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Organo Ufficiale del Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - Aut. GIPA/C/ PD /18/2014 . Reg. Trib. Roma n. 454/00 del 3171072000 . Edito a cura di Press & Image 2001 SpA . Via L. Serra, 32 - 00153 Roma . Prezzo a copia: euro 0,15 www.stsfit.it trimestrale gennaio-marzo 2016 Anno XVI n. 123/16 IL RITORNO DEL NOBILE ESPERIMENTO UNA MAPPA DIFFICILE DA TRACCIARE APPUNTAMENTO AL BUIO LA NASCITA DEL TOTOCALCIO

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trimestralegennaio-marzo 2016Anno XVI n. 123/16

IL RITORNO DELNOBILE ESPERIMENTO

UNA MAPPA DIFFICILE DA TRACCIAREAPPUNTAMENTO AL BUIOLA NASCITA DEL TOTOCALCIO

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3Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

L’EDITORIALE

Sono passati 96 anni da quando, negli Stati Uniti,ebbe inizio il “nobile esperimento”.

Dal 1919 al 1932 rimasero in vigore i divieti di fabbri-cazione, vendita, importazione e trasporto degli alcolici. Alproibizionismo si arrivò in seguito alla spinta giunta daassociazioni e partiti politici caratterizzati da forte morali-smo, che già alla fine dell’800 erano riusciti a far promul-gare una legge per proibire la spedizione per posta di qual-siasi stampa a contenuto erotico; persino la corrisponden-za privata con accenni o riferimenti di carattere sessualeera vietata!

Nel ‘900, durante il periodo della Grande Depres -sione, l’interesse di questi gruppi si rivolse contro l’al-cool e il gioco d’azzardo, con risultati i cui effetti sivedono ancora oggi. Le entrate fiscali, infatti, diminui-rono di un valore pari al 3,5% del PIL, costringendo ilGoverno ad aumentare la tassazione sulle imprese.Circa 8.000 bar a New York chiusero i battenti finendoper essere sostituiti da 32.000 club che vendevanoalcool illegalmente; nacque il fenomeno dei gangsters(ricordate Al Capone?) legato alla produzione e vendi-ta illegale che fruttò decine di milioni di dollari dell’epo-ca. La cosa più grave fu però che, dopo l’introduzionedi pene anche detentive per i consumatori, milioni dionesti cittadini rischiarono di essere considerati crimi-nali, oltre al fatto che il prezzo dell’alcool di contrab-bando era alle stelle e il prodotto era spesso di scarsis-sima qualità.

Dopo tredici anni di caccia alle streghe, il Governodegli Stati Uniti accertò il fallimento del “nobile esperimen-to” decretando perciò la fine del Proibizionismo.

Sono passati 96 anni, ma in tema di giochi pubbli-ci una parte della nostra politica e molte associazionistanno ripercorrendo la stessa strada del proibizionismoamericano.

Il rischio di provocare disastri è elevato e ci fa porrealcune domande: come sostituiremo i 9 miliardi di entra-

te provenienti dal gioco? Chi bloccherà i totem che repli-cano illegalmente le new slot o impedirà a nuovi CentriTrasmissione Dati di raccogliere gioco senza autorizza-zioni? A chi si rivolgeranno gli italiani che vogliono conti-nuare a giocare?

Difficilmente chi oggi attacca il settore potrà dare unarisposta convincente, perché la verità è che dietro alla que-stione della “ludopatia” se ne nasconde un’altra, molto piùinsidiosa. Non è la preoccupazione per chi gioca in modocompulsivo; se in questi anni ci fossimo occupati dei mala-ti (molto pochi per la verità) o avessimo regolato meglio ilgioco sul territorio, avremmo già risolto il problema. Il temareale riguarda semmai l’approccio etico che una partedella politica ha nei confronti dei giochi con vincite in dena-ro: spendere 10 euro in una slot o per una scommessa èimmorale e quindi va vietato. Se questa idea avrà lameglio, nessuno potrà più sentirsi al sicuro.

Oggi tocca al gioco, domani faremo una crociatacontro gli abiti firmati, il vino d’annata, i telefonini (percui gli italiani spendono molti soldi) e così via.

Lo stesso principio vale per quei Sindaci che, senzadover provare un effettivo pericolo per la salute pubblica(oltre a ignorare le entrate erariali), stanno cercando dibloccare le nostre attività. Oggi limitano il gioco perché famale, domani toccherà alle bevande gassate perché gon-fiano lo stomaco, poi ai formaggi perché ricchi di coleste-rolo, al cioccolato che fa ingrassare e chissà cos’altro.

Quando si intraprende questa strada, il futuro, ahimè,potrebbe riservare brutte sorprese.

Permettetemi allora di concludere citando una frase diThomas Sowell, economista americano nato proprio nelperiodo del Proibizionismo: “Ciò che è vergognosa è lafacilità con la quale alcune persone vanno dal dire che nongli piace qualcosa al dire che il governo dovrebbe proibir-la. Quando vai giù in strada, non aspettarti che la libertàsopravviva molto a lungo”.

Giorgio Pastorino

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IL RITORNODEL NOBILE NOBILE ESPERIMENTOESPERIMENTO

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5Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 5

PIANETA GIOCHI

Le concessioni per l’esercizio dei giochi pubbliciassegnate in seguito ai bandi “Bersani” del 2006 – chehanno dato vita all’attuale rete di corner di gioco ippici esportivi – volgono al termine. Termineranno infatti quan-do verranno firmate le nuove concessioni ancora daassegnare.

In vista di questa scadenza e fatta salva la necessa-ria proroga durante lo svolgimento della gara per la sele-zione dei nuovi concessionari, è opportuno fare il puntodella situazione per orientarsi nel prossimo futuro.

Partiamo da una questione che a molti appare oscurae cioè che parte dei contratti di corner ippico o sportivo ripor-ta, come data di scadenza, quella del 31 dicembre 2015.Come mai? Si tratta del termine originario delle concessioniBersani successivamente differito al 30 giugno 2016 in forzadel Decreto Direttoriale AAMS del 7 settembre 2007.

Poiché la comunicazione del differimento tramitedecreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha validità di infor-mazione generale, il 30 giugno 2016 è da considerarsi ladata di scadenza dei contratti di corner, la cui validità edefficacia è subordinata, per l’appunto, alla concessioneancorché in stato di proroga.

Per essere ancora più chiari, precisiamo che laddoveil contratto di corner non preveda il diritto di recesso daparte dell’esercente (che consente la fine anticipata delcontratto rispetto alla scadenza naturale) quest’ultimo fini-rà solo con la fine della concessione.

Relativamente alle nuove concessioni, non vi sonomolte indicazioni circa i tempi di esecuzione degli attinecessari all’individuazione dei futuri operatori. L’unicadata certa, al momento, è il 1 maggio 2016, indicato dallaLegge di Stabilità come giorno a partire dal quale l’Agenziadelle Dogane e dei Monopoli dovrà indire la relativa gara.

Poiché la procedura richiederà diversi mesi, la stessadisposizione normativa prevede che gli attuali concessio-nari, a condizione che partecipino alla gara, proseguano laloro attività di raccolta dal 30 giugno 2016 e fino alla sotto-scrizione delle nuove concessioni.

Queste ultime avranno durata novennale e avranno aoggetto l’esercizio di scommesse e concorsi pronosticipresso punti di raccolta integrati ippici-sportivi. Ne conse-gue che l’attuale distinzione tra corner ippici e sportiviscomparirà a vantaggio di un’unica categoria di punti ven-dita muniti di tutti i giochi pubblici messi a gara.

Questo dovrebbe garantire migliori prestazioni allaprossima rete di raccolta. Il bando prevede l’apertura dinon più di 5.000 corner: poiché di questi soltanto 1.000potranno essere posizionati in esercizi con licenza di som-ministrazione di alimenti e bevande, riteniamo che i rima-nenti 4.000 saranno potenzialmente individuati nel canaledelle tabaccherie-ricevitorie.

Il resto della rete sarà costituito da non più di 10.000agenzie, intese come punti vendita aventi come attivitàprevalente la commercializzazione dei giochi.

Questi sono i contorni, ancora sfumati, della rete diraccolta fisica dei giochi pubblici di domani.

Vi terremo comunque informati di qualsiasi evoluzio-ne attraverso i nostri consueti canali di comunicazione. n

CONTRATTODI CORNER:MA QUANDO FINISCI?MA QUANDO FINISCI?

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Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS6

PIANETA GIOCHI

La distribuzione territoriale della rete di raccolta fisicadei giochi pubblici è una questione complessa.

Nel 2006, i bandi Bersani avevano definito l’ubicazio-ne dei punti di vendita messi a gara stabilendo una preci-sa proporzione tra densità della popolazione e numero dipunti vendita attivabili.

In pratica, i concessionari, nell’individuare gli eserciziove attivare i propri corner, sottostavano a un vincolo ope-rante per i corner ippici a livello provinciale e per i cornersportivi a livello comunale.

L’eventuale trasferimento dei punti poteva avveniresolo ed esclusivamente nell’ambito della Provincia (in casodi corner ippici) o del Comune (per i corner sportivi).

All’epoca, di luoghi sensibili non si parlava: per l’aper-tura dei corner l’unico vincolo di distanza era legato alrispetto delle zone di esclusiva territoriale assegnate allevecchie agenzie di scommesse e ai nuovi negozi di giocoscaturiti dal bando.

Si può quindi affermare che i concessionari, pur neilimiti imposti dalla normativa, non incontravano troppe dif-ficoltà nel trovare la giusta ubicazione per ciascun cornerdi gioco conseguito.

Tanto più che, pochi anni dopo l’avvio della nuovarete, il vincolo della collocazione provinciale e comunaledei corner fu eliminato, dando così ai concessionari la pos-sibilità di trasferirli ovunque risultasse più redditizio. Laconseguenza fu che i punti di raccolta che risultavanopoco competitivi in ragione della loro ubicazione (centripiccoli o a bassa propensione di gioco) furono chiusi avantaggio dell’apertura di altrettanti punti, in aree geografi-che più performanti.

La rete, insomma, si adattava al territorio in base alladomanda dei giocatori così da soddisfarla al meglio.

A turbare questa situazione, alla fine del 2012 inter-venne il Decreto Balduzzi con l’introduzione del concetto didistanza minima da luoghi definiti sensibili.

Sebbene si riferisse esclusivamente all’offerta digioco tramite apparecchi da intrattenimento, il principio ini-ziò a farsi strada nell’opinione pubblica e le amministrazio-ni locali, già mobilitate da tempo sulla questione, incre-mentarono la produzione di leggi restrittive.

Di fronte all’inerzia dello Stato (il Balduzzi prevedevache i Monopoli insieme a un paio di Ministeri e alla Con -ferenza Unificata dovessero realizzare una progressiva

ricollocazione dei punti ove erano installate le slot, ma ciònon fu fatto), Regioni e Comuni hanno continuato a far dasé sfornando una moltitudine di leggi e ordinanze che vie-tano, di fatto, l’installazione delle slot in esercizi prossimi aluoghi sensibili.

La Puglia e la Liguria si sono spinte anche oltre con ildivieto di apertura di punti di raccolta dei giochi pubblici(non solo le slot, quindi) che vengano a trovarsi sottodistanza da scuole, chiese, ospedali, centri giovanili e simi-li. Tale frenetica e disordinata evoluzione della questionedella salvaguardia dei luoghi sensibili (o meglio dei loro fre-quentatori) ha così portato il Governo a prevedere unaspecifica disciplina distributiva nel disegno di legge-delegain materia di giochi, che non è però mai venuto alla luce.

Cosicché al giorno d’oggi – considerato che, comeabbiamo visto, le disposizioni dei bandi Bersani non riguar-dano il nervo scoperto costituito dalle slot – non esiste unadisciplina nazionale in materia di distribuzione della reteterrestre.

Torniamo così al discorso iniziale. Se la rete Bersaniera nata con determinati criteri di sistemazione, comeverrà a collocarsi sul territorio quella scaturente dalla pros-sima gara?

A dare una risposta ci prova la Legge di Stabilità 2016che assegna alla Conferenza Unificata il compito di defini-re le “caratteristiche dei punti di vendita ove si raccogliegioco pubblico e dei criteri per la loro distribuzione e con-centrazione territoriale”.

Il termine per svolgere tale delicato incarico è brevis-simo: entro il prossimo 30 aprile, la Conferenza dovrà pro-durre un documento da sottoporre al Ministro dell’Eco -nomia e delle Finanze che ne recepirà i contenuti, previoparere delle competenti Commissioni parlamentari.

Al momento, quindi, la distribuzione e addirittura lafisionomia della futura rete di raccolta, sono nelle mani diquelle stesse autorità locali che, con leggi e ordinanze,hanno di fatto già posto uno stigma negativo sui punti diraccolta dei giochi e, quindi, di riflesso, sulla nostra cate-goria.

Da parte nostra, pur nel rispetto delle richieste prove-nienti dalle amministrazioni locali, continua l’impegno apredisporre ogni possibile iniziativa utile a far sentire lavoce dei tabaccai-ricevitori, in attesa della ConferenzaStato-Regioni. n

UNA MAPPADIFFICILEDIFFICILEDA TRACCIAREDA TRACCIARE

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Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 7

PIANETA GIOCHI

Come abbiamo osservato, la fisionomia della rete diraccolta scaturente dalla prossima gara è ancora soloabbozzata.

Malgrado l’indeterminatezza, i concessionari hannoavanzato ad alcuni punti costituenti la rispettiva rete di cor-ner proposte di preadesione ai futuri contratti di commer-cializzazione dei giochi pubblici. Si tratta di proposte dinatura commerciale volte alla prosecuzione dell’attualerapporto contrattuale successivamente alla scadenza, ori-ginaria o prorogata, della concessione Bersani; tali attimirano dunque a regolare i rapporti tra esercente e con-cessionario per tutta la durata della nuova concessione,sempre che questa venga effettivamente conseguita.

In pratica, i tabaccai destinatari di tali proposte si tro-vano a fare una scommessa sul loro futuro che ha un’aleamolto alta in quanto viene chiesto loro oggi di impegnarsiper domani, senza specifiche garanzie sulle condizionieconomiche del futuro rapporto.

Del resto, rispedire al mittente queste proposte risultanon poco difficile. Esse infatti invitano a un appuntamentoche, anche se al buio, consentirebbe di dare continuitàall’attività di raccolta dei giochi nei prossimi anni.

Che fare? Poiché il dilemma non può essere sciolto

con una risposta netta - sì o no - ciascuno valuterà il dafarsi, secondo le proprie personali esigenze.

Non ci resta che fare una riflessione: sebbene lanostra attività di ricevitori viva sulle puntate degli scommet-titori, la nostra professione non può vivere di scommesse.Con questo gioco di parole crediamo di rendere bene l’ideadelle condizioni in cui si trovano i ricevitori ogni volta chedevono assumere scelte importanti per la loro impresa.

Spesso ci capita di ricevere la visita dell’incaricato diun concessionario che reca con sé l’immancabile propostada non perdere. In genere, non ci viene lasciato temporagionevole per giungere a una scelta ponderata: dobbia-mo firmare subito, anche se abbiamo di fronte i clienti daservire... l’offerta scade presto... l’agente deve proseguireil suo giro... ci sono altri che aspettano... In tal modo, laproposta da imperdibile diventa pericolosa perché le deci-sioni impulsive spesso si rivelano vantaggiose solo per lacontroparte.

Ci sembra, insomma, che tra i concessionari vi siauna prassi commerciale aggressiva che mal si concilia conuna gestione trasparente e meditata dei rapporti con gliesercenti. In un simile contesto, solo la nostra esperienzaci può mettere al riparo da eventuali passi falsi. n

APPUNTAMENTOAL BUIOAL BUIO

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Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 9

PIANETA APPARECCHI

Recentemente il Sindaco di Novara haimposto gli orari per il funzionamento delleNewslot, a seconda di dove tali apparecchisono installati.

Se collocate all’interno di sale giochimunite di licenza comunale o di sale VLTautorizzate dal Questore, le macchinepossono funzionare ininterrottamente dal -le 10:00 del mattino a mezzanotte.

Diversamente, se sono installate negliesercizi pubblici, tra i quali rientrano anche lerivendite di generi di monopolio, le slot possonofunzionare solo dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 18:00 amezzanotte.

Questi i termini dell’ordinanza, i cui effetti contropro-ducenti potrebbero pericolosamente trasmettersi, come unbatterio infestante, alle amministrazioni locali che doves-sero seguirne l’esempio.

Il deleterio frutto della delibera del Sindaco di Novara,emerge senza dubbio dalle seguenti riflessioni:1) salta subito all’occhio la differenza di trattamento tra le

sale giochi/Vlt e gli esercizi pubblici. Perché le primepossono accendere gli apparecchi per quattordici oreconsecutive e i secondi solo per nove ore, per di piùspezzate e in parte incompatibili con l’orario di apertu-ra dell’esercizio?La risposta del Sindaco è questa: per le salegioco/VLT, nelle quali è vietato l’ingresso ai minori, ilproblema della tutela di questi ultimi è marginale senon addirittura assente. Al contrario, negli esercizi ovel’ingresso è libero, i minori rischiano di finire irretiti,con immaginabili conseguenze sul loro futuro da ludo-patici. Si nota subito un errore concettuale: la tuteladei minori trova la sua base nel divieto, imposto ai tito-lari degli esercizi pubblici così come delle sale gioco,di consentire l’accesso da parte dei minori a qualsiasigioco con vincita in denaro. La norma non si riferiscedunque a un accesso inteso in senso fisico, materia-le bensì alla possibilità di giocare che l’esercentedeve negare al minore a prescindere dal luogo in cuiil gioco è offerto.Ecco dunque che differenziare tra sale gioco ed eser-cizi pubblici è, in riferimento alla tutela dei minori, deltutto inutile;

2) non è invece inutile questa distinzione con rife-rimento agli adulti. Tra questi, la stragrande

maggioranza gioca responsabilmente esenza eccessi, mentre una minoranza, diffi-cilmente quantificabile, ha o potrebbe svi-luppare problemi con il gioco. I giocatori“problematici” non traggono alcuna tuteladalla restrizione degli orari di funzionamen-

to delle slot imposti alle tabaccherie e aglialtri esercizi pubblici. Se lo vogliono, infatti,

alle dieci di mattina si chiudono dentro una salagiochi e ne escono a mezzanotte senza che nes-

suno dica loro nulla! E allora? Dove sta la salvaguardiadella salute pubblica? In ultima analisi, si giunge a unaconclusione esattamente opposta a quella dell’ordinan-za di Novara: i giocatori sono maggiormente protetti dalrischio ludopatico quando fruiscono del gioco in unambiente aperto al pubblico, che offre tanti altri servizidiversi e che segue orari di apertura diurni;

3) da questi ragionamenti si ottiene un risultato inequivo-cabile: la tutela dei cittadini non è maggiormente ga -rantita nelle sale VLT, come si legge chiaramente nel-l’ordinanza del Sindaco di Novara. E semmai proprioin tali luoghi che si consuma lo psicodramma dellaludopatia, mentre nelle tabaccherie il rischio si riducea un livello assolutamente fisiologico grazie all’azionefiltrante del tabaccaio. Queste riflessioni rivestono per noi particolare impor-

tanza perché riguardano direttamente il bene primariodella salute di cui noi tabaccai ci ergiamo a tutori: cosìcome vietiamo ai giovani l’acquisto delle sigarette, allostesso modo impediamo loro di giocare favorendo nel con-tempo un approccio al gioco moderato e consapevole daparte degli adulti.

Tuttavia, i provvedimenti come quello adottato aNovara non ci danneggiano solo sotto l’aspetto dell’imma-gine ma anche dal punto di vista economico. Basti pensa-re al caso della tabaccheria posta in prossimità di una salaVLT. Visto l’obbligo per il tabaccaio di spegnere le macchi-ne per l’intero pomeriggio, è chiaro che i giocatori, in quellasso di tempo, scelgano la sala giochi. In tal modo, itabaccai perdono progressivamente clientela, con inevita-bili ripercussioni sulla redditività dell’azienda e nessunvantaggio per la salute pubblica. n

ORARI DI ACCENSIONE:NUOVO PROBLEMANUOVO PROBLEMAPER I RICEVITORI

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Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS 11

GIOCHI E SOCIETÀ

Un maglificio locale, una fabbrica di ceramiche consede in Iran (ma che utilizza macchinari italiani), una casadi abbigliamento sportivo nota in tutto il mondo, unabanca... sono solo alcuni dei numerosi sponsor che, inmisura diversa, sostengono la Reggiana, squadra di calciodi Reggio Emilia militante nella Lega Pro.

Il caso scoppia nel momento in cui, sulla maglia dellaprima squadra, appare un nuovo testimonial, una societàdi gestione e noleggio di apparecchi da intrattenimentodella zona, attiva nel canale costituito dalle sale giochi/VLTe da bar ed esercizi pubblici in genere.

In occasione della presentazione del nuovo sponsor,un consigliere del Comune (superfluo indicare il partito diappartenenza, la crociata contro il gioco legale è trasver-sale) ha tuonato contro la scelta della società di calcio, readi affidarsi al sostegno economico di un’azienda che operanel settore del gioco pubblico.

Lo sdegno per quella nuova scritta sulla maglia ha unsapore di perbenismo volto a ottenere consensi dallaparte più superficiale della società. E’ uno sdegno malfondato, in quanto si poggia sul pregiudizio: la gestione e

il noleggio di apparecchi da intrattenimento leciti si trasfor-mano in attività illegale; i titolari di quell’azienda diventanocriminali.

Contro questi pregiudizi, non basta rilevare che lenewslot e le VLT sono apparecchi da gioco leciti in quantopuntualmente disciplinati dalla legge; non basta considera-re che tutti i soggetti operanti in tale specifico settore deb-bono essere regolarmente iscritti in un apposito elencoprofessionale; non basta rimarcare che il funzionamentodegli apparecchi è sottoposto a rigorosi controlli da partedello Stato.

Non basta tutto ciò per togliere il pregiudizio natointorno a questa modalità di gioco e ormai radicato inbuona parte dell’opinione pubblica proprio grazie al conti-nuo stimolo di certi amministratori locali.

Il pregiudizio è un male difficilissimo da combattere,una delle erbe più ostinate da estirpare. Contro di esso,noi tabaccai-ricevitori dobbiamo combattere a testa alta,forti del fatto che siamo operatori professionali del giocoche gestiscono un’attività lecita in maniera corretta e tra-sparente. n

QUESTASPONSORIZZAZIONENON S’HA DA FARE!NON S’HA DA FARE!

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Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS12

CORREVANO GLI ANNI...

In questo numero del Ricevitore Italiano inauguriamouna rubrica dedicata alla storia del mondo dei giochi, che faparte del patrimonio nostro e delle ricevitorie italiane. E' unmodo per prepararci al futuro senza dimenticare da doveveniamo, perché se è vero che i numeri contano più di tutto,è altrettanto vero che il nostro lavoro è anche passione.

Dunque, correvano gli anni '40...

Nel 1946 compare la prima schedina del Totocalcio.L'ha ideata Massimo Della Pergola durante la sua prigio-nia in un campo profughi in Svizzera, che la traduce inrealtà dopo la guerra, fondando con due soci la SISAL(Sport Italia Società a Responsabilità Limitata).

L'Italia, dopo aver affrontato il conflitto mondiale, stacer cando di ripristinare l'immagine architettonica delle cittàdevastate dai bombardamenti, di ricostruire la propria eco-nomia, di ricreare senso di aggregazione e unità tra i suoicittadini.

Il 2 giugno del '46 si tiene il Referendum che sancirà lanascita della Repubblica Italiana; un giornale costa 4 lire,un caffè 20 Lire, il pane costa 120 Lire al Kg, mentre lo sti-pendio medio di un operaio è di circa 10.000 Lire al mese.

Il 23 aprile viene brevettata la Vespa, che diventerà unsuccesso mondiale e il 5 maggio vengono giocati i primitagliandi del gioco che per più di mezzo secolo farà sogna-re gli italiani.

La prima schedina Totocalcio, stampata su carta gial-la, include dodici partite, più due di riserva in caso disospensioni o rinvii nella griglia principale; la colonna unicacosta 30 Lire, quanto un amaro al bar. Sisal stampa perquel primo concorso 5 milioni di schedine; ne saranno gio-cate 34 mila e le giacenze verranno distribuite ai barbieriper pulire i rasoi, contribuendo nel contempo a far cono-scere il prodotto ai clienti.

Il primo vincitore è un impiegato di Milano che si portaa casa circa mezzo milione di Lire, quasi cinque volte il suostipendio annuale. La macchina ormai si è messa in moto,il montepremi cresce costantemente e già dall'ottavo con-corso arrivano i primi vincitori milionari: un disoccupato diGenova, una casalinga di Bologna, un signore di Trevisoche nella primavera del '47 vince ben 64 milioni. di Lire

Sul retro della schedina, dopo aver compilato i suoidati personali utili all'incasso della vincita, alla voce pro-fessione scrive "artigiano del legno" per non dichiarareche costruisce bare. Eppure, dopo la vincita, la sua vitacambia anche perché i suoi concittadini, quando lo incon-trano per strada, non fanno più gli scongiuri ma gli offro-no il caffè.

Nel 1948 la schedina passa sotto la gestione deiMonopoli di Stato, che destineranno una parte degli incas-si al mondo dello sport.Nel 1950 viene introdotto un ulte-riore pronostico alla schedina: da quel momento l'espres-sione "fare tredici" entra ufficialmente a far parte del lin-guaggio corrente, per indicare una grande fortuna, nonsolo legata al gioco, ma anche ad altre vicende della vita.

La schedina del Totocalcio diventa uno degli emblemidel sogno consumistico, i segni 1,X,2 sono ormai cono-sciuti da tutti.

L'anno record per il gioco è il 1993: nel concorso n.13del 7 novembre tre schedine vincono 5.549.756.245 Lireciascuna; il 5 dicembre si realizza il montepremi più altocon 34.475.852.492 Lire. Dopo di che, la concorrenza delTotogol e di altri giochi con vincite miliardarie, come ilSuperEnalotto e la perdita della contemporaneità dellepartite imposta dalle pay-TV, sanciscono il calo inesorabi-le di uno dei giochi più amati dagli italiani.

Il Totocalcio ha segnato indelebilmente alcune gene-razioni di ricevitori, ma ancor più di giocatori che alladomenica, prima solo alla radio, poi alla televisione, segui-vano, minuto per minuto lo svolgimento delle partite inse-guendo il "Tredici" che poteva cambiare la vita.

Se volete vedere come i mass media descrivevano iprimi vincitori del Totocalcio, vi consigliamo di cercare suYouTube alcuni brevi video tra cui: "Un solo 12. A GiovanniCappello i 76 milioni", "77 milioni al Totocalcio. Il neo milio-nario Mannu" o ancora "Il signor Franco Ghedini vince alTotocalcio e diventa milionario".

Agli amanti del genere, possiamo consigliare il cultmovie "Al bar dello sport" con Lino Banfi e Jerry Calà, saràpure considerato un film di serie B ma, a distanza di tren-t’anni, ci fa ancora ridere. n

LA NASCITADEL TOTOCALCIOTOTOCALCIO

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DALL’ESTERO

La legge della domanda e dell’offerta vale anche nelmercato del gioco

Come è trattata la materia del gioco all’estero? Checaratteristiche hanno i giochi e con quali modalità vengo-no offerti al pubblico al di fuori dei confini italiani?

Attraverso questa nuova rubrica, vogliamo fornire unapanoramica sui giochi andando a vedere cosa succede inaltri Paesi. Prendendo spunto, di volta in volta, da una noti-zia particolarmente interessante proveniente dall’estero,apriremo il nostro orizzonte conoscitivo ad altre realtà.

Scopriremo, forse, che anche a migliaia di chilometridi distanza, le criticità così come le opportunità legate alprodotto “gioco” sono più o meno le stesse che riscontria-mo a casa nostra.

Per questa prima volta, partiamo dalla lontana Cinadalla quale proviene la notizia dello smantellamento di unavasta organizzazione che gestiva un centinaio di siti digioco on line con un giro d’affari stimato in 75 miliardi dieuro.

Il dato è davvero stratosferico. Ma come è stato pos-sibile mettere in piedi un business così grande?

La risposta non sta solo nel fatto che la Cina contaoltre un miliardo e 300 milioni di abitanti. C’è da considera-

re, piuttosto, che lì il gioco è vietato, in tutte le sue formead eccezione delle due lotterie di Stato e dei casinò diMacao, l’unica municipalità cinese dove il gioco è conside-rato legale. In sostanza, se i cinesi vogliono giocare legal-mente possono scegliere solo tra i biglietti della lotteria eun viaggio a Macao per qualche giro alla roulette.

Troppo poco per riuscire a soddisfare la naturale pro-pensione dell’uomo al gioco. E’ così che l’offerta abusivatrova spazio e prospera attraverso un canale difficilmentecontrollabile: il web.

Stiamo parlando della Cina, dove non esistono ricevi-torie, ma potrebbe trattarsi di qualsiasi altro Paese nelmondo. Appare evidente, infatti, che il mercato nero delgioco si sviluppa ovunque manchi una corrispondenteofferta pubblica in grado di soddisfare adeguatamente larelativa domanda. È la legge basilare dell’economia che,ovviamente, vale anche per il mercato dei gioco.

Da questo pur rapido sguardo all’estero, ricaviamodunque una conferma a quanto da sempre sosteniamo: ilprocesso di progressiva inibizione dei giochi pubblici cheRegioni e Comuni stanno conducendo in Italia, non avràaltro effetto se non quello di favorire coloro che offrono pro-dotti al di fuori delle regole. n

MENOMENOGIOCO PUBBLICOGIOCO PUBBLICOPIÙ GIOCO ILLEGALE

Il Ricevitore Italiano Organo Ufficiale STS

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