Ringhiere su tetti piani - suissetec.ch · • Norma SIA 358, «Parapetti» • Norma SIA 118 /...
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Schweizerisch-Liechtensteinischer GebäudetechnikverbandAssociation suisse et liechtensteinoise de la technique du bâtimentAssociazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzioneAssociaziun svizra e liechtensteinaisa da la tecnica da construcziun
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Ringhiere su tetti piani
Nel settore residenziale, i tetti piani sono da sempre utilizzati quale superficie abitabile supplementare. Affinché questo spazio abitabile possa essere usato senza pericolo, è necessario un dispositivo anticaduta adeguato.Poiché l’offerta è molto vasta, conviene adattare i materiali e le differenti possibilità d’esecuzione alle condizioni specifiche della costruzione.
Questo promemoria è inteso quale supporto a progettisti, architetti e imprese esecutrici per la pianificazione e realizzazione di ringhiere su tetti piani, terrazze e balconi.
PromemoriaSettore tecnico Opere da lattoniere | Involucro della costruzione
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1 IntroduzioneL’impiego sempre più frequente di ringhiere su tetti piani ha
portato a una crescente offerta di nuovi sistemi sul mercato.
L’estetica e il corretto montaggio, in tale ambito, giocano un
ruolo sempre più importante. Questo promemoria serve da
aiuto per la progettazione e l’esecuzione dei seguenti tipi di
ringhiere:
• Ringhiere con penetrazione dell’impermeabilizzazione
• Ringhiere senza penetrazione dell’impermeabilizzazione
• Ringhiere interamente di vetro
Le seguenti esecuzioni dei tipi di ringhiere si applicano alle
costruzioni in situazione di rischio 1 (GF 1). Per la progettazione
va tenuto conto delle prescrizioni delle commissioni edilizie
locali, a dipendenza del Comune e Cantone. Tutte le esecuzioni
descritte in questo promemoria si basano su un comportamento
d’utilizzo normale.
2 Definizioni
Altezza di cadutaOgni superficie accessibile alle
persone e che ha un’altezza di
caduta di almeno 100 cm deve
essere provvista di elementi di
protezione.
Altezza dell’elemento di protezioneL’altezza degli elementi di pro
tezione deve essere misurata a
partire dalla superficie pratica
bile che si trova nel punto più
alto. Vedi criteri «Praticabile».
PraticabileSono considerate praticabili le superfici su
cui è possibile sostare con relativa facilità,
senza particolari sforzi o acrobazie e senza
tenersi con le mani. Esse raggiungono una
profondità superiore ai 12 cm e si trovano
a meno di 65 cm sopra la superficie pratica
bile determinante.
ScalabileBasamenti stretti o zoccoli in muratura, sui
quali è possibile salire, ma dove occorre
tenersi all’elemento di protezione per rima
nere in piedi. Raggiungono una profondità
inferiore ai 12 cm e si trovano a meno di
65 cm sopra la superficie praticabile deter
minante.
ArrampicabileIl termine si riferisce alla forma geometrica
dell’elemento di protezione. L’arrampicabilità
di un elemento di sicurezza è rilevante solo in
presenza di una situazione di rischio 1 (GF 1).
Situazione di rischioA dipendenza del comportamento scorretto del gruppo di
per sone, le situazioni di rischio 1 a 3 (secondo la norma SIA 358,
cifra 1.3.3) sono adattate di conseguenza.
GF 1: Comportamento scorretto di bambini non sorvegliati.
Determinante per edifici abitativi, scuole dell’infanzia ed
elementari così come parti di altri edifici che possono essere
utilizzati senza sorveglianza da bambini in età prescolare.
GF 2: Comportamento scorretto di persone disabili o invalidi.
Determinante per edifici amministrativi e di servizio, case di
cura, ospedali, luoghi di culto e costruzioni per la cultura.
GF 3: Folla e panico. Determinante per luoghi con grande afflu
enza di persone e per le vie di fuga.
Questo promemoria tratta unicamente il livello GF 1.
3 Norme in vigore / Promemoria / Raccomandazioni
• Norma SIA 271, «Impermeabilizzazione di edifici»
• Norma SIA 118 / 271, «Condizioni generali»
• Norma SIA 358, «Parapetti»
• Norma SIA 118 / 358, «Condizioni generali»
• Opuscolo tecnico upi, «Ringhiere e parapetti»
4 Situazione giuridica
Responsabilità del proprietario dell’opera e dell’imprenditoreIl proprietario di un’opera è tenuto a risarcire i danni cagionati
da vizio di costruzione o da difetto di manutenzione dell’opera
(art. 58 CO). Un difetto dell’opera sussiste se l’opera non offre
una sicurezza sufficiente per l’uso conforme alla sua destinazione.
La responsabilità del proprietario dell’opera costituisce una
cosiddetta responsabilità causale, ossia non presuppone alcuna
colpa. Se il difetto è stato causato ad esempio dal costruttore di
ringhiere, il proprietario dell’opera può far valere il regresso
contro quest’ultimo (art. 58 cpv. 2 CO). In generale vale poi la
cosiddetta regola del rischio: chi crea una situazione pericolosa
(anche se legalmente, ad esempio chi deve prevedere un’apertura
in una soletta appena gettata) ha l’obbligo di prendere tutte
le misure necessarie per evitare un danno a terzi, rispettivamente
deve intraprendere tutto per prevenire un danno. Chi viola
quest’obbligo di diligenza deve rispondere del danno così causa
to. Nella pratica, la definizione di un difetto dipende innanzitutto
dal contenuto concreto del contratto. Se non vi è contratto o se il
difetto non può essere constatato, ci si baserà sulle «Regole rico
Superficie praticabile
Alt
ezza
di
cadu
ta
Fig. 1: Altezza di caduta
Fig. 2: Altezza dell’elemento di protezione
< 6
5
Superficie praticabile
Alt
ezza A
ltez
za
> 12
Fig. 3: Praticabile (Immagine: upi)
Fig. 4: Scalabile (Immagine: upi)
< 12
< 6
5
Fig. 5: Arrampicabile (Immagine: upi)
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nosciute della tecnica della costruzione». Determinanti per
queste regole sono le norme SIA, in partico lare la norma SIA 358
per quanto concerne la sicurezza contro le cadute dall’alto.
Diffida ad adempiereSe un ordinante (committente) esige dell’imprenditore la realizza
zione di un’opera che non corrisponde alle regole riconosciute
della tecnica della costruzione, l’imprenditore può liberarsi dalla
sua responsabilità se informa l’ordinante in modo corrispon dente
sui rischi e pericoli cui questi va incontro e se quest’ultimo, ben
ché così reso attento sugli stessi, persiste nell’esigere l’esecuzione
richiesta. Una simile diffida ad adempiere ha tuttavia dei limiti:
non appena si tratta di prescrizioni di sicurezza, e quindi di pro
teggere l’integrità fisica e la vita di persone, una diffida ad adem
piere non offre alcuna protezione garantita per ovviare alla re
sponsabilità. In particolare, una diffida ad adempiere notificata al
committente non offre alcuna protezione da eventuali conse
guenze di responsabilità civile e/o di diritto penale fatte valere da
terzi danneggiati. Si consiglia pertanto di evitare categoricamente
qualsiasi compromesso in materia di sicurezza della costruzione.
Protezione dei diritti acquisiti e obbligo di potenziamentoDi regola, le costruzioni esistenti godono di una protezione dei
diritti acquisiti, nel senso che non devono, in linea di principio, es
sere costantemente adeguate alle più recenti disposizioni di sicu
rezza, a condizione che al momento della costruzione, esse corri
spondevano alle prescrizioni allora vigenti. Può tuttavia darsi che
la normale manutenzione di un’opera richieda l’adatta mento della
stessa alle nuove prescrizioni entrate in vigore. Ciò è ad esempio il
caso quando il potenziamento è tecnicamente possibile e i relativi
costi sono ragionevolmente proporzionati all’interesse di protezio
ne degli utenti e allo scopo dell’opera. Se un simile potenziamen
to fattibile e ragionevolmente esigibile è omesso, il proprietario
dell’opera può essere ritenuto responsabile per una manutenzio
ne difettosa. Un controllo dell’ele mento di protezione esistente è
quindi raccomandato se si sospetta che vi sia un potenziale peri
colo o se è previsto un cam bia mento della destinazione. Lavori di
risanamento molto estesi che richiedono un permesso di costru
zione, solitamente sottostanno a un obbligo di potenziamento.
L’obbligo di potenziamento può derivare poi anche da corrispon
denti prescrizioni cantonali o comunali. La protezione dei diritti
acquisiti non ha pertanto un valore assoluto.
5 Lista di controllo per la scelta del tipo di ringhiera
Questi criteri vanno osservati già nella fase della progettazione.
Ringhiere con penetrazione dell’impermeabilizzazione• Mensola per ringhiera con raccordo PL (polimero liquido)
per un’impermeabilizzazione chiusa in alto oppure con conversa
per impermeabilizzazione aperta in alto.
Fig. 5: Arrampicabile (Immagine: upi)
• Realizzazione possibile a poca distanza dalla parete o dal
parapetto.
• Questa soluzione richiede numerosi passaggi attraverso il tetto.
• Devono essere raccordati tutti gli strati del sistema d’impermea
bilizzazione.
• Per i montanti delle ringhiere si raccomanda l’acciaio inossidabile.
• L’interfaccia impegnativa tra il metalcostruttore e l’impermea
bilizzatore deve essere definita e coordinata.
Vedi capitolo 8
Ringhiere senza penetrazione dell’impermeabilizzazione• Un’esecuzione mediante trogoli per piante con inserimento
di ringhiere o elementi di ringhiera è possibile.
• Nessuna transizione di materiali e di raccordi sullo strato
d’impermeabilizzazione (strato in cui scorre l’acqua).
• Calcolare il carico permanente di compressione sull’isolamento
termico.
• In caso di carichi puntuali, proteggere sufficientemente l’imper
meabilizzazione o ripartire il carico su una superficie maggiore.
• Interfaccia semplice; il metalcostruttore interviene solo dopo
che il sistema d’impermeabilizzazione è stato ultimato.
• Determinare il riempimento minimo del trogolo per il carico
supplementare.
• L’accesso ai trogoli deve essere garantito per la manutenzione
e l’irrigazione.
• Prevedere lo smaltimento di sicurezza dell’acqua (troppopieno)
tra i trogoli.
Vedi capitolo 9
Ringhiere interamente di vetro• Mensola per ringhiera obbligatoriamente con raccordo PL
(polimero liquido) per un’impermeabilizzazione chiusa in alto.
• L’idoneità statica dei profili portavetro e delle mensole per
ringhiere deve essere progettata.
• Adattare l’evacuazione delle acque dei tetti in funzione del
tipo di ringhiera interamente di vetro.
• Garantire una superficie di raccordo minima sul profilo portante
per il polimero liquido.
• Ringhiere interamente di vetro con mensole devono essere
compartimentate linearmente nell’isolamento termico.
• Nella zona delle mensole, utilizzare un isolamento termico
resistente alla compressione quale supporto dell’impermeabi
lizzazione PL.
• I vetri devono essere ventilati a ricircolo, stemperati e sostituibili.
• L’accesso ai vetri deve essere garantito per la pulizia.
• Nel caso di ringhiere interamente di vetro montate a livello con
lo strato di usura, si deve prevedere una sufficiente altezza per
la sottostruttura sotto lo strato di usura.
• Se lo smaltimento di sicurezza verso l’esterno non è possibile,
è necessario un sistema di smaltimento delle acque supple
mentare.
Vedi capitolo 10
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6 Indicazioni generali per la progettazione
Separazione termica Se parti metalliche attraversano fisicamente gli strati della co
struzione, vi è il pericolo della formazione di ponti termici. Questi
ultimi, a loro volta, possono causare la formazione di acqua
di condensa o di muffe. Il disaccoppiamento di parti metalliche
verso la sottostruttura mediante elementi Thermostop o tramite
riempimento completo delle cavità è pertanto imperativo.
Sostituzione dei vetriPer la progettazione ed esecuzione di dettaglio di lamiere (opere
da lattoniere) e strati di usura va tenuto conto del fatto che i
vetri delle ringhiere devono poter essere sostituiti. Se il vetro è
solo serrato, esso va assicurato contro lo scivolamento.
Durata di vitaLa durata di vita di un sistema di tetto piano è di circa 30 a
35 anni. Raccordi di montanti o elementi della ringhiera non
eseguiti a regola d’arte, riducono la durata di vita.
Incompatibilità tra materiali Per vetrate VSG (vetro di sicurezza laminato) immerse nell’ac
qua (p. es. supporti), la laminatura può assorbire acqua. Questo
causa scolorimenti e una delaminazione dei vetri. Durante il
montaggio del vetro nei profili portanti, prestare attenzione
affinché il vetro sia montato in modo da permettere il ricircolo
dell’aria.
La laminatura (pellicola in PVB) nelle vetrate realizzate con vetro
di sicurezza laminato, non è compatibile con il silicone. Si devono
utilizzare materiali di sigillatura compatibili con il PVB.
Protezione parafulminePer gli edifici costruiti secondo la classe di protezione contro i
fulmini I, II oppure III, tutte le ringhiere metalliche che si trovano
al di fuori dell’angolo di protezione devono essere allacciate
all’impianto parafulmine. Ringhiere con una lunghezza ≥ 500 cm
all’interno dell’angolo di protezione devono essere allacciate al
collegamento equipotenziale.
Troppopieno Per ringhiere interamente di vetro si devono installare dei trop
popieno oppure un bordo di trabocco per l’evacuazione dell’ac
qua in eccesso. Se la loro attuazione non è possibile, si dovrà
realizzare uno smaltimento di sicurezza tramite l’edificio (vedi
SN 592 000 «Impianti per lo smaltimento delle acque dei fondi»).
Mensola La mensola nella zona di raccordo dell’impermeabilizzazione
dovrebbe essere in acciaio massiccio. Nel caso di profili con
cavità, assicurarsi che l’acqua, tramite il lato interno del profilo,
non possa penetrare dietro ai raccordi.
Costruzioni di ringhiere non ammissibili Il montaggio di una ringhiera interamente di vetro secondo
la figura 6 in un sistema d’impermeabilizzazione coibentato,
non è ammissibile. L’impermeabilizzazione secondo la norma
SIA 271 non può essere realizzata a regola d’arte.
Esigenze non soddisfatte:
• impermeabilizzazione del profilo a U verso il raccordo d’angolo
e i giunti
• guarnizioni di gomma o sigillante nel sistema d’impermeabi
lizzazione
• lamiera per giunti innestata
• smaltimento incontrollato delle acque attraverso i giunti
• sezione troppo piccola dello smaltimento delle acque
• pendenza della copertura per parapetti verso l’esterno
• nessun ricircolo dell’aria sulla vetrata VSG
• il raccordo aperto in alto deve trovarsi a 12 cm sopra lo strato
di usura.
Punto debole con viti che attraversano la copertura metallica Questa interfaccia tra metalcostruttore, lattoniere e costruttore
di tetti piani a non è consentita. La durabilità di questo raccordo
verso il supporto non è garantita. Il raccordo a vite non è erme
tico, l’acqua infiltrata non viene scoperta per lungo tempo e
può causare danni sotto la lamiera.
Le penetrazioni attraverso le ringhiere devono essere imperati
vamente ermetiche.
Fig. 6: Esecuzione difettosa, inammissibile.
Fig. 7: Esecuzione difettosa, inammissibile.
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7 Esigenze normative minime
Esecuzione per un utilizzo pubblico normale secondo la norma
SIA 358. Ogni superficie accessibile alle persone e che ha
un’altezza di caduta di almeno 100 cm sulla superficie sotto
stante, deve essere provvista di elementi di protezione.
Elementi costruttivi sporgenti, scalabiliElementi costruttivi scalabili, sporgenti rispetto all’elemento di
protezione, quali zoccoli in muratura, la cui superficie scalabile
si trova a meno di 65 cm sopra la superficie praticabile determi
nante, sono considerati praticabili. Pertanto, ad esempio i
trogoli per piante devono sporgere per almeno 65 cm sopra lo
strato di usura.
Altezza degli elementi di protezione L’altezza minima di un elemento di protezione è di 100 cm (vedi
fig. 8/9/10). Per parapetti solidi di almeno 20 cm di spessore,
l’altezza minima è di 90 cm (vedi fig. 11).
Aperture negli elementi di protezioneFino a un’altezza di 75 cm, gli elementi di protezione non devono
presentare aperture superiori a 12 cm, nemmeno sugli elementi
costruttivi adiacenti. Per le aperture speciali, come lamiere perfo
rate o reti a graticcio, vedi opuscolo tecnico upi «Ringhiere e
parapetti».
Fig. 10: Altezza degli elementi di protezione e aperture negli elementi di protezione. Si raccomanda un isolamento resistente alla compressione nella zona della mensola ca. 40 × 40 cm quale supporto resistente alla compressione per l’impermeabilizzazione in polimero liquido.
Fig. 11: Altezza degli elementi di protezione. Parapetto di almeno 90 cm per questa esecuzione. Raccomandazione upi: Altezza min. 100 cm.
Fig. 9: Trogolo per piante quale parte dell’elemento di protezione. La resistenza alla compressione (carico permanente) dell’isolamento termico deve essere calcolata. Raccomandazione upi: Altezza dei trogoli per piante 75 cm.
Fig. 8: Elementi costruttivi sporgenti, scalabili, zoccolo in muratura.
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8 Ringhiere con penetrazione dell’impermeabilizzazione
La fisica edile, la statica, l’impermeabilizzazione e la protezione
contro la corrosione pongono elevate esigenze a simili penetra
zioni che devono essere progettate secondo le norme prima della
loro esecuzione. Il progettista deve adattare l’esecuzione di det
taglio in funzione del sistema d’impermeabilizzazione.
EsecuzionePer i sistemi con isolamento termico, le mensole devono sempre
essere previste per un montaggio con distanziale. Quale valore
indicativo si dovrebbe rispettare una distanza minima di 3 cm
verso il supporto. Negli isolamenti termici non devono esserci
cavità, per sui si devono utilizzare elementi Thermostop oppure
si deve otturare la cavità con materiale isolante.
Superficie d’incollatura La superficie d’incollatura per teli impermeabili di bitume poli
mero (TBP) è di 12 cm. I punti di fissaggio della mensola o della
conversa si trovano al di fuori di questa zona.
Per la chiusura della superficie d’incollatura in lamiera servono
ca. 3 cm, da cui risulta una larghezza della flangia di raccordo di
15 cm. La superficie d’incollatura per impermeabilizzazioni in
polimeri liquidi (PL) è di 5 cm. I punti di fissaggio devono anche
in questo caso essere realizzati al di fuori di questa zona.
Pretrattamento delle superfici adesive in lamieraIl pretrattamento di superfici d’incollatura per TBP e anche per
PL avviene secondo le indicazioni del fornitore del sistema.
Variante 1: Mensola per ringhiera con superficie d’incollatura bituminosa
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Vista dall’alto
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Utilizzare viti a testa svasata
Fig. 13: Superficie d’incollatura per PL, minimo 5 cm senza penetrazione.
Fig. 12: Superficie d’incollatura per teli impermeabili di bitume polimero (TBP), minimo 12 cm senza penetrazioni.
Fig. 14: Mensola per ringhiera con superficie d’incollatura bituminosa secondo la fig. 12. Flangia di montaggio inferiore girata di 45°, affinché il suo ingombro sia minimo. La chiusura della superficie d’incollatura può essere realizzata in modo lineare su tutte le mensole o singolarmente.
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Variante 2: Mensola per ringhiera con raccordo in polimero liquido
Variante 3: Mensola per ringhiera con conversa di lamiera bituminosa incorporata
Variante 4: Mensola per ringhiera con conversa incorporata di materiale sintetico o elastomero
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Fig. 15: Mensola per ringhiera che non permette infiltrazioni d’acqua con superficie d’incollatura di 5 cm direttamente sul montante. Si racco manda un isolamento termico resistente alla compressione nella zona di raccordo sotto la superficie d’incollatura in PL.
Fig. 16: Raccordo d’impermeabilizzazione di mensola per ringhiera, aperto in alto, con conversa di lamiera, superfici d’incollatura vedi fig. 12 e manicotto di banda di copertura attorno al montante. La chiusura della superficie d’incollatura può essere realizzata in modo lineare su tutte le mensole o singolarmente.
Fig. 17: Raccordo d’impermeabilizzazione di mensola per ringhiera, aperto in alto, con conversa di materiale sintetico e elastomero. Montante di parapetto con campana che copre il raccordo d’impermeabilizzazione.
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9 Ringhiera senza penetrazione dell’impermeabilizzazione
A dipendenza dell’impiego e della situazione di rischio, le rin
ghiere possono essere realizzate senza penetrazione dell’imper
meabilizzazione. Queste ringhiere sono solitamente mantenute
sul posto mediante zavorramento. La ripartizione dei carichi
di zavorramento deve essere adattata secondo la resistenza alla
compressione dell’isolamento termico e dell’intera sottostrut
tura. Si tratta di soluzioni di sistema o speciali che richiedono
una corrispondente omologazione o una prova statica.
Variante 1: Combinazione di un trogolo per piante e di una ringhiera sovrappostaTrogolo per piante con un’altezza di 65 cm e una sporgenza
di 12 cm considerato non scalabile in combinazione con una
ringhiera.
In questa esecuzione va osservato che siano garantiti lo scorri
mento dell’acqua e la protezione dell’impermeabilizzazione.
Il carico supplementare (riempimento) del trogolo per piante va
calcolato secondo la norma EN13374. Per il trogolo secondo
la fig. 18, questo sarà costituito per un terzo di argilla espansa
(Leca) e per due terzi di substrato.
Variante 2: Ringhiera con strato di usura quale carico supplementareQuesta ringhiera di sistema è adatta per rivestimenti di lastre
dello spessore di 5 cm, poiché per il carico supplementare della
ringhiera si possono utilizzare le stesse lastre come sulla super
ficie. Nella zona di posa della ringhiera si raccomanda di realiz
zare lo strato del letto di
posa con malta di graniglia.
Lo smaltimento delle acque
va garantito mediante
drenaggio.
DistanzeTrogoli per piante, panchine e mobili con un’altezza inferiore
a 65 cm devono essere posati a una distanza di almeno 100 cm
dal dispositivo anticaduta, affinché non possano essere usati
quale aiuto per scalarlo. Con una distanza più piccola si dovrebbe
ridurre l’altezza del trogolo per piante in modo corrispondente.
Tra la pavimentazione di un balcone e la ringhiera posta davanti,
la distanza dovrebbe essere di mass. 5 cm.
Negli spazi pubblici e per strade, vie e piazze va tenuto conto
delle dimensioni degli elementi d’arredo e delle larghezze di
passaggio secondo la norma SN 640 075.
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Fig. 18: Trogolo per piante posato sul rivestimento di lastre. Si deve calcolare la resistenza alla compressione dell’isolamento termico (carico permanente). A dipendenza del carico nella zona del trogolo si dovrà prevedere un isolamento con una resistenza alla compressione superiore. Si raccomanda di compartimentare simili trogoli per piante linearmente lungo il parapetto. Raccomandazione upi: Altezza dei trogoli per piante 75 cm.
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Fig. 19: Ringhiera di sistema con carico supplementare dello strato di usura. Osservare le esigenze imposte dal sistema.
Fig. 20: Distanze tra trogoli per piante, panchine e mobili verso la ringhiera secondo la raccomandazione upi (immagine upi).
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10 Ringhiere interamente di vetro
Variante 1: Ringhiera interamente di vetro, montaggio livellato Questo montaggio livellato soddisfa le esigenze normative e i
dettagli tecnici, quali il ricircolo dell’aria e lo smaltimento delle
acque. Grazie alla griglia rimovibile, è possibile eseguire facil
mente la manutenzione dell’intero supporto del vetro, inclusa
l’impermeabilizzazione verso le mensole, la canaletta, lo scarico
e il troppopieno. Lo smaltimento delle acque dei tetti tramite
entrata o bocchetta a scarico libero con cassetta di smaltimento
delle acque meteoriche deve essere realizzato a una distanza di
almeno 30 cm da una mensola.
Per realizzare l’impermeabilizzazione è sufficiente montare la
mensola.
Il profilo a U e la copertura metallica sono montati dopo ultima
zione dell’impermeabilizzazione.
Nel limite del possibile, il vetro sarà montato solo dopo la posa
dello strato di usura.
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Fig. 21: Ringhiera interamente di vetro, montaggio livellato 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con ricircolo dell’aria 3 Canaletta in acciaio al cromonichel con griglia rimovibile 8,0 –12,5 cm, posata sulla mensola 4 Entrata della canaletta. Un isolamento termico resistente alla compressione è consigliato nella zona di raccordo sotto la superficie d’incollatura
in polimero liquido 5 Compartimentazione lineare continua 6 Impermeabilizzazione con telo di drenaggio o di protezione 7 Raccordo d’impermeabilizzazione alla mensola con PL, superficie d’incollatura alta almeno 5 cm 8 Bocchetta di scarico sul tetto con cono (nel caso di smaltimento esterno con bocchetta a scarico libero attraverso il parapetto) 9 Bordo del tetto con protezione antitrabocco oppure troppopieno 10 Bordo del tetto sopraelevato di 2,5 cm rispetto allo strato di usura, esecuzione con protezione antitrabocco eseguita con copertura metallica,
pendenza 4° o 7 % rispetto alla superficie del tetto11 Letto di posa e strato di usura con angolare di contenimento della ghiaia sulle mensole
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Ringhiera interamente di vetro, fissaggio lateraleSoluzione d’interfaccia semplice. La penetrazione dell’imper
meabilizzazione non è fatta sulla superficie, bensì nel risvolto
verso l’alto. Nessuna misura particolare deve essere prevista per
il sistema d’impermeabilizzazione con questo tipo di esecuzione.
I troppopieno devono essere montati ad almeno 30 cm di
distanza dalla mensola.
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Vista della superficie d’incollatura per PL
Utilizzare viti a testa svasata
Fig. 22: Ringhiera interamente di vetro, fissaggio laterale 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con ricircolo dell’aria 3 Lamiera di protezione sul profilo portavetro 4 Impermeabilizzazione con telo di drenaggio o di protezione 5 Raccordo d’impermeabilizzazione sulla mensola con superficie d’incollatura PL, almeno 5 cm oppure 12 cm con superficie d’incollatura TBP 6 Troppopieno 7 Bordo del tetto a 12 cm sopra lo strato di usura, esecuzione sotto forma di raccordo aperto verso l’alto, con copertura metallica,
pendenza 4° o 7 % rispetto alla superficie del tetto
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Ringhiera interamente di vetro sovrappostaRinghiera interamente di vetro montata con una mensola con
superficie d’incollatura negli strati d’impermeabilizzazione.
In questo tipo d’esecuzione, il ricircolo dell’aria del profilo porta
vetro è garantito. Per il ricircolo dell’aria va osservato che nello
strato del letto di posa si utilizzi un distanziatore speciale, aperto.
In base alla pendenza dell’impermeabilizzazione, lo scorrimento
dell’acqua può avvenire senza problemi sotto il profilo. Il mon
taggio, rispetto all’esecuzione livellata in fig. 21, è leggermente
rialzato. In questo modo è posto in evidenza il profilo portavetro,
tuttavia, questo tipo di esecuzione offre anche una maggiore
protezione meccanica.
Ringhiera interamente di vetro con battuta frontaleLa battuta frontale è utilizzata esclusivamente per solette di
calce struzzo fredde, sporgenti, p. es. dei balconi. Per un sistema
con isolamento termico e un montaggio esterno della ringhiera
interamente di vetro, il bordo del tetto deve essere disaccop
piato dalla ringhiera interamente di vetro. L’impermeabilizzazione
è raccordata al profilo portavetro con del PL e realizzata sotto
forma di giunti di dilatazione verso il giunto del profilo. All’inter
no, il profilo portavetro è chiuso con una lamiera di protezione
e all’esterno con uno schermo metallico. Lo smaltimento delle
acque del profilo portavetro avviene tramite i giunti verticali. In
questo tipo di esecuzione, lo smaltimento delle acque e il goccio
lamento sono normali e ne va tenuto conto durante la proget
tazione. Si deve garantire lo smaltimento di sicurezza delle acque.
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Fig. 23: Ringhiera interamente di vetro, sovrapposta 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con ricir
colo dell’aria 3 Lamiera di protezione sul profilo portavetro 4 Fig. 22: Isolamento termico opzionale resistente alla compressione
quale supporto per l’impermeabilizzazione PL 5 Impermeabilizzazione di superficie bituminosa con un raccordo PL
alla superficie d’incollatura 5 cm 6 Strato di drenaggio o telo di protezione 7 Distanziatore aperto 2 cm per il ricircolo dell’aria 8 Rivestimento di lastre degli strati di usura sullo strato del letto di
posa o griglia di legno con giunti aperti
Fig. 24: Ringhiera interamente di vetro con battuta frontale 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con
ricircolo dell’aria 3 Impermeabilizzazione con telo di drenaggio o di protezione 4 Raccordo d’impermeabilizzazione con PL, che non permette
infiltrazioni d’acqua 5 Schermo metallico frontale agganciato al gancio di sospensione 6 Lamiera di protezione (all’interno) 7 Smaltimento delle acque nascosto dal profilo portavetro
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11 Controllo e manutenzione
Pulizia del vetro• Per la pulizia dei vetri o delle ringhiere non si devono utilizzare
solventi aggressivi a contatto con l’impermeabilizzazione.
• Durante la pulizia delle ringhiere interamente di vetro non si
devono utilizzare detergenti abrasivi, raschietti o lame abrasive.
Per la pulizia delle vetrature consigliamo di utilizzare panni in
microfibra adatti.
Ricircolo dell’aria• Assicurarsi che il ricircolo dell’aria del profilo portavetro sia
mantenuto libero dallo sporco, quale fogliame ecc. mediante
una pulizia periodica.
Trogoli per piante• Prima di concimare le piante nei trogoli, verificare la compati
bilità del fertilizzante con l’impermeabilizzazione.
• Se si eseguono lavori di manutenzione sulla vegetazione
all’esterno della ringhiera, la persona addetta ai lavori deve
mettersi in sicurezza all’interno di 200 cm dal bordo del tetto.
Vedi promemoria Involucro edilizio svizzera e Suva.
Mensole• Il sigillante, quale chiusura superiore delle mensole per rin
ghiere, deve essere controllato e sottoposto a manutenzione.
Gruppo di lavoro• Andy Nussbaumer, 6313 Menzingen,
CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera / Imprenditore
• Hannes Jakob, 3537 Eggiwil,
CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera / Imprenditore
• Renato Burgermeister, 8957 Spreitenbach,
Fabbricante / CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera
• Stephan Muntwyler, 8274 Tägerwilen, Fabbricante / suissetec
• Kurt Speiser, 3600 Thun, CT Metaltec Suisse / Imprenditore
• Patrick Wickli, 8447 Dachsen, suissetec / Imprenditore
InformazioniPer maggiori ragguagli, il responsabile del settore tecnico Opere
da lattoniere | Involucro della costruzione di suissetec resta
volentieri a vostra disposizione: Tel. 043 244 73 32.
Direzione del progetto• Andy Nussbaumer, 6331 Menzingen,
CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera
• Hansueli Sahli, 8312 Winterberg,
resp. tecnica Involucro edilizio svizzera
Associazioni di categoria interessate• Associazione svizzera e del Liechtenstein
della tecnica della costruzione (suissetec)
• Metaltec Suisse
• INVOLUCRO EDILIZIO SVIZZERA
Associazione aziende svizzere involucro edilizio
Associazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzioneAuf der Mauer 11, Casella postale, 8021 ZurigoT 043 244 73 00, F 043 244 73 79www.suissetec.ch