Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b....

49
Università degli Studi di Trento Facoltà di Sociologia A.M.A. NET-MED Analisi esplorativa Fra i domini italiani inizia a prospettarsi un fenomeno nuovo, ma già in atto nei network inglesi e americani: lo scambio di notizie ed esperienze fra malati su farmaci, cure e strutture sanitarie. Viene allora da chiedersi come nasca una comunità d’aiuto in Internet, in che modo le persone affette da una patologia o i loro famigliari si accostino, alla ricerca di informazioni e confronti, ad una tecnologia informatica che, inserendosi nel consueto rapporto face to face, diviene quella che potremmo definire una protesi inter-relazionale. Vi è una differenza nel rapporto soggetto esperto di tecnologia/ non esperto vs. tecnologia? E’ possibile parlare di comunità? Quali sono le possibilità di trasportare le esperienze dei gruppi A.M.A. (Auto Mutuo Aiuto) attraverso queste modalità comunicative? Esempi di fenomeni spontanei di aggregazione, come il sito di un malato per latri malati, e progetti di creazione volontaria di community, ad esempio all’interno di portali medici, possono essere considerati fenomeni antistanti sullo stesso continuum? Sarà condotta una sommaria ricognizione sulla struttura di comunicazione che trasporta le informazioni di tipo sanitario fra medico e medico (specialista-specialista), medico e paziente (specialista-sogetto), paziente e paziente (sogetto-sogetto), dove per sogetto intendiamo il richiedente specifico di informazioni a seguito di un bisogno personale o contiguo, al fine di abbozzare un primo schizzo della comunicazione non formale a contenuto medico-sanitario via web. Saranno riportati casi indice della presenza del fenomeno nell’accezione di nostro interesse. Così da concludere una prima, sommaria, fase esplorativa inerente i casi di studio e i possibili approcci. Sara Degli Esposti Novembre 2002

Transcript of Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b....

Page 1: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Un iv er s i t à d eg l i S tu d i d i T r en toFaco l t à d i S oc io lo gi a

A.M.A. NET-MEDAnalisi esplorativa

Fra i domini italiani inizia a prospettarsi un fenomeno nuovo, ma già in atto nei network inglesi e

americani: lo scambio di notizie ed esperienze fra malati su farmaci, cure e strutture sanitarie. Viene

allora da chiedersi come nasca una comunità d’aiuto in Internet, in che modo le persone affette da una

patologia o i loro famigliari si accostino, alla ricerca di informazioni e confronti, ad una tecnologia

informatica che, inserendosi nel consueto rapporto face to face, diviene quella che potremmo definire

una protesi inter-relazionale. Vi è una differenza nel rapporto soggetto esperto di tecnologia/ non

esperto vs. tecnologia? E’ possibile parlare di comunità? Quali sono le possibilità di trasportare le

esperienze dei gruppi A.M.A. (Auto Mutuo Aiuto) attraverso queste modalità comunicative? Esempi di

fenomeni spontanei di aggregazione, come il sito di un malato per latri malati, e progetti di creazione

volontaria di community, ad esempio all’interno di portali medici, possono essere considerati fenomeni

antistanti sullo stesso continuum?

Sarà condotta una sommaria ricognizione sulla struttura di comunicazione che trasporta le informazioni

di tipo sanitario fra medico e medico (specialista-specialista), medico e paziente (specialista-sogetto),

paziente e paziente (sogetto-sogetto), dove per sogetto intendiamo il richiedente specifico di

informazioni a seguito di un bisogno personale o contiguo, al fine di abbozzare un primo schizzo della

comunicazione non formale a contenuto medico-sanitario via web. Saranno riportati casi indice della

presenza del fenomeno nell’accezione di nostro interesse.

Così da concludere una prima, sommaria, fase esplorativa inerente i casi di studio e i possibili approcci.

Sara Degli Esposti

Novembre 2002

Page 2: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Indice

1. Definizione dei concetti di base

1.a. Le comunità virtuali

1.b. Definizione di comunità in sociologia

1.c. Cosa si intende per Auto Mutuo Aiuto

2. Comunicare attraverso protesi

3. Articoli inerenti l’argomento 11

4. Un esempio di sperimentazione parallela al fenomeno d’interesse

5. Ventaglio di casi

5.a. Caso non inerente, ma con segnali dell’esistenza del fenomeno.

5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a quellavirtuale

5.c. Caso semi-inerente: specialista-soggetto, orientamento verso lo scopo.

5.d. Casi non-inerenti: i Portali, rapporto spersonalizzato specialista-soggetto.

5.e. Caso inerente: fenomeno spontaneo, soggetto vs soggetto.

5.f. Caso introdotto per confronto col precedente: risposta specialistica.

5.g. Caso inerente: rapporto soggetto strutturato-soggetto.

5.h. Caso non-inerente: rapporto specialista-specialista.

5.i. Caso non-inerente: rapporto specialista-soggetto, preponderanza del contesto reale.

5.l. Caso semi-inerente: rapporto specialista-soggetto contiguo.

5.m. Caso semi-inerente: rapporto soggetto strutturato-soggetto, condizione di vita globale.

5.n. Caso semi-inerente: rapporto soggetto-soggetto, condizione di disagio sociale nonmalattia.

5.o. Caso parallelo: formazione di operatori di aiuto su web.

5.p. Caso inerente, ma controverso: rapporto soggetto strutturato- soggetto.

6. Interessanti concetti mutuati dalla psicologia.

7. Giuseppe Mantovani.

Conclusioni

Page 3: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a
Page 4: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

1. Definizione dei concetti di base

1.a. Le comunità virtuali

Dott. Andrea CreolaDocente di Teorie e Tecniche dei Nuovi Media (www.unito.it)1999/2000

Gli aspetti sociali del cyberspazio si concentrano soprattutto attorno al fenomeno delle comunitàvirtuali. In questa pagina intendiamo presentare alcuni tratti basilari di tale forma di aggregazione.Una possibile definizione di comunità virtuale è che si tratta di nuclei sociali che nascono nella retequando persone partecipano costantemente a dibattiti e intessono relazioni interpersonali nelcyberspazio. Gli ambienti che rendono possibile tale interazione sono di vario tipo: dalle mailing listai MUDs alle comunità virtuali in senso stretto (tipo WELL o CommUnicO), anche se il livellobase, il requisito fondamentale per la nascita di comunità in rete è rappresentato dalla postaelettronica. Grazie ad essa viene infatti resa possibile una comunicazione in tempo reale (ma, notabene, non necessariamente sincrona) e svincolata dalla posizione territoriale degli interlocutori nelmondo fisico.

TRE ELEMENTI FONDAMENTALI

Howard Rheingold, nel suo saggio "Comunità Virtuali", osserva come dalla comunicazione in retepossano sorgere gruppi sociali grazie alla presenza di tre elementi:

Identità artificiali ma stabili

La comunicazione telematica permette a ciascuno di nascondersi dietro a uno pseudonimo, che puòa volte essere accompagnato da un'identità fittizia. Di per sé questa possibilità potrebbe minarealcuni dei fondamenti della vita sociale: non c'è certezza su colui con il quale si ha a che fare, non èpiù così facile dare fiducia ad un altro o comunque credere alle sue parole, il comportamento nonpuò più essere in parte guidato con sicurezza dalle aspettative che ognuno ha nei confronti deglialtri.Questi caratteri della relazione interpersonale del cyberspazio sono però parzialmente compensatidalla stabilità di questa (possibile) falsa identità: dietro ad uno pseudonimo vi è sempre il medesimosoggetto. Specifici software si preoccupano che nessuno adotti un nome (nickname) che altri giàutilizzano o hanno in passato usato. In conseguenza di tale fatto, i partecipanti alla vita comunitariasi comportano come se prendessero parte ad una rappresentazione drammaturgica, come seinterpretassero un personaggio celati sotto una maschera che dissimula la loro reale identità. Unadifferenza importante rispetto al mondo teatrale è che, però, nelle comunità virtuali i personaggistessi scrivono in tempo reale il proprio copione e contrattano fra loro la sceneggiatura.

Intelligenza pronta Nonostante la mediazione tecnologica (anzi: in virtù di essa) l'interazione fra i membri dellacomunità avviene in tempo reale, come del resto capita nelle nomali conversazioni faccia a faccia.Un'intelligenza pronta è importante per potersi quindi inserire con successo e pertinenza nelloscambio comunicativo. A questo, aggiunge modestamente chi scrive, va legata anche una certaabilità nell'uso degli strumenti tecnici (HW & SW) che consentono l'immissione in rete deimessaggi. Un' esempio di quanto si vuole qui intendere può essere la capacità di scrivererapidamente sulla tastiera del computer, oppure saper decifrare correttamente le iconedell'interfaccia.

Page 5: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Ricostruzione di un contesto sociale attraverso la scrittura

La comunicazione tra i membri di un a comunità virtuale è solitamente di tipo verbale. Questo vuoldire che, se l'unico codice per trasmettere messaggi è la lingua scritta, ad essa deve essere affidata larappresentazione anche dei significati che in una normale conversazione sarebbero veicolati da altreforme di espressione. Vengono a mancare le informazioni che ognuno deriva dalle espressionifacciali, dai tratti sovra-segmentali della voce, dal linguaggio corporeo e dall'ambiente fisico che fada contesto al messaggio verbale stesso. Il "dialogo elettronico" deve quindi essere arricchito conparticolari accorgimenti che permettono di ricostruire, solo parzialmente, il contesto fisico e socialeassente.

IL COMPORTAMENTO SOCIALE

La comunicazione scritta rende di fatto impossibile verificare l'identità altrui e costruire il rapportocomunicativo su una serie di informazioni altrimenti note (età, sesso, professione ecc.).Questi elementi, d'altra parte, incentivano alcune pratiche che sono forse la cifra distintiva dellecomunità virtuali rispetto a quelle tradizionali: l'anonimato diffuso, la semplicità di cambiare ruolo(vedi il fenomeno del gender swapping), la simulazione di comportamenti diversi da quelli abituali.Da un lato, questi tratti riconducono, la vita comunitaria ad una sorta di recitazione teatrale.Dall'altro, simili pratiche sono anche i requisiti per un'azione sociale libera e non ostacolata dapregiudizi, convenzioni e pattern prestabiliti.Più precisamente il partecipante ad una comunità virtuale è libero di sperimentare. Privo anche diun contesto visibile (di un frame a cui ancorarsi, per usare un termine della psicologia sociale diGoffman), il soggetto ha dunque l'opportunità di creare mediante la scrittura un ambiente congenialeai propri scopi. Il cyberspazio si configura, da questo punto di vista, come un terreno di gioco, in cui, scriveMargaret Reid, "La gente è libera di sperimentare forme diverse di comunicazione e di auto-rappresentazione". Il gioco si appropria, all'interno della comunità virtuali, della qualità, giàdescritta dall'Interazionismo simbolico di Mead e Blumer nonché dalla psicologia piagettiana, disvolgere una funzione importantissima nel processo di costruzione dell'identità.

LE NORME SOCIALI

Crediamo opportuno, per introdurre questa parte, sottolineano allo stesso tempo la continuità con leprecedenti, citare una frase di Mario Ricciardi: "La scrittura la comunicazione sono riscoperti come tessuto connettivo della società; nelle reti lanuova scrittura e la comunicazione sono direttamente l'ambiente, fondano il mondo reale in cui sipuò agire in un regime di sospensione e forse di cancellazione delle leggi che regolano lo statofisico e naturale" (1)Parlare di "sospensione", nel senso che le norme sociali non sono negate ma, al più, messetemporaneamente fra parentesi, significa aprire l'analisi alla constatazione che le leggi della realtàfisica restano influenti, se non altro nella loro funzione di terreno comune fra gli interlocutori,considerando anche la difficoltà circa la definizione dell'altrui identità. Le regole chetradizionalmente guidano il comportamento sociale restano attive anche perché i membri dellecomunità virtuali sono pur sempre cittadini anche del mondo reale, dove tali norme sono ancoravalide.

(1) M. Ricciardi, Comunità virtuali e società testuale" in Tecnologia per il XXI secolo, Einaudi,1998, p.136.

Page 6: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Si tenga però conto del fatto che la partecipazione ad una comunità virtuale può anche essere dettatadalla volontà di fuggire dalla società consueta, di evadere allo scopo di negare e rifiutare le regole diquella. Uno dei valori aggiunti posseduti dalla vita comunitaria virtuale sta forse nell'opportunità dipoter appunto contrattare di nuovo e attivamente le norme sociali: un aspetto che fa del cyberspaziouna sorta di Utopia contemporanea, più appetibile dal punto di vista politico rispetto al contestoquotidiano. La negazione delle leggi della società materiale non è però segno di una condizioneanarchica. Le regole sono solo (parzialmente) differenti, ma continuano a sussistere. Come ognisocietà, anche le comunità virtuali possiedono norme, a volte soltanto a livello informale, più spessocodificate per iscritto, a cui i membri si devono attenere per poter partecipare.La più semplice di tali regole è forse la richiesta di un comportamento educato e non offensivoverso gli altri soggetti (Netiquette). Nelle comunità virtuali affiorano anche delle sorta di tabù: adesempio usare uno pseudonimo non proprio; i comportamenti tabù possono anche venire sanzionatiin modo pesante, spesso con la "espulsione" permanente dalla comunità.Di queste regole vanno forse osservate con attenzione due particolari. In primo luogo si tratta dinorme decise "dal basso", stabilite solitamente in modo democratico. I partecipanti alla comunitàvirtuale sono anche i legislatori del cyberspazio, in quanto hanno voce in capitolo nellacontrattazione di cosa è lecito fare e cosa invece è proibito. Essendo poi le comunità virtualiorganismi dinamici in continua evoluzione (essendoci cioè la possibilità di aderirvi o di uscirne inqualsiasi momento) si comprende che tali regole sono sostanzialmente l'espressione de pensiero edella sensibilità dei partecipanti. Una conseguenza di una simile natura contrattuale è che patti, accordi e convenzioni sono dicontinuo negoziabili / ripudiabili. L'idea di un patto duraturo e stabile ha poco successo negliambienti telematici. Secondariamente sono norme che, in fondo, regolano il trasferimento dimessaggi. Queste sono le più varie ed hanno per oggetto comunicazioni di vario tipo, non soloverbali (si pensi al divieto di inviare immagini pornografiche, ad esempio). Se si volesse cercare un"grado zero" di tali regole, si potrebbe forse indicarlo in una sorta di regola della reciprocità.Vivere nel cyberspazio vuol dire aver accesso ad una grande quantità di informazione, a patto difornire a propria volta altre informazioni, spesso di natura personale.

RISORSE ON LINE SI GLI ASPETTI SOCIALI:

http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/tematich/popolo.htm Sulle caratteristiche sociali, politiche e psicologiche degli utilizzatori della rete, sul modo diutilizzarla, sulle comunità virtuali.http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/tematich/societa.htm Riflessioni di carattere antropologico/culturale sui cambiamenti introdotti dalle tecnologie dellacomunicazione nelle dinamiche sociali contemporanee.

http://www.rheingold.com/vc/book/ Testo di Virtual Community di H. Rheingold.

ASPETTI PSICOLOGICI:

http://www.rider.edu/users/suler/psycyber/psycyber.htmlUn intero sito, molto completo e con numerosi riferimenti ad altre risorse in rete, dedicato aifenomeni psicologici collegati con il cyberspazio.

http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/tematich/popolo.htmSulle caratteristiche sociali, politiche e psicologiche degli utilizzatori della rete, sul modo diutilizzarla, sulle comunità virtuali.

Page 7: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

1.b. Definizione di comunità in sociologia

Talcott Parsons comprende il concetto di comunità solo per indicare quel tipo di collettività "i cuimembri condividono un'area territoriale come base di operazioni per le attività giornaliere." SchnoreL. F., pure, definisce la comunità come "una popolazione i cui membri sono interdipendenti su basequotidiana e svolgono molte attività per soddisfare i bisogni economici e sociali della popolazionestessa.". In questa accezione sono importanti due elementi, di cui uno consequenziale all'altro. Innanzitutto èimportante l'elemento territoriale, il luogo fisico dove risiedono le persone, che deve esserecircoscritto in modo da permettere l'accadimento del secondo elemento fondamentale, costituitodall'interazione quotidiana degli individui. Importante anche in questo caso l'aspetto dell'identitàcon la comunità, da far risalire proprio all'esistere di azioni giornaliere che accomunano le personefacenti parte di quella determinata collettività. In altri casi, però, il termine comunità non fa riferimento a una popolazione che risiede nellamedesima area geografica. Smelser infatti riferisce la parola comunità agli interessi comuni o aitratti distintivi di un gruppo di persone che non necessariamente vivono contiguamente. "Unacollettività può quindi essere definita comunità quando i suoi membri agiscono reciprocamente e neiconfronti di altri, non appartenenti alla collettività stessa, anteponendo più o meno consapevolmentei valori, le norme, i costumi, gli interessi della collettività, considerata come un tutto, a quellipersonali o del proprio sottogruppo o di altre collettività; ovvero quando la coscienza di interessicomuni anche se indeterminati, il senso di appartenere a un'entità socioculturale positivamentevalutata e a cui aderisce affettivamente, e l'esperienza di relazioni sociali che coinvolgono la totalitàdella persona, diventano di per sé fattori operanti di solidarietà." In questo caso, l'interazionequotidiana degli attori della comunità viene a passare in secondo piano per lasciare il posto alsentimento di appartenenza, all'identificarsi nella comunità, ad attuare comportamenti solidaristici ead accettare il controllo sociale non tanto come fattore razionale, quanto più come fattoresentimentale.

1.c. Cosa si intende per Auto Mutuo Aiuto

Quando si parla di gruppo Auto Mutuo Aiuto (A.M.A.) si intende una categoria piuttosto complessache comprende gruppi con caratteristiche differenti. Forse ci si riferisce a distinzioni che di primoacchito balzano più agli occhi dei tecnici, ma sicuramente il parteciparvi fa sentire ben presto ladifferenza tra gruppo e gruppo, clima e clima, ecc.La distinzione certo più significativa riguarda la presenza o meno di un facilitatore, che noiauspichiamo come garante del lavoro che si va svolgendo. Resta inequivocabile che il gruppoA.M.A. è innanzitutto un gruppo che si crea per fornirsi reciproca assistenza tra persone che hannoun problema in comune. In America sono una realtà ormai diffusa e praticata, come la psicoterapia,ma anche in Italia sono sempre più richiesti, come risposta a forme di disagio e malessere nonraggiungibili con altre forme più tradizionali di cura.L'idea A.M.A. è nata con gli Alcoolisti Anonimi, ma e' funzionale l’utilizzo di tale modello conpersone aventi a che fare anche con altri disagi, ad esempio i disturbi d'ansia (attacchi di panico,fobie, etc.), il gioco d'azzardo, le malattie tumorali, le cardiopatie, i problemi di coppia, l’essereseparato, divorziato e/o vedovo, l'esser donne che amano troppo, la difficoltà a realizzarsisentimentalmente, la disoccupazione, l'essere il familiare di un paziente malato, la situazione di excarcerato, di ex paziente psichiatrico, la tossicodipendenza, l'esser partner di tossicodipendenti, ladepressione, la solitudine, i disturbi sessuali, i figli con handicap, i disturbi alimentari, etc.

Page 8: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Lo scopo essenziale del gruppo di auto mutuo aiuto è di dare, a persone che vivono in situazionisimili, l’opportunità di condividere le loro esperienze e di aiutarsi a mostrare l’uno all’altro comeaffrontare i problemi comuni. L’auto aiuto è quindi un mezzo valido per assicurare ai partecipantidel gruppo sostegno emotivo. Vediamo infatti che all’interno del gruppo ciascuno sforzoindividuale teso alla risoluzione di un proprio problema diventa contemporaneamente sforzo perrisolvere un problema comune.Ciascuno riceve aiuto e contemporaneamente dà aiuto. Si verifica una sorta di effetto per cui chi dàaiuto, in realtà ne riceve e chi cerca di modificare una persona, in realtà lavora su se stesso nelrapporto con l'altro. Il fatto che poi i partecipanti condividano il medesimo problema permette chel’aiuto scambiato sia sentito come maggiormente efficace. E’ come se tali gruppi mettesserol'accento sull’intollerabilità del destino comune, spingendo così all’azione concreta per la soluzionedei problemi. Si acquisiscono così specifiche informazioni riguardanti soluzioni pratiche appresedall’esperienza diretta, che di solito non sono ricavabili né dai libri, né dagli operatori professionali,né dalle istituzioni assistenziali.I membri del gruppo si ritrovano quindi inseriti in una sorta di piccolo sistema sociale in cuismettono di essere dei portatori di qualche disagio e diventano invece membri di una rete quasifamiliare. I gruppi di auto mutuo aiuto, pur costituendo delle ottime iniziative di supporto, non sonoperò da considerarsi sostitutivi di una adeguata psicoterapia individuale o di gruppo, nella qualel’esperto, non si limita al ruolo di facilitatore, ma assume un ruolo terapeutico diretto, volto almiglioramento della qualità della vita, potendone diventare protagonisti.

Dott.ssa Barbara Rossi , psicologa – psicoterapeuta

Dott. Gianni Lanari, psicologo - psicoterapeuta

L’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) definisce l’auto-mutuo-aiuto (A.M.A.) come l’insieme ditutte le misure adottate da figure non professioniste per promuovere, mantenere o recuperare lasalute, intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale di una determinata comunità.L’AMA è, pertanto, considerato come uno degli strumenti di maggiore interesse per ridare aicittadini responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza socio-sanitaria, per migliorare ilbenessere della comunità.

CARATTERISTICHE DEI GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO:

condividono le proprietà dei piccoli gruppi:

un numero ristretto di partecipanti (solitamente 10 persone) facilita l’interazione tra i soggetti ,l’espressione dei sentimenti, la nascita e lo sviluppo di amicizie e relazioni profonde;Sono centrati su un problema e organizzati in relazione a specifici problemi;

I membri del gruppo tendono ad essere dei pari:

è il fatto di vivere, o di aver vissuto, una stessa condizione che definisce l’appartenenza al gruppo;

Condividono obbiettivi comuni;

L’azione è azione di gruppo:

Page 9: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

l’energia e la forza che il gruppo è in grado di esprimere, sono sicuramente maggiori e piùsignificative delle possibilità che ogni singolo partecipante ha a disposizione per la soluzione delproblema;

Aiutare gli altri è una norma espressa dal gruppo:

ognuno, con la propria esperienza e competenza, attraverso il confronto e la condivisione, trae aiutoper sé e per gli altri;

Il potere è la leadership :

ogni decisione, cambiamento, regola, viene formulata, discussa e accettata democraticamente;

La comunicazione è di tipo orizzontale:

non ci sono modelli strutturati di comunicazione: ognuno esprime liberamente il proprio pensiero,rispettando gli altri e senza accentrare su di sé la discussione;Il coinvolgimento è personale:

ogni persona decide autonomamente se e come prendere parte al gruppo. Non è una decisioneimposta da altri, partecipare al gruppo volontariamente aumenta la sicurezza nelle proprie capacitàdi scelta ;

La responsabilità è personale:

ogni persona è protagonista del cambiamento che vuole ottenere, la persona stessa è la prima risorsaper sé e per il gruppo;

L’orientamento è all’azione:

le persone imparano e cambiano facendo. Uno degli scopi dei gruppi è quello di sperimentare nuovistili di vita e di comportamento, nuovi modi di sentire e trasmettere i propri vissuti. Attraverso glisforzi ed i successi conseguiti e riconosciuti nel gruppo, la persona ha la possibilità concreta diaumentare la propria autostima e di credere nelle proprie risorse.

OBIETTIVI DEI GRUPPI A.M.A.:

o Aiutare i partecipanti ed esprimere i propri sentimenti.o Sviluppare la capacità di riflettere sulle proprie modalità di comportamento.o Aumentare la capacità di riflettere sulle proprie modalità di comportamento.o Aumentare le capacità individuali nell’affrontare i problemi.o Aumentare la stima di sé, delle proprie abilità e risorse, lavorando su una maggiore

consapevolezza personale.o Facilitare la nascita di nuove amicizie.

A.M.A. PRONTUARIO DEL TIPO DI APPROCCIO

Chi ha il problema è una persona portatrice di risorse;Si enfatizzano le risorse, la salute, il sentirsi bene;Enfasi sulla fiducia, la volontà, l’autocontrollo;Si enfatizzano i sentimenti e effetti concreti ed immediati;Tendenza alla estemporaneità e alla spontaneità;Il cambiamento di un individuo è in un contesto;Si costituiscono strategie basate sulla storia dei singoli.

Page 10: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

2. Comunicare attraverso protesi

La comunicazione e le relazioni elettroniche possono promuovere atteggiamenti di attenzione, dirispetto dell’altro, di sviluppo di sé?

CONDIZIONI PRESENTI NELLA COMUNICAZIONE NET-ASSISTITA

o anonimato

o facilità di entrare ed uscire dalle relazioni

o possibilità di agire un sé multiplo

o interagire con altri attraverso una "protesi"

o flessibilità dell’uso dello spazio e del tempo nella relazione

o la sensazione di essere "eroi"

o prevalere dell’egocentrismo e della performance sull’ascolto (della scrittura sulla lettura)

In Italia non c’è ancora una riflessione approfondita sulle potenzialità e i limiti del counseling ( tocounsel: consigliare, raccomandare) individuale attraverso strumenti che non siano la relazionediretta faccia a faccia. Negli Stati Uniti esiste invece un vivace dibattito che si svolge su alcuni sitiInternet e su alcune mailing list ed esiste da alcuni anni una direttiva dell’APA in materia.In modo simile, mentre nei paesi anglosassoni c’è una ormai rilevante diffusione di gruppi di mutuoaiuto che si svolgono attraverso forum, chat ed e-mail, in Italia questo strumento non si è ancoradiffuso. Pure, alcune caratteristiche della comunicazione elettronica dovrebbero facilitarel’interazione: si pensi all’anonimato, alla possibilità di condividere esperienze con persone chehanno problemi simili, di trovare soluzioni a problemi comuni.http://www.sinequanon.org/It/Me/Ne/00000813.html

Page 11: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

3. Articoli inerenti l’argomento

MEDICINA ONLINE

Ventidue milioni di americani navigano in Internet per cercare informazioni nel campo dellamedicina. Un popolo destinato ad infoltirsi, se è vero che sono previsti almeno 33 milioni di accessinei siti specializzati entro quest’anno. Il 53 % degli utenti ha cercato informazioni riguardantipatologie, il 36%, notizie sull’alimentazione finalizzata alla salute, e il 33% si è informato suiprodotti farmaceutici. Una tendenza emulata a piccoli passi anche dagli italiani, i quali, ormai quasidel tutto convinti dell’utilità delle risorse del computer, si stanno adeguando alla sorella maggioreAmerica, pur se ancora con un minimo d’incertezza. La disponibilità crescente di siti che offronoinformazioni biomediche e la possibilità di chiedere aiuto online, la dicono lunga. Allora, si puòfare a meno del medico? No, anzi, grazie ad Internet il legame tra medico e paziente si rafforza e sicompleta, grazie alle informazioni telematiche acquisite che, nel rispetto della verità scientifica, citolgono piccoli dubbi e problemi evitandoci di ricorrere al medico di famiglia "ad ogni colpo ditosse". E’ indubbio: il rapporto fisico tra medico e paziente ha un valore diagnostico insostituibile,tuttavia, poter dialogare con uno specialista, disponibile 24 ore al giorno, si rivela un servizio dallepotenzialità non trascurabili. Tra i vantaggi più significativi dell’aiuto di Internet nel futuro dellamedicina sarà proprio quello di assicurarci un rapporto immediato e diretto tra medico e paziente,risolvendo tempestivamente situazioni che potrebbero sfuggire di mano. Con lo specialista dellostaff dei vari siti di medicina online, ma anche con Il proprio medico, informandolo, tramite l’email,delle proprie condizioni di salute. In questo caso il dottore può suggerire interventi specifici ourgenti, ma solo perché già conosce bene la storia del paziente. Su Internet, si può approfondire la conoscenza della propria reale o supposta patologia e scoprireopportunità di cura talvolta sconosciute allo stesso medico di fiducia. E’ possibile chattare in retecon un lungo elenco di specialisti individuabili nei vari siti. Internet permette di trovare molteinformazioni mediche e consigli per la cura di diverse patologie (senza per questo dare al malato lapossibilità di sostituirsi al medico).Attraverso la rete, inoltre, i pazienti e i parenti dei malati hanno anche la possibilità di contattarepersone che si trovano nella stessa condizione. E’ un dato di fatto: la solidarietà online è molto alta,basta collegarsi a una chat-room medica di American Online, ( www.aol.com ) per esempio, perrendersi conto di come si condivida "in rete" timori e sofferenze, ma anche ottimismo e speranza,chiedendo e accettando consigli derivati da esperienze già vissute, che si propagano a catenaattraverso l’etere telematico. Non ultimo, dobbiamo a Internet la possibilità di avere informazionisulle specialità medicinali erogabili a totale o parziale onere del Servizio Sanitario Nazionale, diacquistare con l’e-commerce i farmaci da banco e persino quelli che richiedono l’autorizzazione delmedico: basta inviare al sito la ricetta e il farmaco verrà spedito a domicilio dopo una verifica con ildottore Utilissimo, l’Internet, anche per medici e addetti ai lavori a qualsiasi titolo. Per loro, i sitispecializzati mettono a disposizione preziose fonti di documentazione e aggiornamentoprofessionale, accesso alle banche dati delle ricerche scientifiche e degli studi clinici e la possibilitàdi ottenere consulti con specialisti di tutto il mondo. Un grande archivio sui medicinali, le terapie e i progressi della ricerca, consultabile dai pazienti ditutto il mondo è senz’altro il Mayo Health O@sis, considerato il miglior web site internazionale dimedicina. E’ l’organo telematico della Mayo Clinic, fondata oltre un secolo fa a Rochester,Minnesota. Lo scopo del sito è dichiaratamente quello di combattere la generale disinformazione su tutto ciò che concerne lanostra salute e i mezzi per conservarla. Il motore del servizio è costituito dalla va-stissima bancadati sulle varie patologie, affiancata da un bollettino settimanale di risposte online ai quesiti proposti

Page 12: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

direttamente dagli utenti (Ask Mayo). Ben 8.000 farmaci sono illustrati con indicazioni e modalitàd’uso in un poderoso archivio specializzato, facilmente consultabile dai navigatori Internet.Dopo la prescrizione del medico, il paziente può documentarsi al meglio prima di acquistare eutilizzare un medicinale. Il sito americano prevede anche un accesso facilitato alle informazioniattraverso un indice delle principali aree richieste dal pubblico: cancro, morbo di Alzheimer,nutrizione, cardiologia, pediatria, allergie ed asma. A completezza del servizio, inoltre, è previsto unVirtual Cookbook che adatta le migliori ricette della cucina americana alla doverosa attenzione sulcontrollo dei grassi e del colesterolo in una sana alimentazione. Statistiche alla mano, il servizio(che si raggiunge attraverso due indirizzi web distinti ma complementari: www.mayohealt.org ewww.mayo.edu ), supera i 165.000 accessi al mese, i quali si avvalgono dell’esperienza di unnetwork composto da 1.200 medici e scienziati. Rimanendo nei nostri confini, www.ieo.itdell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, la celebre struttura privata creata da UmbertoVeronesi, è considerato il miglior sito italiano di medicina. La struttura, fondata sette anni fa edichiarata subito "lstituto di ricerca di interesse nazionale" dal governo italiano, è accessibile a tutti icittadini dell’Unione Europea e i suoi primari provengono da otto nazioni diverse. In omaggioall’internazionalità dell’Istituto, il sito è bilingue ed è stato sviluppato più a fondo nella versioneinglese, che comprende informazioni specializzate per addetti e pazienti, e servizi riservati,accessibili con password, per i tutti medici.Tra i siti del settore è da segnalare www.medweb.it/in_02.html, per la sua completezzad’informazione e per la sua facilità di consultazione. Si tratta di un sito globale con: segnalazione diriviste specializzate di cui sono riportati il sommario, gli estratti, gli articoli e un utile archivio deinumeri passati ; accesso ai multimedia (video, audio, interviste); prontuario dei farmaci con uninformatissimo database per le ricerche bibliografiche; educationals di formazione medica; bancadati con indirizzi di enti preposti alla sanità pubblica, di strutture di ricovero regionali da cercareregione per regione anche per specifiche patologie; uno spazio per inoltrare appelli medici conpossibilità di risposta dalla redazione o da medici specialisti che eventualmente si mettessero incontatto; segnalazione di concorsi pubblici e offerte di lavoro per medici e paramedici, inchieste enews su varie patologie; elenco di siti utili su specifiche malattie, con recensioni e consigli per unafacile navigazione.Uno strumento pratico di consultazione lo si può trovare nel sito www.dematel.com che contieneuna banca dati delle risorse biomediche italiane, un dizionario scientifico per tradurre in edall’inglese, un glossario medico, la possibilità di consultare articoli scientifici tratti da più di 3000riviste biomediche, il Catalogo italiano delle riviste che informa sulla loro dislocazione nelle variebiblioteche italiane (con ricerca guidata), un elenco di docenti o ricercatori con riferimentoall’università o alla struttura medica in cui operano, un database statunitense su malattie rare. Iproblemi della salute della famiglia, spesso ruotano intorno ai bambini, causa di mille piccolepreoccupazioni. Ora l’aiuto viene da Internet, da siti specializzati come www.pediatria.it , che èstrutturato con un’ "area pediatri", per i quali costituisce un utile strumento di lavoro grazie ainumerosi aggiornamenti scientifici, alle informazioni e al supporto nella soluzione di problemilegati alla professione, e un’"area famiglia". Preziosa, quest’ultima, per dissipare dubbi,approfondire conoscenze, chiedere pareri qualificati e aggiornamenti sulla salute infantile,attraverso schede di approfondimento su temi di puericulturae una rubrica di domande ai pediatri.Un punto di riferimento stabile e affidabile per genitori ed educatori.

Il progetto Web Community

Il progetto Web Community, finanziato dal fondo unico provinciale, ha lo scopo di creare comunitàvirtuali nei luoghi dove è difficile o impossibile creare comunità reali. È un concetto che si applica

Page 13: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

dove ci sono distanze da superare per vari motivi: persone dislocatesu territori vasti (ad es. gruppi di persone con interessi simili, malontane) o persone che per vari motivi non possono incontrarsi(persone con handicap di vario tipo, distanze temporali, orari dilavoro differenti, ecc.).A questa seconda tipologia in particolare si rivolge il progettoMutuo-Aiuto, che si prefigge di mettere in relazione persone che,anziché incontrarsi direttamente nei gruppi di auto mutuo-aiuto, siincontrano attraverso il Web.È stato dimostrato che i gruppi di auto mutuo-aiuto rappresentanoun vero sostegno per persone affette da patologie che limitano la

mobilità e sembra importante offrire la possibilità di fruire di tali aiuti anche a coloro che, a causadelle condizioni fisiche o a causa di distanze insuperabili non possono partecipare ai gruppi che leassociazioni organizzano nei centri più grossi.È necessario per questo utilizzare le tecnologie esistenti, ma modificarle in modo che possanoessere usate da persone con difficoltà diverse: una persona con problemi di vista dovrà poterdisporre di schermate con caratteri più grandi del normale; una persona con difficoltà motorie o dicoordinamento che interessano le mani dovrà avere a disposizione pulsanti molto grandi per potersiservire del mouse o di altro strumento di puntamento; è allo studio la possibilità di comandare ilbrowser mediante comandi vocali. È evidente che ogni modifica dovrà essere attentamenteapportata in relazione al tipo di inabilità del soggetto e quindi si tratta di ottenere degli strumentipersonalizzati.Nel sito mutuoaiuto.itc.it, che fra pochi giorni avrà la sua veste definitiva, si trovano informazioniriguardanti alcune importanti patologie neurologiche ed un forum dedicato ai pazienti ed ai loroparenti. Anche se la tecnologia mette oggi a disposizione strumenti molto raffinati, si è scelto inquesta fase di utilizzare tecnologia consolidata, in modo da permettere l'accesso a chiunque siadotato di un comune computer con un browser e collegamento ad internet attraverso la normalelinea telefonica.A tale progetto hanno dato la loro adesione e collaborazione sia la ATSM (Associazione TrentinaSclerosi Multipla) che la AMP (Associazione Morbo di Parkinson) di Trento, impegnate nel campodell'aiuto e del recupero di persone affette da tali malattie neurologiche.Il forum presente nel sito dovrebbe divenire un sostituto, o forse nella maggior parte dei casi uncomplemento, dei gruppi di auto mutuo-aiuto. È infatti noto che la possibilità di anonimato che letecnologie informatiche offrono può aiutare la persona a parlare dei propri problemi con altri chehanno già avuto problemi analoghi o che in generale li conoscono o con persone che le possonoaiutare. È previsto infatti che al forum possano partecipare anche medici, altri operatori sanitari epsicologi operanti nel campo delle patologie neurologiche, per cui ci potrà essere anche un aiutoconcreto ai vari bisogni. Dalle esperienze con altri forum, sia in altri campi che in campodell'assistenza (in forum analoghi in altre lingue) risulta evidente che l'anima delle discussioni sonoproprio gli utenti stessi, che "parlano" dei loro problemi e dei loro interessi mentre il "moderatore"interviene solo in casi eccezionali.Nel sito vi sono anche "bottoni" pronti per inviare e-mail private agli operatori. Quindi un utentepuò accedere alle principali risorse internet attraverso un unico strumento (il browser),semplificando così l'accesso alle nuove tecnologie.In questa fase il server che gestisce tutte le attività è ubicato presso l'ITC-Irst e coordinato dal dott.Michele Kirchner. Per ora è stato messo a disposizione dall'Istituto, ma non si esclude che in futurola gestione possa passare a qualche altro ente preposto alla salute pubblica.Tante volte l'impatto delle nuove tecnologie si scontra con la difficoltà che hanno molte personenell'utilizzo di un nuovo mezzo. L'impatto con le nuove tecnologie per taluno è più duro che peraltri, ma deve esserci per tutti la possibilità dell'utilizzo di un mezzo moderno che può offrire unaiuto reale.

Page 14: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Per aiutare i nuovi utenti a superare lo scoglio della "nuova tecnologia", nel progetto si prevede chein taluni momenti un nuovo utente possa avere al fianco un "tutor": una persona (giovane), checonosce la tecnologia e che lo aiuta nelle prime difficoltà, mettendolo in grado di utilizzare ilmezzo, fino a renderlo indipendente ed a saper eventualmente chiedere al forum stesso comesuperare le eventuali ulteriori difficoltà.

Per richiedere informazioni e-mail: [email protected]

Il Resto del Carlino5 Giugno 2001

“..In soccorso dei malati del sesso arriva adesso la terapia online. "Online sexual addiction.Education, support & resources": questo il rassicurante messaggio dell'home page del sito, ovveroeducazione, aiuto e risorse per combattere la tendenza al sesso virtuale in forme deviate. Strumentoprincipale è il questionario, ovviamente online. Molte persone non sanno o non sono sicure di averecomportamenti deviati rispetto alla norma. Questo test permette di verificare in modo veloce esemplice il proprio rapporto con il sesso sulla Rete.”

La Repubblica25 ottobre 1999

Un nuovo sito per mettere in contatto pazienti e terapistiInternet, anche in Italia arriva la psichiatria ondine

A dare il via al primo sito sperimentale per promuovere in Italia la terapia analitica via Internet èstato un professore dell'Università Gregoriana, Tonino Cantelmi, il primo ad aver classificato idisturbi psicologici dei cybernauti che passano, ogni settimana, più di 50 ore davanti al computer.La malattia si chiama sindrome dissociativa da Internet e arriva quando la realtà si confonde con lafantasia e iniziano i deliri e le allucinazioni.

Page 15: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Un portale per discutere ed informarsi su morbo di Parkinson e sclerosi multipla.Comunità virtuali per mutuo-aiutodi Redazione7. Comunita' elettroniche di pazienti in medicina: newsgroups e mailing-list

Newsgroup e mailing- list permettono a persone di tutto il mondo di comunicare su argomentispecifici tramite la rete Intenet. Chiunque abbia la possibilità di connetersi può iscriversi a unamailing-list, consultare un newsgroup già esistente, o anche fondarne di nuovi.La comunicazione tra medici, tra pazienti o tra medici e pazienti di tutto il mondo, quindi, èpossibile semplicemente possedendo un indirizzo di posta elettronica. Questi servizi infatti sonobasati sulla posta elettronica. Una mailing-list non è altro che una lista di indirizzi di e-mail.Inviando una e-mail alla mailing-list s’invia direttamente la stessa a tutti i componenti della lista.Ugualmente, iscrivendosi ad una mailing-list, si aggiunge il proprio indirizzo di posta elettronicaalla lista e si ha la possibilità di ricevere tutte le e-mail inviate dagli altri componenti.Similmente si possono leggere e-mail in un dato newsgroup semplicemente controllando nelnewsgroup stesso se ci sono nuovi messaggi e aggiungere la propria e-mail al newsgroup in modoche tutti la possano vedere. Strumenti molto semplici, insomma, attraverso i quali si forma ungruppo di discussione su argomenti di particolare interesse.Confrontare la propria esperienza con quella di altri, avere e dare risposte, ricevere consigli esuggerimenti, approfondire la propria conoscenza sulle novità della ricerca, permette ai pazienti diaffrontare le situazioni in modo più consapevole e aiuta gli esperti del settore a tenersi aggiornati e aintegrare i risultati ottenuti nelle rispettive attività di ricerca.Oltre a quelli già nominati, presenti nei vari siti presentati, riportiamo di seguito alcuni newsgroup ealcune mailing-list italiane presenti nella Rete.

Page 16: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

4. Un esempio di sperimentazione parallela al fenomeno d’interesse

Estratto da: La Terapia on-line(tramite e-mail)

del Dr. Antonio Coratopsicologo - psicoterapeuta

Ordine degli Psicologi - Regione Veneto n. 420

A partire dalla prima metà degli anni '90 la diffusione capillare di Internet negli U.S.A. ha permessolo sviluppo, tra i vari servizi innovativi, della cosiddetta "terapia on-line" o "e-therapy". La "e-therapy" nasce come naturale evoluzione dei primi siti che fornivano informazione econsulenza sulla salute mentale, in seguito alle spontanee richieste degli utenti di approfondimentoe sostegno rispetto ai quesiti da loro posti.In sostanza si tratta di una modalità interattiva di comunicazione, finalizzata a fornire aiuto perpotenziare le proprie risorse e per risolvere problemi di natura psicologica o relazionale, attuataattraverso il mezzo telematico, cioè attraverso lo scambio di e-mail tra il "professionista" e il"cliente", in assenza di comunicazioni "face-to-face".Il tipo di metodo utilizzato è mutuato dalla psicoterapia cognitivo comportamentale, che fa uso distrumenti come diari, schemi per l'analisi e la modificazione del comportamento, procedure per lamessa in discussione e il cambiamento delle idee irrazionali. Inoltre buona parte del lavoroterapeutico non avviene solo nella seduta, ma anche attraverso i "compiti per casa" (homework), incui la persona è invitata a mettere in pratica in situazioni reali le strategie mentali e comportamentalidiscusse e apprese durante gli incontri.Un problema che si pone, però, è quello legato alla fiducia nel terapeuta. Le esperienze fatte sinorasembrano dare una risposta positiva; del resto è esperienza di molti (tra cui la mia) l'aversperimentato un profondo coinvolgimento in rapporti del tutto "virtuali", a volte addirittura noninterattivi (ad esempio con autori di letteratura, in scambi epistolari, e, in Internet, attraverso le chatline)…"

RIFERIMENTI

Il materiale su questo argomento (per ora) è quasi tutto in inglese. Quello che segue non ènaturalmente un elenco esaustivo, ma sono secondo me contributi di qualità che possono costituirel'inizio per una ricerca più approfondita.

"Psichiatria online", F. Bollorino (a cura di), Apogeo, 1999.

"Il paziente digitato", A. de Angelis, 1999, disponibile on-line presso http://www.psychomedia.it

Area psicoterapia in rete: area in costruzione

Psicopatologia delle realtà virtuali, Carretti - la Barbera

"Psychological Application on the Internet: A Discipline on the Threshold of a New Millenium", A.Barak, 1999, disponibile on-line presso http://construct.haifa.ac.il/~azy/app-r.htm.

King, S. A., & Moreggi, D. (1998). Internet therapy and self help groups - the pros and cons. In J.Gackenbach (Ed.), Psychology and the Internet: Intrapersonal, interpersonal and transpersonal

Page 17: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

implications (pp. 77-109). San Diego, CA: Academic Press. Also available online (February, 1999):http://www.concentric.net/~Astorm/Chapter5/index.html

"Virtual Psychotherapy?", F. Cutter, 1996, disponibile on line pressohttp://mentalhelp.net/pni/pni13b.htm.

"Definition & Scope of e-therapy", J.M. Grohol, 1999, diponibile on line pressohttp://psychcentral.com/best/best3.htm.

"ISMHO/PSI Suggested Principles for the Online Provision of Mental Health Services", A.A.V.V.,2000, disponibile on-line presso International Society for Mental Health Online - ISMHO/PSI ... ;http://www.ismho.org/suggestions.html

"The Psychology of Cyberspace", J. Suler, 1999, disponibile on-line presso The Psychology ofCyberspace - Home Page/Table of Contents,http://www.rider.edu/users/suler/psycyber/psycyber.html.

King, S. A., & Moreggi, D. (1998). Internet therapy and self help groups - the pros and cons. In J.Gackenbach (Ed.), Psychology and the Internet: Intrapersonal, interpersonal and transpersonalimplications (pp. 77-109). San Diego, CA: Academic Press. Also available online (February, 1999):http://www.concentric.net/~Astorm/Chapter5/index.html

Page 18: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

5. Ventaglio di casi

5.a. Caso non inerente, ma con segnali dell’esistenza del fenomeno.

http://www.geocities.com/Athens/Acropolis/6762/index.html

BRICIOLE DI SPERANZA: su Geocities don Giovanni Benvenuto

Quante volte, guardando il telegiornale, ci siamo forse detti: «Basta! Non se ne può più!Sono stanco di sentire sempre e solo parlare di uccisioni,delitti, pentiti, furti, corruzione!». E' vero: nei giornali e nei tele o radiogiornali sono spesso privilegiati, e messi a conoscenza di tutti, gliargomenti di cronaca nera oppure i disastri che avvengono di qua e di là. Questa pagina, invece, è fatta perme e per te, perché entrambi crediamo sia vero ciò che esprime questo passaggio di una canzone: «Spesso fa più rumoreil tonfo di un albero che cadeche una foresta interache cresce e non si vede» Questa pagina è per chi come noi pensa che non sia vero che nel mondo ci sia tutto e solo male; piuttosto èvero che il male fa molto più rumore del bene..

Contenuto delle pagine di cronaca bianca

"Sono una mamma di due bimbi con handicap, due bimbi che sono la mia vita, la mia gioia" Così Angela descrive la sua croce, o meglio, come lei stessa dice, la missione sua e della sua famiglia.

Chiara, malata di leucemia a 26 anni.La malattia inaspettata, la disperazione, la forza di lottare, il suo accorato appello a favore delle donazioni dimidollo osseo, segno di speranza per molti malati come lei.

Giancarlo Boarino, ex dirigente sindacale della Cgil di Torino, ammalato di cancro, ha avuto una svolta graziealla comunicazione elettronica con vari preti e suore.

Page 19: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Quando la rete serve a far del bene

(da Venerdì di Repubblica del 16/10/98)

Giancarlo legge la sua posta ogni notte: "Il sonno non mi è amico". Sono cinque, sei persone che gli scrivono:un prete di Napoli, un altro dal Perù, due suore del Carmelo di S. Anna di Carpineto. Tutta questa genteGiancarlo Boarino, 57 anni, ex dirigente sindacale della Cgil a Torino, l'ha conosciuta dopo che ha inserito unmessaggio di poche righe su un sito, "Preti on-line". Eccole: "Da giovane sono stato seminarista. Ora sonoammalato di cancro. Ho disperatamente bisogno di parlare con un sacerdote".E' stato accontentato, forse perfino troppo. "Ho fatto io una selezione, ho ristretto il campo delle persone conle quali corrispondevo". Nella voce di Giancarlo, può sembrare assurdo ma è così, c'è un tono di sollievoquando parla di coloro che gli scrivono via Internet: "La mia solitudine si è popolata delle parole di questepersone, sono state dette cose, sono nati rapporti che mi hanno aiutato nell'accettazione della malattia, mihanno dato una mano a viverla più serenamente".Grande pudore si rivela in quest'uomo: "Non voglio farmi pubblicità, sto morendo. Mi interessa solo farsapere alle persone con le quali ho fatto politica e sindacato che Giancarlo Boarino alla fine della sua vita haavuto questa svolta". Non dice parole grosse, idee di fede e di conversione, di paura e di speranza vengonolasciate esclusivamente a chi ascolta. Giancarlo è misurato nelle parole, ma la sua sfida è chiara. Si limita a dire:"Forse i miei tanti amici di una volta saranno un po' imbarazzati quando lo sapranno".

E poi, per strano ed estraneo che possa sembrare all'immensa serietà del suo argomento, un'altrapreoccupazione lo muove ed è il motivo per il quale ha scritto ha questa rubrica: "Voglio che parli della miaesperienza se si troverà di nuovo a scrivere degli aspetti positivi della rete"."In questi mesi" continua "sono nati rapporti bellissimi. Ora stanno sul mio computer, ho conservato ognimessaggio. E' buffo sentire un oncologo, il mio, che parla di filosofia e non vuole illuderti o ritrovarsicontattato da una ragazza del politecnico di Torino che ha saputo di me dalle suore del Carmelo. E' vicinanzadell'altro. Se non ci fosse stata la comunicazione elettronica, tutto questo semplicemente non sarebbeaccaduto".

Altri esempi di interventi non inerenti al tema trattato

Sorseggiando un caffè, come ogni mattina, Remo si è accorto di una figura in lontananza che si avvicinava."...Chissà come si chiamerà?...". Per aiutare quella figura sofferente, simile a tante altre, una comunità parrocchiale haorganizzato un bel servizio di accoglienza. "Eri Tu, Signore, che bussavi al mio cuore, e io neanche lo sapevo. Eri Tu che eri venuto a prendermi nella mia casamentre ero seduta davanti al Pc". E' la storia di Mirella, che ha incontrato l'Infinito grazie ad una e-mail.Un'altra storia di maternità difficile, questa volta segnata dal tremendo dilemma: o io o lei... incoraggiata dal marito,questa donna romena ha scelto di dare la vita per il figlio. Pazzia? Forse. Amore? Senza dubbio.Roberto Bignoli ci racconta la sua esperienza: dopo un inizio tormentato (malattia, collegio, droga, carcere) riscopre lapassione per la musica e trova la fede e la serenità.Scoprire di aspettare un bambino è una gioia immensa, ma quando la madre ha 45 anni, e già la gravidanza precedente èstata pericolosa per lei e la bambina... Oreste e Giulietta hanno trovato una "risposta" al loro dramma di coscienza nellaParola di Dio, che li ha spinti a dire un sì per la Vita."Mentre molti miei confratelli erano occupati nel servizio di Dio, nei diversi aspetti del loro ministero, io ho preso la decisione di fareun'esperienza speciale: trenta giorni di ritiro spirituale presso il Noviziato dei Gesuiti a Manila". Padre Mario Didone ci parladella sua esperienza spirituale, scelta non per fuggire dalla realtà, ma per rientrarvi con più consapevolezza e decisione, alfianco di Dio.Ma perché, in fondo, continuiamo a curare questo sito? Cosa ci dà la certezza che, in fondo, tutto il male e la sofferenzache c'è nel mondo saranno vinti? Perché continuiamo a sperare contro ogni speranza? Perché se la vita ha vinto lamorte, se l'amore ha vinto l'odio, allora la speranza avrà sempre la meglio sulla disperazione.La storia di Gabriele, il bambino nato anencefalico, e di Maurizio, che aveva ricevuto il suo cuoricino, ora entrambi inParadiso, ha commosso l'Italia. Altrettanto commovente è la dichiarazione dei genitori di Gabriele: "Eravamo disposti atutti i disegni della Provvidenza". Come dire: la vita è un dono di Dio, noi possiamo solo custodirla, finché Lui ce nedà il privilegio e la responsabilità. Per il resto, siamo in mano sua.

Page 20: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Il 5 settembre è morta la suora di Calcutta che ha umanizzato lo scandalo della povertà e della sofferenza e ha invertito ilcammino: dal Sud del mondo è tornata nelle grandi città occidentali ad accogliere i lebbrosi scartati dalla nostra civiltà. Laprofezia di Madre Teresa continua ad interpellarci in prima persona.Aborto, una delle «invenzioni» più inquietanti del nostro tempo: ancora oggi la strage degli innocenti si compie sotto losguardo di tutti e con tutti i crismi della legalità. No. La vita ha un valore, sempre, al di là di tutto. Anche quando ha igiorni contati, come per Sara, la bimba di Elena e Flavio, che hanno il coraggio di accoglierla fino in fondo.«Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gesù). Una mamma sa quanto sia vera questa frase. Come losa Miranda, che ha offerto la sua vita in cambio del male morale della figlia. Ora è guarita dalla sua malattia.Carletto, un bambino nato idrocefalo. I medici non gli danno più di sette anni di vita. Irene ed il marito lo accolgono contenerezza e lo inondano di amore. Ed è l'amore che ancora oggi, dopo 18 anni, lo tiene in vita. E' il miracolo dellatenerezza, che ha salvato Carletto.

Page 21: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a quellavirtuale

www.attivecomeprima.org

Donne affette da cancro al senoSito, rivista, mail.Attivecomeprima ONLUS Via Livigno, 3, CAP 20158 Milano

La storia di Attivecomeprima.

Attivecomeprima è nata a sostegno della vita dopo il cancro al seno all'inizio degli anni 70 quando ilcancro era una parola quasi impronunciabile, in una realtà in cui veniva curata la malattia piuttostoche la persona. La comunicazione non chiara aggravava nella persona la condizione di isolamento, sofferenza,privandola della possibilità di partecipare attivamente allo stesso processo di cura. La mancanza diun dialogo sincero, costituiva anche un elemento doloroso per i familiari e una responsabilitàgravosa per i medici.Tutto ciò rendeva difficile lo sviluppo di un'alleanza per costruire una sinergia tra tutte le forzedisponibili. Per colmare questo vuoto nasceva Attivecomeprima all'interno dell'Istituto Tumori diMilano, grazie all'intuizione di una giovane donna, Ada Burrone, a seguito della sua esperienza conil cancro e del suo chirurgo, Direttore Generale dello stesso Istituto, Prof. Pietro Bucalossi.L'obiettivo di Attivecomeprima è stato, dalla sua nascita ad oggi,il sostegno globale alla donna,prima durante e dopo le terapie oncologiche, sempre svolto in cooperazione con le strutture sanitariee in alleanza con i medici.Attivecomeprima dal 1983 ha una sede propria: ha scelto di mantenerla unica per poter meglioimpegnarsi a creare e collaudare metodologie esportabili, focalizzando così l'attenzione sulla qualitàdel lavoro piuttosto che la gestione di numerose sedi.

Programma delle attività di sostegno.

Ascoto telefonico e aiuto pratico come tramite tra la donna e le istituzioni sanitarie e sociali.(Dal lunedì al giovedì)Consulenze telefoniche(Lunedì dalle ore 15 alle ore 18martedì dalle ore 10 alle ore 12)Primo incontrotra le donne e l'associazione(Martedì ore 15)Gruppi di sostegno psicologicoRiprogettiamo l'esistenzaDecido di vivere- La terapia degli affetti(cicli di incontri settimanali su prenotazione)"Dottore si spogli"le donne chiedono risposte agli specialisti:chirurgo-oncologo, chirurgo-plastico, endocrinologo. (Incontri di gruppo su prenotazione)Il supporto alimentare come contributo al benessere(Incontri di gruppo su prenotazione)Il sostegno medico generale durante la chemioterapia(Consulenze individuali su prenotazione

Page 22: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

5.c. Caso semi-inerente: specialista-soggetto, orientamento verso lo scopo.

www.sims.it

gruppo specialisti per tossici prov LU/TAGruppo S.I.M.S.Studio e Intervento Malattie Sociali

Resp. dei servizi medici Dr. Leonardo Moretti & Dott.ssa Mata Hernandez Belen

Esempio tratto da domande e risposte.

Bonasera ,Sono entrata nel vostro sito in cerca d'informazioni perchè spaventata dal fatto che il Sert presso cui sono incura in provincia di Milano (prima ero in carico in Via Boifava a Milano e conoscevo molto bene il responsabileche è stato accusato insieme agli altri medici, io a quel medico invece devo il ritorno ad una vita umana e serena)ha emesso un documento distribuito a tutti gli utenti in cui indica che per questioni di insufficienza di personalesia medico che paramedico viene drasticamente ridotto a due ore totali (8,30-9,30 / 12,30-13,30) al giorno lasomministrazione e l'affido del Metadone, la chiusura alle ore 15 del SERT , la chiusura delle accettazioni dinuovi pazienti, la non assicurazione che il medico ed il personale che ha sempre seguito gli utenti possacontinuare a farlo in quanto si dovranno alternare, ed altre restrizioni del servizio.Circolano voci che la situazione sarà sempre peggio in quanto l'orientamento attuale dei governanti edi chiudere i SERT.Ciò oltre a crearmi problemi di orario e di accessibilità al servizio mi terrorizza. Gli operatori ed i medici hannofacce da funerale e dicono che i contratti di alcune persone non sono stati confermati, le assunzioni bloccate eloro non riescono più ad assicurare il servizio come prima.La mia storia assomiglia molto a quella che avete pubblicato nel vostro sito sul consulente finanziario, diciamoche da 6-7 anni però ho riconquistato la mia dignità di vivere come pure una certa qualità di vita grazie alMetadone ed alla procedura dell'affido, il mio dosaggio attuale è basso 26 mg. Posso affermare che nessuno sullavoro e nella vita sociale si è mai accorto del mio stato di dipendenza. Avrei tante testimonianze da poter fare afavore della terapia con metadone, ha aiutato me e tanti altri. Purtroppo una brutta cirrosi epatica in child A chemi sta mangiando la salute mi ha tolto le forze fisiche, l'idea di un ritorno a certe sofferenze e situazioni perun'eventuale chiusura del SERT mi terrorizza. Mi potete aiutare a capire cosa sta succedendo?un'utente in panico

GrazieLA RISPOSTA di Roberto NardiniCara Il Sert di Via Boifava era il migliore di Milano all'epoca che era gestito dal dott. Magnone e poi dal dott.Mollica.Da ciò che mi dici, le scelte del tuo Sert attuale sono certamente illegali. E allora perché, mi dirai, vengonoassunte? Semplice! Perché tali scelte violano i diritti di una massa di utenti sprovveduti, disorganizzati ed incapacidi reagire.Il Sert deve essere attivo 24 ore per 7 giorni alla settimana e la legge determina anche attraverso quali forme emeccanismi. La restrizione degli orari di somministrazione, praticata da moltissimi Sert italiani, è del tutto illegaleove non si provveda ad organizzare altri presidi che fanno il servizio quando il Sert è chiuso….

Page 23: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

5.d. Casi non-inerenti: i Portali, rapporto spersonalizzato specialista-soggetto.

www.salus.it

SALUS.IT- COMMUNITY

"Già da alcuni mesi Salus.it ha superato il mezzo milione di pagine viste e questo risultato lo rende il portale no profitdi divulgazione medica e scientifica tra i più visti d' Italia. Per questo motivo abbiamo deciso di stringere con tutti voi un legame più vivo e più intenso permettendovi di interagirepienamente con tutta nostra struttura con la vostra preparazione, le vostre domande, le vostre curiosità, e (se vi può farpiacere) anche il vostro impegno.Nasce così Salus.it - community, un punto di contatto diretto con tutti gli operatori (tecnici e non) chequotidianamente lavorano per questo grande portale da ormai quattro lunghi anni .L'adesione al club di salus.it è gratuita e ti permette di:- ricevere direttamente nella tua casella di posta elettronica le informazioni e gli aggiornamenti selezionati dalla nostraredazione (newsletters).- interagire con il portale no profit Salus.it indicandoci argomenti di cui vuoi che si parli, esprimendoci opinioni personalisui temi da noi trattati e tutto quanto intendi far pervenire alla nostra redazione.In più se sei un medico o un operatore sanitario:- Salus.it ti dà la possibilità di crearti un tuo spazio ed inserire le tue pubblicazioni o segnalazioni tra le sue sezioni (previavalutazione del comitato di redazione).- Potrai direttamente proporre tue impressioni, idee, progetti. Una complessa struttura è pronta ad accoglierle e asvilupparle insieme a te."Per aderire a Salus.it - community compila il form

www.sanihelp.it

Tutto sulla salute forum e l’esperto rispondeconcorsi, dossier, sondaggi, registrazioni, forum, ultime notizie ansa, motore di ricerca interno perospedali, terme, enciclopedia medica, percorsi salute.

FORUM

REGISTRAZIONE obbligatoria, per entrare nel forum, fare ricerche, etc. Registrazione con codice fiscaleobbligatorio oltre a tutti gli altri campi.

Mediante il proprio sito la società Sanihelp.it S.r.l., con sede in Via Marsala 5, Vimercate (MI) ,fornisce attualmente una serie di Servizi su base gratuita. Ciascuno dei Servizi del portale è fornitogratuitamente all'utente , sulla base delle Condizioni Generali dei Servizi Sanihelp.it, oltre che sullabase delle eventuali Condizioni Particolari che ciascun Servizio possa eventualmente prevedere, lequali vengono portate a conoscenza dell'utente al momento della singola attivazione di ciascunServizio.

Page 24: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

5.e. Caso inerente: fenomeno spontaneo, soggetto vs soggetto.

http://utenti.lycos.it/fmfpc/portale.htm

Sito di un malato di FMF.Messaggi lasciati da malati o da famigliari per parlare con altri malati o famigliari

Elenco dei forum

FORUM NAZIONALE MALATTIE RARE di FMFPC su AIDWEB.ORG - "Insieme contro le malattie rare!"

Tutti i FORUM di FMFPC

Grouppo supporto italiano FMF (Yahoo) (lingua: italiano)

Support Group FMF (Yahoo) (lingua: inglese)

FORUM - Associazione "Mauro Baschirotto"- Istitute for Rare Disease

FORUM dell'Associazione "Bambi"

Servizio Sanitario Web, Forum

FORUM Genitori

Forum pubblico, del sito DISABILI. COM, sui problemi della disabilità; nello stesso sito anche altri FORUM

NewsGroups Malattie Rare

FORUM su M.R., FMF e Disabilità

Date: 05/16/02 11:52:38 AM Name: Priscilla Email: [email protected] Subject: No Subject

Vorrei esprimere la mia gratitudine a colui che ha pensato di fare questo sito,ritengo che questa iniziativa abbia un grosso valore sociale. Difronte a persone colpite da malattie rare,personalmente mi sento incapace e impotente nel poter proporre soluzioni e cure. Desidererei attraversoquesto forum richiamare l'attenzione di tutti coloro che hanno qualche notizia positiva su laNeurofibromatosi 2. Una persona molto vicina a me, infatti,un parente di 20 anni di età, è colpito da questamalattia. Giorno dopo giorno sta progressivamente diventando sordo. Siamo arrivati al punto che per parlarecon lui è necessario scrivere su un foglio. Frequentava l'istituto di Ragioneria, anche con notevoleprofitto...ma non riuscendo più seguire le lezioni, si trova emarginato, chiuso in casa tutto il giorno,completamente solo. La Neurofibromatosi 2, malattia rara di cui è affetto, sta avanzando con grossi tumori nella scatola cranicaritenuti inoperabili......... Al centro tumori di Milano ci hanno detto che nessuno sta studiando questa malattia e che non ci sonosoluzioni. Il mio appello si rivolge a tutti coloro che possono darmi un indicazione, una speranza, una lontananotizia per tentare di risolvere questa difficile situazione. Grazie! Priscilla - Firenze

Page 25: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

5.f. Caso introdotto per confronto col precedente: risposta specialistica.

http://www.gaucher.org.uk/it/first.htm

Sindrome di Gaucher: rara malattia ereditaria. Sito dell' Associazione Italiana GaucherAssociazione Italiana GaucherVia dell'Arcolaio 33 50133 Firenze Tel/fax: 055 612 1297 E mail: [email protected]

La malattia di Gaucher è una rara patologia ereditaria, dovuta alla mancanza di un enzimalimosomiale (beta glucosidasi) che determina un forte ingrossamento della milza e del fegato,danno osseo (osteoporosi, fratture spontanee), difetto di crescita nei bambini, anemie, tendenza alleemorragie e danni neurologici in alcune forme. Convivere con la malattia di Gaucher: una guida per malati, genitori, parenti ed amici Problematiche correnti nella terapia enzimatica per la malattia di Gaucher I problemi psico-sociali del paziente con malattia cronica e della sua famiglia Sviluppo di un protocollo di terapia genica per la malattia di Gaucher I bambini e la malattia di Gaucher Linee guida per la fleboclisi domiciliare La storia di anna malata di Gaucher per combattere alle prossime elezeioni come candidata laburista

Costretta su una carrozzina a causa delle gravi fratture multiple alle gambe e alle anche, Anne Begg stata nominata lo

scorso Novembre Candidata Laburista del Sud Aberdeen (Scozia). Insegnante a tempo pieno di Inglese all'Arbroath

Academy, Anne racconta la sua storia Questo articolo stato tradotto per voi da Ivana Cicognani.

5.g. Caso inerente: rapporto soggetto strutturato-soggetto.

http://www.qlmed.org/esperienza/

I malati di tumore raccontano la propria storiaSito per i malati di tumori in genere: coniuga malattia, sentimenti e aiuto attraverso molti racconti einterviste, sviscerando i vari aspetti della malattia dal punto di vista della vita del paziente. Elenco dellepagine e alcuni estratti.

"Questo è un sito web un po’ speciale, dedicato a tutti quei malati di tumore che desiderano leggerele storie di altri malati o raccontare qualcosa della propria storia. Un malato oncologico talvolta tende a "chiudersi": può avere la sensazione che nessuno abbiavoglia di ascoltarlo, che nessuno lo possa o voglia capire. Inoltre, corre il rischio di appiattirel'intero corso della propria esistenza sulla dimensione del tempo presente. Quel presente cheincombe con tutte le sue necessità impellenti, con le scadenze delle cure, gli appuntamenti daprendere, oltre a tutti i problemi della vita quotidiana che comunque continuano ad esistere e adassorbire attenzioni ed energie. Raccontare una storia, la nostra storia, può essere utile per noi che laraccontiamo sotto vari aspetti. Per esempio:

- per trovare delle indicazioni su come affrontare meglio qualcuno dei nostri problemi, sulla basedell'esperienza maturata da altri che si trovano nelle nostre stesse condizioni;

- per mettere un pò di ordine nei fatti a volte caotici della nostra vita, soprattutto quando essa èturbata da eventi critici (come può essere una diagnosi di tumore);

Page 26: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

- per sviluppare e mantenere il senso della nostra identità: raccontandoci sappiamo meglio chisiamo, e lo stesso avviene quando ritroviamo parti di noi nel racconto di altri;

- per recuperare la dimensione del nostro passato e del nostro futuro, allorché sembra esistere pernoi solo il presente, magari denso di nubi;

Per chi legge, la storia altrui può servire anche per rompere la barriera dell'isolamento, per trovareconforto e qualche indicazioni utile. Partecipare all'attività di questo sito è facile: se Lei è un malato di tumore, può raccontare la suastoria. Lo staff dell'Unità Operativa di Psicologia Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori – Milano

I racconti dei malati divisi fra le seguenti pagine:

Interviste sulla qualità di vita Storie di vita prima e dopo il trapianto di fegato "Pillole" sui test genetici e i tumori ereditari Storie di pazienti e storie di curanti: un esempio

Dalla comunicazione chiara, la forza di lottare insieme. Lettera da una figlia

Non so se il tuo invito a scrivere le proprie emozioni fosse rivolto anche ai parenti delle persone iscritte a questaassociazione, ma io ne sento ugualmente la necessità. Ho letto sul Vostro libro "Volontà di Vivere" (sulla Ia edizione n.d.r.) alcune lettere di donne che, come miamadre, hanno vissuto quella brutta esperienza che è il tumore. Sono rimasta molto colpita dalla sincerità e dallachiarezza che derivano da tali parole, e dalla capacità di queste persone di trasmettere le loro emozioni tanto dasentirmi coinvolta personalmente, quasi stessi vivendo io stessa quell’avventura. Tra queste lettere, poi, quella di mia mamma: un fulmine a ciel sereno per me. Leggendola sono stata colta da una miriade di sentimenti, di emozioni: gioia, perché finalmente mamma è riuscitaa confidarsi con qualcuno e perché da quelle parole ne deriva speranza per il futuro; rabbia, perché essendorimaste sole, io e lei, speravo di essere io la sua confidente così come lei lo è per me; delusione, perché mi sonoresa conto di non essermi mai accorta del tutto di quanto la mamma stesse soffrendo in quel periodo e tantavergogna perché dovevo starle più vicina. Poi, però, penso anche a come ho vissuto io quel periodo: la ginecologa che mi telefona di nascosto peraggiornarmi sui risultati delle analisi, ed io combattuta tra due situazioni: dire alla mamma del tumore e cercare dicombatterlo insieme, o rispettare la sua volontà e non dirle niente, ma cercare di combatterlo da sola fino a chefosse possibile, nascondendole il vero motivo di tutte quelle analisi? Non ti dico che periodo tormentato hovissuto!, da sola con il peso di quella notizia. Poi non mi ricordo (o non voglio ricordare) cosa è successo e come mamma ne sia venuta a conoscenza, so soloche a casa nostra regnava il mistero. Mamma usciva spesso senza dirmi dove andava; io ne approfittavo pertelefonare ai medici ed informarmi... che brutto! Poi finalmente mamma si è confidata con me, e da alloraabbiamo lottato insieme; o almeno così pensavo io, ma leggendo la sua lettera pubblicata sul Vostro libro hocapito che non è stato così: ha preferito isolarsi! Ormai è passato un po’ di tempo da quel giorno, e vedo mamma sempre più fiduciosa nel futuro, e questo,grazie alla Vostra associazione. Proprio qualche giorno fa mi ha detto: "Sai, ho fatto una scopertaimportantissima: devo pensare positivamente se voglio un’esistenza migliore, se voglio "sopravvivere". E pensareche i medici me lo hanno ripetuto mille volte, ma io non ci credevo. Ora che io l’ho scoperto, vorrei gridarlo atutte le mie compagne di avventura ed aiutarle a far si che anche loro lo scoprano, perché questo è il segreto:devi scoprirlo tu dentro di te!" E’ bello vedere la propria madre più contenta, fiduciosa e sempre più attiva in qualche cosa a cui tiene molto: laVostra Associazione. Grazie a tutte, Vi voglio molto bene anche se non Vi conosco!

Renata S.

Questo racconto è stato raccolto da: Associazione Volontà di Vivere, Padova

Page 27: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Tanti anni fa ho avuto un tumore al seno: alcune donne si raccontano Un libro in esclusiva: Finché la morte vorrà attendere . . . Petali di Viola: Storie di donne che non si sono arrese ilcorpoestraneo. Colloqui con portatori di stomia Angolo news: Bruna, Angela, Ugo, ...Silvio Volontà di vivere Tutto è cominciato il giorno che... Curare e assistere l’uomo nelle sua interezza di corpo e psiche Vivere il cambiamento Io vorrei che...

"Avevo la sensazione che nessuno potesse capirmi veramente. Trovavo intorno a me, oltre a molto imbarazzo,anche solidarietà, cortesia, disponibilità, ma non autentica comprensione. Era per me veramente difficile trovaredegli spazi per condividere qualcuno dei miei vissuti. Leggere le vicende di altri malati mi ha aiutato. Ora mi sento meno solo, è più facile per me cercare un senso aquel che mi è successo e sul piano più concreto ho imparato dei piccoli trucchi, inventati e sperimentati daimalati stessi, utili per contrastare meglio i disagi fisici. Tutto questo non ha eliminato i miei problemi, ma mi staaiutando a fronteggiarli meglio"

Paolo, 38 anni, ingegnere, in cura per un tumore urologico da quasi due anni.

Il sito web è stato realizzato in collaborazione con ANGOLO - Associazione Nazionale Guariti O Lungoviventi Oncologici Associazione Salentina per la Lotta contro il Cancro Associazione Prometeo Associazione Volontà di Vivere, Padova Attivecomeprima Italian Group for Evaluation of Outcomes in Oncology Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, sezione milanese V.I.O.L.A. - Associazione a sostegno della vita dopo il cancro al seno

5.h. Caso non-inerente: rapporto specialista-specialista.

http://www.accmed.net/osi/index.htm

Tumori: razionalizzazione delle informazioni esistenti per professionisti del settore

Questo sito - realizzato dall'Accademia Nazionale di Medicina - intenderaccogliere e razionalizzare tutte le informazioni e le risorse utili a chiopera a qualsiasi livello nei settori della prevenzione, diagnostica e cura deitumori e fornire una corretta informazione a popolazione e altri operatoriprofessionalicon il contributo di: Fondazione Lina Bellihanno aderito al progetto:

Associazione Italiana di Oncologia Medica - AIOM Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica - AIEOP Associazione Italiana Infermieri Oncologia – AIIOIstituto Superiore di SanitàAssociazione Nazionale Dentisti Italiani - ANDI Collegio Nazionale Infermieri - IPASVIOrdine Nazionale dei Giornalisti Società Italiana di Cancerologia - SIC Società Italiana di Farmacia Ospedaliera - SIFO Società Italiana di Medicina Generale - SIMG Società Italiana di Oncologia Ginecologica - SIOG Società Italiana di Urologia Oncologica -SIUrO Società Italiana di Psicologia Oncologica - SIPO WHO Regional Office for Europe, Investment for Health

Page 28: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica - MURST Fondazione Federico CalabresiAssociazione Italiana Terapisti della Riabilitazione - AITR5.i. Caso non-inerente: rapporto specialista-soggetto, preponderanza del contesto reale.

http://www.cto.to.it/cto/guidaservizi/default.htm

Nuova cultura della salute sul territorio: azienda ospedaliera CTO-CRF-IcormaPer la prima volta, la guida ai servizi della nostra Azienda viene inserita in rete.L'utilizzo di Internet ci consente di predisporre un guida più interattiva, più ricca di informazioni eci consentirà di tenerla aggiornata in tempo reale, riducendo i costi di stampa.Attraverso la Email [email protected] i nostri utenti potranno chiedere ulteriori informazioni,comunicarci inesattezze o carenze, esprimere il proprio apprezzamento o le proprie (speriamopoche) lamentele.Le Aziende Sanitarie infatti hanno il compito di interpretare al meglio le legittime aspettative deiCittadini in campo sanitario, di offrire le migliore soluzioni possibili ai loro problemi di salute e diinformare il Sanitario direttamente coinvolto in questo compito.Nell'intento di presentare in modo organico i servizi e gli impegni di miglioramento dell'AziendaCTO-CRF-Maria Adelaide e di migliorare la comunicazione fra ospedale e utenti, già a luglio 1997nascevano la "Carta dei Servizi" e la "Guida dei Servizi" della nostra Azienda. Ora siamo giunti allaquarta edizione….

Il Direttore GeneraleEnrico Bighetti

5.l. Caso semi-inerente: rapporto specialista-soggetto contiguo.

http://www.giocoestudio.it/default.htm

Questo sito contiene indicazioni riguardo alle attività educative, ludiche e psicologiche che sipossono svolgere con dei bambini malati per aiutarli ad affrontare meglio la malattia e laospedalizzazione. Le informazioni contenute in queste pagine provengono da istituzioni, enti edassociazioni che lavorano nel campo della ospedalizzazione pediatrica, con particolare riferimentoalla oncoematologia. Disegni, lavori, storie realizzati dai bambini ricoverati in ospedali pediatrici ditutto il mondo! Indicazioni e suggerimenti per una "tutela globale" del Bambino ospedalizzato.L'idea è quella di curare i pazienti senza mai dimenticarsi dei loro bisogni come bambini e comepersone.Pagine: Bambini, Scuola , Associazioni , Pubblicazioni, Bibliografia, Link, Mailing-List.

Estratto:

"Quando un bambino entra in ospedale, è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi, e li buttano per terra, in modo da saper ritrovare lastrada anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a far provvista di sassolini, e lascianodelle briciole di pane secco come traccia per tornare indietro. E’ una traccia molto fragile e bastano le formiche acancellarla: i bambini si perdono nel bosco e non sanno più ritornare a casa."Andrea Canevaro “I bambini che si perdono nel bosco” (La nuova Italia, Firenze, Ristampa 1995)

Page 29: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

http://www.fondazione-livia-benini.org/index.htmFondazione per aiutare i bambini a vivere la malattia.

Ci impegnamo non per r i ord inare i l mondo, non per r ifar l o , ma per amar lo .

Bertold Brecht

Questa fondazione è nata nell'ottobre del 1988 dall'Amore e dalla Nostalgia di una madre è statasempre guidata dal "filo di Livia" che ha aperto le porte di tanti cuori e di tante nuove realtà. Dallacreazione della documentazione sul Controllo del dolore nel Bambino, all'ospitalità agli espertidell'Organizzazione Mondiale della Sanità, alle giornate di studio e ai seminari sul soggetto, aiconcerti dei Bambini, alle settimane di studio immersi nella natura, la fondazione di Livia hasempre cercato di essere vicina ai Bambini con amore e rispetto per la loro presenza sulla terra. 27-1-2002 attivazione del FORUM

5.m. Caso semi-inerente: rapporto soggetto strutturato-soggetto, condizione di vita globale.

http://www.terzaeta.com/forum/

PAGINEServizi Socio SanitariEsenzioni ticketTabella Malattie rare

FORUM

Salve forse farò la figura del bambino, ma vorrei che qualcuno mi parlasse della sua esperienza in fatto diecografia transrettale eseguita per probelmi prostatici.In particolare vorrei sapere se tale sonda ha dimensioni..."accettabili"....Ciao e grazie.Francesco

Argomento: Re: Ecografia transrettaleCreato da: simone Data/Ora: 05/11/2002 21.54.07

ciao,mio padre ne ha fatte molte, e se vai tranquillo non senti nulla. le dimensioni non sono esagerate

Argomento: infarto coronaricoCreato da: elisa Data/Ora: 21/10/2002 3.09.57

Grossa sta parola per me .. ma vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire...

Argomento: Re: infarto coronaricoCreato da: Isotta Data/Ora: 29/10/2002 12.40.59

A questo link troverai tutte le informazioni che desideri(http://www.terzaeta.com/med/patologie_ricorrenti/infarto_miocardio.html). Ciao

Argomento: neuroriabilitazioneCreato da: simone Data/Ora: 12/10/2002 15.14.59

Page 30: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

cero centri di neuroriabilitazione allavanguardia

Argomento: Re: neuroriabilitazioneCreato da: Gigia Data/Ora: 14/10/2002 17.57.11

Codice Struttura Unità operativa Citta Provincia 24 ASl 22 Novi Ligure U.O. Servizio Neuroriabilitazione Funzionale Novi Ligure Novi Ligure (AL) 49 "SALUS" Struttura Ospedaliera Accreditata S.S.N. Regione Piemomte (AL) U.O. di Neuroriabilitazione Alessandria (AL)37 Az. Ospedaliera "UMBERTO I" ANCONA Clinica di Neuroriabilitazione Torrette (AN) 55 Azienda Ospedaliera Mista Policlinico Università di Bari Medicina Fisica e Riabilitazione Dip. Scienze Neurologiche ePsichiatriche Bari (BA) 58 Fondazione S. Maugeri I.R.C.C.S. - Centro Medico di Cassano Murge Divisione di Neuroriabilitazione Bari (BA) 3 Az. Osp. Ospedali Riuniti di Bergamo U.O. Recup. e Rieduc. Funzionale c/o Matteo Rota Bergamo (BG)

5.n. Caso semi-inerente: rapporto soggetto-soggetto, condizione di disagio sociale nonmalattia.

http://www.freeforumzone.com/viewforum.aspx?f=4888

L'Isola che non c'èFORUM LIBEROQUI PUOI PARLARE LIBERAMENTE DI QUALSIASI COSA. Ma anche di attacchi di panico, ansia, fobie,depressione, problemi e altri argomenti sulla psiche e sulla salute

bebottoPost: 399Post: 173Registrato il: 02/02/2002Membro Senior

[ BALLARE SALSA E'ANTIDEPRESSIVO. ] Indubbiamente l'impatto della musica salsa su ognuno di noi èdiverso. Tuttavia certamente è innegabile che questo tipo di sound sia in qualche modo eccitante e stimolante, siaper le sonorità calienti, sia per il ritmo vivace, sia perchè la lingua spagnola per noi ha un qualcosa dimelodicamente familiare. Tant'è che difficilmente è possibile resistere immobili di fronte a questo tipo di musica,che mette in movimento ogni fibra del corpo, dà allegria, vitalità. In realtà, basta entrare in una qualsiasi sala dilatino, per rendersi conto che l'atmosfera è carica, che la gente è pimpante, che c'è qualcosa di sensuale nell'ariache altrove difficilmente si percepisce. Tutto questo, unito alla spesso frenetica sonorità di certi brani, l'idea dipoter ballare in coppia esprimendo sè stessi con movenze inusitate per altri balli, la complicità di un/una partner,il bisogno che abbiamo tutti di liberare le tensioni attraverso il muovere il corpo, creano nelle sale di latino unpotente stimolante, specie in quelle persone che si sentono "giù" di tono, apatiche o, addirittura, veramentedepresse. Nulla di meglio allora che imparare alcuni passi di ballo e poi buttarsi nella mischia. La salsa èveramente un potentissimo tonico, una vera terapia naturale contro melanconie e umore nero!

5.o. Caso parallelo: formazione di operatori di aiuto su web.

Esempio di formazione di operatori di aiuto in rete.

Corso per Helpers 2002-2003Postato da merlino su Mercoledì, 21 agosto @ 15:52:34 CEST (8 letture)Argomento Corsi

Page 31: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

organizza il seguenteCorso per Helpers Facilitatori di Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto in ReteTutti i sabati, ore 22-24Per informazioni, iscrizioni, programma dettagliatoIl Gioco della Vita: Helpers

Il Gioco della Vita, Forum Caffè la pazAllora partiamo dalla base cioè cos'è un gruppo di auto-aiuto. Il gruppo di auto aiuto è formato da persone che hannovoglia di, per lo meno, cominciare a mettersi in discussione, a mettere in discussione il loro problema di salute (vedidep, dap, ago, ect ect). In un gruppo di auto-aiuto non esiste la figura del capo, inteso come quello che ha la bacchettamagica e ci risolve i nostri problemi. Si chiama infatti auto-aiuto proprio perchè da ogni appartenente del gruppo si puòattingere. Quindi vi domanderete ma se non c'è un capo cos'è l'helper, a che serve? Me lo domando pure io

Allora: l'helper o per lo meno quello che si cerca di diventare con il nostro "corso" è semplicemente una personache ha vissuto in prima persona quelle stesse problematiche che noi abbiamo, se non tutte (non glielo auguro ),generalmente non è un medico, non può esserlo, è appunto qualcuno che ha trascorso i nostri stessi momenti difficili,qualcuno che sa in sostanza cosa voglia dire quando gli parlo di rabbia, panico ect ect. Non è necessario che sia unapersona guarita, anzi, la mia opinione personale è che non deve esserlo. Una persona che è guarita completamente mida la sensazione che perda un po quella sensibilità che invece come helper ha bisogno di avere. Non certo percattiveria ma perchè a quel punto è impegnata giustamente a vivere. L'helper è una persona che ha già iniziato unpercorso di "guarigione" ma che non è lontano da noi. L'helper è una persona che un giorno può entrare nelle chat estare male e a quel punto chiedere lui un aiuto al gruppo. Non è una persona diversa dagli altri e il suo modo dichiederlo sarà uguale a quello di chiunque altro. (incazzarsi, piangere, urlare, in qualsiasi modo). Come sono divise,secondo me, le nostre chat? abbiamo il corso e la chat cafe. Il corso dovrebbe essere il posto dove ognuno di noi si puòconfrontare, su svariati temi, anche sui temi delle malattie certo, dovremmo cercare di accrescere la nostra "cultura" alriguardo, e cmq su molti altri temi anche. La chat cafe!! Il vero gruppo di auto-aiuto è quella chat è lì che mettiamo afrutto ciò che sappiamo, che abbiamo imparato, ed è lì che chiunque (helper inclusi) possono urlare sto male. Sissy

NB: Informazione e discussione sulla Net- dipendenza

5.p. Caso inerente, ma controverso: rapporto soggetto strutturato- soggetto.

http://www.psicodissea.too.it/

2101 PsicodisseaMovimento per la difesa dei diritti alla salute psicofisica e all'informazione

Questo sito nasce perché navigando in rete alla ricerca di informazioni sull'argomento depressione eaffini si trovano, più o meno e per la maggiore, siti pubblicitari... gestiti finanziati e/o cogestiti dachi ha notevoli interessi economici sull'argomento. Capita spesso di incontrare cosiddetti servizigratuiti, (siti, forum, chat, mailing list) che in realtà sembrano avere, più che altro, scopopubblicitario... attirare, formare, (più che informare), e fidelizzare la clientela al proprioprodotto o servizio. Spazi poco o per niente liberi. Spazi nei quali, oltre la pubblicità, non c'èpossibilità di confronto e di discussione. Troppo spesso chi dice alle persone depresse, o con disagioemotivo, che sono malate di mente non accetta confronti, osservazioni, critiche, dubbi einterrogativi; si chiude a riccio e questo, o per l'interesse economico suddetto... e quindi lanecessità di non vedere intaccata l'immagine del proprio prodotto o servizio, (farmaci, terapie ecc.)oppure nella migliore delle ipotesi, (moralmente parlando), perché considera veramente tutte questepersone, appunto, malate mentali; come se tutte queste persone, fossero incapaci di intendere e di

Page 32: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

volere, come se non avessero diritto di libero pensiero e opinione e capacità mentali almeno parialle loro Questi siti applicano, per questo motivo, forme di censura in tutti gli strumenti dicomunicazione messi a disposizione "gratuitamente" e diffondo notizie parziali e incomplete(disinformanti e formanti). Per quanto riguarda le informazioni il consiglio è di fare sempre moltaattenzione alla fonte , cioè a verificare l'origine dell'informazione e questo ovunque le leggete ericevete. Spazi per affrontare il problema seriamente e liberamente, anche parlando liberamentedegli oneri e i disservizi incontrati nella ricerca di aiuto professionale per affrontare le difficoltàemotive proprie o dei propri familiari o amici, non se ne trovano molti. Spero che questo sito liberopossa essere utile anche in questo senso, oltre che a riflettere, scambiare notizie, esperienze,comprensione e sentirsi meno strani e isolati.

FORUM, CHAT, LABORATORIO: racconti e poesie, pensieri e riflessioni, vignette

Esempi

Giovedì, Ottobre 31, 2002 @ 15:56 Ciaovorrei cercare un po' di conforto da persone che possano avere i miei stessi problemi.Ho 50 anni una bellissima moglie e uno splendido bimbo di 3 anni, vivo al mare, sono molto felice, maultimamente ho cominciato ad avere problemi di ansia e depressione apparentemente senza nessuna ragione omeglio le ragioni che mi sono fatto potrebbero essere una vita ripetitiva, la lontananza da amici e parenti chestanno a Milano. Mi sono rivolto ad uno specialista che mi sta curando con un ansiolitico "Trepidan" e unantidepressivo "Elopram" ma pur sentendomi migliorato ho ancora dei grossi problemi. Sono piuttostodisperato e sto soffrendo molto, anche se mi rendo conto che c'e' gente con problemi enormi che avrebbe moltopiu' diritto di me ad essere depressa. Se qualcuno mi volesse scrivere, penso che un piccolo aiuto me lo darebbesenz'altro. GrazieGuglielmo

Risposta:Venerdì, 8, 2002 @ 00:34

ciao guglielmo, a me pare molto strano che tu senta una specie di obbligo di essere felice e tistupisci del fatto che non lo sei, se non lo sei avrai i tuoi motivi. Dici che va tutto bene peròidentifichi dei problemini e dei fastidi dici tu, da solo, a noi ma forse anche a te stesso che haidei motivi per cui provi disagio. Personalmente credo che essere depressi sia uno stato d'esseree non una malattia almeno finchè la diagnosi di queste presunte malattie non vengono fatte inmodo scientifico e oggettivo cosa a che oggi non accade ancora che io sappia. Spesso ci sivuole obbligare alla felicità in situazioni disegnate dagli altri e dalla società, (almeno a me èaccaduto così), e invece non si è felici, si sta male e ci si meraviglia pure invece di cercare dicapirsi. Non conosco i farmaci che hai elencato, il tuo medico ti ha spiegato per quale motivo tisomministra questi farmaci? hai letto il foglietto illustrativo? Ciao e non ti scoraggiare Saraspera"Steso all'ombra di una vita che non c'è, rammaricato, tormentato per aver perso di vista, perso di vista te stesso" Equilibrio

precario (C.Consoli).

Page 33: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

6. Interessanti concetti mutuati dalla psicologia.

EVOLUZIONE DELLE COMUNITA' TERAPEUTICHE E TRATTAMENTI RESIDENZIALI

Dott. Furio Ravera (1997)

Nella storia dei trattamenti della tossicomania la fondazione della C.T. Synanon risulta significativanon solo perché rappresenta "l'inizio" di una esperienza che nel suo evolvere avrà un ruolo centralenei decenni successivi, ma anche perché segna il momento di maggiore distanza fra il bisogno diaiuto che i tossicomani esprimevano e la psichiatria. Synanon infatti sorge nei giorni in cui medici epsichiatri sembrano aver rinunciato ad affrontare il problema ritenendolo irrisolvibile.L'evoluzione delle C.T. può essere studiata come la storia del riavvicinamento della psichiatria edella psicologia clinica al problema della tossicomania, come rilettura delle reciproche influenze, edé in questa chiave che intendo trattare l'argomento che mi è stato affidato per questa conferenza. La ragione di questa scelta è dovuta all'esperienza che ho compiuto a partire dagli anni '80 con ilfondatore della nostra istituzione -il Dottor Roberto Bertolli-.Insieme infatti ci siamo accorti di aver compiuto parte di quel percorso storico che ha riavvicinato leprofessionalità psicologiche al problema della psichiatria. - per cui questo lavoro tratteràessenzialmente delle riflessioni e degli approfondimenti che abbiamo compiuto in questi anni. Quando abbiamo affrontato i primi casi di tossicomania eravamo molto distanti dalle posizioniattuali. Parlando da un punto di vista clinico la nostra formazione psichiatrica e psicoanalitica ciinduceva a leggere il problema della tossicomania all'interno di categorie tipiche della nostradisciplina che tuttavia non erano sufficienti a spiegare il fenomeno che andavamo affrontando come,d’altra parte, gli strumenti terapeutici a nostra disposizione rivelavano la stessa inefficacia. Furonoalcuni psichiatri americani che per primi di accorsero che qualche cosa di nuovo si stava muovendonel campo della tossicomania - mi riferisco a Casriel ed a Yablonsky.Da questo primo "avvicinamento" scaturirono istituzioni come DAY TOP dalla quale in seguito nesono sorte altre importanti.Una di queste é LE PORTAGE a Montreal. Nel contatto con questa istituzione inizia la nostra storiae la cronaca delle nostre riflessioni. Eravamo infatti giunti al punto che, superata la fase diaccoglimento dei pazienti tossicomani, attuata attraverso la disintossicazione, l'onestà professionaleimponeva che ci si ritirasse da ogni ulteriore intervento di tipo psichiatrico tradizionale, che fino aquel momento si era rivelato fallimentare.Questo ritiro, questo fermarci a riflettere, era come dichiarare e mettere in luce una "distanza" fra lanostra professione ed i bisogni che il tossicomane portava.Da questa "distanza" é nato l'impulso a ricercare altrove, fuori dai confini che fino ad allora ciavevano non solo definito ma anche limitato, non solo nel "guardare intorno", ma anche inprofondità all'interno della nostra attività stessa. Una serie fortuita di circostanze ci ha messo incontatto con la C-T- Le Portage, dunque""fuori confine " in senso geografico ed in senso scientifico.Trattandosi di una C,T, sviluppatasi da esperienze di auto-aiuto ci si imponeva uno sforzo dicomprensione e successivamente uno sforzo di traduzione nel linguaggio psichiatrico-psicologicodelle esperienze che andavamo osservando.L'approfondimento é stato reso più facile dal fatto che nel 1984 abbiamo fondato una C.T. cheapplicava la stessa metodologia della C.T. canadese, la C.T. CREST. Ci siamo posti, dunque, ilproblema di capire come funzionasse il sistema. Sapevamo che all'origine la C.T. per tossicomanifunzionava come un gruppo di sostegno "per stare lontani dalla droga". Ma questa funzione harivelato ben presto i suoi limiti, "Stare lontani dalla droga" non bastava, era necessario che qualcosacambiasse all'interno degli individui. Le prime chiavi di ricerca di questo cambiamento sembranoessere state rappresentate dalla confessione in pubblico (all'interno della C.T.) delle trasgressione della prima regola della C.T.,quella di"stare lontani dalla droga". Qui si è realizzato un primo evento terapeutico: lo stare lontanidalla droga diventa una regola, diventa una responsabilità nella relazione con gli altri.

Page 34: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

La relazione con gli altri esiste se ce ne prendiamo cura, in primo luogo, attraverso un atto di onestà.Il singolo residente riconosce la sua quota di responsabilità nel tenere la C.T. pulita econtemporaneamente scopre la forza che le relazioni hanno nell'accrescere la responsabilità. E'stupefacente come ancora oggi ci sia chi pensa che si possano curare tossicomani semplicemente"tenendoli lontani dalla droga". Di fatto esistono C.T. che ancora oggi funzionano su questoprincipio - come se si fossero fermate alle origini.Oggi noi riconosciamo nel conseguimento della auto-attribuzione di responsabilità una fase dicambiamento così importante da considerarlo il presupposto fondamentale di ogni terapia. Mispiegherà meglio. La capacità di auto-attribuzione consiste essenzialmente nella capacità delsoggetto di riconoscere nei vari accadimenti della vita la quota di responsabilità personale che puòentrare in gioco per controllare o modificare una certa situazione.Se tutto ciò non viene riconosciuto il soggetto tende a rappresentare se stesso come vittima degliavvenimenti - senza responsabilità appunto, ma anche senza speranza. E' intuitivo, a questo punto,quanto sia essenziale promuovere lo sviluppo di questa capacità nelle terapie di tipo residenziale ecome il conseguimento di questa capacità realizzi un "cambiamento di attitudine generale da partedel soggetto nella relazione con le persone e con la loro propria storia.Il trattare di queste capacità di auto-attribuzione ci offre l'occasione di fare una digressione che,ricapitolando il percorso dei nostri approfondimenti diagnostici, ci ricondurrà ad una visione piùgenerale che riteniamo debba oggi ispirare i trattamenti residenziali della tossicomania. Nei lavoriprecedenti abbiamo indicato la pressoché costante presenza di disturbi di personalità nei soggettitossicomani e da altri autori sono stati pubblicati rilievi analoghi. Esulando da questo lavoro ladimostrazione di ciò, rimandiamo gentilmente alle pubblicazioni in questione. Vorremmo spiegare dove ci porta il riconoscimento di disturbi di personalità nella tossicomania edin particolare la presenza di un'organizzazione borderline di personalità. Si tratta di situazioni nellequali si può individuare una prevalente tendenza all'impiego di meccanismi di difesa di tipoprimitivo, dunque disadattativo, quali la scissione, l'identificazione proiettiva, la minimizzazione, lanegazione, l'idealizzazione. La scissione gioca un ruolo centrale nella organizzazione borderline dipersonalità ed alcune droghe sembrano mimarla favorendo rappresentazioni in cui il bello é separatodal brutto, scisso, negato, allontanato, aggravando di volta in volta il deficit adattativo del soggetto.Nel momento in cui ci mettiamo a riflettere sui meccanismi di difesa di un soggetto tossicomane, difatto formuliamo una valutazione di tipo psicologico della tossicomania con tutte le implicazioni ditipo patogenetico che questo comporta.Al contempo cominciamo a pensare alla tossicomania come modo di funzionare e possiamo porci ilproblema valutando il trattamento della tossicomania, di quale obiettivo intendiamo raggiungere. Inaltre parole come dovrebbe funzionare il tossicomane per non essere più tossicomane? In che cosadovrebbe cambiare e quale profilo dovrebbe presentare? Infine, attraverso quali caratteristichecomporremmo il profilo sul quale valuteremmo il cambiamento?Ci é sembrato che tutte queste domande possano trovare una risposta se noi inscriviamo imeccanismi di difesa e il concetto di auto-attribuzione all'interno di una caratteristica più ampia ecomplessa che li comprende. Mi riferisco alla "resilience", vale a dire la capacità di auto-aggiustamento di un soggetto. G. Vaillant che per anni si è cimentato nello studio dei meccanismi didifesa nonché nello studio e la terapia degli alcolisti così lo descrive.RESILIENCESemplicemente tradotto significa capacità di recupero, più precisamente indica "le tendenze auto-riparative presenti nell'organismo umano - Werner e Smith".

ASSENZA DI FATTORI DI RISCHIO E PRESENZA DI FATTORI PROTETTIVI

I fattori di rischio sono i danni fisici e gli svantaggi ambientali-familiari.

Si considerano come fattori protettivi:

Page 35: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

1 - Autostima e un orientamento sociale positivo

2 - Coesione familiare

3 - Disponibilità di un supporto sociale esterno che incoraggia e supporta le loro capacità sociali.

STILE DI ATTRIBUZIONE

Questo significa quanto teniamo in considerazione la nostra responsabilità per i buoni e cattivieventi che ci accadono.Consideriamo l'esempio del DIABETE. Un buon stile adattativo (resiliant) funziona così: "sono unapersona normale, con una malattia chiamata diabete (limitazione del problema) che ho la facoltà ditrattare (responsabilità) con delle iniezioni di insulina (controllabilità). Uno stile caratterizzato dallavulnerabilità funzionerà così:"Sono un diabetico senza speranza (globalizzazione del problema) con una malattia incurabile(dichiarazione di essere indifeso, senza risorse, non responsabile) che condurrà alla cecità ed allaimpotenza (assenza di speranza)."In tali casi un buon adattamento sembra il risultato della applicazione dell'intelligenza e della buonaeducazione cognitiva.

TEMPERAMENTO, INDOLE, CARATTERE

Sono da considerarsi innate modalità di dare risposta in certe circostanze. La flemma, la gentilezza,la coscienziosità, il senso pratico,l'estroversione.

SUPPORTI SOCIALI

Questa sembra essere la categoria più rappresentativa del benessere: una buona classe sociale di appartenenza, una infanzia in una famiglia unita ed affettuosa, etc. Ma é importante sottolineare uncerto legame fra i supporti sociali e le difese mature - solo in tale condizione il supporto socialediventa benessere. E' vero che la presenza di figure amichevoli o circostanze favorevoli favorisconol'impiego di difese mature, d'altra parte la nostra abilità nell'attrarre gli altri e farceli amici dipendesia dalla maturità dei nostri meccanismi di difesa, sia dalla nostra maturità psicosociale. Alcontrario, relazioni povere e squallide ed analoghe sistemazioni ambientali favoriscono l'impiego didifese immature.Se i rapporti sociali sono importanti per l'adattatività, quindi il benessere, il loro effetto é mediato inmodi complessi.Consideriamo tre aspetti subordinati dei supporti sociali:

1 - La capacità di internalizzare i supporti sociali ricevuti: i supporti sociali non solo devono esserepresenti, ma devono essere riconosciuti ed internalizzati. L'esperienza sociale non è quello che tiaccade semplicemente, ma quello che tu fai con ciò che ti accade. E' importante saper identificarenella massa di relazioni interpersonali i soggetti capaci di darti amore e salute. Quindi parliamodella capacità di identificare e di legarsi con un buon membro della famiglia, un insegnante, unapersona vicina scoperta nella massa di persone svantaggiose.Naturalmente tali legami implicano reciprocità. Stiamo parlando della capacità di legarsi con buonisostituti parentali, con buoni compagni. Qui in qualche modo torna in gioco il temperamento e labuona sorte (nel caso dell'incontro). Entra in gioco la maturazione psicosociale dell'individuo: segiochiamo a tennis con uno più forte di noi che ci batte sempre; - persistiamo perché ciò produrrà ilnostro miglioramento? O ci sentiremo feriti nell'autostima?

Page 36: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Se nostro padre é stato con noi un disastro ci sentiremo spinti a divenire invece buoni padri(sviluppando un sistema di difesa maturo contro ciò che ci é mancato) o ci sentiremo spinti a nostravolta a fare ad altri, ai nostri figli, ciò che a noi è stato fatto? - Cosi per i fratelli - ed equivalentifenomeni di nonnismo. Si considerino poi le persone che provengono da ottime famiglie dalle qualinon assorbono nulla. Si può pensare che la capacità di apprezzare ciò che é buono e nutriente neirapporti sociali disponibili(benessere relativo o potenziale) é la controparte sociale di uno stileottimistico di attribuzione.

MATURITA'

La "resilience"é legata anche ad un'altra sfaccettatura dei supporti sociali: la maturità.Per maturità Vaillant indica la capacità di apprezzare la relatività delle situazioni, l'abilità di avereun punto di vista storico e di tollerare il paradosso. Essenziale alla maturità è la coscienza chequesto "Troppo" passerà, e l'abilità di posporre la gratificazione.Terza sfaccettature dei supporti sociali é la capacità di rifarsi a ricordi di particolari risorse di forza.Amore, speranza e fede sono inestricabilmente intrecciati. Speranza e fede (che le cosecambieranno) sono essenziali alla Resilience. La quarta sfaccettatura è l'attrattiva sociale. Anche inquesto caso si può dire che essa è il risultato di difese mature che rendono le persone "attraenti".Una persona capace di responsabilità, con una certa quota di stoicismo evoca fiducia edammirazione.Il trattamento residenziale può considerarsi come meccanismo capace di favorire la "resilience" se siha l'accortezza di impiegare alcuni strumenti: la "confrontazione"- messa in atto costantemente -essa tende a ridurre l'invasività di meccanismi di difesa primitivi quali la scissione e la negazione.Le sessioni di auto-denuncia circa le trasgressioni che vengono compiute in C.T. favoriscono losviluppo di capacità auto-attributive, nonché la bonifica delle relazioni da "contratti negativi"favorendo la ricerca di relazioni positive, migliorando di conseguenza il sistema dei supporti socialia disposizione del soggetto. La confrontazione e la condivisione delle proprie esperienze con altri ingruppo sostenute da un buon stile auto-attributivo favorisce un miglioramento globale dello stilecognitivo del paziente che impara a tollerare ipotesi di segno diverso ed al contempo impara adesaminare la realtà ed i fatti che gli accadono da angolature diverse.Ancora, l'abitudine ad uno stile auto-attributivo, consolidandosi, favorisce la "storicizzazione" delleproprie esperienze, il senso di continuità della vita psichica e quindi l'abbandono di decisioni"buone solo per quel momento", favorendo l'integrazione delle proprie decisioni entro ambiti diazione più ampi. Si comprende facilmente come l'acquisizione di queste capacità implichi unariduzione dei comportamenti impulsivi e la continuità del senso di responsabilità.Il confronto della propria esperienza all'interno di un sistema gerarchico costruito in modo darendere evidenti e facilmente apprezzabili da chi entra in Comunità i risultati conseguiti da chi è piùavanti nella terapia, permette lo sviluppo della capacità di sperare e di aver fiducia nei propri mezzi,il che costituisce parte della motivazione alla auto-attribuzione ed è da questa stessa influenzata inuna sorta di circuito di rinforzo progressivo.Infine, da ultima, ma non meno importante va considerata la quota di auto-attribuzione che ogniistituzione è disposta a considerare nel corso del trattamento della tossicomania. Avrei sentitoincompleto questo mio intervento se non avessi fatto menzione della necessità di provvedere, nelcontesto di un trattamento residenziale, ad una attenta e capillare supervisione dell’équipeterapeutica che ponga in primo piano l'esame delle proprie responsabilità e della propria decisionenella visione terapeutica. Nessuno escluso. Avviandomi alla conclusione del mio intervento vorrei citare a testimonianza del riavvicinamentodella psichiatria al trattamento residenziale della tossicomania due concetti indicati da un autorevolepsichiatra e psicoanalista americano - M. Stone - come qualità della personalità che possonoesercitare una influenza determinante nella buona riuscita di un trattamento. In un recente seminarioorganizzato dal CREST e dalla S.D.P, a Milano, M. Stone ha indicato la caratteristica di stilecognitivo "convergente" rispetto a uno stile cognitivo "divergente" come modalità diversamente

Page 37: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

efficaci per affrontare un problema. Il soggetto dotato di uno stile cognitivo convergente di fronte adun problema cercherà la soluzione nell'ambito dei vari fattori collegati al problema stesso, mentreun soggetto con stile divergente tenderà a ricercare soluzioni scollegate con la natura del problema.Il lavoro che quotidianamente si compie nelle comunità di tipo cognitivo comportamentali ha loscopo di rieducare i residenti ad uno stile cognitivo convergente, che contiene non solo la capacitàdiesaminare le diverse componenti di un problema, ma anche di esaminarne gli aspetti fra lorocontrastanti.Questo tipo di rieducazione é, a nostro giudizio, ricco di implicazioni terapeutiche, nel senso chefavorisce la capacità di accogliere ipotesi contrastanti circa la rappresentazione di un problema e laricognizione delle proprie responsabilità circa la risoluzione di un problema. Uno stile cognitivoconvergente ci sembra meno esposto all'impiego di meccanismi di difesa primitivi, quali lascissione e la negazione; ne consegue che una educazione ad uno stile convergente puòrappresentare uno dei contributi al contenimento di questa modalità difensiva.Ancora una volta dobbiamo riconoscere l'efficacia del lavoro confrontativo di gruppo all'internodella vita della C.T. nel favorire questo stile cognitivo. M. Stone ci ha parlato di un'altracaratteristica che reca in sé implicazioni di stile cognitivo:la spiritualità o trascendenza da sé.Si intende con questi attributi indicare la capacità di progettare azioni e di riferire le nostre emozionia qualche cosa che vada al di là della nostra persona e del nostro piccolo gruppo familiare, al di làdel presente ponendoci il problema di far risultare buono - ciò che si fa o si pensa di fare - nel futuroe per gli altri. Si comprende come il soggetto con i suoi problemi, trascendendo dalla sua persona edal suo piccolo nucleo, sia portato ad esaminare i suoi problemi, i suoi dolori, i suoi desideri, le sueemozioni in generale in una "prospettiva più ampia".E' questa "prospettiva più ampia" fonte di quella motivazione alle cure ed allo sforzo terapeuticoche, fino ad un dato momento, può non aver funzionato per incapacità ad esplorare fuori dai miserilimiti della propria persona. La trascendenza da sé, così come é descritta, va considerata un segnoprognostico favorevole, così come vanno considerati segni prognostici favorevoli lo stile cognitivoconvergente e auto-attributivo (essendo l'uno una faccia dell'altro).Ma per concludere ci dobbiamo domandare che cos'è un segno prognostico favorevole, sapendo cheesso talvolta é presente già nelle caratteristiche del soggetto all'inizio della terapia, o compare nelcorso della terapia. Dobbiamo ricordarci che esso ci indica non un semplice dato di previsione, maun certo modo di funzionare di un soggetto che tenderà a rendere più efficace il lavoro terapeuticoin cui vieneimpegnato e che in assenza di quel segno dobbiamo sapere che ci troviamo di fronte adun deficit di funzionamento al quale dobbiamo tentare di provvedere.La C.T. come sistema di terapia ci ha dato in tutti questi anni la prova di essere un modello capacedi stimolare la "trascendenza" attraverso il lavoro di gruppo collegato alla difesa del gruppo stesso,attraverso il rispetto di regole, così come abbiamo osservato una maggiore facilità di risultato insoggetti naturalmente predisposti alla spiritualità - trascendenza.Fin dalle sue origini con A.A. le C.T. terapeutiche sembrano aver fatto affidamento su questaimportante caratteristica che, liberando l'uomo da un Io ed un presente ristretto, colloca il significatodella sua persona in un contesto più ampio: l'umanità con i suoi valori.

Page 38: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

7. Per una bibliografia su Auto Mutuo Aiuto e lavoro di Rete.

1. Congresso di spiritualità nei programmi alcolcorrelati e complessi ; Corso di formazione: Unaspiritualità umana per il nuovo millennio. Monselice, Centro studi europeo S. Francesco per iproblemi alcol/droga correlati, stampa 1993.

1. Congresso regionale delle famiglie e degli operatori. [Firenze, ARCAT], stampa 1996.

L'accoglimento. In: Adolescenza : semestrale, n. 3 (set./dic. 1995), 6.

Adolescenti e prevenzione. Roma, Il pensiero scientifico, 1995.

AIDS e sindromi correlate. In: Terapia del comportamento : trimestrale, n. 28 (ott./dic. 1990).

Al-Anon affronta l'alcolismo. Milano, Gruppi Familiari Al-Anon, 1991.

Alateen : una speranza per i figli degli alcolisti. Milano, Gruppi familiari Al-Anon, 1993.

Alateen : un giorno alla volta. Milano, Gruppi familiari Al-Anon, 1993.

Alcolismi : trimestrale scientifico e culturale. Settecomuni di Preganziol (TV), Cooperativa IlGruppo.

Alcolismo. In: Terapia del comportamento : trimestrale, n. 14 (apr./set. 1987).

Alcolisti anonimi. 2. ed. italiana. New York, Alcoholics anonymous world services, 1982

Alcolisti anonimi diventa adulta. 1. ed. italiana. New York, Alcoholics anonymous world services,1987.

ALESCIONOK Sergej. Situzione e prospettive del volontariato sociale in Russia. [Roma],Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1995.

L'altro vertice. Milano, AltrEuropa, [1996]. Atti del convegno, Firenze, 21 giugno 1996.

AMADEI Tinina. ... E adesso che faccio?. Milano, Angeli, c1996.

Analisi ed intervento di rete. Milano, Angeli, 1989.

Anziani. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1995.

Anziani oggi. Roma, Università cattolica del Sacro Cuore. Bollettino del Centro di promozione esviluppo dell’assistenza geriatrica. Suppl di: Acta medica romana Universitatis cattolicae SacriCordis. Periodicità trimestrale.

Area sociale. In: La professione sociale, a. 3, n. 6 (giu. 1993), 2.

L'assistente sociale nella libera professione. In: La professione sociale, a. 5, n. 10 (dic. 1995), 2.

L'assistente sociale tra Università e società. In: La professione sociale, a. 4, n. 7 (giu. 1994), 1. Attidel Convegno nazionale, Università di Chieti, 19 maggio 1993.

Le associazioni familiari in Italia. Milano, Angeli, c1995.

Page 39: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Atti del 2° Congresso nazionale delle famiglie e degli operatori dei Club degli alcolisti intrattamento. Trento, Erickson, c1994.

Atti del 3° Congresso nazionale dei Club degli alcolisti in trattamento ; Atti del 4. Congressonazionale dei Club degli alcolisti in trattamento. Trento, CSDPAS, c1996.

Atti del convegno Alcol e lavoro. Bergamo, CSA, c1996.

Atti del Convegno Promozione della salute e problemi alcolcorrelati. [S.l.], Centro Studisull'Alcolismo e le problematiche alcolcorrelate , c1995.

L'attività alcologica territoriale. [Treviso], Noumen, c1993.

Auto-aiuto e AIDS. [Milano, ASA, 1991?]. Atti del Convegno internazionale, Milano, 1 giugno1991.

Bambini e adolescenti lavoratori di strada. Torino, MAIS, stampa 1995. Atti del convegnopromosso dal Movimento per l'autosviluppo, l'interscambio e la solidarietà.

BATESON Gregory. Mente e natura. 8. ed. Milano, Adelphi, 1995.

BATESON Gregory. Verso un'ecologia della mente. 13. ed. Milano, Adelphi, 1995.

BEMI Riccardo. L'attività sociale delle imprese. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato,stampa 1996.

BERNSTEIN Gail S. Io, operatore sociale. Trento, Erickson, c1993.

BOCCACIN Lucia. Volontariato e self-help. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato,stampa 1995.

Bollettino per le farmacodipendenze e l'alcolismo. Roma, Ministero della Sanità, Servizio centraleper le dipendenze da alcool e da sostanze stupefacenti. Periodicità bimestrale.

BONISTALLI Edo, NARBONA Lorenza, Terapia occupazionale o terapia esistenziale?. Roma,Bulzoni, c1990.

BULMER Martin. Le basi della community care. Trento, Erickson, c1992.

CABRAS Maria Bernardetta. Cercatori di droga. Bologna, EDB, c1996.

CAGLIUMI Laura, CORRADINI Antonietta, ZANI Bruna. Incontrare gli adolescenti. Milano,Unicopli, 1993.

Camminando insieme : periodico di cultura e salute. 1993-. S. Daniele del Friuli (UD),Associazione per lo studio e la prevenzione delle dipendenze. Periodicità rimestrale.

CARETTA Flavia, PETRINI Massimo. Accanto al malato. 3. ed. Roma, Città nuova, 1995.

CARKHUFF Robert R. L'arte di aiutare. Trento, Erickson, c1988.

CARKHUFF Robert R. L'arte di aiutare : quaderno di lavoro. 2. ed. Trento, Erickson, 1993

CARKHUFF Robert R. L'arte di aiutare: manuale. 2. ed. Trento, Erickson, 1993.

Page 40: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

CARTELLI Giuseppe. Handicap. Roma, Bulzoni, 1993.

CELLENTANI Olga. Manuale di metodologia per il servizio sociale. Milano, Angeli, c1995.

CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONE SUI PROBLEMI ALCOLCORRELATI, Trento.Alcol... piacere di conoscerti!. 3. ed. riveduta e ampliata. Trento, Erickson, 1994.

CERCIGNANI Maria. L'intervento di rete nel lavoro sociale sulle problematiche complesse. In: Larivista di servizio sociale, a. 26, n. 3 (set. 1996), P. 35-49.

I CIC: esperienze a confronto. In: Noumen, a. 4, n. 14 (dic. 1994).

50 anni di servizio sociale. 1, Qualità, economicità. In: La professione sociale, a. 6, n. 11 (giu.1996), 1. Atti della Conferenza nazionale dell'Ass. NAS, Roma 24 novembre 1995.

La clinica della formazione. 2. ed. Milano, Angeli, 1993.

I club degli alcolisti in trattamento. Trento, Erikson, c1987.

COLAMONICO Perna. Microcosmo. Roma, NIS, 1994.

Community care. 2. ed. Trento, Erickson, 1993.

Comunità e servizi alla persona. Padova, Cedam, 1990.

Conoscenze psicoanalitiche e pratiche sociali. Milano, Angeli, c1996.

Conoscere il volontariato. Milano, Angeli, 1988.

Conoscere per operare. Moie di Maiolati Sp. (AN), Gruppo Solidarietà, stampa 1990. Relazionipresentate al corso svolto a Moie di Maiolati Spontini, settembre-dicembre 1989.

COTTURRI Giuseppe. Mutamenti. Molfetta, La Meridiana, c1992.

CRIVILLE Albert. Genitori violenti, bambini maltrattati. Napoli, Liguori, 1995.

La cronicità in psichiatria. In: Appunti, a. 8, n. 4 (lug./ago. 1996).

La cura della salute verso il 2000. Milano, Angeli, c1989. Atti del 3° Convegno nazionale disociologia sanitaria, Bologna, 3-4 novembre 1988.

DEMETRIO Duccio, FABBRI Donata, GHERARDI Silvia. Apprendere nelle organizzazioni.Roma, NIS, 1994.

DEMETRIO Duccio. L'educazione nella vita adulta. Roma, NIS, 1995.

DisordinataMente. Roma, Il pensiero scientifico, 1995.

Dodici passi e dodici tradizioni. New York, Alcoholics anonimous world services, c1984.

DONATI Pierpaolo. La famiglia nella società relazionale. 4. ed. Milano, Angeli, c1994.

DONATI Pierpaolo. Teoria relazionale della società. 4. ed. Milano, Angeli, c1996.

Page 41: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Il Dott. Bob e i Buoni Vecchi Compagni. 1. ed. italiana. New York, Alcoholics anonymous worldservices, 1988.

Ecologia sociale, spiritualità antropologica e sofferenze multidimensionali nel passaggio tra i duemillenni. Monselice, Centro studi europeo S. Francesco per i problemi alcol/droga correlati, stampa1996. Atti del 3. Congresso di spiritualità antropologica nei programmi alcolcorrelati e complessi,Assisi, 23-25 giugno 1995.

Economia e terzo settore. In: Appunti, a. 8, n. 2 (mar./apr. 1996).

Educare alla differenza. In: Appunti, a. 8, n. 3 (mag./giu. 1996).

L'efficienza della solidarietà. Milano, Vita e pensiero, c1994. Ricerca promossa dalla FondazioneLuigi Moneta di Milano.

Essere adulti, essere handicappati. Bologna, EDB, c1994.

FALCK Hans S. La prospettiva dell'appartenenza nel servizio sociale. Milano, Vita e pensiero,c1994.

Famiglia e cure di comunità. Milano, Angeli, c1995.

La famiglia e le dipendenze. Noventa Padova (PD), Laboratori didattici della Associazione M.Tommasi, 1990. Atti del convegno di studi Monselice (PD), 20-23 giugno 1988.

La famiglia, l'operatore, il Club. Trento, Erikson, c1993. Atti del convegno, Trento, 15-18 ottobre1992.

FERRARIO Franca. Il lavoro di rete nel servizio sociale. Roma, NIS, 1992.

FERRARIO Franca, GOTTARDI Giuseppina. Territorio e servizio sociale. Milano, Unicopli, 1987.

FILIPPIN Natalino. L'operatore di comunità. Castelfranco Veneto, Noumen, c1992.

FINAZZI, Luigi. Alla ricerca del sè perduto. Bologna, EDB, c1996.

FOLGHERAITER Fabio. Interventi di rete e comunità locali. Trento, Erickson, c1994.

FOLGHERAITER Fabio. Operatori sociali e lavoro di rete. 3. ed. riveduta e ampliata. Trento,Erickson, 1994.

I fondamenti della concezione operativa di gruppo. Bologna, Clueb, c1994.

FONDAZIONE ITALIANA PER IL VOLONTARIATO. Annuario del volontariato sociale italiano.Roma, [Fondazione italiana per il volontariato], 1994.

FONDAZIONE ITALIANA PER IL VOLONTARIATO. Il volontariato sociale italiano. Roma,Fondazione italiana per il volontariato, 1995.

La formazione dell'assistente sociale nel nuovo ordinamento universitario. In: La professionesociale, a. 2, n. 4 (dic. 1992).

FRANCESCATO Donata, GHIRELLI Guido. Fondamenti di psicologia di comunità. Roma, NIS,1988

Page 42: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

GALANTE Renato. Identità, devianza e tossicodipendenza. Roma, Bulzoni, c1990.

GENEVAY Bonnie. Le emozioni degli operatori nella relazione di aiuto. Trento, Erikson, c1994.

Genitori tossicodipendenti. 2. ed. Roma, Centro italiano di solidarietà, 1996.

Un giorno alla volta in Al-Anon.. Milano, Gruppi familiari Al-Anon, 1996.

Un giorno alla volta in Al-Anon. 2, Il coraggio di cambiare. Milano, Gruppi familiari Al-Anon,1995.

Gioventù domanda. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1994.

Gioventù domanda. 2, I giovani tra solidarietà e sviluppo. [Roma], Fondazione italiana per ilvolontariato, stampa 1995.

Giunsi a credere. New York, Alcoholics anonymous world services, c1973.

GORDON Thomas. Genitori efficaci. 5. ed. Molfetta, La Meridiana, 1994.

I gruppi di auto-aiuto : una risorsa sociale per l'assistenza sanitaria. [Montichiari, USSL 44], stampa1992. Atti del convegno, Gardone Riviera, 21 settembre 1991.

GRUPPO DI LAVORO SUL TERZO SETTORE. Lavori scelti. Roma, [Lunaria], 1996.

GRUPPO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA PEDAGOGICA. La formazione. Milano,Unicopli, c1994.

GRUPPO ITALIANO DI FARMACOVIGILANZA NELL'ANZIANO. La qualità dell'assistenzaall'anziano in ospedale. Milano, Vita e pensiero, 1990.

GRUPPO SOLIDARIETA’. Abitare il territorio. [Moie di Maiolati Sp. (AN), Gruppo Solidarietà],stampa 1996.

GRUPPO SOLIDARIETA’. Organizzazione dei servizi sociali. Moie di Maiolati Sp. (AN), GruppoSolidarietà, stampa 1995. Atti del seminario, Jesi, 10-11 novembre 1994.

GUBITOSA Carlo, MARCANDALLI Enrico, MARESCOTTI Alessandro. Telematica per la pace.Milano, Apogeo, c1996.

Handicap tra bisogni e risposte. Moie di Maiolati Sp. (AN), Gruppo Solidarietà, stampa 1993.Relazioni tenute al corso promosso dal Centro studi e documentazione del Gruppo Solidarietà, Jesi,settembre-novembre 1992.

HUDOLIN Vladimir. Famiglia, territorio, salute mentale. San Daniele del Friuli, ACAT [etc.],1985.

HUDOLIN Vladimir. Manuale di alcologia. 2. ed. Trento, Erickson, 1991

Immigrazione. In: La professione sociale, a. 2, n. 3 (giu. 1992).

Immigrazione. Moie di Maiolati Sp. (AN), Gruppo Solidarietà, stampa 1992.. Relazioni tenute alcorso promosso dal Centro studi e documentazione del Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati Sp.,settembre-novembre 1991.

Page 43: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Innovazioni ed esperienze di intervento socio-sanitario. Milano, Angeli, 1989.

L'intervento di rete. Napoli, Liguori, 1994.

L'intervento di rete nella dipendenza da sostanze. [Conselve, ULSS 23], stampa 1992.

Lavoro : un diritto per tutti, anche delle persone handicappate. Moie di Maiolati Sp. (AN), GruppoSolidarietà, stampa 1996. Atti del convegno, Jesi, 25 novembre 1995.

Le leggi della solidarietà. Milano, Vita e pensiero, 1993.

LISS Jerom K.. La comunicazione ecologica. 4. ed. Molfetta, La Meridiana, c1992.

MAGUIRE Lambert. Il lavoro sociale di rete. Trento, Erickson, c1989.

MANGANOZZI Gian Paolo, MANGANOZZI Mauro. DIT 3 : il volontariato in 50 voci. Roma,Fondazione italiana per il volontariato, c1996.

MANGO Luisa, DONSANTI Donatella. L'integrazione degli handicappati, ovvero l'integrazionenegata. In: La rivista di servizio sociale : rivista trimestrale, a. 27, n. 1 (mar. 1987), P. 83-92.

Manuale di sociologia sanitaria. Roma, NIS, 1987.

La mappa del terzo settore. [Roma], Lunaria, stampa 1996.

MARCATO Paolo, DEL GUASTA Cristina, BERNACCHIA Marcello. Gioco e dopogioco, con 48giochi di relazione e comunicazione. Molfetta, La Meridiana, c1995.

MARGARON Henri. Farmacotossicodipendenze. Roma, Il pensiero scientifico, 1994.

MARSHALL Mary. Il lavoro sociale con l'anziano. 2. ed. riveduta. Trento, Erickson, c1994.

MARTINI Elvio Raffaello, SEQUI Roberto. La comunità locale. Roma, NIS, 1995.

MASTANTUONO Antonio. Volontariato e profezia nella società e nella Chiesa. Bologna, EDB,c1991.

Il medico, l'adolescente e i suoi genitori. In: Noumen, a. 6, n. 17 (giu. 1996).

MENNA Simona, CIFANI Alessandra. Volontariato e istituzioni. [Roma], Fondazione italiana peril volontariato, stampa 1996.

MILLER William. Il colloquio di motivazione. Trento, Erickson, c1994.

Minori, carcere e territorio. In: Appunti, a. 7, n. 4 (lug./ag. 1995).

Minori, famiglia. In: La professione sociale, a. 5, n. 9 (giu. 1995), 1.

MUCCHIELLI Roger. Apprendere il counseling. 3. ed. riveduta. Trento, Erickson, 1996.

Non eroi, ma cittadini. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1993. Contiene gliinterventi presentati alla Settimana nazionale del volontariato 1993, Bari.

Page 44: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Non eroi, ma cittadini. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, [1995?]. Catalogo dellaMostra itinerante sul volontariato sociale in Italia.

La normalità in adolescenza. Supplemento a: Noumen, a. 5, n. 15/16 (dic. 1995).

NOVENTA Andrea. Ente pubblico e volontariato insieme per una migliore qualità della vita.Bergamo, USSL 29, c[199-?].

O'HAGAN Kieran. L'intervento di crisi nei servizi sociali. Trento, Erickson, c1990.

Oltre la psicoterapia. Roma, NIS, 1993.

ORFORD Jim. Psicologia di comunità. 2. ed. Milano, Angeli, 1996.

Per una didattica dell'intelligenza. Milano, Angeli, c1995.

Perché volontari. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1995.

Percorsi della ricerca psicoanalitica e istituzioni. Parte prima. In: Prospettive psicoanalitiche nellavoro istituzionale : quadrimestrale, n. 1 (gen./apr. 1995), 13.

Percorsi della ricerca psicoanalitica e istituzioni. Parte seconda. In: Prospettive psicoanalitiche nellavoro istituzionale : quadrimestrale, n. 2 (mag./ag.), 13.

PETRINI Massimo. Il malato, la malattia, la morte. Roma, CEPSAG, 1995.

PICCHI Mario. Un progetto per l'uomo. Roma, Centro italiano di solidarietà, c1994.

Piccola guida all'obiezione di coscienza al servizio militare. [Moie di Maiolati Sp. (AN), GruppoSolidarietà], stampa 1996.

PIONATI Francesco, SARDO Claudio, DE MARTIS Donatella. Guida al volontariato italiano.Testimonianze. Roma, Cassa di Risparmio di Roma ; Torino, SEI, stampa 1990.

POMBENI Maria Luisa, D’ANGELO Maria Grazia. L'orientamento di gruppo. Roma, NIS, 1994.

I problemi del matrimonio con un alcolista.. Milano, Gruppi familiari Al-Anon, 1993.

Professione insegnante. 2. ed. Roma, Centro italiano di solidarietà, c1996.

Progetto salute : quale integrazione fra sociale e sanitario?. In: La professione sociale, a. 3, n. 5(giu. 1993), 1. Atti del Convegno nazionale, Bologna, 16-17 ottobre 1992.

Promozione e formazione del volontariato per cambiare società e istituzioni. 2, Seminari e gruppi distudio. Bologna, EDB, c1987. Contiene i lavori dei gruppi di studio organizzati nell'ambito del 4.Convegno nazionale di studi sul volontariato, Lucca, 9-11 maggio 1986.

Promozione e formazione del volontariato. 1, Problemi, esperienze ed orientamenti. Bologna, EDB,c1987. Atti del 4. Convegno nazionale di studi sul volontariato, Lucca, 9-11 maggio 1986.

Prospettive sociali e sanitarie. 1992-. Milano, CIS-Centro per l'informazione sanitaria. Periodicitàbimensile.

Psichiatria ed ecologia. San Daniele del Friuli, USL n.6 Sandanielese, 1991.

Page 45: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Quale etica?. In: La professione sociale, a. 1, n. 1 (giu. 1991).

Qualità e servizi sociali. In: Appunti, a. 8, n. 5 (set./ott. 1996).

RANCI Costanzo. Tra benessere e impegno civile. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato,stampa 1994.

Reti sociali e intervento professionale. Napoli, Liguori, 1995.

La riabilitazione con i soggetti portatori di gravi handicap. Roma, Bulzoni, c1988.

La riabilitazione. Parte prima. In: Prospettive psicoanalitiche nel lavoro istituzionale, n. 1 (gen./apr.1994), 12.

La riabilitazione. Parte seconda. In: Prospettive psicoanalitiche nel lavoro istituzionale, n. 2(mag./ag. 1994), 12.

Riflessioni giornaliere. New York, Alcoholics anonimous world services, c1990.

RIGLIANO Paolo. Nonostante il proibizionismo. Milano, Unicopli, 1995.

Rivista del volontariato. 1992-. Roma, Fondazione Italiana per il Volontariato. Periodicità mensile.

SALOME Jacques. La relazione di aiuto e la formazione al colloquio. Napoli, Liguori, 1996.

Salute e complessità sociale. Milano, Angeli, c1986.

SCUOLA SUPERIORE DI SERVIZIO SOCIALE, Trieste. Una scuola per la formazione deglioperatori e la trasformazione del territorio. Ed. provvisoria [Trieste, Scuola superiore di serviziosociale], 1985.

Servizi sociali e marketing sociale. In: La professione sociale, a. 1, n. 2 (dic. 1991).

La sfida dell'handicap e della malattia cronica. Trento, Erickson, c1990

SILVERMAN Phyllis R. I gruppi di mutuo aiuto. Trento, Erikson, c1989.

Il sistema ecologico-sociale dei Club di alcolisti in trattamento in Sicilia. [S.l.], Solidarietà, stampa1994.

Sociologia del terzo settore. Roma, NIS, 1996.

Solidarietà. Caltanissetta, Associazione Casa famiglia Rosetta. Periodicità trimestrale.

SPINELLI Elena. Se il matto non sparisce.... Milano, Angeli, c1995.

La spiritualità antropologica e l'ecologia sociale. Monselice, Centro studi europeo S. Francesco per iproblemi alcol/droga correlati, stampa 1994. Atti del 2. Congresso di spiritualità nei programmialcolcorrelati e complessi, Assisi, 4-6 giugno 1994.

STEFANI Maria. Discutere sulle reti. In: La rivista di servizio sociale : rivista trimestrale, a. 34, n.1 (mar. 1994), P. 67-69.

Page 46: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

La supervisione nel lavoro sociale. In: La professione sociale, a. 4, n. 8 (dic. 1994), 2. Documentidel Convegno nazionale, Bologna, 3 giugno 1994.

TAVAZZA Luciano. Guida al volontariato italiano. Volontari oggi. Roma, Cassa di Risparmio diRoma ; Torino, SEI, stampa 1990.

Terapia di gruppo. In: Terapia del comportamento, n. 29 (gen./mar. 1992).

Terapia familiare. In: Terapia del comportamento, n. 19 (lug./set. 1988).

Terzo settore e sviluppo sociale. Milano, Angeli, c1997.

TOSI Francesco. Il volontariato internazionale come pensiero e come azione. Bologna, EDB,c1994.

Tossicodipendenza e comunità terapeutiche. Bologna, EDB, c1990.. Contiene gli interventipresentati al corso di aggiornamento professionale organizzato dal Centro europeo di fomazioneagraria di Minerbio (BO), in collaboraione con il Centro studi e ricerche dell'Università cattolica diMilano, gennaio-giugno 1987.

Tossicomanie e alcolismo. In: Adolescenza, n. 2 (mag./ag. 1996), 7.

Tra carcere e territorio. Milano, Angeli, c1996. Gran parte dei contributi sono stati presentati alconvegno "Nè tecnici dei buoni sentimenti, nè gendarmi... : la professione dell'assistente socialenella giustizia", Fiesole, 15-16 ottobre, 1994.

L'utente che non c'è. Milano, Angeli, c1995.

La verifica degli interventi psicoterapeutici. Parte prima. In: Prospettive psicoanalitiche nel lavoroistituzionale, n. 1 (gen./apr. 1993), 11.

La verifica degli interventi psicoterapeutici. Parte seconda. In: Prospettive psicoanalitiche nellavoro istituzionale, n. 2 (mag./ag. 1993), 11.

Verso un nuovo stile di vita con i Club degli alcolisti in trattamento. Trieste, Editre, stampa 1990.

Vivere sobri. New York, Alcoholics anonymous world services, c1975.

Volontariati in Europa. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1993.

Volontariato e fisco. Roma, Fondazione italiana per il volontariato, c1996.

Volontariato e giovani. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1994.

Volontariato e impresa. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1994.

Volontariato e informazione. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, [1993?].

Volontariato e salute. Bologna, EDB, c1988.

Volontariato e scuola. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1994.

Volontariato e sistema dei valori. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, [1993?].

Page 47: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Volontariato e solidarietà. Roma, Cassa di Risparmio di RomaTorino, SEI, stampa 1991.

Volontariato e terzo settore. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1996.

Volontariato ed economia. [Roma], Fondazione italiana per il volontariato, stampa 1994.

Volontariato verso il 2000. Milano, Angeli, c1996. Atti del convegno, Milano, 21-22 ottobre 1995,organizzato dall'Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio "Fatebenefratelli" e dall'Università delVolontariato.

ZINCANI Vito. La criminalità organizzata. Bologna, Clueb, c1989.

Page 48: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

7. Giuseppe Mantovani – pubblicazioni utili

Padova, Scienze Cognitive

Ambiti: Psicologia degli atteggiamenti e delle opinioni: psicologia culturale, comunicazione einterazione uomo-computer.

Pubblicazioni Scelte:

"MANTOVANI G. Social context in HCI: A new framework for mental models, cooperation andcommunication. ""Cognitive Science"", 20, pp.237-269, 1996.

MANTOVANI G.

New Communication Environments - From Everyday to Virtual, London, Taylor & Francis, 1996.

MANTOVANI G.

(2nd) Comunicazione e identità - Dall' azione situata agli ambienti virtuali, Bologna, Il Mulino,1999.

MANTOVANI G.

L’ elefante invisibile – Percorsi di psicologia culturale, Firenze, Giunti, 1999.

MANTOVANI G.

Exploring borders – Understanding culture and psychology, London, Routledge, 2000.

MANTOVANI G. (a cura di)

Ergonomia – Nuove teorie per nuovi ambienti di lavoro, Bologna, il Mulino, 2000

Page 49: Ricognizione breve sul fenomeno dell'informazione …disi.unitn.it/~dandrea/lvc/DegliEsposti.pdf5.b. Caso semi-inerente: specialista-soggetto maggiore interazione reale rispetto a

Conclusioni

Questa rapida panoramica, volta alla definizione del nostro oggetto d’analisi, ha voluto fornire solo

uno spunto iniziale a favore della direzione verso la quale orientarsi. La sensazione a me pervenuta

è di attualità e pertinenza del quesito di ricerca, in quanto entità in formazione oggi, adesso, dunque

fornita di una concreta chance di osservazione in fieri.

Devo precisare che le categorie da me utilizzate nel classificare i casi sono del tutto arbitrare, come

avrà notato il lettore dall’assenza di riferimenti bibliografici; esse mi sono servite per fornire una

chiave di lettura che spiegasse in qualche modo il perché della loro presenza.

Trattandosi di un’analisi esplorativa, quindi, mi sono limitata a raccogliere ordinatamente il

materiale trovato ritenuto pertinente rispetto a quello complessivamente incontrato.

La difficoltà che ho incontrato è quella propria dei flussi informatici: la frammentarietà e la

dispersione legate all’iper-testualità e alla meccanica dei motori di ricerca. Tutta la ricerca è svolta

con testi provenienti da Internet, in altre parole non esiste un bibliografia cartacea, se non dove

indicato. Inoltre ho ritenuto giusto citare il prof. Mantovani come riferimento dal quale cogliere

impostazioni paradigmatiche e metodologiche. Cito, inoltre, “Empathic Communities: Reaching

Out Across the Web” Jenny Prece, artiche in Interaction.. March/April 1998 che viene allegato alla

ricerca in quanto è da lì che si son prese le mosse per delineare la struttura della ricerca.

Auguro a chi proseguirà un buon lavoro.

Sara Degli Esposti