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RIQUALIFICAZIONE DELL ’OSPEDALE DI CATTINARA E NUOVA SEDE DELL’OSPEDALE PEDIATRICO I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE 62

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4.2.2 Edifici ospedalieri

4.2.2.1 I.R.C.C.S Burlo Garofolo

La collocazione nel comprensorio di Cattinara della nuova sede dell'I.R.C.C.S. è finalizzata alla integrazione sanitaria e

logistica dell'offerta ospedaliera di alta specialità presente nel territorio triestino. L'area di edificazione che consente

la migliore sinergia funzionale e operativa con l'ospedale di Cattinara è quella complanare, a est della piastra servizi

sanitari, sede attuale del parcheggio interno, in quanto consente la realizzazione di un consistente collegamento

funzionale con i vari piani della piastra.

Il principio base da utilizzare nella progettazione è quello della umanizzazione che assegna al paziente il ruolo di “stella

polare” ed impone che l’ospedale sia “orientato al paziente”. Per far si che ciò avvenga occorre:

ricercare nel progetto una risposta alle aspettative di chi entra in ospedale e non esclusivamente alle esigenze

di tipo medico;

organizzare gli spazi e gli ambienti per offrire agli ospiti (neonati, bambini, adolescenti) ogni opportunità per

rendere “attiva” la sua permanenza in ospedale, limitando il meno possibile le sue normali attività tenuto

conto delle sue specifiche condizioni di salute;

ispirare fiducia e rassicurare il bambino ricoverato e “offrirgli ampie possibilità di movimento che gli

consentano di spostarsi, di esplorare”.

offrire spazi associativi accoglienti e rilassanti, differenziati in base all’età dei fruitori, anche dedicati alle

esigenze dei genitori.

Occorre inoltre ridurre l’impatto esterno della struttura che deve interpretare le esigenze di umanizzazione sopra

rappresentate ed in particolare:

proporre “soluzioni architettoniche innovative come giochi volumetrici particolarmente accattivanti, ricerca

dei colori e dei materiali costruttivi”;

compensare la limitata presenza di aree verdi con la possibilità di realizzare verde pensile in diretta

prossimità con le superfici finestrate delle camere di degenza.

Sia l’aspetto esterno che i percorsi iniziali che l’utente deve affrontare all’interno della struttura possono contribuire a

ridurre il senso di ansia se vengono progettati attraverso al simbologia e la sensibilità infantile che “percepisce

l’ambiente come un insieme fatto di atmosfere, colori, luci, suoni, volumi e movimento”.

Impostazione volumetrica

L’edificio si presenta come un corpo sostanzialmente lineare che inizia avanzando verso sud parallelamente al fronte

laterale del Cattinara per poi deviare di circa 50° proseguendo parallelamente alla recinzione in muratura esistente sul

retro della vicina chiesetta. Esso si sviluppa per 5 piani fuori terra, proseguendo ai piani interrati con ulteriori 2 livelli di

parcheggi.

La rotazione offre l’opportunità di allontanare il corpo di fabbrica dalla stecca di anatomia patologica offrendo ai piani

bassi (ed in particolare alle degenze di ostetricia e ginecologia) scorci di visuale aperta verso il panorama. Inoltre il

blocco centrale con le risalite e gli spazi di attesa e ricevimento dedicato agli esterni risulta in questo modo

immediatamente visibile dalla nuova rotonda offrendo un preciso punto di riferimento sia per chi arriva con i mezzi

pubblici, sia a chi accede alla rampa del garage e poi dovrà risalire dai piani interrati.

Va inoltre considerato che il movimento della facciata principale generato dalla rotazione spezza la monotonia del

volume esterno lungo oltre 100 metri offrendo prospettive variabili sicuramente più apprezzato dai bambini (e

probabilmente anche dagli adulti).

Il volume è diviso in due ali da una ampia hall centrale multipiano caratterizzata da una scala a spirale che dal livello di

ingresso (livello 2) arriva fino all’ultimo piano (livello 6). Alla scala si affianca un gruppo di tre ascensori a norma

disabili.

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Ad ogni livello vi sono delle lobby attrezzate ed arredate ed un punto informazioni, dotato di connessione internet,

televisione, area gioco e lettura, soggiorno e servizi igienici. Qui i visitatori possono attendere l’orario di apertura dei

reparti o passeggiare con i propri cari convalescenti.

Per quanto riguarda l’esterno dell’edificio, le facciate nelle testate e nel corpo centrale con la hall multipiano sono

caratterizzate da una soluzione a verde verticale (living wall) realizzata mediante una serie di fioriere lineari

distanziate tra loro adeguatamente in acciaio inox con effetto specchio piantumate con essenze arbustive o

parzialmente cadenti che possano sporgere dalle fioriere e riflettersi sulle loro pareti, esse saranno differenziate tra

zone esposte a soleggiamento intenso e zone più ombreggiate.

4.2.2.2 Padiglione Servizi

Il Padiglione Servizi si colloca tra l’edificio di anatomia patologica e le aule universitarie in corso di completamento, a

valle dell’ospedale di Cattinara. Esso si sviluppa in altezza per 6 livelli, 4 seminterrati e 2 fuoriterra.

I livelli -1,-2,-3 dei parcheggi comunicano con i livelli superiori che ospitano gli spogliatoi al livello 0, la logistica al

livello 1 e i laboratori al livello 2.

Volumetricamente l’edificio si presenta compatto, e sviluppa il proprio perimetro secondo linee parallele agli edifici

adiacenti. Tale conformazione permette il massimo sfruttamento degli spazi a disposizione, nel rispetto delle distanze

di confine da normativa, e permette al padiglione di adattarsi al contesto di riferimento, anche grazie all’altezza

limitata dello stesso.

Si è vista la necessità infine di creare un corpo di collegamento del padiglione servizi con l’ospedale di Cattinara,

realizzato a livello 2, in grado di connettere l’intero sistema ospedaliero e consentire la miglior distribuzione possibile

dei flussi di utenza in modo chiuso e protetto.

4.2.2.3 Riqualificazione di Cattinara

Il progetto ha cercato di risolvere le molteplici criticità esistenti, pur con i limiti imposti dalla tipologia strutturale del

complesso che, a causa della presenza all’interno del reparto di enormi setti in cemento armato, ha una flessibilità

distributiva molto limitata se non addirittura inesistente.

Innanzi tutto si è cercato di avere un unico piano degenze ad ogni livello realizzando tra le due torri una torre di

collegamento. L’inserimento della torre centrale è l’unico elemento che va ad incidere sull’attuale prospetto di

Cattinara, amalgamandosi con l’esistente unendo i due corpi in uno.

La torre è stata utilizzata per offrire ai visitatori un accesso separato in prossimità dell’ingresso all’area di degenza,

dotato di uno spazio di attesa, servizi igienici per disabili e di un punto informazioni / front office per l’accoglienza. Ad

ogni piano di degenze quindi è stata creata una “lobby”, servita da un blocco di quattro ascensori idonei anche per

disabili e da una scala a prova di fumo, che peraltro completa le dotazioni di vie di fuga richieste dalla normativa ed

attualmente non soddisfatte.

E’ stata inoltre necessaria la riqualificazione della piastra ai piedi delle torri, allo scopo di accorpare in aree omogenee

una serie di servizi ora disposti in modo poco razionale all’interno del plesso. Tale intervento si limita alla

riorganizzazione degli spazi interni, non andando ad incidere sulla sagoma dell’edificio, se non per un’azione

circoscritta in corrispondenza dell’arrivo al pronto soccorso.

A pagina seguente è visibile un estratto della tavola prospetti B. 16 del Progetto Preliminare, in allegato allo screening.

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4.2.2.4 Viabilità

Il sistema di accessi ai parcheggi di progetto e, quindi, agli edifici ospedalieri, prevede la possibilità di avere percorsi

separati per visitatori e personale, garantendo un uso controllato delle rampe d’accesso, evitando concentrazioni del

traffico eccessive nei diversi snodi e punti d’ingresso.

La realizzazione della nuova rotatoria sulla Strada di Fiume, prevista dall’Accordo di Programma, sarà infatti punto

nodale di distribuzione dei flussi viari, permettendo, in ingresso e uscita dal parcheggio, l’inserimento sicuro degli

autoveicoli in entrambi i sensi di marcia.

Il sistema di rotatorie creato permette infine l’ingresso dei Bus del servizio pubblico all’interno del parcheggio situato

sotto all’ospedale infantile, nei giorni di bora intensa, consentendone ingresso e uscita con facili manovre. Ciò

garantisce la sicurezza dei cittadini che scelgono di utilizzare i trasporti pubblici, incentivandone l’uso.

L’accesso pedonale principale ad entrambi gli ospedali viene mantenuto verso Strada di Fiume, accanto alla rotonda di

nuova edificazione, poiché punto di capolinea di numerose linee di bus urbani, extraurbani, e taxi, e punto centrale tra

le diverse aree parcheggio del complesso sprovviste di accesso diretto agli edifici.

L’immagine sottostante fornisce una vista planivolumetrica dell’inserimento dei due nuovi edifici, l’ospedale

pediatrico Burlo Garofolo e il Padiglione Servizi, presentando la nuova viabilità d’accesso alle strutture.

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4.3 Opere di cantiere e tempi di attuazione

La fase di cantiere rappresenta un elemento chiave dell’intera progettazione, poiché all’interno di un periodo di anni

esso presenta molteplici sfaccettature in grado di generare impatti sull’area di intervento e non solo. Per tale motivo si

è presentata la necessità di creare un’apposita relazione riferita alla fase di cantiere e ai tempi di realizzazione degli

interventi: Relazione di analisi del cantiere per la realizzazione delle opere, elaborato 0.2.

La descrizione delle opere e relative fasi di cantiere è quindi illustrata ai paragrafi 1, 2, 3 , e 4 della relativa Relazione. Il

progetto di cantiere si sviluppa secondo le seguenti tre linee di intervento, approfondite in relazione:

ristrutturazione dell’ospedale Cattinara;

costruzione ex novo del Padiglione Servizi interaziendale e relativo parcheggio multipiano;

costruzione ex novo dell’ospedale pediatrico Burlo Garofolo e relativo parcheggio multipiano.

Lo sviluppo delle fasi è stato ricondotto a due possibili scenari, che presentano due diversi cronopragrammi ad

illustrare il caso più svantaggioso, quindi di maggior durata, e quello più vantaggioso, a minor durata. Ogni scenario

presenta diversi pro e contro, e la differenza temporale è allo stesso tempo data da alcuni fattori non calcolabili in fase

preliminare, quali ad esempio cambiamenti nel sistema infrastrutturale, o accordi logistici da valutare in successive

fasi di progettazione con gli Enti.

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5 COERENZA DEL PROGETTO AL QUADRO DI RIFERIMENTO

NORMATIVO ED URBANISTICO

5.1 Rispetto dei vincoli e delle previsioni urbanistiche

Introduzione

Si riporta di seguito uno specchio di sintesi delle aree soggette a tutela e degli strumenti urbanistici esaminati.

VINCOLO FONTE DATI TIPO DATI ELAB.

Siti di Interesse Comunitario (SIC) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS A

Zone di Protezione Speciale (ZPS) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS A

Important Bird Areas (IBA) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS A

Zone umide tutelate ai sensi della Convenzione di Ramsar (RAMSAR)

Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS A

Parchi nazionali (PNZ) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS A

Parchi naturali regionali (PNR) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS A

Riserve naturali statali (RNS) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS B

Riserve naturali regionali (RNR) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS B

Siti di Interesse Nazionale (SIN) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS B

Siti di Interesse Regionale (SIR) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

WFS B

Piano di Tutela delle Acque (PTA) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

Raster C

Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) Portale Regione Friuli Venezia Giulia, Autorità di bacino

Raster

Piano di Governo del Territorio (PGT) Portale Regione Friuli Venezia Giulia

Raster

Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) Rete Civica Trieste Cartaceo D

L’analisi di compatibilità è stata condotta attraverso le seguenti fasi:

reperimento delle informazioni utilizzando i canali ufficiali degli Enti e dei soggetti competenti;

analisi e sistematizzazione delle informazioni. In tale fase, in particolare, sono stati armonizzati e sovrapposti i dati cartografici informatici (operando, ove necessario, digitalizzazioni, conversione di formati e georeferenziazioni), ottenendo un database di informazioni digitali georeferenziate secondo il sistema di riferimento piano utilizzato in Regione (WGS84 UTM33N, codice EPSG:32633);

analisi dei risultati dell’iterazione degli interventi previsti dal progetto con le prescrizioni dettate dalle leggi, normative e regolamenti;

revisione delle scelte progettuali al fine di ottimizzarne la rispondenza con il quadro legislativo e normativo.

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Rispondenze

Siti di Interesse Comunitario (SIC)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede la realizzazione di opere in aree ricadenti all’interno di Siti di Interesse Comunitario (SIC).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la

perimetrazione delle Zone SIC. In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di zone SIC.

Zone di Protezione Speciale (ZPS)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede la realizzazione di opere in aree ricadenti all’interno di Zone di Protezione Speciale (ZPS).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la

perimetrazione delle Zone ZPS. In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di zone ZPS.

Zone umide tutelate ai sensi della Convenzione di Ramsar (RAMSAR)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

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Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Zone RAMSAR.

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione delle Zone RAMSAR. In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di zone RAMSAR.

Important Bird Areas (IBA)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede la realizzazione di opere in aree ricadenti all’interno di Important Bird Areas (IBA).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la

perimetrazione delle Zone IBA. In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di zone IBA.

Parchi Nazionali (PNZ)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Parchi Nazionali (PNZ).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione di aree protette classificate come Parchi Nazionali (PNZ). In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di aree protette classificate come Parchi Nazionali (PNZ).

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Parchi naturali regionali (PNR)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato A).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Parchi naturali regionali (PNR).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione di aree protette classificate come Parchi naturali Regionali (PNR). In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di aree protette classificate come Parchi naturali Regionali (PNR).

Riserve naturali statali (RNS)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Riserve Naturali Statali (RNS).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione di Riserve Naturali Statali (RNS). In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di Riserve Naturali Statali (RNS).

Riserve naturali regionali (RNR)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Riserve Naturali Regionali (RNR).

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Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione di Riserve Naturali Regionali (RNR). In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di Riserve Naturali Regionali (RNR).

Siti di Interesse Nazionale (SIN)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Riserve Naturali Statali (SIN).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione di Siti di Interesse Nazionale (SIN). In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di Siti di Interesse Nazionale (SIN).

Siti di Interesse Regionale (SIR)

Pe

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Pf

Localizzazione delle opere rispetto al vincolo considerato

Nessuna opera prevista all’interno della perimetrazione del vincolo considerato (cfr. elaborato B).

Descrizione delle opere previste all’interno del vincolo considerato

Il progetto non prevede alcuna opera ricadente all’interno di Riserve Naturali Regionali (SIR).

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la perimetrazione di Siti di Interesse Nazionale (SIR). In particolare il progetto:

non prevede alcuna opera all’interno di Siti di Interesse Nazionale (SIR).

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Piano di Tutela delle Acque (PTA)

TAV C a – impatti idromorfologici b – tratti sottesi da derivazioni idroelettriche

c – Corpi idrici sotterranei

Pe

NESSUNA INTERAZIONE NESSUNA INTERAZIONE L’intervento si colloca in corrispondenza dell’area M29, Flysch triestino, acquifero montano con flusso prevalente per fessurazione.

Pf

NESSUNA INTERAZIONE NESSUNA INTERAZIONE L’intervento si colloca in corrispondenza dell’area M29, Flysch triestino, acquifero montano con flusso prevalente per fessurazione.

L’area di interesse è una zona di cresta costituita da depositi flyshoidi del Cenozoico, quindi poco permeabili, e ciò implica l’assenza di vulnerabilità dal punto di vista idrogeologico.

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte l’intervento proposto risulta compatibile con la

disciplina stabilita dal Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Calabria per le aree in cui le opere saranno

destinate a insistere.

Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI)

Viste le disposizioni del PAI regionale e del PAI del distretto delle alpi orientali, non risultano interferenze tra essi e le opere di progetto.

Conclusioni

In considerazione delle analisi effettuate e precedentemente esposte, l’intervento proposto risulta compatibile con la disciplina stabilita dall’Autorità di Bacino Regionale del Friuli Venezia Giulia e con il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta – Bacchiglione, distretto delle alpi orientali, per le aree in cui le opere saranno destinate a insistere.

Piano di Governo del Territorio (PGT)

Le disposizioni del PGT vengono recepite dallo strumento di pianificazione comunale PRGC, per cui è stato scelto di approfondire tale analisi ad una scala territoriale ridotta alle aree limitrofe al sito di interesse. L’analisi suddetta è riportata nella tabella al punto successivo : Piano Regolatore Generale Comunale.

Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC)

TAV D a – vincoli e siti natura 2000 b – zonizzazione C – carta geomorfologica

Pe

Aree sottoposte a vincolo idrogeologico

Zone ed attrezzature per servizi Area spianata –

rimodellata artificialmente

Pf

Aree sottoposte a vincolo idrogeologico

Zone ed attrezzature per servizi Area spianata – rimodellata artificialmente

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L’area di interesse è una zona di cresta costituita da depositi flyshoidi del Cenozoico, quindi poco permeabili, e ciò implica l’assenza di vulnerabilità dal punto di vista idrogeologico.

Dal punto di vista dell’azione stabilizzante generata dalle coperture vegetali, si osserva che l’area in cui verranno eseguiti gli interventi è per la quasi totalità urbanizzata, per cui non si andrà a compromettere alcuna azione compiuta da coperture vegetali.

Conclusioni

In considerazione delle analisi degli articoli condotta sull'interazione del progetto con gli articoli relativi ai punti normati, l’intervento proposto risulta compatibile con le prescrizioni e gli indirizzi del Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) del Comune di Trieste per le aree in cui le opere saranno destinate a insistere.

Per un approfondimento sulla valutazione dell'impatto previsto e sulle misure mitigative proposte, si rimanda all'apposita sezione 6 della Relazione.

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6 IMPATTI DEL PROGETTO E RELATIVE SOLUZIONI MITIGATIVE IN

RIFERIMENTO AL QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

Le soluzioni elaborate nella relazione di Studio Preliminare Ambientale, e nella relativa Analisi del Cantiere per la

realizzazione delle opere, tengono conto dei suggerimenti ricevuti in sede di incontro con le Circoscrizioni 6° e 7°, in

data 29 aprile e 22 maggio. La scelta di attuare un processo di tipo partecipativo si dimostra necessaria al fine di

risolvere al meglio le problematiche che devono tenere conto sia dell’aspetto ambientale che di quello socio-culturale.

Tale rapporto partecipativo verrà mantenuto sino a realizzazione delle opere conclusa; le circoscrizioni si propongono

di organizzare ulteriori riunioni di illustrazioni delle potenziali perplessità agli abitanti, per le quali l’amministrazione

ha dato propria disponibilità.

Viene di seguito effettuata la valutazione degli impatti riscontrabili a seguito della realizzazione delle opere di

progetto sul quadro di riferimento ambientale precedentemente illustrato.

Nel caso in cui l’analisi indichi la presenta di un impatto significativo, si propongono e illustrano soluzioni mitigative

specifiche e successive azioni di monitoraggio da compiere, al fine di controllare l’effettiva efficacia di quanto

previsto.

6.1 Componenti non viventi

6.1.1 Suolo

Geologia

La valutazione e l’analisi dei dati raccolti ha permesso di esprimere un parere positivo circa la fattibilità geologica generale del progetto in esame, pertanto non esistono particolari condizionamenti per la realizzazione dello stesso.

Gli accorgimenti progettuali necessari a mantenere la stabilità geologica del sito durante le fasi di lavorazione sono elencati all’interno della Relazione Geologica, paragrafi 3 e 4, in allegato al Progetto Preliminare.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Uso del suolo

Parcheggi

La realizzazione dei parcheggi multipiano interrati non incide in termini di consumo di suolo in quanto essi

riflettono la sagoma dei rispettivi edifici sovrastanti, costituendone un prolungamento a livello interrato.

L’impatto è quindi limitato al solo ingombro delle rampe d’accesso.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Edifici

L’edificato fuori terra sorgerà quasi interamente su aree ad oggi già urbanizzate, adibite a parcheggi a raso

all’aperto asfaltati. Trattandosi di terreni già antropizzati, a permeabilità assente o ridotta, si ritiene il nuovo uso

del suolo compatibile con l’esistente. Unica eccezione è rappresentata dalla parte terminale del pediatrico Burlo

Garofolo, la cui realizzazione necessiterà della rimozione delle alberature presenti ad est del lotto, concentrate

nell’altura tra i parcheggi Pb e Pe.

A complemento delle opere di urbanizzazione richieste dalle normative di zona si è promossa la riqualificazione di

due aree verdi esterne al perimetro di P.R.P.C. e prossime a questo, quali forme di compensazione dell'aumento

del carico urbanistico su questa porzione di territorio comunale conseguente all'aumento di volumetria ed alle

nuove funzioni che andranno ad insistere sull'ospedale generando maggiori flussi di traffico. Ciò riguarda la

progettazione di un Parco urbano a Montebello e di un'area a verde attrezzato in via Forlanini, a nord del lotto. Si

riportano di seguito le linee di indirizzo per l’intervento sui due polmoni verdi:

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o Parco urbano di Montebello. L'area di progetto si sviluppa sulla parte sommitale della collina di

Montebello per una superficie di ca. 234.000 mq, nella fascia flyschoide compresa tra la città e

l'altopiano carsico. Essa è delimitata a nord da Strada di Fiume, ad ovest dalla GVT, a sud dalla via del

Castelliere ed a est da alcune lottizzazioni residenziali.

L'accessibilità all'area è data ad est dalla Salita al Mon Beu che si distacca da Strada di Fiume e a sud-

ovest da un sentiero che sottopassa il viadotto della GVT, mentre a sud da via del Castelliere si può

accedere nuovamente a Strada di Fiume. La proprietà dell'area è quasi per intero del Comune di

Trieste e comunque le parti non di proprietà non sono indispensabili alla realizzazione degli obiettivi

del progetto.

Dal punto di vista della localizzazione territoriale il Parco risulta essere strategicamente collocato,

trovandosi inserito in posizione dominante e facilmente raggiungibile rispetto agli insediamenti

residenziali ad alta densità abitativa di Rozzol-Melara a nord e di Altura a sud, a quelli sparsi di S.

Maria Maddalena Inferiore e Superiore e al borgo storico di Longera.

Per quanto riguarda la vegetazione i criteri di intervento riguarderanno la stabilizzazione delle

formazioni vegetali tipiche del contesto ambientale (bosco, prato-pascolo a datonia maggiore, prato

a ginestra, prato arborato), con la riconversione delle parti degradate alle cenosi primigenie.

In generale il criterio dominante nelle scelte risulta la creazione di un polo naturale – ludico sportivo,

che coniughi le significative valenze naturalistiche con la presenza di un impianto sportivo (pista di

discesa su erba), e di zone attrezzate a valorizzare la panoramicità dei siti e gli elementi storici

(castelliere, pastini,...) in esso contenuti.

La vicinanza di zone residenziali e di servizi determina inoltre la possibilità di utilizzo dell’area come

polmone verde per lo stesso contesto trasformando un’area attualmente in abbandono, in un

ambito fruitivo per i residenti. Gli effetti sul sistema ambientale urbano dell’istituzione del Parco

saranno pertanto significativi proprio per l’ampiezza dell’area di intervento e consentono di

prevedere favorevolmente una stabilizzazione ecosistemica sig nificativamente migliore rispetto al

degrado prodotto da un uso non ecologico dell’area.

o Parco di Quartiere "Forlanini". A seguito dei lavori per la realizzazione della Grande Viabilità

Triestina - gallerie di connessione tra Cattinara e Padriciano - si è realizzata una grande area di

cantiere e logistica per l'ubicazione di macchinari. L’area interessata dalle baracche di cantiere per la

Grande Viabilità Triestina è approssimativamente di 20.100 mq, sistemata a terrazzamenti con

numerosi edifici prefabbricati. In precedenza l'area era parzialmente coltivata e boscata senza

particolari emergenze; la vegetazione esistente (peraltro presente solo ai margini dell'area) è di

scarso valore e i cicli di lavorazione e l’uso dell’area provocano frequenti coperture di polveri diffuse

sulle piante della zona. In aderenza a quest’area vi è una vasta zona boscata che scende sino ad

alcuni gruppi di case della periferia di Trieste, che può potenzialmente diventare un grande parco a

servizio degli abitati e, date le dimensioni, di un’ampia fascia della città stessa.

Nell'area si intende realizzare un parco attrezzato a servizio dell’abitato di Cattinara e del rione

limitrofo di Rozzol, con all’interno attrezzature sportive e ricreative, spogliatoi e servizi igienici, bar e

un piccolo auditorium - sala conferenze. Le caratteristiche principali del progetto sono:

- rinaturalizzazione dell’area con interventi di ingegneria naturalistica e nuove piantumazioni di

essenze;

- inserimento di attrezzature per lo sport e il tempo libero; inserimento di nuovi elementi a verde

a mascheramento e mitigazione degli impatti provenienti dalle zone limitrofe (strada e abitato);

- connessione del parco con l’abitato di Cattinara e l’area boscata sottostante;

- distribuzione “panoramica” delle attrezzature e dei percorsi.

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La localizzazione dei due parchi è mostrata nella tavola a pagina seguente.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo, poiché mitigato dalla realizzazione di opere

di compensazione a livello ambientale.

Monitoraggio

Si provvederà a monitorare l'iter di realizzazione del Parco urbano di Montebello e del Parco di quartiere di via

Forlanini, dalle fasi progettuali a quelle realizzative, attraverso la verifica degli atti amministrativi finalizzati al

reperimento delle risorse finanziarie, agli impegni di spesa nonché alle fasi esecutive di progettazione e

realizzazione degli interventi. Ciò sarà compito del Direttore del Servizio Verde Pubblico del Comune di Trieste,

monitorato dal Direttore dell'Area Lavori Pubblici del Comune di Trieste

Cantiere

In riferimento alla Relazione di analisi del cantiere per la realizzazione delle opere, paragrafi 4, 12 e 13, in allegato, si riscontra un parere positivo riguardo all’impatto previsto durante le fasi di cantiere e al successivo smaltimento dei materiali di scavo.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

.

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6.1.2 Clima

L’inserimento del nuovo edificato non comporterà variazioni del clima locale.

In particolare, si interverrà per migliorare la risposta dell’area alla seria problematica della bora. Si garantirà infatti un

sistema di accesso protetto agli edifici attraverso la possibilità dei bus del servizio pubblico di effettuare il servizio

fermata all’interno del parcheggio interrato. Gli accessi diretti agli edifici saranno previsti di bussole di protezione e i

sistemi di facciata saranno studiati al fine di minimizzare i fastidi creati dal vento.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento assente.

6.1.3 Aria

In seguito all’analisi effettuata, è possibile affermare che la qualità dell’aria nell’area del rione di Cattinara è

sicuramente influenzata dalla presenza a breve distanza del centro cittadino tanto da posizionare i valori di

biodiversità lichenica, e quindi di naturalità, su livelli bassi; tuttavia il trend generale che si evince dall’analisi dei valori

analitici misurati dalle centraline in prossimità dei punti critici della città, è di un lento ma progressivo miglioramento

per la maggior parte degli inquinanti monitorati. La posizione decentrata del rione e la sua collocazione in cima ad uno

dei rilievi che sovrastano la città esclude la compromissione dei parametri di qualità fino a livelli preoccupanti. La

posizione collinare del complesso, infatti, vanta la presenza di una continua ventilazione, in grado di contribuire ad

una maggiore qualità dell’aria.

Parcheggi

L’aumento del carico automobilistico nel rione a seguito dell’inserimento del nuovo pediatrico Burlo Garofolo

porterà ad un innalzamento delle emissioni di inquinanti.

Al fine di contrastare il concentramento delle emissioni in tratti specifici, l’Accordo di Programma prevede la

realizzazione di un nuovo sistema infrastrutturale ad integrazione dell’esistente, distribuendo flussi e accessi,

così da mitigare l’impatto.

Il Progetto Preliminare propone, inoltre, il potenziamento del servizio pubblico che permetterà un accesso

protetto agli edifici in caso di bora; ciò mira a ridurre la necessità di raggiungere il complesso di Cattinara con

mezzo proprio, riducendo conseguentemente l’impatto degli autoveicoli.

Un ulteriore aspetto positivo dell’intervento riguarda lo spostamento del nuovo Burlo, in quanto rappresenta

un’opportunità per scaricare un’area cittadina oggi invasa dalle automobili in accesso al pediatrico. Il Burlo

attuale non dispone di un numero di posti auto sufficienti, con 227 unità, 55 riservate agli utenti e 172

riservate ai dipendenti, che presentano tasso di occupazione al 100% dalle 7:30 alle 16:00. La palese

insufficienza della disponibilità di parcheggio porta alla saturazione dell’area e alla concentrazione di polveri

da emissione degli autoveicoli in una zona cittadina altamente trafficata. Il nuovo Burlo permetterà di

scaricare tale porzione di Trieste, dandole respiro.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Monitoraggio

Si provvederà ad effettuare un monitoraggio di controllo in corrispondenza della Strada di Fiume, punto

valutato più delicato, al fine di controllare le emissioni di inquinanti in atmosfera. Saranno poi valutati i livelli

rilevati e confrontati con i limiti imposti dalla normativa. Ciò sarà compito dell'Energy Manager dell'Azienda

Ospedaliera, sotto il controllo dell’ARPA.

Edifici

Relativamente agli scarichi in atmosfera della centrale termica a servizio del complesso ospedaliero, si può

dire che le emissioni subiranno una diminuzione in conseguenza degli interventi di risanamento energetico

delle due torri e di adeguamento impiantistico degli edifici esistenti. Ci si aspetta infatti che incrementando

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l’isolamento termico dei manufatti e migliorando i rendimenti dei vari macchinari diminuiscano le dispersioni

energetiche degli involucri e dunque il fabbisogno di combustibile fossile, pertanto l’inquinamento dell’aria

causato dal complesso ospedaliero andrà incontro ad una diminuzione.

Al contempo, la realizzazione del nuovo pediatrico consentirà la dismissione dell’attuale struttura in Via

dell’Istria, edificio impiantisticamente ed energeticamente obsoleto, con consumi estremamente elevati a

danno della qualità ambientale.

A scopo esemplificativo si riporta quanto illustrato all’interno dello Studio di Fattibilità 2009, per il “Riordino

del complesso ospedaliero di Cattinara”, per cui è stata eseguita una stima del fabbisogno energetico della

Torre Medica di Cattinara. Lo studio ha evidenziato un consumo odierno dell’edificio di energia primaria

invernale pari a: Epi = 111.089 kwh/mca , valore che si allontana ampiamente dai limiti dell’attuale

normativa.

Al fine di ridurre la necessità di energia, lo Studio di Fattibilità suggerisce varie opzioni:

o un intervento con apposizione di cappotto composto da insufflaggio di cellulosa 5cm, e EPS 10 cm,

che porterebbe le trasmittanze delle chiusure opache verticali ai livelli richiesti dalla normativa, e

l’edificio ad avere una Epi = 91.00 kwh/mca ;

o la sostituzione degli infissi, passando da un valore prestazionale attuale di 3.5 W/mqK a 1.5 W/mqK,

nel rispetto della normativa, portando l’edificio da Epi = 11.089 kwh/mca a Epi = 97,62 kwh/mca ;

o la sostituzione dei sistemi impiantistici obsoleti, con un miglioramento stimato da Epi = 11.089

kwh/mca a Epi = 31,14 kwh/mca .

Considerando che la sostituzione degli infissi è oggi in corso di realizzazione e che i provvedimenti suggeriti

dallo studio di fattibilità verranno realizzati, inserendo un cappotto e un sistema impiantistico moderno, i

benefici delle tre soluzioni riportate andranno a sommarsi. Si può quindi concludere, in analisi preliminare,

che l’edificio andrà a subire un miglioramento rilevante della propria prestazione energetica.

Per quanto concerne le nuove volumetrie in progetto, esse risponderanno in pieno ai più recenti obblighi

normativi in materia di efficienza energetica, pertanto le emissioni inquinanti conseguenti al fabbisogno per

riscaldamento, climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria saranno rapportate ai contenuti

fabbisogni energetici stabiliti dalle normative. In aggiunta a quanto appena detto le fonti energetiche fossili di

tipo tradizionale dovranno essere integrate con quelle di natura rinnovabile, quali ad esempio l’energia solare

e areotermica, ciò contribuirà senza dubbio a ridurre l’impatto inquinante nell’ambiente circostante causato

dalle attività dei nuovi edifici.

In riferimento al funzionamento delle diverse unità di trattamento aria che si prevede di installare sia al

servizio delle esistenti che delle nuove volumetrie, in particolar modo ci si riferisce a quelle che serviranno

utenze speciali quali i nuovi laboratori del Burlo-Garofolo, saranno messe in atto tutte le necessarie misure

per contrastare l’eventuale pericolo di inquinamento dell’aria in relazione al rischio delle attività (in

particolare dei laboratori) che saranno poste in essere.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Monitoraggio

Dovrà essere monitorato il rendimento energetico complessivo degli edifici, misurato in KWh/mq*anno,

articolato per tipologia di assorbimento:

- energia assorbita per mq e per anno per riscaldamento;

- energia assorbita per mq e per anno per condizionamento;

- energia assorbita per mq e per anno per acqua sanitaria;

- energia assorbita per mq e per anno per illuminazione.

- emissione complessiva di CO2 legata a tutti i consumi energetici del complesso ospedaliero.

Il rendimento andrà conteggiato utilizzando i dati di consumo a consuntivo di ogni esercizio; per quanto

riguarda la CO2, il calcolo dovrebbe avvenire tramite l’uso dei dati a consuntivo, utilizzando attendibili fattori

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di emissione disponibili in letteratura. Ciò sarà compito dell'Energy Manager dell'Azienda Ospedaliera, sotto il

controllo dell’ARPA.

Cantiere

Durante la fase di cantiere, in riferimento alla Relazione di analisi del cantiere per la realizzazione delle opere,

paragrafo 10, in allegato, saranno presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare la diffusione di polveri

nell'aria.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

6.1.4 Ambiente Idrico

Acque superficiali

L’edificato non interferisce con i corsi d’acqua presenti nell’area, e sorgerà quasi interamente su aree già urbanizzate,

adibite a parcheggi a raso all’aperto asfaltati. Trattandosi di terreni già antropizzati, a permeabilità assente o ridotta, si

ritiene che l’intervento non andrà ad interferire con l’attuale sistema delle acque superficiali.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento assente.

Acque sotterranee

Parcheggi

Il progetto del complesso ospedaliero prevede la realizzazione di nuovi posti auto, i quali saranno realizzati al

coperto ai piani interrati dei nuovi edifici, destinati per l’appunto a garage. Ad oggi le acque dei parcheggi, dei

piazzali e delle strade esistenti si raccordano direttamente a quelle raccolte dai tetti per confluire

direttamente nel Rio Storto.

Le acque di scarico provenienti dalle tutte le nuove superfici di parcheggio, contenenti inevitabilmente oli e

grassi, dovranno essere preventivamente trattate per evitare danni a fauna e flora, prima di essere scaricati

in corpo idrico superficiale (lo stesso Rio Storto). Tali acque dovranno quindi transitare in appositi serbatoi

denominati “deoliatori”, come previsto dalla normativa. Se si riterrà opportuno tali serbatoi potranno essere

preceduti da dissabbiatori i quali evitano l’intasamento delle maglie dei filtri posti negli stessi deoliatori.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Edifici

Si vuole aggiungere un’ulteriore considerazione che comprova un certo grado di miglioramento introdotto

dal progetto nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente idrico. A tal proposito si evidenzia che il nuovo

Burlo-Garofolo sorgerà in un’area attualmente destinata a parcheggio e che il nuovo edificio sarà

caratterizzato dalla presenza di alcune porzioni di copertura destinate a verde, pertanto le acque meteoriche

cadute in quella porzione di lotto non saranno inquinate dalla presenza di auto. In aggiunta a questo si

specifica che le acque piovane del nuovo edificio saranno stoccate e riutilizzate per scopi irrigui.

Per quanto concerne lo smaltimento delle acque reflue del complesso ospedaliero comprendente il Cattinara,

il Polo Cardiologico, l’Anatomia Patologica, in pratica tutti gli edifici esistenti, sarà necessario ricorrere ad un

adeguamento dell’attuale sistema di depurazione, in quanto, come risulta dallo “Studio di Fattibilità per

l’ottimizzazione degli scarichi dell’Ospedale Maggiore e Cattinara, datato maggio 2011 e aggiornato al maggio

2012, si registra un superamento di alcuni parametri al quale conseguono alcune proposte migliorative cos’

riassumibili: annullamento dell’autorizzazione attuale dello scarico classificato come industriale e richiesta di

autorizzazione allo scarico assimilato al domestico, realizzazione di una linea dedicata agli scarichi speciali

dell’Anatomia Patologica e richiesta per quest’edificio di un’autorizzazione per scarico industriale, modifica

del tipo di disinfezione e della sagoma dell’attuale vasca di depurazione per migliorare il funzionamento.

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In linea con quanto riportato nello studio di fattibilità riassunto sopra, per gli edifici di nuova costruzione

previsti in progetto, quali il nuovo Burlo-Garofolo, l’edificio per la logistica denominato C1 e la nuova torre di

collegamento tra le due torri medica e chirurgica, si può ipotizzare di:

- separare le acque reflue speciali provenienti dai nuovi laboratori previsti in progetto al servizio

del Burlo-Garofolo e posizionati nel C1, classificarli come scarichi industriali e raccordarli a quelli

similari dell’Anatomia Patologica, creando una linea dedicata;

- convogliare alla vasca di depurazione esistente, tramite un nuovo collettore che transiti in

parallelo a quello esistente, le acque reflue dei nuovi edifici previsti in progetto, vista

l’impossibilità di interrompere il servizio;

- adeguare per dimensioni, forma e tipo di disinfezione la vasca di depurazione esistente anche in

vista dell’aumento della portata scaricata conseguente alla realizzazione delle nuove volumetrie

e riportare le caratteristiche dell’acqua scaricata in pubblica fognatura entro i limiti imposti dalla

normativa vigente.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Cantiere

In riferimento alla Relazione di analisi del cantiere per la realizzazione delle opere, paragrafi 6 e 7, in allegato,

saranno applicati gli accorgimenti necessari al fine di minimizzare le problematiche relative allo scorrimento

delle acque e all’eliminazione dei fluidi e rifiuti di cantiere, riportando quindi un parere positivo riguardo

all’impatto previsto durante le fasi di cantiere.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

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6.2 Componenti viventi

6.2.1 Flora

La realizzazione dei parcheggi multipiano ed annessi edifici non andrà a compromette in modo rilevante l’ambiente

naturale in quanto le aree ad essi destinate sono già interamente urbanizzate ed adibite principalmente a parcheggi a

raso. L’unica porzione di area verde che sarà soggetta a disboscamento corrisponde ad una zona di precedente

rimboschimento artificiale. A seguito dell’analisi dell’area di rimboschimento, la pineta è stata ritenuta di pregio non

rilevante, e quindi inserita all’interno della zona B, Zona di espansione dell’attività ospedaliera. La realizzazione del

pediatrico Burlo Garofolo si ritiene quindi compatibile con gli indirizzi di piano, come da tavola seguente allegata

all’Accordo di Programma:

Per quanto riguarda il territorio che sarà più compromesso dall’inserimento delle nuove strutture edilizie e dalla

realizzazione della viabilità di servizio, il sito interessato (versante sud) attualmente presenta sia degli spazi aperti

destinati a prato, sia delle formazioni arboree a bosco termofilo e robinieto, quest’ultimo fase di progressiva

colonizzazione delle zone aperte. Si procederà, come indicato dall’Accordo di Programma, come segue:

Le zone prative verranno conservate nella parte occidentale bassa del versante, a parziale contorno della

zona Foresteria ed inoltre nella parte orientale bassa ed alta; in quest'ultima zona si estenderà la formazione

prativa alle aree a ridosso della viabilità esistente (ora a vegetazione sinantropico-ruderale).

Per quanto riguarda le parti a bosco in riduzione, la compensazione avverrà mediante un nuovo impianto

boschivo nel settore interessato dalla nuova viabilità interna, in continuità con la zona boscata adiacente già

esistente, attraverso la trasformazione dell’area attualmente a robinieto. È inoltre previsto il miglioramento

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forestale del bosco esistente, laddove questo sia eventualmente oggetto di progressivo incespugliamento ad

opera di arbusti. Tale scelta determinerà la presenza di una ampia zona boscata che costituirà un sicuro

polmone verde, nella quale periodici interventi manutentivi potranno consentire il permanere della ricca

composizione floristica del cotico erboso. Una fascia boscata sarà inoltre creata lungo la via del Botro, con

funzione di filtro e mascheramento dei nuovi edifici e della viabilità di pertinenza.

Una particolare attenzione sarà inoltre rivolta alle pertinenze scoperte degli edifici ospedalieri attuali e futuri,

in cui la presenza di una vegetazione di complemento estetico alle volumetrie edilizie può determinare una

mitigazione degli ambiti costruiti, soprattutto se le singole aree ricoperte nel soprassuolo risultano

coordinate e complementari rispetto al sistema dei transiti pedonali e viari. In particolare:

o Sistema del verde attrezzato a servizio dell'utenza ospedaliera, da riprogettare o a complemento

dell'area in trasformazione: la zona destina a verde attrezzato gli spazi non occupati dai nuovi volumi

edilizi, che andrà ad occupare la parte del complesso ospedaliero prospiciente Strada di Fiume in

modo da configurare un "filtro verde" ad uso sia pubblico che dell'utenza ospedaliera.

o Sia nei parcheggi attuali che in quelli di progetto (se liberi da edificazione in superficie) è prevista la

sistemazione a verde attraverso la piantumazione in vaso o a terra di arbusti rifiorenti ed alberelli

negli ambiti divisori o in quelli spartitraffico.

o Negli ambiti immediatamente adiacenti ai due fabbricati che ospiteranno la Ricerca e la Didattica e

la Foresteria, si prevedono sistemazioni a Giardino e/o a verde attrezzato, a pastini piuttosto che

pensili o in altra forma.

o La zona a Pino nero esistente costituisce una quinta vegetale rispetto al parcheggio di nuova

realizzazione posta in prossimità dell’eliporto: sebbene, come già riportato precedentemente, la

pineta di impianto non rappresenti un elemento di pregio dal punto di vista naturalistico, la

potenziale perdita di esemplari arborei dovrà essere compensata attraverso la piantumazione di un

numero uguale o superiore di alberi, anche di specie differente e/o in altre aree di proprietà

dell'ospedale, purché venga mantenuto un equilibrio generale con il contesto ambientale attiguo.

o Verde di connettivo: comprende sistemazioni a verde fortemente inframmezzate ai manufatti edilizi,

sistemabili soprattutto ad arbusti e zone prative.

Infine, una significativa compensazione delle parti di soprassuolo oggetto di riduzione sarà determinata

anche dall'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica nella stabilizzazione dei versanti interessati dalla

nuova viabilità di accesso, che consentirà una riduzione degli effetti visivi sul paesaggio prodotti dalle opere.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo, poiché mitigato dalla realizzazione di opere

di compensazione a livello ambientale.

Monitoraggio

Si provvederà a monitorare l'iter di ripiantumazione delle alberature sottratte alla pineta, dalle fasi progettuali a

quelle realizzative, attraverso la verifica degli atti amministrativi finalizzati al reperimento delle risorse finanziarie,

agli impegni di spesa nonché alle fasi esecutive di progettazione e realizzazione degli interventi. Ciò sarà compito

del Direttore del Servizio Verde Pubblico del Comune di Trieste, monitorato dal Direttore dell'Area Lavori Pubblici

del Comune di Trieste.

6.2.2 Fauna

E’ stato identificato come unico impatto potenzialmente significativo sulla fauna il rumore prodotto dal cantiere; lo

Studio di Incidenza in allegato all’Accordo di Programma, analizza meticolosamente questo fattore in relazione all'area

ZPS più prossima al comprensorio di Cattinara. Si valuta di maggior rilevanza l’impatto sull’avifauna.

Il rumore determina un impatto soprattutto a carico dell'avifauna in quanto, quando i fenomeni sonori sono di

intensità tale da sovrastare i vocalizzi, viene ridotta l’efficacia dei richiami di contatto e di allarme con riduzione

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dell’identificazione dei predatori. La comunicazione, ossia il trasferimento di informazioni da un “trasmittente” a un

“ricevente” avviene nelle specie avicole come nei mammiferi, attraverso un articolato sistema di codici che utilizza

segnali emessi e ricevuti dagli organi di senso. In linea di massima la capacità uditiva degli uccelli è più sviluppata di

quella umana ed essi rispondono a determinati segnali, come ad esempio a certi segnali elettrici o del campo

magnetico, a cui l’uomo è meno sensibile. Gli atti con cui trasmettono l’informazione vengono definiti display e la

maggior parte dei segnali codificati nei displays sono di tipo visivo e acustico, spesso manifestati in precise successioni

temporali. La sede del coordinamento e dell’elaborazione delle informazioni è collocata nello strato iperstriato della

parte anteriore del cervello.

Le specie avicole hanno una capacità uditiva diversa a seconda delle loro caratteristiche fenologiche e in diretto

rapporto con le proprie abitudini ecologiche: in particolare tra gli esemplari appartenenti alla famiglia dei Corvidi

l’iperstriato è sensibilmente sviluppato, in alcuni strigidiformi, rapaci notturni, l’organo uditivo è inserito con una

disposizione asimmetrica in modo da poter percepire i suoni stereofonicamente ed essere in grado di localizzare la

provenienza e la distanza. L’aumento del livello acustico di fondo determina, in generale, una riduzione del tasso di

riproduzione ed una tendenza all’allontanamento delle specie dall’area. Tuttavia, nel caso dell’incidenza sulle specie

avicole, gli impulsi sonori di livello elevato possono assumere maggiore importanza rispetto al livello medio

ponderato, in quanto realmente rilevati dagli uccelli stessi. Tali livelli elevati, se emessi in bande di frequenza

corrispondenti alle frequenze di vocalizzazione delle singole specie avicole, possono influire considerevolmente sul

comportamento degli uccelli, provocandone l’allontanamento.

Ciò premesso, lo studio ha individuato le specie presenti e analizzatone le caratteristiche; si può quindi ritenere che

non vi sia alcuna incidenza negativa derivante dalle emissione acustiche provenienti dal cantiere, in quanto la

pressione acustica stimata risulterebbe di livello molto basso, insufficiente a creare disturbo ai volatili.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

6.2.3 Ecosistemi

Vista la notevole distanza e la posizione del comprensorio ospedaliero rispetto alla Z.P.S., si ritiene che non vi sia

nessun impatto significativo relativamente alle componenti abiotiche (suolo e sottosuolo, componenti atmosferiche,

qualità dell'acqua e sistema idrico, ...). Per quanto riguarda le componenti biotiche bisogna distinguere tra:

o vegetazione: non essendoci alcuna interazione diretta con la Z.P.S. non vi sarà alcuna eliminazione di specie

arboree, arbustive, erbacee tipiche o endemiche all'interno della Z.P.S.

o fauna terrestre: viste le caratteristiche del Piano, la notevole distanza e le serie di componenti di disturbo già

presenti nel territorio compreso tra l'area del comprensorio e la Z.P.S., non si prevede nessuna alterazione

degli habitat in rapporto alle specie della fauna terrestre.

o avifauna: in relazione a questa specifica componente, considerando l'elevata mobilità delle specie e la loro

sensibilità al rumore, pur non essendoci un'alterazione diretta dell'habitat, si ritiene potenzialmente

significativo l'impatto acustico provocato in fase di cantiere, analizzato nel paragrafo precedente.

Infine, per quanto riguarda gli ecosistemi e le connessioni ecologiche, non si prevedono alterazioni degli habitat né

delle catene trofiche, non ci saranno immissioni di elementi biotici o abiotici esterni al sistema né alterazioni della

qualità e della capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

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6.3 Paesaggio

6.3.1 Contesto territoriale

Il progetto non prevede interferenze con elementi rilevanti del territorio interessato, in quanto si sviluppa in un’area già urbanizzata, inserendosi in un complesso già edificato e dominato dall’elevata altezza delle torri esistenti di Cattinara.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento assente.

6.3.2 Patrimonio storico-culturale

Non risultano interferenze tra il progetto in esame né con i beni storici del rione di Cattinara, né con i beni culturali del

Comune di Trieste; in particolare, l'area in esame non è inclusa nelle aree archeologiche evidenziate dalla Direzione

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia.La realizzazione, negli anni, dell’attuale complesso

di Cattinara non ha portato alla luce alcun ritrovamento. In ogni caso, in fase di preparazione di cantiere verranno

svolti opportuni sondaggi, in modo da verificare sul campo che non ci siano interferenze con beni culturali ancora

sconosciuti.

Unica interferenza riscontrabile riguarda i problemi della viabilità di cantiere nei confronti dei servizi pubblici del

Rione, quali ad esempio le scuole. A tal fine, si approfondisce all’interno del capitolo 8, Possibili Ripercussioni

Ambientali: Flussi di traffico, dell’Analisi del Cantiere per la realizzazione delle opere, lo scenario previsto e gli

accorgimenti da prendere al fine di minimizzare o annullare le interferenze tra tali servizi ed il cantiere.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento assente.

6.3.3 Patrimonio paesistico-ambientale

L’intervento non interferisce con il patrimonio studiato, in quanto si colloca in area, come evidenziato in precedenza,

già urbanizzata e non naturale.

L’unica porzione di area verde che sarà soggetta a disboscamento corrisponde alla zona di rimboschimento artificiale

precedentemente analizzata. A seguito dell’analisi dell’area di rimboschimento, la pineta è stata ritenuta di pregio non

rilevante, e quindi inserita all’interno della zona B, Zona di espansione dell’attività ospedaliera. Ciò indica lo scarso

valore paesistico attribuitogli; azione compensativa al valore ambientale dell’area sarà la piantumazione di alberature

in altre aree del lotto in oggetto.

Il nuovo edificato, inoltre, si presenta di altezze contenute, si veda la tavola di Progetto Preliminare in allegato, B. 16. Il

nuovo Padiglione Servizi si allinea per elevazione agli edifici universitari, ad un livello inferiore rispetto alla piastra base

di Cattinara, subordinato quindi gli edifici esistenti. Il nuovo Burlo si innalzerà sino a due livelli sopra all’attuale piastra

di Cattinara, andando a rinforzare a livello percettivo la base delle torri, che rimarranno protagoniste indiscusse dello

skyline dell’area. La torre centrale di Cattinara costituisce un elemento di continuità tra le imponenti torri esistenti, di

impatto visivo quindi ridotto. L’impatto visivo dell’intero complesso sarà mitigato attraverso l’impiego di rivestimenti a

pannelli per il Padiglione Servizi e l’involucro di Cattinara, così caratterizzati dall’alternanza di tenui variazioni di verde.

Ciò andrà ad accompagnare il tema dell’involucro del nuovo Burlo, il quale vedrà l’alternanza di contropareti e

balconate attrezzate a verde pensile. Si intende infatti sottolineare l’importanza del verde nella vita dei fruitori della

struttura, sia dei pazienti che del personale medico, per cui si veda la tavola illustrativa di Progetto Preliminare in

allegato, B. 18. La percezione dall’alto del nuovo edificato sarà altresì mitigata dalla realizzazione di coperture verdi,

con guadagno energetico ed ambientale. Infine, si prevede la realizzazione di un filare alberato in corrispondenza dello

sviluppo del nuovo Burlo, che risulterà in tal modo ancor più immerso nel tema naturale.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo, poiché mitigato dalla realizzazione di opere di

compensazione a livello ambientale.

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6.4 Uomo

6.4.1 Sistema insediativo ed infrastrutturale

Sistema insediativo

Il progetto non prevede interferenze con il sistema insediativo interessato, in quanto si sviluppa in un’area già consolidata e di funzione affine. L’inserimento dell’infantile andrà anzi ad aumentare il pregio dell’area che diverrà luogo di servizi di prima eccellenza. In seguito alla costruzione dell’ospedale di Cattinara il Rione ha visto un aumento del valore dei suoli ed una forte espansione del costruito residenziale.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento assente.

Sistema infrastrutturale

Parcheggi e Edifici

Lo sviluppo del nuovo complesso edilizio determinerà un carico viario maggiore all’interno del rione,

insistendo inoltre sulle arterie cittadine ad oggi presenti che conducono a Cattinara.

Si è reso quindi necessario effettuare una Variante al P.R.G.C, inserita nell’Accordo di Programma 2009, per

adeguare lo strumento urbanistico generale alle nuove previsioni infrastrutturali di supporto al progetto di

completamento del Comprensorio ospedaliero di Cattinara.

La Variante riguarda esclusivamente aspetti azzonativi con l'individuazione delle aree che verranno

interessate dalla realizzazione di una rotonda all'intersezione tra la via Carnaro e la via Brigata Casale, e dalla

realizzazione di una bretella di collegamento tra l'ex SS202 e la zona P1. In questo modo sarà possibile

garantire un nuovo accesso al polo ospedaliero.

Il progetto di Variante prevede il collegamento tra la grande viabilità triestina e il polo ospedaliero.

L’intervento di riordino del complesso ospedaliero avrà una forte influenza sull’attuale circolazione veicolare

e sulla disciplina della sosta nelle aree limitrofe a quella in esame: risulta quindi necessario individuare le

soluzioni progettuali di riassetto del piano viario esistente che assicurino un’adeguata al comprensorio da

parte degli utenti che percorrono la Grande Viabilità Triestina e di quelli che utilizzano la viabilità ordinaria. La

soluzione che è risultata essere il miglior compromesso tra aspetti funzionali ed economici si esplica

attraverso l’attuazione di quattro interventi:

Realizzazione di una rotatoria posta a monte dell’ospedale in corrispondenza del collegamento tra la via

Marchesetti e la via Forlanini;

Costruzione di una bretella di accesso all’area sud del polo ospedaliero;

Realizzazione di una rotatoria sulla strada statale 202 in corrispondenza dell’ intersezione con la via

Brigata Casale;

Riorganizzazione della circolazione e riassetto della sosta in Strada di Fiume.

La Valutazione Ambientale Strategica dell’Accordo di Programma, tratta a fondo le problematiche del sistema

infrastrutturale, effettuando un’analisi minuziosa del traffico veicolare e delle arterie maggiormente colpite

da situazioni limite. Il tema principale riguarda i flussi in attraversamento della Strada di Fiume, trattati al

paragrafo della VAS 2.2.3.5 Il sistema viabilistico di accesso al comprensorio ospedaliero, di cui si riportano le

conclusioni: La capacità massima di flusso attraverso Strada di Fiume diventa l’unica variabile indipendente,

dalla quale poi scaturiranno le considerazioni relative alla possibilità di nuovi padiglioni, di nuove aree di sosta

e alla quantificazione del massimo volume edificabile. Come evidenziato dalla caratterizzazione dello stato di

fatto, i flussi massimi che insistono su strada di Fiume raggiungono i 1400 veicoli equivalenti/ora nei due

sensi, cui si aggiunge il flusso di 75 veicoli richiamato dalle strutture attualmente in corso di ultimazione

(Cardiochirurgia, Anatomia Patologica, Didattica, Centro Iperbarico) che noi ipotizziamo, nella situazione più

sfavorevole, concentrarsi nelle ore di punta: in definitiva si viene a definire un flusso complessivo pari a circa

1475 veicoli equivalenti/ora nei due sensi. Tale flusso si avvicina alla capacità massima della strada stessa che

è stato stimato pari a circa 2000 veic.eq/ora nei due sensi. Bisogna poi considerare lo sgravio di traffico che

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6.4.2 Rumore e vibrazioni

Parcheggi e Edifici

Considerando l’analisi a disposizione, se ne riportano nuovamente i risultati:

o all’interno del comprensorio ospedaliero i livelli di pressione sonora sono mediamente inferiori ai

limiti previsti dalla legge per i ricettori sensibili (50 dBA diurno e 40 dBA notturno);

o lungo la strada di Fiume i livelli di pressione sonora sono moderatamente elevati a causa dell’intenso

traffico veicolare che transita in modo particolare nelle ore di punta del periodo diurno. I ricettori

ubicati lungo tale strada sono sottoposti a livelli di pressione sonora fortemente variabili con punte

massime registrate nelle ore diurne, mentre in quelle notturne sono soggetti a livelli di pressione

sonora abbondantemente inferiori ai limiti imposti dalla legge (50 dBA).

All’interno del plesso ospedaliero non si prevedono aumenti del livello di pressione sonora in grado di portare

al superamento del limite, in quanto le strutture inserite non costituiscono ingenti fonti sonore, ma si

attestano ai livelli dell’esistente.

L’aumento del carico viario all’interno del rione, e il conseguente aumento dei livelli di pressione sonora, sarà

efficacemente ridistribuito secondo quanto illustrato al paragrafo precedente, così da disperdere le fonti

sonore e mitigarne l’effetto.

Per quanto concerne il rumore prodotto dagli impianti che dovranno necessariamente essere inseriti al

servizio dei fabbricati esistenti e in quelli nuovi previsti in progetto si adotteranno tutte le misure necessarie

al fine di contenere il più possibile l’inquinamento acustico nei confronti dell’ambiente circostante. A titolo di

esempio saranno installate macchine, quali unità di trattamento aria, pompe di calore e caldaie, in versione

super-silenziata, le quali saranno posizionate su supporti dotati di giunti antivibranti. Giunti di questo tipo

saranno anche installati sugli stessi circuiti di distribuzione dei fluidi. Qualora sia necessario prevedere dei

locali tecnici in copertura alle volumetrie, tali locali saranno delimitati da partizioni con elevato potere

fonoassorbente.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

Monitoraggio

Si provvederà ad effettuare un monitoraggio di controllo in corrispondenza della Strada di Fiume, al fine di

verificare le emissioni sonore generate dal traffico. Saranno poi valutati i livelli rilevati e confrontati con i

limiti imposti dalla normativa. Ciò sarà compito dell'Energy Manager dell'Azienda Ospedaliera, sotto il

controllo dell’ARPA.

Cantiere

Durante la fase di cantiere, in riferimento alla Relazione di analisi del cantiere per la realizzazione delle opere,

paragrafi 8 e 9, in allegato, si prevede un’attenta azione di controllo nei confronti di rumore e vibrazioni.

Si prevede, in conclusione, un impatto dell’intervento di livello minimo.

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7 CONCLUSIONI

Il Rapporto ambientale ha evidenziato come, a parere degli scriventi, la realizzazione dei nuovi I.R.C.C.S. Burlo

Garofolo, Padiglione Servizi, torre centrale e ristrutturazione di Cattinara, e delle due relative aree parcheggio ad uso

pubblico, facenti parte del più generale riordino della rete ospedaliera triestina, possa considerarsi sostenibile dal

punto di vista ambientale.

A tal fine, per la generalità dei bersagli ambientali individuati è ritenuta opportuna l'applicazione delle misure di

mitigazione e compensazione individuate in sede progettuale e nell'ambito del presente studio.

Lo studio ha inoltre individuato alcune componenti ambientali particolarmente importanti per verificare il grado di

raggiungimento degli obiettivi posti dal documento programmatico e per orientare le scelte conseguenti verso una

migliore sostenibilità e miglioramenti significativi in campo ambientale: per tali componenti viene proposto un

monitoraggio da prevedersi dettagliatamente in sede di progettazione definitiva degli interventi e da applicarsi in fase

di esercizio.