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Rinascimento veneto: rigenerazione etico-civile (ed urbano-ambientale) Dino Bertocco - TimeToNet 1

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Urban regeneration is focus of new development

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Rinascimento veneto:rigenerazione etico-civile (ed urbano-ambientale)

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Indice (1)

Un decennio di sperimentazioni innovative La nuova legge urbanistica 11/2004 Pianionline GBC Italia & Habitech Il messaggio e le sperimentazioni di Demotopia E tu cosa ci vedi Un nuovo modello di comunicazione & partecipazione Open data

Una pubblica amministrazione trasparente ed accessibile Rottura (traumatica) del paradigma di sviluppo settoriale Il collasso del mercato immobiliare La fenomenologia urbana della dispersione Un grafico inquietante: attività edilizia nel Veneto dal 1970 al 2004

Crescita urbana e degrado territoriale La linea del fuoco: un nuovo mainstream per la progettazione? (Possibile) evoluzione dei canoni estetici

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Indice (2)

Le parole e le opere: le Albere di Piano La progettazione e la realtà I luoghi hanno una storia…. Leggere la realtà socio-economica Piano quindi con le “Albere” (vuote) La Piazza Gasparotto (Padova)che non ti aspetti L’innovazione sociale ed urbana del co-working: l’esperienza di CO+

Housing sociale, una nuova domanda? Gestire percorsi riflessivi per favorire consapevolezza e responsabilità nelle scelte Nuove politiche urbane Economie in cerca di città Impariamo a collaborare La spinta dell’Europa Una visione (ottimistica) di futuro

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Un decennio di sperimentazioni innovative:nuova pianificazione, digitalizzazione, protocolli, efficientamento energetico, processi partecipativi

Legge reg.le Veneto 11/2004

Pianionline Provincia di Padova

GBC Italia & Habitech

Demotopia

E tu cosa ci vedi

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La nuova legge urbanistica 11/2004

Elaborato e presentato alla Regione un progetto focalizzato su tre azioni ed un obiettivo strategico: Un percorso formativo rivolto agli

amministratori, funzionari e tecnici delle amministrazioni comunali

Un piano di comunicazione rivolto ai cittadini, ai professionisti e a tutti coloro che collaborano con gli enti locali per l’attuazione della legge

Un programma di monitoraggio per la registrazione delle esperienze di pianificazione e la messa in evidenza degli aspetti innovativi e problematici

Valorizzare le potenzialità innovative della legge con particolare attenzione ai vantaggi sociali derivanti da una corretta attivazione dei processi partecipativi

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Pianionlinehttp://pianionline.provincia.padova.it

PianiOnLine è il portale dedicato alla pianificazione territoriale e urbanistica della provincia di Padova. Oltre alla illustrazione degli obiettivi e delle caratteristiche della nuova Legge Urbanistica 11/04 della Regione del Veneto, viene destinato uno spazio specifico relativo allo stato di avanzamento degli strumenti di pianificazione della Provincia, delle Intercomunalità e dei Comuni del territorio di Padova. In questo modo, si intende anche realizzare un “contenitore di esperienze” oltre che uno strumento di informazione e di partecipazione rivolto al Cittadino, che sempre di più dovrà essere soggetto attivo e coinvolto nei processi di decisione della Pubblica Amministrazione

Nella gestione del progetto è stata realizzata una delle prime esperienze italiane di «urbanistica partecipa», coinvolgendo i cittadini del Comune di Vigonza nel processo decisionale riguardante i temi della pianificazione territoriale

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GBC Italia & Habitech

Partecipazione alla costituzione ed alle attività del Consorzio ed alla promozione dei protocolli LEED

L’esperienza di REBUILD

Elaborazione del Piano strategico di comunicazione per lo sviluppo del brandnell’ambito del mercato immobiliare e della filiera delle Imprese del settore costruzioni

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Il messaggio e le sperimentazioni di Demotopia

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E tu cosa ci vedi Comunità intelligenti attraverso la partecipazione integrata

Nuovi spazi pubblici a San Giobbe(Venezia), spazi per la citta', per icittadini e le associazioni.

In occasione della realizzazione delnuovo stralcio all'interno del campusuniversitario di Ca' Foscari sono statimessi a disposizione - attraverso unprocesso partecipativo promosso daComune di Venezia e Universita' Ca'Foscari - nuovi spazi dedicati aicittadini, in forma singola e associata.

Come usare questi spazi, comepensarli e come immaginarli? Daqueste e altre domande è natoquesto progetto che coinvolgeistituzioni, portatori d'interesse locali,singoli cittadini.

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Un nuovo modello di comunicazione & partecipazione

Come si poteva partecipare

Pagina ufficiale su Facebook

Canale di aggiornamento su Twitter

Se si usava Twitter, raccomandato l'utilizzo dell'hashtag #etucosacivedi.

Un altro modo, e' stato segnalare qualsiasi cosa usando questa pagina: http://onelinr.com/etucosacivedisangiobbe.

Le idee raccolte sono state una delle fonti per comporre la voce "Idee raccolte", dove sono stati aggregati anche gli spunti delle cartoline.

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Open dataUna pubblica amministrazione trasparente ed accessibile

Dati raccolti durante il processo e rilasciati come Open Data

I dati raccolti sono tutti rilasciati come Open Data, per facilitare la massima condivisione della storia del nostro territorio, anche per iniziative analoghe future in zone vicine al quartiere. Perche' la partecipazione e le storie dei cittadini non vadano perse.

La licenza associata a questi dati e' la CC BY ( Creative Commons BY 3.0 ), ovvero basta attribuire la fonte dati per poterli usare a qualsiasi scopo.

lista delle idee raccolte, divise per macrotema di appartenenza, esportabile in CSV, e come foglio elettronico [ Google Doc pubblico ]

segnalazioni emerse durante l'incontro del 19 gennaio, con i luoghi segnalati georeferenziati, esportabile in CSV e come foglio elettronico [ Google Doc pubblico ]

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Rottura (traumatica) del paradigma di sviluppo settorialeSemantica e fascino di un nuovo linguaggio

«Nell’ambito del mercato immobiliare, della pianificazione urbanistica e territoriale, la crisi finanziaria strutturale e le varie emergenze-dissesti pseudonaturali –da un lato – e la moltiplicazione dei lessici specialistici (anche se sotto le vesti del green washing) - dall’altro -hanno mortificato il mercato e desertificato il linguaggio oscurando i paradigmi socio-culturali con cui la maggior parte delle persone e dei potenziali clienti esprimono, interpretano e comprendono concetti e bisogni come abitare, con-vivere, co-lavorare»

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Il collasso del mercato immobiliareVariazione % rispetto anno precedente

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La fenomenologia urbana della dispersione nell’area centrale: Venezia, Padova, Treviso e Castelfranco

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Un grafico inquietante: attività edilizia nel Veneto dal 1970 al 2004Volumi di nuova costruzione e ampliamento

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Approvazione ‟Tremonti bis”

Approvazione ‟Tremonti bis”

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Crescita urbana e degrado territoriale(Tiziano Tempesta – Dip. Territorio e Sistemi Agroforestali – Un. di Padova, 2007)

…….. In primo luogo si può vedere che la quantità di superficie urbanizzata perogni residente aumenta notevolmente nel passare dai poli urbani (219mq/abitante), ai comuni metropolitani (426 mq/abitante) al centro Veneto(546 mq/abitante) ai comuni di transizione verso le zone marginali (612mq/abitante). Ne consegue che il progressivo decentramento dellapopolazione dai centri urbani verso i comuni più periferici ha comportato unincremento considerevole della superficie necessaria ad insediare un nuovoresidente innescando fenomeni di spreco di suolo molto rilevanti. partendo daquesti dati si può ad esempio stimare in via indicativa che, qualora il consumomedio di suolo per abitante in tutta la pianura fosse stato analogo a quellodelle città, sarebbero stati edificati 874 chilometri quadrati in meno con unrisparmio del 60% del terreno edificato, il che significa che nel Veneto lasuperficie agricola coltivabile sarebbe del 13% superiore a quella attuale

Da questo punto di vista risulta perfino paradossale che una Regione quale ilVeneto non disponga ancora di un sistema informativo territoriale affidabile,tanto che nelle indagini preliminari alla redazione del nuovo PTRC si è dovutofar riferimento ai dati desunti da Corine-Land Cover2.

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La linea del fuocoUn nuovo mainstream per la progettazione?

«Non si potrebbe avere veramente un'esperienza spaziale significativa senza ricordare il passato»

Daniel Libeskind

«E’ tempo di costruire sul costruito, di riqualificare l’esistente, di non consumare più suolo»

Renzo Piano

«E’ in corso un grande rinnovamento nel modo di progettare le nostre città sull’onda del movimento Open Source e dei nuovi modelli di partecipazione in rete. E’ una rivoluzione che ci riguarda»

Carlo Ratti

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(Possibile) evoluzione dei canoni estetici

L’era del capannone è finita?«No. Lo abbiamo, ora dobbiamo evolverlo. Dove sarà utile lo demoliremo, in qualche caso lo sostituiremo con un suo parente più consono ai tempi. Nella maggioranza dei casi, almeno in principio, si tratterà di adeguarlo a principi energetici attivi e passivi, e di renderlo più decoroso, con progressivi trapianti di pezzo anche solo con interventi di lifting. Ma effetti straordinari si possono ottenere con un ridisegno di tutto quanto è esterno, spazio pubblico, viabilità, parcheggi, percorsi ciclopedonali, arredo, vegetazione urbana. Un trapianto sistematico di recinzioni da solo renderebbe questi a volta tristi ambienti di lavoro, habitat piacevoli ed accoglienti….»

Da: Nordesteuropa, 2013

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Le parole e le opere: le Albere di Piano

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La progettazione e la realtà

Nel quartiere fantasma dell’archistar

Arch. Alessandro Franceschini , 29 luglio 2014

«Esattamente un anno fa, l’8 luglio 2013, il nuovo quartiere«Le Albere» di Trento, firmato da Renzo Piano, venivasolennemente inaugurato, in una serata indimenticabile, fattadi concerti, spettacoli e con tantissima gente riversata nellestrade e nelle piazze. Un anno dopo il quartiere si presenta,però, in tutta la sua desolazione. Gran parte dei suoi alloggi,verrebbe da dire la quasi totalità (si parla del 90%), sono vuoti,evidentemente rimasti invenduti. Anche gli esercizicommerciali previsti a pian terreno – salvo alcune eccezioni –sono ancora inutilizzati. Dal tardo pomeriggio, quando il parcopubblico annesso si svuota, il quartiere rimane deserto e lefolle della serata inaugurale, durante la quale Trentosembrava finalmente una città europea, sono solo un lontanoricordo.A distanza di dodici mesi dal taglio del nastro, il quartiere stalentamente diventando un bubbone dentro la città, sempre piùincontrollabile, i cui esiti sociali ed urbanistici sono ancora tuttida determinare. I motivi di questo fallimento fino ad oggielencati riguardano sostanzialmente aspetti di naturaeconomica. I prezzi degli alloggi sono alti, si è soliti dire, la crisieconomica sta mordendo le famiglie e le banche non fanno piùcredito. Si tratta di problemi sicuramente reali, ma che noncoprono l’intero spettro delle cause che hanno portato ad unasimile emergenza. Ecco perché, sulla scorta di questaesperienza, può essere interessante fare alcune riflessioni dinatura urbanistica e culturale»

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I luoghi hanno una storia….

«La prima questione è quella del sito geografico. «A pochi minuti a piedi da piazza Duomo» diceva un soddisfatto Renzo Piano durante uno dei primi sopralluoghi. Già. Ma anche in uno dei luoghi meno ospitali della conca di Trento, collocato proprio sotto le pendici del Monte Bondone, dove il sole tramonta ben prima della fine naturale delle giornate. Un sito sul quale non era mai stata edificata residenza, un luogo urbano periferico che i nostri padri avevano, forse saggiamente, relegato a sito produttivo e non a spazio di relazione e abitativo, come è avvenuto nel caso

delle Albere».

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Leggere la realtà socio-economica

«Il secondo tema è quellodell’architettura «griffata». I promotoridell’operazione hanno pensato divalorizzare gli alloggi facendoli «firmare»da uno degli architetti più affermati delmomento. Ma i trentini hanno fattospallucce. Ovvero: nella città di Trentonon esiste un gruppo sociale cosìnumeroso – una «borghesia» avremmodetto qualche decennio fa – interessato afarsi vanto di abitare in una casa pensatada un’archistar. Anzi: «l’understatement»tipico dei trentini, che non ostentano maiil proprio status sociale, si è rilevato comeun vero e proprio limite della strutturaurbanistica e architettonica, che avrebbepotuto funzionare in tantissime altre cittàitaliane, ma non in quella del Conciliotridentino»

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Piano quindi con le “Albere” (vuote)

• http://www.politicaresponsabile.it/page.php?id=1281

• http://www.questotrentino.it/articolo/11988/i_grandi_ sprechi.htm

• https://www.facebook.com/Trentin0/posts/10152437261289227

• http://www.alessandrofranceschini.it/tag/quartiere-le-albere/

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La Piazza Gasparotto (Padova)che non ti aspetti

Un «immobile» di 9.000 mq di proprietà dei Beni Stabili

Una storia di concertazione con il Comune inconcludente

L’avventura di una start up per ridare valore d’uso al luogo ed al quartiere

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L’innovazione sociale ed urbana del co-workingl’esperienza di CO+

Una nuova idea di lavoroSono ormai più di 3000 in tutto i mondo gli spazi di coworking.Entrare in un coworking significa far parte di una comunità di persone che rendono migliore l’esperienza lavorativa, scambiando quotidianamente competenze ed esperienze.

Un progetto condiviso

CO+ è uno spazio aperto alle idee e alla collaborazione.Un open space che vuole andare oltre le quattro mura,

coinvolgendo in un progetto di nuova socialità piazza Gasparotto e il quartiere che la ospita.

La tua postazioneEntra in CO+ e unisciti a noi.Potrai avere una comoda postazione di lavoro dotata di ogni

comfort ad un prezzo molto vantaggioso e portare così le tue competenze in un ambiente stimolante e aperto all’innovazione.

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Housing sociale, una nuova domanda?

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Gestire percorsi riflessivi per favorire consapevolezza e responsabilità nelle scelte

Location, contesti abitativi e servizi di fronte al mutamento antropologico-culturale e demografico vanno studiati preliminarmente

Coniugare le attese individuali con il profilo comunitario delle strutture

La sfida della partecipazione ed inclusione sociale

La declinazione della sostenibilità: energetica, finanziaria

…all’interno di una governance locale

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Nuove politiche urbane

CIPU: Metodi e Contenuti sulle Priorità in tema di Agenda Urbana (“L’intensificarsi delle relazioni materiali e

immateriali che caratterizza la Società contemporanea trova nelle città il principale momento di addensamento. Se quasi l’80% della popolazione nazionale vive nelle città, è di tutta evidenza come esse siano i luoghi in cui si svolgono le funzioni alla base di qualunque scenario di sviluppo”)

Piano città

6.000 Campanili

L’attività di AUDIS – Associazione Aree urbane Dismesse

I contenuti ed il messagio di REBUILD

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Economie in cerca di città

Nella letteratura recente sulle città è stata recuperata la vecchia metafora di Fernand Braudeldella rincorsa tra la “tartaruga” (lo Stato nazionale) e la “lepre” (la città), per sottolineare come quest’ultima abbia funzionalmente ripreso la testa nella metaforica gara per trainare le società verso obiettivi di sviluppo. In Italia questo non è ancora abbastanza vero. Bisogna ritrovare uno slancio operativo a tutti i livelli affinché anche le nostre città ritrovino lo slancio di cui il Paese ha bisogno

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Impariamo a collaborare

Nel suo affascinante libro “The wisdom ofcrowds”, JamesSurowiecki esplora una intrigante (deceptively simple) idea:large groups of people are smarter than an elite few, no

matter how brilliant-better at solving problems, fosteringinnovation, coming to wise decisions, even predicting the future.In buona sostanza egli suggerisce di ricorrere - in certi

contesti operativi - all’utilizzo dell’intelligenza collettiva di una platea ampia di persone piuttosto che (af)fidarsi (acriticamente aggiungo io) alla consulenza di una taskforce di esperti.

E le iniziative volte a raccogliere i contributi di intelligenza collettiva debbono rispettare alcune condizioni:

1. Il coinvolgimento deve riguardare una pluralità di opinioni, anche discordanti

2. Le persone partecipanti vanno poste nelle condizioni di esprimersi liberamente

3. Le competenze interpellate rispettino il criterio della multidisciplinarieta‘

4. Deve essere predisposta una piattaforma finalizzata ad aggregare la pluralità' dei contributi ed aiutare il lavoro di sintesi.

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La spinta dell’Europa

I Regolamenti per il 2014/2020 attribuisconogrande rilevanza ai progetti per le città, definendoanche una riserva di finanziaria del 5% del FESR. Ledisposizioni e gli indirizzi europei sono una levaimportante per rendere la prossimaprogrammazione per le città più incisiva sotto ilprofilo strategico e più efficiente sotto quellooperativo. In altre parole, l’enfasi europea, nonchéla nuova natura dispositiva dell’Accordo diPartenariato, sono una base importante per unruolo più attivo del centro nel guidare e,eventualmente, co-gestire la programmazione perle maggiori realtà urbane.

Rendere le città i veri poli di innovazione eattrattività, come nel caso delle smart cities (di cuiviene ricordato il ruolo propulsivo svolto in tuttaEuropa, a parziale eccezione della Germania) e dellecittà d’arte è l’auspicio rilanciato dall’ex ministroBarca, che ha invitato in conclusione a “interveniresulle città, considerando lo spazio territoriale edurbano come un’unica grande infrastruttura”nell’ambito di una “nuova politica nazionale” acarattere ordinario per le città.

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Una visione (ottimistica) di futuro«La rapidità dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilità, mobilità, disinvoltura; tutte qualità che s’accordano con una

scrittura pronta alle divagazioni, a saltare da un argomento all’altro, a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte» (Italo Calvino – LEZIONI AMERICANE

Ridare senso alle parole/coerenza ai comportamenti

Coltivare l’amicizia civica attraverso la partecipazione

Trasmettere fiducia per superare la frammentazione e l’isolamento sociale

Sostenere la discontinuità della governance urbana con la cittadinanza attiva

Contribuire a definire una metodologia condivisa nella costruzione della smartcity

Adottare un approccio processuale (stepby step) e multidisciplinare nelle scelte programmatiche

Alimentare la lettura critica dell’impatto tecnologico sullo sviluppo della città interpretandone le enormi potenzialità sociali positive (utopia vs distopia)

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