Riflettere sulla lingua: dal sapere l’italiano al sapere ... · Deve apprendere l’italiano...

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Riflettere sulla lingua: dal sapere l’italiano al sapere sull’italiano Didattica della lettura e della scrittura II

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Riflettere sulla lingua: dal sapere

l’italiano al sapere sull’italiano

Didattica della lettura e della scrittura II

Le abilità percettive precoci

1-3 gg preferiscono voce della madre

2 gg discriminano lingua materna e lingua

straniera

Quali informazioni usano per discriminare?

informazioni prosodiche

ritmo e intonazione

Operazioni cognitive e linguistiche

I bambino deve estrarre dal flusso del parlato e

degli eventi

la relazione tra significante e significato

linguistiche

Capacità cognitive

sociali

Nomi, verbi, aggettivi

Nomi (13/14 m) contesto sociocomunicativo

Verbi (18 m) innesco sintattico

Aggettivi (14 m, 21 m, 36 m)

La categoria verbo (18 mesi)

Informazione sintattica

Gianni ha torito la tartaruga

Gianni ha torito che la tartaruga è scappata

Hai torito cosa è successo?

Modello valenziale dei verbo

L’acquisizione del linguaggio

Due teorie:

IL LINGUAGGIO È INNATO

IL LINGUAGGIO È APPRESO

Innatismo e contesto

Teoria generativista

LAD Languagge Acquisition device

GU Grammatica Universale

Teoria interazionista (emergentista)

Principi cognitivi generali

Abilità grammaticali emergono dell’acquisizione del

lessico

Acquisizione: modalità subcosciente, che opera spontaneamente quando cerchiamo di cogliere e produrre significati

Apprendimento: modalità cosciente, che entra in gioco quando la nostra attenzione e rivolta a cogliere “le forme” del sistema linguistico della L2

Sapere l’italiano e sapere sull’italiano

Quando un alunno arriva a scuola:

SA l’italiano (know)

Ha acquisito l’italiano

Genera lingua

Acquisizione stabile, inconsapevole, governata dall’intero cervello

NON SA sull’italiano (cognize):

Deve apprendere l’italiano

Apprendimento razionale, volontario, governato dall’emisfero sinistro (analitico)

Funge da monitor

Sapere italiano e sapere sull’italiano

Competenza linguistica (Chomsky) grammaticale:

Conoscenza “innata” che un parlante ha della lingua

(lingua-i o lingua interna)

Saper formulare in modo creativo frasi che in quella lingua

sono grammaticali:

o Perché fai tutto questo rumore?

o Fai tutto questo rumore! Perché?

o Questo perché fai tutto rumore?

Competenza linguistica

Competenza fonologica

Competenza morfologica

Competenza sintattica

Competenza semantica

Sapere l’italiano e sapere sull’italiano

Competenza comunicativa (Hymes) pragmatica

(Chomsky)

Capacità di comunicare efficacemente (dimensione

pragmatica), appropriatamente (dimensione socio-

culturale) e correttamente (dimensione linguistica) e di

sapere perché certi messaggi sono efficaci, appropriati e

corretti (meta-competenza)

Fare lingua: parlare, ascoltare, leggere e scrivere

Fare con la lingua: agire socialmente usando la lingua

in maniera efficace

Competenza comunicativa

o Perché fai tutto questo rumore?

o Fai tutto questo rumore! Perché?

o Questo perché fai tutto rumore?

La resa espressiva dipende da variabili che non sono solo

linguistiche ma più generalmente comunicative

o Perché fai tutto ‘sto casino?

o E smettila di piantare ‘sto fracasso, cavolo!

Parametri di monitoraggio della lingua

Efficacia: indica che lo scopo pragmatico di chi parla o

ascolta è stato raggiunto

Correttezza: riguarda la qualità formale della lingua (in

termini fonologici, ortografici, lessicali, morfo-sintattici e

testuali)

Appropriatezza: riguarda la dimensione sociolinguistica

e culturale.

Sapere l’italiano e costruire teorie linguistiche

“Se pensiamo che il bambino apprenda solo quando è

sottoposto a un insegnamento sistematico, e che la sua

ignoranza sia garantita fino a che non riceve tale

insegnamento, non potremo vedere nulla. Se invece

consideriamo i bambini individui che ignorano di dover

chiedere il permesso per apprendere, forse cominceremo

ad accettare che essi possano sapere, nonostante non

ne abbiamo ricevuto l’autorizzazione ufficiale.”

(Emilia Ferreiro, 2003)

I bambini costruiscono ipotesi e teorie sulla lingua

Teoria linguistica:

insieme delle idee e delle regole sulla lingua orale o

scritta ricavate attraverso osservazioni, esperienze,

confronti.

Riflettere sulla lingua:

riportare alla coscienza le teorie linguistiche

Approccio metodologico

Pensare ad alta voce

Lingua scritta

Interazione e confronto

Percorsi guidati di scoperta

Ipotesi di scrittura: scritture fisse

Stefano, 3;10

Ipotesi di scrittura: scritture differenziate

Michele, 5;8

Ipotesi di varietà interna

A A A Giuseppe (6;2): “non si leggono tutte “a”, non dicono niente”

Valentina (5;11): “ma no, queste sono tutte uguali… non si leggono vero?

Giuse: non va bene! Devono

essere scambiate, scambiate:

la “ci”, la “bi”, la “a”… Altrimenti

ti dicono: tu non sai scrivere!

Ipotesi del referente

Luca, 5;11 Francesco, 4;2

Idee rispetto ai segni di punteggiatura E questo (indica ?) cos'è?

Ileana: Una lettera da leggere nella storia. Questo (indica -), questo lo mettono per capire cos'è.

Come per capire?

Ileana: Vuol dire...se no non riescono a capire allora metto quella righetta per fare capire cos'è.

E questi (indica ...)?

Ileana: Anche quello perchè non hanno più cose da mettere per capire allora mettono un po' questi.

................................................................

E questo (indica il punto) lo conosci?

Eleonora: E' un puntino.

Perchè pensi lo abbiano messo lì?

Eleonora: Perchè serve.

Serve per leggere?

Eleonora: No, perchè così si capisce che è finito quello che si deve dire di scritto.

L’accento…e non solo Sara: scriviamo mamma e papà…

Alessia: a capo, devi mettere due righette e invece la “e” un po’ più staccata…ecco…lì!

Sara e Alesia: “p…a…p…a”

Alessia: devi mettere l’accento sulla “a”.

Sara: papà…mamma e papà.

Alessandro: doppia “p” diventa pappa e senza accento diventa papa.

Sara: certo papa.

Fabrizio: come il Papa.

Sara: invece al contrario…”ppaap”.

Luca: si legge…diventa “apap”.

Fabrizio: e mamma all’incontrario?

Alessandro: mama…

Sara: mama…amma.

Fabrizio: mmama.

Ambito lessicale-semantico 5 anni

Chi aveva la parola “colloquio”?

Nicolò: non lo sapeva però io penso che sia una visita all’occhio.

Carlo: io… ma non mi ricordo…

Stefano: le maestre parlano con i genitori per come mi sono comportato.

Matilde: sì, quando le mamme si fermano a parlare e dicono se fanno i bravi

o i monelli.

Andrea: a me ha detto dove c’è tanta gente e si parla delle cose importanti.

Come mai questa parola è scritta qui? (indica COMPASSIONE)

Nicolò: l’abbiamo trovata nel libro del drago.

Giulia: la Paola l’ha scritta qui perché non sappiamo cosa vuole dire.

Secondo voi cosa vuol dire?

Umberto: è per fare un lavoro, per fare cerchi.

Beatrice: questa parola vuole dire come aiutare, aiuto.

Ambito testuale Allora nuvola e fumetto sono la stessa cosa?

Bambini: sì.

Martina: perché qui c’è scritto che cosa dicono.

Anna: qui (indica la prima nuvoletta) dice che bella giornata.

Samuele: questa nuvola sembra un pezzo di palla, ha le ondicelle. Qui c’è una freccettina. Una freccettina che ci fa capire cosa dice.

Valentina: in questa (indica un’altra nuvoletta) ci sono palle di neve.

Alberto: io forse lo so perché è qualcosa che pensa

……….

Davide: il fatto russa.

Martina: ma devi fare il verso! Perché vedi che lì non c’è la didascalia!

Davide: ehmm…

Martina, prova a spiegarti meglio.

Martina: quella non è una didascalia perché non è rettangolare e allora non puoi raccontare, ma devi mettere il verso del gatto.

Che verso fa il gatto che dorme?

Nicholas: il mio fa ggrrr, grr…

Anna: sì, però quella è una zeta! Come fa a fare grr, grr?

Samuele: noi, ci sono quattro zeta!

Martina: allora vorrà dire che le zete gli fanno dire che dorme.

Sapere sulle lingue

Secondo voi che libro è? L’insegnante mostra il libro ai bambini.

Tutti rispondono “PINOCCHIO”.

Aya (5 anni): sono scritte in rumeno.

Perché?

Aya: l’ha portato Matteo perché è rumeno.

Alessandro (5 anni) : in italiano perché pinocchio è italiano. Non ci può essere un altro Pinocchio. No perché c’è soltanto questo Pinocchio.

Rebecca (5 anni): in italiano perché l’hanno scritto gli italiani la storia di Pinocchio.

Alice (5 anni): è scritta in rumeno, perché ci sono dei segni diversi e perché l’ha portato Matteo, la storia di Pinocchio esiste in tutti i paesi.

Rebecca (5 anni): la storia di Pinocchio è bella, l’hanno passata in tutti i paesi per i bambini così la mamma poteva leggerla.

Matteo (5 anni) (il bambino che ha portato il libro): è Pinocchio, è scritta in rumeno, le letterine sono diverse perché hanno queste (con il dito indica) ȘÀ