Riniti infettive(virali batteriche) Prof. ELIA VETRANO ... patologia nasale.pdf · orale e della...
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Dipartimento di Patologia della testa e del collo ,del cavo Dipartimento di Patologia della testa e del collo ,del cavo
orale e della Comunicazione audioorale e della Comunicazione audio--verbaleverbale
UnitUnitàà di Otorinolaringoiatriadi Otorinolaringoiatria
corso di laurea in Medicina e Chirurgiacorso di laurea in Medicina e Chirurgia
LE PATOLOGIE NASOLE PATOLOGIE NASO--PARANASALIPARANASALI
Prof.Prof. ELIA VETRANOELIA VETRANO
Anno Accademico 2006Anno Accademico 2006-- 20072007
LE FLOGOSI della MUCOSA NASALE
Le RINITI
•Riniti allergiche (associate a reazioni allergiche o simil-allergiche)
•Riniti idiopatiche non allergiche (rinite vaso-motorie)
• Riniti infettive(virali batteriche)
•Altri tipi (iatrogene, ormonali, da cause meccaniche)
Tipi di riniti
RINITE SINONIMI TIPO CAUSE
RINITE ALLERGICA(associata a reazioni
allergiche)
RINITE ATOPICA
IPER REATTIVITA'NASALE ASPECIFICA
STAGIONALE
PERENNE
Allergia a Pollini
Allergia ad acari,polveri domestiche,
peli di animali
RINITE EOSINOFILA(associata a reazioni
simil-allergiche) RINITE PSEUDOALLERGICA aReazioni simil allergiche
(da cause ignote)
RINITE NON ALLERGICA
RINITE VASOMOTORIA
IPERERATTIVITA'NASALE ASPECIFICA
aAlterazioni aspecifiche della
vasomotilità nasale
RINITE INFETTIVA a
VIRALE
BATTERICA
Infezioni virali
Infezioni batteriche
ALTRI TIPI a
IATROGENE
ORMONALI
DA CAUSE MECCANICHE
Abuso di farmacinasali (vasocostrittori)
Gravidanza,Ipotiroidismo
Adenoidi.Deviazioni del setto
Rinite vasomotoria
•Affezione nota anche con il termine di “iperreattività nasale aspecifica”.
• ll paziente affetto da questa patologia reagisce in modo anomalo (iper-reattività) al
caldo e al freddo, alle variazioni di umidità, al fumo di sigaretta e a stimoli
emozionali.
•I sintomi sono prevalentemente rappresentati da congestione nasale (senso di naso
chiuso), ipoosmia (diminuita percezione degli odori) e scolo di muco in rinofaringe.
•La diagnosi si formula sulla anamnesi, sulla negatività dei test allergici e sulla
ricerca degli eosinofili nello striscio nasale (prelievo di secrezioni nasali).
granuli di polline
Rinite allergica stagionale o periodica (febbre da fieno)
•E’ scatenata da allergie ai pollini di alcuni alberi in primavera, delle graminacee
in estate, di diversi tipi di erbe in autunno.
• I sintomi più frequenti sono: prurito al naso, starnuti, idrorrea nasale (scolo di
siero dal naso), naso "tappato" e bruciori.
• La diagnosi viene formulata solo sulla storia riferita dai pazienti (anamnesi). I
test diagnostici (test cutanei e sierologici) confermano e dettagliano il tipo di
allergia.
Acaro
Rinite allergica perenne o aperiodica
•E’ sostenuta da allergie ad allergeni "domestici": acari, polveri, insetti e derivati
epidermici di animali (peli del cane e del gatto, piume).
•I sintomi sono simili a quelli delle forme stagionali ma durano per tutto l’anno.
Anche in questo caso la diagnosi si formula in base all’anamnesi ed ai test
allergologici
Rinite perenne non legata ad allergie documentabili (eosinofila)
•Questo tipo di rinite non è ben conosciuto. Sebbene non siano documentabili
allergie, è legata ad una reazione simil-allergica con incremento di eosinofili (un
tipo speciale di cellule del sangue associate alle allergie) nelle secrezioni nasali.
• I sintomi sono analoghi a quelli delle altre forme.
•La diagnosi si formula sulla negatività dei test allergici e sulla presenza degli
eosinofili in gran numero nelle secrezioni nasali.
•La patologia è frequentemente associata alla poliposi nasale
Riniti infettive
Rinite virale: è il raffreddore comune ed è causata da virus.
Rinite batterica: è causata da batteri e, nella maggior parte
dei casi, segue un raffreddore di cui costituisce una
complicazione
Riniti infettive
•I sintomi di quet’ultima forma possono perdurare fino a 6 settimane e la patologia
può evolvere in sinusite acuta o cronica.
•Il sintomo più comune della rinite infettiva è costituito dalla comparsa di uno
"scolo di muco giallo o giallo-verde" che si sovrappone agli usuali sintomi del
comune raffreddore.
•La diagnosi può essere formulata in base alla anamnesi, all’esame
otorinolaringoiatrico completato dalla videoendoscopia nasale e alla eventuale
esecuzione di esami colturali sul muco nasale atti a evidenziare il germe
responsabile e la sensibilità agli antibiotici (antibiogramma).
•La diagnosi delle forme sinusitiche si avvale anche degli accertamenti radiografici
del cranio (es.rad. standard e tomografia computerizzata).
Rinite da farmaci (rinopatia iatrogena)•
Questo tipo di rinite è secondario all’uso reiterato di spray o gocce nasali
decongestionanti (che contengono vasocostrittori).
•Il paziente che si abitua all’utilizzo di questi farmaci (che sono molto utili per brevi
periodi nel raffreddore) va incontro ad un fenomeno di tipo tossico, che si esplica a
livello della mucosa nasale cagionando un aumento di volume dei turbinati (ipertrofia).
•La vasocostrizione ,causata dal farmaco dura alcune ore ed è normalmente seguita
da un fenomeno di vasodilatazione ,per cui il paziente ritorna alla condizione di
partenza.
•Nell’utilizzo reiterato della medicina (più di 8-10 giorni) la vasodilatazione risulta
essere più intensa del normale e fa "gonfiare" la mucosa nasale (rebound effect).
•I sintomi più tipici sono rappresentati da: ostruzione respiratoria nasale (naso
tappato), scolo mucoso o sieroso dal naso (mucorrea), cefalea e ipoosmia
•La diagnosi si formula in base alla storia clinica, all’esame obbiettivo (visita ORL) e
ad esami endoscopici (endoscopia nasale) e funzionali (rinomanometria
computerizzata
Rinite da cause meccano-ostruttive
•Deviazione del setto nasale
•Il setto nasale deviato causa ristagno di secrezioni nella fossa nasale che risulta
stenotica . Le secrezioni favoriscono lo sviluppo di infezioni batteriche.
•Adenoidi ipertrofiche
•La tonsilla faringea (adenoide) situata nel rinofaringe, in seguito ad infezioni ripetute, si
ipertrofizza e blocca entrambe le fosse nasali creando grave ristagno di secrezioni.
Rinite Ormonale
•Gravidanza - In una elevata percentuale (60%) durante la gravidanza compare
una rinite persistente legata agli elevati livelli ormonali. La rinite scompare quasi
sempre dopo il parto, infatti solo nel 10 % dei casi sono necessarie ulteriori
terapie
•Ipotiroidismo - Una rinite cronica può comparire in stati non trattati di
ipotiroidismo (diminuzione della funzione della tiroide)
Complicazioni delle riniti acute e croniche
Fatta eccezione per risentimenti sinusali o sinusiti che si cronicizzano,
le complicanze delle riniti sono rare.
Alla rinite allergica , soprattutto nelle forme secondarie alla allergia agli
acari, si associano frequentemente reattività bronchiale e la poliposi
nasale.
Diagnosi
Nel formulare la diagnosi della rinite, lo specialista ORL si
avvale di strumenti molteplici e di vario tipo,specialmente per
evidenziarne caratteristiche,associazioni e complicanze:
•Anamnesi :si valutano la anamnesi famigliare (presenza di allergia nei
consanguinei); la anamnesi lavorativa (esposizioni professionale ad alcuni
inalanti); la anamnesi patologica remota (le malattie pregresse) e la anamnesi
patologica prossima (i sintomi recenti) .
•Esame obbiettivo otorinolaringoiatrico (visita orl).
•Esame colturale sul muco nasale con eventuale esecuzione di
antibiogramma.
•Esame microscopico dello striscio nasale per valutare il numero degli
eosinofili nelle secrezioni nasali.
Test allergologici:
•Priik test - Nella cute del braccio si iniettano per via intradermica sospensioni
acquose delle sostanze da testare (pollini, acari, derivati epidermici di animali). Si
valutano le reazioni della cute (rossore, gonfiore).
•Test di provocazione nasale specifica - Si fanno inalare al paziente per via
nasale sospensioni in polvere delle sostanze da testare (pollini, acari). Si valutano
le reazioni (comparsa di ostruzione nasale, di prurito, di starnuti e di secrezione).
•Test su siero - Si eseguono mediante un prelievo di sangue e si possono
valutare:
•PRIST (IgE totali): misura la quantità complessiva degli anticorpi dell’allergia
(IgE).
•RAST (IgE specifiche): misura la quantità degli anticorpi (IgE) per ogni singola
sostanza (inalanti e/o alimenti).
Endoscopia nasale
-esame che consente di visualizzare l’interno delle fosse nasali con strumenti
a fibre ottiche.
Rinomanometria computerizzata - Esame che consente di obiettivare uno
stato di insufficienza respiratoria nasale mediante uno strumento
(rinomanometro) connesso ad un computer con software dedicato. Il
parametro misurato è la resistenza delle fosse nasali al passaggio dell’aria.
Esami radiografici - Esame radiografico standard del cranio e tomografia
computerizzata (indispensabili nella valutazione delle complicanze sinusitiche).
ESAMI STRUMENTALI
ESAMI ENDOSCOPICI
Video endoscopia nasale
L'esame, indicato nella diagnosi delle malattie del naso, dei seni paranasali e
del rinofaringe, valuta l'interno delle fosse nasali e del rinofaringe mediante
l'utilizzo di strumenti a fibre ottiche (endoscopi rigidi o flessibili). Il test è
ambulatoriale ed è del tutto indolore.
Viene eseguito dopo aver introdotto nelle fosse nasali piccole falde di cotone
imbevute di soluzione di anestetici e vasocostrittori (decongestionanti), che
vengono lasciate "in situ" per circa dieci minuti. Rimossa la medicazione
anestetica si introduce l'endoscopio per eseguire l'esame.
La tecnica può essere eseguita a qualunque età: anche a tre-quattro anni per
valutare le adenoidi.
Agli strumenti ottici può essere connessa una telecamera, un sistema di
registrazione ed archiviazione delle immagini analogico o digitale ed un
monitor. In questo modo il medico ed il paziente possono vedere e
commentare l'esame durante la sua esecuzione ed il risultato può essere
conservato per altri controlli.
ALTRI ESAMI RINOLOGICI
•Rinomanometria
•Rinometria acustica
•Esame colturale sul muco nasale con antibiogramma
•Rinocitogramma
•Rast sulle secrezioni nasali
•Test del trasporto muco-ciliare
Rinomanometria
-L'esame, detto anche esame rinomanometrico, è indicato nella diagnosi delle
malattie del naso.
-Valuta la funzione respiratoria nasale mediante la registrazione del flusso
respiratorio con uno strumento (rinomanometro) connesso ad un computer
dotato di software dedicato.
-Il test è ambulatoriale, dura circa dieci minuti, ed è indolore.
Viene eseguito introducendo in una narice del paziente una piccola sonda ed
invitandolo a respirare con l'altra all'interno di una maschera morbida applicata
sul volto.
- La tecnica consente, con l'elaborazione operata dal computer, di esplorare la
funzione respiratoria nasale obiettivandone ogni alterazione
Rinometria Acustica• - L'esame, è indicato nella diagnosi delle malattie del naso, valuta la sede
delle patologie nasali ed è basato sul principio della riflessione sonora.
•L'apparecchio è costituito da una sonda connessa ad un computer dotato di
software dedicato.
•Il test è ambulatoriale, dura circa dieci minuti, ed è indolore.
•Viene eseguito introducendo in una narice del paziente una apposita sonda.
•L'elaborazione dei dati, operata dal computer, consente di misurare il volume
interno delle varie porzioni delle fosse nasali definendo le zone malate.
Esame colturale del muco
- E' analogo al più tampone faringeo".
Tramite un battufolo di cotone montato su di un piccolo strumento che viene
introdotto nelle fosse nasali, si preleva il muco che riveste le pareti delle fosse
nasali.
•Il materiale viene seminato in un terreno di coltura e, dopo un certo intervallo
di tempo, si valuta se si è verificato uno sviluppo di batteri o di funghi.
• Nel caso in cui si siano sviluppate delle colonie, esse vengono sottoposte
all'azione di alcuni antibiotici per valutarne l'attività (antibiogramma).
•Nel trattare il paziente verranno usati i farmaci che si sono rivelati più attivi
(antibiotico - terapia specifica).
Rinocitogramma
- Dopo aver prelevato il muco dalle fosse nasali con un procedimento analogo al
precedente, si visualizzano al microscopio le cellule contenute nel materiale
(striscio).
Si contano in particolare alcune cellule (granulociti eosinofili) che aumentano nelle
riniti allergiche e nelle riniti eosinofile
RAST sulle secrezioni nasali - Dopo aver prelevato il muco dalle fosse nasali con
un procedimento analogo al precedente, si separa la parte corpuscolata da quella
liquida (siero) e si procede alla titolazione di una particolare frazione di anticorpi (IgE)
che sono specifici per le varie sostanze che si possono inalare e verso le quali si
sospetta uno stato di allergia (allergeni)
Test del trasporto muco-ciliare - In una gran parte delle malattie croniche del naso
(riniti, sinusiti, rinopatie vasomotorie) scompare o si attenua sensibilmente il
movimento delle ciglia di cui sono dotate le cellule delle mucose di tipo respiratorio.
Questo fatto determina un ristagno cronico del muco all'interno del naso e dei seni
paranasali che favorisce l'insorgere di infezioni. il test misura l'efficenza di questo
meccanismo (trasporto muco ciliare). Si esegue depositando una minima quantità di
polvere di carbone vegetale nelle narici e valutando dopo quanto tempo il carbone
appare in faringe.
Test di provocazione nasale specifica ( T.P.N. ) - Nel test di provocazione nasale
specifica che è estremamente utile nella diagnosi delle rinosinusiti allergiche, si fanno
inalare al paziente per via nasale sospensioni in polvere delle sostanze verso le quali
si sospetta l'esistenza dello stato allergico (pollini, acari). Le reazioni (comparsa di
ostruzione nasale, di prurito, di starnuti e di secrezione) vengono valutate
dall'esaminatore direttamente e con l'aiuto della rinomanometria.
•TEST ALLERGOLOGICI
Si utilizzano nella diagnosi delle riniti e delle sinusiti quando si sospetta l'esistenza di uno
stato allergico o quando esiste una allergia famigliare sospetta o documentata.
Prick test - si iniettano per via intradermica, nella cute del braccio, sospensioni acquose
delle sostanze da testare (pollini, acari, derivati epidermici di animali ecc, ecc...). Si
valutano le reazioni cutanee (rossore, gonfiore) che compaiono dopo l'iniezione.
Test su siero
- Si eseguono mediante un prelievo di sangue e si possono valutare:
IgE totali (PRIST): misura la quantità complessiva degli anticorpi dell'allergia (IgE).
IgE specifiche (RAST) - misura la quantità degli anticorpi (IgE) per ogni singola sostanza
(inalanti e/o alimenti).
Terapia Medica
I farmaci più usati nella terapia delle riniti sono:
•Anti-istaminici - molto utili nel ridurre il prurito nasale, le crisi di starnuti e la
idrorrea. effetti collaterali fastidiosi (sonnolenza, secchezza della bocca,
ritenzione urinaria). Negli antistaminici più recenti tali effetti sono stati
minimizzati .
•Decongestionanti - come spray o gocce nasali. Riducono sensibilmente tutti
i sintomi, ma non devono essere utilizzati per più di 7-8 giorni per i ben noti
effetti tossici sulla mucosa nasale (vedi: rinite iatrogena).
•Corticosteroidi ad uso topico (endonasale) - come spray nasali sono forse
il rimedio più efficace poiché agiscono bene su tutti i sintomi. Gli effetti
collaterali di tipo generale sono molto rari essendo scarsamente assorbiti. Più
frequenti risultano gli effetti indesiderati locali endonasali (prurito e bruciore).
•Cromoni - Si somministrano come spray nasali ed agiscono in via preventiva
bloccando la reazione di contatto allergene/reagina (anticorpo delle reazioni
allergiche). Vanno pertanto utilizzati prima della inalazione delle sostanze
allergizzanti. Effetti collaterali: bruciore e irritazione.
•Anticolinergici - come spray nasali agiscono quasi esclusivamente sulla
secrezione nasale. Sono privi di effetti collaterali.
•Lavaggi nasali - Si eseguono con prodotti (spray nasali) a base di acqua marina
distillata e sterilizzata. Agiscono asportando le particelle che sono state inalate
(polveri e pollini) ed asportando le secrezioni nasali. Coadiuvano l’attività di altri
farmaci. Non hanno effetti collaterali.
•Corticosteroidi sistemici - Agiscono in modo estremamente efficace e
completo su ogni sintomo, ma presentano, come è ben noto, molti effetti
collaterali e controindicazioni. Si possono pertanto utilizzare solo per brevi periodi.
effetti collaterali più importanti sono: ipertensione, bruciori e dolori alla stomaco
(pirosi, gastralgie), stato di agitazione, disturbi psicotici (stato ansioso, fobie),
aumento della glicemia, riduzione delle difese immunitarie, demineralizzazione
ossea (osteoporosi). Le controindicazioni più importanti sono: la gastrite, l’ulcera,
il diabete, l’ipertensione, il glaucoma, l’osteoporosi, il prostatismo (malattie della
prostata).
L’immunoterapia :
è l’unica terapia causale della rinite allergica: l’unica quindi in grado di curare la
vera causa della patologia e cioè la avvenuta sensibilizzazione allergica del nostro
organismo nei confronti di alcune sostanze.
Il principio della terapia è di somministrare al paziente dosi progressivamente
maggiori delle sostanze a cui è sensibilizzato per ottenere una diminuzione degli
effetti patologici della allergia (desensibilizzazione specifica).
VACCINI ANTIALLERGICI
Gli allergeni possono essere somministrati in soluzione acquosa per via
intradermica mediante iniezioni da eseguirsi 1-2 volte alla settimana, oppure
sotto forma di polveri da inalare con il naso a giorni alterni o, in alternativa sotto
forma di gocce da somministrare per bocca. La terapia va continuata per due o
tre anni.
L’immunoterapia viene oggi eseguita in casi medio-gravi dove le altre terapie
non hanno dimostrato effetti favorevoli o quando è presente anche asma
bronchiale.
I risultati più favorevoli si ottengono quando il paziente risulta fortemente
allergico a poche sostanze. Meno validi risultano gli effetti della terapia quando il
paziente è sensibile a molti allergeni (poliallergie).
L’immunoterapia condotta secondo i canoni adeguati è quasi priva di rischi, ma
non riesce quasi mai a risolvere i sintomi di ostruzione respiratoria nasale che
sono legati all’aumento dimensionale dei turbinati, fenomeno, quest’ultimo, quasi
mai reversibile. Per questi sintomi l’unica terapia veramente risolutiva è quella
chirurgica.
L’IPERTROFIA DEI TURBINATI
Le lesioni più importanti riscontrate nelle riniti colpiscono i turbinati
I turbinati sono tre "sporgenze ossee" situate in ogni fossa nasale e sono formati
da una piccola "lamina" di osso ricoperta da mucosa.
Le allergie nasali, le infezioni ripetute, l’inalazione abituale di alcune sostanze
negli ambienti di lavoro, il fumo e l’utilizzo reiterato di alcune gocce e spray nasali
(vasocostrittori) determinano uno stato infiammatorio cronico che causa un
notevole aumento di volume dei turbinati.
La mucosa che li riveste si ipertrofizza: “si gonfia”.
Il paziente accusa una serie di sintomi fastidiosi tra cui:
•ostruzione respiratoria nasale ("naso chiuso"), mucorrea ("scolo di muco"),
ipoosmia (diminuita percezione degli odori), rinolalia chiusa (voce nasale),
starnuti, prurito, dolori e faringiti recidivanti.
•I sintomi ostruttivi sono dovuti all’aumento dimensionale dei turbinati
(ipertrofia), l’aumentata produzione di muco nasale è dovuta all’aumento
numerico delle ghiandole che lo producono.
•Gli interventi chirurgici hanno come finalità la riduzione di volume dei turbinati,
che vengono, in tal modo, ricondotti alla forma normale precedente ai danni
prodotti dalle patologie.
interventi chirurgici per la terapia dei turbinati
:
Turbinectomia parziale: si esegue generalmente in anestesia generale per cui è
necessario un breve ricovero ospedaliero (due-tre giorni). Nell’intervento si asporta
una parte dei turbinati inferiori e si esegue un tamponamento nasale (introduzione
nel naso di tamponcini di spugna per evitare emorragie). Il tamponamento viene
rimosso dopo 48 ore-72 ore.
Decongestione sottomucosa: tecnica più conservativa (meno dannosa) che
consiste nello "svuotamento" dei turbinati. Si introduce un’apposito strumento al di
sotto della mucosa del turbinato e si toglie parte del tessuto dell'organo. Anche per
questo intervento è generalmente indicata l’anestesia generale, il ricovero
ospedaliero e il tamponamento nasale.
L’ipertrofia dei turbinati può essere agevolmente risolta con un intervento
ambulatoriale praticato con il Laser ( Laser a Nd-YAG o con il Laser a diodi). Il raggio
laser "vaporizza" lo spessore dei turbinati ipertrofici lasciando integra la superficie
della mucosa.
L’intervento si esegue ambulatoriamente in anestesia locale con la semplice
applicazione di cotone imbevuto di anestetico, non è necessario alcun
tamponamento nasale poiché non si verificano emorragie, che sono invece possibili
nella chirurgia tradizionale dei turbinati.
Il paziente può riprendere immediatamente la propria occupazione.
La durata dell’intervento è di pochi minuti: si esegue in una sola seduta seguita da 2-
3 medicazioni.
Anatomia
Fisiologia
ChirurgiaDEVIAZIONI DEL SETTO NASALE
La piramide nasale è costituita da 3 parti:
1-Struttura di sostegno
2-Struttura di supporto
3-“Copertura esterna”
La struttura di sostegno (scheletro) è formato da componenti ossei e
cartilaginei
•
Ossa nasali proprie, pari e simmetriche, che costituiscono lo scheletro
del terzo superiore della piramide nasale;
•Cartilagini triangolari pari e simmetriche, che costituiscono lo
scheletro del terzo medio del naso;
•Cartilagini alari pari e simmetriche, che costituiscono lo scheletro del
terzo inferiore del naso e del lobulo (punta);
IL SETTO NASALE
Il setto nasale, disposto verticalmente sulla linea mediana, divide l’interno del naso in due cavità, dette fosse nasali, che comunicano posteriormente con il rinofaringe.E’ formato da strutture osteo-cartilaginee:
Cartilagine quadrangolare del setto
Lamina perpendicolare dell’etmoide
Vomere
Osso palatino
Fosse nasali
Il setto nasale divide l'interno del naso in due "cavità" dette fosse nasali.Esse comunicano con l'esterno attraverso le
narici e con il rinofaringe attraverso le coane.Nelle fosse nasali esistono tre "sporgenze" per ogni lato dette turbinati; sono formati da una piccola lamina di osso ricoperta da mucosa
Seni paranasaliLe fosse nasali sono in comunicazione, mediante piccoli canalicoli, con un
complesso sistema di cavità scavate all'interno dello scheletro del cranio
dette: seni paranasali.
Seni paranasali:
1- seni mascellari
2- seni frontali
3- seni etmoidali
4- orbite
L'interno del naso e dei seni paranasali è rivestito da una tonaca
mucosa il cui epitelio è di tipo cilindrico vibratile (epitelio respiratorio) del tutto
analogo a quello della trachea e dei bronchi.
Le cellule sono dotate di ciglia che, con il loro movimento ondulatorio,
trasportano le secrezioni nasali dall'esterno verso l'interno.
Nella volta delle fosse nasali e sulla parte più alta del setto nasale esiste un
altro tipo di epitelio ricco di cellule neurosensoriali deputate alla funzione
olfattiva (area olfattoria).
Nel contesto della tonaca mucosa si trovano numerose ghiandole di tipo siero-
mucoso che producono il muco nasale
Le funzioni del naso sono:
Funzione respiratoria
Funzione olfattoria
Funzione fonatoria
Funzione reflessogena
FISIOLOGIA DEI SENI PARANASALI
1- Fungono da cavità di risonanza per la
voce
2 - Alleggeriscono il peso del cranio
3 - Esplicano una sorta di “isolamento
termico" dell'encefalo
Il setto nasale può essere deviato
o per cause traumatiche (associandosi talvolta ad una difformità del naso
esterno)
o per cause congenite (presenti dalla nascita).
La deviazione settale comporta una grave anomalia della dinamica respiratoria
che si manifesta con una difficoltà bilterale di passaggio dell’aria.
Il flusso aereo è ridotto sia dal lato della deviazione perchè la fossa nasale è
più stretta (stenotica), sia dall’altro lato perché si generano dei vortici a causa
delle aumentate dimensioni dello spazio respiratorio.
Sintomi
Lealterazioni della funzione nasale possono portare a:
-Ostruzione respiratoria
- Riniti recidivanti
-Ipertrofia dei turbinati
-Polipi nasali
-Sinusiti croniche
-Ipoosmia (diminuita percezione degli odori)
- Roncopatia (russamento abituale e Sleep Apnea Syndrome).
Il problema deve essere pertanto risolto in tempi brevi, prima che
possano instaurarsi delle complicazioni.
Chirurgia
L’intervento da eseguire è la resezione sottopericondrale del setto nasale
abbinata, se il caso lo richiede, alla correzione di tutta la piramide nasale
(correzione funzionale della piramide nasale; settorinoplastica).
L’operazione consiste nell’asportare la parte di setto deviata e riposizionare la
struttura sulla linea mediana in modo da ricreare due fosse nasali il più possibile
simmetriche
Gli interventi si eseguono sia in anestesia locale che generale.
Poliposi nasale
•Malattia cronica della mucosa nasale di cui si ignorano ancora le cause,
frequentemente associata a malattie allergiche o ad intolleranza ad alcuni
farmaci (acido acetilsalicilico, penicillina e derivati).
• La mucosa infiammata si trasforma in tessuto in eccesso, pallido, di aspetto
gelatinoso, traslucido (polipo)
•Il polipo nasale, quindi, non rappresenta la malattia ma, il "sintomo" più
evidente di essa.
•L'eziologia è del tutto ignota. Secondo le ultime acquisizioni nella
patogenesi della poliposi nasale giocherebbe un ruolo importante una
anomalia del metabolismo dell'acido arachidonico (contenuto in molti
alimenti), per cui i pazienti affetti dalla malattia devono evitare l'assunzione di
frutta secca, salmone, ostriche, caviale e di tutti gli oli di semi. l'unico olio
consentito è l'olio di oliva (anche nel cucinare i cibi).
Nella terapia della poliposi nasale:
il Laser si pone come valida alternativa alle tecniche chirurgiche tradizionali che
consistono nella asportazione delle masse polipoidi in anestesia generale.
Per l'intervento si utilizza il Laser a diodi o il Laser Nd-Yag abbinato ad uno
strumento a fibre ottiche (endoscopio) che consente di vedere la superficie da
operare.
I polipi vengono "vaporizzati" dal raggio.
La poliposi, tuttavia, non è una malattia dal comportamento unico e non si può,
quindi, pensare ad un univoco e stereotipato protocollo di trattamento. Solo
l'associazione contemporanea o successiva di più tecniche consente un buon
controllo di questa patologia facile alle recidive e talvolta del tutto imprevedibile
Anatomia e fisiologia delle Anatomia e fisiologia delle vievie
olfattiveolfattive
La mucosa olfattiva riveste le fosse nasali e La mucosa olfattiva riveste le fosse nasali e
si compone fisiologicamente di una sottile si compone fisiologicamente di una sottile
lamina propria e di un epitelio lamina propria e di un epitelio
pseudostratificatopseudostratificato cilindricocilindrico ciliatociliato, nel , nel
quale si riconoscono 4 tipi di cellule:quale si riconoscono 4 tipi di cellule:
1)1)cellule olfattivecellule olfattive; 2); 2)cellule di sostegnocellule di sostegno;;
3)3)cellule basalicellule basali; 4); 4)cellulecellule microvillarimicrovillari..
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
LeLe cellule olfattivecellule olfattive, in numero di 20, in numero di 20--3030
milioni nellmilioni nell’’uomo, sono elementi fusiformi il uomo, sono elementi fusiformi il
cui corpo cellulare dcui corpo cellulare dàà origine ad un breve origine ad un breve
prolungamento periferico a significato prolungamento periferico a significato
dendriticodendritico e ad un lungo prolungamento e ad un lungo prolungamento
centrale a significato centrale a significato assonicoassonico..
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
Il prolungamento Il prolungamento dendriticodendritico termina con termina con
unun’’estremitestremitàà globosaglobosa, la vescicola olfattiva, , la vescicola olfattiva,
che affiora alla superficie dellche affiora alla superficie dell’’epitelio e si epitelio e si
ramifica in 20ramifica in 20--30 ciglia olfattive, immerse 30 ciglia olfattive, immerse
nel muco, e numerosi nel muco, e numerosi microvillimicrovilli. Il . Il
complesso cigliacomplesso ciglia--vescicola olfattiva vescicola olfattiva
costituisce il sito costituisce il sito recettorialerecettoriale per le per le
molecole odorose.molecole odorose.
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
Il prolungamento centrale termina con un Il prolungamento centrale termina con un
assoneassone amielinicoamielinico; pi; piùù assoniassoni si riuniscono si riuniscono
a formare fasci di fibre ciascuno dei quali, a formare fasci di fibre ciascuno dei quali,
superata la membrana basale, viene superata la membrana basale, viene
avvolto da una guaina avvolto da una guaina tubularetubulare di cellule di di cellule di
SchwannSchwann. I . I fascettifascetti nervosi penetrano nei nervosi penetrano nei
forami della lamina cribrosa dellforami della lamina cribrosa dell’’etmoide e etmoide e
costituiscono il nervo olfattivo.costituiscono il nervo olfattivo.
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
LeLe cellule di sostegnocellule di sostegno circondano i circondano i
neurocettorineurocettori isolandoli lisolandoli l’’uno dalluno dall’’altro,altro,
tuttavia consentendo ltuttavia consentendo l’’adesione e gli adesione e gli
scambi intercellulari, grazie a specifici scambi intercellulari, grazie a specifici
complessicomplessi giunzionaligiunzionali. Si ipotizza che le . Si ipotizza che le
cellule di sostegno siano dotate di funzioni cellule di sostegno siano dotate di funzioni
secretivesecretive ee pinocitosichepinocitosiche..
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
LeLe cellule basalicellule basali, situate nello strato , situate nello strato
profondo dellprofondo dell’’epitelio, sono deputate alla epitelio, sono deputate alla
rigenerazione delle cellule di sostegno e rigenerazione delle cellule di sostegno e
deidei neurorecettorineurorecettori..
LeLe cellulecellule microvillarimicrovillari, situate nello strato , situate nello strato
superficiale dellsuperficiale dell’’epitelio, si possono epitelio, si possono
definire come un secondo tipo di definire come un secondo tipo di
neurorecettoreneurorecettore olfattivo.olfattivo.
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
GliGli assoniassoni dei neuroni, dopo aver dei neuroni, dopo aver
attraversato la lamina cribrosa attraversato la lamina cribrosa
delldell’’etmoide, penetrano nella parte etmoide, penetrano nella parte
anteriore del bulbo olfattivo, che anteriore del bulbo olfattivo, che
strutturalmente comprende 6 strati: strutturalmente comprende 6 strati: stratostrato
del nervo olfattivo del nervo olfattivo -- stratostrato glomerulareglomerulare --
stratostrato plessiformeplessiforme esternoesterno -- strato delle strato delle
cellule mitrali cellule mitrali -- stratostrato plessiformeplessiforme
internointerno --strato delle cellule granularistrato delle cellule granulari..
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
Nei 6 strati concentrici si riconoscono diversi Nei 6 strati concentrici si riconoscono diversi
tipi di cellule: cellule mitrali e cellule a tipi di cellule: cellule mitrali e cellule a
fiocco, che costituiscono i fiocco, che costituiscono i deutoneuronideutoneuroni;;
cellulecellule periglomerulariperiglomerulari, cellule granulari e , cellule granulari e
cellule ad cellule ad assoneassone corto, che costituisconocorto, che costituiscono
i neuroni associativi. i neuroni associativi.
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattive
Dal bulbo olfattivo si origina il tratto olfattivo; Dal bulbo olfattivo si origina il tratto olfattivo;
questo, giunto a livello della sostanza questo, giunto a livello della sostanza
perforata anteriore forma il perforata anteriore forma il trigonotrigono olfattivoolfattivo
dal quale si dipartono le strie olfattive che dal quale si dipartono le strie olfattive che
entrano in contatto con le entrano in contatto con le aree olfattive aree olfattive
primarieprimarie e con le e con le aree olfattive aree olfattive
secondariesecondarie..
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattiveDalla corteccia olfattiva primaria si dipartono Dalla corteccia olfattiva primaria si dipartono
2 ordini di proiezioni:2 ordini di proiezioni:
1)Proiezioni al sistema 1)Proiezioni al sistema limbicolimbico;;
2)Proiezioni alla corteccia orbito2)Proiezioni alla corteccia orbito--frontale e frontale e alla corteccia alla corteccia somatosomato--gustativagustativa..
Diversi centri delle vie olfattive inviano Diversi centri delle vie olfattive inviano impulsi centrifughi al bulbo olfattivo, con impulsi centrifughi al bulbo olfattivo, con azione inibitoria di controllo sulle azione inibitoria di controllo sulle afferenzeafferenze..
Anatomia e fisiologia delle vie Anatomia e fisiologia delle vie
olfattiveolfattiveLa sensazione olfattiva può essere La sensazione olfattiva può essere
sintetizzata da tre funzioni:sintetizzata da tre funzioni:
1)1)EdonisticaEdonistica: che permette di classificare : che permette di classificare ll’’odore in gradevole e sgradevole;odore in gradevole e sgradevole;
2)2)QualitativaQualitativa: che permette il : che permette il riconoscimento dellriconoscimento dell’’odore;odore;
3)3)AmplificatriceAmplificatrice: che completa quella : che completa quella qualitativa dandole un valore quantitativo.qualitativa dandole un valore quantitativo.
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
I disturbi dellI disturbi dell’’olfatto si possono suddividere olfatto si possono suddividere in due categorie:in due categorie:
1)1)SintomaticaSintomatica: nella quale sono raccolte : nella quale sono raccolte tutte le alterazioni qualitutte le alterazioni quali--quantitative della quantitative della funzione sensoriale;funzione sensoriale;
2)2)EziopatogeneticaEziopatogenetica: nella quale vengono : nella quale vengono riassunte le eterogenee patologie in grado riassunte le eterogenee patologie in grado di provocare un danno olfattivo.di provocare un danno olfattivo.
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
1)1)Classificazione sintomaticaClassificazione sintomatica::
--ANOSMIAANOSMIA
--IPOSMIAIPOSMIA
--IPEROSMIAIPEROSMIA
--DISOSMIADISOSMIA
--PAROSMIAPAROSMIA
--CACOSMIACACOSMIA
--AGNOSMIAAGNOSMIA
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
ANOSMIA:ANOSMIA: èè ll’’abolizione totale della abolizione totale della
sensazione olfattiva, può essere totale se sensazione olfattiva, può essere totale se
interessa tutte le sostanze odorose oppure interessa tutte le sostanze odorose oppure
parziale o specifica per alcuni odori.parziale o specifica per alcuni odori.
IPOSMIA:IPOSMIA: èè unauna diminuizionediminuizione delle capacitdelle capacitàà
olfattoria, transitoria o permanente, olfattoria, transitoria o permanente,
unilaterale o bilaterale, congenita o unilaterale o bilaterale, congenita o
acquisita.acquisita.
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
IPEROSMIA:IPEROSMIA: èè una esagerazione della una esagerazione della
sensibilitsensibilitàà specifica olfattiva; tutti gli odori specifica olfattiva; tutti gli odori
sono percepiti, ma con unsono percepiti, ma con un’’intensitintensitàà tale da tale da
determinare una sensazione sgradevole; determinare una sensazione sgradevole; èè
spesso presente per una sola o poche spesso presente per una sola o poche
sostanze.sostanze.
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
DISOSMIA: termine che significa generica DISOSMIA: termine che significa generica
alterazione del senso olfattivo. alterazione del senso olfattivo.
PAROSMIA:PAROSMIA: èè una distorsione qualitativa una distorsione qualitativa
della funzione olfattoria consistente nella della funzione olfattoria consistente nella
percezione di un odore diverso da quello percezione di un odore diverso da quello
somministrato e sarebbe determinata da somministrato e sarebbe determinata da
una disfunzione una disfunzione trigeminaletrigeminale..
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
CACOSMIA:CACOSMIA: èè una sensazione di odore una sensazione di odore
sgradevole distinguibile in soggettiva e sgradevole distinguibile in soggettiva e
oggettiva.oggettiva.
AGNOSMIA: mancato riconoscimento o AGNOSMIA: mancato riconoscimento o
identificazione di un odore che viene identificazione di un odore che viene
percepito in maniera percepito in maniera pressochpressochèè normale.normale.
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
2)2)ClassificazioneClassificazione eziopatogeneticaeziopatogenetica::
--MALATTIE LOCALI NASALI (ostruzioni MALATTIE LOCALI NASALI (ostruzioni nasali severe, sinusiti croniche, riniti nasali severe, sinusiti croniche, riniti ipertrofiche, neoformazioni nasali)ipertrofiche, neoformazioni nasali)
--DA ABOLIZIONE DEL FLUSSO AEREO DA ABOLIZIONE DEL FLUSSO AEREO NASALE (NASALE (laringectomizzatilaringectomizzati))
--INFEZIONI NASALI (influenza, epatite INFEZIONI NASALI (influenza, epatite virale, herpes)virale, herpes)
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
--TRAUMATISMI (traumi cranici)TRAUMATISMI (traumi cranici)
--DISOSMIE CONGENITE (ipogonadismo DISOSMIE CONGENITE (ipogonadismo
ipogonadotropoipogonadotropo, malattie , malattie ipotalamicheipotalamiche,,
ipogonadismoipogonadismo ipergonadotropoipergonadotropo,,
s.Turners.Turner))
--DISOSMIE DA FARMACI (cocaina, DISOSMIE DA FARMACI (cocaina,
tirotricinatirotricina, vasocostrittori), vasocostrittori)
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
--DISORDINI PSICHIATRICI (stati DISORDINI PSICHIATRICI (stati
confusionali, psicosi allucinatorie)confusionali, psicosi allucinatorie)
--DISOSMIE DA CAUSE PROFESSIONALI DISOSMIE DA CAUSE PROFESSIONALI
(benzene, cemento)(benzene, cemento)
--DISORDINI ENDOCRINI (DISORDINI ENDOCRINI (m.Addisonm.Addison,,
ipotiroidismi,ipotiroidismi, pseudoipoparatiroidismopseudoipoparatiroidismo,,
iperplasia congenita iperplasia congenita corticocortico surrenalicasurrenalica))
La clinica delle La clinica delle disosmiedisosmie
--PRESBIOSMIA (involuzione senile)PRESBIOSMIA (involuzione senile)
--DISOSMIE DA ALTERAZIONI DISOSMIE DA ALTERAZIONI
METABOLICHE (diabete, METABOLICHE (diabete, epatopatieepatopatie))
DIAGNOSTICADIAGNOSTICA
LL’’olfattometriaolfattometria e le l’’olfattometriaolfattometria aa
risposte evocaterisposte evocateLe tecniche Le tecniche olfattometricheolfattometriche si avvalgono di si avvalgono di
dispositivi in grado di erogare sostanze dispositivi in grado di erogare sostanze
olfattive capaci di stimolare le terminazioni olfattive capaci di stimolare le terminazioni
nervose. Le sostanze olfattive si dividono nervose. Le sostanze olfattive si dividono
in 4 gruppi in relazione al tipo di in 4 gruppi in relazione al tipo di
terminazione nervosa eccitata. Le terminazione nervosa eccitata. Le
metodichemetodiche olfattometricheolfattometriche si dividono in si dividono in
soggettivesoggettive eded oggettiveoggettive..
DIAGNOSTICADIAGNOSTICA
LL’’olfattometriaolfattometria e le l’’olfattometriaolfattometria aa
risposte evocaterisposte evocateLeLe metodiche soggettivemetodiche soggettive richiedono la richiedono la
piena collaborazione del paziente piena collaborazione del paziente
esaminato in tutte le fasi del test, esaminato in tutte le fasi del test,
compresa quella della raccolta dei risultati. compresa quella della raccolta dei risultati.
DIAGNOSTICADIAGNOSTICA
LeLe metodiche oggettivemetodiche oggettive si servono di si servono di
speciali apparecchiature e sono speciali apparecchiature e sono
rappresentate da reazioni rappresentate da reazioni elettrocutaneeelettrocutanee,,
da riflessi pupillari, cardiocircolatori e da riflessi pupillari, cardiocircolatori e
respiratori, da modificazioni dellrespiratori, da modificazioni dell’’attivitattivitàà
cerebrale o da risposte evocate che cerebrale o da risposte evocate che
emergono in virtemergono in virtùù di particolari di particolari
accorgimenti tecnici dal rumore accorgimenti tecnici dal rumore
elettroencefalograficoelettroencefalografico di fondo.di fondo.
DIAGNOSICADIAGNOSICA
LL’’olfattometriaolfattometria e le l’’olfattometriaolfattometria aa
risposte evocaterisposte evocateLeLe metodiche soggettivemetodiche soggettive comprendono:comprendono:
--OlfattometriaOlfattometria soggettivasoggettiva
--Metodiche di screening Metodiche di screening olfattometricoolfattometrico
LeLe metodiche oggettivemetodiche oggettive comprendono:comprendono:
--OlfattometriaOlfattometria semisemi--obiettivaobiettiva
--OlfattometriaOlfattometria obiettivaobiettiva
--OlfattometriaOlfattometria a risposte evocatea risposte evocate