Riorganizzare i comuni urbanistica

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Laboratorio di scuola politica proposte di buon senso per il bene comune A cura di Giuseppe Carpentieri https://peppecarpentieri.wordpress.com Piccoli consigli con nozioni di diritto urbanistico e cominciare a scoprire il conflitto fra interessi privati e interesse generale, per tutelare il bene comune. feb 2017 Geopolitica e urbanistica Appunti di urbanistica

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Laboratorio di scuola politicaproposte di buon senso per il bene comune

A cura di Giuseppe Carpentierihttps://peppecarpentieri.wordpress.com

Piccoli consigli con nozioni di diritto urbanistico e cominciarea scoprire il conflitto fra interessi privati e interesse generale,per tutelare il bene comune.

feb 2017

Geopolitica e urbanisticaAppunti di urbanistica

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• Osservando l’armatura urbana italiana e icambiamenti sociali degli abitanti, delleimprese, e del mercato, si riconosce che gliattuali livelli istituzionali sono obsoleti. Gliattuali confini amministrativi dei Comuni nonrappresentano più il luogo per governarecorrettamente il territorio.

• Una proposta è spostare la competenzaurbanistica “strutturale, attuativa e settoriale”a un livello territoriale più vasto osservando i“sistemi locali del lavoro”.

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Fonte Dematteis

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Consumo di suolo nei sistemi locali, Fonte ISTAT

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• L’aggiornamento delle aree funzionali,chiamate “sistemi locali del lavoro”, evidenziacome utilizzano il territorio abitanti e impreseinsediati in un’area vasta.

• Per governare reti di città o il policentrismo ènecessario creare uffici di pianificazione adhoc, per predisporre piani intercomunaliadeguati secondo la bioeconomia.

• Sarebbe saggio predisporre pianiintercomunali bioeconomici (rigenerativi)dentro “bioregioni urbane”. Il concetto dibioregione urbana è noto, e divulgato dallascuola territorialista.

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• Nell’accezione tradizionale dell’economianeoclassica e liberale, la geografia urbana e lepolitiche urbane sono state pensate per stimolareagglomerazione industriali presso i centri urbani.A partire dagli anni ‘80, la globalizzazioneneoliberale suggerisce alle imprese diabbandonare l’Occidente mentre i governi localidelle città continuano a pianificare politiche disviluppo attraverso la rendita urbana.

• Una nuova prospettiva per le aree urbane puòessere programmata attraverso il modello dellabioregione urbana capace di produrre prosperitàvalorizzando le risorse locali e la coesione sociale,cioè territorializzando.

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• Per attuare politiche urbane che rigenerano iterritori, affrontando i problemi veri dellearee urbane, è necessario cambiarel’approccio culturale delle istituzioni efinanziare direttamente progetti dandopriorità all’impatto sociale e ambientale.

• Lo Stato deve riprendersi il ruolo attivo dicoordinatore, controllore vero dellapianificazione di politiche industriali e sociali,poiché gli investimenti privati hanno lapriorità del profitto, e questo aspetto nonnecessariamente coincide con l’interessegenerale.

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BES 2016, le dimensioni da migliorare che indicano su cosa investire

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Ciclo vita di un territorio che indica come pensare, fonte Torricelli

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• Nelle slide precedenti abbiamo visto qualisono i temi (le dimensioni del BES) doveinvestire soldi pubblici e privati, e poi ilmodello concettuale economico dei flussi(bioeconomia) per misurare gli impatti.

• Ricordandoci che lo scopo della pianificazioneurbanistica non è fare profitto ma costruire idiritti a tutti i cittadini, dobbiamo aggiungerel’obiettivo dell’architettura, cioè progettare labellezza civile.

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Teoria delle fonti• Fonti del diritto sono tutti gli atti o i fatti da cui

traggono origine le norme giuridiche e checostituiscono l’ordinamento giuridico statale

• Le fonti di produzione sono costituite dal complessodegli atti o dei fatti che lo stesso ordinamentopresceglie come costitutivi del diritto soggettivo

• Le fonti di cognizione sono quelle che consentono diconoscere le leggi, sono cioè i documenti come laGazzetta Ufficiale, un Testo Unico …

Diritto amministrativo

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Diritto amministrativoFONTI del nostro ordinamento

Costituzione

Fonti europee

Legge ordinaria

Altri atti legislativi

Fonti secondarie

Fonti non scritteNORME INTERNE

Regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni

Dello Stato, delle Regioni, delle Provincie autonome

Decreti legge, decreti legislativi

regolamenti, ordinanze, statuti degli Enti pubblici

consuetudine

Principi costituzionali contenuti in norme precettive eNorme programmatiche, leggi costituzionali e di revisione,Statuti delle Regioni ad autonomia speciale

Regolamenti interni ordini circolari istruzioni

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• Il sistema delle fonti è fondato sul principiogerarchico, in virtù del quale le fonti sottordinatedevono rispettare le fonti sovraordinate per la lorocontrarietà a legge. Al vertice dell’ordinamentogiuridico italiano è collocata la Costituzione, subitodopo sono collegate le fonti comunitarie (Trattati ediritto comunitario).

• Fonti primarie – leggi ordinarie, leggi regionali, idecreti leggi, gli statuti delle Regioni ordinarie - sonosoggette soltanto alla Costituzione

• Fonti secondarie – regolamenti, statuti degli Entipubblici, la consuetudine - sono atti subordinati allenorme di primo grado

Gerarchia delle fonti

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Com’è organizzato un Comune?

• Il Comune ha una struttura organizzativa• Il Sindaco è il rappresentante politico e legale• Il Consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo

del Sindaco e dalla Giunta• Sotto il Sindaco si snoda l’organigramma del

Comune

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• Il diritto urbanistico è una branca del dirittoamministrativo e comprende le norme che sioccupano di pianificazione e utilizzazione delterritorio (Testo Unico dell’edilizia e L. U. N. 1150/42).

• La pianificazione urbanistica è l’attività finalizzataall’individuazione delle regole da seguire perl’utilizzazione del territorio allo scopo di consentireun uso corretto e rispondente all’interesse generale

• L’attività pianificatoria è discrezionale, cioè libera neimezzi e vincolata nel fine, pena l’illegittimitàdell’azione stessa e del suo risultato.

• Il piano è il provvedimento amministrativodiscrezionale.

Governo del territorio

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• Cos’è l’interesse generale?– E’ l’applicazione dei principi costituzionali. I principi legati

al governo del territorio sono espressi negli artt. 2, 3, 9 e42.

• «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabilidell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni socialiove si svolge la sua personalità»; «è compito dellaRepubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico esociale, che, limitano di fatto la libertà e l’eguaglianzadei cittadini, impediscono il pieno sviluppo dellapersona umana»; «tutela il paesaggio e il patrimoniostorico e artistico della Nazione»; «la proprietà privatapuò essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvoindennizzo, espropriata per motivi di interessegenerale»

Governo del territorio

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• Cos’è l’interesse generale?– Dal punto di vista dell’urbanistica, l’applicazione

dell’interesse generale avviene attraverso un correttouso del territorio e la costruzione dei diritti dei cittadinimisurati in quantità minime: i cosiddetti standardurbanistici (DM 1444/68).

– Il corretto uso del territorio è espresso nel pianourbanistico, cioè dal disegno della città e dalla regolecostruttive che dipendono dall’interpretazione e quindidalla cultura politica dei consiglieri comunali e dalprogettista. In fine dalla cultura della comunità.

– Sia i consiglieri comunali che il progettista devonorispettare la Costituzione e approvare un piano cheapplica i principi, cioè l’interesse generale.

Governo del territorio

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Governo del territorio• Cos’è l’interesse generale?

– L’ordinamento istituzionale della nostra società ècostituito in una forma di democrazia rappresentativa atutti i livelli. I cittadini delegano altri cittadini e stipulanoun contratto giuridico attraverso il mandato elettoraleraccontato nel programma elettorale.

– Nonostante la delega, è compito dei cittadini osservare egiudicare la condotta politica dei rappresentanti eletti. Intal senso è un diritto e un dovere civico e morale deicittadini pretendere l’applicazione dell’interessegenerale attraverso la partecipazione attiva al processodecisionale della politica, utilizzando gli strumenti didemocrazia diretta e partecipativa previsti dallaCostituzione e dagli Statuti degli Enti locali.

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• Secondo la legge 1150 del 1942, gli scopi dell’urbanisticariguardano: «l’assetto e l’incremento edilizio dei centriurbani e lo sviluppo urbanistico»; «assicurare il rispettodei caratteri tradizionali»; «favorire il disurbanamento edi frenare la tendenza all’urbanesimo». I modi diattuazione della disciplina si realizzano attraverso pianiregolatori territoriali e piani regolatori comunali e dellenorme sull’attività costruttiva edilizia.

• Possiamo già osservare che, trascorsi 74 anni l’armaturaurbana è completamente mutata da rendere anacronisticie obsoleti gli obiettivi di sviluppo ed espansione degliaggregati. L’odierna necessità è recuperare, riusare,rigenerare l’esistente, restano attuali gli obiettivi di frenarel’urbanesimo e valorizzare i caratteri tradizionali.

Governo del territorio

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• La disciplina urbanistica adotta il principiogerarchico dei livelli di pianificazione e ilprincipio temporale

• Piano territoriale di livello regionale (PTR) eprovinciale e piano regolatore generale dilivello comunale (PRG, PSC, PUC)

• Il livello comunale si suddivide in pianostrutturale generale e piano operativo che haun sottolivello attuativo.

Governo del territorio

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• Cos’è il principio gerarchico?– Al vertice c’è la legge urbanistica nazionale N.

1150/42 e succ. mod. e integr. Testo Unicodell’edilizia.

– Poi ci sono le leggi regionali. I piani regolatori generalidevono sottostare sia ai principi e alle regole nazionalie sia regionali. Il PRG deve rispettare il PTR.

• Cos’è il principio temporale?– I piani territoriali e comunali hanno valore a tempo

indeterminato, mentre in ambito comunale i livelliattuativi durano 5 anni. I principi valgono sempre,mentre le previsioni dei piani devono realizzarsi entroun determinato tempo.

Governo del territorio

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• Cosa significa strutturale?– E’ l’indirizzo culturale del piano; individua le linee

guida e gli obiettivi generali del piano

• Cosa significa operativo?– E’ il livello dove si individuano le opere pubbliche

(localizzazioni) e la zonizzazione

• Cosa significa attuativo?– E’ il livello che costruisce il piano negli ambiti

(comparti) di quartiere o di parti di città

Governo del territorio

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• Cosa significa temporale?– Il piano a livello strutturale ha una durata a

tempo indeterminato– A livello operativo ha una durata quinquennale,

cioè i diritti edificatori scadano, ma possonoessere rinnovati con una variante.

• Cos’è una variante?– E’ lo strumento giuridico che consente al Consiglio

comunale di apporre modifiche al piano odeliberare un nuovo piano.

Governo del territorio

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• Abbiamo appena osservato che un “principio” dellapianificazione è il tempo. L’impostazione del sistemagiuridico urbanistico-edilizio indica che l’attività edilizia èfinalizzata all’interesse pubblico e al corretto uso delterritorio, e quindi all’attuazione degli strumentiurbanistici. Per tale motivo esiste la decadenza del titoloabilitativo (tre anni per il permesso di costruire) cioèlegare la possibilità dell’attività edilizia all’attuazionedelle scelte urbanistiche e assicurare il soddisfacimentodell’interesse pubblico.

• Nonostante tale indirizzo, in alcuni comuni il numero diopere incompiute appare significativo. La motivazioneprincipale è l’incapacità dei soggetti coinvolti nel fare ilproprio lavoro.

Governo del territorio

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• Dal punto di vista del cittadino, il numero di opereincompiute sul proprio territorio comunale è la misuradell’incapacità dell’Amministrazione politica edirigenziale, da un lato, e dall’attività delle imprese,dall’altro, nel compiere il proprio lavoro. Con l’eccezionedi casi particolari, ad esempio gli imprevisti e le calamitànaturali è facile osservare questa incapacità.

• Le opere incompiute lasciano cantieri aperti cherappresentano un danno alla collettività. Le opererealizzate entro i tempi stabiliti sono la normalità e ilbuon andamento dell’attività urbanistico-edilizia, e perfortuna rappresentano la maggioranza. L’anomaliaculturale è osservare la lunga vita politica diamministratori incapaci testimoniata dalle incompiute.

Governo del territorio

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Regione Incompiute 2015 Incompiute 2014Abruzzo 40 33

Basilicata 34 37Calabria 93 64

Campania 12 10Emilia Romagna 27 24

Friuli 12 13Lazio 50 82

Liguria 11 18Lombardia 35 19

Marche 17 20Molise 18 18

P.A. Bolzano 8 14P.A. Trento 0 0Piemonte 23 25

Puglia 81 59Sardegna 67 68

Sicilia --- (*) 67Toscana 35 43Umbria 11 17

V. d' Aosta 1 1Veneto 34 25

Mit 40 35Totale 649 692

Fonte: < http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=3976 >

Elenco opere incompiutedi interesse nazionale

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• I territori deturpati dall’attività edilizia incompiutanon assolve la cittadinanza, poiché il governo delterritorio è una misura della civiltà dei popoli, e lascarsa attenzione per la protezione del nostroterritorio è la misura dell’incapacità dei cittadini nelfar rispettare l’interesse generale. L’incuria misural’egoismo incivile degli abitanti.

• Da un lato c’è l’incapacità di giudizio morale neiconfronti della classe politica e dirigenziale, edall’altro lato c’è la cosa peggiore: apatia neiconfronti della politica, cioè della cosa pubblica.

Governo del territorio

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• I Consigli comunali hanno l’autonomia e il potere di mutarei piani urbanistici attraverso lo strumento della variantequando risultano «sopravvenute ragioni che determinanola totale e parziale inattuabilità del piano medesimo» o la«convenienza di migliorarlo».

• Esistono varianti parziali, generali, minori e automatiche.• Rapporti con preesistenti piani di lottizzazione:

– «Il comune in sede di redazione di nuovi strumenti urbanistici, ben può disattendere leprevisioni di piani di lottizzazioni esistenti, sempreché siano puntualmente evidenziate leragioni di pubblico interesse a ciò sottese» (C. Stato, sez. IV, 22 gennaio 1990, n. 24, inGiur. It., 1990, III, 1, 180).

– «L'esistenza di una lottizzazione convenzione non impedisce, per ciò solo, al Comune, diriesaminare e rideterminare le precedenti valutazioni in sede di pianificazioneterritoriale, esercitando il proprio potere di pianificazione urbanistica, sottratto alsindacato di merito, a meno che non appaia inficiato da errore di fatto ovvero da graveillogicità o contraddittorietà» (C. Stato, sez. IV, 16 marzo 1998, n. 437, in Foro amm.,1998, 674).

Governo del territorio

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• Ricordandoci della gerarchia delle fonti,dobbiamo osservare che le Regioni legiferanosul governo del territorio e così: il piano èadottato dal Comune ma approvato dallaRegione.

• La Regione può approvare, modificare, obocciare un piano. Il piano è approvatoattraverso decreto del Presidente.

• In alcune Regioni la verifica di conformità elegittimità dei piani è delegata alle Province.

Governo del territorio

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• Attraverso i piani regolatori generali, i Consiglicomunali regolano lo ius edificandi (diritto aedificare) cioè incidono sul diritto e sul valore dellaproprietà pubblica e privata dei suoli e degliimmobili; individuano gli standard; determinano laqualità di vita degli abitanti; determinano l’impattoambientale delle attività antropiche; determinano iservizi sociali e culturali; la sicurezza; l’usodell’energia e la mobilità.

• Un PRG non perfettamente rispondente all’interessegenerale favorisce disuguaglianze, danni ambientali,e spreco di risorse. In casi particolari illegalità.

Governo del territorio

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• Cos’è lo standard urbanistico?– Il cosiddetto standard minimo è un diritto, che in

urbanistica si misura quantitativamente in mq/ab.I piani hanno l’obbligo di progettare gli standardse risultano mancare. L’art. 3 del DM 1444/68prevede che ogni abitante delle città debba averealmeno 18 mq di servizi, così divisi:

• 4,5 mq/ab per l’istruzione; 2 mq/ab per le attrezzaturedi interesse collettivo; 9 mq/ab di verde pubblico; 2,5mq/ab parcheggi pubblici.

– Le Regioni possono legiferare per aumentare lostandard minimo.

Governo del territorio

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Confronto vecchi e “nuovi” standard DOTAZIONI PER GLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI

In mq/ab secondo la dimensione demografica dei Comuni Capacità insediativa residenziale teorica

Servizi <10.000 ab.

10-50.000 ab.

40-200.000 ab.

>200.000ab.

Viabilità e trasporti 3,40 3,60 5,00 7,00

Culto, cultura, vita associativa 1,90 2,00 2,00 2,00

Istruzione 4,50 5,00 5,00 5,00

Assistenza 0,55 0,55 1,20 1,20

Igiene e sanità 1,00 2,60 2,60 2,60

Ricreazione, sport, verde 15,00 31,50 40,50 48,00

Spettacolo 0,15 0,20 2,30 2,30

Commercio e distribuzione 0,50 1,10 1,60 1,60

Servizi tecnologici e annonari 0,55 0,75 0,90 1,00

Sicurezza pubblica 0,10 0,25 0,25 0,30

Attrezzature varie 0,35 0,45 0,55 0,60

Totale mq/ab 28,00 48,00 61,60 71,60

DM 1444/68 -18 mq/ab4,5 mq/qb per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo

2 mq/ab aree per attrezzature di interesse comune: religiose culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici P.T. protezione civile, ecc.) ed altre

9 mq/ab di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade

2,5 mq/ab di aree per parcheggi

Tali “nuovi” standard sono suggeriti dalla manualistica permigliorare la qualità dei centri urbani.

Governo del territorio

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• Si assume che, ad ogni abitante insediato o da insediarecorrispondano mediamente 25 mq di superficie lordaabitabile (pari a circa 80 mc lordi per abitante)eventualmente maggiorati di una quota non superiore a5 mq (pari a circa 20 mc lordi per abitante) per ledestinazioni non specificamente residenziali ma connessecon le residenze (negozi di prima necessità, servizicollettivi per le abitazioni, ecc).

Governo del territoriostandard residenziali

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standard

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standard

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• Gli indici urbanistici indicati negli standard sono strumentidi controllo e di progettazione del territorio. Tali diritti estrumenti non sono sempre esistiti e tutt’oggi moltiabitanti vivono in tessuti urbani costruiti prima della loroentrate in vigore (1968).

• In taluni casi, anche dopo il 1968, i Consigli comunali nonsono stati capaci di far rispettare gli standard urbanistici ededilizi, contribuendo a far crescere il disordine urbano.

• Ancora oggi, certune pubbliche amministrazioni, violando iprincipi di legge, cedono aree a standard ai privati perfavorire i loro profitti, oppure sacrificano aree verdi percostruire altri servizi anziché tutelare l’esistente e realizzareugualmente il nuovo servizio nelle aree abbandonate.

Governo del territorio

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• Superficie territoriale (St) indica l’area interessata da un interventourbanistico attuativo o esecutivo.

• Superficie fondiaria (Sf) è l’area direttamente destinata all’edificazione.Essa si ricava sottraendo dalla superficie territoriale quella da riservarsialle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

• Superficie utile lorda (Sul) è calcolata tenendo conto del perimetroesterno delle mura, dei singoli piani dell’edificio.

• Superficie utile netta (Sun)• Volume (V)• Indice di fabbricabilità territoriale (It)• Indice di utilizzazione territoriale (Ut)• Indice di fabbricabilità fondiaria (If)• Indice di utilizzazione fondiaria (Uf)• Superficie coperta (Sc) è determinata dalla proiezione, in pianta o in

orizzontale, della superficie utile lorda del piano più del fabbricato.• Indice di copertura (Ic)• Altezza delle fronti (Hf)

Sono di progetto e li troviamo nel regolamento edilizio

Nomenclatura tecnica

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• Attraverso un’analisi quantitativa dei tessuti urbani che misura le densità con gli indici urbanistici dentro le zone A e B si può riscontrare che talune densità superano le soglie limite consentite dal DM 1444/68:– 7 mc/mq per Comuni superiori ai 200 mila abitanti– 6 mc/mq per Comuni tra i 200 mila e i 50 abitanti– 4 mc/mq per Comuni al di sotto dei 50 mila abitanti

• La letteratura giudica intensive le densità individuate dalDM 1444/68:

Governo del territorio

Fonte immagine: Luca Zevi, Il nuovissimo manuale dell’architetto, Mancosu editore

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• PRG non perfettamente aderenti alle norme(L.U. e DM 1444/68) e ai principi costituzionali(artt. 2, 3 e 9) sono già esistiti e hannocostruito il disordine urbano, il degrado efavorito disuguaglianze attraverso l’usoscorretto dei suoli e delle rendite fondiarie eimmobiliari, determinando l’espulsione deiceti meno abbienti dai centri urbani verso leperiferie e verso comuni limitrofi ai centriprincipali.

Governo del territorio

Page 41: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Se oggi ereditiamo un’armatura urbana costituitadalle cosiddette città regioni che generanoun’enorme consumo del suolo e di risorse, èresponsabilità dei Consigli comunali che non hannovoluto e saputo deliberare piani regolatori rispettosidei principi costituzionali e della legge urbanisticanazionale.– Cos’è l’armatura urbana? E’ la struttura delle aree urbane,

costituita da poche città metropolitane e un’insieme dicittà.

• Il famigerato degrado urbano delle periferie èresponsabilità dei Consigli comunali, incapaci dipianificare in maniera coerente con l’interessegenerale

Governo del territorio

Page 42: Riorganizzare i comuni urbanistica

Contenuto del PRG• La rete delle principali vie di comunicazione stradali,

ferroviarie e navigabili e dei relativi impianti;• La divisione in zone del territorio comunale, con

precisazione delle zone destinate dall’espansionedell’aggregato urbano e la destinazione dei vincoli e deicaratteri da osservare in ciascuna zona;

• Le aree destinate a formare spazi di uso pubblico osottoposte a speciali servitù;

• Le aree da riservare a edifici pubblici o di uso pubblicononché ad opere e impianti di interesse collettivo o sociale;

• I vincoli da osservare nelle zone a carattere storico,ambientale e paesistico;

• Le norme di attuazione del piano.

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• Localizzazioni: riguardano l’allocazione sul territoriocomunale delle opere pubbliche che si caratterizzanoper la loro destinazione all’attività pubblica e che nonsono ricomprese nelle opere di urbanizzazioneprimaria.

• Zonizzazione: è l’effetto dell’attività di suddivisionedel territorio comunale secondo le diverse vocazionio destinazioni urbanistiche, quali individuate dalpianificatore comunale in ossequio alle previsionidell’art. 7 DM 1444/68. La zonizzazione costituisce ilregime giuridico che connota il diritto di proprietà deisuoli ricadenti nelle varie zone (A, B, C, D, E, F).

• Regolamento urbanistico (Norme di Attuazione)

Contenuto del PRG

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• Agisce e ha valore su tutto il territorio comunale, o sul territorio di piùcomuni nel caso di piano intercomunale

• Recepisce e comprende nei contenuti i vincoli e le prescrizioni dellapianificazione sovraordinata (PTR, PTCP)

• Esplicita gli obiettivi dell’Amministrazione con ipotesi di caratterequantitativo (demografia, abitazioni, produzione, infrastrutture, servizi)

• Indica e regolamenta le misure e gli interventi per la conservazione, lariqualificazione e il recupero della città e del patrimonio esistente

• Individua e disciplina gli usi del territorio, e le rispettive dotazioni distandard (attrezzature pubbliche, parcheggi, verde)

• Distingue le zone e i casi in cui il piano può essere direttamenteoperativo da quelli in cui è necessaria la formazione di un piano attuativo

• Localizza sul territorio comunale le principali reti infrastrutturali e leprincipali attrezzature

• Indicando una programmazione dell’attuazione, indica le priorità degliinterventi e i relativi provvedimenti previsti

Contenuto del PRG

Page 45: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Cos’è il regolamento urbanistico?– L’art. 33 della L. 1150/42 descrive il contenuto del

regolamento urbanistico, oggi sostituito dall’art. 4 delT.U. dell’edilizia, ossia regolamento edilizio comunaleche descrive «la disciplina delle modalità costruttive,con particolare riguardo al rispetto delle normativetecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e divivibilità degli immobili e delle pertinenze deglistessi».

– Nel regolamento urbanistico, il Comune norma le modalitàdello ius edificandi, cioè la facoltà del proprietario aedificare; e dello ius utendi cioè la facoltà del proprietariodi usare il proprio bene e compiere l’attività strumentaleper assicurare l’usabilità del bene.

Contenuto del PRG

Page 46: Riorganizzare i comuni urbanistica

Le zone omogenee (zonizzazione funzionale)

• Zona A: centro storico– Standard minimi (DM 1444/68) e limiti …

• Zona B: aree consolidate, tessuti urbani esistenti o di completamento– Standard minimi (DM 1444/68) e limiti …

• Zona C: nuova espansione– Standard minimi (DM 1444/68) e di progetto

• Zona D: nuovi insediamenti industriali e attività produttive, quartieri artigianali

• Zona E: area agricola– Non edificabile

• Zona F: attrezzature e impianti di interesse generale

Contenuto del PRG

Page 47: Riorganizzare i comuni urbanistica

Localizzazione

Zonizzazione

Vincolo urbanistico: inedificabilità o opera pubblica

Vincolo urbanistico: Piano Particolareggiato d’Iniziativa pubblica

Tre fattispecie di vincoli urbanistici:•Vincoli preordinati all’espropriazione;•Vincoli di inedificabilità assoluta:•Vincoli procedimentali o procedurali.

I primi sono quelli che riguardano aree, su cui vengono localizzate leopere pubbliche e per le quali è conseguente l’esproprio per pubblicautilità. I secondi sono quelli in virtù dei quali i fondi vengono riservatiall’uso pubblico con la conseguente ed automatica inutilizzabilità. I terzisono quelli caratterizzati dall’imposizione dell’obbligo di preventivaadozione di un Piano Particolareggiato di Attuazione.Il vincolo preordinato dura 5 anni.

Contenuto del PRG

Page 48: Riorganizzare i comuni urbanistica

Procedimento di approvazione del PRG– Sub procedimento comunale

• Sottofase di impulso -> delibera del Consiglio comunale• Sottofase istruttoria -> raccolta informazioni per la formazione del piano• Sottofase decisionale -> il piano viene consegnato all’Amministrazione e si

raccolgono i pareri degli Enti. In questa fase si può avviare unaconsultazione informale a gruppi di cittadini, associazioni …

• Fase preparatoria e fase costitutiva -> delibera del Consiglio comunale• Il piano adottato è pubblicato mediante deposito per trenta giorni• Scattano le misure di salvaguardia

– Sub procedimento regionale• Sottofase preparatoria e di impulso trasmissione degli atti deliberativi al

Presidente di Giunta regionale• Sottofase istruttoria• Sottofase predecisionale (possibili modifiche)

– Approvazione o diniego• Approvazione con raccomandazione• Approvazione condizionata

Page 49: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Attraverso il PRG e il suo regolamento edilizio, i Consiglicomunali, regolano le destinazioni d’uso e lo ius utendi(diritto a godere del proprio bene) in questo modo siindirizza l’attività architettonica e urbanistica.

• Nel regolamento troviamo i limiti di densità edilizia, lealtezze, i limiti di distanza fra i fabbricati e l’uso degli indiciurbanistici nelle zone omogenee, e l’attività ediliziasoggetta a titoli abilitativi (Permesso di Costruire, Denunciadi Inizio Attività, Segnalazione Certifica di Inizio Attività).

• Se nei nostri comuni riscontriamo disordine urbano e scarsaqualità architettonica, ciò accade poiché l’Amministrazione èincapace di applicare le leggi, i cittadini compiono reati comegli abusi edilizi, e perché la P.A. non ha regolamenti per labellezza.

Governo del territorio

Page 50: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Cosa significa destinazione d’uso?– Nell’accezione giuridica la destinazione d’uso è la funzione

che gli strumenti urbanistici, in base alle previsionilegislative, attribuiscono a porzioni del territoriocomunale. Nell’impostazione della legge urbanistica e delDM 1444/68 sono le zone omogenee. Sulla base dellaprevisione urbanistica si determina la destinazione d’usodei singoli edifici che ne costituirà una caratteristica realecon effetti diretti sul diritto di proprietà. La destinazioned’uso urbanistica è frutto della pianificazione propria diuna zona omogenea; e la destinazione d’uso ediliziapropria del singolo edificio è definita dal titolo abilitativoin ottemperanza a quanto stabilito dalle normeurbanistiche. La destinazione d’uso come categoriagiuridica, è il presupposto legale dell’uso concreto esecondo legge degli immobili.

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• La destinazione d’uso come categoria giuridica, è ilpresupposto legale dell’uso concreto e secondo leggedegli immobili. Chi utilizza lo spazio del proprio immobilesvolgendo una funzione diversa rispetto alla destinazioned’uso compie un illecito, abuso edilizio poiché l’utilizzo èdifforme dal titolo abilitativo originario o successivo. Adesempio, usare una cantina come una stanza perdormire.

• Il mutamento della destinazione d’uso edilizia può esseredeterminato dal proprietario, senza alcuna modificazionedella struttura (senza opere), e si può avere solo se ledisposizioni urbanistiche consento di farlo, e se ammessonella zona, altrimenti è necessario il titolo abilitativo. Adesempio, è fatto divieto localizzare nelle Zone C, destinate acivili abitazioni, le strutture produttive.

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• Cosa sono i titoli abilitativi?– I titoli abilitativi sono quei documenti che attestano

l’autorizzazione, da parte dell’Ente preposto allavigilanza, ad attuare determinati interventi nei tempi econ le modalità previste proprio dal titolo abilitativo. IlTesto Unico dell’Edilizia disciplina in tutto il territorionazionale l’attività urbanistico-edilizia attraverso duetipologie di titoli abilitativi: il Permesso di Costruire(PdC) e la Denuncia di Inizio Attività (DIA). Gli interventiper i quali non è previsto un titolo abilitativo sonoconsiderati Attività Edilizia Libera (AEL). L’introduzionedella Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)non ha abolito del tutto la DIA, in quanto la DIA puòessere ancora utilizzata in alternativa al PdC.

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• Il mutamento di destinazione d’uso è un vincolo nonindifferente poiché ad ogni destinazione d’uso sonocollegati obblighi di concorso nelle dotazioniurbanistiche e il pagamento di contributi di costruzione,che varia a seconda della tipologia funzionale degliedifici. Ad esempio, per gli insediamenti residenziali siprevede 2,5 mq di parcheggi pubblici per ogni 25 mq disuperficie lorda abitabile, e per quelli commercialialmeno 40 mq di parcheggi pubblici ogni 100 mq disuperficie lorda di pavimento.

• Nei casi di cambio di destinazione d’uso e di ampliamento va postaparticolare attenzione al calcolo degli oneri secondo le deliberecomunali del singolo comune di riferimento.

• La competenza è regionale.

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• Nonostante la competenza sia regionale (art. 10, IIcomma, T. U. edilizia), la legislazione nazionale vigentericonosce rilevanza legale tanto al mutamentostrutturale quanto a quello funzionale. Pertanto ilregime è assoggettato a titolo abilitativo (PdC, DIA, SCIA)poiché il legislatore nazionale ritiene che si concretizzauna «trasformazione urbanistica ed edilizia» delterritorio. Sono le leggi regionali che devono definire imutamenti – strutturali o funzionali – assoggettati alladisciplina dei titoli abilitativi.

• Si deve dedurre che per le ipotesi non contemplate dalle leggi certunimutamenti d’uso sono liberi, e per il resto può accadere che, in unaRegione taluna condotta del proprietario può avere rilievo penale e inun’altra no (dubbia costituzionalità del II co. Dell’art. 10 T.U. Edilizia) .

• In generale, l’uso è quello desumibile dal titolo abilitativo.

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• I Consiglieri comunali, attraverso l’adozione del PRG e la suaapprovazione da parte della Regione, determinano il valoredella proprietà attraverso le destinazioni d’uso.

• Un PRG non adeguato è responsabile di danni sociali,economici, ambientali, sanitari. Un esempio? L’espansioneurbana che avviene attraverso il cambio di destinazione d’usodei suoli, prima erano agricoli e poi diventano edificabili perlottizzazioni private. Se sono vicini a industrie insalubri diprima categoria (inceneritori, cementifici, acciaierie) talidestinazioni d’uso generano rischi. Un altro esempio:l’espansione delle attività produttive commerciali chepossono recare danno economico agli esercenti locali deicentri storici, e generano l’aumento dei carichi urbanistici el’aumento dell’inquinamento (trasporti e mobilità). In fine, lascarsa programmazione per prevenire il rischio sismico eidrogeologico.

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• Cos’è il carico urbanistico?– E’ una definizione tecnica utilizzata in urbanistica.

Esprime un concetto che indica la misura dell’attivitàurbanistico-edilizio sul territorio. Il carico urbanistico simisura con le densità e l’utilizzazione territoriale.

– La densità si misura in ab/ha, mc/mq e in mq/mq.– Maggiore è il carico e più il tessuto urbano può essere

sovraffollato, indice di degrado. Per avere un cattivo usodel suolo devono sussistere anche altre condizioni comeil non rispetto dei limiti delle distanze minime traedifici, il non rispetto dei limiti di altezza, l’inesistenzadegli standard e un disequilibrio fra spazio pubblico eprivato.

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• Come si favorisce un uso scorretto del suolo?– Ad esempio, il piano è sbilanciato sugli interessi dei

privati (aree commerciali, attività produttive, lottizzazioniprivate); il piano non recupera il centro storico, non ha unadeguato ambito dei vincoli; il piano ignora l’obbligo direcuperare standard cioè i diritti dei cittadini (standardminimi) e non coinvolge i cittadini nel processo decisionaleutile a suggerire nuovi servizi (standard qualitativi).

• Come facciamo a cogliere questo aspetto?– Ad esempio, il piano sbaglia il fabbisogno e l’assegnazione

delle aree standard esistenti; assegna alti indici urbanisticiche favoriscono la rendita immobiliare.

– Il regolamento urbanistico non prevede regole e principi dibellezza e decoro, e non prevede la qualità urbanistica earchitettonica.

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• Cos’è la bellezza?– Nella storia dell’umanità e nella letteratura il tema della

bellezza in architettura e nelle città è antico. La bellezza èstata lentamente e progressivamente abbandonataquando è emersa la società dei consumi che ha distrutto ilsenso civico delle comunità.

– Gianbattista Vico coniò il concetto di «bellezza civile»riferito alla forma del mondo e delle città. La bellezza èlegata al carattere storico dei luoghi urbani composti dapiazze e monumenti (C. Sitte); «La bellezza [..] non è unelemento puramente accidentale della vita umana [..]bensì una positiva necessità della vita» (W.Morris). Labellezza nei luoghi urbani è l'armonia data dal disegnourbano che prevede un equilibrio fra volumi e spazi urbani,il colore dei materiali e la cura dei dettagli.

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• Come si favorisce un uso scorretto del suolo?– Ad esempio, il piano è sbilanciato sugli interessi dei

privati (aree commerciali, attività produttive, lottizzazioniprivate) e significa aumento delle Zone C e D e riduzionedelle Zone E e F. In letteratura si chiama consumo delsuolo agricolo (riduzione Zone E) e aumento dei carichiurbanistici (trasformazione di centri culturali in centricommerciali).

• Come facciamo a cogliere questo aspetto?– Alienazione di beni pubblici a favore dei privati, è la scelta

classica di Amministrazioni che contraddicono laCostituzione e la L.U. nazionale, cioè vendono standard(asili nido, scuole, verde pubblico, teatri).

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• Come si favorisce un uso scorretto del suolo?– Una condotta sciagurata tipica dei politicastri è

quella di favorire interventi visibili realizzabili in tempiveloci, mettendo da parte l’applicazione dell’interessegenerale per favorire l’interesse politico del Sindaco.E’ facile che i piani siano condizionati dalla scadenzadei mandati elettorali (5 anni), introducendo obiettiviche si possono realizzare entro tempi brevi, nonimporta quali.

– Con questo approccio si sacrifica l’interapianificazione urbanistica, che ha tempi molto piùlunghi degli interessi personali dei politici.

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• Ricordiamolo, è scopo della pianificazione urbanisticapromuovere un uso corretto del suolo attraverso unpiano che interpreta l’interesse generale. Il fine delpiano è favorire l’uso sociale dei suoli, tant’è che, èprevisto anche l’esproprio per pubblica utilità. Per qualemotivo esistono piani che sembrano fare l’opposto?– Lo Stato e i Comuni rinunciano al modello del regime

giuridico, denominato pubblicizzazione dei suoli perconsegnare i proventi delle rendite ai privati.

– Negli anni ’80, lo Stato abdica alla sovranità monetaria, ericorre al sistema dell’indebitamento nei confronti delmercato per creare moneta.

– Si riducono i Trasferimenti statali verso i Comuni e gli stessisi affidano ai privati per pagare le urbanizzazioni.

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• Cosa sono le urbanizzazioni?– Le opere di urbanizzazione primaria sono: le strade

residenziali, gli spazi di sosta o di parcheggio, le fognature,la rete idrica, la rete di distribuzione dell’energia elettrica edel gas, la pubblica illuminazione, gli spazi a verdeattrezzato.

– Le opere di urbanizzazione secondaria sono: gli asili nido,le scuole materne, le scuole dell’obbligo e le struttura perl’istruzione superiore all’obbligo, i mercati di quartiere, ledelegazioni comunali, le chiese, gli impianti sportivi, icentri sociali, le attrezzature culturali, le aree verdi diquartiere, le attrezzature sanitarie.

– E’ consuetudine prevalente che i costi delle urbanizzazionisiano anticipati da soggetti attuatori (privati-pubblici) deipiani e poi scaricati ai cittadini acquirenti (il mercato).

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• Per quale motivo esistono piani che sembrano fare l’opposto [corretto uso del territorio]?– Sin dalla nascita dell’urbanistica si sviluppò un conflitto

politico culturale fra gli ideali socialisti e liberali. Entrambisi muovono all’interno della società capitalista. Ha prevalsola concezione liberale del capitalismo che favorisce ilprofitto dei privati all’interno del cosiddetto libero mercatoe riduce il ruolo dello Stato. Nella società capitalista ilterritorio è considerato una merce.

– Dal punto di vista del capitalismo, il piano è un processoeconomico di mercificazione del territorio ove i soggettiprivati sono invitati a soddisfare i propri interessi diprofitto. Nell’attuale contesto, lo Stato, attraverso i Comuniè incapace di promuovere politiche libere dai ricatti delmercato.

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• Per quale motivo esistono piani che sembrano fare l’opposto [corretto uso del territorio]?– Nonostante il prevalere di una concezione liberale e

liberista della pianificazione frutto della consuetudine, laCostituzione non prevede la mercificazione del territorioma l’esatto contrario. Il fine dell’attività pianificatoria èrealizzare l’interesse generale.

– La responsabilità politica della distruzione del territorioper favorire il profitto dei privati è dei politici locali eanche dei cittadini, spesso apatici e disinteressati al benecomune.

– Nella Costituzione e negli strumenti urbanistici esistono leopportunità per rigenerare le aree urbane introducendouna nuova consuetudine, dettata dalla visione culturalebioeconomica.

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• Dove mentono i piani?– Può capitare che i piani dichiarino il rispetto degli standard

minimi ma questo non corrisponde alla realtà. In questomodo le cosiddette aree libere possono essere sfruttatedagli interessi privati (centri commerciali, lottizzazioniprivate, attività produttive).

• Chi dovrebbe controllare?– I dirigenti pubblici del Comune e della Regione, e cittadini.

• Perché non emerge mai questo danno?– Gli ordini professionali, gli organi di valutazione interna alle

istituzioni e Sindacati non hanno il coraggio e la volontà diavviare cause civili e penali.

– I cittadini non si rendono neanche conto di questo dannoalla collettività.

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• Cos’è il disordine urbano?– Il disordine urbano è: l’aggregazione di elementi

disomogenei isolati e non preordinati (È il caso tipico dello

sviluppo edilizio spontaneo); l’aggregazione di elementi linearicontinui disomogenei (Soluzione presente in tutti i tessuti urbani,

specialmente antichi, in carenza di normative edilizie); l’aggregazionecomplessa di elementi disomogenei discontinui (Soluzionefrequente in aree periferiche dove la strumentazione edilizia-urbanistica è piùcarente); la dispersione urbana (nuove lottizzazioni non integrate neltessuto edilizio esistente)

– Il concetto disordine è relativo ai nostri tempi poiché aggregati edilizidei centri storici non corrispondono all’idea compositiva moderna marappresentano un’idea di bellezza. E’ disordine la trasformazioneurbana non conforme alla corretta composizione urbana.Trasformazione e disordine non sono necessariamente legate, tant’èche esistono anche trasformazioni urbane con corrette composizioniurbane ma sono l’effetto della rendita immobiliare e dellaspeculazione.

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Page 67: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Una sola domanda svela l’orientamento e ilsenso del piano: sono rispettati gli standardminimi previsti dalle leggi?– Rispettare gli standard significa tener conto dei

bisogni e dei diritti dei cittadini in funzionedall’andamento demografico della città.

• Se la risposta è SI, allora tutte letrasformazioni previste dal piano a chiservono?

• In questo modo si entra nel merito politicodelle scelte del piano.

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• I piani si dimensionano rispetto ad analisi sociali,ambientali ed economiche approfondite. La fase deldimensionamento del PRG riguarda la definizione dellaquantità minima di aree (mq) e di volumi (mc) necessarial corretto svolgimento delle principali attività urbane:attività residenziale; servizi connessi alle residenze;servizi generali; altri servizi d’uso pubblico; attivitàproduttiva; attività commerciale.

• Nella nostra realtà è ragionevole osservare che non sicostruiscono più città ex novo, ma si dovrebbe privilegiare lamanutenzione del territorio esistente.

• La contraddizione culturale sta nel fatto che i Comuni hannoincentivato un approccio di dimensionamento tipico per le cittànuove, a volte sbagliando il fabbisogno abitativo e commercialerispetto al fenomeno della contrazione delle città stesse.

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• Un’altra consuetudine disonesta degli ultimivent’anni:– Spesso i politici locali fanno un uso strumentale politico

dei piani per affermare la propria immagine pubblica egestire il consenso. Essi sfruttano singoli interventi ditrasformazione urbana solitamente firmati dallecosiddette archistar, per manipolare l’opinione pubblica.

– I cittadini non hanno gli strumenti culturali per giudicarel’architettura e così credono che qualsiasi interventofirmato sia meritevole di sostegno.

– Gli stessi consiglieri comunali sono vittime di questadisonestà intellettuale che approfitta dell’ignoranza dellepersone.

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– L’egoismo capitalista, la fine dell’epoca industriale, el’incapacità culturale di governare il territorio sono allebase di una nuova questione abitativa.

– Disagio abitativo: è in affaticamento il ceto medio – checoincide in larga misura con un segmento proprietariocomposto da 17 milioni di persone (il 71,2% degli italiani) –sia per rischio d’insolvenza del mutuo sia per aumentodell’incidenza del costo della casa sul reddito. 4,4 milioni dipersone che vivono oggi in affitto (il 18% degli italiani)sono anche più poveri. In questo segmento solo il 5% godedi un canone concordato ai sensi della legge del 1998 e ilcosto dell’abitazione, aumentato negli anni della bollaimmobiliare, incide sul reddito delle famiglie più povere al60%.

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Fonte: Annunziata, in Città tra declino e sviluppo, a cura di Calafati, Donzelli, 2014

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• La strategia dei neoliberali:– La recessione del capitalismo drena risorse alle famiglie

salariate e innesca il disagio abitativo, mentre cattiveespansioni urbane e il ciclo vita degli edifici mostrano lanecessità di interventi.

– Secondo la cultura liberale, i privati devono avere unprofitto dalla mercificazione della città. Poiché ilcapitalismo ha aumentato le diseguaglianze economicheaccadrà che i ricchi esproprieranno i poveri. Il fenomeno èampiamente in corso e si chiama gentrificazione.

• La Costituzione:– Prevede che lo Stato intervenga per rimuovere ostacoli di

ordine economico e sociale, e quindi finanzi larigenerazione urbana per favorire lo sviluppo umano.

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Page 72: Riorganizzare i comuni urbanistica

• E’ importante una regia pubblica con sensibilità culturalisociali e ambientali che controlli il processo e applichi laCostituzione.

• Per evitare la gentrificazione, i cittadini devono diventare icommittenti della rigenerazione urbana e partecipare alprocesso decisionale della politica. Uno strumento giuridicoutile sono le cooperative che hanno lo scopo del mutuosoccorso.

• Lo strumento giuridico più efficace è la pubblicizzazione deisuoli che sottrae ai privati la possibilità di speculare. Altrihanno usato le cooperative per evitare l’espulsione dei cetimedi e meno abbienti dai luoghi urbani, e hanno favorito larinascita di quartieri e parti di città.

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Page 73: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Consigli della letteratura urbanistica:– I piani possono avere un’utilizzazione del territorio

intensiva (oltre i 300 ab/ha) o estensiva (fino a 100ab/ha); cioè possono realizzare insediamenti urbanicon un alto carico urbanistico concentrando funzioni eattività (densità superiori ai 380 ab/ha), oppurepossono consentire insediamenti che consumandosuolo distribuiscono funzioni e servizi (densitàinferiore ai 100 ab/ha).

– Un modo corretto è individuare insediamenti condensità territoriali equilibrate (300 ab/ha) e pianificarela cosiddetta mixité funzionale e sociale.

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• Consigli della letteratura urbanistica:– Densità medie 300 ab/ha.– Progettare la cellula urbana che suggerisce di

distribuire i servizi di quartiere entro un raggio diinfluenza di 400 metri, cosicché gli spostamenti sipossono realizzare a piedi.

– Progettare standard superiori a quelli previsti dalDM 1444/68

– Manutenzione del patrimonio edilizio esistentefinalizzato alla prevenzione del rischio sismico eprogettare l’auto sufficienza energeticarealizzando una rete che scambia i surplusenergetici di proprietà dei cittadini.

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Page 75: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Cos’è la manutenzione del patrimonio esistente?– Nel concetto di manutenzione rientrano una

tipologia di interventi quali la conservazione delpatrimonio storico, la ristrutturazione edilizia e latrasformazione urbanistica finalizzata allarigenerazione urbana, cioè un’evoluzione delconcetto di rinnovo urbano.

– Si intuisce che tali interventi si occupano dellezone A e B, escludendo l’ipotesi di nuoveespansioni.

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Page 76: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Quali strumenti a disposizione per rigenerare i luoghi urbani?– I Consigli comunali, attraverso una variante al PRG

possono indicare l’obiettivo della rigenerazioneurbana. I progettisti incaricati possono individuare icomparti ove intervenire per conservare, ristrutturaree trasformare tenendo conto dell’obiettivo daperseguire: la qualità urbana e architettonica.

– Ai comparti è possibile associare lo strumento: piano direcupero del patrimonio edilizio esistente (L. 457/78),programma di riqualificazione urbana (art. 2 L.179/92),programma integrato di intervento (art. 16 L.179/92),programmi di recupero urbano (art. 11 DL 398/93 conv.L.493/93).

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Page 77: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Cos’è la rigenerazione urbana?– E’ una tecnica urbanistica per rinnovare i tessuti urbani

esistenti. Il progetto di rigenerazione nasce dall’analisi deitessuti esistenti in funzione dei diritti e dei bisogni deicittadini, con lo scopo di aggiustare un ambiente degradatoe obsoleto, e per favorire un corretto uso dello spazio edei luoghi con una qualità urbana e architettonica. Ilpiano di rigenerazione favorisce i temi sociali, ambientali, edell’economia locale. Secondo l’approccio bioeconomicoche adotta il concetto di metabolismo urbano, l’interventoconsente di offrire soluzioni che concorrono a realizzarel’auto sufficienza energetica e la drastica riduzione deglisprechi (suolo, acqua, rifiuti). Il piano realizza modelliinsediativi che favoriscono stili di vita più sostenibili.

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Cellula urbana e standard

Nella classica e corretta pianificazione urbana i progettisti immaginano lacosiddetta “cellula urbana” degli isolati ove inserire gli standard minimi al fine diconsentire una corretta fruibilità dei servizi raggiungibili a piedi (Giorgio Rigotti,Urbanistica. La composizione, UTET, 1973).

Raggio di influenza, 400 mt

Schema urbano con maglia regolare

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Page 79: Riorganizzare i comuni urbanistica

Governo del territorioEsempi di utilizzazione di un’area condifferenti indici

TERMINOLOGIA PRINCIPALE

S = superficie, areaSt = superficie territoriale (area totale)Sf = superficie fondiaria (area edificabile)V = volumetria edificabileIt = indice di utilizzazione territorialeIf = indice di utilizzazione fondiariaSc= superficie copertaH = altezza edificiP = numero di piani fuori terra

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Esempi di utilizzazione di un’area con differenti indiciFonte immagine: Reale, Densità città residenza: tecniche di densificazione e strategie anti-sprawl, Gangemi, 2008

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Fonte < http://www.unich.it/fusero/lezioni%20pdf/08b_ex%20parametri%20urbanistici.pdf >

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Fonte <https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/597_2008_83_3731.pdf>

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• Lo standard è anche una limitazione virtuosa:– Ad esempio nelle zone A (centri storici) non è

consentito superare le altezze degli edificipreesistenti; tale regola vale anche per le B (zoneconsolidate) con l’eccezione di edifici che rientrano inpiani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate

– Nelle zone B la distanza minima fra i fabbricati è di 10mt; e per quanto riguarda la realizzazione delledotazioni minime obbligatorie (standard urbanistici), iComuni hanno l’obbligo di dimostrare l’impossibilitàdi recuperarli (vale sia le zone A e sia le B)

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Page 84: Riorganizzare i comuni urbanistica

Fonte < http://www.architettura.unina2.it/docenti/areaprivata/206/documenti/indici%20e%20parametri%20utili.pdf >

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L’indice di fabbricabilità fondiaria (If) è il volume massimo costruibile sulla superficieFondiaria unitaria If = mc/mq

L’indice di fabbricabilità territoriale (It) determina il volume massimo costruibile per ogniettaro (ha) di superficie territoriale

Page 85: Riorganizzare i comuni urbanistica

Fonte < http://www.architettura.unina2.it/docenti/areaprivata/206/documenti/indici%20e%20parametri%20utili.pdf >

Governo del territorioL’indice di utilizzazione fondiaria (Uf) indica la superficie utile lorda su ogni mq di superficieFondiaria Uf=mq/mq

Page 86: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Un modo corretto per usare il territorio è avere unpiano con un regolamento capace di raffigurareun’adeguata morfologia urbana. Un esempiovirtuoso fu il piano di Siena di Secchi che introdussele famose schede norma raffiguranti le tipologie diinsediamenti realizzabili. Il New Urbanism suggeriscel’uso di un “codice forma”.

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Page 87: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Le necessità di oggi sono dettate dall’applicare laCostituzione e quindi di realizzare i diritti, ogginegati.

• In che modo? Convertendo i piani espansivi inrigenerativi attraverso la bioeconomia, cioèinterpretare la città come un sistema metabolico erealizzare un sistema di monitoraggio dei flussi dienergia in entrata e in uscita. Recuperare e riusare itessuti urbani consolidati introducendo la qualitàurbana.

• Abbattere le rendite di posizione e avviare lapartecipazione popolare al processo decisionaledella politica.

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Benesserepsicofisico

Cultura (educazione, istruzione, relazioni ...) e carattere della persona

Occupazione utile

Comfortambientale

Edilizia (benessere termoigrometrico, acustico,efficienza energetica ...)

Urbanistica (morfologia urbana, mixité, servizi,bellezza, rapporto spazio pubblico/privato, verdepubblico, accessibilità, impianto urbano, densità ...)

Territorio (clima, paesaggio, orografia, prevenzionedal rischio idrogeologico e sismico ...)

I progettisti possono occuparsi del comfort ambientale e della "cultura" nel senso dipianificare mq/ab, corrispondenti a determinati usi del suolo per spazi e luoghidell'educazione e della cultura. Anche in città dove questi spazi (servizi - mq/ab, DM1444/68) esistono possono esser presenti condizioni di degrado sociale a causa delladisgregazione familiare (disoccupazione, basso potere d'acquisto) e della comunitàincapace di dare amore e sostegno ai propri figli. Già Rigotti individuava il "fattoreumano" come aspetto importante per la progettazione e stabiliva che «per ognicomunità le caratteristiche principali determinanti sono il genere di vita, l'elevatezzadei costumi, le credenze religiose, in una parola la civiltà».

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• Possibili obiettivi:– analisi e monitoraggio della morfologia finalizzata alla rigenerazione

urbana (Assetto morfologico/disegno urbano; Conformazione dellospazio pubblico; Rapporto tra edificato, spazio pubblico e spazicollettivi (spazi condominiali, portici, etc.); Considerazione dellecaratteristiche climatiche e ambientali del sito per la definizionedell'impianto urbanistico; mix di funzioni; Continuità e coerenza dellamaglia urbana (strade); Continuità del sistema ambientale (spaziverdi); ...)

– conservazione dei centri storici– rilocalizzazione delle attività produttive (cibo, manifattura, merci e

servizi)– riduzione dell'uso di risorse (acqua, energia,suolo, rifiuti)

• Possibili indicatori:– Indicatori che misurano i flussi di materia ed energia in entrata e in

uscita.– Indicatori per la qualità urbana: morfologia e indici urbanistici.

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Modelloconcettuale delsistemametabolico cheosservare iflussi di energiain ingresso e inuscita.

Rileva gli sprechi eli cancellariducendol’impattoambientale.

Fonte immagine, Monica Lavagna, Life Cycle Assessment in edilizia, Hoepli

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Fonte immagine: Carol Monticelli, Life cycle design in architettura, Maggiolieditore, 2013

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Fonte immagine: Carol Monticelli, Life cycle design in architettura, Maggiolieditore, 2013

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Page 93: Riorganizzare i comuni urbanistica

• La produzione del cibo dipende da un sottile strato disuolo, profondo da 30 a 100 cm. 500 anni è il tempominimo necessario dalla formazione di uno spessoredi 2,5 cm di suolo: per questo il suolo è riconosciutocome una risorsa non rinnovabile.

• In Italia in soli 14 anni (1998-2012) si sono consumatioltre 360.000 ettari di suoli, prevalentemente agricolie la superficie urbanizzata è salita oltre il 7% di quellatotale, in valore assoluto oltre 21.000 km quadrati.

• Per queste e altre ragioni i Consigli comunali,attraverso una variante, devono trasformare i pianiespansivi in rigenerazioni bioeconomiche.

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Page 94: Riorganizzare i comuni urbanistica

Governo del territorioConsumo di suolo

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< http://www.postmetropoli.it/atlante/?p0=B-Usi-e-coperture-del-suolo&p1=B5-Consumo-di-suolo&p2=00Consumo-di-suolo-2012>

Consumo di suolo

Page 96: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Oltre a fermare il consumo di suolo agricolo ènecessario ampliare le aree verdi nei tessuti urbaniesistenti poiché le piante hanno la capacità dimitigare il clima e contrastare il fenomeno dell’isoladi calore dei centri urbani. L’isola di calore peggiorale condizioni ambientali e reca danno alla saluteumana.

• Ricordiamo che il verde pubblico è uno standard (undiritto), e la letteratura consiglia di progettarequantità superiori per offrire un miglioramento dellaqualità della nostra vita.

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Page 97: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Osservando l’armatura urbana italiana si capisce chel’ambito amministrativo cittadino, per buona partedei comuni capoluogo, non è più il luogo idoneodove poter pianificare correttamente il territorio.

• Esiste lo strumento del piano regolatore generaleintercomunale da utilizzare per pianificare i territoridei comuni rientranti nei sistemi locali individuatidall’Istat

• Il sistema locale è l’ambito per pianificare le areeurbane attraverso l’approccio metabolico e ilconcetto di bioregione urbana.

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Page 98: Riorganizzare i comuni urbanistica

Governo del territorio

Il piano intercomunale è necessario per le città in contrazione

Page 99: Riorganizzare i comuni urbanistica

• Cosa sono le città in contrazione?– La contrazione consiste nella perdita di abitanti, avvenuta

nei centri principali. Il fenomeno delle città in contrazioneè innescato dai cambiamenti del capitalismo riassumibili intre fattori:

• la fine della città fabbrica, inizio epoca postindustriale;• una zonizzazione funzionale che ha favorito alti prezzi degli

immobili;• trasformazioni urbane gestite dal mondo immobiliare che

hanno escluso i ceti abbienti (gentrificazione).

– La conseguenza di questi fattori ha spostato particonsistenti della popolazione nei comuni limitroficostituendo le cosiddette città regioni e favorendo unulteriore consumo di suolo.

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Page 100: Riorganizzare i comuni urbanistica

Elenco città in contrazione

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• Priorità:– Piani regolatori generali intercomunali che conservano

le zone A, rigenerano le zone B e non prevedono zoneC, riducono le zone D e ampliano le zone E ed F.Introdurre principi di bieconomia e programmare la bioregione urbana che consente di conservare le risorselocali.

– Sviluppare processi di pianificata partecipata esconfiggere le rendite di posizione

– Piani di recupero del patrimonio edilizio esistente– Programmi di recupero urbano– Programmi di riqualificazione urbana– Aggiornare i regolamenti edilizi con criteri di qualità

architettonica e sostenibilità

Governo del territorio

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Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani

• Piani regionali, piani territoriali• Piani provinciali, piani territoriali • Piani comunali, piani regolatori, piani operativi

«uso del suolo, risorse, vincoli»

• Piani paesistici (tutela del paesaggio del territorio)• Piani di bacino (difesa delle acque)• Piani delle aree protette• Piani dei parchi

«piano specialistico»

• Piani del traffico• Piani della mobilità• Piani del rumore • Piani delle cave (attività estrattive) • Piani delle coste • Piani dei servizi

«piano di settore»

Il Parlamento italiano nel corso degli anni ha promulgato leggi che hanno distribuito«competenze» e «funzioni», spesso sovrapponendosi, creando una confusione che hafavorito una cattiva gestione delle risorse territoriali. Ecco un elenco dei livelli dicompetenza e dei piani:

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• Piano di massima e previsioni programmatiche, localizzazioni, zonizzazione

• Regolamento edilizio

Piano regolatore generale (Piano

Strutturale C.; Piano Urbanistico C. ..)

• Piani particolareggiati (P.P.)• Piani di lottizzazione (P.L.)• Piani per l’edilizia economica e popolare

(P.E.E.P.)• Piani per gli insediamenti produttivi (P.I.P.)• Piani di recupero• Programmi integrati e assimilati

Piani attuativi

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• Al di là delle nozioni di diritto urbanistico e dellatecnica, la disciplina è costruita su teorie di modellispaziali.

• Il padre della scienza urbanistica è Ildefonso Cerdà(1815-1876) teorico dell’eguaglianza spaziale; poiseguono Ebenezer Howard (1850-1928) modellospaziale dell’equilibrio e Garden City; Patrick Geddes(1854-1932) scuola territorialista; PatrickAbercrombie (1879-1957) piano della Grande Londracontrollando le densità; Gustavo Giovannoni (1873-1947) scuola del recupero, Giovanni Astengo (1915-1990); Bernardo Secchi (1934-2014) e molti altri.

Governo del territorio

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bibliografia• Elio Piroddi e Antonio Cappuccitti, Urbanistica è progetto di città, Maggioli editore, 2012• Luca Marescotti, Città tecnologie ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione

ambientale, Maggioli editore, 2009• Macionis & Parrillo, Prospettive urbane. Un approccio sociologico e multidisciplinare,

Paerson, 2014• Marvi Maggio, Le invarianti strutturali del territorio, FUP, 2014• Maria Chiara Torricelli, ES-LCA e patrimonio naturale, FUP, 2015• Alberto Magnaghi, La regola e il progetto. Un approccio bioregionalista alla pianificazione

territoriale, FUP, 2014• Giorgio Pagliari, Corso di Diritto urbanistico, Giuffrè Editore, 2015• Aldo Fiale, Diritto Urbanistico, Edizioni Simone, XV edizione, 2015• Colombo, Pagano, Rossetti, Manuale dell’urbanistica. Strumenti urbanistici, tecnica, disciplina

legislativa, procedure e giurisprudenza, 2013• Paolo Pileri, Che cosa c’è sotto, Altreconomia, 2016• Paolo Berdini, Le città fallite, Donzelli editore, 2014• Michelangelo Russo, Urbanistica per una diversa crescita, Donzelli, 2014• Giuseppe Dematteis, Carla Lanza, Le città nel mondo. Una geografia urbana, Utet, 2014• Giorgio Rigotti, Urbanistica. La composizione, UTET, 1973• Luca Reale, Densità città residenza: tecniche di densificazione e strategie anti-sprawl,

Gangemi, 2008