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Documento Comparto - Alberghi 26 Ricevimento amministrazione e manutenzione 1. COMPARTO: ALBERGHIERO 2. FASE DI LAVORAZIONE: RICEVIMENTO – AMMINISTRAZIONE - MANUTENZIONE 3. COD.INAIL: 4. FATTORE DI RISCHIO: IMPIANTI ELETTRICI – INCENDIO – MACCHINE - AGENTI FISICI 5. CODICE DI RISCHIO (riservato all’ ufficio) 6. N. ADDETTI: 197 In questo reparto delle strutture analizzate si trovano normalmente le seguenti mansioni: segreteria e addetti al ricevimento, amministrazione, facchinaggio, addetti alle pulizie generali, addetti alla manutenzione. Dove in particolare: L’addetto al ricevimento: accoglie gli ospiti al loro arrivo, ritira e consegna documenti, ritira e consegna le chiavi, dà informazioni, smista le telefonate, ecc. Alla partenza degli ospiti provvede al controllo della loro posizione in relazione alle prestazioni erogate e provvede alla redazione della loro contabilizzazione finale e riceve i pagamenti nelle forme convenute. Durante l’attività lavorativa utilizza il VDT ma sempre per brevi periodi e con lunghe pause o interruzioni. Non è esposto a particolari rischi per la salute e non va normalmente sottoposto a sorveglianza sanitaria, una parte rilevante della sua attività viene svolta in piedi, fatto salvo che non ricada all’interno di attività assimilabile al “lavoro notturno”. Il personale addetto all’amministrazione: svolge lavori di contabilità generale, compilazione delle registrazioni relative alle presenze dei lavoratori e degli ospiti e dei servizi loro resi, della merce in entrata e della gestione dell’attività ricettiva, rapporti con le agenzie di viaggio, marketing etc, usa normalmente il VDT. L’uso con i VDT in genere è stato rilevato essere superiore alle 20 ore la settimana lavorativa pertanto è sottoposto a sorveglianza sanitaria da parte del medico competente. Il posto di lavoro così come prescritto dal D.L.vo 626/94 al Titolo VI va valutato, anche se però in linea di principio la valutazione viene effettuata comunque per tutti i posti di lavoro dotati di VDT, indipendentemente dal tempo effettivo di presidio degli stessi.

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Ricevimento amministrazione e manutenzione 1. COMPARTO: ALBERGHIERO 2. FASE DI LAVORAZIONE: RICEVIMENTO – AMMINISTRAZIONE - MANUTENZIONE 3. COD.INAIL: 4. FATTORE DI RISCHIO: IMPIANTI ELETTRICI – INCENDIO – MACCHINE - AGENTI

FISICI

5. CODICE DI RISCHIO (riservato all’ ufficio) 6. N. ADDETTI: 197 In questo reparto delle strutture analizzate si trovano normalmente le seguenti mansioni:

• segreteria e addetti al ricevimento, • amministrazione, • facchinaggio, • addetti alle pulizie generali, • addetti alla manutenzione.

Dove in particolare: L’addetto al ricevimento: accoglie gli ospiti al loro arrivo, ritira e consegna documenti, ritira e consegna le chiavi, dà informazioni, smista le telefonate, ecc. Alla partenza degli ospiti provvede al controllo della loro posizione in relazione alle prestazioni erogate e provvede alla redazione della loro contabilizzazione finale e riceve i pagamenti nelle forme convenute. Durante l’attività lavorativa utilizza il VDT ma sempre per brevi periodi e con lunghe pause o interruzioni. Non è esposto a particolari rischi per la salute e non va normalmente sottoposto a sorveglianza sanitaria, una parte rilevante della sua attività viene svolta in piedi, fatto salvo che non ricada all’interno di attività assimilabile al “lavoro notturno”. Il personale addetto all’amministrazione: svolge lavori di contabilità generale, compilazione delle registrazioni relative alle presenze dei lavoratori e degli ospiti e dei servizi loro resi, della merce in entrata e della gestione dell’attività ricettiva, rapporti con le agenzie di viaggio, marketing etc, usa normalmente il VDT. L’uso con i VDT in genere è stato rilevato essere superiore alle 20 ore la settimana lavorativa pertanto è sottoposto a sorveglianza sanitaria da parte del medico competente. Il posto di lavoro così come prescritto dal D.L.vo 626/94 al Titolo VI va valutato, anche se però in linea di principio la valutazione viene effettuata comunque per tutti i posti di lavoro dotati di VDT, indipendentemente dal tempo effettivo di presidio degli stessi.

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Le valutazioni avvengono utilizzando apposite check list di verifica redatte conformemente alle linee guida contenute nel DM 02/10/2000. Il porta bagagli (facchino): trasporta i bagagli degli ospiti (che di solito pesano dai 10 ai 25 kg), in camera e viceversa, con l’ausilio di carrelli, esegue i lavori di fatica che si rendono necessari, aiuta nelle pulizie nelle parti comuni dell’attività ricettiva, spesso esegue lavori di piccola manutenzione e di giardinaggio. Questa figura professionale è esposta al rischio da movimentazione dei carichi, a questo va aggiunto l’eventuale rischio associato all’uso degli attrezzi per la piccola manutenzione e giardinaggio, compreso anche il rischio da rumore. Va sottoposto a sorveglianza sanitaria, gli si devono fornire gli opportuni DPI successivamente individuati ed adeguate attrezzature di lavoro, va formato sia per la corretta movimentazione dei carichi che per l’utilizzo delle attrezzature, se ‘ addetto alle manutenzioni, si veda il capitolo specifico per questa mansione. L’addetto alle pulizie generali: pulisce gli spazi del ricevimento ed alcuni ambienti comuni utilizzando i normali detergenti di solito utilizzati anche per le attività domestiche, non è esposto in genere a rischi particolari ed in questi casi non va sottoposto a sorveglianza sanitaria, per quei prodotti acquistati all’ingrosso, carenti di etichettatura appunto per la tipologia di confezione sono richieste al fornitore le schede di sicurezza dei prodotti e in base alle informazioni in queste contenute sono scelti i DPI più adeguati. L’addetto alle manutenzioni: effettua piccole manutenzioni di vario tipo a seconda della sua specializzazione (di tipo idraulico, elettrico, meccanico, piccole manutenzioni edili, giardinaggio, ecc.), oppure assiste le ditte esterne incaricate con appalti mirati. Utilizza attrezzature ed utensili vari. In genere è soggetto ai rischi derivanti dalla movimentazione manuale dei carichi. Esegue lavori di giardinaggio risultando tra l’altro esposto a rumore per le emissioni provenienti da piccole macchine con motore a combustione interna e da elettroutensili, quali trapani elettrici, elettrodemolitori, mole a disco ad alta velocità. E’ sottoposto a sorveglianza sanitaria. Per gli addetti alla manutenzione in alcune strutture può esistere il rischio trasversale rappresentato dalla possibile presenza di amianto in alcuni manufatti che possono essere anche marginalmente interessati da attività manutentive o anche da semplici azioni di pulizia. Componenti contenenti amianto possono essere presenti nelle coibentazioni delle tubazioni d’acqua calda se realizzate prima dell’inizio degli anni ’90, all’interno dei vani corsa degli ascensori di vecchia data, per la presenza dei ceppi frenanti in “ferodo”, in vasche d’acqua poste fuori terra, in coperture di autorimesse o delle vasche di maturazione del fango o di protezione dei pozzi termali. Si ricorda che i manufatti contenenti amianto devono essere censiti ai sensi del DM 06/09/1994 ed eventuali interventi che possono riguardarli richiedono l’attuazione delle disposizioni previste dal D.Lgs. 277/1991.

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Dispositivo frenante del macchinario di un ascensore, questo un tempo poteva contenere amianto, le cui fibre aerodisperse potrebbero ancora essere presenti nel fondo delle fosse degli ascensori o nei locali macchina degli stessi

Tipica copertura realizzata in fibrocemento che probabilmente contiene amianto. Tali coperture erano molto diffuse nel passato quali copertura per le vasche termali o per autorimesse.

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Vecchie macchine con bruciatori, queste possono ancora avere componenti in amianto, quali rivestimenti interni, guarnizioni del bruciatore etc.

Ancora esempio di copertura di vasche maturazione del fango probabilmente realizzate in fibrocemento contenente amianto.

Tipica vasca utilizzata come contenitore d’acqua che può essere realizzata in fibrocemento contenente amianto.

Tubazioni con coibentazioni rivestite con un impasto in cemento nel quale normalmente venivano inserite fibre di amianto

Inoltre l’addetto alle manutenzioni a volte può intervenire in situazioni di emergenza su parti di impianti elettrici anche di elevata potenza. Circa il 70 % degli alberghi valutati è dotato di fornitura di energia elettrica in media tensione, normalmente 20 kV, avendo un fabbisogno di energia superiore a 100 – 120 kW, limite questo oltre il quale si deve dotare di propria cabina trasformazione di M/B tensione. In questi casi l’accesso alle cabine di trasformazione, per altro chiuse sempre a chiave, è interdetto al personale dell’albergo, però l’addetto alla manutenzione può intervenire in determinate circostanze sul lato BT dell’impianto elettrico, dove comunque transita tutta la potenza necessaria alla struttura. Inoltre sono presenti gruppi elettrogeni di elevata potenza, 300 – 500 kVA.

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Attrezzature, Macchine e Impianti

Ricevimento e amministrazione Per questi lavoratori l’utilizzo di attrezzature di lavoro è relativo quasi esclusivamente a macchine per moderni uffici, quali videoterminali, stampanti sia ad impatto che a getto d’inchiostro che laser, fotocopiatrici, taglierine manuali per carta, apparati telefonici di comunicazione quali centralini telefonici. Inoltre spesso presso questi uffici sono poste le centrali degli impianti di rilevazione ed allarme incendio e i quadri elettrici principali di distribuzione dell’energia elettrica. Le attrezzature, gli impianti e i componenti sono quindi prevalentemente elettromeccanici o elettronici e quindi dovranno rispondere a tutti i requisiti di sicurezza contenuti nelle norme CEI e di buona tecnica, o equivalenti, curando particolarmente il rischio derivante dall’impiego di attrezzature utilizzanti energia elettrica e quindi i rischi derivanti da contatti diretti ed indiretti con parti sottoposte a tensione elettrica. Macchine e attrezzature con marchi IMQ o certificazioni equivalenti o con marcatura CE e controlli e revisioni frequenti possono garantire un buon livello di sicurezza. Essendo gli alberghi considerati soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco rientrando tra le attività di cui all’allegato al DM 16/02/1982, avendo più di 25 posti letto, le verifiche periodiche di cui al DPR 462/2001 agli impianti di messa a terra degli impianti elettrici avranno cadenza biennale. Per le postazioni di lavoro degli addetti ai VDT devono essere attuate le disposizioni contenute nelle linee guida allegate al DM 02/10/2000. L’avvento dei nuovi schermi a cristalli liquidi ha consentito in genere un miglioramento delle sistemazioni ergonomiche dei posti di lavoro, in quanto le ridotte dimensioni e peso degli schermi consentono una migliore sistemazione nel posto di lavoro rispetto alle superfici illuminanti l’ambiente e la posizione della testiera. Anche le scaffalature d’ufficio ricoprono un aspetto importante non tanto per la loro conformazione, quanto per l’utilizzo che ne viene fatto. Tipica situazione di rischio può essere il prelievo o il deposito dei contenitori di documenti in archivio, molte volte l’uso delle scale per accedere ai ripiani più alti deve essere preso in esame al fine di garantire mezzi idonei allo scopo (si devono evitare le sedie o altri sistemi per raggiungere i ripiani fuori portata). Per l’utilizzo delle scale da lavoro si ricorda che queste è opportuno siano conformi alle norme armonizzate UNI EN 131 che definisce le modalità costruttive e d’uso delle scale a pioli e a libro anche piccole dimensioni. Per le cassettiere, nell’acquisto delle nuove si raccomanda di richiedere quelle con l’interblocco dei cassetti, al fine di poter aprire un solo cassetto alla volta. Si sono verificati infortuni dovuti alla contemporanea apertura di più cassetti con il conseguente rovesciamento dell’intera cassettiera per lo spostamento significativo del baricentro.

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Particolare attenzione va posta sul cablaggio dei cavi di energia e segnale e sul posizionamento delle prese multiple di energia a pavimento. Queste situazioni possono essere pericolose nel momento del lavaggio dei pavimenti e per la possibilità delle persone di inciamparvi. Inoltre si può deteriorare il grado d’isolamento dei cavi elettrici.

Esempio di situazione caotica a pavimento di cavi da evitare, sono causa di cattiva pulizia, pericolo per chi è addetto al lavaggio del pavimento ed inciampo per coloro che transitano nelle vicinanze. I cabinet dei PC destinati al stazionare a pavimento non devono essere posti sui tavoli, in quanto possono cadere e causare danni alle persone oltre che a se stessi.

Soluzione per i problemi di cablaggio, sistemazione dei cavi all’interno di guide e posizionate all’interno delle apposite canalizzazioni che i moderni mobili da ufficio hanno in genere sotto il piano di lavoro, in questo modo il pavimento rimane sgombro per le pulizie e viene eliminato il pericolo d’inciampo.

Per il personale addetto al trasporto dei bagagli degli ospiti è importante l’uso di appropriati carrelli, in genere a semplice spinta a mano, per facilitare il trasporto dei bagagli. Per questo tipo di attrezzature non vi sono particolari indicazioni, non essendoci normative specifiche. Va rammentato comunque che maggiore è il diametro delle ruote e minore è l’attrito opposto all’avanzamento dei carrelli e più facilmente sono superabili piccoli dislivelli o discontinuità del pavimento (quelle in corrispondenza delle porta dell’ascensore ad esempio) o lo scorrimento sulla moquette. Anche l’azione di spinta o trascinamento rientra tra quelle azioni che comportano rischio dovuto alla movimentazione manuale dei carichi, pertanto maggiore è il diametro delle ruote e più le stesse risultano scorrevoli, minore sarà il rischio per gli addetti a questo servizio. Questi carrelli dovranno avere delle solide sponde ove prevenire la caduta degli oggetti trasportati che possono rovinare addosso a persone. Per gli addetti è opportuna un’adeguata informazione e formazione delle posture corrette (a prescindere dai carichi trasportati). Ci possono essere infatti situazioni incongrue soprattutto nel carico e scarico dei mezzi con cui arrivano gli ospiti , anche in questi casi è necessario valutare l’eventuale situazione che si viene a creare quando una sola persona deve provvedere al carico e scarico di detti mezzi. Per cui in relazione ai pesi da movimentare, il tempo necessario per farlo e l’aggiunta momentanea di un aiuto (altra persona o uso di idonei carrelli) può ampiamente contribuire all’abbattimento o al contenimento del rischio di lesioni lombari acute o croniche.

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Il personale addetto alle manutenzioni è quello più “sacrificato” per quanto concerne le attrezzature da lavoro a disposizione. Mentre infatti gli altri lavoratori sono a stretto contatto con la clientela che quindi riceve come immagine della qualità del servizio anche il grado di modernità e aggiornamento delle attrezzature di lavoro, il manutentore, svolgendo la propria mansione nelle retrovie, lontano dallo sguardo degli ospiti, è spesso dotato di attrezzature obsolete, datate e di dubbia sicurezza. E’ il settore aziendale dove le attrezzature da lavoro sono le meno aggiornate e generalmente le nuove vengono acquisite in quanto le vecchie si sono guastate o comunque non sono più efficienti. Gran parte dei macchinari a disposizione dei manutentori sono antecedenti il 1996 e dunque difficilmente sono marchiati CE e pertanto devono essere rispondenti ai disposti del DPR 547/1955 loro pertinenti. Percentualmente solo il 20 % delle attrezzature quali elettro utensili, saldatrici, macchine per il verde sono in possesso della marchiature CE e quindi rispondenti alla direttiva macchine. Significative sono alcune foto d’archivio che ritraggono situazioni “ante 626” che possono indicare come debba essere curato questo importante reparto aziendale dal quale per altro dipende molto la qualità del servizio erogato della struttura alberghiera.

Macchine che sono state smantellate e sostituite con nuove dotate di marcatura CE se installate dopo il 1996

Particolare attenzione va posta nella sostituzione delle macchine, se queste vengono cedute a terzi senza una esplicita causale di “rottamazione” che le ha cedute dovrà dimostrare in caso di infortunio che la macchina ceduta era, al momento della vendita, in possesso dei requisiti di sicurezza previsti dal DPR 547/1955

Particolarmente carente era la situazione delle scale da lavoro e soprattutto erano sottovalutati i rischi connessi con la loro presenza

Esempio di scala degradata e riparata disponibile per chi la vuole usare. Ciò espone il datore di lavoro ad una grossa responsabilità in caso di infortunio

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Le scale non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza o deteriorate o che presentano rotture devono essere immediatamente e definitivamente distrutte in quanto costituiscono un pericolo che non vale la pena di correre

Le scale da lavoro sicure sono quelle realizzate secondo le norme UNI EN 131. Tale etichettatura con le minime norme e cautele d’uso e la portata massima è applicata in uno dei montanti della scala.

Il fattore di rischio Per il Ricevimento e Amministrazione i fattori di rischio principali sono relativi alle mansioni di alcuni lavoratori di questo reparto aziendale e sono relative principalmente alle attività di manutenzione e pulizie generali. Tra le prime rientrano le azioni di:

• Piccole riparazioni meccaniche e lavorazione metalli • Verniciatura e pitture edili • Piccole manutenzioni su impianti idraulici e termici • Piccole manutenzioni su impianti elettrici • Cura e manutenzione del verde • Controllo, piccola manutenzione di impianti igienici • Eventuale disinfestazione di luoghi • Piccoli lavori di falegnameria, con taglio di tavolati, piallatura e spianamento,

levigatura e incollaggio • Piccoli lavori di muratura

I rischi di natura infortunistica connessi con le sopracitate attività possono riguardare:

• schiacciamento agli arti inferiori • ferite alle mani provocate da parti appuntite o taglienti • contusioni al capo per urti contro oggetti contundenti • scottature provocate da metalli incandescenti

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• lesioni agli occhi provocate da schegge metalliche, di legno, laterizio e da schizzi di liquidi irritanti o corrosivi (quali la calce) e/o metalli fusi.

• lesioni al volto ed occhi provocate da corpi lanciati da macchine decespugliatrici. • ferite ai piedi provocate da parti appuntite infisse nel terreno • ferite e punture agli arti inferiori provocate da corpi lanciati da macchine

decespugliatrici (sassi, pezzi di legno, siringhe etc). • cadute dall’alto in previsione di erezione di impalcati, ponti su cavalletti, attività sopra

coperture, in prossimità di pozzi, cavedi, tombini, buche o altra analoga situazione. I rischi legati all’igiene del lavoro per le mansioni considerate sono in maggioranza relativi a:

• contatto prolungato della pelle con oli minerali e/o solventi e/o altri preparati pericolosi, desumibili dalle schede di sicurezza.

• contatto prolungato della pelle con gesso, calce, cemento etc. • esposizione a gas, polveri o aerosol tossici o irritanti • esposizione a rumore di elevata intensità provocato dalle macchine operatrici. • esposizione a radiazioni luminose ed UV prodotte durante le operazioni di saldatura • movimentazione manuale dei carichi

Mentre per coloro che sono addetti alle pulizie i rischi di natura infortunistica connessi con le attività relative alle pulizie dei luoghi comuni e degli ospiti possono riguardare:

• schiacciamento agli arti inferiori • ferite alle mani provocate da parti appuntite o taglienti • cadute provocate da scivolamenti dovuti a pavimenti umidi o bagnati • elettrocuzione derivante dall’utilizzo di utensili elettrici inidonei all’ambiente umido

I rischi legati all’igiene del lavoro sono invece in maggioranza relativi a:

• possibile contatto della pelle con disinfettanti, liquidi organici o prodotti chimici vari annoverabili quali preparati pericolosi, i rischi sono desumibili dalle schede di sicurezza.

• inalazione di vapori, polveri o aerosol irritanti o tossici o fastidiosi. • possibili schizzi di liquidi irritanti sul volto o sugli occhi; • movimentazione manuale dei carichi.

Inoltre in via generale per tutti i lavoratori, compresi anche quelli addetti alle

attività di ricevimento ed amministrazione può essere presente il rischio derivante dalla presenza o utilizzo di apparati o impianti elettrici o elettronici, operando in spazi ed ambienti di limitate dimensioni ove la concentrazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche è notevole.

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Il danno atteso In questo reparto aziendale i problemi maggiori sono relativi ai manutentori che tra l’altro svolgono le operazioni di cura del verde dei parchi degli alberghi, quando queste attività non sono direttamente appaltate all’esterno. Infatti 8 manutentori sono stati riconosciuti idonei con prescrizioni dal medico competente e le prescrizioni sono principalmente relative all’esposizione al rumore e riguardano l’obbligo di indossare gli otoprotettori e la durata dell’esposizione giornaliera al rumore. Gli infortuni nel periodo considerato che hanno riguardato questo reparto delle strutture hanno avuto le seguenti cause ed hanno riguardato nella quasi totalità gli addetti alle manutenzioni e qualche facchino.

0

2

4

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20

Tagliatocon

Caduto,scivolato,inciampato

Urto contro Cadutodall’alto,scale

Piede infallo

Ustione,ustionechimica

Sollevandocon sforzo

Sollevando,spostando

Numero infortuni per causa - periodo 1996-2002

Si notano i danni ascrivibili a cadute, scivolate ed inciampi, che riguardano tutte le mansioni del reparto, quindi addetti al ricevimento, gli amministrativi, i manutentori e i facchini. Gli infortuni correlati alle azioni da sforzo e da sollevamento sono tipici nei manutentori e facchini, mentre le cadute da scale sono in genere ascrivibili ai soli manutentori. A questi sono anche riconducibili nella quasi totalità le ustioni con sostanze chimiche che in qualche caso riguardano anche gli addetti al ricevimento e i facchini quando svolgono operazioni di pulizia degli ambienti comuni. I danni da taglio sono tipici dei manutentori.

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Gli interventi In genere i rischi elencati possono essere ridotti in via generale curando l’ordine dei locali e degli ambienti, mantenendo puliti e asciutti dove possibile i pavimenti, aumentando il personale addetto nei momenti di punta al carico e scarico dei bagagli sui mezzi di trasporto, specie se collettivi quali i pullman. E’ importante l’uso di attrezzature idonee impiegate conformemente alle istruzione d’uso rilasciate dal costruttore, è questo il caso delle scale da lavoro, visto il numero di cadute dall’alto di scale. Va ricordato che le scale sono da utilizzarsi per raggiungere posizioni alte e/o per compiere piccolissimi lavori in quota, altrimenti si devono utilizzare tra battelli o altre opere provvisionali che consentono una più sicura attività lavorativa. Le normali scale a libro da interno possono rivelarsi non adatte ai lavori di potatura di piante nei parchi in quanto possono risultare instabili nel terreno non compatto. Dovrà essere posta particolare cura nella scelta di attrezzature per lo sfalcio del verde. Nell’ambito dell’acquisizione delle nuove si dovranno privilegiare quelle con minore emissione di rumore, si dovranno evitare le lavorazioni contemporanee con più macchine che producono livelli comparabili di rumore.

Sulle macchine di recente fabbricazione, dotate di motore a scoppio, deve essere presente il livello di potenza sonora emessa LWA. Al momento della scelta per l’acquisto deve essere acquisita quella con il livello più basso. In questo caso sull’etichetta si può notare anche la marcatura CE, rientrando la macchina in regime del DPR 459/1996 e uno dei marchi di qualità di un organismo europeo certificatore equivalente all’italiano IMQ.

Tipico Leq(A) di un decespugliatore Tipico Leq(A) di un moderno

tagliaerba con motore 4 tempi Tipico Leq(A) di un trattorino tagliaerba

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L’utilizzo anche solo marginale di macchine che producono livelli di rumore al di sopra degli 80 dB deve indurre il datore di lavoro a far effettuare la valutazione di esposizione al rischio rumore secondo le modalità previste dal D.Lgs. 277/1991 al fine di determinare il livello di esposizione personale del lavoratore all’agente fisico rumore. Se il livello stimato Lep(d) supera il valore di 80 dB(A) si dovrà far effettuare la valutazione prevista dal c. 2 art. 40 del D.Lgs. 277/1991 ed attuare le azioni conseguenti ai risultati della valutazione strumentale. Per quanto non sia ulteriormente eliminabile o riducibile dall’adozione di misure collettive di protezione, da misure tecniche o organizzative particolari è necessario ricorrere all’adozione di dispositivi di protezione individuale come definiti e descritti dal titolo IV del D. Lgs.626/94 al fine di garantire il lavoratore nell’ambito delle mansioni svolte. In base ai rischi elencati vengono individuati i seguenti dispositivi di protezione individuale:

Protezione di: DPI individuato

Piedi da schiacciamento e punture Scarpe con puntale in acciaio, suola imperforabile e antiscivolo Norma rif. EN 345

Mani da taglio e punture Guanti pesanti in cuoio Norma rif. EN388

Mani da metalli incandescenti Guanti pesanti in cuoio Norma rif. EN407

Mani da oli minerali e prodotti chimici Guanti lattice e neoprene Norma rif. EN374

Capo da urti contro oggetti contundenti Elmetto in polietilene ad alta densità, Norma rif. EN397

Occhi da schegge metalliche, legno o altro

Occhiali trasparenti in policarbonato con lenti antigraffio ed antiurto, o copriocchiale universale se il lavoratore indossa occhiali da vista. Norma rif. EN166.

Occhi e viso da luce, UV e particelle di metallo fuso provenienti da saldatura ad arco

Maschera di protezione per saldatori con filtri di protezione a lastrina o equivalenti Norma rif. EN166.

Tronco da metalli fusi o da oggetti scagliati con violenza da decespugliatori. Grembiule in pelle di bovino

Vie respiratorie dai fumi di saldatura (frequente) e polveri tossiche o nocive (legno etc)

Maschera per polveri tossiche e fumi di saldatura Norma rif. EN149

Vie respiratorie da aerosol di vernici Maschera per gas e vapori specifica per verniciatura Norma rif. EN405

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Protezione di: DPI individuato

Vie respiratorie da vapori, gas ed aerosol di natura organica (lavori in impianti fognari, impianti di smaltimento, pulizia, attività di disinfestazione, etc)

Maschera per vapori, gas ed aerosol di natura organica Norma rif. EN405

Volto e occhi da corpi contundenti ed appuntiti lanciati da decespugliatore

Visiera in acetato incolore o materiale equivalente resistente agli urti e all’abrasioneNorma rif. EN166

Arti inferiori da punture o contusioni da oggetti lanciati da decespugliatori

Stivali al ginocchio in PVC nicrilico con puntale e lamina d’acciaio, con suola antiscivolo Norma rif. EN345

Apparato uditivo da rumore

Otoprotettori quali filtri auricolari antirumore, quali cuffie, archetti, tappi auricolari. Norma rif. EN352

Corpo da cadute dall’alto

Imbracatura di sicurezza per la protezione delle cadute dall’alto Norma rif.UNI EN 361, completa di dispositivo anticaduta retrattile Norma rif. UNI EN 360, moschettoni di sicurezza in lega leggera UNI EN 362 e dispositivo di ancoraggio rapido su struttura portante tubolare in filo di acciaio inox UNI EN 362.

I DPI come in precedenza individuati, correlati con i rischi segnalati potranno essere utilizzati, ma non limitatamente, per le attività qui di seguito elencate.

DPI

ATTIVITA’

ELMETTO

GUANTI

SCARPE

STIVALI

OCCHIALI

CUFFIE

TAPPI

VISIERA

MASCHERA

VIE AEREE

ALTRO

SFALCIO VERDE

POTATURA

ETC

MANUTENZIONI MURARIE

EVENTUALE IMBRACATU-RA DI

SICUREZZA’ MANUTENZIONE

IMPIANTI FOGNARI

VERNICIATURA

MANUTENZIONE IMP. IDRAULICI,

TERMICI maschera per

saldatori GREMBIULE PER SALDATORI

MANUTENZIONE IMPIANTI

ELETTRICI

DISINFESTAZIO-

NE E DISINFEZIONE

EVENTUALE TUTA PROTETTIVA

ATTIVITA’ SU TRABATELLI, IMPALCATI, CESTE ETC

IMBRACATU-RE DI

SICUREZZA CON ACCESSORI

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Per gli addetti alle pulizie ed igienizzazione invece in base ai rischi elencati vengono individuati i seguenti dispositivi di protezione individuale:

Protezione di: DPI individuato

Mani da prodotti chimici e rischio biologico Guanti lattice naturale a perdere con marchio per rischio chimico e biologico Norma rif. EN374

Vie respiratorie da vapori, gas ed aerosol di natura chimica

Maschera leggera a perdere per vapori, gas ed aerosol di natura chimica Norma rif. EN405

Occhi da spruzzi

Occhiali trasparenti in policarbonato con lenti antigraffio ed antiurto, o copriocchiale universale se il lavoratore indossa occhiali davista. Norma rif. EN166.

Tronco e arti inferiori da contatto con liquidi o rifiuti organici

Grembiuli impermeabili a perdere per usi sanitari

Anche in considerazione degli infortuni occorsi per ustione chimica è importante per tutti i lavoratori interessati un’importante e costante azione di formazione ed informazione, la raccolta e consultazione delle schede di sicurezza dei prodotti chimici che devono essere necessariamente richieste al fornitore e che questo è tenuto a consegnare con la merce. Al riguardo si allega un quaderno di formazione ed informazione relativo a come riconoscere le frasi di rischio e le etichettature. Allo stesso sono allegati due esempi di schede di sicurezza di due prodotti molto diffusi nel comparto alberghiero considerato, l’ipoclorito di sodio e l’acido cloridrico in soluzione. Fondamentale alla sicurezza dei lavoratori ed utenti degli alberghi è la manutenzione e controllo periodico degli impianti elettrici, con particolare riferimento al rischio concernente i contatti indiretti. Questo rischio viene eliminato o comunque ridotto dall’efficienza degli impianti di messa a terra. Al riguardo si ricordano i nuovi obblighi introdotti dal DPR 462/2001 che hanno introdotto la verifica biennale (per alberghi con oltre 25 p.l.) da parte di organismi abilitati dal Ministero delle Attività Produttive. Molti alberghi termali hanno locali equiparati a locali medici e pertanto a questi locali devono applicarsi le disposizioni relative ai controlli periodici degli impianti elettrici di questi locali, in funzione dell’uso di attrezzature mediche al loro interno o di attrezzature equiparabili a tali. Le verifiche devono essere effettuate secondale modalità stabilite dalla norma CEI 64-8 sez. 710 Al fine di ricordare le modalità e le scadenze per tali interventi di verifica si allega la seguente rappresentazione, al fine di meglio rappresentare gli obblighi.

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Documento Comparto - Alberghi 40

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Il reparto in parola è inoltre interessato alla gestione dell’emergenza, con particolare riferimento a quella incendio. Infatti normalmente gli impianti rilevazione e allarme incendio hanno l’unità di controllo posizionata negli ambienti del ricevimento e quindi il suo personale sarà il primo ad intervenire nell’eventualità di attivazione di una segnalazione di possibile incendio. Inoltre tale personale sarà coinvolto nelle azioni di supporto alla lotta antincendio. Analogamente gli addetti alla manutenzione saranno direttamente coinvolti nella gestione dell’emergenza, avendo conoscenza degli impianti e dei luoghi. Per questo motivo una parte del personale di questi reparti ha effettuato i corsi di formazione previsti dall’allegato IX del DM 10/03/1998 per attività con rischio di incendio medio o elevato. Alberghi con numero di posti letto superiori a 200 pl sono classificati a rischio d’incendio elevato, pertanto gli addetti alla gestione dell’emergenza hanno frequentato un apposito corso di 16 ore con il seguente programma e sostenere un esame di idoneità presso il Comando provinciale VVF di Padova. Il programma di detto corso, come da DM 10/03/1998 ha i seguenti contenuti: Argomento Durata

1) L’INCENDIO E LA PREVENZIONE INCENDI • principi sulla combustione • le principali cause d'incendio in relazione allo specifico • ambiente di lavoro • le sostanze estinguenti • i rischi alle persone ed all'ambiente • specifiche misure di prevenzione incendi • accorgimenti comportamentali per prevenire gli incendi • l'importanza del controllo degli ambienti di lavoro • l'importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio

4 ore

2) LA PROTEZIONE ANTINCENDIO • misure di protezione passiva • vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti • attrezzature ed impianti di estinzione (*) • sistemi di allarme • segnaletica di sicurezza. • impianti elettrici di sicurezza • illuminazione di sicurezza

4 ore

3) PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIO • procedure da adottare quando si scopre un incendio • procedure da adottare in caso di allarme • modalità di evacuazione • modalità di chiamata dei servizi di soccorso • collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento • esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali-

operative

4 ore

4) ESERCITAZIONI PRATICHE • presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature • ed impianti di spegnimento • presa visione sulle attrezzature di protezione individuale • (maschere, autoprotettore, tute, etc) • esercitazioni sull'uso delle attrezzature di spegnimento e di protezione

individuale

4 ore

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Per gli alberghi classificati con rischio d’incendio medio la durata del corso di formazione per gli addetti antincendio è stata di 8 ore con i seguenti contenuti minimi:

Argomento Durata

1) L’INCENDIO E LA PREVENZIONE INCENDI • principi sulla combustione • le principali cause d'incendio in relazione allo specifico • ambiente di lavoro • le sostanze estinguenti • i rischi alle persone ed all'ambiente • specifiche misure di prevenzione incendi • accorgimenti comportamentali per prevenire gli incendi • l'importanza del controllo degli ambienti di lavoro • l'importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio

2 ore

2) LA PROTEZIONE ANTINCENDIO • misure di protezione passiva • vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti • attrezzature ed impianti di estinzione (*) • sistemi di allarme • segnaletica di sicurezza. • impianti elettrici di sicurezza • illuminazione di sicurezza

2 ore

3) PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIO • procedure da adottare quando si scopre un incendio • procedure da adottare in caso di allarme • modalità di evacuazione • modalità di chiamata dei servizi di soccorso • collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento • esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità procedurali-

operative

2 ore

4) ESERCITAZIONI PRATICHE • presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di

spegnimento • presa visione sulle attrezzature di protezione individuale • (maschere, autoprotettore, tute, etc) • esercitazioni sull'uso delle attrezzature di spegnimento e di protezione

individuale

2 ore

Tipiche esercitazioni antincendio che vengono fatte ricorrendo alle azioni di formazione del Comando VVF di Padova, nell’ambito dei disposti del DM 10/03/1998 relativamente alla lotta antincendio per le squadre preposte all’emergenza incendio

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Si allegano due brevi filmati che mostrano alcuni momenti di queste esercitazioni periodiche che devono essere ripetute nel tempo per rendere istintiva e sempre razionale la reazione del personale alla gestione dell’emergenza.

Selezionare con il mouse per vedere il filmato n. 1

Selezionare con il mouse per vedere il filmato n. 2

Selezionare con il mouse per vedere il filmato n. 3

Nei locali del ricevimento, nei luoghi operativi in prossimità dei telefoni destinati alle chiamate per l’emergenza sono affisse le procedure di chiamata ai servizi di soccorso.

Documento Comparto - Alberghi 43

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Appalto a ditta esterna Le attività manutentive dipendono dalla loro tipologia, dimensione e specializzazione, sono pertanto spesso appaltate a ditte esterne. Rientrano tra questi appalti quelli relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti termoidraulici, elettrici e meccanici , presidi antincendio,.le opere murarie e da pittore, da serramentista, da pavimentista, da tappezziere e quant’altro necessita per la buona conservazione e funzionalità di strutture complesse destinate all’ospitalità e terapia termale. Gli stabilimenti termali sono inoltre dotati di ampi parchi e giardini, pertanto periodicamente anche la cura del verde viene generalmente affidata a terzi. Gli interventi descritti vengono in genere programmati durante il periodo di chiusura invernale delle strutture, che in genere ha luogo da metà novembre alla fine di febbraio, con esclusione del periodo natalizio. Durante il periodo di chiusura è notevole l’afflusso di imprese esterne specializzate in settori diversi, spesso tra loro complementari. Tale attività, tra loro concomitanti e qualche volta interferenti, sono affidate direttamente dai gestori degli stabilimenti sulla base della continuazione di rapporti di collaborazione preesistenti, considerando che gli interventi devono succedersi di anno in anno, sul principio della rotazione. Sono inoltre appaltate all’esterno, a ditte specializzate abilitate le manutenzioni dei presidi antincendio quali gli estintori, gli idranti, i gruppi idrici di spinta, gli impianti di rilevazione ed allarme incendio, gli impianti elettrici, i gruppi elettrogeni, gli impianti di sollevamento delle persone, i sistemi di igienizzazione delle acque destinate alle piscine termali etc. Queste imprese esecutrici intervengono alle scadenze temporali previste dalle rispettive norme di riferimento e pertanto le operazioni manutentive programmate avvengono anche con la struttura in pieno esercizio. Particolare attenzione va prestata all’entità dei lavori qualora sia appaltata a imprese esecutrici esterne, al fine di verificare che non si rientri negli obblighi a carico del Committente previsti dal D.Lgs. 494/1996 come modificato dal D.Lgs. 528/1999. Uno di questi obblighi prevede la nomina del Coordinatore per la Sicurezza, con tutti gli adempimenti conseguenti. Il riepilogo degli obblighi connessi con quanto previsto dal D.Lgs. 494/1996 viene illustrato dal diagramma di flusso allegato.

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Riferimenti legislativi I riferimenti legislativi che interessano il reparto e le lavorazioni prese in esame in questo capitolo sono:

• D.Lgs. 475/1992 • D.Lgs. 626/1994 SMI • DM 09/04/1994 come aggiornato dal DM 14/10/2003 • DPR 547/1955 • DPR 303/1956 • DPR 164/1956 • D.Lgs. 277/1991 • DPR 459/1996 • DM 10/03/1998 • DM 02/10/2000 • DM 04/06/2001 • DPR 462/2001 • DM 388/2003 • Norme CEI 64-8 • Norme CEI 11-1 • UNI EN 131

In questo capitolo si chiede di elencare tutti i riferimenti legislativi con relativi aggiornamenti, la normativa standard, i regolamenti e le norme di buona tecnica interessati dalla lavorazione e dal fattore di rischio presi in esame. Il rischio esterno Il rischio esterno connesso con l’attività di questo reparto aziendale coinvolge massimamente le attività manutentive in relazione agli smantellamenti, rottamazioni, opere di straordinaria manutenzione di strutture ed impianti che possono essere eseguiti. Particolare cura sarà posta alle attività di dismissione e demolizione dei manufatti in amianto e il controllo del loro coretto smaltimento nelle discariche debitamente autorizzate. Per quanto concerne la dismissione di macchine ed attrezzature va posta cautela e cura al fine di accertarsi che quanto ceduto all’esterno, non in possesso dei requisiti essenziali di sicurezza, sia effettivamente qualificato come rottame, al fine di non avere le responsabilità previste dal DPR 459/1996 art. 11 comma 1.