Riferimenti - Università Iuav di Venezia...Re-visioni: Esercizi a partire da una study collection...

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–––––––Re-visioni–––––––esercizi a partire da una study collection–––––––a cura di Gabriele Monti–––––––con gli studenti del III anno del corso di laurea IUAV in Design della moda–––––––Spazio Punch, Giudecca 800/o, Veneziainaugurazione venerdì 4 aprile 2014 ore 185 – 29 aprile 2014dal giovedì a sabatoore 18 – 21ingresso libero–––––––un progetto di Università Iuav di VeneziaDipartimento di Culture del progettoUnità di ricerca “Il progetto nella moda”Corso di laurea in Design della moda e Arti multimedialie Spazio Punch–––––––in collaborazione conFondazione Musei Civici di VeneziaMuseo di Palazzo Mocenigoe Centro studi di Storia del Tessuto e del Costumecon i nuovi percorsi del Profumo eMinistero per i Beni e le Attività Culturali e il TurismoDirezione Regionale per il Veneto Soprintendenza Archivistica per il Veneto

–––––––gli studenti del III anno del corso di laurea IUAV in Design della modaa.a. 2013-14–––––––coordinamento generale Ilaria Cipriani, Marta Franceschini–––––––allestimento e manichiniDavide Da Ros, Giovanni Nordio,Gregorio Nordio (coordinamento)Thomas Basso, Alice Battistin, Anna Bonato, Judith Borsetto, Jessica Bosa, Chiara Canever, Valentina Carbone, Margherita Cesario, Serena De Bastiani, Sofia Lucietto, Anna Manoli, Valeria Mauro, Luna Mazzolini, Camilla Mazzon, Valerio Messina, Giulia Piccolo, Irenea Penic, Matteo Pretto, Marco Salcini, Daniele Tollot, Elena Versano, Eleonora Zamprogno–––––––cura degli abiti e macroscopieSilvia Bonato, Silvia Pedri

Riferimenti Bibliografici

Judith Clark, Adam Phillips, The Concise Dictionary of Dress, catalogo della mostra (London, Blythe House, 28 aprile-27 giugno 2010), London, Violette, 2010

Kaat Debo (a cura di), The Fashion Museum: Backstage, catalogo della mostra (Antwerpen, ModeMuseum, 21 settembre 2002-4 aprile 2003), Ghent, Ludion, 2002

Gianfranco Ferré, Lezioni di moda, a cura di Maria Luisa Frisa, Venezia-Firenze, Marsilio-Fondazione Pitti Discovery, 2009

Maria Luisa Frisa con Gabriele Monti (a cura di), Elda Cecchele: In forma di tessuto, catalogo della mostra (Schio, Spazio espositivo Lanificio Conte, 5 dicembre 2010-20 febbraio 2011), Venezia, Marsilio, 2010

Christian Lacroix, Patrick Mauriès, Olivier Saillard (a cura di), Christian Lacroix: Histoires de mode, catalogo della mostra (Paris, Musée de la Mode et du Textile, 7 novembre 2007-20 aprile 2008), Paris, Les Arts Décoratifs, 2007

–––––––progetto fotograficoFrancesco de Lucacon Anna Schettin–––––––progetto graficoMetodo (Paolo Palma, Marcello Piccinini)–––––––contributi tecniciCatia Giacon (modellistica)Maria Marin (sartoria)–––––––un ringraziamento speciale aMaria Luisa FrisaMario LupanoRoberta Orsi LandiniChiara SquarcinaErilde TerenzoniAlessandra Vaccari–––––––partner tecnici32 Via dei birrai La Centrale

–––––––rilevamenti e teleFlorentina Isac, Michael Zanuttini (coordinamento)Chiara Casonato, Claudia Favaretto, Scilla Gortan–––––––collaborazione al progetto fotograficoAlma Ricci, Ludovica Rivaroli (coordinamento)Alessia Beraldin, Roberta Colla, Sofia Dall’Agnola, Emanuele Farolfi, Anahita Matin, Chiara Tiso–––––––editing schede VeAC e didascalieFrancesca Bighetti, Anna Carniel–––––––collaborazione alla schedaturaFrancesca Ferlin–––––––collaborazione al progetto graficoMartina Anselmi, Sophia Crema–––––––videoGianmarco Barnes–––––––un ringraziamento agli studenti IUAV moda che hanno collaborato al progetto fotografico

Mario Lupano, Alessandra Vaccari (a cura di), Under the Cover, “Iuav giornale dell’università”, n. 113, 2012

Richard Martin, Wordrobe, catalogo della mostra, (New York, The Metropolitan Museum of Art, 9 settembre-23 novembre 1997), New York, The Metropolitan Museum of Art, 1997

Musée Galliera, Olivier Saillard (a cura di), Cristóbal Balenciaga: Collectionneur de modes, catalogo della mostra (Paris, Docks-Cité de la mode et du design, 13 aprile-7 ottobre 2012), Paris, Paris-Musées, 2012

Portale degli Archivi della Moda nell’ambito del SAN Sistema Archivistico Nazionalewww.iccd.beniculturali.it/siti_tematici/Scheda_VeAC/lemmario/index.asp.htmlScheda VeAC- Vestimenti antichi e contemporanei-versione 3.01www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=694]

Re-visioni: Esercizi a partire da una study collection è una mostra che restituisce un percorso di studio. Il titolo allude sia al gesto conosci-tivo del rivedere, del guardare una seconda volta, con un’attenzione diversa, per scorgere e cogliere dettagli sfuggiti alla prima visione; sia alla revisione intesa come momento centrale di messa in discussione del progetto che uno studente di design della moda affronta durante qualsiasi laboratorio di progettazione. Jean Paul Gaultier, Giorgio Ar-mani, Romeo Gigli, Comme des Garçons, Emilio Pucci, Norma Kamali, Maison Martin Margiela, Complice, Byblos, Irié, Claude Montana, Yohji Yamamoto, Moschino, Sybilla, Junya Watanabe, Vivienne Westwood, Prada: questi alcuni dei nomi di marchi e fashion designer che attra-versano un gruppo apparentemente eterogeneo di abiti e accessori, maschili e femminili, che dagli anni ottanta arrivano fino a oggi. Gli abiti in mostra, identificati da questi nomi, sono il frutto di un’azione di se-lezione a partire da un fondo di circa duecento oggetti (abiti, scarpe, accessori) provenienti dalla collezione di Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea triennale in Design della moda e Arti multimediali allo IUAV. Si tratta del primo nucleo di una study collection a disposizione degli studenti IUAV e delle loro ricerche progettuali. Gli abiti sono stati schedati nei depositi del Museo di Palazzo Mocenigo - Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume a Venezia, con la collaborazione del responsabile Chiara Squarcina.

Una study collection è solitamente collegata a quei musei che agiscono in relazione sinergica con una scuola di moda. Musei quindi che non si presentano solo come luogo della conservazione e dell’esposizione della moda, ma anche come strumento attivo per la progettazione. Una study collection può essere composta da esemplari già presenti nella collezione ufficiale del museo, da pezzi meno pregiati o troppo usurati per prevedere un’azione di restauro, o da donazioni di difficile collo-cazione nella geografia della collezione museale; prevede che i capi che la compongono possano essere studiati da vicino, maneggiati, vir-tualmente smontati, e di conseguenza consumati molto velocemente, cosa che ovviamente non accade con i pezzi di una vera e propria col-lezione museale, tutelati da rigidi standard di conservazione. La mostra Re-visioni si interroga sulle modalità di attraversamento di una study collection: chi studia fashion design la analizza non con l’occhio del collezionista o del conservatore, ma con una consapevolezza di tipo curatoriale e progettuale.

Durante l’anno accademico 2012-2013 gli studenti del corso di laurea IUAV in Design della moda, nell’ambito dell’insegnamento di Concept design, hanno schedato gli abiti in mostra utilizzando la Scheda VeAC (Vestimenti Antichi e Contemporanei) messa a punto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, uno strumento che trattiene sinteticamente tutte le informazioni relative all’abito o all’accessorio in esame. Questo primo lavoro di attenta schedatura e di descrizione tecnica ha permes-so di costruire una narrazione attorno a ogni oggetto analizzato, una delle possibili storie che lo definiscono. La polifonia delle descrizioni ha restituito un’immagine della study collection, che rappresenta l’esito di uno fra i molteplici modi di attraversarla. Per il corso di Concept design

agli studenti è stato chiesto di utilizzare questo esito come strumento per individuare un’idea allestitiva, un concept, appunto, per una mostra. Il progetto evidenzia così il potere dell’archivio nel campo dei fashion studies, strumento di riflessione per conoscere le storie della moda, e per innescare riflessioni progettuali inedite. Questa study collection, in-fatti, è parte di una collezione privata: c’è un racconto che tiene insieme questi oggetti, ed è il racconto di chi li ha posseduti e vissuti, il raccon-to di una sequenza di momenti culturali che hanno accompagnato l’as-semblaggio della collezione nell’arco di circa trent’anni. Le descrizioni estratte dalla schedatura si intrecciano così con questa narrazione.

La possibilità di utilizzare una study collection per gli studenti non si è esaurita nella messa a punto di una mostra in grado di raccontare questa esperienza. La study collection si è rivelata necessaria per chi studia fashion design: l’insieme di oggetti relativamente lontani (da un punto di vista cronologico) ma improvvisamente estremamente acces-sibili, perché si possono studiare da vicino e toccare con mano, diventa anche un punto di partenza per i percorsi progettuali degli studenti. Re-visioni assegna importanza all’analisi tecnica e formale degli abi-ti, alla riproduzione di dettagli costruttivi particolarmente significativi sotto forma di samples, fino alla riflessione sia storico-critica, sia fo-tografica, relativa cioè ai modi in cui la moda viene rappresentata e si comunica. Tutti questi momenti concorrono alla costruzione di un discorso complesso relativo al design della moda, alle sue procedure e al suo insegnamento. In mostra, accanto agli abiti originali, giocano un ruolo centrale le riproduzioni in tela che gli studenti hanno voluto realizzare rilevando la struttura dei capi ritenuti più significativi. Questo lavoro di modellistica a rovescio, a partire dall’esistente, rappresenta un esercizio basico per chi intende affrontare la disciplina del fashion design. Le riproduzioni sono repliche di parti significative degli abiti in mostra, sono appunti, note a piè di pagina della study collection. A sottolineare le conversazioni fra abiti e tele, alle pareti alcuni ingran-dimenti dei capi originali. Le immagini fuori scala enfatizzano il gesto dell’osservazione al microscopio, e trasformano Spazio Punch nel luo-go dove allestire i dialoghi fra l’originale da conservare e la replica che lo interpreta. Completano il percorso espositivo una serie di materiali rari che pure appartengono alla study collection. Si tratta di ephemera, oggetti effimeri. Nella moda sono gli inviti a eventi, sfilate e performan-ce, le press release, i lookbook, i cataloghi per la presentazione delle collezioni, le pubblicazioni per i clienti. Materiali centrali per presentare e raccontare il lavoro dei designer, e per ricostruire le poetiche della moda contemporanea.

Re-visioni: gli oggetti in mostra attraverso la re-visione degli studen-ti sono tornati in vita, non solo grazie alle tele che ne enfatizzano i dettagli costruttivi e gli elementi decorativi più significativi, ma anche letteralmente, attraverso un progetto fotografico e un video realizzati insieme al fotografo Francesco de Luca fra le mura di Spazio Punch. La mostra Re-visioni agisce così come il racconto del percorso di stu-di e come un dispositivo per la messa in scena di una piccola parte di questa study collection.

Re—visioni

esercizi a partire da una study collection

Gabriele MontiUniversità Iuav di VeneziaDipartimento di Culture del progetto

Corso di laurea in Design della modainsegnamento Concept design

P. 4—5

–––––––Macroscopie –––––––parete di sinistra:

Irié, giacca. N. inv. 3148. 1984-89 ca. Dettaglio tessuto e bottoni tondi rivestiti in bouclé misto lana, mohair, seta e poliammide, quadrettato, color panna e nero

Moschino, giacca. N. inv. 3185. Fine anni ottanta-inizio anni novanta del Novecento. Dettaglio fondo asimmetrico frastagliato, tasche applicate a cuore, imbastiture decorative bianche, bottoni simili a monete

Claude Montana, tailleur. N. inv. 3078. 1988 ca. Dettaglio scollo a barca in due pezzi, telo centrale, fianchetto sagomato, tasca a doppio filetto, manica dritta lunga a due pezzi, bottoni con peduncolo in plastica

Yohji Yamamoto, soprabito.N. inv. 3180. Primavera/Estate 1983. Dettaglio tessuto in cotone nero con quadrati traforati a laser e tasca applicata

Sybilla pour Gibò, tailleur. N. inv. 3075. Fine anni ottanta del Novecento. Dettaglio allacciatura dei teli del davanti in lino misto rayon color mattone, bottoni rivestiti con peduncolo, fodera color ocra

Giorgio Armani, tailleur.N. inv. 3130. Autunno/Inverno 1998-1999. Dettaglio abbottonatura doppiopetto con pannello jabot inserito nella cucitura della paramontura, bottoni a quattro fori, tasca a doppio filetto

Junya Watanabe per Comme des Garçons, gonna. N. inv. 3166. Autunno/Inverno 2006-2007. Dettaglio intarsi in tessuto double-face, color verde e oro, in lana, poliestere e nylon

Maison Martin Margiela, abito. N. inv. 3203. 1995-1996 ca. Dettaglio etichetta linea Replica applicata sulla fodera nel centro dietro del corpino

Complice, abito. N. inv. 3195. Fine anni ottanta del Novecento. Dettaglio tessuto in jersey di lana e abbottonatura dello scollo e del polsino, con bottoni automatici in metallo smaltato

–––––––parete di destra:

Emilio Pucci, tailleur.N. inv. 3197. Seconda metà anni sessanta del Novecento. Dettaglio manica a kimono con tassello in lana verde acido

Jean Paul Gaultier pour Gibò, tailleur.N. inv. 3145. 1987-1988 ca. Dettaglio fodera in seta stampata con motivo raffigurante parti di ossa umane

Prada, giacca. N. inv. 3074. Primavera/Estate 1998. Dettaglio inserto in poliuretano trasparente con abbottonatura in velcro

Norma Kamali, giacca.N. inv. 3067. Fine anni ottanta del Novecento. Dettaglio elementi decorativi floreali in crêpe color bianco, applicati sul davanti di rayon nero, e bottoni tondi rivestiti

Romeo Gigli, abito. N. inv. 3077. Autunno/Inverno 1989-1990. Dettaglio allacciatura ad incrocio nel centro dietro, con pannelli in viscosa bordeaux

Giorgio Armani, giacca. N. inv. 3081. Primavera/Estate 1998. Dettaglio tessuto in fibra metallica

Moschino, tailleur. N. inv. 3192. 1985-1986 ca. Dettaglio tessuto grigio melange in cotone felpato e bottoni tondi in metallo con decorazione a rilievo

Vivienne Westwood, cappotto. N. inv. 3173. Prima metà anni novanta del Novecento. Dettaglio abbottonatura in tessuto rosso di lana, cachemire e nylon, bottoni tondi in plastica con logo inciso

Giorgio Armani, giacca. N. inv. —. 1990-92 ca. Dettaglio collo a cratere e scollatura a goccia sul davanti

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Da marzo a giugno del 2013, gli studenti del corso di laurea in Design della moda hanno attraversato la study collection nei depositi del Mu-seo di Palazzo Mocenigo, grazie anche al protocollo di intesa stipula-to da Fondazione Musei Civici di Venezia e Università Iuav di Venezia con l’obiettivo di favorire “la riflessione sull’archivio e sul suo ruolo nei processi progettuali interni alla moda”.

Gli studenti hanno meticolosamente analizzato ogni oggetto, compi-lando la Scheda VeAC (Vestimenti Antichi e Contemporanei) messa a punto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, uno strumento che trattiene sinteticamente tutte le informazioni relative all’abito o all’accessorio in esame. Il 22 febbraio 2013 abbiamo invitato la sto-rica della moda e del tessuto Roberta Orsi Landini a tenere una le-zione seminariale, Schedare la moda, per mostrarci come utilizzare la scheda ministeriale, e il relativo lemmario per la schedatura dell’abito e degli elementi vestimentari. Questo progetto, pubblicato nel 2007, ha visto la partecipazione di un gruppo di lavoro composto, fra gli al-tri, dalla stessa Roberta Orsi Landini, da Grazietta Butazzi, da Thessy Schoenholzer Nichols, e ha predisposto gli strumenti normativi per la catalogazione scientifica dell’abito e degli elementi vestimentari in modalità standard, al fine di garantire la condivisione in ambito nazio-nale e internazionale.

La scheda VeAC consiste in un tracciato per la catalogazione degli abiti antichi e moderni adottato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Catalogare capi d’abbigliamento è un compito complesso data la varietà del materiale, l’eterogeneità dei termini lessicali che vengono utilizzati per definirlo e la mancanza di un coordinamento na-zionale per la catalogazione di questo patrimonio. La scheda VeAC, pertanto, rappresenta uno strumento rigoroso che per la prima volta si propone di dare sistematicità allo studio di temi come la moda, le arti decorative e il costume. Essa permette, infatti, di ripercorrere l’anali-si dei singoli pezzi con precisione; consente di colmare molti campi conoscitivi utilizzando un vocabolario chiuso di termini esatti e sin-tetici per individuare e identificare morfologie, specifiche tecniche di esecuzione, tessuti impiegati, motivi decorativi, gruppi di omogeneità; descrive inoltre il capo d’abbigliamento ricostruendone la datazione, la definizione culturale, i dati tecnici, la struttura e la storia.

L’articolazione di ogni parte della scheda VeAC cerca di prevedere tutte le possibilità e i casi particolari che una collezione di abiti, mu-seale o privata, può presentare. Per questo lavoro di catalogazione si è deciso di utilizzare la scheda VeAC in versione semplificata. Le didascalie relative alle immagini degli abiti che pubblichiamo in questo giornale, una selezione dal servizio Punch Island a cura di Francesco de Luca, sono un estratto della scheda, per evidenziare i dati più signi-ficativi fra tutti quelli raccolti durante la fase di compilazione.

Schedare la moda

Università Iuav di VeneziaDipartimento di Culture del progetto

Corso di laurea in Design della modainsegnamento Concept design

P. 6—7

Una foto di famiglia. Il ricordo di un bisnonno che parte per l’Ame-rica. L’immagine di uno sbarco. Le pareti di Spazio Punch hanno at-tivato un ricordo personale, intimo, che il fotografo Francesco de Luca ha utilizzato per raccontare l’arrivo degli abiti e degli accessori della study collection alla Giudecca. Gli studenti del corso di laurea IUAV in Design della moda hanno affiancato Francesco de Luca nel progetto fotografico: hanno scelto i capi, li hanno assemblati con uno sguardo contemporaneo da fashion stylist, li hanno indossati. Tracciando così cronologie inedite, che mescolano le storia tratte-nute dagli abiti e quelle dei corpi che li hanno fatti arrivare a Spa-zio Punch. Funzionari in camice bianco hanno registrato lo sbarco di queste entità su un grande pannello, che è diventato il fondale

Venezia, Giudecca, 20 marzo 2014

Provenienza: Collezione Maria Luisa Frisa, Venezia

progetto fotografico di Francesco de Luca [Commesso fotografo]

con Anna Schettin, calligrafa

per il servizio fotografico. Poche informazioni, essenziali: designer, marchio, “anno di nascita” dell’oggetto, numero di inventario. La calligrafia usata da Anna Schettin per compilare il registro è voluta-mente grezza, imprecisa, “sporca”; è scritta con penna larga usan-do inchiostro di china e mallo di noce: i colori, dal nero al marrone, interpretano i toni dei muri di Spazio Punch. La scrittura è ispirata al carattere tipografico Neuland, ideato agli inizi del Novecento dal calligrafo e incisore tedesco Rudolf Koch con la precisa volontà di esplorare un nuovo modo di disegnare caratteri tipografici. Neuland, nuova terra, ma anche una nuova vita, provvisoria, effimera: quella che le figure di Punch Island hanno restituito agli oggetti della colle-zione indossandoli, e reinterpretandoli.

Punch Island

Ø MI

MII

MIS

SS

STS Struttura Semplice

STSD Davanti indumenti tridimensionali semplici: 4 teli: 2 teli centrali simmetrici con abbottonatura femminile doppiopetto; lunghezza: 107 cm dalla spalla; larghezza: 47 cm dal fondo, 32 cm dall’incavo manica. Il telo sinistro presenta 4 asole esterne e 4 bottoni finti, 1 bottone interno. Il telo destro presenta un’asola e 4 bottoni. 2 fianchetti laterali simmetrici; lunghezza: 84 cm, larghezza dal fondo: 31 cm; larghezza sotto incavo manica: 8 cm. STSV Dietro indumenti tridimensionali semplici: 2 teli: simmetrici; lunghezza: 104 cm; larghezza fondo: 50,5 cm; larghezza superiore: 21 cm.EDAP Posizione elementi decorativi: tasche, collo, risvolti, orlo e fondo manica.

Misure Ingombro

MIIA Lunghezza totale massima: 113 cm MIIL Larghezza totale massima: 116 cm

Misure

Struttura Sartoriale

Misure Base

MISR Lunghezza totale davanti: 113 cm MISD Lunghezza totale dietro: 109 cm MISS Larghezza dorso: 40 cm MISP Circonferenza petto: 106 cm MISV Circonferenza vita: 110 cm MISF Circonferenza fianchi: 154 cm MISO Circonferenza orlo: 232 cm MIST Taglia: 42

Vivienne Westwood

Cappotto rosso femminile doppiopetto in lana misto nylon. Prima metà anni novanta del Novecento.

Prima metà anni novanta del Novecento.

Collezione Maria Luisa Frisa, Venezia.

Estratto della scheda VeAC

Indossato da Scilla Gortan

foto di Francesco de Luca.

P. 8—9

# DT DTZ

DTS

MIM

SRM

# DO

MST #

SFF #

Cronologia Generica Cronologia

Cronologia Specifica

Ø DTSI Da: 2005Ø DTSF A: 2005 Ø # DTM Motivazione della cronologia: fonte cartacea

Misure Maniche

MIMA Lunghezza esterna 10,5 cmlunghezza interna: 40 cm

MIML Larghezza massima 37,5 cmlarghezza minima: 24 cm

Fonti e Documenti di Riferimento

Struttura Manica

SRMT Tipologia manica: manica kimono nella parte superiore, manica pipistrello nella parte inferiore.

SRMS Struttura manica: 1 pezzo.SRMF Parte finale manica: orlo di 5 cm di altezza.

Mostre

# MSTT Titolo: Breaking the Mode: Contemporary fashion from the permanent collection.

# MSTL Luogo: Los Angeles County Museum of Art, California, USA.

# MSTD Data: settembre 2006-gennaio 2007.

Sfilate

# SFFS Sfilata: Primavera/Estate 2005. # SFFL Luogo della mostra o della sfilata: Parigi, Francia.# SFFD Data della mostra o della sfilata: 2004.

Rei KawakuboComme des Garçons

Giacca/blusotto nera in lana con maniche a pipistrello/kimonofodera imbottita e impunture a macchina.

Indossata da Sophia Crema

foto di Francesco de Luca.

Collezione Primavera Estate 2005.

Collezione Maria Luisa Frisa, Venezia.

Estratto della scheda VeAC

P. 10—11

SRE

# EDA Elementi Decorativi e/o Applicati

EDATTipologia elementi decorativi: ad ago.

EDAM Materia/colore elementi decorativi: filo di cotone bianco.

EDAC ecnica elementi decorativi: imbastitura.

Moschino

Giacca rossa femminile monopetto in viscosa con fondo asimmetrico, tasche applicate a cuore e imbastiture bianche.

Indossata da Daniele Tollot

foto di Francesco de Luca.

Fine anni ottanta-inizio anni novanta del Novecento.

Collezione Maria Luisa Frisa, Venezia.

Estratto della scheda VeAC

Struttura Elementi

SRECTipologia collo/scollo:collo con risvolti a punte dritte,ad un petto. Colletto a puntacon fascetta alta cm 2 e lungacm 31,5 con sottocollo analogo;2 risvolti diritti cm 49.

SRET Tipologia tasche: 2 tasche applicate a forma di cuore,foderate (cm 20x19).Apertura cm 16.

SREP Posizione tasche: sui fianchi, distanza dalle spalle cm 51 e dall’orlo cm 11.

SREA Tipologia chiusura/allacciatura: abbottonatura femminile monopetto.

SREZ Posizione chiusura/allacciatura: centro davanti.

SREB Tipologia/forma bottone: bottone con peduncolo (ciascuno cm 2). Piatto rotondo con disegnoin rilievo stile moneta. Funzionale con occhiello.

SREM Materia bottoni: metallo dorato.

SREU Cuciture: a macchina.

EDAV Motivi elementi decorativi: lineari.

EDAP Posizione elementi decorativi: tasche, collo, risvolti, orlo e fono manica.

P. 12—13

Pre—visioni

Abiti dalla study collection e radiografie in tela

Macroscopie

P. 14—15

Byblos, soprabito,fine anni ottanta del Novecento

Comme des Garçons, giacca, P/E 2005

Giorgio Armani, giacca, 1990-92 ca.

Giorgio Armani, giacca, P/E 1998

Giorgio Armani, giacca maschile in velluto, fine anni ottanta del Novecento

Giorgio Armani, giacca maschile, fine anni ottanta del Novecento

Giorgio Armani, tailleur, A/I 1998/99

Jean Paul Gaultier pour Gibò, tailleur, 1987/88 ca.

Romeo Gigli, abito, A/I 1989/90

Norma Kamali, giacca, fine anni ottanta del Novecento

Maison Martin Margiela, abito, 1995/96 ca.

Claude Montana, tailleur, 1988 ca.

Moschino, giacca, fine anni ottanta inizio novanta del NovecentoMoschino, giacca, A/I 1987/88

Emilio Pucci, tailleur, seconda metà anni sessanta del Novecento

video di Gianmarco Barnessoundtrack di Marcello Chiodin

Percorso espositvo

Sybilla pour Gibò, tailleur, fine anni ottanta del Novecento

Watanabe pour Comme desGarçons, gonna, A/I 2006/07

Vivienne Westwood, cappotto, prima metà degli anni ottanta del novecento

tra i materiali esposti:

Comme des Garçons Homme Plus, n° 2, 5 gennaio 1986. Fotografie Arthur Elgort

Comme des Garçons Tricot, n° 15, 15 Febbraio 1986. Fotografie Peter Lindbergh

Comme des Garçons, n° 96, 10 aprile 1987. Fotografie Peter Lindbergh

Comme des Garçons, Six, n° 2, 1988

Comme des Garçons, cartolina

Comme des Garçons Homme Plus

Comme des Garçons, calendario, 1990, due poster

Comme des Garçons, poster

Comme des Garçons, Six ¼, Made especially for visionaire No. 20, 1997. Fotografie Kishin Shinoyama, direzione artistica Tsuguya Inoue per Beans

Pagine da catalogo Giorgio Armani, collezione A/I 89-90. Fotografie Aldo Fallai, Still-life Maria Vittoria Corradi Backhaus

Pagine da catalogo Giorgio Armani, collezione A/I 1998-99. Fotografie Paolo Roversi (donna) Aldo Fallai (uomo)

Romeo Gigli, cofanetto di 14 micro-pieghevoli, collezione A/I 1990-91. Intervento artistico François Berthoud

Romeo Gigli, catalogo collezione uomo A/I 1988-89. Fotografie Ilvio Gallo, Intervento Artistico Torkil Gudnason

Maison Martin Margiela, La Maison Martin Margiela 9/4/1615, 1997. Fotografie Marina Faust

Maison Martin Margiela, lookbook P/E 2007, collezione accessori

Maison Martin Margiela, lookbook P/E 2008, collezione donna

Maison Martin Margiela, lookbook P/E 2008, collezione uomoYamamoto, poster collezione uomo, 1991Westuff, anno I, n° 0, dicembre 1984, Firenze

Vanity, n° 14, aprile 1985, Edizioni Condè Nast, Milano

Vanity, allegato al n° 24 marzo/aprile 1987, Edizioni Condè Nast, Milano

Vanity, n° 27 settembre/ottobre 1987, Edizioni Condè Nast, Milano

Purple, Prose Fashion Fiction & More, n° 1, Estate 1998, Association Belle Haleine, Parigi

Textile & Text, volume 14, n° 2, 1991. Fashion Institute of Technology, New York

Documenti e fashion ephemera

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