RISK MANAGEMENT: Strategie di affidamento e linee guida...
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Milano, 15 Aprile 2016
RISK MANAGEMENT:Strategie di affidamento e linee guida per la
costruzione di un modello di scoring
NiccolòGordiniFilippoPellegrini
AGENDA
PARTE PRIMARischio: opportunità o minaccia?
PARTE SECONDAPrevenzione e affidamento
PARTE TERZAModelli di rating per la stima della probabilità di default
RISCHIO:OPPORTUNITÀOMINACCIA?
Cosa manca alle imprese per concepire il rischio come
un’opportunità?
• CULTURA del rischio condivisa e diffusa ad ogni livello
gerarchico;
• Struttura organizzativa sinergica
• Comunicazione
Il risk management deve pervadere tutta l’impresa
TASSONOMIADEIRISCHIPosto che ciascuna impresa rappresenta un caso unico, ed èsoggetta a rischi specifici, è possibile ricondurre l’insiemedei rischi di impresa ad alcune categorie molto frequenti:• Rischio di credito;• Rischio di mercato;• Rischio di liquidità;• Rischio operativo;• Rischio reputazionale;• Rischio paese;• Rischio ambientale;• Rischio informatico
1) Apporti di capitale proprio e autofinanziamento;
2) Banca;
3) Fornitori
OVVIAMENTE….
….. Ordine meramente alfabetico…..
DOVESIFINANZIAUNCLIENTE/IMPRESA?
OBIETTIVIDELLAPREVENZIONE
• La prevenzione in campo medico indica l’insieme ditutte quelle buone abitudini, comportamenti econtrolli periodici che consentono di evitarel’insorgere di alcune malattie o di rilevarneprontamente i sintomi e curarli;
• Allo stessomodo in ambito aziendale
• Prevenireè meglio che curare mamai
• Abitudine
OBIETTIVIDELLAPREVENZIONE
• Acquisire un set di informazioni il più dettagliato e
completo possibile sul cliente e sul rischio collegato a
concedergli credito;
• Particolarmenteutile con i nuovi clienti
PREVENZIONE- INFORMAZIONI
Si cercheranno informazioni quali:
• soci, composizione deli consiglio, holding, partecipazioni
• da chi si serviva prima e perché non si serve più
• descrizione del mercato in cui opera con indicazione dei
principali clienti, fornitori e concorrenti
• descrizione del portafoglio prodotti/servizi con indicazione
delle peculiarità che lo distinguono sul mercato
• la market share e il posizionamento del cliente
• i suoi punti di forza/debolezza (sopralluogo)
PREVENZIONE- INFORMAZIONI
• piani industriali e commerciali con indicazione delle attese
in termini di fatturato, profittabilità, strutture di costi;
• ultimi bilanci annuali e infrannuali disponibili;
• indicazioni circa eventuali riorganizzazioni e ristrutturazioni
in corso;
• l’esistenza di procedure interne chiare, strutturate e
condivise;
• l’utilizzo di strumenti finanziari e di copertura dei rischi di
credito.
PREVENZIONE– PRIMEPROBLEMATICHE
Queste informazioni dovrebbero essere sempre raccolte ma…..
• Sono raccolte dal commerciale;
• Potrebbe essere utile creare una check list di informazioni
condivise su cui il credit manager elabora le proprie
valutazioni;
• Coordinamento e scambio di informazioni fra il Credit
Manager e il commerciale consente ad entrambi di avere
maggiori info a disposizione
Anche il credit manager deve acquisire informazioni utili avalidare ed integrare le informazioni fornite dal dossiercommerciale.
Informazioni Personali• Esposizionedebitoriagenerale econlanostraimpres• Duratadelrapporto;• Situazione pregressa(,puntualitàdeipagamenti,scaduti);• Presenzadigaranzie;• Rapportoconlebanche;• Indicazionedeglistrumentifinanziarigiàutilizzati(leasing,
finanziamenti, factoring).
FonteTribunale• ProcedureConcorsuali
PREVENZIONE– CREDITMANAGER
FonteCamerediCommercio•Visuracamerale (storica- ordinaria)•Registroprotestiepregiudizievoli•Elencosoci/partecipazioni•Partecipazione investeamm.ri inaltreaziende•Ibilanciapprovatipergliultimiesercizi sociali
FonteConservatoria- Catasto•Rilevazionedegliattipregiudizievoli•Ipoteche legali•Ipotechegiudiziali•Pignoramento•Sequestroconservativo
PREVENZIONE– CREDITMANAGER
Nuovocliente
Commerciale
DossierCliente
Credit manager
CamerecommercioEcc….
Informazionipersonali
tribunale
PREVENZIONE- TEMPISTICHE
• Non puntuale ma reiterata;
• Aggiornamento trimestrale, semestrale, annuale, ecc;
• Comunque ogni volta che il cliente deve rinnovare o
ampliare le linee di credito, i fidi, i mutui o per
raggiungere un accordo in merito allo scaduto,
• Affidare, come dice l’etimologia stessa della parola,
implica fidarsi, credere (da cui credito) nel proprio
cliente;
• Come decidere quanto affidare?
• L’affidamento trasforma in un numero (scoring) e in un
giudizio di merito (rating) la politica creditizia di una
banca/impresa nei confronti di un cliente;
AFFIDAMENTO
RATING- DEFINIZIONE
• I modelli di rating classificano i clienti in classi di merito in
base ad un punteggio (scoring) derivante da valori
quantitativi, qualitativi e andamentali;
• Compito del rating è quello di giudicare il merito creditizio di
un cliente misurando la PD e la LGD;
• Il giudizio di rating deve essere rivisto a scadenze ravvicinate
per recepire le indicazioni provenienti dalle variazioni dei
parametri che concorrono alla sua determinazione.
RATING- APPLICAZIONI
Il rating è importante:
• Sia per l’impresa che deve valutare un proprio cliente perdecidere se concedergli un fido o una dilazione dipagamento;
• Sia per l’impresa che necessità di accedere al credito econoscere la propria situazione;
• Sia per la banca che grazie ad esso valuta il meritocreditizio di un cliente o di un’impresa e le conseguentidecisioni di affidamento
Un modello di rating è utile per le imprese in quanto permette di
avere uno strumento sintetico ed oggettivo:
1. per valutare la propria situazione ed avere una base su cui
basare il proprio processo decisionale, gli investimenti e
individuare aree critiche
2. per saper leggere i propri bilanci così come letti dalle banche e
poter effettuare confronti con i rating attribuiti dalla banca;
3. Valutare le richieste dei propri clienti (fido, dilazione
pagamento, ecc), la PD e la LGD (costi)
RATING- UTILITÀPERLEIMPRESE
Unmodellodiratingsibasasuelementi:
• Oggettivi;
• Soggettivi;
• Andamentali
RATING:ELEMENTICOSTITUTIVI
DossierCliente
ELEMENTIQUALITATIVI• La parte qualitativa del modello prevede un’analisi della:
ü Struttura proprietaria (familiare, generazione coinvolta, grado didelega);
ü Qualità del management (CEO duality, board size, CEO turnover,interlocking, indipendenza, livello di education, precedenti esperienzelavorative e/o di impresa, ecc).
ü Caratteristiche dell’ambiente e del territorio (Rischio paese, tasso dicambio, PIL, tasso di crescita, tasso di disoccupazione, tasso dinati/mortalità delle imprese ecc).
• Sono dati ottenibili dal dossier e tramite interviste/questionari;• Dati soggettivi, più soggetti a discrezionalità, difficili e molto dispendiosi
da raccogliere
SI valuta la qualità del rapporto sulla base della sua durata. Più il
rapporto è duraturo più ha valore la nostra esperienza con il cliente
e, quindi, sarà accurato il nostro giudizio.
Ad esempio:
• 10 se > 10 anni;
• 8 tra 7 e 9 anni;
• 6 tra 5 e 7 anni;
• 4 tra 3 e 5 anni;
• 3 tra 1 e 3 anni;
• 2 se meno di un anno
ELEMENTIQUALITATIVISTORICITÀDELCLIENTE
Valuta la qualità del cliente, secondo il giudizio del
collector, in relazione al rispetto degli impegni assunti;
Adesempio:
• 8affidabile;
• 5mediamenteaffidabile;
• 3nonaffidabile.
AFFIDABILITÀDELCLIENTE
Valuta da quanti anni il cliente opera sul mercato e prevede
una valutazione tanto migliore quanti più sono gli anni di
vita dell’azienda;
Ad esempio:
• 8 se esiste da più di 10 anni;
• 6 se l’età è trai 5 e 10 anni;
• 4 se l’età è fra 3 e 5 anni; 1 se l’età è inferiore a 3 anni.
ANNIDIATTIVITÀDELCLIENTE
Indical’importodelfidoassicuratoosuggeritonelleinformazionicommerciali.Adesempio:• 10>€ 1.500.000;• 9da€ 999.000a€ 500.000;• 8da€ 499.000a€ 300.000;• 7da€ 299.000a€ 150.000;• 6da€ 149.900a€ 75.000;• 5da€ 74.900a€ 50.000;• 4da€ 49.900a€ 25.000;• 3da€ 24.900a€10.000;• 2da€ 9.900a€ 3.000;• 1<€ 3.000.
FIDO
COMPORTAMENTO
Esprime un giudizio del collector sul comportamento delcliente rispetto ai pagamenti.Si pensi ad esempio se il cliente rispetta le date dipagamento concordate ed ha un comportamento corretto;
Ad esempio:• 10 molto buono;• 8 buono;• 5 medio;• 3 cattivo;• 1 pessimo.
Esprime un giudizio del collector sulla tendenza del cliente a
trattenere dai pagamenti importi non autorizzati;
Ad esempio:
• 8 mai;
• 6 raramente;
• 4 spesso;
• 2 sempre.
DEDUZIONINONAUTORIZZATE
Esprime un giudizio del collector sulla facilità nel reperire
la persona di riferimento per i pagamenti;
Ad esempio:
• 8 facile da reperire;
• 6 mediamente facile da reperire;
• 4 difficile da reperire;
• 2 impossibile da reperire.
REPERIBILITÀ
• I dati oggettivi fanno riferimento agli indici economico-
finanziari calcolati riclassificando il bilancio.
• L'analisi per indici (RATIOS), consiste nella costruzione di
rapporti tra grandezze diverse dello Stato patrimoniale e del
Conto economico, essi vengono riutilizzati per l’attribuzione
di un punteggio (score) circa lo stato di salute dell'azienda in
base al loro valore.
RATING- ELEMENTIOGGETTIVI
INDICIAZIENDALI
• Forniscono una visione storica;• È bene confrontare il valore assunto da un indice neltempo, nello stesso settore e nella stessa classedimensionale di impresa;
• A parità di valore assunto da uno stesso indice in dueimprese operanti in settori diversi, la valutazione dimerito dovrà essere diversa;
• A parità di valore del medesimo indice rilevato in dueimprese operanti nello stesso settore, la valutazione dimerito dovrà essere ancora diversa qualora esseappartenganoa due classi dimensionali diverse
INDICIDIBILANCIOEDIMENSIONEDIIMPRESA
• L’affidamento delle imprese avviene, normalmente, sulla
base dell’analisi di dati di bilancio;
• Tuttavia, essi sono molto più facilmente reperibili in
imprese di grandi dimensioni rispetto alle PMI
caratterizzate da maggiore opacità informativa.
INDICI- ESEMPI
Le principali categorie di indici sono:
• Indici di redditività (ROE, ROA, ROI, ROS, CT);
• Indici di crescita (trend fatturato);
• Indici di solidità patrimoniale (grado di capitalizzazione,
Leverage, Indipendenza Finanziaria) ;
• Indici di liquidità (current ratio, acid test ration, CCNc, DSO)
Si veda Appendice
METODI
• Esistono diversi metodi statistici per attribuire un giudiziodi merito e prevedere il default;
• Alcuni semplici, altri molto complessi;• Tra quelli maggiormente utilizzati da agenzie di rating,
banche e (perché no) imprese è possibile individuare:ü L’analisi univariata;ü L’analisi discriminante;ü Il modello logistico;ü I sistemi esperti (Algoritmi genetici, reti neurali)
EFFICIENZADELMODELLO
È cruciale:
• Giocare con il modello;
• La scelta del campione: 1) clusterizzazione e 2) attenzione ai
casi speciali (es. settore servizio pubblico);
• La scelta degli indicatori (non tutti hanno la stessa capacità
diagnostica) in base al campione;
• Essere consapevoli che non esistono metodi infallibili
• Per il calcolo del rating si utilizzano valori ponderati;
• Il peso di ogni valore viene attribuito in base
all’importanza dello stesso, avendo cura di attribuire un
peso maggiore ai parametri oggettivi rispetto a quelli
soggettivi;
PONDERAZIONE
ANALISIUNIVARIATA
• Analisi semplicistica;
• Basata su statistiche descrittive (media, moda,
scostamenti, trend) dei singoli indicatori quali-
quantitativi;
• Attenzione a: 1) scelta degli indicatori (non tutti hanno la
stessa capacità diagnostica) e 2) loro omogeneità per
prodotto, settore, dimensione, area geografica, stato
giuridico, ecc.
ESEMPIOANALISIUNIVARIATAPERILRATINGMATRICE CALCOLO RATING CLIENTI Data
CLIENTE :NUMERO & NomePARAMETERS 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Voto Count Peso RATE
Storicita del cliente 0 0 3 0Rating Info commerciali 0 0 3 0Affidabilità del cliente 0 0 3 0Anni di attività cliente 0 0 3 0Fido assicurato/suggerito 0 0 3 0Accuratezza contabile 0 0 2 0Evoluzione comportamento 0 0 2 0Deduzioni non autorizzate 0 0 1 0Reperibilità 0 0 1 0Media ritardo pagamenti 0 0 0,86 0Media ritardo pagamenti 0 0 2,14 0Co 5 DSO Rolling Avg 0 0 0,86 0Co 7 DSO Rolling Avg 0 0 2,14 0
Valutazione competitors
0 0 0
#DIV/0!
Vendite 20XX %Div A Last year 29%Div B Last year 71%
Vendite Totali Last Yr 1,0Comb DSO Rolling Avg
Rolling Avg DSO Co 5 29% 0,86Rolling Avg DSO Co 7 71% 2,14
Avg Delay PaymentAvg Delay Co 5 29% 0,86Avg Delay Co 7 71% 2,14
Credit Limit
1.750.000
RATING
dic-08
Comments :
1.250.000500.000
Amount
ANALISIDISCRIMINANTE
• Nel 1968 Altman sviluppò un modello previsionale notocome Z-SCORE;
• Questo modello permette di prevedere tramite l’analisidiscriminante la probabilità di fallimento di un'impresanegli anni successivi;
• Il test fu sviluppato analizzando gli indici di bilancio di 66società industriali quotate, metà delle quali in default emetà sane.
MODELLOZ-SCOREDIALTMAN
La formula per calcolare lo Z-SCORE è:
Z = 1.2 X1 + 1.4 X2 + 3.3 X3 + 0.6X4 + 0.999 X5
• Dove:
• X1 = Vendite nette
• X2 = Risultato operativo
• X3 = Capitale investito
• X4 = Attività correnti - Passività correnti4
• X5 = Passività totali
REGRESSIONE LOGISTICA- MODELLO
Obiettivo: prevedere la PD di un cliente a partire da un
insieme di variabili indipendenti che si ritiene influenzino la
variabile target
Modellodiregressione logistica:
ANALISILOGISTICA
• Modello Dicotomico
• y = 0 se impresa sana, 1 se in default;
• πi = probabilità di default;
• 1-πi = probabilità di non default;
• a = costante;
• B = coefficienti delle variabili indipendenti;
• X = variabili indipendenti;
• E = errore.
50
ANALISILOGISTICA - SOFTWARE
Si può condurre l’analisi tramite:
• Excel;
• Software di elaborazione statistica di facile utilizzo(SPSS);
• Software di elaborazione statistica più complessi (R,Stata)
ANALISILOGISTICA– ANALISIDEIRISULTATI
L’esempio precedente indica che il modello:
• Classifica correttamente il 78.% delle imprese del campione;
• Che l’80% delle imprese in default sono classificate come indefault;
• Che il 77% delle imprese sane sono classificate nel gruppo sane;
• Che vi è un Errore di Tipo 1 del 20% (imprese in defaultclassificate come sane);
• Un errore di Tipo II del 23% (imprese sane classificateerroneamente come in default);
• Il modello è sufficientemente accurato.
ERROREDITIPOI
• L’errore di Tipo I esprime la probabilità che un’impresa/cliente
in default venga considerato come sano e quindi finanziato;
• Per il finanziatore è più grave del Tipo II;
• Questo errore porta ad uno spreco di risorse perché permette
ad imprese/clienti già in una situazione di forte squilibrio di
avere accesso al credito a discapito, in linea generale, di
imprese/clienti sani e con buone potenzialità di crescita.
ERROREDITIPOII
• Per le imprese/clienti l’errore di Tipo II è più grave del Tipo I;
• Esprime la probabilità che un’impresa/cliente sano vengaconsiderato come in default e quindi non finanziato;
• Questo errore comporta difficoltà per un’impresa/cliente sano diaccedere a fonti di finanziamento pur potendo far fronte alfinanziamento;
• Alimenta un pericoloso circolo vizioso e alimenta il credit crunch(stretta del credito) portando le banca/impresa ad inasprire lecondizioni di concessione del credito (maggiori tassi, maggiorigaranzie) e, quindi, riducendo il numero di imprese in grado diaccedere al credito
ATTENZIONE
• I modelli sono uno strumento scientifico e oggettivo, manon infallibile;
• Spesso i modelli prendono in considerazione solovariabili quantitative perché più facili da ottenere edoggettive;
• Dovrebbero tuttavia prendere in considerazione, comedetto, anche altre variabili quali settore, dimensione,area geografica, caratteristiche del management,dell’impresa o del singolo cliente.
CONTOECONOMICOACASCATA• Fatturato• - Costi Operativi esterni• VALORE AGGIUNTO OPERATIVO• - Costi del Personale• MOL• - Ammortamenti• - Altri costi di apparato• MON• - Oneri finanziari• REDDITO PRIMA DELLA GESTIONE STRAORDINARIA• - Proventi/Oneri Gestione Straordinaria• REDDITO LORDO (PRIMA DELLE IMPOSTE)• - Tributi• REDDITO NETTO• - Dividendi• REDDITO DISPONIBILE (UTILE)\PERDITA
7
ROE
RedditonettoROEReturnonequity =-------------------------- *100
Capitalenetto
• Esprime la redditività del patrimonio netto ovveroquanto l’impresa sia stata redditizia per i suoi azionisti.
• Il ROE potrebbe essere alto a causa dellasottocapitalizzazione, oppure basso, a causa dellepolitiche fiscale di abbattimento del reddito netto. Èquindi un indicatore che va considerato con una certacautela
ROI
MONROIReturnoninvestment =--------------------- *100
COIN
• COIN = (capitale operativo investito netto) CCN + Immobilizzazionimateriali e immateriali caratteristiche nette
• CCN = crediti commerciali + scorte – debiti commerciali• COIN = Esprime il capitale investito dall’impresa nella sua attività
operativa/caratteristiche al netto della passività caratteristiche• Esprime quanto l’impresa è la redditività del capitale investito
considerando non solo gli shareholder ma tutti gli stakeholder.• Meno influenzato da politiche di bilancio rispetto al ROE• Consente di di misurare efficacemente gli effetti della leva
finanziaria, se fosse inferiore al costo del denaro si eroderebberorisorse
ROA
RedditoOperativoROAReturnonasset =-------------------------- *100
TotaleAttività
• Misura incidenza del Reddito Operativo (prima delletasse) rispetto al Totale Attivo (Capitale investito);
• Deve essere positivo e di entità rapportata alla redditivitàdel settore.
ROS
MONROSReturnonsales=--------------------------- *100
Ricavi
• esprime la redditività delle vendite, in altre parole il MON perunità di ricavo netto.
• Un suo valore positivo indica la parte di ricavo netto ancoradisponibile dopo la copertura dei costi attribuiti alla gestionecaratteristica. Un suo valore negativo al contrario esprime unlivello di allarme dato che i ricavi non sono in realtà sufficientinemmeno alla copertura dei costi operativi
CAPITALTURNOVER(CT)
RicaviCT=--------------------------- *100
COIN
• Il CT esprime il grado di sfruttamento degli impianti e ladinamicità dell’impresa sul mercato.
• Il CT esprime il numero di volte in cui il capitale investitoritorna sotto forma di vendite in un anno.
• Se l’indice è pari a 12 significa che il capitale investitoritorna sotto forma di vendite una volta al mese.
ROI
Il ROI è dato dal prodotto fra ROS e CT
MONROS=--------------------------- *100
Ricavi
RicaviCT=--------------------------- *100
COIN
MONROI=--------------------------- *100
COIN
LIQUIDITÀ
• Liquidità = capacità dell’impresa di onorare leobbligazioni a breve termine attraverso le risorsefinanziarie che si rendono disponibili nello stesso arcotemporale;
• La liquidità influenza l’equilibrio finanziario corrente;
• Se c’è equilibrio finanziario non c’è bisogno, per farfronte alle scadenze, di ricorrere allo smobilizzo di attivitàa medio-lungo termine
EQULIBRIOFINANZIARIOCORRENTE
• Capacità dell’impresa di far fronte momento per
momento alle uscite di breve termine con entrate di
breve termine ovvero capacità di essere solvente;
• Se non si adempiono le obbligazioni a breve al momento
richiesto si diventa insolventi;
• Equilibrio finanziario corrente = E≥U
CURRENTRATIO
• Indice di disponibilità o Current Ratio
AttivitàcorrentiCurrent ratio:------------------------
Passivitàcorrenti
Indica se l’ammontare delle attività che torneranno in formaliquida in breve termine è superiore ai debiti chediventeranno esigibili nel breve termine
LIQUIDITÀIMMEDIATA
• Indice di liquidità immediata o Acid Test
Attivitàcorrenti- ScorteAcidTest:--------------------------------
PassivitàCorrenti
CCNc
• Capitale circolante netto commerciale• CCNc: Attività correnti- Scorte – Passività Correnti• Serbatoio di valori potenzialmente in grado di generare
liquidità• È di fondamentale importanza ottimizzare il CCNc
gestendo il suo livello di allocazione• Questo perché allocare il CCNc è costoso• Ci saranno sempre dei concorrenti che hanno minore
CCNc e quindi risparmiano
CCNc eCREDITI
• È importante sapere gestire l’allocazione dei crediticommerciali soprattutto in termini di condizionicontrattuali concesse (ad es giorni concessi);
• La corretta gestione del CCNc permette di recuperare omantenere un livello fisiologico di liquidità;
• Riduce la fase legale di recupero credito;• È utile utilizzare dei software gestionale che monitorano
ex ante l’allocazione dei crediti e del CCNc e collezioninotutte le informazioni per una eventuale fase legale
GIORNIeCCNc
• Giorni di credito ai clienti = (CreditiCommerciali*360)/Fatturato
• Giorni di scorta media = (Magazzino * 360) / Acquisti
• Giorni di credito dai fornitori = (Debiti Commer * 360)/Acquisti
• Ciclo del circolante = gg clienti + gg scrote – gg debiti comm
• DSO (days sales outstanding) tempo medio di incassoDSO = (crediti/fatturato)*360
È la media dei DSO mensili calcolati sui dodici mesi perdestagionalizzare il dato.Ad esempio:10 se tra 30 e 60;9 se 61 – 65;8 se 66 – 70;7 se 71 – 75;6 se 76 – 80;5 se 81 – 85;4 se 86 – 90;3 se 91 – 100;2 se 101 – 115;1 se oltre 115.
MEDIADSO
SOLIDITÀPATRIMONIALE
Gli indici di solidità patrimoniale studiano la solvibilità nel medio-
lungo termine
La solvibilità influenza la capacità di ottenere dai creditori il
rinnovo dei finanziamenti in scadenza e la concessione di nuovi
prestiti.
La solidità patrimoniale dipende da:
• coerenza tra fonti e impieghi
• grado di indebitamento, cioè dì dipendenza da terzi
finanziatori
Se c’è solidità c’è equilibrio finanziario strutturale
EQULIBRIOFINANZIARIOSTRUTTURALE
• Capacità dell’impresa di adempire nel medio-lungo periodo
alle proprie obbligazioni;
• Equilibrio finanziario strutturale = AB≥PB o AM/L≤PM/L
• Se vi è squilibrio l’impresa usa le passività a breve termine
per coprire gli impieghi a medio-lungo termine
EQUILIBRIOFINANZIARIOSTRUTTURALE
• PM/L > A M/L o• AB > PB
Parterinunciabiledell’AttivodiBreve
(AB)
AttivoImmobilizzato
(AM/L)
PassivodiBreve(PB)
FinanziamentiaMedioTermine
CapitaleNetto
(P M/L)
GRADODICAPITALIZZAZIONE
Grado di Capitalizzazione = Capitale Proprio/Capitale di Terzi
• Indica la proporzione tra mezzi propri e mezzi di terzi
• Copertura garantita dal capitale proprio ai terzi finanziatori
→ indicatore di rischio
• Un quoziente alto indica una buona capitalizzazione
• Se basso o decrescente: progressiva trasformazione del
rischio del finanziatore a rischio d’impresa
LEVERAGE
Leverage=TotaleAttivo/CapitaleProprio
• Il Leverage dimostra in che modo l’azienda riesce a finanziare i propri
investimenti ed in particolare se con prevalenza di capitale proprio o di
capitale di terzi.
• Più̀ il capitale proprio è basso rispetto al totale degli impieghi, più
l’indebitamento aumenta e, quindi, aumenta anche l’indice.
• In generale l’indiceè tanto più̀ soddisfacente quanto più è basso.
LEVERAGEInsintesi:
• LEVERAGE = 1 significa che tutti gli investimenti sono finanziati concapitale proprio, situazione più̀ teorica che effettiva (assenza dicapitale di terzi);
• LEVERAGE è compreso tra 1 e 2 implica una struttura finanziariabuona, in quanto l’azienda possiede un buon rapporto tra capitaleproprio e di terzi (quest’ultimo si mantiene al di sotto del 50%);
• 2 < LEVERAGE > 3 segnala una struttura finanziaria con tendenza allosquilibrio in quanto il capitale di terzi è superiore al 50%
• LEVERAGE >3 = situazione di squilibrio finanziaria in quanto capitaledi terzi maggiore del 70% circa
INDIPENDENZAFINANZIARIA
Indipendenza Finanziaria=CapitaleProprio/TotaleImpieghi
L ’ indice di autonomia finanziaria segnale l ’ indipendenza
dell’impresa dalle fonti esterne di finanziamento ed esprime
indirettamente il suo grado di capitalizzazione.
L’indice di autonomia finanziaria è il reciproco del leverage in
precedenza esaminato.