Ringhiere su tetti piani - suissetec.ch · • Norma SIA 358, «Parapetti» • Norma SIA 118 /...

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Schweizerisch-Liechtensteinischer Gebäudetechnikverband Association suisse et liechtensteinoise de la technique du bâtiment Associazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzione Associaziun svizra e liechtensteinaisa da la tecnica da construcziun Promemoria «Ringhiere su tetti piani», © suissetec, maggio 2017, N° art.: OD 33309 Ringhiere su tetti piani Nel settore residenziale, i tetti piani sono da sempre utilizzati quale superficie abitabile supplementare. Affinché questo spazio abitabile possa essere usato senza pericolo, è necessario un dispositivo anticaduta adeguato. Poiché l’offerta è molto vasta, conviene adattare i materiali e le differenti possibilità d’esecuzione alle condizioni specifiche della costruzione. Questo promemoria è inteso quale supporto a progettisti, architetti e imprese esecutrici per la pianificazione e realizzazione di ringhiere su tetti piani, terrazze e balconi. Promemoria Settore tecnico Opere da lattoniere | Involucro della costruzione Maggio 2017

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Schweizerisch-Liechtensteinischer GebäudetechnikverbandAssociation suisse et liechtensteinoise de la technique du bâtimentAssociazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzioneAssociaziun svizra e liechtensteinaisa da la tecnica da construcziun

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Ringhiere su tetti piani

Nel settore residenziale, i tetti piani sono da sempre utilizzati quale superficie abitabile supplementare. Affinché questo spazio abitabile possa essere usato senza pericolo, è necessario un dispositivo anticaduta adeguato.Poiché l’offerta è molto vasta, conviene adattare i materiali e le differenti possibilità d’esecuzione alle condizioni specifiche della costruzione.

Questo promemoria è inteso quale supporto a progettisti, architetti e imprese esecutrici per la pianificazione e realizzazione di ringhiere su tetti piani, terrazze e balconi.

PromemoriaSettore tecnico Opere da lattoniere | Involucro della costruzione

Maggio 2017

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1 IntroduzioneL’impiego sempre più frequente di ringhiere su tetti piani ha

portato a una crescente offerta di nuovi sistemi sul mercato.

L’estetica e il corretto montaggio, in tale ambito, giocano un

ruolo sempre più importante. Questo promemoria serve da

aiuto per la progettazione e l’esecuzione dei seguenti tipi di

ringhiere:

• Ringhiere con penetrazione dell’impermeabilizzazione

• Ringhiere senza penetrazione dell’impermeabilizzazione

• Ringhiere interamente di vetro

Le seguenti esecuzioni dei tipi di ringhiere si applicano alle

costruzioni in situazione di rischio 1 (GF 1). Per la progettazione

va tenuto conto delle prescrizioni delle commissioni edilizie

locali, a dipendenza del Comune e Cantone. Tutte le esecuzioni

descritte in questo promemoria si basano su un comportamento

d’utilizzo normale.

2 Definizioni

Altezza di cadutaOgni superficie accessibile alle

persone e che ha un’altezza di

caduta di almeno 100 cm deve

essere provvista di elementi di

protezione.

Altezza dell’elemento di protezioneL’altezza degli elementi di pro­

tezione deve essere misurata a

partire dalla superficie pratica­

bile che si trova nel punto più

alto. Vedi criteri «Praticabile».

PraticabileSono considerate praticabili le superfici su

cui è possibile sostare con relativa facilità,

senza particolari sforzi o acrobazie e senza

tenersi con le mani. Esse raggiungono una

profondità superiore ai 12 cm e si trovano

a meno di 65 cm sopra la superficie pratica­

bile determinante.

ScalabileBasamenti stretti o zoccoli in muratura, sui

quali è possibile salire, ma dove occorre

tenersi all’elemento di protezione per rima­

nere in piedi. Raggiungono una profondità

inferiore ai 12 cm e si trovano a meno di

65 cm sopra la superficie praticabile deter­

minante.

ArrampicabileIl termine si riferisce alla forma geometrica

dell’elemento di protezione. L’arrampicabilità

di un elemento di sicurezza è rilevante solo in

presenza di una situazione di rischio 1 (GF 1).

Situazione di rischioA dipendenza del comportamento scorretto del gruppo di

per sone, le situazioni di rischio 1 a 3 (secondo la norma SIA 358,

cifra 1.3.3) sono adattate di conseguenza.

GF 1: Comportamento scorretto di bambini non sorvegliati.

Determinante per edifici abitativi, scuole dell’infanzia ed

elementari così come parti di altri edifici che possono essere

utilizzati senza sorveglianza da bambini in età prescolare.

GF 2: Comportamento scorretto di persone disabili o invalidi.

Determinante per edifici amministrativi e di servizio, case di

cura, ospedali, luoghi di culto e costruzioni per la cultura.

GF 3: Folla e panico. Determinante per luoghi con grande afflu­

enza di persone e per le vie di fuga.

Questo promemoria tratta unicamente il livello GF 1.

3 Norme in vigore / Promemoria / Raccomandazioni

• Norma SIA 271, «Impermeabilizzazione di edifici»

• Norma SIA 118 / 271, «Condizioni generali»

• Norma SIA 358, «Parapetti»

• Norma SIA 118 / 358, «Condizioni generali»

• Opuscolo tecnico upi, «Ringhiere e parapetti»

4 Situazione giuridica

Responsabilità del proprietario dell’opera e dell’imprenditoreIl proprietario di un’opera è tenuto a risarcire i danni cagionati

da vizio di costruzione o da difetto di manutenzione dell’opera

(art. 58 CO). Un difetto dell’opera sussiste se l’opera non offre

una sicurezza sufficiente per l’uso conforme alla sua destinazione.

La responsabilità del proprietario dell’opera costituisce una

cosiddetta responsabilità causale, ossia non presuppone alcuna

colpa. Se il difetto è stato causato ad esempio dal costruttore di

ringhiere, il proprietario dell’opera può far valere il regresso

contro quest’ultimo (art. 58 cpv. 2 CO). In generale vale poi la

cosiddetta regola del rischio: chi crea una situazione pericolosa

(anche se legalmente, ad esempio chi deve prevedere un’apertura

in una soletta appena gettata) ha l’obbligo di prendere tutte

le misure necessarie per evitare un danno a terzi, rispettivamente

deve intraprendere tutto per prevenire un danno. Chi viola

quest’obbligo di diligenza deve rispondere del danno così causa­

to. Nella pratica, la definizione di un difetto dipende innanzitutto

dal contenuto concreto del contratto. Se non vi è contratto o se il

difetto non può essere constatato, ci si baserà sulle «Regole rico­

Superficie praticabile

Alt

ezza

di

cadu

ta

Fig. 1: Altezza di caduta

Fig. 2: Altezza dell’elemento di protezione

< 6

5

Superficie praticabile

Alt

ezza A

ltez

za

> 12

Fig. 3: Praticabile (Immagine: upi)

Fig. 4: Scalabile (Immagine: upi)

< 12

< 6

5

Fig. 5: Arrampicabile (Immagine: upi)

2

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nosciute della tecnica della costruzione». Determinanti per

queste regole sono le norme SIA, in partico lare la norma SIA 358

per quanto concerne la sicurezza contro le cadute dall’alto.

Diffida ad adempiereSe un ordinante (committente) esige dell’imprenditore la realizza­

zione di un’opera che non corrisponde alle regole riconosciute

della tecnica della costruzione, l’imprenditore può liberarsi dalla

sua responsabilità se informa l’ordinante in modo corrispon dente

sui rischi e pericoli cui questi va incontro e se quest’ultimo, ben­

ché così reso attento sugli stessi, persiste nell’esigere l’esecuzione

richiesta. Una simile diffida ad adempiere ha tuttavia dei limiti:

non appena si tratta di prescrizioni di sicurezza, e quindi di pro­

teggere l’integrità fisica e la vita di persone, una diffida ad adem­

piere non offre alcuna protezione garantita per ovviare alla re­

sponsabilità. In particolare, una diffida ad adempiere notificata al

committente non offre alcuna protezione da eventuali conse­

guenze di responsabilità civile e/o di diritto penale fatte valere da

terzi danneggiati. Si consiglia pertanto di evitare categoricamente

qualsiasi compromesso in materia di sicurezza della costruzione.

Protezione dei diritti acquisiti e obbligo di potenziamentoDi regola, le costruzioni esistenti godono di una protezione dei

diritti acquisiti, nel senso che non devono, in linea di principio, es­

sere costantemente adeguate alle più recenti disposizioni di sicu­

rezza, a condizione che al momento della costruzione, esse corri­

spondevano alle prescrizioni allora vigenti. Può tuttavia darsi che

la normale manutenzione di un’opera richieda l’adatta mento della

stessa alle nuove prescrizioni entrate in vigore. Ciò è ad esempio il

caso quando il potenziamento è tecnicamente possibile e i relativi

costi sono ragionevolmente proporzionati all’interesse di protezio­

ne degli utenti e allo scopo dell’opera. Se un simile potenziamen­

to fattibile e ragionevolmente esigibile è omesso, il proprietario

dell’opera può essere ritenuto responsabile per una manutenzio­

ne difettosa. Un controllo dell’ele mento di protezione esistente è

quindi raccomandato se si sospetta che vi sia un potenziale peri­

colo o se è previsto un cam bia mento della destinazione. Lavori di

risanamento molto estesi che richiedono un permesso di costru­

zione, solitamente sottostanno a un obbligo di potenziamento.

L’obbligo di potenziamento può derivare poi anche da corrispon­

denti prescrizioni cantonali o comunali. La protezione dei diritti

acquisiti non ha pertanto un valore assoluto.

5 Lista di controllo per la scelta del tipo di ringhiera

Questi criteri vanno osservati già nella fase della progettazione.

Ringhiere con penetrazione dell’impermeabilizzazione• Mensola per ringhiera con raccordo PL (polimero liquido)

per un’impermeabilizzazione chiusa in alto oppure con conversa

per impermeabilizzazione aperta in alto.

Fig. 5: Arrampicabile (Immagine: upi)

• Realizzazione possibile a poca distanza dalla parete o dal

parapetto.

• Questa soluzione richiede numerosi passaggi attraverso il tetto.

• Devono essere raccordati tutti gli strati del sistema d’impermea­

bilizzazione.

• Per i montanti delle ringhiere si raccomanda l’acciaio inossidabile.

• L’interfaccia impegnativa tra il metalcostruttore e l’impermea­

bilizzatore deve essere definita e coordinata.

Vedi capitolo 8

Ringhiere senza penetrazione dell’impermeabilizzazione• Un’esecuzione mediante trogoli per piante con inserimento

di ringhiere o elementi di ringhiera è possibile.

• Nessuna transizione di materiali e di raccordi sullo strato

d’impermeabilizzazione (strato in cui scorre l’acqua).

• Calcolare il carico permanente di compressione sull’isolamento

termico.

• In caso di carichi puntuali, proteggere sufficientemente l’imper­

meabilizzazione o ripartire il carico su una superficie maggiore.

• Interfaccia semplice; il metalcostruttore interviene solo dopo

che il sistema d’impermeabilizzazione è stato ultimato.

• Determinare il riempimento minimo del trogolo per il carico

supplementare.

• L’accesso ai trogoli deve essere garantito per la manutenzione

e l’irrigazione.

• Prevedere lo smaltimento di sicurezza dell’acqua (troppopieno)

tra i trogoli.

Vedi capitolo 9

Ringhiere interamente di vetro• Mensola per ringhiera obbligatoriamente con raccordo PL

(polimero liquido) per un’impermeabilizzazione chiusa in alto.

• L’idoneità statica dei profili portavetro e delle mensole per

ringhiere deve essere progettata.

• Adattare l’evacuazione delle acque dei tetti in funzione del

tipo di ringhiera interamente di vetro.

• Garantire una superficie di raccordo minima sul profilo portante

per il polimero liquido.

• Ringhiere interamente di vetro con mensole devono essere

compartimentate linearmente nell’isolamento termico.

• Nella zona delle mensole, utilizzare un isolamento termico

resistente alla compressione quale supporto dell’impermeabi­

lizzazione PL.

• I vetri devono essere ventilati a ricircolo, stemperati e sostituibili.

• L’accesso ai vetri deve essere garantito per la pulizia.

• Nel caso di ringhiere interamente di vetro montate a livello con

lo strato di usura, si deve prevedere una sufficiente altezza per

la sottostruttura sotto lo strato di usura.

• Se lo smaltimento di sicurezza verso l’esterno non è possibile,

è necessario un sistema di smaltimento delle acque supple­

mentare.

Vedi capitolo 10

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6 Indicazioni generali per la progettazione

Separazione termica Se parti metalliche attraversano fisicamente gli strati della co­

struzione, vi è il pericolo della formazione di ponti termici. Questi

ultimi, a loro volta, possono causare la formazione di acqua

di condensa o di muffe. Il disaccoppiamento di parti metalliche

verso la sottostruttura mediante elementi Thermostop o tramite

riempimento completo delle cavità è pertanto imperativo.

Sostituzione dei vetriPer la progettazione ed esecuzione di dettaglio di lamiere (opere

da lattoniere) e strati di usura va tenuto conto del fatto che i

vetri delle ringhiere devono poter essere sostituiti. Se il vetro è

solo serrato, esso va assicurato contro lo scivolamento.

Durata di vitaLa durata di vita di un sistema di tetto piano è di circa 30 a

35 anni. Raccordi di montanti o elementi della ringhiera non

eseguiti a regola d’arte, riducono la durata di vita.

Incompatibilità tra materiali Per vetrate VSG (vetro di sicurezza laminato) immerse nell’ac­

qua (p. es. supporti), la laminatura può assorbire acqua. Questo

causa scolorimenti e una delaminazione dei vetri. Durante il

montaggio del vetro nei profili portanti, prestare attenzione

affinché il vetro sia montato in modo da permettere il ricircolo

dell’aria.

La laminatura (pellicola in PVB) nelle vetrate realizzate con vetro

di sicurezza laminato, non è compatibile con il silicone. Si devono

utilizzare materiali di sigillatura compatibili con il PVB.

Protezione parafulminePer gli edifici costruiti secondo la classe di protezione contro i

fulmini I, II oppure III, tutte le ringhiere metalliche che si trovano

al di fuori dell’angolo di protezione devono essere allacciate

all’impianto parafulmine. Ringhiere con una lunghezza ≥ 500 cm

all’interno dell’angolo di protezione devono essere allacciate al

collegamento equipotenziale.

Troppopieno Per ringhiere interamente di vetro si devono installare dei trop­

popieno oppure un bordo di trabocco per l’evacuazione dell’ac­

qua in eccesso. Se la loro attuazione non è possibile, si dovrà

realizzare uno smaltimento di sicurezza tramite l’edificio (vedi

SN 592 000 «Impianti per lo smaltimento delle acque dei fondi»).

Mensola La mensola nella zona di raccordo dell’impermeabilizzazione

dovrebbe essere in acciaio massiccio. Nel caso di profili con

cavità, assicurarsi che l’acqua, tramite il lato interno del profilo,

non possa penetrare dietro ai raccordi.

Costruzioni di ringhiere non ammissibili Il montaggio di una ringhiera interamente di vetro secondo

la figura 6 in un sistema d’impermeabilizzazione coibentato,

non è ammissibile. L’impermeabilizzazione secondo la norma

SIA 271 non può essere realizzata a regola d’arte.

Esigenze non soddisfatte:

• impermeabilizzazione del profilo a U verso il raccordo d’angolo

e i giunti

• guarnizioni di gomma o sigillante nel sistema d’impermeabi­

lizzazione

• lamiera per giunti innestata

• smaltimento incontrollato delle acque attraverso i giunti

• sezione troppo piccola dello smaltimento delle acque

• pendenza della copertura per parapetti verso l’esterno

• nessun ricircolo dell’aria sulla vetrata VSG

• il raccordo aperto in alto deve trovarsi a 12 cm sopra lo strato

di usura.

Punto debole con viti che attraversano la copertura metallica Questa interfaccia tra metalcostruttore, lattoniere e costruttore

di tetti piani a non è consentita. La durabilità di questo raccordo

verso il supporto non è garantita. Il raccordo a vite non è erme­

tico, l’acqua infiltrata non viene scoperta per lungo tempo e

può causare danni sotto la lamiera.

Le penetrazioni attraverso le ringhiere devono essere imperati­

vamente ermetiche.

Fig. 6: Esecuzione difettosa, inammissibile.

Fig. 7: Esecuzione difettosa, inammissibile.

© 2016 Gebäudehülle Schweiz

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7 Esigenze normative minime

Esecuzione per un utilizzo pubblico normale secondo la norma

SIA 358. Ogni superficie accessibile alle persone e che ha

un’altezza di caduta di almeno 100 cm sulla superficie sotto­

stante, deve essere provvista di elementi di protezione.

Elementi costruttivi sporgenti, scalabiliElementi costruttivi scalabili, sporgenti rispetto all’elemento di

protezione, quali zoccoli in muratura, la cui superficie scalabile

si trova a meno di 65 cm sopra la superficie praticabile determi­

nante, sono considerati praticabili. Pertanto, ad esempio i

trogoli per piante devono sporgere per almeno 65 cm sopra lo

strato di usura.

Altezza degli elementi di protezione L’altezza minima di un elemento di protezione è di 100 cm (vedi

fig. 8/9/10). Per parapetti solidi di almeno 20 cm di spessore,

l’altezza minima è di 90 cm (vedi fig. 11).

Aperture negli elementi di protezioneFino a un’altezza di 75 cm, gli elementi di protezione non devono

presentare aperture superiori a 12 cm, nemmeno sugli elementi

costruttivi adiacenti. Per le aperture speciali, come lamiere perfo­

rate o reti a graticcio, vedi opuscolo tecnico upi «Ringhiere e

parapetti».

Fig. 10: Altezza degli elementi di protezione e aperture negli elementi di protezione. Si raccomanda un isolamento resistente alla compres­sione nella zona della mensola ca. 40 × 40 cm quale supporto resistente alla compressione per l’impermeabilizzazione in polimero liquido.

Fig. 11: Altezza degli elementi di prote­zione. Parapetto di almeno 90 cm per questa esecuzione. Raccomandazione upi: Altezza min. 100 cm.

Fig. 9: Trogolo per piante quale parte dell’elemento di protezione. La resistenza alla compressione (carico permanente) dell’isolamento termico deve essere calco­lata. Raccomandazione upi: Altezza dei trogoli per piante 75 cm.

Fig. 8: Elementi costruttivi sporgenti, scalabili, zoccolo in muratura.

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< 1

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8 Ringhiere con penetrazione dell’imper­meabilizzazione

La fisica edile, la statica, l’impermeabilizzazione e la protezione

contro la corrosione pongono elevate esigenze a simili penetra­

zioni che devono essere progettate secondo le norme prima della

loro esecuzione. Il progettista deve adattare l’esecuzione di det­

taglio in funzione del sistema d’impermeabilizzazione.

EsecuzionePer i sistemi con isolamento termico, le mensole devono sempre

essere previste per un montaggio con distanziale. Quale valore

indicativo si dovrebbe rispettare una distanza minima di 3 cm

verso il supporto. Negli isolamenti termici non devono esserci

cavità, per sui si devono utilizzare elementi Thermostop oppure

si deve otturare la cavità con materiale isolante.

Superficie d’incollatura La superficie d’incollatura per teli impermeabili di bitume poli­

mero (TBP) è di 12 cm. I punti di fissaggio della mensola o della

conversa si trovano al di fuori di questa zona.

Per la chiusura della superficie d’incollatura in lamiera servono

ca. 3 cm, da cui risulta una larghezza della flangia di raccordo di

15 cm. La superficie d’incollatura per impermeabilizzazioni in

polimeri liquidi (PL) è di 5 cm. I punti di fissaggio devono anche

in questo caso essere realizzati al di fuori di questa zona.

Pretrattamento delle superfici adesive in lamieraIl pretrattamento di superfici d’incollatura per TBP e anche per

PL avviene secondo le indicazioni del fornitore del sistema.

Variante 1: Mensola per ringhiera con superficie d’incollatura bituminosa

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Vista dall’alto

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Utilizzare viti a testa svasata

Fig. 13: Superficie d’incollatura per PL, minimo 5 cm senza penetrazione.

Fig. 12: Superficie d’incollatura per teli impermeabili di bitume polimero (TBP), minimo 12 cm senza penetrazioni.

Fig. 14: Mensola per ringhiera con superficie d’incollatura bituminosa secondo la fig. 12. Flangia di montaggio inferiore girata di 45°, affinché il suo ingombro sia minimo. La chiusura della superficie d’incollatura può essere realizzata in modo lineare su tutte le mensole o singolar­mente.

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Variante 2: Mensola per ringhiera con raccordo in polimero liquido

Variante 3: Mensola per ringhiera con conversa di lamiera bituminosa incorporata

Variante 4: Mensola per ringhiera con conversa incorpo­rata di materiale sintetico o elastomero

5

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Fig. 15: Mensola per ringhiera che non permette infiltrazioni d’acqua con superficie d’incollatura di 5 cm direttamente sul montante. Si racco manda un isolamento termico resistente alla compressione nella zona di raccordo sotto la superficie d’incollatura in PL.

Fig. 16: Raccordo d’impermeabilizzazione di mensola per ringhiera, aperto in alto, con conversa di lamiera, superfici d’incollatura vedi fig. 12 e manicotto di banda di copertura attorno al montante. La chiu­sura della superficie d’incollatura può essere realizzata in modo lineare su tutte le mensole o singolarmente.

Fig. 17: Raccordo d’impermeabilizzazione di mensola per ringhiera, aperto in alto, con conversa di materiale sintetico e elastomero. Montante di parapetto con campana che copre il raccordo d’imper­meabilizzazione.

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9 Ringhiera senza penetrazione dell’imper­meabilizzazione

A dipendenza dell’impiego e della situazione di rischio, le rin­

ghiere possono essere realizzate senza penetrazione dell’imper­

meabilizzazione. Queste ringhiere sono solitamente mantenute

sul posto mediante zavorramento. La ripartizione dei carichi

di zavorramento deve essere adattata secondo la resistenza alla

compressione dell’isolamento termico e dell’intera sottostrut­

tura. Si tratta di soluzioni di sistema o speciali che richiedono

una corrispondente omologazione o una prova statica.

Variante 1: Combinazione di un trogolo per piante e di una ringhiera sovrappostaTrogolo per piante con un’altezza di 65 cm e una sporgenza

di 12 cm considerato non scalabile in combinazione con una

ringhiera.

In questa esecuzione va osservato che siano garantiti lo scorri­

mento dell’acqua e la protezione dell’impermeabilizzazione.

Il carico supplementare (riempimento) del trogolo per piante va

calcolato secondo la norma EN13374. Per il trogolo secondo

la fig. 18, questo sarà costituito per un terzo di argilla espansa

(Leca) e per due terzi di substrato.

Variante 2: Ringhiera con strato di usura quale carico supplementareQuesta ringhiera di sistema è adatta per rivestimenti di lastre

dello spessore di 5 cm, poiché per il carico supplementare della

ringhiera si possono utilizzare le stesse lastre come sulla super­

ficie. Nella zona di posa della ringhiera si raccomanda di realiz­

zare lo strato del letto di

posa con malta di graniglia.

Lo smaltimento delle acque

va garantito mediante

drenaggio.

DistanzeTrogoli per piante, panchine e mobili con un’altezza inferiore

a 65 cm devono essere posati a una distanza di almeno 100 cm

dal dispositivo anticaduta, affinché non possano essere usati

quale aiuto per scalarlo. Con una distanza più piccola si dovrebbe

ridurre l’altezza del trogolo per piante in modo corrispondente.

Tra la pavimentazione di un balcone e la ringhiera posta davanti,

la distanza dovrebbe essere di mass. 5 cm.

Negli spazi pubblici e per strade, vie e piazze va tenuto conto

delle dimensioni degli elementi d’arredo e delle larghezze di

passaggio secondo la norma SN 640 075.

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Fig. 18: Trogolo per piante posato sul rivestimento di lastre. Si deve calcolare la resistenza alla compressione dell’isolamento termico (carico permanente). A dipendenza del carico nella zona del trogolo si dovrà prevedere un isolamento con una resistenza alla compressione superiore. Si raccomanda di compartimentare simili trogoli per piante linearmente lungo il parapetto. Raccomandazione upi: Altezza dei trogoli per piante 75 cm.

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Fig. 19: Ringhiera di sistema con carico supplementare dello strato di usura. Osservare le esigenze imposte dal sistema.

Fig. 20: Distanze tra trogoli per piante, panchine e mobili verso la ringhiera secondo la raccomandazione upi (immagine upi).

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10 Ringhiere interamente di vetro

Variante 1: Ringhiera interamente di vetro, montaggio livellato Questo montaggio livellato soddisfa le esigenze normative e i

dettagli tecnici, quali il ricircolo dell’aria e lo smaltimento delle

acque. Grazie alla griglia rimovibile, è possibile eseguire facil­

mente la manutenzione dell’intero supporto del vetro, inclusa

l’impermeabilizzazione verso le mensole, la canaletta, lo scarico

e il troppopieno. Lo smaltimento delle acque dei tetti tramite

entrata o bocchetta a scarico libero con cassetta di smaltimento

delle acque meteoriche deve essere realizzato a una distanza di

almeno 30 cm da una mensola.

Per realizzare l’impermeabilizzazione è sufficiente montare la

mensola.

Il profilo a U e la copertura metallica sono montati dopo ultima­

zione dell’impermeabilizzazione.

Nel limite del possibile, il vetro sarà montato solo dopo la posa

dello strato di usura.

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Fig. 21: Ringhiera interamente di vetro, montaggio livellato 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con ricircolo dell’aria 3 Canaletta in acciaio al cromonichel con griglia rimovibile 8,0 –12,5 cm, posata sulla mensola 4 Entrata della canaletta. Un isolamento termico resistente alla compressione è consigliato nella zona di raccordo sotto la superficie d’incollatura

in polimero liquido 5 Compartimentazione lineare continua 6 Impermeabilizzazione con telo di drenaggio o di protezione 7 Raccordo d’impermeabilizzazione alla mensola con PL, superficie d’incollatura alta almeno 5 cm 8 Bocchetta di scarico sul tetto con cono (nel caso di smaltimento esterno con bocchetta a scarico libero attraverso il parapetto) 9 Bordo del tetto con protezione antitrabocco oppure troppopieno 10 Bordo del tetto sopraelevato di 2,5 cm rispetto allo strato di usura, esecuzione con protezione antitrabocco eseguita con copertura metallica,

pendenza 4° o 7 % rispetto alla superficie del tetto11 Letto di posa e strato di usura con angolare di contenimento della ghiaia sulle mensole

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Ringhiera interamente di vetro, fissaggio lateraleSoluzione d’interfaccia semplice. La penetrazione dell’imper­

meabilizzazione non è fatta sulla superficie, bensì nel risvolto

verso l’alto. Nessuna misura particolare deve essere prevista per

il sistema d’impermeabilizzazione con questo tipo di esecuzione.

I troppopieno devono essere montati ad almeno 30 cm di

distanza dalla mensola.

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Vista della superficie d’incollatura per PL

Utilizzare viti a testa svasata

Fig. 22: Ringhiera interamente di vetro, fissaggio laterale 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con ricircolo dell’aria 3 Lamiera di protezione sul profilo portavetro 4 Impermeabilizzazione con telo di drenaggio o di protezione 5 Raccordo d’impermeabilizzazione sulla mensola con superficie d’incollatura PL, almeno 5 cm oppure 12 cm con superficie d’incollatura TBP 6 Troppopieno 7 Bordo del tetto a 12 cm sopra lo strato di usura, esecuzione sotto forma di raccordo aperto verso l’alto, con copertura metallica,

pendenza 4° o 7 % rispetto alla superficie del tetto

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Ringhiera interamente di vetro sovrappostaRinghiera interamente di vetro montata con una mensola con

superficie d’incollatura negli strati d’impermeabilizzazione.

In questo tipo d’esecuzione, il ricircolo dell’aria del profilo porta­

vetro è garantito. Per il ricircolo dell’aria va osservato che nello

strato del letto di posa si utilizzi un distanziatore speciale, aperto.

In base alla pendenza dell’impermeabilizzazione, lo scorrimento

dell’acqua può avvenire senza problemi sotto il profilo. Il mon­

taggio, rispetto all’esecuzione livellata in fig. 21, è leggermente

rialzato. In questo modo è posto in evidenza il profilo portavetro,

tuttavia, questo tipo di esecuzione offre anche una maggiore

protezione meccanica.

Ringhiera interamente di vetro con battuta frontaleLa battuta frontale è utilizzata esclusivamente per solette di

calce struzzo fredde, sporgenti, p. es. dei balconi. Per un sistema

con isolamento termico e un montaggio esterno della ringhiera

interamente di vetro, il bordo del tetto deve essere disaccop­

piato dalla ringhiera interamente di vetro. L’impermeabilizzazione

è raccordata al profilo portavetro con del PL e realizzata sotto

forma di giunti di dilatazione verso il giunto del profilo. All’inter­

no, il profilo portavetro è chiuso con una lamiera di protezione

e all’esterno con uno schermo metallico. Lo smaltimento delle

acque del profilo portavetro avviene tramite i giunti verticali. In

questo tipo di esecuzione, lo smaltimento delle acque e il goccio­

lamento sono normali e ne va tenuto conto durante la proget­

tazione. Si deve garantire lo smaltimento di sicurezza delle acque.

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Fig. 23: Ringhiera interamente di vetro, sovrapposta 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con ricir­

colo dell’aria 3 Lamiera di protezione sul profilo portavetro 4 Fig. 22: Isolamento termico opzionale resistente alla compressione

quale supporto per l’impermeabilizzazione PL 5 Impermeabilizzazione di superficie bituminosa con un raccordo PL

alla superficie d’incollatura 5 cm 6 Strato di drenaggio o telo di protezione 7 Distanziatore aperto 2 cm per il ricircolo dell’aria 8 Rivestimento di lastre degli strati di usura sullo strato del letto di

posa o griglia di legno con giunti aperti

Fig. 24: Ringhiera interamente di vetro con battuta frontale 1 Mensole di fissaggio con ancoraggio 2 Profilo portavetro con ringhiera interamente di vetro VSG con

ricircolo dell’aria 3 Impermeabilizzazione con telo di drenaggio o di protezione 4 Raccordo d’impermeabilizzazione con PL, che non permette

infiltrazioni d’acqua 5 Schermo metallico frontale agganciato al gancio di sospensione 6 Lamiera di protezione (all’interno) 7 Smaltimento delle acque nascosto dal profilo portavetro

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11 Controllo e manutenzione

Pulizia del vetro• Per la pulizia dei vetri o delle ringhiere non si devono utilizzare

solventi aggressivi a contatto con l’impermeabilizzazione.

• Durante la pulizia delle ringhiere interamente di vetro non si

devono utilizzare detergenti abrasivi, raschietti o lame abrasive.

Per la pulizia delle vetrature consigliamo di utilizzare panni in

microfibra adatti.

Ricircolo dell’aria• Assicurarsi che il ricircolo dell’aria del profilo portavetro sia

mantenuto libero dallo sporco, quale fogliame ecc. mediante

una pulizia periodica.

Trogoli per piante• Prima di concimare le piante nei trogoli, verificare la compati­

bilità del fertilizzante con l’impermeabilizzazione.

• Se si eseguono lavori di manutenzione sulla vegetazione

all’esterno della ringhiera, la persona addetta ai lavori deve

mettersi in sicurezza all’interno di 200 cm dal bordo del tetto.

Vedi promemoria Involucro edilizio svizzera e Suva.

Mensole• Il sigillante, quale chiusura superiore delle mensole per rin­

ghiere, deve essere controllato e sottoposto a manutenzione.

Gruppo di lavoro• Andy Nussbaumer, 6313 Menzingen,

CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera / Imprenditore

• Hannes Jakob, 3537 Eggiwil,

CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera / Imprenditore

• Renato Burgermeister, 8957 Spreitenbach,

Fabbricante / CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera

• Stephan Muntwyler, 8274 Tägerwilen, Fabbricante / suissetec

• Kurt Speiser, 3600 Thun, CT Metaltec Suisse / Imprenditore

• Patrick Wickli, 8447 Dachsen, suissetec / Imprenditore

InformazioniPer maggiori ragguagli, il responsabile del settore tecnico Opere

da lattoniere | Involucro della costruzione di suissetec resta

volentieri a vostra disposizione: Tel. 043 244 73 32.

Direzione del progetto• Andy Nussbaumer, 6331 Menzingen,

CT Tetto piano Involucro edilizio svizzera

• Hansueli Sahli, 8312 Winterberg,

resp. tecnica Involucro edilizio svizzera

Associazioni di categoria interessate• Associazione svizzera e del Liechtenstein

della tecnica della costruzione (suissetec)

• Metaltec Suisse

• INVOLUCRO EDILIZIO SVIZZERA

Associazione aziende svizzere involucro edilizio

Associazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzioneAuf der Mauer 11, Casella postale, 8021 ZurigoT 043 244 73 00, F 043 244 73 79www.suissetec.ch