Riflessione sul Vangelo del giorno
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Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi
discepoli:«In verità, in verità io vi dico: se
chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non
avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra
gioia sia piena.Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi
parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In
quel giorno chiederete nel mio nome e
RIFLESSIONE SUL VANGELO DEL GIORNO
SABATO 19 MAGGIO
non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama,
perché voi avete amato me e avete creduto
che io sono uscito da Dio.Sono uscito dal Padre e sono venuto nel
mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
Fino al momento della morte-risurrezione e quindi del dono dello Spirito i discepoli non hanno potuto
realmente chiedere qualcosa nel nome di Gesù perché non erano ancora
completamente uniti a lui; adesso Gesù conferisce loro il privilegio di entrare in
tale intimità con Dio da vedere esaudite le loro richieste. Il cristiano
infatti, immesso nella comunione trinitaria dall’unione col Cristo, può
chiedere quello che lui chiede con la certezza di essere esaudito, perché
chiede solo quello che piace al Padre.
Non si tratta di preghiere per i comuni bisogni della vita, ma di tutto quello
che si riferisce alla vita eterna: la pienezza di questa vita, e quindi di
questa gioia, viene attraverso la comprensione di ciò che Gesù ha
rivelato, che lo Spirito ci insegna, e che impronta di sé tutto il modo di vivere del cristiano. Gesù a quel punto non dovrà più pregare lui il Padre per i discepoli, perché la preghiera dei
discepoli sarà la preghiera stessa di Gesù. Il Padre vede nel cristiano Cristo
stesso e lo ama come Figlio: quale gioia più grande?