sapienza come appropriazione del Verbo in teologia trinitaria cf A oLMIlaquoIl concetto di appropriazioneraquo 68-128

47 Cf BeneDeTTo xVI Fede ragione e universitagrave

Per designare lrsquoincontro tra la rivelazione cristiana e le culture cisi era inizialmente serviti di molti termini laquotutti insoddisfacenti adat-tamento accomodamento indigenizzazione inserimento contestua-lizzazione incarnazioneraquo48 Sotto lrsquoinflusso delle ricerche di antropo-logia culturale la teologia missionaria e in seguito il Magistero dellaChiesa hanno preso a usare indifferentemente laquoacculturazioneraquo elaquoinculturazioneraquo termini originariamente riferiti allrsquointegrazione diogni individuo nella cultura del proprio gruppo di appartenenza Inquesto senso dal 1953 laquoil missiologo belga P Charles ed altri teologidopo di lui parlano di ldquoacculturazionerdquo anche il papa Giovanni PaoloII se ne serviragrave come sinonimo di ldquoinculturazionerdquo precisando cheldquoquesto neologismo esprime perfettamente uno degli elementi delgrande mistero dellrsquoincarnazionerdquoraquo49

Gradualmente al termine laquoacculturazioneraquo si egrave preferito laquoincultu-razioneraquo inteso come laquolo sforzo della Chiesa per far penetrare il mes-saggio di Cristo in un determinato ambiente socioculturale invitando-lo a credere secondo tutti i suoi valori propri [] conciliabili con ilVangeloraquo50 Anche su questa parola perograve sono state avanzate autore-voli riserve Il papa Benedetto xVI ha suggerito lrsquouso di laquoincontrodelle cultureraquo o laquointerculturalitagraveraquo51 e in definitiva il termine oggi piugraveaccettabile sembra essere interculturazione

Ma in che modo deve svolgersi tale processo52 Come puograve esseresuperata lrsquoestraneitagrave tra i molteplici modi di pensare di comunicare di

A Olmi80

48 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69049 e-J PEacutenoUkoU laquoInculturazioneraquo 69050 CoMMISSIone TeoLoGICA InTernAzIonALe laquoFede e inculturazioneraquo 35951 Cf J rATzInGer Fede Veritagrave Tolleranza 60-74 52 Unrsquoimportante precisazione sul processo di inculturazione egrave contenuta in GIoVAnnI

PAoLo II Redemptoris missio 52 laquoSvolgendo lrsquoattivitagrave missionaria tra le genti laChiesa incontra varie culture e viene coinvolta nel processo drsquoinculturazione Egravequesta unrsquoesigenza che ne ha segnato tutto il cammino storico ma oggi egrave partico-larmente acuta e urgente Il processo di inserimento della Chiesa nelle culture deipopoli richiede tempi lunghi non si tratta di un puro adattamento esteriore poicheacutelrsquoinculturazione ldquosignifica lrsquointima trasformazione degli autentici valori culturali

vivere presenti al mondo53 esiste una strategia privilegiata per com-battere nel modo piugrave efficace la laquobuona battagliaraquo (2 Tm 46) dellrsquoan-nuncio del Vangelo a tutte le culture e a tutti i popoli della terra

Da quello che abbiamo detto sinora poicheacute Dio si rivela allrsquouomonel Verbo-Λόγος che egrave Sapienza-ragione al grado piugrave alto egrave proprionellrsquoesercizio della laquoretta ragioneraquo che si puograve conoscere Gesugrave Cristoe nel laquovivere secondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) che ci si predi-spone a incontrarlo

Di fronte a una civiltagrave che ignori il cristianesimo perciograve i missio-nari si trovano a percorrere un cammino in tre tappe in primo luogoidentificare i laquosemi del Verboraquo54 in essa presenti cioegrave i frammentidella Veritagrave totale seminati dal Verbo presso tutti i popoli e tutte leculture in secondo luogo depurare tale presenza parziale e seminaledel Verbo dagli errori piugrave o meno gravi che ad essa si sono inevitabil-

81II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

mediante lrsquointegrazione nel cristianesimo e il radicamento del cristianesimo nellevarie culturerdquo Egrave dunque un processo profondo e globale che investe sia il mes-saggio cristiano sia la riflessione e la prassi della Chiesa Ma egrave pure un processodifficile percheacute non deve in alcun modo compromettere la specificitagrave e lrsquointegritagravedella fede cristianaraquo

53 San Giovanni Paolo II stabilisce tre criteri per giudicare la validitagrave dei processidrsquoinculturazione laquoIl primo egrave quello dellrsquouniversalitagrave dello spirito umano le cuiesigenze fondamentali si ritrovano identiche nelle culture piugrave diverse Il secondoderivante dal primo consiste in questo quando la Chiesa entra in contatto congrandi culture precedentemente non ancora raggiunte non puograve lasciarsi alle spalleciograve che ha acquisito dallrsquoinculturazione nel pensiero greco-latino [] In terzoluogo ci si guarderagrave dal confondere la legittima rivendicazione della specificitagrave edellrsquooriginalitagrave del pensiero [delle altre culture] con lrsquoidea che una tradizione cultu-rale debba rinchiudersi nella sua differenza ed affermarsi nella sua opposizione allealtre tradizioni ciograve che sarebbe contrario alla natura stessa dello spirito umanoraquo(FR 72)

54 La nota espressione traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a san GiustinoSecondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezza solo inCristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nella suaragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B ALTHAner Patrologia 70-71

mente mescolati in terzo luogo utilizzare quegli elementi che da unlato appartengono genuinamente alla cultura interlocutrice dallrsquoaltrocontengono in nuce la Veritagrave cristiana come categorie concettuali esimboliche per tradurre annunciare rendere comprensibile la ri ve la -zio ne biblica e la fede della Chiesa

4 LrsquoInTerCULTUrAzIone laquoLoGoCenTrICAraquo DI P MATTeo rICCI

La suddetta strategia laquologocentricaraquo ndash possiamo chiamarla cosigravepercheacute si fonda sulla partecipazione del λόγος-ragione umano alΛόγος-Verbo divino ndash coincide di fatto con il laquometodo dellrsquoaccomoda-mentoraquo attuato da P Matteo ricci nel suo quasi trentennale soggiornoin Cina55 Senza soffermarci sulla figura del grande gesuita macerate-se vorremmo adesso entrare nel vivo del nostro argomento rifletten-do sul ruolo della ragione nella sua opera missionaria e in particolaresullrsquoarticolazione di ragione naturale e ragione sapienziale nellrsquoambi-to del suo pensiero

Considerando lrsquolaquoaccomodamentoraquo ricciano nella prospettivalaquologocentricaraquo sopra accennata possiamo facilmente distinguere i tremomenti costitutivi di tale strategia 1) lrsquoindividuazione dei laquosemi delVerboraquo nella cultura cinese 2) la depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni che la rendono incompatibilecon la recezione dellrsquoannuncio cristiano 3) lrsquouso teologico dei laquosemidepuratiraquo al fine di rendere pienamente comprensibile la rivelazioneda parte della civiltagrave in cui ricci si era profondamente immerso

Lo studio approfondito e lrsquoesperienza personale avevano portatoben presto il gesuita maceratese a farsi una chiara idea delle peculiariqualitagrave del popolo cinese Scrivendo a P Girolamo Costa egli potevatestimoniarne il carattere intelligente e pacifico laquoLa Cina egrave differen-tissima delle altre terre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lette-

A Olmi82

55 Tra le biografie piugrave sintetiche ed efficaci di P Matteo ricci segnaliamo G CrIVeLLer Matteo Ricci

re e puoco alla guerra egrave di grande ingegnoraquo56 Giudizio confermatodieci anni piugrave tardi in una lettera a P Francesco Pasio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa stupire a tutto questooriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario percheacute sono ito scorgendo questo puoco a puoco ecominciando dal principio anticamente seguittero la legge naturaleassai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cinquecento anniinanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei che adorava peridoli non era gente tanto sciagurata come quei che i nostri egittjGreci e romani adororno ma gente che pensavano essere moltovirtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi i libri dersquo lette-rati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non danno altra adora-tione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esaminandobene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cose contra illume della ragione e moltissime conforme a essa57

Il grande apprezzamento manifestato dai cinesi nei confronti dellaragione li aveva portati ad ammirare in modo particolare gli scritti dialcuni grandi sapienti vissuti nellrsquoantichitagrave ma venerati senza interruzio-ne nel corso dei secoli Dice ricci a P Lelio Passionei laquoFiorirono neltempo che fra noi fiorigrave Platone e Aristotile [] anco tra loro alcuni lette-rati di buona vita che fecero alcuni libri di cose morali non per via discientia ma di sententie buone dei principali de quali fecero poi quattrolibri che sono adesso gli piugrave stimati e letti de giorno e de notteraquo58

Una conseguenza importante di tale attitudine sapienziale delpopolo cinese ricci la trova nel discernimento da esso mostrato neiconfronti della religione naturale come afferma nella sua cronacadella missione gesuita in Cina

83II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

56 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 14 agosto 1599raquo 36257 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio SI 15 febbraio 1609raquo 51758 M rICCI laquoLettera al p Lelio Passionei SI 9 settembre 1597raquo 349

Di tutte le gentilitagrave venute a notitia della nostra europa non so dinessuna che avesse manco errori intorno alle cose della religione diquello che ebbe la Cina nella sua prima antichitagrave Perciocheacute ritruo-vo nersquo suoi libri che sempre adororno un suppremo nume che chia-mano re del Cielo o Cielo e terra [] Fecero sempre molto caso diseguire in tutte le loro opere il dettame della ragione che dicevanoavere ricevuta dal Cielo e mai credettero del re del Cielo e deglialtri spiriti suoi ministri cose tanto sconcie quanto credettero inostri romani i Greci gli egittij e altre strane nationi59

Si direbbe dunque che il popolo cinese fosse superiore agli antichipopoli pagani drsquooccidente (i greci e i romani) sia per lrsquoamore dellasapienza sia per la pratica della virtugrave e questo avrebbe potuto far spe-rare in una particolare docilitagrave dei cinesi nei confronti del Vangelonella sua corrispondenza ricci esprime piugrave volte il proprio ottimismoriguardo la conversione della Cina come egrave testimoniato ad esempioda una lettera a P Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e diingegno non sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni dellanostra santa fegrave non si habbi da sottomettere ad essaraquo60

Tuttavia i cinesi contemporanei di ricci non erano piugrave in un certosenso allrsquoaltezza della loro civiltagrave egli osserva amaramente nella cro-naca della sua missione

Conciosia che la natura corrotta se non viene agiutata dalla gratiaDivina sempre da se stessa se ne corre al basso vennero poi questimiseri huomini [i cinesi] puoco a puoco spengendo tanto di quelprimo lume et ad allargarsi in una libertagrave sigrave grande che dicono efanno giagrave quanto vogliono de dritto e di torto senza nessuna pauraa talcheacute quei che in questi tempi scappano dallrsquoIdolatria puochisono che non cadano nellrsquoAtheismo61

A Olmi84

59 M rICCI Della entrata 90-9160 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 15 ottobre 1596raquo 34461 M rICCI Della entrata 91

Che cosrsquoera successo di cosigrave grave nella storia del popolo cinese dafarlo allontanare dalla sua antica sapienza ndash e di conseguenza anche da Dio

La presenza seminale del Verbo nellrsquoantica Cina potrebbe riassu-mersi interpretando il pensiero ricciano in due punti fondamentaliprimo la consapevolezza della trascendenza del Signore Supremo (上帝 Shagravengdigrave) che non coincide con il cosmo ma egrave al di sopra diesso non coincide con il Cielo e la Terra ma egrave il Signore del Cielo edella Terra ndash e quindi puograve essere identificato con Dio secondo lacostante tensione verso il perfezionamento personale e lrsquoelevazionedella propria umanitagrave Di questi due cardini dellrsquoantica civiltagrave cineseil secondo era ben saldo anche ai tempi di ricci la figura del sapientendash che si identificava con il confuciano laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ)opposto allrsquolaquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten) ndash era anche allora tenutanella piugrave grande considerazione Ma il primo cardine il piugrave importan-te quello che ndash nella prospettiva cristiana ndash dagrave lrsquoautentico significatoanche al secondo si era progressivamente dissestato

La causa Lrsquoaffermazione nel corso dei secoli delle cosiddette Trereligioni (三教 Sān Jiagraveo) il daoismo il buddhismo e il neoconfucia-nesimo Cosigrave ricci stesso le presenta facendo parlare lrsquointerlocutorecinese del 《天主實義》 Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignoredel Cieloraquo) il Catechismo da lui pubblicato a Pechino nel 1603

Laozi sostiene che gli esseri sono generati dal non-essere e consi-dera il non-essere come la Via62 il Buddha sostiene che il mondovisibile emerge dal vuoto e considera il vuoto come il Principio63 i

85II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

62老子 Lǎozǐ egrave una delle maggiori figure della cultura cinese La sua esistenzareale egrave ancora controversa la tradizione la colloca nel VI secolo aC alcunistorici nel IV Il non-essere egrave il 無 wuacute del 老子 Lǎozǐ egrave la pura potenzialitagrave indifferen-ziata che nella concezione daoista precede e fonda ogni passaggio allrsquoatto

63 Il termine 佛陀 Foacutetuoacute rende in cinese il participio passato sostantivato sanscritobuddha che significa laquoil risvegliatoraquo indica un essere che abbia raggiunto lrsquoillu-minazione (bodhi) In particolare questo nome si riferisce a Siddhārtha Gautama(566-486 aC) fondatore del buddhismo Il vuoto (空 kōng) egrave la laquovacuitagraveraquo(śūnyatā) categoria basilare del buddhismo che indica la non-sostanzialitagrave e lrsquoim-permanenza di tutti i fenomeni

confuciani sostengono che nel trasformarsi dello yi risiede il fonda-mento supremo e quindi considerano lrsquoessere come il principiofondamentale e lrsquoonestagrave come lrsquooggetto della scuola di vita64 Chi egravenel giusto dal Suo riverito punto di vista65

Dal punto di vista contemporaneo queste tre religioni o dottrinefilosofico-religiose appaiono di grandissimo interesse Certamenteesse non rendono possibile lrsquoesperienza del Santo cioegrave la comunionecon il Dio trinitario che si attua solo attraverso la fede in Gesugrave Cristoil daoismo e il neo-confucianesimo non vanno al di lagrave della dimensio-ne cosmica mentre il buddhismo anela a trascenderla facendo levaperograve sulle semplici capacitagrave umane esse perograve si fondano su esperien-ze del sacro di straordinaria intensitagrave capaci di modificare la condi-zione esistenziale di coloro che le vivono66 e poicheacute ogni dimensionedel sacro partecipa della suprema dimensione del Santo ndash e a suomodo la rivela ndash le Tre religioni della Cina contengono anchrsquoesse ilaquosemi del Verboraquo e alcuni loro elementi possono essere integrati inuna teologia cattolica autenticamente cinese

Tuttavia dal punto di vista del missionario che alla fine del xVIsecolo entrava per la prima volta in Cina le Tre religioni si presenta-vano in una luce assai diversa non si trattava allora di interpretarleper cercare in esse quali aspetti fossero compatibili con i contenutidella rivelazione e quali categorie fossero utilizzabili per annunciare

A Olmi86

64 Parlando di laquoconfucianiraquo qui ricci ha in mente piuttosto gli aderenti al neo-confu-cianesimo una sintesi del pensiero confuciano daoista e buddhista che risale a 韓愈 Haacuten Yugrave (768-824) e 李翱 Lǐ Aacuteo (774-836) e che si sviluppograve successivamentedurante la dinastia 宋 Sograveng (960-1279) nella tradizione interpretativa del librodei Mutamenti (易经 Yigravejīng) il piugrave antico dei testi classici cinesi e il quarto deiCinque Classici (五經 Wǔjīng) del confucianesimo lo 易 yigrave egrave il mutamento intesocome principio generatore supremo della realtagrave

65 VSSC 6666 Sulla distinzione tra esperienza del sacro ed esperienza del Santo e piugrave in generale

su una concezione ierologica compatibile con il realismo tomista cf A oLMIlaquoSenso della realtagraveraquo 152-172

il Vangelo bensigrave di chiedersi se esse ndash cosigrave come venivano interpretatenella Cina del tempo ndash fossero vere o false nei loro princigravepi dottrinali ade-guate o meno nel loro linguaggio a parlare del mistero del Dio trinitario

Ponendo la domanda in questi termini la risposta non poteva cheessere negativa Mentre il confucianesimo originario appariva a riccilaquocristianizzabileraquo percheacute il suo impianto metafisico ed etico era pie-namente in accordo con la retta ragione le Tre religioni non lo appa-rivano affatto il loro immanentismo (daoismo e neoconfucianesimo) eil loro acosmismo (buddhismo) si opponevano radicalmente al reali-smo metafisico cristiano i concetti da essi usati per rappresentarelrsquoAssoluto (in particolare il laquovuotoraquo 空 kōng buddhista e il laquonullaraquo無 wuacute daoista) risultavano totalmente inadeguati per fare segno allapienezza e alla sovrabbondante ricchezza di essere del Dio trinitario

Le Tre religioni dunque erano considerate da ricci il piugrave grandeostacolo allrsquoevangelizzazione della Cina I loro errori andavano com-battuti utilizzando un talento prezioso di cui la civiltagrave cinese sembravadisporre in abbondanza la capacitagrave di usare la retta ragione

5 eDUCAre ALLA rAGIone ATTrAVerSo LA MATeMATICA APPLICATAe LA laquoFILoSoFIA IMPLICITAraquo

Dopo aver compiuto il primo passo del suo percorso di laquoaccomoda-mentoraquo ndash cioegrave dopo aver identificato i laquosemi del Verboraquo presenti nel-lrsquoantica e nobile civiltagrave cinese ndash ricci si trovograve di fronte al problemadella loro depurazione comrsquoera possibile liberare questa presenza par-ziale e seminale del Verbo dagli errori che ad essa si erano mescolati eche avrebbero ostacolato in modo irrimediabile lrsquoannuncio del Vangelo

era necessario ricorrere alla retta ragione stimolare un pensierocapace di riflettere sulle laquoveritagrave originarieraquo e grazie ad esse di ricono-scere in quale misura le idee dominanti delle Tre religioni fosserolontane dal senso della realtagrave ndash e quindi dovessero essere ritenute falseper come esse risultavano dalle formulazioni comuni (le quali ovvia-mente non escludono interpretazioni piugrave sofisticate in grado di rive-lare le profonde intuizioni della realtagrave e le esperienze del sacro allequali le Tre religioni fanno segno)

87II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

Il metodo ricciano dellrsquolaquoaccomodamentoraquo si rivela cosigrave una strategiaper far pensare i cinesi e in particolare gli appartenenti alla classe deimandarini i letterati-funzionari che governavano lrsquoapparato statale con-siderata lrsquoinfluenza che essi esercitavano sul resto della popolazioneDice infatti ricci in una lettera a P Francesco Pasio laquoPare saragrave facile apersuadere ai principali del regno le cose della nostra santa fede confer-mate con tanta evidentia di ragioni e consentendo con noi la piugrave gravegente che fra loro vi egrave resteragrave facile convertire tutto il restanteraquo67

In questa prospettiva va intesa la divulgazione in Cina da parte diricci delle scienze occidentali in particolare della matematica e dellesue applicazioni (come lrsquoastronomia la geografia la cartografia) Aldi lagrave dello specifico interesse conoscitivo la geometria e lrsquoaritmeticaapparivano importanti al gesuita maceratese per il rigore e la chiarezzadei loro procedimenti dimostrativi una sorta di laquopalestra del pensie-roraquo che avrebbe consentito ai cinesi di uscire dal dominio esclusivodelle forme letterarie ed artistiche da loro mirabilmente padroneggia-te e di riuscire a ragionare nel modo sistematico richiesto per la com-prensione della dottrina della fede cattolica

Questi intenti sono espressi in modo esplicito nella giagrave citata lette-ra a P Francesco Pasio

Laonde se gli [ai cinesi] potessimo insegnare le nostre scientie nonsolo havrebbono a riuscire in esse huomini molto eminenti ma ancoper mezzo di esse gli indurremmo facilmente alla nostra santa leggee mai si scordaranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbia-mo al presente manifesto inditio poicheacute non havendo sin hora inse-gnato a loro altra cosa che qualche puoco delle scientie matematichee cosmografia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi e questo dicevano solo di queste scientienaturali che ho detto della matematica poi che diranno delle altre[] come sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali68

A Olmi88

67 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517 68 M rICCI laquoLettera al p Francesco Pasio 15 febbraio 1609raquo 517-518

Il secondo passo dunque che possiamo distinguere nella laquopedago-gia della ragioneraquo ricciana egrave lrsquoutilizzo sistematico della ragione naturaleal fine di ribadirne i princigravepi costitutivi trarre da essi le certezze origi-narie riguardanti Dio il mondo lrsquouomo demolire le concezioni filosofi-co-religiose del daoismo del buddhismo e del neoconfucianesimo lequali essendo in palese conflitto con il senso della realtagrave si opponevanoin modo radicale ndash salvo interpretazioni che oggi sono alla nostra porta-ta ma che ricci non poteva e forse non voleva dare ndash allrsquoaccoglimentoe prima ancora alla comprensione dellrsquoannuncio cristiano

Lrsquoopera in cui ricci si egrave dedicato prevalentemente a tale compito egravestato il Catechismo non egrave qui possibile entrare dettagliatamente nellasofisticata articolazione di questo capolavoro un dialogo tra due inter-locutori ndash un Letterato occidentale (西士 xīshigrave) e un Letterato Cinese(中士 zhōngshigrave) ndash in cui il ricorso sistematico e argomentativo aiprimi princigravepi della realtagrave egrave effettuato talora in stile piugrave occidentaletalora in stile piugrave cinese ma sempre in riferimento alla laquofilosofiaimplicitaraquo che accomuna le espressioni di pensiero delle due civiltagraveCi limiteremo a enunciare alcune tra le piugrave importanti veritagrave originariesulle quali il Letterato occidentale fonda le proprie argomentazionistringendo allrsquoangolo ndash per cosigrave dire ndash il Letterato Cinese laquoPossiamocontinuare a disquisire avanti e indietro ma Lei non saragrave in grado disfuggire alla veritagraveraquo69 afferma a un certo punto lrsquoalter ego di ricci

Tenendo presente la giagrave citata descrizione fatta da Livi dei conte-nuti del senso della realtagrave possiamo ripercorrere il Catechismo riccia-no alla ricerca delle laquoveritagrave originarieraquo affermate dal Letterato oc ci -den tale al fine di laquofar ragionareraquo il suo interlocutore cinese

La piugrave importante laquoveritagrave originariaraquo su cui si appoggia lrsquoimpiantoargomentativo di ricci egrave che la realtagrave esiste Indipendente dal pensie-ro dellrsquouomo70 la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito daisensi71 non egrave composta di unrsquounica sostanza72 ma annovera innume-

89II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

69 Cf VSSC 9370 Cf VSSC 17971 Cf VSSC 9 113 18072 Cf VSSC 223

revoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella loro va rie tagrave73Lrsquoap parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza74 essepossono essere simili sotto alcuni aspetti e differire molto sotto altri75

In secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso76 non si puograveamare se non ciograve che si conosce77 egrave possibile conoscere con la ragio-ne cose non percepibili ai sensi78 inoltre la ragione assicura unaconoscenza della realtagrave superiore a quella di carattere sensoriale79 Lacomprensione esauriente delle cose poggia sul fondamento di cono-scenze elementari80 per cogliere i princigravepi profondi della realtagrave biso-gna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograve che egrave manifesto bisogna servirsidellrsquoapparenza esterna come prova della natura interna81 Percheacute ildiscorso sia credibile occorre che le parole si accordino ai fatti82 nonbisogna confondere i nomi (cioegrave le definizioni) delle cose83

In terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente la cer-tezza cardinale che accomuna il Letterato occidentale al LetteratoCinese esiste un unico84 immutabile principio drsquoordine universale85che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico morale sociale86 Lrsquoordinedelle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle loro funzioni87 ogni

A Olmi90

73 Cf VSSC 25274 Cf VSSC 20375 Cf VSSC 13076 Cf VSSC 23-25 70 75 177 18177 Cf VSSC 46978 Cf VSSC 113 182 38079 Cf VSSC 181-18280 Cf VSSC 7281 Cf VSSC 182 272-273 42582 Cf VSSC 21883 Cf VSSC 190 19384 Cf VSSC 50 49085 Cf VSSC 165 186 26986 Cf VSSC 1 3 5 11-12 28 30-31 35-36 39 155 161 163 186 260 498-50187 Cf VSSC 531

cosa ha un obiettivo verso il quale egrave diretta dalla propria natura88 ndash ilche significa che ogni agente opera in vista di un fine89 Lrsquoordinemorale comporta premi e punizioni90

In quarto luogo ogni effetto ha una causa91 Il principio di causa-litagrave viene affermato dal Letterato occidentale in formulazioni diversedal nulla non nasce nulla92 lrsquoeffetto non puograve essere maggiore dellacausa93 il simile nasce dal simile94 le cose non possono essere causadi se stesse95 una catena di cause deve avere un unico inizio96 deveesistere una causa unica di tutto ciograve che egrave97

In quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non essere98Anche il principio di non contraddizione viene formulato in modidiversi non ci possono essere due veritagrave discordanti simultaneamentee nello stesso senso99 motivazioni incompatibili non possono coesi-stere100 non crsquoegrave una terza via tra il bene e il male tra la vita e lamorte101 il vuoto e il pieno lrsquoessere e il non essere sono tra loro con-traddittori102

91II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

88 Cf VSSC 38289 Cf VSSC 17 30-31 34-35 323 356 38290 Cf VSSC 5 278 343-347 350-351 372 375-378 384-388 393 396 399-401

409-410 414-41591 Cf VSSC 29 34-35 40 138 182-18392 Cf VSSC 34-35 7293 Cf VSSC 9194 Cf VSSC 4395 Cf VSSC 36 4096 Cf VSSC 40 4497 Cf VSSC 4998 Cf VSSC 18099 Cf VSSC 71 494 510 515

100 Cf VSSC 367101 Cf VSSC 397102 Cf VSSC 102

Vengono affermate inoltre alcune veritagrave originarie riguardantilrsquouomo Lrsquouomo egrave persona dotato di anima e corpo strettamente con-giunti103 capace di compiere il bene o il male104 e moralmenteresponsabile delle proprie azioni105 lrsquouomo egrave nobile qualitativamentediverso e superiore agli animali percheacute dotato di ragione106 ha aspira-zioni conoscitive e volitive che superano i limiti della propria condi-zione107 Ma al tempo stesso lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole108non egrave in grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capa-citagrave109 commette azioni moralmente malvagie110 e pur essendo incli-nato a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni111

oltre a queste veritagrave e a molte altre ad esse affini indimostrabilima immediatamente intuibili dallrsquointelletto umano il Letteratooccidentale del Catechismo ricciano espone anche i concetti fonda-mentali della metafisica realista di Aristotele e san Tommaso in parti-colare la dottrina delle quattro cause112 la dottrina delle categorie113 ladistinzione tra sostanza e accidenti114 la fisica dei quattro elementi115la concezione antropologica116 La metafisica realista perograve ndash a diffe-renza della laquofilosofia implicitaraquo ndash egrave pienamente comprensibile soloattraverso le categorie del pensiero occidentale e il tentativo riccianodi utilizzarla senza troppi chiarimenti nel contesto interculturale delCatechismo egrave forse la parte piugrave problematica dellrsquoopera

A Olmi92

103 Cf VSSC 264 276 442104 Cf VSSC 431-432105 Cf VSSC 228-229 254 334 441106 Cf VSSC 23 37 117 168-169 201 239107 Cf VSSC 131 156-159 382-383108 Cf VSSC 119-124 579109 Cf VSSC 290110 Cf VSSC 45111 Cf VSSC 142112 Cf VSSC 45-47113 Cf VSSC 82-83 195-196 198-200 423 426114 Cf VSSC 83 85 98115 Cf VSSC 83 138 205116 Cf VSSC 133-134 136-138 147 270

In ogni caso la metafisica realista non egrave altro che una formalizza-zione della laquofilosofia implicitaraquo e su questa base il Letterato oc ci -dentale conduce il suo interlocutore a riconoscere lrsquoesistenza e gliattributi di Dio (capitolo I) lrsquoerroneitagrave delle concezioni filosofico-reli-giose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo II) lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima degli ani-mali (capitolo III) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagravecon tutte le cose (capitolo IV) la falsitagrave della teoria buddhista dellareincarnazione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della moraledaoista e la reale esistenza del Paradiso e dellrsquoInferno (capitolo VI)la fondamentale bontagrave della natura umana e la ragionevolezza dellamorale cristiana (capitolo VII) la ragionevolezza del celibato eccle-siastico al fine di diffondere la Via (capitolo VIII)

6 DALLA rAGIone nATUrALe ALLA rAGIone SAPIenzIALe

La semplice ragione naturale tuttavia pur conducendo lrsquouomo allesoglie della rivelazione cristiana ancora non lo predispone ad accettar-la avere gli strumenti per giungere alla Veritagrave infatti non significanecessariamente amarla e desiderare di accoglierla Affincheacute il missio-nario cristiano di fronte a una cultura diversa da quella in cui si egrave for-mata la Chiesa cattolica possa considerare riuscita la fase preliminareallrsquoannuncio del Vangelo deve accertarsi che i suoi interlocutori ndash difronte a tale annuncio ndash si lascino guidare dalla ragione sapienzialecioegrave da un amore conoscitivo per la Veritagrave autenticamente vissuto

Egrave questa la fase conclusiva del secondo passo della strategia drsquoin-culturazione ricciana cioegrave della depurazione della presenza seminaledel Verbo in Cina da errori e distorsioni al fine di renderla laquocristianiz-zabileraquo senza forzature Tale passaggio fu percorso da ricci in modoassai graduale e in concomitanza o addirittura in anticipo sulla faseprecedente Il primo scritto in cinese del gesuita maceratese infatti ndash《交友論》 Jiāoyǒu lugraven (Trattato dellrsquoamicizia)117 pubblicato a 南昌

93II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

117 Cf M rICCI利瑪竇 Ligrave Mǎ DograveU《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia)

naacuten chāng nel 1595 ndash fu una raccolta di massime tratte dalla letteratu-ra occidentale pagana e cristiana sul tema dellrsquoamicizia argomentoscelto per il suo valore sapienziale riconosciuto sia in occidente sia inCina nel pensiero confuciano infatti lrsquoamicizia egrave una delle cinquerelazioni sociali naturali ndash le altre sono tra sovrano e suddito tra padree figlio tra marito e moglie tra fratello maggiore e fratello minore ndashma ha nel loro ambito unrsquoimportanza particolare essa le completa ele perfeziona al punto tale che in sua assenza quelle finirebbero perscomparire Lrsquoamicizia ha di mira lo sviluppo della virtugrave perfetta inat-tingibile nella solitudine scrivendone con cognizione di causa e testi-moniandola con la propria vita ricci elevava il confronto con i cinesisuoi contemporanei al livello della ragione sapienziale118

Anche nel Catechismo in cui il dialogo tra lrsquooccidentale e il cineseegrave sorretto per lo piugrave dalla ragione naturale non mancano riferimentiche superano lrsquoorizzonte conoscitivo dellrsquouomo di buon senso delloscienziato e del filosofo facendo segno ad esperienze accessibili soloa chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave ndash a chi abbia unito aldesiderio della conoscenza la pratica della virtugrave Conoscibile adegua-tamente solo laquoper connaturalitagraveraquo egrave di certo lrsquouomo ideale che vieneconcettualizzato attraverso la fondamentale distinzione non solo con-fuciana ma laquopan-cineseraquo tra i giagrave citati laquouomo nobileraquo e laquouomomeschinoraquo119 Lrsquolaquouomo nobileraquo fa della veritagrave il suo vessillo ponen-dola al di sopra di tutto120 persegue la benevolenza121 che egrave la piugravenobile tra le virtugrave122 e lrsquoessenza della rettitudine123 egli considera lapratica della virtugrave e il perfezionamento di se stesso come obiettivi diimportanza suprema124 Anche le relazioni umane ideali possono dirsi

A Olmi94

118 Sui significati dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria diricci cf CH SHeLke ndash M DeMICHeLe (ed) Matteo Ricci in China

119 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 169120 Cf VSSC 27 121 Cf VSSC 372122 Cf VSSC 452 457123 Cf VSSC 451124 Cf VSSC 16 305 454-455

conosciute solo da chi le abbia realmente vissute in particolare lrsquoami-cizia che riguarda tutte le persone

nel ricorso alla ragione sapienziale perograve lrsquoopera ricciana piugravematura ndash e quella che riscosse il maggiore successo tra i mandarinidellrsquoepoca ndash sono i Paradossi ovvero i Dieci capitoli di un uomo stra-no (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān) pubblicati a Pechino nel 1608125Che cosa crsquoegrave di paradossale in questo testo che giustifichi il titolodatogli inizialmente da ricci Proprio il riferimento a un livello del-lrsquoesperienza conoscitiva ndash ovvero della conoscenza esperienziale ndashfacilmente accessibile alla fede cristiana ma molto lontano dallrsquoesi-stenza quotidiana di chi ancora non abbia a disposizione la conoscenzadella rivelazione per compiere il salto decisivo dal laquosacro partecipa-toraquo (il divino immanente nel mondo) al laquosacro per partecipazioneraquo (ilSanto trascendente la realtagrave creata)

In una lettera a P Girolamo Costa ricci sintetizza cosigrave il contenutosapienziale dei Dieci capitoli

1deg ndash non si puograve dire che habbiamo gli anni della nostra etagrave passataove si tratta dello spender bene il tempo e dellrsquoerror dersquo mondaniche lo impiegano in cose inutili e vane2deg ndash Che questa vita e questo mondo non egrave la nostra patria dove sitratta diffusamente delle miserie umane materia non mai uditanella Cina e conclude che la vera nostra patria egrave dopo la morte3deg ndash Che non egrave cattivo augurio il ricordarsi soventemente dellamorte ed in questo capitolo ponemmo tutto quanto potremmoricordarci dersquo nostri filosofi e santi in questa materia4deg ndash Dersquo cinque frutti che arreca la frequente memoria della mortedove si trattano cose molto utili dellrsquoapparecchio alla morte e delgiudizio che Dio ha da fare della vita di ciascuno []5deg ndash Tratta del silenzio e del poco parlare []6deg ndash Le cause del digiuno dersquo christiani tra le quali non vrsquoegrave quelladi astenersi dallrsquoammazzare gli animali percheacute questi gentili nelledue sette degli idoli [buddhisti e taoisti] digiunano dove hebbigran campo di dire contro i piaceri e le delizie di questo mondo

95II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

125 Cf DCUS

7deg ndash Tratta dellrsquoesame di coscienza che ognuno ha da fare ognigiorno e riprendere e castigare se stesso dove si tratta un assaigran paradosso nella Cina che non basta essere virtuoso non farmale o non pensare male ma ci bisogna fare il bene e desiderarlo 8deg ndash Che non vi egrave paradiso neacute vita beata in questo mondo neacute ancheinferno contro i letterati drsquoadesso che egrave il piugrave largo trattato di tutti []9deg ndash Che fa molto male alla vita umana di domandare ai divinatorile cose future dove oltre le falsitagrave che si scoprono si dichiaranoquante malizie e morti cagiona il credere a costoro10deg ndash Che il ricco avaro patisce piugrave di un mendico dove si diconomolte cose contro lrsquoavarizia126

I letterati cinesi che lessero questrsquoopera trovarono in essa unasostanziale continuitagrave con la tradizione confuciana e con lrsquoanticasapienza cinese ma come riconosce 周炳謨 zhōu Bǐngmoacute autore diunrsquointroduzione ai Dieci capitoli il confucianesimo non si occupadella vita dopo la morte e la sua dottrina non egrave accessibile a tutto ilpopolo127 Secondo 李之藻 Lǐ zhīzǎo a sua volta autore di una prefa-zione al libro i Dieci capitoli di ricci laquosono ricchi di esempi e di afo-rismi che suscitano la meditazione della gente in modo che dopoaverli letti si sveglino i confusi diventino integri i venali modesti isuperbi magnanimi i gelosi bonari i ferociraquo128

Questo scritto malgrado lrsquoapparenza laquopopolareraquo non egrave affatto piugravefacile del Catechismo I Dieci capitoli utilizzano uno stile espressivomeno stringente sul piano logico preferendo la parabola e lrsquoapologoallrsquoargomentazione razionale proprio percheacute ricci suppone che i suoiinterlocutori si elevino dal piano della ragione naturale a quello dellaragione sapienziale cioegrave che pensino non solo laquocon la testaraquo ma laquoconla testa e con il cuoreraquo (il vero significato di 心 xīn sul piano gnoseo-

A Olmi96

126 M rICCI laquoLettera al p Girolamo Costa SI 6 marzo 1608raquo 460-461127 Cf zHoU BInGMo Introduzione alla ristampa dei Dieci capitoli di un uomo strano

375-376128李之藻 Lǐ zHīzǎo 《畸人十篇序》Jīreacuten shiacutepiān xugrave (Prefazione ai Dieci capitoli

di un uomo strano) 367

logico)129 In questo caso essi sono capaci se non di laquoparlare senzapa roleraquo almeno di pensare per intuizioni concrete che si comunicanoat traverso narrazioni simboliche e non per mezzo di ragionamentiastrat ti

7 DALLA rAGIone ALLA FeDe

A questo punto conclusa la praeparatio evangelica al missionarioresta da compiere il terzo passo farsi esplicito portavoce della ri ve la -zione e utilizzare teologicamente i laquosemi depuratiraquo del Verbo presentinella cultura cinese al fine di rendere pienamente comprensibile lrsquoannun-cio del Vangelo

In realtagrave tale annuncio precede nella cronologia dellrsquoopera riccianalrsquoattivitagrave apologetica e propedeutica al cristianesimo di cui abbiamo parlatosinora Il primo libro stampato da Matteo ricci in Cina (nel 1584 a 肇慶zhagraveoqigraveng) e scritto in collaborazione con il confratello Michele ruggierifu lrsquoesposizione dei Dieci comandamenti del Signore del Cielo come tra-smessi dai nostri antenati (《祖傳天主十誡》 Zǔchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave)Tre anni prima della pubblicazione dei Dieci capitoli aveva visto la luce(nel 1605 a Pechino) la Dottrina cristiana (《天主教要》Tiānzhǔjiāoyagraveo) che illustra gli insegnamenti della Chiesa cattolica essenziali perricevere il battesimo e praticare una vita conforme al Vangelo

97II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

129 Lrsquounitagrave conoscitiva mentecuore propria della ragione sapienziale egrave sempre statapresente al pensiero cinese grazie allrsquouso del termine 心 xīn laquoIn ancient China[心 xīn] usually meant mind (brainspirit) and heart (emotion) in rare situationswhen discussing sickness it meant the physical heart In philosophy the characteralways has meant mind a concept that poses two problems for Westerners one asexpected is the need to recognize its various meanings in different schools The second and more difficult to comprehend is the need to remember that inalmost all situations mind is the interaction and mutual refinement of intellect spiritand feeling ndash qualities that usually in the West are categorically separate and compartmentalized To think of [心 xīn] as onersquos ldquoheart-of heartsrdquo helps avoid equatingit with cerebral function aloneraquo (YI WU Chinese Philosophical Terms 15)

Come si spiega tale sincronia tra la preparazione allrsquoannuncio cristia-no e lrsquoannuncio cristiano stesso ndash due fasi dellrsquoevangelizzazione chedovrebbero logicamente succedere lrsquouna allrsquoaltra Matteo ricci avevacompreso la necessitagrave di distinguere tra un laquoapostolato indirettoraquo e unlaquoapostolato direttoraquo il primo rivolto ai letterati confuciani il secondo aicatecumeni e ai battezzati Cosiccheacute quando praticava la predicazioneindiretta negli incontri con i letterati e negli scritti indirizzati a lororicci utilizzava le risorse della retta ragione senza ricorrere ad argomen-ti di fede quando trovava persone desiderose di appartenere alla Chiesaegli insegnava loro apertamente la dottrina della fede cattolica

Drsquoaltra parte anche nelle opere rivolte ai letterati confuciani nonmancano riferimenti espliciti ai contenuti della rivelazione cristiana eal depositum fidei nel capitolo I del Catechismo il Letterato Cinesedichiara di conoscere le caratteristiche di profonditagrave e mistero dellareligione cattolica e la dottrina della creazione e del governo di tuttigli esseri130 lrsquoidentitagrave del laquoSignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo egrave espressa-mente dichiarata131 si nomina santrsquoAgostino e viene narrato il suoapologo del bambino che voleva vuotare il mare con una conchiglia132nel capitolo III si espongono gli insegnamenti cattolici sul Paradiso esullrsquoInferno133 nel capitolo IV il Letterato Cinese si dice al correntedel la dottrina secondo cui la dimora eterna dellrsquouomo saragrave determinatadal la condotta nella vita presente134 nel capitolo V si parla del diavolocosigrave come viene inteso dalla sacra Scrittura135 e si accenna allrsquoesistenzadella legge morale naturale posta dal Signore del Cielo nelle mentidegli uomini136 nel capitolo VI viene esposto lrsquoinsegnamento cat tolicosul Paradiso e sullrsquoInferno si delinea la figura di san Fran ce sco narran-

A Olmi98

130 Cf VSSC 20131 Cf VSSC 28132 Cf VSSC 54133 Cf VSSC 130134 Cf VSSC 259135 Cf VSSC 266 506136 Cf VSSC 303

do uno dei Fioretti137 si cita la Bibbia a proposito della creazione delmondo di Adamo ed eva138 della dottrina morale139 del Paradiso edellrsquoInferno140 ndash di cui si approfondisce il significato141 nel capitolo VIIviene citato il grande comandamento della Legge laquola persona piena diumanitagrave ama il Signore del Cielo e di conseguenza ama se stesso e glialtriraquo142 si descrivono le laquoscritture canoniche del Signore del Cieloraquocome mezzo di istruzione e di preghiera143 si proclama lrsquoinfallibilitagravedella Bibbia144 nel capitolo VIII si parla della Chiesa come istituzio-ne del Papa145 del riposo domenicale146 dello stato della vita religio-sa e del celibato147 vengono fornite inoltre alcune linee generali dellastoria della salvezza (la creazione il peccato originale la figura diGesugrave Cristo la redazione dei Vangeli la Chiesa i sacramenti)148

nei Dieci capitoli si trovano numerose citazioni evangeliche siaesplicite149 sia implicite150 oltre a riferimenti ai Padri della Chiesa e adaltri santi151 La dottrina della Chiesa egrave espressamente citata ndash adesempio a proposito della distinzione tra peccato mortale e veniale152nel capitolo VII viene presentata la pratica dellrsquoesame di coscienzacome laquovia occidentaleraquo al perfezionamento di seacute

99II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

137 Cf VSSC 368-371138 Cf VSSC 394139 Cf VSSC 401140 Cf VSSC 412141 Cf VSSC 418142 VSSC 481143 Cf VSSC 485144 Cf VSSC 496145 Cf VSSC 523146 Cf VSSC 524147 Cf VSSC 525-549148 Cf VSSC 576-594149 Cf DCUS 35 83 113 117 121 199 221 231 235-237 265-267150 Cf DCUS 7 9 13 17 56 117 187 255 303 323 151 Cf DCUS 7 121-123 150-151 177-179 245-247152 Cf DCUS 187

Il dotto Wu mi chiese quale fosse lrsquoesercizio iniziale per esaminarela coscienza Dissi laquoLrsquoesercizio iniziale consiste in ciograve che segueogni mattina avendo gli occhi in armonia con lrsquoanimo guardo inalto verso il Cielo e chiamo il Signore del Cielo ringraziandoloper avermi fatto nascere nutrito ed educato e poi prego affincheacuteoggi mi protegga nel realizzare le tre promesse di evitare la falsitagrave ela presunzione nei pensieri nelle parole e nelle azioni e la sera dinuovo mettendomi prono a terra rifletto ed esamino rigorosamentese durante la giornata in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo cisiano state oppure no falsitagrave e presunzione nei miei pensieri nellemie parole nelle mie azioniSe non vi sono state la gloria egrave dovuta al Signore del Cielo e devoprostrarmi a ringraziarlo per la sua protezione giurando di conti-nuare a comportarmi cosigrave senza fermarmi Se invece mi sono com-portato male in qualcosa devo sentire subito un profondo rimorsodentro di me poi mi rimprovero e mi punisco secondo la gravitagravedei peccati e prego il Signore del Cielo di perdonarmi e di assol-vermi con pietagrave giurando di correggermi e di non commettere piugravegli stessi errori ogni giorno e ogni notte lo ripeto costantementeSe gli uomini compiono davvero questrsquoesercizio praticando lrsquoau-toeducazione punendo se stessi e ripetendolo giorno dopo giorno iloro peccati sparirannoraquo153

nel capitolo VIII si dice chiaramente che laquoIl Signore del Cielocreograve il paradiso e lrsquoinferno per ricompensare le persone virtuose epunire quelle vizioseraquo154 nel capitolo Ix ricci afferma che laquoIlSignore del Cielo Creatore del mondo egrave infinitamente misericordio-so Anche quando punisce i peccati dellrsquouomo non dimentica mai lamisericordiaraquo155 e infine porta il signor Guo laquoallrsquoaltare del Signoredel Cielo ad esprimere il suo ringraziamento prostrandosiraquo156

A Olmi100

153 DCUS 178-179154 DCUS 207155 DCUS 299156 DCUS 303

Presentati in modo non sistematico e utilizzati nellrsquoambito di ungenerale confronto tra le tradizioni occidentale e cinese tali contenutimettevano i raffinati interlocutori di ricci di fronte alla laquostoltezza dellapredicazioneraquo (1 Cor 121) dando loro una consistente anticipazione diquella sapienza suprema ndash la Sapienza del Λόγος ndash alla quale il laquoGrandedrsquooccidenteraquo ndash 西泰 xītagravei il laquonome del segnaleraquo con cui il gesuitamaceratese era comunemente chiamato ndash voleva condurre il nobile popo-lo cinese

Che cosa egrave rimasto di questo tentativo Apparentemente assai poco Egravefacile per i non credenti vedere nel suo sostanziale fallimento la provadellrsquoesaurirsi della spinta propulsiva dellrsquoevangelizzazione cristiana cheera forte di fronte a culture deboli ma debole di fronte a culture forticome le grandi civiltagrave asiatiche

Chi ha invece per grazia di Dio il dono della fede non si impegneragravein previsioni piugrave o meno azzardate non si faragrave prendere dal pessimismoneacute da aspettative forse troppo ottimiste ma ricorderagrave alcune parole del-lrsquoancor giovane Matteo a Giambattista romaacuten (13 settembre 1584) cheriferite alla sua opera missionaria ne illuminano il vero significato laquononsappiamo ancora ciograve che nostro Signore vorragrave fare e ciograve che verragrave fuorida questo [] lavoro piaccia al Cielo che in tutto si riesca a fare la Suasantissima volontagrave come noi desideriamoraquo157

101II ndash Ragione naturale e ragione sapienziale nel pensiero di Matteo Ricci

157 M rICCI laquoLettera a Giambattista romaacuten 13 settembre 1584raquo 86

iii

La teoLogia deL CateChismo ricciano

1 CateChesi e teoloGia nellrsquooPera Di P Matteo riCCi

laquoandate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creaturaChi crederagrave e saragrave battezzato saragrave salvato ma chi non crederagrave saragrave con-dannatoraquo (Mc 1615-16) il mandato missionario che Gesugrave Cristo haaffidato ai suoi discepoli implica la trasmissione e lrsquoapprofondimentodel depositum fidei cioegrave del patrimonio della fede rivelata (cf 1 tm620 2 tm 113-14) servizio svolto nellrsquoambito della Chiesa dallacatechesi e dalla teologia

la catechesi egrave rivolta principalmente alla trasmissione dei contenutidella rivelazione cristiana Egrave unrsquolaquoeducazione della federaquo1 il cui laquoscopodefinitivo [] egrave di mettere [hellip] non solo in contatto ma in comunione inintimitagrave con Gesugrave Cristoraquo2 la predicazione missionaria in particolare ndashche appartiene alla catechesi pur senza identificarsi con essa3 ndash preparalrsquoannuncio del Vangelo e mostra la ragionevolezza della fede cristianada un lato laquoassumendoraquo4 le ricchezze culturali compatibili con la fedestessa e dallrsquoaltro laquosanandoraquo5 e laquotrasformandoraquo6 laquoquei criteri modi dipensare o stili di vita che sono in contrasto con il regno di Dioraquo7

la teologia invece mira allrsquoapprofondimento dottrinale della ri -ve la zio ne Costituita in laquovero e proprio sapere scientificoraquo8 tale disci-plina laquoimplica la ricerca credente dellrsquointelligenza della federaquo9 scruta

102 SD 652 (2020) pp 102-133

Versione riveduta dellrsquointroduzione pubblicata con lo stesso titolo in VSSC 51-881 CCC 52 GioVanni Paolo ii Catechesi tradendae 53 Cf CCC 64 LG 135 LG 176 Paolo Vi Evangelii nuntiandi 19 7 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 109 8 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 99 ConGreGazione Per la Dottrina Della FeDe Donum veritatis 1

laquoogni veritagrave racchiusa nel mistero di Cristoraquo10 e contribuisce a unasempre piugrave adeguata laquocomprensione delle realtagrave e delle parole trasmes-seraquo11 dalla sacra scrittura e dalla tradizione accomunata al Magisteroecclesiastico laquodalla cura pastorale e missionaria verso il mondoraquo12 lateologia laquonon puograve esplicarsi se non in viva comunione con la fede dellaChiesaraquo13 ndash fede che egrave chiamata a difendere e ad attualizzare in ognitempo e in ogni cultura

Malgrado la distinzione formale egrave evidente come tra catechesi eteologia sussistano rapporti molto stretti i quali si intensificano parti-colarmente nellrsquoopera di evangelizzazione infatti affincheacute si realizziquellrsquolaquoapologetica ben riuscitaraquo14 che ha cosigrave grande importanza nel-lrsquoinculturazione (ovvero nellrsquointerculturazione) del messaggio cristia-no chi annuncia il Vangelo alla frontiera di civiltagrave diverse ha il compi-to di salvaguardare la purezza dellrsquoannuncio presentando innanzituttolaquoil messaggio evangelico integro senza passare sotto silenzio alcunaspetto fondamentale o realizzare una selezione nel deposito dellafederaquo15 ed esponendo inoltre laquoil messaggio evangelico autentico intutta la sua purezza senza ridurre le sue esigenze per timore di rifiutoe senza imporre pesanti oneri che esso non includeraquo16

Ciograve significa che ogni buon missionario dovrebbe essere anche teologola risposta dipende dal significato che viene dato alla parola se con

laquoteologoraquo intendiamo in senso stretto il laquoprofessionista della teologiaraquondash colui il quale si dedica prevalentemente allo studio e allrsquoinsegnamentodi questa disciplina ndash la risposta egrave negativa la catechesi missionarianon richiede specificamente lrsquoimpegno alla ricerca scientifica in sensoaccademico

103III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

10 DV 2411 DV 812 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 9713 CoMMissione teoloGiCa internazionale laquoMagistero e teologiaraquo 10014 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 10915 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112 cf GioVanni Paolo ii

Catechesi tradendae 3016 ConGreGazione Per il Clero Concilium Vaticanum II 112

A Olmi104

se con laquoteologoraquo intendiamo invece chi riflette sul mistero delDio rivelato per conoscerlo piugrave in profonditagrave e per renderlo piugrave facil-mente comunicabile allora ogni missionario che cerchi di ricompren-dere la fede della Chiesa per laquorenderne ragioneraquo (cf 1Pt 315) nellecategorie di una cultura diversa da quella occidentale dagrave un contributooriginale e talvolta fondamentale alla ricerca teologica

in questo senso lrsquoattributo di laquoteologoraquo si addice esemplarmente aP Matteo ricci della Compagnia di Gesugrave il gesuita maceratese si eraprefisso con luciditagrave e determinazione di laquofondare il cattolicesimo aPechino e in Cinaraquo17 unrsquoopera di straordinaria difficoltagrave che richiede-va ndash nellrsquoambito di una complessa laquostrategia missionariaraquo18 ndash di tra-durre il messaggio della fede in termini comprensibili alla culturacinese del suo tempo19 mantenendo lrsquoequilibrio tra la chiarezza dottri-nale e una prudente azione pastorale20 Ciograve a cui egli si dedicograve espres-samente dunque fu lrsquolaquoeducazione alla federaquo delle persone e dellrsquoam-biente culturale con cui venne in contatto unrsquoistruzione attuatasi sulduplice piano della laquopredicazione indirettaraquo e della laquopredicazionedirettaraquo ovvero del laquocatechismoraquo e della laquodottrina cristianaraquo21

il culmine della catechesi ricciana egrave la predicazione diretta ndash incen-trata sulla dottrina cristiana ndash rivolta ai catecumeni e ai battezzati isuoi contenuti sono gli articoli del Credo i comandamenti le beatitu-dini le virtugrave il Padre Nostro e lrsquoAve Maria i sacramenti con i neces-sari riferimenti alla sacra scrittura e alla tradizione della Chiesa leopere piugrave significative in cui ricci li ha presentati sono《天主實錄》Tiānzhǔ shiacutelugrave (La vera esposizione del Signore del Cielo 1584) scrit-ta in collaborazione con P Michele ruggieri sJ《祖傳天主十誡》Zūchuaacuten Tiānzhǔ shiacutejiegrave (I Dieci Comandamenti del Signore del Cielo

17 G CriVeller Matteo Ricci 57 il proposito di ricci egrave ribadito piugrave volte nella suacorrispondenza cf M riCCi Lettere 85 290 339 361-362 369 371-372 389395-396 403-404

18 Cf JW Witek laquothe Missionary strategyraquo 33-5519 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27520 Cf BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 821 Cf G CriVeller Matteo Ricci 74

105III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

come trasmessi dai nostri antenati 1584) anchrsquoessa scritta insieme aruggieri《天主教要》Tiānzhǔ jiagraveoyagraveo (La dottrina cristiana 1605)

Questo genere di catechesi essenziale per la preparazione al batte-simo e per la conduzione di una vita cristiana era diretto prevalente-mente a coloro che avevano manifestato lrsquoespresso desiderio di entrarenella Chie sa anche se talora veniva rivolto a non cristiani verso iquali si nutrissero fondate speranze di conversione22 il suo interesseteologico consiste principalmente nella scelta dei termini utilizzati pertradurre in cinese le formulazioni dottrinali questione estremamentedelicata come mostra la laquocontroversia terminologicaraquo sorta dopo lamorte di ricci a proposito dei nomi usati dal gesuita maceratese perindicare Dio 天主 tiānzhǔ (si gnore del Cielo) 上帝 shagravengdigrave(sovrano supremo) e 天 tiān (Cielo)23

lrsquoinsegnamento esplicito della dottrina cristiana andava perograve pre-ceduto da un intenso lavoro di preparazione ndash cioegrave dalla predicazioneindiretta Egrave nellrsquoesercizio di questo genere di catechesi che si egrave rivela-to il genio missionario di ricci gravemente frainteso nel corso deisecoli ma oggi apertamente riconosciuto il beato Giovanni Paolo iiha paragonato il gesuita maceratese a san Giustino e a san Clemente dialessandria24 e Benedetto XVi lo ha definito laquovero protagonista del-lrsquoannuncio del Vangelo in Cina nellrsquoera moderna dopo la prima evan-gelizzazione dellrsquoarcivescovo Giovanni da Montecorvinoraquo25

la predicazione indiretta si egrave sviluppata seguendo il laquometodo del-lrsquoaccomodamentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice ricci ndash laquoedove era bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophinostri [e] alcune cose presi di nostra casaraquo26 Ma il gesuita maceratesenellrsquoadottare in maniera raffinata il linguaggio e i concetti della civiltagravecinese al fine di comunicare qualcosa di completamente nuovo per essanon cercava un laquodialogo tra cultureraquo fine a se stesso neacute tantomeno

22 Cf M riCCi laquolettera al p Fabio de Fabii s i 9 maggio 1605raquo 38623 Cf G CriVeller Matteo Ricci 82-8424 Cf GioVanni Paolo ii laquoDiscorsoraquo 27525 BeneDetto XVi laquoPreghiere e stimaraquo 826 Cf M riCCi laquolettera al p Girolamo Costa s i 14 agosto 1599raquo in iD Lettere 363

A Olmi106

voleva presentarsi come cultural apostle (nel senso laquolaicoraquo dellrsquoespres-sione) egli piuttosto intendeva laquorettificareraquo il pensiero dei suoi inter-locutori ndash nel duplice senso della recta ratio occidentale e del 正名zhegraveng miacuteng confuciano27 ndash facendogli attraversare le vaste regioni dellascienza della filosofia della morale e dopo averlo rigorosamentemesso a confronto con le veritagrave di queste discipline condurlo al cospet-to della Veritagrave suprema il mistero del Dio rivelato

tra le numerose opere ricciane che possono considerarsi strumenti dipredicazione indiretta ci sono quelle che trattano di questioni scientifichematematiche geometriche o astronomiche scritte prevalentemente insiemea collaboratori come《輿地山海全圖》Yuacutedigrave shānhǎi quaacutentuacute (Mappacompleta delle montagne e dei mari del mondo 1584)《測量法義》Cegraveliaacuteng fǎyigrave (Teoria e metodo delle misure 1607)《渾蓋通憲圖說》Huacutengagravei tōngxiagraven tuacuteshuō (Astrolabio e sfera con figure e commento 1607)《幾何原本》Jǐheacute yuaacutenběn (Elementi di geometria 1607)《乾坤體義》Qiaacutenkūn tǐyigrave (Spie ga zio ne della struttura del Cielo e della Terra 1607-1608)《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica 1613)《圜容較義》Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche 1614) edaltre Ci sono poi quelle laquoche riportano senza mediazione le nozioni anti-che occidentali a cui attingonoraquo28 come《交友論》Jiāoyǒu lugraven (Del lrsquoa -mi cizia 1595)《西國記法》Xīguoacute jigravefǎ (Metodo mnemonico del lrsquoOc ci -den te 1595-1596) Ci sono ancora opere poetiche e morali co me《二十五言》Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze 1605)《畸人十篇》Jīreacuten shiacute-piān (Dieci capitoli di un uomo strano 1608)《西琴曲意八章》Xīqiacutenqǔyigrave bā zhāng (Otto canzoni per clavicembalo 1608)

tuttavia lrsquoopera in cui la predicazione indiretta attuata da ricci si egravemanifestata nel modo piugrave brillante completo ed efficace egrave《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) il Ca te chi -smo pubblicato a Pechino nel 1603 altri scritti ricciani hanno avutopiugrave successo come i Dieci capitoli di un uomo strano o sono staticonsiderati piugrave rappresentativi del rapporto instaurato da ricci con lacultura e i letterati cinesi come il trattato Dellrsquoamicizia eppure il

27 Cf ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ 論語 Luacuten Yǔ (Dialoghi) 13 328 M reDaelli Il mappamondo 17

107III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

Catechismo ha le caratteristiche di un capolavoro non solo della cate-chesi missionaria ma della letteratura teologica universale

lrsquoimportanza di questo testo egrave data non solo dal pregevole stile lette-rario ma soprattutto dalla ricchezza dei contenuti teologici sottovalutatio negletti da gran parte della critica ricciana29 tale incomprensione puograveessere (parzialmente) giustificata dal fatto che ricci non considerandose stesso un laquoteologoraquo stricto sensu neacute un cultore di teologia non haespressamente riflettuto sul proprio contributo a questa disciplina eneanche ha fornito una chiave interpretativa laquoautenticaraquo per leggere ilCatechismo nella prospettiva della ricerca sistematica sul mistero di Dio

eppure non egrave difficile scoprire il modello ndash il paradigma30 se sipreferisce ndash che ispira e guida lo 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) eil 中士 zhōngshigrave (letterato Cinese) protagonisti del laquocatechismoraquonella loro ricerca dialogica della Veritagrave e rendersi conto della prezio-sitagrave del suo valore anche (e soprattutto) per la teologia occidentalecontemporanea

2 il ParaDiGMa Della teoloGia riCCiana

il serrato confronto tra i due interlocutori del Catechismo egrave mosso daun modello di conoscenza filosofica e teologica che puograve definirsi reali-smo sapienziale logocentrico

Con il termine laquorealismoraquo intendiamo la concezione del mondo del-lrsquouomo e di Dio che si fonda sullrsquoobbedienza alla realtagrave obbedire allarealtagrave significa innanzitutto non mettere in dubbio il valore della cono-scenza sensitiva cioegrave credere che le esperienze vissute attraverso i sensindash vista udito olfatto gusto tatto ndash non siano illusorie e diano unrsquoim-magine fedele delle laquocoseraquo che esistono al di fuori della coscienza

29 Cf ad esempio la valutazione sostanzialmente negativa della prospettiva teologicadel VSSC espressa in D lanCashire ndash P hu kuo-Chen laquotranslatorsrsquo in tro du ctionraquo47-53

30 nel duplice senso del παράδειγμα platonico e aristotelico cioegrave laquomodelloraquo edlaquoesempioraquo (cf Tim 29 b An pr ii 24 68 b 38)

A Olmi108

oltre a fidarsi della percezione sensibile occorre poi tenere nellamassima considerazione il laquosenso della realtagraveraquo31 facoltagrave intermediatra i sensi e lrsquointelletto che svolge nellrsquouomo una funzione analoga aquella propria dellrsquoistinto negli animali e che permette di intuire con-cretamente i princigravepi universali della conoscenza e della vita morale32tali princigravepi costituiscono i riferimenti originari che consentono lrsquoo-rientamento dellrsquouomo nella realtagrave chi non sapesse riconoscerli e uti-lizzarli non potrebbe sopravvivere e nemmeno vivere unrsquoesistenzapienamente umana33

la facoltagrave conoscitiva piugrave alta che caratterizza specificamentelrsquouomo rispetto agli animali egrave perograve lrsquointelletto capace di astrarre ideegenerali dalla concretezza della percezione sensibile di giudicare cioegravedi affermare o negare la corrispondenza delle idee alla realtagrave diragionare cioegrave di procedere da un giudizio allrsquoaltro e di trarre conclu-sioni vere da premesse giagrave conosciute34

Mentre lrsquointelletto afferra intuitivamente le veritagrave intelligibili ndash inparticolare i primi princigravepi colti in modo irriflesso dal senso dellarealtagrave ndash la ragione si muove discorsivamente da un concetto allrsquoaltroin un certo senso laquoil ragionamento sta allrsquointellezione come il motosta al riposo o come la ricerca sta al possessoraquo35 Compito della ragio-ne egrave condurre lrsquouomo alla veritagrave e alla virtugrave dirigerlo verso la cono-scenza del vero e il desiderio del bene se ciograve avviene puograve essere dettaa buon diritto ορθὸς λόγος ndash recta ratio36 tuttavia egrave possibile che laragione si lasci asservire dalle passioni e rinneghi gli stessi princigravepiuniversali di cui di fatto si serve per costruire argomentazioni coerenti

31 il laquosenso della realtagraveraquo ndash che alcuni autori chiamano laquosenso comuneraquo con unalocuzione che si presta a fraintendimenti ndash puograve essere inteso nellrsquoaccezione sogget-tiva (la facoltagrave che conosce le laquoveritagrave originarieraquo) e nellrsquoaccezione oggettiva (lrsquoin-sieme delle laquoveritagrave originarieraquo) Cf r GarriGou-laGranGe Le sens commun

32 Cf STh i 78 433 Cf a olMi laquosacralitagrave del maleraquo 17234 Cf STh i 79 8535 STh i 79 836 Cf FR 4

109III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

da questo uso disordinato del pensiero derivano le numerose concezio-ni filosofiche e religiose che si oppongono al senso della realtagrave

la ragione naturale ndash che appartiene cioegrave per natura allrsquoessereumano animal rationale37 ndash puograve essere perfezionata al fine di rag-giungere conoscenze che vadano oltre quelle comunemente accessibilinellrsquoambito dellrsquoesperienza quotidiana la ragione scientifica indagaaspetti particolari dellrsquouniverso suscettibili di una verifica rigorosa eripetibile la ragione filosofica si interessa invece della realtagrave nel suocomplesso abbracciandola in una visione panoramica e al tempo stes-so comprensiva dei dettagli piugrave significativi

tuttavia la ragione naturale riesce solo con fatica a risalire la catenadelle cause sino al punto piugrave alto e ad arrivare a una qualche conoscen-za ndash limitata e vaga ndash dellrsquoorigine suprema di tutto ciograve che egrave la ragionescientifica per il suo modo di procedere si trova preclusa ogni indaginein questa direzione la ragione filosofica egrave sigrave in grado di conoscere lrsquoesi-stenza di Dio e di definire i suoi attributi ma in modo puramente astrat-to la certezza di tale conoscenza inoltre egrave incrinata dal dissidio esi-stente nellrsquouomo tra lrsquointelletto e la volontagrave che impedisce al pensierodi laquofunzionareraquo correttamente ndash cioegrave di riconoscere lrsquoinsieme dei propripresupposti di svilupparlo fino alle ultime conseguenze di guidare lapersona ad agire in conformitagrave con il vero ed il bene

il tentativo di armonizzare la mente ed il cuore di integrare lrsquointellet-to con lrsquoaffetto di unire la conoscenza laquoper astrazioneraquo alla conoscenzalaquoper connaturalitagraveraquo38 richiede un grande appassionato totalizzanteamore per la veritagrave che nei limiti della natura umana puograve attuarsi soloraggiungendo la sapienza ndash la piugrave alta delle virtugrave intellettuali39 ilsapiente sa attraverso lrsquoesperienza che la conoscenza profonda dellecose appartiene tanto allrsquointelletto quanto allrsquoaffetto egrave consapevole cheper raggiungere la pienezza della veritagrave occorre adeguare alla realtagrave nonsolo il pensiero ma lrsquointera persona si propone fermamente affincheacuteciograve avvenga di inserirsi compiutamente nellrsquoordine (fisico e morale)dellrsquouniverso ndash cioegrave di vivere secondo virtugrave

37 Cf Pol i 2 1253 a 9 STh i-ii 71 2 ii-ii 34 538 Cf M DrsquoaVenia La conoscenza39 Cf CG iV 12 STh i 1 6 i-ii 57 2 ad 2 ii-ii 45 2

Con il termine laquorealismo sapienzialeraquo cosigrave possiamo intendere quellaconcezione che trova nella ragione sapienziale la guida affincheacute lrsquouomo inquanto uomo arrivi ad attuare una piena e fedele obbedienza alla realtagrave

in un certo senso il realismo sapienziale egrave la visione che appartiene alletterato Cinese del Catechismo il quale come rappresentante del con-fucianesimo considera obiettivo primario dellrsquoesistenza umana il perfe-zionamento di seacute conseguibile attraverso la virtugrave e il retto esercizio dellaragione Proprio qui si trova una coincidenza particolarmente significati-va tra il pensiero occidentale e il pensiero cinese laquoclassiciraquo40 nella pro-spettiva del primo il sapiente egrave in grado non solo di inserirsi armonica-mente nellrsquoordine della natura ma di governarlo sapientis est ordinare41nella prospettiva del secondo lrsquouomo nobile ndash modello da imitare epunto di arrivo della formazione confuciana ndash egrave adatto a governare lostato percheacute ha imparato a governare se stesso laquorettificando i nomiraquo etrovando il proprio posto nella realtagrave del cosmo e delle relazioni sociali

il duca Jing di Qi interrogograve Confucio sullrsquoarte del governo Con -fucio rispose laquoChe il sovrano sia un sovrano il ministro un mini-stro il padre un padre il figlio un figlioraquo il duca disse laquoGiusto inveritagrave se il sovrano non agisse da sovrano il ministro da ministro ilpadre da padre e il figlio da figlio quandrsquoanche vi fosse cibo inabbondanza riuscirei forse a mangiareraquo42

la sapienza naturale perograve non egrave in grado di condurre la personaalla conoscenza suprema della realtagrave ndash ovvero alla conoscenza dellarealtagrave suprema e neanche di renderla pienamente virtuosa secondo le

A Olmi110

40 Ci riferiamo qui al confucianesimo dei testi canonici considerato da ricci comelrsquoespressione piugrave autentica della cultura cinese Cf a ChenG Storia i 71-77

41 Met i 2 982 a 18 cf STh i 1 6 sc 1 42「齊景公問政於孔子孔子對曰『君君臣臣父父子子』公曰

『善哉信如君不君臣不臣父不父子不子雖有粟吾得而食諸』」

laquoQiacute Jǐng gōng wegraven zhegraveng yuacute kǒngzǐ kǒngzǐ duigrave yuē ldquoJūn jūn cheacuten cheacuten fugrave fugrave zǐzǐrdquo Gōng yūe ldquoshagravenzāi Xigraven ruacute jūn bugrave jūn cheacuten bugrave cheacuten fugrave bugrave fugrave zǐ bugrave zǐ suī yǒu sugravewuacute deacute eacuter shiacute sigrave zhūrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi]12 11)

aspirazioni del sapiente occidentale e dellrsquouomo nobile cinese Egrave soloavendo fede nella rivelazione di Dio in Gesugrave Cristo che gli uominipossono trovare la pienezza della Veritagrave accedere alla Via che li con-duce alla salvezza dal vizio e alla perfetta pratica della virtugrave parteci-pare alla beatitudine della Vita divina ndash Via Veritagrave e Vita che si identi-ficano con lo stesso Gesugrave Cristo Figlio di Dio fatto uomo (Gv 146)

avere fede nella rivelazione allora non significa altro che crederein Gesugrave Cristo ndash credere che Gesugrave Cristo egrave il laquoVerboraquo di Dio termine(traduzione di Λόγος) che significa al tempo stesso ragione e parolandash cioegrave ragione capace di comunicarsi Dio ha creato il mondo permezzo del Verbo alla fine dei tempi ricapitoleragrave in lui laquotutte le cosequelle del Cielo come quelle della terraraquo (ef 110)

Creato nel Verbo e per mezzo del Verbo eterna sapienza del Padre43lrsquointero universo egrave indirizzato allrsquouomo immagine di Dio (Gn 126) echiamato a una relazione personale con lui Egrave grazie alla sua parteci-pazione al Λόγος divino che il λόγος umano ha la possibilitagrave di com-prendere la realtagrave di elevarsi alla ragione sapienziale e di accoglierela luce della fede44

il Dio veramente divino egrave quel Dio che si egrave mostrato come logos ecome logos ha agito e agisce pieno di amore in nostro favoreCerto lrsquoamore come dice Paolo laquosorpassaraquo la conoscenza ed egrave perquesto capace di percepire piugrave del semplice pensiero (cf ef 319)tuttavia esso rimane lrsquoamore del Dio-Logos per cui il culto cristia-no egrave come dice ancora Paolo λογικὴ λατρεία ndash un culto che con-corda con il Verbo eterno e con la nostra ragione (cf rm 121)45

Perciograve nella prospettiva della fede cattolica vissuta da ricci inmodo eroico il realismo sapienziale ndash concezione ampiamente condi-visa sia dalla civiltagrave occidentale sia da quella cinese ndash diventa laquoreali-smo sapienziale logocentricoraquo la consapevolezza che lrsquoορθὸς λόγος

111III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

43 Cf a olMi laquoil concetto di appropriazioneraquo 68-12844 Cf BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave45 BeneDetto XVi Fede ragione e universitagrave

la recta ratio il 正名 zhegraveng miacuteng sono partecipazioni dellrsquouomo alVerbo-Λόγος alla sapienza-ragione divina e che proprio nellrsquoeserci-zio della laquoretta ragioneraquo si puograve conoscere Gesugrave Cristo e nel laquoviveresecondo ragioneraquo (cioegrave virtuosamente) ci si dispone a incontrarlo

Certo lo ripetiamo ancora ricci non era un teologo e non ha maiespressamente riflettuto sulle implicazioni teologiche della visione reali-sta-sapienziale-logocentrica che de facto aveva adottato tuttavia que-sta teologia ndash attuatasi concretamente nella catechesi dellrsquolaquoaccomoda-mentoraquo ndash lo ha spinto ad evangelizzare i cinesi attraverso la ragione nonpercheacute fosse la via piugrave laquostrategicaraquo nel senso dellrsquoefficacia e dellarazionalitagrave calcolatrice neacute per il gusto del dialogo fine a se stesso neacuteper realizzare un laquoincontro tra cultureraquo ma percheacute il primo laquoseme delVerboraquo46 presente in tutte le culture e in tutti gli uomini egrave la ragionestessa e quindi usare rettamente la ragione umana ndash soprattutto laragione sapienziale ndash egrave il modo piugrave rapido e sicuro per avvicinarsi allaragione-Parola di Dio porsi in condizione di ascoltare lrsquoannuncio delVangelo credere nella Persona di Cristo

3 oBBeDienza alla realtagrave

il Catechismo egrave diviso in unrsquointroduzione e otto capitoli nel lrsquoin -tro du zione ricci parla in prima persona ed esprime lrsquoardente deside-rio di condurre il nobile popolo cinese alla vera conoscenza delsignore del Cielo

poicheacute la sua dottrina egrave cosigrave misteriosa egrave difficile da comprenderepoicheacute i suoi contenuti sono cosigrave vasti egrave difficile conoscerli com-pletamente e anche ciograve che si comprende egrave difficile da spiegare e tuttavia non possiamo non studiarlo47

A Olmi112

46 lrsquoespressione laquosemi del Verboraquo traduzione di λόγοι σπερματικόι risale a sanGiustino secondo il Padre apologista il Λόγος divino apparve nella sua pienezzasolo in Cristo ma ogni uomo ndash e oggi possiamo dire ogni cultura ndash possiede nellasua ragione un germe (σπέρμα) del Λόγος Cf B althaner Patrologia 70-71

47 VSSC 14

Dal capitolo i in poi inizia il dialogo tra lo 西士 Xīshigrave il letteratooccidentale e il 中士 zhōngshigrave il letterato Cinese nel corso di una ser-rata argomentazione il primo conduce il secondo a riconoscere lrsquoesisten-za lrsquounicitagrave e la perfezione di Dio (capitolo i) lrsquoerroneitagrave delle concezionifilosofico-religiose buddhista daoista e neoconfuciana (capitolo ii) lrsquoim-mortalitagrave dellrsquoanima umana e la sua essenziale diversitagrave dallrsquoanima deglianimali (capitolo iii) lrsquoerroneitagrave dellrsquoinsegnamento buddhista e neocon-fuciano secondo cui Dio egrave allrsquointerno di ogni cosa e forma unrsquounitagrave contutte le cose (capitolo iV) la falsitagrave della teoria buddhista della reincarna-zione delle anime (capitolo V) lrsquoinsufficienza della morale daoista e lareale esistenza del paradiso e dellrsquoinferno (capitolo Vi) la fondamentalebontagrave della natura umana e la ragionevolezza della morale cristiana (capi-tolo Vii) la ragionevolezza del celibato ecclesiastico al fine di diffonderela Via (capitolo Viii) lrsquoopera si conclude con una breve presentazionedella storia della salvezza il letterato Cinese non si egrave (ancora) convertitoma si impegna a meditare su tutto ciograve che ha ascoltato

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarlospero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine48

una volta individuato il paradigma teologico del pensiero riccianonon egrave difficile seguirne le tracce lungo il testo del Catechismo i trefiloni laquorealistaraquo laquosapienzialeraquo e laquologocentricoraquo non si presentano insuccessione ma si alternano nel corso della discussione di volta involta il letterato occidentale fa appello allrsquouno o allrsquoaltro muovendo-si tra diversi registri argomentativi e retorici la dimostrazione logicalrsquoesempio pratico lrsquoanalogia sapienziale lrsquoimmagine poetica la remi-niscenza letteraria la citazione della sacra scrittura la testimonianzadi santi cristiani lrsquoutilizzo di questa panoplia di strumenti concettualie linguistici da parte di ricci ha comunque lrsquounico fine di stringere

113III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

48 VSSC 596

allrsquoangolo il letterato Cinese immaginario ndash e il lettore reale ndash inmodo che si conformi alla laquoretta ragioneraquo senza opporre resistenzaalla grazia del Λόγος laquoPos sia mo continuare a disquisire avanti eindietro ma lei non saragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo49

il richiamo ricciano ndash per bocca dello 西士 Xīshigrave ndash allrsquouso dellarecta ratio ha come premessa fondamentale che la realtagrave esiste ed egraveindipendente dal pensiero dellrsquouomo

i leoni esistono in occidente e i sapienti credono nella loro esisten-za mentre gli stupidi rifiutano di credervi Dal momento che i leoniesistono realmente chi si rifiuta di credere nella loro esistenza puogravefarli smettere di esistere50

la realtagrave non consiste solo in ciograve che egrave percepito dai sensi

ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste51

la realtagrave non egrave composta di unrsquounica sostanza ma annovera innu-merevoli generi e specie la cui bellezza risiede proprio nella varietagravelaquose tutte le cose sotto il cielo fossero rosse chi non proverebbe disgu-sto per il colore rosso Ma se le cose sono rosse verdi bianche blunessuno se ne stanca sebbene le veda tutti i giorniraquo52 e inoltre lrsquoap-parenza esterna delle cose non coincide con la loro essenza laquola feni-ce vola anche il pipistrello vola vuol dire che la fenice e il pipistrellosono uguali le cose possono essere simili sotto qualche aspetto main realtagrave essere decisamente diverseraquo53

A Olmi114

49 VSSC 9350 VSSC 17951 VSSC 952 VSSC 252 53 VSSC 130

in secondo luogo la realtagrave egrave conoscibile ndash proprio grazie allaragione che egrave in grado di distinguere il vero dal falso

tutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giu-sto dallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado dicomprendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarritole fondamenta del pensiero54

non si puograve amare se non ciograve che si conosce laquolrsquointenzione dellrsquoa-more egrave indicata dalla ragioneraquo55 inoltre non solo egrave possibile conosce-re con la ragione cose non percepibili ai sensi ndash laquodallrsquoesterno si dedu-ce ciograve che egrave nascosto allrsquointerno dallrsquoeffetto si conosce la causaraquo56 ndashma la ragione assicura una conoscenza della realtagrave superiore a quelladi carattere sensoriale

Egrave meglio osservare le cose per mezzo della ragione piuttosto che congli occhi poicheacute gli occhi possono cadere in errore mentre la ragio-ne non puograve [] se un bastone dritto egrave immerso per metagrave in acquelimpide appare storto agli occhi ma se lo si osserva con la ragione ilbastone risulta dritto come sempre percheacute non egrave stato piegato57

laquose si vuol ottenere una conoscenza profonda bisogna iniziare aporre come fondamenta le cognizioni piugrave elementariraquo58 per cogliere iprincigravepi profondi della realtagrave bisogna dedurre ciograve che egrave nascosto da ciograveche egrave manifesto bisogna servirsi dellrsquoapparenza esterna come provadella natura interna laquoosservando ciograve che appare evidente al fine dicomprendere i segreti nascostiraquo59

115III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

54 VSSC 7555 VSSC 46956 VSSC 18257 VSSC 18158 VSSC 7259 VSSC 272

infine laquole parole devono accordarsi con le azioni per poter esser cre-duteraquo60 e laquochi cerca di stabilire il proprio insegnamento come guida pergli altri dovrebbe fornire nomi appropriati per tutti i generi degli esseriraquo61

in terzo luogo la realtagrave egrave ordinata Questa egrave probabilmente lacertezza originaria piugrave importante che accomuna il letteratooccidentale al letterato Cinese esiste un unico immutabile principiodrsquoordine universale che regola tutti i piani della realtagrave ndash fisico mora-le sociale

una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due anchelrsquouniverso puograve avere un solo signore come puograve non essere unagrave colpa averne due62

lrsquoordine delle parti della realtagrave comporta una diversitagrave delle lorofunzioni laquose il corpo fosse tutto testa o ventre come potrebbe muo-versi se fosse tutto mani o piedi come potrebbe vedere o sentire onutrirsiraquo63 inoltre laquoogni essere ha un fine verso il quale la sua naturalo dirige fincheacute non lo raggiunge non trova quiete e mai si fermaraquo64 ndashil che implica lrsquoesistenza di un ordine morale

Quando diciamo che le rette intenzioni sono il fondamento dellrsquoagi-re buono ciograve significa che dobbiamo operare bene e non dobbiamooperare male il rubare egrave un comportamento del tutto malvagio eanche se egrave commesso con intenzione retta non puograve essere giusto65

in quarto luogo ogni effetto ha una causa il principio di causalitagraveegrave affermato dal letterato occidentale piugrave volte e con parole diverselaquole cose non possono esistere per virtugrave propria ma devono assoluta-

A Olmi116

60 VSSC 21861 VSSC 19062 VSSC 49063 VSSC 53164 VSSC 38265 VSSC 339

mente avere una causa esterna che dia loro lrsquoessereraquo66 laquosolo chi halrsquointelligenza produce qualcosa di intelligente e solo chi ha la consa-pevolezza produce qualcosa di consapevoleraquo67 laquole cose producono lecose come lrsquouomo genera lrsquouomoraquo68 lrsquoestensione di questo principioallrsquointera realtagrave mostra lrsquoesistenza di una causa suprema di tutto ciograveche egrave

Dobbiamo cercare lrsquoorigine di ogni specie e poicheacute nulla egrave in gradodi produrre se stesso certamente ci devrsquoessere Qualcuno che sia altempo stesso originario e unico e sia il creatore delle diecimila spe-cie Colui che chiamiamo il signore del Cielo69

la causa suprema devrsquoessere unica dunque non puograve esserci che unsolo Dio

se qualcuno supponesse lrsquoesistenza di due signori supremi di tuttele cose in cielo e in terra sarebbe difficile sapere se tali presuntisignori siano o meno sullo stesso piano se non lo sono uno sicura-mente egrave inferiore allrsquoaltro e lrsquoinferiore non potrebbe essere consi-derato universale e supremo poicheacute quello che egrave universale esupremo egrave per natura perfetto e pieno di virtugrave al punto che nullapuograve essergli aggiunto se invece affermassimo che essi sono ugualiallora uno solo sarebbe sufficiente da dove verrebbe la necessitagrave diaverne due70

in quinto luogo non crsquoegrave via di mezzo tra lrsquoessere e il non esserelaquole cose o esistono o non esistonoraquo71 anche il principio di non con-traddizione viene formulato in modi diversi laquodue diverse veritagrave non

117III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

66 VSSC 3467 VSSC 9168 VSSC 4369 VSSC 4070 VSSC 4971 VSSC 180

possono coesistereraquo72 laquonon crsquoegrave via di mezzo tra il bene e il male sequalcosa non egrave bene egrave male e se non egrave male egrave beneraquo73 laquose un uomonon egrave vivo egrave morto se non egrave morto egrave vivo non crsquoegrave mai stato nessunoche non fosse neacute vivo neacute mortoraquo74 se fosse possibile laquounire lrsquoessere eil non-essere il vuoto e la realtagrave allora noi potremmo unire anchelrsquoacqua e il fuoco il quadrato e il cerchio lrsquooriente e lrsquooccidente ilcielo e la terra non ci sarebbe nulla di impossibile sotto il cieloraquo75

nel Catechismo ricci afferma inoltre alcune veritagrave originarieriguardanti lrsquoessere umano lrsquouomo egrave persona laquoegrave unitagrave di corpo e dispirito ma lo spirito trascende il corpo perciograve il sapiente considera lospirito come il vero seacute e il corpo come il recipiente in cui il seacute egrave nasco-storaquo76 la sua natura laquoegrave composta di due parti quella materiale e quellaimmateriale [] lrsquoanima dellrsquouomo non puograve che essere spiritualeraquo77egli laquopuograve compiere sia il bene sia il maleraquo78 ed egrave moralmente responsa-bile delle proprie azioni

Lrsquouomo egrave intelligente di tutte le cose che lo distinguono dagli ani-mali laquonessuna egrave piugrave grande della facoltagrave intellettiva lrsquointelletto puogravedistinguere il giusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannar-lo con qualcosa che non sia ragionevoleraquo79 inoltre mentre laquoi pesci e letartarughe vivono sommersi nei fiumi e nelle acque profonde e nondesiderano vagare per le montagne le lepri e i cervi amano correresulle montagne e non vogliono nascondersi in acquaraquo80 laquolrsquouomo desi-dera conoscere una veritagrave illimitata e godere di una bontagrave infinitaraquo81

A Olmi118

72 VSSC 49473 VSSC 39774 VSSC 39775 VSSC 51476 VSSC 44277 VSSC 14378 VSSC 43179 VSSC 2380 VSSC 15581 VSSC 383

al tempo stesso perograve lrsquouomo egrave miserabile fragile e debole non egravein grado di utilizzare e di esprimere pienamente le proprie capacitagravepercheacute i suoi laquotalenti [] sono stati offuscatiraquo82 laquoEgrave un recipiente discarsa capienza e non egrave in grado di contenere la grande veritagrave delsignore del Cieloraquo83 egrave laquoinquieto e insoddisfattoraquo84 e pur essendoincline a obbedire alla ragione egrave trascinato dalle passioni

nel corso del dialogo con il letterato Cinese il continuo richiamodel letterato occidentale alle certezze che consentono lrsquoorientamentonella realtagrave passa talvolta dal piano della ragione naturale a quellodella ragione filosofica ndash piugrave specificamente della laquoragione metafisi-caraquo cioegrave del modo di sistematizzare le veritagrave originarie proprio dellatradizione aristotelico-tomista lo 西士Xīshigrave parla delle quattro causedi tutti gli esseri laquola causa efficiente la causa formale la causa mate-riale la causa finaleraquo85 che laquosi vedono agire in ogni evento e in ognioperaraquo86 si riferisce alla distinzione tra sostanza e accidenti laquogliesseri che non dipendono da altri per la propria esistenza sono classifi-cati come sostanze [] Gli esseri che non esistono in seacute e dipendonoda altro [] sono classificati come accidentiraquo87 utilizza la fisica ari-stotelica per spiegare il divenire dellrsquouniverso

tutte le cose sotto il cielo si formano dalla combinazione dei quat-tro elementi fuoco aria acqua terra il fuoco egrave per natura secco ecaldo cosigrave da essere in opposizione con lrsquoacqua che egrave naturalmentefredda e bagnata lrsquoaria egrave per natura umida e calda ed egrave quindi lrsquoe-satto opposto della terra che egrave naturalmente secca e fredda88

119III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

82 VSSC 29083 VSSC 5784 VSSC 12785 VSSC 4586 VSSC 4587 VSSC 8388 VSSC 138

anche la natura dellrsquouomo viene illustrata utilizzando talvolta lecategorie della metafisica realista

in questo mondo esistono tre tipi di anime Quella inferiore egrave chiama-ta laquoanima vegetativaraquo cioegrave anima dei vegetali [] Quella intermediaegrave chiamata laquoanima sensitivaraquo cioegrave anima degli animali [] Quellasuperiore egrave chiamata laquoanima intellettivaraquo cioegrave anima dellrsquouomocomprende in seacute le anime vegetativa e sensitiva consente allrsquouomo dicrescere e di procreare fa sigrave che lrsquoessere umano abbia consapevolez-za gli permette di ragionare e di conoscere i princigravepi della realtagrave89

i concetti della filosofia aristotelico-tomista hanno il vantaggio sullecategorie del linguaggio comune di essere piugrave rigorosi e di esprimereuna conoscenza piugrave precisa della realtagrave tuttavia essi appartengono aduna visione molto laquooccidentaleraquo del mondo dellrsquouomo e di Dio cherisulta molto lontana da quella laquoclassicaraquo della civiltagrave cinese il tentativoricciano di utilizzarli nel contesto interculturale del Catechismo senzatroppi chiarimenti ndash quasi ponendoli sullo stesso livello delle categorieuniversali del linguaggio ndash egrave forse uno degli aspetti dellrsquoopera piugrave arduiper il lettore cinese

4 aMore Della saPienza

la ragione umana di fronte ai misteri divini

mai [] egrave resa capace di penetrarli come le veritagrave che formano il suooggetto proprio i misteri divini infatti per la loro intrinseca naturasorpassano talmente lrsquointelligenza creata che anche se trasmessi perdivina rivelazione e ricevuti mediante la fede rimangono avvolti nelvelo della fede e quasi avviluppati in una caligine fino a quando inquesta vita mortale laquosiamo in esilio lontani dal signore camminia-mo nella fede e non ancora in visione (2 Cor 56-7)raquo90

A Olmi120

89 VSSC 13390 DF 4

tuttavia la ragione naturale puograve arrivare laquoa una certa conoscenzamol to feconda dei misteri sia grazie allrsquoanalogia con ciograve che conoscenaturalmente sia per il nesso degli stessi misteri fra loro e con il fineultimo dellrsquouomoraquo91 puograve giungere ad esempio a determinare concertezza lrsquoesistenza e i principali attributi di Dio

Questo tipo di sapere nella misura in cui poggia unicamente sullrsquointel-letto egrave conoscenza laquoper astrazioneraquo ndash lontanissima dalla realtagrave viventedellrsquoessere supremo esiste un altro tipo di sapere ndash la conoscenza laquoperconnaturalitagraveraquo (cognitio per quandam connaturalitatem) ovvero cono-scenza laquoaffettivaraquo (cognitio affectiva) o conoscenza per modum inclina-tionis92 ndash che si attua nel momento in cui lrsquointelletto non coglie diretta-mente lrsquooggetto (tramite la rappresentazione) ma lo conosce indirettamen-te a partire dagli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del sogget-to laquoConoscere affettivamenteraquo non significa laquoconoscere con lrsquoaffettoraquo (egraveimpossibile per definizione) bensigrave conoscere lrsquoaffetto che la cosa ridestae in virtugrave di tale risonanza comprendere la bontagrave della cosa stessa ndash com-prendere la cosa in quanto amabile93

la capacitagrave di conoscere per connaturalitagrave egrave propria del sapienteche grazie allrsquoesercizio della virtugrave pratica il bene lo sa riconoscereentra in empatia con esso ed egrave in grado di laquoguardare con gli occhi delcuoreraquo di intuire veritagrave profonde e sottili che sfuggono completamen-te alla conoscenza per astrazione

il letterato occidentale del Catechismo oltre ad utilizzare la ragio-ne naturale e metafisica si avvale anche della ragione sapienzialeassai congeniale alla cultura cinese e terreno drsquointesa particolarmentefertile tra occidente e Cina le laquoveritagrave sapienzialiraquo colte dallrsquointui-zione conoscitivo-affettiva dellrsquouomo virtuoso sono assai piugrave profon-de delle veritagrave originarie afferrate praticamente dal senso della realtagrave ogeneralizzate dallrsquointelletto dellrsquouomo comune non sono comunicabilicon la stessa facilitagrave delle altre e richiedono una particolare finezza daparte dellrsquointerlocutore percheacute se ne possa parlare con lui ndash magari

121III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

91 DF 492 la terminologia riportata egrave usata da tommaso drsquoaquino in diversi luoghi della sua

opera cf DrsquoaVenia La conoscenza 141-14593 Cf STh ii-ii 97 2 ad 2 162 3 ad 1

con immagini simboliche e allusioni poetiche piuttosto che con ragio-namenti e dimostrazioni

la ragione sapienziale si interessa innanzitutto dellrsquouomo il quale

trascende le diecimila specie percheacute egrave dotato di unrsquoanima spiritualedentro di seacute e della capacitagrave di conoscere i princigravepi delle cose al difuori di seacute osservando ciograve che accade agli esseri egrave in grado di risalir-ne alla causa e constatando la loro esistenza puograve dedurne lrsquoorigineperciograve senza abbandonare questo mondo di affanni egli puograve dedicarsicon profonditagrave e concentrazione alla pratica della Via e prepararsi adiecimila generazioni di pace e di gioia dopo la morte94

laquola pratica della virtugrave egrave il compito fondamentale dellrsquouomoraquo95 e

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema [] Chi riesce nel perfezionamento di seacute puograveessere considerato un uomo nobile altrimenti malgrado abbia altredoti rimarragrave un uomo meschino riuscire nella virtugrave egrave la vera feli-citagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugrave non egrave autentica ma sifonda sulla tribolazione96

lrsquouomo nobile sa che la terra laquonon egrave la dimora eterna dellrsquouomoma il luogo proprio degli animaliraquo97

come possono le insignificanti gioie di questo mondo soddisfarepienamente il [suo] cuore la piccolezza di una zanzara non potragravemai saziare un drago o un elefante lrsquoesiguitagrave di un granello di cibonon potragrave mai riempire un granaio98

A Olmi122

94 VSSC 2495 VSSC 30596 VSSC 1697 VSSC 12798 VSSC 159

Consapevole di questo dunque

lrsquouomo nobile [] allena costantemente la propria volontagrave trova lagioia nella virtugrave non si permette di avere un cuore triste e di cerca-re le cose esteriori riduce i piaceri superficiali temendo che ungiorno penetrino nel cuore e lo derubino della felicitagrave essenzialeQuella che proviene dalla virtugrave egrave la gioia pura dellrsquoanima grazie adessa siamo pari agli angeli i piaceri del cibo e del bere sono lrsquoappa-gamento del corpo a causa di essi diventiamo simili agli animali99

la continua ricerca della virtugrave e del bene porta spontaneamentelrsquouomo nobile a interrogarsi su Dio e volgere a lui la propria mente eil proprio cuore egli sa con certezza che laquola veritagrave sul signore delCielo egrave giagrave presente nei cuori degli uominiraquo100 ritiene laquoche nulla sottoil cielo sia piugrave evidente della veritagrave della sua esistenzaraquo101 Pertanto ilsuo modo

di ammirare e adorare Colui che egrave sommamente onorato non silimita soltanto ad accendere incenso e a fare sacrifici per ve ne -rarlo ma consiste anche nel meditare spesso sulla grande opera delPadre originario creatore di tutte le cose Cosigrave facendo [puograve] capireche alle diecimila specie non mancheragrave nulla del necessario poicheacuteegrave grazie alla sua onniscienza che egli amministra lrsquouniverso graziealla sua onnipotenza che lo crea e grazie alla sua infinita bontagrave chelo rende perfetto102

Confucio non si era interessato molto almeno in maniera esplicita alproblema religioso riservando maggiore attenzione allrsquouomo e al suoruolo nella comunitagrave infatti comrsquoegrave scritto nei《論語》Luacuten Yǔ (Dia lo -ghi) laquoFan Chi chiese della sapienza Confucio rispose ldquoDedicarsi aciograve che egrave giusto per gli uomini e manifestare riverenza per gli spiriti

123III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

99 VSSC 310100 VSSC 9101 VSSC 28102 VSSC 13

pur tenendosene a distanza puograve dirsi sapienzardquoraquo103 e ancora laquoJi luchiese come onorare gli spiriti Confucio rispose ldquonon sai onorare gliuomini come puoi onorare gli spiritirdquoraquo104

tuttavia ricci interpreta alcuni brani tratti dai《四書》Sigraveshū (Quat -tro Libri) e dai《五經》Wǔjīng (Cinque Classici) del confucianesimomostrando che laquoil nostro [cristiano] signore del Cielo egrave il sovranosupremoraquo105 di cui parlano questi testi egli non ha dubbi sul fatto che lasapienza antica cinese fosse arrivata a conoscere il Dio unico e trascen-dente

il letterato Cinese accoglie senza riserve lrsquointerpretazione del let te -ra to occidentale

Come potremmo fraintendere o addirittura dimenticare il signoredel Cielo che egrave il grande Padre e Madre il grande sovrano lrsquooriginedi tutti gli antenati colui dal quale tutti i sovrani ricevono il propriomandato colui che genera e mantiene in vita i diecimila esseri106

Dopo aver condiviso la confutazione delle cosmologie buddhistadaoista e neoconfuciana (capitolo ii) dopo aver accettato la radicaledistinzione tra lrsquoanima umana e quelle degli animali (capitolo iii)dopo aver ammesso la differenza sostanziale che intercorre tra lrsquouomoe gli altri esseri e aver respinto ogni specie di monismo e panteismo(capitolo iV) dopo aver compreso lrsquoimpossibilitagrave della reincarnazionee il significato autentico della pratica del digiuno (capitolo V) illetterato Cinese si trova di fronte al problema di accettare lrsquoidea a luiestranea della retribuzione morale laquoGli Annali delle Primavere e

A Olmi124

103「樊遲問知子曰『務民之義敬鬼神而遠之可謂知矣』」laquoFaacuten Chiacutewegraven zhī zǐ yuē ldquoWugrave miacuten zhī yigrave jigraveng guǐ sheacuten eacuter yuǎn zhī kě wegravei zhī yǐrdquoraquo(ConFuCio孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 6 22)

104「季路問事鬼神子曰『未能事人焉能事鬼』」laquoJigrave lugrave wegraven shigrave guǐsheacuten zǐ yuē ldquoWegravei neacuteng shigrave reacuten yān neacuteng shigrave guǐrdquoraquo (ConFuCio 孔夫子 kǒnG

Fūzǐ《論語》Luacuten Yǔ [Dialoghi] 11 12)105 VSSC 104106 VSSC 115

degli Autunni sono stati scrit ti personalmente dal saggio Confucioraquo ndashegli dice ndash laquo[e] questo libro parla soltanto di giusto e di sbagliato nondi guadagni neacute di perditeraquo107

Guidandolo con le intuizioni della ragione sapienziale perograve illetterato occidentale rende accettabile al suo interlocutore lrsquoidea diuna ricompensa che consegua alle azioni buone

il regnare sotto il cielo non egrave forse un guadagno Quale personanon egrave contenta che i suoi amici o parenti ottengano benefici se ilguadagno egrave qualcosa di cui non dobbiamo preoccuparci percheacutedesideriamo che i nostri amici e parenti ne ricevano ora il mododi praticare la benevolenza egrave il seguente laquonon fare agli altri ciograve chenon vorresti che gli altri facciano a teraquo non si deve ricercare unvantaggio personale tuttavia i propri benefici andrebbero estesianche al prossimo da ciograve si puograve dedurre che questo tipo di guada-gno non danneggia la virtugrave108

nel capitolo Vii il percorso sapienziale ascende ancora allorcheacute illetterato occidentale approfondisce il tema della benevolenza

Ciograve a cui mira lrsquointelletto egrave la rettitudine ciograve su cui si fonda lavolontagrave egrave la benevolenza perciograve lrsquouomo nobile considera moltoimportanti la benevolenza e la rettitudine esse sono complementarie nessuna delle due devrsquoessere trascurata solo quando lrsquointellettoconosce la benevolenza la volontagrave puograve amarla e preservarla soloquando la volontagrave ama la rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla eosservarla Ma la benevolenza egrave lrsquoessenza della rettitudine chi egrave riccodi benevolenza ha un intelletto piugrave illuminato Per questo motivo lrsquoe-ducazione dellrsquouomo nobile si incentra principalmente su di essa109

tra tutte le virtugrave laquola benevolenza egrave la [] piugrave nobile una voltaappresa non puograve essere danneggiata o distrutta anche se non la si

125III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

107 VSSC 348108 VSSC 351109 VSSC 451

acquista spontaneamente o la si nasconde per lungo temporaquo110 Ma peraccrescere la benevolenza occorre amare il bene e

se non comprendiamo il bene certamente non possiamo amarlo[] Cosigrave lrsquointenzione dellrsquoamore egrave indicata dalla ragione chi vuolarrivare a un grado piugrave alto di benevolenza deve prima fare i piugravegrandi sforzi del cuore e della mente per comprendere la veritagrave delsignore del Cielo al fine di conoscere i suoi insegnamenti e diobbedire ad essi111

in definitiva la pratica della benevolenza dipende dalla conoscenzae dallrsquoamore di Dio

avere come fine il signore del Cielo questo egrave il vero perfeziona-mento di seacute [] Piugrave alta egrave lrsquoaspirazione piugrave nobile egrave la conoscenzase lrsquoaspirazione di chi vuole la conoscenza egrave limitata a se stessoquale nobiltagrave ci potragrave mai essere se invece si aspira al signore delCielo la conoscenza egrave supremamente nobile come potragrave essereconsiderata vile112

ora laquochi ama il signore del Cielo lo venera e lo serve divulgacon sicurezza le sue opere meritorie diffonde i suoi insegnamentitramanda la sua santa dottrina e confuta le eresieraquo113 Drsquoaltra parte

lrsquoamore sincero per gli uomini egrave il risultato dellrsquoamore per il si gno -re del Cielo si dice che la benevolenza egrave lrsquoamore nei confronti delprossimo se non si ama il prossimo come si puograve testimoniare lasincera venerazione per il sovrano supremo114

A Olmi126

110 VSSC 452111 VSSC 469112 VSSC 457113 VSSC 476114 VSSC 477

nel capitolo Viii il letterato Cinese trova nella testimonianza divita dei missionari cristiani trasmessa dal letterato occidentale unesempio di che cosa significhi dedicare la propria vita allrsquoamore delprossimo per amore di Dio

essere prudenti per attuare la rettitudine e meditare profondamentemeditare per perfezionare se stessi perfezionare se stessi perdiffondere la benevolenza diffondere la benevolenza per ringrazia-re il signore del Cielo dei suoi benefici115

Giunta a questo punto di comprensione e di condivisione delle veritagraveche il letterato occidentale gli ha fatto conoscere la ragione sapienzialedel letterato Cinese ndash in quanto semplicemente umana ndash non puograve proce-dere oltre ed essendo ben consapevole sia della grandezza e della bontagravedi Dio sia della miseria dellrsquouomo questi prorompe in una domanda cheegrave il punto culminante di tutto lrsquoitinerario del Catechismo

Poicheacute [il signore del Cielo] egrave il Padre misericordioso degli uominicome puograve permetterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignoran-do il grande Padre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietroper la nostra strada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a con-durre personalmente le masse che si sono smarrite in modo che gliuomini delle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente ilvero Padre e a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbequesta la cosa piugrave felice da fare116

5 ParteCiPazione al Λόγος

Considerata la premessa teologica fondamentale della catechesi riccia-na ndash cioegrave che laquola ragione dellrsquouomo egrave unrsquoimpronta del signore del Cie -loraquo117 ndash la linea di confine tra predicazione indiretta e predicazione

127III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

115 VSSC 544116 VSSC 574117 VSSC 216

diretta non puograve coincidere con lrsquoastratta separazione tra laquoteologia razio-naleraquo e laquofede positivaraquo Proprio percheacute il λόγος umano partecipa alΛόγος divino ndash mo stran do come in Cristo laquoimmagine del Dio invisibi-leraquo (Col 115) lrsquouomo sia stato creato a laquoimmagine e somiglianzaraquo delCreatore ndash la ragione sapienziale si affaccia spontaneamente al lumino-so abisso del mistero di Dio e i contenuti della rivelazione una voltaconosciuti non le appaiono estranei

Vi egrave un progresso dai laquosemi del Verboraquo giagrave presenti in chi ascolta alpieno mistero della salvezza in Gesugrave Cristo la Chiesa deve riconoscereun processo di purificazione e drsquoilluminazione nel quale lo spirito diDio apre la mente ed il cuore di chi ascolta allrsquoobbedienza della fede 118

non meraviglia quindi che sin dallrsquoinizio del Catechismo ricciproponga in modo esplicito riferimenti alla sacra scrittura allatradizione della Chiesa alla vita dei santi alla fede e ai costumi deicristiani nellrsquointroduzione si accenna al peccato originale

alcuni si ribellarono e commisero ogni sorta di peccati non siaccontentarono di impadronirsi del mondo degli uomini ma tenta-rono di usurpare il posto del sovrano del Cielo e ambirono a porrese stessi al di sopra di lui119

inoltre ricci allude in modo abbastanza esplicito al mistero dellass trinitagrave quando dice che meditando sullrsquoonniscienza lrsquoonnipoten-za e lrsquoinfinita bontagrave del signore del Cielo laquoiniziamo a comprendereColui che vive nella Grande relazioneraquo120

nel capitolo i il letterato occidentale dichiara espressamente lrsquoi-dentitagrave del laquosignore del Cieloraquo e di laquoDioraquo laquoQuesto Qualcunoraquo ndash chegoverna il mondo e la cui esistenza egrave accessibile alla ragione naturalendash laquonon egrave altri che il signore del Cielo il quale nelle nostre nazioni

A Olmi128

118 PontiFiCio ConsiGlio Per il DialoGo interreliGioso ndash ConGreGazione Per

lrsquoeVanGelizzazione Dei PoPoli Dialogo e annuncio 70119 VSSC 4120 VSSC 13

occidentali viene chiamato Dioraquo121 egli cita poi il laquosanto letteratooccidentale di nome agostino il quale voleva comprendere a fondo ladottrina del signore del Cielo per poterci scrivere un libroraquo122 e narralrsquoapologo del bambino che avrebbe preteso di riversare tutta lrsquoacquadel mare in una buca scavata nella sabbia

nel capitolo ii lrsquoalter ego di ricci respinge con sdegno il paragonetra laquovuotoraquo (空 kōng) buddhista e laquonon-essereraquo (無 wuacute) daoista daun lato e il signore del Cielo dallrsquoaltro considerando lrsquoaccostamentoinsostenibile per lrsquoassoluta trascendenza del secondo rispetto ai primi

Questo egrave un modo inadeguato di esprimersi la prego di non riferir-si al signore del Cielo con tali parole il suo spirito ha una naturavi vente ha ingegno ha virtugrave supera altamente la somma delle no -stre qualitagrave e la sua veritagrave egrave la piugrave piena Come si puograve chia marlonon-essere e vuoto percheacute egrave invisibile123

nel capitolo iii oltre ad addurre argomenti di ragione il letteratooccidentale usa come argomento drsquoautoritagrave la laquoscrittura del signoredel Cieloraquo124 al fine di sostenere lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima egli presen-ta poi lrsquoinsegnamento cattolico sullrsquoaldilagrave

se lrsquouomo aumenta la luce nel suo cuore dopo la morte ascenderagravealla grande luce del paradiso se lrsquouomo aumenta lrsquooscuritagrave nel suocuore dopo la morte discenderagrave nella grande oscuritagrave dellrsquoinfernoChi puograve opporsi a questa grande veritagrave125

anche la creazione e il peccato degli angeli sono ricordati nel capitolo iV

nei testi classici del signore del Cielo egrave scritto che egli creograve il cielo ela terra cioegrave anche tutti gli spiriti e con loro il piugrave grande lucifero

129III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

121 VSSC 28122 VSSC 54123 VSSC 76124 VSSC 163125 VSSC 167

Questi consapevole della propria intelligenza esclamograve in modoarrogante laquosono uguale al signore del Cieloraquo Pieno drsquoira il si gno -re del Cielo mutograve lui e decine di migliaia di spiriti che lo avevanoseguito in demograveni cacciandoli agli inferi Da quel momento in poial cielo e alla terra si aggiunsero i diavoli e lrsquoinferno126

nel capitolo V si parla del diavolo e della sua azione tentatrice laquoildemonio vuole ingannare le persone in modo che lo seguanoraquo127 sonoricordati ancora il peccato originale e le sue conseguenze

Dal momento in cui noi ci siamo ribellati al sovrano supremo allo-ra anche le cose si sono ribellate contro di noi pertanto gli esserinocivi non erano nella volontagrave originaria del signore del Cielopiuttosto li abbiamo suscitati noi128

lrsquoinsegnamento cattolico sul paradiso e sullrsquoinferno egrave dettagliata-mente esposto nel capitolo Vi e si accenna anche allrsquoesistenza delpurgatorio

nei libri classici del signore del Cielo egrave detto laquose un uomo mutadal male in bene o si pente profondamente della sua malvagitagrave osi sforza di espiare le colpe del passato e in questo modo cerca ilperdono del signore del Cielo il signore del Cielo lo perdoneragravecertamente egli saliragrave in paradiso dopo la morte se il suo penti-mento non fosse sufficientemente profondo e lrsquoespiazione per lecolpe precedenti non fosse adeguata negli inferi crsquoegrave un altro luogoin cui mettere tali persone infliggendo loro punizioni di alcunigiorni o alcuni anni al fine di castigare adeguatamente i peccaticompiuti sulla terra Dopo aver espiato totalmente egli potragrave anda-re in paradisoraquo129

A Olmi130

126 VSSC 208127 VSSC 266128 VSSC 293129 VSSC 401

in precedenza il letterato occidentale aveva ricordato san Fran ce -sco apparso laquoun tempo nel [suo] umile paeseraquo130 e per illustrare ilsignificato della vita eterna aveva narrato lrsquoepisodio di fra Gineprodiscepolo di san Francesco

nel capitolo Vii il duplice precetto dellrsquoamore ndash giagrave intuito dallaragione sapienziale ndash viene fatto discendere direttamente da Dio il cuiinsegnamento laquonon proviene da un uomo comune egli stesso ha donatola Parola vera che i saggi di molte nazioni ci hanno trasmesso e cheviene seguita dai migliori uomini sotto il cieloraquo131 in questa prospettiva

la dottrina della benevolenza [puograve] essere cosigrave riassunta amare ilsignore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile e supremo e amaregli altri come se stessi per amore del signore del Cielo se qualcu-no la osserva le sue cento opere saranno perfette Ma questi dueprecetti sono in definitiva uno soltanto132

si descrive brevemente la laquopreghiera insegnataci dal signore del Cie -loraquo133 cioegrave il Padre nostro e si proclama lrsquoinfallibilitagrave della Bibbialaquonelle scrit ture del signore del Cielo non crsquoegrave neanche mezza parolache sia falsa Come puograve il signore del Cielo ingannare gli uominidiffondendo insegnamenti sbagliatiraquo134

infine nel capitolo Viii il letterato occidentale descrive la Chiesacome istituzione parlando del Papa che promulga laquogli insegnamentiper conto del signore del Cielo [e per] istruire il mondo affincheacute lefalse dottrine non possano diffondersiraquo135 del riposo domenicale duran-te il quale il lavoro egrave sospeso laquoper vivere i momenti liturgici di adora-zione e di sacrificio e per ascoltare la predicazione sulla Via e la spiega-

131III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

130 VSSC 368131 VSSC 473132 VSSC 468133 VSSC 485134 VSSC 496135 VSSC 523

zione della sacra scritturaraquo136 della vita religiosa e del celibato checonsente a chi lo pratica per amore di Dio laquouna maggiore tranquillitagrave invista del proprio perfezionamento e rende piugrave semplice testimoniarlo adaltriraquo137

le ultime pagine dellrsquoopera tratteggiano la storia della salvezza efanno cenno alla figura di Gesugrave Cristo

[il signore del Cielo] agigrave con grande misericordia e compassionescendendo lui stesso in questo mondo e facendo esperienza di ognicosa per salvarlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshendel secondo anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore aidella dinastia han del nome imperiale Yuanshou138 nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse sua madre si incarnogravenel suo ventre e venne alla luce il suo nome fu Gesugrave che significalaquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicograve inoccidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo139

sulla rivelazione cristiana indubbiamente crsquoegrave ancora molto dadire crsquoegrave da dire lrsquoessenziale ndash cioegrave che il Figlio di Dio fatto uomo egravemorto e risorto per noi eppure il Catechismo e la teologia che lo ispi-ra e lo guida sono indispensabili allrsquoevangelizzazione della Cina per-cheacute conducono usando la ragione e il linguaggio al limite superioredella ragione e del linguaggio ndash al cospetto del Λόγος che fonda ilλόγος e che ispira vero laquoseme del Verboraquo nella cultura cinese il desi-derio di pensare senza (oltre) il pensiero di parlare senza (oltre) leparole

A Olmi132

136 VSSC 524137 VSSC 538138 lrsquoanno 庚申 gēngshēn egrave il cinquantasettesimo del ciclo di sessantrsquoanni del calen-

dario cinese lrsquoimperatore Āi 哀 della dinastia 漢 hagraven assunse il nome di 元壽Yuacuteanshograveu circa nel 2 aC

139 VSSC 580

una nassa serve a prendere i pesci ma quando il pesce egrave preso nonsi pensa piugrave alla nassa una tagliola serve a prendere le lepri maquando la lepre egrave presa non si pensa piugrave alla tagliola le parole ser-vono ad afferrare le idee ma quando lrsquoidea egrave afferrata non si pensapiugrave alle parole Come potrei trovare un uomo che non pensa piugrave alleparole per conversare con lui140

133III ndash La teologia del ldquoCatechismordquo ricciano

140「荃者所以在魚得魚而忘荃蹄者所以在兔得兔而忘蹄言者所以在意

得意而忘言吾安得忘言之人而與之言哉」laquoQuaacuten zhě suǒyǐ zagravei yuacute deacute yuacute eacuterwagraveng quaacuten tiacute zhě suǒyǐ zagravei tugrave deacute tugrave eacuter wagraveng tiacute yaacuten zhě suǒyǐ zagraveiyigrave deacuteyigrave eacuter wagraveng yaacuten Wuacuteān deacute wagraveng yaacuten zhī reacuten eacuter yǔ zhī yaacuten zāiraquo (莊子zhuĀnGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 26 13)

iV

Il laquoparadIgma dI CalCedonIaraquo e Il realIsmo

sapIenzIale dI san Tommaso drsquoaquIno

e dI p maTTeo rICCI

1 lA ConoSCEnzA DEl MiSTERo Di Dio

Puograve lrsquouomo conoscere Dio Da un certo punto di vista la rispostaegrave assolutamente no A questo proposito santrsquoAgostino dice

Che cosa dunque diremo di Dio fratelli Se infatti ciograve che vuoi direlo hai capito non egrave Dio Se sei stato capace di capirlo hai compresouna realtagrave diversa da quella di Dio Se ti pare drsquoessere stato capacedi comprenderlo ti sei ingannato a causa della tua immaginazioneSe dunque lo hai compreso Dio non egrave cosigrave se invece egrave cosigrave non lohai compreso1

Tuttavia da un altro punto di vista anche se non riusciamo a com-prendere Dio ndash percheacute laquoegrave impossibile per un intelletto creato vederecon le sue forze naturali lrsquoessenza di Dioraquo2 ndash noi siamo comunquecapaci di giungere a una conoscenza vera (cioegrave adeguata) di lui

134 SD 652 (2020) pp 134-153

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo ldquo加采

东大公会议的范式与圣多瑪斯思想中走向智慧的唯实谕rdquo laquoJiācǎidōng dagrave gōnghuigraveyigrave de fagravenshigrave yǔ Shegraveng Duōmǎsī sīxiǎng zhōng zǒuxiagraveng zhigravehuigrave de weacutei shiacute yugraveraquotr cinese di 王毅 Waacuteng Yigrave in《天主教思想与文化》Tiānzhǔjiagraveo sīxiǎng yǔ

weacutenhuagrave (Journal of Catholic Thought and Culture) 2 (2013) 167-191 e con il tito-lo originale laquoThe Chalcedon Paradigm and the Sapiential Realism of St TomasAquinasraquo in M SAlVioli (ed) Tomismo creativo Edizioni Studio DomenicanoBologna 2015 334-352

1 Serm 52 6162 STh i 12 4

innanzitutto laquola medesima Santa Madre Chiesa professa ed insegnache Dio principio e fine di tutte le cose puograve essere conosciuto con cer-tezza al lume naturale della ragione umana attraverso le cose createraquo3

inoltre poicheacute laquoDio invisibile (cf Col 115 1 Tm 117) nel suo gran-de amore parla agli uomini come ad amici (cf Es 3311 Gv 1514-15) esi intrattiene con essi (cf Bar 338) per invitarli e ammetterli allacomunione con seacuteraquo4 devrsquoessere attribuito alla divina Rivelazione chelaquotutto ciograve che delle cose divine non egrave di per seacute assolutamente inacces-sibile alla ragione umana anche nella presente condizione del genereumano puograve facilmente essere conosciuto da tutti con certezza e senzaalcun pericolo di erroreraquo5

infine la stessa Rivelazione ci consente di gettare uno sguardo aimisteri nascosti in Dio laquomisteri che non possono essere conosciutisenza la rivelazione divinaraquo6 Secondo il Concilio Vaticano i

la ragione quando egrave illuminata dalla fede e cerca diligentementepiamente e con amore ottiene con lrsquoaiuto di Dio una certa com-prensione dei misteri giagrave preziosa per seacute sia per lrsquoanalogia con lecose che giagrave conosce naturalmente sia per la connessione deglistessi misteri fra di loro relativamente al fine ultimo dellrsquouomoEssa perograve non egrave mai in grado di comprendere tali misteri allo stes-so modo delle veritagrave che costituiscono lrsquooggetto naturale delle pro-prie capacitagrave conoscitive infatti i misteri di Dio trascendono perloro natura in modo cosigrave elevato lrsquointelletto creato che anche seinsegnati dalla Rivelazione e accolti con fede restano tuttaviacoperti dal velo della stessa fede e quasi avvolti nellrsquooscuritagrave fincheacutein questa vita mortale noi pellegriniamo lontani dal Signore giac-cheacute noi camminiamo per fede e non per conoscenza (2 Cor 57)7

135IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

3 DF 24 DV 2 5 DF 26 DF 47 DF 4

A Olmi136

Che cosa intende il Concilio Vaticano ii quando parla dei laquomisteridiviniraquo Tali misteri sono veritagrave contenute nella Rivelazione che siriferiscono alla realtagrave divina la Chiesa cattolica non ha mai redattoun elenco di essi tuttavia il Magistero ordinario della Chiesa ritieneche la SS Trinitagrave lrsquoincarnazione lrsquoEucaristia (e gli altri sacramenti)la Chiesa considerata come il Corpo mistico di Cristo la presenzadella grazia santificante nellrsquouomo la visione beatifica e il peccatooriginale debbano essere inclusi tra i laquomisteri in senso strettoraquo (vere etproprie dicta mysteria)8

Ci sono anche misteri divini laquoin senso latoraquo vale a dire veritagrave cheesprimono la libera decisione di Dio la cui esistenza egrave inconoscibile aldi fuori della Rivelazione ma la cui natura puograve essere compresa dallaragione umana Tra di esse ad esempio si annoverano la scelta diPaolo come laquoApostolo dei Gentiliraquo e la scelta di Pietro come Capodel Collegio apostolico e della Chiesa

infine esistono veritagrave che pur non essendo laquomisterioseraquo in sensostretto raggiungono il loro pieno significato solo alla luce della Ri ve -la zione Queste veritagrave riguardano fondamentalmente laquole questioni sulsenso del dolore della sofferenza e della stessa morte considerata nonsoltanto come un enigma con cui faticosamente confrontarsi ma comemistero in cui Cristo incorpora a Seacute la nostra esistenzaraquo9 che sono indefinitiva le questioni ultime della vita umana

i misteri divini nei quali il laquomistero infinito di Dioraquo10 si rende cono-scibile allrsquouomo condividono unrsquounica struttura costitutiva lrsquoindipen-denza simultanea di unitagrave-distinzione-ordinamento cioegrave una laquorelazionedi relazioniraquo i cui termini sono uniti ma non confusi distinti ma nondivisi uniti e distinti non sul piano laquoorizzontaleraquo dellrsquouguaglianza indif-ferenziata bensigrave sul piano laquoverticaleraquo della disposizione gerarchica

8 DF can 41 laquoSe qualcuno diragrave che nella rivelazione divina non egrave contenuto alcunmistero vero e propriamente detto ma che tutti i dogmi della fede possono esserecompresi e dimostrati dalla ragione debitamente coltivata per mezzo dei principinaturali sia anatemaraquo

9 Cf GioVAnni PAolo ii Messaggio 610 FR 14

137IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

Unitagrave distinzione ordinamento non possono essere separati ognitentativo di semplificare la struttura di unitagrave-distinzione-ordinamen-to ndash prendendo in considerazione solo uno o due delle sue relazionicostitutive ndash preclude unrsquoadeguata conoscenza dei divini misteri e diconseguenza dellrsquounico mistero di Dio Tutte le eresie vale a dire tuttii piugrave grandi fraintendimenti della veritagrave rivelata manifestano lrsquoincapa-citagrave o il rifiuto di riconoscere o di rispettare tale struttura al tempostesso teologica ontologica e gnoseologica11

la laquorelazione di relazioniraquo in cui consiste la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento fu chiaramente espressa per la prima voltanella Definizione di fede del Concilio di Calcedonia (451) in riferi-mento allrsquounica persona e alle due nature di Cristo

Seguendo i santi Padri allrsquounanimitagrave noi insegniamo a confessareun solo e medesimo Figlio il signore nostro Gesugrave Cristo perfettonella sua divinitagrave e perfetto nella sua umanitagrave vero Dio e verouomo [composto] di anima razionale e del corpo consostanziale alPadre per la divinitagrave e consostanziale a noi per lrsquoumanitagrave simile intutto a noi fuorcheacute nel peccato generato dal Padre prima dei secolisecondo la divinitagrave e in questi ultimi tempi per noi e per la nostrasalvezza da Maria vergine e madre di Dio secondo lrsquoumanitagrave uno emedesimo Cristo signore unigenito da riconoscersi in due naturesenza confusione immutabili indivise inseparabili non essendovenuta meno la differenza delle nature a causa della loro unionema essendo stata anzi salvaguardata la proprietagrave di ciascuna natu-ra e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi egli non egravediviso o separato in due persone ma egrave un unico e medesimo Figliounigenito Dio verbo e signore Gesugrave Cristo come prima i profeti epoi lo stesso Gesugrave Cristo ci hanno insegnato di lui e come ci ha tra-smesso il simbolo dei padri12

11 Cf A olMi laquola strutturaraquo 313-34612 ConCilio Di CAlCEDoniA Simbolo di fede DH 301-302

A Olmi138

in questa formula lrsquounitagrave-distinzione (tra la natura umana e lanatura divina) egrave indicata dai quattro laquoavverbi di Calcedoniaraquo laquosenzaconfusioneraquo laquosenza mutamentoraquo laquosenza divisioneraquo laquosenza separa-zioneraquo (ἀσυγκύτως ἀτρέπτως ἀδιαιρέτως ἀχορίστως) lrsquoordinamento(della natura umana alla natura divina) coincide con la subordinazionedella creatura al Creatore la simultaneitagrave tra lrsquounitagrave-distinzione e lrsquoor-dinamento (che costituisce la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento in se stessa) si manifesta nella persona di Cristo unrsquounica ipo-stasi nella quale sussistono le due nature

A proposito degli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e del loro uso in teolo-gia Aloys Grillmeier dice

il rapporto inteso calcedonianamente tra divinitagrave e umanitagrave inCristo egrave [] il caso modello e piugrave alto del rapporto tra laquoDioraquo e illaquomondoraquo in generale ndash problema che era giagrave in discussione connicea e con lrsquoarianesimo in definitiva il cristianesimo vuole esseree offrire anche una visione del mondo non egrave quindi il dogma del-lrsquoincarnazione ndash accanto alla fede cristiana della creazione e insie-me con essa ndash la pietra fondamentale13

Perciograve gli laquoavverbi di Calcedoniaraquo e la struttura di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento che essi evidenziano costituiscono il paradigma prin-cipale ndash il cosiddetto laquoparadigma di Calcedoniaraquo ndash della teologia cri-stiana Esso permette di inquadrare laquoragionevolmenteraquo cioegrave in con -for mitagrave con la ragione naturale universale tutti i misteri divini ed egravepertanto essenziale per la conoscenza del mistero di Dio

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento puograve agevolmenteessere riconosciuta nei laquomisteri in senso strettoraquo

Ad esempio nel mistero della SS Trinitagrave coesistono lrsquounitagrave di Diola distinzione delle Tre Persone lrsquoordinamento del Figlio nei confrontidel Padre e dello Spirito Santo nei confronti del Padre e del Figlionel mistero dellrsquoincarnazione coesistono lrsquounitagrave del Verbo di Dio ladistinzione tra la natura divina e la natura umana lrsquoordinamento del-

13 A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

139IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

lrsquoumanitagrave alla divinitagrave nel mistero dellrsquoEucaristia coesistono lrsquounitagravedella presenza reale sostanziale di Cristo e la presenza visibile del panee del vino la distinzione tra la sostanza del Corpo e del Sangue di Cristoe gli accidenti del pane e del vino lrsquoordinamento del pane al Corpo e delvino al Sangue nel mistero della Chiesa coesistono lrsquounitagrave del Corpomistico di Cristo la distinzione tra il Capo e le membra lrsquoordinamentotra le membra e il Capo

la relazione di unitagrave-distinzione-ordinamento si trova anche nei miste-ri divini laquoin senso latoraquo e anche nei misteri puramente naturali i qualiportano impresso in quanto realtagrave create il sigillo della SS Tri ni tagrave14 nelmistero dellrsquouomo ad esempio lrsquounitagrave della persona la distinzionedei suoi componenti e il loro ordinamento gerarchico sono simulta-neamente presenti Drsquoaltro lato il mistero del cosmo egrave caratterizzatodallrsquounitagrave della materia che lo costituisce dalla distinzione degli og -get ti materiali che si trovano in esso e dallrsquoordinamento che lo com-pone in una totalitagrave retta da leggi universali

A questo punto perograve lrsquoobiezione di Grillmeier appare legittimalaquoTroppo facilmente si puograve dappertutto scoprire il ldquosenza separazionerdquo eldquosenza mescolanzardquo di Calcedonia e farne cosigrave una chiave universaleper aprire tutti i passaggi segreti della teologia e della filosofiaraquo15 inaltre parole crsquoegrave il rischio che la relazione di unitagrave-distinzione-ordina-mento si riveli una sorta di passepartout ndash come la triade hegeliana tesi-antitesi-sintesi ndash talmente banale da poter essere applicato a qualunquecosa e da risultare perciograve inutilizzabile dal punto di vista conoscitivo

oltre al rischio della banalizzazione crsquoegrave il rischio persino peggio-re del razionalismo vale a dire della pretesa di riuscire a comprenderea fondo il mistero di Dio Certo tale presunzione porterebbe la ragio-ne a trascurare quella che invece egrave la caratteristica piugrave importante (e laquomisteriosaraquo) del paradigma di Calcedonia vale a dire la simulta-neitagrave delle relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

la ragione laquoanaliticaraquo egrave in cerca di una conoscenza chiara e distin-ta e la ottiene laquosmontandoraquo gli oggetti da conoscere in parti piugrave ele-

14 Cf STh i 45 715A GRillMEYER Gesugrave il Cristo ii1 35

A Olmi140

mentari perfettamente comprensibili e poi laquoriassemblandoliraquo cosigravefacendo perograve questo modo di pensare fa prevalere la distinzione aspese dellrsquounitagrave la ragione laquosinteticaraquo aspira ad una conoscenzaonnicomprensiva e include in uno sguardo panoramico elementi ete-rogenei disparati difficilmente collegabili cosigrave facendo perograve questomodo di pensare fa prevalere lrsquounitagrave a spese della distinzione laragione laquodialetticaraquo identifica gli aspetti contraddittori della realtagrave ecerca di conoscerli spezzando i legami tra ciograve che egrave unito e creandonedi nuovi tra ciograve che egrave separato cosigrave facendo perograve questo modo dipensare fa prevalere lrsquounitagrave-distinzione a spese dellrsquoordinamento

Tuttavia esiste un modo di pensare che rende meno problematicoseguire il paradigma di Calcedonia egrave lrsquouso dellrsquoanalogia ndash vale a direla procedura che consiste nel conoscere una cosa per mezzo di unrsquoal-tra che ha con essa qualche somiglianza la ragione laquoanalogicaraquomette a confronto realtagrave che sono in parte uguali in parte distinte nonle separa (rispettando cosigrave la loro unitagrave) neacute le confonde (rispettandocosigrave la loro distinzione) ma dagrave a ciascuna il suo posto tenendoleinsieme su piani differenti (rispettando cosigrave il loro ordinamento)

Pertanto chiunque pensi analogicamente trova connaturale alla pro-pria intelligenza di fronte alla veritagrave rivelata non laquoconfonderlaraquo olaquomutarlaraquo (ad esempio scambiando le tre Persone della SS Trinitagrave conlrsquounico Dio o lrsquouomo Gesugrave con il Verbo di Dio) non laquodividerlaraquo olaquosepararlaraquo (ad esempio scindendo la SS Trinitagrave in tre degravei o Gesugrave Cri -sto in due persone) neacute azzerare lrsquoordinamento che esiste sia in Dio stesso(il Figlio egrave generato dal Padre e lo Spirito Santo procede dal Padre e dalFiglio) sia tra il Creatore e la creature (lo Spirito Santo procede attraver-so il Figlio nella SS Trinitagrave ma discende sullrsquouomo Gesugrave Cristo)

2 UniTagrave-DiSTinzionE-oRDinAMEnTo nEl PEnSiERoDi SAn ToMMASo DrsquoAQUino

nella storia universale del pensiero egrave stato san Tommaso drsquoAquino(1225-1274) ad aver applicato il paradigma di Calcedonia nel modopiugrave coerente e profondo sia alla conoscenza del mistero di Dio sia allacomprensione della creazione in relazione al Creatore la Chiesa lo

141IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

considera non solo il laquoDottore angelicoraquo (Doctor angelicus) maanche il laquoDottore universaleraquo (Doctor communis) e il Magistero hapiugrave volte sottolineato il laquoposto tutto particolareraquo16 che egli occupa tra imaestri del pensiero cattolico Molti pontefici hanno rivolto elogisolenni allrsquoAquinate e alla sua dottrina Paolo Vi lo ha definito laquolumi-nare della Chiesa e del mondo interoraquo noncheacute laquoguida autorevole einsostituibile degli studi filosofici e teologiciraquo17 san Giovanni Paolo iiha riconosciuto che egli laquoebbe il grande merito di porre in primo pianolrsquoarmonia che intercorre tra la ragione e la federaquo18

la ragione che san Tommaso egrave riuscito a mettere in armonia con lafede non egrave quella analitica neacute quella sintetica neacute quella dialettica egrave laragione analogica la quale ndash per mezzo di laquorapporti di somiglianzaraquo edi laquosomiglianze di rapportiraquo ndash riesce a stabilire relazioni sempre piugraveestese e profonde tra le veritagrave conosciute naturalmente e le veritagrave rive-late da Dio

ora al di lagrave delle straordinarie disposizioni e capacitagrave intellettualidi san Tommaso ci si potrebbe chiedere qual egrave la via da percorrereper giungere anche noi a pensare in questo modo Forse potremmorispondere dividendo il cammino in tre tappe obbedienza alla realtagraveamore della veritagrave aspirazione alla sapienza

Parlando dei vari sistemi di pensiero che in differenti contesti cul-turali e in tempi diversi sono stati sviluppati per orientarsi meglionella realtagrave san Giovanni Paolo ii ha detto

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come pure allaconcezione della persona come soggetto libero e intelligente e alla suacapacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltre ad alcunenorme morali fondamentali che risultano comunemente condivise

16 FR 4317 LE 118 FR 43

Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle correnti di pen-siero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibile ravvisareuna sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come se ci trovas-simo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sente di pos-sedere questi principi anche se in forma generica e non riflessaQueste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio19

leggendo queste parole dellrsquoenciclica Fides et Ratio (1998) sipotrebbe concludere poicheacute le certezze originarie e i primi princigravepi chefondano la laquofilosofia implicitaraquo sono universali e meta-culturali essivanno riconosciuti e accettati da chiunque senza porre obiezioni inoltrenon possono che essere il punto di riferimento obbligato di qualunquesistema di pensiero

in effetti qualsiasi persona di buon senso ammette la validitagrave dellafilosofia implicita quando sono in gioco gli aspetti pratici della vitaquotidiana Ma quando si tratta della riflessione teoretica sulla realtagrave latendenza al dominio conoscitivo ndash causata dalla ferita del peccato origi-nale (Gn 35) ndash porta a laquodisobbedireraquo alla realtagrave stessa forzandola inschemi interpretativi che dividono piuttosto che unire che confondonopiuttosto che distinguere che cercano di imporre un nuovo ordine inve-ce di riconoscere quello esistente creato da Dio E allora assai di fre-quente la filosofia implicita viene relativizzata se ne accettano i conte-nuti che risultano funzionali alla propria visione del mondo e se ne con-futano testardamente o semplicemente se ne ignorano tutti gli altri

Al contrario san Tommaso drsquoAquino ha obbedito alla realtagrave nelmodo piugrave consapevole e fedele Egli ha riconosciuto tutte le certezzeoriginarie e tutti i primi princigravepi della filosofia implicita rigorizzando-li in categorie metafisiche ed impiegandoli coerentemente sia in ambi-

A Olmi142

19 FR 4

to filosofico sia in ambito teologico Egrave stato grazie a questa laquoobbe-dienza conoscitivaraquo che il Dottore angelico egrave riuscito a correlare nellarelazione di unitagrave-distinzione-ordinamento lrsquoessere delle creature conlrsquoEssere del Creatore

Tuttavia affincheacute lrsquoobbedienza alla realtagrave possa concretamenteattuarsi devrsquoessere guidata dalla laquoretta ragioneraquo vale a dire dallaragione che sfugge alle attrattive della hybris intellettuale ndash la volontagravedi potenza alimentata dalla superbia e dalle altre passioni disordinatendash per mettersi alla ricerca della veritagrave la parola laquoveritagraveraquo ha acquisitonella cultura occidentale significati differenti e persino equivoci ed egraveusata piuttosto di rado nel linguaggio contemporaneo Da un lato si egravequasi timorosi di usarla percheacute il semplice pronunciarla evoca lrsquoin-cantesimo che la moderna laquodittatura del relativismoraquo20 (comrsquoegrave statadefinita da Benedetto XVi) getta continuamente sulla cultura occiden-tale Dallrsquoaltro ndash proprio a causa dellrsquoincantesimo ndash nessuno sa esat-tamente che cosa significhi laquoveritagraveraquo egrave una rivelazione che discendedallrsquoalto Egrave la mera assenza di contraddizioni nel discorso Coincideforse con lrsquoutilitagrave o egrave lrsquoadeguazione dellrsquointelletto alle cose ndash la cor-rispondenza del pensiero alla realtagrave

San Tommaso dagrave alla parola laquoveritagraveraquo questrsquoultimo significato Egliadotta la concezione aristotelica della realtagrave pienamente compatibilecon la filosofica implicita ma la colloca nella prospettiva piugrave ampiadella Rivelazione cristiana Perciograve da un lato la veritagrave (in senso logi-co) egrave nellrsquointelletto dellrsquouomo in quanto lrsquointelletto si conforma allecose conosciute ma innanzitutto la veritagrave (in senso ontologico) egrave nellecose stesse in quanto si conformano alla conoscenza creatrice che Dioha di esse Sia le veritagrave logiche sia le veritagrave ontologiche sono simulta-neamente distinte e unite nella subordinazione della conoscenza u ma -na alla conoscenza divina in altre parole la realtagrave egrave conoscibile dal-lrsquouomo percheacute egrave conosciuta da Dio che lrsquoha creata e la mantiene nel-lrsquoessere la veritagrave che riusciamo a raggiungere rende la ragione umanapartecipe della Ragione di Dio ndash il Verbo-Λόγος che egrave il Figlio unige-nito generato dal Padre da tutta lrsquoeternitagrave e consustanziale con lui

143IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

20 Cf J RATzinGER Missa laquoPro Eligendoraquo

Pensando allrsquoorigine divina di tutta la veritagrave san Tommaso puograve quindiri petere la massima dellrsquoAmbrosiaster laquoQualsiasi veritagrave da chiunquesia det ta viene dallo Spirito Santo che infonde la luce naturale [dellrsquoin-telligenza] e muove ad intendere e ad esprimere la veritagraveraquo21

E allora non possiamo obbedire alla realtagrave se non obbediamo aDio non possiamo obbedire a Dio se non lo amiamo ma non possi-amo amare Dio se non amiamo la veritagrave San Tommaso ha amato laveritagrave nel modo piugrave intenso lrsquoha cercata laquodovunque essa si potessemanifestare evidenziando al massimo la sua universalitagraveraquo22 infatti laquoilsuo pensiero proprio percheacute si mantenne sempre nellrsquoorizzonte dellaveritagrave universale oggettiva e trascendente raggiunse ldquovette che lrsquoin-telligenza umana non avrebbe mai potuto pensarerdquoraquo23 e secondo sanPaolo Vi egli puograve essere giustamente chiamato laquoapostolo dellaveritagraveraquo24

il percorso di ascesa verso Dio che ha reso san Tommaso laquoil piugravesanto tra i dotti e il piugrave dotto tra i santiraquo25 oltre allrsquoobbedienza alla realtagravee allrsquoamore della veritagrave comprende un ultimo e decisivo passaggio lrsquoa-spirazione alla sapienza Come ha scritto san Giovanni Paolo ii

tra le grandi intuizioni di san Tommaso vi egrave anche quella relativa alruolo che lo Spirito Santo svolge nel far maturare in sapienza la scien-za umana Fin dalle prime pagine della sua Summa Theo lo giae26

lrsquoAquinate volle mostrare il primato di quella sapienza che egrave donodello Spirito Santo ed introduce alla conoscenza delle realtagrave divinela sua teologia permette di comprendere la peculiaritagrave della sapien-za nel suo stretto legame con la fede e la conoscenza divina27

A Olmi144

21 STh i-ii 109 1 ad 122 FR 4423 FR 44 cf lEonE Xiii Aeterni Patris 24 LE 825 Cf LE 3026 Cf STh i 1 627 FR 44

la via della sapienza allora inizia con lrsquoapproccio conoscitivo allarealtagrave diviso da san Tommaso in tre livelli innanzitutto crsquoegrave una cono-scenza laquosensibileraquo (o laquosensitivaraquo) che lrsquouomo condivide con gli ani-mali e che egrave il canale drsquoaccesso privilegiato alla realtagrave28 Come pensa-va Aristotele e come la filosofia implicita conferma non ci sonolaquoidee innateraquo secondo la concezione platonica tutto ciograve che la nostraragione elabora egrave interamente ricavato dallrsquoesperienza dei sensi

in secondo luogo crsquoegrave una conoscenza laquointellettualeraquo (o laquointelletti-varaquo o laquorazionaleraquo) che appartiene propriamente solo agli esseriumani e che consiste nel tradurre le rappresentazioni sensibili dellecose in concetti astratti ndash vale a dire in idee universali e coerentemen-te strutturate29 Se tali strutture corrispondono alla realtagrave la nostraconoscenza egrave vera ma se esse deviano dalla realtagrave allora sono (piugrave omeno) false a seconda dellrsquoentitagrave della deviazione la conoscenzaintellettiva egrave di fondamentale importanza per lrsquouomo essa fornisceuna comprensione universale rigorosa facile da comunicare ndash laquoscien-tificaraquo nel senso piugrave ampio della parola la maestosa laquocattedraleraquo delpensiero tommasiano egrave uno degli esempi piugrave imponenti di tale usodelle facoltagrave conoscitive

Tuttavia se il pensiero di san Tommaso si esaurisse qui ndash se fossecapace di coinvolgere solo la laquotestaraquo e non il laquocuoreraquo ndash non potrebbeavvicinarsi realmente al mistero di Dio neacute capire con chiarezza il mis-tero della Rivelazione neacute applicare con sicurezza il paradigma diCalcedonia alla conoscenza di Dio del mondo e dellrsquouomo il pen-siero di san Tommaso non egrave perograve soltanto questo esso si basa su unterzo livello noetico vale a dire sulla conoscenza laquoper connaturalitagraveraquo(o laquoaffettivaraquo)30 in essa lrsquointelletto non astrae concetti ma rileva lalaquorisonanza empaticaraquo tra il conoscente e il conosciuto la facoltagraveconoscitiva coglie lrsquooggetto in virtugrave dellrsquoinclinazione del soggettoverso lrsquooggetto stesso grazie alla laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi

145IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

28 Cf STh i 78 3-429 Cf STh i 85 130 Cf STh ii-ii 162 3 ad 1 ii-ii 97 2 ad 2 i 43 5 ad 2

Se la conoscenza astrattiva egrave paragonabile al laquovedereraquo la conoscenzaper connaturalitagrave egrave paragonabile al laquogustareraquo ed egrave fondata sullrsquoamorelaquoEssa egrave un giudizio conoscitivo non raziocinativo che determina labontagrave di un oggetto concreto in forza della convergenza dellrsquoappren-sione dellrsquooggetto e dellrsquoinclinazione appetitiva ad esso direttaraquo31

Tale forma di conoscenza nel suo grado piugrave alto non egrave altro che lasapienza Sapienza umana una sintesi di scienza e di saggezza otteni-bile attraverso la laquoragione sapienzialeraquo che egrave la suprema espressionedella retta ragione ma soprattutto sapienza divina identificabile conlrsquoomonimo dono dello Spirito Santo

la Sapienza egrave un dono speculativo e pratico al tempo stesso cherisiede nellrsquointelletto ma che perfeziona la virtugrave della caritagrave egrave il piugravegrande dei doni dello Spirito Santo cosigrave come la caritagrave egrave la piugrave altadelle virtugrave teologali Questo dono rende chi lo riceve capace di giudi-care rettamente le cause supreme e ultime di tutte le cose e di vedereil mondo in un certo senso con gli occhi di Dio32

San Tommaso ha ricevuto il dono della sapienza nel grado piugrave ele-vato Egrave significativo che lrsquoiconografia non lo raffiguri con il sole soprala testa come ci si potrebbe aspettare considerando le sue eccezionaliqualitagrave intellettuali ma sul cuore ad indicare che la sua intelligenzaderiva dallrsquoamore di Dio e che il valore del suo sistema filosofico-teo-logico ndash che egrave il risultato di una felice applicazione del paradigma diCalcedonia alla realtagrave nel suo complesso ndash non deriva principalmenteda unrsquoastratta organizzazione razionale ma dallrsquoesperienza vissutadella sapienza

Come ha detto Paolo Vi

altro motivo della validitagrave permanente del pensiero di SanTommaso egrave ancora offerto dal fatto che egli proprio per lrsquouniversa-litagrave e trascendenza delle ragioni supreme poste al centro della suafilosofia dellrsquoessere ndash e della sua teologia ndash lrsquoEssere divino ndash non hapreteso di costituire un sistema di pensiero chiuso in se stesso ma

A Olmi146

31 M DrsquoAVEniA La conoscenza 17732 Cf STh ii-ii 45

al contrario ha elaborato una dottrina suscettibile di un continuoarricchimento e progresso Ciograve che egli stesso ha compiuto acco-gliendo gli apporti delle filosofie antiche e medioevali e quelli assairari della scienza antica egrave sempre ripetibile per rapporto ad ognidato veramente valido espresso sia dalla filosofia sia dalla scienzaanche piugrave avanzata come comprova lrsquoesperienza dei molti che pro-prio nella dottrina di San Tommaso hanno trovato i migliori puntidrsquoinnesto di molti risultati particolari della riflessione filosofica escientifica in un contesto di valore universale33

in un certo senso egrave esattamente la laquocalcedonicitagraveraquo dello sforzoconoscitivo di san Tommaso ndash la strenua ricerca dellrsquoequilibrio supre-mo e supremamente instabile (dal punto di vista della conoscenzaumana) tra le contrastanti prospettive dellrsquounitagrave della distinzione edellrsquoordinamento ndash a non laquochiudereraquo il suo pensiero a non farlo ripo-sare sugli allori di un obiettivo definitivamente raggiunto

Allora potremmo dire che lrsquoAquinate ci ha messo a disposizioneun laquometodoraquo ovvero delle regulae ad directionem ingenii in sensocartesiano Assolutamente no Mentre nellrsquooccidente moderno la ten-denza a separare la forma dal contenuto si egrave progressivamente svilup-pata nel pensiero di san Tommaso forma e contenuto sono uniti-distinti-ordinati al primato del contenuto Ciograve che il Doctor communismostra a chiunque desideri seguire la sua via egrave piuttosto un laquoatteggia-mento conoscitivoraquo cioegrave una disposizione della ragione che rendeparticolarmente agevole riconoscere e applicare il paradigma diCalcedonia in vista di una comprensione unita-distinta-ordinata diDio dellrsquouomo e del mondo

Tale atteggiamento conoscitivo puograve essere chiamato laquorealismosapienzialeraquo Adottare questo approccio nel pensiero e nella vitasignifica accettare tutte le certezze originali e i primi princigravepi dellafilosofia implicita (tra i quali il piugrave importante egrave il laquoprimato dellarealtagraveraquo) e disporsi a conoscere la realtagrave stessa non semplicemente conlrsquoaiuto della ragione laquonaturaleraquo (concreta ma limitata) o della ragione

147IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

33 LE 17

laquoscientificaraquo (rigorosa ma anchrsquoessa limitata) o della ragione laquofiloso-ficaraquo (rigorosa ma astratta) bensigrave per mezzo della ragione laquosapienzia-leraquo Rivolta soltanto alla ricerca del vero che egrave buono e del buono cheegrave vero questa modalitagrave della ragione egrave piugrave analogica che analitica sin-tetica o dialettica fa segno piugrave che dimostrare laquogustaraquo la veritagrave piut-tosto che laquovederlaraquo e al fine di esprimere questo sapore che egrave ine-sprimibile usa il pensiero per forzare le parole ad andare oltre il pen-siero e le parole direttamente al cuore della realtagrave creata e del misterodel Creatore

3 lA TEoloGiA Di SAn ToMMASo DrsquoAQUinoE lA CATEChESi Di P MATTEo RiCCi

il realismo sapienziale che prepara la persona ad amare Dio e a rice-vere la conoscenza che proviene dal Suo amore ha lrsquoinnegabile potere dispingere la ragione umana ai suoi limiti estremi Tuttavia assumere taleatteggiamento conoscitivo sembrerebbe piugrave proficuo per i teologi cheper i missionari ndash a coloro i quali intendono mettere in pratica il coman-damento del Signore laquoAndate dunque e ammaestrate tutte le nazionibattezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo inse-gnando loro ad osservare tutto ciograve che vi ho comandato Ecco io sonocon voi tutti i giorni fino alla fine del mondoraquo (Mt 2819-20)

Semmai egrave vero il contrario lrsquoannuncio del Vangelo a personeappartenenti ad altre culture richiede in aggiunta ad una profondaconoscenza del mistero di Dio la capacitagrave di trasmettere laRivelazione facendo uso delle veritagrave universali della filosofia implici-ta le stesse delle quali si egrave servito Gesugrave Cristo nel suo insegnamentoe le uniche in grado di essere riconosciute da ogni essere umano

Perciograve la prospettiva filosofica e teologica di san Tommaso egrave lapiugrave adatta a misurarsi con le diverse culture anche con le piugrave distantidallrsquooccidente al fine di stabilire un terreno comune sul quale avviareil dialogo e stabilire una comprensione comune senza di che ogni ten-tativo di evangelizzazione risulterebbe inutile

la piugrave profonda ed efficace applicazione del realismo sapienzialeallrsquoattivitagrave missionaria egrave stata sino ad oggi quella tentata da P Matteo

A Olmi148

Ricci (1552-1610) della Compagnia di Gesugrave lo scopo che egli si eraprefisso durante i quasi trentrsquoanni trascorsi in Cina era quello di fondaresaldamente il cristianesimo in quel grande e nobile paese34 unrsquoopera distraordinaria difficoltagrave che richiedeva ndash come parte di una complessalaquostrategia missionariaraquo35 ndash la traduzione delle veritagrave rivelate in terminicomprensibili da parte della cultura cinese di quel tempo36 mantenendolrsquoequilibrio tra la chiarezza dottrinale e la prudente azione pastorale37

nel contesto in cui egli si trovograve ad operare lrsquoinsegnamento esplici-to della dottrina cristiana dovette essere preceduto da un intenso sfor-zo preparatorio portato avanti con il cosiddetto laquometodo dellrsquoaccomo-damentoraquo laquoio in tutto mi accomodai a lororaquo ndash dice Ricci ndash laquoe doveera bisogno mutai alcuna cosa i detti e sententie de philosophi nostri ealcune cose presi di nostra casaraquo38

Fu chiamato laquoprimo sinologoraquo e laquosecondo Confucioraquo

ma forse egrave piugrave efficace valutarlo nella sua unicitagrave al di fuori dei para-goni e delle similitudini con altri personaggi che hanno pur lasciatounrsquoimpronta nella storia Unico egrave il fatto che nella civiltagrave dellrsquoultimoperiodo Ming uno straniero senza nessuna precedente conoscenzadella lingua e della civiltagrave cinese sia riuscito in ventisette anni (1583-1610) a prendere la residenza nella capitale essere accettato riveritoaddirittura imitato da una societagrave aristocratica ed esclusivista39

Tuttavia il gesuita maceratese adottando la lingua e lrsquoapparatoconcettuale della civiltagrave cinese al fine di comunicare qualcosa di com-pletamente nuovo per essa non cercograve il dialogo interculturale fine a sestesso neacute volle farsi laquoapostolo culturaleraquo (nel senso laicista dellrsquoe-spressione) Piuttosto egli intese laquorettificareraquo il modo di pensare dei

149IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

34 Cf G CRiVEllER Matteo Ricci 47-9835 Cf JW WiTEk laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5636 Cf GioVAnni PAolo ii laquoDiscorsoraquo 27537 Cf BEnEDETTo XVi laquoPreghiere e stimaraquo 838 Cf M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa S i 14 agosto 1599raquo 36339 P olMi laquoRicci Matteo (i)raquo 156

suoi interlocutori ndash nel duplice significato della laquoretta ragioneraquo occi-dentale e del 正名 confuciano40 ndash facendo attraversare loro le vasteregioni della scienza della filosofia e della morale e conducendolidopo aver mostrato loro le veritagrave laquoparzialiraquo di queste discipline difronte alla Veritagrave suprema al mistero del Dio rivelato

lo scritto in cui la laquopredicazione indirettaraquo di Ricci si egrave manifestatanel modo piugrave brillante ed efficace egrave stato il《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave(Il vero significato di laquoSignore del Cieloraquo) (detto anche Ca te chi smopubblicato a Pechino nel 1603) accanto ai《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān(Dieci capitoli di un uomo strano 1608) e al trattato《交友論》

Jiāoyǒu lugraven (Dellrsquoamicizia 1595)il Catechismo egrave un lungo dialogo tra un 中士 zhōngshigrave (letterato

Cinese) e uno 西士 Xīshigrave (letterato occidentale) il letterato oc ci -den tale adotta interamente il punto di vista filosofico-teologico di sanTommaso drsquoAquino senza mai citarlo espressamente ma sempre inmodo fedele e brillante le prospettive laquorealistaraquo e laquosapienzialeraquo nonsono nettamente separate ma si alternano nel corso della discussionedi quando in quando lrsquoalter ego di Ricci si appella allrsquouna piuttostoche allrsquoaltra facendo uso di differenti registri argomentativi

le esortazioni ad obbedire alla realtagrave e quindi ad amare la veritagraveda parte del letterato occidentale sono numerose e impellenti illetterato Cinese ndash alter ego dei numerosi intellettuali con cui Ricciebbe lunghe e approfondite discussioni ndash arriva ad ammettere spintodalla forza dimostrativa della ragione naturale che la realtagrave esiste edegrave indipendente dal pensiero umano41 che la realtagrave egrave conoscibile42 chela realtagrave egrave ordinata43 che ogni effetto ha una causa44 che non crsquoegrave statointermedio tra lrsquoessere e il non essere45 Egli riconosce anche alcune

A Olmi150

40 Cf ConFUCio 孔夫子 kǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 341 Cf VSSC 9 179 25242 Cf VSSC 72 75 181 182 190 218 272 46943 Cf VSSC 339 382 490 53144 Cf VSSC 34 40 43 49 9145 Cf VSSC 180 397 494 514

veritagrave a proposito dellrsquouomo egrave un essere personale46 egrave intelligente47vive in un amaro stato di miseria esistenziale48

il letterato Cinese non puograve sfuggire allrsquoesigente confronto con illetterato occidentale percheacute il suo interlocutore fa esplicitamenteappello alla decisione condivisa di tener fede ai dettami della ragioneTale esigenza di rigore e di onestagrave intellettuale si manifesta nel modopiugrave esplicito quando lrsquoalter ego di Ricci esclama laquoPossiamo continua-re a disquisire avanti e indietro ma lei non saragrave in grado di sfuggirealla veritagraveraquo49

Anche lrsquoesortazione a perseguire la saggezza viene accettata condocilitagrave dal deuteragonista del dialogo la civiltagrave cinese in effetti egravesempre stata caratterizzata da una profonda ammirazione per il 君子jūnzǐ (laquouomo nobileraquo)50 il vero seguace della Via della virtugrave e di con-seguenza egrave portata ad apprezzare al massimo grado la conoscenza chederiva dalla connaturalitagrave dellrsquouomo con il bene51

Egrave proprio lrsquoamore della virtugrave e della bontagrave che porta il letterato Ci -nese a interrogarsi su Dio e a rivolgere a lui la sua mente e il suo cuo -re Egli sa con certezza che laquola Via del Signore del Cielo egrave giagrave presentenei cuori degli uominiraquo52 egrave pienamente convinto che laquonulla sot to ilcielo [egrave] piugrave evidente della veritagrave della Sua esistenzaraquo53 e al termine delcammino sapienziale percorso sotto la guida amichevole e fer ma delletterato occidentale essendo divenuto sempre piugrave consapevole dellagrandezza e della bontagrave di Dio il letterato Cinese pone una domandache egrave il punto culminante dellrsquointero Catechismo ricciano

151IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

46 Cf VSSC 143 431 44247 Cf VSSC 23 155 38348 Cf VSSC 57 127 29049 VSSC 9350 lrsquoespressione 君子 jūnzǐ alla lettera laquofiglio di signoreraquo utilizzata da Confucio per

indicare lrsquoessere umano che eccelle nella virtugrave puograve anche tradursi come laquouomosuperioreraquo laquouomo di qualitagraveraquo laquouomo di valoreraquo

51 Cf VSSC 16 24 305 31052 VSSC 953 VSSC 28

Poicheacute Egli egrave il Padre misericordioso degli uomini come puograve per-metterci di vivere cosigrave a lungo nellrsquooscuritagrave ignorando il grandePadre che egrave la nostra origine vagando avanti e indietro per la nostrastrada Percheacute non scende lui stesso sulla terra a condurre perso-nalmente le masse che si sono smarrite in modo che gli uominidelle diecimila nazioni riescano a vedere chiaramente il vero Padree a sapere cosigrave che non ci sono altri degravei non sarebbe questa la cosapiugrave felice da fare54

A questo punto egrave facile per il letterato occidentale dare la risposta

Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno 庚申 Gēngshēn del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore 哀Āi delladinastia 漢hagraven del nome imperiale 元元 Yuaacutenshograveu nel terzo giornosuccessivo al solstizio drsquoinverno Egli scelse una ragazza vergineche mai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave chesignifica laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo55

Dopo una breve esposizione delle vicende terrene di Gesugrave Cristoche non parla della sua crocifissione ndash per motivi di opportunitagraveampiamente comprensibili56 ndash il Catechismo si conclude con le parole

A Olmi152

54 VSSC 57455 VSSC 58056 laquoRicci dopo quasi ventrsquoanni in Cina conservograve una certa prudenza circa lrsquoesposi-

zione pubblica del crocifisso Un episodio influigrave particolarmente sul suo atteggia-mento in proposito Avvenne a linqing dove lrsquoeunuco Ma Tang ispezionograve i bagaglidi Ricci in viaggio verso Pechino (1600) il missionario narrograve lrsquoepisodio comesegue ldquoQuello che fece piugrave maravigliare a tutti e diede magior travaglio ai nostrifu ritrovare fra le nostre cose un molto bello Crucifisso intagliato in legno e pintocol sangue che pareva vivo Qui cominciograve il crudele eunuco a gritare e dire lsquoQuestoegrave il fatticcio che avete fatto per amazzare il nostro Rersquo []rdquo i sei mesi di ldquoarrestidomiciliarirdquo seguiti a questo incidente convinsero Ricci che il crocifisso non doveva

del letterato Cinese che non egrave ancora giunto alla conversione Ma egravearrivato a conoscere la Via di Gesugrave Cristo lrsquounica Via (道 dagraveo) ingrado di condurre alla conoscenza del mistero di Dio egrave arrivato allaconsapevolezza che la sapienza umana cosigrave faticosa da raggiungeredevrsquoessere integrata in una Sapienza piugrave alta ha capito che lrsquolaquouomonobileraquo deve cedere il passo al santo e ammette di trovarsi nello statodrsquoanimo caratteristico di tutti coloro che si affacciano allrsquoabisso lumi-noso della divina Rivelazione ndash la necessitagrave di scegliere tra il credere eil rifiutarsi di credere

Mentre riflettevo in silenzio provavo una gioia immensa ma ancheunrsquoafflizione profonda Devo tornare a casa riconsiderare tutto ciograveche mi egrave stato insegnato scriverlo in modo da non dimenticarloSpero di poter ascoltare tutto su questa dottrina che egrave la Via direttaper tornare allrsquoorigine Che il Signore del Cielo la protegga inmodo che lei possa benevolmente testimoniare e diffondere i Suoiinsegnamenti e far sigrave che ogni famiglia in Cina li tramandi di gene-razione in generazione affincheacute ogni persona li lodi pratichi ilbene e desista dal compiere il male57

153IV ndash Il laquoparadigma di Calcedoniaraquo e il realismo sapienziale

essere esposto senza che se ne potesse spiegare il suo vero significato Ma Riccinon soppresse affatto la crocifissione nella sua predicazione Come i cristiani deiprimi secoli era prudente nellrsquoesporre il crocifisso per non suscitare il disprezzo ela confusione di coloro che non potevano comprenderlo senza unrsquoadeguata spiega-zione del suo messaggio di salvezzaraquo (G CRiVEllER Matteo Ricci 78-79)

57 VSSC 596

V

La mentaLitagrave anaLogica neL pensiero

di san tommaso drsquoaquino e di p matteo ricci

1 Che CoSrsquoegrave lA laquoRAgIone nATURAleraquo

Alcuni filosofi e opinionisti contemporanei credono che malgradolrsquoesistenza della laquonaturaraquo in senso fisico non possa essere messa indiscussione non esista una laquonaturaraquo in senso antropologico lrsquouomo egraveil prodotto ndash sempre mutevole ndash di se stesso della sua storia della suacapacitagrave di auto-trascendimento In questa prospettiva non crsquoegrave nulla dilaquoessenzialeraquo che gli esseri umani abbiano in comune laquoumanitagraveraquo egraveunrsquoespressione generica e i suoi appartenenti sono laquoumaniraquo solo per-cheacute condividono alcune caratteristiche comportamentali che potrebbe-ro anche essere esibite da animali o da macchine1

drsquoaltra parte una ben diversa certezza egrave radicata nelle diverse civiltagraveche sono apparse nel corso della storia vale a dire che esiste un insiemedi qualitagrave appartenenti necessariamente a ogni singolo essere umanoquali che siano il suo luogo di nascita la sua cultura il periodo storicodella sua vita Tali qualitagrave caratterizzano lrsquolaquoumanitagraveraquo in quanto tale ecostituiscono la laquonatura umanaraquo che egrave la fondamentale laquocostante antro-pologicaraquo che ci permette di comunicare di conoscerci reciprocamentee di sviluppare la virtugrave universale della benevolenza2

154 SD 652 (2020) pp 154-190

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason I Analogical Mentality and Aquinasrsquo Way ofThinkingraquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 106-128 e con il titolo laquoAnalogicalMentality and Aquinas Way of Thinkingraquo in 陶非亚 Taacuteo FēIyagrave ndash 肖清和 XIagraveo

Qīngheacute (ed)《宗教与历史(第十辑)》Zōngjiagraveo yǔ ligraveshǐ (digrave shiacute jiacute) 社会科学文献出版社

Shegravehuigrave kēxueacute weacutenxiagraven chūbǎnshegrave 北京 Běijīng 20181 Un esito estremo di questa prospettiva si trova nel cosiddetto laquotransumanesimoraquo cf

T ARMSTRong Modernism C WolFe What is Posthumanism R BRAIdoTTI ThePosthuman

2 Questa prospettiva appartiene alla filosofia occidentale laquoclassicaraquo

da questo punto di vista la laquonatura umanaraquo egrave stata definita inmolti modi la definizione piugrave profonda e rilevante indica nella ragio-ne il costitutivo essenziale degli esseri umani lrsquouomo egrave un laquoanimaleragionevoleraquo un laquoanimale dotato di ragioneraquo3 A differenza degli altrianimali che sono guidati dallrsquoistinto e vincolati strettamente ai lorobisogni immediati lrsquouomo puograve elevarsi alla conoscenza universaledelle cose egli puograve conoscere la veritagrave conformando la sua ragionealla realtagrave4

Aristotele egrave stato il primo nella storia della filosofia occidentale acapire chiaramente che lrsquoessenza dellrsquouomo consiste nella ragione Aldi sopra della dimensione vegetativa condivisa con le piante e delladimensione sensitiva condivisa con gli animali la vita umana egrave guida-ta da un principio superiore al quale laquosi obbedisce come al padreraquo5gli stoici hanno condiviso tale dottrina e stabilito una chiara distin-zione tra gli animali e lrsquouomo egrave naturale per gli animali seguire lrsquoi-stinto ma egrave naturale per lrsquouomo vivere secondo ragione6

Questa concezione dellrsquouomo essenzialmente caratterizzato dallalaquoragione naturaleraquo puograve essere considerata una delle pietre angolaridellrsquoantropologia occidentale laquoclassicaraquo Come ha detto Cicerone laquolaragione con la quale ci differenziamo dai bruti per mezzo della qualepossiamo congetturare argomentare controbattere discutere eseguirequalsiasi cosa egrave certamente comune a tutti gli uomini differente percostituzione ma eguale quanto a capacitagrave di apprendereraquo7

SantrsquoAgostino di Ippona distinguendo la facoltagrave intellettiva in dueli velli ndash la laquoragione superioreraquo correlata a ciograve che egrave eterno e im mu ta -bile e la laquoragione inferioreraquo correlata a ciograve che diviene ed egrave soggettoal tempo ndash concorda pienamente con la concezione aristotelico-stoicadella ragione naturale laquola ragione egrave lrsquoatto della mente che ha il potere

155V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

3 Cf Et Nic I 13 Pol I 2 VII 134 Cf STh I 16 2 CG I 59 De Ver 1 15 ARISToTele Et Nic I 136 Cf dIogene lAeRzIo Le vite dei filosofi VII 1 867 De leg I 30

A Olmi156

drsquooperare le analisi e le sintesi dei concettiraquo8 gli esseri umani sonomortali ma la ragione egrave eterna

Che il rapporto fra uno e due [sia] il medesimo che fra due e quattroegrave un principio razionale assolutamente vero e questo principio nonfu piugrave vero ieri che oggi e non saragrave maggiormente vero domani ofra un anno e anche se il mondo venisse a mancare egrave impossibileche tale principio razionale cessi esso egrave sempre identico a seacute alcontrario il mondo sensibile ieri non ha avuto e domani non avragraveciograve che ha oggi9

la classica idea occidentale di ragione ndash che nella prospettiva delrealismo filosofico appare evidente e inconfutabile ndash ha trovato lrsquoe-splicitazione piugrave chiara ed estensiva nel pensiero di san TommasodrsquoAquino egli ha distinto tra laquoragioneraquo e laquointellettoraquo ambedue i ter-mini hanno il medesimo referente laquoSebbene lrsquointelletto e la ragionenon siano facoltagrave diverse tuttavia vengono denominati da atti diversiinfatti il termine ldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione dellaveritagrave mentre ldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsi-voraquo10 Il laquocapireraquo attraverso lrsquointelletto egrave lrsquoapprendere veritagrave immedia-tamente intelligibili mentre il laquoragionareraquo egrave il progredire da una veritagraveallrsquoaltra

egrave dunque evidente che il ragionamento sta allrsquointellezione come ilmoto sta al riposo o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna per via di giudizioai primi princigravepi alla cui luce esamina le conclusioni raggiunte11

8 De ord II 11 309 De ord II 19 50

10 STh II-II 49 5 ad 3 11 STh I 79 8

157V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

In questa prospettiva la validitagrave universale della ragione laquonatura-leraquo si fonda sullrsquointuizione dei cosiddetti laquoprimi princigravepiraquo i quali sonole veritagrave originali e fondative della conoscenza umana ogni catena diragionamento parte da essi ogni argomentazione li dagrave per scontatipersino coloro che li negano non possono non ammetterli sia pureimplicitamente percheacute egrave impossibile orientarsi nella realtagrave senza illoro aiuto

ovviamente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi cioegrave delprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questo matale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egrave segnodi impreparazione il non saper riconoscere di quali cose si debbacercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltro impossibileche si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in tal caso infatti siandrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si produrrebbe dimo-strazione) e siccome ci sono alcune cose di cui non si deve cercaredimostrazione essi non potrebbero dirci quale sia a parer loro ilprincipio che di dimostrazione non ha bisogno affatto12

A causa della natura intuitiva della loro conoscenza i primi princigrave-pi non possono essere completamente sistematizzati ovvero inquadra-ti in un insieme di proposizioni formalizzate nella storia della filoso-fia (non solo occidentale) ci sono stati innumerevoli tentativi di confu-tarli o di ignorarli cercando nuovi punti di partenza per il pensieroinvece di approfondire i primi princigravepi in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni

nel secolo scorso Reacuteginald garrigou-lagrange ha tentato di stilareuna lista dei primi princigravepi della ragione umana

12 Met IV 4 1006 a 5-10

A Olmi158

1) principio drsquoidentitagrave2) principio di non-contraddizione3) principio di sostanzialitagrave4) principio di ragion drsquoessere5) principio di causalitagrave6) principio di finalitagrave7) principio drsquoinduzione8) principio della sinderesi (primo principio della ragione pratica)13

Il principio drsquoidentitagrave puograve tradursi nelle seguenti affermazionilaquoldquoogni essere egrave se stessordquo ldquoogni essere egrave qualcosa di determinatordquoldquoogni essere egrave lrsquouno e il medesimordquo ad es ldquola carne egrave carne lo spiri-to egrave spiritordquo ldquolrsquoessere egrave il non essere non egraverdquoraquo14

Il principio di non-contraddizione egrave la forma negativa del prece-dente laquouno stesso essere non puograve nello stesso tempo e nello stessosenso essere e non essere ciograve che egraveraquo15

Il principio di sostanzialitagrave egrave una determinazione del principio drsquoi-dentitagrave laquoldquociograve che egrave egrave uno e lo stesso sotto modi drsquoessere molteplici etransitorirdquo il molteplice non egrave intelligibile che in funzione dellrsquouno iltransitorio non egrave intelligibile che in funzione del permanente e dellrsquoi-dentico se lrsquoessere di per seacute egrave uno e lo stessoraquo16

Il principio di ragion drsquoessere puograve essere espresso dicendo

laquoTutto ciograve che egrave ha la sua ragion drsquoessereraquo laquotutto egrave intelligi-bileraquo In modo implicito e senza che lo si possa formularequesto principio si collega al principio drsquoidentitagrave tramite una

13 laquole sens commun drsquoapres le mot lui-mecircme est une qualiteacute commune agrave tous leshommes eacutegale chez tous agrave peu pres invariable Le bon sens au contraire est unequaliteacute susceptible de degreacutes varieacutes plus ou moins deacuteveloppeacutee dans les differentesprits crsquoest lrsquoaptitude agrave bien juger dans les cas particuliers agrave leur appliquercomme il faut les principes du sens communraquo (LSC 105-117)

14 LSC 107 (tr nostra)15 LSC 107 (tr nostra)16 LSC 107 (tr nostra)

159V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

riduzione allrsquoimpossibile ogni essere ha la sua ragion drsquoes-sere il che egrave necessario per essere negare ciograve sarebbe identi-ficare ciograve che egrave con ciograve che non egrave17

dal principio di ragion drsquoessere si arriva ai princigravepi di causalitagrave edi finalitagrave

Il cambiamento egrave precisamente unione del diverso esige dunqueuna ragion drsquoessere estrinseca [] Il divenire ha [] una dupliceragion drsquoessere estrinseca efficiente (ordine drsquoesercizio) finale(ordine di specificazione) [] e i due princigravepi di causalitagrave e di fina-litagrave si fondono in uno solo laquoTutto ciograve che diviene richiede unacausa efficiente e finaleraquo18

Unrsquoaltra formulazione di questi due princigravepi appare piugrave vicina alprincipio di ragion drsquoessere laquoogni molteplicitagrave od ogni compostorichiede una causaraquo19 dal momento che lrsquounione dei distinti richiedeuna causa efficiente (ciograve che la produce) e una causa finale (ciograve per cuiviene prodotta)

Il principio drsquoinduzione si formula dicendo laquola stessa causa natu-rale nelle stesse circostanze produce necessariamente lo stesso effettoad esempio il calore dilata il ferroraquo20 e si connette chiaramente alprincipio di ragion drsquoessere

Per il principio della sinderesi infine laquooccorre fare il bene ed evita-re il maleraquo21 Il bene infatti non egrave altra cosa che la perfezione dellrsquoesse-re che fonda lrsquoappetibilitagrave e accende lrsquoamore laquoil bene egrave ciograve che tuttidesideranoraquo22 grazie alla ragione lrsquouomo puograve conoscere il bene come

17 LSC 107-108 (tr nostra)18 LSC 108-110 (tr nostra)19 LSC 111 (tr nostra)20 LSC 112 (tr nostra)21 LSC 112 (tr nostra)22 STh I q 5 a 1

A Olmi160

desiderabile in seacute indipendentemente dalla gioia che accompagna ilsuo possesso e indipendentemente da qualsiasi utilitagrave egrave bene e desi-derabile per il fatto stesso che egrave conforme alla retta ragione e apparecome la perfezione normale e il compimento dellrsquouomo in quantouomo (come essere ragionevole e non come animale)23

Un tentativo piugrave recente di restringere il campo dei primi princigravepi ndash edi renderli accessibili ad una diretta elaborazione filosofica ndash egrave quellocompiuto da Antonio livi che fa segno a quattro laquorealtagrave esistenzialiraquo(di carattere contenutistico) e a tre laquoprimi princigravepi della conoscenzaraquo (dicarattere formale noeticamente omogenei con quelle laquopercheacute esprimo-no lrsquoevidenza della razionalitagrave insita nelle cose dellrsquoesperienzaraquo24)

1) Realtagrave esistenziali11) il mondo come universo di cose12) lrsquoio come soggetto 13) la libertagrave e lrsquoordine morale14) dio come causa prima e fine ultimo2) Primi princigravepi della conoscenza21) principio di non-contraddizione22) principio di causalitagrave23) principio di finalitagrave

Il mondo come universo di cose egrave la prima laquocertezza originariaraquolaquoci sono le cose crsquoegrave un insieme di cose (universo) tante cose che for-mano in qualche modo una totalitagrave (il mondo la realtagrave) che abbraccialrsquoattuale e il possibile il presente e il passato e il futuro le qualitagrave sen-sibili e la sostanza intelligibile che attraverso di esse si presentaraquo25dimensioni essenziali del mondo come realtagrave esistenziale sono lrsquounitagravedi tutte le cose nellrsquoessere e lrsquoesistenza di un ordine cosmico vale adire lrsquounitagrave di struttura che pone le cose in relazione reciproca

23 LSC 113 (tr nostra)24 FSC 6025 FSC 43

161V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

lrsquoevidenza di un ordine della realtagrave si collega con lrsquoevidenza dellalimitatezza di tutte le cose che in quanto limitate si inseriscono nellastruttura globale del mondo ogni laquocosaraquo inoltre egrave (almeno poten-zialmente) un centro di attivitagrave centro di forza di energia di azione ingrado di influire sulle altre cose26

la realtagrave esistenziale dellrsquoio come soggetto egrave la seconda certezzaoriginaria

Crsquoegrave la coscienza o consapevolezza del laquomondoraquo (res sunt) e secon-dariamente per una ulteriore riflessione la coscienza o consapevo-lezza dellrsquoio intendendo per laquoioraquo il soggetto che conosce il mondosa di conoscerlo e sa di essere lui a conoscerlo sapendo al tempostesso di esser egli stesso un essere di questo mondo una delle resche ha giagrave affermato come esseri come realtagrave nel primo giudizio27

la conoscenza spontanea e immediata distingue il soggetto dellaconoscenza dalle laquocoseraquo dopo aver preso atto dellrsquoesistenza di questelo conosce come distinto dalla realtagrave (distinzione soggetto-oggetto) elo conosce come un essere fra gli esseri la struttura della soggettivitagravenon egrave primaria e immediata bensigrave secondaria derivante e dipendentedalla cognizione dellrsquoessere degli enti nella loro totalitagrave la conoscen-za dellrsquoio egrave acquisita mediante la riflessione sullrsquoatto stesso di cono-scere laquolrsquoio percepisce se stesso come soggetto conoscente nellrsquoattodi conoscere nellrsquoatto di ldquoobiettivarerdquo il mondo nel quale si trovaraquo28

la terza certezza originaria consiste nellrsquoesperienza della libertagrave edellrsquoordine morale lrsquoio laquosubisce come ogni altro essere la causalitagravedellrsquouniverso ma al tempo stesso si sottrae a unrsquoesistenza meramentepassiva ed egrave capace di attivitagrave non-riflessa non-meccanica non-neces-sariaraquo29 Prendendo consapevolezza di se stesso come di un soggettolibero lrsquoio vede anche nei propri simili soggetti liberi e responsabili e

26 Cf FSC 42-4427 FSC 4628 FSC 4529 FSC 49

dagrave ad essi il nome di laquopersoneraquo riconoscendoli essenzialmente diversidalle laquocoseraquo le persone libere e responsabili sono inserite in un uni-verso di valori gerarchicamente ordinati un ordine morale che si legastrettamente allrsquoordine cosmico giagrave intuito e che prescrive di adeguar-si volontariamente ad esso

In quarta posizione livi colloca la certezza che

tutto (il mondo delle cose compreso lrsquoio e gli altri e tutto il divenirecosmico con il suo finalismo tutta la societagrave umana con i suoi valo-ri) fa capo a un Principio che egrave Causa prima e Fine ultimoIncludere anche dio tra le certezze oggettive del senso comune egraveda una parte estremamente impegnativo e problematico dallrsquoaltraparte egrave indispensabile affincheacute sussista la nozione di senso comunecome sistema organico di certezze necessarie e universali previe aogni scienza (metafisica compresa)30

ovviamente non egrave possibile parlare di unrsquoesperienza laquoimmediataraquodi dio nella vita quotidiana proprio percheacute ciograve sarebbe direttamentein contrasto con il senso della realtagrave che testimonia esattamente ilcontrario

Resta perograve lrsquointuizione della possibilitagrave di ancorare la contingenzadel mondo allrsquoessere necessario lrsquointuizione che il discorso non egraveinconcludente cioegrave che non tutto si risolve nellrsquoinsignificanza deglienti contingenti [] dio [] egrave nellrsquoorizzonte del senso comune siapure come esigenza di fondamento31

Tra i primi princigravepi della conoscenza riconosciuti e spontaneamen-te utilizzati come criteri di ragionamento e di veritagrave dalla ragione natu-rale il principio di non-contraddizione afferma che laquoegrave impossibileessere e non essere contemporaneamente e nello stesso sensoraquo la suaformulazione ontologica egrave strettamente legata alla formulazione logica

A Olmi162

30 FSC 52-5331 FSC 56

(laquoegrave impossibile affermare e negare una proposizione contemporanea-mente e nello stesso sensoraquo) proprio per il nesso esistente (ed eviden-te nella prospettiva del senso della realtagrave) tra lrsquoessere e il linguaggiotra la realtagrave e il discorso che la rappresenta32

Il principio di causalitagrave egrave esprimibile in varie formulazioni la piugravegenerale egrave che laquoogni effetto ha una causaraquo nessuna cosa compostanessuna pluralitagrave si spiega per se stessa laquonon si spiega per la sempliceragione che lrsquoun termine costitutivo non egrave lrsquoaltro termine costitutivonon essendo allora uniti percheacute essi sono quelli che sono chi altri o chealtra cosa li ha unitiraquo33 Tutto ciograve che si muove egrave mosso da altro tuttociograve che accade ha qualcosa che lo fa accadere le cose sono tra loroconcatenate da rapporti continui di coordinazione dinamica di dipen-denza (spesso reciproca) sempre necessaria percheacute qualcosa divenga esia la causalitagrave egrave evidente sia nellrsquoordine fisico (ambito delle leggi natu-rali) sia nellrsquoordine morale (ambito della legge morale)34

Il principio di finalitagrave infine afferma che laquoogni agente opera invista di un fineraquo Tra le domande fondamentali che lrsquouomo si pone difronte agli enti non ci sono soltanto il laquoche cosaraquo essi sono e il laquodache cosaraquo essi provengono ma anche il laquoper che cosaraquo essi sono

nel mondo effettivamente vediamo che esistono degli esseri che sidirigono verso un fine nellrsquoambito dellrsquoesperienza ciograve egrave qualcosache si mostra evidente non appena si constata che essi agiscononella stessa maniera per conseguire il meglio cioegrave non agiscono acaso [] bensigrave intenzionalmente ogni agente tende verso un effettodeterminato che ha ragione di fine35

gli esseri intelligenti muovono se stessi verso il fine che si sono pro-posti e che hanno concepito nel proprio intelletto gli agenti naturali rag-giungono il proprio fine in modo necessario determinato dallrsquoesterno

163V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

32 Cf FSC 11933 T AlVIRA ET aL Metafisica 8134 Cf FSC 6035 Al gonzAlez Filosofia di Dio 124

Il finalismo egrave presente nellrsquoordine morale e nellrsquoordine fisico i diversifini hanno relazione tra loro e sono disposti in ordine gerarchico36

Ulteriori tentativi di organizzare se non di sistematizzare i primiprincigravepi della realtagrave e della ragione sono certamente possibili anche senon riusciranno mai a convincere e neanche a persuadere chi nonvoglia essere persuaso o convinto che deve riconoscere in essi lrsquoorigi-ne del proprio orientamento nella realtagrave Attualmente al vertice dellariflessione occidentale sui fondamenti della ragione naturale possiamoporre le seguenti parole di san giovanni Paolo II

egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non-contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascunosente di possedere questi principi anche se in forma generica e nonriflessa Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualchemisura da tutti dovrebbero costituire come un punto di riferimentodelle diverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire ea formulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio37

A Olmi164

36 Cf FSC 6037 FR 4

2 QUATTRo USI dellA RAgIone nellA CUlTURA oCCIdenTAle

Al fine di pensare laquorettamenteraquo cioegrave di trarre conclusioni logicamen-te ed eticamente coerenti dai primi princigravepi della ragione naturale cioegravecomune cioegrave universale egrave necessario adottare appropriati procedimenticonoscitivi che potremmo chiamare laquomentalitagraveraquo ovvero disposizioninoetiche che coinvolgono non solo la mente ma lrsquointera persona umananello sviluppo della civiltagrave occidentale (ma anche delle altre gran di cul-ture dellrsquoumanitagrave segnatamente quella indiana e quella cinese) egrave possi-bile identificare quattro mentalitagrave nel senso sopra inteso lrsquoanalisi lasintesi la dialettica lrsquoanalogia esse possono combinarsi tra loro indifferenti relazioni di unitagrave-distinzione-ordinamento

Per analisi si intende nel linguaggio comune la laquoscomposizione diun tutto concreto o astratto nelle parti che lo costituisconoraquo38 ovverolaquola descrizione o lrsquointerpretazione di una situazione o di un oggettoqualsiasi nei termini degli elementi piugrave semplici appartenenti allasituazione o allrsquooggetto in questioneraquo39 In altre parole laquoanalizzareraquoqualcosa equivale a scomporlo dividerlo risolverlo in elementi di piugraveagevole comprensione lrsquoanalisi implica in ogni settore della cono-scenza la tendenza a ridurre la totalitagrave ad una somma di parti a ridur-re le parti ancora in parti e cosigrave via sino a giungere ad elementi nonpiugrave ulteriormente scomponibili Tale procedimento pur escludendo ilregresso allrsquoinfinito40 se utilizzato radicalmente rende assai difficilelaquorisalireraquo verso la totalitagrave e recuperare in prospettiva olistica il laquosen -so dellrsquointeroraquo nel momento in cui si laquorimontanoraquo le parti in cui si egravelaquosmontataraquo la realtagrave diventa problematico recuperare lrsquointuizione dellatotalitagrave e le aperture conoscitive che tale intuizione consente Chipensa analiticamente predilige le laquoidee chiare e distinteraquo alla manieradi Cartesio41 da cui cerca di eliminare ogni traccia di ambiguitagrave o di

165V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

38 laquoAnalisiraquo in VLI I 169 39 laquoAnalisiraquo in DFil 3440 Cf S CARAMellA laquoAnalisiraquo 18641 Cf laquoCartesianesimoraquo in DFil 111

imprecisione e persegue lrsquoideale dellrsquounivocitagrave42 concettuale e lingui-stica che ritiene imprescindibile per giungere ad una conoscenzalaquoscientificaraquo43 della realtagrave e invero il procedimento analitico egrave carat-teristico degli scienziati di qualunque settore ma in particolare dellediscipline logico-matematiche e di quelle sperimentali nella culturaoccidentale il rigore della conoscenza egrave inseparabile dallrsquoespressioneanalitica dei concetti dal procedimento analitico della ricerca e indefinitiva dallrsquoatteggiamento analitico dello studioso44

la sintesi si trova in un certo senso allrsquoestremo opposto dellrsquoana-lisi la si puograve considerare come una laquocomposizione combinazione diparti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tuttoraquo45ovvero come laquoil metodo che va dal semplice al composto cioegrave daglielementi alle loro combinazioni negli oggetti di cui si tratta di spiegarela naturaraquo46 pertanto laquola nozione di sintesi implica un duplice riferi-mento da un lato a una molteplicitagrave drsquoaltro lato a unrsquounitagrave ed espri-me precisamente lrsquoidea dellrsquounificazione di un moltepliceraquo47 Il proce-dimento sintetico mira quindi ad ottenere una conoscenza unitaria ea tal fine ingloba in uno sguardo panoramico elementi disparati etero-

A Olmi166

42 Cf e BeTTonI laquoUnivoco termineraquo 142743 I termini laquoscienzaraquo e laquoscientificoraquo sono fortemente plurivoci ma qui intendiamo

laquoscienzaraquo nel senso di laquosapere dottrina insieme di conoscenze ordinate e coerentiorganizzate logicamente a partire da princigravepi fissati univocamente e ottenute conmetodologie rigorose secondo critericirc propricirc delle diverse epoche storicheraquo(laquoScienzaraquo in VLI IV 143) ovvero piugrave genericamente laquouna conoscenza cheincluda in modo o misura qualsiasi una garanzia della propria validitagraveraquo(laquoScienzaraquo in DFil 770) la scienza laquonon egrave la conoscenza puramente empiricache si ottiene immediatamente dai sensi ma egrave una conoscenza piugrave generale piugraveprecisa e rigorosa piugrave sistematica e metodica piugrave razionaleraquo (F SelVAggIlaquoScienzaraquo 436)

44 Cf aCa 13745 laquoSintesiraquo in VLI IV 35246 laquoSintesiraquo in DFil 80147 P FIlIASI CARCAno laquoSintesiraquo 647

genei difficilmente correlabili tra loro Portare questa mentalitagrave alleconseguenze piugrave radicali comporta lrsquoinsofferenza per i dettagli per glistudi troppo circoscritti per le indagini minuziose su particolari pocosignificativi la conoscenza sintetica egrave laquocon-prensioneraquo nel senso dilaquoprendere insiemeraquo ciograve che egrave separato per unificarlo in un singolo attonoetico Il procedimento sintetico egrave caratteristico della filosofia (inparticolare della filosofia sistematica) della letteratura e dellrsquoarte ingenerale Queste discipline infatti sono accomunate dalla laquovisionedellrsquointeroraquo la comprensione filosofica lrsquointuizione poetica la rap-presentazione artistica non cercano di laquoriprodurreraquo il loro oggetto mafanno segno attraverso di esso a una visione olistica della realtagrave48

Il termine laquodialetticaraquo

non egrave stato adoperato nella storia della filosofia in un significatounivoco che possa essere determinato e chiarito una volta per tuttema ha ricevuto significati diversi diversamente imparentati tra loroe non riducibili lrsquouno allrsquoaltro o a un significato comune Si posso-no tuttavia distinguere quattro significati fondamentali e precisa-mente i seguenti 1deg la dialettica come metodo della divisione 2deg ladialettica come logica del probabile 3deg la dialettica come logica 4deg la dialettica come sintesi degli opposti49

Considerandola come procedimento conoscitivo intendiamo ladialettica nellrsquoultimo dei significati sopra citati nel senso di laquoprocessorisultante dalla lotta o dal contrasto di due forzeraquo50 laquonel quale compa-re un avversario da combattere o una tesi da confutareraquo51 Questogenere di mentalitagrave dialettica pone cosigrave particolare attenzione allecontrapposizioni e alle laquocontraddizioniraquo presenti nella realtagrave e spiegala realtagrave stessa attraverso il dinamismo di tale reciproca opposizione

167V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

48 Cf aCa 13849 laquodialetticaraquo in DFil 22450 laquodialetticaraquo in VLI II 7551 laquodialetticaraquo in DFil 224

Chi applica coerentemente il procedimento dialettico tende a vedere inogni aspetto del reale una coppia di elementi antagonisti si tratti diforze cosmiche di classi sociali di princigravepi ontologici o logici o psi-cologici la dialettica puograve essere laquomediataraquo o laquosenza mediazioneraquonel primo caso i due termini contrapposti sono unificati in una sintesiche a sua volta si pone come elemento di partenza di una nuova cop-pia antitetica nel secondo caso i termini contrapposti continuano afronteggiarsi nel continuo rimando reciproco che li divide senza unirlie li unisce nel dividerli la mentalitagrave dialettica cosigrave intesa si esplicachiaramente nella prassi politica e giuridica nella psicoterapia dinami-ca52 nelle religioni dualiste53 si trova invece in forme mediate dallamentalitagrave analitica eo sintetica in alcune concezioni filosofiche comead esempio lrsquoidealismo hegeliano e al suo opposto lrsquoesistenzialismodi Kierkegaard54

Anche il termine laquoanalogiaraquo come laquodialetticaraquo non ha un signifi-cato univoco In generale indica il

rapporto di somiglianza tra due oggetti tale che dallrsquoeguaglianza osomiglianza constatata tra alcuni elementi di tali oggetti si possadedurre lrsquoeguaglianza o somiglianza anche di tutti gli altri loro ele-menti Piugrave genericamente nellrsquouso comune il rapporto che la

A Olmi168

52 Si pensi alla fondamentale idea di laquoconflittoraquo che struttura le molteplici scuole dipensiero derivate dal pensiero di Sigmund Freud cf go gABBARd Psy cho dy na micPsychiatry 3-74

53 Sul dualismo iranico gnostico e sulle eresie dualiste cristiane cf IP CUlIAnU I miti dei dualismi occidentali

54 A proposito del rapporto dialettico tra le due dialettiche hegeliana e kierkegaardia-na egrave istruttivo riflettere sul commento fatto dal filosofo danese a proposito dellrsquoal-lora molto piugrave celebre filosofo tedesco laquoSe hegel in fondo alla sua Scienza dellalogica avesse avvertito che quel suo libro era un gioco o uno scherzo sarebbe ilpiugrave grande pensatore di tutti i tempi siccome perograve non lrsquoha detto egrave il pensatore piugraveridicolo di tutti i tempiraquo (cit in g SoMMAVIllA Il pensiero 9) Cf aCa 138-139

mente coglie fra due o piugrave cose che hanno nella loro costituzionenel loro comportamento nei loro processi qualche tratto comune55

Proseguendo nella ricerca perograve ci si rende facilmente conto di quan-to sia ampio il campo semantico di laquoanalogiaraquo laquoMetaforaraquo56 laquomodel-loraquo57 laquosimboloraquo58 ma anche laquoomologiaraquo59 laquometonimiaraquo60 laquosineddo-cheraquo61 ed altri ancora sono molti i termini che fanno riferimento allrsquoa-nalogia in modo essenziale ma controverso a causa delle divergenze tra

169V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

55 laquoAnalogiaraquo in VLI I 170-17156 laquoProcesso linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale basato su una

similitudine sottintesa ossia su un rapporto analogico per cui un vocabolo o unalocuzione sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmenteesprimonoraquo (laquoMetaforaraquo in VLI III1 181)

57 laquoVisualizzazione di enti non altrimenti rappresentabili nella loro riduzione a unadescrizione empirica nella simulazione delle caratteristiche logico-strutturali di unoggetto mediante lrsquoistituzione di isomorfismi e analogieraquo (laquoModelloraquo in VLIIII1 266)

58 laquoQualsiasi elemento [] atto a suscitare nella mente unrsquoidea diversa da quellaofferta dal suo immediato aspetto sensibile ma capace di evocarla attraverso qual-cuno degli aspetti che caratterizzano lrsquoelemento stesso il quale viene pertanto as -sunto a evocare in particolare entitagrave astratte di difficile espressioneraquo (laquoSim bo loraquoin VLI IV 332)

59 laquoCorrispondenza conformitagrave equivalenza tra piugrave parti termini elementiraquo (laquoomo lo giaraquoin VLI III1 516)

60 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoMetonimiaraquo in VlI III1 192)

61 laquoProcedimento linguistico espressivo e figura della retorica tradizionale che con-siste nel trasferimento di significato da una parola allrsquoaltra in base a una relazionedi contiguitagrave intesa come maggiore o minore estensione [] differisce dalla meto-nimia nella quale il trasferimento di significato da una parola a unrsquoaltra avviene inbase a una relazione di contiguitagrave spaziale temporale o causaleraquo (laquoSinegraveddocheraquoVLI IV 345)

le scuole di pensiero che si sono pronunciate sullrsquoargomento Anche lediscipline esplicitamente interessate allrsquoanalogia sono numerose lescienze filosofiche (in particolare la logica e la metafisica)62 le scienzeteologiche63 le scienze sperimentali64 le scienze umane (in particolarele scienze del linguaggio come la linguistica e la retorica)65 neglianni rsquo60 del secolo scorso nasceva una disciplina la laquosimbolica gene-raleraquo che faceva dellrsquoanalogia la propria scientia rectrix66 Ma ognu-no di questi campi di studio tratta dellrsquoanalogia in unrsquoottica diversa e idiversi modi di intenderla appaiono difficilmente conciliabili in pro-spettiva univoca In definitiva lrsquoanalogia si dice in molti modi e ladomanda laquoche cosrsquoegrave lrsquoanalogiaraquo ha risposte diverse a seconda delpunto di vista in cui ci si colloca e delle prospettive che si adottanoallrsquointerno del medesimo punto di vista

Considerandola come laquostile di ragionamentoraquo i tratti distintivi del-lrsquoanalogia appaiono con piugrave chiarezza se posti a confronto con quellidegli altri procedimenti conoscitivi lrsquoanalisi distingue la sintesi uni-sce la dialettica contrappone lrsquoanalogia distingue-ordina-unisceConoscendo una realtagrave per mezzo di unrsquoaltra che ha con essa unaqualche relazione chi pensa analogicamente deve tenere innanzituttopresente la distinzione tra i due ambiti di realtagrave ai quali rispettivamen-te appartengono la cosa giagrave conosciuta e la cosa da conoscere deveordinare tali ambiti rispetto a una gerarchia ontologica axiologica ofunzionale infine li deve considerare in prospettiva unitaria ndash nelsenso che limitatamente alla portata della similitudine usata ciograve chevale per uno vale anche per lrsquoaltro e quindi ciograve che prima era scono-sciuto diventa conosciuto

A Olmi170

62 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la per-suasione

63 Cf A CholleT laquoAnalogieraquo MTl PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie64 Cf g CAngUIlheM Eacutetudes M heSSe Modelli e analogie65 Cf Ta II 392-432 R BARTheS La retorica antica66 Cf R AlleAU La scienza dei simboli

dire ad esempio che laquocome [] gli occhi dei pipistrelli si compor-tano di fronte alla luce del giorno cosigrave anche la parte intellettiva dellanostra anima si comporta di fronte alle cose che per natura sono dellamassima evidenzaraquo67 o che laquotutte le sostanze dipendono da dio come ipensieri emanano dalla nostra sostanzaraquo68 o che laquolrsquouomo nei confrontidella divinitagrave egrave altrettanto puerile quanto un bambino nei confronti del-lrsquouomoraquo69 richiede 1) la distinzione tra due dimensioni della realtagrave(quella spirituale e quella materiale) 2) il loro ordinamento (la primadimensione egrave evidentemente superiore alla seconda) 3) lrsquounione delledue dimensioni ndash nel senso che i rapporti intellettodio sostanzediouomodivinitagrave impossibili da conoscere qualora si cerchi di accederedirettamente al piano spirituale loro proprio diventano conoscibili assi-milandoli ai rapporti ben piugrave noti sul piano materiale occhi dei pipi-strelliluce del giorno pensieri umanisostanza umana bambinouomo

lrsquoarticolazione concettuale del procedimento analogico egrave statatipizzata da Aristotele egrave stata precisata da san Tommaso drsquoAquino edegrave stata ulteriormente elaborata da commentatori come il gaetano (chene ha fissato la terminologia)70

1) equivocitagrave11) equivocitagrave assoluta12) equivocitagrave relativa121) analogia in senso lato122) analogia in senso stretto1221) analogia di attribuzione (di proporzione)12211) analogia di attribuzione intrinseca12212) analogia di attribuzione estrinseca1222) analogia di proporzionalitagrave12221) analogia di proporzionalitagrave propria12222) analogia di proporzionalitagrave impropria (metaforica)

171V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

67 Met II 1 993 b 1068 lrsquoanalogia egrave di leibniz cit in Ta II 39669 lrsquoanalogia egrave di eraclito cit in Ta II 39670 Cf PenIdo Le rocircle de lrsquoanalogie 29

Per lrsquoAquinate lrsquoanalogia si colloca allrsquointerno dellrsquoequivocitagravedistinta tra equivocitagrave assoluta (che sussiste tra nomi i cui referenti sonocompletamente eterogenei) ed equivocitagrave relativa o secondo analogia(che sussiste tra nomi i cui referenti hanno qualcosa in comune)71Questa equivocitagrave secondo analogia si suddivide in analogia in sensolato e analogia in senso stretto72

lrsquoanalogia in senso lato si dagrave solo secondo lrsquoessere e non secondola definizione egrave la cosiddetta analogia di ineguaglianza o fisica Inquesto caso i due analogati sono definibili allo stesso modo ma la lororealtagrave egrave diversa egrave il caso ad esempio del cavallo e dellrsquouomo i qualisono entrambi laquoanimaliraquo sul piano logico ma differiscono sul pianodella realtagrave percheacute il modo di essere animale dellrsquouomo egrave piugrave perfettodi quello del cavallo73

lrsquoanalogia in senso stretto (lrsquoanalogia comunemente intesa) si dagravesecondo la definizione e lrsquouso linguistico essa si divide in analogia diattribuzione (o di proporzione) e in analogia di proporzionalitagravelrsquoanalogia di attribuzione richiede che un termine (lrsquolaquoanalogato prin-cipaleraquo) possieda una certa qualitagrave in tutta la sua pienezza mentre altri(gli laquoanalogati secondariraquo) la possiedano in modo derivato o parteci-pato74 Ad esempio laquosanaraquo si dice di una persona percheacute egrave lei che pos-siede lo stato di salute la medicina che le viene somministrata il ciboche mangia il colorito del suo viso (analogati secondari) possonoessere detti laquosaniraquo per analogia di attribuzione in virtugrave del riferimentoche essi hanno alla salute della persona stessa (analogato principale)75

A Olmi172

71 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 128 ss72 Cf aCa 7073 Cf aCa 7074 Cf JJ SAngUIneTI Logica filosofica 5675 laquoTale riferibilitagrave egrave di ordine causale secondo la causa finale come nellrsquoesempio ripor-

tato percheacute la medicina si dice sana in quanto egrave fatta per ricostituire la salute secondola causa efficiente come ldquomedicordquo si dice dello strumento usato dallrsquouomo esperto inmedicina secondo la causa quasi materiale come ldquoenterdquo si dice della quantitagrave dellaqualitagrave ecc percheacute si riferiscono allrsquoente sostanziale come a soggetto di inerenzasecondo la causa esemplare come le diverse veritagrave create si dicono tali per imitazionedella veritagrave increataraquo (g BARzAghI Lrsquoessere la ragione la persuasione 130)

lrsquoanalogia di attribuzione (o di proporzione) si divide a sua volta inanalogia di attribuzione intrinseca e in analogia di attribuzione estrin-seca nellrsquoanalogia di attribuzione intrinseca lrsquoanalogato principale egrave lacausa e lrsquoorigine di una perfezione che viene partecipata agli analogatisecondari nellrsquoanalogia di attribuzione estrinseca invece solo lrsquoanalo-gato principale possiede propriamente la perfezione analogica che inve-ce si predica in modo improprio degli analogati secondari

Se lrsquoanalogia di attribuzione puograve considerarsi un laquorapporto disomiglianzaraquo lrsquoanalogia di proporzionalitagrave puograve considerarsi inveceuna laquosomiglianza di rapportiraquo76 Infatti prendendo quattro termini AB C d appartenenti ai diversi ambiti del laquotemaraquo (A e B poco o pernulla conosciuto) e del laquofograveroraquo (C e d ben noto) questo tipo di analo-gia si istituisce identificando i rapporti tra i termini del tema e quellidel fogravero arrivando cosigrave a conoscere il primo per mezzo del secondo

77

lrsquoanalogia laquodi proporzionalitagraveraquo si divide in analogia di proporziona-litagrave propria e in analogia di proporzionalitagrave impropria (o metaforica)nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave propria tra il tema e il fogravero sussisteuna relazione di somiglianza evidente o plausibile come quandoAristotele afferma che

nello stesso rapporto in cui chi sta costruendo egrave con chi ha la capacitagravedi costruire anche chi egrave sveglio egrave in rapporto con chi sta dormendo echi vede con chi pur avendo la vista ha gli occhi chiusi e ciograve che egravestato separato dalla materia egrave in rapporto con la materia e un oggettoconfezionato egrave in rapporto con uno che non egrave stato confezionato78

In questo caso il tema laquocostruireraquo (A) ed laquoessere capace di costrui-reraquo (B) e i fograveri laquoessere sveglioraquo (C) e laquodormireraquo (d) laquoguardareraquo (e)e laquochiudere gli occhiraquo (F) laquoessere ricavato dalla materiaraquo (g) ed esse-

173V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

A Cndashndash = ndashndashB D

77

76 Cf aCa 9077 Cf Ta II 39378Met IX 6 1048 a 35-b 4

re laquomateriaraquo (h) laquoessere confezionatoraquo (I) e laquonon essere confezionatoraquo(l) (distinti-ordinati-uniti nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave mul ti pla

appaiono chiaramente accomunati dal la

nellrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria invece la relazione tratema e fogravero appare a prima vista insussistente o quantomeno impro-babile Considerando lrsquoaffermazione di Aristotele laquocome infatti gliocchi dei pipistrelli si comportano di fronte alla luce del giorno cosigraveanche la parte intellettiva della nostra anima si comporta di fronte allecose che per natura sono della massima evidenzaraquo80 chiunque restacolpito dalla distanza che separa il tema costituito dalla laquoparte intel-lettiva della nostra animaraquo (A) e dalle laquocose che per natura sonodella massima evidenzaraquo (B) dal fogravero costituito dagli laquoocchi dei pipi-strelliraquo (C) e dalla laquoluce del giornoraquo (d) Tuttavia proprio la distanzache intercorre tra questi due ambiti della realtagrave rende particolarmenteefficace il procedimento analogico che si attua nel distinguere-ordina-re-unire il tema e il fogravero 1) distinguendo nettamente lrsquoambito dellavisione della luce del giorno da parte degli occhi dei pipistrelli dal-lrsquoambito della conoscenza delle cose per natura piugrave evidenti da partedellrsquointelligenza della nostra anima 2) sottintendendo come il secondoambito sia incomparabilmente superiore al primo 3) e tuttavia ugua-gliando i due tipi di conoscenza per indicare in buona sostanza chesiamo incapaci di conoscere dio allo stesso modo in cui i pipistrellisono incapaci di vedere il sole81

Sullrsquoanalogia di proporzionalitagrave impropria si fonda quellrsquolaquoanalogiacondensataraquo che egrave la metafora laquorisultante dalla fusione di un elemen-to del fogravero con un elemento del temaraquo82 Aristotele presenta esempi di metafore in cui il rapporto con lrsquooriginaria analogia di proporziona-litagrave egrave esplicito ad esempio se la vecchiaia (A) egrave con la vita (B) nellostesso rapporto della sera (C) col giorno (d) (e quindi )

A Olmi174

A Cndashndash = ndashndashB D

ndashndashE G

F H

i= ndashndash

l= ndashndash =

A Cndashndash = ndashndashB D

79 Cf aCa 7380 Met II 1 993 b 1081 Cf aCa 9082 Ta II 421 cf l gIAnFoRMAggIo laquoMetaforaraquo 492-496

)

relazione atto-potenza79

si potragrave dire che la laquosera (C) egrave la vecchiaia del giorno (A + d)raquo ovve-ro che la laquovecchiaia (A) egrave la sera della vita (C + B)raquo83 la fusionemetaforica dei termini del tema e del fogravero puograve anche essere attuata inmodi diversi

per mezzo di una semplice determinazione (la sera della vita ooceano di falsa dottrina) per mezzo di un aggettivo (un modo diesporre vacuo luminoso) di un verbo (essa si mise a starnazzare)di un possessivo (la nostra Waterloo) A volte avremo unrsquoidentifi-cazione (la vita egrave un sogno lrsquouomo egrave una fragile canna) [] Avolte la fusione dei campi quando si manifesta per mezzo dellacreazione di parole composte [] arricchiragrave la lingua di abbrevia-zioni espressive84

Ricapitolando la mentalitagrave analitica coglie la distinzione che separagli elementi costitutivi della realtagrave la mentalitagrave sintetica coglie lrsquounitagraveche li abbraccia la mentalitagrave dialettica pone lrsquoaccento sul conflitto cheli oppone e che minaccia costantemente il loro ordinamento Ma solola mentalitagrave analogica coglie simultaneamente le relazioni di unitagravedistinzione ordinamento che legano tutti gli aspetti della realtagrave e solochi pensa analogicamente puograve cogliere le piugrave profonde somiglianze tradi essi in modo da laquoconoscere il meno noto per mezzo del piugrave notoraquo eapprofondire cosigrave la comprensione della loro natura

Il piugrave grande problema della laquoconoscenza per analogiaraquo perograve egrave lasua (relativa) imprecisione Il tentativo di conoscere qualcosa permezzo della sua somiglianza con qualcosrsquoaltro puograve non cogliere esat-tamente la sua essenza inoltre tale genere di comprensione egrave moltointuitivo e non puograve essere esattamente formulato neacute facilmente comu-nicato Per questo motivo nella civiltagrave occidentale lo sviluppo dellascienza moderna dal XVI secolo in poi ha condotto allrsquoabbandonodella mentalitagrave analogica dominante nel Medioevo in favore dellamentalitagrave analitica molto piugrave adatta alla formazione (nel pensiero) e

175V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

83 Cit in Ta II 421 cf aCa 12784 Ta II 425

alla formulazione (nel linguaggio) di laquoidee chiare e distinteraquo indi-spensabili per controllare e manipolare il mondo materiale85

Tuttavia se non si egrave interessati semplicemente alla laquoscienzaraquo inte-sa come dominio conoscitivo-manipolativo del mondo ma si cerca diraggiungere la laquosapienzaraquo intesa come sguardo contemplativo sullarealtagrave al fine di entrare in armonia con essa occorre assumere la men-talitagrave analogica SantrsquoAgostino di Ippona e san Tommaso drsquoAquinonel campo filosofico-teologico e dante Alighieri nel campo della poe-sia sono stati probabilmente le figure di sapienti occidentali che sonomeglio riuscite a cogliere e ad esprimere il rapporto di unitagrave-distinzio-ne-ordinamento esistente tra lrsquouomo il mondo e dio

3 lrsquoAnAlogIA CoMe ChIAVe dI VolTA del Modo dI PenSARe dISAn ToMMASo drsquoAQUIno

nel corso della sua straordinaria costruzione filosofico-teologicasan Tommaso drsquoAquino parla spesso dellrsquoanalogia dal punto di vistalogico86 che egrave strettamente connesso con la prospettiva metafisica87In effetti nella filosofia aristotelico-tomista lrsquoanalogia egrave consideratacome il complemento logico dellrsquoordine ontologico che consente dipreservare la ricchezza e la molteplicitagrave della realtagrave estendendone laconoscenza a dimensioni molto eterogenee e lontane tra loro88

la descrizione piugrave significativa di questo genere di analogia logi-co-metafisica puograve essere forse trovata nella Summa Theologiae laddo-ve lrsquoAquinate si interroga laquose i nomi attribuiti a dio e alle creaturesiano loro attribuiti in senso univocoraquo89 Ci sono due termini della

A Olmi176

85 Su questo aspetto della civiltagrave occidentale che ha permesso lo sviluppo del capita-lismo e le ha conferito su scala mondiale un dominio mai esercitato da nessunrsquoaltraciviltagrave nel corso della storia cf M hoRKheIMeR ndash TW AdoRno Dialettica del-lrsquoilluminismo

86 Cf PIeTRo dA BeRgAMo In Opera Sancti Thomae 7987 Cf aCa 7588 Cf g BARzAghI Lrsquoessere la ragione 12689 Cf STh I 13 5

predicazione ndash la suprema realtagrave di dio e la realtagrave di tutto ciograve cheesiste ndash che sembra impossibile collegare insieme neacute il modo di pen-sare analitico neacute quello sintetico neacute quello dialettico potrebbero gius-tificare il concepire dio e il parlare di lui usando gli stessi concetti eparole derivanti dallrsquoesperienza naturale (gli unici del resto che abbi-amo a disposizione) senza ridurre dio allo stesso livello dellacreazione Il dio trascendente della tradizione occidentale (non sola-mente cristiana) considerato nella sua essenza rimarrebbe cosigrave com-pletamente inconoscibile e inesprimibile

San Tommaso sembra inizialmente concordare

egrave impossibile che alcuna cosa si predichi di dio e delle creatureunivocamente Poicheacute ogni effetto che non egrave proporzionato allapotenza della causa agente ritrae una somiglianza dellrsquoagente nonsecondo la stessa natura ma imperfettamente in maniera che quan-to negli effetti si trova diviso e molteplice nella causa egrave semplice euniforme cosigrave il sole mediante unrsquounica energia produce nelle cosedi quaggiugrave forme molteplici e svariate90

Ciononostante

tutte le perfezioni delle cose che nelle creature sono frammentariee molteplici in dio preesistono in semplice unitagrave Cosigrave dunquequando un nome che indica perfezione si applica a una creaturasignifica quella perfezione come distinta da altre secondo la nozio-ne espressa dalla definizione p es quando il termine sapiente loattribuiamo allrsquouomo indichiamo una perfezione distinta dallrsquoes-senza dellrsquouomo e dalla sua potenza e dalla sua esistenza e da altrecose del genere Quando invece attribuiamo questo nome a dionon intendiamo indicare qualche cosa di distinto dalla sua essenzadalla sua potenza o dal suo essere91

177V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

90 STh I 13 591 STh I 13 5

Vediamo qui allrsquoopera la mentalitagrave analogica essa usa termini aiquali attribuisce un duplice significato uno riferito alle creature lrsquoal-tro riferito a dio Tali significati perograve non sono neacute completamentediversi neacute identici neacute sono polarizzati in una coppia di antagonistiessi sono simili cioegrave in parte uguali e in parte diversi

Per conseguenza applicato allrsquouomo il termine sapiente circoscri-ve in qualche modo e racchiude la qualitagrave che esprime non cosigrave seapplicato a dio ma lascia la perfezione indicata senza delimitazio-ne e nellrsquoatto di oltrepassare il significato del nome Quindi egrave chiaroche il termine sapiente si dice di dio e dellrsquouomo non secondo lrsquoi-dentico concetto e cosigrave egrave di tutti gli altri nomi Perciograve nessun nomesi attribuisce in senso univoco a dio e alle creature92

lrsquoesclusione dellrsquounivocitagrave dei termini usati per fare segno a diodel resto va di pari passo con lrsquoesclusione della loro equivocitagrave

Ma neanche [i nomi sono applicati a dio e alle creature] in sensodel tutto equivoco come alcuni hanno affermato Percheacute in talmodo niente si potrebbe conoscere o dimostrare intorno a dio par-tendo dalle creature ma si cadrebbe continuamente nel sofismachiamato laquoequivocazioneraquo e ciograve sarebbe in contrasto sia con i filo-sofi i quali dimostrano molte cose su dio sia con lrsquoApostolo ilquale dice laquole perfezioni invisibili di dio comprendendosi dallecose fatte si rendono visibili (Rm 120)raquo93

San Tommaso allora distingue tra due generi di analogia logico-metafisica lrsquolaquoanalogia di attribuzioneraquo (o laquodi proporzioneraquo) e lrsquolaquoana-logia di proporzionalitagraveraquo

Si deve dunque concludere che tali termini si affermano di dio edelle creature secondo analogia cioegrave proporzione e ciograve avviene indue maniere o percheacute piugrave termini dicono ordine a un termine unico

A Olmi178

92 STh I 13 5 93 STh I 13 5

(originario e inderivato) - come sano si dice della medicina e dellrsquoo-rina in quanto che lrsquouna e lrsquoaltra dicono un certo ordine e un rap-porto alla sanitagrave dellrsquoanimale questa come indice quella comecausa - oppure percheacute un termine presenta (rispondenza o) propor-zione con un altro come sano si dice della medicina e dellrsquoanimalein quanto la medicina egrave causa della sanitagrave che egrave nellrsquoanimale e intal modo alcuni nomi si dicono di dio e delle creature analogica-mente e non in senso puramente equivoco e neppure univocoInfatti noi non possiamo parlare di dio se non partendo dalle crea-ture come piugrave sopra abbiamo dimostrato e cosigrave qualunque terminesi dica di dio e delle creature si dice per il rapporto che le creaturehanno con dio come a principio o causa nella quale preesistono inmodo eccellente tutte le perfezioni delle cose e questo modo dicomunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave e la semplice univo-citagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egrave una nozione unicacome negli univoci neacute totalmente diversa come negli equivoci mail nome che analogicamente si applica a piugrave soggetti significa diver-se proporzioni riguardo a una medesima cosa cosigrave sano detto del-lrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto della medicina invecesignifica la causa della stessa sanitagrave94

Questa esposizione di capitale importanza si conclude con unulteriore chiarimento di che cosa significhi laquoanalogiaraquo

e questo modo di comunanza sta in mezzo tra la pura equivocitagrave ela semplice univocitagrave percheacute nei nomi detti per analogia non vi egraveuna nozione unica come negli univoci neacute totalmente diversa comenegli equivoci ma il nome che analogicamente si applica a piugrave sog-getti significa diverse proporzioni riguardo a una medesima cosacosigrave sano detto dellrsquoorina indica il segno della sanitagrave detto dellamedicina invece significa la causa della stessa sanitagrave95

179V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

94 STh I 13 5 95 STh I 13 5

Il concetto logico-metafisico di analogia non egrave semplicemente uncostrutto mentale che lrsquoAquinate usa per legittimare la possibilitagrave diparlare di dio in parole umane esso nasce direttamente dalla fonda-mentale nozione di partecipazione cioegrave dal pilastro centrale del siste-ma filosofico-teologico tomista e dagrave ad esso laquoil carattere di sintesidefinitiva del pensiero classico e del pensiero cristianoraquo96

Il concetto di partecipazione appartiene originariamente alla filoso-fia platonica e neoplatonica Platone usa questo termine per spiegarela relazione esistente tra il mondo sensibile e il mondo delle idee con-siderando le cose materiali come partecipazioni dei modelli ideali adesempio le cose belle laquopartecipanoraquo della bellezza le cose buonelaquopartecipanoraquo della bontagrave gli esseri umani laquopartecipanoraquo dellrsquouma-nitagrave

San Tommaso invece dagrave il nome di laquopartecipazioneraquo a uno deiprimi princigravepi della ragione naturale il principio di causalitagrave

ora partecipare significa laquoprendere parteraquo Quindi quando unacosa riceve in maniera parziale ciograve che appartiene ad altri in manie-ra totale si dice che ne egrave partecipe Per es si dice che lrsquouomo par-tecipa allrsquoanimalitagrave percheacute non esaurisce il concetto di animalitagrave intutta la sua estensione per la stessa ragione si dice che Socrate par-tecipa allrsquoumanitagrave parimenti si dice che la sostanza partecipaallrsquoaccidente e la materia alla forma in quanto la forma sostanzialeo accidentale che considerata in se stessa egrave comune a molti vienedeterminata a questo o a quellrsquooggetto particolare similmente sidice che lrsquoeffetto partecipa alla causa soprattutto quando non neadegua il potere un esempio di questa partecipazione si ha quandosi dice che lrsquoaria partecipa alla luce del sole97

Spiegare la causalitagrave per mezzo della partecipazione perograve non egravesemplicemente usare una formula platonica piuttosto che aristotelica

A Olmi180

96 laquoPartecipazioneraquo in DEST 43897 In de Hebd 2 24 cit in laquoPartecipazioneraquo in DEST 438

egrave concepire il rapporto tra causa ed effetto in un modo piugrave profondo Ilconcetto di partecipazione evidenzia sia la somiglianza tra causa edeffetto poicheacute lrsquoeffetto possiede la stessa qualitagrave della causa sia ladifferenza tra di essi poicheacute lrsquoeffetto non puograve avere tutta la pienezzadi realtagrave della causa

Tale riconoscimento sia della somiglianza sia della differenza nel-lrsquoambito del processo di causalitagrave fa segno alla struttura analogicadella realtagrave nel suo complesso la simultanea interdipendenza di unitagrave-distinzione-ordinamento vale a dire la laquorelazione di relazioniraquo i cuitermini sono uniti ma non confusi distinti ma non separati uniti e dis-tinti non su un piano di uguaglianza indifferenziata ma nellrsquoambito diuna disposizione gerarchicamente ordinata la stessa possibilitagrave delpensare analogicamente la realtagrave dipende dallrsquoesistenza di tale strut-tura la quale secondo la Rivelazione cristiana egrave radicata nel misterodella SS Trinitagrave vale a dire nel mistero delle relazioni tra le divinePersone del Padre del Figlio dello Spirito Santo ndash della laquorelazione trale relazioniraquo di paternitagrave filiazione e spirazione98

4 lrsquoAnAlogIA nel CaTECHISMO dI P MATTeo RICCI

P Matteo Ricci (1583-1610) della Compagnia di gesugrave noto per lasua opera di evangelizzatore della Cina e di mediatore culturale tra laciviltagrave occidentale e quella cinese non viene generalmente considera-to come un discepolo di san Tommaso drsquoAquino In realtagrave il suo stiledi pensiero egrave genuinamente tomista e puograve essere portato ad esempiodellrsquoefficacia conoscitiva e comunicativa della mentalitagrave analogica Ilcapolavoro ricciano《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (Il vero significato dilaquoSignore del Cieloraquo 1603) detto Catechismo dallrsquoautore si articolacome un lungo dialogo tra un letterato occidentale (西士 Xīshigrave)lrsquoalter ego di Ricci stesso e un letterato Cinese (中士 zhōngshigrave)lrsquoalter ego dei mandarini cinesi con i quali il gesuita maceratese fu inrapporti di amicizia e di scambio culturale il suo obiettivo egrave quello di

181V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

98 Cf A olMI La struttura 313-346

mostrare la ragionevolezza della fede cristiana fondandola sui primiprincigravepi della realtagrave e della conoscenza

leggendo questo libro non si incontra mai il nome di sanTommaso drsquoAquino neacute ci si imbatte in citazioni esplicite delle sueopere Tuttavia il punto di vista del letterato occidentale e la sua pro-spettiva filosofico-teologica coincidono perfettamente con quellidellrsquoAquinate ndash in particolare come vengono espressi nella SummaTheologiae Pertanto lrsquoapproccio ricciano a dio al mondo allrsquouomoegrave strettamente tomista vale a dire analogico sul piano conoscitivo eanalitico sul piano argomentativo anche se particolarmente ricco diesempi e di metafore

Il letterato occidentale del Catechismo vuole indicare la Via dellasapienza cristiana al letterato Cinese facendo appello non solo allasua mente ma anche al suo cuore egli intende promuovere la cono-scenza di qualcosa che egrave ancora sconosciuto cioegrave la dottrina delSignore del Cielo (天主 Tiānzhǔ il nome ricciano per dio) per mezzodi qualcosa che egrave giagrave noto cioegrave le veritagrave universali della ragione natu-rale a tal fine egli usa molteplici somiglianze tra temi riguardanti dioil mondo lrsquouomo e fograveri ricavati dalla conoscenza ordinaria dellarealtagrave

Quando il tema si riferisce allrsquounicitagrave di dio il fogravero fa segno a unsovrano terreno dio sta al mondo come il re sta alla nazione che egligoverna

ogni paese o nazione ha il suo signore comrsquoegrave possibile che solo ilcielo e la terra non abbiano un signore Una nazione deve essereunita sotto un unico signore comrsquoegrave possibile che il cielo e la terraabbiano due signori Perciograve lrsquouomo nobile non puograve non riconoscerelrsquoorigine del cielo e della terra lrsquoArtefice della creazione ed eleva-re a lui la mente99

Quando il tema si riferisce a dio come alla causa di tutto ciograve cheesiste il fogravero fa segno a un artigiano

A Olmi182

99 VSSC 3

Un teatro o un edificio non si edificano da se stessi richiedono lrsquoo-pera di artigiani [] Prendiamo un esempio in un piccolo globo dibronzo sono raffigurati il sole la luna le stelle i pianeti le monta-gne i mari e i diecimila esseri se un abile artigiano non lrsquoavesseforgiato forse il bronzo avrebbe potuto prendere questa forma dasolo Ancor di piugrave tale considerazione si applica a corpi delledimensioni del cielo e della terra che girano di giorno e di notte alsole e alla luna che emanano luce alle costellazioni che esistonoin determinate figure alle montagne che producono erba e alberial mare che nutre gli esseri acquatici alle maree che seguono laluna a tutti i popoli con la testa rotonda e i piedi quadrati chehanno unrsquointelligenza superiore a quella dei diecimila esseri100

Quando il tema si riferisce a dio come a colui che ordina la realtagraveil fogravero fa segno al timoniere e alla barca allrsquoarchitetto e alla casa aldirettore e allrsquoorchestra alla testa e al corpo al padre e alla famigliaal governante e alla nazione allrsquoarciere e al bersaglio

Se una barca che attraversa un fiume o il mare ed egrave assediata dalvento e dalle onde non corre alcun pericolo di affondare si puogravededurre pur non vedendo il timoniere che certamente egrave pilotata daqualcuno esperto nellrsquoarte della navigazione per questo puograve com-piere in sicurezza il suo tragitto101Se si osserva un palazzo signorile si vede che anteriormente egrave prov-visto di porte per consentire lrsquoentrata e lrsquouscita sul retro ci sono igiardini in cui crescono fiori e alberi da frutto al centro si trova unatrio per ricevere gli ospiti a sinistra e a destra sono poste le camereda letto inferiormente ci sono le colonne per sostenere le travi deltetto la copertura del tetto egrave posta al di sopra per tenere lontani ilvento e la pioggia dopo che tutti questi elementi sono stati armo-niosamente ordinati il padrone di casa puograve abitare tranquillamentetra di essi con gioia ma affincheacute un edificio del genere sia comple-tato deve certamente essere costruito da un abile artigiano102

183V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

100 VSSC 34101 VSSC 30102 VSSC 35

egrave come in unrsquoesecuzione musicale se anche gli strumentisti voles-sero suonare da soli senza un direttore la musica non potrebbeessere eseguita Per lo stesso motivo ogni famiglia ha un solo capoe ogni nazione ha un solo sovrano se ce ne fossero due la nazionesi troverebbe in stato di anarchia lrsquouomo ha un solo corpo e ilcorpo ha una sola testa se avesse due teste lrsquouomo sarebbe unmostro noi sappiamo perciograve che sebbene esistano molti tipi diesseri spirituali tra il cielo e la terra crsquoegrave un solo Signore del Cieloil creatore del cielo della terra dellrsquouomo e di tutti gli esseri che ligoverna e li sostiene sempre103osservo le persone che tirano con lrsquoarco quelle che centrano il ber-saglio sono dette buoni arcieri quelle che lo mancano sono cattiviarcieri Il Signore del Cielo egrave Colui che centra infallibilmente il ber-saglio egrave perfettamente buono e privo della minima traccia di malela sua virtugrave egrave suprema noi uomini invece qualche volta facciamocentro qualche volta no104

Quando il tema si riferisce agli attributi divini dellrsquoonniscienza dellagiustizia e della misericordia il fogravero egrave preso dai campi della percezionesensoriale della vita familiare dellrsquoamministrazione giudiziaria

Il Signore del Cielo malgrado non abbia un corpo visibile egrave comeil grande occhio a cui nulla sfugge nel vedere egrave come il grandeorecchio a cui nulla sfugge nellrsquoudire egrave come il grande Piede noncrsquoegrave luogo a cui non arrivi Per un figlio buono egrave come il favore delpadre e della madre per uno cattivo egrave come il potere dellrsquoautoritagravegiudiziaria105

Quando il letterato occidentale prende lrsquoinfelicitagrave della condizio-ne umana come tema il fogravero egrave costituito da una barca nella tempestao da un naufrago dopo lrsquoaffondamento della nave

A Olmi184

103 VSSC 50104 VSSC 328105 VSSC 10

guardando gli uomini del mondo essi sono come una barca nellrsquoo-ceano battuta dai venti e dalle onde sul punto di rompersi e di cola-re a picco naufraghi alla deriva agli angoli estremi dellrsquooceanoognuno impaziente di salvarsi dal naufragio nessuno desideroso diaiutare lrsquoaltro Chi si avvinghia ad assi rotte chi si arrampica suvele e teloni in disfacimento chi afferra ceste di bambugrave chi si tienestretto a qualsiasi cosa gli capiti tra le mani morendo lrsquouno dopolrsquoaltro che tragedia106

Quando il tema egrave riferito alla vita terrena in rapporto alla vita futu-ra il fogravero fa segno alla situazione di un esaminando il giorno degliesami al ruolo di un attore sulla scena o allo stato di un viandantelungo la strada

Il presente puograve essere paragonato al giorno degli esami gli esami-nandi appaiono affaticati mentre i loro servitori sembrano sereniSarebbe assurdo affermare che ciograve avviene percheacute i funzionari inca-ricati dellrsquoesame trattano i servitori con gentilezza e gli esaminandicon durezza I voti degli esami sono affissi in meno di un giorno altermine dellrsquoesame risulta chiaro chi egrave degno di onore e chi egrave dilivello inferiore107le persone quali il re i ministri i mandarini i letterati gli schiavile regine le concubine imperiali le serve e le amanti non sono altroche attori i quali temporaneamente recitano una parte gli abiti cheindossano non sono i loro vestiti i guadagni e le perdite che ricevo-no non possono veramente influenzarli Quando la rappresentazionefinisce si tolgono i costumi si levano il trucco e i ruoli svolti nonhanno piugrave alcun rapporto con le persone Perciograve gli attori non sononeacute tristi neacute gioiosi per la differenza di rango dei loro personaggiessi semplicemente recitano i ruoli assunti anche se devono inter-pretare un mendicante lo faranno piugrave coscienziosamente possibilepensando a come soddisfare le aspettative del regista la parte egrave

185V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

106 VSSC 124107 VSSC 127

assegnata allrsquoattore dal regista ma la realizzazione del ruolo spettaallrsquoattore stesso108Vivere in questo mondo egrave camminare lungo la strada vivere inquello futuro egrave ritornare alla propria casa questo mondo egrave dove siguadagnano i meriti quello futuro egrave dove si riceve il premio109

Quando il tema si riferisce alla coltivazione della virtugrave il fogravero siriferisce alla coltivazione delle piante

ho sempre paragonato il raggiungimento di questo obiettivo allacoltivazione delle piante Prima di tutto si prepara il terreno siestirpano le erbacce si tolgono dal suolo i cocci rotti e le pietre sifanno scorrere le acque stagnanti verso i fossi di irrigazione soloquando tutto ciograve sia stato fatto si puograve piantare la buona semente110

Altre combinazioni temafogravero sono lrsquouomo sta alla propria ragio-ne come un uccello alle sue ali la natura umana sta alle proprie capa-citagrave come lrsquooro ai suoi possibili usi la mente umana sta alle coseimmateriali come un passero sta allrsquoalbero al quale egrave legato e comeun cieco sta al sole

lrsquouccello possiede le ali per librarsi sulle foreste della montagna lapersona egrave dotata di ragione e di rettitudine per sondare la profonditagravedelle cose111essere dotati della nostra natura egrave come possedere oro possiamousarlo per forgiare un calice destinato allrsquouso sacro o possiamofarne un contenitore per depositare i rifiuti tutto dipende da noi112

A Olmi186

108 VSSC 363109 VSSC 259110 VSSC 461111 VSSC 27112 VSSC 167

la mente legata alla materia [] egrave come un passero legato a unalbero con uno spago che a causa dellrsquoimpedimento dello spagonon puograve dispiegare le ali e volare alto nel cielo113Ahimeacute uno stolto che pensi non esistere ciograve che i suoi occhi nonvedono egrave come un cieco che creda non esserci il sole in cielo per-cheacute non vede il cielo Invece la luce del sole crsquoegrave realmente anche segli occhi del cieco non possono vederlo forse il sole non esiste114

Il letterato occidentale fa anche un uso polemico dellrsquoanalogiaargomentativa specialmente nei confronti delle tre principali religionipresenti in Cina al tempo della permanenza di Ricci daoismo buddhi-smo e neo-confucianesimo In opposizione alla coesistenza dellediverse religioni che adorano differenti idoli viene usata la stessaanalogia che era stata impiegata in favore dellrsquounicitagrave di dio combi-nandola con unrsquoaltra il cui fogravero egrave dato dalla paradossale coltivazionedi piante nocive

Una famiglia puograve avere un solo capo egrave una colpa averne due unanazione puograve avere un solo sovrano egrave una colpa averne due Anchelrsquouniverso puograve avere un solo Signore come puograve non essere unagrave colpa averne due gli uomini colti desideravano liberare laCina da queste due religioni ma ora li vediamo costruirne i templi eprestare culto agli idoli tutto ciograve egrave come voler disseccare alberinocivi nutrendo perograve in profonditagrave le loro radici allora essi certa-mente prospereranno115

Contro il daoismo egrave considerata inapplicabile la combinazione deltema della dottrina del vuoto come Principio supremo origine di tuttigli esseri al fogravero dellrsquoartigiano costruttore di manufatti

oggi crsquoegrave qui un artigiano che ha in mente i princigravepi regolatori dellacostruzione dei carri come potrebbe produrre un carro in un istante

187V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

113 VSSC 150114 VSSC 9115 VSSC 490

egrave indispensabile che prima siano a disposizione la materia cioegrave illegname gli attrezzi cioegrave le asce e le seghe la mano drsquoopera dellrsquoar-tigiano e solo allora il carro potragrave essere realizzato Comrsquoegrave possibileche allrsquoinizio il Principio sia stato talmente ingegnoso da creare lrsquoim-mensitagrave del cielo e della terra quando ora egrave cosigrave in declino da nonpoter produrre neanche qualcosa di cosigrave piccolo come un carro116

Contro il buddhismo e la concezione che laquoil Signore del Cielo e ilSeacute [siano] una cosa solaraquo117 il letterato occidentale propone unaserie di analogie al fine di mostrare la retta relazione di dio con ilmondo

o lui risiede in esse come un uomo sta in un luogo ad esempio incasa o in una sala o egrave parte di esse come una mano o un piedesono parte del corpo ovvero i princigravepi dello yin e dello yang sonoparte di una persona o egrave in relazione con esse come lrsquoaccidente lo egravecon la sostanza ad esempio nel modo in cui il colore bianco di uncavallo lo fa essere un cavallo bianco o la mancanza di calore nelghiaccio lo rende gelato o egrave in esse come la causa egrave nei suoi effettio la luce del sole egrave nel cristallo illuminato o il fuoco egrave nel ferroarroventato118Risalendo dagli effetti alla causa si puograve dire che il Signore delCielo egrave in tutti gli esseri Pur essendo la luce nel cristallo e il fuoconel ferro ciascuno di essi ha la propria natura inconfondibile contutte le altre119 Il cristallo puograve essere separato dalla luce ma gli esseri non possonoessere separati dal Signore del Cielo egli egrave immateriale e onnipo-tente nulla puograve essere completamente separato da lui Quindi sipuograve dire che il tutto egrave in ogni cosa ma anche che il tutto egrave in ognisua parte120

A Olmi188

116 VSSC 87117 VSSC 221118 VSSC 235119 VSSC 236120 VSSC 237

Malgrado il suo fascino perograve occorre ammettere che lo stile cono-scitivo analogico presta il fianco a una severa obiezione dal punto divista del pensiero univoco ndash del pensiero analitico innanzitutto maanche di quello sintetico e dialettico121 ndash egrave facile biasimare lrsquoanalogiaper essere confusa e generare confusione violando cosigrave il principiocardine del pensiero occidentale stabilito da Aristotele

non avere un solo significato equivale a non avere significato alcu-no e se i nomi non hanno significato alcuno viene di fatto soppres-so ogni scambio di pensiero non solo con gli altri ma a dire il veroanche con se medesimi difatti egrave impossibile possedere un pensierose non si pensa una cosa sola e se pur ciograve fosse possibile allora aquesta cosa non si potragrave assegnare che un solo nome Allora sitenga ben fermo [] che il nome sta a significare qualcosa anzi cheesso sta a significare una cosa sola122

In realtagrave lo stesso Aristotele aveva ammesso la necessitagrave del ragio-namento analogico per giungere alla conoscenza e alla comunicazio-ne della veritagrave123 Tuttavia lrsquoequilibrio che era esistito nel periododrsquooro del pensiero greco tra lrsquounivocitagrave e la plurivocitagrave si egrave definitiva-mente spezzato allrsquoinizio dellrsquoetagrave moderna da allora in poi lrsquouomo

189V ndash La mentalitagrave analogica nel pensiero di san Tommaso e di Matteo Ricci

121 lrsquoatteggiamento conoscitivo analogico mantiene laquocostantemente lrsquoapertura intel-lettuale alla plurivocitagrave dei concetti gli atteggiamenti analitico sintetico dialetti-co hanno ndash ciascuno a suo modo ndash la tendenza allrsquounivocitagrave lrsquounivocitagrave analiticanasce dalla scomposizione e dalla semplificazione dei concetti lrsquounivocitagrave sinteti-ca nasce dalla volontagrave di esprimere in un solo concetto unrsquointera Weltanschauunglrsquounivocitagrave dialettica nasce dalla necessitagrave di precisare i termini contrapposti perradicalizzarne e renderne piugrave efficace lrsquoantitesi Ma ognuno di essi dal propriopunto di vista tende ad escludere che un medesimo concetto possa essere intesoin significati molteplici Si temono lrsquoambiguitagrave semantica la confusione lrsquoinco-municabilitagrave la scelta tra univocitagrave ed equivocitagrave appare senza mediazioni eoccorre quindi risolversi in modo deciso a favore della primaraquo (aCa 139)

122 Met IV 4 1006 b 7-11123 Cf Met IX 6 1048 a 35-b 4 XII 4 1070 a 31-32

occidentale ha trovato sempre piugrave difficile pensare analogicamentecioegrave prendere in considerazione simultaneamente aspetti diversi dellecose non al fine di dominare la realtagrave ma di contemplarne la bellezzacon timore e gratitudine

gli studiosi non-occidentali sono esposti al rischio di sopravvaluta-re la disposizione occidentale al pensiero univoco al punto di identifi-carla con il laquosegreto dellrsquooccidenteraquo ndash con la chiave drsquoaccesso allescoperte scientifico-tecnologiche ed al potere economico occidentaliIn effetti le mentalitagrave univoche od univocizzanti (in particolar modolrsquoanalitica e la dialettica) non hanno condotto lrsquooccidente sulla Viadella sapienza ma piuttosto lrsquohanno allontanato da essa al punto darenderla quasi irriconoscibile ed irreperibile Perciograve egrave necessario pergli studiosi non-occidentali dellrsquooccidente rendersi conto che la veragrandezza della civiltagrave occidentale puograve essere apprezzata soltantoattraverso una profonda comprensione e unrsquointensa pratica del pensie-ro sapienziale cioegrave analogico ndash il cui migliore esempio resta ancoraoggi san Tommaso drsquoAquino

A Olmi190

VI

San TommaSo drsquoaquino e P maTTeo Ricci

la Summa Theologiae come nucleo TeoReTico

de il vero SignificaTo di laquoSignore del cieloraquo

(《天主實義》)

1 LA VIA deL ReALISMo SAPIenzIALe

San Tommaso drsquoAquino dellrsquoordine dei Predicatori uno degliuomini piugrave straordinari che siano mai vissuti egrave stato al tempo stessoun santo e un genio Egrave riuscito a portare a compimento lrsquoimpresaquasi inconcepibile di cogliere in una visione unitaria la strutturafondamentale della realtagrave ndash la relazione di relazioni che lega dio almondo il mondo allrsquouomo lrsquouomo a dio ndash in modo da mostrare chela Rivelazione cristiana non solo non egrave in contrasto con la ragione mane costituisce il piugrave alto e il piugrave perfetto compimento Per questo mo -ti vo egrave stato chiamato Doctor communis cioegrave il laquodottore universaleraquoun maestro della conoscenza i cui insegnamenti appartengono a tuttalrsquoumanitagrave

Il cammino percorso da san Tommaso non puograve essere consideratoun laquometodoraquo nel senso tecnico-intellettuale della parola ma piuttostouna laquoViaraquo nel significato del cinese 道 dagraveo cioegrave di unrsquoesperienzavissuta che conduce al perfezionamento dellrsquoessere umano QuestaVia ndash che possiamo denominare la laquoVia del realismo sapienzialeraquo ndash egravecaratterizzata da tre tratti distintivi lrsquoobbedienza alla realtagrave lrsquoamoredella veritagrave lrsquoaspirazione alla sapienza

191SD 652 (2020) pp 191-205

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titolo laquoTwoPapers on Sapiential Reason II Thomas Aquinas and Matteo Ricci Summa

Theologiae as the Theoretical Core of The True Meaning of ldquoLord of Heavenrdquo

(《天主实义》)raquo Sacra Doctrina 61 (2016) 1 128-141

Lrsquoetimologia latina di laquoobbedireraquo egrave quella di laquomettersi in ascoltoraquoprestare attenzione a chi parla in modo da conformarsi a ciograve che diceIn questo senso lrsquolaquoobbedienza alla realtagraveraquo egrave stata la virtugrave che ha por-tato san Tommaso a laquomettersi in ascoltoraquo del mondo intorno a lui inun atteggiamento di laquoumiltagrave conoscitivaraquo vale a dire nella disposizio-ne di chi riconosce lrsquoordine armonioso che lo circonda e desidera tro-vare in esso il proprio posto

di fatto obbedire alla realtagrave richiede di ammettere innanzitutto lasua esistenza in secondo luogo la sua conoscibilitagrave in terzo luogo ilsuo ordinamento ndash vale a dire la disposizione delle sue parti e le leggigenerali che ne determinano la struttura Queste leggi possono esseredette laquoprincigravepi della realtagraveraquo egrave impossibile a causa del loro caratterefondativo sia sul piano ontologico sia su quello gnoseologico darneun elenco completo e definitivo Tuttavia nella formulazione diGarrigou-Lagrange tali cardini della realtagrave e della conoscenza posso-no essere ridotti ad otto 1) il principio di identitagrave (ciograve che egrave egrave ciograve chenon egrave non egrave) 2) il principio di non-contraddizione (egrave impossibileessere e non essere nello stesso senso e allo stesso tempo) 3) il princi-pio di sostanzialitagrave (ciograve che egrave rimane lo stesso in modalitagrave di esisten-za transitorie e molteplici) 4) il principio di ragion sufficiente (ciograveche egrave ha la ragione della sua esistenza in seacute stesso o in qualcosrsquoaltro)5) il principio di causalitagrave (ogni effetto ha una causa proporzionata)6) il principio di finalitagrave (ogni agente agisce in vista di un fine) 7) ilprincipio di induzione (la stessa causa nelle stesse circostanze produ-ce lo stesso effetto) 8) il principio della sinderesi (il bene egrave da cercar-si il male da evitarsi)1

nella storia del pensiero alcuni hanno negato la stessa esistenzadella realtagrave il sofista greco Gorgia ad esempio sostenitore del laquonichi-lismo metafisicoraquo e il filosofo indiano nāgārjuna secondo il qualeogni cosa egrave irreale e insostanziale Altri hanno contestato la conoscibi-litagrave della realtagrave come il filosofo daoista 莊子 zhuāng zǐ che sostenevadi ignorare se era stato lui a sognare di essere una farfalla o se era

192 A Olmi

1 Cf LSC 105-117

193VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

stata una farfalla a sognare di essere lui2 e come il greco Pirrone dielide che riconosceva lrsquoattualitagrave dei fenomeni ma riteneva impossibi-le cogliere la natura delle cose Altri ancora hanno messo in discussio-ne lrsquoordinamento della realtagrave tra i pensatori occidentali moderni adesempio david hume ha contestato il principio di causalitagrave e GWFhegel ha rinnegato il principio di non-contraddizione

Certamente queste ipotesi speculative ndash che appaiono campate inaria a dir poco alle persone di buon senso ndash non si fondano sulla laquofilo-sofia implicitaraquo cioegrave su quellrsquoinsieme di conoscenze che ogni essereumano possiede sia pure in modo generico e irriflesso in cui laquoegrave possi-bile ravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagraveraquo3 e chelaquoproprio percheacute condivise in qualche misura da tutti dovrebbero costi-tuire come un punto di riferimento delle diverse scuole filosoficheraquo4

A differenza di molti altri pensatori alla ricerca di concezioni infe-licemente laquooriginaliraquo della realtagrave san Tommaso drsquoAquino ha scelto dirimanere fedele alla filosofia implicita la quale non egrave altro che la for-mulazione concettuale del senso della realtagrave ndash della bussola che gliesseri umani non possono non usare se vogliono orientare la propriavita in direzione del vero e del bene

obbedire alla realtagrave al fine di raggiungere la realizzazione piena earmoniosa dellrsquoesistenza umana ha non solo implicazioni pratiche maan che e soprattutto speculative Secondo la filosofia implicita laquola vo lontagrave e lrsquointelletto si includono a vicenda percheacute lrsquointelletto co -no sce la volontagrave e la volontagrave muove lrsquointelletto a conoscereraquo5 pertan-to cercare il proprio posto nellrsquoordine della realtagrave e occuparlo di buongrado richiede una conoscenza vera della realtagrave medesima

2「昔者莊周夢為胡蝶栩栩然胡蝶也自喻適志與不知周也俄然覺則

蘧蘧然周也不知周之夢為胡蝶與胡蝶之夢為周與」laquoXī zhě zhuāngzhōumegraveng wegravei huacutedieacute xǔxǔ raacuten huacutedieacute yě zigraveyugrave shigrave zhigrave yǔ Bugravezhī zhōu yě Eacuteraacuten jueacute zeacute quacutequacute raacuten zhōu yě Bugravezhī zhōu zhīmegraveng wegravei huacutedieacute yǔ huacutedieacute zhīmegraveng wegravei zhōu yǔraquo (莊子 zhuānGzǐ《莊子》Zhuāngzǐ 2 14)

3 FR 44 FR 45 STh I 16 4 ad 1

Ma che cosrsquoegrave la veritagrave ndash e che cosrsquoegrave la conoscenzanella storia del pensiero ci sono state diverse concezioni della

laquoveritagraveraquo Innanzitutto la veritagrave come evidenza che si manifesta siaattraverso la percezione sensoriale (la via riconosciuta dai filosofi em -pi risti) sia attraverso lrsquoilluminazione o la rivelazione religiosa (la viaprivilegiata da un punto di vista teologico) In secondo luogo la veritagraveco me conformitagrave ad unrsquoidea o ad una regola di condotta una nozioneenunciata da Platone e sviluppata da Kant come criterio epistemologicoIn terzo luogo la veritagrave come coerenza questa concezione apparvecon il movimento idealistico inglese nella seconda metagrave del XIX seco-lo ed ha avuto grande fortuna nella cultura occidentale Quarto laveritagrave come utilitagrave un punto di vista pragmatico molto affine allo spi-rito del capitalismo6 e tuttavia non estraneo al pensiero espresso nel-lrsquoantica storia dinastica cinese 《前漢書》Qiaacuten hagravenshū (Storia degliHan anteriori)ldquo實事求是rdquolaquoshiacute shigrave qiuacute shigraveraquo (laquocerca la veritagrave a partiredai fattiraquo)7

Tuttavia nessuna di queste concezioni riesce a cogliere il significatouniversale di laquoveritagraveraquo vale a dire ciograve che qualsiasi persona di ognitempo luogo e cultura spontaneamente intende nellrsquoudire questa parolandash in particolare quando si parla di laquoamore della veritagraveraquo San Tom ma sodrsquoAquino che ha amato la veritagrave nel modo piugrave alto e coinvolgente neha definito la nozione come adaequatio rei et intellectus laquoconformitagravedellrsquointelletto alla realtagraveraquo8

Tale conformitagrave si realizza attraverso lrsquoatto della conoscenza perastrazione (o laquointellettivaraquo o laquoastrattivaraquo) la quale consiste nel tra-durre le rappresentazioni sensibili delle cose in rappresentazioni con-cettuali ndash vale a dire in idee universali e coerentemente strutturate Setali idee corrispondono alla realtagrave la nostra conoscenza egrave vera ma sedeviano da essa sono (piugrave o meno) false in rapporto allrsquoestensionedella deviazione

194 A Olmi

6 Cf laquoVeritagraveraquo in DFil 9137 Cf laquoSeek truth from factsraquo in Wikipedia8 STh I 16 2

195VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

La conoscenza per astrazione egrave una forma di laquointenzionalitagraveraquo cioegravecome dice san Tommaso il laquotendere verso qualcosaraquo9 da parte dellamente ndash laquoquel tendere che egrave il carattere proprio dellrsquoagire e del movi-mento cioegrave del dinamismo in genereraquo10

oltre alla conoscenza astrattiva perograve lrsquoAquinate ha colto chiara-mente lrsquoesistenza di un altro genere di conoscenza il tendere-verso-lrsquoaltro-rimanendo-in-se-stessi che egrave tipico dellrsquoatto di volontagrave ed inparticolare dellrsquoamore

La duplice intenzionalitagrave convergente della conoscenza intellettivae dellrsquoamore rende possibile una comprensione della realtagrave ancor piugraveprofonda la conoscenza per connaturalitagrave (o conoscenza laquoaffettivaraquo)Questa modalitagrave conoscitiva non si attua attraverso lrsquoastrazione diconcetti da parte dellrsquointelletto ma nel rilevamento della laquorisonanzaempaticaraquo tra il soggetto conoscente e lrsquooggetto conosciuto lrsquooggettoviene colto attraverso lrsquoinclinazione del soggetto verso lrsquooggetto stes-so in virtugrave della laquoconnaturalitagraveraquo esistente tra di essi Se la conoscenzaastrattiva egrave paragonabile allrsquoatto del laquovedereraquo la conoscenza affettivaegrave paragonabile allrsquoatto del laquogustareraquo egrave operata sinergicamente dallrsquoin-telletto e dallrsquoaffetto dal laquocuoreraquo e dalla laquomenteraquo ndash in effetti egrave unalaquoconoscenza pienaraquo che coinvolge lrsquointera persona11

e cosigrave attraverso la nozione di conoscenza per connaturalitagrave lanozione di veritagrave potrebbe essere riformulata come laquola conformitagraveintelligente e amante dellrsquointera persona alla realtagraveraquo

oltre ad aver teorizzato le due modalitagrave conoscitive disponibili perlrsquouomo (la conoscenza per astrazione e la conoscenza per connaturalitagrave)lrsquoAquinate ha sperimentato personalmente la loro mutua relazione12

9 STh I-II 12 110 A CoLoMBo laquoIntenzionalitagraveraquo 147111 Cf drsquoAVenIA La conoscenza 141-14512 Sulle esperienze mistiche dellrsquoAquinate cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome de

Aquino Sullrsquoesperienza mistica avvenuta poco prima della morte (laquotutto ciograve cheho scritto egrave come paglia per me in confronto a ciograve che ora mi egrave stato rivelatoraquo) cf JA WeISheIPL Tommaso drsquoAquino 325

196 A Olmi

Affincheacute tale sinergia possa operare tuttavia egrave necessario fare un usopeculiare della ragione ndash cioegrave dellrsquolaquointelletto discorsivoraquo13 che nellrsquoan-tropologia tomista di derivazione aristotelica ma strettamente legata allafilosofia implicita distingue specificamente lrsquouomo dagli altri animali

Qui non egrave possibile usare semplicemente la ragione naturale cheriesce a cogliere i fondamenti della realtagrave e della conoscenza ma non egravein grado di elaborarli in strutture complesse di pensiero neacute egrave sufficien-te utilizzare la ragione scientifica che egrave rigorosa ma limitata al camporistretto delle evidenze logico-matematiche o sperimentali neacute bastaimpiegare la ragione filosofica che cerca di inquadrare la realtagrave in unavisione panoramica ma ndash nel caso in cui siano carenti lrsquoobbedienzaalla realtagrave e lrsquoamore per la veritagrave ndash non egrave in grado di situarsi in unaprospettiva intellettuale ed esistenziale sufficientemente penetrante

Al fine di acquisire la laquoconoscenza pienaraquo della realtagrave ndash intellettua-le ed affettiva al tempo stesso coinvolgente sia la laquomenteraquo sia illaquocuoreraquo ndash egrave necessario ricorrere alla ragione sapienziale che accom-pagnata dalla costante pratica della virtugrave alla ricerca del bene supre-mo cerca le cause piugrave alte delle cose e da queste ascende alla PrimaCausa quella laquoche tutti chiamano dioraquo14

Lrsquoaspirazione alla saggezza ha portato san Tommaso ad aprire ilcuore e la mente alla luce della divina Rivelazione e della grazia didio e ad ottenere la Sapienza divina dono dello Spirito Santo cheperfeziona la virtugrave della caritagrave e costituisce la piugrave alta forma di co no -scenza e di amore ndash la conoscenza attraverso lrsquoamore ndash raggiungibilesu questa terra15

13 Cf STh I 79 814 STh I 2 315 laquoldquoLa Sapienza egrave unrsquoemanazione della potenza di dio un effluvio genuino della

gloria dellrsquoonnipotente per questo nulla di contaminato in essa si infiltra Egrave unriflesso della luce perenne uno specchio senza macchia dellrsquoattivitagrave di dio eunrsquoimmagine della sua bontagraverdquo (Sap 725-26) ldquoessa in realtagrave egrave piugrave bella del sole esupera ogni costellazione di astri paragonata alla luce risulta superiore a questainfatti succede la notte ma contro la Sapienza la malvagitagrave non puograve prevalererdquo(Sap 729-30) ldquoMi sono innamorato della sua bellezzardquo (Sap 82)raquo (CCC 2500)

2 IL ReALISMo SAPIenzIALe neLLA SuMMA THeoLogiAe

nel corso della sua vita non molto lunga (nacque nel 1225 e morigravequarantanove anni piugrave tardi) san Tommaso drsquoAquino ha scritto mol-tissimo commenti sulla Sacra Scrittura commenti alle opere diAristotele scritti sistematici opuscoli omelie prolusioni ciascuno diessi contribuisce in vario modo e misura ad esprimere e a chiarificareil suo pensiero

Tuttavia una di queste opere egrave di particolare importanza vale adire la Summa Theologiae (o Summa Theologica) Scritta durante gliultimi anni di vita dellrsquoAquinate (1265-1274) essa egrave rimasta incom-piuta e oggi egrave unanimemente considerata uno dei piugrave grandi e influen-ti capolavori della letteratura occidentale

La Summa venne originariamente concepita come un libro di testoper gli studenti di teologia cattolica In realtagrave questo libro non solo egraveuna sintesi di dottrine teologiche e un esempio di corretto uso dellaragione in ambito religioso esso egrave anche una guida per progredire spi-ritualmente lungo la laquoVia del realismo sapienzialeraquo

Questo percorso che conduce direttamente a dio egrave aperto a chiun-que anche a coloro che hanno in mente lrsquoideale confuciano del -lrsquolaquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) Come Confucio san Tommaso potrebbeaver detto laquoChi al mattino ode parlare della Via giunta la sera potragraveanche morireraquo16 non egrave una coincidenza notevole che san Tommasosia morto dopo aver misticamente sperimentato il compimento finaledi tutti gli sforzi della sua vita17

La disposizione obbedienziale nei confronti della realtagrave ndash la docilefedeltagrave allrsquoordine della creazione ispirata dalla filiale reverenza verso ilCreatore ndash egrave rivelata chiaramente dalla sua concezione dellrsquoessereSecondo san Tommaso lrsquolaquoessereraquo non consiste semplicemente nel lrsquolaquoe -si stereraquo ma piuttosto nel possedere un certo grado di perfezione Cosigravementre lrsquolaquoesistereraquo ha solo due valori di veritagrave (una cosa o esiste onon esiste) ci sono innumerevoli gradi dellrsquolaquoessereraquo percheacute ci sono

197VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

16 ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) IV 817 Cf G de ToCCo Ystoria sancti Thome 162

innumerevoli gradi di perfezione una pietra laquoegraveraquo meno di una piantauna pianta laquoegraveraquo meno di un animale un animale laquoegraveraquo meno di una per-sona umana una persona umana laquoegraveraquo meno di un angelo e tutto ciograveche esiste laquoper partecipazioneraquo laquoegraveraquo infinitamente meno di dio ndash lrsquoes -se re laquoper essenzaraquo la sorgente increata di ogni perfezione creata18

Perciograve tutto ciograve che esiste egrave completamente laquoaltroraquo da dio19 ma altempo stesso e in un significato diverso prende parte alla sua infinitaperfezione Chi vive lrsquoesperienza del sacro conosce laquoper connaturalitagraveraquola partecipazione delle perfezioni limitate degli esseri alla perfezioneillimitata dellrsquoessere supremo facendo uso della laquoretta ragioneraquo ndash delsenso della realtagrave e della filosofia implicita ndash la conosce laquoper astrazio-neraquo e puograve trarre da tale conoscenza un inquadramento teoretico del-lrsquointera realtagrave

La Summa Theologiae delinea questo inquadramento nella formaciclica dellrsquoexitus e del reditus tutte le cose provengono da dio lasuprema origine e ritornano a Lui il fine ultimo nella Parte I lrsquoatten-zione egrave focalizzata su dio in se stesso (i suoi attributi e le sue opera-zioni) e sullrsquolaquouscitaraquo delle creature da Lui La Parte II descrive in det-taglio la laquoVia delle virtugraveraquo che occorre seguire per ritornare a dio Mapoicheacute nessuno facendo affidamento solo sulle proprie capacitagrave rie-sce a vivere una vita perfettamente morale era conveniente che venis-se gettato un ponte tra dio e lrsquoumanitagrave che dio si facesse uomoPertanto la Parte III della Summa egrave dedicata alla vita di Gesugrave Cristo

Lrsquoamore della veritagrave che distingue la persona dellrsquoAquinate egrave parti-colarmente evidente nel processo di ragionamento da lui seguito nelcostruire la sua cattedrale di pensiero

Innanzitutto dopo aver fondato la Summa sulla roccia della filoso-fia laquoimplicitaraquo ndash sugli universali e universalmente riconosciuti e rico-noscibili princigravepi della realtagrave ndash san Tommaso procede con le suelaquoesplicitazioniraquo collocando queste veritagrave primarie nella prospettivadella metafisica aristotelica Cosigrave facendo egli ha tradotto la presasulle cose stringente ma solo intuitiva propria della filosofia implici-

198 A Olmi

18 Cf A oLMI laquoSenso della realtagraveraquo 15719 Cf R oTTo Das Heilige

199VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

ta in una visione sistematica della realtagrave la quale espressa in un lin-guaggio formale e rigoroso merita pienamente il titolo di laquoscienzaraquo

Tutti i trattati della Summa ndash che spaziano dalla teologia alla co smo -logia dallrsquoangelologia allrsquoantropologia dallrsquoetica alla religione dallacristologia alla soteriologia ndash hanno lo stesso carattere di scientificitagraveassai diverso ovviamente da quello della scienza moderna ma superio-re ad esso nella misura in cui lrsquooggetto di studio della laquoscienzaraquo tomistaegrave superiore alla dimensione puramente materiale della realtagrave un oggettodi studio che merita di essere coltivato con amore se si crede ndash comeaveva creduto Aristotele prima di san Tommaso ndash che

niente impedisce che quanto di sua natura egrave piugrave certo sia menocerto relativamente a noi ciograve dipende dalla debolezza della nostramente la quale al dire di Aristotele laquodinanzi alle cose piugrave evidentidella natura egrave come lrsquoocchio della civetta davanti al soleraquo []nonostante ciograve un minimo che si possa avere di conoscimentodelle cose piugrave alte egrave molto piugrave desiderabile della conoscenza piugravesicura di quelle inferiori come afferma il Filosofo20

nella laquoVia del realismo sapienzialeraquo indicata da san Tommaso eda lui percorsa lrsquoobbedienza alla realtagrave e lrsquoamore della veritagrave prelu-dono allrsquoaspirazione alla sapienza lrsquoultimo gradino della scala checonduce al raggiungimento del fine ultimo della vita umana

Tale nobile aspirazione ndash la piugrave nobile di tutte in effetti ndash si mani-festa in duplice modo nella Summa Theologiae Si puograve trovare di essaunrsquoindicazione implicita attraverso il procedimento conoscitivo adot-tato dallrsquoAquinate di fronte agli snodi cruciali del suo percorso teoreti-co un procedimento che non si identifica neacute con lrsquoanalisi che operaper scomposizioni e ricomposizioni neacute con la sintesi che elimina ledistinzioni tra i suoi oggetti di conoscenza neacute con la dialettica (in sen -so hegelo-marxista) che mette ogni cosa in contraddizione con unrsquoal-tra ndash bensigrave con lrsquoanalogia che conosce la realtagrave attraverso le somi-glianze tra i diversi aspetti di essa Il procedimento conoscitivo analo-

20 STh I 1 5 ad 1

gico richiede lrsquouso della ragione sapienziale che ascende alle causepiugrave alte di tutto ciograve che esiste e che mette in opera una laquoidentificazio-ne intenzionaleraquo non solo astrattiva e intellettuale ma anche affettivae laquoconnaturaleraquo

Inoltre si possono trovare nella Summa numerose manifestazioniesplicite dellrsquolaquoaspirazione alla sapienzaraquo che muoveva il suo autoreAd esempio nella Questione 1 della I Parte che egrave unrsquointroduzioneallrsquointera opera si afferma chiaramente che la laquosacra dottrinaraquo ndash lostudio di dio condotto per mezzo della ragione e della fede ndash laquofra tuttele sapienze umane egrave sapienza in sommo grado e non giagrave in un sol ge -nere di oggetti ma assolutamenteraquo21 e nella Parte II-II Questione 45san Tommaso afferma che la sapienza ndash per cui egrave fatta laquola parte supe-riore della ragioneraquo22 ndash egrave non solo una virtugrave intellettuale ma il piugrave altodei doni dello Spirito Santo che laquoegrave piugrave eccellente della virtugrave intellet-tuale della sapienza percheacute raggiunge dio piugrave da vicino cioegrave medi-ante una certa unione dellrsquoanima con luiraquo23

3 LA SuMMA THeoLogiAe CoMe FonTe dI ISPIRAzIonee PARAdIGMA dI PenSIeRo de iL veRo SigniFiCATo

Di laquoSignoRe DeL CieLoraquo

A uno sguardo superficiale san Tommaso drsquoAquino ha ben poco ache fare con P Matteo Ricci della Compagna di Gesugrave (1552-1610)di fatto il primo egrave stato un uomo del medioevo mentre il secondoappartiene allrsquoinizio della modernitagrave il primo egrave stato un teologo spe-culativo che ha trascorso la sua intera vita tra Italia e Francia mentreil secondo egrave stato un missionario arrivato a Macao allrsquoetagrave di trentrsquoannicon lrsquointenzione di laquofondare il cattolicesimo a Pechino ed in Cinaraquo24il primo egrave stato universalmente riconosciuto come un maestro del pen-

200 A Olmi

21 STh I 1 622 STh II-II 45 323 STh II-II 45 3 ad 124 Cf G CRIVeLLeR Matteo Ricci 57

201VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

siero filosofico e teologico mentre il secondo egrave stato altamente stimato(specialmente in Cina) ma anche male interpretato e frainteso (spe-cialmente in occidente)

Tuttavia P Matteo Ricci egrave stato uno di coloro che hanno mostratocon maggiore efficacia il valore del pensiero tomista al fine di stabili-re un dialogo sapienziale con gli appartenenti a universi culturaliestranei a quello occidentale Il gesuita maceratese ha mostrato la laquoViadel realismo sapienzialeraquo agli intellettuali cinesi (i laquoletteratiraquo 儒 ruacute)presentandola come il percorso piugrave efficace per giungere alla com-prensione della Rivelazione cristiana e della sua promessa di salvezza

Ricci ha composto un gran numero di scritti con lrsquointento di laquorettifi-careraquo ndash nel duplice senso della laquoretta ragioneraquo occidentale e del confu-ciano 正名 zhegraveng miacuteng (laquorettificazione dei nomiraquo)25 ndash il pensiero deisuoi interlocutori cinesi e di guidarli di fronte alla Veritagrave suprema ilmistero del dio rivelato Tra di essi il piugrave significativo puograve essere con-siderato《天主實義》Tiānzhǔ shiacuteyigrave (il vero significato di laquoSignore delCieloraquo) ndash altrimenti detto Catechismo ndash pubblicato a Pechino nel 1603

Leggendo questo libro che egrave un lungo dialogo tra un LetteratoCinese (中士 zhōngshigrave) e un Letterato occidentale (西士 Xīshigrave) nonsi incontrano mai neacute il nome di san Tommaso drsquoAquino neacute citazioniesplicitamente tratte dalle sue opere Tuttavia la prospettiva generalela struttura filosofico-teologica lo stile di pensiero del Letteratooccidentale ndash vale a dire dello stesso Ricci ndash sono straordinariamentesimili a quelli dellrsquoAquinate in particolare come appaiono nellaSumma Theologiae

La vicinanza del Catechismo ricciano al capolavoro tommasianoemerge innanzitutto dalla concezione del Signore del Cielo (cioegrave didio) la cui natura laquoegrave la piugrave perfetta la piugrave completa la piugrave degna dionore non puograve essere scrutata dalla mente dellrsquouomo neacute puograve essereparagonata ai diecimila esseriraquo26 ndash come egrave chiaramente affermato dallaParte I Questione 4 della Summa

25 Cf ConFuCIo孔夫子 KǒnG Fūzǐ《論語》Luacutenyǔ (Dialoghi) 13 326 Cf vSSC 97

I riferimenti di Ricci agli attributi divini che compaiono in diverseparti del dialogo non seguono lrsquoesposizione sistematica del trattato De Deo uno della Summa (Parte I Questioni 2-26) nondimeno i conte-nuti concettuali del Catechismo ricciano ndash con specifico riferimento agliattributi della perfezione27 della bontagrave28 dellrsquoubiquitagrave29 dellrsquoimmutabi-litagrave30 dellrsquoeternitagrave31 dellrsquounitagrave32 dellrsquoonniscienza33 dellrsquoonnipotenza34della beatitudine35 ndash sono molto vicini alla trattazione tommasiana

Anche la dimostrabilitagrave dellrsquoesistenza di dio in un senso che riman-da alla Parte I Questione 2 della Summa egrave affermata dal gesuita mace-ratese ndash che parla di laquoevidenzaraquo36 ma poi percorre le classiche laquocinquevieraquo tommasiane in particolare la seconda37 la terza38 e la quinta39prese quasi letteralmente dalla Parte I Questione 2 Articolo 2

La descrizione che il Catechismo fa della realtagrave ndash alla quale P Mat teoRicci come san Tommaso drsquoAquino vogliono fermamente obbedire ndashcomprende sia il Creatore sia le creature esseri spirituali esseri uma -ni esseri puramente materiali Tale presentazione egrave articolata secondole categorie della metafisica aristotelico-tomista alcune di esse ndash ladottrina delle quattro cause le coppie concettuali essere-essenzasostanza-accidente genere-specie ndash appaiono numerose volte negliinterventi del Letterato occidentale40

202 A Olmi

27 Cf vSSC 97 15728 Cf vSSC 6129 Cf vSSC 5830 Cf vSSC 6031 Cf vSSC 42 5932 Cf vSSC 3 49033 Cf vSSC 6134 Cf vSSC 6135 Cf vSSC 6236 Cf vSSC 2837 Cf vSSC 4038 Cf vSSC 3439 Cf vSSC 31 38240 Cf vSSC 45-47 83 423

203VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Lrsquoantropologia ricciana in particolare egrave modellata sul trattato Dehomine della Summa (Parte I Questioni 75-102) essa segue da vicino ciograveche lrsquoAquinate dice sullrsquoanima umana e la sua spiritualitagrave le sue facoltagrave(particolarmente lrsquointelletto e la volontagrave) le sue passioni41

oltre alla disposizione ad obbedire alla realtagrave anche il profondo amoretommasiano della veritagrave egrave pienamente condiviso dal dialogante occidenta-le del Catechismo Riferendosi implicitamente al testo della Summa egliricorda al suo interlocutore cinese la netta distinzione tra il vero e ilfalso42 lrsquoimpossibilitagrave che due opposte veritagrave possano coesistere43 lanecessitagrave che le parole concordino con le azioni per essere credibili44 difronte a una certa esitazione da parte del Letterato Cinese ad ammetterelrsquoinfondatezza di quelle concezioni tradizionali che sembrano non concor-dare con la ragione naturale il Letterato occidentale a un certo puntoesclama (con una veemenza piuttosto sorprendente in un dialogo in stilecinese) laquoPossiamo continuare a disquisire avanti e indietro ma Lei nonsaragrave in grado di sfuggire alla veritagraveraquo45

In accordo con lrsquoantropologia e la filosofia della mente di de ri va zionearistotelico-tomista46 il Catechismo tiene la ragione umana ndash lrsquolaquointelletto di -scorsivoraquo47 ndash nella piugrave alta stima Egrave la ragione che fa chiarezza48 che di -stingue il vero dal falso49 che permette alla persona di conformarsi alla real -tagrave ndash vale a dire di conoscere la veritagrave e inoltre malgrado i suoi limiti egrave pro -prio la ragione che permette agli esseri umani di cogliere qualcosa di ve ro sudio e di aprire le menti e i cuori alla luce della Rivelazione laquoMal gra do lanostra cognizione cosigrave scarsa del Signore del Cielo il vantaggio di conosce-re questo poco egrave decisamente superiore al sapere molto di altre coseraquo50

41 Cf vSSC 23-24 96 133-134 141-142 147 150-151 164 192 425 449 47542 Cf vSSC 25 STh I 2 2 I 12 243 Cf vSSC 49444 Cf vSSC 21845 vSSC 9346 Cf STh I 7947 Cf STh I 29 3 ad 4 II-II 49 5 ad 348 Cf vSSC 6949 Cf vSSC 75 22050 Cf vSSC 15 STh I 1 5 ad 1

204 A Olmi

Alla ricerca della veritagrave su dio la ragione indaga se le pretese deitentativi umani di avvicinarsi al divino (cioegrave le religioni) siano giusti-ficate o meno Certamente laquoegrave meglio discutere che odiare egrave meglioragionare che discutereraquo51 ed egrave precisamente in questo spirito dibenevolenza che il Letterato occidentale mostra al Letterato Cinesetutte le incoerenze e le contraddizioni che le Tre Religioni (daoismobuddhismo neo-confucianesimo) manifestano alla retta ragione Taleconfutazione egrave condotta per mezzo del medesimo apparato concettualeusato nella Summa Theologiae comprendente alcuni princigravepi fonda-mentali della filosofia implicita52 categorie metafisiche e morali53 ealcune veritagrave della Rivelazione cristiana54

dopo aver attraversato le elevate regioni della docile obbedienzaalla realtagrave e del profondo amore della veritagrave la Via indicata dalLetterato occidentale giunge al piugrave elevato picco della sapienza chelrsquouomo non puograve raggiungere solo grazie ai suoi sforzi ma che gliviene offerto in dono da dio P Matteo Ricci mettendo a frutto comepochi altri la lettura della Summa conduce il Letterato Cinese delCatechismo ndash attraverso lrsquoamichevole e paziente guida del Letteratooccidentale ndash dal nobile ideale della sapienza umana allrsquoideale supre-mo della Sapienza divina

Allrsquoinizio del dialogo il Cinese presenta il paradigma laquonaturaleraquodella sapienza secondo la propria cultura

La ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vita che gliegrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animale certamentedeve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfezionamento di seacutepuograve essere considerato un uomo nobile [君子 jūnzǐ] altrimenti malgra-do abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino [小人 xiǎoreacuten]55

51 Cf vSSC 6952 Cf vSSC 130 223-237 245-248 264 266 268-280 282 284 286-288 291-293

296 298-300 497-501 510-51653 Cf vSSC 84-85 89-91 96 98 190 198-201 203-206 239-242 253 295 332 337 36654 Cf vSSC 485-48655 vSSC 16

205VI ndash San Tommaso drsquoAquino e P Matteo Ricci

Alla fine avendo percorso a lungo la Via della ragione sapienzialeegli prende atto che tale cammino conduce a Gesugrave Cristo colui ilquale egrave egli stesso la Via la Veritagrave e la Vita ndash colui nel quale tutti gliitinerari sapienziali cosigrave faticosamente tracciati dalle culture (occiden-tale e cinese comprese) nel corso della storia umana trovano la loroprima origine e il loro ultimo fine Chiunque si renda conto di ciogravedeve agire di conseguenza percheacute

chi conosce la Via ma non si mette in cammino egrave doppiamente col-pevole e anche la sua conoscenza finisce per diminuire Egrave comeavviene quando qualcuno mangia se non riesce a digerire non soloil cibo non lo nutriragrave ma gli recheragrave danno Chi cerca di mettere inpratica ciograve che ha conosciuto egrave come se aumentasse lrsquoabilitagrave e ilsapere e accrescesse la propria forza per terminare il percorso cheancora gli rimane56

56 vSSC 444

Vii

laquoIl prImo prIncIpIo dI tutto lrsquoagIre umano

egrave la ragIoneraquo ragIone e vIrtugrave secondo

san tommaso drsquoaquIno e p matteo rIccI

1 lA MiSSiOne SAPienziAle Di P MATTeO RiCCi

Padre Matteo Ricci Si (Macerata 1552-Pechino 1610) egrave stato op -por tunamente chiamato laquolrsquoapostolo della Cinaraquo1 San Giovanni Paoloii ha espresso laquoprofondo apprezzamentoraquo per la sua figura attribuen-dogli il ruolo di laquoponteraquo tra le civiltagrave occidentale e cinese laquonel lorosforzo di tradurre il messaggio della fede in termini comprensibili allacultura del loro temporaquo2 il papa emerito Benedetto XVi lo ha descrit-to come laquoun caso singolare di felice sintesi tra lrsquoannuncio del Vangeloe il dialogo con la cultura del popolo a cui lo si porta un esempio diequilibrio tra chiarezza dottrinale e prudente azione pastoraleraquo3 papaFrancesco lo ha indicato come esempio della virtuosa fiducia che biso-gna nutrire verso gli amici4 Ricci laquofu il primo europeo ad essere ricor-dato e citato in una storia dinastica [cinese]raquo5 ed laquooggi egrave piugrave cono-sciuto in Cina che non in italiaraquo6 e nellrsquointero Occidente

Oltre a missionario e sinologo fu matematico scrittore astronomogeografo musico e crsquoegrave addirittura chi gli ha attribuito quattro di -pinti su tela raffiguranti paesaggi della campagna attorno Pe chi no

206 SD 652 (2020) pp 206-231

Versione riveduta e tradotta in italiano dellrsquoarticolo pubblicato con il titololaquoldquoReason is the first principle of all human actsrdquo Reason and Virtue according toSt Thomas Aquinas and Matteo Ricciraquo Lumen 7 (2019) 1

1 Cf O GenTili Lrsquoapostolo della Cina2 Cf GiOVAnni PAOlO ii laquoDiscorsoraquo 2723 BeneDeTTO XVi laquoPreghiere e stimaraquo 84 FRAnCeSCO Messaggio 25 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 336 P CORRADini laquoAttualitagrave dellrsquooperaraquo 32

Egrave indubbio che il suo successo sia dovuto oltre che laquoa un miraco-loraquo come scrisse e alle strategie di inserimento anche alle straor-dinarie capacitagrave personali fu a nanjiang per esempio che invitatoa un convivio e fattosi scrivere quattrocento o cinquecento ideo-grammi senza alcuna connessione logica riuscigrave a ripeterli prima inordine e poi a rovescio destando immenso stupore7

nondimeno malgrado le numerose espressioni di stima che le sonostate tributate lrsquoopera di Ricci egrave stata sempre accompagnata da incom-prensioni ed equivoci il primo di essi avvenne ad opera dei cinesisuoi contemporanei a causa della loro radicata xenofobia il secondofu causato dalla stessa Chiesa la cosiddetta laquocontroversia dei riti cinesiraquosorta sotto il pontificato di Gregorio XV agli inizi del Seicento a pro-posito della compatibilitagrave o meno con la fede cattolica di alcune ceri-monie tradizionali allora in uso in Cina8 venne chiusa solo nel 1939sotto il pontificato di Pio Xii9 Altri gravi fraintendimenti ebberoluogo in seguito e sono tuttora in corso Alcuni lo hanno accusato diaver agito in mala fede simulando di aderire alle dottrine confucianeper fare schermo alle proprie vere intenzioni10 altri hanno parlato dilui come di un astuto laquostratega missionarioraquo11 altri hanno ritenuto chela sua critica alle religioni cinesi non fosse supportata da unrsquoadeguataconoscenza di esse12 altri ancora lo hanno considerato esclusivamentecome un laquomediatore culturaleraquo nel senso piugrave riduttivo del termine13

il fatto che la Cina non si sia convertita al cattolicesimo e che intutta lrsquoAsia lrsquoevangelizzazione abbia avuto successo solo in presenzadi culture inferiori o di un forte grado di pressione coloniale14 pro -

207VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

7 P OlMi laquoRicci Matteo (i)raquo 1568 C SAnTini laquoil Compendium Actorum Pekinensiumraquo 1159 Cf SACRA COnGReGATiO De PROPAGAnDA FiDe Plane compertum est 24-26

10 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 3111 Cf JW WiTek laquoThe Missionary Strategyraquo 33-5512 Cf M FeRReRO The Cultivation of Virtue 4513 Cf F Di GiORGiO laquoil dialogo di Padre Matteo Ricciraquo 33-3414 Cf P BeOniO-BROCChieRi laquoStrategia missionariaraquo 43

A Olmi208

verebbe lrsquoesistenza di unrsquointima contraddizione tra ragione e fede nonsolo nellrsquoattivitagrave missionaria di P Matteo Ricci ma in tutta lrsquooperaevangelizzatrice della Chiesa Secondo questi critici solo la ricerca diuna laquocivile conversazioneraquo15 tra esseri umani appartenenti a culture ea societagrave diverse potrebbe essere considerata lrsquoelemento positivo eduraturo dellrsquoopera ricciana e di quei missionari che ne seguirono lrsquoe-sempio Al contrario aver cercato di diffondere lrsquoannuncio cristianocon la sua pretesa di validitagrave universale egrave stato un elemento falli-mentare e negativo dellrsquoimpresa di Ricci come lo egrave in generale del-lrsquoattivitagrave missionaria della Chiesa16

Sono fondate tali critiche Sembrerebbe di no la laquoragione univer-saleraquo ndash costante antropologica che caratterizza lrsquoessere umano inquanto tale rimanendo invariata in ogni cultura e in ogni periodostorico ndash conduce alle soglie della fede cristiana e costituisce in uncerto senso la sua premessa e il suo fondamento Ciograve non solo da unpunto di vista puramente speculativo attraverso inferenze tratte cor-rettamente dai primi princigravepi della conoscenza ma anche e soprattut-to nellrsquoesercizio della morale come afferma il letterato Cinese nelCatechismo ricciano laquoho sentito dire che agire in accordo con laragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offendere la ragione egrave unmale ed egrave chiamato vizioraquo17

Queste parole esprimono la convinzione di fondo che ha animato lamissione di Ricci il vero sapiente non puograve non arrivare a credere in Dioe alla sua rivelazione in Gesugrave Cristo ma si egrave sapienti solo se si egrave virtuosie si egrave virtuosi solo se si vive seguendo i dettami della ragione laquoBe ne vo -len za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo18 afferma il letterato Occidentale nel Catechismo e il suointerlocutore concorda ricordando come nei tempi antichi gli studiosicinesi studiassero le opere dei sapienti diventando sapienti a loro volta19

15 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XiX16 Cf F MiGnini laquoPrefazioneraquo XViii17 VSSC 33018 VSSC 425 19 Cf VSSC 445

209VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

Unrsquoelevatissima concezione della sapienza piugrave orientata verso lasaggezza (possesso delle virtugrave morali) che non verso la scienza (posses-so delle virtugrave intellettuali) era universalmente diffusa tra gli intellettualicinesi Come dice il letterato Cinese allrsquoinizio del Ca te chi smo

la ricerca della perfezione di seacute egrave un obiettivo considerato da tutti diimportanza suprema Chiunque voglia essere allrsquoaltezza della vitache gli egrave stata donata e non voglia essere paragonato a un animalecertamente deve impegnarsi al massimo grado Chi riesce nel perfe-zionamento di seacute puograve essere considerato un uomo nobile altrimen-ti malgrado abbia altre doti rimarragrave un uomo meschino Riuscirenella virtugrave egrave la vera felicitagrave e la vera ricchezza la felicitagrave senza virtugravenon egrave autentica ma si fonda sulla tribolazione20

le espressioni laquouomo nobileraquo (君子 jūnzǐ) alla lettera laquofiglio disignoreraquo cioegrave laquouomo superioreraquo e laquouomo meschinoraquo (小人 xiǎoreacuten)alla lettera laquouomo piccoloraquo cioegrave laquouomo inferioreraquo indicano due figu-re antinomiche nella concezione confuciana dellrsquoessere umano ilprimo eccelle in virtugrave mentre i pensieri e le azioni del secondo sono dipoco valore percheacute non scaturiscono da una sincera ricerca della per-fezione morale lrsquoideale dellrsquolaquouomo nobileraquo egrave fondamentalmentequello dello studioso saggio e quindi del sapiente che si perfezionanella virtugrave arrivando cosigrave a una piena conoscenza del vero e delbuono le 五常 wǔ chaacuteng le Cinque Virtugrave Costanti della condizioneumana secondo Confucio21 sono confrontabili con le Virtugrave Cardinalidella Tradizione occidentale e come lrsquoantico saggio pagano greco oromano grazie allrsquoesercizio di una vita virtuosa era inclinato a riceve-re la proclamazione del Vangelo cosigrave avrebbe potuto avvenire perlrsquolaquouomo nobileraquo confuciano

20 VSSC 1621 esse sono la benevolenza (仁 reacuten) la rettitudine (義 yigrave) lrsquoappropriatezza (禮 lǐ)

la saggezza (智 zhigrave) la fedeltagrave (信 xigraven)

A Olmi210

Avendo riconosciuto lrsquoesistenza di un legame molto stretto trasapienza ragione e virtugrave prima di usarlo come un ponte per arrivarealla conoscenza delle veritagrave fondamentali su Dio ndash prerequisiti indi-spensabili alla proclamazione del Vangelo ndash era necessario stabilirenel corso del dialogo tra il letterato Occidentale e il letterato Cinesequali fossero le caratteristiche specifiche di tale legame Che cosrsquoegrave lasapienza che promuove lo sviluppo dellrsquoessere umano affincheacute agiscalaquosecondo ragioneraquo Che cosrsquoegrave la ragione dal cui laquorettoraquo funziona-mento dipende lrsquoesercizio della virtugrave e che cosrsquoegrave la virtugrave secondouna concezione universale che risulti accettabile sia dal punto di vistaoccidentale sia dal punto di vista cinese

2 lrsquoASPiRAziOne AllA SAPienzA COMe PUnTO Di PARTenzADel DiAlOGO

Dopo essere entrato nella Compagnia di Gesugrave nel 1572 il giovaneMatteo Ricci (nato a Macerata il 6 ottobre 1552) studiograve prima a Roma(1573-1577) poi a Coimbra (1577-1578) poi a Goa (1579-1582) egliricevette unrsquoeducazione di alto livello che laquocombinava [] il sapereumanistico del Rinascimento con gli studi scolastici del Medioevoraquo22la Ratio studiorum gesuita infatti laquoincludeva le materie umanistichequali letteratura storia e dramma accanto a quelle tradizionalmente reli-giose come la teologia e la filosofiaraquo23 il piano di studi comprendevaanche scienze come la matematica lrsquoastronomia la geografia la carto-grafia accanto a esercitazioni tecniche e allo sviluppo di abilitagrave manuali

il retroterra di questa formazione culturale ndash che differiva notevol-mente dai programmi degli studi ecclesiastici precedentemente invigore e la cui influenza andograve laquomolto al di lagrave delle istituzioni gesuitepercheacute fu visto come una lucida e coerente affermazione di idealimetodi ed obiettivi ampiamente condivisi dagli educatori dellrsquoldquoeuropa

22 G CRiVelleR Matteo Ricci 2623 G CRiVelleR Matteo Ricci 26

211VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

modernardquoraquo24 ndash rimase comunque la grande concezione aristotelico-tomista della realtagrave un punto di riferimento insostituibile per la Chiesacattolica e al tempo stesso unrsquoinsuperabile manifestazione del potereconoscitivo del pensiero occidentale

lrsquoarchitrave di tale concezione egrave lrsquoideale della sapienza concepitacome la disposizione della mente a conoscere la Veritagrave laquole veritagrave fon-damentali e non quelle settoriali le veritagrave metafisiche e non quellescientifiche le veritagrave attinenti la Realtagrave suprema e ultima e non lerealtagrave contingenti e relativeraquo25 Richiamandosi ad Aristotele sanTommaso drsquoAquino dice che debbono essere chiamati laquosapientiraquo

coloro che ordinano rettamente le cose e che le sanno ben governareecco percheacute tra le prerogative che si attribuiscono al sapiente ilFilosofo afferma che laquoegrave proprio del sapiente governareraquo Ma la rego-la o norma di quanto egrave ordinato a un fine deve desumersi dal finestesso poicheacute ogni cosa egrave disposta nel migliore dei modi quando egraveben ordinata al proprio fine essendo il fine il bene di ogni cosa26

e infatti

siccome spetta al sapiente ordinare e giudicare e siccome drsquoaltraparte si giudicano le cose ricorrendo alle loro cause superiori saragravein un dato genere sapiente colui che considera le cause supreme diquesto genere [] Colui dunque che considera la causa supremadellrsquouniverso che egrave Dio egrave il sapiente per eccellenza cosiccheacute aldire di S Agostino la sapienza egrave conoscenza delle cose divine27

in questa prospettiva la sapienza non si oppone alle scienze ma lesupera le abbraccia e le guida Secondo la visione ricciana della realtagravendash che coincide essenzialmente con la concezione che san Tommaso ha

24 JW OrsquoMAlley Introduction to Ratio Studiorum (tr it nostra)25 laquoSapienzaraquo in DEST 55026 CG i 127 STh i 1 6

A Olmi212

di Dio del mondo e dellrsquouomo ndash lo studio delle scienze naturali fiori-to con straordinario vigore agli inizi dellrsquoetagrave moderna non contrastain alcun modo con la ricerca della sapienza e anzi ndash attraverso laricerca delle cause parziali nei settori limitati della realtagrave ndash preparaallrsquoindagine della causa suprema che egrave Dio Perciograve mostrare ai cinesii procedimenti e i risultati della scienza moderna occidentale avrebbepotuto essere un modo efficace di condurli verso acquisizioni sapien-ziali ancora piugrave alte di quelle conseguite nel corso della loro pentamil-lenaria civiltagrave Come dice il gesuita maceratese in una lettera del 15febbraio 1609 al P Francesco Pasio Si

se gli potessimo insegnare le nostre scientie non solo havrebbono ariuscire in esse huomini molto eminenti ma anco per mezzo di essegli indurremmo facilmente alla nostra santa legge e mai si scorda-ranno di un beneficio sigrave grande del che anco habbiamo al presentemanifesto inditio poicheacute non havendo sin hora insegnato a loroaltra cosa che qualche puoco delle scientie matematiche e cosmo-grafia ce ne restano sigrave debitori che molte volte ho udito [dire] conmie orecchie a persone gravi che habbiamo aperto gli occhi alliCinesi che erano ciechi poi che diranno delle altre piugrave astrusecome sono le fisiche metafisiche teologiche e soprannaturali28

inoltre la sapienza non solo ha un valore intellettuale ma egrave di emi-nente importanza morale Egrave vero che al livello piugrave alto laquola sapienza egraveconoscenza delle cose divineraquo29 tuttavia la capacitagrave di ordinare e digiudicare propria della sapienza in quanto tale puograve essere attuataanche in campi ontologicamente subordinati laquorispetto al complessodella vita umana sapiente egrave lrsquouomo prudente che indirizza tutti gli attiumani al debito fine Di qui il detto dei Proverbi ldquola sapienza serveallrsquouomo di discernimentordquoraquo30

28 M RiCCi laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 febbraio 1609raquo 517-51829 STh i 1 630 STh i 1 6

213VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

nella sua componente speculativa la sapienza fornisce una co no -scen za della realtagrave che permette al conoscente di laquoidentificarsi inten-zionalmenteraquo con il conosciuto ma soltanto ad un livello intellettuale31in aggiunta a questo genere laquoastrattoraquo di conoscenza32 che guarda allarealtagrave ma rimane distaccata da essa crsquoegrave la conoscenza affettiva33 chelaquofa esperienzaraquo dellrsquooggetto conosciuto prendendo consapevolezza de -gli effetti da esso prodotti sulle facoltagrave appetitive del soggetto co no -scente Questa conoscenza per quandam connaturalitatem ndash in cui siattua la sinergia tra lrsquoapprensione intellettuale (la laquomenteraquo) e lrsquoinclina-zione appetitiva (il laquocuoreraquo) coinvolgendo lrsquointera persona ndash egrave il nucleodellrsquoaspetto morale della sapienza e rende il sapiente capace di speri-mentare la veritagrave della bontagrave e la bontagrave della veritagrave

Ricci sin dallrsquoinizio della sua permanenza in Cina si accorsequanto fosse congeniale agli uomini colti di quella terra ndash in particola-re ai letterati confuciani ndash tale elevata disposizione delle facoltagrave cono-scitive34 il cui linguaggio non appartiene allrsquounivocitagrave delle scienzema piuttosto alla plurivocitagrave delle arti e della poesia

lo studio approfondito e lrsquoesperienza diretta condussero rapida-mente il gesuita maceratese a farsi unrsquoidea piuttosto chiara delle qua-litagrave peculiari del popolo cinese egli riconobbe senza esitazioni il lorocarattere intelligente e pacifico laquola Cina egrave differentissima delle altreterre e genti perciocheacute egrave gente savia data alle lettere e puoco allaguerra egrave di grande ingegnoraquo35 in una lettera a P Pasio dieci anni piugravetardi egli confermava tale precedente giudizio

Sono i cinesi di bello ingegno naturale et acuto il che si vede benenersquo loro libri nersquo discorsi nelle vesti di tanto artificio che fanno enel governo di questa macchina che fa tanto stupire a tutto questo

31 Cf STh i 12 4 59 232 Cf STh i 85 533 STh i 1 6 ad 3 ii-ii 45 2 ob 234 Cf M RiCCi Della entrata 90 iD laquolettera al P Francesco Pasio S i 15 feb-

braio 1609raquo 518 52035 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 14 agosto 1599raquo 362

Oriente [] Sono anco inclinati alla pietagrave se bene ad altri pareragrave ilcontrario [] cominciando dal principio anticamente seguittero lalegge naturale assai piugrave intiera che nersquo nostri paesi e mille e cin-quecento anni inanzi era questa gente poco data allrsquoidoli e quei cheadorava per idoli non era gente tanto sciagurata come quei che inostri egittj Greci e Romani adororno ma gente che pensavanoessere molto virtuosa e di che contavano opre assai buone Anzi ilibri dersquo letterati che sono i piugrave antichi e di piugrave autoritagrave non dannoaltra adoratione che al cielo e alla terra e al Signore di essi e esa-minando bene tutti questi libri ritrovaremo in essi pochissime cosecontra il lume della ragione e moltissime conforme ad essa36

nella sua corrispondenza Ricci esprime spesso ottimismo riguardoalla conversione della Cina come appare ad esempio in una lettera alconfratello Girolamo Costa laquola gente per esser pacifica e di ingegnonon sta tanto aversa dalla veritagrave che udendo le ragioni della nostrasanta fegrave non si habbi a sottomettere ad essaraquo37

Consapevole di questo egli presentograve al lettore cinese delle suenumerose opere ndash non solo il Catechismo ma in particolare leVenticinque sentenze (《二十五言》 Egravershiacutewǔ yaacuten 1605) i Dieci capi-toli di un uomo strano (《畸人十篇》Jīreacuten shiacutepiān 1608) le Ottocanzoni per clavicembalo (《西琴曲意八章》 Xīqiacuten qǔyigrave bā zhāng1608) ndash argomentazioni intercalate con veritagrave sapienziali riguardantila superioritagrave della ragione38 la nobiltagrave della virtugrave39 il fine dellasapienza40 la bellezza della veritagrave41 la perfezione del bene42 lrsquoodio-

A Olmi214

36 M RiCCi laquolettera al p Francesco Pasio Si 15 febbraio 1609raquo 517-51837 M RiCCi laquolettera al p Girolamo Costa Si 15 ottobre 1596raquo 34438 Cf VSSC 23 25-26 37 69-70 93 117 168-169 201 239 330 333 35539 Cf VSSC 6 304-305 309 438 455 461-466 539 541 543 DCUS 3-15 159

175-189 331 333-33540 Cf OCMO 103 329 DCUS 97-99 M RiCCi利瑪竇 ligrave MǎDograveU 《二十五言》

Egravershiacutewǔ yaacuten (Venticinque sentenze) 10541 Cf VSSC 27 80 93 185 209 218 260 315 384 389 403 469 486 518 57242 Cf DCUS 183 311

sitagrave del male43 la necessitagrave dellrsquoascesi e dellrsquoautodisciplina44 lrsquoimpor-tanza dellrsquoarmonia e dellrsquoequilibrio interiore45 il valore del silenzio46la spiritualitagrave e la libertagrave dellrsquouomo47 i limiti e la fragilitagrave dellrsquoessereumano48 lrsquoesistenza e lrsquoimmaterialitagrave degli esseri spirituali49 lrsquounicitagravela bontagrave e gli altri attributi divini del Signore Supremo50

il primo libro scritto in cinese dal gesuita maceratese ndash il Trattatodellrsquoamicizia (《交友論》Jiāoyǒu lugraven) edito a nanchino nel 1595 ndash egraveuna raccolta di massime tratta dalla letteratura occidentale pagana ecristiana sul tema dellrsquoamicizia un luogo scelto per il suo valoresapienziale ampiamente riconosciuto sia in Occidente sia in Cina nelpensiero confuciano in effetti lrsquoamicizia egrave una delle Cinque Relazionifondamentali ndash oltre a quelle tra sovrano e suddito padre e figliomarito e moglie fratello maggiore e fratello minore ndash ed ha unrsquoimpor-tanza particolare percheacute completa e perfeziona le altre quattro alpunto tale che in sua assenza potrebbero scomparire il fine dellrsquoami-cizia egrave il raggiungimento della perfetta virtugrave irraggiungibile in solitu-dine scrivendo di questa veritagrave con cognizione di causa e testimo-niandola con la sua vita Ricci ha sollevato il dialogo con i suoi inter-locutori al livello della ragione sapienziale51

Persino nel Catechismo nel quale il dialogo tra il letterato Oc ci -den tale e il letterato Cinese egrave sorretto dalla ragione naturale ci sonoriferimenti che vanno al di lagrave dellrsquoorizzonte conoscitivo del sempliceuomo di buon senso lrsquoautore fa segno ad esperienze che sono accessi-

215VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

43 Cf VSSC 279 291 DCUS 16144 Cf VSSC 302-319 465 DCUS 69-81 155-173 175-189 31245 Cf VSSC 542 OCMO 329-331 335-337 DCUS 10746 Cf DCUS 111-15347 Cf VSSC 24 117-128 130-169 211 321 333-335 382-383 422-438 448 544

DCUS 17-3348 Cf VSSC 4-5 57 119-125 127 142 160 290 313 328 439 458 568 57949 Cf VSSC 170-20650 Cf VSSC 9 11 15 28 40-44 48-50 52-62 74 97 186 227 49351 Sul significato dellrsquoamicizia come chiave interpretativa dellrsquoopera missionaria di

Ricci cf Ch Shelke ndash M DeMiChele (ed) Matteo Ricci in China

bili soltanto a chi abbia un amore totalizzante per la veritagrave e combinila pratica della virtugrave con il desiderio di conoscenza52 Solo lrsquolaquouomonobileraquo fonda la sua vita sulla veritagrave mettendola al di sopra di tutto53pratica incessantemente la benevolenza che egrave la piugrave nobile dellevirtugrave54 e lrsquoessenza della giustizia55 considera la pratica della virtugrave e ilmiglioramento di seacute56 come obiettivi di suprema importanza57 le rela-zioni umane ideali in particolare lrsquoamicizia possono essere veramenteconosciute solo da coloro i quali le hanno sperimentate nella loro vita

nel contesto della prospettiva sapienziale condivisa con i suoiinterlocutori Ricci identifica e corregge gli errori e le superstizioni delbuddhismo del daoismo e del neo-confucianesimo vale a dire ledeviazioni dalla realtagrave di tali filosofie religiose Definendo se stessocome laquoconfuciano drsquoOccidenteraquo (西儒 Xīruacute)58 il gesuita maceratesesi pone non tanto al confine delle due civiltagrave ma al di sopra di esse ndashcollocandosi dal punto di vista delle veritagrave universali che laquopreparano ilterrenoraquo alla Rivelazione cristiana Cosigrave egli dimostra lrsquoirragionevo-lezza del panteismo (secondo il quale Dio e lrsquouomo condividerebberola medesima sostanza)59 del monismo materialistico (secondo il qualetutte le cose costituirebbero un solo corpo)60 della fede nella reincar-nazione61 della fede nella divinazione62 della negazione dellrsquoesisten-za di intenzioni nel comportamento umano63 dellrsquoottimistica fiducia

A Olmi216

52 Cf VSSC 2 3 11 16 27 162 16953 Cf VSSC 2754 Cf VSSC 452 45755 Cf VSSC 45156 Cf VSSC 16 305 454-45557 Cf VSSC 16 305 454-45558 Cf 利瑪竇ligrave MǎDograveU 《四元行論》 Sigraveyuacutean xigravenglugraven (Trattato sui quattro elementi) 16659 Cf VSSC 208 220-23760 Cf VSSC 239-25661 Cf VSSC 258-300 DCUS 241-24362 Cf DCUS 279-30563 Cf VSSC 322-378

nellrsquoumana capacitagrave di praticare la virtugrave64 del sincretismo tra buddhi-smo daoismo e neoconfucianesimo (conosciuto come laquole Tre Re li gio -ni non sono che unaraquo 三教合一 Sān Jiagraveo heacuteyī)65

3 lrsquoUSO DellA RAGiOne COMe STRUMenTO COnDiViSODi COnOSCenzA

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomista adottata da Ricci (checostituisce semplicemente la rigorizzazione dellrsquolaquoantropologia impli-citaraquo condivisa spontaneamente da tutti gli esseri umani salvo rielabo-razioni filosofico-ideologiche) la ragione nellrsquouomo non egrave una facoltagravedistinta dallrsquointelletto Si usano due nomi diversi per indicare la distin-zione dei loro atti laquosebbene lrsquointelletto e la ragione non siano facoltagravediverse tuttavia vengono denominati da atti diversi infatti il termineldquointellettordquo egrave desunto dallrsquointima penetrazione della veritagrave mentreldquoragionerdquo deriva dalla ricerca e dal processo discorsivoraquo66

le due grandi sfere della realtagrave ndash lrsquoessere e lrsquoazione ndash corrispondonoa due distinte modalitagrave della ragione la sfera dellrsquoessere egrave oggetto dellalaquoragione speculativaraquo che si esprime nella scienza (lo studio della natu-ra) e nella sapienza (inteso in questo senso specifico come lo studiodella metafisica) la sfera dellrsquoazione drsquoaltra parte egrave lrsquooggetto dellalaquoragione praticaraquo (ratio practica) che guida lrsquouomo in tutti i campi del-lrsquoagire in particolare nel campo della morale lrsquoam bi to della ragionepratica egrave suddiviso a sua volta in due lrsquoarea della produzione di cose ostrumenti (factibilia) che appartiene allrsquoarte e lrsquoarea dellrsquoautofor-mazione (agibilia) che appartiene alla morale in particolare laquoper lavita attiva non si esige qualsiasi forma di co no scen za pratica ma sola-mente quella che nelle cose agibili [in agibilibus] dirige le opere pro-prie della virtugrave morale Siffatta conoscenza egrave necessaria per la sceltache egrave ciograve di cui tratta la virtugrave moraleraquo67

217VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

64 Cf VSSC 48765 Cf VSSC 510-51866 STh ii-ii 49 5 ad 367 In III Sent 35 1 3 2 (cit in DEST 513)

Al fine di superare le differenze culturali nellrsquouso della ragioneche avrebbero potuto costituire un ostacolo insormontabile nel suotentativo di dialogo con gli intellettuali cinesi su argomenti come laricerca della felicitagrave lrsquoesistenza di Dio la Rivelazione cristiana Riccisi pone al di sotto di tali differenze cercando per quanto possibile difondare il suo discorso sui primi princigravepi della conoscenza e dellamorale che strutturano la ragione universale e la cui validitagrave potevaessere immediatamente riconosciuta dai suoi interlocutori lrsquoAquinatedice di questi princigravepi

il ragionamento sta allrsquointellezione come il moto sta al riposo [giagraveconseguito] o come lrsquoacquisizione sta al possesso lrsquouna cosaappartiene allrsquoessere perfetto lrsquoaltra a quello imperfetto e poicheacute ilmoto procede sempre da qualche cosa di immobile per terminare aqualche cosa di fisso abbiamo che il raziocinare umano secondo ilmetodo di indagine o di invenzione parte da semplici intuizioniquali sono i primi princigravepi e finalmente ritorna [col metodo dedutti-vo o] per via di giudizio ai primi princigravepi alla cui luce esamina leconclusioni raggiunte68

le veritagrave che costituiscono tale laquoconoscenza originariaraquo si basanosullrsquoevidenza cioegrave sulla laquopresenza di una realtagrave che si dagrave in modochiaro ed inequivocabileraquo69 non derivano da particolari riflessioni sul-lrsquoesperienza bensigrave sullrsquoesperienza nella sua immediatezza ndash sebbenemediata da inferenze intuitive esse laquosono patrimonio di tutti sonouniversali nel tempo e nello spazio sono una costante in mezzo a tuttele variabili di cultura e condizioni sociali come sono pure una co stan -te attraverso tutte le variazioni (progressi e involuzioni) delle capacitagraveintellettive individualiraquo70 Ogni catena di ragionamento parte da esseogni argomentazione tacitamente le assume anche coloro che le ne ga -no si riferiscono almeno implicitamente ad esse percheacute egrave impossibileorientarsi nella realtagrave senza il loro aiuto

A Olmi218

68 STh i 79 869 A llAnO Filosofia della conoscenza 4470 FSC 37

naturalmente poicheacute i primi princigravepi della ragione naturale sono icriteri definitivi di ogni dimostrazione essi non possono essere dimo-strati Come dice Aristotele a proposito del piugrave evidente di essi ilprincipio di non-contraddizione

Certuni [] pretendono che si dia dimostrazione anche di questoma tale loro pretesa egrave effetto della loro impreparazione giaccheacute egravesegno di impreparazione il non saper riconoscere di quali cose sidebba cercare dimostrazione e di quali no difatti egrave senzrsquoaltroimpossibile che si dia dimostrazione di tutte quante le cose (in talcaso infatti si andrebbe allrsquoinfinito e quindi neppure cosigrave si pro-durrebbe dimostrazione)71

A causa della loro natura intuitiva i primi princigravepi non possonoessere sistematizzati vale a dire definitivamente sistemati in una seriedi proposizioni formalmente espresse invero nella storia della filoso-fia occidentale sono stati piugrave numerosi i tentativi di negarli o di igno-rarli cercando futilmente di trovare nuovi punti di partenza al pensie-ro umano che non i tentativi di esplorarli in tutta la vastitagrave delle loroimplicazioni72

Agli inizi del XX secolo Reacuteginald Garrigou-lagrange redasse unalista non esaustiva ma indicativa dei primi princigravepi della ragionenaturale innanzitutto si trova il principio di identitagrave laquociograve che egrave egrave ciograveche egraveraquo ovvero laquoogni cosa egrave identica a se stessa e differente dallealtreraquo Al secondo posto si trova il principio di non-contraddizione laquoegraveimpossibile per qualcosa essere e non essere allo stesso tempo e nellostesso sensoraquo ovvero laquoaffermazioni contraddittorie non possonoessere vere nello stesso tempo e nello stesso sensoraquo Al terzo posto sitrova il principio di sostanzialitagrave laquociograve che esiste rimane lo stessomutando le modalitagrave di esistenzaraquo ovvero laquouna sostanza egrave diversa

219VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

71 Met iV 4 1006 a 5-972 Tra i grandi filosofi che negarono in modo piugrave o meno esplicito uno o piugrave dei

primi princigravepi della ragione naturale ci furono Reneacute Descartes David humeimmanuel kant Gottfried WF hegel Cf FSC 151-154

dalle sue proprietagraveraquo laquouna cosa in seacute devrsquoessere distinta dalle sue ca -ratteristicheraquo Al quarto posto si trova il principio di ragion drsquoesserelaquoogni essere ha la ragione della sua esistenza in se stesso o in qualco-srsquoaltroraquo Al quinto posto si trova il principio di causalitagrave laquoogni effettoha una causa (proporzionata)raquo Al sesto posto si trova il principio difinalitagrave laquoogni agente agisce in vista di un fineraquo Al settimo posto sitrova il principio di induzione laquola stessa causa nelle stesse condizioniproduce sempre il medesimo effettoraquo Allrsquoottavo posto si trova il prin-cipio della sinderesi (ovvero il primo principio della ragione pratica)laquoil bene devrsquoessere fatto e cercato il male devrsquoessere evitatoraquo73

la lista puograve variare leggermente sia nella formulazione letteraledei princigravepi sia nel loro ordinamento Antonio livi ad esempio hapreferito parlare di quattro laquocertezze originarie del senso comuneraquo (ilmondo lrsquoio la libertagrave Dio) prima dei fondamentali laquoprimi princigravepidel la conoscenzaraquo (non-contraddizione causalitagrave finalitagrave)74 San Gio -vanni Paolo ii ha formulato in modo sintetico ma estremamente ef -ficace lo stato attuale della riflessione sui primi princigravepi della ra gio nenaturale (e della realtagrave)

Egrave possibile riconoscere nonostante il mutare dei tempi e i progressidel sapere un nucleo di conoscenze filosofiche la cui presenza egravecostante nella storia del pensiero Si pensi solo come esempio aiprincipi di non contraddizione di finalitagrave di causalitagrave come purealla concezione della persona come soggetto libero e intelligente ealla sua capacitagrave di conoscere Dio la veritagrave il bene si pensi inoltread alcune norme morali fondamentali che risultano comunementecondivise Questi e altri temi indicano che a prescindere dalle cor-renti di pensiero esiste un insieme di conoscenze in cui egrave possibileravvisare una sorta di patrimonio spirituale dellrsquoumanitagrave Egrave come seci trovassimo dinanzi a una filosofia implicita per cui ciascuno sentedi possedere questi principi anche se in forma generica e non riflessa

A Olmi220

73 Cf R GARRiGOU-lAGRAnGe Le sens commun 105-11774 FSC 42-62

Queste conoscenze proprio percheacute condivise in qualche misura datutti dovrebbero costituire come un punto di riferimento dellediverse scuole filosofiche Quando la ragione riesce a intuire e aformulare i principi primi e universali dellrsquoessere e a far corretta-mente scaturire da questi conclusioni coerenti di ordine logico edeontologico allora puograve dirsi una ragione retta o come la chiama-vano gli antichi orthograves logos recta ratio75

P Matteo Ricci riconosce che i cinesi sono inclinati a fare uso dellarecta ratio76 nel loro regno laquofecero sempre molto caso di seguire intutte le loro opere il dettame della ragione che dicevano avere ricevutadal Cieloraquo77 egli ricorre frequentemente ai fondamenti della laquofiloso-fia implicitaraquo per dare corpo alle sue argomentazioni ciograve avviene inparticolar modo nel Catechismo Sin dallrsquoinizio del dialogo allorcheacuteil letterato Cinese chiede al letterato Occidentale di parlargli delSignore del Cielo questi risponde laquoCercherograve di spiegare la religionecattolica del Signore del Cielo per dimostrare che egrave la vera religionema [] prima di tutto presenterograve le ragioni su cui essa si fondaraquo78

il primo di questi princigravepi consiste nel riconoscimento dellrsquointellet-to-ragione come la facoltagrave caratteristica degli esseri umani laquoDi tuttele cose che distinguono lrsquouomo dagli animali nessuna egrave piugrave grandedella facoltagrave intellettiva [靈才 liacutengcaacutei] lrsquointelletto puograve distinguere ilgiusto dallrsquoerrato il vero dal falso ed egrave difficile ingannarlo con qual-cosa che non sia ragionevoleraquo79 Questa idea viene affermata piugrave voltedurante il dialogo

i letterati occidentali definiscono cosigrave lrsquolaquouomoraquo laquoun essere viventedotato di percezione e di ragioneraquo laquoessere viventeraquo lo distinguedai metalli e pietre laquodotato di percezioneraquo lo distingue dalle piante

221VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

75 FR 476 Cf M RiCCi Della entrata 9077 M RiCCi Della entrata 9078 VSSC 22 cf STh i 1 879 VSSC 23 cf STh i 76

laquodotato di ragioneraquo lo distingue dagli animali laquoragioneraquo discorsi-va [推論 tuī lugraven] ndash non intelletto intuitivo [明達 miacuteng daacute] ndash lodistingue dagli spiriti [] Per questo motivo diciamo che egrave lafacoltagrave di ragionare a determinare la specie propria dellrsquouomo chia-miamo la sua essenza laquonatura umanaraquo percheacute egrave diversa da quella ditutti gli altri esseri Benevolenza rettitudine rispetto saggezza pro-vengono soltanto dallrsquouso della ragione [推理 tuī lǐ]80

lrsquointelletto-ragione ha una fondamentale funzione conoscitiva

Ciograve che egrave dimostrato vero dallrsquointelletto [靈才 liacutengcaacutei] non puograveartificiosamente essere considerato falso Tutto ciograve che la ragione [理 lǐ] mostra essere vero non posso non riconoscerlo come verotutto ciograve che la ragione mostra essere falso non posso non ricono-scerlo come falso81 la ragione ha con lrsquouomo la stessa relazioneche il sole diffondendo ovunque la sua luce ha con il mondoAbbandonare i princigravepi accertati dallrsquointelletto e conformarsi alleopinioni altrui egrave come oscurare la luce del sole e cercare un oggettocon una lanterna82

la spiegazione degli insegnamenti del Signore del Cielo afferma illetterato Occidentale laquosaragrave basata sulla ragioneraquo83 e il letteratoCinese concorda pienamente percheacute ha laquosentito dire che agire inaccordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e che offenderela ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo84

e cosigrave attraverso lrsquouso della ragione i due interlocutori si propon-gono di raggiungere la veritagrave Ma quale veritagrave

Unrsquoevidenza Una regola o un concetto stabiliti a priori Un ra gio -namento esente da contraddizioni Qualcosa di utile in senso pragmatico

A Olmi222

80 VSSC 42581 Cf STh i 16 1-282 VSSC 25 cf STh i 16 1-283 VSSC 26 cf STh i 2 2 12 1284 VSSC 330

O invece la corrispondenza del pensiero alla realtagrave ndash la adequatio reiet intellectus di cui parla san Tommaso85

lrsquointero contesto del lavoro ricciano cosigrave come la formazione filo-sofico-teologica da lui ricevuta86 fanno segno a questrsquoultima conce-zione Anche il gesuita maceratese come tutti i tomisti crede che lastruttura relazionale della conoscenza comporti laquoda un lato lrsquointrinsecaluminositagrave o intelligibilitagrave dellrsquoessere e dallrsquoaltro la costitutiva apertu-ra o intenzionalitagrave dellrsquointelligenza umana allrsquoessere stesso il fruttodellrsquoincontro della mente con le cose egrave quello che primariamente siintende per ldquoveritagraverdquoraquo87 nel Catechismo il letterato Occidentale affer-ma che laquolrsquooggetto dellrsquointelletto egrave la veritagrave [真 zhēn] mentre lrsquooggettodella volontagrave egrave la bontagrave [好 hǎo]raquo88 e il letterato Cinese riconosce chelaquotutti gli uomini possiedono una mente capace di distinguere il giustodallo sbagliato il vero dal falso Chiunque non sia in grado di com-prendere questa veritagrave egrave come una persona che abbia smarrito le fon-damenta del pensiero [本心 běnxīn]raquo89

Tuttavia la veritagrave non egrave solo un atto mentale un esercizio dellrsquoin-telligenza essa scaturisce dallrsquoadattamento del pensiero e dellrsquointerapersona alla realtagrave il Catechismo stabilisce con decisione il valoreetico della veritagrave trovandosi cosigrave in piena armonia con lrsquoorientamentodella filosofia confuciana e cinese in generale90 il letterato Cinesecrede infatti che laquoin ogni discussione egrave essenziale porre la veritagrave al disopra di tutto [] lrsquouomo nobile fonda la propria vita sulla veritagrave insua presenza le si adegua in sua assenza fa opposizioneraquo91 e il

223VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

85 Cf STh i 16 2 CG i 5986 Sulla formazione umanistica e scientifica ricevuta da P Matteo Ricci cf M Re DAel li

Il mappamondo 15-60 M FOiS laquoil Collegio Romanoraquo 203-228 RA MARykSlaquoA Jesuitrsquos educationraquo 103-111

87 laquoVeritagraveraquo in DEST 64788 VSSC 45089 VSSC 7590 Cf D BODDe laquoharmony and Conflictraquo 19-80 Mei yi-PAO laquoThe Basisraquo 149-166

zhAnG ChUnPO ndash li Xi laquoknowledge and Realityraquo 635-64491 VSSC 27

letterato Occidentale conferma laquogli uomini nobili non hanno motivodi opporsi alle dottrine conformi alla veritagraveraquo92

Per fare un altro passo in direzione del fondamento ultimo del dialo-go interculturale intrapreso da Ricci ci si deve chiedere quanto siaampio il dominio della veritagrave che gli interlocutori del Catechismo con-cordano tacitamente di esplorare vale a dire se per loro la conoscenzapossa estendersi solo ad alcune dimensioni della realtagrave (ad esempioquelle considerate dalla scienza moderna) o se possa invece investigarelrsquolaquoessere come taleraquo e quindi spingersi sino allrsquoorigine della perfezionedi tutte le cose i pensatori occidentali da Ockham in poi hanno messoin discussione la possibilitagrave di una laquometafisica realistaraquo restringendocosigrave lrsquoagravembito del conoscibile Secondo la cosiddetta laquovia mo der naraquo

ha valore soltanto la conoscenza diretta di cose individuali lrsquoa stra -zio ne invece egrave fonte di inganni induce a presumere lrsquoesistenza dientitagrave nascoste (essenze forme sostanziali potenze) che se nonaltro sono innecessarie e quindi da abbandonare al famoso rasoiodi Ockham (not sunt multiplicanda entia sine necessitate) Sarannocosigrave ammessi soltanto gli oggetti direttamente conoscibili o grazieallrsquointuizione sensibile come pensa lrsquoempirismo o in forza dellrsquoin-tuizione intellettuale come sostiene il razionalismo il quale postulauna conoscenza diretta delle essenze93

Certamente P Matteo Ricci non condivide questo approccio a diffe-renza di molti pensatori occidentali contemporanei aderisce fermamen-te alla laquofilosofia implicitaraquo e fa costantemente appello ad essa Egrave pro-prio questo saldo riferimento ai primi princigravepi della realtagrave e del pensieroche rende possibile il dialogo tra interlocutori separati da visioni delmondo molto lontane al limite della reciproca incomprensione

A Olmi224

92 VSSC 8093 A llAnO Filosofia della conoscenza 4

4 lrsquoeSPeRienzA DellA ViRTugrave COMe AnTiCiPAziOne COnDiViSADellA ViA Del SiGnORe Del CielO

Come abbiamo visto sinora nel corso della sua missione intellet-tuale P Matteo Ricci ha fatto costantemente appello allrsquoaspirazionealla sapienza condivisa dalle due grandi civiltagrave occidentale e cinesepromuovendo lrsquouso della laquoretta ragioneraquo come il metodo piugrave sicuroper raggiungere tale nobile fine

Abbiamo visto altresigrave che nella concezione aristotelico-tomista dicui Ricci si egrave fatto portavoce la ragione ha una forte valenza moralelaquoil primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragione e qualsiasi altroprincipio in qualche modo deve obbedire alla ragioneraquo94 Egrave la ragioneche struttura lrsquoesercizio delle virtugrave sia le virtugrave dianoetiche che con-tribuiscono allo sviluppo delle facoltagrave conoscitive sia le virtugrave etico-morali o pratiche che controllano le passioni e la scelta dei mezzi inordine al conseguimento del fine ultimo

Tuttavia il sistema della morale tomista egrave caratterizzato da uno laquostiledi pensieroraquo ndash vale a dire da una modalitagrave di esercizio della ragione ndashmolto lontano da quello cinese nella sua visione del mondo Tommaso egraveanalogico-analitico analogico percheacute lrsquoAquinate considera la realtagrave siacome un intero sia come un insieme di elementi distinti sia come unastruttura ordinata in cui tutti gli elementi hanno il loro posto su differentilivelli di perfezione (la sua visione filosofico-teologica coglie simulta-neamente le relazioni di distinzione di unitagrave di ordine che legano tuttigli aspetti della realtagrave95) analitico percheacute egrave molto vicino alla logica for-male nel risolvere i problemi laquosmontandoliraquo in elementi piugrave facilmentecomprensibili il pensiero tradizionale cinese invece egrave sintetico-dialetti-co sintetico percheacute tende a una visione olistica della conoscenza abbrac-ciando in una visione panoramica elementi disparati ed eterogenei altri-menti difficili da mettere in correlazione dialettico percheacute organizza larealtagrave in corrispondenze e opposizioni in una serie di laquoemblemiraquo che siattraggono e respingono reciprocamente96

225VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

94 STh i-ii 58 295 Cf ACA96 Cf M GRAneT Il pensiero cinese 124-125

inoltre il gesuita maceratese non avrebbe potuto parlare esplicita-mente delle laquovirtugrave teologaliraquo (fede-speranza-caritagrave) se non con i cine-si giagrave convertiti al cristianesimo e la classificazione occidentale dellelaquovirtugrave cardinaliraquo (prudenza-giustizia-fortezza-temperanza) seppureanaloga allo schema cinese delle laquocinque virtugraveraquo (benevolenza-giusti-zia-proprietagrave-saggezza-fedeltagrave) non egrave sovrapponibile ad esso

Di conseguenza avendo in mente che le azioni virtuose sono quel-le che si conformano alla ragione ndash la retta ragione della laquofilosofiaimplicitaraquo ndash lrsquoautore del Catechismo non cerca in alcun modo di siste-matizzare la morale naturale seguendo il modello tomista solo la defi-nizione di singoli aspetti della morale si riferisce alla concezione chene ha lrsquoAquinate in particolare come viene presentata nella SummaTheologiae (alla quale del resto Ricci non fa mai esplicitamente rife-rimento) Tale concezione sottolinea innanzitutto la distinzione travirtugrave morali e intellettuali

le virtugrave sono abiti che dispongono perfettamente lrsquouomo a ben ope-rare Ora in lui non ci sono che due princigravepi degli atti umani e cioegravelrsquointelletto o ragione e lrsquoappetito infatti come si esprimeAristotele questi sono i due motori dellrsquouomo Perciograve ogni umanavirtugrave deve essere un perfezionamento di qualcuno di codesti princi-pi e quindi se potenzia lrsquointelletto o speculativo o pratico nel benoperare saragrave una virtugrave intellettuale se invece rafforza la parte appe-titiva saragrave una virtugrave morale97

Gli abiti intellettuali vengono detti virtugrave non in quanto induconolrsquouomo a compiere buone azioni (ciograve egrave proprio della volontagrave) ma per-cheacute lo rendono capace di ben operare98 Ciograve che egrave caratteristico dellevirtugrave morali drsquoaltro canto egrave lo spingere la volontagrave a dominare le pas-sioni una padronanza che non egrave esercitata direttamente dalla ragionema solo attraverso lrsquoimperio della volontagrave

A Olmi226

97 STh i-ii 58 398 Cf STh i-ii 57 1

Affincheacute uno possa agir bene non si richiede soltanto che la ragionesia predisposta dagli abiti delle virtugrave intellettuali ma che anche lepotenze appetitive siano ben disposte mediante gli abiti delle virtugravemorali Perciograve come lrsquoappetito egrave distinto dalla ragione cosigrave le virtugravemorali sono distinte da quelle intellettuali Cosiccheacute allo stessomodo che lrsquoappetito egrave principio degli atti umani in quanto partecipadella ragione cosigrave gli abiti morali sono virtugrave umane in quantoconformi alla ragione99

Secondo lrsquoantropologia aristotelico-tomistico-ricciana pienamentecorrispondente al senso della realtagrave e alla laquofilosofia implicitaraquo lrsquoele-mento materiale delle virtugrave morali egrave costituito dagli appetiti sensitivi(concupiscibile ed irascibile) mentre lrsquoelemento formale consistenella sottomissione degli appetiti stessi alla ragione attraverso ilcomando della volontagrave la prudenza regola gli atti della ragione prati-ca la giustizia regola lrsquoesercizio della volontagrave la fortezza regola gliatti dellrsquoappetito irascibile la temperanza regola gli atti dellrsquoappetitoconcupiscibile100

non potendo riferirsi esplicitamente per i motivi giagrave citati a ques-ta concezione sistematica lrsquoautore del Catechismo organizza la trat-tazione della morale in risposta a tre principali questioni che cosrsquoegrave lavirtugrave percheacute essere virtuosi come essere virtuosi101

Rispondendo alla prima domanda il letterato Occidentale presentala virtugrave come il compimento della rettitudine (laquola virtugrave consiste nelfare ciograve che egrave rettoraquo102) come necessaria (laquola pratica della virtugrave egrave ilcompito fondamentale dellrsquouomoraquo103) come una fonte di gioia (laquolrsquouo-mo nobile [] trova la gioia nella virtugraveraquo104) che puograve condurci alla feli-

227VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

99 STh i-ii 58 2100 Cf STh i-ii 61 1-2101 Su questa tripartizione della morale ricciana cf M FeRReRO The Cultivation of

Virtue 201-351102 VSSC 436103 VSSC 305 cf STh i-ii 49 4104 VSSC 310 cf STh i-ii 5 1 69 2

citagrave dopo la morte (laquosenza abbandonare questo mondo di affanni[lrsquouomo] puograve dedicarsi con profonditagrave e concentrazione alla praticadella Via e prepararsi a diecimila generazioni di pace e di gioia dopola morteraquo105) come incompatibile con la ricerca dei piaceri dei sensi(laquouna persona che sia stata educata a seguire prontamente la retta ra -gione non avragrave molto tempo per i piaceri del bere e del mangiareraquo106)come perfettamente concorde con la ragione (laquoho sentito dire cheagire in accordo con la ragione egrave un bene ed egrave chiamato virtugrave e cheoffendere la ragione egrave un male ed egrave chiamato vizioraquo107) laquoBe ne vo len -za rettitudine rispetto saggezza provengono soltanto dallrsquouso dellaragioneraquo108 al punto tale che la retta volontagrave non puograve che seguire idettami della retta ragione (laquoio ho la possibilitagrave di astenermi dal fare ilbene tuttavia lo compio grazie a un atto della volontagrave soltanto cosigraveposso essere considerato un uomo nobile che agisce beneraquo109) pertan-to nellrsquoesercizio della virtugrave crsquoegrave una stretta correlazione tra lrsquointellet-to-ragione e la volontagrave (laquosolo quando lrsquointelletto conosce la benevo-lenza la volontagrave puograve amarla e preservarla solo quando la volontagrave amala rettitudine lrsquointelletto puograve conoscerla e osservarlaraquo110) che si mani-festa nella retta intenzione (laquonessuno sotto il cielo puograve agire bene senon ne ha lrsquointenzioneraquo111) lrsquoesercizio della virtugrave egrave identificato con lasaggezza (laquochi vuole [indossare il prezioso ornamento della virtugrave]deve avere la ferma intenzione di fare il bene in tal caso egrave saggioaltrimenti egrave malvagioraquo112) ma le passioni si oppongono ad essa acausa del peccato originale (laquose la natura umana non fosse ferita obbe-direbbe alla ragione senza ribellarsi e il male non esisterebberaquo113)

A Olmi228

105 VSSC 24 cf STh i 75 1-4106 VSSC 315107 VSSC 330108 VSSC 425109 VSSC 432110 VSSC 451111 VSSC 431112 VSSC 438 cf STh i-ii 55 1 113 VSSC 429 cf STh i-ii 19 3

laquopoicheacute la nostra natura egrave malata entrando in contatto con le cose noine ricaviamo unrsquoimpressione errata che non segue la ragione il nostroamore e il nostro odio il nostro discernimento tra il giusto e lo sbagliatoraramente sono retti e veriraquo114 e tuttavia la virtugrave egrave ancora raggiungibi-le la natura umana infatti malgrado sia ferita ha ancora la capacitagrave diragionare rettamente (laquola natura umana era originariamente buona []la sua ldquoabilitagrave innatardquo esiste sempre ed egrave possibile servirsene per ricono-scere la malattia e provvedere alla curaraquo115) se egrave perseguita fermamen-te la virtugrave conduce a una trasformazione dellrsquointera persona (laquola piugrave altaaspirazione della conoscenza consiste unicamente nel perfezionare sestessi in conformitagrave alla santa volontagrave del Signore del Cieloraquo116)

in risposta alla seconda domanda ndash percheacute essere virtuosi ndash illetterato Occidentale ricorda che la virtugrave e il Cielo sono la sola ricom-pensa adatta allrsquouomo (laquoi desideri donati allrsquouomo dal Signore del Cielosono naturalmente orientati a una vita incommensurabile e a una gioiainfinitaraquo117 laquole ricompense di questa vita sono insignificanti percheacutenon riescono a soddisfare il desiderio del cuore degli uomini sono ina-deguate ai meriti di una virtugrave sinceramente praticata sono insufficienti amanifestare la potenza che ha il Sovrano Supremo di ricompensare labontagraveraquo)118 lrsquolaquouomo nobileraquo non puograve che essere virtuoso percheacute egrave inte-ramente orientato dalla retta ragione a compiere la volontagrave di Dio

Sebbene abbia passioni comuni al cuore degli animali il suo verosignore egrave il cuore retto dalla ragione come potrebbe il cuore anima-le disobbedire agli ordini del cuore ragionevole Perciograve se intendoseguire la ragione sono un uomo nobile e virtuoso e il Signore delCielo mi benedice se invece vivo nella dissolutezza e intendoseguire il cuore animale sono un uomo meschino e peccatore e ilSignore del Cielo mi abbandona119

229VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

114 VSSC 429115 VSSC 429116 VSSC 455117 VSSC 159118 VSSC 376119 VSSC 333 cf STh i 81 3

infine come risposta alla terza domanda ndash come essere virtuosi ndashil letterato Occidentale concentra la sua attenzione sullrsquoesercizio dellabenevolenza (仁 reacuten) la benevolenza egrave il cuore di ogni virtugrave (laquoci sonomolti tipi di virtugrave e non posso enumerarli tutti Ora con lei parlo sol-tanto del nucleo essenziale costituito dalla benevolenza Una volta chelo si sia ottenuto tutto il resto ne consegueraquo120) essa consiste nellrsquoa-more (laquoamare il Signore del Cielo poicheacute egli egrave incomparabile esupremo e amare gli altri come se stessi per amore del Signore delCieloraquo121) la benevolenza egrave una virtugrave cosigrave nobile ed egrave capace diassommare in seacute tutte le altre percheacute si identifica con lrsquoamore di Dioche egrave il bene supremo (laquoil Signore del Cielo egrave la somma di tutti i benici ha creati ci nutre ha fatto sigrave che fossimo persone e non animali einoltre ci ha dato una natura con cui possiamo praticare la virtugraveraquo122)Per tanto il sapiente percorre la Via della bontagrave (laquoil grado piugrave alto del di -ligente perfezionamento di seacute egrave guardare costantemente il Signore delCielo con lrsquoocchio del cuore come se lo si vedesse faccia a facciaraquo123)che conduce al piugrave alto grado di felicitagrave possibile per gli esseri umani(laquola bontagrave del Signore del Cielo egrave infinita quindi la nostra virtugrave puogravecrescere senza limitiraquo124) e seguire Dio lrsquounico maestro della veravirtugrave egrave credere in Gesugrave Cristo

egli agigrave con grande misericordia e compassione scendendo luistesso in questo mondo e facendo esperienza di ogni cosa per sal-varlo Milleseicentotreacute anni or sono nellrsquoanno Gengshen del secon-do anno successivo alla scelta da parte dellrsquoimperatore Ai delladinastia han del nome imperiale yuanshou nel terzo giorno suc-cessivo al solstizio drsquoinverno egli scelse una ragazza vergine chemai aveva conosciuto uomo percheacute divenisse Sua madre siincarnograve nel suo ventre e venne alla luce il Suo nome fu Gesugrave che

A Olmi230

120 VSSC 467121 VSSC 468122 VSSC 468123 VSSC 466124 VSSC 469

significa laquoColui che salva il mondoraquo di persona insegnograve e predicogravein Occidente e quando ebbe trentatreacute anni riascese al cielo Questesono le opere compiute concretamente dal Signore del Cielo125

la Via di Gesugrave Cristo ndash cioegrave la Via del Λόγος cioegrave la Via (suprema)della ragione sapienziale cioegrave la Via (piugrave alta) della sapienza attraver-so la ragione e la virtugrave ndash egrave anche lrsquounica che possa condurre gli uominial raggiungimento del bene comune in questi giorni il mondo occi-dentale (in particolare gli Stati Uniti) e la Cina sono in una posizionedifficile come ha detto Graham Allison il loro confronto sembraseguire lo schema della laquotrappola di Tucidideraquo quando una potenzaemergente (in questo caso la Cina) minaccia il predominio di unapotenza dominante (in questo caso gli Stati Uniti) un conflitto sularga scala puograve essere innescato non solo da eventi straordinari o ina-spettati ma anche da attriti nella politica estera quotidiana126

il semplice dialogo laquostrumentaleraquo cioegrave lo scambio di conoscenze odi merci attraverso il quale ciascuno degli interlocutori cerca di ottene-re un vantaggio per se stesso non egrave sufficiente a disinnescare la trap-pola solo il dialogo laquosapienzialeraquo puograve condurre ambedue gli interlo-cutori alla ricerca di un bene comune realmente condiviso ndash cioegrave delbene supremo Poicheacute tale ricerca egrave di natura intrinsecamente filosofi-co-religiosa il percorso tracciato quattrocento anni fa dal gesuitamaceratese allrsquoombra del laquodottore universaleraquo della Chiesa egrave probabil-mente la strada migliore per quanto impervia oggi percorribile percercare di riavvicinare lrsquoOccidente e la Cina

231VII ndash laquoIl primo principio di tutto lrsquoagire umano egrave la ragioneraquo

125 VSSC 580126 Cf G AlliSOn Destined for War 29

Sigle e abbreviazioni

AAS Acta Apostolicae SaedisACA A Olmi laquolrsquoanalogia come concetto analogicoraquoAn pr AristOtele Primi analiticiCCC Catechismo della Chiesa Cattolicacf confrontaCG tOmmAsO drsquoAquinO Summa contra GentilesCISR m CigliAnO (ed) Atti del Convegno Internazionale di Studi

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Cantagalli siena 2003ndash Missa laquoPro Eligendo Romano Pontificeraquo Omelia del Cardinale Joseph

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Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 311-435ndash 《乾坤體義》Qiaacutenkūn tǐyigrave (Spiegazione della struttura del Cielo e della

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Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 513-552ndash 《圜容較義》Huaacutenroacuteng jiagraveoyigrave (Trattato delle figure isoperimetriche) [1609]

in 朱維錚 zHū WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacutenzhugrave yigrave jiacute 555-583

ndash 《同文算指》Toacutengweacuten suagravenzhǐ (Trattato di aritmetica) [1613] in 朱維錚 zHū

WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 643-652riCCi m 利瑪竇 ligrave mǎdograveu ndash 徐光启 Xuacute guāngqǐ《測量法義》Cegraveliaacuteng fǎyigrave

(Teoria e metodo delle misure) [1607] in 朱維錚 zHū WEacuteizHēng (ed) 《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 587-640

ndash《幾何原本》Jǐheacute yuaacutenběn (Elementi di geometria) [1607] in 朱維錚 zHū

WEacuteizHēng (ed)《利瑪竇中文著譯集》Ligrave Mǎdograveu Zhōngweacuten zhugrave yigrave jiacute 293-308riCCiArdOlO g laquogeografia e cartografia in matteo ricci si la determinazione

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pierre gAlAssi Lrsquoangelologia teologica di san Tommaso drsquoAquino(pp 51-163)

Jing BAOlu Traduzione della Sacra Scrittura in cinese e inculturazione della fede cristiana in Cina (pp 164-191)

FABiO pAri Esegesi e teologia di Ebr 13 Quale cristologia per il Figlio(pp 192-223)

miCHele rOBertO pAri La vita consacrata luogo di esperienza della Trinitagrave

(pp 224-246)

AntOninO pOstOrinO Il concetto dellrsquoIncarnazione Lrsquoimmortalitagrave personale tra ldquoarticulus fideirdquo e ldquopraeambulum fideirdquo retrospettivamente determinata per via anagogica (pp 247-306)

emmAnuele rOtundO Dalla ldquokenosirdquo intradivina allrsquoabbraccio del lrsquoin fernoUnrsquoanalisi teologica dellrsquoescatologia balthasariana (pp 307-396)

mArCO sAlViOli Rigenerare legami nella cultura iperindividualistaUnrsquointerpretazione ecclesiologico-fondamentale (pp 397-421)

FederiCO zirOtti ldquoUbi fides ibi libertasrdquo Sintesi del pensiero teologico del cardinal Giacomo Biffi (pp 422-498)

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249

OPERE DI TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

Catena aurea Glossa continua super Evangeliavol 1 Matteo 1-12 introd testo latino e trad it pp 992vol 2 Matteo 13-28 testo latino e trad it pp 1016vol 3 Marco testo latino e trad it pp 656vol 4 Luca 1-10 testo latino e trad it pp 648vol 5 Luca 11-24 testo latino e trad it pp 696vol 6 Giovanni 1-8 testo latino e trad it pp 600vol 7 Giovanni 9-21 testo latino e trad it pp 576

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 1 pp 552

Commento agli Analitici Posteriori di Aristotele vol 2 pp 592

Commento ai Libri di Boezio Super Boetium De Trinitate Expositio Libri Boetii DeEbdomadibus introd e trad it pp 320

Commento ai Nomi Divini di Dionigi Super Librum Dionysii de Divinis No mi ni bus

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 584

vol 2 Libri V-XIII testo latino e trad it comprende anche De ente et essentia pp 568

Commento a Isaia testo latino e trad it pp 1168

Commento al Corpus Paulinum Expositio et lectura super Epistolas Pauli Apostoli

vol 1 Romani introd testo latino e trad it pp 1024

vol 2 1 Corinzi introd testo latino e trad it pp 928

vol 3 2 Corinzi Galati introd testo latino e trad it pp 928

vol 4 Efesini Filippesi Colossesi introd testo latino e trad it pp 760

vol 5 Tessalonicesi Timoteo Tito Filemone introd testo latino e trad it pp 720

vol 6 Ebrei introd testo latino e trad it pp 784

Commento al Libro di Boezio De Ebdomadibus Lrsquoessere e la partecipazione Expositio Libri Boetii De Ebdo ma di bus introd testolatino e trad it pp 152

Le Opere sono ordinate secondo il titolo dellrsquoedizione italiana Al titolo dellrsquoedizione italia-na segue il titolo della tradizione latina consolidata segnalato in ca rattere corsivo Cf J-PTORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tom ma so drsquoAquino ESD 3a edizione completa-mente rivista Bologna 2017

250

Commento al Libro di Giobbe Expositio super Job ad litteram introd trad it pp 528

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 1 pp 1664

Commento al Vangelo secondo Giovanni vol 2 pp 1432

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 1 pp 1192

Commento al Vangelo secondo Matteo vol 2 pp 1192

Commento allrsquoEtica Nicomachea di Aristotele Sententia Libri Ethi co rum

vol 1 Libri I-V introd e trad it pp 672

vol 2 Libri VI-X trad it pp 608

Commento alla Fisica di Aristotele Sententia super Physicorum

vol 1 Libri I-III introd testo latino e trad it pp 640

vol 2 Libri IV-VI testo latino e trad it pp 776

vol 3 Libri VII-VIII testo latino e trad it pp 704

Commento alla Metafisica di Aristotele Sententia super Me ta phy si co rum

vol 1 Libri I-IV introd testo latino e trad it pp 800

vol 2 Libri V-VIII testo latino e trad it pp 840

vol 3 Libri IX-XII testo latino e trad it pp 848

Commento alla Politica di Aristotele Sententia Libri Politicorum introd trad itpp 464

Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo Scriptum super Libros Sen ten tia rum

vol 1 Libro I dd 1-21 introd testo latino e trad it pp 1104

vol 2 Libro I dd 22-48 testo latino e trad it pp 1056

vol 3 Libro II dd 1-20 testo latino e trad it pp 1000

vol 4 Libro II dd 21-44 testo latino e trad it pp 1120

vol 5 Libro III dd 1-22 testo latino e trad it pp 1176

vol 6 Libro III dd 23-40 testo latino e trad it pp 1088

vol 7 Libro IV dd 1-13 testo latino e trad it pp 1024

vol 8 Libro IV dd 14-23 testo latino e trad it pp 1016

vol 9 Libro IV dd 24-42 testo latino e trad it pp 912

vol 10 Libro IV dd 43-50 testo latino e trad it pp 1000

Compendio di teologia Compendium theologiae introd trad it pp 384

Credo Commento al Simbolo degli apostoli introd trad it pp 128

Fondamenti dellrsquoontologia tomista Il Trattato De ente et es sen tia introd commentotesto latino e trad it pp 320

251

I Sermoni e le due Lezioni inaugurali Sermones Principia ldquoRigans mon tesrdquo ldquoHic est liberrdquointrod commento e trad it pp 368

La conoscenza sensibile Commenti ai libri di Aristotele Il senso e il sensibile La memoria e la reminiscenza Sentencia Libri De sensu etsensato cuius secundus tractatus est De memoria et reminiscencia introd trad it pp 256

La giustizia forense Il quadro deontologico Summa Theologiae II-II qq 67-71introd trad it pp 96

La legge dellrsquoamore La caritagrave e i dieci comandamenti In decem preceptis introd trad it pp 128

La perfezione cristiana nella vita consacrata Contro gli avversari del culto di Dio e della vita religiosa La perfezione della vita spi rituale Contro la dottrina di quanti distolgono dallavita religiosa Contra impugnantes Dei cultum et religionem De perfectione spiritualis vitae Contra pestiferam doctrinam retrahentium homines a religionis ingressu introd trad it pp 448

La preghiera cristiana Il Padre nostro lrsquoAve Maria e altre preghiere introd trad it pp 128

La Somma contro i Gentili Summa contra Gentiles

vol 1 Libri I-II introd testo latino e trad it pp 784

vol 2 Libro III testo latino e trad it pp 640

vol 3 Libro IV testo latino e trad it pp 464

La Somma Teologica Summa Theologiae in 35 volumi introduzione a ogni sezionetesto latino e trad it

La Somma Teologica Summa Theologiae in 6 volumi sola traduzione italiana

vol 1 Parte I pp 1040

vol 2 Parte I-II pp 976

vol 3 Parte II-II qq 1-79 pp 616 (esaurito)

vol 4 Parte II-II qq 80-189 pp 816

vol 5 Parte III pp 920

vol 6 Supplemento pp 848

La Somma Teologica (edizione 2014) Summa Theologiae in 4 volumi introduzionitesto latino e trad it

vol 1 Prima Parte pp 1312

vol 2 Seconda Parte Prima Sezione pp 1264

vol 3 Seconda Parte Seconda Sezione pp 1824

vol 4 Terza Parte pp 1216

252

La virtugrave della fede Summa Theologiae II-II qq 1-16 introd trad it pp 248

La virtugrave della prudenza Summa Theologiae II-II qq 47-56 introd trad it pp 160

La virtugrave della speranza Summa Theologiae II-II qq 17-22 introd trad it pp 112

Lrsquounitagrave dellrsquointelletto De unitate intellectus Lrsquoeternitagrave del mon doDe aeternitate mundi introd testo latino e trad it pp 240

Le Questioni Disputate Quaestiones Disputatae

vol 1 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq I-IX pp 968

vol 2 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq X-XX pp 896

vol 3 La Veritagrave De Veritate introd testo latino e trad it qq XXI-XXIXpp 992

vol 4 Lrsquoanima umana De Anima Le creature spirituali De spi ritualibus creaturis introd testo latino e trad it pp 832

vol 5 Le virtugrave De virtutibus in communi De caritate De correctione fraterna De spe De virtutibus car di na li bus Lrsquo unione del Verbo Incarnato De unione Verbi In car na ti introd testo latino e trad it pp 688

vol 6 Il male De malo introd testo latino e trad it qq I-VI pp 624

vol 7 Il male De malo testo latino e trad it qq VII-XVI pp 736

vol 8 La potenza divina De potentia Dei introd testo latino e trad it qq I-V pp 784

vol 9 La potenza divina De potentia Dei testo latino e trad it qq VI-X pp 672

vol 10 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales introd testo latino etrad it qq VII-XI pp 520

vol 11 Su argomenti vari Quaestiones quodlibetales testo latino e trad it qq I-VI XII pp 848

Logica dellrsquoenunciazione Commento al libro di Aristotele Peri Her me neias ExpositioLibri Peryermenias introd trad it pp 264

Opuscoli politici Il governo dei principi Lettera alla duchessa del Bra ban te La dilazione nella compravendita De Regno ad Regem CypriEpistola ad Du cis sam Brabantiae De emptione et venditione ad tempus introdtrad it pp 464

Opuscoli spirituali Commenti al Credo Padre Nostro Ave Maria DieciComandamenti Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini Le preghieredi san Tommaso Lettera a uno studenteIn Symbolum Apo sto lo rum In orationem dominicam

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In salutationem angelicam In duo praecepta caritatis et in decem legis praeceptaexpositio Officium de Festo Corporis Christi Piae Preces Ad Joannem introdtrad it pp 352 (esaurito)

Pagine di filosofia Filosofia della natura antropologia gnoseologia teologia natura-le etica politica pedagogia De Principiis naturae testo latino e trad it intro-duzioni e antologia di brani pp 224

ALTRE OPERE SU TOMMASO DrsquoAQUINOedite da ESD

JEAN-PIERRE TORRELL Amico della veritagrave Vita e opere di Tommaso drsquoA qui no 3a ed comple-tamente rivista pp 624

BATTISTA MONDIN Dizionario enciclopedico del pensiero di san Tom ma so drsquoAquino 2a edpp 764

254

TEOLOGIA

DERMINE F M Ragioniamo sul demonio tra superstizione mito e realtagrave SANTA SEDE Enchiridion di Bioetica Documenti da Pio X a FrancescoVAGNEUX Y Co-Esse Il Mistero trinitario nel pensiero di Jules MonchaninFESTA G Lrsquoereditagrave dei Santi Padri Cassiano e i Domenicani SERAFINI FUn cardiologo visita Gesugrave I miracoli eucaristici alla prova della scienza 2a edMONDIN B Storia della Teologia vol 4 2a edCHARDONLLa Croce di Gesugrave Dove sono provate le piugrave belle veritagrave della teologia mistica e

della grazia santificante 2a edBICCHIEGA M Fertilitagrave umana Consapevolezza e virtugraveCONFERENZA EPISCOPALE TEDESCA Dio e la dignitagrave dellrsquouomoCARPIN A (ed) Il vangelo della famiglia La famiglia in prospettiva teologicaBRUGUEgraveS J-L Corso di teologia morale fondamentale 6 voll RUFFINI F La ldquoQuaestio de unione Verbi incarnatirdquoSALVIOLI M (ed) Tomismo creativoBUZI P La Chiesa copta Egitto e Nubia 2a edBERNINI R La vita consacrata Teologia e spiritualitagraveCARPIN A Indissolubilitagrave del matrimonio La tradizione della Chiesa anticaTESTI C A Santi pagani nella Terra di Mezzo di TolkienPIZZORNI R Amore e civiltagravePUCCETTI R I veleni della contraccezioneMAGNANINI P-MACCAFERRI A Analisi grammaticale dellrsquoaramaico bi bli coMILBANK J Il fulcro sospeso Henri de Lubac e il dibattito intorno al soprannaturaleCOGGI R Trattato di Mariologia I misteri della fede in Maria 2a edCHIESA ORTODOSSA RUSSA Fondamenti della dottrina sociale MONDIN B Lrsquouomo secondo il disegno di Dio 2a edBARILE R (ed) Il rosario Teologia storia spiritualitagrave PASINI G Il monachesimo nella Rusrsquo di Kiev PANE R La Chiesa armena Storia spiritualitagrave istituzioni MONDIN B La Trinitagrave mistero drsquoamore 2a edCOMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE Documenti 1969-2004 2a edDERMINE F M Carismatici sensitivi e medium 2a edLIVI A Filosofia e Teologia BARZAGHI G La Somma Teologica in Compendio BOSCHI B Due Testamenti una sola storia OLMI A (ed) Il peccato originale tra teologia e scienza

255

BOSCHI B Genesi Commento esegetico e teologico CARPIN A Donna e sacro ministero La tradizione ecclesiale anacronismo o fe del tagrave SPATARU D Sacerdoti e diaconesse La gerarchia ecclesiastica secondo i Padri Cap pa do ci CARPIN A Cipriano di Cartagine Il vescovo nella Chiesa la Chiesa nel vescovoCOUSIN H-LEacuteMONON JP Le diverse correnti della religione ebraicaABADIE P-COUSIN H-LEacuteMONON JP Il monoteismo specificitagrave e originalitagrave

della fede ebraicaCOUSIN H-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-MEacuteASSON A Come gli ebrei leggevano

i testi sacriABADIE P-MASSONNET J Il culto nella societagrave giudaicaCOMBY J-LEacuteMONON JP-MASSONNET J-RICHARD F La civiltagrave greco-romana

e la civiltagrave giudaicaLEacuteMONON JP-RICHARD F Gli Ebrei e lrsquoImpero Romano ai tempi di GesugraveCOGGI R Ripensando LuteroCARPIN A Angeli e demograveni nella sintesi patristica di Isidoro di Si vi gliaCARBONE G M Lrsquouomo immagine e somiglianza di DioCHARAMSA C Davvero Dio soffreCARPIN A La Redenzione in Origene santrsquoAnselmo e san TommasoSUH A Le rivelazioni private nella vita della ChiesaBARZAGHI G Soliloqui sul DivinoAA VV Approfondimento concettuale della fede e inculturazioneDA CRISPIERO M Teologia della sessualitagrave (esaurito)PERINI G I Sacramenti Battesimo Confermazione Eucaristia - IIPERINI G I Sacramenti e la grazia di Cristo Redentore - IMATTIOLI V La difficile sessualitagrave (esaurito)CARPIN A LrsquoEucaristia in Isidoro di SivigliaAA VV La coscienza morale e lrsquoevangelizzazione oggiGHERARDINI B Santa o Peccatrice (esaurito)SEMERARO M Il Risorto tra noi (esaurito)AA VV Le segravette religiose una sfida pastoraleTESTA B (ed) La nuova evangelizzazione dellrsquoEuropa nel Magistero di Gio van ni Paolo IIVICARIATO DI ROMA Prontuario teologico in preparazione agli Ordini e ai Mi ni ste riSPIAZZI R Cristianesimo e culturaAA VV Il matrimonio e la famigliaCAVALCOLI C La buona battagliaBARILE R La fatica di uno scribaBIAGI R Cristo profeta sacerdote e re

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  • 07 Cap 4 (pp 134-153)pdf
  • 08 Cap 5 (pp 154-190)pdf
  • 09 Cap 6 (pp 191-205)pdf
  • 10 Cap 7 (pp 206-232)pdf
  • 11 Sigle e abbreviazioni Indice annata 2020 (pp233-248)pdf
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