Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

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Scienza Politica Cotta, Della Porta, Morlino

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Scienza Politica

Cotta, Della Porta, Morlino

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Capitolo 1. La politica

-Che cos’è la politica? Molte definizioni

-In una prospettiva di Indagine Empirica è utile porsi delle domande:

1) CHI? AMBIGUITA’. Attori professionisti che vivono “di” e “per” la

politica ma ANCHE altre figure che non sono politici e basta in

quanto si collocano tra politica ed economia, o società o cultura. La

Famiglia è stata l’attore principale della politica. Al giorno d’oggi ci

sono i “”casi di parentela” come certe Dinastie Democratiche (ex. I

Kennedy) con un ruolo politico non trascurabile.

2) COME? VARIETA’. Il potere è la risorsa politica per eccellenza.

L’avere potere ovvero la capacità di indirizzare i comportamenti

degli altri ( ma non è il potere che caratterizza l’ambito politico,

quanto i diversi ambiti a definire le diverse forme di potere: potere

economico, spirituale ecc). La politica però ha una grande capacità:

quella di assorbire modi comportamentale che derivano da

esperienza molto diverse( ex. l’abbigliamento; la gestualità).

3) DOVE? UBIQUITA’. La politica di caratterizza per un ambito ben

definito entro il quale opera. E l’aspetto collettivo sembra essere un

aspetto proprio della politica. MA la collettività non è

necessariamente uno Stato o Sistema Politico : può esserci politica in

una associazione o altro tipo di collettività.

4) PERCHE’? MOLTEPLICITA’. Sono tanti gli obiettivi. Tuttavia

esiste un obiettivo minimo che è L’ORDINE, che è un fine

intermedio in quanto mezzo per il raggiungimento di altri fini.

-Una entità è politica quando la collettività al suo interno, si

pone il problema dell’ordine pacifico( anche se non è

necessariamente risolto) e se ne assume la responsabilità. Le

caratteristiche saranno: rapporti interni caratterizzate dalla

coesione & rapporti esterni che si istaurano con le altre

collettività politiche.

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-LA POLITICA E’ : insieme di attività, svolte da uno o più

soggetti individuali o collettivi, caratterizzate da comando,

potere e conflitto ma anche da partecipazione, cooperazione e

consenso, inerenti al funzionamento della collettività umana

alla quale compete la responsabilità del controllo della violenza

e della distribuzione di costi e benefici, materiali e non.

-Ciò che differenzia l’entità politica dalle altre è il fatto che le

prime controllano la violenza e ne hanno il monopolio

esclusivo.

-Le Tre Facce della Politica:

1) POLITICS? Studio del potere, la sua natura, distribuzione

trasmissione e il problema del suo esercizio e dei limiti. Questo

studio si articola su due piani: l’analisi dei regimi politici & lo studio

degli attori e processi che vi si svolgono.

2) POLICY? Intesa come programmi d’azione, provvedimenti e

interventi che vengono proposti dagli attori politici e decisi nelle sedi

politiche e che ricadono sulla vita quotidiana dei cittadini. Parliamo

quindi delle Politiche Pubbliche il cui studio serve a rilevarne costi e

benefici & il processo decisionale che ne sta alla base.

3) POLITY? Intesa come definizione dell’identità e dei confini della

comunità politica. Quindi il territorio e la popolazione che è su quel

territorio & le relative strutture e processi di mantenimento e

cambiamento (ex. lo stato nazionale). Si distinguono polity

fortemente centralizzate e omogenee & polity a elevato grado di

decentramento e differenziazione.

-Per una comprensione piena della realtà politica è necessario che

tutti e tre gli aspetti siano presi in considerazione.

-Tre Linee di trasformazione politica:

Stato Nazionale Democrazia Welfare State.

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Capitolo 2. Metodologia della ricerca politica.

-La Politica come Scienza per essere studiata, necessita di procedure

Scientifiche e quindi la formulazione dei Quesiti di Ricerca.

-Formula un Quesito di Ricerca attenendosi a 5 criteri imprescindibili:

1) Attenzione e interesse al problema. Avalutatività dello scienziato

che però non potrà mai eliminare del tutto gli aspetti del proprio

bagaglio culturale e per questo è necessario attenersi a delle

Tecniche di Analisi tramite cui è possibile massimizzare l’oggetto

dell’argomentazione scientifica.

2) Rilevanza del tema: la ricerca deve potere costituire la base per

decisioni politiche o influenzare l’opinione pubblica.

3) Letteratura esistente in materie.

4) Formulazione precisa.

5) Spiegazione controllabile del fenomeno.

-A questo punto è necessario definire I Concetti Empirici.

• Un concetto empirico deve tradursi in qualcosa di rilevabile nella

realtà( tramite operazionalizzazione) .

• Gli Elementi del concetto sono: termine, significato, referente

empirico.

• Attenersi a Ancoraggio storico e Ancoraggio terminologico.

• Tenere conto dei concetti affini (SARTORI) per: articolare con

maggior chiarezza la ricerca & evitare duplicazione di significati o

referenti.

• Quindi non possono esserci Sinonimi e Omonimi

• Per il Significato è utile fissare : connotazione( le proprietà del

concetto) e denotazione ( estensione empirica del concetto Ovvero

gli oggetti a cui il concetto si riferisce) Scala d’ Astrazione in cui

questi sono inversamente proporzionali.

-Operazionalizzare significa attribuire un contenuto empirico a concetti

non immediatamente osservativi, tramite l’uso di Indicatori

espressione di un legame semantica fra il concetto più generale e un

concetto più specifico, da cui deriva una Variabile direttamente rilevabile

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attraverso categorizzazione e classificazione qualitativa o misura

numerica. In quest’ultimo caso avremo Indici.

-Gli indicatori si scelgono secondo: pertinenza teorica; più indicatori;

contesto.

-Il processo analitico di operazionalizzazione è stato schematizzato da

Lazarsfeld:

1) formulazione del concetto empirico

2) individuazione delle dimensioni del concetto empirico

3) individuazione degli indicatori ritenuti importanti

4) se si giunge a misure quantitative si formulano Indici ( che riassumono

il quantum empirico considerato come indicatore)

-Una volta definito, precisato il fenomeno e le sue dimensione di passa

alla Ricognizione del Fenomeno cioè come questo si presenta nella realtà,

tramite due strumenti:

• CLASSIFICAZIONE: si individua un criterio distintivo tra

diverse realtà e si attribuisco queste realtà a diverse classi.

• Tipologie: si descrive la realtà, precedentemente definita, sulla

base di più di un criterio distintivo.

-Le due regole di Mill:

• ESCLUSIVITA’: la classificazione deve comportare che una

proprietà deve appartenere solo a una classe e non

contemporaneamente a un’altra.

• ESAUSTIVITA’: le classi che scaturiscono da un criterio devono

comprendere tutte le realtà assumibili entro il fenomeno più

generale che si sta studiando.

- Una terza regola è utile tenere presente se si vuole costruire una

tipologia: i criteri usati non devono sovrapporsi.

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-Due problemi derivanti dall’uso di questi strumenti sono due: le varie

classi o tipologie devono porsi sulla stesso piano di astrazione( ex. una non

può essere più specifica delle altre); & operano una forte semplificazione

della realtà perché operano una semplificazione di realtà complesse e

multidimensionali.

- Perciò per mantenere una maggior ricchezza di informazioni si ricorre ai

Modelli nozione specifica in cui diverse caratteristiche sono

unitariamente connesse senza che vi sia classificazione e tipologia vera e

proprio con l’indicazione esplicita di criteri discriminanti.

-Metodi di controllo empirico:

• Sperimentale: la sperimentazione avviene tra due gruppi di

individui. Consente di individuare la relazione tra due

variabili, con la sicurezza che nessun’altra variabile è

intervenuta.

• Statistico: presuppone una misurazione quantitativa tramite

dati numerici. Consente di isolare la terza variabile

(interveniente) Parametrizzandola cioè convertendola in una

costante.

• Comparato: “la scienza politica non è scienza se non è

comparata” ( Almond):

o Si individua l’oggetto da comparareUnità di Ricerca

o Si precisano paesi e periodi temporali da studiare

o Si individuano le proprietà da comparare

La comparazione può essere: Binaria; D’area; Multicasi

• Studio del caso: si considera un unico caso e lo si esamina

più a fondo. 4 tipi di studio del caso:

o Ateorici: nessun impianto teorico

o Interpretativi : con nozioni teorici(no sistematici ne

approfonditi)

o Generatori d’ipotesi: dove non c’è nessuna teoria e la

creano

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o Controllo di ipotesi: per confermare una teoria o

falsificarla.

-Lijphart suggerisce lo studio dei casi devianti: studio di singoli casi

che deviano da generalizzazione largamente accettate e scoprire perché

sono devianti.

-Lo studio scientifico porta a generalizzazioni che saranno però limitate a

causa dello spazio e del tempo definito di dati.

-Fini della Scienza Politica sono essenzialmente conoscitivi e esplicativi.

Un’eventuale efficacia pratica è solo indiretta. Di fatti non esiste

un’applicabilità precisa e meccanica delle eventuali indicazioni emergenti

dai lavori.

Capitolo 3. La disciplina: origini, temi, approcci.

-Simbolicamente la data di nascita della Scienza politica è il 1896, data di

pubblicazione degli “Elementi di scienza politica” di Gaetano Mosca

-In Italia, nei primi anni ’50, emerge una definizione di scienza politica

come conoscenza empirica della politica:

• Si chiariscono i criteri di fondo:l’azione politica è ispirata a

criteri razionali; è analisi empirica del rapporto fini/ezzi.

• Si precisano gli strumenti di analisi: metodologia autonoma e

linguaggio specialistico

• Si dichiarano gli obiettivi di fondo: produrre una conoscenza

utile per l’uomo politico

Capitolo 4. Democrazia, democrazie.

-Democrazia: Potere del Popolo

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-Definizione di Schumpeter: “il metodo democratico è lo strumento

istituzionale per giungere a decisioni politiche , in base al quale singoli

individui ottengono il potere di decidere attraverso un competizione

effettuata tramite il voto popolare”.

-Definizione di Sartori: “ sistema etico-politico nel quale l’influenza della

maggioranza è affidata al potere di minoranze concorrenti che l’assicurano

attraverso il meccanismo elettorale”.

-Definizione minima: sono democratici tutti quei regimi che presentano

almeno:

• Suffragio universale

• Elezioni libere, competitive, ricorrenti e corrette

• Più di un partito

• Diverse e alternative fonti di informazione

-Definizione empirica: insieme di norme e procedure risultanti da un

accordo-compromesso per la risoluzione Pacifica dei conflitto tra attori

sociale e attori istituzionali.

-La Democrazia è un regime che si caratterizza per la presenza di regole e

istituzioni che bilanciano principi diversi. Ammettano l’incertezza dei

risultati MA la certezza delle regole.

-Democrazia Diretta & Democrazia Rappresentativa.

-Lijphart ha individuato in base ai principi maggioritario e consensuale

due modelli polari: Modello Westmister & Modello Consensuale

-Democrazia Ideale: presuppone una Necessaria corrispondenza tra gli

atti del governo e i desideri di coloro che en sono toccati, quindi una

continua capacità di risposta (Responsiveness) del governo alle preferenze

dei suoi cittadini, considerati politicamente uguali.

-I due postulati di Dahl:

1) affinché un regime sia capace di risposta tutti i cittadini devono avere

simili opportunità.

2) affinché esistano queste opportunità devono esserci 8 garanzie

istituzionali.

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-La Responsabilità è fatta valere attraverso la capacità di sanzione di chi

vota, che potrà valutare le risposte governative alle proprie preferenze.

-Aspetti essenziali per la qualità democratica:

• Esistenza di una opposizione

• Efficienza degli apparati amministrativo e giudiziario

• Una Cultura Civica, caratterizzata da:

o Partecipazione

o Attività politica vivace( che non metta però in dubbio l’autorità

politica)

o Impegno civile moderato

o Fiducia nel proprio ambiente sociale

o Rispetto per l’autorità

o Diffusa alfabetizzazione

o Assenza di disuguaglianza estreme

-Dahl e La Prima Democratizzazione: individua due processi fondamentali

quali l’ammissione del dissenso,opposizione, competizione tra le diverse

forze politiche & inclusività cioè la percentuale della popolazione che ha

titolo a partecipare, controllare e opporsi al governo.

• Sono tre i percorsi ( scatola di Dahl):

o Egemonie chiuse Oligarchia competitiva Democrazia

o Egemonie chiuse Egemonie includenti Democrazia

o Egemonie chiuse dissenso+inclusività Democrazia

-Soglia di legittimazione: riconoscimento effettivo dei diritto civili(la

cittadinanza civile)

-Soglia di incorporazione: espansione del suffragio fino al voto

paritariamente riconosciuto a tutti i cittadini (cittadinanza politica)

-Soglia di rappresentanza: riduzione degli ostacoli per la

rappresentanza di nuovi partiti

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-Soglia del potere esecutivo: viene riconosciuta la responsabilità

politica del governo nei confronti del parlamento e istituito il collegamento

tra maggioranza parlamentare e governo.

Capitolo 5. Regimi non democratici.

-Regimi Autoritari definizione di Linz:

• Pluralismo limitato

• Mentalità caratteristica (giustificazione ideologica): valori

ambigui (patria, nazione, ordine)

• Assenza o limitata mobilitazione politica

• Leader o piccolo gruppo che esercita il potere

• Limiti formalmente mal definiti ( ma prevedibili) entro cui il

regime esercita il potere

• Efficaci apparati repressivi

• Assenza di reale garanzia dei diritti civili e politici.

-Regimi Totalitari:

• Assenza di pluralismo

• Partito unico con struttura burocratica e gerarchizzata

• Presenza ideologica articolata e definita, finalizzata alla

legittimazione e mantenimento del regime

• Mobilitazione alta (alta partecipazione di massa)

• Leader o piccolo gruppo al vertice del partito

• Limiti non prevedibili al potere

-Universo concentrazionista: per la quantità di persone coinvolte e lo

sradicamento del tessuto sociale.

-Istituzionalizzazione del disordine rivoluzionario: disordine civile e

instabilità permanente.

-Unione Sovietica & Germania Nazista

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-Regimi Tradizionali:

• Potere personale del sovrano

• Decisioni arbitrarie che non devono essere giustificate su base

ideologica

• Uso del potere per fini privati

• Nessuna struttura per la mobilitazione di massa

• Esercito e polizia svolgono un ruolo centrale

• Esempio di regime tradizionale: oligarchia competitiva.

-Regimi Militari Sottotipo “Autoritario”:

I militari, o più spesso un settore delle forze armate, costituiscono l’attore

del regime. Tale assetto politico nasce da un colpo di stato. In quanto

all’ideologia si fa appello a principi o valori quali l’interesse nazionale, la

sicurezza, l’ordine.

• Presenza di un leader militare Tirannia Militare

• Assenza di leader militare Oligarchia Militare

-Nordlinger ha individuato tre differenti tipi di regime:

• Regime con militari moderatori: i militari hanno potere di veto &

l’obiettivo è il mantenimento dello status quo e dell’ordine

• Regime con militari guardiano: regimi militari veri e propri. I

militari controllano direttamente il governo & obiettivo di ordine e

razionalizzazione economica

• Regime con militari governanti: controllo e penetrazione militare in

strutture politiche, burocratiche e economiche. A volte tentano la

formazione di un partito di massa che in caso positivo disegnerà un

regime esercito-partito.

- PRETRIANESIMO le motivazioni dell’intervento militare:

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• Interessi corporativi: in caso di disordine, i milotari

intervengono per prevenire tagli di bilancio alle spse per la

difesa o incrementarle

• Reazione a interferenze civili: che limitano l’autonomia

militare( quale può essere la creazione di milizie alternative)

• Interesse di classe: politicizzazione delle classi inferiori e

conseguente minaccia per le classi medie.

• Interessi etnici o regionali

-Regimi civili-militari:

Fondati su una alleanza tra militari, più o meno professionalizzati(con

preparazione teorica, corpi differenziati, capacità manageriali) e civili.

• Regimi burocratici-militari

Secondo Linz :

o Questa coalizione è caratterizzata da burocrati e ufficiali.

o Non c’è un partito di massa

o Non ci sono elezioni libere quindi non c’è competizione

o Le istituzione tradizionali( chiesa, monarchia) hanno un posto

rilevante.

o Misure repressive per controllare le masse

• Regimi corporativi

o Partecipazione controllata

o Rifiuta il conflitto di classe

o Rappresentanza sulla base della unità politica o economica di

appartenenza.

o Sono Includenti se l’obiettivo minimo è l’equilibrio della società e

si includono gruppi operai più importanti

o Sono Escludenti se l’obiettivo è l’uso della coercizione per

escludere i gruppi operai più importanti

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• Populismo

o Base sociale è costituita da masse urbane

o Vi è spesso un leader carismatico

o Un rapporto diretto tra massa e leader

o Valori vaghi e ambigui

o Ideologia basata su valori di progresso, industrializzazione,

nazionalismo

• Regimi esercito-partito

o Attori principali sono partito e esercito

o Struttura di massa articolata che svolge compiti di

mobilitazione di massa

o Controllo della popolazione

-Regimi Civili:

Vicino al totalitarismo e ruolo preminente del partito unico

• Regime nazionalista:

o Nasce da una lotta per l’indipendenza nazionale diretta spesso

da un leader carismatico

o I militari hanno un ruolo secondario e accettano il ruolo delle

élites nazionaliste civili

• Regime comunista:

o Partito unico

o Controllo della società

o I militari hanno ruolo di garanti del regime

o Ideologia marxista-leninista

o Diffusione delle strutture politiche-partitiche a tutti i livelli

della società

o Differenza con il totalitarismo è la presenza di qualche grado

di pluralismo limitato (post-totalitario)

• Regime fascista:

o Leader carismatico legato a un partito, con tendenze totalitarie

o Presenza di istituzioni tradizionali

o Ideologia fortemente nazionalista

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o Antiliberalismo, antiparlamentarismo, anticomunismo

o Integrazione e solidarietà nazionale

o Uso della violenza

o Stili esteriori retorici e romantici

o Gli iniziali gruppi sociali di riferimento sono i giovani

o Alta mobilitazione senza ideologia politica

• Regimi di mobilitazione a base religiosa:

o Struttura di mobilitazione molto articolataclero

o Ideologia complessa che disciplina ogni momento dell’affiliato-

credente (ex religione musulmana)

- Regimi di Transizione:

Continuum tra autoritarismo e democrazia. Presentano forme

proprie della democrazia ma al tempo stesso conservano forme

dell’autoritarismo

Rottura della limitazione del pluralismo del precedente regime

autoritario

Emergono le opposizioni

Assenti forme di repressione poliziesca

-La Crisi Autoritaria:

1) Instaurazione

2) Consolidamento: crisi/persistenza stabile/persistenza instabile

3) Crisi

Capitolo 6. Democrazia e mutamenti.

-Crisi DELLA democrazia: insieme di fenomeni che alterano il

funzionamento dei meccanismi tipici di quel regime.

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-Crisi NELLA democrazia: arresto o cattivo funzionamento di strutture e

meccanismi cruciali del regime.

-CRISI: limiti e condizionamenti dei diritti politici e della competizione

politica.

CROLLO: (caduta) i caratteri fondamentali del regime saltano e una

diversa democrazia o regime autoritario vengono instaurati in domo

discontinuo a seguito di un colpo di stato, una guerra, invasione ecc.

-Svolgimento della crisi democratica:

1) Crescita della radicalizzazione, frammentazione partitica, crescita della

partecipazione, instabilità governativa. Più manifestazioni e

dimostrazioni. Frequenti crisi di governo. Aumentano inefficacia

decisionali illegittimità del regime democratico. PERO’ è ancora

possibile arrestare il circolo vizioso. Se questo non ha successo o non viene

ricercato si passa a(punto due)

2)Pone le condizioni per il crollo del regime. Crescita di violenza, della

politicizzazione dei poteri neutrali

-Teoria dell’Ancoraggio ( MORLINO): quanto minore è la legittimità

goduta da un certo assetto democratico tanto più forte e sviluppate devono

essere una o più ancora; se invece esiste o si sviluppa gradualmente

un’ampia legittimazione allora le ancore possono rimanere deboli e non

sono essenziali al consolidamento.

Le 4 Ancore:

• Organizzazioni partitiche e sistema partitico

• Condizionamento da parte dei partiti delle associazioni

• Rapporti clientelari

• Assetti neo-corporativi

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-Democrazia Delegata di O’donnell: democrazie in cui le funzioni di

rappresentanza sono nelle mani di élites e in cui non esiste una sfera

pubblica o possibilità di controllo reale. Non si può far valere la

responsabilità verticali(governanti nei confronti dei governati) c’è solo una

responsabilità orizzontale(controllo reciproco tra i principali organi del

potere)

Capitolo 7. Partecipazione politica e movimenti sociali.

-La partecipazione politica è il coinvolgimento dell’individuo nel sistema

politico a vari livelli di attività, dal disinteresse totale alla titolarità di

una carica politica.

-Millbrath ha individuato delle forme (convenzionali) di partecipazione:

Esporsi a sollecitazioni politiche( ex. leggere giornali )

Votare

Avviare una discussione politica

Assistere a un comizio

Diventare membro attivo di un partito politico

Candidarsi a una carica elettiva

Occupare cariche politiche

-Per quanto riguarda le forme convenzionali di partecipazione sempre

Milbrath ha individuato chi partecipa di più:

Coloro che hanno livelli più elevati di istruzione (diritto alla parola)

Gli uomini rispetto alle donne

Gli sposati rispetto agli scapoli

Coloro che vivono in città di coloro che vivono in aree rurali

Coloro che sono impegnati in associazioni di volontariato o

organizzazioni di ario tipo

-Nuove Forme di Partecipazione:

Scrivere a un giornale

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Occupare edifici

Bloccare il traffico

Fare un sit-in

Partecipare a uno sciopero selvaggio

Prendere parte a una manifestazione pacifica

Danneggiare la proprietà

Usare la violenza contro le persone

-Azioni convenzionali & Azioni Non Convenzionali operano insieme sicché

si creano diversi “stili” di partecipazione dalla combinazione di entrambe e

5 categorie di cittadini:

• INATTIVI: al massimo leggono di politica o firmano una petizione

• CONFORMISTI: si impegnano un po’ di più nella attività

convenzionali

• RIFORMISTI: partecipano in modo convenzionale ma abbracciano

forme legali di protesta

• ATTIVISTI: includono forme non legali di protesta

• PROTESTATORI: adoperano solo forme non convenzionali e

rifiutano quelle convenzionali

-Attori principali nell’utilizzo delle forme non convenzionali sono I

Movimenti Sociali che sono:

• Reti di interazioni prevalentemente informali(non sono

organizzazioni)

• Basate su credenze condivise e solidarietà

• Che si mobilitano su tematiche conflittuali

• Attraverso l’uso frequente di varie forme di protesta

-Usano la Protesta come forma non convenzionale di azione che

interrompe la routine quotidiana. Si rivolgono alla opinione pubblica.

• Logica della Violenza: potenziale danno materiale. Le azioni sono

spesso dirompenti, attraverso il disordine, stravolgono il normale

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svolgimento della vita quotidiana. Questo ha un valore simbolico

inteso a delegittimare lo stato .

• Logica dei Numeri: inteso come il numero dei sostenitori. Quanto

maggiore sarà il disturbo recato tanto maggiore sarà il potenziale di

perdita di consenso per il governo che non accettasse di negoziare

con essi elezione vicaria.

• Logica della Testimonianza: forte impegno per un fine considerato di

vitale importanza per le sorti dell’umanità. Dimostrare che è

possibile agire collettivamente in vista di scopi universali. La

partecipazione comporta azioni ad alto rischio personale o costi.

-Lipset sostiene che un certo livello di apatia fa bene alla democrazia.

Infatti la non partecipazione può essere vista come positiva in quanto

indicherebbe consenso verso chi governa.

Mentre una crescita della partecipazione può indicare contento e

aumenterebbe il numero di domande al sistema con il rischio di

“sovraccarico”.

-la crescita della partecipazione avrebbe portato alla crisi della

democrazia, indebolimento dei leaders, alienazione dei

cittadini(HUNTINGTON)

-Hirschman ha distinto due strategie per esprimere scontento:

1)VOICE(voce): comprende comportamenti che vanno da una timida

lamentela a una violenta protesta come espressione aperte delle

proprie critiche. E ‘ diretta.

2) EXIT(uscita): meccanismo inequivocabile(o si esce o si resta),

impersonale(evita il confronto diretto), indiretto. E’ una reazione

strema, che si verica quando sia venuta a mancare la voce

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-Sia voce che uscita possono danneggiare. Per escludere queste

conseguenza è utile una buona dose di Lealtà favorisce l’opzione-voce

rispetto all’opzione-uscita.

Inoltre permettendo ai cittadini di protestare, i sistemi potranno

migliorarsi e riconquistare la fiducia dei propri cittadini

-Capitale Sociale: organizzazioni sociali con reticoli di relazione, norme di

reciprocità, fiducia negli altri, facilitano la cooperazione per il

raggiungimento di comuni benefici.

- Le associazioni sono fondamentali in quanto diffondono tra i partecipanti

sentimento di cooperazione, solidarietà e impegno sociale.

-La divisione tra regioni civiche e regioni non civiche coincide con la

divisione tra regioni settentrionali e regioni meridionali.

-Il capitale sociale cresce su se stesso: infatti esperienze positive di

cooperazione spingono a continuare a cooperare. ALLORA il ruolo delle

Istituzioni Pubbliche è fondamentale per stimolare ma anche creare

condizioni nelle quali il capitale sociale può aiutare a raggiungere beni

collettivi.

-RIVOLUZIONE PARTECIPATIVA: anni ’70, quando si registrò un

aumento della partecipazione in forme non convenzionali utilizzate spesso

da attori poco strutturati e portatori di domande molto conflittuali: i

Movimenti Sociali,.

Capitolo 8. I gruppi di pressione.

-Il timore di un ruolo negativo dei gruppi di pressione ha indotto

particolare attenzione ad essi.

-Tilly ha individuato un’evoluzione: da movimenti decentrati e coordinati

in modo informale a movimenti centralizzati e strutturati. Questo è stato

reso possibile da:

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• Espansione dei mezzi di comunicazione, in particolare la stampa,

che ha portato anche a una riduzione dei costi.

• Diffusione dell’istruzione e crescita dei ceti medi( che accrescono la

propensione ad associarsi)

• Aumento della complessità e dell’articolazione sociale porta poi alla

proliferazione dei gruppi di interesse.

-Funzione dei Gruppi:

• Espressione della libertà democratica di associazione e unione

• Espressione dei poteri economici( o religiosi) più forti

-Per Arthur Bentley: “Non c’è gruppo senza interesse”

-Per David Truman: gruppi con atteggiamenti condivisi che presentano

domande a altri gruppi della società

-Per Almond e Powell: gruppo di individui legati da comuni

preoccupazioni e che sono consapevoli di questo legami

-Gruppo di Interesse & Gruppo di Pressione: il primo si riferisce a cosa

tiene insieme un gruppo; il secondo l’azione svoltaLobbying , azione di

delegati di un gruppo di interesse, in contatto con politici, burocrati al

fine di influenzare le scelte politiche.

• Definizione di Gruppo di Interesse: insieme di persone, organizzate

su basi volontarie, che mobilita risorse per influenzare decisioni e

conseguenti politiche pubbliche.

• Funzione Principale dei Gruppi: articolazione degli interessi. In

Italia si trova un’articolazione particolaristica di tipo clientelare.

-Almon e Powell hanno individuato 4 tipi di gruppi:

• Gruppi di Interesse Anomici: sono folle e rivolte disorganizzate,

espressione spontanea di protesta, crescono molto velocemente, e

altrettanto velocemente rientrano.

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• Gruppi di Interesse Non-Associativi: sono basati su identità

condivise quali razza, religione, lingua. Non hanno una struttura

organizzata la hanno maggior stabilità rispetto ai gruppi anomici.

• Gruppi di Interesse Istituzionali: si trovano all’interno di

organizzazioni quali, corpi legislativi, forze armate, chiese. Struttura

di ruoli differenziata ma organizzati per funzioni diverse e non solo

quello dell’articolazione di interessi.

• Gruppi Associativi: strutture specializzate per l’articolazione di

interessi(ex. sindacati, associazioni etniche).

-Forme d’Azione:

• Convenzionali: semplici comunicati e contatti

• Di pressione più forte: come campagne verso l’opinione pubblica

Propaganda

Se tali forme d’azione hanno successo la domanda politica viene attuata.

Se hanno insuccesso le domande restano inascoltate.

-Obiettivi:

• Difesa degli interessi oggettivi

• Espressione di preferenze morali(ex. gruppi umanitari, filantropici)

• Interesse pubblico

• Interesse speciale

-Risorse condizionano modalità d’azione e obiettivi:

• Economico-finanziarie

• Numeriche

• Influenza (valgono le conoscenze personali, lo status sociale, facilità

d’accesso alle sedi decisionali e canali di pressione quale la tv)

• Conoscitive

• Organizzative

• Risorse simboliche

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-Rapporto Gruppi-Partiti (MORLINO) questi scambiano tra di loro

risorse e influenze. Il punto è sapere in che misura i partiti rimangono

gatekeepers ovvero controllori d’accesso:

• Occupazione: prevalenze del partito sul gruppo, i cui interessi sono

subordinati a quelli del partito. Il gruppo è solo una struttura

ancillare del partito a cui è lelegato

• Simbiosi:partito e gruppo sono in rapporto paritario. L’uno dipende e

ha bisogno dell’altro. Vi sono ovviamente comunanze ideologiche.

o Rapporti di clientela: uno o più gruppi riescono ad avere

riconosciuto un accesso privilegiato alla pubblica

amministrazione

o Rapporti di parentela: insieme de irapporti privilegiati con un

partito politico

• Egemonizzazione: il gruppo condiziona completamente il partito ( o

ne crea uno ad hoc). E’ quindi il partito ad essere espressione del

gruppo offrendo accesso indiretto alle decisioni della pubblica

amministrazione.

• Neutralità:autonomia dei partiti, dove però i gruppi non trovano

conveniente istaurare contatti con alcun partito in particolare.

Piuttosto fanno pressione su pià partiti in base alle situzioni e

momenti, configurando quindi un appello multipartitico. Situazione

estrema sarà quella in cui il gruppo non vorrà interagire con il

partito, perché ha già un accesso diretto alla burocrazia ministeriale

con proprie persone di fiducia.

-Teoria Pluralista dei gruppi:

-(Bentley): approccio realistico alla politica( in contrapposizione a approcci

formali-legali) per cui i gruppi sono gli attori più rilevanti in politica. La

presenza di tanti gruppi in competizione funge da garanzia di equilibrio.

Infatti l’azione dei gruppi attivi porta alla mobilitazione dei gruppi

latenti(condividono un interesse ma non sono organizzati) Ma al tempo

stesso la consapevolezza che avanzando azioni troppo radicali i gruppi

latenti possano muoversi, porta i gruppi attivi alla moderazione(Truman).

Page 23: Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

I gruppi sono la normale forma di aggregazione degli

individui(aggregazione dal basso) e lo stato e un “arbitro” tra

essiConcezione della politica come mediazione piuttosto che esercizio di

autorità.

Comunque questa teoria appare non esatta in quanto la stesso

mobilitazione dei gruppi non solo è limitata ma fonte di disuguaglianza,

perché gruppi con più risorse hanno maggior possibilità di ottenere

risultati.

Altro problema è la razionalità dei free-rider: non pagare per il costo

dell’azione collettiva, in vista del bene comune, aspettando che altri si

mobilitano. Per incrementare la partecipazione le organizzazione mettono

in gioco incentivi che possono essere selettivi( solo chi partecipa avrà

maggior benefici) materiali( denaro o comunque accesso a beni tangibili)

simbolici( solidarietà, prestigio).

Inoltre l’aggressività dei gruppi di pressione, concentrati nella difesa di

interessi particolari, rende nei fatti impossibile il raggiungimento del bene

comune.

-Teoria Neocorporativa dei Gruppi:

Forma di regolazione sociale, cioè di coordinamento e regolamentazione

dell’attività di diversi attori; più esattamente, è quel metodo di

mediazione degli interessi nel quale hanno un ruolo centrale le

organizzazioni di carattere permanente e dotate di personale a tempo

pieno, che si specializzano nell’opera di individuazione, promozione e

difesa degli interessi, influenzando e contestando le politiche pubbliche.

Capitolo 9. I partiti politica.

-I partiti sono gli attori fondamentali delle democrazie rappresentative.

-Definizione di Max WEBER: associazione(gruppo formalmente

organizzato) basato su partecipazione volontaria e orientata ad

Page 24: Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

influenzare l’ordinamento e l’apparato di persone che guidano qualsiasi

tipo di comunità sociale tramite Conquista delle cariche elettive.

-Definizione di DOWNS: compagine di persone che cercano di ottenere il

controllo dell’apparato governativo a seguito di regolari elezioni.

-Funzioni di Partito:

• Strutturazione delle domande: organizzare la volontà pubblica e

semplificare la complessità degli interessi individuali.

• Strutturazione del voto: mettendo ordine dal caos di una moltitudine

di elettori.

• Socializzazione politica: trasformare gli individui in cittadini

integrati in una comunità.

• Reclutamento dei governanti.

• Controllo sui governanti.( per questo sono struttura di collegamento

tra cittadini e governo).

• Attori nella formazione delle politiche pubbliche.

-Approccio Razionale (DOWNS): l’individuo è capace di stabilire un

ordine tra diverse alternative per lui disponibili, scegliendo poi quella che

si colloca più in alto nella sua graduatoria di preferenze.

-Approccio Identitario(PIZZORNO): per concepire vantaggi futuri

occorre una identità stabile rispetto alla quale calcolare costi e benefici nel

lungo periodo. Per fare ciò è necessario subordinare il godimento di

vantaggi immediati tramite l’uso dell’ideologia(che definisce gli interessi

collettivi di lungo periodo). Pizzorno distingue tra attività identificante(

produrre simboli che servono ai membri di una collettività a identificarsi)

e attività efficienti( i politici prendono decisioni per migliorare la posizione

dell’entità collettiva che essi rappresentano).

-Evoluzione storica dei partiti(WEBER)da partiti di notabili a partiti di

massa:

• Partito di Notabili: personale del partito sono notabili con proprie

risorse; risorsa del politico è la deferenza( il rispetto

Page 25: Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

tradizionalmente legato alla loro classe d’origine);attività saltuaria;

competizione elettorale ristretta; rappresentanza individuale.

Società con tassi limitati di partecipazione politica.

• Partito di Massa: politici di professione; risorsa del politico è

l’oratoria;attività permanente; suffragio elettorale allargato.

-Struttura organizzativa (Alla base) e tipologia di partiti;

• Comitato: formato da una dozzina di persone che godono del

prestigio legato alla loro posizione sociale. Struttura informale.

Incontri sporadici partiti liberali.

• Sezione: cerca di ampliare al massimo il numero dei suoi iscritti.

Struttura burocratica. Finanziamento attraverso la pratica delle

quote partiti socialisti.

• Cellula: organismo ristretto (30 membri). Struttura totalizzante.

Luogo è la fabbrica partiti comunisti.

• Milizia: piccoli gruppi. Reclutamento militare basato sulla fedeltà.

Struttura gerarchica partiti fascisti.

-Legge Ferrea della Oligarchia a partire dall’analisi di partito

socialista si avrebbero alcune degenerazioni. La legge ferrea porterebbe

alla trasformazione dei partiti da strutture democratiche aperte alla base

a strutture dominate da una oligarchia(numero ristretto di dirigenti).

Inizialmente il capo è a servizio della base poi però l’organizzazione

necessita di specializzazione tecnica: si avranno quindi minoranze

dirigenti(con poteri svincolati dal controlla della base) e maggioranze

dirette. Questo produce Disuguaglianze. Oltre che allontanare i

rappresentanti dalla massa. Ciò che più conta alla fine è la sopravvivenza

dell’organizzazione sicché si avrà una moderazione dei fini del partito.

-Critica alla legge ferrea: PANEBIANCO sottolinea che comunque i

militanti non sono del tutto privi di risorse(infatti i dirigenti hanno

bisogno dei seguaci); inoltre le ideologie non sono del tutto manipolabili

che non possono essere del tutto abbandonati. L’evoluzione del partito non

Page 26: Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

è quindi dettata da una legge ferrea ma da vincoli ambientali e strategie

dei leaders. L’ambiente è sia una risorsa che un vincolo:

• Close System Approach: le organizzazioni sono capaci di controllare

tutte le condizioni rilevanti e scegliere la strategia migliore per i loro

obiettivi.

• Natural System Approach: le organizzazioni hanno limitate capacità

di controllare il proprio ambiente.

-Partito Pigliatutto Kirchheimer:

• Riduzione del bagaglio ideologico

• Rafforzamento dei gruppi dirigenti di vertice

• Diminuzione del ruolo del singolo membro del partito

• Minore riferimento a una specifica classe sociale

• Accesso a diversi gruppi di interesse

• OBIETTIVO principale è il successo elettorale che porta a

rinunciare ad agire in profondità (formazione intellettuale e morale)

preferendo un consenso più vasto e successo immediato

-Partito Professionale-Elettorale Panebianco:

• Debole rapporto con l’elettorato che si identifica nel partito.

• Maggior ruolo dei leaders di partito

• Maggior peso ai contributi provenienti da gruppi di interesse e

finanziamento pubblico

• L’adesione è meno basata su idee e valori e più su interessi e

carriera

• Partito organizzativamente debole con scarse ambizioni di forgiare

identità e imporre programmi di lungo periodo

-Rischio di dissoluzione dei partiti come organizzazioni.

Page 27: Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

-Cartel Party crescente rilevanza del finanziamento pubblico che porta

a :

• Crescente collusione tra partiti che formano “cartelli”, cioè alleanze

per ottenere risorse pubbliche(minor bisogno delle offerte dei

militanti)

• Da organismo interno alla società a organizzazione intermedia tra

stato a società fino a struttura interna allo stato.

• Allontanamento del rapporto partito-base sociale(la partecipazione

oggi sarebbe di tipo atomistico cioè individuale)

• Ruolo crescente del finanziamento pubblico

-Questo porta a una delegittimazione dei partiti, sempre più visti come

apparati parassitari, lontani dalla società.

- I partiti politici presenti nei diversi paesi rifletto fratture( cleavages)

sociali storicamente presenti in essi:

• Centro / Periferia : partiti

Regionalisti. Conflitto per lingua Costruzione Stato

• Stato / Chiesa:partiti religiosi e Moderno

Socialisti. Conflitto per istruzione

• Città / Campagna: partiti Contadini.

Conflitto per barriere doganali Rivoluzione

• Capitale / Lavoro:partiti Conservato e Industriale

Socialisti. Conflitto per stato sciale

-Il numero dei partiti Duverger:

• Sistema monopartitico

• Sistema bipartitico: particolarmente efficienti. Si avranno

governi stabili e la responsabilità di buon governo e

malgoverno è facilmente attribuibile da parte dell’elettorato.

Page 28: Riassunto Scienza Politica 1 PDF Libre

• Sistemi multipartitici:numero superiore a 5. Coalizione

eterogenee e instabili. Difficoltà per l’elettore attribuire meriti

e demeriti.

-Altri hanno sottolineato che, al di la del mero numero, conta la

dimensione del partito. SARTORI ha criticato ciò proponendo un

“conteggio intelligente” basato no sulla dimensione del partito quanto dal

suo peso strategico. Un partito conta se ha almeno Potenziale di

coalizione(entrare in coalizioni di governo) o Potenziale di ricatto(quando

ha un effetto sulle tattiche di competizione tra altri partiti).

-SARTORI ha elaborato una tipologia di sistemi di partito più complesso

di quello di Duverger:

• Sistema monopartitici:

o Partito singolo

o Partito egemonico

o Partito predominanti

• Sistema bipartitici(la competizione è verso il centro dove ci sono

elettori fluttuanti)

• Sistema multipartitici:

o Multipartitismo moderato(non più di 5 partiti)

o Pluralismo polarizzato (più di 5 partiti, presenza di partiti

antisistema, sistema ideologicamente polarizzato, opposizioni

irresponsabili)

o Multipartitismo segmentato(più di 5 partiti ma bassa

polarizzazione ideologica)