RINASCIMENTO++ MANIERISMO+e+CONTRORIFORMA+ … · dell’equilibrio, nel rifiuto di misure...
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RINASCIMENTO (1492-‐ 1559)
MANIERISMO e CONTRORIFORMA (1559-‐1595)
.
Conclude il processo culturale avviato dall’Umanesimo per cui l’uomo acquista una sua dignità come artefice del mondo e della storia che vive
Da visione teocentrica Dell’ UMANESIMO
= divinità è il fine ulMmo degli interessi umani d e s M n o d e l l ’ u o m o realizzabile in una vita ultraterrena
visione antropocentrica = uomo è al centro dell’universo È in grado di controllare le forze della natura e costruire il proprio desMno -‐> laicizzazione dell’esperienza umana
L’ITALIA rivela la fragilità delle sue struUure socio-‐poliMche divenendo succube di nazioni europee Ma si afferma come maestra di civiltà e cultura per tuUa l’Europa
Inquadramento storico culturale Caratteri
Si determina una reazione nei confronM del classicismo cinquecentesco = recupero degli aspeW irrazionali dell’esistenza.
Dall’affermarsi di regole con ricerca di regole e
equilibrio formale Del RINASCIMENTO
AL ritorno all’irrazionale e
alla rottura dell’equilibrio, nel rifiuto di misure
armoniche e prospettive simmetriche
Del MANIERISMO
MANIERISMO: termine traUo dalla criMca d’arte per indicare fenomeni piUorici che tendono a realizzare un’imitazione accademica di arMsM come Michelangelo e Raffaello.
RINASCIMENTO
E’ il periodo più ricco di trasformazioni poliMche e spirituali che la storia ricordi Segna la crisi della libertà italiana= ingresso delle armi straniere in Italia.
1492 morte di Lorenzo il Magnifico = fine della poliMca dell’equilibrio e della pace. Se in Europa si rafforzano le monarchie nazionali In Italia la poliMca si cristallizza in una miriade di staM gesMM da monarchie
improvvisate e prive di solide basi, favorendo l’intervento di staM stranieri in Italia 1494 CARLO VIII, re di Francia, percorrendo la penisola dalle alpi a Napoli potè “prendere l’Italia
col gesso”(con irrisoria facilità, segnando col gesso le case in cui voleva acquarMerare le sue truppe) 1503 Francia si impadronisce del ducato di Milano Spagna del regno di Napoli 1508-‐1509 la guerra della Lega di Cambrai, promossa dal pontefice Giulio II frena definiMvamente le capacità espansionisMche della repubblica di venezia, la più florida degli staM italiani Dopo le sorM dell’Italia dipenderanno dalla loUa di predominio tra francia e spagna, impossibilitata ad aUuare una poliMca indipendente
1527 Roma invasa dai Lanzichenecchi imperiali per punire Clemente VII che aveva aderito ad una lega filofrance 1530 le milizie imperiali occupano Firenze imponendo il rientro dei Medici. La Spagna vince sulla Francia per il predominio dell’Italia=Carlo V è incoronato a Bologna imperatore e re d’Italia da Clemente VII 1559 pace di Cateau-‐Cambresis segna il trionfo della potenza spagnola in Europa e il declassamento dell’Italia da protagonista a oggeUo della traUaMva diplomaMca europea.
RINASCIMENTO
L’Italia è posta al margine del panorama europeo per due faUori:
Le scoperte geografiche favoriscono nei paesi europei che ne sono protagonisM ricchezze per lo sviluppo e cambiano le vie di traffico commerciale rendendo secondarie quelle ciUà marinare italiane che fino ad allora avevano avuto il monopolio di esso. In Europa nasce il capitalismo moderno, si incrementa economia commerciale, mercanMle e produWva
La società italiana delle corM è cosMtuita dall’aristocrazia+ ricca borghesia che evita l’invesMmento dei propri beni nel commercio e li investe invece nelle terre e in beni immobili
Riforma protestante, movimento di riforma aUuato dal monaco agosMniano MarMn Lutero nel 1517 contribuì a ridurre il ruolo dell’Italia: soUrae parte dell’Europa all’autorità del pontefice romano e espresse una reazione rigorisMca al Mpo di civiltà raffinata ed edonisMca che l’umanesimo italiano aveva espresso con rivendicazioni culturali popolari
L’Italia rimane estranea alla riforma protestante nata per combaUere la corruzione del clero e rispondere a esigenze sociali e economiche legate al nascente capitalismo. Il concilio di Trento (1545) non sanò il confliUo.
rifeudalizzazione, recessione economica
CENTRI DI PRODUZIONE E DIFFUSIONE DELLA CULTURA
= ricerca d'un piacere raffinato e sublime, faUo di grazia e armonia.
Svolge, fino agli anni 40 del Cinquecento, un ruolo fondamentale per l' elaborazione dell'ideologia ufficiale, pur con differenze storico-‐ geografiche = un sistema di valori omogeneo e comune che funziona come modello culturale e comportamentale nel quale si rispecchiano gli ideali di un'intera cilvilta' Un'ideologia che verte su in sistema di valori omogeneo
⇒ si rafforza il mecenaMsmo (protezione che principi e signori accordano ad arMsM e scriUori dai quali traggono lustro)
centro della vita poliMca e culturale = misura di civilta' entro la quale si elaborano i contenuM e valori della leUeratura e dell' arte
⇒ Cortegiano di Baldesar CasMglione delinea il perfeUo uomo di corte legato a quet'ulMma e all'ideologia che in essa contribuisce ad elaborare.
Legame intelleUuale-‐commiUente, emerge dall’interno delle opere con l'esplicita intenzione di collegare la gloria del poeta a quella del Signore e della sua sMrpe.
≠funzione aWva, vive degli incarichi che i signori gli conferiscono
= funzione decora4va e celebra4va Il presMgio degli intelleUuali e' anche la loro debolezza per la precarieta' delle relazioni con i principi e per l'ambito ristreUo in cui si svolge la loro aWvità.
Firenze incontra resistenze per il consolidamento del regime signorile per la resistenza della anMche isMtuzioni comunali di cui i Medici conservano il nome. Venezia, che rimane un organismo chiuso, in cui il potere e la cultura ruota aUorno alle famiglie piu' nobili e quindi e' più facile assimilare i modelli di vita elaboraM dalla corte
2 ECCEZIONI:
RINASCIMENTO
CENTRI DI PRODUZIONE E DIFFUSIONE DELLA CULTURA
≠ nuove soluzioni =Codificazione e conservazione della cultura =Legate alle convenzioni e a funzioni decoraMve > senso dispregiaMvo di “accademico”= pedante
Da libere associazioni di intelleUuali, si sviluppano oUenendo la protezione dei signori interessaM agli sviluppi della poliMca culturale, fino a diventare organismi ufficiali regolaM da norme e preciso cerimoniale
DAGLI ANNI 40 DEL CINQUECENTO La crisi delle corM L’affermarsi della stampa
Fondazione di numerose Accademie che vogliono ricreare liberi incontri fra uomini di cultura.
ORTI ORICELLARI, n e l l a v i l l a d i Bernardo Rucellai, cognato di Lorenzo De’ Medici. Si riuniscono illustri i n t e l l eUua l i p e r discutere di poliMca e storiografia.
ACCADEMIA ALDINA , riunita aUorno al Mpografo Aldo Manuzio, con statuto in greco. Affronta temi filologici e leUerari che propongono nell’aWvità editoriale. Pietro Bembo, erasmo da RoUerdam.
GLI INTRONATI, sorta spontaneamnete per p r o m u o v e r e l a riflessione linguisMca e leUeraria. Fondata a Siena da A l e s s a n d r o Piccolomini
ACCADEMIA DEGLI UMIDI Fondata nel 1540 a Firenze si riuniva intorno a a Giovanni Mazzuoli divenne referente delle tendenze leUerarie municipali fiorenMne. Grazie a C o s i m o I d i v e n n e un’isMtuzione ufficiale con il compito dell’insegnamento universitario.
RINASCIMENTO
CENTRI DI PRODUZIONE E DIFFUSIONE DELLA CULTURA
≠manoscriUo, che richiedeva lunghi tempi di produzione
Nel Cinquecento si afferma la Stampa
Nasce l’editoria di mercato: § VENEZIA, Aldo Manuzio, stampatore raffinato e fine
intelleUuale. Le sue scelte si impongono sui gusM del nascente mercato librario:
Sceglie pubblicazioni di opere laMne, di autori italiani(Dante, Poliziano) • Si avvicina il leUore allo scriUore • Si ampliano le fronMere della leUeratura
FILOLOGIA, necessità di resMtuire ai tesM laMni la forma più aUendibile:
• il testo a stampa, riprodoUo in serie, comporta una maggiore responsabilità del curatore
• Il caraUere immutabile dell’opera simboleggia l’esemplarità del modello proprio del classicismo.
= volume a stampa consente una più rapida circolazione della leUeratura e introduce il conceUo di PUBBLICO -‐> desMnatari dell’opera leUeraria non sono solo altri intelleUuali a cui il testo è leUo pubblicamente =leUore comune al quale giunge il libro che può liberamente usare e di cui può determinare il successo.
L’a$vità editoriale è: mercanzia d’u-le in quanto produce merce per trarre un profiUo, di qui l’esigenze di venire incontro ai gusM e alle aUese del pubblico (poesia petrarchista nel ‘500). mercanzia d’onore, perché produce pensiero arricchendo gli uomini di contenuM spirituali
RINASCIMENTO
La debolezza poliMca degli staM italiani, indebolisce il potere delle corM e determina la crisi del ruolo degli intelleUuali sempre più burocraM -‐> cercheranno una nuova idenMtà nelle Accademie o negli ordini religiosi.
Nel Cinquecento prevale la condizione del leUerato corMgiano, che dipende dal principe o è inserito nelle gerarchie della Chiesa.
PUBBLICO CORTIGIANO= l’opera leUeraria nasce nella corte e viene leUa nel suo ambito, quindi si rivolge ad un pubblico ristreUo
Nel Cortegiano, Baldassar CasMglione rappresenta polemicamente la vita della corte in cui il principe accresce onore e presMgio economico e sociale dell’intelleUuale aUribuendogli onori, ma questo a discapito della sua indipendenza
RINASCIMENTO
Ritorno della leUeratura alla lingua volgare +
Sviluppo della stampa =
Allargamento dei confini della società le8erata
Il quadro storico negaMvo si contrappone al fiorire di uomini di cultura italiani che radicavano la loro aWvità nella convinzione di aver creato una civiltà che rivaleggiava con lo splendore di quella anMca e poteva proporsi come nuovo modello: Potente sen4mento della tradizione
Avvia un processo di diffusione e omogeneizzazione anche tra regione e regione, si colgono i fruW delle sperimentazioni in lingua volgare -‐> senso di unità culturale italiana
Gli intelleUuali si sentono eredi di un patrimonio culturale accumulato nei secoli, che aUraverso l’esperienza umanisMca e la supremazia del volgare li ricollegava alle grandi esperiemnze delle arM greche e laMne.
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BALDASSARRE CASTIGLIONE nel Cortegiano sosMene doversi usare la lingua degli ambienM colM e delle corM principesche di tuUa Italia, specialmente quella adoperata nelle corM dei Montefeltro di Urbino e dei Gonzaga di Mantova.
Si determinano differenM posizioni rispeUo alla LINGUA che doveva corrispondere a questa unità culturale
un lingua italiana modellata sugli esempi dei grandi trecenMsM toscani, in parMcolare del Petrarca (poesia) e del Boccaccio (prosa). PIETRO BEMBO nelle "Prose della volgar lingua”
una lingua confezionata con l'apporto di tuW i dialeW italiani, riprendendo in parte la teoria dantesca. GIANGIORGIO TRISSINO, traduUore del "De vulgari eloquenMa" di Dante e autore del dialogo "Il Castellano”
La proposta che ebbe maggior successo nella considerazione dei leUeraM successivi fu quella del Bembo, che venne esasperata dalla ACCADEMIA DELLA CRUSCA, la quale sMlò il "Vocabolario della crusca" in cui erano riportaM tuW i vocaboli da usare lecitamente (ovviamente aWnM alle opere degli scriUori toscani del Trecento).
FiorenMno parlato, Equivalente vivente della lingua che aveva ispirato le più grandi opere leUerarie del passatoo. NICCOLO' MACHIAVELLI, "Dialogo della lingua”
RINASCIMENTO
RINASCIMENTO
Il negaMvo quadro storico si contrappone ad una rigogliosa fioritura intelleGuale e culturale. MolM caraUeri culturali non sono che la ripresa di quelli umanisM del secolo precedente, in parte rinnovaM e modificaM.