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Ricette d’Arte PAM Paolo Mazzuchelli Tra le ciglia A cura di Cristina Sonderegger 6.9.2020–28.3.2021 Sede LAC La mostra Tra le ciglia è il luogo in cui si incastrano le immagini del mondo, ma anche un punto in mezzo agli occhi, nella fronte, dove metaforicamente si colloca la mente che rielabora le immagini del mondo per dar vita alle visioni interiori. mi guardo dentro per vedere quello che mi circonda mi guardo attorno per capire quello che mi succede dentroQuesto il titolo scelto per svelare il mondo particolare e unico di PAM, pseudonimo dell’artista ticinese Paolo Mazzuchelli, le cui due dimensioni – esterna e interiore – sono fondamentali per comprenderne la produzione artistica. La sua carriera è qui ripercorsa non secondo un approccio cronologico, ma restando fedele alle premesse visionarie che il titolo offre. Infatti, gli ambienti evocati nell’area espositiva sono atemporali e raggruppati a volte per temi, altre per tecniche e ancora per intuizione, forme e gesti, per raccontare al meglio come l’artista abbia lavorato e rielaborato ciclicamente le forme della sua arte. Il modo di procedere di PAM, così come le innumerevoli influenze artistiche e letterarie, fanno si che sia difficile inquadrarlo in movimenti e correnti artistiche. Seppur le prime opere trovino riscontri con Soutine, il Gruppo Cobra, Louis Soutter, gli informali e gli espressionisti astratti americani, PAM sviluppa uno stile personale che affamato attinge spunti e riflessioni dal mondo dadaista, per i temi della scrittura e l’ironia, dal surrealista, per quelli dell’inconscio e dei processi automatica, e ancora dall’arte performativa per la sua caratteristica interdisciplinarità. La peculiarità dell’artista è anche sapientemente colta da un allestimento che ricrea la sensa- zione di ciclicità. Le sale sono pensate per accompagnare lo spettatore dalla prima all’ultima sala, per poi guidarlo a ritroso verso il punto di partenza attraverso, chiudendo così questi ambienti in mondo a sé stante lontano dal tempo e dallo spazio esterno: ricreando una vera e propria visione interiore. Il primo ambiente in cui si è accolti è un vero colpo d’occhio sull’intera carriera di PAM, dalle prime ricerche post accademiche della seconda metà degli anni settanta fino alle stampe monumentali dei primi anni duemila. Apre la sala Quello che rimane, una riflessione sulla memoria e sull’infanzia. L’artista ricorre a una pittura materica e vibrante per raffigurare PAM Paolo Mazzuchelli Da dove veniamo? Chi siamo? Dove Andiamo? (dett.) 2002 xilografia policroma, monotipo 150690 cm .ca 3 fogli, 150230 cm ciascuno foto © Maurizio de Marchi Servizio di Mediazione culturale Piazza Bernardino Luini 6 6901 Lugano +041 (0)58 866 4230 [email protected] edu.luganolac.ch Partner principale

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Ricette d’Arte PAM Paolo MazzuchelliTra le cigliaA cura di Cristina Sonderegger6.9.2020–28.3.2021Sede LAC

La mostraTra le ciglia è il luogo in cui si incastrano le immagini del mondo, ma anche un punto in mezzo agli occhi, nella fronte, dove metaforicamente si colloca la mente che rielabora le immagini del mondo per dar vita alle visioni interiori. “mi guardo dentro per vedere quello che mi circonda mi guardo attorno per capire quello che mi succede dentro”

Questo il titolo scelto per svelare il mondo particolare e unico di PAM, pseudonimo dell’artista ticinese Paolo Mazzuchelli, le cui due dimensioni – esterna e interiore – sono fondamentali per comprenderne la produzione artistica. La sua carriera è qui ripercorsa non secondo un approccio cronologico, ma restando fedele alle premesse visionarie che il titolo offre. Infatti, gli ambienti evocati nell’area espositiva sono atemporali e raggruppati a volte per temi, altre per tecniche e ancora per intuizione, forme e gesti, per raccontare al meglio come l’artista abbia lavorato e rielaborato ciclicamente le forme della sua arte. Il modo di procedere di PAM, così come le innumerevoli influenze artistiche e letterarie, fanno si che sia difficile inquadrarlo in movimenti e correnti artistiche. Seppur le prime opere trovino riscontri con Soutine, il Gruppo Cobra, Louis Soutter, gli informali e gli espressionisti astratti americani, PAM sviluppa uno stile personale che affamato attinge spunti e riflessioni dal mondo dadaista, per i temi della scrittura e l’ironia, dal surrealista, per quelli dell’inconscio e dei processi automatica, e ancora dall’arte performativa per la sua caratteristica interdisciplinarità. La peculiarità dell’artista è anche sapientemente colta da un allestimento che ricrea la sensa-zione di ciclicità. Le sale sono pensate per accompagnare lo spettatore dalla prima all’ultima sala, per poi guidarlo a ritroso verso il punto di partenza attraverso, chiudendo così questi ambienti in mondo a sé stante lontano dal tempo e dallo spazio esterno: ricreando una vera e propria visione interiore. Il primo ambiente in cui si è accolti è un vero colpo d’occhio sull’intera carriera di PAM, dalle prime ricerche post accademiche della seconda metà degli anni settanta fino alle stampe monumentali dei primi anni duemila. Apre la sala Quello che rimane, una riflessione sulla memoria e sull’infanzia. L’artista ricorre a una pittura materica e vibrante per raffigurare

PAM Paolo Mazzuchelli Da dove veniamo? Chi siamo? Dove Andiamo? (dett.) 2002 xilografia policroma, monotipo 150690 cm .ca 3 fogli, 150230 cm ciascuno foto © Maurizio de Marchi

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una serie di pupazzi, peluche, marionette e oggetti abbandonati e dimenticati sopra ad un armadio, una presenza, che oggi ha perso ogni sua funzione d’uso.Un esempio di una figurazione materica ed espressiva che viene ben presto abbandonata dall’artista e sostituita da una pittura astratta di memoria informale dove unico protagonista sono tracce e campiture di colore stese a strati sulla superficie della tela. Questo primo allontanamento dalla figurazione è sintomo di un processo che lo porterà gradualmente verso un’arte performativa, mosso dalla necessità di interrogarsi sui meccanismi artistici che portano l’immagine primigenia che nasce nell’inconscio dell’artista a manifestarsi visivamente nelle sue produzioni. Ecco che via via si fa spazio l’osservazione dei meccanismi dell’inconscio, e al contempo prevarica sul dipingere la carta, il carboncino e la china sulla tela e sulla pittura ad olio o acrilica, così come il nero sul colore. Germinano qui opere quali Rhinoceros, Lophophora williamsii, Carta geografica, realizzate a partire da impronte lasciate sulla carta da corpi dipinti, su cui l’artista interviene successivamente per riconoscerne una forma nota. Un processo volto a simulare il meccanismo che da immagine o impulso incon-scio, casuale, porta alla nascita di una forma razionale, la cui dimensione è anche sottolineata dall’introduzione della scrittura. Inizialmente PAM inventa una grafia composta di lettere e pittogrammi ispirati alle pitture parietali primitivi, per poi creare un vero e proprio alfabeto, paradossalmente criptico, con cui annota a volte compulsivamente, a volte con grande rigore grafico, le sue opere. Nelle Stele delle ciliegie, che si trovano nel secondo ambiente, si può osservare come le scrittura si imponga magistralmente, raccontando l’intera storia di PAM e una sua amica, l’una in senso cronologico dal loro incontro alla morte di lei, l’altra in senso contrario. Questo secondo spazio è dedicato alla produzione calcografica che risulta dall’attività incisoria dell’artista, tra cui si erge Novantanove haiku, in cui l’artista gioca magistralmente con diverse tecniche per indagare il mondo della natura e comporre un suo personale bestiario ed erbario. L’haiku, componimento poetico di origine giapponese, si trasforma qui in un’immagine, volta a esaltare la natura e la sua delicatezza, così come la poesia fa con le parole. La serie Zen underground accompagna il visitatore verso l’ambiente successivo. Riprendendo la struttura del polittico con predella, il viaggio nella profondità dell’io si trasforma in immagine, ancora una volta si è confrontati con l’inconscio rappresentato da una macchia di colore, che ricorda le tavole di Rorschach, e con la sua dimensione più razionale nel compulsivo disegno a china. Si giunge quindi nel terzo ambiente, il più ampio che comprende quattro grandi opere del ciclo Lettere dall’Europa dedicato al sindacalista brasiliano Chico Mendes assassinato il 22 dicembre 1988, disegni con cui ottiene nel 1993, per il secondo anno consecutivo, la Borsa federale delle belle arti. Sono anni di intenso lavoro durante i quali le opere, mondi visionari e scenari apocalittici popolati da figure e paesaggi fantastici, nascono dall’io profondo e inquieto dell’artista per fondersi con riflessioni di tipo sociale e politico. Le superfici si espandono, e i muri delle sale sono risucchiati dalle loro dimensioni. PAM utilizza il carbone minerale per la realizzazione che gli consente di ottenere innumerevoli variazioni di nero e di conferire alla superficie una texture tattile. In Tra le labbra si è immersi in un oscuro mondo sotterraneo dove la vegetazione mutante si fonde con l’anatomia del corpo femminile. Colori che ricordano l’aurora boreale s’insinuano tra gli strati di nero, che unisce come un filo conduttore tutte le grandi opere della sala. Ma il dittico Vomir charognes rompe l’oscuro sentiero, segnando a partire dal 2014 il ritorno alla rappresentazione della figura umana, che è caustica e vuole denunciare, nelle sue deformazioni, la violenza umana. Ma il viaggio del visitatore fa un passo indietro, e nel quarto ambiente ritrova la natura, dotata di un’estetica più bella, conciliante, legata alle meraviglie e ai misteri della natura. Ma è solo apparenza, nella serie dei Giardini immaginari le articolate linee nere vanno a comporre una variegata flora, che paiono scheletriche presenze che sopravvissute ad una devastante catastrofe come quella causata dalle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, le cui migliaia di vittime sono ricordate, e denunciata la barbarie dell’uomo, nei dipinti Naga e Hiro e Hiroshima (Il triciclo). E le tecniche miste adoperate, che inglobano nella tela una stesura materica del colore con altri materiali, come la terra o la cenere, rievocano esplosioni di bombe sulla terra. La strage, l’assurdità della guerra e della violenza umana sono fisicamente percepibili e rappresentano i temi portanti degli ultimi lavori a cui appartiene Siriana che si incontra nella sezione successiva, insieme al ciclo Ancora una stagione per riflettere. La serie è stata incisa nel 2018 e stampata nel 2019 e rappresenta una sorta di omaggio agli amici scomparsi. PAM a partire dagli anni novanta dedica numerose opere a altri artisti, scrittori e poeti che hanno segnato profondamente la sua vita e la sua opera, per dare continuità a presenze che seppur non più fisiche continuano a esistere nella sua memoria.

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Il passato come ponte verso l’ultimo ambiente, se così si può definirlo; per le sue fattezze ricorda la prua di una barca in rotta verso nuove esperienze, un nuovo inizio. Ma evoca anche i barconi che, come Caronte, trasportano in un viaggio infernale i migranti. Per questo sulla parete sono raccolti una cinquantina di disegni di diverso formato realizzati nell’ultimo quinquennio e allestiti dall’artista secondo un ordine istintivo. Corpi mozzati, mutilati e innaturalmente contorti vengono delineati da un segno ampio e deciso in un dialogo con disegni di formato più contenuto e dalla grafia più controllata. Ne consegue una sorta di vignette composte in una sequenza narrativa, in cui PAM denuncia la violenza che contraddistingue in varie forme la nostra società. Uno sguardo disincantato sul mondo contemporaneo che invita lo spettatore a guardarsi indietro e ripartire in un viaggio a ritroso per riscoprire, con occhi nuovi, più consapevoli il nostro mondo e la vita che assume nella cosmografia di PAM.

L’artistaPAM Paolo Mazzuchelli nasce a Lugano il 27 gennaio 1954. Formatosi al Centro Scolastico Industrie Artistiche (CSIA) di Lugano e, successivamente, all’Accademia di Brera a Milano, vince nel 1982 il concorso di disegno indetto dal comune di Chiasso e tiene, sempre a Chiasso, la prima mostra personale di rilievo alla Galleria Mosaico. Nel 1992 e nel 1993 ottiene la prestigiosa Borsa federale delle belle arti. Dagli anni novanta Mazzuchelli inizia una feconda collaborazione con artisti e scrittori gravitanti intorno al poeta visivo Franco Beltrametti, dando vita ad esperienze di contaminazione fra immagine, musica e poesia. Dal 2000 vengono organizzate varie esposizioni dedicate all’artista presso il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona, il Centro Culturale Elisarion di Minusio, la Galerie Carzaniga a Basilea e la Galleria Carlo Mazzi a Tegna, località dove l’artista attualmente vive e lavora.

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Passione stampaAtelier didattico Obiettivi Coinvolgimento degli allievi della scuola primaria e dell’infanzia, attraverso un approccio diretto e interattivo, alla mostra “PAM Paolo Mazzuchelli. Tra le ciglia” e, più in generale, all’arte visivaAttuazione di una collaborazione con la scuola primaria e la scuola dell’infanzia del territorio attraverso un percorso educativoCoinvolgimento dei bambini attraverso la visita guidata e le attività in classe per far conoscere loro la sede LAC e il MASI

Obiettivi di conoscenzaConoscenza delle principali caratteristiche dello sviluppo della tecnica di stampaConoscenza delle competenze tecniche dell’artista PAMConoscenza e approfondimento dell’ambito naturale

Obiettivi di competenzaSviluppo delle capacità di ascolto, concentrazione e osservazioneAllenamento della creatività, della fantasia e dell’immaginazioneSviluppo della capacità di manualità e utilizzo degli strumenti artisticiSviluppo delle capacità d’analisi e d’interpretazione personale

Ingredienti Elementi della natura Fogli bianchi Fogli neri Pennelli Tempere 2 colori (consigliato) Un piattino dove versare i colori Forbici Colla

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Buon lavoro

e buon divertimento!

Il Team LACedu

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Raccogli alcuni elementi della natura che ti piacciono

Prepara il materiale che ti servirà per lavorare

Prendi una foglia e coprila con il colore

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Utilizza forme e colori diversi in modo da creare una compo-sizione variopinta

Stampa le foglie su diversi supporti e ritaglia quello che ti piace. Armonia e sovrapposizione la parola chiave per la tua composizione

Se lo desideri puoi completare la tua stampa con un pennarello nero e graficamente completare il tuo disegno

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