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SOMMARIO

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

Corrispondenti di ZonaAssistenti della Governatrice Lucio della Sala RC Melfi, Potenza, Potenza Ovest, Venosa

Federico Boenzi RC Matera, Policoro Heraclea, Senise, Val d'Agri

Saverio de Girolamo RC Gargano, Manfredonia, San Severo, Lucera

Giuseppe Pedarra RC Cerignola, Foggia, Foggia Capitanata, Foggia Umberto Giordano

Elisabetta Papagni RC Andria Castelli Svevi, Barletta, Canosa, Trani

Zora Giovanna del Buono RC Bisceglie, Bitonto Terre dell'Olio, Corato, Molfetta

Saverio Belviso Bari, Bari Castello, Bari Mediterraneo, Bari Ovest, Bari Sud

Margherita Pugliese RC Acquaviva delle Fonti - Gioia del Colle, Altamura-Gravina,Bari Alto Casamassima, Rutigliano Terre dell’Uva, Putignano

Marianna Calò RC Grottaglie, Francavilla Fontana, Massafra, Martina Franca

Antonio Gigante RC Manduria, Riva dei Tessali, Taranto, Taranto Magna Grecia

Irene Munno RC Ceglie Messapica Terra dei Messapi, Fasano, Monopoli, Ostuni Valle d'Itria e Rosa MarinaFrancesco Serinelli RC Brindisi, Brindisi Appia Antica, Brindisi Valesio

Pasquale Prisco RC Galatina-Maglie-Terre d'Otranto, Lecce, Lecce Sud, Nardò, Gallipoli

Redazionepresso Segreteria DistrettualeVia Piccinni, 33 - 70122 BariTelf. 080-5234620 Fax 080-5728265

[email protected]

Il Coordinatore e il Direttore si riservano, a loro insindacabile giu-dizio, la pubblicazione del materiale che in ogni caso, dovrà ri-spettare i principi e l'etica del RI e che non sarà restituito. Sideclina ogni responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori.

Il presente numero è stato chiuso il 25 giugno 2015

Foto di copertinaBaia delle Zagare · Italgrafica Sud

L’EDITORIALE 6Una pietra mi ha detto...Alfonso Forte

MESSAGGIO PRESIDENTE 8Luglio 2015K. R. Ravindran

LETTERA DELLA GOVERNATRICE 9Luglio 2015Mirella Guercia

LETTERA DELLA GOVERNATRICE 10Agosto 2015Mirella Guercia

ASSEMBLEA DISTRETTUALE 11XXI Assemblea del Distretto 2120Grazioso Piccaluga

Le dichiarazioni programmatiche 14Mirella Guercia

OPINIONI/1 16Quale bellezza salverà il mondo?Francesco Bellino

OPINIONI/2 18A proposito de “La Lampara”Maria Carmela Bonelli

DOSSIER/1 20Be a gift the world Siamo dono nel monfoGianni Gasbarrini FortunaTiziana LazzariClaudio WidmannMaddalena Lapia PiccoloSilvano MarsegliaMaria Concetta Piacente

DOSSIER/2 30Sono rotariano perché...Raffaele Pallotta di AcquapendenteGiorgio BongiornoNicola Maria AucielloFranca BresciaFrancesco Di BenedettoAntonio FinaEmanuele FinoFrancesco LacerenzaRosanna MaggioMargherita PuglieseGiuseppe Ruggiero Negro

CALENDARIO ROTARIANO 44Luglio, mese dei programmiAurelio Augusto MettaRoberto MattiaMaria Rosaria FilogranaLucia Pepe

Agosto, mese dell’Espansione interna ed esternaGiuseppe Di LiddoGabriele Soltetz

EVENTI 54Castel del Monte: scrigno di misteri, intrighi e storiaVittorio Massaro

VOCE DEI CLUB 56a cura di Livio ParadisoRC Altamura GravinaRC Brindisi ValesioClub di CapitanataRC GallipoliRC LecceRC Lecce SudRC PutignanoRC Riva dei TessaliRC Rutigliano Terre dell’UvaRC San SeveroRC Trani

BIMESTRALE DEDICATO AI ROTARIANI DEL DISTRETTO 2120

Anno 2015/16n. 1 // Luglio/Agosto 2015Autorizzazione Tribunale Bari R.S. 1512/08

Coordinatore EditorialeAlfonso [email protected]

Direttore ResponsabileLivio [email protected]

Impaginazione e StampaITALGRAFICA  SUD srl70132 BARI Z.I. - Viale Accolti Gil, 4Tel. 080.5312955 - Fax 080.5312972www.italgraficasud.it [email protected]

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ERRICO VINCENZOVini Pignatella

Via Manfredonia KM. 1.500 71042 Cerignola (FG)

www.cantinepignatella.it

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Anche quest’anno, la Rivista del Distretto 2120 cambia volto.Come una bella signora, lascia il richiamo alle aree di impegno

della R.F. contemplate l’anno passato e assume aspetti nuovi, più vi-cini alla realtà del territorio appulo-lucano.

Nelle sei copertine, infatti, i nostri lettori potranno ammirare al-cuni dei siti distribuiti nelle varie aree provinciali di Puglia e Basi-licata, talune note altre meno conosciute.

L’ambiente assume oggi, in tutte le politiche nazionali e locali, im-portanza sempre crescente, a giusta ragione. In tale opportuna valo-rizzazione, il Rotary non poteva essere assente e, quale primo indizioe riferimento, ha posto da emblema delle copertine della Rivista2015/2016 le immagini, di cui proponiamo i titoli e le immagini:

Mattinata (FG) - Baia delle ZagareTrani (BAT) - Faro molo S. AntonioPolignano a Mare (BA) - Promontorio sulla marinaProvv. Lecce-Brindisi - Ulivi secolariMatera - Sassi materaniMassafra (TA) - Insediamenti rupestri

Con l’augurio che un sempre maggior numero di Rotariani delnostro e di altri Distretti siano attratti non solo dalle foto di fac-ciata ma anche dai contenuti, che cercheremo di rendere semprepiù pregni di cultura e di interesse rotariani, auguriamo a tuttiuna felice lettura. (a.f. - l.p.)

Le copertine della Rivista 2015/16

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata6 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

L’EDITORIALE

di Alfonso Forte

Una pietrami hadetto...

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L’EDITORIALE

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

Sarà illusione o fantasia, non so. So -e anche voi losapete ormai, lettori- che sono un sognatore.

Certo è che l’oggetto di cui sto per scrivere mi fa com-pagnia, non solo ma spesso mi conforta e mi solleva dadubbi, da malinconie.

E comincio con una domanda: Quante volte, passeg-giando lungo le strade del mondo, a margini del bagnasciugao in terre di montagna, in preda a pensieri lieti o tristi, ameditazioni o a ricordi; quante volte vi è capitato ditrovarvi tra i piedi una pietra?.

Grossa o piccola, grigia o nera, non conta.L’incontro, il più delle volte, è finito là; ma non vi siete

posti, una volta, una volta sola, la domanda cosa fossequel minerale, da dove venisse, perché stesse là, muto einerte?; non vi siete chiesto da dove venisse quella pietra,da quanto tempo stesse là, quasi aspettasse qualcuno oqualcosa, che le parlasse e le facesse cambiare posizione odestino? Il grande scrittore portoghese José Saramago,scomparso nel 2010, nella solitudine di Lanzarote, amavale pietre. Di pietre ne aveva fatto addirittura collezione.

Io di pietre ne ho una sola. Da tempo immemorabile,da anni la conservo. La trovai, per caso, un giorno quandoin missione di lavoro alle isole Hawaii, cercavo di salirelungo le prime falde del grande vulcano che vomitacontinue violente masse di lava, il Mauna Loa. Mi capitò,per la voglia del caso, davanti; e fu un lampo, quasiun’apparizione. Un sasso non più largo e lungo di unamano. Non aveva nulla di particolare, nulla che potesseinteressare chicchessia. Ma non a me. Fu come un fulmine,un’attrazione immaginifica, che mi bloccò; mi impedì diprocedere. D’istinto mi chinai, la raccolsi, la strinsi nellemani; emanava un so che di strano, quasi lanciasse un ri-chiamo antico, come emettesse lacrime di saggezza, oprofumi di lontananze misteriose.

Non potetti distaccarmene. La conservai, guardingo,nella tracolla; la portai con me, geloso, nel viaggio dirientro in Italia. In poche parole, la tengo ancora oggi, suun angolo della scrivania. La guardo sempre, l’adoro, levoglio bene, mentre lei, la pietra delle lontane ‘Sandwich’rimane lì, muta, immobile, indifferente a tutti coloro chepraticano la mia casa. Ma non a me: lei a me parla, misussurra parole misteriose, mi racconta di terre lontane,di eventi perduti nel tempo, di guerre laceranti e di gene-razioni felici. Per me, quella pietra è la storia; la storia delmondo. La storia del mistero: non so da dove sia venuta,né dove andrà a finire. Quella pietra è, per me, il misterostesso di noi mortali: chi siamo, chi siamo con i nostrisogni le nostre debolezze le nostre ambizioni gli egoismi legelosie gli affanni la morte? Questa è, per me, quellapietra, simbolo di dolore e di gioia, di antico e di presente edi futuro, messaggera delle bellezza della vita e del doloredella gente.

Come Saramago, dal giorno che scoprii e tenni con mequella pietra, ne subisco l’estasi, l’incantamento, fors’anchela suggestione, avvinto dal suo ininterrotto messaggio diamore per la vita, per l’umanità, per la bellezza della

natura, sia essa -questa bellezza- un mare azzurro, uncielo senza nuvole, una sorgente d’acqua pura, un bambinoappena nato, un uccello padrone dello spazio. Una pietra,come la mia, alla quale chiedo di parlarmi ancora e finchéio viva. Che mi racconti dei secoli. Dei millenni lungo iquali essa è vissuta; delle cantilene ascoltate, degli amorigrandi e furtivi di cui è stata testimone, delle nobili azionio delle nefandezze crudeli compiute, nell’immensità deltempo, da questa nostra umanità.

Una pietra, quella mia trovata tra i vapori di unvulcano hawaiano, che non manca di ricordarmi, di tantoin tanto, non di un sogno, ma di una realtà grande.

É successo l’altra notte. Ero rientrato, in tarda serata,da una normale riunione del mio Club. A letto mi ero ri-fugiato ben presto, ancora nella mente e nel cuore l’appas-sionata relazione di uno stimato socio che, nella veste dimedico componente di una missione rotariana in Africa,aveva raccontato delle vicende vissute, in un ospedale difortuna, tra donne e uomini, tra bambini da visitare, daoperare e da curare, delle lacrime di riconoscenza asciugate,degli struggenti addii all’atto della partenza e del rientroin Italia. Quel racconto aveva turbato fortemente l’animomio, che pure è avvezzo a queste storie di solidarietà che iRotariani di tutto il mondo, insieme ad appartenenti anumerose altre istituzioni benefiche -Medici senza frontiere,Amref, ActionAid, Save the children - e insieme allecentinaia di singoli ‘camici bianchi’ che partono volontariper Africa e Asia a portare sollievo a chi ha fame, ha salutecarente, soffre di indigenza. É stato così che, il sonnotardando ad arrivare, ho ritenuto meglio alzarmi e trovareuna qualche distrazione, in attesa che vincesse la stanchezza.Ho riaperto il fedele pc, ho scritto pochi distratti pensieri;poi, nell’inquietudine, mi è venuta sotto gli occhi la pietra,la mia pietra. Una pietra che, se mi è consentito, è la mia‘pietra d’angolo’, una pietra che vorrei paragonare a quellaraccontata da Isaia secoli e secoli fa, una pietra angolarepreziosa, fondamentale; scrigno di saggezza e di mistero,di potenza e di bene e di solidarietà.

L’ho presa dalla scrivania, l’ho stretta a me...e hosentito, puntuale e dolce e suadente la sua voce. É stato, ilsuo, un suggerimento pacato, buono, e convincente insieme:“Non avvilirti, amico, gioisci invece dell’avventura vissutadal medico rotariano nel continente della fame e della ma-lattia... Pensa al bene che quel medico, quei Rotarianidella missione hanno donato alla povera gente del Benin;considera il sollievo di cui quei derelitti hanno beneficiato;sii felice dei quarantacinque anni di vita rotariana che tiporti dentro, in compagnia della piccola magica ruota;vivi del calore che ti danno tanti amici che ti voglionobene e rispettano la tua età e la tua lunga consuetudine diamicizia. Va dunque a riposare sereno...

Appena a letto, mi sono addormentato. Sereno e felice.Come un bambino innocente, la pietra piccolo tesoroaccanto. Mi sono trovato in una folla di nuvole bianche; eho visto un mondo nuovo, più giusto, fatto di amiciziagiustizia pace. E di amore. g

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata8 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

PRESIDENTE  INTERNAZIONALE

Noi Rotariani aspiriamo a grandi cose e ammiriamo le persone che hanno donato tanto all'uma-nità: Abraham Lincoln, che ha donato dignità agli oppressi; Madre Teresa, che ha donato compas-sione agli abbandonati; Mahatma Gandhi, che ha donato grandi cambiamenti pacifici. La loro vitaè stata un dono per il mondo intero.

Noi possiamo farci ispirare dal loro esempio. Possiamo essere ispirati a chiederci: “In che modoposso, personalmente, nella mia vita - senza dover abbandonare le mie responsabilità a cui tengotanto - diventare un dono per il mondo?” Mentre riflettevo sul mio tema, ho pensato alle lezioniapprese attraverso la mia fede induista e, in particolare, ho pensato al racconto di Sudama.

Sudama era un bambino povero, amico d'infanzia di Krishna, che era nato con origini reali daavatar – incarnazione del divino. Da bambini, i due erano molto legati, ma col tempo si erano al-lontanati; mentre Krishna divenne un leader militare e un re di grande fama, Sudama rimase unumile abitante nel loro villaggio.

Col passare degli anni, Sudama divenne sempre più povero, fino a quando un giorno non avevapiù nulla per sfamare i figli. Sua moglie gli ricordò la sua amicizia con Krishna, dicendogli che forseera arrivato il momento di chiedere aiuto al grande monarca. Sudama, con molta riluttanza, decisedi far visita all'amico, ma non lo avrebbe fatto a mani vuote. Racimolando qualche cucchiaio di riso,gli ultimi chicchi rimasti alla sua famiglia, li avvolse in un pezzo di stoffa, per regalarli al suo amico.

Sudama, arrivato al palazzo, si rese conto della grandezza di Krishna che lo accolse calorosa-mente, e pensò che il suo modesto dono avrebbe solo ricordato all'amico la sua povertà. Krishna ab-bracciò Sudama, che teneva la mano dietro la schiena tenendo nascosto il regalo, e gli chiese cosanascondesse.

Invece di essere sprezzante, Krishna accettò il riso con gratitudine e lo mangiò con grandegioia mentre stavano seduti insieme a parlare. Dopo qualche ora passata a ricordare la loro ami-cizia, Sudama dimenticò la sua disperazione, ma se ne ricordò quella sera mentre si accingeva atornare a casa. Sudama si rese conto di non aver ottenuto quanto si era prefissato. Tornava a casaa mani vuote, e i chicchi di riso che aveva donato a Krishna erano gli ultimi chicchi rimasti allasua famiglia.

Sudama decise di tornare dai suoi bambini affamati. Al suo arrivo, all'alba, invece della sua ca-panna, trovò una casa maestosa e la sua famiglia che lo attendeva. Avevano tutti un ottimo aspetto,erano ben vestiti, e avevano un cesto pieno di cibo. Ognuno dei doni si era materializzato ogniqual-volta Krishna mangiasse un chicco di riso donatogli da Sudama.

Krishna aveva compreso ciò che Sudama gli aveva portato, cioé tutto ciò che aveva da donare.In cambio, Krishna diede a Sudama tutto ciò di cui lui aveva bisogno. Nella vita, non è importanteil valore materiale dei doni che facciamo, ma l'amore con cui li doniamo. Così come il dono di Sudamaa Krishna era diventato un dono per Sudama, il dono che noi facciamo attraverso il Rotary diventaun dono a noi stessi. E abbiamo davanti a noi una scelta da fare: tenerci i nostri doni o darli al pros-simo, così come ci ricorda il nostro tema: Siate dono nel mondo.

Abbiamo solo una chance nella nostra vita e durante quest'anno rotariano. Adesso tocca a noi.Afferriamo quest'opportunità. Realizziamo il nostro motto, diventiamo Dono nel mondo.

Messaggiodel Presidente InternazionaleK.R. Ravindran

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LETTERA  DELLA  GOVERNATRICE

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

Mirella Guercia,all’anagrafe Palma, nasce a Cerignoladove vive tuttora, con il consorte Ing. Antonio Caffio, già ufficiale della Marina Militare italiana.Consegue la maturità classicapresso il liceo classico “N. Zingarelli”di Cerignola e si laurea in Letterepresso l’Università degli studi di Bari.Appena laureata già nel ’71 cominciaad insegnare italiano e latino nellescuole superiori facendo esperienzemolto costruttive in quasi tutti gli or-dini di scuola.Nel 1990 ha inizio la sua carriera dipreside dirigendo istituti superiori divari indirizzi ed infine approda nel2000 all’ I.T.I.S. e liceo tecnologico “A. Righi” di Cerignola dove concludela sua carriera nel settembre del 2012.Quarant’anni dedicati ai giovani e allascuola. In tutti questi anni è riferimento auto-revole della società civile che in varietornate elettorali la individua comecandidato sindaco. Simpatizzante e collaboratrice delRotary Club di Cerignola fin dagli anni‘90 ha collaborato a molteplici inizia-tive del Rotary allorquando venivacoinvolto il mondo della scuola, dellacultura e del volontariato.Entra a far parte del Club di Cerignolanell’Ottobre 2002, partecipando assi-duamente ed attivamente ed ha sem-pre ricoperto incarichi nel direttivo delClub come consigliere, segretario, vicepresidente, presidente, e club trainer. Nel 2008-2009 durante il suo annodi presidenza del club di Cerignola sirende protagonista di numerose inizia-tive che hanno portato il Club ad assu-mere un ruolo di primo piano nelcontesto sociale e culturale della suacittà. Fra le tante iniziative di rilievo si-curamente la creazione dell’InteractClub a Cerignola.Per la sua indefessa ed appassionataattività nel Rotary viene insignita di cin-que P.H.F.A livello distrettuale ha ricoperto in-carichi di assistente del governatore,consigliere e presidente di varie com-missioni. È socia benemerita del R.I..Fin dal suo ingresso nel Rotary ha par-tecipato a tutte le Assemblee, i Con-gressi, i Seminari e i Forum organizzatidal distretto. A livello internazionale,inoltre, ha partecipato alla Conventiondi Lisbona e agli Institut di Milano,Montecarlo e Berlino.Nel 2013 è stata acclamata Governa-trice del Distretto 2120 per l’Anno Rota-riano 2015/2016.

SIATE SOLE PER LA NOSTRA TERRA

Carissimi amiche e amici Soci del Distretto 2120,benvenuti al primo appuntamento epistolare di questo nuovo anno rotariano, nel

quale sarò onorata dell’importante missione di Governatore, anzi -se me lo consentite-di prima Governatrice del Distretto 2120 del Rotary International.

Debbo confessarvi subito che mi vado accostando ai primi tornanti della ripida etuttavia prestigiosa scalata alla magica montagna, che mi porterà alla vetta il 30 giugno2016, con un’intima malcelata timidezza, con un sommesso sentimento di timore, forsedi perplessità. Subito dopo, però, insorge in me una strana, stupenda certezza che timi-dezza e timore e perplessità svaniranno come le prime timide nuvole di un’alba; e così aquei sentimenti si sostituiranno, meraviglioso incanto, la certezza, la garanzia che giàda domani ogni mia idea, ogni mio programma troveranno possibilità di realizzazioneperché mi verranno incontro il vostro entusiasmo rotariano, la vostra fattiva collabora-zione, la vostra amicizia.

Da quanto appena enunciato discendono due fondamentali esigenze: l’impegno mioa seguire con attenzione ed affetto le vostre proposte e poi le vostre iniziative; la vostraattività perché quelle proposte e quelle iniziative trovino, nell’arco dell’anno, realistichee produttive realizzazioni. E sarà in quegli stessi istanti che lo scenario cambierà, chedavanti a me ogni proponimento diventerà chiara, trasparente realtà. In questa rinnovataatmosfera di proposte, vi do formale assicurazione che spenderò tutte le 365 giornatedella mia carica a starvi vicina con la mente e con la presenza. Vi seguirò, Club perClub, con cauti approcci, con sommesse raccomandazioni, per constatare che ognuno diVoi Presidenti stiate operando nel segno della concretezza, puntando all’attuazione pro-gressiva di quel ‘Piano strategico” fortemente raccomandato da Evanston, al razionaleincremento dell’Effettivo, ad un congruo razionale piano di service, all’indispensabileproiezione sul territorio dell’effettiva immagine dell’Associazione.

E su tutto quanto ho appena accennato, riemergeranno naturali e indispensabili leesortazioni e i richiami che rivolsi a voi, il 20 e il 21 marzo passato, durante il SISD e ilSIPE, perché nessuno dei componenti della Squadra distrettuale, nessun Assistente,nessun nuovo Presidente di Club, nessun rotariano poltrisca, si defili, resti in secondopiano; nessun dorma, insomma!

Non posso dimenticare di segnalarVi inoltre, amici tutti dei 55 Club, che Luglio è ilmese dei ‘Programmi’. Fermate bene nella mente, cari Presidenti, tutti i punti, le inizia-tive, gli obiettivi che intendete portare a reale realizzazione nel corso dei successivi 11mesi, ed avviatene con animo cauto e sicuro le fasi primarie, con chiarezza di procedurae volontà di successo. Né posso infine dimenticare che Luglio segna l’apertura delle va-canze estive. Ebbene, anche durante la naturale ‘sosta’ dal lavoro o comunque dagli im-pegni, non dimenticate di ‘essere rotariani’ anche in quei giorni, maturando nuovi pro-positi di altruismo, di attenzione futura verso gli altri, comunque verso coloro che, perindigenza o malattia, quelle vacanze non potranno permettersi di godere.

La conclusione di questo primo approccio scritto con Voi, cari rotariani del mio Di-stretto, sento di dedicarla a tutti i miei cari e stimati predecessori, da Riccardo Giorginoa Luigi Pqlombella, i quali con la loro saggezza e la loro dedizione al Rotary sono riuscitia inculcare in tanti e tanti di Voi l’autentica consapevolezza dell’etica rotariana e del-l’amore verso ‘gli altri.

“Amare gli altri”, “Fare dono alla comunità” siano i vessilli della nostra vita.

Mirella Guercia

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata10 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

LETTERA  DELLA  GOVERNATRICE

SIATE SOLE PER LA NOSTRA TERRA

Carissimi Presidenti di Club e Soci del Distretto 2120, un mese è già passato dal primo mio saluto che portai a Voi

tutti, con la prima lettera mensile. Siamo ad Agosto, tempo -come già annotai- di riposo, di serenità, di meditazione. E cosìauguro che sia per tutti Voi, giovani e anziani, donne e uomini.Tempo di distensione se possibile, tempo di bilanci, e tempo diprogrammi. Di programmi, soprattutto, per i comuni iscritticome per i nuovi Presidenti di Club.

I primi, perché prevedano i tempi e le occasioni da dedicare,nel quadro più ampio dei propri doveri familiari e professionali,al Club; per dare cioè alla vita del sodalizio ogni possibilecontributo non solo di presenza ma anche di pensiero, di idee, diprogetto. Gli altri, i Presidenti, perché disegnino, nel tempoferiale, i precisi contorni e i più puntuali contenuti di quello cheporranno in atto nell’imminente Settembre, e poi in Ottobre, evia così di seguito.

Se saprete imboccare quella strada, amici, se saprete spenderenel riposo un poco del tempo a pensare e progettare per il VostroClub, cari Presidenti, troverete -alla ripresa- davanti a voi piùfacile l’attuazione di quei disegni e di quelle proposte di lavoro,che avete in precedenza maturato.

Ma ora, Presidenti, voglio trattenere la Vostra attenzione suquanto il ‘Calendario rotariano’ prevede e prescrive per il correntemese: l’Agosto rotariano è dedicato all' “espansione interna edesterna”. Un argomento di estremo rilievo, che ha assuntoproprio in questi ultimi anni un’importanza tutta speciale, inmolti paesi del pianeta. Tante le diserzioni, soprattutto negliUSA e nell’area nipponica; sempre più complesse le scelte per lenuove ammissioni. La situazione globale non è, comunque,foriera di crisi; come vi dirò fra poco, si avverte nel mondo - eanche da noi un andamento abbastanza positivo, che viene con-fermato dal qualche dato appena attinto a fonti ufficiali.

La consistenza numerica totale del Rotary si era stabilizzata,per anni, su circa 1.220.000 iscritti; a fine maggio 2015 è statarilevato un positivo salto: 1.236.494 Soci distribuiti in 35.091Club. Anche la posizione italiana non delude: i Club, alla stessaepoca, erano 842, i Rotariani, tra uomini e donne, 40.042. Perquanto attiene, infine, al nostro Distretto, ancora a fine maggio2015, i Club restavano fermi a 55, i Soci erano 2.143. Ma qui,

nel quadro della richiamata ‘espansione interna’ mi corre l’obbligo,amici, di toccare un punto ‘debolÉ dell’attuale situazione, laqualità dei Soci! Non basta infatti contarci; non è necessariocontentarsi del numero dei Soci; è ancora più importante, oggi,

vedere, saggiare, controllare di che panni vestono questinostri Soci. Perché, dobbiamo essere sinceri e onesti: al tempoattuale, per motivi vari che tutti ci siamo sforzati e ci sforziamodi interpretare (stile di vita, impegni familiari o professionali,diversità del tempo libero, ecc.), certo è che la schiera deicosiddetti ‘indifferenti’, dei rotariani freddi, aumenta; aumentatalora in modo preoccupante, con conseguente indebolimentodelle statistiche di presenza.

Da quanto appena precede discende, cari Presidenti, l’inde-rogabile necessità, l’estrema urgenza che sin dall’esame dellaprima proposta di ammissione che vi sarà sottoposta, e prima diapporvi il personale consenso, facciate attenta ricerca sulla per-sonalità del candidato, cercando di appurare al meglio la di luidisponibilità a rivestire il ruolo di ‘autentico’ rotariano, dioperatore effettivo di amicizia e di disponibilità al servizio, infinedi garante di assiduità e di partecipazione all’attività e ai progettidel sodalizio. Ci siamo intesi?

Ma non basta ancora. C’è da pensare all’altro postulato del‘calendario’, l’espansione esterna. Sì, amici, all’esterno del nostrocerchio di amicizia, sul territorio cittadino e regionale, esisteancora una scarsa -quando non errata- consapevolezza delRotary, della sua vera natura, delle sua autentiche finalità uma-nitarie. Anche su questo delicato punto occorre la Vostra azionedi pacata, paziente, profonda azione che consenta al comune cit-tadino di conoscere e poi apprezzare il nome e l’opera del Rotary.Avrete la riconoscenza non solo dei vostri consoci ma di tantidiseredati, di tanti bambini affamati e sofferenti, che dell’Asso-ciazione assaggiano ogni giorno, in paesi lontani, la passione deirotariani, perché si pervenga finalmente ad un mondo di pace edi bene comune. É con questa fiducia che saluto Voi e i VostriConsoci, in attesa di incontrarVi e condividere con Voi idee eproposte, per il migliore domani dei Club e del Rotary.

Mirella Guercia

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ASSEMBLEA  DISTRETTUALE

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

A “Baia delle Zagare” di Mattinata

XXI Assemblea del Distretto 2120

Alle ore 10,00 saluto alle bandiere ed appellodei Club a cura di Nicola Netti, Segretario Di-strettuale dell’anno sociale che sta per iniziare.

Presente la quasi totalità dei Governatori Eme-riti, il Governatore Eletto, Luca Gallo, il

Governatore Nominato Giovanni Lan-zillotti, la Governatrice Inner Weel del

Distretto 2100, Antonietta de RuvoBuquicchio, il rappresentante Distret-tuale Rotaract, Luigi Germinario.

Il saluto di benvenuto ai presenti,alle Autorità civili, militari e rotarianeè stato compito di Teresa Labonia, pre-

sidente del Club di Manfredonia.L’Assessore Raffaele D’Apolito

ha, a sua volta, portato il sa-luto della Civica Ammini-strazione di Mattinata.

Ha quindi introdotto ilavori dell’Assemblea il Di-

strict Trainer Sergio di Gioia,che dopo i saluti di rito ha pas-

sato il microfono al Governa-tore Luigi Palombella, dopo

essere sceso in platea perla sua allocuzione

“fatta di pause”, comeha sottolineato, per

meglio attirare l’at-tenzione dei nu-merosi presenti.

Intanto, è ar-rivato in sala ilPBD RaffaelePallotta d’Ac-

quapendente, accolto da lungo applauso.Ha ripreso la propria allocuzione Luigi Pa-

lombella, il quale ha ricordato che tutto ciò che èstato realizzato nel corso dell’anno sociale chesta per terminare è stato fatto insieme, con l’im-pegno di tutto lo staff: e qui il Governatore hachiamato quegli amici, a ciascuno dei quali haconsegnato degli attestati di riconoscimento.Luigi ha voluto ricordare opportunamente, conevidente commozione, l’impegno profuso dal Di-strict Trainer Mario Greco, oggi assente per mo-tivi di salute.

La consegna degli attestati è proseguita colSegretario Distrettuale Vito Valente e le addettealla Segreteria distrettuale Erika Brescia e LucianaLo Popolo. Il Governatore, continuando il propriointervento, ha comunicato che il 23 Giugno saràa Lecce per presenziare alla cerimonia di conse-gna del busto dedicato a P. Harris: esso sarà si-stemato nella omonima piazza della Città, mentrealtro busto sarà collocato nella sede della Segre-teria distrettuale. La iniziativa è dei due Club lec-cesi. Opportuno è risultato il ricordo che il Go-vernatore ha fatto del memorabile incontro conil Presidente internazionale Gary C.K. Huang,nel gennaio scorso; non meno rilevante il riferi-mento al motto dell’anno: “Accendi la luce del Ro-tary”. Elementi, tutti quelli citati, che hanno com-portato l’esigenza di essere fisicamente vicinoai Club, fino ad incontrarli una seconda voltanel corso del suo anno. “Si ritorna sempre sul luogodel delitto” ha affermato con simpatica ironia.

Non ha esaurito qui il proprio dire, l’amicoPalombella; egli ha accennato all’Effettivo ed alsuo aumento nel mondo ed a livello distrettuale.

I lavori della XXI Assemblea di Formazione Distrettuale si sono tenuti, da venerdì 19 a Domenica 21 Giugno, nella splendida cornice dell’Hotel Baia delle Zagare

a Mattinata(Fg). Ad accogliere i numerosi partecipanti il nuovo staff della neo-Governatrice Mirella Guercia.

Impeccabile l’organizzazione logistica.

a cura diGrazioso Piccaluga

RC San Severo

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ASSEMBLEA  DISTRETTUALE

Obiettivo raggiunto, quindi. Nonmeno apprezzato il ricordo del Fo-rum dedicato alla donna ed il servicededicato dalla moglie Anna Lucreziaa don Tonino Bello, indimenticabileArcivescovo di Molfetta, “in odoredi santità”.

è intervenuto, a questo punto, ilSegretario Distrettuale uscente VitoValente, che ha chiamato gli Assi-stenti per la foto ricordo di rito e perconsegnare, da parte dello staff, un“cadeau” al Governatore. Dopo unmomento di commozione Luigi haconcluso parlando dell’utopia ed hacitato lo scrittore uruguayanoEduardo Galeano: “L’utopia ci fa cam-minare, essa è come l’orizzonte……cam-mino due passi, si allontana due passi”.Al termine dell’accattivante inter-vento lungo, affettuoso e commo-vente è stato l’applauso.

Breve break, immediata la ripresadei lavori con l’atteso intervento delPDBLello Pallotta d’Acquapendente,Governatore nell’anno 1987/88 delDistretto 2100, presentato dal PDG

di Gioia. Commentando il titolo dellasua relazione “Perché siamo Rotariani”,Pallotta ha esordito con una frase diRomano Battaglia: “I sogni sono comeuna conchiglia che il mare ha depositatosulla riva. Bisogna raccoglierla ed ascol-tarne la voce”. Il Relatore ha così pro-seguito: Freud sosteneva che il sognoè utile per difendersi dall’ansia. Ilmio sogno ricorrente , afferma ilPBD, è quello di un Distretto Rotarianoideale nel quale non vi è posto pervie alternative, in deroga, prese daGovernatori o Presidenti di club.Com-pito dei nostri club è quello di crearela futura classe dirigente del Paesein un momento storico privo di ideali.Questa è la nostra vera missione chesi concretizza nell’incontro tra amicinel senso rotariano, non solo compagnidi mensa, per realizzare opere concretefruendo della esperienza dei Gover-natori, Governatori emeriti e di past-presidenti.

Pretendere di avere un Governa-tore del proprio Club, continua ilPBD, solo perché non lo si è mai

avuto, considerando la cosa comeuna necessaria onorificenza è sba-gliato.

Per contribuire ad un grande Di-stretto bisogna mettere nell’angolo ifalsi rotariani , quelli che si perdonoin inutili e deleterie diatribe internee scambiano il Club per un ring diconflittualità permanente. Ciò è do-vuto ai tanti veri Rotariani che agi-scono con impegno e lealtà e contri-buiscono invece alla grandezza delDistretto.

Ma l'allocuzione di Pallotta haraggiunto la massima intensità ed haprovocato il 'top' dell'attenzionequando l'illustre Rotariano ha riba-dito tre forti concetti di base e li haampiamente sviluppati:

"Sburocratizziamo il nostro Rotarye, piuttosto, cerchiamo emozioni nel ser-vizio". "Puliamo i nostri Club, perchénon abbiamo bisogno di iscritti ma di ro-tariani; e non abbiamo bisogno di piùClub ma di Club migliori". "Nel Rotary,bisogna "fare", oltre che "parlare" e"ascoltare".

Molto forte nei contenuti è risul-tato, in definitiva, l’intervento diLello Pallotta d’Acquapendente, ilcui profondo significato e notevolevalenza saranno meglio evidenziatiattraverso un testo, che appare in al-tra parte del presente numero dellaRivista distrettuale.

Al termine è intervenuto il PDGSergio di Gioia, con una sua perso-nale riflessione sulla scarsa forza me-diatica in genere espressa dal Rotarya fronte, invece, di iniziative digrande spessore realizzate. Portal’esempio della “forza comunicativa”del Lions Club realizzata per la lorocampagna nazionale per debellare ilmorbillo. A tal fine auspica la nascitaanche in Italia, di un “Consiglio deiGovernatori” in carica, peraltro giàesistente in Svizzera/Liechtenstein,con il nome diCODIFAM. Esso pro-pugna verso l’interno e versol’esterno la massima rappresentati-vità unitaria possibile dei Distrettirappresentati ed è il loro organo dicoordinamento per una reale “im-magine pubblica” del Rotary cheproiettata all’esterno può tradursi ,

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ASSEMBLEA  DISTRETTUALE

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

in desiderio di affiliazione presso lapubblica opinione.

Alla fine dell’intervento di DiGioia, si è svolta la non meno com-movente cerimonia di passaggio delcollare tra Luigi Palombella e Mi-rella Guercia. Raggiante, la primadonna Governatrice del Distretto2120, ha rivolto un cordiale saluto ainumerosi presenti, ed un affettuoso

grazie a Luigi Palombella per l’in-tensa opera compiuta nel proprioanno di servizio. Ha quindi provve-duto a presentare la propria squadra:il D. T. Sergio di Gioia, il SegretarioDistrettuale Nicola Netti, gli Assi-stenti.

Interessante l’accento posto daMirella sul motto internazionale delnuovo anno, sui significati e le fina-

lità: “Siate un dono per il mondo”.Non meno apprezzato il riferimentoche la nuova Governatrice ha svoltonell’illustrare il logo e il motto di-strettuale del nuovo anno: “Siatesole per la Vostra terra”.

Ampi e dettagliati gli elementi e ipunti di base del ‘Programma di la-voro’ con cui Mirella ha concluso ilproprio intervento e ha posto la pa-rola ‘fine’ ad un convegno che ri-marrà nella storia del nostro Di-stretto. g

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Carissime amiche ed amici rota-riani,

Grazie a tutti per essere qui cosìnumerosi ed entusiasti a dare iniziocon me a questa splendida avven-tura. Un grazie speciale al carissimoamico Lello Pallotta d' Acquapen-dente, già Board Director, che ha rag-giunto le vette apicali nel nostro so-dalizio.Lello, che è originario diCerignola, cittadino onorario dellamia città e socio onorario del Clubdi Cerignola, mi ha fatto un grandeonore accettando il mio invito dandocosì lustro con la sua presenza a que-sta XXI Assemblea Distrettuale.

è bellissimo il colpo d'occhio chesi gode dal mio punto di vista, vedotantissimi amici venuti da ogni partedel Distretto e questo mi riempie diuna gioia indicibile.

Ancora quasi non ci credo: sonoarrivata a governare il Distretto 2120,siamo alla XXI Assemblea di questoglorioso Distretto, ma è vero, oggisto dando inizio alla più straordina-ria fase della mia vita e con l'aiutodel mio District Trainer Sergio DiGioia e degli amici Past Governorche abbraccio tutti, dei miei Assi-stenti, dei Presidenti di Club e di voitutti , ce la farò, ce la faremo, ancheperché posso contare su una squadra

d'eccezione: Nicola Netti, im-pareggiabile Segretario Distret-tuale, Lino Pignataro ottimo Pre-fetto, Mimmo Bombinocompetentissimo Tesoriere, PinoSuaria Coordinatore dello staff, Be-rardino Graziano Vice Coordinatore,la disponibilità personificata e miofratello Mimmo Guercia supportoprezioso in questo mio cammino ro-tariano. Ho amato da sempre le sfide,più l'impresa è difficile e più mi ap-passiona, io oggi sono molto felicedi accogliere questa sfida: sono laprima donna chiamata a governarequesto Distretto Rotary e la quintain Italia e la cosa mi inorgoglisce:sarò, lo ripeto, all'altezza della situa-zione, ce la metterò tutta.

Al rientro da San Diego mi sonportata dentro una carica indescrivi-bile di entusiasmo, il clima di SanDiego, con la sua internazionalità tidà la dimensione di quanto sia stra-ordinaria e perfetta la macchina del

Rotary. A San Diego io ho provatoveramente l'orgoglio dell'apparte-nenza, ero uno dei 536 Governatorieletti provenienti da ogni parte delmondo, di lingua, razza religione di-verse, ma tutti accomunati dallastessa fede nei valori del Rotary.

Il motto di Ravi Ravindran, il no-stro Presidente Internazionale, ancoraun orientale originario dello SriLanka è molto pregnante: "Be a giftto the world", "Siate dono per il mondo".

Egli invita tutti noi rotariani a farcinoi stessi dono per le comunità in cuiviviamo, ognuno di noi con le suecompetenze, le sue peculiarità, le suecapacità, si faccia dono, si adopericon tutte le sue forze per dare il suocontributo fattivo al benessere deisuoi simili, specie di quelli meno for-tunati e deve farlo subito, ora, senzapor tempo in mezzo, perché il nostrotempo è limitato e non abbiamo cer-tezza del domani. Siamo mortali; inostri giorni sulla terra sono limitati.

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ASSEMBLEA  DISTRETTUALE

Mirella Guercia

Le Dichiarazioni programmatichePubblichiamo, perché rimangano agli Atti dell'Assemblea e della Rivista, le "Dichiarazioni programmatiche" presentate dalla neo Governatrice Prof.ssa Mirella Guercia all'apertura dei lavori dell'Assemblea distrettuale del 20 giugno 2015.

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eppure ce ne dimentichiamo; comediceva il poeta Tagore, passiamo legiornate a cambiare le corde della chi-tarra trascurando la canzone che dob-biamo cantare.

Sin dalla nascita abbiamo ricevutodei doni: la vita innanzitutto, e poil'affetto dei nostri genitori, le curedelle nostre famiglie, l'istruzione, lasalute e la capacità d'apprendere. eancora, gli amici, la moglie, il maritoil lavoro e il benessere materiale: sonotutti doni che abbiamo ricevuto.Come possiamo i ricambiarli?

Viviamo una volta sola e il tempoa nostra disposizione è limitato, ab-biamo un unico anno rotariano2015\16 e c'è tanto da fare. Dobbiamoripartire dai valori di base della nostraorganizzazione e ridare enfasi ai va-lori etici in tutti gli aspetti della vita.Un club costituito da persone etica-mente ineccepibili e con una vastagamma di competenze che permetteloro di portare a termine qualsiasiprogetto rappresenta un vero DONOper la sua comunità, i tanti doni cheavete ricevuto,conclude Ravi, c'è an-che questo: un anno in cui usare i vo-stri talenti e le vostre competenze perdiventare voi stessi dono nel mondo.

Questo è il nostro momento, la no-stra occasione irripetibile di essereDONO NEL MONDO. Cogliamolo!

Ravi ci dice: “Siate dono per ilmondo”, la vostra gover-natrice vi dice: “Siatesole per la nostraterra, siate donoper la nostraterra”.

Questo è il motto che ho scelto peril nostro Distretto e che ci accompa-gnerà per tutto l'anno.

“Siate sole per la nostra terra” con ilvostro sapiente operato, con la vostragenerosità, con la vostra competenza,ognuno nel suo campo contribuisca afarla crescere, a farla conoscere, a farlaamare. La nostra è una terra splen-dida, meravigliosa sotto tutti i profili:la Puglia e la Basilicata sono due re-gioni ricchissime di storia, di tradi-zioni, di bellezze naturali ed artistiche,noi rotariani, che siamo la coscienzacritica dei nostri territori impegnia-moci nei nostri Club quest'anno in ser-vice che abbiano un impatto forte epositivo sul nostro territorio, in azioniche contribuiscano a farlo prosperareed amare come si merita.

E naturalmente bisogna agiresenza indugi come ci dice Ravi, nes-sun rotariano che si rispetti che siadegno di questo nome può stare aguardare ma deve IMPEGNARSI,progettare, agire, ognuno per la suaparte, sfruttando la meravigliosa di-versità delle sue competenze che de-riva nel nostro sodalizio dalle nostreclassifiche.

Agli Assistenti che saranno la mia"longa manus", i miei Rappresentanti nei Club, chiedo di essere vigili neiterritori di loro competenza, presenti

con discrezione e mai invadenti.Chiedo loro di fare da tramite tra mee i soci della loro zona senza mai pre-occuparsi di contattarmi in qualsiasimomento per qualsivoglia accadi-mento.

Ai Presidenti, ripeto quello che hodetto al S.I.P.E.: "La vita dei vostri Clubè nelle vostre mani".

In questa struttura piramidale voisiete le pietre angolari: un buon pre-sidente determina il successo del suoanno. Tenete sempre presente l'Effet-tivo, che è importante, non per un di-scorso economico, ma perché piùsiamo e più possiamo con le nostreazioni puntare a risultati eccellenti.Aprite i nostri Club a giovani edonne, che ancora scarseggiano tanto:sono una grande risorsa.

I giovani con il loro entusiasmo,con la loro carica vitale, con la lorospontaneità, con il loro essere inno-vativi e pronti al cambiamento. Senzacambiamento si muore.

Le donne con il loro essere prag-matiche, concrete e sognatrici nellostesso tempo, abituate al sacrificio dasempre, capaci di svolgere più compiticontemporaneamente: mamme, don-ne di casa, lavoratrici. Le donne sonoun grosso potenziale, ce ne sono an-cora troppo poche nei nostri club,cooptiamole, ci daranno un grossocontributo.

A tutti voi, parafrasando un di-scorso del P.I. Kalyân Baneryee al-l’Assemblea di San Diego : noi siamoqui perché amiamo il Rotary, perché

crediamo nel suo straordinariopotenziale e nella forza delle

sue idee e dei suoi valori:amicizia, onestà, lealtà,integrità, e più che altroTOLLERANZA. Noi siamo qui perché

sappiamo che grazie al Rotarypossiamo FARE e perché siamo

pronti A FARE DI PIù. g

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OPINIONI/1

Il contributo del Rotary

Quale bellezza salverà il mondo?

Nel celebre romanzoL’idiota di Dostoevskij l’ateoIppolit dice al principe My-skin: «É vero, principe, che voidiceste un giorno che il mondolo salverà la “bellezza”? Signori- gridò forte a tutti - il principeafferma che il mondo sarà salvatodalla bellezza... Quale bellezza sal-verà il mondo?». Il principe non

risponde alla domanda. A CarloMaria Martini sembra che il si-

lenzio di Myskin, che sta accantocon infinita compassione al giovane

che sta morendo di tisi a diciottoanni, «voglia dire che la bellezza che

salva il mondo è l’amore che con-divide il dolore» (Quale bel-

lezza salverà il mondo?,Lettera pastorale per

l’anno 1999-2000).La bellezza di cui

parla Dostoevskij non èla bellezza seducente che

allontana dalla vera meta.É la bellezza come espres-

sione visibile del bene,che è la con-

d i z i o n emetafisi-

ca del-l a

"Fiodor Dostoevsky scrisse che la bellezza salverà il mondo. Noi pensiamo che la bellezza del Rotary possa aiutare il mondo a progredire sulla via della speranza, del benessere e della pace".Ecco come ha interpretato la bellissima frase gli illustri amici invitati alla bisogna. Li ringrazio. (a.f.)

bellezza. Di fronte alla bellezza, comeha osservato Kant, «l’animo avverteuna certa nobile elevazione al di sopradella semplice predisposizione al piaceresensibile».

In un mondo senza bellezza o inun mondo in cui l’uomo non è piùin grado di vederla, anche il beneperde la sua forza di attrazione, l’evi-denza del suo dover-essere. L’uomoresta perplesso di fronte al mondo,disincantato e si chiede con Urs vonBalthasar «perché non deve piuttostopreferire il male. In un mondo che nonsi crede più capace di affermare il bello,gli argomenti in favore della verità hannoesaurito la loro forza di conclusione lo-gica».

Afferma perentoriamente Martini:«bisogna irradiare la bellezza di ciò chevero e giusto nella vita, perché solo questabellezza rapisce veramente i cuori».

Nella cultura mediatica a forteconnotazione estetica occorre ritrovarenel nostro stile di vita e anche nelleorganizzazioni sociali il rapporto trail bello e il bene, che spesso oggi ap-pare non solo ignorato, ma anche dicontrapposizione e che è stato allabase di tutte le grandi civiltà.

I greci consideravano un tutt’unol’ideale del bello e del buono, il kaloskai agathos indicava un bel corpocon un animo buono e nobile. Per

Platone il bello è manifestazionedel bene. Alla sola bellezza tra

di Francesco BellinoProf. Ordinario Lettere-Filosofia

Università Bari

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OPINIONI/1

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

tutte le sostanze perfette, «toccò il pri-vilegio d’essere la più evidente e la piùamabile» (Fedro, 250 e). Perciò nellabellezza, e nell’amore che essa suscita,l’uomo trova il punto di partenzaper il ricordo o la contemplazionedelle sostanze ideali, di tutti gli altrivalori (verità, bene).

Per Plotino, «è il Bene che forniscela bellezza a tutte le cose» (Enneadi, I,6,7), sicché il Bello nella sua purezzaè il bene stesso e tutte le altre bellezzevengono da esso.

Perché ci sia bellezza, per sanTommaso d’Aquino, occorrono trecose: la “totalità” (integritas), la “pro-porzione” o “armonia” delle parti(proportio) e lo “splendore”(claritas).

Anche nella cultura orientale ab-biamo una concezione globale dellavita, che unisce l’estetica e l’etica.Nel suo significato fondamentale,l’iki è il vivere con grazia, unendo ilbello e il bene.

Nella nostra civiltà dell’immaginedomina l’estetismo. Indubbiamentele nostre case, i nostri abiti, i nostrioggetti sono diventati più belli. Gra-zie alla sua riproducibilità tecnica,l’arte è andata democratizzandosi esi è diffusa.

L’estetica è diventata la misuradi tutte le cose, il parametro univer-sale. «Da una caffettiera a un gratta-cielo, da un quartiere a un’interacittà, il grado di attrazione e, di con-seguenza, il prezzo dei manufatti

mobili e immobili dipende - scriveDomenico De Masi nel suo recenteTag - non solo dalla loro storia, dallaloro struttura e dalla loro funzionalità,ma anche dalla loro forma».

L’esteticità diffusa, però, è spessokitsch, perché cerca l’effetto. Il Kitschsacrifica ogni cosa per un bell’effetto.Broch come esempio mostruoso diKitsch cita Nerone che suona il liutodavanti ai fuochi pirotecnici dei corpidei cristiani. Nel Kitsch, che vieneconsiderato l’essenza del nostro tem-po, tutti i criteri di valutazione delleazioni umane vengono ridotti allaperformatività, cioè alla grandezzadegli effetti che producono.

L’estetismo e il Kitsch sono ma-nifestazioni della bellezza seducente,che ci allontana dalla vera meta acui tende l’uomo.

Come rotariani e come cittadinidovremmo chiederci se il Rotary ela società che costruiamo ogni giornoè bella e capace di irradiare la verabellezza e non il Kitsch.

Un modo concreto per rispondereè sottoporsi alla cosiddetta provadelle quattro domande, che nel 1926un futuro Presidente Internazionaledel Rotary, Herbert Taylor, elaborònel suo decalogo professionale: Ciòche penso, dico o faccio:1. risponde a verità?2. è giusto per tutti gli interessati?3. promuove buona volontà e migliori

rapporti d’amicizia?

4. è vantaggioso per tutti gli interessati?Dalla coerenza vissuta e dal ri-

spetto dei valori che sostanziano lequattro domande deriva l’ideale del“servire” in cui si traduce l’amiciziarotariana. Sono questi gli esercizispirituali del rotariano.

Se sono la verità, il bene, la giu-stizia, l’amicizia a generare la bel-lezza, la risposta positiva e concretaalle quattro domande genera la bel-lezza della vita rotariana. Questo si-gnifica riconoscere la comunità ro-tariana come interdipendente: ognu-no è responsabile di tutti e tutti sonoresponsabili di ciascuno.

Perché ci riuniamo? Per generarebellezza.

L’estetica della vita postindustrialeconsiste soprattutto, come annotaDe Masi, «nel conferire un senso, unsignificato, una interconnessione vitalea tutto ciò che facciamo, piccolo o grandeche sia».

Il Rotary è questa interconnes-sione vitale, internazionale di quantivivono la propria esistenza ispirataai valori della verità, della libertà,del bene comune, della pace e tro-vano il senso della vita nel servizioe nell’amicizia.

Alla società del frammento, del-l’individualismo, del Kitsch la pro-posta rotariana costituisce un’alter-nativa e un’esperienza per irradiarela bellezza di ciò che è vero e giustoe dà senso alla vita. g

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OPINIONI/2

A proposito de “La Lampara”

Alfonso carissimo,in questi anni ho sentito spesso il bi-

sogno e desiderio di parlarti e confrontarmicon te al termine della lettura dei tuoi edi-toriali. Lo faccio ancora una volta, forsein ritardo rispetto all’invio on line dellaRivista, ma non essendo una lettrice di-stratta, ho atteso di potermi dedicare aquello che considero un “rito” rigeneratore,solo quando ho potuto farlo senza distra-zione alcuna. Eccomi, dunque, attrattadal tuo Adriatico, dalle “bruma dell’aurora”e dal Vescovo santo di Puglia. Il Vescovo,del quale risuonano parole sconvolgenti,divenute per noi tutti, abitatori dellasocietà «dell’usa e getta», linea guida emetro di giudizio: «Traffichiamo persinole scorie del nostro egoismo, verniciamola solidarietà degli scarti del nostro torna-conto e, con oscena mascherata di gratuità,ci illudiamo di riscattarci del nostro in-terminabile inverno dell’amore»; il Vescovo,che hai richiamato ad incipit adamantinodel tuo nuovo pezzo, “La lampara”, me-raviglia letteraria e sintesi efficace dellatua grande sensibilità.

Eppure, riferendoci ai tuoi scritti, parlaredi pezzo giornalistico o pagine letterarie, èinopportuno quanto riduttivo, perché questedefinizioni non rendono ciò che suscitano

e ciò che io provo, attratta dalla sinuositàdelle parole e delle espressioni.

Alfonso, tu non scrivi, ma dipingi!Racconti i nostri tempi e la tua vita, indi-cando instancabilmente la vera via delRotary, adoperando i tasti del computer ela pagina bianca, come pennelli e tele peri tuoi acquerelli. Sono acquerelli sfumati,che permettono alle parole di trasformarsiin sogno. Quel sogno, che ha animato lalectio magistralis tenuta da Raffaele Pallottadi Acquapendente a Baia delle Zagare, equel sogno prospettico e lungimirante,“utopico”, indicato dal Governatore Pa-lombella.

Sogno, dicevo... Sì, perché leggendochiudo gli occhi, non come accade ascol-tando relazioni prolisse e noiose, ma perchédoni una pausa di riflessione ed uno squar-cio di speranza. C’è un passaggio del qualeti sono grata e che al lettore attento nonpuò sfuggire: «Perché noi tutti, che cionoriamo dell’appartenenza al Rotary,continueremo a lavorare nel segno del-l’amicizia e della pace, […] appena ognunoriprenderà la fatica quotidiana […]». Ilpassaggio fondamentale è contenuto nelprosieguo, ossia la responsabilità versochi ha bisogno, ma da intellettuale com-petente in umanità, non ha ignorato che

le giornate, o se vogliamo la vita, sonoanche impegno gravoso. In questa fatica,il legame che unisce i rotariani, diventa laforza ed il collante, che permette di andareverso quella che tu chiami « l’altra» uma-nità. Ed il tema della luce? L’acquerello èla tecnica che, per sua essenza, più diogni altra, cattura le sfumature della lucee nella sua trasparenza rivela e comunicapiù di quanto si veda a prima vista. I tuoiacquerelli permettono di leggere oltre…

Grazie, Alfonso, della tua capacità diindicare la via rotariana con saggezza edelicatezza. Grazie della tua speciale atti-tudine di saper creare relazioni umane eculturali positive.

Soprattutto, grazie perché - sconfes-sando i profeti di sventura - con le tueparole, il tuo agire ed indicando testimoniattendibili - come hai fatto in chiusura,legando il nome del Governatore Palombellaal sentimento - ci dimostri che, oggi,l’anima non è stata smarrita. Al motto“Siate dono nel mondo” del PresidenteK.R. Ravindran fa eco il nuovo Governa-tore, Mirella Guercia, con “Siate sole perla nostra terra”: tu, Alfonso, sei dono esole per il Distretto e per quanti godanodella tua amicizia!

Con affetto e stima. g

Dalla Rotariana Maria Carmela Bonelli riceviamo e pubblichiamola lettera che segue, ringraziando l’Autrice.

di Maria Carmela Bonelli

www.bancapulia.it

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DOSSIER/1

Il motto del P.I. 2015/16

Be a gift to the worldSiamo dono nel mondo

“….non defraudare il povero del necessario alla vita,e non fare aspettare gli occhi che dicono bisogno” (4, 61)

dal Libro del Siracide

É scritto che “Il rispetto della persona umana... si pone come criterio ba-silare, quasi pilastro fondamentale, per la strutturazione della societàstessa, essendo la società finalizzata interamente alla persona …e rispettarela sua dignità significa riconoscere, difendere e promuovere alcuni dirittiuniversali, inalienabili e inviolabili: diritto all’esistenza, all’integrità fisica,a un tenore di vita dignitoso, a manifestare il proprio pensiero, alla libertàdi religione, a formarsi una famiglia, ad educare i figli, al lavoro, alla liberainiziativa economica, ad una giusta retribuzione, all’associazione, alla mi-grazione, alla partecipazione politica e alla certezza giuridica ..l’uomo è unanimale sociale e senza i rapporti con gli altri non può vivere né esplicarele sue doti”.

Se ogni uomo ha questi diritti, è pur vero che una gran parte non li vedeapplicati in solido su di sé: la solidarietà e la sussidiarietà sono fra leprincipali risorse per vedere applicati quei principi.

Via per rapidi flash: la solidarietà è la volontà di stabilire un’alleanzacon la comunità con impegno di benevolenza, sviluppando pratiche discambio e reciprocità, vero legame con l’alterità sofferente; sono questi attiche danno un senso alla vita, al fine di restituire al bisognoso la dignità diuomo, cioè la dignità di essere riconosciuto come tale in quanto tale.

Una spiegazione dell’etimo solidarietà: dalla norma latina “In solidumobligari”, i francesi si appropriano di una traduzione coerente, derivandoneil termine solidaritè (già presente in Francia nel XVII secolo), cioè responsabilità

Così hanno interpretato il motto i Rotariani interpellati.

di Gianni Gasbarrini FortunaGovernatore Emerito D 2080Vice Governatore a.r. 2014-2015

Rotary. “Siate dono nel mondo”

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DOSSIER/1

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in solido, più precisamente “impegnoin virtù del quale due o più persone si ob-bligano, se necessario, le une per le altre eognuna per tutte: questo contratto o ob-bligazione comporta solidarietà”.

In convergenza parallela si affiancail principio di sussidiarietà. Premessoche lo Stato non può occuparsi ditutto e delega perciò, con cogenzanormativa, ai corpi sottostanti (Regioni,ex Province, Città metropolitane, Co-muni) parte delle proprie mansioni,preso atto che esistono i cosiddetticorpi intermedi fra Stato e bisognosi(associazioni, famiglie, confessioni re-ligiose, partiti), che sono in grado disvolgere varie funzioni di supporto,esiste un principio regolatore per cuiun ente superiore non deve intervenire,lasciando al corpo inferiore libertà diazione; ove il corpo inferiore non opericome e quando dovrebbe, lo Stato èobbligato a intervenire in solido sulleprovvidenze non attuate ai bisognosi,il cosiddetto subsidium o aiuto.

Il termine subsidium è usato perla prima volta da Leone XIII,1891,nell’enciclica Rerum Novarum, poiribadito con altre quattro encicliche,l’ultima Caritas in veritate di BenedettoXVI, 2009; la dottrina sociale dellaChiesa Cattolica ha avuto larga ecodurante i 125 anni trascorsi, e tuttoraha, in ambito filosofico, economico,politico-sociale.

Quali corpi intermedi, esistevanoda molti secoli addietro le gilde, lehanse, le confraternite, le associazionifra muratori, artigiani, commercianti,le societè de secours mutuel.

Nel 1905 compare il RotarySecondo De Grazia, USA-scrittrice

da sempre aggiornata sulla nostra as-sociazione (cfr 1), rammenta le affer-mazioni dei sociologi Robert e HelenLynd (cfr 3), secondo i quali il Rotaryspiccava nei primi anni venti del secoloscorso come “il più consolidato e il piùambito fra tutti i Club, con i suoi soci at-tentamente selezionati per il grado di di-stinzione nel mondo degli affari, altamentecompetitivi e organizzati in una gerarchiadi prestigio, e che l’abbinamento fra utili-tarismo e idealismo, non disgiunti da uncerto prestigio sociale, rendevano il Rotaryquasi irresistibile; si aggiunga che i rotariani

professavano interesse verso le esigenzedel prossimo, che tra l’altro affondavanole radici nell’etica caritativa giudaico-cri-stiana, ma si sposavano perfettamentecon l’etica del servizio promossa dal Rotarystesso”.

Ancora De Grazia: “all’inizio delsuo percorso, il Rotary veniva consideratodai contemporanei come un compagno diviaggio del fordismo, quest’ultimo stan-dardizzava la produzione, il primo stabilivale regole nei rapporti sociali; Ford avevamesso a disposizione i macchinari, Harrisla moralità per una nuova epoca”.

In fondo, il principio ispiratore delRotary è il ‘servizio’, secondo le im-plicazioni del motto “Servire al disopra di ogni interesse personale”,nell’ottica rotariana però era ed è in-dispensabile rendersi utili alla collet-tività in modo coscienzioso, senza in-dulgere ad eccessi: per esempio, essereper la pace nel mondo ma senza i pa-cifisti militanti, attivi per migliorareil benessere della comunità nell’ambitodella cosiddetta sussidiarietà, ma nonattivismo politico, ecc.

“Siate dono del mondo”Significa soprattutto che dobbiamo

essere noi stessi a donare ‘in toto’ aglialtri un nostro comportamento alta-mente etico, che “da solo unifica, so-stiene ed elèva le virtù umane, energieoperative buone che abilitano a com-piere il bene sotto vari aspetti specifici”,cioè le virtù etico-morali naturali ocardinali o della volontà, proprie dellalegge morale in noi insita: prudenza,giustizia, fortezza, temperanza, conle appendici onestà, semplicità, sin-cerità, lealtà, fedeltà, cortesia, gene-rosità, equilibrio, riconoscenza, me-diazione, rispetto, umiltà e audacia,coraggio, amicizia, esemplarità di com-portamento.

Questo patrimonio etico si presentacome un unicum operativo indispen-sabile per applicarsi ai diversi aspettidella solidarietà, comune sì a tutti gliesseri umani, ma ragione di vita pernoi rotariani: Servizio al di sopra deipropri interessi personali -Service abo-ve self diviene obbligo morale, senzache essi siano scalfiti dall’impegnoverso gli altri. A pensarci bene, questotema ne riassume in sé tanti altri dei

PRI, letti e ascoltati nella storia delRotary: in fondo, appare logico chesia così, il concetto di servizio è ugualea sé stesso, le strategie ritoccano i ber-sagli, di più cambiano le tattiche,orientate allo spirito dei tempi nuovi.

“Siate dono nel mondo”, dunque. Eallora, bisogna utilizzare al meglioquesto guscio di citate virtù per rea-lizzare in pratica quanto ci offre in fi-ligrana il tema (le aree d’interventodel RI), scegliere, usare quel guscioper immettervi il progetto selezionatoe inviare.

John Rawls, (USA), fra i maggiorifilosofi moderni per i temi di etica po-litica, introduceva il concetto chiave di“fairness (equità, eguaglianza, impar-zialità, onestà), cioè correttezza di rap-porti fra persone che cooperano fraloro, agendo nel rispetto reciproco senzaviolare i principi degli altri, in assolutalibertà di pensiero” (cfr 4 e seg’) e taliprincipi dovrebbero uniformarsi le isti-tuzioni sociali, in modo da garantire imaggiori benefici per i singoli e, nellostesso tempo, per la collettività: nonsembra il concetto del service aboveself di settant’anni prima?

Sosteneva inoltre che, “secondo ilprincipio di un’equa giustizia retribu-tiva, le ineguaglianze economico-socialipossono essere tollerate solo se ap-porteranno vantaggi ai gruppi piùsvantaggiati”. Da un recente dibattitoa cura dell’ economista rotariano Quen-tin Wodon, nov. 2014, è emerso cheRawls si riferiva spesso, nel suo quadrodi riferimento sulla giustizia sociale,alle associazioni di servizio, con par-ticolare riferimento al Rotary, che con-siderava un paradigma positivo edesemplare nell’ambito sopra citato.

É tutto, o quasi. g

Bibliografia essenziale· De Gratia Victoria, L’impero irresistibile,

Einaudi Torino, 2006· De Toqueville Alexis, La democrazia in

America, BUR Milano, 1998· Lynd Robert e Merrel Lynd Elen, Midlet-

town, Nex York, 1929; Milano 1970· Rawls John, A memory of justice, Cam-

bridge University, Mass. 1971; Feltrinelli1971/2008

· Zoll Rainer, Solidarietà, Enc. Treccani,1998, Vol Viii, pag. 240.

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DOSSIER/1

Storicamente si associa il concettodi dono a quello di gratuità, vale adire assenza di aspettativa. Eppure, èforse solo tramite il suo contrario chesi può afferrare la natura più profondadell’idea di dono. Mi riferisco al fa-moso adagio latino do ut des, do af-finché tu dia (a me).

Probabilmente il fatto che su questoprincipio e non sul primo (il dono)abbiamo fondato la struttura econo-mica delle nostre società moderne,fin dai tempi più remoti, ce lo rendecosì naturale e ovvio. Talmente ovvioda chiederci perché dovremmo vera-mente parlarne.

Invece, siamo di fronte alla primaragione del contrario. Come individuisiamo ciechi di fronte alla banalitàdello scambio, che è la traduzionenaturale del do ut des, perché è la ca-tegoria che conosciamo più da vicino;tuttavia, proprio per questa nostraprossimità, essa stessa apre anche lapossibilità di interrogarci su qualcosadi più autentico.

Come si può, infatti, accettare la

misura dello scambio senza porre an-che quella del dono? Ogni scambiorichiede un prezzo mentre tutto ciòche non ha un prezzo si trova al di làdello scambio, nel gratuito essendo,di conseguenza, dono.

Donare significa quindi dare senzaun prezzo, vale a dire senza aspettarsiqualcosa in cambio.

Ma è davvero tutto qui? O non siè piuttosto di fronte ad una letturapiù istintiva del dono? Un grandesociologo francese, Marcel Mauss, hadetto nel suo Essai sur le don che ildono è un fatto sociale composto datre momenti distinti. Donare, riceveree ricambiare.

A una prima lettura potrebbe nonsignificare nulla di diverso da quantosiamo abituati a vedere. Tuttavia bastachiedersi ricambiare che cosa? Ricam-biare con cosa? Quando? E se non ri-cambio?

Ecco che emerge una demarcazionefondamentale. Quello che nel donareè del tutto assente è la sanzione. Co-stitutiva invece dello scambio utilita-

ristico: al venire meno ai patti siincorre nella sanzione. Tutto questo èassente nel dono nella misura in cuiil ricambiare di cui si parla non pre-tende l’immediatezza dello scambioeconomico.

Ricambiare vuol dire in questocaso aspettarsi che il nostro gestoabbia raggiunto lo scopo. Per esempiocon un sorriso. Per esempio nella con-sapevolezza di aver aiutato un’altrapersona in difficoltà.

Forse non nell’immediato, certa-mente, tuttavia è la coscienza e la fedenel fatto che quanto stiamo facendooggi sia utile e fondamentale per ildomani a darci la forza per continuaread agire senza esitazioni. La nostraricompensa sarà la consapevolezza diaver fatto del bene. Sarà l’aver lasciatoun passaggio con le nostre azioni econ le nostre battaglie.

è proprio questo che definisce nelpiù profondo la natura della nostramissione. Da anni facciamo per qual-cosa di più grande, facciamo, agiamo,al di là del semplice scambio. Agiamo

di Tiziana LazzariDermatologa - DGN 2016-2017 Distretto Rotary 2032

Siate dono nel mondo

Via Tiberio Solis 40 · 71016 San Severo (FG) · www.fondazionechiro.it

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Egoismo e primato dell’individuo“Essere di dono al mondo”, è una

regressione progressiva: riproponeuno stile passato e proietta verso unostile futuro.

Nella nostra cultura il dono è un’ec-cezione e per molti aspetti un para-dosso; lo standard comportamentaleè costituito dall’utilitarismo e dal per-sonalismo. Fin dai tempi di Aristotele

l’utile è assimilato al bene e fin daitempi dell’illuminismo l’individuo èai vertici della scala di valori. Nelpunto di confluenza tra il valore del-l’utile e il valore dell’individuo siradica la convinzione che l’individuoabbia il diritto e anche il dovere diprovvedere prima di ogni cosa a sé.

Sembra essere, questa, una leggedi natura, comprovata da comporta-

menti innati del Vivente come la de-terminazione con cui un vegetale siconquista accessi alla luce, i pesci sicibano di altri pesci, i cuccioli di mam-miferi lottano per accaparrarsi un ca-pezzolo e l’uomo maturo opera allapropria autosufficienza. L’egoismo (in-teso in senso letterale e non morale) èfunzionale all’istinto di vita e l’altrui-smo è una condotta paradossale che,

di Claudio WidmannPsicoanalista junghiano e saggistaPast Pres. RC Ravenna

Il Paradosso del dono

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DOSSIER/1

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nel dono, nelle missioni che da sempreportiamo avanti come Rotary. Lo fac-ciamo per un bene più grande delnostro, lo facciamo senza aspettarciqualcosa in cambio nel senso econo-mico ma per una ricompensa eticafutura. Chiederci quindi di esseredono nel mondo significa chiedercidi essere noi, il più autenticamentepossibile, senza venire meno a quegliideali e a quei valori che da semprepromuoviamo attraverso le nostreazioni. Noi siamo tutto ciò che non èscambio, che non è prezzo, che non èvantaggio personale, che non è invidia,che non è potere. Come Rotary, siamoqualcosa di più di quanto la vita ditutti i giorni ci imponga.

Come lo stesso Presidente ha sot-tolineato, gli ostacoli sono molti. Dis-seminati lungo tutto il nostro percorso,ma quale strada degna di essere per-corsa non lo è? In fondo, se così nonfosse non ci sarebbe nulla di extra-ordinario, vale a dire fuori dall’ordi-nario, in quello che facciamo.

Mi si permetta di concludere conuna riflessione sulle domande an-tropologiche fondamentali. Tra essevi sono, naturalmente quelle sul-

l’identità, chi sono?, quelle sulla mo-ralità, che cosa devo fare? Cos’è lagiustizia?, così come tante altre, sul-l’amore, l’amicizia, e così via. Si trattadi domande talmente vaste che nes-suno si aspetta da nessuno una ri-sposta comprensiva. Sono domandeche non vogliono risposte tout court,sono piuttosto fari del nostro pensieroe, attraverso esso, del nostro agire.Quesiti che si nutrono della lorograndezza per non esaurirsi mai.

Ci sono però altre domande, pro-fondamente umane, figlie delle prece-denti, che invece sono suscettibili diricevere risposte chiare e precise. Unadi queste è, cosa ho saputo donare?

è a mio parere una domanda uma-na fondamentale poiché ci incontranel nostro animo e ci interroga nellanostra posteriorità. Ma è anche fon-damentale poiché riguarda l’umanitàda sempre, i Romani, ma anche iGreci, ne erano ossessionati. Qualesarà stato il mio lascito morale dopoche sarò morto? Sarò ricordato? E sesì, per cosa? La prima cosa che ci in-segnano a scuola durante le intermi-nabili lezioni di letteratura latina egreca è che tutto questo aveva a che

fare con la gloria.Personalmente non ho mai trovato

la risposta del tutto soddisfacente,forse perché ho sempre trovato ilpasso tra la gloria e la vanagloriamolto breve. Doveva essere qualcosadi più e alla fine ho capito. Come po-teva il senso del lascito ai propri po-steri, a chi veniva dopo di noi nonavere niente a che fare con la respon-sabilità? è questa la parola giusta.

Quella responsabilità suprema checi lega con un filo indissolubile a chiverrà dopo di noi. Nei confronti dellepersone con cui viviamo oggi e diquelle che vivranno il nostro mondodomani la nostra coscienza ci imponeuna domanda, che cosa ho saputodonare? E questa domanda esige unarisposta. Solo in base a questa rispostaognuno di noi potrà valutare la qualitàdelle proprie azioni.

Essere dono nel mondo è quindiuna delle richieste più belle che unapersona possa mai accogliere. Le sfideposte in essa sono molteplici e im-prescindibili mettendoci in relazionecon noi stessi, con gli altri e con chiverrà dopo di noi. Tutto questo è inuna sola parola. Donare. g

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DOSSIER/1

in casi estremi, osteggia la volontà divita e di individuazione. C’è, dunque,un fondamento solido e un valore no-bile negli enunciati dell’utilitarismo edel personalismo: perseguire prima-riamente il proprio interesse è fun-zionale all’esistenza ed è premessa diprestazioni più sofisticate, anche diquelle disinteressate. É emblematicoche in aereo si inviti il genitore, incaso di emergenza, prima a indossarela maschera d’ossigeno e poi a farlaindossare al bambino.

Sullo sfondo di questo stile esi-stenziale si staglia l’importanza ascrittaall’individuo, un valore che nella nostracultura non è facile mettere in discus-sione. Non a caso il diktat dell’utilita-rismo si attenua quando subentra unamotivazione più forte del primato in-dividuale, per esempio, quando unsentimento affettivo antepone il pri-mato dell’altro a quello di sé. Formedi donazione di estensione variabilesi dispiegano sulla base di uno scam-bismo di fondo: l’abituale generositàverso figure investite affettivamente,la più occasionale oblazione dei do-natori di sangue o di organi, l’ecce-zionale abnegazione di chi offre ipropri beni e la propria vita a personeestranee e anonime.

Scambio e dono sono i paradigmidi un doppio registro, dove primatodi sé e primato dell’altro sono istanzeinconciliabili e l’uomo contemporaneosi destreggia tra di loro, ambiguamentein bilico tra egoismo e altruismo.

La dignità del beneficiarioVa da sé che dove non vige il pri-

mato dell’individuo, le condotte in-terpersonali sono profondamente di-verse, Nelle culture in cui l’identitàindividuale è poco differenziata e pre-valentemente fusa nell’identità col-lettiva le relazioni sono rette sul donopiù che sullo scambio.

La relazionalità del dono è arcaica,ma non priva di potenzialità evolutiveperché incrementa condotte prima-riamente relazionali, dove il “valoredi legame” prevale sempre sul “valored’uso” e la relazione che si coltiva èpiù importante dei beni che circolano.In questa prospettiva la pratica deldono non è solo una griglia normativa,che regola i rapporti tra individui; èanche un acceleratore sociale, chemoltiplica le relazioni significative eintensifica i sentimenti interpersonali.Nelle collettività rette sulla praticadel dono ogni individuo è implicatoin un fitto reticolo fatto di doni e con-tro-doni, che plasma le sue capacitàrelazionali sia in quanto beneficiariosia in quanto donatore.

Apparentemente il beneficiario deldono gode esclusivamente di vantaggi;in realtà lo studio dei costumi donatórismentisce immediatamente questamistificazione, a cominciare dalla gra-tuità del dono. Nelle culture del dono,difatti, è sistematicamente previstol’obbligo del un contro-dono. Nessunacultura retta su questo costume legit-tima il parassitismo, l’opportunismo

o altri funambolismi di profittatori.Il dono va sempre ricambiato, ma

con una flessibilità diversa rispetto aicodici scambistici sia per quanto ri-guarda i tempi sia per quanto riguardala natura degli oggetti restituiti. Perfinonella nostra cultura, per ricambiareun dono, si attendono circostanze si-gnificative ed è prevista un’ampia di-screzionalità nella scelta degli oggetti.

A fronte di questa maggiore libertà,il beneficiario è vincolato da un obbligomorale più stringente di qualsiasi leg-ge. In un contesto dove è in gioco lareputazione di sé e la considerazionedegli altri operano obblighi che im-pegnano in maniera più cogente delleleggi. Le culture del dono insegnanoa essere credibili, apprezzati, degnidi ricevere un dono, perché solo di-mostrando di esserne all’altezza, sipartecipa al circuito della donazionereciproca.

Inoltre, il beneficiario è chiamatoa dare prova di dignità: il contro-dono dev’essere all’altezza del donoricevuto e non è funzione delle di-sponibilità personali, ma dell’impor-tanza affettiva o sociale a di colui acui è destinato. É questo che fa l’ono-rabilità di chi ha ricevuto un dono esi appresta a ricambiarlo. La culturadel dono presuppone un’attitudinesquisitamente etica; non solo dele-gittima il parassitismo, ma promuovela responsabilità personale. Promuovela dignità del beneficiario, non laumilia.

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Il nuovo anno rotariano si caratte-rizza anche per il tema proposto dalPresidente Internazionale 2015-2016del Rotary International, K.R. “Ravi”Ravindran, “Be a gift to the world” - initaliano “Siate dono nel mondo”.

Com’è noto, è consuetudine nelRotary che non soltanto il PresidenteInternazionale, ma anche i Governatoridei Distretti ed i Presidenti dei singoliClub esprimano in anticipo rispettoall’inizio del proprio mandato ed in

modo sintetico i punti focali del proprioprogramma di azione attraverso le po-che parole di un motto, che non dirado, anche nella grafica del logo chel’accompagna, assume un caratteredescrittivo dell’origine geografica edella personalità di chi lo propone.

Il Presidente Ravindran è originariodello Sri Lanka, un Paese vicino e permolti aspetti simile all’India dalla qualeè diviso da un braccio di mare ed è in-terprete di quella particolare cultura

asiatica, quindi di una concezione edi un approccio peculiare rispetto al-l’attività istituzionale che il Rotarysvolge nel mondo. Rotariano dal 1974,egli è sposato con due figli, è laureatoin economia e commercio ed è fonda-tore ed amministratore delegato diuna società leader mondiale nel con-fezionamento del tè.

Dalla stampa rotariana apprendoche, nell’anticipare le proprie linee diazione, il Presidente Ravindran ha at-

di Maddalena Lapia PiccoloConsorte di Rotariano

Impegno, professionalità, dedizione

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DOSSIER/1

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La nobiltà del donatoreAl donatore, la prassi del dono

impone uno sforzo di sensibilità, per-ché richiede che si tratti di un attopersonalizzato, che sia un omaggioalla singolarità di chi lo riceve. Il donoideale centra il suo desiderio e talvoltalo supera, essendo qualcosa che nem-meno il destinatario conosceva né sa-peva potesse piacergli tanto. Se la no-zione teorica è facile a comprendersi,la sua declinazione pratica è inquie-tante: non si contano le iniziative digenerosità che non centrano il bisognodel beneficiario e questo rischio au-menta in maniera esponenziale quan-do si destinano aiuti a persone di cul-tura diversa.

Oltre a riconoscere la soggettivitàdel beneficiario, il donatore infondenel regalo anche una traccia dellapropria specificità. Donare è, intrin-secamente, un dare qualcosa di sé,non solo qualcosa che ci appartiene.Ciò squalifica immediatamente il donoimpersonale, di cui il denaro è il rap-presentante più abusato e il screditadono generalizzato, effettuato con un

SMS in risposta a una campagna te-levisiva o con una disposizione ban-caria periodica a favore di un’iniziativarotariana. Infondere nel dono qualcosadi sé, costituisce l’essenza del service;differenzia il service dalla beneficenzae stigmatizza ogni scadimento informe di pura elargizione.

La pratica del dono costituisceun’esperienza di portata esistenziale,quella di sperimentarsi superiore ase stesso; rotarianamente si direbbeabove self. Dopo aver appreso a essereindividuale, si prospetta la possibilitàdi essere più che individuale. Acquisirebeni, conquistare abbondanza, rea-lizzare più di altri diventa un modonon per dimostrare la propria ecce-zionalità di essere individuale, maquella di essere collettivo. Il potlach1

mostra che accumulare per disperdere,anziché per consumare o per conser-vare, può essere l’atto avventato diuna persona immatura, ma può ancheessere il gesto elevato di un individuosuperiore.

“Essere di dono al mondo” è obiet-tivo ambizioso, che sottrae il benefi-

ciario non meno che il donatore allacircoscritta logica personale e proiettaentrambi in una dimensione tran-spersonale.

Il dono è diverso dal regalo. Donoè parola che discende dal sanscritodȃna,, la stessa radice della paroladare; la fenomenologia del dono, dun-que, appartiene alla prassi del dare.Regalo attiene al latino rex (re) o al-l’antico tedesco geili (sfarzo) e ha im-plicazioni o di preminenza regale odi ostentazione pomposa o d’entram-be. Dono e regalo sono pratiche di-stinte, solo occasionalmente affini, macon un denominatore comune: sonomodalità primariamente relazionali,dove il valore di legame prevale sem-pre sul valore d’uso. g

1. Costume in uso tra i nativi dell’estremaAmerica Settentrionale, il potlach eraun grande festeggiamento nel corso delquale i più ricchi del villaggio o i piùabili nella caccia davano gratuite elar-gizioni a tutta la tribù. Talvolta si arrivavaall’eccesso di distruggere quanto si eraaccumulato. La capacità di disfarsi diciò che uno possedeva era misura dellasua grandezza e del suo valore di uomo.

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DOSSIER/1

tribuito la massima priorità all’espan-sione dell’effettivo dei Soci, in quantoil Rotary (alla stregua di tanti altri so-dalizi) sta soffrendo un periodo diflessione nelle adesioni, sicché una piùestesa e robusta base personale costi-tuirebbe un presupposto essenzialeper l’attività futura. Le indicazioniper sortire tale risultato puntano aduna strategia di sviluppo dell’effettivoampiamente diversificata, secondocontenuti diversi all’interno delle ven-tidue regioni in cui è stato suddivisoil territorio mondiale. Inoltre, secondoil Presidente Internazionale, occorreanche allargare la forbice generazionaledegli iscritti, continuando a mantenereil focus sulle nuove generazioni attra-verso la Quinta Via d’Azione, aprendoperò all’apporto di esperienza e com-petenza che potrà provenire anchedalle generazioni appena andate inpensione, spesso più disponibili in ter-mini di tempo ed ancora desiderosedi svolgere un ruolo filantropico attivonella società. Ha affermato Ravindranche “Dobbiamo ripartire dai valori dibase della nostra organizzazione: l’en-fasi sugli alti valori etici in tutti gliaspetti della nostra vita ed il sistemadella classificazione che incoraggia ladiversità delle competenze in ogniClub”.

In occasione dell’Assemblea Inter-nazionale tenutasi nel gennaio scorsoa San Diego, Ravindran ha annunciatoed esplicato il proprio tema presiden-ziale, introducendo il tema del “dono”ai Governatori 2015-2016, convenutiin rappresentanza della “base” dei Ro-tariani: “Voi tutti avete ricevuto moltidoni. E adesso state ricevendo questogrande dono: un anno in cui usare tutti ivostri talenti, conoscenze, capacità e sforzi,

per diventare “dono nel mondo”; “Avreteun anno per trasformare il potenziale inrealtà, un anno per trasformare la vitadegli altri”.

Ebbene, riflettendo sul motto 2015-2016, mi sovvengono due considera-zioni: innanzitutto, rilevo che nellatraduzione italiana esso può assumereuna duplice interpretazione, sia comeimperativo che come esortazione ad“essere dono nel mondo”. In secondoluogo, esso indica quale beneficiariodella donazione non l’Umanità, bensìil mondo intero, come ambiente om-nicomprensivo di cose animate ed ina-nimate che popolano il nostro pianeta,a beneficio del quale deve quindi espli-carsi l’attività del Rotary.

E allora: cosa si intende per “dono”,cosa significa in concreto adoperarsiper donarsi a beneficio del mondo?

Sebbene dal punto di vista antro-pologico e sociologico siano state per-sino elaborate delle “teorie del dono”,nel senso comune il dono è un regalo,un qualcosa di materiale o immaterialeche viene ceduto ad altri senza uncorrispettivo, come manifestazione diliberalità, producendo normalmentedegli effetti positivi biunivoci sia perchi dona che per chi riceve.

Tale comportamento è l’effetto tipicodella filantropia, ossia di quel nobilesentimento umano che induce a com-piere atti generosi di solidarietà negliambiti operativi più vari, che gratificae rende particolarmente nobile l’animoumano.

Il Rotary, con la sua storia fatta diinterventi in favore dei più deboli edei meno fortunati, è di per se stessoun dono per il mondo intero: l’esempiopiù eclatante è costituito dal progetto“End Polio Now”, che nell’arco di

circa tre decenni ha portato all’eradi-cazione quasi totale di una delle peg-giori malattie invalidanti presenti sullaTerra, salvaguardando la salute di mi-lioni di persone che, diversamente,sarebbero rimaste vittime della polio-mielite.

A questo grandioso progetto diportata planetaria, vanno poi ad ag-giungersi le miriadi di interventi com-piuti nel corso dei 110 anni di vita delRotary in ambiti territoriali più circo-scritti, attraverso l’opera promossa daiDistretti e dai Club.

Non va poi dimenticato che il piùrobusto “braccio operativo” del RotaryInternational, ossia la Rotary Founda-tion, ha la propria finalità enunciatain modo chiaro ed univoco nel propriomotto, che è “Fare del bene al mondo”.

Tutto ciò rende evidente come l’at-tività di un sodalizio, che ha costruitola propria credibilità ed il proprio pre-stigio sulle idealità e sull’azione bene-fica concretamente compiuta nel corsodella sua storia, abbia costituito difatto “un dono” per il mondo intero,nel senso che il mondo sarebbe statosicuramente peggiore se il Rotary nonfosse esistito.

Appare evidente, quindi, che iltema dell’anno - “Siate dono nel mondo”- vada inteso come un perentorio invito,rivolto a ciascun Rotariano, affinchécontribuisca con il proprio apporto aproseguire la meritoria attività del pre-stigioso sodalizio cui ha l’onore di ap-partenere, mettendo in campo tutto ilproprio “peso specifico” fatto di ca-pacità, impegno, professionalità, de-dizione, disponibilità a beneficio delmondo intero, per conseguire ulteriorie più ambiziosi obiettivi a beneficiodel pianeta stesso. g

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Il motto del Presidente internazio-nale K.R. “Ravi” Ravindran, “Siatedono nel mondo”, è un chiaro invito anoi Rotariani, persone con rigorososenso del dovere e forte vocazione al-l’altruismo, ad unire le nostre convin-zioni etiche per il conseguimento del-l’amicizia e della fratellanza tra i popoli,nello spirito della comprensione e dellapacificazione.

K.R. “Ravi” Ravindran chiede anoi, quali persone qualificate ed in-fluenti, di impegnarci a svolgere unaattenta azione perché i grandi idealidella pace, della verità, della giustizia,della libertà, del rispetto della vita edei diritti umani, diventino esperienzasociale e realtà per tutti.

“Ravi” ci ricorda che fare Rotaryvuol dire far parte di un gruppo dipersone che si impegnano a trasformarei sogni, grandi o piccoli, in realtà. FareRotary significa far parte di un gruppodi persone che, volontari nel mondo,spendono il loro tempo nel Servire glialtri; far parte di un gruppo di personeche generano Opportunità di crescitaculturale per i giovani, che interven-gono con opere di Solidarietà concretepromuovendo l’ideale dell’amicizia edella pace. Fare Rotary non significacreare un Club chiuso ma aperto econcreto, un Rotary che riesca a tenderela mano con amicizia, allegria, fantasiae amore.

In sintesi, ”Ravi” ci esorta ad am-pliare le nostre aspirazioni, la nostraconsapevolezza, la nostra motivazione.Egli ci invita ad essere dono nel mondo,secondo i principi rotariani, imparando,così, anche a “spendere meglio lanostra Vita” nella convinzione che, nelcontesto storico in cui viviamo, l’Idea

Rotariana possa essere fortemente at-tuale e possa dare un serio contributoal miglioramento della vita.

“Ravi” ci ricorda che incombe sudi noi il dovere di nutrire alti sentimentidi donazione per i quali valga la penadi spendere bene la vita, offrendo inostri talenti, le nostre risorse, le nostreenergie al servizio del mondo, nellaconsapevolezza che la vera felicitàconsiste nell’aiutare gli altri. Emergechiaramente la convinzione che nelperseguire questo nobile intento tro-veremo grande soddisfazione e fini-remo per arricchire la nostra stessavita. Rendersi utili ai propri simili è ilnostro ideale, lavorare per l’umanitàe tendere a migliorarla è la nostra mis-sione, tendere ad un nuovo umanesi-mo, inteso come ricerca della misurapiù alta della capacità e dignità del-l’uomo, rappresenta il fine del propriosviluppo personale.

Da noi Rotariani si pretende la ca-pacità e la volontà di promuovere undialogo etico nei luoghi di abitualefrequentazione con tutta quell’umiltàdi intenti che è prerogativa solo degliuomini forti e virtuosi che hanno fattodel loro bagaglio di cultura e di espe-rienza un retaggio dal quale attingerela forza nell’agire, credibilità negli in-tenti, tolleranza verso l’alterità ma an-che fermezza nelle proprie convinzioni.

Dobbiamo impegnarci per mostrareal mondo che un futuro migliore èpossibile ovunque e che la generositàdi spirito, la tolleranza per le differenzeculturali e i più elevati valori moralirappresentano, se non il successo, lavia verso il successo.

Come Rotariani sappiamo che nonbasta sognare un mondo migliore, ma

occorre realizzarlo, poco per volta, conuna pianificazione attenta, un’onestacooperazione e grande impegno.

Come Rotariani non possiamoaspettare che le cose si facciano dasole ma, insieme, dobbiamo aprire lavia a un futuro migliore. Dobbiamorafforzare la voglia d’essere protago-nisti. Non si può, infatti, rimanereisolati perché noi Rotariani non siamofatti per l’isolamento. Non dobbia-mo dimenticare che i problemi deglialtri sono i nostri problemi, che le la-crime degli altri sono le nostre lacrime,che la disperazione degli altri è lanostra disperazione. Se vogliamo cheil Rotary, che i Rotariani siano puntodi riferimento per la società e se vo-gliamo proporci come esempio per lenuove generazioni, dobbiamo trovarel’entusiasmo necessario per poter essereelemento coagulante delle spinte in-novative e creative che stanno matu-rando in coloro che intendono assumerela leadership del cambiamento epocalegià in corso nel mondo. “Ravi” ci dicea gran voce che dobbiamo essere dononel mondo offrendo a chi ne ha bisognonon solo le nostre risorse ma anchenoi stessi, perché c’è una grande dif-ferenza tra il fare la carità e dare unamano, soprattutto quando questa èaccompagnata dalla sincerità di cuore.

Amicizia, Professionalità e capacitàdi lavorare insieme sono indubbia-mente le componenti originarie e fon-damentali della figura del Rotariano,componenti che sono rimaste irrinun-ciabili per oltre cento anni e ancor piùlo sono oggi. L'Amicizia è indispen-sabile per potere svolgere ogni attivitàcon scioltezza, spontaneità, dedizione,

di Silvano MarsegliaPresidente Europeo AEDEPresidente R.C. Ceglie Messapica 2015/2016

Siamo dono nel mondo

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DOSSIER/1

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata28 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

DOSSIER/1

Impresa SimeoneSede Amministrativa - Direzione - Cantiere

71042 CERIGNOLA (FG) · Via dei Trainieri (Zona Industriale)Tel. (+39) 0885.416019 · Fax. (+39) 0885.443749

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per poter lavorare insieme. Amiciziagenerata da affinità spirituali e dastima. Sappiamo bene che il Rotarynon ha l'esclusività mondiale degliuomini più impegnati, che non si di-venta uomini leaders o di valore perchési porta il distintivo del Rotary; sap-piamo benissimo che al di fuori delRotary lavorano e vivono tanti altriuomini come noi e migliori di noi.Ma, allora, perché entrare nel Rotary?Perché essere Rotariani? A che serveessere rotariani se già si era bravi, im-pegnati anche prima?

Ecco il punto chiave: perché unuomo attivo, degno di essere notatodal Rotary, ricco di quei principi uma-nitari e culturali che il Rotary promuoveed alimenta, entrando nel Rotary potràlavorare insieme. Insieme ad altri chesono disposti e predisposti ad esseredono nel mondo, a servire, a servireinsieme, a lavorare insieme: ecco chela forza si moltiplica, ecco che i risultatimigliorano, grazie alla stupenda or-ganizzazione del Rotary.

L’altra caratteristica fondamentaleche dovrà caratterizzarci come rotarianiè L’ENTUSIASMO! Entusiasmo d’es-

sere amici, entusiasmo nel servire, en-tusiasmo d’essere Rotariani e di pro-fessare al meglio i principi del Rotary.Se vogliamo che il Rotary, che i Rota-riani siano punto di riferimento per lasocietà e se vogliamo proporci comeesempio per le nuove generazioni,dobbiamo trovare l’entusiasmo neces-sario per poter essere elemento coa-gulante delle spinte innovative e crea-tive che stanno maturando in coloroche intendono assumere la leadershipdel cambiamento epocale già in corsonel mondo. Un Rotary che si è adeguatoai tempi, pur mantenendosi fedele aivalori e all’etica della sua costituzione,che vive in amicizia, che attraversol’attività concreta dei soci e partendoda principi etici, muove e crea degliindirizzi sociali di sviluppo, confronto,crescita sociale. Il servizio el'amicizia,quindi, sono i pilastri e lastessa ragione d'essere del Rotary.

Non siamo, non possiamo es-sere dei rimorchi. Dobbiamo essere,anzi siamo, delle motrici. Dobbiamoessere leader, essere protagonisti. Insostanza dobbiamo essere rotariani!

Paul Harris, parlando di sé, nel

prologo al suo libro “La mia stradaverso il Rotary” sottolinea l’importanzadel rinnovarsi dei sentimenti del ra-gazzo nell’uomo più che maturo:

“Uno dei modi attraverso cui ilRotary sviluppa l’individuo è quellodi preservare il ragazzo che c’è in lui.Nel profondo del cuore di ogni buonuomo c’è sempre un ragazzo, un ra-gazzo che guarda la vita come a unacosa meravigliosa, con occhi limpidi,senza pregiudizi o intolleranze, convero entusiasmo, pronto all’amicizia.É un triste giorno per un uomo quandoil ragazzo in lui muore. Fino a quandoun uomo è in grado di mantenere lasua mente elastica e il suo spiritoaperto alle influenze degli amici, nondiventerà mai vecchio. Il Rotary inco-raggia ed aiuta a crescere tenendo vivoil ragazzo che c’è in noi”.

L’augurio per tutti è che questo ra-gazzo possa vivere per sempre in noie che si possa continuare ad esseredono nel mondo e si possa fare moltastrada insieme, perché nessuna stradaè lunga quando si hanno veri amici alproprio fianco. g

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è prassi consolidata che il PresidenteInternazionale nell'atto di insediarsi co-munichi il motto del suo anno rotariano:pochi termini con cui schematizza esintetizza la sua ideologia operativa. Ilmotto per l'anno 2015/16 "Siate dononel mondo" è particolarmente complessoperché include due concetti - "dono" e"mondo", oggetto di interpretazionepsicologica, etica, sociologica...in unasola parola filosofica. Va subito dettoche Ravindran ha egregiamente inter-pretato ed espresso il ruolo del Rotaryche si qualifica come club service eproprio il questa laconica definizione èimplicito il concetto di "dono". Tuttaviaè semplicistica e riduttiva tale omolo-gazione che pertanto merita qualchepuntualizzazione. Nascono spontaneidei quesiti: si può parlare di dono,oggi? In un mondo segnato da un per-vicace individualismo, da un ostentatonarcisismo, da una metafisica egolatria,c'è ancora spazio per l'arte del donare?La risposta più immediata è negativa,di chiaro sapore pessimistico perchébasta possedere il benché minimo spiritodi osservazione per rendersi conto chela vita dei singoli (e non sono pochi!) èdominata dalle logiche di mercato, dascambi utilitaristici, dalla legge del tor-naconto, dalla consuetudine opportu-nistica. In questo contesto il terminedono ha assunto una valenza spessoambigua fino a diventare uno strumentodi pressione sul destinatario, un votodi scambio, una banalizzazione deldare in funzione della neutralizzazionedell'avversario.

Questo quadro drammatico (eppurvero!) della società contemporanea nonesclude però una visione dialettica con-trocorrente tesa a porre e a riproporre

il tema centrale dell'esistenza come va-lore, il che spinge ad asserire che donareè un'arte difficile ma non impossibile:infatti, l'essere umano - se non si lasciaaffascinare e travolgere da comporta-menti che anche il diritto giudicherebbecontra legem - è capace di entrare insintonia con gli altri, di recepirne i pro-blemi, di prestare se stesso per... offrireuna mano.Occorre però distinguere ildare dal donare: il dare spesso implicalo scambio, l'antico do ut des; il fonare,invece, presuppone dei soggetti liberiche prescindendo da qualsiasi costri-zione o interesse personale fanno donodi sé senza attendersi ricompense enemmeno sensi di gratitudine (la gra-tuità del dono). Il donare peraltro ènon di rado identificato erroneamentecon un esborso in danaro capace di ta-citare menti e coscienze; il donare au-tentico, invece, presuppone un'appro-fondita analisi sul ruolo del'uomo nellasocietà e in particolare sulla sua capacitàdi condividere e solidarizzare con glialtri, il Rotariano perfetto direbbe "met-tersi al servizio degli altri". Per farequesto, è necessario estraniarsi dal mon-do che intorno a noi produce solo ru-more, riprovare il piacere del silenzioper ritrovare se stessi ed interrogarsisul senso della vita. Annota Leopardinei suoi Pensieri: “questa è la grandezzadell'uomo, non essere soddisfatto da alcunecosa terrena, né dalla terra intera. Consi-derare l'ampiezza inestimabile dello spiritoche si distende nello spazio e nel tempo enon limitarsi ad accusare gli altri di insuf-ficienza o nullità, questa è la vera missionedei singoli nel mondo".

Se si vuole cambiare il mondo e ilRotary ha questa forza (nel senso grecodi energheia) per farlo bisogna partire

da un recupero dell'autocoscienza cheè capace di sviluppare gli anticorpi ne-cessari per evitare che "le cattive con-suetudini ci logorino rendendoci sordiai bisogni degli altri": una vera lezionedi spirito rotariano in questa espressionedi Don Giussani. Opportunamente ilP.I. Ravindran ammonisce i Rotariani:"Alla fine della nostra vita non saremoammirati per gli sforzi per l'arricchimentopersonale; il nostro valore sarà misuratoda quanto avremo dato".

Per concludere, riflettiamo su unasplendida pagina tratta dalle "Lezionisulla missione del dotto" di Fichte: “Ioconosco poche idee più sublimi diquella dell'azione reciproca di tutti gliuomini tra loro, di questo perpetuo vi-vere in tensione, di questa ferventegara nel dare e ricevere quel che di piùnobile l'uomo possa avere, di questovasto ingranaggio di innumerevoli ruotele cui comune molla è la libertà, e dellabella armonia che ne risulta. Ognunopuò dire: chiunque tu sia, solo perchéhai volto umano, appartieni come mem-bro a questa grande comunità; la miaopera avrà effetto anche su di te, e latua su di me; nessuno che sia pur roz-zamente porti sul volto l'impronta dellaragione esiste invano per me. Ma ionon ti conosco, tu non mi conosci. Oh!come è certo che noi siamo chiamati adiventare migliori, così è certo che verràil momento in cui potrò trarti nella miasfera d'azione, in cui potrò farti delbene e riceverne da te. Il mio cuoresarà avvinto al tuo con il più indisso-lubile dei legami: quello del reciprocodare e ricevere”.

Ancora una volta il Rotary e peresso il P.I. Ravindran con il motto "Siatedono nel mondo" ha fatto centro. g

di Maria Concetta PiacenteGià Docente nei LiceiPast Pres. RC Bari Ovest

Variazioni sul tema

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DOSSIER/1

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata30 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

DOSSIER/2

Sono rotariano perché... Questa la proposta formulata

ad un gruppo di amici dalle varie estrazioni culturali,

professionali e rotariane...

Nel secolo trascorso, a fronte dellaricchezza di correnti del pensiero fi-

losofico che si è esteso dalnichilismo di

Nietzsche al socialismo di Sorel, dalcomunismo di Marx, al liberismo diCroce e al neo idealismo di Gentile,pochi sono stati gli apporti al pro-gredire delle scienze sociologiche,

meglio definibili come economi-co-sociali. Tra loro rima-

ne il pensiero

profondo, faticosamente raggiuntoe approfondito di Paul Harris sullanecessità di ridare all’uomo quelladignità di protagonista dell’essereche sembrava fosse stata annullatadalla stagione delle macchine.

“Se un tuo fratello piange la colpa èanche tua” diceva Dostojewschi. Perdare al pensiero di Harris, ancora

del tutto moderno, pratica at-tuazione è necessario

che vi sia

di Raffaele Pallotta di AcquapendenteGià Docente Università NapoliPresidente d’Onore International Hyperbaric Medical Society EDG Distretto 2100 R.I.; Rotary International Senior Leader; Direttore R.I. 2006/2008

Perché siamo rotariani

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DOSSIER/2

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

un Rotary dinamico proiettato versoil futuro per poterne anticipare pro-blemi ed esigenze, impegnandosi aindicare con l’esempio, il pensiero el’azione, possibili vie socialmente mi-gliorative. I pilastri del nostro pensierodai quali scaturisce il nostro servizio,sono la buona volontà, l’etica nel-l’elevata professionalità, l’impegnopersonale e collettivo a favore deglialtri e lo spirito di tolleranza. BertrandRussel, con la sua solita arguzia, di-ceva che: ”Tollerare ciò che piace è facile.É la tolleranza di ciò che dispiace a ca-ratterizzare l’atteggiamento dell’uomodisponibile”. Fondando il Rotary, Har-ris, volle affermare i diritti naturali efondamentali dell’individuo alla vita,alla libertà e alla solidarietà. Antici-pando di molti anni la Dichiarazionedei Diritti dell’Uomo, che, nel suoprimo articolo, recita: “ Tutti gli esseriumani nascono liberi e uguali in di-gnità e diritti. Essi sono dotati di ra-gione e di coscienza e devono agiregli uni verso gli altri in spirito d’ami-cizia”. Enunziando tali diritti ognunodeve fare l’autoanalisi del propriocomportamento. Il rispetto non siestrinseca con le frasi fatte, ma conl’agire nella quotidianità. Ogni giornovi sono persone che muoiono suiposti di lavoro, o di fame o di altre

ingiustizie umane quali la mancanzadi lavoro o di reddito sufficiente allasopravvivenza. Ogni giorno dobbia-mo tutelare il prossimo vittima diviolenza. Ogni giorno è quello giustoper non essere egoisti e pensare inconcreto ai diritti di tutti. Ogni giornodobbiamo fare qualche cosa per as-sicurare al prossimo un futuro mi-gliore, standogli vicino, ma soprat-tutto, lavorando per crearlo. Tutto ilresto è ipocrisia!.

É stata proprio questa severaautoanalisi che ci ha convinto a farparte del ROTARY. Il Rotary diffusoin quasi tutti i Paesi dove esistelibertà di pensiero, rappresenta, comelo definì il rotariano Eisenhower, ilpiù grande esercito di pace esistenteal mondo. A ispirare Paul Harris ful’Enciclica «Rerum Novarum», di LeoneXIII, per le aperture sociali sulla ne-cessità della collaborazione tra capi-tale e lavoro e per aver riconosciutoall’impresa, oltre il diritto naturaleal profitto, anche il dovere di farneun uso sociale per porre fine allalotta tra le parti con spirito di reci-proca tolleranza. Per Paul Harris latolleranza è prima di tutto un atto difede nell’uomo che nasce libero eche libero, come dir à poi BenedettoCroce, resterà nella coscienza fin

quando avvertirà l’esigenza di libertà.John Mac Murray affermava che: “Énecessario riconoscere la paura nel cuoredegli uomini e sostituirla con la fiduciae la speranza: liberarci da una vita sulladifensiva per sostituirla con una vitabasata sulla libertà e sulla spontaneità:rendere la vita piena e ricca al posto diuna vita ansiosa e limitata, alla quale lenostre paure ci condannano." L’uomodi Harris non è un edonista: è unapersona con sensibilità straordinariache vuole rinunziare all’unicità dellapropria esistenza e vuole viverla ap-pieno, servendo pragmaticamente lacomunità. Servire la comunità vuoldire impegnarsi a dare un’anima alnuovo modello di sviluppo per ga-rantire il primato dell’uomo e dellasua dignità oltre e contro esigenzedi mercato non accettabili. Il Rotaryè, quindi, un insieme di protagonistidell’impegno verso gli altri. Il prota-gonismo rotariano non deriva dallacultura della personalità. Nel sensoletterale il termine protagonismo pro-viene dalle parole greche “Protos” e“Agonistes” e indica coloro che agi-scono per primi. Il protagonismo ro-tariano è la volontà d’aprire per primila via al processo evolutivo dell’uma-nità nella ricerca di un miglioramentodi vita globalmente inteso. g

Sono quasi 31 anni, dal Novembre1984 ( Rotary Milano Monforte) che,attraverso varie esperienze di appar-tenenza rotariana negli Stati Uniti(Santa Clara, Ca.), in Svizzera (Zuri-go), in Austria (Vienna), in Giappone(Tokyo) e di nuovo in Italia (Aosta eCourmayeur) mi pongo la stessa do-manda. Perché attraverso tutte questeesperienze io continuo a decidere(ogni trimestre) di rinnovare la miaadesione istituzionale, spirituale e

materiale al nostro sodalizio? Io ho avuto molto dal Rotary, che

mi ha accompagnato per una vita nellemie esperienze professionali ed umanein Italia e all’estero. In tutte le realtà acui mi sono avvicinato per impegni dilavoro che mi hanno imposto varieperegrinazioni, ho trovato accoglienzafraterna, arricchimento personale edamicizia oltre che l’opportunità di par-tecipare a progetti di service di grandelivello umano e sociale.

Una esperienza unica che mi haspinto, specialmente negli ultimi anni,ad una partecipazione attiva ancheattraverso l’impegno di cariche ro-tariane. Assistente del governatore,più volte Presidente di Club, Presi-dente Commissioni distrettuali: soloper citarne alcune che vorrebbero,insieme al necessario contributo or-ganizzativo, offrire al Rotary un so-stegno concreto e un minimo di ri-conoscenza per ciò che il Rotary ef-

di Giorgio BongiornoPast Pres. R.C. Courmayeur-Valdigne, Valle d’Aosta

Da lontano, interessante testimonianza

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DOSSIER/2

fettivamente mi ha dato negli anni.Vorrei elencare brevemente l’in-

sieme dei “valori” che ritengo misiano stati trasmessi e siano propridell’appartenenza al Rotary:• Solidarietà: in tutte le sue decli-

nazioni. Senza limitazioni geogra-fiche o valoriali.

• Amicizia: sentimento che trova ilterreno adatto per sorgere fra Ro-tariani che si frequentano e che incomune hanno lo stesso concettoetico (affinità elettiva) nella pro-fessione, nel senso di solidarietàverso le persone più svantaggiate,nell’azione di aiuto attraverso pro-getti concreti di service. Nei rapporti di Club, interni edesterni, riscontriamo indubbia-mente di avere in comune abbia-mo una idealità e una filosofia divita condivise.

• Condivisione del medesimo im-

pegno civile verso la cultura, l’ar-monia del progresso istituzionale,la scuola e la formazione.

• Tolleranza, dignità e rispetto ce-lebrati nella condivisione dei me-desimi ideali fondanti della filo-sofia rotariana

• Fede nell’uomo e nei valori di li-bertà e di dignità che devonoessere rappresentati in tutte leazioni sodali.

• Percezione e interpretazione co-mune degli straordinari muta-menti della vita sociale su temiimportanti quali libertà e dignitàdell’umana convivenza.

• Crescita personale e allargamentodei propri orizzonti attraverso ilrapporto con altri

• Entusiasmo nella condivisione deivalori fondanti del sodalizio

• Formazione dei giovani (e nonsolo) ad amare il mondo, a lavorare

per il bene della società e ad essereesempio di lealtà e amiciziaIl catalogo dei valori che ho bre-

vemente evocato potrebbe essere mol-to più ricco e ciascuno di noi ha sicu-ramente una buona ragione da ag-giungere e addurre a sostegno dellasua appartenenza al Rotary.

Per me resta comunque semprevivo ed attuale il richiamo del fon-datore Paul Harris, quale sublimesintesi di ogni senso di appartenenza:

“Nel profondo del cuore di ogni uomoc'è sempre un ragazzo che guarda la vitacome una cosa meravigliosa, con occhilimpidi, senza pregiudizi e intolleranze,con entusiasmo e pronto all'amicizia. IlRotary incoraggia ed aiuta a crescere te-nendo vivo il ragazzo che c'è in noi".

Forse proprio per questo e cioèper mantenere viva la speranza inun mondo migliore, io sono e rimarròun convinto rotariano. g

Da bambino spesso mi trovavoassorto nei miei pensieri a fantasticareed a sognare ad occhi aperti e, cometutti bambini mi immaginavo grande.In quei momenti sognavo di essereun esploratore in viaggio nelle terreai confini del mondo o un astronautache, in orbita intorno alla terra, guar-dava verso l’universo sconfinato, op-pure un inventore o, altro ancora, divedermi un grande medico capacedi curare tutte le malattie dell’umanità,o un ingegnere che progettava operedi grandezza incommensurabile utilialle genti. Con la mia fantasia diallora accarezzavo i sogni e le spe-ranze convinto, con la sicurezza dibambino, che almeno uno di questi,per incanto, si sarebbe un giorno av-verato. Man mano che crescevo, però,mi rendevo conto che, soprattutto isogni, senza un impegno forte soste-

nuto, peraltro, da una buona dose diatteggiamento propositivo non si rea-lizzano.

Privato di un costante impegno edi una consapevole partecipazione, isogni, del fanciullo o dell’ adultosono destinati a rimanere tali e a nonconcretizzarsi mai.

Quando molti anni dopo, sonostato cooptato dal Rotary Club diFoggia per far parte della famigliarotariana all’inizio il mio impegno èstato molto modesto, entrato in unmondo a me sconosciuto mi sono li-mitato ad esse socio del club, un clubprestigioso ma, come ho imparato inquesti anni, mi mancava il passaggioimportante per sentirmi Rotariano.

Essere Rotariano è impresa nonfacile, è una strada lunga e presup-pone la partecipazione attiva alleazioni rotariane che si sviluppano

nei club. Mi piace chiamarla parteci-pazione consapevole, intesa qualeaccettazione dello spirito del servireall’interno dei principi dettati dal Ro-tary, ma scevra di ogni personale in-terpretazione

Sovente, infatti, siamo tentati dicucirci l’abito Rotary, adatto alle nostreesigenze, un vestito da confezionarcisu misura, adatto a contenere le nostredesiderate al difuori dei valori fon-damentali del rotariano. Eppure essereRotariano non è difficile, è sufficienteattenersi alla sostanza custodita nellamirabile “prova delle quattro domande”concepita nel 1932 dal rotariano Her-bert J. Taylor per risollevare un’azien-da sull’orlo del fallimento.

D’incanto allora ci scopriremmoaccolti in seno all’alveo sicuro percorsodai rotariani illuminati, protetti dauno argine efficacie, al riparo della

di Nicola Maria AucielloPast Presidente RC Foggia

Voglio essere dono per il mondo

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zona paludosa dove stagnano i solisoci. Ed a questi, i soli soci, mi per-metto di rivolgere una domanda:quanti dei vostri sogni di bambinoavete realizzato?

Quanti possono affermare: …Sonoun socio di un club Rotary, perché...ho realizzato almeno uno dei mieisogni di bambino.

Per come la intendo, l’elementorisolutivo di distinzione tra essereRotariano da un semplice socio delRotary, risiede nell’idea fondamentaledella partecipazione attiva alla vitadel club e alle sue azioni concrete.

Attraverso le opere messe in attodal Rotary, noi Rotariani, abbiamol’opportunità di prevenire le malattie,partecipare al sostegno di progettiper la prevenzione dell’analfabetismo,fornire supporto ai giovani ricercatorinei diversi campi scientifici attraversorisorse economiche di alcune decinedi migliaia di dollari della RotaryFoundation. Possiamo partecipare atanti altri progetti a carattere umani-tario; i Global Grant, quali contributieconomici che il Rotary restituiscesotto forma di sovvenzioni, sfatandola nomea di dove vanno a finire lequote versate. Con le sei aree di in-tervento del piano internazionale delRotary denominato Visione Futuranoi rotariani sosteniamo le esigenzereali. Insieme, noi rotariani, siamo inprima linea nella lotta per combatterele disuguaglianze, la povertà, l’anal-fabetismo e la sete nelle zone del-l’Africa in cui più 40% della popola-zione è senz’acqua. Come non ricor-dare il progetto acqua sana nel Benin

e tanti altri service realizzati dalnostro Distretto 2120.

Insieme, favoriamo l’accoglienzadelle popolazioni in difficoltà chefuggono dalle terre sconvolte daiconflitti, siamo sensibili e tolleranti,consideriamo le diversità una risorsada utilizzare in termini positivi. Nonci spaventa la globalizzazione anzi,ci permette la diffusione delle idee edi incrementare la conoscenza e ilbenessere.

Con i programmi dedicati alloScambio Studi e dello Scambio Gio-vani incentiviamo lo scambio tra legenti appartenenti a nazioni diversee spesso a popolazioni di continentilontani.

E ancora, insieme, stiamo parte-cipando alla realizzazione del gran-dioso progetto di questi ultimi anni:vaccinare tutti i piccoli di intere na-zioni con l’obbiettivo di eradicare laPolio nel mondo. Ci stiamo riuscendo,siamo vicini alla meta. Anche se do-vremo superare molte difficoltà cen-treremo l’obbiettivo e, al più presto,la debelleremo. La mia generazioneè stata fortunata, ha avuto la possi-bilità di prevenirla ma, ahimè, alcunimiei conoscenti nati qualche annoprima, sono stati colpiti in tenera etàe portano, ancora oggi, i drammaticisegni della malattia. Sono stati privatidei loro sogni, delle speranze, delfuturo e questo come rotariani nonlo possiamo accettare. Impegniamociin questo sforzo finale, insieme pos-siamo donare al mondo questo stra-ordinario traguardo.

Tutto questo, ed altro ancora, mi

permette di dire: Sono Rotariano,perché....partecipo consapevolmentee mi impegno a favore degli scopidel Rotary. Sicuramente senza il Ro-tary avrei potuto, al massimo, soloimmaginare di poter avere un pesoper la realizzazione di tutto questo.

Come si vede, quando parlavo direalizzare sogni non stavo esagerando,mi sono tenuto al disotto del limitedi sicurezza per non apparire deltutto autocelebrativo. Questi sono gliargomenti da portare quale testimo-nianza dell’essere Rotariano e con iquali affrontare le due questione diimportanza fondamentale per i nostriscopi: richiamare nuove risorse umaneattive trasformando i soci dormientiin Rotariani, e espandendo in terminiconcreti la nostra compagine. In ter-mini pratici le finalità basilari del-l’Espansione.

Impegniamoci nel Rotary, accen-diamo la luce del Rotary per cambiarela vita degli individui e se faremodono di tanti altri progetti, aiuteremotante popolazioni e altri bambini asognare e sorridere. Doniamo il nostrotempo ed impegno di rotariano, escopriremo di possedere molto.

Vorrei citare ciò che dice “MonsieurIbrahim” nel film "Monsieur Ibrahim ei fiori del Corano" di Francois Dupey-ron: “Ciò che tu dai è tuo, per sempre,ciò che tu tieni è perso, per sempre”.

Come rotariani, possiamo daremolto e insieme realizzare grandi so-gni così da poter affermare con ilmotto internazionale, ...Sono rotariano,perché ...voglio ESSERE DONO PERIL MONDO. g

di Franca BresciaRC Ceglie Messapica – Terra dei Messapi

…guardiamo sempre avanti con fiducia

Parlare dei motivi per cui oggi midico Rotariana implica la condivisionedi un percorso personale fatto di ri-flessioni maturate nel tempo, attra-

versato da gioie e inevitabili amarezze,ma soprattutto frutto della mia analisisull’evolversi della nostra Associa-zione, senza cecità o falsi buonismi.

Comincerò col dire che la moti-vazione che mi spinse sei anni orsono a diventare parte integrante diquesta famiglia, dando il mio contri-

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buto per coinvolgere il numero dipersone sufficienti ad intraprenderequel viaggio unico che è la nascita diun nuovo Club Rotary, è sostanzial-mente la stessa che muove i miei passianche adesso. Oggi come allora, restoaffascinata da un’Associazione checontinua a sostenere con convinzioneed impegno l’ideale del “Servizio senzasecondi fini”, andando così in totalecontrotendenza rispetto ad un mondoche corre all’insegna dell’individuali-smo più sfrenato, con modelli e stilidi vita che ci vorrebbero protagonistidi una vita senza regole. Il messaggiodel Rotary è talmente ovvio nell’evi-denza della sua saggezza da potersembrare retorico, quasi banale per lasua apparente ovvietà, ma diventa in-vece dirompente perché si proietta inun mondo che si sta evolvendo conuna rapidità affascinante e preoccu-pante al tempo stesso. Nel bene e nelmale tutte le cellule comunitarie sitrovano a rispondere alla mutevolezzadei tempi, dalla scuola alla politica,dal lavoro alla stessa famiglia, mapurtroppo non sempre questa evolu-

zione tiene conto dell’etica e noi rota-riani, ammettiamolo, non facciamoeccezione. Siamo di fatto lo spaccatodi una società che spesso corre troppovelocemente per fermarsi a riflettereprima di intraprendere percorsi tor-tuosi, obbligandoci a prendere atto,obtorto collo, che non siamo i ProbiViri che vorremmo essere. Proprio perquesto oggi il Rotary ci richiama senzaindugi alla presa di coscienza seriadella pericolosità della realtà in cuiviviamo, sottolineando l’impegno at-tivo e fattivo dell’Uomo Morale cheoggi più che mai deve agire in primapersona per la risoluzione dei problemivecchi e nuovi su cui tutta l’umanitàè chiamata a confrontarsi. Noi rotarianinon siamo né superuomini né super-donne, e di fatto nessuno lo pretendeda noi, ma siamo tutti moralmenteobbligati a scuoterci dal torpore chetroppo spesso ci porta a chiudere gliocchi, permettendo a noi stessi di la-sciar correre, anziché affrontare, troppesituazioni poco cristalline.

Il Rotary di oggi ci vuole più chemai reattivi e coraggiosi, e ci pretende

eticamente impegnati, proprio comeci esortava ad essere il Presidente In-ternazionale Gian Paolo Lang quandoci spronava con tenace insistenza:“Più Rotary nei Rotariani!”

Di fatto, tutto ciò dovrebbe esserescontato perché noi Rotariani abbiamosottoscritto quest’obbligo moralequando abbiamo scelto di impegnarcial massimo delle nostre capacità al-l’insegna del “Service above self”.Tuttavia è quanto mai tristemente at-tuale il monito che già da qualcheanno ci ripete Andrea Ranieri, PDGilluminato del nostro Distretto, checi ha sempre allertato con il suo “Ser-vire, e NON Servirsi!”. Mi torna inmente l’eterno contrasto tra quantitàe qualità, sostanziatosi in mille occa-sioni tra cui citerò ad esempio lacampagna del 2001, lanciata dal Pre-sidente Internazionale Richard.D.Kingper il raggiungimento del “Milione emezzo di soci”. L’invito del P.P.I. Kingscatenò inevitabilmente una serie diammissioni “facili”, lasciando che ivalori numerici prendessero quasi fi-siologicamente il sopravvento su quel-

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li etici. Lo scotto di scivoloni comequesto, pur commessi indubbiamentenella più totale e assoluta buona fedeperché ispirati solo dalle migliori in-tenzioni, corre il rischio di minare lefondamenta di un’Associazione chesi basa su principi cardine di tutt’altranatura, lasciando passare il messaggioche il tornaconto personale possa es-sere in qualche modo legittimato.Come restare indifferenti nell’appren-dere la notizia di questi giorni, certa-mente ancora non suffragata da provedefinitive ma non per questo menodolorosa o allarmante, che vede ad-dirittura una figura apicale della no-stra Associazione coinvolta in situa-zioni poco trasparenti?

La comprensibile amarezza chene consegue è tanta, ma altrettantoproporzionale deve essere la nostracapacità di reagire ai tanti i campanellid’allarme che continuano a tintinnare,

troppi per permetterci di restare inerti.E se vogliamo risultare credibili almondo esterno e a noi stessi, la presadi coscienza di un’amara realtà concui non avremmo mai voluto con-frontarci dovrà essere solo il primopasso, a cui dovrà far seguito l’impe-gno serio di tutti per arginare il rischiodi danni futuri.

Siamo di fronte ad una sfida seria,impegnativa, ma non invincibile.

Esortava il PRID G.M. Cardinale:“Sarebbe importante quanto utile avereil coraggio, ma soprattutto il buonsenso,da veri rotariani, di negare spazio e visi-bilità alla schiera di coloro che voglionosolo arrivare, una schiera che divienesempre più numerosa, a tutti i livelli, eche di Rotary sa veramente poco. Non sidovrebbe permettere che arroganze e pre-sunzioni travalichino chi siamo e cosasiamo stati chiamati a fare.”.

Per evitare che lo spettro dell’in-

dividualismo si insinui ancora neinostri Club sarà dunque necessariorimettere il Singolo al centro dellesue responsabilità e porre la massimaattenzione nella selezione delle nuovecooptazioni.

Saremo in grado di farlo? Non saràné semplice né facile, ma io confidodi si. A questo punto del mio percorsorotariano, sia pur sofferto e disincantatoa tratti, la mia conclusione è che il Ro-tary autentico, quello concepito dainostri Padri Fondatori, era e resti lachiave di lettura più giusta per dareun senso a un Terzo Millennio in gran-de difficoltà. Tante sono le occasionidel passato in cui i Rotariani hannogià dimostrato di riuscire a raggiun-gere, volendolo, obiettivi che ad altrisembravano irraggiungibili, dunquefacciamo tesoro delle esperienze vis-sute, ma guardiamo sempre avanticon fiducia e ... ad maiora semper. g

di Francesco Di BenedettoResponsabile Crediti CentraliDirezione Gen.le CARIME, Bari

Sono socio del Rotary, perché...

Ho avuto l’opportunità di sentireparlare di Rotary in famiglia da miopadre, prematuramente venuto amancare, dopo pochi anni di appar-tenenza al club, per cui non avevo lapossibilità di meglio approfondire lemie conoscenze sulle finalità di unaassociazione molto nota e prestigiosa,per le sue azioni a livello internazio-nale. Mio padre aveva molto apprez-zato le riunioni settimanali, per l’at-tualità degli argomenti trattati, la cor-dialità dei soci, il sentimento del-l’amicizia, che rendeva piacevole stareseduti intorno ad un tavolo in con-versazione con tante illustri profes-sionalità della città, uniti tra loro daiprincipi dell’etica rotariana, che vieneconsiderata il fattore prioritario perla crescita della società civile, spe-cialmente nei Paesi industrializzati,dove il progresso tecnologico aveva

permesso di conseguire il benessereeconomico.

Dopo la morte di mio padre, daqualche anno avevo iniziato il miolavoro in banca, con molto entusiasmogiovanile in un settore della vita eco-nomica, nota per le difficoltà, dovela correttezza professionale è fonda-mentale nei riguardi della clientela,onde evitare disagi alle persone, ormaifrequenti nella quotidianità degli af-fari. Preso dal lavoro, spesso anchein altre sedi, a lungo non ho piùsentito parlare di Rotary, pur conser-vando un buon ricordo di alcune se-rate rotariane, invitato da mio padre,per la piacevole atmosfera di cordialitàtra i soci. In realtà, non avevo maipensato di divenire socio, sia per igravosi impegni professionali in ban-ca, sia per una scarsa vocazione apartecipare alla vita delle associazioni

cittadine, talvolta non aliene da dif-ficoltà comportamentali.

La mia entrata nel club, per losquisito invito di alcuni amici rotariani,è avvenuto per caso, in un momentodella vita del nostro Paese, in cuimalcostume e corruzione divenivanoun malessere crescente, che purtroppo,non esentava la classe dirigente. Aquesto proposito, in occasione di ami-chevoli conversazioni sulla gravitàdel momento, si evidenziava l’im-portanza di un codice di comporta-mento nelle pubbliche amministra-zioni e nelle attività professionali,così come è suggerito dai principirotariani mirabilmente illustrati nellarecente pubblicazione degli anni ot-tanta del nostro club, interessanti per-ché definiti nei primi anni della pre-senza del club in Italia e se fosserostati applicati il nostro Paese avrebbe

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avuto un futuro migliore.“Il Rotary Club è un’associazione di

cittadini scelti tra gli esponenti più stimatidelle singole attività economiche, tecniche,scientifiche e culturali, collegati tra loronell’intento di comunicarsi, in piena ami-cizia, i risultati della loro esperienza edel loro sapere... Attraverso la cooperazionee l’affiatamento tra gli esponenti dellediverse attività, si svolgono e si sviluppanoopportune iniziative, dirette a promuovereopere di interesse locale e generale. Il Ro-tary afferma così il dovere di ogni cittadinodi indirizzare la propria attività alla pro-sperità della sua Patria. “Su queste pre-messe ha trovato notevole impulso laFondazione Rotary, di cui sono ben notele benemerenze finora acquisite per l’in-tensa ed ampia azione di solidarietà”.

Ho voluto riportare questa signi-ficativa definizione sul ruolo del Ro-tary nella società moderna, per ri-spondere al “ perché “ ho aderito al-l’invito di far parte di un club, il pri-mogenito in Puglia, una testimonianzastorica di un buon esempio di com-portamento e di operosità nel lungo

periodo di vita, caratterizzato da pro-fondi mutamenti nella società.

A mio avviso, l’etica professionaleè l’argomento prioritario da mantenerevivo alla luce dei pessimi esempi,che quotidianamente mostrano il Pae-se in una desolante decadenza, anchecon un particolare riferimento ai re-centi fatti di cronaca, per la mancanzadi una sana politica economica, inuna realtà mondiale sempre più com-petitiva, ...è su questo che bisognerebberiflettere, confrontarsi e ripartire.

La breve permanenza nel clubnon mi permettono di dare suggeri-menti sulle strategie da adottare peril miglioramento del club. Pur tuttavia,sono rimasto sorpreso dalla scarsapartecipazione dei soci alla vita delclub, un segnale negativo nel ruolopiù incisivo, che il club dovrebbeavere in una città metropolitana, ve-nendo meno alla finalità sopracitatadi “promuovere opere di interesse localee generale”.

Di qui, la mia considerazione diuna maggiore attenzione nelle pro-

cedure di ammissione, secondo cur-ricula meritevoli ed, allo stesso tempo,un maggiore rigore nel far rispettarele norme statutarie del club.

Ho avuto modo di apprezzare ilgrande impegno dei Presidenti e deiConsigli direttivi nell’impostazionedei programmi e nello svolgimentodegli incontri settimanali, come anchenelle azioni di solidarietà sociale.

Nel complesso, per me è stata fi-nora un’ottima esperienza e una spe-ranza per gli anni futuri di contribuirea mantenere vivi gli ideali rotariani

Un sentito ringraziamento devorivolgere al caro amico Alfonso Forte,cosi vigoroso e propositivo nel gestirela stampa rotariana, per avermi in-vitato ad esprimere questa mia ri-flessione su comportamenti di vitasempre più attuali nella società delbenessere, con lungimiranza sug-geriti dal Rotary internazionale al-l’inizio del Novecento, un secolopieno di innovazioni tecnologiche,ma colme di incertezze, per il futurodell’umanità. g

Carissimi Amici Rotariani, sonoormai passati alcuni anni da che mifu concesso l'onore di entrare inquesta nostra grande e gloriosa As-sociazione, e riflettere sulla personaleesperienza di Rotariano mi obbligaad un sereno ma serio lavoro d'in-trospezione, guidato solo dal senti-mento della sincerità.

Nel periodo precedente al mio in-gresso,pensavo di avere già una buonapredisposizione a stabilire cordialirapporti e a dare una mano, in ciò an-che favorito dalla professione medica,a Chi ne avesse avuto bisogno, manel Rotary e con l'esempio dei Rota-riani, mi sono sono presto accortodella genericità di questa condizione..

Intensamente frequentando, quasi pia-cevolmente frastornato dagli innume-revoli rapporti amichevoli, incontri,ini-ziative del Club,ricordo di aver av-vertito quasi subito uno stato di per-sonale insufficiente “preparazione”.In realtà è solo con la mia partecipa-zione, con la mia frequentazione delClub che ho capito quanto più pro-fonda e quanto più concretamente ef-ficace possa essere la nostra adesionea quegli Ideali così fortemente condivisidel vivere il servizio in un clima diamicizia e collaborazione.Nel Rotarysi “cresce” e per questo concordo conchi fa della formazione una questioneessenziale, rivolta a tutti, e soprattuttoa chi non ha avuto in gioventù un

contatto, un'esperienza con il mondorotariano..L'apprendistato rotariano,nelsenso di una formazione permanente,vive nell'impegno di tutti gli Amiciche, partendo ciascuno dalla propriaesperienza di vita e professionale, co-glie l'esistenza di un altro livello, diun altro modo più fecondo e concretodi promozione del bene comune.

Il compito del Rotary, della co-munità dei Soci, partendo dal' incre-dibile entusiasmo dei più anziani dimilitanza, e' quello di far emergerela predisposizione al servizio dei sin-goli offrendo loro temi concreti dasviluppare in sinergia d' azione: par-tecipazione individuale e maggioreconoscenza reciproca per meglio di-

di Antonio FinaOdontoiatraRC Bari

Sono Socio del Rotary, perché...

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sporsi tutti insieme al servizio. Propriopromuovendo iniziative del genere,che esaltino la condivisione dell'im-pegno e lo spirito d'amicizia, potremopassare il testimone ai Giovani, e,dopoche si sia fatto tutto il possibile perpotenziarne l'azione a favore, guar-dare con più fiducia al loro progressoe al loro avvenire.

La partecipazione ad iniziative,grandi o piccole che siano,volte soloal miglioramento della condizionedi vita di chi meno ha ci mostraquanto l'azione comune e l'armoniadi intenti amplifichi l'efficacia delservizio. Difficile non cogliere, in par-ticolare per chi come me svolge unaprofessione medica, l'enorme portatadella campagna contro la polio che,già di suo impegnativa,viene a rea-lizzarsi spesso in aree turbolente eostili.E' praticamente impossibile nonmanifestare ammirazione per i Sociimpegnati in missioni di soccorso,assistenza, sostegno presso le tanterealtà difficili sparse nel mondo. E'appassionante seguire l'intenso, com-plicato,instancabile dibattito nel mon-do Rotariano sulle risposte che la no-stra Associazione può dare a quellache mi sembra la domanda più im-portante che sale dalle aree più sfor-tunate del mondo: la domanda divita.Le intelligenze dei Rotariani, illoro appassionato spirito di servizio,la tensione spirituale e la lucidità or-

ganizzativa, vengono messe a duraprova dalla partecipazione alla difficilee incessante lotta alla fame e allospreco alimentare che ne è il tragicocompagno.Ritengo inoltre che facendostrada nella promozione della pace,delrispetto individuale, della compren-sione reciproca, la nostra Associazionedovrà affrontare altre appassionantisfide, perché sarà sempre più pres-sante la necessità di procurare mezzi,sviluppare iniziative sul territorio,promuovere crescita culturale.

Diventa complicato perciò,da Ro-tariano, scendere da questo treno sucui qualche tempo fa si è saliti, sa-pendo altresì che non si può restaresemplici e passivi passeggeri.

Relativamente alla mia esperienzadi socio, posso dire di aver assistito,in un clima sempre caloroso e affet-tuoso, al succedersi di Consigli dall'encomiabile impegno sul campo cheha portato alla realizzazione da ungran numero di services di diversotipo ma simili per efficacia e concre-tezza.La certezza, guardandosi in-dietro, di aver contribuito nel propriopiccolo, e insieme a tanti Amici, aqueste iniziative,può essere solo disprone a maggiore impegno.Per que-sto motivo ho sinceramente apprez-zato l'ulteriore potenziamento dellaprogettualità che il Club ha intrapreso,avviando feconde discussioni nellenostre riunioni e stimolando la ca-

pacità di proposta dei Soci, senzaperdere mai di vista ideali e concre-tezza.Mi riferisco in particolare a que-gli appuntamenti, molto “rotariani“, in cui sotto la guida del PDG TittaDe Tommasi, Istruttore del Club, cisi è riuniti per la presentazione delPiano strategico del Club. Qui fra lasoddisfacente verifica del successodei Progetti recenti e la definizionedelle linee guida per l'attuazionedelle nuove importanti iniziative checi attendono, si è voluto rendere par-tecipi i Soci di tutte le novità, chie-dendo contributo d'idee e proposte,per quella condivisione su cui poggiala solidità della diffusione del Pianooltre l' ambito del Club.

A tal punto mi sembrerebbe giustorendere più partecipe, più consapevolechi viene alle nostre riunioni per por-tare il proprio contributo di cono-scenze ed esperienze,di ciò che è ilRotary, di quello che si fa sia nel sin-golo Club, sia in ambito distrettualee internazionale: poche pillole, magarisolo cinque intensi minuti di notiziea Loro rivolte,ma che, nel reciprocoscambio, servano a far sì che ognunodei nostri prestigiosi Ospiti, tornandonel proprio ambiente di lavoro, nellapropria comunità, nella propria fa-miglia possa direttamente testimoniarele qualità dell'azione Rotariana.

Vi ringrazio per la vostra atten-zione e buon Rotary a tutti Voi! g

di Emanuele FinoPast presidente RC Bari

Sono Rotariano, perché...

“Caro Amico sono lieto di comunicartiche la tua domanda di ammissione a Sociodel nostro Club è stata accettata.La pre-sentazione sarà fatta dal Socio padrinoProf. Luigi Colonna nella riunione del13.6.1985. Il Presidente Paolo Giocoli Nac-ci”. Così è cominciata la mia apparte-nenza al prestigioso Rotary Club Bari.Da tempo,nei ripetuti inviti di amici

rotariani,in qualità di ospite, avevopotuto conoscere e apprezzare l’im-pegno profuso nel Club da tutti i Socinelle attività solidaristiche sia a livellolocale che internazionale.

La mia professione di per sé attentaalle istanze sociali ha reso più convintala mia adesione ai principi e ai valorirotariani.

Da subito mi sono appassionatoalla storia del Rotary e mi sono docu-mentato attentamente sulla sua genesia partire dagli inizi del novecento sinoai giorni nostri e ho utilizzato questafruttuosa ricerca nella relazione intro-duttiva da Presidente nel lontano 2004,anno del centenario del Rotary.

I valori fondanti del Rotary sono

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ben noti e puntualmente richiamatida ogni Presidente in carica non soloper tenerli sempre vivi nella memoriadei soci,ma anche per trasmetterli ainuovi iscritti.

Non è puro esercizio di retorica ri-cordare il dovere del servizio,la praticacostante dell’etica, laconsuetudine del-l’amicizia,la difesa della pace tra i po-poli,la salvaguardia di entità (la fami-glia, le fasce deboli...) che nell’attualesocietà sono spesso poco considerati.

All’amico Alfonso che mi chiedeperché sono rotariano (e conto di re-starlo a lungo) dico che i principi Ro-tariani sono da sempre stati i miei. Lospirito di “servizio”,connaturato,lo ri-peto,alla mia professione e rivolto aipazienti, nel Rotary è a più ampiospettro: dal solidarismo sociale(soste-gno economico ai disagiati di qualsiasietnia)agli interventi sul territorio col-loquiando con le autorità preposte,allatutela e recupero dei beni che appar-tengono alla Comunità.

Non temo di apparire autoreferen-ziale se ricordo a me stesso la emozioneche,come medico e come Rotariano,ho provato nell’anno della mia presi-denza quando,sostenuto dalla gene-rosità di tutto il nostro Club, ho con-segnato a Gino Strada un cospicuo as-segno per la realizzazione di un im-ponente ospedale di cardiochirurgia,in Sudan.Nella sola veste di mediconon avrei potuto farlo. E proprio questacircostanza mi fa riflettere sull’impor-tanza di appartenere a un Club che cipermette di uscire dal recinto dell’at-

tività lavorativa e avere un interscambiodi esperienze necessario alle diverseprofessionalità. A tal proposito mipiace ricordare un passaggio del di-scorso del Governatore Palombella inoccasione del Forum “La buona Società….bisogna andare sul territorio per direchi siamo e quali sono i nostri valori...” eancora le parole di don Tonino Bello...“Gli uomini non possono volare perchéhanno un’ala sola e hanno bisogno dell’aladi riserva dell’altro per volare abbracciati”.Ilmomento conviviale è occasione discambio di vedute che precede l’ascoltodi interessanti relatori che mettono adisposizione le loro competenze perallargare il nostro orizzonte. É un belappuntamento quello del martedì per-ché siamo tra amici che condividonoun buon bicchiere di vino e comuniobiettivi.Sto parlando di un valorefondante rotariano,la amicizia,e lofaccio con parole semplici e sobrie per-ché l’abuso o l’uso improprio del ter-mine lo ha inflazionato e svilito. E seproprio fosse necessario aggiungerequalcosa in più devo attingere allemie reminiscenze scolastiche e usarele parole di un gigante della latinità:probità, fiducia, lealtà, costanza. Cice-rone affermava questi valori contro latendenza dell’epoca che riteneva l’Ami-cizia legame personale a scopo politico,e pertanto utilitaristica e clientelare...Tendenza che è fortemente presentenella società contemporanea e che noirotariani disconosciamo Ho indicatosolo alcune “attrattive”del Rotary emolte altre meriterebbero attenzione,

ma la pagina della Rivista è tiranna eriservo le ultime righe a qualche con-siderazione sullo stato di “salute”delnostro club.

C’è un dato oggettivo, più voltelamentato,che riguarda la ridotta par-tecipazione dei soci agli incontri setti-manali;assenza che non è solo motivatada ragioni di salute o di età ma ancheda una sospetta disaffezione. É unproblema che riguarda il Rotary a li-vello nazionale, come ho potuto co-statare in un incontro con rotariani dialtre città possessori di macchine d’epo-ca convenuti ad Ascoli Piceno per unraduno per raccolta fondi a favoredella Polio Plus.

Serve probabilmente un rinnova-mento che risponda alle esigenze eallo stile di vita dei soci più giovaniche non rappresentino esclusivamentele professioni tradizionali ma anchenuovi profili di lavoro nati con la ri-voluzione tecnologica Dobbiamo pren-dere atto di una realtà in perenne mo-vimento se non vogliamo tra qualchedecennio essere percepiti come un re-perto archeologico da una generazioneglobalizzata che ha istanze e proposteinnovative,una cultura diversa su comegestire,secondo la dinamica dei tempiattuali,quei valori che trasmettiamoloro.Il nostro patrimonio di idee e diesperienze si salverà se consentiremoai nostri giovani di rivisitarlo e di ar-ricchirlo con le loro idee e con le loroesperienze. g

A Matera, durante l’ultimo Con-gresso distrettuale, ero seduto alfianco del mitico Alfonso Forte, cheormai conosco da oltre dieci anni.Io ero in attesa di ricevere dal Go-vernatore Palombella un riconosci-

mento annunciato per aver presie-duto la Commissione distrettualePubbliche Relazioni, e lui prendevaappunti per redigere il documentofinale del congresso. Compito cheassume da tempo immemorabile.

All’improvviso si gira verso dime, mi guarda con i suoi grandiocchi azzurri, e mi chiede a brucia-pelo: “Francesco, tu perché sei rotaria-no?”. Avrei voluto rispondergli su-bito, irridente: “perché ora mi chiama

di Francesco LacerenzaPast Pres. RC Potenza

Una risposta... birichina

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sul palco Luigi Palombella e mi abbracciadavanti a tutti”. Poi ho meditato dirispondere banalmente: “perché por-tare il distintivo della nostra ruota albavero della giacca mi inorgoglisce. Ebada bene che non lo sostituisco quandocambio la giacca, ma ogni mio vestitoha il suo”. Oppure, sopraffatto dalpensiero del mio club in crisi: “perchévoglio conservare anche alle generazionifuture un giocattolo divertente e impedireche qualche sconsiderato lo rompa”.

O “perché, fra i tanti maestri chemi hanno insegnato il Rotary, qual-cuno mi ha detto che esso estrae esviluppa quanto di meglio c’è nel-

l’uomo”. E questo ha colpito la miaimmaginazione. Oppure avrei volutorispondere: “Ma come Alfonso non losai? Io sto nel mio club a rappresentareil mio mestiere. Il più bello del mondo,assisto una vita che nasce. E sentoquesta rappresentanza come una re-sponsabilità ed un orgoglio”.

Riflettevo cosa rispondere a quelladomanda improvvisa, apparente-mente innocua e addirittura ingenuae, solo ora che ci penso molto im-pertinente perché mi ha costretto inpochi istanti a considerare un mondointero, quando mi sono guardatointorno ed ho incrociato lo sguardo

di tanti amici, anche di quelli cheincontro solo due volte all’anno,vado vicino e li abbraccio come se liavessi lasciati la sera prima, mi in-formo di loro perché mi fa piaceresapere di loro, e penso all’amiciziarotariana. Complessa, più etica cheaffetto, anzi la forma etica dell’amore,bisognerebbe rileggere Kant, difficileda spiegare, come rispondere alladomanda birichina di Alfonso Forteche ha reso i pensieri sull’argomentodifficili da gestire. Così lì a Materanon gli ho detto niente e lui già sa-peva che gli avrei scritto poche righeper la rivista. g

di Rosanna MaggioPast Pres. RC Val d’Agri

Dare un aiuto concreto a chi ha necessità

Quando, come me, si è rotarianida molto tempo, non ci si interrogapiù sul perchè.

La rotarianità è una dimensionecomplessa che permea tutti gli aspettidella vita e l'essere rotariano diventaun tutt'uno con l'essere se stesso: ine-vitabilmente si convogliano nel Rotaryle esperienze umane e professionalidel proprio vissuto e si agisce nelquotidiano mutuando dal Rotary con-cetti, principi e idee.

Sono rotariana perchè credo nelvalore dell'incontro con i propri simili,indispensabile per il confronto e lacrescita: ne ho ricevuto un arricchi-mento personale che difficilmenteavrei potuto acquisire in altri contestie talvolta ne è scaturita una sinceraamicizia. Devo molto al Rotary chemi consente di trascendere la dimen-sione ristretta del piccolo paese incui vivo facendomi sentire parte diuna organizzazione internazionale dipersone particolarmente qualificatee di indubbia intelligenza emotiva.

Queste caratteristiche consentonoai rotariani di cogliere prima di altri

i segnali di cambiamento nel mondoe di parlare un linguaggio universale.In un momento in cui le religionivengono addotte a pretesto per per-seguire interessi inconfessabili, pla-giare sentimenti e mobilitare popoli,trovo quanto mai utile avere la pos-sibilità di ribadire valori etici uni-versali in un ambito non confessio-nale, rispettoso di tutte le religioni,nella convinzione che la diversitàdebba invece rappresentare una ri-sorsa per l'umanità.

La presidenza del Club Val d'Agriè stata per me una esperienza unicae molto impegnativa che mi ha indottoa cercare strumenti per motivare almeglio i soci e a scoprire qualità inciascuno di loro che non avevo avutomodo di apprezzare in precedenza,con la guida preziosa e illuminantedel Governatore Mario Greco.

è difficile descrivere la gioia e lagratitudine provate allorquando horicevuto la telefonata del GovernatoreRenato Cervini, che mi chiedeva difar parte della sua squadra in qualitàdi assistente. Frequentare i quattro

Club a me assegnati e comprendere ipunti di forza e le peculiarità di cia-scuno mi ha consentito di ampliarela mia esperienza di rotariana, ditrarne insegnamenti preziosi ed ami-cizie.

Certo essere rotariana comportadelle responsabilità.

L'immagine del Rotary nelle nostrecomunità non è data soltanto dai ser-vice che offriamo ma ancor più dalmodo in cui ciascuno di noi opera.Questo mi induce ad essere una per-sona più empatica e generosa, dispo-nibile all'ascolto delle problematichealtrui e all'impegno per tentare didare risposte. Ed è su quest'ultimopunto, dare un aiuto concreto e tan-gibile alle tante persone, anche moltovicine, che le contingenze stanno pe-nalizzando, che intendo focalizzareil mio futuro impegno, utilizzandole potenzialità e gli strumenti che ilRotary mette a disposizione.

Sono rotariana anche perchè il Ro-tary mi dà vivibilità e voce, consen-tendomi di esprimere, come in questacircostanza, le mie riflessioni. g

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L’essere rotariana non ha rappre-sentato per me una “conquista” o ilraggiungimento di uno “status sym-bol”, ma, mutuando Luigi Palombella,un “viaggio”. Accomunati dagli stessiprincipi ed obiettivi, dalla stessa vi-sion, ogni Rotariano li interpreta inbase al proprio sentire; e, con il tempo,anche il sentire individuale è soggettoa mutamento. Nel mio “viaggio” realee concreto, ma anche simbolico, comepercorso di vita, ho scelto di vivereda viaggiatore e non da turista. Sonosalita 10 anni fa sul veliero del Rotarycon la giusta dotazione di curiositàed entusiasmo ed un bagaglio diideali, esperienze personali e profes-sionali; il timoniere mi ha illustrato

le regole e sin da subito sono statachiamata a governare le vele. Stradafacendo quelle regole sono diventatevere ed efficaci grazie a quella specialecapacità di fornire risposte ai bisogniumani, materiali e sociali delle Co-munità, grazie ad un “servire” inconcreto, con l’azione e con l’esempio,un “servire al di sopra di ogni inte-resse personale”. Ho incontrato ladiversità, visitando posti nuovi, en-trando in contatto con culture diverse,relazionandomi con persone con pro-fessioni, abitudini, substrato culturalediversi; ho incontrato altri viaggiatori,ma anche turisti; mi sono perduta epoi ritrovata; ho riscoperto la gioiadel “dono”, l’importanza del “dialo-

go”, e in questa prospettiva educantedi diversità ho riscoperto l’importanzadel mutuo rispetto, della reciprocità,del confronto tra persone diverse.

Di fronte “all’affievolirsi di comu-nità di appartenenza in cui condivideresituazioni e trovare modelli di riferi-mento attendibili”, nel disorientamentosociale e morale che genera incertezzae perdita di riferimenti valoriali precisi,di fronte alla solitudine ed all’insoffe-renza per il disimpegno culturale col-lettivo, all’attuale fragilità degli indi-vidui e delle comunità, la bussola ro-tariana mi ha fatto orientare, dandomisperanza, motivazioni, ma soprattuttoobiettivi reali, realizzabili e non effimerio irraggiungibili; vera e propria scuola

di Margherita PugliesePast Pres. RC Acquaviva delle Fonti - Gioia del Colle

Sono Rotariana, perché...

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DOSSIER/2

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

Sede legale ed operativa:VIA LEONARDO DA VINCI, 40 - 85040 SARCONI (PZ)

Tel. 0975 66038 - Fax 0975 66220E-mail: [email protected] - PEC: [email protected]

di solidarietà, il Rotary, educandomiai valori dell’amicizia, dell’accoglienza,della gratuità del dono, della com-prensione reciproca, del superamentodelle divisioni in vista della condivi-sione e della tolleranza, è stato fautoredi vera crescita interiore.

Provenendo dall’associazionismo,nel mio bagaglio di imbarco c’eranogià i principi della solidarietà e reci-procità; la vocazione alla collabora-zione ed alla condivisione; l’impegnoad ascoltare attivamente e senza pre-giudizio i bisogni individuali e col-lettivi; lo sforzo di tradurre in risposteadeguate quei bisogni; la coopera-zione; l’eguaglianza; l’equità, l’onestà;la correttezza; la coerenza; l’aiuto re-ciproco; l’ attenzione verso gli altri;la rinuncia a vantaggi diretti ed indi-retti. Principi e valori comuni al Ro-tary. Perché allora, dopo l’imbarco enonostante un tempo “schiacciato”tra famiglia e professione, ho sceltodi rimanere su questo veliero?

Il Rotary non opera in territoricircoscritti né persegue interessi percosì dire “settoriali”, ma è una rete

globale che si interessa di esigenze eproblemi globali; è una rete di pro-fessionisti con eccellenti conoscenzee competenze, impegnati a promuo-vere l’osservanza di elevati principimorali nell’esercizio di ogni profes-sione e a riconoscere la dignità diogni occupazione utile; professionisti,rispettosi di un codice etico orientatoall’aiutare, prendersi cura, essere so-lidali; che svolgono questo ruolo diinclusione dell’altro con consapevo-lezza, partecipazione, passione, em-patia, ma anche credibilità, coerenza,correttezza, senso di responsabilità,rispetto dell’altro; connotati da un’autentica vocazione al servizio, i Ro-tariani veri sono “teste ben fatte” enon “teste ben piene”.

Il nostro è un servire eticamenteorientato alla costruzione della Pace;un servire che non si limita a farequalcosa di utile per gli altri, ma siestrinseca nell’agire direttamente; unservire che è rifiuto di essere dispen-satori di beni e di denaro, ma soprat-tutto capacità di aiutare gli altri a ri-conoscere il proprio bisogno, a ritro-

vare la strada, a raggiungere l’auto-nomia. Non salvatori, quindi, che sisostituiscono alle persone, ma solocompagni di viaggio. E quel serviresi connota ed arricchisce ulteriormentecon l’ impegno e la responsabilità,individuale e sociale e cioè con laconsapevolezza di dover risponderedegli effetti delle azioni proprie o dialtri e di avere tale responsabilità.Dove responsabilità è volontà delbene per la comunità, ma anche im-pegno ad essere affidabili, credibili,attendibili, concreti, coerenti. E nelfare questo abbiamo cura prima dimigliorare noi stessi.

Non abbiamo solo forza di volontà,ma resilienza, ossia capacità di fron-teggiamento, di adattamento alle si-tuazioni anche problematiche, capa-cità di trovare in noi stessi e di crearefuori di noi condizioni di ripresa perun nuovo sviluppo, nonostante leavversità; come comunità resiliente,che riduce la vulnerabilità delle per-sone a rischio di povertà, marginalitào esclusione sociale, riusciamo a fa-vorire processi di “resilienza” indi-

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Etica (dal greco antico “èthos”:"comportamento") è quell’astrazionefilosofica che compenetra i fondamentioggettivi e razionali del comporta-mento umano,consentendo di distin-guerli in giusti,ottimali e moralmenteleciti, a fronte di altri,considerati nonbuoni o moralmente inappropriati.La Morale (dal latino “mos, moris”“costume, legge,norma”) rappresentala condotta diretta da norme, la guida,secondo la quale, l'uomo agisce e di-venta un valore suscettibile di valu-tazione e di giudizio. La Deontologia(dal greco "deon": "dovere“) è l'insiemedelle regole della condotta. Come cisi pone,come Rotariani di fronte atali presupposti filosofici-comporta-mentali? Occorre,a tale scopo, rivedere“a volo d’uccello” la storia del Rotary.Nato a Chicago nel 1905,il Rotary vie-ne definito come un club di uominid’affari che si propone:1)Subordina-zione di ogni attività all’utilità sociale2)Osservanza di alta moralità profes-sionale 3)Sviluppo della conoscenzareciproca per un miglior servizio so-ciale 4)Progresso della cultura, dellacomprensione, dell’armonia socialeattraverso scambi intellettuali e co-

gnizione delle reciproche sfere di at-tività. In seguito si parlerà,anche, diamicizia e di aiuto reciproco ed entrerànella definizione del Rotary (1911) iltermine servire (SERVICE). La defi-nizione definitiva sarà:“organizzazionedi uomini d’affari e di professionistial servizio degli altri”.Il codice eticoprincipe rotariano consiste nella co-siddetta prova delle 4 domande; nel1932 Herbert G. Taylor (che divennePresidente del R.I. nel 1954-55) proposequesto “test" di verifica del buon ro-tariano. La prova fu adottata dal R. I.nel 1943. Le 4 domande sono: ”Ciòche penso, dico, faccio…1) risponde a verità? 2) è giusto per tutti gli interessati? 3) creerà migliori rapporti di amicizia? 4) è vantaggioso per tutti gli interessati?Grazie anche a questa prova semplice,l’etica,nella sua complessità, diventauna realtà semplice e concreta nellavita Rotariana e ne diviene, quindi,punto centrale. Il Rotary coopta per-sone per fare “service”, nel senso diazione utile alla comunità. La coop-tazione unisce persone (professionistie uomini di affari) che esprimonoun’eccellenza nella loro attività. Queste

affinità creano e poi aiutano a svilup-pare un rapporto di amicizia fra isoci, che si esalta nell’interesse comunedel “fare” per il conseguimento degliideali rotariani. Il Rotary si muovequindi con un’Etica concreta e “attiva”:“CERCARE DI FARE AGLI ALTRIQUELLO CHE NOI VORREMMOFOSSE FATTO A NOI STESSI”, ten-tando di comprendere le esigenze ele culture degli altri, senza imposizioni.L’Etica nel Rotary significa aderirecon coerenza ai suoi principi, seguirei regolamenti del proprio Club e con-dividere gli stessi fini con tutti glialtri Soci,nonchè comportarsi versogli altri Soci e verso tutti, in modoRotariano e con amicizia. Un aneddotodi vita vissuta, meglio di tante parolepuò esprimere al meglio ciò che loscrivente immagina circa la quintes-senza di un buon Rotariano. Quantoracconto potrebbe essere frutto di im-maginazione o di fantasia e quindiogni riferimento a persone, a luoghi,afatti, lo si potrebbe anche intenderecome il risultato di un costrutto pu-ramente immaginario.

Non troppo tempo fa, essendosireso libero un bilocale di mia appar-

di Giuseppe Ruggiero NegroRC Gallipoli

Sono Rotariano, perché...

Distretto 2120 - Puglia Basilicata42 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

DOSSIER/2

viduale e sociale, restituendo speranzae appartenenza ai soggetti più debolied offrendo loro contesti di ricono-scimento. Di fronte al divenire, il Ro-tary riesce a monitorare gli avveni-menti umani e a comprendere le nuo-ve emergenze e necessità sociali, concreatività, attuando una leadershipadattativa, che “ricerca strade nuovepiù adatte alla realtà, che fa crescerel’autonomia e la competenza dellepersone, che distribuisce responsa-bilità invece di accentrare il potere,remunera tutti perché tutti fanno idestini dell’associazione”. Ma il Rotaryattua anche una leadership trasfor-mazionale, capace di riconoscere i

bisogni dei Soci e di trasformare iSoci in nuovi leader, di alimentaretra gli affiliati la consapevolezza dellamission e dellla vision, di spronarliverso standard di prestazione piùelevati, di motivarli ed andare oltrel’interesse personale, concentrandosisugli obiettivi di gruppo; tutti ven-gono responsabilizzati, le competenzevalorizzate e l’espressione delle di-verse idee ed opinioni viene inco-raggiata. Combattuta tra privilegiodell’appartenenza, senso di respon-sabilità, consapevolezza di questa re-sponsabilità, impotenza di fronte amete ed obiettivi sempre più elevati,a volte mi sono smarrita; ma, proprio

per questa capacità educante, perquesta capacità adattativa e resiliente,ho scelto di continuare il viaggio.

E in questo percorso di formazionee crescita personale, ma anche difronteggiamento di situazioni difficili,nel Rotary non ho trovato solo unluogo di scambio ed un punto di ri-ferimento, ho potuto coltivare la miaforza interiore, ho visto valorizzareil mio essere donna e concretizzarsiidee e progetti che da sola non avreipotuto realizzare.

Il mio è un viaggio senza ritorno,perché, dopo aver raggiunto unameta, ecco che non puoi fare a menodi partire per la prossima. g

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Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

tenenza,in una cittadina famosa perchésede di una prestigiosa università,decisi di affittarlo a degli studenti.Non fu difficile trovare gli inquilini,chemi furono presentati da un’agenziaimmobiliare. Erano due ragazzi diottima famiglia, dei quali apprezzaisoprattutto l’impegno, lo stile, il garboe la serietà. Un giorno, uno dei duestudenti mi chiese di incontrarmi. Sitrattava-spiegò- di una banalità: avevaordinato ad una casa editrice un libro.Il postino si era presentato,dopo qual-che giorno, col plico all’indirizzo deldestinatario, ma si era rifiutato diconsegnargli il pacco,mancando sullaricevuta la mia firma. Mipregava,quindi,di voler firmare il ta-gliando lasciatogli, per ritirare quantoordinato. Non avevo alcun dubbiocirca la veridicità di ciò che mi avevariferito, anche se una vocina preten-ziosa mi suggerì di tergiversare. Ri-sposi al giovane che preferivo accom-pagnarlo per il ritiro del libro. Nonbattè ciglio. Nell’ufficio postale con-segnò il tagliando allo sportello, peril ritiro del plico. Subito dopo averfirmato, mi accorsi con disappuntodi essere non il cointestatario, bensìl’unico destinatario. Notai il mio in-quilino, pallido in viso e con lo sguar-do sfuggente, in un silenzio avvilente.Ritenendo di esserne il legittimo pro-prietario non tergiversai ad aprirlo.Recisi lo spago e scartai l’involucro.Con indicibile sorpresa, venne fuoriun contenitore di plastica, contenentedei semi ed a parte, nello stesso scatolo,

una siringa ripiena di un liquido tra-sparente. Proveniva dall’Olanda. Era-no semi di piante allucinogene-psi-chedeliche. Indescrivibile la reazionee l’aspetto terrorizzato del ragazzo:credo che fosse l’immagine perfettadel Giuda di giottesca memoria. Loinvitai a seguirmi nell’ufficio dellapolizia ferroviaria. Malvolentieri ub-bidì. Feci la mia deposizione. Fu in-terrogato. La polizia si recò nell’ap-partamento per fare un sopraluogo esequestrò computers e quanto potesseingenerare sospetto di utilizzo di so-stanze stupefacenti. La sera stessavennero a trovarmi i genitori dei ra-gazzi. Le donne piangevano; gli uo-mini mi supplicavano di non volerinfierire legalmente: avrei distruttola loro pace ed avrei compromesso ilfuturo dei loro figli, ricchi, viziati esenza scrupoli. Mi sarebbe stato facilefar valere le mie indiscusse ragioni elavare l'onta vergognosa di ogni so-spetto. Sulle prime tacqui, preferendostarmene sulle mie, non poco imba-razzato per le loro insistenti preghiere.Mi sovvenne la frase di Terenzio:”homo sum,humani nihil a me alie-num puto”. Per un involontario au-tomatismo mi venne sotto le dita laspilla della ruotina del Rotary, cheavevo appuntata sul risvolto dellagiacca. Mi dissi che un Rotariano nonavrebbe potuto deludere le aspettativedi quei poveretti. Promisi. Mi strinseroriconoscenti la mano. Mi sottrassi confatica alle loro untuose effusioni. Vo-levano convincermi che si era trattato

di un stupida ragazzata. Convennisolo per umanità, senza esserne affattoconvinto, sulla insulsa e banale bravatadei loro rampolli. Sono trascorsi alcunianni.

Qualche settimana fa,venne a tro-varmi un rappresentante di una dittaimportante. L’uomo, un corretto pro-fessionista, dopo avermi illustratoquanto desiderava propormi, conclusol’affare,volle meglio qualificarsi.”Sonociò che vede, grazie anche a Lei” dichiaròmeravigliandomi non poco.”Sono ilragazzo di quella maledetta furbata a…..ricorda? Quello che Lei fece allora, haavuto per mia famiglia un incommensu-rabile valore di immagine e, per me,undirompente impatto educativo che mi èservito da dura lezione...una autenticalezione di vita. Abbandonai subito le de-vastanti compagnie che mi avrebbero fattoprecipitare in un baratro di vizio e divergogna e mi buttai a capofitto nellostudio. Mi sono laureato. Ho vinto unconcorso ed ho messo su famiglia ed oraeccomi qui, professionista onesto, rispettosodei valori e delle istituzioni”. Come inun “deja vu” mi ritornò in mentel’odioso passato: la fisionomia era lastessa, anche se, ora, era quella diun adulto.”Grazie,-avrei voluto ri-badirgli- non solo al sottoscritto,maanche, soprattutto al “credo” che hofatto mio,ovvero alla filosofia delRotary, che imposta il mio pensareed il mio vivere quotidiano, coadiu-vandomi nel coltivare “compassio-ne”per i miei simili e nel riporre 'fi-ducia' nell’umanità. g

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata44 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

CALENDARIO  ROTARIANO

Luglio, mese dei programmi Così hanno risposto, secondo le personali vedute, i neo Presidenti di Club 2015/16 invitati.

Sono stato gentilmenterichiesto di dare il mio con-tributo al tema rotariano diluglio: mese dei programmie dei bilanci. Mi accingo arappresentare il mio Club,Bari Ovest, per l’anno sociale2015 -2016. In previsione ditale incarico, avvertendo tut-ta la responsabilità e doven-do tracciare il programmadelle attività, ho ripensatoil mio vissuto rotariano. Hoconstatato che ogni presi-dente ha rappresentato ilclub esprimendosi al megliodelle sue capacità, quindi,in modo molto personale,che definirei come l’annodel presidente, cioè espres-sione della sua persona percapacità, professionalità evisione rotariana. Tutti anniinteressanti.

La lusinga di tanto è stataforte, però alla fine sono ve-nuto ad una determinazionedifferente che, forse si debbatentare una versione diversa.

L’anno sociale deve es-sere, sempre l’anno del club,di cui il presidente è inter-prete ed espressione.

Il Rotary è un sodalizioassociativo, composto da ec-cellenze e comunque da per-sone che rappresentano lasocietà civile, così come l’hapensata il suo fondatore,pertanto si deve muoverenella sua formazione com-plessiva, con il coinvolgi-mento del maggior numerodegli associati.

Mi rendo conto che anchequesto è un modo personaledi intendere l’anno socialee, quindi, di non differiresul metodo dai predecessori.Tuttavia, ho voluto espri-mere questo mio pensieroagli amici del consiglio edalla presidente nominata,Patrizia Mattioli Mossa, chemi seguirà ed a quello suc-cessivo, designato, FrancescoBellino, trovando il loro con-senso e la condivisione del

percorso. La durata dell’an-no sociale è troppo breveper poter concepire servicesdi ampio respiro con unaazione che duri nel tempo.

Perchè questa diversa im-postazione? Forse perché horipensato alle antiche radicidei fondatori, forse perchédopo 100 anni si può trac-ciare un consuntivo sullastrada che il Rotary ha per-corso, forse perché ho sentitola necessità, di una piccolapausa riflessiva per una teo-rizzazione del pensiero del-l’essere Rotary e,se mi è con-sentito, sulla filosofia delRotary. Attività che tende aricercare quanto rimane sta-bile di ogni esperienza e co-stantemente valido come cri-terio di operare, finendo conl’indicare il senso stesso dellaricerca, con norme universalidi comportamento.

Ho condiviso con gli ami-ci del consiglio questa ne-cessità di riflessione che sot-

di Aurelio Augusto MettaRC Bari Ovest

Sarà questo l’anno della mia Presidenza

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CALENDARIO  ROTARIANO

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

toporremo all’Assemblea delClub nella locuzione pro-grammatica. Il club ha l’abi-tudine di una riunione men-sile a mezzodì, sarà l’occa-sione per ascoltare riflessionidi Amici, di antica e di piùgiovane appartenenza, suitemi del mese.

Saranno piccole perle disintesi rotariana, ma alla fineavremo una collana preziosadi approfondimento.

Questa azione porteràall’abitudine di un dialogoaperto tra i soci, al confronto,al dibattito ed alla compar-tecipazione di pensiero e dicontenuti.

Desideriamo rafforzareil senso di Amicizia rotaria-na, spingendolo, ove possi-bile, a quello più esteso, ovegià non ci sia, con le nostrefamiglie. Ricercheremo, per-tanto, momenti per coniu-gare la vita rotariana conquella familiare. Una Ami-cizia inspirata da affinità diprincipi, di sentimenti, di

reciproca stima e solidarietàsodale, profonda, pura e di-sinteressata. Avremo parti-colare attenzione nella co-optazione dei nuovi soci,che siano espressione delleeccellenze delle nuove pro-fessioni o settori economici.Anche su questo punto vafatta una riflessione.

Gli antichi padri rotarianierano persone mature, af-fermate, rappresentative diuna consolidata realtà eco-nomica e professionale.

Oggi “l’attenzione” ro-tariana è rivolta ai giovani.Certamente i tempi attualiconsentono una formazioneprofessionale e culturale intempi più brevi, per cui vi èla possibilità di emergere edi testimoniare le propriecapacità anche in una fasciadi età tra i quaranta ed icinquanta, ed in alcuni casianche prima. É frequente,infatti, la formazione di pro-fessori universitari, profes-sionisti ed imprenditori un-

der quaranta di eccellentiqualità. Pertanto per la co-optazione avremo unosguardo attento ai giovani,senza, tuttavia, abbandonaregli over, che con la loro espe-rienza e maturità di pensierocontribuiscono sempre al-l’arricchimento di ogni ini-ziativa. Non è un percorsofacile, ma cercheremo di pra-ticarlo. vremo cura di svol-gere iniziative sul territorio,anche secondo le indicazionidel Governatore, MirellaGuercia, che rendano testi-monianza del nostro essereed operare.

Promuoveremo temi “di-menticati” e non adeguata-mente valutati, cercando dicreare occasioni di oppor-tunità alla preparazione pro-fessionale, sostenendo i gio-vani nella formazione cul-turale e professionale, of-frendo opportunità di ac-cesso all’occupazione lavo-rativa. In Italia, nel Sud, nellanostra Città, riteniamo chequesto debba essere il nostroservice: il sostegno alla emer-genza sociale della occupa-zione al lavoro. Iniziative dimaggior respiro con una va-lenza temporale protrattanel tempo, pensate, realiz-zate e sostenute da club at-traverso i presidenti, nellaloro successione.

Collegialità e condivisio-ne delle iniziative a livellodi consiglio e di club, conun concreto supporto dellecommissioni. A queste ulti-me intendiamo dare compitioperativi nella realizzazionedei services. Infatti riteniamoche esse costituiscano i mo-tori ausiliari di un aereo perfarlo volare, volare alto.

O, per dirla in terminirotariani, ingranaggi dellaruota rotariana, la cui fun-zionalità non è consentita almeglio delle sue potenzialità,se, i suoi denti uguali, vicinie ritmici, non agiscono inmodo unitario.

Così si realizza una azio-ne più concreta, rapida edincisiva.

Il Rotary ha bisogno ditestimoniare la sua forza conservices stabili, che durinonel tempo.

Le iniziative troverannoanche il loro momento diapprofondimento con con-versazioni e temi di attualitàsociale, nazionale ed inter-nazionale, con particolareattenzione alla nostra realtàterritoriale per la quale de-dicheremo ogni energia utilecon il contributo delle pro-fessionalità di cui il Rotaryè dotato facendo squadra,ove occorra ed in ogni oc-casione che lo richiedera,con tutte le forze rotariane:clubs metropolitani, clubsInner Wheel, Rotaract e In-teract.

É fondamentale, infatti,mantenere una testimonian-za costante della presenzarotariana sul territorio sucui operiamo, proponendoed indicando scelte e percorsiche a volte la Pubblica Am-ministrazione ed altri Entinon vedono o non perse-guono. Ho iniziato con ildire che non condivido chel’anno sociale rotariano sial’anno del presidente. Tut-tavia posso concludere chese anche questo può definirsil’anno del presidente, percome l’ho/abbiamo conce-pito, posso anche dire, siapure utopisticamente, che,invece, sarà, l’anno di tutti isoci, di tutti gli amici delclub, avendo inteso condi-videre le scelte con il consi-glio, le commissioni e sonocerto anche con l’assemblea,dopo il mio discorso pro-grammatico.

É una utopia? No, è unasfida che con gli amici socidel club intendo condivideree che il Rotary con la suaforza perforante può realiz-zare. Siamo rotariani e siamoabituati alle sfide! g

CONFETTERIA E MUSEO “MUCCI GIOVANNI”

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata46 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

CALENDARIO  ROTARIANO

Tutto ebbe inizio in quellontano 2009 quando, sup-portato dal Club SponsorRotary Club Foggia Capita-nata, venni selezionato cometeam member per lo scambiogiovani - allora scambiogruppi di studio – tra il no-stro Distretto 2120 e il Di-stretto 6360 del Michigan(USA). Durante la perma-nenza in Michigan, mi do-mandavo stupito perché cosìtante persone, soci e non delRotary International, si met-tessero al nostro “servizio”24 ore su 24 al fine di renderel’esperienza di scambio un

evento unico ed indimen-ticabile per ciascuno di noi,mostrandoci in tutti i modiquale impatto avesse il Ro-tary a livello locale, nazionalee globale.

La risposta mi venne datadal DG ospitante DonaldFrohm. Alla mia domanda:Perché ami tanto il Rotary?,mi rispose: “mi piace il Ro-tary grazie a Te e ai tuoiamici italiani! Senza il Rotarynon credo che tutto ciò sa-rebbe stato possibile, noncredi? Amo il Rotary perchéil Rotary è amicizia!”

Ho sempre pensato cheil cammino dell’uomo con-sista in una continua ricercadi luoghi dove incontrarsi,discutere, agire e, dunque,accogliere e stringere ami-cizie. Durante la Conventiondi Los Angeles del 1922 PaulHarris asseriva che: "L'ami-cizia è una forza di vita, nonuna semplice indulgenza.L'amicizia è qualcosa di piùdella convivialità. Se fosse

niente di più di convivialitàil Rotary tornerebbe indietroal concetto di amicizia dimolto tempo fa. L'amicizia,come la felicità, è spessosfuggente quando è cercataper se stessi, mentre resta,anche non cercata, negli uo-mini quando lavorano in-sieme per una causa valida".L’amicizia non è, dunque,data dalla semplice frequen-tazione, dal trascorrere partedel tempo negli stessi luoghi.Vi sono persone che cono-scono tutti, danno del tu atutti, hanno il numero di te-lefono e decine e decine dicontatti sui social networke dichiarano di essere amicidi tutti, ma non sono amicidi nessuno. Credo che sipossa essere colleghi, vicinidi casa, soci, compagni dilotta e di ideologia, ma nonamici nel senso rotarianodel termine, perché l’amici-zia è qualcosa di più forteed importante del sempliceinteresse a stare insieme.

Desidero fortemente,dunque, impostare l’annorotariano che mi sto accin-gendo a vivere come Presi-dente mettendo al primoposto quanto di cui sopra:un’amicizia costituita da re-ciprocità, simpatia, affetto,stima, educazione, affinità,rispetto della diversità, lealtà,un’amicizia capace di “….Promuovere e svilupparerelazioni amichevoli tra ipropri soci per renderli me-glio atti al servire… e ancora… propagare la compren-sione reciproca, la buona vo-lontà e la pace tra Nazione

e Nazione mediante il dif-fondersi nel mondo di rela-zioni amichevoli…

L’amicizia per il rotarianonon è solo un fine, ma ancheun mezzo per meglio servirel’uomo e i suoi bisogni. CitoBhichai Rattakul, PresidenteInternazionale 2002-03 Ro-tary Club di Dhonburi, Tai-landia: “Condividendo ildono del Rotary, possiamoprovare la soddisfazione chesi prova solo aiutando ilprossimo. Solo così potremocapire il vero significato delRotary e la sua capacità ditoccare il cuore”.

L’amicizia per il rotarianonon è solo un fine, ma anche

un mezzo per meglio servirel’uomo e i suoi bisogni. Soloin questo modo, potremoessere dono per il mondo eancor più sole per la nostraterra e perseguire quantodichiarato rispettivamentedal Presidente Internazionaleeletto Ravi Ravindron e dallaGovernatrice Distrettualeeletta Mirella Guercia neiloro temi e loghi, così insimbiosi e strettamente cor-relati l’uno con l’altro.

Nel segno dell’amicizia,è mia intenzione proseguirel’ottimo lavoro portato avan-ti dal Consiglio Direttivopresieduto all’attuale Presi-dente Antonella Puccini, con

di Roberto MattiaPresidente 2015/16 RC Foggia Capitanata

Ecco il mio ‘bilancio preventivo”

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CALENDARIO  ROTARIANO

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

una particolare attenzionealle nuove generazioni e allacura del territorio, che sindalla sua nascita, sono stati2 capisaldi della politicad’azione del Rotary ClubFoggia Capitanata.

Le cinque Vie d’Azionecostituiscono il fondamentoteorico e pratico della vitadel Club; esse saranno allabase dell’operato del Clubper l’anno a venire.

Ovviamente, visti i mieiesordi, un posto di riguardosarà dedicato a supportarel'azione giovanile tramiteRotaract, Interact, e Scambiogiovani: Incoraggiare i gio-vani e far conoscere loro

l'importanza e la consape-volezza allo sviluppo delledoti di leadership è una pre-rogativa fondamentale percreare i presupposti per unasocietà migliore.

L'Azione interna e quellaprofessionale saranno con-centrate sul rafforzamentodei club e sul mantenimentononché sviluppo dell’effet-tivo, rinsaldando ancor piùi rapporti di amicizia e coin-volgendo quanto più possi-bile tutti i soci al fine di met-tere a disposizione le lorocompetenze per rispondereai problemi e bisogni dellacollettività, stimolandoli adindividuare soluzioni per

migliorare la qualità dellavita delle persone che ci cir-condano e ad agire a bene-ficio del pubblico interesse.

Come riportato sul sitowww.rotary.org: “L'Azionedi pubblico interesse inco-raggia ogni Rotariano a tro-vare modi per migliorare laqualità della vita delle per-sone in seno alla comunitàin cui vive e ad agire a be-neficio del pubblico interes-se”. Al fine di risponderealle esigenze critiche dellanostra comunità locale, verràdato sostegno su larga scalaai programmi di alfabetiz-zazione e al miglioramentodella salute e del benessere

delle persone del nostro ter-ritorio.

Un nuovo anno rotarianonell'ultradecennale storia delRotary Club Foggia Capita-nata sta per iniziare: conl’augurio di poter svolgereun’azione rotariana che siaintimamente e proficuamen-te rivolta al quotidiano, allesperanze ed ai bisogni dellagente, con lo scopo di esseredavvero sole per la nostraterra, rendendo la nostra ter-ra quanto più fertile possi-bile, così come richiestocidalla nostra DGE MirellaGuercia, per creare cambia-menti positivi nelle nostrecomunità. g

Luglio segna l'avvio diun nuovo anno rotariano erappresenta per ogni Clubun momento di transizione,il passaggio dal consuntivoall'avvio delle nuove attivitàprogrammate. Rappresentaanche il momento in cui ope-rare delle scelte che si svi-luppino negli ambiti di azio-ne rotariana e che, con gran-de spirito di servizio, portinoal raggiungimento di obiet-tivi vecchi e nuovi.

Da Presidente che si av-via a condurre il suo Club, acoordinare la sua squadra,il momento è espressione diun turbinio interiore in cuisi alternano euforia ed en-tusiasmo per ciò che ci at-tende e per quello che dovràessere realizzato, ma ancheun senso di grande respon-sabilità e la preoccupazionedi essere all'altezza nel rap-presentare un'organizzazione

così importante e radicatasul territorio, che attende ri-sposte dalla sua Leadership.

Si tratta insomma di ope-rare al meglio per il benecomune e soprattutto negliinteressi dell'umanità. Biso-gna quindi rappresentare leesigenze della propria co-munità, i bisogni di coloroche ci sono vicino o lontano,ma soprattutto bisogna darevoce a chi non ha voce.

Mentre scrivevo tutto ciò,mi sono anche chiesta, setutto questo è sufficiente peresprimere lo spirito rotariano.No, credo che ci sia moltoaltro; c'è etica, amicizia, so-lidarietà, rispetto per se eper gli altri, grande rispettoper la vita, tutela delle nuovegenerazioni e dei più deboli,ma soprattutto altruismo evoglia di donare.

"Siate dono nel mondo",non a caso è il motto inter-

nazionale per l'AR 2015-16.Credo che compito di

ogni rotariano debba esserequello di tradurre tutti i va-lori appena espressi in opere,in azioni che siano apprez-zabili nel quotidiano; bisognainsomma far percepire a chic’è accanto, a coloro che in-contriamo, che il Rotary nonè solo idee, immagine, pre-stigio, ma è una realtà costi-tuita da tante persone labo-riose che hanno il piacere didonare un sorriso, il propriolavoro, il proprio tempo, lapropria esperienza, profes-sionalità e conoscenza a chine ha bisogno.

Il Rotary insomma è ener-gia positiva. Anche il nostromotto distrettuale, della go-vernatrice Mirella Guerciaper il 2015/16, recita "Siatesole per la nostra terra". èbello immaginare che con leazioni che metteremo in es-

sere, anche la nostra terrapotrà essere più luminosa,raggiante e ospitale di quantamadre natura non abbia giàfatto. Invece è importantespendersi per conservare unpatrimonio storico, culturalee ambientale di cui già di-sponiamo ma che va protet-to, arricchito e salvaguardatoper le generazioni future eche sia espressione di tradi-zione, innovazione e bellez-za. Dicevo in apertura cheLuglio è un momento im-portante per riflettere comemigliorare se stessi e quindil'operato dei rotariani. Ri-tengo che sia doveroso daparte nostra rendere lo spiritorotariano più vicino e com-prensibile a colui che rota-riano non è, destando il suointeresse e la sua aspirazionea diventare membro di que-sta grande famiglia, dellasua tradizione in cui si co-

di Maria Rosaria FilogranaPresidente 2015/16 RC Nardò

Una proposta declinata al femminile

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata48 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

CALENDARIO  ROTARIANO

niugano diversità, amicizia,rispetto, condivisione e so-lidarietà. Mi piacerebbe averemaggiore presenza femmi-nile nel Club e bilanciarequel ruolo di genere che nelRotary, ma non solo, è pre-rogativa maschile.

Il fatto che mi esprima alplurale, non è una mancanzadi assunzione delle respon-sabilità che spettano al Pre-sidente di un Club, bensìespressione di coinvolgimen-to e condivisione delle atti-vità che andremo a svolgere,perché un altro degli obiettividel mio anno è il massimocoinvolgimento di tutti i socinelle varie iniziative. Essereparte di un club è vivere inprima persona la vita e glieventi del Club e del Rotaryin generale, impegnandosisecondo le proprie possibi-lità, in prima persona. Vorreipoter trasmettere a tutti i

miei amici e soci l'entusiasmoe il coinvolgimento inizialedi questo club a dieci annidalla sua fondazione.

Il nuovo AR sta per av-viarsi e dopo queste rifles-sioni a voce alta, sono con-vinta che ognuno farà la suaparte, anche il nostro giovaneClub di Nardò, che quest'an-no si accinge a festeggiare ilsuo Decimo anno di attività,darà il suo valido contributo.Grande attenzione sarà de-dicata ai giovani, a tuteladella loro istruzione, del lorosviluppo e della loro integritàpsicofisica; per cui cerche-remo di avere le istituzionicome interlocutori privile-giati, in particolare la scuola.Saremo di supporto con pre-mi e borse di studio per in-centivare l'istruzione e lapossibilità allo studio per ipiù meritevoli e in difficoltà,affronteremo tematiche socio

- sanitarie emergenti e sem-pre più di attualità, come ades. il cyber-bullismo, le lu-dopatie, che vedono coin-volte le nuove generazionie che rientrano nelle nuovedipendenze, le cui implica-zioni personali e sociali almomento s'intravedono sol-tanto. Saremo vicini, comeormai da anni, ai centri diaccoglienza che operano sulterritorio per assicurare so-stentamento a immigrati e avicini di casa in difficoltà,ma anche ai ragazzi istitu-zionalizzati che richiedanocure mediche, come il pro-getto "Dentisti in aiuto" oalle ragazze madri in diffi-coltà, con il progetto distret-tuale "Chiara Luce".

Porremo attenzione allanostra Città, alle sue Porte,col restauro della" Porta diMare", simbolo d’accoglien-za. è importante lasciare te-

stimonianze tangibili sul ter-ritorio in cui si opera; lo fac-ciamo di solito silenziosa-mente, con discrezione, maè opportuno anche che i cit-tadini sappiano che il Rotaryè sostegno e supporto per ilbene comune e non solo ope-re umanitarie.

A proposito di opereumanitarie e nel rispetto del-la vita e della dignità diognuno, sosterremo il Pro-getto BRAVO, per i bambiniinvisibili, contribuendo conla Comunità di Sant'Egidioa dare un nome, un’identitàe dei diritti a chi è statomesso al mondo, ma non gliha, senza scordarci del pro-getto Senegal già avviato.

A tutti gli amici rotariani,l'augurio di buon lavoro e imigliori auspici perché, ciòche oggi può apparire unsogno. possa tradursi in re-altà. g

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Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

Caro amico Alfonso Forte,nel ringraziarti per gli augurigraditissimi per il mio pros-simo impegno grave e sti-molante, ti comunico, nellapur necessaria sintesi, le lineeguida di una programma-zione annuale non certo in-coerente con i capisaldi ed ivalori perenni del Rotary. In-tendo inserirmi in un per-corso di continuità con il pas-sato offrendo un quadro dicontinuità che riprenda, vi-vificando ed attualizzando,quanto realizzato dalle as-semblee, dai consigli direttivie dagli amici Presidenti: atutti costoro va la mia sincerariconoscenza. Ma la scadenzaannuale esige, insieme con ilricambio delle persone, ancheun’implementazione sul pia-no delle energie.

Passando perciò alla pia-nificazione operativa, mas-sima attenzione sarà postaalla cooptazione di nuovi socidegni ed esemplari nonchéalla sollecitazione per unapiù assidua frequenza rivoltaai soci stabili ma forse biso-gnosi di nuovi stimoli ed in-coraggiamenti: tutto questoavverrà con interventi per-sonalizzati almeno per recu-perare un patrimonio di con-tributi vitali ed irrinunciabili.Ovviamente, senza etichet-tature di quote rosa o diver-samente colorate, saranno in-dividuate ed invitate personedi provata ed esemplare mo-ralità attingendo in una so-cietà ricca di risorse umanee professionali, di valori e dialto sentire, anche se, al mo-mento, sfiduciata e distratta.

A questo punto si pone ilproblema del rapporto colterritorio inteso come am-biente, società, antropologia,attese, di tutto ciò che può

insomma ispirare fiducia, au-tostima ed affidamento.

Al momento, in questoframmento di terra benedettoe ricco, si gioca un duello trapotentati economici i cui in-teressi legittimi e necessariper la nazione si scontranocon quanti vorrebbero difen-dere l’intangibilità delle ri-sorse paesaggistiche o, alme-no, essere certi che l’habitatdi riferimento non sia offesoo violato col rischio di unasterilità prima ambientale epoi antropica.

Così, facendo seguito adanaloghe iniziative già intra-prese, si tenterà di allargareil dibattito sulla coltivazionedei pozzi petroliferi indivi-duando benefici, rischi e pro-spettive rispetto all’economia,all’ambiente, alla salute uma-na e all’integrità possibile ditutto il territorio: l’occasionedovrà diventare un seminarioaperto al pubblico ed ai re-sponsabili della politica, delleamministrazioni locali, degliesperti pubblici e privati (AR-PAB-NOE) e, ovviamente,all’ENI. A mio avviso si trattadella proposta più forte cheil Rotary vorrà offrire ad unapopolazione abituata ad ob-bedire e tacere ora come sem-pre nel bene e nel male.

Per le attività ordinariesarà proposta, in linea conquanto detto, una visita aPaestum per ritrovare gliaspetti salienti di una Luca-nità ormai minacciata dallamassificazione e dalla omo-geneizzazione: si offrirà comeguida l’emerita Direttrice delMuseo di Paestum Dott.ssaMarina Cipriani.

Ancora, sempre in colle-gamento con il tema principedell’annualità, sarà tenutauna conversazione dal Prof.

Antonio Ruggiero dell’Uni-versità Cattolica Sacro Cuo-re-Gemelli di Roma: per l’oc-casione saranno invitati glioperatori sanitari volenterosidi discettare col Relatore suitemi dell’oncologia in gene-rale e pediatrica in particolare.Si è già ricordata, nel corsodell’annualità precedente,l’entrata dell’Italia nella tra-gica vicenda della grandeguerra: nell’occasione furonoascoltate dissertazioni enco-miabili e non mancarono in-terventi da parte di alcunisoci. Si intende, ora, dilatareed approfondire l’argomentopiù che sotto il profilo politi-co-militare, su quello pretta-mente umano: perciò si cer-cherà di recuperare qualchetestimonianza, ovviamenteindiretta, invitando figli o ni-poti dei Cavalieri di VittorioVeneto a testimoniare conpiccole storie personali, ricu-cendo magari frammenti dimemorie senza ricordi ma ri-piegati nel cuore e nella mentedi ciascuno.

Nel dibattito sull’occupa-zione che ancora è insuffi-ciente specie per le giovanileve, non si mancherà di at-tingere notizie e proposte daqualificati esponenti di Con-findustria. Grande attenzioneverrà riposta nel persegui-mento del già avviato e pro-posto progetto che vede ilCentro socio-educativo Smileper disabili gravi di Moliterno(Pz). Il progetto è orientatoalla attivazione di un labo-ratorio di ceramica per laproduzione di souvenirs ar-tistici delle bellezze architet-toniche e naturali del territo-rio Alto-Agri. L’iniziativa miraalla promozione di un pro-getto finalizzato all’inseri-mento lavorativo di giovanidiversamente abili.

Per quanto attiene i mo-menti di socializzazione ex-traterritoriale, si cercherà diorganizzare una serata al Tea-tro Petruzzelli di Bari inse-

rendo il Club in una pro-grammazione che sarà og-getto di discussione e di scel-ta. Mi risulta che molti socigià autonomamente stannoprovvedendo a recarsi a Mi-lano per l’Expo: che ove do-vesse manifestarsi una vo-lontà da parte di alcuni chenon hanno soddisfatto ancoraquesta esigenza, si potrà or-ganizzare, aprendo anche l’of-ferta a parenti ed amici, unviaggio guidato per viverein socialità un momento dialto valore e di rilevante spes-sore nazionale ed internazio-nale. Non si tralascerà di sta-bilire e consolidare contatti erapporti con Clubs Vicinioriper “uscire dal guscio” e perallargare e rafforzare i con-vincimenti relativi ai valoridella vera amicizia rotariana.Tutto questo, caro AlfonsoForte, è quanto mi sento diproporre avendo già contat-tato ed ottenuto il placet dibuona parte del Direttivo dame identificato. Resta ovvioche il tema principale chedovrebbe guidare tutto il per-corso annuale resta quellorelativo alla questione petro-lio-ambiente-salute-lavoro:mi sembra questo il nervoscoperto che al momento nonè debitamente considerato edapprofondito. Affido perciòa te queste mie intenzioni ele affiderò alla riflessionedell’Assemblea ricercandoostinatamente contatti contutti gli operatori cui sta acuore la sopravvivenza nonsolo ma anche il migliora-mento della nostra condizionelocale e nazionale. Non mene volere se ho riempito ilcanestro di troppe buone in-tenzioni, spero soltanto chequest’anno rotariano riescaa suscitare o ravvivare unafiamma di interesse e di at-tenzione non solo in noi socima anche in coloro che ci os-servano, forse ci criticano ma,in cuor loro, senz’altro ci ap-prezzano. Cordialmente. g

di Lucia Pepe Presidente 2015/16 RC Val D’Agri

Un programma ambizioso, premessa di un anno attivo e fecondo

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Agosto, mese dell’Espansione interna ed esterna

Effettivo ed Espansione:oggi, il Rotary di domaniIl tema, come sappiamo bene tutti noi, è di estrema attualità perché riguarda sia la qualità delle persone che fanno e, soprattutto, faranno il Rotary, sia le politiche di sviluppo dell’organizzazione sui territori. Proverò ad essere utile alla discussione riferendomi alle mie esperienze di servizio e descrivendo ciò che mi piacerebbe vedere realizzato.

di Giuseppe Di LiddoSocio e past Presidente RC Bisceglie

Presidente della Fondazione “Il Rotary per lo sviluppo

dell’Imprenditoria meridionale”

Penso si debba partire dal principio(art.4 dello statuto del RI): “obiettivodel Rotary è quello di rendere il mondoun posto migliore in cui vivere per tutti,promuovendo l’amicizia e le buone rela-zioni tra le persone, l’etica professionalee la dignità di ogni professione, l’idealedel servizio, la comprensione reciproca ela collaborazione come strumenti per co-struire la pace”.

I testi sacri del Rotary ci diconocome operare per ottenere successiimportanti e duraturi su questa strada,a cominciare dalla costituzione della“squadra” che giochèrà la partita (ef-fettivo). Sappiamo bene che senza uneffettivo ampio, motivato, formato, af-fiatato e disponibile,ogni traguardodiventa difficile da rag-giungere,

ed il nostro Rotary rischia di vedereseriamente ridimensionata, se noncompromessa, la capacità di adempierealla sua missione sociale. Negli ultimianni, invece, sono aumentati i segnalidi allarme per le leadership rotarianea tutti i livelli: crisi di interesse versoil Rotary, calo di presenze e partecipa-zione alle attività di club o distrettuali,difficoltà di buona cooptazione daparte dei Club. è opinione diffusa cheil Rotary, come tutto il mondo delleassociazioni, stia scontando un ap-pannamento della sua capacità attrat-tiva, anche per colpa della lunga crisieconomica che, inutile nasconderlo,può condizionare al punto da portarci

a rivedere tutti i fondamen-

tali della propria esistenza: scala divalori, bisogni, aspettative e prospettiveper il futuro.

Certamente queste situazioni ri-chiamano ad importanti responsabilitàverso se stessi e le proprie famiglie e,quindi, possono ragionevolmente ori-ginare cali d’interesse e/o partecipa-zione nei singoli. (pur consapevoli che”Essere rotariani nei fatti significa avereil coraggio e l’orgoglio di esserlo nellarealtà e nelle difficoltà di ogni giorno”).Tuttavia, la crisi come segno di unasocietà complessa che cambia in modorepentino e non sempre ordinato, con-figurando nuovi ed inattesi bisognidelle persone e delle comunità, puòcostituire un’importante opportunitàper rilanciare il valore e l’appeal dellospirito rotariano, rigenerando l’inte-resse verso una sua qualificata presenzanella società, ed al tempo stesso, percorroborare l’orgoglio di appartenenzae la voglia di partecipare alle azionied ai progetti di service destinati aiterritori d’interesse. La crisi, quindi,anche nel Rotary deve essere intesacome una grande sfi-

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Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

da da raccogliere e vincere, in mododa preparare un futuro all’altezza dellanostra missione e delle importanti rea-lizzazioni sin qui assicurate.

Il nostro Rotary vincerà la sfida secontinuerà a dare grande importanzaalla qualità dell’effettivo del Club, cuiaffidare il compito di comprendere ibisogni delle comunità e curare la rea-lizzazione di progetti efficienti e riso-lutivi, ispirandosi alla tradizione deivalori che ci caratterizzano da sempre.Non sono necessarie rivoluzioni maintelligenti interpretazioni delle normee delle consuetudini che conosciamobene. Credo,quindi, che una buonapolitica di espansione interna debbasempre tendere ad individuare uominie donne in grado di contribuire effica-cemente al perseguimento degli scopidel Rotary. Le caratteristiche di pro-fessionalità, integrità, socievolezza edisponibilità restano invariate, ma ten-derei a dare molto peso a integrità edisponibilità al servizio.

Inutile avere nell’annuario i nomimigliori ed altisonanti se poi non sonodisponibili per le attività del club, osono accompagnati da qualche ombrasui loro comportamenti. Il Club, quindi,deve costruire e poter contare su uneffettivo che sappia esprimere una lea-dership etica e professionale, in gradodi incidere nella vita della propria co-munità perché capace di dare un qua-lificato contributo per la definizionedi un’agenda culturale, di un progettodi sviluppo sociale ed economico so-stenibile, di politiche per l’orientamentoformativo e professionale delle giovanigenerazioni, di occasioni per la valo-rizzazione delle buone prassi risolutive

su problematiche

rotariane (fame, povertà, lavoro, anal-fabetismo di ritorno, ma anche inno-vazione e sviluppo). I nuovi rotariani,quindi, dovranno essere sempre piùadeguati a confrontarsi con la com-plessità dell’oggi ed a comprenderenuovi bisogni emergenti, facilitatoridi processi di progettazione partecipataefficiente orientati al sostegno dell’in-teresse generale. Ecco l’importanza dicurare di più e meglio anche il temadelle classifiche, puntando a colmare ivuoti di professionalità e, se possibile,includerne di nuove: si pensi all’arti-gianato di qualità, alle nuove profes-sioni legate all’utilizzo delle nuovetecnologie dell’informazione ma ancheal mondo del no profit. Ciò che nonserve è puntare a replicare presenzegià inflazionate: avvocati, medici, com-mercialisti, professori, …). In questosforzo di potenziamento dei Club, equindi del Rotary, è assolutamentecondivisibile il rilievo assegnato allapresenza femminile, anche per la di-versa sensibilità sull’approccio ai pro-blemi, oltre che per le specifiche giàdefinite prima. Allo stesso modo, conlo scopo strategico di assicurare conti-nuità al Rotary, è importante conside-rare con attenzione sempre maggioreil contributo delle giovani generazioninei Club, evitando accuratamente lemigrazioni interne automatiche, spessodeludenti. Credo, quindi, in coerenzacon quanto detto prima, che insiemealle migliori espressioni professionali,si possano prendere in considerazionegiovani, non in quanto tali, ma perchécaratterizzati da un ragionevole ed in-teressante potenziale professionale:

“Non erano ancora uomini

arrivati, ma stavano lavorando sodo…”P.Harris, magari già noti per aver par-tecipato a qualcuno dei programmirotariani dedicati.

Mi piace pensare che il nostro Ro-tary, sintesi virtuosa di diversità cul-turali e professionali curata e sviluppatacome si è detto sopra, possa costituireun potente generatore di intelligenzacollettiva, intesa come capacità diffusaed integrata sul territorio per risolvereproblemi attraverso partecipazione,collaborazione, innovazione, qualità.Sono pronto a scommettere che ve-dremmo risalire l’attenzione e l’interessedel territorio e la partecipazione assiduadei soci rotariani. Per l’espansioneesterna, non ho esperienze tali da sup-portare valutazioni di merito. Credosolo opportuno, prima di pensare al-l’apertura di nuovi club, “recuperarea nuova vita” quelli esistenti. AvereClub efficienti ed operativi, con unabuona immagine pubblica, sarebbemolto importante anche a supportodi una ulteriore espansione territoriale.Ci vedo un utile intervento del Di-stretto, amichevole e non invasivo,concordato nel pieno rispetto dell’au-tonomia del Club, curato da Gover-natore, Assistente, singole e specifichecommissioni e rigenerativo in quellesituazioni di sopravvivenza, caratte-rizzate da crisi di partecipazione e difiducia. Quindi, senza dubbio, condi-vido la necessità di dare seguito allapriorità di “sostenere e rafforzare iClub” prevista nelle strategie del RotaryInternational. Grazie per la Vostra at-tenzione. Vi abbraccio. g

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Agosto, mese dell’Espansione interna ed esterna

Effettivo ed Espansione: oggi, il Rotary di domaniIl tema di questo mese rappresenta la vera spina nel fianco deiPresidenti dei Rotary Club di tutto il Pianeta Terra, e se ci fosseroClub sugli altri pianeti anche là ne soffrirebbero. Ci si inventa di tutto per affrontare di petto questa “bestia nera”,con risultati che frequentemente lasciano l'amaro in bocca.

di Gabriele SoltetzPast Presidente

RC Acquaviva delle Fonti - Gioia del Colle

Ripercorrendo nella memoria i ven-ti anni di appartenenza attiva al mioClub, "flop" e bei ricordi ne incontroparecchi. Questo avverrà anche peraltri Presidenti e Past-President se siapplicheranno in questo esercizio.

Purtroppo. Frutti scarsi, o non ma-turati, li abbiamo raccolti con progettiche hanno interessato popolazioni diplaghe lontane. Il lavoro è stato im-portante, il coinvolgimento dei socianche. Abbiamo avuto ampia eco suigiornali locali, complimenti, commo-zione, ma non ricordo di aver ottenutoincrementi di effettivo.

Anche le belle iniziative destinatea raccogliere fondi, con vendita di

calendari nelle piazze edi fronte alle chiese

hanno dimostrato, al-meno a me, che

sono state per-

cepite più come un fastidioso obolo auna replica delle centinaia di attivitàsimili, che come una partecipazioneemotiva ad un grande progetto so-ciale.

I risultati più negativi in assoluto,sia per l'impatto all'interno del Club,che all'esterno, li ho visti con le stancheo lunghe conferenze (che non mancanomai in un anno rotariano) su argo-menti sublimi che talvolta interessanosolo gli oratori. In questi casi scarsa èstata la partecipazione dei soci; im-barazzante la situazione per il Presi-dente, e fortunatamente non conoscoil pensiero dell'oratore. Inoltre tali at-tività raramente hanno entusiasmatocosì tanto un invitato da fargli ago-gnare di entrare nel Rotary o convin-cerlo a accettare la coptazione. Il piùdelle volte lo hanno convinto chequell'ambiente non

fa per lui

(o lei). La delusione e il rammaricodel socio che ha caldeggiato l'invitosono sempre stati cocenti.

Occasione perduta per il club!Invece. Alcuni progetti concreti

che il mio Club ha realizzato diretta-mente per il suo territorio di azione(5 Comuni), corroborati dall'ampiapubblicizzazione preventiva e dalladiffusa partecipazione della cittadi-nanza, delle associazioni, delle scuolee dei Sindaci, hanno portato l'acqui-sizione di qualche nuova unità, equalche risveglio da lungo letargo.L'incredulo apprezzamento per l'As-sociazione da parte di scettici e criticici ha sorpreso.

Ad esempio, progetti di grandeutilità sociale come "Un tetto per vive-

re", "La nuova men-sa per i po-

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veri", "La scuola per ragazzi difficili" ri-mangono punti di riferimento nel no-stro Club, perché hanno coinvolto di-rettamente la professionalità generosadi nostri soci con la progettazioneedilizia, l'impiantistica, l'arredamento,le pratiche amministrative e tanti altrilavori ugualmente utili. L'ampia par-tecipazione dei soci ha scaturito grandirisultati cementando maggiormentela loro amicizia e stima.

Abbiamo sempre goduto della ri-sposta positiva di soci di cui si eranoperse le tracce quando sono stati coin-volti con la loro partecipazione fattivaa progetti concreti che hanno riguar-dato la propria comunità, dimostrandoin essa un rinato orgoglio di essereparte del Rotary International.

I progetti sulla salute dei bambini,"Obesità infantile e stili di vita", svolticon la collaborazione delle scuole disecondo grado del territorio hannocoinvolto i bambini stessi e le loro fa-miglie in lavori e riflessioni con ri-sultati eccellenti. Il Rotary è entrato,tramite loro, nelle famiglie, nelle scuolee sui giornali locali. Il Rotary è statomembro attivo della comunità for-nendo direttamente ai minori e alleloro mamme messaggi di grandissimaimportanza per la loro salute.

Anche progetti di screening sullapopolazione infantile realizzata gra-tuitamente da soci medici (oculisti,odontoiatri, pneumologi, medici difamiglia) hanno permesso alle famigliedi verificare la concretezza dell'As-sociazione e l'impegno dei concittadini

Rotariani.

Ricordo un progetto dedicato adun service per situazioni sociali critichenelle comunità del Club e realizzatoattraverso il ricavato della vendita ditappi di plastica raccolti dai bambinidelle scuole elementari. Il messaggiopassato a questi bambini è stato du-plice: il valore dell'ecologia con ilriciclo dei rifiuti e la solidarietà perchi è nel bisogno. La raccolta ha avutotale successo che anche dopo la chiu-sura del progetto i bambini continua-vano a raccogliere tappi a casa propria,dai nonni, dagli zii e dagli amici difamiglia. Anche in questo caso il Ro-tary è entrato con loro nelle famiglie.

L'attenzione del Club per i giovanidegli istituti superiori dei suoi Comunisi è concretizzata coinvolgendoli piùvolte con progetti in cui sono stativeri protagonisti, (Premio della Scienzae della Tecnologia), portando fra loroi valori del Rotary.

Anche progetti dedicati alla co-munità del Distretto (Controllo eco-grafico dell'aorta) hanno fornito gra-tuitamente servizi di prima qualitàalla popolazione e non solo ai rotariani.Questa immagine del Rotary fattivo,e non "elitario dedito ai banchetti",rimane presente nella comunità eaiuta a far percepire la vera essenzadi esso.

Ultimamente, il magnifico progettoEnd Polio Now della Rotary Funda-tion ci ha inorgoglito e per esso ab-biamo riempito il Teatro Comunaledi Gioia del Colle con uno splendidospettacolo di giovanissimi ballerini,e una significativa raccolta di fondi.Molti si sono commossi, altri hanno

elogiato l'iniziativa e tutti sia-

mo stati contenti per quanto il Rotaryha realizzato. Non abbiamo incre-mentato l'effettivo, ma abbiamo con-statato che i nuovi soci entrati nelclub in questo anno rotariano hannodimostrato orgoglio di appartenenzae hanno assicurato un'ottima parte-cipazione alla vita del club.

Anche visite a luoghi e siti di gran-de interesse storico e artistico hannocontribuito a riscaldare il clima diamicizia tra i soci, le loro famiglie e itanti ospiti che si sono avvicinati alRotary con questo tipo di iniziative.

Il Distretto ha grandissime poten-zialità e oltre al tanto che già fa potràconcretizzare la capacità operativadei Club indirizzandoli didatticamen-te, stimolandoli e cooperando conessi per progetti fattivi diretti alle co-munità di appartenenza, sfruttandole risorse economiche previste. Il Go-vernatore ricordi con insistenza aiPresidenti di coordinare con i succes-sori un piano di azione pluriennalerealistico e di utilità per la comunità,coinvolgendo costantemente la mag-gior parte dei soci. Buona occasionedi verifica è la sua visita ai Club.

La scommessa è di puntare su pro-getti che non abbiano la vita di unastagione, abbandonati e dimenticati(tipo le Olimpiadi o i Mondiali dicalcio), ma che abbiano continuitàper più anni rotariani. L'immaginedel Rotary rimarrà nella percezionedei più come quella di una organizza-zione seria e affidabile.

C'è la buona possibilità che l'ef-fettivo possa mantenersi ed addiritturaaccrescersi, così da lasciare un po' didolce in bocca ai Presidenti. g

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata54 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

EVENTI

“Il Rotary per i Castelli”, ultima tappa a Castel del Monte

Castel del Monte: scrigno di misteri, intrighi e storia Chiuso nel maniero “Patrimonio dell’Umanità” il progetto del Distretto 2120 dell’associazione.

di Vittorio MassaroRC Andria Castelli Svevi

Il Distretto 2120 del Rotary Inter-national, che comprende Puglia e Ba-silicata, non poteva scegliere locationpiù suggestiva per chiudere il progettobiennale denominato “Il Rotary per iCastelli”. L’iniziativa era finalizzata allascoperta e alla valorizzazione del nostroterritorio, della sua storia, del patri-monio storico – artistico, delle genti,dei paesaggi, dei prodotti tipici, delletradizioni, dell’enogastronomia, attra-verso i Castelli, edifici simbolo di Pugliae Basilicata, luoghi di identità collettivae volano di sviluppo culturale e socio– economico.

Lungo le antiche “Vie dei Castelli”,oltre a rinsaldare vecchie e nuove ami-cizie tra rotariani, radicare nel territoriol’immagine e la storia del Rotary, ilProgetto ha consentito di produrre ideee proposte, ma anche risorse che l’as-sociazione destina da sempre e conassiduità a ulteriori interventi di naturaumanitaria o sociale che ne caratteriz-zano e qualificano su scala mondialel’essenza: su tutti, l’impegno determi-nante nella lotta alla polio, malattiache sta per essere definitivamente

sconfitta. Prima del momento cloudella giornata (vale a dire la visita gui-data al maniero federiciano) FrancoFacecchia, responsabile distrettuale delProgetto, si è soffermato sulle 28 tappeche hanno preceduto quella di Casteldel Monte. «Ovunque – ha rimarcato ildelegato del Governatore al “Rotaryper i Castelli” – il nostro progetto è statoaccolto con curiosità e attenzione da partedelle amministrazioni locali, degli enti chehanno in gestione questi edifici e anchedagli stessi cittadini. Siamo fermamenteconvinti che la cultura e la storia sianostraordinari veicoli per produrre sviluppoe creare occupazione. Pertanto, il Rotaryha cercato di fornire il proprio contributoper sensibilizzare gli enti pubblici e inco-raggiare gli imprenditori privati a investiremaggiormente in questo comparto dell’eco-nomia nazionale».

Giuseppe Guglielmi, presidente delRotary Club “Andria Castelli Svevi”,non ha nascosto la propria soddisfa-

zione per la scelta di cele-brare ad

Andrial’ulti-

ma tappa del progetto distrettuale:«Castel del Monte si fregia del prestigiosotitolo di “Patrimonio dell’Umanità” de-cretato dall’Unesco: chiudere l’iniziativanell’Ottagono più famoso del mondo credosia il logico compimento di un percorso diampio respiro e sicuro spessore».

Gli aspetti architettonici e il riferi-mento ai diversi interventi di restauroche hanno interessato il Castello an-driese nell’ultimo secolo sono stati ap-profonditi dall’ingegner GiambattistaDe Tommasi, Past Governor del Di-stretto, che ha poi guidato un centinaio

di rotariani provenienti da Puglia e Ba-silicata nel-

la visitaall’Ottagono.

g

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata56 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

I Presidenti dei Club e i Corrispondenti possono inviare articoli aventi contenuto esclusivamente rotariano, a mezzo posta elettronica all’indirizzo [email protected], contenendo la lunghezza in 2.500 battute, spazi inclusi, e allegando una foto.

RC AltamuraGravina

Venticinqueanni e tantoservizioAntonio Petronella

La ruota gira costantemente e avelocità fissa, venticinque annirotariani sono passati. Quantoè importante sentirsi coinvoltie farsi coinvolgere ogni anno inquesta grande famiglia, la prima,la più bella e la più grande realtàdi Servizio esistente al mondo.In virtù della ricorrenza impor-tante per un Club espressionedel territorio nel quale opera,occorre girarsi un attimo indie-tro, prendere atto di ciò che si èriusciti a costruire nel passatoper trarne maggiore consapevo-lezza e forza al fine di pianificarecon maggiori stimoli e successole attività future. Il socio fon-datore Rino Nardulli, nella suarelazione, ha proprio ricordato inumerosi interventi del club inun territorio vocato all’agricol-tura, all’artigianato e al terziario.“Il Servire e i programmi uma-nitari del Rotary contribuisconoa promuovere la comprensionee la pace nel mondo”, sono statele parole dell’Arcivescovo S. E.Mons. Giovanni Ricchiuti, daun anno alla guida della nostraDiocesi. Anche il GovernatoreLuigi Palombella, nel suo sentitodiscorso, si è soffermato sui temidella solidarietà e del volonta-riato. Allora la grande famigliarotariana si costruisce sulla con-divisione di responsabilità sociali,la comunanza di interessi, l’ec-cellenza nei rispettivi ambitiprofessionali e l’afflato umani-tario: tutte affinità che pianopiano si cementano in rapportidi amicizia. Sono i motivi chehanno spinto la nostra ottimaPresidente Rosangela Basile,

coadiuvata dalla Commissioneper l’effettivo e dal Consigliodirettivo del club, a trovare legiusta occasione, della serata difesta, per permettere l’ingressodi nuovi soci, persone che nelpieno della loro maturità umanae professionale decidono di con-dividere i nostri progetti e didare continuità al progresso dell’azione rotariana e garantirle glistrumenti necessari a trasformarei risultati della loro elevata pro-fessionalità in esperienze con-crete. É stato un piacere per noirotariani, come avviene in tuttii lieti anniversari, ricordare efesteggiare il venticinquesimocompleanno del sodalizio cheabbiamo scelto per metterci alservizio della comunità. La seratasi è svolta nella splendida cornicede “I luoghi di Pitti” ad Alta-mura ed è terminata in sobrietàed eleganza. Un plauso va sen-z’altro alla nostra presidenteRosangela Basile, al Consigliodirettivo del club, per la squisitasensibilità dimostrata nei nostririguardi. •

RC Brindisi Valesio

Liceali al cinemaMimma Piliego

Il Rotary Club Brindisi Valesioin collaborazione con il Maxici-nema Andromeda il 29 aprile2015 alle ore 9:00 ha organizzatoa Brindisi la proiezione del film,Cristiada. La proiezione del filmCristiada è la naturale prosecu-zione del progetto di scambi so-cio-culturali-educativi, mediantela visione di film e non solo,ideato dalla socia rotarianadott.ssa Mimma Piliego e dallareferente delle mattinate scola-stiche dott.ssa Luciana Gianno-ne. Destinatari del progetto glistudenti del liceo Classico Be-nedetto Marzolla, del Liceo Ar-tistico Musicale Simone- Duranodi Brindisi. Questo evento seguequello realizzato lo scorso anno,in data 8 marzo 2014, con laproiezione del film “ La biciclettaverde” della regista Haifaa Al –

a cura diLivio Paradiso

[email protected]

I Presidenti dei Club e i Corrispondenti possono inviare articoli aventi contenuto esclusivamente rotariano, a mezzo posta elettronica all’indirizzo [email protected], contenendo la lunghezza in 2.500 battute, spazi inclusi, e allegando una foto.

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VOCE  DEI  CLUB

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

Mansour. In quell’occasione siè voluto rappresentare attraversoil film la condizione attuale delladonna nel mondo arabo. La pro-iezione del film è stata precedutadalla prefazione della professo-ressa Valentina Colombo notaislamista e docente di Geopoliticapresso l’Università Europea diRoma. Quest’anno l’attenzionedegli ideatori del progetto si èconcentrata sul film Cristiadadel regista Dean Wright. At-traverso i concetti rappresentatinel film si vuole evidenziare:l’importanza dell’identità di unpopolo e dei singoli individui, ilperseguimento e la tutela dellalibertà, gli ideali e l’intrapren-denza di ciascun uomo nel cer-care di realizzarli. Tali caratte-ristiche non sono così lontani,né dalla lotta per le libertà dellastoria di ogni Nazione Europea,né dagli avvenimenti che oggistanno scuotendo tante aree delmondo. Nascono spontanee ri-

flessioni e domande: come na-scono e agiscono i regimi totali-tari? Dove risiede la libertà diun popolo? Chi sono gli uominie le donne liberi? E, soprattutto,cosa significa educare alla liber-tà? CRISTIADA è una paginadi storia poco nota, una veritàimportante che abbiamo fattoconoscere al largo pubblico. Rac-conta la persecuzione e la ferocesoppressione dei cristiano cat-tolici del Messico: I Cristeros.La ricerca della giustizia, ladifesa della libertà, anche daparte di pochi uomini, possonocambiare le sorti di un interoPaese: questo il messaggio prin-cipale di CRISTIADA, questi ivalori che sono alla base dellaformazione di ogni stato civile edemocratico. La proiezione delfilm è stata dedicata e vista da530 studenti che alla fine dellaproiezione hanno manifestato illoro consenso con un fragorosoapplauso. •

RC Cerignola,Foggia, FoggiaCapitanata,Foggia UmbertoGiordano, Gargano, Lucera, Manfredonia,San SeveroVisita del Governatore ai Club di CapitanataPaolo Antonacci

La sera del 28 aprile si sonoriuniti gli otto club della Capi-tanata per accogliere in visita ilGovernatore Luigi Palombellanella sala ricevimenti di CorteCorona a Foggia. Presenti al-l’incontro i due assistenti LinaGiordano e Fabio Di Gioia, tuttii presidenti in carica dei club diCerignola, Gargano, Foggia,Foggia Capitanata, Foggia Um-berto Giordano, Lucera, Man-fredonia, San Severo; i due Go-vernatori emeriti del distretto,Alfredo Curtotti e Sergio DiGioia e una rilevante rappre-sentanza dei Soci dei vari Clubaccompagnati dai rispettivi con-sorti. Dopo gli iniziali saluti dirito dei due assistenti, Lina eFabio, ha preso la parola il Go-vernatore che ha subito sottoli-neato la calorosa accoglienza ri-servatagli dal territorio di Ca-pitanata durante tutte le prece-denti occasioni, come le visiteai club, il “forum sulla donna”di Lucera e i tanti rilevanti pro-getti di servizio cui aveva par-tecipato. Ha proseguito il suodiscorso toccando i punti salientidell’anno sociale, evidenziandoi successi dell’attuale gestione e

di come, nel periodo trascorso,ci sia stato un incremento delnumero dei nuovi soci, segnoche le giornate di formazionemiranti ad agire sulle motiva-zioni profonde dello spirito ro-tariano, abbiano dato il loro frut-to sui soci cooptati. Il Governa-tore ha inoltre elogiato l’incre-mento delle varie raccolte fondia favore della Rotary Foundation,sia per il programma “PolioPlus”, sia per il fondo annuale,destinato quest’ultimo all’annosociale dopo tre anni dalla rac-colta ed ha invitato futuri di-rettivi di proseguire sulla stradaintrapresa. Da ultimo il Gover-natore ha affermato nuovamentel’importanza dei progetti per lenuove generazioni e il supportoche il Rotary può dare ai ragazzi,soprattutto in termini di buonie sani ideali da proseguire per ilbene comune e per la realizza-zione delle proprie aspettative.In tale ambito ben si collocano iprogetti per il mondo della scuolasviluppati e realizzati dai Clubsul nostro territorio. Al terminedella sua esposizione i presidentie gli assistenti hanno consegnatoal Governatore una targa a ri-cordo dell’evento. La serata èproseguita con una convivialein un’atmosfera elegante e cor-diale, diventando, in tal modo,un’ottima occasione per riunirecon affabilità i tanti soci sparsisul vasto territorio. •

RC Gallipoli

I temi dell’animaAntonio di Leo

Una sala gremita di gente haaccolto il prof. Gabriele La Portaospite del Rotary Club di Galli-poli giorno 18 marzo 2015. Ilprofessore La Porta, celebre scrit-tore, filosofo e volto noto dellaT.V. per aver condotto in RAInumerosi programmi culturalie filosofici, ha entusiasmato l’udi-torio della Sala Panoramicadell’Hotel Bellavista sita nelGrattacielo di Gallipoli. L’argo-mento trattato è stato sui “Temidell’Anima” ed in particolare

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata58 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

sul valore dell’amore e dei senti-menti umani come vero fonda-mento di tutti i rapporti nellasocietà. Il presidente del RotaryClub Gallipoli dr. Antonio DiLeo ha introdotto l’argomentocon le seguenti considerazioni”la nostra esistenza è un quid dafar riemergere dalle costrizioniimposte dalla società contempo-ranea. Si avverte la necessità diessere più presenti a noi stessialle nostre caratteristiche ed atti-tudini senza lasciarsi sopraffaredal mondo circostante, da tempie ritmi che non sono i nostri, dauna comunicazione che filtra sem-pre più bruttezze e da emozionispesso legate al mondo virtuale.Questa sera scopriremo che lanostra esistenza vale di più ri-spetto ad un tweet, ai “mi piace”di un link postato su facebook oai cuoricini virtuali presenti suisocial network. Dobbiamo quindifar riemergere con forza la nostraanima interiore partendo dall’as-sunto che chi nella vita non usapiù il proprio cuore ed i sentimentiveri nei rapporti con gli altri hagià perso in partenza”. La parolaè successivamente passata al prof.Mario Carparelli dell’Universitàdi Lecce che ha moderato l’incontropresentando i relatori della serata.lo studioso leccese Floriano Negro,il ricercatore romano dr. EgidioSenatore e quindi il prof. La Portache ha letteralmente coinvolto gliastanti parlando della potenzadell’amore che ha animato gli uo-mini del passato e del presentenell’affrontare situazioni diffici-lissime. Dalla descrizione del so-gno di Giordano Bruno e di EnricoValois, l’oratore si è spostato, gra-zie ai canti struggenti di MarinaCvetaeva e di Elizabeth Bishop,alcoraggio di Leonida ed all’amoredi Ettore in una atmosfera definitadallo stesso professore ” di positivacommozione, di “philia” tra per-sone che apparentemente non sierano mai incontrate, ma che dasempre si conoscevano “in inte-riora”. E così come piaceva fareai veri conoscitori di Anima, comePlatone e Bruno, non si è rinun-ciato al sorriso; quel sorriso chemi hanno regalato tutte le bravepersone di Gallipoli animate daldesiderio di fare, insieme, Anima.”Alla fine della relazione il presi-dente Di Leo ha definito il pro-

fessore un messaggero dell’amorecome componente fondamentaledi evoluzione a fondamento del-l’anima di ognuno, e dei mecca-nismi che regolano il divenire delmondo intero. Alla piacevole seratahanno partecipato fra le autoritàcivili e rotariane l’assistente delGovernatore d.ssa Gabriella DiGennaro ed il governatore emeritodr. Marco Torsello. •

Premiati giovani scienziatiAntonio di Leo

“Bellissima giornata di esaltazionedella creatività delle giovani ec-cellenze”. Così è stata etichettatadagli organi di informazione lagiornata dedicata dal Rotary ClubGallipoli ai giovani scienziati. Inuna calda mattinata di Maggio,presso l’Aula magna del Liceo Q.Ennio di Gallipoli, si è infattipremiato con una borsa di studiotargata RC Gallipoli, il giovaneAlvaro Maggio per la sua inven-zione “ Metals Catchers”: unnuovo ed economico depuratoredi acque dai materiali pesanti uti-lizzando bucce di frutta ed ortaggi.Tale invenzione è stata scelta perrappresentare l’Italia al concorsointernazionale dei giovani scien-ziati che si svolgerà a settembrein Olanda. Successivamente, con-cretizzando un sogno di GiuliaChianella, si è proceduto alla con-segna agli studenti di 400 ZainiMangia smog a base di biossidodi titanio, inventati dalla giovanestudentessa e prodotti dal RCGallipoli per attuare un service adifesa dell’ambiente. Ogni ragazzocon l’utilizzo di tali zaini si tra-sformerà in cellula attiva antismog depurando l’aria circostanteda agenti nocivi e patogeni per lasalute dell’uomo. Un particolareplauso è stato rivolto all’insegnantedi scienze e chimica dei ragazzipremiati, la prof.ssa Rossana Con-gedo che ha saputo trasmettere lapropria passione e competenza aipropri alunni. Durante la ceri-monia il presidente del RC Galli-poli dr. Antonio Di Leo ha asseritocome “ il club abbia voluto, con

questa manifestazione, esaltare iltalento autentico dei ragazzi adifferenza di alcuni recenti showtelevisivi che tendono invece amortificare la bravura e la creati-vità dei partecipanti con giochiad eliminazione e dove invece siesalta la selezione ad ogni costoche crea tanti sconfitti ed un unicovincitore”. Alle parole del presi-dente ha fatto eco l’intervento delprof. Ennio De Bellis dell’Uni-versità del Salento che ha ribaditopiù in generale come la societàattuale sia senza una vera identità:“tutto è ridotto in termini com-merciali e di audience”, e rifa-cendosi al pensiero di Aristoteleha asserito che solo lo sviluppodella capacità critica e di pensierodi ognuno potrà far nascere unanuova “società della conoscenza”dando all’evoluzione degli eventiuna causa finale. Il prof. AntonioErrico preside del Liceo e la d.ssaGabriella Di Gennaro, assistentedel Governatore, hanno conclusogli interventi della giornata evi-denziando come la conoscenza sial’humus necessario per lo sviluppodi un futuro migliore e che lacreatività sia un naturale derivatodella conoscenza. •

RC Lecce

Salento da salvareMario Filippo Massa

Il giorno 28 maggio si è svolta aLecce presso l'Hotel President unaimportante riunione in cooperazionetra Rotary Club Lecce e FondoAmbiente Italiano. La Presidentedel Rotary Club Lecce Isabelle Oz-tascyan Bernardini d'Arnesano ela Capo Delegazione FAI LecceRossella Galante Arditi di Castel-vetere hanno organizzato un in-contro con il Prof. Paul Arthur,Direttore della Scuola di Specializ-zazione in Beni Archeologici del-l'Università del Salento, e con ilDott. Fabio Ippolito, curatore del-l'Orto Botanico dell'Università delSalento. Il tema dell'incontro èstato "Salento da salvare: utopia orealtà?". Gli interventi degli illustriRelatori hanno chiarito molti aspettidella attuale e passata realtà am-

bientale del Salento, intesa nel sensopiù ampio possibile, evidenziandoper un verso le criticità e per l'altroverso la scarsa attenzione alle pro-blematiche ambientali da parte dialcune Autorità preposte. Sono statichiaramente esemplificati i più re-centi mezzi utilizzabili per la sco-perta e il monitoraggio dei beniculturali, paesaggistici e naturalisticidel Salento e sono state formulateconcrete proposte di intervento.Una sala gremita ha dimostrato lagrande attenzione che vi è nella so-cietà salentina verso questi temi,decisivi per il futuro anche econo-mico dell'area. La serata si è conclusacon una riunione conviviale all'in-segna dell'amicizia rotariana e dellariuscita collaborazione tra Asso-ciazioni i cui fini sono tendenti adobiettivi comuni. •

RC Lecce Sud

Accolto un gruppo di studenticanadesiFrancesco Occhinegro

Il Rotary Club Lecce Sud ha potutocollaborare attivamente, grazie al-l'impegno dei propri soci, allavisita a Lecce, con finalità didat-tiche, di un gruppo di studenti li-ceali provenienti da Montreal. Ilviaggio era stato organizzato, nelcorso dello scorso mese di Maggio,nell'ambito di uno progetto discambio culturale promosso an-nualmente dagli Istituti delle suoreMarcelline in tutto il mondo; og-getto di interesse del gruppo eral’immigrazione nell’Italia centro-meridionale con le sue implicazionisull’economia, sulla lingua italianae sull’accoglienza. Il Club ha cosìorganizzato tre incontri di ricercae di studio su questi temi, avva-lendosi della collaborazione di isti-tuzioni e personalità locali di ri-lievo. Nella prima giornata, il 4maggio, gli studenti sono statoricevuti nella Sala Convegni dellaFiliale leccese della Banca d’Italiaper prendere parte ad un seminariosui rapporti tra economia ed im-migrazione tenuto da economistiesperti dell’Istituto.Nella seconda

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VOCE  DEI  CLUB

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

giornata, il 5 maggio, gli allievicanadesi hanno avuto accesso al-l’Aula Magna dell’Università delSalento per assistere ad una con-ferenza animata da una docentedell’Ateneo leccese, socia del Club,avendo modo così di approfondiregli aspetti sociolinguistici dell’im-migrazione. Nella terza ed ultimagiornata, il 6 maggio, i ragazzisono stati accolti dal Vicesindaco,dal Presidente del Consiglio Co-munale e dall’Assessore al Patri-monio ed ai Beni Culturali nellaSala Consiliare di Palazzo Carafa,sede del Municipio, per appro-fondire il problema dell’accoglienzadegli immigrati. Una breve visitaall’antico Convento degli Olive-tani, sede tra l’altro del Polo Uni-versitario dei Beni Culturali, haconcluso i lavori. L’utilità di questotrittico di incontri è stata confer-mata dal grande interesse dimo-strato anche con l'animata parte-cipazione ai dibattiti da parte deglistudenti canadesi. L’evento ha at-tirato l’attenzione dei media locali,e in particolare de “La Gazzettadel Mezzogiorno”, che gli ha de-dicato un ampio articolo. Pren-dendo atto delle innumerevoliespressioni di ringraziamento ri-cevute, il Club Lecce Sud nonpuò che ringraziare a sua voltaper aver avuto l’opportunità dimettere in atto principi fonda-mentali della sua missione, spe-cialmente rivolta ai giovani e al-l’integrazione. •

RC Putignano

Con gli amici del RC SorrebourgVito Antonio Frallonardo

“Siamo uniti dalla comune linguaRotariana”, con queste parole ilpresidente del Rotary Club Puti-gnano, Francesco Papadia ha ac-

colto Presidente e soci del RotaryClub di Sorreburg, Francia orien-tale, venerdi 15 maggio, presso lasede del club, per una serata con-viviale. L’omologo francese MichelGASS, ha risposto ai saluti rin-graziando per l’accoglienza rice-vuta ed elogiando le bellezze e lagastronomia delle zone visitate.Un particolare benvenuto è statorivolto dal socio Michele Longo,sindaco di Alberobello, che ha sot-tolineato il piacere di poter ospitarevisitatori di così alto livello. Tavolimisti italo-francesi hanno fattoconoscere ed interagire i soci, inun’atmosfera di sincera amiciziarotariana, alla serata hanno par-tecipato anche i giovani del Ro-taract. L’idea di visitare in parti-colare la nostra zona è stata diJaqueline Lestingi, di origini con-versanesi e socia del club tran-salpino, che ha ricevuto in que-st’occasione un ambito riconosci-mento rotariano una “ Paul Har-ris” per i suoi meriti. Gli amicifrancesi non hanno lesinato en-tusiasmo e meraviglia nel descri-vere la visita di Alberobello, cosìper la visita di Polignano e dellesue grotte marine, di Conversano,di Galatina, di Matera capitaledella cultura nel 2019. Le mascherein cartapesta di “farinella”, di unartista putignanese, sono state ilsimbolo che ciascun socio visitatoreha ricevuto come ricordo di questoincontro. Insistente è stato l’invitoa ricambiare la visita per il climacreatosi tra i partecipanti alla se-rata, che ha avuto l’effetto di rin-saldare il senso di appartenenzaalla grande organizzazione rota-riana. L’essere stati ricevuti sindal loro arrivo in aeroporto, co-stantemente coadiuvati nell’or-ganizzazione delle visite, sino adessere accompagnati alla partenzaha fatto sentire forte agli ospiti ilvalore che i rotariani danno al-l’accoglienza ed all’amicizia. •

Si amplia ilMatching Grantin GiordaniaTonio Frallonardo

Diventa Progetto nazionale dellaGiordania il Matching Grant“Acqua potabile per gli alunnidelle Scuole Pubbliche della Gior-dania”. Caro Donato, il nostroprogetto “ACQUA” è diventatoora un progetto nazionale, che

tutti i club in Giordania hannoadottato quest'anno. Tutti sonoalla ricerca di sovvenzioni globaliper sostenere la costruzione diulteriori impianti di acqua per lenostre scuole povere. I migliorisaluti. Subhi A. Ramadan. Daqueste poche frasi inviate al pastpresident Donato Ritella, dal suoomologo di Amman, abbiamo ap-preso che il progetto internazionaledel Rotary Club Putignano svol-tosi in partnership con il RotaryClub n° 1 di Amman, in Giorda-nia, era stato adottato come pro-getto nazionale per tutti i clubGiordani. Il progetto del RotaryClub di Putignano, voluto e se-guito con dedizione da DonatoRitella, sostenuto dal Past Go-vernatore Mario Greco, ha dotatodi acqua potabile 32 scuole pub-bliche della Giordania (si sonoserviti circa 15.000 alunni). Fi-nanziariamente di importo elevato,questo service è stato sovvenzio-nato con $ 4.000 dal Club di Am-man, $ 26.000 dal Club di Puti-gnano, $ 24.500 dalla RotaryFoundation. Siamo orgogliosi diveder riconosciuta, con questainiziativa, la qualità della nostraazione rotariana attraverso unservice molto ambizioso, ma sem-plice ed ecosostenibile. •

RC Riva dei Tessali

Restauro tela del ‘600 Gino Dell’Orco

Giovedì 21 maggio,a Ginosa, nellarettoria di San Giuseppe, è statopresentato il restauro della telasecentesca “L’ascesa al Calvario”,promosso dal Rotary Club Rivadi Tessali in collaborazione conSARIM S.R.L.,GIACUMBOmarmi e graniti, DENTEC dentalbeauty clinique e DELFINO in-fissi. L’intervento di restauro con-servativo è stato eseguito dalla

restauratrice Maria Di Capua.L’opera- che raffigura la V Stazionedella Via Crucis- colpisce l’osser-vatore per lo sguardo intenso, ma-gnetico e penetrante del Volto diCristo,che sembra quasi incunearsinel profondo dell’anima, per scru-tarla e guarirla. «É uno sguardo,che segue ovunque ci si sposti,spie-ga la presidente del Rotary ClubM. Carmela Bonelli. Uno sguardo,che sembra leggere i pensieri na-scosti. Uno sguardo, che attira enon lascia indifferenti».La tela,copiacoeva del “Calvario” di Pa-cecco de Rosa, ècaratterizzata daun forte tratto chiaroscurale, il-luminato da squarci di luce tea-trale,ricchi di cultura caravaggesca,che coinvolgono emotivamentel’osservatore. Gareggiava indub-biamente con l'oratoria dei grandipredicatori, mirabilmente sinte-tizzata proprio dallo sguardo diCristo. Hanno relazionato il prof.Cosimo Damiano Fonseca (Pre-sidente della Commissione Dio-cesana per l’Arte Sacra e i BeniCulturali), sul tema “La tuteladei Beni Culturali della Chiesacattolica”, e la dott.ssa AngelaConvenuto (Coordinatore direttorestorico dell’arte SoprintendenzaB. A. P. per le province di Lecce,Brindisi e Taranto), sul tema “In-terventi di restauro per riscopriree conservare il patrimonio stori-co-artistico di Ginosa”. Le con-clusioni sono state affidate all’arch.Francesco Canestrini, Soprinten-dente per le Belle Arti e Paesaggiodi Basilicata e delle province diLecce, Brindisi e Taranto. Il prof.Fonseca, nel lodare il service ro-tariano, ha sottolineato che le ret-torie, quando inserite nei centristorici, custodiscono importantitestimonianze della religiosità po-polare, che caratterizza il Meri-dione. Esse sono patrimonio dellacomunità ecclesiale, che anche at-traverso la rivalutazione dell’artesacra riscopre le sue radici. •

Sport e culturadel mareGino Dell’Orco

Sport e valorizzazione del territorio,vela e cultura del mare, valori con-

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata60 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

divisi e Mediterraneo sono stati itemi del convegno organizzato dalClub di Riva dei Tessali domenica14 giugno. La colta iniziativa -dalla quale sono emerse prospettive,testimonianze ed emozioni intrisedi rotarianità ed al contempo dimediterraneità - è stata solennizzatadalla partecipazione del Governa-tore Luigi Palombella, il quale haconsegnato la “Coppa del Gover-natore 2014” all’Horizont SailingClub Margherita di Savoia, Circolovincitore della prima edizione dellaregata per derive e multiscafi ( 17agosto 2014), mentre il bando 2015è stato illustrato da Giuseppe Mal-darizzi, presidente della L.N.I. Sez.Matera – Castellaneta. Tra gliospiti, anche l’Ammiraglio Erme-negildo Ugazzi, il Commodorodella Flotta Sud Est dell’IYFREnzo Pirato e rappresentanti deiClub di Taranto Magna Grecia,Manduria, Massafra, Grottaglie eFrancavilla Fontana. La manife-stazione è stata sponsorizzata daNatuzzi, azienda leader mondialenel settore dell’arredamento, cheda sempre promuove e sostieneiniziative sportive e culturali, mi-ranti alla valorizzazione del terri-torio; Natuzzi ha inoltre messo inpalio anche un elegante divanoAVANA, che, insieme ad un oro-logio Hamilton, offerto da FENIgioielli (Taranto), farà parte delmontepremi a disposizione dei par-tecipanti alla seconda regata, chesi svolgerà sabato 22 e domenica23 agosto. La competizione, pro-mossa dal Club di Riva dei Tessali,a giudicare dall’esordio numeri-camente importante - circa 40equipaggi - si avvia a diventareuno dei principali eventi sportividella costa tarentina e non solo,connotato da una lodevole inten-zionalità educativa, mirante alladiffusione della “cultura del mare”consapevole e responsabile, e dauna dimensione sociale, radicatanel binomio sport-solidarietà. Lequote di partecipazione della classeOptimist saranno infatti devolutein beneficenza. Nel corso della se-rata, la presidente M. CarmelaBonelli ha offerto una targa a Sou-miya Labani - atleta marocchinaolimpionica, residente a Materaed in forza all’Alteratletica Loco-rotondo - perché vera “testimonial

dell’incontro e del dialogo tra ipopoli del Mediterraneo”, mentrePasquale Natuzzi e Federica Nigro,socia e titolare di FENI gioielli,sono stati insigniti di Paul HarrisFellow. •

RC Rutigliano eTerre dell'Uva

La ruota degli esposti Beppe Palmino

Venerdì 5 giugno, presso l'incan-tevole cornice dell'agriturismoLama San Giorgio di Rutigliano,il Rotary Club “Rutigliano e Terredell'Uva” ha avuto l'onore di ospi-tare il cav. Stefano de Carolis, cul-tore di storia patria, il quale haincantato la platea con la sua re-lazione dal titolo: “La ruota pub-blica e l'infanzia abbandonata aRutigliano”, ovvero storie di tro-vatelli, baliatico comunale, pie ri-cevitrici, balie e levatrici nella Ru-tigliano del XX secolo. Oltre aisoci del Club, erano presenti ilpresidente della locale sezione del-l'Archeoclub, il maestro PeppinoSorino, il Prof. Nicola Valenzano,già preside della scuola media “A.Manzoni” di Rutigliano, nonchéamici ed ospiti del relatore. Lapuntuale ed affascinante relazionedel cav. De Carolis ha coinvolto ipresenti in un turbinio di fortiemozioni e curiosità. Non si sonofatti attendere gli interventi delpubblico che, ad ogni cognome deiprojetti – così erano chiamati ineonati esposti abbandonati -, ov-vero delle pie ricevitrici e/o baliecui questi erano affidati, si stupivae si interrogava dell'attuale e nu-merosa presenza di alcuni nucleifamiliari a Rutigliano portatricidello stesso cognome. Lo stuporeha ceduto il passo all'incredulità,accompagnata da rispettosi sorrisi,quando il cavaliere, continuandocon l'elencazione, ha letto certinomi bizzarri che la commissioneamministrativa degli ospizi affib-biava agli esposti e che, in alcunicasi, celavano l'appartenenza ge-nitoriale, o peggio ancora una in-sana vendetta personale. La pia-cevole serata è stata “macchiata”dalla proiezione di una slide raffi-

gurante la ruota pubblica, tuttorapresente a Rutigliano sulla facciataesterna (a sinistra dell'ingresso)di Palazzo San Domenico, muratae parzialmente occultata da unarmadio-contenitore di gruppoelettrico Enel. Superata l'ovviaindignazione dei presenti, il cav.de Carolis ha precisato che di talescempio, che denota una scarsaconoscenza del patrimonio storicoe culturale del proprio territorio,nonché un'assoluta insensibilitàalla salvaguardia e tutela dellostesso da parte degli organi pre-posti, è stata immediatamente in-formata sia la Soprintendenza deiBeni Culturali di Bari che il Co-mune di Rutigliano. Il lavoro diricerca avviato dal carabiniere deCarolis comprende altri paesi oltreRutigliano. L'indagine storica diricerca della ruota pubblica è partitada Turi (di cui de Carolis è origi-nario), fino ad arrivare in quel diBisceglie, passando per Casamas-sima. Ci auguriamo di poter deli-ziarci, a breve, della relativa pub-blicazione di questi studi che l'Ar-cheoclub di Rutigliano ha già an-ticipato di voler sostenere. •

Premio Rutigliano eTerre dell'UvaBeppe Palmino

Premiato il maestro Pino di Mo-dugno, eccellenza della fisarmonicaitaliana. Giovedì 11 giugno 2015,nel suggestivo chiostro di SanDomenico, il Rotary Club di Ru-tigliano e Terre dell'Uva, ha con-ferito al fisarmonicista Pino diModugno il “Pemio Rutigliano eTerre dell'Uva”, giunto alla suasesta edizione. Il premio viene as-segnato ogni anno a personalitàdi spicco che si sono particolar-mente distinte nell'ambito dellacultura, ricerca e professione. No-nostante la nota ritrosìa del maestroverso festeggiamenti e cerimonie,l'eclettico musicista barese è riu-scito ad affascinare i numerosipresenti con la sua accattivanteverve artistica ed il suo contagiososorriso.Dopo aver scherzato suisuoi quarant'anni in euro (cosìcome definiti dal medesimo), com-

piuti poco meno di un anno fa,cui ha tentato vanamente di sot-trarsi rifugiandosi per cinque gior-ni fuori regione nell'errata con-vinzione di evitare eventuali cele-brazioni che puntualmente ci sonostate, ha chiacchierato amabilmentecon la brava ed elegantissima gior-nalista del TG Norba, Maria Liuz-zi, moderatrice della serata. Laplatea è rimasta incantata dallasua incontenibile vitalità espressaencomiabilmente attraverso le notedel suo amato strumento, dal quale- ci ha confessato - non riesce asepararsi neanche quando gira ilmondo. È stato emozionante ascol-tarlo mentre raccontava la suavita con l'entusiasmo di un fan-ciullo misto all'ottimismo dei gran-di; carettiristiche che hanno resola sua vita unica e speciale. Ci haraccontato che il suo amore per lafisarmonica è scoppiato alla teneraetà di tre anni quando ha vistosuonarla ad un suo vicino di casae, da allora, non è più riuscito atogliersela dalla mente e dallemani. A distorglielo non c'è riu-scito neanche il compianto NinoRota, all'epoca direttore della scuoladi musica (antesignana del con-servatorio Piccinni di Bari), ilquale, constatata la sua indubbiaabilità, lo invitò a studiare il pia-noforte. Ma al cuor non si comandae Pino di Modugno è andato benoltre. Caparbio e spinto dalla cu-riosità ha applicato l'elettronicaalla fisarmonica (tra i primi afarlo in Italia), rendendola davverounica. Crescendo, tra un matri-monio ed una sagra di paese, hatrasmesso l'amore per la musicaa tutti i suoi tre figli, fino a crearecon loro una “band familiare”: fi-sarmonica, chitarra, basso e organohammond. La serata si è conclusasulle note dei capolavori del mae-stro Ennio Morricone, egregia-mente riprodotte dalla storica fi-sarmonica Beltura, amica insepa-rabile del maestro Pino di Modu-gno, al quale il Rotary Club haregalato una splendida sculturain terraccotta, dal titolo emble-matico “L'eternità”, creazione del-l'artista figula Patrizia Capasso.Quando si dice che un ingredientedel successo è non sapere che ciòche stai tentando non può esserefatto! •

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VOCE  DEI  CLUB

Distretto 2120 - Puglia BasilicataLUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

RC San Severo

Struttura perfuture mammein Benin Paolo Antonacci

Igbomakro (Benin) è un villaggioche si trova a circa 2 ore di mac-china sulla strada che da Bassilaporta a Parakou. Villaggio moltoisolato, in una foresta molto fitta.Oggi le donne che hanno difficoltànel partorire affrontano il lungoviaggio fino all’ospedale di Djougousul sellino posteriore di una motoin circa 3 ore, quando le condizionidella strada lo permettono. In que-sto contesto si inserisce l’operameritoria della ONLUS “MissioneAfrica”, con i suoi volontari checondividono il desiderio e la vogliadi mettere a disposizione di popolidel terzo mondo le loro capacitàintellettuali ed economiche con ilprincipio di “lasciare il mondo unpo’ meglio di come lo si è trovato”(Robert Baden-Powell – fondatoredel movimento mondiale delloscautismo). Missione Africa Onlus,non potendo operare permanen-temente in Africa con i suoi soci,ha deciso di scegliere tra i varioperatori che lavorano sul territoriouna congregazione di suore mis-sionarie che da decenni opera inAfrica con progetti finalizzati allascolarizzazione, alla sanità e allavoro. Questa Congregazione,"Hermana Misioneras de SantaTeresita", con sede a Medellin inColombia, opera in molti paesi, inparticolare in Benin e in Kenya,località da noi scelte per investirele energie. Attraverso diverse do-nazioni la ONLUS “MissioneAfrica”, ha inaugurato in maggio2015 la struttura denominata“Maternità di Igbomakro” e ilRotary Club di San Severo haadottato la “Sala Consultazioni”fornendo tutto quanto necessariosia ai lavori di completamento,sia alle dotazioni necessarie adospitare le future mamme. •

Adottatele aree verdidella maggiorerotatoriaPaolo Antonacci

Dal alcuni anni il Rotary Club diSan Severo ha adottato le aree verdidella rotatoria di Porta San Marco,situata proprio all’ingresso dellacittà per chi proviene dal Garganoe dall’autostrada. Ha progettato,realizzato e curato uno spazio cherappresentasse il territorio, compresele zone limitrofe alla Città: Ulivo,Macchia Mediterranea, Pietra diApricena, Vegetazione tipica. Conla cooperazione di molti soci, graziealla loro dedizione e professionalità,finalmente nel maggio 2015 si èavuto riscontro a tanto lavoro svolto,attraverso l’apposizione di duetarghe con lo stemma del RotaryInternational, donando così allaCittà uno spazio che, a detta ditanti, è il più bell’arredo di verdeurbano. Domenica 28 giugno lacerimonia inaugurale alla presenzadel Sindaco della Città, dell'Assi-stente del Governatore Lina Gior-dano e di una folta rappresentanzadi soci e familiari del Club. •

RC Trani

Stile di vita,Alimentazione,PrevenzioneMartedì 24 marzo è stato graditoospite del nostro Club il dott. Sa-verio Cinieri, oncologo di chiarafama, salentino di Francavilla Fon-tana, e attuale Direttore dell’Unitàdi Oncologia dell’Ospedale Perrinodi Brindisi. Laureatosi in medicinae chirurgia a perugia, il Nostro sispecializzò in oncologia nel 1995e da allora ha svolto numerose ri-cerche sul cancro, ha al suo attivooltre 250 pubblicazioni ed è membrodelle più importanti società onco-logiche internazionali, nonché co-direttore dell’I.E.O. Istituto Europeodi Oncologia. Non vi è quindi dastupirsi se la platea dei partecipantiall’incontro sul tema “ Stile divita, alimentazione, prevenzione”,era particolarmente folta ed inte-ressata. Il dott. Cinieri non è venuto

meno al suo compito, svolgendouna relazione ampia, chiara e moltostimolante. Ha iniziato infatti conalcune considerazioni generali mol-to interessanti e ignote ai profani:“Il cancro non è uno, bensì, quandoparliamo di cancro ci riferiamo acirca un centinaio di affezioni dellecellule in alcuni casi non palesi, edormienti nel nostro organismo.Da questa considerazione iniziale,si deduce immediatamente che lalotta contro le numerose manife-stazioni del cancro non sia certosemplice e scontata. Si può affer-mare, statistiche alla mano, che lacontinua ricerca, i nuovi strumentidiagnostici, il continuo evolversidei medicinali e soprattutto la pre-venzione, stiano se non sconfig-gendo il cancro, quantomeno li-mitandolo ed in molti tipi di affe-zione, riducendolo drasticamente.In particolare il dott. Cinieri ha il-lustrato i progressi della lotta controil cancro della mammella, dovutiappunto, non solo ai farmaci direcente ottenuti dalla ricerca, mae soprattutto ad una massiccia ecapillare opera di prevenzione.Altro aspetto molto importantenella prevenzione del cancro è l’ali-mentazione che si consiglia basaresu prodotti genuini, senza eccesivemanipolazioni chimiche, moltafrutta, verdure e dieta mediterranea,senza escludere un buon bicchieredi vino rosso a pasto, ma escludendoi superalcolici e soprattutto tenendosotto controllo il peso corporeo,che si è dimostrato un fattore dirischio quanto mai importante. Ilsuccesso della serata è stato cosìcompletato dall’interesse elevatodei convenuti e dei consigli ricevuti,come hanno sottolineato i lunghiapplausi che hanno salutato la re-lazione al suo termine. •

Festeggiati i60 anni del ClubAchille Cusani

Dinnanzi ad oltre 130 persone, ilPresidente Orazio Aversa ha apertola serata con il tradizionale suonodella campana e l’esecuzione degliinni ha quindi salutato le autoritàpresenti: oltre il governatore, vierano numerosi past Governor, iPresidenti dei Club di Bari, Andria,Bari Castello, Bari Ovest, Barletta,Bitonto, nonchè il prefetto dellaProvincia Bat, dott.ssa Clara Mi-

nerva, il Questore dott. MassimoModeo, e le Presidenti dell’InnerWheel della Fidapa e della sezionedell’Unesco di Trani. Il Presidenteha poi tracciato una breve storiadel Club rievocando il clima cul-turale di quegli anni, quando unagenerazione di uomini con spiccataintelligenza e capacità, fu prontaa cogliere il clima di crescita eco-nomica del territorio tranese. Que-sta nuova classe dirigente diedevita al Rotary club di Trani, oveconfluirono, negli anni, alcuni deimigliori esponenti dell’imprendi-toria e delle libere professioni, cre-ando un sodalizio basato su famigliae lavoro, ancora oggi cardini fon-damentali per la vita del Club.Non potendo menzionare tutte leeminenti figure succedutesi nelClub, il Presidente ha sentito l’ob-bligo di ricordare Giulio Carluccie Umberto Gargiulo, scomparsi loscorso anno, nonchè Sabino Cifarellie Nicola Maiorano che ci hannolasciato qualche anno fa, e che orasono degnamente rappresentati dailoro figli quasi a raccogliere l’ereditàdei loro genitori. Dopo aver rin-graziato il Club padrino di Bari,rappresentato da Antonella Cal-derazzi, il Presidente ha conclusoaffermando che il Club, nello spiritodel servire al di sopra di se stessi,si impegnerà sempre di più per ilprogresso sia delle comunità localiche delle popolazioni lontane piùbisognose. Dopo questo applauditointervento, il presidente ha dato laparola al PDG Beppe Volpe, ilquale ha tracciato un parallelo trala storia del R.I. e quella del nostroClub, sottolineando come in en-trambi i casi la scintilla originariache ha dato vita al sodalizio, siastata basata sul doppio binario del-l’amicizia e della concreta attivitànella società prima a livello localeper poi espandersi a livello globale.Ha poi preso la parola il past-pres.infante che ha illustrato brevementele iniziative prese dalla commissioneper il sessantennale Nunzio DeVanna ha poi presentato la pub-blicazione realizzata dal Club, ov-vero una sintesi delle attività svoltedal 1955 ad oggi. Dopo aver con-segnato la Paul Harris ai soci conpiù di trenta anni di servizio, ilpresidente ha dato la parola al Go-vernatore: “Sono ricorrenze im-portanti che sostanziano la forzadi un’idea e la validità di una tra-dizione” ha rimarcato Luigi Pa-lombella, a conclusione del suo di-scorso. •

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata62 LUGLIO/AGOSTO 2015 Rotary2120

LA  SEGRETERIA  INFORMA

La Segreteria del Distretto 2120 ha sede in BARI

alla Via Piccinni, 33Telefono e fax: 080.523 46 20

E-mail: [email protected] web: www.rotary2120.org

ORARIDal lunedì al giovedì9.00 - 19.00

Venerdì9.00 - 17.00

Nicola NettiSegretario DistrettualeTel. 0885 41 43 77 Cell. 333 899 24 12 E-mail: [email protected]

I RESPONSABILI DI SEGRETERIA

Erika BresciaAddetta alla SegreteriaCell. 327 99 03 227

Luciana LopopoloAddetta alla SegreteriaCell. 348 29 97 229

Le scadenzee gli appuntamentiLUGLIO 2015INIZIO DEL NUOVO ANNO ROTARIANO

1 LUGLIOPagamento delle quote Trimestrali al Distretto e del I Semestre alRotary International. Prendere visione della brochure dell’AttestatoPresidenziale 2015/16. Il Presidente Internazionale invita i Presi-denti a pianificare le attività del club per il raggiungimento degliobiettivi richiesti entro il 1° aprile 2016 l’Attestato Presidenziale.

10 LUGLIOInviare alla DG Mirella Guercia e alla Segreteria Distrettuale laGuida alla Pianificazione di Club efficienti e inserire gli obiettividel Club su “Rotary Club Central” di rotary.org.

25 LUGLIOInviare aggiornamento annuario alla Segreteria Distrettuale.

AGOSTO 2015MESE DELL’EFFETTIVO E DELL’ESPANSIONE

Visitate la pagina dedicata all’AFFILIZIONErotary.org/myrotary/it/learning-reference/learn-topic/membershipdove sono riportate le linee guida per rafforzare l’effettivo e reclu-tare nuovi soci.

SETTEMBRE 2015MESE DELL’ALFABETIZZAZIONE E EDUCAZIONE DI BASE

Promuovere il programma Scambio Giovani nel Club e all’esternocoinvolgendo le scuole della città.Per informazioni sul programma contattare la Segreteria Distret-tuale e visitare il sito ryeitalianmultidistrict.it.

26 SETTEMBRESeminario sull’Effettivo - Andria.

Le visitedella GovernatriceLUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE 2015Giovedì 9 Luglio RC MolfettaVenerdì 21 Agosto RC Riva dei Tessali Giovedì 27 Agosto RC Potenza Venerdì 28 Agosto RC Potenza Ovest Venerdì 21 Agosto RC Riva dei Tessali Martedì 1 Settembre RC Gargano Giovedì 10 Settembre RC Grottaglie Venerdì 11 Settembre RC Martina FrancaSabato 12 Settembre RC GallipoliLunedì 14 Settembre RC Galatina Martedì 15 Settembre RC NardòMercoledì 16 Settembre RC ManduriaMercoledì 23 Settembre RC Taranto Giovedì 24 Settembre RC MassafraVenerdì 25 Settembre RC Taranto Magna GreciaLunedì 28 Settembre RC Lecce Martedì 29 Settembre RC Lecce SudMercoledì 30 Settembre RC Val d’Agri

SIATE SOLE PER LA NOSTRA TERRA

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